Bassapadovana sett2014 n114

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della Bassa Padovana

1994 - 2014

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 114 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Monselice Giogia Bedin: “Il mio impegno per l’ambiente” pag.

Este Nuova vita per l’ex Borsa in pieno centro

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www.lapiazzaweb.it

Salute Sanità Ambulatori Ottobre è il mese della pediatrici, ilverso prevenzione: cancro laseno al nuova si vince verifica così

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L’EDITORIALE

da monselice due bus verso l’ospedale

Genova ci fa paura di germana urbani*

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Con il nuovo ospedale unico in dirittura d’arrivo, la prima preoccupazione degli utenti è raggiungere agevolmente il nosocomio. Ma niente paura perchè in soccorso di chi non ha un mezzo proprio sono in arrivo due linee di autobus, pag. 6

Ospedale Schiavonia aperto da novembre

sottoportici sicuri a montagnana

Un milione di euro e mezzo anno di lavoro: è quanto servito per rimettere a nuovo i sottoportici della città murata, fiore all’occhiello del centro storico di Montagnana. I lavori sono durati più di otto mesi, quindi l’inaugurazione. pag. 14

A fine mese inizia il trasloco dei pazienti, prima da Este, subito dopo da Monselice

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antiere ormai chiuso, primi pazienti già a novembre e piena operatività entro dicembre. L’estate del cantiere di Schiavonia si è chiusa con più di qualche certezza. Il polo ospedaliero unico è ormai completato: entro fine ottobre l’Usl 17 darà il via alle operazioni di trasferimento di materiale e personale dagli ospedali di Este e Monselice. In questo rush finale sono ben 600 gli operai attivi in cantiere. La mensa che per anni ha ospitato i lavoratori è stata già sbaraccata e in queste ore si sta pro-

Progettazione Realizzazione Manutenzione Giardini Parchi - Terrazze Irrigazione automatica Potatura aeree con piattaforma e Tree climbing Abbattimenti Trattamenti antiparassitari con Endoterapia

preventivi e sopralluoghi gratuiti

cedendo alla rimozione delle gru. Con sale e ambulatori praticamente completati, in queste settimane sono in via di montaggio anche le nuove macchine per la tac e per la risonanza magnetica: almeno la metà delle macchine diagnostiche sono state rinnovate rispetto alla dotazione dei vecchi ospedali. I posti auto, già ben visibili, saranno in tutto 1.800 – 1.300 dei quali per i cittadini – e saranno tutti completamente gratuiti: notizia, questa, che fuga le polemiche anticipate per chi andava annunciando che

posteggiare a Schiavonia avrebbe richiesto un obolo da parte dei pazienti. Oltre a preparare gli ambulatori e i macchinari per i primi arrivi degli utenti, i lavoratori del cantiere stanno ultimando l’auditorium da 150 posti che dà un tocco architettonico carattestico all’ingresso dell’ospedale. In questo spazio, poi, hanno già trovato spazio una serie di negozi – gli spazi sono tuttavia ancora da assegnare – che rendono particolarmente invitante l’acpag. 9 cesso dell’ospedale.

e foto apocalittiche che arrivano da Genova dopo l’ultima alluvione, l’assoluta inconsistenza delle dichiarazioni dei politici, la desolazione grande che coglie tutti noi nell’apprendere i perché e i per come le opere di contrasto al rischio idrogeologico non sono mai state finite, (alcune mai appaltate addirittura) lasciano tutti noi cittadini sgomenti. Anche perché nel disastro di Genova c’è un’aggravante forte: era già successo, quella città allora aveva anche pianto sei morti. Ecco perché Genova ci fa paura. Perché sospettiamo che qui in Veneto potrebbe accadere la stessa cosa. Basta seguire le cronache locali per rendersi conto che intere aree della nostra regione continuano ad andare in grave sofferenza non appena piove un po’ più del previsto. Il rischio per un disastro c’è, ed è forte soprattutto tenuto conto che, secondo un censimento ufficiale della Regione, circa il 25% dei comuni veneti è soggetto a frane e il 40% ad alluvioni. Contro il dissesto idrogeologico la Regione, un anno fa, contava 392 milioni spesi in 233 comuni per effettuare 925 interventi. Basteranno? *direttore@lapiazzaweb.it redazione@givemotions.it continua a pag.

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Intervento

Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa

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arte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedicata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtroppo registra un’incidenza sempre maggiore. continua a pag.

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L’EDITORIALE

segue da pag.

Genova ci fa paura

Il commento di Appe padova

stop all’alcol ordinanza bitonci

Ha fatto discutere l’ordinanza “antidegrado” del Sindaco Massimo Bitonci, contro il consumo di alcol. L’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi Appe di Padova esprime un giudizio tutto sommato positivo. “Apprezziamo – dichiara il Segretario Filippo Segato – la finalità dichiarata dal primo cittadino di contrastare i fenomeni di abuso di alcolici, il più delle volte comprati al supermarket o portati da casa, che poi degenerano in schiamazzi, disturbo alla quiete pubblica, bivacchi o, peggio, portano al coma etilico. Abbiamo indicato alcune piccole modifiche di dettaglio, l’ordinanza ci sembra soddisfacente”.

E come mai interi quartieri delle nostre città continuano ad andare sott’acqua e la lista dei danni a cose e persone si allunga ad ogni temporale? Servono le grandi opere, serve il canale scolmatore tra Padova e Venezia, per esempio, serve una visione d’insieme, serve su questo delicatissimo argomento una legge obiettivo come quella che è servita a costruire il passante di Mestre. Serve qualcuno che capisca che siamo tutti al “fronte”, che c’è da combattere una “guerra” perché la natura continua a colpirci a colpi di “bombe d’acqua” e non possiamo vivere a lungo pensando “si salvi chi può”! Ci aspettiamo dai nostri politici nazionali, regionali, locali un coraggio nuovo. Non si può più restare inerti in balia degli eventi votandosi a Sant’Antonio sperando che non accada mai nulla di troppo grave. Lo Stato non può più spendere ogni giorno solo 200 mila euro per la prevenzione e 800 mila per tamponare e riaggiustare alla meno peggio ciò che è stato distrutto, allagato, infangato, divelto. Occorre che faccia il contrario: ne metta a bilancio 800mila al giorno per la prevenzione e 200mila, casomai, per i danni. I nostri giornali sono pieni di discussioni su strade e autostrade da costruire. Opere assolutamente necessarie, dicono. La vera domanda però è questa: necessarie a chi, per cosa? E per finire una riflessione davvero banale. A questo punto, forse, sarebbe meglio costruire canali, navigabili magari. Pensiamoci, pensateci. *direttore@lapiazzaweb.it - redazione@givemotions.it

accaduto accadra padova

piazzamento nazionale

il padovano fabian sesto al triathlon

Il padovano Alessandro Fabian ha conquistato a Sapri il sesto titolo italiano di Triathlon vincendo una gara che ha saputo gestire e controllare sin dalle prime bracciate a nuoto. “E’ stata una stagione strana – racconta Alessandro – con risultati di rilievo, come le medaglie al campionato Europeo, alternati a momenti più complicati”. I dati di Confesercenti

commercio in crisi chiudono in tanti

Nonostante le indagini Istat indichino un miglioramento della fiducia tra le imprese, i dati nel settore del commercio e dei servizi continuano ad essere pesanti. “La crisi dei consumi continua a farsi sentire” dice il presidente di Confesercenti Padova, Nicola Rossi. “Nei primi otto mesi del 2014 a Padova e provincia hanno chiuso i battenti 271 negozi (più di uno al giorno) oltre a 34 rivenditori al dettaglio di auto, 81 commercianti ambulanti, oltre 200 agenti di commercio, 70 bar, 59 ristoranti. Non è confortante il saldo positivo tra cessazioni ed inizio attività”.

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monselice Acqua, un bene prezioso, corsi per i ragazzi

il riconoscimento Este premiata dall’Anci per gli innovativi stili di vita

montagnana Il tenore Cristian Ricci conquista il pubblico dell’Arena

fondo solidale per le famiglie

Riprendono le attività del “Fondo Straordinario di Solidarietà”, iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme alla Diocesi di Padova e agli enti locali con l’obiettivo di sostenere le famiglie in condizioni di disagio a causa della mancanza di lavoro. Info https://live. fondazionecariparo.com/.

sanità

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Un capitolo davvero pesante

turismo

Iniziativa di padova Originale

all’orto botanico nuovo itinerario

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Il vero motore dell’economia veneta pag.

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Cultura Arte da vedere e da godere

Nasce a Padova un nuovo centro di alta formazione in campo artistico e tecnico per cantanti professionisti e per persone che si approcciano allo studio della vocalità. È il Voice Music Center, diretto da Andrea Barin e Enrico Marchioro, musicisti padovani non nuovi a progetti imprenditoriali legati alla musica. Instancabili innovatori e indagatori delle dinamiche dello spettacolo e della professione musicale, hanno ideato questo centro, coinvolgendo alcuni fra i migliori professionisti del settore e mettendo a punto nuove ed originali tecniche. La sede è ad Albignasego nel Centro Diemme, in via Battaglia 69. Diocesi e Fondazione Cariparo

Regione

Bassapadovana

Novità nello spettacolo

voice music center forma talenti

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In concomitanza con l’apertura della nuova ala dell’Orto Botanico l’associazione Padova Originale ha dato vita al nuovo itinerario “I luoghi della Vergine dei veleni”, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore americano ottocentesco Nathaniel Hawthorne, ambientato nel prestigioso giardino padovano.

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 redazione@givemotions.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile (ad interim)

Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 settembre 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese TERRITORIO DA TUTELARE Con l’arrivo dell’autunno e il ritorno della stagione delle piogge più intense e frequenti il Consorzio di Bonifica Bacchiglione ha messo a punto un intervento per la salvaguardia della vasta area delle terme e dei Colli Euganei attraverso il collegamento al canale Lessino, Euganeo Berico nella Bassa Padovana dal costo di 6 milioni di euro

Maxi spese per la s

di Martina Celegato

Lavori in due lotti per la nuova condotta e la sistemazione della rete locale

Servono opere per raccogliere più acqua piovana e per fare scorta in vista di siccità

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isale a fine settembre la data dell’aggiudicazione da parte del Consorzio di Bonifica Bacchiglione dei lavori per le opere di estensione del collegamento dell’area termale al canale Lessino – Euganeo – Berico. Un intervento importante dal punto di vista dell’assetto idraulico di tutta l’area ad sud-ovest della città che permetterà di costruire un sistema tecnologico di tubazioni interrate che recapiteranno acqua a tutti i canali del bacino idraulico dei Colli Euganei. “Una grande opera” affermano i tecnici dell’ente “che complessivamente, tenuto conto anche dei lavori già realizzati negli anni scorsi del primo tratto di condotta che adduce l’acqua del fiume Adige dal Canale L.E.B. al torrino piezometrico situato a Cervarese S. Croce (Pd), costerà oltre 6 milioni di euro. Il progetto avviato, di 5 milioni di euro, previsto all’interno del “Piano Irriguo Nazionale”, e reso operativo con Decreto interministeriale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 22.04.2011 n. 10515, completa il già avviato riassetto idraulico - ambientale del baci-

alle urne si vota domenica 14 dicembre

Rinnovo dei Consorzi di Bonifica

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ochi ancora lo sanno ma il 14 dicembre tutti i proprietari di abitazioni e terreni sono chiamati alle urne per rinnovare i Consorzi di Bonifica. Gli enti che si occupano infatti della gestione della rete idraulica nel territorio sono governati da un consiglio eletto da tutti i cittadini che pagano ogni anno i contributo, in proporzione all’entità della proprietà, proprio per la manutenzione ordinaria della rete di scolo. Nella nostra provincia i Consorzi sono quattro. Il Bacchiglione comprende la città di Padova e cintura, buona parte della zona dei Colli e settore occidentale della provincia, il Piovese e una porzione del Conselvano. Il Consorzio Brenta invece insiste sull’Alta Padovana, tra Cittadella e il piazzolese, mentre il Camposampierese rientra nelle competenze del Consorzio Acque Risorgive. L’Adige Euganeo ha competenza infine sull’intera Bassa Padovana, da Montagnana passando per Este, Monselice e Conselve fino alla Laguna Veneta. Il 14 dicembre dunque le urne aperte in tutta la provincia per migliaia di proprietari di abitazioni e terreni che ogni anno versano un contributo che va da poche decine ad alcune centinaia di euro. Di solito l’affluenza è alquanto modesta e sono invece gli agricoltori a votare in massa perché più vicini a temi come la sicurezza idraulica, l’irrigazione, la gestione dei corsi d’acqua. Temi che negli ultimi cinque anni sono diventati di dominio comune a causa delle sempre più frequenti emergenze. Entro ottobre verranno messe a punto le liste dei candidati e a novembre inizierà al campagna elettorale. Ma.Ce.

no “Colli Euganei” - area di 11.804 ettari a nord – ovest di Padova - caratterizzata attualmente dalla presenza di numerose aree urbanizzate, piccoli insediamenti industriali, numerose aziende agricole e dagli importanti centri turistici termali di Abano e Montegrotto Terme”. Nel dettaglio i lavori di estensione si suddivideranno in due lotti esecutivi e andranno ad intervenire in aree ben precise. Precisamente riguarderanno “La realizzazione di una condotta di adduzione lunga 1,6 km dal torrino piezometrico di Cervarese S. Croce, a valle della Strada Provinciale n°38, allo scolo Fossa Lunga (Lotto 1- ovest) e di un’ulteriore sistema di condotte e manufatti per una lunghezza totale di 5 km circa allo scopo di addurre l’acqua a tutti gli scoli consortili che si dipartono a sud della S.P. N°38, ossia lo Spinosella, il Rialtello, il Poggese ed il Bolzan per arrivare alla fossatura privata”. Secondo le aspettative l’intervento andrà a rispondere alle modificate esigenze sul piano idraulico dell’intera area, che negli ultimi decenni si è sensibilmente cambiata, “consentendo la vivificazione dei corsi d’acqua principali con un

l’aumento delle portate degli scoli durante tutto l’anno e la possibilità di utilizzo irriguo delle acque nelle aree agricole in primavera ed in estate”. Non è stata dimenticata dal Consorzio la necessità dell’utilizzo irriguo per l’agricoltura dell’acqua per il quale l’ente ha progettato e realizzato a valle dello Scolo Spinosella, con particolari accordi presi con alcune aziende private, “un’area pilota di irrigazione “a domanda” al fine di garantire la distribuzione capillare dell’acqua dai canali consortili ad aziende agricole private -che si sono dimostrate motivate a condividere anche i costi aziendali di trasformazione - concretizzando così la collaborazione fattiva tra l’ente pubblico e gli interessi del territorio anche rappresentati direttamente da un gruppo di soggetti privati, nello spirito che da sempre anima i Consorzi di bonifica”. “Una grande opportunità da cogliere per il “sistema” Colli Euganei” - ha sottolineato in merito Eugenio Zaggia, presidente del Consorzio Bacchiglione - l’arrivo di acqua di ottima qualità in questa zona significa un potenziale di sviluppo enorme per l’economia agricola e turistica dell’area”.


Argomento del mese 5 Ecco le zone “storicamente” a rischio

sicurezza idraulica L’esposizione Al Centro Culturale San Gaetano di Padova

Canale Scaricatore, 150 anni fa l’opera “rivoluzionaria” di Martina Celegato

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’ ospitata al Centro Culturale San Gaetano di Padova la mostra dedicata ai 150 anni del Canale Scaricatore, organizzata dall’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova in collaborazione con l’Associazione Lo Squero. L’esposizione ripercorre le vicende di questa opera pubblica, la più grande realizzata a Padova negli ultimi due secoli, attraverso numerose immagini fotografiche e documentarie spesso inedite ed è stata curata da Pier Giovanni Zanetti. Il canale Scaricatore rappresenta una vera e propria rivoluzione per la città se consideriamo che, prima della sua costruzione, numerosi quartieri (all’epoca chiamati borghi) venivano periodicamente sommersi dalle piene, così come succedeva nella provincia padovana prima della costruzione dei vari canali che ora attraversano il territorio. Il piano di sistemazione dei canali padovani fu progettato dal conte Vittorio Fossombroni con Pietro Paleocapa che a loro volta ripresero l’idea settecentesca di Anton Maria Lorgna, noto idraulico. La soluzione consistette nella costruzione di un nuovo canale lungo poco più di tre chilometri, chiamato Scaricatore, avente inizio a Bassanello e termine a Voltabarozzo. La nuova inalveazione ebbe lo scopo di mettere in collegamento diretto il fiume Bacchiglione con il canale Roncajette e perciò di deviare le portate di piena all’esterno della città mediante una sorta di by-pass idraulico. Il nuovo alveo con il relativo ponte-sostegno a Bassanello venne inaugurato nell’ottobre del 1863. Negli anni Trenta del secolo scorso si dovette rimettere mano alla sistemazione fluviale padovana in base al progetto di Luigi Gasparini. Il nuovo piano previde l’allargamento del canale Scaricatore e la realizzazione ex novo del canale San Gregorio che collega lo Scaricatore con il Piovego.

lungo il Bacchiglione

A Bovolenta allerta infinita “Q

uando il fiume bagna i murazzi e continua a salire, fino sfiorare il ponte azzurro, allora sappiamo che dobbiamo fare i bagagli in fretta e furia e lasciare le nostre case. E’ successo tre volte negli ultimi quattro anni, non dico che ci siamo abituati perché a questo non ci si fa mai l’abitudine, però siamo pronti e sappiamo che potrà succedere ancora. Non ci piace abbandonare le nostre abitazioni, anche solo per una notte, e dover chiedere ospitalità a parenti ed amici, oppure adattarci a qualche centro di accoglienza. Sappiamo che il percolo di allagamenti è concreto, ma vorremo poter stare a casa nostra, come tutti gli altri”. A parlare è uno dei residenti del centro di Bovolenta, “niente nomi per carità, qui ci conosciamo tutti e non voglio aver rogne”, un pensionato che vive con la moglie nella sua casa a due passi dall’argine che fa tanta paura. I figli ormai grandi vivono poco lontano, ma più al “sicuro”. La piccola “isola” che è il cuore di Bovolenta, racchiuso a nord e a sud da alti ma fragili argini, in caso di rottura o esondazione, può trasformarsi in un pericoloso catino in cui l’acqua potrebbe rimanere per giorni e giorni. Così ad ogni emergenza si pone l’eventualità di evacuare l’intera zona, poco più di 200 persone, compresa la caserma dei carabinieri, le scuole, il municipio e la chiesa. Il paese viene letteralmente diviso in due quando l’acqua lambisce il “ponte azzurro” e i disagi sono concreti. Ma tant’è. Gli allagamenti Il sindaco Vittorio Meneghello, ormai si ripetono anche al termine del suo mandato dopo anni a nord di Padova segnati dalle emergenze, ricorda che la tra Cadoneghe Prefettura in caso di emergenza consiglia e Vigodarzere sempre l’evacuazione. Poi l’ultima parola spetta al sindaco, così come la responsabilità. Del resto Bovolenta non è nuova a disastrosi allagamenti. Nel novembre di quattro anni fa finì sotto un metro e ottanta centimetri d’acqua l’intera zona artigianale di Via Padova e le sue cinquanta aziende, oltre a qualche migliaio di ettari della località Pratiarcati, dall’altra parte dell’omonima strada provinciale. Allora ci vollero ben sei giorni per riportare tutta l’area all’asciutto e i danni furono ingenti. La partita degli indennizzi si è conclusa, non senza polemiche, nei mesi scorsi, tranne qualche eccezione. Nel frattempo sono stati portati a termine alcuni interventi per mettere in sicurezza la zona, dal potenziamento dell’impianto idrovoro Pratiarcati ai lavori sugli argini dello scolo Mediano e su quelli del Bacchiglione. In centro invece la primavera scorsa sono stati rinforzati i “murazzi” settecenteschi nei due punti più fragili, nei quali durante l’ultima piena si erano aperte dei pericolosi fontanazzi. Ma non basta: l’opera più attesa, vale a dire la ricostruzione dell’argine a nord del paese, quello che ha maggiori problemi di tenuta, non è ancora partita non nonostante i numerosi solleciti. Così come chi è minacciato dall’acqua del Bacchiglione sta attendendo con fiducia il tanto sospirato progetto di collegamento del fiume, appena fuori da Padova con l’Idrovia. Il grande canale navigabile può essere infatti, come hanno sottolineato gli esperti, un’ottima possibilità di sfogo per le piene improvvise del Bacchiglione. Ma non c’è solo Bovolenta: nella nostra provincia la mappa del rischio idrogeologico è piuttosto estesa e comprende buona parte della Bassa Padovana, dei N.S. Colli Euganei e dell’Alta per proseguire fino a Cadoneghe e Vigodarzere.


6 Monselice Trasporti pubblici Dopo il trasloco entreranno in servizio le due linee

Al nuovo ospedale in autobus A Schiavonia senza prendere l’automobile con una corsa ogni ora e un prezzo contenuto di Emanuele Masiero

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on il nuovo ospedale unico in dirittura d’arrivo, la prima preoccupazione degli utenti è raggiungere agevolmente il nosocomio. Ma niente paura perchè in soccorso di chi non ha un mezzo proprio sono in arrivo due linee di autobus. Due nuove tratte urbane di pullman che collegheranno il centro di Monselice con la stazione dei treni e, appunto, il nuovo ospedale. La proposta è stata lanciata dal sindaco che non ha mai nascosto una certa attenzione proprio alla tematica dell’ospedale unico. “Per dare la possibilità ai cittadini di lasciare a casa la macchina” ha commentato Francesco Lunghi. I due percorsi si incontreranno alla stazione delle corriere e “toccheranno” una serie di zone particolarmente sensibili da cui è più alta la concentrazione di possibili utenti del servizio. La linea A partirà dalla attuale stazione delle corriere in via Rovigana, per effettuare una fermata all’altezza del centro commerciale Airone, proseguendo lungo via Ca’ Oddo per sostare davanti al bar della

L’ospedale unico potrà essere raggiunto in autobus frazione. Quindi l’autobus continuerà la sua corsa fino al nuovo ospedale unico di Schiavonia. Il tragitto è previsto con la cadenza di un autobus ogni ora, dalle 8 alle 20, dal lunedì al sabato, la domenica dalle 8 alle 14. La linea B invece partirà sempre dalla stazione delle corriere attuale, per imboccare quindi via Santarello e proseguire, attraverso via Tassello, via Costa Calcinara e via Rialto, fino alla Delta Medica. Da lì, il bus continuerà il suo tragitto verso il quartiere Marco Polo, attraverso la rotonda di via

Vetta, per poi uscire dal quartiere passando il semaforo di via Marco Polo e tornare alla stazione delle corriere. Quindi proseguirà per una fermata davanti al Duomo e ancora oltre, fino a raggiungere la stazione dei treni, da dove il pullman tornerà indietro per ripetere il giro. Anche questa linea avrà cadenza oraria, nelle stesse fasce della prima. Il prezzo è in fase di definizione ma potrebbe essere di 50 centesimi, mentre sarebbe gratuito per i bambini sotto i 6 anni e le persone con problemi di mobilità.

