di Chioggia LA PIAZZA
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.1
È DISTRIBUITA DA
Finanze Il bilancio del Comune, oggetto di riflessione pag.
Demanio marittimo Timore per la riassegnazione delle concessioni
Sociale Avis, aumentano i donatori: sono 2117
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EDITORIALE
Amministrative, prove “tecniche” di politica
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
OSPEDALE, 15 MILIONI PER IL RINNOVAMENTO
Sarà un ospedale più moderno e rinnovato, tecnologicamente attrezzato e anche logisticamente ripensato nei percorsi e nell’organizzazione degli spazi. Funzionalità, efficienza e modernità sono i criteri che hanno ispirato il progetto di ristrutturazione del nosocomio di Chioggia. pag. 6
ALDO CESTER RICORDA NILLA PIZZI
La canzone “all’italiana”, melodica esiste ancora? Quasi un anno fa scompariva la “signora della canzone” Nilla Pizzi, la famosa protagonista della musica italiana degli anni ’50, cantante con la quale il chioggiotto Aldo Cester ha condiviso tanti ricordi sul palco in qualità di presentatore dei suoi spettacoli in giro per l’Italia ed anche all’estero. pag. 34
di Ornella Jovane
E
Pescatori esasperati, monta la protesta
La trasferta a Montecitorio, l’incontro col ministro, le sollecitazioni alle istituzioni locali: il mondo della pesca è in ginocchio
P
arlare di pesca oggi significa dover guardare in faccia la disperazione, l’angoscia, l’amarezza, ma anche la forza di una ribellione che si sta facendo sentire, giorno dopo giorno. È difficile fermare sulla carta l’evoluzione di una situazione che va modificandosi di ora in ora. Molti i settori che nei giorni precedenti sono andati “alla carica” a Montecitorio, per rivendicare le proprie ragioni, o semplicemente, per farsi ascoltare: i tassisti, i farmacisti, non per ultimi i pescatori. Ma
la crisi della pesca non è certo una novità; abbiamo cominciato a parlare in modo approfondito anni fa, quando iniziavano a crescere le preoccupazioni per una normativa europea che non tiene conto delle peculiarità del nostro mare. I pescatori hanno palesato fin da subito il loro disagio e i problemi che una normativa simile comportava: oltre trecento le imbarcazioni costrette al fermo, era il 2010. Oggi le cose sembrano peggiorare: l’aumento del costo del gasolio, con l’iva
portata al 21% sembra esser stata la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso”; di fronte all’ennesimo provvedimento che penalizza il settore, i pescatori hanno deciso di alzare la voce. La manifestazione tenutasi a Montecitorio lo scorso mese, è solo una delle tante tappe che hanno costellato il percorso delle marinerie di tutta Italia che, incontratesi qualche giorno prima, hanno deciso di recarsi presso i “luoghi del potere”. pagg. 4-5
’ metà gennaio quando dal blog di Chioggiazzurra, il pdellino Beniamino Boscolo, giovane stimato politico di Chioggia, rivolge a Lucio Tiozzo, consigliere regionale di lungo corso, anch’egli stimato politico di Chioggia, esponente del Partito democratico, alcune domande su questioni chioggiotte portate in Regione per sensibilizzare l’assessore preposto. Il consigliere Tiozzo nel rispondere cita spesso il collega del Pdl, Carlo Alberto Tesserin - anch’egli stimato ed esperto politico di Chioggia, autorevole presenza in Regione - sottolineando come in Consiglio regionale i chioggiotti si siano mossi insieme e in sintonia - indipendentemente dalla collocazione politica - per portare avanti le istanze della città. Peraltro tutt’altro che semplici: l’ospedale, il turismo e la spiaggia, la pesca... E sottolinea che insieme hanno ottenuto dei risultati. A questo punto l’acuto Beniamino Boscolo azzarda una domanda. La introduce, la giustifica, tergiversa e poi alla fine si decide: ma che il “modello” Monti abbia fatto scuola anche a livello locale e in Regione stia prendendo forma quell’assetto politico di una maggioranza multicolore fondata sulla tregua in nome del bene comune?La domanda risulta tutt’altro che improbabile. continua a pag. 3
o.jovane@lapiazzaweb.it
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La pesca ha ancora un futuro? di Enzo Fornaro*
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a crisi dei consumi e il rincaro del gasolio hanno determinato, per la pesca di cattura in mare, una situazione insostenibile in quanto le singole imprese non sono i grado di fronteggiare i costi mediante il ricavo dalla vendita del pesce nei mercati. continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
1
Amministrative, prove “tecniche” di politica Asl 14
INCONTRI DI FORMAZIONE PER ASPIRANTI MEDICI Un’occasione per confrontarsi direttamente con la professione . E’ questa la finalità degli incontri organizzati dall’Asl 14 rivolti agli studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia che sono residenti nei comuni di Chioggia, Cavarzere e Cona. L’obiettivo è quello di far conoscere agli aspiranti medici l’attività sanitaria svolta all’interno delle strutture dell’Azienda Ulss 14 con lo scopo di contribuire alle loro scelte professionali future. Nel corso di questi incontri si terrà conto delle richieste degli stessi studenti affinché l’offerta formativa possa essere rispondente ed efficace alle esigenze dei medici di domani, per i quali l’Asl metterà a disposizione il know-how e le strutture ospedaliere territoriali. Il primo degli incontri in programma si è svolto lo scorso 28 gennaio presso la sede dell’azienda nella sala riunioni di Villa Verde in via Madonna Marina, 500 a Chioggia. Ne seguiranno altri.
Da lungimirante politico quale egli è, Tiozzo sostiene di aver colto interessanti segnali che invitano a riflettere. “Non c’è nulla di concreto - risponde - ma si respira un’aria nuova anche in Regione. Non escluderei in futuro scenari inediti. E’ evidente che Pd e Pdl politicamente sono su posizioni tanto diverse e lontane, ma ci sono dei momenti in cui la politica deve saper fare un passo indietro per altre più urgenti priorità”. Tiozzo e Tesserin lavorano da anni in tandem e, si potrebbe dire, non fanno testo. Tuttavia che a tutti i livelli i partiti siano stati costretti alla sobrietà e concretezza appare chiaro. E necessario. Il prossimo 6 maggio ci sono le elezioni amministrative che saranno un test anche politico per capire, innanzitutto, come elettori stremati e fortemente provati dalla crisi economica e finanziaria torneranno a rapportarsi con partiti e candidati. Il Veneto si rivela un osservatorio interessante. Per via della Lega, forza d’opposizione al governo nazionale, che ha già annunciato per la prossima scadenza elettorale la corsa in solitaria. Sarà da capire il grado effettivo di gradimento della base per la scelta di non sostenere il governo Monti - certi sondaggi sembrerebbero dare indicazioni diverse da quelle ufficialmente divulgate - e quanto sia stata metabolizzata la lunga - e non proprio gradita soprattutto nell’ultimo anno - alleanza con Berlusconi. Ci sono poi le alleanze. Il Pdl, “scaricato” dalla Lega, corteggia l’Udc, del resto in Veneto sempre disponibile interlocutore, per sondare nuove unioni. Ma il Pd, che proprio nelle recenti elezioni a Chioggia era riuscito ad affermarsi sostenendo un candidato sindaco dell’Udc e dimostrando vincente la svolta moderata verso il centro, non vuole rimanere spettatore. Insomma in questo clima di fair play prevale il confronto e il dialogo, più sobrio ed elegante dello scontro frontale. Certo è che il prossimo 6 maggio la politica ritorna protagonista sulla scena. Sarà sufficiente e credibile per partiti e candidati proporsi in nuove combinazioni per rassicurare gli elettori che tutto è cambiato dopo Monti? Ornella Jovane
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UNA TARGA ALLA MEMORIA DEI DEPORTATI CHIOGGIOTTI
Inaugurata lo scorso 27 gennaio la targa in memoria dei chioggiotti internati che persero la vita nei campi di concentramento. In occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, il sindaco Giuseppe Casson ha scoperto la targa, affissa nel corridoi della Biblioteca civica C. Sabbadino, che riporta i trentadue nomi dei chioggiotti deportati dai nazisti nei campi di concentramento e sterminio. “La Shoah è una tragedia della storia dell’umanità e come tale l’umanità esige che non si ripeta più. E’ importante favorire una riflessione vivace nelle nuove generazioni, perché la memoria non divenga solo ricordo ma monito – ha spiegato il sindaco –. Per questo non poteva essere scelto come luogo migliore per collocare tale testimonianza la Biblioteca civica, crocevia di studenti e di giovani”. E’ intervenuto Sergio Ravagnan, presidente del Comitato storico-culturale dell’Anpi, mentre la targa è stata benedetta da Padre Rocco Tomei, direttore dell’Istituto Cavanis.
Chioggia URBANISTICA Nuova veste per Piazzale Perotolo
LAGUNA DI VENEZIA
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LA PROVOCAZIONE
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Salvagno: “Rifiuti spiaggiati, non paghiamo la pulizia”
CULTURA Il calendario europeo della scuola
Provincia
pag.
19
Basta alle grandi navi nel bacino di San Marco pag.
SPAZI APERTI
COMMERCIO
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Il turismo, le sue pontenzialità e le opportunità del web pag. 29
PERSONAGGIO
Debora Alibardi, la stilista-musicista pag.
24
pag.
Regione
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L’invasione dei grandi centri commerciali pagg. 36-37
AGENZIA DELLE ENTRATE Movida, evasione fiscale estesa pag.
39
Bilancio, poche conferme, tanti tagli pag.
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REGIONE
Dipendenze
UN AMBULATORIO AIUTERÀ A SMETTERE DI FUMARE E’partito a metà febbraio, l’ambulatorio per smettere di fumare, attivo presso il Poliambulatorio dell’Ospedale di Chioggia. Si tratta di un servizio che sarà a disposizione dei fumatori che richiedono una consulenza per liberarsi dalla dipendenza dal fumo di sigaretta. Attraverso un medico ed una psicologa esperti in tabagismo ciascun fumatore interessato sarà sottoposto ad un trattamento personalizzato che prevede, dopo una prima visita specialistica, a terapia psicologica individuale e/o di gruppo ed eventuali prescizioni di farmaci. Interrompere infatti la dipendenza psicologica dalle sigarette e tenere sotto controllo il bisogno fisiologico della nicotina sono infatti i due ambiti d’intervento per raggiungere l’obiettivo. Per accedere all’ambulatorio per smettere di fumare è necessaria la prenotazione alllo sportello Cup o telefonando al call centern 848800997 con l’impegnativa del proprio medico di famiglia o del medico ospedaliero per “Visita specialistica per disassuefazione dal fumo”. Le visite si effettuano per appuntamento il lunedì dalle 14,30 alle 18 . Info 0415534475.
Teatro
IL MISTERO BUFFO DI PAOLO ROSSI Va in scena il prossimo 3 marzo, alle ore 21,00, al teatro Don Bosco inserito nella XVIII stagione di “Acqua Alta” lo spettacolo “Il mistero Buffo”. E’ la proposta nella versione pop 2.0 di e con Paolo Rossi, regia di Carolina De La Calle Casanova, musiche composte ed eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila con la partecipazione di Lucia Vasini.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl
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Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Venezia Padova Rovigo Treviso
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Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 gennaio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Argomento del mese SALE LA PROTESTA La trasferta a Montecitorio, l’incontro col Ministro Catania, le sollecitazioni alle istituzioni locali, il mondo della pesca è in ginocchio e chiede attenzione. Le difficoltà sono sempre le stesse: caro gasolio e le normative europee che non tengono conto delle peculiarità dell’Alto Adriatico
Pescatori esasperati da
di Francesca De Luca
I politici locali al fianco dei pescatori nella protesta: “La situazione è drammatica”
Padoan: “Da tempo la pesca non interessa più al governo italiano. Ma ce lo devono dire”
P
arlare di pesca oggi significa dover guardare in faccia la disperazione, l’angoscia, l’amarezza, ma anche la forza di una ribellione che si sta facendo sentire, giorno dopo giorno. È difficile fermare sulla carta l’evoluzione di una situazione che va modificandosi di ora in ora. Molti i settori che nei giorni trascorsi hanno “assaltato” Montecitorio, per rivendicare le proprie ragioni, o semplicemente per farsi ascoltare: i tassisti, i farmacisti, non per ultimi i pescatori. Ma la crisi della pesca non è certo una novità; abbiamo cominciato a parlare in modo approfondito anni fa, quando iniziavano a crescere le preoccupazioni per una normativa europea che non tiene conto delle peculiarità del nostro mare. I pescatori hanno palesato fin da subito il loro disagio e i problemi che una normativa simile comportava: oltre trecento le imbarcazioni costrette al fermo, era il 2010. Oggi le cose sembrano peggiorare: l’aumento del costo del gasolio, con l’iva portata al 21% sembra esser stata la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso”; di fronte all’ennesimo provvedimento che penalizza il settore, i pescatori hanno deciso di alzare la voce. La manifestazione
VERONA INCONTRO COL MINISTRO CATANIA
Manzato chiede di tener presente le specificità
I
l ministro Mario Catania ha inaugurato la centodecima edizione di Fieragricola a Verona lo scorso 2 febbraio. Ad attendendo, all’esterno di Veronafiere, oltre un centinaio di pescatori di Chioggia e di Portotolle, l’assessore veneto con delega alla Pesca Franco Manzato, e i consiglieri regionali Lucio Tiozzo e Graziano Azzalin, di Chioggia e Rovigo. I rappresentanti delle cooperative hanno sottolineato i problemi che affliggono il settore: caro gasolio, normative europee che prevedono l’utilizzo di reti a maglia larga, introduzione della licenza a punti, e i vari problemi economici che gravano sul comparto e che hanno causato diversi licenziamenti. Il tema delle direttive comunitarie è stato al centro dell’attenzione di Manzato e Catania. Se il ministro ha sostenuto che le norme non si possono in alcun modo ignorare perché “gli stock delle specie pescabili sono sempre più ridotti ed hanno bisogno di essere salvaguardati per le generazioni che verranno”; Manzato rimarca l’inadeguatezza delle stesse direttive, che non tengono in considerazione le specificità dell’alto Adriatico, e che si estendono, in maniera generalizzata, dai profondissimi mari nel nord al nostro, nel quale vivono pesci di dimensioni evidentemente differenti. Il ministro ha concesso solo pochi secondi all’assessore regionale, giusto il tempo di consegnare il documento stilato dal tavolo di lavoro. Ora tutti sono in attesa del 16 febbraio, data in cui il ministro incontrerà i rappresentanti del distretto dell’Alto Adriatico (Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia) per ascoltare le richieste dei pescatori, e studiare una strategia che sia in grado di dare delle risposte alle criticità che molti di loro vivono. F.D.L.
tenutasi a Montecitorio lo scorso mese, è solo una delle tante tappe che hanno costellato il percorso delle marinerie di tutta Italia che, incontratesi qualche giorno prima, hanno deciso di recarsi presso i “luoghi del potere”. I politici, da destra a sinistra con i pescatori, in maniera bipartisan. Ad appoggiare la loro protesta contro le novità introdotte dal governo Monti (aumento del gasolio, licenza a punti che può comportare anche la revoca della stessa, l’applicazione di normative europee indifferenziate, già recepita dal precedente governo Berlusconi, ecc…) sono anche Lucio Tiozzo e Carlo alberto Tesserin (consiglieri regionali chioggiotti, rispettivamente in quota PD e PDL) che hanno promosso l’ennesimo incontro con l’assessore regionale Franco Manzato il quale ha dichiarato: ‘’I pescatori hanno ragione. Siamo al loro fianco per far sentire la vicinanza delle istituzioni e appoggiarne le richieste di fronte al Governo. Prepareremo con l’unità di crisi un documento, che porterò e illustrerò personalmente al ministro Mario Catania, dove si elencano difficoltà e possibili rimedi, anche a fronte dell’eccessiva burocratizzazione del rapporto con le Amministrazioni statali interessate. E continua: “La
situazione richiede responsabilità dei comportamenti di tutti, pescatori, istituzioni e governo che devono operare nel concreto, ciascuno per le proprie responsabilità per fronteggiare una situazione di oggettiva drammaticità”. Intanto Lucio Tiozzo si è fatto promotore di una interrogazione regionale con richiesta di risposta immediata, controfirmata anche dal consigliere polesano, Graziano Azzalin (anch’egli in quota Pd) nella quale si chiede alla Regione “Di farsi parte attiva nei confronti del Governo per ottenere anche per il settore della pesca, in seria difficoltà per il convergere di provvedimenti nazionali e comunitari, l’applicazione dell’Iva sul carburante al 10 per cento come previsto per il settore dell’agricoltura e della pesca nelle acque interne, al fine di salvaguardare un’attività economica tra le più radicate e antiche della nostra Regione, parte integrante del patrimonio socio-culturale della comunità veneta e di assoluto rilievo sul piano occupazionale”.
Argomento del mese 5 Il caso
dai problemi di sempre La denuncia Denis Padoan, vicepresidente di Armatori di Chioggia
“La Ue ci impone regole che ci impediscono di lavorare” di Francesca De Luca
“V
ogliamo sapere se per il Governo italiano la pesca è una priorità’’’ ha ribadito l’assessore regionale all’Agricoltura e alla pesca, Franco Manzato, ma da diversi anni a chiederselo sono i pescatori. A Chioggia la crisi della pesca si fa sempre più preoccupante. A denunciarlo è Denis Padoan, uno di più accesi manifestanti, vicepresidente della fondazione Armatori di Chioggia, presente al tavolo di crisi regionale come rappresentante di Federpesca; un uomo che la situazione la conosce nel dettaglio. Denis era presente alla manifestazione di Roma. In merito all’incontro avvenuto con il sottosegretario, Padoan non si sbilancia “sono stati ricevuti tre rappresentanti, ma non è stato detto nulla di concreto. Il sottosegretario ha chiesto tempo per poter portare le nostre istanze in commissione, null’altro. Al momento nessuna risposta concreta”. Secondo lui “la pesca italiana è stata svenduta, agli ultimi governi non interessa più. Dovrebbero però avere il coraggio di dircelo. La comunità europea non può imporci delle regole che ci impediscono di lavorare, o peggio, che trasformano il nostro lavoro in un’attività illegale”. A Chioggia, la situazione è al collasso, soprattutto per i pescatori che operano entro le tre miglia. “centonovanata barche a Chioggia, fra piccola pesca e altura, hanno spento i motori. Nel 2011 sono saltate una decina di ditte e quest’anno potrebbe andare anche peggio”. Per quanto riguarda l’ipotesi di sciopero a oltranza, paventato da alcune marinerie, Padoan è chiaro “ad oggi, non abbiamo le forze per sostenere un sciopero ad oltranza”.
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I motivi della protesta
Norme Ue e licenza a punti R
oberto Penzo, presidente dell’Associazione armatori della Pesca di Chioggia, in provincia di Venezia, è diventato il simbolo della protesta dei pescatori. Il suo volto insanguinato, che ha fatto il giro d’Italia, conferma il triste epilogo delle manifestazioni italiane che, troppo spesso, finiscono a manganellate. Solo la protesta, che si è fatta sentire con forza, che ha sfidato il commercio, quando i pescatori hanno deciso di incrociare le braccia e non prendere il mare, ha fatto sì che la problematica della pesca venisse considerata adeguatamente. Grazie alla protesta dei pescatori si inizia a parlare di normative europee fortemente penalizzanti, soprattutto per l’Alto Adriatico, che inibiscono le possibilità di pesca e il regime di libera concorrenza. Eppure queste non sono un novità, le associazioni di categoria lanciarono l’allarme già anni fa, rimanendo inascoltate; la politica era troppo impegnata a pensare ad altro, e la pesca continuava a svolgere il ruolo di “Cenerentola d’Italia”. Alle vecchie, e irrisolte, problematiche, si sono aggiunti il caro gasolio (che però sembra esser stato mero frutto di “mal interpretazione delle normative comunitarie” e sembra quindi esser destinato a I pescatori scomparire) e la licenza a punti. La licenza di pesca a punti, orga- denunciano: normative nizzata sulla falsariga della licenza di fortemente penalizzanti guida, è stata motivo di accese discus- soprattutto sioni. Ad ogni infrazione commessa per l’Alto Adriatico vengono tolti dei punti, in base al tipo di infrazione, fino ad un massimo di perdita di novanta punti, momento in cui scatta il ritiro della licenza e la cancellazione della barca dal registro. Ciò che crea ancor più problemi è che la barca può essere sequestrata, e i pescatori possono essere costretti al fermo pesca per mesi. La licenza ritorna allo stato originario solo nel caso in cui non si commetta nessuna infrazione nel corso dei tre anni successivi. Tra le infrazioni più temute dai pescatori figura quella sulla pesca di esemplari sottotaglia (cinque punti), infatti, la legge comunitaria in materia di pesca e acquacoltura ha introdotto un inasprimento generalizzato delle sanzioni. Non vi è distinzione sostanziale tra chi si trova in situazioni di volontaria infrazione delle regole e coloro che, invece, pur utilizzando attrezzature a norma di legge, catturano pesci sotto misura; pesci che, considerate alcune specie tipiche del nostro mare, sono di piccola taglia sebbene adulti. È il caso, ad esempio, delle cosiddette “acquadelle”, un pesce che viene pescato adulto, ma di piccole dimensioni, che veniva pescato in mare nel periodo invernale e quindi in un periodo di non riproduzione. F.D.L.
6 L’approfondimento Ospedale L’assessore regionale Coletto illustra il progetto
15 milioni per il rinnovamento Accantonata l’intenzione di realizzare una nuova struttura, la Regione punta ad un consistente intervento di ammodernamento e ampliamento di Ornella Jovane
S
arà un ospedale più moderno e rinnovato, tecnologicamente attrezzato e anche logisticamente ripensato nei percorsi e nell’organizzazione degli spazi. Funzionalità, efficienza e modernità sono i criteri che hanno ispirato il progetto di ristrutturazione del nosocomio di Chioggia a cui la Regione ha destinato 15 milioni di euro. E’ stato lo stesso assessore veneto alla Sanità, Luca Coletto, ad illustrare il progetto - predisposto dai tecnici della Regione consentendo in questo modo un significativo risparmio di risorse - a dare l’annuncio a fine dicembre dello scorso anno. “Dopo tante parole - ha commentato - ecco un progetto concreto, che abbiamo inserito tra quelli prioritari da finanziare con i fondi del Cipe nazionali e che già ha avuto il via libero del nucleo di valutazione del Ministero della Sanità”. I lavori di ristrutturazione e ampliamento consistono nella realizzazione di una nuova piastra servizi ai piedi del monoblocco: sarà ricostruito, ampliato, il Pronto soccorso,
vi saranno realizzate 5 nuove sale operatorie, verrà completata la Radiologia. Sarà pensato un nuovo accesso al Pronto soccorso, del tutto indipendente da quello del pubblico. Nel vecchio Pronto soccorso sarà realizzata l’area di osservazione breve. Complessivamente la ristrutturazione e l’ampliamento avranno un costo di 11 milioni e 128mila euro, i restanti 3 milioni e 872mila euro verranno invece spesi per l’adeguamento degli impianti tecnologici. Se ne sta valutando ora la fattibilità per poi passare, una volta sbloccati i fondi, al progetto preliminare quindi, secondo l’iter canonico, a quello definitivo e infine esecutivo. Un percorso che sarà compiuto nei prossimi anni per il quale l’assessore regionale stesso si è impegnato tuttavia a garantire tempi brevi relativamente all’erogazione dei fondi. Imminente invece è l’avvio dei lavori relativi all’adeguamento alberghiero dell’ospedale, un intervento già finanziato per 2milioni di euro. “Chioggia conta circa 50mila abitanti Tel. e fax T
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L’ospedale di Chioggia che nel periodo estivo aumentano esponenzialmente. C’è quindi l’oggettiva necessità di dotarla di un ospedale funzionale, che risponda ai criteri moderni oggi indispensabili” ha valutato ancora Coletto che ha promesso una struttura dotata di tutto ciò che serve per garentire efficienza. A regime, l’ospedale sarà dotato di 200 posti letto. Soddisfazione per il risultato ottenuto è stata espressa dai due consiglieri regionali chioggiotti Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin. Compiaciuto il commento del sindaco di Chioggia Giuseppe Casson che ha elogiato il proficuo lavoro di squadra.
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NEWS Nomine
PRESTO ANCHE IL NOME DEL PRIMARIO DI UROLOGIA
L
’Asl 14 può tirare un sospiro di sollievo, sono state infatti ufficializzate le nomine dei primari di tre unità operative fondamentali come la Chirurgia, l’Anestesia e la Cardiologia. Il direttore generale Giuseppe Dal Ben ha sbloccato una situazione che aveva destato molti problemi. A guidare il reparto di Chirurgia è Salvatore Ramuscello, di provenienza veneziana, è stato responsabile di struttura semplice e del Day surgery Multidisciplinare presso l’Asl 12 di Venezia. Il primario di Anestesia invece, Massimo Tedesco, è stato a capo dell’unità operativa semplice di terapia del dolore acuto post operatorio, oltre che coordinatore delle sale operatorie dell’ospedale dell’Angelo di Mestre. A guidare il reparto di cardiologia è stato scelto un interno, Roberto Valle, apprezzato in città, è stato responsabile della Terapia Intensiva Cardiologica (Utic) di Chioggia, è membro del Consiglio direttivo nazionale dell’Associazione dei cardiologi italiani e fellow dell’American College of Cardiology e della European Heart Association. Un reparto quest’ultimo di grandissimo prestigio, visto il recente premio ottenuto a San Marino per aver presentato un’idea innovativa e rivoluzionaria di telemedicina atta a consentire il monitoraggio a distanza dei propri pazienti con pacemaker e defibrillatore. Le associazioni di volontariato del territorio, tra cui “Cittadinanzattiva” e “Cuore amico”, hanno accolto con entusiasmo la notizia della nomina dei primari e l’arrivo di 15 milioni di euro necessari per ristrutturare l’ospedale. Un’ultima novità è l’apertura del Miriam Vianello concorso per il primario di Urologia.
Interventi di ristrutturazione
PIÙ ACCOGLIENTE L’ACCESSO ALL’OSPEDALE
C
ompletati alcuni interventi di ristrutturazione dell’ingresso, la tinteggiatura delle pareti, la sistemazione del display numerico taglia code, il riordino della sala d’attesa, opere che rendono più accogliente l’accesso, più efficiente l’erogazione dei servizi e meno stressante l’attesa. Sono cambiati anche gli orari di sportello CUP/Cassa che a partire dal 30 gennaio sono iniziati anticipatamente dalle ore 7,30 alle ore 16,30 dal lunedì al venerdì, il sabato dalle ore 7,30 alle ore 12. L’orario del call center resta invariato. Dal 23 gennaio scorso è stato attivato un punto accoglienza che svolgerà funzioni di informazione ed accompagnamento dell’utenza al primo contatto con la struttura ospedaliera, dalle ore 8.00 alle ore 13.00, dal lunedì al venerdì, il recapito telefonico è 041-5534 215.
CUORE, UNA CHIAVE PER VIAGGIARE TRANQUILLI
U
na chiavetta Usb può anche salvare la vita. La tecnologia giunge in soccorso di chi ha importanti cardiopatologie o dei diabetici o anche di chi, pur non avendo significativi problemi di salute, si imbatte in un episodio acuto di malessere. L’associazione di volontariato onlus “Cuore amico” fra gli innumerevoli nuovi progetti, presenta la “Chiave per viaggiare tranquilli”. Si tratta in sostanza di una pen-drive da portare sempre con sè, allacciata ad un portachiavi o dentro la borsa, da utilizzare in caso di necessità. Il valore del dispositivo è naturalemente nelle informazioni che esso custodisce. In questo caso di carattere medico: registrati in pdf, in modo da poter essere letti in qualunque computer d’ospedale, infatti vi saranno i dati personali relativi ai più recenti referti cardiologici, diabetici o di qualsiasi altra importante patologia e relativa terapia. In un file specifico di “Personal information” possono essere memorizzate anche copie dei documenti relativi ai dati anagrafici, con l’indirizzo e il telefono, al gruppo sanguigno, ad eventuali allergie, oltre alla copia della tessera sanitaria, del codice fiscale, della patente oltre che dell’ospedale di riferimento. In caso di malore in viaggio o di eventuale incidente che richiedano il ricovero in ospedale, la chiavetta può rivelarsi preziosa per fornire tutte le informazioni utili al medico che presta le prime cure. L’associazione “Cuore amico” perciò con questo progetto a partire da gennaio si è messa a disposizione per provvedere
alla memorizzazione nella chiavetta usb dei documenti che ciascun cardiopatico interessato all’iniziativa vorrà fornire rivolgendosi direttamente alla sede operativa presso la Cardiologia dell’ospedale di Chioggia. Sia la chiavetta usb che il lavoro di memorizzazione dei referti medici sono a titolo gratuito anche se l’auspicio è quello di racimolare, attraverso offerte libere, una piccola somma per provvedere sall’acquisto di altre pen-drive. “Tutti - osservano e consigliano dall’associazione - anche le persone sane, dovrebbero portare con sè una chiavetta, non solo con il duplicato dei propri documenti ma anche con un elettrocardiogramma: a volte un piccolo evento cardiologico può passare inosservato anche ad un occhio esperto se manca un paragone con un elettrocardiogramma precedente. Una più veloce comprensione dei sintomi da parte del medico, in caso di ricovero fuori dalla propria Ulss, può essere determinata proprio dai documenti memorizzati nella chiavetta Usb”. Info 041402088-0415534503; cell.03286621413; e-mail info@cuoreaO.J. micochioggia.org
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8 Chioggia L’Intervento
Comune
La pesca ha ancora un futuro?
Bilancio di previsione Pat, centro storico e risorse dalla Legge speciale
Le priorità per il futuro prossimo di Francesca De Luca
NEWS
A
Giuseppe Casson e Mauro Boscolo
al gastronomico, come il vero volano che può far rinascere la nostra città portando con sé la maggior parte delle opportunità di occupazione nel nostro territorio, anche riconvertendo, da questo punto di vista, i settori tradizionali di pesca, orticoltura e portualità”. Mauro Boscolo, focalizza l’attenzione sulla struttura del bilancio, “composta da tre piani triennali: uno per le opere pubbliche, uno per le alienazioni e uno per il patto di stabilità”. Le maggiori criticità, secondo il capogruppo del Pd, “sono nel settore manutenzioni. Cercheremo di preparare un piano di interventi mirati che in un paio d’anni ci permetta di risolvere le tante situazioni di disagio esistenti nelle scuole, palestre e strade cittadine”.
segue da pag.
1
Credo che il modello di sviluppo che ha accompagnato il comparto negli ultimi venti anni sia da rivedere profondamente e da ripensare a partire dalla nuova Politica Comune della Pesca in corso di elaborazione a Bruxelles che deve definire regole generali ma consentire una concreta attuazione nelle situazioni specifiche dell’Area Mediterranea ma in particolare Adriatica. Temiamo però che anche questa fase di legislazione Comunitaria non ci sarà favorevole. Il governo delle regole della pesca sono di stretta competenza europea ed i margini nazionali assolutamente ridotti e subordinati alla regolamentazione Comunitaria. Le stesse Regioni agiscono all’interno di programmi strategici ed operativi che offrono pochi spazi a fantasie compositive dopo l’introduzione del Reg. Mediterraneo. Purtroppo gli incontri tra i pescatori e gli amministratori locali sono quasi sempre uno sfogatoio senza reali vie d’uscita e anche le possibili rimodulazioni di fondi di pertinenza delle Regioni espongono a percorsi incerti. Ma cosa potrebbe influire sul sistema per renderlo più duttile, meno dipendente dai costi energetici e dalla legislazione Comunitaria e da tutto il resto? Noi crediamo che una maggiore presa di responsabilità da parte di tutte le componenti del sistema pesca potrebbe orientare in modo più consapevole la strategia delle imprese per ritrovare quote di mercato, margini di guadagno all’interno della filiera del valore e remunerazione per i marittimi. Anche sotto questo aspetto però devono finire le ambiguità ed i doppi giochi: il prelievo delle catture deve essere compatibile con la capacità di riproduzione delle scorte naturali marine, messe a repentaglio da una pesca sempre più invasiva e meno attenta alla compatibilità di accesso alla risorsa. Dobbiamo modulare meglio la nostra capacità di cattura e di offerta sul mercato, tenendo conto della concorrenza in particolare sul mercato Adriatico di Croazia e Dalmazia. Serve uno scatto di reni, il potenziale biologico, la tradizione storica delle nostre marinerie dove spiccano Chioggia, Caorle, Pila di Scardovari, centri di eccellenza sul piano quantitativo e per Pila anche qualitativo, possono attraverso la condivisione di strategie di gruppo formulare proposte gestionali efficaci, mettendo da parte egoismi e rivalità fuori luogo. *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto
Le critiche. Gilberto Boscolo chiede una riorganizzazione di personale e competenze in Comune
DOLFIN (LEGA NORD): “BILANCIO DI PREVISIONE, NON SE NE SA NULLA”
nche a Chioggia, le polemiche non mancano, “con questa Amministrazione” accusa Marco Dolfin, capogruppo in consiglio comunale per la Lega nord, “non si sanno le cose. Tutto il Consiglio non sa cosa questa Giunta stia facendo e pensando, soprattutto in termini di previsione di bilancio, vero banco di prova di una maggioranza e di un sindaco, con il quale si palesa la sua capacità, o meno, di esser in grado di operare e governare; noi ad oggi non sappiamo ancora nulla”. “Ad oggi, nessuna commissione-bilancio è stata convocata, dunque come posso suggerire o parlare di come poter operare per il bene della città di Chioggia? Come
stabilire su quali settori si può operare, togliere o incrementare risorse?” continua amareggiato. Secondo Gilberto Boscolo, capogruppo del Movimento cinque stelle, invece, l’amministrazione dovrebbe innanzitutto “assumere un nuovo dirigente ai Lavori Pubblici. Quello attuale, infatti, si occupa anche di anche Edilizia Privata e Urbanistica, settori troppo importanti per poter essere gestiti da una sola persona in modo adeguato”. Inoltre “serve anche una riorganizzazione del personale e degli uffici, con chiarimento sulle competenze di ognuno. Sono troppo frequenti le sovrapposizioni di competenze e lo scarso
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A fine anno il sindaco aveva assicurato il rispetto del Patto di stabilità 2012. “Siamo in difficoltà per il decremento dei trasferimenti agli enti. Dovremo fare scelte gravose, ma non verranno ridotte le risorse destinate al sociale
febbraio e tutti i Comuni d’Italia parlano di bilancio dell’anno a venire. Dove investire? In che settore risparmiare? In che modo è possibile effettuare uno “spostamento” dei fondi da un settore ad un altro, magari maggiormente in crisi? Ed ogni Comune ha la sua polemica: chi vorrebbe investire di più nella sanità, chi nella cultura, chi nei settori di produzione. “Quanto mai fondamentale è saper gestire al meglio i fondi di cui i Comuni (enti di massima prossimità con il cittadino) dispongono - ricorda Mauro Boscolo, capogruppo del Partito democratico, - per questo credo sia fondamentale che tutti i consiglieri e le varie commissioni, abbiano il tempo di ponderare le proprie scelte. Purtroppo se non viene rivisto il Patto di stabilità avremo, come tutti i Comuni, grandi difficoltà”. Al centro dell’attenzione del sindaco ci sono le questioni spinose del Pat, della riqualificazione del centro storico e del trasferimento del mercato ittico. “Il Pat è il nuovo strumento con cui viene disegnata la città del futuro. Si tratta di scelte strategiche fondamentali. Siamo pronti inoltre a dare battaglia strumento del project financing, nell’area di Punta perché le risorse legate alla Legge Speciale, già con- Colombi”. cordate, vengano mantenute” sostiene il primo cittaAltri progetti importanti in via di definizione sono dino Giuseppe Casson. Per quanto riguarda il centro legati al mondo della pesca, in accordo con Bruxelles storico, invece, “è in fase di e con la Regione, e al settore avvio il progetto che consentirà Casson risponde del turismo, con le azioni intradi rendere il salotto della città all’opposizione: “Niente prese contro l’erosione costiera proclami preferiamo accogliente e decoroso”. e per la pulizia della battigia. Per il mercato ittico all’in- lavorare per risultati Anche per Marcellino Bogrosso sembra essere vicina la concreti in silenzio” scolo, capogruppo della lista ricollocazione nella nuova zona civica Casson, uno dei settori portuale. “Assieme agli enti interessati, Camera nei quali è necessario investire è quello del turismo. di Commercio e Aspo, - prosegue Casson - stiamo “Credo sarebbe importante - sottolinea - cominciare pensando di portare il nuovo mercato, per il quale a considerare il turismo, nelle sue varie accezioni, sarà necessario l’intervento dei privati attraverso lo che vanno dal balneare al culturale, dall’ambientale
di Enzo Fornaro*
Marco Dolfin e Gilberto Boscolo coordinamento tra vari uffici”. Secondo Gilberto Boscolo ci sono inoltre dei settori trascurati, che vanno invece potenziati, quali “la manutenzione ordinaria delle strutture pubbliche, una migliore qualità dell’offerta scolastica pubblica, una maggiore promozione turistica della città”. F.D.L.
