Il Vicenza feb2022

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Periodico d’informazione locale - Anno II n.2

FEBBRAIO FEBBRAIO 20222022

Notiziario delle 8:30

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IN TRIBUNALE

È senza braccia ma è una giudice efficiente ORDINE PUBBLICO

Il questore Sartori uomo del momento

Notiziario delle 11:30

Notiziario delle 17:30

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AI POMARI IL SUPERMERCATO N° 151 A VICENZA SERVE DAVVERO? È SCONTRO Sulla destinazione urbanistica delle aree è ancora polemica con il partito del “no” servizi alle pag 9-10

LA MOSTRA

SERVONO 120 MEDICI DI BASE MA NON CI SONO: RISCHIANO IN MIGLIAIA

Beghini, pittore di punta di una generazione ANDREA PENNACCHI

Amo i veneti complicati ma straordinari GIALLO LETTERARIO

Un anonimo ha firmato 25 mila aforismi

L’allarme del dottor Stefani dell’Ordine che denuncia la miopia di Stato e Regione

ENOGASTRONOMIA

Comfort food isola di gusto a San Felice

servizio a pag 12

Cara energia, quanto ci costi... Nicola Stievano >direttore@givemotions.it < Essere Rete Antonio Di Lorenzo >antonio.dilorenzo@givemotions.it<

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er fortuna le stagioni fanno il loro corso, pur con qualche tra poco l’invernodella lascerà on so eccezione, come finiràequesta avventura cail postopitale alla primavera portando temperature via della cultura. È chiaro che facciovia il tifo sempre più miti alle quali potremo finalmente per Vicenza. Ma,grazie comunque vada, la grande vittoria ridurre del ariscaldamento. Già, aperché riscaldaè che lal’uso cultura Vicenza s’è messa lavorare assiere le abitazioni e le attività nondièessere mai stato così caro me”. Simona Siotto, che prima assessore alla come inèquesto inverno. Non per alla il freddo (e anche Cultura persona acuta, parlando presentazione qui tocchiamo altro ha tema scottante), ma per l’imdella stagione diun danza indicato così l’obiettivo già pennata delle bollette. città che ha sempre avuto un raggiunto da Vicenza, segue a pag 5 serio problema con il gioco di squadra.

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segue a pag 5

segue a pag 5 pennata delle bollette. reale tuotema smartphone quidirettamente tocchiamo unsul altro scottante), ma perfacebook.com/lapiazzaweb l’imcome in questo inverno. Non per il freddo (e anche re le abitazioni e le attività non è mai stato così caro ridurre l’uso del riscaldamento. Già, perché riscalda-

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Facciamo il punto

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Chi decide Vicenza capitale

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l 4 marzo Vicenza presenterà, ultima delle dieci finaliste, il proprio progetto per la candidatura a capitale italiana della cultura 2024. Ma chi starà ad ascoltare in videoconferenza? Chi sono, in altre parole, le persone che dovranno decidere chi sarà la città vincitrice? Eccoli. La commissione nominata dal ministro Franceschini è presieduta da Silvia Calandrelli, direttrice Rai cultura. Ne fanno anche parte: Salvatore Adduce, presidente della fondazione Matera-Basilicata 2019; Maria Luisa Catoni, ordinaria di archeologia nella scuola Imt alti studi di Lucca; Beniamino de’ Liguori Carino, segretario generale della fondazione Adriano Olivetti; Stefania Mancini, consigliera delegata della fondazione Charlemagne e vicepresidente vicario di Assifero; Luigi Mascheroni, giornalista e docente all’università cattolica di Milano; Giuseppe Piperata, ordinario di diritto amministrativo allo Iuav di Venezia. Come si ricorderà, all’inizio erano ventitrè le città concorrenti. Il 31 gennaio ne sono rimaste dieci dopo la prima selezione della commissione. Le concorrenti di Vicenza sono: Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne (Brindisi), Pesaro (Pesaro e Urbino), Sestri Levante con il Tigullio (Genova), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno), Viareggio (Lucca). Le 10 finaliste avranno a disposizione un’ora: mezz’ora di presentazione e mezz’ora per rispondere alle domande dei commissari. A Vicenza toccherà l’ultimo posto, dalle 12.45 alle 13.45 di venerdì 4 marzo.

è un marchio proprietà di

Ecco i nomi della commissione incaricata dal ministro

È un periodico formato da 22 edizioni locali mensilmente recapitato a 426.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge la città di Vicenza per un numero complessivo di 43.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Vicenza n. 4194/2020 V.G. del 23.11.2020; R.S. 17/2020; numero iscrizione ROC 32199

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Chiuso in redazione l’11 febbraio 2022

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.ilvicenza.com<

Essere Rete Antonio Di Lorenzo >redazione@givemotions.it<

A Vicenza l’unità d’intenti purtroppo è spesso soltanto di facciata, perché poi è smentita dalla diversità di obiettivi segretamente coltivati da partiti, consorterie, gruppi di interesse. È la stessa ragione che ha storicamente impedito a Vicenza di essere davvero una città leader della provincia, capoluogo, di avere forza e diffondere leadership. Troppe invidie e troppe divisioni al suo interno, con relativi ostacoli, sgambetti e bastoni fra le ruote infilati. Siccome l’interesse pubblico è una cosa diversa da tanti interessi privati messi assieme, che proprio dal settore culturale arrivi un messaggio controcorrente rispetto alla mentalità vicentina non è solo consolante: è da sperare che sia il segno di un’inversione di tendenza contagiosa per altri settori della vita pubblica. Qualcosa, a dire la verità, si comincia a vedere in un campo inatteso, che è quello dell’ordine pubblico. Che il nuovo questore sia il personaggio del momento lo pensano in moltissimi in città, tant’è che a lui dedichiamo un servizio a pagina 12. Il suo merito è di aver dato impulso ai controlli sul territorio, a Vicenza ma anche in provincia. Era quello che la città voleva in tema di sicurezza. Paolo Sartori c’è riuscito perché ha messo insieme le energie e coordinato il personale di tutte le forze dell’ordine: polizia, carabinieri, finanza, polizia locale. Il fatto è che le energie a Vicenza (ma anche nel Veneto) ci sono: magari siamo noi a non essere capaci di avere in pugno la regia della situazione, seguendo la regola che consente di vincere le partite di calcio: visione di gioco e controllo del centrocampo. E magari, come ricorda Andrea Pennacchi nell’intervista che pubblichiamo a pagina 27, siamo talmente impegnati a darci da fare che ci dimentichiamo di raccontare quello che di buono stiamo combinando. Anche questo è un atteggiamento che dobbiamo cambiare, perché a essere Rete (non semplicemente a fare Rete, anche questa è una sottolineatura di Simona Siotto) c’è sempre da guadagnare. Lo ricordava Umberto Eco nel Pendolo di Focault: “In ogni caso, e quale fosse il ritmo, la sorte ci premiava, perché a voler trovare connessioni se ne trovano sempre, dappertutto e tra tutto, il mondo esplode in una rete, in un vortice di parentele e tutto rimanda a tutto, tutto spiega tutto…”. E lo scriveva ben prima che esplodesse la vera Rete, quella di Internet.

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Antonio Di Lorenzo >antonio.dilorenzo@givemotions.it<

CENTRO STAMPA QUOTIDIANI S.p.A. Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel: +39.030.7725594 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin


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Il personaggio

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Una vita vissuta “in verticale”. Francesca Stivan è una delle vittime del talidomide. Lavora a palazzo di Giustizia

Non ha le braccia, ma in tribunale è una giudice efficiente e sorridente “Faccio tutto con i piedi: guido, scrivo, leggo, telefono, mangio, mi vesto senza le braccia. Ma lo faccio con serenità, perché la vita è una sola, ci appartiene e va vissuta in pienezza con gioia e gratitudine”

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ue pastigliette, due piccole compresse di un tranquillante, prescritto regolarmente dal medico, hanno rovinato la vita alla mamma e alla creatura che aveva in grembo. È successo alla signora Rina, madre di Francesca Stivan, poco più di sessant’anni fa. Come Francesca, nata focomelica, tra il 1959 e il 1965 altri diecimila bimbi in Europa sono nati mutilati a causa del talidomide, messo in commercio senza il riscontro di sperimentazioni e controlli e, quindi, senza precisare che non si doveva assumere entro i primi 50 giorni di gestazione. E così, la vita che si è presentata ad accogliere Francesca era tutta in salita, perché le portava in dote una grave menomazione: la mancanza delle braccia e delle mani, concedendole solo un cortissimo moncherino monolaterale con tre dita. “Non una vita in salita ma una vita in verticale – ripete con il suo sorriso schietto e contagioso Francesca – Ogni giorno, ogni azione, ogni attività vanno pensati in anticipo e pianificati nei dettagli, perché io mi devo organizzare la giornata e l’istante in un modo tutto particolare e mio. Di fatto faccio tutto con i piedi: guido, scrivo, leggo, telefono, mangio, mi vesto senza le braccia. Ma faccio tutto questo con serenità, perché la vita è una sola, ci appartiene e va vissuta in pienezza con gioia e gratitudine”. Quanto deve essere stato difficile per Francesca la sua fanciullezza e, via via, le altre stagioni dell’esistenza in queste condizioni, non è facile da immaginare. Mamma

Rina le ripeteva di non considerarsi né speciale né menomata, ma alla pari delle sue compagne e coetanei. Racconta, Francesca, che un giorno la sua maestra le aveva fatto scrivere, per punizione, 150 volte ‘Non devo chiacchierare con la mia compagna di classe durante la lezione’. La mamma, senza tante cerimonie, gliele fece scrivere e pure le contò per controllare che ci fossero tutte 150. A 10 anni Francesca perde la madre, ma l’affetto per la bambina fa sì che la sua maestra di quinta elementare la sera, tra le mura domestiche della scolara, esterni un tratto materno per lenire, per quanto possibile, lo squarcio di quel vuoto incolmabile. Quella stessa maestra che, una manciata d’anni dopo, la festeggerà pure il giorno della laurea in giurisprudenza a Ferrara. Oggi Francesca Stivan è avvocato e magistrato, Giudice di Pace presso il Tribunale di Vicenza: il CSM ha accolto nel 2003 la sua domanda inoltrata sette anni prima, tanto che ormai temeva di aver perso tempo nell’inviarla. E invece ogni giorno, da quasi vent’anni, sbriga pratiche ed emette sentenze, destreggiandosi sulla sua scrivania e con il suo computer che gestisce con i piedi con efficienza e disinvoltura. Ma Francesca è dedita a tanti altri interessi, alcuni condivisi con il marito Mario, come la musica, che coltiva anche con il suo amatissimo coro Cantamarilli, una formazione di sole voci femminili dove canta tra i soprani primi. Per la sua coriacea forza di vo-

Un’immagine di Francesca Stivan e del tribunale di Vicenza, dove la giudice lavora da vent’anni

lontà, Francesca è chiamata anche a parlare e a portare la propria testimonianza a giovani e a meno giovani, nelle classi delle superiori ma anche tra i sodalizi di professionisti. Come è successo tre anni fa a Trento, dove il Rotary club e Inner Wheel locali, le hanno assegnato l’annuale premio il cui titolo calza perfettamente con la sua storia, ovvero ‘Quando la volontà vince ogni ostacolo’. E in prospettiva c’è un piccolo sogno, per il momento ancora nel cassetto: un libro a cui affidare il racconto della propria vita. “Il mio desiderio sarà riuscire a comunicare in quelle pagine che, nonostante tutto, mi sento fortunata perché vivo ogni attimo come un miracolo, con quella voglia di fare di cui ogni essere umano è potenzialmente dotato. Quando il mondo sembra crollarci addosso, quando ci sembra di soccombere, l’auto commiserazione e la resa sono la morte dell’anima: non si vive il dono della vita se non si impara a ringraziare l’Universo perché le avversità che incontriamo lungo il cammino, in realtà sono preziose opportunità che ci permettono di evolvere, senza bisogno di rivalsa o della necessità di rimarcare i nostri successi al prossimo”. “La vita è un dono che non regala niente: tutto mi è costato e mi costa grande sacrificio, ma la voglia di esserci, la voglia di vivere questa vita, mi ha permesso di raggiungere traguardi in genere appannaggio di chi non conosce limitazione”. Silvio Scacco



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Attualità

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La posizione dell’amministrazione. Il primo cittadino puntualizza che sono stati posti 28 paletti al costruttore privato

Il sindaco sui Pomari è come Cesare “Il dado è tratto, non si torna indietro” Dopo aver fissato anche le norme da osservare, Rucco allarga le braccia e precisa: “Più di così non posso fare, se non facendo pagare alla città milioni di euro”

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ui Pomari il sindaco fa come Cesare: il dado è tratto. Ossia, spiegato in chiaro: “Questa vicenda va avanti da oltre 15 anni con diritti consolidati. Dovrei io cambiare tutte le carte in tavola e far spendere alla collettività milioni di euro? Non credo proprio”. Questa, in sostanza, la posizione di Francesco Rucco in merito alla vicenda del Piruea Pomari, il piano urbanistico di iniziativa privata risalente ad una ventina di anni fa che prevede la creazione di nuovi spazi commerciali nell’omonimo quartiere, con la conseguente carrellata di polemiche e divisioni che vanno susseguendosi da allora. In una nota, il primo cittadino afferma che: “Ai Pomari il Comune non può modificare la destinazione urbanistica dell’area salvo restituendo al privato parte degli 8 milioni di euro già spesi da quest’ultimo per le opere di urbanizzazione e altri

svariati milioni di euro pari alla differenza di valore tra vecchia e nuova destinazione. I giudici amministrativi hanno già condannato altri Comuni a pagare, oltre ad una serie di altre voci, anche gli importi generati dalla perdita di valore della capacità edificatoria prodotta da varianti urbanistiche. Differenti ipotesi edificatorie, quindi, dovevano essere avanzate diversi anni fa, prima che il privato realizzasse le opere, non certamente a ridosso della domanda di autorizzazione”. Appare quindi chiara la posizione dell’Amministrazione in merito: “alea iacta est”, per dirla con i latini. Le scelte assunte andavano modificate in passato, farlo ora significherebbe intervenire troppo tardi e mettendo la parte pubblica nella scomoda posizione di dover rifondere il privato con svariati milioni di euro. Nella stessa nota il Comune

Un’immagine dell’area dei Pomari in discussione e il busto di Giulio Cesare

precisa però come, dando per assodato il diritto acquisito dal privato, l’amministrazione ha dettagliato e inviato al Comitato tecnico provinciale Via “ben 28 prescrizioni sulle opere complementari infrastrutturali e viabilistiche e sul parco pubblico di 26 mila metri quadrati che la società promotrice dell’intervento dovrà realizzare a sue spese nell’ambito del piano”.

“Tali prescrizioni - prosegue la nota - riguardano gli ambiti ambientali, delle infrastrutture e della mobilità e si riferiscono, tra l’altro, alla definizione dettagliata delle piantumazioni distribuite negli spazi complessivi; a un assorbimento maggiore di anidride carbonica rispetto all’edificazione prevista; alla verifica della matrice ambientale delle aree che altrimenti non saran-

no acquisite dal Comune; a una specifica valutazione tecnica da parte del Comune sulla realizzazione degli interventi viabilistici e infrastrutturali; alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree con nuova piantumazione a carico della ditta privata esecutrice con predisposizione di appositi piani di manutenzione per tutte le aree e le infrastrutture pubbliche”. (al. fer.)


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Il partito del “no”. S’è cementata una “strana alleanza” che vede anche la Confcommercio assieme ai comitati e al centrosinistra

Ai Pomari il supermercato n° 151 a Vicenza “Sarà un danno per il quartiere e la città” Dopo l’approvazione, sia pure condizionata, del progetto da parte della Commissione “Via” della Provincia, l’esercito dei contrari non ha deposto le armi. Rebecca: “Non c’è pianificazione urbanistica”. Asproso: “Quel piano dopo vent’anni si doveva cambiare”

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nche se la commissione provinale “Via” ha approvato il “via libera” all’insediamento dei nuovi supermercati, gli eserciti non hanno deposto le armi. Sui Pomari si è cementata non una “santa” ma una “strana” alleanza tra comitati di cittadini, centrosinistra in Comune e Confcommercio: tutti contrari alla costruzione di nuove superfici commerciali, come vorrebbe (e ne avrebbe il diritto) la Agrifutura che fa riferimento all’impresa Incos di Gaetano Ingui. Saremmo al supermercato numero 151 a Vicenza, dopo l’inaugurazione della Esselunga che ha toccato quota 150. Il Comitato Pomari, che da sempre osteggia il nuovo insediamento commerciale, critica duramente la decisione del Comune di procedere col piano, perché – accusa – ha un valore più politico che amministrativo: “Il sindaco Rucco ripete il solito ritornello che sentiamo da anni. Già un ex assessore diceva: “Ormai i buoi sono scappati”. Infatti è noto come nessuna delle giunte succedutesi dall’approvazione del Piruea Pomari si è voluta assumere la responsabilità politica di mettere in discussione il progetto. Il sindaco ha dato il beneplacito alle compensazioni farsa anziché cogliere l’occasione per organizzare un tavolo di confronto e rivedere i piani trovando un accordo urbanistico che salvasse almeno una parte dei terreni dei Pomari dall’edificazione”. “Lo strumento della perequazione urbanistica – prosegue la nota – attraverso un accordo pubblico-privato avrebbe permesso di evitare l’esposizione del Comune ad un contenzioso economico. Questo è ciò che proponiamo dal lontano 2013 e non sicuramente a ridosso della domanda di autorizzazione presentata da Agrifutura”. Un’altra critica al progetto è mossa dalla Confcommercio di Vicenza, per bocca del presidente Sergio Rebecca, da sempre contrario ai grandi insediamenti commerciali. L’Ascom rimarca che i nuovi insediamenti commerciali previsti andrebbero ad inserirsi in un’area, quella ovest, “già sovraccarica di strutture commerciali, oltretutto satura di supermercati e di traffico. Ulteriori strutture commerciali a grande impatto di superfice possono solo aggravare il problema, soprattutto se aggiunte all’esistente senza considerare gli impatti sull’intero contesto, in termini di reali benefici alla collettività, di viabilità, di consumo del suolo. Sosteniamo da sempre che si deve seguire un progetto comples-

Un’immagine d’archivio del Comitato dei Pomari durante una conferenza stampa per ribadire il suo “no” al progetto. E una foto di Ciro Asproso, dell’opposizione in Comune

sivo di sviluppo urbano, senza considerare – come invece avviene – del tutto a sé stanti i nuovi insediamenti, sull’onda delle compensazioni elargite in cambio dai privati ed accettate dalla struttura tecnica del Comune. Quando manca una pianificazione urbanistica precisa e connessa agli altri aspetti che determinano la qualità di una città, mancano le basi per uno sviluppo armonioso del territorio e, di conseguenza, dei servizi al cittadino. Gli insediamenti commerciali non sono la soluzione dei problemi, possono semmai crearne di ulteriori in aree già sature”. Per la parte prettamente politica interviene invece il consigliere di Coalizione Civica Ciro Asproso: “A distanza di vent’anni e alla luce delle mutate condizioni sociali e di mercato il Piruea Pomari ossia il piano urbanistico di iniziativa privata approvato per la prima volte nei primi anni Duemila non ha alcuna ragion d’essere, è fuori dal tempo ed è in netto contrasto con i principi ispiratori delle attuali politiche urbanistiche, ossia: la sostenibilità socioambientale o lo stop al consumo di suolo. Pertanto, il Consiglio comunale sarebbe pienamente legittimato a considerare, non solo inutile, ma finanche dannosa, la realizzazione di un nuovo mega centro commerciale a scala intercomunale, - posizionato all’interno di un quartiere fortemente urbanizzato”. Alvise Ferronato


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Il carovita a Vicenza. Gli aumenti hanno toccato l’energia (+16%) e i generi alimentari, con la frutta e verdura a quasi +8%

Bollette salate e spesa, che dolori! A

Vicenza l’inflazione cresce del 4,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: il caro prezzi è trainato dall’aumento di luce, acqua, gas e della spesa alimentare dove i rincari colpiscono soprattutto frutta e verdura. Secondo il rapporto curato dall’ufficio statistica del Comune di Vicenza, seguendo metodi e tecniche definiti dall’Istat, nel mese di dicembre 2021 l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) nel Comune di Vicenza ha registrato una variazione di +0.6% rispetto al mese precedente e di +4.4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In particolare, nel confronto tra il dicembre 2021 e il dicembre 2020, sono due le voci di spesa in cui si è registrato un aumento dei prezzi nel vicentino: energia, acqua e gas +16,1 % e la spesa alimentare con +3,5% dove il dato in maggiore aumento riguarda i prezzi di frutta e verdura che, da un anno all’altro, sono aumentati

L’inflazione è cresciuta in un anno di oltre il 4%. Aumenta di quasi il 10% in un anno il costo dei trasporti. Per risparmiare, i vicentini usano Internet anche per telefonare del +7,7%. Cala, invece, il vino -2,7% tra 2021 e 2020, ma aumenta la birra: solo nell’ultimo mese si è registrata una variazione del +0,4%. Gravano sulle famiglie vicentine anche le spese per i trasporti dove la variazione mensile è pari a +0.6%, quella annua a +9.7%. Tra i dati rilevati a livello locale, il dato congiunturale in maggiore aumento è quello degli altri servizi relativi ai mezzi di trasporto privati (+0.5%, +5.9% il dato tendenziale), mentre l’unico dato in diminuzione è quello dei carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati (-0.8%, +23.9% il dato tendenziale). La rilevazione del Comune è stata condotta su 3.912 quotazioni di prezzo di cui 12 per

Il carrello della spesa vuoto è emblematico dell’aumento del costo anche degli alimentari. Gli aumenti fanno crescere l’inflazione che a Vicenza è salita al 4.4%. Valori che sono destinati ad aumentare

spese condominiali presso gli amministratori di condominio, 100 abitazioni per la rilevazione dei canoni di affitto, 19 per la rilevazione delle camere d’albergo e le unità di rilevazione in cui vengono monitorati i prezzi sono 406. Se da una parte il rapporto ha evidenziato come in città l’inflazione sia in ascesa, dall’altra ha fatto emergere anche le nuove abitudini di spesa dei vicentini nate come conseguenza della pandemia. L’indagine, infatti, ha fatto emergere il calo del costo delle comunicazioni -2,6% in un anno dove, in particolare, è diminuito il dato relativo ad apparecchi telefonici e fax -8,4%. Alle tradizionali telefonate si è preferito internet come mezzo per continuare a socializzare. Tra le note di spesa più sorprendenti che hanno registrato un aumento ci sono stati gli articoli da giardinaggio, piante e fiori: +8,5% dal 2020 al 2021 e mobili, articoli e servizi per la casa dove la variazione mensile è pari a +0.3%, quella annua è pari a +3.2%. Il dato mensile in maggiore aumento è stato quello della riparazione di apparecchi per la casa +1.3%. La vendita di abbigliamento e calzature, invece, ha subito lievi flessioni: se sul vestiario i prezzi sono aumentati del +0,9% in un anno, le scarpe hanno subito un calo dei prezzi pari al -2,6%. Chiusure, contagi e restrizioni, infine, hanno influito anche sulla voce dei prezzi del settore ricreazione, spettacoli e cultura dove la variazione mensile è pari a +2.3%, quella annua è nulla. Sara Panizzon



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Il tema scottante. Parla Giampietro Stefani, segretario della Fimmg: “Migliaia di persone resteranno senza medico”

“Servono 120 medici, ma non ci sono Però in Sicilia sono tre volte i nostri” “Le colpe di questa situazione che denunciamo da anni sono dello Stato e della Regione, malati di miopia. L’aumento degli assistiti è un bluff: non funzionerà. Molti colleghi stanno pensando di lasciare: hanno ragione”

I

l virus che sta mettendo in ginocchio i medici di base non si chiama covid bensì miopia. Miopia cronica di una classe politica che negli ultimi 15-20 anni non ha voluto e saputo pianificare e calcolare nel modo adeguato il fabbisogno di medici per i propri territori. Miopia di una Regione che istituisce appena 50 borse di studio l’anno per medici specializzandi che dovranno andare a rincalzare chi va in pensione. E tutti sanno che, ad esempio, per il Vicentino ne serviranno almeno 120 nel corso del 2022. La denuncia arriva dalla voce, ormai esausta a forza di ripetersi, di Giampietro Stefani, 67 anni, segretario provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) che rappresenta oltre il 60% dei colleghi medici in servizio, ma anche nel Consiglio dell’ordine dei medici. L’ultimo rapporto Crea ha messo in luce come il 54,2% dei cittadini intervistati abbia indicato nella possibilità di avere l’assistenza del medico di medicina generale l’elemento di maggiore soddisfazione nei confronti del Servizio sanitario nazionale. Ma allora come mai siete così bistrattati? “Purtroppo a livello nazionale si è sempre perseguita una politica che ha privilegiato il servizio sanitario pubblico, dove peraltro si è tendenzialmente cercato di operare tagli, ma spesso orientando verso il privato. Ai medici di base, in particolare in certe regioni, non è stata data la giu-

sta attenzione. La carenza che denunciamo nel Veneto non riguarda invece altre regioni come il Piemonte o, al sud, Campania, Puglia, Sicilia. Si pensi che in Sicilia, a parità di abitanti del Veneto, vi sono il triplo di medici di famiglia”. In queste settimane stanno volando carte bollate tra voi e le Ulss, con minacce di scioperi, richieste di ulteriori servizi da parte vostra, denunce da parte delle Ulss. È evidente che il covid ha fatto saltare una organizzazione già rodata, ma che cosa non va bene di quello che sta succedendo? “Non va bene che la Regione ci abbia scaricato una serie di incombenze burocratiche che non ci competono: certificazioni, tamponi, green pass e così via. Si è fatta una grande confusione nelle regole, evidentemente nella speranza di poter scavalcare nel frattempo l’emergenza che si sperava durasse poco. Ci siamo sobbarcati una pesante serie di attività che invece toccano al Servizio di igiene della sanità pubblica e che non sono previste nel nostro incarico. Ma, badi bene, non è solo una questione di contratto, ma soprattutto di tempo e di nostra organizzazione individuale”. Che cosa intende? “Noi siamo liberi professionisti che prestiamo un preciso servizio alla sanità pubblica. Sono ovviamente a nostro carico tutte le spese di gestione e i costi vivi per esercitare la professione. Metà di noi, nel Vicentino siamo circa

Il dottor Giampietro Stefani, segretario della Fimmg e componente del Consiglio dell’ordine dei medici di Vicenza

