Natale p.31
Salute p.37
DICEMBRE 2020
Periodico d’informazione locale - Anno XXVII n.185
Regione p.20
on-line: Pronti a voltare pagina nell’anno che verrà
di Treviso Ovest
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Turismo p.43
ZERO BRANCO
Aule all’aperto per combattere il virus
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
La pandemia e la necessità di proteggerci ci ha imposto una rivoluzione nelle abitudini, dal mondo DAL del lavoro a quello della2020 famiglia e del4 AL 13 DICEMBRE la socialità. In questi mesi siamo stati costretti a molte rinunce e a nuovi sacrifici, abbiamo dovuto guardare all’essenziale e saper fare delle scelte, per quanto ci sembrassero inaccettabili. Non dimentichiamo, però, particolari categorie di lavoratori. Da una parte ci sono operatori sanitari che lavorano in condizioni di perenne emergenza tra notevoli difficoltà, dall’altra imprenditori le cui attività sono state di nuovo chiuse o fortemente ridotte. Titolari di locali, bar, ristoranti, alberghi, gestori di palestre e piscine, solo per citarne alcuni, insieme a dipendenti costretti alla cassa integrazione che vedono a rischio il proprio futuro. E’ a tutti loro che rivolgiamo, in questo ultimo scorcio dell’anno dedicato a festività necessariaa pag 8 mente più sobrie, un sincero augurioservizio con la speranza che il 2021 permetta di voltare pagina e di affrontare una nuova fase, non per questo meno impegnativa. Nel frattempo a chi sta pagando il conto più alto dell’emergenza e delle restrizioni dovrebbero essere riservate le giuste attenzioni e i dovuti ristori da parte di chi ha la responsabilità di amministrare la cosa pubblica. Non solo a parole o a colpi di decreti, quindi, ma anche nei fatti, nella concretezza in cui vive chi, nonostante le limitazioni, si trova a dover garantire il pagamento di stipendi, affitti, spese, tasse e oneri vari. Imprenditori e lavoratori che vanno aiutati nel concreto e nell’immediato, attraverso provvedimenti efficaci che non siano vanificati dall’eccessiva burocrazia o da formule astruse che vanifichino la necessità di sostenere interi settori della nostra economia. Di sicuro la ripresa non sarà semplice né immediata ma, come abbiamo potuto sperimentare anche la scorsa estate, possiamo contare sulla capacità di reazione delle nostre realtà produttive e commerciali, delle nostre imprese e attività, pronte a scattare e a reagire anche alla crisi più dura.
A Zero Branco un Natale di luci sul Sile e musica “Vogliamo rendere l’atmosfera avvolgente nonostante la pandemia: sarà un momento di gioia curato nei dettagli”
QUINTO DI TREVISO
“Obiettivo includere le attività del paese” QUINTO DI TREVISO
“Un anno di resilienza e impegno” ISTRANA
Da sogno a realtà: in arrivo la nuova ciclabile MORGANO
In arrivo nuovi occhi elettronici in città
Pronti a voltare pagina nell’anno che verrà
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i ricorderemo a lungo questo 2020 che ci apprestiamo ad archiviare dopo mesi sulle montagne russe, vissuti in continua fibrillazione nella speranza via Roma 65/a · 35010 Villa del Conte (Pd) di poter scorgere un segnale di miglioramento, un tel 049 5744067 · cell 345 4344848 · teo.j@tiscali.it punto di svolta, la luce in fondo al tunnel. L’anno del Si riceve su appuntamento Covid passerà alla storia anche per aver scardinato dal Lunedì al Sabato nelle ore 9.00-12.00 e 15.30-20.30 la nostra routine e messo in discussione molto di ciò Codice Fiscale: VDV GFR 50T50 B563P e P. Iva: 02500800285 che davamo per scontato. Struttura con attestazione di idoneità al sistema di qualità regionale decreto n°57 del 05/03/2009 RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO N°28 DEL 27/02/2020 È un periodico formato da28/01/2009 18 edizioni locali mensilmente Direzione, Amministrazione e a pag 5 Redazione: AUTORIZZAZIONE PUBBLICITÀ DECRETO REGIONALE VENETO 03 DEL segue DIRETTORE SANITARIO
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e nostre città ci hanno abituati in questi anni ad un Natale ricco. Di gente, di intrattenimento, di socialità, di addobbi. Tutto normale per le città venete. Tutto normale per noi cittadini. Tutto normale, fino a questo 2020. Improvvisamente molte città si sono risvegliate dal torpore della pandemia e dall’assuefazione del “tanto” che hanno sempre avuto. E tutti ci siamo meravigliati delle tante luci e del calore che gli addobbi di Natale in città ci hanno regalato. Sì, perché in questo 2020 nessuno di noi pensava alle luminarie, all’Albero di Natale, alle nostre piazze illuminate a festa. E invece ecco che il Natale sta diventando un regalo per tutti noi, pur nella sua essenzialità. Lo riscontriamo dalle tantissime reazioni entusiaste nei nostri social e nel web, dagli sguardi rapiti ed emozionati dei cittadini, dall’orgoglio delle amministrazioni comunali. Un significato profondo questo, degno di riflessione. Tutti noi da settimane sosteniamo che questo sarà un Natale diverso. Noi ora pensiamo che questo sarà il vero Natale. Quello trascorso con gli affetti più cari ed intimi, con il calore delle luci, dell’Albero, del Presepe a compensare gli abbracci con pseudo sconosciuti. E Babbo Natale? Lui non mancherà, assolutamente non deve mancare. Che arrivino dalla Lapponia per i più piccini o dalle attività dei nostri Comuni vestiti a festa, i regali saranno una presenza irrinunciabile nelle nostre case. Quest’anno i regali non saranno solo un segno di affetto nei confronti delle persone care, ma soprattutto un importante valore per il commercio e per le moltissime famiglie del settore, un segnale di rispetto per l’economia delle nostre città e per i nostri negozi di prossimità. Ci crediamo tantissimo tutti noi de La Piazza. Per questo abbiamo lanciato una campagna che ricordi ai cittadini ed ai veneti quanto sia importante acquistare nei propri luoghi. “A Natale acquista locale” non è per noi solo uno slogan, ma è il nostro modo per festeggiare il Natale con i nostri affetti più cari: i nostri lettori ed iNicola Stievano >direttore@givemotions.it< nostri clienti. Nelle nostre pagine Facebook trovate le immagini della i ricorderemo a lungo questo 2020 che ci apprecampagna, invitiamo tutti voi a condividerle e a pubblicarle nei propri stiamo ad archiviare dopo mesi sulle montagne profili. E’ il nostro modo per regalare concretezza, in questo momento russe, di distrazione, preoccupazione e confusione. È il nostro pensiero divissuti in continua fibrillazione nella speranza poter scorgere un segnale di miglioramento, un riconoscenza per il 26esimo Natale de La Piazza che, anche in di questa punto di svolta, la luce in fondo al tunnel. L’anno del occasione, vogliamo condividere con tutti voi! Buone Feste! scaggianteaffilatura@gmail.com Covid Valeria Marcato passerà alla storia anche per aver scardinato la nostra routine e messo in discussione molto di ciò che davamo per scontato. È un periodico formato da 18 edizioni locali mensilmente Direzione, Amministrazione e a pag 5 Redazione: Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin segue
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Questa edizione raggiunge le zona di Istrana, Morgano, Quinto di Treviso e Zero Branco per un numero complessivo di 11.539 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
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Zero Branco
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Aule all’aria aperta contro il virus L’idea del Comune permetterà di ridurre la diffusione dei contagi già dalla prossima primavera
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e scuole di Zero Branco avranno nuove aule…all’aperto. Proprio così. Oltre agli spazi tradizionali, il Comune ha deciso di realizzare anche delle strutture nei giardini degli stessi istituti. Al posto delle pareti, in buona sostanza, si apriranno le aree verdi. Non si tratta solo di allestire delle zone in stile pic-nic. No, si pensa in grande. L’obiettivo è ricavare una cattedra con tanto di proiettore, posti a sedere e banchi dove appoggiare il materiale. Ovviamente non si andranno a sostituire le aule tradizionali all’interno degli edifici scolastici. Si vuole però dare ai ragazzi, così come agli insegnanti, una possibilità in più per le belle giornate. Senza contare che oltre al consueto rispetto delle misure di prevenzione contro la diffusione del coronavirus, ormai una costante, il solo fatto di stare all’aperto può abbassare il rischio di contagio. Se ci sono le condizioni, quindi, non è un aspetto secondario. “Stiamo valutando la possibilità di installare delle infrastrutture nei giardini delle scuole per permettere agli alunni di sedersi e di appoggiare il materiale – spiega il sindaco Luca Durighetto – assieme a una sorta di parete sia per consentire l’uso del proiettore sia per fare un po’ di ombra, senza arrivare a coprire l’intera area”. Insomma, una classe vera e pro- L’obiettivo è ricavare pria. Semplicemente all’aperto. C’è già una cattedra un cronoprogramma di massima per con tanto quanto riguarda l’esecuzione dei lavori nei giardini degli istituti scolastici. di proiettore, L’idea è di cominciare a realizzare la posti a sedere prima aula all’aperto nella scuola elementare Marconi di Zero Branco. Poi si e banchi dove guarderà anche agli altri plessi. Ades- appoggiare so si apre la stagione fredda. Difficile pensare di poter sfruttare stabilmente il materiale delle aule all’aperto, pur con tutte le strutture del caso. L’obiettivo, però, è quello di farsi trovare pronti per la prossima primavera. La strada sembra segnata. E non si tratta dell’unica novità per quanto riguarda le scuole. Il Comune, infatti, ha messo sotto la lente d’ingrandimento il tratto di strada proprio tra l’elementare Marconi e le medie Europa, a due passi dal centro di Zero Branco, che ogni giorno viene preso d’assalto da centinaia di bambini e genitori. “Stiamo provvedendo alla realizzazione di un secondo accesso alla scuola elementare Marconi – conclude il sindaco Durighetto – il tutto per dare un po’ di ordine all’ingresso e all’uscita dalle scuole, a prescindere dalla situazione di emergenza per quanto riguarda l’epidemia da coronavirus”.
In arrivo la fibra in tutte le scuole, collegamento internet rapido anche in municipio e palestre
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l collegamento a internet veloce sta per arrivare in tutte le scuole di Zero Branco. La base è già stata gettata. Anzi, in realtà è pronta da un anno. Si tratta della fibra ottica portata direttamente all’interno della scuola elementare di Sant’Alberto. Fino ad ora il collegamento sviluppato nell’ambito del progetto Open Fiber è rimasto silente. Nel senso che non è stato possibile renderlo operativo attivando il servizio con un operatore della telefonia. Ma il problema è in via di risoluzione. A breve Open Fiber darà il via libera. E per le scuole di Zero Branco cambierà tutto. Proprio così. Perché l’edificio dell’elementare di Sant’Alberto ospiterà un ponte radio in grado di trasmettere il segnale in tutti gli altri edifici scolastici di Zero Branco. Sarà come se tutti i plessi fossero
direttamente dotati di fibra ottica. Un salto di qualità non da poco se si pensa che gli attuali collegamenti al web funzionano a singhiozzo. Tanto più davanti alle lezioni a distanza imposte dall’emergenza coronavirus, prima con il lockdown e ora nei casi di quarantena degli alunni delle elementari e delle medie. La rivoluzione digitale, inoltre, non riguarderà solamente le scuole, ma anche l’edificio del Comune, le palestre e gli altri immobili pubblici. “L’idea è di collegare l’elementare di Sant’Alberto via radio con la struttura del municipio – spiega il sindaco Luca Durighetto – in questo modo, una volta recepito il segnale, si potrà portare internet veloce attraverso dei collegamenti diretti in fibra ottica sia nelle scuole che nelle palestre di Zero Branco”. (m.f.)
