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Debutta a Venezia il primo elettrobisturi al plasma in una sala operatoria della regione

Una partita tutta da giocare

Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.

Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.

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del Miranese Sud

L’assessore Corazzari

guarda alle Olimpiadi:

“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”

STRADE

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Economia, Confindustria

Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”

A Spinea e Mirano ciclabili e attraversamenti rialzati per tutelare l’utenza debole. Calano gli incidenti stradali nel comprensorio. Per l’ Associazione Vittime della Strada vanno coinvolte di più le autoscuole

Casa sempre più smart tra nuovi stili d’arredo, progettazione e stili d’arredo all’avanguardia

SPINEA PRONTA PER BONIFICARE L’EX DISCARICA, INTERVENTI IN PRIMAVERA 2026

7,6 milioni di euro, tra fondi regionali e Pnrr, per risanare l’area contaminata e tutelare la salute pubblica

L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene” SANITA’, VENETO PROMOSSO A PIENI VOTI “SIAMO LA REGIONE BENCHMARK”

ISulla strada della sicurezza

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata

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Facciamo

Consegnate le onorificenze ai vigili locali

Salvarono una anziana signora rimasta bloccata in casa per più giorni, ed è arrivato il giusto premio per quattro agenti della polizia locale di Spinea con un riconoscimento ufficiale.

L’amministrazione comunale di Spinea ha voluto premiare Marco Bora, Daniele Ferian, Giuliano Sanna e Ricccardo Ceccato, i quattro agenti della polizia municipale che lo scorso novembre salvarono un’anziana signora al Villaggio dei Fiori.

La donna era rimasta riversa a terra per due giorni nel suo appartamento senza riuscire a chiedere aiuto, con febbre alta e disidratazione, fino all’intervento delle forze dell’ordine, chiamate dal fratello residente in Puglia preoccupato per il silenzio della sorella.

A consegnare il riconoscimento il vicesindaco Emanuele Ditadi, che ha sottolineato “Il ruolo sempre più importante delle forze dell’ordine per la sicurezza dei nostri anziani, in qualsiasi momento ne abbiano necessità”.

E proprio su questa presenza sempre più forte e costante della polizia locale è intervenuto il comandante della polizia del Miranese, Michele Cittadin, che ha spiegato come “Il ruolo della polizia cittadina si sta evolvendo notevolmente. Tutti i nostri agenti sono preparati ad affrontare casi come quello avvenuto a Spinea e sanno praticare le corrette manovre di sicurezza. Non vogliamo e non dobbiamo più essere considerati solo come quelli che danno le multe ai veicoli parcheggiati, cosa che spesso anzi ci porta ad essere guardati in malo modo dai cittadini. Questa è solo una minima parte del nostro attuale lavoro, che è più quello di aiutare i cittadini in ogni necessità, di presenziare come sicurezza agli eventi, di aiutare nelle difficoltà che si possono riscontrare tutti i giorni, con particolare riguardo per le fasce più deboli. Speriamo che premiazioni come queste aiutino a farci conoscere anche e soprattutto sotto questo aspetto”.

Salvarono una anziana signora in casa: quattro vigili premiati

Sulla strada della sicurezza

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.

Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.

Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.

Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.

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Massimo Tonizzo

La novità. Istituito l’Ufficio di Cittadinanza

Aggiornato il Regolamento comunale su partecipazione, associazionismo, terzo settore

P rotagonismo civico e cura dei beni comuni rivestono un ruolo cruciale nel tessuto sociale delle nostre città. L’approvazione del nuovo “Regolamento comunale sulla partecipazione, l’associazionismo, il terzo settore, la sussidiarietà ed il volontariato civico” da parte del Consiglio Comunale di Mirano segna un passo significativo in questo senso. Con una delibera approvata dal Consiglio comunale di Mirano si chiude un intenso percorso di dialogo e formazione, durato oltre un anno, con diverse realtà associative e istituzionali, oltre che con i cittadini stessi.

Questo aggiornamento introduce i cosiddetti Patti di Collaborazione, nuovi strumenti che faciliteranno la co-gestione e la rigenerazione di beni comuni urbani. I Patti di Collaborazione rappresentano un cambiamento culturale e operativo: non solo organizzazioni del Terzo settore e forum, ma anche singoli cittadini, istituzioni scolastiche e operatori economici potranno proporre e sottoscrivere questi accordi con il Comune, ampliando così la platea dei partecipanti e democratizzando la gestione dei beni comuni. Inoltre, l’istituzione presso il Comune dell’Ufficio Cittadinanza Attiva sarà fondamentale per coordinare queste iniziative, costruendo una rete organizzativa solida a supporto del processo. Il Patto di Collaborazione è, in sostanza, un accordo che identifica gli obiettivi e le modalità per la cura e l’animazione di beni comuni, siano essi fisici, come aree verdi o cimiteri, o immateriali, attraverso attività culturali e sociali.

È un approccio che favorisce l’inclusione e promuove il senso di appartenenza alla comunità, trasformando l’interesse individuale in un bene collettivo.

Elena Spolaore, Assessora alle Politiche per la città della collaborazione e della partecipazione, esprime soddisfazione per questo aggiornamento, descrivendolo come un ulteriore passo verso la piena applicazione del principio di sussidiarietà previsto dalla Costituzione. Secondo Spolaore, l’introduzione dei Patti di Collaborazione non solo facilita l’attivazione civica, ma anche incoraggia ogni cittadino a prendere parte attivamente alla cura dei luoghi collettivi.

Anche il Sindaco Tiziano Baggio sottolinea l’importanza strategica di questo regolamento, evidenziando come la promozione della “città della collaborazione” sia al cuore del mandato amministrativo attuale. Il carattere informale e inclusivo dei Patti, che consente a chiunque condivida l’interesse nella cura di un bene comune di partecipare, viene considerato una chiave di volta per una comunità coesa e veramente interconnessa.

Alla luce di queste innovazioni, il Comune di Mirano offre una piattaforma concreta per la realizzazione di progetti condivisi che migliorano la qualità della vita della comunità. Con anticipazioni promettenti come i patti pilota, Mirano avanza con determinazione verso un futuro di partecipazione attiva e cura comune, alimentato dall’energia dei suoi cittadini.

Fratelli d’Italia Mirano, Barison riconfermato alla guida

Nelle scorse settimane, alla presenza del Senatore Raffaele Speranzon, neo Commissario per il Coordinamento Provinciale di Venezia, e del Presidente di Congresso Massimiliano Tiozzo, si è svolto il Congresso del Circolo di Mirano, un appuntamento importante per il partito che ha visto la riconferma di Stefano Barison come Coordinatore locale. L’elezione, avvenuta all’unanimità, segna un nuovo capitolo per Fratelli d’Italia a Mirano, con Barison, già rappresentante del partito in Consiglio Comunale e Vice Presidente del Consiglio, confermato alla guida del circolo.

“Ringrazio i militanti per la rinnovata fiducia e sono onora-

to della conferma alla guida del Circolo”, ha dichiarato Barison, visibilmente soddisfatto. “Farò del mio meglio, come ho sempre

fatto, con la certezza che Fratelli d’Italia continuerà ad essere protagonista a Mirano. Le recenti elezioni politiche ed europee ci hanno consacrato come il primo partito della città e, sulla base di questi risultati e del successo crescente dell’azione di Governo, siamo già al lavoro per le prossime scadenze elettorali regionali e amministrative”. Nel nuovo direttivo del Circolo, oltre a Barison, sono stati eletti Marco Bressan, Livio Belmonte, Elisabetta Bonato ed Emanuele Marchioro. In qualità di nominati dal neo Coordinatore, entrano a far parte del gruppo anche Sandro Dall’Asta e Matteo Baldan, attuale Capogruppo in Consiglio Comunale. (r.m.)

