La Piazza di Chioggia mag2021

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Salute p.35

Ecobonus p.41

MAGGIO 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.81

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di Chioggia

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Stagione estiva, Chioggia è pronta a partire Le prenotazioni dei turisti italiani cominciano ad arrivare, si attendono anche gli stranieri

servizi alle pagg 10 e 19

FESTE

Salta la Fiera dei Santi patroni Felice e Fortunato PONTE SUL BRENTA

I lavori e il traffico, si cerca una soluzione LA CITTÀ CI CREDE

Chioggia capitale della cultura 2024 INTERVISTA

Il nuovo assessore all’Urbanistica VISITE AL FORTE

Appuntamento rinviato all’autunno AVIS

Più donazione e più giovani in futuro

Recovery, occasione da non sprecare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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a maratona è già iniziata: il nostro Paese ha davanti a sé cinque anni per realizzare gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per investire al meglio i 248 miliardi di euro che l’Europa destina all’Italia. “Sbaglieremo tutti a pensare che sia solo un insieme di progetti, numeri e scadenze. Nell’insieme dei programmi c’è anche il destino del Paese” ha sottolineato il Presidente del Consiglio Mario Draghi. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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Recovery, occasione da non sprecare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Solo la cerimonia religiosa per la festa dei santi patroni A

nche quest’anno, com’è del resto accaduto nel 2020, la Fiera dei santi patroni Felice e Fortunato dell’11 giugno è stata soppressa. La città rinuncerà dunque alle oltre 100 bancarelle nell’area usualmente destinata alla Fiera, lungo Corso del Popolo, di cui 41 per il settore alimentare e 59 di altro genere, e festeggerà la ricorrenza limitandosi alla commemorazione religiosa. In un’ordinanza, il sindaco rende nota la decisione e spiega le motivazioni legate, ovviamente, a motivi di sicurezza sanitaria, di contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19. Nell’ordinanza si considerano le difficoltà legate alla partecipazione di 100 operatori per il commercio su area pubblica che provengono da tutta Italia e che si collocano con la loro attività lungo la via principale del centro cittadino per una lunghezza di 800 metri, “sulla quale insistono numerose attività commerciali, pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, studi professionali ed uffici pubblici e privati”. La Fiera, si legge, inoltre “rappresenta non solo una manifestazione commerciale ma anche un momento di aggregazione sociale, caratterizzato dalla partecipazione di un elevato numero di persone”, cittadini del comune di Chioggia ma anche provenienti dalle aree limitrofe, per le quali non è possibile nell’arco di tutta la giornata regolare l’afflusso nella zona. Una decisione presa dunque, come precisa il sindaco nell’ordinanza, in osservanza al Decreto – Legge “Riaperture” del 21 aprile 2021, recante misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19, con il quale è stato prorogato lo stato di emergenza fino al 31 luglio 2021.

di Chioggia

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Il sindaco vieta la Fiera con le 100 bancarelle lungo Corso del Popolo per motivi di sicurezza sanitaria

È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina e per un numero complessivo di 13.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Il Recovery Plan è senz’altro destinato a lasciare il segno non solo a breve termine, sulla nostra economia fiaccata dalle conseguenze Covid, ma soprattutto sulla generazione che verrà, in molti dei suoi aspetti più significativi, dall’innovazione alle ricadute ambientali, dall’istruzione alle infrastrutture. Un fiume di miliardi che si riverserà su svariati settori, attraverso i rivoli delle “missioni” e delle loro declinazioni pratiche. Risorse vere, concrete, da gestire al meglio da qui al 2026. Gettate le fondamenta, ora questo piano epocale va calato nella concretezza dei progetti e degli interventi, indirizzando al meglio le risorse nelle loro ripartizioni. Perché non possiamo certo permetterci di sprecare una simile occasione o di vanificarne le potenzialità. Sbagliare significa rendere ancora più difficile e incerto il futuro che attende i nostri figli, perdere un’occasione preziosa per imprimere un cambio di passo e anche di mentalità, per costruire quella “next generation” a cui fa esplicito riferimento il piano. A partire dalle sei “missioni” - ditigalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute - il cammino è già tracciato nelle sue direttrici principali, dalle quali derivano le linee di intervento che comprendono progetti, investimenti e riforme collegate. Un piano complesso e ambizioso, da declinare anche a livello locale, aggiustando il tiro, se necessario: pensiamo alle potenzialità del Veneto sul fronte della digitalizzazione e della competitività, missione che abbraccia anche il turismo e la cultura insieme all’innovazione e alla sicurezza nella pubblica amministrazione. E questo vale per tutte le altre voci, nelle quali il Veneto può esprimere il meglio e cogliere l’occasione per dare un impulso nuovo alla produzione industriale, anche in chiave green e sostenibile, per valorizzare la ricerca a partire delle eccellenze dell’Università e della sanità. Inevitabilmente ci sarà da fare molta attenzione alle criticità, al rischio di sprechi e cattiva gestione che potrebbero vanificare anche le migliori intenzioni.

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 21 maggio 2021


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Il caso. Lavori del Ponte sul Brenta

Cercasi soluzioni efficaci per uscire… dal traffico

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lavori del ponte sul Brenta continuano ad accendere il dibattito politico cittadino. Il cantiere che ormai da mesi paralizza per lunghi momenti della giornata un tratto della SS309 (statale Romea) è diventato un vero e proprio caso. Non passa giorno, infatti, che non arrivino comunicati stampa, prese di posizione o addirittura appelli al governo centrale da parte di tutte le forze politiche cittadine e associazioni per gestire il problema. I cittadini sono ormai esasperati, soprattutto chi vive nelle frazioni di Sant’Anna e Cavanella d’Adige e si deve spostare ogni giorno per lavoro. “E’ un disastro, io ho figlio e nipoti dall’altra parte e vi assicuro che è un disastro, si faccia qualcosa” ci racconta

Il cantiere che paralizza un tratto della Statale Romea per lunghi momenti della giornata è un problema che esaspera i cittadini e preoccupa in vista del flusso estivo di turisti un’anziana signora che abbiamo raggiunto al telefono, dopo che aveva mandato una lunga e-mail alla nostra redazione chiedendo che anche la stampa contribuisca a porre la questione al centro dell’attenzione. Ferrovia praticamente inesistente, Romea commerciale segregata nel limbo delle idee, inadeguatezza delle infrastrutture stradali per accogliere il grande flusso turistico che arriva in città: tutto si mesco-

la nel calderone delle polemiche che hanno suscitato i lavori su questo ponte. A poco sono valsi gli appelli iniziali del sindaco Ferro ad utilizzare il treno per gli spostamenti da parte dei cittadini delle frazioni, oppure la richiesta di turni notturni per garantire maggiore celerità nelle operazioni programmate, o ancora la rimodulazione del transito alternato in modo che vengano puniti i “furbetti” che non rispettano le precedenze: i disagi c’erano, ci sono e continueranno fino a quando il cantiere sarà attivo. La proposta di allestire un ponte galleggiante dove dirottare le auto non è piaciuta a molti; niente da fare (per ora) anche per l’idea di limitare il transito del traffico pesante. Si era diffusa anche la notizia, poi smentita, di un’interruzione temporanea dei lavori nel periodo estivo, per non ostacolare l’auspicabile ripresa del flusso di turisti in ingresso a Chioggia e Sottomarina. L’incontro con i responsabili territoriali di Anas dello scorso 6 Maggio, cui hanno partecipato il sindaco Alessandro Ferro e la consigliera regionale Erika Baldin, sembra abbia quantomeno smosso le acque. Il gruppo che gestisce il tratto stradale fa sapere che “Per una migliore gestione delle emergenze è stato stabilito di intensificare la presenza dei movieri nelle ore di maggior traffico e di disporre il controllo da remoto dei semafori che regolano il senso unico alternato anche al fine di monitorare eventuali situazioni critiche. È stato inoltre montato un radar per ottimizzare i tempi di regolazione semaforica per il traffico

proveniente da “via lungo Brenta”. Si è inoltre provveduto ad installare, lungo la SS 309, i cartelli indicanti l’Autostrada come percorso alternativo consigliato. Infine, lungo l’A4 e l’A13 e l’A57 è stata inserita nei pannelli a messaggio variabile l’indicazione “SS309 Chioggia code per lavori per VE seguire A13”. Sarà sufficiente? Luca Rapacciuolo

Baldin e Ferro: qualche segnale incoraggiante dall’incontro con Anas Dopo mesi di polemiche e di risposte alle tante critiche piovute all’Amministrazione, sembra trasparire una moderata soddisfazione nel commento del sindaco Alessandro Ferro a valle dell’incontro avvenuto il 6 Maggio scorso con vertici territoriali ANAS. “Ringrazio per la disponibilità all’incontro – dichiara il primo cittadino – ho riscontrato una volontà comune nella risoluzione dei problemi: sono attivi da subito, ad esempio, i pannelli a messaggi variabile in tangenziale a Mestre (come da accordi con il Prefetto) e implementate le regolazioni semaforiche e di monitoraggio del traffico con sistema radar; mentre i lavori notturni saranno possibili a seguito della posa delle nuove travi metalliche. Dice la sua anche Erika Baldin, in prima linea per una vicenda che peraltro la riguarda in prima persona. “La sicurezza dei cittadini viene al primo posto e da questo punto di vista verranno attivate delle

Erika Baldin e Alessandro Ferro

migliorie per la gestione del traffico – sottolinea la Baldin – è importante procedere celermente, visto che la sospensione dei lavori non è tecnicamente praticabile, poiché creerebbe problemi per la stabilità del ponte. Abbiamo anche strappato una firma simbolica da parte di Anas sul rispetto delle tempistiche degli altri due cantieri: pensiline bus a Sant’Anna e lavori sulla rotonda di Valli di Chioggia”. (l.r.)



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Lavori del Ponte sul Brenta. Dolfin (Lega) sull’incontro con Anas

“Solo accorgimenti che dovevano essere presi in considerazione all’apertura del cantiere” I

l commento di Marco Dolfin, consigliere regionale tra le fila della Lega, in merito alla questione lavori sul ponte del Brenta è sintetico e privo di entusiasmi da lui definiti “ingiustificati”. In particolare, Dolfin pone l’attenzione sul fatto che il cantiere doveva essere pensato diversamente fin dall’inizio. “Credo che non ci siano grosse novità all’orizzonte. I movieri, i semafori sincronizzati, i pannelli luminosi o i cartelloni che invitano a transitare per la stessa autostrada non sono altro che accorgimenti che avrebbero dovuto essere presi fin da subito. Mi lascia alquanto stupito sentire gente soddisfatta per cose banali che dovevano essere pensate fin dall’inizio”. Il pensiero di Dolfin è proiettato alla stagione estiva alle porte e quindi gli inevitabili disagi che interesseranno turisti e residenti. “Direi che serve ben altro per

Montanariello: “Dall’Anas segnali di ascolto”

gestire questa situazione; in primis la possibilità di utilizzare la viabilità per Cavarzere ed Adria – aggiunge il consigliere regionale – ma soprattutto scongiurare i lavori durante il periodo estivo. E’ questa è la vera sfida su cui porre attenzione; tutto il resto sono solo palliativi che non risol-

vono il problema del traffico con la stagione estiva che ormai è alle porte! Dobbiamo fare attenzione, rischiamo di fare una pessima figura verso i turisti e soprattutto di non garantire la sicurezza. Su questo aspetto più di qualcuno ha responsabilità enormi”. Luca Rapacciuolo

Moderatamente soddisfatto appare Jonatan Montanariello a valle dell’incontro avvenuto con i vertici Anas. Il consigliere regionale, che nel mese di Aprile era arrivato ad ipotizzare una manifestazione di protesta assieme ai cittadini, dichiara: “Sono arrivati segnali di ascolto rispetto alle problematiche a cui abbiamo assistito fino ad ora; anche se sulle tempistiche realizzative e l’effettiva chiusura del cantiere i tempi restano incerti”. Ad avviso di Montanariello si poteva pensare ad una soluzione diversa per il traffico pesante: “Bene il radar ed i movieri ma vista la gravità del caso sarebbe stato auspicabile la creazione di percorsi alternativi obbligatori per i tir. La nostra battaglia non cessa e chiediamo che Zaia faccia sentire il suo peso politico, considerato quanto è strategica questa strada. Il Presidente di Regione si faccia sentire a Roma per le cose utili ai veneti”. (l.r.)


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Beniamino Boscolo Capon. Il commento sull’incontro con Anas

“L’ottimismo del sindaco è ingiustificato” “Da quando si è insediata l’amministrazione Ferro nel 2016 si parlava di varianti alla Romea; non se n’è fatto nulla”

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ra le fila di Forza Italia vengono considerati ingiustificati gli entusiasmi a seguito dell’incontro avvenuto con Anas nei primi giorni di maggio. “L’Amministrazione comunale, dopo aver incontrato Anas, insieme alla Consigliera regionale Baldin, ha comunicato la presenza prossima nel cantiere di “movieri” e di lavori notturni, ecc... beh?! questo lo sapeva chiunque avesse letto il comunicato stampa di Anas di tre settimane prima (13 aprile)!” dichiara il consigliere forzista Beniamino Boscolo . Nulla di nuovo all’orizzonte quindi, con l’aggiunta che “se il “secondo” ponte sul Brenta fosse già stato realizzato, sopra la barriera anti-cuneo salina, forse i disagi sarebbero stati minori e anche qui l’Amministrazione dorme e porta ritardi ed errori imperdonabili”. Beniamino Boscolo rispolvera inoltre la questione della variante alla SS309 (Romea),

con proposte discusse ma mai prese seriamente in carico. “Ricordo, fin da quando si è insediata nel 2016 l’Amministrazione Ferro, che si parlava delle vari varianti alla Strada Statale Romea 309 (a est e a ovest della strada) per deviare il traffico dai centri abitati delle frazioni – dichiara Boscolo Capon - o ancor prima della Romea Commerciale, che si collocava tra i tratti autostradali tra Rovigo e Padova e aveva previsto un casello autostradale vicino a Chioggia e Cavarzere (qui si che si eliminava completamente ogni problema di traffico)”. Il consigliere forzista riteneva percorribile anche la soluzione che prevedeva di fare una variante ad ovest che partiva da Cavanella d’Adige e arrivava fino alla strada dei Vivai, passando per l’Arzerone (che sarebbe stato opportunamente adeguato). “Questa iniziativa non solo deviava il traffico, ma faceva arrivare i turisti da Padova in 40 minuti”. Luca Rapacciuolo

I presidenti dei Comitati delle frazioni non sono soddisfatti dell’incontro con Anas Non sono soddisfatti invece i Presidenti dei Comitati Civici delle cinque Frazioni del Comune di Chioggia – Ortensio Crepaldi per Ca’Lino e Isola Verde, Guido Mantovan per Cavanella d’Adige, Walter Baldin per Sant’Anna di Chioggia, Davide Tiozzo per Ca’ Bianca e Giuliano Fiorindo per Valli di Chioggia – che esprimono il proprio dissenso su quanto deciso nell’incontro fra Anas, Comune di Chioggia, Comune di cavarzere e quello di Adria, relativo ai lavori di messa in sicurezza del ponte sul fiume Brenta, nel territorio comunale clodiense. “Da tale incontro – sostengono - non si evincono particolari rassicurazioni sulla sicurezza e stabilità statica di tutto il ponte sul Brenta, sia nella campata interessata dagli attuali lavori che sulle altre due”. “Anas – proseguono - deve comunicare e

rassicurare tutta la cittadinanza e gli utenti della S.S.309 sulla situazione attuale del ponte, sia intermini di sicurezza che di pericolosità”. E, uniti chiedono “tempistiche certe sull’esecuzione e termine dei lavori entro il 4 luglio prossimo, come inizialmente dichiarato da Anas; la percorribilità dei mezzi di pubblica sicurezza e mezzi di soccorso in caso di eventuali emergenze al fine di evitare ritardi in possibili interventi”. “Resta imprescindibile per noi - concludono - abbassare il limite di percorribilità del ponte, ai mezzi superiori alle 3.5 tonnellate, con dovute deroghe per il trasporto locale. Obbligando (non consigliando), ad un percorso autostradale gli altri autotrasportatori, anche nelle fasi della prossima realizzazione della rotonda a Valli di Chioggia e allo svincolo di Ca’ Lino – Isola Verde”.