Mauro Favaro
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Zero Branco
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Festività Eventi in video streaming
Natale di luci e concerti sul Sile L
uci sull’acqua ed eventi trasmessi in streaming via internet. Il Natale quest’anno illuminerà anche le acque dello Zero. Il Comune sta lavorando a un nuovo progetto che prevede l’installazione delle luminarie anche lungo il fiume che attraversa il centro del paese. L’effetto sarà simile alle stelle che risplendono a pelo d’acqua sopra il Sile e i canali di Treviso. Il primo obiettivo è rendere l’atmosfera del Natale avvolgente nonostante l’epidemia da Coronavirus e le conseguenti limitazioni. Non ci saranno grandi spese. Alla luce della stessa emergenza sanitaria, non è il momento. Ma la giunta capeggiata dal sindaco Luca Durighetto intende fare comunque
tutto il possibile per evitare che anche l’atmosfera del Natale ceda totalmente il passo a timori e preoccupazioni. “Verranno installate delle luminarie particolari, anche sul fiume Zero – conferma il primo cittadino – non ci saranno spese faraoniche. Niente di esoso. Ma le decorazioni avranno un tocco in più rispetto a quelle degli scorsi anni. C’è la volontà di fare in modo che almeno a livello di atmosfera per le strade si possa vivere il Natale come sempre. È un momento di gioia. Le luminarie sono da sempre un tratto distintivo. E lo saranno ancora di più in un momento complesso come quello che stiamo vivendo. Per questo la cura sarà ancora mag-
“L’obiettivo è rendere l’atmosfera di Natale avvolgente nonostante la pandemia: sarà un momento di gioia curato nei dettagli”
giore”. Ma non ci si fermerà qui. Con ogni probabilità non sarà possibile organizzare praticamente nessun evento pubblico. Niente feste in piazza o esibizioni all’interno di luoghi chiusi. Anche i mercatini di Natale sono via via saltati per scongiurare il rischio di assembramenti. E in Comune ci si sta attrezzando per dare una risposta pure sotto questo fronte. L’idea sul tavolo
è di organizzare un evento che abbia al suo interno anche un concerto, in collaborazione con i gruppi del territorio, da trasmettere in diretta streaming via internet per i cittadini di Zero Branco. Un appuntamento in musica, insomma, ma non solo questo. Le idee sono in fase di sviluppo. L’imperativo categorico è non far sentire le persone da sole, trovando un modo per riunire la comunità, seppur a distanza. “Le nuove tecnologie offrono delle possibilità che vanno colte – sottolinea il sindaco Durighetto – la nostra volontà è di mettere in piedi un evento via streaming che consenta il coinvolgimento e la partecipazione diretta dei cittadini, che avranno la possibilità di interagire anche da casa. Non vogliamo che l’emergenza sanitaria ci porti ad abbandonare l’idea del Natale”. Mauro Favaro
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Zero Branco
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Tecnologia Obiettivo è ridurre gli spostamenti e rendere più efficienti gli uffici
Un Comune sempre più digitalizzato I
l comune di Zero Branco sarà sempre più digitalizzato. Ne parla il sindaco, Luca Durighetto. Tutto è iniziato con Segnal@ Zero. “Segnal@Zero è un servizio che è stato introdotto qualche anno fa nell’ottica di dare maggior possibilità al cittadino di interfacciarsi con la pubblica amministrazione -, spiega il primo cittadino, - senza dover per forza venire di persona in municipio per fare le proprie segnalazioni nel momento in cui viene notato un problema”. Si tratta quindi di un servizio molto utile,“da una parte il cittadino può dare una comunicazione puntuale rispetto alla situazione in qualunque momento – continua Durighetto, - dall’altra l’amministrazione può capire le necessità del territorio, tenendo conto di quali interventi fare in anticipo rispetto al tipo di segnalazioni ricevute. Ad esempio, se su 10 segnalazioni 8 sono riferite all’illuminazione pubblica, tenderemo a prestare maggior attenzione nell’anno successivo alla pianificazione della manutenzione dellìilluminazione pubblica”. Ma qual è il vero vantaggio? “Con il servizio Segnal@Zero è stata introdotta la possibilità di avere un feedback immediato rispetto all’utenza – afferma il sindaco -. Nel momento in cui un cittadino segnala un problema, infatti, avrà anche la possibilità
“Dopo Segnal@Zero puntiamo a una maggiore dematerializzazione documentale e procedurale”
di vedere quando la segnalazione viene presa in carico, con che tempi, in che modalità e quando viene chiusa. È dunque un approccio che permette alle persone di essere parte attiva rispetto alla manutenzione del territorio”. Ma il comune di Zero Branco non si ferma qui. “È un servizio che funziona. Come ogni cosa, si può migliorare e andare oltre, ma è proprio a partire da questo che abbiamo deciso di implementare il quantitativo di servizi in questa modalità. Di recente, infatti, abbiamo fatto un incontro su questo tema. L’idea è di introdurre una maggiore dematerializzazione documentale e procedurale, permettendo ai cittadini di aver accesso ai servizi della pubblica amministrazione senza doversi per forza recare in municipio”. “In seguito all’emergenza Co-
vid c’è stata una riorganizzazione dell’accesso ai servizi. Ci sono alcune cose, come il cambio di residenza, che di fatto ad oggi vengono gestite quasi totalmente via mail. Questo era possibile già da prima, ma ora col Covid sta diventando sempre più, oltre che necessario, una vera e propria prassi che permette alla persona di non perdere tempo per gestire queste pratiche muovendosi fisicamente e agli uffici di lavorare in maniera più organizzata e strutturata, perché viene meno la parte di front office, che porta ad una gestione più dettata dal momento”. Un sistema sempre più digitalizzato, dunque, quello di Zero Branco, che guarda al futuro e si apre a nuove possibilità gestionali.
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Il Comune coinvolge anche i cittadini nel piano di abbattimento delle barriere architettoniche
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n piano contro l’abbattimento delle barriere architettoniche studiato insieme ai cittadini. Un’operazione delicata e quanto mai sentita quella di rendere la città accessibile a tutti, anche ai cittadini che hanno difficoltà nei movimenti. Per questo, il Comune è sceso in pista e ha deciso di coinvolgere tutti i residenti nella redazione del Peba (piano di eliminazione delle barriere architettoniche) e nel farlo, ha condiviso un questionario contenente alcune domande sui luoghi d’interesse della città. Ma prima di tutto è un metodo anche per sensibilizzare sull’argomento. “Per barriera architettonica – si legge nel documento – si intende ogni ostacolo fisico che crea difficoltà o disagi alla mobilità delle persone, in particolare a quelle con disabilità motorie, sensoriali o cognitive. Sono anche gli ostacoli che limitano il comodo e sicuro utilizzo di attrezzature dell’edificio. Per bar-
riere si intende anche l’assenza di segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo”. Nel questionario compilabile in forma totalmente anonima, viene richiesta la zona di residenza, eventuali collegamenti con un percorso ciclabile, pedonale, fermate dei mezzi, passeggiate sicure, la presenza di ostacoli o barriere e consigli su come sia possibile migliorare la sicurezza di questi. Ma anche su i luoghi interni. “Ritieni che ci siano alcuni edifici pubblici difficilmente accessibili?”, viene chiesto. E alla fine c’è uno spazio libero nel quale ciascun cittadino può segnalare eventuali informazioni o suggerimenti aggiuntivi. Alla fine, i tecnici del Comune analizzeranno tutti i suggerimenti pervenuti e ne terranno conto per stilare il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche di Zero Branco. (l.r.)
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Pro Loco Mauro Belloni, alla guida del nuovo direttivo, è il presidente più giovane della storia del paese
“Il nostro obiettivo è includere e valorizzare le attività di paese” I
l nuovo direttivo della Pro Loco è in carica dal 30 giugno, ma in sei mesi, tra stop e difficoltà, ha comunque dimostrato di avere la carica giusta, organizzando eventi e pensandone di nuovi. Ne abbiamo parlato con il presidente Mauro Belloni, che con i suoi 35 anni è diventato il presidente più giovane della storia di Quinto. “Già a fine luglio siamo riusciti a organizzare una serata teatrale nella piazza di Quinto, sponsorizzata dall’Unpli -, ci spiega. - A settembre invece abbiamo collaborato con l’associazione onlus “La musica di Angela”, che ha organizzato il concorso canoro “Le note del cuore”: in quell’occasione la nostra associazione si è messa a disposizione del paese in qualità di addetta alla sicurezza, dato che i nostri volontari hanno fatto dei corsi sul primo soccorso e sul servizio di alto rischio”. “Fin da subito abbiamo anche cercato di ricucire i rapporti che avevamo un po’ perso con le associazioni e i ristoratori: a novembre infatti, avremmo dovuto dare il via alla rassegna “Colori e sapori d’autunno” nei locali, con l’intento di sostenerli in questo periodo difficile, ma purtroppo non abbiamo potuto portare a termine il progetto a causa delle nuove ordinanze”. “In autunno si sarebbe dovuta tenere anche la rassegna Unpli “Delizie d’autunno”, alla quale avremmo aderito con il mercatino in piazza e una collaborazione con alcuni ristoranti, ma anche questa è saltata -, continua Belloni. - Siamo però riusciti a organizzare una passeggiata escursionistica nel territorio, visitando oltre alla Treviso-Ostiglia, via dei Mulini e le rive del Sile, anche l’Oasi di Cervara. L’iniziativa è ben riuscita e contiamo di riproporla il prossimo 21 marzo”. E che ne sarà del Natale? “I mercatini sono saltati, ma abbiamo in programma il “Concorso dei presepi di Quinto”, in collaborazione con la parrocchia e probabilmente col patrocinio del Comune – raccontano dal Direttivo. - Quest’iniziativa ci sta particolarmente a cuore, dato che si tratta della sola cosa che riusciremo a organizzare in
questo periodo, e ci entusiasma perché incentiva la creatività dei cittadini”. Ma non finisce qua. “Per l’anno nuovo abbiamo molte idee in mente. Il nostro obiettivo è di includere maggiormente le attività di paese, per cui speriamo di poter riprendere al meglio con la rassegna “Colori e sapori di primavera”. Ma non solo: vogliamo realizzare anche la “Festa sul Sile”, a cui non escludiamo
di dover apportare modifiche sostanziali, ma siamo positivi. Un’altra idea è incentivare le manifestazioni in piazza, che al momento si limitano soltanto ad alcuni mercatini periodici, e prossimamente ne discuteremo anche con il Comune”. Insomma, un Direttivo energico e creativo che non potrà che portare allegria e divertimento a tutto il paese. Gaia Zuccolotto
“Buoni i rapporti tra Pro Loco e Comune”
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a quando abbiamo iniziato c’è un continuo scambio con l’amministrazione -, spiega il presidente Belloni. - Se ci sono dei problemi riusciamo sempre a trovare una soluzione insieme”. “Ci siamo posti sin dall’inizio con assoluta trasparenza e sincerità. Se abbiamo qualche idea, la prima telefonata è sempre ai nostri referenti dell’amministrazione. Crediamo infatti che questi due enti debbano lavorare in sinergia per la buona riuscita degli eventi”. “Per questo motivo, abbiamo deciso di includere nelle nostre riunioni la presenza di due delegati del consiglio comunale -, continua Belloni, - affinché ci sia un filo diretto con il Comune. In più veniamo interpellati spesso dal Comune come supporto a qualche attività e siamo ben felici di metterci al servizio del paese”. “Di recente, ad esempio, l’amministrazione ci ha contattati per un servizio di consegna di materiale informativo alle famiglie, che altrimenti in questo periodo complicato sarebbe difficile distribuire attraverso gli uffici comunali. La Pro loco infatti non è solo manifestazioni, ma è anche attività al servizio del paese”. (g.z.)
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Quinto di Treviso
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“Un anno di resilienza e impegno” Il consigliere Chinellato: “Aggravamento economico per famiglie e imprese, ma puntiamo a favorire gli aiuti alle fasce più deboli. Stiamo già facendo un buon lavoro, le cose andranno bene”
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’anno è ormai concluso ed è tempo di bilanci. A tracciare l’andamento del Comune di Quinto è il consigliere comunale Antonio Chinellato, capogruppo della Lista Civica di minoranza “Per Quinto”. Quest’anno è stato certamente un anno che ci ha messi tutti a dura prova, ma se si dovesse fare un bilancio? È stato un anno difficile, ma il comportamento dei nostri cittadini è stato in linea con le prescrizioni governative e così non ci sono stati grossi problemi. Per quanto riguarda la situazione complessiva, certamente abbiamo avuto un aggravamento dal punto di vista economico: eravamo in una tiepida ripresa, ma poi tutto si è fermato. Le prime ad aver avuto delle conseguenze sono state le fasce più deboli: da volontario Caritas, ho notato come la situazione è cambiata. Prima avevamo un numero non esiguo di famiglie bisognose, ma ora sono raddoppiate e in questa situazione ci sono an-
che residenti italiani. Anche le imprese artigianali e imprenditoriali del territorio hanno affrontato un momento difficile, ma per fortuna Governo e Regione hanno provveduto con contributi a lenire la situazione. Come sono i rapporti tra amministrazione e opposizione? Fin dall’inizio abbiamo improntato i nostri rapporti sulla massima apertura. Eravamo e siamo dell’idea che di fronte a una situazione come questa serva la massima unità di intenti per favorire la ricerca di soluzioni celeri ed efficaci. Avremmo sperato in un’altrettanta significativa disponibilità da parte dell’amministrazione: abbiamo fatto due mozioni, una relativa a un aiuto alle famiglie e una rivolta alla nostra piccola imprenditoria, ma entrambe sono state affossate. L’amministrazione ha risposto dicendo che aveva già apportato delle proprie iniziative, eppure noi ci saremo aspettati maggior condivisione. Questa scelta, ci è sembrata più una presa di posizione politi-
Antonio Chinellato
ca, legata al fatto che minoranza e maggioranza debbono stare ognuna nella propria parte, e fatichiamo a comprendere come si possa in questa situazione mantenere ancora queste visioni. Sappiamo
che le responsabilità delle decisioni sono dell’amministrazione, ma riteniamo che si possa comunque lavorare insieme. Questo è il rapporto che ha contraddistinto quest’anno, ma
Una panchina rossa per dire “basta” alla violenza di genere
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n occasione della giornata contro la violenza sulle donne svoltasi il 25 novembre scorso, in sindaco di Quinto di Treviso Stefania Sartori ha inaugurato una panchina rossa. Il nuovo simbolo, situato presso la biblioteca comunale, vuole dimostrare l’impegno dell’amministrazione comunale nella lotta a contrastare la violenza di genere.
Corsi di italiano per stranieri Arrivato l’accordo ufficiale tra Comune, parrocchia, Cpia e gruppo Caritas
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orsi di lingua e cultura italiana per stranieri nei locali della parrocchia di Quinto. Il Cpia “Manzi” di Treviso e il gruppo Caritas della parrocchia collaborano da diversi anni. E adesso è arrivato l’accordo ufficiale, che coinvolge anche il Comune di Quinto.
La giunta del sindaco Stefania Sartori ha stanziato 1.800 euro per supportare le attività: 1.300 euro andranno alla Caritas di Quinto come rimborso per le spese di utilizzo degli spazi, comprese quelle per la sanificazione degli ambienti per l’emergenza coronavirus, e 500 euro sono destinati al
ovviamente speriamo che possa cambiare: la nostra porta non è assolutamente chiusa e contiamo di poter avere delle occasioni di collaborazione e condivisione con l’amministrazione. Qualche idea per il futuro che il gruppo ha in mente di proporre all’amministrazione? Vorremmo favorire ulteriormente gli aiuti alle classi più deboli. C’è già un buon lavoro ma riteniamo si possa fare di più. Le nostre mozioni puntavano proprio a questo, di cose che si possono fare ce ne sono e siamo disponibili per parlarne con l’amministrazione. Cosa ci dobbiamo aspettare per l’anno nuovo? La resilienza è forte. Noto in tutti tanta serietà e grande voglia di riscatto in ogni ambito sia sociale che civile. Sono certo che rimanendo uniti, con pazienza e sacrificio i quintini supereranno anche questo momento. Gaia Zuccolotto
centro provinciale per l’istruzione degli adulti “A. Manzi” di Treviso. Le lezioni si terranno nelle aule parrocchiali nelle mattine di martedì e giovedì, dalle 9 alle 11. Fino alla fine del prossimo mese di giugno, emergenza sanitaria permettendo. Il Cpia metterà i docenti e il materiale. La parrocchia, invece, metterà a disposizione gli spazi e i servizi. Non è la prima volta che le sale della parrocchia di Quinto ospitano corsi di lingua per stranieri. Adesso si parla di italiano. Nel tempo, però, ci sono state anche lezioni di lingua kosovara e albanese in parrocchia. In particolare quelle tenute da Bajram Desku, 54enne del Kosovo immigrato nella Marca nel 2007 e stabilitosi in una casa poco distante dalla stessa chiesa. “I bambini e i ragazzi che sono nati qui non sanno la lingua dei loro nonni – aveva spiegato Desku – dovessero tornare in Kosovo, non saprebbero nemmeno parlare”. Adesso tocca all’italiano. Si tratta comunque di due facce della stessa medaglia che punta sempre all’integrazione e al superamento di barriere che attraverso l’incomprensione possono sfociare nella diffidenza. Ancora una volta è proprio la scuola a rappresentare la chiave per andare oltre a tutte le paure. (ma.fa.)