550, non si appoggiano a segreterie perché non sono inseriti nelle medicine di gruppo, con personale che comunque bisogna pagare. Si figuri quale situazione si sta delineando in questi disgraziati mesi con tutte le richieste extra che arrivano sulle nostre scrivanie e nelle nostre segreterie telefoniche”. Le migliaia di cittadini che sono alla ricerca di un medico di base perché il proprio ha lasciato, troveranno una soluzione nell’innalzamento del tetto

degli assistiti da 1500 a 1800 introdotto dalla Regione? È un bluff, un buco nell’acqua! Intanto perché è su base volontaria e poi perché saranno pochi quei colleghi che accetteranno nuovi pazienti, e se lo faranno non saranno certo tutti 300, proprio in questi mesi, poi! L’integrazione economica è modesta, ma soprattutto spaventano i carichi di lavoro: non possiamo pensare di trascurare i nostri pazienti di sempre, quelli con le patologie croniche più o meno serie, quanti hanno necessità di visite a domicilio, di essere sentiti telefonicamente per un controllo periodico o a fine giornata. A tutto questo si aggiungano i casi di covid, con le regole che cambiano ogni mese e con un Servizio di salute pubblica che è oberato ogni giorno da due-tre mila pratiche di green pass che non riesce a smaltire in tempo reale. E così capita che chi è guarito, non avendo quel certificato, non possa andare al lavoro, e allora va dal medico di base nella vana speranza di poterlo avere… E poi abbiamo le vaccinazioni che fino a due anni fa non esistevano: qualcuno ne riesce a fare anche 300 alla settimana, tra una visita e l’altra”. Prospettive? “Pessime: molti stanno seriamente valutando di abbandonare il servizio di medicina di base. Troppi lo stress e la fatica per 1012 ore al giorno. E tenga presente che ormai oltre il 60% dei medici è donna: hanno pieno diritto di prendersi non solo tutti i periodi di maternità che desiderano, ma anche i molti impegni familiari che noi maschi spesso non abbiamo. Per non parlare di ferie o malattie: quando non ci siamo, a stento troviamo un sostituto”. Silvio Scacco


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. Le grandi opere

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La circonvallazione est. Entro quest’anno la progettazione, poi partiranno i cantieri. La conclusione fra quattro anni

Via Moro, finisce un’attesa lunga 36 anni È un obiettivo importante perché dirotta il 30% del traffico, specie da Anconetta. In 40 anni Vicenza ha realizzato solo tre grandi strade. Il ruolo importante della società autostradale “Brescia-Padova” che sborsa 25 milioni

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ra il 1986: l’Italia viveva l’euforia degli anni Ottanta, quelli della seconda metà, quelli che tutti ricordano perché fino al 1985 l’economia boccheggiava e l’inflazione era rimasta a due cifre. Ma la ricetta delle reaganomics, come vengono ricordate, le politiche liberistiche del presidente Reagan, aveva spinto in su la produzione e la Borsa. È l’anno della crisi militare Usa-Libia, dei missili di Gheddafi contro Lampedusa, della nube radioattiva di Chernobyl e dei mondiali di Maradona in Messico, quelli della “mano dei Dios” e del gol del secolo contro gli inglesi. A Vicenza era sindaco Antonio Corazzin, che aveva pedonaliz-

Un’immagine dei lavori di costruzione di via Aldo Moro a metà degli anni Ottanta: siamo a Cà Balbi. Nella foto sotto il sindaco Francesco Rucco e a sinistra quello degli anni Ottanta, Antonio Corazzin

zato il centro storico, inventato il festival Mozart e chiamato Renzo Piano e Gino Valle a progettare la città del Duemila. In quell’anno s’inaugura anche via Aldo Moro, il primo tronco della sospirata tangenziale nord-est che, nelle intenzioni della giunta, doveva collegare Cà Balbi con il Villaggio del Sole. Ma la conclusione della strada, dopo 36 anni, si spegne ancora nella campagna di Bertesina. È da allora che Vicenza cerca un futuro per quel pezzo di circonvallazione. C’è da portare all’esterno una buona dose di traffico che adesso pesa sul quartiere di Anconetta. In tre decenni e mezzo si sono spenti molti sogni: quello di arrivare a chiudere il sistema di tangenziali in una grande “O” fino al casello di Vicenza ovest. Lo impedisce l’Unesco, per esempio, che non vuole disturbati dal traffico i coni visuali verso le montagne. Niente passaggio per Saviabona e Laghetto, quindi. Il massimo che si può realizzare, oggi, è di allungare via Aldo Moro fino alla Postumia e al vicino casello di Vicenza nord. Spiegava il 17 gennaio 2018 l’allora sindaco Achille Variati a Nicola Negrin de “Il Giornale di Vicenza”: “Non mi aspetto gratitudine, ma sono felice di lasciare al mio successore una pappa pronta con una decisione importante”. La pappa era l’accordo con l’Anas per studiare il nuovo percorso della tangenziale.

e adesso il sindaco di prepara a quattro anni di studi e cantiere: “È un via libera storico – sottolinea – perché si tratta di un’infrastruttura strategica e non più rinviabile, in grado di alleggerire di almeno il 30 per cento il traffico di attraversamento della zona est, con enormi benefici sul fronte della viabilità, dell’inquinamento e della qualità di vita dei cittadini”. Il prolungamento di via Aldo Moro avrà uno sviluppo di circa due chilometri sbucando sulla Postumia, più un altro chilometro per la bretella di collegamento con il casello di Vicenza nord; sono previsti due viadotti a scavalco della linea ferroviaria e di strada Postumia. La strada avrà una corsia per senso di marcia più la banchina esterna. Sarà la società autostradale a finanziare i lavori per circa 25 milioni di euro. Secondo il cronoprogramma già indicato dalla “Brescia Padova”, la progettazione definitiva sarà completata entro il 2022, quella esecutiva entro il primo semestre del 2024, mentre il cantiere durerà due anni e si concluderà entro dicembre 2026. È un obiettivo importante questo nuovo pezzo di tangenziale, perché Vicenza a proposito di strade è piuttosto avara di realizzazioni: in quarant’anni sono state realizzate tre grandi opere di viabilità: via Moro, viale Annecy e l’ampliamento di viale Risorgimento.

Non si sa bene se fosse stata zuppa o pan bagnato ma le cose, in quattro anni, sono andate diversamente. L’Anas ha lasciato il posto all’autostrada BresciaPadova come interlocutore dell’amministrazione: la società s’è impegnata a studiare il nuovo percorso della tangenziale e a concludere i lavori per il 2026. L’amministrazione di Francesco Rucco ha approvato l’intesa



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Attualità .

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Il retroscena. Sulla sicurezza ha dato impulso ai controlli delle forze dell’ordine nelle zone calde del centro ma anche nei quartieri

Il questore Sartori è l’uomo del momento Ecco com’è arrivato qui il poliziotto sprint

Già dal suo arrivo a Vicenza aveva annunciato “velocità” nell’attività delle forze dell’ordine, seguendo le direttive del prefetto Signoriello. Il lavoro diplomatico del sindaco con Roma per segnalare al ministero la situazione della città

È

il personaggio del momento, senza alcun dubbio. Il questore Paolo Sartori, a Vicenza da poco più di un mese, sta facendo parlare di sé per l’impulso dato ai controlli sul territorio. E dire che l’aveva annunciato già alla sua presentazione, quando aveva sottolineato che era importante anche “la velocità” nella risposta ai problemi. Non a caso proprio noi avevamo parlato di un “questore sprint”. E velocità nella sua azione ne ha messa parecchia in queste settimane: il centro storico, la zona di Campo Marzo e il “quadrilatero” attorno vengono setacciati regolarmente, ma non si dimenticano gli altri quartieri, dalla zona ovest di via Vecchia Ferriera sino alla zona est di San Pio X. Il questore, naturalmente,

non fa di testa sua ma si muove sulla scia delle indicazioni del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduto dal prefetto Pietro Signoriello. E coordina agenti e militari delle forze dell’ordine, vale a dire carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale oltre naturalmente alla polizia di Stato che controlla direttamente, per effettuare i controlli a tappeto a Vicenza. “Ce ne saranno due o tre alla settimana”, aveva annunciato quando ha presentato il primo bilancio di questi controlli. E ha mantenuto la parola: “Le persone – lo disse la prima volta ma lo ripete in calce ai comunicati con i quali annuncia le varie operazioni – devono avere la sensazione fisica che noi ci siamo e lavoriamo sul territorio”. Da Mantova, sua sede prece-

Il questore Paolo Sartori e il prefetto Pietro Signoriello

dente, erano arrivate eco dolenti per la sua partenza. E a Vicenza, dove il prossimo 19 febbraio festeggia i suoi sessant’anni, il questore ha suscitato subito apprezzamenti. In prima fila c’è il sindaco, che non manca di dettare comunicati per elogiare

l’arresto di qui o il controllo di là. Non succede a caso. Il sindaco è da tempo che chiedeva una maggiore presenza sul territorio di controlli, specie alla sera e specie nella zona di Pescherie Vecchie, chiamata anche piazzetta delle Scarpe, dove la

situazione era diventata esplosiva, tanto da determinarlo ad anticipare la chiusura del locale “Ai due calici” con una propria ordinanza. Da Roma a Vicenza rimbalza anche qualche indiscrezione sull’attività, diciamo diplomatica, del sindaco nei confronti del ministero dell’Interno. Avvalendosi di parlamentari della Lega e Forza Italia, il sindaco ha fatto presente la situazione di Vicenza, chiedendo maggiore presenza in città delle forze dell’ordine. Si tratta di un’esigenza che con tutta probabilità era in linea anche con i messaggi che a Roma arrivano dalla prefettura. Insomma, il gioco di squadra tra sindaco e prefetto ha trovato a Roma orecchie che hanno ascoltato: così s’è concretizzata la nomina di Sartori.



Cultura

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A palazzo Chiericati. Per celebrare gli 80 anni del maestro, il Comune allestisce una mostra dal titolo: “All’origine c’è la forma”

Beghini, dai ritratti ai colori parlanti Dall’11 marzo i suoi oli e le incisioni saranno esposti nei sotterranei del palazzo palladiano. L’inizio della carriera con Kokoschka e Vedova, l’incontro con Neri Pozza, le benedizioni di Bandini, Scapin, Rigoni Stern. I suoi celebri ritratti di tanti vicentini

T

utta colpa dei sopraccigli. Gli danno un’espressione severa, perfino arcigna. Ma lui, in realtà, è tutt’altro. Lo scriveva cinquant’anni fa Virgilio Scapin presentando una sua mostra: “Una delle sue componenti umane più accattivanti è, senza rischio di sfiorare il ridicolo, la sua timidezza”. Ciò non significa che Miraldo Beghini sia docile e remissivo. Lo provò lo stesso Emilio Vedova, quando assaggiò di che pasta era fatto quel pittore vicentino di neanche 35 anni al quale aveva bloccato l’assunzione come docente all’Accademia di Venezia. I due si conoscevano dal 1970, quando ai prestigiosi corsi di Salisburgo Beghini era suo allievo. L’aveva frequentato a Venezia e quindi seguito all’Accademia quando ne era diventato docente, nel 1975. Era l’assistente di Vedova senza inquadramento e a due lire (il mondo non cambia). Gli aveva trovato anche da dormire in un angolo di casa sua. Dopo appena un anno Elena Bassi, la mitica direttrice dell’Accademia, gli aprì le porte. Era tutto fatto, sarebbe bastata la firma del docente, ma il grande Vedova oppose un rifiuto: “Sei troppo giovane, io ho faticato molto più di te. Devi lavorare”. E gli stroncò la carriera. Come chiamarla, invidia? Miraldo Beghini alla vigilia dei suoi 80 anni, portati splendidamente, racconta con distacco l’episodio che ha segnato la svolta dolorosa della sua vita. Ma sono passati 45 anni, allora i sentimenti erano ben diversi: “Il trauma di quel divorzio mi segnò per anni”. Quella volta l’ira del giusto esplose. Il risultato fu che Beghini smise di dipingere, andò a lavorare come caporeparto in un’azienda meccanica e con Vedova non si incrociarono più per dieci anni. Pensare che l’anziano maestro (aveva 57 anni quando i rapporti si ruppero, età un tempo assai matura) lo stimava a tal punto che quando Beghini aveva esposto da Tino Ghelfi nel 1972, Vedova non solo aveva presenziato alla mostra ma aveva anche acquistato un suo quadro. Era iniziata con un viatico importante la strada di Miraldo, nome che la mamma Rosina Danzo gli ha dato a ricordo di un fisarmonicista che suonava alla sagra del suo paese, Valli del Pasubio, quando lei aveva 14 anni. Lui, penultimo di sei figli di una famiglia povera, aveva capito presto che l’arte era innata. Però doveva guadagnare: così assieme a Romano Rizzato, in arte Lotto, di dieci anni maggiore, producevano 200-300 piatti decorati alla settimana. Guadagnavano dalle 30 alle 50 lire per piatto. Era Lotto, l’unico motorizzato, che lo portava a cuocere i piatti a Nove. L’autentica svolta arrivò ancora grazie a Romano: fu lui a indicare al gruppo di artisti vicentini della “Bi-

lancia” i corsi di Salisburgo. Docente era Oskar Kokoschka: così Beghini a 19 anni frequentò questo monumento dell’arte mondiale che aveva esposto assieme a Max Ernst, Paul Klee e Vasilij Kandinskij. Non solo: la sua pittura aveva influenzato Egon Schiele, uno degli artefici della secessione viennese. Come se un tennista oggi frequentasse un master con Federer, Nadal e Djiokovic tutti a sua disposizione. Sessan’tanni fa a Salisburgo il 75enne maestro austriaco girava tra gli ottanta allievi al lavoro nella sala, osservava e ai migliori regalava una caramella come segno di approvazione. Il giovane vicentino ne meritò parecchie. E una volta, terminate le caramelle, non sapendo come benedire l’opera, Kokoshka gli regalò una sigaretta: “L’ho conservata per decenni – racconta oggi l’interessato – finché non s’è proprio sfaldata”. Per celebrare Beghini, che è molto noto a Vicenza anche per i suoi ritratti, il Comune organizza dall’11 marzo a palazzo Chiericati una mostra intitolata “All’origine c’è la forma”: saranno esposti una quarantina di oli e molte sue incisioni, settore che ormai ha lasciato. “L’incisione dà espressività al disegno come nessuna altra tecnica, ma ormai non le compra più nessuno”, sospira il pittore. Il catalogo della mostra è curato da Giovanna Grossato. Perché questo titolo? “Perché la forma è alla base di tutto – risponde l’artista – anche se poi le forme sono consumate dal tempo. Come le vetrate gotiche hanno bisogno della struttura in piombo che le tiene su, così la

forma che si intravede nel quadro mi dà una base di solidità e verità per costruire un’opera, anche se resta la mia libertà del gesto artistico”. E la sua pittura come la definirebbe, astratta o figurativa? “Bella domanda – riflette – Una e una. Anche Neri Pozza me lo diceva: deciditi, o l’una o l’altra”. Sorride al ricordo del Grande Burbero che lui incontrò per merito di Scapin, dopo che Neri s’era incuriosito avendo apprezzato alcuni suoi lavori esposti alla trattoria “Al Cappello” di Breganze dove Beghini andava a cena assieme appunto a Scapin e a Fernando Bandini. “Dopo il divorzio da Vedova, Neri Pozza mi salvò, mi diede fiducia”. È del 1980 una cartella di incisioni per Neri Pozza, il quale parlava del suo “furore incisorio, composto di bianchi e di neri in contrappunto, sbalzati e torniti con un gusto quasi voluttuoso, divisi da secche geometrie”. In cinquant’anni di mostre – questa del Chiericati è la ventiseiesima – Beghini ha ottenuto consensi aperti da nomi illustri. Giuliano Menato ha avuto un incipit lapidario in una sua presentazione: “Miraldo Beghini è un ottimo pittore e un abile disegnatore di esuberante creatività”. Mario Rigoni Stern annotava un sentimento primordiale che sentiva emergere dalle sue prime incisioni: “Mi sembrava che qualcosa della disperante ambiguità del bene e del male in cui l’uomo si trova coinvolto, si potesse ritrovare in queste sue opere”. E Fernando Bandini usava un paragone lusinghiero in un catalogo di trent’anni fa: “Beghini ha guardato Pollock e De Kooning ma non c’è dripping per magia di baratto-

li sulle sue tele, né il colore vi è steso da un pennello che obbedisce agli impulsi del subconscio. La mano di Beghini ama accompagnarsi con quella che Dante chiama costanza della ragione”. E ancora, sottolineando il suo guardare sempre avanti: “Le mostre di Beghini non sono mai registrazioni di un lavoro svolto, ma ipotesi e proposte di lavoro futuro”. Antonio Di Lorenzo

Miraldo Beghini in una foto di Andrea Lomazzi e due sue opere: un quadro ricco di colori e un ritratto di Fernando Bandini



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I giovani

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La consigliera in Provincia. Giulia Busato è la più giovane a palazzo Nievo. Le hanno affidato tre deleghe importanti

“Ai giovani dobbiamo offrire più sport È questa la miglior cura contro il covid” V

uole offrire più sport ai giovani, come rimedio contro i danni del covid. E vuole vivacità nella politica per le donne, che dev’essere lontana dai vecchi cliché. È la filosofia di Giulia Busato, che spicca tra i nuovi volti presenti in consiglio provinciale a seguito delle elezioni di dicembre perché è la più giovane. Altavillese, 24 anni, rappresentante di minoranza in consiglio comunale ad Altavilla con la Lega, le sono state affidate dal presidente alcune deleghe tutt’altro che secondarie: lavoro, pari opportunità e sport. Si aspettava l’elezione in Consiglio provinciale? “È sempre una sorpresa anche se in parte me lo aspettavo. Sono molto contenta e fiera, soprattutto perché entro come rappresentante del mio territorio, della cintura cittadina. Di sicuro è un passo importante: entro come rappresentante più giovane e come una delle due donne presenti in consiglio. So di essere la figura con meno esperienza, ma è un grosso stimolo sapere di andare a lavorare con amministratori molto più esperti di me, che possono trasmettermi molto”. Le sono state assegnate le deleghe al lavoro, alle pari opportunità ed allo sport. Una bella responsabilità. “Certo, c’è molto da lavorare, l’obiettivo che mi prefiggo è quello di fare da cassa di risonanza per le esigenze del territorio, in sinergia con le opportunità che l’ente ha e con gli uffici che vi lavorano. In particolare la delega alle pari opportunità rappresenta una tematica che sento come molto vicina, che mi sembra non venga considerata tra le più importanti, una sorta di “assessorato delle donne” e basta: questa idea deve cambiare. Mi sono già confrontata con il mio predecessore, il sindaco di Isola Vicentina, Gonzo, e voglio portare avanti l’ottimo lavoro che ha iniziato, partendo dal protocollo di intesa per le pari opportunità a cui hanno già aderito molti comuni della Provincia”. E sullo sport che idee ha? “Si tratta di una delega totalmente nuova, da strutturare, ma reputo anche questa molto importante: da un lato per rispondere alle difficoltà che la pandemia ha comportato per tutti gli enti sportivi e le associazioni; dall’altro, da grande appassionata di sport, sono convinta che sia la miglior cura in questo momento per i ragazzi ed i giovani, e abbiamo visto quanto sia mancato in questo periodo particolare. L’idea è di non limitarsi alla parte esclusivamente promozionale, ma andare a creare un connubio tra sport e salute, sia mentale che fisica”. Come nasce il suo impegno politico? “Sono stata eletta in consiglio comunale nella mia città nel 2019. Onestamente la passione per la politica è nata poco prima delle elezioni, in quel periodo; il mio impegno civico nasce piut-

“Sulle pari opportunità continuerò ad estendere l’applicazione del protocollo d’intesa della Provincia. La tematica non deve essere liquidata come quella di un inutile assessorato alle donne”. Ha studiato ragioneria e lavora in uno studio contabile. Ha giocato a lungo a pallavolo a livello agonistico

tosto nel mondo dell’associazionismo, della pro loco e dello sport. Mi sono trovata dentro, mi è stato domandato di mettermi in gioco a livello comunale e l’elezione è andata bene, anche grazie alla mia famiglia che mi ha sempre spronato e supportato, e che riesce a farmi avere anche un utile sguardo dall’esterno rispetto alle tematiche amministrative”. Lei appartiene alla nuova generazione della Lega: come si sente? “Per ragioni anagrafiche non ho vissuto il periodo della Lega rappresentante del nord profondo, e non avverto una spaccatura interna tra “vecchia” e “nuova” Lega. Di sicuro la svolta impressa da Salvini paga”. Che persona è fuori dalla politica? “Ho studiato ragioneria e lavoro come impiegata in uno studio contabile. Sono una persona molto dinamica ed energica, se mi prefiggo un obiettivo faccio di tutto per portarlo a termine, ma sono anche parecchio autocritica. Mi sfogo molto attraverso lo sport: ho giocato molti anni a pallavolo a livello agonistico, mi piace molto il forte senso di squadra che trasmette. Oggi quando riesco gioco a beach volley o vado a correre, sono delle ottime valvole di sfogo”. Alvise Ferronato

Giulia Busato, 24 anni, leghista, di Altavilla, è responsabile delle deleghe su sport, pari opportunità e lavoro


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Economia

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Un nodo da sciogliere. Deve essere inserita una norma che blocchi a 60 giorni il termine per esigere il saldo di una fattura

Pagamenti all’infinito: il “made in Italy” e le imprese rischiano di finire strozzati Il pericolo è grave per le piccole imprese che soccombono contro le grandi. Alla fine si rischia di privilegiare il commercio e la finanza contro la creatività e la vera produttività, che sono le carte vincenti delle nostre aziende

O

vunque si vada il “made in Italy” è considerato una certezza in fatto di eleganza, qualità, e innovazione. Ma esiste, sempre più avvertibile, un problema di mancato riconoscimento della qualità manifatturiera italiana. In particolare le dilazioni di pagamento a livello commerciale sono, in Italia, tra le più lunghe in Europa (arrivano addirittura a 150/180/210 giorni) come sottolinea “Il Sole 24 Ore”. Produrre con qualità “made in Italy” vuol dire aver fatto nel tempo investimenti cospicui in idee, macchinari, processi, affidabilità dei fornitori. Vuol dire avere anche un’indispensabile vocazione al continuo aggiornamento e alla costante innovazione. Vuol dire disporre di dipendenti estremamente preparati e affidabili, selezionati nel tempo. In una parola vuol dire avere una “struttura” la quale pesa finanziariamente in termini di costi (costanti e dalle scadenze certe come stipendi, bollette ecc.). Dilazioni di pagamenti eccessivamente lunghe che paghino tre, quattro, sei mesi dopo i costi già sostenuti per produrre appaiono una garrota che uccide invece di sostenere la manifattura di qualità. Occorre abbandonare la sbornia da puro trading e aiutare pesantemente le produzioni. Come? Fissando normativamente (come è accaduto in Francia) un limite invalicabile – 60 giorni – alle dilazioni nei pagamenti commerciali, con conseguenti sanzioni adeguate e automatica contabilizzazione di interessi moratori al superamento di tale limite. Anche chi sia innamorato del mercato quale ente regolatore di se stesso dovrà convenire che trattare singolarmente – e senza alcuna norma ad hoc – con entità dieci o cento volte più grandi e strutturate non può che significare, per imprese piccole, addivenire a un patto leonino in cui la parte soccombente è sempre quella più debole: per l’appunto il produttore. Su questo una seria riflessione va sollecitata anche alle associazioni di categoria.

Aggiungo una considerazione ulteriore: lasciare che le cose stiano come sono appare un regalo a chi il margine lo produce senza investimenti (o con investimenti minimali) e gode di una rendita di posizione che nemmeno crea alcun beneficio al cliente finale, ma porta le aziende puramente commerciali – la

Il nostro esperto di economia, Giuseppe de Concini, suggerisce di ridurre drasticamente i tempi di pagamenti alle aziende

cui unica mission appare quella di ridurre sempre di più il costo di approvvigionamento dei prodotti – a performare di più senza che il prezzo al pubblico subisca variazioni. E ciò progressivamente provoca un abbandono del “fare” per il più semplice e meno impegnativo “commerciare”, perpetuando un mondo falsamente leggero e falsamente smart. Si finisce per pensare che basti un cellulare, un computer e l’attitudine “vincente” a strangolare i propri fornitori. Sulla differenza di visione e sullo sganciamento dalla realtà concreta che oggi minaccia il business e si cita spesso una gustosa storiella yiddish che narra come, la notte del 31 dicembre, un signore di New York, uscito dal lavoro, si ricordi improvvisamente di non aver acquistato il salmone che sua moglie voleva per il cenone; per fortuna, di fronte a lui, vede la grande insegna illuminata della società Levi & Levi Trading la quale commercializza salmone in tutto il mondo. Entra, acquista un bel po’ di salmone, e torna a casa felice. Il 3 gennaio, al rientro in ufficio, l’uomo si precipita a farsi ricevere di primo mattino dai signori Levi & Levi e protesta vivacemente: “Il vostro salmone era immangiabile! Mia moglie e gli ospiti si sono sentiti male!” I due lo guardano e chiedono stupefatti: “Ma scusi, ha davvero mangiato il nostro salmone?”. Alla risposta irata e affermativa, i commercianti ribattono timidamente: “Ma caro signore, quello era salmone commerciale! Non si mangia mica, si compra e si vende, si compra e si vende…” Giuseppe de Concini


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L’informazione

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La nuova nomina. Gian Marco Mancassola dal Giornale di Vicenza diventa responsabile dell’informazione della televisione locale

TvA, un direttore per il salto nel digitale È

il direttore per il salto della tv nel digitale. Che, vista l’importanza dell’informazione on line, assomiglia molto al salto nell’iperspazio di Guerre Stellari. Insomma, con lui la tv punta a raggiungere una nuova dimensione: se non galattica, sicuramente globale. Conosciuto a Vicenza anche per i sapidi pezzi di commento ai fatti di cronaca che appaiono sul giornale locale, è stato scelto come la persona giusta per traghettare l’informazione non solo sul piccolo ma anche sul… piccolissimo schermo, cioè quello del cellulare. E lui sintetizza la sua filosofia in tre “c”: condivisione, conversazione, comunità. E se dovesse immaginare il suo ruolo come fosse un calciatore, non ha dubbi: sarebbe un centrocampista come Andrea Pirlo della sua amata Juventus. Ecco il pensiero del nuovo direttore di Tv A, Gian Marco Mancassola, 45 anni, padre di due ragazze, giornalista professionista dal 2005. Sono trascorsi 18 anni dall’assunzione al Giornale di Vicenza, ma i primi pezzi sono del 1999 come corrispondente dalla sua Arzignano e dalla Valchiampo. Laurea all’alma mater di Bologna, dove ha frequentato il corso di scienze della comunicazione con Umberto Eco e ha coltivato le sue doti teatrali (alcune imitazioni dei personaggi della cronaca vicentina sono davvero gustose) Gian Marco è un esperto di musica pop e ha una passione sincera per la corsa e la maratona. Si definisce “un figlio delle televisioni private” e in effetti Tv A ha appena due anni meno di lui, visto che è attiva dal 1978. Nella storia della televisione locale è il terzo direttore, dopo il lunghissimo regno di Luca Ancetti e il quinquennio di Domenico Basso. Vuole entrare in punta di piedi nel nuovo incarico e se gli chiedete come mai un giornalista della carta stampata salta nel mondo televisivo, se non teme cioè di compiere un balzo pericoloso, la sua risposta è precisa: in questi sette anni da vice caporedattore e soprattutto da capo della Cronaca al “Giornale di Vicenza” ha curato molto anche il web e l’informazione digitale, specie sui social. Aveva anche un blog assai seguito. E la televisione aveva proprio bisogno di fare un passo in avanti nel mondo digitale: “Tv A è una realtà che produce contenuti di alta qualità – spiega – realizzati da professionisti indiscussi, ma sono declinati come s’è sempre fatto, cioé parcheggiati in un sito statico. L’idea dell’editore è di renderli vivi anche su diversi canali per raggiungere pubblici di età diversa”. Prosegue: “L’obiettivo è di consolidare il prodotto giornalistico nella tradizione di informazione di Tv A, ma c’è bisogno di raggiungere chi non guarda il tg: lo strumento è il cellulare”. Questo è il mandato ricevuto dal direttore generale, Francesco Nicoli, che Mancassola intende svolgere mettendo in atto la strategia delle tre “c”: condivisione, conversazione e comunità, nuove parole d’ordine che mette accanto alle altre caratteristiche che, storicamente, deve avere l’informazione, vale a dire attendibilità, credibilità e fiducia. “Si deve

È conosciuto a Vicenza anche per i sapidi pezzi di commento ai fatti del giorno. Si definisce “un figlio delle televisioni private”. La sua esperienza di questi anni al giornale dove ha valorizzato l’informazione sul web e sui social, sarà preziosa per raggiungere nuovi pubblici che non guardano il tg televisivo. Punta su tre “c”: condivisione, conversazione, comunità

Gian Marco Mancassola, nuovo direttore dell’informazione a Tv A: è un beatlesiano e anche un maratoneta. Nell’altra foto, Francesco Nicoli, direttore generale di Videomedia

creare un ponte tra giornalisti e pubblico – spiega il neo direttore – Tutti stiamo sulle piazze virtuali, ma con poca convinzione: siamo tante piccole barchette e ci lasciamo navigare lungo il fiume. Bisogna prendere in mano il timone e governare la corrente”. Altro caposaldo della sua filosofia è, appunto, il dialogo: “Non voglio correre dietro a chi urla, ma desidero creare un dialogo con lettori e spettatori. Al Giornale di Vicenza ho coltivato un club di lettori che mi scrivevano tantissimo e io rispondevo a tutti”. Mancassola annuncia anche qualche novità, come l’attivazione di una linea whatsapp e anche una newsletter che riporterà una serie di notizie con il commento del direttore ai fatti del giorno. Altro obiettivo è rendere vivo anche il canale Instagram, creando appuntamenti e dialogando con gli ascoltatori.


