Parkinson, a Padova e Milano la prima terapia “adattiva” per una cura personalizzata
della Bassapadovana
L’assessore Corazzari
guarda alle Olimpiadi:
“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”
STRADE
Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.
Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.
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SICURE,
Il nostro approfondimento sulla viabilità e la sicurezza, tra Monselice ed Este le strade statali e regionali continuano ad essere teatro di gravi sinistri, avanti con gli interventi per ridurre i rischi

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Economia, Confindustria
Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”

INVESTE NELLA PISCINA:
LAVORI PER SPOGLIATOI MODERNI
Il sindaco Pajola sottolinea che si tratta di una “manutenzione straordinaria”, un vero e proprio rifacimento della struttura
L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene”



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Sulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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I l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata

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Pace fatta tra Bedin e l’autore della testa di cinghiale
“Come privata cittadina lo perdono, anche se non comprendo il gesto e lo scompiglio che ha creato. Ho capito che non c’era un intento intimidatorio, ma come sindaca non posso lasciar correre”. Pace fatta tra la sindaca Giorgia Bedin e Antonio, l’uomo che a fine gennaio aveva deposto la testa e le zampe di un cinghiale davanti agli uffici dell’anagrafe del Comune.
Dopo un mese dalla vicenda la sindaca ha avuto un colloquio con l’uomo che, dopo aver ricevuto una multa per divieto di sosta, aveva manifestato il suo malcontento con un’azione che aveva destato grande clamore tra i cittadini e mobilitato un gran numero di forze dell’ordine. Inizialmente tutti avevano pensato che potesse trattarsi di un’intimidazione nei confronti dell’amministrazione comunale. Le indagini però, condotte con rapidità dai carabinieri, hanno rivelato che l’uomo aveva deposto la carcassa dell’animale come gesto goliardico. “Antonio aveva chiesto di incontrarmi per scusarsi di persona per il suo gesto e per lo scompiglio che aveva creato - continua la prima cittadina - ho apprezzato le sue scuse e il modo in cui si è posto nei miei confronti. Ho compreso che è davvero dispiaciuto per quanto accaduto e che il suo intento non era quello di minacciare qualcuno, ma di compiere un gesto di scherno. Come Giorgia lo perdono, ma non posso lasciar correre azioni simili e quindi l’iter giudiziario seguirà il suo corso”. Antonio teneva molto all’incontro con la sindaca: “Ho compreso solo in seguito la gravità delle mie azioni e volevo scusarmi di persona e con umiltà con la sindaca, con gli impiegati e con tutti i cittadini - spiega l’uomo -. Ringrazio Bedin per avermi ricevuto e per aver accettato le mie scuse. Le ho anche ribadito la mia volontà di mettermi al servizio della comunità per riparare a quanto fatto” conclude Antonio.
Giada Zandonà
Il gesto di Antonio è stato perdonato dalla sindaca, ma l’iter giudiziario
prosegue
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Sulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.
Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.
Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.
Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.


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Turismo. Un ponte tra cultura, benessere e esperienze uniche integrata nel cuore dei Colli Euganei
Monselice e Abano Terme stringono un accordo di collaborazione
Il nuovo accordo tra i due Comuni non solo promuove il patrimonio culturale e artistico, ma punta anche a sfruttare l’anno giubilare per creare sinergie che attraggano turisti interessati a un’esperienza completa, che vada dal benessere alla storia locale
M
onselice e Abano Terme stringono un accordo di collaborazione per promuovere storia, cultura e benessere: “Insieme si valorizza la destinazione turistica”. I rappresentanti dei due Comuni a fine febbraio hanno esposto i primi passi per mettere in campo una sinergia di azioni volte a incentivare la fruizione turistica del territorio da diversi punti di vista. Un rapporto di amicizia e somiglianza tra i due paesi, in cui l’afflusso di visitatori italiani e stranieri è sempre più corposo e in cui è richiesta un’“esperienza” più che una vacanza, ha portato alla creazione di un sodalizio: i turisti di Abano Terme saranno incentivati a visitare i beni artistici e culturali della cittadina murata, mentre chi vorrà soggiornare a Monselice, una volta esauriti i posti letto disponibili, sarà indirizzato alle strutture ricettive partner.
L’iniziativa, oltre a coinvolgere i due Comuni, ha visto la collaborazione di Federalberghi e Ascom. Il primo passo è stato quello di creare quattro proposte di visita della cittadina della Rocca da proporre ai visitatori delle terme, spaziando dall’enogastronomia alla storia con “Monselice nel segno dell’imperatore”, alla spiritualità con “Monselice città giubilare”, fino a “Intrecci di natura e arte”, che incentiva lo sport all’aria aperta, e
infine “Colori e sapori euganei” e “Monselice itinerari slow”, dedicati agli eventi e ai prodotti tipici del territorio.
Le proposte di visita partiranno in primavera e, successivamente, si punterà a creare nuovi pacchetti per la Giostra della Rocca, la Cena medievale e le gare di ciclismo che si terranno nella cittadina murata. Il vicesindaco Stefano Peraro ha sottolineato che queste attività incentiveranno la nascita di nuove imprese e il potenziamento di quelle esistenti, oltre a spingere gli enti a migliorare la viabilità tra i Comuni coinvolti, attualmente carente. La sindaca di Monselice, Giorgia Bedin, si è detta entusiasta dell’iniziativa: “Entrambi abbiamo una vocazione turistica, seppur diversa. Insieme, però, possiamo unire arte, storia, cultura, natura e benessere all’interno del Parco Colli Unesco. Alle Terme il turista potrà dedicarsi alla cura e al relax, mentre a Monselice potrà vivere un turismo esperienziale” conclude la prima cittadina.
Il sindaco di Abano Terme, Federico Barbierato, ha evidenziato l’importanza del fare rete: “La promozione congiunta ci permette di valorizzare al meglio le nostre eccellenze. Sarà un’opportunità unica per coniugare le nostre proposte con quelle di Monselice, in un anno speciale come questo del Giubileo” conclude il primo citta-
dino. Marco Gottardo, presidente di Federalberghi, ha sottolineato invece il valore qualitativo dell’iniziativa, che potrà coinvolgere ben 86 alberghi e 3 milioni di presenze: “Per gli operatori del settore ricettivo significa dare la possibilità agli ospiti di vivere nuove esperienze di territorio, sport all’aria aperta, arte, cultura e spiritualità, soprattutto nell’anno del Giubileo”.
Giada Zandonà

La storia delle sette chiesette rivivono nell’opera di Roberto Valandro
La storia delle Sette chiesette, dalla loro fondazione ai giorni nostri, è la protagonista dell’ultima opera dello storico Roberto Valandro. A metà febbraio, nel Castello di Monselice, Veneto edifici monumentali, in collaborazione con la Pro loco e il Comune di Monselice, ha ospitato la presentazione del volume “Santuario delle Sette Chiesette e la grotta dei due San Francesco. Reliquie, devozioni, metamorfosi”, che ripropone in sintesi la storia del Santuario dall’atto fondativo del 1605 a oggi.
L’autore, figura fondamentale per la cultura della cittadina murata, pone in evidenza il passaggio da oratorio privato della cappella di San Giorgio a fulcro del Santuario che ripropone le Sette basiliche romane, con la possibilità di acquisire la medesima indulgenza concessa ai pellegrini dell’Urbe. Valandro, inoltre, ha indagato la curiosa sovrapposizione che si è verificata riguardo all’esedra. Vo-

tata a San Francesco d’Assisi fin dalla costruzione, a metà Seicento, nella seconda metà dell’Ottocento è avvenuta una dedicazione popolare legata alla presenza di San Francesco Saverio.
“Conoscere il passato, la storia, significa prendere coscienza della nostra cultura, capire il senso delle tradizioni religiose e civili tramandate dai nostri avi, comprendere perché i valori in cui crediamo fondano l’appartenenza a una comunità - ha sottolineato l’amministratore unico di Veneto edifici monumentali,
Aldo Rozzi Marin -, vari studiosi si sono occupati della nostra storia, ma il lavoro del professor Roberto Valandro, ferrato conoscitore della storia locale, nobilita la città di Monselice. Il suo libro, infatti, frutto di un intenso e lungo lavoro, è un contributo prezioso per conoscere il nostro passato ed essere tutti consapevoli e responsabili della trasmissione alle nuove generazioni di una storia e di una cultura che affondano le loro origini nei secoli e offrono riferimenti e modelli validi per il futuro”. (g.z.)




