La Piazza di Rovigo giu2021

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GIUGNO 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.111

Regione

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La città cerca la normalità con un’estate di eventi Presentato il ricco cartellone di iniziative che animeranno il centro ma non solo, nella prima vera iniziativa dell’era post Covid

servizio a pag 6

SICUREZZA

“Partito l’iter per dare le armi ai vigili” QUARTIERE TASSINA

Inaugurato un nuovo polmone verde LA PROPOSTA

“Rovigo città del rugby, si preveda un riconoscimento” POLITICA

“La giunta tagli le tasse o si torni al voto” IL FUTURO DELLA CITTÀ

“Inaccettabile un declassamento della sede Inail” SPORT

Centrata l’impresa: bersaglieri campioni d’Italia!

Piccoli Comuni a bocca asciutta Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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ioggia di miliardi, ma non per tutti. Il Recovery Plan riserva anche delle delusioni. Ne sanno qualcosa i sindaci dei piccoli comuni, la stragrande maggioranza, che non vedranno un centesimo degli 8 miliardi e mezzo destinati dal Governo alla “Rigenerazione urbana”. I fondi per il rilancio sono destinati solamente ai Comuni con più di 15 mila abitanti, tutti gli altri restano a bocca asciutta, ma i sindaci non ci stanno. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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Piccoli Comuni a bocca asciutta Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Partito l’iter per dare le armi ai vigili I

l percorso per consegnare le pistole ai vigili è stato avviato. A darne notizia l’assessore al Commercio, alla Sicurezza e mobilità del Comune di Rovigo, Patrizio Bernardinello, rispondendo a un’interrogazione del capogruppo leghista Michele Aretusini. “Gli uffici stanno predisponendo il nuovo regolamento del corpo di polizia locale del Comune di Rovigo e quello annesso che disciplina l’armamento. È stato individuato un primo gruppo di 15 operatori, al pari del numero di armi attualmente disponibili, per i quali verranno programmate le visite mediche finalizzate all’accertamento del possesso di requisiti psicofisici richiesti per l’assegnazione dell’arma” mette nero su bianco Bernardinello. Tuttavia, come ricorda l’assessore, “sarà ovviamente necessaria una valutazione preventiva in sede di commissione competente”. “Gli operatori riconosciuti idonei – spiega – seguiranno poi l’addestramento e le lezioni regolamentari di tiro a segno. Dopo queste azioni, dovranno comunque essere costanti gli interventi di formazione continua, di natura teorico-pratica, sull’uso delle armi in servizio nei diversi scenari”. Soddisfatto il capogruppo leghista Aretusini: “L’amministrazione comunale finalmente chiarisce che è avviato l’iter per assegnare le ami in dotazione, ossia le pistole, acquistate ormai anni fa, alla polizia locale. Da un lato c’è la legittima soddisfazione che deriva dal vedere che prevale il buonsenso, dall’altro non si capisce per quale motivo si sia dovuti arrivare a questo punto attraverso una serie di estenuanti discussioni e di polemiche. Avevamo ragione e sapevamo di averla, non solo a livello di disposizioni normative, ma anche di buonsenso” afferma Aretusini. (g.f.)

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Individuato un primo gruppo di operatori che riceverà le pistole

È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge la città di Rovigo per un numero complessivo di 10.119 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

A sollevare il caso sono proprio i sindaci veneti che lanciano una mobilitazione insieme all’Anci regionale per rimediare a questa disparità di trattamento che viene considerata inaccettabile. Qui non si tratta di appoggiare una corsa ai contributi a tutti i costi, in maniera disordinata e senza una concreta progettualità, di alzare la voce giusto “per portare a casa i soldi” o fare uno sgambetto ai Comuni maggiori, mettono in chiaro i sindaci, ma dell’esclusione clamorosa a risorse che in virtù del loro obbiettivo, la rigenerazione urbana per l’appunto, dovrebbero essere destinate anche ai piccoli Comuni che di fatto rappresentano il tessuto urbano per eccellenza del nostro Paese e anche del Veneto. Nella nostra regione, fanno notare i sindaci, i Comuni sotto i 15 mila abitanti, quindi esclusi dai fondi per il rilancio urbano, sono 503 su 563, quasi il 90 per cento, nei quali vive oltre il 42 per cento della popolazione. Ai municipi più piccoli verrebbero a mancare, secondo i calcoli di Anci Veneto, circa 300 mila euro ciascuno: può sembrare una somma tutto sommato modesta, che non incide a fondo sui bilanci e sulle necessità dei Comuni, ma per i sindaci non è così. Si tratta di risorse preziose perché destinate proprio agli interventi di rilancio e rigenerazione dei centri urbani, all’insegna di una maggiore sostenibilità e qualità della vita,di fondi che permetterebbero di realizzare progetti altrimenti destinati a rimanere nei cassetti proprio per mancanza di finanziamenti ad hoc. E poi, aggiungono i sindaci, i Comuni più grandi possono contare su ulteriori disponibilità del Pnrr a loro espressamente riservate. In questo modo aumenterebbe il gap con i piccoli Comuni, ancora una volta lasciati ai margini e considerati di Serie B. L’esclusione, oltretutto, è a lungo termine, fino al 2034. In Veneto la mobilitazione è bipartisan, sia fra le forze politiche che fra i sindaci, compresi anche alcuni dei Comuni “maggiori”. Nelle prossime settimane la prova del nove per capire se l’iniziativa partita dalla nostra regione a favore dei “piccoli” andrà a segno e convincerà il Governo ad aggiustare la rotta.

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 18 giugno 2021


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Il sindaco promette un calendario all’altezza. Musica protagonista con il Teatro Sociale e i concerti del Venezze

Rovigo riparte dagli eventi: un’estate ricca per tornare a incontrarsi I

l sindaco di Rovigo, Edoardo Gaffeo, promette un’estate ricca di eventi per il capoluogo polesano. Il primo cittadino ha infatti annunciato che l’amministrazione comunale, in collaborazione con altri enti locali, si sta adoperando per arricchire il periodo estivo con numerosi eventi di varia natura: dalle manifestazioni culturali, alle serate di puro divertimento. “Il nostro obiettivo per quest’estate sarà quello di rendere vivo il centro cittadino, ancor più dell’anno scorso, per cercare di dare segnali di ripartenza e vitalità alla cittadinanza e per attirare un maggior numero di visitatori”. Gaffeo ricorda le collaborazioni attivate con enti quali Confcommercio e il conservatorio Venezze, decisive nell’organizzazione del ricco calendario di eventi che attende la città nell’arco di questi mesi estivi. Sono già stati definiti i vari appuntamenti targati Teatro Sociale: si partirà il 14 luglio con il Teatroragazzi e si chiuderà il 27 agosto nella villa Badoer di Fratta Polesine. Nel dettaglio del programma è entrato il direttore artistico del Teatro Sociale, Luigi Puxeddu. “La stagione estiva del Teatro Sociale è sicuramente molto varia e si articolerà in ben 15 serate toccando un po’ tutti i generi di spettacolo: tre serate di prosa, un concerto jazz, due appuntamenti di TeatroRagazzi, tre concerti lirici e uno di musica da camera, un balletto, l’opera barocca Serva Padrona, l’opera da camera Ante Lucem e l’operetta Cin Ci Là”. L’organizzazione del ricco programma di eventi però non sarebbe stata possibile senza la

Un momento della presentazione della rassegna estiva del Teatro Sociale

collaborazione di Arteven e di Rovigo Jazz Club. Maggiori informazioni sul sito del Comune www.comune.rovigo.it/teatro e scrivendo alla mail teatrosociale.botteghino@comune.rovigo.it o chiamando 0425 25614.Anche l’Associazione Musicale F. Venezze riparte con la sua novantanovesima Stagione Concertistica: sette appuntamenti serali alle ore 21,00, con noti solisti e cameristi, e sei concerti pomeridiani, tutti alle ore 18,30 all’Auditorium Tamburini (27 e 30 Giugno, 1 Luglio, e 2, 3 e 5 Agosto), con i migliori duo violoncello e pianoforte delle Classi di Musica da Camera del Conservatorio di Rovigo, guidati dai proff. Giuseppe Fagnocchi e Anna Bellagamba. Davide Farinatti Gaia Ferrarese

Il Comune entra nella “Rete dei Comuni Sostenibili” Il Comune di Rovigo ha ufficialmente aderito alla “Rete dei Comuni Sostenibili”, associazione che vede fra i soci fondatori ALI – Lega delle Autonomie Locali, Associazione Città del Bio e Leganet Srl. L’iniziativa nasce nell’ottica di migliorare la qualità dell’ambiente, di accrescere la compatibilità dell’uso delle risorse naturali e di incrementare la qualità della vita nelle zone urbane, traguardi che si sono posti Le Nazioni Unite e l’Unione Europea, con i 17 obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030. L’Associazione “Rete dei Comuni Sostenibili” mette a disposizione dei Comuni aderenti strumenti e servizi utili alla partecipazione a bandi regionali, nazionali o comunitari per progetti inerenti alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, alla redazione dei “Piani di azione per il Comune sostenibile”, all’aggiornamento professionale dei dipendenti, e all’implementazione di strumenti innovativi.

I “Comuni sostenibili” si impegnano a dotarsi quindi di un PACS con orizzonte l’anno 2030 e saranno valutati anche rispetto agli impegni che si assumeranno in relazione all’adozione e all’approvazione di strumenti di pianificazione. Chiaramente i Comuni dovranno tradurre gli strumenti di pianificazione in progetti e azioni concrete, con impegni annuali misurabili.



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Parco Tassina. Il taglio del nastro dopo tanti rinvii legati all’emergenza

Nasce un nuovo polmone verde U

na bellissima mattinata di sole ha fatto da cornice all’inaugurazione del nuovo parco, situato nel popoloso quartiere della Tassina a Rovigo. Dopo numerosi rinvii finalmente c’è stata la cerimonia di apertura alla città, del parco Giardino d’Europa. Un ettaro di verde a disposizione degli abitanti di Rovigo. Si tratta di un’area con giochi e piante. “L’iniziativa parte da lontano – ha ricordato Angelo Maffione del comitato spontaneo dei volontari della Tassina – ed è stata portata avanti da questa amministrazione che, nonostante il periodo di emergena sanitaria e le difficoltà per l’affidamento dei lavori, in poco tempo dall’avvio della sistemazione, ha portato a termine il progetto”. Un ettaro di terreno attrezzato con giochi per bambini, sabbiera e circa una quarantina di alberi e piante, grazie anche alle donazioni da parte delle lista Gaffeo, del Pd, del Forum, Bandiera Gialla e di Associazione Civica per Rovigo. Le assessori comunali all’ambiente, Dina Merlo e all’associazionismo,

Erika Alberghini, hanno portato il loro saluto, anche a nome del sindaco Edoardo Gaffeo, parlando di “un modello e un esempio del verde che vogliamo realizzare”. L’area verrà irrigata grazie ai volontari di Controllo di Vicinato, del Comitato Tassina e di Bandiera Gialla. Il costo complessivo per la riqualificazione è stato di circa 80 mila euro: 50mila euro a carico della Fondazione Cariparo e 30mila euro del Comune. Grande soddisfazione è stata espressa anche da parte della presidente del consiglio comunale Nadia Romeo, che ha sottolineato la valenza dell’iniziativa e dal consigliere comunale leghista, Michele Aretusini. Presente anche monsignor Claudio Gatti che ha dato la benedizione. Il parco della Tassina non nasce per caso ma è il frutto, come spesso accade, di una stratificazione di interventi che si sono succeduti nel tempo. Nel 2011 un imprenditore vivaista di Villadose, Filippo De Sero, donava circa 1000 esemplari tra piante ed arbusti, all’amministrazione Piva. Buona parte di queste piante venivano messe

a dimora nel terreno pubblico a ridosso della palestra della Tassina. Bisogna aspettare molti anni perché un’altra amministrazione, quella Bergamin, torni ad occuparsi della gestione dell’area, nel frattempo abbandonata a se stessa e alla cura dei residenti. Ed è proprio la cura e la passione di alcuni residenti a far sì che l’area diventi viva e arrivi ad ospitare pe-

riodiche iniziative di pulizia e sfalcio, sostenute anche da associazioni di categoria come gli architetti di Ape e volte a sensibilizzare l’attenzione pubblica e accendere un dibattito sul tema. Il continuo interesse di questi attori ha permesso di raggiungere l’assessore ai Lavori pubblici dell’epoca, Gianni Antonio Saccardin e di fare partire un iter che ha portato alla realizza-

zione di questo piccolo polmone verde. L’impegno non finisce qui perché, nell’ambito del piano del verde, il Forum dei Cittadini ha gia’ promosso un accordo pubblico-privato, per l’acquisizione dei terreni circostanti e l’ampliamento del parco stesso come parte di una strategia ad ampio respiro. Marco Scarazzatti


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La proposta. Il consigliere Antonio Rossini all’indomani della vittoria dello scudetto

“Rovigo città del rugby, si preveda un riconoscimento tangibile” “È l’emblema del rodigino che ha sempre raggiunto risultati, tra mille avversità, attraverso il sacrificio, l’umiltà, la determinazione, il crederci sempre proprio come le ultime due mete”

Antonio Rossini

“D

are un riconoscimento visibile al Rugby Rovigo per tutto quello che significa da anni e anni per la Città, l’emblema del rodigino che ha sempre raggiunto risultati, tra mille avversità, attraverso il sacrificio, l’umiltà, la determinazione, il crederci sempre proprio come le ultime due mete!”. La proposta è del capogruppo di Lista Gambardella Antonio Rossini, all’indomani della vittoria dello scudetto della squadra cittadina di rugby (come riportato in questo numero nella pagina dedicata allo sport, ndr). “È indubbio che Rovigo è per tradizione la città del Rugby. Il tredicesimo scudetto ne è la prova. Noi politici locali abbiamo il

dovere morale di valorizzare e pubblicizzare la nostra tradizione sportiva, i valori dello sport in generale ma soprattutto la filosofia di vita che il Rugby, più di altri, insegna ai più piccoli ma anche agli adulti dove il rispetto dell’avversario, anche dopo dure e accese lotte in campo, non viene mai a meno sia durante la partita che con il fischio finale, vittoriosi e sconfitti si riconoscono con stima e così succede, proprio come contro il Calvisano, quando il nostro capitano Matteo Ferro, l’omone dal cuore d’oro, abbraccia e consola due avversari affranti in lacrime per aver perso all’ultimo secondo la partita”. Nel concreto, Rossini propone di “far mettere nelle rotatorie

principali all’ingresso della città, precisamente quella in viale Porta Adige e quella nella tangenziale che porta in viale Tre Martiri, la scritta Rovigo città del Rugby 13 scudetti” e di “proporre al Rugby Rovigo o a chi di competenza di spostare la bellissima statua di Maci Battaglini, eseguita dall’illustre maestro Zancanaro, nella rotatoria di viale Porta Adige, a fianco alla scritta. Sarebbe un biglietto di presentazione del Rugby tramite un uomo che è il paradigma dei valori dello sport sano e leale, una posizione ideale per collocarvi il monumento tenuto conto che da li si devia in direzione via Bramante proprio per andare verso lo stadio di Rugby”. Gaia Ferrarese

I campioni d’Italia tornati per un giorno tra i banchi del liceo Paleocapa Tra un incontro istituzionale e l’altro, quattro giocatori del Rogby Rovigo appena diventati campioni d’Italia hanno avuto modo, nell’ultimo giorno dell’anno scolastico, di ritornare brevemente alla loro vecchia scuola. Sono Francesco Modena, Matteo Moscardi, Paolo Uncini e Andrea Visentin, giovani campioni d’Italia che sabato 5 giugno, prima di recarsi in Comune, hanno fatto una capatina al loro vecchio liceo, il Paleocapa. D’altronde, il legame tra la scuola e la squadra è di vecchia data: sono molti i giocatori e gli ex giocatori che sono passati tra i banchi del Liceo scientifico cittadino che, anche simbolicamente, sorge a pochi metri di distanza dal Battaglini.

