La Piazza di Rovigo mag2021

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MAGGIO 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.92

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di Rovigo

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Gaffeo rimane sindaco: ritirate le dimissioni Dopo il passo indietro per la mancata maggioranza sulla questione Tribunale, servizi alle pagg. 8 e 9 il primo cittadino ritrova l’unità. La Lega: “Triste teatrino”

COMMERCIO

“Detassazioni per sostenere la ripartenza” FARMACISTI

“Siamo pronti a somministrare i vaccini” SERVIZI

È deciso: il tribunale resta in centro e sarà diffuso DISAGI

“Via Vittorio Veneto, eliminare il passaggio a livello” LA STORIA

In Etiopia per aiutare a debellare il Covid EVENTI

Il Maggio rodigino finalmente ritorna a giugno

Recovery, occasione da non sprecare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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a maratona è già iniziata: il nostro Paese ha davanti a sé cinque anni per realizzare gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per investire al meglio i 248 miliardi di euro che l’Europa destina all’Italia. “Sbaglieremo tutti a pensare che sia solo un insieme di progetti, numeri e scadenze. Nell’insieme dei programmi c’è anche il destino del Paese” ha sottolineato il Presidente del Consiglio Mario Draghi. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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Recovery, occasione da non sprecare

“Detassazioni per sostenere la ripartenza” delle attività”

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rime settimane di riapertura per le attività commerciali di Rovigo che tornano a respirare. Bar e ristoranti si sono preparati tra speranze e timori. Secondo Stefano Pattaro, presidente di Ascom-Confcommercio, per sostenere la ripresa delle attività sarebbero necessarie detassazioni e prestiti a tasso zero con garanzie pubbliche. La possibilità di lavorare all’aperto come ha inciso sulla situazione economica dei commercianti? “In maniera marginale e a macchia di leopardo. Quelli che hanno avuto la possibilità di allestire un esterno ampio hanno potuto contare su un discreto lavoro, ma sono la minoranza. Si stima che almeno il 40 per cento delle attività non sia riuscita a farlo”. Per Pattaro “la priorità resta la possibilità di lavorare, attraverso detassazioni e prestiti a tasso zero con garanzie pubbliche. Le aziende si sono già indebitate per restare in vita: ora per ripartire è necessario fare ulteriori investimenti, che devono essere sostenuti”. “Sostegni e ristori per molti sono una chimera aggiunge facendo il punto sugli aiuti ricevuti nella pandemia: mai visti, quando sono arrivati si è trattato di spiccioli. Per quanto riguarda la cassa integrazione, i più fortunati hanno ricevuto ad aprile quella relativa al mese di gennaio. A ogni modo ammonta a poco più della metà dello stipendio normale, per cui tampona temporaneamente una situazione difficile, ma a molti non basta ad arrivare a fine mese”.

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Il punto di Ascom Confcommercio dopo le riaperture

Il Recovery Plan è senz’altro destinato a lasciare il segno non solo a breve termine, sulla nostra economia fiaccata dalle conseguenze Covid, ma soprattutto sulla generazione che verrà, in molti dei suoi aspetti più significativi, dall’innovazione alle ricadute ambientali, dall’istruzione alle infrastrutture. Un fiume di miliardi che si riverserà su svariati settori, attraverso i rivoli delle “missioni” e delle loro declinazioni pratiche. Risorse vere, concrete, da gestire al meglio da qui al 2026. Gettate le fondamenta, ora questo piano epocale va calato nella concretezza dei progetti e degli interventi, indirizzando al meglio le risorse nelle loro ripartizioni. Perché non possiamo certo permetterci di sprecare una simile occasione o di vanificarne le potenzialità. Sbagliare significa rendere ancora più difficile e incerto il futuro che attende i nostri figli, perdere un’occasione preziosa per imprimere un cambio di passo e anche di mentalità, per costruire quella “next generation” a cui fa esplicito riferimento il piano. A partire dalle sei “missioni” - ditigalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute - il cammino è già tracciato nelle sue direttrici principali, dalle quali derivano le linee di intervento che comprendono progetti, investimenti e riforme collegate. Un piano complesso e ambizioso, da declinare anche a livello locale, aggiustando il tiro, se necessario: pensiamo alle potenzialità del Veneto sul fronte della digitalizzazione e della competitività, missione che abbraccia anche il turismo e la cultura insieme all’innovazione e alla sicurezza nella pubblica amministrazione. E questo vale per tutte le altre voci, nelle quali il Veneto può esprimere il meglio e cogliere l’occasione per dare un impulso nuovo alla produzione industriale, anche in chiave green e sostenibile, per valorizzare la ricerca a partire delle eccellenze dell’Università e della sanità. Inevitabilmente ci sarà da fare molta attenzione alle criticità, al rischio di sprechi e cattiva gestione che potrebbero vanificare anche le migliori intenzioni.

Giacomo Capovilla

di Rovigo

è un marchio proprietà di

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È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge la città di Rovigo per un numero complessivo di 10.119 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

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Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 21 maggio 2021


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Crisi di giunta. La decisione dopo aver ritrovato la compattezza in maggioranza, venuta meno sul Tribunale

Il mese più lungo per Gaffeo: presenta le dimissioni e le ritira in extremis G

iovedì 20 maggio, ultimo giorno utile per poter ritirare le dimissioni, Edoardo Gaffeo ha sciolti i nodi, confermando la propria volonta’ di restare alla guida della maggioranza, a due anni di distanza dalle elezioni amministrative. “Il lavoro per la città non si è mai interrotto in queste settimane - ha affermato -. Ringrazio per tutto l’affetto che la cittadinanza ha manifestato nei miei confronti, in un momento complicato. Ringrazio anche le forze di maggioranza, per la ritrovata unità, che fa ben sperare per il lavoro che ci aspetta nei prossimi tre anni. Un lavoro impegnativo, di cui la nostra comunità ha assolutamente bisogno”. Dunque si farà il Gaffeo Bis, anche se la decisione di mettersi da parte non aveva convinto tante persone. Al protocollo del Comune di Rovigo è giunta nella mattinata del 20 maggio la volontà del primo cittadino di ritirare le dimissioni, che aveva presentato dopo la constatazione di non poter più contare su una maggioranza. La comunicazione è stata trasmessa anche alla Prefettura che, da venerdì 21 maggio si sarebbe dovuta occupare della nomina di un commissario. Con la consegna del documento sottoscritto da tutti i componenti dei tre gruppi consiliari di maggioranza, vale a dire Partito Democratico, Forum dei Cittadini e Lista civica Gaffeo, avvenuto nella tarda serata di mercoledì 19 maggio, Edoardo Gaffeo ha capito di poter tornare a guidare la città. Il maggiore merito della ricucitura dello strappo, è da ascrivere al “mediatore” Achille Variati, figura di spicco del Pd veneto e nazionale. I fatti. Il mese di maggio, solitamente dedicato alla devozione

verso la Madonna, è stato contrassegnato da una sorta di “passione pasquale”.Rovigo, Comune capoluogo del Polesine, ha vissuto un’altra pagina di sofferenza politica, che stava per culminare con un nuovo commissariamento. Venerdì 30 aprile, all’indomani di un consiglio comunale infuocato, conclusosi a notte inoltrata, il sindaco Edoardo Gaffeo aveva rassegnato le dimissioni, in seguito al venir meno del gruppo di maggioranza sul tema dello spostamento del tribunale. Nella stessa giornata, la Lega indiceva una conferenza stampa, chiedendo a gran voce la “testa” di Gaffeo. A quest’ultimo quindi non restava altro che comunicare la sua decisione al prefetto Maddalena De Luca, di non essere più il primo cittadino. In tanti però avevano subito sottolineato come le dimissioni di Gaffeo potessero essere viste come una sorta di appello del sindaco al Pd, per cercare di ricompattare una maggioranza, andata sotto nei numeri su una mozione proposta dalla lista civica Forum e parte dei consiglieri, venendo respinta, su un argomento cruciale come quello del Tribunale. C’erano venti giorni di tempo per ritirare le dimissioni e sanare la crisi. Nel frattempo si sono succeduti vari eventi, tra cui prese di posizioni dei cittadini più vicini a Gaffeo, ma soprattutto due conferenze volute dal sindaco, per spiegare la sua scelta. “E’ stata una decisione sofferta e dolorosa - aveva affermato-. Quello che è successo ha portato alla manifesta assenza di maggioranza consiliare, concretizzatasi in due voti distinti e consecutivi che hanno portato, con il secondo voto, alla bocciature della mozione sottoscritta da parte

di 14 consiglieri della maggioranza. Io ho giurato sulla Costituzione e sui principi della stessa. Questi prevedono che, se non ci sono le condizioni di una maggioranza consiliare, l’unico atto che deve fare il sindaco è quello di dimettersi. Ho la necessità di capire se la maggioranza esiste ancora”. La mossa di Gaffeo alla fine ha portato i suoi frutti e dunque il Comune non sarà commissariato per la terza volta consecutiva, dopo la fine anticipata delle amministrazioni guidate da Bruno Piva e Massimo Bergamin. Marco Scarazzatti

Variati (Pd): “Felice di aver potuto mettere la mia esperienza di amministratore locale e uomo delle istituzioni al servizio della città” “Grazie alla buona volontà di tutti, la crisi politica e istituzionale apertasi a Rovigo si è chiusa positivamente. Il sindaco Gaffeo proseguirà il suo lavoro, forte di un rinnovato patto di maggioranza. Le forze che sostengono l’amministrazione hanno, tutte assieme, confermato la volontà di mettere il progetto che le accomuna al di sopra delle sfumature e delle differenze che, comprensibilmente,ciascun soggetto può rivendicare. Il progetto per Rovigo dell’amministrazione Gaffeo è ambizioso, e meritava di poter proseguire per i prossimi tre anni. Così sarà, evitando alla comunità e al territorio una instabilità o un commissariamento che erano, specie in questo momento storico, da evitare”. Così il Pd Veneto commenta il ritiro delle dimissioni di Gaffeo. “Sono felice di aver potuto mettere la mia esperienza di amministratore locale e uomo delle istituzioni al servizio della città di Rovigo - afferma Achille Variati che ha lavorato intensamente in queste settimane per cercare una soluzione positiva alla crisi su incarico della segreteria nazionale del Partito democratico -. Al sindaco e alla giunta un rinnovato augurio di buon lavoro”.

Edoardo Gaffeo e Achille Variati

“Senza la mediazione e la saggezza di una figura come quella di Variati oggi non potremmo salutare questo risultato - sottolinea il segretario regionale Alessandro Bisato -. A lui quindi il ringraziamento di tutto il partito regionale per aver portato a termine positivamente un impegno tanto delicato. Al sindaco Gaffeo, alla giunta del capoluogo polesano e a tutti i componenti della maggioranza oltre agli auguri di buon lavoro l’auspicio di continuare ad agire nel solco del bene comune, come finora avvenuto”. (m.s.)



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Gaffeo bis. Le opposizioni commentano il ritiro delle dimissioni

Rossini: “Ora spero in una svolta” Lega “Commedia stucchevole” I

l 20 maggio Edoardo Gaffeo ha annunciato il ritiro delle sue dimissioni, ma la notizia non è stata accolta allo stesso modo da tutte le forze politiche. Il consigliere di minoranza Antonio Rossini non è scettico sul ritorno di Gaffeo, ma si aspetta una svolta: “Spero vivamente – dice – che il sindaco non debba governare sotto la continua pressione politica dei Romeo, creando disagio ai cittadini e alle concrete soluzioni che la città attende”. “Mi auguro – aggiunge il consigliere – che la Romeo non svolga più il ruolo di Presidente del Consiglio. Spero che inizi un nuovo corso con persone non legate a questo oramai passato politico. Il futuro esige per la politica di Rovigo, nel rispetto dei ruoli di maggioranza e opposizione, della dicotomia tra centro sinistra e centro destra e civiche amministrative, di avere politici non legati a modi di agire della prima Repubblica. Solamente così sarà possibile sperare che qualcosa di positivo si riesca a fare per Rovigo, senza dover assistere a teatrini di sorta che niente hanno a vedere con i problemi de i commercianti

Michele Aretusini e Antonio Rossini

e delle famiglie”. Decisamente diversa è la posizione della Lega, che non usa mezzi termini. Ad esporsi sulla questione sono il commissario della Lega di Rovigo, Riccardo Ruggero, e il capogruppo in consiglio comunale, Michele Aretusini. Nello specifico, Ruggero dichiara: “Abbiamo assistito ad un triste spettacolo, durato venti giorni, che ha bloccato ulteriormente l’attività amministrativa, già ingessata a causa di un sindaco e una giunta

assolutamente inadeguati al ruolo che ricoprono. Il risultato ottenuto? Forse solo uno: la maggioranza ha pubblicamente attestato che il bene della città viene dopo la poltrona!”. “Nel dibattito interno al centrosinistra – evidenzia Ruggero – non è cambiato nulla: nessuno dei grandi problemi che affliggono il Comune è stato toccato. Il dibattito si è infatti incentrato sulle richieste incrociate di dimissioni per liberare questa o quella poltrona, per sfamare gli

appetiti di questa o quella fazione. È evidente che l’alleanza di centrosinistra è ormai in frantumi”. Poi, Aretusini rincara la dose: “Una commedia sulla pelle dei cittadini, imbarazzante, stucchevole e inutile. Una crisi che, per sensatezza e livello, ricorda le liti nel cortile delle elementari, con la differenza che, in questo caso, nulla è risolto, proprio perché nulla è cambiato. Civicodemocratici e Pd continueranno a odiarsi con garbo, paralizzando la città”. “Imbarazzante soprattutto il comportamento del sindaco – prosegue il capogruppo – che, partito da neofita della politica e tecnico puro, ha saputo sin troppo presto calarsi nei tristi abiti del politico di professione”. “Forse, con la sua ‘rivelazione’ all’ultimo giorno, – conclude – il sindaco intendeva proporci un grande ‘coup de theatre’. Peccato che questo spettacolo, per quanto triste faccia solo ridere, con amarezza”. Gaia Ferrarese


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Ordine dei farmacisti di Rovigo. Intervista al presidente Melloncelli

“Pronti a somministrare i vaccini” L

e farmacie si preparano a essere coinvolte nella campagna vaccinale. I professionisti polesani si stanno formando per poter effettuare le somministrazioni, in modo da farsi trovare pronti. Grande soddisfazione da parte di Alberto Melloncelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti, che da 15 anni lotta per rendere le farmacie un centro servizi integrato con il sistema sanitario, soprattutto per chi abita in piccoli paesi lontani dagli ospedali. Come state preparando le vaccinazioni nelle farmacie? “Non sappiamo quando inizieranno le somministrazioni nelle farmacie, non dipende da noi, ma dall’arrivo delle dosi. Nel frattempo ci stiamo preparando: stiamo partecipando a corsi di formazione, teorica e pratica, necessari per poter somministrare le dosi. Più della metà dei farmacisti ha dato la disponibilità per seguire questo percorso. Si tratta di corsi dell’Istituto Superiore di Sanità, quindi validi su tutto il territorio nazionale. Ci sarà poi una parte pratica, che probabilmente verrà organizzata insieme all’Ulss 5 Polesana, azienda che dispone delle strutture necessarie. Quando saranno disponibili i vaccini da inoculare in farmacia noi saremo pronti e opportunamente formati. Questo avverrà probabilmente in estate”. Come cambieranno le farmacie per le somministrazioni in loco? “I protocolli di sicurezza ci dicono di individuare aree specifiche, in farmacia o nelle vicinanze, per effettuare le somministrazioni. Le

