Riviera n° 01 del 04/01/2015

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FOCUS 2014

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ANTONIO TASSONE anche il 2014 è passato in archivio. Un anno sicuramente non “indimenticabile”, caratterizzato dall'uscita di scena di una classe politica che per anni ha dettato il “bello e il cattivo tempo” nella nostra regione che continua a rimanere il “fanalino di coda” in quasi tutti i settori e che non riesce a trovare figure nuove, capaci di poterla rilanciare dal punto di vista economico. Il nuovo governatore della nostra regione è Mario Oliverio, a lui il compito di rimettere in moto questa macchina per cercare di condurla verso lidi più tranquilli. Non sarà facile. L'anno appena trascorso si era aperto con una copertina che il nostro giornale aveva dedicato, alla notizia proveniente dal Canada, della guerra del crimine con protagonisti esponenti del “Siderno Group” e alcune famiglie di Cosa nostra. Spazio era stato dedicato allo stupro

di gruppo nei confronti di ragazza minorenne verificatosi a Siderno e alle rivelazioni “choc” rilasciate in anteprima al nostro settimanale dalla madre. Ancora, a distanza di un anno, sulla vicenda non si sono registrati sviluppi nonostante i nostri continui solleciti. Siamo a gennaio, e una nostra provocazione, apre il dibattito sulla possibile utilizzazione della Terme di Antonimina come nuova frontiera per un turismo di nicchia riservato agli omosessuali. Nello stesso periodo emerge il dato sconvolgente dell'aumento del volume del gioco d'azzardo nella Locride, che diventa causa di separazioni e liti familiari. Il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, “tira mazzate” alla mentalità politica locridea accusando l'assemblea dei sindaci, rea di non aver agito correttamente in occasione del ricambio dirigenziale del “Consorzio Locride Ambiente”. Il mese di febbraio si apre con il disastro del lungomare di Siderno, praticamente distrutto dalla mareggiata di giorno 2. Il nostro giorna-

le lancia un progetto: servono 25 milioni di euro per una sua nuova messa in sicurezza. Il tutto mentre oltre oceano, in un locale di lusso, le famiglie Gambino e Ursino si fondono dando vita alla 'ndrafia. I giornalisti Andrea Iacona e Gian Antonio Stella continuano, nell'era del “giornalismo killer” ad eseguire ordini calati dall'alto denigrando continuamente la nostra terra. Siamo a marzo e il Porto delle Grazie di Roccella Jonica, un mammut increspato di cemento, viene additato come possibile causa delle violente mareggiate che hanno eroso tutto il litorale. Finalmente, a sorpresa dopo ben 154 anni, la Locride ha un Ministro tutto suo: l'ex Sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, viene nominata dal neo “premier” Renzi alla guida del dicastero degli Affari regionali. Il tutto mentre nella nostra regione impazza lo scandalo del “cinghiale ferito” che vede per protagonisti il tipografo -o stampatore- Umberto De Rose, l' ex direttore di

“Calabria Ora” e il parlamentare Antonio Gentile, costretto poi a dimettersi da sottosegretario di Stato. Dodici stranieri (4 francesi e 8 inglesi) smentiscono la bruttezza declamata da Stella a Sanremo mentre Mediaset e Rai continuano a proporre in prima serata fiction come “Mani dentro la città” e “Il giudice meschino” dove gli abitanti di questo territorio sono descritti come i “pellerossa d'Italia”. Intanto, il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, si dimette dopo essere stato condannato a sei anni di reclusione per abuso d'ufficio. Per la nostra regione si apre una nuova era. Siamo ad Aprile: a Scandicci, in Toscana, muore Saverio Strati, lo scrittore nativo di Sant'Agata del Bianco che veniva considerato un autentico fuoriclasse della letteratura italiana. Alle porte dell'estate però ci si accorge che il sistema della depurazione delle acque è andato in tilt, le fogne scaricano a mare con tutte le prevedibili conseguenze e la gente


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rimane indifferente. Il mese di maggio si apre con la “carota e il bastone” proposto dal duo Rosy Bindi/Angelino Alfano. Lei accarezza la Calabria con una proposta di legge speciale sul lavoro, lui picchia duro con l'invio di altri 800 uomini per cercare di contrastare un popolo ad alta vocazione malavitosa. Arriva a Locri, dopo un lunga “vacatio”, il nuovo Vescovo della Diocesi, Monsignor Francesco Oliva. Francesco, come Papa Bergoglio. La speranza è che lo stesso non verrà trasferito sul più bello così come accaduto con i suoi illustri predecessori Giancarlo Maria Bregantini e Giuseppe Fiorini Morosini. Nel frattempo all'ospedale di Locri regna il caos: tra medici al tappeto e carenze strutturali, i sindaci si incatenano tutti per protesta contro i responsabili dello sfascio sotto lo sguardo attento del neo commissario Asp, Franco Sarica, subentrato alla dimissionaria Squillacioti. Al Tribunale di Locri, intanto, aumentano a dismisura le separazioni coniu-

gali: un matrimonio su due fallisce. Arriva l'estate e come al solito esplode la “movida” notturna. A contendersi la leadership due locali: l'Ushuaia e il Le Club. Locri come Formentera e Caulonia come Ibiza. Ad agosto si celebra il primo anniversario dalla morte del nostro ex direttore Pasquino Crupi. A Monasterace, viene uccisa dal marito Giuseppe Pilato la bellissima Mary Cirillo. La sua colpa principale è stata quella di aver sposato un assassino il 18 ottobre del 2003. Prima della sosta estiva, spazio alle processioni delle feste di San Rocco a Gioiosa Jonica, quella della Madonna di Portosalvo di Siderno e della Madonna della Montagna di San Luca. La particolarità di queste feste è che si celebrano tutte nella stessa settimana. Secondo la Dda reggina, parte della popolazione di questi centri, sarebbe a forte “propensione mafiosa”. Dopo l'estate, esplode in tutta la sua “virulenza” il problema della raccolta dei rifiuti. Parte della popolazione locri-

dea, come accade allo stato brado, con il proprio comportamento non dimostra grande senso civico e noi proviamo a sottolinearlo. Siamo a ottobre, e inizia la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale. I rappresentanti locridei si presentano in buon numero alla competizione del 23 novembre. Alla fine nessuno di essi verrà eletto a Palazzo Campanella. Elettoralmente parlando sono stati “più brocchi che cavalli di razza”. Una notizia però sconvolge il quieto vivere cittadino, la possibile celebrazione a Siderno delle prime nozze gay. Annarita ed Elvira hanno protocollato al comune il desiderio di sposarsi. I commissari diranno si? Vedremo. Il mese di novembre viene funestato da un terribile incidente accaduto sulla Limina, dove perdono la vita sei persone, quattro giovani di Siderno che stavano andando ad assistere a un incontro di calcio della loro squadra del cuore e due di Platì che stavano rien-

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trando a casa dopo aver fatto la spesa in un supermercato. Una disgrazia che ancora oggi non riusciamo a dimenticare. Siderno proclama il lutto cittadino dopo tante sollecitazioni. Ci facciamo promotori, insieme al sindaco di Locri Giovanni Calabrese, di uno “storico” convegno avente a oggetto “Locri-Sidernocittà futura”. Finalmente si cerca di abbattere gli steccati che per decenni hanno frenato lo sviluppo di queste due comunità, che di fatto ormai non potranno che essere inevitabilmente legate da un destino comune. A Roma esplode lo scandalo della mafia dentro le istituzioni politiche, il Sindaco Marino “vacilla” ma il comune non viene sciolto per infiltrazioni mafiose così come invece accaduto a San Luca per molto meno: “Roma e Polsi-Italia e Africa”. L'anno si chiude con l'edizione straordinaria del Festival Jazz di Roccella Jonica, che per cinque giorni diventa la capitale della musica. Ben arrivato 2015!


RIVIERA

ATTUALITÀ GIUDIZIARIA

Collaboratore di giustizia in fuga d'amore Avrebbe cercato di sottrarsi al carcere fuggendo all'estero ma, per un collaboratore di giustizia della Locride, il sentimento per il suo “primo amore” gli è stato fatale e oggi si trova rinchiuso nelle patrie galere in attesa di andare a testimoniare nei processi, dove sarà inserito nella lista testi. È quanto accaduto nelle scorse settimane quando, al confine dell'Italia, gli investigatori rintracciano un collaboratore che, per sfuggire a un mandato d'arresto intervenuto dopo il cumulo di pena relativo a più sentenze passate in giudicato, avrebbe cercato di trasferirsi in più tranquilli posti ed evitare l'arresto. Il soggetto non voleva stare in carcere e, addirittura, avrebbe tentato di farsi raggiungere dalla donna del cuore, non la moglie ma un'altra donna, a sua volta sposata con un altro e che, nonostante - a quanto pare - fosse a conoscenza dei trascorsi giudiziari e collaborativi dell'uomo, non ha esitato a raggiungerlo, abbandonando ogni cosa. L'amore sopra ogni cosa. E il collaboratore in fuga si è trovato ad attendere la cosa più cara per lui. Malgrado le attenzioni prestate per non farsi scoprire, gli investigatori hanno rintracciato il collaboratore e quella che poteva divenire una fuga d'amore da pagine di cronaca rosa è rimasta solo la storia di un arresto e di un mesto ritorno a casa della donna. Per qualcuno si sarebbe trattato di una fuga per amore, la Procura avrebbe mal digerito il tentativo del collaboratore a sottrarsi ai suoi doveri, che contemplano anche quelli dell'arresto e della detenzione in un braccio speciale riservato per chi ha deciso di collaborare con la giustizia. In questo caso il soggetto avrebbe cercato di non curarsi della giustizia che lo ha protetto e che in futuro gli dovrebbe riservare un trattamento speciale per aver fatto nomi e cognomi di persone che, ancora oggi, sono detenuti per le sue dichiarazioni in attesa della definizione del processo. Il romantico collaboratore fuggitivo, del resto, sembra temere di incorrere in un altro procedimento penale, l'esito del quale gli potrebbe costare un'ulteriore condanna per in totale una decina di anni di reclusione, nonostante i benefici previsti dell'articolo 8, quello riservato a chi collabora e ottiene uno sconto di pena. Alla faccia della fuga per amore.

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L’INTERVISTA

A JOLE FIGLIOMENI

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“Ho partecipato da protagonista alla meravigliosa avventura di una start-up Ivoriana, Jighi-Ci, figlia di Jighi Inc., che ha sede nella Silicon Valley. A Jighi ho fatto la più grande e piacevole scoperta della mia vita professionale e umana: ho conosciuto la“signora Meritocrazia”.