Beniamino Boscolo Capon


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Turismo. Al via la stagione, anche i campeggi sono pronti

Estate, le prenotazioni fanno ben sperare

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ronti al via con la voglia di ripartire il prima possibile. I campeggi sono pronti all’apertura della stagione estiva. Le strutture di Cisa camping di Sottomarina e Isola verde, intensificando le misure di prevenzione anti Covid (docce no touch, sanificazioni di bungalow e chalet, servizi di pulizia continui, distanziamenti tra ombrelloni e tavoli, prenotazioni online, parcheggi automatizzati) sono già preparate ad accogliere nel miglior modo possibile i turisti assicurando a chi prenota tutte le garanzie su rimborsi e restituzione delle caparre in caso di lockdown o contagi. “C’è un forte desiderio da parte di tutti gli operatori di poter aprire - spiega Luciano Serafini, presidente di Cisa Camping (Faita Confcommercio) - da settimane si sta lavorando in vista della data del 15 maggio, con l’avvio della stagione estiva. Ci auguriamo che si possa iniziare a lavorare con serenità, nella speranza di non fare la fine degli operatori degli impianti sciistici. Le strutture si sono adeguate a tutti i protocolli di sicurezza in modo da garantire agli ospiti la tranquillità di un soggiorno sicuro.

Sono soprattutto italiani i clienti che hanno confermato la vacanza, ci sono buone aspettative però anche per gli stranieri La vacanza all’aria aperta risponde bene alle esigenze sanitarie di questo periodo e c’è la convinzione che molti nuovi turisti possano avvicinarsi al mondo del campeggio. Il nostro bacino di riferimento si conferma quello di prossimità: Padova, Vicenza, Verona”. Dalla diga di S. Felice a Sottomarina fino alla foce dell’Adige ad Isola Verde gli stabilimenti sono in fermento con le ultime sistemazioni alle strutture. “Come già l’anno scorso, abbiamo applicato per l’avvio della nuova stagione tutti i parametri di sicurezza - aggiungono Martina Boscolo e Andrea Bacci del camping Tropical - sono previste sanificazioni continue delle unità abitative e degli spazi comuni. Pulizie generali ad ogni check in e ad ogni check out, incremento dei servizi di pulizia giornalieri, registrazioni e pagamenti telematici per evitare il più possibile il front office. Tutti i clienti saranno registrati per eventuali tracciamenti. In spiaggia ab-

biamo aumentato i distanziamenti tra ombrelloni e nel ristorante quello tra i tavolini, aggiungendo anche delle palme. Abbiamo ampliato il parcheggio e sistemato casse automatiche più veloci. Noi siamo pronti per poter partire. Le richieste telefoniche ci sono e ci sono già delle prenotazioni per luglio e agosto. I clienti fidelizzati hanno già confermato; registriamo un calo da Germania e Austria, che speriamo di recuperare”. “Noi siamo pronti e le richieste ci sono - sottolinea Alessandro Boscolo Moretto, titolare del camping Miramare. - Tutti i giorni ricevia-

mo telefonate dai nostri clienti, sia italiani che stranieri. Un piccolo segnale confortante perché l’anno scorso in questo periodo ricevevamo solo disdette. Confidiamo in un’estate normale. I protocolli di sicurezza sono gli stessi dell’anno scorso, peraltro molto apprezzati dai clienti. Nella parte di spiaggia attrezzata abbiamo distanziamenti tra ombrelloni, nella parte di spiaggia libera abbiamo posizionato dei paletti per suggerire dove sistemare le proprie attrezzature con le giuste distanze. Abbiamo rinnovato tutti i servizi igienici con rubinetti e docce no

touch. La vacanza all’aria aperta è stata rivalutata molto lo scorso anno e lo sarà anche quest’anno. Nell’estate scorsa abbiamo avuto clienti nuovi e confidiamo succeda anche quest’anno. Certo molte prenotazioni saranno last minute, ma è normale visto il periodo”. Anche nella zona più a sud del territorio fervono gli ultimi allestimenti. “Con la data di apertura del 15 maggio - spiega Elena Tiozzo del camping La Conchiglia di Isola Verde, - abbiamo delle certezze e possiamo lavorare con serenità. I clienti fidelizzati già chiamano e confermano la vacanza, il mercato estero invece è al momento bloccato. Tantissimi ci chiedono informazioni, c’è voglia di vacanza e di normalità. A tutti garantiamo la clausola di rimborso causa Covid. I protocolli di sicurezza sono gli stessi dell’anno scorso, hanno funzionato bene e gli ospiti si sono sentiti sereni”. Eugenio Ferrarese

Stagione estiva, si avverte un cauto ottimismo Tra i corridoi del Comune di Chioggia traspare un cauto ottimismo in merito all’imminente partenza della stagione estiva. “Stanno arrivando i primi segnali incoraggianti tra riaperture e prenotazioni. L’estate è alle porte, l’organizzazione turistica e la città si stanno preparando” dichiara l’assessore al Turismo Isabella Penzo. “Siamo ottimisti – aggiunge il sindaco Alessandro Ferro – gli operatori, anche vista l’esperienza dello scorso anno, sono pronti a confermare gli altissimi standard qualitativi dei servizi, anche all’insegna dell’inclusione, e a rispettare tutti i protocolli sanitari: confidiamo, poi, che la campagna vaccinale prosegua il più velocemente possibile. In questi giorni abbiamo avuto la conferma dell’avvio della stagione balneare da parte del ministro Garavaglia, con cui i sindaci del G20s sono in dialogo anche per il riconoscimento dello status di “città balneare”, in considerazione del fatto che i nostri comuni sono città con flussi di presenza diversificati durante l’arco dell’anno e che l’attività economica prevalente è turistica, esercitata in forma stagionale”. (l.r.)


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Il progetto. Il sogno prende corpo e ottiene anche l’ufficialità

Chioggia, capitale della cultura 2024: tutta la città ci crede “U

niti si può fare”. Con questo messaggio forte si sono presentati in diretta streaming alla cittadinanza i componenti del gruppo “Chioggia Candidata Capitale della Cultura 2024”. Nella splendida cornice di Palazzo Goldoni, il pomeriggio dello scorso 15 aprile il gruppo promotore dell’iniziativa ha illustrato le motivazioni che hanno portato al tentativo di dare forma a questo sogno. Un sogno per l’appunto, ma che non è detto non possa trasformarsi in piacevole realtà. Come raccontato durante l’incontro da Alessia Boscolo Nata del gruppo, anche la piccola isola di Procida, che ospiterà l’edizione del 2022, veniva data per battuta ai nastri di partenza. La sapiente organizzazione del comitato promotore e la lungimiranza del progetto messo in piedi hanno fatto sì che il piccolo borgo marinaro la spuntasse su più quotate contendenti.

Anche Chioggia pertanto dovrà riuscire a valorizzare le infinite risorse di cui dispone in maniera completa, ordinata, organica. Per questo, dopo il passaggio in consiglio comunale che ha approvato, appoggiandola, la candidatura, dovrà essere istituito un comitato tecnico scientifico e nominato un Project Manager che “tenga le fila” delle innumerevoli proposte avanzate e che riesca a “realizzare il vestito delle migliori occasioni” che la città dovrà indossare. Significativa è risultata l’unità di vedute arrivata anche dal mondo della politica locale; intervenuta durante la presentazione nelle figure del sindaco Alessandro Ferro, l’assessore alla Cultura Isabella Penzo e i consiglieri regionali Erika Baldin (M5S), Jonatan Montanariello (PD), Marco Dolfin (Lega). “Sono rimasto affascinato fin dal principio, dalla passione nell’argomentare da parte dei promo-

tori – sono le parole del primo cittadino che ha osservato - “È un’iniziativa da portare avanti a tutti i costi. Chioggia2024 sia l’occasione di riscatto che aspettiamo da tempo”. Occasione di riscatto culturale, ma anche sociale, come evidenziato dall’intervento di Raffaella Perini del comitato promotore. “Abbiamo pensato – ha afferma-

to - che fosse importante per la città ritrovare l’orgoglio di essere cittadini di Chioggia. Quando ci dipingono come società retrograda, che non riesce a stare al passo con i tempi, siamo amareggiati, delusi: Chioggia non è questa. Chioggia è molto altro, una città speciale; soprattutto per la sua gente. Vivace, solare, spontanea”. Le competenze e

contributi richiesti per arrivare alla vittoria finale saranno molteplici, per questo sarà necessario che partecipi l’intera città: mondo dell’associazionismo, culturale; gli stessi “talenti” chioggiotti che hanno lasciato la città negli ultimi anni e che più di altri possono impreziosire il lavoro del comitato. Luca Rapacciuolo

“Amici di Chioggia Città d’arte” l’associazione che promuove le bellezze culturali di Chioggia Valorizzare la fisionomia artistica di Chioggia e arricchire il suo patrimonio culturale. E’ questa la finalità della nuova associazione culturale “Amici di Chioggia Città d’Arte” che ha fra i suoi sottoscrittori Sergio Ravagnan, Bernardino Memmo, Giorgio De Bei, Carlo Albertini, Stefania Lando, Domenica Talamini, Erika Gardin e Alessia Boscolo Nata. L’intento dei membri della nuova associazione, che hanno maturato precedenti esperienze e partecipato a varie iniziative di grande spessore culturale anche in collaborazione col Comune di Chioggia, è quello di favorire la pubblicazione di opere e materiali collegate alla conoscen-

za e promozione della città, organizzare mostre, concorsi, spettacoli e convegni nonché scambi artistici nazionali ed internazionali, preparare proposte e progetti per valorizzare il centro storico e la conoscenza del nostro patrimonio artistico nelle scuole. L’associazione “Amici di Chioggia Città d’Arte” - apolitica, apartitica, aconfessionale e senza fini di lucro - ha sede legale in Via Venezia 1. Il Consiglio Direttivo è presieduto da Sergio Ravagnan, vicepresidente Stefania Lando, segretario Carlo Albertini e consiglieri Bernardino Memmo e Giorgio De Bei. Per un anno, a titolo gratuito, in como-

dato d’uso, l’associazione disporrà un locale recentemente rinnovato, concesso da Giorgio De Bei, in calle San Giacomo 644 denominato Galleria d’Arte G1. Grazie a questa generosa offerta sarà possibile permettere ad artisti di valore di esporre le proprie opere gratuitamente dallo scorso 1 aprile fino al 31 marzo 2022. De Bei già in passato è stato promotore di iniziative per valorizzare la città di Chioggia sia col contributo a pregevoli pubblicazioni che a manifestazioni culturali. La nuova associazione, con l’avvio della candidatura di Chioggia quale “Capitale della Cultura 2024”, vuole contribuire all’immagine positiva di una località che

si muove per crescere e mostrare il suo volto più prezioso. Un segnale di speranza anche in tempi di pandemia poiché “La bellezza ci salverà”. (e.f.)




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L’intervista. Il nuovo assessore all’Urbanistica e alla transizione ecologica Giovanna Osti

“Vogliamo armonizzare la pianificazione urbana con la necessità della sostenibilità” D

opo mesi di attesa, il 12 aprile scorso è stato nominato il nuovo assessore all’Urbanistica, edilizia privata e transazione ecologica di Chioggia. Si chiama Giovanna Osti ed è un architetto che vanta un curriculum di tutto rispetto, con esperienze che spaziano nel mondo della docenza universitaria, attività professionale e incarichi politici in ambito comunale e regionale. L’architetto padovano andrà a sedere sulla poltrona che “scotta” occupata dai predecessori Marco Boscolo, Elga Messina e Alessandra Penzo. Abbiamo cercato di conoscerla meglio attraverso una breve intervista. Quali sono i principali obiettivi che dovranno essere centrati da qui alla fine del mandato? “C’è molta carne al fuoco. L’attenzione è rivolta innanzitutto al Piano di Assetto del Territorio (PAT), che la città attende da anni e che fissa gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili, sulla base di previsioni decennali: è il documento principale di

pianificazione del territorio, il contenitore di tutti gli altri piani (come, ad esempio, il piano Recredit, dei Ghezzi – per cui stiamo rivedendo le osservazioni pervenute – e il piano Forte Penzo). È poi stato licenziato dalla giunta e attende ora il passaggio in commissione e poi in consiglio comunale il nuovo regolamento di edilizia sostenibile. Tempi brevi vi saranno anche per la Variante sul consumo del suolo, per valorizzare i centri e gli agglomerati già esistenti, che tendono a spopolarsi. Abbiamo, inoltre, la previsione di portare alla discussione e al voto in consiglio comunale alcuni provvedimenti edilizi ai sensi della L.R. 55/2012, per rispondere alle richieste di alcune realtà economiche, al fine di ampliare o potenziare le proprie attività”. In qualità di presidente dell’ordine degli architetti paesaggisti, come valuta lo sviluppo edilizio della città degli ultimi mesi? (in particolare in riferimento alla crescita esponenziale di nuovi alloggi nel quartiere residenziale “Zona supermercato

PAM/via Marco Polo”) “Il mio giudizio è sospensivo, poiché non conosco ancora in modo approfondito la situazione della zona. Immagino, comunque, che gli edifici abbiano rispettato quanto concesso dal piano casa regionale. Ciò che mi interessa, in linea generale, è che la città si sviluppi, ma in maniera armonica, mi spiego meglio: dove ci sono alloggi, parimenti devono essere creati i servizi per i cittadini”. Di cosa si occuperà il nuovo referato della “transizione ecologica”? “Con il nuovo referato vogliamo mettere uno sviluppo territoriale e urbano insieme a una rigenerazione e resilienza urbana. L’obiettivo è, quindi, di armonizzare la pianificazione, con la necessità, sempre più urgente, di sostenibilità. Il nuovo regolamento di edilizia va, per esempio, in questa direzione: sarà uno strumento adeguato a perseguire l’obiettivo dell’innalzamento della sostenibilità ambientale, con una serie di incentivi per le famiglie”. Luca Rapacciuolo

“L’attenzione – spiega - è rivolta innanzitutto al Piano di Assetto del Territorio (PAT), che la città attende da anni e che fissa gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili, sulla base di previsioni decennali”


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L’intervista. Mauro Armelao segretario regionale del sindacato FSP Polizia di Stato

“Chioggia, una città meravigliosa ricca di potenzialità poco sfruttate”