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Incontri a Vicenza

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Il personaggio. Ugo Panella, da oltre 40 anni gira il mondo ed è testimone di guerre, soprusi e violazioni dei diritti

Con lui la foto diventa impegno civile A Vicenza su invito del Club Unesco, ha raccontato la sua vita e ha mostrato le immagini terribili delle donne indiane sfigurate dall’acido perché rifiutano le nozze con uomini scelti dalla famiglia

L

a passione per la fotografia che diventa denuncia e impegno civile lo hanno portato nei luoghi del mondo nei quali la vita quotidiana è fatta di violenze e la dignità dell’uomo non ha valore. Ugo Panella ha settantun anni e gira il mondo da ormai quaranta. È un uomo di poche parole e preferisce che a parlare siano le sue fotografie. È della vecchia guardia, di quelli che scattavano su pellicola e che sanno che la foto, prima che con la macchina, la foto va scattata con l’occhio e con la testa. Panella nasce a Spoleto e, dopo i trascorsi giovanili da schermidore inizia la sua carriera di fotogiornalista documentando i conflitti del centro America alla fine degli anni Settanta. In particolare, vive la guerra civile in Nicaragua e quindi quella in Salvador. Dieci anni più tardi, sempre in Salvador, realizza anche un reportage sulla deposizione delle armi da parte dei guerriglieri del gruppo Farabundo Marti. Al suo obiettivo non sfuggono gli slums di Nairobi, baraccopoli ai limiti della civiltà, e con la sua macchina fotografica ritrae la fatica di migliaia di uomini che con la forza delle

braccia e per pochi dollari al giorno, smantellano le navi da cargo in disuso, nel porto di Chittagong, nel golfo del Bengala. Panella ha parlato a Vicenza, a palazzo Leoni Montanari, per iniziativa del gruppo Unesco e in particolare di Ornella Zaramella. Il fotogiornalista ha raccontato una parte della sua vita, con scatti risalenti al 1999 quando, in collaborazione con Renata Pisu, inviata di Repubblica, realizza un lungo reportage in Bangladesh sulla condizione di migliaia di ragazze sfigurate dall’acido per aver rifiutato le “avances” di uomini violenti. “È disarmante la facilità con la quale, nelle realtà dove spesso manca l’acqua corrente, si riesca ad acquistare dal ferramenta e per pochi spiccioli una bottiglia di acido solforico e svuotarla addosso ad una ragazza – commenta il fotografo – in tre mesi ne ho visti di delinquenti dell’acido, ma solo uno sono riuscito a vederlo in manette. Gli hanno dato tre mesi di carcere per aver distrutto una vita”. Questo lavoro è stato pubblicato dalle maggiori testate internazionali e ha portato all’attenzione del mondo

un problema del tutto ignorato fuori dal paese d’origine. Dopo la pubblicazione del reportage, per non perdere la faccia di fronte alla comunità internazionale, il governo bengalese decide di introdurre la pena capitale per i responsabili di tale crimine. Ad oggi non è stata eseguita alcuna condanna a morte per il reato di sfregio. In compenso però, sia a Panella che a Pisu è stato comunicato di fare attenzione a ritornare in Bangladesh. Lui però si dice soddisfatto del risultato ottenuto: “Almeno sul piano formale, sfregiare una ragazza perché rifiuta le attenzioni di un uomo è un reato a tutti gli effetti”. Ad oggi Panella in Italia ha da poco terminato un lungo lavoro nell’ Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d’Aiello, in Calabria. Si tratta di un Istituto psichiatrico recentemente tolto da condizioni subumane per restituirlo alla dignità di chi è costretto a viverci. Quest’ultimo reportage è diventato un progetto articolato, sfociato in un libro e in una mostra fotografica itinerante, dal titolo “In direzione ostinata e contraria”. Roberto Meneghini

Un primo piano di Ugo Panella e alcune sue immagini, talune strazianti, di situazioni e personaggi fotografati in Asia






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Incontri a Vicenza

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Intervista al grande attore. Andrea Pennacchi parla della sua terra che interpreta in vari modi in teatro, cinema e televisione

Amo i veneti, complicati ma incredibili “C’è un po’ di Pojana in tutti noi. Ma il personaggio non esaurisce le qualità dei veneti: abbiamo le nostre contraddizioni, ma siamo anche persone di grande generosità. E spesso non sappiamo raccontarlo”

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ome ti giri, lui sbuca fuori: cinema, televisione, libri, teatro. È stato un anno ad alti livelli per Andrea Pennacchi, da quasi trent’anni teatrista, come precisa lui, anche se è diventato famosissimo di recente con il suo Pojana. Con lui e i suoi fratelli, Pennacchi porta sul palco il Veneto con una calda empatia per la sua terra che traspira anche dalle sopracciglia arcigne, a differenza di Balasso che il Veneto lo artiglia fino al sangue o di Crozza che punta più sull’ironia politica quando interpreta Zaia. E’ stato un anno di soddisfazioni, concorda? “Certo. Senza dimenticare che la cosa più bella che mi è capitata è di essere sopravvissuto al covid”. Iniziamo dalla tv: com’è lavorare con Pedra Delicado, cioè Paola Cortellesi? “È un’esperienza bellissima per tanti motivi. Primo perché lei è una bella persona oltre che essere una delle migliori attrici in Italia. È una professionista serissima ma al tempo stesso non è puntigliosa e non se la tira, anche se potrebbe permetterselo”. E la regista, Maria Sole Tognazzi? Ha un cognome pesante. “Ma sarebbe uno sbaglio fermarsi lì, perché lei si guadagna il suo merito sul campo, non tanto perché è la figlia di Ugo. È una delle registe più preparate che esistono: sa quello che vuole, è molto precisa, sa farsi obbedire senza essere arrogante o comandina”. A proposito di registi, ha fatto un film con Andrea Segre, “Welcome Venice”. “Con Andrea ci conosciamo da vent’anni, dal festival Itaca a Padova. È un amico vero. Quando

stavo male ogni giorno curava un bollettino sulla mia situazione. E poi è uno straordinario regista, con un occhio speciale: è riuscito a trasformare la Venezia di oggi in una metafora per far riflettere tutto il mondo, perché ha raccontato la storia di due fratelli che litigano per i soldi dove salta fuori tutto: affetti, rivalità…”. Lei ha un phd in filologia: cosa le ha insegnato questa disciplina? “La filologia mi ha insegnato che quando fai qualcosa di artistico e letterario devi essere molto preciso. Dalla linguistica ho imparato che un determinato uso delle parole ha effetti precisi. Se capisco qualcosa di più di teatro e della vita è stato merito di quegli studi”. Lei ha interpretato al cinema anche il papà di Baggio, Florindo: lui cosa le ha insegnato? “Come ha detto Roberto, a volte i genitori sono severi, duri, magari non ti dimostrano apertamente l’amore che ti portano, ma in realtà ti amano tantissimo e si comportano in modo severo solo per renderti più forte e meno vulnerabile alla vita. È questo che lui s’è portato via dal padre ed è la stessa lezione che ho avuto anch’io dal papà di Baggio, che era un po’ anche l’idea di mio padre”. Lei ha trasformato suo papà anche in uno spettacolo: ha detto che lui faceva fatica a far capire il bene che voleva alle persone. “Succedeva in famiglia, ma fuori nessuno ne dubitava perché per gli standard veneti papà era comunque molto affettuoso. Ho pochi ricordi di abbracci con mio padre, se non verso la fine, ma solo perché non glielo avevano insegnato. Era molto più

Il grande attore padovano Andrea Pennacchi

sorridente e divertente del papà di Baggio. Non si tirava indietro sulle battute. Su altre cose era simile: quando tornavo da scuola con un bel voto lui commentava: hai fatto il tuo dovere”. Lei ha anche detto, riferito a Baggio: ma tu lo vedi un mito greco che poi diventa allenatore, soffrire per uno zero a zero a metà classifica? “Per fortuna che non ha fatto l’allenatore, così ci ha lasciato la leggenda, il mito”. Siamo tutti Pojana? “Dentro ognuno di noi c’è un po’ di Pojana. Raramente esiste Pojana in purezza, emerge a tratti. Ci sono interviste di imprenditori veneti che sembrano scritte da me. Poi magari sono persone impegnate a fondo nel volontariato, che fanno beneficenza. ll Veneto ha queste contraddizioni”. Che non sono tipiche solo del Veneto. “Macché. Alla seconda apparizione a Propaganda, un signore

ha scritto su Facebook: questo parla in veneto ma è il mio vicino di casa. Era sardo”. Pojana è nato da un mix di ferocia, ironia e verità “Certo. E cerco di tenere sempre insieme questi ingredienti. La verità è fondamentale: l’ironia senza la verità è un esercizio di stile, da nobili del Settecento prima della ghigliottina”. Lei che li racconta, come vede qualità e i difetti dei veneti? “Intendiamo il lavoro come una qualità ed è una caratteristica positiva che non ci toglie nessuno. Il lavoro è inteso non come produzione di schei, ma come filosofia di vita: se tu lavori bene hai una qualità come persona”. E i difetti? Lei ha detto: porto sul palco un territorio tra l’accumulo e la sconfitta. “Sicuramente continuiamo a pensare in piccolo. Ci manca il fiato di respirare su orizzonti più ampi. Però siamo generosi. Insomma, siamo molto più complicati e complessi di come noi

stessi ci presentiamo. Le faccio un esempio: abbiamo spazzato via i disastri di Vaia, siamo andati a pulire le strade usciti dalla fabbrica o dall’ufficio, ma non per avere campo libero e lavorare di più, come magari si può pensare, bensì perché crediamo davvero nel valore della comunità. Dovremmo imparare a raccontarlo, così cadrebbero anche molti luoghi comuni sul Veneto”. A proposito di veneti, Crozza ha fatto diventare famoso Zaia… “E sta migliorando molto nell’imitazione del dialetto. Era partito da una specie di bergamasco, adesso è diventato molto raffinato nella zaitudine”. Quale attore avrebbe voluto essere? “Gino Cervi senz’altro, poi Tognazzi o anche Tino Buazzelli quelli che vedevo nella televisione in bianco e nero”. Tra i tanti suoi spettacoli c’è anche l’Odissea. Omero riesce ancora a parlarci oggi? “L’Odissea e l’Iliade continuano a produrre pensieri, interpretazioni e fan fiction. Ci sono dei ragazzi giovanissimi su Twitter che disegnano storie dell’Iliade e dell’Odissea a partire dalla loro vita di oggi. L’abilità di Omero è che continua a far parlare noi. Lo trovo straordinario”. È credente? “Sì, con delle riflessioni mie. Credo che comunque mi avrebbero bruciato al rogo”. Il rugby è sempre una passione? “Certo, ma non gioco. Mi alleno, faccio pesi. Serve anche per il palco. L’altra passione restano le arti marziali. Ho iniziato per consiglio di un attore di Peter Brook”. Lei voleva diventare pilota dell’aeronautica militare: che tipo di pilota sarebbe diventato, come Maverick di Top gun? “Tutt’altro. Sarei stato prudente”. Antonio Di Lorenzo


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L’intervista

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Il personaggio. Marco Rabito, 44 anni, meteorologo: di recente ha “sentito” e misurato a Cavazzale il terremoto di Tonga

Il Bernacca vicentino è tifoso del Lane È un volto noto della televisione locale riguardo ai biancorossi, ma per lavoro è abituato a muoversi tra i modelli matematici. Parla nelle scuole ai ragazzi e mette in guardia: “Troppi siti di meteorologia non affidabili”. Purtroppo il settore meteo in Italia non ha alcuna regolamentazione. E il cambiamento climatico porterà ad altre diseguaglianze sociali

Un’immagine di Marco Rabito ed Elena Celebron con una maglia del Vicenza. La foto di un tornado scattata negli Usa da Marco e il papà di tutti i meteorologi televisivi, il colonnello Edmondo Bernacca

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modelli matematici sono le sue materie prime, le previsioni metereologiche sono il suo prodotto. Le scienze naturali lo hanno appassionato sin da bambino e per questo motivo, dopo aver perso il lavoro come impiegato, ha compiuto un viaggio negli States a caccia di tornado. Ha seguito il suo cuore e s’è reinventato consulente meteorologico. Marco Rabito, volto conosciuto in televisione come il colonello Bernacca della tv in bianco e nero, ha 44 anni, è nato e cresciuto a Cavazzale, e da ormai dieci anni è l’uomo del meteo a Vicenza. Nel 2012 infatti Sara Pinna, responsabile affari generali e presentatrice di Tv A, lo ha voluto con sé per le previsioni meteo dell’emittente vicentina. Dal 2016 è anche telecronista e opinionista per il programma “diretta biancorossa”. A oggi Rabito continua a prevedere il tempo su Vicenza, a commentare le partite del Lane, ma si occupa anche di divulgazione scientifica nelle scuole della provincia. Da ultimo, verso fine settembre di ogni anno, si improvvisa mastro polentaio per la sagra di san Matteo a Cavazzale. Dal suo osservatorio a Cavazzale ha “sentito” e misurato anche il recente terremoto di Tonga. Da quanto tempo prevede il meteo? “Ho cominciato come professionista nel 2010. Tra i primi fenomeni che ho previsto c’è la storica alluvione del 2010.” Cosa l’ha portata alla meteorologia? “La passione per le scienze naturali e la perdita del mio vecchio lavoro. O meglio, aver visto l’opportunità di seguire la mia passione.” Precisamente, che lavoro fa il meteorologo? “A seconda della zona per la quale vuole definire il meteo, il meteorologo interpreta dei modelli matematici di previsione e li confronta con il territorio in questione.” Che bisogno c’è di questa interpretazione? “Il modello si limita a dire che in presenza di alcuni dati, staticamente pioverà, nevicherà o sarà bel tempo. Ma bastano delle colline per deviare una perturbazione e di questo, il modello statistico non tiene conto, il meteorologo si.” Come si diventa meteorologi?

“Io all’inizio mi sono arrangiato con internet. Poi, spontaneamente, ho conseguito una certificazione Dekra e nel 2010 ho fatto un viaggio negli Usa alla ricerca dei tornado per studiarne le caratteristiche. In Italia però non c’è un percorso obbligato. La professione di meteorologo non è riconosciuta in Italia e purtroppo molti ne approfittano.” Ovvero? “Disgraziatamente, soprattutto dietro ad alcuni siti internet, si nascondono dei cialtroni che affermano di prevedere il meteo e che spacciano dei modelli statistici per delle previsioni metereologiche.” E non vengono segnalati? “Non servirebbe a niente. Il settore della meteorologia italiano non è regolamentato, chiunque può prevedere il meteo.” Dunque quali sono i siti più attendibili? “Arpav, Aeronautica Militare, meteo.it e 3Bmeteo. Questi siti sono gestiti da meteorologi seri e competenti.” Si riesce a vivere grazie alle previsioni meteo? “Insomma: bisogna darsi da fare. Io, ad esempio, tengo corsi di sensibilizzazione ambientale nei licei della provincia.” I ragazzi di oggi hanno a cuore la questione ambientale. Cosa le chiedono? “Sono preoccupati per una possibile estinzione di massa dovuta al cambiamento climatico. Io cerco sempre di spiegare loro che prima dell’estinzione ci sono altri grossi problemi. Il cambiamento climatico porterà altra disuguaglianza: chi ha nulla avrà ancora di meno. Assisteremo a migrazioni climatiche di enormi proporzioni, ed è solo l’inizio.” Perché un meteorologo commenta le partite del Lane? “Per passione principalmente. Sono sempre stato un tifoso biancorosso e quando, nel 2016, Sara Pinna mi ha proposto di co-condurre diretta biancorossa non ci ho pensato due volte. Un po’ la passione, un po’ grazie alla parlantina mi sono trovato subito a mio agio.” Roberto Meneghini


Spettacoli

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La grande attrice scomparsa. Debuttò al teatro Olimpico nel 1956 e a Vicenza girò 50 anni fa un film con Gigi Proietti

Monica Vitti una leggenda vicentina Il suo spettacolo nel 1956 a Vicenza fu l’Amleto nella riduzione di Bacchelli: il regista era Enzo Ferrieri e l’aiuto regista era Cino Tortorella, che di lì a poco diventerà Mago Zurlì. Il film femminista del 1972 di intitolava “Gli ordini sono ordini”

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onica Vitti è una leggenda di teatro, cinema e televisione molto vicentina. Novant’anni con lei, che s’è spenta il 2 febbraio, e quasi vent’anni senza di lei, purtroppo lontana dal mondo a causa di una malattia degenerativa. Va ricordato in questo momento, cosa che nessuno cita mai, che l’esordio della grande attrice fu tutto vicentino. Parliamo dell’esordio in uno spettacolo di alto livello perché su un palcoscenico, come ricordava lei stessa, è salita a 14 anni e mezzo. Aveva poi frequentato l’accademia di arte drammatica dove al tempo insegnava Silvio Cecchi D’Amico, al quale l’accademia è adesso intitolata. Fu in quell’ambiente che Monica frequentò uno dei suoi insegnanti, il grande Sergio Tofano, con il quale metteva in scena le avventure del signor Bonaventura, il personaggio che l’aveva reso celebre e che lui aveva inventato nel 1917 per il “Corriere dei Piccoli”. Fu proprio Sergio Tofano a suggerirle di modificare il suo nome, trovando qualcosa di più artistico rispetto a Maria Luisa Ceciarelli, come era registrata all’anagrafe. Così lei prese un pezzo del cognome della madre, Vittiglia, cui era molto legata e che aveva perso da giovane; vi aggiunse Monica, preso da un libro che stava leggendo, e nacque Monica Vitti. Dopo il diploma all’accademia di arte drammatica nel 1953, il suo debutto ad alto livello fu all’Olimpico di Vicenza, il 14 e 15 settembre 1956 nell’Amleto di Riccardo Bacchelli, per la regia di Enzo Ferrieri. L’aiuto regista era nientemeno che Cino Tortorella, alias mago Zurlì. La parte di Monica Vitti era quella di Ofelia. Il 1° ottobre successivo lo spettacolo andò in scena a Milano, al teatro fondato proprio da Ferrieri, intellettuale raffinato, di respiro europeo, che era stato anche

Monica Vitti assieme a Gigi Proietti in una foto del film del 1972 e la locandina de “Gli ordini sono ordini”

direttore artistico dell’Eiar. Assieme a Monica Vitti in quello spettacolo recitavano anche Cino Tortorella e Gian Carlo Dettori. Questi due attori furono anche protagonisti di un’altra vicenda. Proprio Tortorella in quel 1956 inventò, infatti, il personaggio di Mago Zurlì, con il programma per la Rai “Zurlì mago del giovedì”. Lui, nel senso di Tortorella, si è sempre sentito un autore: anzi, a proposito di teatro Olimpico, amava ricordare che aveva vinto il primo bando di concorso al “Piccolo” di Strehler (15 vincitori su 1500 aspiranti) e poi aveva debuttato all’Olimpico come aiuto regista con Ferrieri. Il personaggio di mago Zurlì lo aveva inventato perché lo interpretasse il suo amico Dettori, ma questi aveva altro da fare e rinunciò. Tortorella lo sostituì pensando che in fondo erano solo quattro puntate: è andato avanti mezzo secolo. Ma torniamo a Monica Vitti. Quindici anni dopo il suo debutto all’Olimpico, la Vitti è di nuovo a Vicenza. Gira assieme a Gigi Proietti, di cui proprio ieri abbiamo celebrato un anno dalla morte, nel capoluogo berico alcune scene del film “Gli ordini sono ordini” (altre le gireranno a Chioggia) sul tema dell’emancipazione femminile, argomento assai sentito al tempo. Nelle pause della lavorazione Monica Vitti va a trovare in cantina, assieme a Virgilio Scapin, il vignaiolo Firmino Miotti a Breganze. Nelle sequenze iniziali tra la folla in piazza è riconoscibile, vestito di bianco vicino alla Vitti, un diciottenne Enrico Professione, diventato poi un noto medico a Vicenza.



Sport

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Il personaggio. Raffaella Masciadri, indimenticata capitana del Famila, adesso insegna a reinventarsi dopo lo sport

Da campionessa a coach. Della vita D

a campionessa sportiva a coach della vita. Raccontare storie di resilienza, adattamento e rinascita, nello sport e nella vita, per ispirare donne e giovani atleti a reiventarsi dopo la carriera sportiva dando il meglio di sé. La nuova vita di Raffaella Masciadri, 41 anni, nata a Como, cestista della nazionale italiana e leggendaria capitana del Famila Basket Schio, ruota intorno a questi tre concetti grazie ai quali lei stessa, dopo aver scelto di concludere la carriera di atleta, ha avviato un nuovo percorso professionale come presidente della commissione atleti del Coni dal 2017 e team manager della serie A femminile del Famila basket. Una decisione coraggiosa, come ama ricordare, nata dalle consapevolezze e dai valori che lo sport le ha insegnato in vent’anni di carriera e che oggi lei desidera trasmettere a donne, giovani e sportivi con un nuovo progetto di formazione, chiamato “Sportive digitali”, presentato nella sede di Confartigianato durante il workshop “Storie che ispirano - Donne di successo”, organizzato dal Cesar. Dopo tanti successi sul campo da basket, chi è lei oggi? “Una ragazza venuta dalla provincia di Milano che ha cercato di vivere i suoi sogni e i suoi traguardi sportivi e ora si ritrova a essere una manager all’interno del mondo dello sport per aiutare atleti e atlete, giovani e meno giovani, ad affrontare la loro carriera sportiva, ma anche la loro vita educativa e professionale”. Quali insegnamenti le ha dato lo sport che ora le sono utili nel lavoro? “Lo sport mi ha fatto crescere come donna e persona. Mi ha dato consapevolezza delle mie capacità come leader e capitana di una squadra e la voglia di mettermi alla prova in ambito dirigenziale”. Come si è preparata a questa nuova vita? “Mi sono laureata in scienze giuridiche all’università di Como. Non sapendo quanto sarebbe durata la mia carriera sportiva, ho vissuto da studente-atleta perché ritenevo indispensabile preparare il mio futuro. Sono stata fortunata, ho giocato per vent’anni, ma al contempo volevo essere pronta al momento in cui avrei deciso di smettere”. Quanto è stato difficile sce-

Insegna a giovani a reinventarsi dopo i successi sportivi e ad affrontare un nuovo lavoro. Racconta le storie di chi ha affrontato questo cambiamento con successo. Lei l’ha sperimentato su se stessa “E’ stata una decisione coraggiosa lasciare: ricorda l’ultima partita. Mi sono laureata in scienze giuridiche e ho conseguito anche un master in Scozia. Sono i traguardi che mi hanno consentito di diventare una manager sportiva”

gliere di fermarsi e cambiare percorso professionale? “Decidere il momento giusto in cui lasciare la carriera di atleta è stata la parte più complicata. Una scelta coraggiosa ma che ho valutato attentamente. Ricordo ancora l’abbraccio di tutte le mie compagne di squadra nell’ultima partita: ho realizzato che era davvero finita, ma anche quanto avevo dato alla squadra e ai tifosi dato che avevamo vinto il decimo scudetto e il campionato”. Come si è avvicinata al mondo del lavoro? “Allenandomi al cambiamento mentre continuavo a giocare. Dopo la laurea, infatti, ho conseguito un master in “Leadership and Management” alla Northumbria business university di Newcastle. Inoltre, un’estate in cui avevo un mese libero dagli impegni sportivi, ho svolto un tirocinio in una banca di Schio per avere un primo approccio al mondo del lavoro e ho poi conseguito anche il tesserino per diventare allenatrice della serie A maschile e femminile”. Come dirigente ha partecipato alle Olimpiadi di Tokyo, come è stato? “Un sogno che si è realizzato. L’olimpiade è stata particolare a causa del covid, ma vivere i giochi e vedere gli atleti impegnarsi, gareggiare e realizzare i loro sogni sono state emozioni indescrivibili”.