Da Siderno all'Africa, Jole Figliomeni e la“sua”banda larga in Costa d'Avorio

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ono fra noi, sono in mezzo a noi… Si parla delle bobine con cavi arancioni che vediamo lungo le nostre strade, la fibra ottica che Telecom sta stendendo e della quale si è già parlato nel bell'articolo di Jacopo Giuca uscito la settimana scorsa. Con un salto che è non soltanto geografico ma anche (soprattutto?) logico e sociale, in questa intervista vi raccontiamo l'esperienza di una sidernese che sta lavorando alle connessioni veloci in… Costa d'Avorio! Abbiamo infatti scambiato qualche battuta con Jole Figliomeni, figlia dell'ex sindaco Alessandro e attualmente residente nel paese africano. Come sei arrivata in Costa d’Avorio? Molti di voi conoscono il mio percorso personale, politico e professionale. È probabile, tuttavia, che mi abbiate perso di vista, perché ormai vengo davvero di rado in Italia. Risiedo infatti stabilmente ad Abidjan, capitale commerciale della Costa d’Avorio, dove ho avuto l’onere e l’onore di partecipare da protagonista alla meravigliosa avventura di una start-up Ivoriana, Jighi-Ci, figlia di Jighi Inc., che ha sede nella Silicon Valley. Jighi-Ci opera nel settore delle nuove tecnologie, occupandosi nello specifico di Bussiness Intelligence, Infrastrutture delle telecomunicazioni, Tecnologie di Data Center e molto altro ancora (sarà facile reperire ogni genere di informazione in merito sul nostro sito ufficiale: www.jighi.com). A Jighi ci sono arrivata quasi per caso. A migliaia di chilometri dalla democratica e civile Italia, per di più in un Paese notoriamente sottosviluppato e a rischio politico, ho fatto la più grande e piacevole scoperta della mia vita professionale e umana: ho conosciuto la “signora Meritocrazia”. Scoraggiata dalle vicissitudini che molti di voi conosceranno e che hanno raso al suolo i risultati di anni e anni del dignitoso lavoro di mio padre e quasi un decennio di mio lavoro politico, non conoscendo la parola “arrendersi” e non vedendo prospettive rosee nel mio civile Paese, ho seguito il mio istinto e, abusando della disponibilità di qualche amico che già lavorava ad Abidjan, ho scelto il rischio di vivere. Non è stato facile all’inizio e non lo è nemmeno oggi ma, ogni giorno che passa, il profumo della laguna mi sembra più familiare, il freddo uno sconosciuto di altri mondi. Appena arrivata ho cominciato a mandare curricula e sostenere colloqui di lavoro, fino a quando non ho incontrato la mia nuova famiglia: Jighi. Quali attività svolgi? Arrivata a Jighi a febbraio 2014, sono stata assunta come “Project Manager”. Il nostro portafoglio clienti era costituito per l’80% da Orange, primo provider nel campo delle telecomunicazioni in Costa d’Avorio. Dovevo guidare l’équipe di Jighi nell’implementazione del nuovo progetto “Faisceau Hertziens” per conto di Orange, che aveva affidato a noi il compito di costruire connessioni radio ad alta banda per i propri utenti. Il mio compito, per la maggior parte, consisteva nel guidare una squadra di giovani Ingegneri ivoriani a implementare la soluzione designata. Il restante 20% del portafoglio clienti era costituito da Istituzioni Pubbliche (Comuni, ONUCI) e pmi, che domandavano solu-

“La tecnologia è un potente catalizzatore del processo di sviluppo economico e sociale di ogni Paese, ma sta agli uomini avere attributi, ambizione e volontà di essere piloti del futuro”

zioni informatiche per migliorare i loro servizi (siti web, e-commerce…). Ogni soluzione Jighi è sviluppata grazie al lavoro di équipe delle nostre sedi dislocate per i quattro continenti (USA, Europa, Africa e India), quindi il lavoro di coordinamento è fondamentale al fine di armonizzare il flusso operazionale che attraversa tutto il mondo. A partire da agosto sono stata assegnata al Dipartimento “Executive Client Interface” come Executive Manager, quindi oggi mi occupo della gestione del portafoglio clienti. Quali sono le esigenze locali e come le state soddisfacendo? Le esigenze locali, a “livello top”, sono identiche a quelle degli altri mercati: come ben sappiamo la globalizzazione ha annullato i confini geografici, quindi la competizione stessa è a livello globale. Per restare sul mercato devi essere il migliore, soprattutto qui, meta privilegiata dell’installazione di numerose attività imprenditoriali, un campo che fatica a sopravvivere in Europa, o che, comunque, intravede grosse opportunità di Business altrove (Cina, Giappone…). A “livello down”, invece, le esigenze operazionali sono profondamente diverse rispetto all’occidente: bisogna fare i conti con un sistema di riferimento in termini di valorizzazione e cultura che non ha nulla a che vedere con il nostro Bel Paese! Quest’ultima connotazione rende la sfida che sto affrontando più interessante e ambiziosa, e il taglio di ogni traguardo più saporito. Come dicevo, l’inizio è stato durissimo: ho fatto un salto indietro nel passato per molto aspetti (povertà, assenza di buone infrastrutture di collegamento…) e al contempo un salto nel futuro (la grande sperequazione ha come unico vantaggio che la parte ricca del Paese è decisamente avanti sotto ogni aspetto). Per soddisfare le aspettative dei miei responsabili e clienti, cerco ogni giorno di integrarmi di più nel loro sistema di vita, di spingere più in là i miei limiti e assaporare ogni nuova sfida come fosse una delle leccornie culinarie di mia mamma. La banda larga favorisce il vostro sviluppo? Se sì, come? Cercherò di non essere banale nel rispondere a questa domanda, che ben si presta a risposte inflazionate. La tecnologia è un potente, anzi potentissimo catalizzatore del processo di sviluppo economico e sociale di ogni Paese, ma non resta che un catalizzatore! Sta agli uomini avere coraggio, attributi, ambizione e volontà di essere piloti del proprio futuro. Diversamente, un ponte radio sarà efficace come i cavi di rame… Nicodemo Angì



PEOPLE OF THE YEAR

GIOVANNI CALABRESE

FRANCO SARICA

Lo Stallone di Locri

Il nemico dichiarato

Ci sono quelli che non mollano mai. Non c'è niente da fare, non vanno giù. E se ci vanno si rialzano. Te li ritrovi sempre addosso, magari barcollanti e pieni di sangue. La boxe insegna, è sempre attuale anche per una politica che è diventata un ring. Quella reggina addirittura un ring dove prevalgono i colpi bassi. Giovanni Calabrese conosce bene i colpi bassi e il doppio gioco di quelli che governano a Reggio e che ci considerano coloni. Il sindaco di Locri in questo 2014 ha portato avanti tante battaglie, dalla lettera a Gesù Bambino all'occupazione grintosa della discarica di San Leo, con il giro di boa, in catene, dinanzi all'Ospedale della Locride. Giovanni “Balboa” Calabrese, lo Stallone di Locri, è stato soprattutto il vero e solo antagonista alla faccia tosta reggina.

«Da voi comandiamo noi» è stata l'interminabile nota stonata strimpellata dall'ex Commissario dell'Asp reggina Franco Sarica, l'uomo che secondo i più sapienti e i più ha dato il colpo di grazia all'Ospedale della Locride. Un ospedale rimpicciolito, un ospedale pieno di reparti pericolosi, con la sua barbetta alla Nerone, ha agito con l'incoscienza del piromane, a tratti ci è sembrato che se avesse potuto avrebbe bruciato l'ospedale. Eppure la Locride, la gente della Locride aveva dimostrato gran maturità dinanzi alla perdita dell'ospedale di Siderno. Nonostante questo, Sarica ha continuato imperterrito lo smantellamento. Quasi sempre senza giustificazione e quasi sempre senza testa. Ma Sarica ha agito sempre di testa sua? Su quest'ultimo aspetto non mettiamo la mano sul fuoco.

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GIUSEPPE COMMISSO

SEBY ROMEO

Il laureato carcerato

Il fenomeno dell’urna

Giuseppe Commisso arrestato con le operazione “Pusher” e “Dolly Show” si è laureto nel carcere di Cagliari con 105 su 110. Oggi è contemporaneamente un detenuto e un agronomo. Giuseppe Commisso, giovane sidernese, ha vinto. Il carcere di Cagliari ha vinto, perché non solo ha permesso a un giovane di 35 anni di riscattarsi, ma perché attraverso Giuseppe Commisso si è tramandata una possibilità: anche i “cattivi” possono diventare migliori, possono affacciarsi al mondo, possono ancora giocarsela, sognare, progettare. Attraverso l'esperienza di Giuseppe Commisso i detenuti possono guardare oltre il basso e cupo orizzonte a cui il sistema carcerario italiano e non solo ci ha abituati. È una grande boccata d'ossigeno per chi attualmente può permettersi solo un'ora d'aria.

Il fenomeno dell'anno non può che essere Seby Romeo, attuale segretario provinciale del Partito Democratico, in odore di dimissioni causa “statuto”. È da una vita, nonostante la sua giovane età, che vediamo il buon Seby girovagare in lungo e in largo per la nostra regione. Quando si tratta di fare parole è sempre presente. La politica intesa come professione che concede anche la possibilità di guadagnarsi il quieto vivere nel “calduccio” dei palazzi. Il suo è stato un capolavoro politico. Ha seguito passo passo la campagna elettorale dei due leader reggini del suo partito, Demetrio Naccari Carlizzi e Nino De Gaetano, poi la scelta operata dal partito di escludere dalla competizione regionale coloro i quali avessero già ricoperto l'incarico di consigliere per due mandati di fila. Improvvisamente è stato rimesso in gioco e lui, da buon segretario, si è dovuto immolare per i compagni di bottega ricevendone i loro voti. Un genio.


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GIOACCHINO CRIACO

ANTONIO PELLE

Lo scrittore meraviglioso

L’emigrante gentiluomo

Gioacchino Criaco ha trasmesso al regista Francesco Munzi, pane pane e vino vino, natura e viscere della 'Bestia calabrese. Francesco Munzi con la pellicola “Anime Nere”, da Venezia al resto del mondo, ha mostrato in decine di lingue l'autentica bruttezza della 'ndrangheta come nessuno l'aveva mostrata né con Cosa Nostra né con la Camorra, né tantomeno con la 'ndrangheta stessa. La più grande lezione antimafia dell'era moderna meritava la cover di uomo dell'anno a Gioacchino Criaco, uno scrittore meraviglioso. Ma già lo scorso anno gli avevamo riconosciuto tale merito sentendo il profumo del meritato successo prima di tutti gli altri. Ci perdonerà quindi il nostro Gioacchino per averlo pubblicato in una pagina con qualche elemento che invece di dare alla Locride, ha tolto.

La rivincita di Antonio Pelle su diffamazione e malafede è arrivata piena nel 2014. L'albergatore originario di San Luca che ha ospitato nel suo Landhaus Milser Hotel la nazionale di Marcello Lippi, campione del mondo nel 2006, ha sconfitto le bettole del pregiudizio. Diversi tribunali hanno condannato le malelingue e i sputainchiostro che avevano infangato la vita e la dignità di un emigrante che attraverso gavetta, fatica, sudore, professionalità, competenza e investimento, veniva considerato in Germania un gentiluomo. Era stato descritto come un intimo della 'ndrangheta all'ombra di Polsi, come uno dei signori della Strage di Duisburg. Tutto falsissimo. Piano piano Antonio Pelle tornerà alla vita normale nella sua nazione. Noi gli auguriamo un meraviglioso 2015.

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MARY CIRILLO

ACHILLE GIANNITTI

La mamma di Monasterace

Il notaio coraggioso

Noi di “Riviera” non la dimentichiamo. Come disse il vescovo Francesco Oliva il giorno dei suoi funerali: “Cosa significano dopo quello che le è accaduto parole come marito, moglie, figlio, amore?” Mary Cirillo aveva 31 anni, abitava a Monasterace, era già mamma di 4 bambini, il più piccolo di appena 2 anni. È stata uccisa nell'agosto scorso dal marito Giuseppe Pilato. Grazie Mary, se la tua morte ha aperto la nostra riflessione alla sacralità della vita. Grazie se hai fatto sorgere in noi il disprezzo per la violenza sulle donne, che sono le nostre madri. E su ogni forma di violenza. Invochiamo per te giustizia per quanto ti è accaduto e nello stesso tempo ti invitiamo, ovunque tu sia, a continuare a vegliare sui tuoi figli.

Se l'A.S. Roccella ha raggiunto la serie D di calcio lo si deve quasi esclusivamente a lui. Il notaio Achille Giannitti è uno di quei personaggi sportivi che merita grandissimo rispetto e ammirazione soprattutto per quanto è riuscito a fare in un piccola realtà cittadina come quella di Roccella Jonica. È da più di vent'anni che lui è lì con coraggio e immensi sacrifici (anche economici) ricevendo tante gioie ma anche qualche piccola delusione. Per meriti sportivi acquisiti si è dimostrato uno dei pochi all'altezza di poter fare calcio ad alti livelli nella nostra zona. Continuerà a essere sempre lui il presidente che tutti vorrebbero avere, quello che non si esalta nella vittoria ma non si deprime neanche nella sconfitta. Un uomo di sport, semplicemente un grande!


