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SETTEMBRE 2021
Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.160
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del Delta
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A Rosolina una sfida a tre per il dopo-Vitale Svelati i candidati in corsa per la poltrona di sindaco: Grossato riunisce servizi alle pagg. 13, 15 e 16 il centrodestra, Zago per il centrosinistra e Targa con una civica
CACCIA
“Un’oasi di protezione nel Delta” PORTO VIRO
L’intervista: “Il sistema scuola ha funzionato” PORTO TOLLE
Scontro sulla carenza dei medici ARIANO NEL POLESINE
Verso il turismo slow: sistemati gli attracchi TAGLIO DI PO
Un nuovo autovelox sulla strada provinciale 38 SPORT
Delta Group Porto Viro: volti nuovi nella rosa
Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
A
d un primo sguardo potrebbe sembrare un appuntamento elettorale di secondo piano, di carattere squisitamente locale. Invece le ormai imminenti elezioni amministrative di inizio ottobre, per quanto circoscritte, almeno in Veneto, saranno pur sempre un piccolo test in itinere per la politica di casa nostra e quella nazionale, in vista delle consultazioni che ci attendono nel prossimo biennio, fino a chiudere il cerchio con le elezioni politiche. segue a pag 5
ALL’INTERNO DEL GIORNALE LO SPECIALE DI 4 PAGINE
Padova Urbs picta
IMMAGINI, COMMENTI E INFORMAZIONI UTILI
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Facciamo il punto
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5 Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
“Un’oasi di protezione nel Delta per impedire la caccia” “T
utelare la fascia perimetrale degli scanni e più controlli contro il bracconaggio”. Sono queste alcune delle richieste fatte ieri al consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni durante il primo degli incontri sul nuovo piano faunistico venatorio che sarà discusso nelle prossime settimane a Palazzo Ferro Fini. “I problemi principali riguardano la zona del Delta - fa sapere Zanoni -. Il Parco non protegge la fauna selvatica perché nei fatti è un ‘non parco’, è tutelato appena il 5% circa della superficie, il resto è completamente cacciabile. Inoltre mancano indicazioni chiare, non esiste una tabella, perciò anche le poche aree protette rischiano di essere invase dalle doppiette”. Per Zanoni bisognerebbe istituire un’oasi di protezione in tutto il Delta “per cancellare ogni ambiguità su perimetri e dislocazione del misero 5% del Parco. A ciò si aggiunge la fascia perimetrale degli scanni, lingue di sabbia ‘colonizzate’ da una ricca vegetazione, anch’essa non protetta poiché al di fuori dei confini del Parco”. C’è poi il tema del bracconaggio: “Il Delta è uno dei punti critici a livello italiano, uno degli hot spot indicati nel Piano nazionale di contrasto al bracconaggio. Sono stati chiesti maggiori controlli e il rafforzamento dei mezzi di vigilanza. Ma non solo: c’è chi ha proposto l’espulsione dagli Atc delle ‘pecore nere’, tutti coloro che hanno precedenti penali in tema di caccia. È una misura che mi trova completamente d’accordo e sarà mia premura presentare emendamenti in aula che vadano in questa direzione”.
La proposta del consigliere regionale Zanoni
In questo clima di perenne campagna elettorale la prossima chiamata alle urne riguarda nella nostra regione appena una decina di Comuni sopra i 15 mila abitanti e altri 74 municipi minori, ma l’attenzione e le manovre dei partiti lasciano intendere che, nel loro piccolo, queste elezioni amministrative saranno pur sempre un test di cui tenere conto. I protagonisti sono i sindaci, a partire da quelli uscenti in corsa per il secondo mandato e da chi aspira a diventarlo. Accanto a loro le liste civiche che il più delle volte, specie nelle realtà più piccole, hanno preso il posto delle classiche coalizioni composte dai partiti nazionali. Nelle schede gli elettori vedranno pochi simboli di partito e molti nomi, perche per le amministrative in particolare sono importanti i volti e le parole. Ma ciò non significa che i partiti siano estranei o indifferenti alla competizione elettorale. Anzi, in queste settimane l’attenzione della politica regionale e dei parlamentari si sta concentrando proprio sulla campagna elettorale, a partire dai centri maggiori, come Chioggia, Albignasego, Este, Cittadella, Montebelluna. Anche nelle realtà più piccole si avverte comunque una maggiore attenzione da parte dei “big” e dei rappresentanti dei maggiori partiti perché le possibili alleanze ma anche i cambi di rotta possono rappresentare un banco di prova in vista delle elezioni amministrative del 2022 che, Covid permettendo, potrebbero essere celebrate nella tarda primavera e coinvolgeranno importanti città, a partire da Padova. In Veneto la Lega cerca conferme e testa l’alleanza con Forza Italia mentre Fratelli d’Italia si aspetta un buon risultato. Il Partito Democratico insegue la rivincita e dialoga con il resto del centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle naviga ancora in acque agitate. Perciò il responso delle urne avrà la sua valenza anche sullo scenario nazionale e di conseguenza si rifletterà pure sulle scelte e le strategie dei partiti in casa nostra.
Giorgia Gay
di Delta
è un marchio proprietà di
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È un periodico formato da 21 edizioni locali mensilmente recapitato a 408.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano Polesine e Porto Tolle per un numero complessivo di 11.747 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 15 settembre 2021
Porto Viro
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Il nuovo anno scolastico. Intervista a Massimiliano Beltrame, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Porto Viro
“Il sistema scuola ha funzionato, ma il Green pass crea tensioni” I
l rientro a scuola è stata una sfida importante per quel ritorno alla normalità che tutti agogniamo. Con Massimiliano Beltrame, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Porto Viro, che conta circa 1000 studenti tra i tre ordini di scuola infanzia, primaria e secondaria di I grado, abbiamo fatto il punto su come si è preparato alla ripresa delle lezioni. Come vi siete organizzati per la ripresa, considerate le direttive del governo per la scuola in presenza? “Si continuano ad adottare le ormai note misure anti-Covid, in termine di distanziamento, protezione delle vie aeree, non commistione dei gruppi, arieggiamento e igienizzazione dei locali: tutta la gestione e organizzazione scolastica risente delle diverse limitazioni, tuttavia necessarie in termini di sicurezza. Lo scorso anno ci sono stati diversi screening a scuola, a seguito del contact tracing dei contatti stretti di casi positivi, che hanno riguardato molte classi, plessi interi, studenti e personale scolastico ed è confortante il fatto che il sistema scuola abbia ben funzionato in termini di contenimento alla diffusione del virus. Ciò che personalmente e professionalmente mi sta più a cuore è la possibilità per ciascuno studente di vivere la scuola quale occasione di crescita e formazione ed è necessario che tutta la comunità scolastica cooperi a questo scopo”. Come gestirete eventuali periodi di quarantena delle classi? La DaD resta l’opzione ma ha dimostrato i limiti (soprattutto tecnologici) in questi mesi. “Nonostante gli evidenti limiti della DaD, il piano della didatti-
ca digitale integrata è stato portato avanti, quando necessario, in modo efficace e sempre tenendo conto della necessità di mantenere un rapporto scuola-famiglia proficuo e orientato al benessere e alla formazione dello studente, nel tentativo di non lasciare indietro nessuno. Ci auguriamo quest’anno di non dover ricorrere spesso alla DaD, che tuttavia rappresenta anche un’opportunità per continuare un percorso educativo e didattico e che, spesso, viene adottata, anche nel caso di assenza prolungata di un singolo studente”. Gli insegnanti come hanno accolto l’obbligo del green pass? Ci sono state lamentele, problemi? La verifica è problematica? “I problemi non mancano mai a scuola che, al di là del Covid, è un sistema molto complesso la cui gestione richiede competenza e massima dedizione. In questa situazione si stanno acuendo diverse criticità e, indubbiamente, le scelte governative sull’estensione del Green pass, oggi non più per il solo personale scolastico ma anche per tutta l’utenza, creano non poche tensioni, oltre a complicare ulteriormente la gestione amministrativa. Rattrista e preoccupa constatare la divisione e tensione tra l’utenza o le famiglie, anziché l’unità e la solidarietà che dovrebbe aversi perché parte della stessa storia e della stesso percorso. Credo che una delle difficoltà maggiori sia proprio operare in un clima di tensione, senza discriminare, e cercando di avere come unico orientamento e criterio il bene dei nostri ragazzi, indipendentemente dalle opinioni e considerazioni dei singoli”. Giorgia Gay
Sopra, Massimiliano Beltrame
Paola Garbin incontra il presidente Luca Zaia grazie alla sua tesi sulla resilienza della comunità del Vajont “Congratulazioni a Paola Garbin, studentessa di Porto Viro laureata con i massimi voti in Scienze dell’Educazione e della Formazione all’università di Padova”. Sono le parole usate sul suo profilo Facebook dal presidente della Regione Luca Zaia, a cui la giovane portovirese ha presentato la sua tesi ‘La resilienza di comunità: il caso Vajont’. “Una delle peggiori tragedie avvenuta nel nostro territorio – ha scritto ancora il Governatore - Ogni anno ricordiamo la cancellazione dei paesi della valle del Piave e le quasi duemila vittime travolte da quella terribile ondata di acqua e fango”. Forte è ancora l’afflizione che ha scosso il Veneto in quel lontano ottobre del 1963, quando una frana precipitò dal Monte Toc nelle acque di un bacino alpino realizzato con una diga nei pressi di Longarone nel bellunese, causando la morte di 2018 persone. “Nonostante la ferita non sia mai stata rimarginata nella memoria, bisogna ricordare la resilienza della comunità – ha sottolineato ancora
il presidente commentando l’incontro con Paola Una comunità che davanti alla perdita dei cari, degli affetti, dei beni e dei riferimenti più identitari, non si è mai arresa e, anzi, si è rimboccata le maniche senza piangersi addosso, risorgendo e contribuendo alla crescita economica di tutta la Regione”. (f.p.)
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Porto Viro
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Istruzione. Dal 21 ottobre tornano le lezioni e le attività per gli “studenti diversamente giovani”
Ripartono con entusiasmo e fiducia i corsi dell’Università Popolare I
n vista della ripartenza dei corsi, l’amministrazione comunale ha incontrato la coordinatrice dell’Università popolare di Porto Viro Luciana Milani e la nuova direttrice provinciale Bertilla Gregnanin. L’incontro è avvenuto in municipio alla presenza del sindaco Maura Veronese, del vice Doriano Mancin, della consigliera delegata alla scuola Francesca Marangon e dell’assessore Marialaura Tessarin. “L’Università Popolare riparte, con entusiasmo e fiducia, il 21 ottobre” ha affermato l’assessore “anche se a dire il vero i corsi non si sono mai fermati, dato che sono continuate anche nei periodi di chiusura le lezioni on line. L’Università popolare è un fiore all’occhiello per la città di Porto Viro, e di tutto ciò dobbiamo ringraziare Luciana Milani, insegnante, già vicepreside ed attualmente an-
che vicepresidente della Commissione Pari opportunità, che da anni si dedica con passione e dedizione alla coordinazione di questo servizio fondamentale e di grande valore. Collaborare con la maestra Luciana, figura di grande riferimento e ispirazione per molti, ha significato moltissimo per me in questi anni. Un
“Nel 2020 abbiamo avuto 150 iscritti e nelle lezioni c’è sempre stato un gran numero di presenze, al punto da stupire i docenti” ringraziamento particolare va al centro giovanile San Giusto nella persona di don Michele per la messa a disposizione di una sede per le lezioni”. Luciana Milani ha aggiunto: “Finalmente si riparte con le nostre attività:
l’anno scorso purtroppo neanche siamo riusciti ad iniziare e numerosi dei miei ‘studenti diversamente giovani’ so che stanno scalpitando attendendo questo momento. Per loro l’università popolare rappresenta cibo per la mente ed occasione per ritrovarsi in un luogo gioioso dove coltivare relazioni che rallegrano la quotidianità. Nel 2020 abbiamo avuto 150 iscritti e i vari docenti che si sono alternati nelle lezioni hanno sempre dimostrato stupore nel vedere il gran numero di presenze. Io sono orgogliosa di questo gruppo e penso che lo debba essere tutta la comunità: avere persone della terza età che decidono di voler continuare a crescere attraverso questa esperienza è messaggio per i giovani di speranza e del fatto che non bisogna mai smettere di cibarsi di cultura”. Fabio Pregnolato
Porto Viro
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Appuntamenti. Dal Salento al Veneto, il noto giornalista ha presentato il suo ultimo libro sulla regina Elisabetta II
A “Porto Viro incontra”, il famoso “royal watcher” Antonio Caprarica È
forse il più famoso “royal watcher” italiano, e in una tappa in città per la rassegna “Porto Viro incontra” ha saputo conquistare i tanti accorsi nel giardino della biblioteca comunale ad ascoltarlo. Il salentino Antonio Caprarica, dopo la laurea alla Sapienza, ha esordito negli anni ‘70 nel mondo giornalistico, per poi diventare corrispondente fisso del Tg1 dal Medio Oriente, dall’Afghanistan e dalla Baghdad della prima Guerra del Golfo; nel 1993 dall’ufficio corrispondenza Rai a Mosca intervista Gorbachev, prima di approdare a Londra e Parigi, per terminare la lunga permanenza in Rai nel 2013. Ma proprio nella capitale britannica ha raggiunto la sua fama con interventi al tg caratterizzati da uno stile british inimitabile. A Porto Viro, il giornalista pugliese ha presentato il suo ultimo libro sulla sovrana che ha superato tutti i record possibili, Elisabetta II, oltre 500 pagine dal titolo “Elisabetta per sempre regina”. “Il libro sui 90 anni della regina pensavo sarebbe stato un bilancio propedeutico alla conclusione – ha spiegato Caprarica intervistato dal sindaco Maura Veronese -. Mi ero sbagliato perché in questi 5 anni è successo di tutto, sviluppi di sceneggiatura eccezionali. Per parafrasare il principe Carlo, a tener vivo l’interesse alle questioni reali inglesi è il fatto di essere diventata la soap opera di maggior successo del pianeta,
Dopo la laurea alla Sapienza, ha esordito negli anni ‘70 nel mondo giornalistico, per poi diventare corrispondente fisso del Tg1 dal Medio Oriente, ma è a Londra che ha raggiunto la sua fama con interventi al tg caratterizzati da uno stile british inimitabile
e mi è venuto naturale scrivere un affresco del secolo che si può definire “elisabettiano”. Dal ‘52 ad oggi non c’è più nulla che sopravviva dell’Inghilterra di allora, tranne Elisabetta stessa, non toccata dal culto odierno del cambiamento. Una immutabilità pagata ad un prezzo quale la rinuncia a se stessa: fino all’ascesa al trono a 26 anni era una “merry wife”, una mogliettina felice; poi tutto scompare nel 1952 quando si fonde con la corazza dell’etichetta e del protocollo”. Non sono mancati da parte di Caprarica aneddoti sulle infedeltà e sulle gaffe del principe Filippo, l’eterno secondo ‘duke in the soup’, apparentemente un uomo rozzo dallo spirito di caserma, che però leggeva libri di filosofia e dibatteva dell’esistenza di Dio col Primate d’Inghilterra. Ed ancora, una carrellata dei primi ministri di Elisabetta, ben 14 si sono susseguiti nel suo lungo regno: una
maggiore affinità andava a Churchil ed allo scozzese aristocratico Mac Millan, uniti oltre che dallo stesso humus sociale, da matrimoni infelici. Ottimi rapporti anche col laburista Wilson, il primo ad essere ricevuto a Palazzo non con il tight, ma con una semplice giacca sopra l’immancabile pantalone a righe e con le udienze che finivano a gin & tonic per entrambi; meno d’accordo Sua Maestà andava con la Thatcher, a causa della sua politica divisiva. “Grande la capacità dei Windsor di marketing, di venderci un prodotto – ha aggiunto ancora il giornalista rispondendo alle immancabili domande sulla Megxit –. Elisabetta è stata una brava nonna più che madre, ed il tradimento di Harry, vero depositario dell’eredità di Diana, è stato patito dalla regina proprio nei giorni della scomparsa dell’adorato coniuge”. Fabio Pregnolato
Il comandante di polizia locale Mario Mantovan va in pensione Ha appeso il distintivo al chiodo il comandante di polizia locale di Porto Viro, Mario Mantovan, entrato in quiescenza da inizio settembre; al suo posto, è subentrato ‘a scavalco’ il suo pari grado di Taglio di Po, Maurizio Finessi. Il nuovo comandante dovrà fare i conti con una situazione di organico all’osso, in attesa degli esiti del concorso indetto dall’amministrazione per rimpinguare l’esiguo numero di agenti in una realtà come quella portovirese. Oltre a Mantovan, infatti, a breve raggiungerà il traguardo della pensione anche l’agente Marco Tiengo, mentre il collega Michele Arrighi (in forza al corpo per quasi tre anni) ha lasciato la divisa per dedicarsi all’insegnamento in una scuola di Mogliano. Il comandante Mantovan conclude così una carriera iniziata il 1 luglio
1981 nell’allora comune di Donada, affiancato dagli ‘storici’ agenti Giannino Bovolenta e Remo Bellan, quest’ultimo mancato a causa della pandemia pochi mesi fa. Dopo essere diventato coordinatore a Donada nel 1993, il caso ha voluto che il comune si unisse nuovamente a Contarina dal 1 gennaio 1995 nella rinata Porto Viro, di cui Mantovan ha assunto da subito il comando essendo il più alto in grado tra le due realtà. Molto attaccato al suo paese e persona benvoluta dai cittadini,
Mantovan si è molto speso per il gemellaggio con la cittadina gemellata di Veranopolis, in Brasile. Tra le esperienze che più gli hanno dato soddisfazioni, il comandante ama ricordare i corsi di educazione stradale tenuti nelle scuole elementari, al termine delle quali ogni bambino può sentirsi per qualche minuto investito della responsabilità di vigile, facendo attraversare le macchine o multando – al prezzo di dolci e caramelle - gli automobilisti indisciplinati: molti di quegli ex scolari ancora conservano il patentino rilasciato allora dal giovane comandante. Nel tempo libero Mantovan non starà con le mani in mano: è infatti uno dei quattro cicloturisti deltini ‘Free Bikers’ che ogni anno deliziano i loro follower con viaggi esotici a pedali negli angoli più disparati del globo. (f.p.)