Raffella Masciadri con la maglia del Famila basket in un’immagine d’archivio. Adesso è dirigente del Coni e team manager della squadra di Schio

Il suo ruolo ora è aiutare proprio questi atleti grazie al suo nuovo progetto… “Sportive digitali” è una piattaforma web, nata durante la pandemia da un’idea mia e di Alessandra Ortenzi esperta di marketing, per coinvolgere tutte le sportive nel racconto delle proprie esperienze di empowerment e dual career a fine percorso sportivo. Raccontiamo la loro resilienza, l’adattamento al cambiamento, la loro rinascita e nuova vita con interviste settimanali per ispirare altri atleti, ma anche donne e giovani. Attraverso lo sport, infatti, una persona può scoprire i propri talenti utili nel mondo del lavoro”. Cosa consiglia ai giovani? “Di fare ciò che amano, di divertirsi, essere sempre se stessi e dare il meglio di sé nello sport come nella vita”. Schio però resta la sua seconda casa… “Certo. Qui prosegue il mio impegno con il Famila Basket e finalmente ho il tempo anche per godermi le bellezze naturalistiche del posto”. Sara Panizzon



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# R egione egione #Regione Il Punto Il Punto Il Punto

troppo, e ritrovare personalità e orgoglio. I enedetti il Presidente al Quirinale e Dravoti ci sono ancora. In verità, la Lega ha di ghi a palazzo Chigi, vale a dire la strana troppo, e ritrovare personalità e orgoglio. I enedetti il Presidente al Quirinale e Drafronte la scommessa di trasformarsi in un coppia che incarna lo stellone italico, ciascuvoti ci sono ancora. In verità, la Lega ha di ghi a palazzo Chigi, vale a dire la strana troppo, e ritrovare personalità orgoglio. I enedetti Presidente al Quirinale e Drapartito conservatore moderato,eaggancianno con il suoilfardello di delusioni e coragfronte la scommessa di trasformarsi in un coppia che incarna lo stellone italico, ciascuvoti ci sono ancora. In verità, la Lega ha di ghi a palazzo Chigi, vale a dire la strana dosi al partito popolare europeo e lasciando gio, la politica torna a guardare l’orizzonte partito conservatore moderato, aggancianno con il suo fardello di delusioni e coragfronte la scommessa di trasformarsi in un coppia che incarna lo stellone italico, ciascula sponda della destra-destra. Così si potreblocale con più dubbi che certezze. La prima dosi al partito popolare europeo e lasciando gio, la politica torna a guardare l’orizzonte di Antonio Di Lorenzo partito conservatore moderato, aggancianno con il suo fardello di delusioni e coragbe costruire un’alternativa reale in Italia, verifica sono le amministrative in arrivo in la sponda della destra-destra. Così si potreblocale con più dubbi che certezze. La prima dosi al che partito popolare e lasciando gio, la politica torna a guardare di Antonio Di Lorenzo quella manca da treeuropeo Repubbliche, troppo ricorda i poeti futuristi che urlavano “zang, stretti a mangiarsi l’un l’altro per sopravvitre capoluoghi: Padova, Verona el’orizzonte Belluno. be costruire un’alternativa reale in Italia, verifica sono le amministrative in arrivo in la sponda della destra-destra. Così si potreblocale con più dubbi che certezze. La prima divise tra ideologie contrapposte la prima, tumb tumb” e battezzavano il loro atteggiavere. Se proseguono così, e nel Venetodisono al La sensazione è che, ciascuno a modo suo, Antonio Di Lorenzo quella che manca da tre Repubbliche, troppo ricorda i poeti futuristi che urlavano “zang, stretti a mangiarsi l’un l’altro per sopravvitre capoluoghi: Padova, Verona e Belluno. be costruire un’alternativa reale sovranisti in Italia, verifica sono le amministrative in arrivo in berlusconiani e anti la seconda, mento come la rivoluzione delle “parole in 5%, finiranno come gli highlander: ne resterà tutti i protagonisti stiano cercando di arridivise tra ideologie contrapposte la prima, tumb tumb” e battezzavano il loro atteggiavere. Se proseguono così, e nel Veneto sono al La sensazione è che, ciascuno a modo suo, quella che manca da tre Repubbliche, troppo ricorda i poeti futuristi che urlavano “zang, stretti a mangiarsi l’un l’altro per sopravvitre capoluoghi: Padova, Verona e Belluno. ed europeisti la terza. Ci vuole coraggio, libertà”. Il risultato, come è stato sottolineato solo uno. E a proposito ancora di acqua e di vare all’altra sponda del fiume. Con fatica. berlusconiani e anti la seconda, sovranisti mento come la rivoluzione delle “parole in 5%, finiranno come gli highlander: ne resterà tutti i protagonisti stiano cercando di arridivise tra ideologie contrapposte la prima, tumb tumb” e battezzavano il loro atteggiavere. Se proseguono così, e nel Veneto sono al La sensazione è che, ciascuno a modo suo, certo, perché Giorgia Meloni è l’unica leader da un autorevole osservatore del campo, guadi, c’è da guardare con attenzione alle Prendete il Pd. Come ha detto un comico, e i ed europeisti la terza. Ci vuole coraggio, libertà”. Il risultato, come è stato sottolineato solo uno. E a proposito ancora di acqua e di vare all’altra sponda del fiume. Con fatica. berlusconiani e anti la seconda, sovranisti mento comeSallusti, la rivoluzione “parole in 5%, finiranno come gli highlander: ne resterà tutti i protagonisti stiano cercando di arriche sta vedendo crescere il suo appeal. Ma Alessandro è che il delle leader ha franmanovre di avvicinamento tra Coraggio comici vanno sempre ascoltati perché come certo, perché Giorgia Meloni è l’unica leader da un autorevole osservatore del campo, guadi, c’è da guardare con attenzione alle Prendete il Pd. Come ha detto un comico, e i ed europeisti la terza. Ci vuole coraggio, libertà”. Il risultato, come è stato sottolineato solo uno. E a proposito ancora di acqua e di vare all’altra sponda del fiume. Con fatica. è anche vero che l’unico mestiere del leader tumato un centrodestra che comunque non Italia di Brugnaro, Toti e Marin e Italia Viva gli aruspici tirano fuori le budella e leggono che sta vedendo crescere il suo appeal. Ma Alessandro Sallusti, è che il leader ha franmanovre di avvicinamento tra Coraggio comici vanno sempre ascoltati perché come certo, perché Giorgiaprima Meloni è l’unica leader da un autorevole osservatore del dal campo, guadi, c’è da guardare convaattenzione alleun Prendete Pd. Come ha detto un finta comico, è indicare la strada degli altri, con esisteva più con i suoi connotati marzo di Matteo Renzi, al quale riconosciuto il futuro, il a sinistra Letta ha fatto di e i è anche vero che l’unico mestiere del leader tumato un centrodestra che comunque non Italia di Brugnaro, Toti e Marin e Italia Viva gli aruspici tirano fuori le budella e leggono che sta vedendo crescere il suo appeal. Ma a Alessandro Sallusti, è che il leader ha franmanovre di avvicinamento tra Coraggio comici vanno sempre ascoltati perché come chiarezza e fiducia, anche quando si trova 2018, da quando cioè non ne era più leader senso della posizione che neanche l’Antoessere morto per poi svegliarsi e sostenere è indicare la strada prima degli altri, con esisteva più con i suoi connotati dal marzo di Matteo Renzi, al quale va riconosciuto un il futuro, a sinistra Letta ha fatto finta di è anche vero che l’unico mestiere del leader tumato un centrodestra che comunque non Italia di Brugnaro, Toti e Marin e Italia Viva gli aruspici tirano fuori le budella e leggono metà del guado. Basta vedere lontano, avere Berlusconi. Ora si tratta di rifondarlo. gnoni della sua Viola. Fanno bene a pensare di aver vinto. Magari ha ragione: del resto chiarezza e fiducia, anche quando si trova a 2018, da quando cioè non ne era più leader senso della posizione che neanche l’Antoessere morto per poi svegliarsi e sostenere èstrategia. indicareQualità la stradache prima degli con esisteva piùcome? con i E suoi dal marzo di Matteo Renzi, al quale va riconosciuto un il futuro, a sinistra Letta fattoalfinta di evitano dialtri, fare la fine Già, ma qui,connotati prima ancora che alla semplificazione del quadro, ma, sempre anche l’orologio rotto dueha volte giorno metà del guado. Basta vedere lontano, avere Berlusconi. Ora si tratta di rifondarlo. gnoni della sua Viola. Fanno bene a pensare di aver vinto. Magari ha ragione: del resto chiarezza e fiducia, anche quando si trova 2018, da quando cioè non ne era più leader senso della posizione che neanche l’Antoessere morto per poi svegliarsi e sostenere del Tizio che raccontava: “Stavo sulla riva a con la Giorgia infuriata (che ha più di una usando un’immagine marina, sembrano la segna l’ora giusta. Al centro, ma si fa per dire strategia. Qualità che evitano di fare la fine Già, ma come? E qui, prima ancora che alla semplificazione del quadro, ma, sempre anche l’orologio rotto due volte al giorno metà del guado. Basta con vedere Berlusconi. Ora una si tratta rifondarlo. gnoni Viola. Fanno bene iamigranti pensare di aver ormai vinto. Magari ragione: del resto del fiume e ho litigato un lontano, altro che avere preragione) si apre resadi dei conti anche “Opendella arms”sua impegnata a salvare perché la scenaha è fluida, ci sono i Cindel Tizio che raccontava: “Stavo sulla riva con la Giorgia infuriata (che ha più di una usando un’immagine marina, sembrano la segna l’ora giusta. Al centro, ma si fa per dire strategia. Qualità che evitano dimio farenemico la fine Già, ma come? E qui, prima ancora che alla semplificazione del quadro, ma, sempre anche l’orologio rotto due volte al giorno tendeva che il mio cadavere del con Forza Italia: c’è chi nel partito sostiene in mezzo al mare. Solo che non si capisce chi que stelle, o meglio quel che ne resta, che – a del fiume e ho litigato con un altro che preragione) si apre una resa dei conti anche “Open arms” impegnata a salvare i migranti perché ormai la scena è fluida, ci sono i Cindel che Sarebbe raccontava: riva con la Giorgia (che ha piùda di una una usando un’immagine marina, sembrano la segna l’oradigiusta. Al centro, ma si–fasembra per dire fosseTizio il suo”. una “Stavo jatturasulla non saper che sia arrivatainfuriata l’ora di risvegliarsi sia gli uni e chi gli altri. proposito metafore acquatiche tendeva che il mio cadavere del mio nemico con Forza Italia: c’è chi nel partito sostiene in mezzo al mare. Solo che non si capisce chi que stelle, o meglio quel che ne resta, che – a del fiume e ho litigato con un altro che preragione) si apre una resa dei conti anche “Open arms” impegnata a salvare i migranti perché ormai la scena è fluida, ci sono i Cinscrutare il futuro. sottomissione voluta alla Lega, durata anche Sull’altro fronte, il dinamismo di Salvini i naufraghi della zattera della Medusa, cofosse il suo”. Sarebbe una jattura non saper che sia arrivata l’ora di risvegliarsi da una sia gli uni e chi gli altri. proposito di metafore acquatiche – sembra tendeva che il mio cadavere del mio nemico con Forza Italia: c’è chi nel partito sostiene in mezzo al mare. Solo che non si capisce chi que stelle, o meglio quel che ne resta, che – a scrutare il futuro. sottomissione voluta alla Lega, durata anche Sull’altro fronte, il dinamismo di Salvini i naufraghi della zattera della Medusa, cofosse il suo”. Sarebbe una jattura non saper che sia arrivata l’ora di risvegliarsi da una sia gli uni e chi gli altri. proposito di metafore acquatiche – sembra il futuro. Luca Zaia sottomissione voluta alla Lega, durata anche Sull’altro fronte, il dinamismo di Salvini iGiacomo naufraghi dellaPossamai, zattera della Medusa, cocapogruppo del Pd Il commento del governatorescrutare del Veneto

A metà del guado A metà del guado A metà del guado

“Con Mattarella siamo “Con Mattarella siamo “Con Mattarella siamo in ottime mani, ora il dialogo in ottime mani, ora il dialogo in ottime mani, ora il dialogo con le forze moderate” con le forze moderate” con le forze moderate” G Giacomo Possamai, capogruppo del Pd Giacomo Possamai, capogruppo del Pd

iacomo Possamai, capogruppo del Partito iacomo Possamai, caDemocratico in Consiglio pogruppo del Partito iacomo caregionale, ha Possamai, vissuto in priDemocratico in Consiglio pogruppo del Partito ma persona l’elezione del regionale, ha vissuto in priDemocratico in come Consiglio Capo dello Stato, delema persona l’elezione del regionale, ha vissuto in prigato regionale. Capo dello Stato, come delema persona l’elezione del Come valuta la rielezione gato regionale. Capo dello Stato, come deledi Mattarella? Come valuta la rielezione gato regionale. siamo nel“Ovviamente di Mattarella? valuta la rielezione le Come mani giuste, abbiamo un “Ovviamente siamo neldi Mattarella? presidente affidabile che le mani giuste, abbiamo un “Ovviamente saprà svolgere alsiamo meglionelil suo compito. Ripresidente affidabile che le mani giuste, un tengo però che abbiamo non si opportuno cedere al saprà svolgere al meglio il suo compito. Ripresidente perché affidabile che a Mattarella di trionfalismo chiedere tengo però che non si opportuno cedere al saprà svolgere al meglio il suo compito. Rirestare al Quirinale è un sintomo della crisi trionfalismo perché chiedere a Mattarella di tengo però nonvivendo”. si opportuno cedere al politica che che stiamo restare al Quirinale è un sintomo della crisi trionfalismo perché chiedere a Mattarella di Come ne esce il centrodestra? politica che stiamo vivendo”. restare al Quirinalenel è un sintomo della crisi “La spaccatura centrodestra è stata Come ne esce il centrodestra? politica chedastiamo vivendo”. così forte rendere difficile pensare che “La spaccatura nel centrodestra è stata Come neeffetti esce ilincentrodestra? non abbia chiave locale. Pensiamo così forte da rendere difficile pensare che “La spaccatura nelsul centrodestra stata a cosa sta capitando fronte delle èamminon abbia effetti in chiave locale. Pensiamo così forte nelle da rendere pensare nistrative grandi difficile città venete, doveche da a cosa sta capitando sul fronte delle amminon abbia effetti aincontinue chiave locale. Pensiamo mesi assistiamo tensioni e litigi. nistrative nelle grandi città venete, dove da a cosa sta capitando sul punto, fronte delle ammiFratelli d’Italia a questo di fronte ad mesi assistiamo a continue tensioni e litigi. nistrative nelle grandiecittà venete, dove da una continua crescita alle tensioni con SalFratelli d’Italia a questo punto, di fronte ad mesivorrà assistiamo tensioni e litigi. vini alzare alacontinue testa anche in territorio una continua crescita e alle tensioni con SalFratelliil d’Italia questo punto, di fronte ad come Veneto,adove la lega è egemone. In vini vorrà alzare la testa anche in territorio una continua crescita e alle tensioni con Sal-e questo frangente la parte più moderata come il Veneto, dove la lega è egemone. In vini vorrà testasianche liberale dialzare ForzalaItalia trova in interritorio difficolquesto frangente la parte più moderata e come il Veneto, dove la legaApriamo è egemone. In tà in questo nuovo assetto. perciò liberale di Forza Italia si trova in difficolquesto frangente la parte moderata ad una fase di dialogo e di più ascolto anche ea tà in questo nuovo assetto. Apriamo perciò liberaleterritoriale. di Forza Italia in difficollivello Non si stotrova parlando di acad una fase di dialogo e di ascolto anche a tà in questo nuovo assetto. Apriamo perciò livello territoriale. Non sto parlando di acad una fase di dialogo e di ascolto anche a livello territoriale. Non sto parlando di ac-

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cordi ma di un confronto franco, del resto già in tanti cordi ma di un confronto comuni dialoghiamo con i franco, del resto già in tanti cordi ma edii liberali”. un confronto moderati comuni dialoghiamo con i franco, del resto già in tanti E il centrosinistra che moderati e i liberali”. comuni con i ruolo hadialoghiamo avuto? E il centrosinistra che moderati e i liberali”. “A me sembra che Letta ruolo ha avuto? E il avuto centrosinistra che abbia il pregio della “A me sembra che Letta ruolo ha avuto? coerenza, a differenza di alabbia avuto il pregio della me che Letta tri.“AFin dalsembra primo giorno ha coerenza, a differenza di alabbiache avuto il pregio della detto bisognava sedersi tri. Fin dal primo giorno ha coerenza, differenza di alintorno adaun tavolo con le detto che bisognava sedersi Fin dal primo ha forze politiche e tri. bisognava trovaregiorno insieme intorno ad un tavolo con le detto che bisognava sedersi figura super partes e rappresentativa. Invece forze politiche e bisognava trovare insieme ad unètavolo con le per alcuni giorni ilintorno Parlamento stato tenuto figura super partes e rappresentativa. Invece forze politiche e bisognava trovare insieme in stallo dalla volontà di Salvini di eleggere per alcuni giorni il Parlamento è stato tenuto figura super partes e rappresentativa. Invece un presidente di parte, solo che c’erano due in stallo dalla volontà di Salvini di eleggere per alcuni da giorni il Parlamento tenuto problemi, un lato i numeri eèsistato è visto con un presidente di parte, solo che c’erano due in Casellati, stallo dalladall’altro volontà di di eleggere la unSalvini problema politiproblemi, da un lato i numeri e si è visto con un perché presidente di parte, solosaltare che c’erano duee co voleva dire far il banco la Casellati, dall’altro un problema politiproblemi, da un lato i numeri e si è visto con quindi il governo. Facendo piombare l’Italia co perché voleva dire far saltare il banco e la un Casellati, dall’altro problema tutto politiin momento di caosun istituzionale, il quindi il governo. Facendo piombare l’Italia co perchédivoleva direserve far saltare banco contrario quel che ora. A ilquel pun-e in un momento di caos istituzionale, tutto il quindi il governo. Facendo piombare l’Italia to era evidente che bisognava individuare contrario di quel che serve ora. A quel punin unproposta momento di caos istituzionale, il una condivisa. Salvini ormaitutto aveva to era evidente che bisognava individuare contrariocosì di quel che serve ora. Ache quel punbruciato tante candidature l’unica una proposta condivisa. Salvini ormai aveva to era evidente che bisognava individuare soluzione era la rielezione di Mattarella”. bruciato così tante candidature che l’unica una proposta condivisa. Salvini ormairegioaveva Il suo punto di vista da delegato soluzione era la rielezione di Mattarella”. bruciato così tante candidature che l’unica nale? Il suo punto di vista da delegato regiosoluzione erapersonale la rielezione di Mattarella”. “In chiave è stata senz’altro una nale? Il suoesperienza, punto di vista dase delegato regiogrande anche mi ritengo un “In chiave personale è stata senz’altro una nale? del territorio, lontano dai riti romani”. uomo grande esperienza, anche se mi ritengo un “In chiave personale è stata Nicola senz’altro una Stievano uomo del territorio, lontano dai riti romani”. grande esperienza, anche se mi ritengo un Nicola Stievano uomo del territorio, lontano dai riti romani”. Nicola Stievano

“Dal Presidente bel segnale “Dal Presidente bel segnale “Dal Presidente dobbiamo bel segnale sull’autonomia: sull’autonomia: dobbiamo sull’autonomia: dobbiamo chiudere questa partita” chiudere questa partita” chiudere questa partita” “S Il commento del governatore del Veneto Luca Zaia Il commento del governatore del Veneto Luca Zaia

ull’Autonomia, dal Presidente ull’Autonomia, Mattarella è venuto un dal Presidente ull’Autonomia, bel segnale, così come sul Mattarella è venuto un dal Regioni Presidente ruolo delle e delbel segnale, così come sul Mattarella è venuto le autonomie locali, un un ruolo delle Regioni e delbel segnale,che cosìho come sul passaggio molto le autonomie locali, un ruolo delle Regioni delapprezzato”. Luca eZaia, passaggio che ho molto le autonomie un presidente dellalocali, Regione, apprezzato”. Luca Zaia, passaggio ho molto guarda conche speranza al presidente della Regione, apprezzato”. Luca Zaia, “Mattarella bis” e rilancia guarda con speranza al presidente della Regione, la carta dell’autonomia. “Mattarella bis” e rilancia guardaaver conpreso speranza al voto come “granDopo parte al la carta dell’autonomia. “Mattarella e rilancia de elettore” bis” in qualità di delegato regionale, Dopo aver preso parte al voto come “granla carta dell’autonomia. Zaia mette in agenda l’urgenza dell’autonode elettore” in qualità di delegato regionale, Dopoe aver partesegnale al voto positivo come “granmia vede preso un primo proZaia mette in agenda l’urgenza dell’autonode elettore” in qualità di delegato regionale, prio nelle parole pronunciate da Mattarella mia e vede un primo segnale positivo proZaiasuo mette in agenda l’urgenza dell’autononel discorso di insediamento. “ prio nelle parole pronunciate da Mattarella mia un primo positivo proPere ilvede Veneto spero segnale sia di buon auspicio, nel suo discorso di insediamento. “ nelle parole pronunciate Mattarella -prio aggiunge Zaia - anche perchéda il nostro proPer il Veneto spero sia di buon auspicio, nel suo di insediamento. cesso didiscorso Autonomia differenziata è“ avviato e - aggiunge Zaia - anche perché il nostro proPer il Veneto spero sia dichiudere buon auspicio, dobbiamo assolutamente questa cesso di Autonomia differenziata è avviato e - aggiunge perché il nostro propartita, cheZaia è in- anche linea con la Costituzione. dobbiamo assolutamente chiudere questa cesso Autonomia differenziata è avviato e Il fattodiche il Presidente della Repubblica, partita, che è in linea con la Costituzione. dobbiamo assolutamente che ne è il garante, ne abbiachiudere parlato inquesta forma Il fatto che il Presidente della Repubblica, partita,rispettosa che è in fa linea la Costituzione. molto bencon sperare che si possa che ne è il garante, ne abbia parlato in forma Il fatto che Presidente della Repubblica, arrivare alla ilfase esecutiva”. molto rispettosa fa ben sperare che si possa che negenerale è il garante, ne abbiailparlato in forma “In – prosegue presidente del arrivare alla fase esecutiva”. molto rispettosa fa bendisperare che si possa Veneto – si è trattato un discorso a 360 “In generale – prosegue il presidente del arrivare alla fase esecutiva”. gradi, indicando quali saranno le sfide del Veneto – si è trattato di un discorso a 360 “In generale presidente futuro rispetto–alprosegue tema delil sociale, del del lagradi, indicando quali saranno le sfide del Veneto – si violenza è trattatosulle di un discorso a 360 voro, della donne, delle sfifuturo rispetto al tema del sociale, del lagradi, indicandoche quali saranno ledella sfidefase del de economiche ci attendono, voro, della violenza sulle donne, delle sfifuturo rispetto al tema del sociale, del lade economiche che ci attendono, della fase voro, della violenza sulle donne, delle sfide economiche che ci attendono, della fase

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nuova (non post Covid) come egli l’ha chiamanuova (non post Covid) ta. Ho anche apprezzacome egli l’ha chiamanuova (non post Covid) to molto i passaggi sulla ta. Ho anche apprezzacome egli l’ha chiamaMagistratura e sulla neto molto i passaggi sulla ta. Ho che anche apprezzacessità si riformi”. Magistratura e sulla netoSmolto u l l a ispassaggi t e s s a l isulla nea cessità che si riformi”. Magistratura e sulla ned’onda anche Alberto Sulla stessa linea cessità che sipresidente riformi”. Villanova, d’onda anche Alberto S u l l a s t e s s a Lega l i n e adell’intergruppo Villanova, presidente d’onda anche Alberto Liga Veneta in Consiglio dell’intergruppo Lega Villanova,“Sentire presidente regionale: la paLiga Veneta in Consiglio dell’intergruppo Lega rola ‘Autonomie’ pronunciata dal Presidenregionale: “Sentire la paLigaVeneti Veneta in Consiglio te Mattarella, per noi è come vedere rola ‘Autonomie’ pronunciata dal Presiden“Sentire certo: la pauna luce nel buio. regionale: Non ci illudiamo, te Mattarella, per noi Veneti è come vedere rola ‘Autonomie’ pronunciata dal ma Presidensappiamo che il percorso è lungo, in pouna luce nel buio. Non ci illudiamo, certo: te Mattarella, persoprattutto noi Veneti in è come vedere litica le parole, certi contesappiamo che il percorso è lungo, ma in pounae luce nelfrangenti, buio. Nonhanno ci illudiamo, sti in certi un peso.certo: Se il litica le parole, soprattutto in certi contesappiamo che il percorso è lungo, ma innella poPresidente Mattarella vorrà sostenerci sti e in certi frangenti, hanno un peso. Se il litica lelegittima parole, soprattutto in certi contenostra rivendicazione, ne saremo Presidente Mattarella vorrà sostenerci nella sti e in certi frangenti, hanno un peso. Se il onorati. Il Veneto e i 2.273.985 cittadini che nostra legittima rivendicazione, ne saremo Presidente Mattarella vorràdell’Autonomia sostenerci nella si sono espressi a favore onorati. Il Veneto e i 2.273.985 cittadini che nostra legittima rivendicazione, ne saremo aspettano dal 2017 e sono ormai impazienti si sono espressi a favore dell’Autonomia onorati. Il Veneto e i 2.273.985 cittadiniUna che che Roma dia seguito alla loro volontà. aspettano dal 2017 e sono ormai impazienti si sono che, espressi favore dell’Autonomia volontà comea sempre accade in Veneche Roma dia seguito alla loro volontà. Una aspettano dal 2017 edemocraticamente sono ormai impazienti to, è stata espressa e nel volontà che, come sempre accade in Veneche Roma diaLegge. seguitoInalla loroanni volontà. Una rispetto della questi abbiamo to, è stata espressa democraticamente e nel volontà un che, come esempre accadediintermini Venesentito nutrito ricco carnet rispetto della Legge. In questi anni abbiamo to, è stataper espressa democraticamente e nel giuridici definire il percorso autonomisentito un nutrito e ricco carnet di termini rispetto della In anche questi le anni abbiamo stico. Ora piùLegge. che mai parole della giuridici per definire il percorso autonomisentito nutrito riccocicarnet di termini più alta un carica delloeStato confermano che stico. Ora più che mai anche le parole della giuridicipercorrendo per definire la il percorso autonomistiamo strada giusta”, conpiù alta carica dello Stato ci confermano che stico. Ora più che mai anche le parole della clude Villanova. stiamo percorrendo la strada giusta”, conpiù alta carica dello Stato ci confermano che clude Villanova. stiamo percorrendo la strada giusta”, conclude Villanova.