COPERTINA

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A Siderno, dopo la peste amministrativa degli ultimi anni, serve una sana e robusta amministrazione. Il baricentro della Locride non è Catona, né Bocale: Siderno non è frazione di Reggio. Se il centrosinistra cittadino deve o non deve fare le primarie, non lo possono decidere i voti di Archi

Fuda sindaco di Siderno. Reggio trema e trama “ Il ERCOLE MACRI

L’obiettivo del Partito Democratico reggino è demolire chi in provincia, a Locri e Siderno specialmente, ha le capacità di progettare, di avere idee, di attrarre finanziamenti.

Pd di Reggio Calabria ha paura del binomio sidernese, e di sinistra, Fuda-Panetta. Se la città più importante della Jonica ritorna operosa, dinamica, produttiva, diviene un problema per chi intende la politica esclusivamente come una semina di mediocrità negli orti della provincia. Se Siderno ritorna a essere guidata da teste pensanti, da esperienza e da competenza allora non sarà più possibile lanciare elemosine da 200mila euro per un lungomare a cui servirebbero, solo per la decenza, almeno cinquemilioni di euro. L’obiettivo reggino e del Partito Democratico che opera, in modo strano, in riva allo Stretto e s’abbuffa dei voti delle frazioni metropolitane, è demolire chi in provincia, a Locri e Siderno specialmente, ha le capacità di progettare, di avere idee, di attrarre finanziamenti dignitosi, congrui, che farebbero passare dal declino alla crescita. A Reggio interessa soltanto alimentare, invece, l’arretratezza, far crescere la spazzatura, rimpicciolire l’ospedale di Locri, addirittura bruciare quello di Siderno perchè emana tanfo dopo la morte. Ma perché una città che dialogava senza complessi d’inferiorità con Giacomo Mancini, ma anche con Bettino Craxi che la definì «una piazza vincente, un laboratorio politico d’avanguardia nazionale, fatto di sintesi e confronto laico» dovrebbe abbassare la testa dinanzi ai Vallespluga fuorusciti da urne balorde, che pretenderebbero di stabilire chi deve o chi non deve essere sindaco nella Locride? Da Punta Pellaro a Soverato, Siderno rimane Godzilla, nonostante il crack. Il dinamismo di questa città è noto, addirittura di tipo antropologico. Amalfitano. Dopo la peste amministrativa degli ultimi anni, serve una sana e robusta amministrazione, una politica efficiente come dice l’economista francese Daniel Cohen: «Un’istituzione politicamente debole costituisce un freno allo sviluppo economico». E come ha affermato più volte anche il sindaco Giovanni Calabrese: «la Locride ha più che mai bisogno della Siderno di prima, del locomotore che “illuminava” i territori circostanti, rendendoli partecipi della sua luce». Le elezioni amministrative rappresentano momenti rari e preziosi per progettare il futuro di una città: politica, cuore, senso di comunità, pezzi fondamentali per far riacquisire alla popolazione e agli imprenditori sidernesi fiducia nelle proprie forze, stima di sé, desiderio di eccellere. Siderno ha bisogno di Pietro Fuda almeno quanto Roccella ha avuto, dodici anni fa, bisogno di Sisinio Zito. Entrambi senatori, entrambi con barba e capelli bianchi.

Siderno ha bisogno di Pietro Fuda almeno quanto Roccella ha avuto, dodici anni fa, bisogno di Sisinio Zito. Entrambi senatori, entrambi, grazie a Dio, con barba e capelli bianchi

Eppure c’è chi entra in tackle. Da qualche giorno alcuni maramaldi iniziano a girare nelle piazze della città come Sunniti a La Mecca, altri passeggiano sul corso con il volto grinzoso di quelli senza speranza, lungo il miglio verde. Mariateresa Fragomeni, da quando Panetta ha condiviso in prima linea la candidatura di Fuda, sembra finita con il muso dentro uno sciame d’api della Tanzania affiliate a Belzebù. Quelli di Siderno Libera, invece, più che a novelli colonnelli Buendia, soli e disperati ai tempi del colera, somigliano a quei Corsi che strillavano indipendenza e libertà dalla Francia padrona, per poi accontentarsi di doppio gioco e vizio sulla Costa Azzurra. Siderno non è Pellaro, né Bocale, né tanto meno Catona o Gallico: Siderno non è una frazione di Reggio Calabria o corvée a gettone come alcuni politici sidernesi vorrebbero qualificarla. Di conseguenza, se il centrosinistra cittadino deve o non deve fare le primarie, non lo possono stabilire i voti d’Archi né quell’Innominato che trama dove giovani onde scivolano sulle secche quando cambia il vento.

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Alcuni cittadini hanno condiviso e sottoscritto un appello pro Fuda

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e elezioni amministrative sono momenti rari e preziosi per progettare il futuro della città. Per raggiungere questo scopo, oltre alla buona politica, servono cuore, dinamismo e senso di comunità. Alcuni cittadini ritengono che le fondamenta di questo processo siano costituite da una sana e robusta amministrazione. Il senatore Pietro Fuda, secondo l’appello che segue, è l’unica persona che può permettere a Siderno di passare dal declino alla crescita e garantire ai sidernesi di riacquistare la fiducia nelle proprie forze, la stima di sé e il desiderio di eccellere come comunità. Domenica 4 gennaio, alle ore 10.00, presso la sala consiliare del comune di Siderno, il Centro Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà di Mimmo Panetta presenteranno la candidatura a sindaco del senatore Pietro Fuda in vista delle prossime elezioni amministrative della città di Siderno. L’appello dei cittadini: Lo stato di assoluto abbandono e di insopportabile degrado in cui si trova la nostra Siderno non può lasciare indifferenti quanti la amano e ritengono non più rinviabile la messa in atto di un vasto fronte unitario utile ad attivare un progetto di riscatto e costruzione del futuro della comunità sidernese. Democrazia e legalità devono costituire il motore dell’intero processo politico e amministrativo, che dovrà fare uscire Siderno dal buio profondo in cui è stata fatta piombare dalle ultime sciagurate stagioni amministrative, facendole imboccare la strada del progresso socio-economico e quindi ridandole, con trasparenza e determinazione, quel ruolo leader in ogni settore produttivo di cui ciascun sidernese andava fiero. Il progetto che impegnerà la futura compagine amministrativa dovrà essere il frutto di una seria riflessione tra quanti si sentono impegnati in questo lavoro di superamento del degrado attuale e quanti intendono dare impulso al futuro di crescita democratica della città di Siderno. Ogni autentico democratico, che abbia a cuore il ripristino di un’etica fondata sul lavoro, rispetto della legge e della persona umana, quale soggetto attivo di una viva e sana comunità, deve sentirsi impegnato in questa costruzione del nostro futuro e dare il proprio sostegno affinché gli abitanti sidernesi acquisiscano un vigoroso senso di comunità. Si dovrà avviare una nuova stagione politica che rompa col passato recente e trovi linfa vitale nel coinvolgimento responsabile e attivo di quanti aspirano a vivere in una città moderna ed efficiente, dove il primato dell’interesse pubblico non venga mai messo in discussione ma sia invece terreno di crescita del singolo come della comunità. I prossimi cinque anni si potranno contraddistinguere grazie a un vasto fronte di popolo che, unito dalla comune voglia di riscatto democratico, saprà impegnarsi a costruire le giuste risposte ai bisogni della comunità sidernese, proiettandola in un futuro di progresso dove ognuno possa sentirsi parte di un ampio e unitario progetto di emancipazione collettiva. Questa ardua sfida dovrà altresì forgiare una nuova classe dirigente affinché la cultura democratica, del rispetto della legge e della buona e sana amministrazione pubblica possano garantire la certezza di un confronto politico serio e di un naturale ricambio generazionale. La candidatura a Sindaco della Città di Siderno dell’ ingegner Pietro Fuda risulta essere funzionale, in questa fase storica, al raggiungimento degli obiettivi sopra descritti. I firmatari del presente appello si impegnano, di fronte all’intera comunità sidernese, a sostenere il difficile lavoro che la compagine amministrativa potrà avviare con la vittoria elettorale, e fanno appello a quanti si riconoscono nei valori sopra esposti a sostenere la costruzione del futuro della nostra Città. Le Firme Antico Claudia, Alvaro Santa, Brancati Maria Elvira, Commisso Rita, Diano Maria Francesca, Fragomeni Caterina, Parisi Raffaella Santa, Albanese Salvatore, Albanese Vincenzo, Antico Agostino, Attisano Marcello, Bumbaca Domenico, Cefalì Eugenio, Crupi Alberto, Commisso Nicola, D’Agostino Gerardo, Diano Mario, Errigo Roberto, Gallo Giuseppe, Giarmoleo Giuseppe, Multari Gino, Macry Correale Raffaele, Pancallo Renato, Picellini Michele, Piscioneri Cosimo, Romeo Enzino, Rubino Luigi, Ruffo Mauro, Strangio Giovanni.



RIVIERA

TERRITORIO

Un giovane e brillante politico di origini calabresi è il nuovo vicesegretario del Pd di Bologna

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Stacanovismo falcomatiano Il sindaco di Reggio ha annunciato di non aver interrotto il proprio lavoro nemmeno il 31 dicembre. Considerato che il lavoro della mattina della vigilia di Capodanno ha prodotto solo un'ordinanza che vietasse i “botti”, ci viene da pensare che avesse ragione Giovanni Calabrese quando definiva “signorino” il collega. Caro Giuseppe, tutti i lavoratori onesti, giornalisti della Riviera compresi, il 31 dicembre, hanno sempre lavorato fino a pochi minuti prima del cenone! Non disperare, sei in ottima compagnia!

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arco Lombardo, 33 anni, figlio di calabresi, è il vicesegretario del PD di Bologna. Un giovane competente, con le idee chiare sulle cose da fare nell'immediato e con lo sguardo proiettato sul futuro. La scelta giusta per uscire dall'attuale momento difficile, sia a livello locale sia nazionale. Era già Responsabile Programma, con delega a coordinamento Forum, formazione politica, relazioni internazionali e politiche europee. La nomina è venuta dal segretario bolognese del partito Raffaele Donini. La famiglia di Marco Lombardo vive a Martone, in provincia di Reggio Calabria. Il padre Vincenzo, definito unanimemente “giudice galantuomo”, è Procuratore Capo della Dda di Catanzaro. Marco è nato a Locri nel 1981 e ha un curriculum di tutto rispetto. Nel 1999 si è trasferito a Bologna, dove vive e lavora. Laurea cum laude in Giurisprudenza nel 2004, Master per giuristi internazionali nel 2005, avvocato dal 2007, dottore di ricerca in Diritto dell'Unione europea presso l'Università di Bologna e l'Université de Strasbourg nel 2010, ha lavorato come assegnista di ricerca p r e s s o l'Università di Bologna e insegna al Master in Relazioni internazionali. Iscritto al PD dal 2007, è stato responsabile “Europa e Relazioni internazionali” e dal gennaio 2013 “Ambiente ed Energia” e “Comunicazione politica” nell'Esecutivo del PD di Bologna, nonché fondatore del Circolo online e ideatore delle primarie tematiche. L'impegno europeista l'ha profuso con passione sia nell'attività professionale sia in quella civica. È autore di diverse pubblicazioni, in italiano e in inglese, sui temi dell'integrazione europea, con particolare riferimento alle questioni relative ai diritti fondamentali, alla politica energetica, alla tutela ambientale e ai diritti dei disabili. Dal 2011 è segretario del MFE-Bologna. Fa parte dell'area «+Dem», che “non vuole essere una corrente, ma che ha l'obiettivo di pesare dentro il partito in vista dei prossimi appuntamenti. Sono una sessantina le persone che, tra sindaci, amministratori locali e consiglieri comunali hanno 30-40 anni. L'obiettivo principale è portare alcuni temi (diritti civili, scuola, sanità, ambiente, sviluppo) dentro il partito, in un'ottica metropolitana. Che si concretizzi, in pratica, come ha auspicato Marco Lombardo, nel superamento della storica dicotomia fra la federazione PD di Bologna e quella di Imola, creandone una unica che tenga insieme tutto il territorio provinciale, che coincide, peraltro, con quello della città metropolitana. Buon lavoro, caro Marco! Oggi la Calabria ha bisogno -eccome!- di politici seri e lungimiranti come Marco Lombardo. Quelli “piovuti dall'alto”, “catapultati da Roma” e votati dai calabresi, non stanno certo dando prova di grande attaccamento e passione per le innumerevoli emergenze che ogni giorno vengono alla luce. Parole. Parole. Parole. I fatti si fanno attendere. E non è difficile individuarne le cause. Purtroppo a “giganteggiare” sono i “nani della politica”. Una volta non sarebbero stati eletti neanche nei consigli di quartiere. Quanti

