FEBBRAIO 2022
Periodico d’informazione locale - Anno XXIX n.28
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Pesca in stato di agitazione: “Troppi problemi irrisolti” Vivificazione delle lagune, contributi non arrivati, legge contro il bracconaggio sono solo alcuni dei nodi che preoccupano il settore
servizio a pag 12
PORTO VIRO
Personale, manutenzioni e restyling nel 2021 PORTO TOLLE
Piano interventi, via alle manifestazioni di interesse ROSOLINA
Arriva una segnaletica tutta nuova ARIANO NEL POLESINE
In partenza il progetto “Il sogno del doge” TAGLIO DI PO
“Un anno impegnativo per i servizi sociali” SPORT:
“Vogliamo un girone sorprendente”
Cara energia, quanto ci costi... Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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er fortuna le stagioni fanno il loro corso, pur con qualche eccezione, e tra poco l’inverno lascerà il posto alla primavera portando temperature via via sempre più miti grazie alle quali potremo finalmente ridurre l’uso del riscaldamento. Già, perché riscaldare le abitazioni e le attività non è mai stato così caro come in questo inverno. Non per il freddo (e anche qui tocchiamo un altro tema scottante), ma per l’impennata delle bollette. segue a pag 5
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Facciamo il punto
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Piscina chiusa nonostante i pagamenti ricevuti: è polemica E
nnesima chiusura per la piscina comunale per la terza volta in due anni, pochi giorni dopo aver introitato i pagamenti degli abbonati, ora furiosi. “Le cause – si legge nel comunicato - sono diverse, in primis perché non c’è dialogo sulle questioni in sospeso con la sindaca che sembra essere l’unica referente in Comune. C’è poi un lockdown di fatto, visto il calo tra il 40% e il 60% degli ingressi in piscina e un imprevisto aumento insostenibile delle tariffe di riscaldamento ed energia elettrica”. Un annuncio che ha suscitato il malcontento dell’utenza, soprattutto su Facebook e che qualcuno ha addirittura tacciato come “intriso di bugie”; gli stessi cittadini hanno aperto la pagina “Riapriamo la piscina di Porto Viro” per sensibilizzare sulla questione, chiedere il supporto dei comuni vicini e lanciare iniziative come quella delle mascherine appese alla recinzione della struttura. Chiamata in causa, il sindaco Maura Veronese riassume così la situazione: “Fortunatamente, la quasi totalità delle persone ha compreso che la responsabilità non è del comune di Porto Viro ma della società. La piscina è stata realizzata attraverso un project financing e viene, anzi, dovrebbe essere gestita da Sport Service: questo progetto, di 3 milioni di euro, ha visto già una partecipazione attiva da parte del comune che tra il 2004 e il 2005 ha versato la metà della spesa, 1.5 milioni di euro, per la costruzione della struttura. La società Sport Service è morosa di oltre un milione di euro e ci sono state tre azioni giudiziarie promosse dalla stessa e che sono ancora o pendenti o hanno visto vittorioso il comune. In tutto ciò, in modo incomprensibile, la società lamenta sulla stampa ‘impossibilità di dialogo’ con me. Pretendono una collaborazione che è impossibile: l’erogazione di un importante contributo comunale a fondo perduto, per altro nonostante la morosità e l’inadempienza”.
Il caso a Porto Viro, utenti furiosi
Il vertiginoso aumento dei costi energetici si ripercuote sulle nostre tasche e sui bilanci familiari, oltre che su quelli aziendali. Lo abbiamo già sperimentato in queste settimane con l’arrivo delle prime bollette del gas come dell’energia elettrica, ma anche nel sensibile aumento delle voci di spesa più diffuse, a partire dai principali generi di prima necessità. Un vero e proprio salasso che rischia di mangiarsi, come già hanno fatto notare gli addetti ai lavori, tutti i miliardi di benefici del Pnrr. Il caro energia potrebbe rappresentare, dunque, un freno sia per la ripresa economica che per l’uscita dalla crisi innescata dalla pandemia. Uno scenario da scongiurare, senza indugio. Il governo, dopo i primi stanziamenti da 5 miliardi e mezzo per contrastare l’effetto degli aumenti, ha messo a punto ulteriori azioni per calmierare l’impatto sulle tasche dei cittadini. E’ arrivato il momento di tagliare la tassazione sui consumi energetici e di alleggerire le bollette da tutte le componenti che finora hanno gravato sulle famiglie e sulle imprese, altrimenti si innescherà un processo che andrà a ridurre sempre di più il potere d’acquisto e di conseguenza ad impoverire un’economia già provata. Gli aiuti più o meno consistenti da soli, però, non bastano. Sono utili per arginare nel breve termine l’emergenza dei rincari ma certo non sciolgono i nodi della crisi energetica, le cui cause sono molteplici, dalle tensioni in Ucraina alle spinte speculative, dalle politiche adottate dai vari Stati alle lacune strutturali che pesano su forniture e approvvigionamenti. “Una nazione che non può controllare le sue fonti di energia non può controllare il suo futuro”, ha detto Barak Obama ancora prima di questa crisi. Ecco allora che la transizione ecologica di cui tanto si parla dovrà essere indirizzata a favorire, da un lato, l’incremento delle fonti rinnovabili, dall’altro a ridurre i consumi e gli sprechi incentivando gli interventi di efficienza e riqualificazione. Andrà ripensata e rivista l’intera politica energetica nazionale ma, giocoforza, saremo chiamati a modificare anche le nostre abitudini quotidiane.
Fabio Pregnolato
di Delta
è un marchio proprietà di
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È un periodico formato da 22 edizioni locali mensilmente recapitato a 426.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano Polesine e Porto Tolle per un numero complessivo di 11.747 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’11 febbraio 2022
Porto Viro
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Bilancio del sindaco Veronese. Il Covid non ha fermato i molti cantieri aperti in città
Personale, manutenzioni e restyling nel 2021 del Comune I
l 2021 del sindaco Maura Veronese si è concluso con le ormai abituali difficoltà di un anno “amministrativo” aggravato, ancora una volta, dall’operare in stato di emergenza e dall’endemica assenza di personale, ma con un occhio già puntato alla scadenza elettorale del 2022. “L’anno scorso – ha spiegato Veronese - siamo riusciti a espletare quattro selezioni che ci hanno dotato di graduatorie ben nutrite per poter attingere ai nostri nuovi collaboratori: un impegno molto oneroso per l’ente, con oltre 40mila euro di risorse impegnate e un esercito di oltre 660 candidati pronti a mettersi in gioco; un impegno per garantire
Dopo la piazza Caduti Triestini, via alla sistemazione della chiesetta di San Giusto da decenni lasciata all’incuria e al vandalismo il turn over tra pensionati e nuove forze”. Sul tema asfalti, il primo cittadino ha aggiunto: “Abbiamo riqualificato importanti tratti di viabilità sia mediante la creazione di rotonde (542mila euro) sia con un’ingente quantità di asfaltature per un altrettanto ingente impegno economico, ovvero 1,380 milioni di euro, con cui abbiamo asfaltato oltre 12 chilometri di strade per rifarne alcune”. E dopo la piazza Caduti Triestini“il restyling continua con la sistemazione della chiesetta di San Giusto da decenni la-
sciata all’incuria e al vandalismo e che ci impegnerà per ulteriori 115mila euro. Ha preso inoltre il via l’importante cantiere di piazza Repubblica con un impegno economico di 450mila euro, che avrà il pregio di rendere gli spazi più fruibili, la rimozione della tanto discussa meridiana e la riqualificazione di corso Risorgimento”. Progetti che coinvolgono anche la Cittadella dello Sport con un impegno economico di 1,5 milioni di euro, possibile con il ricorso al Credito Sportivo, oltre a efficientamenti energetici, sgravi TARI per utenze non domestiche e riduzione totale dei costi di costruzione per chi fa interventi di rigenerazione urbana sugli immobili di Porto Viro.“Per venir incontro alle esigenze dei più piccoli – ha evidenziato ancora Veronese - abbiamo investito 150mila euro (di cui 105mila ottenuti con finanziamento regionale) per la riqualificazione energetica dell’asilo nido ‘La Coccinella’ e stiamo ultimando la progettazione per lavori di manutenzione straordinaria ed energetica presso i locali e la palestra della sede del comprensivo attivando il Conto Termico; a fronte di un impegno dell’ente di 215mila euro faremo lavori per 750mila euro. Ed ancora, il rifacimento (con finanziamento Feamp) delle banchine di Porto Levante per un totale di 320mila euro e l’ultimazione dello spazio ‘ex Redini’ e la sua concessione mediante avviso pubblico alla Pro Loco di Donada che lo aprirà al pubblico e sarà onerata di fare guardiania e manutenzione”. Fabio Pregnolato
Maura Veronese
In chiusura i lavori per l’attività outdoor in zona Oasi Barbagigio È in fase di ultimazione lo spazio per attività outdoor in zona Oasi Barbagigio, quale naturale collegamento con la pista pedociclabile realizzata in via IV Novembre. Il progetto di riqualificazione dello spazio sportivo, messo in campo dall’amministrazione Veronese, ha visto dapprima la realizzazione di un percorso/pista a forma di 8 e in un secondo momento dell’illuminazione pubblica nell’area (che in quella zona era quasi carente). Si è poi proceduto alla posa in opera e installazione di attrezzi e la preparazione dell’area post workout. “Un ringraziamento – ha scritto il primo cittadino Maura Veronese - alla Regione Veneto per il contributo erogato e finalizzato alla riqualificazione di questa area attrezzata, in particolare all’assessore regionale Cristiano Corazzari, e uno per il coinvolgimento e l’interesse alla progettualità anche al consigliere comunale Michele Capanna, da sempre sensibile a ciò che concerne il benessere fisico e la pratica sportiva”.
I lavori si sono resi possibili con la concessione di un contributo regionale di 25mila euro in aggiunta a risorse proprie del Comune per un totale di 118.200 euro. Per Veronese “un investimento importante per la salute e la socialità di tutti noi perché specialmente in tempo di pandemia abbiamo imparato ad apprezzare i benefici dello sport all’aperto”. (f.p.)
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Porto Viro
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Politica. Attacco di Roberto Luppi, ex assessore e candidato sindaco alle prossime elezioni
Polemica sull’affidamento del verde pubblico a una ditta padovana S
i scalda il termometro politi- le: “L’intento è di non volersene far co a Porto Viro, in vista della carico: a fondi stanziati per l’ultimachiamata alle urne del 2022. Ed è di zione, la sindaca denunciava l’abuRoberto Luppi, ex assessore e can- sività dell’opera alla Procura, provdidato sindaco alla prossima tor- vedendo all’abbattimento di quanto nata, un nuovo attacco all’operato sino a quel momento realizzato con dell’amministrazione Veronese. In evidente spreco di denaro dei contribuenti”. La manutenzione delle particolare, le critiche riguardano l’affidamento nel 2021 del servizio strade, “oggi sufficiente in centro e di conservazione e manutenzione assente nelle frazioni, fa parte della del verde pubblico per un periodo programmazione ordinaria: Verodi tre anni a una ditta padovana che nese si esalta, annunciando di avere destinato oltre aveva presentato 1 milione di euro un’offerta ribasAttacco a tutto tondo alle asfaltature, sata del solo 0,1%, all’amministrazione, cioè per occuparpari a 207 euro. dal gattile ai cantieri si di incombenti “Risulta evidente all’urbanistica ordinari, tuttavia - le parole di Luprealizzati in tutta pi - che ciò non favorisca le attività locali del settore. fretta a ridosso della fine del manCredo sia ridicolo che un’ammini- dato e in condizioni evidentemente strazione come la nostra non si sia non ottimali per lo specifico lavoro perché le strade si asfaltano d’estafatta qualche domanda, in quanto con questo ribasso non c’è nessun te”. Nell’urbanistica privata, di cui è vantaggio ma soldi sprecati e tolti titolare la stessa sindaca, secondo dalle tasche dei cittadini”. Altra questione, quella del gatti- l’ex assessore l’amministrazione sta
rallentando quanto a operatività, non per colpa dei dipendenti comunali ma per un’inefficiente organizzazione dell’ufficio; su quella pubblica (piano edilizia popolare) l’ex assessore si chiede perché i comuni di Rovigo e Adria abbiano avuto somme da milioni di euro per restauro immobili di proprietà oppure nuova costruzione, e Porto Viro no. Ed ancora: “Sperpero di denaro in opere pubbliche inutili – a detta dell’esponente - ciclabile di via IV novembre, area outdoor del Barbagigio, piazze San Giusto e Repubblica: finiti i tempi dei progetti faraonici, meglio agevolazioni a famiglie disagiate e partite IVA; per il restauro del ponte di Gramignara anziché 950.000 euro ne sarebbero bastati circa 150mila di concerto con il Consorzio di Bonifica”. Luppi conclude così: “I cittadini sono sempre più delusi e amareggiati dall’agire di questa amministrazione targata Maura Veronese e Doriano Mancin. Auspico che in questi ultimi mesi
di governo abbandonino quell’arroganza che finora ha caratterizzato la loro azione che si sta dimostrando dannosa per la città di Porto Viro. Questa città merita molto di più”. Fabio Pregnolato
Sopra Roberto Luppi
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Porto Viro
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Politica. Gennari:“La sindaca ed il suo vice disposti a tutto pur di apparire”
Eventi, sicurezza e protagonismo: botta e risposta al vetriolo
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a sindaca ed il suo vice disposti a tutto pur di apparire”. È il titolo di un comunicato diramato dalla lista di minoranza rappresentata dall’ex sindaco Geremia Gennari (nella foto): “Stiamo assistendo in questi ultimi tempi a un aggravarsi di una specie di sindrome di protagonismo e di delirio: azioni, dichiarazioni e scelte sono assolutamente incomprensibili vista la pericolosa situazione pandemica esistente in città, il tutto con il massimo sostegno del vicesindaco Mancin. Continuano ad organizzare al chiuso ed all’aperto, manifestazioni pubbliche e assembramenti: si veda il programma della rassegna teatrale e la pista da pattinaggio in Piazza della Repubblica, che ha prodotto assembramenti di qualche centinaio di persone per quasi due mesi. Ci chiediamo se questo modo di agire sia condiviso dall’intera maggioranza, considerato che poco tempo fa alcuni suoi assessori e consiglieri avevano già pubblicamente dichiarato sulla stampa ‘Natale in casa o saranno guai. Non si può andare avanti così’”. Gennari torna poi sulla questione annosa della disastrata via Bagatella, oggetto di un duro comunicato firmato da alcuni esasperati residenti della zona: “Abbiamo avuto modo di parlare con alcuni abitanti: ci limitiamo a riferire il nostro imbarazzo nel sentire l’umiliazione e il comportamento offensivo avuto dalla sindaca nei
La replica: “Gennari non ha alcuna idea e soprattutto proposta utile al bene comune”
loro confronti, tanto da farli dubitare persino di essere cittadini di Porto Viro. Pronta la replica del sindaco: “È evidente che l’ex amministratore Geremia Gennari, da molti anni a digiuno da ogni ruolo e responsabilità amministrativa, non ha alcuna idea e soprattutto proposta utile al bene comune: tutto ciò che è stato proposto e organizzato a livello comunale, dall’inizio dell’emergenza sanitaria in atto e fino ad oggi, è sempre stato realizzato e attuato nel pieno rispetto delle normative e delle disposizioni anti-Covid che si sono succedute, in un’ottica di convivenza ‘pacifica’ con questo virus”. Su via Bagatella “è stato semplicemente riferito che, trattandosi di una strada privata e non comunale, l’ente locale non deve (e non può) intervenire con una spesa pubblica
per la sistemazione della via”. Infine un invito ad alleggerire i toni: “Non so a chi si riferisca parlando di assessori e consiglieri in disaccordo con la sottoscritta. Forse è un ironico tentativo di pescare qualche consenso per formare un’improbabile lista che lo veda ancora come candidato sindaco alle prossime elezioni”. fabio Pregnolato
La città piange don Giulio Bertazzo È mancato il salesiano don Giulio Bertazzo, 85 anni di età, 67 di professione religiosa e 57 di ordinazione sacerdotale. Assieme a don Giuseppe Miele – ora missionario in Madagascar - fu uno dei fondatori dell’opera salesiana a Porto Viro, cha attualmente ingloba il centro giovanile San Giusto e la parrocchia di Scalon. Profonda e non di maniera la commozione a Porto Viro, dove don Giulio era ricordato con affetto soprattutto da chi è stato giovane negli anni ‘70 ed ’80. Scrive Nicoletta: “Sei arrivato a Donada insieme ad un uomo barbuto, con una scassata 126 verde e una vespa grigia: andavate per i bar ad invitare i ragazzi a venire all’oratorio. Noi ragazzini vi guardavamo pen-
sando: ‘Chi sono e cosa vogliono questi qua?’, ma poi ci hai fatto amare don Bosco, tra rimproveri, scappellotti e sfide a briscola, i campiscuola ad Obra in Vallarsa e poi a Valgrande”. Scrive invece l’appassionato sub Filippo: “Caro Giulio, mentre te ne andavi mi stavo immergendo sul Cristo Silente, le casualità della vita. Tu per me sei stato il Cristo, ma per nulla silente. Tu eri il prete delle canzoni di Jovanotti. Il tuo pensiero non è mai stato silenzioso, tutt’altro. La tua parola ed il tuo modo di porti, seppur garbati, non erano silenziosi. Tu, così fisicamente minuto, occupavi tutto lo spazio, non ti fermava nulla, non ti intimorivano i potenti o presunti tali, non ti intimorivano la politica ed i politici, se ti ponevi
un obiettivo non vi era modo di distogliere la tua attenzione dal raggiungerlo; eri un costruttore e sei riuscito, dal nulla, a creare il meraviglioso mondo di San Giusto. La tua era una bellissima missione che hai coltivato per ogni tuo giorno di vita terrena. Era impossibile non volerti bene. Nessuno potrà dimenticarti”. (f.p.)
