del Miranese Nord
Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.107 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Primo Piano Economia, si riparte anche nel Nord-est? pagg.
Salzano Barbara Bertan, una massaia su you tube
Noale Il Comune dà il via al piano delle alienazioni
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Un tornado di solidarieta’ per la riviera del brenta
veneto in primo piano la buona Scuola entra in claSSe
Un tornado di solidarietà si muove dal Miranese verso i comuni della Riviera del Brenta, colpiti dal maltempo lo scorso 8 luglio. Dopo il tornado, quello vero, devastante che ha messo in ginocchio Cazzago, Dolo e Mira. pag. 6
bruno dapretto, una vita per la croce gialla
All’interno del giornale
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+80,5% nuove sessioni www.lapiazzaweb.it
L’informazione locale è sempre con te:
Bruno Dapretto è nato a Pisino d’Istria, ed è residente a Borgoricco, ma la sua passione per il volontariato lo porta a Spinea quasi quotidianamente. Quando andò in pensione, cominciò a impegnarsi con il volontariato. pag. 17
Settembre 2015
da pagg.
Scorzè, la centrale a biogas non si farà
Si trattava di un impianto dalla potenza di 999 kilowatt. I cittadini avevano raccolto centinaia di firme contro
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a notizia ha tenuto banco per anni nel comune di Scorzè: si farà la centrale biogas in via Frattin a Gardigiano? La risposta, negativa, è arrivata dalla Regione, che ha inviato una lettera al Comune, dove si fa sapere che gli interessati non hanno fatto pervenire la Valutazione d’impatto ambientale (Via). Questa sarebbe dovuta essere a supporto del materiale, considerato carente, e l’iter sarà archiviato. Dunque il progetto
va accantonato e non ci sarà alcun cantiere nella frazione, dove da tempo si parlava di costruire un impianto dalla potenza di 999 kilowatt. Avrebbe dovuto generare una potenza termica nominale di 1507 megawatt, una elettrica pari a 0,599 megawatt e una termica da 0,769 megawatt. Il risparmio di anidride carbonica sarebbe stato di 4500 tonnellate. Nei mesi passati erano state raccolte quasi 300 firme dai cittadini, con-
trari all’idea, e pure il governo locale era dello stesso parere, esprimendo più di un dubbio. In una delibera, erano stati messi nero su bianco tre punti: la viabilità, dove si precisavano le insufficienti vie d’accesso, le strade pericolose, non potevano accogliere un aumento dei mezzi. Il secondo aspetto riguardava le tante famiglie che ci sono nella zona e, infine, lì vicino c’è la vincolata Villa Frattin. pag. 14
Editoriale
Migranti, un dramma senza confini
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di Germana Urbani*
asciamoli in mare” ha detto Salvini. “ Respingere i migranti che arrivano dal mare è un atto di guerra” ha affermato il Papa che, oltre a proporre ad ogni parrocchia di ospitare una famiglia di profughi, vuole dare il buon esempio destinando appartamenti vaticani a due famiglie...
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it continua a pag.
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i nuovi consiglieri alla prova dell’aula
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Svelata “l’armonia del vero”
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news da laPiazzaweb 3
In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Nazzareno Italiano eroe del Basket a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi alle Due serate
di festa per la Notte Bianca di Cavarzere, la terza notizia,
invece, che ha incuriosito maggiormente i lettori è stata:
Scorzè, nuovo volto per il centro città
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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social è volata la notizia che per paesionline Chioggia è tra le località turistiche top. Subito dopo è l’edizione di Cavarzere a farla da padrone con l’articolo relativo alla festa di fine estate. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del giovane
di Cà Tiepolo arrestato per tentato omicidio
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Apple tv e il sogno della casa sempre connessa Arriva a ottobre l’ultimo prodotto della Mela: video in streaming internet, videogame, ma soprattutto l’ambizione di dominare il nuovo mercato della domotica
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e tutto andrà come nelle previsioni, c’è da scommettere che sarà uno dei regali più gettonati sotto l’albero. È vero, 200 euro coi tempi che corrono non sono pochi. Ma se mettiamo il fascino che la Mela esercita sugli appassionati di tecnologia da un lato, e la poderosa campagna pubblicitaria che possiamo attenderci a partire da ottobre dall’altro lato, è facile che una buona fetta di italiani si convincerà presto che dell’Apple tv non si può proprio fare a meno. Sfatiamo subito l’obiezione più ovvia: davvero sentiamo il bisogno di un’altra televisione? No, e infatti il nome non deve trarre in inganno. L’Apple tv ha più del computer che della tv, a cui non a caso va collegato per funzionare. Al suo interno c’è un processore, tagli di memoria da 32 e 64 giga, wifi e bluetooth. A che serve, allora? Intanto a guardare video in streaming internet, l’ultima frontiera su cui si giocano le sorti del mercato dell’audiovisivo. Poi ad accedere allo sterminato catalogo di programmi e app per Iphone, trasformando la tv di casa in una console per videogame o in quel che si desidera. La grande scommessa, però, è un’altra: fare dell’Apple tv il centro della futura casa iperconnessa fino a riuscire a controllare
e gestirne ogni dettaglio semplicemente attraverso la voce. Si chiama domotica, è la declinazione domestica del cosiddetto “internet delle cose” ed è già tra noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Gli esperti stimano che lo scorso anno ci fossero nel mondo qualcosa come 10 miliardi di dispositivi connessi tra loro in modalità wireless, senza fili. Computer e cellulari, naturalmente, ma anche automobili e frigoriferi, perfino vestiti e cibo. Nel 2020, di questo passo, si prevede saranno 30 miliardi. Già oggi tramite cellulare è possibile accendere la caldaia della casa di montagna, o controllare le telecamere di sorveglianza del sistema di allarme. Solo che, come succede a ogni rivoluzione tecnologica, ogni apparecchio “fa parte a sé”: con i suoi programmi, i suoi strumenti, il suo software. La scommessa di Apple si gioca tutta qui, nel riuscire a imporre per prima sul mercato un prodotto capace di gestire tutti i diversi dispositivi e fare veramente della casa un “ecosistema intelligente”. Non c’è solo la casa di Cupertino, naturalmente. Anche Google ha presentato da poco una sua piattaforma, e altri seguiranno a breve. In palio, dicono gli analisti, c’è un mercato da decine di miliardi di dollari. La nuova battaglia dei giganti è appena cominciata...
In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
Il BLOG DEL DIRETTORE Migliaia di persone cercano rifugio in Europa passando per l’Italia. L’Europa però non ha ben chiara la strategia da proporre o imporre agli stati membri perché tutti si facciano carico dei migranti. Intanto alcuni comuni, più di altri, stanno accogliendo i profughi nelle strutture individuate dalle prefetture e i problemi di gestione non mancano. Salvini e la Lega sono sempre pronti a manifestare contro l’accoglienza ma mancano di risposte al problema. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/
IL SONDAGGIO Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino significhi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale? .seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/
ADOTTAMI, I NOSTRI AMICI ANIMALI
L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.
EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO: Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Cavarzere, Piovese, Chioggia e Conselvano
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TURISMO E SAPORI
La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite!
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Questa edizione raggiunge le zone di Martellago, Noale, Salzano, Scorzè per un numero complessivo di 16.429 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
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4 Argomento del mese I DATI DI UNIONCAMERE Per il Veneto le stime di crescita parlano di un + 3% del Pil in due anni. Alla fine del 2015 si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 + 1,9%. Nel 2015 l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo di gas e petrolio, e tassi di interesse in discesa. Quest’anno poi c’è la spinta dei saldi estivi. Un dato che emerge per la prima volta negli ultimi 8 lunghi anni della crisi
Riparte l’economia crescono i
di Alessandro Abbadir
Solo il 7,8% delle imprese venete vende online contro l’8,2% della media italiana
Il Piano operativo regionale 20142020 porta 600 milioni di euro, metà comunitari
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’economia riparte e per il Veneto le stime di crescita parlano di un + 3% del Pil in due anni. Alla fine del 2015, si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 + 1,9%. I dati sono emersi nelle scorse settimane da un rapporto illustrato ad Expo Venice da Unioncamere. Un problema per lo sviluppo è legato al gap tecnologico di molte imprese venete. Ma vediamo nel dettaglio. Saranno ancora le esportazioni, la principale leva di sviluppo. Nel 2015 l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo dei prodotti energetici (gas petrolio) e tassi di interesse in discesa. Ci sono però dei settori in difficoltà per motivi specifici. Agroalimentare e arredo-casa, devono fare i conti con l’instabilità in Russia e Ucraina. La novità di quest’anno in Veneto oltre al solito traino dell’export, è l’aumento dei consumi delle famiglie. I consumi delle famiglie venete aumenteranno del +1,7%,, grazie all’aumento della base occupazionale e a un effetto positivo delle spese dei turisti stranieri anche collegati all’Expo di Milano. La spesa pubblica dovrebbe registrare una contrazione (-0,7%), ma un contributo positivo arriverà dagli investimenti privati (+1,2%). Sul versante digitale qualche problema c’è: solo il 7,8% delle imprese venete vende online con sistemi di e-commerce, contro
i dati di confinduStria padova
Avanti adagio, qualcosa si muove
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vanti adagio, ma finalmente avanti. Dopo la “stecca” di inizio anno, l’industria padovana si muove e ritrova un’intonazione positiva. È un recupero ancora modesto, ma la produzione nel secondo trimestre aumenta su base annua (+0,2%). Confindustria Padova, dati alla mano, conferma che migliorano gli ordini e si allunga la striscia positiva della domanda interna, che dà chiari segni di ripresa (+1,6%) ed è più tonica dell’export. Anche l’occupazione mostra primi segnali di recupero (+0,9%). “Adesso, - spiega Massimo Finco Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova - la priorità è rafforzare la lenta risalita non indebolendo la determinazione, anzi accelerando le riforme strutturali, a partire dalla riduzione del carico fiscale che zavorra le imprese. A partire dalla prossima legge di Stabilità che dovrà essere espansiva, rilanciare gli investimenti pubblici e privati e ridurre il carico fiscale che zavorra la competitività delle imprese. Bene lo “shock fiscale” annunciato dal premier Renzi, da finanziare in tre anni attraverso una drastica cura dimagrante della spesa pubblica, unita alla lotta all’evasione e ai margini di manovra Ue. Ora un patto con gli imprenditori che punti dritto al cuore dei problemi, più che al consenso: meno tasse sulle imprese anticipando l’intervento già al 2016, in cambio di più investimenti, produttività e quindi reddito e lavoro da redistribuire, N.S. soprattutto ai giovani. Noi siamo pronti”.
l’8,2% della media italiana Il 98,5% utilizza internet (98,2% in Italia), il 95% è connesso alla banda larga e il 74,3% possiede un sito web (69,2% in Italia). Il 34,2% degli addetti è connesso ad internet una volta a settimana (39,3% la media nazionale), il 39,3% delle imprese acquista online (39,6%). C’è poi un divario generazionale. Il 65% delle imprese nate nel 2014 con a capo “under 35” parte già attiva sul web, nel 57,2% con un proprio sito internet o nel 55,9% con una pagina Facebook. Le altre imprese invece sono in ritardo. Per colmare il divario una soluzione è proseguire a passi spediti nell’adozione dell’Agenda digitale. Nel settore trasporti ci sono alcune carenze infrastrutturali a livello locale. Dove ci sono strutture sufficienti, come nel caso della direttrice ferroviaria del Brennero, i numeri crescono: il traffico merci ferroviario dell’interporto di Verona aumenta del 3,3% dal 2013 al 2014, e del 33,6% rispetto al periodo pre-crisi. Sul fronte dei traffico merci su nave, nel sistema dell’Alto Adriatico, il porto di Venezia è quello che cresce di meno: +2,2% del traffico nel 2014. Vanno molto molto Trieste (+10,3%) e quello sloveno di Koper-Capodistria (+12,3%). I dati della crescita veneta in termini di consumi sono in linea con quelli emersi dai dati di Confcommercio a livello nazionale. Rispetto al 2014, nel periodo
gennaio-luglio 2015, in Italia, è aumentato il consumo di beni e servizi per la mobilità (+6,2%), in particolare nel settore delle auto, moto e scooter, ma anche nei servizi pubblici, specialmente nei trasporti aerei. E’ cresciuto anche il consumo di beni e servizi per comunicazioni (+4%), nel settore tecnologico con l’acquisto di prodotti come smartphone, tablet e personal computer. Sono aumentate le vendite alimentari al dettaglio (+0,9% nel periodo gennaio-giugno 2015), Quest’anno c’è in più la spinta dei saldi estivi. Un dato che emerge prima volta negli ultimi 8 lunghi anni, quelli cioè della crisi. Gli sconti di fine stagione hanno fatto registrare un andamento positivo, che si è riversato sul dato finale dei consumi. Le esportazioni di prodotti alimentari made in Italy fanno segnare un forte balzo con un aumento che va dal 29% sia in Usa che in Cina, fino al 9,7 nei Paesi dell’Ue. Per dare una spinta all’economia in ripresa è arrivato dalla Ue con l’ok al Piano operativo regionale 2014-2020 di impiego dei fondi per lo sviluppo regionale. “L’ok al Por del Veneto - dice l’assessore regionale Federico Caner - mette in moto 600 milioni di euro, di cui la metà di fonte comunitaria, che andranno a rafforzare la ripresa economica, investire su ricerca e innovazione e a supportare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”.
Argomento del mese 5 Turismo
Estate 2015, il bilancio degli operatori
Il sole splende con qualche nuvola
consumi, è arrivata la ripresa Il sindacato “Siamo ancora in stagnazione, inversione di tendenza lontana”
Nel padovano 131 aziende in crisi nel primo semestre, coinvolti tremila lavoratori di Nicola Stievano
A
preoccupare sono i riflessi occupazionali, anche di fronte a segnali di ripresa. Stando ai dati di Veneto Lavoro, tra Padova e provincia nel primo semestre del 2015 sono state avviate 131 nuove procedure di crisi aziendale che hanno coinvolto quasi 3mila lavoratori. Non solo: dobbiamo aggiungere le oltre 935mila ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate, quasi 3,5 milioni di ore di cassa straordinaria e 733 licenziamenti. Se l’industria cresce, piano, l’occupazione vive ancora una fase drammatica. La conferma arriva dai rappresentanti sindacali impegnati, in queste settimane, su più fronti e con vertenze “pesanti” come la Allison, azienda dell’occhialeria che vuole trasferire la produzione nel mantovano, costringendo 120 dipendenti ad accettare l’esodo oppure a rinunciare al lavoro. O anche il gruppo Conad Sgr di Padova che, gli inizi di settembre, ha annunciato la chiusura di due supermercati a Este a Cittadella, acquisiti appena sette mesi fa dal Billa che ha lasciato l’Italia. Oppure la Mercatone Uno che dopo aver chiuso i punti vendita di Tribano e Curtarolo annuncia un piano di assunzioni che però non andrà a recuperare tutti i posti e non permetterà di riaprire i due negozi. A Terrassa invece è emblematico il caso della Edp Edp Info Service & Distribution, che ai tempi d’oro dava lavoro a quasi 130 persone. Dopo il fallimento i circa cinquanta lavoratori rimasti fino agli ultimi giorni di attività, prima della chiusura a sorpresa dell’azienda, potranno beneficiare almeno di sei mesi di ammortizzatori sociali. “La modesta crescita della produzione - afferma Christian Ferrari, della segreteria Cgil di Padova - registrata nel secondo trimestre dell’anno è lo specchio di una situazione di stagnazione più che di un’inversione di tendenza. Considerando che dal picco produttivo ante crisi del 2007 l’industria padovana ha registrato un 24% di perdita di produzione industriale, significa che servirebbero almeno 30 anni per tornare ai livelli registrati prima della crisi”.
E
state 2015 all’insegna del sole e non soltanto perché il meteo è stato favorevole e il caldo l’ha fatta da padrone, ma anche dal punto di vista “economico” per gli operatori turistici che possono tornare a sorridere in Veneto. Un bilancio, dunque, che può considerarsi tendenzialmente positivo, ma permangono alcune criticità e problematiche, legate soprattutto ai finora inascoltati appelli che il settore rivolge da tempo alla politica, in cerca di una sponda per il rilancio. “Il sole splende sul turismo veneto … sotto un cielo di nubi” è la sintesi di Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto nella sua relazione di fine luglio, in occasione della presentazione dei dati relativi alla prima metà dell’estate e delle tendenze di agosto e settembre, in attesa di un bilancio conclusivo a fine stagione. “Arrivi e presenze in sostanziale tenuta, rispetto all’anno scorso, non bastano a disegnare l’andamento di una stagione. A oscurare il cielo c’è un carico fiscale oramai insopportabile, - ha commentato Michielli - ultimo atto l’aumento retroattivo dell’IMU per gli hotel di Abano e Montegrotto i cui albergatori sono giustamente furenti; ci sono i costi di gestione arrivati alle stelle; azioni promozionali lasciate spesso all’iniziativa del singolo privato perché a livello pubblico i fondi non ci sono o sono “risibili”. E c’è, in testa a tutto, una questione tanto evidente quanto colpevolmente ignorata: il proliferare di strutture extralberghiere con molti onori e nessun onere. Un fenomeno che sta provocando danni e in alcuni casi si rivela fatale per le attività ricettive “classificate” che sono imprese e per questo vessate dal fisco e dalla burocrazia. Continuiamo a chiedere che a “stesso mercato corrispondano stesse regole”. Indifferibile si fa ormai il tema dei collegamenti aerei, varando un piano che in 5 anni sposti almeno il 30% dei turisti da ruota ad ala: i risultati della Spagna stanno a testimoniarlo”. Nel complesso tuttavia il turismo ha regalato buone soddisfazioni. Nel settore balneare è andata bene per Jesolo “Abbiamo avuto solo una leggera flessione, contenuta nell’ordine del -4%, a giugno, dopodiché arrivi e presenze sono decollati” ha dichiarato il presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori (Aja) Massimiliano Schiavon. Fedeli e anzi ancora più numerosi i turisti tedeschi, in lieve calo gli italiani. Andamento a due velocità per l’estate bibionese: da un lato gli hotel vicinissimi al tutto esaurito (sono quasi 100 quelli presenti a Bibione), dall’altro le case-vacanza che perdono appeal (e turisti) e soffrono insieme ai campeggi. “Il comparto alberghiero tiene - conferma Silvio Scolaro, presidente dell’Associazione Bibionese Albergatori (Aba) - Abbiamo tanti turisti provenienti dalla Germania, dall’Austria, dalla Svizzera, ma anche dai Paesi dell’Est, dalla Polonia all’Ungheria, alla Repubblica Ceca. C’è un leggero sentore di ripresa degli italiani”. Stagione buona anche per Caorle che conta sulla clientela fidelizzata e registra un lieve incremento delle presenze e un decremento dei fatturati e dei pernottamenti (scesi a 3 notti). Sollecita una iniziativa unitaria di promozione dell’intero territorio Eugenio Padovese , presidente dell’Associazione degli Albergatori di Caorle. Più contenuto il dato per Sottomarina. “La tanto sperata esplosione di presenze dovute al bel tempo non c’è stata. Sottomarina si caratterizza per il 90% per la presenza di turisti provenienti dal Nord Italia e sono proprio questi che purtroppo segnano una lieve flessione” ha osservato Giuliano Boscolo Cegion, presidente dell’Associazione Albergatori Sottomarina (Asa) . E tuttavia il segnale interessante riguarda la Città d’Arte Chioggia, che “per le sue caratteristiche storico-culturali e grazie ad eventi di carattere nazionale come la Sagra del Pesce con circa 350.000 visitatori nell’arco di dieci giorni (dal 10 al 19 luglio) e il Palio della Marciliana nella seconda settimana di giugno, ogni anno si perfezionano e incrementano le presenze”. Se al mare sorridono, anche dalla montagna gli operatori hanno manifestato soddisfazione. Il tempo buono e le tante iniziative sportive e culturali hanno favorito l’arrivo di turisti a Cortina d’Ampezzo che ha saputo captare l’attenzione anche di viaggiatori provenienti dal Nord Europa, con la sua attività promozionale. “C’è il sentore di una ripresa del mercato interno – ha dichiarato Walter De Cassan, presidente dell’Associazione Albergatori di Belluno e provincia - anche se le spese degli italiani nell’indotto sono ancora molto prudenti, mentre i turisti tedeschi sembrano in leggerissimo calo”. Il bel tempo invece non ha favorito le terme, dove la stagione delle migliori performance però è quella autunnale, ma l’estate in ogni caso è stata in linea con i dati degli anni scorsi. Buoni i dati anche per il turismo sulla sponda veneta del Lago di Garda, sempre più internazionale: Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Germania e Inghilterra sono i Paesi di provenienza. Nelle città d’arte la stagione prosegue in linea con gli anni passati. A Venezia il motivo in più è la Biennale; a Verona la stagione dell’Arena. Gli operatori padovani invece si dicono penalizzati dalla mancanza di organizzazione di eventi. Un connubio, quello tra cultura e turismo, che invoca, soprattutto per continuità, anche il presidente dell’Associazione degli albergatori di Vicenza Oscar Zago. Stazionario il bilancio di Treviso. O.J.
6 Approfondimento Iniziative Tanti gli eventi organizzati in favore delle popolazioni colpite dalla tromba d’aria dello scorso 8 luglio
Un tornado di solidarietà verso la Riviera del Brenta A Mirano il Comune ha donato 27.500 euro ai comuni colpiti. La somma è stata stanziata con l’approvazione del riequilibrio di bilancio a fine luglio di Filippo De Gaspari
U
n tornado di solidarietà si muove dal Miranese verso i comuni della Riviera del Brenta, colpiti dal maltempo lo scorso 8 luglio. Dopo il tornado, quello vero, devastante che ha messo in ginocchio Cazzago, Dolo e Mira, la generosità più viva, gratuita e dirompente si è messa in moto dai vicini paesi. Santa Maria di Sala, Salzano e Mirano soprattutto, che distano solo pochi chilometri dal punto in cui il vortice ha cominciato a prendere forza e distruggere tutto. A Mirano il Comune ha donato 27.500 euro ai comuni colpiti. La somma è stata stanziata con l’approvazione del riequilibrio di bilancio a fine luglio e, lo scorso 6 agosto, la giunta ha deliberato la suddivisione dei contributi, basandosi sullo stesso criterio di ripartizione adottato dal Governo: 19 mila euro al Comune di Dolo, 4.400 euro al Comune di Mira e 4.100 euro al Comune di Pianiga. “Questi soldi – spiega il sindaco Maria Rosa Pavanello – sono stati reperiti, seppur con fatica, nel bilancio comunale, ed è stato istituito un capitolo specifico per il contributo per l’emergenza maltempo, perché abbiamo ritenuto doveroso dare un aiuto alle popolazioni vicine duramente colpite”. Sempre a Mirano è stato organizzato il 27 luglio il primo e finora più grande “concertone” pro-Riviera, una maratona musi-
cale benefica di oltre sei ore, iniziata alle 17.28, l’ora in cui il tornado ha iniziato a colpire, per terminare solo a notte fonda. Hanno partecipato a titolo gratuito quasi 30 artisti e star dello spettacolo locale e nazionale, da Sir Oliver Skardy ai Jalisse, dai ragazzi dei talent show più seguiti della tv fino alle band locali, molte della stessa Riviera e poi i tormentoni degli anni Ottanta e le immancabili gag di Doliwood. Solidarietà che era iniziata già durante il Mirano Summer festival, che ai comuni della Riviera aveva donato ben 12.200 euro in una sola serata, quando l’intero ricavato della cucina era stato devoluto in beneficenza e proseguita poi alla Festa dell’agricoltura, altre grande appuntamento estivo miranese, con la serata del 5 settembre dedicata alle truffe, con mattatore Moreno Morello. Santa Maria di Sala non ha voluto essere da meno: “Abbiamo stanziato 10 mila euro per il fondo promosso dalla Regione – spiega il sindaco Nicola Fragomeni – il massimo che ci può permettere il nostro bilancio. Invitiamo tutti a contribuire ancora per aiutare persone e attività a riprendere la loro vita normale, anche in considerazione della scarsità degli aiuti promessi da Stato e Regione: rispettivamente 2 milioni e 6 milioni a fronte di un danno stimato di circa 92 milioni di euro”. Il Comune ha contattato tutte
le aziende locali per invitarle ad aderire alla raccolta fondi, con un versamento alla tesoreria comunale, e assicurando che le donazioni saranno fiscalmente deducibili dal reddito di impresa e destinate interamente ai comuni di Pianiga, Dolo e Mira. Il sindaco ha assicurato anche che verrà fornita una rendicontazione puntuale di quanto ricevuto e sulla destinazione. Purtroppo però, di fronte a tanta solidarietà spontanea, c’è anche chi se ne approfitta: “Dobbiamo registrare anche episodi spia-
cevoli – prosegue Fragomeni – abbiamo saputo per esempio che nelle scorse settimane un’associazione si è presentata nelle aziende del territorio, millantando un mandato del Comune e, in particolare mio personale, per chiedere denaro per gli alluvionati. Abbiamo subito denunciato la cosa alle autorità competenti e inviato una diffida all’associazione in questione. Invito tutti a fare attenzione e, se si desidera fare delle donazioni, a rivolgersi al Comune o a persone di fiducia”.
