del Miranese Sud
Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.121 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Primo Piano Il Veneto si confronta con l’emergenza profughi pagg.
S. Maria di Sala Inaugurata la scuola dell’infanzia di Sant’ Angelo
Mirano Un nuovo corso per la casa di riposo Mariutto
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ULSS 13, CHIESTO IL BLOCCO DEL PIANO AZIENDALE
VENETO IN PRIMO PIANO IL VENETO VOLTA PAGINA E DICE ADDIO ALLE GRANDI OPERE
I sindaci di Riviera e Miranese in Conferenza dei sindaci dell’Ulsl13 hanno chiesto la sospensione del piano aziendale, ma l’ordine del giorno è passato a risicata maggioranza (8 a favore 3 contrari e 4 astenuti). pag. 6
LUIGI SOVEGNI, UNA VITA DA MACELLAIO
All’interno del giornale
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L’informazione locale è sempre con te:
Luigi Sovegni è nato a Santa Maria di Sala il 27 ottobre 1931 e ha lavorato nella sua macelleria di Salzano per 45 anni. La sua famiglia aveva umili origini: il padre era un operaio e la madre casalinga. Luigi aveva 8 fratelli. pag. 19
Ottobre 2015
da pagg.
Il cinema Bersaglieri rilancia il centro a Spinea Il nuovo polo culturale sarà composto dalla biblioteca, dal cinema Bersaglieri e dall’oratorio di S. Maria Assunta
I
l cinema Bersaglieri di Spinea tornerà a essere un punto di riferimento per la cittadinanza. E’ stata firmata la convenzione fra il gruppo di cooperative solidali e la proprietà nella persona del signor Silvio Nalesso. Questa operazione restituirà alla cittadinanza la sala Bersaglieri, un pezzo di storia della città. La mediatrice dell’intera operazione è stata l’assessore alla cultura e all’istruzione Loredana
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Mainardi che ha sempre creduto strategico, per la cultura cittadina, il recupero e la restituzione della sala. “Sono già avviati gli adeguamenti necessari per rendere la sala polifunzionale, centro culturale e cinema – dice – la gestione è affidata a cooperative sociali di tipo B e ci permette di attuare anche progetti d’inclusione e inserimento”. Il nuovo polo culturale sarà così composto dalla biblioteca, del cinema Bersaglieri e
dall’oratorio di S. Maria Assunta. Un’area che aspira a definire un ambizioso progetto culturale per i cittadini situato nell’asse che si snoda lungo via Roma. Nel cinema Bersaglieri sono già attivi gli adeguamenti normativi che restituiranno la struttura alla comunità, che non sarà una moderna multisala, ma punterà a essere un cinema di qualità con rassegne d’essai e di spettacoli selezionati. pag. 16
Editoriale
Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito
C
di Germana Urbani*
ambieranno le cose. Eccome! Se la Riforma, approvata in prima lettura a Palazzo Madama, andrà avanti così com’è, cambieranno molte cose e non solo a Roma.
continua a pag.
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*direttore@lapiazzaweb.it
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L’ASSESSORE MARCATO: “NON CI FIDIAMO DI NESSUNO”
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METAMORFOSI DI UN GENIO, EL GRECO A TREVISO
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news da laPiazzaweb 3
In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Bottrighe,
l’isola sotto il ponte spaventa la popolazione a seguire sono
stati cliccatissimi i servizi relativi Da Chioggia alla giuria del barber match, la storia di Simone Boscolo Cegion, la terza notizia, invece Da Cavarzere alla Rai, Marco Crepaldi nella fiction seguici su www.facebook. com/lapiazzaweb
LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social è volata la notizia Ladri di biciclette alla Bottecchia di Cavarzere. Subito dopo la notizia più condivisa è stata Incidente a Martellago, il video choc. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del Pirata della strada a Scorzè seguici su www.facebook. com/lapiazzaweb
EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO: Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Piovese, Miranese Nord, Adria e Conselvano seguici su www.lapiazzaweb.it
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Notizie quotidiane sul nostro sito, piacciono e sono seguite. Grazie lettori! Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Ma chi preferisce la carta non si sposta su web
S
iamo un mensile d’approfondimento su carta ma il nostro sito www. lapiazzaweb.it va migliorando di giorno in giorno. Notizie nuove lo arricchiscono quotidianamente e lo rendono sempre più interessante. Come Piazza seguiamo tantissimi comuni sparsi nelle tre province di Padova, Venezia e Rovigo. Un panorama davvero interessante dal punto di vista geopolitico ma che rende più articolato il lavoro quotidiano dei giornalisti che si occupano di reperire notizie da pubblicare. Nonostante questo stiamo cercando di rispondere a quelle che sono le richieste dei lettori e abbiamo introdotto via via anche la cronaca nera che fino a poco tempo fa non rientrava nel paniere delle notizie per noi pubblicabili. Non siamo, però, un quotidiano e non seguiamo questo settore con lo stesso timbro con cui lo fanno benissimo i nostri amici della stampa quotidiana. Cerchiamo comunque di fare del nostro meglio per raccontare il territorio ai nostri affezionati lettori anche con notizie dell’ultima ora. I dati dicono che funziona. Sempre più lettori entrano e restano nel sito lapiazzaweb.it e, già che ci sono, scaricano il giornale. Leggere e informarsi in rete è quanto fanno sempre di più le persone in tutto il mondo. Un nuovo studio condotto dal “Pew Research Center” in collaborazione con la “John S. and James L. Knight Foundation”, rivela che aumenta di anno in anno, e in modo significativo, il numero degli americani che affermano di usare i “social” come fonte di informazione. Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Un anno fa erano il 52%
su Twitter e il 47% su Facebook. La crescita è molto rapida e il trend sta cominciando a porre dei problemi. Secondo le società di ricerca “Demos” e “Ipsos Mori”, l’enorme quantità di persone che ogni giorno usa i social ha spinto il marketing a “sovra-utilizzare” il mondo del “web 2.0” per le indagini di mercato. Va detto però che l’enorme campione statistico degli utenti di Twitter e Facebook, non rappresenta la società reale, dicono gli esperti. Insieme con la “Sussex University” e la “CASM Consulting”, “Demos” e “Ipsos Mori” hanno condotto una ricerca che hanno chiamato “The Road to Representivity” (“La strada della rappresentatività”). Hanno posto le stesse domande (su fatti di attualità, sulla politica e sui prodotti commerciali) con due modalità differenti: off line e on line. I risultati dei questionari sono molto diversi gli uni dagli altri. Alcuni temi sono sembrati importantissimi agli utenti dei social mentre venivano percepiti da tutti gli altri come meno rilevanti. E anche per la politica è così: la popolarità sui social non corrisponde quasi mai a un vero gradimento degli elettori. E’ anche basandoci su questi dati che noi de La Piazza abbiamo scelto di esserci con convinzione su web garantendo ai lettori notizie quotidiane legate ai temi che più possono interessare il mondo dei social senza dimenticare però di mantenere forte anche la vocazione di approfondimento mensile che caratterizza il nostro free press cartaceo, nato più di 20 anni fa e che ancor oggi è apprezzato tantissimo dai lettori. Veniteci a leggere, dunque. E mandateci impressioni e notizie a redazioneweb @givemotions.it
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In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
Il BLOG DEL DIRETTORE La riforma del Senato cambierà radicalmente, per esempio, l’attuale assetto costituzionale archiviando il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cambia anche il Titolo V. Sarà eliminata la legislazione concorrente e tagliati i costi di stipendi e indennità. I Senatori saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presidente della Repubblica. Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/
IL SONDAGGIO Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino significhi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale? .seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/
ADOTTAMI, I NOSTRI AMICI ANIMALI
L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/animali/
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TURISMO E SAPORI
La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite! seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/turismo/
Venezia Padova Rovigo Treviso
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4 Argomento del mese RISPONDERE ALL’EMERGENZA La gestione dei migranti in arrivo costante sulle coste italiane si fa sempre più articolata. I sindaci chiedono garanzie ai Prefetti i quali ribadiscono la necessità che tutti accolgano qualcuno per evitare di creare centri ad alta concentrazione di persone. Intanto partono i primi progetti di lavoro volontario socialmente utile
Migranti: accoglienza di
di Germana Urbani
Quasi 7000 i profughi ospitati in Veneto. Molti di loro hanno accettato di rendersi utili in comunità
Prefetto Impresa: “Certe forze politiche strumentalizzano il tema profughi per fini elettorali”
S
econdo le stime del Governatore Luca Zaia, che riporta a livello regionale i dati emersi dal lavoro della Commissione territoriale della Prefettura di Padova, al primo ottobre i profughi arrivati in Veneto sarebbero 18.113, dei quali solo 6.875 sono ospitati nelle strutture individuate dai prefetti o messe a disposizione da privati o parrocchie. Ben 11.238 migranti non ci sono più. Probabilmente sono riusciti a partire verso altri paesi europei. Il flusso di persone che arrivano però è costante e il lavoro dei Prefetti per trovare loro una sistemazione è sempre più difficile. Soprattutto perché i primi cittadini non ne vogliono sapere. Il Direttivo dell’Anciveneto con un documento ufficiale ha chiesto con forza alle Prefetture garanzie e tutele minime per assolvere al meglio e senza detrimento per i territori e la cittadinanza, l’attuale emergenza migratoria. “Finora – sottolinea Anciveneto – il sistema di accoglienza predisposto presenta lacune e inefficienze che gravano sui Comuni, principali soggetti su cui ricade il compito dell’accoglienza”. I sindaci hanno chiesto che il disbrigo delle pratiche di richiesta d’asilo sia fatto entro 30 giorni, la tutela della salute, dell’ordine e della sicurezza, la possibilità di far svolgere ai profughi lavori socialmente utili e soprattutto hanno chiesto di vagliare i bandi delle prefetture prima che questi siano pubblicati. Dal canto loro i Prefetti non hanno mai smesso di interpellare i sindaci per gestire al meglio l’emergenza profughi. A Venezia, il prefetto Domenico Cuttaia
Uffici stranieri al collasso
“G
li uffici immigrazione delle questure del Veneto, e non solo, a rischio collasso”, a denunciarlo è il vice segretario nazionale dell’Ugl Polizia, Mauro Armelao (nella foto a fianco).“La politica nazionale ha fallito. Giusto aiutare chi ha bisogno ma non in questo modo. Le forze dell’ordine rimangono inascoltate e sono abituate oramai ad essere l’anello debole dello Stato. In Veneto si rischia di avere 11.000 potenziali clandestini. Inoltre la gestione dei flussi migratori che pesa, quasi esclusivamente sulle singole questure, sta mettendo in ginocchio i vari uffici stranieri. Non basta la buona volontà dei singoli operatori di polizia. La gestione dei migranti destinati alle varie province impedisce il regolare svolgimento del resto del lavoro”. “Non abbiamo mai avuto dubbi continua –Armelao – su come sia stata gestita male l’emergenza profughi in Italia ma anche dall’intera Europa. Non ci siamo mai tirati indietro nel dire come la “selezione” dei profughi andava fatta al loro paese, così da poter far arrivare in Italia e in Europa solamente chi realmente aveva diritto di essere aiutato. A dimostrarlo sono i primi dati che arrivano dalla commissione regionale preposta a valutare le pratiche di richiesta per asilo politico. Solo 4 su 10 hanno diritto al permesso di soggiorno. Equivale a dire che il 60 per cento dei profughi, se non rispetteranno l’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale (cosa che avviene nel 90% dei casi non solo con i profughi) avremo migliaia e migliaia di clandestini incontrollati”. A.A.
ha sempre cercato l’aiuto dei sindaci per disegnare una mappa di piccoli centri in cui distribuire numeri bassi di persone per evitare i problemi legati alla convivenza di centinaia di persone in un unico posto. Situazioni ghetto come quelle di Eraclea che questa estate ha mostrato il proprio potenziale esplosivo o di Cona, che conta già 900 arrivi, sono da evitare il più possibile. A questo scopo è stato proposto ai sindaci della città metropolitana di sottoscrivere un protocollo di intesa a sostegno della cosiddetta “accoglienza diffusa” e a impiegare i richiedenti asilo in lavori socialmente utili, come già avviene in altre province. Nel vicentino, ad esempio, è lo stesso capoluogo a dare il buon esempio. Sono al lavoro a Vicenza140 profughi che, divisi in cinque gruppi e dotati di pettorina, guanti, scarpe e berretto, sono impegnati per 4 ore al giorno in lavori utili alla collettività. E accade anche nel padovano a Este, Due Carrare, Battaglia e Baone. I richiedenti asilo si rimboccano le maniche e vanno a lavorare per il comune che li ospita e soprattutto che ha fatto loro una proposta costruttiva. Vengono impiegati in lavori volontari socialmente utili: pulire i marciapiedi, le caditoie, curare il verde pubblico. Ma fino ad oggi sono stati privati, associazioni e parrocchie ad accogliere più che i primi cittadini che, evidentemente per ragioni di consenso politico, prima ancora che di sicurezza, preferiscono lasciare ai prefetti la responsabilità di assegnare posti e luoghi ai profughi in arrivo. Non manca giorno che a Padova Bitonci non ribadisca
la sua lotta ai migranti in arrivo con azioni muscolari capaci di dargli molta eco sui media. A inizio ottobre aveva inviato i vigili urbani in un appartamento privato di via Aspetti all’Arcella, preso in affitto dalla cooperativa sociale Il Sestante per ospitarvi alcuni richiedenti asilo. La prefettura, però, ha fermato tutto ricordando a Palazzo Moroni che il controllo su quell’alloggio e gli altri sparsi in città non spetta a lui. Il Prefetto di Padova si è detto anche molto dispiaciuto che il Comune capoluogo non intenda affidare ai richiedenti asilo attività su base volontaria. Farlo però, significherebbe ammettere che non si può solo dire no all’accoglienza, occorre trovare soluzioni e impiegare queste persone in modo che non restino con le mani in mano ma che possano fare qualcosa per la società in cui si trovano a vivere. Per la Lega di Salvini l’unica cosa da fare è protestare, alzare cartelli contro, e dire anche cose spiacevoli. Da Cittadella, per esempio, Salvini ha augurato agli imprenditori che mettono a disposizione i propri alberghi per l’accoglienza, di “fallire”. A Recoaro Terme, l’albergo il Bersagliere, che dovrebbe ospitare dei profughi che fino ad oggi sono stati stipati in una casa poco adatta a Pian delle Fugazze, è stato incendiato già due volte. Ha detto bene il prefetto di Padova Patrizia Impresa: “E’ evidente come certe forze politiche continuino a strumentalizzare il tema dei profughi e a fare propaganda per fini elettorali. Io faccio un altro lavoro, sono un tecnico e cerco di risolvere i problemi”.
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Argomento del mese 5
iffusa e lavoro titolovolontario per riviere--> Territorio Enti locali e le cooperative lanciano delle proposte
“Rifugiati impiegati in lavori socialmente utili” di Alessandro Abbadir
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migranti non resteranno ad oziare, ma verranno impiegati in lavori socialmente utili. Almeno questa è l’intenzione dei comuni di Mira e Venezia che per loro hanno in mente compiti ben precisi. L’assessore della giunta Brugnaro, Simone Venturini ha le idee chiare e assicura che i migranti in attesa di sapere se la loro domanda di asilo verrà accolta, saranno impiegati ovviamente con un controllo da parte di personale competente, nella pulizia dei parchi e delle aiuole, la sistemazione delle panchine, a dipingere staccionate o ringhiere. Ora per le centinaia di migranti presenti nel comune di Venezia si dovrà attendere però la firma di un Protocollo di Intesa fra Comune e Prefettura. A Mira a dire la verità qualcosa del genere è già stato fatto, con successo, grazie al coordinamento della cooperativa Olivotti. Qui una quindicina di ragazzi sono stati coinvolti in attività come la manutenzione del verde, il lavoro nelle serre, l’affiancamento nella preparazione dei pasti. Intanto il Comune di Mira ha annunciato che sta preparando un progetto per non lasciare inattive per mesi, se non anni, le persone ospitate nel territorio, però stavolta non limitandolo ad una sola quindicina di persone, ma coinvolgendo la maggioranza dei migranti. Nel frattempo i migranti, questa volta ospitati alla Casa a Colori di Dolo si erano già resi utili questa estate, quando una ventina di loro si è messa a disposizione per rimuovere le macerie e aiutare i residenti in località Cesare Musatti, colpiti dalla furia del tornado.
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n Riviera del Brenta e nel Miranese l’arrivo di centinaia di migranti è un tema delicato e molto sentito dalla popolazione. Per questo non sono mancate sul fenomeno prese di posizione contrapposte. Da un lato chi è fautore di una accoglienza completa, dall’altra chi proprio dei migranti non ne vuole sapere. Sulla discussione si sono inserite poi anche le prese di posizione della Lega Nord che aveva annunciato una manifestazione con il leader nazionale Matteo Salvini, per protestare contro l’arrivo dei profughi, mentre l’area è ancora devastata dalle conseguenze del tornado dell’8 luglio. Uno dei paesi in cui la discussione si è fatta più accesa è stato Mira. Il più popoloso comune rivierasco ha visto l’arrivo a settembre in due strutture ricettive in via Malcanton a Malcontenta di 25 migranti, in questo caso donne e bambini. I profughi a Mira per fine ottobre saranno complessivamente 130, visto che 70 sono già ospitati all’ostello di Giare, alla Casa San Raffaele della Caritas e nelle strutture della Cooperativa Olivotti a Mira Taglio. Ad ora sono 95 ma ne sono in arrivo altri 35. Nel resto della Riviera di profughi a Fiesso ne saranno collocati 25, mentre a Dolo ce ne sono già decine, ospitati nella Casa a colori. Sulla questione migranti il sindaco di Mira il grillino Alvise Maniero, ha voluto essere molto chiaro. “Finora- ha spiegato Maniero- non ci sono mai stati problemi di ordine pubblico legati alla presenza di migranti. Tutto è filato per il verso giusto e la gente li ha sempre accolti con grande generosità. Abbiamo ottenuto dal Prefetto che l’arrivo fosse cadenzato, così da permettere una accoglienza più qualificata e di minor impatto per i residenti”. I profughi che arrivano a Mira di fatto non sono siriani, ma provengono prevalentemente dall’Africa sub sahariana. Cioè da stati come Mali, Ghana, Camerun, Sierra Leone, in cui guerre in atto non ce ne sono. A spiegare le dinamiche A Mirano una delle procedure per la loro accoglienza è Carlo trentina di sono nelle Pizzardi direttore della cooperativa Città Solare, strutture del “Villagio che gestisce l’Ostello di Giare. “All’ostello- dice Solidale”. A Salzano 9 - per capirci di migranti finora ne sono passati in una ex cooperativa un centinaio. Di questi, il 25% ha già avuto un giudizio sulla domanda di asilo politico. Il 90% di queste di queste domande è stata respinta. Ora quegli immigrati hanno diritto di assistenza facendo appello, ma se l’appello confermasse la loro posizione, si tratterebbe a quel punto di immigrati clandestini che non hanno diritto a stare secondo la legge, sul territorio italiano”. Gente come i siriani o gli eritrei che sono passati a Giare o in altre strutture di accoglienza, fanno capire i gestori, nemmeno si fermano in Italia, sapendo di ottenere in tutta Europa lo status di rifugiato politico, proseguono per Paesi come la Germania o i Paesi scandinavi le loro mete più ambite. La discussione sull’accoglienza ai migranti nelle scorse settimane si è fatta molto accesa e a Malcontenta il sindaco Alvise Maniero è stato contestato in una pubblica assemblea dai residenti, per la presenza di queste persone accanto al centro del paese. Una manifestazione a favore dell’accoglienza ai migranti invece era stata fatta sempre a settembre per le strade di Mira da associazioni e partiti. Aveva raccolto circa 500 partecipanti. Nel Miranese i comuni che ospitano rifugiati sono Mirano e Salzano. Ne sono ospitati una trentina al “Villaggio solidale” dei padri giuseppini, mentre altri sono alloggiati nella ex sede della Protezione civile. A Salzano ne sono arrivati 9, e sono ospitati in una struttura privata un tempo una ex cooperativa. A Santa Maria di Sala nelle ultime settimane è scoppiata la polemica perché durante l’estate si era sparsa la voce di un arrivo importante di migranti, da sistemare in alcune case al quartiere di via Martiri-Don Milani a Sant’Angelo, da tempo disabitate e, tra l’altro, al limite dell’agibilità, alcune addirittura allagate. Dell’allarme della gente e dei primi malumori si è fatta portavoce Lista Salese, ma il sindaco Nicola Fragomeni ha A.A. smentito categoricamente questa possibilità.
6 Approfondimento Ulss 13 La Conferenza dei sindaci a Mira prende una decisione a maggioranza
“No agli accorpamenti, chiediamo la sospensione dell’atto Contrari i comuni di Scorzè, Campagna Lupia e S. Maria di Sala. Per Fabio Livieri: “Si tratta di un atto politico voluto con forza dagli amministratori del centrosinistra” di Alessandro Abbadir
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sindaci di Riviera e Miranese in Conferenza dei sindaci dell’Ulsl13 hanno chiesto la sospensione del piano aziendale, ma l’ordine del giorno è passato a risicata maggioranza (8 a favore 3 contrari e 4 astenuti) e la Conferenza dei Sindaci si è spaccata. E’ questo l’esito della assemblea fra primi cittadini dei 17 comuni del comprensorio che si è tenuta nelle scorse settimane in municipio a Mira. Una assemblea che era stata chiesta con urgenza dal sindaco di Dolo, Alberto Polo, preoccupato per il futuro dell’ospedale cittadino e degli accorpamenti previsti con l’inizio del 2016. Ad ascoltare le critiche al piano aziendale dei sindaci c’era anche il direttore generale dell’Ulss Gino Gumirato. Nei piani di riorganizzazione della Regione in parte attuati, e in parte non completati, l’ospedale di Mirano sarà ad orientamento chirurgico e con presenza di Cardiologia e Medicina Generale. Dovrà essere completato il trasferimento di Cardiochirurgia da Mirano a Mestre e conseguentemente il trasferimento di Otorinolaringoiatra e di Ortopedia da Dolo a Mirano. Nel piano è fissato il trasferimento da Dolo a Mirano anche del reparto materno infantile, oltre a Ecografia Diagnostica ed Interventistica. La politica regionale ha stabilito che: l’ospedale di Dolo sarà ad orientamento medico-internistico-riabilitativo con 25 posti
letto in regime di week-surgery diurno ambulatoriale multidisciplinare. Le sale operatorie avranno spazi dedicati nei quali non insista l’attività d’urgenza o emergenza, dalle 8 alle ore 16 nell’arco di 5 giorni lavorativi. “Ho chiesto con urgenza – ha detto il sindaco di Dolo, Alberto Polo – che l’assemblea dei sindaci si esprimesse contro gli accorpamenti voluti dalla Regione e che invece venissero confermati gli investimenti in programma per i vari reparti nel nosocomio rivierasco. La Conferenza ha dato questo indirizzo e chiederà la sospensione dell’atto aziendale alla Regione. Credo che vada perseguita la centralità degli ospedali di Dolo e anche del miranese, anche nei prossimi anni”. Il sindaco di Camponogara, Giampietro Menin, è esplicito. “La Regione come ha fatto per l’Ulss 10 del Veneto Orientale può se vuole bloccare la riorganizzazione – ha detto. Non capiamo perché lì può essere fatto e qui no“. Incaricato di portare avanti la richiesta sarà il presidente della Conferenza, il sindaco di Spinea, Silvano Checchin. Il sindaco di Scorzè, Giambattista Mestriner, ha replicato duramente ai sindaci della Riviera e del centrosinistra, accusandoli di voler votare un documento fortemente politico, sulla falsariga di quello dei consiglieri regionali del Pd. A favore della richiesta di sospensione dell’atto
L’ospedale di Mirano hanno votato Dolo, Camponogara, Campolongo, Fossò, Stra, Salzano, Noale, Spinea. Contro Scorzè, S. Maria di Sala e Campagna Lupia (centrodestra). Si sono astenuti il comune di Pianiga, Vigonovo e Fiesso (centrodestra) e Mira (M5S). Intanto è slittata a data da destinarsi all’ultimo momento, la riunione che era stata indetta a Camponogara dal consigliere regionale Franco Ferrari, a cui avrebbe dovuto partecipare il direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan. Ma sulla decisione
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dei sindaci di centrosinistra di chiedere la sospensione dell’atto aziendale interviene anche il sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri, per il quale questa decisione è un atto politico. “Si tratta – dice Livieri – di un atto politico fatto dai primi cittadini dell’area, quelli di centrosinistra, in quanto questa riorganizzazione porta nuovi investimenti e anche più posti letto”. Critiche politiche invece sono arrivate dal Pd di Mira, al Comune di Mira per la decisione di astenersi durante la votazione.