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Un anno se ne va... Giuseppe Scopelliti si gode la vita da comune cittadino assieme all'amico Oreste Romeo. Addio, tempi in cui il nostro poteva fregiarsi del titolo di presidente della Regione, oggi su un capo assai meno riccio! Un anno se ne va e Scopelliti assieme a lui…

Antonio Larosa il“campanilista”

Così parlò su fb l’ex assessore provinciale Antonio Larosa di Gioiosa Jonica il giorno prima della visita nelle aree archeologiche della Locride del candidato Mario Oliverio (suo compagno di partito): “In questa visita vi è una lacuna che non posso non sottolineare: il Naniglio di Gioiosa Jonica. “Speriamo almeno di riuscire a farlo diventare una priorità della prossima programmazione regionale dei fondi europei”. Per carità, nulla da eccepire, se non il fatto che il prode Larosa, dopo aver accusato altri soggetti politici di pensare solo alla “propria casa”, si è rivelato campione di “campanilismo”. E per uno che si è sempre professato “di sinistra”, “internazionalista”, aperto a tutto il territorio, non è stata una bella cosa. Che si guardi oltre il “proprio naso”, compreso il Naniglio, che comunque dovrà essere tutelato!

SOS Kaulonia Salviamo Kaulonia dalla furia del mare e dall’incuria. È l’appello che la gente e il buon senso rivolgono alle autorità competenti che continuano a latitare nonostante la disponibilità di fondi destinati al sito.

REGIONE CRIMINALE Domenico Vestito ha denunciato un torto che la Regione Calabria starebbe perpetrando nei confronti del suo Comune. Il possesso di un terreno di 30.000 mq si è infatti trasformato in un incubo burocratico che ha impedito di investire 650.000 euro concessi dall'Europa a Marina di Gioiosa. Dopo un anno di tira e molla che, secondo Vestito, nasconde l'interesse di terzi, i finanziamenti stanno per essere sottratti. L'appello a Oliverio impedirà il ricorso al Procuratore della Repubblica?

Un regalo inaspettato Dopo vent'anni i lavoratori LSU e LPU sono stati regolarmente assunti dai comuni di appartenenza. Decadi di vacche magre sono state coronate dal regalo di Natale più bello: quella dignità che per troppo tempo era stata sottratta a questi lavoratori. Anni e anni di fatiche vengono alfine ripagate! Auguri! rimpianti per i bei tempi, quando il confronto-scontro era sulla idee. Oggi si litiga solo per le sedie da occupare. Sete di potere. Connivenze pericolose. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Fallimento totale. Degrado morale. Presenza asfissiante e paralizzante delle forze antisociali nei settori nevralgici. Prepotenza degli uomini dell'anti-Stato, mentre ci sono fedeli servitori dello Stato che quotidianamente mettono a repentaglio la loro vita per garantire una vita migliore ai buoni e ai giusti della Calabria. Ma non potrà continuare a essere sempre così.

Una intera regione umiliata dall'incapacità di una classe politica che non è assolutamente all'altezza della grave situazione attraversata dalla regione più marginale ed emarginata del Sud del Sud dell'Europa. I calabresi debbono avere la forza ed il coraggio di dire BASTA! E hanno gli strumenti democratici per poterlo fare: alle prossime elezioni mettete alla porta i “signori dei voti”, cacciate con il “voto della libertà” dai posti di potere chi agisce per tornaconto personale e non per il bene comune. Domenico Logozzo

Una brutta fine d’anno... Il 2014 si è concluso con una brutta notizia di cronaca. Nella notte tra il 30 e il 31 dcembre, infatti, si è consumato un vero e proprio attentato nei confronti del sindaco di Brancaleone Francesco Moio, consistente nell’incendio della sua vettura e di quelle del fratello e del padre. Ci auguriamo che questo 2015, inauguratosi invece con la buona notizia che la Locride non ha avuto nemmeno un ferito per i botti, sia un anno maggiormente positivo e privo di atti intimidatori non usuali per un territorio civile quale ci vantiamo di essere.



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LA NOTTE DEI

VEGLIONI

Tra successi e flop, brindisi poetici e sbrigativi cin cin, baci infiammanti e falsi schiocchi sulle guance, sotto cieli stellati e in locali fumosi, la Locride si è augurata un Felice 2015

Locri on Ice stacca tutti. Tengono Top e Ricaroka. Delude il “Last minute” MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Anche se la colonnina di mercurio continua a precipitare, c'è l'adrenalina a riscaldare la notte più lunga dell'anno nella Locride. I denti battono ma le gambe ballano. Parola d'ordine “esagerare”. E la discoteca diventa una medicina: è un aiuto per rimarginare le ferite dell'anno appena trascorso ma anche un luogo dove “agitarsi bene prima dell'uso”. Locri on Ice. Non c'è dubbio: il non plus ultra del Capodanno è quello a Piazza dei Martiri. Non importa se al freddo e al gelo: ciò che conta è che sopra di te ci sia il cielo della Locride. È sotto alle sue stelle che si vuole ballare sino alla fine. Non è un caso se la folla esaltata di Locri, incurante dei venti sempre più impietosi che lambivano le coste della cittadina, ha continuato a scuotersi a ritmo di musica fino a quando non è sorto il sole, concludendo con una buona colazione una festa che ha raggiunto le dieci ore di durata. Ben riusciti anche i Gran Galà di fine anno al Top (sempre all'altezza del nome che porta) al Ricaroka e al Manhattan, che hanno optato per un capodanno “masterchef-ballerino”: dopo essersi rimpinzati con piatti raffinati e ottimi vini, i commensali, appagati e satolli, si sono lanciati in pista per smaltire alcol e calorie, delirio furente o felice esultanza. “Capodanno last minute” al Kampus di Siderno. L'organizzazione all'ultimo non ha pagato e la presenza dello staff Ushuaia non è stato sinonimo di garanzia, dimostrando di aver conosciuto tempi migliori: una playlist poco aggiornata, animazione ridotta all'osso, monotonia… e pensare che il motto era: “Ushuaia… tutto il resto è noia!” Affogare nell'alcol i dispiaceri? Macchè! Cocktail costosissimi, neanche fossero allungati con lo champagne! Notte ardente e focosa, invece, quella della festa di Capodanno offerta dalla Calura, dove ci si è riscaldati con ritmi latino-americani, balli sociali e caraibici e infine musica dance, techno e house. Davvero un veglione per tutti i gusti. Tra successi e flop, brindisi poetici e sbrigativi cin cin, baci infiammanti e falsi schiocchi sulle guance, sotto cieli stellati e in locali fumosi, la Locride si è augurata un Felice 2015. E anche in questa notte di Capodanno, come in ogni Capodanno fin dalla notte dei tempi, tutti sperano che l'anno sia nettamente migliore di quello appena trascorso e nessuno se la sente di chiedere il bis. Qualunque tipo di Capodanno abbiate trascorso voi, non possiamo che augurare anche noi buon anno a tutti!

“È sottoal cielo della Locride che si vuole ballare sino all’alba, concludendo con una buona colazione una festa che ha raggiunto le dieci ore di durata”.

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Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

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In ricordo di Domenico Baggetta Sono già trascorsi sei anni da quel 5 gennaio 2008 in cui sei andato via, e, alla vigilia del sesto anniversario di quel triste giorno, molte cose sono cambiate nella vita della tua famiglia e della tua Siderno. In pochi anni la tua amata città ha assistito ad un inesorabile declino istituzionale ed economico che ha ingenerato un clima di rassegnazione e di pessimismo. Se fossi stato tra noi non avresti mai abbassato la testa, anzi, avresti lottato per riscattare la Locride, avresti sofferto per la piaga delle infiltrazioni criminali che negli ultimi anni hanno corroso dall'interno le Amministrazioni locali, già pesantemente messe alla prova dalle problematiche endemiche di questo nostro Sud. La tua vita, papà, era scandita dall'impegno sociale e politico, ne facevi il tuo pane quotidiano. Pensavi in grande, ma sapevi che bisognava agire partendo dal basso. Per questo trascorrevi gran parte delle tue giornate tra la gente: il tuo impegno politico cominciava dal giornalaio, dal fornaio, sui mezzi pubblici, dove accoglievi i pensieri, le idee e i bisogni di tutti per poi trasferirli in progetti unitari e freschi, forieri di progresso e sviluppo per la tua terra. Facevi il possibile per divulgare quelle proposte così innovative: scrivevi articoli per “La Riviera”, distribuivi volantini per le strade, comparivi nelle televisioni locali, per dare diffusione capillare a quelle informazioni che ritenevi utili alla cittadinanza e, al tempo stesso, ti rivolgevi agli “addetti ai lavori”, ai politici, che fossero Consiglieri Comunali o Deputati Europei, perché comprendevi la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica e i governanti sull'importanza e urgenza dei progetti di sviluppo della Locride. In particolare uno dei progetti che più avevi a cuore era l'unione dei piccoli comuni della Locride, idea ritenuta utopistica 30 anni fa, quando la propagandavi “sui marciapiedi della tua cittadina”, e rimasta tale anche quando, nel 1992, la esplicavi con dovizia di particolari tecnici nel tuo libro “Alla Locride” da te inviato . L'idea di “unire le forze” e risparmiare sui costi di gestione dei Comuni del comprensorio appariva come un progetto immane, di difficile realizzazione, sebbene fosse chiaro fin da subito che avrebbe condotto a “l'avanzamento economico e sociale dei popoli”. Con grande amarezza sei rimasto inascoltato per molto tempo e, lasciandoci, non hai avuto la gioia di apprendere che qualcuno avrebbe, prima o poi, creduto nel tuo progetto e profuso energie al fine di realizzarlo. Il 14 dicembre dell’anno appena trascorso si teneva il convegno “Siderno - Locri: una grande città per crescere”, illustrativo della tematica dell'accorpamento dei comuni che tanto ti stava a cuore, da lassù avrai sicuramente sorriso, ma a noi tuoi cari resta il rammarico di non aver udito, in quella circostanza, alcun riconoscimento al tuo instancabile impegno per questa causa. A te non interessavano gli elogi, ti bastava sapere che gli amministratori della tua amata terra si adoperassero per il bene comune, per i giovani in particolare, per i quali speravi si creassero le condizioni per non farli emigrare da questa terra amara ma al tempo stesso amata da chiunque vi nasce. Tuttavia non si può oggi non ricordare il tuo instancabile lavoro, proprio oggi che i Comuni del Comprensorio vedono gli albori della loro futura unione in vista del perseguimento del benessere delle loro cittadinanze, proprio come tu immaginavi. Roberta Baggetta

Nel 2006, La Riviera pubblicava un fumetto dal titolo“Dr. Trouble contro tutti”, in cui il caro Mimmo rivestiva il ruolo dell’eroe che salvava la Locride.