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l nome di Mauro Armelao non è nuovo a molti nel comune di Chioggia. Le ragioni di questa notorietà sono legate al fatto che in vece di segretario regionale del sindacato FSP Polizia di Stato, Armelao si esprime spesso sui temi caldi che riguardano Chioggia. Secondariamente questo poliziotto ama Chioggia, la città che da anni lo ha “adottato”, qualcuno ha anche pensato che potesse essere un nome credibile come candidato sindaco, già alle elezioni del 2016 e, gira anche questa voce, per la prossima tornata elettorale. Abbiamo provato a discuterne con lui. Come reputa la situazione sicurezza e ordine pubblico a Chioggia? “Rispetto a molte altre città del Veneto, Chioggia è ancora una città sicura e vivibile anche se purtroppo alcuni episodi fanno pensare il contrario, ma rimangono episodi. Abbiamo una città viva ma anche con tanti cittadini attenti che sono pronti ad avvisare le forze dell’ordine in caso di bisogno. E’ anche grazie a questi cittadini che migliora il nostro lavoro. E’ impossibile pensare che con una sola volante e una radiomobile dei carabinieri si riesca ad essere ovunque e a vedere tutto. L’unico neo, che è comune a moltissime realtà del nostro Paese, è la cronica carenza di personale che gioca a nostro sfavore. Visto l’approssimarsi della stagione estiva evidenzio come da due anni, estate 2019 e 2020, il Commissariato di Chioggia non abbia avuto nessun aggregato di rinforzo”. Agli occhi di tanti cittadini clodiensi, il controllo delle forze dell’ordine locali spesso è superficiale; di sanzioni vere e proprie

ce ne sono poche. Come replica? “Di sanzioni durante i vari lockdown ce ne sono state ma il lavoro delle forze dell’ordine è stato, secondo me, più preventivo che repressivo. Per noi non è semplice poter lavorare con serenità di fronte a questa emergenza. Se fai multe sei cattivo e perseguiti i cittadini; se non le fai commetti un’omissione. Anche noi appartenenti alle forze di polizia comprendiamo le difficoltà e gli stati d’animo di tutti. Per questo come sindacato ci siamo schierati per le riaperture di bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine; sempre ovviamente in sicurezza”. Qual è l’aspetto più critico che avete dovuto affrontare a causa del virus, in riferimento all’esercizio delle vostre attività? “L’aspetto più critico che abbiano dovuto affrontare è quando c’è stato un focolaio di Covid all’interno del Commissariato, che ha causato una riduzione del controllo del territorio del 50%”. Il problema delle baby gang a Chioggia si è fatto sentire molto, soprattutto la scorsa estate. Cosa serve a questi giovani per uscire dalle nebbie dell’inciviltà? “Le Baby Gang, l’estate scorsa, hanno macchiato una stagione, tutto sommato, tranquilla. Per fortuna si è riusciti ad identificare tutti i soggetti responsabili; purtroppo, vista la situazione di Piazzale Europa, viale Umbria e zone limitrofe, si rende doverosa e necessaria un’azione preventiva ed eventualmente repressiva, volta a ripristinare il normale vivere civile. Ma siamo certi che anche il più puntale degli interventi di polizia non sarà mai sufficiente a risolvere il problema alla radice. La situa-

Il suo nome circolava, come eventuale candidato sindaco, già alle elezioni del 2016 ed è tornato d’attualità anche in vista delle prossime elezioni. Abbiamo provato a carpire qualche indiscrezione di più

Mauro Armelao

zione che puntualmente si prospetta in quelle zone della città è la chiara dimostrazione di una forte emergenza educativa che riguarda i nostri giovani, alla quale possono rispondere solo la buona politica e le istituzioni tutte della città, in primis la famiglia, la scuola e il comune”. Esiste ancora una pagina in Facebook chiamata “Volevamo Mauro Armelao Sindaco di Chioggia”. Le prossime elezioni amministrative non sono distanti.... “Questa pagina era stata creata da un gruppo di amici che volevano che mi candidassi a Sindaco ancora nel 2016. Sì le elezioni comunali sono vicine e anche noi come sindacato guardiamo sempre con attenzione a questi appuntamenti, considerando che ormai è quasi conclusa la procedura per far trasferire gli uffici del commissariato presso l’ex tribunale di Chioggia che è di proprietà comunale. Spero che il futuro Sindaco e la sua squadra abbiano a cuore la città di Chioggia, perché è una città meravigliosa e piena di potenzialità poco sfruttate. Per il resto che vinca il migliore e un in bocca al lupo a tutti i candidati”. Luca Rapacciuolo

Politica. Obbiettivo Chioggia si presenta alla città Si chiama Obbiettivo Chioggia la nuova iniziativa civica politica che correrà alle prossime elezioni amministrative della città. Il gruppo, composto da ex consiglieri del Movimento 5 Stelle usciti dal Consiglio Comunale nel mese di Febbraio, è composto da Paolo Bonfà, Endri Bullo, Daniele Padoan, Alessandra Penzo e Marco Ballarin. Fin dall’esordio si chiarisce subito che “Obbiettivo Chioggia nasce dalla volontà di proseguire il lavoro, iniziato nel 2016 come componenti di maggioranza dell’amministrazione comunale,

che abbiamo lasciato a causa di un’insanabile frattura politica con il resto del gruppo, risalente ormai allo scorso dicembre e che aveva coinvolto altri due consiglieri oltre a noi. Teniamo ad evidenziare che la nascita di Obbiettivo Chioggia non è stata né la causa della frattura né quella delle dimissioni, ma ne è stata, invece, una logica conseguenza, a riprova del nostro impegno nei confronti della città. I principi fondanti sono trasparenza, condivisione e partecipazione, mentre quale scopo primario abbiamo lo sviluppo turistico, eco-

nomico e culturale della città stessa”. “Obbiettivo Chioggia intende promuovere un’idea diversa di città rispetto al passato – continua il neonato gruppo - dove il cittadino e le sue esigenze siano centrali rispetto a ciò che verrà realizzato, con lo scopo prioritario di migliorarne la qualità della vita. Consci che il percorso non sarà né breve né facile vogliamo lavorare fin da subito in sinergia con tutti quei cittadini, enti ed associazioni interessati ad un reale sviluppo sostenibile della città, senza preclusione alcuna”. (l.r.)


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Chioggia

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Sottomarina. Avrebbero dovuto svolgersi in concomitanza con le giornate del Fai

Rinviate in autunno le visite al Forte San Felice R

inviate in autunno 2021 le visite al Forte San Felice di Sottomarina che dovevano svolgersi nell’ambito delle giornate Fai di primavera il 15 e 16 maggio. Nel 2018 e nel 2019 le visite primaverili promosse dal Fai grazie alla collaborazione del Comitato per il Forte e degli studenti “Ciceroni” dell’IIS Cestari-Righi avevano registrato la presenza di oltre mille visitatori tutti organizzati con il consueto sistema delle prenotazioni obbligatorie, un successo che si contava di ripetere anche nel 2020, ma la triste esperienza della pandemia ha bloccato tutto. Si contava di ripartire a maggio 2021, nel rispetto di tutti i protocolli per garantire una visita in sicurezza e riducendo il numero di visitatori per ogni gruppo, ma queste visite organizzate dal Fai si terranno in autunno. Nel frattempo il Comitato del Forte di San Felice ha già avviato una serie di incontri con gli studenti delle classi quarte dell’indirizzo Turismo dell’IIS CestariRighi di Chioggia coordinati dai docenti Erminia Vianello, Elisa Pagan e Roberto

Il forte S. Felice

Nel frattempo i ragazzi dell’IIS Cestari si preparano per raccontare le bellezze di questo monumento così ricco di storia Assenza. Si tratta di una collaborazione ormai collaudata con il Fai, il Comitato del Forte e gli studenti di questo Istituto che saranno protagonisti delle visite guidate. “Saranno loro a raccontare ai visitatori

che giungono da ogni parte della nostra regione, ma anche da tutta Italia, le bellezze di questo monumento così ricco di storia” sottolinea Erminio Boscolo Bibi, presidente del Comitato del Forte. Per i giovani “Ciceroni” sono già stati organizzati alcuni incontri con studenti e docenti collegati on line a cui si aggiungeranno, quando sarà consentito, dei sopralluoghi al Forte S. Felice per imparare tutte le tappe della visita e per approfondire tutte le tematiche culturali e ambientali collegate con questo storico edificio le cui origini risalgono al 1385, dopo la famosa “Guerra di Chioggia”. Il cantiere all’interno del Forte va avanti anche se con un certo ritardo. I lavori in corso riguardano in particolare il portale settecentesco che si affaccia sulla laguna, ma anche la rimozione della vegetazione che danneggia i bastioni. La conclusione di tali interventi di recupero consentirà di ampliare i percorsi di visita. Eugenio Ferrarese

La mostra del pittore Dino Memmo ha inaugurato la “Galleria d’Arte G1” E’ stata la mostra del pittore Dino Memmo ad inaugurare le attività della “Galleria d’Arte G1”, in calle San Giacomo, con una esposizione che è stata visitabile Dino Memmo, fino al 19 maggio Case sul Canal Vena scorso. Tra le opere presentate è stato possibile ammirare in anteprima il capitello votivo, con l’icona della Madonna della Navicella dipinta dallo stesso autore, che sarà collocato su una bricola nel Canal Vena nei pressi del Ponte Scarpa durante una cerimonia ufficiale all’inizio della prossima stagione estiva. L’apertura della nuova galleria è una iniziativa promossa dall’Associazione “Amici di Chioggia Città d’Arte” con lo scopo di promuovere il prestigio della città, oltre che con le sue pubblicazioni di carattere artistico (Luigi Pagan, Angelo Brombo, Pittori chioggiotti del ‘900, La Guida di Chioggia, Sottomarina, Isolaverde e dintorni, Sapori e colori di Chioggia, Il Volo degli Angeli nell’Arte), anche con esposizioni periodiche di artisti, fotografi locali ed esterni. La galleria dall’associazione “Amici di Chioggia Città d’Arte” sarà concessa agli artisti che lo desiderano con la possibilità di esporre le loro opere a titolo completamente gratuito per un periodo di 15 giorni nel corrente anno. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere al presidente dell’Associazione, il professor Sergio Ravagnan (340 2920616), o al professor Dino Memmo (333 2988123). (e.f.)



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Chioggia

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Avis. Il nuovo direttivo 2021/2024

Aumentare soci e donazioni è l’obiettivo da raggiungere nei prossimi 4 anni

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ualche conferma, ma anche nuovi ingressi nel Direttivo dell’Avis comunale di Chioggia per il quadriennio 2021/2024 che sarà guidato dal presidente Nevio Boscolo Cappon (nel precedente mandato era stato segretario, ma in passato era già stato scelto tre volte quale presidente). La vicepresidenza è stata affidata ad Angelo Boscolo Anzoletti, segretario Maurizio Ballarin, tesoriere Moreno Chiereghin, consiglieri Andrea Boscolo Cappon, Nicola Boscolo Contadin, Maurizio Padoan, Fabio Zennaro, Aldo Tizzo Netti, William Penzo, Giovanni Scarpa. Il Collegio Revisori dei Conti sarà formato da Romina Boscolo Anzoletti, Nadir Voltolina, Erminio Tiozzo Pagio. La sezione dei donatori di sangue dell’Avis Chioggia può anche contare su diversi collaboratori che, pur non facendo parte del Consiglio, sostengono attivamente tutte le iniziative proposte. L’obiettivo del nuovo Direttivo è quello di rafforzare sempre di più l’Avis Chioggia con l’intento di aumentare soci e donazioni di sangue. “Punteremo in particolare su una radicale campagna di promozione della donazione del sangue - sottolinea il neo presidente Nevio Boscolo Cappon - per far capire, soprattutto ai giovani, l’importanza vitale del gesto. Si dovranno quindi incrementare gli sforzi per far conoscere la nostra Associazione, tenendoci pronti per quando si tornerà alla normalità, organizzando o partecipando a delle manifestazioni e a dei progetti che coinvolgano la popolazione e facciano conoscere il dono nella sua interezza, collaborando con altre associazioni, anche sportive, con le scuole, con le parrocchie e quanti altri vorranno conoscere la

nostra realtà”. L’associazione dei donatori di sangue conta di riprendere le molte iniziative interrotte dalla pandemia: le feste e le gite sociali, la Giornata del donatore tradizionale appuntamento annuale per la premiazione dei soci benemeriti… “La prima iniziativa che questo nuovo consiglio ha preso in considerazione - aggiunge il presidente Avis Chioggia - è la consegna di piantane per il gel igienizzante per le mani da donare alle scuole primarie, secondarie e superiori del nostro territorio, un modo per dimostrare che l’Associazione vuole contribuire e condividere i valori di aiuto e sostegno agli altri. Le confezioni di gel igienizzante sono state regalate dalla ditta Vidal all’Avis Nazionale, che ha poi distribuito secondo le richieste nel territorio; l’Avis di Chioggia si è attivata per rendere completo tale presidio con l’acquisto delle piantane. In questo periodo di emergenza sanitaria, limitare il contagio all’ingresso delle scuole è fondamentale”. I donatori attivi nel 2020 sono stati 2364 che hanno complessivamente effettuato 3784 donazioni: 3206 sangue intero, 578 plasmaferesi. “Se confrontiamo questi dati con quelli del 2019, registriamo una diminuzione di 344 sacche (-8,3%). Nei primi mesi del 2021 vi è stato invece un leggero incremento e questo ci fa ben sperare”. Non potendo organizzare incontri con gli studenti delle scuole superiori e altri eventi pubblici, l’Avis ha puntato sui contatti “social” grazie alla rete Internet. La giornata del donatore si terrà nel mese di ottobre e coinvolgerà i donatori benemeriti degli ultimi due anni. Eugenio Ferrarese

Il presidente Nevio Boscolo Cappon

L’attenzione è rivolta soprattutto ai giovani. Ci si prepara anche per ritornare gradualmente alla normalità con manifestazioni e progetti, quando sarà possibile

“Forse”, lo sguardo inconsueto di Mario della Loggia sulla realtà La realtà in cui noi viviamo è una delle possibili realtà, una congettura che cambia al variare del punto di vista. “Forse”, il nuovo libro di Mario Della Loggia, ci propone di addentrarci nella scienza mantenendo uno sguardo un po’ inusuale sulla vita e su noi stessi. Noi ci aggrappiamo ad una realtà a cui vogliamo credere, ma il tempo esiste realmente o è frutto di una nostra illusione? Che cosa dipende dalle nostre decisioni, dalle nostre scelte, che cosa invece dipende dalla casualità? “Forse”, come spiega l’autore, non vuole essere un testo di fisica quantistica, ma vuol rimanere un romanzo, il racconto di un dibattito immaginario in compagnia di alcuni amici alla ricerca/ scoperta del nostro universo pieno di dimensioni sconosciute e realtà paradossali. Il romanzo si addentra nella fisica quantistica, nell’astronomia,

nella teoria della relatività, ma è un libro rivolto a tutti, consapevoli che “la complessità della nostra esistenza va affrontata cercando di comprenderla per quello che possiamo”. Della Loggia ci invita a provare a capirci qualcosa in più “con l’immaginazione, con ciò che nessuna realtà, per quanto irreale, potrà mai rubarci, senza dimenticare che spesso la realtà sa superare anche la fantasia più audace”. Medico del presidio ospedaliero di Chioggia, specialista in ecografia diagnostica e medicina interna, Mario Della Loggia ha già pubblicato i romanzi “Anugal, come il glicine nell’acqua”, “La sindrome della marionetta”, “Eskimo e& Lacoste” e le commedie “Da strimboli a stramboli” e “Rolling in the deep”. Quanto raccolto dall’autore con questo nuovo libro “Forse” sarà devoluto in beneficienza. (e.f.)