LA PROPOSTA UN OSPEDALE A VENETO CITY
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l sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara, lancia l’idea di un ospedale unico a Veneto City, a Mirano. Lucio Dalla Costa, capogruppo Pdl in consiglio, la raccoglie con favore e apre il dibattito. Per la prima volta la città affronta l’idea di un ospedale diverso da quello cittadino. Lo fa dopo che Dalla Costa ha accolto con favore e, anzi, rilanciato, quanto affermato da Calzavara, che aveva sostenuto il progetto di inserire nel discusso polo logistico di Veneto City, previsto proprio a Pianiga, in posizione baricentrica per l’Ulss 13, un ospedale unico per Miranese e Riviera. “La proposta mi trova perfettamente d’accordo sotto tutti i punti di vista – spiega Dalla Costa – anche perché, realizzando un ospedale unico, avrebbero fine tutti i campanilismi elettorali che quotidianamente emergono sulla stampa e non solo, che hanno certamente prodotto un dibattito sul tema, ma anche confusione e false aspettative, in quanto completamente disgiunti da una logica di programmazione generale che spetta a un unico soggetto, la Regione”. Dalla Costa spiega: “Il rapporto con la Regione deve essere affrontato in una logica per offrire servizi sanitari ai cittadini in un contesto di sicurezza, alta specializzazione ed efficienza e quindi, cosa può essere più conveniente e vantaggioso del far convergere il paziente verso un’unica struttura sanitaria, dove si potranno trovare tutti i servizi sanitari necessari fino all’organizzazione della degenza. Insomma, una struttura sanitaria per la quale investire anche nella semplificazione degli accessi viari, nel numero dei parcheggi disponibili per l’utenza, alla possibilità di fare assistenza
Lucio Dalla Costa al proprio familiare degente, usufruendo di appositi alloggi dedicati. Oggi tutto questo non è possibile, in quanto è necessario rivolgerci a tre strutture ospedaliere diverse (Noale, Mirano e Dolo) con i risaputi problemi di parcheggio e di viabilità intrinseche a ognuna di esse, perché sorte in epoche diverse ed in contesti urbanistici dissimili. Pensiamo poi che in caso di emergenza esiste una sola elisuperficie all’ospedale di Mirano che, tra l’altro, necessita di una manutenzione urgente. Se poi si valutano i costi necessari per la manutenzione, ristrutturazione e per l’adeguamento normativo delle attuali tre strutture ospedaliere, credo sia giunto il momento di pensare guardando oltre il confine dell’interesse territoriale di ogni singolo comune, coinvolgendo i rappresentanti regionali del territorio che devono garantire le necessità sanitarie e non solo di tutti i cittadini del Veneto. Porterò a livello regionale queste preoccupazioni e le possibili prospettive evidenziate, che hanno trovato nel sindaco Calzavara un corretto ed onesto interprete”. F.D.G.
IL MONDO CI HA RICONOSCIUTO
ORA FACCIAMOCI
RICONOSCERE DAL MONDO!
AREA DEL DELTA DEL PO riconosciuta a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO di Padova e Rovigo.
ph Daniele Soncin
Che cosa può comportare, in definitiva, il riconoscimento? La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di strumenti gestionali nonché l’accesso a progetti, programmi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo; tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione.
Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale. Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’assegnazione di un “logo”, bensì come assunzione di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno. Progetto Regionale Turismo slow nelle aree protette a Parco
8 Mirano Viabilità Confcommercio del Miranese riapre di forza l’annoso dibattito
“Area pedonale, il Comune decida”
Editoriale Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito di Germana Urbani*
di Filippo de Gaspari
“I
l Comune decida una volta per tutte, perché i negozianti sono preoccupati: vuole la piazza pedonale o no?”. Confcommercio del Miranese riapre di forza l’annoso dibattito sulla chiusura alle auto del “salotto” di Mirano. Il presidente Ennio Gallo scrive al sindaco Maria Rosa Pavanello, chiedendo una decisione urgente, chiara e definitiva sulla questione. “Con una certa insistenza tornano a susseguirsi voci sulla possibilità di procedere alla pedonalizzazione del centro storico di Mirano, in particolare di Piazza Martiri e delle vie vicine – scrive Gallo. Siamo sempre stati contrari, con l’eccezione della chiusura al traffico per particolari eventi della tradizione Miranese e, per alcune fasce orarie centrali, nei giorni festivi e la domenica. E va dato atto alla giunta di aver sempre declinato proposte di pedonalizzazione avanzate da comitati e associazioni, dimostrando consapevolezza e condivisione delle criticità che la definitiva pedonalizzazione avrebbe sulle attività economiche. Adesso però serve che il Comune si pronunci in modo formale e definitivo, ed esprima il proprio parere contrario alla pedonalizzazione poiché gli operatori economici sono preoccupati per l’incertezza che regna in merito al destino della piazza. Ne sta derivando un clima di scoraggiamento e la sospensione di ogni intervento sui singoli negozi e quindi di investimenti per realizzare progetti di riqualificazione per consolidare la valorizzazione del centro, crescendo anche in termini di qualità”. La lettera è per il sindaco, ma il tema è di comune interesse e così le prime risposte arrivano da comitati e associazioni, di tenore opposto. Per Legambiente del Miranese, le pedonalizzazione va fatta: “I centri storici sono nati, pensati e realizzati per muoversi a piedi – spiega il presidente del circolo Pierluigi Paloscia. Eppure nei nostri paesi le proposte di pedonalizzazione incontrano sempre contrarietà, anche da parte dei negozianti, quasi che il cliente senz’auto non riuscisse a giungere davanti alle vetrine se non invogliato dalle manifestazioni.
CULTURA
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Per Legambiente la pedonalizzazione va fatta. “I centri storici sono nati, pensati e realizzati per muoversi a piedi”
Gli esercenti chiedono che l’ente locale dia un chiaro parere contrario
Contrarietà alla chiusura del centro anche dai residenti delle frazioni
Molti comuni stanno ripensando lo spazio urbano, restituendo le città alle persone ormai relegate ai margini dall’invasione delle auto e dopo un’iniziale e comprensibile resistenza dei commercianti si è potuto verificare, nel tempo, che il giro d’affari non è stato per nulla stroncato, ma rivitalizzato. Vediamo come la pensano i miranesi: perché il Comune non promuove un sondaggio pubblico sull’opportunità o meno di avere un centro pedonale?”. Con Legambiente si
Un’immagine del centro di Mirano
schierano anche alcuni comitati cittadini, ma non tutti: alcuni residenti delle frazioni chiedono di mantenere la piazza aperta. “La pedonalizzazione – affermano – renderebbe ancor più difficile la vita ai residenti delle frazioni che devono raggiungere il capoluogo, non essendo serviti da mezzi pubblici. Siamo costretti a utilizzare solo ed esclusivamente l’automobile. Accontentiamoci di chiuderlo la domenica, il lunedì di mercato e durante le numerose manifestazioni”.
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A parte ciò di cui si è discusso tantissimo, come il fatto che la riforma cambierà radicalmente l’attuale assetto costituzionale “rottamando” una volta per tutte il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cambia anche il Titolo V. Sarà eliminata ad esempio la legislazione concorrente, questione annosa mai risolta dai passati governi siano essi stati di centrodestra che di centrosinistra. Ma è nella concezione del nuovo Senato che le cose cambiano davvero. Siederanno alla Camera Alta gli amministratori, consiglieri regionali e sindaci. Coloro, cioè, che hanno a che fare tutti i giorni con i problemi di gestione della cosa pubblica. E questo mi pare un cambiamento vero e sano. Saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presidente della Repubblica. I seggi saranno ripartiti in proporzione alla popolazione di ciascuna regione ma tutte avranno almeno due rappresentanti. Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori: 6 scelti dal Consiglio regionale fra i propri componenti con metodo proporzionale, a cui si aggiungerà un sindaco del territorio. Questi rimarranno in Senato sino alla scadenza del loro mandato amministrativo e non saranno vincolati alla durata o meno del governo. Un messaggio chiaro dunque: siete stati eletti come amministratori del territorio da cui provenite, siete in Senato per rappresentare quelle istanze e non quelle del vostro capo di partito che, prima delle elezioni vi ha garantito un posto piazzandovi come capolista e che, di contro, vi chiede fedeltà assoluta in Senato. Mi pare un grosso cambiamento: fedeli al territorio e poi al partito. Certo per alcuni dei senatori che ci rappresentano oggi è già così. Per altri, mai visti sul nostro territorio, abbiamo forti dubbi. Oggi i veneti eletti alla Camera Alta sono 24. Solo pochi di loro hanno alle spalle esperienze amministrative. Niccolò Ghedini, per esempio, ha molta esperienza legale ma chissà quanto conosce davvero i nostri comuni. La riforma taglia anche i costi: fine delle indennità per i senatori, tetto massimo per gli stipendi dei consiglieri regionali e stop a tutti i “rimborsi o analoghi trasferimenti monetari ai gruppi politici presenti nei consigli regionali”.
*direttore@lapiazzaweb.it
Spettacoli
UNA STAGIONE TEATRALE RICCA DI EVENTI E NOMI DI GRANDE RICHIAMO
ella Costa, Silvio Orlando, Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi, il Teatro Stabile del Veneto e Gardi Hutter con Familie Flöz: è un cartellone ricco di ospiti nazionali e internazionali il programma 2015-2016 della nuova stagione del Teatro di Mirano, che ospita, oltre la stagione di prosa di primo piano, anche il cartellone “Domeniche a teatro”, dedicato ai bambini e alle famiglie e la proposta di teatro scuola “L’arte dello spettatore”, quest’anno cresciuta nel numero di appuntamenti e nella
varietà, vista la buona risposta degli istituti scolastici, dalle materne alle superiori. La stagione è promossa dal Comune, in collaborazione con La Piccionaia e Arteven. Il programma di prosa offre 7 spettacoli, più uno fuori abbonamento: Lella Costa (20 novembre) presenterà il progetto sul femminicidio, scritto da Serena Dandini; Mario Perrotta (10 dicembre), affronterà una storia nascosta all’interno della Grande Storia: quella degli austriaci di lingua italiana durante il primo conflitto mondiale;
Gardi Hutter, il 14 gennaio, sarà “La Sarta”, scritto con Michael Vogel di Familie Flöz, compagnia già applaudita 2 stagioni fa a Mirano. Il 28 gennaio Laura Marinoni propone una versione del capolavoro di Gabriel García Márquez “L’amore ai tempi del colera”; mentre il 18 febbraio il Teatro Stabile del Veneto festeggia il Carnevale con “Arlecchino, il servitore di due padroni”. Gli ultimi 2 appuntamenti vedranno protagonisti Silvio Orlando, che il 3 marzo riproporrà lo spettacolo-cult “La scuola”,
diventato un successo cinematografico e Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi, che il 17 marzo presentano “Nudi e crudi”, tratto dal romanzo di Alan Bennett. Fuori abbonamento, il 4 febbraio, “I promessi sposi” di Manzoni con la compagnia veneziana Teatroimmagine. Info: 041.4355536, info@miranoteatro.it. F.D.G.
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IL DIRITTO DI CAMBIARE
Mirano 9 Sociale Cambio della guardia alla storica casa di riposo
Mariutto, un nuovo corso
Sarà diverso anche il parroco, che è membro di diritto. Il sindaco Pavanello nominerà il nuovo Cda di Filippo De Gaspari
B
ando chiuso, il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello si appresta a nominare il nuovo Consiglio di amministrazione dell’ente Mariutto. Si cambia vertice alla casa di riposo miranese e si cambia, forse, radicalmente. Sarà nuovo anche il parroco, che è membro di diritto del Cda e che dopo 15 anni è cambiato con l’arrivo, al posto di monsignor Lino Regazzo, di don Artemio Favaro. Il resto sono nomine che spettano al sindaco e le pressioni non mancano, per posti ambiti e difficili. “Le nomine saranno effettuate sulla base delle esperienze
Solidarietà
maturate in ambito socio-sanitario e delle competenze necessarie allo svolgimento delle funzioni stabilite dallo statuto dell’ente – assicura il Comune. La scelta avverrà tra i cittadini in possesso dei requisiti previsti per l’elezione dei consiglieri comunali”. Un mese per le candidature, chiuse il 1 ottobre, in cui gli interessati hanno potuto presentare richiesta e curriculum. I nuovi rappresentanti resteranno in carica per quattro anni e dovranno periodicamente riferire l’attività svolta al Comune. Non troveranno vita facile, in una struttura alle prese in questi
mesi con un forte dissenso sindacale, che coinvolge anche lo stesso sindaco, seguente alla volontà dei vertici di recuperare il fondo di produttività elargito negli anni passati al personale dipendente e su cui è stata chiamata a indagare anche la Corte dei Conti. I lavoratori non vogliono essere coinvolti nella faccenda, soprattutto dal punto di vista salariale e occupazionale. E infatti, non sono mancate le prese di posizione delle parti sociali. La Uil-Fpl ha chiesto al sindaco di azzerare gli attuali vertici e ripartire da capo. “Non solo i consiglieri vanno cambiati
MACELLAI DI MIRANO IN FAVORE DEI PICCOLI COLPITI DAL TORNADO
R
icostruzione dopo il tornado, in campo anche i macellai. Una serata per i bambini dei comuni della Riviera colpiti è stata organizzata a Mirano, in particolare per i cittadini più piccoli che hanno perso cameretta, giochi, il giardino dove giocare o il materiale per la scuola. Per loro si sono mossi i macellai
La casa di riposo a Mirano – attacca il referente sindacale Roberto Panciera – non fosse altro perché buona parte di loro è stata poco dialogante, distinguendosi per indisponibilità, tranne il presidente, al confronto con le parti, oltre che per ostilità e volontà punitiva nel penalizzare economicamente i dipendenti. Il presidente Vincenzo Rossi non si è rivelato quell’elemento di garanzia in grado di modificare l’atteggiamento dei consiglieri, da qui la nostra richiesta di dimissioni.
dell’associazione “Butchers for children”, capitanati dalla macelleria di Moreno Favaretto in piazza Aldo Moro. E’ qui che, con un’offerta minima di 10 euro, si sono potuti gustare per una sera le specialità di carne del territorio e nazionali. Protagonisti sono stati “maestri macellai” come Pellegrini e Biasioni di Milano, Papotti Fossoli di Carpi, Rizzieri di Ferrara, Da Diego di Vigonza, “Tutti matti per la ciccia” di Treviso e l’organizzatore della serata, Moreno Favaretto, che per l’occasione ha festeggiato anche i
Gli avrebbe consentito di mantenere quel giudizio più che positivo sulla coerenza e correttezza che negli anni si era guadagnato sul campo e che eravamo felici di riconoscergli. Per questi motivi riteniamo che oggi questo Cda, vada rinnovato in toto. Si chiami a ricoprire le nuove cariche chi è in grado di rafforzare e rilanciare il Mariutto, rendendolo di nuovo attrattivo rispetto anche alla concorrenza sul territorio e creando nuovi spazi per i residenti”.
suoi 50 anni. Raccolti 6 mila euro, che sono andati, divisi per metà, a due famiglie con bambini di Sambruson, che come altri hanno avuto la casa danneggiata l’8 luglio. Una grande serata di solidarietà, un aiuto per due famiglie e soprattutto per i loro bambini che hanno vissuto in prima persona il dramma della devastazione. Anche in passato “Butchers for children” ha messo in campo le proprie forze, devolvendo fondi di serate gastronomiche alla “Città della speranza” di Padova. F.D.G.
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10 Mirano Territorio Al via la prima operazione congiunta dalla nascita dell’Unione dei comuni
Protezione civile, esercitazioni per affrontare l’emergenza di Filippo De Gaspari
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mergenza maltempo, in campo la protezione civile di tutto il Miranese. Colonne mobili, strutture da campo e sale operative: scene già viste e che, purtroppo, potrebbero ripetersi in futuro, in un territorio già interessato in passato da allagamenti e danni. In questo caso però si tratta solo di un’esercitazione, la prima da quando è nata l’Unione dei comuni del Miranese, che tra le sue funzioni avrà anche il coordinamento di un distretto unico di protezione civile. Il test, importante soprattutto per testare la pronta risposta del volontariato locale in caso di necessità, si è svolta il 12 e 13 settembre e ha visto la partecipazione di oltre cento volontari, tre idrovore, varie motopompe e una quindicina di mezzi. Realizzati interventi di svuotamento scantinati allagati, taglio alberi, recupero mezzi, pronto soccorso e localizzazione. La maxi-esercitazione del distretto coordinato da Paolo Michieletto, a “debriefing” concluso, può dirsi riuscita, grazie anche a diverse attività svolte negli ultimi anni, non ultimo l’intervento nella confinante Riviera del Brenta devastata dal tornado in estate. Una sala operativa a Martellago ha gestito per due giorni le squadre dislocate nel territorio, mentre in Villa Farsetti a Santa Maria di Sala è stato allestito un campo base strutturato per simulare la gestione di sfollati come in un’emergenza reale: registrazione di ingressi e uscite, verifica delle dotazioni presenti, cucina mobile, tendoni comunitari e un posto medico avanzato gestito dalla Croce
Una sala operativa a Martellago ha gestito per due giorni le squadre dislocate nel territorio
Le esercitazioni della protezione civile impegnate a vario titolo nell’assistenza e nel soccorso costituiranno il più grande coordinamento di protezione civile della Città Metropolitana, che abbraccerà sei comuni, oltre 120 mila abitanti, importanti infrastrutture, aree industriali e corsi d’acqua con rischi connessi. Una realtà vista con curiosità anche dalla Regione, che ha voluto seguire da vicino l’esercitazione con il dirigente della Protezione civile regionale, Roberto Tonellato. L’appello
CERCHIAMO NUOVI VOLONTARI
I
I volontari sono stati impiegati nello svuotamento di scantinati allagati Gialla di Spinea. Le comunicazioni, infine, si sono appoggiate al grande ponte radio provinciale. Nello specifico i volontari sono stati impiegati sabato nello svuotamento di alcuni scantinati a Sant’Angelo di Sala, nella guida di fuoristrada a Spinea, in via della Costituzione e nell’utilizzo del verricello per la movimentazione di carichi pesanti. La domenica invece lo scenario si è spostato a Mirano, per il posizionamento di teloni per il rinforzo degli argini, l’installazione di panne antinquinamento lungo un corso d’acqua a Martellago e infine, la localizzazione di un animale fuggito da un allevamento nella zona tra Scaltenigo e Ballò. Il gruppo unico di volontari non è ancora del tutto realtà, ma la protezione civile del Miranese sarà presto uno di quei due grandi ambiti (l’altro, molto discusso, è la polizia locale) di cui si occuperà il nuovo super-ente: gruppi comunali, associazioni di protezione civile, realtà
DETRAZIONI FISCALI -65%
VIENI A SCOPRIRE L’ELEGANZA DELLE NOSTRE FINESTRE
l Gruppo comunale di Protezione civile di Mirano cerca nuovi volontari. Partito l’arruolamento di cittadini maggiorenni: “Il volontario è un elemento insostituibile in questa organizzazione perché presta la sua opera mettendo a disposizione della collettività la propria professionalità e il suo tempo libero in maniera gratuita”, è l’invito lanciato dal gruppo attraverso il Comune. Diventare volontario è semplice, basta manifestare il proprio interesse scrivendo all’indirizzo prot.civile.mirano@gmail.com o via telefono ai numeri 335.1655003 o 320.4354657. Gli interessati saranno invitati al primo incontro utile, così da poter vedere come funziona il gruppo e poi valuteranno se compilare il modulo di iscrizione. Ci sarà poi da affrontare un breve corso di formazione iniziale per diventare volontario a tutti gli effetti. Il gruppo di volontari di Mirano è una realtà che esiste da ormai dieci anni nel territorio: è impegnato in attività di addestramento dei volontari e formazione di alunni delle scuole di vario grado, ed è sempre presente nelle emergenze. Il gruppo si incontra di venerdì sera o di sabato pomeriggio nella sede che si trova all’ex scuola elementare “Duca d’Aosta”, in via Caorliega 53. F.D.G.
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Spinea 13 Ambiente I lavori pubblici al giudizio dei cittadini
Taglio di un platano, prima il sondaggio on line di Filippo De Gaspari
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’è un albero in mezzo all’incrocio da modificare, il Comune lancia il sondaggio: togliamo l’albero o cambiamo progetto? E i cittadini “graziano” la pianta. Iniziativa senza dubbio inedita quella lanciata dal Comune di Spinea sul finire dell’estate e che apre le porte alla partecipazione dei cittadini su molte altre scelte che riguardano la vita della città. Il platano in questione si trova all’angolo tra via Roma e via Unità, tra la chiesa e il cavalcavia del Graspo. Oggi l’incrocio è composto da tre strade, ma nel progetto della nuova pista ciclabile di via Roma dovrebbero diventare due. Nel caso dell’uscita di via Unità si pone il problema di come far svoltare i veicoli. Sia la svolta a sinistra che quella a destra comporta infatti la rimodellazione delle aiuole esistenti e in una di queste svetta il maestoso platano, oggetto di consultazione. Due le ipotesi progettuali: si può abbattere l’albero e prevedere una compensazione “uno a tre”, piantando tre alberi in un’altra zona vicina, oppure mantenerlo, consentendo ai veicoli in uscita da via Unità solo la svolta a destra. In questo caso però le auto dirette in centro dovrebbero allungare il percorso, andando a girarsi nella rotatoria ai piedi del cavalcavia. La scelta spetta ovviamente al Comune, per il quale tuttavia le soluzioni sono indifferenti e il costo dell’intervento varia di poco. Così ha deciso di far scegliere ai cittadini: salvare l’albero o la comodità degli automobilisti? E i cittadini hanno deciso: lunga vita al platano. La percentuale certo non è
L’albero in questione si trova all’angolo tra via Roma e via Unità, tra la chiesa e il cavalcavia del Graspo
Il platano, oggetto della consultazione
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Biblioteca
UNA SALA IN RICORDO DI AYLAN
U
Su 1288 votanti il 58,5 per cento svolta a destra, per salvare l’albero bulgara, ma basta per pesare sulle future scelte dell’ente: su 1288 votanti, infatti, il 58,5% ha risposto che preferisce la svolta a destra, pur di preservare l’albero. Adesso tocca alla giunta decidere. Il consigliere delegato alle piste ciclabili Mario Zorzetto assicura che i risultati verranno tenuti in debita considerazione, ma ciò che più preme al Comune e aver collaudato, non senza problemi, uno strumento valido di partecipazione dei cittadini. “Condividere alcuni aspetti con gli abitanti è per noi una priorità – afferma Zorzetto – nel caso di Fornase i residenti sono stati particolarmente penalizzati da alcune scelte viabilistiche. Lo scopo di questi sondaggi online è raccogliere suggerimenti per poter scegliere con maggiore ponderazione fra diverse opzioni. Diciamo che è un ulteriore tentativo di realizzare una città davvero partecipata, anche sulle scelte viabilistiche”. Cancellate tutte le polemiche?
Non proprio: qualcuno ha scoperto che nel sondaggio online si poteva votare due e più volte e allora apriti cielo. Il Comune però ha subito precisato: “Per questa prima sperimentazione di consultazione online si è scelto volutamente di non mettere filtri e password per avvicinare i cittadini a questo strumento d’indagine. In ogni caso, alla fine, i risultati sono stati epurati dei doppi voti, a cui si è risaliti tramite indirizzo Ip”. La decisione definitiva sull’incrocio terrà conto, tuttavia, anche del “Biciplan” di Spinea e del nuovo Piano urbano del traffico.
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na sala delle biblioteca per Aylan e Galip Kurdi, i fratellini siriani morti annegati durante la loro fuga dalla guerra. L’immagine simbolo di uno di loro, trovato riverso su una spiaggia turca, ha fatto il giro del mondo, ora a Spinea il consigliere Mario Zorzetto propone di ricordare lui e il fratellino con una speciale intitolazione. Aylan, tre anni, in fuga con la famiglia da Kobane, è morto con il fratellino e la madre dopo un tentativo di traversata in mare finito in naufragio. “Due bambini come tanti a cui è stata negata una infanzia felice, nomi che forse presto dimenticheremo. Per questo, per non dimenticare, per tenere deste le coscienze propongo di intitolare la sala dei bambini della biblioteca comunale ad Aylan e Galip”, afferma Zorzetto, che ora cerca consensi alla sua idea. “Non vogliamo più vedere certe immagini – aggiunge – perché ricordano troppo i nostri piccoli a casa, curati e paffuti. Eppure accade ogni giorno, nei nostri mari o in camion che diventano camere a gas. Non ho la soluzione del problema, ma dobbiamo superare l’orrore che ci circonda e cambiare noi stessi, uscire dalle nostre paure, dai nostri egoismi”. F.D.G.
14 Spinea Infrastrutture Dalle opposizioni parte una richiesta al Comune e a Cav
“Barriere fonoassorbenti insieme con l’energia solare” Cav potrebbe produrre energia elettrica da distribuire alle abitazioni a 200 metri di distanza dal Passante di Roberta Pasqualetto
“N
el comune di Spinea oltre alle barriere fonoassorbenti si devono installare anche i pannelli fotovoltaici”. Queste le parole del consigliere di minoranza Mauro Armelao. Nelle evidenti problematiche causate dal Passante autostradale alle abitazioni vicine, è già stato pubblicato un bando per la gara d’appalto che prevede l’apertura dei cantiere nel 2016. Le barriere fonoassorbenti proteggeranno dal rumore le abitazioni ma Armelao osserva che questo lavoro poteva essere fatto ancora meglio se, con le barriere, si fossero programmate le installati anche dei pannelli fotovoltaici lungo il Passante autostradale. “Mi appello fin d’ora ai vertici di Cav, ma anche al sindaco di Spinea Silvano Checchin, affinché faccia sentire la propria voce e dimostri di essere maggiormente sensibile al tema ambientale – dice Mauro Armelao. Deve chiedere in prima persona, che oltre alle barriere fonoassorbenti siano montati anche dei pannelli fotovoltaici. Oltre alla questione
del rumore e dell’inquinamento dell’aria, secondo il mio parere, vanni installati su tutto il tracciato, esclusi i tratti in trincea, anche i pannelli solari. Cav potrebbe produrre energia elettrica da distribuire gratuitamente a tutte quelle abitazioni private che distano almeno fino ai 200 metri di distanza dal Passante, in modo da “ricompensarli” dal danno subito a causa del passaggio di quest’autostrada”. In effetti, tutte le abitazioni a ridosso del passante hanno perso non meno del 30%
Le abitazioni hanno avuto perdite al valore commerciale fino al 30% del loro valore commerciale se non addirittura di più. Il consigliere fa notare che ci sarebbe un interessante indotto economico: l’energia prodotta e non consumata per alimentare le abitazioni e l’illuminazione del Passante,
e forse anche quella pubblica dei comuni nelle zone più vicine all’autostrada, potrebbe essere venduta dalla società Cav a Enel. Una sorta di rimborso per tutti i residenti che non sono stati risarciti perché più distanti di circa 60 metri dall’arteria autostradale. La zona d’interesse è sicuramente ampia e riguarda le frazioni di Crea, Fossa, Luneo e Zigaraga; tutte danneggiate da quest’opera. Il consigliere porta ad esempio l’opera già realizzata di Oppeano, in provincia di Verona, dove sono state fatte delle barriere che riducono quasi a zero il rumore e che catturano le polveri sottili PM10 prodotte dai gas di scarico e che, con una lunghezza di 1,7 km della transpolesana, i pannelli producono ben 800 mila KW/h annue. I lavori per realizzare un progetto del genere hanno sicuramente dei costi elevati, ma potrebbero essere programmati a tratti, dando precedenza alle aree dove il Passante è più vicino alle abitazioni. Un progetto ambizioso, ma che probabilmente con la volontà di tutti
si potrebbe fare anche in vista dei notevoli benefici per cittadini e amministrazione. “Che il sindaco abbia uno scatto d’orgoglio e si prodighi affinché questa idea possa concretizzarsi, per l’ambiente e per i cittadini di Spinea – conclude Armelao. Avevo già fatto anni fa e a inizio 2015 questa proposta, ma come sempre accade, il sindaco Checchin non ha dimostrato grande interesse. Per questo chiedo che rappresenti i suoi cittadini in maniera più fattiva e concreta, altrimenti
si dimetta”. La soluzione del fonoassorbente e fotovoltaico utilizzata in località Vallese di Oppeano si allinea con le normative europee che spingono verso scelte che vertono sempre più al rispetto per l’ambiente e, in questo caso, costituiscono un notevole risparmio ai bilanci: l’energia elettrica prodotta è versata nelle casse comunali. La barriera di Oppeano è stata realizzata in project financing, con la compartecipazione di Anas Spa, ed è la più lunga d’Europa.