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Porto Tolle
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Sanità. Attualmente nel Comune è presente solo un medico e in via provvisoria
Carenza di medici minoranza all’attacco È
trascorso un anno da quando gli esponenti politici che siedono tra i banchi della minoranza del comune di Porto Tolle sollevarono il disservizio di copertura sanitaria per i portotollesi. “A cominciare dalla mancanza del pediatra sul territorio per finire poi alla prevista carenza dei medici, aggravata dalla prematura scomparsa del medico Boscolo per Covid - dichiarano e proseguono i consiglieri -, siamo ancora in una situazione di grande carenza sanitaria, attutita dalla grande disponibilità dei medici presenti riuniti nella medicina di gruppo, che per inciso è frutto della programmazione fatta dalla precedente amministrazione”. A dimostrarlo sarebbero i numeri, evidenziano i consiglieri: “In un periodo di grave emergenza sanitaria, Porto Tolle si ritrova con un numero dimezzato di medici di famiglia e la responsabilità è totalmente dell’Ulss 5 insieme all’amministrazione comunale che non hanno fatto nessuna programmazione, lasciando i cit-
La replica del vicesindaco: “Stiamo lavorando con l’azienda sanitaria per cercare di sopperire” tadini in una situazione di grande incertezza”. Il vicesindaco Silvana Mantovani entra nel merito della questione affermando: “Stiamo lavorando in sinergia con l’Ulss 5 Polesana per cercare di sopperire alla carenza di personale medico. Una situazione che non interessa solo la Regione Veneto, ma tutta la penisola italiana”. Nel frattempo, ha preso servizio in queste settimane nel Comune di Porto Tolle il medico Giorgio Paolo Massa, che svolgerà in via provvisoria l’attività per i pazienti del dott. Tommaso Arillotta. Questi i giorni e gli orari: lunedì 15-18:30 Tolle; martedì e mercoledì 9-12:30 al centro San Nicolò di Ca’ Tiepolo, dalle 15 alle 18:30 a Polesine Camerini; giovedì 9:30-13 Tolle e dalle 16 alle 19 a Ca’ Tiepolo (San Nicolò); venerdì 9:30-13 Tolle. Per i cittadini resta comunque la facoltà di scegliere un altro medico nello stesso ambito, oppure presso gli ambiti territoriali limitrofi con disponibilità ad ac-
quisire nuove scelte. Per conoscere le disponibilità del medico ad accettare nuove scelte di assistiti, si può consultare il link www.salute.regione.veneto.il/ servizi/cerca-medici-e-pediatri. Gli orari di apertura al pubblico dello sportello amministrativo della sede di via Matteotti sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, il sabato dalle 9 alle 11; nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle ore 14 alle 16. Guendalina Ferro
Porto Tolle alla Mostra del cinema È stato presentato alla 78° Mostra del Cinema di Venezia nello spazio della Regione Veneto – Hotel Excelsior “Il dito e la luna”, il cortometraggio girato lo scorso mese di agosto nel territorio del Comune di Porto Tolle. Regista dell’opera prodotta da La Clownessa Film Rossella Bergo, attrice e producer Guia Zapponi in veste di relatore, e tra gli interpreti del corto Samuele Spada, Wanda Danuta Murach e Barbara Braghin, la post-produzione e la distribuzione sono di Emera Film. Il cortometraggio, patrocinato dal Comune di Porto Tolle e dall’Ente Parco Delta del Po, tratta il tema della diversità e di come ancora oggi pregiudizi, credenze radicate in modelli di pensiero ormai sorpassati, tabù, possano inficiare la vita stessa di chi li subisce provocando un intenso disagio per quel non sentirsi mai accettati, sempre fuori luogo e distanti dalle aspettative altrui. Le tematiche affrontate nel cortometraggio spaziano dall’orientamento sessuale alla solitudine, dalla creatività all’arte della moda, dal diverso al turbamento di chi non può esprimersi e al malessere di chi è schiavo della propria mentalità. (gu.fe.)
Un libro sui sindaci Sarà pronto molto probabilmente per Natale il libro, con il titolo per ora abbozzato, “A memoria del nostro lavoro: noi sindaci di Porto Tolle”. Un testo in cui saranno argomentati gli eventi salienti che la comunità di Porto Tolle ha vissuto negli ultimi 50anni. A partire dal campo lavorativo con l’influenza economico sociale che ebbe la realizzazione della centrale Enel, alle conseguenze delle alluvioni nel territorio comunale, per passare alle prese di posizione delle forze politiche locali, nel momento in cui venne istituito l’ente parco del Delta del Po. Un lavoro di raccolta intrapreso da alcuni giornalisti e fotografi locali, iniziato in sala consigliare, in occasione della fiera del Delta di settembre, con i sindaci che si sono succeduti dal 1972 ad oggi: Camillo Bruschi, dal 1972 al 1977, Attilio Pezzolato, dal 1977 al 1980 e dal 1985 al 1986.Danilo Stoppa, dal 1980 al 1985.Diego Precisvalle, dal 1992 al 1999,Roberto Zanetti dal 1986 al 1990, Paola Broggio dal 2000 al 2002, Silvano Finotti dal 2003 al 2013, Claudio Bellan dal 2013 al 2018 e l’attuale Roberto Pizzoli, eletto nel 2018. Assenti giustificati, all’evento di settembre condotto dal vicesindaco Silvana Mantovani, gli ex sindaci Attilio Pezzolato e Diego Precisvalle. Una volta conclusa, l’opera storica sarà stampata in migliaia di copie destinate ai residenti del Comune di Porto Tolle e alla biblioteca Comunale. (gu.fe.)
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Porto Tolle
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Pesca. Il Cda della cooperativa di Pila interviene sulle ultime elezioni: “Serve un cambiamento”
Consorzio Pescatori Scardovari: “I vertici non sono adeguati” I
l Consiglio di amministrazione della cooperativa di pescatori di Pila interviene in merito alle ultime elezioni dei vertici del Consorzio Pescatori di Scardovari. “A distanza di pochi mesi dalla rinomina del presidente del Consorzio Luigino Marchesini è stato rieletto, con maggioranza risicata, lo stesso suo vice presidente Emanuele Finotti”. Riconferme che non rappresentano un cambiamento: “Purtroppo riteniamo – si legge nella nota ufficiale - che in vertici eletti (presidente e vice) non siano in grado di risolvere i problemi e tanto meno saranno capaci di poter procedere e concretizzare proposte di programmazione ed innovazione. Sarà solo un tentativo di sopravvivenza. Una lenta agonia dove qualche cooperativa sta già pregustando il momento delle elezioni del prossimo anno”. “Questo alla faccia della maggioranza dei pescatori che si aspettavano un cambiamento da subito
ed una gestione diversa dal passato – incalzano -. Il consiglio di questa cooperativa, all’unanimità, ha deciso che pur rimanendo all’interno del consiglio di amministrazione del consorzio presieduto da Marchesini, cercherà in tutti i modi di portare a compimento i punti programmatici proposti, come i Responsabili della produzione e gestione/investimenti nelle lagune
“La maggioranza dei pescatori aspettava una scolta, purtroppo i vertici rieletti non possono risolvere i problemi” che vanno dai lavori al problema del reclutamento del seme”. “Siamo del parere che sarebbe il caso di intraprendere nuovi sbocchi commerciali in attesa di un domani che dovrà necessariamente
veder cessare la collaborazione con l’attuale consulente esterno – dichiarano -. Se tali obiettivi non saranno raggiunti, crediamo che non servirà arrivare a scadenza naturale per il rinnovo delle cari-
che e che il mandato e la sfiducia dell’attuale governo di presidenza diventerà prioritaria”, conclude nella nota il Consiglio di Amministrazione della cooperativa Pila. Guendalina Ferro
La cooperativa Delta Padano festeggia il 95esimo anniversario dalla sua fondazione La Delta Padano ha festeggiato nel mese di agosto gli 85 anni dalla fondazione della cooperativa. Alla cerimonia, organizzata nel rispetto delle norme Covid nella sede di Scardovari, hanno presenziato le autorità civili ed ecclesiastiche, dirigenti e alcuni pescatori degli oltre 300 soci iscritti. La cooperativa più longeva di Porto Tolle, attualmente presieduta da Paolo Mancin, nacque nel 1936 per volere di alcuni pescatori con lo scopo “di gestire i mercati del pesce all’ingrosso, coltivare i vivai per l’allevamen-
to del novellame, agevolare i soci nell’acquisto dell’attrezzatura da pesca, facilitare il credito necessario da investire nel settore ittico”, si legge nello statuto datato. E così accadde. L’anno successivo venne realizzato il mercato all’ingrosso di Scardovari, ora mercato ittico, nel 1947 la cooperativa contribuì a fondare la cassa rurale artigiana che negli anni si è evoluta in BancAdria, ora divenuta Banca Adria Colli Euganei e nel 1986, la cooperativa fu tra i membri soci del Consorzio pescatori del Polesine. Ulti-
ma opera in ordine cronologico, realizzata dalla Delta Padano a beneficio dei pescatori professionisti, è stato il primo distributore di carburante per imbarcazioni da pesca a prezzo agevolato. Un servizio che di fatto consente ai pescatori un risparmio sul costo del carburante di circa il 40%. Ma la cooperativa ha contribuito anche alla vita sociale della comunità di Scardovari-Bonelli, e non solo, sostenendo, per fare degli esempi, la parrocchia, la scuola materna e la sagra paesana dei Santi Pietro e Paolo. (gu.fe.)
Successo per Fiera del Delta e Festa del riso Anche se in forma ridotta, Porto Tolle non ha rinunciato alla Fiera del Delta e alla Festa del riso, aperta nella giornata del 16 settembre con il galà del riso alla tenuta Giarette di Scardovari. Due kermesse organizzate dal Comine con la collaborazione della Pro loco. Due i momenti significativi per la Fiera del Delta: il concorso di bellezza e simpatia di miss Mamma 2021 che ha visto attribuire una delle fasce in palio a Giulia Gibin, portotollese di 56 anni che si è appunto aggiudicata la fascia di miss mamma evergreen, e le benemerenze consegnate dalle autorità civili ai volontari, che si sono prodigati a beneficio della comunità nella pandemia. Attestati di riconoscenza sono stati consegnati anche agli agenti del corpo di polizia locale e alle forze dell’ordine. Degne di nota la performance musicale della giovane band dei Fresh Magma Band e lo spettacolo di cabaret di Claudio Lauretta. Cuore della kermesse della Festa del riso, le specialità enogastronomiche proposte sia dai ristoratori di Porto Tolle al galà del riso e sia dai piatti prelibati preparati dai cuochi dei comitati fiera di Scardovari, Santa Giulia, Boccasette, Tolle, dall’associazione Luce sul mare, dall’agriturismo Rugiada e dalla società agricola Moretto. “Una festa itinerante organizzata per mettere sotto i riflettori il riso - hanno commentato il sindaco Pizzoli e la vice Mantovani -, un prodotto di eccellenza per il nostro territorio, come lo è la certificazione spiga verde e la bandiera blu per le nostre spiagge”. (gu.fe.)
Rosolina
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Elezioni amministrative /1. È il presidente della Pro Loco, ma per statuto si è dimesso per poter correre
Il centrodestra punta su Grossato A
Rosolina la corsa verso le elezioni ha proposto all’ultimo momento dei clamorosi colpi di scena. Come spesso succede infatti, specie nei Comuni di piccole e medie dimensioni, il nome di una determinata lista, di uno schieramento e di un candidato sindaco, si cerca di farlo restare segreto fino alla vigilia della presentazione delle liste. Ecco che su entrambi i fronti, ossia centrodestra e centrosinistra, si sono avute delle novità dell’ultima ora. Quando pareva oramai fatta per Pako Massaro come candidato della Lega, ecco che il centrodestra ha scelto il presidente della Pro loco Michele Grossato come candidato unico. Dunque niente corsa per Massaro. La scelta è a dir poco strategica, visto che Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega si presentano compatti al voto, per cercare di conquistare il municipio del Comune più rinomato del Delta del Po. Michele Grossato ha prontamente accettato la sfida di provare a vincere le elezioni amministrative di Rosolina: “La mia squadra è ancora in fase di composizione, ma ci presentiamo come una valida alternativa all’amministrazione comunale uscente - afferma Michele Grossato, mentre andiamo in stampa -.
