La Piazza di Treviso gen2022

Page 1

Notiziario delle 11:30

Notiziario delle 17:30

Notiziario delle 18:30

Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

TREVISO FINALMENTE CITTÀ UNIVERSITARIA L’accordo con Ca’ Foscari può aprire una nuova fase della città

8 10 12 14 23 25

P

ascoltali on-line su la iazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto

di Treviso

GENNAIO 2022

Periodico d’informazione locale - Anno XXIX n. 20

Notiziario delle 8:30

servizio a pag 6

CHRISTIAN SCHIAVON

“Non aumentiamo di un centesimo le tasse comunali” NICOLÓ ROCCO

“Per Treviso questo è l’anno della verità” AL MERCATO

Voci e speranze dei cittadini fra le bancarelle FANTACA’SUGANA

Nuova puntata della rubrica politica DAVIDE STEFANATO

Dal cabaret alla fiction in prima serata SPORT

Tutto pronto per Treviso città europea 2022

Foto tratta dal sito www.appianiturazza.it

Resilienza, ripresa e buona politica Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

L

a posta in gioco è alta, l’obiettivo è ambizioso e agognato: fare del 2022 l’anno della ripresa, della rinascita, mettere in campo energie e risorse, far circolare idee nuove e opportunità, gettare le basi per un diverso modello di sviluppo. Dopo un biennio all’insegna dell’emergenza e dell’incertezza è tempo di guardare oltre e di progettare il rilancio economico e sociale. Una bella sfida. segue a pag 5

Rimani sempre con lel’inserto news in con tempo reale offerte direttamente sul tuo smartphone Al centro delaggiornato giornale scopri le nuove

facebook.com/lapiazzaweb

Clicca mi piace!





Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

La notizia del mese

www.lapiazzaweb.it

5

Resilienza, ripresa e buona politica Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

“Veneto penalizzato” Conte sulle barricate C

arta, penna e parole di fuoco. Quelle che l’ultimo giorno dell’anno Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente dell’associazione dei comuni del Veneto, ha scritto di pugno al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi subito dopo aver strabuzzato gli occhi di fronte alla pubblicazione della graduatoria di assegnazione dei fondi per la rigenerazione urbana. Chissà se l’avrà riletta da cima a fondo e viceversa almeno un paio di volte, tanto era incredulo. Sta di fatto che le città venete sopra i 15mila abitanti fra i beneficiari non ci sono o quasi. Sette finanziamenti su 541 progetti ammessi e subito cantierabili. Poco più di 30 milioni di euro stanziati a fronte dei 900 necessari. Fatti due conti, salta fuori che ai cittadini della nostra regione sono stati assegnati 7,27 euro a testa, mentre in Puglia ne ricevono 101,46 (59 comuni finanziati con un totale di quasi 400 milioni), in Campania 86,96 (79 comuni finanziati con quasi mezzo miliardo), in Sicilia 86,80 (60 comuni finanziati con 423 milioni) e via andare. Conte non ci sta e non si dà pace. E con lui la dem Mariarosa Barazza, presidente dell’associazione dei comuni della Marca trevigiana, fortemente preoccupata che lo sbilanciamento oggettivo a favore delle città del Sud venga replicato per i bandi dei comuni sotto i 15mila abitanti. “Dobbiamo scongiurare l’insidia di un rilancio azzoppato da criteri che poco hanno a che fare con la lungimiranza”, scrive il presidente di Anci Veneto, sottolineando “la necessità di garantire equità e correttezza nei confronti dei comuni virtuosi che hanno bilanci in ordine e tutte le carte in regola per accedere a queste risorse, fondamentali per programmare e investire sul futuro delle comunità”. Conte sottolinea che le criticità – marginalizzazione e degrado sociale – non investono solo il Mezzogiorno. E chiede un confronto con il premier per porre in essere nuovi parametri per i prossimi bandi. Perché un’Italia a una velocità non si ottiene certo azzoppando il Veneto. Virtuoso, ma con le stesse esigenze degli altri. Lo stesso Mezzogiorno non è rimasto indifferente e i sindaci del meridione, con il presidente nazionale Anci Antonio Decaro, hanno inviato una missiva solidale al Governo, chiedendo che chi è stato tagliato fuori venga finanziato. Insomma, che si ponga rimedio al pasticcio. (s.s.)

di Treviso

è un marchio proprietà di

Fondi per la rigenerazione urbana assegnati al Mezzogiorno Il presidente di ANCI regionale alza la voce e scrive a Draghi

È un periodico formatodada2222edizioni edizionilocali locali mensilmente mensilmente È un periodico formato recapitato a 426.187 famigliedel delVeneto. Veneto. recapitato a 426.187 famiglie

Questa edizione raggiunge la città di Treviso per un numero complessivo di 32.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Srl

Chiuso in redazione il 14 gennaio 2022

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Mentre il mondo della sanità continua compatto la sua battaglia contro la pandemia, ma anche contro la paura e l’indifferenza, mese dopo mese si stanno definendo i contorni di interventi, piani straordinari, progetti e iniziative, il tutto accomunato da un unico obbiettivo: ripartire, ma anche ricostruire, rimediare ai passi falsi del passato, lavorare insieme per un mondo migliore. Può sembrare uno sdolcinato elenco di buoni propositi, come ne abbiamo sentiti tanti, ecco perché è necessario dare solida concretezza alle parole, trasformare le buone intenzioni in buone azioni. Le occasioni ora non mancano. Pensiamo al citatissimo Piano nazionale di ripresa e resilienza, la cui sigla è destinata ad affiancare per almeno un quinquennio numerosi interventi nei campi più disparati, resi espliciti nelle sei “missioni”: digitalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute. Lungo queste direttrici si stanno sviluppando linee di azione che da tradurre in progetti per miliardi di euro. Il Veneto ha già mosso alcuni passi importanti e si è mobilitato per “far fruttare” quasi un miliardo di euro su trasporto urbano e digitale, edilizia residenziale pubblica, medicina territoriale, digitalizzazione delle città e della pubblica amministrazione. A questo si aggiungono i due miliardi, tra fondi europei, statali e locali, che la Regione è chiamata a gestire fino al 2027 nel programma di investimento di coesione sociale, con il mandato di creare nuova occupazione, favorire la competitività e la crescita economica, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e di una migliore qualità della vita. E qui entra in gioco la politica, a patto che sia “buona politica”: spetta ai nostri rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, dare concretezza a queste opportunità, favorire azioni positive sul territorio, lontane da logiche di spartizione o di interessi di bottega. A questo dovrebbe servire la “buona politica”, a questo, più che alle poltrone e ai giochi di potere, si dovrebbe guardare in questi mesi.

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<

CENTRO STAMPA QUOTIDIANI S.p.A. Periodico fondato nel 1994 da

Giuseppe Bergantin Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS)

Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An)

Tel: +39.030.7725594

PeriodicoChiuso fondatoinnelredazione 1994 da il 14 gennaio 2022 Giuseppe Bergantin


La città di domani

6

www.lapiazzaweb.it

Dal 2024 al Turazza le aule di Economia, Lingue e Imprenditorialità per gli scambi internazionali

A Treviso una nuova sede per Ca’ Foscari Il sindaco: “Accordo storico per il futuro” A

Ca’ Sugana lo hanno definito un accordo storico. Quello che è certo è che l’approvazione da parte dell’Università di Ca’ Foscari del protocollo d’intesa con l’amministrazione comunale e l’Ipab Appiani-Turazza per dare una nuova sede alla Scuola in Economia, Lingue e Imprenditorialità per gli scambi internazionali costituisce una pietra miliare sul futuro di Treviso città universitaria. Chapeau. Primo passo, quindi, l’avvio di un percorso condiviso che entro la fine del 2024 porterà l’ateneo veneziano al Turazza, complesso di 20mila metri quadrati nell’area di San Nicolò. Nel frattempo, mentre le attività didattiche proseguiranno all’ex distretto militare (San Paolo, di proprietà di Fondazione Cassamarca), il Turazza ospiterà gli alunni delle scuole medie Stefanini, che dal prossimo settembre dovranno lasciare le aule per la ristrutturazione dell’edificio di viale Terza Armata. Un’autorizzazione a procedere con il protocollo d’intesa che avvia pertanto un processo aperto per consolidare la presenza di Ca’ Foscari a Treviso. “Una presenza strategica, come dimostrano gli importanti impegni fin qui sostenuti con la nostra offerta formativa e i 1.500 studenti”, afferma la rettrice Tiziana Lippiello. Una città considerata centrale dall’ateneo, con la sua progettualità sempre più internazionale, interdisciplinare e innovativa nella didattica. Con gli spazi funzionali al Turazza – i cui costi di allestimento, manutenzione ordinaria e gestione saranno a carico della stessa università – Ca’

Foscari trova una risposta alle sue esigenze: una sede in pieno centro, vicina ai principali servizi, comodamente raggiungibile da studenti e docenti. Il protocollo d’intesa approvato fra le tre istituzioni prevede la cessione a Ca’ Sugana del diritto d’utilizzo del Turazza per trent’anni, strettamente finalizzato alla presenza universitaria, a partire dal 2024, con il corrispettivo di un affitto di 15mila euro l’anno. Il Comune ha già annunciato un importante investimento economico, con il contributo di Ca’ Foscari, per gli interventi di sistemazione e adeguamento dell’edificio, il rifacimento degli impianti, la messa a nuovo di aule e laboratori della sede dell’ex scuola professionale: 4 milioni di euro (un milione 200 mila euro saranno stanziati immediatamente per i primi lavori che consentiranno il trasloco delle Stefanini), 850mila dei quali arriveranno dalle casse veneziane. “Un accordo che vede l’amministrazione comunale come interlocutore diretto dell’università”, dichiara il sindaco Mario Conte, che ha saputo cogliere l’attimo (quello creato dal mix di una domanda crescente e della necessità di nuovi spazi da parte dell’università) e proporsi come l’artefice di un’operazione che nel recente passato era già stata fortemente auspicata ma non aveva trovato soluzioni o forse il giusto dialogo. Conte spiega come l’accordo non riguardi solamente lo spostamento della sede ma “una serie di iniziative condivise fra le quali la valorizzazione dell’offerta culturale, la

L’Università Ca’ Foscari di Venezia (foto tratta dalla pagina Facebook Università Ca’ Foscari). Sotto la rettrice Tiziana Lippiello

La rettrice Lippiello conferma che la presenza a Treviso è strategica per l’ateneo veneziano “E ora implementiamo la progettualità per rendere sostenibile la nostra presenza”

partecipazione a bandi competitivi per il reperimento di fondi per studi e ricerche, lo sviluppo di progetti di alto impatto socioeconomico e il coinvolgimento di imprese, associazioni di categoria ed enti culturali”. Perché Ca’ Foscari – questo il valore aggiunto dell’operazione, secondo il sindaco di Treviso – “sarà anche protagonista di azioni sinergiche in ambito di transizione ecologica, digitale e per la formazione di esperti del terzo settore”. Una partita che si è giocata sulla doppia necessità di spazi e di espansione dell’ateneo, oltre naturalmente che sulla scelta di Treviso come sede strategica: oggi Ca’ Foscari ha le proprie aule nel palazzo dell’ex dogana in condivisione con la facoltà di Giurisprudenza dell’Università

di Padova e all’ex distretto militare, per il quale nei mesi scorsi era stato prolungato per ulteriori sei anni (con l’opzione di poterne aggiungere altri sei) il contratto di affitto. Con il dubbio più che legittimo che, una volta pronto il Turazza, a Tiziana Lippiello diventi davvero poco conveniente continuare a pagare Fondazione Cassamarca. Un’ultima novità arriva infine dalla Camera di Commercio di Treviso-Belluno, pronta a stringere un accordo di collaborazione con Ca’ Foscari per l’allestimento una biblioteca economica e aule studio in piazza Giustinan Recanati nell’edificio di proprietà al cui piano terra ha sede il mercato di Coldiretti. Sara Salin


www.lapiazzaweb.it

7


8

Sguardo sulla città

www.lapiazzaweb.it

L’intervista. L’assessore al Bilancio di Ca’ Sugana traccia il percorso del nuovo anno amministrativo,

Christian Schiavon: “Non abbiamo aumentato Per l’amministratore trevigiano la buona gestione e tempistiche celeri di rendicontazione hanno consentito di agire con tempi da record nell’affrontare le difficoltà dell’emergenza

Q

uando si volta indietro e guarda i due anni appena lasciati alle spalle, Christian Schiavon se ne esce con una frase che è tutto fuorché carica di ironia: “Sono stati due anni interessanti, nei quali non ci siamo certo annoiati”. L’assessore al Bilancio del Comune di Treviso – 46 anni, di professione commercialista e revisore contabile – non ha dubbi sul fatto che l’amministrazione guidata dal sindaco Mario Conte di fronte all’imprevedibilità degli eventi che si sono succeduti dall’inizio del 2020 non avrebbe potuto gestire al meglio i conti, sopperire alle grandissime difficoltà dettate dalla pandemia e, nonostante le avversità, continuare a programmare, progettare e investire sulla città. “Con tempi da record siamo riusciti a mettere in piedi una task force con la creazione già ad aprile 2020 di un fondo Covid che ci ha permesso di avere la disponibilità immediata di cinque milioni di euro. Una liquidità grazie alla quale abbiamo potuto mettere in piedi

iniziative di aiuto a trecentosessanta gradi”. Dal sostegno al commercio alle risorse utilizzate per far nascere TrevisoFund, provvedimento per elargire velocemente finanziamenti alle partite Iva del territorio danneggiate dalle chiusure. Evitando, con l’attuazione dello snellimento burocratico, che qualcuno cadesse nelle mani di chi avrebbe potuto prestare soldi con facilità ma non con altrettanta legalità. “È stata questa la chiave con cui abbiamo affrontato l’emergenza. Il tutto reso possibile da una buona gestione di bilancio e da una tempistica di rendicontazione del 2020 chiusa con tre mesi di anticipo. Così abbiamo potuto agire prima che fosse troppo tardi, rimettendo sul piatto i soldi necessari”. Poi in soccorso è arrivato lo Stato, con i ristori. “Con modalità – sottolinea l’assessore – a volte conosciute, ma con tempi il più delle volte incerti”. L’obiettivo dell’anno che si è appena concluso era mettere la città nelle condizioni di ripartire. “Ci siamo fatti

trovare pronti”, afferma Schiavon, che evidenzia come l’amministrazione comunale di Treviso con le risorse a disposizione sia stata in grado di investi-


Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

Sguardo sulla città

www.lapiazzaweb.it

9

fra nuovi investimenti, minori entrate e caccia agli evasori

di un centesimo le tasse comunali”

re in mille iniziative fra sociale, cultura ed eventi. Con l’aggiunta di decisioni, come l’agevolazione sulla tassa dei rifiuti per le imprese in difficoltà e per le famiglie che devono smaltire pannolini o pannoloni (due milioni di euro investiti per il 2022, il servizio a pagina 15), pure queste definite dal titolare del Bilancio “frutto di buona gestione, anche se con la copertura dei ristori statali”. Stesso discorso vale per la sospensione del pagamento della tassa sui plateatici fino al 31 marzo prossimo. “Perché – puntualizza l’amministratore – lì dove lo Stato ti dice ti esento è chiaro che il Comune non incassa e nei primi tre mesi non vedrà queste entrate sulla carta. Pertanto mi auguro che anche questi ristori arrivino il prima possibile, per non dover continuare a lavorare con il punto di domanda”. Il 2022 è un anno di grandi investimenti per la città. In cima alla lista ci sono i quattro milioni di euro per la ristrutturazione del Turazza, che dal 2024 sarà nuova sede di Ca’ Foscari e nel frattempo ospiterà le Stefanini. “È stato dato il via a un percorso eccellente per Treviso. L’investimento di un milione e mezzo di euro per le Stefanini al Turazza non è certo buttato via, perché ci torneranno buoni per il proseguo dei lavori per l’università. Ritengo che questa operazione dimostri che la giunta ha una visione nella programmazione. Per le cose belle

c’è sempre tempo, ma solo se hai ben chiaro dove vuoi andare e dove devi investire. Era arrivato il momento di prendere in mano il capitolo Stefanini, di cui si parlava da moltissimi anni, ma noi lo abbiamo fatto – afferma Schiavon – cogliendo l’opportunità di avere una visione che non si fermasse a dove collocare gli studenti durante i lavori di ristrutturazione delle scuole”. Sulla lista della spesa del titolare della delega al Bilancio c’è una voce a cui tiene particolarmente: le scuole paritarie. “È un bel risultato essere riusciti a confermare il contributo di 900mila euro. Quando siamo arrivati a Ca’ Sugana la previsione era di un impegno di 600mila euro e invece siamo tornati a cifre buone, anche se si può sempre fare meglio. Sono soldi che significano rette in meno per le scuole materne, quindi un aiuto sia per mantenere le paritarie, che sono un valore sociale della nostra comunità, sia uno sgravio per le famiglie. Di questi tempi cinquanta euro al mese per alcuni concittadini costituiscono un peso importante”. Far quadrare i conti è un’impresa non solo per le famiglie, ma anche per il Comune. Si deve programmare un intero triennio, guardando all’oggi, rendicontando il passato, mantenendo elevata la qualità dei servizi offerti. Il tutto al netto di una considerevole cifra di mancate entrate a causa dell’e-

mergenza sanitaria: 3 milioni in meno di sanzioni dal Codice della strada e un milione in meno per la legge statale sulle antenne, con tutte le incognite aperte sui mancati introiti dai parcheggi. “Meritiamo un applauso per non aver aumentato di un centesimo le tasse comunali”, afferma l’assessore. E a proposito di tributi, la caccia agli evasori è già partita. “Un milione e mezzo di euro di minori entrate recuperate nel 2021. Siamo un’amministrazione attenta a non alzare le imposte, ma al contempo facciamo giustamente pagare i debitori. Per facilitare i cittadini nelle operazioni è stato introdotto un nuovo regolamento, che consente di interagire con i responsabili dei servizi per i pagamenti delle imposte dovute”. Il nuovo anno si apre con la batosta annunciata sui costi dell’energia. “Per ora navighiamo a vista, credo che sarà necessario aspettare marzo o aprile per riuscire a fare i conti. Verrà a crearsi una nuova sacca di difficoltà sulla quale abbiamo già iniziato a ragionare”, anticipa l’assessore, che guarda con preoccupazione a quelle fasce di popolazione che vedranno cadere il proprio potere d’acquisto. “Speriamo che lo Stato intervenga e che le previsioni non siano peggiori della realtà”, aggiunge. C’è un sassolino, per concludere, nella scarpa di Christian Schiavon. Un sassolino che si chiama 8 milioni di euro lasciati per strada dalla precedente amministrazione. La giunta Manildo di non ricorrere contro lo Stato per il rimborso dei tagli indebitamente fatti dallo Stato sul Fondo di Solidarietà 2015. Ad agosto il Consiglio di Stato ha dato ragione agli amministratori ricorrenti. “Come si dice? La fortuna aiuta gli audaci. Otto milioni di euro, visto il periodo che stiamo vivendo, sarebbero stati una vera manna dal cielo. Otto milioni di opere per i trevigiani, fra sociale, scuole e infrastrutture. È una mancata entrata che fa male. Ci fossi stato io – conclude l’assessore al Bilancio della giunta Conte – non avrei avuto dubbi nel presentare il ricorso, anche perché se ritieni che ci sia qualche cosa di doloso diventa un obbligo amministrativo e di buona gestione della cosa pubblica”. Sara Salin

“Felice di aver confermato il contributo di 900mila euro alle scuole paritarie, valore sociale della comunità. Peccato per gli 8 milioni lasciati per strada dalla precedente amministrazione: la fortuna aiuta gli audaci e quei soldi oggi sarebbero una manna dal cielo”


Opposizione

10

www.lapiazzaweb.it

Dem. Il consigliere analizza il momento e invita a produrre insieme un piano futuro

Per Nicolò Rocco il 2022 è l’anno della verità “Riportiamo a Treviso la mia generazione” “I

l periodo che stiamo affrontando è decisamente emergenziale e in un qualche modo ha messo tutto in pausa. Non è questo il tempo delle polemiche”. Sceglie un approccio molto istituzionale come è nel suo stile Nicolò Rocco, consigliere comunale ai Trecento tra le file del Partito democratico dal 2013 quando, giovanissimo, entrò in Comune al fianco dell’allora sindaco Giovanni Manildo. “Credo che il 2022 – afferma Rocco, 31 anni, che nella vita è partner di GreenGo, società di consulenza nel campo della sostenibilità, oltre che licenziatario e presidente di TEDxTreviso – possa e debba essere l’anno della verità per la nostra città. L’amministrazione Conte ha

“Il periodo di ambientamento dell’amministrazione Conte ormai è finito: è ora di immaginare la città del 2030 o del 2040” terminato il proprio periodo di ambientamento, evidentemente prolungato per la pandemia. Oggi è giunto il tempo di produrre e promuovere un piano vero, un’idea d’insieme di città. I tavoli di confronto è sempre giusto farli, ma ora siamo chiamati, tutti insieme, a immaginare la Treviso del 2030, del 2040”. Secondo il consigliere dell’opposizione, “è comprensibile che ci si interroghi sugli aspetti puntuali, ma il futuro della nostra città non si gioca soltanto sulla decisione che sarà assunta sul park di piazza Vittoria o su quali progetti della precedente amministrazione cassare o promuovere”. Nicolò Rocco un’idea chiara di cosa si dovrebbe o potrebbe fare ce l’avrebbe. “Mi piacerebbe che ci si interrogasse sul futuro con la giusta prospettiva, a partire dai temi della sostenibilità, della qualità dell’aria, della mobilità. Anche il Piano Urbano della Mobilità

Sostenibile, molto atteso, non è ancora approdato in discussione. Lo ripeto: non intendo polemizzare, perché il periodo raccomanda a tutti la giusta

sobrietà e il lucido utilizzo dei termini che si scelgono di utilizzare, ma credo che si debba iniziare il nuovo anno con un altro passo per aprire una fase

nuova”. “La cosa che mi fa più impressione – continua il consigliere dem – è non vedere in città la presenza della mia generazione, quella dei trentenni. Credo che anche questo, insieme all’inverno demografico, debba essere un dato da analizzare. Tutte le città del Veneto esercitano una forza attrattiva rispetto ai giovani del territorio: perché noi non ci riusciamo? E tutti i miei coetanei dove sono? Magari all’estero o a Milano, a Bologna. Spesso svolgono dei lavori che potrebbero benissimo fare da qui se solo riuscissimo ad essere più aperti, più dinamici, a garantire quell’idea, quel fermento, di crescita, modernità e sviluppo che riscontrano altrove”. Per Rocco – che è stato segretario regionale dei Giovani Democratici – “Treviso ha tutte le carte in regola per correre, per essere brillante, per esaltare al massimo le proprie peculiarità soltanto se metterà tutto questo al servizio di un disegno reale di sviluppo, ad un’idea armonica di città e di territorio”. “Dal nuovo anno – conclude Nicolò Rocco – io mi aspetto proprio questo: la possibilità di lavorare tutti insieme a un’idea importante di Grande Treviso che non è soltanto quella, più che giusta, di coordinarsi con i comuni contermini, ma che deve essere una grande riflessione sul nostro futuro, sui drive sui quali investire, su di una prospettiva per i prossimo venti o trent’anni dentro la quale, magari, potremmo anche dover ragionare di fusioni, se dovessimo arrivare alla conclusione che 85mila abitanti non rappresentano una massa critica sufficiente per compiere un definitivo salto di qualità”.



Il nuovo anno

12

www.lapiazzaweb.it

La parola ai trevigiani/1. Voci, speranze e desideri fra le bancarelle del mercato settimanale

“Che il 2022 ci porti la fine di questa pandemia” Ma anche la ciclabile di Santa Bona Vecchia A

bbiamo fatto un giro al mercato settimanale di Treviso all’inizio di questo nuovo anno. Nei volti della maggior parte dei passanti si nota la voglia di rivalsa, l’idea che un nuovo anno possa cancellare quello passato e dare la possibilità di ricominciare da zero. Magari senza Covid. O anche, seppure con la pandemia in corso, con momenti migliorativi, felici, senza perdite, di crescita personale e anche della città. Da migliorare le occasioni d’incontro, le piste ciclabili e i parcheggi. “La speranza è l’ultima a morire”, dice Agron mentre cammina tra le bancarelle del mercato. “Dobbiamo sperare – si augura – che questa situazione sparisca per poter lavorare tutti più tranquilli, poter uscire liberamente con gli amici senza preoccupazioni. Mi piace molto Treviso, è una cittadina dove tutto mi sembra funzionare bene sia a livello logistico sia di pulizia”. C’è chi nel 2021 ha perso molto, fra le persone che in-

contriamo. Una signora ha perso i propri genitori. Un dolore talmente grande che non se la sente nemmeno di pensare al nuovo anno. Altri invece, come Marara Vuscovich, guardano al futuro con grande speranza. “Speriamo che il 2022 sia più positivo, anche se in questo momento mi rendo conto che questo non è il termine più giusto da usare”, sorride. “Il 2021 poteva andare un pochino meglio, la pandemia ci ha limitati in alcune cose e situazioni. Speriamo che ora ci lasci un po’ più tranquilli e di uscirne ora che ci sono anche i vaccini. In città sarebbe importante tornare alla creazione di punti di incontro con tutte le dovute e necessarie precauzioni, trovare dei momenti di condivisione”. Un desiderio comune a molte delle persone presenti all’immancabile appuntamento fra piazzale Burchiellati e piazza Matteotti. “L’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle è andato un po’

I cittadini si augurano di tornare al più presto a rivivere momenti di socialità con gli amici “A Treviso si vive bene, non ci lamentiamo ma parcheggiare è davvero complicato” così, poteva andare meglio, ma almeno non siamo state male – affermano Adriana e Carla – Speriamo di continuare senza problemi, ma anche di poterci vedere di più e con maggiore libertà. L’aspettativa è quella che il Covid non ci sia più nel 2022 e che possiamo tornare a vivere la città come fa-

cevamo prima. Treviso è una città piuttosto vivibile, non possiamo lamentarci. Ci sono servizi di ogni tipo e ci si vive bene”. Qualcosa da migliorare a Treviso invece c’è per Andrea Rigo, che al mattino preso passa tra i banchi del mercato in maniera rapida, dando un’occhiata fugace a cosa

c’è, dirigendosi verso il suo negozio. “Ci sono cose che possono essere migliorate a Treviso. Tra queste – spiega – i parcheggi che sono sempre pieni. Si fa fatica a trovare uno stallo libero e di conseguenza parcheggiare diventa complicato. Con la macchina è un po’ difficile accedere alla città. Io mi sposto sempre con la bicicletta e allora non ho problemi a trovare un posto dove metterla, ma per chi ci arriva in auto è difficoltoso”. L’amministrazione ha investito molto nelle piste ciclopedonali collegando tutto il centro e in buona parte anche le zone periferiche con la Ciclopolitana, permettendo spostamenti agevoli e sostenibili. “Rimane però la grande incompiuta di Santa Bona, da Santa Bona Vecchia alla strada Ovest. Una pista ciclabile – ricorda Rigo – che non è più stata completata ed è lì ferma da abbastanza tempo. Spero che ci pensino e che questo 2022 la porti a tutti i cittadini”. Lucia Russo


Il nuovo anno

www.lapiazzaweb.it

13

La parola ai trevigiani/2. Vanessa Carpen lancia un appello all’amministrazione comunale

“I giovani in questi due anni hanno perso molto Servono gli incontri, la vita non è sui social” È un pensiero comune fra gli avventori “I loro rapporti umani sono stati limitati Trovate un modo per aiutarli in sicurezza”

U

na voce su tutte spicca nel mercato di Treviso, facendosi portavoce di un pensiero comune a molti dei presenti. “Bisogna lavorare per trovare il modo e il metodo per permettere alle persone e soprattutto ai giovani di tornare a socializzare tra di loro”, afferma Vanessa Carpen. Il suo è un pensiero che in molti hanno condiviso tra una spesa e l’altra nelle bancarelle. “Speriamo che si riescano ad organizzare meglio le cose in città, le uscite e gli incontri soprattutto per i giovani, perché in questi due anni hanno perso molto e non riescono più a trovare il modo per stare insieme, comunicare, socializzare e uscire in tranquillità. Internet e i social network hanno aiutato molto, ma sono stati limitati tantissimo il rapporto uma-

no, la condivisione reale, il trovarsi, il vedersi, lo stare insieme in amicizia. Ed è su questo che secondo me bisognerebbe lavorare, per far in modo che l’incontro non sia solo virtuale”. La richiesta fatta all’amministrazione dai cittadini è quindi netta: trovare un modo per aumentare i momenti di socializzazione in sicurezza. “Speriamo - sottolinea Carpen – che la pandemia possa non avere un suo seguito, che non si rimanga bloccati. Sono due anni, probabilmente ce ne saranno altri di anni così, ma speriamo che la cosa scemando possa creare occasioni, opportunità e momenti. Non dobbiamo sprecare quello che abbiamo vissuto in questi due anni. All’inizio siamo stati tutti più buoni, tutti un quando torneremo alla nor-

malità saremo diversi, sarà tutto bello. Ma è stato solo un inizio, poi le persone sono tornate quelle di prima. Mi auguro che questo anno aiuti molto le persone a parlare e pensare”. (l.r.)