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Porto Tolle
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Urbanistica. Approvato dal consiglio comunale il Documento Programmatico presentato da Crepaldi
Al via le manifestazioni di interesse per le varianti al Piano degli interventi È
stato approvato nelle scorse settimane il Documento Programmatico, presentato e illustrato nel corso del Consiglio comunale del 2 febbraio dall’assessore all’Urbanistica Raffaele Crepaldi. L’approvazione dà così il via al recepimento delle manifestazioni d’interesse dei cittadini che richiedano varianti al PI. “In questo modo – spiega l’assessore Crepaldi – il Comune predisporrà il Piano degli Interventi coinvolgendo i cittadini e imprenditori, veri portatori d’interesse del tessuto economico e sociale di Porto Tolle, al fine di compiere scelte strategiche per lo sviluppo del territorio comunale. Questo avverrà anche attraverso l’approvazione di quegli accordi pubblico-privati approvati con il PAT che non hanno preso avvio in sede di variante al Piano degli interventi, attraverso l’eventuale modifica di zone o edifici pubblici o di interesse pubblico, auspicando possano essere destinate ad uso turistico-ricettivo”. E continua: “Potranno essere accolte manifestazioni d’interesse riguardo il declassamento di aree edificabili in aree verdi, consentendo il contenimento dei costi per i proprietari, o quelle relative ad interventi su edifici agricoli non più funzionali con la possibilità di essere riconvertiti anche questi in turistico ricettivo”. Un altro caposaldo dell’azione amministrativa di Crepaldi è la questione inerente il Piano di Trasferimento: “Si tratta di uno strumento obsoleto e fermo da anni, che origina da un rischio idraulico che ormai non interessa più il nostro territorio, e che interessa in particolare Donzella, Ca’Tiepolo, Tolle e Scardovari. L’obiettivo principale rimane lo stralcio completo delle norme, ma vista la complessità di arrivare in tempi. Nel documento è inoltre prevista la possibilità di variare urbanisticamente un’area che sarà oggetto di una ristrutturazione di un complesso di oltre 40 immobili in via Turati di proprietà dell’ATER: “Si tratta di un progetto del valore superiore a 10 milioni di euro, che l’ATER di Rovigo all’interno delle opportunità date dalle norme per l’efficientamento energetico degli edifici, utilizzerà per edificare nuovi immobili in corrispondenza delle aree verdi delle attuali unità abitate, con-
sentendo una riqualificazione dell’intera zona.” L’assessore specifica infine: “Ho sempre ritenuto indispensabile che le scelte urbanistiche non siano calate dall’alto ma frutto di una concertazione con il territorio, i cittadini, i professionisti e tutto il tessuto economico. Questo ulteriore strumento continua nella strada della condivisione che spero sia di impulso a nuovi investimenti”.
Potenziati i servizi sociali con una nuova assunzione Una nuova assistente sociale a tempo pieno per l’area sociosanitaria del Comune di Porto Tolle. Si chiama Carlotta Zangarini, classe ’93, di Corbola, mamma di Pietro, che ha 5 anni, dopo aver frequentato il liceo classico di Adria, ha conseguito la laurea triennale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, in Scienze della Società e del Servizio Sociale. Un bel cambiamento, dunque, per i servizi sociali e i cittadini, che fino al 2021 potevano contare sulla presenza di un assistente sociale un solo giorno la settimana, e che ora disporranno della presenza full time di una figura specializzata che potrà intervenire su diverse questioni, come spiegato dalla stessa dott.ssa Zangarini: “Sarò a disposizione dei cittadini che abbiano bisogno di ascolto, che versino in situazioni di disagio socio-economico, lavorativo o assistenziale. Mi occuperò dell’analisi dei casi che si presenteranno
per dar loro una risposta individualizzata. Il mio ufficio fornirà un servizio di segretariato sociale, fornendo dunque informazioni sui servizi e sulle prestazioni sociali, sanitarie, educative, culturali, sia pubbliche che private presenti sul territorio. Assisterò i cittadini nella compilazione delle S.Va.MA e nel relativo inserimento in struttura residenziale, mi occuperò delle Impegnative di Cura Domiciliari e della loro organizzazione, collaborerò con l’ULSS5 per i casi seguiti dalle unità operative specifiche, e con l’Ambito Territoriale Sociale per le richieste del Reddito di Cittadinanza”. “Avere a disposizione un servizio di assistenza sociale continuativo risulta necessario– ha affermato il vicesindaco Silvana Mantovani -, specialmente per le conseguenze portate dalla pandemia a livello sociale ed economico”.
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Porto Tolle
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Pesca. “A due anni dal maltempo le cifre promesse non sono state liquidate”
Stato di agitazione per il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine I
l Consiglio di amministrazione del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine dichiara lo Stato di Agitazione della Categoria e chiede urgentemente la convocazione di una unità di crisi agli enti preposti, per le problematiche irrisolte che coinvolgono tutto il comparto ittico del delta, compresi i 1500 pescatori che fanno parte delle quattordici cooperative di pescatori, i cui vertici compongono il consiglio direttivo del consorzio di Scardovari. Diverse le motivazioni dello stato di agitazione, In primis l’annosa questione legata alla vivificazione delle lagune necessaria per gli allevamenti di cozze e vongole e l’interramento della bocca di Barbamarco che crea situazioni critiche per i pescherecci di Pila nel momento in cui devono uscire dalla laguna o rientrare dal mare. Oltre a questo, la preoccupazione legata alla modifica della nuova legge per contrastare il bracconaggio fluviale al vaglio della Camera dei deputati e infine il mancato arrivo dei contributi statali per la ricostruzione delle nuove cavane dei pescatori, distrutte per
effetto dell’evento meteo marino del novembre 2019. “Nonostante gli interventi per la vivificazione delle lagune siano partiti per poi arenarsi ad agosto, dalla ripresa proseguono a singhiozzo – afferma il presidente del Consorzio Luigino Marchesini -. Una situazione che i vertici del consorzio hanno fatto presente in occasione del Tavolo delle Lagune
Vari i motivi, tra cui la vivificazione delle lagune e l’interramento della bocca di Barbamarco convocato dalla Regione Veneto, ma che di fatto non ha risolto le problematiche legate nella Sacca di Scardovari, nella Laguna del Canarin e in quella del Barbamarco”. “Sono passati più di due anni e i nostri pescatori stanno ancora aspettando che le cifre promesse dopo l’evento meteo marino del 2019 siano liquidate – prosegue Marchesini-. Eppure i capanni sono stati tutti ricostruiti con i proprietari che si sono addossati le spese e la stipula di mutui di cui
Il presidente del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine Luigino Marchesini
stanno già pagando le rate, così come sono state presentate le rendicontazioni”. Altra preoccupazione per il comparto Ittico deltino è la modifica dell’articolo 40 della Legge 154/2016 per contrastare il bracconaggio fluviale: “Questo emendamento mette a rischio i nostri pescatori professionisti che operano nelle acque interne - prosegue Marchesini -. Abbiamo in programma un incontro con i relatori della 13esima Commissio-
ne permanente dell’Agricoltura alla Camera, dove la modifica è in discussione. Nel frattempo si sono mosse pure le associazioni di categoria per tentare di risolvere quella che sarebbe una palese ingiustizia nei confronti di chi svolge e potrebbe svolgere in futuro questa attività con serietà e professionalità”. Per quanto riguarda l’annosa questione della Bocca Sud di Barbamarco interrata, il vertice del Consorzio chiede di avere un ri-
Corazzari: “Al fianco dei pescatori per risolvere i problemi evidenziati” “Le preoccupazioni del Presidente del Consorzio Pescatori del Polesine sono pienamente condivisibili e, per questo, sono personalmente al fianco degli operatori del Consorzio per affrontare e risolvere i problemi di diversa natura che sono stati sollevati”. È quanto ha affermato l’assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari in risposta al Consorzio dei pescatori del Polesine. Di recente, ha spiegato Corazzari, “su mia sollecitazione si è riunito il Tavolo tecnico
per la vivificazione delle lagune, per riattivare i cantieri temporaneamente rallentati dall’emergenza Covid e dalla momentanea carenza di personale di alcune imprese. Allo stesso tempo, gli uffici della Protezione Civile Regionale stanno completando l’iter istruttorio per la liquidazione dei contributi a fronte dei danni causati dalle mareggiate. I tecnici della Regione, insieme alla Società Infrastrutture Venete, stanno lavorando per garantire il mantenimento delle necessarie condizioni di
sicurezza per la navigazione nella bocca sud della Laguna di Barbamarco”. Corazzari, ha poi dunque concluso: “Invito i responsabili delle Cooperative di pesca a proseguire nella proficua collaborazione, via via consolidatasi negli ultimi anni, per affrontare concretamente tutti i problemi evidenziati, con un approccio pragmatico e costruttivo, finalizzato al superamento delle criticità e allo sviluppo dell’intero comparto”.
scontro, dopo l’azione di Zaia che ha scritto una lettera al Ministero delle Infrastrutture dove chiedeva di intervenire anche nell’ambito delle iniziative connesse al Piano “Next generation Eu” per risolvere la tematica in modo permanente. Lo stato di agitazione è stato deciso dai vertici del consorzio di Scardovari dopo essersi incontrati con i rappresentanti delle associazioni di categoria Legacoop Agroalimentare Pesca, FedAgriPesca e Coldiretti Impresa Pesca.
Rosolina
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Toponomastica. Un intervento per migliorare la città con 147 nuovi cartelli
Al via il posizionamento della nuova segnaletica A
Rosolina l’Amministrazione comunale ha iniziato il posizionamento della nuova segnaletica toponomastica del centro cittadino. È in corso da alcune settimane un intervento di miglioria urbana, che vede la sostituzione nel centro storico della vecchia segnaletica toponomastica, con nuovi segnali indicativi delle piazze e vie pubbliche della città deltizia. “L’intervento - fa sapere l’assessore comunale ai lavori pubblici e al patrimonio Stefano Gazzola - si inserisce nel solco di una più ampia azione di miglioria della città, che questa amministrazione intende intraprendere, a cominciare dalla sostituzione, in questa prima fase, della cartellonistica viaria ammalorata e vetusta ed andando, in taluni casi, ad implementarla, come successo in alcune vie, dopo un’attenta
attività di censimento e monitoraggio del territorio”. Sono 147 i nuovi segnali posizionati per un importo complessivo di 12.500 euro, finanziati tramite fondi di bilancio comunale a seguito di una procedura telematica di affidamento, che ha visto coinvolti cinque operatori economici e, ad esito della quale, è risultata vincitrice la ditta Nuova Sisov Srl di Pieve del Grappa (Treviso). I cartelli recentemente posizionati, oltre al nome della via o della piazza dove sono collocati, riprendono altresì anche una riproduzione del nuovo stemma comunale. Gia’, perchè il Comune può fregiarsi di un nuovo gonfalone, così come adottato poco tempo fa, che è evocativo di origini, cultura e tradizioni di Rosolina. “La valorizzazione del territorio, la riqualificazione del centro, delle frazio-
ni e della località balneare, la miglioria del contesto urbano sono priorità - afferma il sindaco Michele Grossato - Per una città, a vocazione turistica, che vuole crescere, essere sempre più attrattiva e proiettata al futuro”. Marco Scarazzatti
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Una nuova pista di motocross per Rosolina Mare A Rosolina Mare è stata aperta una pista di motocross in riva al mare, lunga 1.600 metri, potendo ospitare anche prove del campionato internazionale d’Italia Eicma di supermarecross e supermarequadcross. Il Motoclub Rosolina Mare ha realizzato il percorso, che si snoda tra gli stabilimenti balneari Dal Moro, Sabbia e Mare, Al Granso, Belvedere, Blu Marlin Beach, i due moduli di spiaggia libera a nord e a sud di questi, ottenendo l’omologazione della pista da parte di tecnici federali. Secondo l’ordinanza firmata dal sindaco Michele Grossato, il Motoclub Rosolina Mare potrà svolgere le sue attività fino al 27 febbraio, che si concentreranno il martedì, mercoledì, sabato e domenica. Molto soddisfatto il presidente del Motoclub, Alessio Martinello, che assieme al sindaco Michele Grossato, ha evidenziato che la pista sulla spiaggia rappresenta un veicolo promozionale per la località, così come il tecnico federale Alessandro Zanni. Il circuito è stato ultimato durante le festivita’ natalizie, così da garantire tre giorni di allenamento ai team e le due gare di supermarecross a valenza internazionale. Il tracciato del 2021 è stato leggermente modificato, per aggiustare le problematiche tecniche emerse nelle gare, ma intanto tra le tante richieste d’informazione già pervenute, spicca quella del team Red Bull Ktm Factory Racing, del pluricampione Tony Cairoli, che lancerà nella Mx2, il promettente 19enne bassanese Mattia Guadagnini. (m.sca.)
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Ariano nel Polesine
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Turismo. In partenza numerose iniziative per valorizzare il patrimonio del Parco Delta del Po
Al via il progetto di promozione “Il sogno del doge” I
l progetto di Promozione “Il sogno del doge” già condiviso all’interno della OGD, all’interno dell’ente parco e della sua cabina di regia sta muovendo in questi giorni i primi passi che consistono nel rilevare una quindicina di percorsi ciclabili che toccano tutti i comuni del Parco del Delta Veneto con percorsi che saranno poi messi a disposizione dei comuni, degli IAT, dell’Ente Parco affinché chiunque voglia muoversi in autonomia, pedalando sugli argini del fiume o in mezzo a lagune e valli da pesca, lo possa fare con sicurezza trovando riferimenti sui luoghi dove potersi fermare per dormire, mangiare o fare acquisti e soprattutto avere un riferimento preciso, un SOS bike, da chiamare in caso di necessità. Altro elemento che si sta concretizzando è un welcome magazine, un giornale di benvenuto che dia modo agli ospiti di tutte le strutture ricettive di scoprire nelle sue diverse declinazioni un territorio costruito dal fiume e modellato dall’uomo. A breve partirà anche una corposa campagna di marketing sia sul mercato nazionale che su quello straniero anche attraverso l’implementazione del portale di destinazione (www.visitdeltapo.it), la stesura di un piano editoriale per tutte le stagioni, la stampa di brochure tematiche, le campagne sui social, suppor-
A breve partirà anche una corposa campagna di marketing sia sul mercato nazionale che su quello straniero, la stesura di un piano editoriale per tutte le stagioni, la stampa di brochure tematiche, le campagne sui social
tate dalla realizzazione di video turistici. Saranno previste anche attività di promozione e comunicazione attraverso l’organizzazione di educ tour con giornalisti, influencer, blogger e tour operator, la partecipazione a fiere di settore ed a manifestazioni sul territorio. Un fitto calendario di escursioni farà da attrattore per il turista di prossimità e per quelli che arrivano da luoghi più lontani favorendone il pernottamento. “Insomma di carne al fuoco ce n’è molta e la voglia degli operatori turistici di ripartire dopo due anni di incertezze è davvero tanta” fa sapere Fabio Biolcati di Deltapoolservice che ha sede
ad Ariano nel Polesine e a cui fanno parte un numero importante di operatori del territorio. “Nel pacchetto – aggiunge- sono previsti anche i musei aperti, gli orari delle escursioni, storia dei prodotti tipici e tanto altro per far conoscere nel migliore dei modi un territorio che l’Unesco riconosce come Riserva della Biosfera. Per far conoscere i prodotti tipici saranno organizzati nei villaggi turistici e negli hotel momenti eventi mirati per far assaporare le tipicità del Delta come il riso, il radicchio, le vongole o le cozze, il formaggio, il miele e la birra di riso”. Guendalina Ferro
Allarme avvelenamento cani: cresce la preoccupazione Cresce la preoccupazione in tutta la provincia di Rovigo e in particolar modo ad Ariano nel Polesine, da dove giungono sempre maggiori segnalazioni da parte di privati cittadini sulla morte dei propri cani per avvelenamento. L’ultimo caso è quello di Sunshine e Crystal, che hanno perso la vita in una frazione del Comune di Ariano del Polesine. Le cagnoline hanno iniziato a stare male dopo una passeggiata in giardino nel mattino e sono decedute poche ore dopo nonostante il tempestivo intervento del veterinario, che ha constatato che la morte è stata provocata dall’ingerimento di una dose massiccia di lumachicida. L’ingestione di questa sostanza è altamente tossica e nella mag-
gior parte dei casi causa una morte atroce. I primi sintomi sono la schiuma alla bocca, crisi convulsive, forti tremori muscolari, fauci serrate e movimenti involontari. “Va ricordato che per il Codice penale, - commenta Gabriella Gibin, presidente del Coordinamento Tutela Diritti Animali Rovigo - chiunque provoca la morte o la
lesione a un animale è punito con la reclusione e con una multa fino a 30mila euro. La legge specifica che la stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se da questi fatti deriva la morte dell’animale”. “Purtroppo queste sostanze si consigliano ancora troppo spesso e vengono venduti senza l’obbligo di esibire permessi o licenze omettendo le conseguenze che possono causare alle persone, agli animali e all’ambiente – continua Gibin, che conclude -. Questi gesti vili e spregevoli vanno condannati e denunciati sempre”.