NEWS Servizio per le famiglie
La polemica dei comitati
PARTE LA CASA DI ALICE
“IL COMUNE CI HA IGNORATO”
S
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pinea propone un servizio dedicato alle famiglie con bimbi di età compresa dai 0 ai 5 anni. Casa di Alice, questo è il nome del servizio, è iniziata il primo di ottobre e terminerà il 31 di maggio. 4 appuntanti settimanali per due sedi: l’ex scuola I. Calvino a Crea e l’ex Walt Disney a Spinea. Gli incontri sono seguiti da professionisti ed educatori per accompagnare bambini e adulti nelle esperienze di gioco, favorire le capacità relazionali dei bambini, facilitare la socializzazione tra bambini e adulti, stimolare il confronto tra di loro e fornire nuove conoscenze per svolgere al meglio il lavoro di genitore. Casa di Alice è organizzato dall’assessorato alle politiche familiari e dalla cooperativa La Bottega dei ragazzi. La figura di riferimento degli incontri è Elena Mantovani, psicologa educatrice. In tutti gli incontri si terranno delle attività e, per quanto riguarda i laboratori, la prima parte dei corsi sarà dedicata alla psicomotricità per bimbi e la seconda parte alla formazione dei genitori. “A ogni incontro c‘è una prima fase di accoglienza seguita dal momento della merenda e dopo iniziano le attività – dice Maria Vittoria Zungri psicologa, psicomotricista e psicoterapeuta in formazione. La nostra cooperativa, La Bottega dei Ragazzi, lavora in queste zone e a Padova. Con il comune di Spinea collaboriamo da due anni e mezzo. Durante questi incontri cerchiamo di capire le esigenze delle famiglie e costruiamo gli incontri successivi anche in base a questo. Il servizio piace e, l’anno scorso, l’affluenza è stata buona specialmente a Crea”. Gli incontri si tengono il lunedì e il mercoledì, dalle ore 16 alle 18.30, all’ex scuola Italo Calvino di Crea in via Don Egidio Carraro 8; il martedì e il giovedì presso l’ex scuola Walt Disney in via Pozzuoli 6. Il costo d’iscrizione annuale per i residenti del comune è di soli 10 euro grazie al contributo del Comune. Per informazioni si può contattare la segreteria al numero 049 686240 (martedì, mercoledì, giovedì dalle 9 alle 13) R.P.
l Comune di Spinea ha emanato una delibera di giunta con la quale ha attivato un modulo di “vicinato attivo decoro e sicurezza” ignorando la proposta di collaborazione del gruppo Cdv di Spinea. Il gruppo Cdv (Controllo del vicinato) è partito con il progetto già nel novembre del 2014 e aveva invitato più volte l’amministrazione a collaborare con loro ma senza avere mai una risposta. Le famiglie iscritte al Cvd di Spinea sono 153 per 5 gruppi attivi; lavorano tutti in rete e comunicano tra loro con whatsApp e si coordinano con il gruppo. “Per le segnalazioni abbiamo 750 utenti attivi in un gruppo chiuso in facebook – dice Alberto Gatti del coordinamento Cdv - un gruppo che funziona molto bene”. Dopo la delibera le famiglie che collaboravano al progetto, hanno chiesto spiegazioni. “Pensiamo che il sindaco poteva muoversi in maniera diversa – conclude Gatti - si era preso l’impegno, faccia a faccia con noi, di informarsi e di darci una risposta e invece ci siamo trovati a scoprire cosa aveva deciso con la delibera già fatta. Negli altri comuni la collaborazione tra le parti funziona, siamo davvero rammaricati che qui le cose siano andate così”. Il progetto “Mi prendo cura della mia citta” è attivo a Spinea da cinque anni. Rappresenta un case-study di felice integrazione tra governance locale e sussidiarietà. Tra i numeri di questo progetto: 250 volontari iscritti di cui circa il 39% costituito da donne, con un’età media dei volontari di 45 anni. Il progetto adotta tecniche di miglioramento continuo con riunioni mensili di coordinamento in cui i volontari danno suggerimenti, indicazioni per l’attuazione operativa degli interventi. I lavori da svolgere sono decisi in base anche alle segnalazioni dei cittadini raccolte mediante “segnalazioni on line” sul sito. Il progetto ha fatto ogni anno mediamente interventi su circa 102.380 metri quadrati di verde pubblico per 1.050 ore di prestazioni gratuite con un risparmio per il verde pubblico e per le manutenzione scolastica davvero importante. R.P.
Casa di riposo Villa Fiorita
AL VIA IL PROGETTO BENESSERE
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settembre è iniziato il progetto “ Fisicamente” realizzato dal centro “Anziani Insieme” di via Cici e la casa di riposo Villa Fiorita. Il progetto prevede quattro incontri e coinvolgerà sette spinetensi del centro anziani e sette ospiti della casa di riposo che, attraverso esercizi fisici e logici adatti all’età, alleneranno il fisico e la memoria. L’elemento chiave di questo progetto è il lavoro sinergico dei professionisti coinvolti. L’assistente sociale, gli educatori, i fisioterapisti e lo psicologo della casa di riposo Villa Fiorita lavorano in gruppo per promuovere il benessere di questi quattordici anziani. Si tratta di un progetto innovativo che utilizza il parco privato adiacente alla struttura del “Villaggio dei Fiori”, che è dotato di specifiche strutture per facilitare la ginnastica dolce mirata per la terza età. “Con questo progetto sperimentale volevamo testarci – dice Daniele Farro, direttore della casa di riposo Villa Fiorita – se gli utenti che provengono dal centro anziani, hanno un’autonomia diversa rispetto ai nostri ospiti. Questo progetto s’inserisce all’interno d’iniziative che hanno l’obiettivo di creare rete per dare un servizio migliore alle realtà locali che hanno in carico gli anziani”. Il progetto vuole essere una forma di aiuto per le famiglie degli anziani e combattere l’isolamento e l’emarginazione. “La volontà reciproca era di dare servizio a 360 gradi per gli anziani e per le loro famiglie – dice l’assessore ai servizi sociali, Laura Rosanova – oltre ai reciproci professionisti, noi come Comune mettiamo a disposizione risorse e la casa di riposo gli spazi. Entrambe le nostre realtà territoriali vogliono mettersi a servizio della comunità”. Il P.I.C. (punti internet connessi) offre un altro servizio a due ospiti di Villa Fiorita: delle lezioni di alfabetizzazione informatica con due giovani volontari del Comune nel centro anziani. R.P.
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VIVA LO SPORT A SPINEA Grande affetto e ammirazione per Alice Sorato e Federica Pellegrini nella festa svoltasi a Spinea lo scorso 23 settembre. Hanno applaudito le due grandissime campionesse gli ospiti del CERID e del CEOD, tutto il mondo dell’associazionismo, del volontariato e poi tanti bambini e famiglie. Proprio i bambini del Pedibus hanno intervistato sul palco Alice e Federica. Per festeggiare insieme lo sport come strumento di inclusione e benessere, il Sindaco e l’Assessore allo Sport hanno premiato sul palco anche ben 40 piccoli e grandi campioni delle associazioni sportive del territorio. Ecco i loro nomi:
Un grazie ai volontari di Protezione Civile, Croce Gialla, Mi prendo cura e Proloco, AUSER che hanno supportato la manifestazione che rientra nell’ampio progetto “La Piazza Lunga Un Kilometro”. Pochi giorni dopo questa festa di sport, un altro grande risultato agonistico ha premiato la nostra Città. Federico Angiolini ha vinto ha conquistato la medaglia d’Oro nella categoria Juniores -68 Kg e il Bronzo nella categoria Juniores Open al 18° WIKF European Karate Championships organizzato dalla Federazione Internazionale di Karate Wadoryu in Danimarca. Complimenti! Lo sportello energia è un servizio gratuito offerto dal Comune di Spinea rivolto a tutti i cittadini. Lo sportello dà la possibilità di ricevere consulenze in ambito energetico da esperti del settore e un’analisi termografica della propria abitazione. È disponibile su appuntamento il martedì dalle ore 15.00 alle 17.00 presso l’Ufficio Ambiente al piano terra del Municipio - P.zza Municipio. Le consulenze in ambito energetico toglieranno ogni dubbio su: come richiedere le detrazioni fiscali al 50% e al 65%; vantaggi economici derivanti dalla riqualificazione energetica del proprio immobile; installazione di pannelli fotovoltaici e termici; realizzazione di isolamenti termici a cappotto della propria abitazione; aiuto nella lettura della bolletta e molto altro ancora... La termografia è un’indagine che utilizza la termocamera per rilevare la temperatura di una determinata superficie; ciò risulta utile per l’individuazione di: dispersioni e ponti termici; perdite o infiltrazioni d’acqua; infiltrazioni d’aria; umidità di risalita e imperfezioni dell’isolamento termico; verifica dell’impianto fotovoltaico (rilievo celle malfunzionanti).
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Dai primi di settembre la carreggiata in via Solferino è stata occupata dal viale ciclopedonale. Questo intervento è connesso alla nuova viabilità in vigore da agosto scorso. La strada di collegamento tra Via Martiri della Libertà e Via Capitanio, recentemente aperta, rappresenta un tassello fondamentale per una nuova viabilità, più sostenibile ed efficiente. Tale infrastruttura migliora la fluidità del traffico, aumenta la sicurezza dei pedoni ed evita il congestionamento di Via Capitanio, come richiesto da moltissimi cittadini. Via Capitanio avrà un piccolo restyling con nuova segnaletica orizzontale e sistemazione del fondo stradale nei punti più critici. · Sono state aperte le buste per la gara di affidamento dei lavori della pista ciclabile finanziata con fondi della Regione Veneto. Entro l’anno si concluderà la scelta della ditta che eseguirà i lavori e da gennaio prossimo prenderà il via il cantiere · Sono ormai più di 260 i bimbi che utilizzano ogni giorno e con ogni tempo il Pedibus grazie all’impegno dei genitori accompagnatori e degli insegnanti · Durante la settimana europea dedicata alla mobilità sostenibile (16 -22 settembre) è stato presentato come si intende avviare ed elaborare il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile ovvero lo strumento di progettazione di tutti
gli interventi sulla viabilità complessiva ed il Bici-Plan. Per il Piano Urbano della Mobilità sostenibile sta per essere affidato l’incarico ad un professionista di grande esperienza e vi saranno numerosi incontri con i cittadini. · Proseguono intensamente gli incontri con le associazioni che si occupano di promuovere l’uso della bicicletta negli spostamenti urbani per raccogliere suggerimenti e opinioni. Appena sarà disponibile la prima bozza di bici-plan sarà possibile costituire anche una piccola “consulta” con cittadini dei vari quartieri. · Prosegue lo studio per la pista ciclabile di via Luneo come richiesto da alcuni cittadini. E’ stato fatto un rilievo tecnico e sono allo studio alcune ipotesi di soluzione dei punti critici rilevati sulla carreggiata. Anche su questo ci saranno momenti di confronto con la cittadinanza · Si è proceduto al restauro delle transenne danneggiate di via Roma. La copertura assicurativa degli incidenti ha permesso di non impattare sul bilancio comunale. Da quando esiste la nuova pista ciclabile su via Roma si sono contati solo cinque incidenti che hanno prodotto danneggiamenti alle transenne ma nessun ciclista ha riportato danni e nello stesso periodo hanno attraversato via Roma ben 14.000.000 di automobili (calcolando circa 20.000 auto al giorno).
16 Spinea Urbanistica Firmata la convenzione fra il gruppo di cooperative solidali e la proprietà
Servizi
Il Bersaglieri tornerà punto di riferimento D Il nuovo polo culturale sarà composto dalla biblioteca, dal cinema Bersaglieri e dall’oratorio di S. Maria Assunta
di Filippo De Gaspari
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l cinema Bersaglieri di Spinea tornerà a essere un punto di riferimento per la cittadinanza. E’ stata firmata la convenzione fra il gruppo di cooperative solidali e la proprietà nella persona del signor Silvio Nalesso. Questa operazione restituirà alla cittadinanza la sala Bersaglieri, un pezzo di storia della città. La mediatrice dell’intera operazione è stata l’assessore alla cultura e all’istruzione Loredana Mainardi che ha sempre creduto strategico, per la cultura cittadina, il recupero e la restituzione della sala. “Sono già avviati gli adeguamenti necessari per rendere la sala polifunzionale, centro culturale e cinema – dice – la gestione è affidata a cooperative sociali di tipo B e ci permette di attuare anche progetti d’inclusione e inserimento”. Il nuovo polo culturale sarà così composto dalla biblioteca, del cinema Bersaglieri e dall’oratorio di S. Maria Assunta. Un’area che aspira a definire un ambizioso progetto culturale per i cittadini situato nell’asse che si snoda lungo via Roma. Nel cinema Bersaglieri sono già attivi gli adeguamenti normativi che restituiranno la struttura alla comunità, che non sarà una moderna multisala,
ma punterà a essere un cinema di qualità con rassegne d’essai e di spettacoli selezionati. Nel comune si è da poco conclusa la prima rassegna di “Congiunzioni Festival internazionale multimediale e performativo di poesia, scrittura, fotografia, video arte”. Il nucleo del Festival si basa sulle narrazioni multidisciplinari, sotto forma di letture performative, di produzioni video artistiche e fotografiche, e d’installazioni visuali. L’intento è di tratteggiare il tema della congiunzione tra le arti e tra i popoli, focalizzandosi sulla relazione narrazione performance/immagine-video. Questa prima edizione del festival multimediale è stata rivolta alle scuole e non solo e, ha visto un importante affluenza di pubblico e avrà sicuramente nuove edizioni nei prossimi anni. Alla rassegna hanno partecipato artisti di altissimo
livello sul panorama italiano e internazionale, per citarne uno il regista Theo Putzu pluripremiato per il suo corto. Un altro appuntamento culturale molto apprezzato dal pubblico è stato la presentazione del libro “E per la strada il partigiano va” di Augusto Marini detto Alpin. Il libro raccoglie i ricordi dei primi vent’anni di Augusto Marini e racconta uno spaccato di storia che va dal 1925 alla fine della seconda guerra mondiale, quando Augusto terminò la sua Resistenza a Venezia. “Dare spazio a figure di spessore come Augusto Marini, che hanno fatto la storia del nostro paese è importantissimo – conclude Mainardi – queste persone tengono viva la memoria di quello che è stato e dei valori della Resistenza: la democrazia, la libertà, la solidarietà; tutti temi molto attuali nel momento storico che stiamo vivendo”.
IL BUONO MENSA SI ACQUISTERA’ ONLINE
a gennaio 2016, il buono mensa per le scuole diventerà elettronico e non richiederà più l’acquisto del blocchetto nelle cartolerie. Questa innovazione è già attiva in quasi tutti i comuni del Miranese, escluso solamente Salzano. Il primo a introdurre il buono pasto elettronico è stato Scorzé 9 anni fa, poche settimane fa è toccato a Mirano e Santa Maria di Sala mentre l’ultimo comune sarà Spinea, il prossimo gennaio. Il servizio renderà più comodo alle famiglie la prenotazione del pasto per gli alunni e sarà effettuata tramite un sistema informatico che ne gestisce direttamente il pagamento. Il pasto si prenoterà automaticamente ad ogni rientro previsto a scuola e, in caso di assenza, il genitore dovrà segnalarla. Le modalità di pagamento sono diverse, tra queste anche l’homebanking. “La prenotazione viene effettuata tramite un sistema informatico che ne gestisce direttamente il pagamento - spiegano a Mirano. Il pasto risulta prenotato automaticamente ad ogni rientro previsto a scuola. In caso di assenza il genitore deve segnalarla dalle 18 del giorno precedente ed entro le 9.30 del giorno di mensa. Diverse le modalità di pagamento, consentito anche tramite homebanking. Resta invariato il costo del buono: 3.70 euro per le scuole d’infanzia e 3.85 per le primarie, con riduzioni per chi ha più figli che usufruiscono delle refezione scolastica e per i nuclei con Isee inferiore a 12.405 euro”. Le famiglie riceveranno una lettera con la password per accedere al portale dei genitori al sito www.se-ri-mi.it. A Santa Maria di Sala il sistema è simile: in caso di assenza del figlio il genitore deve comunicarla tramite una chiamata gratuita a cui risponde una segreteria automatica. I numeri di telefono e i dettagli sono pubblicati sia sul sito del comune sia sul portale di riferimento, www.scuole.pastel.it. R.P.
DAL 16 OTTOBRE LA FESTA DI SAN LEONARDO
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enerdì 16 ottobre inizia la 22° festa di San Leonardo che culminerà con la 19° corsa d’autunno domenica 18. Tre giorni di festa paesana realizzati dall’associazione Cao (Commercianti, Artigiani di Orgnano) con la collaborazione dalla Pro Loco locale. Non mancherà lo stand gastronomico che offrirà piatti tipicamente veneti e intrattenimento musicale e non solo all’interno di uno stand opportunamente attrezzato in via Pirandello. Nella serata di venerdì 16 ottobre si terrà una sfilata di moda e sabato 17 l’esposizione di hobbisti e delle associazioni. Per l’occasione l’area via Luneo, da via Roma a via Marco Polo incrocio con via Pirandello, sarà chiusa al traffico. Nella stessa giornata un’esibizione di scuola di danza e ballo, e nella chiesetta S. Leonardo un concerto del Venice Harp Ensemble coordinato dai professori Girardello e Trentin. Nello stand gastronomico, ci sarà l’intrattenimento comico del duo “DoppiaCoppia”. La mattina di domenica 18 si correrà la 19° corsa d’autunno non competitiva di S. Leonardo di km 6, 11 e 19, con partenza dall’area di via Pirandello. Il ritrovo dei partecipanti e le iscrizioni si terranno nella piazzetta S. Leonardo adiacente alla chiesetta. All’arrivo il pranzo comunitario all’interno dello stand con grigliata mista e prodotti tipici veneti in compagnia del gruppo Daghe Power. Ci sarà anche un momento ludico con “Ok, il peso è giusto” dove i presenti saranno invitati a indovinare il peso esatto di insaccati e formaggi e, nella chiesetta di S. Leonardo, si terrà la Santa Messa. Durante la serata ci sarà lo spettacolo
del gruppo folkloristico “I Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe (RO). Dopo il saluto delle autorità civili si estrarranno i numeri della lotteria e, a seguire, aperitivo e castagne offerte dall’associazione e durante la cena intrattenimento con la musica del gruppo Daghe Power. “Due giorni di festa, folclore, balli, canti, bancarelle con prodotti tipici – dice Faraon Arduino presidente dell’associazione Cao – saranno presenti alcuni stand di associazioni di volontariato del territorio e della Pro Loco Spinea, tutto questo per mantenere viva l’identità del borgo di Orgnano attorno alla chiesetta di S. Leonardo”. La corsa d’autunno è una manifestazione ludico motoria ricreativa aperta anche al Nordic Walking, la quota d’iscrizione è di 2,50 euro e 2 per i ragazzi fino a 12 anni e comprende assicurazione e ristori. Le iscrizioni possono essere fatte anche domenica 18 fino alle ore 8.50. Per i gruppi si richiede l’iscrizione entro le ore 19 di sabato 17, utilizzando il modulo presente nella pagina facebook CorsaSanLeonardo o su www.manenteabbigliamento.it/corsa.
Santa Maria di Sala 17 Lavori pubblici L’edificio, pronta ospiterà i 46 bambini iscritti a settembre
Una scuola tutta nuova a Sant’Angelo di Sala Il costo dell’opera è stato di 700 mila euro. Aumentato lo spazio per la sala mensa della scuola elementare e migliorato l’assetto anitisismico di Filippo De Gaspari
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pertura del nuovo anno scolastico con inaugurazione a Sant’Angelo di Sala, dove è stato tagliato il nastro della nuova scuola per l’infanzia comunale e della mensa, ora più grande, per le elementari. Sono stati infatti conclusi in tempo e secondo cronoprogramma i lavori per la realizzazione dell’ampliamento dell’edificio della Giovanni Pascoli che ora accoglie la nuova scuola, pronta per ospitare i 46 bambini iscritti a settembre e le nuove iscrizioni per febbraio 2016. E’ la prima materna comunale a Santa Maria di Sala. Mercoledì 16 settembre, alla prima campanella, il sindaco Nicola Fragomeni accompagnato dalla giunta, consiglieri e dai tecnici comunali, ha così unito i tradizionali saluti di benvenuto del primo giorno di scuola a bambini, genitori e insegnanti, alla visita dei nuovi locali della scuola, che ha visto importanti migliorie. Alla giornata inaugurale hanno partecipato anche la dirigente scolastica Bertilla Mason e il parroco don Lucio Monetti, che ha benedetto i nuovi locali. “La nuova scuola ha la potenzialità di accogliere fino a 66 bambini, 16 in più di quella precedente – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Fabio Semenzato – il costo dell’opera è stato di 700 mila euro, cifra che ci ha permesso inoltre di ampliare lo spazio per la sala
mensa della scuola elementare e di migliorarne l’assetto anitisismico”. L’ampliamento, su due piani, è stato effettuato sul lato nord-ovest dell’edificio esistente e, a norma di legge, potrà garantire nei prossimi anni ancor più posti rispetto quelli per cui è stato pensato, offrendo in questo modo ambienti a norma e confortevoli. Nel piano terra della scuola elementare è stato ricavato l’ingresso alunni a sud da via Desman, e un’aula per attività sussidiarie (laboratori, computer e attività integrative), mentre al primo piano restano a disposizione le sei aule per attività didattiche, gli otto servizi igienici, la sala insegnanti e la sala refettorio, che è stata ampliata. Una scala esterna garantisce l’uscita in caso di incendi. Per quanto riguarda, invece, la scuola materna, l’ingresso è a ovest da via Desman. Ci sono tre aule per attività didattiche, nove servizi igienici, la cucina con gli annessi locali di servizio (spogliatoi e bagni per gli addetti), un locale per il deposito delle derrate e la sala refettorio. Tutti i locali sono dotati di pannelli frangirumori e pannelli fotovoltaici, che rendono indipendente l’intero complesso, compresa la palestra, dal punto di vista energetico. Un’attrezzata cucina permetterà inoltre di preparare i pasti, anche per i bambini della scuola elementare.
Il taglio del nastro nella nuova scuola
Gli spogliatoi e la palestra esistente potranno essere utilizzati da entrambe le realtà scolastiche, così come gli spazi esterni, ampliati e sistemati, sia sul lato ovest che nord, in modo da poter essere utilizzati separatamente dai due istituti. Tutti i vani saranno accessibili a portatori di handicap. “Un edificio sicuro, bello e funzionale che continueremo a migliorare – assicura il sindaco Nicola Fragomeni – già nel 2016 provvederemo a sistemare anche gli spogliatoi della palestra, intervenendo sugli
intonaci e gli impianti tecnologici, in particolare nei bagni”. Intanto, all’atto del taglio del nastro, Fragomeni ha ricordato: “Sono lavori che non erano certo previsti nel nostro programma elettorale, ma necessari e che non abbiamo sbandierato più di tanto. Questa è la seconda inaugurazione silenziosa che facciamo dopo quella della media Cordenons nel capoluogo. Credo che la scuola abbia bisogno soprattutto di fare e di molte meno parole”.