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Istrana
Nuova rotatoria In prossimità della Casa di Riposo
Quasi completati i lavori vicino agli ex impianti di calcio S
ono ultimati i lavori di costruzione della rotatoria in prossimità della nuova casa di riposo. L’Rsa sorgerà nella zona degli ex impianti di calcio e andrà a riqualificare l’intera zona alla periferia di Istrana in direzione Vedelago. Oltre però a rendere quella zona che finora dava l’impressione di essere stata un po’ abbandonata più bella, ma anche contribuirà a metterla in sicurezza. Partiranno infatti a breve
“Il grande lavoro di programmazione delle opere svolto in questi mesi ha permesso di avere opere importanti per il Comune: sicurezza, risparmio energetico e servizi alla collettività” i lavori sulla pista ciclopedonale che collegherà la zona della casa di riposo con Villa Lattes e con il marciapiede e poi con la pista già esistente che passa per il centro e arriverà fino al supermercato Alì. Il Comune di Istrana diventerà pertanto un grande circuito di piste ciclopedonali. Alla fine dei lavori infatti, si potrà raggiungere il centro dalle periferie e anche i Comuni limitrofi come quelli di Paese e la frazione di Padernello senza prendere la propria auto. Un circuito green che permetterà ai cittadini di Istrana di spostarsi in totale sicurezza giovando sul proprio fisico ma anche sull’ambiente. “Attualmente la nostra concentrazione è focalizzata su opere fondamentali e strategiche per Istrana che però, considerata la loro complessità, vedranno compimento più avanti nel tempo – spiega la sindaca Maria Grazia Gasparini - Non verrà mai meno comunque da parte nostra la volontà di aggiornare i cittadini sullo stato dell’arte. Ci tengo a sottolineare che il grande lavoro di programmazione
Il Comune non rinuncia alla festa degli alberi: diversa, ma sentita
Operai al lavoro per il completamento dei lavori in uno dei cantieri
delle opere svolto in questi mesi ha permesso ora di avere tutti questi cantieri aperti con opere importanti per il nostro comune: per la messa in sicurezza, il risparmio energetico e i servizi alla collettività”. Lucia Russo
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strana non rinuncia alla festa degli alberi. È stata diversa ma c’è stata. Il 21 novembre è riconosciuta come la festa dedicata all’albero ed è ormai una data importante segnata sul calendario dei cittadini di Istrana. Il Comune tiene infatti particolarmente a questa ricorrenza, che lo scorso anno è stata festeggiata con una manifestazione nel parchetto del centro, dietro Ca’ Celsi con i bambini della scuola elementare e i ragazzi delle medie impegnati anche a suonare degli strumenti musicali per rallegrare l’atmosfera mentre la sindaca Maria Grazia Gasparini e l’assessore Marianna Rossi insieme ad altri componenti della giunta e il supporto dei bambini, piantavano dei nuovi alberi. Quest’anno invece, per rispettare le normative di contenimento del Covid-19, la festa degli alberi non è stata una vera e propria manifestazione ma più una cerimonia simbolica ma particolarmente sentita. “È stata fatta una semplice consegna accompagnata da un breve colloquio con i ragazzi che si sono dimostrati sensibili, attenti ed emozionati – spiegano dal municipio. – Un piccolo albero per questi ragazzi, per avvicinarli e sensibilizzarli ad avere rispetto per l’ambiente. Ogni piccola azione ha delle conseguenze nel contesto che ci circonda e noi dobbiamo insegnare ai ragazzi a compiere gesti d’amore e di rispetto per migliorare l’intorno che ci circonda”. I ragazzi di quinta elementare e di terza media sono tornati a casa da scuola con una pianta e una borraccia riutilizzabile in acciaio così da minimizzare anche il consumo della plastica. (l.r.)
Grazie al test del dottor A. Gabriele una conferma scientifica sull’efficacia dei nuovi dispositivi medici MET
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ltre 2.500.000 italiani soffrono di dolori cronici alle ginocchia. Le cause più comuni sono l’artrite infiammatoria, l’osteoporosi, la degenerazione cartilaginea e il sovrappeso. Purtroppo nella maggior parte dei casi, nonostante la presenza di questi sintomi, non facciamo nulla. Pigrizia, tendenza a minimizzare o mancanza di tempo e di denaro, ma questi sintomi se ignorati, possono portarci a rischiare DISABILITÀ PERMANENTI. Sai come sbarazzarti di questi dolori terribili senza spendere soldi in pseudo rimedi e prevenendo il sempre rischioso intervento chirurgico invasivo? Leggi quest’articolo.
Quali sono i criteri da seguire nella scelta del rimedio giusto? Molto spesso facciamo finta di non avere nulla fino a quando arriviamo ad un punto nel quale il dolore è talmente forte da non poter più quasi camminare, pertanto la disperazione e la fretta ci portano ad aggrapparci a rimedi miracolosi e non certificati, spesso tanto economici quanto inefficaci. Trovare un prodotto davvero in grado di aiutarci è più facile di quanto si possa immaginare se durante la ricerca le nostre scelte dipenderanno da 3 semplici regole: 1. Scegliere dispositivi medici perché sempre certificati; 2. Assicurarsi di poter avere un contatto diretto con il produttore; 3. Avere testimonianze comprovate di medici, organizzazioni sanitarie e/o società sportive che hanno testato il prodotto.
Qual è la chiave del successo delle fasce MET nella lotta al dolore? Il Prof. G. C. Melegati ci spiega che la straordinaria efficacia delle fasce a microcorrenti MET è dovuta al suo sistema innovativo di elettro-magnetoterapia in-
Dal mondo del calcio la soluzione al mio problema Sono un muratore, ho passato quasi tutta la mia vita a fare lavori molto pesanti in condicondi zioni estreme. Purtroppo come numerosi colleghi ho iniziato ad avere fastidi alle ginocchia che si sono trasformati in breve tempo in veri e propri dolori insopportabili. Dopo aver provato di tutto, compresse antidolorifiche, unguenti e gel di vario tipo, iniziai a perdere le speranze, fino al giorno in cui mio nipote Francesco, che gioca nelle giovanili di una squadra di calcio famosa, mi ha portato 2 speciali ginocchiere a microcorrenti MET. La società forniva queste ginocchiere ai giocatori per alleviare le infiammazioni derivanti dai colpi che si ricevono durante le partite per riuscire a recuperare velocemente gli infortunati. Non riuscivo a crederci ma il dolore effettivamente diminuiva man mano, sempre di più. A 67 anni suonati, ho ricevuto una lezione importante: se desideri trovare un rimedio realmente efficace e sicuro, basta informarsi sulle tecniche e i dispositivi medici utilizzati dalle grandi società sportive che per forza di cose, devono garantire una pronta guarigione a tutti i propri atleti con metodi scientifici, efficaci, veloci e sicuri. Gianni C. (67 anni)
tegrato in un tessuto elastico facilmente applicabile ai contorni corporei. In questo tessuto speciale, elasticizzato, sono inseriti filamenti di rame, zinco e silicio che generano, una volta indossato, una microcorrente di 300 micro Ampere e un campo elettromagnetico da 4/10 nano Tesla, in grado di interagire con i tessuti a contatto. Questi dispositivi terapeutici vanno indossati dal paziente per almeno otto ore consecutive per un periodo di almeno due settimane. È incredibile la semplicità d’impiego e come il tessuto composito si adatta perfettamente ad ogni superficie del corpo interessata da patologie traumatiche acute o da quadri dolorosi muscolo‐ tensivi. Abbiamo testato alcuni di questi
dispositivi elettromagnetici su diversi atleti della nostra nazionale di rugby con risultati importanti, in termini di controllo del dolore e dell’infiammazione. Gli atleti che hanno utilizzato la ginocchiera a microcorrenti MET ne sono stati molto soddisfatti, con un evidente anche se soggettivo effetto antalgico ed un effetto antinfiammatorio clinicamente osservabile.
Un recupero importante del tessuto cartilagineo
Una delle cause del dolore acuto e della rigidità dell’articolazione del ginocchio è la degenerazione della cartilagine. Questa può dipendere da diversi fattori: • Cattiva alimentazione • Avanzamento dell’età • Trauma • Diminuzione del liquido sinoviale • Sovrappeso/obesità • Patologie dell’articolazione Il Dr A. Gabriele, MEDICO CHIRURGO del C.T.O. di Roma, ha effettuato un test clinico facendo utilizzare la ginocchiera MET su 260 soggetti con artrosi di 1° e 2° grado. I risultati del test hanno evidenziato un miglioramento considerevole dello stato della cartilagine con recupero della mobilità articolare e una notevole riduzione del dolore.
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Ridurre gonfiore e infiammazione Ridurre il dolore progressivamente Migliorare la mobilità articolare Rigenerare i tessuti Rafforzare l’articolazione Accelerare il processo di guarigione
Un rimedio unico per tante problematiche Le terapie MET aiutano a migliorare molti disturbi del ginocchio indipendentemente dal trauma, dalla patologia o dall’età. I risultati verificati, dei test clinici e i riscontri dei sempre più numerosi uti-
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Istrana
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Occupazione Un’opera attesa da numerosi anni da tutti coloro che prediligono i mezzi green
Da sogno a realtà: in arrivo la nuova ciclabile dal centro al supermercato I lavori per la creazione della pista sono stati finanziati grazie a un accordo pubblico-privato
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l supermercato Alì e il centro di Istrana collegati da una pista ciclabile. Quello che per molti cittadini era un sogno, ora sta diventando realtà. Un’opera attesa da numerosi anni da tutti coloro che per spostarsi prediligono i mezzi green, dalla bicicletta alle proprie gambe ma anche al monopattino, e che ora potranno raggiungere il supermercato Alì dal centro di Istrana senza dover ricorrere alla macchina. Sono infatti partiti i lavori per costruire il tratto di 220 metri di congiungimento tra l’esistente pista ciclopedonale di via Cesare Battisti con l’area commerciale e, in occasione degli scavi sarà anche sistemata la tubazione della fognatura che sarà in un secondo momento integrata al sistema fognario previsto da Ats e collegato al depuratore di Padernello di Paese. “Questo importante traguardo, a servizio dei cittadini e della loro sicurezza, è stato possibile grazie al perfetto coordinamento tra il Comune di Istrana, lo studio di progettazione incaricato dalla ditta Alì e Ats – afferma la prima cittadina di Istrana, Maria Grazia Gasparini. - In questo modo si eviterà di dover “rimettere le mani” su un’opera completata da poco con un inevitabile dispendio di energie, di risorse pubbliche e disagio per la viabilità”. La pista ciclabile è stata finanziata dalla ditta Alì tramite un accor-
In foto, i lavori per la costruzione della pista ciclabile dal centro di istrana al supermercato Alì
Il sindaco: “Questo traguardo, a servizio dei cittadini, è stato possibile grazie al perfetto coordinamento tra Comune, studio di progettazione e Ats” do pubblico-privato dal valore di 90mila euro con gli espropri a carico del Comune di Istrana. Lavori che termineranno proprio in questi giorni, con l’arrivo del Natale. Oltre a dare una risposta ai cittadini che non vogliono utilizzare la macchina anche per fare la spesa, quella della pista ciclopedonale è un’opera che mette in sicurezza un tratto di strada alla periferia del Comune di Istrana. Lucia Russo
Nuovo look per gli impianti sportivi: efficientamento energetico e non solo
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el Comune di Istrana, Babbo Natale porta con sé un restyling degli impianti sportivi. Nei mesi precedenti, sono iniziati i lavori di efficientamento energetico in via Capitello, dove sorgono gli impianti sportivi. Oltre però ad un efficientamento sotto il profilo dei consumi, gli impianti sono stati adeguati alla normativa antisismica per essere ancora più sicuri. E, a questi lavori sulla struttura portante, si aggiungono quelli per il campo da calcio. Dove ora sorge la gradinata per la platea, sarà montata una copertura così che i tifosi possano seguire l’Istrana Calcio anche con il maltempo. (l.r.)