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Taglio di Po
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Il punto con l’assessore Boscaro. Impegno nel supporto alle famiglie in difficoltà
“Un anno impegnativo per i servizi sociali” “I
l 2021 per l’ambito dei servizi sociali del nostro Comune, è stato un anno particolarmente impegnativo”. A dirlo è l’assessore Silvia Boscaro. “Numerose situazioni di disagio si sono acuite ancor di più: per alcune famiglie, fortunatamente, l’emergenza economica derivante da quella sanitaria è scomparsa, ma per una buona parte è divenuta quotidiana. Il 2021 è partito quindi con l’erogazione di 57.801,18 euro di buoni alimentari, spendibili negli esercizi commerciali del paese. Con successivo Decreto Legge del 25 maggio 2021 la Presidenza del Consiglio ha destinato ulteriori fondi, per un totale di 30 mila euro, che abbiamo scelto di destinare alle famiglie in difficoltà in due tranche. L’ordinaria attività dell’ufficio è proseguita con l’erogazione di contributi per il pagamento delle utenze e affitti. Sono stati altresì avviati, nei mesi estivi, quattro tirocini di re-inserimento lavorativo in affiancamento al servizio di manutenzione per la gestione del verde e aree comuni. Abbiamo inoltre aderito al progetto di lavori di pubblica utilità per l’impiego di due cittadini”. È stato implementato il Servizio di Assistenza Domiciliare: “Da diversi anni il Comune organizza il servizio di consegna a domicilio dei pasti: per sei giorni a settimana viene consegnato all’utente, che ne fa domanda, un pasto completo al giorno. Dal 9 agosto il servizio è stato aumentato: i pasti e la loro consegna sono organizzati non più da una ditta esterna, ma direttamente dal Consorzio Isola di Ariano Servizi Sociali e vengono consegnati a casa direttamente dagli operatori socio-sanitari che svolgono il Servizio di assistenza domiciliare. Il progetto favorisce l’integrazione dei servizi sociali e offre quindi un servizio più completo in grado di offrire una sicurezza maggiore anche per la gestione delle fragilità degli utenti” fa sapere l’assessore, che parla di “un cambiamento necessario, che rientra in un piano più ampio di programmazione degli interventi della rete domiciliare”. È stata inoltre assunta, attraverso una convenzione con il Ciass, una nuova assistente sociale, a supporto delle attività dell’ufficio, per un totale di 24 ore settimanali.È proseguita la
collaborazione con il Comune di Adria, capofila d’ambito Ven19, per il monitoraggio dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza e misure di contrasto alla povertà.”È partito il progetto per lavori di pubblica utilità, con l’impiego di due persone per 20 ore settimanali. All’asilo nido comunale è iniziato il primo Reddito di inclusione attiva, a supporto delle operatrici del nido, finanziato con i fondi regionali”.
“Il personale dell’ufficio Servizi Sociali è impegnato, assieme agli altri Comuni dell’ambito territoriale sociale di Adria, nella stesura di bandi di progetti che riguardano politiche su minori e giovani inclusione e disabilità, prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti e emergenze abitate. Il tutto secondo quanto previsto dal calendario per l’accesso ai fondi del Pnrr” conclude. (m.s.)
Preoccupazione per i sigilli all’Autodromo di Adria Il caso della chiusura dell’Autodromo di Adria ha finito con l’avere ripercussioni anche sulla vicina Taglio di Po. Anche la cittadina che si trova nel cuore del Delta del Po ha motivo di non dormire sonni tranquilli. Per questo il vicesindaco Alberto Fioravanti ha deciso di convocare un incontro con gli albergatori e ristoratori. “Taglio di Po è un paese molto vivo dal punto di vista ricettivo ed è inserito in un territorio particolare, come quello del Delta del Po - ha sottolineato Alberto Fioravanti -. Sappiamo tutti quanto, però, sia difficile vendere i nostri prodotti e la notizia giuntaci da Adria senza alcun dubbio ha portato un grande disappunto oltre che molta preoccupazione nel comparto turistico-alberghiero”. Alcuni albergatori tagliolesi hanno sollevato il problema della stagionalità e del rapporto continuativo con il personale che, tra una chiusura e l’altra, vengono meno. “Credo ancora fortemente nelle potenzialità del nostro territorio – dice un’albergatrice -, al di là della presenza dell’autodromo o meno. Da tre anni, però, questo impianto automobilistico internazionale ci portava molti clienti sia italiani che esteri. Un indotto importante, non solo per quello che riguarda le strutture ricetti-
ve”. Un ristoratore sottolinea che “l lavoro con l’autodromo era un surplus. Ne sentiremo sicuramente la mancanza a lungo termine”. La sospensione delle attività all’autodromo di Adria ha dunque creato effetti negativi che riguardano da vicino l’economia del territorio basso polesano. Sulla questione la Regione vigila. “È sicuramente una vicenda che ha una ricaduta impattante per quello che riguarda l’economia nell’ambito turistico e ricettivo, oltre che per la struttura stessa - commenta l’assessore regionale al Territorio, Cristiano Corazzari -. La Regione rimane vigile sulla questione. Di certo ci saranno delle iniziative che verranno prese in consiglio regionale, per sensibilizzare le istituzioni a tutti i livelli, nei limiti dei propri ambiti”. (m.s.)
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Campagna vaccinale. L’85% della popolazione polesana ha ricevuto la dose booster
Ulss 5 Polesana in testa: è record per le vaccinazioni pediatriche M
entre gli ultimi dati sembrano confermare che il picco della quarta ondata di Covid sia ormai alle nostre spalle, continua il grande impegno dei medici e del personale sanitario nella campagna vaccinale anti-Covid, ma anche quello della popolazione nell’aderirvi, bambini compresi. In particolare, sono davvero molto buone le notizie in merito alla situazione sanitaria del rodigino, dove l’azienda Ulss 5 Polesana è in testa rispetto ai dati regionali in merito alle somministrazioni vaccinali anti-Covid pediatriche: se infatti il Veneto registra circa il 32% dei vaccinati tra i 5 e gli 11 anni con almeno una dose, la provincia di Rovigo vede ben il 39% dei bambini già coperti dalla vaccinazione; dato, quest’ultimo, in costante crescita, al punto che si stima potrebbe salire al 41% entro la fine del mese di febbraio, considerando le prenotazioni già effettuate sull’apposito portale web dell’azienda sociosanitaria della provincia di Rovigo. Un record certamente positivo, dunque, quello dell’Ulss 5 Polesana, che fa capire come la popolazione abbia accolto favorevolmente il consiglio di medici e pediatrici, comprendendo l’im-
In base alle prenotazioni, si stima che entro la fine del mese di febbraio il 41% della popolazione tra i 5 e gli 11 anni sarà vaccinata portanza dell’adesione alla campagna di vaccinazione anti-Covid anche da parte dei più piccoli. Buoni anche i dati in merito alla somministrazione dai 12 anni in su della dose booster, effettuabile dopo quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo vaccinale: nella seconda settimana di febbraio, infatti, l’85% della popolazione eleggibile per la provincia di Rovigo aveva ricevuto la terza dose vaccinale, con ben 146.880 dosi somministrate dall’inizio della campagna vaccinale alla data di venerdì 11 febbraio. Alla stessa data, erano invece 198.406 le prime dosi somministrate alla popolazione e 189.238 le seconde, per un totale di 539.107 dosi. Gaia Ferrarese
Bracconaggio, Zanoni (Pd): “Servono più controlli” “Grazie ai carabinieri forestali del Soarda e del nucleo Cites per i controlli antibracconaggio. Per ridurre questo fenomeno servirebbero maggiori controlli che passano da un incremento delle risorse che la Regione, però, si ostina a negare”. Andrea Zanoni, consigliere del PD, commenta così l’operazione dei militari, in collaborazione con Lipu e Cabs. “In Veneto sono state denunciate sei persone, sequestrati 24 esemplari di avifauna morti, inclusa un’oca selvatica specie non cacciabile, due fucili e quasi 10mila munizioni detenute da due persone senza licenza. Inoltre dai controlli sulla tracciabilità della selvaggina è stato scoperto un ristorante dove venivano proposti piatti a base di specie protette, tra cui alzavole, non commercializzabili ai sensi della legge quadro sulla caccia”. “Il Delta è una delle sette ‘zone calde’ individuate dal Piano nazionale antibracconaggio - ricorda - Per questo anche nell’ultimo bilancio avevamo proposto un finanziamento di 50mila euro per le attività di vigilanza delle guardie provinciali della provincia di Rovigo, così da acquistare i mezzi, attualmente non esistenti, per raggiungere le postazioni di caccia e fare i dovuti controlli. Stessa sorte per stanziamento di 100mila euro a titolo di rimborso per le Guardie venatorie e zoofile volontarie che operano a titolo completamente gratuito nella lotta al bracconaggio in tutto il Veneto. Questo mentre in tre anni è stato garantito oltre un milione di euro alle associazioni venatorie, fondi inutili che non portano ad alcun risultato sul fronte del contrasto al bracconaggio. Nel Piano faunistico venatorio non hanno accettato mio emendamento per rendere accessibile alla vigilanza le valli private di caccia: serve suonare il campanello per farsi aprire il cancello con lunghe attese che rischiano spesso di vanificare i controlli”.
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Politica. A Diego Crivellari la delega “identità e cultura” nel Pd regionale
“Dobbiamo mostrare con orgoglio la nostra idea alternativa di Veneto” U
na nuova idea di Veneto, alternativa alle destre, che sappia affrontare le sfide del presente, guardando al futuro. È con questo spirito che Diego Crivellari, già deputato, attualmente presidente del Cur, ha accettato la delega “identità e cultura”, assegnatagli dal nuovo segretario regionale del Partito Democratico Andrea Martella. “Il Partito Democratico del Veneto mi ha assegnato la delega a cultura e identità - racconta -. Insieme al segretario Martella, in vista delle elezioni 2025, vogliamo rafforzare l’identità del partito regionale. È necessario far sì che il Pd veneto non venga percepito come una mera appendice del partito nazionale. Non possiamo imitare le posizioni della Lega: tra la copia e l’originale è ovvia la scelta dell’elettore. Il Pd deve intestarsi una narrazione alternativa, rispetto alla Lega e al centrodestra. Siamo una regione ricca e creativa, abbiamo imprese innovative e università prestigiose. Il Veneto è solidale, grazie a migliaia di cittadini impegnati in attività di volontariato, sociale e culturale”. “Ci troviamo davanti a una realtà sociale articolata - prosegue Crivellari -, che non necessariamente dobbiamo consegnare alla destra e alla retorica leghista.
“Insieme al segretario Martella, in vista delle elezioni 2025, vogliamo rafforzare l’identità del partito regionale”
Diego Crivellari
Dopo il referendum sull’autonomia Zaia ha portato a casa poco o nulla. Vogliamo immaginare a un viaggio politico nel territorio, richiamando figure come il polesano Giacomo Matteotti per l’antifascismo. Una realtà policentrica, come il Veneto, lascia un’eredità pesante, anche dal punto di vista storico-culturale. Il tema è come attualizzare questa eredità, come renderla un messaggio politico vivo che possa aiutarci, come centrosinistra, a ribaltare il pensiero delle destre, che si connotano per un localismo esasperato e la paura del diverso. Il PD deve
tornare a dialogare con il tessuto socio-culturale veneto”. “Il programma - conclude Diego Crivellari - è necessario ma non sufficiente. Dobbiamo mostrare la nostra idea complessiva di Veneto, indicando valori e prospettive temporali. Il nostro tempo ci pone davanti grandi sfide, come i cambiamenti climatici e il Pnrr. E’ necessario un cambio di passo, che certamente il segretario Martella saprà fare. Servono alleanze non solo politiche, ma anche con le forze socioeconomiche del territorio”. Giacomo Capovilla
La polesana Barbara Braghin nel calendario curvy di Umberto Perrera È uscito il calendario 2022 dello stilista Umberto Perrera. Tra le protagoniste, c’è anche la rodigina Barbara Braghin. Perrera ha scelto un modello e nove modelle, tra cui sette curvy e due cosiddette regular. “Si tratta della 25° edizione del mio calendario ed è la prima con le modelle curvy - afferma Perrera -. Il 2022 è l’anno delle modelle formose”. Tra i volti fotografati, quello del modello Kevin Hurtado, delle modelle Eleonora Molgora e Annette Stah, le sette curvy: Elisabetta Giordano, Elisabetta Baviera, Maria Letizia Somma, Claudia De Martino, Francesca Angelo, Nausicaa De Rosa e appunto Barbara Braghin. A immortalare le modelle, il fotografo Claudio Li Calzi. Barbara Braghin è stata scelta per rappresentare il mese di agosto 2022.
“Sono molto felice di questa esperienza - afferma la modella, giornalista e blogger polesana -. Il mondo della moda mi piace da sempre. Fin da giovanissima guardo le sfilate e gli abiti indossati dalle top model, soprattutto quelle degli anni Novanta. Finalmente anche in Italia lo stereotipo di modella sta cambiando, sia per la taglia, sia per l’età. Per me è un sogno realizzato. Il messaggio che voglio lanciare a tutti è di volersi bene e di fare le cose ci piacciono. Ringrazio Umberto Perrera per l’opportunità e sono certa che il 2022 sarà ricco di belle sorprese”. Perrera racconta che “l’idea mi è venuta guardando alcuni profili sui social e ho visto delle foto di queste modelle curvy, davvero molto belle. Sono donne prosperose, ma ben proporziona-
te. Quindi ho deciso di creare per loro dei vestiti e di fare anche il calendario. Ho organizzato l’estate scorsa una sfilata al lago d’Orta, con le modelle curvy, dove ha partecipato anche Barbara Braghin. Nel mese di dicembre ho invitato le modelle ad uno shooting fotografico, per realizzare il calendario”. (m.c.)
Territorio
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Il viaggio della memoria. “Mi piacerebbe presenziare ad una delle prossime commemorazioni”
Elena, nipote di Matteotti, a Rovigo e in Polesine sulle orme del nonno A
lla scoperta delle radici del nonno Giacomo Matteotti. Un viaggio a ritroso nel passato, per conoscere i luoghi di origine del padre dei socialisti. Elena Matteotti, 62 anni, residente a Roma, si è recata di recente a Rovigo. “Sono arrivata in treno e mi hanno subito accompagnato nella piazza dedicata a mio nonno. Quindi ho visitato la casa museo di Fratta - racconta la figlia di Matteo Matteotti, uno dei tre figli di Giacomo -. Fin da quando ero bambina nessuno mi ha mai voluto dire nulla del nonno. Era un nome tabù. Non ho mai capito il motivo per il quale mi è sempre stata nascosta quella che fu la sua vita. Qualche anno fa ho letto un bellissimo libro, dedicato alle lettere che si scrivevano Giacomo e la moglie Velia. Da lì è iniziata la
“Fin da quando ero bambina nessuno mi ha mai voluto dire nulla del nonno. Era un nome tabù” mia ulteriore curiosità, che avevo messo da parte in un cassetto, in attesa di essere pronta a conoscere la storia di un personaggio, il cui cognome non lo nascondo è impegnativo da portare. Sono andata a vedere il tempio della Rotonda a Rovigo”. Elena Matteotti è stata ospite del mulino Al Pizzon, accolta dai proprietari Giuseppe Marangoni e Donatella Girotto, con la figlia Laura. La sera ha cenato con Mario Cavriani, presidente della Minelliana e Enzo Bellettato del gruppo culturale Il Manegium. Il sabato invece è stata a pran-
Giacomo Matteotti e sopra Elena Matteotti
zo, assieme a Giancarlo Moschin (presidente dell’associazione Giacomo Matteotti di Rovigo) e la moglie. “Quando mio padre era a Montecitorio come deputato, non ho mai avuto l’occasione di entrare con lui. L’ho fatto diversi anni dopo, con un’altra persona. Nella casa museo Matteotti ho sentito un forte senso di oppressione, in quanto avvertivo la sofferenza che si è patita nella casa di mio nonno. Mi piacerebbe presenziare ad una delle prossime commemorazioni. Mio figlio c’è stato e mi ha confessato di avere pianto, visto che si tratta di una giornata molto toccante. Ho visitato anche la tomba di famiglia e devo dire che mi aspettavo fosse più “importante”, invece è assai semplice, forse troppo, visto che si tratta pur sempre della tomba di un uomo che ancora oggi è molto conosciuto in tutto il mondo”. Marco Scarazzatti
In arrivo una pioggia di fondi per celebrare il centenario della sua morte Pioggia di soldi in arrivo per il centenario della morte di Giacomo Matteotti. La Commissione Bilancio del Senato ha dato il via libera alla manovra, nella quale sono stati inseriti 800mila euro per la promozione della figura del martire socialista di Fratta Polesine, ucciso dai fascisti il 10 giugno 1924. Molto soddisfatto Riccardo Nencini, senatore socialista, che ha spiegato cosa accadrà nei prossimi tre anni, in vista appunto della grande commemorazione, attesa, per il secolo trascorso senza Matteotti. “La legge prevede anche interventi di natura immobiliare, che andranno a ricadere sulla casa museo di Fratta. Hanno firmato tutti i capigruppo, anche quelli dell’apposizione”. Nencini sottolinea come siano ben due le strade intraprese per onorare al meglio Giacomo Matteotti. “Negli esercizi finanziari 2022 e 2023 verran-
no messi a disposizione 500mila euro per la casa museo Matteotti di Fratta, mentre altri 800mila euro, sempre suddivisi tra il 2022 e il 2023, serviranno come fondi per la digitalizzazione di documenti e archivi esistenti, convegnistica, più tutto quello che è utile a far rivivere il padre del socialismo italiano. A beneficiarne saranno in primi, tutti i luoghi che hanno visto la presenza di Matteotti, quindi: Fratta, Roma, Padova e Cefalù dove subì un attentato, Riano dove venne rinvenuto il corpo senza vita, Villamarzana primo Comune nel quale fu sindaco e dove è stato consigliere comunale e provinciale”. La giunta comunale frattense, anche se in scadenza di mandato, è al lavoro per mettere Fratta al centro di una grande attenzione mediatica. Riccardo Nencini si è detto disponibile a fare da intermediario, per portare in Polesine il Presidente della Repubblica, nel giugno 2024.
