Padovaovest ago2013 n112

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di Padova Ovest

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 112 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Società E’ razzismo, no è paura del diverso. La politica ci marcia pagg.

Mercato Sarmeola Verranno spostate le bancarelle per ragioni di sicurezza

Villafranca lluminazione pubblica. Lavori sui lampioni di 54 vie

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L’intervento

Limena, guerra a chi abbandona i rifiuti

Digiuno per la madre terra di Don Albino Bizzotto*

L’amministrazione comunale di Limena ha avviato un’importante lotta contro l’abbandono di rifiuti lungo le strade o nei giardini pubblici del territorio. Il Comune di Limena non intende più tollerare questa forma di inquinamento pag. 8

Rubano. contributi per chi è in difficoltà

Da un lato c’è la possibilità di presentare domanda in Comune per poter accedere ai contributi regionali del fondo affitti relativi all’anno 2011, e dall’altro l’amministrazione ha messo a disposizione anche 10.147 euro a favore delle famiglie in disagio abitativo pag. 12 10%

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Comune di Limena, Pat in via di definizione Nel documento: aree per il commercio, tre ponti e una zona per i servizi comuni

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l Piano di Assetto del Territorio (Pat) approda in consiglio comunale il 26 settembre per l’adozione. In queste settimane l’amministrazione comunale di Limena ha organizzato una serie di incontri con la cittadinanza per illustrare le diverse tavole di trasformabilità del territorio. L’ultimo incontro è in programma per lunedì 23 settembre in sala consiliare prima dell’adozione in Consiglio. Come in più occasioni, l’amministrazione comunale ha ricordato che il nuovo strumento urbanistico di fatto è confermati-

vo di ciò che è stato previsto dalla passata amministrazione con l’approvazione del Piano Regolatore Generale (Prg). “Si tratta di una possibilità di espansione di 650mila metri quadrati concessa dal Prg che di fatto è ancora tutta lì – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Stefano Tonazzo -, sono diritti acquisiti che il Pat ha confermato”. Oltre a questo il nuovo strumento urbanistico legge il territorio e le possibilità date dal Prg, individuando 120.000 metri quadri di nuova espansione che però sono legati

alla definizione del Piano degli Interventi. E’ con questo strumento che l’amministrazione potrà decidere quanti utilizzarne e se attuarli. “Con l’adozione del Pat – spiega ancora Tonazzo -, si indicano solo le zone di espansione e noi ne abbiamo individuate tre: la località Del Medico, il quartiere Arcobaleno e l’area vicino alla sede centrale della scuola Petrarca. Per ognuna prevista una potenzialità di commerciale del 15%. pag.

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erché partire con un digiuno a sola acqua a tempo prolungato la sera di ferragosto? È stata la domanda più ricorrente. Per due motivi principalmente: ad agosto sono ferme le attività produttive e istituzionali ma anche dei comitati. Un’azione personale non intralciava e non si metteva in concorrenza con nessun’altra iniziativa in corso. Ad agosto ci sono poche informazioni “appetitose” per i mezzi di comunicazione. Un’iniziativa un po’ choc può trovare accoglienza. E così è stato, grazie anche a una mobilitazione spontanea di riconoscimento della validità delle motivazioni e di condivisione dell’esperienza. Da subito non mi sono trovato isolato. È stato un crescendo, come si fosse levato il tappo di una bottiglia. Sono molte le persone in Italia che ritengono importante un cambio di rotta culturale e pratica rispetto al consumo di suolo (cemento, asfalto, abbandono) e alla cura e custodia della terra, accettando il punto di vista della natura, imparando anche la sua “grammatica”. Sono molte le persone che soffrono per le speculazioni e le distruzioni ambientali calate dall’alto con megaprogetti voluti da un’imprenditoria collusa molto spesso con or-ganizzazioni malavitose, comunque corrotta e bulimica finanziariamente. * fondatore dell’associazione “Beati i Costruttori di Pace”

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Editoriale Gli anni ’90, anni dell’immigrazione e della politica semplificata di Mauro Gambin*

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egli anni ’90 i veneti hanno iniziato a conoscere il fenomeno chiamato immigrazione. In precedenza avevano conosciuto solo il suo opposto, ossia l’emigrazione.

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L’intervento

Digiuno per la madre terra

Il plauso di Lazzarini (Lega)

parco colli euganei salvati gli stipendi

“La Regione ha mantenuto il proprio impegno e ha sbloccato la difficile situazione del Parco Colli Euganei, garantendo la copertura economica degli stipendi dei lavoratori e la salvaguardia del Parco stesso”. E’ il commento della consigliera regionale Arianna Lazzarini dopo l’approvazione della delibera di Giunta che stanzia 500 mila euro in favore degli operai forestali del Parco. “Pur nella ristrettezza di risorse economiche – ha detto Lazzarini –, la Regione è riuscita a fronteggiare la grave vicenda del Parco Colli. Confidando che per il futuro sarà migliorata la procedura relativa alle spese di investimento destinate ai parchi regionali”.

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I due motivi principali che mi hanno spinto al gesto sono state: situazioni di emergenza del pianeta e del Veneto e la sordità e l’ottusità politica spesso con illegalità dei governanti rispetto alla ragionevolezza delle proteste e delle proposte dei vari comitati. Da due anni sto seguendo i dati della impossibilità per il pianeta di stare al passo con la pressione dei consumi umani. Quest’anno il 20 agosto è stato il giorno discrimine. Il pianeta è proprio esausto. Il fatto che nessuno se ne preoccupi, perché il problema è di tutti e quindi praticamente di nessuno, non rende meno grave la situazione reale; non si parla di opinioni, ma di dati allarmanti. Il Veneto è la Regione più cementificata d’Italia e da 20 anni procede a un consumo di suolo alla velocità di 38 ettari al giorno sottratti all’uso agricolo del territorio. Il Veneto con la pianura padana è una delle regioni più inquinate e più inquinanti d’Europa. La cementificazione riguarda anche i terreni più fertili in una pianura che è tutta un’unica città diffusa con il territorio agricolo tutto frantumato. Anche l’acqua che è la risorsa più preziosa rimane un bene precario per l’incuria e per le opere che mettono a rischio le stesse falde. Siamo ormai a una emergenza così vasta e devastante che la Regione stessa avverte la necessità di un maggior rispetto e tutela del territorio. Il guaio però sta nel fatto che già è stata approvata una quantità tale di progetti cemento – asfalto da far rabbrividire. 30 progetti di strade – autostrade, 7 progetti di ospedali o nuovi o rinnovati, 3 progetti marittimi. Tutti in project financing, cioè opere pubbliche con capitale privato. Significa indebitare tutta la popolazione, compresi i bambini che ancora devono nascere, per oltre trent’anni solo per pagare gli interessi degli investitori privati. Siamo all’assurdo. A questo vanno aggiunti i mega progetti esclusivamente privati come Motor city, Veneto city, Tessera city, Città della moda. La distruzione ambientale è assicurata. È stata chiesta una moratoria ai responsabili politici. Impossibile. “Non si può ritornare sulle decisioni prese” è stato risposto. Il Veneto concorre in prima fila all’emergenza del pianeta. Da anni seguo le vicende e il lavoro dei comitati. Sono le sentinelle e i parafulmini della popolazione. In questi anni hanno sviluppato competenze straordinarie anche in campo tecnico e giuridico. Accanto ai no alle grandi opere, decise con le scelte più impattanti, perché più redditizie, hanno sempre offerto soluzioni alternative ragionevoli. Hanno combattuto sempre l’illegalità e soprattutto non sono mai stati portatori di interessi privati o particolari. Oggi c’è un’effervescenza straordinaria di comitati. Il digiuno intrapreso ha suscitato una vivace partecipazione, perché tutti hanno compreso che non riguardava il protagonismo della mia persona, ma il motivo serio per cui tutti erano impegnati. Ne è nata una duplice iniziativa. Da una parte anche persone delle istituzioni (come la sindaco e la giunta di Marano Vicentino) hanno assunto il digiuno come modalità forte anche per le loro priorità politiche in campo ambientale. Dall’altra mai mi sarei sognato di chiedere agli altri di digiunare, come gesto comunitario lotta. È venuto avanti spontaneamente come scelta delle persone più impegnate dei comitati. Per me una sorpresa commovente. Così ci troveremo un settembre con digiuni puntuali nelle località con particolari problemi ambientali e l’ultimo weekend, 28-29 settembre, con un digiuno generalizzato regionale. Per concludere tutti insieme il 9 ottobre a Palazzo Balbi a Venezia, sede della Giunta regionale, per chiedere a gran voce “moratoria” alla colata di cemento e asfalto programmata.

Padiglione

Domande entro il 10 ottobre

contributo veneto per i libri scolastici Si potranno inoltrare via web, fino al 10 ottobre, le domande per ottenere il contributo regionale “Buono-libri”, erogato dal Comune con fondi dello Stato, che viene concesso alle famiglie degli studenti iscritti all’anno scolastico 2013/2014 per l’acquisto dei libri di testo adottati dalle scuole nell’ambito dei programmi di studio - dizionari esclusi -. Il contributo copre in tutto o in parte la spesa sostenuta e documentata, dipende dal numero di domande pervenute e dalle risorse disponibili. Per tutte le informazioni www.padovanet.it Fino al 4 ottobre

con il patrocinio di

FESTIVAL VENETO CONCERTANTE

Appello degli albergatori

Terme euganee segnaletica da rifare

Prosegue fino al 4 ottobre il Festival Veneto Concertante, la rassegna musicale promossa dall’Associazione Quadrivium, che svolge un importante ruolo di coordinamento tra arte, spettacolo e realtà locale. Alcune delle più belle ville, abbazie e castelli del Veneto faranno da cornice ad un tour capace di toccare più realtà della regione, che per l’occasione divengono un diffuso palcoscenico.

Sono quasi 80 le pagine che compongono il dossier elaborato dagli uffici dell’Associazione Albergatori Termali Abano Montegrotto intitolato “Indicazioni stradali, cartellonistica e viabilità per raggiungere le Terme Euganee”, “Sempre più sono i clienti che, una volta a Padova, chiamano l’albergo lamentando la fatica nel raggiungere il Bacino Termale Euganeo e facendosi indicare la strada”.

Per i vigili di Padova

Padova, restauro completato

violenza domestica arriva il corso

Completato il restauro di 12 statue di Prato della Valle a Padova. Tra le prime quelle di Sicco Rizzi, detto Polentone, e Alessandro Orsato. “La manutenzione straordinaria di dodici statue sul lato verso via Roma e il Santo è praticamente conclusa - spiega l’assessore all’Edilizia Luisa Boldrin - Gli interventi non erano urgenti, infatti delle circa 80 statue che circondano l’Isola Memmia solo un paio richiedevano un intervento importante”. L’Amministrazione padovana ha speso 150mila euro e ora saranno ripulite altre sette statue.

Maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, atti osceni, contrari alla pubblica decenza, persecutori, compreso lo stalking condominiale, le molestie. Questi i contenuti sui quali verterà il percorso formativo che coinvolgerà una settantina di persone tutte appartenenti al reparto territoriale del Comando di Polizia Locale di Padova. Catia Zanforlin, vice commissario del Corpo e Alessandra Boscardo, funzionario dei Servizi sociali del Comune, saranno le docenti del corso che si terrà nella sede del Comando, in via Gozzi. Obiettivi sono quelli di puntare sulla prevenzione per cercare di ridurre le situazioni complesse.

ripulite le statue in prato della valle

Padova Ovest Limena Scuolabus: stessi percorsi stesse tariffe di un anno fa pag. 8

villafranca

Sempre meno risorse nelle casse del Comune pag. 11

Provincia trasporto pubblico Aps - BusItalia i pendolari vogliono la fusione pag. 18

cultura padovana

Cinquantacinque anni con la musica dei Solisti Veneti pag. 23

Regione territorio Un piano nazionale contro lo smog in Valpadana pagg. 26-27

Vendemmia 2013

Il vigneto veneto tiene le posizioni, qualità discreta pag.

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 agosto 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese SOCIETÀ Oltre quattro mesi di insulti e reazioni di tipo razzista indirizzati al ministro dell’Integrazione Kyenge: si tratta di un attacco personale all’esponente del governo di origine congolese con cittadinanza italiana o è il tema dell’integrazione che crea disagio? L’Italia è un Paese razzista? A che punto è il processo d’integrazione? E come si comporta il Veneto? Storie di avvenuta integrazione

L’Italia fra storie di integraz

di Ornella Jovane

“S

e proprio dobbiamo trovare qualcosa di stupefacente nella nomina di Cècile Kyenge a ministro della Repubblica italiana, allora possiamo chiederci perché non sia stata scelta per la Sanità, considerata la sua lunga esperienza professionale nel settore”. L’osservazione è della professoressa Leila El Houssi, storica dei paesi islamici e già docente di sociologia dei diritti Umani all’Università di Padova e coordinatrice organizzativa del Master Mediterranean studies presso la Facoltà di Scienze Politiche di Firenze, che abbiamo intervistato sui temi dell’immigrazione, razzismo e integrazione in Italia. Di fronte alle reazioni di sdegno e rifiuto suscitate dalla presenza di un ministro di colore nel governo italiano delle larghe intese, Leila El Houssi, nata in Italia da padre tunisino e madre italiana, invita a considerare la situazione con maggiore serenità e a ricondurla nella normalità dei fatti che possono accadere ad un popolo che si avvia, inevitabilmente, ad avere sempre più una composizione multietnica. Sono passati più di 4 mesi dalla investitura di questo governo e, fra le tante questioni che esso ha sollevato, c’è appunto quella legata alla presenza di un ministro, Cècile Kyenge, che non ha un nome italiano e per lo più ha la pelle nera, chiamata peraltro ad occuparsi di integrazione. Una scelta che ha scatenato, soprattutto in una certa parte politica, aspre reazioni da parte di singoli parlamentari, dirigenti, amministratori, consiglieri locali e nazionali. Reazioni anche razziste con linguaggi e atteggiamenti non di rado violenti ed eccessivi. L’integrazione è un tema impegnativo e difficile ma davvero così “indigesto” agli italiani? E perché tanta insofferenza verso il ministro Kyenge, di origine congolese con cittadinanza italiana? Siamo un popolo razzista?

“Distinguerei tra politica e società - è la risposta della professoressa El Houssi E’ vero che ci sono dei movimenti politici che si pongono contro l’immigrazione e fanno di questa ostilità una bandiera ideologica per acquisire consensi, ma la società italiana è un’altra cosa. Non è, secondo me, razzista. E come potrebbe esserlo se storicamente è stata una società di emigranti. In particolar modo i veneti che, attingendo dal vissuto della propria famiglia, più o meno tutti hanno almeno una storia di emigrazione da raccontare”. “Basterebbe soltanto voltarsi in dietro - prosegue la docente - e ripercorrere quella pagina del proprio recente passato per comprendere con maggior chiarezza quella che è la realtà dei migranti di oggi. Basterebbe cioè che la politica trovasse le modalità per far sì che il fenomeno dell’immigrazione fosse chiaro in tutta la sua complessità. Occorre smetterla, come sostiene il presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, di banalizzare strumentalmente l’immigrazione riducendola semplicisticamente ad una questione legata alla sicurezza e alla clandestinità”. “L’integrazione - prosegue - è un processo assai complesso e dai molteplici risvolti: culturale, giuridico, sociale... E’ sul piano culturale che va proposta la ricchezza della “contaminazione” che produce risultati interessanti e arricchisce. Spesso, invece, prevale la cultura della paura e del sospetto nei confronti dell’altro. Soprattutto in una fase di crisi economica come quella che stiamo attraversando l’altro può spaventare. La reazione impulsiva è quella di arroccarsi nei propri costumi, nella propria cultura e difenderli temendo che la condivisione con l’altro possa contribuire a far perdere qualcosa di sè”. Da dove cominciare allora per allontanare la paura? “Dalla cultura e quindi dalle scuole, a partire da quelle dell’infanzia. Il tema

Lo sport, specchio deLLa società

Nel calcio, dai cori razzisti negli stadi agli esempi d’integrazione con la nazionale

I

l contrasto al razzismo è uno dei temi che caratterizzerà in Italia la stagione calcistica e il campionato appena iniziato, dai dilettanti alla massima serie. Lo ha assicurato il presidente Figc, Giancarlo Abete, determinato ad allontanare dagli stadi chi, con cori razzisti e insulti offensivi, punta ad attaccare i giocatori di colore, con la finalità di provocarli e indurli ad allontanarsi dal campo di gioco, come del resto hanno fatto già Boateng e Constant. Quest’anno però le dure norme, quelle volute da Michel Platini, sono in vigore anche in Italia e i provvedimenti sono temuti: i cori razzisti avranno come prima conseguenza la chiusura di un settore dello stadio e, se si dovessero ripetere, si procederà ad interdire tutto lo stadio ai tifosi, oltre ad una multa di 50mila euro. A farsi parte attiva di questa battaglia anche il ministro Cècile Kyenge che, insieme con la Lega calcio e gli altri organi di governo dello sport, ha avviato la sua campagna di sensibilizzazione e di iniziative culturali contro il razzismo negli stadi. All’atteso esordio del campionato di serie A, il 24 agosto scorso, con il primo incontro ad alto rischio di cori razzisti Verona-Milan per via della presenza di Mario Balotelli non proprio “amato” dai tifosi veronesi, il ministro ha lanciato i suoi primi appelli perché “tutti gli attori coinvolti, in campo e fuori, facciano squadra per debellare questo cancro”. Dal calcio tuttavia possono venire anche esempi d’integrazione, come accade per la nostra nazionale, elogiata dalla stessa Kyenge a Torino l’8 settembre scorso dove gli azzurri di Prandelli si trovavano in ritiro per preparare la sfida contro la Repubblica Ceca. Il ministro li ha definiti “modello di quello che dovrebbe essere l’Italia di domani” . O.J.

dell’integrazione dovrebbe essere affrontato con maggiore insistenza e convinzione. Del resto è proprio a scuola che il processo di integrazione può avvenire con maggiore spontaneità. I bambini pur parlando lingue diverse, o provenendo da culture diverse, sono in grado di stabilire con facilità canali di comunicazione e di condivisione di esperienze attraverso il gioco”. A che punto è il processo di integrazione in Italia? “L’integrazione è un processo inesorabile che è in atto nella nostra quotidianità, anche in Italia, dove la società sta profondamente cambiando. Certo in Italia il processo è più lento rispetto ad altri Paesi, siamo alla seconda generazione. Lo possiamo definire un processo spontaneo che si realizza dal basso, verso il quale la classe politica, a prescindere dagli orientamenti, fino ad oggi è stata latitante. La scelta di Cècile Kyenge quale ministro dell’Integrazione è dunque un segnale importante della politica perché fa capire che l’Italia non è un Paese chiuso, al contrario aperto e dentro la multiculturalità. Intendiamoci non è solo un simbolo di forte impatto mediatico, ma una donna di lunga esperienza che da anni opera nelle associazioni contro il razzismo. Non mancano tuttavia le voci di dissenso, espressione di quella parte che vorrebbe continuare a portare avanti una politica di chiusura e timore dell’altro, ma l’Italia sta cambiando”. Come? “Ci sono gli immigrati di seconda generazione. E’ fondamentale sensibilizzare gli italiani al tema del Ius Soli: quanti bambini nascono in questo paese e non possono essere cittadini italiani? “Sta per piovere” è un film di un giovane regista Haider Rashid, nato in Italia


Argomento del mese 5 Razzismo

In alto il ministro Cècile Kyenge più in basso la professoressa Leila El Houssi

zione ed episodi di razzismo da padre iracheno e madre italiana, che racconta la vicenda di un ragazzo, nato e cresciuto in Italia, da genitori algerini che, a seguito di una serie di disavventure che colpiscono il padre rimasto senza lavoro e per questo senza permesso di soggiorno, è costretto a ripensare alla propria esistenza. Cosa fare? Rimanere da clandestino nella “sua” Italia o seguire i genitori in Algeria, una terra a lui sconosciuta, per aiutare la sua famiglia a ricostruirsi, un’altra volta, una dimensione in cui vivere? Un tema che l’Italia deve

istituzioni

L

affrontare”. Cosa ne pensa del Veneto? “In Veneto c’è una grande solidarietà a livello sociale. Esistono numerose associazioni e realtà di volontariato che sono in grado di esprimere una solidarietà più profonda e radicata rispetto ad altre regioni, magari politicamente orientate verso scelte di accoglienza più marcate. La società veneta è in grado benissimo di accogliere gli immigrati”.

Interviene il governatore Zaia sul problema clandestini

“KYenge chieda L’aiuto deLL’europa”

’incontro preannunciato fra il governatore del Veneto Luca Zaia e il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge alla fine non c’è stato, nè alla festa della Lega nè alla festa del Pd. Il governatore Zaia tuttavia ha avuto modo di intervenire in più occasioni sul tema dell’integrazione, in un confronto col ministro Kyenge, che si è tenuto a distanza. Egli ha ribadito la necessità di un intervento Ue per gestire i flussi di clandestini diretti anche verso la nostra regione. Zaia, chiarisce il suo pensiero dopo che nelle scorse settimane il ministro aveva affermato che l’Europa non può lasciare sola l’Italia a gestire i flussi di immigrazione. “Vorrei poter dire al Ministro Kyenge - dice Zaia - benvenuta fra noi. Si è accorta che l’immigrazione clandestina, che sta scaricando ogni giorno centinaia di disperati e nuovi schiavi sulle coste italiane, è un

problema di tutta l’Europa”. “Il ministro ha compreso- ribadisce- dunque qual è il problema: quello di una Unione Europea in cui i paesi cosiddetti forti compiono e hanno compiuto (la Francia non più tardi di tre anni fa) strage di diritto e di legalità chiudendo le frontiere e sospendendo Schengen a seconda delle convenienze. Il commissario europeo Malmstrom, risponda della latitanza dell’Europa”. “Il ministro Kyenge dice di essere per la mediazione e l’incontro, per risolvere i problemi – conclude Zaia . Piuttosto che lanciare proclami, come quello sullo ius soli, ci dica dunque quali sono le linee del suo ministero. E piuttosto che perdere tempo alimentando guerre ideologiche, vada a Bruxelles a protestare con vigore. Capiremo come desidera muoversi e soprattutto di cosa vuole discutere. Noi siamo sempre pronti a farlo”. A.A.