Fotografa il QR code e guarda le video interviste su questo argomento

La parola agli operatori. “Ce la mettiamo tutta, abbiamo sempre il sorriso”

Tra fiducia e preoccupazioni legate alle regole Clima di fiducia anche tra gli operatori del mercato. Nonostante la sensazione in questi primi giorni del 2022 sia quella che le persone abbiano paura a girare tra le bancarelle come facevano un tempo. “La gente è ancora pessimista”, spiega Archieri Antiga dal suo banco di dolciumi. “C’è una reticenza nel venire al mercato, in mezzo alla confusione, soprattutto da parte degli anziani. Ad esempio, le persone della casa di riposo non escono più nei giorni di mercato. Questo 2022 non è cominciato bene, anzi. É iniziato un po’ in sordina anche perché con le ultime disposizioni e vicissitudini le persone hanno delle preoccupazioni”. Nessuno sprint agli acquisti, nemme-

no nel periodo dell’Epifania, quando le calzette della Befana si riempiono di caramelle. “Spero passi questa epidemia e che la gente si senta più libera di tornare alle vecchie abitudini. Il mercato a Treviso – continua Antiga – ha sempre funzionato abbastanza bene anche rispetto a quello degli altri comuni e tutt’ora prosegue bene. L’amministrazione è in gamba e ci supporta molto anche con i vigili per i controlli. Sotto pandemia siamo stati tanto aiutati dalla protezione civile, dal Comune e tutto è andato abbastanza bene. Parlo anche con i turisti e questa appare come una città bella, vivibile e piacevole. Pur essendo capoluogo di provincia, è piccolina, si può girare tran-

quillamente e vi si vive bene”. Diverso inizio invece per il banchetto di produzione propria di prodotti caseari di Antonella Genovese. “Con gli acquisti è andata bene, lavoriamo il latte del nostro territorio e non andiamo in cerca di prodotti esterni”, spiega la titolare. “La gente ha fiducia in noi, sa cosa vendiamo e ci sceglie. Ci auguriamo che questa fiducia venga riposta anche più avanti. Noi ce la mettiamo tutta. Il 2021 è stato un anno difficile per tutti, questa della pandemia è stata una cosa troppo grande, chi ha perso tante persone, chi invece sta male. È stata dura. Ci auguriamo che ora vada meglio, che tutti possiamo essere più sereni.

Quella che ci è arrivata è una pietra troppo grande per tutti, ma noi ce la mettiamo tutta. Siamo solari e, anche se con le mascherine non si vede, abbiamo sempre il sorriso”. (lu.ru.)


14

Politica

www.lapiazzaweb.it

FantaCa’Sugana. La rubrica fantasiosa che segue indizi e immagina traiettorie future

Fra mancati congressi e minacce di espulsioni in casa Lega ormai volano gli stracci I

l capoluogo della Marca continua ad essere pervaso di tensioni, più o meno evidenti, che animano il dibattito politico. Detto, nel numero precedente di questa fantasiosa rubrica – che non ha la pretesa di prevedere il futuro ma di seguire degli indizi e immaginare delle traiettorie – come il sindaco possa essere, per caratteristiche e appeal, un perfetto “dopo Zaia” alla guida della Regione, l’obiettivo si sposta di poco e va ad inquadrare quanto sta accadendo in casa Lega. La pietra dello scandalo, se così si può dire, è rappresentata dal cosiddetto “Bando per la rigenerazione urbana” emanato, dentro al filone dei fondi europei, dal Governo. Bene: per un accordo quadro il 40 per cento dei milioni stanziati per il rilancio delle città è stato destinato al Sud, mentre il rimanente 60 su scala nazionale. Peccato che i ministeri competenti abbiano inserito un parametro “aggiuntivo”, ovvero l’Indice di vulnerabilità sociale.

lui, e dall’altra i salviniani del commissario regionale Alberto Stefani. E le due fazioni se le sono suonate di santa ragione, rendendo plastica questa divisione che va ben oltre la questione del bando e dei mancati finanziamenti. A condire la questione, un mal di pancia sempre più evidente per la mancata convocazione dei congressi di partito e la minaccia di espulsione a carico dell’europarlamentare, già sindaco di Vittorio Veneto, Gianantonio Da Re reo, a suo volta, di non nascondere il proprio disappunto per le modalità di conduzione della Lega da parte dei commissari. Se i trevigiani Fulvio Pettenà e Giancarlo Da Tos si sono immediatamente schierati al fianco di Conte e Da Re, chi non ha rinunciato a graffiare è stato il deputato Dimitri Coin, che ha ricordato come la politica si faccia anche in silenzio e non soltanto comportandosi da influencer sui social. Che ce l’avesse con Conte (e forse anche con Zaia) a molti è

L’ultimo mal di pancia nascerebbe dall’accusa di scarso impegno rivolta ai parlamentari (anche leghisti) partita da Conte sulla questione bandi

Treviso sarà l’epicentro di un terremoto che potrebbe modificare profondamente gli equilibri veneti?

Un mix di fattori quali l’alfabetizzazione, il grado di scolarizzazione, il reddito pro capite e la percentuale di disoccupazione e inattività giovanile. Morale della favola? Nord completamente tagliato fuori, Veneto compreso. A tuonare contro questa decisione Mario Conte, che oltre ad essere sindaco di Treviso è presidente di ANCI Veneto, che senza mezzi termini ha accusato tutti i parlamentari di scarso impegno, in primis quelli del suo partito, la Lega. Volano gli stracci. Conte, forte di una popolarità importante e di una rivendicazione tangibile, come un novello Mosè ha aperto a metà le acque padano-venete: da una parte gli zaiani, proprio come

sembrato molto evidente, anche se il deputato non ha fatto riferimenti diretti. Staremo a vedere. Quello che è certo è che dietro al bando rigenerazione urbana si è, di fatto, aperto il congresso della Lega dove, per la prima volta, le due distinte anime, da sempre silenziate per disciplina di partito, si affronteranno a viso aperto. Adesso attendiamo le convocazioni formali, consapevoli che Treviso - con il Sindaco Conte che accarezza l’idea di andare in Regione e l’onorevole Coin quella, forse, di diventare segretario provinciale del suo partito – sarà l’epicentro di un terremoto che potrebbe modificare profondamente gli equilibri veneti.


Ambiente

www.lapiazzaweb.it

Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

15

Tassa sui rifiuti. Sostegni alle famiglie con bambini piccoli o persone in difficoltà sanitaria

Tari, nessuna agevolazione agli ecovandali Riduzioni alle attività penalizzate dalle chiusure A

gevolazioni sulla tassa sui rifiuti? Non a chi si è reso responsabile di atti di ecovandalismo. La decisione è stata presa dalla giunta di Treviso, che ha deciso di mandare un messaggio chiaro ai cittadini beccati con le mani nel sacco. I multati per abbandono dei rifiuti (nel 2021 sono stati 120 gli ecovandali sanzionati) non rientrano infatti nelle facilitazioni possibili grazie ai due milioni di euro che il Comune ha ottenuto dallo Stato con i decreti “Rilancio” e “Sostegni bis” per la riduzione delle tariffe della Tari a causa del perdurare dell’emergenza epidemiologica. Soldi che l’amministrazione guidata da Mario Conte utilizzerà per la copertura di due diversi progetti. Il primo – per un ammontare di oltre un milione di euro – è l’iniziativa “Famiglia Ecosostenibile”, importante supporto ai nuclei familiari con bambini piccoli o con persone in situazioni di disagio sanitario per la gestione di alcuni rifiuti particolari come i pannolini, i pannoloni, le sacche per dializzati o per stomizzati. Le famiglie avranno una riduzione percentuale della quota fissa della tariffa rifiuti, che nella bolletta sarà evidenziata con la dicitura “riduzione del Comune”. Il secondo progetto – per il quale saranno utilizzati 933mila euro del decreto “Sostegni bis” – consiste nella riduzione Tari delle utenze non domestiche che nel 2021 sono state interessate da restrizioni anche parziali a causa dei provvedimenti nazionali di contrasto al Covid. Attività produttive, alberghi e associa-

Due milioni di euro ottenuti dallo Stato con i decreti “Rilancio” e “Sostegni bis” Contarina rimborsa alle famiglie il 50% della spesa per i pannolini lavabili

zioni potranno fare richiesta per ottenere la riduzione del 100 per cento della tariffa complessiva e del totale per le tariffe variabili per i rifiuti riciclabili o degli svuotamenti minimi aggiuntivi. L’agevolazione – che ha come obiettivo il sostegno al rilancio economico – esclude la componente tariffaria di trattamento del rifiuto indifferenziato relativo ai conferimenti effettuati. Da entrambe le iniziative sono esclusi a priori tutti coloro che sono stati multati dalla polizia locale o individuati dagli ispettori del Bacino Priula per aver abbandonato i rifiuti o compiuto più in generale atti di ecovandalismo. Un atto dovuto, secondo l’assessore alle Politiche ambientali Alessandro Manera: “Queste persone non possono meritare facilitazioni a causa di comportamenti che denotano la mancanza di senso civico e di comunità”. Pannolini e pannoloni sono rifiuti che vanno gettati nel bidone del secco non riciclabile, con un impatto considerevole sull’ambiente oltre che con

costi elevati per lo smaltimento. Per ottenere l’agevolazione della tariffa “Famiglia Ecosostenibile” i nuclei con bambini da zero a due anni e mezzo o con persone in situazione di disagio sanitario devono presentare richiesta all’ufficio Servizi sociali del Comune: riceveranno da Contarina un contenitore del secco specifico, ritirandolo agli sportelli previo appuntamento o richiedendo la consegna a domicilio. Esattamente come per il classico bidone grigio, la tariffa applicata è basata sul numero degli svuotamenti effettuati. Contarina inoltre agevola le famiglie con bambini piccoli che scelgono di acquistare i pannolini lavabili con un rimborso del 50 per cento della spesa effettuata. Il contributo viene concesso per un costo minimo sostenuto di 100 euro fino a un massimo di 400 euro. Per ricevere il rimborso è necessario presentare la ricevuta di pagamento (in un unico scontrino) che deve riportare la tipologia di acquisto. (s.s.)

Sanzione da 50 euro a chi non pulisce la pipì dei propri cani Senso civico, decoro della città e rispetto per gli animali da compagnia. Tre concetti alla base della proroga fino al 30 aprile dell’ordinanza firmata dal sindaco per multare chi non pulisce le deiezioni liquide dei propri amici. Un provvedimento che obbliga i proprietari a munirsi di una borraccia o di una bottiglietta di acqua quando passeggiano in città con gli animali, così da poter lavare la loro pipì: chi non è in regola viene sanzionato e deve pagare 50 euro. Senza dimenticare che il regolamento di polizia urbana prevede anche una multa

da 400 euro per chi non raccoglie le deiezioni solide. Tenere pulite le pavimentazioni e le colonne della città è, secondo Mario Conte, un atto di sensibilità e di educazione, oltre che di igiene pubblica. “Treviso – afferma il primo

cittadino – è una città dove gli amici a quattro zampe sono parte integrante delle famiglie. Quelli registrati nel nostro territorio sono più di 45mila e pulire le loro deiezioni, anche quelle liquide, è un atto d’amore nei loro confronti”. Il capoluogo della Marca è fra i primissimi comuni italiani ad aver istituito un ufficio Affari animali d’affezione e il regolamento di polizia urbana prevede sanzioni non solo per chi non provvede a pulire i loro bisogni, ma anche chi non se ne prende cura, li maltratta o li tiene in condizioni poco consone. (s.s.)


Sanità

16

www.lapiazzaweb.it

Ulss 2. Ufficializzati i nuovi incarichi da parte del direttore generale Francesco Benazzi

Igiene e Sanità pubblica a Bonsembiante A Tozzini la Psichiatria di Pieve

Il primario di Conegliano Maurizio Pavanello nominato coordinatore regionale dell’associazione dei chirurghi ospedalieri

E

rminio Bonsembiante è il nuovo direttore del servizio di Igiene e sanità pubblica dell’Ulss 2 Marca trevigiana nominato dal direttore generale Francesco Benazzi. Il medico, 64 anni, stava già guidando da gennaio come sostituto uno dei servizi maggiormente strategici in epoca pandemica. Originario di Montebelluna, Bonsembiante, laureato a Padova e specializzato prima in Medicina del lavoro e successivamente in Igiene e medicina preventiva con orientamento in sanità pubblica, ha conseguito anche un perfezionamento in Statistica medica con indirizzo sperimentazione clinica. Dopo aver operato negli anni Novanta all’Ulss 6 di Vicenza, nel 2000 è approdato ad Asolo e nel 2019 nell’Ulss 1 di Belluno, dove è rimasto – occupandosi sempre di Igiene e sanità pubblica, dedicandosi in modo particolare alla pro-

mozione e gestione dell’attività vaccinale e di sorveglianza delle malattie infettive – fino all’arrivo a Treviso. Al suo attivo anche esperienze di aiuto allo sviluppo sanitario in progetti di cooperazione internazionale in Angola e Rwanda. Nuova direzione anche per la Psichiatria del distretto di Pieve di Soligo. La scelta è quella di Carola Tozzini, 49enne originaria di Rieti, laureata a L’Aquila dove si è specializzata in Psichiatria. Tozzini dal 2005 opera in provincia di Treviso: dal servizio psichiatrico di diagnosi e cura al Centro di salute mentale fino all’istituto Gris di Mogliano Veneto, per poi passare dal 2007 al 2009 a Pieve di Soligo. La neo direttrice è stata responsabile del day hospital psichiatrico ospedaliero di Oderzo e a capo dei servizi di diagnosi e cura per l’integrazione ospedale territorio di Treviso.

Da sinistra Erminio Bonsembiante, Carola Tozzini e Maurizio Pavanello

Nomina prestigiosa infine per il direttore della Chirurgia generale dell’ospedale di Conegliano. Maurizio Pavanello è diventato coordinatore regionale del Veneto dell’associazione chirurghi ospedalieri italiani per il triennio 2021-2024. Tra le finalità di ACOI la valorizzazione dell’attività chirurgica nelle strutture ospedaliere e nelle istituzioni sanitarie italiane, la difesa degli interessi morali, culturali, normativi ed economici della categoria, la promozione e lo sviluppo dell’attività scientifica, di ricerca, di aggiornamento professionale e di formazione permanente in collaborazione con il ministero della Salute, le regioni e le aziende sanitarie.

Servizio civile, quattro posti per operare con i disabili adulti C’è tempo fino al 26 gennaio per presentare la domanda per svolgere un anno di volontariato nelle sedi di Treviso e Conegliano dei servizi per la disabilità adulta dell’Ulss 2. Quattro i posti riservati ai giovani dai 18 ai 28 anni che parteciperanno al bando per il Servizio civile universale: si tratta di uno degli otto progetti presentati dall’associazione Comuni della Marca trevigiana approvati e finanziati, creando in tutto 220 posti. Il servizio

partirà fra maggio e giugno di quest’anno con un orario medio settimanale di 24 ore e un compenso mensile di 444,30 euro ed è possibile usufruire di permessi straordinari per gli esami universitari o le donazioni di sangue. Nel primo periodo di Servizio civile sono previste 113 ore di formazione generale e specifica riferita al progetto. La domanda di partecipazione va presentata online sul sito dell’associazione, identificandosi con lo SPID.


Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

Sanità

www.lapiazzaweb.it

17

Covid point. Castelfranco, Dosson e Conegliano tornano a essere servizio esclusivo

Screening scolastico, sedi dedicate Tamponi solo con accessi programmati dalle 13 alle 18 è possibile effettuare sia il test rapido che quello molecolare negli stand allestiti all’esterno del Centro. Il servizio è a pagamento: 15 euro per l’antigenico (risultato in 15 minuti), 70 euro per il molecolare (esito il giorno successivo). VAX POINT MONASTIER Alla campagna di vaccinazione trevigiana un importante contributo arriva dalla Casa di

Cura Giovanni XXIII di Monastier, che ha appena rinnovato l’accordo con l’azienda sanitaria impegnandosi fino alla fine di maggio alla somministrazione di mille dosi al giorno. L’accordo prevede lo stanziamento di 776mila euro da parte dell’Ulss 2 (alla Casa di Cura vengono riconosciuti 6,16 euro a somministrazione) per un’attività in funzione dal lunedì al sabato.

