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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 32 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Monselice Mai più rifiuti abbandonati lungo le strade
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Montagnanese Fratta Gorzone tanti interrogativi sull’inquinamento
Este, sociale La solidarietà fa tappa in stazione per le famiglie
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L’informazione locale è sempre con te: ASCENSORE DELLA ROCCA DOMANDE SUL FINANZIAMENTO
FEBBRE DA GIOCO, UNA MALATTIA SERIA
Il progetto dell’ascensore nella Rocca sembra solo il retaggio di un lontano passato. Ma la Regione Veneto ha previsto un finanziamento di 1.900.000 euro che è stato accolto favorevolmente da chi aveva espresso il sì. pag. 6
Gioco d’azzardo e lotterie, in Veneto la ludopatia è diventata un’emergenza che colloca la nostra fra le regioni d’Italia più colpite dalla patologia. In Veneto, a fine 2013, si contavano 35mila giocatori patologici. pagg. 20-21
SR 10: RACCOLTA FIRME MA ANCHE TUTTI IN PIAZZA
POLITICA, SI CANDIDA TOSI E SPACCA LA LEGA
Per smuovere la questione Sr 10 Tiberio Businaro, sindaco di Carceri, ha lanciato una doppia iniziativa: una petizione per evitare il pagamento del pedaggio per chi utilizzerà la strada e una manifestazione pubblica. pag. 14
All’interno del giornale
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Piccoli vandali crescono da Este a Monselice Allagata l’ex scuola media Zanchi già danneggiata durante la tromba d’aria, punizione esemplare per i responsabili, sotto la Rocca scritte e auto rovesciate
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uochi appiccati a carte geografiche e libri, rubinetti lasciati aperti ad allagare i pavimenti, manichette antincendio azionate e infissi danneggiati con tanto di mazzetta da muratore. E una scia di vandalismi che pare andar ben al di là della goliardata consumata in un pomeriggio. E’ questo lo scenario inquietante emerso il 6 marzo scorso all’ex scuola Zanchi di Este. Nel pomeriggio di quella giornata i vigili della
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ignoti hanno imbrattato i muri di Monselice con frasi di ogni genere, spesso anche a sfondo razzista. La politica però sembra divisa sull’origine di questi comportamenti. Da un lato la Lega, per voce del consigliere comunale Emanuele Rosina, delegato alla videosorveglianza, e dall’altro il Pd con il suo giovane segretario e consigliere comunale Vittorio Ivis. pagg. 8 e 10
Editoriale Sì alle trivelle in Adriatico. Possibile!!?
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polizia atestina hanno scoperto, in flagranza “di reato”, otto adolescenti chiaramente impegnati nel compiere dei vandalismi alla struttura scolastica di Meggiaro. Intanto scatta l’allarme sicurezza a Monselice. Per una volta non sono i furti a preoccupare, ma una serie di atti di vandalismo in forme davvero eclatanti. La nuova “moda” sembra essere quella di rovesciare su un fianco le auto ferme in sosta. Inoltre
di Lorenzo Zoli*
a sentenza del Tar può non piacere. E’ magari giusto non piaccia. Ma è sacrosanta. Del resto, la differenza tra una democrazia e una dittatura sta proprio in questo: in democrazia, è permesso tutto ciò che non è esplicitamente vietato, in una dittatura è vietato tutto ciò che non è esplicitamente permesso.
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it continua a pag.
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La Lega dal volto pulito, come veniva definita la parte del partito che non ha mai smesso di guardare a Tosi come all’unico vero leader Veneto, oltre a Zaia, ha alzato la testa e, stanca delle imposizioni di Matteo Salvini, ha rotto ogni indugio. pag. 26
L’ONIRICO ROUSSEAU IN MOSTRA A VENEZIA In una conversazione di Vasilij Kandinskij a Franz Marc, l’artista Henri Rousseau veniva definito con questa affermazione: “che uomo meraviglioso era questo Rousseau!”. Per la prima volta in Italia, le opere del maestro francese. pag. 28
In allegato al giornale e su www.lapiazzaweb.it/turismo
I.P. *L’iniziativa non è cumulabile nè divisibile, scade il 31/05/2015
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news da laPiazzaweb 3
In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
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Renzi ci regala la banda ultra larga. Arrivasse almeno la banda larga…
L’Italia è il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps, un 20% di copertura, contro il 62% europeo
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on so se capita a tutti ma capita certamente a molti. Internet non è per nulla veloce in tanti, troppi comuni del Veneto. Una regione che già rispetto ad altre è avanti su tutto, figuriamoci su questo. Eppure! La banda larga è lontana a venire persino nelle zone industriali figuriamoci a casa mia! Ora però, promette il premier, tutto cambierà perché “la comunicazione sulla banda ultra larga – ha affermato Matteo Renzi – è l’abc del nuovo alfabeto economico” del Paese. Come dire che la banda larga è un genere di prima necessità per le nostre imprese che, per competere su scala mondiale hanno bisogno, come minimo, di essere veloci e al passo con i tempi della tecnologia. Purtroppo però l’Italia sconta un ritardo mostruoso, tanto che nel 2014 risultava ancora il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione (Nga) in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps, un 20% di copertura, contro il 62% europeo; con la prospettiva di giungere solo nel 2016 al 60% di copertura a 30 Mbps e in assenza di piani di operatori privati per avviare la copertura estensiva a 100 Mbps. Una realtà dura da capire prima ancora che da accettare. E noi veneti dovremmo essere i primi a lamentarcene vista la nostra
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Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
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Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 16 marzo 2015 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
La lettera di una lettrice fornisce lo spunto per parlare di un argomento di grande attualità: è bene fidarsi dei vaccini oppure no? Come ci si informa davvero? Una delle Ulss del Veneto va a trovare le mamme a casa loro? Un’ingerenza o giusta informazione? seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/
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propensione al lavoro veloce e all’efficienza ad ogni costo. Ben venga dunque lo sforzo del governo Renzi che ha varato il piano per la banda larga con obiettivi di copertura fino al 50% della popolazione a 100 Mbps (Megabyte per secondo) entro il 2020. L’investimento sarà ingente Il piano prevede investimenti pubblici per 6 miliardi da qui al 2020 “che – ha spiegato il ministro Delrio – avranno un effetto moltiplicativo”, spingendo i privati a investire a loro volta e “permetteranno all’Italia di superare gli obiettivi europei”. Altri 2 miliardi saranno messi dalle aziende in base ai piani di investimento già annunciati. Infine il governo spera di riuscire a “sollecitare” le imprese a investire ulteriori 4 miliardi. L’impegno dei privati, putroppo e per forza di cose è fondamentale e da questo dipenderà la copertura dell’intero territorio italiano. “Il piano sulla banda ultra larga - ha spiegato il ministro Guidi - garantirà al Paese le autostrade digitali con le corsie giuste come quelle di qualsiasi altro paese europeo che voglia competere nei mercati globali”. Ottimo a dirsi, difficile a farsi visto che ancora oggi navighiamo in rete non attraverso autostrade digitali ma attraverso sentierini accidentati di campagna, ogni tanto incespicando su “una buca intergalattica” che ci disconnette e addio al resto del mondo!
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4 Argomento del mese OCCUPAZIONE IN POSITIVO Finalmente arrivano segnali incoraggianti sul fronte dell’occupazione, con nuove assunzioni nei primi mesi del 2015. La conferma, però, arriverà solo con le ricadute positive per i lavoratori e i fatturati delle aziende. Intanto funziona l’esperienza di formazione per le persone con disabilità che possono così trovare un impiego stabile di Martina Celegato
Un percorso “mirato” permette ai disabili di acquisire competenze utili
Confindustria Padova certifica un incremento di fatturati per le grandi aziende
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eramente sboccia la “primavera” per il mondo del lavoro? Siamo sul serio di fronte alla tanto agognata svolta che dovrebbe far ripartire l’economia e favorire l’occupazione? Secondo gli addetti ai lavori i primi segnali ci sono tutti: dall’incremento dei posti di lavoro a Padova e in Veneto all’aumento dei ricavi delle grandi aziende. Per ora si tratta di riscontri “statistici” che dovranno trovare conferma le prossime settimane e i prossimi mesi. Intanto è un primo spiraglio, accanto al quale trovano posto anche le buone notizie per i disabili alla ricerca di un posto di lavoro. Lo conferma l’esperienza di Niuko, la società per la formazione valuta da Confindustria e che opera nel territorio con diverse tipologie di attività per l’integrazione al lavoro e la formazione mirata all’inserimento professionale. La formazione continua proposta non si limita all’inserimento di giovani figure professionali, disoccupati o inoccupati ma spazia anche all’inserimento di persone affette da disabilità che possono trovare attraverso la formazione professionalizzante e mirata all’inserimento all’interno dell’azienda all’interno della quale si volge il tirocinio formativo un posto del lavoro. “Nel periodo 2011-2014 quattro persone con disabilità su
“MiMprendo” da padova 17 progetti
“L’incubatore” di idee vincenti
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Disabili e lavoro: la formazione aiuta a
ono 81 i progetti innovativi proposti dalle aziende di ogni settore e dimensione, comprese le multinazionali, per l’edizione 2015 di Mimprendo Italia, il progetto ideato promosso dai giovani imprenditori di Confindustria Padova. Non a caso dalla nostra provincia arrivato ben 17 progetti (su 29 veneti). Dal distributore automatico di minuteria Lean all’app per l’illuminazione efficiente in galleria, dalla linea innovativa di prodotti per go-kart alla cassa audio in ceramica per un sound sofisticato. Su questi progetti si misureranno in una competizione di sei mesi team multidisciplinari di studenti, laureati e dottorandi che affiancheranno l’imprenditore nello sviluppo della propria idea offrendo il valore aggiunto dell’accesso alla ricerca e della creatività. Una sfida per collegare le idee imprenditoriali con le menti creative degli universitari, che da quest’anno può contare sul network con Comune ed Esu di Padova. Mimprendo è un l’incubatore di imprenditorialità ideato a Padova nel 2009 e dall’anno scorso alla ribalta nazionale, che permette a giovani universitari in tutta Italia di misurarsi con l’innovazione e di sviluppare idee nel cassetto degli imprenditori. Trasformando l’intuizione in nuovi progetti o prodotti con ricadute industriali (e commerciali), come è avvenuto nel 70% dei casi. Come per Experenti, la piattaforma di realtà aumentata made in Italy che ha mosso i primi passi con Mimprendo, o lo sviluppo di una valvola criogenica che ha già trovato clienti in Russia e Asia. M.C.
cinque fra quelle inserite nei progetti curati da Fòrema, il “ramo” padovano di Niuko, hanno trovato lavoro: sulle 53 che hanno completato il percorso, infatti, 43 hanno oggi un impiego. E i numeri fanno ben sperare anche per i progetti 2014-2015, che hanno coinvolto in totale 20 persone: le previsioni di assunzione, infatti, fanno pensare a risultati simili a quelli già registrati. Per le persone con disabilità inserite nei progetti, tutte iscritte nelle liste provinciali, sono state messe a punto tra il 2011 e oggi 8 azioni formative, nate sulla base di un’attenta analisi dei fabbisogni delle imprese del territorio e strutturate in un percorso di formazione, counselling e stage in azienda. Tra le figure professionali formate: esperto del processo produttivo, con competenze di utilizzo e assemblaggio di componenti elettriche e meccaniche, addetto al magazzino con competenze di gestione del magazzino, addetto alla segreteria e front-office con competenze di utilizzo dei più diffusi applicativi per l’automazione d’ufficio e competenze di segreteria generale, gestione delle vendite e del cliente,. In totale, i piani prevedono quasi 3mila ore di formazione, oltre 3mila di stage e circa 300 ore di counselling.” Aggiunge Marino Malvestio, presidente di Niuko: “Da quest’anno “esportiamo” anche a
Vicenza le buone prassi maturate a Padova nel campo dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.” Un progetto all’avanguardia che va ad inserirsi in un contesto che sembra finalmente riprendere una spinta positiva come dimostrano i datidi Confindustria Padova che finalmente registrano un andamento in crescita dopo la stazionarietà degli ultimi due anni. “Se il 46,4% delle imprese manifatturiere padovane - spiegano i vertici di Confindustria - ha ritrovato nel 2013 ricavi superiori a quelli pre-crisi (2008), il dato sale al 72,4% per la chimica, 68,5% per l’alimentare, 60% per la farmaceutica. Le medie imprese (tra 10 e 50 milioni di euro di ricavi) registrano nel 2013 ricavi superiori a quelli pre-crisi (+2,1%). Le grandi (oltre 50 milioni di ricavi), che dopo la brusca caduta nel 2009 (-28%) hanno mostrato una maggiore capacità di recupero, hanno tuttavia ricavi più bassi del 2008 (-1,8%). A soffrire di più sono le imprese micro (sotto i 2 milioni) che nel 2013 registrano ancora un -19,4% rispetto ai livelli pre-crisi. Tra i settori che invece guidano la risalita, registrano performance dei ricavi a due cifre alimentare (+32,6%), farmaceutica (+25,9%), chimica (+20,4%), riparazione (+18,3), legno, carta e stampa (+14,6).”
Argomento del mese 5 Piove di Sacco
Economia
a trovare un posto Nuova gruppo dirigente E’ affiancato dai vice Mario Ravagnan e Luca Iazzolino
Massimo Finco guida Confindustria Padova di Martina Celegato
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onfindustria Padova ha scelto il nuovo presidente nel corso dell’ultima assemblea, durante la quale ha “investito” il successore di Massimo Pavin. A prendere le redini dell’associazione è Massimo Finco, eletto quasi all’unanimità. Ha ottenuto infatti il 96,1% dei voti favorevoli ossia 675 voti espressi. Su proposta del presidente, l’Assemblea ha poi eletto vice presidenti gli imprenditori Mario Ravagnan, 51 anni, consigliere delegato Ravagnan Spa (Limena) e Luca Iazzolino, 43 anni, amministratore delegato Plastotecnica Spa (Bagnoli di Sopra). Completa la vice presidenza, come componente di diritto, il presidente dei Giovani Imprenditori Rodolfo Cetera. Una novità è stata portata durante l’assemblea ossia l’elezione diretta da parte dei soci, a seguito della modifica dello statuto del 2013, dei nove componenti elettivi del Consiglio Generale. Sono stati quindi eletti Sara Bellini (Mik Italia Srl), Isabella Chiodi (IBM Italia Spa), Graziano Debellini (Hotelturist Spa), Francesca Facco (Elle Emme Srl), Luca Giuman (Infonet Solutions Srl), Stefano Griggio (Sapiselco Srl), Annalisa Marchetti (MCM Marchetti Srl), Roberto Reffo (La Meccanica Srl), Sandro Vecchiato (Interbrau Spa). Chiare e decise le prime dichiarazioni del presidente Finco “La fiducia degli associati ci motiva e ci sprona a dare il massimo per rispondere alle attese. Questo è il momento in cui serve l’impegno di tutti, a partire dalla classe dirigente. Il momento di “fare associazione” per trovare insieme le risorse per reagire e ritrovare la via della crescita. Padova ha tutte le possibilità di ripartire grazie alla forza straordinaria della sua imprenditoria, a una rete di saperi e competenze unica. Lo faremo con un’associazione partecipata e aperta, che operi con efficienza, indipendente e coraggiosa nella rappresentanza”.
Arte, cultura enogastronomia, si riparte dal territorio A
rte, cultura ed enogastronomia: sono questi i punti di forza da cui partire per rilanciare l’economia del territorio attraverso progetti e interventi mirati a promuovere e valorizzare la Saccisica e le sue strutture. Queste sono anche le linee guida condivise dai i sindaci del Piovese al tavolo dell’Ipa (Intesa programmatica d’area) che insieme alle categorie economiche e ai sindacati sono chiamati a studiare strategie per restituire nuova attrattività al territorio, anche in vista dell’Expo di Milano. L’obiettivo - al di là dell’esposizione universale - è ancora più ambizioso perché si cerca di realizzare un sistema di rete capace di creare reddito e, allo stesso tempo, attrarre il turismo, puntando a valorizzare quanto di buono offre il territorio. E non solo in senso figurato. Ci sono già due progetti allo studio e discussi in occasione dell’ultimo incontro di marzo. Il primo punta a promuovere piatti della cucina locale e produzioni caratteristiche della zona come la gallina, fiore all’occhiello del Comune di Polverara; lo zucchero, prodotto negli stabilimenti di Pontelongo; l’asparago e il radicchio, ortaggi tipici delle colture di Codevigo. Prodotti che verranno inseriti in una smart box promozionale. Accanto a questa verrà pubblicata anche una guida turistica che comprende un pratico elenco di chiese, palazzi, ville, casoni e monumenti da visitare. Per le spese di funzionamento dell’Ipa, l’acquisto dei materiali, delle Si vuole creare attrezzature e tutto quello che sarà un sistema di rete necessario allo viluppo dei progetti, enti capace di produrre pubblici e soggetti privati hanno deciso reddito e attirare di contribuire anche a livello economi- il turismo co. I Comuni destineranno allo scopo 50 centesimi per abitante (per un totale di 29.227 euro). Anche le associazioni di categoria interverranno con un contributo di mille euro ciascuna. Hanno aderito Confesercenti; Ascom; Upa; Cna; Confindustria; Cgil; Cisl; Uil; Cia; Coldiretti; Confagricoltura e Circuito Wigwam per un totale di 12 mila euro. Faranno la loro parte anche i due istituti bancari che siedono al tavolo Ipa (Bcc di Piove di Sacco e Cassa di risparmio del Veneto) che metteranno a disposizione 3 mila euro a testa. A Piove di Sacco resterà la sede operativa e, sempre il capoluogo piovese, si farà carico di tutte le utenze e delle attrezzature necessarie in questa prima fase di avvio. Il sindaco Davide Gianella è tornato parlare dell’importanza della concertazione come metodo per programmare lo sviluppo socio-economico, in una collaborazione costante tra chi amministra e il mondo produttivo locale. “L’Intesa programmatica d’area - ha detto - è uno strumento indispensabile al servizio del territorio per la realizzazione di una progettualità capace di reperire finanziamenti da impiegare per la modernizzazione e lo sviluppo della Saccisica. Allo scopo ci siamo strutturati in una organizzazione in modo da poter sviluppare progetti, interfacciarsi con altri Comuni, concertare le azioni con il direttivo e seguire l’iter della Martina Maniero progettualità dall’inizio alla fine in ogni aspetto”.
6 Monselice La polemica I comitati ambientalisti hanno inoltrato una richiesta di chiarimenti
Ascensore, tante domande La Regione ha concesso quasi due milioni di euro, di cui un milione investito nella Casa Bernardini
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Un momento dei lavori alla Rocca qualche anno fa pronunciata la Soprintendenza, bocciando quello previsto. “Con quali motivazioni invece che realizzare l’ascensore panoramico dietro villa Duodo, come sta ancora scritto nelle norme tecniche attuative del piano particolareggiato del centro storico, è stata scelta una soluzione del tutto diversa come l’attuale?”. Quanto agli esiti del processo ascensore per le associazioni: “il giudice ha rilevato che “non ricorrono evidentemente i presupposti per un proscioglimento nel merito”.
Qualche polemica e un nuovo ingresso
GRANDI “MANOVRE” NEGLI SCHIERAMENTI
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di Emanuele Masiero l progetto dell’ascensore nella Rocca sembra solo il retaggio di un lontano passato. Ma la Regione Veneto ha previsto un finanziamento di 1.900.000 euro che è stato accolto favorevolmente da chi aveva espresso il suo si al progetto, ma ha destato anche i dubbi profondi dei vari comitati ambientalisti. Per questo è stata inoltrata una dettagliata richiesta di chiarimenti, a firma dei comitati Lasciateci Respirare, Circolo Legambiente Dai Colli all’Adige, Comitato Difesa Colli e Italia Nostra di Padova ed Este. In primis per la Casa Bernardini. Gli ambientalisti chiedono come è stato speso il milione di euro investito finora nell’immobile. E “quali siano stati i motivi imprevedibili per i quali ci si trova ora, dopo 5 anni dall’inizio dei lavori, a richiedere ulteriori 250.000 euro per il “completamento” degli stessi”. Ancora, come garantire un numero di pernottamenti tali da far funzionare l’eventuale locanda, posta a 270 metri di sentiero dalla stazione di arrivo dell’ascensore, e come si troveranno gli operatori. Anche sul mastio i dubbi non mancano. Il nuovo progetto regionale contempla anche un sistema per l’accesso al mastio. Ma le associazioni ricordano che sul punto si è già
POLITICA
Assolve inoltre due degli imputati dal reato di falso “perché il fatto non costituisce reato”, e quindi per “mancanza dell’elemento soggettivo” pur rilevando che uno degli imputati approva una istruttoria fondata su elementi parzialmente errati”. Resta aperto anche il problema della risoluzione del contratto con la ditta che stava realizzando l’ascensore. Per questo gli ambientalisti si chiedono se “si sono tenute in qualche conto le ipotesi alternative prospettate dalle associazioni?” In attesa della prossima puntata.
o scenario politico monselicense sembra riscaldarsi. Sarà il periodo pre-elettorale (le elezioni regionali sono alle porte), sarà l’arrivo della primavera, ma sta di fatto che il clima è più movimentato. In maggioranza aumentano i malumori con qualche scintilla tra gli assessori Mamprin e Tasinato. I due si sono pizzicati sul masterplan degli impianti sportivi: uno studio commissionato proprio da Tasinato per capire come sviluppare l’impiantistica sportiva a Monselice. Un progetto che risulterebbe una spesa inutile secondo Mamprin. Ma come spesso accade è il primo cittadino a gettare acqua sul fuoco calmando definitivamente gli animi. Dalla parte della minoranza invece le cose sembrano andare meglio, almeno per quanto riguarda i rapporti interni. Con le recenti dimissioni di Luisa Coletti, trentenne del Partito Democratico, ha fatto il suo ingresso in consiglio un nome noto nel panorama monselicense, ovvero Rino Biscaro. Ma il cambio di ruolo più eclatante potrebbe non essere ancora arrivato: se dovesse dimettersi Francesco Corso, entrerebbe in consiglio un nome ancora più noto. Per un calcolo matematico molto complesso, il posto toccherebbe non al Pd, ma alla lista di Francesco Miazzi con l’esponente ambientalista che risulta il più votato. Pensare che con pochissimi voti in più, il Pd si sarebbe aggiudicato anche quel consigliere. Una situazione che certo non scombina i piani dell’opposizione, ma la dice lunga sul fatto che ci sia spazio per i giovani in politica. “Io e il consigliere Bernardini rappresentiamo la generazione che guiderà Monselice in futuro – ha affermato Vittorio Ivis, il più giovane consigliere comunale del Pd - in maggioranza non ci sono figure che possano ambire ad essere simbolo di vero rinnovamento. Nel centro sinistra invece abbiamo investito nei giovani con risultati concreti e molto positivi”. E.M.
rifuti abbandonati, stop ai furbi
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nciviltà e rifiuti abbandonati? Tolleranza sotto zero”. E’ l’assessore all’ambiente Giorgia Bedin a lanciare il monito nei confronti dei furbetti dei rifiuti. Ormai da qualche giorno infatti, il Comune di Monselice è dotato di un nuovo mezzo che sarà adibito alla raccolta dei rifiuti abbandonati, alla manutenzione del verde pubblico e del patrimonio comunale. Si tratta di un Piaggio “Porter” con cassone ribaltabile alimentato a gasolio: un mezzo estremamente versatile grazie alle dimensioni ridotte in larghezza (solo 1,5 metri) che gli permettono di muoversi agevolmente nel centro storico e in punti di alto traffico. Il mezzo è stato fornito al Comune di Monselice da Padova Tre con un comodato d’uso gratuito. “Ormai da qualche tempo i nostri due addetti erano rimasti appiedati ed erano quindi impossibilitati ad intervenire nel territorio comunale in maniera capillare – ha spiegato l’assessore all’ambiente Giorgia Bedin – Pensiamo ad esempio alla necessità di recarsi ai giardini di Costa Calcinara per raccogliere rifiuti abbandonati: è chiaro che dal centro storico per arrivare a piedi si spreca molto tempo che, invece potrebbe essere utilizzato per la pulizia vera e propria. Con questo furgoncino invece i nostri operatori hanno ripreso la completa operatività e interverranno tempestivamente in tutte le situazioni di degrado senza tempi morti”. Il problema dei rifiuti abbandonati è più che mai attuale anche nel Comune di Monselice. “Con questo mezzo riusciremo
Il nuovo mezzo di raccolta ad avere una pulizia più capillare – ha continuato Bedin – Solo nel mese scorso sono stati raccolti 8 sacchi e una gran quantità di plastica abbandonata. Una delle zone più colpite da questo fenomeno resta quella di Via Sottomonte compresa tra il supermercato Despar e il passaggio a livello. In quel punto, subito dopo Natale, abbiamo rinvenuto anche dei copertoni. Stiamo predisponendo un divieto di sosta proprio per evitare che si possano buttare i rifiuti restando nascosti dalle auto ferme e per migliorare la sicurezza della strada”. L’assessore all’ambiente non è più disposta ad accettare i comportamenti incivili. “Siamo convinti che fare pulizia sia un deterrente – ha affermato l’assessore – tenere un ambiente pulito ingenera comportamenti virtuosi. Ma abbiamo esaurito la pazienza. D’ora in avanti faremo tutto quello che possiamo per identificare gli autori dell’abbandono dei rifiuti, con ogni conseguenza sanzionatoria. Per chi inquina l’ambiente, la nostra tolleranza sarà sotto zero”. E.M.