Sopra alla gradinata della platea verrà montata una copertura per il maltempo
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Morgano Istrana
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Sicurezza Occhi elettronici nella zona del ponte di legno sul Sile e al cimitero
Videosorveglianza rinforzata: un progetto da 70mila euro N
uove telecamere in arrivo. Dopo le piazze, il parco di via De Lazzari, accanto alla scuola di Badoere, e la rotatoria tra via San Martino, via Settimo e via Ongarie, adesso si punta a installare nuovi occhi elettronici anche nella zona del ponte di legno sul Sile a Morgano e nell’area dei cimiteri. Il Comune sta lavorando per sviluppare il progetto da 70mila euro già messo in piedi in collaborazione con Contarina. È necessario adeguare le infra-
Le telecamere già installate hanno permesso di individuare gli autori di alcuni atti vandalici. Rostirolla: “Continueremo a implementare il sistema” strutture, a iniziare dalla rete della fibra ottica. Ma la strada è segnata. Dopotutto nelle scorse settimane le telecamere già installate hanno dimostrato di fare egregiamente il loro lavoro. Attraverso le immagini registrate dagli occhi elettronici, infatti, la polizia locale ha potuto individuare gli autori degli atti vandalici nei giardini pubblici di Badoere, tra la scuola e gli impianti sportivi. I tre ragazzi, tutti minorenni, sono stati convocati in municipio assieme ai genitori. Oltre all’amarezza di scoprire che le famiglie sapevano già tutto dell’accaduto ma avevano preferito rimanere in silenzio, si è avuta un’ulteriore conferma dell’importanza del sistema di video-sorveglianza. Per questo adesso si punta ad ampliarlo ulteriormente. La zona del ponte di legno sul Sile a Morgano, in particolare, ricade in un cono d’ombra che desta da tempo più di qualche preoccupazione. Ma non c’è solo questo aspetto. Le telecamere, infatti, possono anche intercettare i movimenti dei ladri che entrano in azione nelle case. La fibra ottica consente un’elevata qualità delle immagini. Quando basta per arrivare a leggere le targhe senza problemi. L’azione combinata con
il Controllo del vicinato, poi, può rivelarsi determinante. “Siamo partiti con una prima tranche del progetto di videosorveglianza, ma non ci fermiamo qui – tira il fila il sindaco Daniele Rostirolla – abbiamo la possibilità di continuare a implementare il sistema con il posizionamento di nuovi occhi elettronici. Il programma lo prevede già. Non si tratta solamente di un auspicio. Saranno i prossimi passi”. Mauro Favaro
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Per Natale una campagna a sostegno dei negozi locali
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’albero di Natale svetta nella storica piazza della Rotonda di Badoere. L’emergenza Coronavirus non spegne la festa. Inevitabilmente, però, la rende più complicata. “Stiamo valutando una serie di idee per realizzare comunque degli eventi collegati al Natale – rivela il sindaco Daniele Rostirolla – il momento è complesso. Ma non vogliamo perdere l’atmosfera che caratterizza questo periodo dell’anno”. Purtroppo al momento le attività che prevedono la presenza di diverse persone sono escluse. Bisognerà pensare ad altre iniziative che consentano ai cittadini di sentirsi parte della comunità senza stringersi fisicamente. Proprio in questi giorni è stata lanciata la campagna “A Natale, scegli locale”. L’invito è di pensare ai regali, e alla spesa in generale, rivolgendosi ai negozi presenti nel comune. “Sarebbe un segnale importante in questo periodo difficile per molte attività produttive”, sottolineano dal municipio. L’emergenza sanitaria ha già costretto la Pro Loco a far saltare il primo mercatino di Natale. Era stato messo in calendario per il 15 novembre scorso. La piazza della Rotonda era pronta ad accogliere le bancarelle e le tradizionali casette di legno. Invece non è stato possibile. Non ancora, almeno. L’appuntamento è stato annullato a causa delle limitazioni imposte per l’emergenza coronavirus. “È una notizia che fa davvero male al cuore. Per la nostra associazione viene a mancare un evento molto atteso e importante, che ha fatto registrare negli anni un sempre crescente numero di visitatori nella nostra splendida piazza della Rotonda di Badoere – spiegano dalla Pro Loco – è un vero peccato, perché avevamo pianificato tutto. Con tutte le misure di sicurezza che prevedeva il protocollo antecedente al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre” Ma si prova subito a guardare oltre. Il secondo mercatino di Natale è già stato fissato per il 20 dicembre. E si spera di poter realizzare almeno questo. (m.f.)
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Morgano
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Allarme furti auto: “State in guardia” Il sindaco Rostirolla: “L’obiettivo è trasformare la rabbia in collaborazione. I ladri ci saranno sempre, ma riusciremo a rendergli la vita quanto meno più complicata”
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egli ultimi periodi si sono verificati alcuni furti con scasso sulle auto. Invito tutti i cittadini a essere accorti. E soprattutto a non lasciare oggetti di valore incustoditi all’interno delle macchine. Nemmeno per soste brevi”. È forte e chiaro il messaggio che arriva dal sindaco Daniele Rostirolla. I ladri hanno preso di mira in particolare l’area del parcheggio vicino alla chiesa. Le auto vengono razziate sfruttando i pochi minuti impiegati dalle mamme e dai papà per accompagnare i loro figli all’asilo. Scene simili sono state registrate anche nei parcheggi dei cimiteri di Morgano e Badoere, in particolare durante le festività per la commemorazione dei defunti. È direttamente il Comune a mettere tutti in guardia. “È proprio quando la soglia dell’attenzione viene meno che i predatori, particolarmente attivi in questo periodo dell’anno, sfruttano l’occasione per colpire
con velocità e destrezza – specifica il sindaco rivolgendosi direttamente ai cittadini – sono incuranti a qualsiasi deterrente. Portate sempre con voi borse e portafogli. E, se potete, segnalate qualsiasi movimento di persone sospette agli organi di competenza o al servizio di Controllo del vicinato”. A proposito del Controllo del vicinato, a metà novembre è arrivata una doccia fredda: la Consulta ha dichiarato la legge regionale incostituzionale. La sentenza, però, non fa vacillare l’attività sul territorio. “I Comuni hanno firmato i protocolli con la Prefettura – spiega Rino Manzan, sindaco di Povegliano, riferimento del Controllo del vicinato nella Marca – a breve, tra l’altro, si dovrebbe firmare un nuovo protocollo stavolta espressamente condiviso con il ministero dell’Interno. Il nodo che sta alla base della decisione della Corte Costituzionale è di fatto già risolto”.
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Anche a Morgano l’attività di auto-sorveglianza tra i cittadini è confermata in pieno. “Grazie al Controllo di vicinato i cittadini prestano più attenzione a ciò che sta attorno a loro. E allora possono segnalare anche delle situazioni sospette – conclude Manzan – l’obiettivo è questo:
trasformare la rabbia e la contrapposizione in collaborazione. I ladri ci saranno sempre, purtroppo. Ma andando a diminuire le diffidenze verso chi abita vicino a noi, riusciremo a rendere la vita dei malintenzionati quanto meno più complicata”. Mauro Favaro
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Cultura .
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Arte La pubblicazione è la più longeva del genere in Italia
Eleonora Bottecchia selezionata per il catalogo CAM Mondadori Un altro importante riconoscimento per l’artista trevigiana celebre per la sua opera “Marine blu”
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opo il successo che ha avuto nelle mostre internazionali di Roma, Milano e Venezia è arrivato un prestigioso riconoscimento per l’artista trevigiana Eleonora Bottecchia, che è stata selezionata per il “CAM”, l’annuario di riferimento per l’arte contemporanea edito da Editoriale Giorgio Mondadori. All’interno delle 920 pagine dell’importante pubblicazione, arrivata al numero 56, è possibile trovare ben 900 artisti e le loro 1800 opere. L’annuario è disponibile da novembre in tutte le librerie e nelle più importanti fiere di settore. A causa del Covid non è stato possibile svolgere la tradizionale presentazione nella sala Buzzati del “Corriere della Sera”, ma il catalogo d’arte più
famoso d’Italia, alla vigilia dei 60 anni, come sempre ha fatto parlare di sé i più importanti media italiani e non solo. L’artista Eleonora, conosciuta per le sue marine blu, è presente nell’annuario con “Fronde Marine”, l’opera che lo scorso anno le ha aperto le porte per le selezioni della Biennale di Milano. “La presenza nel CAM Mondadori è uno dei grandi traguardi a cui ambisce un artista – commenta Eleonora Bottecchia -. Non pensavo minimamente di essere notata da una realtà così significativa e mi sento un po’ in soggezione se scorro l’indice dei grandi artisti presenti. Colgo l’occasione per ringraziare il direttore Carlo Motta, la dottoressa Luana Ba-
Eleonora Bottecchia con il premio Biennale
raccani e tutto il comitato tecnico di Mondadori”. Il catalogo è un importante strumento per gli artisti, ma non solo, anche per collezionisti, galleristi e appassionati del settore e rappresenta un viaggio tra gli artisti italiani dai primi del 900 ad oggi. Quest’anno, il volume si presenta con una copertina omaggio al grande artista Ottone Rosai con una sua celebre opera del 1922: “Incontro in via Toscanella”. Dalla prima edizione, datata 1962, a oggi, il Catalogo dell’arte moderna è la più longeva pubblicazione di genere in Italia. Gaia Ferrarese
Nel 2021 la Mostra mercato del disco usato
È
passato davvero tanto tempo dall’ultima mostra del disco nella città di Treviso, eppure il 2021 pare riservare una grande sorpresa: dopo lunghi anni di assenza, torna a Treviso la storica “Mostra Mercato del Disco e del Cd usato e da collezione”. L’evento, organizzato da Mostra Mercato del Disco e Home Rock Bar con il patrocinio del Comune di Treviso e giunto ormai alla sua diciannovesima edizione, si terrà domenica 21 marzo 2021, con orario continuato dalle 10.00 alle 19.00, presso Palazzo della Borsa, nel centro storico della città di Treviso. La Fiera del Disco è l’appuntamento
annuale che ogni collezionista e ogni appassionato di musica attende per tutto l’anno: nel corso della mostra mercato infatti, i visitatori avranno la possibilità di scambiare con gli espositori rarità, dischi in vinile, cd e dvd da collezione, ma anche gadget, libri e riviste di ogni tempo legate al grande mondo della musica. Inoltre, si potrà far valutare il proprio patrimonio discografico da collezionisti esperti e non solo per il vinile, ma anche per cd rari e da collezione. La quota di ingresso per accedere alla fiera è di 5 euro a persona. Maggiori informazioni sul sito www.mostradeldisco.com e al numero 392 968 4084. (g.z.)
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Sport
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Prosecco Run Ci avevano sperato fino all’ultimo, ma la maratona è stata rinviata al 2021
“Il traguardo più importante è la salute pubblica” Gli atleti avrebbero disputato la corsa tra le bellissime colline del prosecco patrimonio Unesco Una foto dell’edizione 2019 della Prosecco Run
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’Asd Treviso Marathon quest’anno purtroppo si è trovata costretta a posticipare al 2021 la maratona Prosecco Run che si sarebbe dovuta svolgere domenica 6 dicembre tra i vigneti e dentro le cantine del DOCG Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene. Lo spettacolo che i partecipanti alla gara internazionale di 21,097 km si sarebbero goduti nelle colline patrimonio dell’Unesco, senza dimenticare i sempre apprezzatissimi assaggi di Prosecco e di prodotti tipici del territorio offerti spontaneamente dai produttori lungo il percorso, è rimandato al prossimo anno. Per poter disputare l’11esima edizione della Prosecco Run l’impegno dello staff di Maratona di Treviso, della ASD Treviso Marathon e delle “Lepri Strache di Vidor” è stato notevole, con importante dispendio di energie al fine di organizzare l’evento a prova di normative anti-Covid che aveva portato all’iscrizione di tantissimi runner. Tuttavia il traguardo più importante è la salute pubblica. Il traguardo più importante è battere la pandemia. “Abbiamo sperato tutta l’estate, a settem-
bre abbiamo iniziato a crederci veramente, ai primi di ottobre eravamo convinti di farcela ed abbiamo deciso di aprire le iscrizioni. Ora, con immenso dispiacere, ma anche con pari senso di responsabilità, di concerto con tutti i soggetti coinvolti e visto l’andamento dell’emergenza sanitaria nel nostro Paese, la nuova ordinanza regionale del Veneto (che prevede per chi arriva da altra regione l’obbligo del tampone con esito negativo entro 72 ore precedenti l’evento, valida fino al 22 novembre ma prorogabile) e le disposizioni nazionali - ha commentato l’amministratore unico di Maratona di Treviso, Aldo Zanetti - non possiamo che
il
decidere di posticipare la Prosecco Run al 2021”. “Lo sport ha una valenza fondamentale nella nostra vita, più che per i risultati agonistici, per l’indubbio benessere psicofisico che porta, oltre che per il valore aggiunto in termini di promozione del territorio. Ma far parte di una comunità significa anche fare un passo indietro e mettersi a disposizione – ha concluso Zanetti -. Uscire da questa pandemia sarà la vittoria più bella. Non resta che tenere duro, come noi sportivi sappiamo fare, e darci appuntamento a domenica 5 dicembre 2021” Gaia Ferrarese
Christmas Cup 2020: annullato l’evento
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iente palla al centro, niente fischio d’inizio per la sesta edizione della Christmas Cup 2020 in programma a Morgano per domenica 13 dicembre. La gara nazionale di calcio a 8 che avrebbe dovuto far scendere in campo la Rappresentativa Calciotto Tv contro la Rappresentativa Calcio 8 Milano è stata annullata. Il motivo dell’annullamento del torneo Christmas Cup 2020 è dovuto al fermo forzato e imposto dagli ultimi regolamenti in materia di sport inseriti nel nuovo Dpcm del 3 novembre, che obbliga alla chiusura e alla cancellazione delle varie manifestazioni sportive in programma. Ma non è certo la prima cancellazione per la società di Morgano di calcio a 8: in chiusura forzata da più di 150 giorni, nel corso di questo 2020 ha dovuto annullare ben 10 eventi calcistici e, come molte altre società sportive, non ha alcuna sicurezza di poter riprendere le proprie attività fino al prossimo 2021. La Rappresentativa Calciotto Tv, nata nel 2015 dalla
medesima associazione calcistica, è stata la prima rappresentativa di calcio a 8 in Italia e nel corso del tempo ha guadagnato numerosi riconoscimenti nel mondo calcistico, conseguendo il titolo di “Campione d’Italia Csen” e vincendo la “Copa Ciudad de Barcelona – Torneo Internacional de Futbol 8” nel 2017 e ricevendo per due anni consecutivi in Russia uno speciale riconoscimento con l’”Award for the development and promotion of amateur football”, oltre a vincere il “Trofeo Uim” a Roma nel 2018. (g.z.)
