Rivieraovest giu2013 n78

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della Riviera Ovest

ODONTOIATRIA

V E N E Z I A - M E S T R E - PA D O VA - R O V I G O

Periodico d’informazione locale. Anno XX n.78 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

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Direttore Sanitario Dr Roberto Pernice. Informazione sanitaria ai sensi della legge 248 (legge Bersani) del 04-08-2006

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Dr. Enrico Marcon Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria, esperto in implantologia a carico immediato. Laureato a pieni voti, ha approfondito la chirurgia orale, la parodontologia e l’implantologia presso le Università di Goteborg e di Liegi e dal 2005 si occupa quasi esclusivamente di riabilitazione implantoprotesica. Quotidianamente si dedica alla Riabilitazione Totale su Impianti a CARICO IMMEDIATO (“il sorriso in un giorno”) con un altissimo tasso di successo. Pratica l’implantologia secondo le tecniche più attuali come ad esempio l’implantologia computer guidata.

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Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria a pieni voti nel 2007. Master di II livello in endodonzia presso l’Università di Padova nel 2008. Si occupa di Endodonzia, Conservativa, Ortodonzia intercettiva del piccolo paziente, Ortodonzia estetica vestibolare e linguale, Ortodonzia con allineatori invisibili.

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MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Claudia Staffieri Laureata in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e la lode. Dottorato di Ricerca in Tecnologie Avanzate in Chirurgia presso l’Università la Sapienza di Roma. Docente in numerosi Master di Citologia Nasale. Si occupa in particolare di patologie nasali, vertigini anche post-traumatiche, sordità, acufeni e medicina estetica del ringiovanimento. Specialista in otorinolaringoiatria. (solo nella sede di mestre1)


della Riviera Ovest

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Fiesso Fracasso, no alla vendita “spezzatino”

Stra Nasce lo Sportello Donna contro le violenze pag.

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Eventi Estate, tempo di sagre in Riviera

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EDITORIALE

Fosso’, un centro internet per tutti

Fusione tra Comuni i sindaci ci provano di Nicola Stievano

A giugno presso la biblioteca comunale di Fossò, è stato inaugurato il punto di pubblico accesso: “Centro Fossò P3@ Veneto”. E’ stato possibile realizzare il progetto grazie a un finanziamento della Regione Veneto, nell’ambito del programma Operativo Competitività e Occupazione Regionale ... pag. 10

antiquarium, reperti romani in mostra

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Veneto City, un masterplan che punta al verde L’Intervento

Il territorio fa scuola e fa cultura: una piccola frazione di Dolo e il suo Antiquarium possono rivelarsi una macchina del tempo per tornare a cavallo dell’anno zero e scoprire i segreti della vita quotidiana degli antichi romani di area cisalpina. La frazione è Sambruson, in origine un importante ... pag. 19

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Edifici alti 30 Commercio, metri, undateci bacino di laminazione una mano a non “spegnere” nostre6città e aree pedonabili e ciclabilile per chilometri

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di Nicola Rossi*

ia le Province, tutte, via i piccoli Comuni, il più possibile. Nell’estate 2013, forse la più difficile dall’inizio della crisi, le parole d’ordine sono tagliare, razionalizzare, fare economia, contenere le spese. Anche a Nordest, dove il campanile è sacro, dove l’identità locale è radicata nella storia ma anche nelle abitudini quotidiane, ci si interroga sul destino degli enti locali. Mente la battaglia per la “sopravvivenza” delle Province, i cui amministratori sembrano intenzionati a non cedere e a sfruttare tutti gli strumenti per mettere i bastoni fra le ruote al governo, si gioca più che altro sul piano politico nazionale, la partita che riguarda i Comuni si tiene in casa e potrebbe portare a novità interessanti già in questi giorni. Da una parte c’è la Regione che incoraggia le Unioni dei Comuni e anche le fusioni stanziando dei contributi alle amministrazioni che intraprendono questa strada. Dall’altra ci sono i sindaci che, pur avendo presente la forte identità del Comune che guidano, devono anzitutto far quadrare i conti. Non si può certo dire che siano rimasti alla finestra, anzi.

eneto City è stato presentato il master- piantumazione dell’area con alberi e piante. rimento principali dello sviluppo “collinare” uasi settecento trasegnale commercianti, sindaciè della di la stazione della metropolitana di plan (non senza contestazioni e poleInsomma un chiaro. L’idea quellaProvincia saranno Padova numerose associazioni scorso (Sfmr) e l’area destinata a ospimiche da parte dei comitati) e secondo di ecreare una “spina verde”hanno internapartecipato all’area losuperficie primodelimitata luglio alla dall’autostrada, fiaccolata per le vie dellaparte, città diePadova gli ideatori sarà un progetto verde. A spiegada una tare per la ricettività alberghiera. Cucinella ha l’opinione re l’intervento che darà vita al polosensibilizzare logistico dalla ferroviapubblica dall’altra. Nelle sue intenzioni ideato il concetto di collina attraverso una Veneto fra i comuni di Pianiga e Dolo, nelle così non sarà fatto insomma alcuno scavo, serie di archi (in legno o lignite) destinati scorse settimane a Padova, è stato*Presidente l’archi- Confesercenti ma creato unaPadova sorta di podio, per permettere a ricoprire tutti gli edifici. Per la quota più continua a dipag. tetto Mario Cucinella. Un progetto questo in interventi sicurezza8idrogeologica. Ci sarà, alta delle costruzioni che saranno di circa divenire da almeno una decina d’anni, il cui infatti, la creazione di un bacino di lamina- nove piani, l’altezza massima sarà di 25-30 capofila è l’ingegner Luigi Endrizzi. Cucinella zione e saranno sviluppate aree pedonabili metri di altezza. Picco che poi scenderà fino INhaRETE CON NOI! Troverai giornale primasu che venga nuove per news voluto spiegare che il primo cantiereil dinostro e ciclabili per 6 chilometri un livello su- distribuito a distendersi sul con resto dell’area creare,che Veneto City, che partirà sarà quello per la periore a quello della mobilità. Punti di rife- secondo quella che è stata ...pag. 15

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riguardano il tuocontinua territorio a pag. 3

L’Intervento

Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città di Nicola Rossi*

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uasi settecento tra commercianti, sindaci della Provincia di Padova e numerose associazioni hanno partecipato lo scorso primo luglio alla fiaccolata per le vie della città di Padova per sensibilizzare l’opinione pubblica... *Presidente Confesercenti Padova

continua a pag.

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Da pag 22 a pag 23 trovi l’inserto wind

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EDITORIALE

segue da pag.

Fusione tra Comuni i sindaci ci provano

Oriago

Una cooperativa per l’assistenza

E’ nata in Riviera del Brenta la cooperativa sociale di assistenza privata per anziani, con sede ad Oriago la società si prefigge lo scopo di assistenza ad anziani, ammalati e disabili degenti presso strutture di ricovero o presso il proprio domicilio. E’ affiliata al franchising teleSerenità e propone anche telesoccorso e teleassistenza oltre che i servizi di commissione, accompagnamento, igiene della persona; è possibile anche il riassetto e riordino delle abitazioni. Presidente è Silvio Fortunato che si avvale dell’ opera di personale qualificato e selezionato grazie alle capacità professionali e l’ esperienza acquisita.

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La gestione in forma associata dei servizi fra i piccoli Comuni è stato solo il primo passo, perché diverse amministrazioni hanno scelto la forma dell’Unione fra Comuni, che dovrebbe garantire ulteriori economie e qualche risorsa in più. Ma c’è chi si sta spingendo oltre e pensando alle vere e proprie fusioni, fra due o più Comuni. Non dimentichiamo che quasi vent’anni fa proprio in Veneto si verificò una della prime fusioni, con la nascita del Comune di Due Carrare su iniziativa dei sindaci di Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano. La scelta si è rivelata lungimirante, racconta ora l’attuale sindaco, e ha permesso di accedere a nuove opportunità di finanziamento, a contare su maggiori risorse per realizzare opere e garantire servizi migliori. Una strada da seguire, dunque, lungo la quale si stanno avviando altri Comuni del Veneto, dalla montagna bellunese alla bassa padovana, al rodigino, dove sei comuni hanno già deciso il loro futuro nome: Civitanova Polesine. Fusioni che non riguardano solo i microcomuni, visto che anche Este, che conta quasi 17 mila abitanti, sta portando avanti il progetto di fusione con Ospedaletto Euganeo, centro di otre 5 mila anime. Il “matrimonio” porterebbe un dote qualcosa come 9 milioni di euro per i prossimi dieci anni, una cifra che permetterebbe, raccontano gli amministratori, di gestire con maggiore tranquillità il bilancio comunale. E non importa se ce si sarà un solo Comune, con un nuovo nome, per non far torto a nessuno, ciò che conta è che rimangano i servizi, si possano asfaltare le strade, far giocare i bambini nei parchi pubblici, evitare che piova dentro le scuole. Fusione, unione o convenzioni: ciascun Comune sta cercando la soluzione ideale, non senza fatica, ma con la speranza di ottenere dei benefici. di Nicola Stievano

a torcello 400 mila euro dalla provincia

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Il museo di Torcello sarà rimordenizzato e riallestito con le più recenti tecnologie entro il 2014. Il progetto Open Museums, che coinvolge gallerie italiane e slovene, ha l’obiettivo di valorizzare i reperti di maggior interesse e di trasformare i musei in luoghi di cultura aperti, modernizzandoli e riqualificandoli. Torcello vedrà quindi l’installazione di pannelli multimediali, una libroteca interattiva, una vetrina espositiva con illustrazioni olografiche 3D e la realizzazione di applicazioni per smartphone e tablet. I fondi necessari, per un totale di 390 mila euro, sono già stati stanziati dalla Provincia.

Sicurezza idraulica

L’idrovia padova-venezia per evitare le esondazioni

Lo studio di fattibilità commissariato dalla Regione ha confermato l’ipotesi di poter sfruttare l’idrovia Padova-Venezia come canale scolmatore in occasione di piene eccezionali. Gli esiti dello studio hanno dato inoltre indicazioni sul completamento dell’idrovia che, oltre a favorire il deflusso delle acque e a limitare il rischio di esondazioni, sarà anche un canale navigabile. “L’ultimazione dell’idrovia - secondo l’assessore regionale alla difesa del suolo Maurizio Conte - potrà costituire un importante strumento e una garanzia contro i rischi e le criticità che si sono evidenziate nell’area padovana dopo l’alluvione del l’autunno 2010. La sicurezza idraulica è una delle priorità della Regione. Ora vanno solo trovate le risorse adeguate, non solo per il 2014, ma almeno per il prossimo quinquennio”.

Progetto Open Museums

Riviera dolo

Spiagge

Gli artigiani puntano sulle energie rinnovabili pag.

fosso’

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Contributi regionali per villa Caffrè

Vigonovo

Provincia

Nasce il gruppo acquisto di pellet pag.

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10

un corso per Tecnici del restauro

sicurezza

Commercianti abusivi, la Polizia provinciale vigila pag.

scuola

20

Caro libri,esistono opportunità per spendere meno pag.

Regione

Formazione

pag.

personaggio

Da Cavarzere in Cina con il dragon boat pag.

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Morti bianche in calo perchè è calato il lavoro pagg. 30-31

società

Il Veneto una delle regioni dove si sta meglio pag.

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Padiglione Italia alla Biennale di Venezia pag.

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Arte

L’Istituto Veneto per i Beni Culturali di Venezia proporrà a breve un corso triennale di formazione professionale per tecnici del restauro. Le lezioni si articoleranno in 900 ore annue, con fasi teoriche in aula e pratiche nei laboratori e stage. Gli apprendisti si specializzeranno nel restauro, conservazione e manutenzione di superfici decorate dell’architettura (materiali lapidei, marmorini, intonaci e dipinti). La qualifica professionale conseguita al termine dei tre anni sarà valida in tutta l’Unione Europea.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato Editore

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DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

REDAZIONE: Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 giugno 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese ECONOMIA In attesa di agganciare la ripresa il Veneto conta i danni della più lunga crisi economica della sua storia. I dati del 2012 e le stime per il 2013 presentati da Unioncamere del Veneto sono ancora critici. Quest’anno si registrerà una flessione del Pil pari al -1,2% e solo nel 2014 si tornerà a crescere Il 2013 continuerà a registrare contrazioni per i consumi delle famiglie pari a -2,4%

Bianchi: “Se ci sarà inversione di tendenza, sarà a fine anno grazie alle politiche per la crescita”

“I

l 2012 è stato un anno di recessione, ma anche il 2013 sarà difficile. L’economia del Veneto sta attraversando la crisi più lunga della sua storia”. Esordisce con queste parole il presidente di Unioncamere del Veneto, Alessandro Bianchi in occasione, lo scorso 18 giugno, della presentazione del rapporto “La situazione economica del Veneto”, curato dal Centro Studi Unioncamere Veneto giunto alla sua 46esima edizione. In cinque anni la crisi ha sottratto al Veneto 23 miliardi di euro di Pil e nel 2013 la flessione proseguirà con un -1,2%. In questo quadro l’aumento dell’aliquota Iva al 22% comporterebbe una ulteriore flessione dei consumi. Secondo le stime più recenti, nel 2013 il Veneto registrerà una flessione del Pil pari al -1,2% e solo dal 2014 tornerà a crescere con un +0,9%. Da traino saranno ancora le esportazioni, previste in aumento del +4,4% (+2,7% per l’Italia) quest’anno, mentre il 2014 dovrebbe riservare una crescita del +5,2%. Di contro, il 2013 continuerà a registrare contrazioni per consumi delle famiglie (-2,4%) e investimenti delle imprese (-4,6%), sebbene in ripresa rispetto ai valori 2012. Le ripercussioni sull’occupazione porteranno, nel 2013, a un calo del -1,1% delle unità lavoro, col tasso di

il Vicepresidente commissione europea antonio taJani

“Veneto cuore pulsante dell’imprenditoria, va sostenuto”

I

In 5 anni persi in Ven

l Veneto è il cuore pulsante dell’imprenditoria. E per questo va sostenuto e incoraggiato. Sono le considerazioni del vicepresidente della Commissione Europea e commissario per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani (in foto), in Veneto a inizio giugno per un tour regionale di confronto proprio con le categorie produttive. “E’ una delle regioni più industrializzate d’Europa, che rispetto ad altre possiede una caratteristica peculiare: la specificità e la qualità della sua gente, che è riuscita a trasformare in qualche decennio un territorio che viveva in condizioni economiche difficili in un territorio all’avanguardia” ha sostenuto, ospite di Unioncamere del Veneto, in occasione del tavolo di lavoro organizzato con le imprese e gli enti locali del territorio, cui hanno partecipato il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi, e il segretario generale Gian Angelo Bellati oltre all’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti. Di fronte a questa platea il vicepresidente della Ce ha sollecitato la politica a fare la sua parte. “Penso – ha sostenuto – alla riduzione della burocrazia, al ritardo dei pagamenti, al lavoro che stiamo svolgendo sulla tutela del marchio e qualità dei prodotti. Penso alla piccola e media impresa, così forte e importante, che vive però momenti di difficoltà”. G.G.

disoccupazione che salirà al 7,6%. Il Veneto ha chiuso il 2012 con una flessione del Pil del -2,3%, annullando la crescita del biennio 2010-2011 (+1,3%). La caduta è in linea con quella di Emilia Romagna (-2,4%), Piemonte (-2,3%), Toscana (-2,3%) e Lombardia (-2%). Complessivamente, dal 2008 al 2012, la crisi ha comportato una perdita di Pil pari a 23 miliardi di euro: 130 miliardi del Pil reale, senza crisi, avrebbero raggiunto i 153 miliardi. Il numero di imprese attive ha registrato una flessione del -1,2%, pari a oltre 5.600 unità (poco più di 450mila unità). Il mercato del lavoro ha registrato un saldo occupazionale negativo di oltre 15mila posti: perdite più ingenti nelle costruzioni (-20,1%) e industria (-17,5%). La produzione industriale ha segnato una flessione media annua del -4,3%. Crolla l’andamento delle vendite al dettaglio (-5,8%). E’ proseguita la contrazione dell’attività di prestito del sistema bancario (-2%). Continua la tendenza positiva nel turismo: nel 2012 +0,3% degli arrivi, pari a oltre 15,8 milioni di visitatori, mentre scendono del -1,7% le presenze, pari a 62,4 milioni. A seguito delle manovre finanziare di austerità del biennio 2011-2012, nel 2013 il Veneto avrà una perdita di

Pil di 1,9 miliardi di euro (-1,3%). Le misure di austerity spiegano una caduta dei consumi di circa 1,3 miliardi di euro (-1,4% rispetto alla tendenza “ante manovre”) e una flessione degli investimenti di 700 milioni di euro (-2,1%). Stimando l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie (ciò che resta per i consumi dopo il pagamento delle imposte dirette), le famiglie venete hanno subìto un’erosione di 397 euro ciascuna. “Se l’inversione di tendenza ci sarà, - commenta il presidente Bianchi - sarà sicuramente più spostata verso fine anno e comunque legata ad auspicabili politiche per la crescita decise in ambito europeo. Finché l’Europa continuerà ad imporre solo politiche economiche volte al contenimento dei debiti sovrani e al risanamento dei conti pubblici nazionali, difficilmente potrà esserci spazio per un vero rilancio”. “Gli enti pubblici, i loro amministratori e i soggetti che muovono lo sviluppo e la crescita - ha osservato Giuseppe Fedalto, il presidente della Camera di Commercio di Venezia che ha fatto gli onori di casa ospitando la presentazione nella rinnovata sede in centro storico a Venezia - sono chiamati ad uno sforzo straordinario e a un gioco di squadra per sostenere il nostro sistema imprenditoriale”.


Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Il presidente Confindustria Padova Massimo Pavin col ministro Flavio Zanonato, sullo sfondo il presidente nazionale degli industriali Giorgio Squinzi

Nel Veneziano

foto da archivio di un impiegato

Da sx Serafino Pitingaro, Ufficio Studi Unioncamere, Roberto Furlan, Camera di Commercio di Padova, Alessandro Bianchi, Unioncamere Veneto, Giuseppe Fedalto, Camera di Venezia, Fabrizio Pezzani, professore ordinario all’Università Bocconi, Gian Angelo Bellati, Segretario Generale di Unioncamere Veneto

neto 23 miliardi di Pil

Gli industriali padovani in asseblea Pavin: “Daremo al governo le chiavi delle nostre imprese”

“I debiti della pubblica amministrazione vanno restituiti al più presto” di Giovanni Giovetti

L spalla pag 5 per vene-

e imprese venete sono al limite e gli imprenditori hanno perso la pazienza. Eloquente la reazione di disappunto manifestata nei confronti del ministro “di casa” Flavio Zanonato, sindaco di Padova fino a qualche mese fa e che ora si occupa del dicastero dello Svilluppo, contestato dagli industriali padovani nel corso dell’ultima Assemblea annuale, lo scorso 5 luglio. Non un attacco personale ma una manifestazione di disappunto sintomatica di un malessere profondo del Nordest che produce e che reclama risposte dalla politica. Gli imprenditori padovani di Confindustria avevano esordito in assemblea con la sfida lanciata dal loro presidente Massimo Pavin di restituire al governo le chiavi delle loro imprese in segno di protesta. Una provocazione per sottolineare la necessità che il governo ascolti la voce dell’impresa. Il decreto sblocca debiti, la riduzione della spesa pubblica, più sobrietà nella politica: questi sono i segnali che si aspettano gli imprenditori ponendo “la questione industriale” come vero banco di prova per il Governo “di servizio al Paese” e per l’Europa, e chiedono ora uno shock fiscale, con l’abolizione dell’Irap, meno tasse sull’occupazione e il taglio dell’Imu sui capannoni. La voglia di fare non manca, la speranza neppure, ma non si può resistere a lungo di fronte ad uno scenario di grande desolazione economica. Fra le risposte sollecitate alla politica, prioritaria risulta la necessità di rendere più efficiente la macchina pubblica e in particolare il dito è puntato sul netto ritardo del pagamento dei debiti. “I debiti scaduti della pubblica amministrazione - si legge in una nota all’indomani dell’assemblea di Confindustria Padova - sono soldi delle imprese, che vanno restituiti al più presto, rimuovendo ogni genere di ostacolo per sanare una ferita che è solo italiana”.

ziane

Gli impiegati nell’industria e nei servizi percepiscono stipendi del 3-4% superiore alla media

L’indagine sulle retribuzioni

Nel Veneziano gli stipendi più alti A

Venezia si guadagna di più che nel resto del Veneto o d’Italia. Può sembrare incredibile, e invece è davvero così: chi ha un’occupazione in provincia riceve un compenso mediamente superiore del 4,6% dei colleghi veneti e del 3,3% di quelli italiani. Tuttavia, dei 27.830 euro lordi l’anno, nel portafogli ne rimangono ben pochi. Il fisco ne assorbe tra il 27 e il 44%, a seconda della qualifica. Inoltre, la rapida inflazione sui beni ad alto consumo (4,6% nel 2012) fa diminuire ulteriormente il potere d’acquisto e, assieme alla crescita della disoccupazione (8,4%) soprattutto giovanile (uno su tre è senza lavoro), determina un quadro perlopiù negativo della nostra economia. I principali risultati del “Rapporto 2013 su lavoro e retribuzioni in provincia di Venezia”, stilato dalla Camera di Commercio, delineano chiaramente le dinamiche dell’economia veneziana, mostrando come siano ancora una volta le grandi industrie a trainare il territorio. I dipendenti delle grandi aziende (cioè con oltre 249 lavoratori) guadagnano infatti quasi il 40% in più degli occupati nelle piccole imprese (con al massimo 49 impiegati). Analizzando invece i vari settori dell’occupazione, e confrontandoli col Ma aumentano resto d’Italia, solo l’agricoltura segna i disoccupati e cala uno scarto negativo nelle retribuzioni il potere d’acquisto. (10,8%), mentre gli impiegati nell’in- La parità di genere dustria e nei servizi percepiscono sti- rimane un miraggio pendi del 3-4% superiori alla media. All’interno della regione, le differenze in termini di qualifica sono notevoli: si va dai 23.320 Euro lordi percepiti all’anno dagli operai agli oltre 84.000 dei dirigenti, passando per gli impiegati (26.900) e i quadri d’azienda (53.880). Il livello di studio è determinante per ottenere uno stipendio più alto: in genere, c’è corrispondenza tra il numero di anni di studio e la retribuzione, tranne per i laureati di 1°livello (laurea triennale). Allo stesso modo, anche l’età contribuisce a ottenere un salario maggiore. Tra l’inizio e la fine della carriera, l’aumento medio è del 55%, con un picco del 123% nel settore terziario. A livello di pari opportunità tra maschi e femmine si riscontra ancora un disavanzo notevole: il gap di genere è addirittura del 23%, contro il 12% in Italia e il 16,7% in Veneto. L’andamento di questo differenziale è rimasto pressoché simile al trend ondulatorio degli anni scorsi, senza produrre nessuna riduzione sostanziale del divario. Il rapporto della Camera di Commercio si focalizza inoltre sull’evoluzione dell’economia veneziana, segnalando come anche nel primo trimestre 2013 il numero delle imprese attive in provincia sia calato sensibilmente. Quasi 400 aziende hanno chiuso i battenti, in linea con la dinamica dell’ultimo semestre 2012. Anche nel Veneto e in Italia il trend generale è lo stesso, con un aumento della rapidità con cui le imprese sono costrette a chiudere (in Italia nei primi tre mesi del 2013 ben 11.000 imprese attive in meno, contro le 30.000 totali dell’anno scorso). Andrea Zambolin


6 Stra Società Inaugurato il servizio per il sostegno su problematiche di ascolto e legali

Uno sportello per le donne L’ufficio si avvale di una convenzione firmata con la Provincia e l’Ordine degli avvocati di Giacomo Piran

U

n’importante iniziativa a favore delle donne è stata attivata nelle scorse settimane nel comune di Stra. A giugno scorso è, infatti, iniziata l’attività dello Sportello Donna del comune rivierasco. Lo Sportello Donna è un progetto approvato dalla giunta del comune su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Stefano Valentini usufruendo anche del protocollo firmato tra la Provincia di Venezia e l’Ordine degli Avvocati. Lo Sportello Donna vuole essere un luogo di ascolto per dare sostegno, informazioni ed un primo orientamento su problematiche personali, psicologiche e legali della donna. Molteplici sono gli obiettivi del nuovo servizio attivato dal comune di Stra. Tra questi c’è: dare accoglienza a donne in situazione di disagio, orientandole nella scelta di percorsi che possano facilitare una possibile risoluzione di situazioni problematiche; dare una prima accoglienza a donne vittime di violenza o sopruso, fornendo loro supporto ed informazioni sulla questione della violenza di genere o domestica; creare gruppi di mutuo aiuto, integrazione linguistica, culturale e sociale. Il servizio previsto dal comune di Stra prevede durante l’orario di apertura dello sportello la presenza di un’operatrice esperta che offrirà informazioni e consulenze alle donne del territorio comunale. Lo Sportello Donna è aperto il mercoledì dalle ore 17 alle ore 18.30 presso gli uffici dell’assessorato ai servizi sociali situati al piano terra del municipio di Stra. E’ possibile prendere appuntamento telefonando il martedì ed il giovedì dalle 10 alle 12 Per una maggiore riservatezza si

In breve Uccide un cane a coltellate Il suo cane da caccia si azzuffa con altri due scappati da un cortile vicino e il padrone reagisce a coltellate, uccidendone uno, un meticcio di nome Lupo, che muore dissanguato. L’episodio è avvenuto a San Pietro di Stra: intervento dei carabinieri e denuncia da parte dei proprietari del cane ucciso.

L’Acrib non paga il premio di vantaggio “Il settore calzaturiero della Riviera sembra essersela cavata bene nel corso del 2012, recuperando dalla crisi e facendo fatturato, ma gli imprenditori fanno finta di niente e non vogliono pagare il premio di vantaggio ai lavoratori”. A denunciare la situazione è la Filtcem Cgil con il segretario provinciale e i due segretari aggiunti Davide Camuccio e Michele Pettenò. La Cgil minaccia di rovinare la festa all’Acrib durante l’annuale appuntamento di Padova a luglio se non ritornerà sui suoi passi.

Viaggia in auto con bici rubata Consulenza contro la violenza può contattare lo Sportello Donna anche via internet scrivendo una e-mail all’indirizzo: sportellodonna.stra@libero.it. Per informazioni è possibile visitare anche il sito internet: www.comune.stra.ve.it. Servizi di questo genere sono stati attivati anche in altri comuni della Riviera del Brenta, in particolare a Mira dove madrina d’onore è stata Ottavia Piccolo.

Lo fermano i carabinieri per dei controlli e all’interno dell’auto aveva una bicicletta rubata da oltre 1300 euro che stava portando in Romania, il suo paese di origine. Il fatto è accaduto nelle scorse settimane a Stra. Una pattuglia dei carabinieri della locale stazione ha fermato un’auto che stava transitando in direzione Venezia. Dentro l’auto con targa romena c’era un ventottenne che aveva nel bagagliaio e nei sedili posteriori una mountain bike, una Rock biker, bicicletta del valore di oltre 1300 euro.

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In centro La Festa dello Sport

La festa dello Sport

G

rande successo per la prima edizione della Festa dello Sport che si è svolta a Stra a giugno. L’evento, promosso dal comune e dall’assessorato allo sport di Stra assieme alle associazioni sportive del territorio, ha visto lo svolgimento di numerose attività in tutto il territorio comunale. Lo slogan dell’evento è stato “Lo sport è salute, lo sport è benessere, lo sport è vita”. Per tre giorni lo sport l’ha fatta da padrone del comune rivierasco dove si sono svolte decine di manifestazione che hanno coinvolto tutte le disciplina sportive che sono state ospitate nello stadio comunale di via Bramante, nella piscina comunale e nei campi da tennis. Si è partiti con l’apertura ufficiale dell’evento che si è concretizzata con la grande sfilata delle associazioni sportive con la presenza come ospite d’onore di Rossano Galtarossa, campione olimpionico di canottaggio. Si sono poi svolte le seguenti manifestazioni: 4 ore di nuoto, tornei di tennis e di calcio a 5 per le famiglie, 4’ marcia della Famiglia per le ville di Stra, attività subacquee, dimostrazione e prova di arti marziali, prova di ginnastica artistica, aquazumba, commemorazione degli amici del Calcio

Stra, dimostrazione e prove di basket, corsa podistica su strada, dimostrazione jazzercise, di ginnastica artistica e spettacolo di danza. Uno degli eventi principali è stata la partita del cuore tra l’associazione “Ricordi e progetti attorno ad un pallone” e l’asd Ex Calciatori Hellas Verona. Alla partita, il cui ricavato è stato devoluto alla progetto benefico “Bambini senza confini”, hanno preso parte campioni degli anni ’80 e ’90 del calibro di Pierino Fanna, Vittorio Pusceddu, Domenico Penzo, Domenico Volpati, Damiano Tommasi e la sorpresa rappresentata dall’attore Neri Marcore. La partita ha visto la vittoria del Verona per 3-2 ma lo scopo benefico e solidale è andato oltre il risultato sportivo. Infine la rassegna si è conclusa con un torneo di tennis e di calcio a 5 per bambini, una biciclettata per le vie di Stra, una esibizione di aeromodellismo, una dimostrazione e torneo di mini volley, un torneo di calcio, una dimostrazione di ginnastica artistica, il “battesimo della Selle su Pony”, una dimostrazione e prova di Step e l’esibizione notturna di aeromodellismo. Un evento senza dubbio riuscito che sarà riproposto il prossimo anno. G.P.


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Giovan Battista Velluti

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Provincia di Venezia

16° CONCORSO INTERNAZIONALE VOCI NUOVE DELLA LIRICA “Giovan Battista Velluti”

Con la fattiva collaborazione di:

5 - 7 SETTEMBRE 2013

MIRA - Teatro Villa dei Leoni

Comune di MIRA

Giuria Tecnica composta da Katia Ricciarelli, Maurilio Manca, Alberto Terrani, Antonio Tasca, Dario Bisso Sabàdin

DAL

1959

Giuria della Critica Alessandro Cammarano, Athos Tromboni

Segreteria Concorso Velluti Consorzio Regionale Manifestazioni Mostre e Artigianato

Provincia di Venezia

Direttore Artistico Concorso Velluti

Dario Bisso Sabàdin

Presidente Associazione Artigiani e P.I. Riviera del Brenta

Salvatore Mazzocca

Giuria popolare

Presidente Consorzio Regionale per le Manifestazioni e Mostre dell’Artigianato

Via Brenta Bassa, 34 - 30031 Dolo (VE) Tel. 333 8163036 - Fax 041 413520

Il Concorso sarà in live streaming all'indirizzo www.concorsovelluti.it/live

Luca Vanzan

6 - 9 Settembre 2013 Mira (Ve) - Villa dei Leoni

COMUNE di MIRA Villa Dei Leoni

5-7 settembre

XVI concorso GB Velluti - Teatro Villa dei Leoni - Mira

5-8 settembre

2° Concorso “Fotografa la tua Arte” - Villa dei Leoni - Mira Concorso aperto ad aziende artigiane associate e amatori.

7 settembre

rIpresA ItAlIA - il ruolo dell’artigianato e della pMI nell’economia del paese. Convegno presso la sala dell’associazione artigiani e P. i. “Città della riviera del Brenta”. Parteciperanno rappresentanti del governo e delle istituzioni locali.

8 settembre

Appuntamento con la solidarietà: Partita di calcio tra la Nazionale Cantanti e la squadra di affari Puliti - l’incasso sarà devoluto a sostegno del progetto “il giardino della legalità“.

9 settembre

Ore 15.30 Casa Futura - Forte poerio: convegno su bio edilizia e fonti rinnovabili per un’idea moderna e compatibile di vivere il territorio e l’ambiente. Ore 19.30 villa Widmann di Mira - cena di Gala e chiusura festa dell’Artigianato con premiazione vincitori concorso fotografico.

In collaborazione con:

per partecipare alla cena rivolgersi a segreteria associazione 041.410333. Il costo della cena è di 35,00 E Al concorso fotografico possono partecipare AZIeNDe ArtIGIANe AssOCIAte e AMAtOrI. Per iscriversi è necessario scrivere a concorsofotografico@artidolo.it allegando la scheda di partecipazione compilata in ogni sua parte oppure recapitare la documentazione a mano presso l’associazione (Via Brentabassa, 34 - Dolo - Ve). regolamento, scheda informativa e modulo di partecipazione sono scaricabili dal sito www.artidolo.it oppure è possibile ritirarli presso lo sportello della segreteria dell’associazione.

DAL

1959


8 Dolo L’Intervento

Territorio Economia Due progetti dell’Associazione Artigiani per rilanciare le aziende

Energie rinnovabili, il futuro è giovane di Giacomo Piran

D

ue importanti progetti sono stati attuati dall’associazione artigiani “Città della Riviera del Brenta”. Il primo progetto ha riguardato la missione di un gruppo di associati che si sono recati ad Erbil, capitale del Kurdistan iracheno per valutare la possibilità di lavorare in questo paese in forte espansione. La regione, grande quanto Veneto e Lombardia, ha una popolazione di circa 4,5 milioni di abitanti, ed è ricca di petrolio, oro e altre materie prime. Al viaggio hanno partecipato Fouad Najim, architetto italo curdo con la funzione di interprete e contatto, Marino Callegaro (CMI globalservice - Ristrutturazioni edili) che per primo ha lanciato la proposta di recarsi in Kurdistan, Patrizio Mozzato (ditta individuale di edilizia e impianti), Devis Fontolan (Elektroimpianti), Ivano e Marco Poletto (Poletto costruzioni), Alessandro Carpenedo (Linea Ceramica), Francesco Marzaro (MST Solar Tecnology), Francesco Borlotto (Svam costruzioni), Antonio Sarto (Studio Matiteassociate), Walter Mosticone (centro promozionale dell’Artigianato Pmi), Diego Favaro (funzionario associazioni artigiani). “La missione ha mostrato le potenzialità di un’area economica non sfruttata appieno a livello europeo e internazionale – hanno spiegato Salvatore Mazzocca e Franco Scantamburlo, presidente e segretario degli Artigiani – e abbiamo visto che l’impresa italiana è amata e ricercata e ancor più ricercato è il nome “Venezia”, sinonimo di stile e raffinatezza”. La presenza nel territorio ha permesso di osservare come funziona l’economia del Kurdistan, quali sono i canali di approvvigionamento e trasporto di materiale, e valutare quali sono i settori produttivi con maggior richiesta che sono l’edilizia, le calzature e l’agricoltura. Adesso si dovrà costituire un consorzio di aziende e aprire un ufficio di rappresentanza ad Erbil. Altra iniziativa è stata “EnergyViLLab”, pro-

NEWS

Imprese della Riviera in Kurdistan per far partire nuove commesse e battere la crisi Il gruppo di giovani laureati a Forte Poerio

mossa da Unioncamere del Veneto con l’associazione Artigiani della Riviera. EnergyViLLab, finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, è il progetto che mira a creare un network di Living Lab virtuosi legati ad applicazioni per lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili e risparmio energetico col coinvolgimento di piccole e medie imprese, distretti produttivi, università, centri di innovazione, municipalità e cittadini. L’iniziativa ha visto lo svolgimento di un Workshop da parte di un gruppo di studenti e neolaureati dello Iuav e della facoltà di Economia di Ca’ Foscari, partendo dallo studio di

fattibilità dell’architetto Antonio Sarto dello studio “Matiteassociate”, per sviluppare nuove proposte e soluzioni per valorizzare e recuperare l’area di Forte Poerio a Mira. Le soluzioni ideate saranno esposte a settembre in occasione della Festa dell’Artigianato. Questi sono i giovani che hanno partecipato al workshop: Alberto Pitton (Ca’ Foscari), Andrea Fortunati (Iuav), Piera Favaretto (Iuav), Alberto Venturini (Ca’ Foscari), Massimiliano Rubin (Ca’ Foscari), Alberto Maria Trenta (Ca’ Foscari), Alice Zin (Iuav), Tommaso Gottardo (Ca’ Foscari), Vittoria Sarto (Iuav), Andrea Gardellin (Iuav) e Anna Boscolo (Iuav).

Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città di Nicola Rossi*

segue da pag.

1

le forze politiche e sociali attorno ai problemi delle imprese commerciali e del ruolo che svolgono nel contesto delle nostre città. La situazione economica generale accompagnata da alcuni provvedimenti di deregolamentazione, ha fatto si che nei primi 4 mesi del 2013 a livello nazionale abbiano chiuso definitivamente i battenti 19.729 imprese commerciali, nel Veneto 1.336 mentre a Padova e provincia sono 137 quelle che hanno abbassato definitivamente le loro serrande in questi 4 mesi (3 al giorno).Il risultato è che intere aree nei nostri centri storici e nei centri urbani stanno velocemente subendo fenomeni di desertificazione a cui seguiranno mancanza di servizi e degrado con conseguenti costi a carico della collettività. Del resto basta ricordare che in questi ultimi 5 anni: la pressione fiscale è sensibilmente aumentata, il credito a favore di imprese e famiglie si è ridotto drasticamente, il lavoro è diventato sempre più costoso, i provvedimenti ‘Salva Italia’ anziché dare linfa ad occupazione e consumi hanno depresso l’economia, il reddito degli italiani è calato di 9.700 euro per ogni nucleo familiare. In altri termini, le misure drastiche varate nel recente passato non hanno dato nessun frutto positivo: con la sola strategia del rigore si porta il Paese alla deriva. La Confesercenti dice no quindi a politiche che puntino solo a modificare le modalità di prelievo fiscale senza ridurne il peso e senza una seria politica di riduzione della spesa. Al contempo chiediamo che finalmente la politica economica del governo centrale e di quello territoriale sia impostata partendo dalle piccole e medie imprese e ad uno sviluppo economico molto legato ai centri urbani. Sono le piccole e medie imprese, in particolare del commercio, che rendono vitali e fruibili località che altrimenti non avrebbero nessuna capacità di attrazione. Basta girare per i nostri centri urbani per rendersi conto di come le piccole e medie imprese che vi operano stiano dando vita ad un enorme sforzo di innovazione sia nell’offerta che nei servizi. Chiediamo pertanto di approvare la nostra proposta di Legge di iniziativa popolare che ridà potere decisionale alle Regioni ed ai Comuni in termini di orari di apertura dei negozi. Con la fiaccolata di Padova, centinaia di commercianti hanno simbolicamente manifestato di come siamo noi che illuminiamo le nostre città. Dateci una mano a non spegnerle. *Presidente Confesercenti Padova

Solidarietà

Liceali donatori di sangue

C

entododici studenti delle classi quinte delle scuole superiori di Dolo si sono sottoposti a visite di idoneità per la donazione del sangue. L’eccezionale risultato è stato possibile grazie all’iniziativa, promossa dall’Avis della Riviera del Brenta e dal centro trasfusionale di Dolo, rivolta agli studenti degli istituti superiori degli istituti Lazzari e Musatti, e del liceo Galilei. Gli esami si sono svolti all’interno dell’autoemoteca messa a disposizione dal servizio raccolta convenzionata (S.R.C.) di Venezia. “ – al fine di ridurre al massimo i tempi di qualche inevitabile

piccolo disagio - ha spiegato Giuseppe Polo, presidente Avis Dolo Riviera del Brenta - i prelievi sono stati effettuati direttamente sul piazzale del distretto scolastico all’interno dell’autoemoteca”. L’obiettivo dell’iniziativa era di sensibilizzare ed educare i giovani alla donazione come pratica per aiutare le persone in difficoltà. “Questo progetto è stato un successo – ha proseguito il presidente Polo – e gli studenti si sono sottoposti agli esami con molto entusiasmo e con grande senso di responsabilità”. Per preparare il progetto l’Avis aveva svolto nei mesi scorsi nume-

rosi incontri con gli studenti con la presenza di Antonio Napoli, vicepresidente Avis della Riviera e responsabile provinciale per i progetti nelle scuole. “Riteniamo doveroso – ha concluso Polo – ringraziare sia i presidi professor Luigi Carretta del liceo scientifico Galileo Galilei, la professoressa Monica Guaraldo dell’istituto Maria Lazzari e la professoressa Rachele Scandella dell’istituto Cesare Musatti, oltre a tutti gli insegnanti che hanno contribuito alla buona riuscita di questa iniziativa”. G.P.