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Stefano Barison

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Ciclabili e attraversamenti rialzati per tutelare l’utenza debole

M

iglioramento della sicurezza con particolare attenzione all’utenza debole, riduzione del traffico nel centro cittadino, gestione ottimizzata dei flussi viari nei quartieri più critici e popolati: sono le 3 priorità in materia di viabilità del Comune di Spinea per il 2025. A fare il punto sono l’assessore alla Pianificazione Territoriale Massimo De Pieri e l’assessora ai Lavori pubblici Sonia Martignon. Un elemento chiave della pianificazione riguarda la mobilità sostenibile e appunto la sicurezza stradale. “Stiamo lavorando - spiega l’assessore De Pieri- per potenziare la rete delle piste ciclabili e per integrare nel Pum (Piano urbano della mobilità sostenibile) il Biciplan, così da promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo Parallelamente, sarà revisionato il Piano Urbano del Traffico (Put), risalente al 2004, ed introdotto

un piano dei parcheggi, volto a individuare e classificare quelli esistenti, progettarne di nuovi e valutare le modalità di gestione e regolamentazione”. Un aspetto fondamentale della strategia

amministrativa è il coordinamento tra i diversi strumenti di pianificazione. “Stiamo lavorando affinché i vari piani possano

interfacciarsi e siano coordinati in maniera coerente con il Piano degli interventi urbanistici - prosegue De Pieri. Il nostro obiettivo è garantire una visione d’insieme che consenta di pianificare gli interventi sul territorio in modo che siano efficaci e sostenibili nel tempo”. L’iter per la definizione di questi piani richiederà diversi mesi: L’obiettivo è arrivare a una complessiva pianificazione chiara e condivisa possibilmente entro la fine del 2025”. “Sono previsti interventi significativi per migliorare la sicurezza stradale, tra cui la realizzazione di alcuni attraversamenti pedonali rialzati e incroci rialzati in prossimità di alcune scuole primarie e secondarie - spiega l’assessore Martignon. Verranno posizionati dissuasori per garantire la sicurezza dei pedoni in via Martiri, in particolare per ridurre il rischio di manovre pericolose da parte dei veicoli provenienti dalla stra-

da provinciale 81. Infine, stiamo programmando un intervento per migliorare la ciclabile di via De Filippo, tra via Martiri e via del Commercio”. Nell’immediato, proseguono i lavori di sistemazione dei marciapiedi in via Pascoli (zona ingresso Pattinodromo e palestra) iniziati lo scorso dicembre . È previsto anche un intervento di asfaltatura che migliora le condizioni di percorribilità della strada, che verrà completato quando le condizioni

Per l’Associazione Vittime della strada vanno coinvolte di più le autoscuole

Sicurezza stradale. Dopo gli incidenti ci sono i danni i feriti e in qualche caso anche delle vittime della strada. C’è una associazione che ha fatto del monito e della sensibilizzazione delle condotte sulle strade la sua missione. Si tratta dell’Associazione Vittime della Strada che è guidata nelle aree provinciali di Venezia, Padova e Treviso da Paolo Battistini. Nella mente dei famigliari delle vittime della strada, i rottami sparsi, i segni di

frenate improvvise ben visibili sull’asfalto, il rosso del sangue a segnare la superficie stradale mentre tutto intorno fanno eco come le sirene delle ambulanze, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine, sono ricordi che rimarranno per sempre indelebili, non un semplice fatto di cronaca in un servizio di informazione.

“In capo alle amministrazioni comunali c’è la manutenzionesottolinea Battistini. C’ è la messa in sicurezza specie dei punti

climatiche lo consentiranno. “Si è concluso infine - conclude l’assessora Martignon - l’iter di approvazione del progetto della rotatoria sulla strada provinciale 81 tra Crea e Fornase in Conferenza dei Servizi. Si auspica che, salvo problemi con l’acquisizione delle aree private, il cantiere possa essere avviato entro la prima metà del 2025”. Ciò migliorerà circolazione e sicurezza stradale della zona.

Alessandro Abbadir

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più critici. Poi c’è il controllo della velocità che dev’essere un elemento fondamentale. Il decreto Salvini non va nella giusta direzione perché mette dei paletti non di poco conto per quanto riguarda le installazioni degli autovelox come i dati statistici di incidentalità degli ultimi cinque anni rivelano. Ma il problema è che non dobbiamo aspettare i morti per intervenire. In altri Paesi invece come la Svizzera non esiste nemmeno il

preavviso dell’autovelox. Va fatta poi una gran opera di sensibilizzazione e coinvolgimento, non solo nelle scuole ma anche nelle autoscuole. Si deve insistere sulla necessità di fare attenzione all’utenza debole, pedoni e ciclisti quelli che pagano sempre le conseguenze più gravi dei sinistri”. Battistini ha partecipato recentemente nel miranese ad una manifestazione di sensibilizzazione sulle conseguenze degli incidenti stradali. (a.a.)

L’assessore Massimo De Pieri

Mirano attua il “Piano degli interventi per il miglioramento della sicurezza stradale”

E’ forte l’impegno del Comune di Mirano per il miglioramento della sicurezza stradale con la realizzazione del “Piano degli interventi per il miglioramento della sicurezza stradale”, nato dall’ascolto della cittadinanza, dall’analisi degli incidenti e dal percorso partecipato “Mirano si fa spazio”. Prevede complessivante 55 interventi (alcuni già attuati) con un costo stimato di 950 mila euro. Un piano basato sul contesto urbano, che risponde alle necessità generali del territorio secondo una pianificazione analizzata e puntuale. Particolarmente utile è stata l’analisi degli incidenti stradali rilevati dalla Polizia Locale dell’Unione dei Comuni del Miranese dal 2018 a maggio 2024. Dai dati emerge che le cause principali dei 457 incidenti rilevati, sono il mancato rispetto della segnaletica nel dare la precedenza e la velocità elevata, indipendentemente dall’età delle persone coinvolte. La località che ha registrato il maggior numero di incidenti è via Cavin di Sala (85) seguita da via della Vittoria (42). L’attuazione del Piano è iniziata la scorsa estate con la messa in sicurezza e l’abbattimento delle barriere architet-

toniche della fermata dei bus a servizio della cittadella scolastica di via Matteotti. E’ proseguita con asfaltature e adesso entra nel vivo con opere dedicate alla protezione dell’utenza debole e la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati. In questo caso si tratta di dieci interventi nelle frazioni di Zianigo, Campocroce e Vetrego, nel quartiere Aldo Moro e in via Rosselli. Il primo cantiere è partito lo scorso dicembre in via Varotara a Zianigo, in prossimità dell’ingresso della scuola dell’infanzia “Zanetti Meneghini”, per l’allargamento del marciapiede lato est fronte scuola, il rialzo dell’attraversamento pedonale che si collega all’edificio ad ovest. Sono partiti anche i lavori in via Aldo Moro e in via Lombardini. “Nei primi mesi del 2025 - sottolinea il sindaco di Mirano Tiziano

Baggio - continueranno i lavori per la realizzazione di attraversamenti in via Chiesa a Campocroce, di fronte alla primaria “Silvio Pellico” e in via Rosselli a ridosso della rotatoria Margherita Hack. Si concluderà con due interventi in via Vetrego all’incrocio con le vie Basse e del Minatore e in via Contarini all’incrocio con via Scortegara e via Scortegaretta”. A febbraio infine si sono conclusi 3 interventi. Due hanno riguardato via Bianchi e, sperimentalmente, via Tintoretto dopo l’officina, dove sono stati istituiti due sensi unici di marcia allo scopo di mitigare il rischio di incidenti derivante dall’immissione in via Cavin di Sala. Il terzo intervento ha riguardato l’istituzione di un nuovo attraversamento pedonale in via Dante.

Alessandro Abbadir

Polizia Locale: meno sinistri, aumentano controlli e formazione

Gli incidenti stradali nel territorio dell’Unione dei Comuni del Miranese sono in calo. A sottolinearlo è il comandante della polizia locale Michele Cittadin. L’’Unione dei Comuni del Miranese comprende 5 Comuni Spinea, Martellago, Salzano, Noale e Mirano con una popolazione complessiva di circa 106.000 abitanti. Ma veniamo agli incidenti che si sono verificati durante il 2024.

Fra le opere in programma c’è la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati. In questo caso si tratta di 10 interventi nelle frazioni di Zianigo, Campocroce e Vetrego, nel quartiere Aldo Moro e in via Rosselli.

“Abbiamo registrato - sottolinea Cittadin - nel 2024 una riduzione degli incidenti stradali. Nel 2024 sono stati registrati complessivamente 156 incidenti stradali, di cui uno mortale, 111 con feriti e 44 senza feriti. Dati in netto calo rispetto ai 272 incidenti del 2019, con una diminuzione del 43% in 5 anni. Rispetto al 2023, la riduzio-

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ne dei sinistri è stata del 24%. Una tendenza positiva attribuibile anche alla costante presenza sul territorio e al rafforzamento delle attività di prevenzione”. ”Ricordo che - aggiunge Cittadin - che sono stati portati a termine 123 controlli per la guida in stato di ebbrezza e 129 relativi all’uso di sostanze stupefacenti”. Oltre ad essere diminuiti gli incidenti sulle

strade dei 5 Comuni dell’Unione, sono diminuite anche le sanzioni comminate per violazioni del Codice della Strada. Sono stati trattati oltre 16.000 verbali per l’anno in corso, e oltre 9.000 per emissioni ruoli anni precedenti, con quasi 11.000 punti decurtati dalla patente di guida e circa 18.000 richieste di informazioni sui verbali gestite dall’Ufficio. Molto importante infine è stata anche l’attività di educazione stradale nelle scuole. “Un impegno - conclude Cittadin - volto alla formazione dei più giovani. Il progetto ha coinvolto 48 istituti dei Comuni dell’Unione, dalle scuole primarie e secondarie fino a quelle per l’infanzia, con un totale di 208 ore dedicate a queste attività nel corso dell’anno”. (a.a.)