Anche se coniugare l’impegno scolastico e un’attività sportiva di alto livello non è sempre facile. “Per arrivare a questi livelli – spiega Matteo Moscardi, che ha frequentato il Liceo Sportivo prima di passare all’Accademia – servono tanta fatica e tanta costanza, però alla fine non ti pesa perché stai facendo qualcosa che

ti piace. E che poi ti ricompensa con soddisfazioni importanti”. “Anche coniugare lo sport e lo studio è difficile – aggiunge Francesco Modena, che invece ha frequentato l’indirizzo tradizionale del Liceo Scientifico –, ma alla fine è una cosa che si può fare: non è un caso che tutti e quattro stiamo continuando con l’università”. “Speriamo che l’anno prossimo i nostri tifosi possano tornare sugli spalti anche nelle normali partite di campionato – aggiunge Andrea – perché ne abbiamo bisogno”. E l’anno prossimo, appunto? “Ah, per ora non ci pensiamo – concludono Matteo e Paolo –, per ora ci godiamo il momento”.


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Politica. L’attacco del capogruppo leghista Michele Aretusini

“Avanzo di bilancio di 11 milioni, tagliate le tasse o si torni al voto”

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ichele Aretusini, capogruppo Lega in consiglio comunale a Rovigo non utilizza mezzi termini: “Se una giunta, al momento del bilancio, si ritrova un avanzo di 11 milioni di euro, vuol dire che deve andare a casa, perché non ha alcuna capacità per fare quanto dovrebbe”. L’attacco alla giunta Gaffeo è netto: “Se in una azienda al momento del bilancio ti ritrovi con 11 milioni di euro in tasca sei un grande imprenditore, se lo fai in una amministrazione pubblica, in un Comune, vuol dire che è meglio per tutti se ti dimetti, perché vuol dire che non hai speso una montagna di soldi che avrebbero finanziato servizi, assunzioni, aiuti, opere pubbliche, investimenti per la collettività. Se una giunta, al momento del bilancio si ritrova un avanzo di 11 milioni di euro, vuol dire che deve andare a casa, perché non ha alcuna capacità per fare quanto dovrebbe. Che poi questo accada alla tanto sbandierata giunta di ‘tecnici’ ed ‘esperti’ tanto magnificata dal sindaco Gaf-

feo al momento dell’insediamento, può solo irritare ancora di più e ancora di più indurre a riconsiderare, alla luce degli esiti, le promesse fatte in campagna elettorale”. “Leggo la relazione presentata dall’assessore al Bilancio – prosegue Aretusini – e rimango senza parole, davvero. Tanti punti esclamativi, zero sostanza. Scuse e attribuzioni di colpe a tutti, tranne che a questa amministrazione. Se non siamo al ‘signora maestra, il cane mi ha mangiato i compiti’, poco ci manca, molto poco” insiste, facendo degli esempi: “Sono riusciti a non spendere 55mila euro per le società sportive, nell’anno in

cui lo sport si è fermato e queste si sono ritrovate senza introiti; sono riusciti a non impegnare 500mila euro delle multe, destinati alla manutenzione delle strade, costellate di quelle buche che, in campagna elettorale, secondo il sindaco Gaffeo sarebbero sparite in fretta, se solo avesse vinto lui; sono riusciti a non impegnare 135mila euro per l’archivio dell’Urbanistica, il settore che sta paralizzando l’edilizia in città, in un momento in cui il superbonus consentirebbe il rilancio; sono riusciti a non impegnare 260mila euro di personale, per poi lamentarsi che ‘se non riescono a fare le cose è per mancanza di personale”. In chiusura, un appello all’amministrazione Gaffeo. “Ormai il disastro è stato compiuto – chiude Aretusini –.Cercate almeno di limitare i danni, abbassando quelle tasse e quelle imposte sulle quali siete ancora in tempo ad agire. Oppure, se non ne siete capaci, andate a casa tutti subito e si torni al voto.” Gaia Ferrarese

Bertacin (Pd): “Ennesimo incidente tra via Don Milan e via Martiri di Belfiore, si realizzi la rotonda quanto prima” L’ennesimo incidente a Rovigo all’incrocio tra Via Don Milani e Via Martiri di Belfiore ha spinto, nei giorni scorsi, il consigliere comunale Pd Riccardo Bertacin a chiedere un intervento. Per fortuna l’incidente non ha avuto esito mortale “tenendo conto però che, visto il forte impatto, è stata necessario l’intervento del personale del Suem. La cosa grave è che non è purtroppo la prima volta che succede (ho personalmente perso il conto) e la pericolosità dell’incrocio in questione è nota non solo ai residenti e alle persone che quotidianamente lo frequentano ma anche alle autorità” afferma Bertacin. “Non a caso, – prosegue – è dal primo giorno che sono stato eletto che sto segnalando questo problema agli uffici e alla amministrazione, tramite svariate interpellanze, interventi in consiglio comunale, in commissione consiliare e continui colloqui con gli assessori competenti, con la speranza di poter realizzare finalmente una rotatoria che possa consentire di poter impegnare l’incrocio con maggiore sicurezza”. “In questi giorni, l’assessore all’urbanistica Favaretto mi ha assicurato che la rotatoria, nelle prossime settimane, verrà inserita nel piano triennale delle opere pubbliche. Auspico che l’amministrazione, quanto prima, instauri un tavolo di confronto con la Regione e la Provincia affinchè vengano stanziati, il prima possibile, fondi per la realizzazione di questa importantissima opera e che venga realizzata in modo celere” conclude il consigliere Pd. (g.f.)



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L’appello del sindaco Gaffeo. La sede rodigina e quella bellunese a rischio

“Inaccettabile un declassamento della sede Inail di Rovigo” “I

n questi giorni corre la voce di un possibile, nuovo declassamento delle sedi Inail di Belluno e Rovigo che, se corrispondesse a verità, sarebbe un’inaccettabile riduzione dei servizi per questi territori. Chiediamo quindi che si faccia luce su questo, per dare tranquillità ai dipendenti e la giusta dignità ai cittadini “: a dirlo sono il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, e il primo cittadino di Rovigo, Edoardo Gaffeo. All’orizzonte infatti sembra che possa esserci un passo indietro per gli uffici di Belluno e Rovigo, che potrebbero passare in “classe C” a fronte del mantenimento di una classe superiore in città come – per restare nelle vicinanze - Bassano del Grappa o Conegliano: “Crediamo che, senza nulla togliere alle professionalità che vi operano,

sarebbe assurdo un assorbimento delle funzioni della sede provinciale di città capoluogo come Belluno o Rovigo da parte di una realtà lontana e diversa, come invece pare previsto dal nuovo piano regionale - sottoli-

“La sede ha una competenza provinciale, il cui territorio ha caratteristiche di particolari distanze tra gli estremi che vanno dal basso all’alto Polesine neano i sindaci – Tra l’altro i numeri dei nostri uffici Inail sono in linea con quelli delle altre sedi di classe B proprio perché si tratta di un’unica sede provinciale; Belluno e Rovigo sono

le due sole realtà venete che hanno un unico centro Inail nel loro territorio, e rischiano di essere ulteriormente penalizzate da questa “razionalizzazione”, nonostante le rassicurazioni

arrivate dalla direzione regionale”. “Evidenzio inoltre, che la sede di Rovigo ha una competenza provinciale – ribadisce Gaffeo -, il cui territorio ha ca-

ratteristiche di particolari distanze tra gli estremi che vanno dal basso all’alto Polesine. Questo rende particolarmente importante mantenere pienamente funzionale la sede a Rovigo, città capoluogo di provincia. In merito abbiamo già inviato una nota al Ministro del Lavoro e ai vertici di Inail”. “Crediamo – concludono Massaro e Gaffeo - che, a fronte del dramma della pandemia che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo e della prossima ripartenza di tutti i settori economici e produttivi, ridurre servizi come questi nei territori periferici sia una scelta inaccettabile ed illogica. Facciamo quindi appello a tutti i nostri rappresentanti a Roma affinché facciano sentire la loro voce e impediscano l’ennesima mazzata per cittadini e lavoratori”.

“1 km al giorno” , inaugurato il percorso realizzato dai ragazzi della scuola Casalini Attività fisica, salute, benessere. Sono i principi sui quali si fonda il progetto “1 km al giorno”, per il quale la scuola G. B. Casalini ha ricevuto una menzione dalla Regione, perchè si è contraddistinta per il numero di classi partecipanti. Nei giorni scorsi si è tenuta l’inaugurazione del percorso realizzato presso il parco Iras e per l’occasione l’assessore allo Sport ha consegnato a nome dell’amministrazione e del sindaco Edaordo Gaffeo un diploma in riconoscimento dell’impegno profuso per la realizzazione del progetto.

Presenti anche il responsabile del Coni provinciale Lucio Taschin e dirigente scolastico, docenti, rappresentanti dell’Ulss 5 Polesana e chi ha partecipato all’iniziativa, oltre agli studenti coinvolti. Il Comune di Rovigo, come ha spiegato Alberghini, intende trasformare questo tracciato dentro al parco in un percorso salute stabile nel tempo, aperto alla partecipazione di tutti i cittadini. A tal fine verrà collocata la segnaletica identificativa, appositamente realizzata dalla Regione.

Giorgia Gay


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Baby pit stop. Si tratta di una “stanza per l’allattamento” di pubblica fruizione

Un nuovo spazio a misura di mamma È

stato inaugurato a inizio giugno il nuovo Baby Pit Stop presso lo Urban Digital Center di Rovigo. Si tratta di una “stanza per l’allattamento” di pubblica fruizione allestita da Soroptimist International Club di Rovigo, con il sostegno dell’Unicef provinciale, adatta ad accogliere le mamme che vogliono allattare quando si trovano fuori casa. Soddisfazione da parte delle assessore all’Innovazione Luisa Cattozzo e alla partecipazione ai Diritti dei cittadini Erika Alberghini, che hanno ringraziato chi ha sostenuto il progetto. Presenti le presidenti di Soroptmist, Marilena Moscardin, e di Unicef, Annamaria Vesco. (continua a leggere dopo la gallery) Il Baby Pit-stop, come ha spiegato Moscardin, nasce dal desiderio di offrire un servizio di grande utilità, concepito a tutela della maternità e in particolare dell’allattamento materno, che rappresenta un’importante garanzia di salute per il neonato. Un ambiente allestito con una sedia comoda, un fasciatoio per il cambio del pannolino, un lavatoio e uno spazio gioco. Un’area di sosta per allattare e cambiare il pannolino alle proprie bambine e ai propri bambini, in un ambiente riservato ed accogliente, in modo gratuito. La scelta condivisa col Comune di allestire lo spazio Baby Pit Stop presso la sede dell’Urban Digital Center – InnovationLab di Rovigo è stata determinata sia per la posizione centrale, sia per offrire un servizio a tutela delle donne e dei propri figli che potranno così contestualmente cogliere opportunità di crescita professionale offerte dal centro. Il Soroptmist International d’Italia e l’Unicef, come ha spiegato Moscardin hanno recentemente sottoscritto un protocollo d’intesa per la promozione del progetto Baby Pit Stop in tutto il territorio italiano partecipando al più ampio programma Unicef “Insieme per l’allattamento. Grazie a questo protocollo moltissimi club dell’Unione Italiana stanno aprendo baby pit stop in diverse parti d’Italia. “A nome del Soroptmist Club Rovigo – ha concluso Moscardin -, ringrazio chi ha collaborato a questa realizzazione e la socia referente del progetto, Valentina Massaro”. Gaia Ferrarese

“Figo ma non bullo”, lotta al bullismo con la strategia del guerilla marketing “Figo ma non bullo”, un progetto per combattere in modo “figo” il problema del bullismo con la strategia del guerilla marketing! L’iniziativa è dell’Istituto di Istruzione Superiore Edmondo De Amicis di Rovigo, con il patrocinio dell’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Rovigo e con la collaborazione dell’assessore allo sport Erika Alberghini. Il progetto nasce per la classe III Bg di Grafica e Comunicazione dell’istituto della città polesana, per i tratti caratteristici di ogni singolo studente. Verrà attuata una campagna di distribuzione supportata dalle competenze dei maturandi della V Bg che ha sviluppato e curato l’adattamento della campagna a canale multimediale. Tratterà la divulgazione nelle piattaforme del Comune

e del De Amicis, che accompagnerà la distribuzione di calamite ed adesivi come gadget, ideati e progettati dai ragazzi di terza. Il progetto “Figo, ma non bullo!”, coordinato dalla referente prof.ssa Fontanazza, docente di Laboratori Tecnici, rientra nelle attività programmate di PCTO dell’Istituto. “Siamo felici – ha detto l’assessore Alberghini -, di sostenere questo progetto che parte dai ragazzi per i ragazzi. Il bullismo, purtroppo, è un fenomeno molto diffuso tra i giovani ed è importante che se ne parli e venga affrontato anche nelle scuole. Un ringraziamento a chi ha lavorato per l’iniziativa”. (g.f.)