NEWS La denuncia a Veternigo
ODORI NAUSEABONDI DAL POLLAME
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dori nauseabondi e nugoli di mosche, a Veternigo scoppia la rivolta. Sotto tiro un’azienda avicola di via Desman, appena fuori centro, contro la quale il paese si era schierato già alcuni anni fa. A distanza di tempo nulla sembra cambiato, e a finire sotto accusa sono ancora una volta le deiezioni del pollame allevato in azienda. Per tutta l’estate gli odori sono rimasti affare di pochi solo per via della alte temperature e del caldo torrido, che hanno tenuto i residenti chiusi in casa, ma ad agosto, con temperature più miti, la gente è tornata ad aprire le finestre. In realtà per poco, per l’impossibilità di respirare: stanze invase di odori e mosche e folate soprattutto al mattino e all’ora di cena hanno chiuso di nuovo tutti in casa. La protesta è scoppiata anche su Facebook, dove è nato il gruppo “Spussa e mosche de Veternigo”. In campo anche il Comune: il sindaco Nicola Fragomeni, di fronte alle denunce dei residenti, ha inviato in agosto una segnalazione ufficiale alla Provincia di Venezia, all’Arpav e all’Ulss 13 nella quale, oltre a denunciare “il continuo manifestarsi, nelle ore serali e mattutine, di odori nauseabondi provenienti dalla ditta”, ha chiesto una verifica nell’allevamento per verificare le cause ed eventuali violazioni di legge e di rispetto alle normative e autorizzazioni. Non solo. Nelle scorse settimane Fragomeni si è recato nell’azienda a parlare con la proprietà. “Stiamo facendo – ha spiegato – quanto possibile e in nostro potere perché si arrivi a una soluzione definitiva, coinvolgendo anche gli enti superiori che mi auguro siano altrettanto solleciti nella risposta. Per quanto riguarda l’azienda, i proprietari ci hanno assicurato di aver installato un nuovo filtro, già sperimentato in un’azienda simile in Austria con soddisfazione. Si prevede dunque che i disagi di quest’estate siano destinati a scomparire, ma continueremo a vigilare. Ringrazio la popolazione per le segnalazioni e li invito a contattarmi qualora il problema continui a ripresentarsi”. F.D.G.
Migranti
Dati sulla sicurezza
I RESIDENTI PREOCCUPATI PER I PROFUGHI
“LA VIDEOSORVEGLIANZA DIMINUISCE I FURTI”
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a minoranza attacca, la giunta smentisce, i cittadini restano preoccupati. Oggetto del contendere i profughi, tema caldo di questi mesi in tutta Europa e non solo. Durante l’estate a Santa Maria di Sala si è sparsa la voce di un arrivo di migranti, da sistemare in alcune case al quartiere di via Martiri-Don Milani a Sant’Angelo, da tempo disabitate e, tra l’altro, al limite dell’agibilità, alcune addirittura allagate. Dell’allarme della gente e dei primi malumori si è fatta portavoce Lista Salese, che ha presentato un’interrogazione urgente per chiedere alla giunta cosa intenda fare. “Vogliamo sapere – ha chiesto il capogruppo Paolo Bertoldo – se è vero che a Sant’Angelo la giunta prevede di collocare dei migranti, quanti e, se non a Sant’Angelo, dove intenda farlo. Il sindaco inoltre spieghi se ha ricevuto il protocollo “Accoglienza diffusa” inviato dal prefetto Morcone e quale posizione abbia in merito all’accoglienza”. Dal Comune fanno sapere che non è previsto, a breve, alcun arrivo concordato di profughi nel Salese. “Tra l’altro – spiega l’assessore ai Servizi sociali, Gabriele Ragazzo – le palazzine in questione non sono agibili e non possono essere destinate in queste condizioni ad alcun utilizzo. Oggi il Comune non ha strutture disponibili all’accoglienza”. Ai cittadini, però, non basta. Nel piccolo paesino salese i residenti chiedono rassicurazioni nero su bianco, e la tensione riguardo la possibilità di alcuni arrivi, i primi a Santa Maria di Sala, è salita giorno dopo giorno. Il sindaco Nicola Fragomeni prova a metterci una pezza: “Non abbiamo strutture adeguate – spiega – mi sto battendo perché non arrivino in queste di Sant’Angelo e in altre che non sono a norma. Darei una mano a questi disperati, ma non ci sono luoghi con acqua corrente, elettricità e bagni funzionanti. Ora come ora non possiamo fare la nostra parte, e soprattutto non mi va di raccogliere migranti da guerre e miseria per metterli in strutture fatiscenti”. F.D.G.
a S. Maria di Sala la ricetta per una buona sicurezza dei cittadini in tutti i comuni dell’Unione del Miranese. La propone il sindaco Nicola Fragomeni, che da novembre sarà anche il secondo presidente dell’Unione. Il sindaco snocciola i dati: “Lo scorso anno, secondo la prefettura, nel territorio di Mirano e S. Maria di Sala, circa 45 mila abitanti, sono stati denunciati 580 furti in casa. Di questi, 380 a Mirano e 200 a S. Maria di Sala. Proporzioni rispettate quest’anno: al 31 agosto risultano denunciati 347 furti, 220 a Mirano, 127 a S. Maria di Sala. A conti fatti il nostro territorio è il meno bersagliato nei 6 comuni. Non mi piace parlare di isola felice, perché l’obiettivo è migliorare ancora, ma credo che la bassa incidenza della microcriminalità qui da noi non sia un caso”. Merito, secondo Fragomeni, soprattutto della videosorveglianza. Che per questo motivo ora vuole esportare all’intera Unione. “Con quasi 18 mila abitanti e la più grande zona industriale dopo Porto Marghera, avere una tendenza di furti prossima all’1 % è un dato da prendere a modello per l’intero territorio – aggiunge – non abbiamo maggiori controlli rispetto ad altri, però abbiamo investito sulle telecamere e a conti fatti questo sta portando risultati”. 24 gli occhi elettronici puntati sul Salese, ma sono già stati stanziati fondi per accenderne altri 16 subito nei prossimi mesi e in futuro ne arriveranno ancora. A parità di chilometri di strade e residenti, il Salese diventerà il territorio più videosorvegliato del Miranese. “La polizza collettiva contro i furti e le rapine è un servizio offerto ai nostri cittadini per sentirsi meglio tutelati, ma quello che intendiamo fare a livello di Unione, per creare una zona di deterrenza efficace, è implementare la videosorveglianza e collegare i diversi sistemi comunali in fibra ottica, sfruttando quella che diventerà la centrale operativa della polizia locale”. F.D.G.
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Luigi Sovegni, una vita da macellaio “Lavoravo anche venti ore al giorno perché in quegli anni le macellerie della zona lavoravano tutto il giorno e non solo la mattina come adesso” di Roberta Pasqualetto
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uigi Sovegni è nato a Santa Maria di Sala il 27 ottobre 1931 e ha lavorato nella sua macelleria di Salzano per 45 anni. La sua famiglia aveva umili origini: il padre era un operaio e la madre casalinga. Luigi aveva otto fratelli e, come di consueto per quegli anni, doveva andare a lavorare per aiutare economicamente la famiglia. Dopo la terza elementare inizia a lavorare come garzone da un macellaio, gli altri fratelli vanno a lavorare nelle fabbriche. “In quegli anni abitavamo a Veternigo e per aiutare la famiglia e portare a casa una paga sono andato a lavorare da un macellaio. Portavo al pascolo le pecore, poi quando le hanno macellate mi hanno affidato l’incarico di lavare le trippe nel fiume”. Erano gli anni a ridosso della seconda guerra mondiale, una situazione economico-sociale sicuramente difficile. “Erano anni difficili e di miseria, io sono venuto a Salzano perché c’era la cooperativa che vendeva la carne, venivo in bicicletta o a piedi per lavorare. Poi ho saputo che vendevano la cooperativa e, grazie al mio compare Fracasso, ho deciso di comprarla io per un milione e cinquanta mila lire. In quegli anni erano soldi, ma io ci credevo e ho chiesto un prestito. Ho lavorato tanto per pagare il debito. All’epoca il
negozio non era quello attuale, eravamo in una casa vecchia, poi anni sucessivi abbiamo costruito una struttura nuova”. La carne era un lusso per quegli anni. “Era appena finita la guerra e la gente veniva nel mio negozio con un libretto dove segnavamo il debito di quello che acquistava e dopo, quando poteva, veniva a saldare. Sembrerà strano, ma le persone più povere sono quelle che hanno fatto di tutto per saldare il debito, mentre quelle che stavano anche meglio di me, hanno lasciato il debito insoluto”. Nel negozio ha sempre lavorato da solo? “No, assieme a mia moglie Ofelia! L’avevo conosciuta alla sagra paesana di Noale. Lei mi ha sempre aiutato nel mio lavoro. Io andavo a comprare gli animali da macellare e lei rimaneva nel negozio”. Ha provato a tramandare il suo lavoro ai figli? “Ho sempre lasciato che i miei figli scegliessero da soli la strada da intraprendere, a me basta che siano felici e che stiano bene. Massimo ha lavorato per un po’ con noi, ma non era tagliato per questo lavoro e adesso è un agente immobiliare, mentre Walter, il maggiore, è un medico. Sono entrambi bravissimi in quello che fanno”.
Il macellaio Luigi Sovegni Come si diventa macellaio? “Io ho imparato il mestiere in bottega come si usava una volta. In seguito ho fatto il salto e ho deciso di lavorare in proprio”. Una vita dedicata al lavoro? “Può dirlo forte! Lavoravo anche 20 ore il giorno perché in quegli anni le macellerie lavoravano tutto il giorno e non solo la mattina come adesso. Avevo fatto un debito davvero importante per aprirmi un’attività, pensi che quando Ofelia ha saputo dei debiti che avevo, non voleva più sposarmi. Ci sono stati periodi in cui macellavo fino a 4/5 maiali alla settimana per fare i salami. Cominciavo alle 3 del mattino, andavo al macello di Noale. Gli animali me li sono sempre scelti personalmente, andando per le case dei contadini”. Come sono cambiate le mode alimentari nel settore della carne? “Oggi si vendono tanti preparati di carne. Ai miei tempi c’era il taglio della carne, ma questa forse è una scelta di
comodità e perché si hanno più varietà”. Soddisfazioni? “ “Tante. La gente in paese ci ha voluto bene e sapeva che la carne da noi era di qualità e ci ha sempre dimostrato di riconoscerlo. Tutti ci salutano, anche i giovani hanno grande rispetto per noi”. Non le dispiace che la sua attività non abbia avuto continuità? “Onestamente no. I miei ragazzi hanno preferito altre strade e io sono contento per loro. Adesso nella nostra macelleria ci sono due bravi ragazzi che usano gli stessi metodi che usavamo noi”. Le manca il suo lavoro? “Sono arrivato all’età di 84 anni e nella mia vita ho lavorato tantissimo. Sono contento di potermi godere la pensione. Oggi passo il tempo giocando a carte con gli anziani, sono sempre stato una persona riservata e sto bene tranquillo”.
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20 1 Cultura provinciale Teatro Villa dei Leoni di Mira, presentata la nuova stagione
Linguaggi e stili diversi con un unico obiettivo: intrecciare relazioni Tanti i nomi di spicco inseriti nel cartellone allestito da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per una programmazione che si articola in due rassegne di Alessandro Abbadir
E’
stata presentata la stagione 2015/2016 di Teatro Villa dei Leoni di Mira. E i nomi che faranno da richiamo nel cartellone preparato da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale, e Coopculture ce ne sono davvero tanti. Si tratta di Giuliana Musso, Antonella Questa e Marta Cuscunà, Mario Perrotta e Babilonia Teatri. E ancora Marta e Diego Dalla Via, Carlo & Giorgio e Arianna Scommegna. Linguaggi e stili diversi per un’unica idea di teatro che intreccia relazioni tra le persone. Ci sarà così una la rassegna di prosa contemporanea “Punto Teatro” e quella domenicale “Famiglie a Teatro”. “Ci piace immaginare che il teatro possa tessere relazioni tra le persone, avvicinare le generazioni, cucire e tenere assieme le differenze attraverso il confronto - dice Nina Zanotelli curatrice della programmazione per La Piccionaia. - Punto Teatro ricama il nostro tempo, avvicina lembi di realtà, arricchisce vite vissute e intrecciate con intensità. Passando dall’ironia alla satira, dai classici alla storia, dal passato recente a una visione di futuro”. Punto Teatro. La rassegna serale “Punto Teatro” apre con un progetto corale sabato 14 novembre: Giuliana Musso, Marta Cuscunà,
FOTOGRAFIA Venezia. Casa dei Tre Oci
SGUARDO DI DONNA, 25 DIFFERENTI PROSPETTIVE
“S
guardo di Donna” è la mostra fotografica che attraverso 25 autrici racconta 25 prospettive differenti di vita, 25 sguardi sul mondo e sulle relazioni. Un approccio che trova ispirazione dai temi più spinosi e complessi dell’esistenza umana: la diversità, la responsabilità, la compassione e la giustizia. E che attraverso il mezzo fotografico si fa testimonianza, racconto disincantato, talvolta crudo, di tante condizioni umane, di realtà, luoghi e coscienze che si muovono tra passione e coraggio. La mostra è curata da Francesca Alfano Miglietti. Le immagini trovano posto all’interno di un allestimento che recupera, insieme alle foto, oggetti e abiti di scena dai depositi del teatro La Fenice di Venezia, in un contesto simbolico e di grande poesia. La mostra sarà aperta al pubblico fino al prossimo 8 dicembre, tutti i giorni, ad eccezione del martedì, dalle 10 alle 19 presso la casa dei Tre Oci a Venezia. O.J.
Antonella Questa porteranno sul palco il nuovissimo “Wonderwoman”, uno spettacolo sulla difficoltà di essere donna, ancora oggi. Il 12 dicembre va in scena “Inferno” di Babilonia Teatri che continua il lavoro di ricerca con attori-non attori con disabilità accostandosi al mondo della diversità. Il 31 gennaio appuntamento dedicato a William Shakespeare in occasione del 400esimo anniversario della morte. Sarà proposto “Troilo e Cressida” . Il 6 e 7 febbraio, con Carlo&Giorgio e “I migliori danni della nostra vita”. Il 13 febbraio
ci sarà Mario Perrotta, che presenta l’iniziativa “Milite Ignoto”. Il 27 febbraio ci sarà “Drammatica elementare”, lo spettacolo di Marca e Diego Dalla Via, con cui i due fratelli hanno voluto creare un dissacrante nuovo abbecedario. Si passa poi all’11 marzo con il Teatro Binario Sette che presenta “Per favore niente eroi” ispirato ai racconti di Raymond Carver. Punto Teatro concluderà l’1 aprile con “Potevo essere io” pluripremiato spettacolo e unica regionale di Arianna Scommegna. Continua comunque Atupertu con la compagnia” incontri dopo gli spettacoli con gli artisti che coinvolge-
Wonder woman, lo spettacolo che andrà in scena il prossimo 14 novembre e inaugurerà la rassegna serale Punto Teatro ranno Babilonia Teatri, Marta e Diego Dalla Via e Arianna Scommegna. “Famiglie a teatro e non solo”. La stagione per famiglie e bambini rinnova poi il suo impegno per l’avvicinamento al teatro e all’arte per le giovani generazioni, proponendo 4 spettacoli in abbonamento, più un evento speciale per Natale e i laboratori domenicali ludico-artistici in Villa dei Leoni. Saranno proposte nuove drammaturgie e fiabe classiche, da “Il Gigante Soffiasogni” de La Piccionaia, con l’apertura di stagione il 15 novembre a “Le quattro stagioni” del Teatro
Telaio sul tema dell’andamento naturale delle stagioni; da “Bianca corre” (tratto dalla storia di “Biancaneve”) a “La Bella e la Bestia” della compagnia Baule Volante. La novità di quest’anno sarà uno spettacolo speciale pre-natalizio il 20 dicembre, fuori abbonamento: “L’omino del pane e l’omino della mela”, un divertente mix di teatro, musica e clownerie. Si conferma anche l’offerta integrata con i laboratori creativi domenicali in Villa dei Leoni: una proposta per famiglie per tutte le domeniche fino a Natale dedicata ai bambini dai 4 ai 10 anni. L’abbonamento “Punto Teatro” alla rassegna di prosa sarà a sette spettacoli a 75 euro, acquistabile da ottobre, mentre lo spettacolo di Carlo & Giorgio sarà fuori abbonamento. Dall’1 novembre si potranno scegliere i carnet a 4 spettacoli al prezzo di 44 euro e i biglietti di tutti gli spettacoli. Disponibile da ottobre, l’abbonamento “Famiglie a Teatro” avrà, come l’anno scorso, un costo di 20 euro per 4 spettacoli per gli adulti e di 12 euro per gli under 14.Stabile rispetto all’anno scorso anche il prezzo dei biglietti che saranno acquistabili dall’1 novembre. Info: www.villadeileonimira.it
Il libro “Il sale del sudore.Ortolani marinanti del Novecento” di Gianfranco Tiozzo Netti
Il racconto degli ortolani marinanti di Sottomarina O
rtolani si nasce e si diventa. Tra ricordi e testimonianze campo cominciano a comparire case, alberghi, dove le dune che partono dagli anni ’40 del secolo scorso i racconti di sabbia, naturale riparo contro le mareggiate e le burradi Gianfranco Tiozzo Netti raccolti nel volume “Il sale sche, sono state sbancate prima per poter disporre di altra del sudore. Ortolani marinanti del Novecento” (Art&Print terra da coltivare e poi per realizzare ampi spazi da destinaeditrice) ci riportano alle abitudini che hanno caratterizzato re al turismo balneare… e gli ortolani marinanti cominciano secoli di tradizioni contadine: la sveglia prima dell’alba; una a diventare intraprendenti imprenditori, ad affittare le loro talvolta anche lunga passeggiata per raggiungere gli orti stesse case per ospitare turisti che giungono da sempre più fino a Cà Lino di Chioggia oppure in barca a remi che poi lontano e poi costruire altre case da affittare per la stagione veniva caricata per andare al mercato “vecio” di Marina o estiva, si trasformano in albergatori, dirigono grandi stabilianche fino a quello di Venezia a Rialto per un viaggio che menti balneari, lavorano nei negozi… E’ la “malattia de la piera” quando non si investe più durava tutta la giornata; un breve pasto frugale con polenta riscaldata, verdure e, meno spesso, salame; ore e ore nell’acquisto di altri terreni da coltivare, ma sul turismo, sulle nuove costruzioni, su altre attività. chini sulla terra a seminare, raccogliere, Nonostante tutto questo, Giantogliere le erbacce, allontanare uccelli Con la globalizzazione, franco, e come lui molti altri marinane parassiti, riparare e rinforzare le pro- anche gli ortolani ti, è ancora profondamente ortolano tezioni contro il vento impetuoso della e Sottomarina sono perché il suo mestiere “ti coinvolge bora; il sole estivo che toglie il respiro e alla ricerca di una troppo, prende la tua mente, le tue secca la terra che bisogna continuare a nuova identità braccia, la tua forza e volontà…”: il innaffiare, l’acqua che bisogna andare a recuperare nei canali e nei fossati non sempre vicini; il sole non scotta più, la fatica si sente ma passerà, la burrasca freddo e lungo inverno; la raccolta delle primizie o quelle ha danneggiato i campi coltivati ma si può ancora seminare e recuperare qualcosa, si ritorna al mercato per vendere la delle specie tardive… Gianfranco Tiozzo parte da questo passato, che ora propria verdura. I racconti si snodano tra amici, parenti, qualche persembra lontano, per poi ricondurci man mano alle trasformazioni che ormai fanno parte del presente di Sottomarina sonaggio che si caratterizza per qualche vicenda curiosa, quando al posto dei vecchi “casoni” utilizzati per lo più utilizzando un linguaggio semplice e immediato dove accome deposito e magazzino per gli attrezzi da usare nei canto all’italiano compaiono vari termini dialettali e gergali,
La copertina del volume di Gianfranco Tiozzo Netti ovviamente marinanti, che poi vengono spiegati al termine del volume grazie ad un agile glossario. E così anche per i quadri in stile naif che accompagnano l’opera di Tiozzo insieme a qualche poesia. “Dopo l’ubriacatura della monocultura del radicchio e dopo gli stravolgimenti legati ai mutamenti dei processi economici – ha scritto nell’introduzione Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, curatore della collana “Profilo di una comunità” che intende valorizzare Chioggia, i suoi abitanti, la sua cultura e il suo ambiente – con i fenomeni della globalizzazione, gli ortolani e con essi Sottomarina sono alla ricerca di una nuova identità… Permangono l’attaccamento alla terra e brandelli di presenze del paesaggio orticolo novecentesco, ma è evidente che bisogna evitare di stravolgere in modo irreparabile e definitivo quel po’ che rimane e cercare piuttosto modalità di conservazione e di documentazione”. Eugenio Ferrarese
Sport provinciale Sport 21 2 Podismo Al via a Stra il 25 ottobre a una manifestazione che compie 30 anni
Venice Marathon, 8 mila atleti al nastro di partenza di Roberta Pasqualetto
NEWS
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ranno in circa 8 mila, un numero record, accolti da una struttura minuziosamente preordinata in ogni dettaglio. Fin dalle prime luci dell’alba, ci saranno un gruppo di 150 abilissimi volontari coordinati, da Vladimiro Torturo, coordinatore in Riviera, dal km 0 alla metà, cioè al km 21, con l’ausilio dei comandi di vigili e caabinieri”. Complessivamente saranno circa 2000 i volontari che assieme alla Protezione Civile, alle forze dell’ordine e all’assistenza medica, saranno operativi lungo tutto il percorso fino al traguardo di Riva dei Sette Martiri a Venezia. L’albo d’oro della Venicemarathon ormai da venti edizioni parla straniero. Sono passati infatti più di quattro lustri dalle epiche vittorie di Gelindo Bordin, Orlando Pizzolato e Laura Fogli, tanto per citare alcuni atleti che hanno fatto la storia della maratona in Italia e nel mondo. Nell’edizione 2014 il traguardo è stato tagliato da atleti africani con le vittorie degli etiopi Ketema Mamo tra gli uomini (2h 16’ 45”), e di Konjit Biruk (2h 40’ 20”) tra le donne. Tra gli eventi collaterali della maratona ci sono le Family Run, corse non competitive organizzate in varie località della provincia che uniscono ragazzi, famiglie e tutti coloro che vogliono passare una giornata all’insegna della salute e del divertimento, coinvolgendo i partecipanti nell’atmosfera della maratona.
omenica 25 ottobre si correrà la trentesima edizione di Venicemarathon una delle competizioni più famose del nostro territorio ma anche all’estero. La Venicemarathon è una gara che si corre sulla distanza olimpica di 42,195 chilometri, la disciplina più classica ed affascinante dell’atletica leggera; una maratona riconosciuta a livello mondiale dalla Iaaf e certificata Silver Label. Si corre su un percorso unico al mondo, dove ogni chilometro è ricco di fascino e suggestione. La partenza è di fronte a Villa Pisani, la Riviera del Brenta, con le sue ville, e Venezia, con il transito sul ponte di barche, Piazza San Marco, il campanile e Palazzo Ducale. La prima edizione risale al 18 maggio del 1986, una giornata di caldo incredibile con partenza a Stra. Sono passati trent’anni e domenica 25 ottobre 2015 la splendida Villa Pisani sarà, ancora una volta, cornice alla partenza della corsa. È una manifestazione collettiva che nasce dallo sport e crescendo ha fatto di una competizione di forte impronta agonistica un importante evento promozionale, culturale e sociale. “La Venicemarathon in questi anni è cresciuta molto, sia per importanza a livello internazionale, che per numero di partecipanti – dice Ivano Sacchetto organizzatore da 22 anni. Furono circa 900 i concorrenti della prima edizione, per questa saCiclismo
TEAM SPORTISSIMO VINCE A JESOLO
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erza vittoria consecutiva per il Team Sportissimo nella “6xAndrea” cronometro a squadre di ciclismo, dedicata ad Andrea Pinarello, che si è svolta il 20 settembre a Jesolo. La formazione modenese ha anche migliorato il record della manifestazione, che lei stessa deteneva, chiudendo i 24 km della prova con il tempo di 27’07” alla media oraria di 52,86 km/h. La squadra era formata da Fabio Bulgarelli, Diego Giuntoli, Giacomo Mazzuola, Fabrizio Amerighi, Massimiliano Grazia e Sandro Di Renzo. Al secondo posto sono giunti i trevigiani del Mem Active Wear (27’37”, media 51,90) seguiti da Stemax Team (27’41”). Per la categoria femminile successo del Team 69 Cronowomen (Cristina Risoli, Elisa Benedet, Monica Messori, Michela Marmiroli, Stefania Bontempo, Annalisa Mondi) che hanno vinto in 34’21” davanti al Tinky Ladies Pinarello (34’54”) e al Pedale Feltrino Women (36’49”). Tra le formazioni con almeno due donne, i più veloci sono stati gli atleti del Team New Line Rovolon (31’13”) formata da Carola Skarabela, Stefania Bagnoli, Alberto Salgarolo, Dario Pegoraro, Ermanno Negro, Nicola Muzzolon, davanti al Bielle Team Asd (31’28”) e al Pedale Feltrino Mix (32’20”). Alla manifestazione hanno partecipato oltre 700 ciclisti provenienti da tutta Italia, per darsi battaglia nel percorso nel cuore di Jesolo in un circuito di 12 km da percorrere due volte. Entusiasta il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia,
accompagnato dalla assessore Daniela Donadello e dal consigliere Gino Pasian: “Questa manifestazione ha avuto una crescita esponenziale e quest’anno si è gemellata con la bellezza di Miss Italia. Direi che l’appuntamento per il 2016 è d’obbligo”. Il grazie è arrivato anche dalla famiglia Pinarello, da Carla, sorella di Andrea che ha voluto ricordare l’importante lavoro dei volontarie e delle forze dell’ordine; di Gloria Piovesan Pinarello, moglie di Andrea: “C’è stato un pubblico incredibile e tantissime squadre hanno partecipato a questa cronometro cui Andrea teneva moltissimo, sono certa che da lassù sarà stato felice di vedere il successo di questa manifestazione”. La cronometro a squadre era anche la tappa finale del circuito di 4 granfondo del Grand Prix Maglia Nera, dedicato a Giovanni “Nani” Pinarello, fondatore dell’azienda di biciclette Pinarello oggi leader nel mondo. Sono stati premiati i leader di classifica delle varie categorie e tutti gli ultimi di classifica, le cosiddette “maglie nere”. Un premio speciale alle squadre che hanno partecipato più numerose. Hanno vinto i granfondisti del Team Pinarello G.P. che hanno percorso 42149 km.
