di Padova Nord
Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.41 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Vigonza, il caso Tutti contro i Velo-ok: “E’ solo un grande bluff” pag.
Vigodarzere Lotta senza quartiere a chi abbandona rifiuti
Cadoneghe Sindaci virtuosi ancora sul piede di guerra
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www.lapiazzaweb.it
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EDITORIALE
turismo antidoto alla crisi. chi ci crede?
Buon compleanno La Piazza! di valeria Marcato
Turismo in Veneto, i numeri sono davvero importanti e danno la dimensione di un settore che se potenziato e razionalizzato, può contribuire davvero ad uscire dal tunnel della crisi la nostra regione. pag. 4-5
lavori al parcheggio di via leopardi
Sono partiti il mese scorso i lavori relativi alla ridefinizione funzionale del parcheggio di via Leopardi, che prevede un riordino degli stalli di sosta e dei sottoservizi, l’eliminazione dei pioppi le cui radici abbiano danneggiato il fondo. pag. 10 10%
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Vigonza si interroga sulla nuova variante
Via libera ad una nuova area commerciale da 36 mila metri quadri, allarmata l’Ascom
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’ stato dato il via libera alla costruzione di nuovo centro commerciale in via Trevisan a Vigonza. La proposta è arrivata direttamente dall’azienda veneta di supermercati F.lli Lando che ha in mente di trasferire l’attuale supermercato, situato a Capriccio di Vigonza, e portarlo in questa nuovo luogo rurale. L’area in questione è di uso agricolo ed ha una superficie di circa 36 mila metri quadri in una zona produttiva. Il progetto è di stabilire un ipermercato di circa 1.500 metri quadrati come superficie
di vendita e il resto come logistica e magazzino, con un’altezza prevista di 8.500 metri, per un totale di 10 mila metri quadrati. Molte sono le voci contrarie a questo nuovo piano di cementificazione, e tra questi il Partito Democratico di Vigonza si è distinto per la totale non approvazione del supermercato. L’idea sostenuta dal Pd vigontino è quello, di poter tutelare il territorio, dicendo un secco no ad una nuova cementificazione “selvaggia” non curante dell’ambiente circostante. Secondo le ultime statistiche
europee, l’Italia è una “Repubblica fondata sul cemento”, e il Veneto è tra i territori più cementificati d’Europa, per questo motivo sono fondamentali politiche volte al mantenimento e incremento degli spazi verdi urbani e extraurbani. In ambito urbano le parole chiave devono essere riqualificazione e recupero. Il consiglio che arriva dai democratici di Vigonza è di rivedere gli indici di edificabilità in tutto il territorio, evitando l’assegnazione di permessi eccezionali e pag. 6 indici incrementati.
L’Intervento
Job Acts , un tutt’uno con l’insieme delle riforme del Governo Renzi di Franco Scantamburlo*
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e novità introdotte dal Governo in materia di riforma di mercato del lavoro e ammortizzatori sociali, sono un banco di prova su cui si misurerà la credibilità del presidente del Consiglio Matteo Renzi. *segretario dell’ Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta”
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anni. Un traguardo raggiunto, una scommessa vinta, una soddisfazione per tutti noi. Ma anche un punto di partenza e di crescita ulteriore. 20 anni fa La Piazza nacque grazie all’intraprendenza ed alla caparbietà del fondatore, Giuseppe Bergantin, e da allora ad oggi La Piazza ogni mese dell’anno di questi 20 anni è nelle case di voi lettori delle nostre 14 edizioni venete. Da 20 anni La Piazza vi racconta il vostro territorio, approfondisce temi di estrema importanza per la vostra vita quotidiana, rimane sempre fedele al motivo per cui è nata: portare l’informazione locale anche dove i “grandi” giornali non arrivano, colmare quel vuoto di informazione che da sempre esiste nelle provincie venete. Ma nel frattempo anche La Piazza è diventata “grande”, di età ma anche di quantità. Oltre 250.000 famiglie ogni mese ricevono il nostro giornale nelle loro case, oltre 350 attività commerciali ogni mese rinnovano la loro fiducia in noi, scegliendo La Piazza come strumento di comunicazione pubblicitaria e che ringrazio di cuore per averci sempre dato fiducia; più di 1.200 articoli ogni mese vengono redatti dagli oltre 150 collaboratori che da tutto il Veneto seguono per noi le notizie dei circa 100 comuni raggiunti dalle 14 edizioni de La Piazza. continua a pag. 3
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La palazzina è un elegante punto di riferimento per chi proviene dal mare e costeggia Chioggia fino alla piazzetta Vigo. E’ composta da otto appartamenti con la possibilità di avere garage e posto barca direttamente sotto casa.
EDITORIALE
segue da pag.
Buon compleanno La Piazza!
il rettore zaccaria nel coordinamento
Il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, con il Rettore dell’Università Statale di Milano Gianluca Vago, ha ricevuto nelle scorse settimane la delega da parte del Crui (Conferenza dei rettori delle Università Italiane) per il coordinamento degli eventi scientifici della Conferenza durante l’Expo programmato per il 2015. Tale compito andrà a realizzare gli eventi di stampo internazionale programmati dalla Conferenza che andranno a dare visibilità e lustro alla formazione scientifica italiana durante l’evento di portata mondiale che si terrà a Milano il prossimo anno. Un incarico prestigioso per il rettore padovano.
Questo è oggi il giornale La Piazza e da qui partiamo per costruire il suo futuro. Nel 1994 c’era ancora la lira, il telefono fisso e le lettere erano gli strumenti di comunicazione più diffusi. In questi 20 anni tutto si è evoluto, soprattutto la comunicazione e l’informazione. Anche La Piazza si è evoluta negli anni, qualitativamente e tecnologicamente, ma per il suo ventesimo compleanno e per il suo futuro vuole farlo ancora di più, puntando maggiormente sulla velocità e sulla capacità di interazione del web e dei social network. Siamo convinti che il nostro format attuale sia il più apprezzato e non intendiamo cambiarlo, ma crediamo nei tanti lettori che preferiscono l’informazione veloce e sempre a disposizione, data da internet e dalle sue tante applicazioni. A breve nascerà sul web La Piazza 2.0, più ricca di informazione e soprattutto fruibile in ogni istante e da ogni dove. Sarà una vera e propria piazza virtuale, proprio come la piazza nella quale condividiamo la nostra vita sociale e politica nei nostri comuni. Sarà un luogo di aggregazione, di approfondimento rispetto all’edizione cartacea, di commento e confronto. Ancora più a breve le edizioni cartacee de La Piazza saranno scaricabili e sfogliabili anche attraverso una moderna App, dalla quale anche poter interagire, con le vostre segnalazioni dal territorio e con quelli che secondo voi dovrebbero essere argomenti da approfondire. Tanti modi per rimanere informati con La Piazza dunque, senza tuttavia modificare la nostra peculiarità, la nostra forza, il motivo per cui in tantissimi ci leggete e ci apprezzate, il nostro modo di fare informazione locale. di Valeria Marcato
Via Padova,16 - Busa di Vigonza (PD) Tel +39 049 628802 www.coppiello.it - info@coppiello.it COMUNICA ZIONE STUDIOCANALET TO.COM
Eventi scientifici all’Expo 2015
Devoluti alla Città della Speranza
volontari in corsia ecco 50 mila euro
La consigliera regionale padovana della Lega Nord Arianna Lazzarini esprime soddisfazione per lo stanziamento, nella legge finanziaria regionale 2014, di 50.000 euro a favore della Fondazione Città della Speranza, allo scopo di realizzare il progetto V.I.C. (Volontari in Corsia) destinato a 30 giovani che saranno adeguatamente formati. Progetto di Forema Padova
disabili e lavoro ricollocato l’82%
Accompagnamento personalizzato, tirocinio in azienda, una formazione professionalizzante modellata sui fabbisogni concreti delle imprese: sono gli elementi che hanno contribuito al successo dei progetti di inserimento lavorativo di persone con disabilità, disoccupate o inoccupate, promossi da Confindustria Padova attraverso Fòrema, in collaborazione con la Provincia di Padova. Con un tasso di successo dell’82%: su 52 persone finora coinvolte (il 52% over 40), 43 sono già state assunte.
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NUOVI ORARI: dal lunedì a sabato
dal 1° Aprile aperto tutti i pomeriggi Mat. 08:00 •13:00 - Pom. 15:30 •19:30
Padova nord cadoneghe Finalmente partita la bonifica dell’ex stabilimento della Grosoli
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è un marchio registrato di proprietà Srl
DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e
Concessionaria
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Pubblicità Locale
Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Provincia Enti locali
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Fermate degli bus più sicure lungo la statale del Santo pag. 14 È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
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Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 marzo 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
Referendum
Con l’approvazione del Ddl Delrio, addio alle Province pag. 16
ambiente
Patto dei sindaci non decolla, ora arriva un aiuto dalla Provincia pag.
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I cittadini veneti chiedono più autonomia pagg. 18-19
trasporti
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Cultura
park sotterraneo in via boccaccio
Sì della Giunta padovana alla risistemazione del parcheggio sotterraneo di via Boccaccio a Terranegra. Sarà gestito da Aps e la sosta costerà 1 euro l’ora, ma data la presenza di numerosi servizi i primi 20 minuti saranno gratuiti. Saranno un centinaio i posti auto a servizio dello stabile dove hanno trovato spazio anche gli uffici dell’anagrafe e la biblioteca del C.diQ.3. Di notte la tariffa sarà di 2,50 euro ma è prevista la possibilità di acquistare abbonamenti mensili. Sarà Aps a recuperare la struttura che sarà videosorvegliata per una magigore sicurezza degli utenti. Domenica 27 aprile
torna la maratona di sant’antonio
Appuntamento domenica 27 aprile per migliaia di appassionati con la Maratona di Sant’Antonio. Si parte da Campodarsego, per un tracciato che attraversa i Paesi dello storico “graticolato romano” (San Giorgio delle Pertiche, Camposampiero, Massanzago, Borgoricco, Reschigliano) poi lungo la Statale del Santo per arrivare al traguardo in Prato della Valle. Dopo le elezioni di maggio
Ferrovie, indagine conoscitiva sulla qualità del servizio
cultura e goliardia Duecento anni di storia con i papiri di laurea pag.
Regione
Posti a pagamento a Padova
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Museo Correr, fino al 15 giugno “Il Tiziano ritrovato” pag. 22
aps - busitalia rinviata la fusione
Il consiglio comunale di Padova ha deciso di rinviare a dopo le elezioni del prossimo 25 maggio la decisione sulla fusione tra ApsHolding, azienda di trasporto locale urbano, e BusItalia, l’azienda di Ferrovie dello Stato che fornisce il servizio di trasporto extraurbano nelle province di Padova e Rovigo.La conseguenza di questo slittamento sarà il dimezzamento della quota proposta nella newco, dove Padova passerà dal 44% proposto in caso di votazione entro il 30 aprile, ad un probabile 20%. “Un danno economico per la città - ha detto il sindaco reggente - e un danno per i lavoratori”.
I nostri vent’anni Aprile 1994 - Aprile 2014
Compleanni Era l’aprile 1994 quando il primo numero de La Piazza è stato distribuito ai lettori. Nato da un’idea di Giuseppe Bergantin, da vent’anni è il giornale che si occupa dell’informazione locale e dell’approfondimento. Tagliato l’importante traguardo la testata si appresta a vivere una nuova stagione editoriale
Da 20 anni, dentro al Da “quattro amici al bar” a un’azie gente.
di Giuseppe Bergantin
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uesta storia potrebbe cominciare come le prime note di una celebre canzone di Gino Paoli, “Quattro amici al Bar”. Il bar in questione era un bar di
Cavarzere, la città da dove è partito tutto questo, si chiamava Bar Lincetto, ed era il ritrovo mio e dei miei amici dopo il lavoro. I discorsi di quegli anni non erano tanto diversi da quelli dei giovani di oggi, “qui non succede mai niente”, “non c’è alcuna possibilità”, “questa citta è morta”… e via così. Questo tipo di approccio alla vita mi ha sempre dato sui nervi, ora come allora, ed è da questa semplice repulsione che è nata la nostra avventura. Un giornale che finalmente raccontasse le nostre comunità dal basso e che arrivasse a tutti gratuitamente e permettesse così di partecipare alla vita della propria città. La sfida folle fu quella di proporre un
giornale che arrivasse a casa di tutte le famiglie in territori considerati, per dirla elegantemente, poco interessanti dai giornali e dalle tv locali di quei tempi. Tra quegli amici del Bar Lincetto, ne trovai uno, Mauro Badiale, oggi brillante dirigente, che condivise con me questa pazzia, lui scriveva e io trovavo la pubblicità. Partì così questa avventura. Questi vent’anni sono stati costellati da grandi successi e cocenti difficoltà, ho conosciuto gente straordinaria come Elisa Conselvan, la prima collaboratrice della Piazza, tuttora con noi, Nicola Ballerin, Cristian Binato e Alessandro Zanierato, talenti unici che hanno contribuito in ma-
niera determinante al progetto, giornalisti come Irene Lissandrin e Ornella Jovane che hanno curato lo sviluppo nazionale del progetto e ho avuto la fortuna di incontrare Valeria Marcato che, come nel tipico sogno americano, è arrivata come una giovanissima venditrice desiderosa di imparare ed è diventata, dopo 15 anni, proprietaria di questa meravigliosa testata. In tanti anni ho conosciuto e cercato di insegnare il lavoro a centinaia di giovani, fare il lavoro che ti appassiona non ha prezzo… ricordatevelo sempre. Vorrei chiudere ricordando il motto di Steve Jobs, “siate folli, siate sempre affamati”.
La piazza di Cavarzere
20 anni fa, in quel bar, questo ha fatto la differenza. Tanti auguri La Piazza!
I dIrettorI responsabIlI che sI sono avvIcendatI In vent’annI dal 1994 al 2003
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ietro Conforto Pavarin guidò la Piazza dagli albori fino al 2003. Scrittore e pubblicista fu tra i primi a credere in questo progetto. articolo beppe
dal 2003 al 2009 Irene lissandrin
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uanti ricordi... la mia prima intervista da collaboratore a Massimo Barbujani, commerciante di Adria, sempre con qualcosa da dire. La prima coordinazione di edizione: Adria, che è diventata poi la mia città per quattro anni. La chiamata di Padova, il lavoro di direzione dalla redazione di corso Stati Uniti. Sette anni, dal 2002 al 2009, per uscire dal Veneto e aprire otto edizioni a Roma, nove nel ferrarese, nove a Bologna, cinque a Firenze, dieci a Torino, nove a Milano. Quanto lavoro, quanti collaboratori, che gioie e sofferenze per dirigere un gruppo arrivato a distribuire oltre 1 milione e mezzo di copie al mese. E per tutto questo la mia immutata stima e riconoscenza per l’incredibile occasione vissuta grazie al “mio” editore Giuseppe Bergantin.
dal 2009 al 2010 Germana Urbani
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a Piazza compie 20 anni in un momento storico molto particolare. L’informazione oggi è globale e raggiunge un lettore in ogni luogo e momento della giornata. Grazie alle nuove tecnologie in molti hanno smesso di recarsi all’edicola e guardare i telegiornali: basta accendere il telefono un attimo, digitare una parola e la notizia che si stava cercando appare. Tutto sembra più semplice e godibile, eppure è così solo in apparenza. Di tutto ciò che “consumiamo in rete” rimane pochissimo dentro di noi. La Piazza, invece, è un’altra cosa. Viene a trovarti a casa, parla del tuo paese, della gente che conosci e resta per un buon caffè. La Piazza è di famiglia. Così è stato per me quando sono stata direttore: mi sentivo in famiglia e di famiglia. E la famiglia erano tutti i cittadini dei paesi veneti e dei quartieri delle città italiane di cui raccontavamo mese dopo mese. E credo che proprio in questo stia il segreto di questo free press e la sua grande potenzialità: non cercare di raccontare il mondo intero minuto per minuto. Ma raccontare col gusto dell’approfondimento ciò che accade a casa nostra. Personalmente sono stata fiera di firmare questa testata e di riceverla a casa mia.
dal 2010 al 2014, Mauro Gambin
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i ricordo che un giorno Germana Urbani tirò fuori dalla borsetta una copia del giornale La Piazza. “Ecco - disse questo è il giornale che fa al caso nostro, perché è un giornale dedicato al locale. Potremmo cercare di aprire un’edizione nel Montagnanese. Che dite?”. La domanda era rivolta a me e a Guglielmo Frezza, oggi direttore della Difesa del Popolo. Ci convinse, a dire il vero non ci volle molto, perché al tempo cercavamo di fare i giornalisti ma soprattutto cercavamo di essere utili al nostro territorio. Del Montagnanese non si occupava nessuno, qualche riga di tanto in tanto nei quotidiani locali, prevalentemente incidenti stradali, nonni centenari, qualche sagra paesana, niente altro. Cercavamo invece qualcosa in più: pagine da poter dedicare alle tante persone che in questo fazzoletto di terra lavoravano duramente, volevamo parlare dei nostri sindaci, delle associazioni che con poche risorse erano in grado di fare cose straordinarie, degli artigiani e delle difficoltà che già incontravano al tempo. Nacque così La Piazza del Montagnanese ed ebbe esordio anche la mia carriera giornalistica. Scrivere della mia gente, del posto in cui sono nato e cresciuto mi parve un privilegio. Dopo quasi 10 anni sono ancora qui.
Aprile 1994 - Aprile 2014
La Piazza oggi
l territorio nel
enda che da 20 anni fa informazione Vent’anni di informazione
E’ cambiato come si scrive una notizia e come la si riceve di Mauro Gambin
1994
OGGI
Negli ultimi vent’anni l’informazione è cambiata più di quanto non lo abbia fatto negli ultimi cent’anni. Pur senza scomodare Gutemberg, pare semplice constatare che dal ’94 il modo di comunicare le notizie e di riceverle è cambiato in modo profondo. Vent’anni fa Internet non era ancora così diffuso e dalla redazione, per un’intervista telefonica o per fissare un appuntamento, si usava il telefono fisso. Le foto si scattavano con la macchina fotografica. Tutto qui: esisteva il lavoro quotidiano di approvvigionamento delle notizie, una tastiera con cui trasformarle in articoli e la carta che le avrebbe portate a destinazione. Oggi mail, blog, facebook, twitter sono un proliferare di informazioni, basta accendere il computer per essere investiti da una valanga di messaggi tra i più disparati: dall’invettiva contro l’ennesimo scandalo, che ha come protagonista la politica, al fatto di sangue accaduto in Polinesia, dalle rubriche su come voler bene agli animali esotici, alla dieta a base di seitan, fino alla cura del giardino zen. Le nuove tecnologie stanno imponendo dei mutamenti radicali. Oggi il me-
stiere del giornalista più che con il verbo “scrivere” fa i conti con il verbo “cliccare”, sulla tastiera, con l’acronimo www, dietro al quale si apre un mondo nuovo on line: giornalismo on-line, ufficio stampa on-line quasi ogni cosa che attinente al sapere è on-line tanto che viene messo in dubbio il futuro della carta. Bene per gli alberi, ma che dire di come cambierà il modo di percepire il mondo là fuori? Quanto deve essere vicina una notizia per ritenere che ci riguardi? E quante notizie è necessario ricevere ogni giorno per consideraci informati? Qui a “La Piazza” ce lo siamo chiesti convenendo che se da un lato il progresso tecnologico ha permesso di comunicare di più, fornendo più mezzi e più opportunità per mettersi in contatto con altre persone, ha creato però anche una situazione in cui le comunicazioni sono sempre più a distanza e sempre più silenziose. Per quanto ci riguarda, pur non avendo nulla contro le nuove tecnologie che anzi implementeremo, continueremo ad occuparci del locale, dell’approfondimento perché siamo convinti che la gente veramente informata viva meglio.