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10 Chioggia Il caso Istituito in Comune il Comitato unico di garanzia
Il Cug garantisce le pari opportunità L’assessore Vianello: “Un passo importante per incrementare e tutelare il benessere di tutti i lavoratori e contrastare qualsiasi forma di discriminazione” di Marta Boscolo
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al 2012 vi è un nuovo organismo che vigila sulle pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. E’ il Cug, il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, nominato con apposita determinazione, firmata dal Segretario Generale del Comune di Chioggia. Ai membri del nuovo organismo
Il Comitato avrà anche funzioni consultive su formazione, definizione orari e flessibilità lavorativa
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vengono attribuite, unificandole, tutte le funzioni che la legge e i contratti collettivi attribuivano ai Comitati per le pari opportunità e ai Comitati paritetici sul fenomeno del mobbing. Sono quindi entrati a far parte del Cug, come rappresentanti delle organizzazioni sindacali: Giusy De Bei (Uil), Vanessa Penzo (Cisl), Dorella Spolaor (Cgil). Supplenti:
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Mike Tiozzo Pagio (Uil), Fabio Bullo (Cisl), Maria Alfiero (Cgil). L’amministrazione comunale sarà invece rappresentata dal dottor Paolo Ardizzon, da Germano Costa e Paola Zennaro con supplenti Marialisa Freguggia, Gianna Ballarin e Carolina Nanni. La presidenza del Comitato unico viene affidata al dirigente del settore Cultura, sport e politiche formative, dottor Paolo Ardizzon. Si tratta di un passo importante per incrementare e tutelare il benessere di tutti i lavoratori e per contrastare qualsiasi forma di discriminazione e violenza morale o psichica. Il Cug avrà il compito di predisporre piani di azioni per favorire l’eguaglianza sul lavoro tra uomini e donne, di promuovere e potenziare politiche di conciliazione tra vita privata e lavoro e quanto necessario per consentire la diffusione della cultura delle pari opportunità. Cercherà di approfondire temi di competenza sulla contrattazione integrativa, di attuare varie iniziative e azioni positive in base alle direttive dell’Unione europea nell’ambito dell’affermazione del lavoro
della pari dignità delle persone. Si occuperà inoltre dell’analisi e della programmazione di genere, che consideri le esigenze delle donne e quelle degli uomini, della diffusione delle conoscenze e delle esperienze e di altri elementi informativi, documentali, tecnici e statistici sui problemi delle pari opportunità e sulle possibili soluzioni adottate da altre amministrazioni o enti. Proporrà azioni per favorire condizioni di benessere lavorativo e azioni positive, interventi e progetti, come indagini di clima, codici etici e di condotta. “Con la firma di questo atto anche nel nostro Comune potrà iniziare il lavoro del Cug – ha commentato l’assessore alle Pari opportunità, Silvia Vianello - per difendere i diritti dei lavoratori, attraverso la tutela del loro benessere, contrastando il mobbing e garantendo gli stessi diritti a tutti, senza alcuna differenza di genere, età, orientamento sessuale, razza, origine etnica, disabilità, religione e lingua”. Il Comitato avrà anche funzioni consultive per progetti di riorganizzazione dell’am-
L’assessore Silvia Vianello ministrazione di appartenenza, piani di formazione del personale, orario di lavoro, forme di flessibilità lavorativa e interventi di conciliazione, criteri di valutazione del personale e compiti di verifica sui risultati delle azioni, dei progetti e delle buone pratiche in materia di pari opportunità, sugli esiti delle azioni di promozione del benessere e prevenzione del disagio, sull’assenza di ogni forma di discriminazione, diretta ed indiretta nell’accesso, nel trattamento e nelle condizioni di lavoro, nella formazione professionale, negli avanzamenti di carriera e nella sicurezza sul lavoro.
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NESSUNO STOP PER LA MEDIAZIONE LINGUISTICA
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essuno stop per la mediazione linguistica nelle scuole. Anche quest’anno infatti la Giunta comunale ha deciso di sostenere il progetto finalizzato all’integrazione degli stranieri dal titolo “Il mondo in una classe”, rivolto ai minori delle classi primarie e secondarie di primo grado. Sarà gestito dall’associazione di volontariato Carità Clodiense, che fin dall’anno scolastico 2003/04, opera per agevolare il processo di integrazione sociale tra gli stranieri e i nostri concittadini più piccoli. “L’esperienza di tutoring educativo maturata dalla Carità Clodiense - ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali Massimiliano Tiozzo - ha dato finora ottimi risultati ed è stata in grado di offrire agli alunni stranieri tutti gli strumenti necessari per una corretta integrazione nella nostra nazione e nella nostra comunità”. Il progetto si avvale della collaborazione di mediatori di lingua madre straniera. I mediatori culturali disponibili per l’anno 2012 sono sedici, di lingua albanese macedone, serba, cinese, turca, rumena, araba, spagnola, urdu (Pakistan), ungherese, araba ed ebraica. Ma.Bo.
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12 Chioggia Il decreto Salva Italia La tassa sullo stanziamento delle imbarcazioni di diporto
Gli operatori in allarme: “Sarà un fuggi-fuggi generale” di Marta Boscolo
Marino Masiero e Gianni Boscolo Moretto: “Siamo pronti ad andare in Parlamento per far sentire le nostre ragioni” Agenzia Immobiliare ORIZZONTE Sottomarina di Chioggia (Venezia) Via Roma n. 1441
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Marino Masiero nei giorni scorsi l’onorevole Pier Paolo Baretta. “Personalmente considero la norma sullo stazionamento costruita male – ha spiegato il parlamentare – Ho sostenuto questa opinione durante la discussione sulla manovra, ma averla definita “tassa sul lusso” ha indotto un consenso talmente largo (l’89% degli italiani l’approva) che ha reso difficilissimo correggerla. Ritengo, comunque, che bisognerà ritornare a discuterne prima dell’estate. Siamo riusciti almeno ad evitare che i cantieri di costruzione fossero costretti a pagare lo stazionamento anche durante le prove a mare”. Gli imprenditori comunque promettono battaglia. “Noi non molliamo – assicurano Marino Masiero e Gianni Boscolo Moretto (Chioggia Yacht Group) –. Siamo pronti anche ad andare in Parlamento se qualcuno accetterà di ascoltare cosa abbiamo da dire”.
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l decreto Salva Italia (201/2011) ha reintrodotto, dopo l’abolizione del 2003, la tassa sullo stazionamento delle imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore a 10 metri. La tassa, che entrerà in vigore dal 1 maggio 2012, prevede che tutte le barche che stazioneranno nei porti marittimi nazionali, che navigheranno o che saranno ancorate in acque pubbliche, anche se in concessione a privati, siano soggette ogni anno al pagamento della tassa di stazionamento, calcolata in base alla lunghezza “fuori tutto”, ovvero al netto di appendici mobili. Rispetto alla vecchia tassa abolita nel 2003, quella introdotta dall’articolo 16 del decreto dovrà essere corrisposta per ogni giorno o frazione di effettiva messa in acqua dell’unità da diporto ed indipendentemente dalla nazionalità della stessa. La tassa sarà ridotta della metà per le barche a vela con motore ausiliario o per unità di lunghezza fino a 12 metri, utilizzate esclusivamente dal proprietario residente, nei comuni ubicati nella laguna di Venezia. Riduzioni sono previste anche sulla base della vetustà del mezzo, ma tutto questo non attenua le preoccupazioni delle darsene locali. A lanciare l’allarme è Marino Masiero, presidente di Slow Lagoon, che prevede un fuggi fuggi generale di ospiti. “In un solo giorno ho ricevuto quattro raccomandate di disdetta per posti barca tra i 13 e i 18 metri, pari a 20.000 euro di fatturato, quasi un posto di lavoro andato. Disdette di clienti che ho nella mia darsena da oltre 15 anni. Ho un mutuo appena acceso di due milioni e mezzo di euro da pagare in 25 anni. Nella mia stessa situazione sono anche molte altre darsene di Chioggia dove i titolari hanno investito per ampliamenti, attrezzature e innovazione”. Dall’altra parte della costa le cose vanno decisamente meglio. A Orsera, nell’Istria meridionale, in un solo giorno sono arrivate 700 telefonate dall’Italia per chiedere un posto barca. La darsena di Portorose non ha più posti liberi. Insomma gli italiani rispondono sempre allo stesso modo all’imposizione dei balzelli: fuggono all’estero. Ma questa soluzione non potrà portare tanto lontano: presto anche i Paesi confinanti capiranno di poter alzare la posta in gioco e forse il trasferimento non sarà più così conveniente, considerando anche la scomodità della lontananza. Gli operatori turistici nautici nei giorni scorsi hanno inviato un appello a tutti i capigruppo parlamentari e attendono risposte immediate dalla politica per evitare il fallimento. All’appello di Masiero ha risposto
Nell’area dell’ex fabbrica di ghiaccio verrà realizzato il nuovo complesso residenziale denominato LA CORTE DI VIGO, è stato concepito per diventare il nuovo punto di riferimento nel comune di Chioggia. Offrire a Chioggia un progetto architettonico che potesse lasciare un segno nella città: è questo lo spirito che la società realizzatrice, nella progettazione di questo complesso residenziale, renderà Chioggia una destinazione privilegiata per chiunque volesse risiedere.Nell’ambito di un programma di riqualificazione ambientale, il centro storico di Chioggia aspira ad aumentare la qualità dell’offerta residenziale, sviluppando nuovi palazzi e aprendo nuovi spazi sulla laguna di Venezia. Nella progettazione si è cercato di creare un nuovo concetto di spazio dove vivere il tempo libero e le vacanze, utilizzando la dimensione umana come unità di misura, che farà di Chioggia un centro turistico d’avanguardia.All’interno dell’area di mq. 2.000 verranno costruite unità abitative completamente a contatto con la laguna, dotate di garage e dei servizi più moderni, con la possibilità di avere il posto barca privato.
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top alla detenzione dei cani nei casoni da pesca. Il sindaco di Chioggia giuseppe Casson ha firmato l’ordinanza che vieta di custodire cani o altri animali nei pontili e pontoni nelle acque lagunari del territorio. L’atto sindacale, predisposto dal servizio ambiente comunale su proposta del dipartimento dell’Ulss 14, nasce per salvaguardare l’igiene e la salute pubblica, oltre che per tutelare il benessere degli stessi animali. “Ci sono delle norme specifiche, dettate dal regolamento del 2004 della Comunità Europea per l’igiene degli alimenti di origine animale e per la sicurezza alimentare, che vietano la presenza di animali nei luoghi in cui si trattano o sono presenti alimenti e prodotti destinati al consumo – riferisce il sindaco –. I casoni vengono utilizzati, oltre che per il deposito di materiale da pesca, anche per la prima lavorazione dei molluschi, una situazione incompatibile con la presenza di cani a custodia delle strutture”.
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14 Chioggia Il caso Da anonimo crocevia ad una vera e proopria piazza
Nuova veste per Piazzale Penzo Con la riapertura del canale Perotolo ricostruito l’antico assetto della città di Marta Boscolo
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l sindaco ha mantenuto la promessa e piazzale Poliuto Penzo è stato aperto al pubblico nella sua veste rinnovata prima di Natale. Il Magistrato alle Acque ha investito nell’opera 22 milioni di euro e il Comune da parte sua ha contribuito con 4 milioni, per trasformare un anonimo crocevia per il transito degli autoveicoli in una vera e propria piazza, attraversata dal riaperto canale Perotolo. Al centro della piazza sono state sistemate delle panchine con elementi che ricordano un’imbarcazione con bianche vele girevoli, utili per riparare le panchine dal sole in estate. Per il transito automobilistico è stata creata una nuova carreggiata a due corsie e a doppio senso di marcia, che collega viale della Repubblica, fondamenta canal Lombardo, riviera Caboto e calle Duomo. L’escavo del canale rappresenta inoltre un’opera di grande valenza storica, funzionale e paesaggistica che ha permesso di riqualificare l’intera area, restituendole l’originario rapporto con l’acqua. Fino al Cinquecento, prima della creazione della magna cava, cioè del largo specchio d’acqua attraversato dal ponte Cavanis, Chioggia era separata dalla terraferma proprio dal Perotolo. Poi, dopo la seconda guerra mondiale, con lo
Perotolo, prima e dopo i lavori. Fonte Venezia Nuova
sviluppo urbanistico nel quartiere Tombola, dove prima vi erano solo campi coltivati, si decise di interrare il canale che separava il quartiere dal centro storico. Con questa riapertura, oltre ad essere ricostruito l’antico assetto della città, viene ripristinata la continuità idraulica del sistema dei canali Perotolo, Vena e Lombardo. Il canale oggi costeggia tutto il vescovado e il Museo diocesano per poi sparire sotto la piazza prima di gettarsi nel Lombardo interno. “L’idea della completa riapertura del Perotolo risale al 2004 – ha spiegato l’ingegner Giampietro Mayerle, dirigente del Magistrato alle Acque – Poi si è deciso di realizzare la piazza, mentre lungo il canale sono stati creati dei ponti pedonali”. Il canale ha oggi una larghezza variabile tra gli 8 e i 15 metri, per cui consentirà l’ormeggio e la sosta di piccole imbarcazioni. Le due fondamenta che lo costeggiano sono una solo pedonale (quella settentriona-
le), l’altra pedonale e carrabile. Entrambe sono state realizzate a una quota di +130 che le terrà al sicuro dalle acque alte. In occasione dell’inaugurazione dei lavori il sindaco Giuseppe Casson ha riconosciuto l’impegno di chi lo ha preceduto: “I lavori sono stati avviati dalle precedenti amministrazioni, Guarnieri e Tiozzo e oggi, che sono finalmente completati, possiamo dire che hanno reso la città sempre più bella. Prima d’oggi il Perotolo si legava ai miei ricordi d’infanzia come un punto di acqua morta, spesso sporca, un luogo del tutto incoerente con il resto della città, così dinamica e viva. Oggi diventa invece un’area qualificante e di pregio”. Come ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici, Riccardo Rossi, questo intervento è il prodotto di una proficua collaborazione tra enti, che restituisce alla città una parte importantissima della sua identità originaria.
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NEWS Le critiche. Marco Dolfin (Lega)
“UN’OPERA MONCA SENZA LA RIAPERTURA TOTALE DEL CANALE”
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iazzale Poliuto Penzo è stato inaugurato solo il 21 dicembre scorso, ma c’è già chi afferma che si sarebbe potuto fare di meglio e che considera alcune parti della piazza progettate in maniera poco funzionale. Secondo il consigliere Marco Dolfin di Lega Nord, la rotonda sarebbe infatti poco visibile. “La presenza, a ridosso dell’area di manovra, del parcheggio delle auto, rende poco funzionale la stessa – afferma - Ma soprattutto, ci si è dimenticati dello spazio riservato al camminamento dei pedoni, con tanto di segnaletica verticale e orizzontale, dalla Riviera Caboto alla riva del Lombardo, e viceversa. Personalmente, la considero un’opera “monca” o, come si dice in chioggiotto, “una scarpa e un socolo”, visto che alla fine non si è data la possibilità di riaprire totalmente il canale Perotolo e renderlo più funzionale, anziché parzialmente, ossia “parte aperta-parte tombinata”. Questa scelta finale avvenne durante l’amministrazione Tiozzo Romano, ma non è da attribuirsi al consiglio comunale di allora o alla maggioranza: la responsabilità di scelta ricade solo su chi aveva allora la delega ai contatti con il Consorzio Venezia Nuova e con gli enti che hanno operato al progetto. Non era mai stata deliberata in commissione o in consiglio comunale questa modifica del progetto iniziale, che prevedeva la riapertura totale del canale. Sono ancora dell’avviso, come lo ero allora, che tale cambiamento dovesse passare in consiglio comunale per la sua approvazione, in quanto andava considerato a tutti gli effetti una vera variante in corso d’opera e non Ma. Bo. solo un parziale cambio di progetto”.
La dedica
UNA TARGA PER RICORDARE ELIO BALLARIN, UOMO DI CULTURA DI CHIOGGIA
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on l’escavo del canale Perotolo e la sistemazione di piazzale Poliuto Penzo, è stato inaugurato anche il ponte più occidentale che attraversa il rinato corso d’acqua. Il 21 dicembre scorso è stata scoperta anche la targa che dedica l’opera al nostro concittadino Elio Ballarin, che si era lungamente adoperato, in passato, per il ripristino del canale. A riconoscere il meritevole impegno di Ballarin è stato il presidente del consiglio comunale, architetto Daniel Tiozzo che, nel corso dei suoi studi sulla topografia clugiense, si era più volte imbattuto nella documentazione riguardante la questione del Perotolo. “Ballarin, uomo di cultura e di profondo senso civico, aveva spesso pungolato l’amministrazione comunale, proponendo anche petizioni civiche per la riapertura del corso d’acqua – ha spiegato Daniel Tiozzo – Ballarin aveva capito che questo intervento era necessario per far emergere l’identità della città e conferirle l’originario aspetto di isola nel suo centro storico. La sua fu una battaglia filologicamente corretta dal punto di vista culturale e storico, e anche ecologica per rimediare ai problemi idraulici provocati dal canale interrato”. Elio Ballarin era nato nel 1933 e negli anni Cinquanta era entrato a far parte del Piccolo Teatro Città di Chioggia. Negli anni Settanta aveva iniziato a lavorare per l’emittente televisiva locale Telemare con il programma “Elio e Bepi”, interamente
Il taglio del nastro dedicato alla storia di Chioggia, nel quale venivano mostrati filmati e foto storiche della città e letti testi tradizionali in vernacolo. Tra gli anni Settanta e Ottanta condusse la trasmissione radiofonica “El consacarieghe” per Radio Chioggiasottomarina. Appassionato di letteratura e cultura locale è divenuto presidente della biblioteca comunale di Chioggia fino agli anni Ottanta. Dopo la sua morte, avvenuta il 10 giugno 1992, è stato pubblicato il libro “El Paparoto”, una ricca testimonianza di vita popolare degli anni Quaranta curata da Pier Giorgio Tiozzo. A tagliare il nastro sul ponte a lui dedicato è stata, insieme al sindaco e al presidente del consiglio comunale, la vedova di Ballarin, Martina Lardi, circondata dai bambini della scuola elementare Marchetti che agitavano festosamente innumerevoli bandierine colorate. Ma.Bo.
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Chioggia 17 Sociale Avis, all’ssemblea annuale il bilancio dell’attività nel 2011
NEWS
Aumentano i donatori a Chioggia: sono 2117
Beata Vergine della Navicella
GRAZIE AL PRESEPE ADOTTATI A DISTANZA 5 BAMBINI
di Giovanna Bellemo
A
umentano i donatori dell’Avis clodiense. E’ quanto emerso domenica 15 gennaio, in occasione dell’assemblea annuale che si è svolta nella sala dei Padri Filippini alla presenza del presidente locale Nevio Boscolo Cappon e del presidente provinciale Maurizio Borsetto. Un’occasione per tirare le somme dell’attività del 2011, che, lasciando parlare i dati, si è prospettata largamente positiva. Sono stati ben 187 infatti i volontari che lo scorso anno si sono avvicinati all’associazione e che hanno effettuato la loro prima donazione. Aumenta anche il numero delle donazioni con un incremento pari al 5.5% rispetto all’anno precedente. “Complessivamente il numero dei volontari ha toccato quota 2117 donatori al 31 dicembre 2011. Inoltre le donazioni sono passate da 3857 del 2010 a 4069 al 31 dicembre 2011 – commenta il presidente avisino di Chioggia, Nevio Boscolo Cappon -. Con questi numeri l’Avis di Chioggia e quella di Cavarzere si confermano le uniche due realtà locali della provincia di Venezia che chiudono il 2011 in positivo e che danno un segnale costruttivo a tutta la realtà del volontariato”. Anche per il 2011 si conferma la partecipazione dei giovani e delle donne. “Ci sorprende piacevolmente l’interesse prodotto dall’Avis soprattutto nei giovani – riprende Boscolo - che hanno aderito e stanno aderendo alla campagna di sensibilizzazione avviata ormai da anni nella scuola superiore e un forte aumento di adesione delle donne”. Il presidente sottolinea inoltre il ruolo dell’Ulss 14 a garanzia di un servizio ottimale in completa sicurezza. “Altre ragioni del successo Avis si possono ricercare nella perfetta organizzazione del centro trasfusionale, sia per la parte affidata al personale medico e paramedico, sia per il servizio di segreteria affidato ai volontari dell’associazione - Un ultima considerazione che vorrei fare riguardo ai controlli rigorosi che l’Ulss 14 effettua sui donatori in modo da garantire la qualità del sangue donato”. Per avvicinarsi al mondo avisino e partecipare alle molteplici attività dell’associazione è possibile visitare il sito ww.avischioggia.it. Per chi desidera inoltre diventare donatore, è possibile effettuare una visita di idoneità tutte le mattine dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle ore 9.30 presso la sede Avis all’ospedale di Chioggia. Per informazioni è inoltre attivo il numero telefonico 041490308 dalle ore 8.00 alle ore 11.30.
Lo scorso anno 187 volontari si sono avvicinati all’associazione ed hanno effettuato la loro prima donazione
Donatori Avis
Il presepe di Manuel Voltolina Fonte Fotofabirs
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i è concluso il percorso “La via dei Presepi a Chioggia” nelle chiese cittadine e delle frazioni che quest’anno ha fatto registrare un incremento di visitatori locali e anche turisti. Gli appassionati hanno potuto stilare una graduatoria dei presepi preferiti e in questa edizione senza dubbio spicca quello allestito presso la chiesa della Beata Vergine della Navicella. L’autore Manuel Voltolina, lavoratore al petrolchimico di Marghera, ha iniziato circa sei anni fa questa bella avventura insieme ai suoi collaboratori, il padre Massimo da cui ha imparato l’arte del lavoro con il legno, la madre addetta alle stoffe e ai drappi per le statuine e l’amico Alessandro Boscolo Anzoletti ideatore degli effetti speciali e delle luci, impiegando tutto l’anno per realizzare un’opera che prende ispirazione dalla tradizione chioggiotta. Il presepe infatti ritrae fedelmente qualche scorcio della Chioggia di inizio ‘900, con gli squeri, le barche che ormeggiano sulla riva, le donne coperte dal velo nero e le reti che vengono calate dai pescatori. La scena della nascita è stata arricchita da un contributo audio tratto dal film Nativity in cui si rivive il parto del bambino Gesù fino a sentire i primi vagiti del nascituro. La scelta precisa di ambientare questo capolavoro tra le calli di Chioggia vuole sottolineare che l’evento della nascita è possibile anche oggi poiché nonostante il tempo trascorso l’attesa del Natale è sempre viva nel cuore di ciascuno. Sono circa 3000 i visitatori da tutto il Veneto che hanno ammirato il presepe artistico e numerose visite guidate sono state organizzate per le scolaresche. Le offerte, raccolte anche grazie alla realizzazione di calendari con foto del presepio, sono state devolute per adottare cinque bambini a distanza grazie all’Avsi e si sta valutando qualche altra iniziativa benefica a riguardo. Sono già in corso i preparativi per il presepe del 2012 e, stando alle ultime anticipazioni, Sottomarina con i suoi murazzi dovrebbe fungere da cornice, per rendere omaggio alla chiesa che ospita un capolavoro così unico. Miriam Vianello
18 Chioggia NEWS
Urbanistica Abbellimento di Corso del Popolo e pedonalizzazione del centro
“Una piazza più bella e curata” L’Ascom si confronta con l’assessore Rossi sul progetto di Marta Boscolo
L’
abbellimento di Corso del Popolo e la pedonalizzazione del centro storico sono i due temi caldi dibattuti durante l’incontro tra l’assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Rossi e i vertici dell’Associazione commercianti di Chioggia. Da tempo gli esercenti che lavorano lungo il Corso lamentano una certa trascuratezza nella manutenzione e nella pulizia o meglio rilevano che si potrebbe fare di più per rendere accogliente la maggiore piazza cittadina, soprattutto attraverso nuove ipotesi di arredo urbano: illuminazione, manutenzione, fioriere e altri elementi caratterizzanti che in genere passano inosservati ma che in realtà hanno un grande peso nella visione d’insieme di un ambiente. I finanziamenti sarebbero già disponibili: 1.428.250 euro sono stati destinati dalla Regione Veneto e altri 711.250 euro dal Comune. Per il restyling completo della piazza si hanno quindi a disposizione complessivamente 2.139.500 euro. “Il progetto – spiega il direttore di Ascom, Maria Grazia Marangon – prevede, oltre alla manutenzione ordinaria di alcuni tratti del selciato, un importante inter-
Il centro storico vento sull’illuminazione pubblica che verrà sistemata anche sotto i portici che saranno anche ridipinti. Saranno inoltre posizionate fioriere e porta biciclette e installata la cartellonistica informativa sui monumenti principali della città”. Il progetto ha raccolto il parere favorevole degli operatori che però hanno evidenziato alcuni punti critici che vanno assolutamente risolti per rendere la sistemazione del Corso più efficace. Il problema più grosso è costituito dal mercato settimanale del giovedì che impedisce alcune migliorie, soprattutto relative alle coperture dei plateatici, come i gazebi e le tende estive e invernali. “È necessario – continua Maria Grazia Marangon – dare delle regole sull’estetica dei plateatici. Molti commercianti sarebbero disposti a investire su soluzioni più consone all’immagine della città ma il problema di
fondo è quello di dover togliere le strutture ogni giovedì per il mercato. Non sarà facile trovare una soluzione senza necessariamente prevedere una risistemazione del mercato settimanale che crea problemi sia per il transito di grandi camion, sia per il mancato rispetto dei metri assegnati e della distanza dai negozi in particolare nella parte sud-est del corso”. Un problema che si potrebbe facilmente risolvere se ci si decidesse finalmente a trovare una più consona collocazione al mercato stesso che non solo crea problemi ai commercianti, ma anche a tutta la viabilità cittadina, ostruendo l’unica via transitabile di raccordo tra Chioggia e Sottomarina. Una soluzione alternativa potrebbe essere quella di pensare a Chioggia come area totalmente pedonalizzata, avviando però parallelamente uno studio per creare un’alternativa al collegamento con Sottomarina in modo da liberare dal traffico calle San Giacomo. Dopo aver incontrato Riccardo Rossi, Ascom ha ora in programma un incontro con l’assessore alle Attività produttive Maurizio Salvagno.
Il convegno del Lions Club di Chioggia
TURISMO E GIOVANI, BINOMIO PER SVILUPPO E LAVORO
I
l turismo una risorsa per il territorio di Chioggia che potrebbe segnare la via per uscire dalla difficile situazione economica che si sta vivendo. Il turismo una risorsa a maggior ragione per i giovani per le incredibili potenzialità di sviluppo che può avere anche in termini di opportunità di lavoro. Il tema è stato oggetto di discussione al convegno organizzato lo scorso 12 gennaio dal Lions Club di Chioggia insieme con i giovani Leo. Al dibattito sono intervenuti l’assessore veneto all’Istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan, i consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo, il vicesindaco di Chioggia Maurizio Salvagno, dirigenti della scuola e presidenti delle categorie economiche cittadine (nella foto). In una difficile situazione congiunturale il percorso formativo dei giovani orientato all’inserimento nel mondo occupazionale risulta davvero arduo, ha osservato il presidente del Lions Club Gianpaolo Parolini. Molti ragazzi di Chioggia - ha osservato il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin - sono costretti a lasciare la propria città pur di lavorare e tuttavia nonostante tanta disponibilità risulta di questi tempi comunque impegnativo inserirsi nel mondo produttivo. Una strada efficace secondo Tesserin potrebbe essere quella di rilanciare le scuole professionali che aiuterebbero a facilitare l’accesso al lavoro. Una artigianalità di qualità consentirebbe anche una più facile ripresa economica. Un connubio più stretto tra scuola e mondo dell’impresa - ha osservato anche l’assessore Donazzan - può essere la strada vincente e soprattutto non vanno trascurate quelle che sono le risorse dalle maggiori potenzialità di sviluppo. In primo luogo per Chioggia, così come per il Veneto, il turismo. Ciò che conta è investire su competenze e formazione perchè solo attraverso un’offerta qualificata si può far crescere un settore. Chioggia è una città che ha molte attività economiche ed ha soprattutto nel turismo la grande opportunità per il suo futuro, ha detto anche il consigliere regionale Lucio Tiozzo. Bisogna quindi puntare sui giovani e sul turismo facendo dell’accoglienza e dell’ambiente fattori strategici per lo sviluppo del turismo chioggiotto. Il vicesindaco Maurizio Salvagno ha a sua volta ribadito la mancanza nel territorio di figure artigianali di alto spessore che potrebbero invece trovare spazio nel mercato del lavoro.
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Chioggia 19 Demanio marittimo La “Ri-assegnazione” un problema se non si trasforma in opportunità
Timore per le concessioni demaniali Gli operatori denunciano le difficoltà: breve durata della concessione, asta pubblica europea e perplessità sulla procedura di privatizzazione di Marta Boscolo
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ià nel 2009 l’Italia ha ricevuto un richiamo formale dalla Comunità Europea e l’apertura di una procedura di infrazione per la mancata applicazione della direttiva 123 del 2006, la cosiddetta “Bolkenstein”, sulla libera circolazione dei servizi in tutta la Comunità europea, che tra le varie norme prevede il rinnovo non automatico delle concessioni demaniali, una selezione del vincitore della gara trasparente e imparziale e una durata non eccessiva della concessione che consenta solo di ammortizzare l’investimento. Necessariamente quindi la direttiva doveva essere applicata anche in Italia dal 2015 e ciò spaventava non poco gli operatori turistici che lavorano con le spiagge. Ma per il momento il pericolo sembra scongiurato. “Il pacchetto Monti sulle liberalizzazioni – spiega Fabrizio Boscolo, presidente di Gebis – aveva in qualche modo bypassato la legge comunitaria approvata lo scorso novembre che obbligava il Governo a emanare un decreto legislativo in materia di concessioni demaniali marittime entro 15 mesi. E che prevedeva un equo indennizzo in caso di revoca. Materia che ormai ha veramente bisogno di un chiara e seria regolamentazione perché da anni tutta
Fabrizio Boscolo la nostra categoria vive in un calvario di cambiamenti di percorso senza nessuna certezza. La Regione Veneto ha già delineato le linee guida della nuova legge, in fase di approvazione, ricordando che è una delle regioni con la più ampia estensione di demanio marittimo che primeggia nell’offerta di servizi turistici. Le concessioni limitate a 4 anni avrebbero ingessato il mercato e causato forti penalizzazioni a un settore con 30.000 aziende, spesso piccole, e 300.000 lavoratori. Il limite dei 4 anni bloccherebbe tutti gli investimenti con un riflesso negativo quindi sull’offerta e sui consumatori”. La questione è stata al centro anche di due importanti appuntamenti: se ne è parlato il 5 febbraio, all’interno della fiera Tecno&food di Padova, con il convegno nazionale sul tema “(Ri)assegnazione
Erosione costiera
RIPASCIMENTO, PROPOSTO DI UTILIZZARE LA SABBIA ASPORTATA DURANTE LA PULIZIA DELLA BATTIGIA
B
rainstorming sull’erosione costiera. Il fenomeno che colpisce la costa più meridionale del territorio non dà tregua e solleva le preoccupazioni degli operatori turistici, ma anche degli enti di tutela del litorale. A gennaio il sindaco Giuseppe Casson, accompagnato dal presidente della commissione consiliare turismo Christian Boscolo Papo, ha incontrato i rappresentanti tecnici e i dirigenti del Magistrato alle Acque, Genio Civile e Regione assieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria turistiche Gebis (Fabrizio Boscolo), Ascot (Giorgio Bellemo) e Cisa Camping (Gianni Moretto), per affrontare il problema dell’erosione dell’arenile dopo un lungo sopralluogo a Sottomarina sud e Isola Verde. Sul tavolo delle richieste ci sono interventi strutturali definitivi, che comunque non potranno essere attuati nei tempi necessari per salvare la stagione turistica imminente, pertanto si dovrà tamponare ancora per questa estate con operazioni di ripascimento. Il progetto strutturale, che dovrà ricevere gli adeguati finanziamenti, è stato sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale in Regione a metà gennaio. Per Isola Verde il progetto prevede l’allungamento delle dighe del Brenta e la realizzazione di due pennelli, per la spiaggia di Sottomarina sarebbe previsto uno sbarramento sommerso frangiflutti
lungo tutto il litorale. Per quanto riguarda il ripascimento, invece, si sta valutando di utilizzare parte della sabbia che nel corso dell’anno si è concentrata in una sacca nei pressi della foce del Brenta, naturalmente dopo avere effettuato le adeguate analisi. Un’altra proposta è quella di riutilizzare la sabbia che viene portata in discarica nel corso della pulizia della battigia. “Visto i problemi a reperire i fondi per il ripascimento dell’arenile è vergognoso pensare che tonnellate di sabbia vengano buttate in discarica quando potrebbero essere riportate in spiaggia. – spiega Christian Boscolo - Vergognoso pensare che questa operazione va a incidere sui costi aumentandoli, quando si potrebbe con lo stesso costo di pulizia della battigia riportare la sabbia che potrebbe essere riutilizzata. La sabbia quando viene portata in discarica è vagliata e quindi divisa dai rifiuti. Tutto ciò non accade per cavilli burocratici che non permettono di applicare norme igienico sanitarie per rendere la sabbia riutilizzabile. Sarebbe utile che Veritas e gli Enti preposti si riunissero urgentemente per trovare una soluzione al possibile intervento che non risolverebbe completamente il problema, ma sicuramente andrebbe ad abbattere i costi Tia e allo stesso tempo a contribuire in maniera veloce e pratica al ripascimento”. Ma.Bo.
delle concessioni demaniali: un problema o un’opportunità per il turismo italiano?” a cui sono intervenuti anche i sindaci delle maggiori località balneari (Chioggia, Jesolo, Rimini, Forte dei Marmi). Per il 23 febbraio è invece in programma un confronto tra le associazioni di categoria e i ministri Enzo Moavero Milanesi e Piero Gnudi. Sottomarina e Isola Verde coprono oltre il 37% dell’intero arenile veneziano con 247 concessioni sulle 655 totali dei 9 comuni costieri. Di queste 228 sono inferiori ai 20.000 metri quadri, 19 tra i 20.000 e i 100.000 metri quadri e nessuna supera i 100.000 metri quadri. Al di là delle preoccupazioni degli operatori, questa legge, tacciata di sfrenato liberismo, potrebbe invece finire con il limitare un fenomeno di progressiva “appropriazione” del litorale da parte dei privati che attualmente ottengono concessioni davvero molto lunghe, che permettono loro di sottrarre anche nel periodo invernale la fruizione del litorale alla collettività con sbarramenti e recinzioni e che certo giustamente difendono i loro investimenti, ma privano i cittadini di un bene pubblico.
NEWS Pulizia dei rifiuti spiaggiati
SALVAGNO: “COSTO ESOSO PER CHIOGGIA”
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ià in campagna elettorale, nel maggio 2011, Maurizio Salvagno aveva dichiarato il suo disagio per quanto avvenuto in materia di smaltimento dei rifiuti che si depositano sulla nostra battigia. L’ingente mole di rifiuti di varia natura (tronchi, alghe, carcasse di animali ecc...) non ha nulla a che vedere con la normale produzione di rifiuti urbani dei cittadini ed ha provenienze molteplici: la spiaggia di Sottomarina è solo il punto di approdo di materiale che ha viaggiato a lungo, e talvolta è partito da lontano, prima di arenarsi sulla battigia. Eppure il costo della raccolta e dello smaltimento di questi rifiuti ricade sulle spalle degli abitanti di Chioggia. Per questo ora, da vicesindaco, Salvagno riapre la questione con una provocazione: “La nostra comunità non può più sostenere il costo totale per la pulizia della battigia, e non lo pagheremo più”. Questa presa di posizione è avvenuta come conseguenza dell’ “irrisoria” – così la definisce Salvagno - cifra erogata dalla Regione per l’espletamento del servizio: 11 mila euro. “Il materiale, recuperato anche nel 2011 sul nostro arenile, è stato di ben 6 mila tonnellate per una spesa complessiva di circa un milione di euro”, sottolinea il vicesindaco con delega alle Società partecipate. “Se pensiamo che in tutta la costa veneta l’importo necessario per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti spiaggiati è di circa un milione e mezzo, ben si capisce quale sproporzione e insopportabile spesa subisce il nostro territorio. Se spalmiamo invece questi costi tra tutti i potenziali utenti, stimabili in circa un milione e mezzo, le cui abitazioni o le cui attività gravitano a ridosso delle spiagge o delle aste dei fiumi, la spesa si ridurrebbe ad un euro per utente”. Infine si rivolge alla Regione, chiedendo di convocare urgentemente un Tavolo di lavoro. Francesca De Luca
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20 Chioggia Scuola L’art director del famoso marchio “Jacon Cohen” all’Itis “Domenico Cestari”
A lezione di jeans sartoriale Nicola Bardelle ha spiegato ai ragazzi il lavoro che c’è dietro il successo di un brand di Eugenio Ferrarese
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icola Bardelle è l’Art Director del famoso marchio di abbigliamento casual “Jacon Cohen”. Qualche settimana fa nell’aula magna dell’Istituto tecnico commerciale “D. Cestari” ha illustrato design, produzione e politica commerciale di un brand che a fine 2011, nonostante la crisi economica globale, ha raggiunto in contro tendenza alle altre attività aziendali la ragguardevole somma di 50 milioni di euro di fatturato. Il nome Jacob Cohen deriva da Jacob Davis che ha ideato nell’’800 il jeans con il suo socio Levi di cui è rimasto il nome ed il successo (Levi’s) e Cohen che è il cognome ebraico più diffuso (come il nostro signor Rossi). Gli ebrei americani sono stati infatti i primi a lavorare e cucire i capi in indaco (da cui appunto il nome blue jeans). Il dirigente scolastico Antonella Zennaro ha presieduto l’iniziativa avvalendosi della collaborazione dei docenti di Economia aziendale, diritto e scienze delle finanze e dei docenti collaboratori della dirigenza. “La nostra scuola – ha spiegato la professores-
Un momento della “lezione” sa Zennaro – è arrivata all’appuntamento dopo aver preparato le classi partecipanti e le tematiche affrontate in modo puntuale e cogliendo gli aspetti di carattere aziendalegiuridico e gli aspetti scolastici in modo sinergico e di grande attualità” Nicola Bardelle è il primo ad aver promosso nel mondo il “jeans sartoriale”, con ricerche sui materiali e sulle tendenze della moda realizzate in Giappone, Stati Uniti, a Londra (dove ha vissuto cinque anni) e a Parigi. L’Art Director ha sottolineato il fatto che i prodotti sono interamente realizzati in Italia con cura assoluta. I pantaloni, ma anche camicie, giacche, cinture e cravatte,
sono confezionati da quest’anno interamente in Veneto avendo quale riferimento la società produttrice del marchio Giada S.p.A. di Adria e tutti i laboratori artigiani delle province di Venezia, Rovigo e Padova. Infine ha ricordato la presenza delle prestigiose location (Milano via Montenapoleone, Roma via Condotti, Padova Duca d’Aosta e nelle principali città del mondo sia occidentale sia orientale) in cui viene venduto un prodotto del prezzo medio di 250 euro a pantalone e della pubblicità su magazines e quotidiani a tiratura nazionale. “Sono felice del successo di questa iniziativa – ha concluso il dirigente scolastico – perché in un unico momento abbiamo avuto ragazzi attenti e interessati ad argomenti importanti della vita formativa e professionale di ciascuno di loro e nel contempo ci siamo avvalsi di un corpo docente, quello deli’Itcs “Domenico Cestari”, che unisce a grande sensibilità umana competenze e conoscenze di livello assoluto”
NEWS Contrada di San Martino
“A SCUOLA DI CONTRADA” PER INSEGNARE AI RAGAZZI I MESTIERI NELLA CHIOGGIA MEDIEVALE
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a preso il via lo scorso gennaio per concludersi a maggio prossimo il progetto “A scuola di Contrada”, organizzato dalla Contrada di San Martino del Palio de La Marciliana, inserito tra le iniziative del Palio in classe, programmi in sinergia “StoriaCittà-Scuola-Palio”. Il progetto è indirizzato ai I mestieri durante il Palio de la Marciliana ragazzi di terza, quarta e quinta delle scuole medie superiori del territorio e ha la finalità di divulgare la conoscenza della storia medievale cittadina. In particolare con questa iniziativa didattica, possibile grazie al contributo della Fondazione Clodiense, con il finanziamento proprio e il patrocinio del Comune di Chioggia, si vuole far conoscere agli studenti “arti e mestieri medievali” che la Contrada di San martino presenta a Chioggia durante il Palio. Gli incontri in programma sono a cadenza mensile. In ciascuno di essi verranno fornite informazioni su di un mestiere, le tecniche, i materiali, gli strumenti. Gli incontri si terranno presso l’Istituto per l’Infanzia “Sacra Famiglia” di Sottomarina, in piazza Todaro. Nell’incontro di esordio, lo scorso 31 gennaio, si è parlato dell’arte orafa medievale. Seguirà a febbraio l’incontro sulla scuola di affresco, a marzo si parlerà d tessitura, quindi ad aprile dei canevini e a maggio dei mestieri del mare. Al termine del percorso i ragazzi partecipanti riceveranno un attestato di partecipazione che darà loro diritto al riconoscimento dei crediti formativi ed avranno la possibilità di partecipare al Palio della Marciliana, il terzo fine settimana di giugno, mettendo in opera quanto imparato durante il corso. Per ulteriori informazioni telefonare al capitano di Contrada Flavio Amici cell.3482745273.
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Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500
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Prevenzione e sanità pubblica
Il Dipartimento di Prevenzione è, con l’Ospedale ed il Distretto Sanitario, una delle tre strutture in cui è divisa la Ulss 14. Missione del Dipartimento di Prevenzione è garantire la tutela della salute collettiva e fornire una risposta unitaria ed efficace alla domanda, anche inespressa, di salute della popolazione. Il Dipartimento di Prevenzione è ubicato a Borgo San Giovanni n. 1183, ex sede Anfass. Il Direttore è il dottor Massimo Boscolo Nata (041.5572106 – 041.5572104).
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le Specia le a i c e p S
Ulss 14
I compiti del Dipartimento di Prevenzione sono: ° profilassi delle malattie infettive e parassitarie; ° tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali; ° tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro; ° sanità pubblica veterinaria, mediante: sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali, profilassi delle malattie infettive e parassitarie, farmacovigilanza veterinaria, igiene delle produzioni zootecniche, tutela igienico sanitaria degli alimenti di origine animale; ° tutela igienico-sanitaria degli alimenti; ° sorveglianza e prevenzione nutrizionale; ° tutela della salute nelle attività sportive. Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 14 è articolato nei seguenti Servizi: • Servizio di Igiene e Sanità Pubblica con funzione anche di Igiene degli alimenti e della nutrizione (SISP – SIAN) Responsabile: dottoressa Clelia De Sisti Sede: Borgo San Giovanni 1183 Telefono: 041.5572101 Si occupa di: ° Epidemiologia e profilassi delle malattie infettive; ° Prevenzione/diagnosi precoce delle malattie non infettive (cronico-degenerative, neoplastiche); ° Medicina legale e necroscopica; ° Igiene degli alimenti e delle bevande; ° Igiene della nutrizione; ° Tutela della salute nelle attività sportive.
Il Direttore Massimo Boscolo Nata
• Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) Responsabile: dottor Giò Maria Giraldo Sede: Villa Verde, c/o Ospedale di Chioggia Telefono: 041.5534211 Si occupa di: ° Medicina del lavoro; ° Igiene del lavoro; ° Sicurezza ed Impiantistica. • Servizio Veterinario con attività di: sanità animale; igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati; igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Responsabile: dottor Luciano Boffo Sede: Chioggia, riviera Caboto, rione Tombola Telefono: 041.5572205
Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it
Gennaio 2012
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
Il progetto dell’A.Ulss. 14 guadagnare salute - rendere facili le scelte salutari
“METTI IN MOTO LA SALUTE”
Gli aspetti positivi di una regolare attività fisica sono molteplici. Tra questi: • la riduzione del rischio di morte prematura, di morte per infarto o per malattie cardia-
che; • la riduzione del rischio, fino al 50%, di sviluppo di malattie cardiache o tumori del colon; • la riduzione del rischio, fino al 50%, di sviluppo del diabete di tipo 2; • la prevenzione o la riduzione dell’ipertensione; • la prevenzione o la riduzione dell’osteoporosi, con diminuzione fino al 50% del rischio di frattura dell’anca nelle donne; • la riduzione del rischio di sviluppo dei dolori lombari; • la riduzione dei sintomi di ansia, stress, depressione, solitudine; • la prevenzione dei comportamenti a rischio, specialmente tra i bambini e i giovani, de-
rivati dall’uso di tabacco e di alcol, da diete non sane, da atteggiamenti violenti; • il calo del peso e la diminuzione del rischio di obesità, con benefici del 50% rispetto a chi ha uno stile di vita sedentario; • benefici per l’apparato muscolare e scheletrico. La sedentarietà contribuisce invece, insieme ad altri fattori di rischio, allo sviluppo di diverse malattie croniche, in particolare quelle che gravano sull’apparato cardiovascolare. Non fare movimento, infatti, contribuisce al peggioramento del metabolismo del glucosio e concorre all’aumento della pressione sanguigna e del grasso corporeo. Tutti fattori che non solo
accrescono il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2 ma, nel caso in cui già si soffra di queste patologie, ne aumentano gli effetti negativi. Lo sviluppo di strategie che portino ad un aumento della diffusione dell’attività fisica, attraverso l’attivazione di interventi di dimostrata efficacia, è un obiettivo di sanità pubblica che può essere raggiunto solo attraverso politiche sanitarie mirate e condivisione di obiettivi. Gli effetti positivi di una diffusa attività fisica a livello di comunità sono del resto evidenti sia a livello sociale che economico. La collettività ne trae giovamento non solo in termini di
riduzione dei costi della sanità pubblica, di aumento della produttività, di miglior efficienza nelle scuole, di una riduzione dell’assenteismo sul lavoro, ma registrerebbe anche un aumento della partecipazione ad attività ricreative e relazionali. Un regolare esercizio fisico che aiuti a prevenire le malattie croniche, a proteggere da condizioni disabilitanti, a eliminare i fattori di rischio, è utile a tutte le età. Per gli adulti, invece, non è sempre facile trovare tempo libero per fare attività fisica e le attività lavorative, che sono spesso sedentarie, non aiutano certo in questo senso. Gli effetti benefici sarebbero però numerosi, anche limitandosi a fare movimento con tempi e intensità moderati. Piccoli accorgimenti come fare le scale invece che prendere l’ascensore, non usare la macchina per recarsi
al lavoro ed andare a piedi, possono già essere utili per incominciare. Per gli anziani, infine, l’evidenza scientifica dimostra che svolgere attività sportive aiuta a invecchiare bene poiché si aumentano le resistenze dell’organismo, si rallenta l’involuzione dell’apparato muscolare, scheletrico e cardiovascolare portando inoltre giovamento alle capacità psico-intellettuali. Il Dipartimento di Prevenzione dell’A.ULSS.14 in accordo e con la collaborazione dei Medici di Medicina Generale ha strutturato un progetto per incentivare l’attività motoria in persone potenzialmente a rischio. A uomini/donne in sovrappeso e/o con pressione arteriosa ai limiti superiori rispetto alla norma e/o con alterata glicemia a digiuno ma non ancora in terapia, i Medici di Medicina
Generale “prescrivono attività motoria aerobica” indicando nel contempo la frequenza cardiaca massima alla quale possono essere esposti. Psicologicamente la “prescrizione” dell’attività motoria da parte del Medico di Base si ritiene sia molto importante perché così facendo l’attività motoria viene intesa come una vera e propria terapia. Le persone individuate potranno scegliere tra le 6 palestre aderenti all’iniziativa (4 a Chioggia: Sport Life, Clodia piscine e fitness, Gym Club, Centro Astoria e 2 a Cavarzere: Body Evolution, Fisiocenter) dove potranno effettuare l’attività motoria prescritta sotto il controllo di istruttori qualificati. Prima di iniziare l’attività motoria il Medico di base riporterà in una specifica scheda alcuni dati già a lui noti: pressione arteriosa, peso-altezza (e quin-
di l’indice di massa corporea), glicemia; gli stessi dati saranno registrati, per controllo, dopo 4 mesi. Grazie alla sensibilità della ONLUS “Cuore Amico”, partner dell’iniziativa, è stato possibile offrire agli istruttori delle palestre aderenti un corso di BLSD (rianimazione cardio-polmonare con defibrillazione precoce) gestito dagli Istruttori del locale Pronto Soccorso. Il progetto è stato inoltre esteso ai Sindaci dei Comuni di Chioggia, Cavarzere e Cona e al Direttore Generale dell’A.ULSS. 14 con l’intento di sensibilizzare i Dipendenti ad incrementare l’attività motoria raggiungendo, per chi può, il posto di lavoro in bicicletta, usando le scale e non gli ascensori per spostarsi all’interno delle strutture e stimolandoli alla frequenza delle palestre aderenti al progetto.
L’evidenza scientifica parla chiaro: svolgere una regolare attività fisica di moderata intensità favorisce uno stile di vita sano con notevoli benefici sulla salute generale della persona. L’esercizio fisico, preferibilmente di tipo aerobico, non deve essere necessariamente intenso: sono sufficienti 30 minuti di movimento al giorno (cammino, nuoto, bicicletta) per almeno cinque volte a settimana, per godere di molti benefici.
Ulss 14 informa
le Specia le Specia
24 Cultura locale Teatro La rassegna per le scuole
Nuove generazioni, si va in scena
Play, l’appuntamento del sabato
IL TEATRO, UN BEL GOCO PER I PIÙ PICCOLI
Un ciclo di appuntamenti che coprirà tutta la primavera con lo scopo di dare ai giovani la possibilità di conoscere e apprezzare questa forma d’arte di Marta Boscolo
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ontinua con successo la rassegna di teatro per le scuole organizzata dal Comune in collaborazione con la Provincia e il circuito teatrale Arteven. Avviato con lo spettacolo l’Infinito di Tiziano Scarpa, il 26 novembre scorso, il ciclo di appuntamenti coprirà tutta la primavera, per dare la possibilità alle giovani generazioni di incontrare questa straordinaria forma d’arte. Da oltre 20 anni il Teatro Ragazzi e Giovani offre al mondo della scuola e ai ragazzi tante diverse opportunità, dalla visione di spettacoli alla messinscena. Gli appuntamenti primaverili sono riservati alle scuo- Lo spettacolo “I nuovi racconti le primaria e dell’infanzia: il 6 marzo alle 10, al teatro di mamma Oca” Don Bosco sarà portato in scena dalla compagnia teatrale Il mondo alla rovescia, Mowgli della giungla, il noto mito il 9 maggio alle 10 Theama teatro con I nuovi racconti del cucciolo d’uomo allevato da animali selvatici, che di mamma Oca: cinque favole che Mamma Oca racconta avvalendosi di alcuni aiutanti: buratnel suo percorso di crescita impara i valori della lealtà, del coraggio e Un palco per tini, ombre cinesi, attori in carne e la scuola, il progetto ossa, pianisti che accompagneranno dell’altruismo. Il 14 marzo sarà a Chioggia la per incentivare nelle il racconto con musiche di Ravel. compagnia La piccionaia/I Carrara scuole produzioni Per quanto riguarda la produziocon La danza delle api, uno spetta- di spettacoli ne di spettacoli da parte delle scuole colo che sensibilizza sul problema stesse, è stato avviato il progetto della moria di api e del delicato equilibrio ecologico del Un palco per la scuola, per il sostegno alle scuole nella nostro ambiente. produzione di nuove idee per il teatro rivolto a tutti gli Presso l’Auditorium San Nicolò sarà invece di scena studenti della città tra i 6 e i 18 anni che, con l’aiuto de-
gli insegnanti, allestiranno spettacoli teatrali che saranno poi presentati all’Auditorium San Nicolò e al Teatro Don Bosco a maggio. L’originale rassegna presenterà i frutti del lavoro creativo svolto nel corso dell’anno scolastico: ogni scuola avrà a disposizione una serata per presentare la sua messinscena. Il lavoro degli insegnanti nel corso dell’anno sarà affiancato da tutor professionisti come Bruno Lovadina e Federica Santinello dell’associazione Bel Teatro di Padova. Alle scuole che aderiscono a Un palco per la scuola verrà concesso lo spazio dell’auditorium allestito con materiale tecnico professionale e sarà messo a disposizione un tecnico che li seguirà nella giornata di spettacolo. Una giuria di rappresentanti delle istituzioni pubbliche e delle associazioni locali valuterà infine i lavori presentati e premierà i più meritevoli con dei buoni libro. Il progetto gode del sostegno finanziario delle istituzioni e, per la prima volta, anche di uno sponsor privato: Despar. Come ha spiegato Marco Marchetti, della Despar, l’azienda cercherà di dare continuità al suo impegno perché crede nell’educazione delle fasce più giovani: i bambini insegneranno ai loro genitori la cultura del teatro e saranno gli adulti fruitori di domani.
NEWS Il calendario del progetto Comenius
UN 2012 “EUROPEO” PER LA SCUOLA
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n 2012 “europeo” per l’Istituto Comprensivo Chioggia 1 e le scuole di Dublino (Irlanda) e Karlstadt (Svezia) impegnate da alcuni anni nel progetto Comenius R.E.A.D.E. (Reading Europeans, Assisting, Development in Education). La pubblicazione del “calendario 2012” è uno dei frutti di questa collaborazione tra le scuole partner del progetto europeo che si è sviluppato attraverso momenti di scambio di visite a Chioggia, in Svezia e in Irlanda e attraverso contatti immediati tra le classi utilizzando la rete di Internet con il programma skype. Il progetto Comenius nell’ambito del programma europeo per l’apprendimento in tutto il corso della vita (Lifelong Learning Programme) vuol favorire un comune senso di appartenenza all’Europa attraverso la collaborazione delle scuole. Il calendario 2012 illustra “La nostra vita quotidiana” con immagini che presentano la vita di ogni giorno nel-
le tre città coinvolte nell’ambito delle iniziative promosse e incoraggiate dalla Comunità Europea: la partita di hockey su ghiaccio in Svezia, il palio de la Marciliana a Chioggia, la festa di San Patrizio in Irlanda, l’acqua alta, il carnevale a scuola, la bora, le escursioni scolastiche… Le foto riprodotte nel calendario si riferiscono a dei testi, scambiati tra le varie classi in un apposito sito, che raccontano vari momenti della vita dei bambini nel corso dell’anno. Tutto il materiale realizzato potrà inoltre essere successivamente raccolto in una pubblicazione. Le didascalie delle immagini sono in inglese, lingua comune di comunicazione, e nelle rispettive lingue madri: italiano, svedese, irlandese-gaelico, espressioni delle diverse identità culturali. Nel mese di ottobre i colleghi di Chioggia – le maestre Annalisa Maschi, coordinatrice del progetto, Laura Biolcati, Antonella De Bei, Lucilla Boscolo ed il dirigente
Il mese di dicembre scolastico Erminio Boscolo Bibi, accompagnato pure dalla moglie Daniela, maestra in pensione dal 1° settembre – con il gruppo svedese avevano partecipato al meeting svoltosi a Dublino. In primavera 2012 gli insegnanti svedesi e irlandesi saranno ospitati a Chioggia e successivamente vi sarà un ultimo incontro in Svezia. Eugenio Ferrarese
Aism, AssociAzione iTALiAnA scLerosi MuLTipLA, e i notAi ti invitAno A pArtecipAre AgLi inconTri grATuiTi per ricevere risposTe ALLe Tue doMAnde.
PER INFORMAZIONI suglI INCONtRI:
Il 10 marzo prossimo il laboratorio sulle ombre cinesi e una inusuale fiaba di “Hansel e Gretel”
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ncora per una giornata, il 10 marzo prossimo, gioco e teatro saranno protagonisti indiscussi all’auditorium San Nicolò. Si tratta dell’ultimo appuntamento di “Play: sabato a teatro”, la rassegna teatrale dei sabati pomeriggio organizzata dal Comune e dalla Provincia in collaborazione con Arteven e con la Fondazione della Comunità Clodiense. Alle 15.30 la cooperativa Attivamente terrà un gioco laboratorio, seguito poi, alle 17, da uno spettacolo. Sabato 10 marzo 2012 il laboratorio è dedicato alla scoperta delle ombre cinesi. Una sorta di “officina della luce”, un luogo educativo in cui, attraverso la creatività e la manualità, il bambino viene incentivato a sviluppare la propria immaginazione, condividendo e realizzando le forme della fantasia. Alle 17, sempre all’Auditorium San Nicolò, la compagnia Riserva Canini Teatro porta in scena la celebre favola dei fratelli Grimm “Hansel e Gretel”, di e con Valeria Sacco e Marco Ferro. L’inizio è spiazzante: “Cari bambini, maestre e genitori ci dispiace molto ma oggi lo spettacolo non si può fare: gli attori non sono venuti!” A dare la notizia sono i due tecnici della compagnia che stavano aspettando l’arrivo degli attori per iniziare. E così, vista la delusione generale, i due decidono di provare a raccontare la fiaba utilizzando quello che hanno a disposizione nei loro borsoni. In un continuo dialogo e scambio con i bambini, inventeranno e costruiranno personaggi e ambientazioni, svelando ai bambini come materiali semplici e oggetti familiari possano trasformarsi in ombre espressive e divertenti. offrendo immense possibilità di gioco e di crescita. Per partecipare al laboratorio (3 euro), è obbligatoria la prenotazione telefonica al 348 2604572 fino ad esaurimento dei 30 posti disponibili. Per ulteriori informazioni sulla disponibilità di biglietti per gli spettacoli tel. 334 5481103 - 348 Ma.Bo. 2604572.
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Cultura locale 25 Nuove tecnologie Il Quaderno di Biologia-Tegnue di Chioggia
Il libro di Franco Nembrini
“DI PADRE IN FIGLIO. CONVERSAZIONI SUL RISCHIO DI EDUCARE”
Le Tegnùe su Ipad e Iphone U La pubblicazione in cartaceo ma anche nelle nuove applicazioni è destinata agli appassionati del genere oltre che ai professinisti del settore di Giovanna Bellemo
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chiave di ricerca o tramite l’accesso diretto al link http://itunes. apple.com/it/app/quaderno-di-biologia/id491392361?mt=8. Maggiori informazioni sui contenuti sono disponibili sul sito dell’associazione alla pagina http://www.tegnue.it/Quaderno_ Biologia_2011.asp. Per chi preferisse la versione cartacea, è possibile fare richiesta all’indirizzo email tegnue@tegnue.it.
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Questo è il lavoro dei figli: guardare. I figli ci guardano sempre, anche quando non sembra, e ci chiedono se valga la pena vivere. Il loro cuore, fatto per la felicità, chiede con urgenza un senso ultimamente buono, una ragione positiva per l’esistenza”. La grandezza di questo incontro è quella di non instillare la solita angoscia per il mestiere più difficile del mondo, ma di rilanciare il nostro desiderio di essere, di usare bene le cose che ci son date: la casa, i soldi, il tempo. Il messaggio e la testimonianza di un cuore lieto che forma più che qualsiasi discorso, che diventa l’aria che si respira, il pane che si mangia. Non un genitore in balia dei capricci del figlio, ma un uomo e una donna che sanno il bene e il male, il segreto della vita. Un padre e una madre che possono testimoniare di fronte alle domande dei figli che il nulla non può avere la vittoria, che dalla possibilità del male sono stati salvati, tirati fuori: per loro è accaduto qualcosa che ha reso la vita lieta. Eugenio Ferrarese
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Il nuovo Quaderno di Biologia- Tegnue di Chioggia
L’autore alla presentazione del libro
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e Tegnue di Chioggia su Ipad e Iphone. Il nuovo “Quaderno di Biologia - Tegnue di Chioggia” è da oggi disponibile anche come applicativo per Ipad e Iphone su Applestore. Il Quaderno, redatto dal gruppo divulgativo dell’associazione, grazie al contributo della Fondazione della Comunità Clodiense e della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco, nasce con lo scopo di far conoscere e amare l’Area di Tutela Biologica delle Tegnue, realtà naturalistica molto particolare ed importante dell’Alto Adriatico ed esempio di biodiversità, ad un sempre maggiore numero di destinatari. “Il Quaderno è uno strumento sintetico e di facile consultazione. Contiene risposte e curiosità di biologia marina e raccoglie la descrizione di oltre cento organismi tra i più comuni nelle Tegnue, con foto e descrizioni - spiega il presidente dell’associazione Tegnue di Chioggia Piero Mescalchin -. La divisione in schede colorate permette una consultazione pratica e immediata. Anche il cartaceo è pensato per essere facilmente fruibile attraverso il formato piccolo e maneggevole”. La pubblicazione è destinata non solo ai professionisti del settore e ai subacquei, ma a tutti gli appassionati del mondo marino. E’ possibile scaricare l’applicazione su Applestore, con una piccola donazione all’associazione, utilizzando la parola “Tegnue” come
na vita dedicata all’educazione, come padre di famiglia, come insegnante e ora come rettore di una scuola paritaria del bergamasco. Ed è a partire da queste importanti esperienze che nasce il libro “Di padre in figlio. Conversazioni sul rischio di educare” di Franco Nembrini presentato dallo stesso autore il 20 gennaio scorso in un assai affollato teatro San Martino a Sottomarina. All’incontro, proposto dalla associazione genitori e amici della scuola paritaria “Paolo VI” in collaborazione con alcune realtà educative, erano presenti l’assessore all’Istruzione Silvia Vianello, l’assessore alle Politiche sociali Massimiliano Tiozzo e il vicario generale della diocesi di Chioggia monsignor Francesco Zenna. Il professor Luigi Boscolo, fino allo scorso anno scolastico Dirigente Scolastico dell’Itis Righi, all’inizio ricordava l’educazione come impegno di tutti con le parole di monsignor Giussani: “Se ci fosse un’educazione del popolo, tutti starebbero meglio”. Nembrini si è mosso tra le immagini della sua infanzia e fanciullezza proponendo non un ricettario o un prontuario per il perfetto educatore, ma la sfida di essere uomini. L’educazione non è un problema dei giovani, dei figli, degli alunni, ma un problema tuo che sei padre, madre, insegnante. “Chiunque tu sia, dovunque tu sia; è la testimonianza di una certezza e di una positività che i figli possono guardare.
copyright, tutti i diritti riservati
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LO
SPORT in PRIMO PIANO
Kick boxing semi-contact Wako World Championship 2011
La nazionale italiana è sul tetto del mondo Fra gli azzurri anche il campione chioggiotto Paolo Niceforo, protagonista nella squadra e nelle prove individuali
Nella prova individuale Niceforo è riuscito a conquistare la medaglia d’argento Paolo Niceforo con la coppa insieme a tutta la squadra
di Stefano Bellemo
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a nazionale italiana di Kick Boxing semi-contact vince l’oro al Wako World Championship 2011 disputatosi a Dublino in Irlanda dal 22 al 27 novembre dello scorso anno. E a godersi la meritata quanto sofferta medaglia d’oro anche il giovane talento di Chioggia, Paolo Niceforo, già pluricampione internazionale, che assieme agli altri componenti della nazionale sono riusciti a sconfiggere la favorita nazionale ungherese, campionessa europea e mondiale in carica, composta perlopiù da atleti professionisti. Le squadre erano formate da tre atleti uomini e una donna, i quali si sono misurati ciascuno contro il proprio avversario. Per decretare la squadra vincitrice del titolo mondiale, al termine dei rispettivi incontri è stato calcolato il totale dei punteggi maturati nei singoli combattimenti. Nella gara finale Paolo è entrato sul tatami nel terzo
incontro contro l’asso ungherese, Zsolt Moradi, campione del Mondo categoria 79 kg, atleta dalle leve lunghissime e che calcia con una facilità estrema. Tuttavia la squadra ungherese, sicura di allungare il vantaggio maturato fino a quel momento, non aveva ancora fatto i conti con l’esperienza e la tecnica di Paolo. Infatti l’atleta di Chioggia è riuscito con grande merito a tenere la squadra italiana in corsa mantenendo il distacco di 3 soli colpi. Distacco che nel decisivo e ultimo incontro è stato poi ribaltato all’ultimo secondo, facendo così tornare la nazionale italiana sul tetto del mondo dopo anni di dominio ungherese. Il team Italia si è così assicurato il prestigioso titolo di campione internazionale di specialità semi-contact a squadre, che vanterà per i prossimi due anni. Anche nella prova individuale Paolo è riuscito a conquistare un’ottima medaglia d’argento.
Dopo aver saltato il primo turno di qualificazione come testa di serie, in quanto Paolo è l’attuale campione europeo di specialità, ha superato con abilità il campione sloveno e russo rispettivamente ai quarti e alle semifinali. Nella finalissima Paolo ha incontrato il temuto campione ungherese categoria 94 kg Krisztian Jaroskievicz, già due volte campione mondiale. Un incontro combattuto punto su punto che alla fine ha visto primeggiare l’atleta ungherese per un solo colpo 11 a 10. “C’è un po’ di amarezza per la gara finale individuale persa per una solo lunghezza: è stato un incontro tiratissimo ma altrettanto bello ed appassionante – spiega il giovane campione di Chioggia – Tuttavia il titolo a squadre è tra le più grandi soddisfazioni della mia carriera. I primi minuti di festa al termine dell’ultimo incontro, assieme a tutta la delegazione italiana è sicuramente
un ricordo che porterò per sempre nel cuore. Ringrazio chi mi ha seguito nella preparazione della competizione, compresi gli amici della Fire Generation di Sottomarina, la palestra dove mi alleno, i quali mi danno sempre la carica giusta prima di ogni gara”. Complimenti ancora al campione di Chioggia che nella stagione 2011 ha davvero fatto bottino pieno con i successi alla Diamond Cup in Russia, i Campionati Italiani a Napoli e la Coppa Italia a Catania, l’argento al Best Fighter World Cup a Rimini, la Coppa del Presidente il primo Maggio, la gara europea del Golden Glove a Marino di Piave e l’argento e il bronzo conquistai al Bristol Open, e il secondo posto assoluto all’Irish Open a Dublino. È possibile rivedere il filmato delle finali di Paolo su youtube ricercando i nomi dei concorrenti in gara riportati nell’articolo.
Canoa
VANNI BERTOTTO FRA I CAMPIONI REGIONALI PREMIATI DAL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA LUCIANO BONFIGLIO
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erimonia di premiazione per Vanni Bertotto. Domenica 15 gennaio, presso l’auditorium della Scuola Agenti della Polizia di Stato di Peschiera del Garda ha avuto luogo la Premiazione dei campioni regionali di canoa 2011. La cerimonia organizzata dal Comitato Veneto della Federazione Italiana Canoa Kayak e dal club locale Associazione Remiera Peschiera, ha visto la presenza di tutto il movimento canoistico del Veneto. La festa si è aperta con l’ascolto dell’inno nazionale, al quale è seguito il saluto delle autorità federali e sociali. Il presidente nazionale della Federazione Italiana Canoa Kayak Luciano Bonfiglio è intervenuto alla premiazione dei campioni veneti, riconoscendo alla canoa veneta un posto di rilievo nel panorama nazionale ed internazionale. Il presidente Bonfiglio ha voluto di persona premiare l’atleta chioggiotto Bertotto Vanni, congratulandosi dei sei titoli regionali vinti nelle specialità di canoa olimpica e fluviale. Il canoista clodiense da
Bertotto premiato dal presidente Bonfiglio
Il 15 gennaio scorso a Peschiera del Garda premiati i campioni regionali 2011 diversi anni per i suoi meriti si garantisce un posto ai vertici federali della canoa veneta. Ha iniziato a vincere nel 2006 con il primo titolo nella canoa olimpica ed è arrivato oggi a 18 titoli di campione regionale: per questo motivo è considerato uno tra i canoisti più forti nella categoria k1 master. Per Vanni aver ricevuto il premio dalle mani del presidente nazionale Bonfiglio è stato un grande riconoscimento personale, che ripaga gli sforzi e i sacrifici fatti in questi anni. Il presidente del Canoa Kayak Chioggia Doriano Nordio, a nome di tutta la società, si è complimentato con il proprio canoista, che grazie ai titoli conquistati, tiene sempre in primo piano il livello agonistico del CKC e di tutta la canoa clodiense. S.B.
Sport 27
Sul taccuino
Calcio Girone B del Campionato di Eccellenza
Clodiense, spediti verso la serie D
CALCIO Andrea Pagan, l’allenatore di Chioggia a Coverciano
di Marco Lanza
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ammino autoritario verso la serie D! E’ ciò che si sta verificando per la Clodiense, indiscussa capolista del Girone B del campionato di Eccellenza. Marcia sicura quella dei ragazzi allenati da mister Mario Vittadello, che hanno dimostrato sul campo quello che d’estate, con estrema velocità, avevano costruito il D.G. Mauro Boscolo Gallo e l’allenatore D.S. Stefano Bernardi. Una squadra che ha saputo amalgamarsi con destrezza grazie all’esperienza di Alberto Ballarin, Margherita, Zuccon che hanno saputo essere, con il loro impegno, d’esempio per i più giovani. Una compagine rinforzata durante il mercato dall’arrivo di Malagò e dagli innesti di Pradolin e Dell’Andrea. Miglior attacco del campionato e notevolmente distanziate in classifica sia l’Opitergina che il Lia Piave; dovesse mantenere questo ritmo la compagine granata potrebbe laurearsi campione già ai primi giorni di aprile, risvegliando sicuramente la voglia di successo e di affermazione di una piazza sportiva ultimamente assai illusa e delusa. Quale viatico migliore il ritrovamento dell’entusiasmo per poter preparare durante l’estate quel gruppo destinato a dover dare l’assalto alla conquista della seconda divisione. E allora durante la calda stagione l’amalgama e la coesione sarà fondamentale anche nello svolgimento del lavoro del D.G. Mauro Boscolo Gallo e del D.S. Andrea Seno, pronti a far esaminare al presidente Ivano Boscolo Bielo i nomi di quei giocatori papabili per il futuro a vestire la maglia granata. Quando si parla di futuro è naturale pensare a tutti quei giovani che stanno crescendo in seno al settore giovanile, quei “campioncini“ che andranno a coronare il sogno di vestire la maglia calcistica della propria città. Quest’anno la strada del professionismo è iniziata per Andrea Caraceni e Michael Pagan... Qualche tifoso ha sentenziato che non è giusto chiamare Unione questa squadra; di certo però c’è che questa Clodiense ha ridato la possibilità a chioggiotti e marinanti di ritornare in campo tutti insieme a tifare per un’unica squadra, senza alternative nel territorio. Proprio il 10 gennaio scorso è stato ricordato l’ipotetico novantesimo compleanno di Aldo Ballarin, il nostro azzurro, se fosse ancora con noi e non ci avesse privato la tragedia della sua presenza. E’ stato anche ricordato come “Calcio Illustrato“ il più famoso giornale dell’epoca, avesse scelto proprio Aldo, in copertina, a rappresentare tutti i periti di Superga, con alle spalle ciò che resta dell’ aereo, ma con il braccio teso a mostrare la strada, la direzione, per andare insieme e uniti verso il futuro.
Miglior attacco del campionato e distanziate in classifica le dirette inseguitrici
La Clodiense in partita (foto tratta da www.clodiensecalcio.it/)
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’ è un chioggiotto che, al di là del proprio tifo, può dire di aver battuto l’Inter e di aver fermato il Milan! Chi lo ha fatto veramente, in qualità di allenatore degli allievi del Cittadella, porta il nome di Andrea Pagan ed è anche l’unico tecnico della provincia di Venezia che attualmente sta partecipando al Supercorso di Coverciano e ne uscirà con il patentino di allenatore di seconda categoria. “Alleno a Cittadella da tre stagioni e ne sono orgoglioso - racconta - anche perchè faccio parte di uno staff di primissimo livello; nel mio staff ho la fortuna di avere altri due nostri concittadini: l’allenatore in seconda Gianluca Mattiazzi e il preparatore atletico Dario Penzo”. Grande cultura del lavoro per Andrea che da 8 anni oramai allena compagini giovanili dopo una onorevole carriera da calcia-
Dopo una onorevole carriera da giocatore si è dedicato alla formazione dei giovanissimi tore che lo ha visto arrivare sino alla serie D. “Sono un ambizioso - prosegue - e il fatto di allenare i miei ragazzi a pochi metri dal campo dove opera la prima squadra è un motivo di grande soddisfazione, posso lavorare in un ambiente sereno senza molte pressioni esterne“. Nessuna pressione forse perchè le avversarie affrontate sono talmente “grandi“ che è già sufficiente non sfigurare. “E’ un privilegio giocare contro Milan, Inter, Atalanta e altre di serie A, - osserva noi però lavoriamo duramente per ottenere risultati in linea con i nostri obiettivi“. A livello tuo personale ora insegui il “patentino“, gli chiediamo. “A Coverciano - racconta - respiro veramente un’aria speciale, in aula magna ci sono le gigantografie delle 4 nazionali italiane che sono state campioni del mondo. Docente carismatico ed espertissimo è Renzo Ulivieri, alcuni compagni importanti di corso sono Franceschini, Eddy Baggio, Simone Inzaghi...” . Cosa trasmettere ai giovani a livello di passione? “In primis - risponde - la cultura del lavoro, poi comportamento e atteggiamento professionale ; io con i ragazzi sono trasparente e con responsabilità cerco di farli crescere.” In bocca al lupo mister! M.L.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Il caso Dopo il disastro della Costa Concordia
Basta grandi navi in laguna di Venezia Il Ministro dell’Ambiente Clini ha espresso la sua preoccupazione, il sindaco Orsoni chiede di vietarne il traffico di navi tanto grandi di Alessandro Abbadir
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a tragedia del naufragio del Costa Concordia, ha avuto un effetto immediato, far riflettere gli enti preposti sul pericolo rappresentato dalle grandi navi in laguna di Venezia. Sulla questione è intervenuto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Agli italiani è apparso inaccettabile il passaggio delle grandi navi da crociera nel bacino di San Marco, dopo quello che è successo al Giglio. Da un sondaggio fatto, il 77% degli italiani intervistati dall’Istituto Demopolis per “Affaritaliani” sostiene il divieto di attraversamento, per le navi da crociera, dal canale della Giudecca a Venezia. Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni è sulla linea dei comitati ambientalisti che da tempo si battono contro questi “palazzi galleggianti“ che transitano a pochi metri da Piazza San Marco e Palazzo Ducale. Il sindaco e la Giunta in fase di redazione del nuovo Pat del Comune di Venezia, hanno deciso di introdurre una norma che prevede di
“vietare il traffico di navi di dimensioni incompatibili con il bacino di San Marco”. Sindaco e Giunta (e soprattutto l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin), si sono posti il problema. E se succedesse un fatto come quello della Costa Concordia in laguna?
Il presidente della Provincia Zaccariotto: “Tempo di pensare forme diverse di accoglienza” Se fosse sversato petrolio? Se la nave affondasse davanti piazza San Marco? Il Comune su questo tema non ha potere decisionale, che spetta invece a Stato e autorità Portuale, ma intanto vuole porre dei paletti. Il Ministro Clini però non è rimasto a guardare. Da fonti ministeriali è emersa la proposta: un limite di 40 mila tonnellate di stazza (nella prima bozza erano 30 mila) per il passaggio a San Marco.
Nell’immediato però non ci sarebbe alcun divieto, si punta allo scavo del canale Sant’Angelo Contorta la cui profondità sarà portata da 2 a 10-12 metri e in prospettiva il porto off shore. Diversi comitati ambientalisti sono contrari anche a questa ipotesi. Per gli operatori croceristici invece la soluzione più accettabile sarebbe quella di un “senso unico” per le navi, cioè un solo passaggio (o in entrata o in uscita) davanti a San Marco. Vedono però come fumo negli occhi il fatto di imbarcare e sbarcare i passeggeri fuori da Venezia. “La gente vuol salire in nave qui” ribadiscono. Infine la Provincia con la presidente Francesca Zaccariotto. “Il grave incidente avvenuto all’isola del Giglio - dice - può costituire l’ulteriore occasione per tornare a discutere della questione grandi navi da crociere in laguna. Oggi è necessario studiare forme diverse di accoglienza nella nostra laguna, meno invasive e a rischio, senza però penalizzare il turismo”.