NEWS Bando assessorato politiche giovanili

“ha un’idea frizzante? te la paghiamo”

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iete giovani e avete idee “frizzanti”? Allora il bando del Comune di Monselice fa per voi. C’è tempo fino al 7 novembre per presentare una proposta che potrebbe essere finanziata dall’assessorato alle Politiche Giovanili grazie allo stanziamento di 5.000 euro. Il finanziamento è valido per progetti ed iniziative promossi dai giovani di Monselice per la loro città da realizzare entro giugno 2015. I progetti devono Idee giovani premiate dare vita ad esperienze creative, innovative ed originali oppure migliorarne altre già in corso, devono permettere la partecipazione a più eventi e coinvolgere quanti più giovani possibile. Chi può partecipare. Un gruppo informale giovanile, di almeno 4 giovani dai 16 ai 29 anni, di cui minimo tre devono essere residenti a Monselice ed almeno uno essere maggiorenne oppure un’associazione che opera sul territorio comunale a favore dei giovani i cui soci che propongono il progetto siano almeno 4 dai 16 ai 29 anni di cui minimo tre devono essere residenti a Monselice. Il finanziamento. Il Comune di Monselice finanzia massimo 1.000 euro per progetto, ma è comunque possibile presentare progetti che prevedano una spesa inferiore o superiore a 1.000 euro. Nel caso in cui la spesa sia superiore è possibile integrare il finanziamento attraverso sponsor o quote di iscrizione, ma non attraverso altri enti pubblici. L’erogazione del contributo avverrà con un acconto del 50% e un saldo del 50% a conclusione della realizzazione del progetto. In alternativa sarà possibile avere un saldo pari al 100% del contributo a conclusione della realizzazione del progetto. Tempi e scadenze. Per partecipare al Bando 2014 è necessario presentare il progetto all’ufficio protocollo del Comune di Monselice entro le ore 120 di venerdì 7 novembre 2014 utilizzando l’apposito modulo scaricabile dal sito internet. Dal 21 novembre invece saranno resi noti i progetti ammessi al finanziamento. E.M.

acqua e ambiente i laboratori

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’acqua è il bene più prezioso che abbiamo. Da questo principio è nata l’idea di realizzare dei laboratori specifici per educare i bambini al rispetto e al giusto utilizzo di questa risorsa. In tutto sono otto laboratori didattici per conoscere l’acqua, organizzati da Cvs in collaborazione con la cooperativa Terra di Mezzo. Le iscrizioni sono aperte per tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. I laboratori si terranno al centro didattico Acquambiente di Baone, vero e proprio “Museo dell’acqua” in cui gli studenti avranno la possibilità di visitare il vecchio acquedotto e vestire i panni dei “tecnici di laboratorio” dell’acqua. Tutte le attività sono completamente gratuite per i partecipanti e le scuole. Per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo della scuola primaria, le proposte sono due. Il laboratorio “in viaggio con l’acqua” affianca al racconto una parte di sperimentazione diretta per far conoscere l’acqua, le sue origini e le sue caratteristiche. “Storia di una gocciolina d’acqua” è invece una lettura animata sul ciclo dell’acqua e sul ciclo idrico integrato, per far capire ai più piccoli il viaggio che compie l’acqua dalla natura alle nostre case e i “pericoli” che può incontrare lungo il percorso. Per il secondo ciclo della Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, “l’abbicci dell’acqua” è un gioco interattivo accompagnato da esperimenti pratici. “Acqua bene comune” è invece un’attività che permetterà ai ragazzi di riflettere sugli aspetti etici collegati all’acqua e sulle disegua-

Otto proposte didattiche dalla Coop Terra di Mezzo per i ragazzi glianze nella distribuzione mondiale della risorsa. “Acqua in tavola!” presenta invece l’acqua dal punto di vista alimentare. Un altro laboratorio didattico, “da dove arriva l’acqua che utilizziamo”, punta a far conoscere le diverse fonti di approvvigionamento da cui attinge Cvs. Con “la lunga strada dell’acqua: dalla natura alle nostre case, gli alunni saranno condotti in una visita guidata per capire come funziona un acquedotto. I ragazzi potranno osservare un campione d’acqua prelevato dal fiume Adige e costruire un filtro da usare per la potabilizzazione. “Cosa succede all’acqua dopo che l’abbiamo utilizzata?” infine è un laboratorio che guiderà gli alunni alla scoperta dei processi E.M. di depurazione.



8 Monselice Intervento

L’intervista L’assessore 36 anni, sposata, avvocato civilista, in giunta si occupa di ambiente

“Una sfida che mi emoziona”

Giorgia Bedin racconta la passione per la politica e l’impegno in famiglia, temi caldi cementerie e Rocca di Emanuele Masiero

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iovane, monselicense doc, avvocato civilista e appassionata di cinema e natura: è il nuovo assessore all’ambiente, la leghista Giorgia Bedin che abbiamo passato ai raggi x per scoprire come sarà improntato il suo lavoro per il prossimo mandato amministrativo. 36 anni, sposata e madre di due bambine, sui temi ambientali ha le idee chiare: per difendere il territorio servono anche competenze giuridiche. Buongiorno, lei è una delle quote rosa new entry in giunta. Come è nata la passione per la politica? “Ho iniziato a interessarmi seguendo le orme di mio marito che già era impegnato politicamente. Ho condiviso con lui questa passione perchè credo che la famiglia debba sostenerti. Ci siamo sempre confrontati sulle varie tematiche. Poi un giorno con un po’ di sorpresa, il sindaco ha proposto la mia figura, per le mie conoscenze giuridiche e una cultura di base completa anche nei temi ambientali”. Quindi è stato un fulmine a ciel sereno? “Diciamo che ho accettato questa sfida con un po’ di emozione, ma devo anche dire che ne sono veramente felice. Ho valutato anche il sacrificio per la mia famiglia e ne ho parlato anche con le mie figlie. Sono contente e orgogliose, ma hanno chiesto un minimo di ore a disposizione garantite!”. Quindi si sente pronta per un ruolo così delicato? “Credo che per affrontare le tematiche ambientali oggi sia indispensabile avere anche competenze giuridiche. Bisogna esaminare approfonditamente ogni

SCUOLE

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aspetto per valutare i pro e i contro”. Ci svela qualche segreto di Giorgia Bedin fuori da lavoro e politica? “Mi piace tantissimo il cinema, anche se in quattro non è sempre possibile andarci. In generale comunque andiamo con tutta la famiglia e spaziamo tra genere storico, commedie e per accontentare mio marito anche qualche film d’azione”. E oltre al cinema? “Mi piace correre e di solito vado sull’argine partendo da Monselice. Negli ultimi anni il numero di utenti che lo utilizzano è aumentato moltissimo anche grazie alle migliorie che sono state apportate lungo tutto il tracciato. Ricordo ancora quando era un percorso fatto quasi interamente di terra incolta e pieno di buche”. Avete qualche progetto nel cassetto per migliorarlo ancora? “Intervenire sulla gestione degli argini è sempre difficile per motivi di competenze e costi. Ma ci stiamo attivando per una collaborazione con Provincia e Parco Colli per giungere ad una soluzione di gestione condivisa con tutti i Comuni. In questo modo le casse comunali andrebbero comunque ad accollarsi una parte del costo, ma per un progetto d’insieme che si basi su comprensione e condivisione. Investire in un bene così importante è essenziale per rilanciare il turismo e per dare un servizio di qualità a chi risiede nel territorio”. Quali sono i “temi caldi” dei prossimi mesi? “Stiamo intervenendo su tematiche molto rilevanti. Parlo ad esempio delle Cementerie, dell’assetto

L’assessore all’ambiente Giorgia Bedin, avvocato idrogeologico, degli obiettivi Paes e delle frane su Monte Ricco e Rocca. Di certo la tematica più recente è proprio l’assetto del territorio: i drammatici avvenimenti di questo inverno con le esondazioni che hanno creato problemi in tante frazioni, devono farci riflettere”. Come valuta il referato all’ambiente rispetto agli altri dei suoi colleghi? “La tutela dell’ambiente ha una stretta connessione con l’urbanistica e la viabilità. Inoltre mi piace sempre pensare con la divisa da mamma: l’ambiente è uno degli aspetti fondamentali per garantire ai nostri figli e alle generazioni che verranno un futuro di salute e sostenibilità”.

Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa segue da pag.

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L’attrice Nicoletta Romanoff (nella foto) sarà la testimonial italiana di questa edizione 2014. La Campagna Nastro Rosa, ideata negli Stati Uniti da Evelyn Lauder e promossa in oltre 70 Nazioni, ha come obiettivo quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico femminile anche sulle abitudini di vita correttamente sani da adottare e sui controlli diagnostici da effettuare. La diagnosi precoce del tumore al seno: 20 anni di progressi. Il tumore al seno resta il big killer numero uno per il genere femminile registrando un incremento dovuto all’allungamento dell’età media della popolazione femminile e all’aumento dei fattori di rischio. Sta cambiando anche l’età in cui la malattia si manifesta: il 30% circa prima dei 50 anni, fuori quindi dall’età prevista dai programmi di screening mammografico. Un ulteriore motivo per sensibilizzare tutte le donne alla cultura della prevenzione come metodo di vita e renderle sempre più protagoniste della tutela della propria salute. “Da recenti dati e studi si stima – afferma il prof. Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente Nazionale della LILT - che in Italia siano circa 46.000 i nuovi casi annui di carcinoma mammario. L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari a circa il 14% negli ultimi sei anni e, in particolare, per le donne tra i 25 e i 44 anni l’incremento è stato del 29% circa”. “Le nuove tecnologie diagnostiche di imaging sempre più precise e sofisticate, insieme alla risonanza magnetica mammaria (RMM), consentono oggi di poter individuare lesioni millimetriche in fase iniziale, quando il grado di malignità e l’indice di aggressività del tumore sono bassi e il processo di metastatizzazione è pressoché nullo. Scoprendo un carcinoma al di sotto del centimetro, la probabilità di guarire sale di oltre il 90% e questo permette altresì di poter eseguire interventi conservativi, che non provocano sensibili danni estetici alla donna, a beneficio quindi dell’integrità del seno, simbolo della femminilità”. Risultati impensabili solo 30 anni fa quando il cancro al seno era considerato una malattia “incurabile”, con una percentuale di guarigione del 40-45%.

Le novità di inizio anno

entrata IN ANTICIPO SE ENTRAMBI I GENITORI VANNO AL LAVORO

n alcune scuole dell’infanzia sono stati sostituiti i giochi con una spesa di 35 mila euro. A breve al Carmine, si provvederà con la manutenzione straordinaria delle facciate, per 20 mila euro. Per le scuole primarie, l’intervento più sostanzioso è quello alla Vittorio Emanuele II con i lavori interni per avere il Certificato di prevenzione incendi e la manutenzione delle facciate dell’edificio, per un importo di 130.600 euro. Entro fine anno sono pre-

visti invece i lavori alla “Diego Valeri”, per sostituire le porte dei servizi igienici. Passando alle scuole secondarie di primo grado, il prossimo intervento è la sistemazione dei bagni alla Guinizelli. E’ stato eseguito alla Zanellato l’adeguamento dell’impianto elettrico per le lavagne Lim, che ora funzionano in tutte le scuole. Sempre alla Zanellato si è pure risistemato l’esterno con la pavimentazione di accesso. Sul piano dei servizi, la novità di quest’anno

riguarda tutti quei genitori che lavorano e hanno l’esigenza di lasciare i figli a scuola prima dell’inizio delle lezioni. E’ previsto un tempo educativo con un operatore valido per le famiglie dove entrambi i genitori lavorano: costerà 50 centesimi al giorno e sarà attivato solo se ci sarà un congruo numero di richieste. Per quanto riguarda la mensa, chi ha in arretrato i pagamenti, non potrà procedere con l’iscrizione online. E.M.

Bambini all’ingresso di una scuola


Este 9 Sanità Ormai alle battute finali il cantiere di Schiavonia

A novembre il trasloco Conto alla rovescia per il trasferimento nel nuovo Ospedale Unico, ambulatori completati di Nicola Cesaro

Ecco come si presenta il cantiere ormai al termine

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antiere ormai chiuso, primi pazienti già a novembre e piena operatività entro dicembre. L’estate del cantiere di Schiavonia si è chiusa con più di qualche certezza. Il polo ospedaliero unico è ormai completato: entro fine ottobre l’Usl 17 darà il via alle operazioni di trasferimento di materiale e personale dagli ospedali di Este e Monselice. In questo rush finale sono ben 600 gli operai attivi in cantiere. La mensa che per anni ha ospitato i lavoratori è stata già sbaraccata e in queste ore si sta procedendo alla rimozione delle gru. Con sale

L’agenda

Il parcheggio sarà gratuito con 1300 posti a disposizione dei pazienti e ambulatori praticamente completati, in queste settimane sono in via di montaggio anche le nuove macchine per la tac e per la risonanza magnetica: almeno la metà delle macchine diagnostiche sono state rinnovate rispetto alla dotazione dei vecchi ospedali. I posti auto, già ben visibili, saranno in tut-

to 1.800 – 1.300 dei quali per i cittadini – e saranno tutti completamente gratuiti: notizia, questa, che fuga le polemiche anticipate per chi andava annunciando che posteggiare a Schiavonia avrebbe richiesto un obolo da parte dei pazienti. Oltre a preparare gli ambulatori e i macchinari per i primi arrivi degli utenti, i lavoratori del cantiere stanno ultimando l’auditorium da 150 posti che dà un tocco architettonico carattestico all’ingresso dell’ospedale. In questo spazio, poi, hanno già trovato spazio una serie di negozi – gli spa-

IL PRIMO A CHIUDERE SARà ESTE, POI TOCCA A MONSELICE

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l trasferimento verso il polo unico di Schiavonia è una scommessa di fronte alla quale l’Usl 17 promette di arrivare preparata. L’azienda sanitaria ha previsto un periodo di sospensione dell’attività degli ambulatori sia nel presidio di Este che in quello di Monselice, in modo da agevolare le operazioni di preparazione del

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Cos’è

zi sono tuttavia ancora da assegnare – che rendono particolarmente invitante l’accesso dell’ospedale, molto simile alla hall di un aeroporto. Più che l’estetica – e su questo la firma dell’architetto francese Aymeric Zublena è una garanzia – sarà tuttavia la funzionalità e l’offerta sanitaria a promuovere o meno, a conti fatti, la struttura di Schiavonia. La data dell’inaugurazione ufficiale del polo unico non è ancora stata resa nota. A tener banco, in questi giorni di rivoluzione, sono in realtà altri due argomenti. Il primo è quello della viabilità collegata al nuovo

materiale, di trasporto verso Schiavonia, di risistemazione e messa a punto dei nuovi ambulatori. L’Usl 17 ha già però pronto un piano per ridurre al minimo gli sforzi e i problemi. Dal 27 ottobre comincerà l’effettiva dismissione dell’ospedale di Este, operazione che terminerà ufficialmente il 5 novembre. Per l’ospedale di Monselice occorrerà invece attendere il 12 novembre per l’avvio dei lavori e il 19 novembre per la chiusura definitiva. Specifica l’Usl 17: “Tali sospensioni comportano la conseguente chiusura di tutte le relative

ospedale: con una regionale 10 che tarda ad arrivare – e sarà anche a pagamento – i Comuni stanno cercando soluzioni di trasporto pubblico che possano favorire in particolare l’utenza debole. L’altro grande capitolo di discussioni riguarda la riconversione degli ospedali dismessi: se Monselice ha già presentato un dettagliato piano edilizio, è ancora in alto mare la discussione sul futuro dell’ospedale di Este, vessato e vincolato in particolare dai limiti archeologici del centro storico atestino.

agende di prenotazione nei succitati periodi, ma sarà comunque garantita la continuità del servizio”. Nel periodo di chiusura delle agende di prenotazione presso la sede di Este, infatti, rimarrà operativo l’ospedale di Monselice ed è qui che verrà dirottata ogni urgenza; quando ad essere trasferito sarà l’ospedale di Monselice, invece, sarà già operativo il poliambulatorio della sede di Schiavonia. Invece le sedi ospedaliere di Conselve e Montagnana manterranno inalterata la loro attività. N.C.

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10 Este Novità in centro Cambio di nome e di gestione per la storica attività in centro

Bar Borsa rinasce “Salotto 38” Il concorso di idee ha premiato la Sp di Monselice: “Sarà un locale raffinato ed elegante” di Nicola Cesaro

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uova vita e cambio di nome per lo storico bar Borsa. Uno dei locali più noti della città è infatti prossimo ad inaugurare una nuova era, quella di Salotto 38. E’ questo il nome scelto dalla società che ha vinto il bando di gestione dell’immobile e che promette di ridare la giusta dignità allo storico edificio del centro cittadino. Nell’ot-

Sindaco fiducioso: “I nuovi gestori hanno le carte in regola”, apertura a dicembre tobre 2012 l’ufficiale giudiziario entrò in quello che allora si chiamava New Borsa per sfrattare la ditta Il Quadrifoglio che aveva in affitto lo stabile. La società aveva vinto il bando di gestione dell’immobile nel 2007, ma da un anno non provvedeva al pagamento dei canoni di locazione. Lo scorso febbraio il Comune ha quindi bandito un concorso di idee per l’utilizzo del

TEATRO Al via la nuova stagione

SI ALZA IL SIPARIO DAI FILODRAMMATICI

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ltre dieci spettacoli fino a marzo. E’ ricco il cartellone proposto dalla stagione dei Filodrammatici di Este. Il debuto, domenica 19 ottobre, è affidato alla compagnia La Barcaccia di Verona con “Nemici come prima”. Sabato 25 ottobre, alle 21.15, toccherà alla compagnia Sacha Tum di Montagnana con la commedia “Una buona dose” di Marco Mattiazzo, mentre il 9 novembre il gruppo La Goldoniana di San Stino di Livenza offrirà un saggio di teatro veneto con “La casa nova” di Carlo Goldoni. Il 22 novembre, e poi in replica il giorno dopo, spazio al Teatro Veneto “Città di Este”, che proporrà “La Fiorina” di Ruzante. Queste le altre date: 6 dicembre, “Una famiglia sull’orlo di una crisi di nervi” di Mattia Torre con l’associazione Villa Dolfin Boldù; 14 dicembre, “El ciacciaron imprudente (il contrattempo)” di Carlo Goldoni con i SottoSopra di Bagnoli di Sopra; 18 gennaio, “La visita della vecchia signora” con la Filodrammatica di Laives; 1 febbraio, “Trieste, un omo, una guera” con gli Ex Allievi del Toti di Trieste; il 14 e il 15 febbraio “Sinopie” con il Prototeatro di Montagnana; 28 febbraio, “Sior Tita Paron” con il Teatro Veneto “Città di Este”. La chiusura il 14 e 15 marzo con la compagnia estense che porterà in scena “La vedova”. N.C.

Borsa, aprendo le porte a qualsiasi tipo di iniziativa. Il concorso di idee si è chiuso il 24 aprile ed ha visto partecipare tre soggetti: le Macellerie Rinaldo di Padova, che hanno proposto la riorganizzazione del locale in piccole attività di vendita di alimentari, e la Giemme Stile spa di Romano d’Ezzelino, che all’asta aveva già acquistato gli arredi del Borsa. Il concorso è stato vinto dal terzo soggetto, la società Sp di Monselice, rappresentata da Mirko Sanna, Luca Zerbetto e Mattia Donnola e già collezionatrice di successi con l’omonimo locale di Monselice e ancor prima con il Cafè Rum e il Fight Club. Spiegano da Sp srl: “Lo chiameremo Salotto 38 e punteremo alla riorganizzazione completa degli arredi e del tipo di servizio. Sarà un locale elegante e raffinato, più “caldo” rispetto all’Sp e più consono al centro storico di Este. Punteremo molto anche su pranzi veloci e soprattutto sull’aperitivo partecipato e di qualità. Vogliamo portare la gente a Este, che è sicuramente

L’ex Bar Borsa a dicembre riapre come “Salotto 38” una delle città più belle del Triveneto. Este merita quel pubblico che, ad oggi, ad Este non sa dove andare: la prendiamo quasi come una missione”. Sp srl ha firmato un contratto d’affitto (con formula 6+6) del locale, che prevede un canone mensile di 1.800 euro (quasi un terzo più basso rispetto alle passate gestioni) e che tuttavia non verrà pagato nel

primo anno poiché la società avrà in carico alcuni lavori di sistemazione e manutenzione degli impianti del locale. L’apertura è fissata per dicembre. C’è ovviamente fiducia e speranza da parte del sindaco Giancarlo Piva: “I nuovi gestori vantano un curriculum di tutto rispetto. Crediamo veramente che l’ex Borsa possa finalmente conoscere il successo che si merita”.

Curiosità Presentato “Nelle terre del Gal”

SCUOLA Una classe in più al liceo

AVVIO POSITIVO ALLE SUPERIORI

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n nuovo corso all’Iis Euganeo e una classe in più al liceo Ferrari. E’ un avvio d’anno positivo quello delle scuole superiori atestine. L’istituto di istruzione superiore Euganeo (Itis e Ipia) ha visto incrementare notevolmente il numero di scritti: quelli al primo anno sono 203 (161 all’Itis e 42 all’Ipia ex Fermi), in netto aumento rispetto ai 160 circa dello scorso anno. La vera novità è tuttavia l’avvio del corso serale del settore dei servizi sociosanitari che ha riscosso un significativo successo con oltre 25 iscritti al primo periodo didattico, corrispondente al primo biennio del corso diurno. Questo nuovo impegno riprende la tradizione dei corsi serali presenti nell’istituto fino ad alcuni anni fa, ma in modo coerente con i nuovi ordinamenti. Lo scorso 19 agosto, inoltre, l’ufficio scolastico territoriale di Padova ha concesso l’attivazione di una terza classe di liceo scientifico tradizionale al G.B. Ferrari. Considerando il rilevante numero di studenti iscritti, questa decisione permette di evitare di partire con due classi prime di liceo scientifico che sarebbero state composte da 35 persone. N.C.

este campione di stili di vita

Un fumetto per la Bassa Padovana e i suoi tesori

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n fumetto dedicato alla Bassa Padovana che arriva fino alla Finlandia. E’ stata presentata in municipio ad Este la collana di fumetti “Nelle terre del Gal”, realizzata da cinque Gal (Gruppo Azione Locale) veneti – Antico Dogado, Bassa Padovana, della Pianura Veronese, Terra Berica, Montagnana Vicentina - e da uno finlandese, quello di Pohjois Satakunta. L’iniziativa editoriale, inserita nel progetto internazionale Rem e con il chiaro obiettivo di promuovere il territorio e le sue ricchezze, racconta una storia a fumetti ambientata nella Bassa Padovana e poi anche nei Colli Berici, nel Basso Veronese e in laguna, finendo addirittura per approdare in Finlandia. L’idea è quella di collegare mete ed itinerari culturali utilizzando uno strumento originale ed efficace, oltre che moderno ed in linea con i tempi: il fumetto. Protagonista delle tavole, disegnate da un team di fumettisti coordinati da Comics e dalla professoressa Elisabetta Brusa dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è il giovane Almorò, che nel suo viaggio fantastico tocca anche il castello di Este a quello di Monselice, la campagna di Bagnoli di Sopra e Castel San Zeno di Montagnana. Le prime tavole della collana hanno avuto una presentazione degna di nota: dal 27 settembre all’11 ottobre una quarantina di negozi del centro storico di Este hanno esposto in ve-

La cerimonia di premiazione dei “Comuni virtuosi”

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Un dettaglio del fumetto

Cinque Gal, di cui uno finlandese, hanno promosso l’iniziativa a favore del territorio trina altrettante tavole originali degli episodi ambientati nella Bassa. Un modo, questo, per coinvolgere nella promozione dell’iniziativa e del territorio anche gli esercenti e i commercianti, tra i principali attori della vita cittadina. I fumetti, stampati in 20 mila copie e distribuiti nelle principali manifestazioni di promozione del territorio, possono essere scaricati dal sito www.galpatavino.it. N.C.

ste campione di stili di vita. A decretarlo è l’Associazione Comuni Virtuosi, che ha incoronato la città atestina nella sezione “Nuovi stili di vita” del premio nazionale “Comuni Virtuosi”. Il concorso, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, ha visto partecipare oltre 230 progetti comunali da tutta Italia, dedicati alla gestione sapiente del territorio, all’impronta ecologica dell’amministrazione, alla mobilità sostenibile, al ciclo di recupero dei rifiuti e agli stili di vita cittadini. La giura di esperti, composta da personaggi del calibro di Luca Mercalli, Andrea Segré e Paolo Pileri, ha selezionato settanta Comuni finalisti. Tra questi c’era anche Este, che nella cerimonia avvenuta a fine settembre ad Agerola (Napoli) è stata premiata assieme ad altri sei Comuni. La città murata si è meritata il primo premio assoluto nella caegoria “Nuovi stili di vita”, «per aver attivato percorsi concreti ed inclusivi, mirando ad una maggior consapevolezza dei comportamenti

quotidiani di ognuno al cospetto della Terra e dei popoli che la abitano». Il premio è stato ritirato dal consigliere comunale Andrea Quadarella, rappresentante della maggioranza in quota Civiche d’Este. Questo invece il commento del sindaco Giancarlo Piva, da sempre sensibile alle tematiche ambientali: «E’ una grande soddisfazione: il premio riconosce l’impegno di questi anni sul fronte della sostenibilità e della promozione di sani stili di vita». Il concorso ha assegnato il primo premio assoluto a Frattaminore (Napoli). Rivalta (Torino) ha primeggiato nella categoria “Gestione del territorio”, Casteldidone (Cremona) nella categoria “Impronta ecologica”, Trento e Zero Branco (Treviso) nel settore dedicato ai rifiuti, quindi Saronno (Varese) nella “Mobilità sostenibile”. Tra i partecipanti al premio c’era un altro Comune padovano, Vigodarzere. Non è peraltro il primo riconoscimento nazionale in fatto di ecosostenibilità che il Comune di Este riesce a portare a casa. N.C.