Con i suoi vent’anni di storia, di notizie e di pubblicità, La Piazza oggi è presente in circa 100 comuni delle provincie di Venezia, Padova e Rovigo. La redazione e la sede centrale sono da poco nella nuova sede di Via Lisbona 10, a Padova, da dove si realizzano ogni mese le 14 edizioni distinte del giornale. La preparazione di ogni uscita coinvolge centinaia di persone, che, con passione e dedizione, ogni giorno lavorano al massimo affinché il giornale risulti interessante e piacevole da leggere, ben confezionato, con pubblicità accattivanti e del territorio, puntuale nelle case delle famiglie dei comuni raggiunti. Il giornale che ogni mese trovate nella cassetta della posta è il risultato sinergico dell’impegno di tantissime professionalità: giornalisti, corrispondenti, commerciali, grafici, amministrativi, marketing, telemarketing, distributori, supervisori, stampatori e confezionatori. Tutti, interni o esterni, contribuiscono quotidianamente ad ognuna delle oltre 250.000 copie de La Piazza. Come ogni azienda, Give Emotions, società editrice de La Piazza, è fatta di persone, tutte coinvolte ed appassionate al proprio lavoro. Per questo La Piazza oggi sono tutti loro, una squadra, una famiglia. E per questo ci tengo a ringraziare tutti loro, per l’impegno, la fiducia e anche per i sacrifici che, come in ogni famiglia, anche nella nostra si sono fatti e si faranno. Ci tengo a ringraziare uno ad uno tutti… perché senza di voi La Piazza sarebbe “solo” un giornale. Grazie a Giuseppe Bergantin, fondatore e colonna portante del giornale, per la sua grinta e la sua determinazione. Grazie a Mauro Gambin, direttore responsabile, e a Ornella Jovane, redattore capo, che ogni mese, assieme a Nicola Stievano, Alessandro Abbadir e Germana Urbani, coordinatori, tutti i giorni tessono le fila di ogni articolo e di ogni notizia. Grazie alla rete commerciale e quindi a Carmen Turatti, Gabriele Bullo, Gianni Patella, Leonardo Crema, Marco Lanza, Alessandro Rigato e Giulia Dal Degan: senza di loro e dei loro tanti clienti La Piazza non prenderebbe forma. Grazie a Monica Motta, Giada Manfron, Elisa Conselvan e Chiara Colò, che ogni giorno gestiscono il reparto amministrativo con responsabilità e senza mai far mancare un sorriso. Grazie a Manola Rado, Katia Zanuso e a Massimo Mattiello, che impaginano ogni articolo e che realizzano e gestiscono ogni bozzetto pubblicitario pubblicato su La Piazza, trovando sempre soluzioni e gestendo sempre al meglio le inevitabili emergenze. Grazie a Fabio Vallese che ogni mese lotta contro il tempo e contro i kilometri per seguire la produzione. Grazie ai corrispondenti Cristiano Aggio, Giovanna Bellemo, Silvia Boscaro, Marta Boscolo, Sara Boscolo, Maria Brocca Vesna, Elisa Cacciatori, Martina Celegato, Alessandro Cesarato, Nicola Cesaro, Alain Chivilò, Filippo De Gaspari, Francesca De Luca, Mattia De Poli, Eugenio Ferrarese, Denise Formigaro, Roberta Giacomella, Manuel Glauco Matetich, Massimiliano Granato, Susanne Humplestetter, Cristina Lazzarin, Renato Malaman, Martina Maniero, Roberto Marangoni, Nicoletta Masetto, Emanuele Masiero, Laura Organte, Alessandro Orlandin, Roberta Pasqualetto, Giacomo Piran, Alessandro Ragazzo, Melania Ruggini, Nicola Ruzza, Lino Segantin, Nicla Sguotti, Nicol Stefani Veronioca, Francesco Sturaro, Paola Teson, Silvia Tessari, Miriam Vianello, Lorenzo Zoli che ogni mese ci rappresentano nel territorio. Grazie a Rotopress, Jolly Rogers e a Tecnopak, società che insieme e da tanti anni trasformano in prodotto finito il lavoro quotidiano di tutti noi. Grazie anche a tutti i consulenti e gli studi professionali che ci seguono e che fanno parte della nostra grande famiglia. E grazie alle tantissime attività commerciali e aziende che ogni mese scelgono La Piazza per la loro pubblicità, senza il loro prezioso contributo nulla di ciò sarebbe possibile. Grazie di cuore a tutti, La Piazza oggi siete voi!
cuore della
di Valeria Marcato
4 Argomento del mese I DATI 2013 Il Veneto è la prima regione italiana per presenze turistiche. Ci sono stati 61 milioni e 533.281 pernottamenti registrati, di fatto un – 1,3%; in numeri assoluti, rispetto all’anno precedente. In termini assoluti però i turisti sono aumentati sono 15.984.972 quelli che, dal resto d’Italia e da tutto il mondo hanno scelto la nostra regione
Turismo in Veneto: aumentano
di Alessandro Abbadir
Calano le prenotazioni negli alberghi da 1-2 stelle, mentre aumentano in quelli da 4 e 5 stelle
L’Anci Veneto: puntare sempre più sul turismo culturale, valorizzando il patrimonio delle ville
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urismo in Veneto, i numeri sono davvero importanti e danno la dimensione di un settore che se potenziato e razionalizzato, può contribuire davvero ad uscire dal tunnel della crisi la nostra regione. Il settore nel 2013 ha risentito di una piccola diminuzione in termini di pernottamenti, ma in termini di presenze fisiche i turisti sono aumentati. Ma vediamo le cifre. Il Veneto è la prima regione italiana per presenze turistiche. In termini assoluti nel 2013 i turisti sono aumentati: sono 15.984.972. C’è stata una crescita dell’1,1 per cento rispetto al 2012. Sono stati invece 61 milioni e 533.281 pernottamenti registrati nelle strutture ricettive, di fatto un – 1,3%; in numeri assoluti, rispetto all’anno precedente. Cioè ci sono più turisti ma pernottano di meno e si trattengono meno giorni sul territorio. Calano gli italiani ma la loro assenza è compensata da un +2,4 per cento dei turisti stranieri, che ormai rappresentano oltre il 65,5 per cento di quelli che giungono nel Veneto. Fra gli stranieri la quota di gran lunga più alta è quella dei turisti di lingua tedesca, con la Germania che porta 2.355.590 visitatori e l’ Austria con 746.93. I turisti stranieri di lingua tedesca, rappresentano in termini di arrivi, un quinto del totale, e quasi il 30 per cento di tutti gli ospiti stranieri. Ma non ci sono solo loro. La Cina si colloca al 5° posto, con
nelle province di vicenza belluno e treviso
Grande Guerra, itinerari per ricordare il centenario
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l ricordo dei luoghi della Grande Guerra come meta turistica. Il tutto per farne un’occasione di rivisitazione in nome della pace, della fratellanza e dell’ospitalità dei luoghi dove si fronteggiarono gli eserciti contrapposti: Dolomiti, Altopiano di Asiago, Monte Grappa, fiume Piave. Nel territorio del Veneto persero la vita nella guerra contro l’Austria (1915-18) i soldati di 23 nazionalità diverse. Sull’altopiano di Asiago vi sono testimonianze di soldati provenienti addirittura dal Ghana. L’Italia entrò in guerra un anno dopo le potenze europee e cioè il 24 maggio 1915. Per essere pronti nel migliore dei modi all’anniversario verrà realizzato, finanziato dalla Regione un corso di specializzazione, per un totale di 45 posti disponibili, rivolto ai possessori dell’abilitazione professionale di Guida turistica, Accompagnatore turistico, Guida naturalistico – ambientale o Guida alpina, con registrazione nell’albo delle province di Belluno, Treviso e Vicenza. L’iniziativa è promossa dalla Associazione Temporanea di Scopo “Grande Guerra” (composta dai Consorzi di Promozione Turistica di Asiago, Marca Treviso, Belle Dolomiti e Vicenza ) nell’ambito del progetto regionale “Itinerari della Grande Guerra – Un Viaggio nella Storia”. L’organizzazione è affidata alla Fondazione Centro Produttività Veneto (CPV) di Vicenza. Info: www.cpv.org Insomma chi vorrà visitare i luoghi della Grande Guerra troverà personale preparato a dare spiegazioni davvero dettagliate.
539.373 turisti, e la Russia al 9 posto, con 315.401. Ci sono poi ovviamente arrivi da Francia, Regno Unito e Stati Uniti nella top ten. Ancora più significativa la diminuzione degli italiani in termini di pernottamenti (– 6%), dove la crescita dell’1,2 per cento dei pernottamenti stranieri non compensa la perdita complessiva. L’assessore al turismo della Regione Veneto Marino Finozzi è però soddisfatto. “Il Veneto - afferma Finozzi - conferma il suo appeal turistico per gli ospiti provenienti dall’estero, e il suo primato nell’economia italiana dell’ospitalità, arrivando ad oltre un sesto delle presenze nazionali. Serve una vera politica turistica nazionale cambiando la politica fiscale ed eliminando la burocrazia, in modo da aumentare la concorrenzialità e la redditualità delle nostre imprese turistiche”. Ma andiamo nel dettaglio delle tipologie di turismo della nostra regione. Le presenze nelle spiagge hanno subito un calo, attribuibile anche al maltempo che ha investito il Veneto fino a tutto giugno 2013: -2,8 per cento sia negli arrivi sia nelle presenze. Ottimo invece il risultato delle città d’arte che fa un +3,2% degli arrivi e +2,3% delle presenze. Ciò conferma il crescente l’appeal delle mete culturali. Anche le località termali, dopo anni di stasi e qualche declino, hanno avuto un +2,5% degli arrivi e la stabilità delle presenze. Al lago e in montagna si nota
invece una stabilità degli arrivi (rispettivamente +0,1% e -0,4%), ma una riduzione delle presenze (per il 2014 ci si aspetta invece il boom, viste le nevicate di quest’anno). In giro per turismo però ci va sempre più chi ha soldi. Pesante il calo negli alberghi a 1 e 2 stelle che piombano ad un -7,8 per cento. C’è per la prima volta un calo delle presenze in quelli a 3 stelle: -1,7. Crescono invece i 4 stelle (+ 3,6 per cento) e quelli a 5 stelle e di lusso (+2,8 per cento). Ottima performance dell’agriturismo +8,5%. L’associazione dei comuni, Anci Veneto, chiede di valorizzare di più il turismo nelle città d’arte. “Il comprensorio città d’arte in Veneto - ricorda l’Anci- genera circa 8,5 milioni di arrivi (circa 50% del totale regionale) e 18,3 milioni di presenze cioè circa 30% del totale regionale”. “I dati emersi – ha spiegato Marco Boscolo Meo, responsabile FAI in un occasione di un convegno a Torreglia(Pd) organizzato da Anci - hanno dimostrato in maniera che la cultura non solo rappresenta l’elemento necessario ad ogni individuo per la propria crescita personale, ma assieme al turismo di qualità, può costituire uno dei punti strategici e un fattore trainante di rilancio per gran parte dell’economia italiana e soprattutto della nostra regione”.
Argomento del mese 5 Padova Fiere e Longarone fiere
o gli stranieri, calano gli italiani A settembre la quinta edizione del World Heritage Tourism Expo
Da Assisi a Padova il Salone del turismo dei siti Unesco di Nicola Stievano
U
spalla pag 5 per padova
n filo rosso lega Padova ad Assisi, città unite dal genio di Giotto e dalla secolare presenza dei Francescani. Ora c’è un aspetto in più che rinsalda il legame già stretto fra le due città. E’ il World Heritage Tourism Expo, il Salone dedicato alla promozione e valorizzazione dei siti patrimonio dell’Umanità che per la quinta edizione si sposta dalla città umbra a quella del Santo. L’esposizione si terrà nella prestigiosa cornice del Palazzo della Ragione, dal 19 al 21 settembre prossimi, con l’obiettivo di dare massima visibilità agli espositori. Per Ivo Rossi, Vice Sindaco reggente della città di Padova: “Questo è un evento che rafforza il legame tra Assisi e Padova, gemellate grazie alle mani creative di Giotto e all’umanesimo francescano”. Il format non cambia: spazi espositivi aperti al pubblico con ingresso libero, convegni di approfondimento, momenti di animazione, incontri riservati agli operatori e alla stampa di settore. Già si registrano novità in termini di presenze tra gli espositori e gli operatori che si presenteranno al WTE, ma è ancora riserbo da parte degli organizzatori, che, comunque, intendono superare i numeri dell’edizione 2013, quando sono stati oltre 150 i tour operator e i buyer turistici accreditati all’Expo, provenienti da Italia, Francia, Gran Bretagna, Nord Europa, Canada, Stati Uniti, Giappone e 90 i siti Unesco presenti, tra cui, oltre ai tanti italiani, quelli di Giordania, Croazia, Malta. Per Claudio Ricci, Sindaco di Assisi e Presidente di Associazione Città e Siti italiani Patrimonio dell’UNESCO, “Il WTE si propone di creare un punto di incontro tra il mondo della cultura e quello dell’economia, con l’obiettivo di favorire la commercializzazione di prodotti turistici riguardanti i luoghi Unesco. Un dato interessante è che se il turismo mondo cresce del 5% quello italiano cala del 4.6%. Anche di questo si parlerà durante il WTE”. In contemporanea si svolgeranno anche le Giornate della Dieta Mediterranea, a Padova Fiere in concomitanza con Expobici, con presenze da Spagna, Grecia, Marocco e, da quest’anno pure Cipro, Croazia e Portogallo.
Strategie verso Expo 2015
Alleanza tra Fiere per vincere all’estero A
lleanza fra Padova e Belluno per dare un calcio alla crisi, allargare gli orizzonti oltre confine e promuovere le eccellenze agroalimentari del territorio e le potenzialità dell’indotto con migliaia di aziende coinvolte. Padova Fiere e Longarone Fiere gettano le basi per un rapporto all’insegna della reciproca collaborazione, orientato alla promozione internazionale. Del resto i due poli fieristici sono più vicini di quel che si pensi e posti in due punti nevralgici per il flussi turistico - commerciali che solcano il Veneto. Poco più di un centinaio di chilometri e un’ora di autostrada separano le due Fiere venete che il prossimo autunno proporranno due eventi in contemporanea. Dal 30 novembre al 3 dicembre Padova ospiterà “Tecno & Food”, il Salone internazionale professionale per Bar Alberghi Ristoranti, attrezzature alberghiere, prodotti alimentari e tecnologie, mentre a Longarone ci sarà la “Mostra Internazionale del Gelato Artigianale”, arrivata all’edizione numero 55. Due manifestazioni con più di 40 mila visitatori nei quattro giorni di apertura che non saranno in competizione ma in sinergia. “La vediamo come un’opportunità per la nostra regione - spiega Ferruccio Macola, presidente di Padova Fiere - attraverso una proposta di tematica unitaria che si articola in due Quartieri espositivi collegati tra loro, e non divisi, da un territorio che fa dei prodotti tipici dell’agro-alimentare uno dei punti di forza sia sul piano della produzione che su quello dell’attrattività turistica. Vogliamo sviluppare una strategia di integrazione che crea realmente sistema tra due players fieristici della regione, anche in vista della creazione di una cabina di regia veneta per ottimizzare le risorse. Ci possiamo difendere dalla concorrenza e imporre all’estero solo se leghiamo i nostri prodotti di eccellenza al territorio”. La collaborazione continuerà anche con le iniziative di promozione in vista dell’Expo di Milano. Una delle intenzioni delle società fieristiche infatti è quella di organizzare dei press tours per i giornalisti esteri che saranno in visita alle manifestazioni, portandoli a conoscere le risorse del turismo enogastronomico della parte orientale del Veneto con l’obiettivo di generare opportunità di visibilità internazionale che potrà avere positive ricadute in relazione al turismo atteso in Italia nel 2015 in occasione dell’Expo di Milano. L’assessore regionale alla promozione a al commercio estero Marino Finozzi ha tenuto a battesimo l’accordo: “da anni sostengo che la sinergia fra gli enti fieristici sia non solo la strategia vincente per superare la crisi, ma soprattutto la maniera più efficiente e razionale di presentare al meglio il sistema veneto, caratterizzato da eccellenze di primordine in molti settori, dall’agroalimentare, al turismo, alla produzione, senza dimenticare il manifatturiero che tanto ci fa apprezzare nel mondo. Per questo accolgo con grande piacere la joint venture fra la Fiera di Padova e Longarone Fiere, sperando che sia solo il primo step di un futuro sistema fieristico veneto”. Il percorso di internazionalizzazione avviato da PadovaFiere continua con la collaborazione tra Tecno&Food e Smarhrt, Salone dell’alimentazione e della ristorazione di Toulouse, la Città Rosa che ha visto cuochi, pasticceri, panettieri sfidarsi a suon di forchetta durante i 20 concorsi nazionali che si sono tenuti durante il Salone. L’obbiettivo dell’accordo è quello di ospitare a Padova,durante Tecno&Food, i vincitori dei concorsi e una collettiva di aziende di riferimento del settore. Nicola Stievano
6 Vigonza Il caso Via libera alla costruzione del nuovo centro commerciale
Passa la “variante Lando” Interessata un’area di 36 mila metri quadrati Pd contrario, il sindaco “decisione ponderata” di Manuel Glauco Matetich
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’ stato dato il via libera alla costruzione di nuovo centro commerciale in via Trevisan a Vigonza. La proposta è arrivata direttamente dall’azienda veneta di supermercati F.lli Lando che ha in mente di trasferire l’attuale supermercato, situato a Capriccio di Vigonza, e portarlo in questa nuovo luogo rurale. L’area in questione è di uso agricolo ed ha una superficie di circa 36 mila metri quadri in una zona produttiva. Il progetto è di stabilire un ipermercato di circa 1.500 metri quadrati come superficie di vendita e il resto come logistica e magazzino, con un’altezza prevista di 8.500 metri, per un totale di 10 mila metri quadrati. Molte sono le voci contrarie a questo nuovo piano di cementificazione, e tra questi il Partito Democratico di Vigonza si è distinto per la totale non approvazione del supermercato. L’idea sostenuta dal Pd vigontino è quella di poter tutelare il territorio, dicendo un secco no ad una nuova cementificazione “selvaggia” non curante dell’ambiente circostante. Secondo le ultime statistiche europee, l’Italia è una “Repubblica fondata sul cemento”, e il Veneto è tra i territori più cementificati d’Europa, per questo motivo sono fondamentali politiche volte al mantenimento e incremento degli spazi verdi urbani e extraurbani. In ambito urbano le parole chiave devono essere riqualificazione e recupero. Il consiglio che arriva dai democratici di Vigonza è di rivedere gli indici di edificabilità in tutto il territorio, evitando l’assegnazione di permessi eccezionali e indici incrementati. Come ribadisce Giuseppe Zanon, leader del Pd di Vigonza: “Continuiamo e continueremo dire no alla cementificazione specie se in zone agricole ancora produttive”.