“Ci presentiamo come una valida alternativa all’amministrazione comunale uscente” Ho accettato la candidatura, in quanto il centrodestra si è presentato più unito e compatto che mai, avendo anche il sostegno della Lega, grazie a Pako Massaro. Questo ci permetterebbe di essere ben rappresentati anche a livello di governo regionale”. “La squadra che si sta per formare è giovane e ha l’intento di cambiare aria a Rosolina. - aggiunge - Gli ultimi cinque
anni della giunta Vitale sono stati piatti. La pandemia dell’ultimo anno e mezzo ci ha messo del suo. Siamo l’alternativa al sindaco uscente”. Michele Grossato, essendo presidente della Pro loco, sarà costretto per statuto e regolamento, a dimettersi e a convocare quanto prima l’elezione del nuovo direttivo. “Quello che mi fa molto piacere è il fatto che stiamo ricevendo tante proposte, da parte di persone che vogliono entrare a far parte del nostro progetto. Questo vuol dire che siamo credibili. Ovviamente mi sospenderò dalla Pro loco, in vista della mia nuova avventura politica. Sono sempre stato vicino all’amministrazione comunale. Rimarrò nel direttivo della Pro loco, visto che sono stato eletto, fino a quando non verranno svolte le elezioni per il rinnovo”. Per il centrodestra, quello di avere deciso di unirsi tutti quanti rappresenta sicuramente un forte tentativo di presa di coscienza circa il fatto che l’unione fa la forza e quindi solamente in questo modo, potrà avere delle possibilità di vittoria finale. La scelta ha comunque sorpreso molto gli addetti ai lavori, anche se in politica spesso e volentieri le cose scontate e ovvie non esistono. Marco Scarazzatti
ELEZIONI COMUNALI 2021: Ecco dove e quando votare Per il rinnovo del consiglio comunale di Rosolina, si voterà domenica 3 ottobre, dalle 7 alle 23, e lunedì 4 ottobre, dalle 7 alle 15. Il Comune ha individuato due luoghi: la scuola elementare di via Ignazio Zanini 16 e la scuola elementare della frazione di Volto, in via via Aldo Moro 21, interno 2. Le persone votanti sono 5.278, su una popolazione di 6.233 unita’, rilevata al 31 agosto 2021. (m.s.)
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Rosolina
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Amministrative/2. Patrizio Targa è stato per 40 anni come comandante della polizia locale
“Rosolina ha bisogno di una guida forte, autorevole e competente” A
ltro nome in lizza per la poltrona di sindaco di Rosolina è quello di Patrizio Targa. Persona molto conosciuta nella cittadina balneare, visto i suoi trascorsi nella polizia locale. Targa si pone giusto in mezzo ai due contendenti di centrodestra e centrosinistra. “Ho svolto la mia attività lavorativa per più di 40 anni, in qualità di comandante della polizia municipalizzata di Rosolina e non solo - afferma il candidaro -. Credo di avere la necessaria esperienza per candidarmi alla guida politica del Comune di Rosolina. Metto la mia esperienza e disponibilità a servizio della comunità rosolinese, con la quale sono pronto ad interfacciarmi come ho sempre fatto, prima con l’ascolto e poi con l’impegno, nel risolvere i problemi che, di volta in volta, mi verranno sottoposti. Non ho mai creduto nel nuovo senza esperienza. Amministrare un Comune importante come Rosolina non è cosa per nuovi arrivati”. Patrizio Targa si presenta dunque dall’alto della sua grande conoscenza del territorio di quella che è considerata la perla del Delta del Po. Aver svolto per oltre quattro decenni il lavoro di capo della
“Dobbiamo rendere Rosolina una città vivibile, per migliorarla sotto tutti gli aspetti, ad iniziare dal lavoro, proseguendo poi con l’ambiente, sicurezza e infine la viabilità”
polizia locale, potrà sicuramente agevolarlo nella sfida elettorale. “Rosolina ha bisogno di una guida forte, autorevole e competente prosegue il candidato sindaco -. Tengo molto a sottolineare questi tre concetti. Governare cinque anni significa condivisione e partecipazione. Dobbiamo rendere Rosolina una città vivibile, per migliorarla sotto tutti gli aspetti, ad iniziare dal lavoro, proseguendo poi con l’ambiente, sicurezza e infine la viabilità. In quest’ottica, sono prioritari i profili che attengono alle fasce deboli, vale a dire
Il candidato Patrizio Targa
giovani, anziani, malati, persone con disabilità e dipendenze, disoccupati”. Con una certa soddisfazione e con tanto orgoglio, Targa ricorda che con decreto del Presidente della Repubblica, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, oltre che della medaglia di lungo e onorevole comando. Marco Scarazzatti
Miss Mondo ha fatto tappa anche a Rosolina Mare Rosolina Mare ha concluso i grandi appuntamenti estivi, ospitando la prima tappa polesana di Miss Mondo Veneto – TrentinoAlto Adige. L’evento, che inizialmente era stato programmato per sabato 28 agosto, è slittato di una settimana a causa delle basse temperature registratesi dopo le piogge di fine agosto. Antonella Marcon, storica agente del Triveneto, ha quindi optato di spostare tutto di sette giorni, anticipando anche l’orario del concorso di bellezza. Dalle canoniche 21 si è passati alle 18.30, dando così un tocco in più alla manifestazione, che si è conclusa in concomitanza con il tramonto sul mare. Il luogo scelto per il concorso di bellezza nato agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, è stato a dir poco suggestivo. La selezione provinciale di Miss Mondo Italia è stata infatti ospitata dal Tortuga Beach Club, stabilimento balneare inaugurato giusto lo scorso fine giugno, diventando
così il più “giovane” tra tutti quelli presenti sul litorale rosolinese. Molti gli ospiti presenti in giuria, tra giornalisti, influencer, parrucchieri, insegnanti. Uno spazio d’eccezione lo hanno avuto la famosa fashion blogger bolognese, Maria Grazia Golfieri, di giallo vestita, consulente di immagine e personal shopper. Il suo lavoro consiste nel guidare e aiutare le persone che si rivolgono a lei per trovare il loro look perfetto. Golfieri, nota anche come Mgg, che è il suo simbolo abbinato ad una corona, è un personaggio pubblico seguitissimo. Rovigo invece è stata
rappresentata dalla scrittrice Patrizia Ferrante, che nell’occasione ha presentato i suoi due libri “Vivrò per sempre” e “Viola, storia di un’anima”, raccontando anche la sua vita di volontaria nel reparto rodigino di oncologia. La selezione di Miss Mondo era valida per il 2022, in quanto per l’anno in corso tutto è già stato deciso, con le finaliste venete e trentine che tra qualche giorno un paio di settimane saranno impegnate a Gallipoli, per cercare di vincere il titolo di Miss Mondo Italia e accedere così alla finalissima di Miss Mondo. In gara tredici ragazze di svariate località venete, che sono state votate dalla giuria (da 5 a 10 la votazione) in tre circostanze: presentazione, sfilata in bikini, passerella in abito elegante. Nessuna ragazza iscritta era però della provincia di Rovigo. Prima classificata Miss Tortuga Beach Club, Karol Bortoloni, di Monsole (Venezia), 16 anni. (m.s.)
Rosolina
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Elezioni amministrative/3. Sostenuto da gruppo civico e Pd, è un nome a sorpresa e contro le previsioni
Il centrosinistra ha svelato il suo candidato: è Tiziano Zago “Non possiamo sempre lamentarci perché le cose non vanno e non fare nulla per cambiarle. Sono un libero cittadino che volontariamente ha deciso di investire sulla propria città, ho ancora voglia di mettermi in gioco”
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ncredibile quanto successo nel centrosinistra di Rosolina. Quando infatti erano spuntati i nomi del vicesindaco uscente Daniele Grossato e Orazio Bertaglia, con Patrizio Targa come outsider, ecco invece arrivare un quarto nome, che nessuno si aspettava. Una volta che il centrodestra ha ufficializzato il suo candidato, ecco che anche il centrosinistra ha calato il suo asso nella manica. Il candidato sindaco, sostenuto dal gruppo civico e Pd, è Tiziano Zago che dichiara: “Penso che ognuno di noi abbia una responsabilità non solo individuale ma anche sociale. Non possiamo sempre lamentarci perché le cose non vanno e non fare nulla per cambiarle. Sono un libero cittadino che volontariamente ha deciso di investire sulla propria città, ho ancora voglia di mettermi in gioco, per questo ho dato la mia disponibilità a candidarmi per la lista civica che sostiene l’attuale sindaco Franco Vitale. I recenti fatti che hanno visto l’abbandono del tavolo e il passaggio all’altra lista della componente di centrodestra hanno fatto nascere questa volontà, mi è stata pertanto rivolta la domanda se fossi disponibile, alla quale prontamente ho detto di sì. Non è stata una decisione facile, mi rendo perfettamente conto della responsabilità e dell’impegno che un simile ruolo richiede, ma le sfide mi piacciono e dopo avere convinto la famiglia ho dato disponibilità. Gli amici della lista civica e del Partito Democratico, che mi sosterranno, mi supporteranno sull’esperienza che mi manca non avendo mai ricoperto incarichi pubblici”. Zago tiene a precisare quella che è stata la sua importante esperienza in campo amministrativo, svolta per conto di una grossa azienda: “Questo fatto mi rassicura non poco sulla gestione della macchina comunale. Ho la mente sgombra, non ho conflitti o interessi personali, non sono iscritto a nessun partito il valore che mi ispira è il bene del mio paese dove sono nato e dove vive la mia famiglia e soprattutto il futuro dei nostri figli. Ho diverse nuove idee che io e la mia squa-
dra illustreremo, ma soprattutto dobbiamo ultimare i progetti non ancora terminati. Quello che posso garantire è che daremo continuità all’attuale amministrazione: la presenza in lista del sindaco Franco Vitale ne è garanzia. I due pilastri saranno la disponibilità verso tutti i cittadini senza scale
gerarchiche e la piena apertura agli organismi esterni al Comune, quali il Parco del Delta del Po, i paesi delle aree interne e delle aree costiere, nelle quali Rosolina è protagonista. Continueranno a lavorare in questo modo anche nella prossima amministrazione”. Marco Scarazzatti
Una spiaggia sempre più ricercata La spiaggia di Rosolina con l’avvento del Covid-19 ha visto aumentare il suo successo, presentandosi come una bella meta in mezzo alla natura. Le foci tra l’Adige e il Po, nel corso dell’ultimo anno, hanno visto l’amministrazione comunale di Rosolina impegnata in opere di riqualificazione. In questi mesi si stanno ultimando i lavori inseriti nell’intervento di sistemazione delle difese del litorale veneto, dalla foce del Tagliamento a quella di Goro. In particolar modo si tratta di lavori di ripascimento manutentivo del litorale di Rosolina Mare. A questo intervento si aggiunge quello più specifico, facente riferimento al ripristino e protezione della linea di costa, nel paraggio del litorale di Rosolina Mare, tra le foci dell’Adige e del Po di Levante, a seguito dell’erosione
delle spiagge di Rosolina, che prevede lavori per 2,5 milioni di euro. Questa somma va aggiunta a quella per i lavori di ripristino della linea di costa nella zona nord del litorale di Rosolina, pari a 716mila euro. Insomma, le spiagge che si trovano a metà tra la fusione di Adige e Po, oltre ad essere molto suggestive e con un mare pulito, sono oggetto di interventi molto costosi. (m.s.)
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Ariano nel Polesine
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Lavori pubblici. “Stiamo lavorando per offrire servizi per i gruppi organizzati, anche con la formula bike and boat”
Il Comune punta sul turismo slow: sistemati gli attracchi fluviali L
’amministrazione comunale di Ariano nel Polesine, per favorire l’incremento del turismo di visitazione slow, ha di recente completato una importante operazione di manutenzione degli attracchi, che oggi si presentano quindi in condizioni ottimali per accogliere gli appassionati della navigazione interna. A darne notizia la sindaca Luisa Beltrame che afferma: “Stiamo lavorando per avviare servizi di linea di navigazione interna che possano incrementare la presenza di gruppi organizzati, anche con la formula del “bike and boat”, percorrendo le piste ciclabili arginali e salendo in barca per visitare questo tratto fluviale, di particolare pregio ambientale e di straordinario interesse storico”. Sono infatti di proprietà Comunale i sei attracchi fluviali (Santa Maria, Ariano nel Polesine, San Basilio, Rivà, Cà Vendramin e Bacucco) collocati lungo i 40 Km del Po di Goro, dall’inizio del Delta a Santa Maria in Punta fino alla foce al Bacucco. Punti strategici sia per gli appassionati del diporto e della pesca sia per le house boat che nei mesi estivi provengono dal circuito delle lagune e delle valli”. Si tratta di un segmento del turismo che sta crescendo ed è di sicuro sviluppo per il futuro - afferma la sindaca Beltrame, che spiega: “Il ramo del Po di Goro d’altronde riproduce uno degli scenari del Delta più suggestivi sia perché raffigura al meglio il tipico paesaggio golenale ma soprattutto perché rappresenta anche un tuffo nella storia”. All’inizio del Delta a Santa Maria in punta è situata la secolare chiesa di origine romanica, intitolata a Santa Maria del Traghetto; passando da Ariano si arriva a San Basilio, rinomato sito archeologico etrusco romano dove è presente il museo e dove la leggenda narra abbia soggiornato Dante Alighieri; si passa per Rivà dove si erge sul lato ferrarese la maestosa sagoma del Castello estense; si raggiunge quindi l’idrovora di Ca Vendramin, testimonianza straordinaria di archeologia industriale. Si finisce quindi al Bacucco, alla foce dove si erge il faro della marina militare, recentemente ristrutturato e aperto al ristoro e alla balneazione”.
“Un tragitto quindi particolarmente attraente e da fare con la necessaria tranquillità anche in più giornate - conclude Beltrame -. I visitatori con i loro natanti possono quindi attraccare e fermarsi a visitare i vari siti, beneficiando dei servizi che sono presenti, compresa anche la possibilità di soggiornare o di gustare i piatti dei diversi ristoranti presenti sul tragitto”. Guendalina Ferro
È tornata la camminata solidale Alzheimer di Officine Sociali A settembre, mese dedicato alla Malattia di Alzheimer, Officine Sociali ha organizzato per sabato 18 la camminata solidale Alzheimer – Uniti per uscire dal Silenzio. La manifestazione, che si è avvalsa della collaborazione dell’amministrazione comunale di Ariano nel Polesine e della rete di associazioni locali, è inserita nella Maratona Diffusa, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Maratona Alzheimer di Cesenatico, che registra su tutto il territorio nazionale iniziative promosse dalle associazioni che affrontano il tema, della cura della ricerca e della prevenzione dell’Alzheimer. “La kermesse fa da cornice al lavoro dei Centri Sollievo, che Officine Sociali coordina nel Basso Polesine” dichiara Marinella Mantovani, presidente di Officine Sociali, l’associazione che, in
stretta collaborazione con l’Ulss 5 Polesana, il Centro di Decadimento Cognitivo del Distretto 2 e diverse realtà associative del territorio, opera nell’ambito del Progetto Sollievo della Regione Veneto sul territorio Bassopolesano. Uno a Rosolina, attivo il lunedì e venerdì, dalle 9 alle 12 nei locali della biblioteca Comunale. Il secondo ha sede ad Ariano nel Polesine presso la sede dell’Auser Deltariano, il martedì e mercoledì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 9 alle 12 presso il Badaloni di Ca’ Tiepolo a Porto Tolle dove ha sede l’associazione Luce sul Mare. Il servizio è gratuito e le famiglie possono accedere contattando i numeri 349-1906018 -335.5208410. Inviando una mail all’indirizzo officinesociali@libero.it. o attraverso la pagina Facebook di Officine Sociali. (gu.fe.)