8 Monselice Il caso Le reazioni di Rosina (Lega) e Ivis (Pd) dopo gli ultimi sconcertanti epidosi
Città in balìa dei vandali? di Emanuele Masiero
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Scritte sui muri sempre più diffuse, auto rovesciate sul fianco, “bravate” che costano molto caro ai cittadini
catta l’allarme sicurezza a Monselice. Per una volta non sono i furti a preoccupare, ma una serie di atti di vandalismo in forme davvero eclatanti. La nuova “moda” sembra essere quella di rovesciare su un fianco le auto ferme in sosta. Inoltre ignoti hanno imbrattato i muri di Monselice con frasi di ogni genere, spesso anche a sfondo razzista. La politica però sembra divisa sull’origine di questi comportamenti. Da un lato la Lega, per voce del consigliere comunale Emanuele Rosina, delegato alla videosorveglianza, e dall’altro il Pd con il suo giovane segretario e consigliere comunale Vittorio Ivis. “Ho richiesto espressamente la massima priorità per attivare i nuovi sistemi di videosorveglianza – ha spiegato Rosina – Ho parlato anche con il sindaco e sono fermamente convinto di dover risolvere la questione del progetto telecamere. C’è stata qualche difficoltà che poi abbiamo superato e ora assolveremo la parte burocratica più velocemente possibile. Si tratta di un intervento indispensabile per la sicurezza e per dare un supporto concreto di dimensioni contenute. Altre volte sono invece alle forze dell’ordine che ovviamente non possono più visibili. L’autore di questi atti vandalici sarebbe essere presenti ovunque. In questo modo avrebbero sempre la stessa persona, come suggerisce la grafia un occhio permanente nel territorio”. che accomunerebbe tutte le scritte, quasi sempre Non proprio sulla stessa linea invece il Partito vergate con un pennarello indelebile nero sui muri Democratico. “Ho presentato un’interrogazione e sia pubblici che privati. Una delle ultime scritte, è una mozione – ha commentato Ivis - ma il consi- stata trovata impressa sul davanzale di un edificio glio comunale non è stato più privato, non lontano dal centro convocato da prima di Natale Rosina chiede con scritto “Islam fuorilegge”. se non per le scadenze indi- le telecamere, Tra i vari atti vandalici, in pieno spensabili e comunque sempre Ivis sottolinea centro storico, ignoti hanno diall’ultimo momento possibile. il peso sociale strutto la gradinata di un’abitaDa più di tre mesi non viene del fenomeno zione, che si affaccia in piazza convocato un consiglio con 20 settembre. Ma la politica si proposte e interrogazioni: è ovvio che ci vogliono divide anche sulle cause che hanno portato a questo silenziare”. clima di insicurezza e inciviltà. Negli ultimi mesi ne sono apparse scritte sui “Mi sento di dover rassicurare i cittadini perchè muri un po’ ovunque: da via Barilan a via Garibaldi, Monselice è una città sicura nonostante questi epifino alla centrale via Roma. Talvolta le scritte, sono sodi di inciviltà – ha affermato Rosina – ma dobbia-
TURISMO
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Una delle auto rovesciate in centro a Monselice mo intervenire con decisione perchè sta incidendo anche il periodo che stiamo vivendo dove ci sono problemi economici e immigrazione incontrollata. Di certo c’è stato un aumento di piccoli fenomeni malavitosi e di microcriminalità: proprio per questo è urgente un progetto di videosorveglianza”. Di parere opposto il segretario del Pd che imputa la situazione di insicurezza ad un problema sociale profondo. “Si sono verificati degli episodi preoccupanti che ci danno una dimostrazione di come ci sia una diffusa maleducazione – ha dichiarato Ivis - non si da nessuna importanza al danno economico causato: una macchina rovesciata significa migliaia di euro di danni per una famiglia che potete ben immaginare cosa significhi in questo periodo di crisi. E’ evidente che si tratta di un problema sociale e dovrebbe esserci una posizione più chiara da parte del sindaco. Ci vuole maggiore attenzione per questi episodi che non sono da trascurare”.
Editoriale
Sì alle trivelle in Adriatico. Possibile!!? di Lorenzo Zoli* segue da pag.
Quindi, in mancanza di una legge che impedisca la ricerca di idrocarburi in Alto Adriatico con la metodologia del vibroseis, i giudici hanno fatto ciò che dovevano: annullare il “no” della Regione alla esplorazione, basato su una norma appunto regionale non più al passo con i tempi. Certo: anche una bambino capirebbe che la ricerca è quasi certamente finalizzata allo sfruttamento dei giacimenti. Ma questo non è un problema dei magistrati: è giusto che non lo sia. E’ un problema dei politici. Sta a loro ora difendere il territorio. E magari trovare una volta per tutte una via per lo sviluppo che non passi necessariamente per lo sfruttamento intensivo, per le grandi infrastrutture, per l’attesa di qualche investitore che si metta le mani sul cuore e dirotti qui i suoi progetti. E’ una via facile, questa. Ma costellata di disillusioni. Pensiamo al caso Enel: 10 anni di promesse, di annunci mirabilanti per la centrale di Porto Tolle. Avrebbe dovuto essere convertita prima a combustibile tipo Orimulsion, poi a carbone. Si è parlato di investimenti per oltre 2 miliardi di euro, di centinaia di posti di lavoro. Alla fine, Enel ha mollato: non se ne farà nulla. Non si può sempre dipendere dagli altri. Il territorio va difeso, valorizzato, tutelato, pensato 365 giorni all’anno. Non solo quando all’orizzonte si palesa una possibile minaccia. Bello – davvero – che ora il mondo politico faccia quadrato contro le estrazioni e la subsidenza. Ma non deve essere questo il movente, perlomeno quello prioritario, per capire che nel Delta abbiamo un tesoro. Un Parco che è un tesoro vero. Rendersene conto, pianificare, investire, anche creare. Trovare una strada per lo sviluppo che in altri paesi è realtà per decenni. E all’improvviso, quasi senza accorgersene, le trivelle non faranno più paura.
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it
L’anno scorso 22 miala i visitatori registrati, cresce anche la durata media, quasi due giorni
CONFERMATA LA CRESCITA DI PRESENZE, INTERESSE DAGLI STRANIERI
dispetto della crisi sembra che Monselice stia riscoprendo la sua vocazione turistica. Certo moltissimo c’è ancora da fare, ma i dati sembrano dare una visione di partenza non proprio negativa. Segna un +14,5% il bilancio delle presenze nel 2014 rispetto all’anno precedente. A sua volta il 2013 si era chiuso con un +25% rispetto al 2012. In valore assoluto, sono stati 13.777 gli arrivi di turisti italiani a Monselice registrati lo scorso anno, 8.281 gli stranieri, per un totale
di 22.058 visitatori registrati (si parla quindi persone che hanno soggiornato in una struttura ricettiva della città). Il valore delle presenze è stato invece di 49.264, contro le 43.045 del 2013 e le 33.731 dell’anno precedente. Se il numero di arrivi è sostanzialmente stabile rispetto al 2013, a crescere è quindi la durata della presenza, che sale dalla media di 1,9 giorni del 2013 a 2,2 giorni. Un valore costantemente in aumento, dall’1,7 del 2009 in poi: a Monselice, insomma, ci si
ferma volentieri anche un paio di giorni. La crescita è poi dimostrata anche dal raffronto con i dati di qualche anno fa: le presenze sono ormai raddoppiate rispetto alle 25.151 del 2008. La maggioranza è costituita da italiani, con una forte componente romagnola. Per lo più si tratta di cicloturisti, con un’importante presenza di giovani della fascia d’età fra i 30 e i 35 anni. Tra gli stranieri invece prevalgono tedeschi e francesi in arrivo dalle Terme. E.M. Monselice riscopre la vocazione turistica
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Sanità 9 Il nuovo farmaco L’Uls 17 è uno dei due centri padovani autorizzati
Epatite C, super cura
Trattamento ridotto a tre mesi e quasi senza effetti collaterali, unico neo il costo altissimo di Nicola Cesaro
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arantisce una guarigione totale per il 90 per cento dei casi, contro il 50-60 per cento dell’efficacia delle vecchie cure. Anche per questo il nuovo farmaco concesso all’Usl 17 rischia di diventare una rivoluzione nella cura dell’epatite C. L’Usl 17 è infatti uno dei due centri padovani autorizzati alla somministrazione del Sofosbuvir, farmaco destinato a soppiantare le attuali cure contro la patologia. L’epatite C è una malattia infettiva di origine virale che, cronicizzando, porta a gravi alterazioni del fegato, evolvendo fino
Soccorso
a malattie di estrema gravità come la cirrosi epatica e il cancro al fegato. Spiegano il primario di Medicina Lucia Anna Leone e il responsabile di Epatologia diagnostica Mauro Mazzucco: “La terapia tradizionale, fino ad oggi, si basava su due farmaci – l’interferone e la ribavirina – obbligando il paziente ad lungo trattamento, da sei mesi ad un anno, ad un numero notevole di effetti collaterali come dolori muscolari e stati depressivi, e soprattutto ad un’efficacia non eccelsa, con una guarigione piena riscontrabile solamente nel 50-60% per casi”.
Il Sofosbuvir, invece, assicurerebbe la totale guarigione nel 90% dei casi, con un trattamento che non va oltre i tre mesi e con effetti collaterali quasi azzerati. Aggiunge Salvatore Barra, direttore sanitario dell’Azieda: “Il vero limite di questo farmaco è il costo: un trattamento di tre mesi costa almeno 45 mila euro a paziente. L’Usl 17 ha già effettuato una prima selezione di pazienti candidabili, seguendo i rigidi parametri imposti da Regione ed Aifa: almeno inizialmente, il trattamento con Sofosbuvir sarà riservato ai pazienti più gravi, dunque a quelli in lista
croce rossa padova sud sbarca anche su internet
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n sito internet tutto nuovo e una pagina Facebook per la Croce Rossa della Bassa Padovana. Il comitato locale “Padova Sud”, che ha trovato ospitalità nel vecchio ospedale di Monselice ed è operativo in tutta la Bassa Padovana, sbarca anche sul web all’indirizzo www.cripadovasud.it e
La presentazione della nuova terapia all’Uls 17 d’attesa per il trapianto di fegato, ai malati di cirrosi epatica e fibrosi epatica in studio avanzato o con disturbi gravi conseguenti all’infezione”. Il farmaco non verrà negato a nessuno, almeno a lungo termine, ma la precedenza in questa prima fase andrà ovviamente a chi non può aspettare. La lista d’attesa dell’Usl 17 conta già cento pazienti, di cui un quarto da fuori Usl, tutti con meno di
nella pagina Facebook dedicata. “Vogliamo dare la massima pubblicità a tutte le nostre iniziative sul territorio e dare informazioni utili a tutti coloro che vorranno fare questa bellissima esperienza. - spiega Alessandra Scalabrini, responsabile della comunicazione del Comitato - Ognuno può trovare uno spazio nei diversi settori in cui siamo attivi perché la Croce Rossa è aperta a tutti”. Il comitato “Padova Sud” è nato poco più di un anno fa, all’inizio del 2014.
TRIDELLO PASQUALE
60 anni. “Con questo farmaco si va ad impattare sempre meno sulla qualità di vita del paziente - puntualizza tra le altre cose il dottor Mazzucco - con attenzione anche a non far perdere giornate di lavoro all’utente, dunque con positive ricadute pure a livello sociale. Recenti previsioni hanno stimato che, anche grazie a questi nuovi percorsi, tra 15 anni non parleremo più di Epatite C nei nostri territori”.
“Abbiamo organizzato numerosi servizi - spiega Sabrina Farisato, commissario del comitato - con la presenza manifestazioni l’assistenza al Pronto Soccorso del nuovo ospedale durante i weekend e le raccolte alimentari, che ci hanno dato la possibilità di aiutare ben 200 persone bisognose. Ad oggi i nostri soci attivi sono 150 ma auspichiamo che molti altri si avvicinino a questa grande famiglia”. C’è anche l’indirizzo mail, cl.padovasud@cri.it. N.C.
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10 Este Il caso L’edificio è stato danneggiato dalla tromba d’aria dell’ottobre scorso, ospitava la scuola media
Baby vandali all’ex Zanchi
Colti sul fatto otto ragazzi tra 12 e i 13 anni, convocati dal sindaco ora dovranno risarcire di Nicola Cesaro
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uochi appiccati a carte geografiche e libri, rubinetti lasciati aperti ad allagare i pavimenti, manichette antincendio azionate e infissi danneggiati con tanto di mazzetta da muratore. E una scia di vandalismi che pare andar ben al di là della goliardata consumata in un pomeriggio. E’ questo lo scenario inquietante emerso il 6 marzo
Piva: “Sono figli delle nostre famiglie estensi, hanno commesso azioni gravi” scorso all’ex scuola Zanchi di via dell’Atleta. Nel pomeriggio di quella giornata i vigili della polizia atestina hanno scoperto, in flagranza “di reato”, otto adolescenti chiaramente impegnati nel compiere dei vandalismi alla struttura scolastica di Meggiaro. Storicamente lo Zanchi ha ospitato per anni la succursale della scuola media Carducci e il biennio del liceo Ferrari. Gli
POLITICA Ospedaletto, in giunta
QUOTE ROSA RIPRISTINATE
studenti liceali hanno abbandonato la struttura due anni fa vista l’apertura della nuova sede unica di via Stazie Bragadine, mentre i ragazzi delle medie hanno dovuto emigrare forzatamente dopo l’ondata di maltempo del 13 ottobre scorso. Qualcuno di loro, nelle ultime settimane, ha però ben pensato di intrufolarsi nello stabile ormai quasi fatiscente e di sfogare le proprie fantasie represse e i propri istinti vandalici compiendo dei seri danneggiamenti. Gli 8 adolescenti fermati e individuati sarebbero solo, almeno in termini temporali, gli ultimi autori di questi danni. Il sindaco Giancarlo Piva, che ha concordato con la dirigente scolastica Paola Morato alcuni provvedimenti per “punire” questi adolescenti, è rimasto molto colpito dall’accaduto: “I ragazzi che hanno messo in atto queste azioni hanno 12 e 13 anni e sono figli di nostre famiglie estensi, che una volta avvisate sono rimaste veramente sconvolte dalle azioni messe in atto dai loro figli. Scoperti i danneggiamenti, ho convocato
Una parte dell’ex scuola allagata dai ragazzini immediatamente ragazzi e genitori in sala giunta: ho evidenziato loro come le azioni commesse siano state particolarmente gravi e determinino la necessità di una assunzione di responsabilità da parte delle famiglie anche nel risarcimento dei danni subiti”. Quanto venuto a galla a inizio mese apre tuttavia i riflettori su una questione, ossia la destinazione e il mantenimento dello Zanchi. L’edificio è di proprietà della Provincia e necessita di un importante intervento
Sanità Messa a punto dal primario di Ostetricia
Tecnica d’avanguardia firmata dal dottor Tumaini
di manutenzione. Il Comune ha già affermato la volontà di non recuperare l’immobile, visto che dall’anno prossimo tutte le scuole medie verranno accentrate nella sede del Carducci in centro storico. Il comitato di genitori degli studenti della Zanchi, tuttavia, ha inviato una lettera all’amministrazione comunale, avanzando timori sul degrado dell’immobile e chiedendo alla giunta di Giancarlo Piva di chiarire quale sarà il futuro della struttura.
LAVORO Assistenza e servizi
STUDENTI IN STAGE ALLA SANTA TECLA
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’ sempre più saldo il legame tra casa di riposo Santa Tecla e istituti scolastici cittadini. Da inizio febbraio è infatti cominciata l’esperienza di alternanza scuola-lavoro di 15 studenti di terza dell’istituto professionale per i servizi socio sanitari dell’istituto Euganeo di Este. Ogni mercoledì e venerdì pomeriggio, dalle 14 alle 17, per un totale di 40 ore da qui al termine dell’anno scolastico, gli studenti partecipano alla operatività quotidiana del nucleo residenziale per anziani autosufficienti e non autosufficienti di Fondazione Santa Tecla. I ragazzi e le ragazze dell’Euganeo, tutti provenienti da Este e dintorni, affiancano il personale nell’assistenza agli anziani come pure nella progettazione e realizzazione delle attività educative. In questo modo gli studenti hanno la possibilità di osservare dal di dentro il lavoro di una struttura sociosanitaria, e di confermare e rinforzare con la pratica gli argomenti studiati a scuola. A fare da tutor per gli studenti è il docente di Metodologie operative Alessandro Zanon. L’iniziativa, per alcuni dei ragazzi, potrebbe anche aprire le porte ad un possibile lavoro all’interno N.C. della Fondazione.
giovani paolo Ii al via i lavori
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uote rosa ripristinate in giunta comunale ad Ospedaletto Euganeo. Il sindaco Antonio Battistella ha recentemente nominato il nuovo assessore Lorena Baldo, già consigliere di maggioranza, che diventa così la responsabile di Politiche per i giovani, Sport, Cultura e Scuola. La Baldo sostituisce di fatto l’assessore Fabio Vigato, che ora è nominato consigliere delegato alle Politiche ambientali ed energetiche. Ma, soprattutto, va a colmare quel vuoto che era stato bacchettato a più riprese sia dalle minoranze comunali che dalla Regione Veneto dopo la partenza forzata dell’assessore Samuela Binato. Per legge, infatti, occorre un assessore di sesso femminile. Nel rimpasto di giunta il sindaco ha inoltre tolto la delega di assessore ai Lavori pubblici al vicesindaco Maurizio Derni, che di fatto risultava incompatibile dal 2006: se ne occuperà Massimo Scapin, responsabile anche del Patrimonio. Derni, invece, sarà riferimento per Agricoltura, industria e artigianato, ma pure per Commercio e Protezione civile. Il quarto assessore è Stefano Parolo, referente per Politiche sociali e della famiglia, Associazionismo e Personale. N.C.
L’edificio scolastico era stato danneggiato dal maltempo Lucio Tumaini (a destra) con il direttore sanitario Barra
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ta portando avanti una tecnica unica nel suo genere, nata dalla sintesi tra i migliori specialisti italiani e americani. Artefice della felice sperimentazione è il dottor Paolo Lucio Tumaini, direttore dell’Uoc di Ostetricia e Ginecologia dell’Usl 17. Nell’ospedale di Schiavonia, il primario ha messo a punto un’inedita tecnica per la correzione del prolasso uterino, patologia che comporta il distacco dell’utero della sua sede e la successiva penetrazione all’interno della vagina. Spiega il medico: “La nostra è una metodica di intervento per via laparoscopica e in parte vaginale, che non prevede l’utilizzo di protesi e allo stesso tempo riduce drasticamente il rischio di altre complicazioni. Nell’ultimo anno abbiamo utilizzato questa tecnica su 50 pazienti senza aver avuto nemmeno un caso di complicanze” Nei casi più gravi la patologia richiede un intervento di tipo chirurgico, condizione for-
temente invalidante sia nella sfera sessuale che in quella delle funzioni corporee quotidiane. La tecnica del primario atestino scongiura questi scenari. Tumaini, che ha messo a punto la tecnica nel corso di un master al San Gerardo di Monza, è praticamente l’unico in Italia a portare avanti questo tipo di intervento: “Evitiamo quelle controindicazioni che comporta, ad esempio, l’inserimento di una protesi, dal rischio di rigetto ad un errato posizionamento conseguente. Anche l’intervento per via vaginale e senza protesi presenta controindicazioni notevoli: il rischio è per esempio quello di ledere l’uretere, complicanza che peraltro non è facile da individuare immediatamente. Anche i migliori specialisti del mondo hanno un’incidenza dell’8%, con medie che arrivano pure al 16%”. La tecnica di Tumaini, inoltre, garantisce costi ridotti e la possibilità di rioperare in caso di fallimento. N.C.
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a scuola Giovanni Paolo II sarà pronta per luglio. Ci scommettono e lo promettono sindaco e vicesindaco, mettendo così una pietra sopra la scia di polemiche nata praticamente lo scorso 13 ottobre, quando la bufera di vento scoperchiò letteralmente la scuola materna della zona Peep. I 69 bambini scritti all’asilo vennero trasferiti alla vicina scuola elementare Giovanni Pascoli, non senza rimostranze da parte delle famiglie: tra interrogazioni comunali, mail di protesta, diffide e richieste di dimissioni, i genitori hanno più volte sostenuto come i locali della Pascoli fossero inadatti ad ospitare alunni della scuola materna, temendo inoltre che la sistemazione della Giovanni Paolo II compromettesse anche il prossimo anno scolastico. Giancarlo Piva e Stefano Agujari Stoppa, ora, rassicurano: “Il progetto esecutivo per il recupero della scuola è stato approvato in giunta e quindi possiamo dare una cronologia certa dei lavori: entro la prima settimana di aprile riteniamo che possa essere esplicitata la gara per i lavori,
che dureranno non più di 90 giorni. Entro giugno o luglio, dunque, la scuola ritornerà agibile”. Il Comune ha deciso di provvedere a recuperare la copertura ammalorata (si parla di 400 metri quadri) e di rifare il tetto ventilato con la ripassatura generale dell’intero edificio». L’intervento costerà 248 mila euro e rappresenta la fetta più grande delle opere messe in atto dopo il maltempo del 13 ottobre, costato al Comune di Este 1,2 milioni di euro. Per venire incontro alle richieste dei genitori, il Comune ha inoltre provveduto a fornire alcune migliorie alla Pascoli, la sede provvisoria della materna: con un investimento di 30 mila euro sarà realizzata una struttura ombreggiante in giardino per permettere le attività esterne, saranno installati dei climatizzatori e saranno forniti dei telefoni cellulari alle insegnanti per migliorare la comunicazione tra il corpo docente. Restano col dubbio sulla bontà degli amministratori i genitori dei piccoli alunni, che promettono di “vigilare” sui tempi di cantiere. N.C.