Le reazioni politiche

“Ora è tempo di integrazione” R

azzismo, un male oscuro che attraversa le società, la storia e le popolazioni. Anche in Veneto fino a qualche decennio fa (e ora purtroppo di nuovo) terra di emigrazione, il fenomeno si è presentato con episodi davvero preoccupanti soprattutto contro gli immigrati che da qualche anno arrivano, qui per lavorare, ma che spesso sono anche protagonisti di brutti episodi di criminalità. Con questo “mostro” che nel secolo scorso, nelle sue forme più estreme ha dato origine a ideologie terrificanti come quella nazista, bisogna confrontarsi, e lo fanno anche i politici ed esponenti della società del nostro territorio. Il primo ad intervenire nelle scorse settimane dopo le offese al ministro Kyenge è stato il sindaco di Verona Flavio Tosi. Insulti che erano arrivati via facebook proprio da esponenti di rilievo della Lega Nord (Roberto Calderoli e Daniele Stival). “Le porgo le mie scuse - ha detto Tosi in un incontro con la Kyenge proprio a Verona - se qualcuno della mia parte politica l’ha offesa e se qualcuno non le ha fatte, fermo restando che in democrazia si possono avere idee diverse, ma il rispetto come ministro e soprattutto come persona e come donna è una cosa dovuta”. Il sindaco ha poi auspicato che il confronto “vada fatto sui contenuti per evitare polemiche inutili che tanto non servono a nulla né agli italiani, né agli stranieri, né al Paese”. Il governatore del Veneto, il trevigiano Luca Zaia poi era intervenuto chiedendo “d’ora in poi l’espulsione dalla Lega Nord per chi insulta gli avversari politici con frasi razziste”. Non manca l’impegno degli esponenti della chiesa per avvicinare culture diverse . A Jesolo nel veneziano in piena stagione turistica ad esempio la festa di chiusura del Ramadan si è aperta con il saluto del patriarca di Venezia Francesco Moraglia e del direttore della Caritas Don Dino Pistolato. “Si tratta – ha detto Don Dino - di dare segnali importanti di volontà di accoglienza ed integrazione, in tutte le realtà del Veneto, soprattutto quelle in cui la presenza di culture diverse e immigrati è più forte e cioè Padova, Vicenza Treviso e Venezia”. Anche a Treviso il nuovo sindaco Giovanni Manildo del Partito Democratico ha spiegato che in città “l’aria è cambiata. Le politiche dello sceriffo Gentilini che sparava battute truci sugli immigrati sono finite. Ora è il tempo dell’accoglienza e dell’integrazione ovviamente nel pieno rispetto delle leggi e delle regole”. A Mestre nei mesi scorsi infine si è tenuta la riunione della Consulta provinciale per l’Immigrazione. Sono stati affrontati i temi fondamentali per l’accordo di integrazione. Il primo riguarda i contratti di affitto, il secondo tema ha riguardato l’obbligo scolastico e i corsi di italiano e il terzo tema il diritto alla salute. Per l’assessore Giacomo Grandolfo della Lega Nord: “Questi progetti vanno promossi per creare le basi per l’avvio di un lavoro di rete tra immigrati e istituzioni. Il corso, nato da un’idea delle associazioni di immigrati, ha avuto lo scopo di rafforzare le conoscenze e le competenze dei referenti delle associazioni di immigrati, perché possano svolgere un ruolo di “facilitatori” presso i propri associati, nonché creare occasioni di dialogo tra associazioni, enti ed istituzioni. Il tutto allo scopo di favorire positivi processi di integrazione”. Alessandro Abbadir


6 Approfondimento La storia Tatiana, ucraina, racconta la sua esperienza positiva in decine di famiglie

Da 11 anni in Veneto: “Intorno a me tante brave persone” E’ stata accanto a numerosi ammalati e ha sempre trovato disponibilità e accoglienza di Nicola Stievano

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a oltre undici anni lavora in Italia, per la precisione in Veneto. Tatiana, 56 anni, è arrivata dall’Ucraina nel 2002. Ha conosciuto decine di persone, ha assistito anziani in difficoltà, ha vissuto con le famiglie italiane. Ha affrontato momenti difficili e altri più spensierati ma la sua esperienza è sempre stata più che positiva. Ora, mentre sta assistendo un’ammalata di Monselice che dovrà lasciare per tornare a Chioggia, vuole raccontare la sua storia di integrazione riuscita. Tatiana ha contattato di sua iniziativa la nostra redazione e ripercorre passo passo la sua vita in Italia, di famiglia in famiglia, fra persone che le hanno voluto bene, che l’hanno aiutata ad imparare la lingua e a vivere in un Paese per lei sconosciuto. “Sono arrivata dall’Ucraina nel 2002 a Mestre, su invito di una mia cara amica. All’epoca lavorava per una famiglia di Mareno di Piave. Assisteva una signora ammalata, Rosa, e mi ha portata a casa dove ho incontrato le prime persone italiane molto gentili disponibili con me. Si

chiamano Attilio e Natalina e nei primi mesi di permanenza in Italia mi hanno ospitato in più occasioni, insegnandomi la lingua e aiutandomi a cercare lavoro. Ho trovato il mio primo lavoro in provincia di Udine con due anziani, sono rimasta con loro per un mese e mezzo. Quando è morta la signora di 94 anni sono tornata a Mareno di Piave per un’altra settimana. Poi Giancarlo, figlio di un’anziana che non ho fatto in tempo ad assistere perché mancata proprio quando dovevo iniziare, mi ha ugualmente ospitato per un altro mese e mezzo. Dopo un ulteriore passaggio da Natalina e Attilio ho trovato lavoro per altri dieci mesi con un ammalato di Alzheimer, dove ho conosciuto una grande famiglia molto unita. E’ stato un lavoro molto pesante e subito dopo sono tornata in Ucraina per un periodo di riposo. Al ritorno ho ripreso a lavorare con Vittorio, 94 anni: mi ha insegnato a parlare in italiano e siamo sempre andati d’accordo. Quando è tornata la persona che sostituivo lui voleva tenere me ma non era giusto portare via il

lavoro ad un altra ragazza. Dopo un mese di ricerca ho trovato un altro ammalato da assistere, un diabetico che viveva con le due figlie. Con lui mi sono sempre trovata molto bene per dieci mesi. Intanto ho conosciuto un’altra persona, Massimo, che mi ha chiesto se mi prendevo cura della sua casa per pulire, lavare, stirare. Ho lavorato per 8 anni a Chioggia, non lontano dal centro. Mi sono trovata molto bene, poi ho lavorato con un’agenzia a Mestre per pulire condomini e alberghi per tre anni. Il lavoro mi piaceva molto ma poi c’è stata la crisi e non mi conveniva più fare due ore di viaggio per lavorare 3-4 ore. Sempre a Chioggia, ho assistito la signora Wanda e mi ha molto colpito l’ottimo rapporto con la figlia Tiziana. Sono tornata in Ucraina a vedere la mia prima nipote che era appena nata e stare un po’ con la famiglia. Una volta rientrata ho trovato un altro lavoro con Giulia e la sua famiglia, con la quale mi sono trovata molto bene. Quindi ho conosciuto Mario a Chioggia che faceva volontariato con ammalati di

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sclerosi multipla e mi ha coinvolto nelle sue attività. Se per gli italiani è difficile trovare lavoro per noi è ancora peggio e ogni tanto lui mi aiuta, come del resto fa anche Massimo. Ora sto concludendo il lavoro a Monselice, poi tornerò a Chioggia dove cercherò un’altra occupazione”. Tatiana si definisce una donna fortunata. In Ucraina ha lasciato due figli, una nipote e la mamma anziana, ma in Italia ha sempre trovato tante famiglie che l’hanno aiutata. “Ho

conosciuto tante brave persone, di parola. Vorrei ringraziarle tutte una ad una per per tutto quello che hanno fatto per me e vorrei chiedere scusa se involontariamente ho fatto male a qualcuno a causa di un periodo di forte depressione che ho attraversato. Sono felice di vivere in Italia e auguro a tutte le persone che mi hanno conosciuto grande salute, felicità e amore. Come quello che hanno trasmesso a me”.

ORIAGO DA “VU CUMPRÀ” A CITTADINO ITALIANO

U

na storia di integrazione davvero esemplare, da venditore ambulante irregolare, a cittadino italiano perfettamente integrato nella società in cui vive. La storia è quella di Birima Mbaye, 50 anni, proveniente dal Senegal, dipendente dell’hotel Cipriani come aiuto in cucina. Da poche settimane ha ottenuto la cittadinanza italiana che chiedeva dal 2000. Risiede con la moglie e tre figli a Oriago di Mira, una cittadina di 40 mila abitanti che si trova nell’area della Riviera del Brenta. A raccontarsi è proprio Mbaye. “Dopo 24 anni dal mio arrivo in Italia ho coronato finalmente il mio sogno - spiega - e sono diventato cittadino italiano. Lavoro da anni regolarmente in questo paese, che credo il mio paese, e le mie figlie frequentano l’Università a Ca’ Foscari e a Udine”. L’ex senegalese parte da lontano, da quando cioè arrivò nel nostro paese per la prima volta. “Sono arrivato in Italia – ha detto nel giorno dell’ottenimento della sua cittadinanza - nel 1989. Sono partito facendo quello che trovavo. Ho cominciato come venditore ambulante sulle spiagge al Lido di Venezia e a Sottomarina. Dopo qualche tempo sono riuscito a trovare un lavoro regolare, mi sono sempre guadagnato da vivere di anno in anno onestamente. Se si vuole lavorare qui in Italia alla fine il lavoro si trova. Insomma basta adattarsi e alla fine si va avanti”. Nelle scorse settimane è arrivata dalla Prefettura di Venezia la certificazione dell’ottenimento della cittadinanza italiana. Una cittadinanza che era già stata

Birima Mbaye ottenuta da moglie e figlie che da anni con lui vivono in Italia insieme con un bambino più piccolo. L’uomo è molto orgoglioso di quello che ha potuto fare per la sua famiglia e dei livelli di integrazione in cui sono arrivate ad esempio le figlie. “Sono orgoglioso – dice - mia figlia, che ha 25 anni, fra poco si laureerà in Economia e commercio a Ca’ Foscari. l’altra mia figlia, 21 anni, invece frequenta la Facoltà di Giurisprudenza a Udine, mentre il figlio più piccolo, 13 anni, frequenta le scuole medie a Oriago. Per l’Italia provo gratitudine”. La notizia dell’ottenimento della cittadinanza è stata festeggiata oltre che dall’uomo e dalla sua famiglia, anche dagli amici e dai vicini di casa con cui i rapporti negli anni sono sempre stati un esempio di convivenza nel segno della collaborazione e dell’amicizia. A.A.



8 Limena Amministrazione Il 26 settembre lo strumento urbanistico verrà adottato

Ultimi passaggi per definire il Pat di Barbara Turetta

I

Nel documento: individuate le aree per l’estensione commerciale, la previsione di tre ponti e la realizzazione di una zona per i servizi comuni

l Piano di Assetto del Territorio (Pat) approda in consiglio comunale il 26 settembre per l’adozione. In queste settimane l’amministrazione comunale di Limena ha organizzato una serie di incontri con la cittadinanza per illustrare le diverse tavole di trasformabilità del territorio. L’ultimo incontro è in programma per lunedì 23 settembre in sala consiliare prima dell’adozione in Consiglio. Come in più occasioni, l’amministrazione comunale ha ricordato che il nuovo strumento urbanistico di fatto è confermativo di ciò che è stato previsto dalla passata amministrazione con l’approvazione del Piano Regolatore Generale (Prg). “Si tratta di una possibilità di espansione di 650mila metri quadrati concessa dal Prg che di fatto è ancora tutta lì – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Stefano Tonazzo -, sono diritti acquisiti che il Pat ha confermato”. Oltre a questo il nuovo strumento urbanistico legge il territorio e le possibilità date dal Prg, individuando 120.000 metri quadri di nuova espansione che però sono legati alla definizione del Piano degli Interventi. E’ con questo strumento che l’amministrazione potrà decidere quanti utilizzarne e se attuarli. “Con l’adozione del Pat – spiega ancora Tonazzo -, si indicano solo le zone di espansione e noi ne abbiamo individuate Sparito il tracciato del tracciato del Grande Raccordo tre: la località Del Medico, il quar- del Grande Anulare di Padova (Grap) dalla tiere Arcobaleno e l’area vicino Raccordo Anulare cartografia. Risultato che cancella alla sede centrale della scuola di Padova (Grap) definitivamente il pericolo che Petrarca. In questa fase il Pat non dalla cartografia una strada possa deturpare l’adecide quanti dei 120.000 metri rea naturalistica del Tavello. Ma quadrati devono andare in una o nell’altra zona di espan- nel Piano di Assetto del Territorio l’amministrazione di sione, ma solo che c’è questa possibilità”. Ognuna delle Limena mantiene anche la previsione di tre ponti, quello tre zone di espansione prevista dall’amministrazione co- di via Volta fra Limena e Vigodarzere, quello su via Verdi munale potrà avere una potenzialità di commerciale del e quello su via Cà Rossa-via Magarotto. Ferma poi la vo15% per l’insediamento di negozi di vicinato che portano lontà dell’amministrazione di Limena di realizzare zone servizi. Altro aspetto importante del Pat è la sparizione di servizi comuni: la piazza fra le due Barchesse, che

Nella foto piccola l’assessore all’Urbanistica Stefano Tonazzo diventerà il cuore centrale di Limena, e una zona di servizi socio-assistenziali integrati che trova posto in un’area di 50.000 metri quadrati in via Breda. “Bisogna avere tatto nel trasformare ulteriormente il territorio - ha concluso Tonazzo -, pensiamo ad una crescita che sia compatibile con il territorio”. Un piccolo paino commerciale di 20mila metri quadrati è previsto a nord di Limena, in direzione di Piazzola, dove la potenzialità sarebbe stata invece di 100.000 metri quadrata. Una scelta di limitare il commerciale, vista anche la possibilità esistente dei 260mila metri quadrati in zona industriale.

Scuolabus

Tariffe scuolabus

Servizio invariato: stessi percorsi, stessi orari

Per l’anno 2013-14

A

l suono della prima campanella è ripartito anche lo scuolabus per il trasporto scolastico. Rispetto allo scorso anno non è cambiato nulla, il servizio seguirà gli stessi percorsi con gli stessi orari. Per quanto riguarda l’andata verso le sedi scolastiche: da giovedì 12 settembre uno scuolabus effettuerà il tragitto riservato alla scuola secondaria di I° grado e due scuolabus il tragitto per i bambini delle primarie. Una volta terminata la consegna degli alunni delle scuole primarie alle rispettive sedi scolastiche, inizia il tragitto per la raccolta dei bambini che frequentano le scuole dell’infanzia “Filippini” e “Melograno”, i quali potranno salire esclusivamente sullo scuolabus a loro riservato. Per il ritorno, invece, da lunedì 16 settembre il servizio sarà completo per le classi con orario scolastico definitivo mentre per le scuole dell’infanzia è garantita la presenza delle accompagnatrici nei seguenti tragitti: andata e ritorno per le scuole dell’infanzia statale Il Melograno e scuola materna parrocchiale Filippini, solo ritorno per le scuole primarie Petrarca e Manzoni. Per migliorare la qualità del servizio, inoltre, va detto che fondamentale è la puntualità sia al momento della raccolta al mattino che nella riconsegna, tenendo presente che l’autobus potrebbe anticipare o ritardare in base alle condizioni del traffico e atmosferiche. Al ritorno a casa, gli alunni verranno affidati ad uno dei genitori o persona dagli stessi autorizzata: in assenza di persona adulta alla fermata richiesta i bambini non scenderanno dallo scuolabus e saranno accompagnati presso gli uffici di Polizia Locale. In caso di reale emergenza si può fare riferimento al n. 0498703570 (Ditta F.lli Rigato di Padova, assegnataria del servizio).

Andata e ritorno

Andata o ritorno (servizio Parziale)

Servizio per:

ISEE inferiore a € 9.000,00

ISEE inferiore a € 9.000,00

1° figlio 2° figlio dal 3° figlio

€ 149,00 € 55,00 € 46,00

€ 96,00 € 55,00 € 46,00

Servizio per:

ISEE da € 9.000,01 fino a € 11.000,00

ISEE da € 9.000,01 fino a € 11.000,00

1° figlio 2° figlio dal 3° figlio

€ 155,00 € 65,00 € 51,00

€ 101,00 € 65,00 € 51,00

Servizio per:

ISEE da € 11.000,01 fino a € 13.000,00

ISEE da € 11.000,01 fino a € 13.000,00

1° figlio 2° figlio dal 3° figlio

€ 165,00 € 80,00 € 64,00

€ 108,00 € 80,00 € 64,00

Servizio per:

ISEE superiore a € 13.000,01 (o senza ISEE)

ISEE superiore a € 13.000,01 (o senza ISEE)

1° figlio 2° figlio dal 3° figlio

€ 229,00 € 105,00 € 80,00

€ 153,00 € 105,00 € 80,00

IN BREVE Rispetto dell’ambiente

Pugno duro contro chi abbandona i rifiuti

L

’amministrazione comunale di Limena ha avviato un’importante lotta contro l’abbandono di rifiuti lungo le strade o nei giardini pubblici del territorio. Un comportamento che il Comune di Limena non intende più tollerare. E così da alcuni mesi la polizia locale di Limena è al lavoro, e con la collaborazione degli operatori ecologici passa in rassegna i sacchi della spazzatura che vengono abbandonati non solo da limenesi, ma anche da cittadini dei Comuni limitrofi che passano in macchina per Limena scaricando qui i loro sacchetti. “Fino ad ora sono stati individuati una quindicina di responsabili – ha spiegato il sindaco Giuseppe Costa - e sono state notificate le multe dalla nostra polizia locale. Di queste, una decina sono di cittadini che risiedono nei Comuni limitrofi. Devo ringraziare gli operatori ecologici del nostro Comune. Sono loro che letteralmente si “sporcano le mani” aprendo ogni sacchetto che viene ritrovato. All’interno la polizia municipale riesce sempre a trovare elementi che riconducono ai proprietari dell’immondizia abbandonata. E’ un comportante contro il quale intendiamo continuare la battaglia che abbiamo avviato da alcuni mesi. E’ inaccettabile che i nostri fossi, o i nostri parchi pubblici vengano scambiati per una discarica”. Costa ricorda che a Limena è attivo il servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta, oltre ad essere in funzione l’isola ecologica dove i limenesi, dotati di una tessera, possono conferire diverse tipologie di rifiuti. Ba.Tu.

Viabilità

Interveti per la sicurezza stradale grazie ad un accordo con Edison

U

n chilometro e mezzo di strade asfaltate grazie all’accordo che l’amministrazione comunale ha portato a casa con Edison. In sostanza quando la società decide di intervenire per sostituire le condotte del gas ormai vecchie, la strada interessata dall’intervento viene riasfaltata. Accordo che ha permesso al Comune di Limena di avere nuove asfaltature per le vie Verdi, Toscanini, Buonarroti e via Della Resistenza. Nuova asfaltatura anche su via Verdi, ma qui l’intervento è stato possibile con Etra e una compartecipazione del Comune. Sono in arrivo anche degli interventi per la moderazione del traffico. Su via Verdi è infatti previsto un attraversamento pedonale rialzato, con isola salvagente, mentre lungo via Dante una pista ciclabile bidirezionale. Novità anche per la lottizzazione Breda 2, che dopo il fallimento della ditta avvenuto alcuni anni fa attende ancora il completamento di alcune opere di urbanizzazione primaria. L’amministrazione comunale a chiuso la transazione con la società assicurativa che garantiva le polizze, incassando 380mila euro che serviranno per asfaltare le vie Marzolla e Rimano, realizzare gli attraversamenti pedonali rialzati e rendere definitiva la rotatoria. Ba.Tu.


SARMEOLA DI RUBANO VIA PROVVIDENZA, 1 C/C LE BRENTELLE



Villafranca 11 Infrastrutture Adeguamento degli impianti d’illuminazione pubblica

Avviati i lavori sui lampioni di 54 vie Verranno sostituiti circa 700 apparecchi di illuminazione e installati gli orologi astronomici per l’accensione programmata degli impianti con una riduzione complessiva dell’energia consumata dagli impianti interessati di circa il 44,5% rispetto all’anno precedente di Barbara Turetta

A

vviato il primo stralcio dei lavori di adeguamento degli impianti d’illuminazione pubblica per un importo totale di oltre 369 mila euro, di cui 150.835 a carico del gestore del servizio e 219.902 a carico del Comune di Villafranca Padovana. Il progetto complessivo di 604 mila euro prevede la riorganizzazione degli impianti esistenti e interventi di adeguamento normativo, tecnologico nonché di riqualificazione energetica con lo scopo di garantire la qualità della pubblica illuminazione contenendo il più possibile i relativi costi. “Nel periodo di effettuazione dei lavori del primo stralcio - dichiara il sindaco Luciano Salvò - da luglio a dicembre 2013, verranno sostituiti circa 700 apparecchi di illuminazione e installati gli orologi astronomici per l’accensione programmata degli impianti con una riduzione complessiva dell’energia consumata dagli impianti interessati di circa il 44,5% rispetto all’anno precedente.” Nel corso del 2012, infatti, il Comune ha sostenuto aumenti nella bolletta dell’illuminazione pubblica di circa il 35% rispetto agli anni precedenti. Aumenti derivati non dall’incremento dei consumi ma dalle accise introdotte dal precedente governo e dalla componente dei costi di distribuzione “dispacciamento, trasporto ed imposte”. Per il contenimento e la riduzione della spesa per la pubblica illuminazione, non potendo incidere significativamente sul prezzo per KWatt, si è ritenuto indispensabile incidere sui consumi garantendo maggiore efficienza agli impianti con conseguenti risparmi. “L’amministrazione – continua il sindaco Salvò - ha considerato prioritario, alla luce delle continue riduzioni dei trasferimenti statali, dei continui aumenti dei costi energetici e alle conseguenti limitazioni derivanti dal rispetto del patto di stabilità, intervenire nel contenimento della spesa per la gestione complessiva del servizio di illuminazione pubblica del territorio.” Dal primo aprile di quest’anno è stato inoltre attivato un nuovo servizio di call center attivo 24 h su 24 sette giorni su sette (800 052662) al quale la cittadinanza può rivolgersi direttamente per segnalare eventuali malfunzionamenti dell’illuminazione pubblica. I lavori del primo stralcio interesseranno gli impianti di illuminazione di 54 vie che fanno riferimento ai quadri elettrici di Piazza Marconi, e delle vie Madonna, Verdi, Roma, Chiesa e Falcone.