Cultura
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Silly Mountains. Il film si intitola “Through the looking glass”
Il sogno di un gruppo di giovani: girare un film nel Delta e in Polesine
I
n Polesine è nato Silly Mountains, un collettivo composto da giovani creativi con studi classici alle spalle. Tra i tanti sogni nel cassetto, quello di realizzare un film. Loro sono Giorgio Fraccon, Pietro Grisotto, Andrea Colacicco, Luca Spadon, Lorenzo Callegaro e Luca Bardelle. Competano il collettivo la brindisina Morena Sorrentino e l’emiliano Simone Bulgarelli. Questi giovani di talento stanno portando avanti un progetto indipendente, per l’autoproduzione di un film intitolato “Through the looking glass”. Una volta completamente finanziato, il film sarà ultimato in Polesine e nel Delta del Po. “Through the looking glass - spiega Fraccon - segue le vicende di un giovane superstite in un mondo desolato, che tenta di condurre una vita normale. Mentre si confronta con terribili sogni e momenti di ancor peggiore veglia, una creatura dall’aspetto familiare inizierà a dargli la caccia. Il film riflette sugli aspetti oscuri del rapporto con l’altro, con noi stessi e su come la realtà non possa esser altro che illusione e l’illusione realtà”. A curare la sceneggiatura saranno Colacicco e Callegaro. “Scrivere Through the looking glass- dicono - si è rivelato uno stimolante esperimento concettuale. L’opera si presta a un uso innovativo dei dialoghi. Abbiamo la possibilità di raccontare la storia attraverso i dettagli e le sfumature psicologiche del personaggio, combinando pensiero e azione nell’ambiguità di una narrazione introspettiva che si
“Abbiamo deciso di aprire una campagna di crowdfunding per finire il film, realizzare alcuni costumi e locare alcuni ambienti”
piega al flusso filmico”. E ancora: “Abbiamo deciso di aprire una campagna di crowdfunding per finire il film, realizzare alcuni costumi e locare alcuni ambienti”. Fraccon, studente di cinema all’Alma Mater di Bologna, svolge da cinque anni la professione di articolista e critico cinematografico per “NewsArt” e “Cinewriting”. Digital artist su Instagram, è stato regista teatrale e autore di svariati cortometraggi, come Exitium, che vanta più di 11mila visualizzazioni sul web e svariati premi. Grisotto, anche lui iscritto all’Alma Mater, stretto collaboratore di Fraccon, ha già preso parte ad Exitium come protagonista. Spadon, studente dell’Itis Viola, ha alle spalle esperienze di attore in “Exitium” e nel docufilm “Dove mi porta il fiume”. Colacicco, anche lui universitario a Bologna, con diverse esperienze teatrali, è stato lo sceneggiatore di Exitium. Callegaro, diplomato al liceo classico Bocchi-
Galilei, ha pubblicato alcuni lavori sul proprio profilo Wattpad e ha partecipato al concorso di narrativa NeroPremio. Bardelle, diplomato in pianoforte al conservatorio Buzzolla, selezionato per il Mata junior di New York, ha composto il brano “Hybris” risultato tra i vincitori del Penn state young composers contest in Pennsylvania. Già compositore della colonna sonora di “Exitium”, torna in qualità di musicista in “Through the looking glass”. Sorrentino studia cinema all’Alma Mater, digital artist sul web e disegnatrice, si occupa delle sequenze animate del film. Bulgarelli, attualmente iscritto all’Accademia di cinema Florestano Vancini di Ferrara, ha frequentato il corso di recitazione Rosencratz&Guildenstern, grazie al quale ha affinato la sua indole artistica prendendo parte a svariati progetti come attore. Doppiatore, in “Through the looking glass” presterà la voce ai due protagonisti. Melania Ruggini
Un nuovo gruppo di lettura nella biblioteca di Porto Tolle A Porto Tolle è nato un gruppo di lettori voraci che si ritrova una volta al mese per parlare di libri. Quindici agguerritissimi partecipanti, 12 donne e 3 uomini riuniti con il solo scopo di leggere di tutto e di più, sotto la guida della bibliotecaria. Tanti i motivi che li hanno spinti a partecipare con enfasi alle riunioni del gruppo: un blocco del lettore, la voglia di scoprire autori e generi nuovi, il desiderio di iniziare a leggere di più, il voler condividere i pensieri e le emozioni che solo un libro può dare. La prima lettura è stata “Accabadora” di Michela Murgia. È stata molto apprezzata la delicatezza
dell’autrice nel trattare temi molto ostici come l’eutanasia e l’adozione. Un’accesa discussione ha visto i partecipanti in una lettura ad alta voce degli ultimi passaggi del libro per analizzare la storia nel dettaglio. Nel mese di dicembre si è scelto di leggere libri diversi del commissario Maigret di Georges Simenon, tutti presenti nella nostra biblioteca. È stato gradito lo stile semplice della scrittura e la scorrevolezza. Un libro consigliato a chi cerca un giallo leggero, classico ma comunque molto avvincente. Al momento i lettori sono impegnati con la lettura di “La zia
Marchesa” di Simonetta Agnello Hornby, libro del quale discuteranno nel prossimo incontro del 16 febbraio. I partecipanti del gruppo sono tra i pochissimi fortunati a sapere chi sarà il protagonista de “L’incontro con l’autore” del 26 marzo 2022, hanno iniziato un percorso che li porterà a vivere appieno questo evento dalle prime file. Ad aver appoggiato l’iniziativa, l’assessore alla Cultura Silvana Mantovani e Anna Bovolenta, la bibliotecaria orgogliosissima dei suoi lettori che da anni aspettavano l’occasione di avere un’occasione d’incontro tutta per loro.
Sport
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Delta Porto Tolle. Intervista al dg Lorenza Visentini
“Vogliamo fare un girone di ritorno sorprendente” L
a prima gara del 2022, seppur amichevole, ha visto un prestigioso successo del Delta che ha vinto 2-1 contro la Spal formazione di serie B. Nella prima gara, ufficiale, è arrivato un pareggio nel derby contro l’Adriese, che veleggia in zona play off. Un altro pareggio aveva caratterizzato l’ultima gara del 2021, in extremis contro il Cjarlins. Se l’obiettivo di inizio stagione era quello di stare nel gruppo delle squadre play off, ora è ridimensionato? “Nessun obiettivo ridimensionato - dice Lorenza Visentini, direttore generale del Delta Porto Tolle -. Da sempre il girone di ritorno comporta sorprese e noi lavoreremo per esserlo in positivo. Lo scorso campionato siamo riusciti a risalire la classifica giocando per tre mesi ogni tre giorni con una rosa corta e dai play out per pochi punti non siamo rientrati nei play giorni, quindi nulla è impossibile: conta solo il lavoro e la giusta mentalità.” Come si è spiegata un fine anno
così nero, con tre sconfitte in 5 partite? “Tutte le sconfitte hanno una motivazione. Abbiamo perso sicuramente due elementi di spessore come Strada e Djuric, abbiamo fatto quattro uscite nel mese di dicembre (Santi, Abrefah, Manari e Bonini), che non abbiamo sostituito nell’immediato, abbiamo fatto partite dove anche la fortuna a volte ci ha completamente girato le spalle e alcune le abbiamo perse per demerito nostro. Dobbiamo mettere un punto e voltare pagina, la società si sta muovendo con nuovi innesti (sono già arrivati Pasquini, Pierfederici e da ultimo Layousse, ndr) e la volontà dei ragazzi è di sicuro quella di fare un ottimo girone di ritorno”. Il 2002 è iniziato col derby con l’Adriese, terza in classifica: la sorprende? “No non mi sorprende, la rosa è di tutto rispetto ha individualità molto importanti per la categoria e mister Vecchiato ha dimostrato negli anni
Sopra Lorenza Visentini
di essere uno tra i migliori della serie D”. Che promesse fare ai tifosi deltini? “I tifosi deltini sono sempre al nostro fianco, sanno che lavoriamo per il bene della squadra, sanno che abbiamo costruito una rosa giovane e ne accettano i pro e i contro. Sicuramente mi sento di promettere che l’impegno di tutti non mancherà e che cercheremo di fare di tutto per onorare sempre la maglia.” Cristiano Aggio
Anche l’Avis Taglio di Po ai 90 anni della “Cinque Mulini” C’erano anche i podisti dell’Avis Taglio di Po a festeggiare i 90 anni della “Cinque Mulini”, la storica e spettacolare corsa campestre di San Vittore Olona a Milano, una delle gare più importanti della specialità a livello internazionale. Così, Brahim Taleb, ha chiuso i 6200 metri, con un terzo posto assoluto (20,18”) e la vittoria nella categoria M40, fascia d’età che vede anche il buon quarto posto dell’altro avissino Saaid El Bouhal. Vittoria per Gabriele Beltrami (Pont Saint Martin, 19’,40”), secondo Simone Peyracchia (Podistica Valle Varaita
(19’,44”): per Taleb, che ha preso parte a due Olimpiadi nei 3000 siepi, un esordio in maglia rossa che fa ben sperare per il futuro. Molto combattuta la categoria degli M65 che ha visto l’ennesimo arrivo serrato ed il terzo posto del rodigino Maurizio Marchetti che sui 4200 metri, con il tempo di 16’,48”) si piazza dietro Angelo Calogero (Zeloformagno, 16’,39”) e Martino Palmieri (Euroatletica 2002, 16’,42”). Bene anche il giovane polesano della Discobolo Rovigo, Andrei Neagu, che al cospetto dei migliori ju-
niores italiani coglie un bel quinto posto: 6200 metri corsi per la categoria che ha visto la vittoria di Stefano Benzoni (Atl. Valle Brembana) in 19’,03” mentre il tempo finale di Neagu è stato di 19’,43”). Per quanto riguarda le gare assolute vittorie africane con il primo posto al femminile della keniana Teresiah Gatieri (19’,40”) mentre la prima delle italiane è stata Anna Arnaudo, quinta con 20’,20”; peccato per il ritiro, causa problemi respiratori, della nostra Nadia Battocletti che stava facendo gara di testa. (c.a.)
Grandi risultati per il Ranch del Mare L’associazione sportiva Ranch del Mare di Barricata,stupisce per i risultati conseguiti alla prima tappa del secondo trofeo Bitless che si è svolto a Trecenta alla Bisa Resort. Il concorso ippico ha visto impegnati atleti della provincia di Rovigo, Ferrara, Verona, Padova e Vicenza. L’evento, prima tappa delle tre previste dal trofeo che include i circoli della provincia di Rovigo e Ferrara, è nato da un’idea degli Istruttori Chiara Angelini e Fausto Sturaro, gestori del circolo Ippico Ranch del Mare a Barricata di Porto Tolle. “Lo scopo è quello di promuovere un equitazione agonistica che mette l’attenzione sul benessere del cavallo e vuole diffondere cultura equestre” ha commentato Angelini. Questi i migliori risultati della ventina di allievi e 11 cavalli che si sono cimentati nelle diverse categorie: gimkana, dressage, jump. Melissa Maistrello e Athiliom, 1 class. Jump90,Alessia Crepaldi e Rasian 1 Class dressage per Carla Medei e Rasian 1 class Jump 70,Ludovica Madella e Quincy 2class Gimkana, Aida Bernusso e Chanel 1 class jump 50,Kimberly Zanellato e Alba 2 class jump. 70 e 2 class Jump 50, Asia Greguoldo e Chanel 2 class jump 50 e 3 class jump 70,Francesca Piersanti e Nico 2 class dressage. Le prossime tappe saranno previste una a Cona,nella provincia di Ferrara e la finale a Porto Tolle. (gu.fe.)
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enedetti il Presidente al Quirinale e Draghi a palazzo Chigi, vale a dire la strana coppia che incarna lo stellone italico, ciascuno con il suo fardello di delusioni e coraggio, la politica torna a guardare l’orizzonte locale con più dubbi che certezze. La prima verifica sono le amministrative in arrivo in tre capoluoghi: Padova, Verona e Belluno. La sensazione è che, ciascuno a modo suo, tutti i protagonisti stiano cercando di arrivare all’altra sponda del fiume. Con fatica. Prendete il Pd. Come ha detto un comico, e i comici vanno sempre ascoltati perché come gli aruspici tirano fuori le budella e leggono il futuro, a sinistra Letta ha fatto finta di essere morto per poi svegliarsi e sostenere di aver vinto. Magari ha ragione: del resto anche l’orologio rotto due volte al giorno segna l’ora giusta. Al centro, ma si fa per dire perché ormai la scena è fluida, ci sono i Cinque stelle, o meglio quel che ne resta, che – a proposito di metafore acquatiche – sembra i naufraghi della zattera della Medusa, co-
#Regione Il Punto
A metà del guado di Antonio Di Lorenzo
stretti a mangiarsi l’un l’altro per sopravvivere. Se proseguono così, e nel Veneto sono al 5%, finiranno come gli highlander: ne resterà solo uno. E a proposito ancora di acqua e di guadi, c’è da guardare con attenzione alle manovre di avvicinamento tra Coraggio Italia di Brugnaro, Toti e Marin e Italia Viva di Matteo Renzi, al quale va riconosciuto un senso della posizione che neanche l’Antognoni della sua Viola. Fanno bene a pensare alla semplificazione del quadro, ma, sempre usando un’immagine marina, sembrano la “Open arms” impegnata a salvare i migranti in mezzo al mare. Solo che non si capisce chi sia gli uni e chi gli altri. Sull’altro fronte, il dinamismo di Salvini
ricorda i poeti futuristi che urlavano “zang, tumb tumb” e battezzavano il loro atteggiamento come la rivoluzione delle “parole in libertà”. Il risultato, come è stato sottolineato da un autorevole osservatore del campo, Alessandro Sallusti, è che il leader ha frantumato un centrodestra che comunque non esisteva più con i suoi connotati dal marzo 2018, da quando cioè non ne era più leader Berlusconi. Ora si tratta di rifondarlo. Già, ma come? E qui, prima ancora che con la Giorgia infuriata (che ha più di una ragione) si apre una resa dei conti anche con Forza Italia: c’è chi nel partito sostiene che sia arrivata l’ora di risvegliarsi da una sottomissione voluta alla Lega, durata anche
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troppo, e ritrovare personalità e orgoglio. I voti ci sono ancora. In verità, la Lega ha di fronte la scommessa di trasformarsi in un partito conservatore moderato, agganciandosi al partito popolare europeo e lasciando la sponda della destra-destra. Così si potrebbe costruire un’alternativa reale in Italia, quella che manca da tre Repubbliche, troppo divise tra ideologie contrapposte la prima, berlusconiani e anti la seconda, sovranisti ed europeisti la terza. Ci vuole coraggio, certo, perché Giorgia Meloni è l’unica leader che sta vedendo crescere il suo appeal. Ma è anche vero che l’unico mestiere del leader è indicare la strada prima degli altri, con chiarezza e fiducia, anche quando si trova a metà del guado. Basta vedere lontano, avere strategia. Qualità che evitano di fare la fine del Tizio che raccontava: “Stavo sulla riva del fiume e ho litigato con un altro che pretendeva che il mio cadavere del mio nemico fosse il suo”. Sarebbe una jattura non saper scrutare il futuro.
Giacomo Possamai, capogruppo del Pd
Il commento del governatore del Veneto Luca Zaia
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“Con Mattarella siamo “Dal Presidente bel segnale in ottime mani, ora il dialogo sull’autonomia: dobbiamo con le forze moderate” chiudere questa partita”
iacomo Possamai, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, ha vissuto in prima persona l’elezione del Capo dello Stato, come delegato regionale. Come valuta la rielezione di Mattarella? “Ovviamente siamo nelle mani giuste, abbiamo un presidente affidabile che saprà svolgere al meglio il suo compito. Ritengo però che non si opportuno cedere al trionfalismo perché chiedere a Mattarella di restare al Quirinale è un sintomo della crisi politica che stiamo vivendo”. Come ne esce il centrodestra? “La spaccatura nel centrodestra è stata così forte da rendere difficile pensare che non abbia effetti in chiave locale. Pensiamo a cosa sta capitando sul fronte delle amministrative nelle grandi città venete, dove da mesi assistiamo a continue tensioni e litigi. Fratelli d’Italia a questo punto, di fronte ad una continua crescita e alle tensioni con Salvini vorrà alzare la testa anche in territorio come il Veneto, dove la lega è egemone. In questo frangente la parte più moderata e liberale di Forza Italia si trova in difficoltà in questo nuovo assetto. Apriamo perciò ad una fase di dialogo e di ascolto anche a livello territoriale. Non sto parlando di ac-
cordi ma di un confronto franco, del resto già in tanti comuni dialoghiamo con i moderati e i liberali”. E il centrosinistra che ruolo ha avuto? “A me sembra che Letta abbia avuto il pregio della coerenza, a differenza di altri. Fin dal primo giorno ha detto che bisognava sedersi intorno ad un tavolo con le forze politiche e bisognava trovare insieme figura super partes e rappresentativa. Invece per alcuni giorni il Parlamento è stato tenuto in stallo dalla volontà di Salvini di eleggere un presidente di parte, solo che c’erano due problemi, da un lato i numeri e si è visto con la Casellati, dall’altro un problema politico perché voleva dire far saltare il banco e quindi il governo. Facendo piombare l’Italia in un momento di caos istituzionale, tutto il contrario di quel che serve ora. A quel punto era evidente che bisognava individuare una proposta condivisa. Salvini ormai aveva bruciato così tante candidature che l’unica soluzione era la rielezione di Mattarella”. Il suo punto di vista da delegato regionale? “In chiave personale è stata senz’altro una grande esperienza, anche se mi ritengo un uomo del territorio, lontano dai riti romani”. Nicola Stievano
ull’Autonomia, dal Presidente Mattarella è venuto un bel segnale, così come sul ruolo delle Regioni e delle autonomie locali, un passaggio che ho molto apprezzato”. Luca Zaia, presidente della Regione, guarda con speranza al “Mattarella bis” e rilancia la carta dell’autonomia. Dopo aver preso parte al voto come “grande elettore” in qualità di delegato regionale, Zaia mette in agenda l’urgenza dell’autonomia e vede un primo segnale positivo proprio nelle parole pronunciate da Mattarella nel suo discorso di insediamento. “ Per il Veneto spero sia di buon auspicio, - aggiunge Zaia - anche perché il nostro processo di Autonomia differenziata è avviato e dobbiamo assolutamente chiudere questa partita, che è in linea con la Costituzione. Il fatto che il Presidente della Repubblica, che ne è il garante, ne abbia parlato in forma molto rispettosa fa ben sperare che si possa arrivare alla fase esecutiva”. “In generale – prosegue il presidente del Veneto – si è trattato di un discorso a 360 gradi, indicando quali saranno le sfide del futuro rispetto al tema del sociale, del lavoro, della violenza sulle donne, delle sfide economiche che ci attendono, della fase
nuova (non post Covid) come egli l’ha chiamata. Ho anche apprezzato molto i passaggi sulla Magistratura e sulla necessità che si riformi”. Sulla stessa linea d’onda anche Alberto Villanova, presidente dell’intergruppo Lega Liga Veneta in Consiglio regionale: “Sentire la parola ‘Autonomie’ pronunciata dal Presidente Mattarella, per noi Veneti è come vedere una luce nel buio. Non ci illudiamo, certo: sappiamo che il percorso è lungo, ma in politica le parole, soprattutto in certi contesti e in certi frangenti, hanno un peso. Se il Presidente Mattarella vorrà sostenerci nella nostra legittima rivendicazione, ne saremo onorati. Il Veneto e i 2.273.985 cittadini che si sono espressi a favore dell’Autonomia aspettano dal 2017 e sono ormai impazienti che Roma dia seguito alla loro volontà. Una volontà che, come sempre accade in Veneto, è stata espressa democraticamente e nel rispetto della Legge. In questi anni abbiamo sentito un nutrito e ricco carnet di termini giuridici per definire il percorso autonomistico. Ora più che mai anche le parole della più alta carica dello Stato ci confermano che stiamo percorrendo la strada giusta”, conclude Villanova.