Taglio di Po
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Lavori stradali. L’installazione della prima postazione andrà a costituire il prossimo sistema tutor
Un nuovo autovelox sulla strada provinciale 38 contro gli incidenti
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n nuovo autovelox a Taglio di Po ha finito con lo scatenare le consuete polemiche, che si registrano allorquando un Comune decide di adottare questa soluzione, per scoraggiare la velocità e far diminuire gli incidenti stradali. Il velox è entrato in funzione la penultima domenica di agosto. L’installazione della prima postazione andrà a costituire il sistema tutor lungo la strada provinciale 38. Conclusa la fase sperimentale, entrerà in funzione come velox, e rileverà la velocità puntuale in direzione Taglio di Po - Porto Tolle. Una volta che sarà completata la seconda postazione, verrà attivato come tutor. Il nuovo autovelox si trova sulla strada Piano di Rivà-Bonelli, al chilometro 2+145. Il limite di velocità è di 70Km/h e l’apparecchiatura riprenderà i veicoli che transitano in direzione verso Porto Tolle. La soluzione è la conseguenza dei troppi incidenti, anche mortali, e la velocità troppo elevata, con punte di oltre i 200 km orari, registratisi sulla Sp 38. L’apparecchiatura è la prima di altre che saranno collocate in seguito, per creare un tutor che estenderà il suo controllo per un lungo tratto. Il velox ha attirato subito l’attenzione dei diversi automobilisti, camionisti e motociclisti che, in tanti, percorrono tale arteria stradale. La Piano di Rivà-Bonelli è tra le strade provinciali con maggior afflusso di traffico, e necessita perciò di
La soluzione è la conseguenza dei troppi incidenti, anche mortali, e la velocità troppo elevata, con punte di oltre i 200 km orari
una grande attività di controllo. Il limite dei 70 km orari, come da ordinanza della Provincia, è dovuto alla tipologia di strada, costeggiata anche da un canale, e anche per la pericolosità che rappresenta per chi la percorre a velocità più elevate. L’amministrazione comunale di Taglio di Po ha messo in funzione il velox, posizionandolo poco dopo l’entrata dalla Romea. Con l’installazione di altri due punti di rilevazione, sempre su questo tratto stradale, l’autovelox dovrebbe trasformarsi in un tutor, ossia in un apparecchio che misura la velocità media, sempre provvedendo a sanzionare quanti non rispettano il limite. Una decisione, quella del Comune di Taglio di Po, che ha suscitato polemiche
anche a Porto Tolle. Tant’è che sulla questione è dovuto intervenire anche il sindaco Roberto Pizzoli. “Il velox in oggetto non introita economie nelle nostre casse ed è facoltà del Comune di Taglio di Po installarlo, a nostro avviso e dopo un confronto con il mio collega Siviero, se dobbiamo fare prevenzione in una strada effettivamente, con molti incidenti anche mortali, nel tratto più pericoloso è meglio un tutor. La questione è stata recepita e dalla prima loro delibera che prevedeva tre velox, nei prossimi mesi si dovrebbe arrivare al tutor. La sicurezza è importante e la richiesta di velox o dissuasori è in continua crescita da parte dei cittadini”. Marco Scarazzatti
Completati i lavori di copertura e messa in sicurezza dell’impianto sportivo dedicato al tennis Un’altra opera pubblica è stata portata a termine dall’amministrazione comunale di Taglio di Po. La giunta guidata dal sindaco Francesco Siviero ha infatti completato i lavori di copertura dell’impianto sportivo, dedicato al tennis. Sport quest’ultimo che è molto praticato nel Comune basso polesano e che negli ultimi anni ha messo in luce giocatori di buon livello. Ecco spiegata l’importanza di quest’opera, anche alla luce dell’arrivo delle stagioni fredde, nelle quali si potrà quindi continuare a giocare. L’assesso-
re comunale ai lavori pubblici e all’urbanistica, Davide Marangoni, assieme al tecnico comunale Luca Chiarion, si sono recati
nella struttura, per riconsegnare al circolo tennis, le chiavi del nuovo tennis coperto. “I lavori di ristrutturazione, messa a norma e adeguamento sismico ed energetico, sono terminati all’inizio dell’estate, e una volta che anche tutto l’iter burocratico si è concluso, si è potuto ricominciare ad utilizzare l’impianto - afferma l’assessore Marangoni - Voglio dire grazie al presidente del circolo, Marco Frezzato e al suo fido braccio destro Flavio Cavallaro, per la continua e fattiva collaborazione”. (m.s.)
Provincia
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Nomine. Le prime dichiarazioni di Clemente Di Nuzzo su green pass, vaccinazioni, sicurezza e scuola
Arrivato il nuovo Prefetto: “Tutte le istituzioni lavorino insieme” “È
una grande emozione per me essere a Rovigo, dato che questa è la mia prima nomina a Prefetto. Provengo da Ancona, dove ero vice prefetto vicario. Il Veneto è una Regione che ho nel cuore visto che proprio qui ho iniziato la mia carriera. Era il 1991 e venni assegnato a Belluno, dove sono rimasto per cinque anni”, ha affermato il nuovo prefetto di Rovigo, Clemente Di Nuzzo, che ad agosto ha incontrato i giornalisti dopo essersi insediato ufficialmente in Prefettura, lunedì 9 agosto. “Il green pass è previsto da norme giuridiche – ha continuato il nuovo prefetto-. Il mio auspicio è quello che la popolazione non si divida nelle scelte. La vaccinazione può infatti diventare un argine contro la pandemia”.
“Darò tutta la massima disponibilità alle amministrazioni pubbliche, oltre ovviamente alla società civile, al mondo produttivo e alle organizzazioni sindacali” Di Nuzzo ha poi proseguito, sottolineando di essere arrivato a Rovigo in un momento particolare, dove le conseguenze legate al Covid-19 hanno avuto ripercussioni sulle vite di molti. “Tutte le istituzioni devono lavorare insieme, in modo coordinato, per trovare delle soluzioni alle problematiche. Nel mio lavoro sarò aiutato dal vice prefetto Rosa Correale e del capo di gabi-
netto Mauro Papa. Darò tutta la massima disponibilità alle amministrazioni pubbliche, oltre ovviamente alla società civile, al mondo produttivo e alle organizzazioni sindacali. Le nostre priorità saranno in tema di sicurezza sul lavoro, lotta al caporalato e illecita gestione del rapporto di lavoro. Sul mio tavolo ci saranno anche la scuola e i trasporti ad essa collegati”. Si è tenuta poi, sempre ad agosto, la prima riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta proprio da Di Nuzzo e che ha visto partecipi anche il presidente della Provincia, il sindaco di Rovigo, il questore, il vicecomandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, il comandante provinciale della Guardia di finanza, il direttore generale dell’Ulss5 Polesana, il vicecomandante dei vigili del fuoco, il dirigente della Polizia stradale e il direttore della casa circondariale di Rovigo. Particolare attenzione è stata dedicata alla questione concernente il rischio di incendi connesso all’eccezionale situazione meteoclimatica in atto. Al riguardo, è stata programmata l’attivazione di ulteriori servizi ordinari e straordinari antincendio al fine di prevenire e contrastare più efficacemente il fenomeno. Sono stati analizzati, infine, gli aspetti di ordine e sicurezza pubblica connessi al prossimo avvio della stagione sportiva 2021-2022 che vedrà la riapertura degli stadi e degli altri impianti sportivi alla presenza del pubblico. Marco Scarazzatti e Gaia Ferrarese
In foto, il prefetto Clemente Di Nuzzo.
Azienda Ulss 5 Polesana: in arrivo 12 nuovi primari per gli ospedali della provincia di Rovigo Crescita e sviluppo dell’area risorse umane, l’Azienda Ulss 5 Polesana è impegnata nell’avvio di procedure per la copertura di profili apicali a oggi non coperti. Infatti, durante l’ultimo collegio di direzione, sono stati approvati i profili Chirurgia Generale per l’Ospedale di Adria, Direzione medica degli ospedali di Rovigo, Trecenta e Adria e Cardiologia dell’Ospedale di Rovigo. A questi profili, va ad aggiungersi il profilo di Direttore di Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia per l’Ospedale di Adria, già approvato in precedenza. Inoltre, a quadro descritto sopra, vanno sommati ulteriori otto profili, per un totale di 12 primariati, di cui 5 per l’ospedale di Adria, e i rimanenti per l’ospedale di Rovigo e Trecenta e per il Servizio ve-
terinario. L’Azienda oltre a procedere per la copertura dei posti apicali, è impegnata nel garantire l’espletamento di avvisi pubblici per incarichi a tempo determinato (rapporto di dipendenza o incarico libero professionali) per garantire i servizi ai cittadini e nel contempo, prendendo parte ai concorsi banditi da Azienda Zero. Nell’ultima richiesta inviata alla Commissione Regionale per gli investimenti (CRITE), l’Azienda Ulss5 polesana ha ottenuto l’autorizzazione a procedere per 101 unità di personale nei diversi profili, compreso il personale (fisioterapisti, infermieri, Oss, medici) necessario all’attivazione, come da cronoprogramma, dell’Unità riabilitativa territoriale ad Adria.
Cultura
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Collettiva di 22 pittori. L’esposizione dal titolo “‘La Spiritualità nell’Arte” sarà esposta fino al 30 settembre a Padova
Successo per la mostra dedicata all’arte sacra degli Artisti del Delta L
a mostra di Arte Sacra ‘La Spiritualità nell’Arte’ degli Artisti del Delta sarà riproposta in altre località prestigiose, prima fra tutte la chiesa di San Gaetano in via Altinate a Padova fino al 30 settembre. La kermesse, nata dopo un anno di chiusura per la pandemia, è stata inizialmente allestita a Panarella di Papozze nel giugno scorso, nella sala adiacente la chiesa di San Luigi Gonzaga dove è stata recentemente intronizzata la statua della Madonna di San Juan de Los Lagos. “Il tema della mostra è stata la spiritualità nell’arte e ben 22 pittori si sono cimentati rispettandola in pieno – ha spiegato la presidente del sodalizio con sede a Porto Viro, Gabriella Dumas - Ne è emersa una galleria di una quarantina di opere molto ammirata sia dal pubblico che dalle autorità religiose e civili che l’hanno visitata in quei giorni. Soggetti e tecniche sono molto diversi tra loro: olio, acrilico, bassorilievi, acquerelli, tecniche miste con resine; un universo religioso e spirituale che colpisce gli occhi e l’anima dello spettatore”. Hanno espresso compiacimento anche il presidente della Provincia di Rovigo Ivan Dall’Ara (grazie al
“Bilancio positivo, non un traguardo ma un punto di partenza su cui continuare, consapevole che è giusto riproporre, come nel nostro passato glorioso, gli artisti che con il loro talento portano in alto i valori della nostra cultura religiosa, la spiritualità e l’identità di pittori italiani”
suo interessamento sarà prossimamente allestita anche a Palazzo Celio), ed il vescovo di Adria-Rovigo mons. Antonio Pavanello. Altre città si sono dichiarate disponibili ad ospitarla e il calendario si farà fitto: il presidente dell’Ente Parco del Delta del Po Moreno Gasparini gradirebbe proporla nei 9 comuni deltini; sarà poi a Lendinara nella chiesa romanica di Sant’Anna, a Comacchio nel Palazzo Vescovile, a Roma, e si concluderà in Messico. “Bilancio quindi positivo, non un traguardo ma un punto di partenza su cui continuare – ha aggiunto ancora Dumas - consapevole che è giusto riproporre, come nel nostro passato glorioso, gli artisti che con
il loro talento portano in alto i valori della nostra cultura religiosa, la spiritualità e l’identità di pittori italiani”. I nomi degli Artisti del Delta che hanno partecipato con le loro opere sono: Alfredo Ferro, Carla Bernecoli, Carmen Hintalan, Claudio Arborini, Daniela Antonello, Donatella Mangolini, Gabriella Burgato Dumas, Idelmino Ruzza, Margherita Stoppa, Maura Mattiolo, Nora Ferriani, Orianna Astolfi, Patrizia Dabbizzi, Patrizia Gennari, Pericle Pavani, Pierangela Veronese, Roberta Fava, Rossella Rampazzo, Sandra Bernecoli, Silvana Maddalosso, Silvio Zago e Vincenzina Fecchio. Fabio Pregnolato
La mostra dedicata a Robert Doisneau arriva a Rovigo La street photography approda a Rovigo grazie alla mostra monografica dedicata ad un grande maestro francese, Robert Doisneau. L’esposizione è promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e si potrà visitare fino al 30 gennaio. Nessuno come Doisneau ha saputo raccontare il fascino della Ville Lumiere. Le sue fotografie hanno colto lo spirito di un’intera nazione e sono diventate sinonimo dello stile di vita francese. Provengono dall’atelier di Montrouge, nel sud di Parigi, le immagini che il curatore Gabriel Bauret ha scelto di presentare al grande pubblico nella mostra di Rovigo. È a Montrouge che l’artista ha sviluppato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni ed è lì che si è spento nel 1994, lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi. Nato nel 1912 à Gentilly, una città nella periferia sud di Parigi, le prime tappe del percorso di Robert Doisneau sono segnate da una formazione nel campo della litografia,
per poi passare quasi subito all’apprendistato presso lo studio di un fotografo, André Vigneau, che gli fornisce una finestra sul mondo dell’arte. Seguirà, per quattro anni, un’intensa collaborazione con il reparto pubblicitario della Renault. Da lì Doisneau approda allo status di fotografo indipendente, anche se il suo cammino viene interrotto dalla guerra, che tuttavia non gli impedisce di fotografare. Subito dopo la Liberazione della capitale, di cui è testimone, comincia un pe-
riodo molto intenso di commissioni per la pubblicità e in particolare per l’industria automobilistica, la stampa (tra cui le riviste “Le Point” e “Vogue”) e l’editoria. In parallelo, porta avanti i suoi progetti personali, che saranno oggetto di numerose pubblicazioni, a cominciare dall’opera “La Banlieue de Paris”, uscita nel 1949 e creata in collaborazione con lo scrittore Blaise Cendrars. La sua vita si incrocia con Jacques Prévert e Robert Giraud, la cui esperienza e amicizia nutrono la sua fotografia, nonché con quella dell’attore e violoncellista Maurice Baquet, con il quale mette in scena un gran numero di immagini. Dal 1946 le sue fotografie vengono distribuite dall’agenzia Rapho. Qui conosce in particolare Sabine Weiss, Willy Ronis e Édouard Boubat, che insieme a lui formeranno una corrente estetica spesso definita “umanista”. Nel 1983 gli viene assegnato il “Grand Prix national de la photographie”, a consacrazione di un’opera ricca e proficua. (m.r.)