AIUTI SAlZANO IN PRIMA lINEA
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ono passati due mesi dall’8 luglio, giorno in cui si è abbattuto il tornado che ha distrutto parte della Riviera del Brenta, in particolare i comuni di Dolo, Pianiga e Mira, e che ha messo in ginocchio centinaia di famiglie e decine di aziende. Da quel mercoledì di luglio è iniziata una forte mobilitazione continua da parte dei cittadini dei comuni della zona. Il Comune di Salzano, come altri comuni, enti pubblici, associazioni e gente comune, ha voluto rimboccarsi le maniche aiutando nella maniera più concreta possibile le famiglie dei comuni colpiti, e lo ha fatto mettendo in piedi, il 22 luglio scorso nella splendida cornice della Filanda Romanin-Jacur, la serata tutta dedita alla spettacolo dal nome “Più forti del Tornado”. L’evento è stato proposto dalla compagnia di cabarettisti “Riso fa Buon Sangue” e l’Avis provinciale che hanno interpellato l’amministrazione comunale di Salzano la quale ha subito accolto la proposta e messo in moto la macchina organizzativa per la realizzazione della serata. Inoltre essenziale è stato l’aiuto dei social e di internet che hanno fatto in modo che la notizia della serata si sia diffusa in pochissimo tempo, tramutandosi in un evento di vero successo: più di 6.000 sono state le persone che hanno partecipato all’iniziativa. La serata, all’insegna del divertimento e della risata, non ha chiamato all’appello solamente numerosi comici del mondo della televisione, tanti sono stati anche gli artisti, i musicisti e i deejay che si sono avvicendati sul palcoscenico. In molti hanno lavorato e si sono messi in gioco per questa serata hanno dato vita veramente ad un grande spettacolo
facendo raccogliere una somma complessiva di 75.056,64 euro che è stata suddivisa poi in tre parti uguali e consegnata ai comuni colpiti. Ma gli aiuti da parte di Salzano non finiscono in questa serata, molte sono le persone che, facendo parte del Gruppo X, sono entrati a far parte del gruppo “Volontari Clandestini”. I quali, ancora ora, aiutano in maniera concreta le famiglie colpite dalla tromba d’aria attraverso la creazione continua di eventi per raccogliere fondi. Queste iniziative, e in particolare la vendita delle magliette: “Ci hai uniti non ci hai distrutti”, hanno raccolto 20 mila euro che sono stati già consegnati ad una decina tra famiglie ed aziende in grande difficoltà. I volontari non hanno nessuna intenzione di smettere, e hanno già un programma che arriva fino ai primi di ottobre e che farà il giro di tutto il Veneto, per mantenere l’attenzione costate su una situazione che è ancora di elevata criticità. Le prossime date sono disponibili sulla pagina del Gruppo X di Salzano (http:// A.M. gruppoxsalzano.org/).
8 Noale Economia Arrivano dati incoraggianti per la casa motoristica di Noale
Aprilia, le vendite ripartono di Alessandro Ragazzo
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La Rsv4 1000, la Tuono 1100, in concorrenza con Bmw Gs, stanno avendo un buon riscontro
ualcosa si muove sulle vendite di Aprilia. E’ vero, si è sempre lontani dai numeri di qualche anno fa, i cinquantini fanno sempre fatica, ma c’è un mercato generale italiano che va abbastanza bene e pure le moto uscite da NoaleScorzè non se la passano malaccio. Per i Ministero dei Trasporti, a luglio i cinquantini hanno segnato un meno 13,41 per cento di immatricolazioni. Dunque il mercato continua a non tirare. La consolazione per Aprilia è avere il modello più venduto in Italia, lo Scarabeo 50 2T, mentre gli altri quattro posti nei primi cinque sono tutti Piaggio. Riguardo alle moto, invece, l’azienda ha comunicato ai sindacati che la Rsv4 1000, la Tuono 1100, uscite con delle nuove versioni, e la Caponord Rally, in concorrenza con la Bmw Gs, stanno avendo un buon riscontro. Questo consentirà di aumentare dell’8-9 per cento il monte ore di lavoro rispetto allo scorso anno. “Il settore delle due ruote – spiega il presidente dell’Associazione nazionale ciclo motociclo accessori (Ancma) Corrado Capelli – prosegue nel consolidamento e beneficia dei progressi dell’economia italiana che finalmente vede in ripresa anche la domanda interna, oltre alle esportazioni. Assistiamo a un recupero della produzione e degli investimenti, con una maggior disponibilità di credito e bassi tassi di interesse. Ritornare ai volumi pre-crisi sarà un processo lungo e non facile, tuttavia l’andamento di quest’anno si presenta come Lo Scarabeo 50 modifiche al Codice della Strauna vera e propria inversione di 2T della Aprila da che prevedono l’uso delle tendenza. Per aiutare la risalita è il modello più corsie preferenziali e l’ingresso è indispensabile intervenire per venduto in tutta delle 125 in autostrada. Il merridurre il carico fiscale e nello Italia cato ha ancora spazio per crespecifico migliorare le condizioscere, visto che oltre il 50 per ni d’uso, attraverso investimenti sulle infrastrutture cento del parco circolante ha più di 10 anni di vita. dedicate all’aumento della sicurezza di chi usa le Intanto le adesioni all’edizione Eicma 2015 sono a due ruote. Confindustria Ancma continuerà a fare livelli record e fanno intravedere la presentazione di pressioni sulle assicurazioni affinché propongano una serie novità importanti, che non mancheranno tariffe più allineate al resto d’Europa e contempora- di suscitare l’interesse degli appassionati”. Resta da neamente si insisterà per portare a compimento le capire cosa succederà per gli investimenti in Apri-
Territorio
V
Le moto prodotte dall’Aprilia lia da qui ai prossimi mesi, mentre c’è timore per il riordino degli ammortizzatori sociali pensati dal governo. Nell’intesa siglata a gennaio, azienda e sindacati avevano deciso per uno scambio di ammortizzatori sociali tra i 350 lavoratori di Noale e gli altrettanti di Scorzè. Qui si è tornati al contratto di solidarietà lasciato a inizio 2014 perché non si poteva più applicare, cosa che invece non si è potuto fare a Noale, tanto da dover ricorrere alla cassa integrazione ordinaria. Esclusi i 65 dipendenti di Aprilia Racing, impegnati con MotoGp, Motomondiale e Superbike.
Editoriale
Migranti, un dramma senza confini di Germana Urbani* segue da pag.
1
... E nutriamo tutti un’intima certezza che se dipendesse solo da lui, aprirebbe le porte anche della Sistina pur di accogliere tutti i poveri che potrebbe contenere. Ma anche lui ha le mani legate e, in questa vicenda, la sua parola non resta che un seme nel vento. Perché seppur in maggioranza cattolici noi tutti, veneti, italiani, europei, abbiamo paura della massiccia invasione dei migranti che non smettono di arrivare alle porte del nostro vecchio continente. Molti di loro vengono già ospitati in alcuni dei nostri comuni. Alloggiati a centinaia in ex basi militari che diventano inevitabilmente dei ghetti, recinti in cui contenere un problema, non degli uomini, donne e bambini. Eppure non ci sono risposte articolate per questo fenomeno che ogni giorno di più sta impegnando amministratori, associazioni e cittadini di buona volontà. La questione è sovranazionale e come tale va trattata. Ma molta parte dei Paesi dell’Unione non ci sente e chiude le frontiere e tira i remi in barca e ci lascia soli con la responsabilità di gestire un’ondata migratoria sempre più pressante. Ma mentre in Europa si discute e l’Italia si barcamena nella gestione di questa nuova emergenza, chiedendo che siano stabilite delle quote di accoglienza per ogni nazione Ue, la lunga marcia di chi fugge da guerra e povertà continua. Ed è un peccato che nella mente dei più sia già passato il ricordo dell’orrore che tutto il mondo ha provato “ingoiando” la foto del corpicino, composto, delicato, senza vita di un piccolo bimbo siriano di nome Aylan. Lui come tanti altri non entrerà in nessuna aula scolastica questo settembre, né a casa sua né a casa nostra. Lui come tanti altri stava scappando con la sua famiglia da qualcosa di orribile che noi non possiamo, probabilmente, nemmeno immaginare. Per queste vite in cammino e in fuga, dobbiamo augurarci che una soluzione internazionale si trovi e che la generosità degli altri Paesi dell’Unione Europea si concretizzi a breve. E per quanto ci riguarda, in Veneto, a casa nostra, servono proposte concrete non manifestazioni xenofobe e proclami populistici. I nostri sindaci non hanno bisogno di striscioni e magliette dagli slogan d’effetto, hanno bisogno di non essere lasciati soli a gestire situazioni sproporzionate anche per il più capace degli amministratori locali.
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it
Turismo
Un codice a barre per visitare i monumenti cittadini
isitare il centro di Noale e scoprire cosa ci circonda, la sua storia, evoluzione. Il centro della città offre molti spunti e svariati monumenti storici risalenti al Medioevo, ma non solo. Il Comune ha deciso di puntare sul “Qr code”, un codice a barre consultabile attraverso le moderne tecnologie. Un lavoro partito ancora con la vecchia giunta di Michele Celeghin e completato con quella attuale di Patrizia Andreotti, che consente ai visitatori di avere le informazioni e curiosità sui momenti e
palazzi storici. L’iniziativa è un dono che il Rotary Club ha voluto fare alla città dei Tempesta, che vuole essere un incentivo per promuovere il turismo e valorizzare il patrimonio storico-architettonico. Basta avere un telefonino, scaricare l’applicazione, lo si attiva, si inquadra il bollino e sullo schermo si apre l’accesso al sito del Comune (www. comune.noale.ve.it) con il collegamento alla scheda informativa su quanto si ha davanti. Questo vale per la Rocca, le torri delle campane e dell’orologio ma anche i palazzi
attorno alle piazze Castello e XX Settembre. Così si scopre che la costruzione della Rocca è presumibilmente iniziata nel 1245 e terminata dopo 27 anni da Artico Tempesta nel 1272; consentiva sì il controllo sul villaggio fortificato, ma nei secoli successivi e stata anche un cimitero. Era il 1819 quando si è salvato il monumento dall’eesere abbattuto dopo una distruzione iniziata nel 1763. Oppure l’attuale sala San Giorgio, sede di molte iniziative e incontri. Ebbene, all’inizio del Quattrocento lì vicino c’era un
edificio dove si radunava la confraternita di Santa Maria dei Battuti. O, ancora, il Palazzo della Loggia, eretto nel 1848 sulle ceneri di altri fabbricati: ma in quel punto, da 700 anni, si prendono le decisioni cittadine più importanti.
Noale 9 Interventi Raffica di lavori di manutenzione durante l’estate
Ulss 13
Approvato il bilancio sociale
Le scuole si sono rifatte il look L La elementare di Noale dovrà essere migliorata da un punto di vista sismico e con nuovi sistemi di sicurezza e antincendio di Alessandro Ragazzo
L
a giunta di Noale prova a sistemare le scuole del territorio comunale. L’estate è da sempre momento propizio per tutti i Comuni per mettere mano agli istituti, e nella città dei Tempesta si è provato a metterli in sicurezza per renderli più accoglienti, pulendo le facciate, intervenendo sui giardini e ridipingendo le aule. A Briana sono stati dipinti l’atrio del piano terra, il primo piano e il vano scale ed è stato rimosso il vecchio parapetto sostituito da uno in cristallo che permetterà una visibilità di tutta l’area. All’esterno è stato ripulito il viale d’ingresso, della piazza e del recinto. Sono stati sostituiti la vecchia caldaia e i termosifoni
Ambiente
e fatta la manutenzione agli impianti di riscaldamento. A Cappelletta, spazio alla pulizia della facciata dell’edificio, mentre all’interno è stato rifatto il pavimento, e la cooperativa Manutencoop ha tinteggiato delle aule. Sono state ripulite le recinzioni. A Moniego, sono state sostituite le porte d’ingresso e quelle della parte retrostante per rendere più sicuro l’edificio. “Garantiremo i lavori necessari per fare iniziare l’anno scolastico – spiega l’assessore alla Manutenzione di Noale, Andrea Muffato – e programmeremo quelli per il 2016. L’obiettivo è dare il massimo decoro e sicurezza agli edifici”. Il primo passo per ri-
Il Comune premiato da Legambiente fra quelli ricicloni
N
oale rientra tra i Comuni ricicloni e completa il puzzle dell’intero Miranese in questa speciale classifica stilata da Legambiente. La città dei Tempesta è stata premiata nel corso della ventiduesima edizione e vi sono inseriti tutti quei Comuni che hanno differenziato almeno il 65 per cento. In Veneto, per quei territori sopra
strutturare l’elementare di Noale si compierà a breve. Il Comune ha indetto un’indagine esplorativa su chi possa eseguire l’intervento da poco meno di 407.700 euro. Questa scadeva a inizio settembre e a breve si potrà partire con l’appalto vero e proprio e designare il vincitore per un cantiere atteso da tempo, e che dovrà mettere in regola la scuola. I soldi da investire arriveranno dai 20.900 euro di contributo della Regione e il resto dal bilancio comunale. La struttura dovrà essere migliorata da un punto di vista sismico, oltre a prevedere tutti questi sistemi di sicurezza ed antincendio. La giunta comunale si era messa in lista per un bando
i 10 mila abitanti, Noale è giunta all’ottantunesimo posto, ottenendo il 73,35 per cento di riciclato. Ma è tutto il comprensorio a fare festa, specialmente Martellago, il migliore. Così nella provincia di Venezia ci sono 31 Ricicloni, con Cinto Caomaggiore, Ceggia e Teglio Veneto nei primi tre posti, mentre il Miranese è presente in forza. Dopo Martellago (15esimo posto), ci sono nell’ordine, Spinea (al 17), Scorzè (al 18), Salzano (al 22), Noale
regionale, per portare nelle casse noalesi attorno ai 700 mila euro da destinare alla zona più a settentrione della elementare del capoluogo, da aggiungere ai 750 mila, di cui quasi 560 mila euro provenienti dal governo Renzi che aveva sbloccato i finanziamenti per rendere le strutture italiane più belle, sicure e nuove, svincolandoli dal Patto di stabilità. L’esecutivo aveva varato una manovra da 5-6 miliardi di euro per lo sblocco di piccole e grandi opere, tra cui alcuni nel campo dell’edilizia scolastica. Si prevedeva una prima tranche per sistemare 21 mila edifici, per più di un miliardo di euro. Noale era stata inserita in questa lista.
(al 23), Santa Maria di Sala (al 25) e Mirano (al 29). L’iniziativa, patrocinata dal Ministero per l’Ambiente, premia chi ha ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti: separare sì la spazzatura ma anche acquisti di beni, opere e servizi, che abbiano valorizzato i materiali recuperati dalla raccolta. Da questi fattori, esce l’indice di buona gestione dei rifiuti urbani che attribuisce un “voto”. A.R.
’Ulss 13 punta su un’area sociale innovativa, fatta di progetti che promuovono non solo l’aspetto assistenziale, ma soprattutto quello della autonomia della persona. La Conferenza dei Sindaci, ha votato all’unanimità nelle scorse settimane, il Bilancio Sociale Consuntivo 2014. Cioè una sorta di resoconto delle attività sociosanitarie previste nel 2014 e che sono state valutate alla fine dell’anno. Il Bilancio Sociale del 2014, rivolto alle fasce di popolazione più fragili, ammonta a circa 13 milioni e 700mila euro, di cui circa 6 milioni sono stati finanziati dai Comuni, circa 5 dalla Ulss e 1 milione dalla Regione. “Di fronte ad un periodo storico difficile dal punto di vista delle risorse – ha detto Michele Maglio, direttore dei servizi sociali dell’Ulss 13 – l’Ulss e i diciassette Comuni della Conferenza dei Sindaci hanno garantito la continuità dei servizi previsti dai livelli essenziali di assistenza, scommettendo su nuovi progetti volti a promuovere l’autonomia delle persone”. Un esempio è quello offerto dall’area Disabili, che assorbe la maggior parte delle risorse del bilancio, circa 10 milioni di euro, erogati per metà dai Comuni e per l’altra metà dall’Azienda sanitaria dove sono assistiti circa mille utenti. S.H.
10 Noale Urbanistica Il consiglio comunale ha dato il via libera alla vendita di alcuni immobili
Piano alienazioni, il Comune punta a fare cassa di Alessandro Ragazzo
U
n piano vendite per una cifra di 970 mila euro. Il Consiglio comunale di Noale ha dato il via libera all’alienazione di alcuni immobili (con i soli voti contrari dell’ex sindaco Michele Celeghin e Michele Cervesato della lista “Noalesi al centro”, nessuno astenuto e maggioranza a votare compatta) e ha deciso di confermare la lista inserita nella delibera di fine settembre 2014. Questo escludendo, però, le aree di via Pacinotti (550 metri quadrati) e di via Einaudi (200 metri quadrati), che stanno già per essere assegnate. Proprio in via Pacinotti si sta costruendo il nuovo ecocentro che andrà a sostituire quello di via Mestrina. Di fatto, per riordinare e valorizzare il patrimonio, Regioni, Province, Comuni redigono un’apposita lista, con quegli immobili non strumentali all’esercizio che possono essere dismessi. L’inserimento degli immobili nel piano, ne determina la successiva classificazione come patrimonio disponibile, tenendo in considerazione il rispetto delle tutele di natura storico-artistica, archeologica, architettonica e paesaggisticoambientale. Il piano, allegato al bilancio di previsione, è trasmesso agli enti preposti, i quali si esprimono entro trenta giorni. La giunta potrà fare delle modifiche al prezzo di vendita, una volta verificata l’esatta consistenza dei beni e proceduto alla loro stima. E l’importo totale sfiora il milione di euro. Dunque, nell’elenco è stata inserita l’unità immobiliare di via dei Novale, già destinata al mercato coperto, con una superficie di 219 metri quadrati e un volume di 876
L’area di più valore più cospicui è quella che si trova a ovest di Palazzo Scotto metri cubi: qui il Comune conta di stipulare una concessione di 30 anni. Lo stesso vuole fare per il terreno comunale di via Liguria da 140 metri quadrati. Riguardo agli edifici sul mercato, invece, ci sono l’area di via Montello (270 metri quadrati) per 20 mila euro e qui si procederebbe con una trattativa tra il pubblico e il privato. Si prosegue con via San Giuseppe per un cifra di 30 mila euro e l’alloggio di via Cadore per 70 mila euro. Infine, la fetta e i valori più grossi, perché riguarda l’area ad ovest di Palazzo Scotto, nel cuore del centro cittadino in piazza XX Settembre. Il piano terra e quello superiore sono già stati sede di uffici pubblici (associazioni), commerciale (bar) e residenziale e prevedono una nuova destinazione urbanistica per un valore presunto di 850 mila euro. Nella stessa seduta, il parlamentino di Noale ha deciso di mantenere le aliquote dello scorso anno e di non fare modifiche.
L’ente locale vuole portare a casa almeno 970 mila euro. Cedibili anche molti terreni privati
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Così la Tasi continuerà a essere del 2,2 per mille sulla prima casa e dell’1 per mille sulla seconda, mentre l’Irpef resterà allo 0,8 per cento con esenzioni per chi ha un reddito inferiore ai 9 mila euro. “Nonostante i tagli – spiega l’assessore al Bilancio, Andrea Rigo – siamo riusciti a mantenere inalterati i servizi per i cittadini e a non aggravare le imposizioni fiscali”. Area via Mantegna
Dopo 15 anni risarcite una ventina di famiglie
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opo 15 anni, una ventina di famiglie di Noale riavrà i soldi degli espropri per dei lavori pubblici. La giunta comunale ha sbloccato la pratica, dando il via alla liquidazione dell’intera somma, ovvero 60 mila euro, che arriverà nelle casse degli interessati entro fine anno. Si tratta di opere realizzate negli anni scorsi in via Mantegna, via Padre Ragazzo e parte di via Cerva così come stabilito da una delibera del Consiglio del 9 febbraio 1999. Ma di quella somma, i proprietari interessati sinora non hanno visto neppure un centesimo. I cittadini saranno informati per iscritto e a breve saranno definiti anche i criteri di priorità. Tutto era iniziato tra il 1999 ed il 2000, anni in cui il Comune aveva attivato una procedura di esproprio di “pubblica utilità”, per lavori di urbanizzazione. L’allora parlamentino locale stabilì, ai sensi di legge, le disposizioni necessarie per l’esproprio di alcuni immobili, con l’indicazione delle fonti per il finanziamento della relativa spesa. Se tutto dovesse andare liscio, nell’ultimo trimestre dell’anno, tutto si dovrebbe risolvere, tanto che la cifra è stata inserita nel piano dei pagamenti, e metterà fine a una vertenza andata avanti per troppi anni. A.R.
12 Martellago Sicurezza Una iniziativa è promossa dall’ente locale con l’Unione di comuni del Miranese
Il parroco
La sagra è alle porte
Assicurazione collettiva contro i furti C C’è tempo fino al 30 settembre per sottoscriverla. L’obiettivo è arrivare a quota 400 adesioni
di Alessandro Ragazzo
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rriva l’assicurazione contro i furti, rapine e atti vandalici. La spesa? Venticinque euro l’anno. Il Comune di Martellago offre la possibilità a tutti i cittadini di stipulare la polizza per il periodo 20152016 e c’è tempo fino al 30 settembre per aderire al progetto, che scatterà il primo ottobre. L’obiettivo è arrivare a quota 400 adesioni. Tra gli oggetti inseriti ci sono l’arredamento, l’attrezzatura, i veicoli, le macchine elettriche ed elettroniche, il vestiario, gli oggetti di valore artistico, i libri e le merci varie sino a un massimo assicurativo, per anno, di 1500 euro. Inserito anche il furto di denaro, fino a un massimo di 500 euro, purché sia commesso entro un’ora dal prelevamento nello sportello di banca o posta. Per gli atti vandalici fino a 3 mila euro annui per famiglia con il limite di 1000 euro per sinistro. La polizza è prestata a “Primo rischio assoluto”, ovvero la forma di copertura attraverso cui, a prescindere dal valore reale e totale dei beni, la società si impegna a risarcire in caso di sinistro i danni subiti fino al limite della somma assicurata. Il contratto è stipulato dal Comune (contraente) che ha lo scopo di compiere quegli atti necessari ad accertare e a liquidare i dan-
ni. La polizza comprende i guasti provocati dai ladri nell’effettuare o nel tentare il furto e/o la rapina ai locali che contengano le cose assicurate, ai fissi e agli infissi. Sono messi sullo stesso piano ai danni del furto quelli causati alle cose assicurate per commettere il furto o per tentare di commetterlo. Inoltre comprende i danni materiali e diretti alle cose assicurate prodotti da atti vandalici, commessi dagli autori del furto, della rapina, dell’estorsione, consumati o tentati. Sono esclusi dall’assicurazione, invece, quegli episodi verificatesi durante gli incendi, esplosioni anche nucleari, scoppi, contaminazioni radioattive, terremoti, eruzioni vulcaniche, inondazioni, alluvioni ed altri sconvolgimenti della natura, atti di guerra anche civile, invasione, occupazione militare, ostilità (con o senza dichiarazione di guerra), rivolta, insurrezione, esercizio di potere usurpato, confische, requisizioni, distruzione o danneggiamenti per ordine di qualsiasi governo o autorità di fatto o di diritto, a meno che l’assicurato provi che il sinistro non abbia avuto alcun rapporto con tali fenomeni. Chi fosse interessato, può rivolgersi al Servi-
zio Economato del Comune chiamando lo 0415404147 o recarsi di persona allo sportello dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Il modulo di adesione è disponibile sul sito di Martellago (www.martellago.gov.it) e dovrà essere consegnato sempre all’Economato. Con questo, si dovranno esibire il documento d’identità e la ricevuta del versamento di 25 euro da fare alla Banca Santo Stefano Credito cooperativo, senza costi aggiuntivi, o attraverso un bonifico bancario con IBAN IT52U0359901800000000136173. Il tutto potrà essere anche scansionato e inviato via mail all’indirizzo economato@comune.martellago.ve.it.
ari, a voi tutti il mio amichevole saluto, la sagra è alle porte! La sagra è la porta, che si apre ad una nuova stagione di attività in Parrocchia. Calerà il sipario sulla sagra ed ecco cominceranno le attività di gruppi e associazioni parrocchiali …Non è Sagra se non riesce ad essere: pensata, voluta, preparata, realizzata e goduta come una meravigliosa e gioiosa occasione di ritrovarci e stare assieme. Come non pensare e ricordare la Serata Giovani: “Raccontiamoci l’Estate”! quale miglior ponte tra ciò che finisce e quel che sta per cominciare. Oppure la Festa di Santa Marta, in cui si ritrovano i tantissimi e mai troppi, operatori volontari della parrocchia. O ancora la Messa Solenne, la processione e poi il pranzo comunitario: quanto spererei di veder tante famiglie, tantissimi parrocchiani sotto lo stand, in quella domenica così cara alla nostra Comunità! Sarebbe un delitto non ricordare il ritrovarsi delle famiglie della Scuola dell’Infanzia Parrocchiale o l’appuntamento dei nonni!!! Quanto miope sarebbe lo sguardo di chi vedesse la sagra solo come un appuntamento gastronomico o per fare quattro salti con il ballo liscio. Null’altro mi auguro e spero: sia una sagra per tutti, con tutti e di tutti.La partecipazione, la condivisione, l’interesse e l’appartenenza reciproca, il sentirsi a casa, l’essere di famiglia, spero siano la filigrana di tutto il nostro vivere e agire in Parrocchia. “Chi ben comincia è a metà dell’opera”: così sia! Il Parroco Don Giorgio Riccoboni
NEWS Intervento del Consorzio
Sicurezza
A Maerne
Restaurati i mulini Fabris
Telecamere, l’incarico E’ stato assegnato
Continuerà il doppio senso in centro
I
A
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l territorio è sempre più fragile e il rischio di allagamenti è in aumento. Per aumentare la sicurezza idraulica a Martellago e Scorzè, il consorzio di bonifica Acque Risorgive ha effettuato alcuni lavori lungo il fiume Dese, a ridosso dei mulini Fabris, Vidali, Cosma. L’intervento è costato oltre 900 mila euro e si inserisce in un più ampio progetto che riguarda l’intero comprensorio del Miranese. Questo dovrebbe consentire di avere una maggiore portata dell’acqua, visto anche l’arrivo dell’autunno, ed evitare che alcune aree finiscano per andare in sofferenza durante il maltempo. “Abbiamo riaperto i mulini Fabris, Vidali e Cosma, conosciuti anche con il nome di Orso Bianco, Ca’ Nove e Pavanetto – spiega il direttore dei lavori e dirigente dell’area tecnica del consorzio Michele Caffini – attraverso la costruzione di manufatti di innesto per aumentare la capacità di portata oramai troppo limitata dalle sezioni dei cosiddetti “livelli” che costituivano forti restringimenti idraulici”. Gli interventi hanno permesso di ripristinare i danni arrecati agli argini e alle sponde del fiume Dese subito a monte e valle dei mulini, interessate negli ultimi anni da importanti momenti di piena che hanno causato cedimenti e frane. “In questo modo – aggiunge il direttore di Acque Risorgive Carlo Bendoricchio – è possibile far transitare la stessa portata su tutti i manufatti, diminuendo i possibili fenomeni di esondazione e abbassando i livelli idrometrici di piena che, oltre a creare disagio alle aree limitrofe, aumentano il grado di sofferenza dei collettori minori ”. Gli operai hanno anche eliminato alcuni punti critici che scorrevano lungo il tragitto, come le curve interrate e, soprattutto, sono state installate delle nuove paratoie telecontrollate all’imbocco dei manufatti. Sono stati realizzati dei punti di ispezione presidiati con chiusini a tenuta idraulica sulla doppia canna del molino Vidali; vista la lunghezza piuttosto importante, è stata costruita in cemento armato. A.R.
ssegnato l’incarico per individuare dove mettere le telecamere nel comune di Martellago. La giunta ha dato mandato a dei professionisti, in questo caso la Tfe Ingegneria di Pianiga, che avranno il compito di individuare i punti dove mettere la videosorveglianza, a partire dalle zone di Martellago, Maerne e Olmo, attorno ai cimiteri, sottopassi, impianti sportivi, scuole e tutti gli altri punti sensibili. La spesa d’incarico è di poco inferiore agli 11 mila euro. Come inserito nell’atto d’indirizzo approvato dal governo locale la scorsa primavera, l’obiettivo è razionalizzare e controllare la mobilità stradale e consentire alle forze dell’ordine di avere tutti quegli elementi a disposizione per individuare i malviventi. Il “grande fratello” è stato più volte invocato dai residenti, soprattutto a partire dalla fine del 2013, quando si era registrato un aumento di furti, spaccate e rapine. Tra i punti da osservare, una settantina in totale, il Comune ha individuato il centro abitati di Martellago, Maerne e Olmo, ma anche tutte quelle zone vicine alle scuole degli stessi tre paesi. Non solo, perché la sorveglianza dovrebbe essere puntata anche ai varchi d’accesso del territorio, nelle zone industriali, nel sottopasso di via Fratelli Bandiera a Maerne dove transitano molti pedoni e ciclisti ed è considerato uno dei punti più critici, ma anche gli impianti sportivi e i cimiteri di Maerne e Martellago. Le aree ritenute sensibili avranno una segnaletica apposita per informare i cittadini, ed essere un elemento di prevenzione. Per capire quanti soldi serviranno, però, si devono fare dei rilievi propedeutici al progetto, nonché redigere quello preliminare per far partire l’intervento. La scelta è caduta sulla Tfe, che dovrà fare dei sopraluoghi, verificare la visibilità e l’alimentazione elettrica, ma scrivere anche una relazione tecnica, fare una stima sommaria degli interventi e indicare al Comune quali cose si possono fare già in una prima fase. A.R.