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Monselice, incidenti in costante calo
ma la Statale 16 rimane pericolosa
Idati parlano chiaro: negli ultimi vent’anni gli incidenti stradali sono nettamente diminuiti, anche a Monselice, in linea con la tendenza della regione e in particolare della provincia di Padova. Dagli inizi del Duemila, quando il numero di sinistri era superiore al centinaio e i feriti erano più di 150, negli ultimi anni il calo si è fatto più marcato e anche il numero delle vittime si è ridotto. Ma quando si parla di vite umane, naturalmente, anche il singolo caso andrebbe scongiurato. Anche la polizia locale di Monselice conferma il calo degli incidenti e del numero complessivo di feriti, ma c’è un dato che deve far riflettere.
E’ quello che riguarda la strada statale 16, che si conferma una delle arterie più pericolose non solo della nostra provincia ma di tutto il Veneto, con un numero ancora elevato di incidenti, spesso molto gravi e talvolta mortali, non solo nel tratto di competen-
za di Monselice. Gli esperti spiegano che spesso sono la velocità troppo elevata o un momento di distrazione a provocare la maggior parte dei sinistri, quindi è necessaria anzitutto una maggiore opera di “educazione civica e stradale”.
Altre arterie “sorvegliate speciali” sono la vecchia e la nuova strada regionale 10, oltre al prolungamento verso est, la Monselice - mare, anche queste teatro di incidenti gravi. Quindi non va abbassata la guardia anzi è il momento opportuno per intervenire con decisione per una maggiore sicurezza stradale.
A questo proposito il sindaco Giorgia Bedin annuncia che lungo via Colombo all’altezza del centro commerciale Airone, verranno costruite due rotatorie che contribuiranno a ridurre la velocità del traffico in questo tratto della vecchia regionale 10 e a regolare gli incroci che ora provocano disagi al traffico e rischi
Sotto la Rocca gli automobilisti si confermano piuttosto indisciplinati: molti passano con il rosso e tanti tendono a premere sull’acceleratore, ma spiccano anche le decine di veicoli sequestrati per l’assicurazione scaduta e i casi clamorosi di guida senza patente. I dati della Polizia Locale di Monselice del 2024 offrono uno spaccato preoccupante, nonostante e multe siano in calo, dalle 10 mila dell’anno precedente alle 8400 attuali. Fra i casi più eclatanti quello di un automobilista sorpreso con la patente revocata da ben dieci anni e l’auto priva di assicurazione. Le violazioni al codice della strada sono state ben 8375.
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta Focus sicurezza stradale/1. Il sindaco
per pedoni e ciclisti.
“Il centro commerciale - spiega Bedin - ha intenzione di procedere a spese proprie con la costruzione di una rotatoria davanti all’ingresso e la nostra amministrazione ha proposto di fare un progetto unitario che prevede un’altra rotonda poco prima del ponte ferroviario, in modo da risolvere l’incrocio pericoloso con via San Giacomo e via Candie. L’azienda si è presa l’impegno di farsi carico anche della progettazione esecutiva unitaria di entrambe le rotatorie mentre per la costruzione della seconda rotonda faremo domanda di un contributo regionale.

Questa doppia opera - continua il sindaco - permetterà di rendere più accessibile anche la fermata dell’autobus che sarà integrata nella rotonda e mettere in sicurezza i passaggi pedonali, oltre a rendere più fluida la circolazione sulle vie san Giacomo e Candie, evitando così pure le lunghe code al semaforo”. Un altro intervento atteso da anni sul fronte viario riguarda la costruzione del sottopasso a Monticelli: si inizierà a luglio e ci vorranno due anni, durante i quali gli automobilisti dovranno pazientare perché per almeno 18 mesi bisognerà deviare su percorsi alternativi. Sul nuovo casello autostradale di Monselice, invece, come noto, i tempi si allungano.
Sotto la Rocca quasi 8400 le multe della Polizia Locale 2025 per il passaggio con il rosso, 465 per eccesso di velocità
Tra queste, 2547 per transito non autorizzato in zona a traffico limitato, 2025 per mancato rispetto del semaforo rosso e 1991 per sosta irregolare. Preoccupa anche il dato sulle violazioni legate alla sicurezza dei veicoli, con 465 infrazioni per eccesso di velocità, 272 per mancata revisione e 40 per circolazione senza copertura assicurativa. Complessivamente, 40 veicoli sono stati sequestrati e 16 rimossi per sosta vietata. Ci sono state anche due denunce per omissione di soccorso e tre per guida in stato di ebbrezza.
Il comandante Mario Carrai ricorda anche le iniziative
Nicola Stievano
di informazione e sensibilizzazione sui temi della sicurezza stradale, a scuola come tra gli adulti. Spicca anche la collaborazione con l’Università Popolare del Tempo Libero, un’esperienza formativa per sensibilizzare le persone più anziane sulle norme del codice della strada e promuovere un dialogo intergenerazionale sui temi della sicurezza, in tutti i suoi aspetti. Perché anche attraverso una maggiore consapevolezza dei rischi, da una parte, e delle responsabilità dei comportamenti che si tengono in strada è possibile favorire la prevenzione e contribuire a ridurre il numero dei sinistri. (n.s.)
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“A Este opere strategiche per la mobilità”
Il numero degli incidenti è in costante calo, così come quello dei feriti. Un buon segno con un’ombra però: ogni anno anche a Este si registra qualche vittima della strada in alcuni gravi incidenti, un segnale da non sottovalutare, a conferma che la viabilità locale presenta ancora delle insidie e dei “punti neri” sui quali intervenire.
Il sindaco Matteo Pajola, a questo proposito, spiega che gli interventi infrastrutturali e l’intensificazione del lavoro della Polizia Locale sono stati i due capisaldi per migliorare la viabilità e per garantire la sicurezza stradale a Este.
“Viabilità e sicurezza - aggiunge il sindaco - sono e continueranno a essere temi centrali a cui dedicare grande attenzione, sia con le opere pubbliche che con la costante presenza su strada dei nostri agenti, presenza che ha ottenuto anche risultati brillanti.
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta. w w w ven eto 2 4.i t Focus sicurezza stradale/2. Il sindaco Matteo Pajola
In tre anni di mandato sono state dedicate molte risorse per realizzare opere strategiche finalizzate a ottimizzare la viabilità non solo di mezzi a motore, ma soprattutto di pedoni, ciclisti e mobilità debole”.
Pajola ricorda la manutenzione della ciclabile verso Deserto, il completamento ciclabile tra via Ateste e Motta, così come un nuovo tratto ciclabile zona Manfredini. Si aggiungono la rotatoria di via Callido, il