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Dolo 9 Aggregazione Iniziativa voluta dal comune e dai commercianti

Notte dei saldi, un successo Oltre cento sono le associazioni coinvolte. Creati percorsi illuminati ad hoc, migliaia i partecipanti di Giacomo Piran

O

ttimo successo di pubblico con migliaia di partecipanti e anche di critica per “Shopping by night – Notte di Saldi” la notte bianca degli sconti che si è svolta a luglio nel centro storico di Dolo. La manifestazione è stata promossa dai commercianti di Dolo, assieme alla Confcommercio, al comune di Dolo e alla Proloco. Oltre cento sono state le associazioni coinvolte in questa iniziativa che rappresenta l’unica notte bianca organizzata nel territorio rivierasco. Rispetto agli anni scorsi è stata ampliata l’area dove si sono svolti eventi e manifestazioni. Per

Sociale

l’occasione sono stati creati dei percorsi di collegamento segnalati con delle lanterne dove era presente la scritta “ti divertirai”. In molte zone di Dolo quindi sono stati promosse numerose manifestazioni ed eventi dedicate a grandi e piccoli. In via Guolo, piazzetta Aldo Moro e Largo Pinelli c’è stata l’apertura ufficiale di “Shopping by night” con una corsa sui tacchi a spillo, un’esibizione di arti marziali a cura del Fou Dou Shin, prove di sub con Sub Skark, una mostra di Fiat 500, Vespe d’epoca, Harley Davidson e biciclette oltre ad una collezione di oggetti

d’epoca “Gianni Negri”, l’esibizione degli “amici a 4 zampe” e musica e intrattenimento a cura di associazioni del territorio. La centralissima via Cairoli si è trasformata in una grande isola con stand di marmellate e mostarde biologiche di B73, formaggio di “La Casearia Carpenedo”, uno stand del comune di Dolo dove sono stati presentati i progetti e le iniziative del “Progetto 2020-20” del Patto dei Sindaci e di “Dolo Città Europea dello Sport 2013”, giochi gonfiabili, intrattenimento per bambini con artisti di strada, musica e ballo con Lele Dj,

Un nuovo pulmino per il Ceod

“E’

con grande emozione e piacere che, dopo tre anni di eventi, noi dell’associazione Mille Sogni annunciamo il raggiungimento dell’obiettivo che ci eravamo prefissati nel 2010, al momento della nostra nascita: il pulmino per i ragazzi del Ceod”. Ad annunciarlo è Antonio Cammarata, presidente dell’asso-

il concerto del gruppo AB Band, esposizione di moto Venice Custom, mostra di produzione e degustazione “Antico Sigaro Nostrano del Brenta 1763 – Il Doge”, mercatino dell’antiquariato e degli hobbisti. Via Mazzini e via Matteotti sono diventate poi le “vie della musica” a cura dell’associazione Ubi Musica e della casa musicale Brusegan oltre ad ospitare le esibizioni di numerosi artisti

ciazione Dolo che l’11 giugno scorso hanno consegnato un pulmino ai ragazzi del Ceod di Dolo che si trova in località Cesare Musatti. L’associazione, nata nel 2010, organizza eventi e concerti a scopo benefico per raccogliere fondi per l’acquisto dell’importante mezzo di trasporto. “Per l’associazione si tratta di una grande vittoria – prosegue il presidente Cammarata – perché l’obiettivo è stato raggiunto in un momento di grande crisi economica per il

di strada. Via Garibaldi nell’Isola Bassa si è specializzata con “via dell’arte” con l’esposizione di quadri, l’esibizione di Arte Marziale Vietnamita, la presenza di cavalli pony per bambini a cura della Scuola 22 Performance Horses, mostra di barche a vela sul Naviglio Brenta e l’esibizione del complesso musicale Bermuda Trio. Infine in via Piave si sono svolti intrattenimenti musicale e degustazioni.

nostro territorio. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno dato il loro prezioso aiuto, sia con le loro donazioni che con il loro sostegno, lavoro e tempo. I nostri progetti non finisco qua”. Alla cerimonia di consegna erano presenti anche Giuliano Zilio (vicesindaco di Dolo), Gabriele Angiolelli (direttore del distretto 2 dell’Ulss 13) e gli atleti Manuela Levorato, Fabè Dia e Andrea Longo. G.P. messaggio pubblicitario

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10 Fossò - Vigonovo Servizi Aperto nella biblioteca comunale il mese scorso un servizio gratuito

Centro telematico per tutti I cittadini troveranno anche l’assistenza per il corretto uso delle applicazioni

A

Postazioni Internet in biblioteca a Fossò

corretto uso delle apparecchiature e per un efficace utilizzo di internet, con particolare attenzione ai servizi digitali erogati dalle pubbliche amministrazioni. Il Centro è stato realizzato all’interno della biblioteca comunale ed è dotato di un server, quattro postazioni Desktop, Access Point, Book Reader, Stampante multifunzione Copia-Fax-Scanner, videoproiettore, cuffie, microfoni, Webcam, adattatori WIFI, softwa-

Vigonovo L’iniziativa

Un gruppo d’acquisto di pellet

Il risparmio energetico è una priorietà

I

l comune di Vigonovo pensa già al periodo invernale e lancia la proposta per la formazione di un gruppo d’acquisto di Pellet. “Il Pellet – si legge nella comunicazione data nel sito del comune – come combustibile per il riscaldamento domestico è una valida alternativa alle più tradizionali fonti non rinnovabili, come metano o gasolio, sia in termini ambientali che economici. Per questo, all’interno dell’iniziativa europea “Patto dei Sindaci” che ci impegna a ridurre le nostre emissioni di CO2, il comune di Vigonovo intende promuovere la costituzione di un Gruppo di Acquisto Pellet”. Per chi fosse interessato può chiedere informazioni o aderire all’iniziativa scrivendo al seguente indirizzo mail: area. tecnica@comune.vigonovo.ve.it oppure telefonando all’ufficio

re e applicativi vari. Il Comune ha sottoscritto una convenzione con la Pro Loco di Fossò, che garantirà la presenza di numerosi Tutors, tutti volontari, che a turno affiancheranno chi richiede assistenza per l’utilizzo degli strumenti informatici. Il centro è aperto i pomeriggi di martedì e giovedì, dalle 15 alle 19, ed il sabato mattina dalle 8.30 alle 12.30.

Nelle emissioni il patrimonio edilizio privato influisce per circa il 45 per cento

ambiente 049 -9834918. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è di raggiungere un minimo di 25 adesioni. Dopo di che sarà organizzato un incontro informativo e tecnico nella Sala Polivalente del municipio. Questo è solo l’ultima di una serie di proposte di gruppi d’acquisto pensate dall’amministrazione comunale di Vigonovo. Nei mesi scorsi il comune rivierasco aveva incentivato la diffusione di veicoli ibridi ed elettrici. “Abbiamo fatto conoscere queste nuove tecnologie – spiega Filippo Fogarin, vicesindaco – attraverso incontri pubblici nei quali sono state esposte le auto e spiegate le loro caratteristiche con particolare attenzione a consumi, costi e affidabilità”. Dopo i primi incontri, sono state raccolte le adesioni all’iniziativa e programmate le prossime scadenze. Negli anni scorsi il comune di Vigonovo aveva promosso l’uso di pannelli fotovoltaici. “Dalle politiche adottate dal 2005 al 2010 dall’amministrazione comunale – spiega Fogarin – ma soprattutto grazie agli investimenti privati di ristrutturazione degli edifici e le realizzazioni di impianti solari e fotovoltaici, si è riusciti ad ottenere una diminuzione di 6 per cento delle emissioni di anidride carbonica. Nelle emissioni gli edifici pubblici influiscono solo per il 3-4 per cento, mentre il patrimonio edilizio privato influisce per circa il 45 per cento, mentre il resto è causato dai mezzi di trasporto. Per questo sono stati e saranno organizzati incontri per coinvolgere i cittadini: investire nel risparmio energetico comporta una spesa iniziale considerevole ma valutando il lungo periodo conviene, si risparmia e si inquina meno”. Altro progetto di gruppo d’acquisto è stato quello realizzato un anno fa quando sono stati acquistati oltre ottocento chilogrammi di Parmigiano Reggiano da un caseificio vittima del terremoto in Emilia. L’iniziativa è stata portata avanti da tutti i volontari del Gruppo di Acquisto che hanno lavorato attivamente organizzando assemblee pubbliche oltre a mantenere i contatti con i vari caseifici emiliani. G.P.

Patrimonio

Un contributo per Villa Caffrè

S

di Roberta Pasqualetto giugno presso la biblioteca comunale di Fossò, è stato inaugurato il punto di pubblico accesso: “Centro Fossò P3@ Veneto”. E’ stato possibile realizzare il progetto grazie a un finanziamento della Regione Veneto, nell’ambito del programma Operativo Competitività e Occupazione Regionale POR-FESR 2007-2013, Azione 4.1.2, rivolto alle Pubbliche amministrazioni che hanno avviato politiche volte alla riduzione del divario digitale, per promuovere la conoscenza e l’innovazione a favore della crescita. “Considero l’accesso alla tecnologia informatica fondamentale per migliorare e semplificare la convivenza della nostra comunità” dice il sindaco Federica Boscaro appoggiata dall’Assessore ai Servizi Sociali Barbara Corrò che dice: “Il risultato più bello è l’entusiasmo dei tutors, quasi tutti giovani, che gratuitamente forniscono assistenza a utenti super motivati”. Il Centro offre un servizio gratuito per i cittadini, con particolare attenzione agli anziani e ai portatori di handicap, fornendo una postazione individuale per accedere alla tecnologia informatica, utilizzarne gli strumenti e connettersi alla rete internet. I cittadini troveranno anche dell’assistenza per un

NEWS

ono tre i contributi a fondo perduto assegnati in una delle ultime sedute del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Regionale Ville Venete presieduto da Giuliana Fontanella, per altrettante ville nelle province di Verona, Vicenza e Venezia. Nel Veronese 22.500 euro (ovvero il 14,5% sul totale del piano economico) sono stati assegnati a villa Leoni Sandri di Dolcèin località Volargne. Il contributo servirà ad avviare il restauro della villa che richiede interventi urgenti. Nel Vicentino beneficerà di un contributo di 15.362,64 euro (14,8% sul totale del piano economico) villa Guiotto Bruttomesso di Anconetta (in comune di Vicenza) per la sistemazione e il recupero delle facciate. Anche qui il parametro principale applicato secondo il regolamento è quello dell’urgenza e della conservazione per l’interesse storico della villa. Nel veneziano verrà messa in sicurezza villa Caffrè, proprietà del Comune di Fossò, grazie anche ad un contributo a fondo perduto dell’Istituto Regionale Ville Venete di 16.696,68 euro, ovvero il 16,7% del piano economico. Un mutuo agevolato dell’IRVV da 150mila euro invece è stato concesso per l’intervento di restauro e risanamento conservativo delle coperture di villa Rizzardi di Negrar (località Pojega) in provincia di Verona. Il piano economico ammonta a oltre 350mila euro. La villa è nota per il giardino che fu commissionato nel 1783 da Antonio Rizzardi (1742-1808) a Luigi Trezza (1752-1823): rappresenta uno degli ultimi esempi di S.H. giardino all’italiana.

Parco Sarmazza Saperi e Sapori

G

rande successo ha avuto la manifestazione “Saperi e Sapori nel Parco” che si è svolta nelle scorse settimane al Parco Sarmazza a Vigonovo. L’evento è stato promosso dal comune di Vigonovo e dall’assessorato alle attività produttive con la Proloco di Vigonovo, l’associazione Sarmazza, assieme al patrocinio della provincia di Venezia, di Veneto Agricoltura e del Progetto 20-20-20 Patto dei Sindaci. La manifestazione è stata anticipata alcuni giorni prima dallo svolgimento del convegno “2013 anno internazionale della cooperazione nel settore idrico. L’acqua nei processi di sviluppo sostenibile” che si è svolto nella sala polivalente del municipio. Il 2 giugno si è poi svolto il grande evento nel parco Sarmazza. Il programma ha previsto per tutta la giornata lo svolgimento di numerose attività adatte a giovani e adulti. Si è partiti con una mostra mercato del biologico dell’Aiab Veneto, un mercatino del “riuso” dedicato ai ragazzi, una dimostrazione degli antichi mestieri “Vita d’Altri tempi”, uno stand di Veneto Agricoltura, uno stand di Veritas Spa, laboratori di tessitura per bambini e la spiegazione della filiera della lana, un concorso di disegno per ragazzi, una lezione dal titolo “Alla ricerca delle erbe spontanee: un percorso tra immagini, ricette e non solo” e il “Van Dick Day” laboratorio sulle antiche tecniche di stampa fotografia promosso dall’associazione Frequenze Visite e Davide Rossi. E’ stato poi allestito uno stand sull’iniziativa “Patto dei Sindaci” dove sono stati spiegati

Degustazione di prodotti tipici i comportamenti da adottare e le tecnologie disponibili per contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e i costi per l’energia oltre a provare alcune vetture elettriche. Verso le 10.30 si è poi svolta una spettacolare dimostrazione degli acconciatori del territorio e a seguire la rievocazione di un matrimonio campestre sempre inserito nel progetto “Vita d’Altri tempi”. A mezzogiorno c’è stato il saluto delle autorità con la presenza di Damiano Zecchinato, sindaco di Vigonono; di Franco Doro, assessore alle attività produttive di Vigonovo; e di Paolo Pizzolato, amministratore unico di Veneto Agricoltura. Si è svolto poi il pranzo, dove c’è stata la possibilità, per i fortunati presenti, di degustare deliziosi prodotti tipici del territorio. Nel pomeriggio i presenti hanno potuto assistere all’esibizione folkloristica del gruppo “Ruzzantini Pavani città di Padova” mentre verso sera la manifestazione si è conclusa da parte del gruppo dei giovani di “Anime in Solidarietà” con l’aperitivo “Sapori”. G.P.


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via Provinciale Nord lato sx via Roma e via Pava lato nord, ecc.

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via Forna

Capitello del “Castellaro” via Provinciale Nord lato dx via Fornace e via Castellaro, Via Callesette nord, ecc.

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Capitello della “Crosara di Sandon” Via Padova, via Cartile, via Celestia via Cornio, via Molinetto, via Toscana parte di via Provinciale Sud, ecc.

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via Roma e via Pava lato sud via Arzeroni e via Fogarine via Provinciale Sud lato sx, ecc.

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Informazioni presso Pro Loco o ai numeri:

338.8293121 - 338.9348826

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via Callesette lato sud, via Boschetta via Bosello, via Breo via Provinciale Sud lato dx, ecc.

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Capitello degli “Arzeroni”

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Capitello degli “Angi”

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- Sabato 6 luglio INCONTRO DI PUGILATO Domenica 7 luglio Spettacolo di BALLO CARAIBICO - Lunedì 8 luglio e martedì 9 luglio CONTRADE e GIOCHI dei CAPITELLI nel Parco Giuliani e Dalmati - Mercoledì 10 luglio Concerto con RENATO E GLI AMICI - Giovedì 11 luglio Esibizione dei BURATTINI - Giovedì 11 luglio e venerdì 12 luglio CONCORSO MUSICALE in Piazza Marconi - Sabato 13 luglio SFILATA DI MODA - Domenica 14 luglio MUSICA DAL VIVO Piazza Marconi - Lunedì 15 luglio TOMBOLA e Spettacolo PIROTECNICO - Tutte le sere: giostre, stands gastronomici, pesca di beneficenza, ballo liscio CALCIOTTO Campo Comunale AEROMODELLISMO in Sala Convegni Stand della Pro Loco con primi e secondi di pesce.

Giochi dei Capitelli delle Contrade del Comune di Fossò

via

Nel Consiglio Comunale del 17 giugno è stata approvata la delibera per l’adesione al Patto dei Sindaci promosso dall’Unione Europea sulle tematiche energetiche. Il programma prevede la riduzione delle emissioni di CO2 del 20% entro il 2020, aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e portando al 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale dei consumi finali di energia. Il coordinamento per lo sviluppo delle politiche energetiche per i comuni del veneziano aderenti al Patto dei Sindaci, oltre che la gestione dei finanziamenti europei, viene garantito dalla Provincia di Venezia. Il Comune di Fossò, a fine 2011 aveva già approvato una delibera esprimendo la volontà di aderire al Patto dei Sindaci, aveva però rinviato l’adesione formale per la assoluta mancanza di risorse per finanziare le azioni necessarie a realizzare il progetto; in quel periodo la priorità era stata data alle opere, ancora da completare, per fronteggiare l’emergenza idraulica. Infatti, una volta formalizzata l’adesione, scattano una serie di prescrizioni, con tempi prefissati di verifica, che devono portare alla riduzione di almeno il 20% di emissioni di CO2 nel territorio comunale entro il 2020, attraverso l’attuazione di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile. La redazione del Piano deve essere realizzata entro un anno ed essere presentata al Segretariato Europeo del Patto dei Sindaci. Avrà come riferimento l’inventario base delle emissioni con i dati del 2005 e del 2010. Tutte le emissioni dovranno essere rilevate: da quelle pubbliche riconducibili gli edifici comunali, all’illuminazione pubblica, ai mezzi di trasporto e alle attrezzature comunali, a quelle private riferite all’edilizia residenziale, commerciale e produttiva, oltre alle emissioni del trasporto pubblico e privato. Con cadenza biennale dovrà essere presentato un rapporto sulle azioni realizzate e sui risultati conseguiti in termini di minori emissioni. Per questo, oltre ai progetti ed alle risorse da mettere in campo da parte dell’Amministrazione Comunale, saranno sviluppate iniziative di confronto e coinvolgimento dei cittadini, dei professionisti e degli imprenditori.

“KIDS & FLOWERS Elisa Tribute” Martedì 23 luglio “SHARY BAND” Mercoledì 24 luglio “MARILISA E MARCO NEGRI” Estrazione della tombola Tutte le sere: stand gastronomico, spritz, panini, ballo e baby dance


12 Fiesso d’Artico Occupazione Vertenza al Ministero dello Sviluppo economico

Fracasso, il no dei sindacati La Fiom punta i piedi, contrasti alla vendita degli stabilimenti a spezzatino di Alessandro Abbadir

A

lla Fracasso di Fiesso D’Artico, che ha avviato la procedura concorsuale degli stabilimenti, e ha affittato il ramo Silos con 43 dipendenti ad una azienda padovana (la Frame di Mestrino), non c’è alcun accordo con la società tedesca Volkmann Rauschbach per l’affitto del settore stradale. La società tedesca, interessata all’affitto del settore stradale, ha proposto l’assunzione di 31 dipendenti lasciando poi aperta la possibilità di inserirne altri 30 nel corso del prossimo triennio a seconda della produzione. Intanto era stato trovato l’accordo con i sindacati per la messa in cassa integrazione straordinaria per 8 mesi dei rimanenti 140 dipendenti. Ma sull’affitto d’azienda della società tedesca c’è un no secco della Fiom - Cgil con Michele Valentini. Se i sindacati non firmassero il passaggio all’azienda tedesca di 31 operai del ramo stradale, per la logica delle rotazioni in vigore alla Fracasso fino a pochi mesi fa, c’è il rischio che l’azienda affittuaria sia costretta ad assumerne 120. La Fiom Cgil, che fra i lavoratori ha la maggioranza degli iscritti, dice no alla firma: “Firmare significherebbe condannare oltre cento lavoratori al licenziamento”, spiega per

Fiom Michele Valentini. “La proposta per noi è irricevibile - ha ribadito Valentini - bisogna trovare una soluzione che tenga conto di tutti i dipendenti della Fracasso e non solo di una parte di fortunati. La posizione della Fiom è stata confermata dalla stragrande maggioranza dei dipendenti che durante un’assemblea hanno deciso di non accogliere la proposta del gruppo industriale tedesco. Una decisione a cui si è adeguata anche la Fim

Cisl. La situazione è quindi davvero indecifrabile e nelle prossime settimane le parti sociali assieme alla proprietà potrebbero essere nuovamente convocate per un vertice dal Ministero dello Sviluppo Economico che preme per una soluzione che salvi più posti di lavoro possibile. La proprietà rappresentata da Adriano Fracasso continua a puntare a vendere a pezzi gli stabilimenti. Si dovrà capire se ce la farà vista l’opposizione della Fiom.