www.ilvicenza.com Regione Regione Regione L’intervista. Dialogo a tutto campo con Alberto Stefani, coordinatore regionale del Carroccio L’intervista. Dialogo a tutto campo con Alberto Stefani, coordinatore regionale del Carroccio L’intervista. Dialogo a tutto campo con Alberto Stefani, coordinatore regionale del Carroccio

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“Lega, contenitore naturale del buon governo, “Lega, contenitore naturale del buon governo, “Lega, contenitore naturale del buon governo, da sempre accoglie più sensibilità” da sempre accoglie più sensibilità” da sempre accoglie più sensibilità” A

volerlo alla guida del Carroccio è stato il leader Matteo Salvini in persona. Albervolerlosindaco alla guida Carroccioe èdeputastato il to Stefani, di del Borgoricco leader Matteo Salvini in persona. Albervolerlo alla guida del Carroccio è il to (eletto nel 2018, con oltre il 52 perstato cento to Stefani, sindaco di Borgoricco e deputaleader Matteo Salvini in persona. Alberdei consensi tanto da risultare il più giovane (eletto 2018, con oltre 52 epartito) per centoè to Stefani,nel sindaco di Borgoricco deputaparlamentare di sempre del ilsuo dei consensi tanto da risultare il più giovane to (eletto nel 2018, con oltre il 52 per cento l’attuale coordinatore regionale della Lega. Il parlamentare di sempre del suo partito) dei consensi tanto da risultare il più giovane Governatore Zaia lo definisce un “fuoriclas-è l’attuale coordinatore della Lega. Ilè parlamentare sempre del suo partito) se”. A Stefani, edi con luiregionale i vertici rappresentati Governatore Zaia lo definisce un “fuoriclasl’attuale coordinatore regionale della Lega.ha Il dai big del partito (che il coordinatore se”. A Stefani, e con lui i vertici rappresentati Governatore Zaia lo definisce un “fuoriclasvoluto allargare subito dopo il suo insediadai big del partito (che il che coordinatore ha se”. A Stefani, e con i vertici rappresentati mento), fa capo unalui Lega in questa revoluto allargare subito dopo il suo insediadai big del partito (che il coordinatore gione non si è mai fermata, continuandohaa mento), fa capo una eLega cheil in questa revoluto allargare subito dopo suo insediaraccogliere consensi adesioni tra militanti, gione non si è mai fermata, continuando mento), fa capo una Lega che in questa re-a amministratori pubblici e giovani. raccogliere consensi e adesioni tra militanti, gione non si è mai fermata, continuando Non è un caso che il giovane parlamentarea amministratori giovani. raccogliere e adesioni traamilitanti, sia uno dei consensi voltipubblici nuovi -einsieme Isabella Non è un caso che il giovane parlamentare amministratori pubblici e giovani. Tovaglieri, eurodeputata, Rebecca Frassini, sia unoè dei volti nuovi - insieme a Isabella Non un caso il giovane parlamentare parlamentare, e ache Luca Toccalini, segretario Tovaglieri, eurodeputata, Rebecca sia uno dei volti nuovi insieme a Frassini, Isabella nazionale della Lega giovani, su cui il segreparlamentare, e a Luca Toccalini, segretario Tovaglieri, eurodeputata, Rebecca Frassini, tario Salvini ha deciso di puntare per ridare nazionale dellaeal Lega giovani, su cui segreparlamentare, a Luca Toccalini, segretario forza e smalto partito. Proprio ailRoma, tario Salvini ha deciso di puntare per ridare nazionale della Lega giovani, su cui il segredurante le elezioni per il nuovo Presidente forza e smalto al partito. Proprio a Roma, tario Salvini ha deciso di puntare per ridare della Repubblica, Stefani ha riunito i colleghi durante le elezioni per il nuovo Presidente forza e smalto al partito. Proprio a Roma, parlamentari veneti per un summit durante della Repubblica, Stefani riunito i spilletta colleghi durante le elezioni ilha nuovo Presidente il quale ha donato aper ciascuno una parlamentari veneti per un summit durante della Repubblica, Stefani ha riunito i raffigurante il Leone di San Marco e colleghi Alberto il ha donato ciascuno una spilletta parlamentari venetiaper un summit durante daquale Giussano. raffigurante ilStefani, Leonea di Sanrisponde Marco il quale ha donato ciascuno unaespilletta Onorevole cosa aAlberto quegli da Giussano. raffigurante il Leone di San Marco e osservatori che parlano di una LegaAlberto divisa iscritti conoscono. Al nostro interno si può Stefani, cosa risponde a quegli discutere di tutto, non ci sono veti. Qualda Giussano. inOnorevole due correnti? conoscono. Al sui nostro interno può osservatori parlano dirisponde una Lega divisa Onorevole Stefani, cosa a cuno preferisce farlo giornali? Chisi esce “La Lega èche un partito che accoglie daquegli sem- iscritti discutere di tutto, non ci sono veti. Qualin due correnti? iscritti conoscono. Al nostro interno si osservatori che parlano di una Lega divisa per pre più sensibilità, ma che ha sempre fatto sui media contro il proprio partito, lo fapuò cuno preferisce farlo suidel ChiQualesce “La un partito che accoglie da sem- discutere di tutto, non cigiornali? sono in dueLega correnti? fare maleveti. alla Lega. sintesi. Ho èiniziato la mia sui media controfarlo il Perché proprio partito, lo prima faesce per pre più sensibilità, che accoglie ha sempre fatto cuno sui giornali? Chi “La Lega è un partito che semnon alzare militanza durante ilma liceo, “Inda Veneto, solo preferisce negli fare del male alla Lega. sintesi. Ho iniziato la mia sui media contro il proprio partito, lo fa per pre più sensibilità, ma che ha sempre fatto il telefono? L’espulsione posso assicurare che non ultimi dieci mesi sono Perché non alzare prima militanza durante il liceo, fare del male alla Lega. sintesi. Ho iniziato la mia non è una scelta di caratsono mai mancati dibat“In Veneto, solo negli entrati 20 nuovi sindaci il telefono? posso assicurare che non Perché non L’espulsione alzare prima militanza durante il liceo, tere personale né discretiti, confronti, scambi di “In Veneto, solo negli ultimi dieci mesi sono non è una scelta di caratsono mai mancati dibatil telefono? L’espulsione posso assicurare che non zionale: è disciplina di opinione anche contrae 50 amministratori. ultimi dieci mesi sono entrati 20 nuovi sindaci tere personale né discretiti, confronti, scambi di non è una scelta di caratsono mai mancati dibatpartito. In Lega esiste da stanti: sono il cuore pulSiamo partito di entrati 20ilnuovi sindaci zionale: è ed disciplina di opinione anche contratere personale discretiti, confronti, scambi di e 50 amministratori. vent’anni ènésempre sante di un movimento, riferimento del territorio, partito. In Lega esiste da stanti: sono il cuore pulzionale: è disciplina di opinione anche contrastata adottata. L’abbiain questi due anni pure Siamo 50 amministratori. il partito di questo non lo dico io, vent’anni ed è sempre sante di un movimento, partito. In Lega esiste da stanti: sono il cuore pulmo ribadita all’unanimitroppo penalizzato dalla Siamo il del partito di riferimento territorio, stata adottata. in questi due anni pur-a vent’anni è L’abbiasempre sante di un movimento, tà anche inedun recente difficoltà di incontrarsi ma i numeri” riferimento del territorio, questo non lo dico io, mo ribadita all’unanimitroppo penalizzato dalla stata adottata. L’abbiain questi due anni purdirettivo regionale. Siacausa della pandemia”. questo non lo dico io, la regione tà anche un recente difficoltà didiincontrarsi a mo ribadita all’unanimitroppo penalizzato dalla macon i numeri” mo, tra l’altro, con ilinminor numeSi parla mano fin troppo pesante direttivo regionale. Siacausa della pandemia”. tà anche in un arecente difficoltà di incontrarsi a ro di espulsioni, una media di 2-3 fronte espulsioni nei confronti di chi ha espresso ma i numeri” mo, tra l’altro, la regione con il minor numeSi parla di mano fin troppo pesante con direttivo regionale. Siacausa della pandemia”. della 50 di altre realtà. Nessun pugno duro, il proprio dissenso. ro di espulsioni, una media di 2-3 a fronte espulsioni nei confronti di chi ha espresso mo, tra l’altro, la regione con il minor numeSi parla di mano fin troppo pesante con ma solo rispetto delle regole. “La Lega ha un regolamento che i nostri della di altre realtà. Nessun duro, il proprio dissenso. di 50 espulsioni, una media di pugno 2-3 a fronte espulsioni nei confronti di chi ha espresso ro ma solo delle regole. “La Legadissenso. ha un regolamento che i nostri della 50 rispetto di altre realtà. Nessun pugno duro, il proprio ma solo rispetto delle regole. “La Lega ha un regolamento che i nostri

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Il coordinatore regionale della Lega, Alberto Stefani

Il coordinatore regionale della Lega, Alberto Stefani Illitanti, coordinatore della Lega, Alberto Stefani una regionale maggioranza di persone che ama

il movimento, lavorando sempre al fianco litanti, una maggioranza di persone che eama delle segreterie di sezione, provinciali reil movimento, lavorando sempre al fianco litanti, una maggioranza di persone che ama gionali”. delle segreterie di sezione, provinciali e reil movimento, lavorando sempre al Mattafianco Come commenta la rielezione di gionali”. delle segreterie di sezione, provinciali e rerella Presidente della Repubblica? Come commenta la rielezione di Mattagionali”. “Da parlamentare ho vissuto questo morella Presidente dellalaRepubblica? Come commenta rielezione diun Mattamento così importante per la vita di Pae“Da parlamentare ho vissuto questo morella Presidente della Repubblica? se repubblicano come il nostro, con emoziomento così importante per la vita di un Pae“Da parlamentare ho vissuto questo mone e orgoglio. Per quanto mi riguarda ritengo se repubblicano come il nostro, con emoziomento così importante per la vita di un Paenon si possa negare come la partita del Quine e orgoglio. quanto mi riguarda ritengo se repubblicano come il nostro, con emoziorinale sia una Per incredibile cartina di tornasole non si possa negare come la partita del Quine e orgoglio. Per quanto mi riguarda ritengo che ha messo in luce, tanto da essere sotto gli rinale sia una incredibile cartina di tornasole non si possa negare come la partita del Quiocchi di tutti, alcune aberrazioni del trasforche hasia messo in luce, tanto da essere sotto gli rinale incredibile cartina diLatornasole mismo diuna talune forze centriste. politica occhi di tutti, alcune aberrazioni del trasforche ha messo in luce, tanto da essere sotto del trasformismo, del cambiare casaccaglie mismo talune forze centriste. La politica occhi didi tutti, aberrazioni del trasfor-e mimetizzarsi aalcune seconda delle opportunità del trasformismo, del cambiare casacca mismo di talune forze centriste. La politica delle convenienze del momento, non appar-e mimetizzarsi a seconda delle del del cambiare tienetrasformismo, alla Lega. Il nostro Dna opportunità è, dacasacca sempre,e delle convenienze del momento, non mimetizzarsi a seconda delle opportunità quello di un partito impegnato non neiapparcom-e tiene alla Lega. Il nostro Dna è, da sempre, delle convenienze del momento, non apparpromessi, ma nella ricerca dell’unità e della quello di un partito impegnato non comtiene alla Lega. Il nostro Dna è, danei sempre, condivisione”. promessi, ma nella ricerca dell’unità e della quello di un partito impegnato non nei Cosa succederà ora al governo dopocomche condivisione”. promessi, ma nella ricerca dell’unità e della i ministri leghisti non hanno partecipato Cosa succederà orainalcui governo dopo che condivisione”. alla seduta del Cdm si decidevano le inorme ministri leghisti non hanno partecipato Cosa sulla succederà ora al governo dopo che Dad? del Cdm in cui si decidevano le ialla ministri leghisti non hanno partecipato “Ciseduta sarà maggiore attenzione nei confronti Siete il partito delle piazze, della gente. norme sulla Dad? alla seduta del Cdm in cui si decidevano le Eppure in molti affermano che questo filo della Lega e delle nostre battaglie oggi più “Ci sarà maggiore attenzione nei confronti Siete il partito delle piazze, della gente. norme sulla Dad? importanti: no al caro bollette, a imposte diretto con il territorio sia venuto meno. Legamaggiore delle nostre battaglie oggi più Eppure molti affermano chedella questo filo della “Ci casa, sarà attenzione nei confronti Siete ilinpartito delle piazze, sulla ae ulteriori tassazioni e, poi, verso “In Veneto, solo negli ultimi diecigente. mesi importanti: no al caro bollette, a imposte diretto con il territorio sia venuto meno. della Lega e delle nostre battaglie oggi più Eppure in molti affermano che questo filo la madre di tutte le battasono entrati 20 nuovi sulla casa, a ulteriori tassazioni e, poi, verso “In Veneto, solo negli ultimi dieci mesi importanti: no al caro bollette, a imposte diretto con il territorio sia venuto meno. glie che per noi leghisti è sindaci e 50 ammini“Siamo tra i più attivi la madre le battasono nuovi sulla casa, a ulteriori tassazioni e, poi, versoe “In entrati Veneto, solo negli ultimi dieci mesi quella perdiil tutte federalismo stratori. Siamo20 il partito dal punto di vista glie che per noi leghisti è sindaci e 50 amminila madre di tutte le battasono entrati 20 nuovi l’ autonomia”. di riferimento del ter“Siamo tra i più attivi del tesseramento e quella per il federalismo stratori. Siamo il partito glie che per noi leghisti sindaci e 50 amminiE in Veneto? Il presi-èe ritorio, questo non lo “Siamo tra i di piùvista attivi dal punto l’ autonomia”. di riferimento del terquella stratori. Siamo il partito Zaiail èfederalismo destinato ae dico io, ma i numeri, e dell’attività politica: oggi dente per dal punto di vista del tesseramento e E in Veneto? ritorio, questo non lo l’ autonomia”. di riferimento del tervolare a Roma giàIlilpresiproscontenitore naturale del abbiamo oltre 11 mila del tesseramento e dente Zaia è destinato a dico io, ma i numeri, e E inanno? Veneto? Il presiritorio, questo non lo dell’attività politica: oggi simo buon governo. Raccoiscritti. Questo grazie ai volare a Roma già il proscontenitore naturale del dente Zaia è destinato a dico io, ma i numeri, e “Zaia ha dimostrato di gliamo adesioni, poi, da dell’attività politica: oggi abbiamo oltre 11 mila nostri circoli e ai nostri simo anno? buon governo. Raccovolare a Roma già il proscontenitore naturale del essere un grande Govertantissimi giovani: sono abbiamo oltre grazie 11 mila iscritti. Questo ai “Zaia ha dimostrato di gliamo adesioni, poi, da simo anno? buon governo. Racconatore, uno dei più bravi oltre 400 quelli che hanmilitanti” iscritti. Questo grazie ai nostri circoli e ai nostri essere un grande Govertantissimi giovani: sono “Zaia ha dimostrato di gliamo adesioni, poi, da e apprezzati top manager no fatto il loro ingresso nostri circoli e ai nostri natore, uno dei più bravi oltre 400 quelli che hanessere un grande Govertantissimi giovani: sono militanti” nel 2021. Siamo uno dei partiti più attivi dal della politica sulla scena nazionale. Ciò sie apprezzati top più manager no fatto lorodel ingresso natore, uno qualsiasi dei bravi oltre 400 quelli che hangnifica che potrebbe ricoprire ruopunto di ilvista tesseramento e dell’attività militanti” della politica sulla scena nazionale. Ciò sinel 2021. Siamo uno dei partiti più attivi dal e apprezzati top manager no fatto il loro ingresso lo, in qualsiasi momento, a qualsiasi livello”. politica: oggi abbiamo oltre 11 mila iscritti. gnifica che potrebbe ricoprire qualsiasi ruopunto di vista del tesseramento e dell’attività della politica sulla scena nazionale. Ciò sinel 2021. Siamo uno dei partiti più attivi dal Questo grazie ai nostri circoli e ai nostri miNicoletta Masetto lo, in qualsiasi momento, a qualsiasi livello”. politica: oggi abbiamo oltre 11 emila iscritti. gnifica che potrebbe ricoprire qualsiasi ruopunto di vista del tesseramento dell’attività Questo grazie ai nostri circoli e ai nostri mi- lo, in qualsiasi momento, a qualsiasi Nicoletta livello”. Masetto politica: oggi abbiamo oltre 11 mila iscritti. Questo grazie ai nostri circoli e ai nostri miNicoletta Masetto


Regione Regione Regione L’intervista. Francesco Calzavara, assessore al bilancio, programmazione e affari generali L’intervista. Francesco Calzavara, assessore al bilancio, programmazione e affari generali L’intervista. Francesco Calzavara, assessore al bilancio, programmazione e affari generali www.ilvicenza.com

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“Veneto primo sul Pnrr con 150 progetti “Veneto primo sul Pnrr con 150 progetti “Veneto primo sul Pnrrilcon 150delle progetti ilil Governo comprenda ruolo Regioni” Governo comprenda il ruolo delle Regioni” il Governo comprenda il ruolo delle Regioni” Sulle concessioni demaniali: “E’ l’Europa che non ci piace, il nostro turismo ha delle caratteristiche Sulle concessioni demaniali: “E’ l’Europache chenon nonpossiamo ci piace, svilire, èilla prima economia del Veneto” Sulle concessioni demaniali: “E’ l’Europache chenon nonpossiamo ci piace, svilire, nostro turismo ha delle caratteristiche il nostro turismo ha delle caratteristiche che non possiamo svilire, è la prima economia del Veneto” laVeneto” creazione del sito portalebol- questa non può essere un’occaas-del è larancesco prima Calzavara, economia

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sessore della giunta Zaia, Calzavara, asdeverancesco fare i conti con alcuni sessore della giunta Zaia, tra gli aspetti più spinosi per rancesco Calzavara, asdeve fare i della conti giunta con alcuni un’amministrazione: bilancio, sessore Zaia, tra glifare aspetti più spinosi per programmazione, attuazione deve i conti con alcuni un’amministrazione: bilancio, del gli programma, perspinosi dire solo tra aspetti più peri programmazione, attuazione primi. E ora ci si mette anche il un’amministrazione: bilancio, del perattuazione direun solo pesoprogramma, da 90 del Pnrr, con fiu-i programmazione, primi. E ora ci si mette anche me programma, di finanziamenti da gestire del per dire solo ili peso da 90 del Pnrr, con un fiue nodi Edaora sciogliere. Maanche non ci primi. ci si mette il me di finanziamenti da gestire sono da solo risorse a fiucui peso 90 quelle del Pnrr, con un e nodi da sciogliere. Ma non ci fare attenzione. me di finanziamenti da gestire sono solo quelle risorse agencui Assessore, lo scorso e nodi da sciogliere. Ma31non ci fare attenzione. naio èsolo scattata la scadenza del sono quelle risorse a cui Assessore, lo scorso 31 genbollo auto, che riguardava la fare attenzione. naio è scattata la scadenza del maggior parte veneti. PerAssessore, lodei scorso 31 genbollo auto, chelariguardava la ché èèun momento importante naio scattata scadenza del maggior parte dei veneti. Perper la auto, Regione? bollo che riguardava la ché un momento importante “IlèVeneto è l’unica regione maggior parte dei veneti. Perper la Regione? d’Italia non applica l’addiché è unche momento importante “IllaVeneto zionale Irpef èe l’unica quindi regione nel noper Regione? d’Italia che non applicaad l’addistro altre “Il bilancio, Veneto èrispetto l’unica regione zionale Irpef e quindi nel noRegioni che come ad applica esempiol’addiall’Ed’Italia non stro bilancio, rispetto ad altre milia Romagna, mancano 300 zionale Irpef e quindi nel noRegioni come ad esempio milioni di euro all’anno. Ecco stro bilancio, rispetto ad all’Ealtre milia mancano 300 perchéRomagna, ilcome gettito bollo èall’EfonRegioni addel esempio milioni di euro all’anno. Ecco damentale per garantire i servimilia Romagna, mancano 300 perché ildigettito bollo èEcco fonzi e implementare le politiche milioni euro del all’anno. damentale per garantire inseriteilnel programma goperché gettito del bolloidi èservifonzi e implementare le politiche verno del presidente Zaia. Ridamentale per garantire i serviinserite nel programma di gocordo che il gettito complessivo zi e implementare le politiche verno Zaia. Riè di 750del milioni”. inserite nelpresidente programma di gocordo che il gettito complessivo La Regione ha investito atverno del presidente Zaia.e Riè di 750 milioni”. tivato nuovi servizi. Di cosa si cordo che il gettito complessivo La750 Regione ha investito e attratta? è di milioni”. tivato nuovi servizi. Di cosa si “Abbiamo facilitare il La Regionevoluto ha investito e attratta? più possibile questoDi adempitivato nuovi servizi. cosa si “Abbiamo voluto il mento. Nel 2021 ci facilitare sono state tratta? più possibile questo adempimolte novità:voluto l’apertura di 7 uf“Abbiamo facilitare il mento. 2021 ci sono state fici nei 7Nel comuni capoluogo, la più possibile questo adempimolte novità: l’apertura di state 7 ufconvenzione con ci 228 agenzie, mento. Nel 2021 sono fici nei 7 comuni capoluogo, la molte novità: l’apertura di 7 ufconvenzione con 228 agenzie, fici nei 7 comuni capoluogo, la convenzione con 228 agenzie,

loauto.regione.veneto.it, oltre la creazione delcall sito portalebolal tradizionale center. Tutto loauto.regione.veneto.it, oltre questo poi meritava una piccola creazione del sito portalebolal tradizionale call center. Tutto la campagna pubblicitariaoltre per loauto.regione.veneto.it, questo poii meritava una piccoinformare cittadini, quindi abal tradizionale call center. Tutto la campagna pubblicitaria per biamo ritenuto di utilizzare tutquesto poi meritava una piccoinformare i cittadini, quindi per abti gli studenti di comunicazione la campagna pubblicitaria biamo ritenuto di utilizzare tutche sono oggi a disposizione”. informare i cittadini, quindi abti gli studenti comunicazione Veniamo aldi Pnrr, che è sulla biamo ritenuto di utilizzare tutche a disposizione”. bocca di oggi tutti. Cosa significa ti glisono studenti di comunicazione Veniamo al aPnrr, che è sulla per il Veneto? che sono oggi disposizione”. bocca di tutti. Cosa significa “Ricordo al che la Regione VeVeniamo Pnrr, che è sulla per il Veneto? neto è di stata la prima Italia a bocca tutti. Cosa in significa “Ricordo che la Regione Vepredisporre un Piano regionaper il Veneto? neto è stata la prima in Italia a le “Ricordo per la ripresa e la resilienza, che la Regione Vepredisporre un Piano regionacon 150 progetti. Poiinil Italia governeto è stata la prima a le ripresa e la resilienza, noper ha la scelto un Piano altro percorso, predisporre un regionacon 150 il govercentralizzando distribuziole per la progetti. ripresa la e Poi la resilienza, no ha scelto un altro percorso, ne delle risorse e Poi ora il noi stiacon 150 progetti. govercentralizzando distribuziomoha vivendo per giorno no scelto giorno un la altro percorso, ne delle risorse la e ora noi visto stiale assegnazioni. Abbiamo centralizzando distribuziomo vivendo giorno per giorno chedelle cosa risorse è successo con i fondi ne e ora noi stiale assegnazioni. Abbiamo visto della rigenerazione urbana anmo vivendo giorno per giorno che cosa è successo con dati soprattutto al Sud e ili fondi grido le assegnazioni. Abbiamo visto della rigenerazione urbana andi allarme presidente Anci che cosa è il successo condi i fondi dati soprattutto al Sud e il grido Veneto Mario Conteurbana ha portato della rigenerazione andi allarme il presidente Anci i giusti risultati. Riteniamo che dati soprattutto al Sud e di il grido Veneto Mario Conteessere ha portato il Veneto non possa di allarme il presidente di umiAnci iVeneto giusti risultati. Riteniamo che liato nella ridistribuzione delle Mario Conte ha portato il Veneto non possa essere umiConfidiamo che il che goirisorse. giusti risultati. Riteniamo liato nella ridistribuzione delle verno, lo non Stato, comprenda che il Veneto possa essere umirisorse. Confidiamo chealcune ildelle goil ruolo delle Regioni per liato nella ridistribuzione verno, lo Stato, comprenda che progettazioni è assolutamente risorse. Confidiamo che il goil ruololo delle Regioni per alcune fondamentale”. verno, Stato, comprenda che progettazioni è assolutamente Pensate emergere il ruolo dellepossano Regioni per alcune fondamentale”. altre criticità? è assolutamente progettazioni Pensate emergere “È chiaropossano che il Pnrr tenta fondamentale”. altre criticità? diPensate equilibrare un paese che è possano emergere “È criticità? chiaro il Pnrr tenta diviso in dueche e che quindi analtre di equilibrare un paese che è dranno più i che soldiilalPnrr Sud.tenta Però “È chiaro diviso in due e che quindi anla discrepanza erapaese esagerata di equilibrare un che e è dranno i soldi Sud. Però diviso inpiù due e chealquindi anla discrepanza era al esagerata e dranno più i soldi Sud. Però la discrepanza era esagerata e

sione per rallentare il Nord che questa non può di essere un’occaè la locomotiva questo paese sione per rallentare il Nord che e che continua produrre PIL. questa non può a essere un’occaè la locomotiva di questo paese Bisogna sì che le risorse sione perfar rallentare il Nordvenche e che continua di a produrre PIL. gano assegnate, che vengano è la locomotiva questo paese Bisogna far sì che le risorse venspese tempi e che il e che nei continua aprevisti produrre PIL. gano assegnate, che vengano Nord possa progetti Bisogna far sìpresentare che le risorse venspese nei tempi previsti e cheal il ed essere pronto a sfruttare gano assegnate, che vengano Nord possa presentare progetti meglionei tutti i fondi della ecomuspese tempi previsti che il ed pronto a sfruttare al nitàessere europea”. Nord possa presentare progetti meglio tutti i fondi della comuconcessioni edLe essere pronto a demaniali sfruttare al nità sonoeuropea”. un’altra questione calda. meglio tutti i fondi della comuLe concessioni “Questa è l’Europademaniali che non ci nità europea”. sono questione calda. piace. Noi come Regione abbiaLe un’altra concessioni demaniali “Questa è l’Europa che non ci mo sollecitato il governocalda. affinsono un’altra questione piace. Noi come Regione abbiaché questoè tema venga “Questa l’Europa cheimmenon ci mo sollecitato ilRegione governo affindiatamente trattato. Il Veneto piace. Noi come abbiaché questo tema venga immeha una propriaillegge, la 33, che mo sollecitato governo affindiatamente trattato. Il Veneto permette giàtema ad esempio di aveché questo venga immeha una propria legge, pubblica. la Veneto 33, che re gare di evidenza diatamente trattato. Il permette già ad esempio di aveMauna nonpropria ci sembra il momento ha legge, la 33, che re gare di evidenza pubblica. adatto pergià farla partire mentre permette ad esempio di aveMa non di ci sta sembra il momento il governo legiferando. Però re gare evidenza pubblica. adatto per farla partire mentre è necessario che il governo acMa non ci sembra il momento il governo legiferando. Però celeri, tenendo conto inadatto per sta farla partiredelle mentre è necessario il governo acdicazioni Consiglio di Stato il governodel stache legiferando. Però celeri, tenendo delle ine necessario del riconoscimento delle acriè checonto il governo dicazioni del Consiglio di Stato cadutetenendo socio economiche celeri, conto delleche ine del riconoscimento delle rieventuali concessioni dicazioni del Consigliorischiano di Stato cadute socio economiche che didel ricreare qualora nondelle fossero e riconoscimento rieventuali concessioni rispettose della storia rischiano di alcune cadute socio economiche che di ricreare qualora fossero località. Non vorrei non che lo Stato eventuali concessioni rischiano rispettose della storia di alcune pensasse l’unica soluzione di ricreareche qualora non fossero località. Non vorrei che loalcune Stato sia quella di prendere rispettose della storia diqualche pensasse che l’unica soluzione euro in più località. Nonnelle vorreiconcessioni, che lo Stato sia quellache di prendere qualche distruggendo un’economia tupensasse l’unica soluzione euro in più nelle concessioni, ristica che di è laprendere prima economia sia quella qualche distruggendo un’economia tudel Veneto. che il Veeuro in più Ricordo nelle concessioni, ristica che è la prima economia neto è la primaun’economia regione in Italia distruggendo tudel Veneto. Ricordo che il Veper presenza turistica”. ristica che è la prima economia neto è la prima in ilItalia I sindaci eRicordo gliregione imprenditori del Veneto. che Veper presenza turistica”. neto è la prima regione in Italia I sindaci gli imprenditori per presenzae turistica”. I sindaci e gli imprenditori

sono preoccupati? “Sì, perché non vedono chiasono rezzapreoccupati? nella norma. Quello che “Sì, preoccupati? perché non vedono chiastiamo cercando di far capire sono rezza nella norma. Quello che è “Sì, che perché il governo predisporre non vedono chiastiamo cercando di far capire una cornice nazionale, lascianrezza nella norma. Quello che è governo predisporre doche alleilcercando Regioni l’applicazione stiamo di far capire una cornice nazionale, lasciandelle specificità. Non possiamo è che il governo predisporre do alle Regioni l’applicazione essere paragonati a Capalbio una cornice nazionale, lasciandelle specificità. Nonspiaggetta possiamo piuttosto che a una do alle Regioni l’applicazione essere a possiamo Capalbio ligurespecificità. oparagonati a una calletta calabredelle Non piuttosto che a una spiaggetta essere paragonati a Capalbio ligure o a che una acalletta calabrepiuttosto una spiaggetta ligure o a una calletta calabre-