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L’intervista Francesco Calzavara debutta nella giunta Zaia
“In dirittura d’arrivo il bilancio tax free un miliardo di euro nelle tasche dei veneti” Le nuove risorse andranno a finanziare in via prioritaria investimenti per le Olimpiadi 2026, la messa in sicurezza del tratto ferroviario Adria Mestre ed il completamento della circonvallazione di Vicenza Assessore Francesco Calzavara, come descrive il suo debutto nella nuova giunta Zaia? “Direi frenetico, visto che sono stato nominato solo qualche giorno dall’approvazione della manovra di bilancio e da lì sono partite tutte le procedure per poter arrivare in Consiglio regionale in tempo, scongiurando l’esercizio provvisorio che rallenterebbe la capacità di spesa della regione. Oggi questa è la mia priorità, assieme a tutta una serie di incontri per conoscere le singole direzioni a cui fanno riferimento le molte deleghe che il Presidente Zaia ha ritenuto di affidarmi”. Ci può fare qualche anticipazione? “Sarà un bilancio in continuità con la precedente legislatura e quindi, ancora una volta, tax-free. Ricordo che il Veneto è l’unica regione in Italia che non applica addizionale Irpef, lasciando nelle tasche dei cittadini veneti ben oltre un miliardo di euro. Siamo riusciti a riconfermare tutte le poste di bilancio fino ad oggi finanziate, mentre si aumentano gli stanziamenti per i temi ambientali, con la messa in sicurezza di discariche, il finanziamento di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico ed iniziative atte a contrastare l’inquinamento dell’aria da PM10. Grazie a buoni dati di bilancio abbiamo la possibilità di assumere nuovi mutui, che andranno a finanziare in via prioritaria investimenti per le Olimpiadi 2026, la messa in sicurezza del tratto ferroviario Adria Mestre ed il completamento della circonvallazione di Vicenza”. Quali le priorità della Regione in questo periodo di emergenza?
“Garantire le risorse agli assessorati più esposti alla crisi pandemica, in primis alla Sanità e al sociale. I contributi che continuano a pervenire da benefattori, sommati alle risorse proprie della Regione, garantiscono la tenuta del nostro sistema sanitario. Credo che nei prossimi mesi sarà necessario sostenere le famiglie in difficoltà che pagheranno il calo occupazionale in molti settori, primo fra tutti quello del turismo, che in Veneto è la prima “industria” per fatturato. Naturalmente la Regione farà la sua parte, nella speranza che le varie iniziative promesse dal Governo di Roma abbiano una reale ricaduta sui nostri territori”. Lei si occupa anche di rapporti con il credito, alle banche cosa chiedete in questo momento? “Gli istituti di credito hanno dimostrato in questa fase di essere al fianco delle imprese e delle famiglie. La sospensione del pagamento di mutui e finanziamenti è stato sicuramente un salvagente importante, ora si tratta di capire quale sarà il sostegno reale all’economia, nel momento della ripartenza”. Un’altra sua competenza riguarda gli enti locali, i quali spesso invocano più risorse e maggiore attenzione dalla Regione, quali risposte date? “Il ruolo della Regione in questa fase, dove lo smart working ha dimostrato tutte le sue potenzialità e criticità, potrà essere quello di promotore di una progressiva digitalizzazione della pubblica amministrazione sostenendo, e questo vale soprattutto per i piccoli comuni, l’approvvigionamento di dotazioni tecnologiche e piattaforme gestionali. Strumenti che possano favorire una sempre maggiore tra-
“La Regione del Veneto ha presentato 150 schede progetto per complessivi 24 miliardi di euro di iniziative, le quali sarebbero un sensazionale acceleratore verso quella ripresa che tutti auspichiamo possa partire dal secondo semestre 2021”
sparenza e rapidità nei rapporti tra la pubblica amministrazione e i suoi cittadini”. Cosa servirà al Veneto una volta uscito dalla pandemia? “I Veneti hanno dimostrato anche nelle recenti crisi economiche di avere una straordinaria capacità reattiva, sapendosi riprendere prima e meglio di altri. Da persone pragmatiche, quali siamo, abbiamo bisogno di una cornice normativa chiara entro la quale muoversi. Vedo purtroppo ancora molta confusione, soprattutto sulle opportunità che i Recovery Fund potranno dare alle nostre future generazioni. La Regione del Veneto ha presentato 150 schede progetto per complessivi 24 miliardi di euro di iniziative, le quali sarebbero un sensazionale acceleratore verso quella ripresa che tutti auspichiamo possa partire dal secondo semestre 2021. L’auspicio è che il Governo ripartisca questi fondi con una logica e che premi quei
progetti che abbiano un immediato ritorno sul territorio. Contributi a pioggia di certo non cambierebbero in maniera sostanziale le sorti di imprese, cittadini e istituzioni pubbliche”. E’ chiamato ad occuparsi di anticorruzione in una Regione che si è trovata a fare i conti con l’illegalità e l’infiltrazione della criminalità, come agire? “Ricordo che la Regione del Veneto, nel precedente mandato, si è dotata di una normativa che prevede la costituzione di Parte civile in caso di delitti di stampo mafioso che si verificano nel territorio regionale. Infatti, a garanzia e tutela della legalità nel proprio territorio e nell’impegno al contrasto a fenomeni di criminalità organizzata, cito il maxi processo contro il clan dei Casalesi di Eraclea dove la Regione ha incaricato l’avvocato Fabio Pinelli del Foro di Padova per la Costituzione di Parte Civile dell’Ente”. (n.s.)
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Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon, capogruppo in Consiglio Regionale
“A caccia di risorse per l’economia veneta”
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l veneziano Raffaele Speranzon guida il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale. E’ stato il più votato del suo partito e ora, dopo l’attività in consiglio comunale e in Provincia, insieme alla presidenza dell’Ater, affronta il nuovo incarico nel parlamentino veneto. In questo inizio di legislatura quale vuole essere il vostro apporto? “Non possiamo nascondere il fatto che siamo stati eletti in un periodo particolarmente critico e ci rendiamo conto della situazione che ci circonda, siamo tutti espressioni di territori che stanno subendo gli effetti devastanti della pandemia. Dal turismo al commercio, dalla produzione ai servizi, il nostro impegno dovrà essere orientato a queste realtà perché sappiamo che le misure messe in campo dal governo dal punto di vista dei ristori copriranno solo in parte le perdite subite. Si tratta di difendere i veneti che stanno combattendo con ogni mezzo per evitare di fallire, non possiamo tirarci indietro. La nostra azione perciò sarà volta a difendere gli interessi del nostro mondo produttivo, che altrimenti rischia davvero di crollare. Non possiamo sottrarci a questa responsabilità”. Cosa c’è da fare subito? “Buona parte del Pil veneto è generato dal turismo, ma in questo momento di difficoltà il nostro patrimonio rischia di diventare appetibile per la malavita organizzata o aziende straniere che possono piombare sui nostri asset e sulle nostre imprese. La nostra azione sarà quella di individuare all’interno del bilancio dei capitoli per finanziare gli interventi a favore delle imprese. L’indirizzo che avremo come consiglieri sarà quello di recuperare più risorse possibili da destinare al ristoro di aziende che rischiano di chiudere. Non possiamo permetterci di perdere aziende e innescare un effetto domino terribile, questo deve avere la priorità”. Oltre all’emergenza, quali altri progetti avete in serbo? “Riteniamo che la Regione debba svolgere un ruolo importante nella definizione delle strategie per il Porto di Venezia, che insieme a Marghera e Chioggia
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Regione
rappresenta il nostro sistema portuale, uno degli aspetti identitari del Veneto legato alla tradizione marinara, cantieristica e dei commerci. Questi ultimi in futuro si sposteranno ancora più ad oriente e vedranno pertanto Venezia in una posizione strategica. Dobbiamo promuovere una forte politica per rivendicare questo ruolo”. Un’altra proposta a cui tenere? “Sicuramente il sostegno alle famiglie è per noi una priorità, specie per quelle fragili e più esposte. Abbiamo la necessità di mettere sotto protezione i nuclei familiari, così importanti in termini di valori ed esperienza, dai genitori che lavorano ai figli, fino agli anziani. Anche per le attività extradidattiche svolte da gruppi e associazioni sportive è fondamentale il contributo e il sostegno della regione. Queste realtà associative in ambito sportivo, culturale e ricreativo sono alleati preziosi per le famiglie”. Come giudica il rapporto all’interno della compagine di maggioranza? “Con la maggioranza il rapporto è ottimo nei contenuti. Il nostro compito nel corso di questa legislatura sarà anche quello di garantire dignità ai veneti, quasi il 10 per cento, che hanno espresso la loro preferenza a Fratelli d’Italia. Su ogni ambito faremo valere il ruolo che ci è stato affidato”. Sarà la volta buona per centrare l’obiettivo dell’autonomia? “Con questo governo in carica ci sono ancora degli ostacoli da superare, auspico quindi un deciso cambio di colore con le prossime elezioni in modo da cambiare passo e realizzare l’obiettivo che la compagine di centrodestra si è posta sottoscrivendo il patto dell’estate scorsa fra Meloni, Salvini e Berlusconi. Un accordo chiaro che mette tra le priorità proprio la realizzazione dell’autonomia, la chiarezza su alleanze di governo che siano diretta espressione del voto e non di inciuci fra partiti e una riforma in senso presidenzialista dell’elezione del Capo dello Stato. Un deciso cambio di rotta che finalmente completerà anche il progetto dell’autonomia e imprimerà quella svolta che gli elettori invocano da tempo”. Nicola Stievano
L’intervento Giacomo Possamai (Pd)
“Sanità più vicina ai cittadini”
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uella che ci viene imposta dalla pandemia è una sfida storica, collettiva. Una prova molto dura che ci richiama alla responsabilità comune e all’impegno solidale per uscire al più presto da questa dolorosa emergenza. Lo sforzo straordinario che in questi mesi è stato messo in campo dagli operatori sanitari, dalle tante professionalità preziose e dalle istituzioni è stato indispensabile per mettere un argine al dilagare distruttivo del virus. Se dobbiamo confidare nel fatto che la nostra sfida collettiva alla fine verrà vinta, non possiamo però dimenticare che nei lunghi anni di ‘normalità’ sanitaria non sono stati compiuti quei passi essenziali che ci avrebbero consentito di essere oggi ben più forti di fronte alla pandemia. Nel tempo abbiamo infatti smarrito quell’impronta, quel modello di sanità pubblica che aveva come principio irrinunciabile l’accesso universale, diffuso, dei servizi a beneficio dei cittadini. E’ inutile soffermarsi sull’attribuzione delle responsabilità, perché la retromarcia rispetto a quanto di buono era stato impostato nel passato è stata fatta in modo trasversale e ad ogni livello istituzionale. Altrettanto fuorviante è la gara tra i primi della classe perché in gioco non c’è la salvezza di singoli territori bensì di un intero Paese. Il Veneto può andare orgoglioso di essere la terra di una grande politica, Tina Anselmi. Fu lei, da ministra, la madre del sistema sanitario nazionale istituito nel 1978. Una riforma epocale che garantì pieno diritto alla salute e coesione nazionale, eliminando disuguaglianze che vanno considerate ancor più inaccettabili quando si parla di sanità. Oggi, lo stesso Veneto, è chiamato a ripristinare, a ricollegarsi a queste radici del passato. Lo deve fare riportando il complessivo sistema sanitario regionale ad una dimensione più vicina ai cittadini, attraverso il ripristino ed il potenziamento dei servizi sul territorio così come attraverso il rafforzamento degli investimenti per la medicina di base e per le borse di studio, per le strutture di sostegno alle persone disabili e per gli anziani, il cui unico approdo non può essere quello delle case di riposo. L’altra emergenza da affrontare nel quotidiano è quella della carenza di assunzioni del personale sanitario, oggi insufficiente per colmare i pensionamenti notevolmente in crescita. Diventa insomma doveroso tornare ad investire e programmare la sanità pubblica con una visione collettiva. L’occasione dell’utilizzo delle risorse che l’Europa mette a disposizione con il Recovery Fund è irrinunciabile. Si tratta di una mole di stanziamenti che vanno utilizzati in primo luogo nell’ambito della sanità, con progetti mirati e con un lavoro istituzionale minuzioso, di cura e di attenzione profonda al bene comune. Il curarsi non può tornare ad essere un privilegio di chi ha più mezzi e possibilità. Ripristinare la ‘democrazia della salute’ è un orizzonte che il Veneto, attraverso il ridisegno socio-sanitario, deve riconquistare. Tornando al passato, facendo tesoro della dura lezione del presente, garantendo a tutti un futuro migliore. Giacomo Possamai
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Regione
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Forza Italia La padovana Elisa Venturini è capogruppo in Consiglio Regionale
“In Regione da portavoce delle necessità dei territori” E
ntrata in Consiglio Regionale con oltre 6.500 preferenze personali, la padovana Elisa Venturini, da oltre due decenni è in prima linea e protagonista sulla scena politica: sindaco di Casalserugo per due mandati, consigliere provinciale, nonché vice presidente di Anci Veneto, ora è alla guida del gruppo consigliare di Forza Italia, nella compagine di maggioranza. Come si è svolta in queste prime settimane l’attività del Consiglio? “Stiamo partecipando in presenza alle sedute del Consiglio e ai lavori delle commissioni, distribuiti nelle varie aule, con tutte le precauzioni del caso: la presenza è un rischio ma in questo ambito è una necessità per poter lavorare, discutere e confrontarci. Abbiamo partecipato all’insediamento delle commissioni di cui facciamo parte. Nel mio caso, nella prima commissione bilancio ho la possibilità di conoscere e approfondire nel dettaglio tutti i progetti di legge regionale e i documenti che prevedono impegno di spesa, quindi la quasi totalità dei provvedimenti regionali”. Ad esempio? “In questo periodo ovviamente l’attenzione è rivolta all’ambito sanitario: abbiamo
previsto l’assegnazione di un beneficio economico agli specializzandi del quarto e quinto anno, ai ricercatori e docenti universitari che stanno presentando servizio sul fronte Codiv e in questo periodo svolgono un’attività intensa. Si tratta di professionisti non sono inseriti nel servizio sanitario nazionale, ai quali non veniva riconosciuto alcun beneficio economico. Un altro provvedimento riguarda la copertura a livello legislativo della spesa per la piattaforma informatica regionale Zero Covid Veneto per il monitoraggio e sorveglianza della persona. Si tratta di un sistema che va ad implementare Immuni. Mentre l’applicazione nazionale è un alter che avvisa quando entriamo in contatto con persone che sono state positive, Zero Covid Veneto invece è un sistema di biosorveglianza dove la persona segnala se presenta sintomi sospetti o si trova in quarantena. In questi giorni stiamo prendendo in mano la legge di bilancio, con i relativi collegati alla finanziaria: i tempi sono abbastanza ristretti, l’approvazione prevista entro la fine dell’anno e comporterà una presenza costante a Venezia”. Quali le urgenze e le priorità? “Un po’ tutta l’attività è incentrata sulla
gestione dell’emergenza Covid e le conseguenze economiche della pandemia, a partire dalle necessità in ambito sanitario, per individuare le adeguate strategie sul fronte economico per sostenere le attività produttive e l’occupazione. Il mondo dell’impresa e del lavoro non può vivere solo di sussidi, ma richiede ad esempio maggiore formazione. Il segnale positivo arrivato di recente dalle borse alla notizia del vaccino da’ l’idea di come il mercato è in grado di reagire e riprendersi anche di fronte a queste crisi. Altra questione sarà come lo Stato italiano userà i fondi che arrivano dall’Europa e che saranno destinati anche alla Regioni. Dovremo pianificare nuove progettualità e tutta la parte legata agli investimenti. La vera partita sarà questa. Sicuramente queste risorse hanno delle ricadute sull’economia locale, sta a noi orientarle al meglio”. Com’è il rapporto con la maggioranza e la Lega in particolare? “La Lega ha numeri importanti, noi ci poniamo come degli alleati leali, con la dignità di chi proviene dal territorio e può portare tutta la propria esperienza. Più che avanzare rivendicazioni legate a dei semplici numeri abbiamo dei territori da rappresentare, al di
Elisa Venturini
là della collocazione politica”. Da sindaco e consigliere provinciale al Consiglio Regionale, come sta vivendo questa nuova esperienza? “E’ una delle domande che mi viene rivolta più spesso. Ho lavorato per 17 anni in Comune, di cui 10 da sindaco, 15 in Anci, e 6 anni anni in Provincia. Da amministratore locale hai un ruolo operativo, pensi ad un progetto, ad un intervento e poi passi all’azione. Il ruolo del consigliere regionale prima di tutto è legislativo, intervieni a livello normativo, devi studiare i progetti di legge, i regolamenti, approfondire i temi. I risultati immediati di questo lavoro non si vedono subito, spesso ci vogliono anche degli anni. Affronto questo nuovo impegno con il mio bagaglio di esperienza sul campo e di conoscenza del territorio, mi faccio portavoce delle esigenze, delle necessità dei cittadini. Portiamo e discutiamo a livello regionale delle istanze del territorio, sapendo che ognuna delle sette provincie ha le sue esigenze e particolariNicola Stievano tà”.