Sport
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Volley A2. Presentato Delta Group Porto Viro pronto per la nuova serie nazionale nel rinnovato Palasport
Volti nuovi nella rosa deltina: “Ora dobbiamo diventare una squadra” A
l Palasport di Porto Viro serata di festa e di solidarietà con la raccolta fondi per Team for Children. Una serata tra passato e futuro, nel segno dell’orgoglio, che ha visto anche presentazione della nuova serie A2 del Delta Volley Porto Viro, targata Delta Group, ma anche per celebrare i successi del recente passato e condividere l’entusiasmo per i progetti in divenire. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, la dirigenza del Delta Volley ha lavorato non solo per allestire una rosa all’altezza della cadetteria, ma anche per rinnovare e valorizzare gli asset societari. Su tutti, proprio il Palasport di Porto Viro, sottoposto in queste settimane ad un corposo restyling: verrà aggiunta una nuova tribuna, frontale a quella già presente, per aumentare la capienza dell’impianto,
mentre al piano superiore è stata allestita un’area hospitality che entrerà in funzione in occasione delle gare casalinghe. Sempre al piano superiore, gli altri “ritocchi” che riguardano la palestra (potenziata con nuovi macchinari) e gli uffici direzionali. La serata ha visto la partecipazione del musicista Andrea
La serata è stata dedicata anche alla raccolta fondi solidale per sostenere Team for Children Poltronieri, che ha intrattenuto gli ospiti con il suo sax e i suoi sketch. Sullo sfondo le immagini della cavalcata che ha portato il Delta in A2. Quindi spazio alla solidarietà, con una raccolta fondi i cui proventi saranno devoluti alla Onlus Team for
Children. In chiusura, la presentazione della Delta Group Porto Viro, pronta a partecipare al campionato di A2, che quest’anno sarà capitanata dal palleggiatore Marco Fabroni. Svelati anche i numeri di maglia per la nuova
stagione: capitan Fabroni avrà il numero 1, Zorzi il 2, Gasparini il 3, Vedovotto il 4, Marzolla il 5, Pol (assente perché impegnato con la Nazionale U21) il 6, Lamprecht l’8, Barone il 9, Penzo il 10, Romagnoli l’11, Mariano il 12, Bellei il 13, Sperandio il 15,
Volley: un anno di traguardi importanti per Alessandro “Bovo junior” Bovolenta È tornato un Bovolenta in azzurro, a un mondiale. È la storia di Alessandro, primogenito di Vigor Bovolenta, l’indimenticato campione polesano di pallavolo morto il 24 marzo del 2012 per un problema al cuore mentre giocava a Macerata. Alessandro oggi ha 17 anni ed è tra i convocati dell’Italia di volley che ha disputato i mondiali Under 19 (in prima battuta contro Brasile, Repubblica Ceca, Bielorussia e Colombia) a Teheran, in Iran. Alessandro gioca con il Porto Robur Costa, club di Ravenna, nel ruolo opposto e si è messo in evidenza segnando raffiche di punti nei cam-
pionati di categoria. In questa annata ha vinto il titolo regionale Under 17, conquistato il quarto posto nelle finali nazionali di categoria e arrivati a un passo dal successo nella finale regionale Under 19. Una stagione importate per “Bovo junior” che non è sfuggita agli osservatori azzurri che l’anno convocato per un lungo collegiale che è terminato sabato 31 luglio a Camigliatello Silano in provincia di Cosenza, agli ordini di coach Vincenzo Fanizza, che poi lo ha scelto per il Mondiale di categoria (di cui l’Italia è campione in carica) in programma in Iran, a Teheran. Un traguardo importante per il fi-
glio di Vigor che sarà seguito da tutti gli appassionati della pallavolo provinciale, e di tutti gli sportivi in genere. A festeggiare questo importante traguardo di Alessandro la comunità di Taglio di Po, dove il palasport porta il nome del papà Pala Vigor che qui ha cominciato a schiacciare e murare: nato a Contarina nel 1974 che, dopo le giovanili a Taglio di Po, esordì nei dilettanti del Polesella prima di essere ingaggiato dal Messaggero Ravenna e cominciare la luminosa carriera interrotta prematuramente il 24 marzo 2012, all’età di 37 anni, per un arresto cardiaco durante la partita di serie B2 Lube Macerata – Softer Forlì. (c.a.)
Tiozzo il 17. Sponsor sarà anche per questa stagione Delta Group. “Per noi è un grande orgoglio essere legati a questa azienda e portare il suo nome in tutta Italia, dice coach Massimo Zambonin. Affronteremo questa categoria per la prima volta, si tratta di uno step importante e credo che la società abbia operato molto bene sul mercato. Il direttore Pavan ha creato un mix di atleti esperti e giovani interessanti, abbiamo un roster di tutto rispetto, ma come neopromossa partiamo a fari spenti con l’obiettivo di fare il meglio possibile. La squadra è nuova, ci sono alcuni ragazzi che sono stati già dei leader nelle proprie squadre, ma ora bisogna far diventare questo ottimo gruppo di giocatori una squadra”. Cristiano Aggio
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Padova
Urbs picta
NUMERI DA RECORD PER IL PATRIMONIO UNESCO I CICLI AFFRESCATI ATTRAGGONO IL TURISMO
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i sono grande entusiasmo e altrettanto fermento attorno all’eccezionale valore artistico e storico dei capolavori della “Padova Urbs picta”, sui quali il 24 luglio scorso l’UNESCO ha posto il proprio sigillo, riconoscendoli alla fine di un percorso lunghissimo e corale, durato venticinque anni, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Entusiasmo confermato dai numeri dei visitatori, mai così elevati in nessuno degli otto luoghi che compongono il “sito seriale”. Nei mesi di giugno, luglio e agosto la Cappella degli Scrovegni (dove nel periodo di Ferragosto c’era il tutto esaurito) ha registrato circa 27.000 ingressi, una media di novemila al mese. Quattromila visite al mese per il Palazzo della Ragione. Un successo, se si considera che gli ingressi sono sottoposti alle rigide regole dell’emergenza sanitaria. Moltissimi gli stranieri, tanti dei quali soggiornano in città. “Ma il nostro grande obiettivo è di rafforzare l’offerta e di arrivare a 35mila ingressi all’anno per ogni luogo”, dichiara l’assessore alle Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio. Piani di implementazione che, subito dopo l’iscrizione, sono diventati il nuovo obiettivo del Comitato di Candidatura, tramutato in Comitato di Pilotaggio del sito. Alla fine di agosto la giunta del Comune di Padova ha approvato un articolato progetto del valore di un milione di euro per il Museo degli Eremitani, che sarà presentato al Ministero dei Beni Culturali per concorrere all’assegnazione dei Fondi Cultura stanziati per la tutela, la conservazione, il restauro, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale. L’obiettivo è valorizzare il complesso artistico, raggiungendo un’offerta culturale e complessiva, con strumenti sempre aggiornati ed efficaci di monitoraggio, finalizzati alla conservazione preventiva. Ma anche con nuovi strumenti di comunicazione e valorizzazione tecnologicamente avanzati. Proprio a questo scopo è in preparazione il bando di gara per l’assegnazione della campagna
di comunicazione e promozione turistica di “Padova Urbs picta”, i cui costi saranno coperti con una tranche del finanziamento da due milioni di euro concesso dal Ministero dei Beni Culturali al Comune di Padova. Il Comitato di Pilotaggio, inoltre, ha aperto dei tavoli di lavoro con l’Orto Botanico – sito UNESCO dal 1997 – per avviare, così come richiesto dal Ministero e dal Centro del Patrimonio Mondiale, una stretta collaborazione per la costruzione di azioni sinergiche di promozione e comunicazione a livello locale e non solo. Altro obiettivo è la creazione di un dialogo con la cittadinanza sul tema della cultura e dell’arte padovana che possa essere declinato nelle diverse forme di benessere della comunità. Una delle prime attività – legate ai tavoli delle Idee, costituiti durante l’iter di candidatura e fulcro del dialogo fra Comitato, associazioni del territorio e cittadini – è “Padova Urbs picta – ROADMAP nei Quartieri”: un ciclo di incontri dedicati al racconto del sito UNESCO nelle varie sale civiche della città. Essere Patrimonio Mondiale significa anche saper creare nuove connessioni con enti e luoghi omologhi, che comunque abbiano una simile vocazione culturale e turistica. Ecco allora che il Comune di Padova è pronto alla firma di un protocollo di intesa fra la Regione del Veneto, l’Ufficio scolastico regionale per il Veneto e gli enti che rappresentano i siti e gli elementi UNESCO, allo scopo di favorire la diffusione della conoscenza e la valorizzazione del Patrimonio presente nel territorio in tutte le scuole. Anche l’attività di conservazione prosegue, con i lavori di restauro in corso alla Cappella di Santa Caterina – conosciuta anche come Cappella delle Benedizioni – nella Basilica del Santo. I lavori, voluti dalla Pontificia Basilica Antoniana, sono diretti dalla professoressa Giovanna Valenzano, prorettore al patrimonio artistico, musei e biblioteche dell’Università degli Studi di Padova e sono resi possibili da un co-finanziamento di CariPaRo e Comune di Padova.
Padova Urbs picta
UN RISULTATO STORICO FRUTTO DI UN’ALLEANZA VIRTUOSA FRA ENTI PUBBLICI, PRIVATI E RELIGIOSI A SOSTEGNO DI UN PROGETTO PER LA CITTÁ IL VESCOVO "CAPOLAVORI DI VITA E DI FEDE"
F U I L C O M I TAT O PER LA C A N D I D AT U R A A DECIDERE CHE GLI OTTO SITI DOVESSERO ESSERE C O N S I D E R AT I UN UNICUM INSCINDIBILE
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ulla nasce per caso. L’inserimento della “Padova Urbs picta” nella World Heritage List ha avuto nel Comitato per la Candidatura UNESCO un sostegno fondamentale e prezioso. Costituito formalmente nel 2016, il Comitato ha alle spalle una collaborazione fra i partner già avviata da alcuni anni. Capofila, il Comune di Padova. Membri, gli enti proprietari degli edifici e dei complessi monumentali che conservano i cicli affrescati: l’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio, la Delegazione Pontificia e Veneranda Arca del Santo, la Diocesi di Padova. A cui vanno aggiunte la Regione del Veneto e la consulenza scientifica del Ministero della Cultura attraverso l’Ufficio UNESCO, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia, le province di Belluno Padova e Treviso, oltre naturalmente all’Università degli Studi di Padova. Il 19 aprile 2018 nel corso di una cerimonia a Palazzo della Ragione gli enti pubblici, privati e religiosi protagonisti di questa
alleanza virtuosa sottoscrissero un protocollo di intesa per la definizione del piano di gestione degli otto luoghi. Proprio perché sono considerati un unicum inscindibile per la stretta relazione che c’è fra le opere realizzate, la decisione fu che i siti dovessero essere gestiti unitariamente e in modo coordinato e sinergico fra i vari attori. Dopo anni di collaborazione con il Comune di Padova – che è proprietario della Cappella degli Scrovegni, di Palazzo della Ragione e dell’Oratorio di San Michele – e con il Ministero della Cultura per definire nel modo migliore il documento di candidatura, la soddisfazione del risultato storico raggiunto è stata immensa da parte di tutti.
IL SUPPORTO SCIENTIFICO DELL’UNIVERSITÁ Nella lunga fase di messa a punto della candidatura, il Comitato è stato affiancato per la parte scientifica dall’Università di Padova. “Gioisco come cittadino”, ha dichiarato il rettore Rosario Rizzuto quando ha appreso la notizia della proclamazione UNESCO, lo scorso 24 luglio. “Vedere inserita la Padova Urbs picta nella World Heritage List è una soddisfazione anche per l’ateneo e per tutto il mondo accademico che con entusiasmo ha dato il suo contributo al successo della proposta. L’idea, innovativa nel suo campo, di proporre un sito seriale per la candidatura si è rivelata vincente e – spiega il rettore – restituisce al meglio l’idea di una città, qual è Padova, nella quale arte e cultura sono diffuse capillarmente, capaci di innervare tutto il territorio”. Per Rizzuto “l’Urbs Picta si affianca, nei patrimoni UNESCO della città, all’Orto Botanico dell’Università di Padova, in un’efficace sinergia con l’obiettivo di valorizzare sempre più la nostra splendida città”. L’Orto Botanico di Padova, il più antico orto botanico del mondo, venne istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei “semplici”, medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. Nei secoli è stato al centro di una fitta rete di relazioni internazionali, esercitando una profonda influenza nell’ambiente della ricerca e svolgendo un ruolo preminente nello scambio di idee, di conoscenze, di piante e di materiale scientifico. Per questo nel 1997 è diventato Patrimonio Mondiale UNESCO come bene culturale, testimoniando uno scambio di influenze considerevoli nelle scienze botaniche e costituendo una testimonianza eccezionale di tradizione culturale.
“Siamo molto felici di questo importante riconoscimento che porta la città e una parte significativa del suo patrimonio artistico, culturale ma anche religioso a un’appartenenza mondiale dell’umanità, riconoscendone il valore universale. Essere patrimonio – dichiara monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova – indica non solo la preziosità del bene ma anche il suo grande essere generativo di altri beni per l’oggi e per il futuro, qualcosa da tutelare, custodire e tramandare”. La Diocesi di Padova è proprietaria di due dei complessi monumentali del “sito seriale”: lo splendido Battistero del Duomo, capolavoro di Giusto de’ Menabuoi, e la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, a due passi dalla Cappella degli Scrovegni. “Beni che danno lustro alla città, ma che rendono merito anche alla sua storia e alla sua cultura, così pregne di testimonianze di fede. Tutti i siti del circuito – afferma il vescovo – raccontano una Padova del Trecento in cui vita e fede, concretezza e spiritualità, ambito civile e religioso si intrecciano fortemente. Se pensiamo al Battistero, siamo di fronte all’intera storia della salvezza, un gioiello artistico che ancora oggi è aperto al culto per vivere in particolare il sacramento del battesimo, punto d’inizio della vita cristiana. Altro luogo di culto è la Chiesa degli Eremitani, che porta il segno e la memoria di ulteriori storie: la ferita dei bombardamenti e l’impegno del recupero. Chi visiterà questi ambienti potrà ammirare la bellezza artistica nel contesto di una vita religiosa tutt’ora presente e praticata. C’è l’augurio che queste realtà siano colte dal visitatore anche nel loro valore di testimonianza di fede”.
Padova Urbs picta
I LUOGHI DELLA PADOVA DEL TRECENTO DALLA BASILICA E DAL CONVENTO DEL SANTO AGLI SPLENDORI DELLA REGGIA CARRARESE LA PROCLAMAZIONE A PAT R I M O N I O U N E S C O È U N R I N N O VAT O IMPEGNO A CUSTODIRE E DIFFONDERE U N PAT R I M O N I O D ’A RT E UN I C O A L M O N D O
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no degli straordinari complessi monumentali del sito seriale dei cicli affrescati del Trecento patavino è rappresentato dalla Basilica e dal Convento di Sant’Antonio, con il limitrofo Oratorio di San Giorgio. Per padre Oliviero Svanera, da pochi giorni ex rettore della Basilica, essere in prima fila con i propri tre siti nella proclamazione UNESCO “diventa motivo non solo di un rinnovato impegno nel custodire e diffondere un patrimonio d’arte unico al mondo”. È di più. “Per noi Chiesa – spiega – diventa un’opportunità per rinnovare una proposta di incontro con la fede che ha originato queste opere”. Attraverso gli affreschi presenti nella Basilica, infatti, “va ricordato anche l’immenso patrimonio d’arte rappresentato dalle sculture della tomba del Santo, piuttosto che del Donatello del presbiterio. Vogliamo far emergere – afferma padre Svanera – oltre agli aspetti turistici o tecnici o culturali di sguardo sulla bellezza di queste opere, la possibilità di incontro con colui che in queste opere è significato, Cristo Salvatore. È la via del Vangelo, della evangelizzazione attraverso la via pulchritudinis di cui parla papa Francesco in ‘Evangelii gaudium’. La via della bellezza che, a partire dall’esperienza dell’incontro con l’arte che suscita stupore, può aprire la strada della ricerca di Dio e disporre il cuore e la mente all’incontro col Cristo, bellezza incarnata offerta da Dio agli uomini per la loro salvezza”. Altro luogo straordinario, la Reggia Carrarese
con la splendida Cappella affrescata da Guariento. Reggia che è di proprietà dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti e che, come spiega il suo presidente Antonio Daniele, ha condiviso attivamente il progetto di candidatura e sviluppato la collaborazione con gli altri soggetti coinvolti. “Ci auguriamo – afferma Daniele – che ci siano nuove simpatie e solidarietà, interesse dei pubblici poteri e mecenatismo attivo tali da metterci nella condizione di rafforzare l’opera di conservazione, tutela e valorizzazione del complesso monumentale della Reggia Carrarese. L’Accademia, grazie al contributo e alla competenza dei suoi soci, non mancherà di offrire il suo apporto costante in termini di approfondimenti scientifici e ampie occasioni divulgative, tali da far progredire la consapevolezza collettiva e specialistica rispetto a un bene architettonico e pittorico che merita senz’altro la definizione di patrimonio universale dell’umanità”.