primo stralcio del marciapiede di Deserto, il percorso pedonale lungo via Chiesa Schiavonia, la pista ciclopedonale che collega il Ponte della Torre a Sostegno.
Infine sono stati effettuati numerosi interventi di sistemazione del manto stradale, tra cui spiccano punti strategici come il sottopasso di via Ferro, la strada statale che attraversa la frazione di Motta e via San Girolamo, ma anche via Prà, via Chiesa Prà, via Crosara, via Chiesa Motta, via dello Stadio, via Ateste, per fare alcuni esempi. Lavori anche alla sistemazione della pavimentazione in porfido del centro storico, in particolare via Pescheria Vecchia e a tutti gli attraversamenti pedonali.
“Questa attività - continua il
sindaco - proseguirà anche nella prossima estate con la sistemazione dei tratti stradali che necessitano di interventi urgenti.
Sempre quest’anno, sarà terminata la ciclabile di collegamento fra Este e Rivadolmo, sarà realizzata passerella lungo la ciclovia tra Este e Ospedaletto, con il completamento della rotatoria di via Comuna, il secondo e ultimo stralcio del marciapiede di Deserto, riqualificazione delle vie Cesare Battisti e Viale Fiume. Ricordo, infine, che da oltre due anni, davanti alle mura del Castello, non passano più i camion dell’ex cementificio, in quanto abbiamo scelto di non prorogare la convenzione che ne autorizzava il passaggio”.
Polizia locale Este, continua l’operazione sicurezza: sequestrato un monopattino modificato, multa da 6 mila euro
Aumenta la presenza della Polizia Locale sul territorio e ne beneficia la sicurezza cittadina. Nel 2024 sono infatti aumentati i verbali di contestazione emanati dalla Locale di Este, toccando la quota di 7300 verbali (nel 2023 erano circa 200 in meno).
Il numero degli incidenti continua a scendere la ogni anno c’è chi continua a rimetterci la vita, in particolare lungo le strade più trafficate e insidiose. “Impulso alle piste ciclabili in buona parte della città”

Soltanto 59 sono stati i ricorsi (meno dell’ 1%): “Questo significa - spiegano in municipio - segno che gli operatori agiscono con professionalità tecnica, intervenendo solo quando c’è oggettiva necessità o di fronte a comportamenti non corretti”. Tra i casi più eclatanti spicca il recente sequestro di un
monopattino elettrico al quale era stata modificata la potenza e installata una sella, tanto da farlo rientrare nella categoria dei ciclomotori. Peccato che il giovane non avesse né la patente né l’assicurazione, inoltre mancavano targa e uso del casco. Ovviamente il monopattino è stato sequestrato e il proprietario dovrà pagare un multa salatissima, di ben 6 mila euro. Qualche giorno prima gli agenti avevano un automobilista con assicurazione scaduta e la cui patente era stata revocata da 14 anni. Anche in questo caso maxi multa da 6 mila euro.
Dato positivo per quanto riguarda gli incidenti stradali rilevati dalla polizia locale, diminuiti del 1 5% circa rispetto all’anno precedente (sono 59 i rilievi effettuati su sinistri stradali nel 2024; l’anno precedente erano 71). A questo si aggiungono i 93 sequestri di veicoli privi di assicurazione e 50 pratiche di polizia giudiziaria portate a termine.
Intanto il Comune di Este ha ottenuto un finanziamento di quasi 200.000 euro dal governo per un progetto di videosorveglianza che vedrà l’installazione di 80 nuove telecamere in città.



Gli studenti del Cattaneo per l’uso di una rete sicura
L a proposta di legge degli studenti del Cattaneo per l’istituzione di una “Giornata Regionale per l’utilizzo sicuro, responsabile e consapevole della rete internet e dei social” è diventata realtà e l’istituto l’ha celebrata con la presenza dei rappresentanti della Regione Veneto. Si tratta di una ricorrenza sancita dalla legge regionale n. 24 del 2024, celebrata a livello internazionale lo scorso 10 febbraio con il supporto della Commissione Europea, in concomitanza con il “Safer Internet Day”.
“Gli studenti e le studentesse dell’istituto mi avevano manifestato l’esigenza di confrontarsi su questa problematica - spiega Francesca Scatto, presidente della Sesta commissione e consigliera regionale dell’Intergruppo LegaLiga Veneta -. Ricevuti in commissione, avevano espresso il bisogno di riappropriarsi di se stessi e di ricostruire un rapporto autentico con gli altri, vivendo momenti offline” prosegue Scatto, sottolineando come fosse già chiara tra i giovani la consapevolezza dei rischi associati a un uso eccessivo e scorretto dei social media per la salute fisica e psichica, per le relazioni interpersonali e per il tempo libero. “Gli studenti stanno diffondendo tra i coetanei un nuovo modo di vivere i social, improntato alla libertà di scelta, al non cedere agli stereotipi, e basando i rapporti umani su rispetto e autostima. Come ho detto stamattina ai ragazzi - continua Scatto, riportando la metafora della “rana bollita” -, questa immagine descrive come i popoli rischino di assuefarsi alle vessazioni fino a non riuscire più a ribellarsi. Questi ragazzi, però, a differenza della rana, hanno dimostrato di saper prendere in mano la loro vita: si sono rivolti alle istituzioni per manifestare un disagio e chiedere aiuto”.

Esu hanno infatti ricordato l’esperienza di Venezia nelle diverse fasi, dall’ideazione della propo-
sta ai successivi contatti, all’audizione nella VI Commissione del Consiglio, fino alla approvazione
nella seduta del 2 ottobre scorso. Altre ragazze, della 2 Esu hanno poi parlato delle “Sfide della rete”, esponendo quelli che loro ritengono i pericoli ma anche le opportunità del mondo del web e soprattutto le loro proposte per una maggiore consapevolezza dei rischi e per una maggiore capacità di stare “in rete” con sicurezza. L’iniziativa dell’Istituto Cattaneo Mattei si conferma un modello virtuoso di collaborazione tra scuola e istituzioni, con l’obiettivo comune di formare cittadini digitali consapevoli e responsabili. Giada Zandonà

L’iter di questa legge rappresenta un unicum: è stata infatti scritta in collaborazione con i giovani, che si sono fatti parte attiva della vita sociale. “Una modalità che ancora oggi mi emoziona, perché credo nei giovani e nella loro forza” conclude la consigliera. Nei loro interventi i ragazzi della 3

La città onora la memoria di Nadia Zubco
Ha aiutato moltissime donne a far nascere i loro figli e figlie dalla fine della guerra agli anni ’70, ha conosciuto la prigionia in Germania, ha insegnato le norme igieniche e nutrizionali: la città di Monselice vuole ricordare con una targa la levatrice Nadia Zubco, detta “La Russa”. Gli studenti e i docenti dell’Università del Tempo Libero, in collaborazione con l’Associazione Toponomastica Femminile e con Antares Informanziani di Monselice, hanno presentato in un congresso, a 50 anni dalla sua morte, la storia della donna che ha cambiato la