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I genitori degli studenti della“Gesumino Pedullà”ringraziano la“Festa dei colori” Il 22 dicembre scorso si è tenuto a Siderno l'evento conclusivo della prima “festa dei colori”, una meravigliosa iniziativa proposta e attuata dalla Kolorhouse in collaborazione con la San Marco. In questa gioiosa occasione, i ragazzi della scuola media statale di Siderno “Gesumino Pedullà”, in collaborazione con i propri genitori, sono stati invitati a realizzare delle piccole opere d'arte dipingendo le pareti delle rispettive aule. L'iniziativa ha preso la forma di una vera e propria competizione: i lavori sono stati valutati da una commissione che ha eletto la classe vincitrice (il premio in palio: un viaggio per la classe nella città di Venezia). La manifestazione ha incontrato l'immediata adesione della maggior parte dei ragazzi e dei loro genitori che hanno trascorso dei momenti unici di collaborazione, discussione e gioiosa convivialità per rendere la scuola un luogo più accogliente e colorato. La presente ha lo scopo di ringraziare in primo luogo le aziende che hanno reso possibile questa festa meravigliosa. L'iniziativa di questi imprenditori sidernesi ha regalato alla piccola comunità scolastica giorni indimenticabili e ha reso possibile l'instaurarsi di un confronto sano tra adulti e ragazzi che ha portato alla realizzazione di opere originali in tutte le aule della scuola. Un'esperienza straordinaria non solo per i ragazzi ma anche per gli adulti, che hanno potuto riscoprire la genuinità e la gioia della cooperazione, dimenticando per poche ore le preoccupazioni della vita quotidiana. La vittoria non è solo della classe premiata ma di tutta la comunità scolastica: i nostri ragazzi, al rientro delle vacanze, potranno trascorrere le ore di lezione in aule più colorate e accoglienti. Un ringraziamento va all'istituzione scolastica, in particolare al dirigente dott. V. Pirruccio, al prof. R. Riccio, a tutti i collaboratori scolastici che hanno reso possibile l'evento sostenendo e supportando la realizzazione dei lavori. Giunga a tutti voi l'espressione della nostra sincera riconoscenza. I genitori dei ragazzi della II D

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Come risollevare Siderno

L'iniziativa di questi imprenditori sidernesi ha regalato alla piccola comunità scolastica giorni indimenticabili e ha reso possibile l'instaurarsi di un confronto sano tra adulti e ragazzi che ha portato alla realizzazione di opere originali in tutte le aule della scuola.

Mi voglio rivolgere principalmente ai signori che intendono candidarsi a sindaco. Siderno è diventata una città invivibile e, ogni volta che si avvicina il periodo elettorale, ho notato che tutti i candidati sono soliti fermare le persone in mezzo alla strada solo per cercare di ottenere il loro voto. Cari candidati, prima di compiere questo tipo di operazioni, fermatevi a parlare con queste persone per sapere da loro in che stato versa effettivamente la città, cosa non va, cosa si dovrebbe fare, come bisognerebbe risollevare Siderno, come convincere i giovani a ritornare nel nostro paese o aiutare le famiglie in difficoltà. Quello che vorrei esortarvi a fare, cari candidati, è socializzare di più con i cittadini di Siderno non solo per avere il voto, ma per comprendere le difficoltà del nostro paese. Mi auguro che il mio messaggio possa arrivare a tutti senza fraintendimenti. Sono Loredana Ceravolo e ci tengo a sottolineare, senza timore di fare torto a qualcuno, che, come la maggior parte della cittadinanza sidernese, ho perso tutta la fiducia che avevo nei confronti della politica locale, motivo per il quale ho voluto scrivere questo mio pensiero, nel quale mi sono limitata a riportare non soltanto ciò che vedo quotidianamente, ma ciò che sento. Il mio unico desiderio è tornare a vedere Siderno come era molti anni fa. Loredana Ceravolo

SALUTE

Grasso nel fegato, strumento innovativo all'Università di Catanzaro Grazie a un investimento sostenuto da fondi PON del Ministero dell'Università, l'Università Magna Graecia di Catanzaro, nell'ambito del progetto Biomedpark@UMG, ha dotato la piattaforma di Imaging dei Distretti corporei di uno strumento, presente in pochissimi centri, che in maniera non invasiva e in breve tempo, attraverso un metodo simile a un'ecografia, è in grado di investigare la presenza o meno di grasso nel fegato. Fino a qualche anno fa, per valutare la presenza del grasso nel fegato occorreva un'indagine, con un metodo invasivo che avveniva servendosi di un ago, attraverso cui veniva prelevato un piccolo frammento di fegato successivamente sottoposto ad analisi. Nei laboratori della piattaforma di Imaging dei Distretti corporei, diretta da Arturo Pujia, sono in corso alcune ricerche per valutare, ad esempio, se alcune sostanze naturali possano controllare questo fenomeno ed evitare un peggioramento. Il fegato è un organo importantissimo per il nostro organismo con molteplici funzioni e una sua patologia determina malattie gravi come la cirrosi epatica.

Il déjà-vu è causa di un'anomalia cerebrale, studio dell’Università di Catanzaro Il déjà-vu? È un'anomalia cerebrale a causarlo. Lo sostiene l'Istituto bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr riferendo i risultati di una ricerca pubblicata su Cortex e condotta con la Clinica neurologica dell'Università Magna Grecia di Catanzaro. Secondo lo studio, i soggetti che hanno queste esperienze presentano piccole variazioni anatomiche nella corteccia insulare che parrebbero dimostrare che il déjà-vu è un fenomeno di alterata sensorialità dello stimolo percepito.


Una sola fede, una grande passione , un vero Club! L o Juventus Club Doc Siderno “Gianluca Pessotto” ha festeggiato presso un noto ristorante cittadino l’ottavo Natale dalla sua fondazione. Grande entusiasmo da parte di una nutrita rappresentanza degli oltre 200 soci iscritti allo storico Club, ufficialmente riconosciuto, sin dal 2006, da Juventus FC, il primo nell’intera provincia reggina. Il presidente Pino Reale, i componenti del direttivo, Andrea Racco, Carlo Ferraro, Gianluca Leporini, Giuseppe Mazzone, Domenico Spatolisano, Gerardo Ammendolea con il segretario Pino Marziano, hanno solennemente brindato all’anno solare 2014, calcisticamente considerato da record sia per quanto riguarda i successi riscossi dalla Squadra bianconera che per quelli registrati dal Club sidernese. Indimenticabili i momenti dei festeggiamenti dello scudetto dei records con l’esposizione in piazza Portosalvo della Coppa tricolore portata a Siderno dalla signora Mariella Scirea e da Lello Roberto, rispettivamente presidente e amministratore del Centro Coordinamento Juventus Club Doc . L’attuale stagione ‘14-‘15 è iniziata per il Club Doc Siderno con numeri e organizzazione di eventi altrettanto significativi, infatti sono state poste in essere numerose trasferte a Torino e all’estero grazie alla partecipazione entusiasta dei soci, provenienti letteralmente da ogni angolo della penisola, presenti alle partite di campionato e Champions League. Il Club sidernese è da sempre molto attivo e attento nel coinvolgere i propri soci nelle varie iniziative, in base a criteri e regolamenti interni ben definiti, soprattutto in tema di assegnazione dei biglietti per assistere alle partite. Sono in cantiere alcuni eventi che, a rotazione, porteranno allo Juventus Stadium alcune delegazioni di soci sia per la visita di quest’ultimo che dello Juventus Museum oltre che naturalmente

per assistere alle partite più importanti in programma nella seconda metà di stagione (Campionato, Tim Cup e Champions League). L’apice della programmazione stagionale dello Juventus Club Doc Siderno si registrerà in occasione di un evento che si terrà in primavera, denominato “Terzo Tempo Doc”, particolarmente ambito da tutti i Club Doc juventini e per il quale è stata effettuata, presso il Coordinamento Juventus Club di Torino, una prenotazione da un paio di stagioni. A tale evento, che avrà luogo all’interno delle esclusive sale ospitality dello Juventus Stadium, parteciperanno 25 soci selezionati in base a criteri e regolamenti noti ai soci regolarmente iscritti al Club. I fortunati soci selezionati avranno l’opportunità di trascorrere un indimenticabile post partita, cenando e salutando personalmente alcuni calciatori presenti all’evento con i quali si effettueranno fotografie e autografi. Lo Juventus Club Doc Siderno è lieto di comunicare che anche nel mese di gennaio 2015 (dal 2 al 28) i tifosi juventini locali avranno l’opportunità di iscriversi, sfruttando un’eccezionale finestra di tesseramento concessa dal Centro Coordinamento Juventus Club Doc, in esclusiva e a fronte di particolari condizioni, ai Club Doc più virtuosi e numerosi al mondo. Ovviamente anche il Club Doc sidernese, rientrando tra quest’ultimi, offrirà ai futuri soci la possibilità di sottoscrivere l’ambita tessera Club Doc al fine di poter partecipare alle iniziative che verranno organizzate nell’arco della seconda parte della stagione e sopra genericamente elencate. Pertanto, con il precipuo intento di voler festeggiare il raggiungimento di un obiettivo numerico importante e significativo, richiesto da Juventus Football Club, lo JC Doc Siderno darà la possibilità a tutti coloro che intenderanno iscriversi al Club, entro il 28 gennaio 2015, di farlo alla simbolica cifra di dieci euro

JUVENTUS CLUB Doc Siderno“G.Pessotto” via delle Magnolie 28, SIDERNO (RC)

328/ 944 3503

JuventusclubdocSidernoPessotto


PRIMO PIANO

BOLOGNA. TRE DIVERSE LUMINARIE TRIANGOLO, OCCHIO E RAGGI - CHE SOMMATE DANNO IL SIMBOLO DELLA P2 ROMA. A ILLUMINARE LE FESTE NATALIZIE LE 144 BANDIERE DELLE NAZIONI CHE PARTECIPERANNO ALL’EXPO 2015

ROCCELLA. LUMINARIE ELEGANTI, PRINCIPESCHE, PER UN NATALE REGALE E SFARZOSO

? ?

ARDORE. I TEMPI DI MAGRA SI SENTONO ECCOME: STOP ALLE LUMINARIE.

LOCRI. MANCANO LE LUMINARIE MA AD ANIMARE LE SERATE DI FESTA C’È LOCRI ON ICE

BOVALINO. ANCHE QUI BISOGNA FARE I CONTI CON UNA COPERTA SEMPRE PIÙ CORTA. BLACK OUT.

Natale nella Locr

tra luminarie MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

L’

apoteosi della sobrietà. Luminarie ridotte all’osso. Nessun tripudio di luci, nessun addobbo da “Ooohh!!”. Un Natale povero quello della Locride, meno luminoso, meno chiassoso, meno per bambini. Sono lontani gli anni del consumismo, delle strade accese, dei negozi e dei balconi con quelle lucette che si accendevano e si

spegnevano in un’allegra intermittenza. Spente, accese, pulsanti, frenetiche. Sì, è vero, anche questo Natale è un po’ così, ma solo un po’. Qualche lucetta singhiozzante la si vede ancora, ma giusto qualche. Questi sono gli anni della crisi e se l’economia non brilla non si può certo pretendere che brillino le strade. Si risparmia, e volentieri, un po’ ovunque, a dire il vero. Da Nord a Sud i tagli si sono abbattuti sui led delle feste e persino la capitale quest’anno appare meno agghindata, più spoglia, smunta, in linea con le

ombre che nelle ultime settimane sono calate sulla caput mundi. Unica nota di colore e di luce le 144 bandiere delle nazioni che parteciperanno all’Expo 2015, nella visione di una Roma che non intende rinunciare a un ruolo di primo piano nel panorama internazionale. Se a Roma è toccato un Natale un po’ più scuro, Bologna se n’è beccato uno “oscuro”. Qui a illuminare il ponte Matteotti, a due passi dalla stazione, quella della strage del 2 agosto 1980, tre diverse luminarie triangolo, occhio e raggi - che sommate danno il simbolo della P2. Sì,

proprio quella del maestro venerabile Licio Gelli, grazie alla quale lui stesso disse di avere “l’Italia in mano” poichè “l’Esercito, la Guardia di Finanza e la Polizia erano tutti nettamente comandati da appartenenti alla Loggia”. La scelta di queste insolite luminarie fa parte di un progetto artistico, la cui idea era quella di lanciare un monito o, meglio, accendere una lampadina sulle tante storie occultate del nostro Paese. Beh un’idea cervellotica e ambigua: un po’ come celebrare la Resistenza utilizzando a mo’ di luminarie le svastiche.