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La curiosità. Il cantautore si dichiara romano, ma la mamma è di Rovigo

Le (sconosciute) origini rodigine di Achille Lauro

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orse non a molti è noto, ma Achille Lauro, uno dei cantanti più controversi del panorama musicale italiano, ha origini rodigine. A fine aprile è uscito il suo sesto album. Lui si è sempre dichiarato romano, ma in realtà Lauro De Marinis, questo il suo vero nome, è nato a Verona l’11 luglio 1990, e la sua mamma è di Rovigo. Achille Lauro discende da una importante famiglia della città capoluogo del Polesine. La mamma Cristina era infatti la figlia di Archimede Zambon. Il padre invece è un magistrato della Corte di Cassazione. Da Verona la famiglia si è poi trasferita a Roma, dove il 31enne artista è poi maturato a livello musicale. Il nonno materno, Archimede Zambon, è stato un personaggio di spicco della Democrazia cristiana polesana. Inoltre, Zambon negli anni Settanta e Ottanta, è stato anche presidente della Camera di Commercio di Rovigo. Il cantante romano a Rovigo aveva anche uno zio musicista, mentre a poca distanza dal Polesine, nel padovano, vivono due zie materne. Insomma nelle vene di Achille Lauro scorre un bel pò di sangue polesano. “Da una panchina di una delle periferie più violentate di Roma, all’olimpo della musica italiana. Dal degrado dei palazzi di Vigne Nuove ad una vita criticata e celebrata, sotto la luce dei riflettori. La leggenda nera grava su ragazzi persi che diventano icone di una

Il nonno materno, Archimede Zambon, è stato un personaggio di spicco della Democrazia cristiana polesana

Achille Lauro

generazione. Nessuna omologazione. Mai. Solo eccesso, follia, libertà, disobbedienza. Poesie scritte su pezzi di carta stropicciati, dove il buio è giorno e la luce è notte. Chiacchiere e maldicenza che diventano bollettino quotidiano della vita di un ragazzo di strada. Quella strada che diventa immagine da copertina. Sempre fuori da generi musicali e mode. Sprezzante delle classifiche che ti imprigionano in uno stereotipo. Angelo nero vessato e sprezzato. Rockstar lapidata dal gossip del volgo. Madonna incoronata guardata con sospetto e vilipesa. Menefreghista e indolente agli insulti, paracadutato sul più grande palco della musica italiana fino ad essere

amato come una vergine sacrificale”. Questo il profilo di Achille Lauro, che ha pubblicato un album di inediti per Elektra Records-Warner Music Italy. “Solo Noi” e “Marilù”, introducono un album punk rock, grunge che alterna una tempesta d’animo per dare voce ai soli e agli incompresi. Achille Lauro parla al mondo degli irrisolti, dei fuori rotta, dei falliti e così l’album fagocita vite, storie d’amore, riflessioni sul bene, sul male e ciò che sta nel mezzo. “Latte +”, “Lauro”, “Come me”, “Femmina”, “A un passo da Dio”, “Generazione X”, “Barrilete cosmico”, “Pavone”, “Stupide canzoni d’amore”, “Sabato sera”. Marco Scarazzatti

Indagine sul park litter. Legambiente Rovigo: “A farla da padrone ancora mozziconi e plastica usa e getta” Legambiente Rovigo, un anno dopo la prima, ha concluso la seconda indagine sul park litter; un’iniziativa che mira a valorizzare le aree verdi della città e monitorarne lo stato. A svolgere le attività sono stati alcuni gruppi di volontari, che si sono ritrovati al parco Langer e Maddalena, nel quartiere Commenda, e al parco Rosetta Pampanini, nel quartiere San Pio. L’iniziativa si inserisce, inoltre, nel progetto europeo Involve, nato per sviluppare integrazione e inclusione dei richiedenti asilo e patrocinato dal Comune di Rovigo . Il coinvolgimento del servizio di educatori di strada ha così permes-

so ad educatori e volontari di entrare in contatto con i ragazzi e le ragazze presenti nei parchi monitorati, coinvolgendoli nelle attività. “La nostra associazione – spiega Giulia Bacchiega, presidente di Legambiente Rovigo – da sempre porta avanti la citizen science, riuscendo a coinvolgere volontari e

cittadini nella tutela del territorio”. Preoccupano, però, i dati raccolti dai volontari, che hanno isolato un’area di 10 metri quadrati. Tra i rifiuti raccolti e catalogati, ci sono soprattutto mozziconi di sigarette e residui di plastica usa e getta. Nell’area del parco Pampanini, ad esempio, i mozziconi trovati sono stati quasi 530. La situazione, rispetto allo scorso anno, non è migliorata e il circolo evidenzia che le soluzioni proposte non sono state portate avanti dal Comune. Legambiente Rovigo rinnova dunque la richiesta di intervento, soprattutto per quanto riguarda la messa in sicurezza del parco Maddalena. (g.f.)


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Rovigo

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La storia di Mirko. Il cuoco rodigino racconta la vita a Taipei, a un’ora e mezza da Wuhan

Da Rovigo all’epicentro Covid: “Viviamo in una bolla” V

ivere a un’ora e mezza di distanza da Wuhan, capoluogo e città più popolosa della provincia di Hubei (Cina), non è certo da considerarsi una fortuna, visto tutto quello che è successo da un anno e mezzo a questa parte. Mirko Santin, 44enne nato a Rovigo, ha voluto raccontare quella che è la sua esperienza. “Io vivo a Taipei, capitale dello stato cinese di Taiwan. Il Governo ha deciso di attuare due settimane di lockdown totale solamente da fine gennaio a metà febbraio 2020. In pratica è stato prolungato il capodanno cinese, con chiusura delle scuole e di tutte le attività commerciali e industriali. Si è ripreso a vivere normalmente dagli inizi di marzo 2020, quando tutto è stato riaperto. Da noi la mascherina è obbligatoria solamente sui mezzi pubblici, dove c’è tantissimo assembramento, ma non ad esempio nei ristoranti, che sono altrettanto affollati. C’è anche un’apposita App che serve a tracciare le persone, ma è obbligatoria solo per chi viene fuori da Taiwan. E’ una sorta di tracciatura, che non vale per chi vive qui”. Mirko Santin di professione è cuoco, vanta esperienze prestigiose a Londra, dove nel 2008 ha lavorato da Alison Price e alla National Gallery, che servono la famiglia reale e nel 2012 alle Olimpiadi estive. Poi ha conosciuto Ming Chu, agente immobiliare di Taipei, trasferendosi con lei a Taiwan nel 2013, e avendo un figlio, Leonardo, che ha 7 anni. “Con il Cecc Sars, esistente dal 2003, Centro che si occupa di monitorare tutta la situazione e che permette di avere un rapporto Governo - cittadini, sono stati effettuati numerosi controlli su aerei e navi in arrivo. Ogni persona che entra da noi viene tracciata elettronicamente. Viviamo in una sorta di bolla, dato che qui i bambini giocano e si abbracciano felici. La maggior parte del flusso straniero arriva da Indonesia e Filippine. I positivi vengono messi in hotel per due settimane e poi gli viene fatto il test, se vogliono lavorare, a spese loro. Il focolaio a Taipei, città con 3 milioni di abitanti, è stato subito fermato. Chi viene dall’estero deve avere il tampone negativo da almeno tre giorni e poi

A fianco Mirko Santin con la sua famiglia

comunque deve fare la quarantena, nel caso avesse contratto il virus in aereo. Il Governo non sta spingendo per il vaccino, ma lo consiglia a chi è a stretto contatto con la gente. A noi vengono proposti controlli dal medico di fiducia”. Marco Scarazzatti

Trent’anni di carriera per l’attore Matteo Tosi Matteo Tosi festeggia i 30 anni di carriera. Il 50enne rodigino è riuscito a sperimentare tanti ambiti nel mondo dello spettacolo. “Questo nonostante io sia nato in una provincia poco conosciuta, e soprattutto abbia iniziato nel 1991, quando internet e i social non esistevano, ma c’erano i coupon. Un’altra vita, completamente diversa da oggi, della quale sono contentissimo di aver fatto parte. Da Rovigo sono riuscito ad arrivare fino a Hollywood e Manila. Alla fine della scuola media, iniziai a seguire alla Tv la serie americana “Fame”. E proprio con “Saranno famosi” la mia vita ebbe una svolta. Decisi infatti di entrare a far parte di una scuola come quella di New York. Mia sorella Barbara cantava per passione e io la seguivo per le piazze polesane. Vinsi un premio, che mi portò più avanti a collaborare con la vocalist di Lucio Dalla, Iscra Menarini. Partecipai al concorso Una voce per Sanremo”.

“Finita la Ragioneria mi iscrissi all’Università di Bologna (Dams) e al Cinex, iniziando a studiare recitazione e teatro – ricorda -. Nel 1991 debuttai nel ruolo di Tancredi “La Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso, alla sala Santa Lucia di Bologna, in versione comicosatirica”. Dopo essersi diplomato attore, Matteo Tosi prende parte alla finale nazionale del concorso “Il più Bello d’Italia”, condotta da Ettore Andenna, arrivando al secondo posto. Tra il 1992 e il 1995 lavora anche con uno dei più grandi registi di video musicali, Stefano Salvati, facendo pure diverse pubblicità comparendo nelle canzoni “Ogni volta” di Antonello Venditti, “Per colpa di chi” di Zucchero e “Giulietta” di Mango con regia di Ambrogio Lo Giudice. Sua la versione remix “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti. “Iniziai a lavorare con Mediaset, Festivalbar con Alessia Marcuzzi e Fiorello, facendo messaggi promozionali. Nel 1996 presi parte al festival di Castrocaro. Ho lavorato anche con Antonella Elia nelle prime edizioni di Zelig. Dalla fine degli anni Novanta fino al 2010 sono stato nelle fiction importanti “Carabinieri”, “L’ispettore Coliandro”, “Crimini”, “Incantesimo”. (m.s.)



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Rovigo

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Ospedale. Inaugurati un acceleratore lineare, una sala operatoria ibrida e un angiografo digitale

Macchinari all’avanguardia: taglio del nastro con il presidente Zaia L

’ospedale Santa Maria della Misericordia (Rovigo) si arricchisce con due nuovi macchinari e una nuova sala operatoria. Alla presenza del presidente della Regione, Luca Zaia, sono stati inaugurati un acceleratore lineare, una sala operatoria ibrida e un angiografo digitale. Prima della visita del governatore, avvenuta assieme al direttore generale dell’Ulss 5 Polesana Patrizia Simionato, del sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo, del presidente della Provincia Ivan Dall’Ara, del vescovo Pierantonio Pavanello, del presidente regionale dell’Ordine dei Medici Francesco Noce, dell’assessore regionale Cristiano Corazzari e tante

Simionato: “Questa inaugurazione sia un segno di crescita nella centralità dei pazienti e un simbolo di ripresa e rinascita, verso un nuovo cammino dopo mesi così dolorosi e cupi” altre autorità intervenute, c’è stata la presentazione all’auditorium dell’ospedale. Qui è stato rimarcato il fatto che le due importanti novità tecnologiche hanno comportato un investimento complessivo di oltre 5 milioni di euro. Zaia e Simionato hanno insieme ringraziato “tutti i collaboratori che hanno contribuito alla realizzazione di queste nuove opere, la Fondazione

Cassa di Risparmio Padova e Rovigo per la sua immancabile generosità verso il mondo sanitario e della ricerca scientifica”. “Questa inaugurazione sia un segno di crescita nella centralità dei pazienti e un simbolo di ripresa e rinascita, verso un nuovo cammino dopo mesi così dolorosi e cupi – ha aggiunto Simionato –. Emergono in questi giorni segnali importanti che incoraggiano una speranza concreta che va rafforzata. Il semplice ma suggestivo rituale taglio del nastro, per le nuove apparecchiature, vuole rappresentare una spinta verso la ricostruzione e la ripartenza”. “Una volta l’ospedalizzazione era di sei giorni, ma non era certo migliore e perfomante come quella attuale - ha evidenziato Zaia -. Anche se una parte della popolazione pensa ancora che la sanità sia forte solamente in presenza di ospedali con tanti posti letto, io dico invece che per assurdo, anche se è ancora fantascientifico pensarlo, un ospedale senza letti significa che si è agito ottimamente sui pazienti. Siamo ai vertici come Banca delle Cornee, che garantisce l’80% alla gente. Come percentuale di vaccinati in Polesine, si registrano punte altissime: 97% tra gli Over 80, 90,7% tra gli Over 70, 84,2% tra gli Over 60”. Zaia ha voluto ringraziare tutti i medici, gli infermieri, oss e in generale il personale sanitario che in questo anno e mezzo di pandemia è sempre stato in prima linea. Marco Scarazzatti

Il taglio del nastro alla presenza del presidente del Veneto Luca Zaia

Il Covid-19 visto con gli occhi di Maurizio Barozzi Il Covid-19 visto attraverso gli occhi di un pittore. Maurizio Barozzi, 74 anni, ha voluto raffigurare il triste momento che abbiamo vissuto, con due quadri molto significativi. Il primo, un olio su tela, raffigura la gente uscita dalla messa, intenta a mantenere il distanziamento sociale e con addosso la mascherina. L’opera si trova esposta nella canonica della parrocchia di Boara Polesine. Il secondo quadro invece è dedicato alla morte, con una serie di corpi ammassati, l’uno sopra l’altro, e due uomini, piegati su loro stessi, che sembrano quasi raggiungere chi si trova già a terra. Non è mancato pure un terzo quadro, sempre realizzato tra l’inverno 2020 e l’inizio del 2021, dedicato ad una figura tanto cara all’operato artistico di Barozzi, vale a dire quella del senza tetto. In questo caso ha voluto dipingere quello che potrebbe essere un funerale di un senza fissa dimora ai tempi del Coronavirus. Barozzi ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera: “Ho avuto la fortuna di sedermi allo stesso tavolo con personaggi del calibro di Lucio Dalla, Gianni Morandi, Riccardo Fogli, Laura Pausini, Vasco Rossi, Patty Bravo, solo per citarne alcuni”. (m.s.)


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Territorio

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Ulss5. Presentata la nuova figura che interesserà l’alto e il basso Polesine

Nasce l’infermiere di comunità, aiuto alle le persone con malattie croniche S

i chiamano Tiziana e Sara, le prime due infermiere di comunità a prendere servizio nell’Aulss 5 Polesana. Occasione migliore per presentarle non poteva che essere la Giornata internazionale dedicata alla figura dell’infermiere, svoltasi a maggio. L’infermiere di famiglia o di comunità è la persona chiamata a fornire assistenza costante alle persone con patologie o disabilità croniche, insegnando loro le buone pratiche per evitare l’ospedalizzazione e convivere al meglio con la propria situazione. “Queste due infermiere lavoreranno nelle sedi di Castelmassa e Loreo, dunque coprendo l’area dell’alto e basso Polesine – fa sapere il direttore generale Patrizia Simionato . In un periodo, nel quale le diverse azioni per contenere la pandemia da Covid-19, e in particolare la campagna vaccinale, stanno assorbendo tantissime risorse, l’Aulss 5 Polesana è attenta ai bisogni della popolazione più vulnerabile, con l’avvio e l’implementazione di progettualità, delle quali una delle più ambiziose e innovative è quella dell’infermiere di famiglia”. Soddisfatti di questa new entry il presidente dell’Ordine degli infermieri, Denis Piombo, il quale ha ricordato che in provincia di Rovigo sono più di 2.000 gli infermieri iscritti, che lavorano anche in altre sedi, citando lo slogan scelto per la Giornata internazionale

Gli infermieri di famiglia lavoreranno nel proprio ambulatorio e, dove necessario, a domicilio

Un momento della presentazione

“Ovunque per il bene di tutti”. Il presidente della Conferenza dei Sindaci, Luca Prando ha ricordato di essere il rappresentante di 50 Comuni del Polesine, più Boara Pisani, mentre il sindaco di Rosolina, Franco Vitale ha espresso viva soddisfazione per quello che riguarda l’area del Basso Polesine. La direttrice dei Servizi sociali, Paola Casson, nel presentare la nuova figura dell’infermiere di famiglia, lo ha definito come “il professionista che aiuta gli individui ad adattarsi a malattie e disabilità cronica. Nella nostra provincia abbiamo il 26% di persone con oltre 65 anni, quindi con alta possibilità di avere ipertensione, diabete, broncopneumopatia cronica. Sono queste le tre maggiori categorie di patologie croniche. E sono questi i tre percorsi che dovrà affrontare l’infermiere di famiglia. Per consentire al proprio assistito

di convivere al meglio con la propria situazione, dovrà porre attenzione alla aderenza terapeutica, alla adozione di uno stile di vita sano e al monitoraggio costante del proprio stato di salute”. Gli infermieri di famiglia lavoreranno nel proprio ambulatorio e dove necessario, a domicilio. Avranno una lista di propri assistiti e il loro scopo fondamentale sarà quello di promuovere il benessere a domicilio, evitando i ricoveri ospedalieri, attraverso la capacità di gestire il proprio stato di malattia. Cristiano Pelati, dirigente della direzione professioni sanitarie, ha evidenziato come nell’Aulss 5 Polesana siano 2.400 gli operatori del comparto: di questi ben 1.300 sono infermieri. Nel frattempo sono 15 gli infermieri formati per questo innovativo percorso professionale, all’interno delle cure primarie. Marco Scarazzatti

Con il progetto “Ambiente Scuola” si impara la sostenibilità Il progetto “Ambiente Scuola”, a cura della Provincia di Rovigo in partenariato con Ecoambiente, nell’ambito del bando “Azione Province Giovani”, promosso dall’Unione delle Province italiane, ha visto la partecipazione di oltre 2.300 studenti, delle scuole superiori. È stata proposta loro una modalità nuova, basata sull’esperienza artistica e sulla lezione con dibattito e confronto con chi per mestiere si occupa di sostenibilità. L’obiettivo era promuovere una riflessione sui temi dell’evoluzione umana, dell’interazione con ambiente e natura, della sostenibilità, dell’impatto dei cattivi comportamenti e delle azioni concrete e possibili per miglio-

rare il rapporto con l’ambiente e contrastare, ognuno per la propria piccola parte, i cambiamenti climatici. Nelle 142 classi che hanno aderito al progetto è stato poi con-

segnato un kit didattico formato dai contenitori per la differenziata a scuola, un manifesto con le istruzioni pratiche, un “riciclabolario” con le indicazioni per le varie tipologie di rifiuti, cartoline informative e adesivi. Le scuole interessate dal progetto, in partenariato anche con i Comuni di Adria, Badia, Castelmassa e Porto Tolle, sono state il Liceo BocchiGalilei di Adria, il liceo Paleocapa di Rovigo, l’Istituto Colombo di Adria, Porto Viro e Porto Tolle, l’Iss Viola-Marchesini di Rovigo, il Cipriani di Adria, il liceo artistico Munari di Castelmassa, l’Ipsaa Bellini di Trecenta, l’Ipsaa Enzo Bari di Badia Polesine, il Liceo Celio-Roccati e l’Iss De Amicis di Rovigo. (m.s.)