Angelo Sidoti nuovo prefetto di Treviso

S

edi dedicate e accessi programmati ai punti tampone per lo screening scolastico. L’Ulss 2 Marca trevigiana dal 12 gennaio con il ritorno degli studenti in classe ha deciso di riorganizzare il lavoro, facendo tornare i Covid point del Melodi di Castelfranco Veneto, di Dosson e di via Galvani a Conegliano esclusivamente a servizio della scuola, con accesso programmato. Chi invece frequenta le scuole dell’opiterginomottense deve fare riferimento al Covid point di Oderzo, che rimane aperto anche ai cittadini. Lo screening scolastico, va ricordato, non viene effettuato facendo riferimento al comune di residenza dello studente ma alla sede scolastica frequentata.

Cosa che invece non vale per il personale scolastico, che deve recarsi ai punti tampone dedicati alla popolazione. Al Covid point di Castelfranco, che funziona in modalità di drive-in, si devono recare gli alunni delle scuole di tutti i comuni del Distretto di Asolo e i comuni di Quinto, Paese, Istrana, Morgano, Ponzano, Povegliano e Zero Branco. A Dosson, nel punto drive-in allestito nell’area industriale est di via Mattioli, gli alunni delle scuole dei comuni del Distretto di Treviso Sud e Nord, fatta eccezione per i comuni dell’opitergino-mottense e per quelli che devono fare capo a Castelfranco. Al Covid point di Conegliano invece – che ha una modalità di accesso

a piedi e non in auto – si recano gli alunni delle scuole di tutti i comuni del Distretto di Pieve di Soligo. Il punto di Oderzo (Foro Boario, in modalità drive-in) è riferimento per le scuole di Cessalto, Chiarano, Cimadolmo, Fontanelle, Gorgo al Monticano, Mansuè, Meduna, Motta di Livenza, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, Portobuffolè, Salgareda e San Polo di Piave. CENTO DI MEDICINA Accesso libero per i tamponi, senza necessità di prenotazione, al punto tamponi del Centro di Medicina di Villorba. La struttura privata ha deciso di potenziare il proprio servizio per andare incontro alle esigenze della popolazione: dal lunedì al venerdì

Maria Rosaria Laganà lascia la Prefettura di Treviso, direzione Brescia. Al suo posto il Governo, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha nominato Angelo Sidoti, sessant’anni, attualmente prefetto di Verbania-Cusio-Ossola. Laganà si era insediata nel palazzo di piazza dei Signori nel 2018, succedendo a Laura Lega, e trovandosi a gestire l’emergenza sanitaria ed economica causata dal Covid. A ringraziare la prefetta per il lavoro svolto in questi due difficili anni è stato per primo il presidente della Regione Luca Zaia. “Mai come in questo difficilissimo momento la totale collaborazione tra le diverse istituzioni è necessaria e importante per fare squadra e fronteggiare al meglio la nuova ondata in corso”, ha scritto Zaia in una nota, assicurando a Sidoti la massima collaborazione.


18

Notizie di Marca

www.lapiazzaweb.it

L’iniziativa. Studio statistico commissionato da Unascom e Banca Prealpi Sanbiagio

Indagine trimestrale sul terziario “Gestire il presente per progettare il futuro”

La ricerca sarà condotta da Format Research e coinvolgerà i mandamenti della Marca con uno strumento di analisi concreto

U

n’indagine trimestrale delle imprese trevigiane del terziario per monitorare l’andamento dell’economia e aiutare a gestire il presente e progettare il futuro. Questo l’obiettivo congiunto di Unascom Confcommercio provinciale di Treviso e Banca Prealpi Sanbiagio, che hanno deciso di affidarsi all’istituto di ricerche di mercato Format Research per offrire alle imprese associate dati sempre attuali in un momento storico pandemico in cui la realtà cambia con grande velocità. “Mancavano i dati su cui basare le proprie ipotesi e i progetti di futuro ed è proprio partendo da questi presupposti – afferma Tullio Nunzi, commissario di Unascom – che per conto delle Ascom mandamentali di Treviso, Castelfranco Veneto, Oderzo e Vittorio Veneto abbiamo ritenuto di affidarci a uno strumento concreto di analisi della realtà economica trevigiana”. Lo studio sarà basato su un campione statisticamente rappresentativo delle imprese che insistono sul territorio della Marca, con 800 interviste via telefono o web per mettere a disposizione di Unascom dati, informazioni e analisi periodiche sul tessuto economico. Ogni tre mesi, grazie alla convenzione messa a punto con Banca Prealpi Sanbiagio, l’osservatorio analizzerà il clima di fiducia delle imprese, l’andamento congiunturale e prospettico, i ricavi, l’occupazione, la liquidità, domanda e offerta di credito, valutando perché le imprese di rivolgono o si rivolgeranno alle banche e quale sia l’esito della loro domanda di

credito. “I risultati forniti a livello provinciale – spiega Pierluigi Ascani, docente alla Sapienza di Roma e presidente di Format Research – saranno segmentati per mandamento e per tipologia di attività, in modo da consentire letture più dettagliate”. Ascani sottolinea come in questo momento ci siano settori come la manifattura e le costruzioni in crescita a doppia cifra, mentre il terziario – con l’eccezione dell’alimentare, che ha lavorato anche nel periodo di lockdown più stringente – soffre un’emergenza sanitaria che spinge ormai da quasi due anni. “Recuperare i ricavi di un tempo, con l’incognita di possibili nuove limitazioni, è davvero difficile. Per questo un osservatorio congiunturale consente di organizzare la propria attività e di studiare investimenti e politiche di mercato. La cadenza trimestrale – continua il presidente dell’istituto di ricerche

– dà conto delle attività su un lasso di tempo che non è né lungo né breve e consente di registrare immediatamente le reazioni delle imprese al mutare degli eventi”. Come dire, uno strumento in linea con l’incertezza del momento. Grazie all’utilizzo di una metodologia standard sarà possibile un confronto con i risultati di altre realtà italiane, proiettando il dato trevigiano su altri più generali. Secondo Ascani infatti la Marca trevigiana si trova in una situazione non diversa da altre aree del Paese, soprattutto relativamente alla difficoltà di reperimento delle materie prime e al caro energia. “Una gravità di cui l’opinione pubblica non si rende ancora ben conto. Ma la diminuzione del giro di affari delle imprese per certi settori del terziario, fino a livelli a cui in questa provincia non si era abituati, incide anche sul clima di fiducia”.

Consiglio provinciale, eletti Marcon e sedici amministratori Una rielezione senza competizione, quella di Stefano Marcon a presidente della Provincia di Treviso. Dalle urne di secondo livello del 18 dicembre scorso, con un’affluenza di sindaco e consiglieri comunali del 73,90 per cento, è uscita la composizione del nuovo Consiglio del Sant’Artemio. Tre seggi sono stati conquistati dalla lista “Avanti Treviso” con Fabio Chies (sindaco di Conegliano), Loredana Crosato e Fabio Maggio; nove i

seggi assegnati alla lista “Marcon Presidente”: Martina Bertelle, Oscar Bordignon, Roberto Borsato, Andrea Cogo, Mauro Fael, Francesca Laner, Alessandro Righi, Claudio Sartor e Marianella Tormena; Roberto Fava rappresenta la lista “Civici per Marcon Presidente”, mentre gli “Amministratori di Marca” portano in Consiglio Sebastiano Sartoretto, Anna Spinnato e Maria Antonella Tocchetto. Dal 3 gennaio inoltre l’ente ha

un nuovo segretario generale: si tratta di Maria Teresa Miori, che va a coprire il ruolo lasciato da Agostino Battaglia, andato in pensione il 30 novembre scorso. È la prima volta nella storia della Provincia che una donna assume questo incarico, che comprenderà anche la direzione della polizia provinciale, della protezione civile, delle pari opportunità e delle politiche giovanili, delle attività produttive e degli affari generali.


SCONTATI DEL

D A L 13 A L 26 G E N N A I O 2022


Offerte valide dal 13 al 26 gennaio 2022

Fino a 1000 prodotti firmati Despar scontati del 20%.

Latte UHT parzialmente scremato microfiltrato Despar 1L

0,74€

al pezzo

Convenienza e qualità:

due valori fondamentali per Despar. Per questo, dal 13 al 26 gennaio 2022 potrai trovare fino a 1.000 prodotti delle linee a marchio Despar scontati del 20% per riempire il tuo carrello della qualità di sempre.

Pasta di semola Despar formati assortiti 500 g- 1,10 €/kg

0,55€

Passata di pomodoro Bio Logico Despar 500 g - 1,80 €/kg al pezzo

6 croissant farciti Despar gusti assortiti 240/300 g 3,17 €/kg

1,19€

Pro-vivus Despar Vital gusti assortiti 2x125 g - 2,76 €/kg

0,69€

al pezzo

Confettura Despar gusti classici assortiti 370 g - 3,22 €/kg

0,95€

Più gusto al tuo benessere.

0,90€

al pezzo

al pezzo

Vellutata di verdure o di zucca e carote Despar Vital 600 g - 3,32 €/kg

1,99€

al pezzo


L’esperienza del gusto.

Cultura, passione e tradizione sono i valori fondanti di Despar Premium e che meglio raccontano la storia degli oltre 400 prodotti della linea. Una storia ricca di tradizione, di attenzione alla tipicità dei processi di produzione e di attenta selezione delle materie prime per portare sulla tua tavola tutta l’eccellenza di prodotti da ogni parte del mondo e italiani riconosciuti IGP e DOP.

Formaggio Asiago fresco d.o.p prodotto della montagna Despar Premium

9,90€

al kg

Prosciutto crudo di Parma 24 mesi Despar Premium

23,90€

al kg

Formaggio Grana Padano D.O.P. riserva Despar Premium 450 g ca.

15,90€

Succo di frutta Despar gusti assortiti 3x220 ml - 1,32 €/L

0,79€

al pezzo

Olio extra vergine di oliva Bitonto D.O.P. Despar Premium 750 ml - 9,32 €/L

Pomodori secchi in olio di girasole Despar Premium 280 g - 5,68 €/kg al kg

1,59€

al pezzo

Chianti DOCG La Borgora 750 ml - 4,25 €/L

3,19€

al pezzo

Offerte valide dal 13 al 26 gennaio 2022

6,99€

al pezzo

Bibite assortite Despar zero 1L

0,52€

al pezzo


SCONTATI DEL D A L 13 A L 26 G E N N A I O 2022

La soluzione naturale per la tua pelle è Verde Vera: la linea completa per viso, corpo e capelli. Gli ingredienti da materie prime di origine vegetale sono efficaci, delicati e adatti anche alle pelli più sensibili.

Detergente piatti Despar assortito 1L

0,85€

Crema o latte corpo Verde Vera 200 ml Crema viso idratante Verde Vera 50 ml

Sapone mani Verde Vera 340 ml

2,39€

al pezzo

3,19€

al pezzo

Asciugatutto Despar 2 rotoli 100 strappi al pezzo

1,65€

al pezzo


Cultura

www.lapiazzaweb.it

Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

23

Il personaggio. Da sceneggiatore dei “Cuccioli” al cabaret, dalla cattedra al teatro fino alla fiction

Stefanato, un trevigiano da prima serata “In lockdown ho tirato fuori i sogni dal cassetto”

“S

ono un attore da prima serata, non da metà pomeriggio. Sappiatelo!”. E la risata di amici e fan è, come sempre del resto quando c’è lui di mezzo, inevitabile. Anche se a dirla tutta Davide Stefanato attore di prima serata lo è diventato davvero. Dopo che la scorsa primavera Rai1 ha mandato in onda la sesta stagione della serie “Un passo dal cielo”, dove il 48enne trevigiano interpreta un medico, è già stato annunciato nel palinsesto della tivù nazionale l’arrivo proprio in questi giorni della fiction “La sposa”, regia di Massimo Campiotti, con Serena Rossi e una lunga lista di attori veneti fra cui Stefanato nei panni di un cacciatore. Non finisce qui, perché è in fase di produzione per Rai Fiction “Le mie ragazze di carta” di Luca Lucini con Maya Sansa, Andrea Pennacchi, Neri Marcorè e, ancora lui, Davide Stefanato, con un set nella Treviso degli anni Settanta. Laurea in filosofia, sceneggiatore di serie di animazione (ha firmato tutte le pellicole dei “Cuccioli” e “Leonardo”, solo per citarne alcune), autore di spettacoli teatrali, insegnante di sceneggiatura e discipline dello spettacolo, cabarettista (chi non ha visto almeno una volta nella vita il “Bepi e Maria Show”?) e molto altro, con la pandemia Stefanato ha fatto strike. “Per indole non riesco a stare fermo e durante il lockdown ho pensato che avrei potuto riprendere in mano quello che avevo sempre lasciato da parte. Ho iniziato a pubblicare video sul web, ho avviato una collaborazione con l’attore trevigiano Jgor Barbazza e, affidandomi all’agenzia Miraproject di Vicenza, mi sono messo a disposizione come attore”, racconta. “Un passo dal cielo” ha avuto un ottimo gradimento da parte del pub-

blico. “Il resto è arrivato a cascata”, spiega Stefanato. I cui sogni chiusi in quel cassetto aperto durante il confinamento sono andati oltre il cinema e la fiction, dai quali si dice comunque affascinato da sempre. “Ho iniziato a scrivere quand’ero ancora un ragazzino, solo che nessuno metteva in scena i miei testi e così questa volta ci ho pensato dal solo”. Con l’amico d’infanzia Barbazza – che ha una carriera ormai consolidata nel piccolo e grande schermo – nei giorni dello “state a casa”, sempre per

Dopo “Un passo dal cielo 6”, in questi giorni l’attore sarà sulla Rai con “La sposa” Per lui un ruolo nella serie di Lucini “Le mie ragazze di carta”, girato in città E con l’amico e collega Jgor Barbazza ha fondato Restera Produzioni passare il tempo, ha iniziato a registrare dei video che sui social in pochissimo tempo sono diventati virali. Video nei quali riflessione fa rima con comicità, con il dialetto a fare da

leitmotiv dei personaggi interpretati da Davide Stefanato. “A quel punto abbiamo deciso di valorizzare la nostra presenza sul territorio e nel 2021 abbiamo creato la Restera Produzioni, che sta prendendo piede e ha fra gli obiettivi esportare la veneticità, nel senso di territorio e di persone, al di fuori dei nostri confini regionali”. Il primo corto, intitolato guarda caso “Restera”, è il drammatico racconto di un imprenditore del Nordest sull’orlo del suicidio che incontra un uomo semplice, la cui vita è fondata sull’amore per le piccole cose. “Grazie alla Treviso Film Commission siamo approdati al Festival del Cinema di Venezia e adesso stiamo lavorando su altri due corti, uno sulla Grande Guerra e l’altro sulla notte precedente la tragedia del Vajont. Alla Biennale abbiamo presentato anche un progetto di lunga serialità, perché crediamo che il Veneto abbia tutte le potenzialità per poterlo avviare. La trama c’è, attendiamo i finanziatori”. Ma per il maestro Leandro Cagnin, o se si preferisce don Dino Dondi, e per l’ex protagonista di “Centovetrine” non c’è solo la macchina da presa. Il palcoscenico calza bene a entrambi e allora ecco che Stefanato e Barbazza fanno coppia pure a teatro. “Era tutta campagna” – commedia dolceamara che mette al centro il Veneto, partendo dalla storia di Odone Trevisiol e del suo sogno di aprire un casoìn – dopo aver inaugurato a inizio dicembre il cartellone degli eventi natalizi di Treviso, a febbraio andrà in scena prima a Jesolo e poi a Casale sul Sile, nell’attesa della programmazione estiva. Conoscendo bene il duo, di sorprese (e di risate) potrebbero arrivarne ancora molte altre. Sara Salin