’ durata circa un giorno l’ipotesi di avere un senso unico in piazza IV Novembre a Maerne. Lo spazio intercorso tra una riunione fra la giunta di Martellago e i commercianti del centro della frazione dove si è parlato su come rilanciarlo. Ebbene, il governo locale si era presentato alla riunione con l’idea, valutata anche dai tecnici, di rivedere la viabilità in direzione via Roviego, mettendo il senso unico da via Manzoni fino alla chiesa. Questo avrebbe avuto lo scopo di risolvere uno dei punti neri, ovvero l’incrocio tra la stessa via Roviego, via Rialto e piazza IV Novembre. Un incrocio un po’ atipico perché si trova in curva e diventa pericoloso per chi ci transita. E da anni si parla di metterci mano. Così la maggioranza aveva pensato a spostare il traffico in direzione via Stazione, per chi arrivasse da via Roviego o via Rialto e fosse diretto verso il centro di Maerne, per poi rientrare su via Manzoni e ritornare su via Olmo. Sarebbero stati tolti i parcheggi davanti all’asilo parrocchiale e recuperati lungo la stessa piazza IV Novembre o davanti alla Despar di via Stazione. Gli esercenti, però, si sono detti contrari, anche perché la crisi morde ancora, e vedere un calo di veicoli, specie per quei clienti mordi e fuggi, potrebbe essere pesante per i loro introiti. A questo punto la chiusura di parte del centro potrebbe avvenire solo in certi giorni o ad ore precise, a seconda delle esigenze. Il Comune ha informato i professionisti della scelta, anche perché non è che ci siano chissà quali margini per operare. Martellago ha a disposizione 970 mila euro di contributo regionale per sistemare il cuore di Maerne, ma per non perderlo deve approvare il progetto entro settembre e appaltare il cantiere per fine anno. A questo punto si andrà avanti come successo sinora, e per ridurre i rischi dell’incrocio di via Roviego potrebbero essere messi dei dissuasori, in modo da ridurre la velocità di tutti i veicoli. A.R.
14 Scorzè Ambiente Arriva dalla Regione una risposta negativa sul progetto
La centrale a biogas non si farà più Si trattava di un impianto dalla potenza di 999 kilowatt. I cittadini avevano raccolto centinaia di firme contro di Alessandro Ragazzo
L
a notizia ha tenuto banco per anni nel comune di Scorzè: si farà la centrale biogas in via Frattin a Gardigiano? La risposta, negativa, è arrivata dalla Regione, che ha inviato una lettera al Comune, dove si fa sapere che gli interessati non hanno fatto pervenire la Valutazione d’impatto ambientale (Via). Questa sarebbe dovuta essere a supporto del materiale, considerato carente, e l’iter sarà archiviato. Dunque il progetto va accantonato e non ci sarà alcun cantiere nella frazione, dove da tempo si parlava di costruire un impianto dalla potenza di 999 kilowatt. Avrebbe dovuto generare una potenza termica nominale di 1507 megawatt, una elettrica pari a 0,599 megawatt e una termica da 0,769 megawatt. Il risparmio di anidride carbonica sarebbe stato di 4500 tonnellate. Nei mesi successivi erano state raccolte quasi 300 firme dai cittadini, contrari all’idea, e pure il governo locale era dello stesso parere, esprimendo più di un dubbio. In una delibera, erano stati messi nero su bianco tre punti: intanto la viabilità, dove si precisavano le insufficienti vie d’accesso, le strade sono pericolose che non potevano accogliere un aumento dei mezzi. Il secondo aspetto riguardava le tante famiglie che ci sono nella zona e, infine, lì vicino c’è la vincolata Villa Frattin, che è stata anche la residenza del primo sindaco di Scorzè. Quest’ultima si trova a est dell’azienda agricola,
ed è stata pure inserita nell’elenco delle ville venete. La ditta aveva presentato e modificato il piano del traffico, ma che non ha convinto il sindaco Giovanni Battista Mestriner e i suoi assessori. Il Comune, perciò, ha invitato la proprietà a trovare un’altra area dove costruire l’impianto di biogas, chiedendo di non prevederlo in via Frattin. Su quest’idea, poi, gravava anche la sentenza del Tar del Veneto del 9 febbraio, dove si annullavano tutti i provvedimenti della Regione, della Provincia, dell’Ulss 13, dell’Arpav e di chiunque avesse dato il via libera alla realizzazione. Per il Tar il progetto veniva meno alle norme europee e, prendendo spunto da una sentenza dello stesso tribunale nelle Marche, aveva annullato i procedimenti. ”L’impianto non può neppure essere qualificato come estensione dell’alle-
vamento esistente – si leggeva nella sentenza dalla terza sezione – perché l’utilizzo delle deiezioni animali per alimentare la produzione di energia elettrica non comporta un aumento del numero dei capi di bestiame presenti, e l’impianto, pur essendo operativamente connesso all’allevamento, potendo funzionare anche con altri materiali o altre sostanze organiche, ai fini della valutazione di impatto ambientale, ha una propria autonomia funzionale, essendo volto alla produzione di energia. Pertanto l’impianto deve correttamente essere qualificato come assumibile entro la categoria degli “impianti termici per la produzione di energia elettrica” che deve essere sottoposto a screening”. Ora arriva il documento di Palazzo Balbi a dire che non ci sarà alcun impianto.
Servizi
Wi- fi gratis in tre zone
I
l wi-fi gratis arriva anche nel comune di Scorzè, finanziato con un concorso dall’Unione Europea, dal governo e dalla Regione. Tre le zone interessate: in piazza Aldo Moro (fronte municipio), il parcheggio della scuola media di via Venezia, entrambi a Scorzè, e piazza Mercato a Peseggia. Per navigare è necessario collegarsi alla rete “Free – wifi” e inserire il proprio numero di telefono comprensivo del + 39. Subito dopo arriverà un messaggio con il codice d’accesso personale per poter usare il servizio. Per questa fase iniziale, il Comune ha scelto tre punti centrali di ritrovo per i cittadini. Oggi il concetto di “piazza” è cambiata, perché in passato significava incontrare amici, fare una passeggiata, stare fuori di casa per alcune ore e, perché no, fare nuove conoscenze. Oggi molte cose sono cambiate rispetto allora e, attraverso i telefonini e i social network, si può essere sempre in contatto costante non solo con le persone più vicine ma pure intrecciare altre relazioni. In pratica, non c’è più l’esigenza di uscire per incontrarsi. Sulla scia di quanto successo in altri comuni, Scorzè ha scelto la strada della connessione libera, con l’obiettivo di creare delle occasioni d’incontro tra persone. A.R.
Asilo Nessun licenziamento in vista
L’
anno scolastico di Scorzè parte con una buona notizia: niente licenziamenti delle tre operatrici dell’asilo nido comunale. E’ stata un’estate a dir poco calda su questo fronte, dopo la decisione della cooperativa Castel Monte, che gestisce la struttura dall’1 settembre 2011, di lasciare a casa le dipendenti per un calo di iscritti. Tutto nasce dopo la missiva recapitata al trio, due dipendenti e un’ausiliare, il primo luglio con il licenziamento per “giustificato motivo”. Di fatto, le iscrizioni per settembre sono poche, dieci più altre due se ne potrebbero aggiungere tra ottobre novembre e questo ha fatto rivedere i piani. Numeri bassi per chi lo scorso anno aveva 21 piccoli e due anni fa 31 e l’organico, fino a pochi giorni fa, era di sette dipendenti, 5 educatrici e due ausiliarie. Subito la Cgil Funzione Pubblica (Fp) si era messa in moto per salvare l’occupazione e c’è stato anche un lavoro tra il Comune e la stessa cooperativa per trovare un accordo. C’era stato un incontro anche in municipio, a cui hanno partecipato il vice sindaco e assessore all’Istruzione Nais Marcon, il suo collega con delega al Commercio Claudio Codato, i rappresentanti sindacali e i genitori. Nell’occasione ciascuno aveva espresso tutti i suoi dubbi sul provvedimento preso a carico delle tre donne, con il governo locale che si era detto disposto a far da tramite. E il Pd aveva presentato un’interrogazione durante una seduta del parlamentino locale. Alla fine si è trovato un accordo, messo nero su bianco negli uffici della Direzione Territoriale del Lavoro. L’intesa prevede il ritiro dei licenziamenti e l’avvio di un periodo di ammortizzatori
sociali con il nuovo anno scolastico scattato in questi giorni. “Bisogna riflettere – dice Italiano Scattolin della segreteria veneziana della Fp Cgil – sul fatto che tutto parte dal calo delle iscrizioni, situazione che registriamo in molti asili nido della la provincia, ed è un elemento indice delle condizioni di difficoltà nelle quali versano le famiglie del territorio. Speriamo trovi una svolta positiva con l’avvio del nuovo anno scolastico”. Così le tre donne non hanno perso il loro posto di lavoro, nella speranza che nei prossimi dodici mesi le cose cambino. La cooperativa Castel Monte era subentrata alla Codess, che il Comune ha deciso di sostituire dopo la richiesta di aumento delle rette a partire da settembre del 2011. Così aveva deciso d’indire un nuovo bando, che ha visto vincitore il gruppo trevigiano. L’accordo iniziale siglato era di tre anni, ovvero fino al 2014, ma si poteva rinnovare per altri due, ossia al 2016, cosa che poi era avvenuta. Gli educatori dell’asilo erano stati assorbiti per A.R. dare continuità ai bambini.
Salzano 15 Territorio Un lavoro realizzato dal Gruppo X e dal Punto Giovani
Un documentario per celebrare la Grande Guerra di Anna Michieletto
N
La locandina dell’inziativa e una foto della Grande Guerra Fabris tra i fondatori del gruppo X di Salzano e sostenitore del film. Non tanto per la disponibilità dei primi, ma poiché per i ragazzi la guerra è una cosa molto distante e difficilmente definibile”. Il documentario ha preso la Grande Guerra come punto di partenza per affrontare un tema molto più ampio e spinoso, non limitandosi, quindi, ad un puro approfondimento di carattere storico, ma tramutandosi in uno strumento per la sensibilizzazione di tutti i cittadini e per un dialogo tra i popoli. Inoltre questa è stata un’occasione per rendere concrete la differenza tra le sensazioni dei giovani e di chi non ha mai vissuto una guerra, con la realtà, nuda e cruda, di chi porta ancora le cicatrici visibili di ciò che è stato. Questo progetto è stato pensato soprattutto per guardare con occhio più consapevo-
Pubblica istruzione
Scuole, in arrivo tante novita’
S
Il film, di circa 22 minuti raccoglie testimonianze di anziani di Salzano e dei comuni limitrofi asce come proposta e iniziativa del Gruppo X e del Punto Giovani di Salzano, l’idea di realizzare un video per celebrare il centenario della Grande Guerra. Il progetto dal titolo “Risiko: obbiettivo abbattere le armate del pregiudizio” ha dato vita al cortometraggio “Centenario della Prima Guerra Mondiale”, presentato per la prima volta mercoledì 1 luglio presso il Punto Giovani in occasione del Summer Park. Il film, di circa 22 minuti, è stato realizzato nel periodo di giugno, e si presenta come un documentario che mette a confronto l’idea contemporanea che i giovani hanno della guerra con quella di chi l’ha davvero vissuta. La realizzazione del video ha portato a raccogliere le testimonianze di anziani non solo del comune di Salzano, ma anche dei comuni vicini, gli “attori” di questo cortometraggio sono giovani e anziani. Due generazioni agli antipodi, ai quali è stato chiesto cosa fosse la guerra, domanda all’apparenza facile ma non così scontata. “Abbiamo trovato più difficoltà a trovare risposte con i ragazzi che non con gli anziani – ammette Vanni
Formazione
le alla difficile situazione odierna, purtroppo ricca di pregiudizi, di disinformazione, che sta portando a distruggere e non costruire un mondo migliore. Partendo dalle testimonianze di chi c’è vicino si è voluto dare un forte peso alle difficoltà e alla realtà di un momento storico che non si vuole più ripetere. La serata nella quale si è svolta la prima proiezione del film, ha visto una partecipazione molto consistente di quasi quattrocento persone, le quali, prima di prendere visione del filmato hanno ascoltato l’intervento di Gianluca Salviato, noto tecnico rapito in Siria e residente a Trebaseleghe. Il suo intervento è risultato interessante e apprezzato da tutto il pubblico, la sua visione, prima da cittadino straniero in un paese in guerra, poi di prigioniero, è stata una testimonianza chiave per l’intera serata.
i respira aria fresca nelle scuole del comune di Salzano poiché numerosi saranno, in questo inizio anno scolastico, i cambiamenti strutturali e organizzativi che investiranno i vari plessi. Primo tra tutti prenderà avvio un nuovo corso di tempo pieno alla scuola primaria di Robegano, una soluzione, questa, che è stata data in risposta alle richieste delle famiglie. Gli spazi a disposizione, che contano numerosi laboratori e una capiente sala mensa, si definiscono già da ora come una garanzia per un buon inizio dell’esperienza di scuola a 40 ore settimanali. A Salzano, invece, cambierà l’organizzazione oraria della scuola secondaria: le 30 ore di lezione settimanali verranno effettuate su cinque giorni, con esclusione del sabato, decisione questa, che è stata accolta con grande successo dai genitori, alunni e insegnanti. Anche alla scuola primaria “S. G. Bosco” di Salzano ci saranno alcuni cambiamenti che riguarderanno la riorganizzazione degli spazi: si tratta dello spostamento al piano terra dei locali adibiti a mensa scolastica e la conseguente ricollocazione delle classi al primo piano. Con questa nuova disposizione si andrà ad ottimizzare la funzionalità stessa delle sale, migliorando l’accessibilità al servizio di refezione scolastica e ricollocando la biblioteca e l’aula video/ laboratoriale. “L’amministrazione comunale – spiega Maria Grazia Vecchiato, consigliera delegata all’Istruzione – risponde concretamente alle esigenze delle famiglie e dell’intera comunità educante, attraverso sia interventi strutturali, sia servizi correlati e sostenendo percorsi educativi condivisi”. A.M.
16 Salzano La storia Il successo dell’iniziativa di Barbara Bertan
“Vergini in cucina” il canale youtube per le massaie venete
Barbara Bertan e sotto uno dei suoi piatti
di Anna Michieletto
“V
ergini in cucina”. E’ questo il titolo che Barbara Bertan, mamma salzanese di 37 anni, ha deciso di dare al suo nuovo canale di cucina da poco aperto su Youtube, iniziato come gioco, questa nuova avventura nel mondo del web le sta portando molte soddisfazioni. Barbara non è una chef di un grande ristorante, ma coltiva questa passione per la cucina fin da quando era piccola, regalando deliziosi piatti a tutti i suoi ospiti. Qualche mese fa, però, le è stata data la notizia che, l’azienda in cui lavorava come impiegata commerciale e in cui gestiva il sito aziendale, verrà chiusa definitivamente e lei, da settembre sarà lasciata a casa. Dopo anni in cui passava un terzo della sua giornata a lavoro Barbara passa un periodo difficile, in cui il morale è a terra ma, trovandosi mamma a tempio pieno e con i suoi due figli a casa per le vacanze, ha dovuto inventarsi qualcosa per impegnare il suo tempo e quello dei bambini. Ed ecco che, ritornare ai fornelli, è stata la soluzione al duplice problema: “Cucinare è un modo anche per stare di più con i miei figli – ammette Barbara. Poi stare ai fornelli mi rende felice e mi fa stare bene”. Scaturisce quindi, con un senso di rinascita, questa nuova avventura di questa giovane donna che, mettendoci davvero la faccia, offre ricette facili e veloci a tutti i suoi fans e followers. L’idea di creare “Vergini in cucina” nasce non per essere un canale leader nel mondo dei tutorial della cucina, ma per aiutare, con semplicità, chi si ritrova con il frigo mezzo pieno e nessuna idea in testa. Barbara con molta ironia, propone, in un misto tra italiano e dialetto, ricette facili e veloci, personalizzate e ricercate. Infatti, le sue proposte sono parzialmente riprese da vari siti: il lavoro che Barbara svolge non si limita alla semplice esecuzione di una serie di procedimenti, anzi, risulta essere un lavoro di ricerca tra più siti per trovare il giusto connubio tra semplicità e bontà, e per assimilare in un’unica volta tutti i consigli che possono essere utili alle massaie di oggi. L’idea del video le è venuta anche perché, girovagando tra i vari siti culinari del web, tra i più famosi ha visto che spesso esistono solamente sequenze di foto che mostrano il procedimento, magari tralasciando anche qualche particolare che, ad una mano esperta può sembrare inutile, mentre, nella realtà dei fatti, diventa essenziale alle massaie che poco si dilettano in cucina e che hanno poco tempo. I video, prima ancora che sul nuovo canale youtube “Vergini in cucina” (https://www.youtube.com/channel/ UCT9TOTEJlBk14SQahtvWdhw), sono stati postati nel diario personale di Barbara e sulla pagina Facebook “Quei de Salsan”.
“Sono tornata ai fornelli dopo che ho perso il lavoro a causa della crisi lo scorso settembre”
In entrambi i casi le visualizzazioni, ma soprattutto i commenti positivi, le foto fatte da altri utenti delle ricette di Barbara, le hanno dato un ulteriore stimolo per continuare, ancora con più entusiasmo questa nuova avventura che speriamo la possa, oltre che portarle quella felicità che riesce lei per prima a emanare, anche molta fortuna. Asilo nido
Continuano a settembre le iscrizioni
L
’asilo nido è un luogo pensato e progettato esclusivamente per bambini della prima fascia di età che va da i sei mesi ai tre anni, un periodo molto delicato e a cui viene riservato una particolare attenzione. Per i genitori di bambini che volessero ancora iscrivere i propri figli all’anno scolastico 2015-2016, l’asilo nido comunale di Salzano“I Pollicini”, gestito dalla cooperativa sociale onlus “SocioCulturale”, mette a disposizioni altri posti. I luoghi della struttura sono strutturati per poter svolgere attività specifiche e differenziate in relazione alle competenze dei piccoli e tengono conto delle abilità via via acquisite durante il percorso di crescita. L’offerta formativa è garantita dalla presenza di figure professionali, quali educatrici e accudienti, nonché dalla figura del coordinatore psico-pedagogico che oltre a monitorare l’adeguato sviluppo dei bambini, progetta e adegua l’attività sulla base delle specifiche caratteristiche del gruppo che annualmente si va a costituire. Le famiglie interessate possono ritirare il modulo per la domanda e tutte le informazioni necessarie rivolgendosi all’ufficio famiglia del Comune, telefonando al numero 041/5709712, oppure consultando il sito: www.comune.salzano.ve.it. A.M.
Personaggio 21 17 Solidarietà La storia di un impegno dedicato al bisogno degli altri
Bruno Dapretto, una vita per la croce gialla di Spinea “Ho partecipato ai soccorsi dell’Aquila per il terremoto del 2009; a Padova per gli allagamenti del Bacchiglione nel 2010, e a Cazzago per il recente tornado” di Roberta Pasqualetto
B
runo Dapretto è nato a Pisino d’Istria, il primo luglio del 1948, ed è residente a Borgoricco, ma la sua passione per il volontariato lo porta a Spinea quasi quotidianamente. Bruno ha lavorato come magazziniere in una azienda del territorio e, quando è andato in pensione, ha cominciato a impegnarsi con il volontariato; inizialmente con la protezione civile e in seguito con la croce gialla. Quando nel 2005 partecipò ai corsi della croce gialla, aveva già iniziato la sua attività di volontario con la protezione civile. “Ho deciso di entrare nel gruppo della croce gialla perché mi piacevano gli intenti. Dal punto di vista umano sono molto attivi e l’impegno è quasi quotidiano. Personalmente sono un soccorritore e tutor, ma sono anche autista, revisore dei conti e responsabile delle attrezzature”. Lei segue anche i corsi per il reclutamento dei nuovi volontari? “Sì. Durante i nostri corsi gratuiti capiamo quali sono i cittadini predisposti per i nostri interventi e li selezioniamo perché seguano il percorso con noi e diventino operativi. Si inizia con il primo soccorso e la specializzazione per diventare volontario soccorritore, le linee guida
sono dettate dal decreto del 2007”. . Quali sono le mansioni di cui vi occupate? “Abbiamo diversi compiti e partecipiamo a eventi con i nostri mezzi, ma abbiamo anche mansioni legate ad attività sportive, come ad esempio l’assistenza alle partite della Reyer, dove le nostre squadre rimangono presenti all’interno del Taliercio durante tutta la partita. Con la normativa Suem 118 possiamo fare assistenza sanitaria quando c’è un evento culturale che prevede tanta gente o eventi sportivi. Il nostro personale sa utilizzare il defibrillatore BLSD, che diventerà un obbligo nell’ambito sportivo dal 2016 con la legge Balbuzzi”. Quali sono gli interventi che ricorda meglio? “A dire il vero ce ne sono tanti. Tra queste sicuramente l’Aquila con i terremotati nel 2009; a Padova con gli allagamenti del Bacchiglione nel 2010, e a Cazzago con il recente tornado. Sono molto importanti tutti gli interventi su strada perché arrivare rapidamente sul posto, può fare la differenza per chi è in pericolo”. Che cosa è importante fare quando s’interviene? “La prima cosa da fare, è guardare se la persona da
Bruno Dapretto soccorrere respira ed è cosciente. I medici che collaborano con noi pongono una domanda per far capire meglio le priorità: in un incidente con più feriti si soccorre per prima chi grida o chi sta zitto e non si muove? Bisogna capire chi ha bisogno di essere soccorso per primo. In questo caso sono le persone che non parlano e non si muovono. La valutazione deve essere veloce, la cosa è più lunga da spiegare che da fare. Queste nozioni le insegniamo ai corsi, si arriva qui anche senza nessuna conoscenza e poi si capisce se il percorso è quello giusto”. E’ soddisfatto del suo lavoro? “Aiutare la gente è molto importante. Penso sia una delle soddisfazioni più grandi che ho mai avuto. Sono soddisfatto giornalmente del mio lavoro nel centro, e i ragazzi più giovani mi chiamano simpaticamente l’orso buono”. Secondo il suo punto di vista cosa dovrebbero fare le istituzioni nei casi di emergenza e di catastrofi come il terremoto all’Aquila e il tornado
in Riviera? “Le Istituzioni dovrebbero intervenire, alleggerendo il carico burocratico all’associazione e smussando alcune procedure invece di applicare le regole alla virgola”. Come vede i giovani per il volontariato? “I giovani hanno voglia di partecipare al volontariato. Nella nostra associazione ce ne sono diversi e seguono in maniera abituale gli impegni presi. Alcuni si sono avvicinati al volontariato perché attratti dalla divisa e dall’ambulanza, ma poi magari erano meno attratti dal servizio attivo che si tiene anche il sabato e la domenica”. Il volontariato si è dimostrato molto importante nella Riviera dopo il tornado. “I volontari hanno dato un bellissimo esempio a tutti. Alcuni sono stati mandati via perché sono arrivati con ciabatte infradito e senza nemmeno un paio di guanti, senza un abbigliamento idoneo e nessuna protezione rischiavano di farsi male”.