Una ricostruzione del centro commerciale (dal sito www.vigonza5stelle.it) La risposta del sindaco Nunzio Tacchetto rimane ferma e decisa: “Il Consiglio Comunale si è espresso favorevolmente alla costruzione del progetto proposto dall’azienda Fratelli Lando. Essendo questa un’area prevista dal piano di espansione sul produttivo e quindi non una variante, non vedo il senso di tutto questo polverone creatosi attorno alla questione. Questa concessione è stata una decisione ponderata che ha richiesto del tempo, considerando diverse ragioni, tra cui anche la possibilità di nuovi inserimenti lavorativi per le persone del territorio. Ritengo che in momenti economicamente difficili come quello che stiamo vivendo, dovremmo supportare e sostenere le aziende che cercano di sviluppare il nostro territorio, facendolo crescere anche economicamente” .
DIBATTITO Critiche dal Movimento 5 Stelle
“altro suolo agricolo che se ne va”
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ra le file politiche di opposizione che sono insorte nel consiglio comunale di Vigonza di pochi giorni fa, c’è anche il Movimento 5 Stelle, capeggiato da Giovanni Pasqualotto, che commenta così l’approvazione al via libera della costruzione del nuovo ipermercato Lando a Peraga di Vigonza: “Siamo basiti su come la nostra amministrazione comunale abbia portato avanti questo progetto quando la legge regionale Giovanni Pasqualotto sul commercio sancisce di salvaguardare la sostenibilità territoriale ed ambientale ed il risparmio di suolo, incentivando il recupero e la riqualificazione urbanistica di aree e strutture dismesse e degradate; di rigenerare l’economia ed il tessuto sociale e culturale urbano, favorendo la riqualificazione dei centri storici e urbani attraverso lo sviluppo delle attività commerciali; e di favorire la localizzazione degli interventi commerciali all’interno dei centri storici e urbani”. “Un’area di 36.500 mq di suolo ora agricolo che cambierà destinazione d’uso all’approvazione dell’accordo pubblico/privato, - commenta Pasqualotto - nella quale si edificherà una superficie coperta di 10mila mq (1.500 per la media struttura di vendita, 8.500 per logistica) e altri oltre 10mila mq adibiti a parcheggio. Un’area che non è a rischio secondo l’esame idrologico, ma che è circondata da criticità. Lo sanno bene i cittadini di via Rigato, la via situata dietro la mega costruzione, che vanno sempre sotto acqua appena le precipitazioni superano la media. Un’area che, stando alla relazione dei tecnici comunali, non aumenterà in maniera critica il traffico nella zona, ora di bassa intensità. E dove li mettiamo i mezzi pesanti che dovranno, per forza di cose, aiutare la struttura a svolgere il proprio ruolo logistico? Un’operazione che porterà nelle casse comunali circa 3,5milioni di euro in oneri che verranno spesi per la realizzazione di opere all’interno del Comune (rotonde, parcheggi, piazze, piste ciclabili, strutture)”. M.G.M.
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nche l’Ascom (Associazione dei Commercianti della provincia di Padova) dice di no al nuovo ipermercato Lando a Peraga di Vigonza, in una zona adiacente al comune di Cadoneghe. I vertici dell’ Ascom di Padova hanno voluto esprimere la propria posizione nei confronti della nuova costruzione, approvata grazie alla votazione maggioritaria favorevole dell’amministrazione comunale vigontina, mandando una lettera di rimostranze al sindaco Nunzio Tacchetto. “Speravano di non dover intervenire ancora sulla realizzazione di nuovi centri commerciali, - spiega Franco Pasqualetti, vicepresidente dell’Ascom Confcommercio di Padova - ma adesso che la variante parziale al piano degli interventi che modifica l’area agricola di oltre 36 mila metri quadrati tra via Manara, via Rigato e via Trevisan a Peraga è stata approvata dal consiglio comunale vigontino di lunedì sera, all’Ascom non si tirano indietro e, anzi, sollecitati da decine di telefonate di commercianti della zona allertati dalle notizie di stampa apparse di recente pongono dei paletti. Noi siamo ligi alle regole: se si tratta di un semplice trasferimento, non abbiamo nulla da eccepire. Oddio: resta pur sempre la nostra fiera opposizione alla cementificazione ulteriore di un territorio già troppo edificato e che sta alla base degli ormai troppi allagamenti ed alluvioni ai quali è sottoposta la nostra provincia, ma se questa è la norma non è che potremmo alzare le barricate”.
Franco Pasqualetti: “se si tratta di un vero trasloco nulla da dire, ma stiamo attenti” “Non intendiamo fare un processo alle intenzioni di nessuno – aggiunge Pasqualetti – ma troppe volte siamo rimasti scottati tanto che, come recita un vecchio adagio, adesso abbiamo paura anche dell’acqua fredda. Pertanto vigileremo affinchè i 1.500 metri quadrati di base non finiscano per essere il cavallo di Troia per la realizzazione di una nuova grande struttura di vendita di cui, veramente, non sentiamo il bisogno, considerato che la nostra provincia è addirittura sovradimensionata in questo comparto”. Sarà così anche per Vigonza? All’Ascom fanno i debiti scongiuri, rimangono vigili e, nel caso, sono comunque pronti alla battaglia. Così come è avvenuto negli altri comuni interessati da insediamenti del M.G.M. tipo.
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8 Vigonza L’Intervento
Sicurezza Rilevatori sotto accusa A Vigonza ne sono stati installati nove, ma la cittadinanza è divisa
Velo-Ok, è ancora polemica di Manuel Glauco Matetich
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orna la polemica a Vigonza dopo il servizio mandato in onda pochi giorni fa dal programma televisivo “Le Iene” su Italia 1, nel quadro di un’inchiesta giornalistica sui dissuasori di velocità e sulle società che li vendono alle amministrazioni comunali italiane. Vigonza è infatti uno dei tanti comuni che ha deciso di comprare con i soldi comunali ben 9 rilevatori di velocità, meglio conosciuti come autovelox, per una spesa complessiva di circa 11 mila euro, con una delibera della Giunta comunale nel mese di giugno 2011. La trasmissione ha voluto spiegare che queste unità mobili vuote, di colore arancione ed alte circa 1 metro e 20 cm, con la predisposizione per il posizionamento di strumenti di autovelox all’interno, non risultano omologati dal Ministero dei Trasporti, che ne sconsiglierebbe l’utilizzo, soprattutto a causa della loro non adatta conformità prevista e disciplinata dal vigente codice della strada. Durante il servizio giornalistico sono stati sottolineati anche alcuni vizi formali di questi finti autovelox, ad esempio le indicazioni della velocità troppo piccole, una segnaletica poco chiara e a volte illeggibile. Il progetto di installazione dei rilevatori di velocità è stato presentato 3 anni fa dalle autorità comunali alla cittadinanza con il nome “Noi sicuri a Vigonza”, con la promessa da parte del sindaco Nunzio Tacchetto di continuare ad installare altri autovelox per la sicurezza stradale lungo le vie più trafficate del territorio vigontino. Queste unità sono state posizionate, a gruppi di 3, in via Barbarigo a Perarolo, in via Carpane a Carpane, e in via Bosco a Codiverno. Le colonnine arancioni, che riportano a chiare lettere i limiti di velocità e la possibile presenza di apparecchi autovelox, sono delle semplici “scatole
NEWS
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Ai dubbi il sindaco risponde con i dati: “Ci hanno permesso di ridurre la velocità, strumenti in regola” Uno dei rilevatori installati a Vigonza, è ancora scontro sulla loro effettiva utilità nel fare prevenzione lungo le vie di Vigonza
vuote”, ma all’interno di una di loro può essere piazzato un rilevatore di velocità. Nel dubbio vige la sicurezza: l’automobilista al primo box rallenta e sapendo che ce ne saranno altri, si mantiene sotto il limite dei 50 all’ora. Il problema è che ora tutti gli automobilisti hanno capito che i presunti autovelox installati sono dei meri specchi per le allodole, e quindi continuano a sfrecciare a velocità elevate lungo queste vie frazionali. “Crediamo che questi strumenti - replica il sindaco Nunzio Tacchetto - siano realmente un ottimo deterrente contro l’alta velocità nelle nostre strade residenziali. Ad esempio in via Carpane, abbiamo avuto un riscontro molto positivo, infatti la velocità delle automobili è scesa in un range che va dal 30
al 70%. Continueremo a monitorare le vie cittadine con questi dissuasori di velocità, avvalorati dal fatto che la ditta che ce li ha forniti ci ha assicurato la loro perfetta regolarità dal punto di vista del Ministero dei Trasporti”. Molti residenti del comune non contestano la buona intenzione da parte del Comune di tutelare la sicurezza sulle strade, ma la non messa in funzione di queste colonnine, e in primis il costo che appare spropositato. Ciò viene confermato anche dal programma “Le Iene” che volendo approfondire la questione, ha richiesto dei preventivi ad un alcune aziende che producono contenitori di plastica, hanno ricevuto un preventivo di circa 180 euro per l’acquisto di una di queste colonnine arancioni.
Job Acts , un tutt’uno con l’insieme delle riforme del Governo Renzi di Franco Scantamburlo*
segue da pag.
A questo si aggiunge l’ aspettativa innescata dalla promessa di ridurre la tassazione per i lavoratori con redditi inferiori ai 15 mila euro all’anno... beneficio annuo di circa mille euro netti in busta paga a partire da maggio. Serviranno alle famiglie per le necessità quotidiane. Una manovra, alla cui copertura, concorreranno i tagli della spending review. Ma la riforma generale annunciata riguarda ammortizzatori sociali in materia di sussidi di disoccupazione. Fa discutere l’introduzione del contratto unico a tutele crescenti e l’estensione del contratto a tempo determinato a tutti i settori, fino a 36 mesi senza causale. Qui il dibattito tra governo e forze sociali rischia un cortocircuito, tra chi grida alla eccessiva precarizzazione e chi invece vorrebbe affossare il metodo della concertazione. Da decenni si sono sempre previsti sacrifici per i lavoratori imprese e pensionati. Alle piccole imprese e artigiane, sta a cuore la riduzione del costo del lavoro a loro carico, anche se le politiche retributive nel mondo artigiano sono più fra le più alte. E’ dovuto alla vicinanza tra dipendente e imprenditore. Nelle imprese artigiane le retribuzioni di merito, sono riconoscimenti unilaterali per fideizzare il dipendente. Un paese che vuole difendere un minimo di Welfare, ha il dovere di armonizzare le tutele. E’ urgente una politica industriale per l’Italia manifatturiera. Su questo terreno si misurerà la forza innovatrice del Governo Renzi e cioè; sulla capacità di coniugare emergenza sociale a lotta alla disoccupazione. Nel paese c’è esasperazione, non basteranno i proclami per una Europa diversa serviranno cambiamenti incisivi perché l’Europa diventi il luogo della solidarietà e della difesa delle politiche sociali. Il Governo Renzi, dovrà dipanare dubbi sulle coperture finanziare e crescita. Il Job Acts ci porta ad esprimere un cauto ottimismo ma va misurato su ogni singolo provvedimento. Un appello al Governo: in un paese al rallentatore come l’Italia, è sì importante una nuova velocità di marcia, ma di più, arrivare alla decisione con il massimo del consenso. Non si commetta l’errore di riformare a prescindere. Quando si maneggia la Costituzione, l’attenzione deve essere massima altrimenti si dà la sensazione che la politica è tutta cattiva. Arrivare da soli non serve, meglio arrivare un giorno o un mese dopo, tutti insieme. *segretario dell’ Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta”
Nel mirino l’investimento da 11 mila euro per i rilevatori /dissuasori
il movimento 5 stelle vuole fare luce sugli acquisti
utovelox finti e soldi pubblici che prendono il volo. Ecco cosa pensa il Movimento 5 Stelle di Vigonza, con a capo il giovane Giovanni Pasqualotto, sulla questione dei “vuoti” rilevatori di velocità disparsi nelle strade più trafficate del comune di Vigonza. Un investimento totale di circa 11 mila euro che forse poteva essere spesa in un modo migliore, ad esempio cercando di implementare alcuni servizi sociali pubblici.
“Nonostante non abbia seguito personalmente il servizio televisivo de Le Iene, - ci racconta il leader grillino – abbiamo deciso di attivarci per avere la determina dell’acquisto dei Velo-OK”. La determina per chi non lo sapesse l’atto, di spettanza dirigenziale, con il quale la stazione appaltante, ovvero la pubblica amministrazione manifesta la propria volontà di stipulare un contratto. In poche parole, è la delibera con la quale la
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Giunta Comunale ha deciso di comprare gli autovelox in causa. Continua Pasqualotto: “Siamo curiosi di vedere quanto effettivamente si sarebbe potuto risparmiare, anche a Vigonza, senza un ulteriore acquisto poco utile ed efficace”. L’obiettivo del M5S è quello di cercare di far chiarezza su come siano stati spesi dei soldi pubblici che potevano essere destinati su altri progetti o azioni più efficaci e/o redditizie. M.G.M. Un Velo-Ok danneggiato da sconosciuti
Cadoneghe 9 Verso le elezioni Dopo il centrosinistra scende in campo il Movimento 5 Stelle
La scommessa di Sandra
Originaria della Colombia, da 11 anni in paese, “volendo possiamo contribuire al cambiamento”
I candidati del Movimento 5 Stelle di Cadoneghe
di Nicoletta Masetto
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l Movimento 5 Stelle di Cadoneghe sceglie una donna come candidata a sindaco alle prossime elezioni amministrative. Un candidato tutto in rosa con una lista che vede anche altre donne mettersi in gioco per cambiare il paese. Il Movimento di Beppe Grillo decide di puntare su Sandra Maritza Escobar. Sandra ha trentaquattro anni. È nata a Bogotà, capitale della Colombia, ma è una cadoneghese di adozione. Risiede, infatti, a Cadoneghe da undici anni. Sandra Maritza Escobar è laureata in Logopedia. Da alcuni anni lavora nel settore commerciale di una catena alberghiera. A Cadoneghe, dove è arrivata nel 2003, ha scelto di mettersi in gioco provando a cambiare il modo di fare politica. “Sono stata colpita dal fatto che, dove si sono insediati sindaci e consiglieri del Movimento 5 Stelle, le cose, anche se a piccoli passi, hanno davvero cominciato a cambiare. E questo mi ha fatto ritenere che fosse giusto e doveroso provare a scendere in campo e mettersi in gioco” afferma Sandra Maritza Escobar. La candidata aggiunge: “Ho pensato che fosse bellissimo e che toccasse ai cittadini, in prima persona, cambiare le cose che non funzionano. Dal 2009 abbiamo dato vita al gruppo di Cadoneghe e adesso ci presentiamo alle elezioni”. Oltre a Sandra faranno parte della lista del Movimento 5 Stelle i candidati consiglieri: Massimo Scanferla, Oscar Temporin, Nicola Longo, Vito La Creta, Elisa Montevecchi, Raphael Raduzzi, Renza Mavolo, Danilo Cazzoli, Silvana Bracco, Tiziano Ruffa, Oreste Corsini, Adriano Cesaro, Denis Baretta, Graziella Lincetto e Patrizia De Marchi. La presentazione ufficiale del Movimento 5 stelle è avvenuta in sala consiliare alla pesenza dei parlamentari padovani Giovanni Endrizzi e Silvia Benedetti e del consigliere comunale di Albignasego, Cristina Cavallarin. In questo mese di aprile sono in programma numerosi incontri: un nuovo appuntamento aperto a tutti i cittadini si terrà alla scuola Falcone Borsellino e a maggio sono previste serate di presentazione nelle varie frazioni. La prima cosa da fare se il Movimento arriverà in consiglio comunale? Di sicuro abolire i quorum sui referendum, rispondono. “La gente deve poter decidere senza sbarramenti e quote minime”. Sul fronte locale un’assoluta priorità per il territorio
di Cadoneghe è “l’incentivo a un trasporto pubblico che sia di alternativa a quello privato, che congestiona le strade”. Per questo si pensa all’attivazione di un servizio di autobus che colleghi i vari quartieri.
NEWS Forza Italia
Andrea benato guida il club dopo l’esperienza del pdl
a 15 euro per gli iscritti UILM
730 per molti. Dal 2014 il modello cud da parte dell’ INPS è solo telematico, lo puoi richiedere mentre compili il 730 presso i nostri uffici. Figli a carico. Si alza la detrazione per i figli a carico: da 800 a 950 euro, per ogni figlio, se hanno meno di tre anno da 900 a 1220 euro. Si aggiungo 400 e non più 220 euro nel caso il figlio sia disabile.
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S
i è costituito ufficialmente anche a Cadoneghe il club di Forza Italia. Presidente, eletto direttamente dagli iscritti, è risultato Andrea Benato, già vice coordinatore del Pdl. “I valori che ci contraddistinguono da sempre - ha ribadito Benato dopo la sua elezione - sono quelli che ispirano il centrodestra italiano e in particolar modo, in questo momento di crisi economica e sociale, sentiamo la necessità di rafforzare e quindi proseguire le nostre battaglie contro l’oppressione fiscale e burocratica che vessa le famiglie e le imprese. Nasciamo in rotta di collisione con quei governi non eletti dal popolo, che hanno come fine solo quello di immettere nuove tasse senza aumentare i servizi ai cittadini, chiedendo per giunta ulteriori sacrifici agli enti locali già fortemente in crisi”. Per quanto riguarda le elezioni di Cadoneghe il club di Forza Italia ha chiamato a raccolta persone e idee “per presentare una grande lista civica alternativa all’amministrazione uscente, con un programma lontano dai palazzi ma vicino ai problemi della gente”. “Dopo la chiusura dell’esperienza del Pdl, la stragrande maggioranza dei nostri iscritti ha scelto di proseguire la militanza nel nuovo movimento di Forza Italia e questo è già un dato molto significativo” N.M. conclude Benato.