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Territorio

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Turismo. Al via la stagione estiva con una promozione mirata per migliorare la visibilità

Le spiagge venete sono pronte a partire U

na promozione mirata sui mercati tedeschi nella prima metà di giugno, per migliorare anche all’estero la visibilità delle località del litorale veneto, e un filo diretto col ministro Massimo Garavaglia, per affrontare il tema del turismo nelle città balneari, sono tra le priorità della pianificazione che gli amministratori di Chioggia, Rosolina, Porto Viro, Porto Tolle, Jesolo, Eraclea, Caorle, San Michele al Tagliamento e Cavallino-Treporti, hanno individuato nell’ambito della “Conferenza dei sindaci del Litorale Veneto”, già al lavoro dallo scorso aprile per far decollare questa stagione turistica e ripartire dopo la crisi innescata dall’emergenza sanitaria che ha colpito in modo significativo le attività imprenditoriali del comparto. La riapertura degli alberghi, dello scorso 15 maggio, ha rimesso in moto aspettative ed entusiasmo per la stagione che sta per cominciare e le speranze di risalire la china per un settore che, solo nelle spiagge, conta oltre 50mila addetti. “Siamo pronti a ripartire” ha più volte ribadito Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele al Tagliamento e presidente della Conferenza dei sindaci del Litorale veneto, sottolineando come già nella scorsa stagione gli amministratori della costa veneta si siano dimostrati pronti per accogliere in piena sicurezza, nel rispetto dei protocolli sanitari previsti per far fronte all’emergenza, i turisti. Una proposta quella del litorale veneto che non vuole limitarsi alla spiaggia ma che l’associazione della “Conferenza dei sindaci” vuole, in prospettiva, far crescere con la messa a punto di nuove strategie, valorizzando sempre di più anche il patrimonio storico, artistico ed am-

Gli amministratori delle nove città balneari della Costa veneta sono al lavoro per far ripartire, dopo la crisi legata all’emergenza sanitaria, le attività imprenditoriali del comparto. Si chiedono regole chiare su protocolli anticovid, vaccini e spostamenti bientale che il territorio offre. “Una questione da porre al Ministro è anche la valutazione dell’opportunità di introdurre nell’elenco delle zone urbanistiche, che possono beneficiare dell’agevolazione del cosiddetto bonus facciate, anche quelle delle strutture ricettive classificate come zona D” commenta il primo cittadino di Chioggia, Alessandro Ferro, a margine della riunione dei sindaci del Litorale veneto tenutasi ad aprile. “Il tema del bonus facciate è stato dibattuto a lungo, perché per beneficiare dell’agevolazione è al momento indispensabile che gli interventi siano effettuati su immobili ubicati all’interno delle zone A e B, ovvero centro storico o area limitrofa – aggiunge – in comuni balneari quale è il nostro, sono molti gli edifici che fanno capo a strutture ricettive che insistono nelle aree centrali dei territori e che, essendo datati, necessitano di ristrutturazione. Come ha spiegato la vicepresidente dell’Associazione Sindaci del Litorale Veneto, Roberta Nesto, sindaco di Cavallino-Treporti, le agevolazioni introdotte dal Governo potrebbero sostenere il nuovo decoro delle città, aggiungendo pregio storico, artistico e ambientale e favorire in generale il restyling degli edifici situati nei centri urbani”. E, tuttavia, armonizzare le re-

gole per contenere la diffusione del Covid-19 con le esigenze dei turisti rappresenta una delle sfide più significative di questa stagione, anche per le località balneari del Litorale veneto che denunciano la forte concorrenza di Paesi esteri. In particolar modo fa notare anche Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto, tra le maggiori difficoltà vi sono quelle delle strutture alberghiere, tenute all’osservanza di rigidi protocolli che hanno in qualche modo scoraggiato i turisti, i quali in questa fase ancora un po’ confusa di programmazione hanno dimostrato di preferire per lo più le case in affitto, molto più ambite e richieste. Tenuto presente che il nostro Paese deve garantire seri criteri per presentarsi come sicuro agli occhi dei turisti, anche stranieri, è necessaria quindi una programmazione precisa e chiara attraverso un filo diretto con il Ministro Garavaglia per definire con regole certe i temi fondamentali, quali i protocolli da seguire in materia covid, la questione dei vaccini e degli spostamenti, così come si sollecita anche dal G20s delle principali località balneari italiane, attualmente 26, di cui fanno parte anche le spiagge venete di Bibione, Caorle, Cavallino-Treporti, Chioggia, Rosolina e Jesolo che ospiterà l’edizione 2021 del summit.

Sul litorale sventola ancora la Bandiera Blu Il litorale veneto può vantare anche quest’anno l’ambito “sigillo di qualità” per le sue località balneari, una carta in più da giocare per catturare consensi e attenzioni dei turisti. Chioggia, Rosolina, Caorle, Cavallino Treporti, Eraclea, Venezia, Jesolo, San Michele al Tagliamento e Porto Tolle ottengono la conferma, infatti, della Bandiera Blu, il riconoscimento internazionale istituito nel 1987 che viene assegnato annualmente dalla Foundation for Environmental Education (Fee). I criteri valutati da una giuria nazionale, di

cui fanno parte anche i ministeri della Transizione ecologica, delle Politiche agricole e del Turismo, tengono in considerazione una serie di parametri nell’ottica dell’accoglienza, dei servizi di eccellenza per cittadini e visitatori e della sostenibilità ambientale. Vengono dunque valutate anche le strutture alberghiere, i servizi d’utilità pubblica sanitaria, la gestione dei rifiuti, la depurazione delle acque reflue, la regolamentazione del traffico veicolare, le informazioni turistiche, la segnaletica aggiornata e l’educazione ambientale.

In Italia questa stagione turistica estiva si apre con l’assegnazione di ben 201 Bandiere Blu ad altrettanti comuni del litorale, sei in più rispetto al 2020, con 416 spiagge e 81 porti turistici.


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Cultura

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L’intervista. E’ presidente della giuria del Premio Campiello, la finale a settembre

“Da scrittore e lettore amo le storie e le vite degli altri”

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’è chi lo indica come possibile Presidente della Repubblica, ma lui della sua “vita precedente”, come la definisce, non vuole parlare. A Walter Veltroni, 65 anni, basta il suo incarico di presidente della giuria del premio Campiello. L’ha voluto il presidente degli industriali veneti, Enrico Carraro, che organizzano il premio e gli ha affidato un compito non semplice: dai 360 titoli giunti la giuria ha appena distillato la cinquina finalista dopo la riunione al Bo di Padova. La finale, dalla quale uscirà il SuperCampiello, si svolgerà il 4 settembre all’Arsenale di Venezia. Presidente, lei si sente più giornalista, scrittore o regista? “Quello che mi piace è ascoltare e raccontare delle storie. E questo si può fare in tanti modi: scrivendo, con il cinema, con i documentari; Vecchioni che è in giuria con me lo fa con le canzoni”. In una parola, le interessa la vita degli altri “La motivazione è quella. Il che rende difficile scegliere una forma rispetto alle altre”. Lei ha scritto molti libri: ce n’è uno che preferisce? “Quello cui sono più affezionato è il libro su mio padre, che si intitola “Ciao”. Lui è morto molto giovane e non l’ho conosciuto. Abitava al piano di sopra rispetto a dove abito io del tutto casualmente, e così ho immaginato di incontrarlo sul pianerottolo, di invitarlo a casa mia e di parlargli”. Il suo ultimo libro è “Tana libera tutti”, che racconta la vita di Sami Modiano, bambino uscito vivo da Auschwitz. Perché ha voluto raccontare questa storia così dolorosa? “Perché una vicenda di questo tipo, che fa vedere dove l’uomo è capace di arrivare, rischia di creare paura. E allo stesso tempo è una storia straordinaria, che non si deve dimenticare. Per questo ho usato lo stesso linguaggio di Sami, persona di grande dolcezza, il bambino che sognava di giocare a nascondino e di battere la mano sull’albero e dire, appunto, Tana libera tutti. Ma era ad Auschwitz”. C’è un libro che non ha ancora scritto? “Tanti. Quello che non mi manca sono gli spunti, le idee. Mi sono appuntato tante storie. Non so ancora quale sceglierò”. Qual è il film che ha girato che le piace di più? “Dal punto di vista civile, potrei rispondere il film su Berlinguer o quello su Sami Modiano. Ma quello che mi è piaciuto di più è “I bambini sanno”, dedicato ai bambini dai 9 ai 13 anni che ho

intervistato in giro per l’Italia”. Lo scrittore che ha amato di più da giovane? “Italo Calvino” Che magari avrà anche conosciuto… “No, e mi dispiace molto. Ma questa immaterialità di Calvino mi ha accompagnato nella lettura delle sue opere libero dal condizionamento che deriva da una conoscenza diretta”. Lo scrittore che le piace adesso qual è? “Tra gli stranieri Ian McEwan, tra gli italiani Sandro Veronesi”. È più difficile girare un bel film o scrivere un buon libro? “Se si ha una buona idea e l’u-

Walter Veltroni

miltà di provare e riprovare, non è difficile né l’uno né l’altro”. Un libro di un altro che le sarebbe piaciuto scrivere “Una valanga. A me piace molto il realismo magico, la letteratura sudamericana e quindi rispondo Triste, solitario e finale di Osvaldo Soriano”. Lei ha una produzione impressionante: ma quando scrive? “Ho sempre avuto facilità e rapidità di scrittura. Deve essere merito di mio padre giornalista. Per me è un lavoro: inizio alle otto di mattina e finisco alla sera”. One shot, come si dice, e va bene così? “Macché, sulla pagina ci torno e

ci ritorno”. Ha scritto “Odiare l’odio”: perché? “Perché temo che l’odio stia diventando un codice di comunicazione del nostro tempo. Siccome ho vissuto un tempo di odio che è stato quello del terrorismo e avverto la fragilità politico-istituzionale di questo momento, ho paura che la diffusione dell’odio, di ogni forma di odio, politico, razziale, religioso, sessuale cioè l’idea della negazione della bellezza dell’altro, diventi una specie di senso comune. Quindi ho cercato di scrivere per ribellarmi”. Dal libro alla musica: lei ha firmato il film “Il concerto ritrovato”, l’incontro tra la Pfm e De Andrè. Cosa l’ha colpita? “De Andrè e la Pfm sono proprio l’esempio di un incontro con l’altro: cosa c’era di più lontano della musica d’autore coltissima di De Andrè e del rock progressivo della Pfm? Invece si sono incrociati, hanno avuto l’umiltà e il coraggio di lavorare insieme e hanno prodotto qualcosa di nuovo. Come sempre accade nella vita: quando due diversità si incontrano si genera vita nuova”. Lei è diventato anche una canzone dei Garage gang. Capita a pochissimi, quasi una consacrazione. “Mi ha molto divertito…” A proposito di musica: lei era amico di Morricone, che partecipò perfino alle primarie del suo nuovo Pd. “Certo, ero suo amico. L’ho visto poco tempo prima che se ne andasse, in una singolare circostanza. Eravamo andati lui, io, Francesco Totti e Giovanni Malagò a vedere la mostra su Sergio Leone per i trent’anni della scomparsa. È stato molto bello vederla con lui”. In una recensione del suo commissario Buonvino è stato scritto: a furia di leggere Veltroni si diventa veltroniani “Non so chi l’abbia scritto però mi fa piacere… Buonvino è un personaggio particolare, un eroe triste e malinconico che è caduto e risalito, che avrebbe tante ragioni per non amare la vita ma in fondo la guarda con un occhio dolce, che è molto intelligente ma non se la tira… È una persona che mi piacerebbe conoscere”. Ha un modello tra gli scrittori di gialli? “Agatha Christie”. L’imitazione che fa di lei Crozza la fa arrabbiare o divertire? “Mi diverto, devo dire anche con quella che faceva Guzzanti”. Antonio Di Lorenzo










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Cultura

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Eventi. Dal 1 giugno al 12 settembre prossimo

“Andy Warhol: an american artist”

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n percorso espositivo di oltre 50 opere per raccontare la rivoluzione del genio Andy Warhol, l’artista americano protagonista della mostra che a partire dal 1 giugno e fino al prossimo 12 settembre si terrà nei locali del Museo Civico della Laguna Sud a Chioggia. “Attraverso l’esposizione, tra le altre, delle celebri opere dedicate a Marilyn Monroe, Mao Zedong, Flowers, Dollari, Campbell’s Soup e Interviews racconteremo la storia intensa di un mondo fatto di comunicazione e genialità, business e consumismo nel ruolo centrale di una Factory divenuta punto catalizzatore dell’establishment artistico americano. Warhol, infatti, non rappresenta solamente la superstar del mondo dell’arte e del mercato che tutti conosciamo, ma è l’immagine di un uomo dal volto sensibile e timido che si è trasformato in uno sperimentatore dalle esplosive capacità comunicative” sono le parole di commento di Matteo Vanzan, il curatore della mostra, realizzata dall’assessorato alla Cultura di Chioggia in collaborazione con l’agenzia MV Eventi di Vicenza, ha pronunciato per presentare il progetto sull’artista di Pittsburgh. “Il percorso di mostra – prosegue Vanzan nella sua presentazione - sarà composto non solo dalle opere d’arte ma anche da una stretta selezione di video, documentari della Factory e da alcuni film dell’artista. Il nostro obiettivo è quello di raccontare l’uomo prima dell’artista, con tutte le sue nevrosi e le sue insicurezze in un corollario di aforismi che, nell’ironia della sua essenza, tracciano inequivocabilmente la personalità

di Andy Warhol come entità capace di generare un microcosmo che riassume in sé il clima degli anni Sessanta. Una sottocultura fatta di arte, cinema e musica che racchiude i dogmi fondanti di una nuova società di cui Warhol ha rappresentato il massimo interprete”. “Andy Warhol: an american artist” è il titolo dell’allestimento che si snoda lungo un percorso espositivo in cui le sue 50 opere amdranno ad inserirsi all’interno della collezione del Museo, creando un intreccio sensoriale tra cultura materiale e arte contemporanea. “Si dà vita così – spiega l’assessore alla Cultura Isabella Penzo - ad un’opportunità di fruizione dell’arte irripetibile nello spazio e nel tempo. Non si è pensato di far trovare, a chi visita, un doppio percorso culturale e nemmeno di allestire un padiglione esclusivo per la Pop Art del suo genio fondatore, le delimitazioni avrebbero segnato confini, mentre le differenze vengono a confluire in un’unica chiave di lettura: la rappresentazione della realtà. L’espressione della contemporaneità in Andy Warhol con la Pop Art trova il suo legame con la narrazione della storia di una Città, delle sue tradizioni, su cui poggia l’ancora attuale centralità del mondo della pesca e dei pescatori, che il museo sapientemente racconta. La visita al Museo è al tempo stesso visita alla mostra, un percorso di eccezionale capacità attrattiva per tutti, in questo periodo, in cui investire nell’offerta culturale risulta tanto complesso per via della pandemia, quanto significativo di un voler guardare oltre”. “Chioggia Città d’Arte vede all’interno del Museo Civico della

Un percorso espositivo di oltre 50 opere allestito nei locali del Museo Civico della Laguna Sud a Chioggia. La contemporaneità della Pop Art si fonde con la narrazione della storia della città lagunare Laguna Sud un allestimento temporaneo diffuso, per coniugare la bellezza del patrimonio locale con l’opportunità di promuoverlo in chiave anche turistica - afferma il sindaco Alessandro Ferro, - La nostra Città, che da sempre è laboratorio per artisti di richiamo con le sue caratteristiche calli, coreagrafici ponti e canali celebra la Pop Art di Andy Warhol che, in quanto strumento di trasmissione di messaggi, potrà essere colta dai residenti per riscoprire le radici con il territorio e dai visitatori per ammirare le tante meraviglie, tra cui mercati del pesce, canali su cui si specchiano case e palazzi, spiagge e molto altro ancora, partendo proprio dal suo Museo. Questa mostra rappresenta un contributo importante per tutti, nell’intento che sperimentare modalità innovative di fruizione museale contribuisca a creare una nuova consapevolezza e coscienza collettiva di rispetto e valorizzazione dei luoghi della cultura cittadina”. La mostra, con biglietto d’ingresso di 4 euro, sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 22 (sabato e domenica solo su prenotazione al numero di telefono 041-5500911 o alla email: info.prenotazionimuseo@chioggia.org.v

Teatro la Fenice, il cartellone di appuntamenti dal 2 giugno al 31 ottobre “Dopo mesi di programmazione annunciata mese per mese, a causa delle incertezze provocate dall’emergenza epidemiologica, siamo finalmente in grado di definire un cartellone a lungo termine, che si svilupperà nell’arco di cinque mesi, da giugno a ottobre” esordisce con queste parole il sovrintendente e direttore artistico Fortunato Ortombina nel presentare gli eventi della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, in programma dal 2 giugno e fino al 31 ottobre prossimo. “Nel comporlo, - prosegue - abbiamo voluto innanzitutto onorare le promesse fatte, nei confronti sia degli artisti sia del pubblico, e recuperare tutti quegli spettacoli e quei progetti che erano stati annunciati o ai quali stavamo lavorando e che abbiamo dovuto sospendere o cancellare per le cause di forza maggiore. È un po’ come ripartire da dove ci eravamo lasciati”. Ed eccoli dunque gli eventi programmati, in tutto 16 appuntamenti dal vivo, con il pubblico in sala nel pieno rispetto delle norme di contenimento della diffu-

sione del Covid-19: cinque produzioni liriche a partire da “Faust” di Charles Gounod, “Farnace” di Antonio Vivaldi, “Rinaldo” di Georg Friedrich Händel, “Rigoletto” di Giuseppe Verdi ed “Engelberta” di Tomaso Albinoni. Sei concerti: il tradizionale recital pianistico per la Festa della Repubblica del 2 giugno; il ritorno in Fenice di Riccardo Muti con la sua Orchestra Cherubini. Quattro concerti sinfonici dell’Orchestra del Teatro La Fenice con interpreti di prestigio come Umberto Benedetti Michelangeli, Hartmut Haenchen, Mario Venzago e Jonathan Brett con Maxim Vergerov al violino. E ancora, i progetti artistici nati da importanti collaborazioni: l’omaggio a Stravinskij nella Basilica di San Marco, organizzato insieme alla Biennale e alla Procuratoria di San Marco sotto l’egida del Comitato per i 1600 anni della fondazione di Venezia; i concerti al Marghera Opera Estate e al Festival di Mantova; la tradizionale “Opera Giovani” con il Conservatorio di Venezia.