18 1 Cultura provinciale Pittura Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Facebook
Sandro Varagnolo, protagonista a Milano Presente con una sua nuova opera fra i venti selezionati tra gli oltre 10mila partecipanti di Eugenio Ferrarese
cm non trattata e dipinta con tecnica ad olio dal titolo “Demetra”. L’opera (in foto), un emivolto femminile che rappresenta una divinità greca, la Dea madre nutrice della gioventù e dell’agricoltura, è frutto di un’elaborazione della tecnica ad olio con resa realistica, ma allo stesso tempo sfrutta o meglio evidenzia le anomalie del legno e delle sue vicissitudini terrene. Nei mesi scorsi il pittore chioggiotto è stato protagonista di altre importanti iniziative espo-
cortometraggi laboratorio cinematografico con Andrea Segre
“cucinema”, nove giovani videomaKer di cHioggia protagoniSti alla moStra del cinema di venezia
I
cortometraggi di “Cucinema” sono andati alla Mostra del Cinema di Venezia. I ragazzi protagonisti del laboratorio cinematografico, organizzato dal regista Andrea Segre con la partecipazione speciale di Don Pasta, hanno visto alcuni estratti dei loro video proiettati sugli schermi del Lido. Nel corso del laboratorio i nove giovani videomaker chioggiotti Andrea Storchi, Damiano Ballarin, Elena Spanio, Enrico Arrighi, Enrico Meneghelli, Giulia Vianelli, Laura Sambo, Luigi Pinton e Sara Pigozzo, hanno puntato i riflettori non solo sui luoghi caratteristici, ma anche sugli ambienti più intimi e nascosti di Chioggia e della sua laguna. La riprese delle ricette della cucina tipica sono diventate occasione di incontro con le voci e i canti quotidiani di una città che si racconta attraverso la pellicola. In tavola un ricco menù dalle “sepioline in umido”, ai “caparossoli in cassopipa”, dalla “succa fritta” ai “peoci fritti alla grappa” per finire con “polenta e cioccolato” e con i “sugoli”. “E’ un’opportunità imperdibile ed unica per i nostri ragazzi che dopo aver saggiato sul campo la professionalità di un grande regista come Andrea Segre, hanno potuto partecipare in prima persona alla 72ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – spiega l’assessore alla Cultura di Chioggia, Alessandra Lionello – Un traguardo importante non solo per loro, ma per la città tutta che si trova coinvolta direttamente in questo circuito internazionale”. E’ stata inoltre selezionata, dai direttori artistici Andrea Segre e Giorgio Gosetti, in base alle candidature creative presentate, la giuria popolare accreditata alle Giornate degli Autori. Per Chioggia sono stati scelti Graziella Todaro, Alessandro Tiozzo e Giorgia Boscolo Meneguolo e per Pellestrina Giovanni Scarpa e Paola Stefani. I cinque giurati contribuiranno a decretare il titolo più amato di quest’anno. Sara Boscolo Marchi
sitive. Dal 12 al 19 maggio Varagnolo era tra i partecipanti alla quarta edizione de “I colori dell’arte”, una rassegna di arti visive con selezione ed esposizione finale a Salerno presso le Antiche Scuderie del seicentesco Palazzo Genovese. La segreteria organizzativa presieduta da Bruno Di Cerbo, presidente dell’associazione Il Castello e ideatore della manifestazione, ha comunicato a Varagnolo l’assegnazione di un Premio Pittura, con targa dedicata, su segnalazione della giuria tecnica, conferito per la corrente “Iperrealismo”, con motivazione “per l’energia della sua arte”. Le opere scelte dall’organizzazione di Salerno erano due olii su tavola, uno dal titolo “vanitas entomologica” recentemente esposto nella personale primaverile di Padova, l’altro “I Superbi” su assi di legno, lavoro che è stato esposto anche a Chioggia durante l’evento ChioggiArte lo scorso anno, che riprende un elemento architettonico della città lagunare. Varagnolo è assai soddisfatto di questi recenti riconoscimenti che lo incoraggiano sulla strada intrapresa per ciò che riguarda un tipo di pittura legata a temi profondi e sicuramente non astratti, slegati da un’appartenenza territoriale, ma fortemente agganciati all’animo umano e al suo ambiente.
Scultura
la moStra del cavarzerano giorgio longHin ad aSSiSi
P
restigiosa trasferta per lo scultore di Cavarzere, l’architetto Giorgio Longhin. E’ stata inaugurata lo scorso 13 settembre ad Assisi, presso il Santuario di san Damiano, la mostra “Incanto. Francesco e Chiara nelle sculture di Giorgio Longhin”. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del Vescovo di Assisi, Monsignor Domenico Sorrentino, in concomitanza con l’avvio della 52esima edizione della Festa del cantico e dell nuova enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”. La mostra è aperta al pubblico fino al prossimo 11 ottobre e si può visitare dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. Info www.giorgiolonghin.com
La locandina della mostra
Chioggia
edoardo marcon è tornato a... caSa con una nuova moStra di pittura e Scultura
L
a chiesetta di San Martino a Chioggia all’inizio del periodo estivo ha ospitato la mostra di pittura e scultura di Edoardo Marcon. L’artista chioggiotto pur avendo un lungo curriculum, segnato dalla sua attività anche internazionale nell’ambito delle decorazioni con importanti commissioni in storici palazzi e ville collaborando con il figlio Davide, da tempo non era presente con una personale nella sua città. Le opere di Marcon spaziano attraverso le varie forme espressive dell’arte, ma con una predilezione per il Tromp l’Oeil acquisita grazie anche al costante studio di questo particolare genere di pittura a cui si accompagna l’improvvisazione e la fantasia: si passa così da soggetti che hanno affinità con le storie mitologiche, le antiche favole, il dinamismo della natura e dei suoi animali colti nel movimento – cavalli, uccelli… - armonizzati in un contesto che si potrebbe definire “teatrale”. Di grande qualità anche l’alto livello tecnico evidenziato nell’abilità di realizzare affreschi, sculture, pitture e decorazioni sempre alla ricerca di nuovi spunti originali. Eugenio Ferrarese
Il progetto Giorgio Gosetti e Andrea Segre per le Le giornate degli autori
Laguna sud, il cinema fuori dal Palazzo I l cinema più che mai protagonista dell’estate chioggiotta quest’anno. Dopo il grande ritorno delle proiezioni di film all’aperto presso la scuola G. Pascoli, l’assessore alla Cultura di Chioggia Alessandra Lionello, il 20 agosto ha inaugurato la rassegna cinematografica “Laguna Sud, Il cinema fuori dal Palazzo”, un progetto speciale di Giorgio Gosetti e Andrea Segre per Le Giornate degli Autori. Promossa dalle Associazioni degli Autori alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, l’iniziativa ha interessato Chioggia, dal 20 al 24 agosto, e Pellestrina, dall’11 al 13 settembre. La Laguna ha abbracciato idealmente le Giornate degli Autori con un prologo e un epilogo pensati per raccontare il passato e il futuro della sezione indipendente. Terra e acqua, acqua e terra dove si sono specchiate le immagini del miglior cinema indipendente, dove il cinema ha offerto spunti per pensare e discutere, ma anche per ritrovarsi insieme sotto le stelle. “Ci ha spinto in questa strampalata impresa – dicono i curatori del progetto - l’amore per la Laguna e la sua gente, il desiderio di restituire uno spicchio di sapore festivaliero a chi vive a due passi dal Lido e magari non ha mai
messo piede alla Mostra, la riconoscenza per un mondo rimasto fedele alla sua tradizione e che di Venezia e della sua bellezza unica è in fondo la culla, la radice più autentica”. Piazza Duomo a Chioggia dal 20 al 24 agosto è diventata il teatro en plein air della proiezione di pellicole che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine stessa delle Giornate degli Autori. Dal canadese “C.R.A.Z.Y.” di Jean-Marc Vallée (due Oscar per Dallas Buyers Club) all’italiano “Indebito” di Andrea Segre (nato proprio con le Giornate), passando per “La donna che canta” di Denis Villeneuve e “La mia classe” di Daniele Gaglianone. Durante la serata finale della programmazione clodiense Donpasta (“Artusi Remix”) ha presentato al folto pubblico dell’Auditorium San Niccolò la proiezione degli elaborati prodotti dai giovani video maker chioggiotti che avevano partecipato al laboratorio “Cucinema” diretto da Andrea Segre dal 21 al 24 agosto. A Pellestrina, invece, l’antica Remiera di via Zennari ha ospitato tre serate-evento con film e personaggi delle Giornate degli Autori, tra cui l’anteprima italiana de “I sogni del lago salato” di Andrea Segre. “Con questo evento Chioggia si inserisce
Città di CHIOGGIA
in collaborazione con
I
l pittore chioggiotto Sandro Varagnolo ha esposto una sua opera alla mostra dei vincitori della Biennale d’Arte Internazionale Contemporanea di Facebook, sezione iperrealisti, che si è tenuta presso la galleria Art Studio 38, a Milano fino al 14 Settembre. La Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Facebook è stata ideata e organizzata dal critico e storico dell’arte Giorgio Grasso, già curatore della 54° Biennale d’Arte di Venezia, ed ha registrato una straordinaria partecipazione con oltre 10.000 artisti di tutte le nazionalità. Con votazione mista, pubblico di Facebook, rivista specializzata d’arte “Art” e Giuria Tecnica, sono state realizzate delle classifiche di vincitori divisi per categoria. I vincitori di ogni categoria hanno così ottenuto la possibilità di esporre in mostre collettive in varie gallerie nel territorio nazionale. Risultato decimo della categoria di iperrealismo, Sandro Varagnolo è stato invitato assieme ai primi 20, a partecipare alla collettiva esposta alla Galleria Art Studio 38 a Milano, proprio nel periodo in cui la metropoli lombarda è assai affollata dai numerosissimi visitatori dell’Expo internazionale. In questa occasione Varagnolo ha presentato anche un nuovo lavoro: una tavola di recupero di 87X48
in breve
FONDAZIONE CLODIENSE O.N.L.U.S.
LAGUNASUD il cinema fuori dal Palazzo 20 - 24 agosto 2015 Chioggia Piazza Duomo ore 21.00 ingresso libero Laguna Sud. Terra e acqua, acqua e terra dove si specchiano le immagini del miglior cinema indipendente, dove prendono forma le utopie, dove il cinema serve a far pensare e discutere, ma anche a ritrovarsi insieme, a brindare dividendo il cibo e il piacere della scoperta.
Giovedì 20
Venerdì 21
Sabato 22
Domenica 23
C.R.A.Z.Y.
LA DONNA CHE CANTA (INCENDIES)
LA MIA CLASSE
INDEBITO
Serata finale
di Daniele Gaglianone Italia, 2013, 92’
di
con la partecipazione di
Italia, 2013, 87’
di Denis Villeneuve Canada/Francia, 2010, 139’
Valerio Mastandrea, un po’ attore e un po’personaggio, è il maestro che dà lezioni a una classe di stranieri in Italia. Un regista li convince a mettere in scena se stessi... Un esperimento avvincente tra realtà e finzione, divertente e commovente. La rivelazione delle Giornate degli Autori.
Vinicio Capossela interpreta il “rebetiko”, una delle musiche che hanno costruito l’identità moderna della Grecia, portando con sé il dolore dell’esilio e la ribellione alle violenze della storia. È una musica contro il potere, non autorizzata, indebita. Lo specchio della Grecia di oggi.
di Jean-Marc Vallée Canada, 2005, 127’ Dal regista premio Oscar per Dallas Buyers Club, la storia di una generazione: un cammino sorprendente a tempo di musica che porta un ragazzo a comprendere la sua vera natura e lo spinge a tentare di farsi accettare dalla sua famiglia. Il primo, grande successo delle Giornate degli Autori.
Dal regista rivelazione di Prisoners e Sicario, un vortice tra sentimenti e thriller, continenti e generazioni. Due fratelli, dal Canada al Medio oriente, vanno alla ricerca delle loro radici e si scontrano con la durezza di una terra dove la guerra e la rivolta sono la realtà quotidiana. Candidato all’Oscar per il miglior film straniero.
Andrea Segre
Lunedì 24
Donpasta (Artusi Remix).
21.24 agosto
Laboratorio Cucinema diretto da Andrea iscrizioni
Segre
biblioteca@chioggia.org
La locandina dell’iniziativa
www.eventi.chioggia.org - www.venice-days.com
all’interno di un circuito internazionale che ne aumenta indubbiamente il prestigio culturale – commenta l’assessore alla Cultura, Alessandra Lionello - Grazie all’intuito del regista Andrea Segre, che si dimostra una presenza importante per la città, il progetto Laguna Sud offre una risposta concreta e di alto livello alla mancanza strutturale di cinema a Chioggia. Mi auguro che la collaborazione avviata quest’anno in via sperimentale con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia possa crescere e consolidarsi, diventando un appuntamento fisso per la nostra città S.B.M.
Sport 19 2 Negli Stati Uniti Grande risultato della 17 enne di Oriago su K1 e Sprint
Canoa, Giulia Formenton campionessa del mondo di Alessandro Abbadir
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iulia Formenton, 17 anni atleta del Canoa Club Oriago, si è laureata nelle scorse settimane campionessa del mondo under 23 nella specialità del K1 classica a squadre a Bryson City sul Nantahala River nel North Carolina (Usa). Le altre due compagne di squadra di Giulia che, con lei, hanno vinto l’oro, sono state Mathilde Rosa di Palazzolo sull’Oglio e Costanza Bonaccorsi di Firenze. Dietro le italiane sono arrivate le tedesche e le svizzere. La gara è stata condotta in modo tatticamente perfetto. Dopo il successo nella gara classica, la stessa Giulia Formenton, del Canoa Club Oriago, assieme alle compagne, ha bissato il successo mondiale anche nella specialità sprint con un tratto di 300 metri corsi a cronometro con il tempo di 1’ 18” 55. Anche nella corta distanza le italiane si sono dimostrate le più forti, davanti alle francesi e alle tedesche. A capo della spedizione azzurra, in veste di tecnico responsabile del settore junior e di team leader dell’Italia, c’era Alessandro Berton, allenatore del Canoa Club Oriago. Berton è entusiasta dei risultati. “Non erano gare facili, sulla carta sapevamo - dice Berton,- di potercela giocare, tuttavia le avversarie, tedesche e francesi in particolare, erano davvero molto temibili. Le nostre
neWS atlete hanno interpretato al meglio le gare, non perdendo mai la concentrazione e sono riuscite a spuntarla per poco più di un secondo sulle avversarie, quanto è bastato per diventare campionesse del mondo. Giulia è la più giovane della squadra, ma ha dimostrato grande maturità nel gestire gare così impegnative. Non era facile riconfermarsi dopo la vittoria nella gara classica, tuttavia è riuscita a mantenere i nervi saldi e a non sbagliare quanto era stato stabilito nella tattica di gara. La vittoria sulla squadra francese è stata di soli 10 centesimi. A dimostrazione dell’alto livello delle avversarie”. Non è la prima volta che il Canoa Club di Oriago regala medaglie europee e mondiali. Soddisfatto pure il presidente del Canoa Club, Paolo Zanardo. “La nostra società - spiega - è un orgoglio per tutto lo sport veneziano. Sforna ogni anno giovani campioni mondiali italiani ed europei”. Intanto una gran festa per Giulia e le ragazze del Canoa Club di Oriago si terrà a sulle acque del Naviglio del Brenta e il 20 settembre si terrà l’11ª edizione del trofeo regionale Cavalier Lucarda. Sul ponte del Naviglio a Oriago è comparso uno striscione celebrativo della sua vittoria negli Stati Uniti.
CIClISMO. Gran premio Città di Cartura per esordienti
al via il “trofeo d’autunno”
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’ cominciato a fine agosto il “Trofeo d’Autunno”, il più “vecchio” circuito di mountain bike a livello italiano, la cui nascita risale al lontano 1988. La manifestazione, organizzata da Luciano Martellozzo e Giuseppe Clementi, prevede lo svolgimento di nove tappe che toccheranno le province di Venezia, Treviso, Vicenza e Rovigo. Un circuito organizzato sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana e mirato non solo agli amatori, ma soprattutto alle categorie giovanili, arrivando fino agli Allievi ed Esordienti. In particolare le categorie coinvolte saranno: esordienti maschili 1’ anno e 2’ anno, esordienti femminili, allievi maschili 1’ anno e 2’ anno, allieve femminili, junior maschile, junior femminile, elite, under 23, donne unica, masterelite, master 1, master 2, master 3, master 4, master 5, master 6. “Ecco le conferme del 2015 – dice Luciano Martellozzo – la sdoppiatura delle categorie giovanile divise in primo e secondo anno, in tutte le prove. Sinceramente le gare del Trofeo d’Autunno sono indicate per queste categorie, e si dimostra come l’impegno societario sia legato alla promozione”. Ritorna pure il Gran finale con la kermesse tra i master e con le premiazioni finali in villa Farsetti a Santa Maria di Sala. Altra novità è la tappa di Cismon del Grappa, oltre alla conferma della tappa storica di Sant’Anna di Chioggia. Anche quest’anno previsti tre premi speciali: il “2° Trofeo Luca Zambenedetti” che sarà consegnato al miglior master con più vittorie di categoria, il “12° trofeo
Mauro Santello” che andrà alla società con il maggior numero di atleti schierati in tutto il circuito e il “9° trofeo Fabio Basso” alla rivelazione dell’anno tra gli junior. Questo è il calendario completo del Trofeo d’Autunno 2015: 30 agosto Motta di Livenza (Treviso) “6’ Xc della Motha”, 6 settembre Selva di Trissino (Vicenza) “9’ Gnocco Bike Trofeo Moving”, 20 settembre Torre di Mosto (Venezia) “9’ Trofeo Sotto la Torre” (campionato provinciale di Venezia) e (finale Veneto Cup), 27 settembre Cismon del Grappa (Vicenza) “XC della Val Brenta”, 4 ottobre San Stino di Livenza (Venezia) “15 Trofeo tra Livenza e Malgher” (campionato provinciale di Venezia), 11 ottobre Adria (Rovigo) “13’ Granfondo Su e zo per i fossi”, 18 ottobre Sant’Anna di Chioggia (Venezia) (campionato provinciale di Venezia), 25 ottobre Rottanova di Cavarzere (Venezia) “21 Gran Premio tra Adige e Gorzone”, 8 novembre Santa Maria di Sala (Venezia) – Kermesse finale Trofeo d’Autunno e premiazioni. Per informazioni: www.venetomtb.it. G.P.
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Podismo
maratonina di meStre, un SucceSSo
omenica 13 settembre si è tenuta la sesta edizione della Maratonina di Mestre - Correre insieme. L’evento è stato organizzato dalla municipalità di Mestre in collaborazione con l’associazione culturale Rosso Veneziano, l’Uisp di Venezia e il Circolo ricreativo Cragenerali asd. La gara si è disputata su strada e ha proposto tre diverse distanze: corsa podistica non competitiva e aperta a tutti, anche Nordic Walking, con due percorsi di 6,5 km e 13,5 km e una corsa competitiva di 21 km. La partenza è stata, in Piazza Ferretto a Mestre. Il percorso della gara si è snodato lungo i punti più importanti del territorio mestrino, all’interno del comune di Venezia. Gli organizzatori si sono posti l’obiettivo di far vivere un giorno di festa e di sport nei luoghi più caratteristici, e anche meno conosciuti, della città, valorizzando i parchi e il centro storico. Il percorso è stato prevalentemente pianeggiante e interamente asfaltato. La manifestazione si è svolta indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Anche quest’anno la maratona ha sposato la beneficenza e ha collaborato con le finalità di Avapo ed Emergency a cui, come lo scorso anno, devolverà l’eccedenza delle entrate. I costi dell’iscrizione sono diversi in base al percorso: percorsi non competitivi 13,5 o 6,5 Km - Quota individuale era 5 euro e per la 21 km da 10 a 15 euro in base alla data d’iscrizione. Per informazioni si può seguire la pagina facebook “Maratonina di Mestre” e il nuovo sito www.maratoninamestre.com R.P.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Scuola Il 16 settembre è suonata la campanella per 540mila studenti veneti
Tra luci e ombre parte l’anno della “Buona scuola” anche in Veneto Il governatore Luca Zaia impugna davanti alla Corte costituzionale il ddl di Renzi sulla scuola: “viola i principi di federalismo e autonomia”
A
ltro inizio d’anno concitato per le scuole italiane, nonostante la “Buona scuola” e il relativo piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/2015 che ha tenuto banco durante tutta l’estate con le sue varie fasi, 0, A, B già espletate e l’ultima, la Fase C, che dovrebbe concludersi a novembre. A complemento del dibattito la dolorosa questione degli abilitati - diplomati magistrali ante 2002 - non inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento (quelle da dove si assume) e dei loro sofferti ricorsi per vedersi riconosciuto il diritto ad essere inseriti in quelle graduatorie, il destino degli abilitati Tfa, degli insegnanti delle graduatorie d’istituto e di quelli della scuola dell’infanzia, non inseriti in questa tornata di assunzioni. O forse, più correttamente, di stabilizzazioni. Dovrà entrare a regime la riforma della scuola anche per rispondere a quello che è l’obiettivo finale del piano di assunzioni, quello di ridurre, se non proprio eliminare, il ricorso ai supplenti. Per quest’anno i dirigenti scolastici hanno comunque dovuto contare anche sul loro contributo, sollecitando il extremis il ministro Stefania Giannini, ad introdurre delle misure correttive urgenti, per risolvere le emergenze contingenti. In Veneto, dove lo scorso 16 settembre la campanella ha suonato per 540mila studenti (iscrizioni in calo di 1.607 unità rispetto all’anno scorso), la “Buona scuola” è diventata terreno di scontro politico, con il governatore regionale Luca Zaia (Lega Nord) che,
la voce del Sindacato Salvatore Mazza, segretario regionale della Flc - Cgil
a pochi giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, ha presentato ricorso alla Consulta contro la riforma del Governo Renzi, un passo poi compiuto anche dalla Regione Lombardia e da quella della Puglia. “La cosiddetta riforma sulla “Buona scuola” - sostiene il presidente Zaia - marginalizza, anzi cancella il ruolo della Regione, vanificandone quei compiti programmatori e di gestione che la Costituzione le ha affidato”. In particolare tre i punti contestati della riforma che riguardano in primo luogo il compito di definire l’offerta formativa dei percorsi di istruzione e di formazione di cui la Costituzione affida la competenza esclusiva alle Regione e che la riforma riconosce al ministero, così come per il dimensionamento della rete scolastica, cioè la definizione dell’ampiezza degli ambiti territoriali in funzione della popolazione scolastica e del numero di istituti. Infine Zaia contesta “la fitta rete di interferenze con la competenza esclusiva regionale in materia di istruzione e formazione professionale che attribuisce allo Stato non solo norme di principio ma anche disposizioni di dettaglio in materia di istruzione”. Una guerra alla riforma che già a luglio l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, aveva incoraggiato. “Ci sono tutte le condizioni - aveva affermato - per un’azione legale, in quanto la legge viola i principi di federalismo e di autonomia che la Costituzione concede alle Regioni”. L’esponente An della Giunta Zaia, in
particolare, ha messo l’accento polemico e contestatorio sul contingente docenti assegnato al Veneto dal Ministero, sottostimato di almeno 377 insegnanti, secondo le stime dell’Ufficio scolastico regionale. Considerati insufficienti anche i 150 posti in più assegnati al Veneto che “rappresentano - ha commentato - appena il 3 per cento dei 4255 posti aggiuntivi previsti dal piano nazionale”. Un passaggio per il quale il Movimento 5 Stelle regionale si è battuto in prima linea. “Non è questa la scuola che abbiamo in mente per le insegnati e gli insegnanti veneti ed italiani. - afferma la consigliera regionale Erika Baldin - È per questo che abbiamo sposato in pieno la battaglia della maggioranza e abbiamo portato a termine questa missione storica. Questa azione nasce dal Veneto, il 1° settembre abbiamo fatto approvare la mozione per adire alla Corte Costituzionale contro questa riforma. Una mozione approvata tra gli elogi per la qualità del lavoro, che è stata anche sottoscritta da tutta la maggioranza, a dimostrazione che siamo nelle istituzioni per proporre e tracciare nuove strade. Questa mozione è stata considerata talmente “buona” a livello regionale, che addirittura la Puglia, dove governa il PD, ha deciso di approvarla. Anche la Lombardia ha seguito l’onda partita da Venezia”.