10 Cadoneghe Lavori in corso Intervento in via Leopardi, eliminate solo le piante pericolose
Altri alberi al posto dei pioppi Pavimentazione distrutta dalle radici, costruito anche un nuovo campetto riservato al basket di Nicoletta Masetto
S
ono partiti il mese scorso i lavori relativi alla ridefinizione funzionale del parcheggio di via Leopardi, che prevede un riordino degli stalli di sosta e dei sottoservizi, l’eliminazione dei pioppi le cui radici abbiano compromesso o rovinato la pavimentazione dell’area e la piantumazione di nuovi alberi che permetteranno la
Intanto riapre la passerella pedonale “Benetti” dopo le quattro settimane di lavori sosta delle automobili all’ombra. Il costo dell’operazione andrà a scomputo di oneri di urbanizzazione. In una apposita area delimitata sono stati installati, due tabelloni con canestro per il gioco del basket. Una novità frutto della modifica della destinazione dell’area a servizi adiacente il campo sportivo Pertini deliberata dal Consiglio Comunale. “Il par-
cheggio attualmente presenta dei dissesti della pavimentazione stradale causati dalle radici di alcuni pioppi presenti nell’aiuola centrale. – spiega l’assessore all’Ambiente Michele Schiavo – Mi preme sottolineare che sono stati tagliati soltanto gli alberi che presentano tali problematiche, ma con la ridefinizione degli spazi di sosta verranno anche messi a dimora nuovi alberi, che andranno ad arricchire l’area verde e consentiranno di lasciare in sosta i veicoli all’ombra”. Quanto al nuovo campo da basket, l’assessore precisa: “In pratica è stata adottata una variante urbanistica che modificherà la destinazione di una porzione del parcheggio (di proprietà comunale), con l’obiettivo di mettere a disposizione un’area delimitata da utilizzare come campo da basket, che sarà fruibile tutto l’anno. L’ubicazione identificata risulta adeguata per la contiguità con il campo Pertini. In sostanza questa operazione può configurarsi come ampliamento della zona sportiva attualmente esistente. Per quanto riguarda l’area di parcheggio,
Novità anche per la passerella pedonale riaperta dopo i lavori questa piccola riduzione non comporterà alcun disagio, poiché il disegno delle aree di sosta per i veicoli sarà totalmente nuovo e funzionale”. Intanto è stata riaperta la passerella pedonale “Benetti” . Ultimati come da programma, dopo 4 settimane di lavori (costati in tutto 52 mila euro), gli interventi sulla struttura che è lunga 110 metri e larga 1,50 metri utili calpestabili. È stato rifatto il
piano pedonale ricoperto di gomma ormai usurata, ora sostituito da un grigliato zincato a caldo, antitacco, antiscivolo, antipanico, antigelo e che consente lo smaltimento delle acque. Rinnovata completamente anche tutta la carpenteria metallica di supporto. L’apertura ha messo fine anche ai disagi per i residenti che usavano la passerella.
NEWS Alunni elementari e medie
concorso poesia per giovanissimi
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romuovere la lettura e la scrittura tra gli studenti della scuola dell’obbligo è uno dei compiti istituzionali dell’assessorato alla Cultura. In linea con questo obiettivo, e nell’intento anche di incentivare l’interesse locale per le attività creative e artistiche, il Comune di Cadoneghe – in collaborazione con l’Istituto Comprensivo, la Direzione Didattica, l’istituto Sacro Cuore e l’associazione Amici della Biblioteca – promuove un nuovo concorso di poesia rivolto a giovani e giovanissimi. Possono partecipare al concorso tutti gli alunni che frequentano le scuole elementari e medie del Comune di Cadoneghe. Il tema è libero e si può partecipare con una sola opera. Ogni componimento deve essere scritto chiaramente (a stampatello o dattiloscritto) ed essere presentato in quattro copie; le poesie devono pervenire alla Biblioteca comunale entro il 23 aprile prossimo. Le poesie verranno giudicate da una commissione formata da esperti. In palio buoni acquisto per cancelleria. La premiazione degli alunni avverrà domenica 4 maggio nell’ambito della Festa della Biblioteca alle 11. N.M.
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demolizione all’ex area grosoli Michele Schiavo Sindaco per Cadoneghe: ViviAMO il Futuro Michele Schiavo candidato a Sindaco di Cadoneghe per le Amministrative 2014 è una proposta che nasce da un percorso condiviso ed approfondito sulla positiva esperienza amministrativa dei precedenti mandati del Sindaco Mirco Gastaldon confermato dall’esito delle primarie del 23 febbraio scorso. Cadoneghe ha una lunga storia di impegno sociale e civile, di valorizzazione delle culture, di costruzione di relazioni. Di questa storia quanti sosterranno Michele Schiavo faranno parte. Tale percorso si sviluppa in una situazione nazionale molto difficile e problematica, sia in ambito economico e sociale, sia per il contesto politico e istituzionale. La responsabilità è da Michele Schiavo, nato e attribuire a un sistema Paese, quello italiano, fino ad ora residente in Cadoneghe, incapace di decifrare le ragioni e i meccanismi della crisi globale 48 anni, assessore uscente e per ora inefficace nel progettare nuove politiche in grado di all’Ambiente. incidere positivamente sui problemi che affliggono anche le comunità locali del Paese, in un sistema troppo spesso diviso nella ricerca di soluzioni e non capace di cogliere le peculiarità dei territori che lo compongono. Cadoneghe è riuscita fino ad ora a rispondere alla richiesta di servizi, ad equilibrare il proprio sviluppo, a risultare accogliente e laboriosa: in questo contesto Michele Schiavo Sindaco risponderà alla sfida dei tempi con coerenza e concretezza, nella continuità amministrativa che ha fatto del nostro paese una realtà qualificata e che ora vogliamo prosegua, innovandosi. Ci proponiamo quindi con onestà e schiettezza per realizzare quanto oggi sostenibile da un punto di vista normativo e finanziario, facendo sintesi anche delle esigenze che potranno emergere, senza alcuna esclusione ma garantendo la partecipazione informata, nel cammino amministrativo dalla cittadinanza che “abita” e “vive” Mirco Gastaldon, 43 anni. Cadoneghe accompagnata dall’entusiasmo di fare bene e dalla Sindaco uscente al secondo mandato. volontà di essere vicini alla cittadinanza. Comm.Responsabile: Schiavo Michele
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ono iniziati i lavori di demolizione dei capannoni dell’ex stabilimento di macellazione Grosoli. Le prime ruspe sono entrate nel cantiere, chiuso ormai da venticinque anni e in grave stato di abbandono e degrado, a metà marzo. Con le opere di demolizione hanno, di fatto, preso avvio gli interventi previsti dal piano di riqualificazione del comparto centrale del paese. Il piano, che sarà realizzato per stralci (per l’ esattezza tre) vedrà realizzati via via un ipermercato, una piazza, edifici e un parco. Il primo ad essere avviato sarà proprio il complesso commerciale. Contestualmente sarà realizzata la piazza che ospiterà il mercato settimanale. Quest’ultimo traslocherò così, definitivamente, da via Gramsci e dalla Castagnara. Si è deciso di far avanzare i lavori per gradi così da recuperare, e laddove necessario, smaltire più materiale possibile. Le ruspe hanno iniziato a smantellare le parti metalliche, accatastate inizialmente su un lato per poi essere successivamente trasferite, all’interno di camion, in discarica. Una volta che i capannoni saranno svuotati dalle strutture metalliche, si rimuoveranno i vetri e infine si abbatteranno le palazzine e i magazzini. Il cemento sarà macinato in loco e rimpastato, per essere riutilizzato. “Anche se un po’ in ritardo sulla tabella di marcia – spiega il sindaco Mirco Gastaldon – si è iniziata finalmente l’opera di riqualificazione. Non possiamo che esserne soddisfatti, anche per il lungo lavoro che c’è stato in questi anni per arrivare a condivide-
Iniziati i lavori di demolizione nell’ex stabilimento Grosoli re con i proprietari un progetto che avesse anche un’utilità pubblica. Non appena sarà bonificata l’area, verrà costruito un Aliper, con supermercato e negozi annessi. Si parla di settembre. Sarà realizzata anche la piazza che ospiterà il mercato settimanale. Così non saremo più costretti il sabato mattina a chiudere la provinciale e a deviare il traffico e il percorso dell’autobus per lasciare posto alle bancarelle. Contestualmente sarà scavata una vasca di laminazione che consenta di proteggere il quartiere dagli allagamenti conseguenti alle forti piogge. Il resto sarà edificato in un secondo tempo, sperando che nel frattempo il mercato immobiliare riprenda quota e gli appartamenti possano essere venduti”. N.M.
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12 Vigodarzere Il caso Continua la mobilitazione degli amministratori contro la ripartizione Imu
Sindaci virtuosi ancora in allerta Da Cadoneghe Gastaldon chiede una regia nazionale che vada a rimodulare il patto di stabilità a favore dei Comuni di Nicoletta Masetto
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’è anche il sindaco di Cadoneghe, Mirco Gastaldon, tra i trecento sindaci (per l’esattezza 293) che hanno sottoscritto la petizione contro la ripartizione iniqua dell’Imu 2013 sulla prima casa. La petizione è indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. I primi cittadini contano su una maggiore attenzione visto che Renzi, ancor prima d’essere premier, è sindaco di Firenze. Tra i primi ad aver dato vita a questo movimento, che si è voluto autodefinire dei “Sindaci virtuosi”, è stato il primo cittadino di Albignasego, Massimiliano Barison. A ruota gli sono seguiti molti altri colleghi, tra cui appunto Gastaldon. “Siamo partiti con la sottoscrizione a metà dicembre - hanno spiegato i primi cittadini -. In un mese abbiamo avuto l’adesione di quasi trecento colleghi (129 solo dal Veneto) da ben quindici regioni”. I sindaci sono scesi sul piede di guerra in particolare per protestare contro l’ingiusto trattamento riservato loro dal Governo nella ripartizione dei proventi derivanti dall’Imu per la prima casa. Lo Stato rimborserà l’intera percentuale versata dai cittadini in quei Comuni e città in cui l’aliquota è stata innalzata. Manovra che produce, come effetto, quello di far giungere più denaro nelle casse di chi ha maggiormente tassato i propri cittadini. Quasi uno schiaffo
I “sindaci virtuosi” padovani durante una manifestazione di protesta a Roma morale ai sindaci che invece, per senso di responsabilità, hanno mantenuto l’aliquota base, per non gravare sui bilanci delle famiglie. Il sottosegretario all’Economia, Pier Giorgio Baretta, riconfermato dal Governo Renzi, aveva dato piena ragione ai sindaci virtuosi. “Speriamo che adesso alle parole seguano i fatti e che la stessa cifra devoluta dallo Stato per rimborsare la maggiorazione Imu, sia ridistribuita tra tutti i Comuni italiani, in proporzione al numero di abitanti” hanno auspicato i sindaci. Per il sindaco di Cadoneghe, Mirco Gastaldon “è necessaria una regia nazionale per rimodulare il patto di stabilità: un freno alla spesa pubblica è necessario, ma formulandolo in base a ciò che realmente un Comune sa fare e offrire ai suoi abitanti”.
La petizione è stata inviata, inoltre, al sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Piero Fassino. “Anche se molti di noi non si sentono più rappresentati dall’Anci – hanno affermato altri sindaci –, visto che, anche questa associazione, approva manovre che gravano sui nostri cittadini, favorendo solo le grandi città, vorremmo ricordar loro che l’Italia vera, reale è quella dei piccoli Comuni”. E’ nei piccoli Comuni, infatti, che vive la stragrande maggioranza degli italiani, come ha precisato, ad esempio, Giuseppe Pan, sindaco di Cittadella. Cittadini che si trovano vessati da questi provvedimenti sulla tassazione contro i quali i sindaci “virtuosi” sono scesi in piazza in più occasioni proprio per denunciare una evidente disparità di trattamento che colpisce in un periodo di crisi.
Visita al parco di via Bordin
ministro e ambasciatore del bangladesh ospiti
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l ministro delle Telecomunicazioni del Bangladesh, Abdul Lotif Siddiki, e l’ambasciatore in Italia, Shahadat Hossain, sono stati a Cadoneghe. Hanno fatto visita, in particolare, al luogo in cui sorgerà una riproduzione del loro monumento nazionale “Shaheed Minar”, nel parco di via Bordin, dietro le ex officine Breda, in un angolo di terreno concesso dal Comune all’associazione culturale Shabuz Bangla che ne ha finanziato la costruzione. Si tratta della riproduzione in scala ridotta dello “Shaheed Minar”, situato a Dacca, in Bangladesh, a ricordo delle decine di vittime, tra attivisti e studenti, che il 21 febbraio 1952 vennero trucidati dalla polizia pakistana durante le manifestazioni per chiedere che la loro lingua, il bengalese, fosse riconosciuta ufficialmente. Il Bangladesh fino al 1971 era la parte orientale del Pakistan e nonostante il bengalese fosse parlato da più di cento milioni di persone, l’unica lingua riconosciuta era l’undu. Dovettero attendere il 1956 per vederla riconosciuta: l’Unesco ha istituito il 21 febbraio la giornata mondiale della lingua madre. Ad accogliere l’ambasciatore e il ministro l’assessore Michele Schiavo e il consigliere Enrico Nania. “La comunità bengalese di Cadoneghe – ha detto l’assessore Schiavo – è una delle più attive e radicate del nostro territorio. L’associazione Shabuz promuove tante attività, punto di riferimento per l’intera provincia ed esempio di integrazione fra popoli e culture”. N.M.
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14 Vigodarzere Ambiente Un fenomeno in preoccupante aumento in tutto il territorio
Rifiuti abbandonati caccia ai responsabili Gettate lastre di amianto lungo l’argine del Muson dei Sassi ma gli episodi si sussegono di Nicoletta Masetto
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entre a Vigodarzere e Cadoneghe le percentuali di raccolta differenziata da avviare a riciclo continuano a mantenersi su buoni livelli (attorno al 75%), si intensificano i controlli da parte della Polizia dell’Unione e di Etra per individuare i trasgressori, come da Regolamento d’igiene ambientale. Sono in aumento infatti gli abbandoni irregolari di rifiuti, lasciati presso le isole ecologiche senza alcuna differenziazione. L’ultimo caso è quello delle lastre di amianto rinvenute sull’argine del Muson dei Sassi a Vigodarzere. Sono stati alcuni cittadini a scoprire i pezzi di amianto sparpagliati lungo un tratto della scarpata. L’amministrazione comunale ha fatto recuperare e smaltire le lastre per evitare rischi e pericoli per la salute pubblica e danni da inquinamento.
“Davvero non ci spieghiamo i motivi di questo gesto incivile - ha detto l’assessoreall’ambiente Moreno Boschello - visto che abbiamo promosso tre campagne per il corretto smaltimento dell’amianto di cui una è ancora in corso e si possono tuttora ricevere fino a 605 euro di contributo regionale per rimozione, smaltimento e bonifica fino a circa 70 metri quadrati. Recuperare le lastre abbandonate sull’argine costerà alla collettività circa 500 euro; l’amministrazione comunale non può usufruire, infatti, del contributo regionale. Chiediamo a chi avesse notato qualcosa di segnalarlo alla Polizia Locale o al locale Comando dei Carabinieri. Se il problema è di riuscire a bonificare le piccole quantità fino a 10/15 metri quadrati, chiedo di segnalare quanti poten-
zialmente interessati all’ufficio Ambiente”. Sulla questione interviene anche l’assessore all’Ambiente di Cadoneghe, Michele Schiavo. “Le percentuali di raccolta differenziata sarebbero in ulteriore crescita se non ci fossero cittadini che con poco senso civico si ritengono liberi da qualsiasi vincolo – commenta l’assessore all’Ambiente Michele Schiavo –. Questi comportamenti irresponsabili e poco rispettosi per l’ambiente, oltre a penalizzare la qualità della differenziata, rischiano di inficiare tutto il lavoro svolto per favorire la crescita della coscienza ecologica anche nel nostro territorio”. Di recente la Polizia locale è risalita a due utenti che presso l’isola ecologica di via Pisana avevano abbandonato a terra, senza alcuna differenziazione, terriccio, pietrisco, frammenti di
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NEWS Linea extraurbana Ctm L’amministrazione comunale promette la linea dura contro il continuo e indiscriminato abbandono di ogni genere di rifiuti che inquiano e deturpano il territorio
masserizie, cassette di plastica e altri materiali. Identificati quindi i due trasgressori, ai quali saranno ora comminate sanzioni amministrative. “A Cadoneghe le bollette sono inalterate da anni, nonostante l’aumento generale dei costi (carburante, costo del lavoro, energia): proprio grazie al conferimento generalmente corretto da parte della cittadinanza siamo riusciti ad evitare aumenti nelle tariffe – continua l’assessore –, e non vogliamo certo che per colpa di pochi tutto ciò richieda aggiustamenti tariffari. Per questo proseguiremo nel controllo fra i residenti effettivi e fra le utenze che per varie ragioni non utilizzano l’Ecocard, ma soprattutto entro aprile verranno installate nuove telecamere di sorveglianza presso tutte le isole ecologiche (via Vecellio, via Franco, via Pisana, via Leopardi).
FERMATE PIù SICURE PER I PENDOLARI
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ermate più sicure per i pendolari che usano gli autobus della linea extraurbana Ctm, in particolare lungo la strada regionale 308, o statale del Santo. Sono partiti, infatti, i lavori per la realizzazione di tre piazzole in corrispondenza di via Fiorita, località Mezzavia (a Cadoneghe) e Terraglione (Vigodarzere). Attualmente i passeggeri sono costretti ad aspettare il pullman o a ridiscendere da esso lungo il ciglio stradale e se da un lato della regionale c’è un fossato, dall’altro c’è l’argine del Muson dei Sassi. La realizzazione delle fermate vede la compartecipazione del Comune di Cadoneghe (che, dal canto suo, è impegnato con 25 mila euro), di quello di Vigodarzere (che ne mette 15 mila) e dell’Unione del Medio Brenta (che, a sua volta, impiegherà 25 mila euro realizzando direttamente l’opera).Si tratta di un intervento chiesto a più riprese dai residenti e dal Consiglio di frazione di Terraglione. Grazie a queste nuove fermate i pendolari che ogni giorno si spostano in città o verso Camposampiero per lavoro e per andare a scuola, potranno essere riparati dalle intemperie con una pensilina e dalle auto grazie a una piazzola rientrante. N.M.