NEWS Sicurezza idraulica

Arriva l’”Isola che non c’E’“

S

i chiama “Isola che non c’è”, ma c’è eccome per una trentina di famiglie che, nel corso del 2012\13 vi si sono rivolte per un sostegno nel seguire i propri figli, nei compiti e nella socializzazione. L’Isola che non c’è si propone infatti come baby parking e doposcuola di gruppo per i bambini della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, svolgendo però anche sostegno individuale e proponendo laboratori artistici. Nata in un periodo di grande cambiamento sociale, con la limitazione del tempo pieno e prolungato in molte scuole e, di pari passo, con la consolidazione di un’alta percentuale di lavoro femminile, l’associazione ha permesso di trovare una buona soluzione ai grattacapi delle famiglie. “Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto nel 2009 – spiega Alessandra Stocco, referente del progetto – con il realizzare uno spazio sicuro che fungesse da punto di riferimento per i bambini e per le famiglie, cui tutti gli iscritti potessero accedere anche per poche ore. Dopo una partenza lenta, oggi il doposcuola aiuta circa trenta famiglie”. L’Isola che non c’è ha fatto rete con altre associazioni per ottenere altri servizi utili alle famiglie, come ad esempio quello del pullmino, offerto grazie all’aiuto del Brutto anatroccolo. “Abbiamo capito che possiamo affrontare i bisogni delle famiglie facendo rete e ampliando l’offerta: ad esempio, da due anni collabora con noi una psicologa, che si affianca soprattutto ai bambini con disturbi dell’apprendimento. - continua Stocco - Altro utilissimo servizio sono i centri estivi, che la nostra associazione svolgerà a Fiesso le prime due settimane di settembre”. Maggiori informazioni sul servizio su isoladeibimbi.blogspot.it. La necessità di servizi per l’infanzia è sempre più urgente nel comprensorio dei diciasette comuni della Riviera del Brenta e del Miranese. S.T. messaggio pubblicitario

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Pianiga 15 Urbanistica L’architetto Cucinella ha illustrato il polo logistico Veneto fra Dolo e Pianiga

Masterplan di Veneto City, si punta sul verde di Alessandro Abbadir

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eneto City è stato presentato il masterplan (non senza contestazioni e polemiche da parte dei comitati) e secondo gli ideatori sarà un progetto verde. A spiegare l’intervento che darà vita al polo logistico Veneto fra i comuni di Pianiga e Dolo, nelle scorse settimane a Padova, è stato l’architetto Mario Cucinella. Un progetto, questo, in divenire da almeno una decina d’anni, il cui capofila è l’ingegner Luigi Endrizzi. Cucinella ha spiegato che il primo cantiere di Veneto City che partirà sarà quello per la piantumazione dell’area con alberi e piante. Insomma un segnale chiaro. L’idea è quella di creare una “spina verde” interna all’area delimitata dall’autostrada, da una parte, e dalla ferrovia dall’altra. Previsto, inoltre, la creazione di un bacino di laminazione e saranno sviluppate aree pedonabili e ciclabili per 6 chilometri su un livello superiore a quello della mobilità. Punti di riferimento principali dello sviluppo “collinare” saranno la stazione della metropolitana di superficie (Sfmr) e l’area destinata a ospitare la ricettività alberghiera. Cucinella ha ideato per il grande spazio una forma del tutto originale ma adatta ad inserirsi nel contesto paesaggistico. Veneto City, infatti, avrà una forma

Maurizio Boschiero direttore generale, Luigi Endrizzi avrà il 26,9 % delle azioni della Spa collinare che verrà realizzata attraverso una serie di archi (in legno o lignite) destinati a ricoprire tutti gli edifici. Per la quota più alta delle costruzioni che saranno di circa nove piani, l’altezza massima sarà di 25-30 metri di altezza. Picco che poi scenderà fino a distendersi sul resto dell’area per creare, secondo quella che è stata la suggestione degli architetti “un canyon verde e blu”. Anche sul versante energetico le parole d’ordine, qui, sono trigenerazione, geotermia e fotovoltaico. Una delle fonti utilizzate è appunto la trigenerazione a gas, grazie a un punto centralizzato per la produzione combinata di energia termica, frigorifera ed elettrica. Per questo è prevista una caldaia a biomasse capace di funzionare con il cippato di legno prodotto sul posto. La seconda fonte è quella geotermica per finire con il solare. Proprio sul fronte ambientale, Veneto City sarà sottoposta, non per obblighi di legge ma volontariamente, a certificazione ambientale secondo gli standard Leed, uno dei più importanti certificatori al mondo. Ma come si reggerà tutta l’operazione dal punto di vista finanziario? Dopo la presentazione del Pua, l’operazione di finanziabilità del progetto dovrebbe essere portata termine. Sarà Maurizio Boschiero il direttore gene-

Edifici alti 30 metri, un bacino di laminazione e saranno sviluppate aree pedonabili e ciclabili per 6 chilometri

Il progetto di Veneto City messaggio pubblicitario

rale. Rinaldo Panzarini resta come piccolo azionista (ha l’1,02% del capitale). La Spa vede, poi, Endrizzi detenere il 26,9% al pari della Finpiave di Bepi Stefanel. Poco sotto Mantovani (22,2%), Andrighetti (9,8%), la Bieffe (7%) di Biasuzzi e con poco più del 6% la Pittarello Holding. A sostenere, fin qui, il progetto sono state, dal punto di vista bancario prevalentemente, Cariveneto e Unicredit. I sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara, e Dolo, Maddalena Gottardo, avevano fatto approvare il progetto dai rispettivi consigli comunali ancora lo scorso anno.

Reazioni I comitati

“Opera inutile e dannosa”

N

o a Veneto City senza se e senza ma. E’ la posizione dei comitati Opzione Zero capeggiati da Mattia Donadel e Patrizia Ruvoletto. “Quello che sfugge ai nostri politici locali – spiegano – è che da oltre 10 anni nell’area produttiva che dovrebbe ospitare Veneto City non si sia più costruito un solo capannone, nonostante i Prg li prevedessero, e che il territorio veneto sia cementificato oltre l’11% e cosparso di edifici sfitti, in vendita o abbandonati. Per questo riteniamo non vi sia alcuna necessità né alcuna domanda di nuovo edificato. Sfugge poi anche la recente sentenza del Consiglio di Stato (n. 6656/2012) che ribadisce una volta per tutte che non esistono i cosiddetti “diritti edificatori” e che “all’interno della pianificazione urbanistica debbano trovare spazio esigenze di tutela ambientale ed ecologica, tra le quali spicca la necessità di evitare l’ulteriore edificazione” e che “tenga conto delle potenzialità edificatorie dei suoli, non in astratto, ma in relazione alle effettive esigenze”, ma soprattutto che rivolga “una riflessione di futuro sulla propria stessa essenza, svolta per autorappresentazione ed autodeterminazione dalla comunità medesima, con le decisioni dei propri organi elettivi e, prima ancora, con la partecipazione dei cittadini al procedimento pianificatorio”. A.A.


16 Territorio Aggregazione Tanti appuntamenti con il bel periodo per poter passare una serata in allegria

Estate in Riviera, tempo di sagre Da Dolo a Malcontenta, Camponogara e Sandon, Pro Loco e comuni organizzano eventi per migliaia di persone di Roberta Pasqualetto

A

d animare l’estate, nella Riviera del Brenta, saranno diverse sagre legate al folklore del nostro territorio. Nel mese di luglio a Fossò, si terrà la sagra di San Luigi fino al 15 luglio dedicata, per la prima volta al palio dei capitei. Durante la sagra sarà possibile trovare giochi adatti ai bambini fino a quelli apprezzati dagli adulti: alternando la corsa dei sacchi, a quella con l’uovo nel cucchiaio o delle cariole. Il palio è diviso per i capitelli del territorio: Boschetta, Alberoni, Arzaroni, Castellaro, Sandon e Crosara di Angi. “Per la prima volta organizziamo il palio dei capitei, questa idea nasce dalla volontà di riscoprire alcuni giochi di una volta e per sensibilizzare lo spirito di unione della comunità – dice il presidente della Pro Loco Franco Soazi – siamo sicuri che la gente si divertirà con i giochi di una volta, semplici e genuini”. Durante la festa non mancherà l’enogastronomia, il ballo e la musica con il Kanale Rock Summer festival che proporrà un concorso per i giovani emergenti. Inoltre, all’interno del

calendario, si terrà un incontro di pugilato nazionale. Nel mese di luglio si festeggia la festa del Redentore, ma non è solo Venezia a commemorarlo. Malcontenta festeggia il terzo fine settimana di luglio, dal 18 al 23; mentre a Calcroci la festa si terrà per due fine settimana: dal 12 al 15 e dal 19 al 23 luglio. Le sagre sono all’insegna dell’enogastronomia, della pesca di beneficienza e chiudono con i fuochi d’artificio. Dolo sarà animata dalla sagra di San Rocco, dal 9 al 19 agosto: ogni sera ci sarà uno spettacolo diverso tra musica e cabaret, stand gastronomici e pesca di beneficienza. All’interno di questa sagra, venerdì 16 agosto, si terrà l’antica Fiera del Bestiame: una delle poche fiere ancora presenti nel Veneto legata alle tradizioni del nostro paese. La sagra occuperà via Guolo, via Arino, piazza Mercato, via Foscarina e via Giotto. I visitatori avranno occasione di vedere gli animali da cortile e da allevamento, le dimostrazioni di antiche arti e mestieri legati al mondo dell’agricoltura. “Un momento importante,

in particolare per i più piccoli che, a volte non conoscono gli animali che una volta animavano aie e fattorie – dice il presidente della Pro Loco Giuliano Salvagnini – questa fiera è attenta alle tipicità della produzione agro-alimentare della Riviera, ed è una vetrina per le produzioni della nostra terra con assaggi e vendita diretta dal produttore al consumatore con la collaborazione della Coldiretti e la valorizzazione degli stessi prodotti negli stand gastronomici della festa in abbinamento a vini Igp della Riviera”. Lunedì 19 chiuderanno i festeggiamenti con uno spettacolo pirotecnico. In una situazione un po’ diversa da quello della sagra, sabato 7 settembre nell’Isola Bassa di Dolo, si terrà una rievocazione storica dei fatti narrati da Tito Livio nella “Storia di Roma” accaduti nel territorio della Riviera del Brenta - Medoacus nel 302 a.C.. Per l’occasione sarà ricostruito un villaggio, un mercato con le attività artigianali e i prodotti dell’epoca e la partecipazione di oltre cento figuranti che creeranno un’azione sce-

Un momento di festa in piazza nica in tre tempi guidati dalla regia di una voce narrante. L’iniziativa vuole proporre al pubblico adulto e agli studenti un’occasione di approfondimento e divulgazione volta ad accrescere la conoscenza degli eventi storici accaduti nell’antichità nel territorio veneto. “La cosa migliore per un territorio è creare dei momenti di aggregazione per le persone – dice l’assessore alla cultura Antonio

Pra – cerchiamo di dare più offerte per accontentare tutti i gusti e gli interessi. Sicuramente è un periodo economico difficile, dove non ci sono più fondi e sono stati fatti importanti tagli alla cultura ma abbiamo cercato di trovare il modo di creare manifestazioni con il volontariato e con i partner interessati alle iniziative”.

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Lungo il Naviglio Estate fiessese

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n luglio di cultura e divertimento, con l’Estate fiessese sul Naviglio. Teatro, danza, musica e molto altro in una delle manifestazioni più attese e ricche della stagione, che nonostante il suo carattere di interesse sovra locale appartiene alla popolazione, anche perché trova negli spazi pubblici di Fiesso il suo palcoscenico: gli attori si esibiranno infatti in Piazza Marconi o nel Giardino del Palazzo Municipale. La rassegna, che si snoda in varie serate nel corso dell’intero mese di luglio, si apre con la consueta danza urbana, il primo luglio, e prosegue con un’altra sperimentazione artistica: la danza geometrica. Ma il cavallo di battaglia di questa edizione è il teatro, ancora una volta in chiave sperimentale e artistica: domina, nella seconda metà di luglio, il teatro di strada. Teatro come danza (Valse, 16 luglio) o come circo di strada (Kolok, 23 luglio); anche il teatro narrativo si scopre innovativo, come avviene nel caso della Black Comedy (19 luglio). Sempre il teatro chiude la rassegna, il 31 luglio: in questa occasione, scenderanno in strada gli artisti del Carosello del Teatro Nucleo, in una sgangherata parata di strada in cui i musicanti di Brema raccontano la loro storia attraverso musiche e suggestioni.Infine, non poteva mancare l’espressione musicale per la quale Fiesso ha più volte manifestato la sua passione: il jazz. A onorare questo legame, la performance della Backyard Jazz Orchestra, un big band di 15 elementi che unisce alcuni dei migliori musicisti di provenienza balcanica e che si esibirà gio-

vedì 25 luglio. “E’ una manifestazione che appartiene a tutta la popolazione di Fiesso, in quanto non si rivolge a un target limitato o a una sola fascia d’età, ma coinvolge e risponde a un vasto ventaglio di attese – spiega Raffaella Barbato, presidente della Pro Loco di Fiesso, che organizza l’evento in collaborazione con il Comune, ArteVen, Circuito teatrale regionale, la Provincia di Venezia, la Regione Veneto e Veneto Jazz – sarà per questo che la manifestazione nel tempo è cresciuta, diventando un’occasione per animare il paese, non rinunciando però a un’espressione di grande qualità”. “Nonostante i molti tagli ai comuni – prosegue l’assessore alla cultura Marco Cominato – abbiamo cercato in tutti i modi di mantenere questo classico appuntamento, ormai tanto atteso dalla popolazione. Quest’anno, tutti gli spettacoli saranno annunciati da appositi stendardi, visibili dalla strada”.Tutti gli eventi, a ingresso libero, iniziano alle 21. Il programma della rassegna è disponibile sul sito del comune di Fiesso d’Artico. S.T.


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Cultura 19 Archeologia A Sambruson di Dolo un museo davvero unico

Antiquarium, reperti romani in mostra

NEWS A Mira

Un’estate in villa

Il materiale che oggi funge d’attrazione è stato portato alla luce nel 1950 grazie agli scavi del professor Livio Vanuzzo di Silvia Tessari

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l territorio fa scuola e fa cultura: una piccola frazione di Dolo e il suo Antiquarium possono rivelarsi una macchina del tempo per tornare a cavallo dell’anno zero e scoprire i segreti della vita quotidiana degli antichi romani di area cisalpina. La frazione è Sambruson, in origine un importante centro abitato posto lungo la via Annia, come attestato anche dall’antichissima Tabula Peuntingenaria, l’”atlante stradale” che raffigurava tutto il mondo conosciuto ai tempi degli antichi romani. Sambruson si chiamava allora Mansio Medoaco, dall’antico nome del Brenta, ma era anche conosciuta come Adduodecimo, perché posta a dodici miglia da Padova. “La storia antica è tornata alla luce – spiega Monica Zampieri, archeologa che si occupa dell’Antiquarium di Sambruson – grazie agli scavi condotti, nel 1950, dal professore Lino Vanuzzo, insegnante di matematica a Dolo ma con la passione dell’archeologia. In tre mesi di scavo, da lui stesso finanziati, aiutato da alcuni giovani volontari, il professore è riuscito a trovare moltissimi reperti antichi, in gran parte romani ma anche rinascimentali e preistorici”. La ricerca finanziata dallo stesso professor Vanuzzo, è stata sospesa al termine dei tre mesi per mancanza di fondi, che fino ad allora aveva stanziato lo stesso Vanuzzo. Quanti reperti si celeranno ancora a pochi decimetri dalla superficie? Intanto, quan-

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Scavi archeologici to raccolto è conservato nell’Antiquarium di Sambruson, posto presso le scuole, un piccolo museo aperto da poco più di un anno grazie alla passione dell’associazione Trovemose e dell’amministrazione comunale. Il museo è inoltre finanziato dal progetto via Annia, che interessa anche i siti storici maggiori come Padova “La nostra principale attività è promuovere la storia di Sambruson, soprattutto tra i bambini e i ragazzi – prosegue Monica Zampieri – sono, infatti, le scuole primarie e secondarie di primo grado le destinatarie dei nostri laboratori didattici, con cui i ragazzi toccano con mano i reperti antichi e stabiliscono un contatto più fisico di quello stretto sulle pagine dei libri con la storia. Nei laboratori da noi proposti, gli alunni possono riprodurre piccole anfore d’argilla o monete romane, sul modello dei reperti esposti. Ma si tratta, oltre al laboratorio

creativo, anche di vedere da vicino come funziona il lavoro di uno storico: quali sono, ad esempio, le fonti, secondarie o primarie, che permettono a uno storico di ipotizzare un fatto. Poter toccare queste fonti (come, appunto, i frammenti di utensili domestici d’argilla) è per i bambini e i ragazzi come poter toccare la storia”. I laboratori didattici vengono attivati ogni anno, e l’offerta viene generalmente raccolta dalle scuole del territorio “Nell’ultimo periodo, a causa delle restrizioni del comune, che ha fatto comunque moltissimo per questo museo, tutte le proposta didattiche vengono dirette alle scuole più vicine. Tuttavia, ci sono speranze di crescita: stiamo infatti cercando di promuovere un’apertura periodica fissa, in cui il museo sia accessibile a chiunque”. Per ora, l’Antiquarium è visitabile contattando l’ufficio cultura del comune di Dolo allo 041411090.

n’estate in villa, per godere di meraviglie inesplorate. L’ufficio cultura del Comune di Mira, grazie alla fondamentale collaborazione della Pro Loco, organizza il Tour 4x4: quattro ville (Villa Venier, Villa dei Leoni, Villa Velier Corò e Villa Widmann) visitabili con quattro diverse modalità, in carrozza, in gondola, in bicicletta o con mezzi propri. “L’iniziativa, già sperimentata in passato” spiega Nicola Crivellaro, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Mira “è arricchita quest’anno dalla possibilità di visitare villa Velier Corò, situata in zona Chitarra a Mira e resa visitabile dalla primavera 2013. Una delle curiosità che la caratterizzano è il passaggio segreto che presumibilmente la collega a villa Valmarana, la cui realizzazione fu forse legata legato a motivi di sicurezza o a intrighi d’amore”. Gli itinerari 4x4 prevedono l’apertura simultanea delle ville una domenica al mese, per ora il 21 luglio, il 15 settembre, il 20 ottobre. Chi volesse saperne di più può visitare il sito www.miratur.it o contattare il numero 3459182737. Nel sito, sono disponibili anche le informazioni per visitare villa Venier, con la sua pregiatissima barchessa, aperta al pubblico S.T. da poco più di un anno.

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Pro Loco Venezia: Lasciati incantare dal loro amore

PALIO DI NOALE: Ancora un grande successo della Pro Loco di Noale nonostante le sempre più limitate risorse a disposizione degli Enti Pubblici! Il 16 Giugno migliaia di persone si sono tuffate a piè pari nel Medioevo assiepando le strade del centro storico. Noale si è vestita a festa ed ha vissuto giornate indimenticabili tra arcieri, donzelle, nobili ma anche popolani, concubine, appestati e l’immancabile boia. Il palio è stato vinto dalla Contrada della Cerva con Francesca Smiderle e Diego Avon ma il momento più atteso da turisti ed ospiti è stato il maestoso corteo storico che ha attraversato tutta la città per la gioia di adulti e bambini! PREMIO LETTERARIO CITTA’ DI CHIOGGIA: Sempre il 16 Giugno, a Chioggia, è stato presentato il volumetto della quarta edizione del Premio letterario, che raccoglie le poesie e la sintesi dei racconti che hanno vinto lo scorso anno i due settori del premio. Alla Presenza dell’As-

sessore Comunale Narciso Girotto, dell’Assessore Provinciale Lucio Gianni e del Padrino Edizione 2012 Luca Ginetto è stato presentato il tema della 5^ edizione anno 2013 e cioè “Chioggia: le silenziose presenze dell’acque nelle lingue del territorio”; la scadenza del bando, sia per la poesia che per la narrativa, sarà il 30 Ottobre prossimo. E’ questo un importante concorso, che ha in pochi anni raggiunto dimensioni nazionali, attirando l’attenzione su Chioggia e promuovendola, allo stesso tempo.