L’assessore regionale Francesco Calzavara L’assessore regionale Francesco Calzavara L’assessore regionale Francesco Calzavara se. Siamo una realtà completa-

mente diversa sia da un punto se. Siamo una realtà di vista qualitativo siacompletaquantitamente diversa sia da un punto tivoSiamo e dobbiamo averecompletalo spazio se. una realtà di vista qualitativo sia quantitaper unadiversa specificità applicata al mente sia da un punto tivo e dobbiamo avere lo spazio Veneto”. di vista qualitativo sia quantitaper specificità applicata al Giorgia Gay tivo una e dobbiamo avere lo spazio Veneto”. per una specificità applicata al Giorgia Gay Veneto”. Giorgia Gay


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La Piazza 2030 La Piazza 2030 La scelta. Carta riciclata e certificata PEFC per stampare tutte le nostre edizioni

L’impegno de La Piazza per il futuro del Pianeta L’impegno de La Piazza per il futuro del Pianeta L’impegno de La Piazza per il futuro del Pianeta è una risposta ai lettori sempre più consapevoli èè una una risposta risposta ai ai lettori lettori sempre sempre più più consapevoli consapevoli La scelta. Carta riciclata e certificata PEFC per stampare tutte le nostre edizioni La scelta. Carta riciclata e certificata PEFC per stampare tutte le nostre edizioni

Alla tiratura del nostro mensile corrispondono 23 ettari di piantagione arborea non tagliata Alla tiratura delItalia): nostro“Così mensile corrispondono Brunori (PEFC un giornale diventa Alla tiratura del nostro mensile corrispondono 23 ettari di piantagione arborea none tagliata ambasciatore di un messaggio forte importante” 23 ettari di piantagione arborea non tagliata Brunori (PEFC Italia): “Così un giornale diventa Brunori (PEFC “Così puntando unforte giornale diventa per certificazione ambasciatore diItalia): unsfoglianmessaggio esulla importante” l giornale che state ambasciatore di un messaggio forte e importante” garantire ai propri lettori di legdo ha qualcosa di diverso. La

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carta. Che non solo è riciclata, l giornale che state sfoglianma proviene da foreste gestite in l giornale che state sfogliando ha qualcosa di diverso. La maniera sostenibile, secondo gli do ha qualcosa di èdiverso. La carta. Che non solo riciclata, schemi e gli indicatori proposti carta. Che non solo è gestite riciclata, ma proviene da foreste in dal programma di certificazioma proviene da foreste gestite gli in maniera sostenibile, secondo ne forestale PEFC, acronimo di manieraesostenibile, secondo gli schemi gli indicatori proposti Programme for Endorsement of schemi e gli indicatori proposti dal programma di certificazioForest Certification. Per capire dal forestale programma di acronimo certificazione PEFC, di bene che cosa significa e quale ne forestale for PEFC, acronimo di Programme Endorsement of contributo viene dato alla tranProgramme for Endorsement of Forest Certification. Per capire sizione ecologica dalla scelta Forestche Certification. Perecapire bene cosa significa quale di stampare su carta riciclata e bene che cosa significa e quale contributo viene dato alla trancertificata tutte le edizioni del contributo viene dato allascelta transizione ecologica dalla mensile La Piazza e poi spiegarsizione ecologica dalla scelta di stampare su carta riciclata e lo a voi lettori, abbiamo bussato di stamparetutte su carta riciclata e certificata le edizioni del direttamente alla porta di PEFC certificata del mensile La tutte Piazzalee edizioni poi spiegarItalia, a Perugia, dove il segretamensile La Piazza e poi spiegarlo a voi lettori, abbiamo bussato rio generale Antonio Brunori ha lo a voi lettori,alla abbiamo bussato direttamente porta di PEFC preso i quantitativi annui che ci direttamente alladove portail di PEFC Italia, a Perugia, segretaservono per arrivare ogni mese Italia, a Perugia, doveBrunori il segretario generale Antonio ha nelle vostre case, il tipo di carta rio generale Antonioannui Brunori preso i quantitativi cheha ci acquistata, la sua grammatura e, preso i quantitativi annui ci servono per arrivare ogni che mese fatti due conti, ci ha consegnato servono per case, arrivare ogni nelle vostre il tipo di mese carta la nostra impronta green. nelle vostrelacase, il tipo di carta acquistata, sua grammatura e, Alla tiratura di tutte le edizioacquistata, la sua e, fatti due conti, ci grammatura ha consegnato ni del nostro giornale corrisponfatti due impronta conti, ci ha consegnato la nostra green. dono 23 ettari di piantagione la Alla nostra impronta green. tiratura di tutte le edizioarborea che, grazie all’utilizzo tiraturagiornale di tuttecorrisponle edizioniAlla del nostro della carta riciclata, non è stata ni del nostro giornale corrispondono 23 ettari di piantagione tagliata. Per capirci: 23 ettari cordono 23 che, ettari di piantagione arborea grazie all’utilizzo rispondono a 33 campi da calcio. arborea che, grazie non all’utilizzo della carta riciclata, è stata Risparmiarla dal taglio, significa della carta non è stata tagliata. Perriciclata, capirci: 23 ettari corche nei prossimi trent’anni queltagliata. Per acapirci: 23 ettari corrispondono 33 campi da calcio. la piantagione arborea assorbirà rispondono a dal 33 campi calcio. Risparmiarla taglio,da significa ben 1.172 tonnellate di CO2, corRisparmiarla dal trent’anni taglio, significa che nei prossimi quelrispondente al ciclo di vita di una chepiantagione nei prossimi trent’anni quella arborea assorbirà piantagione destinata alla prola piantagione arborea assorbirà ben 1.172 tonnellate di CO2, corduzione di cellulosa. ben 1.172 tonnellate divita CO2, rispondente al ciclo di di coruna “Il settore dell’editoria e delrispondente aldestinata ciclo di vita una piantagione alladiprola stampa sta progressivamente piantagione destinata alla produzione di cellulosa. duzione di cellulosa. “Il settore dell’editoria e delsettore e della “Il stampa stadell’editoria progressivamente la stampa sta progressivamente

gere e imparare nuove cose su un puntando sulla certificazione per giornale o una rivista che divenpuntandoai sulla certificazione per garantire propri lettori di legtano loro stessi ambasciatori di garantire ai propri lettori gere e imparare nuove cosedisulegun un messaggio forte e importante gere e imparare nuove che cosedivensu un giornale o una rivista di sostenibilità ed etica”, afferma giornale una rivista che diventano loroo stessi ambasciatori di Brunori, che spiega come siano tano loro stessi ambasciatori di un messaggio forte e importante molti gli esempi già esistenti – e unsostenibilità messaggio forte e importante di ed etica”, afferma tanti altri si stanno aggiungendi sostenibilità ed etica”, afferma Brunori, che spiega come siano do – per dare risposta anche a riBrunori, che spiega come siano molti gli esempi già esistenti –e chieste di consumatori e cittadini molti altri gli esempi già esistenti –e tanti si stanno aggiungensempre più informati e attenti. tanti altri si stanno do – per dare rispostaaggiungenanche a ri“Per i quotidiani, troviamo l’indo – perdidare risposta anche a richieste consumatori e cittadini formazione della carta sostenibichieste dipiù consumatori sempre informati eecittadini attenti. le e il logo PEFC nel colophon di sempre più informati e attenti. “Per i quotidiani, troviamo l’inLa Stampa, Avvenire, L’Adige, La “Per i quotidiani, troviamo l’informazione della carta sostenibiSicilia, il quotidiano italiano in formazione della nel carta sostenibile e il logo PEFC colophon di lingua tedesca Dolomiten. Per i le eStampa, il logo PEFC nel colophon di La Avvenire, L’Adige, La periodici, tutte le riviste del grupLa Stampa, Avvenire, L’Adige, Sicilia, il quotidiano italiano La in po editoriale San Paolo, tra cui Sicilia, tedesca il quotidiano italiano lingua Dolomiten. Perini primeggia per numero di copie lingua tedesca Dolomiten. Per i periodici, tutte le riviste del grupFamiglia Cristiana. Ma anche i periodici, tutteSan le riviste deltra gruppo editoriale Paolo, cui gruppi Hearst e Condé Nast, i lipo editoriale Paolo,ditra cui primeggia perSan numero copie bri di Mondadori, i fumetti della primeggiaCristiana. per numero copiei Famiglia Ma di anche Bonelli, o la Pizzardi, che stampa Famiglia Cristiana. MaNast, anche gruppi Hearst e Condé i li-i oltre quattro milioni di copie di gruppi Hearst e Condé Nast,della i libri di Mondadori, i fumetti album per figurine all’anno. Parbri di Mondadori, i fumetti della Bonelli, o la Pizzardi, che stampa liamo – prosegue il segretario geBonelli, o la Pizzardi, stampa oltre quattro milioni che di copie di nerale di PEFC Italia – di milioni oltre quattro milioni di copie di album per figurine all’anno. Pardi tonnellate di carta provenienti album–per figurine all’anno. Parliamo prosegue il segretario geda piantagioni e foreste gestite in liamo –diprosegue il segretario generale PEFC Italia – di milioni modo sostenibile o da fonti ricinerale di PEFC – di milioni di tonnellate di Italia carta provenienti clate, proprio come nel caso del di tonnellate diecarta provenienti da piantagioni foreste gestite in mensile La Piazza, che contribuda piantagioni e foreste gestite in modo sostenibile o da fonti riciiscono a creare non solo benefici modo proprio sostenibile o da clate, come nelfonti casoricidel ambientali ma anche opportuclate, proprio comeche nelcontribucaso del mensile La Piazza, nità di lavoro e di crescita per le mensilea La Piazza, iscono creare nonche solocontribubenefici comunità e per le organizzazioni iscono a creare soloopportubenefici ambientali ma non anche che lavorano intorno a filiere etiambientali ma anche opportunità di lavoro e di crescita per le che e sostenibili”. nità di lavoro di organizzazioni crescita per le comunità e pere le Sposare la sostenibilità nel setcomunità e per le organizzazioni che lavorano intorno a filiere etiintorno a filiere etiche elavorano sostenibili”. che e sostenibili”. Sposare la sostenibilità nel setSposare la sostenibilità nel set-

A fianco Antonio Brunori

CHE COS’É PEFC

A fianco Antonio A fianco Brunori Antonio Brunori

Programme of Endorsement for Forest Certification è un’associazione indipendente, CHE COS’Éno-profit PEFC e non governativa, fondata nel 1999 su iniziativa volontaria del settore CHE COS’É PEFCprivato forestale per promuovere la gestione sostenibile Programme for Forest Certification è un’associazione delle foresteofe Endorsement la rintracciabilità dei prodotti di origine forestale in tutto il mondo. indipendente, non fondata nel 1999 su iniziativa Programme of no-profit Endorsement forgovernativa, Forest èPEFC un’associazione In Italia, come negli altrie54 Paesi in cuiCertification è presente, ha come obiettivo volontaria del settore privato forestale per promuovere la gestione sostenibile indipendente, no-profit e non governativa, fondata nel 1999 iniziativa principale il miglioramento dell’immagine della selvicoltura esu della filiera forestadelle foreste e la rintracciabilità dei prodotti di origine forestale in tutto il mondo. volontaria del settore privato forestale per promuovere la gestione sostenibile legno-carta attraverso lo strumento della certificazione forestale, che fornisce In Italia, come negli altri 54ePaesi cui è presente, ha prima. come obiettivo delle foreste la rintracciabilità deiintracciabilità prodotti di origine forestale in tutto il mondo. garanzia dellae sostenibilità della della PEFC materia In Italia PEFC, principale il miglioramento della selvicoltura della filiera forestaIn Italia, come negli altri 54 Paesi in 2022, cui è presente, PEFC haecome obiettivo secondo i dati aggiornati a dell’immagine febbraio interessa 892.489,39 ettari di boschi legno-carta delladicertificazione forestale, che fornisce principale il attraverso miglioramento dell’immagine della selvicoltura e della filiera forestae piantagioni certificateloestrumento 1.250 aziende trasformazione, fra legno, carta e garanzia della sostenibilità e della tracciabilità della materia prima. In Italia PEFC, legno-carta attraverso lo strumento della certificazione forestale, che fornisce cartone. secondo dati sostenibilità aggiornati a efebbraio 2022, interessa ettari di boschi garanzia idella della tracciabilità della 892.489,39 materia prima. In Italia PEFC, esecondo piantagioni aziende trasformazione, fra legno, e i daticertificate aggiornatiea1.250 febbraio 2022,diinteressa 892.489,39 ettaricarta di boschi cartone. e piantagioni certificate e 1.250 aziende di trasformazione, fra legno, carta e cartone.

tore dell’editoria è un percorso reso possibile dall’apporto delle cartiere: sono sempre di più tore dell’editoria è un percorso quelle che mettono a dispositore è un percorso reso dell’editoria possibile dall’apporto delzione carta certificata PEFC. reso possibile dall’apporto le cartiere: sono sempre di delpiù “Un marchio che consente la le cartiere: sempre di più quelle che sono mettono a disposirintracciabilità del prodotto, dal quelle che mettono a disposizione carta certificata PEFC. bosco al prodotto finito. Grazie zione carta certificata PEFC. “Un marchio che consente la alla certificazione – spiega Anto“Un marchio che consente la rintracciabilità del prodotto, dal nio Brunori – è infatti possibile rintracciabilità del prodotto, dal bosco al prodotto finito. Grazie da una parte assicurare il rispetbosco al prodotto–finito. alla certificazione spiegaGrazie Antoto di rigorosi criteri e indicatori alla certificazione – spiega Antonio Brunori – è infatti possibile di gestione forestale sostenibile nio Brunori – è infatti possibile da una parte assicurare il rispete dall’altra si può dare garanzia da una parte assicurare il rispetto di rigorosi criteri e indicatori della legalità e della trasparenza to di rigorosi criteri e indicatori di gestione forestale sostenibile lungo tutta la catena di trasfordi gestione si forestale sostenibile e dall’altra può dare garanzia mazione dei prodotti attraverso e dall’altra si può dare garanzia della legalità e della trasparenza la catena di custodia”. della legalità e della trasparenza lungo tutta la catena di trasforUn materiale, la carta, per troplungo tutta catena di trasformazione deilaprodotti attraverso po tempo sottovalutato e che sta mazione dei prodotti attraverso la catena di custodia”. oggi riscoprendo una nuova giola Un catena di custodia”. materiale, la carta, per tropvinezza grazie al crescere della Un materiale, la carta, per troppo tempo sottovalutato e che sta sensibilità dei cittadini nei conpo tempo sottovalutato e che sta oggi riscoprendo una nuova giofronti dell’ambiente e alla magoggi riscoprendo una nuova giovinezza grazie al crescere della giore consapevolezza dei valori vinezza grazie al crescere sensibilità dei cittadini nei della conintriseci di questo materiale: la sensibilità dei cittadini nei magconfronti dell’ambiente e alla rinnovabilità, la riciclabilità e la fronti dell’ambiente e alla maggiore consapevolezza dei valori biodegradabilità. “Ma il merito è giore consapevolezza dei valori intriseci di questo materiale: la anche dell’industria, che ha saintriseci di questo materiale: rinnovabilità, la riciclabilità e la puto rispondere alla domanda di rinnovabilità, la riciclabilità e la biodegradabilità. “Ma il merito è sostenibilità dotandosi di strubiodegradabilità. “Ma il merito è anche dell’industria, che ha samenti adeguati, con scelte preanche dell’industria, che ha saputo rispondere alla domanda di cise e lungimiranti, sui sistemi di puto rispondere alla domanda di sostenibilità dotandosi di strugestione forestale per garantire la sostenibilità dotandosi di strumenti adeguati, con scelte prerinnovabilità della propria matementi adeguati, con precise e lungimiranti, suiscelte sistemi di ria prima e sul sistema di raccolta cise e lungimiranti, sui sistemi gestione forestale per garantire di la e riciclo per assicurare la circolagestione forestale garantire la rinnovabilità dellaper propria materità dei propri prodotti”. Un imrinnovabilità della propria materia prima e sul sistema di raccolta pegno che il cittadino (e il lettoria primaper e sul sistema di e riciclo assicurare la raccolta circolare) sta finalmente riconoscendo. e riciclo per assicurare la circolarità dei propri prodotti”. Un imSara Salin rità deiche propri prodotti”. Un impegno il cittadino (e il lettopegno che il cittadino (e il lettore) sta finalmente riconoscendo. re) sta finalmente riconoscendo. Sara Salin Sara Salin


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La La Piazza Piazza 2030 2030 Il progetto. Finanziato dall’Ue, coinvolge 15 comuni rivieraschi ed è stato progetto del mese del MITE La Piazza 2030

Life Brenta 2030, quando la gestione del fiume Life Brenta 2030, quando la gestione del fiume diventa un modello di governance da imitare Life Brenta 2030, quando la gestione del fiume diventa un modello di governance da imitare diventa un modello di governance da imitare

Il progetto. progetto. Finanziato Finanziato dall’Ue, dall’Ue, coinvolge coinvolge 15 15 comuni comuni rivieraschi rivieraschi ed ed è è stato stato progetto progetto del del mese mese del del MITE MITE Il Il progetto. Finanziato dall’Ue, coinvolge 15 comuni rivieraschi ed è stato progetto del mese del MITE

L’obiettivo è salvaguardare un corso d’acqua che ha un ruolo strategico per un terzo degli abitanti del Veneto, ma che L’obiettivo è salvaguardare un corso d’acqua non è privoèdi problematiche ambientali L’obiettivo salvaguardare un corso d’acqua che ha un ruolo strategico per un terzo che ha un ruolo strategico per un terzo L’obiettivo è salvaguardare corso d’acqua degli abitanti del Veneto, maun che degli abitanti del Veneto, ma che che un ruolo strategico perambientali un terzo nonha è privo di problematiche non privo di del problematiche ambientali deglièabitanti Veneto, ma che non è privo di problematiche ambientali

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e a decidere di mettere insieme forze e professionalità per prendersi cura delle fonti di acqua potabile sono gli enti e le società pubbliche che e operano in uno territorio, succedea decidere di stesso mettere insiemepuò forze e proe aildecidere di insieme forze divene prore che risultatoper siamettere un progetto capace fessionalità prendersi cura delledifonti di fessionalità per prendersi cura delle fonti di tare eun modello da imitare. È quello che è capitato acqua potabile sono gli enti e le società pubbliche a decidere di mettere insieme forze e proacqua potabile sono gli enti e le società pubbliche fra le province Vicenza e Padova, dovesuccedenasce il che operano in di uno stesso territorio, fessionalità per prendersi cura può delle fonti di che operano inBrenta uno stesso territorio, può succedeprogetto LIFE 2030, finanziato dall’Unione re che il risultato sia un progetto capace di divenacqua potabile sono gli enti e le società pubbliche re che il risultato siadello un progettoanno capace di diveneuropea e alla riconosciutare un modello da imitare. È quello che èsuccedecapitato che operano in fine uno stessoscorso territorio, può tare un modello da imitare. È quello che è capitato to in tutto il suo valore anche dal Ministero della fra le province di Vicenza e Padova, dove il re che il risultato sia un progetto capace dinasce divenfra le province di Vicenza e Padova, dove nasce il transizione ecologica, che lo ha dichiarato progetprogetto LIFE Brenta 2030, finanziato dall’Unione tare un modello da imitare. È quello che è capitato progetto LIFE Brenta 2030, finanziato dall’Unione to mese di novembre. europea e alla fine dello scorso annodove riconosciufradel le province di Vicenza e Padova, nasce il europea e alla fineche dello scorso anno riconosciuSiamo nell’area da Bassano del Grappa arrito in tutto il suo valore anche dal Ministero della progetto LIFE Brenta 2030, finanziato dall’Unione to in tutto il suo valore anche dal riveste Ministero della va a Padova, dove il fiume Brenta un ruolo transizione ecologica, che lo ha dichiarato progeteuropea e alla fine dello scorso anno riconosciutransizione ecologica, che lo ha dichiarato progetstrategico l’approvvigionamento idrico di un to del meseper novembre. in tutto ildisuo valore anche dal Ministero della to del mese di novembre. terzo degli abitanti del Veneto e dove il 43 per cenSiamo nell’area che da Bassano del Grappa arritransizione ecologica, che lo ha dichiarato progetSiamo nell’areadel che da Bassano del Grappa arrito delle sponde è dedicato alle va a Padova, il corso fiume d’acqua Brenta riveste un ruolo to del mese didove novembre. va a Padova, dove il fiume Brenta riveste un ruolo coltivazioni. Un bacino con un’importanza evistrategico per l’approvvigionamento idrico di un Siamo nell’area che da Bassano del Grappa arristrategico per l’approvvigionamento idrico di un dente, ma allo stesso tempo non priva di probleterzo degli abitanti del Veneto e dove il 43 per cenva a Padova, dove il fiume Brenta riveste un ruolo terzo degli abitanti dell’elevata Veneto eantropizzazione, dove il 43 per cenmatiche ambientali: la to delle sponde del corso d’acqua è dedicato strategico per l’approvvigionamento idrico dialle un to delle sponde del corso d’acqua èladedicato alle vocazione turistico-ricreativa (con potenzialità coltivazioni. Un bacino con un’importanza eviterzo degli abitanti del Veneto e dove il 43 per cencoltivazioni. Un bacino con un’importanza evidi un collegamento ciclabile Venezia), dente, allo stesso tempo non priva di probleto creare dellema sponde del corso d’acqua ècon dedicato alle dente, ma allo stesso tempo non priva di probleicoltivazioni. prelievi,ambientali: l’abbassamento della falda, la diversità matiche l’elevata antropizzazione, la Un bacino con un’importanza evimatiche ambientali: l’elevata antropizzazione, la degli attori che hanno interessi lungo il fiume. Sfivocazione turistico-ricreativa (con la potenzialità dente, ma allo stesso tempo non priva di problevocazione turistico-ricreativa (con la potenzialità de che, anche alla luce di una sensibilità di creare un collegamento ciclabile con crescente Venezia), matiche ambientali: l’elevata antropizzazione, la di crearedel unpatrimonio collegamento ciclabile con Venezia), tutela ambientale, hanno spinto idi prelievi, l’abbassamento della falda, la diversità vocazione turistico-ricreativa (con la potenzialità iEtra, prelievi, l’abbassamento della falda, la il diversità Etifor, ilcollegamento Consiglio di Bacino Brenta, Comudegli attori hanno interessi lungo il fiume. Sfidi creare unche ciclabile con Venezia), degli attori che hanno interessi lungo il fiume. Sfine di Carmignano di Brenta, l’Università degli Stude che, anche alla luce di una sensibilità crescente i prelievi, l’abbassamento della falda, la diversità de che, anche alla luce di una sensibilità crescente di di Padova, Veneto e Veneto di tutela delche patrimonio ambientale, spinto degli attori hannoAcque interessi lungohanno ilAgricoltura fiume. Sfidi tutela del patrimonio ambientale, hanno spinto a far nascere LIFE Brenta 2030, con l’obiettivo di Etra, Etifor, il Consiglio di Bacino Brenta, il Comude che, anche alla luce di una sensibilità crescente Etra, Etifor, ilun Consiglio di Bacino Brenta, ilAumenComuinvestire su patrimonio così prezioso. ne di Carmignano di Brenta, l’Università degli Studi tutela del patrimonio ambientale, hanno spinto ne di Carmignano di Brenta, deglizone Stutando la biodiversità con il l’Università ripristino delle di di Etifor, Padova, Veneto Acque e Veneto Agricoltura Etra, il Consiglio di Bacino Brenta, il Comudi di Padova, Veneto Acque e Veneto Agricoltura umide e delle LIFE foreste ripariali, migliorando la quaa Brenta 2030, con l’obiettivo di nefar di nascere Carmignano di Brenta, l’Università degli Stua fardelle nascere LIFE Brenta 2030, con l’obiettivo di lità acque e la capacità di ritenzione idrica investire su un patrimonio così prezioso. Aumendi di Padova, Veneto Acque e Veneto Agricoltura investire su un patrimonio così prezioso. Aumendi alcune areeLIFE perifluviali, ma anche riforestando tando la biodiversità con 2030, il ripristino delle zone a far nascere Brenta con l’obiettivo di tando la biodiversità con il ripristino delle zone per compensare la CO2 e mitigare l’inquinamento umide e delle foreste ripariali, migliorando la quainvestire su un patrimonio così prezioso. Aumenumide e delle foreste ripariali, migliorando la quadell’aria. A completare il quadro, alcune azioni di lità delle acque e la capacità di ritenzione idrica tando la biodiversità con il ripristino delle zone lità delle acque e la capacità di ritenzione idrica coinvolgimento del settore agricolo votate alla sodi alcune aree perifluviali, ma anche riforestando umide e delle foreste ripariali, migliorando la quadi alcune aree perifluviali, madei anche riforestando stenibilità, l’internalizzazione “costi ambientaper CO2 e mitigare l’inquinamento lità compensare delle acque elala capacità di ritenzione idrica per compensare la CO2 e mitigare l’inquinamento li” e della “risorsa” nella tariffa idrica potabile, l’ordell’aria. A completare il quadro, alcune azioni di di alcune aree perifluviali, ma anche riforestando dell’aria. A completare il quadro, alcune azioni di ganizzazione di giornate di pulizia delle sponde coinvolgimento del settore agricolo votate alla soper compensare la CO2 e mitigare l’inquinamento coinvolgimento del settore agricolo votate alla sodel fiumeAcon il coinvolgimento solo dei citstenibilità, l’internalizzazione dei non “costi ambientadell’aria. completare il quadro, alcune azioni di stenibilità, l’internalizzazione dei “costi ambientali” e della “risorsa” nella tariffa idrica potabile, coinvolgimento del settore agricolo votate allal’orsoli” e della “risorsa” nella tariffa idrica potabile, l’organizzazione di giornate di pulizia delle sponde stenibilità, l’internalizzazione dei “costi ambientaganizzazione di giornate di pulizia delle sponde del fiume con il coinvolgimento non solo deil’orcitli” e della “risorsa” nella tariffa idrica potabile, del fiume con il coinvolgimento non solo dei citganizzazione di giornate di pulizia delle sponde del fiume con il coinvolgimento non solo dei cit-

