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è il lato migliore dei vicentini”
“Incarna molte caratteristiche di questa città in modo naturale. Ne cito due: il carattere (non ha sempre l’umore alto…) e la determinazione. Lui è un vero civico e i partiti sono soltanto dei suoi interlocutori. Tant’è vero che il sondaggio della Swg premia largamente lui e i suoi assessori. Positiva la gestione del covid”
Quante possibilità ha il sindaco di essere rieletto?
Non faccio previsioni, mi fido del clima attorno a questa amministrazione che è stato misurato dal sondaggio Swg, il quale ha registrato l’approvazione del 71% dei vicentini verso l’operato di Rucco e della giunta.
Il sindaco ha lanciato la campagna ripartendo dalla sua lista civica che dopo cinque anni, a dire la verità, è un po’ malconcia. Anzi, diciamo dimagrita.
Dice? Centocinquanta persone che si sono ritrovate attorno a lui sono tante. Si moltiplicheranno per dieci nei prossimi mesi. Anche con Fontana al primo incontro c’erano cento persone. Che anche lei ha fatto vincere. E a Vicenza che idee ha per far vincere Rucco?
Deve puntare sul suo modo di essere vicentino, perché lui incarna molte caratteristiche di questa città in modo naturale. Ne cito due: il carattere (non ha sempre l’umore alto…) e la determinazione.
Dovrebbe scattare, quindi, un meccanismo di identificazione. Ma i vicentini, cioè gli elettori, cercano anche una guida, un leader.
Magari il personale non ha reso al massimo, ma lo staff è come lui perché Rucco e lo staff hanno passione e determinazione. Il rapporto tra Rucco e partiti vede il sindaco come il vero regista: i partiti sono più degli interlocutori del sindaco, tant’è che il giudizio positivo dei vicentini riguarda lui e la sua amministrazione.
Secondo lei qual è il punto debole del principale avversario?
Mi limito a dire che il tema centrale dei candidati è l’evoluzione verso il civismo, che Rucco ha sicuramente avuto, pur partendo da un partito. Possamai è invece l’opposto, perché ha un profilo di appartenenza a un partito. Sicuramento ha talento, ma è un natural born Pd.
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