12 Montagnana La protesta A Merlara i produttori contro le speculazioni del mercato

Mele a 2 cent, “uno scandalo” Iniziativa choc di Coldiretti Padova: “Distrutto il raccolto che la filiera commerciale non vuole” di Nicola Cesaro

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ggi valgono 2-3 centesimi, dieci anni fa non si scendeva sotto i 35-40. Una svalutazione indegna, che ha spinto gli agricoltori del Montagnanese alla clamorosa protesta: distruggere i loro raccolti. A Merlara, da sempre centro di riferimento nella Bassa per la produzione delle mele, sotto l’egida di Coldiretti gli imprenditori ortofrutticoli del posto hanno inscenato una vibrante protesta contro il crollo dei loro mercati. Già, perché a più di qualche agricoltore è stato proposto di vendere le proprie mele a non più di 3 centesimi al chilo: una cifra irrisoria, che non solo non porta guadagno, ma addirittura non basta a coprire le spese di produzione dell’azienda. Basta fare i conti: produrre un chilo di mele costa almeno 30 centesimi. Nella cifra incidono i costi per i trattamenti (fino ai 20 cent), che sono stati utilizzati in larga massa quest’anno per via del meteo poco favorevole, e poi la manodopera (6-7 cent) e la spesa per i mezzi agricoli e gli impianti di irrigazione. Un decennio fa ricavare 40

La distruzione delle mele in un campo di Merlara

centestimi da un chilo di mele era la norma: ora il mercato è impazzito. I lavoratori del Montagnanese hanno però deciso di non rimanere impassibili e, sotto gli occhi dei vertici di Coldiretti e della stampa, hanno dato vita ad una manifestazione di protesta: in un’azienda di Merlara è stato distrutto e macerato un intero filare di mele. Il guadagno non esiste? E allora tanto vale distruggere il raccolto. La settimana dopo 5 quintali di mele sono stati regalati alle famiglie di una scuola di Padova, scelta che ovviamente

ha sensibilizzato ulteriormente l’opinione pubblica che si è schierata dalla parte degli agricoltori. “E’ uno scandalo tutto italiano. - denuncia Simone Solfanelli, direttore di Coldiretti Padova - Distruggere il frutto del nostro lavoro quotidiano è una scelta estrema, una provocazione per far capire che così non possiamo andare avanti”. L’associazione di categoria ha chiesto un intervento del Governo, che nei giorni scorsi è stato sollecitato anche da un’interrogazione della deputata Giulia Narduolo (Pd) di Megliadino San Vitale.

L’EVENTO Il sindaco replica alle polemiche

diecimila in piazza per il pesce veneto

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n 10 mila a degustare il pescato veneto portato in piazza a Montagnana. Si è chiusa con numeri da record “Dal mare alla piazza”, la festa del pesce che si è tenuta il mese scorso in piazza Vittiorio Emanuele. In un fine settimana – assicura la Regione Veneto promotrice dell’evento – si sono messe in fila sotto lo stand montagnanese almeno 10 mila persone. “Dal mare alla piazza” è una manifestazione Gli stand in centro voluta da Regione e marinerie, con la collaborazione delle organizzazioni dei pescatori e dei produttori, degli enti locali interessati e la sponsorizzazione di molte aziende private del settore agroalimentare. Commenta l’assessore regionale alla pesca, Franco Manzato: “Per il successo avuto a Montagnana voglio ringraziare tra i tanti il Comune, l’associazione “Incontriamoci Oggi Onlus” e la scuola alberghiera, che ha garantito un servizio efficiente e offerto una splendida occasione professionale. “Dal mare alla piazza” è un format che funziona, crea socialità, aggregazione all’interno del quale si respira “casa nostra” e genuinità, crea soprattutto conoscenza del nostro pescato in un settore dove l’80 per cento del prodotto è importato”. In apertura di festa il sindaco Loredana Borghesan aveva richiamato la polemica legata al maxi-finanziamento regionale ottenuto dalla festa in piazza: la Regione, infatti, ha garantito per lo svolgimento della rassegna ben 60 mila euro. “La Regione ha scelto la nostra città in tutta la provincia come sede padovana della festa del pesce” ha puntualizzato il sindaco “L’evento è arrivato a costo zero per le nostre casse: di fatto noi ci limitiamo ad ospitarla, visto che organizzazione e tasse d’occupazione sono tutte a carico della Regione. La festa rappresenta un’opportunità per la città, per i consumatori e per i produttori”. N.C.

montagnana “amica” dei camper

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offerta promozionale dal 15 ottobre al 15 novembre

roSato frizzante Dei Colli eUGanei marCHioro

ontagnana camper-friendly. E’ stata inaugurata lo scorso 27 settembre la nuova area di sosta per i camper della cittadina murata. L’amministrazione comunale ha deciso di investire in questa direzione realizzando in via Trevisan, nei pressi dell’Ostello della Gioventù, una nuova infrastruttura pubblica di servizio. La realizzazione è stata possibile grazie al contributo che il Comune ha ricevuto partecipando al bando “I Comuni del Turismo all’Aria Aperta” dell’Associazione Produttori Caravan e Camper, che ha finanziato cinque progetti su ben 136 domande presentate. La nuova area risulta accessibile dal parcheggio dell’Ostello e prevede la sosta di 9 camper con apertura 24 ore su 24 per tutto il tempo dell’anno. L’area offrirà al suo interno un servizio di carico e di scarico dei serbatoi in dotazione ai camper mediante un sistema integrato, oltre a due colonnine di erogazione energia elettrica attivabile con interruttore a distanza. L’illuminazione della zona è stata realizzata con corpi illuminanti a led di nuova generazione. E’ stata infine realizzata una zona a picnic, immersa

Inaugurata la nuova area di sosta riservata nelle vicinanze dell’Ostello nel verde esistente, con una dotazione di contenitori per la raccolta differenziata. Una caratteristica qualitativa molto importante della nuova struttura è costituita dal collegamento con il centro urbano grazie a percorsi pedonali accessibili a tutti, oltre al collegamento con i trasporti pubblici locali: stazione degli autobus a meno di 100 metri e stazione ferroviaria a circa un chilometro. “I camperisti rappresentano un crescente settore dell’utenza turistica, che dimostra sempre più di gradire l’offerta di Montagnana e del suo territorio - commentano il sindaco Loredana Borghesan e Gianni Arzenton, camperista e consigliere delegato al progetto. “Sono veramente soddisfatti di inaugurare questa nuova struttura perché va ad ampliare i servizi di ricettività della nostra città e ad intercettare una fascia di turismo crescente”. N.C.


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14 Montagnana L’intervento Concluso il cantiere più importante dell’anno nel cuore della città

Sottoportici a nuovo con 1,5 milioni

Vince Megliadino San Fidenzio

vittoria rocambolesca al palio di montagnana

Otto mesi per la delicata campagna di lavori che rivoluziona il centro e lo rende più sicuro per pedoni vittime delle buche di Nicola Cesaro

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n milione di euro e mezzo anno di lavoro: è quanto servito per rimettere a nuovo i sottoportici della città murata, fiore all’occhiello del centro storico di Montagnana. A metà settembre - a quasi quattro mesi dall’effettiva fine dei lavori - l’amministrazione comunale ha ufficialmente inaugurato la fine del cantiere più importante dell’anno. I sottoportici cittadini sono stati oggetto di una delicata campagna di lavori iniziata lo scorso 10 ottobre e terminata a fine maggio. Il progetto di restauro conservativo è stato redatto dallo studio ingegneristico felsineo di Francesca Barone e Marco Fontana e ha inteL’inaugurazione dei sottoportici al termine dei lavori di restauro ressato la pavimentazione in trachite euganea dei sottoMartini srl. La spesa totale dell’intervento ha toccato il illuminazione di Led a luce calda, capace di garantire portici delle vie Matteotti, Carrarese e Battisti. “Era un intervento fondamentale per il centro, sia milione di euro. L’ottica di intervento è stata di stampo uniformità di illuminamento ma anche ottimi risparmi conservativo, anche in quei punti energetici. Il centro tirato a lustro è stato applaudito anper l’estetica della città, sia per la in cui la trachite presentava vistosi che da Giuseppe Pan, sindaco di Cittadella e presidente sicurezza dei pedoni. Negli ultimi Installata anche avvallamenti o rotture: sono state dell’associazione “Città Murate” di cui fa parte anche anni il Comune ha dovuto far fronte l’illuminazione rimosse solo le porzioni di trachite Montagnana, che durante l’inaugurazione ha lanciato a numerosi incidenti ed infortuni de- a led. Il sindaco: in effettivo degrado, sostituite poi l’auspicio per il Comune montagnanese: “Abbiamo un nunciati dai cittadini rimasti vittime “Un’opera con materiale recuperato da altre grande obiettivo come amministrazione, ossia inserire le di buche e dislivelli” ha spiegato fondamentale” vie. La tradizione costruttiva segui- nostre città nel grande patrimonio dell’Unesco. Siamo già il sindaco Loredana Borghesan il giorno dell’inaugurazione. I lavori sono stati realizzati ta è stata inoltre quella tipicamente veneta del “giunto nella “tentative list” assieme ad altri castelli del Basso Veneto e confidiamo di ottenere il risultato tanto atteso”. dalla Ati Tognetto srl e da Ma Impianti srl, che hanno unito a secco”. I sottoportici sono inoltre stati dotati di una nuova subappaltato a Bergamasco Costruzioni srl e Costruzioni

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na vittoria rocambolesca, presenze a quota 5 mila e tante novità per l’anno prossimo. Si è chiuso con un bilancio decisamente positivo il Palio dei 10 Comuni, vinto quest’anno dal Comune di Megliadino San Fidenzio che ha scalzato il fantino di Casale di Scodosia, squalificato per scorrettezze nonostante sia stato il primo a tagliare il traguardo. Quest’anno la manifestazione, arricchita da nuove tenzoni, ha toccato le 5 mila presenze nella domenica: tra vallo e tribune c’erano almeno 2.800 persone. Secondo una prima stima, inoltre, gli incassi sono aumentati del 10% e anche le bancarelle del mercato storico hanno confermato di aver avuto un incremento delle vendite. In vista della prossima edizione, il comitato organizzatore presieduto da Fiorenzo Greggio ha già proposto alcune idee: dalle lezioni durante l’anno riservate ai comitati per curare con più rigore abbigliamento, portamento e comportamento dei figuranti, al voucher da spendere all’interno della città medievale compreso nel biglietto di ingresso, che possa essere speso nel mercatino, nei locali e nei negozi del centro storico. N.C.

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16 Montagnana Lirica e cultura Nuove soddisfazioni per l’artista montagnanese

Il tenore Cristian Ricci conquista l’Arena

CULTURA Per la migliore idea di fiction

premio rai bixio a sofia bruschetta

“A Verona tutto è magico, ora sto studiando altri personaggi da portare in Italia ed Europa”

L

a sua idea di fiction ha sbaragliato ogni concorrenza. Sofia Bruschetta, ventiquattrenne di Montagnana, ha vinto la terza edizione del Premio Carlo Bixio indetto da Rai, Associazione Produttori Televisivi e Rti e sostenuto da Siae, riservato ai giovani, tra i 18 e i 40 anni, autori di una sceneggiatura originale di fiction ispirata al genere della commedia. La cerimonia di premiazione si è svolta all’Auditorium Parco della Musica di Roma e la giovane scrittrice montagnanese ha ricevuto il premio direttamente dalle mani di Cristiana Capotondi e Giulio Scarpati. Sofia, già finalista del Campiello Giovani nel 2012, ha vinto l’ambito riconoscimento con “Chiù”, storia che narra di una famiglia bizzarra, composta soltanto da cugini e governata da un patriarca, che vive in un antico palazzo in un bellissimo borgo del Nord Italia. Alla vincitrice vanno quindicimila euro, messi a disposizione dalla Rai, oltre ad un contratto di licenza di dodici mesi per l’eventuale realizzazione della serie. Il prossimo successo, dunque, potrebbe essere l’approdo nel piccolo schermo. N.C.

di Nicola Cesaro

C

’era anche Cristian Ricci, tenore di Mon- costumi, trucco» confessa Ricci «Lo spettatagnana, tra i protagonisti del “Romeo et colo prende forma dietro le quinte del teatro Juliette” che quest’estate ha incantato il all’aperto più grande del mondo. Artisti sul pubblico dell’Arena di Verona. Il tenore di 44 palcoscenico di altissimo livello a comporre l’oanni ha infatti impersonato il ruolo di Tebaldo, pera, macchina organizzativa collaudatissima e antagonista di Romeo, nell’opera di Charles molto efficiente, professionisti e maestranze di Gounod che è stata rappresentata in Arena il grande preparazione, abituati a risolvere i problemi e a dare il colpo di 23 e 28 agosto e il 6 genio quando serve. L’Asettembre. Una messin- Rappresentanza scena di grande impatto degli sbandieratori rena di Verona è un’autentica eccellenza del per scene, costumi, una sul palco nostro territorio su scala regia moderna e per un dell’Arena con internazionale e moncast internazionale che Ludovico Einaudi diale: uno spettacolo vedeva appunto, accanto ai nomi di Vittorio Grigolo e di Lana Kos, an- nello spettacolo. Un gradissimo palcoscenico, che l’artista montagnanese. Cristian Ricci, che uno spazio fisico che emoziona e che ti lascia in Arena ha debuttato lo scorso anno nel ruolo senza respiro. Per un artista arrivare a questo di Ismaele nel “Nabucco” di Giuseppe Verdi, traguardo significa essere investito di un granha dato una lettura critica del suo personaggio. de senso di responsabilità nella preparazione, “All’Arena di Verona tutto risulta magico, nel risultato che si deve far gustare al pubblico, permeato di un fascino particolare che non nel far emergere oltre all’individualità un lavoro si può non respirare: ambiente, scenografie, di squadra eccezionale, mai banale, sempre

Cristian Ricci sul palco dell’Arena di Verona teso al miglioramento. Farne parte per un artista è un grande onore io ne sono orgoglioso, anche per l’affetto e il calore che il pubblico mi ha riservato in questa occasione particolare”. Nel futuro prossimo di Ricci ci sono altri appuntamenti importanti: “Sto preparando e curando i personaggi di Pinkerton (Madama Butterfly), Alfredo (La Traviata) e Macduff (Macbeth). Nei prossimi mesi debutterò in questi ruoli in importanti teatri europei. Prima però ho diretto la parte organizzativa e di programmazione di un nuovo concorso lirico internazionale al Teatro Olimpico di Vicenza legato al

nome del soprano Marcella Pobbe e riservato a voci femminili. In autunno, con l’associazione che dirigo a Montagnana, rivitalizzeremo la competizione dedicata ai due tenori Martinelli e Pertile con una sessione speciale del laboratorio per giovani. Anche per questo appuntamento in programma ci sono parecchie novità e ospiti illustri”. L’Arena di Verona ha peraltro riservato un altro sprazzo di fama ad artisti montagnanesi: lunedì 28 luglio una rappresentanza degli sbandieratori e musici di “Città Murata” è salita sul palco del pianista Ludovico Einaudi per animare alcuni brani dell’artista di fama mondiale.

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18 Cultura

Cultura provinciale 31

L’eposizione Una location unica per ammirare i dipinti ispirati alla flora tropicale

I fiori di Frangi all’Orto Botanico

terra di mezzo

Nel nuovissimo padiglione delle biodiversità trovano posto le opere dell’artista milanese di laura Organte

C

hi non ha ancora avuto modo di ammirare dal vivo la sezione nuova di zecca dell’Orto botanico patavino dedicata alla biodiversità che sta facendo parlare di sé in tutt’Italia, ha una scusa per rimediare entro l’11 gennaio 2015: fino a quella data saranno infatti in esposizione presso il Centro espositivo del nuovo Giardino le opere dell’artista milanese Giovanni Frangi, che in occasione dell’inaugurazione ha realizzato un ampio nucleo di opere di grandi dimensioni ispirate alla flora tropicale del Giardino padovano con il titolo “Alles ist Blatt” (cioè “tutto è foglia”), esteso poi all’intera mostra. Al primo piano del Centro Espositivo è invece esposto “Pasadena”, il ciclo di 30 incisioni ispirate all’Orto botanico della città americana, eseguito nel 2008. Infine, nel grande salone del Centro, troveranno sede otto grandi dipinti della famosa serie degli “Underwater” i cui i soggetti sono tratti dalle piante subacque: alghe, spugne e anemoni marini.Le nove opere “padovane” sono

anche un omaggio alle riflessioni di Goethe, che si soffermò a lungo nell’antico Orto patavino all’ombra del Santo, studiando la natura delle piante e delle foglie in particolare. Il poeta tedesco elaborò in quell’occasione il pensiero che la foglia è il vero “Proteo della pianta” che dà forma a tutti gli organi. Passeggiando nell’Orto Goethe focalizzò l’intuizione sulla Metamorfosi delle piante che gli parve trovare conferma nella palma corifoidea dell’Orto patavino: la “Palma di Goethe”, ancora oggi oggetto di ammirazione da parte del pubblico. I dipinti di Frangi sono infatti come dei grandi schermi sui cui si rifrangono rami, arbusti e foglie per l’appunto, a riverberare la natura che si ammira dalle grandi vetrate della sede espositiva. La scelta di Frangi come interprete per questo importante evento è dovuta al suo costante interesse per la natura: dal “Richiamo della Foresta” (1999, Galleria Stelline, Milano) dove veniva ricostruito un bosco attraverso l’artificio della pittu-

teatro e musica

a cura di Laura Organte

ARTISTI AL MURO Fino al 9 novembre, a Padova è caccia all’opera d’arte. In occasione della terza edizione di “Artisti al muro”, verranno esposti en plein air lungo le strade del centro città, libere dagli orari che necessariamente hanno le gallerie, i lavori di venti artisti in un percorso a misura di “passeggiata”. Ogni artista ha scelto una “parete” del centro della città e su questa ha progettato un’opera, libera nel tema e nella scelta dei materiali.

DANZA DA SOGNO AL GEOX Nell’ambito dell’XI edizione della rassegna “Lasciateci Sognare…” organizzata dall’associazione La Sfera Danza, al Gran Teatro Geox venerdì 14 novembre alle 21 si esibiranno i ballerini del Teatro La Scala di Milano, con un repertorio che spazierà dalle pièces classiche a lavori contemporanei, un viaggio fra Ottocento e Novecento, con Marius Petipa, George Balanchine e Roland Petit. Un evento imperdibile per tutti gli amanti della danza e, insieme, anche della buona musica. Informazioni utili su prevendite e dettagli su www.zedlive.com.

“NOVECENTO ITALIANO” Di scena l’8 novembre al Gran Teatro Geox il gran galà della lirica “Il Novecento Italiano”, con un cast di eccezionali solisti che hanno cavalcato i teatri più importanti della lirica. Protagonisti della serata saranno il soprano Rossana Cardia, reduce dal Festival Pucciniano di Torre del Lago nel ruolo di Madame Butterfly, il tenore spagnolo Ernesto Grisales, noto per l’interpretazione nel ruolo di Radames in Aida all’Arena di Verona, il mezzo soprano Patrizia Patelmo e Giuseppe Altomare, uno dei più grandi baritoni della lirica italiana. Un appuntamento da segnare sull’agenda per i tanti appassionati del belcanto.

La “App” su Villa Beatrice

Musei padovani a portata di “App”

A

Giovanni Frangi: Samoa, 2007 tecnica mista su tela ra, a “Nobu at Elba” (2004, Villa Panza di Biumio, Varese) dove il motivo era la notte ai bordi di un fiume, per giungere ai “Wiev Master” (2006, Poggiali e Forconi, Firenze) dedicati alla natura sottomarina. E ancora “SassiSassi” (2008, Raphael, Francoforte) o “Giardini pubblici” (2010, Mart, Rovereto). E, naturalmente, vanno mezionate le

trenta incisioni al carborundum tutte ispirate a immagini catturate nell’ Huntington Botanical Gardens di Pasedena, esposte prima volta nel 2008 alla Gamud, la galleria d’arte moderna di Udine, e riproposta successivamente in altre sedi museali europee. Ora i padovani hanno questa opportunità, per lo più in una “location” unica come il nuovo padiglione dell’Orto Botanico cittadino.

nche i musei del Padovano diventano a portata di smartphone: tutti gli eventi e le novità porposte dai Musei dei Colli Euganei, dal Castello di San Martino di Cervarese e dal Parco Avventura “Le Fiorine” da oggi si possono consultare grazie alle nuove applicazioni per dispositivi Android. L’app Coop Terra di Mezzo si può scaricare ed installare gratuitamente sul cellulare insieme ad altre due app molto divertenti: S.Mart Quiz e Orienteering a Villa Beatrice. La prima consente di visitare il fortilizio medievale in modo divertente ed interattivo, scoprendone storia, aneddoti e curiosità, mentre la seconda propone un modo inedito per vivere una giornata all’aria aperta. Una sfida adatta a tutti e a tutte le età. Per scaricare gratuitamente le applicazioni: http://it.appbrain.com/browse/ dev/Cooperativa+Terra+di+Mezzo. L.O.

I concerti Al via la stagione con 18 appuntamenti

Grandi artisti internazionali con gli Amici della Musica C on l’autunno tornano gli appuntamenti della stagione concertistica degli Amici della Musica di Padova, al Pollini, giunta ormai alla 58esima edizione. In cartellone 18 concerti che spazieranno dal Seicento alle più recenti sperimentazioni, fino prossimo 27 aprile. Tra gli appuntamenti in programma da segnalare il ritorno a Padova di Kristian Bezuidenhout, fortepiano, dopo lo splendido concerto di maggio 2014 e la segnalazione della rivista inglese Gramophone tra i dieci artisti più significativi del 2013; ritorno a Padova, città italiana dove debuttò negli anni ‘80, anche per Isabelle Faust, violino, in duo con il pianista russo Alexander Melnikov. Un viaggio nella musica inglese sarà proposto da Michael Bennett, uno fra i più versatili tenori di oggi e dall’arpista francese Sandrine Chatron, mentre la pianista georgiana Elisso Virsaladze dedicherà una serata a Sviatoslav Richter, nel centenario della nascita. Il Quartetto Auryn, asssai noto al pubblico padovano e non solo, proporrà il nuovo programma del ciclo “Brahms e dintorni” che avrà come tema il rapporto tra Schonber/Brahms, mentre il Quartetto Lyskamm, uno dei migliori giovani quartetti italiani, presenterà un programma dedicato al quartetto nel Novecento e diviso a metà

Kristian Bezuidenhout al fortepiano: torna a Padova dopo lo splendido concerto dello scorso maggio fra Russia e Ungheria. Al Pollini, per questa stagione di grande qualità, si esibiranno anche: L’Estravagante, frutto dell’incontro di quattro musicisti che presenterà un programma dedicato alla forma barocca della sonata a tre; il trio MarieLuise Neunecker (corno)-Philippe Graffin (violino) e Claire Désert (Pianoforte); il pianista Nelson Goerner, uno dei pianisti di spicco della sua generazione; l’ensemble La Stagione Armonica del Maestro Sergio Balestracci, con un programma tutto dedica-

to a Giovanni Pierluigi da Palestrina; il duo violoncello-pianoforte Istvàn Vàrdai e Julien Quentin; l’Ensemble Scherzi Musicali, con il “Pianto di Orfeo”, dedicato al mito di Orfeo nell’Italia del Seicento; il giovane pianista torinese Gabriele Carcano, uno dei migliori pianisti italiani della sua generazione; il duo tenore-pianoforte Mark Padmore e Jonathan Biss; il Signum Saxophone Quartet e infine il Quartetto Gringolts, al quale si unirà per l’occasione il clarinettista e compositore Jörg Widmann. L.O.