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Il

Sostituiti

Al via i lavori per la trasformazione a led dell’illuminazione pubblica

Apartire dal mese di marzo, la città di Mirano darà il via a un progetto ambizioso che segnerà una vera e propria rivoluzione nella gestione dell’illuminazione pubblica. L’intervento prevede la sostituzione di 5083 punti luce con moderni dispositivi a tecnologia Led, capaci di garantire un notevole risparmio energetico e contribuire a una maggiore sostenibilità ambientale. Il progetto, che si inserisce nel più ampio contesto di trasformazione “smart” della città, rappresenta un passo fondamentale verso l’adozione di tecnologie innovative che miglioreranno la qualità della vita dei cittadini e il loro rapporto con l’ambiente.

L’iniziativa, presentata durante la “Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili”, è stata concepita in linea con la legge n. 34/2022 e la campagna “M’illumino di meno”. Il piano, che prevede un investimento di 3 milioni di euro, mira a ridurre il consumo energetico annuo di circa 1.800.000 KWh, con una conseguente riduzione delle emissioni di CO2 pari a 779.760 kg, l’equivalente di ben 7.797 alberi piantati. Questo risparmio si traduce in un abbattimento del 89,57% rispetto ai consumi attuali.

Il progetto sarà realizzato dall’impresa Città Metropolitana di Venezia 1 Smart City srl, che gestirà anche la manutenzione degli impianti per i successivi 14 anni, a fronte di un canone annuale di 259.424,37 euro. Il piano di intervento prevede, oltre alla sostituzione delle luci, anche la manutenzione straordinaria degli impianti esistenti, con l’adeguamento dei quadri elettrici, la sostituzione dei pali di sostegno e il risanamento delle linee elettriche ormai obsolete e non più conformi alle normative vigenti.

so, frutto dell’impegno congiunto dei tecnici della Città Metropolitana di Venezia e degli uffici comunali, che porterà un grande cambiamento nella percezione della città”, ha dichiarato il sindaco di Mirano, Tiziano Baggio. Il primo cittadino ha sottolineato come l’intervento non solo contribuirà alla sicurezza delle strade, ma renderà anche il territorio più attraente, migliorando l’immagine della città. Il progetto è in linea con la visione del Comune di Mirano di diventare una città sempre più sostenibile, a basso impatto ambientale.

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La Comunità Energetica nascente invita i cittadini ad unirsi per un cambiamento

Una delle principali innovazioni del progetto consiste nell’adozione di un sistema di telecontrollo avanzato, che permetterà una gestione più efficiente e dinamica dell’illuminazione stradale. Grazie a questa tecnologia, le nuove armature a LED saranno connesse in rete e potranno essere gestite in tempo reale, con la possibilità di regolare l’intensità luminosa in base alle necessità.

“Si tratta di un progetto comples-

A un anno dalla sua nascita, i promotori della Comunità Energetica Rinnovabile Sociale di Mirano si sono ritrovati nelle scorse settimane in Sala Errera per discutere le ultime novità normative e per esortare la cittadinanza ad aderire a questa iniziativa che promette benefici ambientali ed economici. Nel contorno di un pubblico partecipe, i relatori hanno voluto innanzitutto chiarire la natura della Cer: una realtà autonoma e indipendente, anche se il Comune di Mirano ha avuto un ruolo fondamentale come sostenitore e aggregatore, senza però entrare direttamente come membro. Questo punto è cruciale per preservare la libertà e l’indipendenza della comunità, che vuole essere una piattaforma inclusiva per tutti i cittadini e le imprese di Mirano. Un anno fa, tredici tra enti e associazioni locali, inclusi l’Ipab Mariutto, grande energivoro e Mirano Nuoto, hanno sottoscritto lo statuto fondativo. Durante l’incontro, è stato sottolineato che in questo periodo non si è rimasti con le mani in mano. Grazie a un finanziamento regionale di 25mila euro, la Cer è riuscita a coprire le spese di funzionamento, e dal 2025 si prospettano ulteriori benefici economici per i partecipanti, grazie alle innovazioni normative relative alla condivisione dell’energia. Infatti, dal gennaio 2025, l’energia non autoconsumata potrà essere immessa in rete, con la possibilità di scegliere tra venderla al distributore, ricevendo un compenso di 0,10 centesimi per kilowatt, o metterla a disposizione della Cer.

La serata ha anche portato una sorpresa: la possibilità per la Cer di Mirano di contare su tre centraline per la gestione dei flussi energetici, permettendo a un’area più vasta di partecipare, pur garantendo priorità agli impianti presenti nel comune di Mirano. Questo sviluppo amplifica il potenziale impatto positivo della Cer, non solo in termini di abbattimento delle emissioni di Co2, ma anche come motore di una nuova cultura energetica locale, che non cambierà nulla in bolletta o nella gestione del contatore, ma che con un buon equilibrio tra produttori e consumatori, garantirà benefici tangibili per tutta la comunità. (r.m.)

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La presentazione del progetto

La cerimonia. Una strada e un evento pubblico per il maestro dell’arte locale

La Città ricorda l’artista Carlo Preti

I

l Comune di Mirano nelle scorse settimane ha deciso di rendere omaggio all’artista Carlo Preti, intitolando una strada in sua memoria. La strada laterale sinistra di via Cavin di Sala, fino ad oggi contrassegnata dal civico 141 al civico 141/D, ha preso ufficialmente il nome di “via Carlo Preti”. Un gesto che non solo celebra la figura di uno degli artisti più significativi legati alla storia culturale della città, ma ne riconosce anche l’impronta indelebile lasciata nel corso degli anni. Carlo Preti, pittore, grafico pubblicitario e illustratore di fama, ha avuto una carriera straordinaria che lo ha visto protagonista di numerosi progetti artistici e culturali in tutta Italia, ma è stato a Mirano che ha trovato la sua dimensione più profonda e duratura. Nato a Udine nel 1935, Preti si trasferì a Venezia, ma fu a Mirano che, fin dagli anni Ottanta, riuscì a entrare in sintonia con la comunità locale, creando opere che rispecchiavano l’identità e la vivacità del territorio. Nel 2001 fu nominato cittadino onorario di Mirano, un riconoscimento che attestava l’importanza del suo contributo culturale.

L’artista non si limitò a esprimersi tramite la pittura, ma si dedicò anche all’insegnamento, allestendo un legame forte con i giovani e il mondo della cultura cittadina. Dal 1980 al 1995, infatti, fu docente all’Istituto “8 Marzo” di Mirano, dove lasciò un segno indelebile nei suoi studenti e colleghi, che lo ricordano per la sua passione e la sua umanità.

Carlo Preti contribuì in modo significativo anche alla vita culturale di Mirano, stringendo rapporti di collaborazione con Sandro Zara e con il Comitato dell’Oca. Un legame che portò alla realizzazione di una delle opere più note e amate di Mirano: il “Zogo de l’Oca de Miran”.

Preti fu infatti il creatore delle illustrazioni per il gioco da tavolo, con quadri e immagini che rappresentavano luoghi, personaggi ed edifici storici della città. La collaborazione con la Pro Loco di Mirano dal 1998 portò poi alla trasformazione del gioco da tavolo in una grande manifestazione vivente che si svolge ogni anno in piazza, con la grafica curata dall’artista che ancora oggi rappresenta il simbolo della festa. Non solo il “Zogo de l’Oca”: l’opera di Preti a Mirano è visibile anche in molti altri segni distintivi della città. Tra questi, il logo della Pro Loco, ispirato alle vecchie tabelle stradali in marmo, il marchio della Filarmonica di Mirano, e l’imma-

gine dell’albero che corre, simbolo del Gruppo Podistico La Bancarella. Questi sono solo alcuni dei tanti progetti che portano la sua firma, riconosciuta ancora oggi come uno degli elementi più caratteristici del panorama visivo miranese.