APP E BIGLIETTO UNICO PER I VISITATORI “Padova Urbs picta” è l’applicazione ufficiale per smartphone per immergersi nella città del Trecento: interazione di immagini, testi, mappe, racconti e musica, uno strumento di arricchimento e guida, con la possibilità di visualizzare e ascoltare la narrazione dei contenuti di approfondimento sui vari siti. La app è stata creata per il Comune di Padova dalla startup Meeple dell’ateneo patavino con il contributo della Regione del Veneto e di DoIT Viaggi. Con la “Padova Urbs picta Card” i visitatori avranno a disposizione un biglietto unico per tutti i luoghi del sito. Per i turisti la card potrà avere validità 48 o 72 ore – al costo rispettivamente di 28 e 35 euro – e include nel prezzo l’utilizzo dei mezzi pubblici. Per i residenti della provincia di Padova è disponibile una card della durata di 6 mesi al costo di 25 euro (l’utilizzo dei mezzi pubblici non è compreso). Questo biglietto unico può essere acquistato sia in formato fisico che digitale e viene venduto alla biglietteria dei Musei Civici, attraverso il sito web della Cappella degli Scrovegni www.cappelladegliscrovegni.it, tramite il Contact Center +39 049 2010020 e ai punti IAT della città.
Padova Urbs picta
CURIOSITÁ DEL “SITO SERIALE” UNESCO IL SITO IN CIFRE 4 componenti – Scrovegni ed Eremitani; Cittadella antoniana; Palazzo della Ragione, Reggia, Battistero e le loro piazze; San Michele. 8 luoghi – Cappella degli Scrovegni; Chiesa dei santi Filippo e Giacomo agli Eremitani; Palazzo della Ragione; Battistero della Cattedrale; Cappella della Reggia Carrarese; Basilica e Convento del Santo; Oratorio di San Giorgio; Oratorio di San Michele. 19,96 – sono gli ettari di zona dei siti. 530 – sono gli ettari di zona di protezione dei siti. 3.694 – sono i metri quadrati di pareti affrescate. 6 artisti – Giotto, Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi, Jacopo da Verona. 9 partner del progetto – Comune di Padova, Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, Basilica e Convento di Sant’Antonio – Delegazione Pontificia, Veneranda Arca del Santo, Diocesi di Padova, Università degli Studi di Padova, Soprintendenza, Ministero della Cultura, Regione del Veneto. 100 – le associazioni e i privati cittadini coinvolti nel percorso di partecipazione “Tavoli delle idee”. 95 – gli anni di storia dell’arte condensati in un unico percorso.
IL REALISMO E LA SCIENZA C’è un’immagine che stride con l’immaginario iconografico del Medioevo nella narrazione dell’Adorazione dei Magi nella Cappella degli Scrovegni. È la stella cometa che accompagna i tre saggi verso la capanna in cui è nato Gesù, rappresentata da Giotto come una palla infuocata che illumina il cielo notturno. Contravvenendo alla tradizione della stella a più punte, secondo gli storici Giotto avrebbe infatti rappresentato la stella cometa di Halley, che nel 1301 aveva solcato i cieli di Padova. L’artista avrebbe assistito a quel passaggio e deciso di rappresentare la cometa in maniera realistica, proprio così come l’aveva vista.
Giotto, "Adorazione dei Magi" Cappella degli Scrovegni
GIOTTO, LA RESA DELLE EMOZIONI
Giotto, "Le madri" Cappella degli Scrovegni
La ricerca dell’espressività dei personaggi rappresentati costituisce uno degli elementi della “rivoluzione giottesca”, proseguita dai suoi seguaci. Sono tante le figure della vita laica e della tradizione religiosa nella narrativa di Giotto che nel sito dei cicli affrescati della Padova del Trecento esprimono emozioni, sofferenze, gioie e paure attraverso espressioni dei volti, posizioni dei corpi, gestualità rappresentate. C’è un particolare venuto alla luce nella Cappella degli Scrovegni solo nel corso della campagna di restauri del 2000: nella scena che rappresenta la Strage degli Innocenti, caratterizzata da un’atmosfera di grande dolore, si vedono le lacrime delle madri disperate per l’uccisione dei loro piccoli.
LA PROSPETTIVA PRIMA DELLA PROSPETTIVA A rendere unici al mondo gli affreschi inseriti nella World Heritage List dell’UNESCO c’è l’uso della prospettiva prima della prospettiva. Nella storia dell’arte questa tecnica di rappresentazione dello spazio viene teorizzata da Leon Battista Alberti nel Quattrocento, ma si riscontra in tutta la pittura giottesca. La ricerca innovativa e all’avanguardia intuita da Giotto trova la sua massima espressione nei due affreschi ai lati dell’arco trionfale della Cappella degli Scrovegni: due finti spazi architettonici che costituiscono una novità assoluta, mai dipinta in precedenza. Sono i cosiddetti “coretti”, due stanze vuote e senza figure che consentono al maestro toscano di dimostrare la propria abilità nella resa dello spazio, con una prospettiva ancora empirica e intuitiva, che Giotto concepisce pienamente solo a Padova.
Giotto, "Coretto" Cappella degli Scrovegni
IL PRIMO BACIO DELLA STORIA DELL’ARTE Giotto, "Incontro di Gioacchino ed Anna alla Por ta Aurea" Cappella degli Scrovegni
Fra le scene della Vita di Maria e della Vita di Cristo dipinte da Giotto nella Cappella degli Scrovegni c’è un episodio che meraviglia e illanguidisce l’occhio attento: è la rappresentazione del bacio tra Anna e Gioacchino, genitori di Maria e nonni di Gesù. In un Vangelo apocrifo si racconta che Gioacchino fosse stato mandato in esilio perché incapace di generare figli. Lontano dalla sua amata sposa, vive un’esistenza di solitudine ma, grazie all’intervento divino, giunge un angelo a dargli la lieta novella: Anna aspetta un figlio e lui può essere riammesso alla vita della comunità. Giotto dipinge la scena del ricongiungimento dei sue sposi, che suggellano la ritrovata unione con un bacio di vero amore.
LA COMMITTENZA FEMMINILE Una delle caratteristiche peculiari del sito è che una buona parte delle committenze agli artisti erano fornite da cittadini e personaggi laici della comunità patavina. Spiccano i nomi di due personaggi femminili, potenti e noti all’epoca. Agli Eremitani si distingue la committenza femminile della nobildonna Traversina Cortellieri a Giusto de’ Menabuoi per la decorazione della cappella dedicata al figlio Tebaldo. Nel Battistero della Cattedrale è palese quella di Fina Buzzaccarini, che incaricò lo stesso de’ Menabuoi, che rese sentimenti ed espressività secondo una sensibilità femminile pur mantenendo sempre vivo l’intento celebrativo delle pitture. Nella “Storia della Salvezza” risalta il nuovo interesse rivolto alle donne: oltre a Fina, presente in diverse scene nel suo abito rosso, sono raffigurate le sue tre figlie e la sorella suor Anna accanto a personalità della corte dei Carraresi, come il Petrarca.
Giusto de' Menabuoi, "La rinascita di san Giovanni Battista" Battistero del Duomo
#Regione
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Innovazione. Nasce Tech4Life, la rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali
La tecnologia robotica a servizio della medicina P
assa attraverso il grande tema della salute una delle sfide oggi più alte per il mondo dell’innovazione e, pure, delle amministrazioni pubbliche. A esserne convinto Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Innovazione, anima e motore di Tech4Life, la rete innovativa del biomedicale, la ventunesima istituita in Veneto, interamente dedicata alla realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici che abbiano come obiettivo il miglioramento di salute e benessere delle persone. Un progetto fortemente voluto dalla Regione, in prima linea proprio Marcato, che ha chiamato a raccolta Università venete e imprese attraverso Confindustria. “Sono 58 i protagonisti della nuova rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali attive nell’innovazione tecnologica legata al benessere e alla salute – spiega l’assessore –: 38 piccole e medie aziende e 10 grandi imprese dell’industria biotecnologica, 7 Dipartimenti universitari degli atenei di Verona, Padova, Venezia (Ca’ Foscari), una Digital Innovation Hub e un’ associazione di categoria, Confindustria. La Regione ci mette le risorse, la rete d’imprese svilupperà gli strumenti. Abbiamo messo in campo il meglio per affrontare una sfida che nessuno si
sarebbe mai aspettato e alla quale non potevamo certo sottrarci. In tre anni abbiamo investito 97 milioni di euro per reti innovative, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità con l’avvio di un nuovo network. Tech4Life è la risposta tutto questo, vale a dire all’imperativo di dare riposte immediate e di assoluta eccellenza a un cambiamento che chiede di essere, piaccia o no, governato”. Di cosa si occuperà, nel concreto, la nuova rete nata su iniziativa di Confindustria Verona, Veneto Centro e regionale? “Promuoverà la realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie
Sono 58 i protagonisti tra imprese e dipartimenti universitari. Marcato: “In tre anni abbiamo investito 97 milioni, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità” robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici rivolti al miglioramento del benessere della persona – illustra Marcato –. Entrando nel dettaglio, particolare attenzione sarà rivolta agli ambienti di cura pubblici e privati con riferimento al monitoraggio da remoto di casi cronici e ai temi legati alla telemedicina, la valutazione rapida delle condizioni del paziente, l’accesso semplificato
alle prestazioni sanitarie oltre all’efficientamento delle piattaforme per l’identità digitale del paziente come chiave di accesso alla digitalizzazione delle interfacce di comunicazione degli istituti ospedalieri pubblici e privati con gli utenti. Svilupperà i temi dell’assistenza, per una vita indipendente e migliorata, sfruttando le potenzialità tecniche della medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata”. La Regione sta lavorando già dalla precedente programmazione 20142020 per supportare il tessuto imprenditoriale nell’affrontare le sfide che l’Europa aveva fatto proprie in epoca pre Covid. Tra queste: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologi-
L’intervento Giacomo Possamai chiede un cambio di rotta
“Consumo di suolo, mettiamo un freno al cemento” “Nonostante la Regione Veneto nel 2017 abbia approvato la legge n.14 per il “contenimento del consumo di suolo”, continuiamo ad essere tra le regioni peggiori d’Italia”. Così Giacomo Possamai, consigliere regionale del Partito Democratico, di fronte ai dati del recente rapporto Ispra. Con 217.744 ettari totali sottratti alla campagna, di cui 682 solo nel 2020, il Veneto si piazza subito dopo la Lombardia, un dato che sta facendo discutere. “Segno che quella legge davvero non funziona - aggiunge Possamai - e che non basta. E segno, soprattutto, che è necessario un cambio di mentalità prima e di rotta poi, che dimostri una volta per tutte che la Regione ha a cuore
il tema e non si volta dall’altra parte di fronte ad un problema enorme”. Il consigliere ricorda che la lotta alla cementificazione è fra le priorità e si inserisce nel più ampio contesto della tutela dell’ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici, le vere sfide del presente e futuro. Ricorda anche le proteste degli agricoltori, visto che nel conto del terreno consumato c’è anche tanto suolo agricolo, compreso quello occupato per impianti fotovoltaici a terra. E ancora: i sempre più frequenti fenomeni di grave maltempo che colpiscono il territorio trovano gioco facile nel provocare danni se la terra è oggetto di una cementificazione senza freni. Non da ultimo,
le opportunità legate alla rigenerazione degli edifici, dagli ingenti contributi statali rivolti agli enti locali ai bonus nel settore dell’edilizia destinati ai privati, offrono un’occasione straordinaria per restituire vita alle tantissime costruzioni vetuste. “Sorge spontaneo chiedersi come mai in Veneto si continui a divorare suolo ogni anno continua Possamai - quando vi sono sparsi sul territorio migliaia di capannoni abbandonati ed intere aree industriali dismesse che potrebbero essere tranquillamente riqualificati e resi nuovamente utilizzabili, anche per accogliere, quei pannelli fotovoltaici che si moltiplicano inspiegabilmente su suolo coltivato”.
