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Isolatori elettrici, passione da collezione

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QUA LA ZAMPA!

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È sicuramente una raccolta inconsueta ma più diffusa di quanto si pensi. Esistono club, pagine Facebook e offerte su eBay che mettono in contatto gli appassionati. I primi pezzi fanno data dall’Ottocento.

La scelta fra ceramica (in Europa) e vetro (appannaggio degli americani)

Ha 42 anni Luca Dal Lago ed è un collezionista speciale. Ha raccolto centinaia di isolatori elettrici, che servono a separare i conduttori e che si vedono sui tralicci dell’alta (o media) tensione, o anche un tempo sulle pareti delle case e dei condomini. Quelli piccoli, magari anche di un solo centimetro, un tempo si trovavano nelle abitazioni, soprattutto di campagna. Luca Dal Lago è uno dei non pochissimi appassionati di questi strumenti. Non è un professionista, sia chiaro, perché lui di lavoro è un sommelier e gestisce assieme ai genitori, Antonio e Daria Dal Lago, un ristorante di alto livello ad Altissimo, il celebre Casin del Gamba, che inin- terrottamente dal 1 992 a oggi si fregia di una stella Michelin. È un record sicuramente nel Triveneto, mentre in Italia forse c’è un altro ristorante che può vantare un’incoronazione della Michelin da così tanto tempo.

Appassionato di isolatori, Luca Dal Lago spiega che i pezzi più vecchi risalgono all’Ottocento: del resto, bisogna pensare che la completa rete elettrica a Vicenza fa data dal 1908.

C’è inoltre una partizione fondamentale: l’Europa ha iniziato con gli isolatori di ceramica per poi arrivare al vetro, mentre il cammino degli americani è stato opposto, sono partiti dal vetro per arrivare alla ceramica. Le forme e le dimensioni degli isolatori elettrici sono estremamente variabili: dai piccoli rocchetti di circa 1 centimeri, usati una volta negli impianti delle abitazioni, alle lunghe catene di isolatori sospesi, pesanti diversi quintali e lunghe qualche metro, per le linee di alta.

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I materiali tradizionali per realizzarli sono il vetro e la ceramica, cui si sono affiancati, negli anni ‘70 e ‘80 i materiali di origine sintetica.

Gli isolatori in ceramica sono mediamente più resistenti dal punto di vista meccanico di quelli in vetro, che però risultano essere maggiormente usati, per i minori costi di fabbricazione, dovuti essenzialmente alla pressoché totale assenza di scarti di lavorazione.

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Amarcord. Per fortuna ho iniziato a sciare da piccolo così ho potuto smettere presto. Sofferenza mascherata da divertimento

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