Piazza San Marco Il progetto per deviare le grandi navi dal bacino di San Marco
IL PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ PORTUALE DI VENEZIA PAOLO COSTA SCRIVE A CLINI: ECCO LA SOLUZIONE
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iberare il bacino di San Marco dalle grandi navi da crociera è una priorità condivisa a tal punto che in breve ha preso avvio “il percorso progettuale e operativo” per raggiungere l’obiettivo auspicato dal ministro all’Ambiente Corrado Clini e chiesto a gran voce dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. Il presidente dell’Autorità portuale per Venezia Paolo Costa si è attivato e in una lettera del 18 gennaio scorso ha sottoposto al ministro Clini e al collega dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, la sua proposta. Si tratta di un percorso che prevede due fasi, una nel breve periodo e una un po’ più prolungata nel tempo. Nel primo caso si tratterebbe di deviare il traffico dei “condomini galleggianti” dal bacino di San Marco con un percorso alternativo verso la Stazione Marittima, nel medio-lungo termine invece si pensa alla realizzazione di una nuova stazione marittima per le grandi navi da crociera alla bocca di porto di Malamocco. Il primo cittadino di Venezia ha innanzitutto espresso il proprio apprezzamento per la prontezza con cui è stata affrontata la questione e quindi per il tipo di soluzioni proposte. Entusiasta anche il governatore della Regione Luca Zaia. “La proposta del professor Paolo Costa può essere la classica quadratura del cerchio. Ora bisogna passare ai necesO.J. sari approfondimenti tecnici di fattibilità”.
CHIOGGIA LA CITTÀ SI CANDIDA AD OSPITARE IL TRAFFICO CROCIERISTICO VENEZIANO
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hioggia si candida ad ospitare il traffico crocieristico veneziano. Il sindaco Giuseppe Casson e il vicesindaco e assessore alle attività produttive e portuali, Maurizio Salvagno, lanciano ai vertici nazionali e veneziani la proposta di considerare lo scalo marittimo dell’Isola Saloni a Chioggia, come terminal in grado di dare ospitalità alle navi da crociera dirette a Venezia. “Viste le preoccupazioni espresse sul traffico crocieristico sia dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, sia dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, per la salvaguardia di Venezia e vista la volontà di ridisegnare le rotte di tali colossi nautici attraverso la laguna, invitiamo le autorità competenti a considerare Chioggia come
potenziale scalo nel panorama lagunare, a sostegno della crocieristica veneziana. Grazie alla vicinanza alle bocche di porto, rispetto alle soluzioni finora prospettate, risulterebbero infatti necessari investimenti modesti per l’escavo dei canali – spiegano il sindaco Giuseppe Casson e il Vicesindaco Maurizio Salvagno –. Ci mettiamo a disposizione del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, del Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, e del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e di tutti i rappresentanti degli enti preposti, una volta valutati tutti gli aspetti inerenti la sicurezza, per verificare assieme la concreta fattibilità di tale proposta e l’ipotesi di un progetto strategico di porto lagunare unico”. G.G.
Il porto di Chioggia
Spazi aperti 29 Il convegno Nuove opportunità di un settore in evoluzione
Il turismo nel web e le sue grandi potenzialità
STRATEGIE, IL TURISMO FA GRUPPO
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di Miriam Vianello
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l turismo, un tema di grande interesse toccato dal convegno organizzato dal Consorzio “Con Chioggia sì” per interrogarsi sul futuro di un settore dalle enorme potenzialità per tutto il territorio veneto. Grazie ad una ricerca presentata da Federica Montaguti del Centro Internazionale di studi sull’Economia turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, somministrata ad un campione di aziende di Jesolo, Bibione, Caorle e Cavallino tra gennaio e giugno 2011, sono emerse alcune criticità che stanno affrontando le imprese ricettive. I risultati possono essere estesi anche alle altre località venete, simili per estensione geografica e tradizione. Nello specifico la ricerca, oltre a evidenziare un netto aumento dell’età nella quale si diventa titolari effettivi, evidenzia che per il 74% la stagionalità della domanda rappresenta un problema importante, mentre per il 23% non lo è. Nel primo caso quindi sono stati adottati alcuni accorgimenti per incentivare il turismo balneare, per esempio a Jesolo e Caorle sono state attuate promozioni in bassa stagione
e in occasione di specifici eventi, a Cavallino invece sono state realizzati degli interventi migliorativi per accogliere ospiti anche in bassa stagione, come il riscaldamento delle piscine o la coibentazione delle strutture. Il ruolo del web però diventa sempre più strategico e peculiare, infatti sono circa il 33% delle imprese intervistate che hanno deciso di potenziare la comunicazione on line, apportando delle migliorie al proprio sito internet e aderendo a portali di prenotazione on-line. In totale sintonia l’intervento di Claudia Zarabara che ha delineato la figura del turista ai giorni nostri, costantemente connesso con il web mediante l’uso dei social network e desideroso di condividere a vacanza ultimata quanto di bello ha potuto scoprire. Sburocratizzazione, riduzione dei tempi ed immediatezza sono le caratteristiche fondamentali a cui l’offerta si deve adeguare, gli operatori in particolare sono chiamati a rispondere investendo nei nuovi mezzi di comunicazione con la creazione di pagine web facilmente consultabili e costantemen-
ADOTTAMI Gigio e Minù. Questi 2 mici hanno bisogno urgentissimo di una nuova casa. Gigio ha 7 anni Minù è più giovane. Entrambi vaccinati e sani. La loro proprietaria è mancata. Chi se ne occupa (il loro “papà” che è molto malato) sta cercando una nuova casa. Sic. Maschietto non giovanissimo. Taglia piccola. Lasciato al bordo della strada dopo essere stato investito. Il soccorritore lo ha voluto chiamare Sic. E’ stato più volte visitato. L’appello è rivolto a chi lo riconosce o a chi ha visto chi lo ha investito… Yago. Pastore tedesco purissimo cerca famiglia. Maschio 8 anni. Vissuto a contatto con persone. Carattere molto buono. Purtroppo Yago attualmente si trova in un terreno che verrà venduto. Il proprietario non puo’ portarlo a casa e noi in rifugio non abbiamo posto. Tom. Maschietto giorvane, circa 3 anni. Taglia media, circa 15 kg. Buono con tutti. Tom è stato recuperato in Statale Romea. La speranza è che si sia smarrito. Chi lo riconosca lo aiuti a tornare in famiglia. Altrimenti è in cerca di una nuova casa. Giotto-Giove. Splendidi maschi incrocio setter irlandese, circa 10 anni. Carattere tranquillo e molto buoni. Il loro proprietario è mancato e per loro si sono aperte le porte del rifugio. Cerchiamo per loro una casa che possa accoglierli per gli ultimi anni. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus 3289620233
A Chioggia le categorie decidono di collaborare
Il convegno a Chioggia te aggiornate. Superare l’ambito locale per creare un sistema turistico tematico, è un suggerimento che l’assessore al Turismo della Regione Veneto Marino Finozzi propone a conclusione, per creare un unico comparto Veneto. La Regione in particolare vede nel turismo la più importante industria e sta promuovendo diverse iniziative per superare la legge 33/2002 ormai vetusta così da coordinare le attività di promozione nel territorio con le sue città d’arte, balneari e di montagna. Cinesi, russi e latino-americani hanno visitato il Veneto in questi anni, son richiesti quindi investimenti sempre più consistenti per formare gli operatori ed aprirsi sempre più ai mercati ancora inesplorati.
e categorie del turismo fanno squadra, nasce Gruppo Turismo Chioggia. E’ la nuova iniziativa di quattro associazioni di categoria cittadine Gebis (operatori balneari e chioschi), Cisa Camping (campeggi), Slow Lagoon (turismo di settore itinerante) e Chioggia Yatch Group (nautica da diporto e darsene), che hanno deciso di lavorare in stretta collaborazione per esaltare la vocazione turistica del territorio. Il nuovo Gruppo, rappresentato dai presidenti Fabrizio Boscolo, Luciano Serafini, Marino Masiero e Gianni Boscolo Moretto, si occuperà di mettere a punto di un’offerta integrata con il coinvolgimento dei protagonisti della filiera del comparto. “E’ un gruppo aperto e che desidera collaborare – ha spiegato il presidente dell’associazione Cisa Camping Luciano Serafini – in sinergia con tutti coloro che hanno a cuore il futuro e il destino della nostra città”. Tra gli obiettivi quello di fare da sprone ed aiutare gli enti territoriali a definire le strategie dello sviluppo turistico locale. I progetti che Gruppo Turismo Chioggia ha in cantiere sono infatti molteplici. Idee, proposte concrete, priorità per riqualificare e potenziare il settore come
Sottomarina, la spiaggia la realizzazione di piste ciclabili che colleghi Chioggia a Venezia, per raggiungere l’oasi protetta di Ca’ Roman, Pellestrina e Lido, la realizzazione di parcheggi acquei pubblici (come il Marina City Park) per permettere ai diportisti di visitare la laguna e il territorio costiero, la creazione di un sistema di strutture a basso impatto fino a Bibione per valorizzare le vie navigabili lagunari e fluviali e la sistemazione di via Morosini con aree attrezzate per i campeggiatori. “Alcune di queste idee sono semplici, dai costi contenuti e realizzabili anche in breve tempo, una volta avuta la collaborazione della pubblica amministrazione, per avere velocemente i necessari permessi – spiega il presidente di Slow Lagoon Marino Masiero -. Con investimenti minimi si potranno avere risultati importanti e la creazione di nuove opportunità per il mondo del lavoro”. Giovanna Bellemo
30 Economia Innovazione tecnologica Unioncamere e altri partner fanno partire il progetto
“Energy Villab”, imprese ed energia pulita Le prime realizzazioni pilota sono previste a Forte Poerio a Mira, e nel Comune di Teolo di Alessandro Abbadir
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nergia pulita, territorio veneziano e padovano all’avanguardia. Al via a Mira (a Forte Poerio) e a Teolo a “Energy Villab”, cioè il progetto, un network di Living Lab virtuosi. Il progetto è stato presentato le scorse settimane da Unioncamere del Veneto, con il titolo ”Energy Living Lab: un nuovo approccio per la condivisione di uno sviluppo energetico sostenibile”. Di cosa si tratta? “I living lab - hanno spiegato gli organizzatorisono dei momenti di sperimentazione che portano la ricerca fuori dal laboratorio e nelle dinamiche del mondo reale per fondere l’inno-
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vazione tecnologica con quella organizzativa e sociale, in un processo di co-creatività che coinvolge tutti i soggetti partecipanti. Sono sperimentazioni legate ad applicazioni per lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili e risparmio energetico, col coinvolgimento di piccole e medie imprese, distretti produttivi. E’ stato approvato nell’ambito del programma per la cooperazione transfrontalier Italia-Slovenia 2007-2013, il progetto si concluderà nel maggio del 2014. Le prime realizzazioni pilota sono previste a Forte Poerio a Mira, e nel Comune di Teolo. Energy Villab prevede
l’avvio di sei iniziative pilota (quattro in Italia e due in Slovenia),la loro messa in rete, il collegamento alla valutazione comparativa dei risultati raggiunti, e la creazione di premesse per una condivisione di politiche transfrontaliere a sostegno degli stessi territori. I partner coinvolti sono: Craca (Centro Regionale di assistenza per la Cooperazione Artigiana); Università di Padova - Dipartimento di Processi Chimici dell’Ingegneria; Provincia di Treviso; Camera di Commercio di Venezia; ConCentro Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone; Comune di Jesolo; Comune di
Indagine di Fondazione Impresa
GLI ITALIANI VOGLIONO LA BIOEDILIZIA
econdo l’indagine sui comportamenti eco-sostenibili degli italiani realizzata da “Fondazione Impresa” di Mestre, il 25,4% degli italiani ha cercato attivamente informazioni sulla classe energetica della propria abitazione. Il 30,9% ha effettuato interventi di riqualificazione energetica della propria abitazione. In
particolare: sostituzione di infissi, interventi di isolamento e sugli impianti di riscaldamento. ”Nei prossimi due anni - spiega Fondazione Impresa - il 21,8% degli italiani che ha dichiarato di non aver ancora effettuato interventi di riqualificazione energetica delle proprie abitazioni ma intende operare in tal senso. In particolare, la sostituzione
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degli infissi (48,1%), l’isolamento dell’edificio (24,1%) e la sostituzione degli impianti di riscaldamento (13,9%), continuano ad essere gli interventi più richiesti, aumentano gli interventi di installazione dei pannelli solari termici (12,7%)”. La bioedilizia o edilizia sostenibile rappresenta uno di quei settori che meglio di altri descrive la sintesi contenuta nell’espressione green economy o crescita sostenibile. “L’obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 anche attraverso la riqualificazione energetica degli edifici - affermano i ricercatori di Fondazione Impresa - rappresenta un
tario del Litorale). ”Con questi laboratori che uniscono territorio ed esperienze innovativespiegano gli organizzatori - si vuole dare un segnale di rinnovamento nel modo di concepire il territorio, non più solo suolo da sfruttare, ma ambiente da difendere e dal quale partono iniziative che puntano a cambiare il volto dell’economia locale e segno della green economy e del risparmio energetico”.
importante volano di crescita offerto all’intero comparto delle costruzioni”. A.A.
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Personaggio 33 Debora Alibardi Musicista e stilista affermata
Dalla musica alla moda, un’unica grande passione Con i suoi abiti da sposa e da cerimonia ha vinto a Udine il concorso “Sposa d’autore” di Paola Teson
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uccesso anche nella moda per Debora Alibardi, componente del celebre gruppo di cover Nomadi “Status Symbol” (gruppo che tra l’altro ha aperto il concerto dei Nomadi a Cavarzere). Una passione per l’arte che Debora traduce sia nella musica che nella moda: due lati che vede molto diversi tra loro ma che riescono ugualmente ad appassionarla. L’amore per la musica l’ha portata a fondare il complesso di cui fa parte, dopo aver studiato con due musicisti che le hanno dato le basi per intraprendere questa strada (il jazzista Franco Nesti e Gianni Cicogna); pur non avendo iniziato a suonare sin da bambina, Debora ha raggiunto ottimi risultati nella musica, soprattutto grazie al suo gruppo. L’amore per la moda, invece, l’ha portata a diventare stilista di abiti da sposa e da cerimonia molto particolari, partecipando anche
a diversi concorsi che le hanno sempre dato soddisfazione. La giovane bassista, infatti, possiede il diploma di “Tecnico della moda” (ottenuto presso l’Ipsia “Ruzza” di Padova) e il diploma di “Stilista e modellista professionale” (conseguito presso la “Sitam Moda” di Padova). Grazie a queste sue capacità, Debora Alibardi (alias Maribel) ha partecipato a diversi concorsi nella moda: l’ultimo in ordine di tempo è “Sposa d’autore 2012” che le ha permesso di aggiudicarsi il “Premio Speciale Sposa 2012”. Il concorso (ideato ed organizzato dall’agenzia “modashow.it” in collaborazione con “Eventi & Co.”) era dedicato a stilisti emergenti che creano abiti da sposa e da cerimonia, realizzato all’interno e in occasione della ottava edizione di “Udine Sposa”, in programma alla Fiera di Udine.
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Maribel ha da poco aperto un atelier a Villatora di Saonara dove disegna e realizza abiti da sposa, da cerimonia e da sera. Ma questo concorso è solo l’ultimo di tante altre esperienze analoghe che la giovane stilista cavarzerana ha già affrontato, come racconta lei. “Ho studiato moda - racconta - per molti anni e dopo gli studi ho sempre coltivato questa passione. Negli anni 2004 e 2005 ho partecipato alla rassegna Young Fashion di Padova che mi ha portato sulle passerelle di Milano Collezioni Donna e a Roma per l’Alta Moda. Nel 2011, poi, ho partecipato come finalista al concorso “Moda d’autore” che si è tenuto a Lignano Sabbia d’Oro. Ora ho avuto il piacere di partecipare a questo concorso con abiti da sposa da me realizzati e sono onorata di aver ricevuto questo premio speciale. E’ proprio da quando ho iniziato a partecipare ai
Debora Alibardi, in arte Maribel con suoi abiti da cerimonia
Suona cover del grupo dei Nomadi nel celebre gruppo cavarzerano degli Status Symbol concorsi di moda d’autore che mi è venuta l’ispirazione anche per aprire un atelier tutto mio.” Il verdetto di “Sposa d’autore” che ha incoronato vincitrice Veronica Piazza della “Vi.Bi. Couture” (laboratorio di design di Udine) e seconda classificata Alexandra-Andreea Stanescu nata a Bucarest, studentessa all’”Istituto di Moda Burgo” di Milano, è giunto al termine di una elegante sfilata dove tutte le nove stiliste in gara hanno presentato le proprie creazioni. “Per realizzare i modelli che ho presentato al concorso – commenta Maribel - mi sono
ispirata ad uno dei miei miti della moda, ovvero Fausto Sarli. In qualche modo ho voluto riportare alcuni degli aspetti dei suoi modelli anche nei miei abiti”. La regia del concorso è stata firmata da Paola Rizzotti, la presentazione è stata curata da Michele Capitò. A partecipare all’evento un numeroso ed attento pubblico che ha dimostrato con calorosi applausi di apprezzare le proposte delle nove stiliste in gara e che, altresì, ha dimostrato anche di condividere le scelte dei giurati, tra cui naturalmente il premio per la stilista e musicista cavarzerana Debora Alibardi.
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34 Cultura provinciale Il personaggio Il presentatore degli spettacoli della signora della canzone è di Chioggia
Cester, trait d’union tra Nilla Pizzi e Chioggia Ad un anno dalla sua scomparsa ricorda commosso l’artista che fu protagonista della musica italiana negli anni ‘50 di Eugenio Ferrarese
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a canzone “all’italiana”, melodica esiste ancora? Quasi un anno fa scompariva la “signora della canzone” Nilla Pizzi, la famosa protagonista della musica italiana degli anni ’50, cantante con la quale il chioggiotto Aldo Cester ha condiviso tanti ricordi sul palco in qualità di presentatore dei suoi spettacoli in giro per l’Italia ed
“All’estero i nostri cantanti di quegli anni continuano ad avere consensi e ad essere apprezzati” anche all’estero. Forse questo tipo di canzoni è un po’ sul viale del tramonto, ma mantiene ancora un grande interesse e fascino, soprattutto per una certa fascia di pubblico. “La canzone italiana degli anni ’50 e ’60 è un po’ superata – sottolinea Cester –. Le canzoni ora sono certo culturalmente più complesse, più evolute. Ma specialmente all’estero, tra
NEWS Letteratura
LIBRI FUORI DI TESTO. INCONTRI CON GLI AUTORI
le numerose comunità italiane sparse per il mondo, le tournée dei nostri cantanti di quegli anni hanno sempre ottenuto un clamoroso successo… soprattutto Nilla Pizzi”. Aldo Cester aveva conosciuto la famosa cantante in una circostanza un po’ causale e sfortunata, quando la Pizzi era stata coinvolta – nel 1954 – in un incidente stradale a Polesella. Si era ferita ad una mano e Cester l’aveva aiutata accompagnandola al pronto soccorso. In seguito Nilla Pizzi convinse Cester a frequentare un corso di dizione alla Rai per abituarsi al microfono e così presentare i suoi spettacoli. “Grazie dei fiori”, “Vola colomba”, “L’edera”, “Papaveri e papere” sono poi diventati i successi mondiali della lunga e luminosa carriera della cantante di Sant’Agata Bolognese – vincitrice nel 1951 del primo Festival di San Remo - che ha continuato ad esibirsi fino alla fine. Il repertorio della Pizzi era assai ampio, ricorda Cester, e comprendeva oltre 3000 canzoni che spesso venivano arrangiate seguendo le esigenze più moderne.
Il presentatore chioggiotto Aldo Cester con Nilla Pizzi
Anche il rapporto di Nilla Pizzi con la città di Chioggia è stato assai importante. “Era una città che amava e dove si sentiva a suo agio”. Nel 1985 fu organizzato un grande spettacolo per celebrare i 300 anni del ponte di Vigo che per l’occasione venne tutto infiorato. L’ultima sua visita a Chioggia fu quasi dieci anni fa. Cester è stato anche il promotore del “Premio Città di Chioggia: una vita per la canzone” e sul palco di piazzetta Vigo furono presenti Carla Boni, Gino Latilla, Giorgio Consolini e Nilla Pizzi: una grande serata musicale con la piazzetta gremita in ogni angolo. “Di questi famosi protagonisti della canzone italiana è rimasto solo Giorgio Con-
Prosa Nella provincia
Gli spettacoli a teatro, luogo caldo e accogliente della cultura
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ibri fuori di testo. Scrittori dal vivo alla Sabbadino. Sono ricominciati il 18 febbraio gli incontri con gli autori alla Biblioteca civica “C. Sabbadino” di Chioggia. Nomi cardine del panorama non convenzionale. Dopo l’incontro con Francesco Permunian e Tuono Pettinato i prossimi due appuntamenti di marzo saranno dedicati alla presentazione di Marco Rossari e Alessandro Robecchi. Rossari presenterà il suo ultimo lavoro “L’unico scrittore buono è quello morto” il 3 marzo alle ore 17. Si tratta di un libro che raccoglie prose, epigrammi, pastiches e racconti sulla scrittura e - soprattutto - sugli scrittori. Alessandro Robecchi parlerà del suo volume “Piovono pietre - cronache marziane da un paese assurdo”, il prossimo 17 marzo. E’ stato caporedattore di “Cuore, settimanale di resistenza umana” ed è uno degli autori storici di Maurizio Crozza. La sua prsenza offrirà l’occasione di parlare dell’evoluzione della satira in Italia e delle trasgormazioni del suo linguaggio. Gli incontri si terranno presso la Sala espositiva del Museo civico della Laguna Sud a Chioggia. G.G.
Alessandro Preziosi al Toniolo con “Cyrano de Bergerac”
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a stagione fredda non favorisce attività all’aperto e sicuramente il teatro si presta a essere un luogo caldo e accogliente per gli amanti della cultura. Tra febbraio e marzo i teatri di Camponogara, Marghera, Mestre e Venezia offrono diverse tipologie di rappresentazione. Al teatro Dario Fo di Camponogara, venerdì 24 febbraio, lo spettacolo di Lella Costa: “Arie”; una rappresentazione che racconta un genere musicale molto amato nel mondo. Al teatro Aurora di Marghera, il 4 marzo Matteo Latino presenta “InFactory”, Premio Scenario 2011. “Ancora oggi essere diversi significa non essere adeguati nel quotidiano destreggiarsi tra qualunquismo, ignoranza e omologazione – commenta il cartellone Antonino Varvarà direttore artistico della stagione all’Aurora - eppure in una società che ci desidera tutti uguali, copie conformi di paradigmi di dubbio valore, c’è quanto mai bisogno di diversità.
A questa diversità che accompagna la vita di tante anime, dedichiamo questa edizione ad Andrea Zanzotto, autore recentemente scomparso, poeta tra i pochi, poeta come pochi”. Al teatro Toniolo di Mestre il 14 e 15 marzo, Lillo e Greg, presentano: “Sketch & Soda”; lo spettacolo raccoglie alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei comici. Da mercoledì 22 a domenica 26 febbraio Alessandro Preziosi presenta: “Cyrano de Bergerac”, la rappresentazione è tratta dal libro di Rostand e con la regia di Alessandro Preziosi. Il teatro Goldoni di Venezia propone dal 29 febbraio al 4 marzo,“Servo di scena”; questo testo teatrale è uno dei più celebri testi di Ronald Harwood, la trama è un appassionato omaggio al teatro e alla sua gente, ed è una perfetta ricostruzione d’epoca che fa da cornice agli ultimi successi di un grande attore, ormai al tramonto. Roberta Pasqualetto
solini – aggiunge Cester – con il quale continuo a mantenermi in contatto”. Il presentatore chioggiotto è ancora in attività e nei mesi scorsi ha lavorato a Montecatini e Viareggio. Aldo Cester ha ancora un sogno nel cassetto. “Nel 2008 sembrava imminente l’apertura del nuovo teatro comunale e così presentai una proposta all’amministrazione di Chioggia: una grande spettacolo con la collaborazione di tutti i gruppi culturali del nostro territorio… ed io sul palco a presentare questa manifestazione”. La proposta rimane tuttora valida: da allora sono passati quattro anni e il teatro comunale non è stato ancora del tutto completato…
NEWS I volontari di Libera nelle classi per parlare di mafia
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nizierà a marzo la nuova sfida di Libera, l’associazione che fa capo a Don Ciotti, che si occupa di mafia, ma non solo. I giovani volontari si recheranno nelle classi quinte del Liceo e nelle seconde e terze dell’istituto alberghiero di Chioggia, con il progetto “Sapere per saper essere. Gli esseri umani non sono merce di scambio”. “Nel territorio chioggiotto vi sono decine di profughi, giunti dalla Libia, ma nativi dei paesi più disparati: Costa d’avorio, Senegal, Nigeria, e molti altri” raccontano i ragazzi che si stanno preparando, “sono qui da maggio scorso, e nessuno sembra chiedersi chi siano, cosa facciano, perché siano qui”. “Conoscere e sfatare gli stereotipi che una politica dell’odio ha instillato nella società, è il primo passo verso una convivenza serena e consapevole”. Hanno scelto questa tematica per raccontare ai ragazzi una realtà vicina ma sconosciuta. “Molti credono che la mafia sia solo al sud. Nulla di più falso. Nel Nord Italia, e nel Veneto, la mafia fa affari d’oro: nell’edilizia, nelle grandi opere, nella gestione dei rifiuti, nello sfruttamento della manodopera a basso costo. E il fenomeno del caporalato, che ha provocato la rivolta degli immigrati di Rosarno, è fortissimo anche qui, anche se molti lo ignorano, o fingono di non sapere”. F.D.L.
A Mira il prossimo 11 marzo
“FIUMI DI VINO” IN VILLA DEI LEONI
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na rassegna dei migliori vini in villa. Questo il senso della manifestazione “I fiumi di Vino” che è stata presentata nelle scorse settimane in villa dei Leoni dal Comune di Mira e dalla Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori (Fisar), delegazione di Venezia, con un piccolo evento enogastronomico presenteranno ufficialmente l’iniziativa il prossimo 11 marzo 2012. Vediamo l’evento. ”Domenica 11 marzo, dalle 11 alle 19 - spiegano gli organizzatori - le prestigiose sale di Villa dei Leoni a Mira ospiteranno, infatti, la prima edizione di “I Fiumi del Vino”, mostra e degustazione dei vini nati in prossimità dei fiumi italiani e di alcuni dei più noti fiumi europei. Anche il Comune di Mira si è fatto promotore dell’idea. “L’iniziativa a cui stiamo già lavorando – spiega l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Mira Davide Meggiato – vuole presentare le eccellenze vitivinicole, italiane e non, accomunate da un fattore particolare: il fiume”. Il progetto, sviluppato e seguito dalla Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori), delegazione autonoma di Venezia, oltre a promuovere il prodotto in sé, vuole far conoscere i territori di cui i vini sono espressione e le differenti tradizioni culturali ed enogastronomiche che li caratterizzano, rivolgendo-
si sia ai tanti appassionati del settore che al pubblico più generico. Oltre 40 le aziende italiane che hanno già garantito la loro partecipazione e offriranno in assaggio le loro eccellenze, permettendo immediati paragoni tra medesimi vitigni e differenti territori e filosofie di vinificazione. Da corona alle aziende, ed in abbinamento ai loro vini, saranno proposti liberi assaggi di ricette dei diversi territori. Insomma un bel appuntamento che coniuga arte culinaria a bellezze architettoniche della Riviera del Brenta come villa Contarini dei Leoni a Mira. Alessandro Abbadir
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IL VENETO
in PRIMO PIANO L’invasione dei grandi centri commerciali In pole position oltre a Veneto City, il progetto Ikea di Casale sul Sile, le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice e i nuovi centro commerciali di Limena e Due Carrare. Preoccupazione fra politici e amministratori locali
di Alessandro Abbadir
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consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie in tutta Italia e nel Veneto sono state pressoché un disastro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capitanato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3
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di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confine. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le autorizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una posizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per difendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la
APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distribuzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regionale contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-
gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle
quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. Contro le condotte disinvolte delle grandi catene commerciali si sono schierati anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate anche dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche i sindacati, Cgil in testa. Sconcertati anche diversi comuni come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono per il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. “Quartieri difficili come il nostro, cioè quello di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagnare. I piccoli negozi mantengono viva una rete sociale fatta di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ribassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti definitivamente i prezzi li decideranno quasi da monopolisti”. aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. A.A.
ODD ASSOCIATI
perture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ricorso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Commerciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanificato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella delle 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma
miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodomestici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Vediamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare. Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di investire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso
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Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria, solo 1 su 4 viene riconosciuto in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che
Il Veneto in primo piano 37 Territorio Reazioni alla realizzazione di un mega centro direzionale
Comitati e Confesercenti contro Veneto City di Alessandro Abbadir
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eneto City, il mega centro direzionale pensato per tutta la Regione Veneto se non per l’intero Nord Est, è da mesi nell’occhio del ciclone. Contro questo polo direzionale che la Regione con il presidente Luca Zaia ha autorizzato, si sono scatenate le proteste di associazioni di categoria come Confesercenti, sindacati e comitati Cat. Confesercenti si è schierata contro Veneto City, perché di fatto, per l’associazione dei commercianti, distruggerebbe il commercio cittadino di Mestre e Venezia e della zona della Riviera del Brenta. Questo, per creare un centro direzionale che potrebbe davvero portare pochi posti di lavoro, in rapporto a quanti ne farebbe perdere.
TAR
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Per Cat in particolare, che ha assunto A gennaio sono scesi i cittadini per protesta, in 3 piazze del veneziano (Mirano, la democrazia partecipativa come tratto Dolo e Mira). L’iniziativa voluta dall’Idv è fondamentale del proprio modo di agire, stata salutata positivamente dai Cat (comi- la questione del metodo con il quale si tati ambiente e territorio), anche se alla costruiscono i percorsi di mobilitazione è altrettanto importante fiaccolata, non hanno quanto la sostanza deldato l’adesione. “I Sono state le questioni in gioco”. comitati salutano po- presentate Con i Cat contro sitivamente ogni ini- per protesta in Veneto City, si sono ziativa - ha spiegato il due comuni oltre schierate associazioni portavoce Mattia Do- 11 mila firme come Legambiente, nadel - che vada nella direzione di contrastare il “mostro Veneto quelle di categoria dei commercianti e i City” e le altre grandi opere, con le quali si comitati cittadini di Dolo (Ve). A volere l’opera sono stati oltre ai provuole perseguire la distruzione del territorio e della vita delle persone che lo abitano, gettisti anche i comuni di Dolo e Pianiga, anche quelle promosse dai partiti. anche per ricavarne dei soldi con alienazioni
PEDEMONTANA, STOP DA RICORSO
a Pedemontana Veneta si ferma ancora. A bloccarne l’iter è stato il Tar del Lazio che ha accolto un ricorso presentato dal comune di Villaverla, in provincia di Vicenza. Il Tar ha ribadito ancora una volta quanto deciso in seguito al ricorso di un cittadino di Loria (Treviso) e, particolare non secondario, dando ragione ad una amministrazione pubblica. Gli amministratori di Villaverla difendono le scelte compiute a suo tempo, impuntandosi contro la Pedemontana. Per loro il fatto che: “Una infrastruttura di questo genere sorga a 40 metri dal centro di Villaverla, di fatto compromettendola gravemente sotto il profilo pa-
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e urbanizzazioni. Contro Veneto City i cittadini e associazioni e comitati hanno depositato oltre 11 mila firme e altrettante osservazioni. Osservazioni che dai due comuni interessati sono state quasi tutte respinte. Le grandi opere ne attirano altre secondo i comitati. “Con la nascita di Veneto City – conclude Donadel – arriveranno nella stessa zona, Romea Commerciale, camionabile e polo logistico collegato al porto veneziano off shore. Insomma l’area fra Padova e Venezia è stata pensata come un crocevia di traffico intenso che di fatto con la crisi non esiste più. Le conseguenze della cementificazione selvaggia le pagheranno i cittadini”.
esaggistico ed ambientale è una cosa da rigettare”. Una posizione condivisa dai numerosi comitati del vicentino e del trevigiano, che sono sorti contro la Pedemontana, ora riuniti nel “Comitato veneto Pedemontana alternativa”, da cui sono partiti ricorsi, ma anche denunce contro il megacantiere della Pedemontana di Romano d’Ezzellino (Vicenza), inaugurato nel novembre scorso dal presidente del Veneto Luca Zaia. Insomma, i comitati si difendono a colpi di ricorsi e controricorsi, rendendo la vita difficile a chi vuole b le grandi opere subito efficienti.
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38 Il Veneto in primo piano Tra individuo e società Intervista allo psicoterapeuta Lino Busato
Le insospettate “doti” della paura In tempi difficili e dal futuro incerto la paura diventa un sentimento diffuso e collettivo ma non va temuta: si tratta di un ancestrale meccanismo salvavita che mette in allerta di fronte alle difficoltà e consente di ripartire di Ornella Jovane
C
ome l’ostrica per difendersi dall’insinuazione nella propria conchiglia di un organismo estraneo - un granello di sabbia - che la irrita e la disturba, secerne quella sostanza cristallina che poi produrrà una perla preziosa, così la paura si insinua negli esseri umani per stimolare coraggiose reazioni di sopravvivenza che spesso producono insperate e straordinarie imprese. La paura è un sentimento più che mai attuale in tempi di disagio e di diffuso smarrimento, quali sono quelli che stiamo vivendo. A livello individuale, nelle proprie storie personali, e pure in quello collettivo e sociale. Questa emozione assume connotazioni diverse a seconda delle età e delle esperienze negli individui, ma anche dei periodi storici nelle società. Ma che cos’è la paura, come la si affronta e come può essere superata? “L’equivoco nel quale si può cadere - a rispondere e spiegare i meccanismi della paura è lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato
- sta nell’attribuirvi un’accezione negativa. La paura in realtà è un ancestrale meccanismo che stimola a reagire per riuscire a superare la fase di crisi. Naturalmente in un contesto non patologico, laddove invece può degenerare in angoscia, fobia, ansia”. Perché si ha paura? “Incertezza, repentino cambiamento magari non programmato di situazioni o condizioni acquisite, - prosegue lo specialista - possono generare paura. Ciascuno di noi la conosce: si può avere paura della malattia, di essere giudicati, di sentirci inadeguati, del cambiamento. La difficoltà nasce dal dover convivere con un senso di incertezza che destabilizza. Eppure la paura è una sorta di salvavita perché attiva quel meccanismo di sopravvivenza che consente di andare oltre le difficoltà. La reazione è quasi istintiva, successiva è la presa di coscienza dell’avvenuto superamento dell’ostacolo e quindi della paura stessa”. Per meglio esemplificare il concetto lo psi-
cologo fa riferimento ad un esperimento. “E’ stato osservato - racconta - il comportamento del bambino piccolo che posto sopra un piano ad un certo punto si trova ad affrontare un passaggio apparentemente “nel vuoto”. Il bimbo istintivamente si ferma. Ma al di là del “precipizio” c’è la mamma che lo chiama e lo incoraggia a raggiungerla. Accade che il piccolo vince la vertigine perché valuta che oltre c’è ciò che cerca e raggiunge il suo obiettivo, ottenendo anche un premio (le coccole della madre). Ecco, la paura è quel sentimento che ha suscitato nel bambino diffidenza nel punto di passaggio incerto, proteggendolo da eventuali cadute, ma ha stimolato in lui quella forza d’animo e quel coraggio che lo hanno spinto a superare l’ostacolo”. “La paura stimola dunque un meccanismo positivo - prosegue Busato - generatore di curiosità che sollecita a conoscere per cogliere le occasioni di cambiamento, per trovare le soluzioni a ciò che spaventa. E’ il disagio ge-
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Lino Busato nerato dalla paura - quel senso di frustrazione cioè la distanza tra ciò che si ha e ciò che si vuole - che attiva la leva per fare cose che non si sospettava si sarebbero mai fatte”. “Sul piano emotivo - conclude lo psicologo - siamo fatti di contenitori esistenziali, la cui capienza dipende da molteplici fattori, dal carattere, dalle caratteristiche biologiche, dalle
esperienze e dalle persone che ci sono state vicino. Più sono capienti questi contenitori esistenziali, più siamo in grado di accogliere emozioni, anche negative, e reagire di conseguenza. L’importante è essere in grado di reagire in modo costruttivo, in psicologia si dice resiliente”.