“Non sappiamo quando inizieranno le somministrazioni nelle farmacie, non dipende da noi, ma dall’arrivo delle dosi. Nel frattempo ci stiamo preparando: stiamo partecipando a corsi di formazione, teorica e pratica”

Alberto Melloncelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Rovigo

persone che vengono a vaccinarsi non si confonderanno con i clienti della farmacia”. Come vede il coinvolgimento dei farmacisti nella campagna vaccinale? “Sono pienamente d’accordo, poiché si sta andando verso l’idea di farmacia come centro servizi, integrato con il sistema sanitario. Una battaglia che portiamo avanti da 15 anni, non senza avversità. Per l’Ordine, in farmacia dovrebbe essere possibile erogare alcuni servizi del Cup (Centro Unico Prenotazioni, n.d.r.), come a esempio la prenotazione di una visita. È già possibile inoltre prenotare il vaccino per chi non ha dimestichezza con gli strumenti informatici. Le farmacie sono diffuse capillarmente sul territorio, anche nei paesi più piccoli, e possono quindi dare un grande beneficio alla popolazione, che può accedere a servizi senza dover fare tanta strada da casa. Le

farmacie potrebbero essere sfruttate molto meglio dal sistema sanitario, in maniera più intensa rispetto a quanto è sempre successo. Rimarrebbe quindi la dispensazione di farmaci, ma accompagnata da tutto quello di cui la persona può aver bisogno”. Come procedono i tamponi nelle farmacie? “All’inizio è stato complicato, poiché una procedura del genere richiede strutture adeguate e un medico, o un infermiere. Per questi motivi non tutte le farmacie hanno potuto offrire questo servizio. Quelle che lo hanno fatto hanno riscontrato una grande adesione, su prenotazione, da parte della popolazione. Più che dal singolo cittadino che ha urgenza di sapere se è positivo, è risultato un servizio molto richiesto dalle aziende, che con cadenza regolare monitorano i loro dipendenti”. Giacomo Capovilla

Un computer per il Centro antiviolenza dal Soroptimist Un computer per il Centro Antiviolenza Polesano. A donarlo è stato il Club Soroptmist International di Rovigo. Il Club Soroptmist International di Rovigo, come ha spiegato la presidente Marilena Moscardin, ha pensato di realizzare un service a favore del centro Antiviolenza Poleasno, precisamente per le donne che vivono nella casa rifugio. “I nostri primi contatti – afferma Moscardin -, risalgono al novembre 2019 in occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dove abbiamo promesso che non ci saremo dimenticate del Centro antiviolenza, perché tutti i 364 giorni dell’anno sono utili e non il 25

novembre. Poi la pandemie e le chiusure hanno bloccato l’iniziativa, ma alla fine ci siamo riuscite e abbiamo così donato un personal computer con stampante alle ospiti della casa rifugio. L’obiettivo è dare un supporto strumentale al fine di poter iniziare a contrastare il divario digitale che troppo spesso coinvolge le donne e ancor più se in situazioni di fragilità. Si tratta di un ini-

zio e confidiamo di continuare a collaborare con le operatrici del Centro Antiviolenza. Ringraziamo l’assessore Alberghini per il supporto dato”. I beni sono già stati consegnati al Comune per l’avvio dell’iter amministrativo di acquisizione della donazione. “Un dono molto importante – ha commentato l’assessore alle Pari opportunità Erika Alberghini -, che risponde alle esigenze delle donne ospitate nella casa rifugio: sarà infatti ora possibile consentire la loro alfabetizzazione informatica necessaria per entrare o rientrare nel mondo del lavoro ed essere autonome, ma anche realizzare corsi di italiano, formazione, spedizione di curricula”.


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Decisione all’unanimità. Soluzione “diffusa” tra via Verdi e l’ex Questura

Il Tribunale resta in centro, coro di applausi dall’opposizione

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a conferenza permanente per gli uffici giudiziari riunitasi in Prefettura a Rovigo ha deciso all’unanimità: il nuovo tribunale sarà diffuso tra via Verdi e l’ex Questura. “Il tribunale resta in centro: una vittoria per tutti i cittadini e per i commercianti del cuore della città, oltre che una grande soddisfazione per chi, come noi, al di là di ogni strumentalizzazione politica, da anni si batteva per questo”. È il commento di Michele Aretusini, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Rovigo, Valentina Noce, Lorenzo Rizzato e Sabrina Magon. “In tanti - prosegue Aretusini - vuoi per mancanza di competenze, vuoi per calcolo politico, vuoi per mera ricerca di visibilità, in questi anni hanno assunto posizioni ondivaghe, spesso contraddittorie, inseguendo la ricerca del consenso e il vento. Noi, come Lega, abbiamo sempre ribadito un concetto semplice: il tribunale deve restare in centro. E così, alla fine, è stato. Un grazie a tutti coloro che hanno preso questa decisione, che tutela tutti quei commercianti e quegli esercenti, ma anche tutti quei professionisti, che ogni giorno, col loro lavoro, mantengono il centro di Rovigo un luogo vivo, bello, sicuro e ospitale”. “La verità è che la soluzione ex Questura/ attuale sede in via Verdi è l’unica migliore rimasta possibile – commenta invece il consigliere Antonio Rossini -, visto che politicamente si è persa l’occasione di essere presenti, come da me chiesto più e più volte, al sopralluogo con il Tecnico ministeriale. Momento cruciale dove si è deciso le sorti del Tribunale ma purtroppo non partecipando attivamente all’ispezione non si è potuto o voluto far rientrare nel progetto di riqualificazione dell’ex Questura anche l’ex Caserma dei Vigili del Fuoco e nemmeno si è fatto il sopralluogo nella Caserma Silvestri per una riapertura politica a livelli romani di una sede unica da gestire a livello ministeriale. Il risultato ottenuto è il massimo che poteva raggiungere la buona politica locale mentre chi ha paventato

Il Tribunale di Rovigo

Un parco dedicato a Ilario Bellinazzi

di muovere ministri e sottosegretari o ha aspettato troppo tempo o non è stato preso in considerazione, non so quale delle due ipotesi sia la peggiore”. Giorgia Gay

Un parco da intitolare a Ilario Bellinazzi, conosciuto in città per i suoi molteplici incarichi: insegnante d’arte, assessore comunale, presidente del policlinico Città di Rovigo, direttore del conservatorio “Francesco Venezze”. La scomparsa im-

provvisa di Bellinazzi, avvenuta a 73 anni il 31 gennaio 2013, non è ancora dimenticata da chi l’ha conosciuto. Per questo Angelo Maffione, facente parte sia del comitato spontaneo della Tassina (quartiere tanto caro alla famiglia Bellinazzi) sia della lista civica Forum, ha proposto l’idea di mettere una targa a nome del professore. Non in un parco qualsiasi, ma nell’ex bosco di via Curiel, che si affaccia sul nuovo policlinico, realtà creata e voluta con tutte vle forze proprio da Ilario Bellinazzi, il quale però aveva inserito nel progetto, che la parte di verde rimasta, dopo che l’altra parte è stata adibita al piccolo ospedale con annesso parcheggio, avrebbe dovuto diventare un luogo dedicato non solo ai pazienti ricoverati e alle loro famiglie, ma anche agli stessi rodigini. Invece a distanza di sei anni dall’apertura della struttura sanitaria, una parte dell’ex bosco, quella di proprietà della casa di cura, continua a restare ben chiusa (da via Curiel con una sbarra e dal parcheggio con un cancello), mentre la restante, ancora del Comune di Rovigo, è in uno stato di assoluto degrado. (m.sca.)



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La richiesta del consigliere Rizzato (Lega). Interrogazione all’assessore ai Lavori pubblici

“Eliminare il passaggio a livello di via Vittorio Veneto” “L

’amministrazione comunale deve iniziare un percorso di confronto con Rfi per eliminare il passaggio a livello di via Vittorio Veneto” così esordisce il consigliere comunale della Lega Lorenzo Rizzato in relazione al passaggio a livello nel quartiere Tassina di Rovigo. Rizzato continua dicendo: “Ho presentato ufficialmente un’interrogazione all’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Favaretto per sollecitarlo ad avviare dei confronti con Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) che è gestore dell’infrastruttura. Quel tracciato riguarda la tratta Rovigo-Chioggia, utilizzata principalmente da ‘Sistemi Territoriali’ e ‘Mercitalia’”. Rizzato prosegue spiegando la sua richiesta: “Il passaggio a livello deve essere eliminato per vari motivi: innanzitutto per motivi di viabilità dato che causa code di automobili lungo il quartiere del-

la Tassina, ma anche per una questione di inquinamento. Le automobili in attesa, molto spesso, vengono lasciate accese e questo provoca l’emissione di maggiori agenti inquinanti a danno della salute dei residenti della zona oltre che dell’ambiente. Ricordo inoltre la pericolosità del tratto in relazione anche ai casi di malfunzionamento delle sbarre, che nel 2019 per poco non causavano la morte di una automobilista”. “Dopo questo episodio, – ag-

“In diverse città, come nella vicina Ferrara, grazie alla collaborazione tra Rfi, Comune e Regione sono riusciti ad eliminare alcuni passaggi a livello, realizzando un’importante operazione di ricucitura urbana”

giunge – soprattutto nei primi mesi ma anche ora seppur in maniera minore, i macchinisti hanno iniziato a segnalare l’arrivo della locomotiva con un segnale acustico per evitare eventuali incidenti. Questo ovviamente genera inquinamento acustico in un quartiere densamente popolato della no-

stra città: tutto questo potrebbe essere risolto con l’eliminazione del passaggio a livello”. Infine il consigliere precisa: “In diverse città italiane, come nella vicina Ferrara, grazie alla collaborazione tra Rfi, Comune e Regione sono riusciti ad eliminare alcuni passaggi a livello, realiz-

zando un’importante operazione di ricucitura urbana tra varie zone delle città. Non vedo il motivo per cui anche Rovigo non possa quantomeno provare ad avviare un ragionamento ed analisi con l’ente proprietario di tale tratta ferroviaria”.

Nasce Discover Rovigo, l’app che valorizza le ricchezze artistiche e paesaggistiche del territorio Nell’epoca della digitalizzazione, accelerata soprattutto dalla pandemia, che ci ha obbligati al distanziamento forzato, sono nate numerose app di promozione dell’arte e della cultura. Anche a Rovigo ne è nata una che valorizza le ricchezze artistiche, ambientali e paesaggistiche della “Terra tra due fiumi”. L’app è stata realizzata grazie a Rovigo Convention & Visitors Bureau che ha voluto creare strumenti digitali utili ai viaggiatori in cerca di spunti turistici interessanti. È nata così “Discover Rovigo”, la nuova app che offre al pubbli-

co una panoramica delle ricchezze storiche, artistiche ed etnografiche di Rovigo e della sua provincia. Realizzata in collaborazione con Latitudes Travel Magazine, l’app è scaricabile su cellulari e tablet da Apple Store e Google Play. Al suo interno ci sono due volumi, scaricabili e consultabili anche offline: il primo su Rovigo e i suoi borghi artistici, il secondo patrimonio ambientale e paesaggistico del Delta del Po. Nel primo, foto suggestive, videoclip e oltre 60 pagine di contenuti raccontano la storia, l’arte e la

cultura del Polesine, le eccellenze artigianali e produttive. Il secondo volume è dedicato alla scoperta di tutta la straordinaria ricchezza ambientale e paesaggistica del Delta del Po, il suo patrimonio avifaunistico e la sua biodiversità, che gli ha permesso di conquistare nel 2015 il riconoscimento di Area MAB Unesco. Un racconto digitale, per viaggiatori curiosi e appassionati in cerca di nuovi spunti e atmosfere inedite, come quelle che solo la “Terra fra i due fiumi” può offrire. Melania Ruggini

Gaia Ferrarese


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Acquevenete. Cortellazzo ancora presidente. Gaffeo al timone dell’Assemblea Intercomunale

“Importante poter contare su una società del territorio” R

innovo del Consiglio di amministrazione per Acquevenete. All’unanimità i sindaci hannoriconfermato presidente Piergiorgio Cortelazzo. Restano nel Cda anche Antonio Bombonato, ed Emanuele Barbetta, sindaco di Sant’Elena. A farne parte entrano Antonella Buson, consigliere del Comune di Baone, Maura Veronese, sindaco di Porto Viro, Emanuele Rosina, consigliere del Comune di Monselice. Al capoluogo Rovigo la presidenza dell’Assemblea Intercomunale, affidata al primo cittadino Edoardo Gaffeo. All’unanimità è stato votato anche il Bilancio di esercizio. “A tre anni dalla nascita di Acquevenete, possiamo essere davvero orgogliosi della società del nostro territorio e affermare che la fusione è stata una scommessa vinta – è il commento di Piergiorgio Cortelazzo. – Nel triennio 2018-2020 Acquevenete ha saputo realizzare investimenti per circa 97

milioni di euro, di cui ben 57,7 milioni solo nell’anno 2020, con un aumento del 167% rispetto al 2019. Un impegno che ci ha portato ad avere una media di 115 euro/anno per abitante investiti per nuove opere, quando la media nazionale è di 35 euro. E questi risultati sono

“A tre anni dalla nascita orgogliosi dei risultati ottenuti” stati raggiunti senza aumentare le bollette, con una riduzione tariffaria del 2% nel 2018 e nessun rincaro per gli anni successivi, a fronte di una rinuncia volontaria dal monte dei ricavi garantiti, da parte di acquevenete, che è stata pari a 81,5 milioni di euro nel triennio”. Non solo dal punto di vista quantitativo sono di rilievo gli investimenti messi in campo da Acque-

venete. Tra queste, l’acquisizione dell’infrastruttura Savec, per far arrivare l’acqua pedemontana ai territori del Polesine. Ancora, la nuova condotta PFAS, per portare acqua estranea alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche ai territori colpiti dall’emergenza: un cantiere da 28milioni di euro, avviato a giugno 2020 ,per realizzare oltre 22 km di tubazione e un ser-

batoio di accumulo da 10.000 metri cubi a Montagnana). Di rilevanza strategica anche gli interventi sulle centrali di potabilizzazione sul fiume Adige, con un totale investito nel 2020 pari a 2,7 milioni di euro. “È importante poter contare su una società del territorio, il cui operato ha una ricaduta positiva su tutto il nostro tessuto economico – evidenzia il sindaco Gaffeo

–. Lo dimostrano dati come i 61,5 milioni di euro di valore economico redistribuito agli stakeholder da Acquevenete nel 2020, con 20,8 milioni di euro di acquisti da fornitori locali lo scorso anno e il 75% delle somme spese per i nuovi investimenti che è andato a vantaggio di operatori del territorio. A fronte di questi investimenti, lo scorso anno si stima siano stati creati 1.243 posti di lavoro equivalenti. Con la tariffa non si finanziano solo gli investimenti, ma anche forme di solidarietà alle famiglie in difficoltà. Nel 2020 ammontano a 843.299 euro le varie forme di sostegno messe a disposizione, tra bonus idrico e bonus integrativo. Nel triennio, oltre un milione e mezzo di euro erogati agli utenti in situazioni di disagio economico”. L’Assemblea ha nominato anche il nuovo Collegio sindacale, in cui siederanno Valeria Ganzaroli (presidente), Angelo Capuzzo e Monica Tonon. (g.f.)