24

www.lapiazzaweb.it

Dal Canada il ritorno alle origini nel Montello, per investire nel vino e nel recupero del territorio

La passione di Giusti per il Montello Un progetto imprenditoriale di lungo periodo P

otrebbe sembrare la classica storia di un emigrato che fa ritorno in Italia, ma non si tratta solo di questo. Dopo aver fatto fortuna in Canada, fino a essere oggi a capo di una delle più grandi imprese edili d’oltreoceano, Ermenegildo Giusti è tornato nel Montello dove ha trascorso infanzia e giovinezza per fondare l’azienda vitivinicola Giusti Wines. Non un buen retiro, ma un progetto imprenditoriale con una visione di lungo periodo, investimenti mirati sulla sostenibilità dalla pianta al calice e sulla conservazione del paesaggio e del territorio UN RITORNO SFIDANTE Giusti Wine nasce nel 2000 con l’acquisto dei primi due ettari di terreno e si evolve fino a raggiungere l’attuale superficie di 100 ettari divisi in dieci tenute, nel Montello e lungo la piana alluvionale della Destra Piave. “Il mio sogno è sempre stato quello di costruire qualcosa in Italia - sottolinea Giusti - Mi sentivo in dovere di farlo per ringraziare la mia famiglia e il mio Paese. Quando sono tornato nella terra da dove ero partito, ho trovato aree abbandonate e incolte, tesori storici e architettonici dimenticati. Per me, invece, è vitale che il paesaggio e la terra siano in armonia con la natura e la storia”. Parole che trovano dimostrazione nella nuova cantina inaugurata a luglio 2021 e progettata dall’architetto Armando Guizzo secondo criteri ecosostenibili. Un’opera mastodontica da 15 milioni di investimento, sviluppata su cinque piani, parte dei quali interrati. La struttura fuori terra è ricoperta da un vigneto e si integra con il paesaggio riproducendo il movimento naturale delle colline. Un luogo pensato per accogliere le visite, attraverso una promenade che parte dalle aree di produzione e prosegue tra giochi d’acqua e di luce lungo il percorso del vino, fino al belvedere sui vigneti. Alcune delle tenute ospitano relais, dove natura, vino, storia e cultura si mescolano.

Ermenegildo Giusti

IL RECUPERO DELL’ANTICA ABBAZIA La cantina si trova ai piedi del colle dominato dall’Abbazia di Sant’Eustachio, il monastero benedettino del 1062 di Nervesa della Battaglia, in cui nel 1549 Monsignor Della Casa scrisse Il Galateo. L’edificio era stato completamente abbandonato e nel 2012 Ermenegildo Giusti decide di recuperarlo, facendone un polo culturale e di incontro oggi aperto alle visite. Nel sotterraneo della Tenuta Abaziasi trova la barricaia dove riposa il taglio bordolese Umberto I. SOSTENIBILITÀ E VITIGNI AUTOCTONI Il lavoro in campagna si concentra su sostenibilità, ripristino e cura delle aree boschive e tutela delle acque. La raccolta delle uve è manuale e le vecchie vigne vengono recuperate per non perdere il loro bagaglio storico e varietale. L’azienda ha ottenuto nel 2019 la cer-

tificazione per la produzione integrata (SQNPI). Sul fronte della sperimentazione, Giusti Wine è impegnata in un lavoro di ricerca sui vitigni resistenti e nella valorizzazione di varietà locali come la recantina, un’antica uva coltivata in appena 10 ettari, che era a rischio di estinzione. I VINI Dalle bollicine più tipiche del territorio, con l’Asolo Prosecco Superiore Docg, a vini da grandi occasioni come il deciso e corposo Umberto I, ma anche i bianchi come il Sant’Eustachio, blend di sauvignon nepis, chardonnay e incrocio Manzonibeverino e versatile, in grado di accompagnare l’aperitivo come primi e secondi piatti di pesce. Da provare l’Augusto, Recantina Doc del Montello, una chicca che si sposa perfettamente a un risotto con i funghi del territorio.


Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

25

www.lapiazzaweb.it

#TrevisoCittàdiSport I RIFLETTORI STANNO PER ACCENDERSI SULLA CITTÁ EUROPEA DELLO SPORT EVENTI, GRANDI CONVEGNI E SINERGIE

I

benefici che lo sport porta alla comunità. Sarà questo a grandi linee il tema che accompagnerà il 2022 di Treviso, eletta “Città europea dello sport” e che, nonostante la pandemia abbia scombinato un tantino i piani, a fine gennaio porterà a ufficializzare il programma degli eventi e delle iniziative. Ci saranno i grandi appuntamenti di richiamo, con la presenza della Nazionale di rugby e quella di altre discipline a livello internazionale. Ma il vicesindaco e assessore allo sport Andrea De Checchi è bravo a mantenere il top secret su quelle che definisce sorprese. Su una cosa ha ragione: in un contesto come quello trevigiano con un tessuto sportivo di altissimo livello “il compito della politica non è organizzare gli eventi sportivi, ma fare la politica dello sport”. E allora ecco che in questo anno in cui c’è un riconoscimento da onorare tutto ruoterà attorno ai valori, alla promozione, alla didattica dello sport. Sport come salute, benessere psicofisico, integrazione, capacità di reagire alle difficoltà della vita, crescita dei giovani in modo sano ed eticamente corretto, mantenimento di uno stile di vita positivo a ogni età con tutti i benefici che ne conseguono. Società sportive, associazioni, federazioni

(sono circa 130 in città) e Ulss 2 Marca trevigiana sono già pronte ai nastri di partenza per dare il proprio contributo. Lo sono anche le categorie economiche, che De Checchi ha voluto in prima fila. Perché lo sport sarà declinato a 360 gradi, per far capire quali sono le sue ricadute positive sul territorio e la comunità. “L’emergenza sanitaria e le limitazioni che ne conseguono hanno solamente rafforzato l’impostazione che volevamo dare fin dall’inizio a questo anno”, spiega il vicesindaco. Quanto può portare lo sport all’economia della città? Quanto può essere uno strumento di visibilità per il mondo imprenditoriale riuscire a veicolare determinati concetti attraverso lo sport? “E quindi avvicinare sempre di più le categorie al mondo sportivo per far capire al mondo produttivo quanto lo sport possa essere forte per le loro attività di marketing e quanto possano fare del bene alla comunità, anche se mantenendo sempre uno sguardo laico che consenta una legittima visibilità di impresa. Metteremo insieme in maniera virtuosa i reciproci interessi. Cose di cui – sottolinea il numero due di Ca’ Sugana – non si parla mai abbastanza”. Salute e benessere, attività produttive, am-

biente, urbanistica, infrastrutture. Ogni capitolo delle politiche cittadine nel 2022 sarà messo sotto la lente di ingrandimento dello sport. “La realizzazione di una palestra o di un campo sportivo non possono più essere progettati limitandosi alla necessità del momento, ma il focus dovrà essere posto su come realizzarli, progettando qualsiasi struttura perché sia funzionale all’intera comunità, in un’ottica di pianificazione integrata”. Temi che per Andrea De Checchi dovranno essere al centro del dibattito con convegni dal taglio accademico, perché danno davvero il senso all’essere “Città europea dello sport”. Diversamente si correrebbe il rischio di non portare nulla in più rispetto a quello che una città come Treviso, tra le più sportive d’Italia, ha già nel sangue. “Non avrebbe senso fare un elenco, seppur virtuoso, di eventi sportivi spiegando quanto siamo bravi a Treviso a fare sport. Dobbiamo cogliere l’occasione per parlare ai non sportivi, attraendo verso il mondo dello sport sia nuovi praticanti che quei soggetti e quegli interessi che in questo momento non ne sono parte attiva e non sono ancora consapevoli che investendo nello sport si fa del bene alla comunità”. I riflettori si stanno per accendere: il vestito è

quasi pronto, con tanto di brand e pagine social dedicate per avviare un dibattito e un confronto costante. Con grandi convegni legati a ogni singolo evento o manifestazione sportiva che coinvolgeranno quelle parti che normalmente non vengono chiamate a far parte dei tavoli di questa natura, portando nell’organizzazione della “Città europea dello sport” l’esperienza del distretto del commercio “Urbecom”. Con l’obiettivo di creare sinergie nuove, ma anche di ricostruire l’avvicinamento allo sport di quei giovani e giovanissimi che in questi due anni di Covid – trascorsi prevalentemente fra chiusure, DAD e smartphone – si sono disabituati allo sport e hanno abbandonato pratica, società e associazioni. Un doppio dramma, per le società sempre più in difficoltà economica per la mancanza di iscritti e per i ragazzi, che vengono sbilanciati proprio verso quegli stili di vita dai quali lo sport li dovrebbe allontanare. “Vanno riportati dentro il radar”, sostiene De Checchi, che proprio per questo ha indetto un bando da circa 50mila euro per le associazioni che presentano progetti per lo sport nelle scuole, promuovendolo. Sara Salin


Sport

26

www.lapiazzaweb.it

PROSECCO DOC IMOCO CONEGLIANO

LE PANTERE DEL VOLLEY SONO DA URLO! COPPA ITALIA 2022, IL 15° TROFEO DALLE MANI DEL PRESIDENTE MATTARELLA L

’ultimo titolo è arrivato il giorno dell’Epifania e a consegnarlo alle Pantere della Prosecco DOC Imoco Conegliano è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un tifoso eccezionale, una premiazione emozionante, una partita memorabile e un trofeo, il quindicesimo della storia gialloblù, che fa dimenticare in fretta a Egonu e compagne il Mondiale sfumato pochi giorni prima al tie break della finale. Al PalaEur di Roma, contro l’eterna rivale Igor Gorgonzola Novara, la squadra di coach Santarelli ha portato a casa la Coppa Italia targata Frecciarossa, e ai tifosi e al Veneto, come ha voluto sottolineare il governatore Luca Zaia, “un regalo dolcissimo nella calza della Befana, l’ennesima vittoria con una rimonta che ha dell’incredibile”. È la quarta volta che il club di Garbellotto e Maschio conquista la Coppa Italia, la terza consecutiva. A Sergio Mattarella sono state donate due maglie: prima della gara, dalle mani del patròn Maurizio Maschio, quella gialloblù, mentre a margine della premiazione ha ricevuto dalla squadra quella rosa marchiata Prosecco DOC.

BENETTON RUGBY

IOANE, LUCCHESI, LAMARO E NEGRI UN POKER DI RINNOVI T

empo di rinnovo di contratti in casa Benetton. Quattro gli annunci fatti nell’ultima parte del 2021 dal direttore generale del club Antonio Pavanello: Monty Ioane, Gianmarco Lucchesi, il co-capitano Michele Lamaro e Sebastian Negri. Pavanello li ha definiti “tasselli estremamente importanti nella definizione della rosa delle prossime stagioni” oltre che regali a tifosi e partner, “i quali con passione e sforzi non cessano di dimostrare il loro supporto nonostante le oggettive difficoltà connesse al periodo che stiamo attraversando”. IOANE. Prolungamento fino al 30 giugno 2024 per Monty Ioane, ala dalla velocità supersonica, dalla forza esplosiva e con tanta qualità in entrambe le fasi di gioco, oltre che punto di riferimento all’interno del gruppo biancoverde allenato da coach Marco Bortolami. Arrivato a Treviso alla fine del 2017, l’australiano di origini samoane è stato il primo e finora l’unico Leone a figurare nel “Dream Team” del Guinness PRO14 in due edizioni consecutive, nel 2019 e nel 2020. Dal suo arrivo ha raccolto 75 presenze e realizzato 30 mete: numeri eccezionali per un’ala, che è stata determinante nella

conquista dei playoff di PRO14 nel 2019 e nella vittoria della Rainbow Cup nel 2021, oltre a costituire un pilastro in United Rugby Championship. LUCCHESI. Anche Gianmarco Lucchesi ha sottoscritto con la società biancoverde un prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2024. Tallonatore solido in mischia e nel breakdown ma soprattutto fenomenale timoniere del drive, il 21enne toscano cresciuto nei Lions Amaranto Livorno conta nel proprio palmares tre presenze al torneo Sei Nazioni Under 20 del 2020. Arrivato al Benetton nell’estate dello stesso anno, mettendosi in luce c o m e protagonista assoluto nell’ultima Rainbow Cup, vinta dai Leoni, oltre che nella prima parte di

United Rugby Championship, con cinque presenze e 4 marcature andate a segno. Lucchesi è oggi punto fisso nella Nazionale maggiore. LAMARO. Il co-capitano ha firmato. Rimarrà legato ai colori bianco verdi per altri due anni e mezzo. Michele Lamaro, romano classe 1998, oggi è un riferimento anche carismatico nello spogliatoio del Benetton, oltre che un uomo da battaglia sul campo. Terza linea con notevoli abilità nel placcaggio, nel breakdown e in fase difensiva, Lamaro – che ha vinto lo scudetto con il Petrarca Padova ed è stato il migliore giocatore del campionato, oltre che il più giovane ad aver vinto il titolo – in ambito internazionale h a guidato la Nazionale Under 20 nel Sei Nazioni e ai

Mondiali 2017 e 2018. Dallo scorso ottobre è capitano della Nazionale maggiore, coronando una carriera straordinaria. Con la maglia del Benetton finora ha collezionato 28 presenze e quattro mete. NEGRI. Un anno in più rispetto ai compagni (fino al 30 giugno 2025) per Sebastian Negri, flanker che in questi anni si è imposto a livelli internazionali per rendimento, tanto da diventare un riferimento in magli azzurra. Nato in Zimbabwe con origini milanesi da parte di padre, Negri a 19 anni ha vestito per la prima volta la maglia azzurra in occasione della Junior World Cup del 2013 e oggi è un cardine della Nazionale maggiore: un avanti versatile, rapido nei movimenti e con un’importante forza fisica che negli ultimi anni è stato convocato per ogni Sei Nazioni e per ogni appuntamento internazionale dell’Italrugby, con la quale vanta 35 caps. Con il Benetton – dove è arrivato nell’estate del 2017 – ha finora collezionato 53 presenze e quattro mete.