Per celebrare il suo legame con la città, il Comune di Mirano, in collaborazione con la Pro Loco, ha organizzato una cerimonia di scopertura dell’insegna della nuova via Carlo Preti, che si terrà venerdì 21 febbraio. L’appuntamento è fissato alle 12:00 presso la strada che va dal civico 141 al civico 141/D di via Cavin di Sala. La cerimonia sarà seguita da un incontro pubblico al Teatro di Villa Belvedere alle 18:30, durante il quale amici e collaboratori di Preti racconteranno la sua vita e il suo legame con la città. Interverranno Tiziana Agostini, per l’attività artistica, Roberto Gallorini, per la sua collaborazione con la Pro Loco, e Sandro Zara, per il “Zogo de l’Oca da tavola”. Il Sindaco Tiziano Baggio sarà presente all’incontro. “Siamo onorati di poter dedicare un luogo di Mirano a un artista così importante”, ha dichiarato il Sindaco Baggio, sottoli-

neando come l’evento rappresenti un momento speciale per tutta la cittadinanza. “Le oche, i fantasiosi pennuti disegnati da Preti, sono ormai uno dei simboli più riconosciuti della città.”

Anche Roberto Gallorini, Presidente della Pro Loco, ha commentato l’importanza dell’opera di Preti per la città: “Le celebri oche, disegnate in decine di versioni ironiche e differenti, sono state la colonna portante di tutte le iniziative della Pro Loco. Non solo un gioco da tavolo, ma un simbolo che continua a rappresentare Mirano nel mondo.”

L’omaggio all’artista proseguirà anche con il riconoscimento del “Marchio Sagra di Qualità” per la Pro Loco di Mirano, un prestigioso riconoscimento consegnato il 10 marzo al Senato, come riconoscimento per il lavoro svolto nell’organizzazione della Fiera e del “Zogo de l’Oca”. Un ulteriore segno del valore culturale di un’iniziativa che ha radici profonde nel cuore di Mirano e che ha saputo rinnovarsi, rimanendo sempre fedele alla tradizione.

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Riccardo Musacco
Documenti della cittadinanza assegnata

Il progetto. Stanziati oltre 7,5 milioni di euro. I lavori partiranno a breve

L’ex discarica di via Luneo sarà messa in sicurezza

L a giunta comunale di Spinea ha dato il via libera ai progetti di fattibilità tecnica per la messa in sicurezza dell’ex discarica di via Luneo. L’investimento complessivo ammonta a circa 7.670.000 euro, interamente finanziati attraverso fondi regionali e risorse del Pnrr. L’obiettivo è concludere i lavori entro la primavera del 2026. “L’area fu attiva negli anni ‘80 come discarica per inerti”, ha ricordato l’assessora ai Lavori Pubblici, Sonia Martignon. “Negli anni successivi, a causa di una preoccupante incidenza di malattie nella zona, Arpav avviò indagini che nel 2005 portarono al sequestro dell’area. Nel 2014 venne emessa un’ordinanza per vietare le coltivazioni, data la presenza di rifiuti per uno spessore di circa quattro metri. La rimozione totale non fu ritenuta possibile, e ci si concentrò sulla messa in sicurezza”. Dal 2014 Veritas ha gestito la messa in sicurezza di emergenza della falda acquifera, che risultava contaminata da metalli pesanti oltre i limiti consentiti. “L’installazione di pozzi per l’emungimento dell’acqua inquinata è stata completata tra il 2017 e il 2018, con il successivo avvio del pompaggio e analisi proseguite fino al 2022”, ha spiegato l’assessora.

Nel 2020 la Regione Veneto ha stanziato 2,7 milioni di euro per la bonifica di diversi siti contaminati, tra cui l’ex discarica di via Luneo. Questo importo è stato aumentato nel 2024 fino a 3,2 milioni di euro, destinati al cosiddetto “Lotto 1”, un’area di 7.000 mq. Qui verranno realizzati un diaframma plastico di 360 metri lungo il perimetro e un capping impermeabilizzante con materiali geosintetici. Ulteriori 4,46 milioni di euro, provenienti dal Pnrr, saranno utilizzati per la messa in sicurezza del “Lotto 2”, un’area di 40.000 mq dove gli inquinanti risultano meno concentrati. Gli interventi previsti comprendono im-

permeabilizzazioni puntuali, riprofilatura dei fossi e raccolta delle acque superficiali, oltre a un capping compatibile con il metanodotto Snam presente nella zona. La gara d’appalto per il progetto esecutivo e l’avvio dei lavori è già partita. Il termine per il completamento è fissato per la primavera del 2026, a cui seguirà una fase di monitoraggio post-operam di dieci anni per verificare l’efficacia degli interventi. “Questo progetto rappresenta un passo fondamentale per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica”, ha concluso l’assessora Martignon.

Anna Bergantin

Al via la piantumazione di nuovi alberi

Sono iniziati i lavori per la messa a dimora di una serie di nuovi alberi in tutto il territorio del Comune di Spinea, comprese le scuole. Gli interventi proseguiranno fino a primavera, con una doppia fase che ha già visto arrivare le prime 65 piante nuove. “Continua il nostro impegno per rendere più verde la città, come da nostro programma - commenta l’assessore

all’Ambiente Paolo Barbiero. - Stiamo sostituendo gli alberi che sono morti con nuove piante e ripristinando i viali alberati. Inoltre, stiamo mettendo a dimora altre piante in nuove aree che ne erano sprovviste. Nel frattempo continuano le potature per garantire il decoro e la sicurezza e sono in partenza anche i previsti sfalci dell’erba”. Ad aiutare il comune, per una Spinea che tenta di uscire dal triste primato di città più cementificata della provincia di Venezia, anche i volontari di “Mi prendo cura della mia città”, che hanno avviato un loro programma parallelo di lavoro di pulizia delle aree verdi comunali dalla sporcizia, a partire dal parco di via Bennati. (m.t.)

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Spinea

L’iniziativa. I ragazzi della scuola propongono soluzioni sorprendenti per il futuro della loro città

Da piccoli Sindaci a grandi idee

Tra idee per migliorare la città e progetti concreti, i programmi elettorali dei piccoli sono stati accolti con entusiasmo. Ora si pensa di estendere questa iniziativa anche ad altre scuole della città

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Per info e appuntamento

ei temi dei bambini delle elementari, uno degli argomenti ricorrenti è da sempre “Che cosa faresti se tu fossi il presidente della Repubblica/ il sindaco della tua città/il capo del mondo”. Questa domanda è diventata realtà - seppur nel “piccolo” del solo riferimento al sindaco - per gli alunni di una classe elementare di Spinea, che hanno potuto presentare ufficialmente le loro proposte al sindaco Franco Bevilacqua in Municipio. Tra consigli, proposte per essere votati e idee a volte anche più precise di quelle dei membri del consiglio comunale, la “scuola di politica” è piaciuta a tutti, tanto da far nascere l’idea di trasformare l’appuntamento in un momento di incontro periodico con tutte le scuole della città. Il comune di Spinea ha accolto in municipio la classe quinta della scuola primaria Goldoni, con il sindaco Franco Bevilacqua, il vice Emanuele Ditadi e l’assessore all’istruzione Loredana Mainardi a fare gli onori di casa accompagnando gli studenti nella visita di sala giunta, uffici e sala consiliare, per poi, dopo una breve lezione sul funzionamento dell’amministrazione comunale, ricevere in consegna dagli alunni i loro “programmi elettorali”, per

proseguire l’iniziativa che, con i ragazzi delle secondarie, ha portato all’istituzione del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze che si è insediato lo scorso 27 febbraio. Già, ma cosa hanno presentato in effetti questi giovanissimi politici improvvisati?

Proprio i programmi elettorali degli aspiranti sindaci sono stati la vera rivelazione della giornata tanto da ricevere applausi e complimenti dai rappresentanti del consiglio “vero” e c’è chi sussurra, ma stando attento a non ricevere smentite, che più di uno è stato visto prendere appunti sia sulle argomentazioni che sul modo di porsi ai suoi possibili elettori.