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La storia del dottor Enzo Facci. Il nuovo progetto con la partenza con Medici con l’Africa Cuamm

Da Rovigo all’Etiopia per aiutare a debellare il Covid fra i poveri L

’esperienza al servizio dei più poveri, per contrastare l’espandersi del Covid in Africa. Dall’ospedale di Rovigo a quello di Wolisso in Etiopia, la distanza è tantissima, ma non impossibile da compiere, per chi vuole portare il proprio contributo al servizio dei più bisognosi. Quella di Enzo Facci è una storia commovente. “Alcuni mesi fa il noto primario del reparto di chirurgia degli ospedali San Luca di Trecenta e Santa Maria della Misericordia di Rovigo è andato in pensione. Alcuni giorni dopo la sua quiescenza, attirato dal suo amore per l’Africa, è partito per l’Etiopia, per dirigere il Saint Luke Catholic Hospital di Wolisso - racconta Davide Sergio Rossi, presidente dell’associazione Bandiera Gialla di Rovigo -. Come tutti sanno, in Etiopia ci sono ancora guerre civili interne, che dilaniano il paese e gli ospedali, soprattutto i reparti di pediatria per bambini, sono nelle situazioni più difficili e tragiche possibili”. Il dottor Facci dispone solo di due incubatrici e poco altro. Bambini che muoiono tutti i giorni, nell’impossibilità, anche minima, di dar loro un aiuto. La lotta del medico è incentrata anche sui vaccini anti Covid, dato che solamente il 20% circa del personale sanitario etiope è coperto, mentre tutto il resto della popolazione no. Il dottor Facci è partito con il Cuamm di Padova. A Wolisso sta

La partenza era inizialmente prevista per marzo dello scorso anno, ma poi rimandata, così come del resto la pensione, a causa della prima ondata di Coronavirus

Il dottor Enzo Facci

dirigendo un ospedale di circa 200 posti letto, che serve una popolazione di oltre 1.200.000 persone. Una partenza verso l’Etiopia, inizialmente prevista per marzo dello scorso anno, ma poi rimandata,

A Wolisso sta dirigendo un ospedale di circa 200 posti letto, che serve una popolazione di oltre 1.200.000 persone così come del resto la pensione, a causa della prima ondata di Coronavirus. Insieme a lui, la moglie Anna, che condivide la sua scelta, per un anno e forse anche di più. Enzo Facci ha 64 anni ed è stato

primario di Chirurgia a Trecenta dal 2009 al 2017, e a Rovigo dal 2017 al 2020. Persona molto stimata per la sua professionalità e competenza, ha deciso di mettersi al servizio dei più poveri. “Ho conosciuto Medici con l’Africa Cuamm negli anni in cui frequentavo l’Università - racconta Facci - Anche se mi sono avvicinato a questa organizzazione solamente dopo la laurea. Nel 1984 ho prestato servizio civile a North Kinangop in Kenya, per oltre due anni. Quindi sono stato in Tanzania a Ikonda dal 1990 al 1992. Arrivato ad una certa età, puoi trasmettere quello che hai imparato: è una forma di condivisione che sento molto forte”. Marco Scarazzatti

Ampliamento dei parchi: richiesta a gran voce delle associazioni Il parco della Tassina è pronto ad ampliarsi. Questo per volontà di alcune associazioni rodigine, che hanno chiesto al sindaco Edoardo Gaffeo di impegnarsi per la realizzazione di un parco da 40mila metri quadrati, grazie all’acquisto dei terreni di proprietà della famiglia Lionello, del valore di circa 150mila euro. L’appello al Comune di Rovigo è stato lanciato da Comitato Spontaneo Tassina, Fiab, Forum Ambiente Cittadino, Wwf Rovigo. “Stiamo per andare ad inaugurare un’area verde di 8mila metri quadrati, che fa parte di un progetto fermo da 30-40 anni. Solo 65 metri ci separano dalla pista ciclabile Baden Powell, ma grazie ad un accordo con la famiglia

Lionello si potrà accedervi tramite un passaggio sull’erba di uno dei terreni agricoli di loro proprietà”. “Chiediamo a Gaffeo l’impegno di completare entro il 2023, opere ferme da tre decenni. È la

città intera a chiederglielo. Con l’acquisizione dei terreni posti a ridosso del nuovo parco Unità d’Europa, avremo a disposizione la bellezza di 40mila metri quadri. Un vero e proprio polmone cittadino”. (m.s.)


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Giordano Girotto. Da Rovigo alla radio inglese, storia di un successo

Se la Bbc manda in onda la musica made in Rovigo sul lockdown G

iordano Girotto, di Rovigo, mai avrebbe pensato che un giorno una sua canzone sarebbe stata trasmessa dalla celebre radio inglese Bbc. Non un brano qualsiasi, dato che è dedicato al lockdown e il cui ricavato va alla Croce Rossa britannica. “Hope (Lockdown Session)” ha fatto subito breccia tra la gente ed è una canzone che nasce molto da lontano. “Da qualche anno vivo a York - racconta Girotto -. La musica l’ho scritta poco dopo essermi trasferito qui, ma è stata riadattata durante la prima fase di emergenza da Covid-19. La mia grande passione è sempre stata suonare l’organo. A Rovigo nel 1989-90 ho collaborato con Michele Quaglio, residente a Londra da metà 2000. Avevamo un gruppo con Daniele e Gian Matteo Lucchin: i Leoparc, dal nome di un disco francese. Facevamo progressive rock anni Settanta,

ha risistemato le parti di violino, facendolo ancora più grandioso. Stava diventando troppo orchestrale. Ho chiesto a Michele Quaglio, sapendo la nostra sinergia, chiedendogli un maggior rock di sfondo al brano. Il tutto realizzato da casa. Questo ha fatto ripartire una collaborazione artistica ferma da 30 anni”. Marco Scarazzatti

Terminati i lavori per la realizzazione della rotatoria Buso-Sarzano: “Una grande soddisfazione” La rotatoria dell’incrocio viale tra Tre Martiri, la frazione di Buso e via Porta Mare, è finalmente realtà. Sono infatti terminati i lavori di realizzazione di questa importante opera che, finalmente, mette in maggiore sicurezza una zona interessata da un importante traffico automobilistico. La nuova rotatoria sostituisce la precedente intersezione a raso, tra le strade interessate dall’incrocio, teatro spesso di incidenti o code di auto,

“La musica l’ho scritta poco dopo essermi trasferito qui, ma è stata riadattata durante la prima fase di emergenza da Covid-19” partendo dalla mia grande passione per gli Emerson Lake and Palmer. Il lockdown ha portato a ricostituire il vecchio gruppo, con l’aggiunta di Roberto Masiero. Con lui abbiamo suonato dal 2008 al 2012, nei Cockerilla. Nei Marmaja sono stato il primo tastierista. Con la band inglese Kanowurmz, si è pensato di fare un qualcosa per le associazioni, chiamate in inglese Charity. Il brano è stato trasmesso dalla Bbc York. La canzone è andata su Spotify, Apple music, Google. Abbiamo avuto donazioni anche dalla Francia”. Anche Rovigo ha collaborato. “Chitarrista e batterista non avevano mai usato il computer per la musica - spiega Giordano Girotto - La cosa andava per le lunghe. Siamo riusciti a registrare le tracce principali. Suonare in studio e dal vivo è tutta un’altra storia. C’erano problemi tecnici per una produzione che fosse professionale. Ho chiesto aiuto a Marco Brancalion, che nel giro di poco

soprattutto nelle ore di punta. “L’obiettivo del progetto afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Favaretto – è quello di eliminare i punti di conflitto derivanti dall’intersezione delle correnti veicolari e rendere agevole lo scorrimento dei mezzi. Questo in un’ottica di maggiore sicurezza e minori intasamenti viari”. L’anello rotatorio è concepito in modo da mantenere inalterato l’asse viario esistente, razionalizzando i raggi di curvatura, per consentire un maggior flusso dei veicoli, garantendo comunque le necessarie condizioni di sicurezza stradale. “È per noi motivo di soddisfazione - conclude Favaretto - L’aver portato a termine quest’opera, attesa da anni e fondamentale per gestire il traffico in arrivo sia da viale Tre Martiri e dalla zona ospedale, che da Adria”. (m.s.)



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Rovigo

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Associazioni sportive. Nuovi luoghi dedicati alle attività fisiche e nuovi servizi

Turismo, il Gruppo Canoe Polesine Rovigo fa rinascere l’Interporto S

ta rinascendo la zona turistica dell’Interporto. Questo anche grazie al Gruppo Canoe Polesine Rovigo, insediatosi sul fiume Canalbianco, nella sede della banchina in via delle Industrie 55. Il presidente Federico Simonetta ha ripercorso alcuni passaggi significativi dell’attività finora svolta: “Siamo ripartiti ad organizzare la nostra attività grazie alla sensibilità e lungimiranza del presidente di Interporto, Primo Vitaliano Bressanin, che ci ha affidato uno spazio della banchina in stato di abbandono, ricoperta di rovi e immondizia. Con il lavoro volontario dei soci, tra cui vorrei ricordare tra i tanti, Marco Piombo Nicoli per la sua particolare disponibilità, e le esclusive risorse finanziarie della nostra associazione, siamo riusciti, dal nulla, a ripulire e creare oggi un bellissimo prato di circa

10.000 metri quadrati, dove, in tutta sicurezza, i giovani possono svolgere un’attività sportiva compatibile con le restrizioni imposte dalla drammatica emergenza sanitaria”. Su questa banchina il Gruppo Canoe Polesine è riuscito a ricomporre e offrire tutti i servizi

“Abbiamo ricominciato a organizzare la nostra attività. Ora la squadra giovanile è cresciuta contro ogni previsione” minimi necessari alla custodia e organizzazione delle attrezzature nautiche.È presente uno spogliatoio con acqua corrente, servizi igienici e docce; una scalinata appositamente installata per accedere ai pontili sociali ancorati alla banchina del porto

che permettono così la discesa in acqua delle canoe. “Abbiamo risolto molti problemi ma non ancora tutti, e molti interventi rimangono da fare - continua -. Nel contesto attuale alcune attività promozionali storiche della nostra associazione sono

state completamente ripensate o abbandonate nostro malgrado. Tuttavia, il vivaio ha ripreso forza e vigore e, anche se dentro di noi abbiamo lavorato e stiamo lavorando tanto proprio per questo, la squadra giovanile è cresciuta contro ogni previsione

e oggi abbiamo il piacere di gestire le problematiche dei grandi numeri”. Sono almeno una ventina i giovani che escono in canoa tre volte alla settimana, seguiti da minimo quattro istruttori federali. Marco Scarazzatti

Gabbris Ferrari, successo per la mostra di Celio Roccati e Fondazione Banca del Monte di Rovigo Si è chiusa con successo la mostra artistica che per otto giorni a maggio ha arricchito la sala Ex Pescheria Nuova e ha visto protagonisti i giovanissimi polesani. L’esposizione ha rappresentato la parte conclusiva del progetto “Gabbris Ferrari: uomo di teatro, artista per il teatro”, nato dalla collaborazione tra il liceo Celio Roccati di Rovigo e la Fondazione Banca del Monte di Rovigo. Sono stati esposti i manifesti che i ragazzi del Celio Roccati, guidati dalla prof.ssa Mirella Boso, hanno creato ispirandosi allo stile di Gabbris Ferrari per pubblicizzare l’evento; alcuni

modellini originali dell’artista nati in preparazione alle scenografie per allestimenti teatrali; gli elaborati che le scuole della provincia hanno realizzato partecipando al concorso artistico collegato al progetto; le scenografie che gli studenti del liceo hanno preparato per accompagnare la rappresentazione teatrale della commedia “Capitano Ulisse” di Alberto Savinio. Disponibili in sala, ma ancora nel canale Youtube del Celio Roccati e sul sito della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, due video che hanno raccolto tutte le fasi del lavoro. Dal 7 al 15 maggio alcuni studenti

del Celio Roccati sono stati le guide per il pubblico che ha ammirato tutte le opere esposte e commentato in modo davvero lusinghiero l’iniziativa. “È stata una grande soddisfazione – commenta Anna Maria Pastorelli, dirigente scolastica del Celio Roccati e Giorgio Lazzarini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo –constatare le affinità tra i ragazzi e Gabbris Ferrari, scoprire quanti giovani talenti ci siano nel nostro territorio e quanta voglia ci fosse di vedere Rovigo animata nuovamente di cultura”. Il concorso artistico dedicato a Gab-

bris Ferrari verrà ripetuto ogni anno in omaggio al ruolo straordinario dell’artista per il Polesine e per la cultura in generale.


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Ambiente. Pannelli sui tetti dei capannoni contro il consumo di aree agricole Dalla Regione. Rosolina, Loreo, Porto Viro,dismessi Porto Tolle, Taglio di Po, Corbola, Ariano Polesine

Coldiretti: “Una legge per bloccare Nasce la Conferenza progetti di Loreo e Rovigo” dei sindaci del Delta del Po C

ontinua il dibattito sulla reon la presentazione e l’apalizzazione in di Consiglio parchi agroprovazione refotovoltaici territorio del Pogionale vedenel ufficialmente la luce lesine. Interventi questo tipo, la conferenza dei di sindaci dell’Ainfatti, un norea del implicherebbero Delta del Po, proposta tevolegiunta consumo di suolo agricolo dalla per dare impulso allo che non convince tutti. sociale e sviluppo economico, Oltre addelle alcune forze politiche, culturale terre ricomprese come la lista civica Silvia Metra il fiume Brenta e il Po. Istituita non, ad evidenziare le criticità di contestualmente anche la Confeprogetti quello Loreo e renza deicome sindaci della di Riviera del Rovigo è la sezione Veneto della Brenta. principale organizzazione degli “Queste due nuove conferenze imprenditori a livello euche, al pari diagricoli quelle già esistenti ropeo, Coldiretti. del Veneto Orientale e del LitoNon solo Coldiretti non rale Veneto – spiegaVeneto Francesco appoggia questo tipo di iniziatiCalzavara, assessore veneto al ve, ma secondo l’organizzazioBilancio e referente dei rappornecon sarebbe addirittura possibiti gli Enti Locali -, considele raggiungere l’obiettivo sulla ro strategiche per promuovere e produzioneopere di energia da fonti valorizzare pubbliche o di rinnovabilipubblico, senza utilizzare i terinteresse sostenere le reni agricoli. Lo dimostrano i nuattività imprenditoriali ma anche meri che,insediamenti più di altri, attestano gli stessi produtticome sia assolutamente vi dell’agricoltura, della necespesca, sario acceleraredel sulpaesaggio, Progetto di dell’ambiente, al Legge 41 einampliare discussione fine di numero migliorare l’ofin Consiglio ferta turisticaregionale, regionale”.bloccando“Con il consumo del suolo agricol’istituzione delle due lo e investendo invece sui conferenze consegniamo di tetti, fatto sulle aree compromesse sulle ai territori un importantee strustrutture sulle ecave in mento di dismesse, concertazione di godisuso, senza vernance localedimenticare – sottolineal’imCalportante destinata ad zavara -, superficie con il quale affrontare attività produttiva e none utilizproblematiche condivise intrazate. prendere percorsi di crescita che “Se si mettessero i pannelvalorizzino i settori economici li fotovoltaici sul 20% dei tetti prevalenti dei comuni ricompresi e delle aree di pertinenza nelle due aree. Penso nellodegli spe-