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Regione
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L’intervista. Dialogo a tutto campo con Alberto Stefani, coordinatore regionale del Carroccio
“Lega, contenitore naturale del buon governo, da sempre accoglie più sensibilità” A
volerlo alla guida del Carroccio è stato il leader Matteo Salvini in persona. Alberto Stefani, sindaco di Borgoricco e deputato (eletto nel 2018, con oltre il 52 per cento dei consensi tanto da risultare il più giovane parlamentare di sempre del suo partito) è l’attuale coordinatore regionale della Lega. Il Governatore Zaia lo definisce un “fuoriclasse”. A Stefani, e con lui i vertici rappresentati dai big del partito (che il coordinatore ha voluto allargare subito dopo il suo insediamento), fa capo una Lega che in questa regione non si è mai fermata, continuando a raccogliere consensi e adesioni tra militanti, amministratori pubblici e giovani. Non è un caso che il giovane parlamentare sia uno dei volti nuovi - insieme a Isabella Tovaglieri, eurodeputata, Rebecca Frassini, parlamentare, e a Luca Toccalini, segretario nazionale della Lega giovani, su cui il segretario Salvini ha deciso di puntare per ridare forza e smalto al partito. Proprio a Roma, durante le elezioni per il nuovo Presidente della Repubblica, Stefani ha riunito i colleghi parlamentari veneti per un summit durante il quale ha donato a ciascuno una spilletta raffigurante il Leone di San Marco e Alberto da Giussano. Onorevole Stefani, cosa risponde a quegli osservatori che parlano di una Lega divisa iscritti conoscono. Al nostro interno si può discutere di tutto, non ci sono veti. Qualin due correnti? “La Lega è un partito che accoglie da sem- cuno preferisce farlo sui giornali? Chi esce pre più sensibilità, ma che ha sempre fatto sui media contro il proprio partito, lo fa per fare del male alla Lega. sintesi. Ho iniziato la mia Perché non alzare prima militanza durante il liceo, “In Veneto, solo negli il telefono? L’espulsione posso assicurare che non ultimi dieci mesi sono non è una scelta di caratsono mai mancati dibatentrati 20 nuovi sindaci tere personale né discretiti, confronti, scambi di zionale: è disciplina di opinione anche contrae 50 amministratori. partito. In Lega esiste da stanti: sono il cuore pulSiamo il partito di vent’anni ed è sempre sante di un movimento, riferimento del territorio, stata adottata. L’abbiain questi due anni purquesto non lo dico io, mo ribadita all’unanimitroppo penalizzato dalla tà anche in un recente difficoltà di incontrarsi a ma i numeri” direttivo regionale. Siacausa della pandemia”. Si parla di mano fin troppo pesante con mo, tra l’altro, la regione con il minor numeespulsioni nei confronti di chi ha espresso ro di espulsioni, una media di 2-3 a fronte della 50 di altre realtà. Nessun pugno duro, il proprio dissenso. ma solo rispetto delle regole. “La Lega ha un regolamento che i nostri
Il coordinatore regionale della Lega, Alberto Stefani
litanti, una maggioranza di persone che ama il movimento, lavorando sempre al fianco delle segreterie di sezione, provinciali e regionali”. Come commenta la rielezione di Mattarella Presidente della Repubblica? “Da parlamentare ho vissuto questo momento così importante per la vita di un Paese repubblicano come il nostro, con emozione e orgoglio. Per quanto mi riguarda ritengo non si possa negare come la partita del Quirinale sia una incredibile cartina di tornasole che ha messo in luce, tanto da essere sotto gli occhi di tutti, alcune aberrazioni del trasformismo di talune forze centriste. La politica del trasformismo, del cambiare casacca e mimetizzarsi a seconda delle opportunità e delle convenienze del momento, non appartiene alla Lega. Il nostro Dna è, da sempre, quello di un partito impegnato non nei compromessi, ma nella ricerca dell’unità e della condivisione”. Cosa succederà ora al governo dopo che i ministri leghisti non hanno partecipato alla seduta del Cdm in cui si decidevano le norme sulla Dad? “Ci sarà maggiore attenzione nei confronti Siete il partito delle piazze, della gente. Eppure in molti affermano che questo filo della Lega e delle nostre battaglie oggi più importanti: no al caro bollette, a imposte diretto con il territorio sia venuto meno. sulla casa, a ulteriori tassazioni e, poi, verso “In Veneto, solo negli ultimi dieci mesi la madre di tutte le battasono entrati 20 nuovi glie che per noi leghisti è sindaci e 50 ammini“Siamo tra i più attivi quella per il federalismo e stratori. Siamo il partito dal punto di vista l’ autonomia”. di riferimento del terdel tesseramento e E in Veneto? Il presiritorio, questo non lo dico io, ma i numeri, e dell’attività politica: oggi dente Zaia è destinato a volare a Roma già il proscontenitore naturale del abbiamo oltre 11 mila simo anno? buon governo. Raccoiscritti. Questo grazie ai “Zaia ha dimostrato di gliamo adesioni, poi, da nostri circoli e ai nostri essere un grande Govertantissimi giovani: sono natore, uno dei più bravi oltre 400 quelli che hanmilitanti” e apprezzati top manager no fatto il loro ingresso nel 2021. Siamo uno dei partiti più attivi dal della politica sulla scena nazionale. Ciò sipunto di vista del tesseramento e dell’attività gnifica che potrebbe ricoprire qualsiasi ruolo, in qualsiasi momento, a qualsiasi livello”. politica: oggi abbiamo oltre 11 mila iscritti. Questo grazie ai nostri circoli e ai nostri miNicoletta Masetto
Regione
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L’intervista. Francesco Calzavara, assessore al bilancio, programmazione e affari generali
“Veneto primo sul Pnrr con 150 progetti il Governo comprenda il ruolo delle Regioni” Sulle concessioni demaniali: “E’ l’Europa che non ci piace, il nostro turismo ha delle caratteristiche che non possiamo svilire, è la prima economia del Veneto”
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rancesco Calzavara, assessore della giunta Zaia, deve fare i conti con alcuni tra gli aspetti più spinosi per un’amministrazione: bilancio, programmazione, attuazione del programma, per dire solo i primi. E ora ci si mette anche il peso da 90 del Pnrr, con un fiume di finanziamenti da gestire e nodi da sciogliere. Ma non ci sono solo quelle risorse a cui fare attenzione. Assessore, lo scorso 31 gennaio è scattata la scadenza del bollo auto, che riguardava la maggior parte dei veneti. Perché è un momento importante per la Regione? “Il Veneto è l’unica regione d’Italia che non applica l’addizionale Irpef e quindi nel nostro bilancio, rispetto ad altre Regioni come ad esempio all’Emilia Romagna, mancano 300 milioni di euro all’anno. Ecco perché il gettito del bollo è fondamentale per garantire i servizi e implementare le politiche inserite nel programma di governo del presidente Zaia. Ricordo che il gettito complessivo è di 750 milioni”. La Regione ha investito e attivato nuovi servizi. Di cosa si tratta? “Abbiamo voluto facilitare il più possibile questo adempimento. Nel 2021 ci sono state molte novità: l’apertura di 7 uffici nei 7 comuni capoluogo, la convenzione con 228 agenzie,
la creazione del sito portalebolloauto.regione.veneto.it, oltre al tradizionale call center. Tutto questo poi meritava una piccola campagna pubblicitaria per informare i cittadini, quindi abbiamo ritenuto di utilizzare tutti gli studenti di comunicazione che sono oggi a disposizione”. Veniamo al Pnrr, che è sulla bocca di tutti. Cosa significa per il Veneto? “Ricordo che la Regione Veneto è stata la prima in Italia a predisporre un Piano regionale per la ripresa e la resilienza, con 150 progetti. Poi il governo ha scelto un altro percorso, centralizzando la distribuzione delle risorse e ora noi stiamo vivendo giorno per giorno le assegnazioni. Abbiamo visto che cosa è successo con i fondi della rigenerazione urbana andati soprattutto al Sud e il grido di allarme il presidente di Anci Veneto Mario Conte ha portato i giusti risultati. Riteniamo che il Veneto non possa essere umiliato nella ridistribuzione delle risorse. Confidiamo che il governo, lo Stato, comprenda che il ruolo delle Regioni per alcune progettazioni è assolutamente fondamentale”. Pensate possano emergere altre criticità? “È chiaro che il Pnrr tenta di equilibrare un paese che è diviso in due e che quindi andranno più i soldi al Sud. Però la discrepanza era esagerata e
questa non può essere un’occasione per rallentare il Nord che è la locomotiva di questo paese e che continua a produrre PIL. Bisogna far sì che le risorse vengano assegnate, che vengano spese nei tempi previsti e che il Nord possa presentare progetti ed essere pronto a sfruttare al meglio tutti i fondi della comunità europea”. Le concessioni demaniali sono un’altra questione calda. “Questa è l’Europa che non ci piace. Noi come Regione abbiamo sollecitato il governo affinché questo tema venga immediatamente trattato. Il Veneto ha una propria legge, la 33, che permette già ad esempio di avere gare di evidenza pubblica. Ma non ci sembra il momento adatto per farla partire mentre il governo sta legiferando. Però è necessario che il governo acceleri, tenendo conto delle indicazioni del Consiglio di Stato e del riconoscimento delle ricadute socio economiche che eventuali concessioni rischiano di ricreare qualora non fossero rispettose della storia di alcune località. Non vorrei che lo Stato pensasse che l’unica soluzione sia quella di prendere qualche euro in più nelle concessioni, distruggendo un’economia turistica che è la prima economia del Veneto. Ricordo che il Veneto è la prima regione in Italia per presenza turistica”. I sindaci e gli imprenditori
sono preoccupati? “Sì, perché non vedono chiarezza nella norma. Quello che stiamo cercando di far capire è che il governo predisporre una cornice nazionale, lasciando alle Regioni l’applicazione delle specificità. Non possiamo essere paragonati a Capalbio piuttosto che a una spiaggetta ligure o a una calletta calabre-
L’assessore regionale Francesco Calzavara
se. Siamo una realtà completamente diversa sia da un punto di vista qualitativo sia quantitativo e dobbiamo avere lo spazio per una specificità applicata al Veneto”. Giorgia Gay
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La scelta. Carta riciclata e certificata PEFC per stampare tutte le nostre edizioni
L’impegno de La Piazza per il futuro del Pianeta è una risposta ai lettori sempre più consapevoli Alla tiratura del nostro mensile corrispondono 23 ettari di piantagione arborea non tagliata Brunori (PEFC Italia): “Così un giornale diventa ambasciatore di un messaggio forte e importante”
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l giornale che state sfogliando ha qualcosa di diverso. La carta. Che non solo è riciclata, ma proviene da foreste gestite in maniera sostenibile, secondo gli schemi e gli indicatori proposti dal programma di certificazione forestale PEFC, acronimo di Programme for Endorsement of Forest Certification. Per capire bene che cosa significa e quale contributo viene dato alla transizione ecologica dalla scelta di stampare su carta riciclata e certificata tutte le edizioni del mensile La Piazza e poi spiegarlo a voi lettori, abbiamo bussato direttamente alla porta di PEFC Italia, a Perugia, dove il segretario generale Antonio Brunori ha preso i quantitativi annui che ci servono per arrivare ogni mese nelle vostre case, il tipo di carta acquistata, la sua grammatura e, fatti due conti, ci ha consegnato la nostra impronta green. Alla tiratura di tutte le edizioni del nostro giornale corrispondono 23 ettari di piantagione arborea che, grazie all’utilizzo della carta riciclata, non è stata tagliata. Per capirci: 23 ettari corrispondono a 33 campi da calcio. Risparmiarla dal taglio, significa che nei prossimi trent’anni quella piantagione arborea assorbirà ben 1.172 tonnellate di CO2, corrispondente al ciclo di vita di una piantagione destinata alla produzione di cellulosa. “Il settore dell’editoria e della stampa sta progressivamente
puntando sulla certificazione per garantire ai propri lettori di leggere e imparare nuove cose su un giornale o una rivista che diventano loro stessi ambasciatori di un messaggio forte e importante di sostenibilità ed etica”, afferma Brunori, che spiega come siano molti gli esempi già esistenti – e tanti altri si stanno aggiungendo – per dare risposta anche a richieste di consumatori e cittadini sempre più informati e attenti. “Per i quotidiani, troviamo l’informazione della carta sostenibile e il logo PEFC nel colophon di La Stampa, Avvenire, L’Adige, La Sicilia, il quotidiano italiano in lingua tedesca Dolomiten. Per i periodici, tutte le riviste del gruppo editoriale San Paolo, tra cui primeggia per numero di copie Famiglia Cristiana. Ma anche i gruppi Hearst e Condé Nast, i libri di Mondadori, i fumetti della Bonelli, o la Pizzardi, che stampa oltre quattro milioni di copie di album per figurine all’anno. Parliamo – prosegue il segretario generale di PEFC Italia – di milioni di tonnellate di carta provenienti da piantagioni e foreste gestite in modo sostenibile o da fonti riciclate, proprio come nel caso del mensile La Piazza, che contribuiscono a creare non solo benefici ambientali ma anche opportunità di lavoro e di crescita per le comunità e per le organizzazioni che lavorano intorno a filiere etiche e sostenibili”. Sposare la sostenibilità nel set-
A fianco Antonio Brunori
CHE COS’É PEFC Programme of Endorsement for Forest Certification è un’associazione indipendente, no-profit e non governativa, fondata nel 1999 su iniziativa volontaria del settore privato forestale per promuovere la gestione sostenibile delle foreste e la rintracciabilità dei prodotti di origine forestale in tutto il mondo. In Italia, come negli altri 54 Paesi in cui è presente, PEFC ha come obiettivo principale il miglioramento dell’immagine della selvicoltura e della filiera forestalegno-carta attraverso lo strumento della certificazione forestale, che fornisce garanzia della sostenibilità e della tracciabilità della materia prima. In Italia PEFC, secondo i dati aggiornati a febbraio 2022, interessa 892.489,39 ettari di boschi e piantagioni certificate e 1.250 aziende di trasformazione, fra legno, carta e cartone.