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12 Este Sociale Iniziativa del Comune con Rete Solida e le associazioni
Solidarietà in stazione Distribuiti in meno di un anno oltre trentamila chili di alimenti alle famiglie di Nicola Cesaro
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a stazione dei treni di Este si vota alla solidarietà. L’immobile di via Principe Amedeo è stato scelto per ospitare un centro di distribuzione di alimenti per famiglie in difficoltà. A portare avanti l’iniziativa, oltre al Comune, è Rete Solida, acronimo che sta per “Relazioni, Territorio, Economia, Solidarietà e Ambiente”, progetto provinciale dedicato al recupero e al riutilizzo solidale dei beni alimentari scartati dalla filiera della produzione e della distribuzione commerciale. Anima dell’iniziativa è la onlus Sportello sociale contro la Crisi, che ha creato una vera e propria rete solidale assieme ad altre realtà cittadine: ad associazioni come Caritas, Oltre il Mare e Legambiente e ovviamente della parrocchie estensi, Duomo e Grazie su tutte. “Con questo progetto abbiamo riunito tutte queste realtà, abbiamo destinato loro un quartier generale e abbiamo reso più organizzata e capillare la distribuzione dei beni. - spiega l’assessore ai Servizi sociali, Silvia Ruzzon - Lo Sportello sociale contro la Crisi provvederà ogni mattina a far tappa ai supermercati Despar e Conad di Este, realtà con cui è stata siglata una forma di collaborazione. Le due catene commerciali cederanno a titolo gratuito alla onlus verdura, frutta, pane e alimenti non più destinati alla vendita ma ancora perfettamente mangiabili. L’associazione, quindi, porterà la merce in stazione e qui, a turno, ogni associazione si impegnerà nella distribuzione alle famiglie indigenti”. Il Comune, che con Rfi ha messo a disposizione la sede ferroviaria, curerà anche una sorta di database in cui inserire le
La frutta in stazione famiglie che partecipano al progetto, per garantire una copertura più efficace della popolazione ed evitare sovrapposizioni o doppioni. L’apertura di un punto unico di distribuzione è il culmine di un percorso avviato ormai da tempo. Già da mesi lo Sportello si impegna a recuperare gli scarti alimentari dei supermercati e a distribuirli alle famiglie in difficoltà. L’associazione, tra i primi ad aderire a ReTE SolidA, ha dispensato negli ultimi mesi quasi 30 mila chili di alimenti. Nello specifico, da marzo 2014 a gennaio scorso la sola Despar ha ceduto 10.779 chili di verdura, frutta e pane secco, per un valore stimabile intorno ai 30 mila euro. Lo Sportello, sempre grazie a ReTE SolidA, ha inoltre raccolto nei centri di smistamento provinciale, tra novembre e gennaio, altri 16.190 chili di frutta: di questa, praticamente metà è finita a famiglie atestine grazie alla rete di solidarietà con le altre associazioni cittadine.
ROTARY Il Club di Este dona le innovative “audiopen” all’Atestino
AUDIOGUIDE ALL’AVANGUARDIA PER IL MUSEO
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na dotazione che incremente l’offerta di una delle strutture più importanti della città. In occasione dei 110 anni del Rotary Distretto 2060, il Rotary Club di Este ha deciso di offrire un dono decisamente di lustro al Museo Nazionale Atestino. Il taglio del nastro sul palcoscenico Nel corso del “Rotary Day”, il sodalizio atestino ha voluto premiare un’eccellenza culturale del territorio con la consegna di un sistema di audioguide per un percorso di visite guidate in tre lingue. La dotazione di guide “audiopen” è stata resa possibile anche grazie al contributo economico della Regione Veneto, del Comune e di Sesa spa. La cerimonia di consegna ufficiale delle audioguide multilingue ha visto la presenza del presidente atestino del Rotary Enzo Alfonsi, del vicepresidente regionale Marino Zorzato, quindi del sindaco Giancarlo Piva e del numero uno di Sesa Natalino Furlan. I nuovi dispositivi sono stati donati direttamente al Soprintendente per i Beni archeologici del Veneto, Vincenzo Tinè, e al direttore museale di fresca nomina, Giovanna Gambacurta. Prima della prima visita guidata con questi nuovi dispositivi, si è tenuta ovviamente la presentazione tecnica delle audiopen Sycomor da parte di Alice Pazzi: l’esperta ha evidenziato come questo nuovo prodotto sia presente in realtà museali importanti sia all’estero che in Italia, tra cui la Reggia di Venaria, il Museo Rodin e il Castello di Versailles a Parigi, la Casa della Musica di Vienna, la città russa di San Pietroburgo. Nel Veneto il Museo di Este è la prima realtà ad aver adottato questo sistema: la prossima struttura sarà la cappella degli Scrovegni di Padova. I testi delle guide sono curati da Elodia Bianchin Citton, Anna Maria Chieco Bianchi, Angela Ruta Serafini e Cinzia Tagliaferro. Il Rotary Club di Este si conferma dunque molto attivo nella valorizzazione dei poli culturali cittadini. Il sodalizio è stato fondato nel 1956 ed è composto da circa sessanta soci. E’ stato il primo club service sorto nell’area Sud della provincia di Padova. N.C.
meno reati ma aumentano i furti
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reati diminuiscono ma aumentano i furti in casa, soprattutto a Este. E’ questo uno dei dati offerto qualche settimana fa dal prefetto Patrizia Impresa (in foto), che ha convocato ad Este il Comitato per l’ordine e la sicurezza dell’Estense. L’occasione è stata buona per entrare nel dettaglio dei reati commessi nel territorio: il 2014 si è chiuso, per i 21 Comuni dell’Estense il 2014, con 2.332 reati, il 5,5% in meno dell’anno precedente, visto che il 2013 si chiuse con 2.468 delitti. A fronte di questo dato positivo, tuttavia, emerge l’aumento dei furti: erano 1.231 nel 2013 e sono stati 1.283 nell’anno appena concluso (+4,2%): di questi 9 si sono consumati con strappo, 67 con destrezza, 392 in abitazione (+14,7% rispetto ai 340 dell’anno prima, percentuale che potrebbe essere ben più corposa se effettivamente tutti denunciassero il furto subito), 79 in esercizi commerciali (+58% rispetto al 2013) e 160 ad auto in sosta, unico dato in calo se confrontato con l’annata prima. Nello specifico, il 2014 è costato ad Este 836 reati (ma erano stati 763 l’anno prima), con i furti in abitazione e nei negozi aumentati però di 27 unità. Non basta tuttavia avere dati confortanti: per i sindaci occorre comunque investire nella sicurezza, come spiega il sindaco Giancarlo Piva. “Ha rincuorato soprattutto sapere che a fronte di un calo dei reati siano aumentati arresti e denunce, segno che la risposta delle forze dell’ordine è efficace. Come diceva il prefetto, il bisogno di sicurezza è un bene comune e deve chiamare
in causa anche noi sindaci, che come atto concreto ci siamo impegnati a coordinare gli investimenti nel settore, in particolare per la realizzazione di una rete funzionale di videosorveglianza”. Nel corso dell’incontro si è puntato molto anche sull’effetto dell’immigrazione: “Il prefetto ha negato la connessione tra criminalità e immigrazione, in riferimento anche ai progetti di accoglienza: l’anno scorso nella Bassa, ad esempio, l’80% degli arrestati erano italiani”. Ha chiuso il prefetto: “Non mi sento di lanciare alcun allarme sicurezza per la Bassa Padovana. Non possiamo trascurare il leggero aumento dei furti in casa e negli esercizi commerciali, che inevitabilmente sono quelli che toccano maggiormente la sensibilità della popolazione e che viziano la percezione di sicurezza. Paradossalmente situazioni più pericolose come lo spaccio di droga sono percepite molto meno rispetto ai furti. Con i sindaci abbiamo convenuto che è fondamentale creare una sinergia tra azioni repressive, che sono aumentate in un anno, e politiche sociali degli enti pubblici”. N.C.
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14 Montagnana La polemica Mentre la Valdastico Sud è ormai completata il proseguimento della Sr 10 è in alto mare
No pedaggio: raccolta firme
Il sindaco di Carceri promuove la sottoscrizione insieme a una manifestazione il 18 aprile, Cortelazzo smorza i toni di Nicola Cesaro
U
na raccolta firme, una manifestazione popolare e poi tanti dubbi. Se entro aprile aprirà i battenti anche l’ultimo tratto padovano di Valdastico Sud (la società Autostrada Brescia-Padova assicura l’apertura del tratto Santa Margherita d’Adige-Noventa Vicentina in queste settimane), resta ancora in alto mare l’evoluzione della nuova regionale 10, la strada che dovrebbe collegare Monselice al Basso Veronese. L’opera, è noto, resta monca, ferma all’uscita di Carceri inaugurata ormai nel lontano 2007: mancano i 25 chilometri che servono per collegare Carceri a Legnago attraverso il Montagnanese: una mancanza, questa, che si è fatta estremamente tangibile ora che è entrato in funzione il nuovo polo ospedaliero dell’Usl 17, la cui accessibilità è strettamente collegata alle sorti della nuova regionale. Per smuovere la questione, in queste ultime settimane si è mosso in particolare Tiberio Businaro, sindaco di Carceri, che ha lanciato una doppia iniziativa: una petizione per evitare il pagamento del pedaggio per chi utilizzerà la strada e una grande manifestazione pubblica per sensibilizzare l’opinione pubblica. La petizione, lanciata in particolare attraverso la rete, ha già superato le 520 adesioni. Sempre attraverso il web, il primo cittadino ha inoltre lanciato una manifestazione per il prossimo 18
Il tracciato della Sr 10 verso Montagnana e Legnago, in tutto 25 chilometri per collegare la Bassa
aprile, un evento di forte impatto mediatico per scongiurare l’obbligo di pedaggio per gli utenti della nuova Sr 10. D’altro canto sono recenti i timori espressi dal consigliere regionale del Pd Claudio Sinigaglia, estremamente dubbioso sul futuro della nuova Sr 10: “Dopo l’aggiudicazione della concessione del novembre 2013, il governatore Luca Zaia ha fatto un pericoloso dietrofront. Da concessione, infatti, servivano 40 milioni pubblici a fronte del contributo privato di 200 milioni: Zaia ha chiesto la defiscalizzazione (una sorta di sconto nelle tasse future invece del versamento della somma pubblica) dell’opera per poter assegnare l’avvio dei lavori, ma
meSSaGGIo polItICo a paGamento a CUra Del GrUppo ConSIlIare reGIonale partIto DemoCratICo veneto
Verso le elezioni
Il Pd ha fatto la lista per le elezioni regionali, Claudio Sinigaglia è il primo
a quanto pare l’approvazione governativa della defiscalizzazione tarda ad arrivare. Il contributo della Regione, d’altro canto, non è stato messo a bilancio”. Chiede invece fiducia e soprattutto di smorzare le polemiche Piergiorgio Cortelazzo, consigliere di maggioranza del Pdl: “Campagne come quelle portate avanti da Businaro rischiano solamente di rallentare se non di affossare l’opera. Purtroppo è evidente che la copertura economica per completare la nuova Sr 10 è limitata: l’appoggio del privato, attraverso il project financing, è di fondamentale importanza e l’utilizzo del pedaggio per recuperare il capitale investito, ad oggi, è la via più percorribile”.
candidata alla presidenza, Alessandra Moretti, è brava! Coraggiosa e determinata per mettersi alla guida del cambiamento che è necessario nella nostra Regione”. “Dobbiamo riconquistare Padova”, ribadisce Sinigaglia: “a distanza di un anno l’asse Bitonci – Zaia ha prodotto danni incredibili alla crescita di Padova. Grande fallimento sul grande ospedale di Padova, persi i finanziamenti per la nuova linea del tram, saltato l’auditorium, nebbia sul centro congressi, sistema sociale devastato… Le elezioni regionali devono diventare l’occasione per la riscossa!”
zanato presidente dell’adige - euganeo
I
l Consorzio di bonifica Adige Euganea ha un nuovo direttivo. E’ Michele Zanato, 40 anni nativo di Este e imprenditore agricolo di Ponso, il nuovo presidente dell’ente consortile. Il nuovo presidente è stato scelto dopo tre assemblee elettive. Zanato, rappresentante di Agrinsieme, era stato il più votato per la terza fascia nelle elezioni del 14 dicembre. Il suo vice è invece Mattia Cappello, monselicense di 37 anni, anch’egli capace di raccogliere il top dei consensi in seconda fascia per la lista Agrinsieme. Gli altri due posti del Cda sono andati alla lista Coldiretti, non senza colpi di scena: precisamente a Francesco Zambolin (33 anni) e all’ex sindaco di Pozzonovo, Flavio Girotto, il più anziano del direttivo visti i 54 anni. E’ stata invece bocciata la candidatura di Giovanni Dal Toso proposta dalla stessa Coldiretti.E’ stato inoltre scelto il rappresentante dei sindaci nel cda dell’ente: si tratta di Gianluca Piva, primo cittadino di Agna, che sedeva nell’assemblea assieme ai colleghi di Montagnana ed Urbana, oltre che di Mauro Fecchio, sindaco di Correzzola ma rappresentante della Provincia. Il rappresentante della Regione Veneto in consiglio è invece l’ex presidente Antonio Salvan. N.C.
News Il ritorno alle stoviglie lavabili:
la svolta eco-sostenibile delle sagre
Claudio Sinigaglia
Il primo in lista dei nove candidati del PD è Claudio Sinigaglia, area cattolica, spina nel fianco di Zaia sul fronte socio-sanitario; si candida al secondo mandato come consigliere regionale dopo aver ricoperto la carica di Assessore al Sociale e allo Sport nel Comune di Padova. Le prime dichiarazioni di Sinigaglia sono improntate all’ottimismo. “Possiamo vincere la Regione Veneto perché la Destra è divisa, litigiosa e frammentata. Ha sicuramente governato male! Ma soprattutto perché abbiamo le idee chiare sul futuro del Veneto e la nostra
Nomine al Consorzio di Bonifica
Giovanni Follador
“F
este sostenibili”, ovvero la svolta eco delle sagre che ha preso avvio lo scorso 21 febbraio con la prima giornata di formazione sul progetto green realizzato dall’Unione delle pro loco del Veneto in collaborazione con l’assessorato regionale all’Ambiente. Con l’iniziativa s’intende far sì che le sagre diventino a rifiuti zero e per questo motivo, con il coordinamento tecnico del Consorzio Pro loco Valpolicella, si punta a formare i vertici delle singole Pro loco chiamate a rivoluzionare, nell’ambito organizzativo, il sistema i gestione e conferimento dei rifiuti. La scuola di “buone pratiche ambientali“ avrà un programma itinerante che toccherà tutte e sette le province del Veneto e che si concluderà il prossimo 28 marzo a Rovigo e Venezia. Si tratta in definitiva di un ritorno alla tradizione, con l’utilizzo di bicchieri e stoviglie lavabili, per l’acquisto dei quali sono previsti anche incentivi economici. Si torna perciò ai piatti in ceramica, alle forchette in acciaio e ai bicchieri di vetro con l’intento ambientalista di far sparire tonnellate di plastica - sotto forma di bicchieri e piatti - prodotte
ogni anno e conferite in discarica alla fine di eventi frequentati da migliaia di persone. In alternativa alle stoviglie lavabili si potranno usare stoviglie compostabili nell’umido, oppure riciclabili. Per la rete delle 520 Pro loco Unpli conseguire l’attestato di “Festa sostenibile” porterà tra i vantaggi anche quello di arrivare allo azzeramento della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti. “Le nostre sagre - osserva il presidente Unpli Venet, Giovanni Follador - voglion porsi come avanguardia virtuosa, consapevoli della possibilità di coinvolgere migliaia di persone indirizzandole verso buone pratiche civiche”. “L’esigenza di realizzare Feste sostenibili - aggiunge Rino Furlan, membro della giunta regionale Unpli e coordinatore del progetto - nasce dalla constatazione pratica che non è più accettabile trovarsi a gestire quintali di materiali, plastica in particolare, da portare in discarica alla fine di ogni sagra. Se è vero che promuoviamo il nostro territorio dobbiamo innanzitutto imparare a rispettarlo”. Ornella Jovane
16 Montagnana Il caso Nel vicentino parte il programma di biomonitoraggio della popolazione
Quanto è inquinata l’acqua del Fratta? di Nicola Cesaro
P
fas, Fratta Gorzone e acqua inquinata. La salubrità dei nostri corsi d’acqua e di ciò che esce dai rubinetti è diventato il tema del mese nel Montagnanese. Tra denunce di amministratori locali, campagne di monitoraggio imposte dalle istituzioni e incontri di informazione quasi ad ogni settimana, timori e bisogno di informazioni si sono fatti pressanti. Il tema principe è quello dell’inquinamento del Fratta-Gorzone, nelle cui acque sono state rilevate qualità notevoli di sostanze perluoro-alchiliche (Pfas), elementi chimici che potrebbero causare anche effetti tumorali nella popolazione. Nella vicina Lonigo stanno per cominciare i campionamenti sulle persone previsti dal programma di biomonitoraggio voluto da Regione Veneto e Istituto Superiore di Sanità proprio per valutare l’incidenza dei Pfas nella salute dei cittadini del Basso Veneto. Nello specifico sarà effettuato un prelievo del sangue a 80 cittadini delle Usl 5 e 6, precisamente per i Comuni di Brendola, Lonigo e Sarego, a pochi chilometri dai confini padovani e dove sono concentrati aziende e allevamenti agricoli che utilizzano pozzi con valori di Pfas superiori a quelli indicati dall’Istituto Superiore di Sanità. Una seconda fase, peraltro, coinvolgerà altre 160 persone dell’Usl 5. Il programma di biomonitoraggio vede coinvolta anche l’Usl 17, visto che il Fratta-Gorzone serve pure attività e residenti di Montagnana, territorio interessato dal collettore consortile che trasferisce i reflui depurati di cinque depuratori (Trissino, Arzignano, Montecchio, Montebello e Lonigo) nel canale Fratta-Gorzone
A preoccupare le quantità di Pfas, elementi chimici dannosi per la salute e per l’ambiente
Un tratto del fiume Fratta Gorzone nella Bassa Padovana
SERRAMENTI
padovano, sostanze perfluoroalchiliche sono state segnalate solo nell’acqua che arriva a Montagnana e in una frazione del comune di Urbana. Cvs non ha mai sottovalutato la questione: non appena emerso il problema ha avviato operazioni di ricerca, monitoraggio continuo e sistemi per la messa in sicurezza e il filtraggio”.
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L’Uls 17 prenderà in esame le attività di alcune aziende agricole del montagnanese all’altezza di Cologna. Per questo territorio, tuttavia, non è previsto il campionamento del sangue umano. L’Usl 17 si limita a prendere in esame le attività di alcune aziende agricole montagnanesi, analizzando fanghi, foraggi e animali. E se da una parte c’è chi chiede controlli più approfonditi per il nostro territorio (il consigliere Pd Piero Ruzzante lo ha chiesto ufficialmente con un’interrogazione alla giunta veneta), dall’altra gli enti preposti al controllo rassicurano. Il Centro Veneto Servizi, l’ente che garantisce e controlla la potabilità della nostra acqua, ricorda come chiunque possa verificare tutti i parametri relativi all’acqua che esce dal rubinetto: basta collegarsi al portale www.centrovenetoservizi.it, cliccare sull’icona “Che acqua bevi?” e scegliere dal menu il proprio Comune. Il Cvs ribadisce: “In nessun Comune afferente a Cvs ci sono situazioni di pericolo per la presenza di Pfas. Nel territorio
Intanto il Centro Veneto Servizi conferma che l’acquedotto non è in pericolo
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I lavori di Acque Veronesi
impianto acqua potabile potenziato
T
ermineranno entro la fine di giugno i lavori dell’azienda Acque Veronesi per il potenziamento dell’impianto di potabilizzazione di Madonna di Lonigo, che pesca le acque dispensate poi a numerosi Comuni del Basso Veneto tra cui Montagnana ed Urbana. Un’indagine avviata da Cnr e Ministero aveva evidenziato la presenza di Pfas in queste falde acquifere e aveva imposto una serie di precauzioni per scongiurare rischi alla popolazione. Acque Veronesi, ente che gestisce la centrale di Madonna di Lonigo, aveva attivato immediatamente il trattamento di potabilizzazione già esistente presso la centrale di produzione idrica. Attualmente l’impianto è costituito da due filtri a sabbia e da quattro unità di filtrazione su carbone attivo granulare e disinfezione. Ha però una potenzialità di soli 200 litri al secondo. Alla conclusione del cantiere, invece, la potenza sarà elevata a 500 litri al secondo mediante l’aggiunta di ulteriori tre filtri a sabbia e di sei filtri a carbone attivo granulare. L’intervento rappresenta il primo stralcio di un progetto complessivo che costerà quasi 3 milioni di euro e che permetterà di migliorare la qualità dell’acqua e del servizio anche nella porzione del Montagnanese interessata N.C. dall’intervento.