30 Sport provinciale La ciclismo curiosità Competizione ospitata nell’impianto di Due Carrare

a Modellismo dinamico in pista

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modellilan, Parazionale a prepae amato e scarpe mente ad ero coin-

Novità alla Cartura Nalin

dopo un anno di stop tornano gli allievi

R

Vera iunitosi e sotto propria la guida di gara di Formula 1 in miniatura Enzo Rango, confermato alla I piloti presidenza, armati il direttivo della di telecomando guidano dal palco

Cartura Nalin ha ufficializzato, per dila Walter prossima stagione, lotto il ritorno alle corse della squadra allievi con il passaggio mperdibileinappuntamento blocco degli per attuali gli amanti esordienti del modellismo tra cui dinamico milita Giovanni in occasione Sergiano, della disputa atletadell’International ai primi posti nelle race new track. classifiLache kermesse, nazionaliuna convera all’attivo e propria in gara diquesta formulastagione 1 in miniatura, di 14 vittorie ha visto cosiai nastri disuddivise: partenza 7 piloti su strada, provenienti 6 notturne da tutto il mondo. tipo pista Lo esvesese una in David pista. Ronnelfalk, E’ durato campione solo un europeo anno quindi, in carica, come ha promesvinto, davanti alsofriulano alla presentazione Alex Zanchettin dellaestagione al giapponese I vincitori della competizione Il presidente Enzo Rango Atsushi in corso, Hara l’assenza la garadelle premondiale livree bian-denominata corosse Thenella Italian categoria Job Race allievi: di “tormodellismo guidano i prototipi posizionati su di un palco sopraelevato della larghezza 16 metri, dinamico. niamo agguerriti La gara esi competitivi è svolta il mese – ha scorso detto Rangoquesto annuncio è per daredisicurezza spalle schermo trasmette nell’impianto ai nostri ragazzi Ibr Padova sulla continuità a Due Carrare. del progetto ealle per loro tacitare vociune mega trattative, non sempre in diretta ditutte fasi della corsa che vencorrette, L’ imponente con al centro struttura i nostri costruita atleti oggetti ap- di desiderio altri leclub”. anche nuovo in streaming sul sito positamente La società perstaglistudiando appassionati un piano è nata di sponsorizzazione 3 gono proiettate per fornire equipaggiamento tecnicodaa un tuttiidea gli atleti, primis le biciclette www.ibr-padova.it. e nel contempo ha ratificato l’entrata anni orsono dell’exin presidente nel Due direttivo di quattro consiglieri: Edy Sturaro “Lapatron nostradell’Eurotermoidraulica pista è omologata dalche Conidel Carrare calcio nuovi Giampaolo Belluco anno organizza premio riservato informa alla Cappellozzacategoria Giovanissimi, ospitiamo gare Mas- a inogni collaborazione conl’omonimo l’attuale gran reggente Betto, Francesco e Mirco Fornasiero atleti biancorossi. e siamo iscritti Confermati all’Uisp allae a lasimo presidenza Nicola Sturaro Cappellozza, ha livelloexmondiale vice presidenza Giancarlo Sanavio, Romano tutt’oggiepossiamo Giorgio Nalin, contare e alla circasegreteria 800 soci, una superfice completamente coperta di Terrassan Francesco naturalmente supervisione strutturadi è Flavio all’avanguardia Milani ex vice e invi3.680 metriBernardi, quadrati,il tutto all’interno dei qualisottolalanostra èpresidente stata costruita vicariouna della pista Federazione in terra battuta nazionale, diata”. che fuLauno Ibr dei Padova soci fondatori fa parte del del circuito club della lunghezza media di 300 metri per 4 The Italian job race, un progetto nato nel 1956. W.L.con di larghezza, i piloti muniti di telecomando la volontà di creare eventi a caratura inter-

I

I gruppi del Montagnanese ai campionati italiani

le bandiere della bassa padovana sventolano a lecce

Il gruppo di Montagnana

E

’ stato un mese intenso per le “bandiere” della Bassa Padovana, da sempre terra che sforna campioni per la disciplina. A inizio sttembre ben due formazioni montagnanesi hanno partecipato alla Tenzone Aurea di Lecce, i campionati italiani federali che rappresentano l’appuntamento più importante per gli sbandieratori di tutta la penisola. A rappresentare i colori nostrani c’erano due gruppi, il “Città Murata” di Montagnana e Megliadino San Vitale. La squadra montagnanese ha ottenuto il quinto posto assoluto in graduatoria, salendo per la tredicesima volta consecutiva sul podio con la piccola squadra (terzo posto) e ottenendo soprattutto il secondo posto con la grande squadra dietro al Sestiere Porta Podestà di Ascoli Piceno, che ha vinto anche la combinata finale. I musici di “Città Murata” hanno poi guadagnato due posti rispetto all’anno scorso, piazzandosi al quarto gradino della graduatoria. Nell’economia del campionato, “Città Murata” ha pagato alcuni errori nel singolo e nella coppia, dove ha fatto meglio la spedizione di Megliadino San Vitale: undicesimo posto nel singolo con Thomas Braggion e tre-

dicesimo nella coppia, mentre nella graduatoria assoluta i sanvitalesi si sono classificati al dodicesimo posto. La Tenzone Aurea di Lecce si è tenuta nello stesso periodo in cui il Montagnanese era impegnato nel Palio dei 10 Comuni, altra rassegna che dà molto spazio a musici e sbandieratori. Nelle tenzoni dedicate alla disciplina si sono distinti il gruppo di Merlara (dominatori delle categorie giovanili) e ancora una volta quello di Città Murata. La competizione riservata ai senior ha visto primeggiare il gruppo rossonero di Montagnana, che si è aggiudicato i premi per coppia, piccola squadra, grande squadra e musici. Il miglior singolo è stato invece quello di Thomas Braggion di Megliadino San Vitale. Tra gli atleti under 15 la tenzone ha premiato Merlara, che con 7 ori ha superato le 5 vittorie di Megliadino San Vitale e le 3 di Santa Margherita d’Adige. Tra in singoli baby, l’oro è andato a Matteo Martinelli di Megliadino San Vitale (categoria dagli 8 ai 10 anni), Mila Ferrarato di Santa Margherita d’Adige (dagli 11 ai 13 anni) e Thomas Ferrarato, gemello di Mila e capace di vincere nella categoria maggiore. Nicola Cesaro

nelle diverse categorie nazionale sul territorio italiano, questo per dare a tutti i modellisti italiani la possibilità di confrontarsi con i più famosi piloti internazionali evitando impegnative e onerose trasferte all’estero. Grande propulsore dell’attività modellistica l’ex calciatore, tra l’altro di Milan, Parma e Lazio, con 25 presenze in nazionale Diego Fuser, che ha collaborato alla preparazione della pista. “Ho ho sempre amato questa disciplina e appena smesse le scarpe da calcio mi sono dedicato interamente ad essa, la sua spettacolarità è davvero coinvolgente”.

Sport 19 ciclismo Novità alla Cartura Nalin

dopo un anno di stop tornano gli allievi

R

iunitosi sotto la guida di Enzo Rango, confermato alla presidenza, il direttivo della Cartura Nalin ha ufficializzato, per la prossima stagione, il ritorno alle corse della squadra allievi con il passaggio in blocco degli attuali esordienti tra cui milita Giovanni Sergiano, atleta ai primi posti nelle classifiche nazionali con all’attivo in questa stagione di 14 vittorie cosi suddivise: 7 su strada, 6 notturne tipo pista e una in pista. E’ durato solo un anno quindi, come promesso alla presentazione della stagione Il presidente Enzo Rango in corso, l’assenza delle livree biancorosse nella categoria allievi: “torniamo agguerriti e competitivi – ha detto Rango- questo annuncio è per dare sicurezza ai nostri ragazzi sulla continuità del progetto e per tacitare voci e trattative, non sempre corrette, con al centro i nostri atleti oggetti di desiderio di altri club”. La società sta studiando un piano di sponsorizzazione per fornire nuovo equipaggiamento tecnico a tutti gli atleti, in primis le biciclette e nel contempo ha ratificato l’entrata nel direttivo di quattro nuovi consiglieri: Edy Sturaro patron dell’Eurotermoidraulica che ogni anno organizza l’omonimo gran premio riservato alla categoria Giovanissimi, Massimo Betto, Francesco Sturaro e Mirco Fornasiero ex atleti biancorossi. Confermati alla vice presidenza Giancarlo Sanavio, Romano Terrassan e Giorgio Nalin, e alla segreteria Francesco Bernardi, il tutto naturalmente sotto la supervisione di Flavio Milani ex vice presidente vicario della Federazione nazionale, che fu uno dei soci fondatori del club nel 1956. W.L.

ECOENEA di Mazzucato Enea I gruppi del Montagnanese ai campionati italiani

le bandiere della bassa padovana sventolano a lecce

Recupero e lavorazione carta da macero, materie plastiche, triturazione Il gruppo di Montagnana di documenti riservati .

E

’ stato un mese intenso per le “bandie- dicesimo nella coppia, mentre nella graduatore” della Bassa Padovana, da sempre ria assoluta i sanvitalesi si sono classificati al terra che sforna campioni per la disci- dodicesimo posto. La Tenzone Aurea di Lecce plina. A inizio sttembre ben due formazioni si è tenuta nello stesso periodo in cui il Monmontagnanesi hanno partecipato alla Tenzo- tagnanese era impegnato nel Palio dei 10 ne Aurea di Lecce, i campionati italiani federali Comuni, altra rassegna che dà molto spazio che rappresentano l’appuntamento più impor- a musici e sbandieratori. Nelle tenzoni deditante per gli sbandieratori di tutta la penisola. cate alla disciplina si sono distinti il gruppo di A rappresentare i colori nostrani c’erano Merlara (dominatori delle categorie giovanili) due gruppi, il “Città Murata” di Montagnana e ancora una volta quello di Città Murata. La e Megliadino San Vitale. La squadra monta- competizione riservata ai senior ha visto prignanese ha ottenuto il quinto posto assoluto meggiare il gruppo rossonero di Montagnana, in graduatoria, salendo per la tredicesima vol- che si è aggiudicato i premi per coppia, piccola ta consecutiva sul podio con la piccola squa- squadra, grande squadra e musici. Il miglior dra (terzo posto) e ottenendo soprattutto il singolo è stato invece quello di Thomas Bragsecondo posto con la grande squadra dietro gion di Megliadino San Vitale. Tra gli atleti al Sestiere Porta Podestà di Ascoli Piceno, che under 15 la tenzone ha premiato Merlara, che con 7 ori ha superato le 5 vittorie di Meha vinto anche la combinata finale. I musici di “Città Murata” hanno poi gua- gliadino San Vitale e le 3 di Santa Margherita dagnato due posti rispetto all’anno scorso, d’Adige. Tra in singoli baby, l’oro è andato a piazzandosi al quarto gradino della gradua- Matteo Martinelli di Megliadino San Vitale toria. Nell’economia del campionato, “Città (categoria dagli 8 ai 10 anni), Mila Ferrarato Bagnoli di Sopra - Monselice di Santa Margherita d’Adige (dagliPD 11 ai 13 Murata” ha pagato alcuni errori nel singoloPD e nella coppia, dove ha fatto meglio la spe- anni) e Thomas Ferrarato, gemello di Mila e dizione di Megliadino San Vitale: undicesimo capace di vincere nella categoria maggiore. posto nel singolo con Thomas Braggion e treNicola Cesaro eneamazzucato@virgilio.it

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Bilancio La voce di spesa più pesante

La Sanità veneta è davvero virtuosa?

Roberto Volpe, presidente di Uripa: “Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale” di Maria pavan

A

rrivava a maggio l’ok della Corte dei Conti sul bilancio sanitario del Veneto dopo aver passato al microscopio la gestione sanitaria 2012, dando anche una prospettiva per il 2013, anno che conferma il trend virtuoso del 2012 con un ulteriore contenimento dei costi ed un miglioramento dei conti delle Aziende sanitarie più in difficoltà. Un risultato ottenuto costringendo le Asl a limare, risparmiare e dunque, in verità, a tagliare servizi sul territorio. Qualche riga del bilancio era comunque rimasta in rosso perchè alcune Asl non sono riuscite a portare in pareggio il bilancio. Nonostante ciò avevano migliorato. Tra queste Asl 12 Veneziana (meno 55,2milioni); Asl 18 di Rovigo (meno 28,6 milioni); Asl 20 di Verona (meno 20,5 milioni; Azienda ospedaliera di Padova (meno 38,6 milioni); Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona (meno 34,2 milioni). Tutto bene dunque. O forse questi risultati vanno riletti alla luce della realtà dei fatti? Alcuni di questi fatti sono macroscopici e i cittadini li conoscono bene. L’ospedale all’Angelo di Mestre è gravato dai costi del project financing: “Rate da circa 15 milioni di euro all’anno, per una ventina d’anni, a carico dei bilanci dell’Ulss 12 - afferma Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori,- sono un macigno opprimente che impone sacrifici e minori servizi.

Ora il braccio di ferro leghista sull’ospedale di Padova ha prodotto come unico effetto certo lo stop al project financing. Ebbene, visto che l’ospedale all’Angelo ha una dimensione provinciale e serve la popolazione di quattro Ulss, sia la Regione a farsi carico delle rate del project, senza che ci rimettano solo i cittadini mestrini e veneziani”. Una posizione che rischia di trovare appoggio e consenso se, come sembra, in altri territori si costruirà il nuovo con finanziamenti pubblici. Rovigo, intanto, subisce un taglio “vergognoso e gravissimo” come lo definisce il Consigliere Pd Azzalin che non esclude di impugnare la recente delibera di Giunta “che disattende non solo le promesse fatte, ma anche quanto contenuto nelle norme approvate dal Consiglio”. L’ospedale di Rovigo, che doveva essere hub provinciale, sarà un ospedale di serie B. Una scelta fatta, secondo il Consigliere polesano, per ammortizzare i costi della costruzione del nuovo ospedale di Monselice, a scapito delle esigenze dei territori. Altra battaglia in corso a Noale dove il consigliere regionale del PD, Bruno Pigozzo chiede “che venga rispettato l’indirizzo della Regione di collocare ospedali di comunità in strutture pubbliche con i posti letto necessari a tenere così attivi i vari servizi ed ambulatori, dalla medicina di gruppo al distretto, dalla

medicina dello sport alla riabilitazione cardiologica. L’eventuale collocazione dei posti letto in una struttura privata - conclude Pigozzo - provocherebbe invece uno svuotamento dell’ospedale. Cosa che penalizzerebbe i cittadini noalesi e smentirebbe le indicazioni della Regione”. E da ultima va raccontata la levata di scudi della commissione Sanità contro la Giunta per il riparto del fondo regionale per la non autosufficienza, deciso il 9 settembre scorso dall’esecutivo senza consultare prima la commissione. L’organo di indirizzo e controllo di palazzo Ferro-Fini, presieduto da Leonardo Padrin, ha deciso di censurare la Giunta, dopo aver ascoltato le preoccupate proteste di Uripa, l’associazione delle case di riposo pubbliche e private. La delibera, secondo le valutazioni di Uripa, azzera ogni forma di contribuzione per le case di riposo per circa 2 mila non autosufficienti accolti senza impegnativa regionale. ”Il fondo per la non autosufficienza non può essere il bancomat della sanità – è insorto Roberto Volpe, presidente di Uripa, durante l’incontro con la commissione Sanità - Quest’anno mancavano alla sanità 10,5 milioni di euro per pagare la quota alberghiera degli ospiti degli istituti psichiatrici e la giunta Zaia li ha presi dal fondo per i non autosufficienti. Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale”.

Sopra l’ospedale dell’Angelo a Mestre, a fianco Roberto Volpe presidente di Uripa

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Zaia: “Il meglio è qui non serve andare all’estero”

e’ nata la rete oncologica veneta

onostante gli innegabili successi ottenuti dalla medicina e il capillare lavoro sulla prevenzione e promozione dei corretti stili di vita, ogni anno in Veneto vengono colpite da tumore più di 31 mila persone e si verificano circa 14 mila decessi. In totale ad oggi in Veneto i pazienti malati di tumore, in terapia o in fase di follow up sono oltre 212 mila. A questa galassia di sofferenza la sanità veneta dedica energie, fondi e professionalità che, partendo dall’Istituto Oncologico Veneto, si ramificano interessando pressoché l’intera galassia ospedaliera regionale, tanto che, da circa 6 mesi, come previsto una specifica delibera organizzativa della Giunta regionale, è nata la Rete Oncologica Veneta – ROV. Questa nuova organizzazione, garantisce le migliori cure a ogni cittadino veneto a prescindere da dove risieda e a quale ospedale territoriale faccia riferimento. “In questo modo – ha sottolineato Zaia – garantiamo l’eccellenza delle cure e le stesse possibilità d’accesso ad ogni cittadino veneto che ne abbia bisogno. Offriamo le migliori professionalità, un grande lavoro di ricerca clinica, macchinari e medicinali di ultimissima generazione. Sappiamo di avere una mobilità extraregionale che si indirizza verso il Friuli – ha aggiunto – ma non ha motivo di essere, perché l’oncologia veneta non teme confronti e i viaggi della speranza non servono. Forse – ha detto il Governatore rivolgendosi alla platea di specialisti – siete meno bravi di altri a promuovere all’esterno i vostri successi, ma di certo non siete secondi a nessuno”. L’obiettivo finale della ROV è di creare nel Veneto un Istituto Tumori di eccellenza diffuso sul territorio: qualunque sia la porta d’accesso, anche la più periferica, il paziente dovrà avere la consapevolezza di essere preso in carico da un sistema che garantirà la migliore qualità della cura e, se necessario, l’invio ai Centri di Eccellenza della rete.


Il Veneto in primo piano 15 21 Dibattito infuocato Dopo la bocciatura del progetto di Padova Ovest ecco le ipotesi

Ospedale: Bitonci vuole il “nuovo sul vecchio”, Zaia cerca una mediazione

di Nicola Stievano

E

’ stata la telenovela dell’estate che, visto il successo, prosegue più frizzante che mai anche in questa seconda parte dell’anno. Stiamo parlando del destino dell’Ospedale di Padova, uno dei più importanti poli sanitari del Nordest, ma anche dell’Italia intera, da mesi al centro di un continuo botta e risposta tra il nuovo sindaco di Padova, il presidente della Regione, il rettore dell’Università e, di riflesso, l’intero mondo politico e istituzionale. Bitonci pochi giorni dopo il suo insediamento ha stralciato il progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest e rilanciato la co-

la soluzione

struzione del “nuovo sul vecchio”, per lasciare il nosocomio dove si trova e allo stesso tempo rifarlo da cima a fondo. Una soluzione che non trova tutti d’accordo, a partire dal mondo accademico che per Padova sottolinea la necessità di un ospedale grande e moderno, con stantard di qualità e sicurezza molto lontani da quelli attualmente possibili nella struttura di via Giustinani. L’attuale cittadella è caotica e poco efficiente, al punto che la ricostruzione nello stesso luogo verrebbe a costare di più e richiederebbe anche un periodo più lungo. Non la pensa allo stesso modo Bitonci che

di recente ha presentato un suo piano per la ricostruzione “nuovo su vecchio”. Il tutto in cinque passi: il trasferimento dell’obitorio in zona cimiteriale a carico del Comune, l’accentramento della “dorsale dei servizi” nell’area dell’ex Macello, l’abbattimento del vecchio obitorio e la costruzione dell’”Ospedale della mamma e del bambino”, lo spostamento delle cliniche dall’area ovest a quelle est della struttura (dopo l’abbattimento dei reparti materni, infantili e ginecologici), la realizzazione di uffici, un parco ed, eventualmente, strutture di ricerca e campus universitari nell’area ovest

be ridurre da 1400 a 1000 i posti letto, - ha dichiarato il Governatore - lasciare lo Iov dove sta, demolire la parte universitaria del vecchio ospedale, recuperare gli stabili messi meglio e realizzare un policlinico universitario con 1000 posti letto in città. Dopo 10 anni avremo così due ospedali un policlinico con campus e un hub provinciale”. Parole che aprono un ulteriore scenario, accolte positivamente da Bitonci. Ma la strada è ancora lunga.

Il sindaco di padova presenta il piano che rivoluziona anche la viabilità della Stanga

bitonci rilancia: nuovo policlinico universitario nell’area cus - aps

A

ll’ultimo Bitonci scopre le carte e prende al balzo la proposta di Zaia, presentando il nuovo polo ospedaliero che mantiene mille posti nella sede attuale e una nuova struttura poco lontano, in via Corrado, dove si trovano il Cus e gli Uffici Acegas Aps.“Due ospedali, per la città e per tutta la Regione, in centro, a 600 metri l’uno dall’altro, vicini allo Iov e agli Istituti universitari, collegati all’autostrada da un nuovo sistema di viabilità che consentirà di alleggerire il traffico della Stanga, grazie ad un ponte che collegherà via Corrado con via Longhin. Una proposta che non prevede ulteriore consumo del suolo e rischiose pratiche di esproprio – dichiara Massimo Bitonci – Sull’area giustinianea potrà insediarsi l’Ospedale della città, con il Sant’Antonio, con 1000 posti letto. In via Corrado, dove ora si trovano gli impianti sportivi del Cus e gli uffici di

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liberata. Il costo stimato dall’amministrazione comunale sarebbe di 779 milioni di euro. Quindici gli anni necessari alla realizzazione di tutti i tre blocchi del nuovo complesso (altezza compresa tra i tre e i quattro piani, più uno sotto terra) per un totale di 1320/1700 posti letto dove trasferire anche lo Iov e l’ospedale Sant’Antonio. Ma la discussione è ancora aperta e la settimana dopo arriva, dopo un lungo silenzio, la proposta di Zaia. “Si potreb-

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Acegas-Aps (ex Gasometro), su un’area di quasi 200.000 metri quadri, con possibilità di un ampliamento per altri 50.000 metri quadri sui prospicienti terreni di proprietà del Comune, in via Longhin, sorgerà il Policlinico universitario – prosegue il sindaco di Padova – Aspettare qualche settimana, dopo anni di immobilismo, è stato vantaggioso sia per la Regione, che per i padovani. L’Amministrazione ha prontamente raccolto l’offerta del presidente Zaia, che prevede di mantenere in città, e vicini fra loro, due ospedali e lo Iov. L’abbattimento degli edifici obsoleti, presenti nell’area giustinianea, consentirà inoltre di liberare nuovi spazi, a disposizione dell’Università, per la realizzazione di Istituti di ricerca e per l’ampliamento delle rete, già N.S. esistente, del Campus universitario”.

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22 Il Veneto in primo piano 16 La nuova legge Parte l’interrogazione alla giunta regionale

Estrazioni, ora lo spettro torna a fare paura Il decreto “Sblocca Italia” contiene novità importanti. Secondo ambientalisti e Cinque stelle il rischio è quello di rendere più facili le autorizzazioni

di lorenzo Zoli

“I

l mio no alle trivellazioni è assoluto”. Questa la posizione più volte espressa dal governatore del Veneto Luca Zaia. Nonostante la sua irremovibilità, proprio il Veneto potrebbe essere una delle prime “vittime” delle novità contenute nel decreto legge 133 del 12 settembre 2014 meglio noto come “Sblocca Italia”. Nelle pieghe della norma, che paradossalmente nella sua intestazione reca anche “l’emergenza del dissesto idrogeologico”, si trova infatti una parte definita “sblocca energia”, che il gruppo dei senatori del Movimento 5 Stelle non ha esitato a definire “sblocca trivelle”. In particolare, quanto contenuto nell’articolo 38 - “Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali” - ha già sollevato le critiche delle associazioni ambientaliste. Wwf, Legambiente e Greenpeace ne hanno chiesto l’immediata cancellazione, in quanto queste misure “consen-

tono di applicare le procedure semplificate e accelerate sulle infrastrutture strategiche ad una intera categoria di interventi senza individuare alcuna priorità, trasferiscono d’autorità le valutazioni d’impatto ambientale sulle attività a terra dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente e compiono una forzatura rispetto alle competenze concor-

Le norme di tutela della laguna di Venezia dovrebbero salvare le coste renti tra Stato e Regioni”. L’Alto Adriatico, in particolare, sarebbe minacciato in quanto, si legge nel documento, queste novità “trasformano forzosamente gli studi del Ministero dell’Ambiente sul rischio subsidenza in Alto Adriatico legato alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in

‘progetti sperimentali di coltivazione’”. A rendere ancora più “avvelenata” la polpetta per il presidente Zaia il fatto che una delle concessioni riguarda il permesso di ricerca “Carità” che prevede un cantiere di perforazione nel Comune di Nervesa della Battaglia, proprio nella “sua” provincia di Treviso. Se lo “Sblocca Italia” sembra dare la stura alle trivellazioni a terra come in mare, in Veneto come in Sicilia, visto che proprio il premier Matteo Renzi si è augurato che la produzione d’idrocarburi possa raddoppiare e, con essa gli introiti da royalty e tasse, un’ancora di salvezza per le coste venete è comunque rappresentato dalle norme di tutela della laguna di Venezia, che gode di una speciale protezione viste le particolari problematiche legate al suo sprofondamento, connesso al fenomeno noto come subsidenza, ovvero il progressivo abbassamento del terreno, provocato sia da cause naturali

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Il presidente della Regione Luca Zaia che da cause antropiche. Un fenomeno che si riscontra in maniera evidente anche nelle zone della pianura Padana e, in particolare, nel Delta del Po, dove è particolarmente accentuato anche per le estrazioni di acque metanifere che hanno interessato questa zone. Il Veneto si è espresso anche a livello di consiglio regionale, con una proposta di legge statale volta a vietare le trivellazioni sul territorio delle province di Padova, Rovigo e Venezia. Ed è chiamato ora a ribadire ancora

una volta la propria contrarietà dal consigliere regionale del Gruppo Misto ed esponente di Prima il Veneto Giovanni Furlanetto che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere quali azioni intenda intraprendere affinché il si blocchino i tentativi di trivellazioni in Adriatico. E’ probabile che il Veneto insieme ad altre Regioni faccia ricorso alla Corte costituzionale contro il rilascio dei permessi minerari centralizzato, ma quello che è certo è che la battaglia sugli idrocarburi è appena iniziata.