“Perché a sacrificare campidelle coltivati L’assessorecontinuare veneto Calzavara: ““Con l’istituzione due conferenze quando ci sono soluzioni alternative? consegniamo di fatto ai territori un importante strumento E’ indispensabile procedere di concertazione e di governance locale, con il quale affrontare con l’approvazione Pdl 41” percorsi di crescita problematiche condivise edel intraprendere che valorizzino i settori economici prevalenti”

Palazzo Ferro Fini, sede del consiglio regionale La consegna delle firme al Consiglio Regionale del Veneto

cifico al distretto del calzaturiero 11mila capannoni del Brenta, piuttostonon cheutilizzati al sostee si coprisse il 20% deiecirca 10 gno del manifatturiero del setmila ettaridel di aree destinazione tore ittico Deltaadel Po”. urbanistica non agricola, pro“Le conferenze avrannosicome durrebbe quantità di energia obiettivo una quello di avviare e coda fonti rinnovabili superiore di ordinare iniziative comuni e stra5 volte rispetto a quellainche si fa tegiche che potranno, questo oggi con gli concorrere impianti presenti momento, anchesu a suolo agricolo” - sottolinea Colrilanciare i territori favorendo la diretti ripresaVeneto. dalla crisi economica cau“E dalla allorapandemia – si chiede– ilcontinua gruppo sata -ancora perchél’Assessore continuare -. aInsacrificare chiave di campi coltivati quando ci sono sviluppo turistico-economico ausoluzioni alternative? spico in un confronto “con la con“Tuttodei ciòSindaci senza contare il poferenza del Litorale, tenziale energetico che potrebaffinché si crei un asse strategico be con l’utilizzo delle tra svilupparsi turismo balneare ed entrotercave dismesse continua Coldira che valorizzi– lo straordinario

patrimonio ambientale, artisticoretti Veneto - che solo nel bacino culturale e dell’artigianato condel Piave ammontano circaneo500 servato nei luoghi dellea due ettari! Sarebbe interessante stinate conferenze”. mare ancheincontrerò quanta energia “A breve le due derinuoverebbe dalla copertura dei tetti ve conferenze per iniziare una degli edifici pubblici. E’ quindi proficua collaborazione e iniziare indispensabile conclude Cola gettare le basi–per la programdiretti Veneto procederealcon mazione futura,-finalizzata sol’approvazione del Pdleconomico 41 che instegno e allo sviluppo dividua inidonei ospitare e socialei siti di questi dueadnuovi orimpianti come quelli del di Loreo o ganismi, espressione territocome quello che è stato presenrio” conclude Calzavara”. tato a Rovigo”. la Conferenza Costituiscono Coldiretti Veneto deiInsomma, Sindaci dell’Area del Delta del chiede a gran lo stop del Po i comuni di:voce Rosolina, Loreo, fotovoltaico a terra, auspicando Porto viro, Porto Tolle, Taglio di soluzioni che tutelino maggiorPo, Corbola, Ariano Polesine. mente l’ambiente. (g.f.)Giorgia Gay

Linea Chioggia-Rovigo, Baldin (M5S): “Lo sviluppo non è tra le priorità della Regione Veneto” “La giunta regionale ha risposto alla mia interrogazione sul futuro della ferrovia ChioggiaRovigo, sottoscritta anche dal collega Montanariello del Pd, confermando di fatto che lo sviluppo della linea non rientra nelle priorità della maggioranza a trazione leghista”. Così la consigliera regionale Erika Baldin (Movimento 5 Stelle). “Credo - aggiunge - sia un vero peccato, perché non penso che sui servizi pubblici dovrebbero esserci bandiere di partito. Così come non vorrei che ci fossero in Veneto cittadini di serie A e di serie B. La tratta Chioggia-Rovigo è la cenerentola delle ferrovie venete, gestita da oltre dieci anni

dalla Regione. In tutto questo tempo abbiamo visto tante promesse, ma nessun investimento concreto sulla linea. Il rischio confermato oggi dalla Giunta, in risposta alla mia interrogazione, del passaggio da ferro a gomma nelle ore di ‘morbida’ con la nuo-

va gara europea”. “Anni e anni di disservizi, ritardi, stazioni degradate e addirittura principi di incendio, ora si vedranno aumentate la lunghezza dei percorsi e del tempo di viaggio, il tutto a scapito dei pendolari. Per non parlare poi degli effetti sul traffico stradale. La Giunta parla di sostenibilità economica? Tutti i servizi pubblici vanno sostenuti con gli adeguati investimenti, altrimenti peggiorano lentamente fino a spegnersi. Mi batterò sempre affinché vengano riconosciuti uguali diritti e opportunità a tutti i cittadini, soprattutto di quelli che questa Regione sembra dimenticare”, conclude Erika Baldin.


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Dalla Regione. Rosolina, Loreo, Porto viro, Porto Tolle, Taglio di Po, Corbola, Ariano Polesine

Nasce la Conferenza dei sindaci del Delta del Po L’assessore veneto Calzavara: “Con l’istituzione delle due conferenze consegniamo di fatto ai territori un importante strumento di concertazione e di governance locale – sottolinea Calzavara -, con il quale affrontare problematiche condivise e intraprendere percorsi di crescita che valorizzino i settori economici prevalenti”

C

on la presentazione e l’approvazione in Consiglio regionale vede ufficialmente la luce la conferenza dei sindaci dell’Area del Delta del Po, proposta dalla giunta per dare impulso allo sviluppo economico, sociale e culturale delle terre ricomprese tra il fiume Brenta e il Po. Istituita contestualmente anche la Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta. “Queste due nuove conferenze che, al pari di quelle già esistenti del Veneto Orientale e del Litorale Veneto – spiega Francesco Calzavara, assessore veneto al Bilancio e referente dei rapporti con gli Enti Locali -, considero strategiche per promuovere e valorizzare opere pubbliche o di interesse pubblico, sostenere le attività imprenditoriali ma anche gli stessi insediamenti produttivi dell’agricoltura, della pesca, dell’ambiente, del paesaggio, al fine di migliorare e ampliare l’offerta turistica regionale”. “Con l’istituzione delle due conferenze consegniamo di fatto ai territori un importante strumento di concertazione e di governance locale – sottolinea Calzavara -, con il quale affrontare problematiche condivise e intraprendere percorsi di crescita che valorizzino i settori economici prevalenti dei comuni ricompresi nelle due aree. Penso nello specifico al distretto del calzaturiero del Brenta, piuttosto che al sostegno del manifatturiero e del settore ittico del Delta del Po”. “Le conferenze avranno come obiettivo quello di avviare e coordinare iniziative comuni e strategiche che potranno, in questo momento, concorrere anche a rilanciare i territori favorendo la ripresa dalla crisi economica causata dalla pandemia – continua ancora l’Assessore -. In chiave di sviluppo turistico-economico auspico in un confronto con la conferenza dei Sindaci del Litorale, affinché si crei un asse strategico tra turismo balneare ed entroterra che valorizzi lo straordinario patrimonio ambientale, artisticoculturale e dell’artigianato conservato nei luoghi delle due neonate conferenze”. “A breve incontrerò le due nuo-

ve conferenze per iniziare una proficua collaborazione e iniziare a gettare le basi per la programmazione futura, finalizzata al sostegno e allo sviluppo economico e sociale di questi due nuovi organismi, espressione del territorio”

conclude Calzavara”. Costituiscono la Conferenza dei Sindaci dell’Area del Delta del Po i comuni di: Rosolina, Loreo, Porto viro, Porto Tolle, Taglio di Po, Corbola, Ariano Polesine. Giorgia Gay

Palazzo Ferro Fini, sede del consiglio regionale

Italia Nostra: “Basta rifiuti lungo la Transpolesana” Anche Italia Nostra Rovigo si unisce ai tanti appelli fatti dai residente e da tanti passanti, per denunciare lo stato di abbandono di rifiuti di ogni genere lungo la Traspolesana, Rovigo-Verona. Il presidente Fabio Bellettato ha molto a cuore questo argomento. “I rifiuti vengono abbandonati soprattutto nelle piazzole di sosta, ma anche a ridosso delle entrate e delle uscite delle strade e dei cavalcavia in comunicazione con la strada statale 434. La quantità di rifiuti e lo stato di degrado dell’ambiente circostante a queste piccole discariche è un fenomeno di enorme gravità. I Comuni si sono impegnati a sottoscrivere una convenzione con Anas, che regola i rapporti economici, nell’attività di pulizia lungo i tratti di strada compresi tra il chilometro 54 e il chilometro 82, in entrambe le direzioni di marcia Rovigo e Verona. I Comuni dovranno coinvolgere Ecoambiente che farà la pulizia delle zone interessate almeno una volta al mese. La Transpolesana è di proprietà dell’Anas, ma le piazzole vengono usate da tutti e visto la tipologia di rifiuti abbandonati, si pensa che molto spesso a scaricare, oltre ai cittadini, siano anche piccoli

imprenditori o titolari di partita Iva, che svolgendo attività molto spesso non in regola, riversano i rifiuti in questi luoghi di grande traffico, dove è più facile mimetizzarsi o confondersi in mezzo a tanti”. Italia Nostra chiede inoltre, al fine di interrompere l’abbandono di questi rifiuti, il cui costo si riversa sui Comuni e quindi su tutti i residenti, che i Comuni stessi si adoperino velocemente a installare la video sorveglianza. “Meglio ancora sarebbe collocare apparecchiature a fototrappola, con un parallelo servizio di sorveglianza da parte delle polizie municipali, in modo che i violatori possano essere dovutamente sanzionati, secondo le leggi vigenti, con sanzioni amministrative e penali”. (m.s.)










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Cultura

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Eventi. A cura di assessorato alla Cultura e Fondazione per lo Sviluppo del Polesine

Musica, mostre e divertimento: il Maggio Rodigino torna (a giugno) L

a quinta edizione del Maggio Rodigino, dopo la forzata sospensione del 2020, è pronta a far rivivere la città di incontri, musica, dibattiti, mostre, nelle nostre piazze come nelle nostre strade. Una comunità che si ritrova festosa, ma anche pensante, in un momento difficile, singolare, anche luttuoso, ma con l’impegno di offrire a quanti vorranno, momenti lieti, per recuperare una nuova e più matura socialità. La macchina organizzatrice sta lavorando a pieno ritmo per questa nuova edizione, promossa dall’amministrazione comunale di Rovigo, Assessorato alla Cultura, e dalla Fondazione per lo Sviluppo del Polesine, con il contributo della Fondazione banca del Monte di Rovigo. La kermesse aprirà venerdì 4 giugno per poi proseguire nei giorni 5 e 6, poi ancora l’11-1213 protagonista il Conservatorio “F.Venezze” di Rovigo con i suoi artisti, giovani studenti, ospiti straordinari, che offriranno al pubblico momenti musicali nei luoghi aperti del nostro centro cittadino. Due fine settimana per godere la bellezza educatrice della musica. Poi il 18-19-20 giugno il festival Biblico, ormai evento a dimensione regionale rico-

Il Comune di Rovigo pronto a partire con l’edizione 2021, dopo l’annullamento dell’iniziativa del 2020 a causa dell’emergenza Covid

I momenti musicali saranno ospitati nei luoghi aperti del centro cittadino

nosciuto, farà vivere alla città momenti di riflessione, di condivisione, ai giardini delle Due Torri, sopra le “Segrete del Castello”, in caso di maltempo in luoghi al chiuso in fase di valutazione.

Ogni festival presenterà e illustrerà in conferenza stampa il proprio programma, così tutti potranno partecipare anche nel rispetto delle norme anti-Covid

E a concludere, il festival del fumetto Rovigo Comics, il 2526 e 27 giugno, adulti e bambini, ognuno con il suo sogno o i suoi ricordi d’infanzia, la fantasia in piazza, felici di ritrovarsi per un giorno tutti piccoli. Ogni festival presenterà e illustrerà in apposita conferenza stampa il proprio dettagliato programma, così tutti potranno conoscere e scegliere le proposte più interessanti per poter partecipare anche nel rispetto delle norme anti-Covid, affinchè tutto possa svolgersi in piena sicurezza. Marco Scarazzatti

Da giugno la nuova stagione del Teatro sociale Finalmente, dopo lo stop causato dall’emergenza sanitaria, il Teatro Sociale spalanca le porte e presenta la sua stagione, con due novità: sarà itinerante e abbraccerà anche i mesi estivi. Si parte il 18 luglio al Censer con la Prosa, “Trascendi e sali” di e con Alessandro Bergonzoni. “Fermarsi non è stato semplice – afferma l’assessore alla Cultura Roberto Tovo – e non è stato semplice riorganizzare tutta la stagione teatrale, ma ce l’abbiamo fatta e siamo felici di ripartire, offrendo anche ulteriori opportunità. Abbiamo infatti, pensato di cogliere gli aspetti positivi, anche da questa difficile situazione, dando la possibilità agli spettatori di godere di altri spazi cittadini, oltre al Teatro. Ecco quindi la prestigiosa

villa Badoer di Fratta che ospiterà un appuntamento della Lirica e un concerto, oppure il Censer con la prosa e la danza, già collaudato con successo lo scorso anno, e ancora, il Teatro Studio e luoghi simbolici del nostro centro come la Rotonda o piazza Annonaria. Un ringraziamento va agli sponsor, a tutti i nostri sostenitori e a chi ha

reso possibile la realizzazione di questa nuova stagione” . “Abbiamo mantenuto tutti i settori che coinvolgono la cultura – spiega il direttore artistico del Teatro sociale Luigi Puxeddu -, la lirica partirà il 24 agosto dal Teatro Studio con un’opera da camera in coproduzione con il Teatro del Lemming, poi si trasferirà a villa Badoer con “La serva padrona” di Giovan Battista Pergolesi, per tornare al Teatro Sociale con due appuntamenti autunnali: “La Traviata” di Giuseppe Verdi e “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti. Sarà un’estate ricca di appuntamenti al Censer che farà da cornice a tre spettacoli di prosa, con grandi protagonisti. Il programma nel dettaglio sarà presentato a breve. (g.g.)