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PROVINCIA
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PADOVA
Riforma degli enti locali La Camera ha approvato il Ddl Delrio
Addio Province, dal 1° gennaio subentrano le città metropolitane
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. La legge che ha fatto sparire le provincie e porta il suo nome
In attesa della costituzione dei nuovi organi, il presidente della Provincia e la Giunta restano in carica, ma a titolo gratuito e non oltre il 31 dicembre
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a Camera ha approvato il Ddl Delrio sulle provin- il primo cittadino della città capoluogo a meno che ce, che così diventa legge. I voti favorevoli sono lo statuto non ne decida l’elezione diretta, che però stati 260, i contrari 158, gli astenuti 7. Le città richiede apposita legge elettorale e la divisione del metropolitane si apprestano a diventare realtà dall’1 Comune capoluogo in più comuni. Gli altri organi della citta’ metropolitana sono il gennaio 2015, le Province vengono ‘svuotate’ delle loro funzioni e, in attesa della riforma del Titolo V e consiglio metropolitano e la conferenza metropolitadella loro definitiva abolizione, gli organi non saranno na. Per quanto riguarda le province invece, nella fase più eletti dai cittadini. Ancora, incentivi per promuove- di transizione sono enti di secondo grado, manterranno le funzioni di area vasta ed esercitano le funzioni re le unioni e fusioni di Comuni. di pianificazione riguardo a: Questi sono solo alcuni dei territorio, ambiente, trasporpunti salienti della nuova legge. Ma Il nuovo presidente to, rete scolastica. Resterà in andiamo per ordine, con il decreto e il consiglio capo alle Province la funzione vengono istituite 10 città metropoli- verranno eletti per la gestione dell’edilizia tane: oltre a Roma Capitale che per dai sindaci e dai scolastica e il controllo dei feil suo status ha una disciplina specia- consiglieri comunali nomeni discriminatori in ambile, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Le to occupazionale e promozione delle pari opportunita’ città metropolitane dall’1 gennaio 2015 subentrano sul territorio provinciale. Con la redistribuzione di funzioni e personale tra alle Province omonime e succedono ad esse in tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercitano le funzioni Regioni e Comuni, e solo in piccola parte alle Province, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e degli viene redistribuito sia il patrimonio, sia il personale obiettivi del patto di stabilità interno. con lo stesso compenso. Le funzioni che nell’ambito del processo di riorIl sindaco della città metropolitana sarà di diritto
dino sono trasferite dalle Province ad altri Enti continuano ad essere da esse esercitate fino all’effettivo avvio dell’esercizio da parte dell’ente subentrante. Altra novità riguarda il consiglio. Sono organi delle Province il presidente, il consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci, ma tutti questi incarichi sono esercitati a titolo gratuito. Gli organi non sono più eletti dai cittadini. Il presidente della Provincia sarà eletto dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della Provincia, così come pure il Consiglio mentre l’assemblea sarà composta da tutti i sindaci dei Comuni appartenenti alla Provincia. Gli attuali consigli provinciali, dunque, hanno le ore contate? E’ prevista l’abolizione del livello politico elettivo con l’immediato addio al Consiglio provinciale. In attesa della costituzione dei nuovi organi, il presidente della Provincia e la Giunta restano in carica, ma a titolo gratuito, per l’ordinaria amministrazione fino all’insediamento del presidente eletto secondo il nuovo meccanismo e comunque non oltre il 31 dicembre 2014.
università in prima linea
taske force anti contrabbando
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n molti la considerano una tematica ormai obsoleta in realtà il contrabbando di sigarette continua, come decenni fa’, a rappresentare una problematica e un fenomeno tutto da conoscere ed osservare. Un fenomeno in piena attività che, grazie alla collaborazione con l’Università di Padova, verrà osservato e registrato per avere degli strumenti concreti e tangibili a favore della legalità. Come ha confermato Antonio Burdo (Agenzia delle Entrate) è nota lì esistenza di una filiera aziendale per l’importazione di questi prodotti all’interno dell’Unione Europea. Frutto di una collaborazione tra Università di Padova, Direzione nazionale Antimafia, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Guardia di Finanza e Federazione Italiana Tabaccai il progetto andrà a conoscere da vicino il fenomeno che se in Italia è in calo nell’Unione Europea rappresenta ancora una piaga. M.C.
DEBITI DEllA PuBBlICA AMMINISTRAZIONE lE AZIENDE PADOvANE ASPETTANO
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na nuova indagine condotta da Confindustria Padova-Fondazione Nord Est è andata ad indagare sui crediti vantati dalle aziende locali che rappresentano una buona fetta dell’economia locale. Il 7,3% delle aziende attende pagamenti oltre il mezzo milione e ben l’11,1% poteva beneficiare del decreto 35/2013 per accelerare i rimborsi ottenuti però solo in 7 casi su 10. Ma proprio questi fondi sono stati impegnati per il 44,7% per il saldo della passività con i fornitori e dipendenti e il 37,7% per la riduzione dell’indebitamento bancario. Il debito della pubblica amministrazione verso le aziende padovane ne coinvolge il 43,6%, una percentuale incredibile se si pensa alle somme a cui si fa riferimento, un fenomeno che sta mettendo in ginocchio soprattutto le aziende più piccole per le quali la liquidità è essenziale per continuare
la propria attività. Nove imprese su dieci hanno invece dichiarato di avere debiti con aziende private, anche se le somme, nella loro globalità rimangono più contenute e controllabili. Una situazione che secondo Massimo Pavin (nella foto), presidente di Confidustria, deve essere al centro dell’attenzione nell’attività di Governo visto che solo dalle imprese può arrivare linfa all’economia e nuove spinte per la ricrescita. Non mancano i riferimenti all’Europa alle cui tempistiche di pagamenti si auspicherebbe l’allineamento in Italia anche se i 30 giorni rimangono comunque un’utopia vera e propria. L’indagine si è svolta su di un campione di 315 imprese nel mese di gennaio 2014, una fotografia quindi realistica e recente di una situazione che non deve assolutamente cadere nel dimenticatoio. M.C.
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Spazi Aperti 13 17 Ambiente e pubblica amministrazione. Nella Bassa Padovana il Consorzio Padova Sud e la Provincia hanno siglato un accordo
Un aiuto a favore del Patto dei sindaci Prima tappa l’inventario delle emissioni a cura del Consorzio, quindi la Provincia lavorerà al piano di azione per le energie
Ora i Comuni possono accedere ai finanziamenti previsti dal progetto “Elena”
di Emanuele Masiero
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on si può certo dire che l’adesione al Patto dei Sindaci in provincia di Padova abbia avuto un grande successo. Eppure si tratta di un accordo proposto dalla Commissione Europea ai Comuni per trovare un supporto locale e raggiungere gli obiettivi di politica energetica ormai famosi come 20, 20, 20. Sottoscrivendo il Patto le Amministrazioni locali si impegnano al conseguimento degli obiettivi prefissati entro il 2020 a partire dalle prestazioni energetiche di un determinato anno di partenza. Insomma, tanti bei propositi, ma un po’ troppa carne al fuoco soprattutto per i Comuni più piccoli che non hanno risorse, tempo e tecnici specializzati in grado di rispondere a esigenza così specifiche. Ma in soccorso dei sindaci della bassa padovana è arrivato il Consorzio Padova Sud che, insieme alla Provincia, hanno siglato un accordo per finanziare i Comuni e sostenerli con supporto tecnico specializzato. Il tutto si è concretizzato con una firma tra le parti e 2 mila euro per ogni Comune aderente. LE FASI DEL PAES. I Comuni che vorranno aderire potranno contare sul supporto dei tecnici dello Sportello Energia nato dalla collaborazione tra Padova Tre e Le-
gambiente. In una prima fase, in cui verrà realizzato l’inventario delle emissioni, le spese saranno sostenute dal Consorzio Padova Sud. Mentre nella seconda si passerà alla stesura del Piano di Azione per le Energie Sostenibili e in questo contesto interverrà la Provincia con un finanziamento di mille euro per ogni Comune aderente. LE TEMPISTICHE. L’inventario delle emissioni e il Paes devono essere prodotti entro un anno dalla data di approvazione in Consiglio comunale della delibera di adesione. Successivamente il Comune dovrà adoperarsi per realizzare le azioni previste e, ogni due anni, fornire alla CE un rapporto sui risultati conseguiti. Ecco perchè diventa fondamentale l’apporto di personale esperto in tematiche ambientali. IL VERO VANTAGGIO. L’adesione al Patto dei Sindaci non è solo una dichiarazione di tutela dell’ambiente. Grazie a questo accordo i Comuni possono accedere ai finanziamenti previsti dal progetto “Elena” (ottenuti dalla Commissione Europea) grazie al progetto “3L” della Provincia di Padova. In pratica quindi, chi non avrà aderito, non potrà usufruire di importanti finanziamenti. I COMMENTI. “Oggi siamo riusciti ad offrire un nuo-
La firma dell’accordo fra Comuni, Consorzio Padova Sud e Provincia di Padova. Nella foto Simone Borile e Barbara Degani
vo servizio ai nostri Comuni – ha commentato Simone Borile, Presidente del Consorzio Padova Sud – L’adesione al Patto dei Sindaci con il sostegno dello Sportello Energia e un finanziamento di 2.000 euro. L’adesione al Patto comporta una prima fase di accreditamento con la Commissione Europea ed una successiva raccolta dei dati energetici per realizzare l’inventario. Un iter complesso sul quale i Comuni del Consorzio Padova Sud avranno il sostegno e il supporto di tecnici ed esperti del settore”. Sulla stessa linea anche Barbara Degani, ormai ex presidente della Provincia di Padova dopo la nomina a sottosegretario all’ambiente. “L’adesione al Patto dei Sindaci non è solo una dichiarazione pubblica
di rispetto per l’ambiente – ha commentato Barbara Degani – Si tratta anche di un aspetto formale di primaria importanza: l’adesione permette infatti di accedere a finanziamenti fondamentali. Non mi riferisco solo a quelli del progetto 3L per il fotovoltaico nei tetti delle scuole della provincia, ma anche ai finanziamenti Regionali ed Europei. Ecco perchè, come Provincia, siamo scesi in campo e abbiamo deciso di sostenere concretamente i Comuni in questo importante percorso di tutela ambientale. Grazie all’iniziativa del Consorzio Padova Sud, in collaborazione con la Provincia, i Comuni potranno aderire con un costo calmierato e con la guida di esperti del settore”.
GIOvANI ENTOMOlOGI PER ESAPOlIS
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he sia un periodo difficile per il settore culturale non è un segreto. I continui tagli non hanno certo aiutato i musei della provincia di Padova che spesso si trovano in condizioni al limite della chiusura definitiva. Ma finalmente arriva una buona notizia: gli appassionati di natura e insetti che frequentano il MicroMegaMondo dei musei di Esapolis e della Casa delle Farfalle di Montegrotto, hanno un nuovo punto di riferimento. Nasce infatti l’associazione “Giovani Entomologi di Esapolis”, un gruppo che si propone come punto di riferimento per chi vuole approfondire temi, curiosità e tutto ciò che riguarda il mondo degli insetti ed artropodi terresti. “L’associazione – ha spiegato l’assessore provinciale alla Cultura e ai Musei provinciali Luca Littamè - nasce per arricchire il ruolo educativo di Esapolis, il museo vivente degli insetti e degli ecosistemi collegati che negli anni ha saputo diventare anche un luogo di incontro e passioni per chi ama questo mondo. Come Provincia siamo davvero orgogliosi che il gruppo nasca in uno dei nostri musei perché diamo supporto a un’iniziativa di grande valenza educativa che diventerà incubatore per i giovani talenti. I ragazzi possono infatti frequentare quest’ambiente protetto dando sfogo ai loro interessi”. Sono tantissimi i visitatori di Esapolis e della Butterfly Arc che chiedono di avere un riferimento per approfondire la loro passione o quella dei loro figli. Per questo è già nato un gruppo di Giovani Entomologi attivo su Facebook che conta 26 iscritti. Il GEE (Giovani Entomologi
...la cantina a casa tua! Da ora anche a Cadoneghe (PD) in via gramsci n. 175 - tel.049.704217 di Esapolis) è indipendente e auto-organizzato, ma agirà sotto la guida del museo. L’attuale coordinatore del gruppo è il giovane cofondatore Luis Guariento, tra i finalisti mondiali del premio “Google Science Fair 2013” e ora impegnato sull’alimentazione sostenibile per Expo 2015 con Junior Achievement. “Si realizza un sogno che avevo fin da quando ero giovane – ha spiegato il direttore di Esapolis Enzo Moretto – la mia generazione non aveva un luogo dove poter coltivare la passione per il mondo degli insetti che costituiscono il 60% degli esseri viventi che abitano la Terra. Quest’iniziativa consente ai ragazzi di uscire dal semplice collezionismo facendo diventare il loro amore per il micromegamondo un valore sociale, da condividere con gli altri. Ci sono bambini che vengono a visitare Esapolis e la Casa delle Farfalle con la stessa luce negli occhi che accomuna gli entomologi. Ora avranno la possibilità di condividere quest’esperienE.M. za con altri”.
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IL VENETO
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I veneti vogliono l’indipendenza?!
I cittadini chiedono più autonomia fiscale. Gli indipendentisti, invece, proclamano l’addio a Roma a colpi di referendum e di terrorismo di Germana urbani
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oro, gli indipendentisti a capo del movi- su un campione rappresentativo. Secondo il mento, hanno già vinto. Con quella che sondaggio oltre la metà degli elettori veneti definiscono rivoluzione democratica, (55%) si dicono d’accordo con l’obiettivo, evoluta e digitale sono riusciti ad accendere sollevato dal referendum, dell’indipendenza i riflettori sul nuovo movimento politico del veneta. Anche se è concepita, soprattutto, Veneto e soprattutto sui suoi leaders, per come maggiore “autonomia”, maggiore canulla sprovveduti, anzi. pacità rivendicativa nei confronti di Roma. In Basta navigare nel loro sito, agevole, parte, nella maggiore qualità dei parlamenorganizzato; osservare con quanta dovizia tari e della classe politica. Ma gli indipendentisti hanno vinto danno e commentano informazioni; basta osservare le loro capacità di diffondere noti- perchè sono riusciti a far mettere in agenzie sui social network per capire che saranno da ai politici che siedono nel parlamentino proprio loro a dare del filo da torcere a Grillo, regionale l’urgenza di dare una risposta più o meno concreta all’ialmeno in Veneto. stanza che essi avevaDopo il referen- Secondo no sollevato. dum on line di fine il sondaggio Così, nel giro di marzo, passato quasi più della metà dei pochi giorni la commissotto silenzio, il grup- veneti vorrebbero sione Affari istituzionali po indipendentista si l’indipendenza del Consiglio regionale è riunito a Treviso per dichiarare l’indipendenza sancita, a detta del Veneto ha approvato, a maggioranza, loro, dai 2.360.235 sì espressi dai veneti entrambi i progetti di legge da un anno in discussione che chiedono una consultazione chiamati sul web ad esprimersi. Se i dati fossero reali, e non sono stati popolare dei veneti su indipendenza e auancora verificati, l’89,10% dei residenti vor- tonomia della Regione. Il progetto di legge 342 di Stefano Valdegamberi è passato rebbe staccarsi dall’Italia e fare da sé. Che un malessere reale sia diffuso in con i voti di Lega, Forza Italia, Ndc, Futuro regione è vero e a dirlo sono altri dati, quelli popolare e Unione Nordest. La commissione di un recente sondaggio di Demos condotto ha dato il via libera anche ad un secondo
progetto di legge, presentato da Costantino Toniolo e da Carlo Alberto Tesserin, entrambi del Nuovo Centrodestra, che affida al presidente della Regione il compito di negoziare maggiori condizioni di autonomia per il Veneto e, in appoggio al negoziato istituzionale, di indire un referendum popolare nel quale i veneti possano esprimersi sul Veneto regione a statuto speciale, dotata di autonomia fiscale, sino a trattenere in loco l’80 per cento del gettito fiscale. Se questi referendum si dovessero fare costerebbero alla Regione 14 milioni di euro e, per ora, nessuno ha detto da dove salterebbero fuori. E’ soddisfatto Valdegamberi che ammette che solo un anno fa questa proposta non sarebbe passata. “Il superamento degli Stati nazionali ottocenteschi – spiega il consigliere - e la rivalutazione dei territori che sono omogenei per storia, pensiero ed economia, come il Triveneto – conclude Valdegamberi - deve essere la base per un nuovo federalismo europeo dei
popoli. Il Veneto è pronto a competere con i modelli della Mitteleuropa, che sono ben lontani da ‘Roma capitale’”. Ma non tutti sono di quest’idea, anzi. i consiglieri di Forza Italia per il Veneto, ad esempio, hanno esposto uno striscione dai balconi di palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto con la scritta:“Noi veneti, come Bolzano sì, come Crimea no”. Tutto questo mentre in aula consiliare si svolgeva la seduta dedicata alla revisione della Costituzione e alla presa di posizione del Veneto che chiede di diventare Regione a statuto speciale “Con questa azione abbiamo voluto ribadire il no all’indipendenza, ma il nostro sì a forme di autonomia uguali a quelle del Trentino-Alto Adige”, hanno dichiarato Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo insieme agli assessori Massimo Giorgetti e Maria Luisa Coppola. “Vogliamo un Veneto forte e autonomo in una Italia unita che prenda il Veneto ad esempio. Le forze di maggioranza sembrano aver
idee diverse e, perchè no, seguire anche gli umori delle piazze. E il presidente Luca Zaia, dal canto suo, si può dire che tentenna. Sin dal giorno dopo la proclamazione dell’indipendenza da parte dei referendari 2.0, ha sostenuto frenato sulla questione. Tanto che commentando le decisioni della Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale che si è pronunciata con un doppio sì per la consultazione sull’indipendenza e sull’autonomia ha detto che la sua “road map per l’indipendenza del Veneto è la stessa della Catalogna; ci si dà l’obiettivo e si praticano, giorno dopo giorno, con pazienza, tutti i passaggi giuridici. E’ un voto, questo, che permetterà ai consiglieri regionali di discutere di questi due provvedimenti. E già il dibattito è importante. Io mi auguro che si arrivi rapidamente all’approvazione della legge per l’indizione del referendum, dopodiché inizieremo il nostro confronto giuridico a livello nazionale”.