“nuovi organici? gli effetti Si vedranno Solo nel 2016”
“L
e nuove immissioni in organico di insegnanti neo assunti nelle scuole venete produrrà effetti concreti solo nel 2016. Su 36.000 nuove assunzioni a livello nazionale, 25 mila sono posti che vanno a coprire i turn over dei pensionamenti. Poi ci sono le 10mila cattedre assegnate su posti disponibili della Fase A e quelli della fase B - oltre 8mila - di agosto-settembre. Entro novembre infine dovrebbe concludersi la Fase C. Ma pr una buna parte delle assunzioni gli alunni vedranno i nuovi insegnanti appena contrattualizzati all’inizio del prossimo anno scolastico”. A spiegarlo è Salvatore Mazza segretario della Flc – Cgil scuola del Veneto. “Si tratta - dice Mazza - di una situazione a luci ed ombre. In Veneto ad esempio, sono previste 4500 nuove assunzioni. Di queste ne sono già state fatte 3200. Dovranno esserne fatte altre 1300 immissioni durante le prossime settimane. Se facciamo però una analisi a livello nazionale e locale, vediamo che per il Veneto le vere nuove immissioni, cioè quelle in surplus ai posti che erano coperti con supplenze e turn over, sono 1000. Di questi posti, il 70% è distribuito nelle provincie di Verona Vicenza, Padova e Venezia e solo il restante 30% fra Treviso Belluno e Rovigo”. Salvatore Mazza poi spiega che sì, è vero che circa il 70% degli insegnanti neoassunti proverrà dalle regioni meridionali dell’Italia, ma è anche vero che in alcune categorie di insegnanti, ad esempio quelli di musica, la migrazione sarà quasi completamente all’inverso cioè da nord verso sud. “E anche in questi casi chi si sposterà verso il sud proveniente ad esempio dal Veneto, ha accettato - dice Mazza - considerando magari, che ci si trova di fronte spesso a persone di 30 anni che conquistano un lavoro a tempo indeterminato statale”. Poi gli attacchi alla riforma della “Buona scuola”. “La riforma - dice il segretario della Flc Cgil - ha aspetti negativi che prevalgono nettamente su quelli positivi. Contestiamo l’accentramento di potere sulla figura del preside, la decisione di immettere in organismi di valutazione dell’operato degli insegnanti persone non competenti come gli alunni e i genitori. A mio parere solo persone che hanno le stesse competenze o preparazione possono dare valutazioni anche di tipo disciplinare. Il personale Ata poi, cioè bidelli e persone addette alla custodia delle scuole, sono state completamente dimenticate. Su questa riforma sbagliata siamo pronti a dare battaglia in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali che si sono unite contro la “Buona scuola“ di Renzi”.somma nonostante le nuove immissioni in organico le proteste non mancheranno. A.A.
Il Veneto in primo piano 21 1 La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto
“Discrete le intenzioni, appena sufficiente ciò che si è visto” Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso
di Germana Urbani
“N
essuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione scolastica complessiva che sfiora i 2000 alunni e i 200 dipendenti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma firmata dal Governo Renzi. Come inizia questo anno scolastico dopo l’operazione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma? “Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fine agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustificazioni che reggano. L’affanno delle assunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, particolarmente inefficiente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”. Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla
faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose? “Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle finestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”. Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà? “Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”. Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi istituti grazie alla fase C della maxi assunzione? “Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’inefficienza di una amministrazione e la superficialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fine novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener
conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!” Come giudica la riforma nel suo complesso? “Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa altro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fino ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la flessibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei docenti. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedimento si recuperano risorse umane e finanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fioroni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”. Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei dirigenti. Che ne pensa? “L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che
il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”. Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”? “Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tutto sufficiente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”. Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale? “Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed efficiente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocrazia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profilo economico e professionale”.
22 4 Il Veneto in primo piano Pubblica istruzione Nessun programma “osceno” in classe, solo propaganda di chi vuole strumentalizzare le persone per bene
Teoria gender a scuola: attenti alle truffe ideologiche Messaggi a tappeto sui telefonini dei genitori che li terrorizzano e creano una psicosi collettiva. E la Chiesa cattolica, attraverso le sue diocesi, chiede di non creare inutili, se non nocivi, allarmismi di Germana Urbani
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’ iniziato tutto la scorsa primavera. Più il Governo accelerava sulla riforma della Buona scuola, più i messaggini sui telefoni di genitori ignari e impreparati sul tema gender si susseguivano creando allarme e preoccupazione. I messaggi contenevano irripetibili oscenità che - secondo l’anonimo che li scriveva - le insegnanti avrebbero praticato a scuola in ottemperanza a nuovi programmi scolastici sulla teoria gender. E’ montata subito la paura e la preoccupazione e in molti hanno, giustamente, chiesto spiegazioni a scuola e ai Dirigenti scolastici che già dai primi giorni di settembre hanno organizzato riunioni o emanato comunicazioni per spiegare che nulla di quanto viene propagandato è vero. A volte si dimentica che gli insegnanti sono anche genitori e che sarebbero i primi a denunciare cose simili e oltretutto a rifiutarsi di mettere in pratica delle vere e proprie assurdità. Certo gli insegnanti dovrebbero avere degli strumenti in più per aiutare i bambini a leggere la realtà della società odierna. In classe si trovano di fronte sempre più spesso a bambini che non hanno delle famiglie tradizionali. E quando si parla di famiglia, come si fa a non far sentire escluso un bambino figlio di separati e risposati? Con quali parole si può spiegare la realtà in una classe in cui vi sia un
bambino figlio di due omosessuali. E non è più così raro e lo sarà sempre meno visto che in Italia ci sono centomila famiglie arcobaleno, con genitori dello stesso sesso. Eppure tutto questo non entra nella riforma “la buona scuola” di Renzi. Come precisa anche l’ufficio scolastico della Diocesi di Padova, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo, durante il question time del 29 luglio alla Camera, ad una interrogazione su presunte iniziative di divulgazione di ideologie gender in ambito scolastico, ha ribadito chiaramente che “la “teoria del gender” non coincide con la cultura inclusiva e solidale che viene espressa nelle linee del governo, ispirate ai trattati internazionali e al modello educativo che nella cornice europea è sostenuto in tutti gli Stati membri. Il Miur promuove invece attivamente tutte le iniziative relative alla prevenzione del contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione, anche con riferimento specifico al tema della discriminazione sessuale, dell’omofobia, in ottemperanza ai trattati internazionali e alle convenzioni, in particolare a quella di Istanbul che è stata ratificata due anni fa dal Parlamento della Repubblica”. Le iniziative in questione sono: «l’elaborazione del piano nazionale straordinario contro la violenza sessuale e di genere, che è stato
recentemente approvato, la partecipazione attiva alla settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione, promossa anche nel corrente anno scolastico dal ministero e, in questo caso, ricordo che il ministero ha finanziato con un importo di 500.000 euro progetti che nelle singole scuole fossero in grado di sensibilizzare, di produrre una cultura della lotta alla discriminazione di ogni sorta. Inoltre c’è stata l’emanazione delle linee di orientamento per le azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, incluso il caso dell’omofobia, per dare appunto alle scuole una cornice pedagogica in cui inserire le precedenti iniziative e tutte quelle che seguiranno, incluse quelle che sono contenute nel ddl “Buona Scuola”, che prevedono una intensificazione di questo di tipo di sensibilizzazione nelle scuole italiane. Con la Legge 107/15 saranno attuati, invece, “i principi di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di prevenzione della violenza di genere, fondamentali in una società per formare giovani e adulti responsabili”.
la voce della politica
la regione: “neSSuno Spazio in aula per ideologie deStabilizzanti”
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voti a favore e solo 9 contrari. Non ripagherà il consigliere regionale di Fratelli d’Italia dall’amarezza di non essere stato nominato assessore, ma è comunque una bella vittoria, quella ottenuta da Sergio Berlato con la sua mozione contro il gender nelle scuole. Il testo, che prende a riferimento l’articolo 26 della costituzione, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la Convenzione Unicef sui diritti dell’infanzia, sottolinea la priorità delle scelte dei genitori nell’educazione dei figli e chiede che “la scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti”. Per l’assessore di Forza Italia Elena Donazzan il Veneto, “che ha già dato un messaggio chiaro contro l’introduzione di programmi gender nelle scuole proseguirà sulla strada già intrapresa”. Duri i giudizi di 5 stelle e Pd, che hanno votato contro. Per Jacopo Berti (M5S) la mozione è figlia “di una destra reazionaria destinata presto a sparire”. Non meno secca la replica di Alessandra Moretti: “siamo in un polverone creato sul nulla: la riforma definita come “buona scuola” non contiene nulla di quello che viene indicato in questa mozione e non risulta assolutamente che nelle scuole venete sia in atto un’introduzione surretizia di tematiche non condivise con il mondo dei genitori”. La maggioranza ha ottenuto invece i voti della Lista Tosi. Per Stefano Casali, “ben vengano mozioni preventive come questa, perché moltissimi genitori e famiglie temono che camuffando il tema di contrastare il bullismo o l’omofobia, si inseriscono nei programmi di istruzione idee che non hanno titolarità G.U. alcuna nell’educazione scolastica”.
NO All’IDEOlOGIA GENDER, MA SENZA CROCIATE NEllE SCUOlE Anche il mondo cattolico si divide sull’atteggiamento da tenere. Il Patriarca Moraglia: “I genitori leggano quei libri”. La diocesi di Padova: “coltiviamo uno stile di dialogo”
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isto il clamore della polemica, che dalla laguna ha raggiunto eco globale dopo l’intervento di Elton John, difficilmente il Patriarca di Venezia avrebbe potuto evitare di intervenire. Lo ha fatto in via ufficiale e generale, richiamando le parole del Papa sulla teoria del gender e sulla differenza sessuale che rappresenta “una ricchezza” la cui rimozione “il vero problema, non la soluzione”. Ma lo avrebbe fatto anche in via ufficiosa e più specifica durante la visita alla casa dell’ospitalità di Santa Maria dei battuti, quando – secondo quanto scritto dal Gazzettino – mons. Moraglia avrebbe infatti invitato i genitori a leggere i libri che il neo sindaco Brugnaro ha depennato dalla lista del materiale in dotazione alle scuole materne comunali, per “valutarli attentamente e confrontarli con la realtà educativa che vogliono proporre ai loro figli”. Più esplicito, al punto da suscitare subito forti reazioni negli ambienti tradizionalisti, il documento firmato dall’ufficio per la pastorale della scuola della diocesi di Padova. Al centro della riflessione, non solo i libri che parlando di matematica finiscono per descrivere famiglie “con due papà”, ma anche il referendum che vede impegnate nella raccol-
ta di firme in queste settimane anche molte associazioni cattoliche per l’abrogazione della legge sulla Buona scuola, presentato però in molti dibattiti organizzati nelle parrocchie come abrogativo del gender a scuola. Una evidente strumentalizzazione criticata dalla diocesi, che punta però nella sua riflessione soprattutto sullo “stile” con cui una comunità cristiana deve affrontare l’argomento. “Se in qualche scuola il problema c’è – ha spiegato il direttore dell’ufficio don Lorenzo Celi in una intervista al settimanale diocesano La difesa del popolo – bisogna affrontarlo e i genitori devono esigere spiegazioni dai dirigenti scolastici, perché su questi temi alla famiglia spetta un ruolo prioritario di indirizzo. Un conto però è vigilare, altra cosa promuovere crociate ideologiche o incontri allarmistici da cui le famiglie escono disorientate. Noi vogliamo essere chiesa “nel” mondo, mai “contro” il mondo. Papa Francesco ci insegna che la verità non è un assoluto ma è “relazionale”, cioè va cercata insieme e vive solo nel dialogo tra le persone: possibile che sugli aspetti fondamentali dell’uomo non possiamo trovare spazi di dialogo?”. G.U.
24 1 Voci da palazzo Intervista a Jacopo Berti Padovano, 31 anni, è capogruppo - portavoce del Movimento 5 Stelle
“Noi in Regione per scardinare i privilegi della casta” Sulla Sanità separare il riordino delle Asl dalla discussione sull’Azienda Zero. Immigrazione, no all’industria dell’accoglienza e pratiche di asilo più rapide da sbrigare in tre settimane non in due anni di Nicola Pavan
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l padovano Jacopo Berti, portavoce - capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, 31 anni, racconta i primi mesi di impegno a Venezia. Come è stato il debutto in Consiglio Regionale? “Fin dall’inizio della nostra esperienza in Regione abbiamo mostrato la nostra rilevanza. Quei pochi che si ostinavano a credere che saremmo entrati per fare una scampagnata si sono dovuti ricredere in fretta. Abbiamo denunciato gli sprechi circa gli uffici di gruppi formati da uno solo; abbiamo fatto pressioni per non far ottenere tfr e vitalizio a Chisso e Galan. Grazie al buon lavoro della magistratura, questa nostra richiesta è stata soddisfatta”. A proposito di compensi, che ne è della crociata contro costi della politica? “Questo episodio ha mostrato le lacune della legge regionale per il taglio dei costi della politica ed in pafrticolare per l’abolizione dei vitalizi. Questa legge non va bene e finché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il paradosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da migliaia di cittadini. Stiamo completando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta. Quali i primi risultati che avete ottenuto?
“All’inizio di settembre sono state approvate tre nostre mozioni su tre, in particolare quella sul ddl scuola che cambia la storia del governo Renzi. Grazie alla nostra mozione approvata insieme con la maggioranza e l’assessore all’istruzione, il ddl scuola - l’odiata riforma scolastica chiamata “La Buona Scuola”- viene impugnato davanti alla Corte Costituzionale. I termini per il ricorso sarebbero scaduti in questi giorni (13 settembre). È grazie al M5S veneto, che ha guidato l’azione politica del M5S in tutte le regioni in cui è presente, che siamo riusciti a portare a casa questo storico risultato. Altra sfida che attende al varco la Regione è la riforma della sanità. “La riforma che stiamo discutendo in queste ore nella commissione di cui sono vicepresidente, è una riforma mastodontica che influirà sulle vite dei veneti, e non solo, almeno per i prossimi vent’anni. Da qui la nostra richiesta di vederci chiaro. Noi del M5S siamo la politica con la coscienza, una rarità. Voglio dormire sereno, consapevole di aver fatto il meglio per la salute dei veneti. Il nostro pragmatismo ci ha portato a chiedere dunque che la discussione sull’Azienda zero venga separata da quella per il riordino delle Asl. Portiamo a casa il riordino, che farà risparmiare milioni ai veneti. Solo dopo potremo valutare con la giusta attenzione ogni aspetto dell’Azienda zero, la quale, se andrà in direzione dell’interesse dei
veneti, avrà tutto il nostro appoggio. Per questa riforma vogliamo sentire i sindaci, i soldati in prima linea sul territorio. Ci è stato proposto un incontro che è più simile ad uno speed date: ascoltare 22 loro rappresentanti in 6 ore e mezza. Significa poter dedicare solo 15 minuti a testa, per una riforma che può incidere per i prossimi venti anni... una follia! Noi abbiamo rispetto dei sindaci e non ci stiamo. Ho perparato una mail che invierò a tutti i sindaci, in cui è esposta la nostra linea su Azienda zero e riforma delle Asl. Speriamo così di poter intavolare qualcosa di più simile ad un dialogo costruttivo”. In questi giorni l’emergenza immigrazione è sempre più pressante, che fare in Veneto? “È un tema delicato per tutta Italia, anzi per l’Europa intera. Ma in Veneto è sentito particolarmente. In quanto capogruppo del M5S in Regione ho il dovere di chiarire una volta per tutte qual è l’obiettivo delle nostre proposte in tema di immigrazione: combattere l’industria dell’accoglienza. Un’industria democratica, in senso ironico, perché vede destra e sinistra ugualmente presenti. Un’industria formata da cooperative in combutta coi partiti, il cui unico interesse è guadagnare sulla pelle degli immigrati a spese dei veneti”. In che modo? “Facendoli permanere il più a lungo possibile nei centri. Ogni giorno in più queste strutture intascano 35
Jacopo Berti
“Quei pochi che credevano che la nostra sarebbe stata una scampagnata si sono dovuti ricredere” euro ad immigrato. Il conflitto di interessi è palese. Per questo noi chiediamo che le pratiche per concedere il diritto d’asilo vengano sbrigate in tre settimane, non in due anni. Se un migrante viene riconosciuto come clandestino, deve lasciare il nostro Paese. Siamo disposti ad organizzargli il viaggio. Costerà di meno ai cittadini e saremo sicuri che rispetterà la legge abbandonando il Paese. Infine chiediamo il superamento del trattato di Dublino. Un accordo europeo che intasa la burocrazia e grazie al quale la Germania approfitta della nostra posizione geografica, rendendoci la costa ideale sulla quale far sbarcare tutti i migranti dell’Africa e del medio oriente”.
la consigliera veneziana M5s
l’unica voce di cHioggia dice “Stop alla corruzione”
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om’è stato il debutto in Consiglio regionale, considerando anche la impegnativa eredità che ha ricevuto: chiamata a portare e a rappresentare in Regione le istanze di Chioggia dopo politici di lunga e collaudata esperienza come Carlo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo? “Un debutto positivo. Sento molto forte il senso di responsabilità e dedicherò il massimo impegno a favore dei bisogni dei cittadini tutti, a prescindere dal colore politico, cercando di attivare Consiglio e Giunta sui provvedimenti di cui il mio territorio ha un estremo bisogno, in primis il problema dei collegamenti e delle attività produttive come pesca, agricoltura, artigianato e turismo. Sono state già approvate diverse nostre mozioni, come quella contro la riforma della scuola. Ho portato le istanze di
Chioggia riguardo alla sicurezza della Romea, la necessità oggi più impellente. Inoltre mi sto occupando in prima linea di immigrazione nei miei territori di appartenenza. Come unica portavoce del M5S della provincia di Venezia saprò rappresentare tutta l’area provinciale”. Quali altre questioni porta avanti che riguardano il Basso Veneziano? “Il problema della mancanza di adeguati ed aggiornati collegamenti stradali alternativi alla SS Romea ma non devastanti per il territorio, la necessità di un efficiente sistema ferroviario regionale che permetta a lavoratori e studenti di raggiungere in sicurezza e in tempi accettabili le città confinanti. Ritengo che l’isolamento sia il punto dolente dell’area sud della provincia e che ne vanifica anche molte potenzialità economiche. Trovo che la necessità più
urgente sia quella di mettere in sicurezza la Romea. Inoltre condivido la battaglia per far ritornare il Tribunale a Chioggia, per l’enorme bacino di utenza che serviva e la difficoltà, come si diceva, di giungere nel capoluogo. La tutela e la promozione dei prodotti tipici del nostro territorio, lo sviluppo del turismo, la trasformazione di una pesca che salvaguardi l’ambiente ma che contemporaneamente tuteli gli addetti del settore. Ma anche la salvaguardia del territorio dalle opere che potrebbero danneggiarlo, come la diga sull’Adige il cui progetto è in fase di approvazione, da realizzarsi a monte del fiume in località Badia Polesine, causa di un sicuro impoverimento d’acqua, di risalita del cuneo salino nelle nostre zone a valle e di aumento del fenomeno di erosione degli arenili di Sottomarina, Isola verde e Rosolina Mare”.
Quali battaglie del Movimento 5 Stelle a livello regionale? “Sono principalmente tre. Reddito di cittadinanza veneto. Beppe è tornato a Roma per parlarne. La promessa che hanno fatto i nostri colleghi in parlamento è che questo sarà l’ultimo anno senza il Reddito di cittadinanza. Noi lavoriamo per anticiparlo in Veneto. Taglio dei costi della politica. La legge regionale come abbiamo visto fa acqua, creando situazioni imbarazzanti come la concessione del vitalizio a condannati come Galan e Chisso. Questa legge non va bene e finché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il paradosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da migliaia di cittadini. Stiamo comple-
Aism, AssociAzione iTALiAnA scLerosi MuLTipLA, e i notAi ti invitAno A pArtecipAre AgLi inconTri grATuiTi per ricevere risposTe ALLe Tue doMAnde.
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Erika Baldin tando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta. Creazione di un’agenzia veneta anticorruzione. Che vorremmo guidare noi. Del Veneto per troppo tempo si è parlato solo per scandali di corruzione. I cittadini sono stanchi, serve un’agenzia sul territorio che vigili nell’interesse dei veneti. Questi tre aspetti sono accompagnati da altre grandi battaglie, come quella sulla scuola, l’ambiente e l’immigrazione”. O.J.
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Voci da palazzo 25 1 Commissione Sanità Si passerà da 21 a 7 Ulss e nascerà Azienda zero
Riforma del sistema sanitario pronta in pochi mesi Luca Coletto, assessore alla sanità veneta, è deciso: dal 1° gennaio 2016 tutto cambierà. Ma i Sindaci e i consiglieri di opposizione non ci stanno e chiedono più tempo di Germana Urbani
L’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto
zione per un inglobamento totale dei servizi sociali (e quindi una ipotetica sparizione della direzione sociale) all’interno dell’Azienda zero. Altri hanno rilevato la mancanza di chiarezza sul ruolo della conferenza dei sindaci all’interno della nuova visione di sanità veneta e quindi, ha osservato De Paoli (sindaco intervenuto al posto di Massimo Bitonci), “la richiesta precisa è che le rappresentanze politiche territoriali siano garantite in seno a questa grande riforma, per assicurare ai cittadini che non si tratti di un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”. Da ultimo, sia i sindaci del bellunese, che quelli del veronese hanno rivendicato le peculiarità del loto territorio, sottolineando – come ha fatto Marconcini, sindaco di Cerea - che l’equazione “territorio provinciale uguale territorio dell’Ulss è forse oggi anacronistica, proprio nel momento in cui le pro-
Movimento cinque stelle
“troppa fretta. Si riScHia di improvviSare”
I sindaci: “Un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori” vincie vanno a morire”. Inoltre per Bolis, sindaco di Carmignano di Brenta, la “funzione di programmazione non può essere della nascente Azienda Zero”, mentre Barbuiani, sindaco di Adria, ha rivendicato per la sua città, che vanta una Ulss tra le più virtuose d’Italia, la sede legale ed amministrativa della futura unità locale. Il presidente della Commissione, Fabrizio Boron (LZ) ha chiuso la seduta rimarcando l’importanza di “aver finalmente messo in movimento un processo che era indispensabile avviare”.
n quarto d’ora a testa. Neanche il tempo di un caffè al bar per portare all’attenzione della Quinta commissione le istanze del territorio. Così si sono svolte a palazzo Ferro-Fini le audizioni dei rappresentanti delle conferenze dei sindaci delle aziende sanitarie venete. Molti incontri in una manciata di ore, per ascoltare rapidamente cosa hanno da dire i veri referenti del territorio veneto su un tema epocale come quello della riforma della sanità regionale. “E’ inaccettabile - ha detto Alessandra Moretti, capogruppo dell’opposizione Pd in consiglio regionale - che su un provvedimento come questo, di enorme complessità e delicatezza, si proceda con l’improvvisazione e la fretta. I presidenti delle Conferenze dei sindaci sono stati convocati telefonicamente in audizione in 5 giorni, togliendo loro la possibilità di un approfondimento preliminare con i rispettivi territori e dunque la possibilità di esprimere fino in fondo la loro posizione. Si tratta di una grave mancanza di rispetto, visto che le Conferenze hanno un ruolo fondamentale di programmazione, cofinanziamento e gestione dei servizi sociosanitari territoriali. Così abbiamo chiesto ed ottenuto che a chi ha espresso la necessità di esaminare ulteriormente la proposta di legge con la Conferenza dei sindaci, venga concesso il tempo necessario e venga dato modo di venire prossimamente in audizione”.
Gruppo Tosi in Consiglio
“UNA RIFORMA EPOCAlE: NESSUNA AZIENDA ZERO”
“C
i sono troppi dettagli che non quadrano, troppe situazioni sbagliate in questo iter – si rammaricano i consiglieri del M5S - a partire dal tempo che è stato dedicato ai rappresentanti delle conferenze dei sindaci. Sono loro che hanno il polso del territorio e non si può pensare di approfondire un tema di questa portata ascoltandoli tutti per un quarto d’ora ciascuno. Quindici minuti a testa per una riforma epocale, che condizionerà almeno i prossimi vent’anni dei veneti”. I consiglieri grillini ritengono necessario rivedere le soluzioni previste dalla legge per il riassetto delle aziende sanitarie. “È assurdo parlare di una divisione per province, quando in realtà la popolazione non si basa su questi confini arbitrari. La gente si muove su criteri di vicinanza e per comodità e non va certo dove la politica cieca e arruffona vorrebbe, quindi tutto va rivisto sullo schema degli ambiti. Quest’ultima soluzione è l’unica applicabile al piano riordino delle Ulss”. “Già la faccenda è abbastanza intricata – concludono gli esponenti del Movimento - non mettiamoci so-
Alessandra Moretti, Pd
U
L
’efficienza e l’azzeramento delle liste d’attesa sono una priorità su cui si sta lavorando da anni ma che non sono mai state davvero raggiunte. Ora però in Regione si va al sodo e presto si andrà al voto decidendo l’accorpamento delle Ulss che passeranno da 21 a 7 e ricalcheranno il territorio provinciale da cui prenderanno il nome: Dolomitica, Marca Trevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica e Scaligera. A queste si aggiungeranno le eccellenze quali l’Azienda ospedaliera di Padova, l’Istituto oncologico veneto e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e l’Azienda zero. “La decisione di creare un nuovo ente denominato Azienda zero - ha spiegato l’assessore Coletto - risponde alle finalità di unificare e centralizzare le funzioni di programmazione, attuazione sanitaria e socio-sanitaria, nonché di coordinamento e governance del sistema sanitario, riconducendo a esso le attività di gestione tecnico-amministrativa su scala regionale”. In altre parole: le Ulss territoriali si occuperanno solo dell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi ai cittadini e un unico ente regionale gestirà gli acquisti, l’accreditamento delle strutture private, il monitoraggio dei costi standard e la formazione del personale. Quanto alle liste d’attesa nessuna novità: si attende sempre tanto e non c’è nessun dato ufficiale sulle aperture degli ambulatori in orario serale e nei festivi non ce ne sono. D’altronde se i direttore generali continuano a risparmiare sull’organico tagliando il personale chi dovrebbe aprire gli ambulatori serali?! Lo sanno bene i primi cittadini riuniti nelle Conferenze dei Sindaci i cui rappresentanti sono stati convocati a inizio settembre per un’audizione fiume che aveva lo scopo di raccogliere pareri e suggerimenti sul Pdl 23, contenente l’ipotesi di Azienda Zero e di ripensamento territoriale delle ULSS stesse. Molti sindaci hanno rimarcato la forte preoccupa-
L’opinione
“CI PREOCCUPA lO “ZERO FONDI” PER I DISABIlI!”