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vita di moltissime bambine e bambini. Si tratta di Nadia Zubco, nata nel 1921 e mancata tragicamente nel 1974, che durante i suoi trent’anni di vita trascorsi nella cittadina murata, si è adoperata nel ruolo di levatrice e di “consulente” per le norme sanitarie. I promotori hanno invitato all’incontro, in cui erano presenti oltre 200 cittadini, anche l’amministrazione comunale e la Commissione pari opportunità, a cui hanno chiesto di ricordarla con una targa posta nella casa in cui è vissuta, in via Roma al civico 7/4, e con la proposta di dedicarle una via, un parco o un luogo pubblico, o di attribuirle una benemerenza. L’amministrazione comunale ha colto con piacere e entusiasmo l’iniziativa e ha promesso di mettere in campo le azioni necessarie per realizzarla. Inoltre i promotori, hanno chiesto di reinserire tutti i dati anagrafici nell’archivio digitale dell’anagrafe in modo che non ne vada persa la memoria. Gli studenti dell’Università, durante l’anno accademico in corso, hanno anche realizzato un ricco volume dedicato alle vicende di Nadia Zubco, con fotografie e reperti, interviste, e hanno realizzato un video con le testimonianze delle persone che hanno avuto l’onore di conoscere la levatrice o di essere nati grazie a lei. (g.z.)
Ambiente. “Un rischio inaccettabile per la salute del territorio Mab Unesco”
I comitati denunciano il rischio contaminazione da Pfas
Il dibattito sulla presenza della cementeria di Monselice e la sua incompatibilità con il Mab Unesco si arricchisce di un nuovo documento che mette in risalto la possibile presenza di Pfas all’interno dei materiali derivati dalle scorie di incenerimento impiegati nell’impianto. I comitati “E noi?” e “Lasciateci respirare” hanno trasmesso alla Provincia gli studi europei dei ricercatori di “Environmental science e tecnology”, un documento che evidenzia i rischi di potenziale contaminazione ambientale: “Si tratta delle pericolosissime sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), connesse all’uso di materiali derivati dalle scorie di incenerimento di rifiuti nel ciclo produttivo del cemento - spiegano i comitati - i rischi della presenza di queste sostanze non sono stati infatti presi in considerazione nel corso del procedimento di Valutazione di impatto ambientale del 2012 e, di conseguenza, sono del tutto assenti le prescrizioni e/o i limiti di funzionamento volti ad applicare correttamente il principio di precauzione nell’attuale Autorizzazione integrata ambientale”.
In base agli studi e al parere dell’Istituto superiore della sanità, allegati alla lettera dei comitati, emerge che il rischio di contami-

nazione da Pfas dei terreni adiacenti all’impianto: “Questo è classificato come “inaccettabile”. La cementeria è infatti collocata in prossimità di un polo scolastico frequentato da centinaia di studenti, all’interno del perimetro del Parco Colli e in adiacenza a un sito di protezione Natura 2000, cioè il monte Ricco, che è parte di una rete ecologica riconosciuta a livello europeo” continuano i comitati che pongono al centro la sostenibilità del Parco Colli come destinazione turistica ma anche la vocazione del territorio non rivolta all’industria ma all’agricoltura, all’enogastronomia, al binomio terme e salute.


“Il nostro territorio, ora Mab Unesco non può essere legato alla presenza di Pfas, alle diossine e ai policlorobifenili. I vincoli di protezione previsti dal Piano Ambientale del Parco e il buon senso comune non possono consentire il prolungamento a tempo indefinito di queste lavorazioni pericolose: spetta alle istituzioni agire con coraggio e aperta determinazione” concludono i comitati, riservandosi di mettere in atto tutte le possibili azioni per tutelare l’ambiente ed il futuro del Parco Regionale, salvaguardando le attività economiche ad esso correlate.
Giada Zandonà
Forza Italia lancia una nuova strategia per combattere il problema delle nutrie
Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, ha recentemente affrontato la questione della crescente presenza delle nutrie, sottolineando la necessità di un’azione concertata tra diversi attori del territorio. “La presenza delle nutrie è un serio problema e la strada migliore per risolverlo è avviare una collaborazione con le associazioni venatorie, gli agricoltori e, in particolare, con i consorzi di bonifica”, ha dichiarato Venturini. I consorzi di bonifica, già attivi nel territorio, potrebbero svolgere un ruolo cruciale nella gestione di questa problematica. Forza Italia ha monitorato la situazione da tempo e, nell’ottobre scorso, ha presentato una serie di proposte operative. Tra queste, l’innalzamento del sostegno economico per ogni nutria abbattuta, portando l’importo massimo rendicontabile da 150 a 400 euro. Questo intervento permetterebbe di aumentare il numero di capi prelevati, passando da 50 a 80. Inoltre, Venturini ha suggerito di alzare anche l’importo massimo previsto a favore di ciascun richiedente, attualmente fissato a 5.000 euro. (a.b.)




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L’intervista. Il giovane violoncellista racconta il percorso tortuoso
Riccardo Baldizzi: “Il segreto? Avere uno stomaco di ferro”
Ènato in una famiglia di musicisti, ma è stata l’infatuazione per una donna ad avvicinarlo al violoncello. Classe ‘97, Riccardo Baldizzi si guadagna da vivere con quella che definisce “arte del compromesso”: la musica da camera. Artista di grande talento, si esibisce a livello internazionale insieme al quartetto Nous, tra i più importanti in Italia.
Riccardo, com’è iniziato il suo percorso?
“Pur essendo cresciuto con dei genitori musicisti, tutto è iniziato perché mi sono innamorato di una violoncellista, Miriam Prandi, con cui sono tuttora in contatto”.
Quali sono i pro e contro di essere un figlio d’arte?
“Da una parte è una marcia in più: il mondo della classica è un ambiente di nicchia e avere dei genitori musicisti è utile per capire la giusta direzione. Ogni tanto ho avvertito un po’ di pressione, ma con il senno di poi si è rivelata fondamentale perché in giovane età è difficile gestire da soli una carriera di questo tipo”. In effetti vivere di musica classica
ai giorni nostri è complicato. Come tiene alta la motivazione?
“È un percorso complicato e pieno di sfide, in cui spesso sono più i dolori che le gioie. Non nascondo che in alcuni momenti ho pensato di mollare perché c’è un grande investimento a livello di studio e le occasioni di soddisfazione sono sempre poche. Infatti penso che una delle più grandi qualità per un musicista a parte l’abnegazione (ride), sia la capacità di non perdersi d’animo e andare avanti imperterriti: bisogna avere uno stomaco di ferro. Proprio perché è una strada tortuosa, è importante crederci fino in fondo e assumersi anche il rischio di fallire, senza cedere alla tentazione di investire su eventuali piani b. Se sono riuscito a raggiungere grandi traguardi è proprio grazie alla resilienza...e a un pizzico di fortuna”.
La sua carriera ruota attorno alla musica da camera. Qual è il segreto di suonare insieme?
“La musica da camera è l’arte del compromesso: bisogna avere gran-
de elasticità mentale e capacità di adattamento all’istante. Spesso mi capita di suonare con personalità prorompenti e caratteri fumantini con cui è difficile trovare un punto di incontro: in questi casi torna utile anche una buona dose di diplomazia”.
Sente di dover ringraziare qualcuno?
“La mia famiglia, per avermi sempre spronato e sostenuto. A livello musicale, ho una quantità insormontabile di persone a cui sono grato per avermi ispirato. E in fondo penso che l’arte sia proprio questo: prendere qualcosa da ognuno e interiorizzarlo secondo la propria personalità”.
Prossimi progetti in programma?
“Ho diversi concerti in occasione del 50esimo anniversario di Shostakovic, a cui è dedicata anche l’ultima incisione con il quartetto Nous, in uscita a maggio. Nei prossimi mesi uscirà un altro disco importante, ma per il momento resta una sorpresa”.
Giulia Turato





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In arrivo nuovi spogliatoi della piscina
Il progetto prevede una riorganizzazione completa, con spogliatoi separati per bambini e adulti, nuovi impianti e miglioramenti energetici