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18 1 Cultura provinciale L’esposizione fino al 2 giugno A Villa Contarini di Piazzola la più estesa mostra personale del grande artista
Cominetti racconta le trincee
“chronicae”
Con i suoi disegni ha documentato l’esperienza vissuta in prima persona sui fronti più sanguinosi Andrea Molesini
di Laura Organte
C
ontinuano nel padovano le celebrazioni per il Centenario della Prima Guerra Mondiale, occasione, tra le altre cose, per riscoprire un artista che con i suoi disegni ha saputo raccontare questo tragico conflitto al di là di ogni retorica. A Piazzola sul Brenta, gli splendidi spazi di Villa Contarini ospiteranno infatti fino al 2 giugno la più estesa personale di Giuseppe Cominetti mai allestita dagli anni Trenta, quando le opere dell’artista vercellese furono esposte al ridotto del Teatro Quirino di Roma. Caratteristica particolare dei disegni in mostra è la natura documentaristica oltre che artistica: Cominetti visse in prima persona l’esperienza delle trincee, prima sul fronte francese delle Ardenne e poi, volontario, sul Grappa, e seppe tradurre con grande efficacia la propria esperienza in un racconto figurativo universale. Nei disegni, di diversissima dimensione, numerosi i molto grandi, egli fa sintesi di infinite realtà che lui e gli altri vivono quotidianamente: i corpo a corpo dei fanti, i cumuli di morti, le sortite della cavalleria, le cadute degli aeroplani, gli scoppi delle granate, i momenti di riposo, meglio di abbandono, nelle trincee e nei ricoveri. Ma anche l’esodo dei profughi veneti sotto i loro carichi di masserizie, lo sfacelo delle case, i buoi abbandonati tra i solchi sotto le granate. Insomma il volto tremendo
teatro e Musica
e vero della guerra, reso con l’essenza del bianco e nero della semplice matita. Quelle di Cominetti sono certo pagine documentarie, che come tali sono entrate in musei e centri di documentazione in tutta Europa. Ma sono anche e soprattutto opere d’arte, di un artista che trovò una strada autonoma tra divisionismo e futurismo e nuove avanguardie, dimostrando l’eccellenza come pittore, disegnatore, scenografo, costumista e persino designer tra l’Italia e Parigi. Il tratto di Cominetti va oltre l’urgenza realistica assumendo toni espressionistici laddove rappresenta il grido muto dell’orrore che trascorre dagli uomini agli animali attraversando reticolati e fili spinati, o quando gli alberi stecchiti di un paesaggio desolato diventano simili a quelli di un calvario infinito e senza tempo, metafora della grande carneficina della guerra. Un diario pittorico per cercare, alle Ardenne al Grappa, dalla Francia all’Italia, quell’umanità che la guerra nega e sottrae, e che soltanto attraverso l’arte può essere recuperata. Come nei versi di Ungaretti dal Carso, anche nei disegni di Cominetti si avverte un grido di speranza, oltre il dolore e la sofferenza, oltre la paura e lo sgomento. a cura di Laura Organte
INTERNATIONAL MEETING Compie 25 anni l’International Music Meeting, incontro musicale e culturale tra Cori, Orchestre e musicisti, provenienti da ogni parte del mondo, organizzato dall’Orchestra giovanile del Veneto. L’edizione 2015 vede in cartellone ben 18 appuntamenti che si protrarranno fino al 23 giugno con un gran finale a dir poco esotico: sul palco del Teatro Don Bosco di Padova ci sarà infatti il trio Hawaiian Music, Ukulele and Dance proveniente dalle Hawaii.
IL RITORNO DI JAMES TAYLOR Nel 2012 ha saputo incantare, con la sua voce vellutata, il pubblico del Teatro Geox: torna, a tre anni dal suo ultimo concerto padovano, il cantautore James Taylor con la sua band, in scena il 24 aprile. In oltre 40 anni di carriera ha collezionato 5 Grammy awards, venduto 100 milioni di album, guadagnandosi 40 dischi d’oro oltre a molteplici dischi di platino e multi – platino per i suoi classici che vanno da Sweet Baby James del 1970 a October Road del 2002. È stato inoltre inserito sia nella Rock and Roll Hall of Fame che nella Songwriter’s Hall of Fame.
LA CHITARRA DI FORD Sabato 16 maggio il Teatro Geox ospiterà un grande artista, inserito tra i “Migliori 100 chitarristi del ventesimo secolo” dalla prestigiosa rivista Musician e insignito di cinque nomination ai Grammy Awards: Robben Ford si fermerà a Padova nel corso del suo tour mondiale di presentazione dell’album “Into the sun”, uscito a marzo. Un pezzo di storia della musica, con oltre una ventina di dischi alle spalle dal 1972 ad oggi e un carnet di collaborazioni che spazia da Miles Davis a Joni Mitchell, da Jimmy Witherspoon a John Mayall, da George Harrison a Bob Dylan, fino agli Yellow Jackets, John Scofield e molti altri.
Piove di Sacco per 3 giorni capitale del romanzo storico
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L’acquerello “Fra i reticolati” del 1918
er tre giorni, dal 17 al 19 aprile, Piove di Sacco sarà la capitale del romanzo storico, con la kermesse internzaionale “Chronicae”. Il festival, organizzato dal Comune e dall’Associazione Sugarpulp, porterà nella cittadina del padovano alcuni tra i più celebri e amati scrittori del genere, da Valerio Massimo Manfredi a Jason Goodwin, dai Wu Ming a Roberto Giacobbo e fino ad Andrea Molesini, Marcello Simoni, Carlo A. Martigli, Simone Sarasso e il padovano Matteo Strukul, che racconteranno le loro opere tra rievocazioni storiche, cene a tema e spettacoli teatrali. I esibiranno infatti sabato 18 Wu Ming 1 con “Zo Bot”, reading-spettacolo tratto dal romanzo storico “L’armata dei sonnambuli” e il padovano Andrea Pennacchi con “Eroi” il giorno seguente. Per il programma completo: festivalromanzostorico.it L.O.
Il percorso a Padova Dai Musei Civici Eremitani ai manufatti del Tesoro del Santo
Donatello e la sua lezione su scultura e oreficeria D onatello giunse a Padova nel 14431444 e vi rimase per un decennio, innovando profondamente il linguaggio della scultura in Italia e facendo della città uno dei centri d’irradiazione del Rinascimento. La lezione del Maestro rivive ora in uno straordinario percorso, che dai capolavori di Donatello conduce alla scoperta di preziose sculture in bronzo e terracotta degli artisti che continuarono e svilupparono la sua rivoluzione nell’ambito della Serenissima. Testimonianze dell’altissima qualità raggiunta da Bartolomeo Bellano, Andrea Briosco detto il Riccio e Severo da Ravenna sono esposte ai Musei Civici Eremitani, mentre l’influenza del nuovo linguaggio rinascimentale nelle oreficerie sacre risplende nel vicino Palazzo Zuckermann con i preziosi manufatti del Tesoro del Santo. Punto di partenza della mostra “Donatello e la sua lezione. Riflessioni su scultura e oreficeria nella Padova tra Quattrocento e Cinquecento”, sono le opere del maestro, uno dei rilievi della base del monumento al Gattamelata, una inedita crocifissione bronzea e i fondamentali calchi ottocenteschi con i rilievi dell’altare del Santo.Il percorso prosegue poi con gli allievi, tra i quali il padovano Bartolomeo Bellano entrato giovanissimo nella bottega del maestro, che nei rilievi con le storie bibliche per
La Pietà scolpita da Donatello con l’allievo Bartolomeo Bellano il presbiterio di Sant’Antonio esibisce la sua abilità nel narrare episodi di carattere corale. A risentire dell’influenza di Donatello è anche il più grande artista del bronzo dell’Italia del nord, Andrea Briosco detto il Riccio: i suoi modelli dalla matrice espressionistica approdano a una precisione antiquaria e classicista, che trova poi riscontro nelle terrecotte con San Canziano, San Girolamo e Sant’Agnese (o Canzianella) della chiesa di San Canziano a Padova. E ancora Severo da Ravenna, ideatore
e diffusore di una notevole quantità di soggetti classici, iniziatore della produzione di piccoli manufatti in bronzo. L’influsso di Donatello si manifestò anche nelle arti applicate e in particolare nell’oreficeria. Negli spazi per esposizioni temporanee di Palazzo Zuckermann si espone una importante selezione di oreficerie sacre del Quattrocento e del Cinquecento, reliquiari e oreficerie a uso cultuale eccezionalmente prestate dal tesoro del Santo. Laura Organte
Sport 19 2 Ciclismo Bertazzo, figlio del patròn della squadra, conquista il titolo su pista
Liam vicecampione del mondo di Walter Lotto
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rima dell’abitato di Tribano si svolta a sinistra, dentro la zona industriale, e subito si trova l’Italtecnica azienda che produce pressostati meccanici. Un marchio noto per i conoscitori del ciclismo nostrano, quello del patron Demetrio Bertazzo che nel 2004 costruì una squadra dove far gareggiare tra gli Juniores i figli Omar e Liam. Destini diversi per i due fratelli, che sognavano il professionismo insieme. Omar 26 anni, dopo 4 stagioni nella massima serie, con due vittorie, la scorsa stagione ha chiuso l’attività, Liam di tre anni più giovane è tornato in questi giorni dal mondiale professionisti di pista disputati in Francia con in valigia la medaglia d’argento conquistata in un infuocata americana in coppia con il veronese Elia Viviani. L’oro è andato alla coppia francese sospinta sulla pista di casa dal tifo indiavolato dei seimila presenti ma la gara è stata incertissima fino all’ultimo sprint e dopo 50 chilometri (200 giri di pista) volati sul filo dei 55 orari i transalpini hanno prevalso per un solo punto 21-20. Siamo andati a trovare il vice campione del mondo nell’azienda di famiglia per sentire le sue impressioni sulla sua imprese: ”Innanzi tutto - esordisce Liam Bertazzo - devo un pubblico grazie a Coledan, era lui l’atleta designato a far coppia con Viviani, ma alla vigilia della gara il mio compagno
este non stava benissimo e molto onestamente si è tirato fuori cedendomi il posto, questo fa capire il clima di grande amicizia e famigliarità che si è creato tra noi, devo dire però che non ero la per caso, nel 2013 ho vinto l’europeo, sempre in coppia con Viviani, nell’americana e l’anno scorso sono stato secondo nella corsa a punti sempre valevole per il titolo continentale è stata una chance che meritavo”. Un misero punto ti ha diviso dall’oro come ti sei sentito? “E’ stata una corsa pazzesca, bastava che nell’ultimo sprint, vinto dal mio compagno, un avversario si fosse piazzato tra lui e il francese, in tal caso avremo vinto noi, sul podio Viviani piangeva di rabbia, io ero più contento perché era il primo risultato davvero importante, ora a mente fredda sento un po di rammarico, ma ho anche la consapevolezza di aver dato davvero tutto”. Ora per Liam comincia l’avventura su strada con la Southeast la sua nuova squadra professional a cui si è legato con un contratto biennale. Quali sono i tuoi programmi e il tuo ruolo nel team? “Il 4 marzo parto per il giro di Malesia, il mio ruolo sarà inizialmente quello di apripista per i velocisti Mreczko e l’inossidabile Alessan-
Il presidente Enzo Rango annuncia le novità della stagione
Il numero uno degli arbitri si racconta
la lezione tecnica di rizzoli
M
dro Petacchi, poi spero di crescere di condizione per cercare di entrare tra i prescelti che disputeranno il giro d’Italia”. Qual è la corsa che stuzzica principalmente i tuoi appetiti? “Sarebbe facile dire la Sanremo o qualche altra corsa monumento, ma non è così, mi va bene qualsiasi corsa per entrare nei primi posti degli ordini d’arrivo, dopo tanti sacrifici va bene tutto e poi bastano anche pochi piazzamenti su strada per avere più notorietà di quello che ti da la pista, che in Italia ultimamente, a torto, è poco valorizzata”. Gira e rigira il discorso torna sempre sulla pista. “Si - conclude Liam - sto gia pensando ai mondiali 2016 di Londra dove o nell’americana o nella corsa a punti voglio conquistare la maglia iridata”. Forse dopo quasi un ventennio all’orizzonte si intravvede l’erede di Silvio Martinello.
etti una sera in compagnia con Nicola Rizzoli, numero uno degli arbitri italiani, avvenuta presso la sala Fumanelli di Este dentro una platea di rappresentanti dirigenziali di tutte le sezioni del Veneto, arbitri e ragazzi delle scuole superiori, invitati per stimolarne la vocazione all’arbitraggio. Il celebre fischietto bolognese, arbitro dell’ultima finale mondiale Argentina -Germania, avvalendosi di diapositive e filmati ha parlato per circa due ore spaziando in vari argomenti:” innanzitutto- ha detto Rizzoli- non si arriva in cima al mondo da soli, fondamentale il gioco di squadra, la coesione e l’intesa tra tutti i componenti impegnati a dirigere una gara, assistenti, addizionali e quarto uomo: ”Contrariamente a Pierluigi Collina suo illustre predecessore che non amava avere conoscenza delle squadre da arbitrare Rizzoli afferma che gli arbitri devono conoscere più informazioni possibili su squadre e giocatori in campo: ”questo non per avere pregiudizi pro o contro, l’arbitro oltre a conoscere il regolamento deve essere uno studioso del calcio conoscendo gli attori e le dinamiche di gioco si riesce ad interpretare al meglio le varie situazioni e si trova più facilmente l’equilibrio per prendere la decisione giusta.” Interrogato sull’episodio di Udinese- Roma del 2008 in cui Totti inveì più volte contro di lui senza subire subirne fino in fondo le sanzioni disciplinari Rizzoli si difende così:” quell’episodio rischiò di troncarmi la carriera, purtroppo le riprese televisive sembrano darmi torto, ma non sempre sono veritiere, in quel caso il capitano giallorosso non inveiva contro di me, ma contro se stesso per aver sbagliato una facile occasione è stato un clamoroso equivoco che fortunatamente si chiarì.” W.L.
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cartura nalin, stagione nuMero 59
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ontinuità e novità nel vernissage della Cartura Nalin che ha aperto ufficialmente la 59. stagione agonistica consecutiva. Il presidente Enzo Rango ha annunciato un per la prossima stagione il ritorno della squadra allievi, il nuovo sponsor tecnico che sarà lo storico marchio Olympia di Piove di Sacco e nuove entrate nel consiglio direttivo: “oltre a questo- ha aggiunto Rango-grazie ad un vero concorso di ideee e con la collaborazione di amici del club e di tutti i dirigenti abbiamo messo in atto iniziative con le quali siamo riusciti ad alleggerire il bilancio, il che ci consente di essere operativi in campo organizzativo con l’organizzazione della giornata del pedale di Cartura programmata per il 3 maggio quando sul circuito delle ex distillerie di Cagnola andranno in scena il Gp comune di Cartura riservato agli esordienti e nel pomeriggio il Gp Eurotermoidraulica per Giovanissimi.” Edy e Francesco Sturaro, Massimo Betto e Mirko Fornasiero i volti nuovi entrati nel direttivo, quest’ultimi due hanno recentemente superato il corso di 1. livello di direttori sportivi e stanno af-
frontando quello di livello superiore, a loro il compito di guidare gli esordienti, gli allievi saranno seguiti da Stefano Segiano, che accompagnerà il figlio Giovanni nel passaggio di categoria, mentre confermato Massimo Berto alla guida dei Giovanissimi. LA SOCIETA’. Predidente Enzo Rango; vice presidenti: Giorgio Nalin, Giancarlo Sanavio, Romano Terrassan; segretario Francesco Bernardi; Medico sociale Silvestro Bazza; staff tecnico: Renzo Tolando, Antonio Capuzzo, Annalisa Cardin Salin, Silvano Corso, Gabriele Fabbian, Lucio Fornasiero, Massimo Betto. LA SQUADRA. Giovanissimi: Demis Berto, Nicolo’ Berto, Manuel Berto, Marco Bortolaso, Sebastiano Brigo, Alex Oloni, Pietro Pincerato, Luca Rango, Fabio Sadocco, Daniele Tosello. Diesse Massimo Berto. Esordienti: Davide Huaang, Nicolas Pizzeghello, Riccardo Sabbion, Alex Sturaro, Alessandro Tosatto. Diesse Mirko Fornasiero. Allievi: Tommaso Businaro, Giovanni Sergiano, Davide Stangalini, Giacomo Tasso. Diesse Stefano Sergiano. W.L.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Salute e società
Febbre da gioco, una malattia seria Ludopatia, il Veneto è tra le prime regioni d’Italia colpite dalla patologia. Cos’è e come se ne può uscire
Lino Busato Psicologo e psicoterapeuta
di Ornella Jovane
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ioco d’azzardo e lotterie, in Veneto la ludopatia è diventata un’emergenza che colloca la nostra fra le regioni d’Italia più colpite dalla patologia. In Veneto, a fine 2013, si contavano 35mila giocatori patologici - i dati sono ricavati dal dossier di Sistema Gioco Italia di Confindustria - per un giro d’affari in regione stimato in 5,3miliardi di euro. Il Coordinamento nazionale gruppi per Giocatori d’Azzardo calcolava che in Veneto nei primi dieci mesi del 2014 erano stati spesi per videolottery e slot machine oltre 3,3miliardi di euro, con una spesa pro-capite di 670 euro. Se a livello nazionale il gioco d’azzardo patologico coinvolge circa 800mila soggetti, è proprio nel Nord-Est che fa segnare il suo record di penetrazione, registrando il 38 per cento dei giocatori a rischio di dipendenza. Ma cosa s’intende con ludopatia e quando il comportamento di un giocatore diventa patologico? Lo abbiamo chiesto allo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato. “La dipendenza dal gioco d’azzardo - spiega - è un fenomeno sociale alimentato dalla proliferazione di punti gioco che generano un eccesso di offerta di facile accesso la quale può essere pericolosa nelle persone più ricettive a questo tipo di messaggio”. “All’inizio - prosegue lo specialista - l’interesse per gioco d’azzardo è di un certo tipo, poi può diventare patologico”. Ci sono persone appartenenti a fasce d’età particolarmente a rischio? “In realtà il gioco d’azzardo e la sua deriva patologica può coinvolgere tutte le fasce d’età. Ci sono tre criteri per riconoscere il gioco d’azzardo patologico. In primo luogo il craving, ovvero l’impossibilità di resistere alla spinta a giocatore. Il giocatore può cercare di convincere se stesso e gli altri di non essere dipendente in realtà egli non sa resistere all’impulso di giocare. Il secondo segnale è legato all’aumento, via via sempre più consistente, di denaro giocato. Più si è dipendenti più si spera di sistemare i propri problemi economici - compresi i debiti - continuando a giocare. Infine il malessere generato dall’astinenza dal gioco: se non gioca sta male, è nervoso, sta male fisicamente, agitato. Spesso il giocatore nasconde o mente a se stesso relativamente alla frequenza e all’interesse per il gioco, ma nella realtà è il suo pensiero centrale che lo assorbe talmente tanto da allontanarlo da tutte le altre dimensioni della vita, ad es. non è più disponibile a relazioni normali, va incontro a perdite economiche notevoli,
fino a buttar via con estrema facilità ciò che è stato il frutto di una vita di sacrifici, coinvolgendo anche familiari e conoscenti. Spesso nascono conflitti anche seri all’interno della famiglia e problemi sul lavoro. La persona è esclusivamente assorbita dal pensiero di come organizzarsi per andare a giocare. Insomma una vita d’inferno. Questo stile di vita stressante porta a pesanti conseguenze sulla salute fisica e a disturbi psichici come l’ansia. Il giocatore patologico diventa irrequieto, litigioso, teso e aggressivo. Quando arrivano alla disperazione alcuni crollano e tentano il suicidio, infatti ci sono casi di suicidio nei giocatori patologici. La crisi economica ha contribuito a far lievitare i numeri dei giocatori d’azzardo? “La povertà spinge al gioco d’azzardo, a considerarlo nell’immaginario come unica occasione di riscatto. Si attiva così una sorta di meccanismo primitivo del tipo: o la va o la spacca”. E i mass media che ruolo hanno? “La pubblicità di lotterie, slot machine, gratta e vinci... sono troppo presenti anche nella tv di Stato. Il fatto di assegnare a personaggi famosi il messaggio promozionale non aiuta. La gente fragile e sensibile ci casca”. Che cos’è esattamente la ludopatia? “Ha tutte le caratteristiche della dipendenza, senza sostanze. Si crea una sorta di schiavitù da una realtà che si subisce senza possibilità d’intervento. Nelle slot machine, o col gratta e vinci e similari il giocatore non ha un ruolo attivo, nè può intervenire per modificare nel gioco la sua posizione. Si perde perciò lo spirito autentico del gioco e ci si può trovare in trappola”. Come si riconosce il giocatore patologico? “Ci sono tre criteri per riconoscere il gioco d’azzardo patologico. In primo luogo il crading, ovvero l’impossibilità di resistere. Il giocatore può cercare di convincere se stesso e gli altri di non essere dipendente ma questo tipo di ragionamento non coinvolge l’inconscio. In realtà egli non sa resistere all’impulso di giocare. Il secondo segnale è legato all’aumento, via via sempre più consistente, di denaro giocato. Più si è dipendenti dal gioco più si spera di sistemare i propri problemi economici - compresi i debiti di gioco - con il gioco. Infine il malessere generato dall’astinenza dal gioco. Anche se spesso il giocatore nasconde o mente a se stesso relativamente alla frequenza e all’interesse per il gioco. In
realtà, e queste sono le conseguenze, è il suo pensiero centrale, non è più disponibile a relazioni normali, va incontro a perdite economiche notevoli, fino a buttar via con estrema facilità ciò che è stato il frutto di una vita di sacrifici, coinvolgendo anche familiari e conoscenti, quando non si arriva ai criminali. Spesso nascono conflitti anche seri all’interno della famiglia e problemi sul lavoro. La persona è esclusivamente assorbita dal pensiero di come organizzarsi per andare a giocare, con evidenti ricadute anche psicologiche e fisiche”. Qual è la via d’uscita? “Come ogni forma di dipendenza patologica esiste la via della terapia. La percentuale di coloro che decidono di uscirne è però ancora molto bassa, ovvero chi decide di intraprendere la strada della terapia spesso lo fa quando ormai la situazione è giunta alle estreme conseguenze”. Quali sono i passaggi da compiere e quali sono le strutture a cui rivolgersi? “Il primo ostacolo è riconoscere di avere un problema: il primo passo importante è la consapevolezza, è prendere coscienza da parte del giocatore di avere un problema e quindi dover ricorrere ad un aiuto. La persona deve superare la vergogna e farsi aiutare se no da soli non si esce. Le strade da percorre sono molteplici: dalla psicoterapia, ai Ser.T. delle Uls che hanno un servizio specifico e gratuito per il trattamento delle dipendenze dal gioco d’azzardo. Ci sono infine i gruppi di auto-aiuto dei giocatori anonimi composti da persone accomunate dallo stesso problema. Ciò che va affrontato è il meccanismo del “pensiero magico” che porta a far credere che il gioco risolva ogni problema, che indichi la scorciatoia per arrivare prima e meglio alla meta, che invece richiede la fatica e il sacrificio del costruire”. Qual è l’augurio che si può fare a chi è incappato in questa forma di dipendenza? “L’augurio e l’invito è quello di riappropriarsi della propria vita, di uscire dalla trappola del gioco malato, che provoca isolamento, schiavitù e sofferenze. Il gioco è bello, nella sua dimensione sana: è conoscenza, creatività, occasione di crescita, è socializzazione e divertimento. Dal gioco patologico si può uscire per ritornare ad essere liberi e padroni della propria vita”.
in regione Contrasto e prevenzione
un iter lungo per la legge
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l Veneto osservato speciale per il comportamento del gioco d’azzardo patologico ma, ad oggi, una delle poche regioni senza una legge regionale di riferimento e contrasto, nonostante sia stata tra le primissime (già nella primavera del 2013) ad aver registrato proposte legislative in merito. Nel corso degli ultimi 15 mesi sono state presentate 5 proposte già trasformate nell’estate 2014 in un testo unico “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza dal Gioco d’Azzardo Patologico”. Unendo le forze Antonino Pipitone (Idv), Claudio Sinigaglia (PDV), Stefano Valdegamberi (Futuro popolare) e Stefano Peraro (Udc) con la condivisione della Lega (Cristiano Corazzari) - gli autori delle 5 proposte di legge - hanno in più occasioni sollecitato il presidente della Quinta Commissione Leonardo Padrin e il governatore Luca Zaia a fare in modo che il Consiglio regionale approvi questa legge prima della fine della legislatura. O.J.