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Il Veneto in primo piano 11 19 Tosi: “Fatti che sono più da bar che non da banda armata”
Un nuovo carroarmato pronto a sparare alle tasse!
di Germana urbani
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a notizia gira per l’Italia, sui media e in rete, come fosse venga fatto del male a delle persone - ha continuato Tosi una barzelletta:l’azione di alcuni “bontemponi” che non - perché finire in galera per una persona che non ha mai volevano far nulla di male. E ad avvalorarla arrivano an- fatto nulla per finirci, e’ ingiusto e sproporzionato; quindi si che le dichiarazioni di politici di calibro come quella di Flavio sono sperperate centinaia di migliaia di euro per indagini, Tosi. “Fin da subito, quando mi hanno raccontato questa vi- pedinamenti, intercettazioni per dei fatti che sono più da cenda, pensando all’entità delle cose bar che non da banda armata’’. contestate mi e’ venuto da sorridere, Busato: “Solidarietà ‘’Spiace che queste persone vengaperchè sono degli arresti per nulla’’. a chi ci avrebbe no massacrate dalla giustizia, per Minimizza l’accaduto il segretario aiutato nella prossima non aver fatto nulla, perché quella nazionale della Liga Veneta e sindaco mossa: la rivoluzione del carroarmato, che e’ un trattore di Verona, Flavio Tosi, commentando fiscale” con sopra tre lamiere, fa ridere’’ l’arresto dei 24 ‘’secessionisti’’ veneha concluso il sindaco veronese. ti che a Casale Di Scodosia stavano costruendo un nuovo Sarà. Eppure per la Procura di Brescia non ci sono dubbi: mezzo d’assalto e sono stati accusati di associazione con erano disposti a tutto pur di spingere all’indipendenza del finalità di terrorismo, eversione dell’ordine democratico e fab- Veneto. Anche ad azioni clamorose. L’indagine ha portato a bricazione e detenzione di armi da guerra. Accuse pesanti, ventiquattro arresti nelle provincie di Padova, Treviso, Rovigo, eppure, la gran parte degli uomini del carroccio sottolinea Vicenza e Verona. In carcere, tra gli altri, l’ex parlamentare che si è trattato solo di “un gioco”.’’Fa rattristare il fatto che e sottosegretario Franco Rocchetta, fondatore della Liga Ve-
tiozzo, pd
“Z
neta e tra i promotori del referendum per la secessione del Veneto. Stesso provvedimento per Lucio Chiavegato, il leader del Movimento 9 dicembre, i Forconi, di Verona e protagonista del presidio nei pressi del casello dell’autostrada A4, già presidente della Life, la Libera Associazione degli imprenditori veneti. Carcere anche per il suo braccio destro, Patrizia Badii, anche lei tra i promotori del presidio verosese dei forconi. In galera, inoltre, Luigi Faccia, mentre ai domiciliari è finito Flavio Contin: questi ultimi due sono personaggi già noti alle forze dell’ordine e alle cronache perché fecero parte del gruppo dei Serenissimi che nel 1997occuparono piazza San Marco a Venezia a bordo di un blindato sempre costruito a Casale di Scodosia. “Arrestateci tutti” - ha detto Gianluca Busato, leader di Plebiscito.eu, apostrofando come notizie ridicole e indecenti le notizie che riportavano gli arresti di quelli che lui ha definito “patrioti veneti”. “Sono questi gli ultimi rantolii dello stato italiano criminale, ladro e violento – ha detto Busato - Esprimo la mia totale solidarietà e vicinanza a Franco
Flavio Tosi e Gianluca Busato
Rocchetta, Lucio Chiavegato, Luigi Faccia, Flavio Contin e a tutti i patrioti arrestati questa notte con accuse che appaiono fin d’ora risibili. Prepariamoci per una mobilitazione di Popolo, civile, composta, pacifica e democratica a sostegno della Repubblica Veneta. E in ogni caso ringraziamoli, perché non potevamo sospettare di avere un aiuto così grande per applicare con successo l’esenzione fiscale totale”. Il prossimo passo verso cui muovono gli indipendentisti, infatti, è la rivolta fiscale: nessuno paghi più le tasse! E’ questo il cuore del programma politico del movimento che si appresta a raccogliere le firme degli imprenditori pronti alla rivolta fiscale. La motivazione è presto detta: liberarsi dall’oppressione “del peggior inferno fiscale del pianeta”.
“ i fatti degli ultimi giorni segnano il fallimento del veneto leghista”
aia e la Lega hanno fallito l’occasione storica di ottenere una reale e maggiore autonomia del Veneto e ora corrono ai ripari schierandosi accanto ai secessionisti”. Per Lucio Tiozzo e Stefano Fracasso, capogruppo e vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, c’è aperta contraddizione tra le dichiarazioni di Zaia a sostegno del fronte indipendentista e secessionista e l’operato politico nei suoi incarichi di vicepresidente e presidente della Regione e di ministro della Repubblica. “Prima ancora di guidare la Regione, Zaia è stato vicepresidente del Veneto e poi ministro. Eppure, malgrado i proclami e le promesse, lui e il Carroccio non hanno mai fatto compiere
al Veneto quel salto in termini di rafforzamento delle competenze e di ampliamento degli spazi di autonomia anche fiscale. Non sono stati in grado di far tesoro dell’onda del consenso elettorale con il quale hanno assunto la guida della Regione”. “Anzi – proseguono Tiozzo e Fracasso – il presidente Zaia che ora si schiera dalla parte degli indipendentisti è lo stesso che in questi anni ha rafforzato il centralismo regionale. L’esempio più lampante è il mancato riconoscimento dell’autonomia della provincia di Belluno, che continua ad essere negata malgrado lo Statuto la preveda. Questa è stata la storia ingloriosa del Veneto leghista, che ora cerca riscatto nei sogni di gloria irredentista”.
20 12 Il Veneto in primo piano Trasporti su rotaia Avviata un’indagine conoscitiva sulla qualità del servizio offerto
Ferrovie, interviene l’Autorithy L’infrastruttura in Veneto si estende complessivamente per 1.800 chilometri di linee; sono 164 le stazioni esistenti di Alessandro Abbadir
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e la rete autostradale e stradale è nel mirino dei residenti e degli utenti, non se la passa bene nella nostra regione neanche la rete ferroviaria. L’infrastruttura ferroviaria in Veneto si estende complessivamente per 1.800 chilometri di linee; 164 le stazioni esistenti. Ci sono tratte a lunga percorrenza sull’asse Milano-Venezia, Venezia-Bologna o Udine- Venezia, e ci sono linee meno strategiche ma essenziali per le comunità locali come quelle gestite da Sistemi Territoriali o quelle nell’area del bellunese e rodigino. In queste ultime settimane la serie di tagli agli orari con l’introduzione dell’orario cadenzato, ha scatenato le proteste degli utenti, soprattutto quelle dei pendolari, che i treni li utilizzano ogni giorno. Fra le preoccupazioni c’è anche ormai la certezza che il Sistema Metropolitano Ferroviario di Superficie, non verrà completato neanche durante questo mandato. Ecco che nelle scorse settimane l’Authority
dei trasporti ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva sulla circolazione ferroviaria in Veneto per accertare la qualità del servizio offerto dai treni regionali finiti nell’occhio del ciclone per la lunga serie di ritardi e i disservizi che affliggono i 200 mila pendolari nostrani. Il presidente dell’Autorithy dei Trasporti Andrea Camanzi ha fatto sapere che l’inchiesta coinvolgerà anche altre regioni e si estenderà ai collegamenti aeroportuali. In calendario, le audizioni dei principali soggetti coinvolti: da Trenitalia ai sindacati delle ferrovie, dagli amministratori locali ai rappresentanti dell’utenza. La finalità principale dell’Authority, consiste nel ridefinire le regole del gioco, assicurandone il rispetto, a cominciare dalla definizione degli schemi dei bandi di gara, di sua diretta competenza. Nello specifico, il caso è quello della gara europea per l’assegnazione delle corse regionali conseguente alla disdetta del contratto a Trenitalia da parte della Regione Veneto. La gara è di quelle sostanziose: vale 150 milioni di euro
l’anno e sarà proprio l’autorità garante a definire, in via preliminare, i criteri del bando, ispirati a standard di qualità, rispetto dei princìpi della libera concorrenza, salvaguardia dei servizi minimi essenziali e vantaggi economici per la collettività. L’auspicio è che a farsi avanti siano i colossi ferroviari di Svizzera, Austria e Germania. In una nota il governatore della Regione lo ha chiarito. “Abbiamo rinunciato a prolungare il contratto con Trenitalia - dice Zaia nella nota - per bandire una gara rivolta a società di spessore europei in grado di competere con Rfi nell’offrire un servizio all’altezza: parlo delle ferrovie svizzere, austriache, tedesche, inglesi, non certo dei candidati provinciali dell’ultima ora”. Per rendere più “abbordabile” l’operazione, non si esclude la suddivisione della mappa ferroviaria veneta in lotti da appaltare singolarmente. A frenare le candidature c’è il vantaggio di cui, gode Trenitalia: costola di Rfi, dispone in partenza di tratte, convogli, personale, depositi,
Gong è un'applicazione di ultima generazione, è stata concepita come rete di comunicazione capace di fornire informazioni a tutti i cittadini presenti sul territorio, desiderosi di informazioni Gong può è un'innovativa UTILI e a PORTATA di MANO. Gong informatiAPP sui servizi pubblici come trasporti, il servizio GRATUITA per smartphone e acquedotto, un'allerta meteo. Ma anche di un evento culturale come un concerto o una tablet che consente di accedere in manifestazione sportiva, la ricerca direale, un'offerta particolare tempo da qualunque luogo, su un prodotto o di un servizio (una cena, un meccanico.. ecc.) Moltoasentita la necessità di un lavoro e anche su questo GONG ci può tutta unaèserie di informazioni utili sui servizi ai cittadini. essere d'aiuto. Attualmente GONG è scaricabile sui Market principali, oppure scansionando il QrCode. Apple
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officine, materiali. Non mancano le polemiche. Per il senatore del Pd Lodovico Sonego, ”la proposta è ambientalmente e socialmente insostenibile e serve solo a nascondere il proposito reale di non fare nulla. La nuova ferrovia ad Alta Velocità e Alta Capacità del Corridoio Mediterraneo è una primaria necessità del Friuli Venezia Giulia per
diventare quella piattaforma logistica che da sempre desidera essere, ma il quadruplicamento è il modo migliore per non realizzarla. Il quadruplicamento significa collocare due ulteriori binari in stretto affiancamento ai due esistenti attraversando una catena di centri abitati nei quali le abitazioni sono vicinissime ai binari che ci sono già”.
Innovazione In servizio da settimane i nuovi Etr elettrici
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ono stati presentati a dicembre e ormai sono in funzione da settimane sulle linee regionali i nuovi Etr 360.001. Si tratta di venti nuovi convogli a trazione elettrica Flirt acquistati dalla Regione Veneto, quattro a sei casse (Etr.360) e sedici a quattro casse (Etr.343). Dodici sono n servizio mentre per altri otto è previsto l’arrivo entro giugno 2014. Costruiti congiuntamente dalla svizzera Stadler e dall’italiana Ansaldo Breda, i treni sono entrati in servizio dopo cinque anni dall’indizione della gara d’appalto. Vanno ad aggiungersi ai due Etr.340 (a trazione elettrica), due Atr.110, due Atr.120 e due Atr.126 (a trazione diesel) già in servizio sui binari del Veneto sotto la gestione di Sistemi Territoriali ma, a differenza di questi ultimi, saranno per ora utilizzati da Trenitalia in regime di comodato d’uso gratuito (ossia, nell’eventualità di messa a gara dell’effettuazione dei servizi, la Regione potrebbe assegnarli ad un’impresa diversa). Come saranno impiegati e dove? Del tipo a sei casse (con oltre 300 posti a sedere) saranno impiegati per i collegamenti fra Venezia e Portogruaro; quelli a quattro casse (con oltre 200 posti a sedere) fra Venezia e Treviso, Castelfranco e Padova nonché lungo la linea Monselice - Mantova. L’allestimento interno, con i pratici sedili a cantilever, è analogo a quello degli altri mezzi della stessa famiglia già in servizio. I convogli sono tutti dotati di accesso a raso, servizi igienici accessibili ai disabili e spazio per le biciclette. Ma non solo: l’ampia superficie finestrata conferisce agli ambienti interni una notevole luminosità e l’insonorizzazione è molto buona, elementi questi che hanno già reso i convogli Stadler particolarmente apprezzati dall’utenza, spesso abituata ad un comfort decisamente A.A. minore.
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servono 27 milioni di euro per il trasporto pubblico
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e la Regione ha le idee chiare su come intende sistemare la rete ferroviaria nei prossimi anni, idee chiare su quanti soldi servono per questa infrastruttura le hanno anche i sindacati: servono almeno 27 milioni di euro in più per il trasporto pubblico locale, di cui 15 per garantire l’orario cadenzato dei treni e 12 per i servizi di bus e vaporetti. Le richieste sono quelle dei sindacati dei trasporti pubblici (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl trasporti, Faisa Cisal, Fast e Orsa) che le hanno presentate alla commissione Bilancio del Consiglio Legambiente ha fotografato la questione. Se messo a confronto con le altre regioni negli ultimi dieci anni il Veneto ha investito nei treni regionali 6,7 euro pro capite, 3 euro in meno dell’Emilia Romagna, la metà della Lombardia, un sedicesimo di quanto spende la Provincia autonoma di Bolzano. I lombardi ogni giorno hanno a disposizione il triplo degli 800 treni che corrono in Veneto, nonostante la popolazione veneta sia solo la metà di quella lombarda. Ma non mancano problemi sulle strade. Per la manutenzione dei 2000 chilometri gestiti da Veneto Strade secondo i sindacati bisognerebbe che Regione e province stanziassero nel 2014 almeno 10 milioni, invece nel bilancio di previsione ce ne sono solo 3,8. Ciò significa che continueremo ad avere strade “groviera”, piene di buche. I sindacalisti, infine, hanno lanciato un appello specifico per la viabilità nel Bellunese, la provincia dolomitica deve affrontare una spesa aggiuntiva di oltre 5 milioni di euro per ripristinare i collegamenti viari dopo le nevicate eccezionali. A.A.
Cultura provinciale 17 21 Esposizione al Centro Altinate Fino al 21 luglio aperta la mostra “Patavina Libertas”
Padova raccontata dai “papiri”
photo-graphia
Omaggio alla tradizione universitaria che abbraccia ben 200 anni con tanti personaggi illustri La chiesa quasi rasa al suolo
di laura Organte
U
na tradizione tutta padovana, quella dei papiri di laurea, che attira ogni giorno gli sguardi curiosi di turisti e passanti, divertiti dai travestimenti e dalle rime scherzose che il malcapitato è costretto a leggere davanti ad amici e parenti, innaffiando il tutto con abbondante vino. Un’usanza ad oggi irrinunciabile per i padovani “gran dottori”, ma tutt’altro che recente: la storia di papiri inizia infatti nel XVII secolo con le antiche epigrafi di laurea per seguire le vicende della goliardia e dell’ateneo fino ai nostri giorni. Per ripercorrerla, è stata allestita la mostra “Patavina Libertas - I papiri di laurea dell’Università di Padova”, che sarà aperta al pubblico dal 5 aprile al 27 luglio presso il Centro culturale Altinate San Gaetano. Tappe dell’itinerario della mostra saranno anche il Palazzo del Bo e il Caffè Pedrocchi, due simboli della vita universitaria patavina. L’iniziativa è nata nel 2009 con un’attività di catalogazione e digitalizzazione di papiri di laurea, appartenenti alla Cedam,
eventi e mostre
alla Biblioteca Civica e a collezioni private, dalle origini della tradizione ai nostri giorni, pezzi preziosi della storia di Padova e delle personalità importanti che ne hanno segnato le vicende. L’esposizione propone 130 papiri, selezionati fra i quasi 16.000 presenti nell’archivio digitale realizzato per l’evento, e copre 200 anni di storia: dalle antiche epigrafi di laurea del 1787 fino ai più recenti documenti del 1987. La storia dei papiri scorre, infatti, parallelamente a quella dell’Università e della città di Padova, e propone un viaggio tra le fastosissime epigrafi di laurea seicentesche e i primi papiri con satire e caricature, facendo così conoscere giovani laureati divenuti poi personaggi illustri e artisti di fama. Fra i soggetti dei papiri spiccano, inoltre, figure importanti della cultura e della società civile italiana: il famoso linguista Niccolò Tommaseo, Guido Carli futuro governatore della Banca d’Italia, Cesare Musatti pioniere della psicoanalisi in Italia, il ministro Guido Gonella, l’editore a cura di Laura Organte
LE TAVOLE DI RENZO PIANO ll Salone del Palazzo della Ragione raccoglie in occasione della Biennale di Architettura Barbara Capocchin, una selezione estesa e significativa di materiali provenienti dagli archivi del Renzo Piano Building Workshop e della Fondazione Renzo Piano: trentadue grandi tavoli sono isole monografiche dedicate ad altrettante architetture realizzate dallo studio in tutto il mondo, dalla fine degli anni Sessanta a oggi: grazie a montaggi di schizzi e di disegni, fotografie, modelli, brevi testi e video, ogni edificio racconta una storia e un luogo, una vicenda che letta insieme alle altre compone una lunga teoria di idee e di ambienti destinati alla vita collettiva.
“POETI A MAGGIO” AL PEDROCCHI Torna il 6 maggio la rassegna “Poeti a Maggio”, che ospiterà come ogni anno alcuni nomi di spicco nel panorama contemporaneo. Apre la kermesse, nella prestigiosa Sala Rossa del Caffè Pedrocchi, Elia Malagò (nella foto), seguita da Luciano Caniato (13 maggio), Massimo Scrignoli (20 maggio) e Antonio Riccardi (27 maggio). Gli incontri sono alle ore 17.45.
ARSLAN E CARLOTTO: “KALELOV” Il 22 maggio nella Sala dei Giganti del palazzo Liviano di Padova Antonia Arslan e Massimo Carlotto saranno in scena con lo spettacolo “Kalelov”, con una colonna sonora – dai sassofoni e il duduk di Maurizio Camardi al liuto cantabile di Mauro Palmas e fino alla musica sacra di Maurizio Redegoso Kharitian e Alessandro Foresti – che è già di per sé un concerto. “Kalelov” (camminando), declinato nelle lingue dei luoghi che sono protagonisti di questa inedita produzione italo-armena, narra due storie che si intrecciano, con gli scrittori in scena e le musiche a fare a volte da collante alle parole, altre a raccontare a loro volta.