Un vecchio lampione stradale e nella foto piccola il sindaco Luciano Salvò

NEWS Bilancio

Sempre meno risorse nelle casse del comune

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al 2010 ad oggi il fondo cassa del Comune di Villafranca Padovana si è dimezzato. E’ da qui infatti che l’amministrazione comunale ha dovuto attingere per far fronte ai continui tagli dei trasferimenti statali, e ai pagamenti per la normale attività dell’ente. Trasferimenti statali che progressivamente si sono azzerati, costringendo il Comune a trovare altri modi per far fronte alle spese. Ma nonostante le difficoltà l’amministrazione di Villafranca Padovana non ha aumentato l’Imposta Municipale Unica (Imu), e non è stata neppure introdotta l’addizionale Irpef comunale. Villafranca non l’ha mai applicata per non andare a penalizzare i lavoratori dipendenti e gli anziani. “Il patto di stabilità è stato rispettato – spiega il sindaco Luciano Salvò – e se ci sarà consentito dalla norma continueremo con l’estinzione dei mutui, come abbiamo fatto negli anni precedenti. Questo non ci permette solo di ridurre l’indebitamento del Comune, ma anche di liberare risorse in parte corrente da destinare ai servizi sociali. Capitolo questo che rimane invariato proprio per la necessità di far fronte ai bisogni delle famiglie in difficoltà. In questi ultimi tre anni non solo abbiamo dovuto affrontare i casi storici, ossia quelle situazioni di difficoltà economica da tempo seguite dai servizi sociali, ma abbiamo dovuto far fronte anche a nuovi casi dati proprio dalla perdita del lavoro”. Nell’analizzare il bilancio il primo cittadino mette in evidenza anche il crollo drastico degli oneri di urbanizzazione avvenuto negli ultimi cinque anni. Oneri che si sono ridotti di oltre la metà, nel 2010 ne sono stati incassati 646mila euro e nel 2013 262 mila. Sono invece aumentate le richieste di cittadini che vogliono la restituzione degli oneri versati perché chi aveva intenzione di costruire non ha più dato seguito ai suoi progetti. Se nel 2009 sono stati restituiti 185 euro, quest’anno il Comune deve dare indietro Ba.Tu. 50mila euro.


12 Rubano Commercio Mercato del sabato a Sarmeola

Cambierà la disposizione dei banchi Per ragioni di sicurezza verranno spostasti 9 ambulanti; in municipio, però, ancora non è stato deciso dove di Barbara Turetta

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uova riorganizzazione per il mercato settimanale di viale Po a Sarmeola di Rubano. Ad essere interessate dallo spostamento, per rispettare le norme di sicurezza, sono le 9 bancarelle che danno le spalle al portico sul quale si affacciano le attività commerciali del viale. Un cambiamento per il mercato settimanale del sabato mattina sul quale l’amministrazione comunale sta facendo alcune valutazioni, per trovare la sistemazione più adatta agli ambulanti. Spostamento che è stato anche argomento di un’interrogazione presentata in consiglio comunale dall’opposizione “Gruppo Misto”. Lo spostamento dei banchi da quel lato del viale si rende necessario per rispettare le norme di sicurezza imposte dai vigili del fuoco – ha spiegato il consigliere di minoranza Antonio Consoli – la nostra proposta, formulata dopo aver ascoltato gli ambulanti, è quella di disporre le bancarelle nel parcheggio che si trova di fronte all’edicola. Parcheggio che si affaccia sulla strada Regionale e che potrebbe anche essere

un buon biglietto da visita per il mercato settimanale, attirando così anche chi è di passaggio”. Pronta la risposta del sindaco Ottorino Gottardo, che precisa il lavoro fatto da amministrazione, commercianti e associazioni di categoria per trovare la soluzione migliore. “Ricordo al consigliere che prima di fare annunci si devono tener presenti le procedure dettate dalle leggi regionali - ha detto Gottardo -, per spostare i banchi dei mercati dopo aver concluso l’iter locale c’è bisogno del parere positivo della Regione. Vista la delicata operazione che va a modificare situazioni ormai consolidate ci siamo confrontati con tutti i soggetti interessati e le associazioni di categoria,

per cercare soluzioni condivise. E’ stato fatto un sopralluogo al quale l’assessore al Commercio ha invitato, in termini di cortesia, anche il consigliere Consoli”. Il sindaco spiga che con la Polizia Locale e i rappresentanti dei commercianti è stata individuata la soluzione di spostare i banchi in via della Provvidenza, anche per una migliore funzionalità e visibilità del mercato. “Ricordo al consigliere Consoli – conclude Gottardo – che non è certo merito suo la conclusione a cui si è giunti. Ci fa piacere sapere sia una soluzione condivisa, ma il merito è di tutti i soggetti che hanno lavorato in questi mesi e che lavoreranno per portare a termine la lunga procedura”.

NEWS Sociale

Contributi per affitti e per chi è in difficoltà

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a un lato c’è la possibilità di presentare domanda in Comune per poter accedere ai contributi regionali del fondo affitti relativi all’anno 2011, e dall’altro l’amministrazione comunale di Rubano ha messo a disposizione anche 10.147 euro a favore delle famiglie in disagio abitativo e in grave difficoltà economica Due le opportunità sulle quali le famiglia che vivono un disagio abitativo possono contare. Per quanto riguarda il fondo regionale il Comune di Rubano ha infatti approvato e recepito il bando per l’erogazione del contributo al pagamento del canone di locazione per l’anno 2011. A monte c’è il provvedimento della Giunta Regionale del 30 luglio con il quale si sono approvati i criteri per la ripartizione del fondo per il sostegno al pagamento del canone di affitto dell’abitazione principale. Tra i requisiti necessari che i cittadini dovranno avere per partecipare al bando: un Isee non superiore ai 14mila euro, aver stipulato un regolare contratto d’affitto, essere residenti nel Comune di Rubano al momento della presentazione della domanda, ed aver avuto nell’anno di riferimento del contributo la residenza principale ed esclusiva a Rubano. “Si tratta di un contributo statale che viene assegnato ai Comuni attraverso la Regione – spiga il sindaco di Rubano Ottorino Gottardo -, ma al contributo statale il nostro Comune ha messo a disposizione 10.147 euro a favore delle famiglie in disagio abitativo e in grave difficoltà economica”. Una parte di questi soldi messi a disposizione dall’amministrazione comunale, ossia 5mila euro, andranno a sostenere le emergenze abitative, mentre i restanti 5.147 euro sono destinati al cofinanziamento di quelli stanziati dal fondo regionale. I moduli per la presentazione delle domande sono disponibili al PuntoSi del Comune, e le domande potranno essere presentate fino al 19 settembre. Scaduto il bando il Comune dovrà trasmettere in Regione del Veneto entro il 30 settembre le domande pervenute. Per maggiori informazioni è possibile consultare il bando pubblicato nel sito internet del Comune di Rubano, dove è anche possibile scaricare il modulo per la presentazione della domanda. Ba.Tu.

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A

nche quest’anno l’amministrazione comunale di Rubano ha mantenuto l’intervento a favore delle fasce sociali più deboli contribuendo alle spese per il servizio di refezione scolastica. La giunta ha infatti approvato le tariffe di refezione per il nuovo anno scolastico fissando i criteri per i quali è prevista una contribuzione del Comune alla spesa per il servizio di mensa a favore delle famiglie meno abbienti.“Quest’anno - spiega il sindaco Ottorino Gottardo - per la prima volta sono stati presi in considerazione non i redditi lordi familiari, ma i redditi lordi pro capite, che considerano le reali disponibilità finanziarie su cui può contare ogni singolo membro di una famiglia. In questo modo l’amministrazione comunale ha voluto principalmente favorire i nuclei familiari numerosi, che di norma sono quelli a più basso reddito pro capite e che hanno inferiori risorse economiche”. Il costo ordinario del buono pasto giornaliero è fissato in 5,16 euro, mentre sono stabilite tre fasce di reddito che possono usufruire di buoni pasto a costi agevolati e precisamente: fino a 5mila euro lordi pro capite i buoni pasti si pagano 3 euro, con redditi pro capite fino a 7mila euro i buoni pasto si pagano 3,60 euro e con redditi fino ai 9mila euro pro capite i buoni pasti si pagano 4,20 euro. La ditta Camst affidataria del servizio di refezione scolastica, distribuirà una nota a tutti gli studenti nei primi giorni di scuola, con informazioni dettagliate sulle modalità

Sono stati presi in considerazione non i redditi lordi familiari, ma i redditi lordi pro capite di pagamento e sulla gestione informatizzata del servizio, che prosegue dal 2007 con ottimi risultati. Il Comune di Rubano è stato, infatti, uno dei primi Comuni in Italia a gestire in modo informatizzato integrato (sfruttando telefono e internet) l’acquisto buoni pasto, l’ordinazione dei pasti, nonché la fatturazione degli stessi ed il monitoraggio complessivo del servizio. I genitori, inoltre, possono verificare la loro situazione in tempo reale in internet tramite accesso con user e password personalizzate.I moduli per usufruire delle agevolazioni tariffarie per il servizio mensa saranno a disposizione al PuntoSi del Comune a partire dal 24 settembre e fino al 25 ottobre prossimo, oppure saranno scaricabili dal sito web del Comune www.rubano.it


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Sguardo a Padova Nord 15 L’editoriale

Istruzione Riprende la scuola Sconto sui buoni pasto per chi sceglie l’addebito diretto in conto corrente

Bertazzo nuova dirigente di Nicoletta Masetto

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l via un nuovo anno scolastico con alcune novità anche per Cadoneghe e Vigodarzere. Cambio al vertice in quest’ultimo Comune: dopo sei anni, la direttrice dell’istituto comprensivo Lucia Marcuzzo sarà assegnata al quinto istituto “Donatello” dell’Arcella a Padova. Il suo posto sarà preso da Maria Mapelli, proveniente dall’istituto comprensivo veneziano di Stra. Alla direzione didattica di Cadoneghe arriva, invece, Michela Bertazzo che sostituisce Annelisa Squizzato. Novità anche per le mense. Sconto sui buoni pasto scolastici se si paga con l’addebito diretto in conto corrente. Dieci centesimi in meno a ogni pranzo consumato dai propri figli nelle mense scolastiche permettono alla famiglie un discreto risparmio. La novità è stata introdotta sia a Vigodarzere che a Cadoneghe dall’Unione dei Comuni del Medio Brenta, che gestisce i servizi scolastici. A fronte di minori costi gestionali, alle famiglie che decideranno di effettuare i pagamenti direttamente con addebito bancario elettronico (Rid, ovvero Rapporto interbancario diretto) verrà applicato lo sconto di 10 centesimi per pasto consumato. Lo sconto opererà, a seconda dei casi, come vero e proprio ribasso rispetto a quanto pagato ora, oppure come mancato aumento della tariffa (per info dettagliate www.mediobrenta.it). Chi già si fa addebitare dall’Unione i costi dei pasti sul conto corrente, avrà da subito lo sconto. Chi invece deciderà di attivarlo ex novo giorni, dovrà attendere il mese successivo alla data di presentazione della richiesta per poterne usufruire. Sul sito dell’Unione è possibile scaricare il modulo di richiesta Rid; tale modulo dovrà essere poi inviato, compilato in ogni sua parte, all’Unione (che provvederà direttamente ad attivare il Rid presso la banca dell’utente) secondo le seguenti modalità: consegnato direttamente allo sportello; inviato via mail a unione@mediobrenta.

SCUOLA

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L’istituto di Cadoneghe ha conquistato il titolo di “scuola amica dei bambini” grazie al lavoro svolto sui temi dei diritti umani e dell’integrazione in classe Gli alunni coinvolti in una delle numerose attività promosse dalle scuole di Cadoneghe

it; inviato via fax allo 049/ 8881732. Unica limitazione riguarda i clienti del conto corrente Banco Posta, per i quali, al momento attuale, il sistema interbancario come noto non consente l’attivazione del Rid. Altre novità riguarderanno anche l’asilo nido “Il piccolo principe” di Vigodarzere: nell’ottica di razionalizzare le risorse e migliorare i servizi e l’organizzazione, la sua gestione, da questo mese di settembre, passa all’Unione Medio Brenta. Infine, la Direzione Didattica di Cadoneghe ha ottenuto dal Ministero dell’Istruzione e dall’Unicef il titolo di “Scuola amica dei bambini”. L’importante riconoscimento, comunicato dal dirigente Paolo Jacolino, premia una serie di

attività promosse dalle scuole primarie e dalle scuole dell’infanzia di Cadoneghe, in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Il titolo di “Scuola amica dei bambini” quest’anno assegnato alla Direzione Didattica di Cadoneghe insieme ad altre tre scuole della Provincia di Padova riconosce il lavoro svolto dai docenti sui temi dei diritti umani, della solidarietà e della cittadinanza. Tra i lavori più interessanti, il progetto “Il re dei bambini”, che ha messo in campo Servizi Sociali e associazione Genitorialità sul tema dell’affido familiare; e il progetto “Ci vuole un villaggio”, che si è concluso con la cerimonia del conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nel giugno scorso.

Gli anni ’90, anni dell’immigrazione e della politica semplificata di Mauro Gambin*

segue da pag.

Gli anni ’90 sono stati anche gli anni del benessere, gli anni del “fenomeno del Nord Est”, gli anni del Veneto locomotiva d’Italia e magnete di quanti furono attratti qui dalla possibilità di trovare lavoro. Gli anni Novanta sono stati anche quelli della cosiddetta “seconda repubblica”, gli anni del sistema bipolare, della semplificazione politica divisa in soli due schieramenti: noi e loro, contrapposti e intimamente divisi anche dai retaggi di Tangentopoli, per ipotetiche figliazioni o continuità con i partiti delle “mazzette”. Cinquant’anni di storia d’Italia erano andati in soffitta, qualcuno dei suoi protagonisti in carcere oppure ad Hammamet. Gli anni ‘90 sono stati uno spartiacque dove chi voleva cavalcare l’onda, doveva farsi largo mettendo più distanza possibile tra ciò che era stato prima e quello che ci sarebbe dovuto essere dopo, magari solo a parole. Ecco, anche le parole iniziarono ad avere la loro importanza in questo periodo, la semplificazione passò pure attraverso i nuovi concetti travestiti da slogan. Anche per il nuovo fenomeno dell’immigrazione, che i due blocchi proprio in quegli anni iniziarono a governare, vennero create delle parole d’ordine. La prima, interpretata da un blocco, complessa e razionale, tesa a spiegare che l’immigrazione era legata alla struttura economicosociale del paese che a causa di un precoce invecchiamento del Paese, in virtù di un saldo demografico negativo, si trovava, di conseguenza, nella necessità di iniettare manodopera nella propria economia, la seconda nel mondo per il manifatturiero. L’altra, interpretata dal secondo blocco, più direttamente spiegava che sarebbe stato a dir poco imprudente aprire totalmente le porte a chi non si conosceva. Insomma, il diverso, quello che “viene da fuori” poteva anche portare a qualche forma di pericolo, soprattutto sociale ma anche civico e pure economico, particolarmente quando le cose hanno iniziato ad andar male anche in Veneto. Creata l’identità del diverso, non è c’è voluto molto a creare l’identità dell’uguale, uguale ad altri accumunati dalla stessa cittadinanza, dallo stesso credo religioso, dalla stessa area geografica...via via sempre più uguali fin nel dettaglio del dialetto. Si iniziò persino a promettere precedenze su base geografica. “Prima i Veneti”, oppure “Paroni a casa nostra”. Slogan travestiti da concetti che sono diventati i cardini di un pensiero semplificato, e per questo rassicurante, che ha contrapposto il locale, ossia il conosciuto, il noto, il domestico, a tutto il resto. Una semplificazione che funziona in mondo piccolo come un bar, magari dove ci sta anche la battuta pesante a sfondo razziale ma che continua a non spiegare e anzi a mortificare le ragioni di fondo di un fenomeno dalle dimensioni mondiali come l’immigrazione. * direttore@lapiazzaweb.it

Iniziativa dell’Unione Medio Brenta, coinvolte a Cadoneghe le scuole Falcone e Borsellino con Galileo Galilei

dopo l’esperimento prende il via ufficialmente il car pooling scolastico

ncora scuola in primo piano. E ancora dalla parte delle famiglie e dei loro figli. Scuol@BIS, al via il car pooling scolastico. L’Unione Medio Brenta cerca di agevolare le famiglie che hanno l’esigenza di accompagnare i figli a scuola ma non possono farlo direttamente. Ai servizi già offerti dal trasporto scolastico tradizionale si affianca ora un’altra possibilità. Dopo i buoni risultati dell’analisi di fattibilità condotta nei mesi scorsi, a settembre, con la riapertura degli istituti per l’anno scolastico 2013/14, pren-

derà il via ufficialmente “Scuol@BIS - Bambini Insieme a Scuola”, il progetto di car pooling scolastico che l’Unione Medio Brenta propone ai genitori degli alunni delle scuole dei Comuni di Cadoneghe e Vigodarzere. A Cadoneghe le scuole coinvolte saranno la Falcone e Borsellino e la Galileo Galilei. Il servizio sarà totalmente gratuito in caso di reciprocità (genitori che a turno fanno da accompagnatori), mentre se chi trasporta è sempre la stessa persona è prevista una forma di rimborso spese. L’or-

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ganizzazione e la gestione del servizio sono state affidate ad Agenda 21 Consulting (per info tel. 049 8079570), che nei mesi scorsi ha costruito tutte le tappe del progetto, dalla raccolta delle manifestazioni di interesse da parte delle famiglie alla definizione dei percorsi in base all’incrocio fra domanda e offerta, dalla costituzione di equipaggi per effettuare il percorso casa-scuola alla realizzazione di una piattaforma georeferenziata che consentirà di monitorare in tempo reale il servizio. N.M.

Torna il car-pooling


16 Sguardo a Padova Nord Ambiente e classifiche La sorpresa nella graduatoria provinciale dei Comuni Ricicloni

SANITA’

Vigodarzere primo dei “virtuosi” Legambiente premia l’impegno nella raccolta differenziata l’assessore Boschello: “è una vittoria dei cittadini”

C

“Non siamo solo il primo Comune in provincia di Padova, la classifica dice anche che siamo al tredicesimo posto nell’area nord per i Comuni sopra i 10 mila abitanti – annuncia l’assessore all’ecologia di Vigodarzere Moreno Boschello - secondo noi è importante sottolineare anche che siamo un Comune di medie dimensioni alle porte di Padova, dove le dinamiche legate ai rifiuti non sono sempre facili”. Il risultato, comunque, è merito quasi interamente dei residenti. “Il ringraziamento va tutto ai cittadini, che dedicano pazienza e attenzione, con grande senso civico, alla raccolta e alla differenziazione dei rifiuti - conferma Boschello - e sarebbe bello che i Comuni che danno buoni risultati, oltre a un semplice diploma di merito, ricevessero magari un riconoscimento economico oppure un tot di sacchetti per la differenziata da distribuire ai cittadini come segno tangibile di ringraziamento per il loro impegno quotidiano”. Gli organizzatori del concorso sono

Dai residenti prodotti appena 8 etti e mezzo quotidiani di rifiuti urbani partiti dal concetto che la gestione dei rifiuti non debba essere valutata solo in base alla percentuale di differenziata, ma inserita in un contesto più ampio. Ecco quindi che vari fattori, come la sicurezza dello smaltimento e l’efficacia del servizio, possono fare la differenza in classifica. “Nel caso di un Comune con buona percentuale di raccolta differenziata, ma elevata produzione pro capite totale di rifiuti, scarsa raccolta dei rifiuti urbani pericolosi e assenza di una piattaforma ecologica – spiegano gli organizzatori del concorso -, non si può trascurare come gli ultimi tre fattori siano altamente sfavorevoli”. Il Comune vincitore ha una percentuale di differenziata che arriva appena al 75%, ma i suoi residenti producono solo otto etti

Moreno Boschello e mezzo di rifiuti a testa ogni giorno. In provincia i maggiori produttori di rifiuti sono gli abitanti di Solesino, che ogni giorno accumulano ciascuno un chilo e 840 grammi di pattume. I più attenti quelli abitanti di Barbona, Santa Giustina in Colle e Villanova di Camposampiero che riescono a non superare la quota pro capite giornaliera a 670 grammi di rifiuti. Vale a dire 240 chilogrammi a testa ogni anno.