“A
pra anche il carico della creazione di questa misteriosa e fantomatica Azienda Zero. Questo punto va stralciato dal resto della legge e approfondito con i tempi che merita. Siamo di fronte a un cambiamento storico, in grado di far impallidire le grandi riforme del secolo scorso, e vogliamo gestirlo come se si trattasse della scelta della tappezzeria di casa o delle tende della cucina. Ma stiamo scherzando? Ci opporremo in tutti i modi, portando avanti non i nostri interessi, ma quelli del territorio”.
zienda Zero e zero fondi per i disabili”. La riflessione arriva dai consiglieri tosiani Negro, Casali, Conte e Bassi che il 13 luglio scorso avevano presentato un’interpellanza urgente alla Giunta per l’attivazione dei fondi a sostegno delle disabilità e per la predisposizione dell’atto economico-amministrativo dando così continuità al servizio nell’anno scolastico 2015/2016.“Un interrogazione senza risposta - spiegano i consiglieri - già a luglio avevamo chiesto l’attivazione con urgenza delle disposizioni dell’ art.60 della Legge Regionale 6/2015 dove al comma 2 si prevede che la Giunta sia autorizzata a stabilire i requisiti, i criteri e i termini per l’assegnazione di un contributo alle province del Veneto quantificato in 6 milioni di euro per l’esercizio 2015. “Nulla è cambiato da allora – aggiungono i tosiani - se non che oggi le famiglie con figli disabili sensoriali continuano ad attendere lo sblocco dei fondi e rischiano di rimanere senza sostegno e trasporti, ma la priorità della maggioranza in Commissione Sanità e del Presi-
dente Zaia pare sia solo e unicamente procedere con la realizzazione dell’Azienda Zero che stravolgerà la gestione sanitaria e sociale, accentrandola su un unico ente esterno al controllo regionale”. “I rischi che avevamo previsto a maggio si stanno concretizzando – proseguono Negro, Casali, Conte e Bassi - cioè lasciare un migliaio famiglie nella più totale assenza di certezze nel ricevere un servizio fondamentale e il rischio per circa 600 operatori assistenziali di rimanere senza lavoro”.
Cultura veneta 27
1 Cultura provinciale
Esposizione a Villa Contarini Piazzola sul Brenta ospita fino a tutto novembre la mostra
Svelata “l’armonia del vero”
AI MUSEI CIVICI
“Vita e paesaggi tra terre e acque”, un percorso che si snoda tra 65 dipinti di Otto-Novecento di Laura Organte
V
illa Contarini apre le porte all’arte per una nuova mostra dal titolo: “L’armonia del vero. Vita e paesaggi tra terre e acque (1842-1932)”, a cura di Luisa Turchi, in esposizione fino al 30 novembre. Un percorso scandito da sessantacinque magnifici dipinti, noti e meno noti, della metà dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento, provenienti da importanti collezioni. Due i filoni principali del racconto espositivo. Il primo ci introduce nell’ambito delle scene di genere a carattere aneddotico che obbediscono ai criteri del “Vero” e della contemporaneità, ritraendo il popolo nelle sue abituali occupazioni giornaliere, nella quiete domestica delle case, nell’affaccio alle finestre o al balcone di eleganti gentildonne, nelle piazze animate di città o nell’atto di esercitare i mestieri, in giro per gli assolati e vivaci “canali” con le imbarcazioni tipiche o in serene passeggiate sul lago di Garda, in Napoleone Nani. Di gusto differente, ma egualmente scene di genere, sono quelle incentrate sul revival settecentesco, con dame e gentiluomini in costume e in posa, in amabili conversazioni nei salotti e in piazza San Marco o impegnati in passatempi come “la caccia di farfalle”, così ben eternati da una pittrice di fama europea dalla vocazione paesaggistica quale Emma Ciardi. Grande protagonista della
TEATRO E MUSICA
Un’opera di Felice Casorati mostra è poi il passaggio dal vedutismo al “Vero” come trapasso dal paesaggio tradizionale concepito ancora secondo una visione prospettica canalettiana a quello en plein air rivisto in un’ottica elegiaco-sentimentale, non esente da influssi nordici e declinazioni macchiaiole e impressionistiche.La Venezia dell’epoca rivive così nella monumentalità altisonante del Canal Grande e di Piazza San Marco con Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni attraverso le vedute cristalline di Carlo Grubacs, Federico Moja, Antonietta Brandeis e Rubens Santoro. La laguna e l’entroterra veneto, con i canali solcati dai bragozzi dei pescatori al lavoro, i casoni da caccia e da pesca, vengono esplorati dai pittori in diverse stagioni e in condizioni differenti di luce, secondo le ore della giornata: fondamentale in tal senso l’apporto del grande maestro Guglielmo Ciardi e Luigi Nono. Visioni atemporali silenziose e rarefatte, di luce riflessa e crepuscolare, come in Giuseppe Miti Zanetti, si accompagnano a “impressioni” pittoriche dalle luci brillanti e a colorazioni più ardite, quale quelle di Beppe Ciardi, fino a giungere a Pieretto Bianco, in cui la pittura del “vero” si inserisce ormai nel filone del sintetismo decorativo ed espressionista, aprendo la strada a nuove armonie e dissonanze che nasceranno con la nuova pittura contemporanea. a cura di Laura Organte
GIOIELLI E SCULTURE MAIERHOFER In esposizione a Palazzo Zuckermann fino all’8 novembre la mostra “Fritz Maierhofer. Gioielli e sculture Retrospettiva 1970-2015”, dedicata al grande maestro austriaco sperimentatore nel gioiello d’interventi tecnologici su materiali classici quali l’oro e l’argento. Le sue strutture geometriche giocano su variazioni di tensioni plastiche che orientano i lavori in un campo scultoreo e architettonico. Coinvolto dalla cultura Pop negli anni Settanta, l’artista nel tempo è sempre più attratto da materiali diversi, alternando il linguaggio astratto a quello informale.
STOMP AL GEOX A NOVEMBRE Arriva a Padova l’irresistibile esperienza di Stomp: l’ensemble inglese di Brighton (ma lanciato a Broadway) che dal ‘91 imperversa sulle platee di tutto il mondo. Nato dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo. Con strofinii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce aicomuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope. Appuntamento per il 27-29 novembre 2015 al teatro Geox.
MATTEO BOATO IN MOSTRA La mostra allestita alla Galleria laRinascente, dal 10 settembre all’8 novembre, presenta i lavori dell’artista Matteo Boato (Trento, 1971) realizzati negli ultimi dieci anni, in un percorso che attraversa le sue tematiche più sentite e ricorrenti: Terra e Acqua, A mani nude, Le Case Danzanti, La piazza, Plenilunio, Il Cerchio, Archi. Il suo tema primario, fin da subito, è il luogo urbano: piazze, luoghi e palazzi medioevali prevalentemente italiani che danzano attorno al fuoco sacro della socialità. In mostra a Padova sono esposti lavori scelti all’interno di questo lungo percorso pittorico.
Felice Casorati: il percorso dagli esordi padovani
Napoleone Nani: Passeggiata sul lago
Ciardi: Vele in laguna
D
a non perdere l’antologica dedicata Felice Casorati, un uno dei massimi protagonisti della pittura italiana del Novecento. La mostra, in esposizione fino al 10 gennaio 2016 ai Musei Civici, si propone di svelare le origini del percorso artistico di Casorati, “dagli esordi padovani a Ca’ Pesaro”, come recita il titolo, colmando così un vuoto lasciato dalle recenti mostre dedicate all’artista. L’intento è quello di riannodare i fili con una città che ha visto nascere nel giovane Casorati la vocazione per la pittura: figlio di un ufficiale di carriera e pittore dilettante, trascorse a Padova dieci anni decisivi della sua vita nel corso della giovinezza, tra il 1896 e il 1907, frequentando il liceo ginnasio Tito Livio e la facoltà di Giurisprudenza. L.O.
Il documentario Il padovano un secolo fa fu pioniere dell’aviazione
“Le ali di un sognatore” Da Zara, avventura in volo D
ebutto alla mostra del Cine di Venezia per “Le ali di un sognatore” il documentario di su Leonino Da Zara, pioniere dell’aviazione civile, grande amico di D’Annunzio e amante dell’avventura. Un’anticipazione del docufilm diretto da Mauro Vittorio Quattrina è stata presentata all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla stampa internazionale della Mostra del Cinema. In primo piano Casalserugo, dove lo storico aviatore realizzò il suo sogno di volare nel 1909, decollando da una pista nella campagna di Ronchi, al confine con Bovolenta. Da quella pista due anni dopo Leonino si alzò in volo con un cineoperatore a bordo per girare la prima ripresa cinematografica aerea. Il regista veronese Mauro Quattrina ha trovato subito la collaborazione del Comune, insieme al sostegno di Regione e Fondazione Cariparo, per raccontare la storia avventurosa di quest’uomo del Novecento. “E’ un personaggio dai mille volti, un avventuriero sempre pronto a spingersi oltre ma anche un uomo molto generoso, morto senza un soldo e dimenticato da tutti” spiega il regista. “La sua vita intensa è intrecciata con Casalserugo” ricorda il sindaco Elisa Venturini “e proprio al nostro paese ha dedicato alcuni sui scritti”. Leonino Da Zara dedicò la sua vita
Le riprese a Casalserugo e, in basso, Leonino Da Zara avventurosa principalmente al volo, impegnando notevoli risorse economiche. Nel 1909 costruì il primo campo da volo civile in Italia, nella campagna di Ronchi, a sud di Casalserugo. Da allora la frazione, dove la famiglia dei baroni Da Zara aveva estesi possedimenti, cambiò il nome in Ronchi del Volo. Il barone Da Zara stato il fondatore e il primo presidente dell’Aero Club d’Italia. Ha preparato e partecipato al “Volo su Vienna” del 1918 con l’amico Gabriele D’Annunzio che aveva frequentato più volte il campo da volo di Ronchi. Eroe della prima guerra mondiale, campione di automobilismo ma anche scrittore e filantropo, dalla vita sentimentale burrascosa, Leonino ha donato terreni e denaro, trovandosi alla fine ridotto in povertà. E’ morto
nel 1958 in un letto d’ospedale a Roma, abbandonato da tutti e senza un soldo. La sua vita finalmente sarà raccontata nel documentario che Quattrina sta girando in queste settimane a Casalserugo le prossime settimane. “Abbiamo cercato e raccolto ogni genere di informazione su questo personaggio così complesso” ricorda il regista.
28 1 Concerti e non solo in veneto eventi 1151
pagina a cura di graziano edi corazza
in veneto 14 ottobre 2015 Teatro Corso Mestre
padova
neK
11, 12, dicembre 2015 Zoppas Arena Conegliano
25 settembre 2015 Gran Teatro Geox Padova
Steve HacKett
tiziano ferro
18 dicembre 2015 Zoppas Arena Conegliano
lorenzo nei palazzi dello Sport
roncade (neW age) Sabato 3 ottobre 2015
macHine Head
Li abbiamo visti lo scorso novembre all’Alcatraz di Milano in occasione del tour di “Bloodstone & Diamonds”, il loro nuovo album. Oggi annunciamo il ritorno in Italia dei MACHINE HEAD: la band guidata da Robb Flynn si esibirà in uno show di due ore e mezza e percorrerà la maggior parte dei brani più famosi della loro discografia. Mercoledì 28 ottobre 2015
bullet for mY valentine
La heavy metal band inglese è attualmente al lavoro sul nuovo album, nel frattempo ha già programmato il tour a supporto del disco. BULLET FOR MY VALENTINE saranno dunque in Italia per un’unica data il 28 ottobre prossimo al New Age di Roncade (TV).
il libro
26 settembre 2015 Arena di verona verona
romeo e giulietta – ama e cambia il mondo
14 novembre 2015 Gran Teatro Geox Padova
neK
15 novembre 2015 PalaFabris Padova
maX pezzali
19 novembre 2015 PalaFabris Padova
ceSare cremonini 3 ottobre 2015 Gran Teatro Geox Padova
croSbY, StillS & naSH
10 ottobre 2015 Gran Teatro Geox Padova
gianluca grignani
17 ottobre 2015 Gran Teatro Geox Padova
marco maSini
21 ottobre 2015 PalaFabris Padova
27, 28, 29, novembre 2015 Gran Teatro Geox Padova
Stomp
18, 19, 20 dicembre 2015 Gran Teatro Geox Padova
romeo e giulietta – ama e cambia il mondo
Sguardo a nordeSt Sabato 26 settembre 2015 e domenica 27 settembre 2015 Politeama Rossetti - Trieste
red armY cHoir, orcHeStra and ballet
dave mattHeWS band
sabato 24 ottobre 2015 Supersonic Music Arena San Biagio di Callalta
23, 24, ottobre 2015 Gran Teatro Geox Padova
venerdì 13 novembre 2015 PalaTrieste Trieste
JeSuS cHriSt SuperStar
30 ottobre 2015 PalaFabris Padova
deep purple + rival SonS
Dal 4 all’8 novembre 2015 Gran Teatro Geox Padova
i promeSSi SpoSi
10 novembre 2015 Gran Teatro Geox Padova
eSperanza Spalding 12 novembre 2015 PalaFabris Padova
negramaro
briga
ScorpionS
domenica 1 novembre 2015 PalaTrieste Trieste
maX pezzali
lunedì 16 novembre 2015 Teatro Nuovo Giovanni da Udine Udine
maliKa aYane
domenica 22 novembre 2015 PalaTrieste Trieste
ceSare cremonini
lunedì 23 novembre 2015 Teatro Nuovo Giovanni da Udine Udine
neK
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30 2 Turismo SÌ, viaggiare Alto Adige
I Pizzinini, la Val Badia nel cuore
La famiglia proprietaria dell’Hotel Rosa Alpina l’albergo di San Cassiano nato come pensione e oggi tra i più famosi Relais & Chateaux d’Europa trae la sua fortuna dalle intuizioni di Michelangel che dopo la prima guerra mondiale capì che il turismo era il futuro della valle
di Renato Malaman
S
e vogliamo risalire alla fatidica prima pietra bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1850. Il Rosa Alpina nacque come Vidum, una casa parrocchiale aperta, e venne edificato grazie a una donazione della famiglia Crazzolara. Furono i parrocchiani a gestire allora anche l’osteria e le poche camere ricavate per gli ospiti. All’epoca San Cassiano era un puntino sulla carta geografica, cento anime in tutto. E come l’intera Val Badia era sotto il Tirolo austriaco e la corona degli Asburgo. La famiglia Pizzinini, ladina come i Crazzolara e come le tante altre famiglie che da generazioni costituiscono l’anima più vera della valle, proveniva dal mondo dell’artigianato. Fu Michelangel negli anni Venti ad avere per primo l’intuizione che il turismo avrebbe potuto diventare il futuro di quell’ area dolomitica, dispensando benessere a quanti avessero saputo investire con saggezza e lungimiranza. In un libro “Mariangel Pizzinini d’Rungg - Memorie di un Kaiserjager e albergatore” raccontando la sua storia personale svela com’è nato quello che oggi è uno degli alberghi più famosi delle Dolomiti, e non solo. Il Rosa Alpina di San Cassiano, appunto. Orgoglio della famiglia Pizzinini e luogo d’incontro privilegiato di personaggi di primo piano (fra cui anche teste coronate e sceicchi) ma anche di semplici appassionati della montagna. L’ospitalità della famiglia Pizzinini, un patrimonio che si tramanda da generazioni e oggi nella mani di Paul (l’ottavo dei dieci figli di Michelangel) e di suo figlio Hugo, è un sentimento sincero. Un valore immediatamente percepibile. Michelangel combattè la prima guerra mondiale. Come tanti altri ladini visse la contraddizione di doversi arruolare e vestire
la divisa del leggendari Kaiserjager (i cacciatori dell’imperatore) per combattere contro quello che alla fine della guerrà divento il loro nuovo paese: l’Italia. Non meno amato dell’Austria, a conferma dell’assurdità della guerra. Michelangel dopo il conflitto si dedicò al commercio del legname e anche all’agricoltura. Poi divenne esattore delle tasse. Nel frattempo aveva aperto a Pedraces anche la sua prima pensione, a cui dette il nome della moglie: Theresa. L’occasione della vita capitò in un momento drammatico per l’Alto Adige – Sud Tirolo: le opzioni. Una decisione presa da Hitler e Mussolini per risolvere una volta per tutte il problema della regione. Entro il
1939 gli altoatesini che lo avessero voluto avrebbero potuto vendere i loro beni ed emigrare in Austria (nel frattempo diventata parte del Terzo Reich). Fra optanti e Dableider , ovvero gli altoatesini che invece volevano rimanere, si creò una frattura profonda. La Val Badia era l’unica valle in cui i Dableider erano maggioranza. Michelangel Pizzinini acquistò, sfruttando il diritto di prelazione, quello che oggi è il Rosa Alpina da un optante, anzi dall’ente Tre Venezie che aveva liquidato questo optante, Rudolf Schifferegger. Così da affittuario Pizzinini diventò proprietario di quell’albergo che allora aveva 50 letti ed era stato ammodernato nel 1927. Spese 725.000 lire.
Turismo 31 3 SÌ, viaggiare
SOTTO IL TITOLO MICHELANGEL PIZZININI CON LA MOGLIE THERESA E UN OSPITE. AL CENTRO E SOTTO ALCUNE SUGGESTIVE IMMAGINI D’EPOCA DELLO STORICO ALBERGO DELLA VAL BADIA, CON LA FAMIGLIA DI MICHELANGEL (DIECI FIGLI) IN DUE SCATTI AMARCORD. A DESTRA, DALL’ALTO: IL ROSA ALPINA OGGI, LO CHEF STELLATO NORBERT NIEDERKOFLER, UNA CAMERA DEL “5 STELLE LUSSO” DI SAN CASSIANO, PAUL PIZZININI (FIGLIO DI MICHELANGEL, A CUI SI DEVE LA CONSACRAZIONE DELL’HOTEL FRA I RELAIS & CHATEAUX) E LA FAMIGLIA DI HUGO PIZZININI, IL NIPOTE OGGI AL TIMONE DELL’AZIENDA
Il dopoguerra non fu facile. Il turismo in Badia cominciò a crescere solo dopo le Olimpiadi invernali di Cortina. Nel 1957 anche San Cassiano ebbe il suo primo sklilift. Le bombe degli indipendentisti sudtirolesi negli anni ’60 provocarono un calo delle presenze italiane, ma dopo il 1969 quando la regione potè avvalersi del pacchetto di autonomie concesso dal Governo italiano, queste ripresero a crescere. Per effetto del fatto che la Val Badia, a differenza di Cortina e della Val Gardena, non subì il saccheggio edilizio. Il Rosa Alpina, nome popolare del rododendro di montagna, crebbe in sintonia con l’armonico sviluppo turistico della valle, frutto del rispetto per l’ambiente nutrito dai badioti,
intimamente rimasti contadini nel senso nobile del termine. In pochi anni l’albergo da pensione di paese divenne un albergo blasonato e poi anche un ristorante stellato. “Negli anni Ottanta” ricorda Paul Pizzinini, nel frattempo rientrato da Wupperthal in Germania, dove si era fatto le ossa “anche il bar faceva la sua parte. Le serate di musica con il cocktail giusto garantirono ottimi incassi”. Nel 1993 avvenne il salto di qualità, sempre con la regia di Paul. E il Rosa Alpina diventò quello che è oggi, un albergo di lusso. Nel 2000, dopo sette anni di attesa, entrò a far parte della prestigiosa associazione dei Relais & Chateaux. Paul, che nel frattempo si era
Il suo ottavo figlio Paul completò l’opera negli anni Ottanta scommettendo sul lusso come gli suggerì saggiamente suo padre L’azienda, ora guidata dal nipote Hugo ha un altro fiore all’occhiello di prestigio: il ristorante St. Hubertus, due stelle Michelin
risposato con Daniela Steiner dopo il lutto della perdita della prima moglie, ricorda che papà Michelangel gli diceva sempre di imitare i migliori. “Un inverno ci permettemmo di aumentare i prezzi due volti” confessa Paul “tanto il turismo di alto profilo tirava. Il segreto per fidelizzare i clienti è quello di offrire loro quello che vogliono. E così è stato anche nella ristorazione”. Il Rosa Alpina oggi vanta anche il primato nella ristorazione della valle. Il ristorante “St. Hubertus”, dove opera Norbert Niederkofler (animatore di tutte le iniziative di valorizzazione gastronomica dell’Alto Adige), si fregia di due stelle Michelin. E’ uno dei tre stellati storici della Val Badia. Paul Pizzinini nel frattempo ha ceduto il timone del Rosa Alpina al figlio Hugo e alla nuora Ursula, mentre la moglie Daniela dirige la lussuosa beauty farm. L’hotel comprende anche una suite, in realtà un appartamento, su cui si favoleggia
molto, poiché ospita spesso personaggi di alto rango che con gli altri clienti non condividono nemmeno il garage. In pubblico non si fanno mai vedere. Oggi il Rosa Alpina è l’unico albergo di alta gamma in Alto Adige ad aver abolito la mezza pensione, non ritenendola più adeguata al profilo dell’hotel e all’obiettivo di puntare ad un hotellerie di gran classe. Seppure l’albergo conserva un’anima fortemente legeta alla valle e lo si vede dall’utilizzo di materiali tradizionali negli arredi: legno, lana, loden e mobili dell’artigianato contadino. Paul ha anche costruito una centrale idroelettrica ed è stato il fondatore del Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano, inaugurato nel 2011 e dedicato all’orso preistorico dolomitico. Dire che la famiglia Pizzinini ama la Val Badia è persino riduttivo, perché la valorizzazione di questo territorio alpino straordinario è il suo stesso motivo di vita.
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L’ESPERTO
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IL VETERINARIO
Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofila*
www.lapiazzaweb.it/category/animali A cura del dott. Gildo Baroni
I vermi intestinali del cane e del gatto
Educazione e cani (prima parte)
“Educato correttamente un uomo può essere il migliore amico del cane”, questa affermazione dell’umorista americano Ford contiene una grande verità, ovvero educare un cane significa prima di tutto educare se stessi a capire il proprio amico a quattro zampe, imparare a conoscerlo, a rispettarlo e dunque a volergli bene. Il cane infatti per vivere sereno ha bisogno di seguire delle regole, di sapere ciò che può o non può fare e ha bisogno di coerenza da parte del proprietario il quale, a sua volta, deve imparare a comprendere e rispettare le esigenze del suo amico. Pertanto, l’educazione è un’attività che riguarda sia il cane che il proprietario, un percorso a due, guidato da un professionista, in cui è fondamentale insegnare al cane delle competenze di modo che sappia come comportarsi nelle diverse situazioni di vita quotidiana; un cane senza regole è infatti spesso un cane stressato, agitato e addirittura aggressivo. Per quanto riguarda quando iniziare un percorso educativo, io consiglio di rivolgersi ad un professionista appena il cane arriva a casa, sia che si tratti di un cane adottato già
con il patrocinio di
adulto sia che si tratti di un cucciolo di pochi mesi (ovviamente dopo che è stato sottoposto ai vaccini): impartirgli sin dall’inizio corrette abitudini è senza dubbio più semplice rispetto ad una rieducazione o ad un recupero comportamentale, quando il danno è già stato fatto. A mio avviso l’educazione è fondamentale, ed in certi paesi è addirittura obbligatoria, se si vive in città o se si tratta di cani impegnativi che mal guidati possono diventare difficili da gestire e pericolosi per l’incolumità pubblica, a tal proposito non serve pensare necessariamente al cane aggressivo che morde ma anche per esempio ad un cane molto timoroso che scappa. Collegandoci alla massima iniziale, non dimentichiamoci che l’educazione riguarda in primis il proprietario, un cane educato infatti è un cane ben gestito e ben voluto dalla collettività.
Uno dei problemi più frequenti per i possessori di cani e gatti è certamente rappresentato dai vermi intestinali, parassiti che vivono a spese di un altro organismo indebolendolo e, a volte, causando gravi patologie. Tra i parassiti più importanti troviamo: 1. Ascaridi: sono i vermi intestinali più frequenti negli animali giovani in quanto trasmessi dalla madre nella fase finale della gravidanza e con il latte materno. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. 2. Tenia: presente in cani e gatti di qualsiasi età. I vermi si insediano nell’intestino dove consumano parte del cibo ingerito dall’animale. La trasmissione avviene prevalentemente attraverso le pulci. 3. Tricuridi: infettano animali di tutte le età. Gli adulti si attaccano alla parete intestinale nutrendosi di sangue. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. 4. Anchilostomi: più frequenti negli animali giovani. I parassiti adulti si attaccano alla parete intestinale nutrendosi di sangue. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. Le larve possono anche entrare nell’organismo attraverso la pelle o trasmesse con
*Educatrice cinofila che collabora con il Rifugio Cipa
il latte materno. Le verminosi intestinali rivestono particolare importanza negli animali giovani, vista la loro ancora carente risposta immunitaria, dove possono provocare debolezza, dimagrimento, patologie cutanee, fino ad arrivare, in caso di infestazioni massive, a diarree profuse, disidratazione ed anemie che possono portare anche alla morte del soggetto. In un animale adulto, nella maggioranza dei casi, un’infestazione non mostra sintomi particolari mentre nei casi più gravi si possono notare opacità del pelo, dimagrimento e diarrea di varia entità. A parte i casi in cui le larve sono visibili ad occhio nudo (proglottidi della tenia) l’unico metodo per avere una diagnosi sicura è l’esame microscopico di un campione di feci. In caso di verminosi intestinali il veterinario di fiducia saprà consigliare la terapia più idonea, in commercio ci sono diversi ottimi prodotti, compresse o creme per via orale, fialette da applicare sulla cute o soluzioni iniettabili contro i parassiti più comuni. Normalmente effettuando un paio di trattamenti il problema si risolve e raramente è necessario procedere ad ulteriori terapie.