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Fiab Mestre
CICLO ESCURSIONI IN INVERNO
el mese di ottobre si chiude il calendario delle ciclo escursioni di Fiab Mestre Amici della Bicicletta, ma non terminano le attività dell’associazione. A novembre si terranno le iniziative di “Bicidinverno” con incontri nella sede e riprendere la bici per qualche giro fuori porta. Sabato 4 ci sarà l’escursione titolata: colori dell’autunno tra forti e boschi. Con questa uscita si visiteranno i forti del campo trincerato e i boschi di Mestre. Una tradizionale pedalata alla scoperta di angoli affascinanti e con rimembranze storiche, nel centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale, gustando i caldi colori d’inizio autunno. Domenica 11, un’altra uscita adatta a tutti: Conegliano da ponte a ponte. Il percorso si terrà lungo il Piave, tra i luoghi della Grande Guerra, visita ai presidi Austro Ungarici tra Falzè, Fontane Bianche, Fontigo, Moriago e Vidor. La filosofia di Fiab Mestre condivide il pensiero di altre città italiane ed europee che dimostrano che la bicicletta può dare un contributo importante per combattere l’inquinamento e per migliorare la qualità della vita delle persone nelle città. Scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano comporta molti vantaggi individuali e collettivi: benessere psicofisico, riduzione dei costi di trasporto, riduzione dell’inquinamento e dei costi sociali di varie malattie causate da uno stile di vita sedentario. Per maggiori informazioni si può scrivere a gp16@tiscali.it R.P.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Infrastrutture La Regione non crede più nello strumento del project financing
Il Veneto volta pagina e dice addio alla stagione delle grandi opere Il governo blocca il progetto dell’autostrada Orte – Mestre. Restano come priorità la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Tantissime le opere incompiute o in ritardo. Nel territorio regionale sono salite da 25 del 2013 a 34 nel 2015 di Alessandro Abbadir
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randi opere addio o almeno arrivederci. Sembra aprirsi una nuova stagione per il Veneto, con l’accantonamento di uno strumento essenziale realizzare le grandi infrastrutture, e cioè il project financing. Il presidente Luca Zaia ha detto in più di una occasione nel corso di questi primi mesi del suo secondo mandato, che ora la priorità è quella di evitare ulteriore consumo del suolo per evitare dissesti idrogeologici. Ma in questi anni le grandi opere hanno coinvolto tantissimi privati e ora dire arrivederci a loro, significherebbe pagare penali salatissime per centinaia di milioni di euro. Questo soprattutto per progetti per i quali, la Regione ha già dichiarato l’interesse pubblico. Per questo la Regione stessa è intenzionata ad approvare nuove norme sui lavori, introducendo la possibilità di far decadere il pubblico interesse con l’effetto, in caso di rinuncia, di limitare le richieste di danni. Nell’elenco delle opere ormai non più viste come una priorità figurano infrastrutture come il raccordo anulare di Padova, la “Via del Mare” tra Jesolo e l’autostrada A4, la terza corsia Venezia - Trieste. La stagione del project financing si accantona anche a causa delle tante voragini nei bilanci che
ha provocato anche a livello nazionale , buchi che poi le regioni o lo stato devono puntualmente ripianare. Insomma con le regole attuali come al solito si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite . Ma non è solo la Regione a “raffreddare” l’entusiasmo per le grandi infrastrutture. Un no definitivo è arrivato infatti dal governo con il vicepremier Graziano Delrio alla autostrada Orte- Mestre. L’autostrada Orte-Mestre non è più una priorità per il governo Renzi che
La soppressione di passaggi a livello lungo la linea Mestre-Castelfranco va a rilento non inserirà l’opera nella Legge di Stabilità 2016. Sono state gelate così le aspettative del gruppo Bonsignore, convinto di aver trovato una corsia privilegiata a Palazzo Chigi dopo il via libera tecnico del Cipe che l’8 settembre scorso aveva inserito il project financing da 10 miliardi nelle liste degli interventi da far decollare. Dopo 12 anni di stop and go, ora pare si sia giunti all’epilogo e il giudizio del ministro Delrio è stato netto
e inequivocabile: nella lista delle priorità non c’è la Orte-Mestre, l’autostrada di 432 chilometri che il gruppo Bonsignore intendeva costruire con la defiscalizzazione concessa su base trentennale. I comitati ambientalisti dell’area del veneziano e in particolare quelli della Riviera del Brenta hanno esultato visto che di fatto lo stop affossa anche il progetto del mega polo direzionale di Veneto City a Roncoduro di Pianiga. I comitati però fanno una ulteriore richiesta. “Per togliere del tutto – spiega Mattia Donadel presidente del Comitato Opzione Zero – va cancellata dall’elenco delle opere prioritarie. Non vorremmo che fra qualche anno rispuntasse di nuovo”. Non tutti però sono contrari alla Orte Mestre. Per l’area di Chioggia infatti quest’opera insieme ad una linea ferroviaria potenziata, rappresentava un elemento di sviluppo per la città e il suo porto. Restano invece due le opere in Veneto che per il governo vanno completate: la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Ma vediamo le grandi opere progettate o in cantiere nelle varie province del Veneto ancora da finire. Rispetto al 2013, da dati
ministeriali la nostra regione ha visto nel 2014 crescere le opere incompiute da 25 a 34. E di queste ben dodici interessano l’area veneziana per un valore economico di cantieri fermi che arriva a quasi 502 milioni e mezzo di euro. A far la parte del leone, in termini di importi economici, è il progetto della idrovia Padova-Venezia, 461 milioni di euro il suo valore, ma tutto è fermo ad ora in termini di cantieri senza una previsione di completamento. Fra le opere in ritardo ci sono cinque progetti relativi al Sfmr, il metrò regionale. Ad esempio la soppressione di passaggi a livello e la realizzazione di sottopassi lungo la linea Mestre-Castelfranco è incompiuta. Recentemente però l’assessore regionale alle infrastrutture Elisa de Berti qualche rassicurazione l’ha data in tema di opere pubbliche, subito dopo la presentazione del progetto di legge per la razionalizzazione delle spese regionali. La De Berti si è particolarmente concentrata sul finanziamento del progetto per la
variante della Strada Statale 12 che interessa i comuni veronesi di Ca’ di David, Castel D’Azzano, Vigasio e Isola della Scala. “Quest’opera si farà - ha detto - e se governo e Anas faranno la loro parte come ci siamo impegnati a fare noi, il cantiere si aprirà come previsto nel 2018. Ci siamo presi qualche giorno per valutare appieno il costo del progetto definitivo che compete alla Regione e lo finanzieremo con il bilancio 2016, lo presenteremo all’Anas a fine 2016 e poi toccherà a loro il resto dell’istruttoria. Vigileremo che arrivi lo stanziamento reale dei 135 milioni di euro necessari’. Il quadro che emerge insomma è quello di una stagione che si chiude, quella delle opere faraoniche che si iniziavano forse senza ben sapere con quali fondi si sarebbero completate e in cui e i controlli e la trasparenza come nel caso Mose erano un optional. Le infrastrutture, di sicuro servono, ma vanno realizzate in un quadro legislativo e con una attenzione al rispetto del territorio che deve assolutamente cambiare.
Il Veneto in primo piano 23 1 Deficit intrastrutturale I sostenitori del Basso Veneziano
Romea Commerciale, necessaria per lo sviluppo Gli amministratori di Chioggia e Cavarzere sono favorevoli all’opera che farebbe uscire il territorio dall’isolamento e consentirebbe di far ripartire l’economia di Ornella Jovane
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l Veneto aveva accolto con grande approvazione e ottimismo le parole del ministro Graziano Delrio che, in visita ai cantieri del Mose all’inizio dello scorso settembre, aveva definito interessante il progetto della Orte-Mestre. Parole che avevano acceso nuove speranze nell’animo del sindaco Giuseppe Casson, primo cittadino di Chioggia, che, fin dal suo insediamento, si è sempre battuto per sensibilizzare tutti i livelli istituzionali al problema dell’isolamento del territorio del Basso Veneziano che soffre da sempre di un grave isolamento. Condizione che necessariamente rende più difficile il processo di sviluppo dell’area, di per sè poco appettibile per via della mancanza, appunto, di collegamenti infrastruturali
IL CASO
e relativi servizi. “Per rilanciare economia e lavoro - sostiene Casson - è fondamentale dotare di un’adeguata infrastrutturazione il territorio”. Tema che sta a cuore anche al collega di Cavarzere Henri Tommasi che, pur incoraggiando il potenziamento di assi di collegamento alternativi, come la ferrovia e i percorsi idrici, oltre alla messa in sicurezza delle reti viarie esistenti, sostiene la necessità di realizzare la Romea Commerciale. “Ritengo che quest’opera - afferma - sia vitale per il nostro territorio, per far decollare la nostra area artigianale e con essa tutto l’indotto”. “Non si tratta di essere un sostenitore della ce-
mentificazione selvaggia - precisa Tommasi - ma di guardare in modo disincantato la realtà. L’opera va sostenuta. Anche se naturalmente dev’essere realizzata con razionalità e riducendo quanto più possibile l’impatto ambientale, nel rispetto quindi delle peculiarità del territorio e delle sue risorse”. “Si può discutere sul tracciato, migliorarlo, confrontarsi sulla ubicazione del casello e dello svincolo, ma mi sembra evidente che è necessaria”. Di parere diverso il Movimento 5 Stelle cavarzerano che pur riconoscendo la necessità di far uscire dall’isolamento l’area del Basso Veneziano ritiene la Romea commerciale un’opera di grande impatto e di costi elevati.
E chiede, piuttosto, la messa in sicurezza e il potenziamento degli assi viari esistenti, la Statale 309 e la E45. E proprio la messa in sicurezza della Romea è il tema direttamente collegato al dibattito. Ed è il motivo che ha ispirato un’altra delle tante iniziative del Comitato per il superamento del deficit strutturale di Chioggia, che per il prossimo 24 ottobre ha organizzato alle 10,30 un corteo di bici, che da Val Da Rio si sposterà fino al centro commerciale Clodì a Chioggia, con lo scopo di attirare l’attenzione della politica sulla urgenza di rendere più sicura l’attuale Statale 309, classificata una delle strade più pericolose d’Italia.
Arriva una denuncia precisa dal comitato “Brenta sicuro”
“L’IDROVIA PADOVA VENEZIA? E’ NEI PIANI DEL BACINO ALPI ORIENTALI, PER IL 2024”
S
coppia il caso Idrovia Padova Venezia. Il completamento dell’opera che costerà 461 milioni di euro sembrava ben avviato ma potrebbe slittare per quanto riguarda i tempi. L’Idrovia è inserita nei piani del bacino Alpi Orientali, solo per il periodo 2022-202. Ma facciamo un passo indietro. L’Idrovia è stata definita dal presidente del Veneto Luca Zaia un’opera che prioritaria sia dal punto di vista trasportistico perché collega il porto di Venezia all’interporto di Padova, sia dal punto di vista della sicurezza idraulica perché
il grande canale fungerà da scolmatore per l’area del bacino del Bacchiglione nel vicentino e padovano. Ma la denuncia dei comitati è precisa. “Abbiamo scoperto - spiega per il comitato Brenta Sicuro il portavoce Marino Zamboni- che alle osservazioni dei comuni di Fossò e Campolongo (nel veneziano) è stato risposto che l’idrovia non è inserita nel piano di gestione del rischio alluvioni delle Alpi Orientali messo a punto dallo Stato, per il 2016 – 2018 ma lo sarà solo come ipotesi per il 2022- 2024. Vista l’alta possibilità di un
Pranzo di Natale
Cenone di San Silvestro 31 Dicembre 2015, inizio ore 21.00
Il Ristorante “Alla Fornace” Vi propone di Festeggiare IL NATALE a tavola accompagnati dal seguente Menù di Pesce: Aperitivo della casa con salatini Schiette fritte con polenta Antipasto “FORNACE” di gambeletti Polipi con sedano e insalata di mare Latticini di Seppia 1/2 Astice al Prosecco Pennette con Salmone e Gamberi Gnocchetti di Natale con Scampetti alla Busara Grigliata di: Orata, Coda di Rospo, Scampo Vassoio di Fritto Misto con Polenta Insalatine Miste di Stagione Ananas Fresco Gelato Tartufato al Liquore Pandoro con Vino Moscato Sorbetto al Limone Caffé corretto Pinot, Prosecco, Acqua Minerale € 45 a Persona Un augurio sincero di Buon Natale da parte di tutto lo staff del Via “RISTORANTE ALLA FORNACE”
disastroso evento alluvionale che coinvolgerebbe, oltre 1200 kmq, riteniamo indispensabile inserirla nel biennio 2016-2018”. L’iter per il completamento dell’idrovia, è alla progettazione preliminare assegnata un anno fa con bando di gara europeo. I comitati avevano incontrato i ministri Graziano del Rio e Luca Galletti e consegnando loro dei plichi contenenti molte osservazioni. I comitati hanno sollecitato parlamentari e Regione a chiedere chiarimenti su A.A. questo slittamento.
Il Ristorante “Alla Fornace” Vi propone di Festeggiare IL CAPODANNO a tavola accompagnati dal seguente Menù di Pesce:
Padana, 198 · Statale 11 Riviera del Malcontenta - Ca’ Sabbioni (Ve) Seguici su Facebook
La prenotazione avviene presso il Ristorante Info 041 932127 · Cell. 335 5294045 · luigifornace@libero.it www-ristorantealla fornace.com
Aperitivo della casa con salatini Schiette fritte con polenta Antipasto “FORNACE” di gambeletti Polipi con sedano e insalata di mare Latticini di Seppia 1/2 Astice al Prosecco Pennette con Salmone e Gamberi Gnocchetti di S. Silvestro con Scampetti alla Busara Grigliata di: Orata, Coda di Rospo, Scampo Vassoio di Fritto Misto con Polenta Insalatine Miste di Stagione Ananas Fresco al Liquore Gelato Tartufato al Liquore Pandoro con Vino Moscato Sorbetto al Limone Caffé e Grappe della casa Pinot, Prosecco, Acqua Minerale € 75 a Persona La serata sarà allietata da musica dal vivo Brenta Ci sarà la lotteria ed estrazioni di magnifici premi di Capodanno Brinderemo al Nuovo Anno con Spumante per un augurio sincero di Buon 2016 da parte di tutto lo staff del “RISTORANTE ALLA FORNACE”
24 4 Il Veneto in primo piano Votata in Consiglio la legge 21 a firma dal governatore
La scure di Zaia cala sugli enti strumentali
Nel mirino i Parchi regionali, i Consorzi di Bonifica ma anche l’Ater. Le opposizioni insorgono: “Colpo di mano accentratore, un fatto senza precedenti” di Nicola Stievano
E
’ Luca Zaia il primo firmatario del Progetto di Legge 21 che di fatto, attraverso la modifica alla finanziaria regionale, punta ad “azzerare” i vertici dei cosiddetti “enti strumentali” controllati dalla Regione. Una iniziativa che rientra, nelle intenzioni del governatore veneto, nel più ampio progetto di “spending review” per ridurre le uscite dalle casse regionali e mettere ordine nella galassia di società e conseguenti poltrone degli enti controllati dalla giunta veneta. La volontà di Zaia è quella di razionalizzare il sistema societario e di tagliare la spesa, sfoltendo o cancellando i cda per collocare al vertice dirigenti regionali (a costo zero) anziché esterni retribuiti. Ebbene l’approvazione del Consiglio regionale rende possibile l’azzeramento dei consigli d’amministrazione di tutti gli enti coinvolti e lascia a Zaia pieni poteri nella nomina dei commissari. Potrebbero dunque essere dichiarati deca-
duti i presidenti e i consigli di amministrazione dei dieci Consorzi di bonifica, ma anche di Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Venete, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofilattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile,
Tagli dei costi e delle poltrone: tutto in mano di pochi Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia. Al momento l’unica certezza sta nelle polemiche innescate in consiglio da quello che l’opposizione indica come un colpo di mano della giunta Veneta. Graziano Azzalin (PD, Stefano Fracasso (PD) e Piero Ruzzante (PD) aggiungono che “Zaia
e la sua Giunta espropriano di un sol colpo il consiglio regionale della sua capacità decisionale e al tempo stesso decapitano gli enti strumentali regionali, accentrando tutto il potere nelle mani dello stesso Presidente che provvederà a nominarne i commissari”. Per i consiglieri regionali del Pd si tratta di “un fatto senza precedenti compiuto in pieno spregio di tutti i meccanismi democratici ed all’insegna della mistificazione: si parla di risparmi ma la verità è l’incapacità di provvedere alle riforme annunciate ed ancora al di là da venire”. Marino Zorzato di Area Popolare si chiede se “Zaia ha intenzione di commissariare mezzo Veneto” e aggiunge “mi chiedo quale federalismo, quale partecipazione, quale contributo democratico si attendono i rappresentanti della maggioranza quando ad ogni seduta di Consiglio o di commissione proseguono nella loro marcia a testa bassa, senza mai curarsi del parere e delle preoccupazioni dell’opposizione”.
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IL DIRITTO DI CAMBIARE
Quale sarà il futuro?
VENETO AGRICOLTURA, SETTIMANE DECISIVE
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isale al 28 aprile scorso la nomina di Pino Nezzo a commissario liquidatore dell’Azienda regionale Veneto Agricoltura. La liquidazione è conseguenza dell’istituzione, con legge dell’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario che prevede, tra l’altro, la soppressione e la messa in liquidazione di Veneto Agricoltura. Adesso però il progetto di legge 21 prevede il totale azzeramento dei vertici, quindi in tanti si chiedono quale sarà il futuro di questo soggetto protagonista ormai da un ventennio del panorama agricolo veneto. Una cosa è certa: i dipendenti non resteranno senza lavoro e passeranno alla Regione. Come
sarà strutturato la nuova agenzia lo si saprà probabilmente entro l’anno. Il tempo del commissario liquidatore infatti sta scadendo perché la Regione aveva dato a Nezzo 180 giorni, per portare a termine il suo compito. I sei mesi dunque scadono a fine ottobre, salvo proroghe. A Nezzo il compito di “curare tutti gli adempimenti pertinenti e funzionali all’utile conclusione della procedura di liquidazione, secondo le direttive della Giunta e delle strutture regionali competenti per materia, facendo riferimento alle norme speciali ad alla disciplina civilistica, ove compatibile”, si legge nel provvedimento di nomina.
NUOVA LEGGE REGIONALE CONSORZI DI BONIFICA, A CASA TUTTI I POLITICI
C
ontinua ad agitare (e parecchio) le acque la legge numero 21 messa in cantiere dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. L’idea è quella di abbattere i costi dei cosiddetti enti strumentali. In attesa della loro riforma, si pensa all’azzeramento forzoso dei cda, con la nomina di commissari la cui retribuzione non superi i 3mila euro mensili. Una mannaia che calerebbe su Consorzi di bonifica, Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Venete, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofilattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile, Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia. L’ipotesi sta sollevando numerose reazioni contrarie, in Polesine come altrove. Il sindaco di Porto Tolle Claudio Bellan interviene in difesa dei Consorzi di bonifica provinciali e del Parco del Delta del Po. “La Regione dice il primo cittadino bassopolesano - metta i commissari che vuole, ma non sui Consorzi di bonifica che sono gestiti da cda eletti dal territorio e si pongono in maniera democratica ed elettiva. E l’ente parco Delta del Po, ora commissariato, ritorni indietro alla possibilità
che gli amministratori locali possano pianificare il proprio territorio”. In sintonia anche la posizione dei Giovani industriali di Rovigo. Secondo il loro presidente Andrea Pascucci, infatti, andare a modificare al ribasso la composizione dei Consorzi di bonifica rischia di compromettere il fragile equilibrio idrogeologico del Polesine, i cui custodi sono proprio i consorzi. “Diciamolo pure - spiega Pascucci - senza i consorzi e il loro lavoro, quello fatto nel tempo, ma anche quello che prosegue oggi prezioso, silenzioso e quotidiano, gran parte del Polesine sarebbe sott’acqua o rischierebbe seriamente di ritrovarcisi molto spesso”. Piuttosto, sempre in ottica di contenimento dei costi, una scelta da valutare secondo i giovani industriali potrebbe essere l’unione dei due consorzi che al momento sono presenti in Polesine. “L’unione fa la forza - chiude Pascucci - Quel che posso dire è che già per realtà come gli Industriali o la stessa Camera di commercio la fusione sta portando valore aggiunto. Forse un unico consorzio di bonifica polesano potrebbe essere più forte in un territorio dove c’è e ci sarà sempre estremo bisogno di competenza ed esperienza in materia di sicurezza idraulica”. Lo.Zo.