La fantasia, in effetti, non è certo mancata. E se qualcuno si è presentato in perfetto stile elettorale con una foto di sé stesso in strada a braccia aperte e lo

Nuova convenzione per il gas

L’amministrazione comunale di Spinea ha approvato la bozza di convenzione che sarà sottoscritta con la società 2i ReteGas SpA, per la definizione del rapporto di gestione degli impianti afferenti il servizio pubblico di distribuzione del gas naturale. La gestione del gas nel territorio del comune di Spinea fu affidata con atto formale dell’amministrazione comunale di Spinea nel lontano 1964 alla società Vampa Gas SpA, cui nel tempo sono subentrate, per svariate trasformazioni societarie, altre aziende fra cui Enel Rete Gas Spa e 2i Rete gas SpA, che è l’attuale gestore del servizio. Il contratto originario prevedeva una scadenza al 31 dicembre 2030, ma a seguito di alcune modifiche legislative la scadenza è stata anticipata. La normativa relativa al settore

della distribuzione del gas metano è stata profondamente innovata, prevedendo che le concessioni per la distribuzione del gas metano possano essere affidate solo a seguito di una procedura di gara ad evidenza pubblica. Il Comune di Spinea è stato inserito in un ambito territoriale denominato “Venezia 2 – Entroterra e Veneto Orientale”, nel quale rientra-

slogan di sicuro effetto “Votate me perché ho un cuore grande così”, altri si sono ispirati alla intramontabile tradizione dello slogan in rima (“Se tu mi voterai Spinea non inquinerai”) di facile effetto ma di altrettanta sicura presa. Per non parlare, poi, della completezza dei programmi elettorali. Questi sì vanno ben oltre i facili slogan per proporre idee concrete, forse suggerite “dall’alto” ma molto suggestive.

“Mi piacerebbe che nella nostra città ci fosse un centro di ascolto per ragazzi”, uno degli esempi sui quali si è soffermato il sindaco, “Tutti hanno bisogno di parlare, soprattutto noi bambini che abbiamo tante domande da fare. Ci piacerebbe che ci fossero risposte alle nostre domande, perché potrebbero essere utili sia per noi che per gli adulti”.

Massimo Tonizzo

no 44 comuni appartenenti alle province di Venezia (34 comuni), Padova (4 comuni), Treviso (4 comuni) e Pordenone (2 comuni). La società 2i Rete Gas SpA, già a partire dal 2022 aveva avviato alcuni contatti con l’amministrazione comunale di allora, l’arrivo del Commissario però aveva interrotto il dialogo. Le zone oggetto di intervento saranno concordate di volta in volta fra l’amministrazione comunale e la società. Per l’anno 2025 si prevede l’ammodernamento di circa 1.800 m di condotte gas nella zona del Graspo d’Uva e una laterale di via Rossignago. Nel triennio 2025-2027 si prevedono complessivamente interventi su circa 6.470 m di condotte con la conseguente riasfaltatura di pari lunghezza delle strade comunali interessate. (m.t)

Ascolta

La decisione. I nuovi membri si concentreranno sulle problematiche emerse dopo il cambio di proprietà

Nasce la commissione per la gestione del calcio. Bevilacqua: “Vigileremo”

I

l consiglio comunale di Spinea ha ufficialmente attivato la commissione speciale incaricata di fare chiarezza sulla gestione della società sportiva “Fc Spinea 1966” e degli impianti sportivi comunali. Nell’ultima seduta di consiglio sono stati nominati anche i componenti del nuovo organismo: i consiglieri Marco Vivian, Gianluca Sartorato e Claudio Tessari.

“L’iniziativa nasce dalla necessità di approfondire le modalità di gestione della società Fc Spinea 1966 negli anni e di garantire trasparenza alle famiglie del territorio, molte delle quali si sono viste costrette a iscrivere i propri ragazzi in altre società e in altri comuni – sottolinea il sindaco Franco Bevilacqua -. L’attivazione della Commissione si è resa necessaria a seguito del cambio dei vertici della società sportiva e delle criticità emerse nella gestione degli impianti pubblici”. Il primo passo della Commissione sarà l’analisi della documentazione per comprendere al meglio la situazione amministrativa e finanziaria della gestione passata. Successivamente, potranno essere ascoltati anche i rappresentanti della società Calcio Spinea, al fine di garantire la massima trasparenza sull’impiego delle risorse pubbliche e sulla corretta amministrazione degli impianti sportivi comunali.

ver già pagato parte delle quote per i campionati. Lo scontento ha poi investito anche la prima squadra, fatto che ha costretto lo Spinea a disputare il campionato con ragazzi giovanissimi per non perdere il titolo societario con la retrocessione ormai data per scontata. In contemporanea, sono emerse anche presunte difficoltà finanziarie, con debitori che si sono fatti avanti per il recupero creditori e il comune che è arrivato a minacciare la revoca delle concessioni sugli impianti sportivi.

Tonizzo

“L’obiettivo dell’amministrazione comunale è assicurare una gestione oculata, tutelando gli interessi delle famiglie e della comunità sportiva locale – precisa il sindaco -. La Commissione lavorerà con spirito costruttivo, senza alcuna volontà di creare polemiche, ma con il solo intento di fornire chiarezza e garanzie ai cittadini”. Le difficoltà dello Spinea Calcio e della gestione dello stadio Allende hanno inizio lo scorso settembre con l’improvviso e in parte inatteso passaggio di proprietà dalla gestione di Leonardo Cossu e Tania Busetto a quella di Leone Cera. Il passaggio ha portato subito problemi con il ritiro di gran parte delle squadre, a partire dal settore giovanile, e le proteste dei genitori che lamentavano l’a-

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Comunità Energetica: Iniziativa per proteggere l’ambiente

Procede a gonfie vele l’iter per l’attivazione della nuova comunità energetica di Spinea. Il sindaco Franco Bevilacqua, il presidente del consiglio comunale Massimo Biolo e il consigliere Claudio Tessari - in qualità di soci fondatori - hanno firmato l’atto di costituzione della Cer. Il prossimo passaggio sarà la convocazione di un incontro pubblico per spiegare nel dettaglio l’iniziativa e invitare i cittadini ad aderire alla Cer. “Le comunità energetiche - spiegano

i tre firmatari - sono associazioni tra produttori e consumatori di energia, finalizzate a soddisfare il proprio fabbisogno energetico attraverso la propria stessa produzione, realizzata mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili. La Comunità Energetica si basa sulla condivisione di energia prodotta da fonti rinnovabili, riducendo i costi per gli aderenti e contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico. L’energia in eccesso immessa nella rete potrà essere redistribuita ai membri della comunità, garantendo una maggiore efficienza e sostenibilità”.

Soddisfatto il vicesindaco Emanuele

Ditadi: “Siamo orgogliosi di dare vita a questo progetto che segna un cambio di passo nella gestione delle risorse del nostro territorio. La comunità energetica rappresenta una grande opportunità per i cittadini di Spinea, non solo in termini di risparmio economico ma anche per il contributo alla riduzione dell’impatto ambientale. L’adesione a questa iniziativa ci permette di costruire un futuro più verde e sostenibile per tutti.

Invitiamo tutti i cittadini interessati ad informarsi prima e poi ad aderire a questo innovativo progetto”. (m.t.)

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L’ingresso dello stadio Allende con le proteste

Sindacati. Masiero: “Bene l’amministrazione straordinaria ma nel Miranese permane l’incertezza”

Speedline, la Fim Cisl Venezia punta a un modello partecipativo

P artendo dal caso emblematico della Speedline di Santa Maria di Sala, l’azienda che produce cerchioni in lega in bilico da oltre tre anni dopo il disimpegno della multinazionale svizzera Ronal, la Fim di Venezia, l’organizzazione sindacale dei metalmeccanici della Cisl, punta ad un nuovo modello di contrattazione aziendale che punti alla partecipazione. Un periodo, quest’ultimo, in cui il mondo industriale della provincia di Venezia e non solo è cambiato notevolmente. Ma se il passato non si può modificare, almeno si prova a disegnare un nuovo futuro. Questa la strada tracciata dalla Fim Cisl Venezia nel suo dodicesimo congresso provinciale aperto oggi pomeriggio al Crowne Plaza Hotel di Quarto d’Altino con presenti 90 delegati.

Una due giorni in cui sul tavolo sono stati messi tutti i problemi in atto, con aziende pronte a chiudere, a ridurre il personale, a delocalizzare. In sala anche Fabio Bernardini della Segreteria di Fim Cisl, Stefano Boschini della Fim Cisl nazionale, il Segretario della Fim Cisl Veneto Nicola Panarella e il Segretario generale della Cisl Venezia, Mi-

chele Zanocco. Ad aprire i lavori il Segretario generale della Fim Cisl Venezia, Matteo Masiero, che nella sua relazione ha posto l’attenzione su un presente non proprio roseo.