Il pARTICOlARE C’È uNA pROpOSTA pER FERMARlE

I

l Veneto ha già detto chiaramente no alle trivelle: il 25 gennaio 2011 il Consiglio regionale ha approvato con consenso unanime e trasversale la proposta di legge statale “Interventi di tutela dal fenomeno della subsidenza dei territori delle Province di Padova, Rovigo e Venezia’”, con la quale si vietano “le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi” nelle province di Padova, Rovigo e Venezia. Un segnale forte, ribadito anche il 9 novembre 2012, in occasione della “tavola rotonda sul mare”, la conferenza internazionale delle Regioni adriatiche e ioniche sulla “Salvaguardia delle coste dall’estrazione di idrocarburi in mare”, che ha riaffermato la volontà delle istituzioni regionali di fermare le trivellazioni al largo delle coste. Alla tavola rotonda era presente anche il consigliere regionale Graziano Azzalin, polesano, primo firmatario della proposta di legge statale. “Purtroppo – dice - nonostante la volontà politico-istituzionale del Veneto sia stata espressa in modo univoco, tutto giace ancora nei cassetti del Parlamento e nonostante qualche segnale da parte della Commissione Ambiente del Senato, che l’estate scorsa mi ha convocato a Roma per delle audizioni in merito, il tema sembra essere contrastato da interessi forti e quanto contenuto nel decreto ‘Sblocca Italia’ ne è la conferma. Credo che ora la strada per questa legge sia ancora più in salita, ma non dispero: riaffermare il principio di precauzione e della sicurezza idrogeologica di un territorio che già soffre

Graziano Azzalin i danni causati dalla subsidenza, Venezia, il territorio lagunare, il Delta del Po e la pianura padano-veneta, è un ragionamento non tanto o non soltanto ambientale, quanto economico”. “Questo – spiega Azzalin - si capisce bene guardando ai costi lasciati in dote dalle estrazioni di metano avvenute nel Delta del Po fino al 1961: cifre vicine ai 5 miliardi di euro, oltre a circa un milione e mezzo annuo per tenere in funzione le idrovore. Questi sono gli effetti delle estrazioni, che nessuna royalty può coprire. La salvaguardia dell’assetto idrogeologico è la più grande opera pubblica che si possa avviare in questo momento e la prevenzione è a costo zero. E’ difficile monetizzare la messa in sicurezza e la tutela, purtroppo però i conti si fanno al negativo quando avvengono diLo.Zo. sastri”.


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18 Voci da palazzo 24 Obiettivo stare sul mercato Agroalimentare verso un salto di qualità necessario

Embargo russo: ora ci pensa Zaia! E’ sempre di più una priorità sostenere il prodotto veneto che ora sta soffrendo, ma in prospettiva è strategico per l’economia regionale di Maria pavan

V

orrebbe andarci direttamente il governatore Zaia a parlare con Putin per sbloccare l’embargo. E lo dice convinto, come se fosse davvero possibile parlare con lo “zar” che ha messo al bando i prodotti di tutta l’Unione Europea dopo il sostegno occidentale all’Ucraina e alle relative sanzioni. Fatto sta che Zaia avrebbe già avvitato contatti “ufficiosi” con il Consolato generale di Milano e ha dichiarato che se troverà un’apertura per riavviare i rapporti commerciali previsti dai protocolli in vigore da anni tra la Regione e alcune repubbliche della Federazione russa, non chiederà certo al Governo nazionale il permesso di dare il via libera alla ripresa dei commerci. Zaia agisce su mandato della Giunta che gli aveva chiesto di prendere in prima persona la risoluzione approvata in Consiglio Regionale per agire direttamente con Mosca a difesa dell’economia veneta. Ma certo non basta e a ribadirlo è proprio il Presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato. “Non possiamo attenderci che tutto si fermi ad un’azione di vertice. Occorre continuare ad ascoltare il territorio e a costruire una rete europea di mobi-litazione anti-

embargo, anche perché sappiamo che la situazione muta in continuazione”. Secondo il Moscow Times, infatti, la Duma sta varando una legge che punta a compensare le perdite degli imprenditori e investitori russi in Europa (in transazioni e in proprietà) a seguito della crisi russo-ucraina e della successiva “guerra economica degli embarghi”. Sono sempre più numerosi gli imprenditori russi che lamentano perdite considerevoli, tra cui Arkady Rotenberg (uno dei più potenti uomini d’affari di Mosca, businessman molto legato al presidente Putin) e le centinaia di altri nomi dell’economia russa, pesantemente frenati nel loro business dall’inserimento dei loro nomi nelle blacklist occidentali ed anche italiane. Intanto, aspettando buone nuove, è stato varato un protocollo d’intenti dal titolo: “Italiano, meglio veneto”. Il documento, condiviso dal Presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, dall’Assessore all’Economia e Sviluppo Maria Luisa Coppola, dal presidente della Com-missione Relazioni Internazionali, Nereo Laroni e dai rappresentanti delle associazioni delle categorie del settore agroalimentare ha l’ obiettivo di valorizzare e promuovere la produzione agroalimen-

Clodovaldo Ruffato tare veneta quale fattore strategico per la crescita dell’economia regionale. Il documento prevede che per tutelare e promuovere i prodotti agroalimentari veneti la Regione intervenga presso il Governo nazionale e gli Organismi europei affinché vengano valutati gli effetti negativi dell’embargo sull’economia e sull’occupazione in Veneto. I rappresentanti della grande distribuzione hanno risposto in modo positivo, a patto che il settore primario compia un salto di qualità sul piano imprenditoriale, che non significa solo qualità del prodotto, ma anche capacità di stare economicamente sul mercato. In questa logica il Presidente Ruffato, chiudendo l’incontro, ha chiesto a tutti di “fare squadra per modernizzare un settore in grado di competere sul mercato”.

Matteo Toscani

Massimo giorgetti

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il terzo settore è strategico per il veneto

l terzo settore, soprattutto in un momento di crisi economica profonda e prolunga-ta, è un settore strategico”: l’ha detto intervenendo a Padova ad un meeting regionale sul terzo settore, il vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Matteo Toscani. Al dibattito, che presentava anche in Veneto il manifesto del no-profit “Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore”, hanno partecipato il mondo del volontariato, della cooperazione sociale e allo sviluppo insieme a quei poli bancari e finanziari che credono al valore sociale dell’associazionismo. L’idea dei promotori è quella di rafforzare la consistenza patrimoniale del Terzo settore, investire in nuove forme di management, lanciare seri programmi di rete con e verso l’Unione Europea, ripensare senso e tecniche della raccolta fondi e individuazione di nuovi filoni di sviluppo per le organizzazioni non profit anche attraverso una loro responsabilizzazione nell’ambito finanziario, coinvolgimento di realtà istituzionali in un nuovo approccio politico-culturale ai temi del volontariato. “In qualità di sindaco di un comune del Cadore - ha ricordato Toscani - ho lavorato a lungo nell’ambito della cooperazione, tanto da essere stato tra i promotori di quella che è risultata essere la prima cooperativa sociale di tipo B, con la presenza di soci istituzionali. Certo non sempre in ambito regionale si presta la dovuta attenzione al terzo settore, alla cooperazione ed all’associazionismo ma il Consiglio Regionale nei prossimi mesi porrà particolare attenzione alle proposte concrete e percorribili che verranno dal terzo settore”: la sfida che mi sento di accogliere è di raggiungere risultati concreti in merito a proposte concrete”.

“il governo è il peggiore dei motoscafisti”

l Governo italiano si sta comportando come il peggiore dei motoscafisti. Proprio come i motoscafisti scaricano uomini, donne e bambini sulle nostre coste senza alcun scrupolo e senza nessuna pietà, l’Esecutivo nazionale sta scaricando sugli enti locali la gestione di una emergenza umanitaria che si sta aggravando di giorno in giorno. Dobbiamo dire basta: altro che Mare nostrum, Veneto nostrum!”. A dirlo è l’assessore regionale alla sicurezza Massimo Giorgetti sostenuto da Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo e vicecapogruppo di Forza Italia per il Ve-neto. “Il Veneto è da sempre terra di accoglienza, ma quella che si sta registrando in queste settimane è una invasione senza regole che rischia di far saltare gli equi-libri socio-economici raggiunti dopo decenni di graduale integrazione. Mille arrivi in meno di due giorni sono davvero troppi; mettono a dura prova le strutture e lo stes-so volontariato che finora non si è mai tirato indietro”. “La linea di questo Governo è quella di scaricare l’emergenza sui Prefetti, a loro volta sempre più imbarazzati nell’approcciarsi ai sindaci, i veri anelli deboli della catena. Tocca all’Esecutivo as-sumersi la responsabilità degli arrivi; scaricare sugli altri è fin troppo facile”.

L’opinione Roberto Ciambetti, Assessore agli Enti locali

“dallo stato poche risposte e risorse”

L

a Giunta veneta ha costituito l’Osservatorio regionale per dare attuazione alla cosiddetta ‘Riforma Delrio’ che detta norme in materia di Città Metropolitane, Province, unioni e fusioni dei Comuni. “Il Governo ci impone di definire entro l’anno con provvedimenti normativi il nuovo assetto istituzionale, ma ancora non è stato deciso quali siano le funzioni fondamentali da attribuire alle aree vaste e metropolitane e soprattutto non abbiamo alcuna certezza di vederci trasferiti i finanziamenti per assicurare i servizi che prima gestivano le Province. Corriamo il rischio che non siano disponibili le risorse per l’erogazione di servizi indispensabili come la manutenzione degli edifici scolastici, il riscaldamento delle aule, la gestione della viabilità, la pulizia delle strade dalla neve e altri compiti che venivano svolti dalle Province”.

leonardo padrin, (FI)

“politici in regione: due mandati bastano”!

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n aiuto al ricambio generazionale e alla coerenza della politica”. Così Leonardo Padrin, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale definisce la nuova proposta di modifica della legge elettorale vigente (la n. 5/2012) che estende il limite dei due mandati a tutti i consiglieri regionali. “Ritengo che 10 anni di attività politica in Regione siano un periodo più che sufficiente anche per i consiglieri, per dare il meglio delle proprie capacità politiche. Gli effetti della proposta di Padrin sull’attuale Consiglio regionale determinerebbero un vasto ricambio della classe politica regionale, in tutte le forze politiche. Presenze troppo prolungate nel tempo in ruoli di responsabilità regalano un indebito vantaggio di relazioni, visibilità e potere, a danno di quanti non sono presenti nelle istituzioni”. graziano Azzalin (pD)

taglio gravissimo della sanità polesana

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nvito i polesani ad aprire gli occhi su quello che sta accadendo ed a mobilitarsi per prevenire l’emorragia dei nostri migliori specialisti. Nel Piano socio sanitario è previsto che per ogni provincia vi sia un ospedale di riferimento, con specialità di base e medio livello, e la presenza di alte specialità per un territorio più ampio, costituendo centri hub a livello sovra-aziendale. Questo principio è stato definitivamente affossato con la Dgr 1630 del 9 settembre che declassa definitivamente l’ospedale di Rovigo, che invece di essere hub diviene un ospedale di serie B. Oggi, le specialità stralciate all’ospedale di Rovigo sono proprio quelle che, invece, avrà il nuovo ospedale di Schiavonia, a Monselice, un ospedale costruito con un project financing”.


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AUTUNNO/INVERNO/2014/15


Voci da palazzo 19 27 Politica ed economia Il dibattito pubblico organizzato dal Partito Democratico regionale

Pd: “Il turismo del futuro in Veneto” Ad un anno dall’approvazione delle legge regionale n.11 del 2013 si riflette su opportunità e criticità per un settore trainante dell’economia veneta che sta cambiando pelle

di Ornella Jovane

Da sinistra De Menech, Fasoli, Rosso, Salvagno e Lucio Tiozzo

L

a politica si confronta con il mondo degli operatori turistici, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, tecnici e addetti ai lavori in un dibattito pubblico organizzato per fare il punto della situazione ad un anno dall’approvazione della nuova legge regionale, la n. 11 del 2013, sul turismo. L’iniziativa, dello scorso 10 ottobre a Sottomarina di Chioggia, è del gruppo regionale del Partito Democratico che si propone di mettere a fuoco opportunità e criticità di una legge che regolamenta un’attività principe dell’economia regionale, in una fase di profondi e radicali cambiamenti. A fare gli onori di casa il capogruppo del Pd Veneto Lucio Tiozzo che ha introdotto i lavori e gli ospiti del convegno: il segretario regionale, Roger De Menech e il consigliere Roberto Fasoli, il direttore del Dipartimento del Turismo per la Regione Veneto, Paolo Rosso; l’assessore al Turismo di Chioggia, Maurizio Salvagno e Stefano Ceci, consigliere del Ministro al Turismo e alla Cultura Franceschini. “Il Veneto - ha esordito Tiozzo - si conferma anche nel 2014, nonostante la stagione controversa per l’inclemenza del tempo, la prima regione in Italia e la quinta in Europa per le presenze turistiche: 62milioni l’anno pas-

116 e 117 si ridefinisce in maniera chiara il rapporto di competenze tra Stato e Regioni anche in materia di turismo. Lucio Tiozzo ribadisce dunque “l’impegno del Partito democratico in questo ultimo scampolo di legislatura verso questo tema che rimane una voce predominate della nostra azione politica” anche in prospettiva di una futura eventuale vittoria alle prossime regionali. L’appello agli operatori e a tutti gli addetti ai lavori è dunque quello di fare squadra, anche in un contesto di rapporto dialettico e talvolta conflittuale, ma sempre profiucuo per rispondere alle sfide del futuro. Il segretario regionale del Pd e deputato Roger De Menech ha insistito sull’azione che il Governo nazionale sta portando avanti attraverso la riforma del titolo V finalizzata a riqualificare il sistema Paese anche a scopo di rilanciare il turismo. “Dobbiamo legare il turismo - ha detto nel suo intervento - alle bellezze del paesaggio, alle infrastrutture che devono essere funzionali e accoglienti. Da questo presupposto di una visione complessiva nasce il concetto nella riforma del titolo V di far sì che alcune funzioni dai Comuni tornino allo Stato, coordinatore centrale del progetto di riqualificazione del sistema Italia.

Per fare bene il turismo, che è una vera e propria industria, bisogna gestire in maniera professionale il Paese”. Più tecnico l’intervento del consigliere regionale del Pd Roberto Fasoli che pur premettendo il buon risultato ottenuto dai lavori che hanno portato alla nuova legge regionale sul turismo ha voluto soffermarsi sulle criticità che ancora interessano il settore. Da quelle contingenti come il futuro dei lavoratori delle Apt, considerata l’imminente chiusura dell’ente, che non possono essere assorbiti dalla pubblica amministrazione essendo assunti con contratti privatistici. Al nuovo assetto delle Odg (organizzazione di gestione delle destinazioni) gestite in cooperazione pubblico-privato, a quello dei finanziamenti che prima erano regionali, al demanio marittimo, alla tassa di soggiorno la cui norma nazionale va cambiata chiarendo che si tratta di una tassa di scopo. Infine un’esortazione guardando al futuro. “Il Veneto - ha concluso Fasoli - è un laboratorio importante, non deve seguire il carro ma dettare le norme a livello nazionale anche in ambito turistico”. Il Pd Veneto strizza l’occhio al settore, promettendo di esserci nelle prossime sfide, pronto a dare risposte di cui c’è bisogno.

L’analisi tecnica Il direttore del Dipartimento regionale del Turismo Paolo Rosso

commenti Dagli operatori turistici al consigliere del Ministero

michielli: “lavoriamo sulla promozione” ceci: “strategici mobilità e innovazione” Da sx Marco Michielli e Stefano Ceci

“E

sato. Un primato che conferma il ruolo trainante che il turismo gioca nell’economia regionale, a maggior ragione se si pensa che rappresenta un’industria che nessuno può delocalizzare”. Alla luce di queste considerazioni risulta perciò strategica la nuova legge regionale che introduce elementi di innovazione nell’ambito di un settore che sta cambiando pelle ed i provvedimenti messi in campo dalla Giunta regionale e dall’attività del Consiglio. “La Legge - prosegue il capogruppo del Pd Veneto - punta al potenziamento di tutti gli asset tradizionali dell’offerta turistica, da Venezia alla montagna, dalle spiagge al Delta, dai laghi ai fiumi per alimentare nuove capacità del comparto e proporsi su scala nazionale e internazionale in modo innovativo”. Un’azione che trova supporto nel Decreto legge 83 presentato dal Ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini che su scala nazionale rafforza questa impostazione di valorizzazione di tutte le voci che, aggregate, rappresentano i punti di forza del turismo: la cultura, i centri storici, l’enogastronomia... Importante anche il primo voto al Senato sulla modifica del Titolo V della Costituzione, dove negli articoli

sprimiamo profonda preoccupazione sul lavoro di ENIT – sostiene Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto – che così non funziona e dev’essere trasformato in una macchina da guerra per la promozione del turismo, come succede in altri paesi, Spagna in primis. Non chiediamo alla Regione di aiutare gli albergatori – continua Michielli – ma di attrezzare la logistica del terriorio con servizi di trasporto o navette, pubbliche o private, che dagli aeroporti riescano a portare i visitatori direttamente alle località turistiche. Dobbiamo finalmente rendere facile al turista venire e muoversi in Italia”. Fa eco il consigliere del Ministero del Turismo e alla Cultura, Stefano Ceci: “Il problema del turismo non è una questione di posti letto, ma riguarda gli spostamenti delle persone. La mobilità è diventata un punto strategico e decisivo per lo sviluppo di questo settore – e aggiunge Ceci - da Roma proporremo degli incentivi fiscali ai Comuni che investono nella riqualificazione del loro Piano Urbanistico per migliorare l’offerta turistica anche abbattendo le vecchie strutture ricettive eredi della cementificazione selvaggia dei nostri paesaggi. Con altri sgravi fiscali, invece, cercheremo d’incentivare la digitalizzazione del turismo, diventato il mezzo imprescindibile per ricevere prenotazioni e pubblicizzare l’accoglienza”. S.B.M.

Veneto, volano del turismo nazionale, si prepara alle sfide future Sistemi turistici tematici, commercializzazione di ogni destinazione, la rete e la logistica sono le direzioni su cui si deve lavorare

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l Veneto si conferma locomotiva dell’economia del turismo nazionale. Prima regione italiana per presenza turistica, a un anno di distanza dall’entrata in vigore della nuova legge regionale sul turismo, il Veneto tira le somme e si prepara ad affrontare nuovi scenari per il futuro. “Il turismo è diventato l’industria più importante del Veneto – afferma Paolo Rosso, direttore del Dipartimento regionale del Turismo – ma necessita di un adeguamento delle sue strutture e infrastrutture di accoglienza per migliorarne offerta e appetibilità turistica. La legge 11 del 2013 aggiorna sicuramente l’approccio governativo di questo settore e sposta finalmente l’attenzione sui suoi due attori fondamentali: le imprese e i clienti turisti”. Non più strutture asettiche, ma sistemi turistici tematici e organizzati secondo le caratteristiche naturali, culturali e artistiche del territorio in cui le imprese s’inseriscono. “La nostra regione è ricca di prodotti turistici da sviluppare – spiega Paolo Rosso – basti pensare a tutti i paesaggi che offre, dalle spiagge alle Dolomiti, Venezia e la sua Laguna fino al Lago di Garda. Bisogna impressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale legate ad ogni particolare territorio che lo motivino a tornare in Veneto”. A questo scopo, la nuova legge regionale sostituirà le vecchie APT con Organizzazioni per la Gestione della Destinazione (OGD) preposte a creare un tavolo permanente tra amministrazione e privati per migliorare

Paolo Rosso

“Bisogna impressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale e così convincerlo a tornare in Veneto” la commercializzazione di ogni destinazione regionale. Le prime sei regioni della classifica nazionale (Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Trentino Alto-Adige) rappresentano da sole il 70% delle entrate dell’intero comparto turistico. Il Veneto, capolista italiano, conta il 64% di presenze straniere, si colloca anche tra i primi posti delle mete turistiche internazionali, subito dopo le Isole Baleari e prima della Provenza. Oltre ai fedelissimi tedeschi, in-

glesi, scandinavi, francesi e nordamericani, negli ultimi anni sono i turisti dei paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) ad essere aumentati esponenzialmente. “Un dato di cui tenere assolutamente conto nell’ospitalità – sostiene il direttore del Dipartimento regionale del Turismo – perché i turisti di nazionalità Bric sono anche coloro che spendono di più al giorno sul nostro territorio. Primi in assoluto i russi, con una media di 150 euro al giorno, seguiti da brasiliani, statunitensi, cinesi e tedeschi. Dobbiamo farli sentire a loro agio, perché tornino in Veneto e non vadano altrove”. Fondamentale l’inserimento in rete di tutte le strutture ricettive, perché la prenotazione via web è diventato il metodo d’acquisto turistico più usato a cui gli hotel, bed and breakfast, agriturismi e campeggi devono adeguarsi. “Cambieranno anche i servizi d’informazione e accoglienza turistica– aggiunge Paolo Rosso - di cui si potrà occupare l’amministrazione pubblica o privati in convenzione. L’importante è che le formule varino contestualmente al territorio. Così ritroveremo lo IAT o l’Info Point, pensando anche a sistemi in mobilità dell’utente e alle famose App per smartphone”. Indispensabile, infine, un piano per l’incremento della logistica, di cui si discute anche a livello nazionale, e dei servizi aeroportuali, con un occhio di riguardo ai voli low-cost, da considerare ormai parte integrante nella scelta di una meta turistica. Sara Boscolo Marchi


20 Cultura veneta 28 Venezia La signora dell’arte imperava sugli artisti che spesso dicevano: “Se lo dice Ileana”

La collezione Ileana Sonnabend Un percorso espositivo che conta 72 opere scelte dal deposito concesso al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta

di Alain Chivilò

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n nuovo capitolo espositivo in collaborazione con The Sonnabend Collection Foundation è proposto alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Cà Pesaro Venezia, fino al 4 gennaio 2015, dopo l’esposizione dell’anno passato. La mostra “Da Rauschenberg a Jeff Koons. Lo sguardo di Ileana Sonnabend” apre nuovamente un percorso sulla storia dell’arte del secolo scorso, attraverso l’occhio mercantile di una potente gallerista: Ileana Sonnabend, ossia Ileana Schapira (Bucarest 1914 - New York 2007). Moglie di Leo Castelli fino al suo decesso e successivamente di Michael Sonnabend, Ileana aprì in questi sodalizi diverse gallerie: Parigi nel ’39, New York nel ’57 con artisti quali Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, fino alle successive sempre a Parigi nel ’62 e New York 1970. Di carattere tosto, unito a una forte dose di opportunismo, all’epoca la signora dell’arte imperava sugli artisti tanto che da quest’ultimi usciva spesso la frase: “Se lo dice Ileana ..” Il percorso espositivo consta di 72 opere, scelte dal deposito concesso al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta quali “Inflatable Flower (Yellow)” del 2011 di Jeff Koons, “None Sing/Neon Sign” (1970) e “Eat Death” (1972) di Bruce Nauman. A questi si affianca una sezione dedicata all’arte povera con opere di Jannis Kounellis,

Gilberto Zorio, Mario Merz, Pier Paolo Calzolari e Giovanni Anselmo. Inoltre si possono ammirare capolavori quali “Figure 8” di Jasper Johns del ’59 e le opere “Interior - Combine painting” del ‘56, “Payload” (1962) e “Kite” (1963) di Robert Rauschenberg artista che Ileana, assieme a Leo Castelli e Alan Solomon, contribuì a portare alla Biennale di Venezia del 1964, facendolo vincere il Gran premio della Pittura grazie anche all’intervento del critico italiano Marchiori. Altri artisti presenti sono Andy Wharol con otto lavori quali “Nine Jackies” (1964), “Triple Rauschenberg” e “Cambell’s Soup Can - Turkey Noodle” (1962), Roy Lichtenstein, Jim Dine, James Rosenquist, Claes Oldenburg e Tom Wesselman. L’esposizione chiude con una sala dedicata alla Minimal Art con alcune impor-

tanti sculture datate anni Sessanta, composte di forme geometriche elementari singole o ripetute, realizzate con materiali di preferenza industriali dagli artisti Dan Flavin, Donald Judd e Robert Morris. Una mostra che testimonia un percorso reale dell’Arte che, dagli anni sessanta, attraverso la via commerciale di mercanti e galleristi ha determinato la forza della produzione artistica maggiormente statunitense. La collezione Sonnabend, come indica la direttrice dei Musei Civici Veneziani, Gabriella Belli, è “diventata parte del patrimonio museale di Cà Pesaro anche se si tratta di un prestito a lungo termine: una prosecuzione delle collezioni che come acquisizioni si è fermato agli anni ‘60”.