Resistere agli urti della vita senza “rompersi”
LA RESILIENZA, OVVERO LA RISPOSTA EFFICACE ALLE AVVERSITÀ
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raccontarla, ancora oggi ha dell’incredibile l’impresa dell’esploratore Ambrogio Fogar. Era il 1978 l’avventuroso viaggiatore si muoveva al largo delle isole Falkland nel Sud dell’Oceano Atlantico. La sua imbarcazione fu probabilmente colpita da alcune orche e affondò in poco tempo. Con lui c’era il suo amico e compagno di viaggio, il giornalista Mauro Mancini. Riuscirono a portare con loro sulla zattera di salvataggio solo un po’ di zucchero, un pezzo di pancetta e due cormorani uccisi a colpi di remi. Dopo 74 giorni furono tratti in salvo. Erano in gravissime condizioni: avevano perso 40 chili. Mauro Mancini morì poco dopo di polmonite. Fogar riuscì a sopravvivere. Un’impresa epica che lo psicologo evoca per esemplificare il concetto di resilienza. “E’ un termine mutuato dall’ingegneria - racconta Lino Busato - e definisce quella proprietà che hanno i materiali o un manufatto di resistere agli urti e, grazie alla propria flessibilità, di ritornare allo stato iniziale. In psicologia l’attenzione viene posta sulla forza d’animo che consente di reagire in modo costruente ad una situazione dolorosa. E’ una qualità individuale, ma può essere anche collettiva: pensiamo ad esempio ai ragazzi di Genova che di fronte alla recente tragedia dell’alluvione, lo scorso novembre, si sono mobilitati in massa per contribuire a portare soccorso alla gente in difficoltà”. Nel mondo vegetale, resiliente è - ad esempio - il bucaneve che nonostante condizioni ostili riesce a fiorire in tutta la sua bellezza, nel mondo animale la lucertola che è in grado di rigenerare la parte della coda che ha staccato volontariamente per difendersi. “In psicologia - spiega lo specialista resiliente è colui che ha la forza di andare
oltre l’evento drammatico. La natura consente all’uomo di poter contare su alcune fondamentali e spesso insospettabili risorse. Innanzitutto biologiche: pensiamo a Fogar e Mancini che riuscirono a sopravvivere per 40 giorni, praticamente a digiuno persi nelle acque dell’oceano. Vi sono poi le risorse riparative, in altri termini la capacità di cicatrizzare vecchie ferite, sul piano emotivo, con strutture che consentono di autoriparare il “danno”. Infine vi sono le risorse evolutive che permettono di fare il grande salto verso il cambiamento quando questo è necessario, si tratti di una relazione affettiva, di lavoro o di contesti poco idonei in generale”. “La persona resiliente - prosegue Busato - è naturalmente propensa ad assumere un ruolo attivo nella propria vita, è coinvolta, impegnata, positiva e speranzosa, nel senso che ha fiducia di poter modificare col proprio impegno situazioni avverse. Vive nel presente il tempo, evita cioè di rifugiarsi nel passato o proiettarsi nel futuro per sfuggire all’immediato, ed ha una spiccata capacità di giudicare con equilibrio e quindi controllare gli eventi”. Com’è possibile allora sviluppare questa forza d’animo? “Innanzitutto - conclude lo psicologo “allenandoci” ad osservare in modo consapevole la nostra vita, con un atteggiamento attivo e presente, facendo in modo che la nostra vita sia quello che vogliamo noi e non ciò che gli altri si aspettano, poi creando buoni rapporti sociali che ci spingono ad aprirci verso gli altri, anche nelle difficoltà, e ci consentono di accettare l’aiuto offertoci. Vale la pena crearsi nuove possibilità per imparare sempre qualcosa di nuovo. Infine riuscire a mantenere con equilibrio le situazioni nella giusta prospettiva”. O.J.
Il Veneto in primo piano 39 Agenzia delle entrate Operazione per stanare chi non fa scontrini
Movida, evasione fiscale estesa
NEWS Misure del Governo
ARRIVA IL REDDITOMETRO
A livello locale gli incassi sono stati 274.895 contro i 527.740 presunti
di Alessandro Abbadir
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a movida sotto tiro, non dai residenti per schiamazzi notturni o questioni legate alla sicurezza, ma degli ispettori dell’agenzia delle entrate, che stanno monitorando diversi settori, soprattutto i locali e le attività del tempo libero. Hanno voluto vedere se questi commercianti pagano le tasse. E sono andati a fargli visita. Nei locali si emettono gli scontrini e il loro numero è controllato dagli ispettori. Ma di scontrini se ne battono davvero pochi in Veneto. Come fa l’Agenzia delle entrate a calcolare il nero, o a presumerlo? Il “nero” sarebbe dovuto alla discrepanza delle entrate registrate fra giorno del controlli e gli altri giorni. L’Agenzia delle Entrate ha così deciso di controllare le casse di 51 bar del Veneto e i risultati dell’operazione chiamata “Blitz Spritz Replay” illustrati dal responsabile Veneto dell’Agenzia Achille Sanzò. Sono stati strabilianti. Per legge i controlli si basano sull’accertamento induttivo e sui confronti tra gli incassi accertati dalle visite degli ispettori, e quelli registrati sui libri dei corrispettivi. A livello regionale la discrepanza fra i controlli è del 30,8%. La provincia di Venezia è risultata la peggiore dai controlli fatti, qui la discrepanza era del 91,98 negli 8 locali monitorati. Dopo Venezia è arrivato Rovigo con il 68,34%, Padova al 34,77%, Verona al 25,65%, Treviso Per le Entrate, il volume medio annuale degli affari al 23,32%, Vicenza al 15,23% e Belluno al 7,03%. In dei 51 bar si aggirerebbe a livello veneto sui 324.514 un locale di Mirano (Ve) la differeneuro contro un volume presunto di za era stata addirittura del 229 % in In un locale 443.469 euro e un’evasione stimata del Veneziano termini di scostamento. di 118.955 euro. Altri calcoli ad hoc Vediamo le cifre in termini di la discrepanza A livello locale infatti gli incassi sono euro. Lo scostamento medio per registrata è stata stati 274.895 contro i 527.740 locale, è di 392,99 euro a livello del 229% presunti, e un’evasione stimata di regionale e di 790,66 in provincia, 252.845. contro medie d’incassi che si attestano sui 1.726,23 euro All’Agenzia delle Entrate non si nasconde che si spera in Veneto e sui 1.794,08 nel veneziano. In totale i corri- che i risultati dei controlli mettano paura e che inducano spettivi del 2 dicembre, in regione, sono stati di 91.041. i commercianti a pagare in tasse quanto devono allo Stato
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L’operazione “Blitz Spritz Replay”, dovrebbe avere una funzione educativa. Per il direttore Sanzò uno degli scopi dichiarati è l’effetto deterrente. Si spera che un contribuente beccato, poi sia spinto a pagare spontaneamente le tasse. Sempre Sanzò in questi ultimi mesi si è adoperato per fare convenzioni con gli enti locali per poter scovare gli evasori dalle stesse segnalazioni dei comuni. L’incentivo per gli enti locali con questi accordi è che se l’evasore deve pagare i soldi di multa, questi soldi restano ai comuni direttamente. Soldi che saranno ben spesi a favore delle comunità.
ome stanerà la gran massa degli evasori fiscali il governo Monti? Attraverso i controlli sui conti bancari e dei movimenti e l’introduzione di un redditometro e limitazione dei contanti. Gli articoli 11 e 11 bis della manovra Monti prevedono controlli dei conti correnti, e di ogni rapporto finanziario con banche, poste, intermediari, società di assicurazione e di gestione del risparmio, anche in assenza di specifiche indagini tributarie. Già dal 1 gennaio di quest’anno, gli operatori finanziari sono tenuti ad inviare periodicamente all’anagrafe tributaria (che censisce tutti i contribuenti italiani) oltre ai dati anagrafici e codice fiscale degli intestatari, anche gli importi delle movimentazioni nei conti, e tutte le operazioni fuori conto (cambio assegni, richieste di bonifici per contanti, cambio valuta estera) con l’unica esclusione dei pagamenti con bollettini di conto corrente postale inferiori ai 1500 euro. Con i dati raccolti (informazioni di 40 milioni di conti correnti) l’Agenzia delle Entrate potrà individuare i contribuenti a rischio di evasione. Il redditometro dopo un periodo di sperimentazione, entrerà in vigore a giugno. E’ lo strumento attraverso il quale il fisco può stimare il reddito presunto di un contribuente, sulla base delle spese che quest’ultimo ha effettuato, grazie ad una serie di indici fissati a priori. Nel caso di uno scostamento del 20% tra il reddito presunto, e quello dichiarato, il contribuente sarà chiamato a giustificare la differenza tra spese e guadagni.
Politica Interviene Zanoni (Idv) “Bene i controlli a Cortina”
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ontrolli fiscali a Cortina, c’è chi protesta e chi approva. Dopo il blitz dell’Agenzia delle Entrate, di fine dicembre scorso nella rinomata città turistica, qualcuno storse il naso e disse che azioni del genere rovinano il commercio. Posizioni critiche arrivarono anche dal governatore Luca Zaia. Contro le critiche insorge l’eurodeputato dell’Idv Andrea Zanoni: “Trovo fuori luogo - dice Zanoni - le proteste contro i controlli fiscali a Cortina da parte dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate visto che l’evasione fiscale oggi è calcolata in 150 miliardi di euro all’anno pari a tre finanziarie. Le persone
oneste, infatti, non hanno nulla da temere da questo genere di controlli, pertanto gli amministratori pubblici dovrebbero dare il benvenuto ai controlli e non protestare come fa il governatore del Veneto, Luca Zaia”. Zanoni argomenta. “I dati parlano chiaro - dice e solo grazie ai controlli che a Cortina molti degli esercizi commerciali hanno emesso fatture e scontrini aumentando del 400 per cento gli affari rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A fronte di questi risultati mi sento di dire che questi controlli sono sacrosanti e trovo grave che vengano fatti solo adesso. Perché prima d’ora nessuno ha
mai fatto prima questi controlli a Cortina?”. L’eurodeputato dell’Italia dei Valori, ritiene che i cittadini onesti, tutti coloro che da sempre pagano le tasse fino all’ultimo centesimo senza mai aver evaso nulla, debbano gioire per questi controlli. “Naturalmente condanno le proteste di Zaia che invece di stare dalla parte dei veneti, che da sempre pagano le tasse, si schiera dalla parte di chi non vuole i controlli”. Zanoni auspica che i controlli di Cortina diventino la regola e coinvolgano tutte le città del turismo di lusso. A.A.
Andrea Zanoni
40 Voci da palazzo Finanziaria Regionale Approvato dal Consiglio il previsionale 2012
Poche conferme, tanti i tagli in bilancio Due milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno per Cultura, Istruzione e la Formazione. Tagliate anche le Politiche sociali, da 127,77 a 71,58 milioni di Fortunato Marinata
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’approvazione del bilancio previsionale è stata anticipata da una serie di polemiche innescate dal ritardo con il quale la Giunta regionale ha presentato il documento al consiglio di Palazzo Ferro Fini. I tre mesi di dilazione accumulata, infatti, avevano messo in forse anche il pagamento degli stipendi ai dipendenti e dei vari enti collegati alla Regione ma il rischio è rientrato lo scorso 17 gennaio quando il bilancio di previsione 2012, e la relativa legge finanziaria, ha ottenuto il voto favorevole del consiglio regionale anche se, per essere precisi, è doveroso dire che l’assenso è arrivato esclusivamente dalla maggioranza guidata da Zaia, mentre l’opposizione ha espresso voto contrario ad eccezione dell’Idv e di Verso Nord che hanno optato per l’astensione. Un bilancio che tuttavia l’assessore di riferimento Roberto Ciambetti ha difeso nelle sue linee strutturali soprattutto alla luce del momento di empasse che gli enti locali stanno vivendo. “Nonostante la contrazione delle risorse statali e regionali il bilancio di previsione della Regione Veneto – ha commentato l’assessore – è riuscita a conservare pressoché inalterate le voci di spesa per la Sanità, il Sociale, l’Istruzione e la Formazione, le Politiche per il lavoro e la Tutela del territorio. Rispetto al 2011 le manovre governative Tremonti e Monti hanno ridotto il trend delle risorse regionali disponibili a 1303 milioni, 87 in meno rispetto al 2011”. Una riduzione che sempre secondo l’assessore dovrebbe essere mitigata da un’operazione straordinaria di vendita di immobili regionali, il cui ricavato è stato prudenzialmente stimato in 79 milioni di euro. A puntellare il bilancio concorreranno anche i 30 milioni di euro recuperati dall’assessore Giorgetti con un’operazione “pulizia” su mutui e voci riservate all’edilizia pubblica e i fondi dei programmi comunitari (Fesr, Fse, Fpe e programma rurale) che garantiranno oltre 220 milioni di euro all’ente. “Grazie a queste entrate – ha spiegato Ciambetti - la Regione Veneto ha la sicurezza di riuscire a tenere in equilibrio i propri conti anche per il prossimo anno”. Complessivamente, il bilancio della
Regione Veneto per il 2012 supererà i 14 miliardi di euro che andranno a impinguare i capitolati dei vari referati. Come sempre a prendersi la fetta più grossa delle torta sarà la Sanità, alla quale normalmente va destinato l’80% del bilancio, quest’anno favorita anche dai trasferimenti statali che non diminuiranno rispetto all’esercizio trascorso portando il finanziamento da 8362 milioni del 2011 agli 8610 nell’anno in corso. Sostanziali al bilancio anche gli stanziamenti a disposizione della tutela del Territorio, dell’Ambiente e quelle destinati alle Infrastrutture (1347,7 milioni, di cui 420 stanziati direttamente dalla Regione) e le spese tecniche di funzionamento della ‘macchina’ regionale (1075 milioni, di cui 476 fonte regionale). Altre destinazioni, invece, sono cadute sotto la mannaia dei tagli. In contrazione, le spese per la Cultura (13,6 milioni, due in meno rispetto al 2011), per l’Istruzione e la Formazione (89,8 milioni di euro, due in meno rispetto all’anno scorso), per la Sicurezza e l’ordine pubblico (250 mila euro, 100 mila in meno rispetto al 2011), per lo Sport e il tempo libero (1,59 milioni rispetto ai 2,8 dello scorso anno). All’interno di questi capitoli troveranno risposta le scuole materne paritarie (alle quali vengono assicurati 43 milioni di contributi), le borse di studio (13 milioni) e i buoni scuola (7 milioni). Ancora più consistenti i tagli alle politiche sociali, che potranno disporre di 71,58 milioni rispetto ai 127,77 dello scorso anno. “Il fondo di rotazione di 50 milioni di euro istituito nel 2011 per finanziare investimenti nelle strutture sociali e sociosanitarie è stato stoppato dalle disposizioni del decreto governativo 118 e quindi non verrà più rifinanziato - ha spiegato Ciambetti rispondendo ai rilievi preoccupati dei consiglieri di opposizione - escludendo le risorse destinate al fondo, i fondi per gli interventi sociali risultano invece in lieve aumento”. Come pure i capitoli riservati alle politiche per il lavoro che passano dai 12,5 milioni del 2011 ai 13 di quest’anno, quelli per l’agricoltura (da 74 a 82 mi-
Palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale sul Canal Grande a Venezia lioni), per il commercio (da 490 mila euro a 2,3 milioni), per la promozione economica e fieristica (da 1,7 a 3,1 milioni), per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (da 15,7 milioni a 18,47) e per le politiche energetiche (50,5 milioni nel 2012). Nell’area dello sviluppo economico, l’unico settore a registrare il segno meno risulta essere il turismo che vede contrarre le risorse regionali da 14,9 a 5,9 milioni di euro e potrà contare su una disponiblità complessiva di 9,5 milioni di euro solo grazie a finanziamenti di fonte statale e comunitaria. In significativo aumento, invece, le risorse per l’edilizia residenziale pubblica, dai 20 milioni del 2011 agli oltre 40 milioni di quest’anno, e i fondi per la tutela del territorio che - tra risorse regionali e risorse statali e comunitarie - assommeranno a 168,5 milioni di euro. In aumento anche i finanziamenti per la mobilità regionale e il trasporto locale su gomma e su rotaia che potranno così contare su 253 milioni per bus e tram e su 96 milioni per i servizi ferroviari regionali. Infine confermati i 334 milioni per la salvaguardia di Venezia e della laguna, porta a 54 milioni le disponibilità per la protezione civile (di cui, peraltro, solo un milione e 200 mila euro di provenienza diretta da parte della Regione) e comprime in poco più di 53 milioni e mezzo di euro le spese istituzionali per il funzionamento di Giunta e Consiglio, con un taglio del 11,5 per cento rispetto ai 61,5 dell’anno scorso.
Gustavo Franchetto, Italia dei Valori
Laura Puppato, Partito Democratico
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l bilancio della regione Veneto riduce ai minimi termini la spesa sociale nel 2012. Restano praticamente solo i soldi per la Sanità”. Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della commissione Sanità e Sociale, commenta con amarezza la manovra finanziaria per l’anno in corso. “Rispetto allo scorso Claudio anno mancano all’appello 56 milioni e Sinigaglia sparisce la parte collegata alla promozione della sussidiarietà, al terzo settore e a favore dei progetti per aiutare le persone sul territorio - dichiara Sinigaglia - rimangono invariati, senza alcun aumento, i fondi per le scuole dell’infanzia, gli asili nido, i minori e una parte di fondo indistinto”. Per Sinigaglia preoccupano, inoltre, i tagli alle risorse per l’inserimento dei disabili nei Ceod e l’aumento solo virtuale del Fondo per la non autosufficienza: “I 29 milioni di finanziamenti aggiuntivi rispetto ai 739 del 2011 - afferma Sinigaglia - rappresentano un’operazione puramente virtuale, perché i fondi in più derivano dal fondo sanitario nazionale, il cui riparto deve ancora essere fatto. Dunque al momento non sono soldi garantiti”.
Franco Bonfante, Partito Democratico
“NESSUN RISPARMIO NEGLI ENTI REGIONALI”
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Claudio Sinigaglia, Partito Democratico
“MANCANO LE RISORSE PER L’INSERIMENTO DEI DISABILI NEI CEOD”
L’opinione
“GRAVE TAGLIO, 30 MILIONI AL SOCIALE”
ispetto al 2011, se contiamo le risorse a libera destinazione, nel Sociale c’è un taglio di 56 milioni di euro. Se aggiungiamo anche altri importi vincolati, non va comunque tanto meglio. Da 127 milioni dell’anno scorso si passa a 98. Quasi Gustavo 30 milioni in meno, un terribile -23%. Franchetto In un momento di crisi come questo spiega l’esponente Idv - in cui le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, perché oberate da mille costi sempre crescenti, dalle bollette alla benzina, i servizi alla persona devono essere un’ancora di salvezza”. “Come Regione - afferma ancora Franchetto - dovremmo, a costo di togliere soldi da altri capitoli che possono attendere momenti economicamente migliori, garantire un deciso aumento di risorse per il Sociale e costruire un sistema di “welfare” a basso costo, per integrare, in qualche modo, i redditi delle famiglie più pesantemente colpite. Le famiglie venete le aiuti solo se aumenti i servizi sociali, costruendo un ammortizzatore ai contraccolpi del costo complessivo della vita”.
“LA REGIONE PAGA I DEBITO DOPO 500 GIORNI”
a Zaia solo proclami ma il suo fallimento è evidente – ha speigato invece Laura Puppato - Non si possono far attenLaura Puppato dere oltre 500 giorni aziende e cittadini - conclude Puppato - senza andare troppo lontani, ricordo che in Lombardia la Regione si è attrezzata per saldare questi debiti entro 60 giorni. Il Veneto invece, che su questo terreno è in linea con le peggiori Regioni del sud Italia, soffre di responsabilità politiche chiare, attribuibili al suo presidente, che pare ben distante dall’operare con coerenza e sforzi adeguati”. Il piccato commento del capogruppo del Pd è stato rivolto al ritardo con il quale è stato presentato il bilancio.
ritico il giudizio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Bonfante sulla manovra Franco Bonfante finanziaria.”Zaia – ha dichiarato Bonfante - aveva promesso semplificazioni e riduzioni di enti, società, agenzie regionali; ci troviamo, invece, una finanziaria che istituisce nuove agenzie, gruppi e fondazioni (come quella per il restauro) che non sembrano essenziali per il futuro dei veneti, a ricapitalizzare società regionali in perdita come Veneto Nanotech, senza avere il coraggio di dire la verità. Si continua a “foraggiare” a macchia di leopardo, senza un vero disegno di riordino e di riduzione degli sprechi come più volte richiesto: insomma, si predica bene ma si razzola male”. Le critiche di Bonfante investono anche gli articoli della finanziaria dedicati a Veneto Agricoltura, ente - fa notare l’esponente Pd - oggetto di una vera e propria riforma condotta in sede impropria, cioè con una legge finanziaria e non con un apposito disegno di legge, senza peraltro ottenere un significativo risparmio e senza valide motivazioni. Piero Ruzzante, Partito Democratico
“ALCUNE ENTRATE SONO FITTIZIE”
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’esponente democratico ha posto in evidenza altri aspetti di questo bilancio: “Una parte è fittizia, Piero Ruzzante cioè deriva solo dalla dismissione di palazzi e sedi. Se si vendono queste sedi per un valore complessivo di 79 milioni allora abbiamo entrate necessarie per affrontare le spese. Ma con i tempi che corrono e la crisi del mercato immobiliare queste sono voci di bilancio coperte solo in teoria”. Ruzzante non rinuncia a sottolineare i ritardi dei tempi di pagamento ai fornitori: “Una voragine che rende questa Regione come uno dei fattori di crisi delle imprese. E’ necessario ovviare immediatamente a questo enorme problema adottando misure simili a quelle di alcune amministrazioni comunali. Ad esempio Padova garantisce i pagamenti entro i 60 giorni: questo anche in virtù di un accordo con gli istituti di credito che provvedono, in caso di necessità, a saldare direttamente i creditori senza farli attendere oltre misura”.
Intorno a noi 41 La missione Dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo il gruppo sta coprendo 2500 km in tandem
Disabilità senza barriere con l’avventura di Simone
di Nicola Stievano
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imone Salvagnin, ventottenne di Schio, ipovedente e campione mondiale di arrampicata sportiva, sta attraverdando la Patagonia in bicicletta dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo per celebrare la Carta Onu dei diritti dei disabili, una conquista che riguarda milioni di persone che vogliono una vita “senza barriere”, perché spesso le vere barriere sono quelle della mente e dei pregiudizi. Simone da metà gennaio sta vivendo una grande avventura fra Argentina e Cile, incontrando italiani e rappresentanti delle comunità locali, portando con sé una copia della Carta dell’Onu, di cui è portavoce ufficiale, per condividerla e farla sottoscrivere alle personalità politiche che sta incontrando lungo il percorso. Un’avventura indimenticabile che porta con sé un messaggio di integrazione e condivisione. Passando alla cronaca della spedizione il gruppo ha dovuto arrendersi ai piedi del vulcano più alto del mondo, l’Ojos del Salado, 6.981 metri, a causa delle condizioni meteo proibitive, una bufera di neve a oltre 150 chilometri all’ora. Ma la prima parte della spedizione può comunque vantare numerosi successi: in 12 giorni trascorsi tra i 4000 e i 6000 metri, il gruppo ha conquistato due vette: Los siete hermanos (4850 m) e San Francisco (6100 m). “Un’esperienza grandiosa - afferma Salvagnin - porto a casa la vittoria di essere andato per la prima volta oltre i quattromila, ringrazio il gruppo e in particolare la mia guida Enrico Rizzolo. A volte però è la montagna che decide se farti salire. Qui la natura comanda e non va sfidata”. Ma l’avventura non si ferma e prosegue alla volta della Patagonia: da inizio febbraio Simone e il compagno Enrico stanno percorrendo 2500 chilometri in tandem tra Cile e Argentina fino alla punta estrema della Terra del Fuoco, Ushuaia, la città più a sud del mondo. Ad accompagnarlo un’altra decina di ciclisti, per incontrare le comunità locali di origine veneta, iniziativa dal nome “Bici e Radici”. Una volta rientrato in Italia Simone sarà nuovamente a Venezia per la firma ufficiale della Carta Onu da parte della Regione Veneto. “Preferiamo aspettare la conclusione della spedizione e il ritorno di Simone. - spiega l’assessore Marino Finozzi - Con il suo esempio ci sta dimostrando che l’unica vera disabilità è quella montale che vuol dire essere convinti di non farcela o che non ci siano i supporti per farcela. E’ questa condizione che dobbiamo contrastare. Come Veneto siamo capofila in Europa per il turismo senza barriere, e lo ribadiremo a marzo al salone vicentino ‘Gitando All’, dove speriamo di avere con noi Simone”. L’avventura, intanto, continua, sulla spinta di un messaggio universarle di integrazione che non conosce barriere.
Il ragazzo vicentino campione mondiale di arrampicata, ipovedente, sta portando in Patagonia la Carta Onu dei diritti dei disabili
Simone Salvagnin fra i ghiacchi dell’Ojos de Salado, il vulcano più alto del mondo
NEWS Sclerosi multipla, la campagna
UN LASCITO PER L’AISM SCELTA LIBERA E DI VALORE
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Una nuova era nella cura del DOLORE: la PILA di VOLTA in un TESSUTO! Dispositivi per la terapia dell’infiammazione, dell’edema e del dolore sia acuto che cronico (in fisiatria, medicina dello sport, ortopedia, traumatologia e reumatologia).
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na firma sul testamento può aiutare migliaia di persone e dare impulso alla ricerca, questo lo scopo della campagna sui lasciti testamentare avviata in Veneto dall’Aism. “Sostenere con una disposizione testamentaria l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e la sua Fondazione - spiegano i responsabili dell’assiciazione - significa garantire i servizi sanitari e sociali alle 63 mila persone colpite da sclerosi multipla e dare un futuro alla ricerca scientifica. La sclerosi multipla è una grave malattia, cronica, invalidante e imprevedibile del sistema nervoso centrale che colpisce prevalentemente i giovani tra i 20 e i 30 anni e le donne, per la quale non è ancora stata trovata una cura risolutiva. Ai lasciti testamentari l’Aism ha riservato un numero vere, 800.094464, al quale si potrà richiedere anche la guida “L’importanza di fare testamento: una scelta libera e di valore” scritta in collaborazione con i notai. Uno sguardo in materia di diritto testamentario che, in un linguaggio semplice e chiaro, aiuta a districarsi in una materia tanto complessa aiutando le persone interessate a prendere scelte consapevoli. La Guida può essere richiesta anche al sito www.aism.it. Solo nel 2010 Aism e la sua Fondazione hanno ricevuto in totale 28 disposizioni testamentarie per un totale di oltre 1,3 milioni di euro che la indicavano come beneficiaria, confermando una tendenza positiva e di valore che si consolida negli anni. Un lascito di 2.500 euro permette all’AISM di coprire i costi di 100 ore di attività del Numero Verde; un lascito di 15.000 euro consente di erogare una borsa di studio annuale a un giovane ricercatore impegnato sugli studi della sclerosi multipla con un lascito da 45.000 euro si può acquistare un pulmino attrezzato per il trasporto di persone con disabilità. Una semplice firma può fare molto, per chi ne ha bisogno. Per info: Aism – Sezione Provinciale di Venezia, Tel. 041.916398.
42 Cultura veneta Pittori Mario Solazzo pugliese innamorato di Cortina
Il cantore della neve
Il soggetto che lo ha reso famoso nel mondo dell’Arte è la montagna di Alain Chivilò
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i Mario Solazzo avevo già sentito parlare, ma il destino non aveva ancora posto le basi di un incontro. Nella passata edizione di Arte Fiera Padova 2011, tra le innumerevoli opere esposte, fui colpito all’improvviso da dei grandi paesaggi innevati che si stagliavano dalle pareti. Forte fu il richiamo che andai a osservarli da vicino, trovando all’interno dello stand il Maestro. Un incontro casuale però sincero, cordiale e disponibile al dialogo tanto da iniziare un’amicizia con l’arte alla base di tutto. Mario Solazzo (Novoli 1944) dalla Puglia arriva all’età di 17 anni a Torino, dove ha “un inizio artistico bello per l’entusiasmo, ma allo stesso tempo faticoso perché non avevo disponibilità monetaria; feci così vari lavori per mantenere questa mia passione. Passo dopo passo la situazione è andata avanti dando coscienza dei miei mezzi”. In quest’ambito Solazzo matura artisticamente e si affascina del paesaggio montano, infondendogli “la volontà di cambiare la pittura in chiave espressionista sempre per quanto riguarda il paesaggio partendo da pittori passati come Maggi, Segantini e Solero”. Nel 1978 il trasferimento in Friuli: “è stato un caso determinato da una delusione amorosa. Andai poi a trovare mio fratello che era maresciallo
a Palmanova e così ebbi modo di conoscere il Friuli Venezia Giulia e la sua gente. Il tutto mi piacque molto e decisi così di trasferirmi definitivamente”. Nel prosieguo della sua vita le città di Cividale del Friuli e Cortina d’Ampezzo diventano fondamentali per la sua vita artistica. Il soggetto che ha reso famoso Solazzo al mondo dell’Arte è rappresentato dalle montagne, soprattutto nella versione innevata dell’inverno. Personalmente lo definisco il cantore della neve, perché è riuscito a rappresentarla con vitalità. La neve per l’artista “è una sfida in quanto è difficile da realizzare perché non è bianca ma ha i colori della fisica. Ha molteplici colori. Come colorista sono riuscito a dare profondità alla neve facendo prendere a essa diverse tonalità. Anche la luce ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio pittorico”. Le sue montagne sono rappresentate in chiave contemporanea “non dipinte a cartolina ma dando un’impronta espressionista”. Proprio dall’Espressionismo, movimento che si sviluppa agli inizi del Novecento, Solazzo interpreta la primitività e la passionalità all’interno del paesaggio. Pennellate vive, di una matericità non eccessiva ma grassa, rendono le montagne dei luoghi che non risentono dell’orogenesi di questi
MOSTRE A VENEZIA Qui sopra il maestro nel suo studio di Cividale del Friuli, due sue tele con i paesaggi innevati millenni, diventando così monumenti impetuosi la cui crescita è senza fine. In questi luoghi egli stesso vorrebbe abitare: “io vivrei su un cucuzzolo della montagna. Questo perché da una pace incredibile e una poesia. Mi chiamano anche il poeta della montagna. Io qui vivo bene”. Analizzando i paesaggi difficilmente troviamo la presenza dell’uomo per una rappresentazione della solitudine che l’artista vuole comunque testimoniare, in quanto caratterizza la nostra società contemporanea. Mario Solazzo non è solo “alpino” d’inverno, lo è anche nella stagione calda oltre a dipinge splendide Venezie e mercati cittadini. Quest’ultimi rappresentano la seconda importante tematica del Maestro
tanto da sembrare in contrapposizione alle montagne, ma non è proprio così, perché la solitudine metafisica delle montagne diventa più palpabile nei mercati e nelle persone che li compongono, con pennellate veloci e tocchi di colore a delineare figure in movimento. Ecco che a Cortina d’Ampezzo, nella sua galleria, accoglie i visitatori e gli appassionati d’arte che vengono subito rapiti dalla sua neve proprio idealmente di fronte alle Tofane. Mario Solazzo è dunque un’artista che ha reso contemporaneo il paesaggio partendo dalla tradizione ottocentesca, inserendo però uno stile personale e sincero, proseguendo il suo lungo cammino “gradino per gradino con dignità e grande passione”.
Rendez vous con l’artista Annalù l’alchimista
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a scorsa edizione della Biennale ha avuto un’appendice veneta ospitata nella Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Tra coloro che Vittorio Sgarbi ha voluto ne facessero parte, c’era anche Annalù, un’artista di San Donà del Piave la cui opera da qualcuno è stata definita non usando le tradizionali classificazioni ma scomodando un termine antico e parente dell’arte: alchimia. Il Parmigianino era un alchimista, impazzì cercando l’elisir di lunga vita e la pietra filosofale. Vasari ne “Le vite” lo rimprovera per la sua bizzarria nel cercar sempre altrove senza accorgersi di quello che già conosceva. La ricerca è davvero questo? Guardare sempre oltre? “Credo che dalle mie opere traspaia soprattutto la mia ricerca rivolta ai risultati inattesi che possono scaturire della materia. In questi termini si può parlare di metamorfosi o di alchimia. La metamorfosi è legata alle possibilità di trasformazione e di rinascita in altra forma, come per esempio accade per le farfalle, della vita e delle forme l’alchimia è forse legata ai materiali che uso per ottenere questi risultati. La vetroresina è portata a condizioni estreme grazie alla decennale esperienza come per esempio i tempi di catalizzazione in condizioni atmosferiche differenti, le vibrazioni con correnti d’aria, l’utilizzo dell’induritore non secondo i canoni chimici ma aumentando le proporzioni. Sono giochi da piccolo chimico o apprendista stregone che conosco solo io. La manipolazione della
materia deve essere solamente mia, perché si deve trasformare nell’idea finale del mio lavoro. Un’alchimia in costante trasformazione, che continua la metamorfosi anche nei lavori terminati con piccole variazioni che si avvertono nel tempo, sempre comunque parti integranti della bellezza dell’opera”. La natura per Annalù? “Io m’ispiro alla “natura” continuamente. Sono tutti lavori legati al mondo naturale ma comunque eseguiti artificiosamente. Per esempio i fiori di loto sono creati con materiali chimici come la lana di vetro, la sabbia, le ceneri. La natura è un’infinita fonte d’ispirazione. Abitando in una casa palafittata sul fiume non potrei che amarla. L’acqua, i fluidi, il cambiamento e la memoria sono gli scenari del mio lavoro. Gli elementi naturali sono sempre dentro i miei lavori come la borsa di sabbia che vedi qui. L’acqua è presente quando utilizzo la vetroresina, l’aria per le forme e gli animali come la farfalla, la terra nelle numerose sabbie che raccolgo in vari posti del mondo quando viaggio. Ad esempio negli ultimi libri di ghiaccio, presentati alla Galleria Forni, ho utilizzato il paras, una pietra sacra dell’Indonesia usata nella costruzione dei templi. Questa permette alla vegetazione di nascere, infatti i templi indonesiani diventano di muschio. A livello simbolico è bellissimo in quanto nei miei libri l’inserimento della pietra porta in se una sorta di embrione di vita. Utilizzo il fuoco nelle carte bruciate e nella cenere quando sgretolo le forme nei quadri
L’artista e l’opera esposta alla a Villa Contarini dal titolo, “Close to the edge” bruciandole”. Installazioni per modificare o sollecitare la percezione dello spettatore. E’ proprio così anche per il suo modo di proporle? “E’ un termine che utilizzo per dare una connotazione completa ai miei lavori. Sono opere apparentemente fragili, ma alla fine non lo sono, infatti io voglio che siano toccate. L’opera al Padiglione Veneto di Villa Contarini è uno dei lavori più interattivi con l’osservatore, perché coinvolge uno spazio totale, scelto da me, quello della sala della storia sacra. E’ un lavoro che condensa tutto il mio percorso artistico. Un linguaggio mio riconoscibile dove si condensa tutto il mio percorso a livello di contenuti. Un mandala tridimensionale, in cui entrano giochi di fluidi, di vortici, di movimenti naturali, ispirato al lancio di un sasso nell’acqua. Uno splash che si crea e che va a modificare e alterare un piano posto quasi a livello degli occhi dell’osservatore, sul quale si sviluppa una metamorfosi dove, dallo splash
centrale dell’opera, le pinne di pesce volante diventano ali di farfalla fino a polvere al vento. Nella parte sottostante c’è una cascata d’acqua con la sabbia alla base. Tutti gli elementi ritornano dall’acqua, al fuoco, dalla terra all’aria, perché in fondo c’è un incontro tra questi mondi. Un tutto coinvolgente per l’osservatore, che può vedere un’istantanea di un momento nel tempo e nello spazio. Più che una scultura, direi un mondo dove l’osservatore può entrare al suo interno”. Annalù attuale e futura. Quali progetti e confini da esplorare? “Non mi fermo mai. E’ la mia linfa e energia vitale. Un moto interiore continuativo. Ora parto con i progetti per il 2012. Alcuni sono definiti altri in progettazione sia in Italia che all’estero. Per esempio una collettiva a Benevento, una personale a Castelfranco Veneto e altre in definizione. Sono pronta ad esplorare nuovi mondi, nuovi messaggi, nuove trasformazioni e nuove metamorfosi a Al.Ch. cui dare forma”.
Cà Pesaro omaggia Gennaro Favai
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a mostra “Gennaro Favai. Visioni e orizzonti 1879 – 1958” alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro a Venezia, fino all’11 marzo, rappresenta la prima tappa di un percorso che ripropone, negli anni 2000, artisti legati a Venezia e al museo stesso. Una sorta di riscoperta e segnalazione di vecchi artisti anche attraverso una collana di monografie, edita da Marsilio, che viene presentata in occasione dell’attuale esposizione. Una retrospettiva allestita al secondo piano di Cà Pesaro con oltre duecento opere composte di dipinti, disegni, incisioni e acquerelli. Il percorso espositivo è caratterizzato da tre sezioni: le “vedute veneziane” dai toni notturni e decadenti, il “viaggio mediterraneo” in città quali Algeri, Capri, Siracusa e Taormina e le “vedute a volo d’uccello” ossia una Venezia visionaria. Ben rappresentato è anche il rapporto con artisti contemporanei di Favai, quali Raoul Dufy, Modigliani e Medardo Rosso con ritratti e caricature dedicati al maestro veneziano. A queste, autoritratti e nature morte impreziosiscono la ricostruzione del suo atelier. Nel sintetizzare la pittura di Favai si scorgono tre elementi caratterizzanti: lo studio e l’analisi della pittura veneta tra 1500 e 1700, il Simbolismo con elementi della sua poetica per esempio decadenti e sospesi e infine il viaggio che gli ha permesso di entrare in contatto con diversi ambienti, come a Londra nel 1914 in cui assimila lo spazio e la luce tipici di William Turner. Nell’apprezzare le opere di Favai si scorge una curiosità di fondo che gli permette, attraverso una sua personale rappresentazione, di eseguire soggetti con elementi che richiamano ad esempio le vedute oniriche di Redon, il vedutismo di Emma Ciardi, la poetica della luce di Medardo Rosso, i notturni di Mario de Maria, l’eleganza di Mariano Fortuny, fino a Gino Rossi. Quello che si delinea è uno stile che comunque distingue l’agire pittorico di Favai tra ottocento e novecento. Al.Ch.