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l via il progetto esecutivo per la realizzazione dei nuovi spogliatoi della piscina di Este. Un intervento ambizioso dal valore di 1 milione e 100mila euro, che vedrà la riorganizzazione dell’intera struttura, ampliata in maniera funzionale. “Si tratta di un intervento di manutenzione straordinaria, che di fatto sarà un vero e proprio rifacimento della struttura - spiega il sindaco Matteo Pajola -. L’inizio dei lavori è previsto nel mese di giugno, al termine dei corsi nella vasca interna. La realizzazione dell’opera proseguirà per tutti i mesi estivi, con l’obiettivo che, in autunno, tutti gli utenti della piscina possano finalmente usufruire di una struttura nuova e moderna. Subito dopo l’aggiudicazione dei lavori, siederemo al tavolo con la società per definire un cronoprogramma del cantiere, in modo da ridurre al minimo l’impatto per gli utenti e i frequentatori della piscina”.
Il progetto prevede l’ampliamento della struttura esistente con la riorganizzazione del corpo spogliatoi, docce e servizi, oltre al rifacimento dell’ingresso dell’impianto. Tra gli altri interventi, è prevista l’installazione di nuovi infissi e di nuovi impianti di riscaldamento e climatizzazione,

elettrico e idrico-sanitario. La novità principale sarà la presenza di spogliatoi per i più piccoli. A sinistra si troveranno, infatti, spogliatoi per bambini e bambine, prima assenti, attrezzati con docce, antibagno e servizi igienici. Di questi, uno per spogliatoio sarà accessibile all’utenza con disabilità. Superata la zona per il cambio calzature, si incontrerà un secondo blocco di spogliatoidocce-servizi, destinati rispettivamente all’utenza femminile e a quella maschile. Entrambi gli spogliatoi comunicheranno con il distributivo che conduce alla vasca. Come per gli spogliatoi istruttori, anche quelli destinati all’utenza saranno dotati di armadietti e sedute per il cambio,
oltre ad asciugacapelli, tutti nel numero previsto dalla normativa Coni di riferimento. All’estremità del corpo spogliatoi troveranno posto anche l’infermeria e il locale quadri. Per il miglioramento delle performance energetiche dell’edificio, si utilizzeranno materiali utili a minimizzare le dispersioni, ottimizzare l’interazione tra la struttura e i sistemi impiantistici, oltre a contenere i costi di manutenzione e gestione dell’impianto. “I nuovi spogliatoi sono un impegno che ci siamo presi con la società e soprattutto con gli utenti, e lo rispetteremo a ogni costo” aggiunge la consigliera delegata allo sport Carla Marigo.
Giada Zandonà
Collaborazione e sviluppo: nuove sedi per le associazioni








Sono 44 i gruppi, attivi nei settori storico, artistico, ricreativo, culturale, sportivo, sociale, sanitario e ambientale, che hanno risposto ai due avvisi pubblicati dal Comune nel 2023 e nel 2024 per richiedere una sede per le loro attività. Il sostegno richiesto è arrivato con l’assegnazione di spazi nella Casa delle associazioni di piazzale Ca’ Pesaro, a palazzo Sartori Borotto, nell’ex sede della polizia locale, nella sala Delmo Veronese dei Giardini del Castello, nel Chiostro delle Consolazioni e nell’edificio comunale nella zona dell’ex Zuccherificio. Il recupero di spazi in edifici storici ha consentito di assegnare numerose sedi associative anche nell’ex scuola Zanchi. Oltre a garantire una sede ai gruppi che ne hanno fatto richiesta, l’amministrazione ha erogato dei contributi specifici
e ha messo a disposizione l’utilizzo gratuito di attrezzature per attività ed eventi.
“Este ha un tessuto associativo particolarmente vivace, un patrimonio inestimabile” aggiunge l’assessora all’associazionismo
Erika Bertazzo “come amministrazione abbiamo prestato grande attenzione al mondo del volontariato, incentivando la dinamicità delle associazioni sul territorio, dando risposte tangibili a eventuali difficoltà, promuoven-
do eventi a tema e instaurando sinergie positive. Al termine dei numerosi interventi di ristrutturazione ora in corso, la città avrà a disposizione nuovi spazi che dovranno essere valorizzati anche grazie al ruolo dei volontari delle associazioni” conclude Bertazzo. Tra le altre novità di quest’anno, è prevista la realizzazione di un ascensore nella Casa delle associazioni di Ca’ Pesaro, per rendere la struttura ancora più accessibile a tutti. (g.z.)
La posizione.Gallana e Mulato denunciano il declino culturale e commerciale della città
L’opposizione chiede interventi urgenti per risollevare il commercio
“Città svuotata, cultura inefficace, commercio in crisi”: è un atto d’accusa duro quello contenuto nell’interpellanza presentata in consiglio comunale dalle consigliere di opposizione Roberta Gallana e Lucia Mulato. Le due esponenti puntano i riflettori sulla situazione attuale della città, sostenendo che Este stia vivendo un preoccupante declino e chiedendo all’amministrazione un cambio di rotta immediato.
“Abbiamo raccolto il malcontento diffuso tra i cittadini e gli operatori economici e siamo profondamente preoccupate per lo stato in cui versa la città, sotto il profilo culturale, commerciale e turistico” spiega Roberta Gallana. “In questi anni abbiamo assistito a un graduale impoverimento dell’offerta culturale e a una gestione inefficace delle risorse pubbliche. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una città meno attrattiva, un centro storico sempre più svuotato e un settore commerciale in evidente difficoltà”.
Secondo Gallana, il problema non riguarda soltanto la quantità delle iniziative proposte, ma soprattutto la loro qualità e l’incapacità di generare un impatto positivo per la comunità.
“In poco più di tre anni sono stati spesi quasi due milioni di euro in attività che si sono rive-

late poco incisive e scarsamente efficaci. La tipologia delle proposte non ha risposto alle esigenze della cittadinanza e degli operatori economici, e anche la promozione degli eventi è stata inadeguata, con una conseguente scarsa partecipazione”.
La consigliera Lucia Mulato rincara la dose, evidenziando come la situazione abbia stravolto il tessuto economico e sociale della città: “Este ha perso attrattiva e vivacità, con ripercussioni evidenti su tutto il comparto commerciale e turistico. Il centro storico si è progressivamente svuotato, molti negozi faticano a rimanere aperti, mentre bar e ristoranti registrano un calo significativo della clientela. I residenti sono insoddisfatti e sempre più spesso preferiscono spostarsi altro-
ve per fare acquisti o trascorrere il tempo libero. Anche il turismo ne ha risentito: i visitatori sono diminuiti, penalizzando ulteriormente l’economia locale”. Le consigliere chiedono all’amministrazione comunale di intervenire con urgenza, avviando un piano concreto per rilanciare la città. “Non bastano interventi spot servono azioni strutturate e mirate, con una programmazione seria e a lungo termine. Bisogna investire in eventi di qualità, capaci di attrarre pubblico e generare un indotto positivo per il commercio. È necessario sostenere le attività locali con misure concrete, incentivare la nascita di nuove imprese e valorizzare le risorse culturali e artistiche del territorio”.
Giada Zandonà
Parco Colli decide di uscire dal Consorzio
Biblioteche Padovane Associate
Le consigliere Gallana e Mulato denunciano il declino di Este in un’interpellanza, accusando l’amministrazione di inefficacia nella gestione culturale e commerciale.

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Il Parco Colli decide di uscire dal Consorzio Biblioteche Padovane Associate e la decisione on piace al Coordinamento delle associazioni ambientaliste. Da inizio anno, gli utenti che vorranno consultare un volume custodito tra gli scaffali della biblioteca dell’ente potranno farlo solo recandosi direttamente alla sede di Este e solo su prenotazione e non potranno più farlo online. La scelta, formalizzata lo scorso dicembre dal direttivo, comporta la rescissione del contratto con il consorzio a fronte di una spesa annuale di 500 euro. La biblioteca del Parco, che raccoglie
un migliaio di volumi, non è facilmente accessibile: è aperta solo su prenotazione. Secondo il direttivo, la decisione è stata presa a causa di un calo significativo delle richieste di prestito e per la mancata richiesta di accesso diretto alla biblioteca. Per il coordinamento delle associazioni ambientaliste, si tratta di un paradosso culturale: “Il direttivo ha deciso che il Parco può fare a meno della sua biblioteca” chiosa la rappresentante Christianne Bergamin “Invece di invertire la rotta, si decide di tagliare il servizio e di chiudere la biblioteca. Evidentemente non è un elemento
ritenuto importante e qualificante, anche se tanto lo avevano decantato nel dossier Mab. Ora che il riconoscimento è stato ottenuto, grazie anche a queste millanterie, questi obiettivi non sono più importanti” conclude Bergamin. Il presidente dell’ente Alessandro Frizzarin precisa che la scelta è stata voluta anche per impegnare gli uffici in altre mansioni: “I libri rimarranno comunque a disposizione, ma data la scarsa richiesta non era opportuno rimanere all’interno della convenzione anche a fronte di una razionalizzazione del lavoro degli uffici” conclude il presidente. (g.z.)