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Tutti i colori delle Feste Scopriamo le tendenze per il 2020, dal bianco ottico, alla gamma cozy fino al rosa
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l Natale è alle porte e, come sempre, mille cose sono da fare, da organizzare e da pensare. Che sia un Natale tradizionale o che sia un Natale in epoca Covid, di certo non mancheranno le tavole imbandite, gli addobbi interni ed esterni alle case, le ricette della tradizione ed i regali più originali. Iniziamo dai colori, che come ogni anno hanno una vera e propria tendenza e che quindi rendono speciali le nostre tavole e le nostre case. In questo 2020 al primo posto della classifica dei colori c’è il bianco ottico. Non colore per eccellenza, il bianco ottico richiama la neve ed i paesaggi del nord Europa, ma anche la purezza incontaminata. Non riempie anche gli ambienti più piccoli, ma anzi risalta sempre e comunque, anche senza illuminazioni particolari. Ma soprattutto gli interior designer consigliano di non abbinarlo ad altri colori, quanto piuttosto ad alcuni materiali, anch’essi in pole position per questo Natale 2020: il legno, possibilmente non trattato, l’acciaio e l’argento. Ma se il rigore e l’essenzialità del bianco non dovessero piacere, ecco al secondo posto il ritorno di una gamma cromatica, che nel 2019 si piazzava in testa alla classifica e che viene chiamata cozy e proveniente dagli Stati Uniti. Con questo termine si intende un ambiente accogliente e dunque nell’ambiente cozy si trova tantissimo nocciola, sabbia, caramello, cioccolato, rosso mattone, borgogna e anche sfumature autunnali come l’arancione zucca, il tabacco ed il verde. Al terzo posto della classifica dei colori di tendenza per il nostro Natale troviamo il rosa. Ma come, il rosa a Natale? Diciamo che è per i più moderni ed audaci, oppure per chi è al suo primo Natale in una casa nuova e quindi non ha la cantina piena di addobbi e accessori rossi! Rosa cipria oppure rosa fucsia le sfumature maggiormente proposte quest’anno. Elegante vicino all’abete verde, originale se abbinato a qualunque legno e chic se impreziosito da qualche dettaglio d’oro rosa.
Una proposta per l’albero di Natale: l’albero dei viaggi!
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bete o albero sintetico, verde, bianco o colorato che sia, l’albero addobbato non può mancare nelle case a Natale. E per questo Natale 2020, lanciamo una proposta! Visto che probabilmente in pochi quest’anno viaggeranno durante le festività ed in molti non hanno viaggiato nel 2020, sarebbe bello addobbare l’albero di Natale con tutti i souvenir che abbiamo dei viaggi che abbiamo fatto e oggetti che ce li ricordino. Dall’ormai intramontabile fenicottero rosa gonfiabile alla classica calamita o palla di neve; dalla tazza dell’Hard Rock Cafè di Roma, Venezia o New York alla penna dell’hotel nel quale abbiamo soggiornato; dal bikini acquistato al mare al porta Skypass della località sciistica preferita. Ma anche la carta d’imbarco dell’ultimo volo oppure il biglietto della metro di qualche capitale che ci ha ospitato. Senza dimenticare di stampare e appendere qualche foto significativa dei nostri viaggi, magari usata per ricoprire la stella in cima all’albero!
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i avvicinano le feste natalizie e, come ogni anno ci si trova alle prese con i fornelli. Ecco perché è importante imparare qualche trucco per fare bella figura, soprattutto quando si tratta di primi piatti, quelli che aprono i pranzi e le cene festivi. Il primo è saper scegliere ingredienti stagionali. Questo perché significa avere il prodotto migliore dal punto di vista organolettico e la massima qualità al prezzo minore. In secondo luogo è importante non sbagliare le porzioni: per pasta o riso si viaggia intorno agli 80 grammi, per la pasta fresca sui 100 o 120. In ogni caso una porzione deve essere sui 120 o 130 grammi totali, compreso il condimento. Quando si tratta di riso ogni ricetta va abbinato il chicco giusto. Per risotti:
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Il menù della tradizione veneta Risotto al radicchio tardivo, un primo di sicuro successo che porta in tavola due tipicità della nostra terra
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a Natale cosa mangiamo? Fra pochi giorni questa diventerà la domanda più ricorrente! Iniziamo con un suggerimento per il menù tradizionale veneto. Poi ciascuna famiglia ha le proprie tradizioni, lo sappiamo. Come antipasto salumi vari (soppressa e salsiccia luganega) con gli immancabili crostini caldi con il baccalà. Tra i primi: brodo di cappone, risotto al radicchio, gnocchi al sugo d’anatra. Come secondi: polenta e baccalà, lesso di manzo «al cren» (salsa di rafano) con contorno di purè di patate. Per i contorni: carciofi, radicchio alla griglia, cardi al latte. Tra i dolci il pandoro di Verona, la mostarda con il mascarpone, il mandorlato di Cologna Veneta. Per innaffiare il tutto un ottimo Amarone della Valpolicella o un buon Raboso delle terre del Piave e alla fine un brindisi augurale con le bollicine del Prosecco di Conegliano o di Valdobbiadene.
RISOTTO AL RADICCHIO DI TREVISO Ingredienti per 4 persone 350 gr di riso semifino o superfino; 4 cespi di radicchio trevisano tardivo; 1 cipollotto rosso o uno scalogno; 1/2 bicchiere di vino rosso; 4 litro di brodo di sedano, carota, cipolla; olio extravergine d’oliva q.b.; Grana Padano grattugiato; sale q.b. Sfogliate il radicchio, privatelo della parte centrale bianca e sciacquatelo sotto l’acqua corrente. Scolatelo e asciugatelo. Tagliatelo verticalmente a striscioline sottili, lasciandone da parte qualcuna da usare per decorazione a cottura ultimata. Sbucciate il cipollotto e tritatelo finemente. Scaldate l’olio extravergine d’oliva in tegame capiente e fatevi imbiondire il cipollotto. Se necessario, aggiungete del brodo. Unite il radicchio, aggiungete un
pizzico di sale, alzate la fiamma e fatelo appassire. Lasciate cuocere per un paio di minuti, mescolando spesso. Aggiungete il riso. Mescolate senza sosta e fatelo tostare fino a quando sarà diventato lucido. Sfumate con il vino rosso, facendo evaporare. Abbassate la fiamma ed aggiungete un mestolo di brodo bollente. Man mano che si assorbe, continuate ad aggiungere un mestolo di brodo alla volta fino a cottura ultimata. Una volta trascorso il tempo di cottura indicato sulla confezione del riso, da calcolare dal momento in cui viene aggiunto il brodo, togliete il tegame dal fuoco e mantecate il riso con formaggio grattugiato. Coprite con un coperchio per un paio di minuti, dopodiché impiattate.
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Tisane & Infusi Preziosi alleati per la digestione
Mangiato troppo? Ci pensano le erbe D
urante le festività natalizie si mangia spesso in abbondanza, sovente ben oltre il necessario. La “tradizione” in tal senso è nota. Chiaramente sono noti anche i problemini che vi si collegano, come l’insorgere di indigestioni, appesantimento, alito pesante. Un prezioso alleato per combattere questi sintomi è dato dalle erbe. In particolare meritano di essere scoperti i chiodi di garofano, una spezia usata frequentemente per facilitare la digestione di certi alimenti ed evitare altri problemi derivanti dal processo digestivo. Ma i chiodi di garofano possono aiutare anche quando
ci si trova a combattere con l’alito pesante. Per esempio, dopo aver mangiato una pietanza con cipolla o aglio, se temete l’effetto alitosi, masticate un chiodo di garofano. Questi, però, possono anche essere utilizzati per realizzare infusi multiuso. Lasciando in ammollo qualche chiodo di garofano in una tazza di acqua bollente, otterrete una tisana da bere per rimediare a diversi piccoli problemini. Tra questi la flatulenza, nel caso in cui aveste assunto troppi legumi, ma anche per attenuare i disturbi intestinali o la nausea. Infine possono sconfiggere il mal di testa e la stanchezza mentale.
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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore
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Plasma iperimmune
La Banca del Plasma della Regione Veneto contro il Coronavirus
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L’appello a chi è guarito: “Donate il plasma” a pag 38
Prosegue alla pag. seguente
Tumore alla prostata, l’efficacia dei farmaci senolitici
Sabi Work, dal 2002 organizza e accredita congressi
Curare il Covid da casa, indicazioni per i medici di famiglia
a sanità della Regione del Veneto ha sperimentato e confermato che i pazienti che hanno avuto la malattia sviluppano anticorpi che sono in grado di inibire l’infezione causata dal Coronavirus. L’efficacia del risultato dipende dal quadro clinico generale. La persona per donare il plasma deve aver contratto la malattia e avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni. Se ha avuto solo il tampone positivo ma senza sintomi oppure se ha avuto sintomi ma non è sicuro di aver avuto il coronavirus non è idonea a donare il plasma. Negli asintomatici la quantità di anticorpi non è sempre sufficiente per curare il malato. Per ogni Ulss sono stati individuati dei centri di riferimento dove il volontario può rivolgersi per la raccolta del plasma iperimmune. “La Regione del Veneto invita gli ex pazienti covid oggi guariti che desiderano dare il proprio contributo, donando il plasma, a contattare telefonicamente il centro trasfusionale più vicino e aiutare concretamente alla guarigione di altri malati”.
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Curare il Covid da casa, indicazioni per i medici di famiglia
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urare le persone con infezione da Sars-CoV-2 non ospedalizzate, un vademecum è stato messo a punto dalla Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Lombardia, con la partecipazione della Clinica di Malattie Infettive, Dipartimento di scienze Biomediche e Cliniche Sacco dell’Università di Milano, diretto dal professor Massimo Galli, indirizzato ai medici di famiglia. Un protocollo di cure domiciliari nei pazienti con sintomi per evitare o contenere l’evoluzione della malattia e quindi l’ospedalizzazione. Si distingue in primo luogo, nella classificazione dei pazienti, tra i casi accertati e quelli sospetti. Rappresenta un caso accertato – si legge – il soggetto con tampone nasofaringeo o antigenico positivo. Il caso sospetto invece è quello del paziente con sintomatologia compatibile con infezione da Sars-CoV-2, che non ha non ancora effettuato il tampone o chi ha un esito negativo ma con elevata probabilità pre-test di infezione (contatto di soggetto con infezione accertata). Nei sintomatici a domicilio è consigliato utilizzare il paracetamolo nel trattamento della febbre; un’abbondante idratazione per via orale se non controindicata; sedativi per la tosse al bisogno; in caso di diarrea evitare trattamenti che riducano la motilità intestinale e supportare con idratazione orale; si ribadisce l’importanza di una corretta alimentazione Per quanto riguarda i trattamenti specifici, nel documento si evidenzia che “al momento nessun trattamento ha dimostrato un chiaro beneficio in pazienti la cui severità imponga l’ospedalizzazione. Vi sono in ogni caso alcune terapie che sono controindicate poiché non hanno dimostrato nessun tipo di efficacia in nessun setting (né ospedaliero né territoriale) ed espongono il paziente a potenziali rischi ingiustificati se somministrate senza adeguato monitoraggio: tra questi sono da citare l’antiretrovirale lopinavir/ritonavir, l’antibiotico azitromicina e l’antimicrobico/immunomodulante idrossiclorochina”. “È in particolare fortemente sconsigliato – si precisa - l’utilizzo di azitromicina, fatti salvi quei casi in cui vi sia il fondato sospetto di contestuale infezione batterica”. Viene invece ribadita l’importanza della vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica che è fortemente raccoman-
Le linee guida della Federazione dei medici Lombardi e il documento dei colleghi dell’Istituto Mario Negri e dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo data in tutti i soggetti di età superiore ai 60 anni o appartamenti a categorie inserite nel piano nazionale di vaccinazione antinfluenzale 2020/21. Le linee guida dei medici della Lombardia pubblicate sul sito della Omceo di Bergamo, anticipano quelle del ministero che dovrebbero uscire a breve. Nel frattempo i medici dell’Istituto Mario Negri e dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Giuseppe Remuzzi, Norberto Perico, Monica Cortinovis e il professor Fredy Suter, hanno preparato un documento sulle cure domiciliari da somministrare non appena si manifestano i sintomi che possono essere riconducibili all’infezione da Sars-CoV-2, ancora prima di sottoporsi al tampone (a differenza del vademecum dei medici Lombardi da cui sembrerebbe discostarsi anche nelle indicazioni di alcuni trattamenti). Il protocollo al momento è stato sperimentato su circa 50 pazienti, con tampone positivo e lievi sintomi, che sono guariti senza la necessità di essere ricoverati in ospedale. Il documento sarà a breve pubblicato sulla rivista Clinical and Medical Investigation.