Il Veneto in primo piano 21 1 Il Consiglio di Stato mette fine alla guerra giudiziaria
Padova, legittima l’ordinanza sui limiti di orario delle sale slot
Altri Comuni intenzionati ad adottare lo stesso provvedimento Il sindaco di Padova Massimo Bitonci
di Nicola Stievano
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opo una “guerra giudiziaria” durata alcuni mesi il Consiglio di Stato legittima definitivamente l’ordinanza del Comune di Padova che ha imposto limiti di utilizzo delle slot machine, stabilendo due fasce orarie, al mattino e alla sera. Verso la fine di febbraio è arrivata la sentenza definitiva sul regolamento impugnato da alcuni proprietari di sale gioco: l’ordinanza di Bitonci è legittima, può limitare gli orari di funzionamento delle “macchinette”. Con questo pronunciamento dunque il Consiglio di Stato conferma quanto deciso dal Tar Veneto:
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il provvedimento adottato dal sindaco di Padova per porre un limite al funzionamento delle slot a precisi orari rispetta la legge e non mette in pericolo l’attività dei proprietari di apparecchi. E’ quanto hanno stabilito i giudici di Palazzo Spada che hanno respinto il ricorso di una sala bingo padovana: “I motivi di appello non appaiono idonei a scalfire le ragionevoli conclusioni cui è pervenuta l’ordinanza impugnata”, si legge nell’ordinanza della Quinta sezione del Consiglio di Stato. Una “vittoria” dunque per il fronte “anti slot” che
limita il funzionamento delle slot a 7 ore al giorno. Una strada imboccata anche da altri Comuni, in particolare da quelli che già avevano regolamentato, e soprattutto limitato, l’apertura delle sale slot. “La nostra non è una crociata – spiega il sindaco Elisa Venturini – ma un provvedimento dettato dal buonsenso e dalla volontà di trovare una soluzione a quella che ormai è un’emergenza sociale. Il gioco d’azzardo praticato su questi apparecchi sta creando seri problemi a numerose famiglie del nostro territorio”.
Siglato a fine febbraio un protocollo d’intesa tra i sindaci e il prefetto Cuttaia
contro il gioco d’azzardo patologico, nel veneziano una battaglia condivisa
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n provincia di Venezia la battaglia contro il gioco d’azzardo patlogico è comune ad associazioni ed istituzioni. Fra i comuni che più si sono contraddistinti su questo tema c’è quello di Mira guidato da un sindaco del Movimento 5 Stelle Alvise Maniero. A novembre 2014 ad Oriago e Mira Taglio aderirono in 400 alla manifestazione che si tenne a livello provinciale contro la ludopatia. In quell’occasione le associazioni ed i manifestanti decisero consumare in un bar che ha scelto “la disinfestazione dalle slot o altri giochi d’azzardo”. Questi bar furono premiati dal Comune. A schierarsi per una legge più dura sono il senatore del Movimento 5
Stelle Sergio Endrizzi e il consigliere del Pd Bruno Pigozzo. Intanto a fine febbraio è stato siglato un protocollo d’intesa tra i Sindaci del veneziano e il Prefetto Domenico Cuttaia “per contenere la diffusione del gioco d’azzardo, in particolare presso i giovani, attraverso un controllo più attento delle autorizzazioni e l’avvio di una campagna di sensibilizzazione sui rischi del gioco on line”. Un impegno a cui hanno aderito la Provincia, le Ulss, le forze dell’ordine, i rappresentanti dei Monopòli, dei tabaccai, dei consumatori e delle tante associazioni impegnate su questo fronte Non mancano però le preoccupazioni sull’efficacia delle azioni individuate.
LAVORO La regione Veneto si conferma un territorio fertile
BOOM DI START UP INNOVATIVE
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da tempo chiede provvedimenti concreti che mettano un freno al dilagare degli apparecchi di gioco d’azzardo – legalizzato ovviamente – presenti ormai in quasi tutti i bar oltre che nelle tanto discusse sale da gioco. Ora non è escluso che altri sindaci padovani seguano le orme di Bitonci ed emanino per proprio Comune delle ordinanze simili. Proprio nei giorni della sentenza del Consiglio di Stato il Comune di Casalserugo, guidato da Elisa Venturini che è anche consigliere provinciale, ha pubblicato un provvedimento che stabilisce appunto delle fasce orarie e
l Veneto è la quarta regione in Italia zione speciale del Registro delle imprese per numero di start-up innovative, dopo delle Camere di Commercio sono 73 a Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. A Padova, 51 a Treviso, 47 a Verona, 6 a sottolinearlo è il vicepresidente della Re- Rovigo e 3 a Belluno. Quasi il 73% opera gione Marino Zorzato, rendendo note le nei servizi (prevalentemente di produzioultime elaborazioni della sezione Sistema ne di software e attività connesse), il 23% Statistico su questo aspetto dell’economia circa nell’industria e il 4,5% nel commerveneta. cio. Il fatto di essere imprese giovani, con “Se l’impresa tradizionale fa fatica elevate esigenze di flessibilità e autononell’attuale stagnazione del ciclo econo- mia, ha spinto più dell’80% delle start-up mico – fa presente Zorzato - si registra innovative venete ad adottare la natura una vigorosa crescita delle start-up inno- giuridica di Società a responsabilità limitavative venete che ta, la più adatta sono fortemente Sono giovani, flessibili a soddisfare aumentate nell’ul- e autonome. Queste tali necessità. timo anno, pas- le nuove imprese ad alto Solo 7 invece sando dalle 144 valore aggiunto che fanno le start-up innodi inizio 2014 alle ben sperare nel futuro vative Società 246 del 2015, per azioni. Ad con un incremento del 71%. Allo sviluppo accompagnare e a sostenere le start-up di tali imprese, fondamentale per favorire innovative dal concepimento dell’idea la crescita economica, lo sviluppo tecnolo- imprenditoriale al suo primo sviluppo ci gico e l’occupazione, in particolare quella pensano gli incubatori certificati. Strutgiovanile, punta anche l’Agenda Digitale ture che permettono alle nuove imprese della Regione a cui stiamo dando attua- innovative di lanciare la propria attività sul zione”. Si tratta di particolari società, co- mercato in modo efficace e in tempi rapistituite da non più di 48 mesi, il cui scopo di. In Veneto sono presenti 3 incubatori primario è quello di sviluppare, produrre certificati che tutti noi conosciamo: il Parco e vendere prodotti e servizi considerati a scientifico e tecnologico VEGA (Venezia), tutti gli effetti innovativi e ad alto valore l’ H-Farm S.r.l. (Treviso) e M31 Italia S.r.l. tecnologico. Al 19 gennaio 2015 le start- (Padova). up innovative venete registrate nella seMaria Pavan
meSSaGGIo
“L’impegno delle amministrazioni veneziane – osserva il sindaco di Mira Alvise Maniero – rischiano di rivelarsi inutili. La bozza del decreto legislativo che su questo tema sta circolando non pare accogliere la richiesta di una maggior tutela dei luoghi sensibili (scuole, chiese) ampliando le distanze minime da rispettare per le nuove autorizzazioni di sale giochi o per l’installazione di videopoker nei locali pubblici. Anzi amplia lo spazio per ricorsi contro le ordinanze dei Sindaci da parte dei potenti mezzi legali delle lobby del gioco d’azzardo”. Fra i primi a schierarsi contro la diffusione del gioco d’azzardo anche i comuni di Scorzè e Mirano. Alessandro Abbadir
polItICo a paGamento a CUra Del
GrUppo ConSIlIare reGIonale partIto DemoCratICo veneto
Claudio Sinigaglia (Pd)
“Zaia Assicuri l’integrazione dei disabili sensoriali” I 570 ‘lettori’ o ‘assistenti alla comunicazione’, che affiancano nelle attività scolastiche e parascolastiche un migliaio di bambini e ragazzi ipovedenti, audiolesi o con altri deficit sensoriali del Veneto, rischiano di interrompere il loro servizio a causa dei ritardi della Regione che deve decidere quali deleghe assegnare alle Province e quali tenere per sé! Uno scandalo afferma Sinigaglia, che lancia l’appello alla Regione affinchè chiarisca a chi spetta occuparsi di questa delega tra Regione, Province, Ulss e Comuni e, soprattutto, chi pagherà i 9 milioni annui necessari per dare continuità stabile al servizio. La soluzione strutturale e definitiva al problema potrà venire solo dall’approvazione della legge di riordino delle competenze delle Province che Zaia sta inspiegabilmente ritardando. Un primo segnale il Consiglio regionale l’ha già dato approvando in commissione Bilancio lo stanziamento di mezzo milione di euro per assicurare lo stipendio sino a maggio ai cento ‘lettori’ della provincia di Padova, ai quali da gennaio era già stato interrotto il rapporto di collaborazione. E sempre il PD, attraverso le indicazioni di Sinigaglia , ha predisposto un secondo emendamento, del valore di 5 milioni di euro per garantire la
Claudio Sinigaglia
continuità del servizio dei lettori sino a fine 2015 in tutte le sette province venete. Le risorse dovranno essere ritagliate dal Fondo Sociale nazionale. “Non possiamo stare a guardare in attesa che la giunta predisponga la legge di riordino delle deleghe, afferma Sinigaglia, ma dobbiamo subito, nel bilancio regionale, stanziare i fondi necessari per non interrompere i servizi essenziali per le persone più fragili e vulnerabili.” Da parte loro, i rappresentanti dei ‘lettori’ stanno continuando a presidiare i lavori del Consiglio regionale sintantoché gli impegni assunti non diventeranno provvedimento di legge.
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24 4 Il Veneto in primo piano Manifestazioni Gli appuntamenti maggiori tra Padova, Venezia e Rovigo
Fiori e piante in mostra nelle piazze delle nostre città Torna la primavera e porta con se’ le nuove fioriture. Gli appassionati di giardinaggio potranno scegliere tra moltissimi appuntamenti di Nicola Stievano e Lorenzo Zoli
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oltissimi in tutto il Veneto le manifestazioni che riempiranno le piazza di fiori, piante e giardini.
FIORI NEL PADOVANO Così, nel Padovano, è soprattutto nelle città medievali della Bassa Padovana che fiorisce la primavera. Fra gli eventi “di stagione” che portano alla ribalta il mondo floreale nel padovano spiccano gli appuntamenti conla “Fiera di Primavera” a Montagnana e “Este in Fiore”. Sabato 11 e domenica 12 aprile la magica cornice murata della città di Montagnana si colora con splendidi fiori e piante. A distinguere la nuova edizione sarà un’incantevole esposizione floreale che si snoderà tra le vie fuori le mura da Porta Vicenza a Porta Legnago arricchendo di colore le strade della città. L’appuntamento ospiterà produttori e rivenditori di piante e fiori del settore florovivaistico locale, articoli per il giardinaggio e coinvolgerà tutta una
serie di aziende legate alla produzione, lavorazione e trasformazione dei prodotti tipici verrà inoltre predisposta una zona per le bancarelle di oggettistica artigianale. Non mancheranno numerosi eventi culturali. Tutti i dettagli su www.montagnaneseinfiera.org. Appuntamento a Este invece la settimana successiva, dal 17 al 19 aprile, nella consueta cornice dei Giardini storici del Castello con “Este in Fiore”, a cui anche quest’anno parteciperà una selezione di importanti vivaisti italiani. “I giardini e l’acqua”, questo il tema conduttore dell’edizione 2015, la quattordicesima. Una riflessione per trovare un nuovo equilibrio e generare attitudini ed azioni più responsabili, ispirandosi simbolicamente ancora una volta all’Eden, originaria oasi verdeggiante nel deserto. Sarà ancora una volta il disegno dell’artista Oreste Sabadin a rappresentare Este in Fiore: quest’anno la sua illustrazione è un vivace racconto dal sapore naif che ha come
protagonista la città di Este con il celebre castello e gli edifici storici lambiti dall’acqua ed avvolti da una fantasiosa vegetazione. Da segnalare le conversazioni musicate con importanti personalità, condotte dalla giornalista e scrittrice di giardini Mariagrazia Dammicco, fondatrice e presidente del Wigwam Club Giardini Storici Venezia, con letture di brani ed improvvisazioni musicali al clarinetto offerte da Oreste Sabadin.
Un’immagine di Este in fiore
FIORI NEL RODIGINO Due le manifestazioni in Polesine tutte dedicate ai fiori e all’arrivo della Primavera. A Rovigo si parte con i “Sapori in fiore”, programmati dal 17 al 19 aprile in tutto il centro, da Corso del Popolo a Piazza Garibaldi. Ci saranno giochi e iniziative per i più piccoli, ma anche bancarelle, con protagonisti assoluti i fiori, ma non solo: ci saranno anche prodotti tipici, soprattutto alimentari. Non mancherà infine l’attenzione per la moda,
con la sfilata che già l’anno precedente aveva raccolto consensi. Una decina di giorni neppure e poi toccherà ad Adria in fiore, organizzata dalla Pro loco di Adria domenia 26 aprile in centro. “Non pensare alla solita fiera dei fiori – si legge nella presentazione dell’iniziativa – Immagina una piazza allegra, profumata, variopinta e piena di sorprese, aromi, profumi e colori di primavera”. Per maggiori informazioni è possibile fare riferimento al
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Manifestazioni a venezia
anche il veneziano si colora di priMavera
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el veneziano sono numerosi gli eventi e le manifestazioni che a primavera caratterizzano il periodo, come le fiere dei fiori e del benessere. Si parte da Oriago di Mira, lungo il Naviglio, in Riviera san Pietro. Domenica 29 marzo si terrà “Oriago in fiore” con la mostra mercato Florovivaistico che raccoglie quasi 100 espositori da tutto il Veneto. Ci sarà la mostra fotografica “Fiori e Colori”, i Madonari, le fattorie didattiche e il mercato a chilometro 0. Sempre in Riviera del Brenta va ricordata anche “Rivale in fiore” a Pianiga che si tiene il 7 aprile. Odori di fiori e profumo di primavera si respireranno domenica 12 aprile a Noale con la mostra mercato “Noale in fiore” della Pro loco. Previste 60 mila presenze. Ci sarà un’area espositiva di oltre 10 mila metri quadrati. A Venezia importante appuntamento è Open Air Expo, rassegna, organizzata da
Expo Venice, dal 17 al 19 aprile a Forte Marghera. Presenterà proposte per star bene e vivere meglio attraverso la cura del corpo, l’alimentazione e le discipline sportive. A Mirano si terrà il 25 aprile la Festa dei Fiori in Piazza Martiri. Negli stessi giorni (25 – 26 aprile) a San Donà di Piave in via Cesare Battisti, da mattino a sera invece c’è la Festa di Primavera, con uno stand enogastronomico finalizzato alla promozione dei prodotti e vini tipici locali. A Dolo in Riviera del Brenta, in via Mazzini è in programma il primo maggio la tradizionale “Dolo in fiore”. Chiude gli eventi di rilievo a Noale l’Infiorata dove il 7 giugno c’è la manifestazione organizzata in occasione della celebrazione del Corpus Domini. Si tratta di una sfida fra contrade a colpi di petali, essenze erboree, cereali, gambi e materiali naturali. A.A.
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26 1 Voci da palazzo Elezioni regionali Si vota il 31 maggio
Flavio Tosi si candida Governatore e spariglia il gioco Il sindaco di Verona scende in campo e la partita delle prossime regionali cambia davvero volto. Niente alleanze scomode, però, vuole andare solo di Maria pavan
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a Lega dal volto pulito, come veniva definita la parte del partito che non ha mai smesso di guardare a Tosi come all’unico vero leader Veneto, oltre a Zaia, ha alzato la testa e, stanca delle imposizioni di Matteo Salvini, ha rotto ogni indugio. E’ uscita dal movimento capeggiato da Salvini e appoggia Tosi nella sua corsa a palazzo Ferro Fini. Ora occorrerà capire se gli elettori che cinque anni fa hanno regalato a Luca Zaia una eccellente vittoria sono disponibili a cambiare e a votare Tosi, ormai ex leghista. I sondaggi, a più di due mesi dalle elezioni, contano relativamente. E difatti Tosi ha presto fatto spallucce di fronte a quelli sfoderati da Salvini dopo il consiglio federale della Lega che vedevano il partito in vantaggio di otto punti sul Pd anche con Tosi in campo. “Tosi candidato? – ha sbottato Salvini – Auguri, perché in democrazia scelgono gli elettori e in Veneto non ho dubbi che sceglieranno Zaia”. “In Veneto – ha detto ancora – l’alleanza la facciamo con i veneti e Luca Zaia ha un progetto per altri cinque anni”, ma qualche alleanza cercherà di stringerla perché il “popolo” di Tosi piace molto soprattutto ad un certo centro destra veneto che mal digeriva il linguaggio populista di certa Lega. Tra loro Antonio De Poli che considera la candidatura di Tosi “un’opportunità che può mettere insieme chi concepisce la politica del fare contro il linguaggio del populismo”. La candidatura del sindaco di Verona pia-
Flavio Tosi
Luca Zaia
Certo la discesa in campo di Flavio Tosi è piaciuta ce anche a una parte del nuovo centro destra, Mario molto ai suoi sostenitori presenti Sacconi, infatti, si dice convinto che in Fiera a Verona il giorno dell’ansia possibile costruire “una coali- Tosi: “Eccomi nuncio. zione vincente tra liberalpopolari e qui da uomo libero E’ piaciuto cogliere le sue autonomisti” che riesca a mettere per candidarmi incertezze e la sua commozione in minoranza l’estrema destra po- a governatore pulista”. Certo anche Forza Italia della Regione Veneto” mentre ricordava il passato nel giocherà la sua partita ma le allemovimento e annunciava la sua anze non si decideranno in Veneto, probabilmente sa- uscita. ranno decise ad Arcore e, soprattutto, con uno sguardo E’ l’hanno acclamato con calore vero quando ha nazionale. pronunciato le fatidiche parole: “E allora eccomi qui da
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“I
uomo libero per candidarmi a governatore della Regione Veneto”. “Liberalismo, popolarismo e federalismo” sono oggi le tre stelle polari del movimento di Flavio Tosi che le usa per spiegare che cosa significa essere moderati e non demagogici: “Sono un moderato – ha sottolineato – perché ho rispetto per le persone e la verità. È demagogico l’atteggiamento di Tsipras in Grecia che in campagna elettorale sosteneva l’uscita dall’euro e poi, dopo essere stato eletto, si è arreso all’evidenza e ha ammesso che al massimo avrebbe potuto rinegoziare condizioni meno vincolanti dei trattati europei. Bisogna essere seri e concreti. Lo stesso vale per la flat tax: noi non siamo l’India o la Croazia. Come si fa ad abbassare le tasse se prima non si taglia la spesa pubblica?”. E indirettamente le manda a dire proprio a Salvini che propone di portare la tassazione unica al 15 per cento. “Basta con le promesse da marinaio”, affonda il sindaco di Verona da candidato governatore del Veneto. Intanto il governatore uscente Luca Zaia, con l’amaro in bocca, non ha potuto che augurare all’ex compagno di partito un in bocca al lupo, sottolineando però che “se qualcuno si perde per strada è affar suo, non mio. Io non ho mai diviso tra tosiani e non tosiani e a giudicare dalle liste saremo più di prima. Non sono affatto preoccupato”.
Se ne riparla nella prossima legislatura
stop ceMentificazione: la nuova legge aspetterÀ
l contenimento del consumo del suolo è un obiettivo urgente e ampiamente condiviso, ma le modalità operative proposte rischiano di essere contradditorie o addirittura di generare effetti opposti. Per cui è meglio fermarsi e ripensare in modo più approfondito l’impianto delle proposte di legge in discussione”. E’ questo il punto di arrivo del lavoro di studio e approfondimento svolto dalla commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Andrea Bassi (Lega) sui due testi di legge abbinati, uno di iniziativa della Giunta proposto dall’assessore all’urbanistica Marino Zorzato e uno del Pd, che hanno messo nero su bianco la proposta di nuove regole per fermare la cementificazione del territorio e avviare processi di riqualificazione dell’esistente e di rigenerazione urbana. Le due proposte di legge, all’attenzione dei consiglieri di palazzo Ferro-Fini da un anno e mezzo, non
taglieranno il traguardo dell’approvazione in questa legislatura. “Le abbiamo esaminate attentamente, avviando un confronto serrato con urbanisti, ordini professionali, categorie economiche, parti sociali, università, rappresentanti dell’ambientalismo – dichiara Bassi – Ed è stato proprio il grande lavoro corale di approfondimento nazionale e internazionale avviato da 19 istituzioni e associazioni dell’urbanistica, culminato nel manifesto elaborato dal coordinamento “UrbanMeta Metamorfosi urbane”, a convincerci che le proposte di legge in discussione rischiavano di ottenere addirittura l’effetto opposto, come è successo con la legge ‘blocca capannoni” che ha innescato la corsa all’edificazione di magazzini e capannoni prima che entrasse in vigore il blocco. Con il risultato che il Veneto si è riempito di grandi strutture rimaste vuote e deserte”. Va detto che grazie a queste due iniziative legislative per la prima volta nella storia delle politiche urbanistiche della Re-
gione è stata messa a fuoco l’esigenza di abbandonare la “logica incrementale” e di pianificare un recupero del territorio a fini diversi da quello edilizio. Professionisti, costruttori e ambientalisti ci avvertono però che le modalità proposte (come la moratoria e le varianti verdi), senza una tempistica certa, risorse dedicate, strumenti di impegno come i ‘contratti di rigenerazione urbana” e una forte regìa pubblica, non consentono di raggiungere gli obiettivi prefissati. Il grande lavoro svolto e le indicazioni unanimi degli ‘stakeholders’ raccolte durante l’ istruttoria non sono affatto persi: sono l’eredità che sarà consegnata ai consiglieri della prossima legislatura. Il manifesto di UrbanMeta metamorfosi urbane e il lavoro di studio e confronto sul tema della rigenerazione urbana svolto da ordini, enti e associazioni – annota Bruno Pigozzo (Pd), vicepresidente della commissione - costituisce una preziosa sintesi e anticipa un utile binario di lavoro per il nuovo Consiglio.