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Territorio

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Carabinieri. Festeggiati anche a Rovigo i 207 dell’Arma

Calano i furti nella pandemia: i dati di un anno in difesa del Polesine U

n anno intenso di attività a tutela del territorio quello dei carabinieri di Rovigo che a inizio giugno hanno festeggiato i 207 anni dell’Arma e con l’occasione hanno stilato il bilancio di un anno certamente impegnativo in Polesine. Dal 1° giugno 2020 al 31 maggio 2021 sono stati 3 gli omicidi consumati, due quelli tentati, 1.789 i furti (con un calo del 22,7% rispetto all’anno precedente quando furono 2.315) e 478 quelli in abitazione (- 10,6%, 535 nel 2019), 16 le rapine e 1 in abitazione e 861 le truffe e frodi informatiche Inoltre i carabinieri polesani hanno evaso 31.189 richieste di intervento pervenute al numero di emergenza “112”; effettuato 17.214 tra pattuglie e perlustrazioni; controllato 41.901 veicoli ed identificato 55.086 persone; tratto in arresto complessivamente 130 persone e deferito in stato di libertà 1.430 persone; segnalato all’autorità amministrativa 126 soggetti quali assuntori di sostanze stupefacenti; deferito in stato di libertà alla competente a.g. per il reato di “guida sotto l’influenza dell’alcool” 95 persone e 25 per il reato di “guida sotto alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti”. “Anche in questo particolare momento, costante è rimasto l’impegno dell’arma rodigina volto all’attività educativa di carattere preventivo in favore delle generazioni più giovani:10 sono state complessivamente le conferenze “on line” tenute nelle varie scuole della provincia” fanno sapere i militari in una nota. Nell’anno in corso l’arma è stata anche impegnata nello svolgimento di servizi volti a frenare la diffusione del Covid-19. In particolare, nell’intera provincia di Rovigo, i carabinieri hanno svolto 1.413 specifici servizi di controllo a persone ed esercizi pubblici, con l’impiego di 2.832 militari; proceduto all’identificazione di 19.368 persone e alla verifica di 11.093 attività commerciali; elevato, a carico di cittadini che avevano violato i decreti emanati in ragione dell’epidemiologia covid-19, 312 sanzioni amministrative; 23 quelle elevate a carico di titolari di attività commerciali. Giorgia Gay

Un momento della celebrazione per i 207 anni dei carabinieri a Rovigo

“Di Luce” il nuovo libro di don Daniele Donegà: poesie e immagini sul coronavirus Don Daniele Donegà, responsabile dell’unità pastorale rodigina di Boara Polesine, Concadirame e Granzette, ha dato alle stampe un nuovo libro, di fotografie e poesie, dedicato al periodo del Covid-19, dal titolo “Di luce”. Classe 1960, laureato in Filosofia all’università di Bologna e in possesso del dottorato in teologia, don Daniele è considerato uno degli intellettuali più acuti del nostro territorio, essendo autore di testi e opere molto profondi. È possibile trovare in libreria il suo ultimo lavoro, pubblicato dalla Mediagraf di Padova.

“Sono 60 poesie con relative foto - precisa don Donegà - La presentazione è a cura della poetessa Angioletta Masiero. Ho poi ultimato il volume “Poeti del nuovo millennio a confronto”, una raccolta di sei poeti selezionati, ciascuno dei quali pubblica una raccolta di 15 testi. La mia si intitola “La luce del tempo””. Il libro ha l’introduzione di quattro autori del panorama letterario italiano: Mogol, Alessandro Quasimodo, Francesco Gazzè e Giuseppe Aletti.


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Cultura

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Ripartono i concerti. Tovo: “La cultura è il modo migliore per stare insieme”

Torna Deltablues: ricco il calendario degli eventi in città L

a musica del festival internazionale Deltablues torna a farsi sentire più forte che mai fino al 18 luglio. Ente Rovigo Festival, con il sostegno economico della Fondazione Cariparo e delle amministrazioni comunali partner di Rovigo, Adria, Lendinara, Loreo, propone un programma di serate in suggestive location in tutto il Polesine. “La cultura – ha detto l’assessore di Rovigo Roberto Tovo -, è il modo migliore per stare insieme, gli eventi culturali rappresentano socialità e promozione della qualità del benessere per tutti. Siamo pertanto, ben felici di presentare oggi questo Festival, che rappresenta un asse portante delle manifestazioni del nostro territorio”. L’area spettacoli allestita presso il piazzale del CenSer di Rovigo ospiterà gli ultimi due week-end del Festival con concerti che vedranno esibirsi alcuni tra i maggiori artisti internazionali. Venerdì 9 luglio aprirà la serata la band torinese “I Shot a Man” vincitori lo scorso anno al Festival del concorso che li ha selezionati per rappresentare l’Italia all’International Blues Challenge di Memphis 2021 (rinviato causa COVID nel gennaio 2022). La serata sarà conclusa da John De Leo con il progetto “Jazzabilly Lovers” nel quale ripropone in chiave Jazz standard rock and roll come canzoni di El-

L’area spettacoli allestita presso il piazzale del CenSer di Rovigo ospiterà gli ultimi due week-end del Festival con concerti che vedranno esibirsi alcuni tra i maggiori artisti internazionali

Irene Grandi chiuderà gli eventi in città

vis Presley e Stray Cats. (biglietto a 10 euro). Il 10 luglio la band “Sticky Brain” aprirà la serata con Paolo Fresu e il progetto artistico Devil Quartet (Paolo Fresu, Bebo Ferra, Paolino Dalla Porta, Stefano Bagnoli). Ingresso 15,00 euro. Nel week-end successivo Deltablues presenta due serate interamente dedicate al Blues. Il 16 luglio saranno in scena la formazione italo-britannica Superdownhome feat. Nine Below Zero. Il secondo concerto del 16 luglio sarà quello di Baba Sissoko Mediterranean Blues che vede l’apporto di artisti italiani (Domenico e Fabrizio Canale, Alessandro De Marino, Angelo Napoli) e internazionali (oltre a Baba Sissoko, Erick

Jano e Kalifa Kone), in esso troveremo la musica tradizionale del Mali –all’origine del blues – con il jazz (biglietto 10,00 euro). Il 17 luglio il primo spettacolo vedrà protagonisti Ian Siegal & Mike Sponza Band. Quindi concerto finale del Festival nell’area spettacoli del CenSer con protagonista Irene Grandi che torna in tour con un progetto speciale dedicato al Blues: “Irene Grandi – Io in Blues”. Sarà accompagnata da una band interamente Blues con special guest l’hammondista di fama internazionale Pippo Guarnera (Ingresso 15,00 euro). Per informazioni e prenotazioni dei biglietti, consultare il sito internet www.deltablues.it. Giorgia Gay

“Vedere la musica”: dalla Scala arriva uno storico Balla Si collega perfettamente con il titolo della mostra l’opera di Giacomo Balla che Paolo Bolpagni è riuscito a ottenere dalla raccolta museale del grande Teatro alla Scala, per la mostra “Vedere la musica” promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo a Palazzo Roverella, in corso fino al 4 luglio. In scena anche il bozzetto originale della scenografia che Giacomo Balla ideò per la prima del “Balletto di sole luci” sulla musica della fantasia per orchestra “Feu d’artifice” di Igor Stravinskij. Per la prima, che si tenne a Roma nell’aprile del 1917 al leggendario Teatro Costanzi (ora Teatro dell’Opera), Balla costruì una serie di sculture trasparenti di vari colori, da illuminare all’interno con lampadine e all’ester-

no con proiettori. Predispose ben 88 cambiamenti di luci nel corso dei quattro minuti scarsi occupati dal brano del compositore russo. Il suo obiettivo era far “vedere la musica”. Tuttavia un cortocircuito mise fuori gioco gli oltre cinquanta reostati che avrebbero dovuto azionare gli effetti cromatici, cosicché la scena restò al buio per tutta la durata dell’esecuzione musicale, nello sconcerto del pubblico. “Questa curiosa sto-

ria - commenta il curatore Paolo Bolpagni - è una delle molte raccontate dalle meravigliose opere esposte a Palazzo Roverella. Attraverso i quasi duecento dipinti, disegni e sculture che presentiamo al pubblico, il pubblico viene a conoscenza di vicende spesso sorprendenti e magari avventurose. È da oltre quindici anni che lavoro e faccio ricerche su questi argomenti: ora metto finalmente a disposizione di tutti le scoperte compiute e gli episodi – in alcuni casi divertenti, in altri commoventi – che sono riuscito a individuare con la pazienza dello studioso accanito e appassionato, sia di arte sia di musica. Del resto, è vero che sono uno storico dell’arte, ma ho anche studiato pianoforte e composizione. In questa mostra unisco i miei due grandi amori”. (me.ru.)


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Sport

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Rugby Rovigo. Finale al cardiopalma, ma centrato il 13° scudetto

Bersaglieri campioni d’Italia!

T

u chiamale se vuoi emozioni, cantava Lucio Battisti. E prendiamo in prestito le parole di questa bellissima canzone per descrivere il tredicesimo scudetto della Rugby Rovigo, conquistato col risultato di 23-20, nella finale del 2 giugno giocata allo stadio Plebiscito di Padova, contro gli storici rivali d’oltradige, il Petrarca Padova. Una finale dove la squadra allenata dal trevigiano Umberto Casellato (che già sapeva, come altri giocatori, che sarebbe stata l’ultima partita con i rossoblù) non partiva con i favori del pronostico. E invece, una meta all’ultimo respiro ha regalato la gioia più grande a un’intera città, che è letteralmente impazzita. Perché, si sa, Rovigo è la città in mischia, vive e si appassiona per i bersaglieri, nuovi e vecchi, e vincere il tricolore in quella maniera ha mandato in tripudio chi era allo stadio padovano, chi era al Battaglini, dove alla Casetta rossoblù era stato allestito un maxi schermo e gli animi sono stati ondivaghi. Sì, perché riguardando gli ultimi 80’ del campionato Top 10, Petrar-

ca e Rovigo hanno dato vita a una partita dove ci sono state girandole di emozioni. Il Rovigo ha giocato un ottimo primo tempo con un gran possesso chiudendo con un vantaggio di 6 punti, 16-10, grazie alla meta di Ruggeri, trasformata, e ai calci piazzati di Menniti Ippolito (giocatore che lascerà Rovigo). Nel secondo tempo, la gioia dei supporter rossoblù si è trasformata in sofferenza, perché il Petrarca ha preso l’iniziativa e con una meta di Faiya trasformata e un calcio di Lyle ribaltava il risultato sul 20-16 a favore dei padroni di casa. Sugli spalti del Plebiscito, i 2000 tifosi, equamente distribuiti, cominciavano a incitare sempre di più, con i tutti neri che accarezzavano il bis mentre i rossoblù si sgolavano per incitare i propri beniamini alla ricerca del miracolo, come era successo nel ritorno della semifinale dove i bersaglieri, con una meta a tempo quasi scaduto, avevano staccato il pass per la finale contro il Calvisano, rovesciando il risultato dell’andata. Così, quando il tabellone indicava il minuto numero 75, la pres-

sione dei bersaglieri è cominciata ad aumentare monopolizzando il gioco, fino all’ultimo ovale schiacciato (e convalidato dopo un lungo Tmo) da Greeff che ha mandato in estasi i rossoblù in campo e un’intera città, che ha aspettato il ritorno in pullman dei giocatori per fare festa tutta la notte. Un sogno, diventato realtà per capitan Ferro e Menniti-Ippolito, Cioffi, Borin, Coronel, Cozzi, Uncini, Bacchetti, Antl, Trussardi, Ruggeri, Lubian, Greeff, Vian, Sironi, Canali, Swanepoel, Brandolini, Nicotera, Cadorini, Leccioli, Pomaro. Cristiano Aggio

Alcuni momenti della finale e della vittoria del Rovigo Rugby

Nuovi arrivi per il Cipriani Nuovo Basket Rovigo: arriva Davide Pusinanti Dopo le varie riconferme di Tiberio, capitan Diagne, Doati, Demartini, il Cipriani Nuovo Basket Rovigo piazza il primo colpo di mercato ingaggiando Davide Pusinanti, guardia di 191 cm, classe ’91, ex capitano di Scuola Basket Ferrara in serie D. “L’ingaggio di Pusinanti è fondamentale per il nostro obiettivo della prossima stagione - dice soddisfatto il presidente Gionata Morello -, che è quello di puntare ai play-off. Oltre a essere un ottimo giocatore, è anche un autentico uomo squadra, un vero leader”.