26 1 Voci da palazzo L’intervista Le priorità dell’Assessore regionale allo sviluppo economico e dell’energia
Marcato: “Sulla gestione dei profughi non ci fidiamo di nessuno” L’esponente leghista dice no all’accoglienza diffusa e mette in guardia dai problemi di sicurezza. Sul fronte produttivo caccia ai fondi europei e impegno a portare la banda larga in tutta la regione di Nicola Stievano
I
l padovano Roberto Marcato, Lega Nord, già vice presidente della Provincia e presidente del consiglio comunale cittadino guidato da Massimo Bitonci, dopo aver fatto il pieno di preferenze personali alle elezioni regionali, è assessore allo sviluppo economico e all’energia. Non possiamo non partire dalla questione profughi. In Veneto ad ottobre sono attesi altri arrivi e le tensioni non mancano sul territorio. Basta dire no per uscire dall’emergenza? “Anzitutto dobbiamo distinguere due diversi scenari. Da una parte c’è un piano internazionale dove la comunità internazionale dovrebbe intervenire per migliorare la situazione. L’Onu dal 30 ottobre ha deciso di intervenire massicciamente direttamente sulle coste dei Paesi di partenza, fermando perciò i traffici degli scafisti. E’ quello che abbiamo detto noi da anni, sentendoci però dare dei razzisti. Adesso che lo fa l’Onu va tutto bene. Il problema però è che questa operazione parte a novembre, quando tutti sanno che il periodo di massi- spaccio di droga e prostituzione. Chi ci vive intorno ha la ma pressione sulle nostre coste è quello estivo. Ecco, è vita impossibile e non esce nemmeno di casa per paura. l’ennesima presa in giro nei confronti di Italia e Grecia. Gli esempi sono questi, purtroppo, e chi abita a Bagnoli, Sul piano locale è chiaro che il singolo sindaco non può dove sta aprendo un centro di smistamento, è fortemenfermare l’invasione sulle nostre coste, intanto però noi te preoccupato e ha tutta la mia comprensione. Io farò diciamo no perché non ci fidiamo. Stiamo disseminando di tutto a rendere la vita impossibile a chi prende queste nel territorio delle mine inesplose. Basta vedere cosa è decisioni. Se vige un sistema democratico e il popolo successo ad Eraclea, dove prima sono scappati i turisti dice di no, il popolo ha ragione. Perché è contrario all’accoglienza diffusa ine adesso anche la Onlus ha abbandonato gli stranieri a loro stessi. Adesso sono ancora in quell’albergo, simbo- vocata da diversi sindaci? lo dell’incapacità del Governo di gestire il problema. A “Siccome siamo incapaci di gestire l’emergenza Padova non va meglio. Alla Prannon sappiamo fare di meglio che dina i profughi sono rimasti per “Tutti davano per polverizzarla. Ma questo non risolmesi, altro che qualche settimana spacciate le piccole ve il problema, anzi lo moltiplica. imprese, invece come era stato detto all’inizio”. Diciamo di no alla micro accoglien Lei è stato, anche con la ripresa parte za perché, ripeto, non ci fidiamo. Salvini, nelle località dove i pro- proprio da loro” Non ho mai visto un Prefetto avere fughi già ci sono o ci saranno a questa determinazione nel trovare breve. Cosa le racconta la gente? casa ad un veneto sfrattato o ad un imprenditore con “La gente prova due sentimenti, uno di rabbia e problemi. Non ho mai visto una Prefettura chiamare il l’altro di scoramento perché sente che il Paese non è sindaco per chiedere di trovare soluzione abitativa in vicino a loro ma passa sopra la volontà del popolo. Chi questi casi. E poi, come facciamo a fidarci di persone vive queste situazioni è fortemente preoccupato e non che non hanno ancora lo status di profugo? Chi l’ha posso certo dargli torto torto. Gli esempi che abbiamo in detto che chi ospitiamo non sia terrorista, ladro o delinaltri centri di smistamento non sono incoraggianti, a Mi- quente? Se un italiano sconosciuto bussa a casa nostra neo gli stranieri entrano ed escono senza controllo, c’è e ci chiede un posto dove dormire diciamo di no perché
oltre zie noti 0 0 0 . 2 1 na: o z a u t della PIÙ O I V I H L’ARC IO DEL AMP TO! VENE
Sopra Roberto Marcato con Matteo Salvini non ci fidiamo. Perché invece dobbiamo prendere chi ar- dovere essere motore e benzina per lo sviluppo, non riva dal Magreb? Fra le sue competenze di assessore freno”. Lei si occupa anche di banda larga: alcune regionale la principale è lo sviluppo economico. Quali i primi provvedimenti per superare la crisi? In queste zone della regione sono ancora svantaggiate, come settimane ho incontrato i rappresentanti delle categorie rimediare? e su un punto siamo tutti d’accordo. Dobbiamo diven“Voglio arrivare alla copertura al 100 per cento del tare più bravi ad accedere ai fondi europei per finanzia- territorio regionale e in tempi brevi. E’ possibile farlo e re lo sviluppo, l’innovazione e la ricerca. In questo la lo dobbiamo fare perché siamo fra le prime regioni del Regione deve giocare un ruolo determinante ed avere mondo in termini di vigore e fermento imprenditoriale. anche la capacità di snellire il più possibile e da subito Ci sono già risorse a bilancio, gli uffici stanno lavorando la pesantezza della macchina burocratica”. bene, questa è un’esigenza strutturale per la ripresa”. Il Veneto tornerà ad es Chiudiamo con la politica: sere la locomotiva del Nordest? “Tra la nostra Salvini o Zaia, chi può aspirare “Per anni il mondo accademi- gente avverto alla guida del governo secondo co ha cercato di convincerci che forti sentimenti lei? la micro impresa era un sistema di rabbia “Mi sento di rispondere come destinato a soccombere a favore e di scoramento” quegli allenatori che possono condel modello industriale strutturato. tare su una panchina con attaccanA quasi un decennio dall’inizio della crisi andiamo a ti di livello. Come loro anche noi abbiamo l’imbarazzo vedere quale è il settore dove c’è occupazione e innova- della scelta: abbiamo due figure, Zaia e Salvini, che zione. E’ quello delle piccole e medie imprese. Mentre hanno capacità, onesta e soprattutto il consenso delgli imprenditori cercavano di risollevarsi gli studiosi ci la gente. Entrambi poi sono amici, per me potrebbero dicevano che la soluzione era un’altra, dimostrando di andare bene sia l’uno che l’altro. Luca Zaia adesso sta non aver ancora capito fino in fondo le dinamiche del lavorando per il Veneto e intende impegnarsi su questo modello veneto. Qualche timido segnale di ripresa c’è fronte”. ma la strada è ancora lunga. Anche il mondo bancario
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Voci da palazzo 27 1 La visita a Pila L’incontro con i tre presidenti delle cooperative ittiche Pilamare, Villaggio Pescatori e Pescatori Pila
Corazzari: “Subito soluzioni concrete per la pesca” Ambiente
STOP ALLE ESTRAZIONE DI IDROCARBURI DELTA DEL PO
“Mi impegno personalmente ad avviare un tavolo di confronto e lavoro perchè gli interventi per il settore ittico non siano ‘sporadici’ ma siano risolutivi” di Lorenzo Zoli
L
’assessore regionale Cristiano Coraz- che spesso incontrano difficoltà ad arrivare zari a fianco dei pescatori polesani e alla fine del mese, per una lunga serie di veneti. Un settore vitale per l’economia problemi. della provincia e della regione, che Coraz“In quell’occasione mi sono preso zari ha avuto modo di conoscere a fondo l’impegno personale di avviare un tavonel corso di una visita, a fine settembre, a lo di confronto e lavoro per fare in modo Pila. Qui ha incontrato che gli interventi per il i tre presidenti delle La pesca nel Delta settore ittico non siano cooperative ittiche è la prima fonte ‘sporadici’ ma siano Pilamare, Villaggio di sostentamento soluzioni che risolvaPescatori e Pescatori per oltre 2mila no in modo definitivo Pila rispettivamente famiglie i problemi - afferma Giuliano Zanellato, FaCorazzari - Convocabrizio Boscolo e Virginio Tugnolo. Si tratta zione che è già stata inviata ai numerosi di una realtà che con le sue attività di vene- futuri componenti, dal Parco Delta Po Vericoltura e pesce azzurro, è la prima fonte neto alle associazioni di categoria della di sostentamento per oltre 2mila famiglie, pesca al Consorzio cooperativa di Pila, a Bilancio 2014. Berti (M5S)
“NON BASTA, OCCORRE TAGLIARE DI PIÙ”
“N
on basta, i costi della politica possono essere tagliati ancora. Di molto”. Lo dichiara in una nota Jacopo Berti, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, commentando la pubblicazione del bilancio della Regione Veneto 2014, che evidenzia, tra le altre cose, un trend in discesa per quanto riguarda gli stipendi dei consiglieri, che sommati ai vitalizi degli ex va dai 23 milioni del 2010 ai 20 del 2014. Jacopo Berti “Abbiamo appena presentato – ricorda il capogruppo pentastellato - la nostra proposta di legge “Anti Casta”, grazie alla quale vogliamo abolire i vitalizi, i privilegi dei politici e tagliare ancora gli stipendi. 83 milioni e mezzo di soldi risparmiati dai veneti, questa è la somma che si raggiungerebbe grazie alla nostra legge e questa è la cifra che proponiamo come obiettivo alla Giunta”. Berti sottolinea poi che un altro dato che emerge dal bilancio è relativo a un “obiettivo non realizzato”, quello della promozione di soluzioni volte alla lotta alla corruzione e all’illegalità. “Quello della corruzione – sottolinea - è il reato in maggiore aumento in Veneto, +122% nell’ultimo anno. E non dimentichiamo che questa regione è stata lo scenario della più grande tangente della storia d’Italia, che a sua volta è uno dei Paesi più corrotti al mondo. Quella del Mose. La lotta alla corruzione dovrebbe quindi essere in cima alle priorità del governo regionale. Almeno lo è per noi. Se a loro non interessa, - conclude Berti - ci proponiamo volontariamente per realizzare e coordinare un’agenzia veneta anti corruzione (Avac)”. “In queste ore l’agenzia nazionale ha fatto arrestare tre persone, colpevoli di corruzione nel primo appalto del Giubileo – conclude Berti - ieri altri arresti e indagini in Regione Lombardia, per lo stesso reato. Quello di un’agenzia veneta istituita volontariamente da questo Consiglio sarebbe dunque un segnale anche di portata nazionale”.
A fianco l’Assessore Cristian Corazzari tutti i rappresentanti del settore ittico e della portualità dell’area veneta, alle istituzioni preposte alla sicurezza e all’esecuzione delle opere”. Per Corazzari sono necessarie soluzioni concrete, di somma urgenza in un territorio dove i vincoli che limitano la gestione di ambienti dove convivono attività
dell’uomo e luoghi naturalistici non siano limiti ma opportunità da cogliere, e nei quali inoltre venga anche risolta una volta per tutte la problematica della sicurezza della navigazione legata ai porti già presenti nel territorio veneto come Pila a Chioggia.
Sanità e Azienda Zero
I CONSIGLIERI TOSIANI: “ZAIA FACCIA UN PASSO INDIETRO”
“L
uca Zaia ieri si è detto preoccupato per la corrente di neo centralismo partita da Roma, una corrente che è pronto a contrastare ‘facendo gli amministratori delegati del territorio’. Ma allora dov’è la coerenza se ora il Governatore vuole commissionare tutti gli enti strumentali e accentrare la sanità veneta nell’azienda Zero? Dove sono gli amministratori delegati?”. Se lo chiedono i consiglieri tosiani Giovanna Negro e Andrea Bassi, componenti della Commissione Sanità, commentano assieme ai colleghi Maurizio Conte e Stefano Casali le proposte di modifica del Direttivo Anci Veneto al Progetto di Legge n. 23 che prevede l’istituzione dell’Azienda Zero quale ente di governance della sanità regionale. “La relazione dell’Anci – aggiungono i tosiani – portata questa mattina in Commissione Sanità spiega come la creazione di aziende Ulss estremamente ampie, come previsto dal Pdl n.23, comporta la rottura di questo rapporto tra i vertici della gestione sanitaria e il territorio, con ricadute negative sui cittadini-utenti” “Si evidenzia inoltre nella relazione – proseguono Conte, Bassi, Negro e Conte – come il sistema sanitario regionale fino ad oggi abbia portato ad ottimi risultati in termini di efficienza/efficacia con la forte integrazione ospedale-territorio, supportata da uno stretto rapporto tra vertici Ulss e Sindaci (Conferenza dei sindaci). L’Anci sottolinea anche la mancanza di un adeguato studio di fattibilità organizzativa del nuovo modello. E afferma che l’Azienda Zero non deve avere compiti di Programmazione e Controllo che invece restano in carico alla Direzione Generale Sanità e
In alto da sinistra: Giovanna Negro, Andrea Bassi. Sotto Maurizio Conte e Stefano Casali Sociale, organo tecnico dell’assessorato alla Sanità e al Sociale nonché del Consiglio Regionale”. E ancora si legge nell’ultima parte della relazione: “Quando si dice che questa riforma del sistema consentirà tagli della spesa senza tagli ai servizi, non si presta sufficiente attenzione ai servizi del territorio, che saranno necessariamente ridotti e tagliati. Con l’eliminazione della Direzione dei servizi sociali (della quale non si capisce la ragione o i vantaggi economici finanziari) verrebbe meno la peculiarità propria del SSR Veneto caratterizzato da una forte integrazione socio-sanitaria. In tale scenario il Comune dovrebbe versare dei contributi all’Azienda Ulss senza avere nessun controllo sull’operato e sui livelli di assistenza erogati ai propri cittadini e il ruolo della Conferenza dei Sindaci viene ad essere totalmente sminuito. La figura del direttore dei servizi sociali deve essere mantenuta”.
Graziano Azzalin, consigliere Pd
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on voto unanime la Commissione Ambiente, presieduta da Francesco Calzavara (LN), ha approvato il Progetto di Legge presentato dal Consigliere del Pd, Graziano Azzalin, che mira ad escludere ogni tipo di ricerca di idrocarburi nei Comuni compresi nell’area del Parco del Delta del Po, ricacciando indietro ogni possibile tentativo di sfruttamento. Dopo averla già presentata durante la scorsa legislatura, raccogliendo sostegni trasversali, ma non riuscendo a farla approvare per il “blocco” imposto dalle incombenti elezioni, il consigliere Azzalin l’ha riproposta come suo primo atto della nuova legislatura. La proposta legislativa, che passa ora all’esame dell’aula consiliare, va a modificare l’articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po in modo da rendere impossibile la ricerca con ogni mezzo di idrocarburi. La ratio della norma di impedire ogni tipo di ricerca e di estrazione di idrocarburi nell’area del Delta del Po era già chiara, ma la sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso della Northsun e abrogato la delibera con la quale la Regione non concedeva il permesso di ricerca, ha reso necessaria una precisazione e quindi, al posto del comma che recita ‘è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo’ con questo modifica si inserisce la dizione ‘ non sono rilasciati permessi di ricerca di idrocarburi, autorizzazioni per l’estrazione di idrocarburi’. “In questo modo – ha sottolineato Azzalin - sarà possibile evitare ogni tipo di fraintendimento semantico e ribadire una chiara volontà manifestata a più riprese da parte della Regione Veneto, a cominciare dal presidente Zaia, che su questo ha una posizione di totale
28 1 Cultura veneta La mostra Casa dei Carraresi ospita fino al 10 aprile 2016 le opere più belle del “visionario illuminato”
Metamorfosi di un genio, El Greco a Treviso
Apre il 24 ottobre l’esposizione dedicata ad un maestro indiscusso del ‘500. Per la prima volta al mondo un’esposizione dedicata agli anni cruciali della sua trasformazione di Maria Pavan
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n viaggio nel tempo e nello spazio. Questo pro- cultura figurativa occidentale, venne riscoperto nell’800 mette di essere la mostra che, inaugurata il 24 ot- per diventare poi fonte d’ispirazione per le avanguardie tobre alla Casa dei Carraresi di Treviso, presenterà del ‘900 come l’impressionismo e il cubismo. La mostra, che illustra un percorso di opere prodotte Dominikos Theotocopulos, detto El Greco come il creatore di un linguaggio che non ha paragoni possibili che dall’artista, soprattutto durante la sua permanenza nel nostro Paese, e dai grandi maestri che hanno influengli ha permesso la realizzazione di capolavori assoluti. Il curatore, Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, zato il suo lavoro tra cui Tiziano, Tintoretto, Correggio, con alle spalle mezzo secolo di studi sull’artista, coadiu- Jacopo Bassano, vanta prestiti importantissimi grazie vato da un comitato scientifico di respiro internazionale, alla significativa adesione di grandi istituzioni museali e ha ricostruito con molteplici spunti inediti le tappe di collezioni private internazionali. L’obiettivo dell’esposiun’avventura irripetibile, indagando il processo creativo, zione è scoprire insieme ai visitatori il percorso di un artista geniale che continua a stupire il metodo di lavoro e la bottega di per la profonda ispirazione che ha un artista controverso e non com- Ripercorso portato nel mondo dell’arte, anche preso nel suo periodo storico, ma il complesso iter definito dalla critica moderna un artistico e spirituale moderna. tra Creta, l’Italia La fama del pittore divenne pla“visionario illuminato”. netaria solo a partire dal ventesimo El Greco nacque nel 1541 a e la Spagna secolo, non solo per l’interesse di Creta, territorio all’epoca sotto il collezionisti e intellettuali, quanto per il riconoscimento dominio veneto. Lì divenne maestro d’arte seguendo il corso della della critica e degli artisti stessi dell’epoca. Da Pablo tradizione artistica dell’isola, prima di intraprendere, Picasso, a Manet, fino a Pollock, appassionati studiosi di all’età di 26 anni, il viaggio verso Venezia, città in cui El Greco, furono le avanguardie del ‘900 a inspirarsi alla seppe trasformarsi da iconografo ortodosso in un artista modernità dei suoi manierismi nel disegnare le figure e innovativo e rivoluzionario. Protagonista indiscusso della alla stravaganza nel comporre immagini dai cromatismi
Orchestra di Padova e del Veneto
50 STAGIONI CONCERTISTICHE
I
l primo concerto della nuova Stagione concertistica, in programma sabato 24 ottobre all’Auditorium Pollini alle 20.45, sarà diretto nal nuovo direttore artistico e musicale, Marco Angius e sottenderà un preciso significato di rinascita per l’Orchestra, con la Sinfonia n. 2 “Resurrezione” di Gustav Mahler (nella versione Kaplan/Mathes, presentata per la prima volta in Italia) insieme alla prima esecuzione assoluta di “Sposalizio” (da Franz Liszt) di Salvatore Sciarrino, il compositore vivente più eseguito nel mondo. L’appuntamento costituirà la prima tappa di un vero e proprio “Percorso Mahler”, che Marco Angius svilupperà nel corso della Stagione anche con la Sinfonia n. 1 e l’Adagio dalla Sinfonia n. 10. Tra il Classicismo viennese di Mozart e Beethoven e la musica italiana del Novecento, emerge la precisa volontà di dare risalto a un’affascinante linea di programmazione che darà spazio a compositori come Respighi, Casella, Dallapiccola, Petrassi e Berio, punteggiando i concerti della “Stagione d’oro”. E il nuovo direttore sarà l’anima stessa del nuovo corso. “Ho appreso con gioia di questa nomina e vorrei esprimere il mio più sentito ringraziamento per la fiducia accordatami e per l’importanza dell’incarico che mi viene conferito in un momento così particolare per la storia dell’Orchestra – commenta Marco Angius – Visto che si tratta di un duplice ruolo, l’impegno profuso sarà quanto meno proporzionale alle cariche che mi vengono affidate sperando di ripagare l’Orchestra e la Fondazione stessa nel modo più degno e concreto possibile. Sono particolarmente onorato dell’incarico perché ottenuto sul campo, partendo dal lavoro quotidiano con l’Orchestra in progetti innovativi e non comuni. Proprio all’Orchestra va il mio primo pensiero perché considero questo incarico un’opportunità preziosa di crescita comune offrendo tutta la mia competenza e dedizione. Ci attende un percorso intenso in cui intendo porre al primo posto gli obiettivi musicali, culturali e uma-
inaspettati per la sua epoca. La mostra vuole portare il visitatore alla scoperta di questo pittore visionario, dal carattere irriverente, capace di sconvolgere l’estetica a lui contemporanea con toni drammatici e un linguaggio fantasioso ed espressionista. El Greco possedeva un senso della rappresentazione
Musei Eremitani, Padova
Sulla prima tela di Casorati: i Colli Euganei
O
Marco Angius, nuovo Direttore artistico e musicale ni per la diffusione di un bene italiano di assoluto rilievo com’è l’Orchestra di Padova e del Veneto”. Marco Angius è tra i direttori d’orchestra italiani più richiesti di questo momento. Interprete di riferimento per il repertorio contemporaneo, ha collaborato con le principali istituzioni ed enti lirici italiani oltre a una serie di debutti internazionali di assoluto prestigio (con l’Ensemble Intercontemporain di Parigi, con la Tokyo Philharmonic Orchestra, con l’Orchestre Philarmonique de Nancy, con l’RCM Orchestra di Londra, con l’Hermes Ensemble di Anversa, con l’Orchestre de chambre de Lausanne…). Il cartellone 2015/2016 ospiterà alcuni tra i direttori e solisti più apprezzati della scena internazionale: sarà un ritorno quello di Gérard Korsten, Paul Goodwin, Reinhard Goebel, oltre che dello stesso Angius (protagonista lo scorso novembre dell’Arte della fuga di Bach/Scherchen), mentre debutteranno a Padova le bacchette di Bruno Aprea, Carlo Rizzari (assistente del maestro Antonio Pappano all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Giampaolo Pretto (direttore d’orchestra e Primo flauto dell’Orchestra della RAI di Torino) e il soprano Roberta Mameli. Accanto a loro quattro giovani star: i direttori Min Chung e Ben Gernon, il soprano Mina Yang e la pianista Leonora Armellini.
che va oltre gli stili e le epoche, un modo di intendere l’immagine e il cromatismo che senza dubbio può definirsi universale. El Greco non seguiva nessuna delle regole accettate dalla gran parte dei pittori e dei mecenati del Cinque-Seicento. Offre quindi un esempio di come le cose si possono approcciare in modo diverso, originale e stimolante.
pere inedite e nuova documentazione ricostruiscono il periodo giovanile di Felice Casorati nella grande mostra allestita negli spazi dei Musei Civici agli Eremitani di Padova. Dipinti, disegni, bozzetti provenienti da raccolte pubbliche e private ne ripercorrono gli anni della formazione, vissuta tra Padova, Napoli e Verona, mentre i lavori di Boccioni, Cavaglieri o Laurenti ricreano l’ambiente artistico in cui Casorati cominciò a muovere i primi passi. Rari materiali, artistici e documentari, illuminano la produzione iniziale, in particolare il periodo che arriva fino alla prima partecipazione alla Biennale di Venezia, nel 1907, considerata lo spartiacque fondamentale nel suo percorso di pittore. Seguono gli anni di Napoli e Verona, contrassegnati da un fervido eclettismo. Nato a Novara nel 1883, Casorati arriva a Padova a dieci anni. Qui si dedica agli studi musicali, ma con una tale intensità da restare vittima di un esaurimento nervoso. Ha solo 18 anni e, come egli stesso ha raccontato, ‘’per consolarmi dell’abbandono del mio pianoforte, e dei miei studi prediletti, mio padre mi regalò una gran scatola di colori. Ed eccomi per la prima volta seduto davanti a un cavalletto in pieno sole a mescolare colori sulla tavolozza e a guardare curioso e commosso il dolce paesaggio dei colli Euganei’’. Nel 1902 nasce quindi il primo dipinto dell’artista che, in una Padova culturalmente vivace, decide di assecondare la nuova passione. Per questo diventa allievo del padovano Giovanni Vianello, un rapporto il loro affatto secondario, nonostante Casorati, negli anni della prima maturità, abbia voluto minimizzarlo, ripudiando tutta la fase giovanile. Insieme a nozioni tecniche, pittoriche e calcografiche , è quindi ravvisabile nell’apprendistato di Vianello qualche influenza estetica e tematica che la mostra contribuisce a far emergere: come le pennellate corte e divise che ritornano in ‘Casoni’ e in ‘Case padovane’ del giovane Casorati o nel dipinto ‘Balconata’, risalente agli anni veronesi. Ma anche la centralità del colore giallo o, ancora, il soggetto ricorrente della vecchia, trattato in un dipinto di Vianello. L’esposizione vuole quindi sottolineare la vitalità dell’ambiente artistico padovano, con presenze di rilievo come Umberto Boccioni. La mostra è visitabile fino al 10 gennaio
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30 1 Turismo SÌ, VIAGGIARE Balcani
Sorprendente Albania, il futuro è iniziato di Renato Malaman
N
oi italiani abbiamo sempre fatto finta di non vederlo questo “vicino del mare accanto”. Abbiamo sempre dato l’impressione di ignorarlo, di non considerarlo. Prima perché era governato da una dittatura feroce che fino alla sua caduta (nel 1990) ha alimentato questa distanza ideologica e la conseguente netta separazione fra mondi opposti, poi percé la “terra delle aquile” è diventata di colpo la terra da cui partivano le temute prime ondate di profughi, scaricate quotidianamente sulle coste della Puglia da gommono o vecchie carrette del mare. Lo stereotipo è rimasto e condiziona ancora nell’immaginario collettivo l’idea che abbiamo di questo paese, che si trova ad appena 70 chilmetri da Otranto. Al di là dell’Adriatico. Niente di più sbagliato e di ingiusto, perché oggi l’Albania si sta aprendo a noi con una solarità e un desiderio di buoni rapporti che chiunque può riscontrare recandovisi per la prima volta. Un paese che smania di mostrare i suoi grandi passi in avanti, anche se per misurarli bisogna tener conto che sotto la dittatura marxista-leninista di Enver Hoxha e, negli ultimi anni, di Ramiz Alia non c’erano nemmeno macchine per le strade e lo stato di povertà era così palese da lasciare choccati, mitigato solo dalla grande dignità di questo popolo, sempre mostratosi fiero di fronte a qualsiasi difficoltà, anche quando nel corso del XX secolo dovette combattere per la libertà contro nemici più grandi di lui. L’Impero Ottomano prima (che l’ha soggiogato per cinque secoli, fino al 1912) e l’Italia Fascista poi, che lo trasformò in un suo possedimento dal 1939 al 1943. Oggi l’Albania si affaccia a pieno titolo nel panorama europeo, facendo tesoro dei tanti aiuti ricevuti, in termini di cooperazione economica ma soprattutto di formazione (aiuti arrivati specialmente dall’Italia), ma anche di una grande voglia di riscatto. Quello che più colpisce è l’atmosfera che oggi circonda l’ospite straniero, specie quello italiano. Innanzitutto la lingua, visto che tutti conoscono, parlano e amano l’italiano (imparato grazie alla tv o all’immigrazione di ritorno). Poi la disponibilità all’accoglienza, a fornire un aiuto in qualsiasi circostanza. Persino la polizia sfodera sorrisi non usuali in uomini in divisa. In Albania si può dire senza esagerare che l’Italia è un mito. Forse c’è anche un sentimento di riconoscenza in questo, per tutto ciò il nostro Paese ha fatto nei durissimi anni del post dittatura, quando in ogni angolo dell’Albania spuntavano ancora sinistri i bunker fatti costruire negli anni ’70 da Hoxha (in tutto un milione, una follia) per trasmettere alla popolazione la sindrome da accerchiamento. Non a caso uno dei reati puniti con maggiore frequenza allora era l’installazione di rudimentali antenne per ricevere i programmi della televisione italiana. Che l’Albania oggi sia un’altra cosa lo testimonia anche il colore. Il colore che si coglie nell’ambiente e nei nuovi quartieri. E che fa risaltare la
Lontani i tempi della dittatura di Hoxha e delle ripetute ondate di profughi il “paese delle aquile” sta crescendo a grandi passi e ama l’Italia e gli italiani (tutti conoscono la nostra lingua) offrendo le sue bellezze al turismo
Le migliorate condizioni di sicurezza permettono di viaggiare nella massima libertà per conoscere la vivace capitale Tirana, città antiche come Berat, Argirocastro Scutari, Durazzo, Kruje, Valona, Butrinto e le località di mare della splendida costa sud NELLA IMMAGINE PRINCIPALE IL CASTELLO DI KRUJE CHE OSPITA IL MUSEO DEDICATO A SKANDERBEG, L’EROE NAZIONALE. A DESTRA LA PIAZZA PRINCIPALE DI TIRANA, LOTTOMANA BERAT (CITTÀ DALLE MILLE FINESTRE) E, SOTTO, SCORCI DI MARE NEL SUD DEL PAESE (IN UNO SI COLGONO ALCUNI BUNKER FATTI COSTRUIRE DA HOXHA) OLTRE ALLE ROVINE DELLA FORTEZZA DI ROSAFA A SCUTARI. PIÙ SOTTO LA STORICA BANDIERA DELL’ALBANIA, MONUMENTO A SKANDERBEG E UN CAOTICO SBARCO DI PROFUGHI IN PUGLIA NEL 1991
cura dei restauri e delle nuove costruzioni. Certo, molte contraddizioni rimangono, come gli innesti diretti nelle tre autostrade di stradine di campagna, come nel traffico caotico e indisciplinato di Tirana, o come nella volontà di voler copiare anche gli aspetti negativi del modello di sviluppo italiano. Però la sensazione di fondo è quella di un paese in crescita, dove anche le diverse confessioni religiose (musulmani, cattolici e ortodossi) convivono in armonia e reciproca tolleranza, secondo un modello molto laico. L’estate appena conclusa ha registrato un boom di presenze italiane e, forse, la fine di un tabù. Tutto ciò favorito dalla semplicità delle formalità di ingresso nel paese (basta la carta di identità), della prenotazione di un hotel o del noleggio di un’auto all’aeroporto internazionale “Madre Teresa di Calcutta” di Tirana-Rinas. Facile anche per chi arriva in traghetto a Durazzo o a Valona. Dire che l’Albania è bella è fin troppo riduttivo. Il Paese è straordinario e si può girare in libertà senza più rischi per la propria sicurezza. L’aumentato benessere ha fatto diminuire furti ed episodi di microcriminalità. Il costo della vita
è basso, tanto che una cena costa dai 5 ai 10 euro, salvo che nelle località più alla moda. E per dormire si spendono dai 15 ai 25 euro per una camera doppia in alberghi dignitosi, prenotabili anche attraverso booking.com. Il turismo fa perno su ben tre siti tutelati dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”, tutti concentrati nel sud del paese: si tratta della città di Berat con le sue splendide architetture ottomane, che le sono valse l’appellativo di “città dalle mille finestre”; la città di Argirocastro (o Gjirokaster) arroccata su uno sperone montuoso, rilucente dei suoi tetti d’argento (vi nacquero Enver Hoxha e il poeta Ismail Kadaré, tuttora vivente, più volte candidato al Nobel), il sito archeologico di Butrinto portato alla luce negli anni ’20 dall’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini e la cui età d’oro fu quella augustea (di grande impatto l’anfiteatro). Ma vanno inserite nell’itinerario di un viaggio in Albania la capitale Tirana con i suoi innumerevoli musei; la dinamica Durazzo affacciata dolcemente sull’Adriatico (c’è anche una fortezza veneziana); l’antica Scutari, che è forse la città più elegante, vivace e culturalmente importante dell’Albania; Kruje, vecchia
capitale che celebra le gesta di Georgi Castriota Skanderbeg, l’eroico condottiero albanese che nel ‘400, in trent’anni di sanguinose battaglie riuscì a respingere i turchi (che dilagarono nel paese solo alla sua morte, avvenuta per malaria); Pogradec, cittadina placidamente distesa sul lago di Ocrida, al confine con la Macedonia; Korcia, famosa per essere stata la città da cui partì la rivolta contro i turchi nel 1912; la lucente Valona, porto strategico dove l’Adriatico diventa Jonio e poi tutta la spettacolare costa sud, da Dhermi a Borsh a Saranda (la Rimini albanese) per finire nella coccola Ksamil, ameno porticciolo turistico fra gli scogli con piccole spiaggette dove si affacciano graziosi ristorantini, nei quali (udite, udite) si possono ancora trovare anche i proibitissimi datteri di mare. Certo, l’Albania non offre ancora tutti i comfort di altre destinazioni turistiche, specie di quelle più alla moda, ma il bello in fondo è proprio questo. Lo spirito di accoglienza semplice e sincero degli albanesi, che rende il viaggio un viaggio vero. Alla scoperta delle bellezze di un Paese ma anche dello spirito fiero di un popolo unico, per lingua a tradizione. Andare per credere.