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Regione Veneto
La Banca del Plasma della Regione Veneto contro il Coronavirus e l’appello alla donazione a chi è guarito
E
’ questo il contenuto del video che la Regione Veneto ha diffuso per sensibilizzare la popolazione alla donazione del plasma iperimmune. Un appello ai pazienti già guariti da Coronavirus per consentire gli studi clinici sperimentali per una terapia innovativa e che si è rivelata efficace in molti casi. La donazione “prevede il prelievo del plasma da persone guarite dal Covid-19, per poi somministrarlo a pazienti malati, affetti dallo stesso virus, per “rifornirli” degli anticorpi che erano già stati sviluppati, nel proprio sangue, dai pazienti guariti” spiega Giuseppe dal Ben, il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima nella sua pagina Facebook, nell’introduzione al video diffuso dalla Regione Veneto. Appello alla donazione della Regione che l’Ulss 9 Scaligera ha fatto suo rilanciando la campagna “# dona il tuo plasma” anche attraverso volti noti del mondo dello sport, dello spettacolo, della vita economica, dell’informazione e del territorio, tra questi Red Canzian, Paola Pessot, Piero Fanna, Gian Antonio Stella, Giobbe Covatta, Marina Salamon, Jerry Calà, sara Simeoni … “Coloro che hanno avuto la fortuna di guarire dal Coronavirus, - sono le parole dei vip - se donano il sangue con il loro plasma posIl plasma iperimmune serve sono salvare molte vite per consentire gli studi clinici perché aiuterà a guarire quelli che a oggi sono in sperimentali per una terapia mezzo al guado. In queinnovativa e che si è rivelata sto momento difficile e particolare che stiamo efficace in molti casi vivendo facciamo squadra. Dobbiamo cercare di fare il possibile. La donazione del sangue è più che mai urgente e utile. Il nostro sangue è prezioso ma donare il plasma può salvare delle vite. Usciamo dal tunnel del Covid 19 per vedere la luce della vita, tutti insieme”. Chi può donare e come si fa L’appello alla donazione è rivolto a tutti i soggetti che sono expazienti Covid: il paziente che intende donare il proprio sangue deve possedere i seguenti requisiti, da valutare in via preliminare con contatto telefonico: - deve avere un’età compresa tra 18 e 60 anni - il soggetto di sesso maschile non deve essere mai stato trasfuso - il soggetto di sesso femminile non deve mai essere stato trasfuso e non deve aver avuto gravidanze - l’infezione da SARS-Cov-2 deve essere stata sintomatica - l’infezione da SARS-Cov-2 deve essere stata documentata microbiologicamente (tampone rino-faringeo positivo) - la guarigione da infezione da SARS-Cov-2 deve essere stata documentata microbiologicamente mediante due tamponi negativi consecutivi - criteri di idoneità generale alla donazione (anamnesi fisiologica, patologica, farmacologica).
Salute una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria
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Sabi Work, dal 2002 organizza e accredita congressi La storia di un’azienda tutta al femminile, specializzata nell’aggiornamento del personale sanitario che nell’ultimo anno, con la pandemia, ha saputo cogliere la sfida della formazione a distanza
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n’insegnante di lettere che, ad un certo punto del suo percorso professionale, si rimette in gioco e tenta una strada tutta nuova, l’organizzazione di corsi di formazione del personale sanitario e di congressi soprattutto nell’ambito medico, settore che aveva conosciuto e per cui aveva provato un significativo interresse per trascorsi universitari. E con un semplice fax e un computer, nel 2001, avvia la propria attività. Il primo congresso va bene a tal punto che poi ne seguono altri; soprattutto grazie al passaparola, l’azienda ha modo di farsi conoscere e crescere fino a diventare, da attività svolta in casa, una strutturata realtà che oggi realizza decine di eventi l’anno, lavorando in diversi contesti nazionali – Padova, Trieste, Roma, Firenze, Trapani - ed internazionali, in particolar modo nell’ambito della congressistica medica e della formazione sanitaria. E’ la storia di Luciana Bilotti, titolare insieme alla figlia di Sabi Work, con sede in via Ospedale a Padova, un’impresa tutta al femminile che da quasi 20 anni è sul mercato, specializzata nella gestione di congressi ed eventi, con particolare attenzione all’aggiornamento del personale sanitario attraverso corsi di formazione approvati da un Comitato scientifico secondo i dettami del Ministero della Salute e grazie alla collaborazione con docenti altamente qualificati,
“Endocrinologia per la Festa della Donna” è stato un Congresso organizzato per alcuni anni sempre a Marzo in occasione della Festa della Donna, in cui si sono sviluppate tematiche specifiche con particolare riguardo alla Tiroide e all’Osso
conosciuti a livello nazionale e internazionale. Solo per citare alcuni dati: nel 2017 Sabi Work ha organizzato 88 eventi Ecm e formato 2832 partecipanti (sanitari), nel 2018 gli eventi sono stati 69 con la formazione di 2315 partecipanti, e lo scorso anno 74 con 2427 partecipanti. A questi si aggiungono altri eventi organizzati per esempio per l’Università di Padova, per il Comune di Parma e la Regione Veneto. “La realizzazione di questi numeri è stata resa possibile soprattutto dall’impegno e dalla professionalità delle collaboratrici, la mia socia Mara e Sara”. Nell’ultimo anno, con l’emergenza sanitaria, Sabi Work ha saputo cogliere una nuova sfida, quella della formazione a distanza.
“A seguito della situazione che si è venuta a creare con la pandemia – racconta Luciana Bilotti – tutti i Dpcm, a parte una breve finestra durante l’estate, hanno individuato la Fad come mezzo per la formazione del personale sanitario. Allora abbiamo deciso di dotarci, nel rispetto della normativa vigente sugli eventi, di una valida piattaforma multimediale, adottando lo stesso modello utilizzato dalle università, con l’obiettivo di avere un dispositivo all’altezza dei convegni che avevamo in programma di organizzare”. Abbandonata quindi l’ipotesi di programmare in presenza, in autunno la Sabi Work ha già messo in cantiere 5 appuntamenti a distanza, con la modalità online, ai quali van-
no ad aggiungersi quelli di dicembre. E poi? “Il prossimo anno rappresenta anche per noi una grande incognita – osserva Luciana Bilotti – perché non sappiamo quando potremo tornare ad organizzare congressi e attività formative in presenza. A settembre abbiamo lavorato alla realizzazione di due prestigiosi convegni che si sono tenuti all’Auditorium S. Gaetano a Padova. Poi, con il diffondersi del contagio e con le nuove misure restrittive, abbiamo ripreso a lavorare esclusivamente da remoto. C’è anche da dire che in questo periodo gli operatori sanitari, i medici di medicina generale e gli ospedalieri sono tutti talmente impegnati che sarebbe difficile pensare di organizzare
l’attività formativa in presenza. Questa soluzione della piattaforma è, decisamente, più snella e comoda, in questo contesto”. “Abbiamo cambiato strategia, modificato le modalità organizzative, l’approccio per valorizzare la piattaforma multimediale, - conclude - uno strumento che anche dopo questa fase di emergenza sanitaria sicuramente avrà sempre più ampio utilizzo, anche se gli eventi in presenza sono decisamente più efficaci, suggestivi e ricchi di spunti”. L’augurio dunque è di ritornare a lavorare in presenza, con strumenti e modalità di lavoro ancora più innovative e all’avanguardia per fornire un servizio sempre più qualificato.
Linfedema: una patologia sottovalutata ed emarginata CHE COS’È? Il linfedema è il gonfiore degli arti superiori e/o inferiori causato dall’accumulo patologico di liquido ricchissimo di proteine tra il derma e il sottocute, per un malfunzionamento del sistema linfatico. Si riconosce un linfedema congenito che colpisce entrambi gli arti inferiori (1% dei casi totali) e un linfedema secondario a interventi chirurgici di tipo oncologico che necessitano della rimozione dei linfonodi, oppure da radioterapia o malattie infettive come la filaria. Si tratta di una malattia sottovalutata con pochissima offerta di cura a livello nazionale e internazionale perché mancano centri dedicati per la diagnosi e cura. Molto spesso la cura è affidata in maniera empirica a fisioterapisti specializzati in linfodrenaggio che non eseguono un vero inquadramento medico cosa invece altamente raccomandata per poter curare in maniera scientifica questa patologia. La progressione della malattia per la sua non curanza porta non solo a problemi fisici (elefantiasi dell’arto) ma anche a disagi psicologici che molte volte spingono il paziente all’isolamento sociale. COSA FARE? L’Istituto Flebologico Italiano, centro di eccellenza per la cura delle malattie venose e linfatiche, propone un protocollo
di studio e cura del paziente, strutturato in maniera rigorosa e scientifica grazie all’esperienza maturata con gli anni in questo settore. La diagnosi iniziale è affidata al chirurgo vascolare che esegue la visita specialistica, la valutazione clinica del problema e la diagnosi strumentale non invasiva mediante un ecocolordoppler venoso ed un’ecografia dei tessuti molli e dei vasi linfatici. Sulla base della prima visita viene richiesto un esame linfoscintigrafico per analizzare la presenza o meno di vasi linfatici e valutare la loro funzionalità, e una valutazione cardiologica. COME SI CURA? Il linfedema è una patologia che richiede
un trattamento per tutta la vita del paziente. La compressione è il gesto più importante nella fase iniziale della cura per decongestionare l’arto e nel lungo termine per poter mantenere il risultato ottenuto. Un’équipe di fisioterapisti e infermieri professionali altamente specializzati nella cura del linfedema e coordinati con l’équipe medica, esegue linfodrenaggio, Manutech terapia (trattamento con micro-correnti polarizzate abbinate ad un massaggio linfodrenante), bendaggi elastocompressivi correttamente confezionati per non incorrere a danneggiamento del patrimonio linfatico del paziente, calze elastiche su misura a trama piatta, plantari personalizzati per correggere la
postura dei piedi ed esercizi riabilitativi mirati. A questo approccio tradizionale, all’Istituto Flebologico Italiano di Padova abbinia-
mo tecniche innovative di compressione con esercizi in acqua termale (studi eseguiti e pubblicati in letteratura mondiale per la prima volta dal fondatore del centro e chirurgo vascolare di fama mondiale, Dott. Dimitrios Kontothanassis). Infine, è di fondamentale importanza la continuità terapeutica a domicilio per il mantenimento del risultato ottenuto attraverso l’utilizzo di calze su misura a trama piatta abbinate ad indumenti indossabili tipo “leggings” che trasmettono le micro-correnti polarizzate così come i controlli clinici periodici del paziente. L’alta Specialità dell’Istituto Flebologico Italiano offre al paziente il miglior iter diagnostico terapeutico-riabilitativo per una patologia cronica e invalidante come il linfedema.
Dott.ssa Sara Oberto - Specialista in Chirurgia Vascolare Master in Linfologia Clinica - Presidente dell’Italian Society of Young Phlebologists Via Niccolò Tommaseo, 50 - 35131 - Padova (Italy) segreteria@istitutoflebologico.it - www.istitutoflebologico.it Tel.: +39 049 2271355
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Tumore alla prostata
L’utilizzo dei farmaci senolitici può essere efficace contro le metastasi
Il team internazionale di ricerca guidato dal professor Andrea Alimonti, ordinario del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova, scopre come i composti senolitici, uccidendo le cellule senescenti, siano efficaci nell’arrestare il processo nella progressione tumorale
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e manca il gene TIMP1 nelle cellule senescenti il tumore alla prostata è più aggressivo, invasivo e metastatico. Il team internazionale di ricerca guidato da Andrea Alimonti scopre come i composti senolitici, uccidendo le cellule senescenti, siano efficaci nel bloccare la formazione delle metastasi. E’ stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Cancer Cell” un articolo che svela il ruolo delle cellule senescenti nella formazione delle metastasi e individua un composto senolitico (che di preferenza distruggono le cellule senescenti) in grado di bloccarle. Lo studio è stato guidato dal professor Andrea Alimonti, ordinario del Dipartimento di Medicina -– Dimed - dell’Università di Padova e ricercatore dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm) e dell’Istituto Oncologico di Ricerca (Ior) di Bellinzona in Svizzera con il supporto di un gruppo di giovani ricercatori guidato da Ilaria Guccini ed Ajinkya Revandkar e di prestigiose collaborazioni professionali all’Eth di Zurigo e negli Usa.