“Quando ci siamo insediati a novembre 2021 – ha dichiarato Masiero – eravamo del tutto inconsapevoli che la tempesta si sarebbe abbattuta di lì a qualche giorno con la notizia della chiusura della Speedline. Anzi, fummo costretti ad apprendere, strada facendo, che la tempesta non solo era arrivata, ma che si sarebbe fermata proprio qui. E da quel momento abbiamo dovuto affrontare più di una crisi”.

sul futuro e ci sono dei ritardi negli approvvigionamenti o nei tempi di consegna e lievitazioni dei costi della logistica. Il settore dell’automotive, data l’alta concentrazione di componentistica e preassemblati, risulta essere di più a rischio rispetto ad altri, anche alla luce della transizione in atto. Speedline, dopo una lunga corsa ad ostacoli ha ottenuto l’amministrazione straordinaria, e ora ci auguriamo una nuova ripartenza”.

Presentato il nuovo asilo nido comunale

Il 1° settembre 2025 aprirà ufficialmente il nuovo asilo nido comunale “Margherita Hack” a Santa Maria di Sala, un servizio educativo dedicato ai bambini dai 3 ai 36 mesi. La struttura, situata in Viale dei Carpini, rappresenta un’importante risorsa per le famiglie locali, offrendo un ambiente sicuro e stimolante per i più piccoli. Negli scorsi giorni, un incontro con la cittadinanza ha permesso di presentare la nuova struttura e il servizio che offrirà. La nuova struttura è stata realizzata su un’area comunale di circa 5.000 metri quadri, situata vicino al parcheggio ovale a nord di Villa Farsetti. L’asilo nido “Margherita Hack” potrà ospitare fino a 60 bambini, con il supporto di 9 educatori e 3 operatori ausiliari. Il progetto, che ha un costo complessivo di 1,6 milioni di euro, è stato finanziato attraverso una combinazione di fondi del Pnrr, un contributo della Città Metropolitana e risorse proprie dell’amministrazione comunale. Questa nuova struttura, molto attesa dalla comunità, rappresenta un passo importante verso il miglioramento dei servizi educativi nella zona. Le iscrizioni si sono aperte a febbraio scaricando il modulo di iscrizione direttamente dalla Home Page del sito comunale. (r.m.) Santa Maria di Sala

“Il Miranese – fa sapere Masiero –, dove tendenzialmente si concentrano le aziende di piccole e medie dimensioni, anche se rimane importante la presenza di realtà che superano i 350 addetti, sta vivendo una fase di permanente incertezza: gli ordinativi sono privi di conferme, c’è scarsa visibilità

Ricordiamo infatti che l’amministrazione straordinaria permetterà a Speedline di poter fare richiesta all’Inps degli ammortizzatori sociali per i 250 addetti, ossia la cassa integrazione retroattiva. Inoltre, da qui dovrebbe anche ripartire il tanto auspicato rilancio per un’importante realtà del territorio che, nonostante la crisi dell’automotive, con l’esperienza maturata sul campo potrà ritagliarsi uno spazio nel mercato del lusso.

Riccardo Musacco

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Matteo Masiero

L’appuntamento. Dal 4 al 9 maggio, Villa Farsetti ospiterà un evento globale che riunirà università e accademie

Annunciato il terzo simposio sull’Arte Contemporanea “Vite Parallele - La Rinascita”

Il tema centrale sarà “Vite Parallele – La Rinascita”, esplorando le connessioni tra arte contemporanea, innovazione e identità culturale in un contesto globale.

D al 4 al 9 maggio 2025, a Santa Maria di Sala, si terrà il III° Simposio Accademico Internazionale di Arte Contemporanea, intitolato “Vite Parallele – La Rinascita”. Il progetto, che coinvolgerà università e accademie di diverse nazioni, si concentrerà sul tema delle vite parallele degli artisti e delle città, esplorando come questi mondi si intrecciano in un contesto globale.

L’evento avrà luogo a Villa Farsetti e vedrà la partecipazione di Rettori e Professori delle seguenti istituzioni accademiche: University of the Arts di Poznan (Polonia), University of Zielona Gòra (Polonia), Technical University of Bydgoszcz (Polonia),

University of Venice (Italia), University of Portsmouth (Inghilterra) e Academy of Fine Arts di Split (Croazia). Un’opportunità unica di confronto tra diverse scuole di pensiero e di pratiche artistiche, che daranno vita a una riflessione multidisciplinare sullo stato dell’arte contemporanea.

Il simposio sarà anche un evento globale, grazie alla sua trasmissione in diretta video.

Gli studenti delle università partecipanti, il pubblico e altre accademie italiane ed europee seguiranno gli interventi da remoto. Un aspetto interessante sarà la proiezione, in apertura e chiusura, di eventuali sponsor industriali che desiderano pro-

muovere i propri prodotti, contribuendo così anche al supporto economico dell’iniziativa.

Il tema principale, “Vite Parallele – La Rinascita”, si propone di esplorare le esperienze parallele degli artisti contemporanei di vari Paesi, impegnati in sfide globali come l’innovazione, la crisi ambientale, e le identità culturale e tecnologica. L’arte contemporanea, in particolare quella digitale, sarà al centro del dibattito, considerando come gli artisti, pur vivendo in contesti culturali diversi, condividono linguaggi e strumenti comuni, creando esperienze artistiche interconnesse che trascendono i confini fisici.

Questa visione trova espressione anche nella collaborazione tra le università, che riflette l’idea di “vite parallele” tra accademici e artisti. La sinergia tra istituzioni di diversi Paesi stimolerà l’inno-

Ricomposta l’Associazione Nazionale Carabinieri

Nelle scorse settimane, nella Sala Consiliare del Comune di Santa Maria di Sala, è stata ufficialmente ricostituita l’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Santa Maria di Sala, con un atto formale che ha visto la partecipazione del Coordinatore provinciale della Città Metropolitana di Venezia, Maggiore Giovanni Liaci. L’assemblea dei soci ha proceduto con l’elezione unanime dei membri del nuovo Consiglio Sezionale, che avrà il compito di guidare l’associazione nelle sue attività e iniziative. Il nuovo presidente della

Sezione è Cosimo Piccione, affiancato dai consiglieri Federico Bortolato, Marco Callegaro, Matteo Pozzer e Mauro Zara. La sezione conta attualmente 43 soci, di cui 27 soci effettivi, ex Carabinieri, 5 Carabinieri ancora in servizio e 11 soci simpatizzanti.

L’Associazione Nazionale Carabinieri, come sottolineato dallo statuto, è apolitica e non ha scopo di lucro. Il suo obiettivo principale è quello di rafforzare il legame di cameratismo e solidarietà tra i carabinieri in congedo e quelli ancora in servizio, ma anche di estende-

vazione artistica, permettendo una connessione tra le diverse realtà culturali e accademiche. Durante il simposio, i relatori vivranno esperienze parallele non solo nelle loro lezioni, ma anche nel dialogo con il pubblico, che potrà partecipare sia in presenza che a distanza. Un formato inte-

rattivo che, da un lato, permette di esplorare come l’arte contemporanea stia diventando sempre più interconnessa, sia nel mondo fisico che in quello digitale, e dall’altro stimola una riflessione su come l’arte possa evolvere in un contesto globale.

Il Prof. Architetto Marino Zancanella, responsabile del Simposio e già organizzatore delle precedenti edizioni, guiderà anche questa edizione, affiancato dall’Associazione “Lesina” nella parte organizzativa. Il simposio non solo si preannuncia come un evento di grande rilevanza accademica, ma anche come un’opportunità di scambio culturale tra diverse tradizioni artistiche e universitarie, che contribuirà a una riflessione collettiva sulle dinamiche globali che caratterizzano l’arte contemporanea.

Riccardo Musacco

re questi valori di collaborazione e amicizia agli appartenenti alle altre Forze Armate e alle rispettive associazioni. Come dichiarato dallo stesso presidente Piccione, l’associazione vuole “mantenere vivo il sentimento di devozione alla Patria, lo spirito di corpo e il culto delle tradizioni gloriose dell’Arma, non dimenticando mai i caduti che hanno sacrificato la loro vita per il nostro Paese”. Nel concreto, la Sezione di Santa Maria di Sala intende anche impegnarsi in attività di volontariato, assistenza e cultura, rispondendo alle neces-

sità che verranno di volta in volta richieste dalla futura amministrazione comunale. In questo modo, l’associazione si propone di essere un punto di riferimento per la comunità locale, non solo in termini di memoria storica, ma anche per contribuire attivamente al benessere sociale e culturale del territorio. La ricostituzione della Sezione rappresenta un segno tangibile dell’importanza della solidarietà tra le Forze Armate e la comunità, con un impegno che si rinnova nel tempo, unendo tradizione e azione concreta. (r.m.)