Comunque, torniamo a noi per una veloce rassegna sulle nostre luminarie, a partire da Roccella fino a giungere al capoluogo reggino. Roccella. Austere, eleganti, principesche, per un Natale regale e sfarzoso, con tanto di albero in piazza semplice ma d’effetto. Non vi è dubbio: Roccella si aggiudica un meritatissimo primo posto per la compostezza e raffinatezza degli addobbi ma anche per aver regalato con il suo Jazzy Christmas un Natale con un sottofondo firmato dalle voci più promettenti del jazz internazionale. Gioiosa Superiore. In tutta sincerità


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GIOIOSA SUPERIORE. LO SFONDO IDEALE PER LE LUMINARIE DI NATALE. POCHI ADDOBBI MA DI GRANDE EFFETTO.

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SIDERNO. UNA PIOGGIA PIÙ FITTA, ARRICCHITA DA STELLINE VERDI. E, DULCIS IN FUNDO, ALBERELLO MULTICOLOR

MARINA DI GIOIOSA. LUMINARIE A PIOGGIA… RADENTE, VISTO CHE ALCUNE SONO GIÀ FULMINATE.

REGGIO.LELUMINARIEDIQUEST’ANNORICORDANO VAGAMENTE QUELLE UTILIZZATE QUALCHE ANNO FA.

PARIGI. UN’ESULTANZA DI COLORI E ADDOBBI SPETTACOLARI, PER UN NATALE MAGICO.

LONDRA. LE NUOVE TENDENZE FANNO MODA E VA DAVVERO IN SCENA IL NATALE.

ride

Luminarie ridotte all’osso. Nessun tripudio di luci, nessun addobbo da“Ooohh!!”. Un Natale povero quello della Locride, meno luminoso, meno chiassoso, meno per bambini.Questi sono gli anni della crisi e se l’economia non brilla non si può certo pretendere che brillino le strade.

e e black out parte avvantaggiata. Gioiosa è un piccolo grande presepe, una graziosa bomboniera da comò tutto l’anno. Con le sue casette antiche e le stradine strette è lo sfondo ideale per le luminarie di Natale. È bastata, infatti, un’illuminazione soft con addobbi simbolici per renderla ancora più incantevole. Medaglia d’argento per Gioiosa. Marina di Gioiosa. Si conferma la più ospitale con tanto di augurio iniziale. Un gioioso “Buone Feste” apre una serie di luminarie a pioggia… radente, visto che alcune sono già fulminate. Apprezziamo comun-

que lo sforzo dell’amministrazione che, guidata da un sindaco che di cognome fa Vestito, di certo non avrebbe lasciato il paese spoglio! Siderno. Qui le luminarie anticipano la pioggerella luminosa di Marina, ma sembra una pioggia più fitta, arricchita da stelline verdi, che guida fino all’abete multicolor della fontana dei leoni a piazza Risorgimento. Tutto sommato una medaglia di bronzo se la merita. Locri. Sebbene qui di luminarie nemmeno l’ombra, ad animare le serate di festa c’è Locri on Ice che fino all’Epifania irrorerà le strade di

buona musica e dell’odore dolcemente pungente di zeppole e vino. Per Ardore e Bovalino i tempi di magra si sentono eccome: lo shopping per i regali da sistemare sotto l’albero è stato il più austero in assoluto. Stop alle luminarie, nessun augurio di Buon Natale da un lato all’altro della strada, solo qualche pallina colorata negli abeti finti all’esterno dei negozi. Bisogna fare i conti con una coperta sempre più corta: in fondo le amministrazioni hanno spento il morale dei cittadini, figuriamoci se non avrebbero spento le luci natalizie.

Reggio. Più che rimanere vittima dello spirito natalizio, è animata da un forte spirito ecologista: le luminarie di quest’anno ricordano vagamente quelle utilizzate qualche anno fa. Ma il giovane sindaco dandy Falcomatà ci aveva avvertiti: “punterò al riuso e riciclo”. E così, dopo la raccolta differenziata avviata in diverse periferie reggine, ha deciso di riciclare anche gli ornamenti natalizi. Se vogliamo, invece, un Natale vecchia maniera, da “Mamma ho perso l’aereo”, dobbiamo rivolgere lo sguardo alle grandi capitali europee

come Parigi o Londra. Qui, come ogni anno, si è abbandonato il grigiore di novembre e si sono accese tutte le luci possibili. Un’esultanza di colori e addobbi spettacolari. Tutto risplende e l’atmosfera è veramente magica. A Parigi e Londra le nuove tendenze fanno moda e va davvero in scena il Natale. Quanto a noi, la scommessa per il prossimo anno è riuscire a risollevare, almeno in parte, le sorti di un Natale vissuto sottotono. Ma anche su questo meglio spegnere i riflettori.


RIVIERA

CULTURA E SOCIETA’

Pillole

Naturopatiche A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone

Feste passate...pensiamo al nostro corpo aiutandoci con altre tisane che migliorano il nostro equilibrio e... imparate a camminare, il corpo vi ringrazierà Per dimagrire Per abbassare l'indice glicemico dei cibi ingeriti (ed evitare, di conseguenza, l'accumulo dei chili in eccesso) sono preziose alcune erbe aromatiche che si usano normalmente in cucina, come basilico, timo, maggiorana, origano e zenzero. Mettete in infusione un pizzico delle quattro erbe essiccate in una tazza d'acqua dove avrete fatto bollire un paio di centimetri di radice di zenzero a fettine e otterrete una bevanda particolarmente profumata e “saziante”. Per combattere la stipsi e ridurre il gonfiore Se vogliamo ricorrere al diario della nonna, per la stipsi assumiamo la mattina a digiuno una tazza di acqua calda a cui aggiungiamo il succo di un limone spremuto e un cucchiaino di miele, oppure una spremuta di succo d'uva fresco ottenuto dalla spremitura manuale di circa 350 gr di uva preferibilmente rossa, che va consumata in breve tempo, poiché si ossida rapidamente con l'aria. Controindicazioni riguardano il diabete e le gastralgie. Per digerire Prepariamo una miscele composta da semi di anice, liquirizia, menta, camomilla o buccia di limone, il noto “canarino”, così denominato dalle nostre nonne. Queste erbe, usate in sinergia tra loro, esplicano un effetto di pulizia e tonificazione del fegato e dello stomaco, riducendo la sensazione di pesantezza che si avverte dopo un pasto particolarmente ricco, assumere la tisana 10 minuti dopo i pasti per sostituire il solito caffè. Per rilassarsi e placare anche la fame Dormire bene è uno dei presupposti per smaltire le tossine: durante il riposo l'organismo ha più tempo a disposizione per agire sui depositi di scorie e liquidi e preparare gli organi emuntori (fegato, reni e intestino) a smaltirli al risveglio. Ma non è tutto, perché le tisane calmanti hanno in genere un effetto secondario: infatti, un sistema nervoso “rilassato” evita anche che dal centro della fame situato nel cervello si sviluppino fuori pasto i segnali del falso appetito emotivo. Per ottenere questo duplice e benefico effetto, metti in infusione in una tazza d'acqua un pizzico di fiori camomilla e uno di fiori d'arancio e assumi la tisana dopo i pasti principali, oppure la sera, prima di coricarti. Siamo nella stagione invernale, la stagione delle mele, possiamo quindi anche proporre una tisana di buccia di mela, che avrà un effetto sedativo per il bromuro contenuto nella buccia, facendola bollire per 5 minuti in 100 ml di acqua, assunta la sera a piccoli sorsi prima di coricarsi. Ricordatevi che prevenire è meglio che curare! Uniamo al nostro equilibrio sane passeggiate, se c'è il sole si attiverà anche la vitamina D e il nostro organismo ci ringrazierà!

Il Jazz riscald La nuova formula e l’inverno non intaccano il successo del Jazz Fest, svoltosi senza intoppi tra tradizione e sperimentazione. JACOPO GIUCA “Jazzy Christmas” ha riproposto le atmosfere del Roccella Jazz Fest in tutto il loro elegante splendore, presentando spettacoli di qualità in location suggestive. Una serata particolarmente interessante, al di là di quelle in cui sono stati protagonisti gli artisti stranieri, è stata quella dedicata, al Palazzo della Cultura di Locri, ai due pianisti fiorentini Alessandro Lanzoni e Simone Graziano. Il primo, appena ventunenne, ha dimostrato perché è stato eletto miglior talento emergente del panorama jazzistico nel 2013, presentando, con il suo trio purtroppo orfano di Matteo Bortone (abilmente sostituito da uno stupefacente Gabriele Evangelista), le coinvolgenti note melodiche del suo nuovo lavoro “Dark Flavour”. Meno classico lo stile di Simone Graziano, il cui quartetto ha suonato note più eclettiche e “calde”, trainate dal meraviglioso sax tenore di Dan Kinzelman e dal desiderio di far ascoltare nel modo più passionale possibile alcune delle melodie di “Frontal”. È stato di Roccella Jonica, invece, l'onore di ospitare Costantino Rizzuti e il suo “Numerical”, un concerto anticonvenzionale fatto di suoni elettronici e musica ambient, quasi richiamanti le atmosfere da Progressive Rock dei Pink Floyd che non il

Jazz più tradizionale. Mentre sullo schermo alle spalle dei musicisti apparivano fugaci messaggi subliminali e figure astratte, le veloci sostituzioni di strumenti a fiato di Gianfranco De Franco garantivano un cambio repentino di atmosfera che lasciava piacevolmente stupefatti, sottolinenando l'originalità di Rizzuti e l'irripetibilità di ciò cui il pubblico poteva assistere. Affascinante, infine, l'atmosfera venutasi a creare con l'inedita formula del “Jamming Around 'round Midday”, che ha garantito di ascoltare musica di qualità durante la degustazione di ottimi aperitivi nei pressi dei locali più conosciuti di Roccella. È in questo ambito, ad esempio, che ha eroicamente suonato il Suppa - Devito Duo, una tromba e una chitarra straordinarie al servizio di un pubblico interessato, partecipe e comprensivo quando i due artisti, dopo aver suonato per circa un'ora, hanno dovuto interrompere per il freddo pungente che si cominciava ad avvertire sotto i gazebo allestiti dal Lirica Cafè. La sessione invernale del Jazz Fest, insomma, al di là del clima non sempre clemente, si è sicuramente svolta sotto una buona stella, che ha garantito, nonostante il cambio di formula, la solita qualità e l'usuale grande successo di pubblico che da sempre lo contraddistingue.

Oltre il cimento... ci sono i premi! Dopo il Cimento invernale, che ha visto dieci partecipanti sfidare le acque del mar Ionio, un nutrito pubblico ha assistito alla conferenza “Oltre il Cimento invernale… dal mare alla terra”, tenutasi il 28 dicembre presso il Palazzo della Cultura di Locri. Dopo la presentazione e la descrizione del significato del Premio Cimento, Giuseppe Pelle ha parlato dell'importanza del volontariato, Annunziato Gentiluomo degli effetti positivi del tuffo in mare, Giuseppina Longo sul tema “Il bergamotto: oro della Locride”, Giovanni Ferraro e

Marta Labate su “Corri Locride: Integrazione Cultura-Sport”. Il momento della consegna del Premio Ardimento ha visto protagonisti gli ardimentosi Nino Tarzia, Adele Attisani, Andrea Delsero e Clementina Scarfò. Rispetto ai personaggi pubblici legati al mondo della comunicazione e dei media sono stati insigniti del Premio Cimento Rosario Condarcuri, Ilario Filippone, Domenica Bumbaca, Annunziato Gentiluomo, la testata ArtInMovimento Magazine, Roberto Barillaro e Maria Bizzantini.