tadini, ma anche delle scuole e delle associazioni. Strada facendo si sono agganciate altre amministrazioni comunali, tutte rivierasche: Bassano del Grappa, Campo San Martino, Cartigliano, Cittadini, ma anche delle scuole e delle associazioni. tadini, ma anche delle scuole eGrantorto, delle associazioni. tadella, StradaCurtarolo, facendo siFontaniva, sono agganciate altreLimena, ammiStrada facendo si sono Pozzoleone, agganciate altre ammiNove, suldelle Brenta, SanBassano Giorgio nistrazioni comunali, tutte rivierasche: tadini,Piazzola ma anche scuole e delle associazioni. nistrazioni comunali, tutte rivierasche: Bassano inStrada Bosco, Tezze sulsiBrenta eagganciate Vigodarzere. Tutti unidel Grappa, Campo San Cartigliano, Citfacendo sonoMartino, altre ammidel Grappa, Campo San Martino, Cartigliano, Citti per il Brenta. tadella, Curtarolo, Fontaniva, Grantorto, Limena, nistrazioni comunali, tutte rivierasche: Bassano tadella, Curtarolo, Fontaniva, Grantorto, Limena, “Si tratta diCampo un con un’importanza straNove, Piazzola sulprogetto Brenta, Pozzoleone, San Giorgio del Grappa, San Martino, Cartigliano, CitNove, Piazzola sul Brenta, Pozzoleone, San Giorgio tegica non solo per i comuni del bacino del Medio in Bosco, Tezze sul Brenta e Vigodarzere. Tutti unitadella, Curtarolo, Fontaniva, Grantorto, Limena, in Bosco, Tezze sul Brenta e Vigodarzere. Tutti uniBrenta ma, data rilevanza idrica delSan fiume, per ti per ilPiazzola Brenta. Nove, sullaBrenta, Pozzoleone, Giorgio ti per il Brenta. tutta la nostra regione. I finanziamenti europei “Si tratta di un progetto con un’importanza strain Bosco, Tezze sul Brenta e Vigodarzere. Tutti uni“Si tratta di un Pasqualon progetto con Andrea un’importanza stra– Eric Bombonati, tegica solo per i comuniedel bacino del Medio ti spiegano per ilnon Brenta. tegica non solo per i comuni del bacino del Medio rispettivamente sindaco econ vicesindaco di CarmiBrenta ma,di data la rilevanza idrica del fiume, per “Si tratta un progetto un’importanza straBrenta ma,Brenta data la–rilevanza idrica del fiume, per gnano sul servono per realizzare opere tutta la nostra regione. I finanziamenti europei tegica non solo per i comuni del bacino del Medio tutta la nostra regione. I finanziamenti europei di mitigazione ee di tutela della biodi– spiegano Pasqualon Andrea Brenta ma, Eric dataambientale la rilevanza idrica delBombonati, fiume, per – spiegano Eric Pasqualon eche Andrea Bombonati, versità, ma siamo convinti il patrimonio più rispettivamente sindaco e vicesindaco di Carmitutta la nostra regione. I finanziamenti europei rispettivamente sindaco e LIFE vicesindaco di Carmiimportante che ci lascerà Brenta 2030 sarà gnano sul Brenta – servono per realizzare opere – spiegano Eric Pasqualon e Andrea Bombonati, gnano sul Brentaovvero – servonoazioni per realizzare opere quello culturale, di governance di mitigazione ambientale di tutela della biodirispettivamente sindaco elee vicesindaco di Carmidi mitigazione ambientale e di tutela della biodie di educazione al–convinti corretto sfruttamento delle riversità, maBrenta siamo patrimonio più gnano sul servonoche perilrealizzare opere versità, ma siamo convinti che il patrimonio più sorse. Il Brenta – continuano i due amministratori importante che ci lascerà LIFE Brenta 2030 sarà di mitigazione ambientale e di tutela della biodiimportante che ci lascerà LIFElaBrenta 2030 deve sarà locali –culturale, èma una ricchezza di quello ovvero le cui azioni di governance versità, siamo convinti che il collettività patrimonio più quello culturale, ovvero le azioni di governance prendersi cura tramandarla alle prossime gee di educazione al lascerà corretto sfruttamento dellesarà riimportante cheper ci LIFE Brenta 2030 e di educazione al corretto sfruttamento delle rinerazioni. Dobbiamo pensare a come sarà tra cinsorse. Il Brenta – continuano i due amministratori quello culturale, ovvero le azioni di governance sorse. Il Brenta – continuano i due amministratori quant’anni in ricchezza base a come agiamo oggi. Servono locali – è una di cui la collettività deve e di educazione al corretto sfruttamento delle rilocali – è una ricchezza di cui lada collettività deve collaborazione e pianificazione parte di tutti, prendersi cura per tramandarla alle prossime gesorse. Il Brenta – continuano i due amministratori prendersi cura per giovani tramandarla alle prossime ge-e privati anziani, agricoltori nerazioni. Dobbiamo pensare ala come sarà tradeve cinlocali –eèpubblico, una ricchezza di ecui collettività nerazioni. Dobbiamo pensare a come sarà tra cinturisti, istituzioni locali e sovraterritoriali”. (s.s.)gequant’anni in base a come agiamo Servono prendersi cura per tramandarla alleoggi. prossime quant’anni in base a come agiamo oggi. Servono collaborazione e pianificazione da parte di nerazioni. Dobbiamo pensare a come sarà tratutti, cincollaborazione e pianificazione da parte di tutti, privati e pubblico, anziani,oggi. agricoltori e quant’anni in base giovani a comeeagiamo Servono privati e pubblico, giovani e anziani, agricoltori e turisti, istituzioni locali e sovraterritoriali”. (s.s.) collaborazione e pianificazione da parte di tutti, turisti, istituzioni locali e sovraterritoriali”. (s.s.) L’AREA DEL MEDIO BRENTA privati e pubblico, giovani e anziani, agricoltori e turisti, istituzioni locali e sovraterritoriali”. (s.s.) È un bacino che serve circa un milione e mezzo di persone e che si estende da Bassano del Grappa a Padova. L’area fluviale del DEL medioMEDIO Brenta è riconosciuta L’AREA BRENTA a livello europeo L’AREA DELRete MEDIO e inserita nella Natura BRENTA 2000, che comprende siti di È un bacino che serve circa un milione e mezzo di persone comunitario e zone dimilione protezione speciale ed Èinteresse un bacino che serve circa un e mezzo di persone DEL da MEDIO eL’AREA che si estende BassanoBRENTA del Grappa a Padova. L’area statasicreata condal’obiettivo le specieL’area e eè che estende Bassano di delpreservare Grappa a Padova. fluviale del medio Brenta è riconosciuta livellodieuropeo Ègli un bacino che serve circa un milione eaamezzo persone habitat, conto esigenze economiche, fluviale del tenendo medio Brenta èdelle riconosciuta livello europeo ee inserita nella Rete Natura 2000, che comprende siti di che sie estende da del Grappa a Padova. L’area culturali delBassano territorio in una di sviluppo esociali inserita nella Rete Natura 2000, chelogica comprende siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale ed fluviale del medio Brenta è riconosciuta a livello europeo sostenibile. interesse comunitario e zone di protezione speciale ed èe stata creata di preservare le speciesitie di nellacon Retel’obiettivo Natura 2000, che comprende è inserita stata creata con l’obiettivo di preservare le specie e gli habitat, tenendo conto delle esigenze economiche, interesse e zone di protezione speciale ed gli habitat,comunitario tenendo conto delle esigenze economiche, sociali culturali territoriodiinpreservare una logica di sviluppo èsociali stataeecreata condel l’obiettivo e culturali del territorio in una logicaledispecie sviluppo sostenibile. gli habitat, tenendo conto delle esigenze economiche, sostenibile. sociali e culturali del territorio in una logica di sviluppo sostenibile.



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La Piazza 2030

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La Piazza 2030 Piazza 2030 della mobilità sostenibile Edilizia. Campello Motors apre la sua nuovaLa sede nel segno

Bressa: “Dai negozi agli edifici dismessi Bressa: “Dai negozi agli edifici dismessi l’obiettivo è lanegozi rigenerazione urbana” Bressa: “Dai agli edifici dismessi l’obiettivo è la rigenerazione urbana” l’obiettivo è la rigenerazione urbana” Edilizia. Campello Motors apre la sua nuova sede nel segno della mobilità sostenibile Edilizia. Campello Motors apre la sua nuova sede nel segno della mobilità sostenibile

Il Comune di Padova approva il Regolamento sulla monetizzazione delle dotazioni minime Il Comune di ePadova il Regolamento urbanistiche investeapprova su semplificazione sulla monetizzazione delledi dotazioni minime e recupero senza consumo suolo Il Comune di Padova approva il Regolamento urbanistiche e investe su semplificazione sulla monetizzazione delle dotazioni minime dell’immobile essun luogo rimaneeurbanistiche recupero senza consumo diriqualificazione suolo e deve investe su semplificazione di via Vergerio che ospitava gli re indietro, in altre parole: e recupero senza consumo di suolo

N N N

dismesso, sfitto, abbandonato. essun luogo deve rimaneA esserne convinto l’assessore re indietro, in altre parole: essun luogo deve rimaneAntonio Bressa che, oltre ad atdismesso, sfitto, abbandonato. indietro, in altre parole: tivitàreproduttive e commercio, A esserne convinto l’assessore dismesso, sfitto, abbandonato. si occupa di semplificazione ed Antonio Bressa che, oltre ad atA esserne convinto l’assessore edilizia. Deleghe, nessuna esclutività produttive e commercio, Antonio Bressa che,quali oltrehaaddato atsa, all’interno delle si occupa di semplificazione ed tività produttive commercio, vita a un progetto esulla rigeneraedilizia. Deleghe, nessuna esclusi occupa di semplificazione ed zione urbana a partire da questi sa, all’interno delle quali ha dato edilizia. luoghi. Deleghe, nessuna escluvita a un progetto sulla rigenerasa,“Anche all’interno quali haquandato se è delle impossibile zione urbana a partire da questi vita a un in progetto sullatantissimi rigeneratificarli, città sono luoghi. zione urbana a partire da questi gli spazi vuoti, abbandonati, in “Anche se è impossibile quanluoghi. disuso – esordisce Bressa –. Si va tificarli, in città sono tantissimi “Anche impossibile quandai negozise aiècinema, dai capangli spazi vuoti, abbandonati, in tificarli, in città sono tantissimi noni industriali ai condomini e disuso – esordisce Bressa –. Si va gli spazi alberghi. vuoti, abbandonati, in ai vecchi La nostra amdai negozi ai cinema, dai capandisuso – esordisce Bressa –.di Sireva ministrazione sta cercando noni industriali ai condomini e dai negozirestituendoli ai cinema, daialla capancuperarli, città ai vecchi alberghi. La nostra amnoni ai condomini e ancheindustriali con nuove destinazioni ministrazione sta cercando di reai vecchi alberghi. La nostra amd’uso. Abbiamo cercato di favocuperarli, restituendoli alla città ministrazione sta cercando di rerire il più possibile l’attivazione anche con nuove destinazioni cuperarli, restituendoli alla città di investimenti che permettano d’uso. Abbiamo cercato di favoanche con nuove nuovi utilizzi degli destinazioni spazi”. Bresrire il più possibile l’attivazione d’uso. Abbiamo cercato di favosa fa degli esempi: gli spazi della di investimenti che permettano rire il più possibile l’attivazione Rinascente, il vecchio cinema nuovi utilizzi degli spazi”. Bresdi investimenti che permettano Concordi, l’ex Coni all’Arcella, sa fa degli esempi: gli spazi della nuovi degli spazi”. Bresl’anticautilizzi torrefazione Vescovi, la Rinascente, il vecchio cinema sa fa degli gli spazi della nuova sedeesempi: di Campello Motors Concordi, l’ex Coni all’Arcella, Rinascente, il vecchio cinema dove un tempo c’era una banl’antica torrefazione Vescovi, la Concordi, l’ex Coni all’Arcella, ca. Altrettanto interessanti le nuova sede di Campello Motors l’antica torrefazione Vescovi, la operazioni legate alla realizzadove un tempo c’era una bannuova sede di Campello Motors zione di studentati, in palazzi e ca. Altrettanto interessanti le dove un tempo banhotel dismessi (è c’era il casouna dell’Hooperazioni legate alla realizzaca. Altrettanto interessanti le tel Albritto a Borgomagno)“che zione di studentati, in palazzi e operazioni legate alla realizzaandranno incrementati vista hotel dismessi (è il caso dell’Hozione di studentati, in alloggi palazziin e la grande richiesta di tel Albritto a Borgomagno)“che hotel dismessi (è il caso come dell’Houna città universitaria la andranno incrementati vista tel Albritto a Borgomagno)“che nostra” o quella sperimentata la grande richiesta di alloggi in andranno incrementati vista a Santa Rita “con la completa una città universitaria come la la grande richiesta di alloggi in nostra” o quella sperimentata una città universitaria come la a Santa Rita “con la completa nostra” o quella sperimentata a Santa Rita “con la completa

uffici dell’Agenzia delle Entrate. riqualificazione dell’immobile Ora è a disposizione di giovani di via Vergerio che ospitava gli riqualificazione coppie e persone dell’immobile in cerca di priuffici dell’Agenzia delle Entrate. di Vergerio checon ospitava gli mavia di casa in linea i requisiti Ora è a disposizione di giovani uffici dell’Agenzia delle Entrate. definiti tra gli investitori e il Cocoppie e persone in cerca di priOra è aRigeneriamo disposizionecosì di giovani mune. i nostri ma di casa in linea con i requisiti coppie e persone cerca nuove di priedifici in disuso eindiamo definiti tra gli investitori e il Coma di casa inalinea con i requisiti opportunità chi sceglie di stamune. Rigeneriamo così i nostri definiti gli investitori e il Cobilirsi intra città”. edifici in disuso e diamo nuove mune. così nostri Non Rigeneriamo sempre, però, le iproceopportunità a chi sceglie di staedifici in disuso e diamo nuove dure sono semplici. Per questa bilirsi in città”. opportunità a chi sceglie staragione, su proposta dello di stesso Non sempre, però, le procebilirsi inla città”. Bressa, giunta ha approvato dure sono semplici. Per questa sempre, però, le proce-i il Non Regolamento che stabilisce ragione, su proposta dello stesso dure Per questa criterisono per semplici. la monetizzazione Bressa, la giunta ha approvato ragione, su proposta dellodistesso delle dotazioni minime queil Regolamento che stabilisce i Bressa, la giunta ha approvato gli interventi di trasformazione criteri per la monetizzazione il Regolamento che stabilisce che, per caratteristiche oggetti-i delle dotazioni minime di quecriteri la monetizzazione ve, non per possiedono gli standard gli interventi di trasformazione delle dotazioni minimi richiesti.minime di queche, per caratteristiche oggettigli“Questo interventi di trasformazione permette di avviare ve, non possiedono gli standard che, per caratteristiche oggettiriqualificazioni che altrimenti minimi richiesti. ve, possiedono gli standard nonnon potrebbero essere attuate e “Questo permette di avviare minimi richiesti. al contempo permette di destiriqualificazioni che altrimenti “Questo permette di avviare nare le risorse economiche così non potrebbero essere attuate e riqualificazioni che altrimenti ottenute, al miglioramento dei al contempo permette di destinon potrebbero essere attuate e servizi pubblici esistenti – spienare le risorse economiche così al di destiga contempo Bressa –. Lapermette ‘monetizzazione’ ottenute, al miglioramento dei nare le risorse così vale anche neleconomiche caso di ristrutservizi pubblici esistenti – spieottenute, miglioramento turazioni al o cambi d’uso di dei un ga Bressa –. La ‘monetizzazione’ servizi pubblici – spieimmobile e non esistenti siano oggettivavale anche nel caso di ristrutga Bressa –. La ‘monetizzazione’ mente reperibili gli spazi da aditurazioni o cambi d’uso di un vale nel caso di ristrutbire aanche parcheggio pertinenziale”. immobile e non siano oggettivaturazioni o cambi di un Un’opportunità perd’uso incentivare mente reperibili gli spazi da adiimmobile siano oggettivai Comuni eanon raggiungere obietbire a parcheggio pertinenziale”. mente reperibili gli spazi da aditivi di riqualificazione e rigeneUn’opportunità per incentivare bire a parcheggio pertinenziale”. razione del tessuto urbano già i Comuni a raggiungere obietUn’opportunità per incentivare esistente senza nuovo consumo tivi di riqualificazione e rigeneidiComuni suolo. a raggiungere obietrazione del tessuto urbano già tivi di riqualificazione e Masetto rigeneNicoletta esistente senza nuovo consumo razione del tessuto urbano già di suolo. esistente senza nuovo consumo Nicoletta Masetto di suolo. Nicoletta Masetto

Un polo per la mobilità sostenibile nel cuore di Padova “La nostra idea è creare centro di aggregazione in fra la Stanga e la zona commerciale di Padova est, Un polo possano per lavenire mobilità sostenibile nel cuore Padova in via Venezia 100, vede di la luce dopo nemmeno cui le persone non solo a comprare dieci mesi dalla posa della prima pietra, avvenuta automobili, ma a risolvere le proprie esigenze di Un poloidea per la centro mobilità sostenibile nele lacuore di Padova zona commerciale di Padova est, “La nostra è creare di aggregazione in fra la Stanga mobilità, facendolo in maniera etica, sostenibile e cui le persone possano venire non solo a comprare “Lacostosa”. nostra idea creare di aggregazione in poco Haè le idee centro chiare Andrea Campello, automobili, ma a risolvere le proprie esigenze di cui le persone possano venire non solo Ceo a comprare fondatore di Campello Motors e oggi di XEV mobilità, facendolo in maniera etica, sostenibile e automobili, ma a risolvere le proprie esigenze di Trade, nel presentare la nuova sede padovana poco costosa”. Ha le idee chiare Andrea Campello, mobilità, in maniera etica, sostenibile e Campellofacendolo Motors, storica concessionaria d’auto fondatore di Campello Motors e oggi Ceo di XEV poco costosa”. Ha le idee chiare del nord est diventata negli oltre Andrea 30 anni Campello, di attività, Trade, nel presentare la nuova sede padovana di fondatore di Campelloper Motors e oggi su Ceo di XEV punto di riferimento la mobilità Venezia, Campello Motors, storica concessionaria d’auto Trade, presentare la nuova sedeerano padovana di Padovanel e Mirano. All’inaugurazione presendel nord est diventata negli oltre 30 anni di attività, Campello Motors, concessionaria ti per la Regione la storica vicepresidente De Bertid’auto e l’aspunto di riferimento per la mobilità su Venezia, del nordMarcato, est diventata oltrel’assessore 30 anni di attività, sessore per ilnegli Comune Bressa. Padova e Mirano. All’inaugurazione erano presenpunto di riferimento perlalanuova mobilità su un Venezia, Campello considera sede fiore ti per la Regione la vicepresidente De Berti e l’asPadova e Mirano. All’inaugurazione erano presenall’occhiello. “È un’immobile di nuovissima gesessore Marcato, per il Comune l’assessore Bressa. ti per la Regione la vicepresidente De Berti eel’asnerazione, energeticamente indipendente reCampello considera la nuova sede un fiore sessore per il Comune l’assessore Bressa. alizzatoMarcato, con la massima attenzione al risparmio all’occhiello. “È un’immobile di nuovissima geCampelloSituato considera nuova sede un fiore energetico. in unalaposizione centralissima nerazione, energeticamente indipendente e reall’occhiello. “È un’immobile di nuovissima gealizzato con la massima attenzione al risparmio nerazione, energeticamente indipendente e reenergetico. Situato in una posizione centralissima alizzato con la massima attenzione al risparmio energetico. Situato in una posizione centralissima

lo scorso marzo”. in via Venezia 100, vede la luce dopo nemmeno fraLa lastruttura Stanga e vuole la zona commerciale Padova est, dare nuova vita di all’area, accedieci mesi dalla posa della prima pietra, avvenuta in via Venezia 100, vede la luce dopo nemmeno lerandone il processo di riconversione e creando lo scorso marzo”. dieci mesi dalla posaopportunità della prima pietra, avvenuta nel futuro a venire di occupazione La struttura vuole dare nuova vita all’area, accelo scorso marzo”. internazionali orientati ad una legate a progetti lerandone il processo di riconversione e creando La struttura vuole dare nuovanel vitarispetto all’area,diaccemobilità sostenibile. Sempre una nel futuro a venire opportunità di occupazione lerandone il processo di riconversione e creando mobilità green nella concessionaria si trova XMolegate a progetti internazionali orientati ad una nel futuro a venire Motors, opportunità di occupazione bility by Campello accanto al mercato mobilità sostenibile. Sempre nel rispetto di una legate a progetti internazionali orientati ad una dell’auto, offre risposte alle esigenze di traspormobilità green nella concessionaria si trova XMomobilità sostenibile. nel rispetto di una to per ogni necessità Sempre grazie all’offerta di e-bike, bility by Campello Motors, accanto al mercato mobilità green concessionaria si trova XMomonopattini e nella veicoli ibridi e elettrici. Conclude dell’auto, offre risposte alle esigenze di trasporbility by Campello Motors, accanto la al città mercato Campello “Siamo pronti a invadere con to per ogni necessità grazie all’offerta di e-bike, dell’auto, risposte alle esigenze di trasporuna nuovaoffre mobilità elettrica, una mobilità sostemonopattini e veicoli ibridi e elettrici. Conclude to per una ognimobilità necessità grazie all’offerta di e-bike, nibile, accessibile alle tasche di ogni Campello “Siamo pronti a invadere la città con monopattini cittadino”. e veicoli ibridi e elettrici. Conclude una nuova mobilità elettrica, una mobilità sosteCampello “Siamo pronti a invadere la città con nibile, una mobilità accessibile alle tasche di ogni una nuova mobilità elettrica, una mobilità sostecittadino”. nibile, una mobilità accessibile alle tasche di ogni cittadino”.



FEBBRAIO 2022 FEBBRAIO 2022

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Salute Salute Scuola, tra contagi e quarantene

La DAD può essere una risorsa

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La scuola a distanza può diventare un’opportunità

cuola, tra contagi e quarantene torna lo spettro della Didattica a Distanza per studenti e famiglie, e resta sempre vivo il dibattito e le relative prese di posizione: scuola in presenza o a distanza? Modalità quest’ultima già “sperimentata” e quindi non più sconosciuta agli studenti. “La DAD in sé non è un danno per i bambini, può esserlo il modo in cui viene gestita – spiega Fortunata Pizzoferro, vicepresidente dell’Ordine delle Psicologhe e Psicologi del Veneto -. La Didattica a Distanza è uno strumento, al pari di una lama che può ferire nelle mani di un delinquente, ma salvare una vita nelle mani di un chirurgo. La DAD e così come lo Smart Working (che però sta andando verso una regolamentazione), nel 2020 sono stati utilizzati d’urgenza, da un giorno all’altro, senza una preparazione specifica e la possibilità di verificare le adeguate dotazioni tecnologiche di studenti, professori e lavoratori. Il vissuto emotivo collegato al passato lockdown porta lontano dalle soluzioni, spingendoci verso una pluralità di giudizi relativi agli “effetti” della DAD. Prosegue alla pag. seguente


Salute

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Salute Positivi al Covid e guarigione

Una piattaforma con tutte le info su isolamento, Green pass e tamponi

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al 6 gennaio sono cambiate alcune normative in merito alla riattivazione del Green Pass dopo la guarigione da Covid-19. Sono ancora tanti i dubbi e le domande a riguardo: come procedere per riattivare la certificazione verde? Come scaricarne una nuova dopo la guarigione? Prima del 6 gennaio, infatti, era necessario contattare il proprio medico di base, il quale doveva a sua volta inserire un certificato all’interno del sito. Dopo questa data è stata avviata una procedura di semplificazione dell’algoritmo da parte del governo: ora il Green Pass si blocca con l’esito di un tampone positivo e si sblocca automaticamente con l’esito negativo. Rimane ancora un dubbio: come scaricare la nuova autocertificazione post-guarigione? Sarà necessario visitare il sito https://www.dgc. gov.it/, autenticarsi successivamente attraverso Tessera Sanitaria o identità digitale SPID e scaricare il nuovo Green Pass, attraverso l’opzione “Numero univoco della certificazione di guarigione“. Attenzione alla data da inserire per recuperarla: bisognerà, infatti, aggiungere non la data del tampone negativo, bensì il giorno del primo tampone risultato positivo. La validità del nuovo Green Pass da guarigione Covid-19 al momento è di 6 mesi. Per avere ulteriori informazioni sulle modalità di prenotazione dei tamponi, le vaccinazioni e in generale tutto il materiale informativo la Regione del Veneto ha attivato una piattaforma ad hoc. L’indirizzo è https://sorveglianzacovid.azero. veneto.it È la piattaforma della Regione del Veneto che permette appunto di consultare materiale informativo, accedere alla propria scheda personale, scaricare i propri certificati di isolamento, prenotare i tamponi e la vaccinazione anti-Covid19.