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Sport

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Calcio. Una giovane promessa 16 anni del Veneziano si sta facendo strada a livello nazionale

Davide Fasan alla ribalta con il Chievo Verona

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na giovane promessa calcistica di Spinea si sta mettendo in luce nelle file del Chievo Verona. Sta rapidamente bruciando le tappe il giovanissimo Davide Fasan, classe 2006, che da quest’anno milita nel settore giovanile della formazione scaligera del presidente Campedelli. Dopo aver iniziato a giocare nel 2012 nell’Accademy del Padova, società nella quale dove è rimasto per due anni, Davide è poi passato a giocare nel settore giovanile del Venezia rimanendovi per quattro stagioni. Dalla società lagunare si è, quindi, trasferito al Cittadella nella scorsa stagione prima di trasferirsi nuovamente questa volta nel club gialloblù veronese del Chievo Verona. Un trasferimento che lo ha costretto a lasciare la famiglia a Spinea perché ora Davide vive in convitto a Verona e che lo ha costretto a superare anche la nostalgia.Ora

si è integrato perfettamente e con profitto nella nuova realtà. Nonostante la giovane età non gli difetta già una discreta maturità e un buon senso del sacrificio, doti che ha acquisito grazie all’educazione ricevuta in famiglia. Ha iniziato a giocare come difensore centrale ma crescendo ed esprimendo grande fisicità e buona tecnica, è stato anche utilizzato sugli esterni sia a destra che, nella scorsa stagione con i granata castellani. a sinistra. In quest’ultimo ruolo ha giocato quasi sempre nello scorso torneo, fornendo un contributo importante alla squadra. Durante la scorsa stagione, infatti e nonostante l’inconveniente del blocco dovuto al covid19, Davide ha dimostrato di poter calcare palcoscenici importanti del calcio giovanile professionistico, segnando anche qualche gol (da difensore non è cosa da poco conto) e for-

A fianco Davide Fasan

nendo numerosi assist gol. Tutto questo ha attirato le attenzioni degli osservatori del Chievo che hanno deciso di acquisirne le prestazioni sportive. Dal punto di vista tecnico e comportamentale Davide Fasan è un giocatore di cuore, potente, dotato

di una gran corsa, senso della posizione, buona visione di gioco, destro naturale anche se si disimpegna bene anche col piede sinistro. In passato è stato visionato anche dal Valencia che l’aveva notato durante un campus estivo ma la corte del Chie-

Gli arcieri di Spinea vincono il titolo italiano Grande soddisfazione a Spinea per l’ottimo risultato ottenuto dai tiratori con l’arco della società sportiva Asd Arcieri e Balestrieri di Spinea che si sono brillantemente comportati al 48°campionato italiano indoor di tiro con l’Arco - FSN Fitarco, svoltosi a Rimini Fiera. Tommaso Seno si è confermato campione italiano per la categoria ragazzi, compound mentre alla dolese Caterina Gallo è andata la medaglia d’argento per la categoria ragazze compound. Risultato di assoluto valore visto il lotto dei partecipanti e la presenza degli atleti di punta della nazionale

italiana che hanno gareggiato alla manifestazione riminese. Entrambi i tiratori sono anche campioni regionali di specialità. A rendere ancora più sostanzioso il palmares della società di Spinea l’oro ottenuto dalla squadra ragazzi composta da Caterina Gallo, Tommaso Seno, Alessandra Marin tecnico, Leonardo Comelato e Maksim Kindrat. Grande soddisfazione per i tecnici e gli accompagnatori Alessandra Marin , Mario Marin e Chiara Miorin che hanno visto, con i risultati conseguiti, riconfermata l’eccellenza della scuola. A complimentar-

si per i risultati della società è stato l’assessore allo sport di Spinea Elia Bettin mentre per i risultati di Caterina Gallo e degli altri componenti la formazione di Spinea anche nelle parole del sindaco pro tempore di Dolo Gianluigi Naletto. “Faccio i miei più sentiti complimenti agli atleti e ai tecnici, per i sensazionali risultati raggiunti che riempiono di orgoglio tutta la cittadinanza e l’amministrazione. Gli Arcieri e Balestrieri di Spinea, presenti nel nostro territorio, sono ormai diventati una consolidata eccellenza sportiva su cui contare”. (l.p)

vo Verona è stata convincente, e così ha firmato un contratto quadriennale con la società scaligera che gli sta dando l’opportunità di vivere una nuova esperienza giocando nella squadra giovanile dell’Under15. Lino Perini


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#Regione

Il dibattito. Dopo i toni accesi in Consiglio Regionale lo scontro si è spostato in Commissione affari istituzionali

L’inchiesta sulla gestione della pandemia infiamma il confronto fra i consiglieri M

entre finalmente il Covid sta allentando la presa, in termini di contagi e ricoveri, arde ancora il fuoco della polemica sulla gestione della pandemia e in particolare della seconda ondata che ha visto il Veneto alle prese numeri importanti e decisioni contestate. Dopo il dibattito in consiglio regionale il confronto si è spostato in commissione Affari istituzionali sull’istituzione e si è fatto particolarmente vivace sull’istituzione della commissione regionale di inchiesta sulla gestione della pandemia. Motivo del contendere, le due distinte iniziative legislative per l’avvio di una commissione speciale di studio e approfondimento. La prima proposta, primo firmatario il capogruppo del Pd Giacomo Possamai e sottoscritta dagli altri consiglieri di opposizione, presentata a seguito della seduta ‘fiume’ della commissione Sanità di confronto con il presidente Zaia, chiede di mettere sotto i riflettori la gestione in Veneto della seconda fase della pandemia e, in particolare, l’impennata nel numero di contagiati e di morti che si è verificata in Veneto tra ottobre 2020 e marzo 2021. Periodo nel quale “sono morte per Covid in Veneto il quadruplo delle persone morte nei sette mesi precedenti”. La seconda proposta di delibera, presentata dai due capigruppo della coalizione leghista Alberto Villanova e

Luciano Sandonà

Giuseppe Pan, chiede, invece, la riattivazione della commissione speciale di inchiesta sulle case di riposo, avviata a maggio 2020 sul finire della precedente legislatura e decaduta con il suo termine. La commissione d’inchiesta, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe allargare il raggio di studio e approfondimento a tutto il periodo della pandemia “al fine di comprendere le azioni adottate dalla Regione del Veneto nel contrasto della pandemia”. Quattro pertanto i punti di divergenza evidenziati nel primo confronto in commissione: il ‘focus’ della commissione d’inchiesta; la pubblicità dei lavori; gli interlocutori da ascoltare; e, infine, la collaborazione diretta con l’autorità giudiziaria. Nel corso della discussione il

capogruppo del Pd Possamai e la vicepresidente dem della commissione Vanessa Camani hanno definito una ‘forzatura’ l’iniziativa della maggioranza di presentare un provvedimento istitutivo che si sovrappone a quello presentato dalle opposizioni, sottraendo alla minoranza una delle prerogative democratiche. È un sopruso gratuito, un messaggio prevaricatore per rendere ancora più difficoltosi i rapporti - attacca il capogruppo Giacomo Possamai - I veneti attendono risposte: la commissione d’inchiesta deve avere un perimetro d’azione chiaro e preciso, per consentire di arrivare rapidamente ad affrontare le questioni più rilevanti. Per quanto riguarda la pubblicità, di solito le commissioni d’inchiesta sono a porte chiuse

per un motivo semplice: tutelare i soggetti sensibili che andiamo ad ascoltare. La commissione d’inchiesta non è un talk show né un tribunale”. Il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni e la consigliera Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo) hanno ribadito la natura di studio e approfondimento della commissione, invitando a non equipararla ad un “tribunale’ e a garantire alle persone convocate la possibilità di esprimersi liberamente, con la scelta di secretare i lavori. Dai banchi della maggioranza il capogruppo della lista Zaia Villanova, i consiglieri della Liga veneta Marzio Favero, Enrico Corsi e Laura Cestari, Tomas Piccinini di Veneta Autonomia e Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratel-

li d’Italia, hanno contestato la natura ‘politica’ e ‘pregiudizievole’ della richiesta delle opposizioni, sostenendo che la loro proposta istitutiva è volta ad isolare un singolo aspetto nella gestione della pandemia e a delimitare il campo degli interlocutori da ascoltare allo scopo di dimostrare un ‘teorema’ accusatorio più che di perseguire la ricerca della verità. Ancora più diretto Luciano Sandonà (Zaia Presidente), che oltretutto presiede la commissione affari istituzionali: “Chiederemo al Consiglio regionale che la commissione d’inchiesta sia accessibile a tutti, senza filtri, secondo un dovere di trasparenza e informazione che è diritto di tutti i veneti. Proponiamo anche di estendere l’inchiesta all’intero periodo Covid, non solo agli ultimi mesi come chiede la sinistra. Chiameremo a testimoniare i più autorevoli scienziati italiani e non è escluso che chiederemo l’intervento anche degli studiosi inglesi che hanno diffuso nei giorni scorsi un’importante ricerca che illustra che, in un’ottica di sanità pubblica, la diagnosi di riferimento non è rappresentata dal tampone molecolare, bensì dal test rapido. Risponderemo così con i fatti ad una sinistra che vorrebbe scienza e medicina al servizio della più becera strumentalizzazione politica”.

Zaia: “Nulla da nascondere, sempre agito nella legalità; chi non è convinto vada in Procura” “Non abbiamo nulla da nascondere e non ci sentiamo neanche nella condizione di essere trattati come dei lazzaroni o di poco di buono”. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dopo giorni di polemiche sulla gestione della pandemia e in particolare della seconda ondata, in quasi un’ora di intervento in Consiglio Regionale ha ricostruito passo passo, scelta dopo scelta, i 15 mesi segnati dal Covid, spiegando nel dettaglio le misure, le decisioni, i cambi di

rotta, i passi avanti. Quindi la conclusione accorata: “Fin dal primo giorno sono stato criticato per la quarantena dei ragazzi, siamo stati criticati per il pungidito che non serve a niente, siamo stati criticati per i tamponi, siamo stati criticati per tutto quello che abbiamo fatto: non c’è nulla che abbia funzionato. Mi spiace perché abbiamo cercato di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Non c’erano le istruzioni per l’uso, hanno sbagliato gli scienziati, ma noi non siamo perfetti. Io

non vengo qua né a giustificarmi e né a farmi processare, ma vengo qua a dirvi come è stata questa storia”. Zaia ha ricordato anche l’impatto sociale della pandemia, l’impegno del mondo sanitario, le tragedie familiari. “Guardate, noi ci mettiamo la faccia tutti i giorni. Abbiamo preso decisioni codificate, comunque sancite dalla legge, perché i miei tecnici sanno che la mia parola d’ordine è sempre una, gliela potrei far dire a tutti, che è legalità, ma comunque van-

no prese le decisioni. A me quelli che giocano la schedina lunedì mattina mi fanno sorridere: non è facile gestire questa tragedia, mai avrei pensato da amministratore di trovarmi davanti a questa tragedia. Se siete così convinti, che ci sia qualcosa di illegale, gestito in maniera maldestra, che ravveda responsabilità personali, metteteci la faccia una volta: andate in Procura e fate una denuncia. Almeno chiariremo una volta per tutte la verità”.


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Regione

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Economia. A colloquio con Luigi Sposato, alla guida di Eurointerim

“Il mercato del lavoro si è rimesso in moto, richieste per informatici e metalmeccanici”

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ltre 700 dipendenti, cinquemila lavoratori collocati, 100 milioni di fatturato, sede legale a Padova, quasi una quarantina di filiali in Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Toscana: è la Eurointerim spa, presieduta da Luigi Sposato. Nasce nel 1998, subito dopo l’entrata in vigore della legge 196/97 voluta per incentivare ma anche per normare il mondo del lavoro e dell’occupazione in rapida trasformazione. Prende forma per iniziativa di un gruppo di consulenti del lavoro e si caratterizza, come si legge sul sito aziendale, per essere “l’unica agenzia per il lavoro autorizzata dal ministero, che coniuga la flessibilità e i servizi per le risorse umane con la conoscenza e il rispetto del diritto del lavoro”. Come funziona un’agenzia per il lavoro e che tipo di rapporto stabilisce con il lavoratore? “Il lavoratore che si rivolge a noi sa che sarà tutelato in tutti i numerosi aspetti legali ed economici. Di fatto diventa un nostro dipendente, riceve da noi lo stipendio, avrà rispettati tutti gli adempimenti previdenziali e contrattuali, e sarà un professionista che, una volta inserito con la formula del lavoro somministrato nell’azienda che ci ha chiesto quello specifico profilo professionale, avrà il medesimo inquadramento, e quindi la mede-

sima dignità, di un dipendente interno. Dei 5 mila lavoratori collocati, circa il 25% è dipendente nostro a tempo indeterminato”. Siete quindi un’agenzia di lavoro che assume in proprio e a tempo indeterminato? “Esatto: noi assumiamo con contratto indeterminato molti lavoratori il cui profilo è molto richiesto: con noi hanno un rapporto stabile, mentre di volta in volta sono impiegati temporaneamente laddove le aziende ci segnalano averne la necessità. In questo modo si garantisce serenità e continuità al lavoratore, ma insieme siamo al fianco delle imprese che devono gestire gli alti e bassi della produzione”. Com’è la situazione nel Veneto ore che stiamo uscendo dal tunnel del covid? “In questo momento il mondo del lavoro è dopato: siamo in una situazione di stallo perché non si può licenziare e quindi non si assume. Se da una parte, e capisco, si tutelano i lavoratori, dall’altra però non li si incentiva a intraprendere nuove esperienze. Voler cambiare lavoro non è più, come vent’anni fa, indice di difficoltà, ma un chiaro segnale di dinamicità e di voglia di migliorarsi, di crescere. Un tratto personale che gli imprenditori ormai cercano e apprezzano moltissimo”. Avete comunque segnali che qualche cosa si muova?

“Certamente: rispetto a marzo 2020 nello stesso mese del 2021 abbiamo registrato un incremento del 110% di fatturato, chiaro segnale che il mercato del lavoro si sta positivamente rimettendo in movimento. Preciso che metà del nostro fatturato lo realizziamo in Veneto. E come sempre sono ricercatissimi gli ambiti della metalmeccanica e della information tecnology. Purtroppo continuiamo a scontare una cronica carenza formativa del nostro sistema scolastico. I ragazzi devono uscire dalle aule e imparare davanti alle macchine e ai sistemi di automazione industriale avanzata, a contatto con chi può trasmettere loro conoscenze, esperienza e trucchi del mestiere”. Quali cambiamenti auspica per rilanciare l’occupazione? E quale ruolo possono giocare le agenzie ben strutturate come Eurointerim? “Mi aspetto maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti a tempo determinato: in questo periodo è stato sospeso l’obbligo che imponeva all’azienda di motivare e argomentare l’assunzione temporanea. Ma dal 1° gennaio si ritornerà a dover sottostare a questa norma che complica e mortifica le assunzioni a tempo. Sono dell’idea che realtà come la nostra siano fondamentali per offrire assistenza a quanti cercano un impiego, anche

Luigi Sposato

per la prima volta, per districarsi nella palude della burocrazia. Ma è pure evidente che il nostro servizio alle aziende rimane prezioso e cruciale perché è in grado di proporre e gestire il valore aggiunto della contestualità della prestazione, non vincolante, perché il mercato non dà mai nulla e niente per scontato e definitivo. In questo senso, siamo fieri di poter aiutare e sostenere, insieme, lavoratore e azienda”. Silvio Scacco

Bollo auto, proroga a settembre. Calzavara: “più tempo agli automobilisti per versare il contributo” Su proposta dell’assessore ai tributi, bilancio e programmazione Francesco Calzavara, la Giunta veneta ha approvato un nuovo disegno di legge, poi ratificato dal Consiglio Regionale, che proroga al 30 settembre il pagamento del bollo auto dovuto per qualsiasi scadenza compresa tra il primo gennaio e il 31 agosto 2021. “L’impatto economico della pandemia è evidente e continua a pesare sui bilanci di imprese e famiglie Venete - spiega Calzavara -. Rinviare a settembre il pagamento del bollo auto è una soluzione concreta pensata

per aiutare i nostri contribuenti, dando loro più tempo per il pagamento della tassa automobilistica dovuta per l’anno di imposta 2021”. “Già con la legge di stabilità 2021 abbiamo introdotto la norma sul rinvio del versamento del tributo al 30 giugno - continua l’assessore – e dai dati è emerso che a fine gennaio il 28% dei contribuenti ha avuto bisogno di questa agevolazione rimandando il pagamento della tassa auto a un momento successivo, dimostrando l’utilità dell’iniziativa regionale”.

“I numeri ci confermano che i contribuenti del Veneto non sono mai stati evasori – sottolinea ancora Calzavara -. Le percentuali di soggetti che adempiono correttamente ai propri doveri fiscali sono sempre state molto elevate, ma quando una pandemia colpisce così duramente i redditi e i risparmi dei cittadini bisogna saper trovare nuove soluzioni per non gravare ulteriormente sulla loro situazione economica”. “La norma approvata lo scorso 18 maggio dal Consiglio Regionale, non recherà danno alle entrate della Regione - conclude l’as-

sessore veneto -. Questo ulteriore rinvio va inteso come un supporto agli impegni tributari di imprese e cittadini, con la garanzia di non vedersi applicare sanzioni o interessi aggiuntivi”. Sul portale www.infobollo.regione.veneto.it è sempre attivo il servizio che permette a tutti i contribuenti di registrarsi, fornendo i propri dati, per ricevere non solo gli avvisi di scadenza del proprio bollo auto comodamente tramite mail, ma anche per contatti rapidi ed efficaci con l’Amministrazione regionale.


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Stagione estiva. Prospettive positive sulla ripartenza del settore turistico e degli stabilimenti balneari

“Confermata la Bandiera Blu e prenotazioni in arrivo per le spiagge del Delta”

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a stagione estiva è ormai alle porte. Un altro anno segnato dalla pandemia, ma nel territorio del Delta si respira finalmente aria di ottimismo, complici i dati sull’andamento delle prenotazioni e della stagionalità per il 2021 e la conferma del riconoscimento della Bandiera Blu. Nel 2021 sono state 416 le spiagge premiate con il riconoscimento assegnato dalla Foundation for Environmental Education (FEE) ai comuni che garantiscono qualità delle acque, dei servizi offerti e di gestione ambientale. “Tra queste – evidenzia Michele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione turistica Delta del Po –, anche quest’anno ci sono quelle di Rosolina e Porto Tolle. Un motivo di orgoglio per tutto il territorio”. Inoltre, “il bel tempo, il miglioramento della situazione epidemiologica e il progressivo allentamento delle restrizioni, nelle ultime settimane, hanno avuto un impatto positivo sulle prenotazioni, che stanno arrivando a ritmo costante. Siamo molto soddisfatti, perché prevediamo che questa stagione estiva si riveli nettamen-

te migliore di quella passata” continua il presidente. “Il territorio del Delta del Po sta riscuotendo sempre più interesse nella popolazione veneta e straniera. Siamo dotati

di spazi ampi e spiagge profonde, oltre a offrire escursioni di tipo naturalistico. Non bisogna infatti dimenticare che la natura e la salvaguardia dell’ambiente, due aspetti su cui la destinazione punta

molto, stanno assumendo sempre più valore per i turisti” aggiunge. A ciò si sono poi sommate le recenti novità introdotte a seguito della cabina di regia del 17 maggio: “Anche se la speranza era quella di poter aprire i ristoranti al chiuso anche prima del 1° giugno – afferma Ghezzo –, questa data è incoraggiante. Lo stesso si può dire dello spostamento del coprifuoco alle 23, che poi verrà allentato alle 24 e, infine, dal 21 giugno abolito. Per questo, per la stagione estiva, nonostante il danno, la prospettiva è positiva”. Niente di nuovo poi in termini di distanziamento tra ombrelloni e norme di comportamento rispetto al 2020: “Le regole – aggiunge il presidente del Consorzio – sono le stesse dello scorso anno. Si tratta di dinamiche collaudate e che ormai rappresentano un dato di fatto. In più, gli ospiti hanno imparato ad apprezzarne gli aspetti positivi”. E conclude: “Non è un liberi tutti. Dobbiamo continuare a rispettare le regole con consapevolezza e attenzione, ma ci si può comunque rilassare e divertire”. Gaia Ferrarese



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on-line: MAGGIO 2021

Salute Le campagne di sensibilizzazione

Social e musica per raccontare l’importanza del vaccino ai giovani Il “musical-scientifico” di Lorenzo Baglioni

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Da Tik Tok a Instagram, influencer e vip parlano ai ragazzi del vaccino anti-Covid La ricerca. Un questionario per affrontare il dopo Covid a pag 36

Fibromialgia, le terme possono curare o alleviare i dolori a pag 37

i può raccontare il concetto di immunità di gregge con un musical? Si può raccontare la matematica che sta dietro al funzionamento dei vaccini passando da “Sarà perché ti amo” al “Pulcino Pio” o, per la variante inglese, da Bohemian Rhapsody a The final countdown? Noi ci abbiamo provato, insieme a un Comitato Scientifico di primo ordine”. Sensibilizzare al vaccino e spiegare l’obiettivo da raggiungere ovvero l’immunità di gregge è diventato ormai un tema ispiratore per più di un’artista. Molti personaggi del mondo dello spettacolo e della musica si sono messi a disposizione per comunicare in un linguaggio più leggero e diretto, soprattutto rivolto alle giovani generazioni, ma non solo, l’importanza della vaccinazione in questa lotta contro il Covid. Prosegue alla pag. seguente

Lifelab: ecco il progetto veneto per rigenerare tessuti e organi a pag 38


Salute

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Consulenza scientifica Un questionario per affrontare il dopo Covid LA RICERCA. Iniziativa dell’Osservatorio della coesione sociale Hyperion

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n veloce questionario on line, rivolto a tutti i veneti, per capire quale impatto ha avuto questo lungo periodo di pandemia sul tessuto sociale. A metterlo a punto e proporlo è l’Osservatorio della coesione sociale Hyperion dell’Università di Padova, come primo passo di una ricerca relativa al grado di “salute circolare” dei cittadini della Regione Veneto. Parallelamente al monitoraggio dell’andamento della coesione sociale, unico in Veneto e in Italia, portato avanti da aprile 2020 con una costante rilevazione settimanale dell’indice di coesione della comunità, Hyperion ha predisposto uno strumento per osservare ciò che viene “messo in circolo” in termini LAdella RICERCA. dell’Osservatorio della coesione sociale Hyperion di promozione salute tra Iniziativa i cittadini, da qui l’espressione di “Salute circolare”. Ne parliamo con il professor Gian Piero Turchi, docente di psicologia clinica e psicologia delle differenze culturali all’Università di Padovaon nonché direttore dell’Osservaton veloce questionario line, rivolto re la diffusione del contagio. Vogliamo rio Hyperion. a tutti i veneti, per capire quale imaiutare i cittadini a capire la distinzione Professore, come nasce l’idea didiquesto sondaggio? patto ha avuto questo lungo periodo fra l’emergenza sanitaria e il modo in cui “Dopo aver mappato dueAmilioni pandemia sul tessuto sociale. metterlodi forme testuali per interagiamo con gli altri. Adesso ci stiamonitorare in questo anno il grado a punto e proporlo è l’Osservatorio della di coesione sociamo affidando al vaccino come soluzione le, abbiamo deciso di estendere la ricerca e chiedere la coesione sociale Hyperion dell’Universifinale, ma il vaccino non risolverà tutto. collaborazione dei primo cittadini, tà di Padova, come passoinvitati di una a compilare il queSe non coinvolgiamo la comunità dei stionario. E’ sufficiente un quarto ricerca relativa al grado di “salute circo-d’ora per rispondere Il professor Gian Piero Turchi cittadini e le loro forme di interazione il alle sull’impatto del Covid nella nostra vita lare”25 deidomande cittadini della Regione Veneto. vaccino potrebbe rivelarsi una soluzione quotidiana. I dati che raccoglieremo Se non coinvolgiamo Parallelamente al monitoraggio dell’an-ci saranno molto uti- ma il vaccino non risolverà posticcia etutto. temporanea”. lidamento per dare indicazioni comeunico guardare oltre alla fase la comunità dei cittadini e le loro forme della coesione su sociale, Il questionario comedisi interazione lega al lavoroil dell’emergenza sanitaria e concentrarsi una soluzione posticcia e temin Veneto e in Italia, portato avanti da sulla dimensione vaccino potrebbe rivelarsi di Hyperion? sociale, sulle frarilevazione le persone. Il questionario si poranea”. aprile 2020 coninterazioni una costante “Siamo bombardati di informazioIl professor Gian Piero Turchi trova sulla pagina Facebook e sul sito web dell’OsservaIl questionario come si lega almalavoro di Hyperion? settimanale dell’indice di coesione della ni sanitarie sappiamo pochissimo torio Hyperion, al cittadino è richiesto di leggere ciascuna “Siamo bombardati di informazioni sanitarie ma sapcomunità, Hyperion ha predisposto uno sulle interazioni fra le persone. Il que- dell’impatto che questa pandemia ha domanda e selezionare la risposta che maggiormente si piamo pochissimo dell’impatto che questa pandemia ha strumento per osservare ciò che viene stionario si trova sulla pagina Facebook sulla nostra vita quotidiana e sulla socieavvicina ciò cheindirette. il nostra vitaoccupando quotidiana e sulla “messo ina circolo” terminiChiude di promonessuno si sta di questo, e sul sito web dell’Osservatorio Hype- tà,sulla questionario un’unica domanda a società, nessuno si sta occupando zione della salute tra i cittadini, da qui rion, sporadicamente. Chiediamo il cittadino richiesto di leggere Onalline 25 èdomande per se dinon risposta aperta”. questo, se diretto non sporadicamente. l’espressione di “Salute circolare”. delle persone: ciascuna domanda e selezionare la ri- coinvolgimento Cosa si intende “salute Chiediamo il coinvolgimento indicazioni Ne parliamo con il per professor GiancirPie- raccogliere perché senza questi datidiretnon sposta che maggiormente si avvicinasu a aiutateci colare”? to delleaiutarci, persone: aiutateci perché ro Turchi, docente di psicologia clinica ciò possiamo diteci che cosa è sucche dirette. Chiude il questionario come guardare oltre alla senza questi dati non possiamo aspetto chedifferenze l’emergenza ha e “Un psicologia delle culturali cesso, raccontateci che impatto ha avuto un’unica domanda a risposta aperta”. messo in luce è comenonché spessodirettore sanifase dell’emergenza aiutarci, diteci sulle che cosa succesCosa si intende per “salute circolare”? questa all’Università di Padova emergenza vostreèvite”. tà e salute vengano considerati dei so, raccontateci che impatto ha “Un aspetto che l’emergenza ha mesdell’Osservatorio Hyperion. Quali gli sviluppi futuri della ricerca? sanitaria e concentrarsi sinonimi. Un conto è la sanità, quel avuto questa emergenza sulle voProfessore, come nasce l’idea di so in luce è come spesso sanità e salute “Dalle risposte vogliamo dare delle che accade all’interno del corpo, sulla sociale stre vite”. venganodimensione considerati dei sinonimi. Une indicazioni questo sondaggio? partendo da cosa sta succequando colpito dal Undi conto è la sanità, quel che accade all’in- dendoQuali gli ambiti. sviluppi futuri trovati della “Dopo viene aver mappato duevirus. milioni nei vari Ci siamo l’interazione fra le persone altro la salute, che ininvece ricerca? forme conto testualiè per monitorare questo terno del corpo, quando viene colpito dal completamente spiazzati, facciamo virtù riguarda gli aspetti interattivi, come “Dalle vogliamo dare anno il grado di coesione sociale, ab- virus. Un altro conto è la salute, che in- di certi erroririsposte e giochiamo d’anticipo, noi interagiamo con gli altri. La salute è qualcosa che cirdelle indicazioni partendo da cosa sta succedendo nei biamo deciso di estendere la ricerca e vece riguarda gli aspetti interattivi, come prepariamoci alle prossime fasi. Non cola, che sta in mezzo alle persone, fra i corpi, non dentro vari ambiti. Ci siamo trovati completamente spiazzachiedere la collaborazione dei cittadini, noi interagiamo con gli altri. La salute è entriamo nel merito delle scelte politiai corpi.a Siamo statiilinformati moltissimo sulla dimensiovirtù diche certi e giochiamo d’anticipo, che circola, ti, chefacciamo sta in mezzo invitati compilare questionario. E’ qualcosa maerrori vorremmo metter a disposizione ne sanitaria individuale ma non ci siamo occupati dell’inprepariamoci alle prossime fasi. Non entriamo nel merito sufficiente un quarto d’ora per rispon- alle persone, fra i corpi, non dentro ai dei dati con i quali poi si facciamo delle terazione, è lì che siamo stati colpiti, che siamo più fragili delle scelte politiche ma vorremmo metter a disposizione dere alle 25 domande sull’impatto del corpi. Siamo stati informati moltissimo scelte politiche, anche comunicare alla eCovid deboli. lavorando Inei di dimensione interazione sanitaria dei datiindividuale con i quali poi si facciamo politiche, sulla nellaSolamente nostra vita quotidiana. dati modi cittadinanza che delle cosa scelte è successo, che possiamo gestire la diffusione del contagio. anche comunicare alla cittadinanza cosa è successo, ci siamo occupati dell’interazioche raccoglieremo ci saranno molto utili ma non Vogliamo impatto ha avutochel’emergenza, aprire aiutare cittadini a su capire distinzionene, fraè l’emergenza impatto ha avuto l’emergenza, aprire questo dialogo lì che siamo statiche colpiti, che siamo per darei indicazioni comelaguardare questo dialogo con la cittadinanza, non sanitaria e il modo in cui interagiamo con gli altri. Adescon la cittadinanza, non solo sui numeri sanitari, macomusulla oltre alla fase dell’emergenza sanitaria più fragili e deboli. Solamente lavorando solo sui numeri sanitari, ma sulla so ci stiamo affidando al vaccino come nei soluzione comunità sé”. nità in sé”. modi difinale, interazione possiamoingestie concentrarsi sulla dimensione sociale,

Un questionario per affrontare il dopo Covid

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Le campagne di sensibilizzazione