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ontinua la rassegna che porta nei migliori teatri e piazze della Regione alcune delle voci più belle del mondo. Tra queste c’è sicuramente quella di Noa una cantautrice e percussionista di origine yemenita/israeliana/americana, che insieme con Gil Dor ha entusiasmato e incantato il pubblico di tutto il mondo con il suo unico, appassionato e intelligente stile di scrittura e di interpretazione. Sarà in concerto sabato 25 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Accademia di Conegliano. Al centro dello spettacolo Love Medicine, frutto della collaborazione di Noa con Gil Dor, da sempre al suo fianco come direttore musicale e chitarrista. Un album che nasce da quattro anni di lavorazione: una pausa creativa in cui hanno tradotto in musica tutte le sfumature delle emozioni e l’energia scaturite da incontri significativi e luoghi magici. Noa sarà accompagnata da Gil Dor alla chitarra, Adam Ben Ezra al basso e Gadi Seri alla batteria, insieme a un quartetto d’archi. I live saranno l’occasione per presentare al pubblico l’ultimo, omonimo CD, e al tempo stesso per ripercorrere le canzoni più amate della carriera di questa straordinaria interprete, capace di conquistare anche l’ascoltatore più esigente con la sua voce angelica e la sua presenza scenica magnetica. La musica per Noa è anche strumento per il suo instancabile e coraggioso lavoro per la pace nel suo Paese. I suoi numerosi impegni di volontariato in tutto il mondo, le sono valsi titoli e riconoscimenti, tra cui Ambasciatrice di buona volontà della FAO, Cavaliere della Repubblica Italiana, il Chrystal Award del WEF di Davos, la Colomba della Pace di Shimon Peres e molti altri ancora. Ma nel calendario di Veneto jazz sabato 1 novembre c’è Gilberto Gil e ancora il 13 novembre Robert Glasper mentre Cassandra Wilson, la signora del Jazz, sarà al Teatro Nuovo di Verona sabato 13 dicembre. Per i dettagli: http://www.venetojazz.com M.P.

Art or Sound

vENEZIA SI DIFENDE

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a conegliano noa e la sua voce per la pace

Fondazione Prada

grande guerrra 1915-1918

Venezia, isola della Giudecca, la Casa dei Tre Oci sta divenendo anno dopo anno la sede principale per la fotografia d’arte della Serenissima. Fino all’08 dicembre la mostra “Venezia si difende 1915 – 1918” testimonia, a cento anni dall’inizio internazionale della Grande Guerra, le protezioni ideate per far fronte alle incursioni aeree austriache. In totale furono 42 gli attacchi che scaricarono sulla città un totale di 1029 bombe (300 solo durante la notte tra il 26 e il 27 febbraio 1918), con il risultato di provocare ingenti danni materiali, ma soprattutto 52 vittime e 84 feriti tra la popolazione. Le quattro sezioni del percorso espositivo mostrano come Venezia si difese, inserendo un focus sulla più importante azione militare italiana durante la I guerra: l’affondamento della corazzata Wien nel porto di Trieste, compiuto dai Mas guidati dal tenente di vascello Luigi Rizzo. Lungo la mostra si percepisce come fu studiata e attuata un’importante strategia difensiva partendo dalla protezione dei monumenti

veneto Jazz

cittadini. Murature di rinforzo, “saccate”, imbragature di legno, rimozione di monumenti pubblici, palloni frenanti per ostruire lo spazio aereo e altane trasformate in postazioni di avvistamento e di difesa antiarea attraverso fucilieri della Marina e volontari pronti al fuoco sono gli strumenti attuati durante la guerra. Tutto questo ha creato la modifica degli usi e costumi dei veneziani che dovevano sempre pensare a essere vicini ai rifugi in occasione delle frequenti incursioni, ascoltando il suono delle sirene, vivendo anche nell’oscuramento, aiutando la rimozione delle macerie, fino al continuo andirivieni negli ospedali. A conclusione del percorso espositivo un corpus illustrativo pone l’accento sulle cartoline postali e sulle campagna di sostegno e sottoscrizioni. Una mostra dunque che mette in luce una testimonianza sugli effetti della Grande Guerra, che diventano a loro volte documenti indispensabili per approfondire ulteriormente la tragicità dell’evento. Al.Ch.

l rapporto tra arti visive e suono, dal Cinquecento alla nostra contemporaneità attraverso il ruolo dell’artista musicista e degli strumenti musicali, è la tematica della mostra che fino al 3 novembre la Fondazione Prada di Venezia, sede a palazzo Cà Corner, propone durante il periodo della Biennale Architettura. Le sonorità si mettono in relazione con le opere d’arte trovando similitudini e diversità. L’esposizione si sviluppa nei due piani principali di questa storica residenza riunendo più di 180 opere e oggetti, tra dipinti e partiture, strumenti musicali decorati, automi e macchine musicali, sculture e readymade. Un allestimento che rimanda al concetto dello spartito nel quale una struttura lineare crea la planimetria e la disposizione ambientale dei supporti, mentre la scrittura musicale che lo compone è sostituita dagli oggetti e dagli strumenti in mostra. Il XVI secolo inizia il percorso espositivo con dipinti a soggetto musicale realizzati da Bartolomeo Veneto e Nicola Giolfino (1520 – 1530) per proseguire con strumenti musicali realizzati da Giovanni Battista Cassarini e Michele Antonio Grandi nel Seicento. Nella storia i secoli XVIII e XIV evidenziano l’evoluzione musicale che portò

alle esplorazioni del 1900. Il secolo passato, suddiviso tra arte moderna e contemporanea, tocca le principali tappe artistiche attraverso il movimento Fluxus con John Cage, George Maciunas e Joe Jones, il Nouveaux Réealism di Jean Tinguely e Arman: tutti artisti caratterizzati da opere con assemblaggi precostituiti, casuali e dispositivi musicali. Da qui le re-

lazioni che i diversi soggetti hanno avuto con le sonorità sono molti, da Tom Wesselmann, Claes Oldenburg a Coosje van Bruggen per esempio. Relazioni con spartiti, banjo, violini e chitarre fino alle opere interattive con il pubblico di Laurie Anderson con Handphone Table (1978), Loris Gréaud con Crossfading Suitcase (2004) e Doug Aitken con Marble Sonic Table (2011). Una mostra divulgativa che aiuta a comprendere la complessità creativa che contraddistingue tuttora musica e arte. Al.Ch.


Protagonisti a Nordest

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Sì,viaggiare viaggiare 14 Sì, 30 FRIULI VENEZIA GIULIA

Collio

territorio da bere

PER LA QUALITÀ DEI SUOI BIANCHI S’È MERITATO L’APPELLATIVO DI “BORGOGNA D’ITALIA” DOPO L’APERTURA DELLE FRONTIERE CON LA SLOVENIA LO SI PUÒ VISITARE INTEGRALMENTE IN PIENA LIBERTÀ UN’IDEA ORIGINALE È FARLO A BORDO DI UNA VESPA GIALLA CINQUE VIGNERONS UNITI IN “COLLIO VITAE” GUARDANO AL FUTURO PUNTANDO SU UN VINO UNICO CHE DIA PIÙ IDENTITÀ ALLA ZONA NELLA FOTO GRANDE UNA

VISTA PANORAMICA DEL COLLIO DALL’AZIENDA DI DAMIJAN PODVERSIC. A DESTRA, IN ALTO, LE VESPE GIALLE DEL COLLIO E UNA VECCHIA PIANTA DI VITE DELL’AZIENDA RACCARO. PIÙ SOTTO: IL CASTELLO DI SPESSA. A SINISTRA: UNA CAMERA DELL’AGRITURISMO DI ROBERTO PICECH E I CINQUE VIGNERONS DI COLLIO VITAE. SOTTO, DA SINISTRA: UNA MAPPA STORICA DEL COLLIO, I CINQUE VINI SIMBOLO DI COLLIO VITAE, UNO SCORCIO DELLA ZONA E LA STORICA CANTINA DI EDI KEBER

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espe gialle si muovono gaie e leggere tra i filari delle viti, sullo sfondo di paesaggi di rinascimentale bellezza. Paesaggi dove l’uomo è intervenuto con saggezza, rispettando la naturale armonia dell’ambiente. Percorrere in allegria con la moto i sentieri tracciati fra i vigneti che ordinatamente ricamano le colline del Collio è un’idea stravagante (ma azzeccata) di Edi Keber, Josko Sirk e alcuni loro amici in vena di lanciare qualche novità. Il tour a bordo del popolare scooter della Piaggio, quello reso universalmente famoso da Audrey Hepburn e Gregory Peck nel film “Vacanze romane”, è un modo per godere degli splendidi scorci racchiusi nel territorio delimitato dallo Judrio e dall’Isonzo, incorniciato fra i dolci pendii vitati dove nascono i celebrati vini bianchi del Collio. Vini così buoni da far meritare alla zona l’appellativo di “Borgogna italiana”. La sosta in qualche selezionata cantina aiuta poi a catturare anche i profumi di questa terra baciata da Bacco e tenuta meglio di un giardino da chi la lavora. L’escursione sulle scanzonate Vespe gialle ha colpito anche una giornalista americana e così l’esperienza è finita persino sul New York Times. Un reportage di tre pagine che ha dato una visibilità incredibile al Collio. La cartina che indica i sentieri per le Vespe è significamente priva dei confini fra Italia e Slovenia. Un modo per esorcizzare e archiviare definitivamente il passato, quando il Collio

era diviso in due e la cortina di ferro che correva dal Baltico all’Adriatico tagliava a metà persino il piazzale della stazione di Gorizia. Ora il Collio, la cui parte slovena si chiama Brda, è tornato unico, come lo era stato per secoli, prima sotto il Vescovado di Aquilea e poi sotto la corona d’Asburgo. I confini sono spariti. Attraversarlo in libertà significa non accorgersi nemmeno più dell’assurda lacerazione provocata dalla Guerra Fredda, che qui tagliò poderi e vigneti, chiese e cimiteri, in qualche caso persino i cortili delle case. La Vespa gialla è stata una trovata molto apprezzata dagli enoturisti. Si sa, il turismo del vino in Italia muove ogni anno circa cinque milioni di persone e di idee nuove ce n’è sempre bisogno. Un gruppo di cinque vignaioli, un’avanguardia culturale (e colturale), s’è messo in testa di valorizzare ancora di più questa terra eletta di grandi vini e ha creato “Collio Vitae”, che riprende la positiva esperienza di “Piccolo Collio”, associazione per il territorio creata da artigiani del gusto e ristoratori, nobili contadini e vignaioli che amano la zona. “Collio Vitae” ha come stella polare l’eccellenza: Roberto Picech, Edi Keber, Damijan Podversic, Damian Princic e Dario Raccaro la perseguono senza compromessi, come stanno a dimostrare i tanti riconoscimenti meritatisi dai loro vini. Oggi per loro il Collio è un unico vino, dalla qualità allo stato puro: un blend fra i vitigini della Doc Collio, in primis Ribolla gialla, Malvasia istriana e Tocai friulano. Un unico vino

SIRK, L’ARTE DELL’ACETO

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’è aceto e aceto. Da una terra di grandi vini come il Collio nasce uno dei grandi aceti italiani. Lo produce Josko Sirk alla Subida di Cormons. Sirk nella vita fa anche il ristoratore (è suo lo storico ristorante “Al cacciatore”) e offre ospitalità agrituristica di alto livello. Sirk (nella foto) ottiene il suo grande aceto direttamente dalle uve prodotte nelle vigne adiacenti all’acetaia. Le uve deraspate fermentano in tini di rovere, poi viene innescata la fermentazione acetica con l’aceto madre. Dura quasi un anno. Poi l’affinamento in piccole botti per altri tre o quattro anni. La qualità delle uve e il lunghissimo contatto con le bucce e le fecce nobili, permettono di ottenere un prodotto di grande struttura, ricco di minerali, persistente e complesso. Josko Sirk, opera dell’architetto Markus Klaura, su prenotaazione apre la sua acetaia alle visite.

a cui ciascuno di loro però vuol dare sfumature diverse per connotare il proprio talento creativo. Edi Keber lo ha chiamato Collio. Collio e basta. E per farlo utilizza Ribolla, Malvasia e Tocai (pardon, Friulano). Raccaro ha fatto lo stesso: il suo Collio è un uvaggio composto da Tocai friulano (qui lo chiamano ancora così alla faccia degli ungheresi), Sauvignon e Pinot grigio. Picech ha scelto Jelka (Gabriella in sloveno, la mamma di Roberto l’attuale titolare della cantina), prodotto con vini ottenuti da uve provenienti da vecchi viti di Tocai friulano, Malvasia e Ribolla gialla. Il primo affinato in botte grande, gli altri in tonneaux. Picech ha pure ricavato una accogliente foresteria agrituristica accanto alla cantina: gli sono arrivati ospiti anche dalla Nuova Zelanda. Princic ha eletto a vino simbolo il suo Colle Duga: Sauvignon, Tocai friulano e Chardonnay. Infine il “filosofo” Damijan Podversic: il suo Kaplia, un blend fra Chardonnay, Tocai friulano e Malvasia istriana, è frutto di uve raccolte in surmaturazione, lunghe macerazioni sulle bucce, affinamento in botti grandi e poi in bottiglia. L’obiettivo di Collio Vitae è dare un appeal diverso al Collio: non più la regione delle ultime viti dell’impero, ma il cuore della nuova Europa, sinonimo internazionale di una terra vocata al vino com’è avvenuto per la Borgogna, la Mosella, la Wachau austriaca. Insomma, i cinque vignerons di Collio Vitae sono convinti che sia giunto il momento anche per il Collio di

darsi un’identità più forte e marcata. Basta con i troppi vitigni internazionali e in alternativa creare un vino unico che connoti fortemente la zona (vedi l’esempio del Franciacorta) e nel contempo dare più valore al lavoro nel vigneto con coltivazioni più sostenibili, in molti casi biologiche, in modo che la differenza di qualità si percepisca nel bicchiere. Dal vino al territorio. Il Collio e la zona circostante hanno molto da offrire anche sotto il profilo turistico. Basta pensare ai castelli (quello di Spessa e quello dei conti Formentini a San Floriano sono circondati da campi da golf), ai borghi storici, alle pievi, ma soprattutto alle testimonianze della Grande Guerra: dal sacrario di Oslavia, al museo sul monte San Michele, o a quello ospitato al Castello di Gorizia. E poi alle trincee, molte delle quali in vista del Centenario sono state ripristinate e rese agibili alle visite degli escursionisti. E poi c’è il Parco Ungaretti di Sagrado che ricorda l’esperienza dolorosa del poeta-soldato durante la Grande Guerra. La sua vita in trincea è condensata in opere che tutti abbiamo studiato a scuola, come San Martino del Carso, dove la tragicità del conflitto si avverte nel suo quotidiano incontro con la morte, magari nella descrizione cruda del volto devastato di un compagno ucciso dal fuoco nemico. Il parco letterario è impreziosito da artistiche e ardite installazioni che riportano i versi del poeta. Dal belvedere del parco lo sguardo si spinge fino al mare, fino a Grado, fino al golfo di Trieste.


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Argos, energiA “trAspArente” Al servizio dellA fAmigliA e dell’impresA Le chiavi vincenti di una società in espansione: tanti sportelli, una presenza capillare sul territorio, rapporto personalizzato con il cliente, tariffe gas e luce chiare e competitive, risparmio con l’autolettura Nel cuore del Nordest, Argos Energia Spa (www.argosenergia.com) festeggia il decennale di attività nel settore della fornitura di gas naturale ed energia elettrica per famiglie e imprese. Oggi la società di Sarmeola di Rubano, alle porte di Padova, ha un portafoglio di 100 mila clienti gas e luce in tutta Italia, ma si prepara a un ulteriore salto di qualità nei servizi offerti e nella presenza territoriale. Attualmente sono operativi sportelli a Padova (Sarmeola, Fossona, Monselice, Conselve), Vicenza (Noventa Vicentina e lo stesso capoluogo berico), Rovigo (Adria), Treviso (Castelfranco) e Pordenone. Nei prossimi mesi la società sbarcherà anche a Roma (dove si trova la sua sede legale) e Milano, città in cui la presenza commerciale di Argos è già consolidata. «Devo dire con piacere che, nonostante l’attuale quadro economico generale dell’Italia sia complicato, da quando siamo nati, nel 2004, siamo in crescita costante – spiega Alberto Peruzzo, presidente della società –. La chiave vincente di

Argos è semplice e tutta incentrata sulla fiducia e sulla percezione dei nostri clienti. Gli elementi decisivi sono infatti la capillarità della rete di vendita e la forza del servizio di customer service. In altri termini, a determinare il successo di Argos Energia è la qualità del servizio che siamo in grado di offrire, più che lo stesso sconto del 15% sulle forniture che garantiamo per sempre a tutti i nostri clienti». Sia per le utenze private sia per le aziende, Argos offre tre tipologie di contratto: solo Gas, solo Elettricità, Luce + Gas. A tutte le categorie di clienti e per ogni tipologia di contratto la società riconosce a vita uno sconto del 15% rispetto alle tariffe correnti. Ma i veri punti di forza di Argos, come detto, sono la forza e la qualità della rete di vendita e di assistenza. Innanzitutto, gli sportelli sono gestiti direttamente da personale aziendale, e non affidati a terzi. L’assistenza telefonica viene garantita attraverso il numero verde gratuito 800178997, attivo dalle 8 alle 20 dal lunedì al

venerdì, e dalle 9 alle 12,30 il sabato. Anche l’area clienti online sul sito www.argosenergia.com è gestita direttamente da addetti Argos ed è ottimizzata per rendere intuitivi e immediati il fai-da-te e il controllo di ogni fase della fornitura. A partire dall’autolettura, che garantisce all’utente il controllo totale dei suoi consumi e della relativa spesa, mettendolo al riparo da qualsiasi brutta sorpresa in bolletta. E anche quest’ultima è trasparente e semplice da leggere: tutte le voci sono comprensibili e ogni mese si paga solo quanto effettivamente consumato. In questo modo è facile tenere d’occhio la spesa. «Con noi il cliente è tutelato a 360 gradi – continua Peruzzo –, perché non solo conosce direttamente la persona con cui ha

stipulato il contratto, ma può anche contattarla personalmente per ogni esigenza di informazione o chiarimento. La nostra filosofia è semplice: l’utente, che sia una famiglie o un cliente business, si deve sentire sempre accolto e ascoltato. Il risultato di tutto questo è che ogni sua esigenza trova sempre accoglienza diretta e qualificata. Il suo interlocutore non sarà mai impreparato, né tanto meno gli risponderà un call center ubicato chissà dove, senza alcun legame con il territorio e con il servizio erogato». Affidabilità, competenza, capillarità dei servizi, personalizzazione del rapporto, trasparenza della fatturazione, competitività delle tariffe: tutti buoni motivi per scegliere Argos Energia.

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32 Luoghi da scoprire >> Grandi mostre. Un itinerario in 32 luoghi che testimoniano la maestria del pittore veneto

Sulle vie dell’arte di Paolo Veronese

Fu un grande maestro del Rinascimento che ebbe un ruolo di primo piano nelle più belle località vente: Bassano del Grappa, Vicenza, Verona e Padova

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di Germana Urbani

’inaugurazione della mostra “Veronese e Padova: l’artista, la committenza e la sua fortuna”, ai Musei Civici agli Eremitani, apre un autunno ricchissimo d’arte ed eventi che coinvolgerà tutto il Veneto con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico uno dei protagonisti della pittura veneziana del Cinquecento: Paolo Caliari, detto il Veronese (Verona, 1528-Venezia, 19 aprile 1588). Egli fu un artista di primissimo piano che si formò nella Verona di Giovanni Caroto, Antonio Badile e soprattutto Michele Sanmicheli, per poi trasferirsi e svolgere la parte centrale della sua carriera a Venezia, della cui scena artistica fu uno dei principali protagonisti insieme a Tiziano Vecellio e Jacopo Tintoretto. Guidò un’operosa bottega, assistito, tra gli altri, dal fratello Benedetto e dai figli Carlo e Gabriele, che portarono avanti l’attività dopo la sua morte. Ma quella padovana è solo una delle 5 grandi mostre sul Veronese messe in rete dalla Regione nell’ambito del progetto “Scopri il Veneto di Paolo Veronese” e che prevede la realizzazione di diversi eventi espositivi e un itinerario in 32 luoghi che testimoniano l’arte o l’influenza del grande pittore. Il ricco programma espositivo si è aperto a Luglio con l’inaugurazione delle mostre di Verona e Vicenza e continuerà nelle prossime stagioni coinvolgendo Padova, Bassano e Castelfranco Veneto. A Verona l’esposizione, allestita nel monumentale Palazzo della Gran Guardia, ospita circa 100 opere, fra dipinti e disegni, provenienti dai più prestigiosi musei italiani ed internazionali. E’ una monografica che presenta Paolo Veronese attraverso sei sezioni espositive: la formazione a Verona, i fondamentali rapporti dell’artista con l’architettura e gli architetti (da

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Itinerario Veronese nel Trevigiano

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a Marca Trevigiana propone un itinerario che, da Castelfranco Veneto (patria del Giorgione), vi porterà nella Possagno di Antonio Canova, passando attraverso le migliori espressioni delle Ville Venete del territorio: Villa Chiminelli e le palladiane Villa Emo e Villa di Maser. Ecco, dunque, una nuova, occasione per visitare la provincia di Treviso, scoprirne i borghi storici, i paesaggi, l’arte e l’architettura! Dal 12 settembre 2014 al 11 gennaio 2015, Museo Casa Giorgione a Castelfranco Veneto.

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Michele Sanmicheli a Jacopo Sansovino a Andrea Palladio), la committenza, i temi allegorici e mitologici, la religiosità, e infine le collaborazioni e la bottega, importanti fin dall’inizio del suo lavoro. Oltre ad un’ampia scelta di capolavori dell’artista, la mostra comprende numerosi disegni di eccezionale qualità e varietà tematica e tecnica, con l’obiettivo di testimoniare il ruolo della progettazione e riflessione grafica non solo nel percorso creativo di Paolo ma anche nella dinamica produttiva del suo atelier. Imperdibile, per l’eccezionalità dei ritrovamenti, la mostra Vicentina che chiuderà il 5 ottobre: “Quattro Veronese venuti da lontano. Le allegorie ritrovate”, presso il Palladio Museum di Vicenza, mostra realizzata in collaborazione con l’Università di Padova e il Consorzio La Venaria Reale di Torino. In questa occasione vengono presentate quattro opere di Veronese appartenute probabilmente a un palazzo pubblico veneziano e disperse già in epoca antica. I dipinti, presubilmente realizzati intorno al 1553, facevano parte di un ciclo documentato da varie copie, tra cui le quattro oggi conservate al Musée des BeauxArts di Chartres. Nel 1974 due delle quattro tele originali, emerse nel frattempo sul mercato antiquario, furono acquistate dal Los Angeles County Museum of Art. Le due ancora mancanti all’appello (l’allegoria della Scultura e quella dell’Astronomia) sono state scoperte nei mesi scorsi in una villa del Lago Maggiore, a Verbania Pallanza, da una studentessa universitaria. Gli itinerari e le mostre in corso sono davvero molti e interessanti, ogni informazione generale è sul sito www.mostraveronese.it con filmati, date e richieste turistiche per visitare le esposizioni.

Zorzato: “La sinergia è una scelta vincente”

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a Regione del Veneto – ha sottolineato Marino Zorzato, Vicepresidente della Regione - ha voluto mettere in campo un progetto articolato, nell’ambito di una cornice unitaria, per condividere l’emozione della scoperta di un grande maestro del Rinascimento. Il progetto coinvolge davvero tutto il Veneto in una vera e propria rete virtuosa che valorizzi l’arte e la qualifichi sempre di più anche come elemento fondamentale dell’attrazione turistica. Ogni città deve vivere queste iniziative con la forte convinzione che la sinergia è una scelta vincente”.