FISIOTERAPIA

nuova farmacia in arrivo a tavo

B

di Nicoletta Masetto ittadini virtuosi quelli di Vigodarzere. È infatti il Comune di Vigodarzere il più virtuoso, Vescovana quello con la percentuale di differenziata più alta. E Padova? Non è nemmeno in classifica. Stiamo parlando della graduatoria annuale, pubblicata lo scorso mese di agosto, dei Comuni ricicloni, l’iniziativa di Legambiente che premia la gestione dei rifiuti urbani. In vetta, ormai da anni, Comuni bellunesi e trevigiani. Vigodarzere si è classificato al primo posto in provincia grazie all’alta percentuale di differenziata, alla bassa produzione giornaliera di rifiuti per abitante e all’indice di buona gestione. Risulta poi al 65esimo posto in Veneto e al 114esimo a livello nazionale. In vetta, come accade ormai da anni, ci sono le località bellunesi e trevigiane. L’arrivo del premio è stato accolto con giustificata soddisfazione e orgoglio da parte degli amministratori, che da tempo stanno curando in modo particolare l’educazione verso migliori pratiche ambientali da parte dei cittadini.

E’ la terza comunale

uone notizie per i residenti della frazione di Tavo. Apre, infatti, in questo mese di settembre la terza farmacia comunale. L’iter era iniziato ormai alcuni anni fa quando la Regione Veneto aveva concesso al Comune di Vigodarzere la possibilità di ampliare la pianta organica delle farmacie del territorio, con l’istituzione di una nuova sede di riferimento per le popolazione delle frazioni di Tavo e di Terraglione. In qualità di titolare della concessione il Comune ha individuato, attraverso una gara pubblica, il dottor Sebastiano Calabria. Si tratta di una sede accogliente che garantirà ai clienti, in forma gratuita, servizi di prima utilità come la misurazione e il controllo del peso e della pressione, la consegna di farmaci a domicilio e, su richiesta, anche alcune prestazioni infermieristiche. Oltre a un proprio laboratorio farmaceutico, autorizzato per la preparazione di specialità mediche, la farmacia di Tavo, che apre in via Villabozza sulla provinciale 46 Brentana, prevede la realizzazione di un «angolo del consiglio» per fornire in modo appropriato tutte le informazioni e l’assistenza necessaria ai propri utenti. N.M.

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Sguardo a Padova Nord 17 Sanità Il Partito Democratico solleva nuovamente il problema delle Uls

NOVITA’

No ambulanze a Padova

Intanto il Comune apre il primo punto di accesso libero

internet per tutti, la proposta 5 stelle

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Levorato: “Tutti gli abitanti di Vigonza devono poter accedere ai servizi in regime paritario”

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i riaccende il dibattito sui servizi sanitari d’emergenza. Vigonza, come è noto, fa parte dell’Uls 15 quindi, in caso di chiamata al 118, i pazienti vengono trasportati negli ospedali di Camposampiero e di Cittadella. Il tutto senza lasciare possibilità di scelta ai parenti o ai diretti interessati quando chiedono di essere trasportati all’ospedale di Padova, oltretutto a pochi chilometri di distanza. In passato la questione aveva infiammato la campagna elettorale e c’erta stata anche una raccolta di firme per permettere ai vigontini di scegliere liberamente a chi rivolgersi per le cure. Ora, l’opposizione consiliare torna nuovamente alla carica ricordando, dalle pagine del blog su internet “Vigona Online”, che “sono sempre più numerosi i vigontini che, dopo un incidente o in caso di chiamata per urgenza, vengono portati contro la loro volontà a Camposampiero o Cittadella”. Così il Partito Democratico si rivolge al governatore Luca Zaia e all’assessore regionale alla Sanità chiedendo di ridefinire gli ambiti sanitari. “Deve essere concesso a tutti gli abi-

E’ polemica sul servizio sanitario di emergenza a Vigonza tanti di Vigonza di poter accedere ai servizi Usl 16 in regime paritario, - afferma il segretario Andrea Levorato. E ancora: «le priorità devono poter essere gestite dall’Usl 16 senza alcuna discriminazione”. Il capogruppo Antonino Stivanello annuncia che riporterà la questione in Consiglio: “Un anno fa, in campagna elettorale il sindaco mostrò la ‘grida’ sanitaria che dimostrava la risoluzione dei problemi, secondo lui, per i vigontini che avessero avuto bisogno di cure. All’epoca siamo stati tacciati di demagogia quando abbiamo proposto la

raccolta firme (4.000 per inciso) in un Consiglio comunale da noi richiesto per discutere di sanità e ci è stato impedito di parlare in un’assemblea pubblica per allontanare le voci sgradevoli e nascondere ai cittadini sapessero come stavano veramente le cose. Abbiamo anche proposto una mozione, approvata all’unanimità, che impegnava il sindaco a ricercare una soluzione con gli enti territoriali. Ma non è ancora successo niente”. La materia è “scottante” e sicuramente accenderà il dibattito in consiglio comunale fra maggioranza e opposizione.

nternet gratuito a Vigonza, qualcosa finalmente si muove il Comune apre un primo punto di accesso, intanto il Movimento 5 Stelle torna alla carica con il progetto di una rete wi-fi che copra il territorio comunale attraverso la creazione di alcuni “hot spot” nelle zone pubbliche. A fine agosto la prima novità in Municipio, con l’avvio di un servizio gratuito per la consultazione della rete. E’ il centro P3@Veneti, attivato nelle sale dei Servizi culturali a villa Bettanini. Il servizio offre gratuitamente l’accesso a Internet e l’utilizzo di pacchetti office automation per la stesura di lettere, curricula, creazione di pagine web, la stampa e l’invio telematico o tramite fax, l’accesso alla posta elettronica. Insomma non solo l’accesso alla rete ma anche tutta una serie di applicazioni, pensate per chi non dispone di un computer e un collegamento internet a casa propria. Il Movimento 5 Stelle di Vigonza si spinge oltre e invita l’amministrazione ad attivare degli “hot spot” nei principali luoghi pubblici del paese, dai quali sia possibile collegarsi gratuitamente alla rete. Il tutto a costo zero per il Comune. “Abbiamo presentato in consiglio comunale una mozione - spiegano gli attivisti del Movimento - che contiene una proposta di un’azienda che, con il suo nuovo servizio WiMax arrivato a Vigonza, consentirà alla popolazione la navigazione gratuita tramite hotspot wifi in uno o più luoghi pubblici del Comune. Tutto questo a costo zero per le casse comunali. Abbiamo informato il Comune che c’è la possibilità da parte dell’azienda di installare gratuitamente in alcune zone pubbliche degli hot-spot per l’accesso a internet. La società chiede in cambio solamente la visibilità del marchio con i mezzi che il Comune potrà mettere a disposizione. Abbiamo chiesto che l’amministrazione intervenga quanto prima per mettersi in contatto con l’azienda in modo da accordarsi tempestivamente per l’esecuzione dei lavori e attivare il nuovo servizio gratuito”.

CIMITERI PIENI, C’è IL PIANO TRENTENNALE

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carseggiano i posti in cimitero e il Comune cerca di correre ai ripari con il bando di un progetto di finanza da 5 milioni e 800 mila euro per l’ampliamento e la gestione trentennale dei cimiteri delle diverse località. Entro la fine dell’anno sarà stipulato il contratto, assicura l’amministrazione comunale, perché dagli inizi di gennaio partirà la nuova gestione e perché è necessario avviare quanto prima i progetti di ampliamento. Stando ad una ricognizione della fine dell’estate, la situazione più critica è quella del camposanto di Peraga, dove gli 811 loculi sono tutti occupati. Restano solamente 22 posti a terra su un totale di 222. Quindi chi non sceglie questa soluzione è costretto a tumulare il proprio caro in uno degli altri cimiteri comunali. Ma a Pionca e Codiverno i posti iniziano a scarseggiare, soprattutto per i loculi, appena una decina quelli disponibili. Va un po’ meglio a Perarolo dove sono ancora da occupare una quarantina di loculi su quasi un migliaio. Meno drammatica la situazione nei cimiteri di Vigonza e San Vito, anche se qui come a Perarolo ci sono delle aree bloccate e inutilizzabili per la sepoltura a causa della falda acquifera troppo superficiale. Per risolvere il problema dei posti il Comune ha messo a punto il bando per un progetto di finanza che riconoscerà all’azienda che chi si aggiudicherà l’appalto un canone annuo di 135 mila euro. In cambio l’azienda dovrà provvedere agli ampliamenti necessari e alla cura dei cimiteri garantendo tutti i servizi per trent’an-

Costerà al Comune 135 mila euro l’anno, ma per l’opposizione si poteva fare meglio” ni. La commissione sta valutando le offerte e tra qualche settimana ci sarà la stipula del contratto. Critiche dal capogruppo di opposizione Giuseppe Zanon: “Un’adeguata programmazione avrebbe dovuto fare si che non si arrivasse all’ultimo momento con la scarsità di posti. Secondo l’amministrazione tutto si risolverà con il progetto di finanza che ci costerà però 135 mila euro all’anno. Peccato, che oltre ai forti aggravi di costo che questo comporterà per i cittadini che pagheranno molto di più il singolo loculo. Ci vorrà almeno un anno solo per iniziare i lavori quindi i disagi sono destinati a continuare”.

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VIAGGIO IN

PROVINCIA PADOVA

Mobilità a Padova e dintorni Aumenta anche il costo degli abbonamenti

Biglietti Aps più cari aspettando la fusione

Un autobus dell’Aps a Padova, in aumento il costo dei biglietti e degli abbonamenti

Pendolari e sindaci invocano l’integrazione con BusItalia per un servizio efficiente e sostenibile di Emanuele Masiero

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’aumento è arrivato in piena estate ma si sta facendo sentire soprattutto dall’inizio di settembre. E’ quello del costo di biglietti e abbonamenti dei bus Aps a Padova e cintura urbana, un servizio usato ogni giorno da decine di migliaia di studenti e lavoratori, spesso integrato anche con le linee BusItalia. Da anni pendolari e amministratori, in particolare i sindaci dei Comuni alle porte di Padova, chiedono l’integrazione fra le due aziende, in modo da contenere i costi e uniformare il servizio, ma la strada è ancora tutta in salita, nonostante i buoni propositi. Tornando agli aumenti, i ritocchi sono stati adottati a seguito della delibera regionale di fine maggio con cui l’Ente prescrive l’obbligo inderogabile, entro il 2013, che il costo minimo del biglietto urbano raggiunga il valore di 1,30 euro. Comune di Padova e Aps hanno mantenuto inalterata la tariffa del biglietto “famiglia”, che consente con 3 euro di viaggiare su tutta la rete urbana, senza limiti, per 6 ore, ad un nucleo familiare composto fino a 5 persone. Nessun aumento anche per i pensionati con la minima e per gli invalidi residenti nel comune di Padova. Invariate le agevolazioni per i possessori della Carta d’Argento, e gli sconti per gli abbonamenti sottoscritti dalle famiglie numerose (riduzione del 12% per il secondo figlio abbonato ed abbonamento gratuito per chi ha almeno 4 figli sotto i 26 anni abbonati). Per le tratte suburbane, nella prospettiva di adozione

del “biglietto unico” per la prossima fusione tra Aps e BusItalia l’adeguamento, spiega l’azienda padovana “ha inteso essenzialmente ridurre il forte divario attualmente esistente tra le tariffe esistenti”. Ad esempio, per la tratta da 12,1 a 20 chilometri, attualmente le tariffe BusItalia sono maggiori di Aps del 54%, mentre per i corrispondenti biglietti di corsa semplice la differenza è pari al 29%. Il divario diventa ancora più marcato nel confronto con le tariffe urbane di 1° e 2° tratta: in alcuni casi infatti le tariffe di BusItalia sono più che doppie rispetto a quelle di Aps. L’aumento del costo del biglietto si è fatto sentire anche sugli abbonamenti. Ora il costo del biglietto annuale urbano è di 380 euro (225 per gli studenti), mentre l’abbonamento suburbano per 12 mesi ha un costo di 480 euro (290 per gli studenti). Gli utenti che decidono di abbonarsi possono anche scegliere la formula settimanale, mensile o trimestrale. L’abbonamento mensile per le tratte urbane costa 39 euro, mentre gli studenti pagano 26 euro al mese. L’abbonamento suburbano ha invece un costo di 48 euro, che scende a 34 per gli studenti. Se gli abbonamenti settimanali e mensili possono essere acquistati anche in una delle 120 rivendite convenzionate nel territorio, i trimestrali e gli annuali, così come le tessere elettroniche a validità triennale PadovaPass, sono disponibili negli uffici di frontend di Aps Holding, ubicati presso i punti vendita aziendali

di via Rismondo 28, di piazza dei Signori e della stazione Ferroviaria (orari di apertura disponibili sul sito www.apsholding.it). Con l’introduzione dei nuovi orari non mancano le novità: più corse del tram, modifiche alle linee 1 e 7, anticipo dell’avvio del servizio al mattino per diverse tratte, acquisto del biglietto con semplice sms con addebito diretto sul credito telefonico. Vengono inoltre confermate le due nuove linee 1, “Diretto Fiera-Centro”, e 2, “Bus dell’Arte”. Aps segnala anche una variazione sul vecchio percorso del Diretto Piazze che consiste nel passaggio, in andata e ritorno, per il Tribunale e per il solo ritorno su via Pescarotto/Friburgo. Vengono poi anticipate le prime corse del mattino dalla stazione ferroviaria di numerose linee: 3, 5, 6, 12, 16.... Così come quelle del tram, per il quale la prima corsa dal capolinea sud sarà ora alle 5.55, anziché 6.15, mentre da Pontevigodarzere il serpentone blu inizierà il servizio alle 6.30 anziché 6.50. Sempre per il tram è prevista una intensificazione della frequenza delle corse negli orari di punta del mattino con passaggi ogni 5/6 minuti. Quanto al pagamento sarà inoltre possibile acquistare il biglietto con un semplice SMS, addebitandolo questa volta direttamente sul credito telefonico, senza quindi alcuna procedura di registrazione e senza addebito su carta di credito.

IL LAVORO CHE CAMBIA NUOVI CONTRATTI ATIPICI ALL’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO

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uove forme contrattuali per aprire le porte dell’occupazione anche ai giovani laureati. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha messo a punto un contratto che, stando alle intenzioni, dovrebbe consentire un’innovativa possibilità di lavoro per persone che hanno maturato una specifica professionalità. “Con questa iniziativa, afferma il direttore Igino Andrighetto - si prosegue quanto già iniziato negli anni scorsi e finalizzato a valorizzare le importanti competenze maturate da giovani laureati. Giovani che rappresentano un imprescindibile punto di partenza per assicurare anche per il futuro all’Istituto il raggiungimento di prestigiosi traguardi tecnico-scientifici internazionali.” Istituto e sindacati sono d’accordo sulla necessità di dare vita ad un contratto di lavoro

atipico, che consenta allo Zooprofilattico di avvalersi di figure professionali che abbiano acquisito, al proprio interno, capacità e competenze specifiche. Il contratto ha una durata massima di tre anni ed è destinato al personale che abbia maturato o maturi presso l’istituto un periodo complessivo massimo della durata dei percorsi formativi quale borsista o di rapporto di collaborazione. Alberto Spanò, rappresentante sindacale dei biologi, chimici e categorie equiparate ha affermato che “l’accordo sottoscritto configura un modello innovativo di sviluppo delle professionalità, prefigurando un percorso concreto verso la stabilizzazione dei rapporti. In questo senso, - continua Spanò - ritengo che la dirigenza dell’Istituto meriti grande apprezzamento per la disponibilità dimostrata nell’attuale scenario del lavoro pubblico”. E.M.

Per scongiurare il degrado

controLLi seraLi in centro città

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e piazze di Padova tornano a riempirsi e si intensificano i controlli della Polizia Municipale impegnata a contrastare il degrado e l’illegalità. Da qualche tempo è in atto anche un’importante collaborazione con le altre forze di polizia che permette di valorizzare al meglio le risorse a disposizione. Sono quindi frequenti i servizi congiunti ed è grazie a questo lavoro svolto con le volanti in zona Stazione che personale della Squadra emergenze sociali della Polizia Municipale, ha collaborato al fermo di spacciatori. Controlli anche sulla zona di Piazza Cavour, sul Liston, via Santa Lucia, piazza dei Signori, delle Erbe, dei Frutti e in zona Ghetto. Sorvegliate anche Piazza Capitaniato, Piazza Duomo, via Roma e via dei Soncin. I controlli in centro continuano almeno fino a mezzanotte con continui pattugliamenti. E.M.


Spazi Aperti 13 19 L’emergenza nella Bassa Padovana La malattia viene trasmessa dagli insetti e non è contagiosa

Lotta alle zanzare per debellare il virus del Nilo L’1% delle persone colpite dal virus può avere delle conseguenze gravi. Dopo il caso a Bagnoli effettuate nuove disinfestazioni

La prevenzione resta la soluzione migliore, ma scarseggiano fondi e volontà politica di intervenire seriamente

di Roberto Milan*

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e ultime estati sono diventate famose per aver portato la popolazione veneta alla conoscenza di una malattia virale dal nome un po’ esotico: “West Nile”.Il suo nome deriva dal distretto di West Nile in Uganda, dove il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937. La West Nile è una malattia infettiva di origine virale non contagiosa, trasmessa dalle punture di zanzare appartenenti soprattutto al genere Culex. Il ciclo naturale del virus prevede il passaggio dalla zanzara ad un elevato numero di specie di uccelli selvatici. Gli uccelli migratori permettono lo spostamento del virus dall’Africa alle zone temperate; le zanzare che pungono gli uccelli migratori asportano così sangue infetto, infettando sé stesse e ogni altro animale, uomo compreso, di cui assumono il sangue successivamente. L’incubazione della malattia dura pochi giorni, da 3 a 6. Nell’80% dei soggetti punti da zanzara infetta non accade nulla. Nel 19% le persone manifestano sintomi simili a

quelli influenzali accompagnata da malessere generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea, ingrossamento dei linfonodi e difficoltà a respirare. Questi sintomi generalmente si spengono spontaneamente in 3-5 giorni e il malato guarisce completamente. L’importanza maggiore è data, però, al solo 1% delle persone colpite dal virus che manifestano la forma più grave: febbre elevata, forte mal di testa, debolezza e paralisi flaccida, sintomi gastrointestinali, modificazione dello stato mentale con disorientamento, tremori, convulsioni. Il virus West Nile in alcuni pazienti attacca, infatti, il sistema nervoso centrale con meningite ed encefalite, e può essere letale. Questa forma di malattia è definita neuroinvasiva. Le persone affette dalla malattia neuroinvasiva sono state riscontrate già dal 2008, anno in cui è entrata in vigore l’ordinanza del Ministero della Salute che

ENERGIA PULITA CON GRUPPI D’ACQUISTO

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’energia pulita si fa strada con i gruppi d’acquisto. Una pratica che nella bassa padovana sta avendo un successo sempre maggiore, forse anche complice la crisi e il desiderio di risparmiare sul costo delle bollette. Ma è innegabile che gran parte del merito va allo sportello energia messo in campo dalla sinergia tra Legambiente e Padova Tre per informare e tutelare gli utenti nella scelta di impianti e tecnologie. “Sono finiti gli incentivi previsti dal Conto Energia? Senza incentivi, l’impianto contribuisce a creare un reddito?”. Sono queste le domande più ricorrenti che vengono rivolte allo sportello. Da luglio infatti, terminati gli incentivi, sono cambiate molte cose ma il fotovoltaico consente ancora un risparmio immediato nella bolletta elettrica. “Oggi la resa economica è data da scambio sul posto e vendita delle eccedenze – spiegano dallo sportello - combinate con l’autoconsumo, alle detrazioni fiscali al 50% in vigore fino al 31 dicembre e al crollo dei prezzi dei moduli, garantiscono ammortamenti e guadagni pressochè identici a quelli degli incentivi del precedente conto energia”. Per il solare termico e le pompe di calore invece ci sono ancora le detrazioni fiscali al 65%, mai così alte, che rimarranno in vigore per spese realizzate entro la fine dell’anno. I Gas di sportello energia, realizzati negli ultimi quattro anni nella bassa padovana, sono una delle esperienze più riuscite di tutto il nord Italia, grazie all’installazione di 360 impianti domestici: 1,1 Mw di fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e 320

dava il via ad un piano di sorveglianza Straordinaria della malattia West Nile, il virus del Nilo dichiarato endemico nel nostro Paese dalle autorità sanitarie. I casi nella regione del Veneto da allora sono aumentati notevolmente: si è passati dalle 5 persone che hanno contratto la forma neuroinvasiva nel 2008 alle 21 persone malate nel 2012. Secondo le statistiche fornite dal Ministero della Salute dal 2008 al 2012 il Veneto si dimostra la regione italiana che presenta il maggior numero dei malati: in tutta Italia sono stati 71 e solo nella nostra regione si sono diagnosticati 44 casi di malattia neuroinvasiva. Alla fine di agosto 2013 è stata dimostrata la presenza della forma più grave della malattia anche nella provincia di Padova, colpendo una signora anziana di 84 anni residente a Bagnoli di Sopra, già immunodepressa. La diffusione del virus secondo il professor Giorgio Palù, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova, che è intervenuto già più

volte in merito a tale emergenza, è legata all’aumento della presenza della zanzara favorito dal perdurare del caldo e dell’umidità e da un’opera di disinfestazione non pressante come dovrebbe. Sono molte, infatti, le voci accademiche medicoscientifiche che cercano di sensibilizzazione Usl, Comuni e popolazione affinché procedano alla prevenzione, unico mezzo di contrasto alla diffusione del virus. Alcuni Comuni lungimiranti hanno avviato già da tempo dei piani di disinfestazione mettendo a disposizione della popolazione insetticidi a lento rilascio e programmando 2-3 serie di trattamenti con prodotti che abbattono il numero delle zanzare nel territorio a rischio. La difficoltà finanziaria degli enti pubblici, che si aggiunge alla probabile miopia di alcune amministrazioni locali, ostacola però corretti investimenti sulla prevenzione, la strada maestra per contenere emergenze sanitarie e tutelare la salute pubblica. *medico veterinario

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20 16 Personaggio Museo della Navigazione di Battaglia. L’esposizione rischia di chiudere

L’accorato appello dell’ultimo “barcaro” Riccardo Cappellozza, 82 anni, ha ricevuto apprezzamenti internazionali ma è lasciato solo

Il Museo della Navigazione di Battaglia e Riccardo Cappellozza

di Emanuele Masiero

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’ l’ultimo dei barcari, per decenni ha solcato le acque dei canali, quando erano navigabili, a bordo dei burci tipici dei fiumi padovani. Ha iniziato a 13 anni, poi ha dedicato gli ultimi 35 ad un progetto ambizioso e lungimirante. A 82 anni, Riccardo Cappellozza è l’orgoglioso custode del Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia. Uno scrigno costruito dallo stesso Cappellozza, meta di visite da parte di scolaresche e numerosi turisti, fra i quali molti stranieri interessati alla storia locale e a tutto ciò che è legato ai fiumi. Eppure il museo sta morendo fra l’indifferenza generale: mancano le risorse, mancano i volontari, manca l’appoggio necessario per dare visibilità a questo pezzo di cultura e di storia che rischia di scomparire per sempre. “Pago io le lampadine per sostituire quelle fulminate e persino le donne delle pulizie,

senza contare che gran parte di quello che è custodito qui dentro l’ho procurato io... Ma ora siamo ai limiti. Io e i miei due amici siamo vecchi e malati e da soli non ce la facciamo più. Noi continuiamo ad occuparcene nonostante il divieto impostoci dai medici. E dopo di noi? Non c’è nemmeno la possibilità di formare dei giovani perché non ci sono i soldi per pagare un corso...”. Il fondatore Cappellozza, ha scritto un’accorata lettera al governatore Zaia per chiedere aiuto. Il museo, vanto di Battaglia, ha ricevuto importanti riconoscimenti a livello europeo. Primo fra tutti il gemellaggio con il museo inglese di Stoke Bruerne, incoraggiato dalla studiosa Myra Robinson che ha definito Cappellozza un visionario, un sognatore. Persino il Principe Carlo d’Inghilterra ha scritto parole di encomio per la lodevole iniziativa italo-britannica. Batta-

“Ormai manca tutto, dai soldi ai volontari che ci diano una mano” glia, inoltre, è entrata in rete con altri musei europei del settore. Proprio per l’eccezionale valore del proprio corredo documentario, che comprende anche delle vere e proprie imbarcazioni fluviali, tutte recuperate grazie alla passione e alla tenacia di Cappellozza e dei suoi vecchi amici. A Zaia Cappellozza chiede di intervenire urgentemente per dare ossigeno al “malato”, permettendo cioè al Museo di Battaglia di poter usufruire di risorse messe a disposizione dalla legge regionale 10 agosto 2012 n. 30 sugli ecomusei veneti. “La invito a visitare il museo” scrive Cappellozza al governatore.