1 Concerti e non solo Concerti e non solo 31 IN VENETO EVENTI 1152
Pagina a cura di Graziano Edi Corazza
IN VENETO Gran Teatro Geox - Padova - venerdì 23 ottobre 2015, ore 21:30 - sabato 24 ottobre 2015, ore 21:30
JESUS CHRIST SUPERSTAR
Torna in scena l’opera rock più amata di tutti i tempi: con Ted Neeley, storico interprete della prima versione dello show. Sul palco l’Orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello e una compagnia di 24 acrobati e ballerini Jesus Christ Superstar, il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice in arrivo al Gran Teatro Geoxo di Padova il 23 e 24 ottobre, è ormai passato alla storia come uno dei Musical più famosi e amati di tutti i tempi, nel mondo intero. La versione italiana in lingua originale firmata da Massimo Romeo Piparo ha compiuto 20 anni e vanta ormai numerosi record, con numeri di tutto rispetto: quattro diverse edizioni, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre 1.100.000 spettatori, più di 120 artisti che si sono alternati nel cast, e più di 1.200 rappresentazioni. La chiave del grande successo sta nell’ottimale combinazione fra la musica rock, il musical e una grande storia immortale. Il musical, nell’imponente allestimento prodotto dalla PeepArrow Entertainment, ha partecipato come unica produzione italiana ospite al celebre Uitmarkt di Amsterdam, uno dei principali eventi culturali del Paesi Bassi. Nell’ambito del Musical Sing-a-Long, la serata in diretta tv dedicata ai musical con le migliori produzioni provenienti da tutto il mondo, l’amatissimo attore americano Ted Neeley nei panni di Gesù è stato protagonista di una spettacolare esibizione aerea che ha letteralmente mandato il pubblico in delirio. Con lui sul palco anche Feysal Bonciani nel ruolo di Giuda, accompagnato dal corpo di ballo. Un vero e proprio bagno di folla che consacra Jesus Christ Superstar come il Musical più amato di tutti i tempi e che conferma il valore del lavoro artistico e produttivo di Massimo.
Al Teatro Toniolo di Mestre il 30 ottobre
JACK SAVORETTI
Jack Savoretti ritorna dal vivo in Italia. Ospite di Veneto Jazz, sarà venerdì 30 ottobre al Teatro Toniolo di Mestre (Ve), inizio concerto ore 21.00, per la rassegna Cultnet, nell’evento organizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Venezia. Sul palco vibreranno le atmosfere e i suoni del suo nuovo disco “Written in Scars” (BMG), disponibile dal 18 settembre nel nuovo repackaging dal titolo Written in scars new edition con i due inediti Back where I belong, brano dalle atmosfere seventies, e la ballad Catapult dove gli strumenti si aggiungono a ogni strofa e l’emotività cresce progressivamente. Ad impreziosire la nuova versione dell’album, cinque brani live (Written in scars, Back to me, Fight ‘till the end, Home, Broken Glass) registrati dal vivo a Roma nel suo ultimo tour e due remix (Jack in a box e The Other side of love) realizzati dal dj danese Alexander Brown che rivelano le inedite declinazioni della musica del cantautore e ci portano direttamente alle atmosfere dei migliori club internazionali. A fianco al giovane talento del rock internazionale ci sarà la sua band originale: Pedro Vitor Vieira De Souza, alla chitarra elettrica, Jesper Lind Mortensen, alla batteria e percussioni, John Michael Bird, al basso elettrico, e Henry William Bowers-Broadbent, alle tastiere. Quest’anno Jack Savoretti è stato premiato agli ONSTAGE AWARDS 2015, concorso indetto dalla rivista ONSTAGE MAGAZINE dedicato ai migliori performer ed eventi live dell’anno, come Miglior Nuova Proposta Internazionale con 520.000 voti del pubblico e le preferenze di una giuria di addetti ai lavori. “Molti dei brani sono stati scritti insieme a Sam Dixon, che è il produttore musicale di Adele e il co-autore principale di Sia” commenta Jack Savoretti “Ho scritto anche con Matt Benbrook che ha lavorato con Jake Bugg e Faithless e per finire, naturalmente, ho scritto con il mio chitarrista Pedro Vito e Seb Sternberg (già al fianco di Pedro in diverse produzioni). Ho preso ispirazione da tutti loro”.
Prima di partire live 2015 - 14 novembre e 4 dicembre - Gran Teatro Geox, Padova
NEK RADDOPPIA LA DATA DI PADOVA
Nek sarà in concerto al Gran Teatro Geox il 14 novembre ed a grande richiesta, tornerà in scena il 4 dicembre 2015. Prosegue dunque il successo del nuovo tour di NEK, “Prima di Parlare Live 2015”, che farà tappa nei teatri delle principali città italiane. Dopo il raddoppio delle date di Milano e Torino e l’aggiunta di nuove date al già fitto calendario, il Gran Teatro Geox di Padova ospiterà il nuovo spettacolo di NEK non solo il 14 novembre ma anche il 4 dicembre. Il nuovo tour segue la pubblicazione dell’ultimo album di NEK, “Prima di Parlare” (Warner Music), già certificato disco d’oro, che contiene i brani “Fatti Avanti Amore”, con il quale l’artista si è piazzato al secondo posto nella categoria Big” al Festival di Sanremo, “Se Telefonando”, con il quale ha vinto il premio Miglior Esibizione Cover a Sanremo, e il terzo attesissimo singolo estratto “Io Ricomincerei”, da pochi giorni in radio.
tutte le info: www.ecoveneto.it
GRUPPI VENETI questo mese parliamo dei padovani JENNIFER GENTLE
I
Jennifer Gentle sono un gruppo di rock psichedelico/acid rock veneto nato nel 1999 a Padova e primo gruppo europeo a ricevere un contratto dalla Sub Pop di Seattle (USA). Dopo aver realizzato la colonna sonora di un film indipendente, pubblicano il loro primo album “I am you are” nel 2001. L’album era stato già composto da Marco Fasolo quando egli chiamò Alessio Gastaldello alla batteria, Isacco Maretto alla chitarra e Nicola Crivellari al basso: per registrare il disco. Le sonorità del lp richiamano fortemente le atmosfere acide della scena musicale inglese dei tardi anni Sessanta, Syd Barrett su tutti; non a caso il gruppo prende il nome da una strega citata in un brano dei Pink Floyd, ossia “Lucifer Sam”, pezzo inserito nel primo album del gruppo, “The piper at the gates of dawn”, del 1967 (relazionato nel mio libro “50 anni di Rock” con voto 8+ !). Il loro secondo album, “Funny creatures lane” (2002) è considerato tra i migliori lp di rock indie mai pubblicati in Italia. Sempre nello stesso anno viene stampato “The wrong cage”, contenente tre brani registrati dal vivo e che vede la collaborazione del chitarrista giapponese Kawabata Makoto dei Acid Mothers Temple (album ristampato nel 2008 da A Silent Place). Il loro terzo album, “Valende”, uscito nel gennaio del 2005, è il primo disco italiano dall’etichetta di Seattle. I Jennifer Gentle diventano cosi’ il primo gruppo italiano ad essere messo sotto contratto dalla casa discografica statunitense Sub Pop Records, celebre per aver lanciato i Nirvana. Subito dopo partono per un primo lungo tour negli Stati Uniti, 40 date in 45 giorni, coast to coast da New York a San Francisco. A novembre 2006 esce per la A Silent Place, etichetta indipendente di Andria (Puglia), il disco “A New Astronomy”, uscito in precedenza solo in tiratura
limitata per la Sub Pop. L’album contiene tredici tracce tra le più sperimentali scritte dalla band ed è ispirato alla vita di Giovanni Paneroni. Qualche mese prima per la stessa etichetta è uscito un lp su insolito vinile rosa, dal titolo “Sacramento Session/5 of 3”, testimonianza di una jam session registrata negli studi della radio KDVS durante il loro precedente tour negli Stati Uniti; sul secondo lato, invece, sono incisi dei brani di Fasolo risalenti presumibilmente allo stesso periodo delle registrazioni di “A new astronomy”. Esce nel giugno 2007 “The Midnight Room”, quarto album in studio dei Jennifer Gentle e secondo per l’etichetta americana Sub Pop Records. Scritto, prodotto e suonato dal solo Marco Fasolo. Le registrazioni si sono svolte a Cavarzere (Ve), in una vecchia scuola anni Trenta che durante la guerra fu ospedale da campo. Vengono invitati da Jarvis Cocker, leader dei Pulp, nella sua unica data italiana e aprono per i Sebadoh a Londra. L’attenzione inglese per la band si concretizza ancor più quando il brano “Take My Hand” viene incluso in un allegato curato dalla rivista Mojo e nella tradizionale compilation Rough Trade Shops, che segnala le migliori uscite indie dell’anno. Nella primavera 2008 esce l’EP “Evanescent Land”, edito dalla neonata etichetta inglese Heron Recordings, contenente l’inedita “She’s alright” e la rivisitazione fedele ai live di tre brani contenuti in “Funny Creatures Lane”. Nell’inverno del 2008, durante le sessioni di registrazione di “Concentric”, disco sperimentale che uscirà solo nel 2010, i rapporti interni alla band si fanno sempre più tesi. Malumori e dissapori portano ad un cambio di formazione, lasciando i soli Marco Fasolo e Liviano Mos a condurre un tour in Svizzera, Germania,
Paesi Bassi e Belgio. Dopo qualche mese il duo si completa con Stephen Gilchrist, batterista londinese già nel progetto solista di Graham Coxon dei Blur. Nel novembre 2009 al duo Marco Fasolo-Liviano Mos si uniscono per alcune date live due terzi dei Verdena, ossia Alberto Ferrari al basso e Luca Ferrari alla batteria. Nella primavera 2010 esce “Concentric”, album di musica d’avanguardia e sperimentale per l’etichetta A Silent Place. Nell’estate e successivamente anche nell’autunno del 2012 il duo Marco Fasolo-Liviano Mos torna in tour accompagnati nuovamente dai membri dei Verdena: Alberto Ferrari (al basso) e Luca Ferrari (alla batteria). Il 17 aprile 2013 Marco Fasolo, con l’aiuto del manager Marco Damiani e del produttore Jean-Charles
Carbone, pubblica a nome Universal Daughters l’album di covers “Why Hast Thou Forsaken Me?”. Il disco è un progetto benefico per La Città della Speranza, fondazione di Padova che si occupa di sostenere la ricerca sulle neoplasie infantili, a cui hanno partecipato musicisti italiani e stranieri tra cui Verdena, Lisa Germano, Chris Robinson, Jarvis Cocker dei Pulp, Mark Arm dei Mudhoney, Swamp Dogg ed altri. L’8 giugno 2013 suonano al festival MI AMI di Rockit con una formazione completa che vede, oltre al duo storico Fasolo-Mos, il ritorno di Francesco Candura al basso, Diego Dal Bon alla batteria e Guido Giorgi a vari strumenti (chitarra, tastiere, percussioni). Nel 2015 sono stati in tour come gruppo spalla dei Verdena ed hanno ristampato i primi due albums (“I Am You Are” e “Funny Creatures Lane”) per Bomba Dischi. (tratto da Wikipedia).
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Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofila*
Educazione e cani: come scegliere l’educatore cinofilo
Non sempre è facile riconoscere un buon educatore, spesso troviamo improvvisati che si spacciano come professionisti amanti dei cani, pronti a dare mille consigli e suggerimenti ma che di cani sanno ben poco e rischiano di fare più danni che altro. Per tutelarsi da queste figure io consiglio di affidarsi innanzitutto ad un professionista con la P maiuscola ovvero ad un educatore cinofilo che lo faccia per mestiere (e non solo per passione). Ricorrete a professionisti qualificati ed iscritti almeno ad una associazione di categoria (in Italia tra le più rinomate troviamo Csen, Fisc, Federcinofilia, Apnec ed Enci) pertanto fatevi mostrare il curriculum, gli attestati ed anche i corsi di specializzazione che ha frequentato nel caso in cui vi riferite a lui per un problema o disciplina specifica. Diffidate invece, da chi ha fatto centinaia di corsi, stage e seminari ma poi quasi non sa come prendere in mano un guinzaglio, per cui andate a verificare con i vostri occhi il centro cinofilo dove potrete anche osservare il professionista come lavora con i cani e farvi dire i risultati che ha ottenuto. Presso
il centro potrete anche verificare i metodi educativi utilizzati e rimanere lontani da chi non usa metodi gentili ma si serve di sistemi coercitivi che stressano il cane facendolo soffrire e peggiorando la situazione. Io ritengo molto importante che l’educatore non lavori in un rapporto esclusivo con il cane ma coinvolga sempre il proprietario, il suo obiettivo principale è quello di creare armonia tra l’amico a quattro zampe e la sua famiglia di bipedi, per cui dovrà seguire e guidare il binomio cane-proprietario ed il percorso educativo riguarderà non solo il cane ma anche (anzi soprattutto!) il proprietario. Per concludere, un consiglio utile ed immediato per scegliere l’educatore cinofilo? Osservate il suo cane, per noi professionisti il miglior biglietto da visita è proprio lui!
*Educatrice cinofila che collabora con il Rifugio Cipa
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IL VETERINARIO
A cura del Dottore Andrea Feliciati
Gatti e gravidanza
A noi veterinari capita molto spesso di ricevere la visita o la telefonata di donne in dolce attesa che ci chiedono come comportarsi col proprio gatto perché hanno sentito che può trasmettere una malattia, la toxoplasmosi, altamente nociva per il feto. Cerchiamo di fare chiarezza sulla patologia. La toxoplasmosi è una malattia causata da Toxoplasma gondii, un protozoo. E’ una malattia che può essere pericolosa per il feto solo se contratta nella prima parte della gravidanza. Toxoplasma ha come ospite definitivo il gatto, che, se infetto, emette il parassita nell’ambiente attraverso le feci: da qui nasce la teoria secondo cui le donne in gravidanza non dovrebbero avere contatti con i gatti. La toxoplasmosi viene contratta ingerendo le oocisti presenti nelle feci del gatto infetto, mangiando ortaggi mal lavati e contaminati dalle feci di gatto infetto e soprattutto ingerendo carni crude o poco cotte di animali infetti(cavallo, agnello, maiale da cui gli insaccati, a volte manzo). Il ruolo del gatto come portatore della malattia è stato ridimensionato, in particolare se si tratta di un gatto domestico la cui
lettiera viene pulita frequentemente: sono necessari infatti 2-3 giorni affinché il parassita eventualmente presente nelle feci del gatto sotto forma di oocisti diventi resistente e di conseguenza infettivo per l’uomo. Il gatto normalmente emette le oocisti solo per 15 giorni durante l’infezione acuta. Inoltre è poco probabile che un gatto che vive in casa si infetti con Toxoplasma, soprattutto se non si nutre di roditori ed uccellini a loro volta portatori di Toxoplasma. Altro aspetto fondamentale: il 60% della popolazione, durante la propria vita, è già entrato in contatto con l’agente infettivo sviluppando eventualmente la malattia (asintomatica nella maggior parte dei casi); una volta guariti dalla toxoplasmosi non ci si ammala più perché si sviluppa un’immunità anticorpale permanente. In conclusione, se una donna in gravidanza è immune il problema non si pone nemmeno, se non lo è basta seguire piccoli accorgimenti come cambiare frequentemente la lettiera del gatto possibilmente usando dei guanti; in ogni caso il rischio di contrarre la malattia dal proprio gatto è certamente inferiore a quello che si corre mangiando ortaggi mal lavati o carne cruda o poco cotta.
Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.
ADOTTAMI CHANEL Chanel ANGELO è un meticcio DEVID è un Rottweiler è una meticcia sterilizzato, taglia non sterilizzato, taglia femmina media. E’ un cane medio-grande. Gli piasterilizzata, fantastico! Vapasseggio ce andare a passeggio taglia piccola. e gli piace tanto stare in campagna ed è E’ dolcissima e in compagnia dei voespansivo con chi conosce. Va d’accordo socievole. Le piace stare in compagnia delle lontari e farsi fare tante coccole. E’ in Rifugio con le femmine e sta cercando una famipersone e degli altri cani. Va a passeggio da una vita. Per lui cerchiamo persone dai glia tranquilla composta da adulti che lo al guinzaglio. Per lei stiamo cercando una faccia vivere sereno lontano dal trambusto modi gentili che lo facciano vivere tranquillo famiglia che la faccia vivere in casa. lasciandogli i suoi spazi. della città che pare non piacergli. SIRIA è una meticcia femmina sterilizzata, taglia media. E’ esuberante e allegra. Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. Per lei stiamo cercando una famiglia composta da persone dinamiche che la facciano vivere in casa dato che le piace scalare le recinzioni.
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SPARTACO è un meticcio sterilizzato, taglia media. All’inizio è diffidente ma poi pian pianino prende coraggio e diventa socievole. Va d’accordo con gli altri cani e gli piace andare a passeggio. Tende a scalare le recinzioni. Sta cercando una famiglia tranquilla che lo tenga in casa con sé.
KUROS è un Rottweiler sterilizzato, taglia grande. Gli piace molto andare a passeggio al guinzaglio e passare del tempo con le persone. Per lui stiamo cercando un adottante dinamico e che abbia esperienza con questa razza. L’ambiente ideale sarebbe una casa tranquilla in cui vivere sereno e scorrazzare in giardino.
LARA è un Rottweiler sterilizzato, taglia grande. Gli piace molto andare a passeggio al guinzaglio e passare del tempo con le persone. Per lui stiamo cercando un adottante dinamico e che abbia esperienza con questa razza. L’ambiente ideale sarebbe una casa tranquilla in cui vivere sereno e scorrazzare in giardino.
TIGRIS è un meticcio sterilizzato, taglia media. All’inizio è diffidente ma poi pian pianino prende coraggio e diventa socievole. Va d’accordo con gli altri cani e gli piace andare a passeggio. Tende a scalare le recinzioni. Sta cercando una famiglia tranquilla che lo tenga in casa con sé.
WILLY è un incrocio Pastore Tedesco sterilizzato, taglia grande. Va a passeggio e gli piace passare del tempo con le persone. E’ adatto a famiglie con adolescenti e persone anziane, ma senza cani. E’ un gran buon cane che ha bisogno di avere una famiglia che gli vuole bene!
Questi e tanti altri simpatici musetti li trovate al RIFUGIO C.I.P.A. DI FENIL DEL TURCO (RO), Via Argine Zucca n° 3/E tel. e fax 0425/476835 – mail: legadelcanerovigo@gmail.com – sito: www.legadelcanerovigo.com Facebook: facebook.com/legadelcanerovigo – Twitter: twitter@legadelcane – Youtube: rifugiocipatv
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STEFANO MASIERO E RICCARDO ROVERONI - STUDIO RAGIONIERI COMMERCIALISTI
luglio è scaduto il termine di presentazione telematica del modello 730 per dichiarare i redditi e dedurre gli oneri deducibili del 2014, con il 30.09.2015 è spirata invece la scadenza per la presentazione telematica del modello UNICO. Ma che fare se ora troviamo nel cassetto una spesa medica, una fattura di ristrutturazione non dedotta o ci accorgiamo di non aver dichiarato l’affitto di un immobile, un reddito occasionale o un CUD? Ecco cosa possiamo fare per sanare la nostra mancanza. Se abbiamo presentato entro luglio il modello 730 potremmo sanare la posizione rivolgendoci, entro il 25.10.2015, ad un professionista abilitato o ad un CAF per l’integrazione della dichiarazione presentata originariamente e beneficiare del maggior credito o minor debito che ne scaturirà nella busta paga o nella rata di pensione di novembre 2015. Se entro settembre abbiamo presentato il modello UNICO, o se non siamo riusciti a presentare il modello 730 integrativo entro il 25.10.2015, abbiamo tempo fino alla presentazione della prossima dichiarazione redditi per presentare un modello UNICO integrativo attraverso un professionista abilitato e beneficiare del credito o del minor debito nella prossima dichiarazione redditi. Se non abbiamo presentato né il modello 730 a luglio, né il
modello UNICO a settembre, possiamo ancora rimediare? La risposta è affermativa, ma abbiamo molto poco tempo. Entro il 29.12.2015 infatti, si dovrà presentare attraverso un professionista abilitato il modello UNICO “tardivo”. In questo caso è dovuta una sanzione amministrativa di 25 euro da pagarsi entro il 29.12.2015 con il modello F24 codice tributo 8911 indicando anno 2015. Se dalla dichiarazione “tardiva” scaturiscono delle imposte a debito, mediante il ravvedimento operoso sarà possibile sanare il ritardato pagamento delle stesse, con il contestuale pagamento delle sanzioni ridotte in misura fissa al 3,75% e degli interessi al 0,5% su base annua, calcolati sulle imposte versate in ritardo. Nel caso in cui negli anni passati si sia omesso di indicare redditi di provenienza estera (anche semplici interessi su conto corrente bancario) e/o beni immobili, titoli e conti correnti esteri, omettendo la compilazione del quadro RW, entro il 30.11.2015 è possibile aderire alla “voluntary disclosure” una particolare procedura con la quale sanare le omissioni commesse negli anni precedenti a partire dal 2009, o dal 2004 se relative ai cosiddetti “paesi black list”. Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a DIRITTI@LAPIAZZAWEB.IT
Stefano Masiero e Riccardo Roveroni - Studio Ragionieri Commercialisti Via delle Industrie, 18/a - 30038 Spinea (VE) - Tel. 0415440706 -0415440019 Mail: info@roveroni.it - info@studiomasiero.it
DIRITTO PRIVATO
La garanzia negli acquisti
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anni fa entrava in vigore il Decreto 206 a tutela degli acquisti dei consumatori. Si trattò di un passo importantissimo in quanto la normativa del Codice Civile poco proteggeva gli acquirenti ed imponeva agli stessi termini molto brevi di decadenza dalla garanzia. Oggi è il venditore che deve fornire la garanzia sul prodotto, detta di conformità, per tutelare il diritto di chi compra (come stabilisce l’articolo 130 del decreto 206 del 2005). Nel caso in cui il prodotto venduto risulti difettoso, se sono passati meno di due anni dall’acquisto, dobbiamo rivolgerci al punto vendita dove abbiamo fatto l’acquisto. La garanzia copre qualsiasi difetto di conformità esistente al momento dell’acquisto, anche se il difetto si manifesta dopo. Quando ci presentiamo al nostro venditore con il prodotto difettoso, se sono passati meno di due anni dall’acquisto, possiamo scegliere tra queste alternative, tutte lecite: 1. Il venditore ci sostituisce il prodotto; 2. il venditore lo porta in riparazione e ce lo restituisce funzionante e in tempi ragionevoli 3. se non è possibile né sostituirlo, né ripararlo o
L’importanza del ruolo del medico del lavoro come risorsa aziendale DOTT. FEDERICO VALENTINO CESARIN
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on l’introduzione della nuova normativa in materia di sicurezza e salute sul lavoro il ruolo del medico competente ha assunto maggiore spessore e importanza sia in relazione alla valutazione dei rischi che alla scelta dell’introduzione di misure di prevenzione adeguate. Infatti la legge specifica la necessaria collaborazione del medico competente con il datore di lavoro e con il responsabile dei servizi di prevenzione e protezione aziendale al fine di effettuare la valutazione dei rischi e a predisporre la sorveglianza sanitaria dove prevista o necessaria. Quindi la figura del medico competente è chiamata in causa anche nell’organizzazione del lavoro esso non si limita solo ad effettuare la sorveglianza sanitaria ma deve intervenire con un proprio personale apporto sulle scelte più idonee di carattere aziendale in relazione alla protezione e prevenzione della salute dei lavoratori,si evidenzia percio’ l’importanza del lavoro congiunto tra il datore/imprenditore e medico nonché la partecipazione di quest’ultimo alla programmazione e gestione della sorveglianza sanitaria indicando i “rischi aggiuntivi”. infatti nel suo giudizio di idoneità alla mansione del singolo lavoratore il medico valuta la presenza
o meno di patologie e o menomazione come elementi di rischio aggiuntivo al verificarsi di infortuni. in tal senso un’opera attenta e una continua e scrupolosa sorveglianza sanitaria attiva può consentire di ridurre in modo Incisivo gli incidenti sul lavoro. Per esperienza ho verificato che molti lavoratori hanno dimostrato di affrontare con sospetto le visite mediche di controllo ma la medicina del lavoro ha come finalità quella del mantenimento del benessere psicofisico del lavoratore e i lavoratori devono vedere questa figura come un secondo medico curante non come una espressione del datore di lavoro. Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a DIRITTI@LAPIAZZAWEB.IT
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se il venditore impiega troppo tempo a farlo riparare o a sostituirlo, o se la riparazione ha portato degli inconvenienti notevoli al prodotto, possiamo scegliere di farci restituire una parte dei soldi spesi per l’acquisto, o l’intera somma spesa, purché il difetto non sia di lieve entità; 4. il venditore ci restituisce l’intera somma che avevamo pagato al momento dell’acquisto e noi gli restituiamo il prodotto. Tale garanzia non deve essere confusa con le offerte “soddisfatti o rimborsati” che rientrano nella facoltà del venditore per offrire un miglior servizio alla propria clientela. La garanzia presa in esame dalla legge prevede non solo il difetto di funzionamento ma anche la mancanza delle promesse del prodotto fatte al momento dell’acquisto. Non è necessario aver conservato la scatola originale mentre è necessario fornire comunque la prova dell’acquisto. La normativa vale anche per tutti i paesi europei, mentre occorre un minimo di attenzione per i beni acquistati nei Stati Uniti.