Tutte le persone positive, diagnosticate in Veneto, ricevono un Sms o una email con le indicazioni su come accedere alla piattaforma regionale. Da questa piattaforma possono in particolare prenotare i tamponi di negativizzazione (senza Spid, solo con tessera sanitaria) e anche scaricare le certificazioni di isolamento con Spid/Cie. Tutte le info utili sono nella tabella sopra.

Scuola, tra contagi e quarantene

La DAD può essere una risorsa Ci sono certamente degli evidenti rischi psicologici in una DAD organizzata male. L’esperienza precedente, con la chiusura improvvisa della scuola aspettando una riapertura poi posticipata all’anno scolastico successivo, ha lasciato negli studenti un vissuto di “ansia da abbandono”, il timore di perdere il contatto sociale sine die, un percorso didattico improvvisato e incerto. Passare in DAD senza preavviso implica per gli insegnanti un’assenza di programmazione e l’idea che sia utilizzata solo in momenti acuti della pandemia, non spinge a formarsi specificatamente nella gestione dell’aula a distanza. E aggiungo, l’alternatiLa vicepresidente va “in presenza o a distanza per dell’Ordine delle p sicologhe tutti”, senza definire tipologie di studenti con bisogni speciali che e degli psicologi del Veneto richiedono modalità specifiche di Pizzoferro: “Non è un danno approccio, aumenta il gap di preparazione e lo svantaggio sociale per i bambini, il problema per questi studenti”. è come viene gestita” “È necessario invece ri-pensare alla DAD - continua Pizzoferro – come una forma di didattica non più eccezionale ma complementare, prevista e prevedibile: applicabile a rotazione per alleggerire il trasporto pubblico, con un calendario definito che possa permettere ai genitori un’organizzazione adeguata (come succede per i periodi di vacanze scolastiche), e dare agli studenti delle certezze (una data di inizio e una di rientro, conoscere quali attività si svolgeranno a distanza e quali al ritorno in presenza) all’interno di un patto formativo che coinvolga l’intero “ecosistema scolastico” (studenti, docenti, famiglie). Pensare alla “DAD come risorsa” significa anche permettere in futuro a molti bambini con patologie lunghe o croniche, o ospedalizzati, di non perdere molti giorni di scuola, e di mantenere un contatto anche virtuale con la propria classe, con ovvi benefici psicologici. In altri termini, non tutto ciò che ci ha portato il Covid è da buttare via solo perché associato all’esperienza drammatica della pandemia: ogni emergenza è anche un acceleratore di cambiamento sociale. Proviamo ad insegnare ai bambini che la vita è piena di imprevisti: sta a noi e poi a loro trasformarli in opportunità”. Resta il problema che dopo due anni dall’inizio della pandemia tutto viene ancora deciso “in emergenza”. “Il Covid può essere paragonato ad un terremoto continuo – conclude Pizzoferro – e noi dobbiamo immaginare di vivere in zone altamente sismiche: le scosse sono previste ma non è prevedibile quando si faranno sentire. Per questo gli edifici vanno progettati, costruiti e messi a norma prima della scossa, non durante. Allo stesso modo, dopo quasi due anni, per le scuole non dovrebbe più esistere la “DAD emergenziale” come misura da discutere la sera per la mattina, lasciando bambini e personale scolastico nell’incertezza e genitori nello sconforto”.


Salute

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Salute Cancro al seno HER2+. Una ricerca a cui hanno preso parte i ricercatori dell’Università di Padova

Il primo test genomico per la cura personalizzata Il test, validato su più di 1.000 pazienti, analizza l’RNA di 27 geni per prevedere le probabilità di sopravvivenza e di risposta al trattamento

Quando il cancro entra nelle vite delle persone

I “messaggi in bottiglia” per ricucire quel filo che si è improvvisamente spezzato

U

n test genomico che utilizza i dettagli clinici e i dati genomici delle pazienti con cancro al seno di tipo HER2+ allo stadio iniziale per prevedere la loro prognosi e la probabilità di rispondere alle terapie farmacologiche prima di sottoporsi a procedure chirurgiche. Lo hanno sviluppato i ricercatori dell’Università di Padova, insieme ai colleghi dell’Hospital Clínic de Barcelona, l’Istituto di Ricerca Biomedica August Pi i Sunyer (Idibaps), dell’Università di Barcellona (UB) e dell’Istituto di Oncologia Vall d’Hebron (Vhio). Her2dx è il primo test genomico al mondo destinato alle pazienti con cancro al seno HER2+. L’affidabilità del test è stata confermata dallo studio “Development and validation of the new HER2DX assay for predicting pathological response and survival outcome in early-stage HER2 positive in breast cancer”, pubblicato sulla rivista medica “The Lancet eBioMedicine”, coordinato da Aleix Prat, capo del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Hospital Clínic, in collaborazione con il gruppo di ricerca dell’Università di Padova guidato da Pierfranco Conte e Valentina Guarneri del Dipartimento di Scienze Chirurgiche Oncologiche e Gastroenterologiche. Il cancro HER2+ rappresenta il 20% dei tumori al seno diagnosticati, più di 390.000 casi in tutto il mondo ogni anno: ciò significa che, in media, ogni quattro minuti viene diagnosticato un cancro al seno HER2+ a tre donne. La ricerca, durata oltre cinque anni, ha portato alla scoperta dell’eterogeneità biologica del cancro al seno HER2+, rendendo possibile l’identificazione di pazienti con diverse risposte al trattamento e diverse probabilità di recidiva dopo la diagnosi di cancro al seno. “Il nostro obiettivo iniziale – afferma Aleix Prat – era quello di utilizzare le conoscenze biologiche che avevamo accumulato riguardo alla malattia per aiutare oncologi e pazienti a prendere le migliori decisioni di trattamento. Per fare questo, abbiamo integrato e con-

Piefranco Conte e Valentina Guarneri

validato i dati clinici e genomici di più di 1.000 pazienti. Lo sforzo è valso la pena e ora possiamo affermare che il test HER2DX è uno strumento innovativo che ci permette di prevedere il comportamento del tumore di ogni paziente con maggiore affidabilità rispetto alle informazioni disponibili senza il test”. Prima di questo test, i medici non avevano altri strumenti oltre alle dimensioni del tumore e al coinvolgimento dei linfonodi ascellari per prevedere il rischio di recidiva o la probabilità di sopravvivenza. “Negli ultimi 10 anni sono stati fatti grandi progressi nel trattamento dei tumori HER2+ ed oggi la maggioranza delle pazienti è guarita con trattamenti adiuvanti che comprendono chemioterapia e farmaci antiHER2. – dice il professor Pierfranco Conte, coautore dello studio -. L’efficacia e la varietà delle 2 terapie oggi disponibili, fa sì però che vi è il rischio di un sovratrattamento per molte pazienti e di un sottotrattamento per altre. Il problema è che le decisioni terapeutiche critiche, come la quantità o il tipo di chemioterapia e la quantità o la durata del trattamento HER2, sinora non hanno tenuto conto dell’eterogeneità biologica della malattia”. “I risultati della nostra ricerca – ha commentato la professoressa Valentina Guarneri – contribuiscono invece all’o-

biettivo di una cura personalizzata per le nostre pazienti, consentendo una più precisa stima del rischio di recidiva e della probabilità di risposta alle terapie disponibili”. UN TEST CHE COMBINA VARIABILI CLINICHE E GENOMICHE Secondo quanto riporta l’articolo di eBioMedicine, il test HER2DX misura i livelli di RNA di 27 geni utilizzando un software analitico intelligente per dividere i pazienti in gruppi ad alto e basso rischio, dando loro un punteggio da 0 a 100. Lo fa catturando i quattro processi biologici cruciali del cancro al seno HER2+: 1) l’attivazione del sistema immunitario all’interno del tumore, 2) lo stato differenziato delle cellule tumorali, 3) lo stato di proliferazione del tumore, e 4) l’espressione del gene HER2 e diversi geni vicini sul cromosoma 17. Le informazioni fornite dai 27 geni, insieme alle dimensioni del tumore e al coinvolgimento dei linfonodi ascellari, vengono utilizzate per fornire due tipi di informazioni cliniche: la prognosi del paziente e la sensibilità del tumore alla chemioterapia e ai trattamenti HER2 somministrati prima della chirurgia del tumore. L’affidabilità di ciascuno di questi indicatori è stata convalidata attraverso una serie di test su coorti multiple per un totale maggiore di 1.000 pazienti.

U

n filo spezzato dalla diagnosi di malattia che si può aggiustare grazie ai nodi della cura e della condivisione. Al reparto di Oncologia dell’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco ha preso il via “Messaggi in bottiglia”, un progetto pensato per supportare il paziente neoplastico a rivedere e rimettere insieme la propria storia, ricucendo proprio quel filo della quotidianità che il cancro spesso può improvvisamente spezzare. L’esperienza rientra nell’ambito della Medicina narrativa, un approccio che mira a fare da ponte tra conoscenze cliniche ed esperienza reale. L’indicibile spesso ha bisogno di metafore per esprimersi, raccontarsi, trovare le parole per dirsi. L’equipe, diretta dalla dottoressa Linda Nicolardi, ha predisposto in reparto un messaggio introduttivo invitando i pazienti a trascrivere in un biglietto colorato un proprio pensiero, un’emozione. In cambio riceveranno una conchiglia contenente un messaggio di fiducia e di positività, scritto dagli stessi operatori sanitari. Nella sala cure e in quella d’attesa sono state così posizionate due grandi bottiglie di vetro nelle quali l’utente, ma anche un familiare o un operatore, può affidare in forma anonima i propri pensieri. Attraverso la scrittura è più semplice dare forma alle esperienze, alle emozioni e alle sensazioni. Un modo per creare empatia, dialogo e ascolto, ricorrendo al potere delle parole come elemento integrante della cura. Alessandro Cesarato


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Libri

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Il caso letterario. Pubblica i suoi libri dal 2014 e li regala portandoli a casa di personaggi del mondo giornalistico - letterario

Scrittore misterioso firma 25 mila aforismi

Nessuno sa chi sia questo autore prolifico. È un Anonimo Berico 2. Sia i titoli dei volumi che il nome dell’autore dietro cui si nasconde, sono ogni volta diversi, fantasiosi e parodistici. Questa volta ha creato un libro bifronte con due copertine e altrettanti titoli: “Bilboquets” e “Kopeki”. Ogni volume contiene almeno tremila pensieri, massime, riflessioni

E

ra da quarant’anni, dai tempi di Scotolati disegnatore seriale inafferrabile, che a Vicenza non esisteva un giallo pubblico del genere. È vero che negli anni Ottanta era nato a Vicenza anche l’Anonimo Berico, ma questo suo nipotino è anche più oscuro. Lui, l’autore misterioso che pubblica e regala libri di aforismi in città, piacerebbe moltissimo agli Squallor e ai Monty Python, campioni della comicità surreale. E anche a me va a genio. Da sette anni questo Anonymus produce volumi dai titoli fantasiosi, peraltro introvabili in libreria, che pubblica in chissà quante copie (più di dieci, meno di mille) e recapita di persona ai destinatari. È contento così. Qualcuno sostiene di averlo intravisto in bicicletta nel suo compito di postino, ma comunque non ha svelato il mistero. Qualche articolo ogni tanto, soprattutto miei, qualche citazione su Facebook e l’aura del mistero che lo avvolge evidentemente lo soddisfano. Nessuno finora ha scoperto chi sia questo scrittore fantasma, anche se la curiosità è tanta. Al confronto Elena Ferrante è una dilettante. E se peraltro si è capito chi si nasconde dietro Elena Ferrante (cercate i saggi, anche su Facebook, del professor Michele Cortelazzo e risolverete ogni dubbio) del misterioso autore vicentino non si sa alcunché. Neanche una chiacchiera o un’indiscrezione, e sì che a Vicenza “ciacole” ne girano tante. Né lui tanto meno ha commesso passi falsi che lo facciano individuare. È un mistero tutto vicentino che prosegue da sette anni. Al centro c’è un libro di aforismi, riflessioni sulla vita, piccoli pensieri sparsi che arriva nella cassetta della posta dell’interessato. È recapitato a mano. Nessuno l’ha mai visto infilare la busta. I destinatari sono scelti con cura: di sicuro nella lista ci sono giornalisti, attori, professori, scrittori. Roberto Plevano è uno di questi ultimi che peraltro si diverte molto al gioco. Un tempo di sicuro c’era anche una barista, Eva, che nel frattempo purtroppo è mancata. Di tutti lui conosce l’indirizzo personale di casa. E questo non è un mistero perché con tutti i segnali che lasciamo in giro, anche su Internet, l’ultimo problema è rintracciare qualcuno a Vicenza.

Le due copertine, una ocra e l’altra rossa, del libro che l’anonimo ha distribuito a gennaio e la maschera di Guy Fawkes che è diventata i l simbolo dell’autore anonimo

I destinatari sono tutti appassionati di scrittura, addetti ai lavori di varia intellettualità locale. In passato il libro-dono era consegnato avvolto da un sacco nero delle immondizie, adesso no: finisce nella posta “nature”. Un post-it giallo scritto a mano, però, indica il nome del destinatario e anche quello del mittente, quasi sempre del sesso opposto. “Ad Antonio da Marianna”, era scritto sul mio una volta. Qualche anno fa si firmava come “Macario”, quest’anno il mittente è “Kocis”. Di sicuro è un uomo, e altrettanto certamente lo scrittore ha almeno cinquant’anni, visti i suoi riferimenti, ed è una persona colta, tutt’altro che terra-terra. Questo scrittore-filosofo, che ogni anno pubblica un libro, si nasconde ogni volta dietro un nome differente. È spuntato sulla scena nel 2014 con l’edizione di “Zolfanelli, nequizie e turpitudini”, firmate da Il Burgravio, senza indicazioni di stampatore ma con una frase in quarta di copertina: “Per un mondo più ingiusto - Riedizioni”. L’appuntamento è proseguito ogni Natale

con altri titoli: toccò a Il triganiere firmare “Minima rectalia”, con indicazione “Per una Beozia liberata – Disedizioni”. Il riferimento del titolo è, naturalmente, a “Minima moralia” di Theodor W. Adorno: libro che contiene 3.600 aforismi più l’annuncio dell’edizione imminente di “Logofagia ed Elektrozen”, naturalmente di pura invenzione. Nel 2017, sotto lo pseudonimo de Il Moscardino, ha scritto “Strafanti e Barlafiis”, editi da “Il Pignorante”. Nel 2018 il libro arrivato nelle case di molti vicentini si intitolava “Pappataci”: aveva 200 pagine ed era edito – così si legge in copertina – dalle TransEdizioni dei Fratelli Trucibaldo e Pungilupo. Come si capisce, siamo nel terreno della parodia più smaccata. Autore del volume stavolta era Il Vespillone. Quest’anno il Nostro autore ha regalato un libro bifronte: da un lato sulla copertina rossa spicca il titolo “Bilboquets” per le Edizioni Cretinetti & Polidor (ah, Franca Valeri…) con la firma “Il ciribiro”. Rovesciandolo, appare all’opposto una copertina color ocra su cui salta agli occhi un altro

titolo, esattamente “Kopeki” a firma de L’oplita per Cispedizioni Liscio Bastioni. Sono circa 3.000 gli aforismi contenuti in 176 pagine. I libri sono tutti fuorilegge perché non c’è neanche l’indicazione di una tipografia reale. Quest’anno l’opera bifronte, che si sottolinea è realizzata “col sostegno della Fondazione Cavalier Pelaformiche” è stata stampata al Consorzio Vespasiani Superciuk di Trepalle (Sondrio). E questa località è l’unica cosa vera. Tutto è artefatto in questi libri, parodistico e immaginifico. Si mescola realtà, fantasia, cultura e immaginazione. Facendo qualche conto a spanne, il misterioso scrittore è comunque assai fervido, perché in questi anni ha pubblicato qualcosa come 25mila aforismi. Molti sono carini, altri meno, altri ancora banali. Insomma, è un flusso di coscienza che deve essere preso per quello che è, con la stessa ironia con cui l’autore ci offre i suoi pensieri. Qualche perla presa a caso dall’ultimo libro: “Le donne un tempo vegliavano, adesso non dormono”; “I trigliceridi della solitudine”; “Per l’uomo il punto più vicino allo zero è l’orgasmo”. “Voglio scrivere una guida zen alla bestemmia”. “Anche i ricchi piangono. Beh, come minimo direi che è il minimo”. “Il cavallo di molti pantaloni, in realtà, non è che un pony”. “La strada maestra si è perduta”. “Il mondo pullula di posti qualunque”. “Faccio quel che posso e lo faccio pure male”. Aspettiamo il prossimo libro, che quasi sempre arriva a Natale. (a.d.l.)



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Enogastronomia

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Il locale. Antonio Donnagemma e Anna Laurenza gestiscono questo ristorante a Vicenza che riserva piacevoli sorprese

Comfort food, isola di gusto a San Felice Piatti semplici cucinati con sapienza e passione. La tradizione è valorizzata a partire dalle deliziose fettuccine ai piselli che arrivano freschi dalla Campania, coltivati in serra. Ma anche la cotoletta è esemplare come il salame ai ferri con radicchio. In cucina allievi di Nadia Santini e Gualtiero Marchesi

A

ntonio Donnagemma, 55 anni, è l’artefice da sette anni di “Comfort food” in corso San Felice 225 a Vicenza. L’insegna quasi si perde, ma vale la pena conoscerlo. Papà e nonno orafi, grande tradizione imprenditoriale alle spalle, lui ha preferito laurearsi e, dopo molti anni nell’azienda di famiglia, ora si dedica alla gastronomia con risultati lodevoli. In precedenza aveva un locale, lì vicino, chiamato “Inter nos”, perché tutti i soci erano interisti. La passione è nata da giovane, quando al termine delle partite di pallacanestro radunava squadra e amici e cucinava per trenta persone. Ha frequentato assiduamente i grandi maestri, da Gualtiero Marchesi a Nadia Santini e traduce la loro lezione in piatti semplici e curati. Propone una cucina tradizionale di livello, con attenzione agli ingredienti che va a pescare anche in luoghi lontani. Dalla collaborazione e dalle conoscenze di Anna Laurenza, campana di origini, che cucina assieme a lui, escono per esempio delle interessanti fettuccine ai piselli. I piselli sono freschi (potete non crederci, ma è così: li ho visti e toccati) coltivati in serra dall’azienda agricola di Ciro Agizza a Falciano del Massico, in provincia di Caserta che li spedisce a Vicenza ogni settimana. Si tratta di primizie e piccole produzioni

Antonio Donnagemma, titolare di “Comfort food” a Vicenza e due suoi piatti: la cotoletta alla milanese e le fettuccine ai piselli freschi

e, naturalmente, di una coltivazione biologica e sostenibile com’è nella filosofia dell’azienda. Donnagemma ha voluto battezzare il suo locale Comfort Food, sull’onda dell’ammirazione per Jamie Oliver, per trasmettere e allargare l’idea di una cucina casalinga con un termine più internazionale, che ne elevasse il contenuto rispetto al significato andante che ha ormai assunto. Il comfort food,

del resto, può diventare arte, come la minestra Campbell’s di Andy Warhol. Donnagemma e Anna presentano piatti tradizionali, semplici e sinceri, cucinati con sapienza e affetto: come il fegato alla veneziana, che nel locale è realizzato con brillantezza. E poi, come ricordato, ci sono le deliziose fettuccine ai piselli, tirate rigorosamente a mano, un’amatriciana impeccabile, la straordinaria cotoletta alla milanese, il

nodino di vitello, il baccalà alla vicentina, lo sformato di broccolo fiolaro, i bigoli con ragù di cortile, lo spiedo, il salame ai ferri con radicchio di Treviso e così via. Il menu è consistente senza essere inutilmente dispersivo, la carta dei vini è contenuta ma spazia da bottiglie semplici a quelle importanti, il servizio ricco di cortesia. Il locale rispecchia la filosofia del proprietariocuoco: due stanze linde e accoglienti,

una trentina di coperti, e una paretelavagna dove ognuno può lasciare una testimonianza. Uno scritto, un disegno, un commento su quello che ha assaggiato. Ne ho visto solo un altro che ha avuto e realizzato questa idea: Massimiliano Alajmo alle Calandre di Rubano. Lui ama ripetere che Gioco e Gusto non hanno solo l’iniziale in comune. Antonio Di Lorenzo

Rubrica a cura di

Film e serie tv visti da vicino

Paolo Di Lorenzo

Christian, ecco il primo supereroe Monterossi è suggestivo italiano: la scommessa riesce ma poteva osare di più È

un’operazione rischiosa realizzare in Italia una serie sui supereroi. Il pubblico italiano si è sempre dimostrato piuttosto reticente ad accogliere serie nostrane paranormali. Lo hanno dimostrato gli esperimenti poco fortunati realizzati nell’ultimo decennio, da “Il tredicesimo apostolo” di Mediaset a “Curon” su Netflix. Eppure L’importanza di chiamarsi Christian funziona. In parte per il coraggio di “gettare il cuore oltre l’ostacolo”, come ha affermato Sonia Rovai, di Sky Studios. Soprattutto perché propone, mantenendo una cifra stilistica considerevole, un prodotto in grado di coniugare pop e pulp, sacro e profano, Marvel e Dogman, a dimostrazione che la lezione di Gomorra di sovvertire le aspettative del pubblico resta il canone delle serie Sky. “L’importanza di chiamarsi Christian” è a tutti gli effetti la prima serie supereroistica del panorama italiano. Christian (Edoardo Pesce, antieroe recidivo di Sky dopo l’esperienza di “Romanzo criminale”) è un picchiatore che lavora per Livio (Giordano De Plano), il boss criminale della cittàpalazzo, il Corviale di Roma. Menare le mani è l’unico merito riconosciuto a Christian. Dal canto suo vorrebbe una vita diversa, ma è convinto che per lui questa possibilità non esista. Fino a quando sulle sue mani appaiono le stigmate. Da quel momento Christian, dotato di poteri miracolosi, si ritrova a fare i conti con una vocazione onerosa: infondere speranza negli abitanti della cittàpalazzo. La serie diretta da Stefano Lodovichi (già regista delle serie “Il cacciatore” con Francesco Montanari, il Libanese di “Romanzo criminale”) e tratto un cortometraggio di Roberto Saku Cinardi, con Gabriele Mainetti in veste di attore è liberamente ispirata a “Stigmate”, la

D

graphic novel di Claudio Piersanti e Lorenzo Mattotti. C’è molto di “Gomorra”, in “Christian”. Dai corridoi della città-palazzo che ricordano quelli delle Vele di Scampia alla trama crime, in questa serie emergono elementi che ancorano l’attenzione di chi si sente orfano di Genny e Ciro. Christian riesce ad andare oltre: introdurre un gruppo di protagonisti complessi, non scontati e ben costruiti che il pubblico accoglie facilmente. La serie non pone chi guarda di fronte al dilemma tra fede e scienza, come è accaduto con “Il miracolo”. Christian non ci chiede se crediamo in lui: noi lo facciamo dal momento in cui lo conosciamo per la prima volta mentre discetta di ciambelle. “Sono contrario ai dogmi,” afferma Edoardo Pesce. “Sebbene io abbia ricevuto un’educazione cattolica, penso che con la religione si rischi di diventare un po’ come le tifoserie calcistiche” dice. L’importante è mantenere una propria spiritualità, secondo Pesce: “C’è chi la trova pregando e chi cucinando, l’importante è mettersi in contatto”.

opo una serie come “Vita Da Carlo”, esaltazione della romanità spassosa e brillante di Carlo Verdone, Prime Video opta per i toni cupi di una Milano patinata quanto tenebrosa per la sua seconda serie originale italiana. “Monterossi” è una serie in sei episodi tratta dai romanzi “Questa non è una canzone d’amore” e “Di rabbia e di vento” di Alessandro Robecchi, editi da Sellerio. Fabrizio Bentivoglio ne è il protagonista, un autore televisivo di successo che ritrova fiducia nel proprio codice morale reinventandosi detective. L’operazione di Amazon punta a conquistare il pubblico più generalista: l’erosione – quella degli spettatori della televisione lineare – cui puntano le piattaforme streaming come loro strategia. Se Netflix è al lavoro sull’adattamento de “La vita bugiarda degli adulti” di Elena Ferrante, nella speranza di replicare il successo de “L’amica geniale”, Prime Video ambisce al giallo d’autore affidandosi a Palomar, che dal 1999 realizza Il “Commissario Montalbano”. Il risultato è suggestivo: la fotografia cattura una Milano inquieta e algida, le più famosi hit di Bob Dylan, cantautore molto caro al protagonista, accompagnano i sei episodi confermando che quello di “Monterossi” è un progetto studiato nei minimi dettagli e che si prefigge di non avere margine di fallimento. Tutto è giusto, dalle frecciatine all’emotainment (straordinaria Carla Signoris nei panni di Flora De Pisis) alla rappresentazione dei pluralismi che connotano la schiena dritta del protagonista, il quale non manca mai di fare la cosa giusta, no-

nostante i suoi contorni antieroici. “Monterossi” è una serie che si lascia guardare, approfitta della distribuzione in streaming per spingersi un po’ più in là nella materia dei casi di puntata, ma in fondo resta un prodotto destinato ad un pubblico largo che manca del mordente unico e inconfondibile che contraddistingue le produzioni Prime Video. Difficilmente “Monterossi” non avrà successo, ma chi scrive non può fare a meno di chiedersi se questa serie non avrebbe potuto osare di più, anziché affidarsi ad una formula ben rodata da un modello televisivo che piattaforme come Prime Video ambiscono a rottamare. La regia è affidata a Roan Johnson (che firma anche le sceneggiature), dietro la cinepresa de I Delitti del BarLume. È un caso che i nuovi episodi della serie Sky, anch’essa prodotta da Palomar, debuttino proprio lo stesso giorno di “Monterossi”? Questo sì che sarebbe un caso da affidare all’autore tv.




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