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Sport

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Aperto il bando per la gestione stadio Gabrielli. Intanto “stretta di mano” con il Fratta Polesine

“Contenti dei risultati della prima squadra e del settore giovanile” L

e prossime sono settimane impegnative per l’ufficio sport del Comune di Rovigo della neodirigente Valeria Orna impegnata a preparare il bando per l’affidamento dello stadio di calcio “Gabrielli”. Quello attuale, dato in gestione al Rovigo calcio della presidente Monica Nale, scade a giugno e, ovviamente, il club biancazzurro presenterà la propria candidatura. Ma non sarà il solo, perché il progetto RovigoxRovigo, con Antonio Cittante in primis, presidente dei Grandi Fiumi, ha coinvolto Michele Ottoboni, ex patron del Castelbaldo Masi, formazione padovana di Eccellenza, che vorrebbe portare il titolo a Rovigo e giocare al Gabrielli. Gli uffici del Comune di Rovigo non sono i soli a lavorare per il bando, ci sono infatti anche quelli della Figc veneta del presidente Bepi Ruzza che dovrà va-

lutare se le norme federali sono compatibili con l’idea di RovigoxRovigo e dell’ex presidente del Castelbaldo. Un pensiero non da poco, per Ruzza, alle prese con molti altri problemi. Sembra, invece, non aver pensieri l’azionista di maggioranza del Rovigo Calcio Roberto Benasciutti, che appare molto sereno. “Andiamo avanti per la nostra

Campion: “È un piacere per noi sancire un’amicizia calcistica per un’opportunità di crescita sotto molteplici punti di vista. C’è reciproca fiducia” strada - dice Benasciutti - contenti di quello che è stato fatto sia con la prima squadra, che con il settore giovanile consi-

derati i 217 tesserati e il riconoscimento di Scuola Calcio Elitè. Siamo sempre stati trasparenti con tutti, collaborativi e inclu-

sivi, e l’amministrazione comunale lo sa”. E anche in quest’ottica, si legge la stretta di mano di amicizia

tra Roberto Benasciutti e Andrea Campion, presidente del Fratta Polesine, società di seconda categoria, con un’ottantina di tesserati del settore giovanile. “La collaborazione tra società del territorio e con quella del comune capoluogo è importante - dice Benasciutti - e con Andrea Campion c’è un’ampia condivisione di idee. Il Fratta è una bella realtà e ho accettato volentieri l’invito a visitare gli impianti sportivi di uno dei borghi più belli d’Italia”. Soddisfatto dell’incontro Andrea Campion, 55enne presidente del Fratta. “È stato un piacere per noi aver ospitato Roberto Benasciutti e sancire un’amicizia calcistica per un’opportunità di crescita sotto molteplici punti di vista. C’è reciproca fiducia e quindi aspettiamo tutti la ripresa dell’attività sportiva”. Cristiano Aggio

Cipriani Basket Rovigo: riconfermato lo staff tecnico, ora si riparte con il programma della prossima stagione per il settore giovanile e la serie D Il Cipriani Nuovo Basket Rovigo sta già programmando la prossima stagione, sia per quanto riguarda il settore giovanile sia la serie D. Il club, presieduto da Morello, riparte dalla riconferma dello staff tecnico della serie D. Infatti, il capo allenatore sarà ancora Maurizio Ventura, assieme all’assistant coach Luca Gallani. Maurizio Ventura è in possesso della massima qualifica della Fip, quella di allenatore nazionale. A Rovigo, almeno negli ultimi 15 anni, il basket è associato alla figura del tecnico bolognese, ma rodigino d’adozione: è infatti stato allena-

tore, in serie C1 e C2 della Libertas Rovigo, Edicom Rovigo, Basket Rovigo ed ora è, dalla stagione 2018/19, alla guida delle Pantere che ha portato, al suo secondo anno, già in serie D. “Sono contentissimo di fare parte del progetto del Nuovo Basket Rovigo - dichiara Ventura -. Il nostro obiettivo era quello di riportare le Pantere nelle categorie che contano. Quella che faremo il prossimo anno, la serie D, è già molto importante, ma tutti noi stiamo lavorando per riportare il basket rodigino in serie C e conto di arrivarci quanto prima”. L’esperienza di Ventura lo

ha portato su molte panchine di serie B e C, quali Argenta, Verbania, Oderzo, Solesino. Gallani si è formato nelle giovanili della 4T Ferrara, sotto la direzione tecnica di Mario De Sisti. “Sono molto contento delle riconferme di coach Ventura e coach Gallani - spiega il ds del Cipriani, Alberto Ferrari - in quanto sono sicuramente una garanzia per la categoria, ma soprattutto danno continuità al progetto. Sarà un anno sportivo molto importante per la nostra società e con queste conferme ci prepariamo ad affrontarlo al meglio”. (c.a.)

Maurizio Ventura


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#Regione

Il dibattito. Dopo i toni accesi in Consiglio Regionale lo scontro si è spostato in Commissione affari istituzionali

L’inchiesta sulla gestione della pandemia infiamma il confronto fra i consiglieri M

entre finalmente il Covid sta allentando la presa, in termini di contagi e ricoveri, arde ancora il fuoco della polemica sulla gestione della pandemia e in particolare della seconda ondata che ha visto il Veneto alle prese numeri importanti e decisioni contestate. Dopo il dibattito in consiglio regionale il confronto si è spostato in commissione Affari istituzionali sull’istituzione e si è fatto particolarmente vivace sull’istituzione della commissione regionale di inchiesta sulla gestione della pandemia. Motivo del contendere, le due distinte iniziative legislative per l’avvio di una commissione speciale di studio e approfondimento. La prima proposta, primo firmatario il capogruppo del Pd Giacomo Possamai e sottoscritta dagli altri consiglieri di opposizione, presentata a seguito della seduta ‘fiume’ della commissione Sanità di confronto con il presidente Zaia, chiede di mettere sotto i riflettori la gestione in Veneto della seconda fase della pandemia e, in particolare, l’impennata nel numero di contagiati e di morti che si è verificata in Veneto tra ottobre 2020 e marzo 2021. Periodo nel quale “sono morte per Covid in Veneto il quadruplo delle persone morte nei sette mesi precedenti”. La seconda proposta di delibera, presentata dai due capigruppo della coalizione leghista Alberto Villanova e

Luciano Sandonà

Giuseppe Pan, chiede, invece, la riattivazione della commissione speciale di inchiesta sulle case di riposo, avviata a maggio 2020 sul finire della precedente legislatura e decaduta con il suo termine. La commissione d’inchiesta, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe allargare il raggio di studio e approfondimento a tutto il periodo della pandemia “al fine di comprendere le azioni adottate dalla Regione del Veneto nel contrasto della pandemia”. Quattro pertanto i punti di divergenza evidenziati nel primo confronto in commissione: il ‘focus’ della commissione d’inchiesta; la pubblicità dei lavori; gli interlocutori da ascoltare; e, infine, la collaborazione diretta con l’autorità giudiziaria. Nel corso della discussione il

capogruppo del Pd Possamai e la vicepresidente dem della commissione Vanessa Camani hanno definito una ‘forzatura’ l’iniziativa della maggioranza di presentare un provvedimento istitutivo che si sovrappone a quello presentato dalle opposizioni, sottraendo alla minoranza una delle prerogative democratiche. È un sopruso gratuito, un messaggio prevaricatore per rendere ancora più difficoltosi i rapporti - attacca il capogruppo Giacomo Possamai - I veneti attendono risposte: la commissione d’inchiesta deve avere un perimetro d’azione chiaro e preciso, per consentire di arrivare rapidamente ad affrontare le questioni più rilevanti. Per quanto riguarda la pubblicità, di solito le commissioni d’inchiesta sono a porte chiuse

per un motivo semplice: tutelare i soggetti sensibili che andiamo ad ascoltare. La commissione d’inchiesta non è un talk show né un tribunale”. Il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni e la consigliera Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo) hanno ribadito la natura di studio e approfondimento della commissione, invitando a non equipararla ad un “tribunale’ e a garantire alle persone convocate la possibilità di esprimersi liberamente, con la scelta di secretare i lavori. Dai banchi della maggioranza il capogruppo della lista Zaia Villanova, i consiglieri della Liga veneta Marzio Favero, Enrico Corsi e Laura Cestari, Tomas Piccinini di Veneta Autonomia e Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratel-

li d’Italia, hanno contestato la natura ‘politica’ e ‘pregiudizievole’ della richiesta delle opposizioni, sostenendo che la loro proposta istitutiva è volta ad isolare un singolo aspetto nella gestione della pandemia e a delimitare il campo degli interlocutori da ascoltare allo scopo di dimostrare un ‘teorema’ accusatorio più che di perseguire la ricerca della verità. Ancora più diretto Luciano Sandonà (Zaia Presidente), che oltretutto presiede la commissione affari istituzionali: “Chiederemo al Consiglio regionale che la commissione d’inchiesta sia accessibile a tutti, senza filtri, secondo un dovere di trasparenza e informazione che è diritto di tutti i veneti. Proponiamo anche di estendere l’inchiesta all’intero periodo Covid, non solo agli ultimi mesi come chiede la sinistra. Chiameremo a testimoniare i più autorevoli scienziati italiani e non è escluso che chiederemo l’intervento anche degli studiosi inglesi che hanno diffuso nei giorni scorsi un’importante ricerca che illustra che, in un’ottica di sanità pubblica, la diagnosi di riferimento non è rappresentata dal tampone molecolare, bensì dal test rapido. Risponderemo così con i fatti ad una sinistra che vorrebbe scienza e medicina al servizio della più becera strumentalizzazione politica”.

Zaia: “Nulla da nascondere, sempre agito nella legalità; chi non è convinto vada in Procura” “Non abbiamo nulla da nascondere e non ci sentiamo neanche nella condizione di essere trattati come dei lazzaroni o di poco di buono”. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dopo giorni di polemiche sulla gestione della pandemia e in particolare della seconda ondata, in quasi un’ora di intervento in Consiglio Regionale ha ricostruito passo passo, scelta dopo scelta, i 15 mesi segnati dal Covid, spiegando nel dettaglio le misure, le decisioni, i cambi di

rotta, i passi avanti. Quindi la conclusione accorata: “Fin dal primo giorno sono stato criticato per la quarantena dei ragazzi, siamo stati criticati per il pungidito che non serve a niente, siamo stati criticati per i tamponi, siamo stati criticati per tutto quello che abbiamo fatto: non c’è nulla che abbia funzionato. Mi spiace perché abbiamo cercato di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Non c’erano le istruzioni per l’uso, hanno sbagliato gli scienziati, ma noi non siamo perfetti. Io

non vengo qua né a giustificarmi e né a farmi processare, ma vengo qua a dirvi come è stata questa storia”. Zaia ha ricordato anche l’impatto sociale della pandemia, l’impegno del mondo sanitario, le tragedie familiari. “Guardate, noi ci mettiamo la faccia tutti i giorni. Abbiamo preso decisioni codificate, comunque sancite dalla legge, perché i miei tecnici sanno che la mia parola d’ordine è sempre una, gliela potrei far dire a tutti, che è legalità, ma comunque van-

no prese le decisioni. A me quelli che giocano la schedina lunedì mattina mi fanno sorridere: non è facile gestire questa tragedia, mai avrei pensato da amministratore di trovarmi davanti a questa tragedia. Se siete così convinti, che ci sia qualcosa di illegale, gestito in maniera maldestra, che ravveda responsabilità personali, metteteci la faccia una volta: andate in Procura e fate una denuncia. Almeno chiariremo una volta per tutte la verità”.


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Regione

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Economia. A colloquio con Luigi Sposato, alla guida di Eurointerim

“Il mercato del lavoro si è rimesso in moto, richieste per informatici e metalmeccanici”

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ltre 700 dipendenti, cinquemila lavoratori collocati, 100 milioni di fatturato, sede legale a Padova, quasi una quarantina di filiali in Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Toscana: è la Eurointerim spa, presieduta da Luigi Sposato. Nasce nel 1998, subito dopo l’entrata in vigore della legge 196/97 voluta per incentivare ma anche per normare il mondo del lavoro e dell’occupazione in rapida trasformazione. Prende forma per iniziativa di un gruppo di consulenti del lavoro e si caratterizza, come si legge sul sito aziendale, per essere “l’unica agenzia per il lavoro autorizzata dal ministero, che coniuga la flessibilità e i servizi per le risorse umane con la conoscenza e il rispetto del diritto del lavoro”. Come funziona un’agenzia per il lavoro e che tipo di rapporto stabilisce con il lavoratore? “Il lavoratore che si rivolge a noi sa che sarà tutelato in tutti i numerosi aspetti legali ed economici. Di fatto diventa un nostro dipendente, riceve da noi lo stipendio, avrà rispettati tutti gli adempimenti previdenziali e contrattuali, e sarà un professionista che, una volta inserito con la formula del lavoro somministrato nell’azienda che ci ha chiesto quello specifico profilo professionale, avrà il medesimo inquadramento, e quindi la mede-

sima dignità, di un dipendente interno. Dei 5 mila lavoratori collocati, circa il 25% è dipendente nostro a tempo indeterminato”. Siete quindi un’agenzia di lavoro che assume in proprio e a tempo indeterminato? “Esatto: noi assumiamo con contratto indeterminato molti lavoratori il cui profilo è molto richiesto: con noi hanno un rapporto stabile, mentre di volta in volta sono impiegati temporaneamente laddove le aziende ci segnalano averne la necessità. In questo modo si garantisce serenità e continuità al lavoratore, ma insieme siamo al fianco delle imprese che devono gestire gli alti e bassi della produzione”. Com’è la situazione nel Veneto ore che stiamo uscendo dal tunnel del covid? “In questo momento il mondo del lavoro è dopato: siamo in una situazione di stallo perché non si può licenziare e quindi non si assume. Se da una parte, e capisco, si tutelano i lavoratori, dall’altra però non li si incentiva a intraprendere nuove esperienze. Voler cambiare lavoro non è più, come vent’anni fa, indice di difficoltà, ma un chiaro segnale di dinamicità e di voglia di migliorarsi, di crescere. Un tratto personale che gli imprenditori ormai cercano e apprezzano moltissimo”. Avete comunque segnali che qualche cosa si muova?

“Certamente: rispetto a marzo 2020 nello stesso mese del 2021 abbiamo registrato un incremento del 110% di fatturato, chiaro segnale che il mercato del lavoro si sta positivamente rimettendo in movimento. Preciso che metà del nostro fatturato lo realizziamo in Veneto. E come sempre sono ricercatissimi gli ambiti della metalmeccanica e della information tecnology. Purtroppo continuiamo a scontare una cronica carenza formativa del nostro sistema scolastico. I ragazzi devono uscire dalle aule e imparare davanti alle macchine e ai sistemi di automazione industriale avanzata, a contatto con chi può trasmettere loro conoscenze, esperienza e trucchi del mestiere”. Quali cambiamenti auspica per rilanciare l’occupazione? E quale ruolo possono giocare le agenzie ben strutturate come Eurointerim? “Mi aspetto maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti a tempo determinato: in questo periodo è stato sospeso l’obbligo che imponeva all’azienda di motivare e argomentare l’assunzione temporanea. Ma dal 1° gennaio si ritornerà a dover sottostare a questa norma che complica e mortifica le assunzioni a tempo. Sono dell’idea che realtà come la nostra siano fondamentali per offrire assistenza a quanti cercano un impiego, anche

Luigi Sposato

per la prima volta, per districarsi nella palude della burocrazia. Ma è pure evidente che il nostro servizio alle aziende rimane prezioso e cruciale perché è in grado di proporre e gestire il valore aggiunto della contestualità della prestazione, non vincolante, perché il mercato non dà mai nulla e niente per scontato e definitivo. In questo senso, siamo fieri di poter aiutare e sostenere, insieme, lavoratore e azienda”. Silvio Scacco

Bollo auto, proroga a settembre. Calzavara: “più tempo agli automobilisti per versare il contributo” Su proposta dell’assessore ai tributi, bilancio e programmazione Francesco Calzavara, la Giunta veneta ha approvato un nuovo disegno di legge, poi ratificato dal Consiglio Regionale, che proroga al 30 settembre il pagamento del bollo auto dovuto per qualsiasi scadenza compresa tra il primo gennaio e il 31 agosto 2021. “L’impatto economico della pandemia è evidente e continua a pesare sui bilanci di imprese e famiglie Venete - spiega Calzavara -. Rinviare a settembre il pagamento del bollo auto è una soluzione concreta pensata

per aiutare i nostri contribuenti, dando loro più tempo per il pagamento della tassa automobilistica dovuta per l’anno di imposta 2021”. “Già con la legge di stabilità 2021 abbiamo introdotto la norma sul rinvio del versamento del tributo al 30 giugno - continua l’assessore – e dai dati è emerso che a fine gennaio il 28% dei contribuenti ha avuto bisogno di questa agevolazione rimandando il pagamento della tassa auto a un momento successivo, dimostrando l’utilità dell’iniziativa regionale”.