Voci da palazzo 27 1 Lancio della campagna elettorale Sul palco le storie della gente vera, in platea 1500 persone
Moretti decisa a “spegnere” il centrodestra “È giunto il momento di spegnere la televisione che da vent’anni trasmette sempre lo stesso film, è giunto il momento di spegnere il centrodestra” di Maria pavan
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iù di 1500 persone acclamano Alessandra Moretti cattiva gestione della sanità veneta. E proprio su questo tema la Moretti affonda la sua al Centro Papa Luciani in occasione dell’apertura della sua Campagna elettorale, dietro di lei lo slo- lama affilata e presenta la sua ricetta per migliorare: “Ridurre i tempi d’attesa dei pronto soccorso, accorpare gan: “Il coraggio di cambiare”. E cambia tutto Alessandra. Porta sul palco il Veneto le Usl passando da 21 a 8 e nomina di nuovi direttori generali, più medici e meno buautentico: la gente che ha incontrato in questi ultimi mesi durante il “Sanità: ridurre i tempi rocrati”. Cambiamenti non da poco tour nei comuni grandi e piccoli di d’attesa dei pronto soccorso, accorpare come quelli che la candidata tutte le provincie. Perciò non è lei a dire che Zaia le Usl, direttori generali renziana mette nero su bianco nel suo programma pensando non ha fatto nulla per aiutare i cit- medici non burocrati” al mondo delle imprese venete, tadini, in questi anni, ma sono i cittadini stessi, le loro esperienze, le loro gioie e soprattutto strozzate dalla burocrazia e dalla mancanza di credito. “Il 33% degli investimenti per i giovani innovatori i loro dolori. Tra questi Roberta, la cinquantenne che racconta coperti da Veneto Sviluppo, aiuti alle imprese che aprono quanto è difficile occuparsi di una madre di ottant’anni all’internazionalizzazione, agenda digitale del Veneto per non autosufficiente e allo stesso tempo lottare da soli con togliere carta e burocrazia”. Ma è il tema del lavoro che le sta più a cuore di tutto. la mancanza di efficienza del sistema sanitario. Ma questa voce è solo una delle tante testimonianze Perché se riparte il lavoro, ripartono i veneti e le cose raccolte: medici, pazienti e famigliari che denunciano la cambiano davvero.
E’ commovente la storia di Valentina, che a trent’anni è disoccupata e apparentemente senza prospettive. La Moretti lancia la proposta di un Jobs Act veneto, l’uso dei fondi di Garanzia Giovani per dare 500 euro al mese a chi assume a tempo indeterminato giovani sotto i 29 anni e interventi di sostegno per il praticantato dei professionisti. La Moretti è convinta, quello visto fino ad oggi in Veneto è stato un bruttissimo film e occorre cambiare: “È giunto il momento di spegnere la televisione che da vent’anni trasmette sempre lo stesso film, è giunto il momento di spegnere il centrodestra”. Certo saranno gli elettori a dirlo e la campagna per ora è tutta in salita: “Impossibile è una parola per piccoli uomini, il futuro è una scelta”. Questa la frase su cui si è chiuso l’evento, un ultimo video: un vecchio spot dell’Adidas in cui una donna si batte con il pugile Muhammad Alì. meSSaGGIo
polItICo a paGamento a CUra Del
GrUppo ConSIlIare reGIonale partIto DemoCratICo veneto
Bilancio regionale
Claudio Sinigaglia: “Pochissime le risorse a disposizione per garantire servizi a chi ne ha davvero bisogno. Colpa di scelte sbagliate della gestione Galan/Zaia” Com’è il bilancio di previsione del Regione Veneto 2015? “E’ mesto e inadeguato con poche risorse a disposizione a dimostrazione che il sistema si è ormai inceppato. Ci troviamo in questa situazione perché Galan/Zaia hanno tolto l’addizionale IRPEF applicata a chi ha un reddito che dà un gettito di circa140 milioni. Ciò avrebbe portato ad un risultato di coesione sociale perché quelle entrate collegate ha un reddito maggiore sarebbero state le redistribuite a chi ha maggiormente bisogno, alle persone più fragili e più vulnerabili”. Anche la sanità incide? “Si’, infatti l’altra scelta che penalizza questo e i prossimi bilanci è il mutuo di 1 miliardo e mezzo contratto con lo stato per far fronte ai 3 miliardi di debiti che le ulss hanno nei confronti dei fornitori e che ci impegna per i prossimi trent’anni a restituire 72 milioni all’anno”. Però la Regione è chiamata a dare ri-
Anche la formazione professionale è in difficoltà? “Purtroppo sì: in Veneto abbiamo il poco invidiabile primato del 17% di dispersione scolastica, tra le alte d’Italia. Per fortuna circa 20 mila, ma le richieste sono per 30 mila, ragazzi e ragazze trovano risposta presso i corsi di formazione professionale! I corsi di formazione professionale sono un servizio che la regione deve garantire, un diritto essenziale. Come mai le altre Regioni riescono a garantire la regolarità dei pagamenti, addirittura ad anticipare a inizio, e noi no?” Quest’anno mancano 5 milioni? “Sì, da 83 milioni scendiamo a 78 milioni, impedendo l’attivazione della formazione iniziale! Se la necessità è quella di aumentare il numero di ragazzi e ragazze sposte! attendono ancora i contributi della Regio- che si iscrivono ai corsi di formazione “Certo, Sto pensando, per esempio, alle ne del 2014! Con queste inadempienze professionale, noi stiamo facendo esatscuole paritarie. Nel Veneto il 70% delle gli insegnanti non ricevono gli stipendi e tamente il contrario: dobbiamo assolutascuole d’infanzia sono paritarie ed oggi le scuole rischiano la chiusura”. mente garantire questi 5 milioni!”
”Occorre dare risposte alle persone. Ma non sta avvenendo se consideriamo che in Veneto il 70% delle scuole d’infanzia sono paritarie ed oggi attendono ancora i contributi della Regione del 2014!”
28 1 Cultura veneta Il precedente Nel 1950 la Biennale gli dedicò una sala con una ventina di opere
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L’onirico Rousseau
Narrativa
l’ultiMo libro di perMunian
Le opere del maestro francese, per la prima volta in mostra in Italia, rimarranno esposte a Venezia, presso Palazzo Ducale, fino al 5 luglio di Alain Clivilò
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n una conversazione di Vasilij Kandinskij a Franz Marc, l’artista Henri Rousseau veniva definito con questa affermazione: “che uomo meraviglioso era questo Rousseau!”. Per la prima volta in Italia, le opere del maestro francese sono esposte a Venezia, presso Palazzo Ducale (appartamento del Doge) fino al 5 luglio. Un evento che precede di qualche mese la Biennale, proponendo opere quali “Io: ritratto-paesaggio” (1889/90) definito proprio dall’artista il primo ritratto-paesaggio della storia dell’arte, “Il cortile” (1896/98), “Cavallo assalito da un giaguaro” (1910), “Incantatrice di serpenti” (1907) e “La guerra o la cavalcata della Discordia” (1894) oltre a una selezione di paesaggi, ritratti e nature morte. “Il candore arcaico” è il titolo che racchiude un percorso triennale di studi che sta cercando di mettere nella giusta critica e storiografica l’opera completa di Rousseau. La curatrice della mostra Gabriella Belli indica che si tratta della “prima mostra che si fa in Italia su Rousseau, anche se bisogna ricordare che nel 1950 la Biennale gli dedicò una sala con una ventina di opere. Nessuno lo notò allora perché arrivarono i Fauves, Picasso e Kandinskij. Venne considerato di retroguardia e passò inosservato. La rassegna ha un obiet-tivo preciso: cercare di capire come mai questo eccentrico pittore
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dipingeva in una maniera assolutamente diversa da tutto ciò che avveniva in quegli anni a Parigi”. Infatti Christian Zervos scriveva di lui che “viveva come un monaco del Medioevo nelle sue visioni”. Si indica spesso il termine naif, ma la sua pittura possiede delle arie incantante e sognanti. Un onirico francese che nella sua semplicità ha rappresentato con modernità una personale visione della realtà. Anche il soprannome di Doganiere, che rimanda al suo lavoro nell’ufficio dazi, indica quella consuetudine tuttora esistente, tendente a denigrare al fine di non riconoscere a pieno l’iter artistico. Un’artista non classificabile che l’esposizione veneziana cerca di chiarire a pieno, creando dialoghi anche con diversi artisti al fine d’indagare quell’ispirazione all’arcaismo che nel corso dei secoli è parallela al classici-
Fondazione Querini Stampalia
L’ALfAbETO MERAvIgLIOSO DI gRISHA bRuSKIN
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’alfabeto è definito come una serie di segni grafici, disposti in un ordine preciso, che tendono a rappresentare ognuno un suono di una determinata lingua. Infatti nella teoria della comunicazione il loro insieme crea un codice. Alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, fino al 13 settembre, è presente un misterioso alfabeto costituito da 160 personaggi: angeli, demoni con il volto di animali, figure trafitte da un fulmine, uomini che portano sulle spalle la loro ombra, o scrutano nei segreti del libro. “Grisha Bruskin. Alefebet: Alfabeto della memoria” è il titolo della mostra dedicata, per la prima volta città lagunare, a uno dei più importanti artisti russi viventi. Così Bruskin, nato a Mosca nel 1945, descrive il suo progetto: “mi rapporto ad Alefbet come a una concezione artistica e nient’altro, come a una sorta di gioco di biglie. Era importante per me creare qualcosa in forma di pagine, di palinsesto, di scrittura, di notizia, di commento. Alefbet è anche scritture misteriose, rebus, un dizionario mitologico, sviluppa la lingua in un sistema di simboli e mitologemi, allegorie che bisogna essere capaci di decifrare, indovinare. Dove occorre trovare la propria personale spiegazione. Tra i personaggi disegnati non succede nulla, sono solamente rappresentati e sono collegati dal contesto”. Cinque grandi arazzi di misura 2,80 x 2,10 metri rappresentano il fulcro dell’esposizione, giungendo attraverso una disamina dei disegni preparatori dell’artista, i gouaches e 6 interessanti dipinti. Un’opera che testimonia la millenaria tradizione ebraica alla quale Bruskin vi giunge in maniera probabilmente indiretta: proveniva da una famiglia ebrea di scienziati, ma lungi da problematiche religiose. Fu un percorso nato alla fine degli anni ’60 che inserì un soggetto innovativo per la realtà sovietica del tempo. In riferimento alla mostra, l’arazzo è accompagnato da un commentario scritto dall’artista e lo spettatore, seguendo la tradizione del Talmud, dovrà aggiungere i propri commentari a quelli dell’artista: in Al.Cl. questo modo potrà avvicinarsi alla verità.
smo, cui l’opera di Rousseau sembra essere la linea divisoria tra 1800 e ‘900. Nell’allestimento, il visitatore durante il percorso rivive le atmosfere del famoso banchetto che Pablo Picasso organizzò in onore di Henri nel 1908, in occasione dell’acquisto del “Ritratto di donna”: l’opera di Rousseau è esposta di fronte a “La bouteille de Bass” di Picasso, in una stanza animata dal poema che Guillaume Apollinaire dedicò a Rousseau. Immersa nella musica del valzer “Clemence” fu composta dallo stesso Doganiere e suonata proprio in quell’occasione. Non rimane dunque che ammirare le oltre cento opere unite in un progetto della Fondazione Musei Civici di Venezia con il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna.
Fotografia
avarzerani, adriesi e polesani in genere ma anche chioggiotti e altre tipologie di veneti veraci, sono i protagonisti del nuovo libro del narratore amato da critica e pubblico Francesco Permunian. E’ imminente l’uscita - ad aprile - dell’ultimo lavoro narrativo dello scrittore cavarzerano che ha voluto dichiarare in una dedica, posta a sigillo del libro, La polvere dell’infanzia (Nutrimenti editore), il vero protagonista di questa sorta di “romanzo famigliare”. Questa volta la sua indagine è volta ad indagare il Polesine e la sua gente, soprattutto quella di Cavarzere e dei Comuni limitrofi. La dedica infatti recita così: “A tutti i lunatici del Polesine, miei unici maestri e compagni di strada”. Il libro è illustrato da numerose fotografie in bianco nero a firma di Duilio Avezzù.
Candida Höfer rilegge Rodin C andida Höfer, fotografa nata nel 1944 a Eberswalde in Germania, rilegge “Les Bourgeois de Calais” opera del 1901 di Auguste Rodin. Fino al 29 marzo presso le sale di Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna Venezia, nell’ambito del contenitore denominato Paradossi, è proposta ai visitatori una rilettura diversa della grande scultura di gesso che fu esposta da Rodin alla Biennale del 1901 e successivamente acquistata dalla città di Venezia. Un gruppo scultoreo che ha permesso alla Höfer di creare un percorso fotografico, scattando immagini relative ai dodici calchi di Rodin nelle loro installazioni poste in diverse collezioni pubbliche internazionali. L’abilità dell’occhio artistico della Höfer prende vigore nella ripetitività delle opere attraverso una dote che gli consente d’imbrigliare e assimilare l’espressività dinamica e sofferente degli eroici abitanti di Calais, che nel 1346 si contrapposero all’assedio del re d’Inghilterra Edoardo III, all’interno di un’immagine dall’ariosa percezione. Una sinergia con il lavoro che permette un continuo dialogo con l’opera e i suoi scatti, ottenendo un risultato finale forte, dirompente ma contenuto come da stile Höfer. A Venezia la mostra “Les Bourgeois de Calais à Venise” presenta una selezione di lavori che risalgono al 2001 quando, nel progetto Douze-Twelve commissionato dal Musée des Beaux-Arts et de la Dentelle di Calais, fotografò le fusioni esistenti nel mondo. Il realismo, l’emozione e le espressioni si esaltano all’interno del suo stile appartenente alla Scuola di Düsseldorf, caratterizzata da una fotografia diversa, attenta alle idee più che alla semplice documentazione. Quindi un forte linguaggio iconografico, una tecnica perfetta e la serialità sono elementi riscontrabili in questa produzione: fotografie che rappresentano sculture perfette ed equilibrate. Ognuna di queste immagini fornisce l’idea di essere stata costruita e progettata nella mente dell’artista, prima ancora che il tutto fosse visto attraverso i suoi occhi.
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sport piazza 30 4 Sport La Corri per Padova è anche solidale
Gli atleti si allenano pensando all’Africa più povera P
adova continua a correre. La Corri X Padova non si ferma e ogni mese gli atleti incontrano nuovi percorsi e nuove iniziative. La location di metà marzo era davvero nuova e si muoveva all’interno della zona industriale sud anche se alcuni percorsi erano in parte gli stessi già utilizzati in passato. Bella la partenza alla ZIP, di fronte alla sede di Radio Padova, la media partner che ogni settimana aiuta il gruppo degli or-
ganizzatori a fornire informazioni utili sulla Corri X Padova. La serata è stata anche l’occasione per ricordare Linda Scattolin, la triathleta padovana morta in Sudafrica dopo un grave incidente mentre si stava allenanando. L’atleta, residente a Ponte San Nicolò e famosissima nel mondo dello sport che continuerà a ricordarla con diverse iniziative tutte promosse sulla pagina Fb della CXP.
SOLIDARIETÀ ALLA CXp uN uOvO DI pASQuA NON vALE L’ALTRO
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’Africa e la CXP sono legate a doppio filo. E’ già iniziata la distribuzione delle uova pasquali per raccogliere fondi a favore del Popolo Saharawi, grazie al dinamismo ed alla efficienza del gruppo di lavoro capitanato da Fabio Giacomini, presidente della Onlus 1514 Oltre il Muro. Lo slogan è: “A Pasqua un uovo non vale l’altro” e quindi con soli 8 euro si potrà fare un bel gesto, gustando una ottima cioccolata, al latte o fondente.
A fianco Linda Scattolin, la triathleta di Ponte San Nicolò morta in Sudafrica Foto di Francesco Pertini
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Di che razza sei?
La prima classificazione cinofila della storia risale all’antica Grecia, dove Aristotele suddivise i cani secondo l’area di provenienza geografica. Gli antichi romani invece raggruppavano le razze di cani secondo le loro caratteristiche attitudinali e di impiego in cani da pastore (pastorales), cani da guardia (villatici) e cani da caccia (venatici). In epoca medievale si distinguevano quattro tipologie (mastini, levrieri, segugi e cani da cerca) mentre risalgono al Rinascimento diversi trattati sulle varie razze da caccia. Nel 1897 il cinologo Pierre Megnin “inventò” il tipo di classificazione canina usata ancora oggi suddividendo le razze in base alla morfologia, cioè al loro aspetto. Da quel momento si è cominciato a parlare di cani di tipo lupoide, braccoide, molossoide o graioide. Il cane di tipo lupoide, di cui rappresentanti tipici sono il pastore tedesco e l’husky, presenta testa a forma di piramide, orecchie dritte e appuntite, muso allungato e stretto e labbra lunghe e pendenti. Il cane di tipo braccoide, tra cui appunto il bracco, ma anche il cocker e il labrador, ha testa a forma di prisma, muso lungo sia all’estremità che alla base, orecchie cadenti e labbra lunghe e pendenti. Il cane di tipo molossoide, come i mastini o il rottwailer, ha testa voluminosa, di forma rotondeggiante o a cubo, orecchie piccole e ca-
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Cani e bambini
denti, muso corto, corpo massiccio e labbra lunghe e spesse. Il cane di tipo graioide, infine, è il tipico levriero, con testa conica, cranio stretto, orecchie piccole e all’indietro, muso lungo e sottile, labbra piccole, corte o serrate, corpo slanciato e ventre retratto. Oltre a questa classificazione Pierre Megnin divise i cani a seconda dell’utilizzo in tre gruppi, che risultano abbastanza simili a quelli adottati dai moderni enti cinofili: cani da guardia, difesa e utilità; cani da caccia, compresi terrier, segugi, spaniel e retriever; cani da compagnia. In Italia le oltre 400 razze riconosciute dall’ENCI (ENte Cinofilia Italiana), organizzazione affiliata al FCI (Federation Cynologique Internationale), sono a loro volta suddivise in dieci gruppi: cani da pastore e bovari (escluso i bovari svizzeri); cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri, terrier, bassotti; cani di tipo spitz e primitivo; segugi e cani per pista di sangue; cani da ferma; cani da riporto, da cerca e da acqua; cani da compagnia; levrieri. Le razze italiane riconosciute in ambito internazionale sono: cane da pastore bergamasco, cane da pastore maremmano-abruzzese, cane corso, mastino napoletano, cirneco dell’Etna, segugio, spinone, bracco, lagotto romagnolo, bolognese, maltese e piccolo levriero italiano.
Un’affermazione che sento fare frequentemente da parte di chi vuole adottare un cane è “prendo un cucciolo per il mio bambino così crescono insieme”. Purtroppo però questa non è sempre cosa buona e giusta. Premetto che sono cresciuta con i cani, sono stati i miei primi compagni di gioco e non mi sono mai separata da loro, tanto che oggi sono i miei compagni di lavoro.Da bambina giocavo sempre con i cani del nonno, il mio preferito si chiamava Tabù, un randagio bianco e grigio arrivato in famiglia già adulto e dove ha vissuto almeno vent’anni. Ho pianto tanto quando è morto perché Lui era il mio migliore amico, sapeva tutti i miei segreti, glieli raccontavo quando andavamo a passeggio. Il primo morso invece l’ho preso da un cocker spaniel, ancora oggi quando mi guardo il braccio penso a quanto me lo sono meritato (anche mamma mi aveva detto così!). Era un batuffolo rosso bellissimo quando è arrivata a casa, siamo cresciute insieme. Poi qualche litigio, pic-
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coli conflitti che lasciano il segno. Quando mi chiedono una consulenza relativa a quale cane prendere per il bambino, io prima di tutto rispondo che è un desiderio da assecondare solo se gli adulti della famiglia sono effettivamente disposti ad occuparsene perché il cane non è per il bambino - che ovviamente non può nemmeno esserne il principale responsabile - ma diventa un nuovo membro della famiglia. Poi, suggerisco sempre la scelta di un cane maturo ed equilibrato. Un cane adulto ha molti vantaggi, si possono conoscere le caratteristiche fisiche e comportamentali ed è certamente meno impegnativo di un cucciolo di per sé vivace, esuberante ed ineducato. Non voglio convincervi, se proprio ve la sentite potete anche adottare un cucciolo, considerando però che l’impegno, soprattutto quando il figlio è ancora piccolo, è di gran lunga maggiore. Comunque scegliate ricordate sempre di insegnare ai vostri bambini a trattare i cani con rispetto e gentilezza, proprio come vorrebbero essere trattati loro.
*Educatrice cinofila che collabora con il Rifugio Cipa
ADOTTAMI
centinaia di piccoli amici da adottare vai su www.lapiazzaweb.it sezione ”animali” e guarda le fotogallery Morgan Maschio, taglia media-contenuta di circa 13 chili, 7-8 mesi, è figlio di una mamma pointer e di papà meticcio. Ora Morgan è un ospite A.p.a. ed è in attesa di famiglia. Categoria cacciatori non chiamare. Tobia Maschio di 1 anno, taglia medio-contenuta, di circa kg.10-12. Tobia adesso provvisoriamente è in rifugio, in attesa di essere restituito al mittente. Cerchiamo per Tobia una seconda possibilità, in tempi stretti. Carattere buono, equilibrato e convive tranquillamente con i suoi simili.
Chanel Femmina, 5-6 mesi, taglia piccola di circa kg.6-7. Questa piccolina è stata trovata vicino al rifugio. E’ stata recuperata da un passante pensando che si fosse persa. E’ stata portata in rifugio, priva di chip e collarino. Chanel aspetta una famiglia Eto Bracco tedesco maschio, 2 anni, taglia media di circa kg.20. Esuberante, buono, socializzato, va d’accordo con maschi e femmine. Eto arriva in canile assieme ad altri suoi simili. Non abbiamo storia, ma i segni nel suo corpo parlano da soli. Questa creatura verrà rimessa a nuovo, ma per lui serve una casa e non un recinto di un canile. Cacciatori astenersi dal telefonare.
Sheyla Femmina di 10 anni. Taglia piccola di circa 6 chili. La piccola arriva in Rifugio tra le braccia di una volontaria. Ora serve con urgenza trovarle una nuova famiglia. Carattere buono e socievole con tutti.
Ginger - Fred Due innamorati, maschietto e femminuccia, 2 anni circa, taglia media. Caratteri buoni ed equilibrati. Si tratta di un’adozione che nel tempo è saltata. Hanno vissuto due anni in casa. Cerchiamo un’adozione, se possibile, insieme.
Brilla Femmina di 4 anni circa, tg piccola di kg-8. Carattere molto tranquillo, un po’ timida e coccolona. Brilla è stata recuperata in campagna, ormai luogo tipico per gli abbandoni. La piccolina ha la filaria, curabilissima e non contagiosa. Molti cercano una cagnetta piccina, buona e mite.