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44 Cultura veneta Scienza e letteratura Scelti i cinque libri finalisti del Premio Galileo
Quando la scienza è di carta Una giuria di 2.500 studenti sceglierà tra le opere di: Carlo Alberto Redi, Telmo Pievani, Niccolò Guicciardini, Alex Bellos, Gian Francesco Giudice di Vesna Maria Brocca
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adova è la città che ha dato i natali alla atto “Odissea nello zeptospazio, Un viaggio scienza moderna e il “Premio letterario nella fisica dell’Lhc”. Invece, ne “La vita inaGalileo per la divulgazione scientifica” spettata. Il fascino di un’evoluzione che non trova in essa la sua cornice ideale. Nella sala ci aveva previsto”, Telmo Pievani rammenta Paladin di Palazzo Moroni, la Giuria scientifi- al giovane lettore che la comparsa degli orgaca presieduta da Piergiorgio Odifreddi ha da nismi viventi è stata un fenomeno inatteso. Proprio in questo modo poco decretato i cinque si conquista una rinlibri finalisti in lizza per Pievani. “La vita novata solidarietà con l’ambito Premio. La inaspettata. tutta la “rete del viventranche finale prevede il Il fascino di un’evote”, come la chiamava vaglio della Giuria popo- luzione che non ci Charles Darwin, senza lare, formata da 2.500 aveva previsto” nessuna concessione a studenti delle IV superiori di tutte le Province italiane, la quale dovrà fondamentalismi e superstizioni. E ancora, le scegliere il miglior titolo tra i cinque finalisti. parole si trasformano in un fiume in piena e Il primo volume in lizza è di Gian Francesco toccano temi caldi come politica della ricerGiudice e propone un viaggio all’interno del ca, cellule staminali, Ogm e clonazione, ma mondo della fisica delle particelle, lungo il anche divagazioni più leggere nell’opera di quale acquisire gli strumenti per comprende- Alberto Redi, “Il biologo furioso. Provocazioni re la portata della rivoluzione intellettuale in d’autore tra scienza e politica”, mentre Nicco-
Il presidente della Giuria scientifica, Piergiorgio Odifreddi, con i libri dei cinque finalisti lò Guicciardini in “Newton” ha usato proprio le parole dell’alchimista inglese per spiegare l’impiego della scienza. “Spero di mostrare quanto la matematica valga in filosofia naturale e quindi di esortare i geometri ad accingersi a un più stretto esame della natura, e gli amanti della scienza naturale ad appropriarsi prima della geometria”. L’ultimo titolo in concorso, infine, è “Il meraviglioso mondo dei numeri”, in cui Alex Bellos spazia tra storia, filosofia e matematica, tra paradossi logici e statistici, per dimostrare il mondo variopinto e divertente della matematica. Grande attesa, dunque, per la proclamazione del vincitore della sesta edizione indetta per il 3 maggio.
DOVE, COME E QUANDO QUATTRO APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
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’arte, lo spettacolo e la la prima volta in Italia ci sono musica sono un insieme 85 opere provenienti dai Musei eterogeneo di piccole e regionali di Ivanovo, Kostroma, grandi storie, memorie colJaroslavl’ e Tula, con lo scopo lettive che raccolgono fatti e sia di mettere in luce quei personaggi del mondo quotinomi ancora poco conosciuti diano, rapporti familiari e solicome Olga Rozanova, sia di tudini che scavano nella vita. evidenziare tematiche essenNel Veneto, le proposte zam- Michail Nesterov, ziali come quella del rapporto Filosofi del 1917 pillano numerose e di seguito con l’arte popolare e la pittura ne proponiamo alcune. Sul palcoscenico del di icone (Per informazioni: info@palazzoTeatro Astra di Schio, venerdì 24 febbraio montanari.com - call center 800.578875). alle 21, il cabaret abrasivo contemporaneo E ancora, il 28 febbraio alle 21, al Teatro di Mario Perrotta in “I cavalieri – Aristofane Sociale di Rovigo arriverà “Servo di scena”, cabaret”. Un Aristofane preso a prestito per uno dei più celebri testi teatrali di Ronald realizzare una fotografia d’Italia il più pos- Harwood, che curò anche l’adattamento sibile urticante, uno spaccato a sorpresa di cinematografico dell’omonimo film di culto un paese complice del potere, un paese che di Peter Yates, del 1983, interpretato da Alsfoga la sua rabbia per una situazione che bert Finney (premiato al Festival di Berlino) continua ad alimentare colpevolmente (Per e da Tom Courtenay (cinque candidature agli informazioni numero verde 800601171 - Oscar). Protagonista sarà Franco Branciaroli www.teatrocivicoschio.it). Invece, a Palazzo (Per informazioni tel. 0425/25614 – teLeoni Montanari di Vicenza, fino al 26 feb- atrosociale.botteghino@comune.rovigo.it). braio è possibile visitare la mostra collettiva Di nuovo a Schio, per gli amanti della buona dal titolo “Avanguardia russa. Esperienze di musica l’appuntamento è per domenica 4 un mondo nuovo”. In generale si conoscono marzo alle 17 nella Chiesa di Sant’Antonio, le tendenze artistiche della Russia dell’inizio dove l’Orchestra dell’Accademia Musicale si del Novecento grazie a capolavori molto esibirà con il violoncellista Giovanni Sollima noti, ma di pochi autori (si pensi ad esempio (Per informazioni: tel. 0445/529888 al Cuneo viola di Kandinskij). Per osservare info@accademia-musicale.it). V.M.B. così il fenomeno da nuovi punti di vista, per
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Agricoltura
veneti
Prosecco di ConeglianoValdobbiadene, vendite record
dei tagli sui treni
pagg.
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Luoghi da scoprire
Valsanzibio: una perla poco conosciuta
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Rubriche
Scenario da incubo per i pendolari: in mancanza di nuovi finanziamenti, si rischia la soppressione di metà corse, e il raddoppio del costo di biglietti e abbonamenti
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Sì, viaggiare Lucerna, la regina del lago
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rranca la funicolare, arranca fra lo stridìo della cremagliera. Supera pendenze che farebbero paura ad un camoscio. Sale, sale, sale verso il cielo, passando dal verde della pianura, ai cespugli di mezza montagna alle sassaie aride delle vette alpine. E’ il “trenino” del Pilatus, la funicolare a cremagliera più ripida del mondo. Permette di salire da Lucerna ai 2.132 metri del Pilatus Kulm in circa mezzora, lungo un percorso mozzafiato che regala emozioni indelebili. continua a pag. 10-11
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on è iniziato bene il 2012 per i pendolari veneti, e non solo per la neve e il gelo che hanno messo in difficoltà intere tratte nei (peraltro pochi) rigidi giorni d’inverno. Da gennaio, per via dell’ennesima ondata di tagli definita nei comunicati ufficiali “riorganizzazione”, il primo servizio a essere drasticamente ridimensionato è stato quello delle biglietterie. Ben dieci stazioni di medie dimensioni (Adria, Legnago, Nogara, Schio, Monselice, Cittadella, Camposampiero, Noale, Cornuda, Vittorio Veneto e Calalzo) hanno visto gli sportelli chiusi o l’orario ridotto. E visto che sono migliaia i viaggiatori che da lì ogni giorno partono, ecco aggiungersi l’ennesimo disagio difficilmente compensato dalle macchinette self-service o dalla più vicina rivendita tabacchi. Soluzioni che bastano nel caso serva un semplice biglietto chilometrico, ma che quasi sempre rendono impossibile rinnovare l’abbonamento se non sprecando tempo e pazienza nella stazione del capoluogo più vicino. Ma questo rischia di essere tutto sommato un disagio marginale, rispetto al rischio di veder drasticamente ridotte le corse lungo buona parte delle linee secondarie per effetto del combinato disposto delle manovre finanziarie che hanno caratterizzato il 2010 e il 2011 e che, nel complesso, hanno tagliato il 75% delle risorse al servizio ferroviario regionale. Basti pensare che due anni fa i fondi statali destinati al Veneto per il trasporto pubblico
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La scure dei tagli sui treni veneti Scenario da incubo per i pendolari: in mancanza di nuovi finanziamenti, si rischia la soppressione di metà corse, e il raddoppio del costo di biglietti e abbonamenti
TAGLIATE LE CORSE DEI TRENI IN PROVINCIA
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quanto pare la Regione Veneto è l’unica in Italia ad aver deciso di usare la scure contro i costi dei trasporti pubblici già problematici di per se’. Il 10 febbraio si è assistito al primo sciopero del trasporto pubblico che ha visto coinvolte, insieme ai sindacati, le associazioni dei pendolari e dei consumatori, Legambiente e Confservizi scese in campo contro i pesanti tagli al trasporto pubblico. “All’appello mancano 107 milioni di euro – ricordava Ilario Simonaggio Segretario regionale della Cgil – una cifra pesantissima che determinerà il futuro del trasporto pubblico a Padova e in Veneto. Se non saranno stanziati altri soldi rispetto a quelli previsti dalla giunta regionale, le aziende non potranno fare altro che tagliare numerose corse ed aumentare il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti con rincari del 20%. Una vera follia”. L’obiettivo dello sciopero era chiedere una riduzione dei tagli ma la Regione è andata dritta per la sua strada e, nonostante i soldi promessi dal bilancio di previsione 2011 attraverso l’emendamento firmato da tutti i partiti, i pendolari non avranno a disposizione lo stesso numero di treni del 2010 in base al contratto sottoscritto tra Regione e TrenItalia. In base agli studi presentati dalla Cgil-Trasporti, i tagli potrebbero interessare la linea Monselice-Este-Montagnana-Legnago-Mantova dove da 28 le corse scenderebbero a 20 e la Padova- Castelfranco- Belluno, da 24 a 18. Ne risentirebbe anche la linea Padova- Dolo- Mestre-Venezia dove i treni locali, tra andata e ritorno, sono oggi 86, una ventina le corse tagliate. Sulla linea Padova-Camposampiero-Cittadella- Bassano probabilmente ci saranno 4 treni in meno. Sarà praticamente impossibile salire sul treno per i padovani delle stazioni intermedie tra Cittadella e Campodarsego.
Attualità
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>> Trasporti BIGLIETTERIE CHIUSE: POCO RISPETTO DEI PENDOLARI
L
e situazioni nelle nostre stazioni sono sempre peggiori. A Chioggia è difficilissimo fare il biglietto, infatti non c’è in funzione una biglietteria automatica e la tabaccheria più vicina è a circa due chilometri. E questo senza contare che il taglio dei treni è stato fatto senza la dovuta considerazione degli orari di lavoratori e studenti. In particolare, la soppressione della corsa del primo pomeriggio è un duro colpo a chi sceglie il treno per i propri spostamenti. Anche la biglietteria della stazione di Adria è una delle 10 finite sotto la scure di ‘Trenitaglia’ che ha portato senza preavviso il numero degli sportelli attivi in tutto il Veneto da 21 a 11. Una riorganizzazione significativa, che dà un ulteriore colpo al sistema ferroviario regionale. Legambiente del Veneto punta il dito contro le scelte politiche di chi ci governa. “In un pessimo contesto nazionale, il Veneto si caratterizza per riuscire a fare ancora peggio – commenta Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto - nella nostra regione quasi 1 miliardo di euro è stato destinato ai nuovi progetti stradali (Pedemontana, GRAP, Nogara-Mare solo per citarne alcune). Fino a questo momento l’Assessore Chisso si è prodigato nel realizzare nuove strade: gli chiediamo di prendersi fino in fondo le responsabilità del suo Assessorato e dedicare un po’ di attenzione anche ai pendolari dei treni”.
locale furono ridotti di ben 44 milioni di euro su un totale “In mancanza di risorse proprie – spiega il segretario di 107, costringendo la Regione a individuare le risorse della Filt-Cgil del Veneto, Ilario Simonaggio – e in assenza con il maxiemendamento al preventivo di bilancio. Risorse di nuovi provvedimenti, la strada è segnata: taglio dei serin parte recuperate successivamente, ma con un bilancio vizi, fino al sostanziale azzeramento delle linee periferiche; finale comunque pesante: 30 miun ulteriore aumento delle tariffe In due anni tagliate dopo quello scattato nel 2011, col lioni di tagli sulle ferrovie e 32 sugli autobus, che già provocarono tagli rischio di rendere il treno insostenidel 75 per cento dei servizi e incrementi delle tariffe. per le fasce sociali più deboli; le risorse del servizio bile Con il 2012 lo scenario è ultenessun nuovo investimento di Treferroviario regionale nitalia sui treni e un forte effetto riormente peggiorato. Il fondo per il trasporto pubblico locale può infatti sull’occupazione, specie quello dei contare al momento su solo 400 milioni, con un taglio servizi che già oggi sono stati trasferiti a cooperative o dati complessivo di 1 miliardo e 665 milioni. E se si considera in appalto. Per non parlare poi del costo in termini ambienche 1 miliardo e 200 milioni sono relativi ai contratti delle tali ed economici se i 130 mila pendolari veneti dovessero Regioni con Trenitalia, di cui rappresentano il 65 per cento tornare a prendere l’auto ogni mattina perché non hanno del totale, si comprende bene a quale rischio si sia di fronte. più un treno disponibile”.
La chiusura delle biglietterie rischia insomma di essere solo l’antipasto, dopo che nel 2011 si sono dovuti già effettuare tagli alle corse (10 milioni di chilometri di servizio in meno su gomma e 27 treni tagliati ad agosto) nonostante un aumento medio del 15% delle tariffe. Ora, se venisse applicato integralmente il taglio della manovra per il 2012, ci sarebbero a disposizione altri 83 milioni di euro in meno per il contratto di servizio con Trenitalia. “Il conto, a queste condizioni, è presto fatto. Verrà tagliata una corsa su due, scendendo a 300 corse giornaliere con il prevedibile taglio completo del servizio su quelle tratte più periferiche in cui già oggi abbiamo fasce scoperte che vanno dalle 5 alle 8 ore. D’altronde i numeri dicono che altre strade non ci sono, visto che cancellare il servizio continua alla pag. seguente
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Attualità
>> Trasporti
La scure dei tagli sui treni veneti
MARCATO DELL’AUTO IN CALO
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l 2011 non è stato un anno positivo per il mercato automobilistico che ha visto immatricolate nuove 13.573.550 vetture, in calo dell’1,4% rispetto al 2010, ma a dicembre le vendite sono diminuite del 5,8%, con una decisa accelerazione negativa, in linea con le cattive previsioni dell’economia e il peggioramento della crisi. Anche le auto usate restano in concessionario con un saldo negativo del 4,27%.
“E IO NON FACCIO PIÙ BENZINA”
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ovuta probabilmente all’accelerazione dei prezzi dei prodotti petroliferi e delle accise sui carburanti, è in atto fin dai primi giorni di gennaio 2012 uno dei cali, in assoluto, più elevati dei consumi di carburante e continuano a ridursi i margini dei gestori delle pompe di benzina. A dirlo è uno studio dell’Ufficio Economico di Confesercenti e di Faib.
Biglietterie chiuse: poco rispetto dei pendolari
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e situazioni nelle nostre stazioni sono sempre peggiori. A Chioggia è difficilissimo fare il biglietto, infatti non c’è in funzione una biglietteria automatica e la tabaccheria più vicina è a circa due chilometri. E questo senza contare che il taglio dei treni è stato fatto senza la dovuta considerazione degli orari di lavoratori e studenti. In particolare, la soppressione della corsa del primo pomeriggio è un duro colpo a chi sceglie il treno per i propri spostamenti. Anche la biglietteria della stazione di Adria è una delle 10 finite sotto la scure di ‘Trenitaglia’ che ha portato senza preavviso il numero degli sportelli attivi in tutto il Veneto da 21 a 11. Una riorganizzazione significativa, che dà un ulteriore colpo al sistema ferroviario regionale. Legambiente del Veneto punta il dito contro le scelte politiche di chi ci governa. “In un pessimo contesto nazionale, il Veneto si caratterizza per riuscire a fare ancora peggio – commenta Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto - nella nostra regione quasi 1 miliardo di euro è stato destinato ai nuovi progetti stradali (Pedemontana, GRAP, Nogara-Mare solo per citarne alcune). Fino a questo momento l’Assessore Chisso si è prodigato nel realizzare nuove strade: gli chiediamo di prendersi fino in fondo le responsabilità del suo Assessorato e dedicare un po’ di attenzione anche ai pendolari dei treni”.
e 32 sugli autobus, che già provocarono tagli dei servizi linee periferiche; un ulteriore aumento delle tariffe dopo e incrementi delle tariffe. quello scattato nel 2011, col rischio di rendere il treno Con il 2012 lo scenario è ulteriormente peggiora- insostenibile per le fasce sociali più deboli; nessun nuoto. Il fondo per il trasporto pubblico locale può infatti vo investimento di Trenitalia sui treni e un forte effetto contare al momento su solo 400 sull’occupazione, specie quello In due anni tagliate dei servizi che già oggi sono stati milioni, con un taglio complessivo di 1 miliardo e 665 milioni. E se trasferiti a cooperative o dati in apdel 75 per cento si considera che 1 miliardo e 200 Per non parlare poi del costo le risorse del servizio inpalto. milioni sono relativi ai contratti termini ambientali ed economici ferroviario regionale se i 130 mila pendolari veneti dodelle Regioni con Trenitalia, di cui rappresentano il 65 per cento del vessero tornare a prendere l’auto totale, si comprende bene a quale rischio si sia di fronte. ogni mattina perché non hanno più un treno disponibile”. “In mancanza di risorse proprie – spiega il segreLa chiusura delle biglietterie rischia insomma di estario della Filt-Cgil del Veneto, Ilario Simonaggio – e sere solo l’antipasto, dopo che nel 2011 si sono dovuti in assenza di nuovi provvedimenti, la strada è segnata: già effettuare tagli alle corse (10 milioni di chilometri taglio dei servizi, fino al sostanziale azzeramento delle di servizio in meno su gomma e 27 treni tagliati ad
agosto) nonostante un aumento medio del 15% delle tariffe. Ora, se venisse applicato integralmente il taglio della manovra per il 2012, ci sarebbero a disposizione altri 83 milioni di euro in meno per il contratto di servizio con Trenitalia. “Il conto, a queste condizioni, è presto fatto. Verrà tagliata una corsa su due, scendendo a 300 corse giornaliere con il prevedibile taglio completo del servizio su quelle tratte più periferiche in cui già oggi abbiamo fasce scoperte che vanno dalle 5 alle 8 ore. D’altronde i numeri dicono che altre strade non ci sono, visto che cancellare il servizio nei fine settimana o la sera non basterebbe a recuperare nemmeno la metà dei tagli. Meno treni, dunque, e ancora più cari: le nostre stime indicano che biglietti e abbonamenti raddoppieranno o addirittura triplicheranno il loro costo, costringendo decine di mi-
IDROTECNO IDRO continuaTECNO dalla pagina precedente
nei fine settimana o la sera non basterebbe a recuperare nemmeno la metà dei tagli. Meno treni, dunque, e ancora più cari: le nostre stime indicano che biglietti e abbonamenti raddoppieranno o addirittura triplicheranno il loro costo, costringendo decine di migliaia di pendolari a optare per l’automobile. E gli altri, ammesso che un treno lo trovino, ci viaggeranno stipati come sardine visto che i vagoni dovrebbero riuscire a contenere più del doppio degli utenti previsti”. Come uscirne? Servirebbe un deciso cambio di mentalità, dopo che per troppi anni il trasporto pubblico è stato trascurato. Ma, nell’immediato, dalla Cgil giunge una proposta precisa: 3 centesimi di accisa a sostegno della mobilità sostenibile sulla benzina. Ma perché devono essere sempre gli automobilisti a pagare?
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Il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG senza confini I
n una situazione di perdurante crisi economica a livello mondiale e di conseguenza anche in Italia, il periodo delle passate vacanze natalizie ha segnato un ulteriore trend positivo per le bollicine di Conegliano Valdobbiadene con 7 milioni di bottiglie vendute rispetto a una media mensile di 3,5 milioni. Un andamento che non ha confini e il Rapporto 2011, redatto dal Centro Studi di Distretto, avvalla la buona situazione in atto negli ultimi anni. Infatti l’annata 2010, per quanto riguarda la produzione in bottiglia del Conegliano Valdobbiadene DOCG, ha raggiunto un volume pari a 65,76 milioni di bottiglie, con un progresso medio annuo del 9,5% rispetto al 2003. Nello stesso periodo il valore di consumo ha avuto una crescita del 60% raggiungendo al 2010 un valore pari a 400 milioni di euro. La superficie in produzione è aumentata a 5272 ettari, mentre ammontano a poco meno di 6000 ettari le superfici a vite iscritte all’albo DOCG, di cui 106 ettari rappresentano la quota investita stabilmente a Superiore di Cartizze. Dunque un 2010 per il Distretto del Conegliano Valdobbiadene DOCG largamente positivo che premia le imprese che si sono qualificate, facendo leva sulla valorizzazione dell’identità territoriale e sulla specializzazione verso i vini spumanti di qualità. Tutto questo ha fatto si che il Distretto sia entrato di diritto nella lista italiana dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Addentrandoci in dati comparativi la superficie del Conegliano Valdobbiadene è aumentata dai 3932 ettari del 2000 ai 5272 del 2010 con un + 34,10%. Di conseguenza le case spumantistiche della Denominazione sono 166 con un aumento dell’8,5% tra il 2003 e il 2010. In quest’ambito i risultati per le versioni a DOCG dimostrano un consolidamento delle vendite nel mercato italiano con un + 51,70% rispetto al 2003 per un volume di 40,77 milioni di bottiglie, avvalorato anche dalle esportazioni il cui volume di 24,73 milioni
Il Distretto nella lista dei siti candidati a diventare patrimonio dell’umanità
Vendite record malgrado la crisi: durante le recenti festività vendute 7 milioni di bottiglie di bottiglie segna un + 98,40% per il periodo sopra indicato. All’estero la nazione regina è la Germania che assorbe il 34,30% con 7,81 milioni di bottiglie, mentre gli Stati Uniti aumentano del 81,90%, seguiti dal Canada con un + 44,60% rispetto al 2009. Da come si evince quindi un Distretto quello di Conegliano Valdobbiadene che ha saputo, dati alla mano, valorizzare il territorio attraverso diverse fasi dalla comunicazione, alle strategie di marketing, fino ai processi produttivi
innovando il prodotto finale. Questo ha fatto da volano anche per il turismo che a livello generale consolida l’andamento positivo. La disamina continua ora passando all’aspetto pratico, proprio nel cuore del prosecco DOCG a Santo Stefano di Valdobbiadene, ossia presso l’azienda Col Vetoraz Spumanti nella persona di Paolo De Bortoli, socio fondatore assieme a Francesco Miotto e Loris continua alla pag. seguente
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Il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG senza confini I
n una situazione di perdurante crisi economica a livello mondiale e di conseguenza anche in Italia, il periodo delle passate vacanze natalizie ha segnato un ulteriore trend positivo per le bollicine di Conegliano rispetValdobbiadene con 7 milioni di bottiglie vendute rispet to a una media mensile di 3,5 milioni. Un andamento che non ha confini e il Rapporto 2011, redatto dal Centro Studi di Distretto, avvalla la buona situazione in atto negli ultimi anni. Infatti l’annata 2010, per quanto riguarda la produzione in bottiglia del Conegliano Valdobbiadene DOCG, ha raggiunto un volume pari a 65,76 milioni di bottiglie, con un progresso medio annuo del 9,5% rispetto al 2003. Nello stesso periodo il valore di consumo ha avuto una crescita del 60% raggiungendo al 2010 un valore pari a 400 milioni di euro. La superficie in produzione è aumentata a 5272 ettari, mentre ammontano a poco meno di 6000 ettari le superfici a vite iscritte all’albo DOCG, di cui 106 ettari rappresentano la quota investita stabilmente a Superiore di Cartizze. Dunque un 2010 per il Distretto del Conegliano Valdobbiadene DOCG largamente positivo che premia le imprese che si sono qualificate, facendo leva sulla valorizzazione dell’identità territoriale e sulla specializzazione verso i vini spumanti di qualità. Tutto questo ha fatto si che il Distretto sia entrato di diritto nella lista italiana dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Addentrandoci in dati comparativi la superficie del Conegliano Valdobbiadene è aumentata dai 3932 ettari del 2000 ai 5272 del 2010 con un + 34,10%. Di conseguenza le case spumantistiche della Denominazione sono 166 con un aumento dell’8,5% tra il 2003 e il 2010. In quest’ambito i risultati per le versioni a DOCG dimostrano un consolidamento delle vendite nel mercato italiano con un + 51,70% rispetto al 2003 per un volume di 40,77 milioni di bottiglie, avvalorato anche dalle esportazioni il cui volume di 24,73 milioni
Il Distretto nella lista dei siti candidati a
Vendite recordo malgrado la crisi: durante le recenti festività vendute 7 milioni di bottiglie di bottiglie segna un + 98,40% per il periodo sopra indicato. All’estero la nazione regina è la Germania che assorbe il 34,30% con 7,81 milioni di bottiglie, mentre gli Stati Uniti aumentano del 81,90%, seguiti dal Canada con un + 44,60% rispetto al 2009. Da come
innovando il prodotto finale. Questo ha fatto da volano anche per il turismo che a livello generale consolida l’andamento positivo. La disamina continua ora passando all’aspetto pratico, proprio nel cuore del prosecco DOCG a Santo
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Il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG senza confini
dall’Acqua, che gentilmente ha analizzato alcuni punti importanti per La Piazza. COM’È STATO L’ANDAMENTO AGRICOLO 2011? L’andamento climatico relativo al periodo di vegetazione della vite è stato abbastanza altalenante, perché abbiamo avuto una piovosità pari a 601, 85 ml, con 37 giorni di pioggia. Quello che però ha condizionato di più, dal punto di vista delle malattie, è stato il lungo periodo di bagnatura fogliare che nei mesi di giugno e luglio è stato riscontrato nel vigneto per 24 giorni, ossia pari a 365 ml di pioggia. In questa situazione è stato premiato l’agricoltore avveduto che è riuscito, nei brevi spazi di non piovosità, a intervenire con prodotti anti-peronosporici e anti-oidici, ottenendo uve di elevata quantità. Altra problematica che ha condizionato il territorio è stata l’impossibilità di utilizzare mezzi aerei per i trattamenti alle malattie nelle viti per le cadute di due elicotteri, rispettivamente il 25 maggio e il 25 giugno. Invece la vendemmia è stata anticipata perché la pianta ha completato la sua fioritura intorno al 15 di giugno e di
Mercati esteri: il prosecco cerca Russia, Cina e india conseguenza è stata rispettata la prassi d’inizio vendemmia che prevede 100 giorni dalla fine della fioritura. Ad ogni modo le uve, che ci sono state consegnate, erano di buona qualità grazie anche all’intervento di un Agronomo che ha curato nelle varie zone i momenti critici che si sono verificati in vigneto. UN COMMENTO SULLA NORMATIVA DELLA DOCG L’introduzione delle nuove normative riguardanti la DOCG ha aperto un nuovo e importante capitolo per quanto riguarda un processo di identificazione della qualità assoluta nel mondo Prosecco. Questo ha permesso tutta un’azione svolta dal piano controlli del Consorzio di Tutela (controllo del vigneto, controllo del vino e controllo della partita imbottigliata), facendo si che il consumatore finale abbia un’assoluta garanzia “di fatto” della qualità in bottiglia. Questa identificazione è visibile attraverso una fascetta di stato, posta nel collo della bottiglia. Il compito dell’Azienda sarà quello di far capire al consumatore finale che l’eccellenza di una DOCG è la rappresentazione di un territorio in tutte le sue sfumature ed è per questo che noi, come Col Vetoraz Spumanti, abbiamo deciso di chiamare il nostro “Prosecco” con il nome di DOCG Valdobbiadene. QUALI SVILUPPI E TREND FUTURI DEL SETTORE PROSECCO? Il mercato del Prosecco ha dimostrato, soprattutto in quest’ ultimo periodo, un buon trend di crescita dovuto al fatto che la grande distribuzione e i nuovi mercati stanno assorbendo notevoli quantità di questo vino, mentre vediamo di pari passo una netta flessione del mercato Ho.Re.Ca dettata da una diminuzione dei consumi. Credo che il mondo Prosecco debba disancorarsi da un sistema
di vendita di grossi volumi e attivare una seria riflessione nel mondo della qualità dei vini. La notevole crescita del Prosecco nei mercati è dovuta esclusivamente da un rapporto qualità prezzo che rende questo vino interessante al consumatore finale, pertanto sarà compito delle aziende produttrici di qualità far capire cosa significa DOCG. QUALE FUTURO DEL PROSECCO DOCG ALL’ESTERO? Lo sviluppo del Prosecco nei mercati esteri potrà avvenire solo in nuovi stati quali Russia, Cina e India attraverso il mercato della grande distribuzione. Vedo comunque delle grandi difficoltà di espansione estera per i DOCG di Valdobbiadene Conegliano.
di Alain Chivailò
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Luoghi da scoprire
>> Fuori porta sugli Euganei
Valsanzibio: una perla poco conosciuta Un raro esempio di giardino simbolico leggibile, con complesse fontane d’acque in completa efficienza
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di Germana Urbani
e visitare le grandi peschiere di Versaille o della nostra Reggia di Caserta rimane per ora un sogno nel cassetto, potremmo, anche rimanendo in Veneto, godere comunque della magia creata da un insieme di ruscelli, cascate, fontane, laghetti, scherzi d’acqua e peschiere che rendono davvero unico uno dei giardini secenteschi ancora oggi intatto e ben custodito in una conca verde dei Colli Euganei. Soprattutto in primavera sarà piacevole dedicare a Villa Barbarigo di Valsanzibio una bella gita fuoriporta e godere di piccoli e grandi giochi architettonici che si sviluppano su ben quindici ettari di superficie fra innumerevoli alberi ed arbusti. La struttura di questo giardino venne concepita e costruita in modo da simboleggiare il cammino dell’uomo verso la propria perfettibilità e salvazione. L’elemento mistico è dunque dominante e passeggiando tra un saliscendi di fontane e collinette si percepisce un’atmosfera di grande tranquillità che induce l’animo alla contemplazione. Arrivando alla Villa sarete subito rapiti dal monumentale ingresso che serviva anche come approdo alle barche giunte attraverso la valle da pesca di Santo Eusebio, da cui il nome “ValSanZibio”, che un tempo si estendeva a tutta la pianura, la “Valle”, ma che oggi si limita al laghetto preservato per rispecchiare l’elegante costruzione. Il portale è arricchito da fontane, bassorilievi e statue su cui domina Diana-Luna, la dea preposta alla natura ed agli animali selvaggi come pure a mutamenti e prodigi. Da
STORIA E ARCHITETTURA
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l Giardino di Villa Barbarico fu portato all’attuale splendore, nella seconda metà del Seicento, dal nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo, aiutato dal figlio Antonio. Il primogenito Gregorio, Cardinale e futuro Santo, ispirò l’alta simbologia del progetto dovuto all’architetto e fontaniere Pontificio Luigi Bernini. Splendide nella loro unicità anche le settanta statue maggiori, in buona parte opera del Marengo.
IMPRESSIONI
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l complesso è immerso in una valle verdissima e un po’ remota, è molto curato e non manca quel tocco misterioso che rende i giardini ancora più affascinanti. Sorprendenti alcune fontane, la singolare “isola dei conigli” ed il labirinto in bosso profumato. La villa non è visitabile, ma (insieme al paesino alle sue spalle) rimane facilmente nel cuore e nella memoria. qui, entrando in Giardino attraverso l’arco di Sileno, si costeggia la peschiera detta Bagno di Diana, la Fontana dell’Iride e la Peschiera dei Venti, finche si giunge ad uno splendido Labirinto dove grandi e piccoli amano sfidare la sorte e perdersi cercando di raggiungerne il cuore. L’itinerario porta poi alla Fontana della Pila da cui si imbocca il Gran Viale fiancheggiato dall’Isola dei Conigli. Una vera coccola per i piccoli, unica superstite nei pochi giardini d’epoca ancora esistenti, è qui simbolo della immanenza, cioè della condizione comune agli esseri viventi stretti fra i confini dello spazio e del tempo. Ma di grande importanza in questo luogo ricco di simboli sono le statue e proprio giustapposta all’Isola dei conigli sta una monumentale Statua raffigura il Tempo che ha interrotto il suo volo attraverso lo spazio che simboleggia la trascendente condizione in cui lo spirito umano spazia oltre gli abituali limiti dello spazio e del tempo. Attraverso la scalea delle Lonze si raggiunge il piazzale della Villa che, purtroppo, non è visitabile. Qui però si possono ammirare le otto allegorie delle prerogative del Giardino stesso e del suo Signore che fanno corona alla Fontana della Rivelazione, meta finale del simbolico percorso. L’eccezionale integrità architettonica, scultorea, idraulica e persino vegetale del complesso è dovuta alle solerti cure elargitegli da tutti i diversi proprietari che si sono succeduti ne tempo e hanno amato questo splendido luogo.
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Lucerna, la regina del lago
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rranca la funicolare, arranca fra lo stridìo della cremagliera. Supera pendenze che farebbero paura ad un camoscio. Sale, sale, sale verso il cielo, passando dal verde della pianura, ai cespugli di mezza montagna alle sassaie aride delle vette alpine. E’ il “trenino” del Pilatus, la funicolare a cremagliera più ripida del mondo. Permette di salire da Lucerna ai 2.132 metri del Pilatus Kulm in circa mezzora, lungo un percorso mozzafiato che regala emozioni indelebili. Dalla sommità del Monte Pilatus si può godere di un panorama a 360 gradi davvero unico, che spazia sullo straordinario panorama del cuore della Svizzera, fra laghi, vette e paesaggi alpini. Ha più di un secolo la linea a cremagliera che sale al Pilatus e le carrozze inclinate sono le stesse delle origini. Su c’è un rifugio con alberghetto di charme e ristorante, oltrechè la base di partenza di tante escursioni. Siamo nel cuore della Svizzera, laddove la Confederazione Elvetica è nata nel lontano 1291, grazie al patto di autodifesa siglato dai rappresentanti delle comunità valligiane (oggi cantoni) di Uri, Svitto (Schwyz, che dà il nome alla Svizzera) e Nidvaldo (Nidwalden). Il documento originale, ovvero l’atto di nascita della confederazione, è esposto come una reliquia al Museo dei Patti Federali di Svitto (BundesbriefMuseum) e vale la pena di prestarci uno sguardo attento. Il museo è meta tutto l’anno di scolaresche provenienti da tutto il paese. La città più importante di questa Svizzera dai ricordi ancestrali è Lucerna, città di grande cultura adagiata sul lago che
SOPRA: IL CENTRO STORICO DI LUCERNA; IL TRENINO CHE SALE AL PILATUS SUPERANDO PENDENZE MOZZAFIATO E UNA SPETTACOLARE VISTA DEL NELLA PAGINA SEGUENTE: UN BATTELLO TURISTICO, IL CARNEVALE DI LUCERNA, L’AVVENIRISTICO KKL, IL MUSEO DEI TRASPORTI E LA SOMMITÀ DEL PILATUS
deve la sua fortuna alla visita del regina Vittoria d’Inghilterra nel 1863. Da allora è meta di un turismo colto e raffinato, attratto anche dal suo prestigioso festival musicale estivo. Che è solo uno dei tanti eventi musicali ospitati nel modernissimo KKL, il centro di cultura e congressi progettato da Jean Nouvel affacciato sul lungolago. Il simbolo della città è il suo caratteristico ponte di legno del XIV secolo, il Kappelbrucke, che ahimè fu semidistrutto da un incendio nel 1996. Tutta la città ha contribuito alla sua fedele ricostruzione, anche se ora il suo soffitto è privo di molte delle tavole dipinte che l’abbellivano fin dalle origini. Un mecenate aveva donato delle copie, ma la città tutta ha deciso che non era il caso di esporle a fianco degli originali. A monte del Kappelbrucke c’è un altro ponte medievale di legno coperto, il ponte della Crusca, così da rendere quell’angolo di città, dove le acque inquiete del Reuss confluiscono nel lago, particolarmente pittoresco. Il modo più suggestivo per godere di Lucerna è un viaggio in battello sulle placide acque del lago dei Quattro Cantoni. C’è pure un’escursione che prevede un tratto in battello, l’ascesa al Pilatus in funicolare e la discesa con la funivia fino a Kriens. Un servizio di linea collega tutti i paesini che sorgono lungo le sue rive. Il centro di Lucer-
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Lucerna, la regina del lago
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rranca la funicolare, arranca fra lo stridìo della cremagliera. Supera pendenze che farebbero paura ad un camoscio. Sale, sale, sale verso il cielo, passando dal verde della pianura, ai cespugli di mezza montagna alle sassaie aride delle vette alpine. E’ il “trenino” del Pilatus, la funicolare a cremagliera più ripida del mondo. Permette di salire da Lucerna ai 2.132 metri del Pilatus Kulm in circa mezzora, lungo un percorso mozzafiato che regala emozioni indelebili. Dalla sommità del Monte Pilatus si può godere di un panorama a 360 gradi davvero unico, che spazia sullo straordinario panorama del cuore della Svizzera, fra laghi, vette e paesaggi alpini. Ha più di un secolo la linea a cremagliera che
Sopra: il centro Storico di lucerna; il trenino che Sale al pilatuS Superando pendenze mozzafiato e una Spettacolare viSta del nella pagina Seguente: un battello turiStico, il carnevale di lucerna, l’avveniriStico KKl, il muSeo dei traSporti e la Sommità del pilatuS
deve la sua fortuna alla visita del regina Vittoria d’Inghilterra nel 1863. Da allora è meta di un turismo colto e raffinato, attrat attratto anche dal suo prestigioso festival musicale estivo. Che è solo uno dei tanti eventi musicali ospitati nel modernissimo KKL, il centro di cultura e congressi progettato da Jean Nouvel affacciato sul lungolago. Il simbolo della città è il suo caratteristico ponte di legno del XIV secolo, il Kappelbrucke, che ahimè fu semidistrutto da un incendio
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na racchiude molti tesori, fra cui la Chiesa dei Gesuiti e il Monumento del Leone, che lo scrittore Mark Twain descrisse come “il pezzo di pietra più triste ed emozionante del mondo”. Poco fuori dal centro sorge il Museo dei Trasporti, un’area di 20.000 metri quadri dove si può conoscere, attraverso anche tanti pezzi originali, lo sviluppo dei trasporti e della mobilità in Svizzera. Con attrazioni speciali come il cineteatro, il planetario, la Swissarena e lo Show della galleria del Gottardo. E’ il museo più visitato della Svizzera (850.000 visitatori nel 2009). Nella vicina Brunnen due tappe sono d’obbligo. La prima è una visita alla Di-
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stilleria Detting, che produce distillati e liquori di ciliegia di straordinaria finezza. La seconda tappa è alla Victorinox dove si produce il famoso coltellino svizzero multiuso, famoso in tutto il mondo. Un piccolo museo interattivo ne illustra l’incredibile storia e un Brand Store lo propone in più versioni. Con 30 euro è possibile costruirsi una multilama personalizzato. E’ possibile anche costruirsi un multilama personalizzato. Un’altra bella escursione è quella al monte Rigi, che parte da Weggis, delizioso borgo in riva al lago. Si sale col trenino e poi si cammina fino alla sommità del Rigi, da dove si possono ammirare altre vallate, il lago di Zug e l’omonima città, capitale del Cantone più ricco della Svizzera.
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Mitsubishi BI-FUEL ED “ELETTRICA” SOTTO I RIFLETTORI Tre sono i settori che coinvolgono il marchio giapponese. Il padiglione 26, con l’esposizione di cinque vetture dell’attuale gamma, l’Electric City, dove il pubblico può osservare da vicino e guidare la I-Miev e l’area esterna 46, dove i 4x4 di casa, Pajero, Outlander e ASX, sono a disposizione di chi li voglia provare su un percorso impegnativo, allestito dalla Federazione Italiana Fuoristrada. Al centro dell’attenzione il Suv compatto ASX, che ha già ottenuto un largo consenso dal pubblico italiano. L’ASX presenta uno stile elegante e innovativo e una tecnologia ecosostenibile. Ha una gamma di motori completa, benzina e diesel, alla quale da quest’anno si è aggiunta anche l’opzione bi-fuel, con impianto GPL montato all’origine. Versatile e spazioso, l’ASX è in grado di fornire un’eccellente capacità di carico in rapporto alle dimensioni esterne. Viene proposto con trazione a due o a quattro ruote motrici. Altro pezzo forte di Mitsubishi a Bologna è la I-Miev, ovvero in assoluto la prima vettura elettrica prodotta in serie ad aver debuttato sul mercato. La I-MiEV si basa sulla piattaforma della minicar giapponese “i”, dove il motore a benzina posteriorecentrale e il serbatoio montato in posizione centrale all’altezza del pianale vengono sostituiti da un pacco batterie agli ioni di litio, dal motore elettrico e dall’inverter, e da altri componenti necessari alla propulsione “verde”. Per il resto, le modifiche necessarie per trasformare la “i” nella versione elettrica IMiEV sono state davvero minime. Come un qualsiasi veicolo con motore endotermico, la I-MiEV è una utilitaria compatta, in grado di ospitare 4 passeggeri con un ingombro di appena 3,475 m, e che offre, grazie all’ampio passo di 2,550 m, tutta la comodità di una vettura a 5 porte con un bagagliaio di tutto rispetto (la cui capacità varia da 227 a 860 litri ) e un raggio di sterzata di appena 4,5 metri. Al comfort questa vettura aggiunge un’eccellente autonomia (150 km, secondo gli standard New European Driving Cycle ), ottime prestazioni in situazioni di guida reali (velocità massima di 130 km/h, ove consentito, e accelerazioni brillanti grazie ai 180 Nm di coppia disponibili già alla partenza da fermi), massima silenziosità e pochissime vibrazioni, basse emissioni “well-to-wheel”: anche considerando le emissioni di CO2 dalla fase di produzione di energia, emette meno della metà di un corrispettivo a benzina (in Italia intorno ai 60 gr/km). Al pari di tutti i veicoli Mitsubishi, I-MiEV è stata progettata secondo elevati standard di sicurezza che hanno interessato anche le specifiche della trasmissione: è equipaggiata, infatti, con il sistema “Rise”, realizzato con un progetto brevettato da Mitsubishi e concepito per collegare fra loro gli elementi strutturali, proteggendo attivamente i passeggeri in caso di incidente.
Wolkswagen PICCOLA GRANDE UP!
È l’anno in cui si confrontano due aspiranti al ruolo di regina nell’ambito delle city car. Da una parte la Fiat Panda, dall’altra la Up!, la nuova piccola della Volkswagen, progettata ex novo e determinata alla conquista del mercato. Con una lunghezza di 3,54 metri la Up! è tra le quattro posti più compatte attualmente in produzione. All’interno, però, è un piccolo gigante. Vista da davanti, la Up! sembra quasi sorridere, per via del profilo del paraurti. Tra i gruppi ottici, con luci diurne integrate, corre una sottile banda nera con il logo “VW” al centro. Le grandi prese d’aria sono un particolare di cui la Up! può fare a meno, dati i motori di piccola cilindrata a benzina e a gas metano e il futuro impiego di motori elettrici. Il lancio in Italia avverrà entro fine anno, con la motorizzazione benzina da un litro di cilindrata, 75 CV di potenza e cambio manuale, al prezzo di 10.600 euro. Successivamente seguirà la versione con motore analogo, ma dotata di trasmissione automatica e, via via altri propulsori.
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Verde invasione estera
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Mitsubishi BI-FUEL ED “ELETTRICA” SOTTO I RIFLETTORI La partecipazione di Mitsubishi al Motor Show non passa inosservata. Tre sono i settori che coinvolgono il marchio giapponese. Il padiglione 26, con l’esposizione di cinque vetture dell’attuale gamma, l’Electric City, dove il pubblico può osservare da vicino e guidare la I-Miev e l’area esterna 46, dove i 4x4 di casa, Pajero, Outlander e ASX, sono a disposizione di chi li voglia provare su un percorso impegnativo, allestito dalla Federazione Italiana Fuoristrada. Al centro dell’attenzione il Suv compatto ASX, che ha già ottenuto un largo consenso dal pubblico italiano. L’ASX presenta uno stile elegante e innovativo e una tecnologia ecosostenibile. Ha una gamma di motori completa, benzina e diesel, alla quale da quest’anno si è aggiunta anche l’opzione bi-fuel, con impianto GPL montato all’origine. Versatile e spazioso, l’ASX è in grado di fornire un’eccellente capacità di carico in rapporto alle dimensioni esterne. Viene proposto con trazione a due o a quattro ruote motrici. Altro pezzo forte di Mitsubishi a Bologna è la I-Miev, ovvero in assoluto la prima vettura elettrica prodotta in serie ad aver debuttato sul mercato. La I-MiEV si basa sulla piattaforma della minicar giapponese “i”, dove il motore a benzina posteriorecentrale e il serbatoio montato in posizione centrale all’altezza del pianale vengono sostituiti da un pacco batterie agli ioni di litio, dal motore elettrico e dall’inverter, e da altri componenti necessari alla propulsione “verde”. Per il resto, le modifiche necessarie per trasformare la “i” nella versione elettrica IMiEV sono state davvero minime. Come un qualsiasi veicolo con motore endotermico, la I-MiEV è una utilitaria compatta, in grado di ospitare 4 passeggeri con un ingombro di appena 3,475 m, e che offre, grazie all’ampio passo di 2,550 m, tutta la comodità di una vettura a 5 porte con un bagagliaio di tutto rispetto (la cui capacità varia da 227 a 860 litri ) e un raggio di sterzata di appena 4,5 metri. Al comfort questa vettura aggiunge un’eccellente autonomia (150 km, secondo gli standard New European Driving Cycle ), ottime prestazioni in situazioni di guida reali (velocità massima di 130 km/h, ove consentito, e accelerazioni brillanti grazie ai 180 Nm di coppia disponibili già alla partenza da fermi ), massima silenziosità e pochissime vibrazioni, basse emissioni “well-to-wheel”: anche considerando le emissioni di CO2 dalla fase di produzione di energia, emette meno della metà di un corrispettivo a benzina (in Italia intorno ai 60 gr/km). Al pari di tutti i veicoli Mitsubishi, I-MiEV è stata progettata secondo elevati standard di sicurezza che hanno interessato anche le specifiche della trasmissione: è equipaggiata, infatti, con il sistema “Rise”, realizzato con un progetto brevettato da Mitsubishi e concepito per collegare fra loro gli elementi strutturali, proteggendo attivamente i passeggeri in caso di incidente.
Audi PIÙ SPAZIO SULLA SPORTBACK
Direttore sanitario Dott. Giovanni Barbetta specialista in fisiatria, medico federale sportivo Lo studio si avvale di due Fisioterapisti qualificati Elena e Renato Renato, i quali svolgono tutti i trattamenti di fisioterapia sia manuale che con macchinari di ultima generazione, come la rinomata TECAR (diatermia) e HILT (laser ad alta potenza). Terapie effettuate: Elettroterapia: COMPEX, tens, interferenziale, diadinamica, esponenziale, Faradica, ionoforesi, kotz, transdermica. Radar, Magneto, Ultrasuoni, Pressoterapia, Laser i.r., Laser yag (HILT), TECAR. Si svolgono inoltre: Massaggio Tradizionale, Sportivo, e Linfatico, Rieducazione funzionale per i post operati e per qualsiasi problematica, ginnastica correttiva, posturale, antalgica, riprogrammazione posturale. Nel nostro Ambulatorio vengono svolte: VISITE FISIATRICHE, ECOGRAFIE MUSCOLO-SCHELETRICHE, ESAMI POSTURALI con ausilio della POSTURAL EXPERIENCE, TAPING NEUROMUSCOLARE.
PICCOLA ICCOLA gRAnDE UP!
È L’ANNO in cui al Motor Show di Bologna si confrontano due aspiranti al ruolo di regina nell’ambito delle city car. Da una parte la Fiat Panda, dall’altra la Up!, la nuova piccola della Volkswagen, progettata ex novo e determinata alla conquista del mercato. Con una lunghezza di 3,54 metri la Up! è tra le quattro posti più compatte attualmente in produzione. All’interno, però, è un piccolo gigante. Vista da davanti, la Up! sembra quasi sorridere, per via del profilo del paraurti. Tra i gruppi ottici, con luci diurne integrate, corre una sottile banda nera con il logo “VW” al centro. Le grandi prese d’aria sono un particolare di cui la Up! può fare a meno, dati i motori di piccola cilindrata a benzina e a gas metano e il futuro impiego di motori elettrici. Il lancio in Italia avverrà entro fine anno, con la motorizzazione benzina da un litro di
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Ford
Anteprima assoluta in casa Audi è l’A1 Sportback, una versione che amplia la gamma e che sarà disponibile all’inizio del 2012. La nuova arrivata della famiglia, lunga 3,95 metri, è imparentata con la sorella a tre porte dal punto di vista del design, della struttura leggera della carrozzeria e delle dimensioni. Di serie la A1 Sportback è a quattro posti, ampliabili a 5 senza sovrapprezzo. Le motorizzazioni sono quattro TFSI a benzina e tre TDI. Una novità nella famiglia A1 è il 1.4 TFSI 140 CV, che seguirà in un secondo momento e che potrà vantare consumi medi di 4,7 litri di benzina ogni 10 chilometri. La nuova tecnologia “cylinder on demand” a carico parziale può escludere temporaneamente due dei 4 cilindri. In combinazione con alcuni motori è disponibile il cambio S tronic a 7 rapporti, dai rapidi cambi di marcia. Sono molte le soluzioni high-end della A1 Sportback anche per quanto riguarda i comandi e i sistemi d’infotainment. Per collegarsi a Internet basta abbinare il sistema di navigazione “MMI plus”, che costituisce una raffinata centrale multimediale, con il telefono veicolare Bluetooth online. A richiesta la struttura del tetto (arco, tetto e spoiler) può essere in uno dei tre colori di contrasto. Per la carrozzeria sono disponibili dodici colori, tra cui il nuovo arancio Samoa, novità per la sola A1 Sportback. Un’altra possibilità è data dal pacchetto “S line exterior” con i suoi dettagli sportivi ed eleganti.
AMBULATORIO DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
Wolkswagen
TECNOLOGIA A PORTATA DI TUTTI Ford presenta una gamma di prodotti in grado di soddisfare le più svariate esigenze del pubblico. Con le nuove soluzioni a basse emissioni della gamma ECOnetic Ford dimostra di saper coniugare la sensibilità al rispetto ambientale alla passione per la guida, sempre con una speciale attenzione alle più avanzate tecnologie di sicurezza. Nell’area espositiva Ford è possibile vedere dal vivo anche la nuova concept car Evos, il cui design indica la strada del nuovo corso estetico e stilistico della Casa dell’Ovale. C’è anche l’opportunità di provare dal vivo la tecnologia SYNC a bordo della nuova Focus, grazie alla quale l’auto diventa un hot-spot wireless mobile in grado di interagire con comandi vocali di ultima generazione.
Hyundai IL FUTURO HA 3 PORTIERE Tra le novità più recenti del mercato automobilistico, la Veloster della Hyundai è fra le più originali: coupé 3+1 porte è caratterizzata dall’asimmetrica distribuzione delle portiere (due anteriori ed una posteriore), soluzione che garantisce una grande versatilità d’uso. La singola porta posteriore collocata sul lato del passeggero consente di salire a bordo in tutta sicurezza in ogni condizione e sfruttare al meglio l’elevata abitabilità interna. La lunghezza di 4.220 mm per 1.790 mm di larghezza e l’ampio passo di ben 2.650 mm sono valori che permettono alla Veloster di rappresentare il nuovo riferimento della categoria anche in tema di abitabilità. Pratica nella guida, la Veloster è maneggevole e brillante, grazie al propulsore 1.6 GDI benzina ad iniezione diretta da 140 CV. Hyundai Motor Company Italy propone quest’originale coupé-crossover in due versioni: Comfort e Sport, entrambe ricche negli allestimenti. Con l’allestimento Comfort è disponibile una variante “Blue Drive”, dotata di un efficace sistema “Start & Stop” che, abbinato a una specifica gestione dell’alternatore, ai rivestimenti inferiori del vano motore e a pneumatici con ridotta resistenza al rotolamento, permette di contenere le emissioni di CO2 in soli 137 g/km e consumi nell’ordine dei 5,6 litri per 100 chilometri.
SEDE DELL’AMBULATORIO Via Repubblica 136/3 Campagna Lupia (VE) Tel-Fax 041 5140522 Cell. 347 8382950 studiofisioterapicopr@gmail.com
www.studiofisioterapicopr.it Come arrivare: • Da Piove di Sacco: Bus linea Dolo o Treno linea Piove/Mestre • Da Dolo: Bus linea Piove di sacco Le fermate distano ad una distanza di 200 metri dall’ambulatorio.
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Verde invasione estera
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Mitsubishi BI-FUEL ED “ELETTRICA” SOTTO I RIFLETTORI
Audi PIÙ SPAZIO SULLA SPORTBACK Anteprima assoluta in casa Audi è l’A1 Sportback, una versione che amplia la gamma e che sarà disponibile all’inizio del 2012. La nuova arrivata della famiglia, lunga 3,95 metri, è imparentata con la sorella a tre porte dal punto di vista del design, della struttura leggera della carrozzeria e delle dimensioni. Di serie la A1 Sportback è a quattro posti, ampliabili a 5 senza sovrapprezzo. Le motorizzazioni sono quattro TFSI a benzina e tre TDI. Una novità nella famiglia A1 è il 1.4 TFSI 140 CV, che seguirà in un secondo momento e che potrà vantare consumi medi di 4,7 litri di benzina ogni 10 chilometri. La nuova tecnologia “cylinder on demand” a carico parziale può escludere temporaneamente due dei 4 cilindri. In combinazione con alcuni motori è disponibile il cambio S tronic a 7 rapporti, dai rapidi cambi di marcia. Sono molte le soluzioni high-end della A1 Sportback anche per quanto riguarda i comandi e i sistemi d’infotainment. Per collegarsi a Internet basta abbinare il sistema di navigazione “MMI plus”, che costituisce una raffinata centrale multimediale, con il telefono veicolare Bluetooth online. A richiesta la struttura del tetto (arco, tetto e spoiler) può essere in uno dei tre colori di contrasto. Per la carrozzeria sono disponibili dodici colori, tra cui il nuovo arancio Samoa, novità per la sola A1 Sportback. Un’altra possibilità è data dal pacchetto “S line exterior” con i suoi dettagli sportivi ed eleganti.
La partecipazione di Mitsubishi al Motor Show non passa inosservata. Tre sono i settori che coinvolgono il marchio giapponese. Il padiglione 26, con l’esposizione di cinque vetture dell’attuale gamma, l’Electric City, dove il pubblico può osservare da vicino e guidare la I-Miev e l’area esterna 46, dove i 4x4 di casa, Pajero, Outlander e ASX, sono a disposizione di chi li voglia provare su un percorso impegnativo, allestito dalla Federazione Italiana Fuoristrada. Al centro dell’attenzione il Suv compatto ASX, che ha già ottenuto un largo consenso dal pubblico italiano. L’ASX presenta uno stile elegante e innovativo e una tecnologia ecosostenibile. Ha una gamma di motori completa, benzina e diesel, alla quale da quest’anno si è aggiunta anche l’opzione bi-fuel, con impianto GPL montato all’origine. Versatile e spazioso, l’ASX è in grado di fornire un’eccellente capacità di carico in rapporto alle dimensioni esterne. Viene proposto con trazione a due o a quattro ruote motrici. Altro pezzo forte di Mitsubishi a Bologna è la I-Miev, ovvero in assoluto la prima vettura elettrica prodotta in serie ad aver debuttato sul mercato. La I-MiEV si basa sulla piattaforma della minicar giapponese “i”, dove il motore a benzina posteriorecentrale e il serbatoio montato in posizione centrale all’altezza del pianale vengono sostituiti da un pacco batterie agli ioni di litio, dal motore elettrico e dall’inverter, e da altri componenti necessari alla propulsione “verde”. Per il resto, le modifiche necessarie per trasformare la “i” nella versione elettrica IMiEV sono state davvero minime. Come un qualsiasi veicolo con motore endotermico, la I-MiEV è una utilitaria compatta, in grado di ospitare 4 passeggeri con un ingombro di appena 3,475 m, e che offre, grazie all’ampio passo di 2,550 m, tutta la comodità di una vettura a 5 porte con un bagagliaio di tutto rispetto (la cui capacità varia da 227 a 860 litri ) e un raggio di sterzata di appena 4,5 metri. Al comfort questa vettura aggiunge un’eccellente autonomia (150 km, secondo gli standard New European Driving Cycle ), ottime prestazioni in situazioni di guida reali (velocità massima di 130 km/h, ove consentito, e accelerazioni brillanti grazie ai 180 Nm di coppia disponibili già alla partenza da fermi ), massima silenziosità e pochissime vibrazioni, basse emissioni “well-to-wheel”: anche considerando le emissioni di CO2 dalla fase di produzione di energia, emette meno della metà di un corrispettivo a benzina (in Italia intorno ai 60 gr/km). Al pari di tutti i veicoli Mitsubishi, I-MiEV è stata progettata secondo elevati standard di sicurezza che hanno interessato anche le specifiche della trasmissione: è equipaggiata, infatti, con il sistema “Rise”, realizzato con un progetto brevettato da Mitsubishi e concepito per collegare fra loro gli elementi strutturali, proteggendo attivamente i passeggeri in caso di incidente.
Wolkswagen PICCOLA gRAnDE UP!
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È L’ANNO in cui al Motor Show di Bologna si confrontano due aspiranti al ruolo di regina nell’ambito delle city car. Da una parte la Fiat Panda, dall’altra la Up!, la nuova piccola della Volkswagen, progettata ex novo e determinata alla conquista del mercato. Con una lunghezza di 3,54 metri la Up! è tra le
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Ford TECNOLOGIA A PORTATA DI TUTTI Quest’anno al Motor Show di Bologna Ford presenta una gamma di prodotti in grado di soddisfare le più svariate esigenze del pubblico. Con le nuove soluzioni a basse emissioni della gamma ECOnetic Ford dimostra di saper coniugare la sensibilità al rispetto ambientale alla passione per la guida, sempre con una speciale attenzione alle più avanzate tecnologie di sicurezza. Nell’area espositiva Ford è possibile vedere dal vivo anche la nuova concept car Evos, il cui design indica la strada del nuovo corso estetico e stilistico della Casa dell’Ovale. C’è anche l’opportunità di provare dal vivo la tecnologia SYNC a bordo della nuova Focus, grazie alla quale l’auto diventa un hot-spot wireless mobile in grado di interagire con comandi vocali di ultima generazione.
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Land Rover
Honda
IL FUTURO DELL’AVVENTURA
CIVIC, SILENZIOSA ED ELEGANTE Star dello stand Honda è la nuova Civic, per la quale i progettisti hanno voluto mantenere gli elementi esclusivi che rappresentavano lo spirito sportivo della vettura, adattandoli per esprimere il carattere ancora più elegante e dinamico del nuovo modello. Esternamente, è stata abbassata l’altezza di 20 mm e aumentata la larghezza di 10 mm rispetto al modello precedente. Una delle fonti d’ispirazione è stata la struttura armonica di un aereo in cui la fusoliera e le ali si uniscono in un corpo unico, garantendo un’aerodinamica eccezionale, silenziosità e abitabilità. I nuovi interni sono studiati intorno al guidatore e creano un ambiente sportivo. Le emissioni di CO2 risultano ridotte, mentre i consumi sono inferiori del 20% rispetto ai propulsori della generazione precedente. La gamma prevede la presenza del motore 1.4 i-VTEC a benzina, affiancato dal propulsore 1.8 i- VTEC e dal nuovo turbodiesel 2.2 i-DTEC da 150 CV e 350 Nm di coppia. In abbinamento a tutte le unità è offerto un cambio manuale a sei marce, insieme alle tecnologie ECO Assist, Idle Stop e Hill Start Assist.
Due moderne rivisitazioni dell’iconica Land Rover. Entrambe le concept rappresentano l’avventura, l’audacia, lo spirito indomabile di Land Rover. Spirito nato nel 1948 con la Serie 1, il primo prodotto civile 4x4 di serie, che ha rapidamente guadagnato una fama mondiale. La forma e la postura della concept DC100 è immediatamente riconoscibile in qualsiasi parte del mondo, facendo sua la semplicità intrinseca e il senso di rassicurazione dell’originale modello a passo corto. La DC100 Sport, invece, è una tipologia di Land Rover completamente nuova, che conquista gli avventurosi con quella filosofia riscontrabile fin dai primi modelli del Defender che, con i loro tetti in tela e i parabrezza ripiegabili, hanno consentito un totale connubio con i paesaggi che hanno attraversato. Reinterpretata per una nuova generazione di persone in cerca d’avventura, la DC100 Sport dispone di un parabrezza aerodinamico abbattibile e di schermi laterali.
Delta Sorriso s.r.l.
Ambulatorio Odontoiatrico
Direttore sanitario: OSTI Dott. STEFANO PRIMA VISITA con telecamera endorale RADIOLOGIA digitale e T.A.C 3D “cone beam” a bassa dose di radiazioni
IMPLANTOLOGIA computer assistita “SENZA BISTURI, SENZA TAGLI, SENZA PUNTI DI SUTURA” ORTODONZIA estetica PROTESI SENZA METALLO Via Romea Nuova 17/A
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Tel. 0426 379442 info@deltasorriso.it
www.deltasorriso.it
z.i. MONSELICE (PD) - Via Emilia 28 tel. 0429 783613
www.padovarenakarting.it
Agriturismo TENUTA CIVRANA
Via Stazione, 10 - Pegolotte di Cona (VE) Tel. 347 2220023 www.tenutacivrana.it - info@tenutacivrana.it Tenuta Civrana
IL POSTO MAGICO
da vivere con la famiglia o con gli amici È l’unico ristorante che non teme confronti, in quanto si possono gustare piatti di capponi, faraone, quaglie, galli e galline allevati in libertà nei boschi dell’azienda. I sapori d’altri tempi, proposti nei menù a tema, scandiscono il tempo delle stagioni che si rincorrono, offrendo i gusti tipici della primavera con le primizie dell’orto, la dolcezza della frutta in estate, la genuinità degli insaccati in autunno e le ricche e fumanti pietanze dell’inverno, quali le carni in umido con la polenta, o gli arrosti con le patate. Sembra di ritornare al pranzo delle domeniche di un tempo. È la serenità di una fattoria d’altri tempi che garantisce nell’Agriturismo della Tenuta Civrana di vivere con gioia e intensità tutti i momenti più belli o le ricorrenze più importanti che non vorremmo mai dimenticare. Anche le ceste regalo, confezionate con i prodotti della Tenuta Civrana, portano alle persone che le ricevono energie e sentimenti di gioia e di benessere. Attraverso il sito internet “tenutacivrana.it”, si possono cogliere tutte le possibili informazioni sulle serate a tema che vengono organizzate dalla Tenuta Civrana, con musica e non, per gustare oltre che l’ottimo cibo, melodie di un quartetto di arpe, musiche di tanghi argentini o altri generi musicali di rara sonorità.
È fondamentale vivere con gioia e serenità.
Giardinaggio 17 >> Giardinaggio
Pronte per i primi lavori in giardino Scoprire e ripulire le piante, nutrire i terreni e, se necessario, riseminare il prato. Molti fiori da seminare per l’estate
I
di Germana Urbani
l manuale del buon giardiniere a Marzo prevede pulizia di primavera anche per il vostro bel giardino, mantenendo però qualche cautela. Indossati i guanti da lavoro dedicatevi dunque alla ripulitura e preparazione della terra. Quando le temperature lo permettono, è possibile levare le coperture e i teli dalle piante che avete posizionato in autunno per tenerle calde, e abbiate cura di ripulirle dalle foglie secche e dai rami rovinati. Dedicatevi a togliere foglie secche ed erbe infestanti anche intorno agli arbusti e agli alberi. Dopo di che, spargete piccole quantità di concime organico e procedete con una leggera zappatura che vi permetterà di interrare il nutrimento e di farlo giungere più velocemente alle radici delle piante. Chi si è ricordato in autunno di sotterrare i bulbi di Narcisi e Tulipani scorgerà presto le testine sbucare dal terreno: fate attenzione a non rovinarle. In questo periodo, comunque, siete ancora in tempo per porre a dimora alcuni bulbi a fioritura primaverile, mentre, a fine marzo-inizio aprile, potrete porre a dimora anche i bulbi a fioritura estiva o autunnale. Possiamo piantare in questo mese anche arbusti, alberi da frutto e roseti, sia a radice nuda, sia quelli già in vaso. Chi volesse rivoluzionare il volto del proprio giardino deve sbrigarsi a farlo durante le prime settimane di marzo, operando degli spostamenti di alcune piante, ma dopo il 15-20 del mese è sconsiglia-
LA MIMOSA
L
e più fortunate tra le appassionate di giardinaggio sono quelle donne che in questo mese potranno ammirare la fioritura del proprio albero di Mimosa. A miti temperature si sviluppa molto velocemente, si adatta ad ogni tipo di terreno anche se preferisce quelli più acidi, va piantata al riparo dai venti e soprattutto dal gelo, un inverno troppo rigido e le gelate far morire la pianta. Ma chi ne ha cura assiste sempre ad un’esplosione di giallo.
bile sradicare e spostare le piante perché subirebbero uno stress molto elevato. All’inizio della primavera la gran parte delle piante ha bisogno costantemente di acqua e nutrimento e, perché no, di un primo trattamento antifungino con poltiglia bordolese. Una parte molto importante del vostro lavoro dedicatela al prato. Passato l’inverno la superficie del prato apparirà irregolare e disordinata, per effetto sia dei gelo sia del lavoro di lombrichi, larve, formiche e altra micro fauna che percorre il sottosuolo scavando gallerie e producendo aperture verso l’esterno. E’ quindi necessario livellare la superficie con una rete a maglie o altro strascico leggero. Dopo aver concimato e bene riseminare l’erba qualora il manto si presenti diradato. QUALI FIORI PIANTARE Se oltre al bel prato volete avere delle coloratissime aiuole fiorite cominciate a pensarci in questi giorni. Sono molti i fiori a stelo lungo che potete seminare a terra e che fioriranno con la bella stagione. Tra i più comuni: i vezzosi Astri, le Campanelle, i rarissimi Fiordalisi, profumatissimi i Garofani, specie i piccini, i carnosi papaveri, le eleganti Petunie, le coloratissime Zinnie e i tardi Crisantemi. Cercate un posto sottovento per seminare, invece, le simpatiche Bocche di leone, la Bella di notte, la Calendula e la Verbena.
ORTO: FATE ATTENZIONE
A
Marzo potrebbero verificarsi ancora forti sbalzi termici tra il giorno e la notte. Per ciò è bene disporre sulle semine film plastici o altre protezioni che mitighino la temperatura notturna, ancora molto bassa. Poi, terminato il pericolo delle gelate tardive, si semineranno o si trapianteranno all’aperto tutti gli ortaggi da raccogliere durante il periodo estivo.
18 Crucilibro
Il riscatto sta nel tempo Forti delle proprie certezze gli uomini nuotano in un tempo che cambia le proprie vite e spesso le libera dal peso del passato
Manlio
Jenny
Chiara
Raffaella
Cancogni
Erpenbeck
Gamberale
Romagnolo
Nora, prima adolescente poi donna
Una casa affacciata su un lago
Amanda, una donna sola piena di rimpianti
Emma Monelli, giovane contadina
Alter Ego
Nino, cugino di Nora
Il giardiniere che accudisce il grande giardino
Tommaso, ex fidanzato di Amanda
Il ciabattino zoppo, che hanno dato per marito a Emma
Location
L’Italia dagli anni ’50 agli anni ‘70
L’Est della Germania
La pienezza di un amore passato
Le colline del Monferrato piemontese nel 1935
Co-Protagonisti
La scontentezza di una generazione che non sente come sua né la madre né la casa
Intrigo
Nino e Nora crescono insieme ma mentre lui nutre per lei un amore impossibile lei cerca la sua strada all’estero
La storia negli anni durissimi del nazismo, della guerra, dello stalinismo e della rivoluzione del 1989 atraversa le persone che vivono questa casa
Amanda ha amato Tommaso alla follia ma l’ha lasciato 12 anni fa senza spiegazioni. Oggi gli scrive una mail ma lui è sposato
Tre donne, nonna madre e figlia, cercano la propria libertà ma sono costrette dalla storia in ruoli predeterminati
Finale
Nora cerca disperatamente di scrivere un libro per essere indipendente ma finisce per lasciarlo incompiuto quando rincontra Nino
Esseri umani e mura finiscono allo stesso modo: chi in una tomba chi vittima di demolizione
L’amore perduto ripiomba improvviso nella vita dei due amanti ma non è facile, occorre decidere se guardare avanti o…
Un gioco di sorprendenti rivelazioni, miserie quotidiane e sorprendenti eroismi vedrà queste donne riscattarsi
Un romanzo centrato soprattutto come racconto di adolescenze difficili, segnate da solitudine e senso di estraneità
Un’opera cruda, aspra ma ben scritta che illustra passaggi delicati e sofferti di un’epoca di grande sofferenza
Una bella riflessione su quelle che possono essere le sirene di una pienezza perduta e il conforto del presente
Questa è la storia di una scelta difficile e coraggiosa: decidere della propria vita
Manlio Cancogni La cugina di Londra Elliot, pp. 190 € 16.00
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Chiara Gamberale L’amore quando c’era Mondadori, pp. 158 € 10
Raffaella Romagnolo La Masnà Piemme, pp. 336 € 16.50
Eroe - Eroina
Cosa dire del libro
Leggere…
Le persone che nell’arco di Mille domande e risposte sulla vera Le donne di diverse generazioni ottant’anni hanno vissuto in questa natura della felicità costrette a rinunce e sottomissioni casa
di Germana Urbani · info: >www.elliotedizioni.com< >www.zandonaieditore.it < >www.mondadori.it< < >www.edizpiemme.it<
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Tutela del decoro architettonico del fabbricato A CURA DEL DOTT.
ALBERTO BULLO, LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA STUDIOCASA S.A.S. – AMMINISTRAZIONI CONDOMINIALI
A volte capita di dover analizzare richieste di alcuni condomini circa la necessità di apportare modifiche al proprio immobile o l’installazione di strutture e/o dispositivi che possono alterare, anche in modo rilevante, l’aspetto esterno delle facciate condominiali (modifica della forometria esterna, installazione di condizionatori, zanzariere, verande, ecc…). In moltissimi di questi casi, il principale motivo di dibattito durante le assemblee chiamate a pronunciarsi sull’argomento, è rappresentato dall’eventuale compromissione del decoro architettonico delle facciate condominiali. Appare, quindi, fondamentale comprendere in quali casi si possa parlare di pregiudizio al decoro architettonico del fabbricato. Partendo dall’analisi di quanto stabilito dal codice civile, si nota che all’art. 1120, 2° co., recita: “Sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, che ne
alterino il decoro architettonico o che rendano talune parti comuni dell’edificio inservibili all’uso o al godimento anche di un solo condomino”. Accanto ad un così esplicito divieto, purtroppo, manca una puntuale definizione di che cosa si debba intendere per decoro architettonico, in quanto patrimonio di tutti i condomini da tutelare. Alcune recenti sentenze della Corte di Cassazione contribuiscono a fare un po’ di chiarezza in materia, stabilendo che per decoro architettonico deve intendersi l’estetica conferita allo stabile dall’insieme delle linee e delle strutture ornamentali che ne costituiscono la nota dominante, atta ad imprimere alle varie parti dell’edificio, nonché all’edificio stesso nel suo insieme, una sua armonica fisionomia e specifica identità, visibile ed apprezzabile dall’esterno (Cass. 851/07; 17398/04). Altre autorevoli pronunce (Cass. 14455/09; Cass. 8830/08; Cass. 27551/05) hanno confermato tale orientamento adottando un concetto
Dott. Alberto Bullo
esteso di decoro architettonico, applicando il concetto di estetica dell’edificio che qui ci interessa non solo agli immobili di particolare pregio artistico, stabilendo che questa va rispettata ogni qualvolta possa individuarsi nel fabbricato una linea armonica sia pure estremamente semplice, che ne caratterizzi la fisionomia. Oltre a quanto stabilito dal Codice Civile e dalla Dottrina, è necessario considerare che le modifiche/nuove installazioni che interessano le facciate esterne, nella maggior parte dei casi, sono disciplinate dai vari regolamenti edilizi dei singoli Comuni, i quali nel caso in cui ciò sia richiesto devono pronunciarsi nel merito mediante il rilascio di una autorizzazione/ concessione all’intervento. Va ricordato, comunque, che solitamente le citate autorizzazioni amministrative vengono rilasciate mantenendo salvi i diritti dei terzi, pertanto, un eventuale assenso da parte dell’Amministrazione Comunale all’esecuzione dell’opera non può travalicare l’eventuale diritto degli
altri condomini al decoro delle facciate condominiali, tutelate dalla norma e dalla dottrina. In aggiunta, nel caso in cui sia presente un Regolamento condominiale contrattuale, che preveda un esplicito divieto a qualsiasi modifica delle facciate esterne, trattandosi di un vincolo stabilito ed accettato da tutti i proprietari al momento della stipula del contratto di compravendita dell’immobile, non potrà essere approvata dall’assemblea nessuna modifica delle facciate stesse, se non con il consenso unanime di tutti i proprietari. Concludendo, qualsiasi installazione e/o modifica architettonica adottata da ciascun proprietario, che vada ad impattare sull’estetica del fabbricato deve rispettare, in primis, la disciplina dettata dal Codice Civile e dalla Dottrina, oltre a dover essere conforme a quanto dettato dal vigente Regolamento Edilizio Comunale, e non andare a ledere eventuali diritti stabiliti all’interno del Regolamento condominiale contrattuale.