Foto storiche sul bombardamento degli Eremitani
È
Il dettaglio di uno dei papiri di laurea esposti al Centro Altinate Ugo Mursia e il sociologo, scrittore e giornalista Sabino Acquaviva. Il papiro, inoltre, è la chiave di accesso attraverso cui poter entrare nella storia di Padova, della sua università, del movimento goliardico. Ma l’itinerario della mostra offre anche l’opportunità di seguire l’evoluzione degli stili grafici, lo sviluppo degli stilemi illustrativi nei quali si riflettono alcuni elementi della
storia d’Italia e dei suoi movimenti artistici. Attraverso l’esposizione di questi fogli spesso ironici e pungenti che venivano e vengono tuttora affissi sui muri del Bo per annunciare i nuovi laureati, la mostra si propone di rappresentare uno spaccato di costume e di satira, ma anche di storia e di cultura in quattro secoli di vita universitaria in uno dei più celebri atenei italiani.
Timeline. La storia e lo sguardo il tema conduttore dell’edizione 2014 di Padova Photo-Graphia, che vanta un calendario ricchissimo: 9 mostre, incontri, presentazioni di libri, un concorso e un convegno. L’idea di questa edizione nasce da una concomitanza storica: 70 anni fa, durante la seconda guerra mondiale, gli affreschi del Mantegna nella Cappella Ovetari vennero distrutti, nel corso del bombardamento di Padova che colpì gravemente la chiesa degli Eremitani. La mostra Foto storiche di Padova. Il bombardamento della Chiesa degli Eremitani (Palazzo Zuckermann 11 aprile-25 maggio) ripercorre le vicende della chiesa. Curata da Maria Beatrice Autizi e Angelo Maggi, la rassegna affronta il tema del tempo cristallizzato per mezzo dell’immagine fotografica. L.O.
La rassegna Al via il 15 aprile al Teatro Verdi con lo spettacolo “Atomos”
Prospettiva danza teatro spazio al “creative body” S arà la compagnia britannica Random Dance, diretta dal creografo Wayne Mcgregor, in scena la Verdi con lo spettacolo “Atomos” a dare il via ufficiale alla XVI edizione di Prospettiva Danza Teatro, martedì 15 aprile. “Creative body” sarà il tema cardine della rassegna diretta da Laura Pulin, che torna con un programma particolarmente articolato, affiancando agli spettacoli di danza internazionale e nazionale - molti in prima regionale - molteplici e originali proposte che declinano il Creative body. Tutte hanno come protagonisti il corpo e la creatività, grazie alle quali si incontrano e intrecciano danza e architettura, danza e disabilità, danza e fotografia, danza e teatro dando vita a performance, conferenze, workshop e stage con i coreografi delle compagnie ospitate. Dopo Random Dance, al Verdi si susseguiranno Coaching Project&MMCompany con “SOUL AND LAND-Over the Skin” (30 aprile), la Compagnia Junior Balletto di Toscana (Italia) con “Giselle” (8 maggio) e la compagnia francese Käfig con “Yo gee ti” (18 maggio). Da non perdere anche la performance di Vasco Mirandola il 15 – 30 aprile e 8 – 18 maggio dalle ore 22.30 nel Ridotto del
Un momento dello spettacolo “Atomos” di Wayne Mcgregor Verdi, dal titolo “Il Guardiano delle parole”, e gli appuntamenti “open air” dell’ 11 maggio alle 18 con la performance di danza e architettura presso il Monumento Memoria e Luce di Libeskind e del 21 giugno alle 18 in Piazza Garibaldi con “Danza oltre le barriere”, con i danzatori partecipanti al Corso Internazionale di Formazione per Insegnanti di DanceAbility. Ma il calendario prevede molto altro: incontri, stages, spettacoli teatrali e, come ogni anno, il Premio prospettiva Danza Teatro, che consente a tre giovani coreografi
selezionati di svolgere una residenza coreografica di 4 giorni nel mese di aprile presso il Ridotto del Teatro Comunale G. Verdi, alla fine della quale la commissione di cinque membri tra coreografi, direttori artistici e operatori del settore valuterà i lavori proposti e tra questi decreterà il vincitore. Il vincitore presenterà al pubblico la propria creazione nella serata di premiazione del 3-4 maggio, si aggiudicherà il primo premio di 5.000 euro e verrà inserito di diritto nel cartellone della rassegna del 2015. Laura Organte
22 14 Cultura veneta Gallerie dell’Accademia Fino al 29 giugno, un interessante percorso in 70 opere
Carlo Saraceni celebrato a Venezia
Un artista poco conosciuto che visse a cavallo tra il 1500 e ‘600, tra Roma e l’Europa”
di Alain Chivilò
L
e Gallerie dell’Accademia di Venezia si pongono “in antitesi” tradizione coloristica veneta fatta di vive e pure cromie è la chiave agli attuali eventi culturali dai nomi di sicura affluenza, pro- di successo che attecchisce nell’ambiente artistico romano. La mostra comprende una sessantina di opere, tra cui non mancano ponendo una mostra per la primavera veneziana dedicata a un’artista poco conosciuto che visse a cavallo tra il 1500 e ‘600. le principali commissionate al pittore da alcune tra le più influenti famiglie “Carlo Saraceni. Un veneziano tra Roma e l’Europa” è il primo romane, come il Riposo dalla Fuga in Egitto dell’Eremo dei camaldolesi, omaggio che la città della Serenissima dedica al Maestro nella sua eseguito per la famiglia Aldobrandini che aveva portato al soglio pontificio storia. Fino al 29 giugno, un interessante percorso permette di com- (dal 1592 al 1605) un suo esponente, Clemente VIII e i dipinti eseguiprendere l’arte di Carlo Saraceni. Nato a Venezia verso il 1579, da ti per alcune delle più importanti congregazioni ecclesiastiche straniere, come quella iberica di Sant’Adriano in Vaccino e una famiglia bolognese di mercanti di seta, si quella tedesca di Santa Maria dell’Anima per la trasferisce all’età di vent’anni, alla fine del Cin- La tradizione quale dipinse due autentici capolavori presenti in quecento, a Roma per trascorrere il resto della coloristica veneta mostra. L’ordine espositivo è cronologico e parte sua vita. A livello artistico più che legarsi alla è la chiave dalla produzione di piccoli raffinati dipinti su rame, tradizione veneziana di Tintoretto, Veronese, di successo che Palma il Giovane e Jacopo da Bassano si lega attecchisce a Roma la cui novità maggiore sta nella predominanza data al paesaggio rispetto al racconto mitologico agli artisti tedeschi e fiamminghi operanti in laguna quali Hans Rottenhammer, Adam Elsheimer, Gaspar Rem e e biblico. Inoltre sono presenti alcune opere quali il disegno raffigurante Pietro Mera. Di conseguenza seguendo l’orientamento degli artisti Andromeda del Cavalier d’Arpino, conservato nell’Accademia di Venezia, nordici, lo spostamento a Roma non può che essere naturale. Il posto a confronto con il piccolo dipinto giovanile di Saraceni di analogo giubileo del 1600 diviene così fulcro per un nuovo fervore artistico soggetto, lo splendido San Rocco della Galleria Doria Pamphilj accostato che si propaga per i successivi decenni. Nuove tendenze si affianca- al San Girolamo di Jacopo Bassano dell’Accademia stessa e il dipinto della no al tardo manierismo del Cavalier d’Arpino e di Federico Zuccari Maddalena penitente della Pinacoteca Civica di Vicenza accostato nelle per le nuove ricerche di Annibale Carracci e Caravaggio. Proprio di sue due versioni. Una mostra piacevole per un’artista lagunare noto a quest’ultimo, Saraceni diviene uno dei più importanti interpreti dan- Roma come il “Veneziano”. do originalità rispetto a Orazio Borgianni e Orazio Gentileschi. La
Sostegno per giovani artisti
Museo Correr di venezia, fino al 15 giugno
Il TIZIANO RITROvATO
I
l percorso espositivo storico del Museo Correr di Venezia, fino al 15 giugno, si arricchisce di una nuova mostra: “Tiziano, un autoritratto. Problemi di autografia nella grafica tizianesca”. Un’occasione importantissima per ammirare il recentemente ritrovamento di un affascinante autoritratto a disegno di Tiziano Vecellio. “Questo disegno è il singolare prodotto di Tiziano, il quale nella sua epoca godeva la reputazione di sommo ritrattista ed eccelso pittore. L’ineguagliata qualità dell’immagine e della sua esecuzione sono le ragioni che ci spingono a ritenere il ritratto opera originale del maestro. La scelta stessa del supporto è curata: una carta elaborata e tagliata (soprattutto lungo il bordo inferiore) in modo da somigliare a un foglio di durevole e costosa pergamena, solitamente utilizzata per redigere gli statuti corporativi, le cronache e le lettere diplomatiche della Repubblica di Venezia” sono le parole iniziali attraverso le quali gli studiosi internazionali David Rosand e Luba Freedman, primi ad avvalorare e confermare tale attribuzione, iniziano la loro tesi dimostrativa. Giunto quasi all’età di ottant’anni, Tiziano con il suo autoritratto indica all’Europa che è ancora attivo sia come persona, sia come artista. Una rappresentazione vitale per le corti che lo celebrano e acclamano. Il disegno, dall’inconfondibile e familiare profilo del Maestro, cattura per la straordinaria immediatezza, restituendo tutta la consapevole dignità conseguita dalla sua impareggiabile Arte della pittura. Concentrato nel
Nelle foto alcune delle opere in mostra: Andromeda incatenata liberata da Perseo, La Fuga in Egitto, Maddalena penitente e Madonna con il Bambino e Sant’Anna
Nuovi borsisti alla Bevilacqua La Masa
S profilo della testa col solo accenno del ricco collo di pelliccia e della cuffia, il rapido e sicuro tratto della matita nera, sempre mobile e vibrante, diventa insolitamente preciso e analitico. Il disegno è stato concesso generosamente in prestito da una collezione statunitense dopo la recente mostra presso la Fondazione Cosso (San Secondo di Pinerolo), mentre era già stato esposto per la prima volta nel 2007 a Belluno. Una mostra che costituisce dunque “un’importante sede di dibattito e approfondimento sul non facile campo della produzione grafica tizianesca, specie degli anni maturi” come indica il direttore Mu.Ve Gabriella Belli. Al.Ch.
ono entrati in azione i nuovi borsisti della Fondazione Bevilacqua La Masa, storica istituzione veneziana che trova le sue radici nel 1901, anno della sua creazione. Anche quest’anno la BLM continua a mantenere la missione originale di sostegno per giovani artisti, con residenza e attività nel Triveneto, attraverso l’assegnazione annuale di 12 Atelier. Dopo una selezione avvenuta nei mesi passati i nomi usciti sono i seguenti: Giuseppe Abate e Paola Angelini, Anemoi (gruppo), Marko Bjelancevic, Saverio Bonato, Pamela Breda, Samuele Cherubini, gli Impresari (gruppo), Graziano Meneghin e Jacopo Trabona, Fabrizio Perghem, Fabio Roncato, Caterina Erica Shanta, Eleonora Sovrani. Questi assegnatari sono attivi nei diversi ambiti delle arti visive (pittura, performance, arte relazionale, installazione, arte digitale, fotografia, video arte) e ora iniziano a lavorare per dodici mesi negli studi collocati presso Palazzo Carminati a San Stae e nel Chiostro dei SS. Cosma e Damiano alla Giudecca. In questo lungo soggiorno, un fitto calenda-
rio di appuntamenti ha inizio con gli Artists’ Talk & Open Studios, durante i quali gli artisti presentano al pubblico a Palazzetto Tito le loro ricerche e i progetti futuri aprendo ai visitatori gli studi appositamente allestiti. A giugno invece si rinnova l’impegno degli artisti durante la Notte Bianca dell’Arte, che li vedrà confrontarsi con le importanti sedi della Fondazione Musei Civici di Venezia. Ulteriori momenti espositivi si terranno in occasione del Premio Stonefly Cammina Con l’Arte e la mostra di fine residenza, che dal 2008 è accompagnata da una preziosa pubblicazione edita da Moleskine. A questi momenti istituzionali si affiancano le iniziative organizzate dagli stessi assegnatari, nonché le studio visit grazie alle quali curatori, critici e galleristi italiani e stranieri possono conoscere privatamente le singole ricerche artistiche. Un anno tutto da vivere nel quale ogni singolo artista è conscio che l’opportunità ottenuta è da far fruttare positivamente nell’ambito di una costante ricerca. Al.Ch.
Protagonisti a Nordest
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BICA S.P.A una potenza nella produzione di sedie e mobili per giardino Su 100 mila mq coperti su 4 unità produttive lavorano 140 operai con 30 presse di ultima generazione attive sulle 24h Parlare della Bica S.p.a. ai giorni nostri significa riferirsi a Giorgio Simoni il fondatore Giorgio e, con lui, i figli Piergiorgio 27 anni, Massimo 42 anni, e le due figlie Sonia e Monia. Una vera e propria potenza familiare che ha portato la BICA S.p.a. ad essere leader mondiale nello stampaggio di prodotti per la casa e giardino con un fatturato annuo di 25 milioni di cui l’80% con l’estero ( in 15 Paesi europei e nel mondo) e il 20% in Italia. Nel lontano 1962 Giorgio Simoni ha iniziato l’attività a Pontelongo dando così l’imput all’attuale costituzione del Gruppo Simoni che negli anni 80 ha compiuto un forte salto di qualità nella realizzazione dei primi mobili in resina che si sono affiancati alla storica produzione di quelli da giardino e campeggio in acciaio. Attualmente BICA S.p.a. annovera nel suo interno 140 dipendenti che lavorano in 100 mila mq coperti nelle quattro realtà produttive. A Candiana (Pd) sono posizionate le 30 presse robotizzate
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BICA S.p.a. fattura 25 milioni e commercializza con 15 Paesi europei e mondiali
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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO
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Montagnana La squadra dell’istituto cittadino si è imposta tra gli allievi
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L
a palestra della scuola media Aldo Moro di Due Carrare, ha ospitato “Lo sport è per tutti” un evento di promozione all’attività sportiva rivolto I ragazzi agli alunni delle scuole medie, orgadell’Istituto nizzato dalla Pgs Carrarese Euganea “Jacopo da volley. Relatori dell’avvenimento che Montagnana” proponeva il tema “motivare i giovani durante atleti la allo sport” Stefania Gobbi, atleta di Vil- La premiazione deglipremiazione latora, campionessa del mondo junior 2013 nel canottaggio nella specialità quattro di coppia, Chiara Rosa di Borgoricco, recordman nazionale del lancio del peso, bronzo agli europei e giochi mediterranei 2012 e il giovane mezzofondista bellunese Emilio Perco. Tra aneddoti, curiosità e le incalzanti domande di una scolaresca attenta ed entusiasta e gli consolidare un primato chele lalorocolloca federali importanti per la società atleti hanno raccontato attivitàai checasa gli hapunti portati a vestire la maglia azzurra vertici nuoto defi studentesco padovano. emozionante che si allenaenelle piscinee Canova. Palestra della del nazionale nita una responsabilità onorevole hanno ribadito negli ultimi impegnato atleti Nella Montagnanese da vita registrare il che, centralità dello c’è sportpoinella che insegna il rispetto delle mesi, regolehae dell’avversario, in competizioni crescente dellai squadra Amatori anche ed è unentusiasmo antidoto contro tablet, smartphone e la tecnologia moderna dichealtre rendediscipline: la vita una sempre squadrae dicomunque bambini è–stata impegnata Nuoto Casale edipoco Scodosia, che grazie ai tecsedentaria salutare. “Lo sport è sorriso ha detto una karatedeterminazione ad Albignasego, nicispumeggiante Eleonora Paganotto Cristian TomasetChiara eRosa - e se praticato con ilferrea puòottenendo realizzareun di medaglie grazie alil lavoro toi sta avendo risultati siaLanel settore buonchebottino vostri sogniottimi nel cassetto”. manifestazione, ha visto Patrizio Casumaro suo della maestra Giusy Spigolon, lusinghieri “propaganda” e soprattutto con di i “master” massimo propulsore, in veste spiker si è avvalsa della presenza del vice epresidente piazzamenti sono arrivatidapure con Rizzo il kick chedell’associazione si stanno ben distinguendo Azzurri d’Italianelle Alessandro gare Lazzarini, accompagnato Ornella tuttialunni le partecipazioni del maedele circuito Robertodella Menegazzo, Fin. avrà un appendice, boxing, in quantosu gli sono stati invitati a Alessioe iPavan mondiali Taranto. svolgere Domenica una 23 relazione-ricerca marzo Tomasetto sull’argomento ha rac- stro dibattuto miglioriailavori svoltidisaranno struttura anche unae isquadra colto premiati una medaglia con una borsa d’argento di studio. nei Alla 50 rana fine fioriNella e premi per glifunziona atleti partecipanti saluti di triathlon e unae dall’assessore di cheerleader allo seguite al diGran tuttaPrix la comunità di Padova,carrarese ed in generale portati dal tuttisindaco Sergio Vason sportda Walter Lotto gliMario atleti Romanato. si sono ben comportati, portando a Alice Rampin.
di Nicola Cesaro
S
i nuota con successo nella Bassa Padovana. E’ il caso, per esempio, dell’istituto Jacopo da Montagnana. Anche quest’anno la squadra della scuola montagnanese ha conquistato il primo posto nella classifica per squadre della categoria “allievi” alla fase provinciale dei campionati studenteschi, creando il vuoto alle proprie spalle. Nella piscine Plebiscito a Padova, con la guida del professor Saoncella, lo Jacopo ha ottenuto i seguenti piazzamenti: primo posto nelle staffette 4x50 (con Mattia Franchini, Nicola Carrirolo, Nicholas Fassio, Stefano Raimondi, tutti di 2AS) e 6x50 (anche con Luca Canevarolo di 1AS e Alesandro Chemello di 3AS), primo posto per Raimondi nei 50 farfalla, secondo posto nella rana per Fassio, secondi Franchin e Carrirolo rispettivamente nei 50 stile libero e nei 50 dorso. Dopo il secondo posto del 2012 nella classifica a squadre, il 2013 e 2014 hanno visto la squadra dello Jacopo conquistare
I ragazzi dell’Istituto “Jacopo da Montagnana” durante la premiazione
e consolidare un primato che la colloca ai vertici del nuoto studentesco padovano. Nel Montagnanese c’è poi da registrare il crescente entusiasmo della squadra Amatori Nuoto Casale di Scodosia, che grazie ai tecnici Eleonora Paganotto e Cristian Tomasetto sta avendo ottimi risultati sia nel settore “propaganda” e soprattutto con i “master” che si stanno ben distinguendo nelle gare del circuito della Fin. Domenica 23 marzo Tomasetto ha raccolto una medaglia d’argento nei 50 rana al Gran Prix di Padova, ed in generale tutti gli atleti si sono ben comportati, portando a
casa punti federali importanti per la società che si allena nelle piscine Canova. Palestra che, negli ultimi mesi, ha impegnato atleti anche in competizioni di altre discipline: una squadra di bambini è stata impegnata con il karate ad Albignasego, ottenendo un buon bottino di medaglie grazie al lavoro della maestra Giusy Spigolon, e lusinghieri piazzamenti sono arrivati pure con il kick boxing, su tutti le partecipazioni del maestro Alessio Pavan ai mondiali di Taranto. Nella struttura funziona anche una squadra di triathlon e una di cheerleader seguite da Alice Rampin.