Pippo Maschio, tg medio-contenuta, circa kg.10-12. Pippo ha 15-16 anni. Il suo padrone è mancato da poco. Ed ecco arrivare Pippo in canile. Questa creatura è disorientata all’inverosimile: fatica a stare in piedi e rifiuta il cibo. Grazie a chi aiuterà Pippo con condivisioni, passa parola e sarebbe magnifico se riuscissimo a trovargli un’adozione.
per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233
per partecipare a questa rubrica scrivete a: redazione@givemotions.it - tel. 049 8704884
1 Turismo
Sì, viaggiare 33 sÌ, viaggiare
Alto Adige
Non solo coccole, l’hotel diventa etico di Renato Malaman
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Tre case history nella regione-laboratorio sudtirolese con un denominatore comune: dare all’ospitalità dei contenuti e dei valori nuovi Al Drumlerhof di Campo Tures si persegue il bene comune mettendo al centro l’uomo, il rispetto della natura e degli animali nonchè evitando gli sprechi di risorse :
Al Pfosl di Nova Ponente si privilegiano i prodotti locali le fonti rinnovabili per l’energia e una vacanza attiva rivelando i segreti di una buona respirazione Al Gardena di Ortisei, ^ storico Relais & Chateaux il piacere di un’accoglienza familiare tradizionale della cucina stellata (ma semplice) dell’Anna Stuben
:
l laboratorio Alto Adige è sempre in movimento. Anche in ambito turistico guarda oltre rispetto agli orizzonti tradizionali, proponendosi con novità che non riguardano solo i servizi ma anche gli stessi valori dell’ospitalità. Ed ecco che all’Hotel Drumlerhof di Campo Tures, in Valle Aurina, Stefan Fauster e la moglie Ruth Innerhofer sposano il concetto del bene comune, ovvero i valori di un’economia più umana, più cooperativa e solidale, più ecologica. Ponendo sempre al centro l’uomo e la qualità delle sue relazioni, non il profitto. Tradotto in pratica significa ad esempio agevolare anche i bisogni dei dipendenti e non solo quelli degli ospiti, utilizzare al meglio le risorse evitando sprechi che sono la causa prima dei mali del pianeta, scegliere prodotti per la cucina (tutto e “fatto in casa”) coltivati o allevati dai contadini della zona secondo tecniche che privilegino il rispetto della natura (e degli animali), utilizzare biomasse per produrre energia, lavare in casa la biancheria con detersivi ecocompatibili. Questa esperienza, che sta dando risultati sorprendenti, è frutto dell’adesione alla filosofia del “bene comune”, nata in Austria nel 2009 e sviluppata in Italia attraverso le “Giornate della sostenibilità” promosse dall’associazione Terra Institute, dall’Abbazia di Novacella e dalla libera Università di Bolzano. All’hotel Pfosl di Nova Ponente, altra casa storica (si hanno notizie di una locanda già dal 1510), la famiglia Zelger ha sposato concetti nuovi per dare alla vacanza anche dei valori etici. Concetti come la costruzione con materiali ecologici per aumentare il benessere degli ospiti (gli esperti dicono che, per esempio, nelle stanze dove abbonda il legno di cirmolo si dorme meglio e si respira più sano), il risparmio di energia attraverso fonti rinnovabili per rispettare di più la natura, la cucina basata su prodotti genuini e locali (possibilmente biologici) per un’alimentazione più sana, attività fisiche nell’ambiente naturale, diversificate e guidate da esperti, per migliorare il proprio benessere, sono entrati a pieno titolo nel decalogo del Pfosl. Da seguire con attenzione i consigli del vademecum “Respirare”, possono sorprendere. L’albergo che sorge ai piedi dello spettacolare scenario dolomitico del Catinaccio e del Latemar (patrimonio Unesco) fa parte della costellazione dei Vitalpina
LA FOTO COPERTINA, E LA FOTO A LATO, MOSTRANO PRODOTTI TIPICI ARTIGIANALI ALTOATESINI DI PRODUZIONE CONTADINA. SOTTO, A
SINISTRA: DUE IMMAGINI
DELL’HOTEL
DRUMLERHOF
E, SOTTO, DUE DELL’HOTEL
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GARDENA (IL CUOCO È LO STELLATO REIMOND BRUNNER). A DESTRA TRE IMMAGINI DELL’HOTEL PFOSL: L’AMBIENTAZIONE NATURALE, IL FORNO DEL PANE E UNA CAMERA RIVESTITA DEL SALUTARE LEGNO DI CIRMOLO
Hotels, sviluppatori convinti di queste nuove idee. L’esperienza dell’Hotel Gardena di Ortisei, storico “5 stelle” della famiglia Bernardi, ha fatto propri i valori della prestigiosa catena internazionale Relais ^ & Chateaux di cui fa parte dal 2004. Ovvero la famose “5 C”: cortesia, carattere, calma, charme e ottima cucina. L’ambiente è raffinato, di un lusso mai esibito che trasmette più una sensazione di comfort e piacevolezza, piuttosto che di un’esclusività fine a se stessa. Questo in camere e suites, negli spazi comuni e anche nel reparto Spa e wellness. Il segreto è che dietro c’è una famiglia che sa trattare gli ospiti dell’albergo come ospiti propri. Seconda la più schietta tradizione gardenese, valle
di parlata ladina dove l’ospitalità è ancora vissuta come un piacere da condividere. Fiore all’occhiello del Gardena è il più gourmet dei propri ristoranti, il piccolo e caldo “Anna Stuben”, che da qualche anno si fregia della stella Michelin, forte della creatività del giovane chef altoatesino Reimund Brunner e dell’esperienza nella direzione della sala (un’arte che si va perdendo) di Franz Lageder. Brunner, pur avendo avuto grandi maestri, ha preferito sviluppare un pensiero proprio basando la sua cucina sull’utilizzo di materie prime locali di eccellenza, sul recupero di ingredienti e ricette dimenticati e sulla volontà di garantire leggerezza al piatto. Lageder, amico d’infanzia
del compositore e premio Oscar Giorgio Moroder (gardenese doc trapiantato a Hollywood), invece è scopritore di sempre nuovi tesori enologici dell’Alto Adige per arricchire la carta dei vini del ristorante. L’esperienza dei tre alberghi costituisce tre interessanti case history, le tre facce di un’unica medaglia: quella dell’ospitalità vissuta in termini etici, pensata e organizzata in modo nuovo, partendo dal presupposto che ciò che conta è sì il benessere dell’ospite, ma che ciò sia compatibile anche con i valori comuni della vita di tutti noi e dell’ambiente che ci circonda. Un patrimonio da condividere ora, ma anche pensando al domani. Nostro e del pianeta.
Brigitte ed Eva Zigler
Stefan Fauster
Gabi Bernardi, sorella di Hugo (il titolare dell’Hotel Gardena), è responsabile della Beauty Farm dell’albergo. Si illumina quando parla della cultura ladina e dei suoi valori tradizionali: “Qui gli ospiti non diventeranno mai dei numeri, molti di loro nel corso degli anni sono diventati degli amici. Qui li coccoliamo con attenzioni sincere perchè il nostro albergo è anche la nostra casa e sentirsi come in famiglia fa sempre bene”. “Anche il buon cibo - aggiunge Hugo Bernardi - fa parte di quegli autentici valori dell’accoglienza in cui noi crediamo da sempre”.
Brigitte ed Eva Zigler titolari del Pfosl di Nova Ponente credono nei valori della natura: “La sostenibilità, la protezione della natura e la regionalità autentica dei prodotti utilizzati nella cucina dell’hotel sono al centro della nostra filosofia. Questi valori sono la base per migliorare la salute e dare più vitalità e più passione alle proprie attività. Al Pfosl agli ospiti diamo anche le attrezzature per fare attività ed escursioni all’aperto: bici, ciaspole, zaini...”.
Stefan Fauster del Drumlerhof di Campo Tures è nato in un piccolo maso a Signat sul Renon. “E’ lì - racconta - che ho imparato a utilizzare con criterio le risorse. Mia mamma prima di tagliare il pane si faceva il segno della croce, in segno di rispetto. Condivido questo gesto. Rispetto ad alberghi di pari categoria noi spendiamo meno negli acquisti privilegiando piccoli produttori della zona e poi in cucina non si butta nulla. Senza togliere bontà ai piatti. Il pianeta si salva anche così”.
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Hugo Bernardi
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successioni ed eredità
DIRITTO del lavoro
Il testamento di proprio pugno (olografo)
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Avv. Alberta Garbin
l codice civile regolamenta più tipologie di testamento, quello di cui vi andrò a parlare è la forma più semplice, quello fai date di proprio pugno (olografo). Si può redigere su una qualsiasi superficie che ne abbia a trattenere la scrittura, tra cui un qualsiasi foglio di carta, un pezzo di stoffa o altro, la scrittura può avvenire con una penna un carboncino o una matita ma non con il computer, si dirà poi perché. E’ comunque preferibile un foglio di carta ed una penna perché ne facilitano la conservazione. Il suddetto Testamento ha la medesima validità di quello redatto nella altre forme come ad esempio quello davanti al notaio ma necessita del rispetto di una serie di requisiti ben precisi previsti dalla legge I requisiti a pena di nullità sono: autografia, data, sottoscrizione. 1) Per autografia si intende la scrittura tutta di pugno del testatore, non sono ammesse stesure a computer, dattiloscritte o con guida della mano da parte di un terzo. Non sono ammesse stesure nemmeno parziali da parte di un terzo o al computer, attenzione anche la data deve essere scritta di pugno del testatore e mai apposta con timbri. 2) Per data si intende l’indicazione del giorno mese
ed anno, non è necessaria l’ora. La data potrebbe essere indicata in vario modo come ad esempio Natale 2015, purchè dall’indicazione si possa ricavare inequivocabilmente il giorno il mese e l’anno in cui il testamento è stato scritto. 3) Per sottoscrizione si intende apposizione della propria firma per esteso, sconsiglio fortemente l’apposizione di sigle che potrebbero essere contestate da chi contrasta le volontà testamentarie. In caso d’impugnazione del testamento risulterà così più facile confrontare la firma con altre apposte su atti pubblici. Il testamento con questi requisiti sarà formalmente valido. Il contenuto del testamento dovrà essere chiaro, redatto tutto in una unica soluzione, non scritto in più giorni, NON CORREGGETE un testamento già fatto, fatene uno di nuovo. Rivolgetevi comunque ad un esperto che saprà delucidarvi su quali eredi non possano essere estromessi dalla successione e fornirvi alcuni accorgimenti per avvalorare la vostra capacità d’intendere e di volere al momento della scrittura del testamento, soprattutto se siete di età avanzata, o sarete informati di come apporre anche una data certa.
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Giusta causa di licenziamento quando si da della “Milf” alle colleghe di lavoro su un social network
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Avv. cristiano Violato e avv. Federico soattin
ra i molteplici motivi di licenziamento nelle aziende vi è il caso di un dipendente che aveva pubblicato on line, sul proprio profilo social di facebook, la lettera della società con cui veniva riammesso al lavoro (a seguito di un contenzioso) ed aveva postato dei pesanti commenti diffamatori verso la medesima azienda, nonché verso le colleghe di lavoro con espressioni volgari (appunto definendole MILF, termine anglo-americano che designa generalmente donne adulte considerate sessualmente appetibili da uomini più giovani). Il giudice sottolineava come fosse difficile comprendere che il dipendente convenuto potesse pensare di mantenere in vita un rapporto di lavoro con colleghe che, senza alcun tipo di provocazione, ma solo in ragione di una accoglienza amicale, aveva sostanzialmente insultato con gravi espressioni sessiste. Secondo il giudice, il rapporto di lavoro, alla luce
della gravità delle espressioni diffamatorie, non poteva avere un seguito (Tribunale Ivrea, Sez. Lavoro, ordinanza 28.1.2015). La predetta ordinanza confermava pertanto l’orientamento giurisprudenziale del licenziamento per giusta causa per post denigratori a danno del datore di lavoro ma anche nei confronti delle stesse dipendenti dell’azienda. Il caso in esame dimostra come l’utilizzo dei social deve essere disciplinato nelle aziende attraverso la redazione di social media policy, regole semplici e trasparenti, non in un’ottica repressiva, ma per rendere consapevoli gli utenti e gli operatori dei possibili rischi e prevenire perdite di dati, nonché danni all’immagine. Tali policy devono essere declinate in base alle attività e caratteristiche delle imprese e devono ricomprendere non solo i dipendenti ma tutti gli attori aziendali (es. stagisti; consulenti, etc.).
Studio legale Violato – Avv. Cristiano Violato e Avv. Federico Soattin - via Germania n. 7 - Vigonza 35010 (PD) tel. 049.9802478 – fax. 178.4415820 - e-mail: info@avvocatoviolato.it
Diritto di famiglia
diritto della circolazione stradale
Guida in stato d’ebbrezza, messa alla prova, lavoro di pubblica utilità
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Altre soluzioni consensuali di separazione e divorzio: la negoziazione assistita
avv. Mauro Zandolin - studio legale Begozzo-Zandolin
no dei reati “minori” statisticamente più diffusi soluzione. Se l’esito dell’alcooltest è positivo conviene negli ultimi anni è la guida in stato di ebbrez- piuttosto valutare con un legale se è possibile far ricorso za. Sempre più frequentemente, infatti, le forze al nuovo strumento della “messa alla prova”, introdotdell’ordine organizzano controlli specifici con l’etilome- to con la legge 67/2014, che consente di evitare il tro ed eguali accertamenti vengono quasi sempre effet- processo e l’estinzione del reato all’esito di un positivo tuati in caso di incidente. programma di trattamento elaborato d’intesa con l’uffiLa prima cosa da tener presente è, che qualora si cio di esecuzione penale esterna (art. 464bis c.p.p.). venga fermati mentre si è alla guida e Un’altra alternativa da valutare, sia richiesto di effettuare il cosiddetto anche se si già ricevuta la notifica del decreto penale di condanna, è la converalcoltest, non conviene mai rifiutarsi di sione della pena in lavori non retribuiti eseguirlo. di pubblica utilità da svolgere presso gli Infatti, l’articolo 186 comma 7 del enti convenzionati. In tale ipotesi ogni CDS equipara il rifiuto ad eseguire il test giorno di arresto (o 250 euro di ammencon con la più grave delle ipotesi della da) sarà convertito in due ore di lavoro guida in stato di ebbrezza (tasso superiore a 1,5 mg/l) e chi si rifiuta andrà incontro ad una di pubblica utilità. Se il lavoro di pubblica utilità viene pena da sei mesi a un anno di arresto, con sospensione correttamente svolto il giudice dichiarerà l’estinzione del della patente da sei mesi a due anni e la confisca del reato e ridurrà della metà il periodo di sospensione della veicolo. Non è dunque il caso di dar credito a vecchi patente di guida, revocando inoltre l’eventuale confisca consigli che si trovano su Internet (quando la norma del veicolo. L’elenco degli Enti convenzionati si può troera diversa) o sperare in straordinarie sentenze di as- vare sul sito del Tribunale. Studio legale Begozzo-Zandolin - via Cavour 2 Este tel. e fax 0429.603807 email: info.@studiobegozzozandolin.it
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icuramente sul fronte delle separazioni consensuali e divorzi congiunti, il D.L. 132/2014 convertito con modifiche nella Legge 162/2014, ha apportato notevoli cambiamenti. La norma infatti mira a stimolare le parti al raggiungimento di un accordo avente ad oggetto una separazione personale, cessazione degli effetti civili del matrimonio o scioglimento dello stesso o di modifica delle condizioni di separazione o divorzio, senza dover interessare il Tribunale, ma affidando il compito di negoziatore all’avvocato. La conversione in legge del Decreto ha introdotto alcune modifiche: secondo il testo definitivo è necessario che ciascuna parte sia assistita da un avvocato per poter iniziare la procedura; anche i coniugi con prole minorenne, maggiorenne non autosufficiente, incapace o con handicap grave, potranno accedervi. Preliminarmente all’avvocato spetta il compito di favorire e tentare la conciliazione, e solo qualora il tentativo non sortisca buon esito, il professionista provvederà alla stesura delle condizioni di separazione o divorzio, relative all’affi-
Avv. MARTINA ROCCHIO
damento o al mantenimento dei figli, all’assegno di mantenimento per il coniuge o ai trasferimenti di tipo patrimoniale. L’accordo - nel caso di coppia coniugata senza figli minori, incapaci o non economicamente autosufficienti- viene quindi inviato alla Procura, che procede a verificarne la regolarità con conseguente rilascio del nullaosta. Nelle altre ipotesi, l’accordo pervenuto alla Procura entro il termine di dieci giorni, verrà vagliato dal P.M. che valuterà se è stato rispettato l’interesse dei figli. In caso contrario, lo trasmetterà al Presidente del Tribunale che fisserà, entro trenta giorni, un’udienza per la comparizione delle parti. Nella fase conclusiva della procedura, ottenuto il necessario nullaosta o l’autorizzazione, spetterà all’avvocato trasmettere entro il termine di dieci giorni, all’Ufficiale dello stato civile, copia autentica dell’accordo. Quest’ultimo verrà annotato ,a cura dell’ufficiale dello stato civile, sia negli atti di nascita dei coniugi che nell’atto di matrimonio.
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L’Editoriale LA PSICOLOGIA PER LA VITA QUOTIDIANA
dott. Alessandro De Carlo*
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La cura giusta per il corpo non sempre cura anche la persona Bella… anzi bellissima… ad un piccolo costo! Continua a pag. 39
Trattamenti laser refrattivi: Lasek
volte capita che la psicologia sia ancora associata esclusivamente al disagio e al malessere della mente. Oggi però la componente legata a questo tipo di cura è soltanto uno degi ambiti di lavoro dello psicologo, professionista formato per prendersi cura della persona sia ristabilendo uno stato di salute psicologica eventualmente ridotta sia lavorando per aumentare il benessere individuale e sociale delle persone. Recarsi da uno psicologo, dunque, può essere un modo efficace per migliorare la propria salute, le proprie relazioni sociali e familiari, ma anche aspetti spesso meno considerati come la propria produttività sul lavoro e la capacità di trovare soluzioni a piccoli e grandi problemi quotidiani. Inoltre, elemento da non dimenticare, questi obiettivi possono essere raggiunti tramite un percorso di crescita personale e consapevolezza, beni sempre più rari nella nostra veloce e complessa contemporaneità. Tutto questo e molto altro è oggi l’ambito professionale dello psicologo, che offre ai propri utenti la garanzia di essere un professionista sanitario con regole, controlli, protocolli scientificamente attendibili, una deontologia e una disciplina assicurativa normate per legge e la capacità di integrazione con i professionisti di altre discipline: una grande sicurezza per chi vuole iniziare seguire un percorso psicologico. Quello che gli psicologi propongono e portano avanti, dunque, è anche un nuovo concetto di sanità più lontana dagli ospedali e dal concetto di malattia e più vicina alla vita quotidiana. L’idea di una professione che mira a non tanto a lavorare su eventuali sintomi di malessere quanto ad essere costantemente ispirata alla definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “il completo stato di benessere psicofisico della persona”.
*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto
Il parere del chirurgo vascolare Continua a pag. 39
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chirurgia vascolare Dr. Stefano Manfrini Specialista in Chirurgia vascolareresponsabile U.O. di Chirurgia Vascolare ospedale accreditato Salus Ferrara. Visita a Rovigo, Este, Monselice e Badia Polesine 347/8043460
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L’intervento Troppa burocrazia per aprire uno studio!
di Dott. Bruno Noce*
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’art.193 del TULS(Testo Unico delle Leggi Sanitarie) recita che nessuno può aprire un ambulatorio medico senza autorizzazione ma lascia liberi i medici e gli odontoiatri di aprire uno studio, intendendo con ciò un gabinetto dove il professionista esercita sotto la propria diretta responsabilità, in quanto già abilitato dall’esame di stato. Si evince chiaramente che struttura sanitaria complessa ed ambulatorio non sono dizioni assimilabili allo studio privato del professionista, non aperto al pubblico e non convenzionato. La forzatura dell’introduzione nello studio privato odontoiatrico della legge 22 non rispecchia lo spirito iniziale del regolamento, infatti l’aspetto organizzativo di uno studio privato e’ per definizione secondario all’aspetto professionale, per cui non è omologabili all’ambulatorio sanitario. Nella realtà abbiamo assistito a tutta una serie di soprusi e prevaricazioni nell’applicazione della legge. Ad esempio l’inutile ripetizione di autorizzazioni a cui siamo già soggetti per obbligo di legge(gestione dei rifiuti sanitari, abitabilità, planimetrie e destinazione d’uso, conformità elettromedicali, ispezione periodica dei radiologici, conformità impianti elettrici etc.), la richiesta di informazioni che riguardano l’organizzazione del lavoro o i rapporti con il personale, il tutto connesso ad una pesante violazione della privacy, dell’autonomia dell’imprenditore e della libertà d’azione del professionista già abilitato. Negli ultimi 5 anni si è assistito ad una gravissima disomogeneità di applicazione della legge tra Regioni, Province, Comuni, Asl diversi per cui ai professionisti vengono richiesti differenti requisiti con palese disparità di trattamento. Si è arrivati al punto che i funzionari incaricati delle verifiche, usano criteri di discrezionalità che sfociano nell’arbitrio, arrivando addirittura ad interpretare la legge in modo personale, senza contare poi che alla fine l’autorizzazione viene rilasciata dal Sindaco del Comune e ci sono stati casi in cui paradossalmente, nonostante il parere negativo dei verificatori sia stata concessa ugualmente l’autorizzazione.Quindi sorge spontanea una domanda: ma questa legge serve a far aumentare la qualità degli studi professionali oppure serve ad avere un controllo ed a vessare ulteriormente il professionista? La falsa illusione che la salute del cittadino venga tutelata dalla rispondenza a normative burocratiche anziché essere affidata alla professionalità del sanitario, che non viene ne’ richiesta, ne’ tantomeno verificata da questa normativa e’ un altro punto a sfavore. Questa legge quindi ha manifestato tutte le sue carenze, non ha minimamente scalfito la piaga dell’abusivismo, non ha apportato alcun beneficio al cittadino ed ha creato sconcerto, disorientamento è grave difficoltà all’odontoiatra. La CAO quindi si è impegnata a discutere con le istituzioni preposte per cercare di uniformare su tutto il territorio nazionale la legge che da regionale dovrà necessariamente passare a nazionale.
*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo
Siamo felici davvero se stiamo bene
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L’Intervento PARLIAMO DEI FARMACI GENERICI UNA RISORSA PER IL SISTEMA SANITARIO O UN PROBLEMA PER LA SALUTE?