Dott. Gildo Baroni - Tel. 0425 471076 mail: gildo.baroni@clinicaveterinariabaroni.com
ADOTTAMI APO è un meticcio maschio sterilizzato, taglia media. E’ un cane buonissimo! E’ adatto a famiglie anche con bambini piccoli e persone anziane, va d’accordo con gli altri cani. Adora le coccole e stare in compagnia delle persone.
CORTEZ è un segugio maschio sterilizzato. E’ strepitoso!! Buono, coccolone e socievole. E’ un vero tesoro! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatto a famiglie anche con bambini.
LILLA è una meticcia sterilizzata, taglia media. Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatta a famiglie tranquille senza bambini che con i loro giochi sfrenati potrebbero metterla in difficoltà. E’ un cane a cui piace tanto stare in compagnia delle persone.
MASCÒ è un meticcio di taglia media. Adora stare in compagnia delle persone e fare attività ludiche ed educative! Va a passeggio al guinzaglio ed è adatto a famiglie composte da adulti. Venite a conoscerlo!
GAUGUIN è un meticcio sterilizzato, taglia piccola. Ha un passato difficile. E’ timido e discreto, gli piace molto andare a passeggio e si lascia toelettare, è adatto a famiglie con altri cani, adolescenti e/o persone anziane. MAX è un meticcio maschio sterilizzato, taglia media. E’ di grande compagnia, maestoso ed esuberante. Scala le recinzioni quindi per lui stiamo cercando una famiglia che lo faccia vivere in casa. E’ l’ideale per chi vuole un cane con cui svolgere attività fisiche, ludiche ed educative.
GIANDUIA è un meticcio maschio sterilizzato. Gli piace andare a passeggio e stare in compagnia di persone dai modi delicati e che lo rispettano. Per lui stiamo cercando un ambiente tranquillo come unico cane.
KENZO è un cucciolone di 7 mesi. Allegro, vivace e di gran compagnia! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. Adatto a famiglie anche con bambini. Venite a conoscerlo!
SHARON è una meticcia di taglia media. E’ allegra, energica e di gran compagnia! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ un cane che adora svolgere attività all’aria aperta. Un vero spreco che sia qui in Rifugio!
SYBELLE è una meticcia femmina sterilizzata, taglia media. E’ stata salvata da una situazione orribile. Gioca, conosce il “seduto”, dà la zampa e adora i grattini sulla schiena! Per lei stiamo cercando una famiglia possibilmente senza bambini e senza altri cani in quanto ha bisogno di un ambiente tranquillo per dare il meglio di sè.
questi e tanti altri simpatici musetti li trovate al rifugio c.i.p.a. di fenil del turco (ro), via argine zucca n° 3/e tel. e fax 0425/476835 – mail: legadelcanerovigo@gmail.com – sito: www.legadelcanerovigo.com facebook: facebook.com/legadelcanerovigo – twitter: twitter@legadelcane – Youtube: rifugiocipatv
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diritto stradale
diritto civile
Danno da vacanza rovinata
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Avv. Fabiola Fara - studio legale Fara pesetti
on il ritorno dalle ferie, sempre più spesso, si deve per il disservizio. affrontare il problema del danno cagionato al turista In caso di mancato godimento della vacanza, il predall’impossibilità di godere pienamente del viaggio giudizio economico corrisponde al prezzo del viaggio, o in acquistato, trasformatosi in fonte di stress legato a problemi una riduzione dello stesso se il consumatore abbia potuto nell’organizzazione del soggiorno, nel mezzo di trasporto o godere solo parzialmente del soggiorno. ad altre cause che compromettono lo stato psicofisico del Il turista che chiede il risarcimento è tenuto a provare il viaggiatore. contratto di viaggio, allegando fotografie e testimonianze Tale danno è annoverato tra quelli non patrimoniali per i dell’inadempimento di controparte. quali il consumatore ha diritto al risarcimento derivante dagli Il danno esistenziale subito, invece, non può essere inadempimenti agli obblighi contrattuali assunti dall’orga- determinato nel suo preciso ammontare, essendo difficile nizzatore (ad esempio le scadenti sistemazioni alberghiere fornire la prova dello stress subito a causa del mancato o i servizi offerti di livello inferiore rispetto a quello promessi godimento della vacanza e del maggior nervosismo che il al momento dell’acquisto del soggiorno). turista manifesta al rientro alla vita quotidiana. Il Codice del Turismo ha individuato le cause di danno Il Giudice, pertanto, liquiderà il predetto danno in via da vacanza rovinata nell’inadempimento o inesatta esecu- equitativa. zione delle prestazioni che formano oggetto del pacchetto Da ricordare che se la vacanza, al posto di rigenerare, turistico, specificando che l’inadempimento non deve essere vi logora, dovete presentare reclamo all’organizzatore, a di scarsa importanza e deve essere collegato al tempo di mezzo raccomandata o altro mezzo idoneo a fornire la vacanza inutilmente trascorso e all’irripetibilità dell’occasio- prova dell’avvenuto ricevimento, entro 10 giorni dal rienne perduta. tro dal viaggio. Sono risarcibili sia il danno per gli esborsi economici Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it sostenuti, che quello esistenziale causato dallo stress subito Avv. Fabiola Fara e Avv. Mariella Pesetti - Studio Legale Fara Pesetti, via Vittorio Emanuele II, 41 Conselve (Pd) - tel. 049 5384321 - Fax 049 9513678 - Email farapesetti.studiolegale@gmail.com
fiscalita’, norme e tributi
a cura di A.P.I.V.
“Fermo tecnico e qualificazione del danno” Cass. 11515/2013 Studio Trevisan di trevisan susanna
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on la sentenza n. 11515/2013, la Corte di cassazio- al contrario, preferibile che ogni danno (quindi anche quello ne è intervenuta su un caso di richiesta di risarcimento da fermo tecnico) vada provato. La corte di legittimità ritiene danni da fermo tecnico. Il tribunale di Roma, si era che il ricorrente non abbia colto la ratio decidendi della sentenpronunciato in senso negativo, affermando che nel caso di za del tribunale di Roma, la quale si fonda sull’insussistenza specie il fermo tecnico avrebbe potuto essere concesso solo di un danno da fermo tecnico e sulla considerazione che dalla se il danneggiato avesse dimostrato di avere effettuato degli mancata riparazione del veicolo si debba desumere la relativa interventi di riparazione del veicolo. Il successivo ricorso in indisponibilità dello stesso. L’assenza della riparazione esclucassazione, quindi, verteva principalmente sulla presunta vio- de l’indisponibilità del mezzo e, di conseguenza, esclude lazione e falsa applicazione degli artt. 1223, 1226 e 1227 anche la sussistenza di un danno da fermo tecnico. La Corte c.c., così come richiamati dall’art. 2056 c.c. in relazione di cassazione rileva che il ricorrente si sia limitato a dedurre alla domanda di liquidazione del danno da fermo tecnico. un’asserita violazione di legge e un vizio motivazionale che, Il ricorrente contestava l’orientamento assunto dal tribunale, tuttavia, non incidono direttamente su quanto statuito dal ritenendo che il danno da fermo tecnico fosse desumibile tribunale di Roma. Per tali motivi, la Corte di cassazione ha dall’indisponibilità del mezzo, a prescindere dall’effettiva ne- ritenuto che le contestazioni mosse dal ricorrente dovessero cessità di dover riparare materialmente l’autovettura inciden- essere ritenute prive di pregio. La sentenza n. 11515/2013 tata. La Suprema Corte ammette che il proprio orientamento della Corte di cassazione fa il punto sulla giurisprudenza di in più recente prevede la possibilità della liquidazione equitativa tema di qualificazione del danno da fermo tecnico, ponendosi del danno da “fermo tecnico” anche in assenza di prova l’ambizioso obiettivo di individuare un punto fermo nel dedaspecifica, tuttavia, traendo spunto dalla fattispecie in esame, lo di orientamenti giurisprudenziali. evidenzia anche come il proprio orientamento maggioritario Hai delle domande inerenti a questo argomento? induca a ritenere superato l’opposto orientamento,ritenendo, scrivi a diritti@lapiazzaweb.it Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunistica Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - info.trevisan@libero.it
diritto tributario
Il ravvedimento operoso 2015
La prescrizione delle tasse
- dopo 2 anni: sanzione del 4,2%; ontinuando nella nostra disamina dei rimedi esperibili - Oltre 2 anni: sanzione del 5%; nell’ ipotesi che Vi siate trovati nella situazione di aver Naturalmente, oltre al versamento dell’imposta e della omesso un pagamento dovuto all’ Erario, o di esserVi dimenticati una scadenza, parleremo, questo mese, del rime- sanzione, in misura ridotta, il contribuente dovrà versare dio, c.d. del “Ravvedimento Operoso”. Anche su tale Istituto anche gli interessi di mora, calcolati al tasso legale annuo a la legge di Stabilità 2015 ha inciso profondamente, con la partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere conseguenza che, da quest’anno, i contribuenti possono sana- effettuato e sino al giorno di effettivo versamento. In pratica, con le nuove regole il Fisco concede la possire i mancati versamenti fiscali, con sanzioni ridotte, senza limiti di tempo, e che le cause ostative all’utilizzo del ravvedimento bilità di ravvedersi anche senza limiti di tempo, con sanzioni operoso vengono limitate al solo caso in cui al contribuente sia sempre ridotte, al massimo il 5% e la sanzione piena, del stato già notificato un atto di liquidazione o un avviso di accer- 30%, resta applicabile esclusivamente nel caso di accertamento (con la conseguenza che un contribuente che abbia tamento. In conseguenza, dal 31 Dicembre 2015 viene subito un’attività di ispezione e verifica da parte dell’ Agenzia abrogato l’istituto dell’acquiescenza integrale ai Pvc, gli inviti o della GdF, potrà ancora usufruire del ravvedimento opero- al contraddittorio e a tutti gli atti definibili emessi dall’Agenzia so per sanare la propria posizione, prima che il conseguente delle Entrate (non preceduti da Pvc o invito). Naturalmente, oltre al versamento dell’imposta e della accertamento gli venga notificato). I termini per usufruire del sanzione, in misura ridotta, il contribuente dovrà versare ravvedimento e le relative sanzioni, così divengono: - Pagamento entro14 giorni: sanzione dello 0,20% gior- anche gli interessi di mora, calcolati al tasso legale annuo a partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere naliero; effettuato e sino al giorno di effettivo versamento - dopo 30 giorni: sanzione ridotta del 3%; - dopo 90 giorni: sanzione ridotta del 3,3%; Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it - dopo 1 anno: sanzione del 3,75%; A.P.I.V. – Associazione Piccoli Imprenditori, artigiani e lavoratori autonomi delle Venezie Centro CAF - Consulenza Commerciale, Tributaria, Contabile e Creditizia - Amministrazione del Personale – Successioni Sede: 30030 Martellago (Ve), P.zza Vittoria 97 - Info: apivtrieste-confesercentipartner@yahoo.it - Cell: 348.3161877
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n quanto tempo si prescrivono le tasse? La prescrizione è la sanzione per non aver esercitato un diritto nei termini. Un credito prescritto è dunque un credito estinto. In questo articolo ci occupiamo dei termini di prescrizione dei crediti oggetto di cartelle esattoriali. Decorsi tali termini, senza che sia stato notificato al contribuente un atto interruttivo (lettere di messa in mora, avvisi, cartelle), i crediti si estinguono. Diversa dalla prescrizione è la decadenza, cioè la sanzione per non aver esercitato una determinata azio-
Avv. Alberto FErri
ne necessaria ad acquisire un diritto. In tema di riscossione tramite cartelle esattoriali (quelle cioè notificate da Equitalia), prescrizione e decadenza spesso vengono confuse. Vediamo allora come si traducono: se Equitalia non ha notificato alcun atto interruttivo il diritto si prescrive e non sarà possibile in alcuna maniera pretendere il pagamento; se invece Equitalia non notifica avvisi e cartelle entro certi termini decade comunque dalla possibilità di riscuotere ma il credito rimane in piedi e dovrà essere fatta una causa ordinaria.
Di seguito elenco i termini di prescrizione di determinati tributi • Contributi INPS 5 anni (10 per contributi anteriori al 1 gennaio 1996 e per somme aggiuntive) • Contributi INAIL 5 anni • IRPEF 10 anni • IRAP 10 anni • IVA 10 anni • IMU, ICI 5 anni • TASI, TARSU, TOSAP e altri tributi locali 5 anni
• Sanzioni per violazione al codice della strada 5 anni • Bollo auto 3 anni • Canone RAI 10 anni • Diritti annuali C.C. 10 anni (5 per sanzioni) Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it
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L’Editoriale PROFESSIONI ED EUROPA: LA SFIDA DI CREARE UNA CULTURA EUROPEA dott. alessandro De Carlo*
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Prima di entrare in palestra, passare dal medico Cheratocono x e lente a contatto
xPostura corretta a scuola Continua a pag. 39 35
’Europa oggi è un’entità ancora in cerca di una sua identità, di una forma stabile che le consenta di avviarsi verso il futuro con sicurezza e capacità di incidere. Molto ancora deve essere fatto nella direzione dell’integrazione politica e normativa ma soprattutto, se si vuole veramente restare uniti in un Unione che spesso viene percepita come distante e aliena, è necessario costruire una vera cultura europea. Soltanto una forte cultura condivisa infatti può permetterci di superare le differenze nazionali, molto più di rapide modifiche a regolamenti e statutari comunitari. La scarsità di questa cultura condivisa si traduce anche in limitazioni all’apporto che i professionisti di diversi paesi dell’Unione possono portare fuori dal loro stato. Scrivo questo editoriale da Sibiu, in Romania, dove ho partecipato a un convegno europeo di psicologia. Le domande che ho portato ai partecipanti sono state soltanto due. La prima è stata se conoscessero i regolamenti dei diversi stati dell’Unione Europea riguardo alla possibilità di svolgere la professione di psicologo. La seconda è stata se pensassero che i potenziali pazienti, clienti o utenti fossero disponibili ad affidarsi a professionisti con un titolo di studio estero, esperienze diverse da quelle a cui sono abituati, teorie e concetti lontani dal mainstream della loro nazione. Purtroppo devo ammettere che, anche in un ambiente accademico, la risposta a entrambe le domande è stata negativa. Ma se a riparare alla prima è sufficiente poca formazione riguardo leggi e regolamenti, la seconda richiede un lungo processo di educazione e diffusione della cultura. Oggi, l’Europa ha un potenziale infinito: 500 milioni di persone portatrici di culture diverse, di studi di altissimo livello, di possibilità di innovazione. Però finché non saremo pronti e disponibili ad utilizzarlo, finché non sarà normale – ad esempio – rivolgersi a uno psicologo romeno, inglese, portoghese o tedesco e che gli psicologi italiani sentano di poter lavorare in tutto il continente, questo potenziale rimarrà un’idea e una possibilità ancora da scoprire. *Presidente dell’ordine degli Psicologi del veneto
xLa valutazione dinamica: cambia la prospettiva di indagine cognitiva Continua a pag. 39 35
Continua a pag. 41 36
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L’intervento
Consulenza scientifica OPTOMETRISTA Ottico Optometrista Barbara Micaglio Ottica Optometria Barbiero Via Montello 2 - 30033 Noale (VE) Tel. 041-440485 - 041-440484 e-mail: otticabarbiero@libero.it www.otticheriunite.com
chirurgia vascolare Dr. Stefano Manfrini Specialista in Chirurgia vascolareresponsabile U.O. di Chirurgia Vascolare ospedale accreditato Salus Ferrara. Visita a Rovigo, Este, Monselice e Badia Polesine Tel. 347/8043460
CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALI QUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO? di Francesco Noce*
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i sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, Poliambulatorio con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere Patologie posturali Poliambulatorio TerrassaMedica l’ obbligo della certificazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ Gmflex Dott. Leopoldo Buttinoni obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argo- via del Commercio, 12 località Fisioterapista mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma Borsea - Rovigo tel.0425474954 Via Marconi n. 6 - 35020 andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene - Via Brunacci 10 zona Panorma Terrassa Padovana - Padova soppresso l’obbligo di certificazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato Marghera ve tel 041922692 Tel.: 347/4143070 - 049/0998352 l’CERTIFICAZIONI obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE - www.dormiflex.it del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Psicoterapia-LogopediaNON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALI Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certificato riguarda a) gli alunni che svolgono attiviNeuropsicomotricità-Pediatria Psicologia tà fisiche-sportive SUSSISTE nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fisiche QUANDO L’OBBLIGO? Centro ABC Apprendimento Dott.ssa Giulia Francesca Marchese di Francesco tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportivaNoce* affiliate alle Federazioni e Benessere Consapevole - Psicologa clinica e Criminologa sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che Via Calà Forca 41, i sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante Riceve a Fosso’ (Ve) via 4 non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certifi cazione sportiva rilasciata Badia Polesine (RO) “linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, novembre 45. dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle info.centroABC@gmail.com con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere Cell.: 3408431926 fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certificato sono i Medici di l’ obbligo della certificazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ Mail: giulia.89marchese@gmail.com medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti Psicologia obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argoDott.ssa Ilaria Tognon - Psicologa in medicina dello sport. Il certificato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono speciMEDICINA DELLO SPORT mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma con orientamento neuropsicologico, ficati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della Dott. Augusto Brusominiandiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene Psicoterapeuta pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per Dott.ssa Pes Maria Valeria - Psicologa soppresso l’obbligo di certificazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato Specialista in Medicina dello Sport coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure con orientamento neuropsicologico l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto Piazza Dossetti 1, Piove di Sacco (Pd) indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio carTel. 347 5150001 - Padova e provincia del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del www.unixpoliambulatorio.it diovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio ambulatorioneuropsicologia@gmail.com Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certificato riguarda a) gli alunni che svolgono attivitel 049 9708688 del certificato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà tà fisiche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fisiche CHIRURGIA ESTETICA provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affinché tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affiliate alle Federazioni Dott.ssa Cristina Rogato di Dott. Bruno Noce* distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fini della sussistenza o meno dell’obbligo del sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che Spec. In Chirurgia Plastica certificato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono egli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certificazione sportiva rilasciata attività sportive che non comportano impegno fisico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Studio Medico – Viale dei Mille 107A che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rapdalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certificazione. Nell’attesa,poichè Tel. 328 2523160 presentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certificato sono i Medici di il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, www.dottoressacristinarogato.com della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affiliate al Coni dovranno esser uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e in medicina dello sport. Il certificato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono specimuniti di certificato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verificano eventi traumatici e, allo stesso tempo, ficati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della attività fisiche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione. pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per dovranno presentare certificato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure sportive che non comportano impegno fisico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fisica evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio carper la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa definizione multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina diovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certificato e i costi derivanpreventiva); il tutto al fine di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coindel certificato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà ti hanno reso complesso e più difficile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente volge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affinché per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certificato per di Dott. Bruno Noce* alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fini della sussistenza o meno dell’obbligo del attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del certificato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o egli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici paziente traumatizzato. attività sportive che non comportano impegno fisico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. collettiva,non occasionale,finalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fisico che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rapIl percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifico che, prevedendo inizialmente Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certificazione. Nell’attesa,poichè della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le presentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifico intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affiliate al Coni dovranno esser affiliati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica. muniti di certificato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano dall’attività svolta, la presentazione del certificato medico per la loro frequenza. Di più: il certificato strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verificano eventi traumatici e, allo stesso tempo, La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in attività fisiche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione. presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, dovranno presentare certificato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certificato L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico sportive che non comportano impegno fisico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fisica medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima figura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa definizione del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certificato e i costi derivanlo stesso Ministero per complicare il rilascio della certificazione per attività sportiva non agonistica e preventiva); il tutto al fine di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coinfornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età ti hanno reso complesso e più difficile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente rendere il certificato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto volge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali. per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certificato per che un certificato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato. alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni *Presidente della Commissione albo odontoiatri Rovigo *Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o paziente traumatizzato. collettiva,non occasionale,finalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fisico Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifico che, prevedendo inizialmente della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifico intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di Prevenire le emalattie e curarsi affiliati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, richiedono indipendentemente controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica. dall’attività svolta, la presentazione del certificato medico per la loro frequenza. Di il certificato al meglio è una buonapiù:regola. La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, Il consiglio giusto? stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certificato un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico Rivolgersi a medici esperti medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima figura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero dellavicini Salute,unagruppo di lavoro presso casa nostra ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certificazione per attività sportiva non agonistica e fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età rendere il certificato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali. Per all’inserto La Piazza Saluterisulta contattare che un certificollaborare cato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio obbligato. *Presidente della Commissione albo odontoiatri Rovigo per collaborare all’inserto la piazza Salute contattare 049 8704884 info@givemotions.it *Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo 049 8704884 - info@givemotions.it
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L’intervento
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L’opinione
NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZI
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L’opinione
NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZI
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Siamo felici davvero se stiamo bene
Prevenire le malattie e curarsi al meglio è una buona regola. Il consiglio giusto? Rivolgersi a medici esperti vicini a casa nostra
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Medicina dello sport, la valutazione funzionale del ciclista
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ia per gli agonisti che per gli amatori una preparazione sportiva finalizzata alla ottimizzazione e pianificazione scientifica degli allenamenti deve assolutamente partire della valutazione oggettiva dell’atleta. Gli sportivi, ciclisti in particolare, non solo desiderano poter avere dei numeri/valori per poter dire quanto valgono oggi e quali sono i loro possibili margini di miglioramento, vogliono anche sapere su quali parametri lavorare per migliorare lo stato di forma. Naturalmente tutto questo si può ottenere dopo e non prima di aver eseguito la VISITA DI IDONEITA’ ALL’AGONISMO, che ha l’obiettivo di accertare le condizioni fisiche idonee e attinenti ad una pratica motoria e di escludere eventuali patologie; solo dopo questo passaggio sarà possibile praticare l’attività sportiva in sicurezza. La valutazione funzionale è la misurazione di alcuni specifici parametri fisiologici indispensabili per ottimizzare le uscite e la preparazione. Il risultato, scientificamente supportato, sarà quello di avere dei miglioramenti preventivati, misurabili, non casuali. Per una corretta riproducibilità il test è da eseguirsi obbligatoriamente in laboratorio e tra i valori che interessano di più troviamo: • La soglia anaerobica • Il VO2 Max • La potenza espressa in Watt
L’esecuzione del test avviene normalmente su un rullo con la propria bicicletta e, con carichi progressivi, si calcola la SOGLIA ANAEROBICA (la zona di frequenza cardiaca di transizione tra metabolismo aerobico e anaerobico-lattacido). Il valore di frequenza cardiaca ci serve poi per impostare i programmi di allenamento: a un
Il Dott. Augusto Brusomini
determinato valore di frequenza cardiaca corrisponde una certa velocità in Km/ora, una potenza espressa in watt e il massimo consumo di ossigeno (VO 2 max). In conclusione, grazie a questi dati medico-scientifici, siamo in grado di stabilire la “cilindrata” del ciclista le sue potenzialità. Buon allenamento. Dott. augusto Brusomini specialista in Medicina dello sport Piazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd) www.unixpoliambulatorio.it tel 0499708688
Quando il matrimonio finisce
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a un punto di vista psicologico la perdita del partner viene paragonata all’esperienza del “lutto”, si intende la reazione emozionale che si sperimenta quando si perde una persona significativa della nostra esistenza. Infatti non si può amare qualcuno e perderlo senza sentirsi soli e deprivati del suo affetto, senza diventare vulnerabili e provare dolore. A differenza della morte, la perdita del partner nelle separazioni è “l’accettazione di vivere senza l’altro che continua la sua vita indipendente”. Le donne tendono ad avere reazioni emotive più intense, riescono a parlarne con più facilità, cercano più spesso aiuto anche nella psicoterapia. Gli uomini più spesso “fanno i forti” per aiutare se stessi e gli altri familiari, nascondono le emozioni più intime, per non dimostrarsi vulnerabili, cercano vie di fuga nel lavoro, nell’alcol, o si lasciano andare alla rabbia. Diverse sono le possibili conseguenze psico-fisiche del lutto da abbandono sugli adulti: tra le conseguenze a livello fisico elenchiamo spossatezza, disturbi del sonno e dell’alimentazione, disturbi digestivi, aumento della pressione, interruzione del ciclo mestruale, problemi sessuali, caduta dei capelli, cefalee, abbassamento delle difese immunitarie. Tra quelle psicologiche problemi di ansia, fobie, ossessioni, attacchi di panico, disturbi alimentari, depressione, disturbo post- traumatico da stress, dipendenze da alcol, farmaci, gioco. Il lutto da separazione può durare mesi o addirittura anni. In queste situazioni può rivelarsi prezioso l’aiuto di uno psicologo che sosterrà il paziente nell’attraversamento del doloroso passaggio della perdita aiutandolo nell’amara ma allo stesso tempo fondamentale elaborazione dei vissuti di rabbia, dolore, confusione e disorientamento che accompagnano questo momento. Molte delle situazioni stressanti, sperimentate dalle persone che attraversano l’esperienza di un divorzio, non differiscono in sé da altri tipi di stress che normalmente l’individuo può sperimentare nel corso della vita. Tuttavia ciò che rende unico lo stress da divorzio
e ne fa il più grave evento destabilizzante nella vita di un individuo è proprio l’effetto dell’impatto cumulativo di un alto numero di stress differenti, di perdite e di cambiamenti radicali che avvengono in quasi tutte le aree della vita in uno stretto periodo di tempo. La prima conseguenza stressante correlata al divorzio è costituita dalla perdita dell’attaccamento emotivo per il partner e la rottura dell’organizzazione familiare degli affetti. A ciò si aggiunge il peso del fallimento del progetto matrimoniale che coinvolge l’autostima e l’immagine di sé in prospettiva sociale. Secondo la teoria dell’integrazione sociale di Durkheim applicata a questo contesto specifico, il matrimonio costituisce una condizione importante nel determinare il benessere degli individui. Le persone coniugate sperimentano infatti molteplici vantaggi costituiti, anzitutto, dalla soddisfazione dei bisogni di intimità, di fiducia e di supporto psicologico nell’affrontare la vita attraverso la condivisione delle responsabilità e delle difficoltà con un altro adulto. Essere sposati conferisce, inoltre, un ruolo sociale ben definito. I vissuti post-separazione sembrano infatti essere influenzati in primo luogo da elementi propri del soggetto stesso, ossia l’età, il sesso, il livello di istruzione, la posizione professionale, la presenza o meno di figli, la personalità e le risorse psichiche e fisiche. Risulta inoltre determinante il rapporto di dipendenza creatosi tra i partners, il livello di soddisfazione sessuale ed emotiva con l’ex coniuge, lo stato di benessere precedente la rottura e le aspettative positive verso il futuro. Dott.ssa Giulia Francesca Marchese
Dott.ssa giulia Francesca Marchese - Psicologa clinica e Criminologa- Riceve a Fosso’ (ve) via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - Mail: giulia.89marchese@gmail.com
Cheratocono e lente a contatto Postura corretta a scuola
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a cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costituita da 5 strati: Epitelio membrana di Bowman Stroma membrana di Descement Endotelio Questa trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa ( problemi infettivi, infiammatori, meccanici, tossici e distrofici) tra le cause di distrofia troviamo il Cheratocono che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia. Varie sono le tecniche e le terapie per il Cheratocono: dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di trapianto corneale) al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applicazione combinata di Riboflavina (Vitamina B2) in soluzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato precedentemente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti. La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli Intra- Stromali. E nelle forme lievi di Cheratocono, utili possono essere le Lenti a Contatto gas-permeabili Si ottimizza la progettazione attraverso un sistema noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la Topografia, il Topografo è uno strumento molto importante per la stima del Cheratocono, esso evidenzia , in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’analisi del profilo della superficie corneale come fosse una fotografia tridimensionale ed è un esame rapido
Ottico Optometrista Barbara Micaglio
e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tecnologia” applicata a torni computerizzati a controllo numerico, che consentono lavorazioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografia seguendo esattamente il profilo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il file al costruttore per posta elettronica, quindi una migliore efficacia correttiva, riduzione dell’interfaccia meccanica della lente a contatto sull’apice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato. ottico optometrista Barbara Micaglio ottica optometria Barbiero via Montello 2 30033 Noale (ve) - Tel. 041-440485 - 041-440484 - e-mail: otticabarbiero@libero.it - www.otticheriunite.com
Perchè stare attenti alla postura Il bambino o ragazzo raggiunge la maturità fisica solo intorno ai vent’anni, ma prima di quel momento il suo corpo si modifica in base alle esigenze subendo costantemente delle spinte di crescita molto forti; da qui l’importanza di educare i bambini ad una postura corretta in modo da: evitare problemi alla schiena in età giovanile; prevenire i dolori in età adulta, quando il nostro fisico non riuscirà più a compensare: scoliosi, dorsalgia, lombalgia, dolore cervicale solo per citarne alcuni; limitare i vizi posturali che possono provocare problemi anche a livello delle articolazioni; Una posizione scorretta deve essere mantenuta per un tempo prolungato per diventare un atteggiamento posturale e quindi poter creare problemi: a scuola un bambino tende a rimanere fermo in posizioni sbagliate per molto tempo, spinto dalla noia, dalla stanchezza o da deficit muscolari; in questo modo, giorno dopo giorno la postura viene viziata e in seguito mantenuta anche al di fuori del contesto. Studi recenti hanno constatato che il 50-60% delle alterazioni posturali sono dovute agli orari scolastici; altra causa molto importante è la quantità di bambini sovrappeso e obesi del nostro bel paese. Cosa fare Abbiamo visto essere la base per una buona salute fisica sin dai primi anni di vita e raggiunge l’apice dell’importanza proprio nel periodo scolare; per evitare problemi è molto importante mantenere una corretta postura a scuola e quindi bisogna comportarsi di conseguenza:
educare e sensibilizzare il bambino verso un atteggiamento posturale corretto nelle ore scolastiche; approfittare anche delle ore di studio casalinghe per insegnare la postura corretta al proprio figlio; evitare di portare gli zaini su una spalla sola; limitare carichi troppo pesanti nelle cartelle; alleggerire gli orari e rendere le lezioni più piacevoli e interattive; migliorare la preparazione dei docenti riguardo la postura; aumentare le ore di educazione fisica, rendendola però anche più professionale; rivolgersi a personale qualificato al di fuori della scuola per consulenze e consigli pratici professionali
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Fisioterapia e salute Una risposta concreta al dolore e alle problematiche dell’apparato muscolo scheletrico Cos’è la fisioterapia? La fisioterapia viene definita come una branca della medicina che si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni congenite o acquisite in ambito muscolo-scheletrico, neurologico e viscerale attraverso molteplici interventi terapeutici individualizzabili quali: terapia manuale e manipolativa, terapie fisice (es. Laser, Tecar), kinesio-taping e bendaggio funzionale, massoterapia e terapia posturale. (fonte: World Confederation for Physical Therapy). La fisioterapia si rivolge a ripristinare le capacità motorie della persona in seguito ad un incidente, un infortunio o una lesione tramite la risoluzione del dolore, la normalizzazione delle struttre neuro-muscolo-scheletriche disfunzionali e sintomatiche e il ripristino della funzione della parte interessata. Chi la esegue? La fisioterapia è praticata dal fisioterapista, professionista che consegue la laurea previo superamento dell’esame di stato ed è l’unica figura abilitata all’esercizio della professione. Purtroppo in Italia risulta essere una delle professioni con il più alto tasso di abusivismo da parte di persone non laureate e non preparate a gestire il bisogno di salute del paziente; da qui la necessità di rivolgersi a professionisti laureati e a centri che ottengono certificazioni dalle ASL locali, dopo rigidi controlli per garantire elevati standard qualitativi per la salute del cittadino. A chi è rivolto e a cosa serve? È rivolta a tutte quelle persone che presentano innan-
Il dott. Leopoldo Buttinoni
zitutto dolore principalmente legato a patologie dell’apparato muscolo scheletrico quali, giusto per menzionarne alcune, lombalgie e lombosciatalgie, cervicalgie, epicondiliti, lesioni muscolari, cefalee miotensive e a tutte quelle pre e post-chirurgiche.