La nomina. Il neo-presidente annuncia investimenti e miglioramenti nella gestione delle acque
Fabrizio
Bertin nuovo presidente del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo
F abrizio Bertin, perito agrario di Correzzola, 60 anni, viticoltore associato a Confagricoltura Padova è il nuovo presidente del Consorzio di bonifica Adige Euganeo. Accanto a Bertin, nel ruolo di vicepresidente, c’è Renzo Marcon, agricoltore di Montagnana, mentre il consiglio include anche Lorenzo Bertin di San Pietro Viminario e Davide Bertipaglia di Anguillara Veneta. Il Cda è inoltre integrato dal rappresentante regionale, nominato dalla Giunta del Veneto, che ha scelto la continuità affidando l’incarico a Michele Zanato, già presidente del Consorzio dal 2015 al 2024. Michele Danielli, sindaco di Urbana, è stato invece nominato presidente della Consulta dei Sindaci. Nel suo primo discorso, il neo presidente Bertin ha lodato la presenza femminile all’interno dell’ente, auspicandone una crescita e puntando su un dialogo costruttivo con la minoranza.
Le linee guida del mandato seguono quanto già avviato negli anni precedenti, con un focus particolare sulla creazione di nuovi invasi di accumulo: “L’irrigazione è un elemento fondamentale per garantire qualità e quantità nella produzione agricola e dobbiamo essere capaci di raccogliere l’acqua in eccesso durante le precipitazioni per poi rilasciarla nei periodi di siccità spiega Bertin -. Per la Bassa Padovana, è in atto un progetto di ampliamento dell’invaso di accumulo di Correzzola, che verrà portato a 170mila metri cubi d’acqua , oltre alla realizzazione di un nuovo invaso a Bagnoli nella zona Sorgaglia e di uno a Ca’ Bianca di Chioggia nel Canal Morto, mentre un invaso più piccolo sorgerà nella zona dei Colli Euganei a Vò’, e sarà destinato anche a riserva d’acqua per l’antincendio”.

stimenti e aggiornamenti costanti per il potenziamento di pompe, idrovore e mezzi meccanici, per affrontare con maggiore efficacia eventi atmosferici sempre più
estremi.
Tra le zone che richiederanno particolare attenzione c’è quella del Montagnanese, dove si punterà a migliorare le interconnes-
sioni previste per lo smaltimento delle acque in eccesso. Ampio spazio sarà dedicato anche agli interventi ambientali e alla sostenibilità, con la valorizzazione dell’Oasi della Saccisica e il rafforzamento della collaborazione con Legambiente per la gestione dell’area fito-depurante di Cà di Mezzo. Tra le altre priorità, ci sono la riduzione degli sprechi d’acqua, uno sguardo attento alla sostenibilità e all’ambiente e il potenziamento dell’irrigazione di soccorso attraverso il Consorzio Leb.
Giada Zandonà

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La lista Consumatori e Agricoltori si mobilita

Un altro fronte prioritario per il nuovo direttivo è la bonifica e la sicurezza idraulica: “Quest’ultimo aspetto rappresenta una priorità assoluta per garantire lo sviluppo sociale ed economico del territorio in un’ottica di sostenibilità ambientale” conclude il presidente, che punta su inve-

La lista Consumatori e Agricoltori nei Consorzi di Bonifica, che ha ottenuto un ottimo numero di voti a suo favore, si mette in campo per partecipare alla gestione del territorio. Tra le prime richieste, quella di eleggere una donna all’interno del consiglio di amministrazione, sollecito che però non è andato a buon fine. “La nostra presenza porta all’interno del Consorzio le voci di cittadine e cittadini che vivono in un territorio soggetto a profondi cambiamenti, ad alluvioni sempre più frequenti a causa delle cosiddette “bombe d’acqua”, effetto dei cambiamenti climaticispiegano i rappresentanti -. Non si può più parlare di bonifica: questo termine desueto appartiene ai ricordi del passato. Oggi si deve parlare di gestione del territorio, e non si può pensare che la sua amministrazione sia ad esclusivo appannaggio degli agricoltori e delle associazioni di categoria. Serve un’ampia partecipazione per portare l’attenzione di tutte e tutti sull’importanza della gestione delle acque e del territorio in cui viviamo”.
Il gruppo sottolinea l’importanza di ridurre il consumo di suolo e di una corretta gestione delle acque: “Il nostro obiettivo è quello di evitare nuove cementificazioni, e la nostra presenza sarà collaborativa laddove verranno prese decisioni per il bene della nostra Terra. Saremo qui per lavorare insieme, fino a quando riterremo che le azioni scelte siano condotte nel solco di una gestione oculata dell’ambiente e con uno sguardo rivolto al futuroconcludono i rappresentanti -. La nostra non sarà un’opposizione a prescindere: discuteremo e voteremo in base alle proposte che saranno sottoposte all’assemblea. Un atteggiamento che auspichiamo venga adottato anche dalla maggioranza, di fronte alle proposte avanzate dai rappresentanti della nostra lista, perché siamo tutte e tutti qui per gestire al meglio un bene comune”. (g.z.)
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L’APP RADIO VENETO2 4
Este in Fiore torna a riempire i Giardini, le Piazze e il Centro Storico di ori e prodotti d’eccellenza i giorni venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 aprile 2025. La kermesse ospita ogni anno l’eccellenza della produzione orovivaistica nazionale e locale

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privati, segno di una volontà sempre più forte di ritrovare un rapporto quotidiano e armonioso con la natura».
La tre giorni sarà ricca di occasioni di incontro in conversazioni e laboratori con esperti e professionalità, che racconteranno di semi e ortaggi rari o in via d’estinzione, frutti di archeologia arborea, ori ed erbe of cinali da coltivare per un rapporto più sano e sostenibile con la terra, in una moderna consapevolezza che attinge a buone pratiche della tradizione.
La Sala delle Rose nell’ex Foro Boario dei Giardini