Pusinanti è uno dei giocatori più ambiti nella categoria in cui il Cipriani Nuovo Basket Rovigo esordirà il prossimo anno. È un giocatore che è in grado di essere schierato in qualsiasi ruolo e che fa della difesa il suo pezzo forte. Ha pure parecchi punti nelle mani, come confermano le statistiche dell’ultima stagione giocata, quando con la maglia ferrarese viaggiava a 13,2 punti per gara, con il massimo stagionale di 26 punti realizzati contro Masi Casalecchio. In quella stagione, oltre ad esse-

re il miglior marcatore della propria squadra (ed undicesimo del proprio girone), capitan Pusinanti trascinò Sbf al quinto posto in regular season fino allo stop per pandemia. L’anno prima, nella stagione 2018/’19, era nello Sbf che sfiorò il salto di categoria fermandosi nella finale play-off. Prima dello Scuola Basket Ferrara, la nuova Pantera ha giocato in Serie C e D con Argenta, Molinella e 4Torri Ferrara. Insomma, il Nuovo basket Rovigo si è aggiudicato un giocatore di grande esperienza e qualità, e aspetta di vederlo all’opera. (c.a.)

A fianco Davide Pusinanti


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#Regione

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L’intervista. Il presidente Luca Zaia ricorda che il piano regionale è articolato su 155 progetti attuativi da 25 miliardi di euro

“L’autonomia è un progetto irreversibile, sarà la molla di un nuovo Rinascimento” Sulla gestione dell’emergenza Covid: “la commissione farà il suo lavoro, oggi vediamo la luce in fondo al tunnel, i problemi non sono mancati ma la causa non è il regionalismo” Presidente Zaia, nei giorni scorsi ha dichiarato che il Recovey Plan è l’occasione per realizzare l’autonomia, in che modo? “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è una circostanza storica. Ogni regione ha presentato una serie di progettualità, confluite in una grande sintesi che è il piano nazionale. È un’occasione irripetibile per promuovere la coesione economica e sociale, attenuare l’impatto della crisi, sostenere la ripresa creando posti di lavoro e promuovere una crescita sostenibile. Ho sempre sostenuto che l’Autonomia differenziata è la molla di un nuovo Rinascimento. A questo fattore si unisce la concomitanza storica del PNRR, un piano che non ha precedenti per l’entità dei fondi messi a disposizione. Senza precedenti è anche una simile occasione”. Quali le risorse da indirizzare alle Regioni? “Come Veneto, insieme alle Regioni, abbiamo approvato il Piano Regionale che si basa su 13 macro progetti declinati in 155 progetti attuativi. Parliamo di un piano del valore di 25 miliardi di euro, che rappresenta lo strumento di programmazione e rilancio dell’economia veneta intervenendo su turismo, infrastrutture, trasporti, difesa del suolo, grandi eventi come le Olimpiadi 2026 Milano-Cortina. Il Veneto è la locomotiva economica del paese. Ha sempre dimostrato di saper utilizzare realmente e concretamente tutte le risorse ricevute in questi anni e intende confermarlo. Vinceremo anche questa sfida, sfruttando al massimo l’opportunità. Non soltanto per sostenere i comparti più colpiti dalla pandemia ma anche per delineare il suo futuro”. Come tradurre in pratica l’esito del referendum sull’autonomia? “È già tradotto in pratica ogni giorno dai Veneti che hanno votato quel referendum e che continuano a dimostrare quotidianamente - questa pandemia lo ha confermato - di essere all’altezza di quelle responsabilità che hanno chiesto di potersi assumere. Nonostante

il Covid recentemente si è insediato il Comitato scientifico dell’Osservatorio regionale sull’autonomia differenziata. Questo conferma che, comunque, non ci siamo distratti dall’obbiettivo. L’autonomia è un progetto ormai irreversibile. Continuo a ripetere: chi manca questo appuntamento con la storia lo lascia per l’agenda di qualcun altro”. Alla commissione parlamentare per le questioni regionali, che ha incontrato a Venezia, cosa chiede? “Più che chiedere, faccio presente che una cosa è certa: il Veneto, forte del risultato ottenuto con il referendum, non intende retrocedere di un passo. Da febbraio 2020, per colpa della pandemia, siamo stati costretti a tenere il motore al minimo ma ora stiamo uscendo dal Covid e abbiamo tutta l’intenzione di mettere la quarta per raggiungere presto la meta. Siamo d’accordo sul partire dalla legge quadro, la famosa bozza Boccia che adesso sarà la bozza Gelmini. Abbiamo il Governo con la più ampia e trasversale parteciL’estate è arrivata: pazione dal dopoguerra; il Veneto “abbiamo messo deve avere una ria punto un sposta. A chi sostiene nuovo concetto che il Covid ha di vacanza sicura, messo in luce proprio i punti deboli vaccinazioni a della gestione retutto spiano” gione cosa risponde? “Io parlo per il Veneto. Ci siamo trovati di fronte ad una situazione senza precedenti nell’ultimo secolo. È stata la prima pandemia narrata in tempo reale sotto la lente dei media e dei social. Siamo partiti che non si trovavano mascherine e i tamponi erano quelli che oggi sono stati completamente modificati da una continua evoluzione. Siamo riusciti ad arruolare medici e infermieri come mai prima d’ora. Ora stiamo conducendo la più grande campagna vaccinale della storia e abbiamo raccolto le congratulazioni dello

stesso generale Figliuolo. Sicuramente non è stato semplice ed è impossibile nascondere che i problemi non sono mancati ma non si tenti di dire che la causa è nel regionalismo. Punti deboli non da poco, mi riferisco in particolare alla prima parte dell’emergenza, sono emersi piuttosto a livello centrale”. C’è una commissione consiliare che sta approfondendo alcuni aspetti controversi relativi alla gestione della pandemia, quali risposte si aspetta? “Ora c’è una commissione e tutto quello che appurerà sarà ufficiale e sarà trasmesso alle Procure. Oggi vediamo la luce in fondo al tunnel ma non ne siamo del tutto fuori e il lavoro contro il Covid sarà ancora lungo, soprattutto per quanto riguarda la crisi economica che si è prodotta. Abbiamo lavorato a capofitto e continuiamo a farlo; non accetto di essere trattato come un poco di buono o un lazzarone, tanto meno accetto che solo si ipotizzino accostamenti maliziosi tra il numero dei decessi che abbiamo pianto e una possibile incuria. Abbiamo l’incombenza di amministrare e abbiamo la coscienza di farlo, anche in questo frangente, al meglio delle nostre possibilità e con il massimo impegno. Se qualcuno è proprio convinto che ci sia qualcosa d’illegale o gravi responsabilità dirette si rivolga alla Magistratura e ci metta la faccia. Noi la mettiamo ogni giorno e non abbiamo nulla da nascondere”.

Come potranno trascorrere l’estate i veneti e i turisti che finalmente potranno tornare nella nostra regione? “Ci siamo preparati a ripartire con i più alti margini di sicurezza per tutti, dimostrando che la salute dei nostri ospiti vale tanto quanto quella dei Veneti. L’eccellenza della nostra offerta turistica, infatti, si misura anche definendo il nuovo concetto di vacanza sicura, dettato dall’emergenza pandemica, ma anche dai nuovi bisogni dei turisti, estremamente condizionati dallo sviluppo della situazione sanitaria. Penso, ad esempio, alla certificazione del nostro litorale: un marchio specifico, infatti, attesterà durante tutta la stagione estiva la sanificazione e la cura delle spiagge e di tutte le strutture ricettive, anche quelle all’aria aperta. Stiamo procedendo, poi, alla vaccinazione dei circa 80 mila operatori del turismo veneto a cui contiamo di aggregare i 35 mila operatori e volontari dei centri estivi. Se uniamo i dati delle vaccinazioni già portate a termine sulla popolazione e molte categorie, abbiamo tutte le carte per continuare ad essere la prima regione per presenze turistiche”. Passando alla politica, come considera la proposta di Salvini sulla federazione di centrodestra? “Lascio fare il segretario della Lega a Salvini che lo fa bene. Io continuo ad occuparmi del Veneto”. Nicola Stievano


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Regione

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Innovazione. Il punto con l’assessore regionale Calzavara

Senato. Daniela Sbrollini, componente bicamerale affari regionali

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Veneto primo per i pagamenti “Il 31 luglio la data chiave digitali: “La parola d’ordine per l’autonomia ma restano è semplificazione” delle criticità” eneto prima regione in Italia per pagamenti digitali sulla piattaforma PagoPa. E la Regione Veneto, forte di questo traguardo, rilancia con la campagna di comunicazione dal claim “Ci fa sempre piacere vederti! Ma da casa è più comodo e facile”, lanciata sui social il 9 giugno, creata in forma collaborativa dalla Rete dei Comunicatori della Regione per evidenziare come le opportunità del digitale possono davvero cambiare il rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini. “La parola d’ordine di questo momento storico è semplificazione e i pagamenti digitali rappresentano una importantissima occasione per semplificare la vita dei cittadini e delle imprese, rendendo più rapido ed efficiente il pagamento dei servizi pubblici – afferma con soddisfazione l’assessore al Bilancio e alla Programmazione, con delega all’Agenda Digitale, Francesco Calzavara, annunciando i risultati raggiunti nell’ultimo anno nell’ambito dei pagamenti digitali -. È un percorso, che ho “ereditato”, che ci vede al top in Italia in fatto di innovazione. Quando un cittadino sposa la semplificazione digitale, lo fa fino in fondo, vale a dire che vuole poter fare tutto da casa. Ed è a questa precisa richiesta di efficienza e affidabilità a cui abbiamo l’obbligo di rispondere”. L’assessore Calzavara aggiunge una riflessione anche sulla scorta della personale esperienza di amministratore locale oltre che di imprenditore: “Per costruire città intelligenti non sono sufficienti infrastrutture moderne, risorse e connessione veloce. È necessario partire dai bisogni della comunità e da ciò che spera di ottenere, in termini di vantaggio competitivo, grazie all’utilizzo della tecnologia e della digitalizzazione – afferma -. In altri termini non si può più correre il rischio di pianificazioni dall’alto che non comprendono i

reali bisogni di cittadini, ma anche delle amministrazioni comunali, delle imprese e pure degli stessi dipendenti pubblici. In questo momento straordinario in fatto di conoscenze e risorse, bisogna mettere in campo tutte le forze per aprire la pubblica amministrazione al mondo dell’innovazione e creare un nuovo dialogo con i cittadini”. A confermare Il Veneto in pole position, i dati. “Nel primo quadrimestre del 2021 abbiamo assistito ad una crescita esponenziale dei pagamenti online, complice anche la pandemia che di fatto ha ricordato come gli strumenti digitali in realtà possano semplificare la vita di tutti – prosegue Calzavara -. Tra gennaio e aprile abbiamo raggiunto la quota di un +337% nei pagamenti digitali, rispetto al primo quadrimestre del 2020. Oggi 538 enti pubblici Veneti sono attivi nel nodo dei pagamenti digitali. Per raggiungere questo risultato è stato fondamentale suggerire alle pubbliche amministrazioni di adottare degli strumenti facilitatori per favorire l’utilizzo delle piattaforme digitali da parte delle proprie comunità. Penso in questo caso alla soluzione dei pagamenti MyPay-MyPivot fornita gratuitamente agli enti locali del Veneto da parte della Regione”. Tra gli altri dati, quelli sul numero delle transazioni gestite tramite il nodo dei pagamenti regionali ha raggiunto quota 1.401.958 nel primo quadrimestre 2021, con una variazione di +701% se consideriamo il dato complessivo di aprile 2020 con quello dello stesso mese di quest’anno – sottolinea Calzavar a–. Il valore delle transazioni online raggiunge, invece, nei primi 4 mesi del 2021, quota 258.842.525 euro: una cifra che ci fa essere la prima amministrazione regionale in Italia, e dietro solo a enti come Agenzia delle Entrate, ACI e INPS. Nicoletta Masetto

er l’autonomia regionale l’occasione è storica, perché questo treno passa una volta sola”. Daniela Sbrollini, senatrice di Italia Viva, componente della Commissione bicamerale per gli affari regionali e il federalismo, indica la data del 31 luglio come un traguardo da raggiungere. Ha forti speranze. Per quel giorno, infatti, il premier Draghi ha annunciato che presenterà la nuova legge delega sul federalismo fiscale: “Non abbiamo una legge in materia da oltre cinquant’anni, da quando siamo andati sulla Luna – sottolinea – Invece abbiamo accumulato 800 norme fiscali: quindi la legge delega dovrà sfoltire la normativa e sburocratizzare il sistema. Questa legge sarà decisiva perché accompagnerà il tema dell’autonomia differenziata, anzi ne sarà il pilastro”. La Commissione bicamerale sulla riforma dell’autonomia, che ha lavorato sulla bozza Stefani, poi diventa Boccia e adesso Gelmini, s’è incontrata con i presidenti di Regione (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Marche e così via) che hanno chiesto l’attuazione del famoso articolo 116 comma 3 della Costituzione, quello che riguarda appunto la delega di materie dallo Stato alle Regioni. “Com’è noto c’è chi ha chiesto dieci materie e chi, come il Veneto, le ha chieste tutte e 23. A me sembrano eccessive – sottolinea Sbrollini – ma si vedrà. Per noi è importante raggiungere l’obiettivo, cioè l’autonomia differenziata. E puntiamo ad approvare la legge quadro entro il 2023”. I passi in avanti ci sono, ma sono faticosi. Due sono i punti critici: “Sui Lea abbiamo trovato un punto d’accordo, perché il modello federalista deve fondarsi sulla sussidiarietà; invece stiamo lavorando sui Lep, ossia i livelli essenziali delle presta-

zioni territoriali”. Com’è noto, è un tema complicato perché si tratta di diritti connessi a quattro ambiti: istruzione e formazione, salute, assistenza sociale, mobilità e trasporto. Il nodo, naturalmente, è economico: ammesso che saranno le Regioni a gestire questi temi, chi paga? Chi tira fuori i soldi e quanti? A proposito di quattrini, c’è l’importante novità in arrivo e si chiama Pnrr che garantirà molte risorse. Anche questo è un treno da prendere: “Avevo chiesto a Zaia di far parte del tavolo organizzato dal governo sul Pnrr. Bonaccini ha chiesto di esserci, perché sarà in quella sede che si discuterà sul riparto delle risorse. Zaia finora non ha chiesto di partecipare. Dice che è inutile perché non c’è accordo. Spero che nel frattempo ci abbia ripensato e abbia fatto richiesta. Lui, oltretutto, ha messo in piedi un osservatorio di esperti di grande livello: potrebbero dare una mano alla Gelmini. Il rischio da evitare è che ci sia una Regione più avanti di noi nel lavorare col governo. Siamo in maggioranza assieme, evitiamo di restare ai margini”. Ma c’è anche un’altra preoccupazione di Sbrollini e lo ammette senza nominare il Movimento Cinque Stelle, anche se è chiaro che pensa a loro: “Ho paura di una fronda centralista in parlamento sulla riforma, perché le Regioni del Sud vedono l’autonomia regionale come un distacco. Temo le votazioni, dico la verità. Metteremo anche una clausola di garanzia per far intervenire una regìa nazionale sulle questioni delicate della sanità, come questa pandemia. Per il resto cerchiamo una convergenza dei parlamentari veneti, lombardi, emiliani per trovare un’alleanza solida e portare a casa la riforma”. Antonio Di Lorenzo


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Regione

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Sviluppo economico. L’assessore regionale Marcato illustra il bando