“I numeri ci confermano che i contribuenti del Veneto non sono mai stati evasori – sottolinea ancora Calzavara -. Le percentuali di soggetti che adempiono correttamente ai propri doveri fiscali sono sempre state molto elevate, ma quando una pandemia colpisce così duramente i redditi e i risparmi dei cittadini bisogna saper trovare nuove soluzioni per non gravare ulteriormente sulla loro situazione economica”. “La norma approvata lo scorso 18 maggio dal Consiglio Regionale, non recherà danno alle entrate della Regione - conclude l’as-

sessore veneto -. Questo ulteriore rinvio va inteso come un supporto agli impegni tributari di imprese e cittadini, con la garanzia di non vedersi applicare sanzioni o interessi aggiuntivi”. Sul portale www.infobollo.regione.veneto.it è sempre attivo il servizio che permette a tutti i contribuenti di registrarsi, fornendo i propri dati, per ricevere non solo gli avvisi di scadenza del proprio bollo auto comodamente tramite mail, ma anche per contatti rapidi ed efficaci con l’Amministrazione regionale.


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Stagione estiva. Prospettive positive sulla ripartenza del settore turistico e degli stabilimenti balneari

“Confermata la Bandiera Blu e prenotazioni in arrivo per le spiagge del Delta”

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a stagione estiva è ormai alle porte. Un altro anno segnato dalla pandemia, ma nel territorio del Delta si respira finalmente aria di ottimismo, complici i dati sull’andamento delle prenotazioni e della stagionalità per il 2021 e la conferma del riconoscimento della Bandiera Blu. Nel 2021 sono state 416 le spiagge premiate con il riconoscimento assegnato dalla Foundation for Environmental Education (FEE) ai comuni che garantiscono qualità delle acque, dei servizi offerti e di gestione ambientale. “Tra queste – evidenzia Michele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione turistica Delta del Po –, anche quest’anno ci sono quelle di Rosolina e Porto Tolle. Un motivo di orgoglio per tutto il territorio”. Inoltre, “il bel tempo, il miglioramento della situazione epidemiologica e il progressivo allentamento delle restrizioni, nelle ultime settimane, hanno avuto un impatto positivo sulle prenotazioni, che stanno arrivando a ritmo costante. Siamo molto soddisfatti, perché prevediamo che questa stagione estiva si riveli nettamen-

te migliore di quella passata” continua il presidente. “Il territorio del Delta del Po sta riscuotendo sempre più interesse nella popolazione veneta e straniera. Siamo dotati

di spazi ampi e spiagge profonde, oltre a offrire escursioni di tipo naturalistico. Non bisogna infatti dimenticare che la natura e la salvaguardia dell’ambiente, due aspetti su cui la destinazione punta

molto, stanno assumendo sempre più valore per i turisti” aggiunge. A ciò si sono poi sommate le recenti novità introdotte a seguito della cabina di regia del 17 maggio: “Anche se la speranza era quella di poter aprire i ristoranti al chiuso anche prima del 1° giugno – afferma Ghezzo –, questa data è incoraggiante. Lo stesso si può dire dello spostamento del coprifuoco alle 23, che poi verrà allentato alle 24 e, infine, dal 21 giugno abolito. Per questo, per la stagione estiva, nonostante il danno, la prospettiva è positiva”. Niente di nuovo poi in termini di distanziamento tra ombrelloni e norme di comportamento rispetto al 2020: “Le regole – aggiunge il presidente del Consorzio – sono le stesse dello scorso anno. Si tratta di dinamiche collaudate e che ormai rappresentano un dato di fatto. In più, gli ospiti hanno imparato ad apprezzarne gli aspetti positivi”. E conclude: “Non è un liberi tutti. Dobbiamo continuare a rispettare le regole con consapevolezza e attenzione, ma ci si può comunque rilassare e divertire”. Gaia Ferrarese



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on-line: MAGGIO 2021

Salute Le campagne di sensibilizzazione

Social e musica per raccontare l’importanza del vaccino ai giovani Il “musical-scientifico” di Lorenzo Baglioni

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Da Tik Tok a Instagram, influencer e vip parlano ai ragazzi del vaccino anti-Covid La ricerca. Un questionario per affrontare il dopo Covid a pag 36

Fibromialgia, le terme possono curare o alleviare i dolori a pag 37

i può raccontare il concetto di immunità di gregge con un musical? Si può raccontare la matematica che sta dietro al funzionamento dei vaccini passando da “Sarà perché ti amo” al “Pulcino Pio” o, per la variante inglese, da Bohemian Rhapsody a The final countdown? Noi ci abbiamo provato, insieme a un Comitato Scientifico di primo ordine”. Sensibilizzare al vaccino e spiegare l’obiettivo da raggiungere ovvero l’immunità di gregge è diventato ormai un tema ispiratore per più di un’artista. Molti personaggi del mondo dello spettacolo e della musica si sono messi a disposizione per comunicare in un linguaggio più leggero e diretto, soprattutto rivolto alle giovani generazioni, ma non solo, l’importanza della vaccinazione in questa lotta contro il Covid. Prosegue alla pag. seguente

Lifelab: ecco il progetto veneto per rigenerare tessuti e organi

Prosegue alla pag. seguente a pag 38


Salute

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Consulenza scientifica Un questionario per affrontare il dopo Covid LA RICERCA. Iniziativa dell’Osservatorio della coesione sociale Hyperion

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n veloce questionario on line, rivolto a tutti i veneti, per capire quale impatto ha avuto questo lungo periodo di pandemia sul tessuto sociale. A metterlo a punto e proporlo è l’Osservatorio della coesione sociale Hyperion dell’Università di Padova, come primo passo di una ricerca relativa al grado di “salute circolare” dei cittadini della Regione Veneto. Parallelamente al monitoraggio dell’andamento della coesione sociale, unico in Veneto e in Italia, portato avanti da aprile 2020 con una costante rilevazione settimanale dell’indice di coesione della comunità, Hyperion ha predisposto uno strumento per osservare ciò che viene “messo in circolo” in termini LAdella RICERCA. dell’Osservatorio della coesione sociale Hyperion di promozione salute tra Iniziativa i cittadini, da qui l’espressione di “Salute circolare”. Ne parliamo con il professor Gian Piero Turchi, docente di psicologia clinica e psicologia delle differenze culturali all’Università di Padovaon nonché direttore dell’Osservaton veloce questionario line, rivolto re la diffusione del contagio. Vogliamo rio Hyperion. a tutti i veneti, per capire quale imaiutare i cittadini a capire la distinzione Professore, come nasce l’idea didiquesto sondaggio? patto ha avuto questo lungo periodo fra l’emergenza sanitaria e il modo in cui “Dopo aver mappato dueAmilioni pandemia sul tessuto sociale. metterlodi forme testuali per interagiamo con gli altri. Adesso ci stiamonitorare in questo anno il grado a punto e proporlo è l’Osservatorio della di coesione sociamo affidando al vaccino come soluzione le, abbiamo deciso di estendere la ricerca e chiedere la coesione sociale Hyperion dell’Universifinale, ma il vaccino non risolverà tutto. collaborazione dei primo cittadini, tà di Padova, come passoinvitati di una a compilare il queSe non coinvolgiamo la comunità dei stionario. E’ sufficiente un quarto ricerca relativa al grado di “salute circo-d’ora per rispondere Il professor Gian Piero Turchi cittadini e le loro forme di interazione il alle sull’impatto del Covid nella nostra vita lare”25 deidomande cittadini della Regione Veneto. vaccino potrebbe rivelarsi una soluzione quotidiana. I dati che raccoglieremo Se non coinvolgiamo Parallelamente al monitoraggio dell’an-ci saranno molto uti- ma il vaccino non risolverà posticcia etutto. temporanea”. lidamento per dare indicazioni comeunico guardare oltre alla fase la comunità dei cittadini e le loro forme della coesione su sociale, Il questionario comedisi interazione lega al lavoroil dell’emergenza sanitaria e concentrarsi una soluzione posticcia e temin Veneto e in Italia, portato avanti da sulla dimensione vaccino potrebbe rivelarsi di Hyperion? sociale, sulle frarilevazione le persone. Il questionario si poranea”. aprile 2020 coninterazioni una costante “Siamo bombardati di informazioIl professor Gian Piero Turchi trova sulla pagina Facebook e sul sito web dell’OsservaIl questionario come si lega almalavoro di Hyperion? settimanale dell’indice di coesione della ni sanitarie sappiamo pochissimo torio Hyperion, al cittadino è richiesto di leggere ciascuna “Siamo bombardati di informazioni sanitarie ma sapcomunità, Hyperion ha predisposto uno sulle interazioni fra le persone. Il que- dell’impatto che questa pandemia ha domanda e selezionare la risposta che maggiormente si piamo pochissimo dell’impatto che questa pandemia ha strumento per osservare ciò che viene stionario si trova sulla pagina Facebook sulla nostra vita quotidiana e sulla socieavvicina ciò cheindirette. il nostra vitaoccupando quotidiana e sulla “messo ina circolo” terminiChiude di promonessuno si sta di questo, e sul sito web dell’Osservatorio Hype- tà,sulla questionario un’unica domanda a società, nessuno si sta occupando zione della salute tra i cittadini, da qui rion, sporadicamente. Chiediamo il cittadino richiesto di leggere Onalline 25 èdomande per se dinon risposta aperta”. questo, se diretto non sporadicamente. l’espressione di “Salute circolare”. delle persone: ciascuna domanda e selezionare la ri- coinvolgimento Cosa si intende “salute Chiediamo il coinvolgimento indicazioni Ne parliamo con il per professor GiancirPie- raccogliere perché senza questi datidiretnon sposta che maggiormente si avvicinasu a aiutateci colare”? to delleaiutarci, persone: aiutateci perché ro Turchi, docente di psicologia clinica ciò possiamo diteci che cosa è sucche dirette. Chiude il questionario come guardare oltre alla senza questi dati non possiamo aspetto chedifferenze l’emergenza ha e “Un psicologia delle culturali cesso, raccontateci che impatto ha avuto un’unica domanda a risposta aperta”. messo in luce è comenonché spessodirettore sanifase dell’emergenza aiutarci, diteci sulle che cosa succesCosa si intende per “salute circolare”? questa all’Università di Padova emergenza vostreèvite”. tà e salute vengano considerati dei so, raccontateci che impatto ha “Un aspetto che l’emergenza ha mesdell’Osservatorio Hyperion. Quali gli sviluppi futuri della ricerca? sanitaria e concentrarsi sinonimi. Un conto è la sanità, quel avuto questa emergenza sulle voProfessore, come nasce l’idea di so in luce è come spesso sanità e salute “Dalle risposte vogliamo dare delle che accade all’interno del corpo, sulla sociale stre vite”. venganodimensione considerati dei sinonimi. Une indicazioni questo sondaggio? partendo da cosa sta succequando colpito dal Undi conto è la sanità, quel che accade all’in- dendoQuali gli ambiti. sviluppi futuri trovati della “Dopo viene aver mappato duevirus. milioni nei vari Ci siamo l’interazione fra le persone altro la salute, che ininvece ricerca? forme conto testualiè per monitorare questo terno del corpo, quando viene colpito dal completamente spiazzati, facciamo virtù riguarda gli aspetti interattivi, come “Dalle vogliamo dare anno il grado di coesione sociale, ab- virus. Un altro conto è la salute, che in- di certi erroririsposte e giochiamo d’anticipo, noi interagiamo con gli altri. La salute è qualcosa che cirdelle indicazioni partendo da cosa sta succedendo nei biamo deciso di estendere la ricerca e vece riguarda gli aspetti interattivi, come prepariamoci alle prossime fasi. Non cola, che sta in mezzo alle persone, fra i corpi, non dentro vari ambiti. Ci siamo trovati completamente spiazzachiedere la collaborazione dei cittadini, noi interagiamo con gli altri. La salute è entriamo nel merito delle scelte politiai corpi.a Siamo statiilinformati moltissimo sulla dimensiovirtù diche certi e giochiamo d’anticipo, che circola, ti, chefacciamo sta in mezzo invitati compilare questionario. E’ qualcosa maerrori vorremmo metter a disposizione ne sanitaria individuale ma non ci siamo occupati dell’inprepariamoci alle prossime fasi. Non entriamo nel merito sufficiente un quarto d’ora per rispon- alle persone, fra i corpi, non dentro ai dei dati con i quali poi si facciamo delle terazione, è lì che siamo stati colpiti, che siamo più fragili delle scelte politiche ma vorremmo metter a disposizione dere alle 25 domande sull’impatto del corpi. Siamo stati informati moltissimo scelte politiche, anche comunicare alla eCovid deboli. lavorando Inei di dimensione interazione sanitaria dei datiindividuale con i quali poi si facciamo politiche, sulla nellaSolamente nostra vita quotidiana. dati modi cittadinanza che delle cosa scelte è successo, che possiamo gestire la diffusione del contagio. anche comunicare alla cittadinanza cosa è successo, ci siamo occupati dell’interazioche raccoglieremo ci saranno molto utili ma non Vogliamo impatto ha avutochel’emergenza, aprire aiutare cittadini a su capire distinzionene, fraè l’emergenza impatto ha avuto l’emergenza, aprire questo dialogo lì che siamo statiche colpiti, che siamo per darei indicazioni comelaguardare questo dialogo con la cittadinanza, non sanitaria e il modo in cui interagiamo con gli altri. Adescon la cittadinanza, non solo sui numeri sanitari, macomusulla oltre alla fase dell’emergenza sanitaria più fragili e deboli. Solamente lavorando solo sui numeri sanitari, ma sulla so ci stiamo affidando al vaccino come nei soluzione comunità sé”. nità in sé”. modi difinale, interazione possiamoingestie concentrarsi sulla dimensione sociale,

Un questionario per affrontare il dopo Covid

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Le campagne di sensibilizzazione