Festa di San Rocco e Fiera del Bestiame • CHIOGGIA: dal 12 al 21 Luglio Sagra del Pesce • CAMPONOGARA: 08 Agosto Cena sotto le stelle • CAORLE: 25 LUGLIO - Griglie Roventi • SAN DONÀ DI PIAVE: 7 AGOSTO Festa Medioevale Patto d’Amistà

MANIFESTAZIONI IN PROGRAMMA, DA NON PERDERE:

(Informazioni inviate da LUCIO GIANNI, ass. Provinciale Pro Loco)

• SCORZE’: dal 19 al 29 luglio Festa del Pomodoro • SPINEA: 21 Luglio Festa del Redentor • SALZANO: dal 23 al 27 Agosto Sagra di San Bortolo • MARTELLAGO: 04 Agosto a Maerne Festa degli uccelli • PELLESTRINA: dal 27 Luglio al 04 Agosto Festa della madonna dell’Apparizione • PORTOSECCO DI PELLESTRINA: dal 10 al 15 Agosto - Sagra di Santo Stefano • DOLO: dal 09 al 19 Agosto -

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VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Sicurezza Potenziati i controlli sul litorale veneziano

Commercianti abusivi alle strette

Da metà giugno fino al 30 agosto gli agenti pattuglieranno le spiagge del litorale veneziano

di Andrea Zambolin

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icurezza potenziata sulle spiagge del litorale veneziano nel periodo estivo tra il 17 giugno e il 30 agosto. Per contrastare il dilagante fenomeno del commercio abusivo e per garantire la tranquillità ai vacanzieri sui nostri lidi, la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, assieme agli amministratori di Jesolo, Eraclea, Caorle, Cavallino, Chioggia, San Michele al Tagliamento e al comandante della polizia provinciale Alessio Buie, ha presentato il nuovo piano per la sicurezza estiva, realizzato in collaborazione con la polizia provinciale. È il quinto anno consecutivo che viene organizzato il servizio di potenziamento dei pattugliamenti nel litorale. Gli agenti garantiranno 54 giorni di servizio attivo, con l’ausilio di 108 pattuglie. Il progetto si inserisce nell’ambito dei

Iniziative anti-criminalità controlli di sicurezza in spiaggia e nella lotta al commercio abusivo, una vera piaga per l’economia del territorio. Come sottolineato nella conferenza stampa di presentazione, il problema del commercio abusivo è dilagato negli ultimi anni ed è condiviso da sindaci, forze dell’ordine e cittadini. È anche grazie alle segnalazioni di questi ultimi se le forze dell’ordine sono spesso riuscite a individuare e fermare i trafficanti abusivi, sequestrando le merci pronte per essere vendute illegalmente. Come sottolinea la presidente Francesca Zaccariotto “ci sono arrivati elogi anche da turisti e associazioni di categoria, soddisfatti del nostro servizio”. Solo l’anno scorso, ben 5462 oggetti sono stati sequestrati: “Cittadini e turisti si sentiranno finalmente al sicuro sulle spiagge, grazie

alla presenza e all’efficienza delle forze dell’ordine”. Dichiarazioni condivise anche da tutti gli amministratori dei comuni interessati, tra cui il sindaco di San Michele del Tagliamento, Codognotto: “È un servizio molto importante, da ampliare. Ad oggi, i turisti vengono disturbati ogni 55 secondi da un venditore ambulante che vuole costringerli a acquistare merce di dubbia provenienza. L’unico modo per fermarli è il sequestro, dato che la multa resta spesso inevasa”. Per l’assessore alla sicurezza di Jesolo, Rizzo, i controlli “serviranno a migliorare l’immagine e la sicurezza delle nostre spiagge per i turisti. In questo periodo di crisi, l’abusivismo è aumentato ancora e arreca un danno alla nostra economia: va combattuto”.

proVincia in prima linea per combattere la contraFFazione

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erminato il progetto “Giovani originali”, proposto come l’anno scorso in sei istituti superiori della provincia di Venezia. L’iniziativa, che ha visto il coinvolgimento di circa 900 studenti, si inserisce nel progetto di cultura della legalità e di lotta alla contraffazione sostenuto da Provincia, Forze dell’Ordine, Camera di Commercio e altri enti. Tra gli obiettivi del percorso formativo, la sensibilizzazione degli studenti ai molteplici effetti negativi che derivano dalla produzione e dal consumo di prodotti contraffatti per l’economia del territorio. Grande la partecipazione e la risposta dei giovani ai colloqui con gli esperti: spesso gli incontri si sono protratti oltre l’orario previsto per la quantità di domande e spunti di riflessione offerti dai ragazzi. Al termine di questi due mesi di attività in difesa del commercio locale e della sana economia del territorio, un altro progetto è stato approvato dalla Provincia per tutelare e salvaguardare i nostri prodotti. Si tratta della realizzazione di 10mila manifesti/locandine e 20mila volantini che saranno affissi e consegnati nelle zone turistiche più a rischio. Un servizio rivolto non solo ai cittadini italiani, ma anche ai turisti, i più vulnerabili all’acquisto di prodotti falsificati, come sottolinea l’assessore Gianni: “I volantini saranno tradotti in sei lingue e avranno degli slogan inequivocabili: “La contraffazione è un trucco, scegli l’originale” e “La contraffazione non ha qualità né garanzie, scegli l’originale”. Per noi, la difesa del consumatore e la tutela del nostro commercio sono delle priorità assolute”. A.Z.

SANITÀ A CHIOGGIA “vACANZE SICURE” TORNA IN SPIAGGIA

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nziani e turisti più tranquilli in spiaggia con il nuovo progetto dell’Ulss 14 di Chioggia, denominato “Vacanze sicure”. Il servizio, attivo dal 1 giugno al 15 settembre, porterà assistenza sanitaria e ambulatoriale direttamente nelle spiagge clodiensi che, nei giorni di punta dell’estate, vedono affollarsi quasi 250mila turisti, pari a cinque volte la popolazione residente. “Dopo l’esperienza dell’anno scorso – sottolinea Massimo Boscolo Nata, direttore del dipartimento di Prevenzione – abbiamo deciso di riorganizzare il servizio, incrementando la fascia oraria di attività e il personale medico e infermieristico”.

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Obiettivo principale, quindi, offrire un’assistenza sanitaria di qualità ai turisti sia dentro che fuori l’ospedale, come ha ricordato nella conferenza stampa Giuseppe Dal Ben, direttore generale del comprensorio. Tra le novità di quest’anno, il monitoraggio degli anziani in spiaggia, per scongiurare il rischio della disidratazione. Vengono inoltre riproposti gli ambulatori lungo il litorale, dislocati al “Granso Stanco” e in Zona Diga, per medicazioni semplici e il controllo della pressione arteriosa. A Isola Verde sarà invece attivato un presidio. Un ambulatorio medico, accanto al Pronto Soccorso, sarà aperto tutti i giorni e dedicato

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esclusivamente ai turisti. Sarà utile a decongestionare il Pronto Soccorso e a ridurre i tempi di attesa per i villeggiatori che, al posto di affrontare code interminabili, potranno rivolgersi all’ambulatorio apposito o a un qualsiasi medico di base del Comune di Chioggia. Verrà attivato anche un servizio di interpretariato e traduzione telefonica nei principali reparti ospedalieri, nei quali, prevedendo un maggiore accesso, è già stato potenziato il numero del personale medico. Infine, verranno distribuite 10mila brochure contenenti tutte le informazioni utili ai turisti e l’elenco dei servizi attivati dall’Ulss 14. A.Z.

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Fidas Coast to Coast: il tour dei donatori di sangue È

sbarcata anche a Chioggia l’iniziativa Fidas Coast to Coast, una sorta di tour della solidarietà che coinvolge 41 porti in 14 regioni italiane. Due barche a vela stanno attraversando l’Italia, una con partenza da Trieste, l’altra da Imperia, per incontrarsi a Reggio Calabria il 27 luglio, in occasione della 7° edizione della Traversata della Solidarietà. A Chioggia l’imbarcazione Savage è approdata il 9 luglio, accolta dal presidente regionale Fidas Fabio Sgarabottolo, il presidente Fidas di Venezia Mauro Carlo, il direttore del Crat del Veneto (il Coordinamento Regionale per le Attività Trasfusionali) Antonio Breda, il sindaco Giuseppe Casson e l’assessore al bilancio e allo sport Narciso Girotto, oltre ai tantissimi giovani presenti all’appuntamento. Era presente anche il presidente nazionale Fidas, Aldo Ozino Caligaris. La Fidas è un’organizzazione che riunisce e coordina 73 associazioni italiane per la donazione del sangue, garantendo un apporto considerevole per soddisfare il fabbisogno nazionale di emotrasfusioni. I donatori Fidas sono quasi mezzo milione ma, per poter continuare ad assicurare il contributo, è fondamentale proseguire nell’opera di sensibiliz-

Le autorità presenti all’appuntamento di Porto San Felice. All’evento hanno partecipato anche moltissimi giovani

zazione e coinvolgere sempre più volontari. Proprio questo è l’obiettivo delle tappe della traversata: attirare l’attenzione sulla realtà della donazione del sangue e diffondere il più possibile la cultura del volontariato nella popolazione. Il progetto cerca perciò di coinvolgere soprattutto i giovani: solo le nuove generazioni possono incrementare ancora l’adesione alla federazione del volontariato. Lo ricorda anche il presidente nazionale Aldo Caligaris: “In Italia l’andamento demografico sta portando a un invecchiamento generale della popolazione, che ha sempre più bisogno di interventi medici con trasfusioni. All’opposto, la bassa natalità riduce il numero di potenziali donatori giovani. È proprio per incentivare il loro approccio al volon-

tariato e coinvolgerli che abbiamo disegnato Fidas Coast to Coast all’insegna dello sport e delle buone abitudini alimentari”. Il presidente regionale Sgarabottolo, soddisfatto dalla buona riuscita della manifestazione, sottolinea che “anche in questo periodo di tagli al bilancio della sanità pubblica, il sistema trasfusionale veneto sarà in grado di mantenere le performance attese. Garantiremo anche quest’anno l’autosufficienza regionale e l’apporto di 12.000 unità di sangue alle regioni carenti. Confido inoltre che quest’iniziativa, voluta fortemente da tutta la Fidas, possa contribuire a espandere in altre regioni questo modello di collaborazione”. A.Z.

Campagna Lupia in Riviera del Brenta

PIÙ INFORMAZIONI PER I TURISTI CON IL NUOvO PUNTO INFORMATICO Il cicloturismo, una delle pratiche che in Riviera del Brenta ha avuto un grande sviluppo

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a Pro Loco di Campagna Lupia ha presentato il nuovo “Punto informatico turistico Lova“, una iniziativa, in collaborazione con il Comune di Campagna Lupia, che intende informare tutti i cittadini e i turisti delle molteplici metodologie per trascorrere una gradevole vacanza nel territorio provinciale e in particolare della Riviera del Brenta. Occhio di riguardo per tutte le iniziative, gli eventi, che promuoveranno il turismo nel territorio; si vorrà dare maggiore attenzione al turismo culturale, religioso, enogastronomico e al settore collegato al cicloturismo. Proprio il cicloturismo è il fenomeno che maggiormente si è sviluppato negli ultimi anni, tutto questo non solo perchè permette di scoprire ogni angolo del territorio, ma ulteriormente è un turismo sostenibile che non inquina nella maniera più assoluta. Parole di elogio per l’iniziativa sono state elargite dall’assessore provinciale alle Attività produttive Lucio Gianni, dai rappresentanti del Comune di Fossò che hanno auspicato che queste iniziative possano sempre più rinsaldare la collaborazione tra le varie “anime“ della Riviera per conseguire un unico obiettivo comune. Marco Lanza messaggio pubblicitario

MONTAGNA ALCUNI CONSIGLI PER CHI vA A FUNGHI IN vACANZA

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state, tempo di vacanza non solo al mare ma anche in montagna; sono in tanti infatti coloro che si recano al fresco dei monti. A questi turisti, in particolare a chi coltiva la passione della micologia, l’associazione A.M.B. Gruppo di ChioggiaSottomarina presieduta da Walter Boscolo Buleghin propone alcune segnalazioni affinchè si possano gustare deliziose specie evitando a priori le pericolose. Attualmente il più presente è il Boletus Edulis che tutti chiamano comunemente Porcino. E’ un fungo dal cappello brunocastano o nocciola ed ha un gambo obesoclavato dotato di fine reticolo, la parte che si trova sottostante il cappello, l’imenio, è a tuboli bianchi per poi trasformarsi in verdastra, verde oliva; la carne è bianca. E’ un fungo che cresce un po’ dappertutto ed è ottimo, commestibile, si presta benissimo per essere essicato e conservato. La Russula Dorata invece non deve essere assolutamente confusa con la Russula Emetica. La Russula Dorata ha il gambo e le lamelle con riflessi giallo solforino; la seconda, invece, ha il cappello rosso vivo, il gambo e le lamelle bianco candido ed è altamente tossica. Un altro fungo ora particolarmente presente è il Cantharellus Cibarius comunemente definito Finferlo: cresce abbondantemente nei boschi di conifere e anche in quelli di latifoglie, non deve essere confuso con il pericoloso Omphalotus Olearius che in

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Da sinistra il Boletus Edulis, comunemente Porcino, di seguito il Cantharellus Cibarius, più noto come Finferlo

alcuni casi si è rilevato mortale. Nel mese di ottobre riprenderà l’attività dell’associazione con i corsi che si terranno all’Istituto Cavanis di Chioggia. M.L.

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24 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Istruzione Nei mercatini dell’usato si risparmia fino al 50%

Soluzioni alternative al carovita sui testi scolastici Anche supermercati, cartolerie e internet propongono offerte vantaggiose. Scambi di libri organizzati dal Comitato Genitori negli Istituti

neWs Pari opportunità

concluso il progetto scolastico “che genere di cultura”

di Andrea Zambolin

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Uno dei tanti mercatini di libri usati nati negli ultimi anni

l 12 settembre ricomincerà l’anno scolastico e, anche questa volta, il consueto salasso per le famiglie al momento dell’acquisto dei libri di testo non si è fatto attendere. Il tetto di spesa, fissato dal Miur (Ministero dell’Istruzione), si aggira attorno ai 200 euro per le scuole medie, mentre per le superiori è differenziato a seconda dell’indirizzo e supera spesso i 300 euro. Esistono tuttavia delle opportunità d’acquisto a portata di tutti con la sicurezza di un risparmio considerevole. Nei mercatini dell’usato, dove il prezzo di scambio è determinato solamente dalle condizioni di usura dei libri e viene stabilito assieme al venditore, spesso si raggiungono sconti del 50%. Negli ultimi anni, probabilmente anche spinti dall’onda della crisi economica, questi mercatini si sono diffusi a macchia d’olio nella nostra Provincia e vengono organizzati per tutta l’estate sia nelle scuole (in particolare con la partecipazione del Comitato Genitori e degli studenti interessati), sia in aree predisposte dalla Provincia. Dal Comune di Venezia e dalle Municipalità viene infatti riproposta a inizio settembre, per il quarto

anno consecutivo, l’iniziativa “LibrocontroLibro”, durante la quale gli studenti delle secondarie di 1° e 2° grado dell’area Venezia-Mestre potranno scambiarsi i libri usati. Per chi invece non volesse cercare nell’usato, altre offerte interessanti arrivano dalle catene di supermercati della grande distribuzione che, al posto di applicare gli sconti (di solito nell’ordine del 15-20%) direttamente sul prezzo di copertina, li tramutano in buoni utilizzabili nei giorni successivi per la spesa. Anche varie cartolerie del Veneziano hanno adottato lo stesso sistema per contrastare il carovita sui libri scolastici, dando alle famiglie la possibilità di sfruttare i buoni-spesa per comprare materiale di cancelleria. Infine, per i più

tecnologici, il business della compravendita online di testi, sia nuovi che usati, ha conosciuto in questi anni una crescita rapidissima, con la comparsa di numerose bacheche online gratuite dove poter mettere il proprio annuncio. Spulciando su alcuni siti internet, si riescono a trovare sconti sui libri di nuova adozione persino fino al 35-40%, ma solo in determinati periodi dell’estate. Per le famiglie ci sono quindi moltissime opportunità per cercare di risparmiare qualche decina di euro sull’acquisto del materiale scolastico per i propri figli, in attesa di quella famigerata “riforma digitale” della scuola che, secondo le stime del Miur, dovrebbe tagliare già dal 2014-2015 i prezzi di almeno un 30%.

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a pubblicità trasmessa dai mass media è uno dei principali strumenti per introdurre vari stereotipi nelle nuove generazioni, come per esempio quelli di genere. Il progetto “Che genere di cultura”, rivolto a 550 studenti tra i 9 e i 14 anni, si pone proprio l’obiettivo di contrastare questo fenomeno, facendo sviluppare ai giovani le capacità critiche per riconoscerlo e superarlo. La scuola, su proposta del Miur (il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e del Dipartimento delle Pari Opportunità, riesce a svolgere al meglio il suo ruolo educativo, sensibilizzando gli alunni alle differenze di genere in qualsiasi ambito, dalla scuola alla famiglia, dalla tv al lavoro. Con gli interventi delle formatrici Daniela Rossi e Julia Di Campo, gli studenti hanno affrontato il problema del ruolo della donna nella nostra società, presentando i risultati durante il seminario conclusivo. Tra le attività proposte, anche l’analisi di alcune pubblicità trasmesse dalla tv, alla ricerca degli stereotipi che vi sono inseriti, e la compilazione di due questionari, uno prima e un altro al termine del percorso formativo. Dall’analisi delle risposte risulta come gli studenti siano riusciti a comprendere e interiorizzare gli insegnamenti più importanti del progetto. Marina Baleello, Presidente del Consiglio Provinciale, sottolinea che è stato raggiunto l’obiettivo prefissato all’inizio dell’attività, mentre ora “si auspica di poter trasformare gli elaborati degli studenti in una pubblicità progresso”. A.Z. messaggio pubblicitario

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26 6 Personaggio Diletta Finotto medaglia d’oro con la squadra dell’Università Ca’ Foscari

Da Cavarzere in Cina con il dragon boat

La storia di una sportiva poliedrica che per caso intraprende la pratica di una disciplina poco conosciuta in Italia. Un’esperienza che le ha regalato tante soddisfazioni e che l’ha portata fino all’estremo oriente Paola Teson

C

hi l’avrebbe detto che, vogando vogando, da Boscochiaro di Cavarzere si sarebbe potuti arrivare fino in Cina? Eppure è proprio quello che è successo ad una giovane studentessa dell’università Ca’ Foscari, Diletta Finotto, residente a Boscochiaro e sbarcata nella città cinese di Suzhov, gemellata con Venezia, dove assieme alla sua squadra ha disputato ben due competizioni internazionali, entrambe vinte con successo. Diletta ha sempre amato lo sport, avendo anche nel suo trascorso una brillante carriera nell’ambito calcistico, sport che ha praticato per ben 11 anni. Da un paio d’anni però, pratica lo sport del dragon boat, disci-

La squadra di Diletta Finotto nella foto in alto plina cinese che si disputa a bordo di una canoa più lunga del normale, dove vogano 10 coppie, guidate da un timoniere e da un tamburino che detta il ritmo delle vogate. Ma come è nata questa nuova e particolare passione? “Tutto è nato per caso. – racconta la giovane, iscritta alla laurea magistrale in filologia e letteratura italiana – Avevo letto un annuncio nel sito dell’università, in cui si diceva che volevano provare a creare una squadra che praticasse il dragon boat. Era un periodo in cui non stavo praticando nessuno sport, così ho deciso di provare. Poi ci hanno proposto di praticare la disciplina a livello agonistico ed ho accettato”.

Da quando Diletta fa parte della squadra denominata “Università veneziane” ha già avuto occasione di svolgere delle gare in trasferta, come a Firenze dove la squadra si è aggiudicata la Coppa Italia, ma anche a Venezia dove si è svolta la maratona sull’acqua “Voga Longa”. Ma di certo la più emozionante è stata in Cina. “Per la Cina è partita sia la squadra femminile che quella maschile. La nostra squadra è composta da studentesse universitarie e da personale docente o parascolastico. Solitamente una gara di Dragon Boat viene disputata in 20, mentre in Cina eravamo solo in 12 per imbarcazione. Dapprima

abbiamo gareggiato con altre tre squadre provenienti da tutto il mondo: Germania, America e Corea. Poi ci siamo cimentate direttamente contro la squadra di Suzhov. In entrambi i casi abbiamo vinto. Poi, ho avuto anche una particolare soddisfazione personale perché mi hanno incaricato di fare il tamburino nella squadra maschile”. Il tamburino è infatti una figura di fondamentale importanza, perché deve dare il ritmo giusto alle vogate, cosa basilare per la squadra. Cosa ti appassiona di più di questo sport, ancora poco conosciuto da noi? “Quello che amo di più di questo sport è che si sente il valore della squadra: l’esi-

to della competizione non dipende mai dal singolo, ma dal ritmo della squadra, dalla sinergia. Inoltre questo sport mi ha sempre dato l’opportunità di viaggiare e di fare esperienze che mai avrei pensato di poter vivere”. Fiera della medaglia d’oro che ha portato a casa dalla Cina, Diletta si sta già allenando per le prossime sfide, la prima delle quali sarà di nuovo a Firenze e, nel frattempo, sogna il dottorato. Non ci resta che augurarle che tutte le sue sfide terminino sempre con un posto d’onore sul podio così come è stato finora.


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Programma MAB e riserve della biosfera Il Programma MAB è promosso da UNESCO

Che cos’è una “Riserva della Biosfera”? Oltre al “riconoscimento” di Patrimonio dell’Umanità, l’UNESCO può assegnare anche la qualifica internazionale di “Riserva della Biosfera” per la conservazione e la protezione dell’ambiente, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera” (MAB). Le Riserve della Biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.

L’uso del termine “riserva” è obbligatorio? No. In alcuni casi, come quello del Delta del Po, dove questo termine abbia già un significato giuridico preciso (ad esempio “Riserve naturali”, ecc.) può essere utilizzata una denominazione più adatta a dimostrare le qualità del territorio e più gradita alle popolazioni residenti. In questa prima fase, infatti, è stato individuato il titolo provvisorio “DELTA DEL PO – Uomo, natura, sviluppo” - Riserva della Biosfera del Delta del Po. Quante sono le Riserve della Biosfera, nel mondo ed in Italia? Ad oggi le Riserve della Biosfera riconosciute dall’UNESCO nel mondo sono poco più di 600, solo 9 delle quali in Italia (l’ultima è quella del Monviso) e non ve ne sono per ora in Veneto, nemmeno parzialmente. La Riserva deve includere diverse zone indipendenti? Ogni Riserva della Biosfera deve includere tre zone interdipendenti, e precisamente: •Core Area, o area centrale, sottoposta ad un regime giuridico che garantisce la protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali presenti al suo interno. •Buffer Zone, o cuscinetto, è adiacente o circonda l’area core e contribuisce alla sua conservazione. Le attività consentite in tale area devono riguardare principalmente le tecniche di sviluppo per l’uso delle risorse naturali che rispettino la biodiversità dell’area e favoriscano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi. •Transition zone, o area di cooperazione, non è sot-

Che cos’è l’UNESCO?