Il Museo della Navigazione Interna (questo il suo nome originale era nato nel 1979, grazie all’impegno di Cappellozza stesso e del bibliotecario del paese. Vi sono confluiti poi negli anni reperti di ogni genere. Barche, oggetti, documenti e foto. Persino dei modellini costruiti artigianalmente. Cappellozza nel 2001 ha donato anche tutto il materiale in suo possesso “Ho dato la vita per questo museo e vi lavorerò finché campo. Mi hanno fatto cavaliere, mi hanno dedicato servizi televisivi, ho scritto libri, ho aiutato studenti impegnati in tesi di laurea ma, si sa, nemo profeta in patria”. Dopo le denunce qualcosa si muove. su iniziativa del Partito democratico di Battaglia e della segretaria Angela Temporin, la parlamentare Giulia Narduolo e il consigliere regionale

Piero Ruzzante hanno visitato il museo e incontrato Cappellozza. I due esponenti del Pd hanno presentato interrogazioni sia in Parlamento che in Consiglio Regionale, per chiedere che questa testimonianza di un pezzo di storia così particolare non fosse abbandonata a se stessa. Un progetto di sistemazione e ampliamento da 100 mila euro è già pronto, mancano però “solo” 20 mila euro. Una somma che il Comune, ingessato dal patto di stabilità, non può permettersi. “Una regione come la nostra - afferma Ruzzante - che spende 200 mila euro per “Griglie Roventi” e che va orgogliosa delle tradizioni venete potrebbe occuparsi anche del museo di Battaglia. È assurdo che non si riesca a inserirlo nelle azioni di rilancio del turismo veneto”.

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A.S.D. Centro Studi Danzacity ha una Nuova Sede

via Breda 36 35010 Limena PD cell. 334 8463297 info@danzacity.it www.danzacity.it

La scuola di formazione di danza DANZACITY di Limena, apre la nuova sede in via Breda 36. Danzacity nasce nell’ottobre 2007 sotto la direzione artistica di Caterina Di Napoli, ballerina e coreografa che dopo molti anni di esperienza di palcoscenico e di insegnamento decide di fondare un centro di formazione professionale. La Scuola si sposta dal numero civico 26 al numero civico 36 sempre della stessa via Breda a Limena. Quindi nessun disagio per allievi e genitori. Anzi, al contrario, con una sede più moderna e meglio attrezzata con un parcheggio comodissimo e capiente la nuova sede sarà più grande, di 500 metri quadri, con tre sale danza, rinnovata nel design e nei contenuti. La scuola è un ambiente molto spazioso ed accogliente,completamente allestito per l’attività della danza in assoluta adeguatezza e sicurezza. Il gruppo degli insegnanti delle diverse discipline è costituito da ballerini professionisti accuratamente selezionati per curriculum artistico ed esperienza. Questo cambiamento premia le capacità e la continuità degli allievi della Scuola, si accresce in contenuti didattici, artistici e in quantità e qualità di esibizioni di spettacoli, offre ancora maggiori possibilità a tutti coloro che vogliono frequentare una disciplina così nobile, sportivamente fisicamente e mentalmente formativa, utile sia per diletto che per talento professionale. Infatti avendo maggior spazio si è deciso di aumentare i corsi istituzionali di classico, contemporaneo

e hip-hop a tutti i livelli e di affrancare nuovi corsi formativi come: corsi di gioco-danza da 3/5 anni; breakdance, moderno, flamenco, ginnastica in musica, ginnastica posturale, bodycode, slimdance, balli standard per junior, corsi di danza per adulti e tante altre novità. Affrontare nuove sfide è continuare a crescere per migliorarsi come artisti e come professionisti ma soprattutto come individui che attraverso l’arte e la socializzazione possono portare un loro individuale contributo per una società che attraverso il bello, il lecito e l’artistico promuove i più alti valori dell’esistenza. Perché l’evento artistico, sotto ogni sua forma, è: condivisione, tolleranza, unione, amicizia e crescita. Caterina, solista e prima ballerina in numerosi Teatri lirici, Compagnie di danza e produzioni televisive, da più di dieci anni si occupa di coreografia di importanti eventi culturali e di formazione accademica della danza. Diversi suoi allievi sono inseriti in compagnie di danza in Italia e all’estero. Sue le coreografie di molti concerti con balletto del conservatorio Pollini di Padova,di eventi di grande importanza come il concerto di capodanno 2005, il cortometraggio” Muro,Ferro,Ali” per la commissione cultura alla Camera,la Soirée Gala italienne in Marocco per la Camera di Commercio Italiana oltre ai numerosi spettacoli autoprodotti.


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Cultura provinciale 17 23 Musica Hanno al loro attivo 6 mila concerti in 81 Paesi, oltre 300 titoli, numerosi premi internazionali

Solisti Veneti, 55 anni di successi

L’evento

Primo appuntamento il 4 ottobre agli Eremitani con la “Messa di Gloria”, capolavoro di Mascagni

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a oltre mezzo secolo sono i protago- neti, e con loro Padova, rappresentano una nisti della vita musicale padovana, realtà conosciuta nei circuiti internazionali in grado di presentare ogni anno - conclude Colasio - Ma il successo è fatica, un programma nel segno dell’originalità è studio, è passione: e tutto questo, da e dell’innovazione, pronto ad incontrare i sempre, appartiene al maestro Scimone, gusti e l’interesse di migliaia di appassio- ai suoi Solisti”. “Ringrazio l’assessore delle sue paronati. I “Solisti Veneti”, diretti dal maestro Claudio Scimone, sono gli indiscussi ani- le. Mi piace ricordare che quando siamo matori culturali della città in ambito musi- partiti, nell’ambiente padovano non abcale. “Più che mai quest’anno, la 55esima biamo trovato molto ascolto - racconta stagione segna un punto di snodo - com- il maestro Claudio Scimone - Ma con gioia siamo riusciti menta l’assessore a fare molta strada alla cultura Andrea “Suoneremo un continuando a ringioColasio - Era il 26 concerto della ottobre del 1959, in domenica insieme vanire con musicisti di grande valore. Perchè quel di Vicenza, al ai ragazzi dei oggi l’Italia - spiega teatro Olimpico, che Pollicini” il maestro - è passata iniziava l’esperienza da pochissimi studenti di musica ad una dei Solisti. Quasi 6 mila concerti in oltre 81 sovrabbondanza di talenti straordinari: gioPaesi, oltre 300 titoli in cd, lp, dvd, nu- vani musicisti italiani che proiettano il nomerosi premi nazionali e internazionali e stro Paese tra i primi nel mondo. Quando soprattutto la grande intuizione del mae- suoniamo Vivaldi, Tartini, in Russia, riusciastro Scimone di coniugare in una sorta di mo a sorprendere. E a proposito di giovani cosmos la musica e i luoghi, valorizzando musicisti, un pensiero va ai Pollicini con i il patrimonio musicale veneto. I Solisti Ve- quali suoneremo insieme in occasione di

L’edizione dello scorso anno

“Fiera delle Parole” dall’8 al 13 ottobre

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I “Solisti Veneti” schierati in sala Rossini al Pedrocchi un concerto della domenica mattina”. L’apertura della 55 esima stagione de “I Solisti” avrà luogo venerdì 4 ottobre nella chiesa degli Eremitani con l’esecuzione della “Messa di Gloria”, capolavoro di Pietro Mascagni. “La messa che eseguiremo in occasione del 150 esimo anniversario della nascita del compositore e direttore d’orchestra - spiega il Maestro - è

una composizione bellissima che interpreteremo, per la prima volta nel Veneto, con il coro di voci bianche, i Pueri Cantores, della Cappella Sistina”. Anche quest’anno I Solisti organizzeranno il tradizionale ciclo dei concerti della domenica che si terranno alle 11 della mattina all’Auditorium Pollini. Per tutte le informazioni sulla stagione concertistica: www.solistiveneti.it

opo lo strepitoso successo dello scorso anno torna ad ottobre la “Fiera delle Parole” su iniziativa dell’Associazione “Cuore di Carta” animata da Bruna Coscia, instancabile animatrice culturale a stretto contatto con decine di autori del momento e con tutte le principali case editrici. Dall’8 al 13 ottobre Padova ospiterà scrittori, giornalisti, artisti, protagonisti del mondo della cultura, editori. I principali luoghi della città, dal Palazzo della Ragione a Palazzo Moroni, dall’Università all’auditorium, saranno letteralmente presi d’assalto dalle migliaia di appassionati di libri e cultura che vorranno seguire dal vivo i loro scrittori preferiti ma anche conoscere da vicino nuovi nomi. Il tutto ad ingresso gratuito, fatta eccezione per pochi pochi eventi., il cui costo sarà ben segnalato. Per informazioni dettagliate sul ricco programma consultare il sito www. lafieradelleparole.it.

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(Ri)Tornare in palestra Dottore in Scienze Motorie Zoppellaro Federico Dopo la pausa estiva si rientra in città e, con il lavoro e la routine quotidiana, si riprendono anche le sani abitudini: un’alimentazione più regolare e il solito appuntamento con la palestra. Ovviamente, per chi si è dedicato anche durante l’estate all’attività fisica, l’impatto con l’allenamento sarà meno duro, ma dovrà comunque riprendere l’attività fisica con gradualità. In questo modo, si inizierà con il piede giusto, con una sessione di allenamento efficace e senza rischi di infortuni. La fine dell’estate coincide con l’inizio dei buoni propositi. Se durante l’estate, complice anche l’atmosfera di relax, si è privilegiato il riposo, utile anch’esso a chi si allena tutto l’anno per rigenerare il fisico, o ci si è dedicati a qualche sport da spiaggia, settembre è il mese giusto per iniziare a praticare attività fisica. Ecco qualche consiglio per tornare in palestra, e in forma, dopo le vacanze. Chi vuole iscriversi in un centro fitness per la prima volta deve prestare attenzione all’offerta delle attività, puntando su una struttura che proponga una buona varietà di corsi, senza dimenticare la qualità. Istruttori laureati in Scienze motorie, sono un fattore fondamentale per ottenere i risultati sperati oltre, naturalmente, al proprio impegno ed alla volontà. Costoro infatti dovrebbero dare un servizio uguale al Dottore di base quando andate a richiedere il Certificato di sana e robusta costituzione. Come rimanete se ve lo consegna senza farvi nessuna visita generale, senza nemmeno controllarvi la pressione e chiedendovi solo il costo del certificato? Sicuramente male. Il laureato in scienze motorie competente

prima di costruirvi una tabella di allenamento personalizzato dovrebbe venire a conoscenza delle seguenti informazioni: • vissuto sportivo della persona; • sapere se la struttura muscolo-articolare funziona egregiamente; • controllo peso altezza e analisi stratigrafica (quanto grasso, quanta percentuale idrica, quanto muscolo) del soggetto; • test fitness in camminata per registrare VO2 Max relativo e frequenza cardiaca massima indiretta fitness. • ricerca del massimale attraverso test indiretto per valutare le percentuali dei carichi di forza da proporre alle persone in rapporto alle loro esigenze ed esperienza motorio-sportiva. • visione dell’equilibrio delle catene muscolari posturali anteriori e posteriori(es: muscolo pettorale corto\retratto = persona curva in avanti = esteticamente persona poco attraente!). Per chi ritorna in palestra, dunque, il consiglio è sempre quello di evitare il fai da te e rivolgersi al proprio trainer per avere consigli su come programmare il proprio allenamento iniziando con gradualità e progressività l’attività motoria annuale. Si possono riprendere le attività che si praticavano l’anno prima, ma anche provare le novità che solitamente vengono introdotte proprio tra Settembre e Ottobre. Sono assolutamente da evitare allenamenti troppo intensi sperando di recuperare la pausa estiva: non solo si crea un maggiore stress a muscoli, articolazioni ed all’organismo, innalzando i livelli di cortisolo, contrastando così anche il processo di dimagrimento, ma si rischia di incorrere in infortuni poichè non si da all’organismo il giusto tempo per abituarsi.

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LO ricordo

SPORT in PRIMO PIANO memoriaL gianLuca servadio vinto da azzurra due carrare

Ginnastica Ritmica Al via la nuova stagione per le ragazze dell’Ardor Conselve

Anno ricco di promesse

di Walter Lotto

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La formazione vincitrice del Memorial Gianluca Servadio

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a all’Azzurra Due Carrare, davanti a Maserà e Albignasego, la terza edizione del memorial Gianluca Servadio, giovane atleta rapito alla vita quattro anni fa da un incidente stradale e ricordato ogni anno dalle società in cui il ragazzo aveva militato. Il triangolare articolato su partite di 45’ è andato in scena al comunale Carrarese di via Pontemanco ed ha dato utili indicazioni ai tecnici delle tre compagini in vista degli imminenti impegni ufficiali. Buone impressioni soprattutto per i vincitori dell’ Azzurra, che si sono imposti (2-0) all’Albignasego, gol di Momolo e Uzoye, e hanno poi regolato il Maserà (1-0) con un rigore di Momolo. Per il secondo posto il Maserà, già pimpante, ha piegato (1-0) in gol Milo Marcato, l’Albignasego apparso in netto ritardo sul piano della condizione e della manovra. Momento di commozione alle premiazioni finali, operate dal presidente W.L. carrarese Massimo Carraro unitamente ai genitori dell’ atleta ricordato.

alento, eleganza e simpatia tutta padovana ad Andalo (TN) dove dopo una settimana di ritiro, in preparazione della prossima stagione, le ginnaste della società Ardor di Conselve si sono congedate dal paese Trentino con una spettacolare esibizione, presso il palacongressi locale, per ricordare e festeggiare la stagione appena conclusa. Stella del movimento è Martina Sabbion, diciasettenne di Conselve, praticante dall’età di cinque anni, che nel corso del campionato nazionale di Rimini, ha coronato il suo sogno laureandosi campionessa d’Italia nella categoria silver quarta fascia. Alloro di prestigio anche per Giulia Tresoldi, 17 anni di Pozzonovo, argento nella categoria Gold quarta fascia. Le due atlete unitamente alla coetanea Beatrice Venturini di Conselve, sono salite sul secondo gradino del podio anche nella competizione a squadre palla nastri nella categoria Silver open. Oltre ai risultati individuali la società si è distinta con importanti piazzamenti di squadra negli

L’evento Il ricavato è andato come ogni anno alle attività della Fondazione

Trofeo “Città della Speranza” al circolo Tre Piume di Agna S i è svolto il 24 e 25 agosto scorso il IX° Trofeo Città della Speranza presso il circolo sportivo Le Tre Piume di Agna in via Costanze. Il ricavato è stato, come ogni anno, devoluto in beneficenza alla stessa fondazione con la quale il circolo collabora da molti anni e con la quale il comune di Agna è gemellato dal 2010. La gara, nonostante altre manifestazioni che hanno distolto atleti dalla partecipazione, è andata bene contando ben duecentosettanta iscritti alla gara nelle varie specialità di tiro al piattello, circa un centinaio alla gara di tiro dinamico e una trentina di partecipanti al raduno di soft air, più altre partecipazioni alla gara di tiro alla sagoma. Il trofeo per il terzo anno consecutivo se lo è aggiudicato Mirco Faccio, i vincitori delle altre specialità di tiro a volo sono stati per il duble trap il nostro giovane tiratore Jacopo Dal Moro, per lo skeet Arturo Traforti, per il compak sporting Moreno Bonigolo e per la fossa universale il nostro tiratore Pierluigi D’imperio, per il tiro dinamico con pistola per la “division classic” Marco Sartor, per la “division open” Cristian Bonomi, per la “division production” Davide Indizio, per la “division revolver” Marco Sartor e per la “division standard” Max Bragagnolo. Alle premiazioni hanno partecipato le auto-

Le atlete dell’Ardor di Conselve, campionesse di ginnastica esercizi collettivi a corpo libero con: Francesca Guariento, 12 anni di Agna, Giulia Mantovani 10 anni di Correzzola, Claudia Zanardo 13 anni di Conselve, Giorgia Lovato 13 anni di Conselve, Veronica Magagna 14 anni di San Pietro Viminario e Giulia Zanellato 13 anni di Agna. A livello regionale da segnalare il secondo posto di squa dra nella competizione di serie C della federazione con il terzetto Maila Guito 12 anni speranza della ginnastica conselvana, Berenice Zabeo e Carlotta Corà

( di Padova). Nata nel 2010 la società conselvana è una sede della centenaria Ardor di Padova, stella d’oro al merito sportivo, attualmente vanta un centinaio di iscritti e svolge l’attività presso la palestra dell’istituto E.Fermi di Conselve. La responsabile tecnica della sede è Gloria Ruzzon, le insegnanti e aiuto: Veronica Banzato, Vavrova Hana, Veronica Alfini, Maddalena Cassetta, Veronica Manfrin, Giulia Tresoldi e Margherita Pirotto insegnante di coreografia e danza classica.

CARTURA. Ospite d’onore il lambrettista Guido Rossi

oLtre duecento biKer e appassionati aLLo storico motoraduno deLL’assunta

Alcune delle moto schierate al classico raduno di Cartura

Adriano Lonardi e Fabrizio Forti della Federazione Tiro a volo rità delle Federazione Italiana tiro a volo Adriano Lonardi, delegato regionale veneto e il delegato provinciale di Padova Claudio Sperandio, assente per impegni istituzionali il rappresentante della fondazione Città della Speranza Bruno Pinaffo, che comunque telefonicamente ha portato i ringraziamenti della fondazione a tutti gli atleti presenti. Nelle stesse ore nella struttura di Maribor si concludeva il campionato di coppa del mondo che vedeva aggiudicarsi alla fine di un lungo percorso il terzo posto nella classifica mondiale il nostro atleta Giampaolo Micheletti.