Due sere a teatro all’auditorium di Polistena Un'alta forma di nobiltà culturale, quella che generalmente si attribuisce al teatro e, sabato 27 e domenica 28 dicembre, all'Auditorium Comunale di Polistena, il pubblico ne ha dato conferma. Nella scaletta del cartellone, il cui responsabile è Andrea Naso, due commedie brillanti: “Tentu e provu ma no u trovu” e “Tuttu fumu… e nenti arrustu”, prodotte dalla Compagnia Dracma e dal Teatro Stabile città di Polistena, col patrocinio dell'amministrazione comunale. Di comicità estrosa la prima, ambientata in una canonica che durante la notte di Natale è visitata da strani personaggi: una coppia di sposi unita in matrimonio il giorno prima ma che già desidera l'annullamento delle nozze per mancata consumazione; il sacrestano innamorato di una

suora; il fratello del parroco, genio strambo ma dall' animo bonario col pallino della comunicazione. Il ricorso alla magia nera da parte dell'innamorato, per ottenere le atten-

zioni della monaca. Ella stessa alla fine si converte ad accettare la passione bramosa del sacrestano senza ricorso a mezzi dubbi e metodi sleali confermandolo in un monologo. L'amore, se non è spontaneo, distrugge invece di legare. Di eguale andamento lo svolgimento della seconda commedia, basata sulle manie della famiglia media borghese italiana. Un antenato, la figlia universitaria, il figlio sfaticato, i nonni, la madre che più di tutti tenta di tenere un profilo familiare che in realtà non le appartiene. Il figlio viziato, che spera in un successo caduto dal cielo, un maggiordomo gay. Il capofamiglia che prova a farli stare con i piedi a terra, se non altro, a non avere un comportamento imitativo riguardo una loro vicina, la signora Pipitone, che ha uno stile di vita superiore al loro. I

consigli della madre alla figlia: «non è importante quello che tu realmente fai ma quello che la gente pensa che tu faccia». Insomma, la tipica famiglia di classe sociale media. Cosimo, il marito che prova continuamente di ricondurre l' intera famiglia a criteri saggi e verso un comportamento meno illusorio (lui ragioniere in un Ente pubblico) ha la visita di un ladro, che nella propria casa non trova neppure da sfamarsi. Finale a sorpresa con la scoperta di saccheggio a man bassa del marito della Pipitone che alla fine si trova nei guai per delle false fatture. Disonestà, questa, che mette a nudo la condotta dissoluta della famiglia. Come tutte le commedie, anche quelle in questione, recitate entrambe in vernacolo da questo cast di attori locali, sono un mezzo di comunicazione indiretto

che riguarda i comportamenti, gli stili di vita, le ideologie di una comunità, di un popolo. Infatti, è risaputo che se una commedia non rapisce l'attenzione del pubblico nei primi dieci minuti non vi riuscirà per tutta la sua durata. Senz'altro, quelle messe in scena, di cui abbiamo dato conto, hanno avuto l'onore di trasmettere una comicità universale. Gli attori: Piero Nasso, Rita Amato, Piero Catalano, Giorgia Raso, Francesco Spataro, Maurizio Maio, Cristina Ciardullo, Giusy Spata, Rocco Larosa, Gloria Spata, Rosa Macrì, Vincenzo Lamanna, Francesca Raso. Aiuto regista Giulia Catalano. Allestimenti scenografici, costumi, a cura del Teatro Stabile città di Polistena, luci e audio gestiti da Ocean Blue Disco Service di Giuseppe Mangeruga.


RIVIERA

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da l’inverno G

NICODEMO ANGÌ

rande serata, quella del 28 Dicembre, che si è aperta con il Gianluigi Trovesi Quartet che ha celebrato il venticinquesimo anno della variazione Follia (è un brano tradizionale spagnolo) che George Russell ha composto 25 anni fa proprio per Rumori Mediterranei. Il settantenne Trovesi, con ironia e cultura, ha guidato la sua band in un viaggio ricco di atmosfere oniriche che comprendeva, come da tradizione dello studioso Trovesi, rivisitazioni di brani tradizionali provenienti dal Gargano, da Carpino e da Napoli, con un commosso omaggio a Giorgio Gaslini, scomparso nel luglio scorso. A seguire Sarah Jane Morris, fra le più amate dal pubblico di Roccella, in un festival nel quale torna volentieri. La Morris, accompagnata dai due chitarristi Tim Cansfield e Tony Remy, ha lasciato che la sua voce potente e versatile ricordasse la sua infanzia non trascurando l’attualità: ha dedicato infatti un brano alla tragedia delle studentesse nigeriane rapite e una canzone a una sposa-bambina che si è ribellata al suo matrimonio combinato. La serata del 30 Dicembre all’Auditorium è iniziata con il duo Soupstar, con il pianoforte di Giovanni Guidi (ha collaborato anche con Rava) e il trombone di Giangluca Petrella. Un duo molto convincente, affiatato e in grado di dialogare dinamicamente, unendo la bravura (il duo non permette trucchi) con una divertente ironia. A chiudere il sound del flicorno di Enrico Rava: caldo e semplice ma, nello stesso tempo, capace di repentine variazioni verso i toni più alti, ben si è sposato con l’energia e la modernità degli altri componenti del New 4ET. Notevole, per esempio, il chitarrista Francesco Diodati che ha dimostrato di saper unire sonorità calde e musicali a una serrata ricerca che usa elettronica e effetti per creare suoni stranianti e destrutturati. Diodati registra dei loop, li combina e ne muta la tonalità fino a renderli suoni astratti che poi usa come base per ritornare a suonare. I suoi effetti rendono la musica della sua solid body graffiante e distorta come nel metal o morbida e musicale come una semiacustica. Notevole anche Gabriele Evangelista, uno dei più nuovi fra i talenti valorizzati da Rava e già considerato uno dei contrabbassisti italiani più eclettici e originali. Diplomato al Conservatorio con il massimo dei voti, ha già al suo attivo molte collaborazioni con artisti che ne apprezzano la precisione e nettezza unite a una grande creatività. Degno complemento del gruppo è il raffinato batterista Enrico Morello, un giovane che vanta già importanti esperienze internazionali. Ha evidenziato un grande swing e notevole senso della dinamica, con una versatilità che gli permette di muoversi in tutti gli stili.

LA MARIA GORETTI DEL SUD

Esce il film sulla martire calabrese Arcangela Filippelli L’

avvenimento clou della 9ˆedizione di “Mendicino Corto” Festival Internazionale del Cinema è stata la presentazione in prima nazionale del film “Arcangela Filippelli – Martire della Purezza”, regia di Franco Barca. Il film si ispira alla vita della giovane martire longorbadese assassinata nei boschi del paesino tirrenico per custodire la sua verginità per la fede, tanto che il parroco annotò nel registro il suo nome come “martire della purezza”. Il film prodotto dal Centro Studi e dal Settimanale d’Informazione dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano “Parola di Vita”, è stato girato nei centri storici di Mendicino e Longobardi e tra i boschi di Monte Cocuzzo, con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano e di entrambi i Comuni interessati dal set cinematografico. Diversi i nomi del mondo del cinema e dello spettacolo che hanno offerto gratuitamente la loro collaborazione. Nel cast: Gigi Miseferi e Giacomo Battaglia, Antonio Tallura, Gianni Pellegrino, Giuseppe Oppedisano, Costantino Comito, Michele Fazzitta, Valentina Gemelli, Tea Fontana e tanti altri attori professionisti e non professionisti. Nel cast sulla martire calabrese molti longobardesi e mendicinesi che hanno preso parte al film come attori non professionisti. Tra tutti spicca la giovane protagonista Erika Tempo, di Longobardi, che interpreta Arcangela Filippelli

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CULTURA

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Il libro di Domenico Falcone “Emilio Barillaro. Archeologia nella valle del Torbido. I luoghi, la collezione, l’archivio storico”, apre al grande pubblico le porte dell’archologia locale, garantendo la conoscenza approfondita del dottore Barillaro, autore di scoperte archeologiche straordinarie nella Locride.