Social e musica per raccontare l’importanza del vaccino ai giovani. Il “musical-scientifico” di Lorenzo Baglioni I social media sono per lo più il canale individuato per veicolare il messaggio e, man mano che si avvina l’appuntamento con i vaccini anche per i giovani e i giovanissimi, anche il ministero alle Politiche giovanili sta lavorando ad una campagna di sensibilizzazione specifica che prevede il ricorso a Tik tok, con i suoi influencer, e ad Instagram o Facebook con i suoi vip. Tra i vari artisti che si sono già cimentati in questo campo vi è Lorenzo Baglioni, comico, attore e cantautore, che ha proposto un video-musical di 5 muniti, nel quale tra musica e divulgazione scientifica si parla di pandemia, di R con zero e R con t e di immunità di gregge, ma soprattutto vuole essere una cassa di risonanza per promuovere la campagna di vaccinazione. Lo stile di Baglioni è divertente ma rigoroso, il musical nasce da un’operazione di divulgazione scientifica che vede il supporto, con il patrocinio e la collaborazione, dell’Università di padova, quella di Pavia e l’Università dell’Insubria, di Riemann International School of Mathematics e da un comitato scientifico di eccellenza. Nella sua versione italiana il musical è stato presentato sui canali social di Lorenzo Baglioni, totalizzando in brevissimo tempo quasi 600mila visualizzazioni. Ne ha fatto seguito, di recente realizzazione, la variante inglese, che s’ispira a successi rock e pop internazionali, diffuso dal canali social di varie istituzioni che sostengono l’iniziativa e animato dalla grafica di Teresa Sdralevich e Alssandro Calì. Il tono è quello dei musical, che utilizza, nella doppia versione italiana e inglese, brani famosi, ma i contenuti sono approvati dal comitato scientifico interdisciplinare composto da Antonella Viola e Drio Gregori per l’Università di Padova, Antonietta Mira e Daniele Cassani (Rism), Armando Massarenti, Furio Honsell, Paolo Giudici, Raffaele Bruno, Guido Bertolini, Riccardo Bellazzi e Alan Agresti. “Abbiamo l’obiettivo di portare questo video, ricco di musica e di scienza, tra gli studenti europei usando l’inglese come lingua ponte - dice Dario Gregori, responsabile Unità di Biostatistica Epidemiologia e Sanità Pubblica, Dipartimento di Scienze Cadio-Toraco-Vascolari e Sanità Pubblica dell’Università di Padova, componente del Comitato scientifico -. È un progetto Made in Italy ma diretto ai giovani della Generazione Erasmus. Sono anche loro, infatti, che devono continuare a muoversi, a viaggiare e a studiare, in modo sicuro ed essere testimonial della fiducia nella scienza”. “Sono fermamente convinta – spiega la professoressa Antonietta Mira - che la musica possa essere un’ottima alleata della scienza soprattutto in un momento così difficile come quello che stiamo affrontando. Penso che con questo progetto riusciremo a comunicare a una fascia significativa della popolazione in modo corretto alcuni concetti di base legati al tema più importante del momento, quello dei vaccini. Per questo ho creato un comitato interdisciplinare con tutte le competenze necessarie per supportare scientificamente Lorenzo”. Il filosofo Armando Massarenti che con il suo libro “La pandemia dei Dati. Ecco il vaccino”, ha ispirato Baglioni, promuove il musical come strumento altrettanto efficace a raggiungere lo scopo di “contrastare il rumore della pandemia dei darti con una informazione mirata e puntuale” Oltre che attraverso i canali social delle istituzioni, la variante inglese del progetto verrà veicolata in Europa grazie al Periscope, una ricerca finanziata dalla comunità europea su un bando H2020 dedicata a studiare le conseguenze socio-economiche oltre che sanitarie del Covid-19. VIDEO IN INGLESE “This is the age of the virus” https://drive.google.com/file/d/1 kWsh6XSHWhG96Qce8G909jvf3ItMB4g9/view?usp=sharing VIDEO VERSIONE ITALIANA “Il vaccino e l’immunità di gregge spiegati con un musical” https://www.youtube.com/watch?v=JvNsllGq9MM


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Fibromialgia. La diagnosi, i trattamenti e le cure

Le terme possono curare o alleviare i dolori Fangoterapia, bagni all’ozono e bagni in piscina, oltre a riposo e relax, possono essere una efficace risposta alla sindrome, ancora poco conosciuta: sono i risultati del convegno che si è svolto a Montegrotto

Il dottor Livio Pezzato: “Necessari soggiorni lunghi di almeno due o tre settimane”

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e terme possono essere una cura o alleviare i dolori nel trattamento della Fibromialgia? E’ questo il tema conduttore della tavola rotonda che si è svolta lo scorso 12 maggio online, organizzata dal sindaco di Montegrotto terme Riccardo Mortandello e che ha visto la partecipazione di specialisti e rappresentanti di varie associazioni attive sul territorio padovano, ma anche nazionale, per riflettere su questa patologia. Nel giorno in cui l’Italia si è tinta di viola, nella giornata mondiale della Fibromialgia, con l’intento proprio di sensibilizzare l’opinione pubblica su di una patologia per molti versi ancora sconosciuta e su cui, tra indifferenza e ignoranza, continuano a circolare informazioni poco chiare e talvolta anche infondate, nel corso del convegno sono stati presi in considerazione diversi aspetti della malattia e le varie risposte in termini di cure. “Abbiamo visto che di Fibromialgia se ne parla molto, forse troppo ma non in modo completo, né sempre corretto. L’obiettivo di questa campagna di sensibilizzazione nazionale è proprio quello di dare le giuste informazioni. Le varie associazioni hanno dato vita ad un’iniziativa univoca, per parlare con una stessa voce. Abbiamo chiesto aiuto ai sindaci che hanno risposto con grande partecipazione. Spesso i malati di fibromialgia sono definiti malati invisibili: questa sindrome esiste veramente e va riconosciuta anche sul piano dei diritti” ha sottolineato nel corso del dibattito Antonella Moretto, presidente Afi Odv, che ha insistito anche sulla necessità che le varie associazioni del territorio procedano in sincronia per raggiungere in modo questo obiettivo. Elena Gianello, referente Malati Aisf Odv Padova, ha invece concentrato l’attenzione su ciò che il territorio può offrire ai malati di Fibromialgia, in termini di risorse, di informazioni e di assistenza. “La nostra missione è di essere vicini ai pazienti – ha detto – e di renderli consapevoli di quanto il territorio possa offrire. Sebbene non sia ancora stata trovata una cura per la Fibromialgia, e sebbene sia difficile anche diagnosticarla, è importante far sì che professionalità diverse mettano in comune le loro esperienze per dare unità alle azioni di intervento che possano migliorare le condizioni del malato”. Marta Bresciani, del gruppo Operatori volontari Aisf Odv Padova, ha quindi accennato ad una

prima risposta in merito alla domanda posta dal convegno di Montegrotto. “Fra le risorse, - ha sottolineato - le terme rappresentano una opportunità per i benefici comprovati nel trattamento della fibromialgia. I fanghi, i bagni all’ozono e i bagni nelle piscine termali producono significativi effetti positivi a livello fisico ma anche psicologico: sulla contrazione muscolare, sulle parestesie, sulla qualità del sonno, sul recupero di una distensione generale”. Un benessere psicofisico che consente anche di convivere in modo più accettabile con la Fibromialgia. “Il problema – ha spiegato Maurizio Massetti, responsabile scientifico Afi Odv – è che non ci sono linee guida uniche delle società scientifiche del mondo. Prima di procedere ad una diagnosi di Fibromialgia si passa per tante ipotesi: dallo stress, all’esaurimento nervoso, confondendo questi disturbi come cause e non conseguenze, quali esse sono, del problema. La Fibromialgia è stata curata come una forma di reumatismo, poi ci si è resi conto che coinvolgeva il sistema nervoso centrale. Il cervello ha un malfunzionamento arrivando ad attivare dei recettori ipersensibili. Questo approccio ha comportato la necessità di rivedere decenni di ipotesi sulle possibili cure”. Per mitigare gli effetti della disfunzione dei neurotrasmettitori si lavora prima sui cambiamenti dei fattori ambientali e psicologici e quindi si procede con le cure farmacologiche che, tuttavia, non danno la garanzia di gestire la malattia al 100%. Nutrizione e rimedi naturali sembrano tuttavia produrre risultati incoraggianti. Lo sostiene Michela Duregon, referente medico Aisf Odv Padova, almeno sulle infiammazioni croniche di basso grado, che sono insidiose perché silenti. “Moduliamo - ha spiegato – un paniere di interventi, e fra questi anche le cure termali, che ci consentono di evitare o perlomeno contenere patologie croniche degenerative”. Non è semplice gestire questo tipo di malattia anche dal punto di vista psicologico, ed è per questo motivo che il Comune di Montegrotto ha messo a disposizione un servizio di supporto, che l’assessore al Sociale Elisabetta Roetta ha illustrato come sostegno alle ricadute emotive e psicologiche della malattia.

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dare una risposta conclusiva alla domanda che ha ispirato il convegno, “le terme possono essere una cura o alleviare i dolori?”, è stato il medico termalista, Livio Pezzato. Ed è una risposta affermativa. “I trattamenti termali (fangoterapia personalizzata, bagno all’ozono e bagni nelle piscine termali) danno risultati ottimali” sostiene lo specialista. “Il meccanismo d’azione del fango è duplice – spiega ancora – in primo luogo per la stimolazione calorica alla produzione di Cortisolo endogeno ed endorfine che riducono le infiammazioni croniche subdole, a patto però che la terapia del fango sia personalizzata nella temperatura, nella durata e nella quantità di corpo coperta dal fango stesso”. “Vi è poi – prosegue - l’effetto terapeutico e antinfiammatorio delle sostanze contenute nei fanghi, efficaci come rimedio naturale”. A questo tipo di terapia vanno ad aggiungersi i benefici effetti dei bagni all’ozono, efficaci per la loro proprietà di riattivare la circolazione e i bagni nelle piscine termali, ottimali invece per la mobilitazione di muscoli ed articolazioni. A tutto questo si deve aggiungere il valore del riposo, la distrazione, il cambiamento ambientale e di relazioni, tutti “ingredienti” fondamentali a ridurre lo stress. “Le terme quindi – ha concluso il dottor Pezzato - sono un punto di approdo per i malati di Fibromialgia ma i medici di medicina generale non sempre le prescrivono. Oggi, che è più facile individuare questa malattia, sono di fatto pochissime le persone che si sottopongono a cure termali con diagnosi di Fibromialgia”. “Le cure termali tuttavia non possono limitarsi ad un fine settimana ma presuppongono soggiorni di lunga durata, di due o tre settimane, come accadeva un tempo e su questo bisogna sensibilizzare anche gli imprenditori termali, affinché cambino mentalità e approccio relativamente al concetto di vacanza rilassante e curativa”.


Salute

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Trapianto di organi. I vari gruppi di ricerca di Padova fanno squadra

Lifelab: ecco il progetto veneto per rigenerare tessuti e organi L’obiettivo è di utilizzare in un unico contesto le risorse disponibili, gli spazi di ricerca e le tecnologie e condividere i risultati in un laboratorio per la creazione di tessuti e organi da utilizzare quali sostituti di quelli ammalati

CORIS: Il Consorzio per la Ricerca Sanitaria è un’eccellenza internazionale

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l Consorzio per la Ricerca Sanitaria - CORIS è una realtà senza scopo di lucro promossa e supportata dalla Regione Veneto che si propone di promuovere, incrementare e sostenere la ricerca scientifica in senso lato, sia essa di base, traslazionale o clinica, in ambito sanitario e sociosanitario. Ne fanno parte, in qualità di Enti Consorziati, l’ULSS 1 Dolomiti, l’ULSS 2 Marca Trevigiana, l’ULSS 3 Serenissima, l’ULSS 4 Veneto Orientale, l’ULSS 5 Polesana, l’ULSS 8 Berica, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, l’Istituto Oncologico Veneto, l’Università degli Studi di Padova, la Provincia Autonoma di Trento, l’Azienda Sanitaria Unica di Bolzano e gli IRCCS San Camillo e Sacro Cuore Don Calabria. Il Coris sostiene la ricerca sanitaria mettendo a disposizione dei propri consorziati e dei ricercatori un’ampia gamma di servizi, quali il supporto nella ricerca di fondi e per la stesura di progetti regionali, nazionali e internazionali; la gestione amministrativa e finanziaria dei progetti di ricerca, inclusa la selezione del personale necessario e l’acquisto delle strumentazioni e materie prime necessarie; il coordinamento di progetti o tavoli tecnici su specifiche tematiche. Molto importante è anche l’offerta di corsi di formazione finanziati per i ricercatori, così come la messa a disposizione di risorse condivise tra i consorziati come l’accesso a banche dati e a pubblicazioni scientifiche. Enrico Beda

ebbene la pandemia abbia condizionato l’organizzazione sanitaria di tutto il mondo, l’attività trapiantistica in Veneto non si è mai interrotta, anzi, è addirittura cresciuta nel corso del 2020: nella nostra regione gli organi trapiantati sono stati 496, contro 488 del 2019. I dati sono stati elaborati dal Coordinamento Regionale per i Trapianti del Veneto, che fornisce anche maggiori dettagli: i trapianti di rene sono stati 282 (contro 267 dell’anno precedente), quelli di cuore 49 (41 nel 2019), 132 quelli di fegato (141), 12 quelli di pancreas (7) e 21 quelli di polmone (32). Nonostante questo impegno, i pazienti in attesa di trapianto in Veneto a fine 2020 erano 1.208, un dato in miglioramento rispetto ai 1.243 in lista a fine 2019, ma che evidenzia l’annosa questione dell’insufficienza di organi. “Ogni trapianto riuscito è una vita salvata – afferma l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin – dietro alla quale si muovono in perfetto sincrono centinaia di persone, dalla famiglia che decide la donazione, al volontariato che la promuove, alle decine e decine di chirurghi, medici e infermieri che operano in totale multidisciplinarietà. Ma le vite si salvano anche con la ricerca ed è per questo che è nato il progetto di ricerca LifeLab”. Coordinato dal Coris, il Consorzio per la Ricerca Sanitaria della Regione Veneto, LifeLab comprende 21 progetti attivi in parallelo sulla rigenerazione dei più diversi tessuti e organi: dal cuore ai polmoni, dall’esofago all’udito, dai condotti urinari ai reni, dalla cute al fegato. Partito nel 2018, il programma vede impegnati complessivamente oltre 60 ricercatori dell’Azienda Ospedaliera e dell’Università di Padova. Gli obiettivi sono ambiziosi: a seconda degli ambiti di applicazione, si studia da una parte come “ringiovanire” e ricondizionare gli organi umani, al fine di rendere idonei al trapianto organi che oggi vengono ritenuti non utilizzabili, dall’altra l’applicazione di metodiche innovative per la creazione di organi artificiali con maggiore biocompatibilità rispetto alle attuali soluzioni. In questi primi anni di attività sono già stati raggiunti importanti risultati, come sottolinea il prof. Gino Gerosa, coordinatore scientifico del programma LifeLab, nonché Ordinario di Cardiochirurgia e Direttore del Centro di Cardiochirurgia V. Gallucci dell’A-

zienda Ospedaliera di Padova: “Lifelab nasce da un’intuizione: raccogliere i diversi gruppi di ricerca che a Padova si occupano di medicina rigenerativa in un unico contesto in modo da ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili quali gli spazi di ricerca e le tecnologie, condividere tra i diversi gruppi di ricerca i risultati ottenuti e creare un laboratorio per la creazione di tessuti ed organi da utilizzare quali sostituti di quelli ammalati. Tutto ciò è oggi realtà ed è in coerente visione con lo sviluppo della ricerca traslazionale, ovvero portare il prodotto della ricerca dal laboratorio al letto del paziente”. Per il futuro, le prospettive appaiono particolarmente significative: “Non possiamo fermarci ora quando tanti dei progetti avviati sono vicinissimi al raggiungimento dei risultati attesi - sottolinea il prof. Gerosa - Pensiamo solamente alla capacità di rigenerare gli organi prima del trapianto o all’impiego delle stampanti 3D con l’utilizzo di inchiostri biologici per la creazione di tessuti. Il know-how prodotto ad oggi nei laboratori di LifeLab dai diversi specialisti è un valore aggiunto irrinunciabile a disposizione di tutto il sistema sanitario regionale”. Enrico Beda

I ricercatori di Lifelab




SUPERBONUS 110%. VERSO L’ULTERIORE PROROGA FINO AL 2023 Arrivano le prime modifiche alla disciplina del Superbonus Il D.L. n. 59/2021 stabilisce che per gli interventi effettuati dagli IACP, e soggetti assimilati, la detrazione nella misura del 110% spetti per le spese sostenute fino al 30 giugno 2023, prorogando di sei mesi la precedente scadenza fissata al 31 dicembre 2022. Viene, inoltre, separata la posizione delle persone fisiche da quella dei condomini eliminando, solo per questi ultimi, la regola del 60%, con la conseguenza che saranno agevolate le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 senza prevedere che alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo. Inoltre entro fine maggio è atteso il decreto Semplificazioni, che porterà gli snellimenti burocratici in materia di appalti, valutazioni ambientali, PA e Superbonus, con le diverse richieste avanzate dal Ministero della Transizione Ecologica e della Pubblica Amministrazione, anche e soprattutto nell’ottica di una più efficace attuazione dei progetti e delle riforme imminenti previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in seno al Recovery Plan italiano.