27

#Regione

www.lapiazzaweb.it

L’analisi. Antonio De Poli, padovano, senatore Udc, è questore anziano

De Poli: “Dalla Legge di Bilancio risposte su pandemia e sostegno alle imprese” “U

na manovra importante, che dà risposte nell’immediato alle problematiche legate alla pandemia, ma che non dimentica anche l’aspetto socio-economico e sociale”. È l’analisi della legge di bilancio fatta da Antonio De Poli, senatore di Carmignano Di Brenta (Padova), questore anziano, in quota Forza Italia-Udc. Senatore, quali le novità e gli interventi inseriti in questa legge di bilancio? “Sicuramente è una manovra importante in primis per quanto riguarda l’aspetto sanitario, con un grande intervento per l’incremento del piano vaccini e un aumento previsto di 50 milioni per il commissario straordinario per il Covid. Il secondo aspetto è quello della ricaduta sul piano socio–economico , con il sostegno alle nostre aziende. Nella manovra trova infatti spazio una serie di interventi soprattutto su un aspetto che preoccupa tutti – sia famiglie sia imprese – cioè quello del caro energia. A questo proposito sono stati stanziati altri 3,8 miliardi per il 2022, in aggiunta

ai 4,7 miliardi del secondo semestre 2021. Per queste ultime il rischio è di aumenti anche del 250% nel settore del vetro, carta, ceramica, cemento, plastica, meccanica pesante, alimentazione, chimica secondo l’ufficio studi della Cga d Mestre. Sempre secondo questi dati, circa 500mila lavoratori potrebbero essere costretti a rimanere temporaneamente a casa”. Reputa sia sufficiente? “Non riusciremo mai a raggiungere l’obiettivo di non avere l’aumento, sia chiaro. Per quello ci vorrebbero ben altre risorse. Pero credo che questo intervento possa dare un respiro importante”. Altri settori vivono un momento difficile, cosa avete previsto? “Purtroppo in questo momento di crisi socio-economica c’è una forte richiesta un po’ in tutti i settori, non ultimo il comparto del turismo, del termale. Penso ad esempio alle Terme euganee. Qui siamo riusciti a mettere un incremento di un fondo di 150 milioni di euro. E se anche in questo caso forse non è abbastanza, dimostra un’attenzione che va ad

aggiungersi agli sgravi Irpef. Sempre a sostegno delle aziende, penso agli interventi per ampliare il Superbonus, che è uno strumento importante per sistemare le abitazioni e far girare l’economia. Questa e il contrasto al caro bollette sono state due battaglie che abbiamo portato avanti con forza e devo dire che abbiamo raggiunto un obiettivo secondo me importante”. Altri aspetti da rilevare? “Un altro ottimo risultato è lo stop Iva per il terzo settore fino al 2024 e credo che questa sia una bella vittoria per tutto quel mondo che soprattutto in questi ultimi due anni, ma non solo, si è dimostrato fondamentale. Aggiungo poi l’inserimento di fondi per la cura dell’autismo, un’altra forte richiesta di tutto il mondo dell’associazionismo e dei famigliari, e per i disturbi alimentari che vengono inseriti nei Livelli essenziali di assistenza. Sono cose che toccano la quotidianità e il cuore di chi ha questi problemi. Poi sottolineo lo poi stop alla tassa sui plateatici e interventi strategici per la scuola”.

Tra pochi giorni si voterà per il Presidente della Repubblica. Potrebbe essere davvero quello di Draghi un nome su cui convergere? “Io credo che oggi al di là della statura della persona, che non si mette in dubbio, il lavoro che sta facendo da premier sia l’aspetto prioritario rispetto ad altre cose”. Giorgia Gay

Designati dal Consiglio Regionale. Zaia, Ciambetti e Possamai “grandi elettori”

“Un onore e una responsabilità rappresentare il Veneto nell’elezione del Presidente della Repubblica” G

randi elettori, tutto come previsto. Il Consiglio regionale del Veneto ha eletto i tre delegati che, come previsto dalla Costituzione, all’articolo 83, parteciperanno dal 24 gennaio all’elezione del Presidente della Repubblica. A rappresentare il Veneto saranno, come da prassi, il presidente della Regione, Luca Zaia e il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, indicati dalla Maggioranza. L’opposizione invece ha trovato un accordo sul capogruppo dei Democratici Giacomo Possamai. I tre delegati, insieme a quelli designati dagli altri Consigli regionali, integreranno il Parlamento in seduta comune dei suoi membri per l’elezione del 13° Presidente della Repubblica. “E’ un onore quello di rappresentare la

nostra regione”, sono le prime parole di Roberto Ciambetti. “Sento il peso di questa responsabilità

– ha detto Ciambetti - e la mia speranza è quella di votare il candidato che sia all’altezza delle sfide che attendono il nostro

Paese e che, mi auguro sinceramente, nel corso del suo mandato firmerà l’autonomia del Veneto così come previsto dalla Costituzione e chiesto dai Veneti con il referendum consultivo del 22 ottobre 2017”. Giacomo Possamai esprime gratitudine per la fiducia e definisce “una bella responsabilità” l’alto incarico. “Ringrazio tutta la minoranza per la convergenza sul mio nome, è una fiducia che mi onora e una bella responsabilità. Saranno giornate impegnative e lo testimonia la fibrillazione di questi giorni. Non sarà semplice trovare un successore all’altezza di Mattarella, un nome veramente rappresentativo di tutti gli italiani, garante della Costituzione e che sia un punto di riferimento per le sfide che ci attendono”.


28

Regione

www.lapiazzaweb.it

L’intervista. Andrea Martella, neo segretario regionale

Nuovo corso del Pd: “Partito protagonista della società veneta” In agenda l’assemblea regionale con tutti i circoli territoriali, la scuola di formazione politica e il coordinamento permanente degli amministratori

“I

l Partito Democratico è una grande comunità di donne e di uomini, ricca di competenze, talenti e sensibilità: il mio compito sarà quello di farlo ripartire rendendolo protagonista della società veneta.” Con queste parole Andrea Martella, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’editoria, affronta l’importante sfida alla guida del Partito Democratico Veneto. Su quali fronti concentrerà il suo nuovo impegno? “Abbiamo l’opportunità e il dovere – spiega Martella – di attrezzare il nostro Partito perché sappia interloquire, in profondità, con il Veneto, che sia radicato, capace di affrontare al meglio le fragilità presenti nel nostro territorio e di rappresentare appieno le istanze della componente più dinamica della nostra società. Il lavoro, una nuova idea di sviluppo, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione delle nuove generazione e della componente femminile, la salute e il sociale, la scuola e la cultura, la modernizzazione e digitalizzazione del Veneto: questi alcuni degli elementi centrali del nostro impegno che dobbiamo essere in grado di rendere, a pieno titolo, punti chiave dell’agenda del Veneto, oggi e per il futuro”.

Il PD dopo la debacle delle ultime regionali ha certamente bisogno anche di una riorganizzazione se vuole essere un protagonista della vita politica veneta. Da dove ripartire? “Siamo chiamati ad investire in autorevolezza, competenza e merito; dobbiamo essere in grado di affrontare le questioni in profondità, di avanzare proposte che sappiano guardare avanti e lanciare una sfida di concretezza e modernità. Per farlo io ripartirò dai circoli territoriali del Partito che vanno messi al centro della nostra elaborazione politica e del nostro agire quotidiano: li dobbiamo rinforzare, anche dal punto di vista economico e organizzativo, sfruttando appieno le tante competenze che ci sono”. Quali le prime mosse da mettere in campo? “Io sono fermamente convinto che ogni impresa debba partire da una profonda e articolata organizzazione: credo questo sia un concetto che guardi al futuro e non al passato. Proprio per questo una delle prime cose che farò sarà indire la prima assemblea regionale di tutti i circoli del Veneto grazie alla quale avviare appieno il nostro percorso. Accanto a questa immagino due strumenti, a mio giudizio, decisi: una scuola di formazio-

ne politica e il coordinamento permanente degli amministratori attraverso il quale mettere in rete le tante buone pratiche, affrontare insieme i nodi del nostro territorio e produrre politiche d’insieme oggi indispensabili per consentire alla nostra regione di correre. Del resto, senza voler polemizzare, il Presidente Zaia ha preso moltissimi voti, ma con la sua condotta incentrata su immobilismo amministrativo e paternalismo politico, sta facendo perdere molte posizioni al Veneto”. Cosa serve perciò al Veneto in questa particolare fase? “Noi crediamo che alla nostra Regione sia indispensabile un nuovo piano di sviluppo, centrato sulla transizione ecologica e digitale, accompagnando le nostre imprese, il nostro manifatturiero, a cogliere pienamente una ripresa che oggi è presente, ma che va conquistata giorno dopo giorno. Dobbiamo farlo mettendo al centro il lavoro di qualità, stabile, in sicurezza e che non escluda, come troppo spesso succede, donne e giovani. E accanto al lavoro ci deve essere il diritto alla salute”. Sulla sanità regionale che posizione avete? “La pandemia ci ha fatto toccare con mano, in modo drammatico, tutti gli attuali

limiti del nostro sistema: lo sforzo encomiabile dei nostri medici e di tutto il personale sanitario non può essere vanificato dall’assenza di programmazione, dalla mancata integrazione con il sociale, dagli investimenti che tardano, dalla scarsa attenzione all’assistenza domiciliare e dalle assunzioni di nuovo personale che non arrivano. Il nostro obiettivo è quello di metterci in cammino, di riannodare i fili che legano la nostra comunità e di connetterli, appieno, con quelli della società veneta per costruire, anche attraverso percorsi elettorali inediti che vadano oltre i tradizionali schemi, un’alternativa alle politiche populiste delle destre”.

Il provvedimento. Zaia e Lanzarin: “Un passo significativo, tema forte della nostra richiesta di autonomia”

Risparmi di spesa in sanità, via libera al disegno di legge regionale Via libera da Palazzo Ferro Fini al disegno di legge “Risparmi in Sanità” in cui viene stabilito che, anche a fronte dello stress e del dispendio a cui è stato sottoposto il sistema sanitario regionale durante questo periodo di emergenza, per gli interventi a beneficio della salute la regione potrà attingere all’avanzo di amministrazione. “Quello sanitario è uno dei settori di spesa più rilevanti e, non a caso, è uno

dei temi forti della nostra richiesta di autonomia. - afferma il presidente Zaia - La legge regionale approvata in Consiglio regionale stabilisce, una volta per tutte, che, erogati adeguatamente i Lea (i Livelli Essenziali di Assistenza), i risparmi disponibili nel bilancio di esercizio del Veneto possono essere impiegati per ulteriori finalità sanitarie. Questa legge è la conseguenza diretta della nostra vittoria alla corte costituzionale di fronte alla quale

dovemmo resistere contro l’impugnativa del Governo per l’attivazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Treviso. Avevamo ragione noi, semplicemente ci hanno fatto perdere due anni”. “Questa legge è un passo molto significativo, - aggiunge l’assessore alla sanità Mauela Lanzarin - perché viene sancito il diritto di ogni cittadino a ottenere quanti più fondi possibili per la sua salute e l’assistenza sociale, e quello della Regione

a utilizzare al meglio le risorse ottenute da una gestione oculata che sappia produrre servizi, ma anche risparmi. Poter utilizzare i risparmi ottenuti dopo aver erogato correttamente i Livelli Essenziali di Assistenza ci consentirà di finanziare nuove partite sul fronte sociosanitario, valutando di volta in volta le necessità sul tappeto. Un’arma in più – conclude Lanzarin – per rispondere alle necessità della gente”.


La Piazza 2030

www.lapiazzaweb.it

29

La sinergia. L’esperienza del Gruppo Sostenibilità di Assindustria Venetocentro

Padova e Treviso, le imprese crescono insieme Walter Bertin: “Confrontarsi fa bene alle aziende” Il vicepresidente racconta la filosofia del percorso nato più di sette anni fa nella Marca e da settembre aperto anche alle “cugine” padovane Oggi sono 45 i manager coinvolti nel progetto

P

er prima ci aveva pensato Treviso. Che quasi sette anni fa con Unindustria aveva messo attorno allo stesso tavolo un gruppetto di aziende con l’obiettivo di formarle per farle diventare brave in materia di sostenibilità. Cinque piccole medie imprese e un consulente esterno per ragionare soprattutto di ambiente, perché allora era quello il contesto principale nel quale ci si muoveva quando si parlava di sostenibilità. Oggi che il tema è stato messo al centro delle politiche italiane ed europee, con l’accelerazione dettata prima dalla pandemia e poi dal Next Generation EU, il gruppo conta quarantacinque imprenditori e un progetto che dallo scorso settembre ha coinvolto anche le aziende della provincia di Padova, sotto l’egida di Assindustria Venetocentro e la regia di un vicepresidente, Walter Bertin, a cui il numero uno degli industriali dei due territori, Leopoldo Destro, ha affidato la delega specifica. Vicepresidente, come funziona il Gruppo Sostenibilità? “Con regole molto ferree, nel senso che sono ammessi solo gli imprenditori, che poi sono le persone che decidono la politica aziendale. Stiamo facendo un lavoro egregio, da parte di tutti ci sono grande impegno, consapevolezza, voglia di fare, parlarsi, confrontarsi, aiutarsi e aprire le porte della propria impresa secondo una logica che in altri contesti potrebbe essere difficile, ma che

si traduce in disponibilità quando l’obiettivo è diventare un modello di sostenibilità anche per gli altri. Raccontare la propria sostenibilità fa bene, anche fra aziende dello stesso settore, perché credo che sia arrivato il momento di superare la logica della concorrenza, iniziare a lavorare in modo maggiormente sinergico per far crescere il Sistema Italia. Tutti abbiamo da imparare”. Cosa si chiede ai partecipanti? “Un impegno fattivo che porti a fare dei passi in avanti, prima di tutto diventando Società Benefit e poi redigendo il bilancio di sostenibilità. È un mettersi in gioco, con la caparbietà che caratterizza l’imprenditoria veneta”. Qual è lo stato dell’arte delle aziende che fanno parte di Assindustria Venetocentro in materia di sostenibilità? “Quando siamo partiti con il progetto a Treviso si è capito che molte imprese avevano già la sostenibilità nel proprio Dna, magari senza saperlo. In tante erano attente agli aspetti ambientali, molte operavano nel sociale. Però era necessario prendere e iniziare a formarle per creare una vera e propria cultura della sostenibilità, capire quale fosse la loro disponibilità a un percorso in questa direzione. Quando abbiamo deciso di prendere il progetto e allargarlo su Padova, ci siamo trovati di fronte ad aziende che avevano già le idee chiare, una buona consapevolezza e un cammino già tracciato”.

CHI È WALTER BERTIN Vicepresidente di Assindustria Venetocentro con delega ad ambiente e sostenibilità, Walter Bertin è amministratore delegato e fondatore di Labomar, azienda di Istrana che produce conto terzi integratori alimentari, dispositivi medici, alimenti ai fini medico speciali e cosmetici. Farmacista di terza generazione, classe 1959, dal 2011 al 2018 è stato membro del consiglio direttivo di Federsalus, mentre dal 1989 al 1992 è stato consigliere di Federfarma, contribuendo alla costruzione di Farmarca, ente consortile che raggruppa le farmacie della provincia di Treviso.