È l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, da cui l’acronimo UNESCO); è stata fondata dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell’istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Sono membri dell’UNESCO 195 Paesi più 7 membri associati. Il quartier generale dell’UNESCO è a Parigi.

Il nome UNESCO è legato al “Patrimonio Mondiale”: cosa è?

Quella di Sito del Patrimonio Mondiale è la denominazione ufficiale delle aree registrate nella lista del Patrimonio Mondiale, o nella sua accezione inglese World Heritage List. La Convenzione sul Patrimonio Mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di conservare, preservare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale anche attraverso l’identificazione e la tutela di siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. La lista è composta da un totale di 981 siti (di cui 759 beni culturali, 193 naturali e 29 misti) presenti in 160 Nazioni del mondo. Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità (49 siti), seguita dalla Cina (45 siti) e dalla Spagna (44 siti).

toposta a vincoli giuridici e prevede attività antropica, villaggi, e complessi urbani (città) al suo interno. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realizzazione di progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio, in particolare, della popolazione locale ivi residente. Solo l’area core richiede obbligatoriamente norme di conservazione stringenti e di solito coincide con una zona di protezione già esistente e tutelata a livello normativo, come una riserva naturale o le zone più protette di un parco nazionale o regionale. Le aree buffer prevedono un regime funzionale alla tutela dell’area core. Per le aree di transizione, invece, non si prevede un regime di tutela giuridica e non sono necessariamente sottoposte a vincoli. Lo schema di zonizzazione non è unico e può essere applicato in modi diversi in paesi diversi, a seconda dei contesti geografici o socio-culturali. La flessibilità di tale schema resta uno dei punti di forza del concetto di Riserva. Che funzioni hanno le aree della Riserva? Le aree della riserva hanno differenti funzioni di conservazione, sviluppo e supporto logistico. •Funzione di conservazione: contributo alla conservazione dei paesaggi, degli ecosistemi, delle specie e delle variazioni genetiche. •Funzione di sviluppo: incentivare e promuovere lo sviluppo sostenibile. •Supporto logistico: supporto a progetti dimostrativi, di educazione formazione, di ricerca e monitoraggio in tema di conservazione e sviluppo sostenibile a livello locale, regionale, nazionale e globale. Quali benefici può portare il riconoscimento dell’UNESCO? La candidatura di un ambito territoriale per un riconoscimento internazionale mette in moto ed alimenta energie, interesse, partecipazione, risorse che possono oggettivamente concorrere ad un miglioramento della qualità della vita e del contesto territoriale. Dalle indagini svolte dall’UNESCO – da portare in evidenza un recente studio sul “valore del brand” - sono stati dimostrati i positivi benefici derivanti ai luoghi dove sono stati concessi i riconoscimenti internazionali. In particolare, Il 75% del campione intervistato ritiene che il marchio UNESCO sia importante nella promozione di attività, il 52% lo considera garanzia di qualità, il 40% elemento di eccellenza. UNESCO porta valore aggiunto nella tutela dei beni culturali (88%), nella promozione di beni naturalistici (86%) e in quella dei monumenti (84%). E’ stata inoltre confermata la straordinaria diffusione della conoscenza di base di UNESCO, nota al 98% del campione, cui corrisponde un elevato indice di reputazione vicino all’eccellenza, pari a 76 punti (oltre 70 è considerata area di eccellenza in valori compresi tra 0 e 100). L’Organizzazione, infatti, riscuote un livello di fiducia del 69%, è ritenuta efficace al 75% e l’80% degli intervistati considera importante la sua mission.

L’Unione Europea potrebbe finanziare progetti di sviluppo? L’inserimento di un territorio nella rete mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO potrebbe favorire l’accesso a programmi e fondi internazionali finalizzati allo sviluppo di progetti di collaborazione. I nuovi indirizzi di Politica Agricola Europea (PAC) 20142020, ad esempio, considerano appositi canali di finanziamento attraverso i Piani di Sviluppo Rurale per il sostegno ad attività agricole in ambiti di tutela ambientale e paesaggistica (già oggi nei siti della Rete Natura 2000) o comunque in aree interessate da progetti di valenza sovra locale, come appunto potrebbe essere una Riserva della Biosfera, anche al fine di affrontare e risolvere potenziali conflitti tra attività agricole e zootecniche ad elevato impatto ambientale e attività di agriturismo e turismo sostenibile. Che cosa può comportare, in definitiva, il riconoscimento? La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di strumenti gestionali nonché l’accesso a progetti, programmi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo, tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione. Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale. Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’assegnazione di un “logo”, bensì come assunzione di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno. Come funziona la candidatura? Il dossier di candidatura va presentato dagli Enti promotori al Comitato Nazionale del Programma MAB presso il Ministero dell’Ambiente, il quale provvederà in seguito a trasmetterlo alla Segreteria del Programma MAB presso la sede dell’UNESCO a Parigi. In attesa del riconoscimento, gli enti promotori sviluppano ed iniziano ad implementare il progetto per la gestione della riserva, con gli impegni che dovranno essere assunti da ciascuno per poterla attuare. Tale progetto sarà attivato quando l’UNESCO avrà assegnato il riconoscimento. Possono le comunità locali concorrere alla creazione della Riserva? Certamente sì! Anzi, tutti dovrebbero poter portare il

proprio contributo, la propria idea. Per questo sono stati programmati alcuni incontri pubblici di presentazione e sono stati aperti degli spazi (anche virtuali) di confronto.

Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via prodotta, oppure inviate una email all’indirizzo: partecipazione@parcodeltapo.org. Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

2007-2013

Cosa significa candidare un’area a Riserva della Biosfera all’interno del Programma MAB (Man and the Biosphere – L’Uomo e la Biosfera) dell’UNESCO?

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LO

SPORT in PRIMO PIANO

In breve

Calcio Il sogno dei tifosi arancioneroverdi si avvera

Dorina Vaccaroni ( ex schermista) è arrivata terza alla prestigiosa Marcialonga Cycling di ciclismo, in Val di Fiemme. Si è trattato di una prova durissima di 120 chilometri, con continui saliscendi Una gara per la quale l’atleta veneziana si è dimostrata ancora una volta in grado di gareggiare con le prime della classe. Prossimo impegno per la Vaccaroni sarà la gran fondo in programma in Germania a fine mese, quando ad attenderla ci saranno 250 chilometri da correre tutti d’un fiato con molti tra i migliori scalatori d’Europa.

di Alessandro Abbadir

Dorina Vaccaroni terza alla Marcialonga Cycling

Boxe, successo dei chioggiotti Grande successo per la boxe veneziana soprattutto chioggiotta nelle scorse settimane. A Sottomarina nei pesi welter Matteo Penzo, al secondo match agonistico, ha vinto ai punti, mentre nei medi Crescenzo Iannetta, si è aggiudicato il match per ko tecnico alla prima ripresa. Bene l’esordiente Enzo Tobbia, vittorioso per ko tecnico sempre alla prima ripresa, nei medio massimi Alessandro Pavanello ha vinto ai punti.

Festa della solidarietà al parco Albanese Spettacoli ed emozioni, colori e piroette. In questo modo nelle scorse settimane 4NCI 2013 ha rinnovato il ricordo di Davide Ancilotto, una festa per uno dei più grandi campioni della pallacanestro italiana. Il “campetto” del parco Albanese a Mestre si è trasformato in un’arena, basket dalla mattina alla sera. C’era una gigantografia, di Davide, che ha fatto da sfondo a foto di rito. Doppio premio quest’anno, prima a un genitore E’ stato assegnato il Dawn Deterville alla mamma di Lorenzo Ambrosin, e poi a una squadra, quella degli Aquilotti della Reyer, che si sono messi in evidenza nel corso della stagione

Il Venezia promosso in Prima Divisione G

iugno storico per il Venezia del calcio. Dopo 22 anni il 16 giugno scorso la squadra è tornata in Prima Divisione. La partita? il 3-2 più bello dell’anno contro il Monza. Hanno vinto cuore e polmoni, perché la partita il Monza ce l’aveva in pugno, in tasca. L’ha buttata via. Bravo il Venezia che in un pomeriggio di grande sofferenza calcistica ha tirato fuori le ultime energie e rovesciato un risultato che ormai sembrava scritto come una condanna. Bastava poi un pareggio, ma il Venezia ha voluto la vittoria per suggellare una promozione agognata da migliaia di tifosi, da anni. Insomma un giorno di felicità completa per il popolo arancioneroverde. Ci sono poi corsi e ricorsi. Il 16 maggio, di 22 anni fa, correva l’anno 1991, quando il Venezia di Zamparini e Zaccheroni piegava la resistenza del Como allenato da Bersellini e ritornava in serie B dopo oltre 20 anni. Corsi e ricorsi, in con in mezzo altre promozioni, quel bel sogno della serie A durato troppo poco, tre anni, tanto Recoba e Maniero ma anche tante figuracce e retroces-

sioni. Ora però con i nuovi obbiettivi servono anche nuove strutture. Serve uno stadio nuovo, il Penzo non basta più. Anche il sindaco Giorgio Orsoni lo ha detto e in qualche modo promesso. Nel calendario futuro ci sono tanti impegni in programma. Ad esempio il derby con il Vicenza. Ora si spera nella nuova gestione, quella del presidente russo Yuri Korablin l’unico ad averci messo finora la faccia. Poi ci sono i meriti. Quelli di una squadra di atleti guidati da un campione che a 38 anni ha dimostrato quanto contano classe ed esperienza. Un allenatore che ha preso una squadra a metà classifica e l’ha portata al vertice. Una tifoseria compatta. Intanto nelle settimane successive alla promo-

zione sono arrivate delle conferme. Per il Venezia 2013-2014 è stato confermato il direttore sportivo Andrea Gazzoli, ha firmato il contratto anche per la prossima stagione. Ad ora (nel momento in cui scriviamo) il Venezia ha solo sette giocatori sotto contratto: Battaglia, Campagna, Giovannini, Taddei, D’Appolonia, Franchini e Michele Marconi, tutti gli altri sono in scadenza di contratto oppure in scadenza del prestito. Si vedrà nelle prossime settimane come si muoverà nel calcio mercato. Il prossimo passo di Gazzoli è scegliere l’allenatore, dopo la partenza di Stefano Sottili per Varese. Il raduno avverrà il 22 luglio. I posti papabili per il ritiro? Ravascletto e Pieve di Cadore.

A Mestre

il circolo della Vela

L

’associazione sportiva dilettantistica “Circolo Della Vela Mestre”, è un’associazione sportiva e culturale fondata a Mestre nel 1981 e ha come scopo la promozione della navigazione a vela in tutte le sue forme. La sua sede è a Punta San Giuliano presso il parco. Dal punto di vista dell’educazione e della formazione, il circolo organizza, corsi per tutte le età, a livello base o perfezionamento sia su deriva che su cabinato. Durante l’estate si tengono i corsi estivi per i ragazzi dai sei ai diciotto anni, con la formula Campus; gli istruttori sono tutti federali di I livello che hanno completato un percorso formativo strutturato della Federazione Italiana Vela. Accanto all’attività formativa c’è quella agonistica con corsi di preparazione alla regata per le diverse tipologie di classi; le regate zonali e nazionali si tengono a Bibione, Santa Margherita, Lido di Venezia e Chioggia, per poi portarsi a Malcesine, Senigallia, con alcune puntate all’estero quali Pirano, Portorose, Pola e Spalato. I prossimi impegni a livello locale sono il Campionato Social: il 15 settembre, il 27 ottobre e il 24 novembre. Ci sarà un campionato Invernale su sei prove dal 19 ottobre al 9 novembre e una prova del Campionato Zonale il 5 ottobre, per la classe Optimist il campionato zonale – Trofeo Porto di Venezia il 21 e 22 settembre e per la Classe Laser , il 6 ottobre sarà la volta di una prova del Campionato Zonale. Il medesimo è organizzato dalla Compagnia

della Vela di Venezia, nei mesi di luglio, settembre e novembre, ed è aperto a tutti i circoli della zona. “Un circolo che in 30 anni di attività ha visto crescere i suoi soci da circa cento negli anni della sua nascita agli oltre cinquecento attuali – dice il presidente Giancarlo Moretto - Nel 2012 gli atleti del circolo nella classe Optimist (Cadetti) si sono classificati 1°, 2° e 3° a livello zonale; nella classe Laser Radial primo classificato in ranking list zonale e nella classe Laser 4.7 3° classificato in ranking list zonale, risultati invidiati da molti circoli. Anche le attività e iniziative a livello di circolo hanno raggiunto una maturità tecnica e sportiva importante”. Il Circolo della Vela Mestre è attento alle specifiche necessità dei diversamente abili ed ha contribuito in modo efficace alla nascita dell’Onlus Velamestrextutti, che avvicina al mondo della vela persone che potrebbero esserne escluse, adottando delle imbarcazioni progettate allo scopo in un ambiente accogliente e dotato delle necessarie attrezzature per dare a tutti la possibilità di utilizzo dei mezzi. Per maggiori informazioni www.circolovelamestre.it R.P.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Sicurezza I dati Inail e Vega Engineering danno la dimensione di un fenomeno nuovo

Crisi, incidenti sul lavoro in calo

La diminuizione delle morti bianche è proporzionale all’occupazione, per questo il risultato forse dipende più dallo stato di difficoltà attuale che dalla maggiore sicurezza di Alessandro Abbadir

I

nfortuni sul lavoro in Veneto, in calo grazie alla crisi e a settori come quello edile che sono andati letteralmente a picco. Sia i dati riferiti al 2012 che quelli inerenti il primo trimestre del 2013 sono chiari. Il calo dal 2009 ad oggi è costante. Vediamo nel dettaglio. L’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering ha denunciato nei mesi scorsi infatti 42 infortuni mortali nel 2012. Tre in meno dell’anno precedente, dieci in meno rispetto al 2010. Sempre secondo l’Osservatorio nel 2012 la provincia che ha registrato il maggior numero di casi è stata Verona con 11 morti, una cifra che l’ha collocata al 47° posto della graduatoria nazionale per indice di incidenza degli infortuni mortali sul numero degli occupati (26,9 per milione di occupati). Ma ben più letale si è rivelato, in proporzione, il bellunese: 7 morti, con una incidenza del 75% e il 4° posto nella graduatoria nazionale: una triste posizione da cui la provincia veneta di montagna non riesce a schiodarsi: 5° posto nel 2011, 3° posto nel 2010. Al posto più basso, quindi con maggior sicurezza, nel 2012 Vicenza e Padova (ognuna con 5 incidenti mortali che le posizionano all’81° e all’83° posto). Per la provincia di Venezia ci sono dati ad hoc e recentissimi Qui nel primo quadrimestre di quest’anno si sono registrati 2 infortuni mortali (un lavoratore italiano di 22 anni fulminato e un albanese di 49 investito da un automezzo di lavoro), a fronte dei 7 dell’intero 2012 e dei 9 registrati nel 2011. Si tratta però esclusivamen-

te in questi casi di morti sul lavoro deceduti a causa di un incidente sul luogo di lavoro (fabbrica, ufficio, campi, cantieri, ecc.). L’Inail invece include in questa triste statistica anche i morti sul lavoro collegati al percorso casa lavoro, e quelli connessi alla circolazione stradale. I casi mortali riconducibili a queste due tipologie sono da anni a volte superiori a quelli capitati nell’ambiente di lavoro ordinario. Ciò emerge chiaramente nel Rapporto 2011 per il Veneto dell’ Inail: 37 su 83 eventi nel 2010, 50 su 83 nel 2011. Insomma l’ambiente più pericoloso in Veneto (ma anche nel resto del Paese) rimane la strada. Per capire di più occorre andare nello specifico. Vediamo le cause specifiche di morte indicate proprio nel rapporto Inail nel triennio 2010-2012. Le cause sono determinate dal: ribaltamento del veicolo/ mezzo in movimento (dal 21 al 27% dei casi), caduta dall’alto di oggetti (dal 16 al 25%) ed infine caduta di persone dall’alto (dal 18 al 24%). Poi quella relativa ai settori dove si muore di più che rimangono l’agricoltura (44% dei casi, media triennio) e le costruzioni (dal 20% del 2010 al 12% del 2012, segno evidente della crisi del settore). Tuttavia, nel corso del 2012, in tutta Italia sono aumentate le ispezioni e le irregolarità riscontrate: controllate 22.950 aziende, 2mila in più del 2011, l’87% è risultato irregolare. Regolarizzati 53.734 lavoratori (+10% sul 2011), di cui 45.679 irregolari e 8.055 in nero (+7,3%). E’ chia-

ro perciò che la guardia deve restare alta. Che tipologia di inquadramento hanno le persone colpite da incidente sul lavoro? Va rilevato in questo caso che sono tante le vittime non lavoratori dipendenti: tra i morti nelle costruzioni ci sono molti artigiani edili e tra quelli in agricoltura spesso si tratta di anziani coltivatori diretti. Anche i dati sui primi mesi di quest’anno sono incoraggianti. A decretarlo ancora una volta, la più recente indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering secondo la quale nel primo trimestre del 2013 gli incidenti mortali verificatisi in Italia sono stati 74, mentre nel 2012 erano 110, con una variazione pari

al – 32,7 per cento. Su questo fenomeno è chiaro il presidente Dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, l’ingegner Mauro Rossato, per il quale “questi dati non indicano che bisogna abbassare la guardia e che l’emergenza si possa considerare risolta, ma possiamo almeno considerare la flessione della mortalità di questo primo trimestre anche come conseguenza di una sempre maggiore sensibilizzazione sul fronte della prevenzione da parte dei media e da parte di tutti coloro che operano per la sicurezza

nei luoghi di lavoro”. Insomma per Rossato, non è solo la mancanza di lavoro che fa diminuire gli incidenti, ma anche la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro che sembra finalmente essersi radicata anche nel territorio del Veneto. Un atteggiamento che negli anni scorsi in pieno boom edilizio non era certamente seguito con scrupolo da operatori ed imprenditori del settore. Speriamo sia seguito anche in caso di ripresa economica.