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L’ARCHITETTO
Riforma del catasto a “Saldo zero” Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 Addio vani, arrivano i metri quadrati! Il Governo ha “in cantiere” un programma ormai chiaro: adeguare i valori catastali degli immobili a quelli del mercato per favorire l’equità nella determinazione delle basi imponibili e tra le diverse aree urbane. Il motivo è anticipato da un Documento esplicativo della Manovra (L.214/2011) redatto dal Ministero dell’ Economia: “E’ noto – si legge – che le attuali rendite catastali, su cui si basa in larga parte la tassazione immobiliare, non sono più congrue rispetto ai valori di mercato”. Da qui la necessità concreta di riforma! Per inciso già tentata nel 2006, dall’allora Governo Prodi, ma la fine anticipata della legislatura fece cadere il progetto. L’effetto più concreto della riforma, nelle tasche degli italiani, dovrebbe essere la scomparsa delle peggiori sperequazioni. In effetti, riprendendo alcuni dati del volume “Gli immobili in Italia 2011”, redatto dall’Agenzia del Territorio, il documento del Ministero sottolinea che per le abitazioni il valore di mercato è pari, in media, a 3,73 volte la base imponibile a fini ICI. Il medesimo rapporto, calcolato per i soli contribuenti Irpef, oscilla tra il 3,59 delle abitazioni principali e il 3,85 delle altre abitazioni. Per non parlare dei canoni di locazione, mediamente superiori di 6,46 volte alle rendite catastali. Una delle ragioni di queste incongruenze è riconducibile al fatto che le rendite catastali sono state rivalutate nel 1990 con riferimento ai valori del biennio 1988-‘89. Il sistema catastale è inadeguato anche perché la
classificazione dell’immobile in categorie e classi è ferma alla redazione iniziale del catasto urbano e gli unici aggiornamenti sono quelli forniti dai soggetti interessati, in occasione di variazioni edilizie. Questo stato ha prodotto ulteriori iniquità: abitazioni classate come “popolari” lo sono rimaste nel tempo, anche se oggi, pur essendo ubicate in zone centrali, il loro valore nella realtà di mercato è più elevato di edifici di “civile abitazione” posizionati in zone semicentrali o periferiche. Cinque saranno quindi i criteri principali su cui il Governo riprogetterà il nuovo catasto: il primo è la costituzione di un sistema catastale che contempli assieme alla RENDITA (ovvero il reddito medio ordinariamente ritraibile al netto delle spese di manutenzione e gestione del bene), il VALORE PATRIMONIALE (prezzo di mercato) del bene, al fine di assicurare una base imponibile adeguata da utilizzare per le diverse tipologie di tassazione. In secondo luogo la RIDETERMINAZIONE DELLA CLASSIFICAZIONE dei beni immobiliari, poiché i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, non rispettano più la realtà. Il terzo criterio sarà il SUPERAMENTO DEL SISTEMA VIGENTE PER CATEGORIE E CLASSI in relazione agli immobili ordinari, attraverso un sistema di funzioni statistiche che correlino il valore del bene o il reddito dello stesso alla localizzazione e alle caratteristiche edilizie. Il quarto punto è la sostituzione, per abitazioni e uffici, del “vano” come unità di misura della consistenza a fini fiscali,
con la “SUPERFICIE” espressa in metri quadrati. Ultimo punto la RIQUALIFICAZIONE DEI METODI DI STIMA DIRETTA PER GLI “IMMOBILI SPECIALI”. Il calcolo del valore reddituale e del patrimoniale sarà eseguito con un Algoritmo che in base ai criteri sopra riportati e ad altri parametri consentirà ogni due anni di avere dati aggiornati. Ma la definizione di tutti i parametri passerà per un tavolo dove proprietari, professionisti e Comuni diranno la loro. Solo dopo si potrà ripartire con le idee chiare. La vita reale così, secondo la riforma, farà irruzione nel sistema della fiscalità immobiliare e tutti potranno avere parametri certi per valutare la convenienza di acquisti e affitti. La revisione del catasto diventerà la base su cui applicare tutte le imposte sugli immobili, prima tra tutte l’IMU, Imposta Municipale Unica. Il Governo ha anche assicurato che la riorganizzazione del fisco del mattone sarà accompagnata da una riduzione delle aliquote, per fare in modo che la riforma sia “A COSTO ZERO” per i contribuenti e per contrastare l’idea che la riforma sia una «stangata» dopo il conto, già salato, presentato dalla Manovra. Con le basi di calcolo dovranno cambiare anche le modalità di tassazione: il «costo zero» potrebbe essere a livello complessivo, nel senso che non aumenterà la pressione fiscale, ma il risultato non sarà identico a quello attuale per ogni proprietario, altrimenti la riforma continuerebbe le sperequazioni di oggi e perderebbe la propria ragione d’essere.
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it
I nostri esperti 21 PSICOLOGIA DEL LAVORO
Dott. Lara Tasso
Essere protagonisti della propria vita per gestire la crisi e progettare il proprio futuro
Quanti di noi in questo periodo di crisi stanano volgendo lo sguardo verso il passato, quando la situazione economica era migliore, quando di lavoro ce ne era comunque poco, ma quantomeno si poteva ancora sperare di trovarne uno. Quello che manca oggi è probabilmente proprio la speranza, che è sostituita dall’impellente necessità di soddisfare i bisogni. E in questo modo la parte di noi desiderante e sognante è accantonata, percepita quasi come superflua, e questo modo di pensare si trasforma in un agire pigro, demoralizzato. Le statistiche ci dicono, infatti, che molti giovani hanno smesso di cercare un lavoro, convinti di non trovarlo dopo ripetute delusioni, e lo stesso vale per tanti ultracinquantenni che dopo una vita di lavoro si trovano disoccupati e senza un futuro davanti. In questa situazione si rischia di oscillare lungo due estremi: la stabilità da una parte, che ci porta a lasciare le cose come stanno convinti che non c’è soluzione alcuna, e il cambiamento dall’altra, percepito come annullamento definitivo
della situazione precedente, e che quindi spaventa chi deve affrontarlo. Esiste tuttavia una terza strada, percorribile da tutti poiché ci permette di mettere in moto la nostra vita senza stravolgerla. Stiamo parlando della capacità di aprirsi nuove possibilità, anche dove apparentemente sono assenti o scarse, di avere un amore per il potere personale, nel senso di essere protagonisti della propria vita, artefici di quello che ci accade: si tratta di self-empowerment. Le caratteristiche principali del self-empowerment sono: - Responsabilità e Protagonismo: conferire un forte peso alla propria responsabilità, senza attribuire ciò che accade al destino, al caso o alla fortunasfortuna. - Avere fiducia nelle proprie risorse personali (self-efficacy). - Speranzosità, ossia la tendenza a sperare che gli aventi esterni che intervengono nella nostra vita siano positivi. Intraprendere una nuova strada pensando che tanto andrà male, è il primo passo per farla andare male. Così come inviare il
proprio curriculum certi che non si riceverà nessuna risposta, porta spesso a commettere imprecisioni che pregiudicano il buon esito dell’operazione, come il compiere errori di battitura, di grammatica o di sintassi. Dicasi la stessa cosa quando si sostiene un colloquio di lavoro: non va affrontato con la convinzione che tanto non ci prenderanno, poiché il nostro interlocutore se ne accorge dal nostro tono di voce, dalla nostra postura, dai nostri movimenti corporei (profezia che si auto avvera). Il colloquio va affrontato, invece, con l’intento di imparare comunque qualcosa, conoscere nuove persone, mettersi alla prova, anche se non si vedono risultati immediati. - Pensiero Positivo Operativo che, a differenza dell’ottimismo, non riguarda solo il pensare positivo, ma si traduce in azione. Se pensiamo che qualcosa di positivo possa accadere nella nostra vita, siamo pronti a sperimentare, a metterci in gioco. Si tratta di una sperimentazione reversibile, non deve diventare cambiamento, e corrisponde a provare, tentare, se non altro per vedere che
effetto fa e che conseguenze ha. Si tratta, quindi, di modificare il nostro modo di porci davanti alla vita e ai suoi molteplici imprevisti, puntando sul fare invece che sull’aspettare, investendo in modo proficuo il nostro tempo. Può essere utile, in tal senso, fare un piano operativo delle azioni che intendiamo svolgere per realizzare alcuni nostri desideri, cercando di descrivere nel dettaglio le attività che dobbiamo compiere, ma senza concentrarsi troppo sugli ostacoli presunti, perché questo potrebbe bloccare sul nascere il nostro progetto. Se il nostro obiettivo è trovare un impiego, il piano di azione dovrà essere molto articolato e non potrà ridursi soltanto nell’inviare la propria candidatura, ma implicherà lo stilare una lista di amici e conoscenti da contattare per informarli che siamo alla ricerca di un lavoro e sondare eventuali opportunità, effettuare, con l’aiuto di esperti, un bilancio delle proprie competenze e investire in attività formative che aumentino la probabilità di inserirsi nel mercato.
DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it
22 I nostri esperti L’OCULISTA RIVOLGITI ALL’AVVOCATO
Calazio e Orzaiolo Questioni di Giustizia
L’OTTICO
Cheratocono e Lac (lente a contatto)
DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it Valentino Micaglio Tutti abbiamo avuto modo di rilevare, dimensioni, si consigliano impacchi caldi sia negli adulti che nei bambini, la per almeno tre settimane. Se il calazio Michela di Nuvoletto, avvocato del Foroa di Padova presenza una piccola tumefazione non scompare passato questo tempo forma di pallina, che impropriamente si dovrà asportarlo chirurgicamente. Le chiamiamo cisti, a livello delle palpebre. pomate antibiotiche non servono. Può Nella maggior parte dei casi si tratta accadere che le due forme coesistano Buongiorno Avvocato, disono un orzaiolo o di un calazio. Queste si complichi nell’altra; ciò da parte di una titolare di una tinto lavanderiao eche ho una ricevuto una contestazione patologie, comunemente ritenute di ostacola una dipiù guarigione. cliente in merito ad un lavaggio una fodera unafacile testata di un letto macchiata di identiche, sono in realtà alterazioni purtroppo cheche anche nero. Premetto che ladue fodera ci veniviVaerano degli ricordato aloni gialli, nonsesussistevano dopo il lavaggio mi chiede i danni. negozio vi èin un cartellostatistica che indica chiaramente ben distinte eche generano spessoNel mio fortunatamente maniera che i reclami esser cazione fatti entrobassa, 8 giorni dalla restituzione. confusione nelladevono loro identifi si può incappare in un tumore anche da parte degli stessi medici. palpebrale al suo esordio. Nei casi Il calazio è un granuloma cronico a sospetti l’oculista eseguirà un esame Per porre le domande all’avvocato: direttore@lapiazzaweb.it carico di una ghiandola palpebrale istologico. infi ammata. ghiandole, contenute Gentile sig. Tali Paolo, nello spessore delle hannouna un la cliente ha palpebre, incaricato ruolo fondamentale nella formazione persona che ha agito quale suoe stabilità del “film lacrimale” fa sì che rappresentante, il quale che dichiarava l’occhio sia sempre bagnato. espressamente di agire in Queste nome e per ghiandole conto della clidenunzia è piccole possiamo immaginarle per apervenuta forma di tardivamente palloncino con che un unico possibile di “palloncino” altri fattori sbocco. Nelinterazione calazio questo dopo la consegna della federa che si riempie di materiale sebaceo, spesso da soli avrebbero potuto determinare per ostruzione del loro unico sbocco, un danno. per blefarite (infiammazione del bordo palpebrale) cronica, seborrea ed acne rosacea. L’ accumulo di secrezione fà aumentare le dimensioni della ghiandola che può raggiungere anche nei casi più evoluti il centimetro. Diversamente, l’orzaiolo è una infezione di origine stafilococcica (batteri comunemente presenti sulla nostra cute) di una ghiandola palpebrale: quindi è subito chiaro che l’infezione è batterica a differenza del calazio. Anche in questo caso, la causa può essere una blefarite, una caduta di difese immunitarie, un cattivo stato di salute generale, lo stress, una congiuntivite. Qui però il decorso è acuto perché in realtà l’orzaiolo è un piccolo ascesso. Il pus riempie velocemente la ghiandola e, nell’arco di qualche giorno fistolizza, cioè tende a crearsi una via di sbocco, cosa che non succede nel calazio, che può durare mesi. Tali diversi comportamenti devono orientarci nel riconoscimento delle patologie per la diversa sintomatologia e terapia che ne deriva. L’orzaiolo è un fatto acuto, provocato dallo stafilococco, con improvviso gonfiore palpebrale che comporta intenso dolore; una terapia specifica permetterà la risoluzione della lesione. Nel caso del calazio non abbiamo mai dolore, la tumefazione insorge lentamente e può, senza terapia specifica, perdurare per mesi. La causa, come sopra detto, non D’ACQUASPARTA è un batterio, bensì un’infiammazione cronica sterile. La terapia consigliata, nel caso dell’orzaiolo, consisterà in impacchi caldo umidi che possono accelerare l’eliminazione del pus e quindi la guarigione ricordando che la lesione è di per sè autobloccante. Per prevenire infezioni secondarie si possono prescrivere colliri antibiotici. Nel calazio se questa pallina indolore Taglio di Po (RO) - Piazza IV Novembre, 2 - Tel. 0426-1902023 - Cell. 347 1880407 è piccola può sparire spontaneamente www.ideacalzature.com - info@ideacalzature.com i-dea calzature Per info su questo articolo nel giro di qualche mese, se di maggiori m.nuvoletti@gmail.com
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a cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costituita da 5 strati: Epitelio membrana di Bowman Stroma membrana di Descement Endotelio questa trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, infiammatori, meccanici, tossici e distrofici) tra le cause di distrofia troviamo il CHERATOCONO che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia. Varie sono le tecniche e le terapie per il Cheratocono: dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di trapianto corneale) al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applicazione combinata di Riboflavina (Vitamina B2) in soluzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato precedentemente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti. La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli IntraStromali e nelle forme lievi di Cheratocono, utili possono essere le Lenti a Contatto gas-permeabili. Si ottimizza la progettazione attraverso un sistema noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la Topografia, il Topografo è uno strumento molto importante per la stima del Cheratocono esso evidenzia, in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’analisi del profilo della superficie corneale come fosse una fotografia tridimensionale ed è un esame rapido e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tecnologia” applicata a torni computerizzati a controllo numerico, che consentono lavorazioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografia seguendo esattamente il profilo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il file al costruttore per posta elettronica, quindi una migliore efficacia correttiva, riduzione dell’interfaccia meccanica della lente a contatto sull’apice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato. OTTICA MICAGLIO NOALE >noale@micagliogroup.it<
I nostri esperti 23 IL NOTAIO
A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle
La vendita della nuda proprieta'
Un utile metodo di reperimento di capitale per persone non più giovanissime e che non abbiamo parenti stretti cui lasciare la propria abitazione è la vendita della così detta nuda proprietà. In parole semplici il pieno proprietario trattenendo per sé il diritto di usufrutto, può conservare la facoltà di godere della casa (abitandola o anche affittandola incassando quindi l’affitto) sua vita natural durante e vendere una proprietà detta nuda proprio perché priva della facoltà di godimento e comunque destinata ad “espandersi” e divenire piena alla morte dell’usufruttuario e senza che eventuali eredi di quest’ultimo possano accampare alcunché. Dal lato del compratore della nuda proprietà l’operazione può risultare conveniente come investimento per l’ovvia considerazione che il valore della nuda proprietà è minore di quello della piena,in ragione di questo godimento che potrà attuarsi solo in via differita nel tempo. In linea di massima più è anziana la persona che si riserva l’usufrutto, maggiore è il valore che può ottenersi della vendita della nuda
proprietà, proprio perché (è forse indelicato dirlo) minore è l’aspettativa di vita e quindi minore il tempo di attesa del nudo proprietario per divenire pieno proprietario. Ricordiamo inoltre che alla scomparsa dell’usufruttuario non dovranno spendersi ulteriori imposte né vi sarà bisogno di stipulare ulteriormente dovendosi solo provvedere alla modifica dell’intestazione catastale del bene (voltura) al costo attuale di circa 70 Euro. Per la compravendita della nuda proprietà si sconteranno invece le normali imposte previste per i trasferimenti alle ordinarie aliquote e con la possibilità, qualora ne ricorrano i presupposti, di richiedere le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa”. Pur partendo dal presupposto secondo il quale il valore del diritto di usufrutto è liberamente negoziabile (cioè ciascuno è libero di chiedere ciò che meglio crede), si ritiene utile di seguito riportare la tabella di calcolo utilizzata a fini fiscali onde valutare il rapporto di valore con la nuda proprietà aggiornata al gennaio 2012 in dipendenza della variazione dell’interesse legale.
Età Usufruttuario Età Usufruttuario
Coefficiente Coefficiente
% Usufrutto % Usufrutto
% Nuda Proprietà % Nuda Proprietà
a 0 a 20
38,00
95,00 95,00
5,00
da 21 a 30
36,00
90,00 90,00
10,00
da 31 a 40
34,00
85,00 85,00
15,00
da 41 a 45
32,00
80,00 80,00
20,00
da 46 a 50
30,00
75,00 75,00
25,00
da 51 a 53
28,00
70,00 70,00
30,00
da 54 a 56
26,00
65,00 65,00
35,00
da 57 a 60
24,00
60,00 60,00
40,00
da 61 a 63
22,00
55,00 55,00
45,00
da 64 a 66
20,00
50,00 50,00
50,00
da 67 a 69
18,00
45,00 45,00
55,00
da 70 a 72
16,00
40,00 40,00
60,00
da 73 a 75
14,00
35,00 35,00
65,00
da 76 a 78
12,00
30,00 30,00
70,00
da 79 a 82
10,00
25,00 25,00
75,00
da 83 a 86
8,00
20,00 20,00
80,00
da 87 a 92
6,00
15,00 15,00
85,00
da 93 a 99
4,00
10,00 10,00
90,00
Giannenrico Cocito Notaio in Porto Tolle - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:gcocito@notariato.it
AFFARI DI FAMIGLIA Casa coniugale - comodato - spese ordinarie e straordinarie di manuntenzione - obbligo di restituzione ai genitori
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Cambio della serratura della casa coniugale da parte di un coniuge - ordine del giudice
Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, seppur brevemente, il delicato quanto complesso e frequente problema inerente la casa coniugale allorquando questa è stata prestata dai genitori alla costituenda famiglia del figlio/a. E’ innegabile che i genitori, per agevolare i propri figli, soprattutto in un periodo economico difficile quale quello che tutti noi stiamo vivendo, decidano di concedere a lui e alla di lui costituenda famiglia il godimento di una casa abitativa di loro esclusiva proprietà. Ma cosa succede se nell’arco del tempo detto immobile necessita di manutenzione ordinaria e straordinaria? Chi deve sostenere le relative spese? E’ possibile ottenere la restituzione di tutti i soldi investititi nella ristrutturazione della casa dei suoceri? Sul punto è recentemente intervenuta la Corte di Cassazione con la sentenza n. 1216 del 27 gennaio 2012 con la quale ha precisato che la nuora e/o il Per info su questo articolo m.nuvoletti@gmail.com
genero che ha sostenuto delle spese per la ristrutturazione della casa familiare concessagli in comodato dagli ex suoceri, non ha diritto al rimborso e/o restituzione di somma alcuna. A tale soluzione la Corte di Cassazione è pervenuta ritenendo che il contratto da prendere in esame è il contratto di comodato gratuito i cui elementi identificativi possono essere così riassunti: consegna di un bene immobile destinato ad un determinato uso (abitativo familiare) da parte del comodatario e della propria famiglia, gratuità del godimento. Detto tipo di contratto, ha ritenuto poi la Corte essersi concluso tra le parti nel momento in cui i genitori hanno deciso di dare il loro bene immobile in godimento alla costituenda famiglia del figlio. Così statuendo la Corte di Cassazione ha precisato che i comodatari (chi gode effettivamente del bene) ben possono eseguire dei lavori di ristrutturazione sull’immobile ma non anche pretendere dai comodanti la restituzione delle relative
somme ancorché spese in data antecedente all’effettivo godimento della casa. E cosa succede se nel frattempo i coniugi si separano? Permane lo stesso il diritto al godimento dell’abitazione degli ex suoceri in capo alla moglie e ai figli minori assegnatari dell’immobile? La risposta è affermativa in quanto viene privilegiato il diritto dei minori a mantenere immutato, come già detto qualche edizione fa, il proprio ambiente familiare. Tuttavia si precisa che questo diritto potrebbe venire meno nel caso in cui la madre si allontanasse da detto immobile insieme ai figli per trasferirsi altrove. In questo caso il bene immobile tornerebbe nell’esclusiva disponibilità dei genitori comodanti anche se successivamente la nuora chiedesse la possibilità di farvi ritorno. E ancora, cosa succede se uno dei due coniugi cambia la serratura del portone di ingresso della casa coniugale nelle more della separazione? E’ evidente che si tratta di un atto arbitrario quanto illegittimo sotto più profili, atteso che
nessuno dei due coniugi può decidere di autonomamente cambiare la serratura del portone di casa per impedire l’ingresso dell’altro coniuge ritenuto evidentemente non più gradito. Alcuna giustificazione può supportare tale illecita condotta che senza dubbio alcuno verrà dal Giudicante sanzionata con l’ordine in capo al soggetto agente (chi ha commesso il fatto) di immediato ripristino dello status quo ante (ovvero di sistemare com’era prima) con sua condanna al pagamento delle spese legali inerenti la procedura resasi necessaria causa il suo comportamento. La prossima volta mi è stato chiesto di affrontare la questione inerente al reato di stalking, ai suoi presupposti per la configurabilità e alla differenza rispetto al rato di maltrattamenti. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
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Giochi e tanto divertimento:
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pirà nemmeno le tue parole. (Elbert Hubbard) • La felicità non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare. (Happiness) • La nostra felicità più grande
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• A nessuno è mai nociuto essere stato zitto. (Catone) • Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non ca-
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Aforismi
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INTARSIO Inserite nello schema le parole elencate
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non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo ogni caduta. (Confucio) • Lo sciocco cerca la felicità lontano, il saggio la fa crescere ai suoi piedi. (J. Openheim) • Una donna sarà felice quando sarà invidiata da molte altre donne. (Oscar Wilde) • La vita é come un ponte : attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa. (Proverbio Indù)
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ADIGE - AFELIO - ALT - AVIS - DEL - DVD - END - ERI - ES ETNA - IFA - INDRO - ISOSCELE - LOR - MALTO - OMEO - RAG - RAI - RAM - RE - RIDAREI RIO - TAL - TI - TI
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Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.
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Chiave (4) - Il nome ………...........
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Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto
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SOPRA E SOTTO
100 pagine solo € 1,20
A tavola 25 CUCINA
VINO
ZEBRACAKE ALLA ZUCCA E PESTO DI RADICCHIO Denis Meneghini
O
IL BICCHIERE
GNI GIORNO, A TAVOLA O AL BAR, PER CENA O PER UN SEMPLICE APERITIVO, CI TROVIAMO DAVANTI BARISTI O
SOMMELIERS CHE CI SERVONO VINI IN SVARIATI TIPI DI BICCHIERI. FINORA VI HO PARLATO DI VINI MA NON VI HO MAI PARLATO DEL BICCHIERE E DELLA SUA STORIA. IL BICCHIERE ESISTE DAI TEMPI PIÙ ANTICHI, MA FORMA E MATERIALI
SONO CAMBIATI MOLTE VOLTE. CONCHIGLIE E CORTECCE.
I FENICI,
AI QUALI SI FA
TRASPARENTI.
I PRIMI BICCHIERI DI CUI SI HANNO NOTIZIE SONO DEGLI OGGETTI PRESENTI IN NATURA, E CIOÈ GIÀ IL CORNO SCAVATO, IN USO PRESSO GLI EGIZI, I PERSIANI E GLI ITALICI, È MOLTO EVOLUTO. RISALIRE LA DIFFUSIONE, SE NON L’INVENZIONE, SONO I PRIMI A COMMERCIALIZZARE RECIPIENTI
CARATTERIZZATO DA SPLENDIDE MASCHERE OTTOCENTESCHE, COLORI SFARZOSI E DELIZIOSI PROFUMI PROPRIO DAI COLORI CI SIAMO FATTE ISPIRARE REALIZZANDO IL NOSTRO PRIMO ZEBRACAKE, RIGOROSAMENTE SALATO. ABBIAMO QUINDI SCELTO, FRA GLI INGREDIENTI PROPOSTI, DUE CHE AVESSERO COLORI CONTRASTANTI E GUSTI DIVERSI: UNO PIÙ AROMATICO E L’ALTRO PIÙ DOLCE. PER CONSENTIRE UNA MIGLIORE DISTRIBUZIONE TRA DUE COMPOSTI CON LA STESSA CONSISTENZA, ABBIAMO PENSATO DI TRASFORMARE IL RADICCHIO IN UN PESTO, PIÙ CREMOSO E QUINDI MEGLIO IN GRADO DI RISPONDERE ALLA NOSTRE DI DOLCI TIPICI.
ESIGENZE DI FORMA
IN ETÀ PERSIANA I BICCHIERI DI CRISTALLO GIUNGONO ALLA PERFEZIONE DELLA TECNICA E DELLE FORME, MAGARI TEMPESTATI DI GEMME RARE, E SONO TALMENTE PREZIOSI CHE NELLA QUOTIDIANITÀ SI PREFERISCE BERE IN BICCHIERI DI LEGNO O TERRACOTTA O METALLO. DAL ‘500 LA PATRIA DEL BICCHIERE ELEGANTE DIVENTA VENEZIA, CHE ESPORTERÀ LA MANODOPERA IN OLANDA, GERMANIA, SPAGNA E FRANCIA DOVE, GRAZIE ALLA SPINTA DI CATERINA DE’ MEDICI, SI INIZIANO A VEDERE I BICCHIERI DI MURANO. PROPRIO IN QUESTO PERIODO VENGONO CANONIZZATE LE CARATTERISTICHE NECESSARIE PER IL BICCHIERE IDEALE A DEGUSTARE IL VINO: DEVE ESSERE TRASPARENTE ED INCOLORE, DI VETRO O CRISTALLO, CON LE PARETI SOTTILI E SENZA DECORAZIONI. OGNI VINO HA IL SUO BICCHIERE: IL FLÙTE DAI FIANCHI SLANCIATI ADATTO AGLI SPUMANTI, IL PANCIUTO BALLON PER I VINI ROSSI INVECCHIATI, E LA MITICA COPPA, FORSE MODELLATA SUL SENO DI MADAME DE POMPADOUR, ADATTA ALLA DEGUSTAZIONE DELLO CHAMPAGNE. ABBIAMO UN BICCHIERE PER OGNI COSA, DALL’ ACQUA AL PIÙ STRANO LIQUORE, E MOLTO SPESSO NON SAPPIAMO LE REGOLE PER UN CORRETTO SERVIZIO. E’ DUNQUE DECISAMENTE OPPORTUNO FARCI CONSIGLIARE DA CHI SE NE INTENDE, ONDE EVITARE DI AVERE UN OTTIMO VINO ED UN BICCHIERE POCO ADATTO E RISCHIARE DI FARE UNA PESSIMA FIGURA. SOLADRIA 270x175 MARE STALLE.pdf
VENEZIA È LA CAPITALE DEL CARNEVALE,
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06/02/12
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INGREDIENTI PER 5 PERSONE:
PER IL PESTO DI RADICCHIO: 1 CESPO RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA; OLIO EVO; MANDORLE PELATE; 1 SPICCHIO AGLIO; FORMAGGIO PARMIGIANO; SALE PER IL CAKE: PESTO DI RADICCHIO DI CHIOGGIA; 15G ZUCCA MARINA DI CHIOGGIA; 160 G FARINA 0; 60G FARINA AUTO LIEVITANTE; 2 CUCCH ZUCCHERO; 1 CUCCH MOSTARDA VENETA; 100ML OLIO DI SEMI; 2 UOVA; ROSMARINO; 15G LIEVITO PER TORTE SALATE; SALE
PROCEDIMENTO
PREPARARE IL PESTO: MONDARE IL RADICCHIO E FRULLARLO A CRUDO NEL FRULLATORE, CON GLI ALTRI INGREDIENTI; DEVE RISULTARE MOLTO MORBIDO E BEN TRITURATO. SETACCIARE LE FARINE CON IL LIEVITO E DIVIDERE A METÀ IN DUE CIOTOLE DISTINTE: IN UNA AGGIUNGERE IL PESTO CON LO ZUCCHERO, NELL’ALTRA LA ZUCCA LESSATA E SCHIACCIATA, LA MOSTARDA ED IL ROSMARINO. SBATTERE LE UOVA CON L’OLIO ED IL SALE, E DISTRIBUIRE IL LIQUIDO TRA LE DUE CIOTOLE. MESCOLARE I DUE COMPOSTI SEPARATAMENTE IN MODO OMOGENEO, AGGIUNGENDO ACQUA PER FARLI RISULTARE ABBASTANZA LIQUIDI. VERSARE NELLO STAMPO IN SILICONE, SEMPRE AL CENTRO, ALTERNANDO UN CUCCHIAIO PER OGNUNO E LASCIANDO CHE SI AMALGAMINO DA SOLI. CUOCERE IN FORNO A 180° CON FUNZIONE VENTILATO PER CIRCA 35-40 MINUTI.
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I nostri moduli hanno la certificazione NEBBIA SALINA e VAPORI AMMONIACA Sono cioé: - resistenti alla corrosione e per questo adatti per installazioni in zone costiere o aree con alte concentrazioni di nebbia salina. - resistenti per almeno 20 anni ai vapori di ammoniaca presenti nell’aria delle stalle, senza perdita di potenza alcuna rilevata a causa di questi vapori. Indicati quindi per essere installati su edifici agricoli destinati all’allevamento. Dal 2012 Soladria offre
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FASCINO UN CLIMA AFFETTIVO SOGGETTO AD ALTI E BASSI NON VI FAVORIRÀ MOLTO IN AMORE. NON MANCHERÀ PERÒ LA PASSIONE NECESSARIA · SALUTE UNA FORMA FISICA GRANITICA GARANTITA DAI PIANETI IN POSIZIONE FAVOREVOLE VI REGALA BENESSERE. LA RIFLESSOLOGIA VI AIUTA CON LE EMICRANIE
Oroscopo MARZO…IL MATTO VA SCALZO! E’ ANCORA PRESTO PER SCOPRIRSI MA LE BELLE GIORNATE NON MANCANO E VIENE VOGLIA DI STARE ALL’ARIA APERTA. GODETEVI IL SOLE
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
FASCINO DOPO UN PERIODO DI BUFERE, SARETE FINALMENTE PIÙ MALLEABILI E DISPOSTI AL DIALOGO. L’AMORE VIEN CERCANDO L’AMORE · S ALUTE BEVETE MOLTO E CURATE L’ALIMENTAZIONE PERCHÉ I MESI FREDDI VI HANNO DEBILITATI. PRIMA DI ESPORVI AL SOLE METTETE UNA CREMA PROTETTIVA
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FASCINO I SENSI VI REGALERANNO SPECIALI SINTONIE CON IL PARTNER O CON QUALCHE NUOVO AMORE. GODETEVI OGNI ISTANTE CON FOGA · S ALUTE CONTINUATE A FARE FITNESS CON ENERGIA E BUONA VOLONTÀ. NON PUÒ CHE FARVI BENE SOPRATTUTTO IN VISTA DELLA BELLA STAGIONE
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FASCINO VENERE BOLLENTE VI REGALA ENTUSIASMO E AUDACIA. STATE TRA LA GENTE E INCONTRERETE SICURAMENTE QUALCUNO DI SPECIALE · S ALUTE DEDICATEVI A SPORT DI SQUADRA E NON CIMENTATEVI IN DISCIPLINE TROPPO RISCHIOSE. SIATE PROPOSITIVI, VE NE GIOVERETE
BANDO ALL’ECCESSIVA SPAVALDERIA. VI ASPETTANO MOLTI MOMENTI FELICI, EROTICAMENTE DI GRANDE VALORE AGGIUNTO · S ALUTE GLI SPORTIVI SAPRANNO AFFRONTARE AL MEGLIO DETERMINATI CALI ENERGETICI. CHI NON FA SPORT SI PREPARI A LOTTARE PER IL BENESSERE FASCINO
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FASCINO SIETE SEMPRE SULL’ORLO DEL LITIGIO CON IL PARTNER. SCEGLIETE SEMPRE IL DIALOGO E RISOLVERETE OGNI COSA. VENERE VI AIUTERÀ · SALUTE CONTROLLATE LA PRESSIONE E FISSATE UNA VISITA DAL DENTISTA. SONO CONSIGLIATI MASSAGGI O YOGA PER RILASSARE LA COLONNA VERTEBRALE
FASCINO L’ASCOLTO DI CHI AMATE DEV’ESSERE PRIMARIO NEI VOSTRI RAPPORTI ALTRIMENTI DOVRETE FRONTEGGIARE ATTEGGIAMENTI DI CHIUSURA · S ALUTE L’APPARATO DIGESTIVO POTREBBE DARVI NON POCHI PROBLEMI. PREDILIGETE CIBI SEMPLICI E CURATE L’ALIMENTAZIONE
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È LA CIFRA DEL MESE CHE INTERESSERÀ ANCHE GLI AMANTI DI LUNGO CORSO. ATTENTI AL COLPO DELLA STREGA· S ALUTE APPROFITTATE DELLA BELLA STAGIONE PER ANDARE IN BICICLETTA. ATTENTI A NON FORZARE TROPPO, QUALCHE MALANNO IN AGGUATO
BRILLANTI E PROVVISTI DI UNA BELLA CARICA COMUNICATIVA. CHI È SINGLE AVRÀ MOLTE POSSIBILITÀ DI SCELTA · S ALUTE IN GENERALE SARETE IN OTTIMA FORMA. LEGGEREZZA E BRIO VI AIUTERANNO AD AFFRONTARE QUESTO PERIODO NEL MIGLIORE DEI MODI L’INTERVENTO
Grandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir
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Campolongo
L’ECOMOBILE PER RIFIUTI INGOMBRANTI
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
FASCINO IL
PARTNER È A VOLTE POCO DISPOSTO A STARVI A SENTIRE. L’AMORE TROPPO CEREBRALE NON È ADATTO AL PERIODO. PASSIONE!· SALUTE PRENDETEVI MAGGIOR CURA DI INTESTINO E SISTEMA NERVOSO. MANGIATE FIBRE E DIMINUITE I LATTICINI. SFOGATE IN PALESTRA LE ENERGIE IN ECCESSO
e devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono difficili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fiumi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale finge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. Xdci^cjV YV eV\# 1
professionalità risultati
E’ in funzione da gennaio a Campolongo Maggiore (In Riviera del Brenta) un nuovo servizio chiamato ecomobile. Potranno essere conferiti rifiuti ingombranti come mobili ed elettrodomestici. Sarà possibile conferire i rifiuti ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo sportivo). Sanità
TORNA A COLPIRE L’INFLUENZA SUINA L’influenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle complicazioni. Nel Veneziano si è registrato anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle scuole del territorio considerato il picco atteso per fine mese.
cortesia
relax
Economia
LA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia. venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011
igiene
Territorio
AMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ
Chioggia
Provincia
CONRIBUTO AFFITTI
Regione
POLITICA
6XXdaid ^a ,% eZg XZcid YZaaZ YdbVcYZ eV\# 14
PRIMO PIANO
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SOLIDARIETÀ
SCUOLA
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INTORNO A NOI
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Sanità X]Z edgiV Va aVkdgd eV\# 30 Ulss 14 e osped VELA CULTURA ale, quale destin8^cV Z 8]^d\\^V/ >a W^aVcX^d o Y^ :cg^Xd OZccVgd ^cXdcigd Y^ YjZ per Chioggia? XjaijgZ eV\# 16
eV\# 22 eV\\#
10-14
eV\# 41
Il caso Intoppi per la riscossione dei bonus gas
MOSTRE A PADOVA
6 EVaVood YZa BdciZ ^ iZhdg^ YZaaV <gZX^V Vci^XV eV\# 43
eV\# 34
Si sono riuniti lo scorso 14 gennaio a Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emissioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di finanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali finalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.
di Chioggia
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www.lapiazz
aweb.it
Il viaggio Da Chioggia alla Mongolia in moto
eV\# 14
eV\# 26
“TOLÉLE” IN MOSTRA DI CHIOGGIA A CATTOL ICA
EDITORIALE
Grandi opere, i veneti chiedono partecip azione
Gli ex voto fanno patrimonio di Fede parte di quel e di cultura che comunemente si chiama devozione pietà popolare. o La “pietà può essere ignorata, popolare non ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II. eV\# 21
PARENTOPOLI NEL VENEZIA NO
di Alessand
Elezioni, parti politici in fermeti e gruppi nto
G
ro Abbadir
randi opere, il Veneto e i veneti, interrogano e si chiedono più partecipazione alle scelte infrastrutturali determineranno che il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti sono molti. ce ne
Alcuni già conclusi come la Pedemontan o da completare, a e il Passante Mestre (con le di opere Parentopoli, dopo sistema Metropolitan complementari), il Roma anche Veo Ferroviario di nezia, anche se ficie (appena avviato), Superle possibili proporzioni di un eventuale altri da definire alcuni addirittura scandalo, non sembrano e solo abbozzati. certamente quelle alla Romea Commerciale Si pensi emerse nella capitale. A lanciare le accuse , alla camionabile Padova – all’amministrazione Venezia, al completamen comunale e alle dell’Idrovia Padova municipalizzate Venezia, all’elettrodotto veneziane era stato to Dolo-Camin, a campagna elettorale il sindacato Usb. al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, te e le consultazioni è ormai alle por- l’impegno l’alta e tra la compattezza Velocità i diversi partiti e nel Veneto orientale. i gruppi politici del partito nella eV\# 28 passata esperienza sono iniziate da 2007, rendendosi amministrativa. tempo. Il partito più corteggiato Sono opere che disponibile come All’interno del Pdl le candidato possibi- come insistono e hanno al momento si attende l’esito sembra l’Udc, quasi terminale ultimo, delle centrodestra. sindaco per una coalizione conteso tra centrodestra consultazioni per capire di le province attraversando e centrosinistra nella passata amministrazise i consiglieri che . Ma i tempi non di Padova Si tratta, a detta sono maturi per una della Commerciale e Rovigo (nel caso one erano rimasti www.lapiazzawe di Tiozzo, “di un decisione e l’Udc ancora fino alla fine fedeli ), il territorio della po politico grup- vincia al mandato, siano b.it ha imparato cittadino ra prodi Venezia. Ma l’arte parte del partito. anco- si appresta coeso, con idee ben chiare, che le ricadute sono Il gruppo smentisce puntare su un’alleanzadella mediazione. A ora ad iniziare a testa tutti i veneti. Si su la creazione di per scheletri pensi alta e senza una lista civica negli armadi l’imminente sia il Pd, che prende con l’Udc sarebbero e attende pletamento dell’Idrovia ad esempio al com:cigV ^c GZiZ X separata alcune risposte campa- L’opera Padova – Venezia. veneziana di Orsoni, a modello l’esperienza dai vertici del Pdl. gna elettorale”. dc cd^ cominciata negli Certa è invece in coalizione con anni 60 è stata la discesa in campo titi di centro, sia realizzata solo i par- Romano il Pdl, che ha nella parte iniziale di Tiozzo con apprezzato a ridosso della laguna di rata, esattamente una lista civica sepaVenezia, ed è sempre come aveva fatto considerata un’opera stata nel mastodontica inutile costosissima da eV\\# 4-8 e finire. 8dci^cjV V eV \# 3
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