Innovazione nei processi e nell’organizzazione Otto milioni per le imprese e i professionisti O

tto milioni di euro destinati a imprese e professionisti veneti. La giunta regionale ha approvato il bando che sostiene e promuove, attraverso un nuovo bando per la concessione di agevolazioni, progetti che abbiano come obiettivo l’innovazione sia “di processo” che di “organizzazione” messa in campo da imprese e liberi professionisti. Una promessa fatta dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato che ha proposto la delibera approvata dalla giunta. Un impegno che vede la Regione proprio con l’assessore Marcato in prima linea dalla parte di imprese e attività economiche del territorio messe a durissima prova dalla pandemia. Le agevolazioni, che vanno richieste a luglio, rappresentano una boccata di ossigeno e danno la possibilità di poter guardare al futuro investendo in innovazione, cardine della ripartenza. “Siamo ancora una volta dalla parte delle sviluppo e del sostegno

delle nostre imprese venete – spiega l’assessore regionale, Roberto Marcato – . Di questi 8 milioni di euro destinati al bando, ben 2,4 milioni sono riservati a progetti da parte di liberi professionisti che potranno presentare domanda in forma individuale. Con il provvedimento intendiamo dare una forte risposta al mondo delle nostre imprese che chiede strumenti e mezzi a sostegno dell’innovazione, ma soprattutto ai professionisti che spesso sono il motore dell’innovazione nelle imprese stesse, essendo coloro che disegnano e coordinano tali progetti. E anche per questo meritano attenzione particolare”. La domanda di agevolazione dovrà essere presentata a Veneto Sviluppo, soggetto gestore e responsabile dei procedimenti amministrativi. Le domande potranno essere presentate dal 5 al 12 luglio, in relazione agli interventi attuati da liberi professionisti e associazioni professionali, e dal 19 al 26 luglio

per quanto riguarda gli interventi attuati dalle imprese. “Entrando nel dettaglio del bando – prosegue l’assessore allo Sviluppo economico – il provvedimento, approvato in giunta su mia proposta, prevede questo stanziamento di 8 milioni di euro per il sostegno alla realizzazione di progetti di “innovazione di processo” e di “innovazione dell’organizzazione” da parte di imprese di qualsiasi dimensione e di progetti di “innovazione o trasformazione digitale” da parte dei liberi professionisti, comprese le associazioni professionali e le società tra professionisti disciplinate dalla normativa nazionale vigente”. I progetti finanziati avranno una durata massima di diciotto mesi. Le agevolazioni saranno concesse in forma mista di un contributo a fondo perduto e un finanziamento agevolato, in percentuali variabili in base alla tipologia di progetto finanziato e alla natura del beneficiario. (n.m.)

“Un sostegno concreto e massima attenzione al tessuto produttivo ed economico, traino della ripresa e della competitività”



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GIUGNO 2021

Salute I consigli di Fortunata Pizzoferro*

La normalità dopo aver messo per mesi la vita “In parcheggio” A poco a poco abbiamo visto riaprire le scuole, i bar, i ristoranti, i cinema, le piscine e tutto ciò che ci è mancato in questo lungo “inverno del covid”. Il Veneto è diventato bianco. Liberi tutti. La libertà in questi quindici mesi l’abbiamo vissuta a intermittenza. Ora, distanziati, con la mascherina, siamo liberi di andare dove vogliamo, di incontrare amici, parenti e di tornare a casa quando ne abbiamo voglia, senza limiti di orario. Via anche il coprifuoco. Insomma siamo tornati alla normalità. Ma siamo veramente pronti a tornare in mezzo alla gente? E come ci stiamo arrivando? Quanto siamo cambiati? Siamo cambiati, l’avvicinamento delle persone è vissuto come un’invasione.

Il ritorno alla vita dopo un lungo letargo

*vicepresidente dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi del Veneto

Prosegue alla pag. seguente

La vita dopo la malattia, la storia di Alessia e del piccolo Paride

Giovani, boom di vaccini in Veneto a pag 38

a pag 39

La demenza, una malattia non un tabù a pag 40


Salute

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Consulenza scientifica

Giovani, boom di vaccini in Veneto “I

giovani si confermano ancora gli outsider del Covid 19, perché lo hanno dimostrato nel periodo del lockdown, lo hanno dimostrato nelle tante scelte che abbiamo preso tutti insieme come comunità. In questo periodo difficile della pandemia, i giovani sono stati i più rispettosi delle regole ma anche quelli che hanno sofferto maggiormente a causa delle restrizioni. Ora, con la campagna vaccinale, stanno ancora una volta dimostrando di essere responsabili, prendendola davvero di petto. I miei complimenti ai ragazzi perché vedo vedo un unfuturo futurorappresentarappresento dadauna tato unacomunità comunitàgiovanile giovanileveravemente in in ramente gamba”. gamba”. Non nasconde il suo Noncompiacimento nasconde il suo il Presidente compiacimentoRegione della il Presidente Veneto,della LucaRegione Zaia, di Veneto,ai Luca fronte numeri Zaia, sui di giovani frontee giovaai numeri suiche nissimi giovani si sono e giovanissimi vaccinati contro che ilsi sono COVIDvaccinati 19 dal contro 3 giugno il COVID scorso, 19 dal 3 giugno giorno in cui sono scorso, statigiorno aperti gli in slot cui sono stati anche per loro, aperti registrando gli slot anche un boom per loro, di prenotazioni. fino alle ore 16.00 di oggi. “Tra i nostri obiettivi, l’ho detto e lo ripeto, – aggiunge il Presidente Zaia – c’è quello di mettere in sicurezza le scuole, il sistema migliore per ritrovarsi a settembre più tranquilli. Più tranquillità e sicurezza per gli studenti, quindi, ma anche per le famiglie, che hanno vissuto da vicino e, spesso, con difficoltà, il periodo segnato dal COVID 19. “La campagna vaccinale continua – è l’appello del Presidente – invito pertanto chiunque volesse

vaccinarsi, di prenotarsi in modo tale da poter organizzare le secondi dosi prima della fine dell’estate”. Dalle 00.01 del 33 di di giugno giugno nel ad oggi di giro pomeriggio nemmeno sono un giorno 375.793 sono le persone state 375.793 che sile sono persone prenotate che si sono per la vaccinazione prenotate per laanti vaccinazione Covid-19, dopo anti il boom nella Covid-19, dopo prima il boom giornata nellacon prima oltre 284mila giornata conclick. oltre 284mila click. Ad accedere al portale della Regione sono stati soprattutto gli under 20 e i trentenni: complessivamente tra i nati nel 2000 e il 2004 sono stati 72.339 i giovani che hanno aderito alla campagna vaccinale. Elevato anche il numero dei “giovanissimi”, la classe dal 2005 al 2009 che sono stati30.722. Tra i 21 e i 12 anni a richiedere la prima dose sono 103.061.

I trentenni sono 138.092. La classe d’età più rappresentata è quella dei nati nel 2000 (16.276), seguita da chi è nato nel 1999 (15.964 e nel 1998 (15.773). Un dato, che sommato al precedente fa ben sperare per un inizio di anno scolastico sia nelle Scuole Medie sia all’Università, all’insegna della sicurezza. Merita comunque di essere segnalata anche la “corsa” dei quarantenni che da quando è stata aperta la vaccinazione alla loro categoria continuano a iscriversi ogni giorno. Anche nelle durante prossime il fine settimana settimane il portale continuerà a ricevere le prenotazioni, sulla base delle dosi che sono disponibili.

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L’intervento di Fortunata Pizzoferro*

La normalità dopo aver messo per mesi la vita “In parcheggio” “Il nostro modo di stare insieme ora è comunque cambiato rispetto alla normalità che ricordavamo – spiega Fortunata Pizzoferro, vicepresidente dell’Ordine delle Psicologhe e Psicologi del Veneto - . Se una persona ci tocca un braccio o si avvicina lo viviamo spesso come un’invasione, ci siamo abituati a temere la vicinanza a vivere una mano che si allunga verso di noi come una minaccia invece che come un gesto di cortesia, sono cambiamenti che producono effetti nel nostro stare insieme ed in società. Questi lunghi mesi “diversi” potrebbero averci lasciato degli strascichi: alcune persone avvertono uno sfilacciamento della propria rete sociale, tante amicizie poco profonde non sono state coltivate. Molti rapporti coniugali hanno mostrato le loro incrinature,tanti adolescenti hanno evidenziato delle fragilità e ora è il momento di decidere di non ignorare i campanelli d’allarme che hanno suonato. Dobbiamo ricordare che non è stato il Covid a rendere alcune persone e alcuni rapporti fragili, la pandemia ha fatto emergere le fragilità che prima erano in ombra”. La nostra vita in “parcheggio” per mesi. Il risveglio dopo l’inverno in letargo. “È come se avessimo vissuto un lungo inverno – prosegue Pizzoferro - perché a volte abbiamo la sensazione di essere stati in letargo, di aver messo in parcheggio per alcuni mesi la nostra vita, rimandando progetti, viaggi, feste, cerimonie. Ed ora ci sentiamo desiderosi di partecipare a questo “risveglio”. È naturale essere investiti da una sensazione di sollievo e magari da una certa euforia. Questi mesi sono stati faticosi per tutti: per alcuni condizioni di lavoro complesse, a distanza, con i dispositivi di protezione, per altri la preoccupazione per il futuro, senza poter avere certezze sui tempi della pausa forzata. Ora ci meritiamo di riprendere anche le piccole cose della quotidianità: il caffè al bar con un’amica, l’ora di nuoto in piscina, accompagnare i bambini al parco. Soprattutto mi soffermerei sul sollievo che possono sentire i nonni che possono riabbracciare i nipotini dopo essere stati vaccinati. Quanto questo semplice gesto può essere mancato in questi mesi”. Evitiamo il famoso “effetto Capodanno”, rischiamo delusioni nella vita di tutti i giorni. “Per mantenere questa sensazione positiva - conclude Pizzoferro - dobbiamo evitare il meccanismo dell’abbuffata dopo il periodo di dieta, oppure il famoso ‘effetto Capodanno’, ovvero quella smania di volere fare tante cose, vedere tante persone, concedersi velocemente tutto ciò che non si è potuto fare prima. Questo al di là del solito richiamo moralistico ovvero “non ne siamo usciti, evitiamo assembramenti”, ma proprio per un bisogno psicologico di poter assimilare con gradualità attività a cui non siamo più abituati e che possono sembrarci forzature, possono farci sentire a disagio, oppure crearci aspettative che poi vengono disattese. Sarà capitato a molti di investire tantissimo nell’idea di divertirsi follemente ad una festa per poi sentirsi tristi il giorno dopo perché “alla fine non è cambiato nulla”. Quando si hanno aspettative molto alte si rischia sempre l’effetto rimbalzo, la delusione di ritornare alla vita di tutti i giorni, che è comunque incredibilmente imperfetta, lo era prima e lo sarà dopo il Covid”. Avviamoci quindi verso tutte le riaperture, ma camminiamo lentamente, ammiriamo il paesaggio e al tempo stesso evitiamo di inciampare nelle buche. *vicepresidente dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi del Veneto


Salute All’Ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco

La vita dopo la malattia, la storia di Alessia e del piccolo Paride Dopo l’intervento e le cure contro un tumore al seno, si sposa e dopo lunghe attese e speranze la donna di origine rodigina riesce a dare alla luce un bellissimo bimbo: lo normalità non è mai stata così bella

Spazi aperti liberi dal fumo, il manifesto dell’Ulss 3 Serenissima

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l messaggio che mi sento di lanciare? Non arrendersi mai. Lottare sempre, senza mai perdere la speranza”. E’ di corsa Alessia, il turno di lavoro l’attende. Ha lasciato il piccolo Paride alle cure amorevoli della nonna paterna e si è precipita ad affrontare le incombenze quotidiane. Una normalità che per lei però non è mai stata così apprezzata e affrontata con il sorriso. Sì, perché quella di Alessia Cattin, trentottenne rodigina di Porto Viro e dipendente di una cooperativa di pulizie, è una storia paragonabile all’arcobaleno dopo il peggiore dei temporali. Paride è nato lo scorso novembre ed è un bimbo sereno e pieno di brio. “Nella mitologia greca Paride - spiega Alessia - è stato l’unico a sconfiggere un avversario apparentemente invulnerabile, il possente Achille. Così come è successo a me che, grazie ai medici, alle cure e all’amore della mia famiglia, ho ripreso in mano la mia vita, lasciandomi alle spalle un avversario che sembrava invincibile”. La nascita di Paride è coincisa con la “rinascita” anche della mamma un tortuoso percorso di malattia oncologica affrontato all’ospedale cittadino dell’Immacolata Concezione di Piove di Sacco. “Tutto è iniziato a luglio del 2008. Mentre facevo la doccia - racconta sempre Alessia - con la mano ho sentito una protuberanza al seno destro. Sapendo che ero prossima al ciclo, ho dato colpa a quello. Il mese successivo però il rigonfiamento era ancora presente. Mi sono allarmata. Ho contattato il ginecologo che mi ha prescritto una mammografia e un’ecografia. Già con la mammografia se ne accorsero e mi mandarono subito ad eseguire una biopsia. Il risultato fu confermato: tumore al seno. Inizialmente, si era deciso di operare a gennaio 2009 ma, dopo svariati esami, si è deciso di non perdere tempo e l’intervento è stato anticipato a dicembre, un paio di settimane prima di Natale. Dopo la mastectomia, è iniziato il mio percorso in Oncologia con chemioterapia, terapia ormonale e blocco del ciclo per 5 anni”. All’inizio del 2009 Alessia ha incontrato quello che poi sarebbe diventato suo marito. “Ci siamo conosciuti - racconta - nel momento più orribile della mia vita. Lui mi è sempre stato vicino e mi ha sostenuta dandomi forza e coraggio. Trascorso quel periodo, la dottoressa Francesca Sartore mi

ha confermato che ero fuori pericolo, interrompendo entrambe le terapie. Mi sono così consultata con lei per una possibile gravidanza. Me lo sconsiglio e per me la delusione fu enorme, perché diventare madre era sempre stato il desiderio più grande”. Dopo alcune settimane, ecco la telefonata che non t’aspetti. “La dottoressa mi ha ricontattata, dicendomi che doveva ricredersi, e dopo avere studiato a fondo il mio caso, avevo il via libera per avere figli. Dopo essermi sposata e dopo tantissimi tentativi, sono rimasta incinta, ma dopo poche settimane ho perso il feto. E’ un dolore lancinante, forse anche peggiore della malattia. A Pasqua del 2020 ero però di nuovo in dolce attesa. Il ginecologo ci ha detto che era un maschietto sano e forte; quindi, quale nome dare a questo bimbo? La risposta arrivò subito: Paride! Per essere arrivata fin qui voglio ringraziare tutto il meraviglioso team di medici, infermieri e operatori sanitari del reparto di Oncologia diretto dalla dottoressa Rita Chari”. In segno di riconoscenza Alessia ha donato al reparto un quadro fotografico realizzato dalla fotografa “La Sambo” di Chioggia, raffigurante lei, con in braccio il suo piccolo Paride. Sullo sfondo, il Pelide Achille. “Attenzione a usare un linguaggio bellico in Oncologia. Gli oncologi - sottolinea Rita Chiari, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Padova Sud - devono trovare un linguaggio vero, scientifico ed empatico allo stesso tempo. E’ la nostra sfida. Perché le parole sono importanti, ma sappiamo altresì che, quando ci si relaziona a livello interpersonale, è tutto il nostro corpo a parlare. Partiamo dalla convinzione che il rapporto medico-paziente deve essere di verità che sta anche nelle parole che usiamo. Si chiama tumore, si chiama chemioterapia, si chiama metastasi. Ma si chiama anche cura, farmaco, esame diagnostico. Diamo alle parole il loro significato e il loro significato ci verrà in aiuto”. “La storia di Alessia va letta e meditata in silenzio - conclude il Direttore generale dell’Usl 6 Euganea, Paolo Fortuna - perché è un grande insegnamento per la vita di ciascuno di noi”. Alessandro Cesarato