co e l’innovazione. Oggi il supporto continua attraverso una nuova programmazione 2021-2027 che punta a guidare il mondo produttivo verso un’ economia innovativa, intelligente e verde. “Nel triennio, per le 20 reti riconosciute dalla giunta regionale tra 2016 e 2020, abbiamo messo in campo 56 milioni di euro, quindi 8,5 milioni di euro dalle Università e 32,4 dalle imprese. Ciò significa che, in totale – conclude l’assessore Marcato –, il Veneto ha investito 97 milioni di euro in tre anni per sostenere ricerca e innovazione delle nostre aziende che, come sappiamo bene, sono in prevalenza piccole e medie imprese”. Nicoletta Masetto
Regione
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Turismo. Confortanti i primi dati su arrivi e presenze in Veneto, il punto al G20 delle spiagge a Jesolo
“Ad agosto tutto esaurito al mare, milioni di presenze sulle coste”
L’assessore Caner: “fondi raddoppiati con la nuova programmazione”. Calzavara fa il punto sulle concessioni demaniali e coinvolge le destinazioni turistiche
E
ra nazionale, in ambito turistico, dopo il blocco della pandemia, che ci consente di fare delle riflessioni importanti sul mondo del turismo – continua Caner -. Il Covid ha evidenziato alcune criticità nel modello di sviluppo delle destinazioni balneari e, di conseguenza, ha accelerato alcune riflessioni. Ragionamenti che saranno al centro del nuovo piano strategico del turismo regionale”. L’innovazione di prodotto, tema che continua ad essere centrale per superare determinati paradigmi di maturazione delle destinazioni, ma anche la valorizzazione dell’accoglienza e del capitale umano e una spinta dell’offerta sul digitale, diventano oggi le chiavi di lettura per ritornare a essere competitivi a livello internazionale. “Grazie alla comunicazione e alla promozione dobbiamo essere capaci di trasferire questi valori nell’offerta turistica regionale per rigenerare l’incoming nelle nostre destinazioni”, conclude l’assessore al turismo. Altro tema toccato dal G20 è quello, delicatissimo e controverso, della gestione delle spiagge, patrimonio demaniale, al centro
’ il turismo balneare a trascinare la ripresa del settore in buona parte del Veneto. La conferma arriva dalla quarta edizione del G20 delle spiagge, il summit delle destinazioni balneari italiane con almeno 1 milione di presenze turistiche annue, ospitato quest’anno a Jesolo. “Oggi, nella seconda estate ai tempi del Covid, gli arrivi e le presenze ci lasciano ben sperare. – afferma l’assessore al Turismo Federico Caner - Sulla costa veneta, in montagna ma anche al lago abbiamo raggiunto percentuali importanti (con tassi di occupazione che hanno sfiorato il 97% nel periodo di ferragosto) che segnano la ripresa del comparto. Oggi le presenze domestiche rappresentano una percentuale importante nella bilancia turistica Veneta, con un livello di soddisfazione percepita che supera l’88% rispetto ai dati del 2020. Il primo semestre 2021, periodo che non tiene dunque conto del boom dei mesi clou dell’estate e con un giugno ancora in parte interessato dalle limitazioni imposte dalla pandemia, si chiude con 2,8 milioni di arrivi
e più di 10,5 milioni di presenze. Flussi che garantiscono una boccata di ossigeno a tutti i comprensori turistici. Fino a giugno, nei 120 km di costa Veneta abbiamo raggiunto i 4 milioni di presenze e credo che, grazie anche a questo momento di confronto con le altre destinazioni balneari, oggi più che mai, sia necessario guardare con ottimismo a questa ripartenza, puntando anche sul tema della sicurezza. Dobbiamo essere bravi a reagire e, insieme, cercare di andare il più lontano possibile per gettare le basi del futuro delle nostre realtà turistiche”. L’assessore ha anche indicato le linee strategiche che il Veneto intende perseguire per definire il futuro della politica turistica regionale: “Blu economy, utilizzo dei fondi Next Generation EU e nuova programmazione comunitaria, con fondi raddoppiati rispetto al passato per un importo complessivo pari al miliardo di euro da utilizzare anche nel comparto turistico, per investimenti nel ricettivo e valorizzare il capitale umano”. “Questo summit rappresenta di fatto il primo evento di caratu-
“Otto infermieri che si turnano ogni 100 ospiti, la cui età media è di 85 anni, attrezzature sanitarie spesso inadeguate. Sono solo la punta dell’iceberg di una miriade di criticità riscontrate nelle 355 Rsa venete e che la pandemia non ha fatto altro che acuire”. Il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, chiede “senza spirito polemico, ma in maniera costruttiva” la ripresa di un confronto in Regione sulla riforma delle Ipab, ferma addi-
Autonomia. La richiesta di Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione in Consiglio Regionale
Francesco Calzavara e Federico Caner
della discussa direttiva europea Bolkestein. Il demanio, nella prima regione italiana per numero di arrivi e presenze, rappresenta una leva strategica all’interno dell’offerta turistica Veneta. “Gli elementi di incertezza che stiamo vivendo da 17 anni, -sottolinea l’asessore regionale al Demanio Francesco Calzavara - e che interessano direttamente le concessioni balneari della costa Veneta, devono suggerire alle pubbliche amministrazioni e agli imprenditori dei percorsi per ripensare alla spiaggia non più solo come luogo di balneazione ma come prodotto turistico integrato nel territorio”. Nella speranza che la normativa italiana abbia forza rispetto alle richieste di chiarimento da parte della Comunità Europea, è comunque auspicabi-
“Riprendiamo il confronto sulla riforma delle Ipab” rittura dal 2000. “È prevista da una legge dello Stato di due decenni fa – commenta – il ritardo dell’amministrazione regionale al riguardo è incommensurabile”. Peraltro, aggiunge lo stesso Lorenzoni, non basta il mero accreditamento, “ma delle iniziative finalizzate a controlli costanti all’interno di queste
strutture, cui i famigliari degli assistiti ripongono massima fiducia”. Oggi, di fatto, le Rsa ospitano quasi esclusivamente anziani non autosufficienti e con patologie invalidanti; ragion per cui sono sensibilmente aumentate le attività e le prestazioni di carattere sanitario. “Tale evoluzione non è sempre
stata accompagnata da interventi concreti ed efficaci finalizzati a migliorare le procedure, le normative e i servizi”. Ecco perché è urgentissima la ripresa di un confronto: “L’attuale contesto ci impone di avere uno sguardo lungimirante. A questo riguardo le Ipab sono destinate a venire trasformate in Centri
le intraprendere percorsi virtuosi, che non siano solo a macchia di leopardo. Calzavara ritiene che “le sedici Organizzazioni di Gestione della Destinazione previste dalla nostra legge turistica, possano in futuro giocare un ruolo chiave nella definizione dell’evoluzione corretta della destinazione balneare come realtà turistica e molti progetti che stiamo portando avanti cvanno proprio in questa direzione-. Come il concetto allargato di destinazione, che si potrà estendere all’insieme delle località balneari venete, ma anche a quelle del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna. Un’idea di modello di sviluppo turistico sostenibile dell’Alto Adriatico (Obere Adria) che sta già evolvendo rispetto ai decenni precedenti”.
servizi organicamente inseriti nella filiera dei servizi sociosanitari e socio-assistenziali a livello territoriale. Fra le misure concrete, ad esempio, dovrebbe essere presente un medico h24”. Nell’ambito della riforma, infine, “potrebbero rientrare una serie di interventi relativi all’assistenza domiciliare, reale alternativa alle medesime strutture residenziali. Noi, come gruppi di opposizione, ci stiamo ad un dialogo senza pregiudizi”.
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Regione
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Politica. Parla Alberto Stefani, coordinatore regionale in Veneto
“La Lega continua a crescere sul territorio e a raccogliere consensi fra gli amministratori”
“I
n Veneto ben quattordici sindaci, una media di due al mese, e quaranta amministratori locali hanno deciso di iscriversi alla Lega nel 2021. Il nostro è un partito in salute, cresciamo giorno per giorno ovunque, dalle grandi città fino alle realtà periferiche che ci stanno regalando soddisfazioni inaspettate in termini di risultati”. È un bilancio positivo quello tracciato da Alberto Stefani, coordinatore regionale della Lega del Veneto (la nomina a Natale 2020, l’insediamento effettivo a gennaio di quest’anno). Parlamentare e sindaco di Borgoricco, Stefani è partito, giovanissimo militante, dalla base per arrivare ai vertici. “Non è un caso che dal territorio sia iniziato anche il mio lavoro di coordinatore regionale della Lega in Veneto – spiega –. La base è la nostra “anima” autentica, quella più vera. Il territorio è il nostro primo, prezioso e insostituibile interlocutore. Tutte le settimane incontro militanti, sindaci, amministratori e tanti cittadini che sempre più si riconoscono nel nostro partito, nei nostri ideali, nel nostro modo di operare. La prima uscita? In Polesine. L’ultima, solo qualche giorno fa, nel Bellunese”. Un “viaggio” nelle sezioni, poco meno di
quattrocento, che ha portato Stefani in tutte le province del Veneto. “Il contatto con le persone, le relazioni, il confronto, la conoscenza dei territori e delle problematiche che i nostri sindaci e amministratori si trovano ad affrontare sono la “cifra” del nostro partito, il tratto distintivo, quello per il quale le persone ci scelgono e ci danno fiducia – aggiunge il coordinatore –. L’altro marchio, riconosciuto sul campo, è la buona amministrazione. Quando siamo al governo, di realtà importanti come di piccole realtà, non ci batte nessuno. La Lega è il contenitore naturale della buona amministrazione”. Il coordinatore ha visitato più della metà delle quasi quattrocento sezioni della Lega in Veneto, le rimanenti nei prossimi mesi. “La politica non si fa nelle stanze dei bottoni, bensì fuori, in mezzo alla gente – prosegue –. Se vuoi capire come e cosa sta cambiando devi uscire, ascoltare e dare riposte. È quello che stiamo facendo, ad esempio, con i nostri gazebo presenti in maniera capillare sul territorio grazie ai nostri militanti e, in queste settimane, nelle sfide elettorali”. In Veneto sono oltre 140 i sindaci leghisti e numerose le amministrazioni in cui la Lega
è in maggioranza. La prossima sfida si giocherà ora nei circa 80 Comuni (una decina sopra i 15 mila abitanti) in cui si andrà al voto a ottobre. “Una presenza che, a partire dalle prossime amministrative, vorremmo incrementare – auspica Stefani –. Dalla nostra, un trend che ci fa guardare al futuro con entusiasmo e sempre maggiore energia e passione: in questi mesi, in Veneto, è in vertiginosa crescita il numero di giovani che hanno aderito alla Lega o che comunque partecipano alle nostre iniziative. E se il buongiorno si vede dal mattino …”. Nel 2022 in calendario alcune tra le sfide elettorali più importanti: Padova, Verona, Belluno. “Siamo al lavoro per mettere insieme squadre che siano il volto migliore della città che rappresentano. Nomi, storie, esperienze di spessore e di valore, dal volontariato alle professioni, nelle quali la gente possa riconoscersi e alle quali affidare la buona amministrazione non del domani o del dopodomani, ma dei prossimi cinquant’anni. Prima dei nomi vengono i progetti, sia chiaro. È questo il senso del nostro impegno per Padova, città che merita di sognare in grande. Una visione capace finalmente di andare
oltre l’ordinaria amministrazione, pure questa spesso mancata”. Una battuta finale sulle divisioni interne al partito. “La Lega è sempre stata una, lo è anche ora. Noi guardiamo avanti, non abbiamo tempo per le chiacchiere o per chi vorrebbe dividere”. Nicoletta Masetto
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SETTEMBRE 2021
Salute Vaccini anti Covid
Un vademecum dell’Istituto superiore di sanità contro le fake news
“B
“Bufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza Vaccinazioni anti Covid, a Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori a pag 42
Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti a pag 43
ufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza. I vaccini anti Covid causano il contagio, sono sperimentali, non si conoscono ancora gli effetti a breve e lungo termine, modificano il nostro Dna… Sono molte le fake news che circolano sul tema, per questo motivo il Gruppo Vaccini dell’Istituto superiore di Sanità ha pubblicato sul proprio sito web un vademecum con le risposte alle “bufale” più diffuse che si sentono in giro e si trovano in rete, allo scopo di fare un po’ di chiarezza. “Non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine, i vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e le uniche informazioni vengono dalle aziende”. Il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il SarsCov-2 è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. Dopo i risultati degli studi autorizzativi effettuati su decine di migliaia di individui di diversa età, che sono stati condotti anche in questo caso, vengono raccolte le segnalazioni dalle agenzie regolatorie nazionali e internazionali di possibili eventi avversi temporalmente correlate con la vaccinazione. In caso vengano evidenziati eventi avversi non manifestatisi durante gli studi autorizzativi, se dopo un’indagine approfondita viene sospettata o dimostrata una relazione causale con la vaccinazione, vengono aggiunti all’elenco delle reazioni avverse e che sono elencate nelle schede informative dei vari vaccini (farmacovigilanza post marketing). Prosegue alla pag. seguente
La sfida contro lo stress in ambiente di lavoro a pag 44
Salute
42 Vaccinazioni anti Covid e giovanissimi
A Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori
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accinare i più giovani, quelli dai 12 ai 18 anni, quelli che rientrano a scuola, che tornano a praticare sport e che vogliono continuare ad incontrare gli amici. Sono molti i ragazzi che sono propensi a vaccinarsi ma che talvolta incontrano le resistenze dei genitori, timorosi sui possibili rischi della vaccinazione anti Covid. E spesso capita che siano gli stessi ragazzi a ricorrere all’aiuto dei sanitari per rassicurare genitori titubanti o addirittura contrari per timore degli effetti collaterali. Per fugare dunque i dubbi dei genitori sulla vaccinazione contro il Covid-19 nei bambini e nei ragazzi, l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha deciso di attivare presso l’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso un nuovo Ambulatorio dedicato. “L’Ambulatorio – spiega il primario del reparto, Stefano Martelossi – avrà l’obiettivo di fornire informazioni e consulenze riguardo alle vaccinazioni anti-Covid nell’età 12-18 anni. E’ attivo a partire dallo scorso 24 agosto
e sarà operativo tutti i martedì dalle 16 alle 18”. A disposizione dei genitori, per rispondere ai quesiti, fugare possibili dubbi, valutare eventuali casi particolari, ci sarà il primario Martelossi: l’accesso all’Ambulatorio sarà subordinato alla prenotazione che potrà essere richiesta alla segreteria della Pediatria, telefono 0422-322263, dalle 8.30-15.00. “L’ambulatorio che è stato attivato al Ca’ Foncello dal primario Martelossi – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi - sarà un utile strumento a disposizione delle famiglie che hanno qualche dubbio circa l’importanza della vaccinazione dei propri figli. Andrà ad affiancarsi all’importante lavoro che, sul tema, stanno già facendo i pediatri di libera scelta sul territorio. Colgo l’occasione per ricordare ai ragazzi e alle loro famiglie il ruolo della vaccinazione, sia in termini di prevenzione della malattia e del contagio, sia per permettere ai nostri ragazzi il ritorno a scuola in presenza senza correre rischi”.
L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha attivato un servizio a disposizione per rispondere a quesiti, fugare dubbi, valutare casi particolari
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Vaccini anti Covid
Un vademecum dell’Iss contro le fake news “I vaccini anti Covid sono sperimentali” Con il termine vaccini (o in generale farmaci) sperimentali ci si riferisce a farmaci non ancora autorizzati all’immissione in commercio. Questo non è il caso dei vaccini per Covid-19, il cui uso clinico è stato regolarmente autorizzato dall’Ema. Nel caso dei vaccini anti Covid-19 il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale, tuttavia come riporta la stessa Ema sul proprio sito “un’autorizzazione condizionata garantisce che il vaccino approvato soddisfi i rigorosi criteri Ue di sicurezza, efficacia e qualità e che sia prodotto e controllato in stabilimenti approvati e certificati in linea con gli standard farmaceutici compatibili con una commercializzazione su larga scala”. “I vaccini provocano l’infezione” I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRNA(Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca e Janssen). In entrambi i casi si introducono nell’organismo le “istruzioni” per produrre frammenti della proteina che il virus usa per “agganciare” la cellula. Quindi non viene utilizzato il SArs-CoV-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino. “I vaccinati sono contagiosi” Questo è possibile perché, come per tutti i vaccini esistenti, l’efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere quindi i cosiddetti “fallimenti vaccinali”. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. Un livello di copertura della popolazione alto minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati. “Vengono nascosti effetti collaterali e decessi post vaccino” I dati della farmaco-vigilanza sono pubblici. In Italia l’Agenzia Italiana per il farmaco (Aifa) pubblica periodicamente il resoconto
e le segnalazioni di sospetti eventi avversi (https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanzavaccini-covid-19), e lo stesso fa l’autorità europea Ema. “Il vaccino causa infertilità e aborti” Al momento non c’è nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino in gravidanza, le prime osservazioni, soprattutto dei dati Usa dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati. “Il vaccino modifica il nostro DNA” I vaccini anti Covid-19 non cambiano e non interagiscono in alcun modo con il Dna. Sia i vaccini a mRNA che a vettore virale forniscono istruzioni alle nostre cellule utili ad attivare una risposta immunitaria così da proteggere contro il Sars-Cov-2. “Il vaccino causa trombosi e miocarditi” Tutti i farmaci e i vaccini possono avere effetti collaterali. Le Agenzie regolatorie riportano queste due patologie, che peraltro sono anche tra quelle causate dall’infezione, come rari effetti avversi della vaccinazione. Proprio per la loro estrema rarità questi effetti lasciano comunque il rapporto beneficirischi a favore dei primi, come rilevato da tutte le agenzie regolatorie internazionali. “Dai 19/20 anni in giù per i soggetti sani è impossibile morire per Covid e pure manifestare sintomi gravi” Anche se nelle fasce più giovani il rischio di sviluppare un’infezione sintomatica è minore rispetto agli adulti, è comunque presente. Dall’inizio della pandemia al 17 luglio ad esempio ci sono stati 28 decessi nella fascia di età 0-20 anni. In ogni caso lo scopo della vaccinazione anche nelle fasce di età più giovani è anche quello di limitare a livello di popolazione la circolazione del virus e permettere quindi di uscire dalla pandemia, oltre che di proteggere i soggetti più fragili. “Più vacciniamo più escono nuove varianti” Le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Le varianti in circolazione in questo momento inoltre, compresa la “Delta”, sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali erano iniziate in pochissimi paesi.