G

rande soddisfazione per il Moto Club Conselve, con la presidenza di Alfredo Bazzacco e l’importante supporto del direttivo, che hanno organizzato l’edizione numero 33 del Motoraduno dell’Assunta a Cartura, al quale hanno partecipato oltre 200 tra motociclisti e appassionati d’auto d’epoca. Ritrovo davanti al piazzale del comune di Cartura, dove tutti hanno potuto ammirare e fotografare i motori e i mezzi luccicanti, e poi giro turistico nei Colli Euganei, sposalizio perfetto tra sport e turismo, la passione per i motori e la valorizzazione del territorio. Si sono trovati insieme mondi diversi: gli organizzatori, i “ bikers”, i motoristi classici e gli appassionati delle moto e scooter d’epoca, lambrettisti e molti giovani con i quad. A fare bella vista anche moto

d’epoca e Fiat 500. Sono state premiate le moto e le auto più “ vecchie” presenti, oltre ai gruppi più numerosi : Motoclub Estense di Ferrara e S.P.Q.R di Villanova di Camposampiero e quello venuto da più lontano (provincia di Brescia). Momento di grande commozione quando è stato ricordato l’amico e colonna del Moto Cub Conselvano Tiziano Littamè, recentemente scomparso. Presente all’evento il lambrettista veneto Sivio Rossi, che a bordo della sua lambretta ha praticamente girato il mondo, conquistando premi e riconoscimenti importanti, fino ad ottenere quest’anno ad Avignone il trofeo mondiale Mike Kar Isake lambrettista dell’anno 2013. E’ il terzo italiano, in cinquantanni di storia a ricevere l’ambito riconoscimento. W.L.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Il Ministro incontra gli assessori all’Ambiente delle regioni interessate

Al via un piano nazionale contro lo smog che avvelena la Valpadana

Secondo Legambiente, per ripulire l’aria della Pianura Padana la ricetta c’è già, si chiama mobilità sostenibile di Germana Urbani

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l 2013 è stato denominato “anno eu- è sempre più urgente, invece, individuare ropeo dell’aria”. Nel nostro caso però, interventi su area vasta, mirati prioritaria“’anno europeo dello smog’ sarebbe mente a contrastare efficacemente lo smog stato forse più realistico e appropriato viste e, quindi, a ridurre le emissioni da traffico, le performance già segnalate nei primi mesi causa prima dell’emergenza sanitaria e dell’anno delle città del Nord Italia in termi- ambientale che interessa le nostre regioni. ni di inquinamento atmosferico. “Il bacino padano – afferma l’assessoIn buona sostanza quest’anno si sta re veneto Maurizio Conte - presenta valori attestando sui valori del 2012, quando di inquinamento atmosferico superiori ai in tutti i principali centri urbani sono stati limiti di legge, in quanto paga le sfavorevoli superati i livelli di polveri fini (Pm10). Ben condizioni meteoclimatiche, che rendono 51 città, tra le 95 monitorate da Legam- meno efficaci le misure prese, nonostante biente nell’ambito della classifica ‘PM10 ti l’impegno delle Regioni non sia mai mantengo d’occhio’, hanno superato il bonus di cato. Ora è necessario un forte impegno 35 giorni di superamento del valore medio centrale. Solo così sarà possibile evitare in giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo futuro nuove sanzioni”. stabilito dalla legge. E il Ministero pare averlo capito e quelCosì, alla vigilia dell’autunno il Mini- lo di inizio settembre è stato solo un primo stero dell’Ambiente incontro. ha radunato a Milano Tra le ipotesi “Saremo a Roma gli assessori di Veneto, sul tavolo – riferisce l’assessore Lombardia, Friuli Ve- l’introduzione della Conte – ad inizio Otnezia Giulia, Trentino “vignetta” per l’uso tobre per la firma di Alto Adige, Valle d’A- delle autostrade un accordo di programosta ed Emilia Romama. Certo è che la nagna, ossia le regioni della Pianura Padana, tura morfologica di questo territorio avrebbe avvelenate dallo smog. bisogno di regole ad hoc, soprattutto Roma L’obiettivo era quello di fare un’analisi e Bruxelles dovrebbero tener conto del fatdelle possibili strategie utili a risolvere il pro- to che qui abbiamo il maggior numero di blema dell’inquinamento atmosferico, per il industrie d’Italia. Certo non chiediamo l’abquale la Commissione Europea ha aperto un bassamento dei limiti ma non è pensabile procedimento contro l’Italia. che in un momento di crisi come questo si Ormai è chiaro a tutti che i blocchi del chieda alle aziende di fare ulteriori sacrifici. traffico a spot non servono a nulla e che Perciò chiederemo la defiscalizzazione degli

Maurizio Conte investimenti sostenuti dalle imprese che dovranno abbassare le emissioni. Il Veneto, come del resto le altre Regioni, è tra i più evoluti a livello europeo per quanto riguarda i fattori di emissione nell’industria, nei trasporti e nel riscaldamento. Peraltro l’impegno delle Regioni è stato riconosciuto anche da parte della Commissione Europea, ma ora è più che mai indispensabile soprattutto quello dello Stato”. Ma a creare molti problemi di inquinamento alla “conca” padana è anche il traffico di attraversamento, il secondo punto all’ordine del giorno della riunione al Pirellone. La macro regione è infatti attraversata da un intreccio fittissimo di autostrade e superstrade percorse da residenti ma anche

dai Tir che dall’Est Europa si dirigono verso l’Ovest. “Una delle ipotesi allo studio – riferisce l’assessore veneto all’ambiente – è l’introduzione della “vignetta”, la stessa che si compra per circolare in Austria o Slovenia. L’incasso sarebbe funzionale a sostenere un fondo per le politiche di contrasto alle Pm10”. Certo è che, se questa andasse a sostituire gli attuali pedaggi, sarebbe inutile perchè comunque resterebbero da pagare le Concessionarie. Quanto a blocchi del traffico e domeniche ecologiche pare assodato che queste misure servono davvero a poco. Mentre le targhe alterne restano un’ipotesi valida, purché siano stabilite in modo coordinato in un’area vasta.

“Al di là delle azioni messe in campo finora dalle Regioni – conclude Conte – è, di fatto, la prima volta che, con l’impegno del Ministero, si cercheranno di individuare e mettere in pratica degli interventi strutturali per l’intero bacino padano. Attraverso questo tavolo delle Regioni della Pianura Padana saranno confrontati e discussi dati per studiare azioni congiunte. Nel frattempo noi in Veneto, a ulteriore supporto di quanto già intrapreso per migliorare la situazione generale, stiamo stanziando incentivi per risparmiare energia, quindi emissioni nocive, che riguardano l’illuminazione pubblica, lo svecchiamento del parco autobus e favorire l’utilizzo della geotermia”.


Il Veneto in primo piano 13 27 Urgente uscire dall’emergenza sanitaria causata dal Pm10

Legambiente: contro lo smog investiamo su mobilità sostenibile di Germana Urbani

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uarda lontano Legambiente parlando di lotta allo smog e propone alla politica di concordare insieme strategie di mobilità sostenibile. “Per contrastare efficacemente lo smog servono interventi su area vasta, mirati a ridurre le emissioni da traffico, causa prima dell’emergenza sanitaria e ambientale che interessa le nostre regioni Serve una capacita’ politica nuova, che punti su un altro tipo di mobilita’ a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza e soddisfazione”. A dirlo sono Gigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, Damiano Di Simone presidente di Legambiente Lombardia, Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Lorenzo Frattini,

Finanziamo, invece che nuove strade, uno dei sistemi di TPL interregionale più avanzati d’Europa, per una riduzione del traffico automobilistico e commerciale

focus

presidente del regionale Emilia Romagna, che si sono riuniti per concordare le loro strategie sulla mobilita’ proprio in vista del vertice convocato dal Ministro dell’ambiente Andrea Orlando a Milano . Secondo gli esponenti dell’associazione ambientalista non si può prescindere dai controlli. “Gli enti locali – affermano i presidenti di Legambiente - continuano, infatti, a fare poco o a procedere in ordine sparso perchè manca una pianificazione a livello centrale, c’è scarsa disponibilità di risorse ma anche poca lungimiranza e scarso senso di responsabilità”. “Il 2012 si chiude con una conferma sugli elevati livelli di inquinamento atmosferico che respiriamo nelle città italiane e lo smog è destinato a caratterizzare anche

l’anno in corso. E a chiedere all’Italia misure risolutive per ridurre l’inquinamento atmosferico a fine anno e’ stata pure l’Europa con una sentenza della Corte di giustizia nei confronti del nostro Paese- dice la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni- evidentemente, il problema dell’inquinamento e delle città invase dal traffico non può più essere affrontato in maniera parziale e limitata”. L’anno europeo dell’aria vede l’Italia molto indietro nella raccolta dei dati. Ancora oggi sono disponibili i dati di poche città e tra quelle monitorate da Legambiente i valori del Pm2.5 sono fuori norma nel 50% delle città. Al primo posto ancora una volta le aree urbane dell’area padana: Torino, Padova e Milano con un valore medio annuo

compreso tra 35 e 33 microgrammi/metro cubo. “Se davvero il Ministro Orlando vuole cambiare registro - hanno concluso i presidenti regionali di Legambiente -, chieda di concertare col ministro delle Infrastrutture e dei trasporti il piano delle autostrade previste dalla legge Obiettivo nel Nord Italia, sottoponendo ogni grande progetto ad una revisione indipendente che ne valuti sostenibilità e rapporto costi-benefici, cancellando ogni finanziamento per i progetti che non superano il vaglio. Con le risorse risparmiate potremmo finanziare uno dei sistemi di TPL interregionale più avanzati d’Europa, e ottenere una durevole riduzione delle percorrenze automobilistiche e commerciali a beneficio della mobilità collettiva”.

piÙ ferrovia meno gomma

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econdo gli ambientalisti c’è bisogno di una profonda revisione della programmazione delle infrastrutture e dei servizi che attengono alla mobilità di un’area ad alta densità demografica e ad altissimo livello di motorizzazione individuale, qual è la Pianura Padana. Continuare, infatti, a realizzare le grandi infrastrutture stradali che sono in progetto o in via di esecuzione (si pensi all’inutile ramo di TI_BRE a Parma o al raddoppio del tunnel autostradale del Frejus o l’autostrada Orte-Mestre) non va certo nella direzione di una mobilità più efficiente e meno inquinante.

Lavoratori e cittadini del Nord Italia hanno bisogno di servizi di TPL urbano e regionale adeguati, più frequenti e affidabili; del rilancio del trasporto ferroviario passeggeri, di scala regionale e interregionale; di una logistica integrata, sostenibile ed efficiente per le merci che oggi viaggiano quasi solo su strada, e non di una mobilità fondata su faraoniche e impattanti infrastrutture come la Torino-Lione ma di una diversa politica degli incentivi che sappia premiare il trasporto ferroviario a scapito di quello su gomma, utilizzando ed ammodernando le linee ferroviarie già esistenti.

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14 Il Veneto in primo piano 28 Vendemmia 2013 Annata anomala, influenzata dal clima bizzarro con tanta pioggia e freddo fino alle porte dell’estate

Il vigneto Veneto tiene le posizioni, qualità discreta In aumento la quantità delle uve bianche, stabili i rossi. In calo Venezia e Rovigo, bene Padova e Treviso di Nicola Stievano

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gni anno a settembre il mondo agricolo e tutto ciò che in Veneto gira intorno alla viticoltura guardano con apprensione alle previsioni per la vendemmia. Il “vigneto veneto” con i suoi 11 milioni di quintali d’uva e un giro d’affari di miliardi di euro è una delle eccellenze agroalimentari della nostra regione che vanta un ottimo successo all’estero e alimenta un mercato che finora non ha conosciuto crisi. Prosecco e Amarone, ma anche Merlot, Cabernet, Moscato e tutte le principali varietà di vini bianchi e rossi che si fregiano di oltre una ventina di Doc e alcuen prestigiose Docg sono un patrimonio della nostra terra, la cui resa però deve fare i conti anche con l’andamento climatico. Mai come quest’anno, confermano i tecnici di Veneto Agricoltura durante il consueto incontro nei giorni della vendemmia, il clima ha influito pesantemente in vigneto. Piogge torrenziali e freddo fino all’inizio dell’estate, poi caldo e siccità, compresa la grandine che ha letteralmente distrutto alcuni vigneti di pregio. In ogni caso

la produzione è salva e la qualità accettabile, aggiungono gli esperti, tanto che per le uve bianche la produzione 2013 dovrebbe attestarsi attorno al 5-10% in più rispetto allo scorso anno, mentre per le uve nere la quantità dovrebbe rimanere invariata. “Il dato è senz’altro positivo - spiega Giuseppe Nezzo, commissario di Veneto Agricoltura se si considera com’era partita la stagione caratterizzata, fino quasi alla fine di giugno, da abbondanti precipitazioni e basse temperature che avevano creato forti preoccupazioni per vari problemi di ordine sanitario nei vigneti. Con l’arrivo del caldo estivo, nell’ultima decade di giugno la situazione si è fortunatamente raddrizzata, trascinando però fino alla vendemmia un ritardo nella maturazione delle uve di 10-15 giorni rispetto al 2012”. “In Veneto la produzione, sotto il profilo quantitativo, - aggiunge Diego Tomasi - si presenta a macchia di leopardo, con incrementi e cali delle rese rispetto allo scorso. In calo la produzione nel veneziano (-5/10%) con Merlot, Glera e Chardonnay

annunciate attorno al -5%. Nel rodigino, addirittura, si prevedono riduzioni anche del -20/30%, dovute a importanti estirpi e forti grandinate registrate nelle scorse settimane. Segno positivo invece per i Colli Euganei e il territorio provinciale, dove l’incremento dovrebbe attestarsi attorno al +10/12%. A Verona si attende un incremento delle uve Chardonnay (+5%), Garganega (+05%), Corvinone (+5/10%), Merlot (+5%), mentre un calo dovrebbe interessare le uve della varietà Corvina (-5%) e Rondinella (-15/20%). A Treviso è previsto un leggero incremento quantitativo delle uve bianche (+3/4%), mentre la produzione di uve nere dovrebbe rimanere invariata. Per la Glera (Prosecco) l’aumento dovrebbe raggiungere addirittura il +5/10% e per lo Chardonnay il +5%. Per il Merlot la produzione dovrebbe rimanere invariata. Ricordiamo che nel 2012 le due province di Treviso e Verona da sole avevano prodotto oltre 8 milioni e 400 mila quintali di uva, i tre quarti della produzione complessiva nel Veneto”. Intanto gli

addetti ai lavori cercano di fare sistema e l’assessore Franco Manzato lancia, un network per l’innovazione vitivinicola. Si tratta di una rete tra quanti operano nell’ambito di questo segmento, strategico per raggiungere nuovi traguardi di qualità, tipicità e di mercato, rispetto al quale la Regione sarà capofila e farà da coordinamento tra le attività. Il progetto si propone di ridefinire e riorganizzare i rapporti tra i diversi soggetti che già operano nelle aree della ricerca, sperimentazione e formazione realizzare una

maggiore efficienza operativa e migliorare la capacità di produrre innovazione applicata in enologia e viticoltura. “La dinamicità che caratterizza il settore ed il livello professionale e imprenditoriale degli operatori – conclude Manzato – necessita di adeguate risposte, con riferimento al processo produttivo a partire dagli aspetti inerenti alla produzione viticola fino al condizionamento del prodotto in funzione della sua immissione al consumo. Il tutto entro un quadro di risorse che vanno ottimizzate”.

Produzioni distrutte

grandine & cinghiaLi, estate nera tra rovigo e padova

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randine & cinghiali: estate da dimenticare per centinaia di agricoltori del Veneto meridionale. In Polesine una violenta grandinata qualche giorno prima di ferragosto ha messo in ginocchio la produzione agricola in buona parte della provincia, in particolare nell’Alto Polesine dove vigneti e coltivazioni a pieno campo, frutteti e orti sono andati completamente distrutti. Colpiti a macchia di leopardo anche alcuni territori della Bassa Padovana, in particolare a sud di Este e Montagnana, dove a fine agosto grandine e vento forte hanno colpito diverse colture. Sui Colli Euganei, intanto, imperversano i cinghiali, voraci di uva e di ogni genere di prodotto commestibile. Un fenomeno incontrollato che ha assunto dimensioni allarmanti per gli agricoltori. Nell’Alto Polesine la gradine e la tromba d’aria hanno distrutto migliaia di ettari di terreno agricolo. Mauro Giuriolo, presidente provinciale di Coldiretti Rovigo, parla di “apocalisse nelle aziende agricole altopolesane”. “La produzione frutticola - spiega - è azzerata per quest’anno e per il prossimo: i frutteti sono distrutti e questo farà perdere anche il raccolto della prossima annata, perché la reazione degli alberi sfregiati nella corteccia sarà di dischiudere le gemme che sarebbero servite il prossimo anno. Del mais è rimasto lo stelo, delle barbabietole solo le radici. Dove non è arrivata la grandine ci ha pensato il vento forte, anche sotto le reti e che si è portato via la tettoia di un impianto di biogas appe-

na costruita in un’azienda fra Lendinara e Canda; la bufera ha divelto e scoperchiato le serre e i tunnel. Le orticole in campo sono andate perdute. I danni appaiono molto più gravi di quanto ci eravamo prospettati, non solo alle produzione, ma anche alle strutture”. Sui Colli Euganei i cinghiali sono ormai un flagello. I danni ai vigneti sono notevoli, denunciano i viticoltori di tutta l’area euganea, da Vò ad Arquà, da Teolo a Cinto, da Este a Torreglia ma anche a Baone, Galzignano, Rovolon. Quintali e quintali d’uva divorata dai cinghiali o danneggiata, una perdita di produzione che si annuncia ancor più grave dello scorso anno, quando decine di aziende avevano dovuto fare i conti con queste razzie. I produttori sono esasperati e impotenti, ogni mattina costretti a fare la conta dei danni e a scoprire vigneti distrutti. All’ordine del giorno le segnalazioni al Parco Colli Euganei e ai Comuni. Coldiretti Padova torna a chiedere l’immediata applicazione di un capillare piano di abbattimento. N.S.


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18 Cultura veneta 30 Mostra del Cinema a Venezia Conclusa la Settantesima edizione

Leone d’oro a Sacro Gra di Gianfranco Rosi A quindici anni da “Così ridevano” di Gianni Amelio l’Italia torna a trionfare a Venezia di Roberta Pasqualetto

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i è conclusa la 70esima Mostra Internazionale d’Arte Premio Speciale della Giuria è stato assegnato a Die Frau Des Cinematografica che si è tenuta nella storica sede a Polizisten di Philip Gröning (Germania). La Giuria Leone del Lido di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre. L’edizio- Futuro - Premio Venezia Opera Prima ha assegnato il Leone ne di quest’anno è stata diretta da Alberto Barbera e la giuria del Futuro a White Shadow di Noaz Deshe (Italia, Germania, è stata presieduta da Bernardo Bertolucci e composta da: Tanzania). La Giuria Orizzonti presieduta da Paul Schrader Andrea Arnold, Renato Berta, Carrie Fisher, Martina Gedeck, e composta di Catherine Corsini, Leonardo Di Costanzo, Jiang Wen, Pablo Larraín, Virginie Ledoyen, Ryuichi Saka- Golshifteh Farahani, Frédéric Fonteyne, Kseniya Rappoport, moto; i film in concorso erano venti. Le Giurie internazionali Amr Waked, dopo aver visionato i 31 film in concorso, ha erano quattro e hanno assegneranno i premi ufficiali: il Leo- assegnato il Premio per il miglior film a Eastern Boys di Robin ne d’oro per il miglior film a Sacro Gra di Gianfranco Rosi Campillo (Francia) e il premio per la miglior Regia a Uberto (Italia, Francia); il Leone d’Argento per la migliore regia ad Pasolini per Still Life (Regno Unito, Italia). Il Premio speciale Alexandros Avranas per il film Miss Violence (Grecia); il Gran è andato al film Ruin di Michael Cody e Amiel Courtin-Wilson (Australia) e quello per il ContenuPremio della Giuria a Jiaoyou di Tsai to Innovativo a Maho Gorbeh di Ming-liang (Taipei cinese, Francia). Leone d’Argento Shahram Mokri (Iran); il Premio per Coppa Volpi migliore interpretazione a Miss Violence, il Miglior Cortometraggio è andato maschile a Themis Panou nel film Premio della Giuria a Kush di Shubhashish Bhutiani (InMiss Violence di Alexandros Avranas a Jiaoyou la Coppa e il premio migliore interpretazione Volpi a Themis Panou dia). I premi per la rassegna Venezia Classici sono stati stabiliti da una femminile a Elena Cotta nel film Via Castellana Bandiera di Emma Dante (Italia, Svizzera, Fran- Giuria di studenti laureandi di cinema provenienti da diverse cia). Il premio Marcello Mastroianni è stato assegnato a Tye Università che hanno deciso di assegnare i seguenti premi: Sheridan nel film Joe di David Gordon Green (Usa) e il Pre- Miglior Documentario sul Cinema a Double Play: James Benmio per la Miglior Sceneggiatura e Steve Coogan e Jeff Pope ning and Richard Linklater di Gabe Klinger (Usa, Portogallo, con il film Philomena di Stephen Frears (Regno Unito). Il Francia); per il miglior film restaurato a La Proprietà non è più

Alcune immagini dell’edizione conclusasi recentemente un furto di Elio Petri (Italia, Francia). L’European Short Film Award 2013 – Efa al film: Houses Whit Small Windows di Bülent Öztürk (Belgio). Il Leone d’Oro alla Carriera a William Friedkin; il Jaeger-Lecoultre Glory To The Filmmaker a Ettore Scola; il Premio Persol ad Andrzej Wajda e il L’Orèal Paris per il cinema a Eugenia Costantini. Come a ogni edizione del Festival grande attenzione è andata ai vip internazionali che hanno percorso il red Carpenter seguitissimi dai fans e dai paparazzi. George Clooney è arrivato al Lido a bordo di un motoscafo guidando personalmente, durante la sua presenza al Lido è stato smentito il flirt con l’attrice Sandra Bullock; e le voci di una possibile rottura tra la coppia Luca Argentero e la moglie Myriam Catania.

padova Detour, festival del cinema di viaggio

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nche Padova ha il suo Festival del cinema, un festival particolarissimo dedicato certo al cinema ma anche al viaggio. Si chiama Detour, ed è alla sua seconda edizione, quest’anno si svolgerà dal 15 al 20 ottobre. “Se lo scorso anno è stato segnato il percorso - ha spiegato Marco Segato, direttore artistico del festival - con la seconda si amplieranno gli orizzonti verso nuove direzioni, soprattutto verso tutti quegli autori che affollano con le loro opere i grandi festival internazionali ma che quasi mai raggiungono le nostre sale e i nostri palinsesti. Saranno cinque giorni densi non solo di film, ma anche di incontri, workshop e altri eventi per vivere un’esperienza unica. Per chi ci seguirà, l’idea di viaggiare al cinema, con il cinema, non potrà essere più concreta”. Il Concorso Internazionale, come lo scorso anno, presenterà, in un’unica sezione, lungometraggi di finzione e documentari, legati al tema del viaggio, film che hanno partecipato a festival in Italia e all’estero, ma che non hanno ancora avuto una distribuzione ufficiale nelle sale italiane. Saranno, invece, tre i premi: Premio Miglior film, Premio Speciale della Giuria e Premio del Pubblico. Viaggio in Italia, inoltre, sarà una nuova sezione che ospiterà film italiani raccontano il nostro paese. Un’occasione per rivedere le opere di grandi cineasti del passato e al tempo stesso scoprire i film di registi esordienti. Sarà proprio Viaggio in Italia di Roberto Rossellini, restaurato dalla Cineteca di Bologna e presentato lo scorso anno a Cannes a tenere a battesimo questa nuova sezione.