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Novità del redditometro 2015
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bbonamenti alle Pay Tv, soggiorni alle Terme o in una verranno escluse dalla base per l’ accertamento induttivo le Spa, Trattamenti in centri di bellezza ecco alcuni dei voci di spesa relative ad alimentari, bevande, abbigliamento, nuovi parametri (100 in tutto), che compaiono nel calzature, elettrodomestici, arredi e, in genere, a tutti gli Redditometro 2015 (pubblicato in G.U. n.223/25.09.2015), acquisti che, prima, venivano attribuiti al contribuente in base lo strumento di accertamento utilizzato dall’Agenzia delle alla media ISTAT rapportata alla tipologia del nucleo familiare. In altre parole: nel caso in cui la differenza tra le Entrate per scoprire chi ha un tenore di vita superiore rispetto al reddito dichiarato. Il decreto, oltre a contenere le tabelle entrate dichiarate dal contribuente e le uscite risultanti dalle aggiornate delle spese ritenute rilevanti dal Fisco, prevede spese effettuate e realmente accertate superasse il 20%, che la loro applicazione sarà retroattiva e riguarderà gli lo stesso contribuente riceverà un invito di comparizione accertamenti già a partire dall’anno 2011. Il nuovo decreto si nel corso della quale dovrà chiarire i dubbi del Fisco e poi era reso necessario sia per “adeguare l’accertamento sintetico scegliere se accettare la proposta di accordo o impugnare al contesto socio-economico mutato nel corso dell’ultimo l’ accertamento. In tale ultima ipotesi, il contribuente dovrà decennio, rendendolo più efficiente e dotandolo di garanzia dimostrare l’ infondatezza delle pretese erariali o allegando di contraddittorio per il contribuente” che, e soprattutto, la dimostrazione che le spese effettuate sono state finanziate per recepire le osservazioni del Garante della Privacy contro con redditi diversi da quelli dichiarati nel periodo d’imposta l’accertamento induttivo relativo a tutte quelle spese che, di riferimento (redditi esenti, redditi con ritenuta alla fonte, non potendo essere direttamente conosciute dal Fisco, non disponibilità ricevute per eredità o risarcimento danni potevano costituire uno strumento idoneo all’accertamento ecc.) o contestando le spese attribuitegli. Esistono anche fiscale da eseguire sul contribuente. In tale nuova ottica, altre possibili difese delle quali ci occuperemo nel mese di quindi, la ricostruzione induttiva potrà applicarsi solo ad un Novembre. ristretto numero di spese: fitto figurativo, acqua, condominio, Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a DIRITTI@LAPIAZZAWEB.IT manutenzione abitativa, ricambi per auto, moto ecc., mentre A.P.I.V. – Associazione Piccoli Imprenditori, artigiani e lavoratori autonomi delle Venezie Centro CAF - Consulenza Commerciale, Tributaria, Contabile e Creditizia - Amministrazione del Personale – Successioni Sede: 30030 Martellago (Ve), P.zza Vittoria 97 - Info: apivtrieste-confesercentipartner@yahoo.it - Cell: 348.3161877
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L’Editoriale
L’IMPORTANZA DI VACCINARSI
di Francesco Noce*
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Tempo di vaccino: meglio prevenire che rischiare x Miopia e stress, cause e rimedi Continua a pag. 39 35
x Carico immediato: torna a sorridere Continua a pag. 40 35
ai primi giorni del mese di novembre è partita la campagna per le vaccinazioni antinfluenzali e puntuali arrivano campagne mediatiche denigratorie contro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione antivaccinale assistiamo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vaccini sono più attive ed in prossimità di loro convegni. Eppure,ad esempio,per quanto riguarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la rosolia che causa questi danni quando contratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio figlio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una copertura vaccinale pressoché completa sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo grazie ad un vaccino,speriamo sia quanto prima, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.
*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Continua a pag. 38
x Catarratta e lenti bifocali: novità Continua a pag. 40 36
38 2 Consulenza scientifica OPTOMETRISTA Ottico Optometrista Barbara Micaglio Ottica Optometria Barbiero Via Montello 2 - 30033 Noale (VE) Tel. 041-440485 - 041-440484 e-mail: otticabarbiero@libero.it www.otticheriunite.com
L’Editoriale
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Segue da pag. 37
L’IMPORTANZA DI VACCINARSI di Francesco Noce*
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L’opinione IL SILENZIO FAVORISCE LE DISTORSIONI DEL SISTEMA
di Dott. Bruno Noce*
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a visione modernistica di libero mercato ha portato il legislatore a compiere un atto politico quantomeno dissennato e certamente poco lungimirante con conseguenze che non hanno tardato a mostrarsi in tutta la loro criticità, vale a dire la trasformazione della prestazione professionale odontoiatrica in “ prodotto “. E noi stupefatti e poi indignati, ci siamo sentiti impotenti nel vedere vanificati gli sforzi fatti per costruire un modello professionale, etico, deontologico che aveva impiegato anni a perfezionarsi, portando la scuola italiana odontoiatrica ad essere considerata la migliore del mondo.Il sistema della comunicazione che vige in questo momento, permette di correre pressoché indisturbati verso la promozione del “ prodotto odontoiatrico” per dare inizio ad un progressivo declino verso una vera e propria povertà culturale, rappresentata da supermercati odontoiatrici che offrono prestazioni sanitarie a prezzi stracciati, gruppi di acquisto che guadagnano fungendo da intermediari dello Studio odontoiatrico e la presenza di un’agguerrita concorrenza extra-nazionale che, come se non bastasse, viene addirittura promossa da programmi televisivi con obiettivi quantomeno poco chiari.Dunque il sistema di Regole sembra essere completamente sovvertito. Regole? Quali regole? È possibile oggi praticare l’intermediazione nella pratica della professione medica ed odontoiatrica? E’ possibile applicare l’IVA su una prestazione odontoiatrica? E’possibile acquistare un voucher per una otturazione senza che sia stata fatta una visita al paziente?E’ possibile affermare che un paziente con una situazione dentale e gengivale gravemente compromessa possa uscire dopo solo otto ore da questo o quello studio sorridendo a trentadue denti e senza aver provato il minimo non dico dolore ma fastidio? È arrivato il momento di stabilire almeno due punti fermi in questo caos: 1- salvaguardare la salute dei nostri pazienti e riaffermare la nostra indipendenza professionale 2- imparare a conoscere il mondo della comunicazione sapendo che anche il silenzio è comunicazione e quindi con il silenzio diventiamo complici di quel sistema distorto che tanto poco ci piace. Nessuno sembra preoccuparsi dell’esposizione dei Cittadini ai difetti ed ai rischi che alcuni Media presentano. È tempo di smetterei di litigare con chi ha interesse a generare ascolti piuttosto che informazione scientifica e di iniziare a comunicare pacatamente secondo un’etica trasparente con i cittadini, dando loro la possibilità di entrare in possesso di informazioni che potranno valutare e confrontare con altre, traendone le dovute conclusioni, una forma di “par condicio” informativa cui hanno diritto.
*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo
Siamo felici davvero se stiamo bene Per collaborare all’inserto La Piazza Salute contattare
Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinformati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infondati, ci spingono lontano dal progresso scientifico e dalla necessaria attenzione alla prevenzione. L’ influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie. Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia influenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fibrocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infiammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezione indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’influenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati. Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfluenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ efficacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti. Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati somministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintomatici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfluenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafilattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta. Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a profilassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profilassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.
*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo
Prevenire le malattie e curarsi al meglio è una buona regola. Il consiglio giusto? Rivolgersi a medici esperti vicini a casa nostra 049 8704884 - info@givemotions.it
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Miopia e stress, cause e rimedi
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a miopia è spesso causata dallo stress. La tensione può manifestarsi quando ci sia una scarsa assunzione o un insufficiente assorbimento del calcio. Gli adolescenti sono particolarmente predisposti a questo tipo di disturbo visivo a causa dello stress della crescita, di allergie e spesso di un’alimentazione squilibrata. I sintomi della miopia sono astenopia, strabismo, vertigini, stanchezza, mal di testa e spesso ipotensione. Questo disturbo può essere prevenuto o alleviato con le vitamine B2, C, D ed E, acido pantotenico, calcio, proteine e gli acidi grassi insaturi. La cecità notturna è l’incapacità di vedere bene con poca luce o quando fa buio. La causa principale della cecità notturna è la carenza di vitamina A. La vitamina A è necessaria per la formazione della porpora retinica, la sostanza negli occhi che permette di passare dalla luce viva all’oscurità. Altre cause di cecità notturna sono stanchezza, disturbi emotivi o fattori ereditari. Un’assunzione adeguata di vitamina A protegge dalla
Ottico Optometrista Barbara Micaglio cecità notturna. Anche la riboflavina, niacina, tiamina e zinco sono efficaci contro la cecità notturna nel caso la vitamina A non abbia dato risultati. Tutte queste vitamine devono essere assunte in dosaggi adeguati. La retinite pigmentosa è una degenerazione graduale della retina che causa la cecità. La fase iniziale è caratterizzata da cecità notturna e da altri disturbi tipici di una carenza di vitamina A. Sembra che le persone colpite da questo disturbo abbiano uno scarso assorbimento della vitamina A. La somministrazione giornaliera di iniezioni di vitamina A e di vitamina A idrosolubile, di acidi grassi insaturi, compresse di bile, lecitina e vitamina E, ha dato risultati positivi.
Ottico Optometrista Barbara Micaglio Ottica Optometria Barbiero Via Montello 2 30033 Noale (VE) - Tel. 041-440485 - 041-440484 - e-mail: otticabarbiero@libero.it - www.otticheriunite.com
ualunque dolore o sofferenza o malattia cronica è causata anche da un’ insufficiente ossigenazione delle cellule del nostro organismo. L’OZONOTERAPIA è una metodica che viene utilizzata con successo nella cura di diverse patologie. Con i suoi effetti: antiinfiammatorio, battericida, analgesico, antiossidante, immunostimolante e riattivatore della circolazione, l’OZONO esercita un notevole effetto sia sui fattori interni sia su quelli esterni (ambiente e vita sedentaria) che indeboliscono il nostro organismo. Nell’ambito dell’ortopedia traggono giovamento dalla terapia con OZONO: ernie discali e protrusioni (cervicali e lombari) con o senza dolori irradiati (sciatalgie, cruralgie), artropatie (grandi e piccole articolazioni), artriti di varia natura, tunnel carpale, reumatismo articolare acuto ed infiammazioni tendinee. Al di fuori dell’utilizzo dell’OZONO in ambito ortopedico, questa terapia, trova grandi applicazioni anche in: medicina interna, oculistica, ginecologia, dermatologia, malattie rare (SLA, fibromialgie, sclerosi multipla, demenza senile precoce). Oltre al dato confortante di tutte le patologie che possono trarre beneficio da questa terapia, è importate sapere che l’OZONOTERAPIA è una metodica di facile somministrazione e soprattutto, praticamente, priva di controindicazioni. La somministrazione di OZONO non è assolutamente incompatibile con altre terapie che il paziente stia già seguendo. In alcuni casi, (ernie del disco, artrosi del ginocchio) questa terapia riesce ad evitare l’intervento che non sempre è risolutivo in quanto possono residuare dolori dovuti alle cicatrici.
Il Dott. Fulvio Veneri
Dr. Fulvio Veneri – specialista ORTOPEDIA-TRAUMATOLOGIA trattamento OSSIGENO-OZONO TERAPIA ernie discali e artropatie grandi e piccole articolazioni. P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD – www.unixpoliambulatorio.it tel. 0499708688
Postura e salute
L’equilibrio posturale come base della salute Cos’è L’osteopatia? Dal “World Osteopathic Health Organization” (WOHO)l’osteopatia è un sistema affermato e riconosciuto di prevenzione sanitaria che si basa sul contatto manuale per la diagnosi e per il trattamento. Rispetta la relazione tra il corpo, la mente e lo spirito sia in salute che nella malattia: pone l’enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del corpo e sulla tendenza intrinseca del corpo ad auto-curarsi. Il trattamento osteopatico viene visto come influenza facilitante per incoraggiare questo processo di auto-regolazione. I dolori accusati dai pazienti risultano da una relazione reciproca tra i componenti muscolo-scheletrici e quelli viscerali di una malattia o di uno sforzo. Osteopatia in ambito sportivo. Le potenzialità del lavoro osteopatico a favore del mantenimento e al miglioramento delle performance atletiche e alla prevenzione di danni conseguenti a squilibri scheletrici e motori si possono così sintetizzare: liberazione di mobilità articolare, miglioramento dell’elasticità e dell’allungamento muscolare, controllo ed armonizzazione della postura, riequilibrio delle funzioni neuro-muscolo-scheletriche perturbate da sistemi biomeccanici disarmonici.
L’osteopatia può essere utile anche allo sportivo non professionista, occasionale, amatoriale aiutandolo ad evitare traumi causati da tensioni articolari e muscolari , e ripristinando le corrette funzionalità circolatorie e respiratorie... L’osteopatia si rivela efficace inoltre in diversi disturbi che spesso affliggono l’individuo impedendogli di condurre una vita serena, quali: dolori cervicali, dolori lombari, dolori sciatici, Ernie al disco, dolori intervertebrali, Scoliosi, mal di testa, dolori articolari e muscolari da traumi, alterazioni dell’equilibrio, stanchezza cronica, affezioni congestizie come otiti e sinusiti, disturbi ginecologici e digestivi Lei quindi segue pure atleti professionisti? Si, collaboro con lo staff medico del settore giovanile del calcio Padova e seguo qualche atleta della prima squadra, collaboro con lo staff medico del Petrarca Padova e da anni seguo pugili professionisti a livello mondiale. Cos’è la Posturologia? È la Scienza Medica che studia il funzionamento del Sistema Posturale ed analizza la relazione tra lo squilibrio del Sistema Posturale e le patologie dell’apparato locomotore.
Cosa cura la Posturologia Clinica? Tutte le patologie conseguenti ai compensi che il nostro organismo mette in atto in seguito agli squilibri del Sistema Posturale: contratture muscolari, mal di schiena, cefalea, problemi articolari, artrosi, scoliosi, ernie del disco ed altro. Perché è importante l’approccio posturologico? Perché, fin dalla nascita, il nostro cervello memorizza gli errori del Sistema Posturale come riferimenti di normalità, per cui non possono correggersi da soli. La possibilità di modificarli è uno strumento cruciale sia per prevenzione che per la terapia.
Come si svolge la visita posturologica? E’ prevista una analisi strumentale seguita da un esame clinico.L’indagine strumentale consiste nell’analisi computerizzata del baricentro, del tono muscolare, delle oscillazioni posturali e dell’assetto della colonna vertebrale nelle tre dimensioni dello spazio. Nella sezione clinica viene studiato l’assetto posturale, il tono muscolare, l’appoggio del piede, la convergenza degli occhi, il parallelismo degli assi visivi, l’occlusione mandibolare e tutto ciò che può interferire con lo schema corporeo ottimale per ogni individuo. Sulla base della diagnosi viene impostato un programma di rieducazione e di terapia individualizzato.
Il dott. Cristian Viola
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Cataratta e Lenti Bifocali: Novità!
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onostante la cataratta abbia raggiunto ormai una nell’impiantare una lente nel sacco per correggere il potere maturità chirurgica e tecnologica, la ricerca prosegue del vecchio cristallino ed una lente nel solco con il solo potere sempre ed affianca novità che migliorano le prospet- bifocale. Le lenti istallate nel solco non contraggono aderentive visive del paziente. Le lenti intraoculari bifocali, ormai ze e quindi possono essere espiantate con estrema facilità. utilizzate da oltre 10 anni, hanno subito progressive mo- In sintesi al paziente vengono impiantati due cristallini, uno difiche al fine di migliorare la visione alla media distanza e nel sacco ed uno nel solco ( zona anatomica anteriore al di ridurre i possibili aloni notturni. Esistono diverse tecniche sacco) e quello nel solco (bifocale) può essere facilmente costruttive che permettono ad una lente di mettere a fuoco rimosso anche dopo un anno! Quindi negli interventi di contemporaneamente per lontano e per vicino, ma qualun- cataratta, non più un cristallino artificiale ma 1+1 di cui il que sia la caratteristica ottica, siamo sempre di fronte ad un secondo con la sola ottica bifocale. Con questa soluzione, compromesso. Il cristallino naturale ha la capacità di modi- che consideriamo una vera innovazione nel campo di questa ficare la propria forma e quindi chirurgia, abbiamo la possibilidi mettere a fuoco in relazione tà di proporre ad ogni paziente alla distanza dell’oggetto che Una nuova lente intraoculare un impianto bifocale con la viene fissato. Il cristallino articertezza di poterlo togliere ficiale invece non modifica la “Premium” ideata dal facilmente in caso di disturbi. propria forma ma mette a fuo- Dott. Camellin rivoluziona i risultati Dallo studio e dalla passione co contemporaneamente due dell’intervento di cataratta per questa chirurgia sono distanze, una per lontano ed state qui ideate una formula una per vicino. Molti pazienti si esclusiva per il calcolo della adattano benissimo a questa visione che comunque differi- lente intraoculare dopo chirurgia refrattiva (Camelli - Calossi sce da quella naturale, altri invece riferiscono aloni notturni 1998), un sistema di controllo digitale della posizione della e comunque una diminuita sensibilità in condizioni di bassa lente nella correzione degli astigmatismi (Camellin 2013) e luminosità. Purtroppo non esistono dei test che permettono recentemente la nuova piattaforma basata sulla doppia lendi capire a priori come si troverà il paziente con un impianto te intraoculare Camellens (Camellin 2015). L’intervento di multifocale ed a volte comunque è necessario qualche mese cataratta non va comunque mai banalizzato ma possiamo di adattamento. Pertanto ogni paziente a cui viene proposto dire che un altro passo avanti è stato fatto! questo impianto, è informato circa la possibilità di rimuoIl Dr. Massimo Camellin verlo in caso di disturbi. Il problema però è che sostituire una lente intraoculare nel sacco capsulare (contenitore del Dott. Massimo Camellin: cristallino naturale), è facile solo nei primi 15 giorni, dopo si Via Dunant, 10 - Rovigo creano della aderenze che rendono l’intervento più indaginotel. 0425 411357 so. Sapendo però che un paziente potrebbe adattarsi ad una mail: segreteria@sekal.it lente bifocale nel giro di qualche mese, a volte si è in difficolweb: www.lasek.it tà nel consigliare un espianto. La soluzione nuova, consiste
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osizione camera lettoLa camera da letto è l’ambiente più importante all’interno dell’abitazione: ognuno di noi passa circa un terzo della propria vita a letto. Nella camera – e nel letto – ci riposiamo, recuperiamo le nostre energie, passiamo un periodo di convalescenza, viviamo situazioni intime. È comprensibile quindi che nel Feng Shui la camera da letto abbia una rilevanza particolare. Ma non è solo per questi motivi… Tutti quelli elencati sopra sono motivi già sufficientemente importanti, che ci spingono a valutare con attenzione la posizione del letto e l’orientamento della testata. Ma ci sono anche altre motivazioni più profonde. Il Feng Shui ci insegna che il luogo dove dormiamo, la “camera da letto”, è il punto di origine della storia dell’evoluzione delle nostre abitazioni. Tutto è nato, infatti, quando un nostro antenato, tanto tempo fa, cercò una grotta o un buco tra le rocce per ripararsi, forse da un predatore, o forse semplicemente dal freddo e dagli agenti atmosferici. Lo so, la camera da letto è importante, il letto va posizionato con la testa a nord eccetera… Tratterremo questi aspetti specifici, che riguardano il letto, in altri articoli (tra l’altro, non è assolutamente vero che il letto deve essere posizionato con la testa a nord secondo il Feng Shui!). Ora però stiamo parlando della posizione della camera da letto all’interno dell’appartamento o della casa. Per fare questo, prendiamo la piantina dell’abitazione e consideriamo la posizione e la direzione della camera da letto rispetto alla porta
d’ingresso. Come? Che c’entra la posizione della camera da letto? C’entra, e spesso è più importante della posizione e dell’orientamento del letto all’interno della stessa stanza! Com’è possibile? Molto semplice: la struttura e la dislocazione delle funzioni abitative (camere, cucina, ingresso, bagni, studio,…), nonché i collegamenti fra loro, hanno un’importanza superiore rispetto alla dislocazione degli arredi all’interno di ogni ambiente. È come all’interno del corpo umano: i sistemi (= insieme di organi deputati ad una specifica funzione, es. il sistema immunitario, digestivo, etc.) hanno un livello di priorità superiore rispetto al singolo organo. Due organi possono anche essere ben funzionanti, ma se non c’è collegamento o se non riescono a coordinarsi, l’effetto complessivo non è benefico per il corpo. Quindi, nel Feng Shui, la posizione della camera da letto deve essere valutata sempre prima del posizionamento del letto stesso, e dell’orientamento della testata del letto. Gmflex - via del Commercio,12 località Borsea Rovigo tel.0425474954 - angolo via modena n°2 (ex autogamma) Mira (Ve) - tel 0414266455
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che la doveva trovare e fargli fare una fine orribile. Due ore dopo l’appuntato torna e dice al maresciallo: “Ho trovato la talpa!” “L’hai bruciata viva?” “No peggio, peggio…” “L’hai appesa a testa in giù?” “No, peggio…” “Insomma cosa le hai fatto!?” “L’ho seppellita viva!” Fra amiche… • Una signora rivolta alla sua amica: “Oh, cara! Che capigliatura davvero stupenda che hai!” “Beh, sì – ammette la donna senza modestia – è quello che mi sono detta spesso anch’io! Per i capelli occorre molta cura!” Interviene allora sua figlia di 5 anni che sentenzia: “Sì, sì! Questo è vero! Tutte le sere li ripone con cura nel cassettone prima di andare a letto!” Come disse… • “Ed io che ti avevo sempre stimato” come disse il geometra misurando un campo. • “Non so se mi spiego.” Disse il paracadute. “Spiegati meglio.” Ribatté il paracadutista. • “Ahi… ahi!” Disse il pisolino mentre tutti lo schiacciavano. • “Mi sento a pezzi” disse il bicchiere caduto a terra.
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A tavola 45 2 LA RUBRICA DI CUCINA
COUS COUS AL PESTO DI SPINACI E MANDORLE Giustificate da un condimento più morbido e quasi dolce, pe questa ricetta abbiamo preferito utilizzare il cous cous tradizionale anziché quello integrale. Poi, alla ricerca di una preparazione ancora estiva e più leggera, vi abbiamo aggiunto davvero pochissimi ingredienti. Il pesto di spinaci, già utilizzato nel condimento di primi piatti, ci aveva particolarmente conquistato per la sua cremosità e dolcezza, ci è sembrato quindi un’ottima idea per questa pietanza dai sentori internazionali. Per arricchire, azzeccatissimi sono stati una ricotta dura e decisamente saporita tipica palermitana, e delle gustose, e soprattutto piccantine, acciughe in olio al peperoncino. Un’idea veloce e semplice, per preparare un piatto diverso.
Ingredienti per 5 persone 250g cous cous 20g mandorle a lamelle 40g ricotta infornata palermitana grattugiata 5-6 acciughe sott’olio al peperoncino olio evo
sale Per il pesto di spinaci: 250g spinaci precotti 1 cucch mostarda veneta aglio olio evo sale
Procedimento Preparare il pesto di spinaci: frullare la verdura con olio, aglio sminuzzato e sale. Cuocere il cous cous come indicato nella confezione: scaldare 2 bicchieri di acqua, al momento del bollore salare, quindi togliere dal fuoco e versare il cous cous con un cucchiaio di olio. Lasciare riposare per circa 5 minuti, poi sgranare con una forchetta. In una ciotola mescolare il cous cous con il pesto di spinaci, le mandorle, le acciughe spezzettate e la ricotta; aggiustare di sale ed eventualmente aggiungere qualche cucchiaio di olio per ammorbidire. Lasciare riposare prima di servire.
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