Riabilitazione. verranno ridotti costi e tempi di attesa per gli infortuni sul lavoro

ACCORDO SIGLATO TRA LA REGIONE vENETO E L’INAIL

U

n accordo specifico fra Regione Veneto ed Inail è stato siglato nelle scorse settimane per affidare alle cure della sanità regionale i pazienti reduci da infortuni sul lavoro che hanno la necessità di trattamenti integrativi e riabilitativi o affetti da malattie professionali. Questi ultimi fino ad adesso erano destinati alla medicina privata (tramite rimborso) o ai servizi extraregionali dell’Istituto - in particolare a Bologna e a Budrio. Ma adesso le cose cambiano. Grazie all’accordo fra Regione ed Istituto Nazionali Invalidi sul Lavoro, presto potranno rivolgersi direttamente ai centri specializzati che sono attivi nel Veneto, dislocati a Motta di Livenza, Santorso, Zevio e Garda. Con questi accordi le aziende ospedaliere venete ricaveranno un gettito stimato in circa 5 milioni l’anno senza incremento di costi. L’ente di assicurazione sugli infortuni ha optato per questa soluzione dopo aver cercato

di dar vita ad una propria rete riabilitativa nel Veneto. Una soluzione che è stata scartata in quanto si è valutato l’elevato costo dell’operazione sia in termini di personale e macchinari e anche per un altro fattore. Si è concordato infatti come ci sia l’elevata disponibilità sul nostro territorio di strutture di alta qualità, capaci di garantire un servizio concorrenziale a prezzi ragionevoli. Quello con il Veneto è il secondo accordo-quadro stipulato dall’Inail dopo quello sottoscritto con l’Emilia-Romagna. A che risultato si vuole arrivare? L’obiettivo immediato, a partire da settembre, è quello di abbattere i tempi d’attesa dei pazienti, ammortizzare con più efficacia i costi di macchinari onerosi, che richiedono costante aggiornamento e, in termini di mercato, diventano “convenienti” solo in presenza di un volume di prestazioni consistenti. A.A. messaggio pubblicitario

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Il Veneto in primo piano 31 5 Società La Cgil invita a non abbassare la guardia

“Coinvolti sempre più i precari e non regolarizzati” di Alessandro Abbadir

“S Montagner: “Vanno potenziati gli organismi di controllo come Spisal e ispettori del Lavoro”

e la crisi da un lato ha diminuito gli incidenti sul lavoro, è anche vero che si assiste al fenomeno nuovo che vede come principali vittime della mancata sicurezza sui luoghi di lavoro precari e lavoratori non regolarizzati. Su queste realtà servono maggiori controlli”. A fare questa denuncia dopo i dati forniti dall’Inail è la Cgil con i suoi rappresentanti nazionali Fabrizio Solari segretario Confederale e locali Roberto Montagner per la Cgil di Venezia. Nel 2012 sono state 745mila le denunce di infortuni (-9% rispetto al 2011 e -23% in riferimento al 2008). Quelli mortali accertati sono stati 790, un nuovo minimo, a fronte di 1.296 denunce. Si avrebbe com-

artigianato

E’

plessivamente un calo del 6% sul 2011 e del 27% sul 2008. Il maggior numero di incidenti si è registrato nelle regioni del Nord ovest (212) seguite da quelle del Nord est (202), dal centro (149), dal Sud (167) e dalle isole (60). Le vittime under 30 sono state 94, 100 quelle over 60. Infine, tra le denunce di legate all’amianto, protocollate nel 2012, ne sono state riconosciute 1.540: dei casi denunciati nell’anno, 348 hanno avuto esito mortale. “Abbiamo apprezzato la relazione dell’ Inail soprattutto - ha detto Solari - nella parte relativa al nuovo sistema di gestione e di diffusione dei dati infortunistici secondo il sistema “open data”, che costituisce un

positivo passo avanti nella trasparenza per valutare l’efficacia dell’azione dell’istituto. Restano da approfondire la questione dell’incidenza della disoccupazione e cassa integrazione sull’analisi dei dati sulla statistica degli infortuni e va fatta una riflessione in direzione dei nuovi rischi legati alle forme di lavoro precarie e alla crescente insicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, dovuta alla persistente crisi economica e alle nuove tipologie di contratti. Queste condizioni hanno, infatti, un’incidenza diretta sull’organizzazione aziendale e sulle condizioni della prestazione, oltre che un effetto a lungo termine in ambito sanitario”. Sulla stessa linea si colloca anche Roberto Montagner segretario della Cgil di

Venezia. Negli anni scorso la cementificazione e la febbre da capannone ha investito le province di Padova e Venezia, ma anche Verona , Treviso e Vicenza “Il rischio forte nel veneziano e in tutte le province venete – dice il segretario della Cgil di Venezia – è che in mezzo a questa crisi economica per restare competitive, le aziende taglino proprio sugli standard di sicurezza provocando di fatto un peggioramento delle condizioni all’interno dei cantieri. Per evitarlo i controlli dello Spisal non possono diminuire e gli stanziamenti agli organi ispettivi vanno potenziati e non diminuiti”

nasce il Fondo integratiVo sani.in.Veneto

stato costituito nelle scorse settimane il Fondo per l’assistenza sanitaria integrativa a favore del mondo del lavoro artigiano. L’accordo è stato siglato da Cgil, Cil e Uil e dai rappresentanti di categoria. Si chiamerà Sani.In.Veneto (acronimo di Sanità Integrativa Veneto). Erogherà prestazioni assistenziali per gli oltre 135 mila dipendenti delle aziende artigiane del Veneto (ad esclusione di quelle edili). Tutto è stato fatto senza alcun costo aggiuntivo a carico delle imprese. Lo Statuto prevede che la platea possa allargarsi anche ai loro familiari, agli stessi imprenditori (soci e collaboratori compresi)

e poi ai familiari di questi ultimi. Il Fondo che sarà arrivo dal primo agosto 2013 alla fine potrebbe rispondere a quasi un milione di persone, un veneto su 5, immigrati compresi L’accesso alle prestazioni sarà aiutato da un sistema di assistenza alla compilazione delle domande dei lavoratori interessati, distribuito in modo capillare nel territorio. Ed anche per le imprese è prevista una semplificazione degli impegni burocratici a loro carico. Il Consiglio di amministrazione, nella sua prima convocazione, procederà a tutte le operazioni necessarie a dare piena operatività al fondo. messaggio pubblicitario


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Il Veneto in primo piano 33 13 Studio di Ca Foscari e Camere di commercio per andare “Oltre il Pil”

Il benessere abita qui. Ma fino a quando? Salute, reddito, relazioni sociali: il Veneto è ai primi posti in Italia. Ma scuola, sicurezza, inquinamento sono problemi ancora da risolvere

Tra Pm10 e raccolta differenziata

la delicata partita dell’ambiente

di Germana Urbani

I

teorici della decrescita felice, quando vogliono spiegare perché a loro il meccanismo di calcolo del Pil (prodotto interno lordo) pare un imbroglio, ricorrono a esempi come questo: sei imbottigliato in una coda chilometrica in autostrada, passi due ore col motore acceso e così sprechi un sacco di benzina per nulla. Bene, più ne consumi e più aumenti il Pil, visto che presto tornerai dal benzinaio a riempire il serbatoio. Se poi, per caso, fai un incidente, ecco che il Pil aumenterà ancora grazie al conto del soccorso auto, del carrozziere, dell’assicurazione. Insomma, fuor di metafora: non sempre spendere soldi o consumare prodotti aumenta il benessere dell’individuo e la ricchezza della società, mentre se ci si affida solo alla fredda logica delle statistiche da un ingorgo o da un incidente l’Italia sembrerebbe uscire migliore, più vicina alla ripresa dei consumi che tanto aspetta. Bene, ma come andare oltre il criterio del Pil? Al sogno di Latouche e di tanti convinti oppositori dell’attuale logica contabile cerca di dare un solido appiglio il mondo accademico e imprenditoriale veneto, con il rapporto “Oltre il Pil 2013. Misurare il benessere sociale per rilanciare lo sviluppo economico”, i cui risultati preliminari sono stati presentati recentemente a Venezia. Obiettivo del progetto – avviato nell’ottobre del 2009 e che vede insieme i ricercatori del dipartimento di economia dell’università di Venezia Cà Foscari e del centro studi delle Camere di commercio della regione – comprendere come si vive oggi in Veneto, individuando nuovi indicatori che aiutino a rendere più reale il tasso di crescita registrato dal Pil, e che consentano al tempo stesso ai soggetti economici e istituzionali della regione di disegnare politiche davvero sostenibili in tema sociale, economico, fiscale e ambientale. Ma cosa si può aggiungere ai semplici consumi materiali e agli aspetti economici, per andare “Oltre il Pil”? Secondo gli autori del rapporto, una vera “geografia del benessere” ha bisogno di prendere in considerazione ben 41 indicatori elementari e otto dimensioni: benessere materiale, salute, istruzione, lavoro, uso del tempo, sicurezza, rapporti personali e sociali, ambiente. Se lo si guarda attraverso questa particolare lente d’ingrandimento, il Veneto si conferma sì una regione ad elevato livello di benessere materiale, ma non solo. La nostra è infatti la regione italiana con minor disuguaglianza nella distribuzione del reddito e seconda per livello di reddito equivalente. Il Veneto primeggia poi anche per la salute, dove tutti gli indicatori regi-

P Solo in Trentino si vive meglio. Ma la crisi rischia di compromettere il benessere raggiunto strano valori buoni o comunque nella media, e risultati positivi si registrano anche nell’uso del tempo e nelle relazioni personali e sociali: molto buono il tasso di lettura, la pratica dello sport e partecipazione agli spettacoli e buona la partecipazione sociale, malgrado una bassa densità di organizzazioni di volontariato. Detto questo, non mancano però i punti critici. Il più preoccupante in prospettiva futura è forse quello che colloca il Veneto a metà della graduatoria (11°) tra le regioni italiane per scolarizzazione superiore, universitaria e abbandono scolastico mentre per l’indicatore sicurezza è 15°, con un numero di incidenti stradali tra i più alti del Paese. Anche per lavoro e ambiente il Veneto occupa posizioni di retroguardia: entrambi gli indicatori lo collocano al 5° posto, da un lato per effetto dei tassi di disoccupazione e occupazione giovanile ma con un’occupazione femminile più alta della media, dall’altro tra le peggiori per superamento del limite previsto di Pm10, pur essendo leader nella raccolta differenziata. Escluso il Trentino Alto Adige, che sulla base di tutti gli indicatori considerati sembra essere un territorio “oltre confine”, le regioni possono essere classificate

in tre gruppi e il Veneto si piazza in seconda posizione, nel primo gruppo di regioni, davanti a Valle d’Aosta, Toscana, Marche, Lombardia ed Emilia Romagna. Tutto sommato, dunque, possiamo essere soddisfatti. Ma fino a quando? “La grave crisi economica e finanziaria sta colpendo duramente il Pil, ma anche il benessere del Veneto e dei veneti – commenta Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere Veneto – Se poi guardiamo alla tendenza per il futuro, dovremmo preoccuparci ancora di più e spingere il Governo a tagliare le spese inutili che si annidano in alcune regioni e nello stesso Stato al fine di favorire gli investimenti, lo sviluppo, la crescita. In altre parole, Pil e benessere possono essere interdipendenti a fronte di una tassazione sempre più impietosa che sta distruggendo il nostro tessuto produttivo e, di conseguenza, sociale». Insomma, a voler riprendere gli esempi iniziali, sbagliato immaginare che tante ore passate in coda in autostrada facciano davvero crescere l’economia e, per ciò stesso, il nostro benessere. L’uomo è un essere a più dimensioni, almeno altrettanto importanti di quella economica. Ma sarebbe sbagliato anche pensare che il vero benessere risieda in un mondo senza più autostrade trafficate. Perché dove viene meno l’impulso economico, anche gli altri indicatori di benessere peggiorano rapidamente. Qualcuno lo chiama “sviluppo sostenibile”. Ma per il momento la formula magica rimane segreta.

ensi al benessere e subito ti viene in mente il respirare a pieni polmoni. Purtroppo – a meno di non partire subito per la montagna o di vivere in campagna lontano da fonti inquinanti – uno dei principali problemi messi in luce dal rapporto sul “Benessere in Veneto” è proprio quello relativo all’inquinamento ambientale e – in modo particolare – alle alte concentrazioni di polveri PM10 presenti nell’atmosfera in tutti i principali centri urbani. Una situazione annosa, a cui sembra quasi impossibile porre rimedio. E la regione si rifiuta di lasciarsi mettere sul banco degli imputati per inadempienza. “È importante ribadire – afferma Maurizio Conte, assessore regionale all’ambiente – che purtroppo l’inquinamento dell’aria accomuna il Veneto a tutte le regioni della Pianura Padana per motivi geografici, a causa della scarsa circolazione dovuta allo sbarramento di Alpi e Appennini, e per motivi economici per la densità del tessuto produttivo. In ogni caso, dopo un calo complessivo durato un quinquennio, negli ultimi due anni la situazione si è stabilizzata». Che non significa risolta, anzi: i dati della rete Arpav hanno rilevato per l’ultimo triennio in tutte le città del Veneto, ad eccezione di Belluno e Feltre, un numero di superamenti del valore limite giornaliero di polveri sottili–PM10 di molto superiore ai 35 giorni per anno consentiti dall’Unione Europea. Ci sono però anche risultati decisamente positivi messi in luce dal rapporto di Unioncamere, come ad esempio la virtuosità nella raccolta differenziata dei rifiuti che ha raggiunto nel Veneto il 62,5% del totale (+2,2% rispetto al 2011), per una quantità pari a un milione 383 mila tonnellate. Il raggiungimento di questa percentuale consente al Veneto di superare ormai da due anni l’obiettivo del 60% dalla normativa nazionale. La provincia di Treviso con il 75% si conferma al primo posto nella classifica regionale della raccolta differenziata, segue Belluno con il 65% ma tutte le altre province, ad eccezione di Venezia (53%), hanno raggiunto o superato l’obiettivo del 60% fissato per il 2011. messaggio pubblicitario

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16 Cultura veneta

Cultura veneta 35

Biennale di Venezia Il percorso espositivo di Bartolomeo Pietromarchi

temporanea a Venezia

Il “Vice Versa” italiano

un caFFè nero e bianco con omar galliani

L’enorme area espositiva dello storico Padiglione Italia, all’Arsenale, è stata divisa in 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti, ciascuno espressione di un binomio di Alain Chivilò

A

ll’interno della 55. Biennale di Venezia è presente lo storico Padiglione Italia che dalle ultime edizioni è sito nell’Arsenale. Ogni biennio, un curatore diverso cerca di proporre un percorso espositivo fatto di selezione e tematiche ulteriori unite in un unico contenitore. Quest’anno il prescelto in questo ruolo è il direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Roma Bartolomeo Pietromarchi e la mostra ideata s’intitola “Vice Versa”. Come afferma Pietromarchi “il Padiglione Italia e il Palazzo Enciclopedico della Biennale hanno vari punti di contatto nell’idea dell’archiviazione e nella volontà di mettere le mani sulla classificazione e sul concetto di enciclopedismo. Situazione destinata comunque a fallire, come nell’opera di Benassi che con un pavimento di 10.000 mattoni paragrafa l’archivio dell’errore in parallelo alla stessa quantità di detriti in orbita attorno alla terra”. Dunque un’unione tra vecchio e nuovo con un’attitudine non storiografica e generazionale per concentrarsi sulla validità dell’opera. Si tratta come indica il curatore di

A fianco Bartolomeo Pietromarchi “un arcipelago d’isole con un tetto comune su cui vivono dialoghi e confronti di artisti dagli approcci diversi”. Nell’enorme area espositiva s’individuano così 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti ciascuno all’interno dei seguenti binomi: sistema/frammento con Gianfranco Baruchello e Elisabetta Benassi, suono/silenzio con Massimo Bartolini e Francesca Grilli, veduta/luogo con Luigi Ghirri e Luca Vitone, prospettiva/superficie con Giulio Paoloni e Marco Tirelli, corpo/storia con Fabio Mauri e Francesco Arena, concludendo in familiare/estraneo per Marcello Maloberti e

Guggenheim fino all’8 settembre

COLLAGE D’ARTE PER MOTHERWELL

Flavio Favelli. Artisti che hanno già raggiunto un certo livello di maturità nella loro carriera, facendo sì che tale mostra diventi un punto fondamentale del personale percorso artistico. Invece molto interessante sottolineare è come il sistema arte italiano si sia unito positivamente in un’opera di crowdfunding, che ha ricevuto 180.000 euro in donazioni per finanziare l’attuale progetto espositivo. Non rimane che effettuare una visita, dalla quale ognuno potrà trovare elementi di condivisione o di lontananza nel personale approccio all’Arte.

Tintoretto e Vedova

L

a XII edizione di “Temporanea. Le realtà possibili del Caffè Florian” ospita nelle prestigiose sale del più antico Caffè del mondo il Maestro Omar Galliani. Fino al 30 settembre, nella biennale edizione dell’evento, è possibile apprezzare la tecnica sopraffina della sua matita all’interno di un’esposizione site-specific intitolata “Il sogno della principessa Lyu-Ji al Florian”. Un tributo alla femminilità, attraverso un sentito atto d’amore alla donna e quindi a Venezia e alla Cina. La tecnica che ha reso famoso in tutto il mondo Omar Galliani è la grafite che nelle sue mani si trasforma in una forma indelebile di forme e di figure in atmosfere rarefatte, che si possono percepire in quella nebbia che avvolge la sua terra d’Emilia. Ne scaturisce un bianco e nero che il Professore Omar definisce “come una sobrietà, un’essenzialità che porta alla complessità”. Una fonte che emana e riflette la luce all’interno di una situazione alchemica, che paragrafa il diamante prodotto da compressioni nel sottosuolo. In tutto questo, tra le salette del Florian, il visitatore è invitato a ricercare il luogo delle opere di Galliani giungendo così al doppio ritratto della principessa Lyu-Ji: un ritratto siamese perché la parola stessa implica due, ma come indica il Maestro “in realtà sono uno, quindi la natura che riproduce se stessa attraverso un unico ventre nella maternità”. Si creano due percorribili identità, in quanto il soggetto impresso due volte ha delle differenze perché, umanamente, non può mai essere uguale nelle sue parti. Attorno al fulcro sdoppiato, in elementi tra le pareti e i tavoli, si notano impresse figure come rose, pistole, colombe, mani, tazze, tazzine, cucchiai, teschi attraverso componenti cromatiche che s’insinuano all’improvviso nello sguardo dell’osservatore per aprire simultaneamente nuovi orizzonti. Un’occasione unica per entrare in contatto e in sintonia con il massimo esponente italiano al mondo della figurazione italiana, in concomitanza con gli eventi della 55. Biennale di Venezia. Al.Ch. messaggio messaggio pubblicitario pubblicitario

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Il dialogo mai interrotto alla Scola di San Rocco

“L

e mie opere non sono creazioni, ma terremoti. Non sono pitture, ma soffi”. Ecco in poche parole una possibile sintesi di Emilio Vedova espressa proprio dal Maestro in alcune dichiarazioni. La forza del gesto, l’irrequietezza compositiva, la fisicità fuori ogni limite, la drammaticità poetica colta a opera compiuta, fino a un utilizzo sonoro del colore fanno parte di chiavi di lettura per le dirompenti opere di Vedova. Alcune di questi lavori sono posti, fino al 3 novembre all’interno della Scuola Grande di San Rocco di Venezia, in un interessante dialogo che obert Motherwell: i primi colla- Quarantotto opere si liberano tra azione da titolo al percorso espositivo: “Vedova ge” è un’interessante mostra, compositiva spontanea, pure astrazioni, Tintoretto”. Un progetto curatoriale di alto dedicata al lavoro pioneristico figure indefinite e influenze surrealiste. livello ideato da Germano Celant e Stefano eseguito negli anni ’40 sui papiers colleés, Un connubio che si manifesta all’interno Cecchetto, che hanno pensato di rendere presso la sede della Collezione Peggy Gug- di temi inerenti alla lotta umanitaria e a partecipe il visitatore attraverso l’atmosfera genheim di Venezia fino all’8 settembre. una violenza simbolica insiti nella società e l’attrazione che unì artisticamente Vedova Un esordio artistico di Motherwell (Aber- di quegli anni. Nelle composizioni appaiocon Jacopo Robusti detto Tintoretto, a partire dalla Sala Terrena tra le colonne della deen, Washington 1915 – Cape Cod, no inglobati slogan della resistenza, framnavata centrale. Era il 1936 e a diciassette Massachusetts 1991) che venne proprio menti di mappe militari, fi gure stilizzate PUOI TROVARCI A: anni il giovane Emilio avvertiva quell’angoincoraggiato dalla stessa Peggy. Si creò ferite o morte e sbarre di prigione all’inche l’artista scia che Jan Paul Sartre indicava successicosì un•effetto catalizzantevia per il Roma, successi- terno 84di-un’azione Cell.espressiva 370 1237671 SPINEA vamente nel suo saggio: “lo squarcio giallo vo sviluppo pittorico dell’artista. Infatti nel paragona a un “uccidere”. Pezzi di carta via Roma, 3 - Cell. 348 7553423 FOSSÒ all’interno di una gestualità innodel cielo al di sopra del Golgota, il Tintoretto 1943•nella galleria newyorkese Art of this coagulati lo ha scelto per significare l’angoscia, century, di proprietà Guggenheim, il giova- vativa per quegli anni. Un percorso espo• SOTTOMARINA Mediterraneo, 227 - non Cell. 370 sitivo interessante, che porta il visitatore ne Maestro espose i primi collage. Sotto viale né tanto meno per1213065 provocarla; è angoscia e, a entrare in contatto con una produzione anche•la PROzzOlO tutela di Roberto SebastiandI MattaCAMPONOgARA insieme, cielo giallo. via Cesare Battisti,Non43cielo d’angoscia, Echaurren, Motherwell pose in questi primi artistica primigenia, fonte di collegamento né cielo angosciato; è un’angoscia fatta malavori le basi di un percorso che lo porte- tra Motherwell e Peggy Guggenheim cosa, è un’angoscia trasformata in squarcio Cell. 327 8811442 rà a essere uno tra i massimi esponenti gnate e collezionista. giallo del cielo …” Parole, tratte dall’analidell’Espressionismo Astratto americano. Al.Ch. si degli anni ’50, che nascono dalla crocifis-

“R

l l’oro è alle stelle! ...vieni a trovarci

Nelle foto piccole l’autoritratto del Tintoretto, oggi al Louvre, e un ritratto fotografico di Emilio Vedova, nell’ altra foto la mostra che rimarrà aperta fino al 3 novembre sione di Cristo posta nella Sala dell’Albergo della Scola, la cui essenza è avvertita un decennio prima anche da Vedova. Frasi, tratte da due estratti che il Maestro scrisse nel 1991, quali “Tintoretto è stato una mia identificazione” e “Quella, regia a ritmi, sincopati e, cruenti magmatici di energie, di fondi interni di passioni, di emotività commossa” ben delineano tale simbiosi. Dunque un’esposizione che probabilmente, da un lato a sette anni dalla scomparsa del maestro fa si che la non forma pittorica italiana risenta della sua impossibilità ad avere una guida per le nuove leve al fine di tracciare, con il suo tipico carattere verace, nuove possibili vie aderenti al suo credo, dall’altro profonde analisi e raffronti condurranno i visitatori, italiani e internazio-

nali, ad avvicinarsi a quel meccanismo che permetta di comprendere come inquietudini intellettualmente artistiche possano creare contenuti di alta profondità. Tele di Vedova, come “Ciclo ’62 (B3)”, le serie degli “Oltre” assieme a studi e interpretazioni di tempere e oli, s’innestano nelle atmosfere magiche della Scola creando personalissimi piani diversi dimensionali di raffronto, studio ed emozione con i lavori di “Mosè”, “Ultima cena”, “La strage degli innocenti”, “La visitazione” fino a “La crocifissione” di Jacopo Robusti. Dunque un progetto culturale che in “San Rocco Contemporaneo: in dialogo con Tintoretto” avvicinerà dopo Vedova altri artisti e tematiche cui i due curatori Cecchetto e Baldo stanno già Al.Ch. lavorando.