O

GIOVANNI PITTARI

ggi sono con Paolo Visonà per esaminare il volume di Domenico Falcone, Emilio Barillaro. Archeologia nella valle del Torbido. I luoghi, la collezione, l’archivio storico, Rubbettino, Soveria Mannelli 2009, pp. 270 + due tavole illustrative fuori testo, che costituisce, senza alcun dubbio, una novità editoriale per i temi trattati che mettono in rilievo la variegata figura di Emilio Barillaro “genio a livello internazionale”, come venne definito in una relazione ufficiale dalla Giuria del “Premio Villa San Giovanni” e “uno degli uomini più eruditi e colti che abbia avuto la Calabria” da Antonio Piromalli. Un volume che, oggi più che mai, diventa attuale alla luce di quanto emerso nel convegno di studi “Antiche e nuove città della valle del Torbido: conoscere il passato per progettare il futuro”, indetto dall’Unione dei Comuni della valle del Torbido. Si tratta, infatti, di un’opera scientificamente corretta per i temi trattati che mettono in risalto “l’indomita tenacia di Emilio Barillaro, che ha dedicato una vita alla ricerca di siti prei-protostorici della valle del Torbido, e oggi siamo nella disponibilità di una consistente raccolta ai Musei archeologici di Reggio e Locri di reperti, risalenti alle più antiche civiltà indigene dei nostri luoghi, riferibili al lontano periodo del 5000 a.C. e a quello successivo del 1500-600 a.C.” (N. Spatari, L’enigma delle arti asittite nella Calabria ultramediterranea, Reggio Cal., Iiriti, 2002, pagg. 24-25). Domenico Falcone, professore incaricato di Archeologia Classica (Università di Messina) e di Archeologia della Magna Grecia (Università Mediterranea di Reggio Calabria), con questo suo lavoro analizza documenti di prima mano e ripercorre le tappe più importanti di uno studioso che spese circa mezzo secolo in ricerche archeologiche e campagne di scavo che gli consentirono di scoprire ben venticinque Necropoli di varia età e civiltà nella valle del Torbido (un primato senza precedenti, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, nella Penisola). Il ripercorrere le tappe salienti che hanno segnato l’attività di Emilio Barillaro ‘archeologo’, trae origine dal convegno tenutosi nel centenario della sua nascita (Gioiosa Jonica, 2004), un’occasione unica per tracciare le direttrici che hanno contraddistinto la ricerca scientifica svolta dall’illustre sangiovannese, che, oltre a essere stato giurista, letterato, demologo, fu, parimenti, profondo conoscitore delle antichità calabresi, della Locride specialmente e della valle del Torbido precipuamente. Come ha evidenziato Paolo Visonà, archeologo di fama internazionale della University of Kentucky, già Soprintendenza in data 7/2/1962, Prot. n. 300, nella direttore della missione di scavi a Monte Palazzi, conquale si poteva leggere: “Gioiosa I. (RC) - Scoperte trada Croceferrata di Grotteria, in un periodo di rinnofortuite. vato interesse per l’indagine archeologica nella chora di Chiar.mo Prof. Giuseppe Foti, Soprintendente alle Locri Epizefiri e di Kaulonia, il Antichità della Calabria - Reggio Calabria lavoro ha avuto il fine di rivalIllustre Professore, utare l’attività di ricerca in Per la sua ambita visita nella circoscrizione di mia quest’area di uno studioso calcompetenza, potrò essere a sua disposizione nelabrese tra i più appassionati di l’intero giro di giorni dal Martedì 13 al Mercoledì archeologia del territorio nella 21 febbraio corr. seconda metà del ’900: Emilio Scelga a Suo piacimento la data del Suo sopraluoBarillaro. Questi, in qualità di go, compiacendosi di comunicarmelo tempestivaispettore onorario alle mente, in modo ch’io possa tenere avvisato il mio Antichità della Calabria dal collaboratore sig. Galluzzo. 1957 al 1966, segnalò (diverse La nostra visita potrà essere fatta ad una qualsiasi, volte per primo) il rinveniod a più, delle seguenti antichità, costituenti uniche mento o l’esistenza di reliquie del passato finora venute in luce o indizianumerosi siti archeologici nel te nella Vallata del Torbido: Balneum latino oblitebacino del Torbido. rato, alla Marina di Giojosa Jonica; Avanzi di therAlla sua solerzia e alla sua mae romane a Giojosa Jonica Superiore (contr. consapevolezza dell’impor‘Annunziata’); Necropoli d’incerta età indiziata in tanza del patrimonio archeopieno abitato di Giojosa Jonica (local. ‘Gallizzi’); logico si deve inoltre il recupeNecropoli ellenica Giojosa Jonica, contr. ‘S. Maria’ ro di notizie e di reperti prove(a inumazione); Necropoli ellenica Giojosa Jonica, nienti dal comprensorio, dei contr. ‘Castellano’ (a inumazione); Necropoli italoquali si sarebbe persa facilellenica Giojosa Jonica, contr. ‘S. Antonio’ (a incimente ogni traccia. nerazione); Necropoli d’incerta età a Martone, Appunto per questo la monocontr. ‘Cannave’ (a inumazione); Necropoli d’ingrafia mette in risalto lo spescerta età a Grotteria, contr. ‘Pirgo’ (a inumazione); sore dei contributi scientifici Necropoli greca a Grotteria, contr ‘Zinnì’ (a inudel Barillaro e ne inserisce i mazione); Necropoli greca a Grotteria, contr risultati più significativi nel ‘Bombàconi’ (a inumazione); Necropoli indigena a quadro della frequentazione Grotteria, contr. ‘S. Stefano’ (a inumazione); Villa della valle del Torbido dalla romana a Grotteria, contr. ‘Marmora’; Resti abitapreistoria all’età bizantina. ti greci a Grotteria, contr. ‘Palazzi’; Necropoli elleUna ricostruzione obiettiva nica indiziata a Mammola, contr. ‘S. Barbara’ del tessuto insediativo del ter(incerto il rito); Resti di villaggio indigeno in ritorio è imprescindibile da un confronto con il suo Mammola, contr. ‘Chiusa’. ricco lascito di dati storici e archeologici. Di tali ritrovamenti archeologici non si aveva la Le numerose segnalazioni da parte del Barillaro benché minima notizia prima del mio insediamenhanno permesso di individuare -con le sue parole- “un to nella carica di Ispettore Onorario della Zona… patrimonio archeologico di insospettata […], là, ove F.to Avv. Emilio Barillaro.” mai, per il passato era penetrato sguardo indiscreto, e E ancora, dalla disamina dei dati, nota Domenico ove mai, i magnati della Scienza Ufficiale avevano calFalcone, è stato possibile determinare il contributo cato orma alcuna”. offerto dall’attività svolta dal Barillaro alla conoInfatti, in passato, la Vallata non aveva suscitato troppa scenza delle dinamiche, che hanno caratterizzato attenzione da parte degli archeologi, per i pochi reperl’antropizzazione e le singole fasi di frequentazione ti riportati alla luce, tutti di età romana: gli avanzi di un susseguitesi nella valle del Torbido, dalla preistoria “Theatrum” e di un “Balneum” a Marina di Gioiosa all’età bizantina. Certamente, il quadro d’unione Jonica, e i ruderi delle “Thermae”, con il cosiddetto risulta ancora carente, ampiamente perfettibile, in “Naniglio” (edificio termale ipogeico, probabilmente ragione del fatto che tale apporto si è limitato, abbinato a un sacello mitraico a Gioiosa Superiore). E quasi sempre (non per sua scelta), a un livello prenull’altro. liminare; a tal riguardo egli ebbe a dire: “dei numeIn considerazione di ciò, è parso “scientificamente corrosi sepolcreti antichi, da me individuati, solo due retto” prendere in esame i luoghi dove egli svolse attiplessi ricevettero il battesimo del badile (S. vità di ricerca “ufficiale”, quale ispettore onorario alle Antonio e S. Stefano, n.d.r.); e questo bastò perché Antichità della Calabria. essi fruttassero il recupero di preziose suppellettili, A tal proposito, si rileva di grande interesse la lettera latrici di nuova luce sulla storia e sulla civiltà di spedita il 5 febbraio 1962 e acquisita al protocollo della quelle contrade”.

Archeologia nella

“Valle delTorbido”


RIVIERA

Miss Italia 1989 Questa foto è stata scattata il 13 dicembre 1989 a Gioiosa Jonica e ritrae il sindaco dell'epoca Mario Mazza insieme al professor Francesco Modafferi ed Eleonora Benfatto, “Miss Italia 1989”. Foto ricordo donata dalla pagina di Gioiosa Jonica

Neve sullo Stretto

L'alba di fine anno sorprende e gela, imbianca le spiagge e rinfranca la speranza. La neve improvvisa trasforma la costa in un fiordo e in un sogno, una saga Arturiana che stana persino la Fata Morgana. Reggio Calabria , San Silvestro innevato.

Il presepe vivente Anche quest'anno, a Locri, il presepe vivente ha riscosso un grandissimo successo. Qui nella foto alcuni protagonisti delle magiche serate vissute in una tipica atmosfera natalizia, all'insegna dell'amicizia e della spensieratezza. Appuntamento al prossimo anno.

Presepe Gallicianò

La neve a Canolo Dopo tante foto invernali con protagonista la neve “vera” proviamo a rinforzarci il palato l’attraverso l’ideale assaggio della migliore sostanza stupefacente prodotta sul mercato locale. Stiamo parlando degli insaccati di Canolo: capicolli, salumi, pancetta, coppa, soppressate ed il rinomato prosciutto crudo. Neve ad alta quota

Gallicianò è un bellissimo borgo di circa 60 abitanti, frazione del Comune di Condofuri, definito anche l'Acropoli della Magna Grecia in Calabria, poiché è l'unico borgo tuttora interamente ellenofono. La grande bellezza.

Lo stocco di Mammola mette d’accordo Il neo consigliere regionale reggino Giuseppe Neri insieme a tanti amici di Mammola. Si notano tanti amministratori, rappresentanti di associazioni ed anche il presidente dell'associazione dei comuni della Locride, Giorgio Imperitura. Non ci sono ideologie politiche quando c'è lo stocco. Destra e sinistra sono tutti allo stesso tavolo

Scilla “innevata”: spettacolo! È diventata come un fiordo scandinavo ma conserva ancora intatto tutto il suo fascino della Venezia del Sud. Anticamente u Scigghiju, Scilla costituisce uno tra i borghi più belli e caratteristici d'Italia, meta di artisti di ogni epoca e di ogni nazionalità e frequentatissima meta estiva.

Non fate i “furbi” Un passato da buoni calciatori, un presente da buoni amici. Camillo Fiorenza e Michele Macrì (u furbu). “Io apprezzo l'amico che trova tempo per me nella sua agenda, ma ho caro l'amico che per me non guarda nemmeno l'agenda”. (Robert Brault)

Gli ardimentosi che vengono dal mare Nunzio Gentiluomo premia alcuni ardimentosi che si sono contraddistinti per la loro attività nell'anno appena trascorso. Notiamo il presidente Pelle di Arcipesca Fisa, Nino Tarzia del M5S e la bionda … Complimenti per il loro impegno!

Congratulazioni Felicitazioni vivissime alla neo dottoressa Gabriella Pedullà, funzionario del locale Ufficio delle Entrate, per aver brillantemente conseguito, presso l'Università degli Studi di Messina, la Laurea Magistrale in “Scienze Economico - Aziendali - Curriculum delle Aziende Pubbliche”. Relatori i Chiarissimi Professori Francesco Vermiglio e Daniela Rupo. La famiglia

Buon Compleanno Lina!!!

«Tantissimi auguri di buon compleanno alla m Lina. Con amore, tuo marito Giancarlo». Auguri anche da tutta la redazione di Riviera. Che ogni piccola e grande cosa che il suo cuo desidera possa realizzarsi!

La Sila di nuovo imbiancata In Sila è finalmente tornata la neve. Lo comunica felice l’Epifania che sta già scaldando i motori in vista della sua partenza prevista per la notte di lunedì.


SETTIMANALE

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E festa sia!!! La chiesa del Santo Rosario in Gioiosa Jonica ha ospitato il plesso "Cerchietto" per la rappresentazione del musical "L'Atteso". Il luogo è stato trasformato in un teatro e i ragazzi hanno rappresentato il fidanzamento di Maria e Giuseppe, nel rispetto della tradizione della Galilea, lo stupore di Giuseppe nell'apprendere cha la sua sposa portava in grembo il figlio di Dio, la nascita e l'adorazione del Bambino. Alla fine del musical, gli alunni, le insegnanti, il dirigente scolastico professoressa Maria Rosaria Pini, il sindaco Salvatore Fuda ed il presidente del consiglio d'Istituto Rocco ritorto hanno lanciato in cielo tanti palloncini colorati con appese numerose richieste speciali per il Bambinello. Gioia, dunque, non solo in chiesa ma anche in cielo: e festa sia… per tutti!!!!

Canolo (Kanolo,Kànalos in dialetto greco-calabro, Canulu in calabrese. Canolo si trova sui contraforti orientali dell'Aspromonte, sui Dossoni della Melia, dai quali domina la locride. Il paese è situato al centro di due canyon scavati nella roccia dalle fiumare Novito e Pachina.

Otello fa 80! Il noto cantastorie reggino Otello Profazio ha compiuto 80 anni. È proprio vero il detto “Qua si campa d'aria”. Lo vediamo nella foto mentre è intento a tagliare la bellissima torta offertagli dall'associazione “Incontriamoci sempre” del grande Mimmo Cavallaro.

Ilario ex “la Calza” Per il nostro amico Ilario il 2015 si apre alla grande! Eccolo immortalato durante una danza tribale di buon auspicio per l’anno che verrà... Auguri!!!!!

Gli Spice Boys della Locride Domenico Sisto and friends immortalati in un locale della nostra zona. La somiglianza con il famoso gruppo musicale delle Spice Girls li rende inimitabili. L'unica differenza è la barba incolta.

The Condinos Brothers Un ritratto di famiglia insieme a tutti i fratelli Condino beccati dal nostro fotografo sul centralissimo corso della Repubblica di Siderno. “Essere fratelli è probabilmente la parentela più competitiva all'interno della famiglia, ma una volta che i fratelli sono cresciuti, diventa la relazione più forte”.

A Natale puoi A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai: riprendere a giocare, riprendere a sognare, riprendere quel tempo che rincorrevi tanto.

Fico d’India invernale Il Fico d'india è la cactacea sicuramente più conosciuta e diffusa, apprezzata per i suoi frutti in tutti i paesi del mondo. Qui lo vediamo in versione sottozero “alla calabrese”.

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Felicitazioni dottore! Congratulazioni al dottor Vittorio Monfalcone per la laurea conseguita in scienze economiche da mamma, papà, Valentina e Roberta.

mia

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Rosanna benedetta dal parroco Il parroco di Canolo, Don Stefano, insieme alla nostra amica Rosanna. “La donna che può inventare il proprio lavoro è la donna che otterrà fama e fortuna” (Amelia Earhart)

Complimenti per il cappello In occasione della tombolata, Babbo Natale si è travestito da donna. Qui nella foto , alcune delle organizzatrici che hanno indossato il tradizionale cappello natalizio dispensando sorrisi, allegria e premi. Una bella iniziativa che si è svolta a Siderno.

AZIENDA

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