Antonio Mazzetti, il blogger di “Il Balcone Fiorito” Francesco Diliddo, il Maestro Giardiniere Carlo Pagani, il poeta e scrittore Franco Arminio. Numerosi anche gli eventi collaterali, tra cui mostre d’arte, laboratori, eventi esperienziali e occasioni di scoperta del mondo delle piante e dei “buoni frutti” della terra. Piazza Maggiore e le balconate del Municipio e della Biblioteca saranno decorate con allestimenti a tema. Anche piazzette e vie del centro saranno abbellite, grazie alla preziosa collaborazione delle Associazioni del territorio. «La qualità di Este in Fiore rappresenta, a ogni edi-
zione, la garanzia per una partecipazione sempre ta il Sindaco Matteo Pajola. - L’aspetto culturale della manifestazione resta fondamentale, perché permette di ri ettere su un cambiamento di stile di vita da mettere in atto anche per la salvaguardia della biodiversità e del futuro del nostro Pianeta. Un sentito ringraziamento va ai partner e a tutte le associazioni che collaborano attivamente con la realizzazione della manifestazione.» www.comune.este.pd.it
I libri. Gli antichi volumi dell’ex Convento di Santa Maria delle Consolazioni restituiti alla comunità
Un tesoro culturale ritrovato: la rinascita della biblioteca storica
N el cuore di Este, l’ex convento di Santa Maria delle Consolazioni ha rappresentato per secoli un luogo di cura e assistenza ed oggi si scopre che le mura di quello che fu dal 1948 al 2014 un polo sanitario di primaria importanza, celava un vero e proprio tesoro culturale. Quasi novecento volumi antichi, rimasti per anni nascosti e dimenticati, ritrovano nuova vita grazie all’impegno di una professionista del settore e alla collaborazione delle istituzioni. Questi libri, che spaziano dalla medicina alla chirurgia, dalla farmacologia alla botanica, dalla chimica alla veterinaria, testimoniano la lunga tradizione di studi e ricerche che hanno caratterizzato la storia della sanità locale. Tra gli autori figurano nomi illustri come Giovanni Battista Morgagni, Marcello Malpighi, William Cullen e Bernardino Ramazzini, protagonisti della cultura scientifica europea tra il Cinquecento e l’Ottocento. L’Usl 6 Euganea, proprietaria di questo patrimo-
nio librario, ha deciso di affidarlo in comodato d’uso al Gabinetto di Lettura di Este, una delle istituzioni culturali più antiche della città. Il fondo conta cinque volumi risalenti al XVI secolo, ventotto del XVII, trecentoquarantadue del XVIII e oltre cinquecento del XIX. Un corpus che ora entra a far parte di una biblioteca prestigiosa, garantendo la conservazione e la fruizione di queste opere da parte della comunità e degli studiosi. Il ritrovamento di questo patrimonio è stato possibile grazie al lavoro meticoloso dell’archivista Maria Cristina Zanardi. Dopo la chiusura dell’ospedale di Este, i libri furono spostati più volte, fino ad approdare nel 2013 al nuovo polo sanitario di Monselice. Depositate in scatole di cartone prive di indicazioni precise, le opere rischiavano di andare perdute nel caos di un trasloco che non prevedeva una loro ricollocazione adeguata. Solo nel 2017, grazie a un intervento di catalogazione e analisi, si è riusciti a ricostruire l’enti-

tà del fondo, riconoscendone il valore e avviando le procedure per la sua tutela. Tra i testi più antichi spiccano cinque cinquecentine, stampate tra il 1557 e il 1589, tra cui un prezioso volume di Pietro Andrea Mattioli, celebre per le sue straordinarie illustrazioni botaniche. Alcuni libri recano dediche manoscritte, testimoniando il legame diretto con
Il Comune aderisce alla Carta Etica dello Sport Veneto
Lo sport al centro e al servizio della comunità: il Comune di Este aderisce alla Carta Etica dello Sport Veneto. Si tratta di un documento fondamentale che raccoglie principi e linee guida per favorire il fair play, la parità di genere, il rispetto delle regole e la lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza, in cui lo sport non sia solo uno strumento di benessere fisico, ma anche un mezzo di educazione e inclusione sociale. “Aderendo alla Carta Etica - spiega la consi-
gliera allo sport Carla Marigo -, il nostro impegno verso una pratica sportiva sana e rispettosa dei diritti di tutti si rafforza ulteriormente. La Carta Etica ci aiuterà a promuovere la creazione di un ambiente più sicuro, giusto e accogliente per i nostri giovani e per tutti i cittadini che partecipano alla vita sportiva. Lo sport deve essere un’opportunità di crescita, ma anche di rispetto reciproco e responsabilità sociale”.
L’amministrazione comunale, insieme

gli studiosi e i medici del tempo. Tra gli stampatori figurano nomi legati alla tradizione tipografica padovana, ulteriore conferma della centralità della città nel panorama culturale dell’epoca. Ora, grazie alla concessione al Gabinetto di Lettura, questa biblioteca perduta può finalmente tornare a essere patrimonio della collettività. La nuova collocazio-
alla Conferenza permanente delle realtà sportive, nei prossimi mesi presenterà la Carta Etica alle numerose associazioni sportive cittadine attraverso una serie di iniziative di sensibilizzazione e informazione, che spingeranno le Asd atestine ad aderire a loro volta. Si tratta infatti di un impegno importante per promuovere i valori positivi dello sport e garantire un ambiente sano e rispettoso per tutti gli atleti e le persone coinvolte nelle attività sportive del territorio. (g.z.)


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ne garantirà non solo la conservazione dei volumi, ma anche la possibilità di consultazione per gli studiosi interessati a esplorare un archivio unico nel suo genere. Un ritorno a casa che rappresenta un ponte tra il passato e il presente, restituendo alla città un pezzo della sua storia e della sua identità culturale.
Giada Zandonà


Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare
Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.
A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai
consueti ben informati, sempre più insistente.
In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?
Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia
L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24

condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)
Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”
Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.
Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?
Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-
mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?
I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.
Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori

in un’area della regione, perché?
In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle
spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.

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Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”
I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.” Il riconoscimento di Regione
Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti. “Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.
Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garan-
tire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.
L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.

Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infra-
strutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi.
Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.
Sicurezza, caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli
Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.
“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non
merita questo. È fondamentale ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”
Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.
Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire ri-

serve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti

indiscriminati.
“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”
Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.


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Economia. Gianmarco Russo, direttore
di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide
”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”
G
ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future
Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”
“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”
Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?
“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra
dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”
C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?
“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”
Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le

imprese in questo periodo di incertezze?”
“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”
Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?

“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”
Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?
“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”
Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente
Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.



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Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:

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rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova.
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Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-
istituzioni con un obiettivo comune.”
A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”
Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.


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Parkinson, rivoluzione nella stimolazione cerebrale
Un passo epocale nella lotta contro il morbo di Parkinson. Per la prima volta in Italia, viene introdotta una tecnologia innovativa di stimolazione cerebrale profonda ‘adattativa’, capace di modulare il trattamento in base alle esigenze specifiche di ogni paziente, migliorandone significativamente la qualità della vita.
Presso il Centro Parkinson e Parkinsonismi ASST Gaetano Pini-CTO di Milano e l’Azienda Ospedale-Università di Padova è iniziata la sperimentazione del nuovo sistema di stimolazione cerebrale profonda (deep brain stimulation, DBS) – messo a punto da Medtronic – in grado di erogare una stimolazione “adattativa” nei pazienti affetti da Malattia di Parkinson. “La capacità di adattare in modo sistematico la stimolazione al funzionamento cerebrale dei pazienti in base alle loro caratteristiche cliniche – spiega Angelo Antonini, responsabile dell’Unità Parkinson dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova – rappresenta un evento rivoluzionario nello sviluppo della terapia. Finora, la stimolazione è stata somministrata con impostazioni standard, indipendentemente dalle fluttuazioni giornaliere dei sintomi. Oggi, grazie a questa tecnologia, è possibile identificare con precisione il punto da stimolare e modulare il funzionamento dei circuiti cerebrali in modo personalizzato, adattandoli alle attività quotidiane della persona.” “E’ una rivoluzione dal punto di vista della gestione clinica dei pazienti, un significativo passo avanti verso la personalizzazione delle cure – afferma
Salvatore Bonvegna, Responsabile Ambulatorio Neuromodulazione del Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini CTO di Milano – Questi nuovi dispositivi permettono di registrare l’attività dei nuclei cerebrali, dove viene posizionato l’elettrodo, e di aggiustare in tempo reale l’erogazione della corrente in base al segnale cronicamente registrato, che riflette le specifiche esigenze del paziente e le sue attività quotidiane”. “I risultati preliminari – aggiunge Bonvegna – ottenuti presso il nostro Centro nei primi cinque pazienti già in terapia con la DBS in modalità adattativa da circa un mese sono davvero molto positivi e promettenti”.
La nuova terapia sarà presto disponibile in diversi centri di riferimento in tutta Italia. A confermarlo è Domenico De Paolis, vicepresidente di Neuromodulation International presso Medtronic: “Siamo la prima azienda al mondo a offrire un sistema DBS completo, capace di registrare in modo cronico i segnali cerebrali. Ora, con la modalità di stimolazione ‘adattativa’, possiamo permettere ai pazienti di beneficiare di un trattamento ancora più efficace e su misura. Pazienti e clinici attendevano da tempo questi progressi, che segnano un ulteriore passo nella personalizzazione della terapia per il Parkinson.”
L’innovazione rappresenta una svolta per migliaia di persone affette dalla malattia, aprendo nuove prospettive per una gestione sempre più efficace dei sintomi e un miglioramento concreto della qualità della vita.