o possedere una diagnosi (che resta tuttavia importante per la decisione del percorso terapeutico), ma è il fisioterapista stesso che valuta lo stato di salute del soggetto e ne indirizza il trattamento fisioterapico basandosi sulla valutazione personalizzata e sulla storia clinica della persona
Come si accede alle cure fisioterapiche? Ci si può rivolgere direttamente al proprio fisioterapista che potrà consigliarvi sul percorso più idoneo e, nel caso si sconfinasse in area medica, richiedere il consulto medico specialistico più appropriato per una diagnosi medica. Per l’accesso alle cure fisioterapiche non è tuttavia obbligatorio ai fini legali aver consultato prima un medico
Qual’è la tua esperienza? Fin da subito dopo la Laurea presso l’università di Padova, ho avuto modo di approfondire la materia, dapprima frequentando un Master di fisioterapia presso l’università di Pisa e concludendo poi un percorso di specializzazione in Terapia Manuale in Australia, presso l’università di Perth (Curtin) che mi ha permesso di entrare in contatto con colleghi tra i migliori al mondo nei relativi ambiti di
specializzazione. Attualmente, oltre che collaborare con alcuni centri di fisioterapia, seguo le giovanili del Calcio Padova, la serie A femminile di basket dell’Umana Reyer Venezia che vanta la presenza di atlete nel giro della nazionale e seguo inoltre le giovanili maschili, sempre della Reyer. Poliambulatorio TerrassaMedica Dott. leopoldo Buttinoni Fisioterapista via Marconi n. 6 - 35020 Terrassa Padovana - Padova Tel.: 347/4143070 - 049/0998352
Il Chirurgo vascolare risponde su: vene varicose
Difficoltà di apprendimento ed autostima: come interrompere il circolo vizioso
Dott. Manfrini, cosa sono le vene varicose? “Le varici degli arti inferiori, comunemente conosciute come vene varicose, costituiscono una malattia molto diffusa in entrambi i sessi, anche se con netta prevalenza in quello femminile”. A cosa sono dovute? “Fondamentalmente ad una eccessiva “debolezza” della parete venosa, spesso costituzionale ed ereditaria, a causa della quale le vene si dilatano e divengono pertanto particolarmente visibili. La malattia puo’ interessare sia le venule piu’ piccole e superficiali (cosidetti capillari), sia le vene piu’grosse, che si trovano nel grasso sottocutaneo (sistema safenico). E’ un problema estetico o una vera patologia? “Nelle fasi iniziali il problema può essere prevalentemente estetico ma se trascurato diviene presto una patologia vera e propria, che nelle fasi avanzate può dare complicanze serie, quali ulcerazioni della pelle, tromboflebiti o anche embolia polmonare. Anche i capillari, specie quelli della parte bassa delle gambe, se trascurati a lungo, possono dare alterazioni della pelle fino alla rottura spontanea, causa di fastidiose emorragie”.
La volta scorsa, abbiamo parlato di difficoltà nell’apprendimento della lettura e della scrittura, nella comprensione del testo e nel rispetto delle regole. Che consigli possiamo dare ai genitori? “Intanto quello di non sottovalutare i segnali che osservano e ciò che viene riportato dagli insegnanti. In alcuni casi le difficoltà possono essere così evidenti da essere già state certificate come Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) da uno specialista; altre volte possono essere più difficili da identificare. Dobbiamo infatti tenere conto che siamo di fronte a bambini spesso molto intelligenti che appena si accorgono di avere delle difficoltà, trovano il modo per distogliere l’attenzione dell’adulto da queste ultime, con tutte le conseguenze che ne derivano”. A che tipo di conseguenze vi riferite? “Proviamo a pensare a quali effetti devastanti possa avere sull’autostima la convinzione di non essere “bravi” quanto i compagni. Si instaura un circolo vizioso per cui questi bambini
Come si possono prevenire? “Essendo spesso costituzionali, una prevenzione assoluta non esiste. Se ne può limitare l’evoluzione facendo una vita attiva, usando una calza elastica, se si sta molto in piedi e soprattutto riccorrendo in tempo ad uno specialista per una visita ed un’esame ecodoppler. Quali terapie sono possibili? “Oggigiorno sono tante, vanno da quelle piu’ classiche come la scleroterapia Dott.Stefano o l’intervento Manfrini chirurgico, rivisti in chiave moderna, nel senso di una maggiore efficacia ed una minima invasività, fino a tecniche piu’ recenti, quali il laser, la radiofrequenza, ecc. Ogni tecnica presenta vantaggi e svantaggi e sta all’esperienza dello specialista applicarle al meglio per ottenere il massimo risultato. Tanto si può fare, l’unico errore che il paziente deve evitare è quello di tracurarsi e sottovalutare la malattia” Dr. stefano Manfrini - specialista in Chirurgia vascolare-responsabile u.o. di Chirurgia vascolare ospedale accreditato salus Ferrara. visita a Rovigo, este, Monselice e Badia Polesine - 347/8043460
Dott.ssa Ilaria Tognon e dott.ssa Maria Valeria Pes
non provano più a fare le cose per paura di sbagliare e deludere nuovamente. D’altra parte se non si esercitano, le difficoltà non migliorano mai!”. Come si può interrompere questo circolo? “Attraverso una valutazione neuropsicologica che analizzi le difficoltà e le potenzialità di ciascun bambino. È il punto di partenza che serve per programmare un trattamento specifico volto a ridurre i deficit individuati e a trovare delle strategie compensative permettendo al bambino di migliorare le sue prestazioni scolastiche”. Dott.ssa Ilaria Tognon - Psicologa con orientamento neuropsicologico, Psicoterapeuta Dott.ssa Pes Maria valeria - Psicologa con orientamento neuropsicologico Tel. 347 5150001 - Padova e provincia ambulatorioneuropsicologia@gmail.com
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la valutazione dinamica: cambia la prospettiva di indagine cognitiva I L Metodo Feuerstein propone un approccio innovativo alla valutazione dell’educabilità di un soggetto che rivoluziona molti presupposti della teoria della valutazione statica convenzionale. I test di intelligenza convenzionali misurano le conquiste intellettive presenti nel momento della valutazione, attraverso norme di riferimento. Tale pratica convenzionale è partita dal presupposto che l’intelligenza sia una facoltà che si sviluppa senza subire influenze importanti da parte dell’esperienza, della cultura, dell’ambiente e dell’aspetto affettivo-emotivo del soggetto. La Batteria per la Valutazione Dinamica della Propensione all’Apprendimento (LPAD) di Reuven Feuerstein si basa, invece, sulla considerazione che l’intelligenza sia modificabile ad ogni età e ad ogni livello di funzionamento cognitivo. Tutti possono imparare di più e meglio. Imparare ad imparare. La valutazione psicometrica statica pone il focus sulle tappe e il progresso dello sviluppo mentale, confrontando con i dati normativi misurando il livello manifesto, presente autonomamente nel soggetto in un momento ben preciso e lo classifica attraverso il paragone con quella che viene definita “normalità”. La valutazione dinamica della propensione all’apprendimento pone il focus sul carattere e la natura del processi mentali, misurando la
propensione all’apprendimento del soggetto determinando un indice di modificabilità attraverso il confronto con la propria performance iniziale. Il livello manifesto della prima performance viene confrontato con il livello che il soggetto stesso è in grado di raggiungere dopo un processo di mediazione da parte dell’esaminatore. Nel processo di mediazione il soggetto riceve l’insegnamento che gli serve per affrontare efficacemente il compito secondo i principi cognitivi rilevanti. In questo modo l’esaminatore assume il ruolo di colui che interviene, commenta, chiede e dà spiegazioni tutte le volte che è necessario, sintetizza l’esperienza e anticipa le difficoltà, aiutando il bambino a riflettere non solo sul compito, ma soprattutto sulle modalità che il soggetto mette in atto per arrivare al raggiungimento di un obiettivo. Il risultato della valutazione dinamica è indice del livello di modificabilità del soggetto, vale a dire della capacità di apprendere una strategia e trasformarla in un linguaggio che la renda utilizzabile ovunque, in qualsiasi situazione. Così facendo, l’esaminatore indaga non i contenuti posseduti dal bambino, ma i processi mentali che costituiscono le strategie operative che si riferiscono agli atti fondamentali del pensiero, di come la mente processa la realtà nella prima fase detta di ingresso (input), in cui il soggetto raccoglie le informazioni; nella fase centrale di
La Micropigmentazione estetica: quando la chirurgia richiede un aiuto
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uesto mese vediamo una tipologia di trattamento che si affianca alla chirurgia plastica ed estetica e diventa uno strumento indispensabile in particolari casi: la micropigmentazione. La micropigmentazione è una specialità estetica, fino ad oggi nota come “trucco permanente” che prevede l’introduzione di pigmenti specifici nella cute per modificare, correggere, abbellire o riequilibrare tratti del viso e del corpo. È un termine introdotto circa 10 anni fa quando il trucco permanente si è distaccato dal tatuaggio vero e proprio assumendo una propria identità. Quando parliamo di micropigmentazione parliamo di un trattamento vero e proprio eseguito da personale tecnicamente preparato, che utilizza prodotti appositamente creati per tutelare la salute di chi si sottopone al trattamento stesso. Ma in che modo questo trattamento si intreccia con la chirurgia plastica ed estetica? Nel corso degli anni, ricerca ed esperienza hanno permesso di suddividere questa pratica in tre categorie: estetica, correttiva e ricostruttiva. In dettaglio la micropigmentazione estetica (vero e proprio trucco semipermanente) viene utilizzata per modificare o ridefinire la forma delle sopraciglia, di occhi e di labbra. In caso di asimmetrie importanti, può affiancarsi e completare un trattamento con acido ialuronico o tossina botulinica. La micropigmentazione correttiva è impiegata per correggere errori, tatuaggi
estetici eseguiti in precedenza in cui colore e forma non sia stata eseguita correttamente. La micropigmentazione ricostruttiva, definita anche paramedicale, Dott.ssa Cristina viene utilizzata invece Rogato, medico chirurgo specialista per mascherare cicatrici in chirurgia plastica chirurgiche o da traumi, vitiligine, zone di ipopigmentazione. Può essere utilizzata anche per ricostruire o ripigmentare l’areola mammaria dopo interventi chirurgici demolitivi, o le sopraciglia e le aree di alopecia in pazienti sottoposti a terapie aggressive. Il trattamento è molto simile ad un tatuaggio, differenziandosene per la durata (il pigmento utilizzato viene progressivamente eliminato grazie al naturale processo di rigenerazione della cute nel giro di 12-18 mesi), per la tipologia di pigmento che viene usato, per la profondità in cui viene depositato il colore. Come tutti i trattamenti estetici medicali e paramedicali devono essere eseguiti da professionisti altamente qualificati e in strutture idonee. Dott.ssa Cristina Rogato Spec. In Chirurgia Plastica Studio Medico – Viale dei Mille 107A Tel. 328 2523160 www.dottoressacristinarogato.com
elaborazione, in cui il soggetto elabora, seleziona, confronta i dati; nella fase finale (output)in cui il soggetto esplicita la risposta. Indagare il funzionamento cognitivo del bambino permette al riabilitatore di lavorare direttamente sulle funzioni cognitive carenti, per ristrutturare il pensiero e provocare una modificazione strutturale del funzionamento cognitivo, a qualsiasi età e in qualsiasi fase dello sviluppo. Dott.ssa Tomii Alessia, esaminatore LPAD Riberto Anna Lucia, esaminatore LPAD Il giorno 24 settembre alle ore 20:30 si svolgerà un incontro:
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Come aiutare i bambini a gestire insicurezze, timidezze e approcciarsi serenamente ai compiti con motivazione e metodi di studio Centro aBC apprendimento e Benessere Consapevole via Calà Forca 41, Badia Polesine (Ro) info.centroaBC@gmail.com
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Il Gioco del Mese: AFORISMI CRITTOGRAFATI A numero uguale corrisponde lettera uguale, a gioco risolto leggerete un’aforisma di Siddhartha Gauthama, il Buddha.
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nuncio sul giornale: “Cerco moglie”. Il giorno dopo ho trovato nella cassetta della posta centi-
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10”
Parole in bianco
Si risolve come un normale cruciverba,in più devono essere annerite altre 10 caselle
ORIZZONTALI: 1. Arresta le auto - Un colore - 2. Metallo prezioso... poetico - Affascinante, piacevole 3. Il cane di Ulisse - Famoso extraterrestre - 4. Breve... chilometro - Le care, vecchie lire - A te - 5. Ad Interim - Raccoglie il sangue - 6. Si può bere caldo o freddo - Un continente 7. Articolo determinativo Tutto, tutti - 8. Antica città greca - Una nota - 9. L’urlo dei tifosi - Legno pregiato. VERTICALI: 1. Conosco - Set, attrezzatura - Il milligrammo - 2. Mezzo per il trasporto pubblico - Gas per palloncini - 3. Pennuto palmato - 4. Grano essicato - Prima di certi nomi spagnoli - 5. Dopo - Asciugacapelli - 6. Opere Pubbliche - Obiettivo, traguardo - 7. La comunità europea - L’attore americano Diesel - 8. Veleno per topi - 9. L’alluminio - Nome femminile - Tutto bene.
naia di lettere che riportavano tutte la medesima frase: “Vuoi la mia?”
• La mia vita amorosa è talmente scarsa che sto partecipando ai campionati mondiali di astinenza. Pensate che nelle semifinali incontrerò il Papa! • È dura essere dei divi: perseguitato dai paparazzi mentre corteggi la donna più bella del mondo; devi pagare gli assegni miliardari alla tua ex-moglie dalla quale hai divorziato per sposare la diva del momento; devi viaggiare da un capo all’altro del mondo per lavoro utilizzando il tuo jet extra-lusso... Questa vita non la consiglio a nessuno! • Due amici, appassionati di equitazione, parlano dei rispettivi destrieri. “Guarda, il mio cavallo è così bene addestrato che ogni volta che gli dico “Hop... hop” lui esegue dei salti impressionanti.” L’altro ribatte: “Allora il mio è molto più addestrato... pensa che ogni volta che gli dico “Hip... hip” lui mi risponde “Urrà”!” • Nella vita contano soprattutto due cose: la salute e la voglia di lavorare. Io ho la salute, mia moglie la voglia di lavorare. Non abbiamo problemi. • Alcuni pensano che io sia una persona orribile, ma non è vero. Ho il cuore di un ragazzino… Custodito in un vaso sopra la scrivania. • “Dottore, è un periodo che ogni volta che accendo una si-
garetta mi viene voglia di fare baciare chi mi è vicino, è grave?”. Il dottore: “Signora, non si preoccupi, si rilassi e accenda subito una sigaretta!” • Un tizio ha scritto su un cartello: “Vendesi auto, telefonare ore pasti. Franco. L’auto in questione è urtata, strisciata e un po’ ammaccata”. Sul cartello gli hanno aggiunto a penna: “A Fra’... Magna tranquillo...” • Un uomo bizzarro entra in un bar con un simpatico coccodrillo al guinzaglio. Si avvicina al bancone e convinto chiede al barista: “Servite avvocati qui?” “Certo, cosa desidera?” “Allora, una birra per me ed un avvocato per il mio coccodrillo! Soluzione
Aforimi crittografati: Nessuno ci salva tranne che noi stessi, nessuno ne è capace e nessuno potrebbe, noi stessi dobbiamo prendere il cammino.
Azzurra Edizioni S.a.s. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD)
44 1 Oroscopo ARIETE
DAL 21/03 AL 20/04
AMORE
TRA PASSIO-
AMANTI
NALE E BATTAGLIERO, TRASPAR-
ENTE MA UN PO’ PIATTO QUELLO TRA CONIUGI COLLAUDATI CHE SI LEGGONO COME UN LIBRO APERTO, MA DISERTANO IL LETTONE!
TORO DAL 21/04 AL 20/05
IL
S T A
PERIODO NO
PER FINIRE E PER CHI DEVE
RICOSTRUIRE SARÀ DURA… MA CON CALMA E TANTO AMORE TUTTO SARÀ POSSIBILE. SIETE NERVOSI MA SARETE PRESTO PREMIATI
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
DESIDERATE VITÀ
NO-
ANCHE
IN
AMORE, ANCHE SE SIETE LEGATI A DOPPIO FILO CON QUALCUNO.
CERCATE
FORTI EMOZIONI, LA
Oroscopo
BILANCIA DAL 2 3/09 22/10
AL
QUALCHE
TEMPORALE DI
FINE ESTATE SUL FRONTE SENTI-
MENTALE, MA PER QUALCUNO
TUTTO RICOMINCIA A GIRARE
CHE SE NE VA, QUALCUN AL-
PER IL VERSO GIUSTO:
SICUREZZA
TRO ARRIVA…
VOGLIA
DI RE-
LAZIONI PROFONDE, GARANTI DI
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
VI ATTENDE LA VITA VERA!
SIETE
NEL PIENO
DI UN PERIODO CON-
FLITTUALE, DI QUELLI CHE SFIANCANO
oltre zie oti n 0 0 0 . 12 na: o z a u t della PIÙ O I V I H C L’AR EL D O I P AM ! VENETO
E INSIEME MATURANO.TRA I VOSTRI SOGNI ROMANTICI, LE ASPETTATIVE
AMBIZIOSE E LA REALTÀ DEI FATTI, C’È MOLTA DISTANZA
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
SE
CON-
AVETE
OSCIUTO QUALCUNO NUOVO,
DI
NOIA VI OPPRIME!
CHIEDETEVI PERÒ SE NE VALE LA PENA?
PREPA-
RATEVI PERCHÉ SI FARÀ VIVO CON
DECISIONE.
SVICO-
NON
LATE, SIATE RICETTIVI E FATEVI LE DOMANDE GIUSTE
CANCRO
DAL 22/06 AL 22/07
LASCIATE
CAPRICORNO
DAL 22/12 AL 20/01
ANDARE SPESSO
CON IL PARTNER, DOPOTUTTO
QUALCUNO
ANDARE AL TRAINO È UNA GRAN
SI ALLONTANA PER
COMODITÀ!
UN MALINTESO, QUALCUN AL-
BENE SENZA FUOCHI ARTIFICIALI
FORTE
MA SI VA RAFFREDDANDO LA PASSIONE, VI VOLETE
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
TENEREZZA SIONE
SI
E PASINTREC-
GAMA DELIZIOSO, PECCATO CHE IL
PARTNER NON COLGA LA PROPRIA
POCO
LA SENSAZIONE DI SOLI-
TUDINE, CAMBIERÀ SE CAMBIATE ANCHE VOI
CIANO IN UN AMAL-
FORTUNA!
TRO CAMBIA STRADA E PAESE.
MALE, CHI PUÒ
+70% di nuovi utenti +300% di visitatori
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
CUPIDO
ABBRACCIARE DALLA PERSONA GIUSTA E DA QUEST’ABBRACCIO
RESTE USCIRE MAI.
RENDERVI FELICI È DIETRO L’ANGOLO
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
EVASIVO GATTA CI COVA. ZATE LE ANTENNE.
TRA
DRIZDI VOI
MANCA IL DIALOGO, MA EVITATE
AVETE
L’informazione locale sempre con te! Seguici su
LE BUGIE, MEGLIO UN DIPLOMATICO SILENZIO!
NON VORGODETEVELA
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
SE IL PARTNER APPARE
SEMPRE PIÙ STRANO ED
VI HA COLPITI
IN PIENO, VI SENTITE
TRATO GIUSTO.
NON
INCON-
IL
TIPO
VI RESTA CHE FI-
DARVI E BUTTARVI ANCHE SENZA IL PARACADUTE CHE CERCATE
via Lisbona, 10 · 35127 Padova · tel. 049 8704884 · info@givemotions.it
SEMPRE.
CHIUDETE GLI OCCHI...