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10 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 37

ESTONIA

Tallinn, Medio Evo Live

LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2011 AFFACCIATA DOLCEMENTE SUL MAR BALTICO GUARDA AL FUTURO PUNTANDO SUL SUO PASSATO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ TUTELATO DALL’UNESCO IL CENTRO STORICO RISPOLVERA LE SUE VESTIGIA E LE FA RIVIVERE ATTRAVERSO LOCALI E ANIMAZIONI IL GRIGIORE SOVIETICO LASCIA IL POSTO AL COLORE E IL WI-FI FREE È SIMBOLO DI LIBERTÀ E SVILUPPO NELLE ISOLE DI SAAREMAA E MUHU TANTA NATURA MULINI A VENTO E IL LAGO CREATO DA UN METEORITE L’ARIA È LA PIÙ PULITA AL MONDO I CASTELLI DEI GOURMET Uno dopo l’altro stanno risorgendo tutti gli splendidi manieri estoni. Alcuni hanno legato la loro fama all’alta cucina. Nell’isola di Muhu, il Pädaste Manor, elegante maniero in riva al mare restaurato dal suo nuovo proprietario, l’olandese Martin Breuer, e trasformato in un resort di alto livello, vanta in cucina il cuoco numero uno dell’Estonia. Quel Peeter Pihel che è stato anche fra i relatori di Identità Golose a Milano. Il ristorante si chiama Alexander. Pihel è sostenitore di quella cucina nordica che sta andando per la maggiore, basata su cibi semplici, verdure dell’orto, selvaggina, pescato locale. Elaborati però con grande talento. Un’altra sosta gourmet ospitata in un’aristocratica residenza è il Kau Manor, che si trova a un’oretta d’auto da Tallinn, in direzione del porto di Virstu. Appartiene a un diplomatico in corsa per diventare sindaco di Tallinn, Eerik Niiles. Il ristorante, di ambientazione esotica per via delle riproduzioni dei disegni a carbonicino fatti dal grande esploratore Otto Von Kotzebue (a cui il maniero apparteneva), si chiama Eight Legs. Propone la cucina virtuosa del russo Artur Ovchinnikov, già finalista russo al Bocuse d’Or. Anche il Kau Manor dispone di bellissime camere e suites.

C

hi ha la fortuna di averla visitata durante l’era sovietica, o negli anni immediatamente successivi alla dichiarazione d’indipendenza (20 agosto 1991), oggi rischia di non credere ai propri occhi. Sì, perchè oggi l’Estonia, la più settentrionale delle tre repubbliche baltiche, è tutta un’altra cosa. Cancellato il grigiore di quel periodo cupo e ritrovata l’agognata libertà, il piccolo paese in riva al Baltico, nel frattempo (2004) entrato anche nell’Unione Europea, si presenta oggi come una delle realtà più dinamiche del continente. Basta vedere i grandi passi avanti fatti negli ultimi vent’anni. Un percorso di crescita che, dopo aver subito un rallentamento nel 2008 (in Estonia la crisi ha colpito prima, ma ora è soltanto un ricordo), ha portato il paese verso lo sviluppo di un terziario avanzato, che fa leva sui passi avanti fatti nel settore delle nuove tecnologie. In Estonia il wi-fi è free anche per strada, sui mezzi pubblici, in tutti i locali, i musei, gli edifici pubblici. Una vera e propria rivoluzione, un grande segno di civiltà. Gli estoni votano on line e usufruiscono di molti altri servizi digitalizzati. Sono appena 1.300.000, di cui un terzo russi rimasti dopo la dissoluzione dell’Urss. Un popolo pacifico, che ha ottenuto l’indipendenza nel 1991 manifestando in modo originale: formando una lunga catena umana di persone che cantavano. Una catena che ha raggiunto anche la Lettonia e la Lituania. Singing Revolution, rivoluzione cantata, l’hanno chiamata. Un popolo che ha grandi motivazioni per guardare al futuro con fiducia. La lingua estone appartiene al ceppo ugro-finnico, lo stesso del finlandese. Ed è proprio la Finlandia il paese a cui l’Estonia è tornata a rapportarsi costantemente, sotto il profilo

economico ma soprattutto culturale. Gli estoni amano in modo particolare la natura, per questo il loro piccolo territorio sembra quasi un’oasi naturalistica. Vanta il primato dell’aria più pulita del mondo. La capitale Tallinn, principale approccio all’Estonia arrivando con l’aereo o con la nave, già Capitale europea della cultura nel 2011, è un concentrato di Medioevo. Il suo centro storico è patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco. Già città della fiorente Lega Anseatica, che dal XII secolo all’Era Moderna raccoglieva tutte le più ricche città commerciali del Baltico, Tallinn (che tradotto significa “città dei danesi”, ovvero i suoi fondatori) ha costruito le sue fortune sui cereali. Questo persino durante gli ultimi anni del “soviet time” (come chiamano qui il periodo di occupazione sovietica), quando proprio a Tallinn venne costruito il grande terminal per farvi confluire il frumento americano e canadese destinato a sfamare le repubbliche dell’Urss in difficoltà di approvvigionamenti. Sempre nello stesso periodo (1980), Tallinn ospitò le gare di vela dei Giochi Olimpici di Mosca, quelle boicottate da molti paesi occidentali per l’invasione sovietica dell’Afghanistan. E a quel periodo risale la costruzione più alta della città: la torre della televisione, 170 metri. Dalla sua sommità, che ospita un ristorante panoramico, si può godere di un’impagabile vista della costa estone. Tallinn è un gioiello medievale perfettamente conservato, tanto che sullo sfondo di torri di guardia, mura, palazzi e case dalla facciata molto appuntita (nello stile architettonico in voga nel Medio Evo da queste parti) la città ha costruito il suo brand turistico. Facendo rivivere il Medio Evo attraverso minuziosi restauri, animazioni di strada, locali a tema (l’Olde Hansa,

SOPRA: UN’IMMAGINE DELLA PIAZZA DEL MUNICIPIO SEMPRE ANIMATA. DI SEGUITO: PIÙ A DESTRA IL CASTELLO DI KURESSAARE, IL SOMMERGIBILE LEMBIT E IL CRATERE FORMATO QUATTROMILA ANNI FA A KHAALI DA UN GRANDE METEORITE. IN ALTO: UN BANCHETTO MEDIEVALE, I MULINI DI ANGLA, UNA VEDUTA DI TALLINN E TORRI LUNGO LE MURA DI CINTA DELLA CITTÀ VECCHIA. PIÙ SOTTO LA TORRE DELLA TELEVISIONE INAUGURATA NEL 1972, UN GIOCOLIERE IN COSTUME D’EPOCA.

forse il più famoso, ha persino riprodotto stoviglie, bicchieri e altri oggetti dell’epoca utilizzati nel ristorante per venderli ai turisti come originale souvenir). Il centro storico di Tallinn, dove persino durante l’era sovietica sono stati girati molti film (una settantina), va raccontato palazzo per palazzo, chiesa per chiesa (c’è persino una cattedrale ortodossa), leggenda per leggenda. Il punto più ambito della città è il belvedere da cui durante le notti bianche (che durano fino a Ferragosto) si può ammirare il porto stagliato nella luce color indaco dell’infinito crepuscolo baltico. Un’immagine di struggente bellezza. Tanti sono i luoghi che stregano il visitatore a Tallinn: dalla Torre Margherita all’ingresso della città, alla piazza del municipio, ai palazzi di Toompea, la collina che domina la città con il suo castello. La chiesa di Sant’Olav, con la sua guglia, è stata fino al 1625 l’edificio più alto del mondo. Da non perdere la chiesa di San Nicola dove è conservata l’unica bibbia del mondo per analfabeti. Ma sono belli da vedere anche anche i quartieri periferici, alcuni dei quali (come Kalamaia) conservano le antiche case di legno. Sembra sia nata a Tallinn nel 1441 l’usanza dell’albero di Natale. Da visitare anche l’interessante Museo Navale, dove si può salire a bordo del sommergibile Lembit. E si respira futuro nella galleria Art Design che raccoglie le opere creative di numerosi giovani artisti e designer. Una tappa ineludibile per gli amanti di storia contemporanea è il Patarei, il museo delle ex carceri, dove sono stati

rinchiusi anche i dissidenti del regime sovietico e dove l’ultima esecuzione risale al 1991. Un viaggio in un inferno dantesco... E tanto per rimanere in tema va visto il Museo del Kgb allestito all’Hotel Viru: si entra nella stanza dove i sovietici ascoltavano tutte le registrazioni delle conversazioni dei clienti stranieri carpite attraverso “cimici” nascoste nelle camere dell’albergo internazionale. Un sistema di sofisticato spionaggio attivo dal 1972 al 1991. In Estonia sono meta turistica anche le isole. Muhu è famosa per il suo villaggio etnografico Koguva, un museo all’aperto fatto di vecchie case tradizionali con tetti di paglia tuttora abitato da pescatori. Anche a Saaremaa la natura è incontaminata. La capitale Kuressaare è una cittadina linda piacevole da girare in bicicletta, dominata da un castello che ospita un interessante museo sulla storia antica e recente dell’Estonia. Da vedere i grandi mulini a vento di Angla, simili a quelli olandesi: venivano utilizzati per macinare le granaglie. A Khaali si rimane a bocca aperta davanti alle dimensioni del cratere provocato dalla caduta di un meteorite quattromila anni fa. Il peso dell’asteroide era l’equivalente di otto tonnellate di ferro. Una visita la merita anche la fattoria Good Kaarma dove una giovane coppia inglese produce saponi naturali. E infine non bisogna dimenticare di fare un salto alle terme. Quelle estoni sono rinomate e ripropongono la ritualità che ha reso celebri quelle finlandesi. Per altre informazioni sull’Estonia: www.visitestonia.com


24 38 I nostri esperti LA VIGNETTA

INFORMAZIONE SOCIALE

Alzheimer, una sfida non solo per la persona malata

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Assistente Sociale Laura Traversi

Quando a un nostro familiare (genitore, nonno, fratello), viene diagnosticata la Malattia di Alzheimer non siamo mai abbastanza preparati; non ne sappiamo molto dal punto di vista medico (quali sono i sintomi? Quali sono i disturbi più importanti? Quali farmaci sono a disposizione?) e non siamo pronti a prendere coscienza di ciò che potrà succedere: alcune persone non accettano la malattia e continuano ad attribuire le sempre più frequenti dimenticanze e confusioni all’età anziana, o rimangono convinti che i frequenti sbalzi di umore siano “perché è il suo carattere”; chi da tempo invece si era accorto che qualcosa non andava, ora con una diagnosi medica che mette nero su bianco la (dura) realtà sente che questa certezza non allevierà le fatiche quotidiane che affronta chi si prende cura di un malato di Alzheimer, perché la medicina non ci spiega come noi, mogli, figli, nipoti possiamo affrontare “equipaggiati” gli effetti della malattia sulle nostre relazioni. Nostro marito non si fida più di noi, è convinto che sia colpa nostra se non riesce più a trovare le sue chiavi di casa; il nonno non può fare a meno di entrare e uscire dalle stanze senza lasciarci una tregua; la mamma è sempre più testarda e aggressiva, si arrabbia con niente e dice cose che non aveva mai detto a noi figli… La malattia di Alzheimer insomma, per la sua natura di patologia cronica e pervasiva, “si attacca” anche alla vita di chi si prende cura delle persone malate e a volte senza accorgersene, le trascina in situazioni di ansia, di sofferenza, di solitudine e di esclusione, cosicchè anche la loro vita non è più la stessa di prima. Le persone più coinvolte nella cura del loro congiunto (i “caregivers” in linguaggio tecnico: il marito per la moglie, la figlia per il padre ecc.) sono anche quelle che con più difficoltà riescono ad avere consapevolezza del carico smisurato che stanno portando e a riconoscere di aver bisogno, in alcuni momenti, di sostegno. Possiamo aiutarli invitandoli a conoscere più da vicino la malattia, partecipando a momenti di informazione specifici: la conoscenza è importante per affrontare le difficoltà quotidiane (e abbiamo sempre tante domande in testa). Diverse associazioni promuovono tutto l’anno iniziative rivolte ai familiari per dar loro un sostegno e uno spazio di confronto con altri caregivers (spazi di ascolto, gruppi di auto mutuo aiuto); non ultimi, i servizi socio-sanitari sono a disposizione per accompagnare gli anziani lungo il percorso evolutivo della malattia.

Fare squadra...

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L’invito è quello di non chiudersi e non ripiegarsi sulle proprie difficoltà; di credere che la malattia richiede un cambiamento che può essere affrontato e che può dischiudere altre possibilità; di cercare anche soluzioni creative per promuovere benessere nelle nostre famiglie, nonostante la malattia; infine di continuare a vivere accanto ai nostri cari sicuri che la nostra relazione con loro abbia ancora tanto da darci e che nulla sia perduto se accettiamo la sfida.

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Fare squadra, significa entrare a far parte di un gruppo coeso interagendo e influenzandosi reciprocamente. Succede anche nella via di tutti i giorni. Un gruppo affiatato crea consensi e trova appoggi anche al di fuori del proprio nucleo, perché i suoi partecipanti sono convinti di dare il meglio di sé e perché desiderano essere accettati e approvati gli uni dagli altri. Sentirsi stimati ci stimola ad agire sempre meglio e quando non si concorda su tutto, ci si rivolge a chi a creato la squadra (allenatore, datore di lavoro) o un compagno scelto dallo stesso gruppo e che darà i suggerimenti adeguati a risolvere la controversia. Ho chiesto un’opinione a Serenella Salomoni, psicoterapeuta, se vale la pena di sacrificarsi sul lavoro per fare squadra: “Il sacrificio sul lavoro non serve a nulla” dice Serenella, “credo che sia sempre importante nell’ambiente di lavoro fare qualcosa che crei vantaggio a te stesso”. Nel mondo del lavoro ci vuole molta autostima, un pizzico di cattiveria e dire senza paura qual è la cosa che più ti serve. Nello sport, importanti sono i ruoli, e bisogna riuscire a mantenere il proprio ruolo. Fare squadra serve anche a quello, non è necessario avere simpatie. La natura ci insegna che nei gruppi dove non esiste empatia né volontariato si vince di più, per esempio tra le scimmie o i l lupi, tra loro c’è solo l’obiettivo di vincere usando strategie sì, ma solo a proprio vantaggio! Un buon allenatore sa usare gli individualismi a vantaggio della squadra anche quelli negativi, purché servano alla squadra. Ci sono molte squadre piene di amici che vanno al ristorante a mangiare in allegria e poi non vincono. La nostra no! La nostra è fatta di amici vincenti GRAZIE RAGAZZI!! (Dedicato al Marchiol Rugby Mogliano)


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Da 12 anni sul mercato delle energie alternative Davide Lando installa un impianto fotovoltaico domestico da 3 kwp. a soli 6.600 euro chiavi in mano

DIMAT energia offre trasparenza, qualità e professionalità Il titolare: “Chiamatemi, vi aiuterò a risparmiare, assicuriamo un contatto diretto, senza alcuna intermediazione, così il cliente ha un unico interlocutore” “Io lavoro per passione e la soddisfazione più grande è la felicità del cliente nel vedere l’energia gratuita prodotta dal loro impianto e quindi il risparmio nelle bollette. Consiglio il cliente verso una soluzione personalizzata del proprio impianto fotovoltaico che poi seguo continuamente attraverso visite cicliche. Purtroppo le spese sostenute nel bilancio familiare sono pesanti e in costante crescita, risparmiare fa bene a tutti rendendo così la nostra vita più tranquilla. Io consiglio a tutti di investire nella propria abitazione, che sia più salutare per la propria famiglia e più autosufficiente per riscaldarsi e per raffrescarsi. Se fate due conti su quanto spendete all’anno di energia elettrica e per riscaldamento, poi lo moltiplicate per 20 anni, ne vengono fuori numeri da capogiro. Chiamatemi vi aiuterò a risparmiare!” Così esordisce Davide Lando, 43 anni, papà di due gemelli di 12 anni titolare della DIMAT energia con sede in via Palladio 5/c a Vigorovea di Sant’Angelo di Piove. A tutt’oggi vanta l’installazione di oltre 500 impianti fotovoltaici su aziende e case private. DIMAT energia è un’azienda costituita nel 2001, dopo l’esperienza acquisita nel settore degli impianti elettrici si è evoluta seguendo la via delle fonti energetiche rinnovabili, con l’obbiettivo di fornire soluzioni e sistemi completi ad ogni tipo di esigenza. “Il nostro obiettivo – precisa Davide- è fornire soluzioni e sistemi completi “chiavi in mano” DIMAT energia dopo essersi presa cura di eseguire al meglio l’installazione di un impianto, è in grado di programmare la manutenzione e pulitura dei moduli fotovoltaici, offrendo garanzie sugli elementi costitutivi dell’impianto. La manutenzione consiste in: ispezione visiva per verificare danneggiamenti, deteriora-

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mento ed eventuale pulizia degli elementi (soprattutto dei vetri); controllo della cassetta di terminazione e del quadro elettrico, per verificare i serraggi dei morsetti, la formazione di umidità e l’integrità degli elementi, in particolare della siliconatura; utilizzo di un multimetro per controllare l’uniformità delle tensioni elettriche nelle stringhe fotovoltaiche; controllo dell’inverter, per verificare eventuali malfunzionamenti. Un altro obiettivo che da sempre si pone DIMATenergia è quello di realizzare impianti senza mai scendere a compromessi sulla qualità dei servizi e dei prezzi. Perché una famiglia dovrebbe rivolgersi a Lei per installare un impianto fotovoltaico? “Perché io offro un contatto diretto, senza alcuna intermediazione, così il cliente ha un unico interlocutore che lo segue durante tutto l’iter, i nostri prezzi sono trasparenti e comprendono anche il lato amministrativo, vale a dire le autorizzazioni, domande di allacciamenti, richieste per ottenere l’incentivo statale e per avere la detrazione fiscale”. DIMAT energia la considera concorrenziale rispetto al mercato? “Certamente, noi offriamo un impianto fotovoltaico capace di erogare 3 KWP per il consumo domestico al prezzo finito di 6,600 euro chiavi in mano, che comprende prodotti europei di prima qualità e tutta l’assistenza futura. Per azzerare completamente la bolletta proponiamo sistemi di accumulo dell’energia prodotta dal fotovoltaico, di giorno si caricano le batterie dal sole per poi utilizzare di notte energia gratuita. Per qualsiasi problema i clienti sanno che possono chiamarmi al 329.917.0033 e io sono sempre pronto a rispondere. il cliente può contattarmi via mail info@dimatenergia.it o consultare il sito www.dimatenergia.it”.

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l’uomo esasperato risponde: “Buongiorno a lei signorina. Mi chiamo Giorgio, siamo in inverno e questo è uno spargi sale.” • La maga ad una giovane ragazza: “Lei sposerà presto un uomo meraviglioso, bello, simpatico e intelligente.” La cliente allora domanda: “E del mio fidanzato cosa ne faccio? • Tra amiche: “Voglio provare a entrare nell’ambiente del cinema!” “Allora c’è una sola cosa che tu devi fare.” “Quale?” “Comprarti un biglietto!” • Sulla spiaggia un ragazzo dice ad una ragazza: “Perché non fai il bagno?” La ragazza: “Ho le mie cose.” E lui risponde: “Vai, che te le tengo io.” • Chi è il portiere della squadra femminile di calcio più forte del mondo? Sara Cinesca.

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