tore dell’editoria è un percorso reso possibile dall’apporto delle cartiere: sono sempre di più quelle che mettono a disposizione carta certificata PEFC. “Un marchio che consente la rintracciabilità del prodotto, dal bosco al prodotto finito. Grazie alla certificazione – spiega Antonio Brunori – è infatti possibile da una parte assicurare il rispetto di rigorosi criteri e indicatori di gestione forestale sostenibile e dall’altra si può dare garanzia della legalità e della trasparenza lungo tutta la catena di trasformazione dei prodotti attraverso la catena di custodia”. Un materiale, la carta, per troppo tempo sottovalutato e che sta oggi riscoprendo una nuova giovinezza grazie al crescere della sensibilità dei cittadini nei confronti dell’ambiente e alla maggiore consapevolezza dei valori intriseci di questo materiale: la rinnovabilità, la riciclabilità e la biodegradabilità. “Ma il merito è anche dell’industria, che ha saputo rispondere alla domanda di sostenibilità dotandosi di strumenti adeguati, con scelte precise e lungimiranti, sui sistemi di gestione forestale per garantire la rinnovabilità della propria materia prima e sul sistema di raccolta e riciclo per assicurare la circolarità dei propri prodotti”. Un impegno che il cittadino (e il lettore) sta finalmente riconoscendo. Sara Salin
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Il progetto. Finanziato dall’Ue, coinvolge 15 comuni rivieraschi ed è stato progetto del mese del MITE
Life Brenta 2030, quando la gestione del fiume diventa un modello di governance da imitare L’obiettivo è salvaguardare un corso d’acqua che ha un ruolo strategico per un terzo degli abitanti del Veneto, ma che non è privo di problematiche ambientali
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e a decidere di mettere insieme forze e professionalità per prendersi cura delle fonti di acqua potabile sono gli enti e le società pubbliche che operano in uno stesso territorio, può succedere che il risultato sia un progetto capace di diventare un modello da imitare. È quello che è capitato fra le province di Vicenza e Padova, dove nasce il progetto LIFE Brenta 2030, finanziato dall’Unione europea e alla fine dello scorso anno riconosciuto in tutto il suo valore anche dal Ministero della transizione ecologica, che lo ha dichiarato progetto del mese di novembre. Siamo nell’area che da Bassano del Grappa arriva a Padova, dove il fiume Brenta riveste un ruolo strategico per l’approvvigionamento idrico di un terzo degli abitanti del Veneto e dove il 43 per cento delle sponde del corso d’acqua è dedicato alle coltivazioni. Un bacino con un’importanza evidente, ma allo stesso tempo non priva di problematiche ambientali: l’elevata antropizzazione, la vocazione turistico-ricreativa (con la potenzialità di creare un collegamento ciclabile con Venezia), i prelievi, l’abbassamento della falda, la diversità degli attori che hanno interessi lungo il fiume. Sfide che, anche alla luce di una sensibilità crescente di tutela del patrimonio ambientale, hanno spinto Etra, Etifor, il Consiglio di Bacino Brenta, il Comune di Carmignano di Brenta, l’Università degli Studi di Padova, Veneto Acque e Veneto Agricoltura a far nascere LIFE Brenta 2030, con l’obiettivo di investire su un patrimonio così prezioso. Aumentando la biodiversità con il ripristino delle zone umide e delle foreste ripariali, migliorando la qualità delle acque e la capacità di ritenzione idrica di alcune aree perifluviali, ma anche riforestando per compensare la CO2 e mitigare l’inquinamento dell’aria. A completare il quadro, alcune azioni di coinvolgimento del settore agricolo votate alla sostenibilità, l’internalizzazione dei “costi ambientali” e della “risorsa” nella tariffa idrica potabile, l’organizzazione di giornate di pulizia delle sponde del fiume con il coinvolgimento non solo dei cit-
tadini, ma anche delle scuole e delle associazioni. Strada facendo si sono agganciate altre amministrazioni comunali, tutte rivierasche: Bassano del Grappa, Campo San Martino, Cartigliano, Cittadella, Curtarolo, Fontaniva, Grantorto, Limena, Nove, Piazzola sul Brenta, Pozzoleone, San Giorgio in Bosco, Tezze sul Brenta e Vigodarzere. Tutti uniti per il Brenta. “Si tratta di un progetto con un’importanza strategica non solo per i comuni del bacino del Medio Brenta ma, data la rilevanza idrica del fiume, per tutta la nostra regione. I finanziamenti europei – spiegano Eric Pasqualon e Andrea Bombonati, rispettivamente sindaco e vicesindaco di Carmignano sul Brenta – servono per realizzare opere di mitigazione ambientale e di tutela della biodiversità, ma siamo convinti che il patrimonio più importante che ci lascerà LIFE Brenta 2030 sarà quello culturale, ovvero le azioni di governance e di educazione al corretto sfruttamento delle risorse. Il Brenta – continuano i due amministratori locali – è una ricchezza di cui la collettività deve prendersi cura per tramandarla alle prossime generazioni. Dobbiamo pensare a come sarà tra cinquant’anni in base a come agiamo oggi. Servono collaborazione e pianificazione da parte di tutti, privati e pubblico, giovani e anziani, agricoltori e turisti, istituzioni locali e sovraterritoriali”. (s.s.)
L’AREA DEL MEDIO BRENTA È un bacino che serve circa un milione e mezzo di persone e che si estende da Bassano del Grappa a Padova. L’area fluviale del medio Brenta è riconosciuta a livello europeo e inserita nella Rete Natura 2000, che comprende siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale ed è stata creata con l’obiettivo di preservare le specie e gli habitat, tenendo conto delle esigenze economiche, sociali e culturali del territorio in una logica di sviluppo sostenibile.
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La Piazza 2030
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Edilizia. Campello Motors apre la sua nuova sede nel segno della mobilità sostenibile
Bressa: “Dai negozi agli edifici dismessi l’obiettivo è la rigenerazione urbana” Il Comune di Padova approva il Regolamento sulla monetizzazione delle dotazioni minime urbanistiche e investe su semplificazione e recupero senza consumo di suolo
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essun luogo deve rimanere indietro, in altre parole: dismesso, sfitto, abbandonato. A esserne convinto l’assessore Antonio Bressa che, oltre ad attività produttive e commercio, si occupa di semplificazione ed edilizia. Deleghe, nessuna esclusa, all’interno delle quali ha dato vita a un progetto sulla rigenerazione urbana a partire da questi luoghi. “Anche se è impossibile quantificarli, in città sono tantissimi gli spazi vuoti, abbandonati, in disuso – esordisce Bressa –. Si va dai negozi ai cinema, dai capannoni industriali ai condomini e ai vecchi alberghi. La nostra amministrazione sta cercando di recuperarli, restituendoli alla città anche con nuove destinazioni d’uso. Abbiamo cercato di favorire il più possibile l’attivazione di investimenti che permettano nuovi utilizzi degli spazi”. Bressa fa degli esempi: gli spazi della Rinascente, il vecchio cinema Concordi, l’ex Coni all’Arcella, l’antica torrefazione Vescovi, la nuova sede di Campello Motors dove un tempo c’era una banca. Altrettanto interessanti le operazioni legate alla realizzazione di studentati, in palazzi e hotel dismessi (è il caso dell’Hotel Albritto a Borgomagno)“che andranno incrementati vista la grande richiesta di alloggi in una città universitaria come la nostra” o quella sperimentata a Santa Rita “con la completa
riqualificazione dell’immobile di via Vergerio che ospitava gli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Ora è a disposizione di giovani coppie e persone in cerca di prima di casa in linea con i requisiti definiti tra gli investitori e il Comune. Rigeneriamo così i nostri edifici in disuso e diamo nuove opportunità a chi sceglie di stabilirsi in città”. Non sempre, però, le procedure sono semplici. Per questa ragione, su proposta dello stesso Bressa, la giunta ha approvato il Regolamento che stabilisce i criteri per la monetizzazione delle dotazioni minime di quegli interventi di trasformazione che, per caratteristiche oggettive, non possiedono gli standard minimi richiesti. “Questo permette di avviare riqualificazioni che altrimenti non potrebbero essere attuate e al contempo permette di destinare le risorse economiche così ottenute, al miglioramento dei servizi pubblici esistenti – spiega Bressa –. La ‘monetizzazione’ vale anche nel caso di ristrutturazioni o cambi d’uso di un immobile e non siano oggettivamente reperibili gli spazi da adibire a parcheggio pertinenziale”. Un’opportunità per incentivare i Comuni a raggiungere obiettivi di riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano già esistente senza nuovo consumo di suolo. Nicoletta Masetto
Un polo per la mobilità sostenibile nel cuore di Padova “La nostra idea è creare centro di aggregazione in cui le persone possano venire non solo a comprare automobili, ma a risolvere le proprie esigenze di mobilità, facendolo in maniera etica, sostenibile e poco costosa”. Ha le idee chiare Andrea Campello, fondatore di Campello Motors e oggi Ceo di XEV Trade, nel presentare la nuova sede padovana di Campello Motors, storica concessionaria d’auto del nord est diventata negli oltre 30 anni di attività, punto di riferimento per la mobilità su Venezia, Padova e Mirano. All’inaugurazione erano presenti per la Regione la vicepresidente De Berti e l’assessore Marcato, per il Comune l’assessore Bressa. Campello considera la nuova sede un fiore all’occhiello. “È un’immobile di nuovissima generazione, energeticamente indipendente e realizzato con la massima attenzione al risparmio energetico. Situato in una posizione centralissima
fra la Stanga e la zona commerciale di Padova est, in via Venezia 100, vede la luce dopo nemmeno dieci mesi dalla posa della prima pietra, avvenuta lo scorso marzo”. La struttura vuole dare nuova vita all’area, accelerandone il processo di riconversione e creando nel futuro a venire opportunità di occupazione legate a progetti internazionali orientati ad una mobilità sostenibile. Sempre nel rispetto di una mobilità green nella concessionaria si trova XMobility by Campello Motors, accanto al mercato dell’auto, offre risposte alle esigenze di trasporto per ogni necessità grazie all’offerta di e-bike, monopattini e veicoli ibridi e elettrici. Conclude Campello “Siamo pronti a invadere la città con una nuova mobilità elettrica, una mobilità sostenibile, una mobilità accessibile alle tasche di ogni cittadino”.
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FEBBRAIO 2022
Salute Scuola, tra tra contagi contagi ee quarantene quarantene Scuola,
LaLa DAD può DAD essere risorsa puòuna essere cambiano ancora le regouna risorsa Scuola, le e la gestione della Didattica
a Distanza cuola,per trastudenti contagie efamiglie, quasulla rantene strada della tornasemplificazione, lo spettro ma resta sempre avivo il dibattito della Didattica Distanza per e lestudenti relative prese di posizione: scuola e famiglie, e resta insempre presenzavivo o a ildistanza? dibattitoModalità e le quest’ultima già “sperimentata” relative prese di posizione: e quindi non sconosciuta agli stuscuola inpiù presenza o a distandenti. “La DAD in sé non è un za? Modalità quest’ultimadanno già per i bambini, può esserlo il modo “sperimentata” e quindi nonin cui gestita – spiega Fortunata piùviene sconosciuta agli studenti. Pizzoferro, vicepresidente dell’Ordi“La DAD in sé non è un dannenodelle Psicologhe e Psicologi per i bambini, può esserlodel Veneto La cui Didattica Distanza– è il modo-. in vieneagestita uno strumento, al pari di una lama spiega Fortunata Pizzoferro, che può ferire nelle mani di un devicepresidente dell’Ordine linquente, ma salvare una vita nelle delle Psicologhe e Psicologi mani di un chirurgo. del Veneto -. La Didattica a La DAD èe uno così strumento, come lo Smart Distanza al Working (chelama peròche stapuò andando pari di una feriverso unamani regolamentazione), re nelle di un delinquen-nel 2020 sono stati d’urgenza, te, ma salvareutilizzati una vita nelle damani un giorno all’altro, senza di un chirurgo. una preparazione specifica e lacome possibilità La DAD e così lo diSmart verificare le adeguate dotazioni Working (che però sta tecnologiche di studenti, andando verso una professori regolae mentazione), lavoratori. Il vissuto emotivo colnel 2020 sono legato passatod’urgenza, lockdown porta stati al utilizzati da lontano dalleall’altro, soluzioni,senza spingendoci un giorno una verso una pluralità di giudizi preparazione specifica erelativi la agli “effetti” della DAD. le adepossibilità di verificare
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La scuola a distanza può diventare La scuola a distanza un’opportunità può diventare un’opportunità Positivi al Covid, una piattaforma regionale con tutte le info
a pag 36
Tumore al seno, il primo test genomico per la cura personalizzata
a pag 37
guate dotazioni tecnologiche Prosegue alla pag. seguente di studenti, professori e lavoratori. Il vissuto emotivo collegato al passato lockdown porta lontano dalle soluzioni, spingendoci verso una pluralità di giudizi relativi agli “effetti” della DAD.
Report del centro nazionale trapianti, un Veneto da primato
aProsegue pag 38 alla pag. seguente
Salute
36 Positivi al Covid e guarigione
Una piattaforma con tutte le info su isolamento, Green pass e tamponi
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al 6 gennaio sono cambiate alcune normative in merito alla riattivazione del Green Pass dopo la guarigione da Covid-19. Sono ancora tanti i dubbi e le domande a riguardo: come procedere per riattivare la certificazione verde? Come scaricarne una nuova dopo la guarigione? Prima del 6 gennaio, infatti, era necessario contattare il proprio medico di base, il quale doveva a sua volta inserire un certificato all’interno del sito. Dopo questa data è stata avviata una procedura di semplificazione dell’algoritmo da parte del governo: ora il Green Pass si blocca con l’esito di un tampone positivo e si sblocca automaticamente con l’esito negativo. Rimane ancora un dubbio: come scaricare la nuova autocertificazione post-guarigione? Sarà necessario visitare il sito https://www.dgc. gov.it/, autenticarsi successivamente attraverso Tessera Sanitaria o identità digitale SPID e scaricare il nuovo Green Pass, attraverso l’opzione “Numero univoco della certificazione di guarigione“. Attenzione alla data da inserire per recuperarla: bisognerà, infatti, aggiungere non la data del tampone negativo, bensì il giorno del primo tampone risultato positivo. La validità del nuovo Green Pass da guarigione Covid-19 al momento è di 6 mesi. Per avere ulteriori informazioni sulle modalità di prenotazione dei tamponi, le vaccinazioni e in generale tutto il materiale informativo la Regione del Veneto ha attivato una piattaforma ad hoc. L’indirizzo è https://sorveglianzacovid.azero. veneto.it È la piattaforma della Regione del Veneto che permette appunto di consultare materiale informativo, accedere alla propria scheda personale, scaricare i propri certificati di isolamento, prenotare i tamponi e la vaccinazione anti-Covid19.
Tutte le persone positive, diagnosticate in Veneto, ricevono un Sms o una email con le indicazioni su come accedere alla piattaforma regionale. Da questa piattaforma possono in particolare prenotare i tamponi di negativizzazione (senza Spid, solo con tessera sanitaria) e anche scaricare le certificazioni di isolamento con Spid/Cie. Tutte le info utili sono nella tabella sopra.
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Scuola, tra contagi e quarantene
La DAD può essere una risorsa Ci sono certamente degli evidenti rischi psicologici in una DAD organizzata male. L’esperienza precedente, con la chiusura improvvisa della scuola aspettando una riapertura poi posticipata all’anno scolastico successivo, ha lasciato negli studenti un vissuto di “ansia da abbandono”, il timore di perdere il contatto sociale sine die, un percorso didattico improvvisato e incerto. Passare in DAD senza preavviso implica per gli insegnanti un’assenza di programmazione e l’idea che sia utilizzata solo in momenti acuti della pandemia, non spinge a formarsi specificatamente nella gestione dell’aula a distanza. E aggiungo, l’alternatiLa vicepresidente va “in presenza o a distanza per dell’Ordine delle p sicologhe tutti”, senza definire tipologie di studenti con bisogni speciali che e degli psicologi del Veneto richiedono modalità specifiche di Pizzoferro: “Non è un danno approccio, aumenta il gap di preparazione e lo svantaggio sociale per i bambini, il problema per questi studenti”. è come viene gestita” “È necessario invece ri-pensare alla DAD - continua Pizzoferro – come una forma di didattica non più eccezionale ma complementare, prevista e prevedibile: applicabile a rotazione per alleggerire il trasporto pubblico, con un calendario definito che possa permettere ai genitori un’organizzazione adeguata (come succede per i periodi di vacanze scolastiche), e dare agli studenti delle certezze (una data di inizio e una di rientro, conoscere quali attività si svolgeranno a distanza e quali al ritorno in presenza) all’interno di un patto formativo che coinvolga l’intero “ecosistema scolastico” (studenti, docenti, famiglie). Pensare alla “DAD come risorsa” significa anche permettere in futuro a molti bambini con patologie lunghe o croniche, o ospedalizzati, di non perdere molti giorni di scuola, e di mantenere un contatto anche virtuale con la propria classe, con ovvi benefici psicologici. In altri termini, non tutto ciò che ci ha portato il Covid è da buttare via solo perché associato all’esperienza drammatica della pandemia: ogni emergenza è anche un acceleratore di cambiamento sociale. Proviamo ad insegnare ai bambini che la vita è piena di imprevisti: sta a noi e poi a loro trasformarli in opportunità”. Resta il problema che dopo due anni dall’inizio della pandemia tutto viene ancora deciso “in emergenza”. “Il Covid può essere paragonato ad un terremoto continuo – conclude Pizzoferro – e noi dobbiamo immaginare di vivere in zone altamente sismiche: le scosse sono previste ma non è prevedibile quando si faranno sentire. Per questo gli edifici vanno progettati, costruiti e messi a norma prima della scossa, non durante. Allo stesso modo, dopo quasi due anni, per le scuole non dovrebbe più esistere la “DAD emergenziale” come misura da discutere la sera per la mattina, lasciando bambini e personale scolastico nell’incertezza e genitori nello sconforto”.