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morrisseY, 22 ottobre a padova Mercoledì 22 ottobre arriva a Padova l’attesissimo tour di Morrissey: sul palco del Gran Teatro Geox la voce storica degli Smiths proporrà i brani dell’ultimo album da solista. Morrissey, l’artista più importante dell’ondata british wave, torna infatti nella sua amata Italia per sei date del suo incredibile tour mondiale. Il mese scorso, Morrissey ha rilasciato, dopo cinque anni, l’album solista dal titolo “World Peace Is None Of Your Business”. Sempre tagliente, sarcastico e dallo stile inconfondibile, l’artista inglese è pronto ad incontrare nuovamente i fans italiani e a cantare con loro. Nato in Inghilterra da genitori irlandesi, Steven Patrick Morrissey è stato la voce di uno dei gruppi cardine della musica inglese degli anni Ottanta, gli Smiths. Finita l’esperienza con la band, Morrissey si è cimentato subito in una carriera solista ricca di grandi successi. Il primo album, “Viva hate”, fu pubblicato sei mesi dopo lo scioglimento del gruppo, a conferma del fatto che la carriera del cantante era tutt’altro che finita. Da allora Morrissey non si è più fermato, continuando a incontrare i suoi fan in occasione di tour di successo. Con gli Smiths Morrissey ha inventato l’indie-rock inglese così come lo conosciamo oggi, formando con Johnny Marr una delle coppie

eventi

d’autori più amate dai tempi di John Lennon e Paul McCartney. Il concerto di Padova sarà quindi un’occasione imperdibile per apprezzare dal vivo l’artista che è stato annoverato da Rolling Stones tra i cento cantanti migliori di tutti i tempi. palasport di verona

15 novembre 2014 palasport di verona i subsonica tornano con un disco e un tour per uno shoW innovativo sorprendente inimitabile

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n questi mesi Samuel, Max Casacci, Boosta, Ninja e Vicio hanno riacceso i motori, ritrovandosi tutti insieme a confrontarsi, scrivere e registrare nuove idee con il desiderio comune di far girare un po’ di sub vibes e ritornare sul palco. Un nuovo progetto, quindi, per la band che è riuscita sempre a sperimentare coinvolgendo un pubblico in costante crescita. Nella loro musica l’elettronica, il dub, la dance e il rock si mixano in un insieme unico e originale che è il SUONO dei SUBSONICA, potente, riconoscibile e inimitabile. Una ricerca costante che non indugia in virtuosismi ma che trova concretezza in grandissime canzoni. tutte le info: www.ecoveneto.it - www.picklook.com

treviso “home festival” la prova-ticKet: si inizia a fare sul serio: 62.000 presenze”. intervista ad amedeo lombardi, ideatore del home festival trevigiano

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medeo Lombardi parla alla chiusura della quinta edizione dell’evento tra obiettivi, nodi logistici, sfide per il futuro e le (solite) richieste agli amministratori locali. Fango, gioia, sudore, meraviglia ed una certezza: HOME FESTIVAL e’ adulto. Dopo esiste la consapevolezza che la quinta edizione, ha proiettato HF oltre le aspettative degli organizzatori, superando anche la soglia psicologica del ticket di ingresso. I numeri danno ragione all’HOME FESTIVAL: 11.000 ingressi la prima sera, 15.000 la seconda, sold out il sabato e chiusura con 16.000, per un totale di 62.000 paganti. Allora Amedeo e’ andata bene... Meglio di cosi’ non poteva andare, adesso i numeri sono certificati dai biglietti e dalle spettacolari immagini del nostro villaggio. “Guardateci, dall’alto, come hanno fatto i droni: e’ un nuovo mondo, e’ un popolo che ha bisogno di stupirsi, socializzare, amare, sperare, vivere. E guardando queste foto il primo tributo va a chi ha lavorato: i volontari, i dipendenti, gli artisti, gli sponsor, i partner, tutti. C’erano 1.400 accreditati, grazie alle loro mani, ai loro cervelli e ai loro cuori ora stiamo volando”. E adesso? “Finita l’edizione 2014, adesso e’ ora di pensare al 2015. Siamo sicuri di quello che siamo, di come lo facciamo, di essere gli unici e modestia a parte i migliori in italia. Unici perche’ abbiamo un margine di crescita, abbiamo la possibilita’ di creare un pacchetto composto da un network con la regione che ci ospita, gli unici che possono creare un’esperienza, un momento di aggregazione, di crescita sociale e culturale, ma soprattutto uno sviluppo e una sostanziosa crescita economica”.

Yavanna... Quando il classico incontra l’elettronica tre sorelle che vogliono andare ”dove le porta il cuore” Yavanna Kementeri e’ un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien (quello de “Il Signore degli Anelli”. E’ una Vala, nonche’ una degli Aratar... ed e’ anche il nome scelto da tre sorelle piemontesi (sono di Cuneo) nel quale identificare la propria musica. Incontro le Yavanna pochi giorni fa a Piove di Sacco (Pd). Le tre ragazze piemontesi sono venute anche nel Veneto per promuovere il loro disco “Intuito Alchemico”. Sono tre sorelle gentili, alla mano. Virginia di 34 anni - pianoforte, mamma di un bambino di due anni e mezzo; Letizia di 32 anni - flauto, Anita: 28 anni - violino. Volti molto giovanili con parecchi anni trascorsi sui loro strumenti classici ed anche a fare “qualche marchetta sonora” nei matrimoni, conventions, e feste in genere, facendo anch’esse covers. Una gavetta che ha loro contribuito ad amalgamare le armonie vocali. La loro musica e’ nata per gioco, in quanto la musica in famiglia era di casa... con genitori appassionati di “classica”. La vostra formazione musicale? Letizia parla a nome delle tre: “Tutte e tre abbiamo una formazione classica. Anita ha anche suonato ed ascoltato un po’ di musica celtica. Hanno penato un bel po’ prima di incontrare Luca Vicini “Vicio” (bassista dei Subsonica) ed arrivare al loro album completo. E’ Anita a dichiarare: “Prima di entrare ad X Factor abbiamo avuto delle tensioni tra noi circa gli indirizzi musicali ed anche se partecipare o no a quella vetrina televisiva.” Virginia ammette: “Inizialmente eravamo molto chiuse. Non ci fidavamo di nessuno e non volevamo fidarci di nessuno. Ma grazie a Vicio ci siamo aperte al mondo dei suoni elettronici. Ci abbiamo messo mesi pri-

ma di prendere la decisione di affidarci a lui per i suoni e per gli arrangiamenti.” Anita: “Si’. Io ero gia’ aperta a quei suoni. Mi piace la musica celtica, per esempio, e lui e’ riuscito a farci comprendere che c’erano nei nostri suoni qualcosa da togliere e qualcosa da unire al suono digitale.” Letizia: “Siamo oggi aperte ad evolverci nella musica. Siamo musiciste e nella nostra testa abbiamo dei musicisti da inserire nel prossimo futuro nel nostro organico. Un batterista, per esempio. Ma al momento non ci sono i soldi per farlo e quindi ci affidiamo anche noi a delle basi elettroniche.” Chiedo: “Verso quale direzione state andando?” Anita confessa: “La direzione e’ quella del cuore...” “E i testi?” E’ Anita che riprende la parola: “Sono cose quotidiane viste attraverso le nostre esperienze personali. A volte temi importanti, a volte meno, che vengono trattati secondo il nostro punto di vista.” “Cos’e’ Yavanna per voi?” Letizia: “Deriva da un libro di Tolken. Quel personaggio e’ stato di ispirazione per la nostra musica, soprattutto meditativa. Il nome Yavanna significa ‘distributrice di frutta’. E poi noi quando suoniamo e cantiamo ci sembra di dare vita ad una quarta voce... Yavanna, appunto.” “Ed i talent?” Virginia: “C’e’ il gioco, ed anche la strategia del gioco. Si rischia di venire triturati dal talent. Ed uscirne convinti di avere raggiunto popolarita’. Ma in realta’ non sempre e’ cosi’. Noi in effetti quando siamo uscite dal talent non abbiamo avuto le persone giuste che si affiancassero nell’aiutarci.” Stringo la mano a tutte e tre convinto che abbiano veramente talento!

Tutto e’ iniziato cinque anni fa... “Si’. Un percorso cominciato 5 anni fa, con un’idea precisa, un progetto che si sta materializzando con un unico obiettivo: realizzare un festival vero e interazione. Abbiamo visto che non c’e’ paura per il biglietto anche se minimo e simbolico di cinque euro. E cosi’ magari potremmo osare di piu’ con gli ospiti, tentando magari di strutturare l’area per ampliarla ed aumentare i servizi. La strada verso la prossima edizione sara’ lunga. Seguiteci durante tutto l’anno: la nostra famiglia ha una casa, all’Home Rock Bar, ma si muove ovunque, e’ un attore culturale che propone intrattenimento e cultura per 365 giorni all’anno”. Qualche problema... “Quest’anno la bomba d’acqua di venerdi’ sera ne ha dato la prova. In pochi attimi siamo riusciti a gestire una enorme emergenza, centinaia di auto bloccate nel fango. Ci siamo sporcati in prima persona, abbiamo pagato di tasca nostra interventi straordinari per ribonificare l’area con camion e camion di terra e ghiaia. Abbiamo pure trovato una nuova area parcheggi all’ultimo minuto grazie ad Ali’. Ma sappiamo anche stare tra la gente: abbiamo bussato ad ogni casa nella zona della Dogana, invitando tutti i residenti. Lamentele? Inevitabili, ma meno di quelle che pensavamo. La gente ci ama”. Deluso da cosa? “Spiace pero’ constatare che ancora una volta si sarebbe potuto far meglio. Come? “L’ex Dogana continua ad essere un deserto nel quale noi ogni anno installiamo un paese, l’attrezziamo con corrente, acqua, servizi, rendiamo agibile il capannone. Ben venga il dialogo con le Fiere di San Luca, Treviso ha bisogno di una area fissa, organizzata per i grandi eventi. Solo cosi’ la citta’ potra’ valorizzare la sua importanza turistica. E ci siamo pure stancati di sottolineare cosa questo possa voler dire: hotel e ristoranti che lavorano, marketing territoriale, valorizzazione della citta’: siamo e potremmo essere sempre piu’ un indotto per il territorio. Cosa speri ti si possa concedere? “Chiediamo sempre di continuo quest famoso “campeggio” che non significa far dormire delle persone in tenda, ma avere un’area viva 24 ore al giorno, in modo da realizzare tutti i nostri obiettivi. E invece ci troviamo a discutere di orari di apertura, di sciocchezze che servono solo a perdere tempo. Tempo che invece dovremmo impiegare per concretizzare azioni, non c’e’ tempo e scuse per parlarne. In conclusione? Sapete dove trovarci, noi siamo sempre a casa, all’Home. Siamo adulti, ve lo abbiamo dimostrato. Ma non siamo ancora stanchi di crescere e migliorare, permetteteci di farlo”.


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AFFARI DI FAMIGLIA

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Maltrattamento ed uccisione di animali (animalicidio) investimento di animale e omissione di soccorso

Cari lettrici e lettori, in questo numero affronto la delicata questione inerente il maltrattamento e l’uccisione di animali, che, si sa, con l’arrivo dell’estate aumentano notevolmente con vanto, in molti casi anche pubblico su Facebook, di queste spregievoli e gravissime condotte da parte degli autori. Quale la disciplina applicabile in questi casi? di quale reato rispondono gli autori del fatto? Con la legge n. 189/2004 è stato introdotto nel codice penale il Titolo IX bis rubricato “Dei delitti contro il sentimento degli animali”. Con tale titolo si vogliono punire tutte quelle condotte che, con intensità diversa, offendono la sensibilità degli esseri umani nei confronti degli animali cagionando lesioni o financo la morte di questi. Le fattispecie di reato introdotte dalla legge n. 189/2004 sono, rispettivamente: 1) Uccisione di animali ex art. 544 bis c.p. 2) Maltrattamento di animali ex art. 544 ter c.p. 3) Spettacoli e manifestazioni vietati ex art. 544 quater c.p. 4) Combattimenti tra animali ex art. 544 quinquies c.p. Quali sono gli atti che costituiscono maltrattamento di animali? Essenzialmente il reato di maltrattamento previsto e punito dall’art. 544 ter c.p. si ritiene integrato ogni

qual volta l’animale viene sottoposto, per crudeltà o senza necessità e con coscienza e volontà da parte del soggetto agente, a sevizie (intese come comportamenti che procurano una lesione all’animale) o comportamenti o fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche, quando gli vengono somministrate sostanze stupefacenti o vietate (es. sostanze dopanti o eccitanti) o sottoposto a trattamenti che procurino un danno per la sua salute. Questo reato è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. Se da tali condotte segue la morte non voluta dell’animale, della quale cioè l’agente neppure ha accettato il rischio, il colpevole risponderà anche dell’aggravante ad effetto speciale prevista dall’art. 544 ter comma III c.p. con un aumento della pena della metà. Diversamente, ovvero se la morte dell’animale era voluta dal soggetto agente, si configura il reato di uccisione di animali di cui all’art. 544 bis c.p. che cos’è l’animalicidio? L’animalicidio altro non è che l’uccisione volontaria di animali; condotta che può essere posta in essere da un soggetto agente con qualsiasi modalità per crudeltà o senza necessità nei confronti di un animale cagionandone la morte e che integra la fattispecie di reato p. e p. (p. e p= prevista e punita) dall’art. 544 bis del codice penale. La pena per chi si rende responsabile di tale reato,

procedibile di ufficio, è della reclusione da da quattro mesi a due anni. La ratio evidente di questa norma è quella di tutelare l’esistenza in vita di qualsiasi animale domestico, selvatico o addomesticato, ponendolo al riparo da atti di crudeltà o senza necessità che l’essere umano possa porre nei suoi confronti. Come poc’anzi esposto l’uccisione dell’animale deve avvenire per crudeltà o senza necessità. Evidente quindi che non rientra nel delitto in esame l’uccisione di animali per la macellazione o per la sperimentazione. cosa si intende per “crudeltà” e “senza di necessità”? I menzionati concetti sono stati individuati dalla Corte di Cassazione. Per crudeltà si intende una condotta “di per sé caratterizzata dalla spinta di un motivo abbietto o futile”. Rientrano nella fattispecie le condotte che si rivelino espressione di particolare compiacimento o di insensibilità» (così Cass. Pen. n. 9668/1999). In altre parole gli atti di crudeltà consistono nell’inflizione di gravi sofferenze fisiche senza giustificato motivo. Per assenza di necessità si fa riferimento a tutte quelle condotte di uccisione che sono poste in essere e non sono giustificate dalla necessità dii evitare un pericolo imminente o un danno giuridicamente apprezzabile (così Cass. Pen. n. 1010/1997). Si evidenzia alla Vs attenzione di come l’uccisione di un animale può essere causata tanto da un’azione

quanto da un’omissione. E’ ininfluente, al fine della rilevanza penale dell’atto, il mezzo impiegato per cagionare il decesso. l’uccisione da parte di un altro animale sfuggito a chi ne aveva la custodia, quale responsabilità penale genera? Non rientra nella fattispecie in esame l’uccisione di un animale da parte di un altro animale sfuggito al custode, trattandosi di evento colposo, che può generare solo una forma di responsabilità civile ai sensi dell’art. 2052 c.c. Diverso il caso di uccisione di un animale a seguito di un combattimento con altro animale. In tal caso vi sarà concorso tra i reati di cui agli artt. 544 bis (uccisione di animali) e 544 quinquies c.p. (divieto di combattimenti tra animali). Concludo esortando ciascuno di VOI a segnalare, anche tramite la sottoscritta ogni caso di maltrattamento di animali cui sia seguita o meno la morte degli stessi onde poter procedere alla giusta denuncia avanti l’Autorità competente nei confronti di chi si è reso responsabile di una siffatta ignobile, vergognosa e criminale condotta. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: studiolegalefois.segreteria@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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sull’acquisto; sebbene gli enti pubblici non esercitino quasi mai questa facoltà, la legge riconosce loro 60 giorni di tempo per il suo esercizio. Soltanto decorso tale termine, e previa esibizione al Notaio della prova dell’avvenuta comunicazione all’ente pubblico, sarà possibile vendere senza rischi l’immobile ATER.

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I c.d. immobili ATER (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale) sono la categoria più nota degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, quelli cioè realizzati usufruendo di particolari contribuzioni e deroghe alla legislazione generale di settore allo scopo di fornire alloggi abitativi per i cittadini con scarso reddito. Questo tipo di attività edilizia è realizzata a costi ridotti allo scopo di avvantaggiare i destinatari di questi alloggi. Come contropartita per questo vantaggio vengono solitamente previsti dal legislatore divieti temporanei di alienazione degli alloggi così realizzati, oppure limitazioni varie alla libertà del commercio giuridico del bene realizzato, al duplice scopo di evitare comportamenti

speculativi su queste costruzioni ed altresì per garantire che il bisogno di alloggio, da parte di questi ceti bisognosi e meritevoli di assistenza sia effettivo, in tal modo costringendo il beneficiario ad occupare l’alloggio per un determinato periodo. Per la Regione Veneto la disciplina di questa tipologia di alloggi la si ritrova nella Legge regionale 13 aprile 2001, n. 11, la quale sostanzialmente non fa che recepire quanto già previsto dalla Legge nazionale del 24 dicembre 1993, n. 560. In concreto il soggetto titolare di immobili ATER si vede gravare da due oneri fondamentali: 1) il primo consiste nel divieto di vendita, anche parziale, per un periodo di dieci anni dalla data del contratto di acquisto;

il divieto è a intendersi in senso ampio per cui non solo è vietata la vendita in senso proprio ma pure qualsiasi altro atto che determini un trasferimento del bene (permuta, donazione ecc.); 2) il secondo consiste nel diritto di prelazione riconosciuto in ogni caso di vendita agli enti pubblici anche una volta che siano decorsi i 10 anni. In concreto quindi il titolare di immobile ATER non può cedere ad alcun titolo il bene prima che siano decorsi 10 anni; l’obbligo si trasferisce anche agli eredi che subentrino nella titolarità del bene per morte del suo titolare (es. la moglie che riceve dal marito oppure i figli che ricevono dal genitore). Decorsi i 10 anni, invece, si potrà vendere ma occorrerà prima informare l’ente pubblico

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Soltanto decorso tale termine, e previa esibizione al Notaio della prova dell’avvenuta comunicazione all’ente pubblico, sarà possibile vendere senza rischi l’immobile ATER.

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Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così Bambini, cos’è x il Dsa? L’esperto risponde Continua a pag. 43 29

L’Implantologia x a carico immediato Continua a pag. 43 30

di Francesco Noce*

ifficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie determinate dalle liste di attesa e ticket sanitari che in tempi di profonda crisi economica risultano insostenibili per molte persone fanno sì che molti italiani siano costretti a trascurare la propria salute. Delle oltre 24mila segnalazioni pervenute illustrate nel 17mo rapporto Pit Salute (Sanità) nazionale la maggior parte riguarda le difficoltà di accesso alla diagnostica ed alle prestazioni specialistiche dovuta alle lista di attesa, seguono l’aumento dei ticket ed i costi elevati per le stesse prestazioni che spingono molte volte alla loro rinuncia sia attraverso il SSN, nel primo caso, che in regime di libera professione,nel secondo caso, intramoenia o in strutture private. Viene inoltre segnalato che una famiglia in media sostiene già direttamente costi annui per 650 euro per farmaci necessari ma non prescrivibili attraverso il SSN; 901 euro per parafarmaci (pomate, integratori, colliri etc.); 7390 euro per strutture residenziali o semiresidenziali; 11.300 euro per eventuale badante; 1070 euro per visite specialistiche o riabilitative; 537 euro per protesi ed ausili; 737 euro per dispositivi medici monouso: pannoloni, cateteri, materiali per stomie.

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Continua a pag.

Sordità x e problemi di udito Continua a pag. 43 32

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Consulenza scientifica scientifica Psicologia sTuDio DeNTisTiCo Dr A. Nanni Dott. MauroRosolia Rubinato Psicologo - Specializzato in-DSA Via Don eugenio Bellemo eChioggia Difficoltà dell’apprendimento (Ve) Via tel. Matteotti 04140500679, Conselve rosoliaantonio@gmail.com Fax. 04155091055 Tel. 3455698160 sTuDio DeNTisTiCo Chirurgia estetica Dott. lucio Vianello Dott.ssa Cristina V.le Verona 3/a-Rogato Viale dei Milledi107A – Rovigo sottomarina Chioggia (Ve) rogatocristina@libero.it tel. 041 401133 tel. 3282523160 MeDiCiNa Oculista Francesco sacco Dott. Dott.ssa Maria11Grazia Via F. Borromini, - Mira Crivellari (Ve) Oculista - Via Contarini 39, 45014 Tel. 041 421836 Porto Viro Via Don Minzoni 13, 30014 Cavarzere -Tel:0426 631629, cell: sTuDio DieTisTiCo 3391337446 Dott.ssa Rita smanio

studio sTuDiodentistico DeNTisTiCo Dott.Montin Mauro Ennio Rubinato Dott. ViaGallucci Don eugenio Via 2/A Bellemo Chioggia (Ve) Tel. 049/5342321 tel. 041405006 Tribano (PD) Fax. 04155091055 Dott. Montin Giambattista sTuDio DeNTisTiCo Via G.Matteotti, 13 Dott. lucio Vianello Tel. 338/8356821 V.le Verona Megliadino San3/aFidenzio (PD) sottomarina di Chioggia (Ve) tel. 041 401133 UDITO Dimensione Udire MeDiCiNa Bovolenta (Pd): Via G. Dott. Francesco D’Annunzio, 35 sacco Tel. 049 Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve) 8804078 Tel. 041 421836 Monselice (Pd): Via Zanellato, 17 Tel. 0429 700091 sTuDio DieTisTiCo Dott.ssa Rita smanio Rovigo, Badia Polesine, solesino, Monselice, Battaglia Terme, Tel. 3491250982

Rovigo, Badia Polesine, solesino, Monselice, Battaglia Terme, Tel. 3491250982

La Blefarite: infiammazione della palpebra Un disturbo fastidioso con lacrimazione e arrossamento congiuntivale

lo sport come medicina naturale

P

atologia frequente della palpebra respon-

sabile di un disturbo fastidioso con lacriMuoversi a scopo salutare rappresenta mazione e arrossamento congiuntivale. uno deispesso principali elementi della ricetta per stare bene I segni clinici scarsi danno un disturbo

funzionale importante con bruciore, prurito e senso di corpo estraneo. Due principali forme cliniche: la stafilococcica e la seborroica. La blefarite stafilococcica è una infezione primitiva dei bordi palpebrali causata dallo stafilococco. I bordi palpebrali sono infiammati e le ciglia sono incollate con croste. La blefarite seborroica è associata a una dermatite seborroica. L’anomalia è dovuta a una iperproduzione di sebo delle ghiandole di Meibomio (ghiandole del bordo palpebrale). L’esame attento mostra dei tappi di sebo sull’orifizio delle ghiandole di Meibomio. Le blefariti possono complicarsi con congiuntiviti, con le cheratiti puntate superficiali e associarsi con anomalie del film lacrimale, neovascolarizzazione corneale, ulcerazioni e infiltrati corneali periferici, anomalie delle ciglia come trichiasi, sbiancamento e perdita di ciglia, orzaioli, calazi. accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per proCondotta teggere e migliorare da tenere l’efficienza cardiovascolare, controllando il L’obiettivo colesterolodella HDL,cura l’iperovimento è lottare contro aumenta l’iperseborrea, il dispendioi di depositi calorie,e attiva le croste, il metabolismo contro l’infezione e contribuisce battericaad deiuna bordi sensazione palpebralidie benessere di integragenerale. re con lacrime artificiali le anomalie del film lacrimale. Il trattamento comporta regole di igiene, applicazione sulle palpebre di cotone imbibito di acqua calda a 40° per 10 minuti così da eliminare le croste, i depositi e il sebo, da ridurre la carica batterica e liberare l’orifizio delle ghiandole di Meibomio dal loro tappo. Esiste un dispositivo medico per riscaldamento delle palpebre con tecnologia a calore umido che si può provare presso il nostro ambulatorio.

È

Dott.ssa Maria Grazia Crivellari

La terapia antibiotica locale è in pomata. Le lacrime artificiali devono essere instillate spesso. Non esiste un trattamento definitivo della blefarite perché si tratta di una patologia cronica e recidivante. Il sollievo dai sintomi dipende dalla motivazione dei pazienti ad osservare le regole dell’igiene palpebrale. Dott.ssa Maria Grazia Crivellari Oculista Via Contarini 39, 45014 Porto Viro Via Don Minzoni 13, 30014 Cavarzere Tel:0426 631629, cell: 3391337446

Siamo felici davvero se stiamo bene Per collaborare all’inserto la per La piazza Piazza salute Salute contattare contattare

L’Editoriale 41

segue da pag.