in breve Venezia, Isola di San Servolo

Arte Moderna

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henrY hargreaves no seconds, comfort food e fotografia

endez vous al Museo della Follia, sull’isola di San Servolo, con il comfort food di Henry Hargreaves No Seconds, Comfort Food e Fotografia: in programma la prima mondiale di un nuovo format cross-mediale dove chef, artisti e food blogger sono impegnati alla ricerca del “piatto della memoria”. Gli chef Pietro Leemann, Andy Luotto e Pierchristian Zanotto, insieme al fotografo Henry Hargreaves, saranno i protagonisti del progetto un viaggio nell’anima alla scoperta di quel profumo, quell’aroma, quel piatto perduto nell’Io più profondo eppure così caro da volerlo considerare il ”Piatto dell’Ultimo Desiderio”. La mostra è stata aperta lo scorso 6 settembre e sarà visitabile fino al 24 novembre, si tratta della prima personale mai organizzata al di fuori degli Stati Uniti del fotografo neozelandese ma newyorkese d’adozione Henry Hargreaves si ispira alla serie fotografica No Seconds, dedicata all’ultimo pasto di alcuni condannati a morte americani. Ideatore e regista dell’evento è Mauro Zardetto, che con l’aiuto di Chiara Casarin, curatrice, e di Rosita Dorigo, food designer, ha scelto il Museo della Follia all’Isola di San Servolo, sede del vecchio manicomio maschile veneziano, come perfetto teatro per questa pièce gastronomica che vede protagonisti Pietro Leemann, lo chef svizzero che da anni si occupa dell’intima relazione esistente tra cibo, psiche e spirito, Andy Luotto e Pierchristian Zanotto, giovane esponente del Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana.

tiziano in 150 stampe

uolo sicuramente determinante nella consacrazione della fortuna e nella diffusione della conoscenza dell’opera di Tiziano è quello svolto dalle opere a stampa e dalla riproduzione incisoria dei lavori del Vecellio che ha consentito nei secoli di diffonderne e consacrarne ulteriormente la fama nel mondo e tra i posteri. Risulta quanto mai importante e qualificante allora, proprio perché fonte e strumento indispensabile di informazioni e di conoscenza, l’acquisizione a fine giugno da parte del Centro Studi Tiziano e Cadore – grazie al sostegno finanziario di alcuni sensibili soci - di un nucleo notevolissimo di ben 150 stampe tizianesche, raccolte nel corso di un decennio da un collezionista e antiquario padovano. Un corpus di notevole entità e prestigio - con pezzi che vanno dalla fine del Cinquecento a tutto l’Ottocento coprendo un arco assai ampio della fortuna iconografica del maestro - che giunge ad integrare in maniera massiccia il nucleo di incisioni tizianesche conservate presso la sede della Magnifica Comunità cadorina confermando Pieve di Cadore come uno dei centri più importanti nella ricerca e nella divulgazione dell’arte di Tiziano. I materiali acquisiti sono estremamente eterogenei e non mancano esemplari di notevole rarità come le due precoci riproduzioni cinquecentesche - l’una incisa da Martino Rota, l’altra edita dal Bertelli – dell’ “Uccisione di San Pietro Martire”, il capolavoro distrutto dal fuoco nella chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo a metà Ottocento o le due stampe di Valentin Lefebre dell’ “Omnia Vanitas”. Altre immagini uniscono alla rarità un problematico valore documentario così da costituire straordinarie occasioni di studio e di approfondimento. Valgano, al riguardo, l’incisione di I. Troyen per il “Theatrum Pictorium” di Joachim von Sandrart del bellissimo “Ecce Homo” di Tiziano ora a Sibiu o l’incisione di Joachim Jan Oortman del “Martirio di San Lorenzo” prima del taglio della parte inferiore. Ancora: la redazione della “Fuga in Egitto” perduta in naufragio, replica di quella oggi all’Escorial, di Nicolas Cochin la riproduzione di P. Boel del dipinto offerto da Tiziano nel 1568 a Massimiano II, “Il ratto di Europa”, poi perduto.

Mostra

casa dei carraresi di treviso

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al 26 ottobre 2013 al 31 maggio 2014 la Casa dei Carraresi di Treviso, dopo le quattro grandi mostre dedicate alla Cina e lo straordinario successo dell’esposizione dedicata al Tibet, farà da cornice ai capolavori d’arte provenienti dalla millenaria cività indiana. La Mostra “Magie dell’India. Dal Tempio alla Corte, Capolavori d’Arte Indiana”, attraverso elementi architettonici, miniature, fotografie d’epoca, oggetti di uso rituale e quotidiano, costumi, tessuti, gioielli, accanto a statue e bassorilievi provenienti da importanti collezioni museali e private italiane, si pone l’obiettivo di ricostruire le tappe salienti della civiltà indiana attraverso l’esposizione di opere dell’arte antica e moderna, dal II millennio a.C. all’epoca dei Maharaja, collocate in un adeguato contesto scenografico che ne ricrei gli ambienti originari. Il comitato scientifico - coordinato da Adriano Màdaro, già ideatore e curatore delle quattro mostre sul Celeste Impero e e della rassegna dedicata al Tibet appena conclusa che ha affascinato oltre 120 mila visitatori- composto da Marilia Albanese, indologa d’ampia formazione e l’esperto d’arte indiana Renzo Freschi, insieme agli architetti Marco Sala e Giovanna Colombo, ha studiato un particolare percorso espositivo articolato in due parti: “L’arte nell’India Classica” e “L’india dei Maharaja”. Due poli, quello del Tempio e quello della Corte, che sfuggono al dualismo tipicamente occidentale tra sacro e profano e che nella cultura indiana non sono in nessun modo in contraddizione. Il cerimoniale dei templi è simile a quello del palazzo e la figura del re è ammantata di sacralità tanto da renderla divina. La saggezza tradizionale indiana, affinché l’esistenza umana sia significativa e armonica, impone l’impegno etico, ma anche il perseguimento del piacere; sostiene la frugalità, ma non svalorizza la ricchezza; incita al distacco, ma legittima la conquista del potere. Benché il fine ultimo in buona parte della cultura indiana – ma non in tutta– sia la liberazione e il trascendimento del mondo doloroso e finito, la vita e i suoi istanti preziosi sono ampiamente celebrati, soprattutto nell’arte.


Cultura veneta 31 21 Commemorazioni Sono passati 50 anni dall’onda che uccise più di due mila personea

Vajont un disastro rimasto attuale Fu il cinismo, l’impudenza, la speculazione a creare le proporzioni della tragedia. Un senso dell’affare sopravissuto alla tragedia e contro il quale don Albino Bizzotto ha protestato di recente di Mauro Gambin

La foto della diga e in basso le operazioni di recupero dei cadaveri

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lle ore 22.39 del 9 ottobre 1963 una frana di circa precisione, sulle carte degli ingegneri della Società Adriatica di 270 milioni di m³ di roccia si staccò dal fianco del mon- Elettricità, era una banca dell’acqua, un bacino che avrebbe te Toc precipitando nell’invaso creato artificialmente per dovuto raccogliere l’acqua scesa a valle attraverso il Vajont trattenere le acque del torrente Vajont e alimentare le turbine da altre sei centrali per alimentare le turbine della centrale di una centrale idroelettrica. Vajont, infatti, era il nome di un nei periodi in cui i fiumi erano in secca o ghiacciati. Vajont era corso d’acqua e della valle che si era scavato nei millenni. l’ultimo grande salto d’acqua prima che la fluida forza cinetica raggiungesse il Piave e poi il mare. Poi lo stesso nome venne esteso Quanta acqua? 168,715 milioni di alla diga, forse per osmosi, e oggi La centrale per la maggior parte di chi lo ricorda, avrebbe prodotto metri cubi, momentaneamente trattenuti dalla diga più alta al mondo, Vajont, è soprattutto il nome di un il 15% il cui impiego avrebbe prodotto il disastro. Come Frejus, come Ustica, del fabbisogno 15% del fabbisogno elettrico di allocome Piazza Fontana quando una elettrico di allora ra. Indubbiamente sarebbe stato un catastrofe accade per mano umana, prende il nome di ciò che gli sta attorno, mai quello di chi l’ha grande investimento se l’impianto avesse funzionato, se il provocata. Eppure i responsabili di questa tragedia vennero Toc, invece di un ghiaione marcio, fosse stato una sponda individuati. La colpa fu degli uomini di una società idroelettri- granitica solida indifferente al salire e allo scendere del livello ca veneziana che non vollero arrendersi davanti al fallimento d’acqua del bacino idrico. Non fu così ma per gli amministradi un progetto e all’ipotesi di mandare in fumo investimenti tori e per gli ingegneri della Sade l’impianto dovette rimanere per diversi miliardi di lire di allora. Vajont prima di essere tra- come lo avevano immaginato: funzionante e soprattutto regedia, infatti, era stato il fulgente sogno di un’Italia autarchi- munerativo. Cinismo e impudenza portarono addirittura alla ca che immaginava il proprio futuro illuminato dalla corrente vendita della fabbrica dell’energia all’Enel, malgrado da temprodotta dalle centrali idroelettriche. Grande Vajont, per la po i segni della frana che si sarebbe staccata erano più che

evidenti. Solo alla cecità dello Stato, definiamolo convinto e fiducioso in quel progetto positivista, sfuggì che dietro si nascondeva l’opportunità di un lucroso interesse. Le conseguenze della frana sarebbero potute essere differenti, il numero dei morti sarebbe potuto essere minore se Longarone fosse stata sgombrata la notte del disastro e infine se su tutto non avesse prevalso il senso dell’affare. Ecco il punto, quest’anno ricorrono i 50 anni dalla tragedia, attraverso un certo numero di iniziative verranno ricordati i pochi minuti che sono stati necessari all’onda, provocata dalla frana, per distruggere una valle, la vita di duemila persone e di tutti gli altri che di quei duemila corpi erano abituati a ritenersi famiglia e a chiamare casa quella valle. Verrà ricordato tutto ciò che quell’acqua ha spazzato via ma sarà opportuno ricordare anche ciò che la stessa acqua non ha cancellato: quel cinismo cieco e quella politica dell’affare uscita intonsa dalla catastrofe del Vajont e arrivata tale e quale ai giorni mostri. Alle cerimonie saranno presenti probabilmente il capo del Governo, Enrico Letta. Se il

suo esecutivo non finirà in crisi, il presidente del Consiglio sarà ai piedi della diga nei giorni immediatamente precedenti o successivi al 9 ottobre. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, probabilmente anche lui salirà a Longarone. Ma un posto d’onore dovrebbe spettare a don Albino Bizzotto che proprio in questi giorni, attraverso una protesta fatta di un prolungato digiuno, ha fatto riflettere questa regione sul malaffare che spesso si cela dietro le cosiddette grandi opere. Il coraggioso sacerdote padovano fondatore dell’associazione “Beati costruttori di pace”, ha chiesto che la Terra non venga più trattata come semplice cantiere, cava e discarica per gli appetiti e interessi di chi continua a speculare, che la politica delle grandi opere non sia mero affare e distruzione del territorio che non porta beneficio alcuno alle comunità locali. Parole che don Albino ha pronunciato per commentare quanto accade ai giorni nostri e per questo, credo, siano il modo migliore per ricordare soprattutto la tragedia di 50 anni fa.


28 Concerti e non solo 32

mille e ancora mille...

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pagina a cura di graziano edi corazza

in veneto A Padova

gLi america aL geoX di padova iL 2 ottobre Arriverà mercoledì 2 ottobre 2013 sul palco del Gran Teatro Geox la leggenda degli America, una delle band mito degli anni Settanta e Ottanta. Beckley e Bunnell con le loro chitarre faranno rivivere l’intramontabile successo di brani come ‘’A Horse with No Name’’, ‘’Sister Golden Hair’’ e ‘’You Can Do Magic’’ ecc. Una serata per gli storici fans del gruppo e per chi magari ha scoperto solo recentemente il sound solare ed indimenticabile del loro folk. Lunedì 7 ottobre – Palaverde, Treviso

modà in concerto

Dopo 20 concerti sold out in tutta Italia, per la prima fase del “Gioia Tour 2013”, i Modà hanno annunciato nuove imperdibili date per il prossimo autunno. La band proseguirà infatti la nuova fortunata tournee dal prossimo ottobre, toccando i palazzetti più importanti della penisola. I Modà saranno lunedì 7 ottobre al Palaverde di Treviso, per proseguire poi verso le date di Livorno, Perugia, Ancona, Eboli (SA), Acireale (CT) e Catanzaro.

penisola. Pau e compagni annunciano quindi nuove date per l’autunno, compresa quella di Udine, unica in tutto il Friuli Venezia Giulia, domenica 27 ottobre, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con inizio alle 21. Eseguirnno non soltanto i propri pezzi culto, e quelli dell’ultimo fortunato album “Dannato Vivere”, ma anche brani che da anni non vengono eseguiti dal vivo, tutti riarrangiati e rivisitati in chiave teatrale per regalare uno spettacolo inedito e dal sound rinnovato, in una situazione intima e raccolta. Sabato 23 novembre

i bLue aL supersonic music arena, san biagio di caLLaLta (treviso) Provenienti dal Regno Unito invece i primi ospiti internazionali annunciati alla Supersonic Music Arena, stiamo parlando dei BLUE, band capace di vendere oltre quindici milioni di copie e di piazzare tre albums in vetta alle classifiche in tutto il mondo (All Rise, One Love, Guilty). Dopo i due straordinari sold out dello scorso giugno a Milano e Roma, a grande richiesta i BLUE tornano in Italia e saranno live in concerto sabato 23 novembre nella nuova realtà di San Biagio di Callalta (Treviso). Dopo aver suonato dal vivo in tutto il mondo e duettato con artisti del calibro di Elton John e Stevie Wonder, a tredici anni dal loro debutto, i Blue sono una band che può contare su una solida esperienza artistica e una altrettanto consolidata amicizia fra i suoi quattro componenti: Lee Ryan, Antony Costa, Duncan James e Simon Webbe. 8 novembre

bob dYLan and his band aL gran teatro geoX - padova

Domenica 27 ottobre

i negrita aL teatro nuovo giovanni da udine, udine Con l’ennesimo concerto esaurito al Teatro degli Arcimboldi di Milano lo scorso aprile, si è chiusa la prima parte del tour nei teatri, ultimo capitolo della carriera dei NEGRITA, capace di macinare successo dopo successo nei teatri più importanti della nostra

U

eventi

Bob Dylan è uno di quei nomi che ormai appartengono al mito ed alla leggenda della musica d’autore mondiale. Vederlo almeno una volta nella vita è obiettivo di qualsiasi amante della canzone moderna. Nel Veneto è venuto con i suoi live parecchie volte ed a Padova in particolare è oramai quasi di casa, Lo possiamo

spettacoLi rivedere al Geox l’ 8 novembre 2013 per una performance nella quale Dylan saprà stupire anche il suo più affezionato fan; Dylan in effetti (vero nome Robert Zimmerman) non suona solo le classiche sue canzoni famose, anzi a volte non le suona nemmeno… ma sa andare alla ricerca di brani per adepti della prima e seconda ora… I precedenti cinque albums di Bob Dylan, incluso il suo ultimo “Tempest”, sono stati universalmente acclamati come alcuni dei migliori della sua storica carriera, toccando nuove vette di successo commerciale e plauso della critica per l’artista. “Time Out Of Mind” del 1997, disco di platino, ha conquistato diversi Grammy Award, incluso quello per Album Of The Year, mentre “Love and Theft” ha proseguito la striscia di dischi di platino di Dylan e si è guadagnato molte nomination ai Grammy ed una statuetta per il Best Contemporary Folk album. Modern Times”, uscito nel 2006, è divenuto uno degli album più popolari dell’artista, vendendo più di due milioni e mezzo di copie in tutto il mondo e permettendo a Dylan di vincere altri due Grammy. “Together Through Life” è stato il primo disco dell’artista a debuttare al numero uno sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito così come in altri cinque Paesi, nella sua corsa verso il sorpasso del milione di copie vendute. Queste cinque uscite sono avvenute durante dodici anni di creatività che hanno anche incluso: la registrazione della composizione premio Oscar e Golden Globe “Things Have Changed”, tratta dal film “Wonder Boys” del 2001; una biografia campione di incassi, “Chronicles Vol. 1”, rimasta per diciannove settimane nella lista dei Best Seller del New York Times, nel 2004; un documentario diretto da Martin Scorsese, “No Direction Home”, nel 2005. Bob Dylan ha inoltre rilasciato, nel 2009, la sua prima raccolta di classici natalizi, “Christmas In The Heart”, devolvendo le royalty dell’album a enti di beneficienza contro la fame in giro per il mondo. Lo scorso anno, Bob Dylan è stato insignito della Presidential Medal of Freedom, la maggiore onorificenza civile degli Stati Uniti. Nel 2008, ha conseguito uno speciale premio Pulitzer per il suo “profondo impatto sulla musica popolare e sulla cultura americana, contraddistinto da composizioni liriche di straordinaria potenza poetica”. Ha inoltre ottenuto il French Commandeur des Arts et des Lettres nel 1990, lo Sweden’s Polar Music Award nel 2000 e svariati dottorati inclusi quelli delle University of St. Andrews e Princeton University, così come numerose altre onorificenze. Negli anni sessanta del secolo scorso ha pubblicato albums epocali (a voi il piacere di cercarli ed ascoltarli). Questo è Dylan! E scusate se è poco!

L’opera musicale più attesa degli ultimi anni arriva finalmente in italia a verona il 2 e 3 ottobre 2013

Dopo il grande successo internazionale, David Zard ha annunciato la produzione in Italia di “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo”, l’opera musicale tratta dal capolavoro di William Shakespeare, con musica e testi del grande compositore francese Gérard Presgurvic. Lo spettacolo, con la regia di Giuliano Peparini e i testi della versione italiana a cura di Vincenzo Incenzo, debutterà all’ARENA DI VERONA il 2 e 3 ottobre 2013, per poi andare in tournée in tutta Italia partendo da Roma. Un’altra grande produzione targata Zard, che dopo lo straordinario successo di ‘’Notre Dame de Paris’’ di Riccardo Cocciante, porta nel nostro paese lo spettacolo più atteso degli ultimi anni che farà rivivere, in una veste inedita, la storia d’amore per eccellenza. “Romeo e Giulietta”, con le sue musiche e le sue magiche atmosfere, incanterà il pubblico scrivendo una nuova pagina del teatro musicale in Italia. La regia è infatti affidata al giovane e talentuoso Giuliano Peparini, considerato uno dei registi più innovativi della sua generazione che vanta numerose collaborazioni tra cui quella decennale con Franco Dragone il creatore degli spettacoli più belli di ‘’Cirque du Soleil’’ e che, di recente, ha firmato la regia di “1789 – Les amants de la Bastille”, spettacolo che sta riscuotendo un enorme successo in Francia.

La novita’ aLdo tagLiapietra, nuovo disco “L’angeLo rinchiuso” per iL mestrino songWriter ed eX de Le orme

na seconda giovinezza quella che sta vivendo il mestrino songwriter Aldo Tagliapietra dopo l’uscita dal gruppo Le Orme (avvenuta nel 2009). In pochi anni ha costituito un’affiatata band di musicisti con cui si esibisce dal vivo, ed ha trovato nuovi stimoli, nuove sensazioni e soprattutto una rifiorita vena artistica che ha portato alla realizzazione di due bei dischi in poco tempo: il primo, uscito a inizio 2012 (“Nella pietra e nel Vento”); ed uno nuovo, uscito nei negozi proprio in questi giorni, un concept inedito dal titolo “L’angelo rinchiuso” scritto in occasione del 40esimo anniversario dell’album più progressive e famoso delle Orme divenuto un capolavoro della storia del prog italiano “Felona Sorona” uscito in Italia nel 1973. Aldo Tagliapietra ha voluto rendere il suo personale

omaggio al mondo musicale che questo storico album rappresenta, con un disco nuovo ad esso ispirato. Come la nota suite che narra la storia di due pianeti, “L’angelo rinchiuso” è un’unica opera musicale di genere prog di 40 minuti da ascoltare tutti di fila. Cover di Paul Whitehead. Per promuovere il nuovo disco Aldo Tagliapietra ha allestito anche un nuovo spettacolo dal titolo “40esimo ANNIVERSARIO LIVE 1973–2013” in cui esegue, accompagnato dalla sua band, nella 1^ parte dedicata al 2013, la nuova suite “L’angelo rinchiuso”; nella 2^ parte dedicata al 1973, la versione integrale di “Felona e Sorona”. Il tour “40esimo ANNIVERSARIO LIVE 1973–2013” parte in autunno con debutto a Milano l’8 ottobre al Factory. Line up: Aldo Tagliapietra voce e basso, Sergio De

Nardi tastiere, Andrea De Nardi Hammond e MiniMoog, Matteo Ballarin chitarre, Manuel Smaniotto batteria. Scaletta del suo live autunnale: da: L’angelo rinchiuso (Aldo Tagliapietra, 2013): Volatus, L’angelo rinchiuso, Dentro il sogno, La fiamma, Io viaggio nel tempo, Riflessi argentati, Storie, Volatus reprise, Passato e futuro, Riflessi argentati reprise, Una voce, Magnificat; da: Felona e Sorona (Le Orme, 1973 Polygram): Sospesi nell’incredibile, Felona, La solitudine di chi protegge il mondo, L’equilibrio, Sorona, Attesa inerte, Ritratto di un mattino, All’infuori del tempo, Ritorno al nulla; da: Collage (Le Orme, 1971, Polygram) i bis: Cemento armato/Sguardo verso il cielo.