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Cancro al seno HER2+. Una ricerca a cui hanno preso parte i ricercatori dell’Università di Padova
Il primo test genomico per la cura personalizzata Il test, validato su più di 1.000 pazienti, analizza l’RNA di 27 geni per prevedere le probabilità di sopravvivenza e di risposta al trattamento
Quando il cancro entra nelle vite delle persone
I “messaggi in bottiglia” per ricucire quel filo che si è improvvisamente spezzato
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n test genomico che utilizza i dettagli clinici e i dati genomici delle pazienti con cancro al seno di tipo HER2+ allo stadio iniziale per prevedere la loro prognosi e la probabilità di rispondere alle terapie farmacologiche prima di sottoporsi a procedure chirurgiche. Lo hanno sviluppato i ricercatori dell’Università di Padova, insieme ai colleghi dell’Hospital Clínic de Barcelona, l’Istituto di Ricerca Biomedica August Pi i Sunyer (Idibaps), dell’Università di Barcellona (UB) e dell’Istituto di Oncologia Vall d’Hebron (Vhio). Her2dx è il primo test genomico al mondo destinato alle pazienti con cancro al seno HER2+. L’affidabilità del test è stata confermata dallo studio “Development and validation of the new HER2DX assay for predicting pathological response and survival outcome in early-stage HER2 positive in breast cancer”, pubblicato sulla rivista medica “The Lancet eBioMedicine”, coordinato da Aleix Prat, capo del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Hospital Clínic, in collaborazione con il gruppo di ricerca dell’Università di Padova guidato da Pierfranco Conte e Valentina Guarneri del Dipartimento di Scienze Chirurgiche Oncologiche e Gastroenterologiche. Il cancro HER2+ rappresenta il 20% dei tumori al seno diagnosticati, più di 390.000 casi in tutto il mondo ogni anno: ciò significa che, in media, ogni quattro minuti viene diagnosticato un cancro al seno HER2+ a tre donne. La ricerca, durata oltre cinque anni, ha portato alla scoperta dell’eterogeneità biologica del cancro al seno HER2+, rendendo possibile l’identificazione di pazienti con diverse risposte al trattamento e diverse probabilità di recidiva dopo la diagnosi di cancro al seno. “Il nostro obiettivo iniziale – afferma Aleix Prat – era quello di utilizzare le conoscenze biologiche che avevamo accumulato riguardo alla malattia per aiutare oncologi e pazienti a prendere le migliori decisioni di trattamento. Per fare questo, abbiamo integrato e con-
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Piefranco Conte e Valentina Guarneri
validato i dati clinici e genomici di più di 1.000 pazienti. Lo sforzo è valso la pena e ora possiamo affermare che il test HER2DX è uno strumento innovativo che ci permette di prevedere il comportamento del tumore di ogni paziente con maggiore affidabilità rispetto alle informazioni disponibili senza il test”. Prima di questo test, i medici non avevano altri strumenti oltre alle dimensioni del tumore e al coinvolgimento dei linfonodi ascellari per prevedere il rischio di recidiva o la probabilità di sopravvivenza. “Negli ultimi 10 anni sono stati fatti grandi progressi nel trattamento dei tumori HER2+ ed oggi la maggioranza delle pazienti è guarita con trattamenti adiuvanti che comprendono chemioterapia e farmaci antiHER2. – dice il professor Pierfranco Conte, coautore dello studio -. L’efficacia e la varietà delle 2 terapie oggi disponibili, fa sì però che vi è il rischio di un sovratrattamento per molte pazienti e di un sottotrattamento per altre. Il problema è che le decisioni terapeutiche critiche, come la quantità o il tipo di chemioterapia e la quantità o la durata del trattamento HER2, sinora non hanno tenuto conto dell’eterogeneità biologica della malattia”. “I risultati della nostra ricerca – ha commentato la professoressa Valentina Guarneri – contribuiscono invece all’o-
biettivo di una cura personalizzata per le nostre pazienti, consentendo una più precisa stima del rischio di recidiva e della probabilità di risposta alle terapie disponibili”. UN TEST CHE COMBINA VARIABILI CLINICHE E GENOMICHE Secondo quanto riporta l’articolo di eBioMedicine, il test HER2DX misura i livelli di RNA di 27 geni utilizzando un software analitico intelligente per dividere i pazienti in gruppi ad alto e basso rischio, dando loro un punteggio da 0 a 100. Lo fa catturando i quattro processi biologici cruciali del cancro al seno HER2+: 1) l’attivazione del sistema immunitario all’interno del tumore, 2) lo stato differenziato delle cellule tumorali, 3) lo stato di proliferazione del tumore, e 4) l’espressione del gene HER2 e diversi geni vicini sul cromosoma 17. Le informazioni fornite dai 27 geni, insieme alle dimensioni del tumore e al coinvolgimento dei linfonodi ascellari, vengono utilizzate per fornire due tipi di informazioni cliniche: la prognosi del paziente e la sensibilità del tumore alla chemioterapia e ai trattamenti HER2 somministrati prima della chirurgia del tumore. L’affidabilità di ciascuno di questi indicatori è stata convalidata attraverso una serie di test su coorti multiple per un totale maggiore di 1.000 pazienti.
n filo spezzato dalla diagnosi di malattia che si può aggiustare grazie ai nodi della cura e della condivisione. Al reparto di Oncologia dell’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco ha preso il via “Messaggi in bottiglia”, un progetto pensato per supportare il paziente neoplastico a rivedere e rimettere insieme la propria storia, ricucendo proprio quel filo della quotidianità che il cancro spesso può improvvisamente spezzare. L’esperienza rientra nell’ambito della Medicina narrativa, un approccio che mira a fare da ponte tra conoscenze cliniche ed esperienza reale. L’indicibile spesso ha bisogno di metafore per esprimersi, raccontarsi, trovare le parole per dirsi. L’equipe, diretta dalla dottoressa Linda Nicolardi, ha predisposto in reparto un messaggio introduttivo invitando i pazienti a trascrivere in un biglietto colorato un proprio pensiero, un’emozione. In cambio riceveranno una conchiglia contenente un messaggio di fiducia e di positività, scritto dagli stessi operatori sanitari. Nella sala cure e in quella d’attesa sono state così posizionate due grandi bottiglie di vetro nelle quali l’utente, ma anche un familiare o un operatore, può affidare in forma anonima i propri pensieri. Attraverso la scrittura è più semplice dare forma alle esperienze, alle emozioni e alle sensazioni. Un modo per creare empatia, dialogo e ascolto, ricorrendo al potere delle parole come elemento integrante della cura. Alessandro Cesarato
Oroscopo Salute
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I dati del recente Report del Centro nazionale trapianti
Un Veneto da primato Febbraio Ariete
La dolcezza caratterizzerà il vostro comportamento in famiglia. Riuscirete grazie al vostro atteggiamento ad Nonostante la pandemia la nostra regione si ottenere anche la promozione tanto conferma podio nazionale, dietro solo alla desiderata in sul ambito lavorativo
Bilancia Qualche piccolo malanno vi imporrà un ritmo più tranquillo. Ma voi siete creativi ed intraprendenti e darete comunque il meglio di voi nel lavoro. Pochi svaghi ma grandi progetti
Lombardia, con 528 trapianti eseguiti di cui 454 da donatore deceduto e 74 da donatore vivente
Toro
Scorpione
La fine dell’inverno preannuncia All’Ospedale di Schiavonia, deceduto positivo alilCovid risveglio di nuove energie
Il vostro desiderio di libertà impedisce di stabilire legami duraturi. Nel lavoro i tanti impegni vi renderanno nervosi, ma le pause nel segno del benessere vi rimetteranno in sesto
Cercherete il contatto con la gente, avete bisogno di stare in compagnia in questo periodo per dare il meglio di voi. E’ un periodo favorevole per il lavoro e per gli affetti
dona fegato e reni
Gemelli
Sagittario
Siete piuttosto seri in questo periodo, catturati dal lavoro che non mancherà di riservarvi le soddisfazioni attese. La stanchezza renderà mutevole il vostro umore, ne risentirà chi vi sta vicino
Fate fatica a farvi capire ma avrete vicino a voi persone che sanno comprendervi e assecondarvi. Grazie alle loro attenzioni riuscirete e a superare ogni difficoltà
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n paziente, ricoverato all’Ospe- posti regionali nella particolare gradale Madre Teresa di Calcutta duatoria dei territori maggiormente di Schiavonia con positività al Co- impegnati nella donazione”. vid-19 e qui deceduto per compliI numeri confermano la sensibilicanze non imputabili al Covid-19, ha tà della popolazione. Cancro donato fegato e reni, poi sottoposti “Nel dettaglio, nel 2021 la gead attenta valutazione quindi tranerosità dei cittadini dell’Ulss 6 ha Prende il via un periodo molto intenso piantati con successo e in sicurezza permesso – spiega Giuliano Carsul piano sentimentale che porterà su due persone: una ha ricevuto il turan, responsabile aziendale per i anche inaspettate novità. Siete fegato, l’altra la coppia di reni. Nel trapianti – il trapianto di 1 cuore, fortunati su tutti i fronti, non perdete luglio dello scorso anno un altro 4 polmoni, 10 fegati, 19 reni nol’occasione giusta anche nel lavoro paziente Covid positivo, sempre nostante le terapie intensive siano venuto a mancare all’ospedale di finite sotto pressione per evidenti Schiavonia, aveva motivi pandemici”. donato il fegato Molto positivo il Gli organi sono poi bilancio (poi trapiantato dei tessuti con successo), stati trapiantati in donati. mentre è la prima “Le cornee dotutta sicurezza su nate volta – a livello – prosegue veneto – che av- due persone in lista Carturan – sono Leone viene la donazione state 709, i tessuti Forse è il caso di decidere d’attesa dei reni da parte di muscolo-scheledefinitivamente nell’amore se è il caso un Covid+. trici 370, i tessuti di continuare a portare avanti una Come da indicazioni del Centro vascolari 33, i tessuti cardiaci 26; storia che non decolla più. Nel lavoro Nazionalea credere Trapianti, gli organi continuate ai vostri progettida i donatori di tessuto cutaneo sono donatore deceduto SARS-CoV-2 stati 15. I donatori di tessuti in corpositivo, possono essere offerti a so d’intervento chirurgico sono stati pazienti in lista in gravi condizioni 45 di tessuto osseo e 13 di tessuto cliniche; pazienti SARS-CoV-2 posi- vascolare”. tivi ma senza sintomi o con sintomi “Grandi risultati – chiosa il dg lievi; pazienti che abbiano ricevuto Fortuna – il cui merito va all’intera un ciclo completo di vaccinazione (3 rete per i trapianti aziendale e redosi) con ultima somministrazione gionale che ha dimostrato di essere non antecedente 4 mesi dall’offerta solida e resiliente. I dati dell’attività Vergine dell’organo. di donazione sono una conferma una provincia quella della straordinaria capacità di reaPer“E’ una volta decidetegenerosa di lasciarvi padovana: la nostra Ulss 6 Euganea zione che l’Azienda 6 Euganea ha andare ai sentimenti. Il lavoro, sul – puntate commenta generale dimostrato in questi due anni di quale tuttailladirettore vostra attenzione, Paolo Fortuna si pone ai primi pandemia”. vi riserverà qualche–piccola delusione.
Recupererete, ma ora pensate al altro
“L
’ho sempre sostenuto, e i dati ora lo confermano: la sanità veneta non è disposta ad arrendersi nemmeno di fronte a un mostro come la pandemia e, nel 2021, ha saputo aumentare la sua quota di trapianti d’organi e tessuti. Siamo sul podio nazionale dietro la sola Lombardia (con una popolazione circa il doppio di quella veneta), con 528 trapianti eseguiti di cui 454 da donatore deceduto e 74 da donatore vivente. E’ un record che dedico con orgoglio alle famiglie dei donatori e all’intera macchina trapiantistica veneta, una catena virtuosa di alte professionalità che porta, alla fine, a salvare una vita”. Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta i dati inediti sull’andamento dei trapianti in Veneto 2021, anche alla luce della pubblicazione del Report del Centro Nazionale Trapianti. Buone notizie anche sul fronte delle donazioni, che sono state 147, con il tasso di donatori per milione di popolazione a 30,1 (uno 0,6 in più rispetto al report nazionale e con una percentuale di opposizione alla donazione del 18,8%, che è la più bassa d’Italia. “Ciò significa – aggiunge Zaia – che i veneti sono un popolo generoso e ricco di valori, che sa cosa significa donare a una persona una nuova possibilità di vita e si comporta di conseguenza, con il poderoso aiuto del volontariato di settore e degli specialisti che assistono le famiglie nel difficilissimo momento della decisione a donare”. Sul piano delle difficoltà tecniche, i chirurghi veneti si sono resi protagonisti anche di dieci prelievi di organo a cuore fermo (di enorme complessità), dei quali cinque a Padova e cinque a Verona dove proprio lo scorso anno, nonostante la pandemia, è stato attivato un nuovo centro. I principali organi trapiantati nel 2021 in Veneto sono stati. Rene (320 tra-
pianti di cui 248 da donatore deceduto e 72 da donatore vivente); Fegato (137 trapianti di cui 135 da donatore deceduto e 2 da vivente); Cuore (45); Pancreas (19); Polmone (25). “Solo numeri? – conclude Zaia – no, perché a ogni singolo intervento corrisponde una vita Capricorno salvata o restituita a una qualità superiore”.
Questo è un periodo davvero felice che potrà riservarvi grandi soddisfazioni La soddisfazione del presidente della se saprete cogliere le occasioni giuste e riuscirete mettererecord da parte tutte le Regione Luca Zaia:a“Un che vostre riserve e obiezioni
dedico con orgoglio alle famiglie dei donatori e all’intera macchina trapiantistica veneta, una catena virtuosa di alte professionalità che porta, alla fine, a salvare una vita” Acquario Dovrete superare qualche difficoltà che vi metterà alla prova e sconvolgerà il vostro equilibrio negli affetti e nel lavoro, ma ne uscirete più forti e con nuove promettenti prospettive
Pesci Siete inguaribili ottimisti ma questo periodo è davvero felice e vi consente di guardarvi intorno per cogliere le tante occasioni che in precedenza non avete mai neanche preso in considerazione
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laPiazza
Film e serie tv visti da 41 vicino
Piemonte
a cura di Paolo Di Lorenzo
Christian, ecco il primo supereroe I “Nidi” di Vinchio italiano: la scommessa riesce profumano di Èpoesia e di Barbera
un’operazione rischiosa realizzare in Italia una serie sui supereroi. Il pubblico italiano si è sempre dimostrato piuttosto reticente ad accogliere serie nostrane paranormali. Lo hanno dimostrato gli esperimenti poco fortunati realizzati nell’ultimo da “Il tredididecennio, Renato Malaman cesimo apostolo” di Mediaset a “Curon” Netflix. L’originale percorso naturalistico, realizzato dallasustorica cantina sociale Eppure L’importanza di chiamarsi di Vinchio - Vaglio Serra, si ispira alle memorie letterarie di Davide Christian funziona. In parte perLajolo: il coraggio di “gettare il cuore oltre l’ostacolo”, lo scrittore-partigiano definiva l’amata Val Sarmassa un “mare verde” come ha affermato Sonia Rovai, di Sky Questo intimo angolo di Piemonte offre bei borghiStudios. e viniSoprattutto d’autore perché propone, mantenendo una cifra stilistica consideinchio è il mio nido, vi sono nato nella Barbera soprattutto. Il progetto di creare ilrevole, un prodotto in grado di coniugare stagione del grano biondo. Quando ripercorso nel bosco parte dalla storica Canti-pop e pulp, sacro e profano, Marvel e torno qui sono felice, mi libero di tutto”. “Ho na di Vinchio – Vaglio Serra (oggi il marchioDogman, a dimostrazione che la lezione faticato con la fantasia sin da bambino, ho è “Vinchio Vaglio”) è frutto di un’idea balzatadi Gomorra di sovvertire le aspettative costruito castelli e non tutti in aria, perché li a Lorenzo Giordano, il suo storico presidente.del pubblico resta il canone delle serie ho costruiti con la terra fertile della mia camLa Cantina sociale è una delle realtà storicheSky. pagna”. Chi scrive è Davide Lajolo, scrittore, nel suo settore sia in Piemonte che a livello “L’importanza di chiamarsi Christian” poeta, comandante partigiano e poi deputanazionale. Fu costituita nel 1959 grazie allaè a tutti gli effetti la prima serie supereto (dal 1958 al 1972). E’ stato anche direttore passione di 19 viticoltori (oggi gli associatiroistica del panorama italiano. Christian del quotidiano L’Unità. Le colline che incorsono ben 197 e il vino della cantina si sta(Edoardo Pesce, antieroe recidivo di Sky niciano la sua poesia sono quelle di Vinchio, affermando anche a livello internazionale) edopo l’esperienza di “Romanzo criminanell’Astigiano, dove ha trovato concretezza con il tempo si è data anche una mission cul-le”) è un picchiatore che lavora per Livio un sogno che si ispira alla sua poetica: un turale. Perché crede nel turismo legato all’e-(Giordano De Plano), il boss criminale percorso dedicato ai nidi. Nidi che sono un nogastronomia: in questo senso il percorsodella città-palazzo, il Corviale di Roma. intreccio fantastico di rami, di poesia e di dei Nidi è un valore aggiunto. Costituisce un Menare le mani è l’unico merito rivino… Nidi che si caricano di metafore e di motivo in più per recarsi a Vinchio e cono-conosciuto a Christian. Dal canto suo suggestioni. scere meglio tutte le espressioni di Barbera.vorrebbe una vita diversa, ma è convinto A Lajolo che fu grande amico di Cesare Uno dei vini più famosi della Cantina Vinchioche su perun luitovagliolo questa possibilità esista. tracciato non d’istinto dall’arPavese e di Giuseppe Fenoglio, è dedicato, Vaglio, un Barbera superiore, si chiama nonFinochitetto a quando sulleCapellino, sue manidurante appaiono Andrea una dedunque, uno dei più originali percorsi natua caso “I Tre Vescovi” perché ricorda chele stigmate. Dadei quel momento Christian, gustazione nostri Barbera”. I “nidi” sono ralistici del Parco Paleontologico Astigiano e sulla sommità della collina dei Nidi c’è undotato di poteri miracolosi, si ritrova a diventati il simbolo dell’accoglienza familiare in particolare della Val Sarmassa, quella che cippo di confine fra tre diverse diocesi: Asti,fareche i conti con riserva una vocazione l’azienda ai clienti. onerosa: lo stesso Lajolo definiva il ‘mare verde’, perAlessandria e Acqui Terme. infondere speranza abitanti della Vinchio comparenegli nei documenti del 948, ché è un fondo marino riemerso che sembra Il percorso parte dal piccolo parco dellacittà-palazzo. per una vittoria del marchese Aleramo contro quasi galleggiare sull’orizzonte mosso delle cantina per poi congiungersi con i percorsi Lai saraceni. serie diretta da di Stefano Lodovichi Crocevia strade per Alba e Asti, colline. Lo si coglie anche lungo lo stesso già presenti nella Val Sarmassa e “tocca-(già daregista delle serie qui transitava anche“Illa cacciatore” via dei pellegricammino dei Nidi di Vinchio dove affiora una re” la grande panchina rossa “panoramica”con naggi Francesco Montanari, il Libanese per Santiago di Compostela. Oggi è un fine sabbia preistorica che talvolta regala dei opera di Chris Bangle e parte del percorsodi “Romanzo criminale”) e trattogustare un cor-curapiccolo borgo, dove è possibile reperti fossili. Conchiglie, soprattutto. Un Big Bench. Lorenzo Giordano, il presiden-tometraggio di tradizione Roberto Saku ti piatti della come laCinardi, Finanziera, luogo, i Nidi, che sono anche un intreccio fra te della Cantina di Vinchio-Vaglio Serra, ècon realizzata Gabriele con Mainetti in veste di attore le frattaglie di carni bovine e l’anima di questa terra antica e i suoi vini. come Lajolo: adora la sua terra, la “sente”.è liberamente ispirata a “Stigmate”, bianche (si può trovare al ristorante la Piazza Perché anche qui, tra le suggestive colline “Per realizzare il sogno dei Nidi, abbiamo ac-graphic Claudio Piersanti Lo- fare Crovanovel 3 nelladivicina Vaglio Serra) eedove del Monferrato-Langhe-Roero (oggi tutelate quistato una collinetta e creato un percorsorenzo Mattotti. base per tappe a Fontanile, coi suoi muri afdall’Unesco), il vino è cultura viva. Ambanel bosco, dove le artistiche casette di rami C’è moltocon di “Gomorra”, “Christian”. frescati scene di vitaincontadina, e Acqui sciatore di un territorio straordinario per di salice intrecciati a mano costituiscono laDai Terme, corridoiche della ricorvalecittà-palazzo una visita perche il suo centro bellezza e valori. sosta ideale per un pic nic - spiega Giordano,danostorico quellie delle Vele di Scampia la fontana della Bollente,alla eretta L’idea stessa dei “Nidi”, ispirata a una ceche è anche vicepresidente del Consorziotrama crime, in questa serie emergono nell’Ottocento nella bella piazza, da cui sgorlebre frase di Lajolo (“Vinchio è il mio Nido”: Barbera – ricordo che tutto prese forma daelementi chesulfurea ancorano l’attenzione di ga acqua a 75 gradi. lo diceva sempre), è nata grazie al vino, al una nostra idea, poi diventata uno schizzochi si sente orfano di Genny e Ciro. Chri- SerNel 2022 la Cantina di Vinchio-Vaglio stian riesce ad andare oltre: introdurre un gruppo di protagonisti complessi, non scontati e ben costruiti che il pubblico accoglie facilmente. La serie non pone chi guarda di fronte al dilemma tra fede e scienza, come è accaduto con “Il miracolo”. Christian non ci chiede se crediamo in lui: noi lo facciamo dal momento in cui lo conosciamo per la prima volta mentre discetta di ciambelle. “Sono contrario ai dogmi,” afferma Edoardo Pesce. “Sebbene io abbia ricevuto un’educazione cattolica, penso che con la religione si rischi di diventare un po’ come le tifoserie calcistiche” dice. L’importante è mantenere una propria spiritualità, secondo Pesce: “C’è chi la trova pregando e chi cucinando, l’importante è mettersi in contatto”.