’Ulss 3 contro il fumo, anche negli spazi aperti. L’Azienda sanitaria veneziana si schiera con un “manifesto” in 10 punti, sottoscritto da decine e decine di Primari, di specialisti, di operatori sanitari, e fatto proprio da autorevoli associazione della comunità scientifica: “Non ci dev’essere più spazio - sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato - per la sottovalutazione dei danni che il fumo provoca, anche quando si fuma all’aperto, e anche in chi non fuma ma è costretto a subire gli effetti gravi del ‘fumo passivo’. E insieme diciamo che non ci deve essere più spazio, e questa volta intendo spazio fisico, dove fumare dimenticandoci di ogni regola di buon senso e di prevenzione: per questo,abbiamo presentato non solo un ‘manifesto’ che dichiara guerra al fumo anche negli spazi aperti; ma insieme alle Amministrazioni del territorio presentiamo molti spazi che vengono dichiarati ‘smoke-free’. Lo slogan della ‘Giornata mondiale senza tabacco’, che si è celebrata il 31 maggio, è “impegnati a smettere”; e noi siamo impegnati a liberare dal fumo i nostri polmoni, e siamo tutti insieme impegnati a liberare dal fumo gli spazi aperti delle nostre città”. Il “manifesto dei sanitari” contro il fumo, redatto dall’Ulss 3 Serenissima, è stato sottoscritto da undici importanti associazioni della comunità scientifica e della sanità: “Siamo orgogliosi di aver ricevuto - sottolinea Luca Sbrogiò, Direttore del Dipartimento di Prevenzione - il consenso degli Ordini professionale e delle Società che rappresentano gli specialisti, dalle ostetriche agli pneu-

mologi, e siamo orgogliosi di aver raccolto sotto lo stesso nostro ‘manifesto’ le firme di più di cinquanta Primari e specialisti e operatori sanitari, tutti schierati contro il fumo e contro il fumo negli spazi aperti”. L’impegno dell’Ulss 3 Serenissima non si ferma alla pur concreta e coraggiosa enunciazione dei principi: “Abbiamo puntato quest’anno - sottolinea il Direttore Contato - alla creazione di nuovi spazi aperti e pubblici liberi da tabacco, per creare ambienti sani mediante normative che tutelano i non fumatori e incentivano a non fumare. Non potevamo raggiungere quest’obiettivo senza il coinvolgimento dei Sindaci del nostro territorio, che hanno risposto in modo forte e fattivo: alla chiamata dell’Ulss 3 undici Comuni del territorio hanno già risposto promuovendo nuove aree all’aperto ‘smokefree’, individuate e vincolate tramite ordinanze specifiche”. Tutti i Comuni del territorio sono impegnati al fianco dell’Ulss 3 Serenissima; hanno già deliberato di rendere “smoke-free” numerose aree verdi e pubbliche le Amministrazioni comunali di Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Chioggia, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò, Mira, Mirano, Noale, Salzano, Stra.

I dati sui fumatori in Italia, Veneto e Ulss 3 Serenissima Le rilevazioni (dati PASSI anni 2016-2019) confermano che l’impegno del servizio sanitario regionale portano il Veneto tra le regioni virtuose quanto al contrasto al fumo da tabacco: in Italia la percentuale dei fumatori è al 25,3%, mentre in Veneto scende al 22,4%. Efficace l’azione per convincere i fumatori a smettere: gli ex-fumatori sono infatti in Italia il 17,6% della popolazione, mentre in Veneto sono ben il 21,5%. Ottimi i dati rilevati nel 2020 per l’Ulss 3 Serenissima: i fumatori si fermano al 22,3% della popolazione, e le persone che hanno smesso di fumare sono addirittura il 24,3%.


Salute

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L’incontro promosso dal Centro Sollievo di Chioggia

La demenza, una malattia non un tabù Specialisti e familiari si confrontano e raccontano le loro esperienze affinché la patologia possa essere curata nel modo migliore in ogni suo aspetto e in ogni sua fase

Le testimonianze e le esperienze dei familiari

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anno poi avuto spazio le persone che vivono la malattia quotidianamente ovvero i famigliari dei malati. Giorgio Soffiantini, tramite il ricordo di un’intervista fatta a Tv 2000, ha fatto entrare i partecipanti nella sua vita, raccontando la storia d’amore durata 33 anni con sua moglie Chiara. “E’ iniziato tutto con dei problemi di linguaggio: qualsiasi oggetto era diventato “coso”. Ci siamo subito preoccupati soprattutto quando è subentrato anche il problema del riconoscimento dei volti delle persone. Abbiamo fatto gli esami e dopo sei mesi è arrivata la diagnosi. Ho dovuto informarmi su tutto; mi iscrissi a un corso per famigliari per capire cosa fare per far soffrire il meno possibile mia moglie. Quando ho capito che non poteva più stare da sola ho abbandonato il lavoro e mi sono dedicato a lei. La cosa tragica di questa malattia è che ti porta via la personalità; ti illudi perché hai ancora i suoi occhi, il suo corpo ma il suo spirito non c’è. Non ho mai mollato, neanche quando non mi riconosceva e non riconosceva più i nostri figli: ho cercato in tutti i modi di farla soffrire il meno possibile”. Soffiantini ha scritto il suo libro in-

titolato “Alois Alzheimer e Chiara. La nonna che non c’è” ed è stato nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella. “Nell’ultimo anno di Chiara, quando non parlava più da molto, io tutte le mattine quando arrivavo le facevo un po’ di coccole e lei lo sentiva perché mi sorrideva. Quando suonavano le campane della Messa della domenica spalancava gli occhi e ascoltava: io quindi ho registrato il suono con il telefonino e alla sera, quando recitavo le preghiere, glielo facevo ascoltare e stava attenta fino alla fine. La fede mi ha aiutato molto; non so se ce l’avrei fatta da solo”. Nel libro Soffiantini spiega ai nipoti com’era la nonna ma anche vuole aiutare i famigliari delle persone affette da questa malattia; tutti i proventi sono destinati all’Associazione famigliari malati di Alzheimer di Verona. Purtroppo, l’amore del dottor Soffiantini non è stato sufficiente a far guarire sua moglie Chiara, però è stato fondamentale nel percorso della sua malattia. Nel libro si legge: “Un giorno le chiesi perché mi vuoi bene? E lei rispose: perché eri il migliore”. (b.c.)

a demenza è una malattia come le altre, non una malattia a cui guardare con timore e vergogna come fosse uno stigma ma che deve essere curata in ogni aspetto”. Ed è quest’ultimo l’obiettivo dell’incontro che il Centro Sollievo di Chioggia, gestito dalla Titoli Minori, ha inteso promuovere nel corso del Webinar che si è tenuto alcune settimane fa sulla piattaforma Zoom, dal titolo “Insieme nella rete che cura”: far conoscere la demenza, le sue fasi e, soprattutto, aiutare i famigliari e pazienti nella gestione della malattia. L’incontro è stato presentato dalla Coordinatrice del centro sollievo di Chioggia, la Dott.ssa Francesca Penzo, che ha introdotto l’argomento con un estratto significativo del libro “Le Demenze” di Bianchetti-Cornali-Tabucchi. Il primo intervento è stato quello della Coordinatrice del Centro Sollievo di Cavarzere, Floriana Nicolé, che ha spiegato come si svolge questo servizio nel territorio. Il centro, aperto nel 2015 e ora chiuso a causa del Covid, prevede piccoli gruppi che, coordinati dalle educatrici, dalla psicologa e supportati dall’aiuto di volontari, svolge delle attività quattro giorni alla settimana offrendo anche il

servizio di trasporto. “Lo scopo è quello di stimolare l’attività cognitiva e migliorare l’attenzione, il ragionamento, l’orientamento spazio-temporale e soprattutto la memoria. Si vuole sostenere l’autostima e l’umore dei partecipanti in un clima basato sulla socializzazione. A livello locale, si cerca di sensibilizzare i cittadini attraverso interventi pubblici e, durante la giornata dell’Alzheimer, vengono fatte delle iniziative per gli over 65: screening della memoria e dei corsi di potenziamento di quest’ultima “ ha raccontato la coordinatrice. L’incontro è proseguito con gli interventi di vari esperti nel settore: la Dott.ssa Cristina Basso Responsabile Tavolo regionale permanente per le demenze e DC, il Dott. Stefano Vianello direttore del Distretto 4 Chioggia, il Dott. Angelo Bariga e il Direttore f.f. UOC Geriatria Chioggia il Dott. Marino Formilan. Attraverso varie diapositive è stato spiegato, in maniera scientifica, cos’è la demenza, come nasce, i segnali che da, il modo nel quale si insinua nella vita delle persone e come la modifica giorno per giorno. Benedetta Cesaro




GIUGNO 2021

on-line:

Motori

GIULIA GTA E GTAm: LA LEGGENDA SCENDE IN STRADA L

a Giulia GTA è immediatamente riconoscibile grazie a una caratterizzazione esclusiva estetica e funzionale, confermando che non si tratta di un esercizio di stile ma di una vettura ad alte prestazioni derivata da un modello di serie, l’eccezionale Giulia Quadrifoglio. Grazie all’adozione estesa di materiali ultraleggeri, Giulia GTA beneficia di una riduzione di peso fino a 100 kg rispetto a Giulia Quadrifoglio ed è equipaggiata con una versione potenziata del motore Alfa Romeo 2.9 V6 Bi-Turbo da 540 CV con potenza specifica di 187 CV/l, valore best in class, ed è in grado di esprimere prestazioni straordinarie sia in termini di tempi su giro in pista che in accelerazione. Con il sistema Launch Mode, lo 0-100 km/h avviene in soli 3,6 secondi. Si ritrova il know-how tecnico che arriva diret- 510 CV su Giulia Quadrifoglio, su Giulia GTA ragtamente dalla Formula 1 grazie alla sinergia con giunge una potenza di 540 CV grazie al minuzioSauber Engineering. Il compito è affidato alle so lavoro di sviluppo e calibrazione dei motoristi appendici aerodinamiche, al nuovo spoiler po- Alfa Romeo, con la revisione del flusso di rafsteriore, regolabile in quattro posizioni nel caso freddamento dei pistoni e del disegno delle bieldi GTAm, e allo splitter anteriore attivo, estraibi- le. Inoltre, è stata incrementata la circolazione le per uso su pista fino a 40 mm su GTAm. d’aria nei circuiti di raffreddamento del motore e GTA e GTAm beneficiano di della trasmissione. un nuovo estrattore specifico Tra le peculiarità che da capace di aumentare l’effetto sempre contraddistinguono Design unico suolo della vettura e quindi di una creazione Alfa Romeo vi e funzionale che garantire una tenuta di strada è certamente un design unieccellente ad alte velocità. In travalica il tempo co al mondo che nasce dalla particolare, sulla Giulia GTAm sapiente combinazione tra la configurazione aerodinaforma e funzione. mica più carica è in grado di All’esterno troviamo un frontale deciso che sviluppare il triplo del carico rispetto alla Giulia esprime tutta la potenza sprigionata dal motore, Quadrifoglio, che già rappresenta il benchmark con nuove prese d’aria maggiorate e elementi nel proprio segmento. tecnici in carbonio che portano l’estetica a riPer quanto riguarda le prestazioni, il motore coprire in modo preciso una specifica funzione. Alfa Romeo 2.9 V6 Bi-Turbo realizzato intera- Anche l’iconico “Trilobo” viene reso estremo mente in alluminio e capace di sprigionare ben senza però dimenticare il suo DNA; a riportarci

agli esordi della F1 pensano le asole perimetrali allo scudetto che servono ad ottimizzare il raffreddamento e al tempo stesso sono diventate dei connotati tipici del marchio. Nella parte inferiore è stato ridisegnato lo splitter attivo che trovava posto anche sulla Giulia Quadrifoglio ma che oggi su GTAm viene ulteriormente incrementato con una regolazione longitudinale di 40 mm per garantire il perfetto bilanciamento con il retrotreno. Nel posteriore, particolarmente sulla GTAm, il protagonista diventa l’ampio spoiler che, grazie al suo profilo aerodinamico e alla regolazione in 4 posizioni (Low-High drag) della parte centrale, permette anche in questa zona il corretto bilanciamento aerodinamico della vettura. Sulla fiancata la minigonna in carbonio, il parafango anteriore allargato e il riporto in carbonio a vista sull’arco passa ruota posteriore accentuano la “size impression” della vettura con un’immagine di potenza e dinamismo. I nuovi cerchi da 20 pollici con fissaggio monodado sono stati opportunamente disegna-

ti per coniugare al meglio stile e leggerezza e garantire quindi il miglior handling complessivo della vettura. Soluzione tipica tra le monoposto F1, costituisce un’unicità tra le berline stradali presenti sul mercato. Passando agli interni, l’ambiente è evidentemente ispirato al mondo delle competizioni. Spiccano i rivestimenti completamente in Alcantara® sulla plancia, sui pannelli porta, sull’imperiale, sui montanti laterali e sul rivestimento centrale dei sedili. Rubrica a cura di Valeria Marcato