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Il Presidente Brigadiere Cosimo Piccione ed il Coordinatori Provinciale Maggiore Giovanni Liaci

Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare

Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.

A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai

consueti ben informati, sempre più insistente.

In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?

Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia

L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24

condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)

Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”

Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.

Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?

Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-

mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?

I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.

Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori

in un’area della regione, perché?

In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle

spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.

Manuela Lanzarin
segue da pag. 1

L’analisi. L’assessore regionale fa il punto sulle infrastrutture e le sfide per il futuro

Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”

I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.”

Il riconoscimento di Regione Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti.

“Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.

Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garantire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.

L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo

dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.

Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infrastrutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi. Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.

Sicurezza, caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli

Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.

“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non merita questo. È fondamentale

ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”

Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.

Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire riserve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il

prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti indiscriminati.

“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”

Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita.

“Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.

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L’assessore regionale Cristiano Corazzari

di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide

”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”

G

ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future

Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”

“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”

Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?

“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra

dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”

C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?

“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”

Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le

imprese in questo periodo di incertezze?”

“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”

Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?

“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”

Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?

“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”

Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente

Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.

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Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est

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Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:

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ta all’iniziativa, è stato istituito un protocollo di gestione con una Cabina di Regia e un Comitato Scientifico di prestigio internazionale, presieduto dal Prof. Giorgio Palù, Professore Emerito dell’Università di Padova e Presidente della Fondazione Banca dei Tessuti del Veneto ETS. Ne fanno parte anche il Prof. Rosario Rizzuto, il Prof. Nicola Elvassore, il Prof. Paolo Simioni

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rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova. Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-

istituzioni con un obiettivo comune.”

A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”

Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.

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I colori e i materiali del 2025

Il 2025 segna un’evoluzione nell’interior design, con una palette cromatica che mixa tonalità naturali e accenti audaci. Se da un lato continuano a dominare i colori della terra - beige, ocra, terracotta e marrone caldo - dall’altro vediamo il ritorno di sfumature più intense e sofisticate come il blu notte, il verde salvia e il bordeaux. Questi colori vengono spesso abbinati a finiture opache e materiche, capaci di conferire eleganza senza risultare eccessivamente fredde. Le pareti non sono più solo sfondi neutri, ma diventano protagoniste con effetti decorativi, boiserie moderne e texture tridimensionali che donano carattere agli ambienti. Non solo i colori ma anche le superfici assumono nuove connotazioni. Le pitture a base di argilla e calce, oltre a essere ecologiche, conferiscono alle pareti una finitura materica dal forte impatto visivo. I rivestimenti in microcemento sono sempre più apprezzati, perché permettono di ottenere superfici continue senza fughe, ideali per uno stile minimalista e moderno. Il gioco di contrasti tra finiture lisce e ruvide è un altro trend in crescita, con l’abbinamento tra legni grezzi e metalli satinati o tra superfici lucide e opache.

I materiali diventano sempre più sostenibili e innovativi. Il legno rigenerato è protagonista assoluto, utilizzato sia per i mobili sia per i rivestimenti. Il vetro riciclato, il metallo brunito e le bioplastiche entrano con decisione nell’arredamento contemporaneo, dimostrando che estetica e rispetto per l’ambiente possono andare di pari passo. Si diffondono superfici antibatteriche e autopulenti, progettate per migliorare l’igiene senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Per quanto riguarda i tessuti, spopolano lana riciclata, cotone organico e fibre naturali trattate senza sostanze chi-

miche, per garantire un’aria più salubre negli ambienti domestici. Un’altra tendenza emergente è il connubio tra tradizione e modernità. L’artigianato locale torna in auge, con mobili su misura e pezzi unici creati da falegnami e ceramisti. Tuttavia, il design si contamina con la tecnologia: superfici antibatteriche, illuminazione smart e complementi d’arredo interattivi arricchiscono le case di funzionalità innovative senza rinunciare al calore di materiali autentici. Le nuove tecnologie, come i tessuti intelligenti che cambiano colore con la temperatura e i piani cottura invisibili integrati nei top delle cucine, rivoluzionano il concetto stesso di abitare, rendendolo più pratico e futuristico. L’attenzione ai dettagli si estende anche alla scelta degli accessori e delle decorazioni. I tappeti artigianali tornano protagonisti, con motivi geometrici e texture tridimensionali che donano un tocco di personalità agli spazi. Anche l’arte murale si evolve, con dipinti e installazioni che diventano elementi centrali nella decorazione d’interni. Infine, l’uso di piante da interno, sia in vaso che in soluzioni verticali, continua a crescere, creando angoli verdi che migliorano la qualità dell’aria e donano freschezza agli ambienti.

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In casa. Le soluzioni salvaspazio stanno diventando indispensabili nelle abitazioni moderne

La casa smart e l’ottimizzazione degli ambienti

Le abitazioni moderne diventano sempre più intelligenti grazie a tecnologie come dispositivi domotici, soluzioni salvaspazio e design funzionale.

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’innovazione tecnologica è sempre più presente nelle nostre abitazioni, rendendole intelligenti e funzionali con investimenti contenuti. Grazie a dispositivi come prese smart, termostati programmabili e assistenti vocali, è possibile migliorare il comfort e ridurre i consumi energetici. Le luci a LED con controllo da remoto consentono di regolare intensità e colore in base alle esigenze, mentre i sensori di movimento garantiscono sicurezza e praticità. Un altro elemento che sta rivoluzionando il modo di vivere la casa è la crescente integrazione di dispositivi domotici nei mobili e negli elettrodomestici. Oggi esistono frigoriferi in grado di monitorare la scadenza dei cibi e suggerire ricette, tende automatizzate che si regolano in base alla luce esterna e impianti audio multiroom controllabili tramite app. Anche la sicurezza domestica beneficia delle nuove tecnologie: videocamere con riconoscimento facciale, serrature intelligenti e sistemi di allarme con notifiche in tempo reale offrono maggiore protezione e tranquillità ai proprietari.

Parallelamente, cresce l’esigenza di ottimizzare ogni centimetro disponibile. Arredi multifunzione come letti con contenitori, pareti attrezzate e soluzioni a scomparsa permettono di sfruttare al meglio lo spazio, senza rinunciare all’estetica. L’uso di divisori leggeri e mobili modulari con-

sente di ridefinire gli ambienti in base alle necessità quotidiane, offrendo una casa sempre più dinamica e personalizzata.

In particolare, le soluzioni salvaspazio stanno diventando

indispensabili nelle abitazioni moderne. Letti a scomparsa che si trasformano in scrivanie, tavoli estendibili e divani con vani contenitori consentono di mantenere l’ordine senza sacrificare il comfort. Le pareti attrezzate con scaffali modulari permettono di organizzare libri, oggetti decorativi e dispositivi elettronici senza appesantire l’ambiente. Anche la zona cucina beneficia di questi accorgimenti: carrelli estraibili, mensole sospese e accessori magnetici aiutano a tenere tutto a portata di mano, massimizzando lo spazio disponibile.

Un’altra strategia efficace è sfruttare lo spazio verticale. Mensole alte, soppalchi e armadi fino al soffitto permettono di ricavare zone di stoccaggio extra, ideali per piccoli appartamenti o monolocali. Anche il bagno può essere ottimizzato con mobili sospesi, specchi contenitore e docce angolari che lasciano più spazio per il movimento. L’uso di colori chiari e superfici riflettenti contribuisce a dare una sensazione di maggiore ampiezza, mentre l’illuminazione a LED sotto i mobili crea un effetto di leggerezza e modernità.

Infine, il futuro dell’abitare prevede una sempre maggiore integrazione tra design e tecnologia. I materiali intelligenti, come le superfici autopulenti o i tessuti che cambiano colore con la temperatura, rendono la casa più pratica e accogliente. La combinazione di soluzioni smart e arredi funzionali permette di vivere in ambienti più confortevoli, efficienti e adatti alle esigenze di una vita moderna in continua evoluzione.