CIClISMO JuNIORES. Da 44 anni la società miete successi
CIClISMO JuNIORES. Da 44 anni la società miete successi
Nella foto di Franco Rizzo gli atleti biancorossi
Nella foto di Franco Rizzo gli atleti biancorossi
l’asd monselice raccoglie un “quartetto” di giovani promesse per la stagione
L
a stagione agonistica per l’Asd Monselice segna ben 44 anni di ininterrotta attività su vari fronti agonistici e organizzativi. Con alla conferma alla presidenza di Angelo Capuzzo , in carica da 12 anni, e con un rinnovato direttivo la società va avanti nel suo impegno a favore dei giovani che desiderano tentare la riuscita in campo agonistico con le maglie biancorosse portandosi appresso fin dall’ingresso nel sodalizio della Rocca sani principi educativi. La novità della stagione, da poco partita, è che dopo un ventennio ritorna a Monselice la categoria Juniores con un quartetto diretto diretto da Davide Dante, stimato tecnico che ha indossato le maglie monselicensi nelle varie categorie giovanili e che proprio nella categoria Juniores ha vinto la maglia tricolore su strada correndo per un team veronese. Dante ha continuato con buoni risultati a correre tra i dilettanti, poi il passaggio al volante dell’ammiraglia
in vari team. Ora si è rimesso in gioco alla guida della categoria che gli ha dato la più bella soddisfazione. Gli Juniores completano il quadro della rappresentativa sociale che parte dai giovanissimi. La formula adottata dall’Asd Monselice è tutta nuova e coinvolge direttamente i genitori dei corridori nel sostenere l’attività come servizio sociale verso i propri figli, ragazzi appassionati di questo sport che spesso al passaggio in questa categoria non trovano squadre pronte ad accoglierli e quindi devono con amarezza abbandonare l’attività e orientarsi verso altri sport. La società mette a disposizione mezzi, materiali e dirigenti qualificati, le famiglie un modesto contributo di mantenimento anche perché il momento economico non è dei più felici. Il progetto parte con tanto entusiasmo e con questo quartetto: Davide Broccanello, Marco Fornasiero, Federico Queroli e Giulio Rizzo. Romano Buongiorno
l’asd monselice raccoglie un “quartetto” di giovani promesse per la stagione
L
a stagione agonistica per l’Asd Monse- in vari team. Ora si è rimesso in gioco alla lice segna ben 44 anni di ininterrotta guida della categoria che gli ha dato la più attività su vari fronti agonistici e orga- bella soddisfazione. nizzativi. Con alla conferma alla presidenza Gli Juniores completano il quadro di Angelo Capuzzo , in carica da 12 anni, della rappresentativa sociale che parte dai e con un rinnovato direttivo la società va giovanissimi. La formula adottata dall’Asd avanti nel suo impegno a favore dei giovani Monselice è tutta nuova e coinvolge diretche desiderano tentare la riuscita in campo tamente i genitori dei corridori nel sostenere agonistico con le maglie biancorosse portan- l’attività come servizio sociale verso i propri dosi appresso fin dall’ingresso nel sodalizio figli, ragazzi appassionati di questo sport che spessosoggiorno, al passaggio in questa categoria della Rocca sani principi educativi. Vendesi Ampio appartamento con ascensore, grande non trovano squadre pronte ad accoglierli e La novità della stagione, da poco cucina separata, tre stanze, due bagni, garage, poggioli. partita, è che dopo un ventennio ritorna quindi devono con amarezza abbandonare Eleganti niture e spazi comodi. Bellissima vista! a Monselice la categoria Juniores con un l’attività e orientarsi verso altri sport. La Termoautonomo. Abitabile subito. società mette a disposizione mezzi, maquartetto diretto diretto da Davide da Dante, stimato tecnico che ha indossato le maglie Riferimento P107 Cl. En. da de nire teriali e dirigenti qualificati, le famiglie un monselicensi nelle varie categorie giovanili modesto contributo di mantenimento anche tel.il 041/951879 momento economico non è dei più e che proprio nella categoria Juniores ha perché www.immobiliarechinaglia.it vinto la maglia tricolore su strada correndo felici. Il progetto parte con tanto entusiasmo segreteria@immobiliarechinaglia.it e con questo quartetto: Davide Broccanello, per un team veronese. Dante ha continuato con buoni risultati a correre tra i dilettanti, Marco Fornasiero, Federico Queroli e Giulio poi il passaggio al volante dell’ammiraglia Rizzo. Romano Buongiorno
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5. Alto numero di gravidanze nelle adolescenti con notevole ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza. Il primo contatto con il ginecologo in adolescenza è fonda-
commercio si trova una notevole varietà, sia per dosaggio che per tipo di estrogeno e progestinico usato, che ci consente di indirizzare la giovane nella scelta di quello che
libero professionista che come Medico ospedaliero, a partire dal 2012 presso la ULSS 13 di Mirano (VE) quindi in qualità di Dirigente medico di I livello presso l’UO di Ginecologia e Ostetricia dell’ULSS 17 di Este-Monselice. Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com
cute (le comuni verruche) ma oltre 30 sono responsabili di infezioni delle mucose genitali. Tra questi 13 sono ad alto rischio oncogeno, ossia possono favorire lo sviluppo di tu-
26 I nostri esperti IL DIRITTO PER IL CITTADINO
Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin
Dal 1° gennaio 2014 una nuova tassazione immobiliare
L’onda lunga del Governo Monti fa sentire i suoi (non benefici) effetti anche a distanza di qualche anno. Infatti, dal 1° gennaio 2014 si è assistita a una vera e propria rivoluzione quanto agli atti di vendita di immobili, quelli cioè che scontano le imposte di registro, ipotecarie e catastali. Le vecchie aliquote di registro (quelle del 3%, 7%, 8%, 15% ecc.) sono sostituite sostanzialmente da tre: del 2% per gli acquisti di prima casa; e del 12% per i terreni agricoli; del 9% per tutto il resto (es. seconda casa, terreni edificabili, fabbricati strumentali ecc.). Le nuove aliquote del 2% e del 9% e del 12%, si portano dietro sempre una conseguenza
molto importante: a titolo di imposte ipotecaria e catastale, si pagano due importi fissi da 50 euro ciascuno, che assorbono il bollo, la tassa per la voltura e quella per la trascrizione. Fino a qui tutto sembra molto più vantaggioso di prima, se non fosse per una “sorpresa” finale: e cioè il fatto che l’imposta minima di registro è comunque dovuta nella misura minima di 1000,00 euro. Quindi se in seguito alla tassazione di una prima casa con l’imposta del 2% mi vien fuori un risultato, per esempio, di 350,00 euro, la tassazione sarà comunque di 1000,00 euro più i 100 eurocomplessivi di quelle ipotecarie e catastali (totale
minimo, dunque, sempre almeno di 1100,00 euro). Nelle zone in cui le rendite degli immobili sono piuttosto basse (come sono in genere quelle nei paesi di provincia e di campagna) difficilmente ciò potrà concretizzarsi in un risparmio di spesa; mentre ciò è indubbiamente più vantaggioso, rispetto a prima, per l’acquisto di prime case in zone con rendite alte. Fuori dai casi appena visti, le imposte fisse ipotecarie e catastali (una volta di 168 euro) sono state aumentate a 200 euro. Infine, sono stati modificati i requisiti per discriminare una casa di lusso da una non di lusso e quindi per chiedere le agevolazioni prima casa. In
precedenza ci si riferiva a dei parametri molto precisi fissati da un Decreto Ministeriale del 1969; oggi, invece, la casa
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La violenza di genere AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare con Voi una questione che, purtroppo, occupa sempre più le prime pagine dei giornali ed i servizi di apertura dei telegiornali ovvero il fenomeno della violenza di genere. Che cos’è la violenza di genere? Il fenomeno della violenza di genere, ancorché risalente nel tempo, è stato solo di recente oggetto di studi più approfonditi che hanno consentito una sua qualificazione e, quindi, una maggior presa di consapevolezza e responsabilità da parte della nostra società civile. Il concetto di violenza di genere, elaborato nei primi anni duemila, è utilizzato per differenziare la violenza comune da quella che si esplica in danno di individui o gruppi in ragione del loro “genere” o sesso di appartenenza. La violenza di cui ho appena riferito consiste essenzialmente in una serie distinta di azioni fisiche, sessuali, di coercizione economica o psicologica che hanno come destinatario una persona “scelta” sulla base del suo genere o sesso. Con specifico riferimento alla violenza sulle donne, deve rilevarsi come questa costituisca un fenomeno culturale assai complesso che interessa ogni sfera sociale e le cui conseguenze non ricadono solo sulle donne vittime di violenza ma anche sui loro figli che diventano testimoni indiretti della stessa. La violenza sulle donne trova, peraltro, un espresso riconoscimento nella Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne datata 1993 che, all’art. 1 definisce la violenza contro le donne come “Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare un danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata”. Rilevanti nel breve e lungo periodo i danni subiti dalle vittime di violenza sia sul piano fisico che su quello psicologico, morale ed esistenziale. Quali forme può assumere la violenza di genere? La violenza di genere è per sua natura un fenomeno proteiforme in
quanto può esplicarsi in modi assai vari e diversi tra loro per tipologia, intensità di violenza e gravità degli effetti. Vi è una violenza fisica e morale ravvisabile in tutte quelle condotte dirette a far più o meno male alle persone con atti lesivi volontari. Vi è poi una violenza psicologica posta in essere dai partner o ex partner attraverso una serie di atteggiamenti intimidatori,
minacciosi e offensivi anche reieterati e prolungati. All’interno di questa categoria si ricomprendono condotte assai diverse tra loro quali i ricatti, gli insulti verbali, le umiliazioni di vario genere anche pubbliche. Ed ancora la violenza economica che rappresenta una forma subdola di violenza in quanto finalizzata ad impedire che il partner possa raggiungere
l’indipendenza economica. In tal modo la vittima non potrà rendersi indipendentemente dal suo carnefice che eserciterà sulla stessa un controllo indiretto ma efficace. In tal senso mi limito a segnalare tutti quegli atteggiamenti diretti ad impedire la ricerca di un lavoro od ancora un ferreo controllo dello stipendio o utilizzo del denaro percepito ad esempio solo dal marito-compagno. In particolare, la donna straniera è spesso vittima di ricatti da parte del compagno che, nell’impedirgli la regolarizzazione dei documenti, preclude alla stessa la ricerca di un regolare lavoro. Infine, tra le forme più gravi ed odiose di violenza vi è quella sessuale rappresentata dall’insieme delle condotte che attengono alla sfera sessuale della persona e che ne compromettono la libertà di esplicazione. Tra le forme più diffuse di violenza sessuale vi sono le molestie sessuali, la costrizione ad avere rapporti sessuali o, addirittura, a prostituirsi. Fenomeni quest’ultimo dell’induzione alla prostituzione per nulla distanti anche dalla ns realtà locale dove si registrano interventi delle forze dell’ordine volti a contrastare proprio suddetto reato. I reati connessi alla violenza di genere Le violenze sopra riferite integrano, il più delle volte fattispecie penalmente rilevanti. I reati che, statisticamente, sono maggiormente associati a fenomeni di violenza di genere sono: il reato di maltrattamenti verso familiari e conviventi, disciplinato all’art. 572 c.p. e di recente modificato; il reato di atti persecutori, comunemente detto stalking, introdotto nell’ordinamento italiano nel 2009 con l’art. 612 bis c.p.; la violenza sessuale di cui all’art. 609 bis c.p., nonché le fattispecie, apparentemente meno gravi, ancorché rilevanti sul piano umano, di minacce, lesioni e molestie. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
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Dott.ssa Eleonora Leotta, Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
Pubertà e adolescenza: da bambina a donna. Perché scegliere una ginecologa per il primo appuntamento La pubertà è il periodo che segna, con l’arrivo del primo ciclo mestruale, il passaggio dall’infanzia all’età adulta, durante la quale si raggiunge la maturità sessuale e la capacità riproduttiva. Compaiono i caratteri sessuali secondari e tutto ciò porta a grandi trasformazioni fisiche che determinano un notevole coinvolgimento anche della sfera psichica, cui si possono associare alterazioni del comportamento alimentare (anoressia e bulimia) che più frequentemente si manifestano in questo periodo di insicurezza della donna. L’adolescenza è inoltre caratterizzata dalla scoperta dell’altro sesso. Le ragazze, così come i coetanei maschi, sono confuse riguardo al sesso e alla sessualità e sempre alla ricerca di risposte corrette. E’ quindi importante che possano trovare persone con cui poterne parlare: genitori, insegnanti, consultori familiari. Molte indagini sul comportamento adolescenziale hanno evidenziato nel nostro paese una realtà complessa caratterizzata da: 1. Relativa precocità di inizio dell’attività sessuale, entro i 16 anni; 2. Informazioni generiche raccolte attraverso canali non istituzionali; 3. Difficoltà a gestire in modo responsabile la propria sessualità; 4. Interruzione o uso saltuario del contraccettivo e di mezzi di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili; 5. Alto numero di gravidanze nelle adolescenti con notevole ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza. Il primo contatto con il ginecologo in adolescenza è fonda-
mentale non solo per una valutazione fisica, ma in quanto egli può diventare il punto di riferimento per molti dubbi sulle relazioni con l’altro sesso: il ginecologo aiuterà a capire i rischi dei primi rapporti sessuali, a scegliere il miglior tipo di contraccettivo e insegnerà come prevenire le malattie a trasmissione sessuale. Il primo appuntamento può spesso essere fonte di ansia per una ragazzina sia da un punto di vista relazionale che per senso del pudore: è evidente che in questo caso la scelta di un ginecologo donna aiuterà un processo di identificazione che consentirà una comunicazione più efficace. E’ indubbio come la disponibilità, la riservatezza, l’atteggiamento non giudicante né frettoloso, siano utili per una buona relazione medico-paziente, fondamentali per far sì che la ragazza riesca con facilità a rivolgersi a noi, piuttosto che a coetanei o a figure non in grado di fornire risposte corrette. Una consulenza contraccettiva efficace richiede un lungo colloquio che dia ampio spazio, oltre che all’evidenziazione di problematiche di salute presenti, anche agli elementi di tipo personale e relazionale che incidono sulla scelta contraccettiva o che possono determinare resistenze o paure verso specifici metodi. Oggi esistono diversi contraccettivi: ormonali, di barriera, meccanici e naturali. Noi ginecologi riteniamo che il metodo contraccettivo realmente efficace in una giovane donna sia quello ormonale (pillola contraccettiva), di cui in commercio si trova una notevole varietà, sia per dosaggio che per tipo di estrogeno e progestinico usato, che ci consente di indirizzare la giovane nella scelta di quello che
mori del collo dell’utero. L’infezione da HPV può presentarsi con piccole lesioni delle mucose (condilomi) o può non dare sintomi. Il test HPV, che si esegue come un semplice tampone vaginale, consente di rilevare la presenza e il tipo di virus e, se positivo, di programmare controlli regolari. Il PAP Test consente invece di rilevare le lesioni già presenti causate dall’HPV. Da alcuni anni esiste un vaccino che previene l’infezione da HPV: il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione, che è gratuita per tutte le ragazze al compimento dell’undicesimo anno di età, e venduto ad un prezzo molto contenuto per le donne fino a 26 anni. In conclusione, per una adolescente il primo incontro con un ginecologo dovrebbe consistere fondamentalmente in una lunga chiacchierata in cui esporre liberamente e senza alcuna vergogna tutti i dubbi e le domande su sessualità, contraccezione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. La visita vaginale con la palpazione di utero e ovaie, l’ecografia pelvica, l’HPV test e il Pap test verranno eseguito solo dopo e solo se la ragazza è già sessualmente attiva. Tutto ciò presuppone una grande disponibilità e reperibilità del ginecologo di fiducia, che se è una ginecologa potrà offrire anche una maggiore spontaneità di relazione “da donna a donna”. Dott.ssa Eleonora Leotta, dal 2008 Specialista in Ginecologia ed Ostetricia. La Sua esperienza professionale si sviluppa sia come libero professionista che come Medico ospedaliero, a partire dal 2012 presso la ULSS 13 di Mirano (VE) quindi in qualità di Dirigente medico di I livello presso l’UO di Ginecologia e Ostetricia dell’ULSS 17 di Este-Monselice. Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com
massimizza l’ efficacia riducendo al minimo rischi ed effetti collaterali. Da qualche anno sono in commercio altri due tipi di contraccettivi ormonali, oggi sempre più usati proprio dalle giovanissime, che hanno lo stesso meccanismo di azione e parità di efficacia della pillola: il cerotto e l’anello vaginale. La differenza più importante sta nella sede di assorbimento del farmaco: l’apparato gastroenterico per la pillola, la cute per il cerotto e la mucosa vaginale per l’anello. I contraccettivi ormonali sono inoltre terapeutici per alcune problematiche tipiche dell’adolescenza: acne, aumento della peluria, irregolarità del ciclo. Tra i metodi anticoncezionali meccanici ricordiamo il preservativo perché è l’unico che, se usato correttamente, protegge dalle malattie sessualmente trasmissibile e dall’HIV (AIDS). Ricordiamo che oltre a malattie sessualmente trasmissibili che compromettono seriamente la salute quali AIDS, epatite B, epatite C, sifilide, ne esistono altre batteriche, funginee e parassitarie, molto più frequenti, che possono compromettere la fertilità futura. Le adolescenti dovrebbero quindi usare sia il contraccettivo ormonale, l’unico che garantisce la copertura contraccettiva, sia il preservativo per proteggersi dalle malattie infettive. Tra le malattie a trasmissione sessuale di cui oggi si parla molto, vi è quella da Papilloma Virus Umano (HPV). A questa famiglia appartengono più di 100 tipi virali diversi: alcuni causano infezioni della cute (le comuni verruche) ma oltre 30 sono responsabili di infezioni delle mucose genitali. Tra questi 13 sono ad alto rischio oncogeno, ossia possono favorire lo sviluppo di tu-
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