Social e musica per raccontare l’importanza del vaccino ai giovani. Il “musical-scientifico” di Lorenzo Baglioni I social media sono per lo più il canale individuato per veicolare il messaggio e, man mano che si avvina l’appuntamento con i vaccini anche per i giovani e i giovanissimi, anche il ministero alle Politiche giovanili sta lavorando ad una campagna di sensibilizzazione specifica che prevede il ricorso a Tik tok, con i suoi influencer, e ad Instagram o Facebook con i suoi vip. Tra i vari artisti che si sono già cimentati in questo campo vi è Lorenzo Baglioni, comico, attore e cantautore, che ha proposto un video-musical di 5 muniti, nel quale tra musica e divulgazione scientifica si parla di pandemia, di R con zero e R con t e di immunità di gregge, ma soprattutto vuole essere una cassa di risonanza per promuovere la campagna di vaccinazione. Lo stile di Baglioni è divertente ma rigoroso, il musical nasce da un’operazione di divulgazione scientifica che vede il supporto, con il patrocinio e la collaborazione, dell’Università di padova, quella di Pavia e l’Università dell’Insubria, di Riemann International School of Mathematics e da un comitato scientifico di eccellenza. Nella sua versione italiana il musical è stato presentato sui canali social di Lorenzo Baglioni, totalizzando in brevissimo tempo quasi 600mila visualizzazioni. Ne ha fatto seguito, di recente realizzazione, la variante inglese, che s’ispira a successi rock e pop internazionali, diffuso dal canali social di varie istituzioni che sostengono l’iniziativa e animato dalla grafica di Teresa Sdralevich e Alssandro Calì. Il tono è quello dei musical, che utilizza, nella doppia versione italiana e inglese, brani famosi, ma i contenuti sono approvati dal comitato scientifico interdisciplinare composto da Antonella Viola e Drio Gregori per l’Università di Padova, Antonietta Mira e Daniele Cassani (Rism), Armando Massarenti, Furio Honsell, Paolo Giudici, Raffaele Bruno, Guido Bertolini, Riccardo Bellazzi e Alan Agresti. “Abbiamo l’obiettivo di portare questo video, ricco di musica e di scienza, tra gli studenti europei usando l’inglese come lingua ponte - dice Dario Gregori, responsabile Unità di Biostatistica Epidemiologia e Sanità Pubblica, Dipartimento di Scienze Cadio-Toraco-Vascolari e Sanità Pubblica dell’Università di Padova, componente del Comitato scientifico -. È un progetto Made in Italy ma diretto ai giovani della Generazione Erasmus. Sono anche loro, infatti, che devono continuare a muoversi, a viaggiare e a studiare, in modo sicuro ed essere testimonial della fiducia nella scienza”. “Sono fermamente convinta – spiega la professoressa Antonietta Mira - che la musica possa essere un’ottima alleata della scienza soprattutto in un momento così difficile come quello che stiamo affrontando. Penso che con questo progetto riusciremo a comunicare a una fascia significativa della popolazione in modo corretto alcuni concetti di base legati al tema più importante del momento, quello dei vaccini. Per questo ho creato un comitato interdisciplinare con tutte le competenze necessarie per supportare scientificamente Lorenzo”. Il filosofo Armando Massarenti che con il suo libro “La pandemia dei Dati. Ecco il vaccino”, ha ispirato Baglioni, promuove il musical come strumento altrettanto efficace a raggiungere lo scopo di “contrastare il rumore della pandemia dei darti con una informazione mirata e puntuale” Oltre che attraverso i canali social delle istituzioni, la variante inglese del progetto verrà veicolata in Europa grazie al Periscope, una ricerca finanziata dalla comunità europea su un bando H2020 dedicata a studiare le conseguenze socio-economiche oltre che sanitarie del Covid-19. VIDEO IN INGLESE “This is the age of the virus” https://drive.google.com/file/d/1 kWsh6XSHWhG96Qce8G909jvf3ItMB4g9/view?usp=sharing VIDEO VERSIONE ITALIANA “Il vaccino e l’immunità di gregge spiegati con un musical” https://www.youtube.com/watch?v=JvNsllGq9MM


Salute Fibromialgia. La diagnosi, i trattamenti e le cure

Le terme possono curare o alleviare i dolori Fangoterapia, bagni all’ozono e bagni in piscina, oltre a riposo e relax, possono essere una efficace risposta alla sindrome, ancora poco conosciuta: sono i risultati del convegno che si è svolto a Montegrotto

Il dottor Livio Pezzato: “Necessari soggiorni lunghi di almeno due o tre settimane”

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e terme possono essere una cura o alleviare i dolori nel trattamento della Fibromialgia? E’ questo il tema conduttore della tavola rotonda che si è svolta lo scorso 12 maggio online, organizzata dal sindaco di Montegrotto terme Riccardo Mortandello e che ha visto la partecipazione di specialisti e rappresentanti di varie associazioni attive sul territorio padovano, ma anche nazionale, per riflettere su questa patologia. Nel giorno in cui l’Italia si è tinta di viola, nella giornata mondiale della Fibromialgia, con l’intento proprio di sensibilizzare l’opinione pubblica su di una patologia per molti versi ancora sconosciuta e su cui, tra indifferenza e ignoranza, continuano a circolare informazioni poco chiare e talvolta anche infondate, nel corso del convegno sono stati presi in considerazione diversi aspetti della malattia e le varie risposte in termini di cure. “Abbiamo visto che di Fibromialgia se ne parla molto, forse troppo ma non in modo completo, né sempre corretto. L’obiettivo di questa campagna di sensibilizzazione nazionale è proprio quello di dare le giuste informazioni. Le varie associazioni hanno dato vita ad un’iniziativa univoca, per parlare con una stessa voce. Abbiamo chiesto aiuto ai sindaci che hanno risposto con grande partecipazione. Spesso i malati di fibromialgia sono definiti malati invisibili: questa sindrome esiste veramente e va riconosciuta anche sul piano dei diritti” ha sottolineato nel corso del dibattito Antonella Moretto, presidente Afi Odv, che ha insistito anche sulla necessità che le varie associazioni del territorio procedano in sincronia per raggiungere in modo questo obiettivo. Elena Gianello, referente Malati Aisf Odv Padova, ha invece concentrato l’attenzione su ciò che il territorio può offrire ai malati di Fibromialgia, in termini di risorse, di informazioni e di assistenza. “La nostra missione è di essere vicini ai pazienti – ha detto – e di renderli consapevoli di quanto il territorio possa offrire. Sebbene non sia ancora stata trovata una cura per la Fibromialgia, e sebbene sia difficile anche diagnosticarla, è importante far sì che professionalità diverse mettano in comune le loro esperienze per dare unità alle azioni di intervento che possano migliorare le condizioni del malato”. Marta Bresciani, del gruppo Operatori volontari Aisf Odv Padova, ha quindi accennato ad una

prima risposta in merito alla domanda posta dal convegno di Montegrotto. “Fra le risorse, - ha sottolineato - le terme rappresentano una opportunità per i benefici comprovati nel trattamento della fibromialgia. I fanghi, i bagni all’ozono e i bagni nelle piscine termali producono significativi effetti positivi a livello fisico ma anche psicologico: sulla contrazione muscolare, sulle parestesie, sulla qualità del sonno, sul recupero di una distensione generale”. Un benessere psicofisico che consente anche di convivere in modo più accettabile con la Fibromialgia. “Il problema – ha spiegato Maurizio Massetti, responsabile scientifico Afi Odv – è che non ci sono linee guida uniche delle società scientifiche del mondo. Prima di procedere ad una diagnosi di Fibromialgia si passa per tante ipotesi: dallo stress, all’esaurimento nervoso, confondendo questi disturbi come cause e non conseguenze, quali esse sono, del problema. La Fibromialgia è stata curata come una forma di reumatismo, poi ci si è resi conto che coinvolgeva il sistema nervoso centrale. Il cervello ha un malfunzionamento arrivando ad attivare dei recettori ipersensibili. Questo approccio ha comportato la necessità di rivedere decenni di ipotesi sulle possibili cure”. Per mitigare gli effetti della disfunzione dei neurotrasmettitori si lavora prima sui cambiamenti dei fattori ambientali e psicologici e quindi si procede con le cure farmacologiche che, tuttavia, non danno la garanzia di gestire la malattia al 100%. Nutrizione e rimedi naturali sembrano tuttavia produrre risultati incoraggianti. Lo sostiene Michela Duregon, referente medico Aisf Odv Padova, almeno sulle infiammazioni croniche di basso grado, che sono insidiose perché silenti. “Moduliamo - ha spiegato – un paniere di interventi, e fra questi anche le cure termali, che ci consentono di evitare o perlomeno contenere patologie croniche degenerative”. Non è semplice gestire questo tipo di malattia anche dal punto di vista psicologico, ed è per questo motivo che il Comune di Montegrotto ha messo a disposizione un servizio di supporto, che l’assessore al Sociale Elisabetta Roetta ha illustrato come sostegno alle ricadute emotive e psicologiche della malattia.

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dare una risposta conclusiva alla domanda che ha ispirato il convegno, “le terme possono essere una cura o alleviare i dolori?”, è stato il medico termalista, Livio Pezzato. Ed è una risposta affermativa. “I trattamenti termali (fangoterapia personalizzata, bagno all’ozono e bagni nelle piscine termali) danno risultati ottimali” sostiene lo specialista. “Il meccanismo d’azione del fango è duplice – spiega ancora – in primo luogo per la stimolazione calorica alla produzione di Cortisolo endogeno ed endorfine che riducono le infiammazioni croniche subdole, a patto però che la terapia del fango sia personalizzata nella temperatura, nella durata e nella quantità di corpo coperta dal fango stesso”. “Vi è poi – prosegue - l’effetto terapeutico e antinfiammatorio delle sostanze contenute nei fanghi, efficaci come rimedio naturale”. A questo tipo di terapia vanno ad aggiungersi i benefici effetti dei bagni all’ozono, efficaci per la loro proprietà di riattivare la circolazione e i bagni nelle piscine termali, ottimali invece per la mobilitazione di muscoli ed articolazioni. A tutto questo si deve aggiungere il valore del riposo, la distrazione, il cambiamento ambientale e di relazioni, tutti “ingredienti” fondamentali a ridurre lo stress. “Le terme quindi – ha concluso il dottor Pezzato - sono un punto di approdo per i malati di Fibromialgia ma i medici di medicina generale non sempre le prescrivono. Oggi, che è più facile individuare questa malattia, sono di fatto pochissime le persone che si sottopongono a cure termali con diagnosi di Fibromialgia”. “Le cure termali tuttavia non possono limitarsi ad un fine settimana ma presuppongono soggiorni di lunga durata, di due o tre settimane, come accadeva un tempo e su questo bisogna sensibilizzare anche gli imprenditori termali, affinché cambino mentalità e approccio relativamente al concetto di vacanza rilassante e curativa”.


Salute

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Trapianto di organi. I vari gruppi di ricerca di Padova fanno squadra

Lifelab: ecco il progetto veneto per rigenerare tessuti e organi L’obiettivo è di utilizzare in un unico contesto le risorse disponibili, gli spazi di ricerca e le tecnologie e condividere i risultati in un laboratorio per la creazione di tessuti e organi da utilizzare quali sostituti di quelli ammalati

CORIS: Il Consorzio per la Ricerca Sanitaria è un’eccellenza internazionale

S

I

l Consorzio per la Ricerca Sanitaria - CORIS è una realtà senza scopo di lucro promossa e supportata dalla Regione Veneto che si propone di promuovere, incrementare e sostenere la ricerca scientifica in senso lato, sia essa di base, traslazionale o clinica, in ambito sanitario e sociosanitario. Ne fanno parte, in qualità di Enti Consorziati, l’ULSS 1 Dolomiti, l’ULSS 2 Marca Trevigiana, l’ULSS 3 Serenissima, l’ULSS 4 Veneto Orientale, l’ULSS 5 Polesana, l’ULSS 8 Berica, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, l’Istituto Oncologico Veneto, l’Università degli Studi di Padova, la Provincia Autonoma di Trento, l’Azienda Sanitaria Unica di Bolzano e gli IRCCS San Camillo e Sacro Cuore Don Calabria. Il Coris sostiene la ricerca sanitaria mettendo a disposizione dei propri consorziati e dei ricercatori un’ampia gamma di servizi, quali il supporto nella ricerca di fondi e per la stesura di progetti regionali, nazionali e internazionali; la gestione amministrativa e finanziaria dei progetti di ricerca, inclusa la selezione del personale necessario e l’acquisto delle strumentazioni e materie prime necessarie; il coordinamento di progetti o tavoli tecnici su specifiche tematiche. Molto importante è anche l’offerta di corsi di formazione finanziati per i ricercatori, così come la messa a disposizione di risorse condivise tra i consorziati come l’accesso a banche dati e a pubblicazioni scientifiche. Enrico Beda

ebbene la pandemia abbia condizionato l’organizzazione sanitaria di tutto il mondo, l’attività trapiantistica in Veneto non si è mai interrotta, anzi, è addirittura cresciuta nel corso del 2020: nella nostra regione gli organi trapiantati sono stati 496, contro 488 del 2019. I dati sono stati elaborati dal Coordinamento Regionale per i Trapianti del Veneto, che fornisce anche maggiori dettagli: i trapianti di rene sono stati 282 (contro 267 dell’anno precedente), quelli di cuore 49 (41 nel 2019), 132 quelli di fegato (141), 12 quelli di pancreas (7) e 21 quelli di polmone (32). Nonostante questo impegno, i pazienti in attesa di trapianto in Veneto a fine 2020 erano 1.208, un dato in miglioramento rispetto ai 1.243 in lista a fine 2019, ma che evidenzia l’annosa questione dell’insufficienza di organi. “Ogni trapianto riuscito è una vita salvata – afferma l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin – dietro alla quale si muovono in perfetto sincrono centinaia di persone, dalla famiglia che decide la donazione, al volontariato che la promuove, alle decine e decine di chirurghi, medici e infermieri che operano in totale multidisciplinarietà. Ma le vite si salvano anche con la ricerca ed è per questo che è nato il progetto di ricerca LifeLab”. Coordinato dal Coris, il Consorzio per la Ricerca Sanitaria della Regione Veneto, LifeLab comprende 21 progetti attivi in parallelo sulla rigenerazione dei più diversi tessuti e organi: dal cuore ai polmoni, dall’esofago all’udito, dai condotti urinari ai reni, dalla cute al fegato. Partito nel 2018, il programma vede impegnati complessivamente oltre 60 ricercatori dell’Azienda Ospedaliera e dell’Università di Padova. Gli obiettivi sono ambiziosi: a seconda degli ambiti di applicazione, si studia da una parte come “ringiovanire” e ricondizionare gli organi umani, al fine di rendere idonei al trapianto organi che oggi vengono ritenuti non utilizzabili, dall’altra l’applicazione di metodiche innovative per la creazione di organi artificiali con maggiore biocompatibilità rispetto alle attuali soluzioni. In questi primi anni di attività sono già stati raggiunti importanti risultati, come sottolinea il prof. Gino Gerosa, coordinatore scientifico del programma LifeLab, nonché Ordinario di Cardiochirurgia e Direttore del Centro di Cardiochirurgia V. Gallucci dell’A-

zienda Ospedaliera di Padova: “Lifelab nasce da un’intuizione: raccogliere i diversi gruppi di ricerca che a Padova si occupano di medicina rigenerativa in un unico contesto in modo da ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili quali gli spazi di ricerca e le tecnologie, condividere tra i diversi gruppi di ricerca i risultati ottenuti e creare un laboratorio per la creazione di tessuti ed organi da utilizzare quali sostituti di quelli ammalati. Tutto ciò è oggi realtà ed è in coerente visione con lo sviluppo della ricerca traslazionale, ovvero portare il prodotto della ricerca dal laboratorio al letto del paziente”. Per il futuro, le prospettive appaiono particolarmente significative: “Non possiamo fermarci ora quando tanti dei progetti avviati sono vicinissimi al raggiungimento dei risultati attesi - sottolinea il prof. Gerosa - Pensiamo solamente alla capacità di rigenerare gli organi prima del trapianto o all’impiego delle stampanti 3D con l’utilizzo di inchiostri biologici per la creazione di tessuti. Il know-how prodotto ad oggi nei laboratori di LifeLab dai diversi specialisti è un valore aggiunto irrinunciabile a disposizione di tutto il sistema sanitario regionale”. Enrico Beda

I ricercatori di Lifelab




SUPERBONUS 110%. VERSO L’ULTERIORE PROROGA FINO AL 2023 Arrivano le prime modifiche alla disciplina del Superbonus Il D.L. n. 59/2021 stabilisce che per gli interventi effettuati dagli IACP, e soggetti assimilati, la detrazione nella misura del 110% spetti per le spese sostenute fino al 30 giugno 2023, prorogando di sei mesi la precedente scadenza fissata al 31 dicembre 2022. Viene, inoltre, separata la posizione delle persone fisiche da quella dei condomini eliminando, solo per questi ultimi, la regola del 60%, con la conseguenza che saranno agevolate le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 senza prevedere che alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo. Inoltre entro fine maggio è atteso il decreto Semplificazioni, che porterà gli snellimenti burocratici in materia di appalti, valutazioni ambientali, PA e Superbonus, con le diverse richieste avanzate dal Ministero della Transizione Ecologica e della Pubblica Amministrazione, anche e soprattutto nell’ottica di una più efficace attuazione dei progetti e delle riforme imminenti previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in seno al Recovery Plan italiano.