MA VEDIAMO NEL DETTAGLIO

Il comma 3-bis del DL59 prevede che per gli interventi effettuati dai soggetti di cui al comma 9, lettera c) e cioè: • istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati • nonche’ gli enti aventi le stesse finalita’ sociali dei predetti istituti,

• istituiti nella forma di societa’ che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” per interventi realizzati su immobili, di loro proprieta’ ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica, le disposizioni riguardanti la detrazione fiscale si applicano anche alle spese, documentate e rimaste a carico degli IACP, sostenute dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023. Sostanzialmente si è ottenuta una proroga di 6 mesi rispetto alla normativa precedente, che consentiva la proroga al 30 giugno 2023 solo nel caso di uno stato di avanzamento lavori del 60% (ora invece il termine è prorogato senza condizioni). Per le spese sostenute dal 1° luglio 2022 la detrazione è ripartita in quattro quote annuali di pari importo. In virtu’ delle modifiche apportate dal DL59/2021 al comma 8-bis dell’art 119 del DL34/2020 si hanno le seguenti nuove scadenze: • Per gli interventi effettuati dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche, per i quali alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Il nuovo comma specifica soltanto che la norma si applica alle persone fisiche per le quali restano invariati i requisiti che prima si

applicavano anche ai condomini. • Per gli interventi effettuati dai condomini , la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Con il nuovo periodo viene aggiunta una ulteriore specificazione per i condomini ai quali la detrazione spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 senza il riferimento allo stato avanzamento lavori del 60%. • L’ultimo periodo del comma 8 bis prevede che per gli interventi effettuati dai soggetti di cui al comma 9, lettera c), ossia gli IACP e altri istituti come sopra indicati, per i quali alla data del 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023. Ossia per gli IACP spetta una proroga al 31 dicembre 2023 rispetto alla precedente norma che fissava la data al 30 giugno 2023.


GUIDA AL SUPERBONUS

I BONUS PREVISTI PER LE FAMIGLIE DAL DECRETO SOSTEGNI BIS Dopo rinvii e ritardi, è arrivata l’approvazione del testo definitivo del decreto Sostegni da 40 miliardi, che entra in vigore da fine maggio.

Dopo rinvii e ritardi, è arrivata l’approvazione del testo definitivo del decreto Sostegni da 40 miliardi, che entra in vigore da fine maggio. Il nuovo provvedimento legislativo introdurrà ulteriori agevolazioni e nuove misure per favorire la ripresa economica del Paese. Vediamo ora i Bonus e gli incentivi per le famiglie e per i cittadini, previsti nel decreto approvato in Parlamento, del quale si attende l’uscita in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore.

BONUS SPESA, AFFITTI E BOLLETTE

Sono stanziati 500 milioni di euro per l’anno 2021 a favore dei Comuni, da utilizzare per l’attivazione di iniziative di solidarietà alimentare, tramite l’erogazione di buoni spesa e per concedere contributi a sostegno del pagamento dei canoni di locazione e delle utenze domestiche a favore delle famiglie in difficoltà.

BONUS PRIMA CASA

prima casa. L’accesso prioritario al fondo di garanzia sui mutui per l’acquisto della prima casa è esteso ai giovani fino a 36 anni di età per gli atti stipulati fino al il 31 dicembre 2022. Inoltre il fondo di solidarietà per la sospensione dei mutui (Fondo Gasparrini) è prorogato fino al 31 dicembre 2021. I giovani under 36 sono esonerati anche dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, e hanno diritto a pagare la metà delle spese notarili, per gli atti stipulati fino al il 31 dicembre 2022, ad eccezione che per l’acquisto di abitazioni di lusso.

BONUS VACANZE

Cambia la data di scadenza del bonus vacanze 2021: ora la validità del voucher è stata allungata fino a giugno 2022, dunque di due anni. Questa è la proroga stabilita dall’emendamento al decreto Sostegni presentata dal Ministro del Turismo Garavaglia e approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. consiste in un contributo fino a un massimo 500 euro da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast in Italia. A partire dall’approvazione dell’emendamento, è stato prorogato fino al 30 giugno 2022 il termine ultimo per

fruire del Bonus vacanze. L’agevolazione è rivolta a tutti nuclei familiari che presentano un ISEE fino a 40 mila euro. Tuttavia è necessario precisare che la proroga non riguarda l’invio di nuove domande e quindi l’apertura di una nuova finestra temporale di invio delle istanze. Nel Decreto Rilancio figura infatti come data di scadenza per procedere con la richiesta il 30 dicembre 2020, termine che ad oggi non ha subito alcuna modifica o proroga.

BONUS MAMMA DOMANI

Pensato per chi diventa genitore nel 2021, è possibile ottenere un bonus dal valore di 800 euro. Per poter beneficiare di tale misura bisogna fare apposta richiesta entro un anno dalla nascita o dalla data di adozione del bambino.

BONUS BEBÉ

Si presenta come una misura destinata a tutte le famiglie con un bambino di età inferiore ad un anno. Se non si presenta la dichiarazione ISEE, è possibile ottenere un importo minimo di 80 euro al mese, ovvero 960 euro all’anno. In presenza di ISEE particolarmente bassi, invece, conviene presentare tale attestazione, in modo tale da ottenere un importo più alto.

BONUS ASILO NIDO

Come facilmente intuibile dal nome, per poter beneficiare di tale sussidio è necessario che nel nucleo famigliare ci sia un bambino che abbia un’età inferiore ai tre anni e che la famiglia richiedente effettui delle spese per usufruire del servizio di asilo nido. L’importo di tale misura ammonta a 1.500 euro. Così come già detto con il bonus bebè, anche in questo caso è possibile beneficiare della misura senza dover presentare l’ISEE. In caso di valori particolarmente bassi, invece, conviene presentare tale dichiarazione, in modo tale da ottenere delle cifre maggiori.


MAGGIO 2021

on-line:

LASCIAMOLI ANNUSARE! Per i cani l’olfatto è uno dei primi sensi a svilupparsi, fin dai primi giorni di vita

È

evidente e noto a tutti noi quanto sia importante l’olfatto per i nostri cani. Se pensiamo in astratto ad un cane, di qualunque razza, lo immaginiamo ad annusare, prima ancora che a correre. L’olfatto canino è addirittura il primo dei sensi che i cuccioli sviluppano, prima ancora della vista e del gusto. Sentono l’odore della mamma e soprattutto del latte nelle sue mammelle. In molti lo definiscono un istinto, ma l’odorato nei cani è vera e propria genetica. A differenza da noi umani infatti, i cani hanno una zona specifica nel naso che ospita fino 300 milioni di recettori olfattivi, che consentono di immagazzinare gli odori trasportati dall’aria prima che arrivino ai polmoni, trasformandoli in percezione sensoriale talmente precisa da non avere eguali nel mondo animale. Nel cane, cosi come in altri animali, è presente anche l’organo vomero nasale, detto anche organo di Jacobson, che permette di “sentire” alcune sostanze chimiche, i feromoni, che l’essere umano non può percepire. I feromoni vengono emessi da alcune ghiandole presenti su tutti gli organismi viventi e trasmettono ai nostri amici a quattro zampe ad esempio il segnale di pericolo, oppure la disponibilità per l’accoppiamento sessuale. Tutte queste specificità genetiche

portano dunque il nostro cucciolo ad avere proprio l’olfatto come fondamento per la propria serenità. Ma l’olfatto è anche il primo in assoluto dei suoi sensi, seguito dall’udito, dalla vista, dal tatto e dal gusto. Per noi uomini invece – e questa è la macroscopica differenza – la percezione più importante è data dalla vista, poi dall’udito e dal gusto e solo al quarto posto dei nostri sensi troviamo l’olfatto, seguito dal tatto. Tutto ciò ci porta a capire quanto sia importante permettere al nostro cane di informarsi sull’ambiente in cui vive attraverso l’olfatto, sempre. Impedirgli di annusare durante

le passeggiate ad esempio, per la nostra fretta, equivale a camminare con una benda sugli occhi per noi, il che provoca smarrimento, incertezza e paura se non si è preparati a farlo. Per non parlare poi dell’importanza del “confine odoroso” per i nostri cuccioli, durante le passeggiate o le loro scorribande. Attraverso l’urina infatti ciascun cane traccia il proprio confine, come mettesse il proprio cartello di “proprietà privata”: da qui nasce la necessità per ciascuno di loro di marcare il proprio territorio e di riconoscere, attraverso l’olfatto, i confini.


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Pet

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“CHIAMAMI CON IL MIO NOME” ANCHE L’IDENTITÀ VA ADDESTRATA P

er noi uomini il nome è la nostra caratteristica distintiva, compone la nostra identità in modo unico. Per gli animali domestici invece il nome è un suono, che può essere come tutti gli altri se non insegniamo al nostro cane o al nostro gatto ad identificarlo come identificativo. I cani e i gatti in questo sono davvero molto simili tra loro, perché per entrambi il nome che assegniamo loro altro non è che un suono. Ma il nostro animale deve arrivare a capire che quando sente quel suono, qualcosa che lo riguarda sta per accadere, che quel suono lo identifica e nel quale deve imparare ad identificarsi.

Ecco 3 modi per insegnare il proprio nome al nostro cucciolo 1 – Sembrerà un trucchetto, ma in realtà è alla base dell’addestramento. Il cane ed il gatto devono associare il suono del proprio nome a qualcosa di piacevole, per ottenere riscontro positivo e dunque perché si identifichino in esso. Un bocconcino, una carezza, l’inizio di un gioco faranno in modo che quel suono diventi per lui importante e non un suono qualunque. 2 – E’ molto importante anche il tono di voce che usiamo per pronunciare il nome del nostro animale, che sia cucciolo o già grande. Un tono neutro lo aiuterà a distinguere sempre e al meglio quel suono rispetto ad altri. Meglio ancora se il tono è neutro e anche allegro. Mai quindi urlare il nome, soprattutto durante un rimprovero. Il nome urlato innanzitutto non verrà subito associato e inoltre si porterà dietro il rischio che lo intenda come qualcosa di spiacevole e che quindi non risponda. 3 - Il nostro compito è quello di aiutare il nostro animale ad associare il suono al proprio nome, per attirare la sua attenzione e distoglierlo da quello che stava facendo. Ripetere il suo nome tante e troppe volte porta ad ottenere l’effetto esattamente contrario, il nostro cane o il nostro gatto inizieranno ad ignorare quel suono ripetuto inutilmente.



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Libri

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Novità letteraria Romanzo d’esordio di Germana Urbani, padovana, giornalista e docente, già direttore de “La Piazza”

“Chi se non noi”: amore e illusione tra cielo e acqua

La testimonianza dell’autrice

“Il Delta nel cuore, che emozione raccontarlo”

Il libro scava nei sentimenti e si immerge nelle pieghe più intime della mente, sullo sfondo il paesaggio del Delta del Po

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nziché un orologio come ai suoi fratelli, per la prima comunione il nonno regala a Maria una Polaroid: è affascinata dallo spazio intorno a lei e sogna di diventare architetto da grande, di andare a vivere in città e indossare “scarpe violette magari tutti i giorni per andare in giro, a godersi la bellezza, profumando di buono”. E, anche se suo padre le ha detto che “i sogni non si realizzano mai”, Maria ce la fa: si laurea, va ad abitare a Ferrara, lavora a Bologna nello studio di un importante architetto, frequenta i convegni di bioarchitettura e le mostre dei fotografi che tanto ama, insomma ha la vita che ha sempre desiderato. Eppure, ogni venerdì torna nel Delta del Po, quel mondo paludoso che avrebbe preferito dimenticare se Luca, l’uomo che ama con un’intensità febbrile, non fosse stato così legato a quella terra. Lui è criptico, ambiguo, manipolatore, alterna sprezzo a dolcezza. E, quando la lascia, è come se un’onda di piena si rovesciasse sotto quegli “immensi cieli color cicoria”. Germana Urbani, nata e cresciuta a Urbana, in provincia di Padova, è un’insegnante e ha lavorato come giornalista per numerose testate venete, in particolare “La Piazza”, di cui è stata a lungo direttore. Prima di dedicarsi alla narrativa lunga, ha pubblicato numerosi racconti in svariate riviste letterarie. Chi se non noi è il suo primo romanzo che, per dirla con l’autrice, “è rimasto molti anni nel cassetto”. Nel suo romanzo d’esordio, la scrittrice ha voluto immergersi – proprio come un palombaro si inabissa per portare alla luce preziosi reperti – senza remora “nelle pieghe più intime della mente di una donna” e nelle falsità e dolorose contraddizioni che portano allo svilimento dei rapporti umani e alla sofferente rottura. Germana Urbani con il suo tocco che evidenzia una rara e preziosa sensibilità “scova il nodo che può legare l’amore più ingenuo e il dolore più accecante, sfuma i confini opachi tra passione e follia”. Un’altra componente che l’autrice non trascura è la dimensione storica che si intreccia indissolubilmente con la narrazione, presentando un Polesine ancora logorato nel territorio e nelle storie familiari dal ricordo della grande alluvione del ’51. Chi se non

noi si presenta così al lettore: come un vortice in grado di trascinarti e costringerti a confrontarti con “le pulsioni più oscure” della propria mente. Samuele Contiero

Quando ho dovuto decidere dove ambientare la storia che volevo raccontare ho pensato quasi subito al Delta del Po polesano, un luogo bellissimo che ho imparato a conoscere proprio lavorando al giornale La Piazza. Iniziai dal Polesine, infatti, e fu amore a prima vista per questa terra e la sua gente: fui assunta al giornale come redattrice delle edizioni rodigine, curavo Rovigo, Adria, Delta e Basso Polesine, con Badia, Lendinara e Occhiobello. Conoscevo poco le zone e, nei primi tempi, andai diverse volte a intervistare amministratori, commercianti e ad incontrare i collaboratori. Scattavo molte foto, perché si tratta zone bellissime del nostro Veneto, anche se poco celebrate nei romanzi degli scrittori veneti. Grande cantore ne fu sicuramente Gianantonio Cibotto, le cui opere andrebbero sostenute di più sia nelle scuole che negli ambienti letterari. Il Delta, in particolare modo, mi colpì subito per il suo essere una terra lontana, di confine, affascinante per un forestiero come me eppure respingente per i giovani che andavano a studiare fuori con la speranza di non tornare. Forse perché piena di contraddizioni che, come giornalisti, abbiamo cercato di raccontare dando spazio a tutte le voci in campo: amministratori, ambientalisti, imprenditori, persino a Enel quando ancora il dibattito era aperto sul futuro della centrale. Certo è che gli anni in cui ho lavorato a la Piazza e scritto di questi posti, sono stati fondamentali per la scrittura di questo mio romanzo d’esordio. E mi piace ricordarlo, vado fiera del lavoro fatto, e spero che chi leggerà il romanzo senta forte l’impulso a partire per il nostro Delta del Po. Germana Urbani




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