Salute
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Epidemiologia e sorveglianza sanitaria
Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti Il risultato di un recente studio condotto dalle Università di Perugia, Padova e Venezia insieme all’ISS su una popolazione di 650mila abitanti in un’area del Nord Italia durante il secondo picco della pandemia
Covid-19 e salute mentale. Sono aumentate le richieste di sostegno
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ltre alle diagnosi dirette (tamponi faringei, tamponi nasali, test sierologici), quelle ricavate dai campioni di saliva lasciati sui rifiuti. Secondo uno studio recentemente pubblicato nella prestigiosa rivista “Science of the Total Environment”, dal titolo “An innovative approach for the non-invasive surveillance of communities and early detection of SARS-CoV-2 via solid waste analysis”, condotto da ricercatori e tecnici delle Università di Perugia, Padova, Venezia e dell’Istituto Superiore di Sanità, è infatti possibile eseguire la sorveglianza sanitaria mediante campionamento indiretto di saliva lasciata sui rifiuti. La ricerca ha indagato la potenziale presenza di Rna di Sars-CoV-2 in 20 diversi siti in un’area del Nord Italia caratterizzata da una superficie di 570 kmq ed una popolazione di 650.000 abitanti durante il secondo picco di Covid-19 (in un periodo compresto tra il 9 gennaio e il 20 febbraio di quest’anno). In ciascun sito è stato campionato un numero da 50 a 100 unità di rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana (tazze da caffè in plastica, bicchieri di plastica, lattine per bevande e bottiglie di plastica) e trasportati in un laboratorio dove sono stati opportunatamente trattati per essere sottoposti ad analisi tramite tampone. Infine, tutti e venti i tamponi (uno per sito) sono stati analizzati presso i laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità; in tre tamponi è stata rilevata la presenza di Rna di Sars-CoV-2. Con l’impatto che il Sars-CoV-2 ha avuto e che sta ancora avendo nella società, si stanno sempre più affermando nell’epidemiologia nuovi approcci multidisciplinari per il monitoraggio e contenimento della diffusione del virus. Fra questi risulta essere di particolare interesse la sorveglianza ambientale di matrici rappresentati dagli scarti urbani e definiti dal gruppo di ricerca “urban waste products”, quali i reflui urbani, i rifiuti solidi, gli aerosol, il particolato atmosferico Essa è caratterizzata da analisi e monitoraggi di tipo non intrusivo, a complemento della sorveglianza clinica, basata invece sulle diagnosi dirette. “I risultati della nostra ricerca – spiega il profes-
sor Alberto Pivato del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Padova, uno degli autori dello studio – aprono nuovi orizzonti per l’applicazione di un approccio per la sorveglianza sanitaria-ambientale basato sul rilevamento di Rna di Sars-CoV-2 su rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana. Il vantaggio principale è quello di poter potenzialmente restituire in tempi rapidi informazioni utili a determinare la presenza del Sars-CoV-2 e/o di altri virus simili non nel singolo soggetto, ma in piccole comunità (come ad esempio scuole, mense, fabbriche, etc.) senza l’ausilio di personale medico specializzato. Tale approccio consentirebbe di rilevare con continuità ed in maniera economica e tempestiva la presenza di virus, consentendo interventi di contenimento più rapidi ed efficaci”.
I Sotto il professor Alberto Pivato
servizi di Salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima segnalano, tra il 2020 e il 2021, un significativo aumwento degli accessi di persone che subiscono le conseguenze dell’epidemia “C’è tutta un’area molto importante dal punto di vista qualitativo e quantitativo – ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Psichiatria dell’azienda sanitaria veneziana, il dottor Moreno De Rossi – che ha a che fare con il disagio psicologico prodotto dall’epidemia. Abbiamo voluto fare un’indagine presso i nostri Centri di Salute mentale, otto distribuiti in tutto il territorio, che sono i punti a cui principalmente si rivolgono le persone bisognose d’aiuto. Ebbene, abbiamo notato un incremento significativo di accessi: soprattutto alla fine del 2020 e nei primi mesi di questo 2021 abbiamo avuto circa un 25% di aumento delle richieste di aiuto e di cura”. L’Ulss 3 Serenissima ha verificato la diretta correlazione tra questo impennarsi degli accessi e il Covid-19. “Buona parte delle persone che ci hanno chiesto aiuto – ha sottolineato il Primario De Rossi – si rivolgevano a noi per la prima volta, tanto che questi “primi accessi” sono aumentati addirittura del 30%; si è trattato di persone che prevalentemente presentavano problemi d’ansia, stati depressivi, reazioni di adattamento difficile alla situazione determinata dall’epidemia; tra questi soggetti, numerosi sono quelli colpiti direttamente dalla pandemia: persone contagiate, o ricoverate, o che hanno subìto dei lutti in famiglia. Numerose anche le persone che hanno avuto un effetto diretto della pandemia sulla loro vita personale, soprattutto dal punto di vista economico e lavorativo, e che quindi pagano a livello psicologico i danni notevoli provocati dal Covid-19 nella loro situazione complessiva di vita”.
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La salute negli ambienti di lavoro
La sfida del millennio contro lo stress Un disagio psicologico e di conseguenza fisico che è legato alla sensazione di inadeguatezza, di non corrispondere alle aspettative degli altri
“Elemento Anima”, per il proprio benessere psicofisico
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l benessere psicofisico in tutte le sue declinazioni, quello che porta ad ascoltare se stessi con passione per conoscersi meglio, rispettarsi e migliorarsi nel modo di porsi e affrontare la quotidianità. E’ questo l’obiettivo di Genny Giambrone e Augusta Basile, due amiche di lunga data prima che colleghe e socie che, già direttrici della scuola di danza di Dance4fun Ssd, hanno deciso ora di dare il via ad una nuova proposta, “Elemento Anima”, uno spazio dedicato alla pratica yoga, in tutte le sue sfaccettature, e alla meditazione. Genny, ballerina professionista ed insegnante oltre che istruttrice di yoga, e Augusta, ballerina professionista laureata in farmacia e in scienze motorie, hanno voluto mettere in comune le loro esperienze e sensibilità. Ne è nato un felice connubio in cui i percorsi di medicina e benessere della cultura occidentale si fondono con le discipline olistiche e spirituali dell’oriente. Dopo un periodo d’inevitabile disagio legato alla pandemia che tuttavia non ha impedito, grazie anche alla comunità in cui sono inserite, alle due donne di continuare a proporsi ai propri iscritti (ne contavano 500 prima della diffusione del Covid) in questi due anni con attività all’aperto della scuola di danza Dance4fun Ssd, Genny e Augusta sono ripartite con questa nuova avventura. Hanno aperto il loro studio “Elemento Anima”, in via Europa 4 ad Albignasego (Pd), dove dal 13 settembre i clienti troveranno un orario composto da diverse tipologie di yoga e meditazione (come Vinyasa, Yin, Yoga in gravidanza e per bambini, Animal Flow, Mindfulness) oltre che al fitness, personal training, pilates, kickboxing, ginnastica dolce e workout in modalità classe o privata, arti miste di combattimento. Ci sono anche i collaboratori olistici che operano sia privatamente che durante i workshops e incontri a proposito di Ayurveda, Reiki, Cristalloterapia, Mindfulness, Massaggi di vario genere, riequilibrio energetico, medicina cinese, i sette chakra e molto altro, come ad esempio i corsi di cura della pelle e di make up con prodotti naturali. Uno spazio creato da un team giovane che vuole rivolgersi a tutti con una particolare attenzione per i giovani e l’invito a prendersi cura, anche solo per un paio d’ore a settimana, dell’ “Elemento anima” per aprire un varco da cui far passare la propria luce personale grazie ad una gestione più consapevole delle emozioni, della mente, dello spirito e delle energie. Un percorso, completo, di conoscenza di sé che parte dal fitness per addentrarsi nei meandri della propria interiorità e che può essere particolarmente efficace non solo negli adulti ma anche, e questo è il messaggio, e soprattutto nei giovani e giovanissimi. Bastano poche ore per ottenere un miglioramento globale della qualità della propria vita nella gestione degli impegni e della quotidianità. Un team d’insegnanti giovani, entusiasti e motivati, oltre che molto qualificati, contribuisce al raggiungimento del buon risultato.
articolo da mettere in piu edizioni: padsud e padova citta (DA GUARDARE BENE)
e si potesse stilare una classifica delle pa- termina se la mansione opera in un contesto role più utilizzate in ambito lavorativo ne- lavorativo a rischio Basso, Medio o Alto segli ultimi venti anni, c’è da scommettere che condo una scala di valori predefinita. Giusto tra le prime posizioni figurerebbe certamen- per fare qualche esempio, tra i quesiti viene te il termine STRESS. Dare una definizione richiesto di specificare il livello di turn-over di questo termine, indagare le ragioni psico per la specifica mansione, piuttosto che l’efsociali che determinano questa spiacevole fettiva fruizione di un congruo periodo di fecondizione e comprenderne possibili rimedi rie; oppure ancora la chiara identificazione di è certamente una delle sfide del millennio. Il ruoli e responsabilità. Sono inoltre tema riguarda anche e soprattutto la Salute e valutati aspetti legati alle vere e L’Inail ha messo Sicurezza negli ambienti di lavoro. In partico- proprie condizioni di lavoro, come a punto una lare, si parla di stress lavoro correlato quando la presenza persistente di elevato esiste un soggetto in un contesto lavorativo rumore di fondo negli ambienti o metodologia (datore di lavoro, collaboratore, lavoratore lo svolgimento di attività in orario di valutazione ecc..) che non si sente in grado di corrispon- notturno. In aggiunta, considerata dere alle aspettative che su di lui vengono la estrema dinamicità e impreveche è in grado riposte. Questo senso di “impotenza” crea un dibilità delle condizioni sociali (e di identificare disagio principalmente psicologico (ansia, su- quindi aziendali) in cui viviamo al scettibilità, tristezza, irritabilità); che se pro- giorno d’oggi, il legislatore richiela “temperatura tratto nel tempo potrebbe determinare ma- de che questo stesso approccio di stress” presente lessere fisico (emicrania, stanchezza, disturbi venga ripetuto ogni due/tre anni; digestivi) o addirittura inabilità psicologica sostanzialmente aggiornando la in azienda permanente. Un problema dunque che deve valutazione e “rimisurando la temessere affrontato con attenzione e precisione peratura” all’azienda. dai Datori di lavoro delle aziende; che peraltro Lo stress da lavoro correlato è una patolosono obbligati a valutare in maniera formale gia subdola, ma contrastarla è possibile. Serquesto aspetto ai sensi dell’ art. 28 del D.Lgs ve certamente un buono sforzo organizzativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza). Ma e la volontà di tutti i soggetti (datore di lavoInaugurato ad Albignasego uno spazio in cui si può trovare un orario come riuscire a quantificare importate e lavoratori) di investire compostoquesto da diverse tipologie diroyoga e meditazione oltre che alparte fitnessdel e proprio fattore di rischio? Come riuscire a determitempopilates per laesalute. Non è giusto che questa workout, arti miste di combattimento, molto altro nare se la “sensazione di inadeguatezza” è condizione possa rovinare il lavoro e la vita di causata veramente da criticità aziendali o da chi ne è esposto. una condizione di fragilità del soggetto dovuta a fattori personali (Es. problemi di salute, instabilità nella sfera affettiva e in generale psicosociale)? Per rispondere a questi quesiti e soprattutto fornire ai professionisti della sicurezza uno strumento di lavoro facile e standardizzato, l’INAIL ha messo a punto una metodologia di valutazione che è in grado di identificare in maniera diretta e imparziale la “temperatura di stress” presente in azienda. Si tratta di una check list organizzata in 3 macro-aree (Eventi Sentinella, Indicatori di Contenuto, Indicatori di Contesto) per un totale di poco più di 70 domande. Essa viene somministrata a soggetti rappresentanti di ciascuna mansione aziendale e deve essere compilata, per ovvi motivi, mantenendo l’anonimato. La risposta a ciascun quesito assegna dei punteggi standardizzati, la somma dei quali de-
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Oroscopo
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Ariete Si ricomincia con nuovi propositi e buone abitudini da riprendere dopo la pausa estiva, per ritrovare gradualmente il ritmo e l’efficienza nel tran tran quotidiano
Settembre
Toro Siete di fronte ad una scelta impegnativa che vi impone di prendere posizione, meglio la strada conosciuta o una nuova? Se volete voltare pagina dovete mettere in conto anche il rischio dell’incerto
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Bilancia La vostra pazienza sarà messa alla prova ma potete superare ogni difficoltà con un po’ di umorismo e tanta comprensione. Come sempre saprete ritrovare il vostro sano equilibrio
Scorpione
Si avvicina l’autunno tra buoni propositi e qualche incertezza. Dopo il riposo, è tempo di ripartire con convinzione ed entusiasmo
La vostra indecisione a volte vi condiziona e vi fa sembrare pigri. Cercate nuovi stimoli per tornare in azione e inseguire nuovi obiettivi
Gemelli
Sagittario
Siete in armonia con gli altri, il periodo è buono per riequilibrare vecchie situazioni rimaste in sospeso e iniziare nuove frequentazioni. In questo periodo siete particolarmente socievoli
Avete ripreso in salita la vostra vita quotidiana ma, dopo un iniziale disorientamento, riuscirete a ritrovare il filo conduttore del cammino
Cancro
Capricorno
Vi apprestate ad iniziare un periodo in cui vi sentite particolarmente sicuri e determinati. Il riposo estivo ha prodotto i suoi risultati. Ora si tratta di progetti
Vi muovete fra alti e bassi, tra grandi soddisfazioni e inaspettate preoccupazioni. Siate più fiduciosi, potreste vedere le cose in modo più equilibrato e armonioso
Leone
Acquario
Dopo un’estate di riflessione tornate ad essere sereni e comunicativi, l’entusiasmo vi porterà a scrutare nuovi orizzonti. Si riparte con energia e rinnovate motivazioni
E’ difficile coniugare il sogno con la realtà, soprattutto ora che, dopo un’estate di evasione, si torna alle cose della quotidianità
Vergine
Pesci
Le preoccupazioni legate a situazioni irrisolte condizioneranno il vostro umore e le vostre azioni. Guardate avanti con razionalità senza farvi condizionare dalle emozioni
Nutrite tante aspettative e qualche sogno nel cassetto ancora da realizzare che ad ogni nuovo inizio torna a recriminare un suo spazio. Se ci credete vi rimetterete in gioco
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