MA VEDIAMO NEL DETTAGLIO

Il comma 3-bis del DL59 prevede che per gli interventi effettuati dai soggetti di cui al comma 9, lettera c) e cioè: • istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati • nonche’ gli enti aventi le stesse finalita’ sociali dei predetti istituti,

• istituiti nella forma di societa’ che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” per interventi realizzati su immobili, di loro proprieta’ ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica, le disposizioni riguardanti la detrazione fiscale si applicano anche alle spese, documentate e rimaste a carico degli IACP, sostenute dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023. Sostanzialmente si è ottenuta una proroga di 6 mesi rispetto alla normativa precedente, che consentiva la proroga al 30 giugno 2023 solo nel caso di uno stato di avanzamento lavori del 60% (ora invece il termine è prorogato senza condizioni). Per le spese sostenute dal 1° luglio 2022 la detrazione è ripartita in quattro quote annuali di pari importo. In virtu’ delle modifiche apportate dal DL59/2021 al comma 8-bis dell’art 119 del DL34/2020 si hanno le seguenti nuove scadenze: • Per gli interventi effettuati dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche, per i quali alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Il nuovo comma specifica soltanto che la norma si applica alle persone fisiche per le quali restano invariati i requisiti che prima si

applicavano anche ai condomini. • Per gli interventi effettuati dai condomini , la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Con il nuovo periodo viene aggiunta una ulteriore specificazione per i condomini ai quali la detrazione spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 senza il riferimento allo stato avanzamento lavori del 60%. • L’ultimo periodo del comma 8 bis prevede che per gli interventi effettuati dai soggetti di cui al comma 9, lettera c), ossia gli IACP e altri istituti come sopra indicati, per i quali alla data del 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023. Ossia per gli IACP spetta una proroga al 31 dicembre 2023 rispetto alla precedente norma che fissava la data al 30 giugno 2023.


GUIDA AL SUPERBONUS

I BONUS PREVISTI PER LE FAMIGLIE DAL DECRETO SOSTEGNI BIS Dopo rinvii e ritardi, è arrivata l’approvazione del testo definitivo del decreto Sostegni da 40 miliardi, che entra in vigore da fine maggio. Dopo rinvii e ritardi, è arrivata l’approvazione del testo definitivo del decreto Sostegni da 40 miliardi, che entra in vigore da fine maggio. Il nuovo provvedimento legislativo introdurrà ulteriori agevolazioni e nuove misure per favorire la ripresa economica del Paese. Vediamo ora i Bonus e gli incentivi per le famiglie e per i cittadini, previsti nel decreto approvato in Parlamento, del quale si attende l’uscita in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore. BONUS SPESA, AFFITTI E BOLLETTE Sono stanziati 500 milioni di euro per l’anno 2021 a favore dei Comuni, da utilizzare per l’attivazione di iniziative di solidarietà alimentare, tramite l’erogazione di buoni spesa e per concedere contributi a sostegno del pagamento dei canoni di locazione e delle utenze domestiche a favore delle famiglie in difficoltà. BONUS PRIMA CASA prima casa. L’accesso prioritario al fondo di garanzia sui mutui per l’acquisto della prima casa è esteso ai giovani fino a 36 anni di età per gli atti stipulati fino al il 31 dicembre 2022. Inoltre il fondo di solidarietà per la sospensione dei mutui (Fondo Gasparrini) è prorogato fino al 31 dicembre 2021. I giovani under 36 sono esonerati anche dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, e hanno diritto a pagare la metà delle spese notarili, per gli atti stipulati fino al il 31 dicembre 2022, ad eccezione che per l’acquisto di abitazioni di lusso. BONUS VACANZE Cambia la data di scadenza del bonus vacanze 2021: ora la validità del voucher è stata allungata fino a giugno 2022, dunque di due anni. Questa è la proroga stabilita dall’emendamento al decreto Sostegni presentata dal Ministro del Turismo Garavaglia e approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. consiste in un contributo fino a

un massimo 500 euro da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast in Italia. A partire dall’approvazione dell’emendamento, è stato prorogato fino al 30 giugno 2022 il termine ultimo per fruire del Bonus vacanze. L’agevolazione è rivolta a

tutti nuclei familiari che presentano un ISEE fino a 40 mila euro. Tuttavia è necessario precisare che la proroga non riguarda l’invio di nuove domande e quindi l’apertura di una nuova finestra temporale di invio delle istanze. Nel Decreto Rilancio figura infatti come data di scadenza per

procedere con la richiesta il 30 dicembre 2020, termine che ad oggi non ha subito alcuna modifica o proroga. BONUS MAMMA DOMANI Pensato per chi diventa genitore nel 2021, è possibile ottenere un bonus dal valore di 800 euro. Per poter beneficiare di tale misura bisogna fare apposta richiesta entro un anno dalla nascita o dalla data di adozione del bambino. BONUS BEBÉ Si presenta come una misura destinata a tutte le famiglie con un bambino di età inferiore ad un anno. Se non si presenta la dichiarazione ISEE, è possibile ottenere un importo minimo di 80 euro al mese, ovvero 960 euro all’anno. In presenza di ISEE particolarmente bassi, invece, conviene presentare tale attestazione, in modo tale da ottenere un importo più alto. BONUS ASILO NIDO Come facilmente intuibile dal nome, per poter beneficiare di tale sussidio è necessario che nel nucleo famigliare ci sia un bambino che abbia un’età inferiore ai tre anni e che la famiglia richiedente effettui delle spese per usufruire del servizio di asilo nido. L’importo di tale misura ammonta a 1.500 euro. Così come già detto con il bonus bebè, anche in questo caso è possibile beneficiare della misura senza dover presentare l’ISEE. In caso di valori particolarmente bassi, invece, conviene presentare tale dichiarazione, in modo tale da ottenere delle cifre maggiori.


MAGGIO 2021

on-line:

LASCIAMOLI ANNUSARE! Per i cani l’olfatto è uno dei primi sensi a svilupparsi, fin dai primi giorni di vita

È

evidente e noto a tutti noi quanto sia importante l’olfatto per i nostri cani. Se pensiamo in astratto ad un cane, di qualunque razza, lo immaginiamo ad annusare, prima ancora che a correre. L’olfatto canino è addirittura il primo dei sensi che i cuccioli sviluppano, prima ancora della vista e del gusto. Sentono l’odore della mamma e soprattutto del latte nelle sue mammelle. In molti lo definiscono un istinto, ma l’odorato nei cani è vera e propria genetica. A differenza da noi umani infatti, i cani hanno una zona specifica nel naso che ospita fino 300 milioni di recettori olfattivi, che consentono di immagazzinare gli odori trasportati dall’aria prima che arrivino ai polmoni, trasformandoli in percezione sensoriale talmente precisa da non avere eguali nel mondo animale. Nel cane, cosi come in altri animali, è presente anche l’organo vomero nasale, detto anche organo di Jacobson, che permette di “sentire” alcune sostanze chimiche, i feromoni, che l’essere umano non può percepire. I feromoni vengono emessi da alcune ghiandole presenti su tutti gli organismi viventi e trasmettono ai nostri amici a quattro zampe ad esempio il segnale di pericolo, oppure la disponibilità per l’accoppiamento sessuale. Tutte queste specificità genetiche

portano dunque il nostro cucciolo ad avere proprio l’olfatto come fondamento per la propria serenità. Ma l’olfatto è anche il primo in assoluto dei suoi sensi, seguito dall’udito, dalla vista, dal tatto e dal gusto. Per noi uomini invece – e questa è la macroscopica differenza – la percezione più importante è data dalla vista, poi dall’udito e dal gusto e solo al quarto posto dei nostri sensi troviamo l’olfatto, seguito dal tatto. Tutto ciò ci porta a capire quanto sia importante permettere al nostro cane di informarsi sull’ambiente in cui vive attraverso l’olfatto, sempre. Impedirgli di annusare durante

le passeggiate ad esempio, per la nostra fretta, equivale a camminare con una benda sugli occhi per noi, il che provoca smarrimento, incertezza e paura se non si è preparati a farlo. Per non parlare poi dell’importanza del “confine odoroso” per i nostri cuccioli, durante le passeggiate o le loro scorribande. Attraverso l’urina infatti ciascun cane traccia il proprio confine, come mettesse il proprio cartello di “proprietà privata”: da qui nasce la necessità per ciascuno di loro di marcare il proprio territorio e di riconoscere, attraverso l’olfatto, i confini.


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Pet

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“CHIAMAMI CON IL MIO NOME” ANCHE L’IDENTITÀ VA ADDESTRATA

P

er noi uomini il nome è la nostra caratteristica distintiva, compone la nostra identità in modo unico. Per gli animali domestici invece il nome è un suono, che può essere come tutti gli altri se non insegniamo al nostro cane o al nostro gatto ad identificarlo come identificativo. I cani e i gatti in questo sono davvero molto simili tra loro, perché per entrambi il nome che assegniamo loro altro non è che un suono. Ma il nostro animale deve arrivare a capire che quando sente quel suono, qualcosa che lo riguarda sta per accadere, che quel suono lo identifica e nel quale deve imparare ad identificarsi.

Ecco 3 modi per insegnare il proprio nome al nostro cucciolo 1 – Sembrerà un trucchetto, ma in realtà è alla base dell’addestramento. Il cane ed il gatto devono associare il suono del proprio nome a qualcosa di piacevole, per ottenere riscontro positivo e dunque perché si identifichino in esso. Un bocconcino, una carezza, l’inizio di un gioco faranno in modo che quel suono diventi per lui importante e non un suono qualunque. 2 – E’ molto importante anche il tono di voce che usiamo per pronunciare il nome del nostro animale, che sia cucciolo o già grande. Un tono neutro lo aiuterà a distinguere sempre e al meglio quel suono rispetto ad altri. Meglio ancora se il tono è neutro e anche allegro. Mai quindi urlare il nome, soprattutto durante un rimprovero. Il nome urlato innanzitutto non verrà subito associato e inoltre si porterà dietro il rischio che lo intenda come qualcosa di spiacevole e che quindi non risponda. 3 - Il nostro compito è quello di aiutare il nostro animale ad associare il suono al proprio nome, per attirare la sua attenzione e distoglierlo da quello che stava facendo. Ripetere il suo nome tante e troppe volte porta ad ottenere l’effetto esattamente contrario, il nostro cane o il nostro gatto inizieranno ad ignorare quel suono ripetuto inutilmente.



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Libri

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Novità letteraria Romanzo d’esordio di Germana Urbani, padovana, giornalista e docente, già direttore de “La Piazza”

“Chi se non noi”: amore e illusione tra cielo e acqua

La testimonianza dell’autrice

“Il Delta nel cuore, che emozione raccontarlo”

Il libro scava nei sentimenti e si immerge nelle pieghe più intime della mente, sullo sfondo il paesaggio del Delta del Po

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nziché un orologio come ai suoi fratelli, per la prima comunione il nonno regala a Maria una Polaroid: è affascinata dallo spazio intorno a lei e sogna di diventare architetto da grande, di andare a vivere in città e indossare “scarpe violette magari tutti i giorni per andare in giro, a godersi la bellezza, profumando di buono”. E, anche se suo padre le ha detto che “i sogni non si realizzano mai”, Maria ce la fa: si laurea, va ad abitare a Ferrara, lavora a Bologna nello studio di un importante architetto, frequenta i convegni di bioarchitettura e le mostre dei fotografi che tanto ama, insomma ha la vita che ha sempre desiderato. Eppure, ogni venerdì torna nel Delta del Po, quel mondo paludoso che avrebbe preferito dimenticare se Luca, l’uomo che ama con un’intensità febbrile, non fosse stato così legato a quella terra. Lui è criptico, ambiguo, manipolatore, alterna sprezzo a dolcezza. E, quando la lascia, è come se un’onda di piena si rovesciasse sotto quegli “immensi cieli color cicoria”. Germana Urbani, nata e cresciuta a Urbana, in provincia di Padova, è un’insegnante e ha lavorato come giornalista per numerose testate venete, in particolare “La Piazza”, di cui è stata a lungo direttore. Prima di dedicarsi alla narrativa lunga, ha pubblicato numerosi racconti in svariate riviste letterarie. Chi se non noi è il suo primo romanzo che, per dirla con l’autrice, “è rimasto molti anni nel cassetto”. Nel suo romanzo d’esordio, la scrittrice ha voluto immergersi – proprio come un palombaro si inabissa per portare alla luce preziosi reperti – senza remora “nelle pieghe più intime della mente di una donna” e nelle falsità e dolorose contraddizioni che portano allo svilimento dei rapporti umani e alla sofferente rottura. Germana Urbani con il suo tocco che evidenzia una rara e preziosa sensibilità “scova il nodo che può legare l’amore più ingenuo e il dolore più accecante, sfuma i confini opachi tra passione e follia”. Un’altra componente che l’autrice non trascura è la dimensione storica che si intreccia indissolubilmente con la narrazione, presentando un Polesine ancora logorato nel territorio e nelle storie familiari dal ricordo della grande alluvione del ’51. Chi se non

noi si presenta così al lettore: come un vortice in grado di trascinarti e costringerti a confrontarti con “le pulsioni più oscure” della propria mente. Samuele Contiero

Quando ho dovuto decidere dove ambientare la storia che volevo raccontare ho pensato quasi subito al Delta del Po polesano, un luogo bellissimo che ho imparato a conoscere proprio lavorando al giornale La Piazza. Iniziai dal Polesine, infatti, e fu amore a prima vista per questa terra e la sua gente: fui assunta al giornale come redattrice delle edizioni rodigine, curavo Rovigo, Adria, Delta e Basso Polesine, con Badia, Lendinara e Occhiobello. Conoscevo poco le zone e, nei primi tempi, andai diverse volte a intervistare amministratori, commercianti e ad incontrare i collaboratori. Scattavo molte foto, perché si tratta zone bellissime del nostro Veneto, anche se poco celebrate nei romanzi degli scrittori veneti. Grande cantore ne fu sicuramente Gianantonio Cibotto, le cui opere andrebbero sostenute di più sia nelle scuole che negli ambienti letterari. Il Delta, in particolare modo, mi colpì subito per il suo essere una terra lontana, di confine, affascinante per un forestiero come me eppure respingente per i giovani che andavano a studiare fuori con la speranza di non tornare. Forse perché piena di contraddizioni che, come giornalisti, abbiamo cercato di raccontare dando spazio a tutte le voci in campo: amministratori, ambientalisti, imprenditori, persino a Enel quando ancora il dibattito era aperto sul futuro della centrale. Certo è che gli anni in cui ho lavorato a la Piazza e scritto di questi posti, sono stati fondamentali per la scrittura di questo mio romanzo d’esordio. E mi piace ricordarlo, vado fiera del lavoro fatto, e spero che chi leggerà il romanzo senta forte l’impulso a partire per il nostro Delta del Po. Germana Urbani




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