CAMBIA LA SOCIETÀ E SERVE UNA NUOVA MEDICINA DEL TERRITORIO

di Francesco Noce* In questa difficile situazione sarebbe opportuno evitare ulteriori tagli in Sanità, che rischierebbero di compromettere ulteriormente la salute dei cittadini. Ottenere la diminuzione dei ticket ed effettuare un governo clinico delle patologie,soprattutto croniche, per limitare le liste di attesa, sarebbero scelte che rappresenterebbero una valida risposta alle segnalazioni di disagio per le difficili situazioni economiche delle famiglie e la difficoltà dell’ accesso alle prestazioni sanitarie. Va da sé che in questo contesto prestazioni di esami per la prevenzione, e quindi non esenti ticket, di patologie di soggetti a rischio risulta molto più difficile e complicato con la elevata probabilità dell’ insorgenza di nuove disabilità che andranno ad incrementare un circolo vizioso. La più rappresentativa Associazione dei Medici di famiglia (FIMMG), ha stretto una collaborazione con FederAnziani,una Federazione con oltre 3 milioni di iscritti, per favorire quelle condizioni in cui i pazienti anziani, per lo più affetti da patologie croniche e quindi con necessità di controlli strumentali periodici, possano trovare risposte in tempi brevi presso gli studi dei loro Medici curanti. In pratica si tratta di dotare gli studi dei Medici di famiglia della strumentazione e del personale occorrente per svolgere quell’attività di diagnostica strumentale di primo livello che oggi grazie alla tecnologia ed alla telemedicina possa consentire al paziente di trovare presso il suo Medico curante, che conosce la sua e la storia clinica della sua famiglia, quelle risposte che il suo stato di salute necessita senza sballottamenti continui da una parte all’altra,senza esser visitato ogni volta da professionisti diversi che spesso vede per la prima volta, attraverso un percorso diagnostico-terapeutico adattato alla singola persona, in collaborazione con i Medici specialisti di riferimento. E’ difficile, allo stato attuale, comprendere il silenzio della Regione Veneto ed i gravi ritardi nella adozione dei provvedimenti attuativi degli accordi, ormai codificati da mesi con le Associazioni dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta per attuare una nuova medicina del territorio in linea con i cambiamenti della società e con il progresso della scienza, in grado anche di fronteggiare in modo efficiente ed efficace da un lato l’ aumento esponenziale delle patologie croniche legato all’ aumento della vita media e dall’ altro far fronte ai minori ricoveri e dismissioni precoci, legati ad una revisione strutturale degli Ospedali (minori posti letto) e a tecniche terapeutiche sofisticate che riducono i tempi di degenza. Nel corso dell’anno vengono sostenute diverse iniziative per sensibilizzare la pubblica opinione, ma anche per raccogliere fondi per la ricerca, su determinate malattie come può essere la Giornata Mondiale sull’ AIDS o sul Diabete o sulle Leucemie o sulla SLA o sulla Sclerosi Multipla e altre. Ci ha sorpreso invece la notizia che il 26 settembre è stata celebrata la “Giornata Mondiale della Contraccezione” Come se la Maternità (la M maiuscola non è casuale) fosse una malattia. Già viviamo in tempi di crisi e di prospettive di un futuro incerto e di denatalità, ma così ci sembra di perdere ogni speranza. Se le intenzioni degli organizzatori sono quelle di organizzare un Convegno Scientifico organizzino un Convegno Scientifico; se sono quelle di approfondire conoscenze sulla sessualità organizzino la “Giornata dell’Educazione Sessuale”, sui comportamenti a rischio, sulle malattie sessualmente trasmissibili, sui comportamenti atti ad evitarle etc.; se sono quelle di divulgare misure contraccettive per evitare gravidanze indesiderate sarebbe più responsabile e più etico organizzare la “Giornata della Maternità Responsabile” in cui vi è anche spazio per le metodiche contraccettive, ma in un contesto e con finalità ben diverse. Non dimenticando che da molte gravidanze indesiderate al momento, sono nati figli che, anche solo per il loro essere, hanno costituito la felicità dei genitori. *Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Prevenire le malattie e curarsi al meglio è una buona regola. Il consiglio giusto? Rivolgersi a medici esperti vicini a casa nostra 049 8704884 - info@givemotions.it


ok

in soggetti che hanno eseguito attività lavorative usuranti, caratterizzata da dolore vertebrale persistente con rigidità tipicamente mattutina”. talvolta ci sono persone che lamentano una forte difficoltà nel camminare. e’ anche questa una situazione che può essere legata a una patologia della colonna vertebrale?

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un fattore di rischio per problemi alla schiena? “A volte, può manifestarsi l’osteoporosi vertebrale, caratterizzata da rarefazione ossea con conseguente fragilità delle vertebre che possono rompersi. Talvolta, si tratta di un vero e proprio crollo vertebrale ed è riconoscibile da un dolore violento e persistente più frequentemente lomba-

causati dall’osteoporosi. Q importanti vantaggi sia pe solo 1-2 giorni di ricovero, lità di successo della cura. essere eseguiti anche in day-hospital, il che consen diata, con rapido ritorno a quotidiane”.

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odontoiatria conservativa Bambini, cos’è il Dsa? l’esperto risponde adolescenza? …Parliamone!

Zucchero efadieta: sìalma come? Mamma, sorriderepapà bene cuore soffrire!!! l’implantologia afatemi carico immediato

I S L

ILconservarlo sano e bello è proprio la prevenzione, fin da piccoli M

Se il dente èimparare stato intaccato dalladifficile carie, si eliminano Quando è più In questa fase della vita risulta importante gli strati dei denti irrecuperabili con materiali biocompatibli Disturbi Specifici dell’Apcogliere i segnali di un possibile disagio prendimento Scolastico (D.S.A.) enza sono dubbiodisturbi l’odontoiatria di origineconservativa neuropsicologica é la branca che piú interessano importante alcune che abilità si sviluppa Dott.ssa specifi all’interno che dello necessarie studio all’apdentistico. Cristina Zago prendimento Essa è deditascolastico al recupero e non degli eleè una permettono menti’adolescenza presenti ai nella bambini cavità che orale. e autosuffi ne Se soffrono ilfase denteimportante una è stato completa intaccato dalcienza nell’apprendidelicata dello sviluppo mento, processo nonostante carioso sila procede presenza all’edi buone capacità inteldell’individuo, rappresenta lettive. liminazione Non sidegli trattastrati dunque del didente difficoltà momentanee un momento in cui inilche le- avvengono dovute ormai alle irrecuperabili modalità cui vengono i processi relativi game conconi genitori viene all’apprendimento sostituiti materiali scolastico biocompatibio alla “cattiva volontà” del nitoproprietà eEssi per questo motivonella possono deicasi, conbambino. liridefi e con interessano, meccaniche talimaggior da emergere parte dei flitti. L’adolescente in piena trasformazione dadel un la sopportare lettura (Dislessia le forzesimasticatorie, etrova Disturbo della questo Comprensione procedimento di vistacome filasico, psicologico eSerelazionale; egli deve Testo èpunto conosciuto Scritto), scrittura otturazione. (Disgrafi a lae lesione disortografi cariosa a) e i propri sentimenti, capire che livello ilèpoter calcolo Ipolpa primi sintomi del D.S.A. postale comprendere da(Discalculia). arrivare alla presente all’interno del di autonomia può realizzando raggiungere e identifi care ciò che sono essere osservati fin dall’ultimo anno della scuola dente si procede una cura canalare me-gli interessa e vuole conoscere, unquesto processo di dif-, dell’infanzia glio conosciuta neicome compiti devitalizzazione cheattuando riguardano pre-scrittura procediferenziazione dailinguaggio. genitori. LaQuesti maggior parte dei ragazzi pre-lettura mento abbraccia e nel una seconda branca bambini chiamata incontrano endoriescee ad attraversare adolescenziale della vere proprie difficoltàil processo sia nei primi anni della escuola giovane sia etànei adulta con suffi ciente ducia, a primaria successivi gradi . Ad serenità esempio,e ifibambini volte invece questo spesso passaggio può essere vissuto come dislessici compiono inversioni di lettere o sillabe fontelidialansia, tensioni e insicurezze. (es.: posto didieccessive il). Inoltre, si osservano difficoltà nel Il disagioinformazioni giovanile si in puòsequenza manifestare memorizzare comeattraverso i giorni comportamenti sociale, fobie della settimana, quali i mesi,ritiro le tabelline, ecc. eSiabbandoni è notato del spesso percorsoconfondono formativo la(scolastico che destra cone launiversitario) sinistra e cosìo del lavoro, ansia e attacchi panico,e dipendenze via. Allo stato attuale esistonodiindagini strumenti cheo abuso di alcol droghe, depressione, o disorindagano specifiecatamente i D.S.A e ladisturbi diagnosi defidini del comportamento alimentare, diffimediante coltà affettive nitiva viene posta da Specialisti esperti, test e relazionali, un’impasse o diquesto un blocco specifi ci verso laespressioni fine della di seconda primaria, per

evolutivo. Quando non è il ragazzo a chiedere aiuto direttamente e’ comunque importante cogliere la valenza coDott. Antonino Nanni Rosolia municativa dei comportamenti, unico fimodo garantire al bambino una maggiore maturazione sioforsescolastica. in quel Lemomento logica e un’ adeguata esperienza recenti per esprimere indicazioni in materia suggeriscono che già allauna fine diffi del coltàsi potrebbe o una sofferenza. primo anno della scuola primaria anticipare l’adolescenza il sospetto di profili funzionaliDurante compromessi al fine di è molto importante un atintraprendere degli l’uso specifidel ci” dialogo; training”mantenere che potrebbero teggiamento accogliente e prontoNegli aiuta favorire una riduzione del disturbo. ultimilaanni l’u- a donzia. Con questo procedimento siall’ascolto, estirpa polpa prevenire eventuali disagi e apermesso ridimensionare problemi so di software specifiall’interno ci hanno risultati del dente, presente dei canali,buoni alloggiati a chevolta sembrano insormontabili. questo dialogo per quanto riguarda ledelle abilità di Laddove base hanno motivato loro all’interno radici, che everrà rimpiazzarisulta difficilel’esercizio e siplastico manifestano segni di un possibile dasigillandoli partei degli interessati. Un tanotevolmente con materiale provvedendo al disagio ècon opportuno aiuto. bambino D.S.A. ochiedere con difficoltà di Una apprendimento mantenimento del dente all’interno della suavalutazione naturale tienefacilmente in considerazione i diversiche comportasipsicologica stanca molto ed è importante riceva posizione nell’arcata dentaria. menti e aspetti all’interno del funzionamento un adeguato supporto scolastico che tenga contoglobale dei dellapunti personalità, dellae propria suoi di debolezza che puòstoria, derivaredeldacontesto un’effica-in studio cuicollaborazione vengono vissuti e dellafamiglia specificità del momento ce traDentistico scuola, e professionisti. evolutivo. Dott. lucio Vianello V.le Verona 3/a Dott.ssa Cristina Dr a. Nanni RosoliaZago – sottomarina - Psicologa Clinica Psicologo - specializzato in Dsa Tel./fax 041-401133 per dell’apprendimento appuntamento eRiceve Difficoltà Medico ad adria e Rovigo Via Matteotti 79,chirurgo Conselve odontoiatra lucio.vianello@tin.it Cell.: 348 3468022 rosoliaantonio@gmail.com Convenzionato ulss 14 Mail: zago_cristina@virgilio.it Tel. 3455698160

Quando scegliere impianti sordità e problemi di udito sali del Mar Morto:gliun’antica Dimensione Udire, migliora la qualità dellarisultati vita Una terapia affidabile che consente i migliori con soluzioni quasi invisibili riabilitativi siainnovative estetici cheefunzionali a lungo termine

di zucchero ed incrementare invece l’uso di frutta IlRidurre sorriso l’apporto è unoladeisofferenza gesti più bellisemplice e spontanei che possiamo compiere, Un’alternativa terapeutica riabilitativa di eccellenza Quando delle persone adora i cibidadolci quindi Ilromodo può essere anche una ma èmaggioranza anchela ilun nostro “biglietto visita”. migliore perdipendenza infatti i ricercatori n apassato riabilitazione implanto-protediviene bene prezioso consuma quantità spesso elevate di zucchero aumen- dell’Università di Princeton e altri studi hanno dimostrato Il dott.

sica prevedeva due fasi chirurgiche ed un tandodiil attesa rischio d’ingrassare, di diabete, tempo di alcuni mesil’insorgenza prima di acmalattie cardiovascolari e addirittura tumori. Dal i è capitato spesso di osservacedere alla protesi con sostituzione dei denti punto di vista energetico, grammo di zucchero Salute orale salute re comeeiun genitori, dicasi fronte al apporta mancanti. Attualmente, ingenerale selezionati, si 4 calorie (kcal) come le proteine e meno della metà dellee macaUna corretta igiene orale aiuta a prevenire alitosi, disappunto e alla sofferenza può modificare il protocollo posizionando glicarie lorie apportate dai grassi (9 kcal). Però, è proprio lo zuclattie gengivali, e a conservare i denti con l’avanzare degli dei fi gli, in seguito ad un castigo o una impianti (radici artificiali) e caricandoli immecheroUna cheintervengano porta spesso all’eccesso energia squilibrando anni. bocca sanaapuò aiutarechirurgiche a ditenere lontano i disturbi sgridata, immediatamendiatamente grazie tecniche più Dott. Alessia il bilancio energetico. Perché? Gli zuccheri o carboidrati medici. Al contrario malattie gengivali aumentano il rischio te distraendoli, minimizzando il loro doMarcato di sofisticate, all’utilizzo di impianti in titanio possono essere complessi come quelli provenienti da problemi seri quali infarto, ictus, diabete e parti lore o facendoli ridere in un momento dalle elevate qualità biocompatibili e osteoin-prematuri. pasta, pane e cereali La bocca è una fi nestra su quello che succede nel resto deldi in cui il bambino sta ancora cercando di bloccare il pianto, tegrative, all’evoluzione dei mezzi diagnostici in genere, o semplici corpo: più del 90% di tutte le malattie che riguardano l’intero allontanare la paura, l’offesa o tutto ciò che lo ha scosso. e ad una conoscenza più approfondita dei provenienti dalla corpo causa segni efrutsintomi richiedono, orali. L’educazione e la disciplina però, coerenza pena tessuti coinvolti. ta (fruttosio) dal latte La saliva, protezione contro invasori nocivi l’emergere del seguente pensiero nei fi gli: “Sono così forte, Il carico immediato consiste in una tecnica che (lattosio) dallo zucLa saliva è una difesa del corpo contro gli organismi che ingestibile e pericoloso a tal punto che i miei genitori temono permette al paziente di avere denti fissi a poche ore chero da cucina (sacprovocano le malattie, come batteri e virus. La saliva conla mia disperazione? Se non sanno reggere un divieto, di distanza dalla fase chirurgica di posizionamento de-gecarosio) tiene anticorpi eindifese che distruggono o bloccano la stire ilinfatti mio estratto dolore e non sonoscientifi chiari nei messaggi, come gli impianti. Le evidenze cheloro hanno attestato Europa principalmente crescita dei batteri. Nonostante questo, oltre 1 miliardo posso io riporre la mia sicurezza e fi ducia in adulti insicuri?” che gli impianti inseriti attraverso la tecnica del caricodi barbabietola batteri di 500 specie diverse si moltiplicano nella bocca Idalla bambini con lorodacomportamento chiedono l’intervento immediato si ilintegrano perfettamente nell’osso, ga-in zucchero e nel resto ogni momento, formando costantemente la placca batterica, adulto non per porre fi ne alle loro sofferenze, ma per aiutarli rantendo la stabilità e successo nel tempo. mondo dalla canna da zucchero. Lounzucchero, rafuna collosa e sieincolore che Ilsilimite, attacca airegola, denti.sia adelriconoscerle, gestirle superarle. laintervento il rispetIlpellicola paziente che sottopone ad di fi nato (bianco) o più o meno integrale (bruno) apporta Cosa può succedere? to del loro pianto, della loro angoscia e paura gli consentono implantologia a carico immediato ha la possibilità di sempre Lo danegative cucina, ine quanto Se nonnotevoli cilesistesse lavavantaggi icalorie. denti regolarmente con spazzolino, filo e di aver un contenimento delle emozioni li fanno avere trazucchero cui: carboidrato semplice, viene utilizzato in fretta dall’orcolluttorio, la placca si può accumulare lungo il bordo sentire protetti, così che ogni loro relazione sociale sia guidata - Minima invasività dell’intervento chirurgicodelle e ganismo, mentre complessi sono a lento gengive creando unquelli ambiente per la formazione di da sentimenti d’effi cacia, sensoideale d’adeguatezza e dirilascio. sicurezlimitata perdita ematica; Gli zuccheri semplici come saccarosio, lattosio, glucosio, infezioni diverse: za. Il- principale sistema educativo preposto a tale obiettivo Riacquisizione immediata della funzione mahanno piùinfi facilità diI teorici essere consumati perchè dal •èfruttosio Gengivite (unapoche ammazione reversibile deiche bordi senza dubbio la famiglia. affermano essagenha sticatoria con limitazioni nell’alimentazione; punto di vista molecolare sono più semplici e quindi assigivali) due compiti preponderarti da svolgere: garantire lo sviluppo - Possibilità di tornare velocemente alla normale vita milabili. D’altra parte gli zuccheri complessi chenota troviamo Parodontite (un’infezione gengivale più anche esenza affettivo di ciascuno dei suoigrave, membri e gestire di•psicosociale relazione alcun disagio; nelsofferenza pane, prodotti da forno, pasta, legumi... hanno un come “piorrea”, malattia progressiva che può persino portala e il dolore senza che essi travolgano la mente. - Rapidità dell’intervento; processo metabolico diverso più lungo e quindi anche il re alla perdita dei denti) Succede spesso che in terapia arrivino situazioni nelle quali - Risparmio economico: effettuare l’intero inter-“I loro impiego è più duraturo. Talvolta il bisogno di zuccheLa parodontite genera danni in parte irreversibili: alito pesandolori non elaborati dalle persone direttamente coinvolvento in due sole sedute ravvicinate abbatte notevol-

Blefaroplastica: cosa c’è di nuovo? Dimensione udire

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risorsa per il benessere e la bellezza Il dr. Ottavo Franco Bellucco medico chirurgo specialista odontostomatologia

Per scoprire i benefici di questi antichissimi prodotti della natura, la Farmacia Tre Colombine presenta una serata a partecipazione gratuita: un “viaggio virtuale” in Terra Santa guidato dal Dott. Isawi, esperto italo-israeliano di Sali del Mar Morto. ’allungamento ’installazione di progressivo impianti della orali, vita sostituendo media, l’audenti mento mancanti, dellaconsente cosiddetta i migliori speranza risultati di vitasiahanno esteticiporche tato funzionali. e porterà sempre di più ad un aumento della fasciaGlid’età impianti degli ultrasettantenni. orali sono dispositivi Questocostituiti profondodamuuna tamento vite in titanio sta giàinserita producendo all’interno un incremento dell’osso delle mandibolare malattie, o mascellare, disfunzioni che e disadattamenti consente di sostituire tipici dellalefascia protesid’età denpiù tarieavanzata; con il supporto tra queste diretto ritroviamo dell’osso i problemi stesso. uditivi in forte L’implantologia crescita in tutto ilorale, mondochee che nel coinvolgono nostro studiooltre viene il 10% eseguita della dal popolazione Dr. Augello mondiale. Michele da oltre 15 anni, rappresenta La sorditàsenza è la dubbio maggiore unacausa terapiadella affidabile riduzione che della consente qualità i migliori della vita risultati e di disabilità. riabilitativi sia estetici che funzionali Le persone a lungo affette termine. da problemi uditivi subiscono una forte La terapia riduzione implantare delle proprie è indicata capacità per la sostituzione individuali chiudendosi di uno o piùcosì denti in semancanti stesse isolandosi oppure nel e dicaso conseguensi voglia za, rendere se la fisordità ssa unanon prostesi viene mobile trattatanel adeguatamente caso questa non e insiatempo, abbastanza nella maggior sostenuta.parte dei casi, possono associarsiUn disturbi requisito psichici essenziale quali asocialità per utilizzare e depressione. gli impianti è quello Sottovalutare di avere suffil’ipoacusia ciente volume può diessere osso residuo pericoloso nelle perché aree interessate. aggrava ulteriormente la patologia, comportandoSiunesegue recupero tramite più diffi un coltoso, piccolo intervento una riduzione chirurgico della memoria direttamente dei suoni in studio e degli dentistico. stimoli intellettivi. Tenere sottoDurante controllol’intervento il proprio viene udito inserito, effettuando dall’implantoperiodici elogo, semplici l’impianto controllinell’osso è dunque . L’intervento fondamentale è indolore, per pre-si venire, esegue curare in anestesia oppurelocale ricorrere e in sala a supporti sterile. uditivi che Nei correggere nostri protocolli operativi, dopo l’inserimento possono la perdita dell’udito. degliI Centri impianti per mantenere in salute tessuti procircoDimensione Udire offrono un iservizio stanti, dedichiamo una seduta di informazione alcapafessionale con la presenza di Audioprotesisti qualifi durante ogni la quale viene dell’udito, consegnatocon il passaporto ti,ziente per risolvere problema soluzioni implantare che non è alla che propria un documento riportecnologiche piùaltro adeguate perdita che uditiva.

che lo zucchero è una sostanza a cuiDiego il corpoLonghin si abitua fino a sentirne automaticamente il bisogno. Il neurosciente, ziato spostamento Bart Hoebele ritiene mobilitàche deilodenti, zucchero gengive abbia gonfi effetti e, sansul guinanti cervello emolto scostate similidaiadenti, quelli fiprovocati no nei casidagli gravistupefacenti. alla perdita dei Queste denti.constatazioni Senz’altro il fumo scientifi accentua che derivano parecchiodalil problema. fatto che Cosa tra gli fare? altri fattori lo zucchero attiva “la dopamina” e il Bisogna cervello eliminare associa alle gusto cause,dolce ovverodello fare zucchero più seduteuno di pulizia stato ravvicinate di benessere se c’è ed tanto euforia tartaro e dunque ed istruire il nostro il paziente corposumanda come mantenere te restano poi nel l’igiene sistema ae casa, come prescrivere i “fisegnali umi carsici” un di “bisogno collutorio passano, di a base e vengono di clorexidina, consegnati, infinedaieliminare membrizucchero”, fattori di unapredisponenti generazione questa è come a quelli il fumo. della generazione La prevenzione successiva dentale unaècheildelle modo spesso cause migliore si trova che per designata ottenere a una raccogliere, bocca sana pure e forte, non e fa parte avendo insorgere innanzitutto i mezzi la voglia dal per mente i costi. quotidiano, farviUna fronte con e semplici sostenere e facili il ricevuto”. gesti: di “dolce” Vetere M., in momen(2008) volta eseguito l’intervento e consegnati i den•Ogni Lavarsi i denti dovrebbe, dopo ogniquindi, pasto sentirsi principale ti diinstress dovere conouno emozioni diinfatti spazoffrire ti, l’itergenitore non è da considerarsi per nulla concluso, zolino al fi glio morbido; sicurezza in termini non solo negative. di calore Considerato e protezioper permettere una corretta integrazione e scongiurare •ne, Passare ma anche il filo diinterdentale capacità die/o gestire scovolini; leciò,esperienze consiglio stressanti a tutti di Dott.ssa qualsiasi complicanza è fondamentale che il paziente • non Sciacquare evitandole, con né collutorio rimuovendole, dopo lo spazzolamento; né ridurre minimizzandole, il più possibile ma Rita Smanio si sottoponga a controlli periodici anche ravvicinati, • riconoscendole Effettua una detartrasi e, assicurandogli una volta così, all’anno l’apporto una solida associata di affettività zucchero a visite dove verranno eseguite sedute di igiene professionalee periodiche semplice competenza assunto perper tenere continuare lalabibite, vita situazione in per modo addolcire sotto equilibrato. caffèSa-o mirate, radiografi eattraverso disempre accertamento e verifi checontrollo. cliniche. tè, dolcipiccole etc etc Incrementare invece l’uso did’esprimere fruttacure che eèil Poche ranno quindi laaccortezze consapevolezza quotidiane e la risparmieranno capacità pur sempre dolce assieme suoi(sentimento zuccheri possiamo visite dolore, piùnelle invasive sue varie inmafuturo. manifestazioni Una aivolta che la situazione di vuoto, è Dott. Montin ennio apportare nelmancanza, nostro tanta fibra,abbandono) sali minerali sotto isolamento, controllo, si puòorganismo pensare pericolo, a far perdita, ricrescere i tessuti gene eil Viapersi, gallucci 2/a vitamine. Aquando chidiproprio non può zucchero givali correre il rischio condividerlo, sia possibile, chee rinunciare diverranno questo saràallo dono oggetto prezioso del Tel. prossimo consiglio appuntamento. la steviasano cheedèautentico un dolcifidella cante 100% naturale per uno049/5342321 sviluppo personalità dei figli. Tribano (PD) derivato da una pianta. studio Dr.ssa alessia dentistico Marcato PsicologaDental Psicoterapeuta team s.r.l specializzata del in terapie studio Dietistico Dott. Montin giambattista dott. di coppia/famigliari Diego longhin ed individuali Dott.ssa Rita smanio Via g.Matteotti, 13 Campagna studio atma lupia via Pozzuoli (Ve) - 30010 13/b spinea e-mail: rita.smanio@libero.it Tel. 338/8356821 tel. (Ve) 0415140094 Cell. 3493610094 tel: 3491250982 Megliadino san Fidenzio (PD)

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