Che benefici vengono generati dall’essere parte di questo percorso condiviso? “Ce ne sono molti e in ambiti diversi. Prima di tutto si crea una nuova energia all’interno dell’azienda, perché quando si inizia a parlare sostenibilità si genera automaticamente molto entusiasmo nei lavoratori. E questo è un vantaggio notevole per l’impresa, che comunque in generale diventa più attrattiva perché dimostra di avere una visione diversa del lavoro. Non va dimenticato che ci sono clienti molto attenti a questo tema e che, dopo averti passato allo scanner, ti scelgono proprio per il tuo impegno sostenibile. Certo che per tutti è necessario un passaggio fondamentale, quello di far percepire all’esterno la propria sostenibilità grazie alle capacità di comunicazione”. Nel progetto avete coinvolto anche i giovani imprenditori dell’associazione. “Sono delle macchine da guerra. I giovani hanno una sensibilità diversa su questi argomenti e di conseguenza ottengono risultati più brillanti”. Il tessuto economico di questa parte del Nordest conta grandi colossi industriali, che hanno già fatto della sostenibilità la propria carta vincente, ma trova la propria forza anche in tante realtà imprenditoriali molto piccole. Vi rivolgete anche a loro? “Sono molte le aziende mediopiccole già impegnate da tempo, altre hanno appena iniziato. Poi ci sono le micro imprese, con le quali ci sarà un po’ più da lavorare. Ma l’intenzione è di avvicinarle tutte”. Sara Salin


30

La Piazza 2030

30

www.lapiazzaweb.it La Piazza 2030

uto della Nuove Fondazione sfide. La alla Regione guida del ha progetto approvato lo schema Nuove sfide. di statuto La Regione della Fondazione ha approvato allalo guida schema del progetto di statuto della Fo

e della Venezia, sostenibilità capitale mondiale Venezia,della capitale sostenibilità mondiale del qualificazione Una città laboratorio urbana Una di città riqualificazione laboratorio urbana di riqualif

di parono da a della MOSE, 34 midemia), ndente senza enti ha 28mila nostanr cento prezzi enormi tonico, o Marmente do arti-

ate per ci sono Eni, la ozione azione fare di r la forqueste ale delistituell’arte oporre matici. nimentale, la trico e grazie llegato ul tema tiva e i rizzare o inter-

ra Salin

Progetti e azioni per dare un futuro solido al capoluogo veneto e alla sua Laguna Dal rilancio di Marghera alla promozione del patrimonio artistico e culturale

P

ensi alla città sostenibile perfetta e ce n’è una che i requisiti li ha già tutti racchiusi nella propria essenza. Venezia, adagiata su 118 isolotti, è il luogo iconico che potenzialmente riunisce la maggior parte delle tematiche fondamentali degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (gli SDGs). Lo hanno ben presente la Regione del Veneto e il Comune di Venezia, che non si sono fatti sfuggire l’occasione e hanno deciso di candidare la perla dell’Adriatico, già dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità assieme alla sua Laguna, capitale mondiale della sostenibilità. Il ricco dossier per la candidatura è stato presentato nel marzo del 2021. Alla conferenza sul clima del G20 Economia del luglio scorso è stato sottoscritto il documento programmatico per l’avvio del percorso del progetto e a fine dicembre la Giunta regionale, su iniziativa del presidente Luca Zaia, ha approvato lo schema di statuto e le procedure per la nomina e la designazione dei rappresentanti regionali all’interno della Fondazione “Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità”, che ha per soci fondatori, oltre alla Regione, il Governo italiano, il Comune di Venezia, l’Università di Ca’ Foscari, lo IUAV, l’Accademia di Belle Arti, la Fondazione Cini, il conservatorio Benedetto Marcello, Confindustria Veneto e imprese come Snam, Generali, Boston Consulting Group, Eni ed Enel. Unica per bellezza ma anche per fragilità, Venezia – che il 25 marzo 2021 ha festeggiato i 1600 anni dalla sua fondazione – è un laboratorio vivente con un ecosistema ambientale da proteggere. Dove testare soluzioni innovative di transizione ecologica, economia circolare, cambiamento climatico. Una città con un patrimonio architettonico e artistico con pochi uguali al mondo, con una comunità resiliente. L’obiettivo è promuovere per la città e la Laguna veneta un adeguato modello ambientale, economico, sociale, urbanistico e riuscire così a preservarle. Il programma presentato a suo tempo nel dossier di candidatura ha una spesa ipotizzata di realizzazione che va dai 2,5 ai 4 miliardi di euro, da recuperare attraverso fondi e finanziamenti pubblici e privati.

Progetti e azioni per dare un futuro solido al capoluogo veneto e alla sua Laguna Dal rilancio di Marghera alla promozione del patrimonio artistico e culturale

P

Il quadro sociale, economico ambientale di parensi allaecittà sostenibile perfetta e ce n’è una tenza è un insieme di problemi che si lirincorrono che i requisiti ha già tuttida racchiusi nella proanni e che mettono a rischio la sopravvivenza dellasu 118 isolotti, è il pria essenza. Venezia, adagiata città. Dall’acqua alta , oggi fronteggiata dal MOSE, riunisce la magluogo iconico che potenzialmente ai flussi insostenibili turismo di massa (34 migiordi parte delle tematiche fondamentali degli obietlioni di presenze nell’ultimo anno pre-pandemia), tivi per lo sviluppo sostenibile (gli SDGs). Lo hanno con un modello economico totalmente dipendente ben presente la Regione del Veneto e il Comune di dal turismo stesso. C’è uno spopolamento senza Venezia, che non si sono fatti sfuggire l’occasione uguali: negli ultimie 40 annideciso la metàdidei residentilaha hanno candidare perla dell’Adriatico, lasciato il centro già storico e pochissimi dei 28mila dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità studenti che Venezia accoglie abitano, nonostanassieme allaci sua Laguna, capitale mondiale della te la sua attrattività. In alcune aree il 40 per cento sostenibilità. degli alloggi è destinato ad dossier affitti brevi, prezzi Il ricco per lacon candidatura è stato presenproibitivi per chi tato studia. ancora, costi Alla enormi nel Emarzo deli 2021. conferenza sul clima per la manutenzione patrimonio deldel G20 Economiaarchitettonico, del luglio scorso è stato sottoil declino industriale e occupazionale Porto Marscritto il documentodiprogrammatico per l’avvio del ghera, con la necessità di procedere speditamente percorso del progetto e a fine dicembre la Giunta alle bonifiche. Non ultima lasu crisi del mondo artiregionale, iniziativa del presidente Luca Zaia, giano, con Muranoha inapprovato cima alla lista. lo schema di statuto e le procedure Fra i progetti di intervento e le azioni integrate perdei rappresentanti per la nomina e la designazione dare un futuro solido e sostenibile alla della città Fondazione ci sono regionali all’interno “Venezia Cala riconversione alpitale greenMondiale della raffineria di Eni, la che ha per soci della Sostenibilità”, creazione di un Polo dell’idrogeno, la Regione, promozione fondatori, oltre alla il Governo italiano, il di VeniSIA (centroComune di innovazione e accelerazione di Venezia, l’Università di Ca’ Foscari, lo delle start-up sui temi della sostenibilità) per fare IUAV, l’Accademia di Belle Arti,dila Fondazione Cini, Venezia il centro diilriferimento mondiale per la forconservatorio Benedetto Marcello, Confindustria mazione accademica e post-universitaria su Snam, queste Generali, Boston Veneto e imprese come materie, con l’organizzazione di una “Biennale delConsulting Group, Eni ed Enel. la Sostenibilità” cheUnica ogni due anni riunisce istituper bellezza ma anche per fragilità, Venezia zioni, accademici,– esponenti del mondo che il 25 marzo 2021 hadell’arte festeggiato i 1600 anni dale delle scienze e la imprese a discutere e proporre sua fondazione – è un laboratorio vivente con un soluzioni sui temi ecosistema relativi ai cambiamenti climatici. ambientale da proteggere. Dove testare Ma anche l’affidamento di gestione e contenimensoluzioni innovative di transizione ecologica, ecoto dei flussi turistici a una piattaforma digitale, la nomia circolare, cambiamento climatico. Una città sperimentazione del pubblico elettrico e e artistico con contrasporto un patrimonio architettonico l’attenzione da porre alleuguali nuovealgenerazioni, pochi mondo, congrazie una comunità resiliena un programma di che sia collegato te.residenzialità L’obiettivo è promuovere per la città e la Laguna alla formazione accademica e a iniziative sul tema veneta un adeguato modello ambientale, economi“education” per potenziare formativa e i così a preservarle. co, sociale,l’offerta urbanistico e riuscire servizi per gli studenti, oltre chepresentato per caratterizzare Il programma a suo tempo nel dossier di Venezia come campus riconosciuto livelloipotizzata intercandidatura ha unaa spesa di realizzazionazionale. ne che va dai 2,5 ai 4 miliardi di euro, da recuperare attraverso fondi e finanziamenti Sara Salinpubblici e privati.

Proge al cap Dal r del pa

Il quadro sociale, economico e ambientale di partenza è un insieme di problemi che si rincorrono da anni e che mettono a rischio la sopravvivenza della città. Dall’acqua alta , oggi fronteggiata dal MOSE, ai flussi insostenibili di turismo di massa (34 milioni di presenze nell’ultimo anno pre-pandemia), con un modello economico totalmente dipendente dal turismo stesso. C’è uno spopolamento senza uguali: negli ultimi 40 anni la metà dei residenti ha lasciato il centro storico e pochissimi dei 28mila studenti che Venezia accoglie ci abitano, nonostante la sua attrattività. In alcune aree il 40 per cento degli alloggi è destinato ad affitti brevi, con prezzi proibitivi per chi studia. E ancora, i costi enormi per la manutenzione del patrimonio architettonico, il declino industriale e occupazionale di Porto Marghera, con la necessità di procedere speditamente alle bonifiche. Non ultima la crisi del mondo artigiano, con Murano in cima alla lista. Fra i progetti di intervento e le azioni integrate per dare un futuro solido e sostenibile alla città ci sono la riconversione al green della raffineria di Eni, la creazione di un Polo dell’idrogeno, la promozione di VeniSIA (centro di innovazione e accelerazione delle start-up sui temi della sostenibilità) per fare di Venezia il centro di riferimento mondiale per la formazione accademica e post-universitaria su queste materie, con l’organizzazione di una “Biennale della Sostenibilità” che ogni due anni riunisce istituzioni, accademici, esponenti del mondo dell’arte e delle scienze e imprese a discutere e proporre soluzioni sui temi relativi ai cambiamenti climatici. Ma anche l’affidamento di gestione e contenimento dei flussi turistici a una piattaforma digitale, la sperimentazione del trasporto pubblico elettrico e l’attenzione da porre alle nuove generazioni, grazie a un programma di residenzialità che sia collegato alla formazione accademica e a iniziative sul tema “education” per potenziare l’offerta formativa e i servizi per gli studenti, oltre che per caratterizzare Venezia come campus riconosciuto a livello internazionale. Sara Salin


S-Budget

la tua spesa a meno di

15€

Prezzi bloccati dal 27 gennaio al 27 febbraio 2022

1L

Latte intero Fior di Malga S-Budget

0,79€ al pezzo

Mozzarella S-Budget 125 g 5,20 €/kg

0,65€ al pezzo

Yogurt S-Budget gusti assortiti 125 g - 1,76 €/kg

Sugo pronto S-Budget arrabbiata/ eoliana/norma 350 g - 2,71 €/kg

0,22€

0,95€

al pezzo

al pezzo

2,99€ alla conf.

1,09€ al pezzo

al pezzo

Bibita agli agrumi/Ginger S-Budget 0,23 €/L

0,35€ al pezzo

Carta igienica S-Budget

Caffè classico S-Budget 250 g 3,56 €/kg

0,89€ al pezzo

40

misurini

rotoli

6x80 g

Cereali Corn Flakes S-Budget 500 g - 2,18 €/kg

1,49€

10

1,5 L

Tonno in olio di girasole S-Budget 6,23 €/kg

Cappelletti/ Tortelloni S-Budget assortiti 500 g - 2,98 €/kg

1,49€ al pezzo

TOTALE SPESA DI QUESTI PRODOTTI 14,90 €

Detersivo in polvere S-Budget 2,6 kg

3,99€ al pezzo


Dove c’è S-Budget, c’è risparmio

S-Budget: PREZZI

0,95

S-Budget è la linea dedicata a te che nella spesa cerchi il risparmio ma senza per questo rinunciare alla qualità e alla sicurezza a cui Despar ti ha sempre abituato.

€/pz.

Una linea completa, fatta di 400* prodotti, alimentari e non, per ogni occasione e momento della tua giornata, dove la convenienza è il valore fondamentale. S-Budget è una scelta sicura e garantita grazie agli accurati controlli effettuati sulla filiera: dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione. Il risultato è una linea che risponde a tutti i tuoi bisogni mettendo il risparmio al primo posto: scopri S-Budget nelle prossime pagine e non vorrai più farne a meno! *A SECONDA DELLE DIMENSIONI DEL P.V.

0,99 €/etto

Sugo pronto S-Budget arrabbiata/ eoliana/norma 350 g - 2,71 €/kg

Formaggio Grana Padano D.O.P. S-Budget 800 g ca. - 9,90 €/kg

1L

0,79 €/pz.

Latte intero Fior di Malga S-Budget


1 kg

Tagliatelle all’uovo S-Budget 500 g - 2,38 €/kg

Cubetti di pancetta S-Budget affumicata/dolce - 200 g - 9,25 €/kg

Minestrone di verdure S-Budget

al pezzo

al pezzo

al pezzo

1,19€

3 kg

1,85€

1,59

1 kg

Patate S-Budget conf. 3 kg 1,98 €

0,66€ al kg

Riso Basmati S-Budget

Ketchup S-Budget 1,4 kg - 1,21 €/kg

Biscotti Fourrè S-Budget 500 g - 2,30 €/kg

al pezzo

al pezzo

al pezzo

1,99€

1L

1,69€

10

2L

Vino S-Budget bianco/rosso

Patè per cane S-Budget gusti assortiti 300 g - 2,30 €/kg

al pezzo

al pezzo

0,99€

0,69€

1,15€

rotoli

Detersivo piatti S-Budget

1,49€ al pezzo

Carta igienica S-Budget

1,49€ al pezzo

INIZIATIVA VALIDA NEI PUNTI VENDITA ADERENTI. L’OFFERTA È RIVOLTA ALLE FAMIGLIE, PERTANTO NON POSSONO ESSERE ACQUISTATI QUANTITATIVI NON DESTINATI AL CONSUMO FAMILIARE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI, RIBASSI O MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. PREZZI E ARTICOLI VALIDI FINO AD ESAURIMENTO DELLE SCORTE. DISEGNI E FOTOGRAFIE HANNO VALORE PURAMENTE ILLUSTRATIVO. PER SALVAGUARDARE L’AMBIENTE, NON GETTATE QUESTO VOLANTINO PER TERRA - USATE GLI APPOSITI CONTENITORI - GRAZIE

BASSI TUTTI I GIORNI


Dal 27 gennaio al 27 febbraio 2022

Vinci la spesa con S-Budget! Dove c’è Partecipa al concorso e vinci fino a S-Budget, c’è risparmio! 5.000€ di spesa! Ogni 5€ di prodotti S-Budget acquistati ottieni una giocata vincere Dal 27 gennaio al per 27 febbraio 2022 subito una delle tante Happy Card del valore di 25€, 50€ o 100€ la spesa con in palio oVinci partecipare alla S-Budget! Super Estrazione finale.

Partecipa al concorso e vinci fino a

5.000€ di spesa!

Ogni 5€ di prodotti S-Budget acquistati ottieni una giocata Concorso per vincere subito una delle tante Happy Card del valore di 25€, 50€ o 100€ in palio o partecipare alla valido solo con Super Estrazione finale. App Despar Tribù

Scarica l’App

Concorso solo Per info, regolamento e punti valido vendita aderenti vai su: despar.it/it/concorso-s-budget App Despar Tribù. Montepremi complessivo: 31.000€ Data estrazione finale: entro il 15/03/2022

con

Per info, regolamento e punti vendita aderenti vai su: despar.it/it/concorso-s-budget Montepremi complessivo: 31.000€ |Data estrazione finale: entro il 15/03/2022.