Le cellule senescenti non sono solo responsabili dell’invecchiamento, ma possono in alcune condizioni avere un ruolo determinante nella progressione tumorale e nella formazione di metastasi. Lo studio ha individuato uno specifico gene -– TIMP1 che spinge le cellule senescenti tumorali ad aver un ruolo attivo nella formazione delle metastasi. Se questo gene è infatti perso o inattivato, avviene la riprogrammazione dei fattori rilasciati dalle cellule senescenti verso una composizione che rende il tumore più aggressivo ed invasivo e quindi metastatico. È infatti dimostrato che l’assenza o inattivazione di TIMP1 e di PTEN – un altro gene che ha un ruolo chiave in questo processo – si verificano frequentemente nel tumore alla prostata, correlandosi alla resistenza al trattamento del tumore e a esito clinico più grave. Alla luce di queste informazioni e rilevazioni si è ricercato di individuare una strada percorribile per l’utilizzo di nuovi farmaci che uccidano le cellule senescenti, i cosiddetti farmaci senolitici, partendo
dall’ipotesi che potessero avere un ruolo chiave nell’arrestare il processo. Il Professor Alimonti e il suo team hanno dimostrato come questo sia vero nei loro studi preclinici, effettuando una sperimentazione in vivo nella quale è stata soppressa l’espressione dei geni TIMP1 e PTEN: una volta sviluppate le metastasi causate dall’assenza dei due geni inibitori, si è potuta verificare l’efficacia di un potente composto senolitico nel bloccare le metastasi stesse. “I risultati di questa ricerca ci indirizzano ancora una volta verso la terapia personalizzata – dice il professor Andrea Alimonti -. I fattori genetici possono infatti determinare se la senescenza avrà nel paziente un effetto positivo di opposizione alla crescita del tumore o negativo di stimolazione della formazione di metastasi. In questo secondo caso risulta importante somministrare con cautela i farmaci chemioterapici che inducono senescenza, oltre ad utilizzare i farmaci senolitici per uccidere le cellule senescenti”.
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Piemonte
Le matite del Barbera, Land Art da bere Nel Monferrato Astigiano un originale fil rouge, legato al celebre vino cantato da Giorgio Gaber porta alla scoperta di borghi, cantine e audaci installazioni. L’idea a colori di Mombaruzzo indica la rotta di Renato Malaman
G
randi matite dai colori squillanti svettano fra le viti. Land Art che sfuma nella Pop Art. Giganti dallo spirito giocoso che, in una coreografia da favola lunga chilometri, fanno da maggiordomo ai filari dei generosi vigneti di Pico Maccario a Mombaruzzo, il paese dei campanari. Matite che fanno il verso ad altre installazioni scanzonate e dai colori vivaci: chiocciole e rane di dimensioni extra size. Un bel modo di presentare vini d’autore e il loro territorio. Poco lontano, sulle colline intorno a Vinchio, un’ immensa panchina rosso Barbera, firmata da Chris Bangle (visionario designer californiano che ha firmato anche alcuni fortunati modelli Bmw), troneggia ironica e fa da totem alla pregiata zona di produzione dei Viticoltori Associati di Vinchio Vaglio Serra, patrocinatori dell’installazione. L’opera d’arte, che fa parte del Big Bench Community Project, percorso ideato dallo stesso artista americano, offre uno sguardo privilegiato sulla riserva naturale speciale della Sarmassa e sulle distese di vigneti. Ancora pochi chilometri più in là (e siamo già nell’Alessandrino), sul punto più alto del pittoresco borgo di Alice Bel Colle (curioso: si pronuncia con l’accento sulla A), c’è un piccolo rifugio per accoliti di Bacco dove si stappano in compagnia (e si scoprono) i piacevoli vini dei cento produttori della Cantina Alice Bel Colle. Proiettando poi lo sguardo a 360 gradi su un paesaggio così bello, fatto di borghi e di orizzonti alpini, che sembra uscito dalla scenografia in cartapesta di un film. Ma la Cinecittà, il museo d’arte all’aperto e regno della fantasia, in questo caso, sono le ondulate terre astigiane del Barbera. Gioielli pittorici dalle linee geometriche. Luoghi dove l’immaginario annuncia il reale e fa pregustare in particolare il profumo di questo vino generoso e fiero, la
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sua gioiosa esuberanza, la sua forza semplice, ‘educata’ in cantina ma dopo il decisivo apporto di luce e calore catturati dalle uve durante la maturazione nelle spalliere di collina. Il Monferrato astigiano, costola del patrimonio Unesco piemontese (con Langhe e Roero) e mosaico prezioso di terre che da secoli regalano buon vino e buonumore. Terre di cui si era perdutamente innamorato Gino Veronelli, poeta prima ancora che profeta del vino. E prima di lui Mario Soldati, che con i suoi racconti nel secondo dopoguerra portò a galla un’Italia di provincia fatta di gente umile che in paesi dimenticati ha salvato la tradizione. Fu proprio Veronelli a vaticinare un futuro da principessa alla ‘cenerentola’ Barbera, vino povero e legato al quotidiano dell’osteria che non ci ha messo poi molto - una volta sdoganate le sue virtù - a convincere gi increduli. ‘Barbera e Champagne, stasera beviam…’ cantava incrociando note e calici Giorgio Gaber e l’accostamento non era irriverente. Tutt’altro. I numerosi premi conquistati - dagli immancabili Tre Bicchieri a cui il vino piemontese è abbonato da anni - sono solo una conferma di quanto i produttori dell’Astigiano hanno saputo costruire negli anni, conferendo al Barbera la dignità e il valore che merita. In un calice di Superiore, la tipologia più celebrata che nasce da un lungo affinamento, c’è tutto il vigore di un vino fatto con uve che resistono al gelo, ai venti e alle nebbie. Ne sono stati versati fiumi di calici da quando, al tramonto del XVIII secolo, il conte Giuseppe Nuvolone ha codificato l’abc di questo vino per troppi anni considerato ingiustamente ‘da taglio’. La Barbera, fonte di freschezza e di acidità sempre viva, frutto di grappoli compatti e color notte, che in Pie-
Lungo le strade del Barbera d’Asti DOCG. Nella foto principale le maxi matite realizzate con legno di castagno tra i filari dell’azienda Pico Maccario di Mombaruzzo. A destra la grande panchina di Vinchio, firmata da Chris Bangle, che fa parte del percorso Big Bench Community Project. Più sotto: paesaggio sulle colline del Barbera, la cantina di Pico Maccario, il Barbera e altre installazioni. A sinistra: uno scorcio di Alice Bel Colle
monte è declinato in tante denominazioni, è l’anima del Consorzio del Barbera d’Asti e vini del Monferrato Docg. E in questo contesto è in buona compagnia: quella di altri 12 vini di spiccata identità come il Nizza Docg, vanto di Nizza Monferrato, o il Ruché di Castagnole Monferrato, nicchia enologica oggi pure Docg che nacque grazie alla passione di un parroco di paese. E poi si svelano anche varie Doc che danno spessore al concetto di biodiversità in questo riservato e discreto angolo di Piemonte: il Cortese dell’Alto Monferrato, il Grignolino d’Asti, la Freisa, l’Albugnano, il Dolcetto d’Asti, tutti capaci di narrare i propri territori - quelli compresi fra il Tanaro e il Belbo -
le storiche cantine, gli eclettici personaggi. Come in una canzone di Paolo Conte, lo chansonnier astigiano che ha dato nuova vita ai miti popolari, quelli ruvidi da osteria di cui la Barbera è uno dei simboli. Seguendo il fil rouge di questo vino, ormai nel cuore dei consumatori italiani, quanti borghi e quante feste si rivelano al visitatore a caccia di stupore. Quanti personaggi con storie da raccontare. Da Asti a Canelli, da Costigliole a Rocchetta Tanaro, da Castelnuovo Don Bosco a Roccaverano, patria della Robiola Dop. Un itinerario che si allarga a dismisura, seguendo le rotte dell’arte e del gusto. Con un soffio di poesia.
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HOTEL MILLEPINI, IL FANGO È SERVITO! L’unico prodotto termale protetto da brevetto europeo e da marchio D.O.C. è ad un passo da casa
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icordare un panificio, la scena che apre la giornata all’Hotel Terme Millepini 4* di Montegrotto Terme. Come all’alba il fornaio estrae il pane lievitato dal forno fumante, allo stesso orario il fangoterapista dell’hotel stende sul lettino il fango caldo, maturato per oltre due mesi nelle vasche ai piedi dei Colli Euganei consentendo la formazione di microalghe uniche al mondo per i loro princìpi antinfiammatori. Sono proprio questi ad essere stati riconosciuti ufficialmente per le loro qualità curative e preventive sulle patologie osteoarticolari, effigiando nel 2013 il Fango Termale Euganeo del 1° Brevetto Europeo ad
un prodotto termale, come già riconosciuto nel 2005 dall’Istituto Mario Negri di Milano, e del marchio di Denominazione di Origine Collettiva dalla Regione Veneto. E se il pane raggiunge ogni casa allietando i momenti di convivio, il fango accoglie l’ospite nella sua di casa, l’elegante camerino del centro termale che tra piscine e grotte scalda la mattinata grazie alle sapienti mani del fangoterapista. www.millepini.it Via Cataio 42, Montegrotto Terme (PD) +39 049 8911766 – info@millepini.it
La Fangobalneoterapia è un trattamento prescrivibile dal proprio medico e consigliato per artrosi, osteoporosi, reumatismi extra-articolari, distribuito in un ciclo di cura di 12 sedute composte da 12 fanghi e 12 bagni terapeutici. Con il solo pagamento del ticket, anche da esterni dell’hotel, si può accedere ogni giorno al trattamento a base di questo “farmaco” naturale dai risultati antinfiammatori paragonabili a quelli del cortisone, ma senza controindicazioni ed effetti collaterali, particolarmente indicato anche dal punto di vista preventivo a giovani e sportivi. L’hotel Terme Millepini nel suo stabilimento termale interno, con tre piscine coperte e scoperte e una SPA con ogni comfort è il luogo ideale in cui mettere a sistema un vero e proprio programma di rigenerazione del corpo e della mente. Un motivo in più per provare i benefici di un prodotto a chilometro zero, trasformando la cura in una vacanza!
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A tavola
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Proposte per una cucina biologica, integrale, vegetariana, in sintonia con la natura Insalta di radicchio Ingredienti: 1 radicchio rosso - 1 radicchio screziato - 50 g di mandorle - 1 spruzzata di succo di limone e una di succo d’arancia - 1 c di scaglie di mandorle - olio e sale q. b.
Vellutata gialla Ingredienti: 1 zucca di media grandezza tagliata a dadini - 2 spicchi d’ aglio - 3 scalogne - 1 rametto di rosmarino - sale q. b. - olio q. b.- 2 C di panna di riso - 1 c di prezzemolo.
Mousse al melone Ingredienti: 300 g di farina - 2 uova - 3 c di zucchero di canna - latte di riso quanto serve - 1 pizzico di sale - 1 c di vanillina - 1 c di lievito naturale - 100 g di noci tritate - 1 c di zucchero a velo.oline di menta fresca.
Carmen Bellin Educatore Alimentare dell’Associazione Culturale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cucina, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubblicato Metti una sera a cena libro di ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi della natura. LA BIOLCA · www.labiolca.it info@labiolca.it · tel. 049 9101155
Preparazione: lavare il radicchio, asciugarlo e spezzettarlo sottile con le mani in una ciotola capiente. Condire con il sale, l’olio e il succo di arancia e di limone. Amalgamare, disporre il radicchio nei piatti e guarnire con scaglie di mandorle e qualche spicchio d’arancia.
Preparazione: stufare lo scalogno e l’aglio precedentemente tritati, con un po’ d’olio e poca acqua, unire la zucca, il rosmarino e il sale. Portare a termine la cottura a fuoco lento, unendo se necessario acqua o meglio brodo vegetale, calcolando 1 ciotolina a persona. Far bollire ancora 10 minuti. Quindi mettere a punto la vellutata con sale, un pizzico di curry e due cucchiai di panna di riso. Guarnire ogni ciotolina con un pizzico di prezzemolo
Preparazione: in una ciotola mettere la farina, i rossi d’uovo, lo zucchero di canna, la vanillina, il lievito, il latte di riso quanto serve per ottenere una consistenza cremosa e una parte delle noci tritate. Mescolare bene il tutto, unire i bianchi montati a neve, amalgamare delicatamente e passare in uno stampo infarinato. Mettere in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti. Lasciare intiepidire, cospargere con lo zucchero a velo. Per una miglior presentazione servire con un cucchiaio di composta di frutta a scelta e un pizzico di noci tritate.
Note
La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio · c = cucchiaino g = grammo · kg = chilogrammo L = litro · dl = decilitro olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva q.b. = quanto basta.
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Oroscopo
Ariete Vi capiterà di sentire il bisogno di sfogarvi. Concedetevi la libertà di lasciarvi andare, ogni tanto, per alleggerire le tensioni. Ripartirete di slancio
Dicembre
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Bilancia Siete sempre alla ricerca della pura bellezza. Il rischio è quello talvolta di perdere il contatto con la realtà, che non sempre è come ci piacerebbe che fosse
Scorpione
Toro
Dicembre, è tempo di bilanci e di programmazione
Non riuscite a dissimulare né a nascondere le vostre emozioni. Il vostro sguardo è eloquente e sincero. La vostra spontaneità risulterà comunque vincente
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09/11/20
E’ tempo di smettere di sfuggire dai legami sentimentali. Abbiate fiducia nel vostro partner: saprà r endervi felice
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Gemelli
Sagittario
Non fatevi affascinare da venditori di fumo ma condividete con chi lo merita davvero i vostri successi e le vostre aspirazioni
Siete tentati di creare nel vostro immaginario una realtà che spesso non è tale. Cercate di vedere il buono anche laddove non c’è. Il vostro ottimismo tuttavia vi aiuta sempre
Cancro
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Dopo tanto impegno siete alla ricerca di un meritato riconoscimento per il lavoro svolto con passione e serietà, che arriverà. Abbiate fiducia: riceverete le giuste soddisfazioni C
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Sarete il punto di riferimento per le persone che vi stanno a cuore, qualcuno su cui poter contare in ogni momento. La vostra presenza è una certezza per chi vi ama.
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Sarete messi alla prova ancora una volta e, ancora una volta, riuscirete ad uscirne vincitori. Superate lo stress e difendete la vostra serenità.
Non potete rinunciare alla vostra libertà e ai vostri spazi. Dovrà capirlo chi vi è vicino ma saprete essere molto chiari e schietti
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Saprete distinguere tra l’essenziale e il superfluo per ottenere, comunque, il necessario. E questo è ciò che conta
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