Come rendere la propria abitazione smart con piccoli investimenti

Investire nella domotica non significa necessariamente spendere una fortuna. Con piccoli accorgimenti e dispositivi accessibili, è possibile rendere la propria casa più funzionale e tecnologica. Dall’illuminazione intelligente ai termostati smart, esistono molte soluzioni che migliorano il comfort e riducono i consumi energetici. Le lampadine smart, ad esempio, permettono di regolare l’intensità e il colore della luce tramite un’app o un comando vocale. I termostati intelligenti aiutano a ottimizzare il riscaldamento e il raffrescamento, adattandosi alle abitudini degli abitanti e riducendo gli sprechi. Anche le prese Wi-Fi consentono di controllare gli elettrodomestici da remoto, spegnendoli quando non servono per risparmiare energia. Un altro aspetto interessante è la sicurezza domestica. Con pochi dispositivi come videocamere di sorveglianza Wi-Fi, sensori di movimento e serrature smart, è possibile aumentare la protezione della casa senza ricorrere a impianti complessi.

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termale. Un venerdì al mese si accendono i proiettori di CineTerme, con un tema sempre diverso!

Prossime date:

Venerdì 28 marzo

Venerdì 11 aprile

Venerdì 16 maggio

A Venezia il primo elettrobisturi al plasma del Veneto

Un’importante donazione da oltre 23 mila euro è stato fatto alla Breast Unit dell’Ulss 3 Serenissima grazie alla collaborazione tra Pink Lioness, Avapo e Bucintoro. Infatti, è stato utilizzato per la prima volta in Veneto l’elettrobisturi al plasma, uno strumento innovativo che promette di ridurre l’invasività degli interventi chirurgici per le donne affette da tumore al seno. Questo dispositivo, oltre a diminuire i danni termici, riduce i tempi di intervento, i dolori post-operatori e le cicatrici.

Il bisturi è stato utilizzato per la prima volta in sala operatoria durante un intervento di neurochirurgia all’ospedale dell’Angelo, confermando la sua versatilità anche in altre specialità. Questo elettrobisturi monopolare al plasma è in grado di erogare impulsi ad alta frequenza molto brevi, che trasformano il cloruro di sodio nei tessuti umani in plasma. Il risultato è un taglio estremamente preciso che danneggia meno i tessuti circostanti, favorendo una guarigione più rapida e un miglior risultato estetico.

Il primario della Breast Unit, Guido Papaccio, ha espres-

so un sentito ringraziamento alle benefattrici per aver reso possibile questa innovazione. “Questo elettrobisturi è qualcosa di unico e innovativo per tutto il Veneto, e sono certo che porterà enormi benefici non solo alle pazienti oncologiche, ma anche a tutte quelle che necessitano di interventi chirurgici in altri settori”, ha commentato Papaccio.

Il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con Pink Lioness, Avapo e Bucintoro, che ha ormai consolidato una tradizione annuale di donazioni, contribuendo con grande impegno alla lotta contro il tumore al seno. “Siamo orgogliosi di ricevere ogni anno i frutti di questa generosità, che ha un impatto concreto sulla vita di tante donne”, ha detto Contato.

Infine, Francesca Baldi, capogruppo e coordinatrice della raccolta fondi, ha espresso il suo orgoglio per il risultato raggiunto grazie al sostegno di tante donne che, attraverso il loro impegno solidale, sono riuscite a fare la differenza per altre donne che affrontano la difficile battaglia contro il cancro al seno.

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Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato.

Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari).

Le caratteristiche del servizio

Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”.

Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”.

Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.

Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo.

Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.

Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo.

Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.

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Ospedale.

Due piani, sei ambulatori di cure primarie, otto di diagnostica e cinque di prossimità

A Chioggia prende forma il cantiere per la Casa di Comunità

All’ospedale di Chioggia, è stato ufficialmente avviato il cantiere per la realizzazione della Casa di Comunità. All’evento erano presenti il direttore generale dell’Ulss 3, Edgardo Contato, insieme ai professionisti dell’Ufficio tecnico dell’azienda sanitaria veneziana e al sindaco di Chioggia, Mauro Armelao.

Il direttore generale Contato ha dichiarato: “Anche Chioggia avrà la sua Casa di Comunità. Questo progetto rappresenta una sfida cruciale per il futuro, resa possibile grazie al PNRR. L’obiettivo è offrire ai cittadini servizi sanitari di base facilmente accessibili. La vera innovazione è che qui non si pensa solo all’ospedale, ma all’intero territorio. Oltre alla Casa di Comunità, stiamo sviluppando un ampliamento

dell’Ospedale di Comunità, che potrà accogliere ventiquattro pazienti, e un hospice con cinque posti letto”.

Il sindaco Mauro Armelao ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per la città: “Oggi è una giornata significativa per la nostra sanità e per Chioggia. Ringrazio la direzione dell’Ulss Serenissima e il direttore generale Contato per aver creduto in questo progetto fondamentale, che rafforzerà i servizi sanitari a beneficio di tutti i cittadini. Si tratta di un passo avanti importante per garantire maggiore sicurezza sanitaria alla nostra comunità”.

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Chioggia, inaugurata la ristrutturazione del Centro Residenziale per Anziani Casson

Chioggia ha visto un importante passo avanti nell’assistenza agli anziani con l’inaugurazione dei lavori di ristrutturazione del Centro Residenziale per Anziani IPAB F.F. Casson. L’intervento, finanziato dalla Regione Veneto con un milione di euro attraverso il fondo sanitario a restituzione, ha permesso di migliorare significativamente la struttura e i servizi offerti agli ospiti. All’evento erano presenti l’assessore regionale alle politiche sociali, Manuela Lanzarin, il sindaco di Chioggia Mauro Armelao e il vescovo Giampaolo Dianin, che ha benedetto la struttura. I lavori, completati in circa un anno, hanno portato alla riqualificazione del primo piano e di parte del piano terra del centro, con la creazione di 25 nuovi posti letto. Inoltre, sono stati riorganizzati gli spazi adibiti a spogliatoi, climatizzata e chiusa la terrazza al primo piano per realizzare un giardino d’inverno e una zona palestra. Un nuovo volume su due livelli è stato aggiunto per ospitare spazi operativi al piano terra, come infermeria e ambulatori, e servizi collettivi per il nucleo residenziale al primo piano. “Si continua a investire per incrementare strutture e servizi dedicati agli anziani, non solo a Chioggia ma in tutto il Veneto – ha dichiarato l’assessore Lanzarin –. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e dell’indice di invecchiamento della popolazione, è fondamentale garantire assistenza e strutture adeguate. Oggi in Veneto ci sono 340 case di riposo con 32.000 posti letto, che presto diventeranno 36.000 secondo la programmazione regionale, a fronte di 17.000 posti letto ospedalieri. Un dato che dimostra l’importanza strategica di investire nell’assistenza agli anziani”. Lanzarin ha inoltre sottolineato l’impegno della Regione Veneto nel settore, evidenziando che, dal 2018 a oggi, grazie al meccanismo del fondo di rotazione, sono stati introdotti 70 milioni di euro di nuovi investimenti. Durante l’inaugurazione, l’assessore ha voluto ricordare il quinto anniversario della pandemia di Covid, esprimendo gratitudine verso il personale sanitario: “Oggi come allora, gli operatori dimostrano professionalità e dedizione straordinarie. Anche per questo considero un grande successo l’apertura del corso di infermieristica anche a Chioggia, auspicando che molti giovani scelgano questa professione, tanto impegnativa quanto preziosa sul piano umano”.

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Venezia: tassa di soggiorno solo una volta

ta nell’anno solare, al massimo per 5 gamento in tutti i successivi soggiorni “In questi anni, sono molti gli operatori sanitari - spiega il Direttore Contato - che lavorano al Civile o in altre strutture dell’Ulss 3 pur risiedendo fuori dal Comune di Venezia, magari perché ne. Molti sono quindi i professionisti che tive della città: nel corso del 2024, ben 115 operatori hanno alloggiato nella sola Foresteria del Civile ed hanno pagato la ‘citytax’, costretti ripetere il pagamento loggio per un nuovo periodo lavorativo. Per una parte non indifferente di questi professionisti i tributi versati più volte

ora la ‘citytax’ ridotta al minimo: sono tutte agevolazioni che non c’erano, e ora ci sono. E sono la vera risposta per minimizzare le difficoltà di chi viene a lavorare nelle strutture sanitarie di una città complicata, che però si può rendere più accogliente nei fatti, e non solo nei proclami”.

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Il nuovo regolamento entrerà in vigore dal mese di aprile. L’agevolazione sul pagamento della tassa di soggiorno si applica su tutti i lavoratori dell’ambito sanitario che, per svolgere il proprio lavoro in una struttura della città insulare, soggiorneranno nell’intero territorio comunale: tutti questi operatori

www.aulss3.veneto.it

Nelle foto, l’Ospedale di Venezia e alcuni scorci della Foresteria dell’Ospedale Civile

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