8 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 33

TRENTINO

Mezzano, l’arte nella legnaia

LA CITTADINA DEL PRIMIERO È DIVENTATA UN PICCOLO MUSEO A CIELO APERTO NEGLI ANGOLI PIÙ PITTORESCHI DEL CENTRO STORICO LE CATASTE DI LEGNA SONO STATE TRASFORMATE IN OPERE D’ARTE FORGIATE DALLA FANTASIA DI MOLTI ARTISTI DIPINTI MURALI, ORTI DOMESTICI ANTICHI LABORATORI DI SCULTURA E DI TESSITURA AL TELAIO COSTITUISCONO UN PATRIMONIO CHE IL COMUNE STA VALORIZZANDO ANCHE I NUOVI HOTEL GUARDANO A MODELLI DI ECO SOSTENIBILITÀ BONTÀ ARTIGIANALI Luigi Valline, ex cuoco ed ex fotografo, ora macellaio con bottega in centro a Mezzano: la macelleria Bonat. Valline ha puntato dritto alla qualità, nelle carni che vende fresche e che utilizza negli insaccati. Alcuni dei quali sono stati recuperati dalla tradizione locale, come le “mordandele” al ginepro, alle prugne e ai funghi... E poi lo speck con la crusca, i salamini di selvaggina, la lonzetta alle mele, la carne salada. Uno dei suoi segreti è il sale dell’Himalaya e poi anche un sistema di aerazione che migliora la frollatura. Il suo intento è valorizzare al meglio la materia prima. Altri artigiano del gusto sono Fabio Simoni e Nicola Simion, i fondatori del Birrificio artigianale BioNoc’. Fabio è stato sommelier di successo, ha studiato all’Università della birra e gestisce una birroteca a Fiera. Il birrificio di Mezzano, nato in un garage e ora con moderna sede in zona artigianale, gli permette di applicare le sue teorie “fondamentaliste”. Birra non filtrata, nè pastorizzata, gusto piacevolmente amarognolo e note floreali ed erbacee al naso. Un buon formaggio lo produce il Caseificio sociale del Primiero, famosa la tosella. Lo stesso che si gusta a Malga Lozen, sosta consigliabile dal punto di vista naturalistico, ma anche gastronomico. Le famiglie Orsega e Iagher allevano ogni sorta di animale da latte e da carne. Nella baita a 1500 metri si gustano ottimi canederli, l’orzetto, la polenta e “tosela” e i buoni funghi della montagna.

C

ataste di legna che diventano arte. Ceppi accatastati e forgiati a guisa di sculture da mani di artisti, invitati ogni anno in paese a realizzare sempre nuove creazioni. C’è la navetta del telaio, la fisarmonica in tensione che pare una stella, la clessidra racchiusa fra sole e luna, il volto in lacrime, la grande pannocchia sopra il pollaio, il paesaggio fatto di legnetti... C’è persino una grande rappresentazione dell’alluvione del 1966. Tutto creato con la legna ricavata dal bosco. I “canzei” (così chiamano nel Primiero queste caratteristiche cataste) occhieggiano in vari angoli del centro storico: sotto i fienili, accanto alle stalle, vicino a piccole finestre in legno orlate di merletti, sotto i ballatoi, negli anditi più impensabili che si aprono nei vicoli... Piccoli depositi di legna creati e trasformati in arte laddove sono da secoli a far da utile scorta per alimentare il fuoco dell’inverno. Mezzano scommette sulla sua anima rurale dallo stile schiettamente montanaro e propone itinerari originali, alla scoperta di elementi come le fontane o le “lisiere” (i grandi lavatoi di pietra dove un tempo si faceva il bucato), come i dipinti murali che ancora impreziosiscono le facciate di alcune vecchie case, come i misteriosi “stoli” (dal tedesco Stollen, galleria) che altro non sono che piccoli acquedotti che corrono lungo dei cunicoli sotterranei, dove si può entrare (chinando la schiena) per scoprire un magico mondo d’acque sorgive. Mezzano, paese del Primiero, alle porte di Fiera di Primiero e di San Martino di Castrozza (le pale gli fanno da ineguagliabile sfondo), onora la sua appartenenza all’associazione “I borghi più belli d’Italia” con una serie di scelte turistiche innovative, tendenti a valorizzare un passato umile, contadino, impastato di fatica e di ingegno. Di tenacia e di amore per la propria terra. Mezzano, insomma, trae dal passato le idee per affrontare meglio il futuro. Una testimonianza forte arriva da Robert, figlio di un emigrante mezzanese, nato in Australia: lui è tornato a vivere al paese dei nonni, attratto dall’irresistibile richiamo delle radici e da uno stile di vita in armonia con la natura. Ecco, la natura. L’intimo rapporto con l’ambiente di appartenenza è l’essenza dei nuovi progetti di Mezzano. Sintetizzati nella definizione “Segni sparsi nel rurale”. Tali sono anche gli orti. Sì, i piccoli orti domestici, dove crescono le carote e l’insalata, i cavoli e i fagioli. A Mezzano se ne contano oltre quattrocento, uno ogni quattro abitanti. E anch’essi traggono vita dall’acqua pura delle fonti, quella che scorre negli stoli e che alimenta fontane e “lisiere”.

cataste Di ceppi trasForMate iN opere D’arte e alcuNi pittorescHi scorci Del ceNtro storico Di MeZZaNo. sotto: l’attiVitÀ Nel laboratorio tessile artelÈr e iN Quello Di scultura ZeNi; il VicesiNDaco iVaNo orsiNgHer e uN aNtico aFFresco cHe abbellisce la Facciata Di uNa casa. Nella scHeDa: Fabio siMoNi, luigi ValiNe e proDotti tipici a Malga loZeN (Foto Di clauDio riZZi)

In questo angolo del Trentino orientale, un secolo fa al confine fra Italia e Impero asburgico, si parla un linguaggio culturale nuovo. Si valorizza quello che si ha, per un turismo più consapevole e attento. Più lento e in armonia con la natura. Una scelta radicale, favorita dal fatto che la nuova tangenziale ha liberato il centro dal traffico della statale del Rolle, senza però allontanarlo troppo. “Mezzano si ripensa” dice il vicensindaco Ivano Orsingher, uno dei più convinti sostenitori di questo nuovo corso “e vuole ritrovare la sua identità perduta. Questo è il valore che vogliamo dare ai nostri ospiti”. La mamma di Orsingher ha allestito un piccolo museo etnografico dove, attraverso tanti oggetti di famiglia (e tanti altri donati), rivive la civiltà rurale della zona. Oggi a Mezzano fioriscono le attività culturali (vedi i tanti concerti estivi, ospitati anche in suggestivi angoli del centro), ma soprattutto traggono nuovo vigore alcune attività tradizionali tramandate fino ad oggi da alcune famiglie. Attività di eccellenza, come quella dei Trotter, titolari di un laboratorio di

tessitura che utilizza tutt’oggi un antico telaio in legno. Oggi ai pedali di questa macchina da museo si alternano due generazioni: Lucia, la figlia Carmen stilista e la cognata Teresita, detta Zita. Producono a mano tessuti e damaschi con una pazienza e un’abilità davvero uniche. Pezzi preziosi che vendono nella loro bottega, l’Artelèr, al cui esterno c’è la catasta artistica dedicata alla “navesela” (il telaio, appunto). Molti di questi pregiati tessuti riproducono disegni che otto generazioni fa, nel ‘700, Primazzo Zanon, l’iniziatore dell’attività, portò dalla Boemia. Dice Lucia: “Il telaio è uno strumento che intreccia fili e pensieri...”. Gli americani sono entusiasti delle sue opere. Produce arte pura anche il laboratorio degli scultori Zeni, alle porte del paese, annunciato all’esterno da grandi sculture in legno. Nel negozio si respira il profumo del legno e si possono ammirare tantissime opere, nonchè il lavoro certosino degli Zeni. Intenti magari a intagliare qualche statuina del presepe. Come l’Artelèr, anche il laboratorio Scultori Zeni è certificato dal Consorzio Artigianato Artistico e di Qualità del

Trentino. Due grandi sculture degli Zeni campeggiano all’imbocco dell’Eurotunnel che attraversa la Manica. Un omaggio postumo anche all’ingegnere Luigi Negrelli, originario del Primiero e ideatore del Canale di Suez. Che a Mezzano ci sia tanta voglia di pensare il futuro attraverso modelli di sviluppo nuovi ed ecocompatibili lo si nota anche da iniziative come la progettazione della nuova piazza, dove è stata data priorità ad un grande palco per le manifestazioni e a spazi per i bambini. Anche nuove strutture turistiche guardano ai principi dell’ecosostenibilità. Come il Garni Paradisi, un welness hotel a 4 stelle aperto a luglio, dallo stile alpino interpretato in chiave moderna sposando con gusto minimalismo e rusticità. Per la sua costruzione sono stati utilizzati materiali di recupero, come assi di legno di vecchie baite... Simbolicamente è stato come ridare vita a frammenti di cultura materiale dimenticati. Come nelle cataste artistiche. Mezzano ci crede... è questa la scommessa per il futuro.


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i nostri Esperti affari di famiglia

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Testamento pubblico fatto da soggetto incapace di leggere e scrivere. Quanti i testimoni necessari a renderlo valido?

Cari lettrici e lettori, con la ripresa dalla pausa estiva, che mi auguro abbiate trascorso nel modo migliore insieme alle persone a Voi più care, la rubrica viene interessata dal quesito propostomi da un lettore, che per motivi di riservatezza indicherò con le sole iniziali M.S., ed avente per oggetto la validità o meno di un testamento pubblico fatto dal nonno. Nello specifico il lettore, sig. M.S., evidenzia nel proprio scritto che il nonno, incapace di leggere e scrivere, si è recato presso un notaio per dichiarare, con testamento pubblico, la volontà di lasciare ai due figli maschi la propria abitazione e alle due figlie femmine una quota di legittima in denaro. Tuttavia, dopo due anni dalla pubblicazione del testamento, le figlie del testatore, ritenendo iniqua la ripartizione, si erano rivolte ad un avvocato il quale sosteneva la possibilità di annullare il testamento pubblico in quanto, considerato l’analfabetismo del padre - de cuius-, il notaio avrebbe dovuto redigere lo stesso alla presenza di quattro anziché due testimoni come in realtà avvenuto.

Prima di rispondere al quesito relativo la validità del testamento pubblico prestato dal nonno del sig. M.S., ritengo opportuno delineare, seppur brevemente, le particolarità di tale forma testamentaria soffermandomi poi sul numero dei testimoni richiesti dalla legge per la valida formazione dell’atto. Il testamento è quell’atto con il quale un soggetto dispone delle proprie sostanze per il momento in cui avrà cessato di vivere. Il nostro codice civile contempla diverse forme di testamento e, precisamente, quelle ordinarie e quelle speciali. I testamenti ordinari sono rispettivamente, il testamento olografo e il testamento per atto di notaio. Quest’ultimo può essere pubblico o segreto. Dunque, il testamento pubblico è un testamento notarile o ancor più precisamente è un atto con il quale il notaio, che riceve la volontà testamentaria del testatore, provvede a dare forma scritta alle disposizioni del testatore dandone successivamente lettura allo stesso alla presenza dei testimoni. Segue poi la sottoscrizione dell’atto da parte del testatore, dei testimoni e del notaio. La forma del testamento pubblico presenta il

duplice vantaggio di poter essere disposto da tutti (anche da chi non sa o non può leggere e/o scrivere) e di essere sottoposto all’accertamento dell’effettiva volontà del testatore. Presenta tuttavia lo svantaggio di un rigoroso formalismo, della mancanza di assoluta segretezza e della sua onerosità. Il processo di formazione del testamento pubblico si compone di molteplici passaggi, tra cui, ai fini del quesito in esame, assume rilievo proprio la presenza dei testimoni che ha quale scopo quello di garantire la fedele riproduzione delle volontà del testatore e l’assenza di una qualsivoglia influenza da parte del notaio. I testimoni devono essere maggiori d’età, pienamente capaci e non devono avere interessi nel redigendo atto. L’art. 603 del codice civile contempla la presenza dei testimoni nel numero di due. Tuttavia, in determinati casi, in cui l’esigenza di tutela della volontà testamentaria è particolarmente sensibile, il numero dei testimoni sale a quattro. Tale eventualità è espressamente prevista dal quarto comma dell’art. 603 c.c. che prescrive la presenza di quattro testimoni

ove il testatore oltre che muto, sordo o sordomuto “sia incapace anche di leggere”. Tenuto conto delle informazioni fornite dal sig. M.S. e del dettato normativo al riguardo, si può con ragione ritenere che il numero di testimoni necessari per validamente formare il testamento pubblico del nonno era di due in quanto solo incapace di leggere e scrivere e non anche sordo e/o muto al momento della dichiarazione testamentaria. Ciò trova conferma anche nella migliore dottrina e nella giurisprudenza consolidata (Cass. Civ. Sez. II, 3.06.1983, n. 3939) che confermano quanto sopra ovvero che solo quando all’incapacità di udito e/o parola si aggiunga l’incapacità di leggere l’ordinamento impone una garanzia ancora maggiore cioè la presenza di quattro testimoni invece dei due normalmente richiesti. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Messaggio pubblicitario

salute

Viaggio nella terapia alternativa (1° puntata) Curare il mal di schiena si può. Curare l’ernia si può. Sai cosa significa Terapia Alternativa? C’è oggi qualcuno che possa dire di non avere mai avuto mal di schiena? Tutti coloro che sono ricorsi a cure sanno cosa significhi il termine “fisioterapia” (laser, tens, massaggio, ecc.). Quanti sanno che esistono terapie alternative? Vediamo in questa prima puntata la principale delle nostre terapie alternative: l’ “osteokinetica”®. Cos’è l’osteokinetica? E’ una integrazione di tecniche manuali (pressioni, stiramenti passivi, ecc.) che mira all’eliminazione, uno ad uno, dei compensi che causano il dolore, eliminati i quali si elimina anche il dolore. Con questo approccio si possono affrontare anche dolori invalidanti la cui origine non sia riscontrabile ai raggi x o alla risonanza

magnetica. Una causa di accentuazione del dolore è il blocco muscolare. Cos’è il blocco muscolare? Il “blocco” è una formazione di tessuto cicatriziale che può aderire alle fibre muscolari o ai tessuti connettivi per ipossia. L’ipossia è la mancanza di ossigeno a cui viene sottoposto il muscolo quando, in seguito a stress o a movimenti ripetitivi (come il battere sulla tastiera del computer) o ad una lesione, resta contratto e tende a gonfiarsi impedendo all’ossigeno di raggiungere i muscoli e i tessuti connettivi. L’ipossia può causare la formazione di tessuto cicatriziale che può aderire alle fibre muscolari e anche ai tessuti connettivi, o alle cellule nervose impedendo la flessibilità di un muscolo o di un’articolazione o provocando una serie di disturbi come la sindrome del tunnel carpale e dolori di schiena cronici. I

blocchi muscolari si presentano come zone nodulari, riscontrabili dal professionista con la palpazione, che presentano dolore muscolare continuo, associato a contrattura, limitazione funzionale e, occasionalmente, sintomatologia

di tipo nevralgico quali parestesie e formicolio e disfunzione vegetativa. Perché si formano i blocchi muscolari? Questo è quello che vedremo nella prossima puntata.

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CRESPELLE AI PISELLINI, BURRATA E GRANELLA DI NOCCIOLE uNa preparaZioNe all’appareNZa Dolce, per la preseNZa Di Nocciole e piselliNi, Ma iN realtÀ preseNta aNcHe Note pepate e speZiate. le crespelle preparate coN il seMoliNo HaNNo uNa coNsisteNZa piÙ ruViDa Di Quelle classicHe, all’iNterNo uNa Farcia coN piselliNi Delicati e FilaNte burrata cHe, proprio graZie al suo latte, MaNtieNe la preparaZioNe Molto MorbiDa. la Nota croccaNte È stata Data Dalle Nocciole, Disposte iN superFicie a creare uNa crosticiNa Dolce al puNto giusto eD iNsaporita coN il parMigiaNo.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: per le crespelle: 3 cuccH seMoliNo, 3 e ½ cuccH FariNa 00, latte coNDeNsato, latte,

3 uoVa, 1 cuccH MargariNa, currY, sale. per la Farcia: 440g piselliNi Di baoNe, 350g 50g, Nocciole, 2 cuccH olio eVo, 1 cuccH.No olio aroMatiZZato alle acciugHe e peperoNciNo, currY, sale. per la besciaMella: 350Ml latte, 35g MargariNa, 35g FariNa 00, 1 cuccH ForMaggio parMigiaNo grattugiato, 2 cuccH.Ni olio aroMatiZZato alle acciugHe e peperoNciNo, Noce Moscata, sale, pepe Nero burrata,

setacciare la FariNa coN il seMoliNo e, aiutaNDosi coN il latte, otteNere uNa pasta MorbiDa.

I CONSIGLI DI PAOLO

circa

IL CAFFÈ DEI SOGNI PERDUTI

20 MiNuti. sciogliere la MargariNa sulla piastra e Fare le crespelle, VersaNDo il coMposto a cuccHiaiate e

steNDeNDo beNe. iN uNa paDella coN l’olio eVo, scalDare i piselliNi; portare a cottura coN acQua eD iNsaporire coN sale, currY e l’olio aroMatiZZato alle acciugHe e peperoNciNo. tritare le Nocciole eD uNirNe uN cuccHiaio

ai piselliNi. per la besciaMella: sciogliere la MargariNa iN uN peNtoliNo, uNire la FariNa QuiNDi Versare il latte, FaceNDo atteNZioNe cHe NoN si ForMiNo gruMi. iNsaporire coN sale e Noce Moscata, lasciaNDo sul Fuoco FiNcHÈ

si prepara DirettaMeNte Nel balloN, 1 cuccHiaiNo Di ZuccHero Di caNNa, 2/10 caFFÈ Hag, 2/10 caF caFFÈ borsci, 3/10 ZaboV Moccia, 3/10, paNNa Fresca lactis,

NoN si aDDeNsa, seMpre coNtiNuaNDo a Mescolare. Frullare Due cuccHiai Di piselliNi eD aMalgaMarli alla

besciaMella, assieMe all’olio aroMatiZZato alle acciugHe e peperoNciNo, MescolaNDo beNe. Farcire le crespelle

coN i piselliNi e Distribuire la burrata; cHiuDere aD iNVoltiNo e Disporre sul piatto crisp, preceDeNteMeNte bagNato coN il latte Della burrata.

polVere Di caFFÈ su tutto

coprire le crespelle coN la besciaMella, spolVerare Di pepe Nero e coN la riMaNeNte bagNare il tutto coN uN po’ Di latte per Far si cHe riMaNgaNo MorbiDe. cuocere iN ForNo a MicrooNDe coN FuNZioNe crisp per circa 7 MiNuti, cospargere coN il ForMaggio parMigiaNo e cuocere per altri 3 MiNuti. MANUELA E SILVIA BIZZO graNella Di Nocciole.

INFO@TERRAZZAINPIAZZA.IT

uNire le uoVa al

coMposto Di FariNe, uN po’ Di latte coNDeNsato eD iNsaporire il tutto coN il currY. lasciare riposare iN Frigo per

INGREDIENTI :

PAOLO MARANI

CuCiNa

PROCEDIMENTO: preparare la pastella per le crespelle: sbattere le uoVa coN il sale; iN uNa ciotola

COCKtails by Paolo Marani

CuCiNa

la riCetta ROTOLO DI MAIALINO

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20 38 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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FASCINO piÙ cHe i MorDi e Fuggi, saraNNo preMiaNti tatticHe MeNo Dirette, basate aNcHe su uN recupero Del roMaNticisMo · S ALUTE uN MiNiMo Di atteNZioNe all’aliMeNtaZioNe e alla QualitÀ Del soNNo Vi torNerÀ utilissiMa. occHio all’approccio al FitNess

TORO DAL 21/04 AL 20/05

FASCINO i siNgle iNcoNtreraNNo coN FacilitÀ persoNe iNteressaNti e graDeVoli. perioDo stupeNDo aNcHe per gli aFFetti · S ALUTE Vitali, ottiMisti e iNtrapreNDeNti aNcHe iN salute. uN DesiDerio Di attiVitÀ Fisica lascerÀ poco spaZio alla pigriZia

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06 FASCINO sarete

particolarMeNte roMaNtici e preseNti, sia Nelle coppie coNsoliDate, sia Nei coNFroNti Di NuoVe coNosceNZe · S ALUTE la FreNesia lascerÀ il posto a uN’attituDiNe traNQuilla eD eDoNista, cHe DiscipliNerÀ i Vostri NeuroNi piÙ iNQuieti

CANCRO

DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO per Far colpo DoVrete probabilMeNte MoDerare certe aNsie eccessiVe eD alcuNi atteggiaMeNti VagaMeNte iNFaNtili · SALUTE la belleZZa È Dalla Vostra, sia cHe DeciDiate Di esaltare la Vostra pelle Di luNa, o cHe Vi DeDicHiate agli abbroNZaNti

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

FASCINO auMeNter-

aNNo iN MaNiera espoNeNZiale il bisogNo Di iNtrospeZioNe e Di uN’attituDiNe piÙ riFlessiVa · SALUTE Fate sport acQuatici iDeali per coMpleteZZa Di MoViMeNto e per l’ottiMo eFFetto sulla circolaZioNe

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FASCINO passioNe alle stelle cHe potrÀ goDersi la coNgiuNZioNe astrale cHe alleggerirÀ l’atMosFera coN uN salutare ottiMisMo · S ALUTE sarete gratiFicati per agilitÀ, salute, ForMa MeNtale. Dopo la MetÀ Del Mese scegliete DiscipliNe coMe la DaNZa

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