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Veneto, nuove funzionalità per le prescrizioni farmaceutiche online
Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato. Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari).
Le caratteristiche del servizio
Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”. Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”. Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.
Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo. Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.

Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo.
Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.
Prevenzione.
Luca Sbrogiò,
direttore del Dipartimento dell’Ulss 6 Euganea, parla di vaccini
L’analisi dell’Ulss 6 sul quadro sanitario attuale
Ospite a Buongiorno Veneto, su radio Veneto24, Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, ha parlato di influenza stagionale e vaccini.
“I dati del Sistema Nazionale di Sorveglianza mostrano che la scorsa settimana abbiamo assistito a un calo del tasso di incidenza dell’influenza in Italia. Se questa tendenza verrà confermata nei prossimi giorni, potremo dire che il picco è stato raggiunto circa dieci giorni fa e che ora siamo nella fase di discesa stagionale. Questo calo è evidente in tutte le fasce d’età, in particolare tra i bambini più piccoli, che sono solitamente la categoria più colpita.”

All’ipotesi di un collegamento tra clima e malattie ha risposto così: “Non abbiamo evidenze scientifiche certe che colleghino il cambiamento climatico alla diffusione dell’influenza. Sappiamo però che i momenti di maggiore socializzazione, come le festività natalizie, favoriscono la trasmissione dei virus”.
E sui vaccini: “Un numero elevato di vaccinati aiuta a ridurre il numero di ammalati e, nei casi in cui la malattia si manifesti, ne riduce la gravità.
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Tuttavia, la stagione influenzale 2024-2025 resta caratterizzata da numeri molto alti: oltre dieci milioni di italiani hanno avuto sintomi influenzali, un dato paragonabile a quello della stagione precedente. Questo potrebbe essere dovuto anche al minor contatto con i virus influenzali negli anni del Covid, a causa dell’uso prolungato della mascherina e delle restrizioni. I vaccini autorizzati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono formulati per coprire le varianti attualmente in circolazione. Per esempio, nella provincia di Padova sono stati somministrati 186.000 vaccini antinfluenzali su una popolazione di poco meno di un milione di abitanti. Si tratta di un numero significativo, ma è chiaro che molti non sono ancora coperti, il che consente al virus di continuare a circolare.” Ma quindi possiamo essere ottimisti? Sbrogiò puntualizza: “La medicina
non è né ottimista né pessimista, è realista. Sappiamo che la vaccinazione è fondamentale, soprattutto per i soggetti fragili, come gli anziani o le persone con patologie pregresse. In questi casi, un’influenza può diventare un rischio serio per la vita. La vaccinazione resta dunque un presidio irrinunciabile a livello planetario.”
Per ultimo, il direttore ha trattato il tema della “stanchezza vaccinale”, il fenomeno che porta molte persone a trascurare le vaccinazioni per pigrizia o disinformazione: “È un fenomeno molto preoccupante. La disinformazione, in particolare sui social, può portare le persone a rifiutare la vaccinazione per sé o per i propri figli, aumentando il rischio di malattie gravi o persino mortali. È importante sensibilizzare i cittadini sull’importanza della vaccinazione e fornire informazioni corrette e affidabili.”
Prima fecondazione eterologa in Azienda Ospedaliera
Un nuovo traguardo per la UOC di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), diretta dalla prof.ssa Alessandra Andrisani, che ha realizzato la prima fecondazione eterologa all’interno dell’Azienda. Un passo significativo per un centro che rappresenta un punto di riferimento a livello regionale sia per la preservazione della fertilità sia come HUB per la PMA. Nel solo 2024, la UOC ha fornito 2.000 consulenze e ha effettuato 900 trattamenti, numeri che confermano l’importanza di un servizio in costante crescita. L’équipe è composta da 22 professionisti e può contare sulla collaborazione di quattro consulenti specializzati in genetica, endocrinologia, urologia e psicologia, lavorando in sinergia con il gruppo di anestesisti guidato dal prof. Paolo Feltracco. L’attività della struttura spazia dalle consulenze per le coppie infertili ai percorsi diagnostici, fino alla tutela della salute riproduttiva sia in

età pediatrica che adulta. Un impegno che si affianca alla ricerca scientifica, con studi focalizzati sull’impiego dell’intelligenza artificiale nella vascolarizzazione ovarica, sul ruolo dell’epigenetica nelle malattie legate all’infertilità e sull’influenza del microbiota endome-
triale nei trattamenti di PMA. Con la prima fecondazione eterologa, la UOC della prof.ssa Andrisani conferma il suo ruolo di eccellenza, offrendo nuove opportunità alle coppie che desiderano realizzare il sogno di diventare genitori.

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la fi gura dell’olivicoltore custode, che potrà essere un privato, un’associazione o un ente, e che avrà
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tà, magari ereditati o acquistati per passione, e che oggi non ha strumenti per valorizzarli. “Il nostro obiettivo è dare un futuro agli ulivi abbandonati,


Il settore agroalimentare è un pilastro fondamentale per l’economia del Veneto, un motore di sviluppo che coniuga tradizione, innovazione e turismo. La produzione di olio extravergine d’oliva, insieme ad altre eccellenze locali, rappresenta un patrimo-
zata a dare slancio e sostegno concreto al settore. Tra i temi affrontati, la necessità di incentivare la produzione locale, semplifi care la burocrazia e promuovere i prodotti veneti nei mercati nazionali e internazionali.
Focus sulla provincia di Padova e la valenza turistica del settore
Uno dei punti su cui Venturini ha posto l’accento è stata la valorizzazione del settore agroalimentare della provincia di Padova, un’area ricca di eccellenze, tra cui proprio i produttori di olio.
“Dobbiamo sostenere con forza le imprese agricole del nostro territorio, in particolare quelle della provincia di Padova, che vantano produzioni di
concreti. Tra le priorità emerse dal convegno di Sol2Expo vi sono il bisogno di un maggiore sostegno economico per le imprese agricole, attraverso incentivi dedicati a innovazione e sostenibilità. È fondamentale anche la riduzione della burocrazia per rendere più agevole l’accesso ai fondi e velocizzare i processi autorizzativi.
Un altro punto cruciale è la tutela delle produzioni locali, garantendo standard di qualità e contrastando la concorrenza sleale. Inoltre, la promozione del turismo enogastronomico diventa un asset strategico per valorizzare i prodotti locali e creare sinergie con il settore turistico.
“L’agroalimentare veneto è il cuore pulsante della nostra economia e cultura. Investire in questo set-
“Proteggere gli uliveti significa difendere il nostro territorio, il nostro paesaggio e il nostro patrimonio
L’Osservatorio Olivicolo e la fi gura dell’olivicoltore re il comparto, valorizzare il prodotto e rendere più sostenibile la gestione degli uliveti. La strada è tracciata: investire sulla qualità, sulla ricerca e

nere i produttori e guardare al futuro con fiducia. È un’opportunità da cogliere, per il bene della nostra regione e delle nuove generazioni”, ha concluso Venturini.
Un ringraziamento particolare va al collega consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza per aver organizzato questo momento di incontro e per il suo impegno nel sostenere queste tematiche fondamentali per il Veneto. per il suo contributo e il suo impegno nel sostenere queste tematiche fondamentali per il Veneto.
Grazie al contributo delle istituzioni e all’impegno di realtà produttive di eccellenza, il Veneto ha tutte le carte in regola per rafforzare il proprio ruolo di leader nel panorama agroalimentare italiano ed europeo.


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