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di Francesco Noce*
empre più spesso,quando ci si reca in farmacia ci viene consegnato,a fronte di una prescrizione medica,un farmaco così detto “generico”. Già dal 1° settembre 2010 infatti in Italia la prescrizione di un farmaco può esser sostituita in farmacia con un farmaco “generico”, se ovviamente è disponibile. Ma cosa sono i farmaci generici? Come farmaci generici,termine entrato nell’ uso comune, sono indicati quei farmaci che hanno perso il brevetto e hanno una bioequivalenza con i farmaci originatori comunemente definiti come farmaci di marca. Per questo motivo già dal 2005 si preferisce indicarli con il nome di farmaci “equivalenti” e devono corrispondere per legge ai seguenti requisiti: avere lo stesso principio attivo del farmaco di riferimento, il principio attivo non deve essere protetto da brevetto, avere la stessa forma farmaceutica e via di somministrazione (per esempio compresse,capsule,fiale sciroppo etc.),avere lo stesso dosaggio unitario,essere bioequivalente al medicinale originatore,aver un costo di almeno il 20% inferiore rispetto al corrispondente medicinale di “marca”. Il costo significativamente più basso si giustifica con il fatto che le aziende produttrici di farmaci equivalenti non devono sostenere tutti i costi che vanno dalla scoperta del principio attivo all’intero processo di sviluppo e sperimentazione che sono sostenuti dall’ azienda che aveva prodotto e brevettato il farmaco originario (stimati in circa 6oomilioni di dollari), e che per questo gode di un periodo di sostanziale monopolio. Essenzialmente il costo del farmaco equivalente è dato dal costo per la produzione e da non rilevanti spese di promozione dal momento che anche queste ricevono un rilevante beneficio dalle attività messe in atto dalle aziende produttrici del farmaco originatore e dal fatto che sono farmaci presenti sul mercato già da anni e sono ben conosciuti dai pazienti,dai medici e da altri operatori sanitari anche se con il nome commerciale. Mentre nei paesi UE il consumo di farmaci equivalenti si aggira sul 50% ,solo di recente in Italia il loro consumo ha avuto un balzo dal 6% al 20% in breve tempo,ma ancora lontano dal 70% della Germania,dal 60% della Danimarca e dal 90% della Polonia,ponendoci al penultimo posto,appena sopra alla Grecia. Fra le molte ragioni e interessi corporativi ed economici il processo si è rivelato lungo e difficoltoso,alimentato dalla percezione che i passaggi tecnico-scientifici su cui poggia la sostituibilità non siano così virtuosi nel nostro paese. Ad iniziare dalle “liste di trasparenza”cui deve attenersi il farmacista, le cui conseguenze sono potenzialmente critiche,visto che una volta inseriti nello stesso elenco anche farmaci con tipologia di forme e di dosaggio così diverse da escludere l’eventualità di una biodisponibilità confrontabile,farmaci con più originatori, vecchie specialità cioè copie autorizzate prima e quindi non testate in studi di bioequivalenza,tutti medicinali che rientrano a pieno titolo nella disponibilità del farmacista alla sostituzione. Per continuare con la differenza di biodisponibilità tollerata da un più 3,5% a un meno 3,5% rispetto all’originatore, per cui entrambi sono bioequivalenti al farmaco di riferimento ma non sono bioequivalenti fra loro. In Italia manca un “Orange book”, come in altri paesi, in cui sono contenuti i farmaci generici bioequivalenti all’originatore e bioequivalenti fra loro:praticamente liste di prodotti utilizzabili in sostituzione equivalenti fra loro.Per non dimenticare l’effetto degli eccipienti,sostanze inerti che stabilizzano le molecole,che possono essere diversi da quelli contenuti nell’originatore e non sempre non producono effetti,come il saccarosio per i diabetici il lattosio per gli intolleranti,i parabeni che possono procurare allergie e sostanze che possono alterare la palatabilità cioè il sapore del medicinale,aspetto rilevante soprattutto per i medicinali per i bambini,così come possono essere importanti i metaboliti e la salificazione diversa. In definitiva farmaci generici SI o NO? Decisamente SI: perché rispondono a criteri di produzione secondo le buone regole della farmacopea e quindi sicuri ed affidabili;sono prodotti da aziende sottoposte a rigidi controlli e spesso sono le stesse aziende che producono il farmaco originario. SI perché il loro avvento ha consentito un risparmio per il Sistema Sanitario di circa il 55% sul costo originario e può consentire ulteriori e ben più consistenti risparmi se si pensa che la maggior parte dei farmaci oggi in uso in breve tempo avrà perso il brevetto,con tutto il vantaggio di avere a disposizione più risorse per terapie innovative e cure più efficaci. SI purchè siano effettivamente bioequivalenti fra loro per la sostituibilità e ponendo attenzione agli eccipienti in essi contenuti, eccipienti che del resto sono ben evidenziati nel foglietto illustrativo. SI con il suggerimento di assumere possibilmente sempre lo stesso farmaco genericato,una volta accertata la sua efficacia e tolleranza,per non assumere sostanze non bioequivalenti fra loro e con eccipienti tali da produrre possibili effetti non desiderati e per non ingenerare confusione,specie in persone anziane che spesso assumono più farmaci, per differenze di forma e di colore della confezione,per nomi diversi dal nome commerciale, per compresse che diventano capsule e viceversa,così da rappresentare seri problemi all’aderenza terapeutica e quindi alla salute dei pazienti. A meno che i criteri di sostituibilità non garantiscano una bioequivalenza accertata, gli eccipienti non possano indurre effetti indesiderati,(a quando un Orange book?) e vi sia una corretta informazione per una terapia efficace e sicura.
*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo
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Mal di schiena e le posizioni del sonno Come dormire evitando i dolori lombari e cervicali
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l riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato. E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormire male? “Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale. In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena? “Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui si concentra il peso. Problema superabile sce-
gliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”. Per dormire Il dr. Alessandro bene quali scelte Giraldo si devono fare? osteopato “Con gli attuali e fisioterapista materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento. Dott. Alessandro Giraldo - osteopato e fisioterapista - Dormiflex Via Brunacci, 10/C Marghera (ve) tel 041 922692 Tel. 39 041.57.30.800 - www.dormiflex.it
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Indicazioni utili e accertamenti fondamentali da effettuare Dott. Manfrini, chi e’ il chirurgo vascolare? “E’ un medico, in grado di affrontare e risolvere qualsiasi problema inerente la circolazione arteriosa e venosa del corpo”. Quali sono i problemi per i quali ci si deve rivolgere al chirurgo vascolare? “Possono riguardare quelli piu’ comuni come le varici degli arti inferiori, oppure quelli riguardanti la circolazione che porta sangue al cervello (carotidi ed arterie vertebrali) o quella degli arti superiori ed inferiori o dell’aorta, toracica o addominale”. Quali sono i sintomi che possono consigliare di rivolgersi al chirurgo vascolare? “Sono naturalmente diversi a seconda del distretto corporeo interessato: il gonfiore e la pesantezza degli arti inferiori, in particolare se accompagnato da comparsa di dilatazioni venose, che possono essere l’inizio di una patologia varicosa. Formicolio ad un arto o alla meta’ dl corpo, difficolta’ del movimento di un arto, o scomparsa improvvisa della vista ad un occhio, anche di brevissima durata, possono far pensare ad una ischemia cerebrale (tia o ictus) e quindi ad una patologia carotidea o vertebrale. La difficolta’ nel cammino e la necessita’ di fermarsi per comparsa di dolore ad uno o ad entrambi i polpacci o alle coscie, puo’ far pensare ad un restringimento o a una occlusione di una arteria degli arti
Dott.Stefano Manfrini
inferiori. La percezione di una pulsazione anomala nell’addome puo’ far pensare ad una dilatazione dell’aorta addominale (aneurisma), che puo’ essere anche riscontro casuale durante una ecografia addominale”. Quali sono gli accertamenti da effettuare? “I fondamentali, da eseguirsi in presenza di sintomi o anche in assenza, a scopo preventivo, sono la visita e l’ecodoppler. E’ bene che entrambi vengano eseguiti dal chirurgo vascolare che, integrandoli, e’ in grado di dare al paziente, un immediato indirizzo terapeutico o di consigliare approndimenti mirati al successivo trattamento chirurgico o endovascolare”. Dr. Stefano Manfrini - Specialista in Chirurgia vascolare-responsabile U.O. di Chirurgia Vascolare ospedale accreditato Salus Ferrara. Visita a Rovigo, Este, Monselice e Badia Polesine - 347/8043460
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Peeling e biorivitalizzazione: due fantastiche opportunità
Dr. Predebon come è possibile avere ottimi risultati in Medicina Estetica spendendo poco ? “Ma certamente ! Vi sono alcune prestazioni di Medicina Estetica poco conosciute e poco utilizzate che invece possono dare grandi risultati se applicate con costanza e correttezza, dal costo molto contenuto. Sto parlando dei peeling medici e della biorivitalizzazione. Sono due metodiche estremamente semplici, se utilizzate da mani esperte e con la giusta indicazione clinica, che dovrebbero rientrare nel bagaglio di routine di ogni donna, come il parrucchiere o l’estetista”. Il peeling medico ….? “La donna quotidianamente mette “cose” sulla pelle, creme, fondotinta ecc. Come può la pelle del viso di una donna rinnovarsi, rigenerarsi, ringiovanire in queste condizioni? Il peeling medico ha lo scopo di asportare le sostanze accumulate in superficie, la pigmentazione irregolare dell’epidermide e del derma; e, con una azione chimica di lieve esfoliazione, contribuisce a rendere più levigata e più luminosa la pelle del nostro viso”. I peeling sono tutti uguali ? “Sicuramente no: possono contenere singoli o più acidi variamente combinati (mandelico, piruvico, lattico, salicilico ecc.) che vengono utilizzati in relazione al tipo di pelle ed ai problemi della singola paziente. Sottolineo anche in questo caso come sia fondamentale una cor-
Il parere del Chirurgo Vascolare
Dott. Enzo Predebon
retta diagnosi da parte di un Medico Estetico preparato ed esperto”. …e la Biorivitalizzazione ? “La biorivitalizzazione rappresenta un insieme di metodiche che hanno la finalità di integrare nel derma i componenti che il nostro organismo non riesce più a sintetizzare in quantità adeguata (acido ialuronico, polinucleotidi ecc). Somministrando i precursori dell’acido ialuronico otteniamo un complessivo miglioramento delle funzioni della pelle, la quale acquista più elasticità, più turgore, più luminosità. La metodica inoltre è molto efficace nel preparare la pelle prima dell’uso del filler o di altre tecniche di lifting non-chirurgico”. Cosa e’ il PRX ? “Del PRX Tc33, questo è il suo nome completo, parleremo il prossimo mese!” Dr. Enzo Predebon Master Medicina Estetica Via Ferrari 10 - Ospedaletto Euganeo (Pd) Tel. 0429 90934 cell. 338 5940563
primi trattamenti laser refrattivi risalgono nello strato di collagene che da la forma alla ai primi anni 90. Da allora molta strada è cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica stata fatta soprattutto per quanto riguarda applicativa) l’epitelio viene eliminato con una la tecnologia laser. Sostanzialmente i difetti spatolina e successivamente al trattamento di refrazione sono miopia ed ipermetropia laser si attende la ricrescita di quest’ultimo e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del infastidito dalla presenza di una abrasione. normale (ad ogni mm corrispondono circa Il Dr. Massimo Camellin Nella Lasik la cornea viene tagliata con una 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è lama vibrante o con un laser ed il trattamento limitata ad una determinata distanza, tanto minore quanto effettuato all’interno della cornea. Il flap creato viene poi è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indebolicorrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa mento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre dolore ed il veloce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma comporta una forte limitazione funzionale in quanto la trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece sostituirà progressivamente. I vantaggi sono un minor fastil’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare dio postoperatorio ed una minor reazione infiammatoria. Si con difetti più modesti (l’ipermetropia generalmente è al di tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche di ipermetropia). L’astigmatismo è un’anomalia di curvatura citate sono comunque utilizzate ed ogni chirurgo decide in della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rug- possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto by. Possiamo quindi avere astigmatismo associato a mio- una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale pia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo di assoluto rilievo. Ovviamente si possono operare pazienti avere miopia associata ad ipermetropia in quanto si tratta che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo miopici possono ancora modificarsi. operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per Dott. Massimo Camellin: la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad ecVia Dunant, 10 - Rovigo cimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modificare la tel. 0425 411357 forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa mail: segreteria@sekal.it vaporizzazione non avviene sulla superficie che è ricoperta web: www.lasek.it da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni settimana, ma
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Un metodo bilanciato per apparire giovani come ci si sente
Medicina fisica e riabilitazioni: strumentazioni ad alta tecnologia
uando parliamo sorridiamo, esprimiamo stupore o piacere. Il nostro viso comunica ogni nostra emozione o pensiero. Avete mai notato che alcune persone hanno un viso ed una personalità giovanili mentre altre appaiono più anziane di quanto non si sentano soggettivamente? Non c’è da stupirsi quindi se le persone si preoccupano del loro aspetto e notano i cambiamenti che avvengono con il passare degli anni. Il tempo infatti lascia il segno e cominciano a comparire linee sottili e rughe, mentre la cute invecchiando, perde volume ed elasticità. Su questo processo incidono diversi fattori tra cui esposizione solare, cambiamenti ormonali e fumo. Le linee, le rughe e la perdita di volume fanno parte del normale processo di invecchiamento. Tutti abbiamo presenti quelle rughe profonde che in alcune persone si formano tra le sopraciglia, o le pliche cutanee che vanno dal naso alla bocca (pieghe naso-labiali) o dalle labbra al mento (rughe della marionetta). Il linea generale i processi che causano la comparsa delle rughe sono due: l’attività muscolare (quando si sorride o si corruga la fronte si formano rughe dette “dinamiche” che progressivamente diventano più evidenti); e la perdita di tono o volume (la cute si disidrata e le ghiandole sebacee riducono la loro produzione causando rughe “statiche”). È pertanto necessario considerare l’aspetto del viso nella sua globalità, tenendo presente tutte le varie
er far fronte alla crescente richiesta di salute, UniX Medica offre un moderno servizio di medicina fisica e riabilitazione, dotato di strumentazioni ad alta tecnologia. Qui si svolgono anche la kinesiterapia attiva e passiva (ovvero la cura con il movimento passivo, assistito e attivo), e l’idrokinesiterapia. Il progetto riabilitativo, che mette al centro il paziente, è gestito in equipe dal medico specialista e dal fisioterapista. Sulla base della diagnosi medica viene formulato il percorso personalizzato di trattamento, il quale si svolge nelle diverse aree da cui è composto il reparto: 1. area box, per la prima fase antalgica ed antiinfiammatoria, dove si trovano le terapie strumentali, tra le quali spiccano, per risultati documentati da studi scientifici, il Laser Yag (Hiltherapia), ovvero laser ad alta potenza, la TECAR (trasferimento energetico capacitivo e resistivo), la Sit Therapy, ovvero veicolazione transdermica del farmaco antiinfiammatorio o del fitofarmaco e l’Ipertermia, ovvero terapia col calore; 2. palestra e piscina riabilitative, per la seconda fase, ossia di riattivazione articolare e muscolare della parte dolente e limitata, per ristabilire il gesto più funzionale possibile in base alla patologia del paziente. Ai principi di diagnosi e di cura, consoni alla me-
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La presentazione della Fisioterapia in Uni-x medica
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Dott.ssa Cristina Rogato, medico chirurgo specialista in chirurgia plastica
esigenze. In questo modo sarà più facile identificare i trattamenti più adatti per ottenere il risultato desiderato. Si parte, quindi, eliminando le cellule morte, che rendono la pelle spenta e opaca e occludono i pori. In questo modo la pelle apparirà più uniforme e sana. Quindi si procede alla riduzione di rughe e pieghe attraverso trattamenti che agiscono rilassando la muscolatura (per contrastare le rughe dinamiche) come le iniezioni di tossina botulinica; e creando una volumizzazione (per contrastare le rughe statiche) con iniezioni di acido ialuronico i cui risultati sono immediatamente visibili, uniformi e duraturi nel tempo. In questo modo si ottiene un ringiovanimento globale, mantenendo l’identità della persona. Studio Medico Dott.ssa Cristina Rogato Viale dei Mille 107A – Rovigo rogatocristina@libero.it tel. 3282523160
dicina, non bisogna tralasciare i principi di prevenzione: l’analisi dei gesti e delle posture che hanno contribuito a causare l’attuale limitazione/dolore sono valutati con il fisioterapista, con l’obiettivo di creare una progressione di esercizi utile alla correzione dei fattori lesivi stessi. Per esempio la riabilitazione del post operato, sia esso di arto inferiore, superiore o di colonna vertebrale, prevede, previa visita fisiatrica, l’inizio nei tempi indicati dal medico del trattamento strumentale antalgico, abbinato alla kinesi passiva ed attiva. Una La Dott.ssa riabilitazione precoce Paola Sirena è fondamentale per riresponsabile del servizio di durre dolore e rigidità articolari da immobiliFisioterapia tà, nonché riprendere rapidamente la funzione articolare e la muscolatura. Si ricordi, comunque, che il dolore è sempre un indicatore di qualche meccanismo disfunzionale che si è creato, e preso in esame nei modi e nei tempi adeguati si risolve meglio e con minor rischio di recidive. Dott.ssa Paola Sirena - Fisioterapia Piazza Dossetti 1, Piove di Sacco (Pd) www.unixpoliambulatorio.it Tel. 049 9708688
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Anacronismi Trova gli 8 particolari che, logicamente, non hanno niente a che fare con questa vignetta.
Cameron Diaz
Donne… • Un gruppo di amiche a cena il momento del conto, come per miracolo, compare la calcolatrice; • In bagno una donna ha mediamente 285 oggetti che qualsiasi uomo non riuscirà ad identificare; • Una donna si veste bene per fare shopping ma anche per buttare la spazzatura, dare acqua alle piante e prendere la posta; • Una donna si preoccupa del futuro finché non trova un marito;
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A tavola 43 2 La rubrica di cucina CHIOCCIOLINE DI PHILLO FARCITE DI PATATE E CARCIOFI CON BESCIAMELLA AL PARMIGIANO L’ennesima preparazione con la pasta phillo, ma ancora una volta abbiamo cambiato forma. Complice il formato già in fogli distinti, è stata naturale conseguenza la nostra voglia di provare delle chioccioline monoporzione. Per il ripieno abbiamo pensato a degli ingredienti senza stagione, che regalassero una sorta di confort food: abbiamo accostato patate e carciofi, aromatizzandoli con freschezza e leggerezza, e successivamente arricchendoli con croccanti pistacchi ed una saporita besciamella al parmigiano, realizzata a partire da una salsa pronta. Per servire le nostre chiocciole in modo ancora più originale, abbiamo riutilizzato la nostra besciamella al momento della presentazione: un contrasto tra il caldo e morbido sapore della salsa e quello più croccante della nostra pasta.
Ingredienti per 4 Chiocciole 120g pasta phillo in fogli 250g patate (peso già lessate) 170g fondi di carciofo precotti 155g arrosto di pollo alle erbe affettato pistacchi salati 1/3 cipolla bianca 1 cucch gomasio alle erbe coriandolo timo prezzemolo succo di limone
olio evo semi di sesamo semi di papavero Per la besciamella: 180g salsa al parmigiano 120ml latte di soia 1 cucch olio evo 1 cucch farina 00 noce moscata formaggio parmigiano grattugiato sale blu di Persia
Procedimento Lessare le patate e tagliarle a pezzetti. Affettare la cipolla e soffriggerla in padella con olio, unire i fondi di carciofo ed insaporire con gomasio, coriandolo, timo e prezzemolo. Portare a cottura bagnando con acqua e succo di limone. A fuoco spento unire le patate ed i pistacchi sminuzzati. Preparare la besciamella: mettere l’olio in un pentolino, unire la farina e subito dopo il latte; insaporire con con noce moscata e sale. Tenere la besciamella sul fuoco a media temperatura per circa 10 minuti, mescolando continuamente per evitare grumi. Unire la salsa al parmigiano, amalgamare bene e spegnere il fuoco. Unire 4-5 cucchiai di besciamella alle verdure in padella. Stendere i fogli di pasta phillo, spennellarli con un’emulsione di olio e acqua quindi farcire ognuno con alcune fette di arrosto di pollo ed il ripieno di patate e carciofi. Arrotolare formando delle chiocchiole, spennellare la superficie con l’emulsione di olio ed acqua, infine spolverare con semi di sesamo e di papavero. Cuocere le chioccioline in forno, preriscaldato a 200° con funzione statica, per circa 20 minuti. Servire con la besciamella al parmigiano.
WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.COM
MANUELA E SILVIA BIZZO
44 1 Oroscopo ARIETE
DAL 21/03 AL 20/04 CON EROS ALLE STELLE, L E OCCASIONI DI NUOVE CONOSCENZE E DI SVAGHI VI TERRANNO PIACEVOLMENTE IMPEGNATI. LA NUOVA STAGIONE VI TROVA IRRESISTIBILI CON UNA FORMA ECCELLENTE
TORO DAL 21/04 AL 20/05
CHISSÀ PERCHÉ AVETE DECISO DI GIOCARE IN RIMESSA, SENZA ESPORVI TROPPO E TENENDO SEGRETI GLI AFFETTI PIÙ CARI. SIATE COSTANTI NELLE VOSTRE COSE, ANCHE IL FISICO SE NE GIOVERÀ
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06 FATE FAVILLE
GRAZIE A IRONIA E SEDUZIONE MALIZIOSA, CON LA COMPLICITÀ DI NUOVE AMICIZIE O DI CONTESTI FRESCHI E INTERESSANTI NON AVETE RIVALI: L’AMORE È ALLE PORTE. ATTENTI ALLE CHIUSURE
Oroscopo ARRIVA PRIMAVERA, TEMPO DI SONNO, SOGNO E AMORE. L’AMORE, RICORDATE, FA IL NIDO AL RIPARO DAL VENTO!
i g g o da INE il -L N O è OVO
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09 VENERE IN
TRIGONO VI FORNIRÀ CERTEZZE E DESIDERI DI STABILITÀ. E’ GIUNTO IL MOMENTO DI FARE CHIAREZZA ANCHE SU CERTI SENTIMENTI OSCURI CHE FINO AD OGGI NON AVETE BEN COMPRESO
SCORPIONE
DAL 23/10 AL 22/11 ATTENTI AGLI AMICI: TRA LORO POTREBBE NASCONDERSI L’ANIMA GEMELLA, BASTA GUARDARE MEGLIO E NON DARE NULLA PER SCONTATO. IL DIALOGO SENTIMENTALE SI FARÀ PIÙ COMPLICATO
E POTRETE APPIANARE I CONTRASTI IN CAMPO SENTIMENTALE A CUI SI AGGIUNGE UN POSSIBILE CALO DEL DESIDERIO. I SINGLE, POLEMICI E INSODDISFATTI, FUGGANO LA GELOSIA
NU SITO
CAPRICORNO
DAL 22/12 AL 20/01 L’AMORE RALLENTA IL PASSO E SCRICCHIOLA UN POCHINO MA NON DATEVI PER VINTI, C’È TEMPO PER RICONQUISTARE CIÒ CHE AVETE PERDUTO. DAL PUNTO DI VISTA FISICO, NON ABUSATE DELLE VOSTRE FORZE E MONITORATE ALIMENTAZIONE E CICLI SONNO/VEGLIA
PERIODO POTRESTE RITROVARVI SOLITARI E SELETTIVI COME NON MAI. IL CONSIGLIO GIUSTO È DI LASCIARVI TRAVOLGERE DALLE NOVITÀ IN ARRIVO CHE PORTERANNO BELLE SORPRESE
ASSAI AVVENTUROSO ED ENTUSIASTA. CI SONO TUTTI I REQUISITI AFFINCHÉ POSSA ACCADERE QUALCOSA DI IMPORTANTE: LASCIATE CHE SIA COSÌ
VAGGIO DI VOI EVITANDO DI FRENARVI PER QUESTIONI DI PRINCIPIO O DI ETICHETTA. SARERETE IN CONTATTO CON I BISOGNI DEL CUORE, MA ANCHE CON QUELLI DEL CORPO E DEI SENSI
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12 SIATE RAZIONALI
CANCRO DAL 22/06 AL 22/07 IN UN PRIMO
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E SENTIMENTALE VI CONFORTERÀ CON UNA DOSE EXTRA DI PASSIONE E UNA RINNOVATA CURIOSITÀ NEI CONFRONTI DI CHI AMATE. ANCHE PER I SINGLE PROSPETTIVE ECCELLENTI
PESCI DAL 20/02 AL 20/03 GRANDI SPERANZE E RIDIMENSIONAMENTI. SARANNO FAVORITI TUTTI I RAPPORTI DI LUNGA DATA, MA ANCHE I SINGLE COMINCERANNO AD AVVICINARE CON QUALCHE SUCCESSO LA PERSONA DESIDERATA
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