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Uno dei “Nidi”, originali e artistiche casette da pic-nic in rami di salice, che fanno parte del bel percorso realizzato nel bosco dalla cantina “Vinchio Vaglio”. Più sotto i Tre Vescovi e, a destra, il Barbera più premiato della cantina. Qui a lato: paesaggio di Vinchio e a sinistra Davide Lajolo
ra riproporrà tutti gli appuntamenti bloccati dalla pandemia: a metà aprile ci sarà il tour Slow Food del Nizza (altro vino vanto della Cantina); dal 25 aprile al 1° maggio il picnic nei Nidi; a maggio le cantine aperte e a giugno di nuovo i picnic dei Nidi. Poi la Festa della Bagna Cauda a fine novembre. Ma, al di là degli eventi, la cantina può essere visitata in tutte le stagioni per scoprire le tante espressioni del Barbera. Soprattutto il Sei Vigne Insynthesis, il Docg Superiore affinato in barrique che si è meritato anche i 3 Bicchieri del Gambero Rosso. E poi il Vecchie Viti (c’è pure l’edizione dei 50 anni), ottenuto dalle piante più antiche. E poi il Laudana, che è un Nizza Docg e Riserva. Barbera che oggi ha acquisito eleganza e qualità, dando un significato nuovo alla celebre canzone di Gaber “Barbera e champagne”. Vino da osteria sì, ma evoluta. Interessanti anche le tante Barbere classiche della Cantina: ognuna reca il nome del luogo di provenienza: Sorì
dei Mori, Rive Rosse, I Tre Vescovi, appunto. Con 480 ettari di produzione, di cui il 70 per cento coltivato a Barbera, quest’anno Vinchio Vaglio ha prodotto 29.800 ettolitri di vino, con un mercato interno forte e un mercato estero in crescita (più 21,38 per cento di fatturato) che va dalla Svizzera ai Paesi Baltici, dalla Germania alla Corea del Sud, agli Stati Uniti e al Giappone. “Mi riprende la nostalgia del paese scriveva Lajolo - Come un’ossessione. Ho bisogno di quell’aria che soffia leggera sulle colline. Anche di quell’afa che riporta lo scrocchio gutturale delle galline, del frinire assordante delle cicale, invisibili nel loro colore eguale alla scorza degli olmi dove stanno incollate. Ho bisogno di seguire il volo largo del merlo quando sale dalla valle di Langa e, la sera, ascoltare la musica incantata dell’usignolo mentre danza leggero sull’estremità del ramo che lo dondola in altalena tra cielo e terra”.
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Film e serie tv visti da vicino
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a cura di Paolo Di Lorenzo
Christian, ecco il primo supereroe Monterossi è suggestivo italiano: la scommessa riesce ma poteva osare di più È
un’operazione rischiosa realizzare in Italia una serie sui supereroi. Il pubblico italiano si è sempre dimostrato piuttosto reticente ad accogliere serie nostrane paranormali. Lo hanno dimostrato gli esperimenti poco fortunati realizzati nell’ultimo decennio, da “Il tredicesimo apostolo” di Mediaset a “Curon” su Netflix. Eppure L’importanza di chiamarsi Christian funziona. In parte per il coraggio di “gettare il cuore oltre l’ostacolo”, come ha affermato Sonia Rovai, di Sky Studios. Soprattutto perché propone, mantenendo una cifra stilistica considerevole, un prodotto in grado di coniugare pop e pulp, sacro e profano, Marvel e Dogman, a dimostrazione che la lezione di Gomorra di sovvertire le aspettative del pubblico resta il canone delle serie Sky. “L’importanza di chiamarsi Christian” è a tutti gli effetti la prima serie supereroistica del panorama italiano. Christian (Edoardo Pesce, antieroe recidivo di Sky dopo l’esperienza di “Romanzo criminale”) è un picchiatore che lavora per Livio (Giordano De Plano), il boss criminale della città-palazzo, il Corviale di Roma. Menare le mani è l’unico merito riconosciuto a Christian. Dal canto suo vorrebbe una vita diversa, ma è convinto che per lui questa possibilità non esista. Fino a quando sulle sue mani appaiono le stigmate. Da quel momento Christian, dotato di poteri miracolosi, si ritrova a fare i conti con una vocazione onerosa: infondere speranza negli abitanti della città-palazzo. La serie diretta da Stefano Lodovichi (già regista delle serie “Il cacciatore” con Francesco Montanari, il Libanese di “Romanzo criminale”) e tratto un cortometraggio di Roberto Saku Cinardi, con Gabriele Mainetti in veste di attore è liberamente ispirata a “Stigmate”, la graphic novel di Claudio Piersanti e Lorenzo Mattotti. C’è molto di “Gomorra”, in “Christian”. Dai corridoi della città-palazzo che ricordano quelli delle Vele di Scampia alla trama crime, in questa serie emergono elementi che ancorano l’attenzione di chi si sente orfano di Genny e Ciro. Christian riesce ad andare oltre: introdurre un gruppo di protagonisti complessi, non scontati e ben costruiti che il pubblico accoglie facilmente. La serie non pone chi guarda di fronte al dilemma tra fede e scienza, come è accaduto con “Il miracolo”. Christian non ci chiede se crediamo in lui: noi lo facciamo dal momento in cui lo conosciamo per la prima volta mentre discetta di ciambelle. “Sono contrario ai dogmi,” afferma Edoardo Pesce. “Sebbene io abbia ricevuto un’educazione cattolica, penso che con la religione si rischi di diventare un po’ come le tifoserie calcistiche” dice. L’importante è mantenere una propria spiritualità, secondo Pesce: “C’è chi la trova pregando e chi cucinando, l’importante è mettersi in contatto”.
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opo una serie come “Vita Da Carlo”, esaltazione della romanità spassosa e brillante di Carlo Verdone, Prime Video opta per i toni cupi di una Milano patinata quanto tenebrosa per la sua seconda serie originale italiana. “Monterossi” è una serie in sei episodi tratta dai romanzi “Questa non è una canzone d’amore” e “Di rabbia e di vento” di Alessandro Robecchi, editi da Sellerio. Fabrizio Bentivoglio ne è il protagonista, un autore televisivo di successo che ritrova fiducia nel proprio codice morale reinventandosi detective. L’operazione di Amazon punta a conquistare il pubblico più generalista: l’erosione – quella degli spettatori della televisione lineare – cui puntano le piattaforme streaming come loro strategia. Se Netflix è al lavoro sull’adattamento de “La vita bugiarda degli adulti” di Elena Ferrante, nella speranza di replicare il successo de “L’amica geniale”, Prime Video ambisce al giallo d’autore affidandosi a Palomar, che dal 1999 realizza Il “Commissario Montalbano”. Il risultato è suggestivo: la fotografia cattura una Milano inquieta e algida, le più famosi hit di Bob Dylan, cantautore molto caro al protagonista, accompagnano i sei episodi confermando che quello di “Monterossi” è un progetto studiato nei minimi dettagli e che si prefigge di non avere margine di fallimento. Tutto è giusto, dalle frecciatine all’emotainment (straordinaria Carla Signoris nei panni di Flora De Pisis) alla rappresentazione dei pluralismi che connotano la schiena dritta del protagonista, il quale non manca mai di fare la cosa giusta, nonostante i suoi contorni antieroici. “Monterossi” è una serie che si lascia guardare, approfitta della distribuzione in streaming per spingersi un po’ più in là nella materia dei casi di puntata, ma in fondo resta un prodotto destinato ad un pubblico largo che manca del mordente unico e inconfondibile che contraddistingue le produzioni Prime Video. Difficilmente “Monterossi” non avrà successo, ma chi scrive non può fare a meno di chiedersi se questa serie non avrebbe potuto osare di più, anziché affidarsi ad una formula ben rodata da un modello televisivo che piattaforme come Prime Video ambiscono a rottamare. La regia è affidata a Roan Johnson (che firma anche le sceneggiature), dietro la cinepresa de I Delitti del BarLume. È un caso che i nuovi episodi della serie Sky, anch’essa prodotta da Palomar, debuttino proprio lo stesso giorno di “Monterossi”? Questo sì che sarebbe un caso da affidare all’autore tv.
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A tavola
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Idee in cucina, tra gusto, sapori del territorio e creatività
Rubrica a cura di
Sara Busato
Mini Strudel con cavolfiore e roquefort
Spaghetti alla crema di topinambur, prosciutto croccante e limone
Torta pere, mandorle e scaglie di cioccolato
Un antipasto dai sapori decisi e dal gusto piccante. Nel caso in cui non vi piacesse il sapore forte del roquefort, il celebre formaggio francese di latte di pecora, potete sostituirlo con la fontina Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 300 g di broccolo romano; 150 g di roquefort; pangrattato; semi di papavero; 1 tuorlo d’uovo; aglio; olio extravergine d’oliva; sale Preparazione: Pulite e lavate il cavolfiore e riducetelo a cimette. In una padella antiaderente fate cucinare la verdura insieme a due cucchiai d’olio e uno spicchio d’aglio, finché non si saranno ammorbidite. A fine cottura eliminate l’aglio e aggiungete due o tre cucchiai di pangrattato, salate e con una forchetta schiacciate leggermente il cavolfiore e lasciatelo intiepidire. Stendete la pasta sfoglia e tagliarla in quattro pezzi. Aggiungere al centro di ognuno 2-3 cucchiai di cavolfiore e dei pezzetti di roquefort sbriciolato. Arrotolate le sfoglie, spennellando con un tuorlo d’uovo precedentemente sbattuto, e cospargetele poi con i semi di papavero. Cucinate gli strudel in forno a 200° per circa 20 minuti finché risulteranno ben dorati in superficie.
Il topinambur è un tubero dal sapore delicato, che ricorda il carciofo. Tra le sue proprietà, oltre al basso contenuto glicemico, ci sono il suo alto contenuto proteico e di fibre, è disintossicante e aiuta l’intestino. Ingredienti: 400 g di spaghetti; 300 g di tompinambur; 160 g di prosciutto crudo in 1 sola fetta; 60 ml di latte; scorza di limone.; parmigiano grattugiato q.b.; sale; pepe Preparazione: Sbucciate con un pelapatate il topinambur e, dopo averlo lavato, tagliatelo a fettine spesse. Fatelo cucinare in una casseruola con acqua salata, fino a renderlo tenere. A questo punto frullate insieme al latte aggiungendo l’acqua di cottura in modo da ottenere una crema. Tagliate il prosciutto a listarelle e fatelo soffriggere in una padella antiaderente fino a renderlo croccante. Nel frattempo, fate cucinare gli spaghetti e alla cottura, trasferitela nella padella con il condimento, aggiungete il parmigiano grattugiato, la scorza di limone e saltate il tutto, aggiungendo poca acqua di cottura se necessario. Trasferite nei piatti di portata, e guarnite con il prosciutto croccante e le listarelle di scorza di limone.
Un dolce soffice e goloso, che piace sia ai grandi che ai bambini. Può essere servito anche a colazione o a merenda, sorseggiando una tazza di tè fumante oppure un cappuccino caldo. Ingredienti: 100 g di farina 00; 70 g di burro; 100 g di zucchero; 600 g di pere Williams; 50 g di mandorle sgusciate; 100 g di cioccolato fondente Preparazione: Tritate in un mixer le mandorle con la metà dello zucchero. Unite la farina con un pizzico di sale e il burro tagliato a dadini. L avorate l’impasto fino a ottenere un impasto omogeneo. Avvolgete il panetto di pasta in pellicola per alimenti e fatelo riposare in frigorifero per 30 minuti. Nel frattempo, tagliate le pere a dadini. Riprendete la pasta e stendetela in uno stampo per crostate, imburrato e infarinato. Distribuite le pere e le scaglie di cioccolato. Passate in forno preriscaldato a 180° e cuocete la torta per 40 minuti.
Oroscopo
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Ariete La dolcezza caratterizzerà il vostro comportamento in famiglia. Riuscirete grazie al vostro atteggiamento ad ottenere anche la promozione tanto desiderata in ambito lavorativo
Febbraio
Toro Il vostro desiderio di libertà impedisce di stabilire legami duraturi. Nel lavoro i tanti impegni vi renderanno nervosi, ma le pause nel segno del benessere vi rimetteranno in sesto
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Bilancia Qualche piccolo malanno vi imporrà un ritmo più tranquillo. Ma voi siete creativi ed intraprendenti e darete comunque il meglio di voi nel lavoro. Pochi svaghi ma grandi progetti
Scorpione
La fine dell’inverno preannuncia il risveglio di nuove energie
Cercherete il contatto con la gente, avete bisogno di stare in compagnia in questo periodo per dare il meglio di voi. E’ un periodo favorevole per il lavoro e per gli affetti
Gemelli
Sagittario
Siete piuttosto seri in questo periodo, catturati dal lavoro che non mancherà di riservarvi le soddisfazioni attese. La stanchezza renderà mutevole il vostro umore, ne risentirà chi vi sta vicino
Fate fatica a farvi capire ma avrete vicino a voi persone che sanno comprendervi e assecondarvi. Grazie alle loro attenzioni riuscirete e a superare ogni difficoltà
Cancro
Capricorno
Prende il via un periodo molto intenso sul piano sentimentale che porterà anche inaspettate novità. Siete fortunati su tutti i fronti, non perdete l’occasione giusta anche nel lavoro
Questo è un periodo davvero felice che potrà riservarvi grandi soddisfazioni se saprete cogliere le occasioni giuste e riuscirete a mettere da parte tutte le vostre riserve e obiezioni
Leone
Acquario
Forse è il caso di decidere definitivamente nell’amore se è il caso di continuare a portare avanti una storia che non decolla più. Nel lavoro continuate a credere ai vostri progetti
Dovrete superare qualche difficoltà che vi metterà alla prova e sconvolgerà il vostro equilibrio negli affetti e nel lavoro, ma ne uscirete più forti e con nuove promettenti prospettive
Vergine
Pesci
Per una volta decidete di lasciarvi andare ai sentimenti. Il lavoro, sul quale puntate tutta la vostra attenzione, vi riserverà qualche piccola delusione. Recupererete, ma ora pensate al altro
Siete inguaribili ottimisti ma questo periodo è davvero felice e vi consente di guardarvi intorno per cogliere le tante occasioni che in precedenza non avete mai neanche preso in considerazione
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