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NUOVO LEXUS NX VITAL AND TECH P

resentato in anteprima ufficiale il 12 giugno, il nuovo NX apre un nuovo capitolo per Lexus, introducendo nuove direzioni nel design esterno e interno, nuovi propulsori, tra cui il primo ibrido elettrico plug-in di Lexus, miglioramenti dinamici che offrono un’esperienza di guida più gratificante e connessa, multimedia e connettività di nuova generazione e l’uso di tecnologie avanzate per livelli più elevati di sicurezza, comfort e praticità. “Vital and Tech” è il tema generale della logica di sviluppo del nuovo NX: Vital che esprime agilità dinamica e Tech che sta per innovazione con tecnologie avanzate. Sostituisce un modello di grande successo per Lexus in Europa, con più di 170.000 unità vendute dalla sua introduzione nel 2014. La maggior parte di queste vetture sono state vendute a clienti nuovi per Lexus, aspetto fondamentale per la crescita del brand in Europa. Il nuovo NX segna l’inizio di una significativa evoluzione del design Lexus, pur rimanendo fedele alla filosofia del marchio: puntare a design e tecnologia all’avanguardia, con eleganza. Il nuovo modello migliora il fascino avanguardistico dell’originale NX, ma presenta anche un aspetto più sofisticato, dinamico e maturo e un carattere più muscoloso. NX ha proporzioni equilibrate e forti, con un assetto potente e piantato alla strada. Rispetto alla prima generazione di NX, la lunghezza com-

plessiva è aumentata di 20 mm, il passo di 30 occhi sulla strada” e aggiunge anche una migliomm, la larghezza di 20 mm e l’altezza di 5 mm. re esperienza di guida, facendo sentire il guidaQueste dimensioni assicurano un packaging ot- tore sicuro di sé e in controllo del suo veicolo e timale, con più spazio nell’abitacolo per i pas- di ciò che lo circonda. seggeri dei sedili posteriori. Un esempio del controllo intuitivo che è al Nella parte anteriore, la caratteristica griglia centro del motivo ispiratore sono i comandi a a clessidra Lexus gioca un ruolo più integrato sfioramento sul volante, che possono essere nel design della vettura e nella parte posteriore, personalizzati per azionare le funzioni preferite le nuove caratteristiche distintive includono le dal guidatore. Quando il comando viene usato, nuove luci a forma di L e l’emblema del mar- la sua forma è indicata sull’head-up display, in chio, che è stato sostituito con il nome “LEXUS” modo da il guidatore non debba guardare in basriportato sul portellone, per un look semplice e so sul volante per controllare la funzione che si più moderno. vuole richiamare. La bellezza funzionale è evidente nei dettagli Per l’area destinata al passeggero anteriore, prodotti in collaborazione tra i l’obiettivo del design era quello designer e gli ingegneri di NX di creare la sensazione di una per controllare il flusso d’aria lounge di lusso, senza alcuna Agilità dinamica sopra e sotto la carrozzeria, intrusione dalla zona del cone innovazione come le modanature laterali a ducente. con tecnologie filo e un nuovo design del coLexus ha attinto a più di 15 avanzate primotore con una superficie anni di esperienza nella tecnolavorata, in stile pallina da golf. logia ibrida per produrre il suo Questa finitura crea micro-vorprimo veicolo ibrido elettrico tici nel flusso d’aria sotto l’auto, migliorando la plugin (PHEV), il nuovo NX 450h+. Il nuovo mostabilità durante la guida ad alta velocità. dello accelererà il roll-out dei veicoli elettrificati Il nuovo NX segna la prima applicazione del nell’ambito della strategia Lexus Electrified. nuovo concetto Tazuna di Lexus per il design Il modello elettrificato di punta della nuova della posizione di guida: concentra sul dare al gamma NX è dotato di un motore ibrido da 2,5 guidatore un controllo diretto e intuitivo del vei- litri e di una batteria ricaricabile agli ioni di litio colo, seguendo il principio di “mani sul volante, da 18 kWh, la più alta capacità della sua cate-

goria. Un motore elettrico posteriore aggiuntivo consente di realizzare la trazione integrale permanente. Il sistema plug-in produce 306 CV, con un’accelerazione 0-100 km/h in poco più di sei secondi. Per contro, le emissioni di CO2 stimate (ciclo combinato WLTP) si fermano a meno di 40g/km e il risparmio di carburante si attesta a valori inferiori ai 3l/100 km, di fatto i migliori del segmento di riferimento di NX. Le dimensioni e la capacità della batteria e il know-how di Lexus in materia di efficienza elettrificata si combinano per offrire un’autonomia di guida EV di 63 km, ai vertici della categoria, e consentire una guida completamente elettrica a velocità fino a 135 km/h. Le prestazioni e l’efficienza di NX 350h Hybrid sono state portate a un livello superiore con l’introduzione della tecnologia ibrida Lexus di quarta generazione. Ciò fornisce il 22% in più di potenza rispetto al sistema del modello attuale, portando la potenza massima a 242 CV e migliorando l’accelerazione 0-100 km/h del 15% fino a 7,7 secondi, fornendo allo stesso tempo una riduzione prevista delle emissioni di CO2 di circa 10%. NX 350h sarà disponibile sia con trazione anteriore che integrale. La capacità di traino per il modello FWD è stata aumentata a 1.500 kg, in linea con la capacità della versione AWD. Il nuovo NX sarà lanciato sui mercati europei nell’ultimo trimestre del 2021.


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NUOVA 308 RIVOLUZIONE IN CASA PEUGEOT F

orte di una lunga storia di successi nel segmento delle berline compatte grazie agli oltre 7.000.000 di veicoli venduti nelle varie generazioni e con al suo attivo 42 premi internazionali (tra cui il prestigioso Car Of The Year nel 2014), il brand del leone presenta la Nuova PEUGEOT 308. Il design seducente di Nuova PEUGEOT 308, decisamente alto di gamma, porta al debutto il nuovo logo della Casa. L’ottimizzazione generale dell’architettura del corpo carrozzeria valorizza l’abitabilità interna e conferma il dinamismo e la personalità dell’auto. Tecnologica, Nuova PEUGEOT 308 offre aiuti alla guida di ultima generazione; il nuovo PEUGEOT i-Cockpit® si evolve e integra l’iConnect® Advanced, un sistema di infotainment intuitivo, connesso e decisamente moderno. Efficiente e prestazionale sin nei minimi dettagli aerodinamici, Nuova PEUGEOT 308, fedele al concetto di “Power of Choice”, è disponibile con motorizzazioni Plug-in hybrid e termiche, benzina o Diesel. Nuova 308 è saldamente radicata nel DNA di PEUGEOT. Sensuale e dal design affusolato, si inserisce in un universo di riferimento più alto di gamma e più dinamico. Nuova PEUGEOT 308 sfoggia il nuovo logo del marchio all’interno di una calandra interamente dedicata ad esso. La sua presenza è enfatizzata dal disegno della griglia del radiatore che converge progressivamente verso il logo stesso. Evoluzione progettuale e tecnologica, il radar per gli aiuti alla guida (tecnologia radome che utilizza l’iridio compatibile con le onde radar) scompare dietro al logo che rimane l’unico elemento decorativo della griglia. La targa è spostata nella parte inferiore del frontale per ottimizzare il design del frontale. I proiettori anteriori sono dotati della tecnologia LED dal primo livello di allestimento. Cesellati e sottili, contribuiscono alla dinamica e all’identità di questa nuova PEUGEOT 308. Sono arricchiti da luci diurne a forma di artiglio sul paraurti anteriore. Questa firma luminosa si inserisce perfettamente nell’attuale stile PEUGEOT, identificabile a prima vista sia di giorno che di notte. Sugli allestimenti superiori GT e GT Pack,

i fari Full LED sono ancora più sottili e adottano la tecnologia PEUGEOT Matrix LED, per una maggiore efficienza e sicurezza nella guida nell’oscurità. Al posteriore, i gruppi ottici adottano la tecnologia full LED con i 3 artigli per una firma luminosa moderna, specifica del marchio del leone. Nuova PEUGEOT 308 sarà disponibile in 7 tinte di carrozzeria: Verde Olivine, Blu Vertigo, Rosso Elixir, Bianco Madreperla, Bianco Banchisa, Grigio Artense e Nero Perla. Icone emblematiche del concetto di “Power of Choice” caro al Marchio, 2 nuove motorizzazioni Ibride Plug-in vengono offerte nella gamma di Nuova PEUGEOT 308: • HYBRID 225 e-EAT8 / 2 ruote motrici / un motore PureTech da 180 CV (132 kW) viene abbinato ad un motore elettrico da 110 CV (81 kW), gestiti entrambi da un cambio automatico e-EAT8 / a partire da 26 g di C0² al km e fino a 59 km di autonomia 100% elettrica (in base al protocollo WLTP, in corso di omologazione) • HYBRID 180 e-EAT8 / 2 ruote motrici / un motore PureTech da 150 CV (110 kW) viene abbinato ad un motore elettrico da 110 CV (81 kW), gestiti entrambi da un cambio automatico e-EAT8 / a partire da 26 g di C0² al km e fino a 60 km di autonomia 100% elettrica (in base al protocollo WLTP, in corso di omologazione) La batteria agli ioni di litio ha in entrambi i casi una capacità di 12,4 kWh e una potenza di 102 kW. Sono disponibili due tipi di caricatori a bordo (OBC) per soddisfare tutti gli utilizzi e tutte le soluzioni di ricarica dei clienti. Di serie vi è un caricatore monofase da 3,7 kW, mentre in op-

zione un caricatore monofase da 7,4 kW. I tempi di ricarica stimati sono i seguenti: • una Wallbox (32 A) 7,4 kW permette una ricarica completa in 1h55 con il caricatore di bordo monofase da 7,4 kW • da una presa standard (8A), una ricarica completa in 7h05 sfruttando il caricatore di bordo monofase da 3,7 kW. Nuova PEUGEOT 308 è disponibile anche con le seguenti motorizzazioni termiche che offrono ridotte emissioni di C0², a partire da 117 g/ km. Sono omologati Euro 6 e sono in corso di omologazione secondo il recente protocollo WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedures). Per ciò che riguarda i benzina, viene proposto il pluripremiato 3 cilindri da 1,2L: • PureTech 110 S&S con cambio manuale a 6 rapporti • PureTech 130 S&S con cambio manuale a 6 rapporti • PureTech 130 S&S con cambio automatico EAT8 a 8 rapporti In ambito Diesel, è presente l’apprezzato motore 4 cilindri da 1,5L di cilindrata: • BlueHDi 130 S&S con cambio manuale a 6 rapporti • BlueHDi 130 S&S con cambio automatico EAT8 a 8 rapporti


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L’ASSISTENZA ALLA GUIDA DI NUOVO SUV CITROËN C3 AIRCROSS D

a sempre la Marca Citroën propone innovazioni tecnologiche al servizio della sicurezza e del comfort a bordo. La perfetta integrazione delle funzioni di assistenza alla guida permette di assistere il conducente e di alleggerire lo stress della guida, consentendogli di vivere il viaggio senza preoccupazioni, in un comfort illimitato. Nuovo SUV Citroën C3 Aircross ne è la dimostrazione, grazie a ben 12 aiuti alla guida, comunemente definiti ADAS dall’acronimo inglese “Advanced Driver Assistance Systems”. In altri termini, si tratta di avanzati sistemi di supporto al guidatore, in grado di intervenire anche in maniera autonoma per proteggere la vettura ed i suoi occupanti. Un aiuto tempestivo e fulmineo, al pari della velocità con cui su strada possono sorgere insidie legate alla circolazione, alla disattenzione degli altri conducenti, oppure alla stanchezza dello stesso guidatore. Certamente è l’ACTIVE CITY BRAKE a mostrarsi come uno dei protagonisti della guida urbana, infatti il sistema di frenata automatica d’emergenza si attiva con velocità superiori a 5 km/h e fino a 85 km/h, quando rileva ostacoli fermi oppure in movimento. Anche il RICONOSCIMENTO DEI LIMITI DI VELOCITÀ gioca un ruolo importante, con la sua capacità di riconoscere sia l’inizio sia il termine del limite. La velocità rilevata può anche essere utilizzata come impostazione attraverso il limita-

tore/regolatore di velocità. Un analogo sistema si occupa di sorvegliare il SUPERAMENTO INVOLONTARIO DELLE LINEE DI CARREGGIATA, rilevando il superamento della linea al suolo. Oltre alla carreggiata, gli angoli ciechi sono sotto stretta osservazione, con il SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELL’ANGOLO MORTO che attraverso una spia arancione nel retrovisore segnala al conducente la presenza di un veicolo nell’angolo cieco. A bordo di Nuovo SUV C3 Citroën Aircross, le più importanti informazioni relative alla guida possono essere proiettate sull’HEAD-UP DISPLAY A COLORI, ovvero una lama trasparente situata nel campo visivo del conducente. Senza distogliere lo sguardo dalla strada, in questo modo è possibile avere costantemente il controllo di tutte le informazioni utili. Analoga attenzione è stata rivolta a quanto avviene dietro la vettura, grazia al sistema TOP REAR VISION che prontamente mostra le immagini provenienti dalla retrocamera non appena viene inserita la retromarcia. Un altro sistema viene in aiuto per qualunque tipo di parcheggio: PARK ASSIST. Un ulteriore supporto è rappresentato dal sistema HILL ASSIST, che ha il compito di impedire movimenti al veicolo quando in salita il pedale del freno viene rilasciato. I sistemi di assistenza su Nuovo SUV Citroën C3 Aircross hanno anche il compito di facilitare

l’utilizzo quotidiano, come dimostra KEYLESS ACCESS & START, sistema che consente di chiudere, aprire e mettere in moto la vettura senza dover estrarre la chiave dalla propria tasca. Anche la COMMUTAZIONE AUTOMATICA DEI FARI vuole semplificare la vita di bordo, commutando automaticamente i fari abbaglianti su anabbaglianti quando viene incrociato un altro veicolo. Tutti questi aiuti, possono rendere talmente rilassante viaggiare a bordo di Nuovo SUV Citroën C3 Aircross, da segnalare una sosta dietro suggerimento del COFFEE BRAKE ALERT. Dopo due ore di guida a più di 65 km/h il sistema emette un avviso, che verrà ripetuto per ogni ora

di guida supplementare senza pausa. Infine, ma non ultimo in termini di importanza, è il sistema che valuta lo stato di vigilanza del conducente. Compito che il sistema DRIVER ATTENTION ALERT adempie identificando le deviazioni di traiettoria rispetto alle strisce a terra. Alla prima sbandata appare un messaggio di attenzione associato ad un segnale sonoro, mentre alla quarta volta il suono diventa più forte e compare il messaggio ‘Fai una pausa’. Il monitoraggio si inizializza dopo 15 minuti di guida sotto i 65 km/h, e nuovamente si tratta di una conferma di come la Marca consideri la sicurezza fondamentale per godere del comfort avanzato che Nuovo SUV Citroën C3 Aircross garantisce.



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Oroscopo

Ariete E’ tempo di dedicarvi ai vostri affetti e alla famiglia. Si inaugura una fase di calma e serenità, cominciate a pensare alla destinazione delle vostre vacanze

Toro State vivendo un periodo di grande energia ed entusiasmo che vi esalta nelle vostre imprese lavorative. Siete molto apprezzati anche nella vita sociale

Giugno Giugno, alla ricerca del tempo perduto Un inizio d’estate che regala nuove energie e ritrovate speranze

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Bilancia E’ tempo di guardare al futuro, di pianificare e realizzare progetti. Assumetevi le vostre responsabilità e cominciate a costruire

Scorpione La bella stagione vi aiuta a rifiorire e a togliervi di dosso tutto il torpore accumulato. Sfoggiate i vostri migliori sorrisi

Gemelli

Sagittario

Ottimismo e serenità ispireranno le vostre azioni. Tutto procede per il meglio, con buone opportunità sul piano economico

Avete bisogno di libertà e di dare sfogo al vostro bisogno d’indipendenza. Dovrete ancora pazientare un po’ prima di potervi esprimere al meglio

Cancro

Capricorno

Avete un grande carisma che vi consente di farvi notare in qualsiasi contesto vi muoviate. Cambiamenti in vista, alla ricerca di nuovi equilibri

E’ un periodo di lavoro intenso che richiede impegno e concentrazione. Controllare le emozioni eccessive potrebbe essere utile

Leone

Acquario

Siete amabili e creativi e questo periodo dell’anno rende più efficaci le vostre iniziative. Approfittate per realizzare i vostri progetti più ambiziosi

Mettete un po’ da parte le questioni familiari e dedicatevi a voi stessi e alla vostra realizzazione professionale. Il momento è propizio

Vergine

Pesci

Vi concedete un periodo di tregua in cui potrete finalmente dedicarvi agli amici e all’amore. Concentratevi anche sulla vostra vita interiore

Carisma, preparazione e simpatia vi daranno l’occasione di brillare in tutti gli ambiti della vostra vita. Cavalcate l’onda favorevole




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