Scarica l’App


/category/salute/

GENNAIO 2022

on-line:

Salute Covid e contagi

Le misure per fronteggiare l’emergenza

“A

Obbligo vaccinale e green pass rafforzato, le nuove disposizioni

l fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, l’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2, si applica ai cittadini italiani e di altri Stati membri dell’Ue residenti nel territorio dello Stato, nonché ai cittadini stranieri che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età”. Così recita l’ultimo decreto legge approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri (sei articoli in tutto). Si introduce, all’articolo 1, l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50. Esenzione o differimento dell’obbligo solo in casi particolari. Il Dl prevede l’esenzione (o il differimento) dall’obbligo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, nel rispetto delle circolari del ministero della Salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti Sars-CoV-2. Per chi sia immunizzato per aver contratto la malattia, l’obbligo è solo rinviato: secondo il testo “l’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante – determina il differimento della vaccinazione”. Smart working nel nuovo Decreto legge. Il Consiglio dei Ministri è stato informato dal Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta che è stata adottata d’intesa con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private per raccomandare il massimo utilizzo, nelle prossime settimane, della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di lavoro agile. Prosegue alla pag. seguente


Salute

36 Le indicazioni della Regione Veneto

Positivi al Covid o contatti stretti, come comportarsi?

Q

uali procedure seguire nei casi in cui si risulti positivi al Covid-19 o si è stati in contatto stretto con un soggetto positivo? Premesso che è sempre opportuno fare riferimento al proprio medico curante per il monitoraggio delle proprie condizioni di salute, la Regione Veneto ha fornito le indicazioni standard, diversificate a seconda dei casi. Se si risulta positivi al Covid, mediante test molecolare o antigenico, senza particolare sintomatologia, per i vaccinati (con dose booster o solo ciclo primario da meno di 120 giorni) o guariti (da meno di 120 giorni) è previsto un isolamento di 7 giorni che termina con ulteriore test (molecolare o antigenico) negativo, che non va effettuato in farmacia. In caso di positivi (con test molecolare o antigenico) con sintomi sono previsti sempre 7 giorni di isolamento a partire dal giorno in cui hanno avuto inizio i primi sintomi. Se, dopo 7 giorno di isolamento, il test (molecolare o antigenico) effettuato , in ogni caso, dopo almeno tre giorni di assenza di sintomi, risulta negativo, allora si può considerare concluso il periodo di isolamento. Nel caso in cui dovesse essere positivo, il test va ripetuto dopo altri 7 giorni. Se dovesse risultare ancora positivo, l’isolamento si considera terminato dopo il 21° giorno. Se invece ad essere positivi sono i non vaccinati o i vaccinati con ciclo primario incompleto o completo da meno di 14 giorni o più di 120 giorni, allora i giorni di isolamento previsti sono 10 dal test positivo in caso di asintomatici; nei soggetti con sintomi presenti prima del test, il conteggio dei giorni di isolamento parte dall’inizio dei sintomi. Il test di guarigione va effettuato dopo il decimo giorno per gli asintomatici, ovvero dopo il decimo giorno con almeno 3 giorni di assenza di sintomi per i sintomatici. In caso di test ancora positivo, quest’ultimo va ripetuto dopo altri 7 giorni, se è ancor positivo l’isolamento termina dopo il 21° giorno. Se si è stati in contatto stretto con un positivo, allora è previsto un periodo di auto-sorveglianza (auto-monitoraggio quotidiano della temperatura e di eventuali sintomi sospetti) di 5 giorni dall’ultimo contatto con altri 5 di attenzione alla comparsa di eventuali sintomi, e l’utilizzo della mascherina di tipo Ffp2 in tutti gli ambienti frequentati per 10 giorni. Questa procedura è prevista per i vaccinati, con dose booster o solo ciclo primario da meno di 120 giorni, o guariti da meno di 120 giorni. I vaccinati da più di 120 giorni e con green pass valido devono osservare invece una breve quarantena di 5 giorni, dal contatto stretto, e monitorare l’eventuale manifestazione di sintomi. Al termine della quarantena devono effettuare un test molecolare o antigenico (anche in farmacia o presso il proprio medico curante). In caso di sintomi va contattato il medico curante. I non vaccinati, i vaccinati con ciclo primario incompleto o completo da meno di 14 giorni o più di 120 giorni, invece, devono osservare una quarantena di 10 giorni. La quarantena termina con un test (molecolare o antigenico) negativo. Dopo 4 mesi dalla guarigione si può aderire alla campagna vaccinale.

www.lapiazzaweb.it

Le indicazioni della Regione Veneto

Le misure per fronteggiare l’emergenza LE TEMPISTICHE Dal 10 gennaio è obbligatorio il green pass rafforzato (con vaccino o guarigione) per il trasporto pubblico (aerei, treni, navi, bus) anche locale; ristoranti e bar anche all’aperto e al banco; spettacoli (concerti, cinema, intrattenimento, musica dal vivo…) anche all’aperto; alberghi e strutture ricettive (anche ristornati e bar all’interno); sagre, fiere e feste conseguenti a cerimonie civili e religiose, centri congressi, mostre e musei; impianti di risalita, piscine, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto, oltre a palestre al chiuso e centri termali, salvo attività terapeutica; centri culturali, sociali e ricreativi anche per attività all’aperto; parchi tematici e divertimento, eventi e competizioni sportive , anche all’aperto, sale giuoco, scommesse e casinò per cui era già previsto. Dal 20 gennaio è obbligatorio il green pass base (anche con tampone) per barbieri, parrucchieri e centri estetici. Dal 1 febbraio entreranno in vigore le sanzioni per gli ultracinquantenni non vaccinati e l’obbligo del green pass base per uffici pubblici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali (escluse quelle di primaria necessità come alimentari e farmacie). Dal 15 febbraio è previsto l’obbligo del green pass rafforzato nei luoghi di lavoro per chi ha più di 50 anni. Chi non ce l’ha dovrà osservare il divieto di accesso ai luoghi di lavoro (l’inosservanza comporta una sanzione con multe da 600 a 1500 euro), conserva il posto di lavoro ma non lo stipendio; è prevista la possibilità di sostituire il lavoratore sospeso per 10 giorni, sostituzione che potrà essere rinnovata fino al 31 marzo. SCUOLA, NUOVE NORME PER LA QUARANTENA L’articolo 4 del Dl disciplina la gestione dei casi di positività nel sistema educativo, didattico e formativo. In sintesi, questa la casistica in base al tipo di scuola e al numero dei contagi accertati. Asili nido (scuole dell’infanzia) In presenza di un caso di positività nella stessa sezione, si applica alla medesima sezione una sospensione delle relative attività per una durata di dieci giorni. Scuole elementari (primarie) – in presenza di un solo caso di positività nella classe, si applica alla medesima classe la sorveglianza con test antigenico rapido o molecolare (testing di verifica) da svolgersi al momento di presa di conoscenza del caso di positività e da ripetersi dopo cinque giorni. – In presenza di almeno due casi di positività nella classe, si applica alla medesima classe la Dad per la durata di dieci giorni. Scuole Medie e Superiori (scuole secondarie di I e II grado) – Fino a due casi di positività in classe: autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo Ffp2 e con didattica in presenza. – Con tre casi di positività in classe: per i non vaccinati che o non abbiano completato il ciclo o guariti da almeno 120 giorni: Dad per 10 giorni. Per gli studenti guariti dal Covid o che abbiano completato il ciclo vaccinale: autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo Ffp2 – Con almeno quattro casi di positività in classe: Dad per la durata di dieci giorni. Test anti-Covid gratis agli studenti in auto sorveglianza TRASPORTO SCOLASTICO Per gli scuolabus o altre modalità di trasporto riservate agli studenti, escluso il trasporto pubblico ordinario, è obbligatorio indossare le mascherine di tipo Ffp2 per gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, almeno fino al 10 febbraio, salvo diverse diposizioni. L’articolo 5 del Dl contiene alcune misure urgenti per il tracciamento dei contagi Covid tra gli studenti. In particolare, il Commissario per l’Emergenza Coronavirus potrà contare su uno stanziamento da 92 milioni e 505mila euro fino al 28 febbraio 2022 per una campagna di test rapidi gratuiti destinata al tracciamento dei contagi Covid tra gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, soggette alla autosorveglianza.


Salute Nel Veneziano si registrano significativi incrementi nel 2021 rispetto all’anno precedente

2022, un inizio d’anno coi…fiocchi I primi nati nei vari ospedali del Veneto. Un buon auspicio e un messaggio di speranza per il futuro

U

n capodanno differente che vuole guardare al futuro con ottimismo e speranza. E’ ormai una tradizione ma, in questi anni di pandemia, vuole essere anche un segnale di incoraggiamento e di fiducia. Si tratta della piacevole conta dei primi nati dell’anno. A Vicenza il primato del 2022 spetta alla piccola Linda, nata al San Bortolo un minuto dopo la mezzanotte, per la gioia di mamma Francesca e papà Christian. Alle 1,12 è nato anche Romeo e solo un minuto dopo è venuta al mondo Rachele. Maryam, nata 13 minuti dopo la mezzanotte, è la prima dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, accolta da mamma Ilham Bkijri e da papà Abdel Kader Sghir. E, se il buongiorno si vede dal mattino, il 2022 si preannuncia un anno coi…fiocchi per l’Ulss 6 Euganea. Tommaso è venuto al mondo alle 10.23 del 1° gennaio all’ospedale di Cittadella, Milo è nato a Camposampiero alle 13.40. Camilla invece ha chiuso il 2021, affacciatasi alla vita alle 22.15 del 31 dicembre a Cittadella, insieme a Rebecca Stefania, ultima nata a Camposampie-

ro. È nato “con la camicia”, secondo la tradizione segno di fortuna e di prosperità, Ba Bilal venuto al mondo il primo gennaio all’ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia, alle 23.12. Con “la camicia” appunto, ovvero con il sacco amniotico integro, ricoperto cioè da una membrana chiara, da cui il termine “camicia”. Si tratta di un evento molto raro, stimato in un bambino ogni 65mila parti. Coccolato e totalmente protetto dalla placenta, come si suol dire, Ba Bilal è nato a inizio 2022 sotto una buona stella! Pochi minuti dopo la mezzanotte, tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, al Ca’Foncello di Treviso si sono sentiti i vagiti di Chiara, la prima nata nell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Alle 2,02, bruciando i tempi, non ha voluto mancare ai festeggiamenti del Capodanno Mattia, il primo nato del Venenziano all’Ulss 3 Serenissima. Papà Davide aveva accompagnato mamma Elena all’Ospedale di Chioggia per un controllo ma Mattia ha spiazzato tutti. E non è il solo bimbo dell’Ulss 3 venuto

al mondo nella prima notte dell’anno. All’Angelo di Mestre sono nati David, alle 02.17, Matteo, alle 4.34, e Alessio due minuti dopo, alle 4.36. Nascite che incrementano i risultati record del 2021 raggiunti a Mestre, dove all’ospedale dell’Angelo sono nati ben 2022 bambini, a Venezia 344 (8 in più dell’anno precedente) e 995 a Mirano (8 in più del 2020). Ad Adria Samuele ha atteso le 18.08 del primo giorno dell’anno eppure si è aggiudicato il primato nell’Ulss 5 Polesana.


Salute

38

www.lapiazzaweb.it

Vaccinati e non, tamponi. Il video che raccoglie visualizzazioni e consensi

Andrea Lorenzon con i suoi “Cartoni morti” spiega le dinamiche del contagio Attraverso un confronto tra Renzo, non vaccinato, e Lucia, vaccinata, racconta in modo semplice ed efficace le dinamiche della diffusione del Covid

C

ome funziona il contagio per chi ha sviluppato gli anticorpi e per chi non li ha, che funzione svolgono i vaccini e qual è il ruolo dei tamponi, lo spiega in un video divulgativo Andrea Lorenzon con i suoi “Cartoni morti”, su Facebook, Youtube e Instagram. Il video, uscito lo scorso 2 gennaio, è già un grande successo nella Rete, con 600mila visualizzazioni, oltre 48 mila like e 5mila commenti su Youtube, in pochissimi giorni. Lorenzon, 29 anni, originario di Portogruaro ma che da un po’ vive a Treviso, nei suoi “Cartoni morti” realizza animazioni e storie semplici, anche demenziali, che fanno capire qualcosa o fanno solo ridere. Sul suo canale youtube conta quasi un milione di follower e su Facebook ha superato i 65mila seguaci.

Questa volta si è occupato della pandemia, tema che del resto lo aveva già ispirato in altri video, e, attraverso un confronto tra Renzo, che non si è vaccinato, e Lucia, che invece ha fatto il vaccino, cerca di spigare le dinamiche del contagio, soprattutto se capita di imbattersi in Rodrigo, un “ragazzo simpaticissimo e contagiosissimo”. Un video leggero e simpatico, ma documentato con dati statistici e fonti citate per poter rappresentare l’evoluzione del contagio. Dopo aver parlato con Rodrigo, nel giro di due o tre giorni Renzo, che non è vaccinato e non ha sviluppato anticorpi che resistono al virus, ha circa il 65 per cento di possibilità di ammalarsi e di contagiare (a quanto risulta da studi specifici), Lucia, invece, vaccinata da meno di 5 mesi, ha gli anticor-

pi che l’aiutano e quindi ha il 40 per cento di possibilità di ammalarsi e di contagiare. Dunque, “anche i vaccinati possono contagiare – è la chiosa di Lorenzon nel video - ma avendo gli anticorpi si contagiano e contagiano con meno probabilità”. Su 100mila persone i contagiati non vaccinati sono 1535 mentre quelli vaccinati entro i 5 mesi sono 395 (circa un quarto). Renzo, ammalato e contagioso, può essere

asintomatico o avere sintomi leggeri o, nel 6,4 per cento dei casi, può finire in ospedale. Lucia, che ha gli anticorpi che stanno lavorando, ha la possibilità di andare in ospedale con una probabilità inferiore, del 2,4 per cento. Nonostante i non vaccinati siano il 20 per cento, essi rappresentano più del 70 per cento dei pazienti che occupano gli ospedali. Rispetto al 2020, sebbene quest’anno non sia stato fatto alcun

lockdown e con una variante molto più contagiosa, abbiamo circa un terzo dei ricoveri e un quinto dei morti. La conclusione dunque dall’osservazione dei dati è che se la circolazione del virus non sarebbe un grande problema per i vaccinati, essa rappresenta tuttavia per chi non ha anticorpi una probabilità più alta di prendersi il virus e finire in ospedale. Il quindicesimo giorno Lucia smette di essere contagiosa, Renzo smetterà di esserlo intorno al ventottesimo giorno. Se fossero stati entrambi asintomatici e liberi Renzo avrebbe avuto più giorni di tempo per contagiare. In tutto questo il tampone ha solo una funzione di monitoraggio valida per un preciso momento, la sua efficacia dipende da come viene usato e dal tipo di tampone stesso. “Il vaccino – è la conclusione - per mesi interi decrementa sensibilmente la probabilità di contagiarsi, di contagiare e soprattutto di finire in ospedale che continua ad essere il problema principale di questa epidemia,… insieme ai virologi che cantano…”.


www.lapiazzaweb.it

39



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.