2 minute read

L’incognita del voto: chi sarà la sorpresa?

Next Article
QUA LA ZAMPA!

QUA LA ZAMPA!

Quale risultato possono ottenere le cosiddette liste minori? C’è chi parla di pochi o pochissimi punti percentuali e chi ritiene, fra gli osservatori, che possano calamitare un consenso relativamente più largo pescando tra delusi, contestatori e chi cerca una via nuova della politica rispetto ai fronti conosciuti

Se il panorama politico vicentino è polarizzato dall’attenzione per i candidati di centrodestra e centrosinistra, Rucco e Possamai non esauriscono l’offerta elettorale. Almeno altri tre volti puntano a raccogliere consensi il 14 e 15 maggio. Si tratta degli ex assessori Claudio Cicero, Matteo Tosetto e Lucio Zoppello. Assieme a quest’ultimo si schiera anche un altro ex assessore, Marco Lunardi. S’è detto della loro storia e del loro licenziamento da parte del sindaco, come della voglia di rivincita che li ha spinti a presentare tre liste: Tosetto, ex Forza Italia, s’è schierato con Possamai, gli altri due corrono autonomamente. Un eventuale ballottaggio lascia indifferente Cicero, che ha già annunciato la sua astensione. Un primo interrogativo riguarda il risultato che queste liste minori sono in grado di conseguire. Escluso che possano arrivare a un ballottaggio, c’è da chiedersi quale percentuale riescano a ottenere. E qui le risposte possono essere diverse: da chi ritiene che i risultati siano poco sopra l’1 per cento e comunque ben lontani dalla doppia cifra, a chi – invece – suggerisce che queste liste, oltre che disturbare Rucco visto che si muovono in gran parte nell’ambito del centrodestra, esercitare un loro richiamo verso la schiera degli incerti e delusi, verso chi cerca un riferimento per la sua protesta, verso chi cerca una nuova via al di là degli schieramenti consolidati.

È quest’ultima la stessa scommessa che sta giocando il (cosiddetto) terzo polo, che dopo i risultati delle regionali di febbraio ha il fiato corto. Con difficoltà ulteriori a Vicenza, visto che è stato il primo a muoversi, poco prima di Natale ha convocato un’ari- da conferenza stampa senza annunciare né programma né candidato, ma anche il più inconcludente, stretto fra le diverse anime al suo interno: quella pro Calenda, spostata ufficiosamente verso Possamai, quella di Italia Viva e quella di “Per una grande

Nelle

Vicenza” che s’è molto impegnata nei convegni ma senza altri concreti risultati. Comunque fino a metà marzo non sono uscite posizioni

Raggiungi i tuoi potenziali clienti con il nostro sistema integrato di comunicazione: laPiazza, laPiazzaweb.it, laPiazza24. ufficiali del “terzo polo”. Sui temi affrontati, da segnalare la netta preferenza da parte di Tosetto, portabandiera della lista “Ripartiamo da Vicenza” per quelli sociali: del resto, Tosetto si fa forte della sua esperienza quadriennale da assessore in quel settore, che ha richiamato su di lui commenti largamente favorevoli da parte del variegato mondo del volontariato. Col che, dato pur atto dello stile e dei meriti, va sempre ricordato che faceva parte di una giunta e le decisioni non erano autonome.

Carta, Web, Audio, App. Dentro al territorio nel cuore della gente!

23 Edizioni Locali. Oltre 500.000 famiglie raggiunte.

Claudio Cicero ormai è veterano di elezioni, essendosi presentato già nel 2008 e poi successivamente, ottenendo consensi che vanno da quasi il 9 al risicato 3 per cento. La sua bandiera è naturalmente l’alta velocità, più esattamente il percorso in galleria del tratto a est di Vicenza. La sua lista è come sempre intitolata “Impegno a 360 gradi”, con il segnale stradale della rotatoria, tanto per non fare dimenticare le origini (e anche i successi) del suo impegno amministrativo.

Infine Lucio Zoppello, ingegnere di professione, ha cooptato nella sua lista “Rigeneriamo Vicenza” anche Andrea Maroso che era stato promotore nel 201 8 di una lista venetista. È intervenuto su temi a lui cari, come la mobilità e l’alta velocità, ma ha espresso il suo punto di vista anche sulla sicurezza, contestando “una strategia fallimentare su tutta linea”, perché “non solo i cittadini non si sono riappropriati di Campo Marzo, ma vedono compromessi anche i luoghi in cui vivono quotidianamente”. Affermazioni che, in riferimento soprattutto al quartiere di laghetto, hanno sollevato la risposta critica del questore Sartori.

Donne protagoniste

This article is from: