Riviera n°15 del 13-04-2014

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Inizio a stento a credere di vivere in un paese normale. Non che ne sia stato mai convinto, ma nutrivo intime speranze. Bovalino, Siderno, a tratti Monasterace e Ardore, Sant'Ilario e San Luca, e l'elenco è ampio, sono paesi senza piÚ un'anima, senza una guida sicura. continua a pagina 4



CONTROCOPERTINA

Sviluppo e

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sapori

Il vicesindaco di Ciminà Nicola Polifroni (3) ha portato a Mammola la testimoinianza dei benifici incontrati dal Caciocavallo dopo il riconoscimento di presidio Slow Food;Alessandro Pugliese (1) è il fiduciario della Condotta Slow Food Locride; Totò Longo (6) sindaco di Mammola, centro che ha dimostrato nei fatti che il turismo enagostranomico nella Locride non è un miraggio; Rosario Condarcuri (7) si è soffermato sull’importanza del binomio comunicazione-eccellenze del territorio; Pierfrancesco Multari (2) è il fiduciario nella Locride dell’Associazione Italiana Sommelier. Caseifico Restagno, nella foto (4) uno dei responsabili della nuova frontiera gastronomica della della Vallata del Torbido: la Ricotta Salata. EleonoraUccellini (5) delegata Italia Nostra

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Slow Food, vocazione Locride Una domenica a Mammola tra l'ascesa dei progetti veri e il primo flop dell'Unione dei Comuni del Torbido Dalla sorprendente Mammola, grande eccellenza del turismo enogastronomico nella Locride, in occasione del primo Congresso Slow Food in terra nostra, è emerso, dalla parole di Alessandro Pugliese, fiduciario della Condotta locridea, un principio categorico: “Promuovere i prodotti di qualità, non c'è spazio per altro, Slow Food si distingue in Italia e nel mondo per serietà e competenza» Padrone di casa domenica scorsa la Ricotta affumicata locale, che insieme al Caciocavallo di Ciminà e insieme al Mantonico di Bianco e Grano Iermano di Canolo, rappresentano quella doppia coppia, da cui bisogna iniziare a giocarsela, senza bluff, con il resto del mondo.

Basta patacche, basta puntate al buio, basta spinte e compari. Chi vuole sedersi intorno a un tavolo di qualità, devi esorcizzare briscole e carichi. Unica nota negativa della mattinata domenicale mammolese, il totale disinteresse dei pionieri dell'Unione dei Comuni della Vallata del Torbido, che come tutti gli altri politici locali, presenziano, con le loro facce camuse, solo possibilità di incarichi in comunità montane, parchi e bonifiche, poi preparano le liste. Quando invece si dovrebbero calare sui tavoli progetti concreti di crescita economica con conseguente occupazione duratura, i comizianti estremi, gradiscono la comoda latitanza. Non mentale, quest'ultima è già stata ampiamente diagnosticata da un nostro precedente articolo. (em)


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di Doroteo

M ORTACCI

Esclusivo, gli alieni sono sbarcati nella Locride I

nizio a stento a credere di vivere in un paese normale. Non che ne sia stato mai convinto, ma nutrivo intime speranze. Bovalino, Siderno, a tratti Monasterace e Ardore, Sant'Ilario e San Luca, e l'elenco è ampio, sono paesi senza più un'anima, senza una guida sicura. E questo da anni sia chiaro, non da pochi mesi. Insomma luoghi con atavici e irrisolti problemi, dall'immondizia alle buche nelle strade, dai lungomari

spenti alle speculazioni amministrative. Un mondo, la Locride, buio, assente, vuoto. Lo specchio della sua classe dirigente e politica. In questi ultimi mesi però ci sono segnali positivi, i marziani, forse venusiani, difficile tratteggiarne i lineamenti, sono sbarcati sulla terra, e tra tutti i luoghi hanno scelto la Locride, che culo, e si sono confusi tra i militanti dei circoli del Pd, dell'Ncd, di Sel e di chi più ne ha più ne metta. Si sono mischiati

OID R A L PO AVeneziac’èacquaaltaaPiazzaS.Marco aSidernoc’èl’ErbaaltainviaMazzini

A Siderno c’è un tratto della famosa e antica via Dromo che, per vezzo, cambia spesso nome. Con la Prima Repubblica si chiamava via Grande, nella Seconda Repubblica divenne via Mazzini ed ora nell’era dei commissari i residenti l’hanno ribattezzata via dell’erba alta.

“Talebani”all’opera sulla pista d’atterraggio

Reduce dal bombardamento studentesco, la pista d’atterraggio della villa comunale di Siderno perde pezzi. Ormai i “talebani” con lo zaino sulle spalle hanno provveduto a radere al suolo tutti i punti luce. Tanto non controlla nessuno. La “fotosintesi cloroffilliana” è servita.

insomma tra una categoria di soggetti, i politici locali (specie le nuove leve), di cui è complicato capirne le intenzioni e le parole così da non destare sospetti e non essere scoperti. Ma essendo ospiti venuti da lontano e non conoscendo quindi usi e costumi del territorio, non sono stati informati del fatto che la Locride è un mondo a parte, staccato dal resto dell'Italia, è un piccolo universo in una piccola regione, la Calabria. Difficile da spiegare per chi arriva da un altro pianeta, specie se accendendo la tv e leggendo i giornali i marziani si vedono bombardati a tutte le ore da Matteo Renzi e le sue rivoluzioni sul mondo del lavoro, da Angelino Alfano e la sua idea di “nuovo” e dai leghisti che gridano al secessionismo, il tutto accompagnato dalla costante presenza di Berlusconi. Così, frastornati anche dal fatto che la Locride ha espresso pure un ministro, la Lanzetta, i nostri alieni hanno pensato che la

Locride fosse il centro del mondo, si sono sentiti al pari di Angelino e Matteo, come fossero seduti tra Berlusconi e Vendola, ed hanno iniziato a sfornare comunicati stampa, interviste ed editoriali in cui ragionano sulla risoluzione dei problemi del pil e dell'industria, della sanità, della disoccupazione, della guerra in medio Oriente e della crisi del gas in Ucraina. Qualcuno ha suggerito a Renzi anche come risolvere il problema dell'Euro attraverso una notte di passione con la Merkel. Ma quali economisti, premi nobel e scienziati, per risolvere i problemi dell'Italia e del mondo è sufficiente interrogare i politici della Locride, che in 20 anni hanno devastato e desertificato un territorio intero lasciandolo alla canna del gas, ma oggi, alle porte delle elezioni europee, regionali e in qualche caso comunali, hanno la ricetta per tutto, anche per la pace nel mondo. Portatemi con voi su Marte.

Unical, quanto ci costi? Contrasti all'ateneo di Arcavacata per il clamoroso rincaro della seconda rata È polemica all'Unical. Il rincaro della seconda rata ha destato un certo allarme fra gli studenti a cui non rimane altro che invadere i social network con le loro osservazioni e i loro dissensi. “Che vergogna, è assurdo. L'importo della mia seconda rata è aumentato del doppio rispetto allo scorso anno. È ingiusto! La gente onesta subisce gli aumenti lasciando spazio a chi imbroglia”. Questo, come tanti altri, è lo sfogo di uno degli iscritti all'università della Calabria. Da cosa è scaturita questa maggiorazione? Quest'anno l'indicatore della situazione economica equivalente, più noto come ISEE, per valutare la condizione economica degli studenti, ha tenuto conto non solo del reddito ma anche del patrimonio. In poche parole ecco rintracciata la principale causa dell'aumento della seconda rata in scadenza questo 31 maggio. Il problema è stato affrontato dal rappresentante degli studenti dell'Unical, Mirko Riccelli, che da portavoce ha affermato: “Molti immobili non producono reddito. E poi non è detto che i proprietari di case (magari ereditate) stiano bene economicamente”. Si lamentano, questi studenti la cui condizione è sempre più precaria, e si lamentano del fatto che le tasse subiscano continui rincari, seppure i servizi diventino sempre meno efficienti. Secondo alcuni dati, sono più della metà i ragazzi

costretti a risiedere nella zona di Cosenza per poter frequentare, a causa della lontananza dei loro paesi da Arcavacata di Rende. Non bastavano i trasporti sempre meno funzionali, e nemmeno gli affitti sempre più alle stelle... ci mancava solo il rincaro delle tasse scolastiche, nei casi più gravi, del 50 per cento in più rispetto allo scorso anno. Mirko Riccelli rintraccia una certa inefficienza nella proporzionalità con cui viene stabilita la cifra dell'importo da pagare : “Purtroppo il tetto massimo della fascia di reddito è di 40.000 euro. Così, all'Unical,

il figlio di un ricchissimo imprenditore pagherà 1400 euro -importo massimo della contribuzione- proprio come una famiglia che presenta un ISEE pari a 40.000 euro, magari anche con un mutuo alle spalle!”. Problemi tecnici insomma, che rischiano però di intaccare il bilancio di una famiglia media che compie già troppi sacrifici per garantire un futuro ai propri figli. Gli studenti si sono rivolti al loro capace rappresentante, pretendendo almeno una rateizzazione dell'importo. Infatti Riccelli in Consiglio di

Amministrazione dell'Università, ha proposto la rateizzazione. Così, in attesa di nuove disposizioni, si potrebbe riflettere su un aspetto troppo spesso trascurato: in un paese democratico come il nostro, l'istruzione non dovrebbe essere un servizio gratuito? Le tasse che puntualmente ci vengono proposte, anzi imposte, non dovrebbero prevedere questo servizio? È proprio con la consapevolezza di tale utopia che, agli studenti, non rimane altro che sperare, almeno, una dilazione dell'importo. Sara Leone


Antica

gelateria caffè

Strati L'oasi del gelato. Dal 1958 L'agnello di gelato...

Pastiera e colomba di gelato...

Il tartufo tradizionale...

I profiterols tradizionale al cioccolato, bergamotto, nocciola, pistacchio e limone.

Lasciatevi tentare dalla vetrina delle novitĂ


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ILARIO AMMENDOLIA i siamo confrontati aspramente con Scopelliti quando era all'apice della sua forza. Oggi che è “ferito” seriamente non ci va di maramaldeggiare. Quindi abbiamo posto delle domande con grande rispetto ma assolutamente non in maniera addomesticata. Ogni lettore leggendole avrà modo di farsi una sua personale convinzione. La nostra impressione e che molte risposte, condivisibili o meno, siano puntuali mentre altre appaiano evasive e non tengano alcun conto della domanda posta. Proprio per questo non condivido quanti a “sinistra” hanno accolto con soddisfazione la sentenza di condanna. Se io fossi il candidato del PD vorrei che Scoppeliti fosse innocente dal punto di vista penale per poterlo sfidare e vincere sul terreno politico. Per quanto riguarda la Locride appare evidente il suo sfilarsi dal confronto degli anni passati per ripiegare su singoli interventi che hanno carattere della discrezionalità e non si inseriscono in un progetto complessivo. Ringrazio il presidente Scopelliti per averci rilasciato l'intervista e, dal punto di vista del suo destino personale, gli auguro ogni bene. Presidente Scopelliti è un caso che quasi tutti i presidenti della Regione Calabria siano stati sottoposti ad indagini da parte della magistratura? Si tratta, secondo Lei, di un “fattore ambientale”, di una “inclinazione a delinquere” oppure il frutto di un’ipotetica invasione di campo del potere giudiziario? Ho massimo rispetto nella magistratura. Il quesito da voi posto però non riguarda solo questioni calabresi. Al momento gran parte delle amministrazioni pubbliche registrano un limite dell’azione politica, legato soprattutto a, come dite voi, fattori ambientali ed a una normativa che ha appesantito notevolmente l’iter burocratico per la realizzazione di opere, programmi e progetti. La lentezza dell’azione amministrativa degli enti pubblici cammina di pari passo quindi con l’eccessiva burocratizzazione, della quale, purtroppo, non possiamo non tenerne conto. Nonostante tutto siamo comunque riusciti, con molta fatica, a superare grandi ostacoli grazie agli sforzi messi e alle capacità in campo con tutta la squadra di governo regionale. Auspico che soprattutto a livello di Governo nazionale e di Parlamento si arrivi ad una maggiore semplificazione. Ne trarranno beneficio tutti gli enti locali e soprattutto i cittadini. Per quanto riguarda la magistratura, ritengo che svolga il proprio ruolo, come è giusto che sia e non è il mio compito giudicarne l’operato. Ho rispettato le sentenze, le ho anche commentate. Presidente, il nostro giornale conduce da anni una battaglia contro la ndrangheta e la corruzione ma, contemporaneamente, contro lo scioglimento dei consigli comunali, contro la carcerazione preventiva e la giustizia sommaria. Non ha niente da rimproverarsi il Presidente della Regione più diffamata d’Italia per essere stato in silenzio quando si scioglievano circa un quarto dei consigli comunali della Locride, o sul fatto che persone che Ella ha conosciuto (ma vale per tutti e soprattutto per i soggetti più deboli) e addirittura alcuni “suoi” candidati siano tenuti in carcere da circa quattro anni senza una condanna? Parlando del vostro giornale permettetemi di citare Pasquino Crupi. Ho avuto modo di

ETA H G N pre a A m e s NDR ò atter servirà, b m o c le ndo omi di e i a f u a q , m e Le erto omi e cogn p o c s o vis eremo i n so in sano di s e m h o c indi che hann erra e pen coloro hio questa tizionarla. ginocc uare a cond contin SANITA io nel i c n a l i di b io, orma o i g g e Il par arto sanitar icato dal comp nto e certif la raggiu Massicci, è bolo e la Tavolo onianza simtante della testim a più impor ato per i vittori ne. Un risult Regio esi onesti calabr UPI R C O IN PASQU i la p u r C quino ridione, ha ho s a P n Co ria, il me o. Io re m o u b e Cala un grand nterlocuto perso un grande i onvinto, perso i, ne sono c fare con cu mo potuto avrem e grandi stra assiem lie per la no battag terra O SIDERN are la a d r o c i r l Vorrei crizione del Casa sottos nzione dellaogetto conve alute e il pr uro già della S milioni di e re a da 4,5 vati per ope are di appro del lungom difesa o Sidern

Giusep INTERVISTAESCLUSIVA

Scop approfondire la sua conoscenza negli ultimi anni della sua esistenza. Ci siamo confrontati nella diversità delle nostre idee ed abbiamo trovato grandi punti in comune. La Calabria, il meridione, ha perso un grande uomo. Io ho perso un grande interlocutore con cui, ne sono convinto, avremmo potuto fare assieme grandi battaglie per la nostra terra. Per tornare alla domanda sottolineo che la lotta alla ndrangheta e alla criminalità diffusa fa parte della mia storia personale e politica, testimoniata da atti concreti, sia da Sindaco che da Presidente di Regione. Ho subito varie intimidazioni, ultima in ordine di tempo, gravi minacce a me ed alla mia famiglia. Ma sono andato sempre avanti. Apprezzo il vostro impegno editoriale. Resto comunque fortemente convinto che sui temi legati al contrasto all’illegalità si debbano fare meno “passerelle” o “sfilate” e più azioni tangibili. Sul territorio della locride, nella fattispecie, purtroppo ne abbiamo viste anche troppe. La sfida alla ndrangheta va combattuta con un grande gioco di squadra. Ogni cittadino, rappresentante delle istituzioni, delle forze sociali ed economiche, dell’associazionismo, della chiesa, del mondo scientifico-culturale, della magistratura, deve contribuire quotidianamente portando il proprio piccolo ma significativo contributo. Certo anche e soprattutto le istituzioni devono lavorare sempre meglio per svolgere un ruolo fondamentale e creare le condizioni affinché il cittadino si senta tutelato all’interno di un sistema sano e rispettoso delle regole. Le mafie le combatteremo sempre a viso scoperto e, quando servirà, indicheremo i nomi e cognomi di coloro che hanno messo in ginocchio questa terra e pensano di continuare a condizionarla. Lei è stato condannato in quanto sindaco di Reggio anche perché, secondo la magistratura, i bilanci comunali erano falsi. Lei dichiara di non aver saputo nulla delle liquidazioni a favore di Sé stessa da parte della dottoressa Orsola Fallara. Noi Le crediamo. Resta una domanda: perché una professionista, sia pure sua amica e sua consulente di sua fiducia, avrebbe dovuto falsificare interi bilanci per rendere possibile


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il decollo mediatico del “modello Reggio” ed i suoi personali successi elettorali? La condanna il primo grado apre uno scenario non facile per centinaia di sindaci in tutta Italia con bilanci certamente molto più critici di quello del Comune di Reggio Calabria. Anche nella nostra regione, purtroppo, si registrano situazioni non eccellenti. Questa non vuole essere una giustificazione, ma una constatazione della reale situazione contabile di gran parte dei Comuni d’Italia quali ad esempio, Torino, Napoli, Roma, Palermo, Catania, Alessandria. Questa sentenza, in sede penale, farà certamente discutere a lungo le posizioni di molti altri primi cittadini d’Italia. Il ‘modello Reggio’ di cui continuo ad essere un fiero sostenitore, è un concetto molto più ampio rispetto a quello che si è voluto fare intendere

to, non si aveva la minima quantificazione e con sprechi assurdi in tutti i settori. Ricordo solo quello della sanità che ha condizionato non solo l’ente ma anche di tutti i calabresi. E di tutto ciò parlano gli atti. In questo quadro drammatico, all’interno del quale in pochi avrebbero voluto impegnarsi, abbiamo operato con costanza e grande determinazione. Il pareggio di bilancio nel comparto sanitario, ormai raggiunto e certificato dal Tavolo Massicci, è la testimonianza simbolo e la vittoria più importante della Regione. Un risultato che va consegnato a tutti i calabresi onesti che ci hanno chiesto di chiudere la stagione del malaffare e delle clientele. Con il risanamento dei conti nel comparto sanitario, si aggiunge una rinnovata fiducia del Governo nazionale nei confronti della Calabria, un risultato non secondario in un’ottica di pro-

pelliti «Qualcosa Modello Reggio?

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to le importanti testimonianze archeologiche e letterarie di questo territorio”. Solo per citare alcuni esempi. La decisione di dare subito le dimissioni rappresenta certamente un atto coraggioso, trasparente, sicuramente democratico. Ora però la Calabria deve darsi al più presto un governo pienamente legittimato. Cosa si può fare affinché il confronto avvenga tra progetti alternativi (ammesso che ci siano) e non sulla reciproca criminalizzazione? “Indipendentemente da tutto, e comunque senza aspettare gli esiti della Legge Severino, ho deciso di fare un passo indietro, ma anche tanti in avanti. A poche ore dalla sentenza di primo grado, ho manifestato in maniera chiara le mie intenzioni. In nome del popolo italiano, è stata interrotta questa esperienza ma intendo, con le

Abbiamo posto delle domande con grande rispetto ma assolutamente non in maniera addomesticata. Ogni lettore leggendole avrà modo di farsi una sua personale convinzione

di ambizioso e bello per la città» Nella foto in alto a sinistra Giuseppe Scopelliti con il compianto nostro direttore Pasquino Crupi, qui sopra fotografato durante una puntata di “Matrix”,a lato assieme all’ex Sindaco di Rc , Demy Arena e sotto assieme ai vertici del N.C.D.

con questa sentenza di primo grado. Reggio ha vissuto in quegli anni un scatto in avanti in tutti i settori che è stato mal digerito da certi ambiente poco inclini a vedere una realtà del mezzogiorno d’Italia emergere, ad esempio, quale città Metropolitana. La politica, in questo caso, invece di unirsi affinché si potesse continuare a trarre benefici per il territorio si è divisa fortemente, quasi in una logica di autolesionismo. Il ‘modello Reggio’ è stato ed è la capacità di poter realizzare anche nella propria città qualcosa di ambizioso e bello per tutti. Ovviamente rispetto la condanna in primo grado. Aggiungo però che proprio in questi giorni, la Cassazione mi ha assolto perché il fatto non costituisce reato relativamente alla questione della discarica di Longhi Bovetto, vicenda che risale al periodo in cui ero Sindaco di Reggio. Ho avuto fiducia nella giustizia. Nonostante il reato fosse prescritto, la Corte di Cassazione, accogliendo i motivi di ricorso dei miei difensori, avvocati Nico D’Ascola e Pasquale Melissari, ha annullato la sentenza di condanna sul presupposto della mancanza degli elementi costitutivi del reato. Presidente sembra a molti che ad un anno della fine del mandato Lei lasci una Calabria sofferente, poco autorevole, priva di un progetto di riscatto. In questo contesto, una Locride a cui Ella aveva promesso un tavolo permanente per l’attuazione del “progetto d’urto” il “protocollo della legalità” senza che nessun serio problema sia stato avviato a soluzione. Secondo Lei si tratta solo di una critica ingenerosa nei suoi confronti oppure c’è qualcosa di vero? “Ho ereditato una Regione dai cosiddetti ‘bilanci orali’ in sanità, dei quali, al mio insediamen-

grammazione di nuovi interventi in campo occupazionale, dei servizi sociali, scientifico, culturale e ambientale. Settori sui quali si gioca il futuro prossimo della nostra regione soprattutto a seguito dello sblocco del turn over. Tra Asp di Reggio ed Azienda ospedaliera faremo circa 80 assunzioni di personale sanitario a tempo indeterminato. Ricordo che tutto ciò sarà possibile grazie alla nostra azione politica. In termini numerici, per citare alcuni dati, il risultato economico 2013 è pari a -31 milioni di euro, in pratica una riduzione di circa 232 Mln/ dal 2009. Da quest’anno sin dal prossimo mese di luglio avremo 43 milioni di euro nel bilancio regionale per investimenti, soprattutto nel campo sociale. Per quanto riguarda l’impegno verso il territorio della locride e di Siderno in particolare, vorrei ricordare importanti decisioni già attivate per quanto riguarda il comparto sanitario, con la sottoscrizione della convenzione per la realizzazione della Casa della Salute di Siderno; il progetto da 4,5 milioni di euro, già approvato, per la realizzazione di opere a difesa del lungomare di Siderno; il progetto per il wifi nelle scuole della locride; l’appalto per il servizio di raccolta differenziata per il raggruppamento dei comuni della locride; i finanziamenti ai Comuni per il miglioramento del sistema di depurazione delle acque e l’ammodernamento delle reti idriche; le convenzioni con in Comuni per la ristrutturazione ed il riutilizzo sociale dei beni confiscati; le convenzioni Pisl con i Comuni del comprensorio; l’appalto di progettazione esecutiva ed esecuzione di un palazzetto dello Sport in località Condassondolo nel Comune di Siderno. Anche nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali, non abbiamo mai dimentica-

mie decisioni, confermare una scelta di dignità politica ed istituzionale, dando prova che dalla Calabria c’è grande rispetto per la legge e le istituzioni, evitando così a molti di fantasticare. Mi sono dimesso perché non voglio prestare il fianco a indegne speculazioni, lavorando con i miei difensori in tutti i gradi di giudizio per dimostrare l’insussistenza delle prova a mio carico che ha cristallizzato la sentenza di condanna. E’ chiaro che da qui in poi sento anche il dovere di affrontare un percorso comune con tutta la coalizione di centrodestra calabrese, per senso di responsabilità e per concludere positivamente tutti i percorsi politico-istituzionali che restano drammaticamente aperti, con scelte condivise che sostengano anche la mia scelta, salvaguardando il lavoro fin qui svolto da tutta la squadra di governo, soprattutto per il bene dei calabresi. Continuerò a battermi con rinnovata energia per correggere le storture che, a mio modo di vedere, penalizzano la vita delle istituzioni e dei cittadini italiani e calabresi. Ci metterò tutto il mio rinnovato impegno, l’esperienza e la conoscenza maturata in questi anni nelle istituzioni. E’ bene ricordarlo, sono stato voluto da oltre 600 mila calabresi con il loro libero voto”. Vuole dire qualcosa di particolare ai cittadini della Locride? “Occorre continuare a credere nei propri mezzi, amare la nostra terra, essere positivamente ambiziosi, condividere programmi il più possibile che abbraccino tutto il territorio della locride per evitare l'eccessivo frazionamento degli interventi che ha creato troppe divisioni e pochi risultati tangibili. Il legame profondo che ho con la mia gente e con la mia terra continuerà ad essere in cima ai miei pensieri”.


SOL&AGRIFOOD e al

Al

VINITALY Reggio Calabria le aziende della provincia

Si conclude la kermesse veronese con i premi per le aziende reggine Verona Fiere conclude positivamente la 48^edizione del Vinitaly ed il SOL&AGRIFOOD (dal 5 al 9 aprile scorsi) con 150.000 visitatori, con numerosi eventi frequentatissimi, con tanti personaggi del settore, della politica e del jet set di grande richiamo. E le aziende della provincia reggina presenti al Vinitaly e soprattutto al SOL&AGRIFOOD, nello stand organizzato dall’assessorato all’agricoltura della Provincia di Reggio Calabria, rientrano dalla missione veronese con grande entusiasmo e soddisfazione. Gli spazi e gli eventi connessi ai brand “Reggio Calabria, la provincia buona e bella”, “Reggio Calabria, l’olio dei giganti” e “Reggio Calabria, Provincia enoica” hanno catalizzato l’attenzione e l’interesse dei visitatori: buyers, ristoratori, distributori, giornalisti, assaggiatori, semplici appassionati di enogastronomia. “Lo stand della nostra Provincia al SOL&AGRIFOOD è diventato il punto più affollato del padiglione, grazie alle bontà presenti, alla qualità delle produzioni ed all’originalità dei nostri produttori” ci dice Gaetano Rao, assessore all’agricoltura della Provincia. “Siamo soddisfatti dei contatti commerciali avviati dalle 22 aziende, essendo questa di Verona una grande vetrina internazionale – continua Rao - e siamo certi che molti di questi si trasformeranno in business, così come avvenuto in occasione delle altre manifestazioni fieristiche presso le quali abbiamo partecipato”. A visitare lo stand anche gli europarlamentari Elisabetta Gardini e Mario Pirillo,

Paolo Massobrio del “Golosario” e Guido Stecchi dell’ ”Accademia delle 5 T”, il finalista di “Master Chef Italia” Almo Bibolotti, Luigi Caricato di “Olio Officina”, il direttore Generale dell’ISNART Giovanni Cocco e tanti altri. A supporto dell’evento, con scopi promozionali e divulgativi, le telecamere di Reggio TV, di Rete Kalabria, di “Acasatua.tv” e Video Calabria, di “Vinitalia.tv”, di “Gusto” del TG5 senza dimenticare lo “speciale” da Canolo della puntata di Buongiorno

Regione di Rai Tre Calabria di venerdì scorso. Ma di grande effetto mediatico sono stati soprattutto gli eventi programmati che hanno riscosso grande successo sia in termini sia partecipazione che di ipotesi di prossime ed ulteriori collaborazioni con enti ed associazioni di altre provincie e regioni. Il “tutto esaurito” si è registrato sin dall’inizio in occasione dell’evento di domenica “Reggio Calabria, l’Olio dei giganti – presentazione e degustazione guidata” tenutosi in Sala Mantegna a cura di Rosario Previtera e Vincenzo Melissari: un panel test in piena regola tra monovarietali e blends di varietà autocotne, rivolto ad una platea qualificata di tecnici ed assaggiatori. Il lunedì è stata la volta di “Provincia di Reggio Calabria: paesaggi ricchi di sapore con l’olio dei giganti evento in cui Anna Aloi di “A casa tua” (introdotta da Guido Stecchi dell’”Accademia delle 5 T” che edita la prestigiosa rivista “Sapori d’Italia”) ha presentato alla stampa e al pubblico, presso l’AGORA’, i prodotti e i produttori presenti alla manifestazione con interviste ed assaggi. Protagoniste, sono state direttamente tutte le 22 aziende le quali hanno avuto l’opportunità di proporre e descrivere il propri prodotti di punta: il trittico degli oli Ter, Coroneiki e Laureanum dell’azienda agricola Carbone, l’olio biologico dell’azienda agricola Posterino, gli oli monovarietali “La foresta” dell’azienda Acton, gli oli “Il Barone” e “Ottavio” dei f.lli Pronestì, gli oli da varietà autocotone “Santa Tecla” dell’azienda Licastro, l’o-


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lio tradizionale “Don Carmelo” dei f.lli Lombardo, l’olio “al femminile” delle donne dell’azienda Aurora Spanò, gli oli “della cooperazione” ottenuti dall’OP “Olivolio” e dal consorzio “Terre del Sole”, i formaggi ed il Caciocavallo di Ciminà dell’azienda Romano-Siciliano, i salumi ed i prosciutti provenienti dal versante tirrenico, dal versante ionico e dall’Aspromonte (Coop. Diamante, Nero di Calabria, Benedetto, Stilo), la pasta dell’Antico Mulino Caruso, le conserve e i prodotti olivicoli di Verdiana 1888 di Luccisano e le olive di Pietro Morabito, le confetture biologiche ed i succhi di Terre di Zoè, le marmellate e le conserve di Delizie di Calabria di Sirianni, i prodotti al bergamotto di Arturo Pratticò e de La Spina Santa, i liquori di Calabria Magna. E medesima massiccia presenza di pubblico vi è stata durante l’atteso evento di martedì: “Reggio Calabria, la provincia buona e bella: il menu dei prodotti identitari” il cooking show dello chef executive Enzo Cannatà coadiuvato da Anna Aloi per la piena valorizzazione dei prodotti e degli oli reggini. Un menu completo dall’antipasto al

base di Biondina di Cittanova DE.C.O. con liquore di liquirizia al peperoncino e il “dolce della nonna” con il tradizionale “Caffè bianco”. Tra le numerose personalità al cooking show anche Lucio Gianni, assessore all’agricoltura e attività produttive della Provincia di Venezia, Angelo Serri patron di “Tipicità” della Regione Marche, e Franco Favaretto di “Baccalà Divino”. Anche gli eventi realizzati dalla Provincia, nell’ambito della prosecuzione del progetto “Reggio Calabria, Provincia enoica” svolto presso lo stand di Unioncamere Calabria del Vinitaly sono stati di grande richiamo ed hanno animato l’intero contesto espositivo: “Passione passiti: dai grandi vini passiti della Grecia al Greco di Bianco DOC” in collaborazione con l’Ass. naz. Città del Vino, il Centro Nazionale Vini Passiti, l’Ass. “Megale Hellas” ha visto gli interventi di Paolo Benvenuti (Direttore generale Ass. Naz. Città del Vino), di Cosimo Canturi (Presidente dell’Ass. “Megale Hellas”), di Antonio Mazzitelli (Segretario FISAR Roma), di Rosario Previtera (Assaggiatore ONAV e Coord. Winetheatre.it). L’incontro moderato da Massimo

L’informatore Agrario), Pierluigi Aceti (Movimento turismo del Vino), Patrizia Malaspina (Azienda vitivinicola Malaspina). La grande sorpresa per tutti i partecipanti è arrivata l’ultimo giorno con la comunicazione inaspettata della premiazione del GOLOSARIO PRIZE per tre aziende reggine. Gli esperti della guida “IL GOLOSARIO” hanno degustato in incognito e poi classificato i migliori prodotti in assoluto, per poi procedere alla premiazione di prodotti ed aziende, sia per quanto riguarda la qualità riscontrata sia per quanto concerne l’originalità e l’identitarietà delle produzioni, distinte secondo le seguenti categorie: Sfiziosità, Salumi e carni, Formaggi, Paste e risi, Dolci e prodotti da forno, Bevande e birre, Premio speciale, Special Guest (per quest’anno: Croazia, Argentina, Grecia, Malta, Marocco, Rep. Ceca). E tra i venti selezionatissimi produttori premiati provenienti da tutta la Penisola, ben tre sono le aziende che appartengono alla provincia reggina e che sono state scelte grazie ai prodotti di grande qualità proposti anche durante il Cooking Show e durante gli altri

La Provincia“buona e bella” ritorna dalla manifestazione internazionale con un medagliere più ricco dolce con i prodotti identitari e le pietanze caratteristiche del territorio reggino, rivisitate dallo chef per una piacevole “conoscenza” delle bontà nostrane: Antipasto con salumi della provincia reggina con formaggi delle vallate ioniche, confettura al peperoncino, olive, e verdure sott’olio, primi piatti di “Zuppa di borlotti d’Aspromonte con cotenna di maialino ai profumi del Mediterraneo e gocce di olio extravergine cv. Roggianella” e “Caserecce di semola (Extra Top) con pomodori “spaccatelli”, ‘nduja e olio extravergine cv. Carolea”, secondo piatto di “Zimbatò della Piana” con Patate di Sant’Eufemia d’Aspromonte DE.C.O., peperoni, melanzane e salsiccia di maialino nero di Calabria su crostino di pane di “jermano”, dessert e dolce a

Tigani Sava, direttore di “Local Genius” ha visto una grande partecipazione di pubblico e di assaggiatori AIS, FISAR ed ONAV grazie alle degustazioni guidate a cura di Rosario Previtera e Antonio Mazzitelli che hanno posto a confronto il Vinsanto greco, il Greco di Bianco DOC il Mantonico IGT Locride. Di grande interesse è stato infine il talk-show “Donne e vino, Donna è impresa” moderato da Piero Muscari, direttore di “Vinitalia.tv”. L’iniziativa, in collaborazione con l’Ass. naz. “Le donne del vino”, Ass. “Movimento Turismo del Vino – Calabria” ha approfondito diversi temi grazie agli interventi di Elena Martusciello (Presidente Ass. Naz. “Le donne del vino”), Clementina Palese (Giornalista professionista de

eventi organizzati dalla Provincia. Per la categoria “Salumi e carni” è stata premiata la ‘nduja aspromontana dell’azienda Antichi Sapori d’Aspromonte di Canolo rappresentata da Laura Stilo; per la categoria “Formaggi” è stato premiato il rinomato Caciocavallo di Ciminà dell’azienda agricola Romano rappresentata da Mimmo Siciliano; il “Premio speciale” della giuria è stato attribuito alla Spremuta di Bergamotto dell’azienda I Prodotti del Casale di Africo rappresentata da Arturo Pratticò. La premiazione è avvenuta alla presenza di Paolo Massobrio e Marco Gatti del “Golosario” e di Antonella Capriotti, brand manager di “Sol & Agrifood”. Un gran finale “stellato” che premia il territorio reggino.


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AMMINISTRATIVE

suoi programmi sono stati già resi noti, e per territori abituati a subire, si possono quasi definire “rivoluzionari”. Quanto crede sia difficile metterli in pratica, e soprattutto, reggeranno nel medio-lungo periodo? L’attuazione e, quindi, la messa in pratica dei miei programmi, oltreché che dalla ferma volontà di realizzarli, deriva dalla ragionevolezza e dalla consapevolezza di avere gli strumenti e le risorse per farlo. Ciò è imprescindibile, per segnare una netta e definitiva rottura con il passato e con i metodi di gestione, che finora hanno caratterizzato negativamente le precedenti amministrazioni. Ciò segnerà immediatamente una inversione di tendenza amministrativa e politica. E sarà l’inizio di un metodo nuovo ed irreversibile di governo del Comune di Palizzi, a tutto vantaggio dei cittadini. Ci interessa particolarmente la modalità con cui intende riportare il lavoro ai giovani, attraverso i voucher lavorativi. Ce ne spiega il sistema e la ricaduta sul territorio? La situazione occupazionale, specialmente quella delle fasce giovanili è drammatica. Resta sempre la prima emergenza che la politica deve affrontare. Il gruppo di esperti, che, ormai da tempo, collabora con me alla stesura del programma, ha già individuato vie e soluzioni per intervenire. Un’iniziativa immediatamente attivabile riguarderà le facilitazioni in materia di mercato del lavoro, disciplinate dalla L. n. 99/2013, meglio conosciuta come legge sul “Lavoro accessorio”.Le Amministrazioni pubbliche, quindi anche i Comuni, possono fare ricorso a prestazioni di lavoro accessorio, con il limite massimo di 5.000 /anno per prestatore, erogabili attraverso la corresponsione dei cosiddetti “Voucher” o buoni lavoro orari. Le modalità di utilizzo di questa tipologia di prestazione lavorativa libera il Comune da tutta una serie di adempimenti di carattere burocratico, rendendo snelle e veloci tutte le fasi: assunzione, licenziamento e relativa corresponsione di quanto dovuto, in maniera semplice ed immediata. Questo tipo di lavoro accessorio può essere svolto non solo dai giovani, ma potrà essere utilizzato qualsiasi soggetto (disoccupato, inoccupato, lavoratore autonomo o subordinato, full-time o part-time, pensionato, studente, casalinga, percettore di prestazioni a sostegno del reddito).Da queste premesse, si capi-

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PALIZZI

Voglia di cambiamento Walter Scerbo: segnare una netta e definitiva rottura con il passato e con i metodi di gestione, che finora hanno caratterizzato negativamente le precedenti amministrazioni. Mariella Bevilacqua: L’impegno di portare una nuova generazione al governo del comune di Palizzi

sce che l’utilizzo di questa forma di lavoro permette di dare risposte immediate a chi ha necessità di lavorare, consentendo di alleviare la tremenda mancanza di una qualsiasi opportunità lavorativa e di reddito. Per il Comune di Palizzi significherà poter dare lavoro ai tantissimi disoccupati nei settori più nevralgici della gestione del patrimonio e del disagio sociale: decoro pubblico (pulizia ordinaria e straordinaria dei cimiteri, delle strade, delle piazze e delle ville), interventi di manutenzione stradale (riparazione di buche e marciapiedi), manutenzione del verde pubblico (cura delle piazze e delle ville), assistenza domiciliare agli anziani

Faccia a faccia tra due possibili candidati a Sindaco ma c’è chi giura che ci saranno altre novità

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comuni del Basso Jonio stanno vivendo una tremenda crisi economica che rischia di far saltare tutto l’impianto sociale. Di fronte al dato drammatico dell’occupazione, dello spopolamento dei nostri centri, della ripresa dell’ondata migratoria dei giovani, la politica tradizionale si è dimostrata, ancora una volta, impreparata alla sfida e troppo lontana dalle problematiche che stanno a cuore alla gente. Anche la moralità politica ha toccato il punto più basso degli ultimi decenni e il “commissariamento” di quasi tutte le ammini-

strazioni comunali del comprensorio più estremo dell’area reggina danno la misura della permeabilità al fenomeno malavitoso. L’impegno di portare una nuova generazione al governo del comune di Palizzi, attrezzata professionalmente e più sensibile ai problemi economici e sociali della comunità, ci ha spinto ad accogliere la sfida elettorale con una lista formata da donne e uomini, specialmente giovani, che rifiutano di rimanere dentro i recinti angusti di una politica sempre uguale nell’essere inefficace e con personaggi che si riciclano ad ogni appuntamento e insistono nel non ammettere il rifiuto di un elettorato stanco di sentirsi ostaggio. Siamo stati gli unici ad organizzare un’assemblea pubblica per spiegare le finalità del progetto civico e ascoltare le valutazioni dei cittadini di Palizzi. Continueremo prossimamente con altre iniziative aperte per aggiornare la comunità e rendere nota la lista dei candidati prima del deposito ufficiale previsto per l’ultima settimana del mese. Per il momento, siamo stati i soli a farlo pubblicamente, nella massima trasparenza e senza polemiche sterili. La vecchia politica e i suoi metodi, invece, continuano a battere i sentieri di sempre che ci hanno portato sull’orlo del baratro e, se non verranno abbandonati, non ci sarà limite al peggio.


Doppia eclissi e a Pasqua le stelle cadenti Due eclissi in successione ad aprile, la prima di luna, la seconda di sole, purtroppo non visibili dall'Italia. Il 15 aprile ci sarà una eclissi totale di Luna, che, come di consueto, assumerà quella sfumatura rossa e sanguigna che tanto ha terrorizzato gli antichi, e che per molti è presagio apocalittico. L'eclissi di luna sarà totale, ma sarà visibile solo dagli Stati Uniti: l'Italia attende le dirette in streaming come sempre in questi casi, e le foto sui social. Il 29 aprile un altro spettacolare e rarissimo evento astronomico: una eclissi anulare di sole (fondamentale per lo studio dei “flares” i gas solari ad altissime temperature sparati dalla superficie a distante incredibili). Pochi sanno che le eclissi di sole sono molto più frequenti di quelle lunari, ma sono visibili solo da alcuni punti del globo, mentre quelle lunari in tutto l'emisfero buio, a patto che la Luna non sia già tramontata e il cielo sia sgombro. Perciò l'anello di fuoco del 29 saranno in pochi a goderselo: pochissimi, visto che sarà osservabile solo dall'Antartide. È proprio il caso di dire “Il pinguino Belisario si prepara serio serio all'impresa leggendaria, un missile pare davvero…!” Contentino per i romantici amanti dei sussurri e della natura, che potranno avvolgersi in una calda coperta a fissare il cielo stellato, perché in Italia è previsto -per il periodo a cavallo con la pasqua- l'arrivo dello sciame delle “Liridi”, così chiamate poiché il radiante è posizionato nella costellazione della Lira (osservare verso sud-est, una stella luminosissima e bianca). È il primo sciame di cui si hanno osservazioni storiche che risalgono ad alcune rilevazioni effettuate dagli antichi Cinesi, secoli prima della nascita di Cristo. In genere ha attività non particolarmente appariscente, perciò bisogna fare attenzione nell'osservazione. La maggiore visibilità è prevista tra il 22 e il 23 aprile. Il meteo conforta con schemi raffiguranti cieli tersi sia di notte che di giorno. Per un osservatore attento si calcola una media che va da 10 a 30 meteore ogni ora. Quindi bonne chance! La Redazione


LO SPECIALE

Antichi riti della Settimana Santa nella Locride T

GIOVANNI PITTARI ra le manifestazioni religiose che caratterizzano la Locride, i riti della Settimana Santa acquistano particolare significato dal momento che aggregano, nel pathos della Passione di Cristo, intere comunità di fedeli. La Settimana Santa si apre con la cerimonia delle palme, che evoca l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme; le palme, intrecciate e abilmente lavorate da mani esperte formano delle magnifiche “conocchie”, tra ramoscelli d’ulivo con infiorescenze abbondanti, simbolo religioso di pace e, a volte, insieme a rametti d’abete, per essere benedette in chiesa, prima della lettura della Passione. Dalle nostre parti palme e ulivi, dopo la benedizione, sono custoditi gelosamente dalle famiglie e, ancora oggi, c’è l’usanza di metterli nelle camere, affinché proteggano da ogni forma di male o di malocchio o portati in campagna al fine di ottenere un ricco raccolto; saranno bruciati solamente prima di essere sostituiti da nuove palme e ulivi. Il giovedì Santo le funzioni religiose sono piene di dolore perché viene ricordata la morte del Signore. Nelle chiese viene letto il vangelo che evoca il tradimento, la cattura, la condanna, il percorso verso il Calvario, la messa in croce e la morte di Gesù. Gli altari vengono sguarniti dei paramenti sacri, il tabernacolo rimane spoglio e le luci delle chiese restano appena soffuse e allestito il sepolcro: la croce, deposta i piedi dell’altare, circondata da piante di cereali cresciuti in luoghi bui, le foglie prive di clorofilla vengono intrecciate per ornare il sepolcro. Sono i grasti du Sipurcru (vasi del Sepolcro) che si sistemano, per consuetudine, come ornamento delle

chiese: è il giorno della visita ai sepolcri. In quasi tutti i paesi della Locride si celebra il rito della via crucis: viene ripercorsa la strada di Gesù verso il Calvario. In genere il venerdì sera e, in alcuni paesi, sabato mattina, c’è la processione con la Madonna Addolorata, il Cristo morto e l’Ecce Homo. A Caulonia i venerdì di quaresima sono caratterizzati dai cosiddetti Patrenostri; a notte avanzata, è facile incontrare per le vie del centro storico una comitiva di uomini, preceduti da uno del gruppo che scuotendo la campanella, comunica la loro presenza. Si fermano ai crocicchi, in quattordici punti (tante sono le stazioni della via crucis) in precedenza individuati, e qui uno di loro inizia un lamento, detto u Comunicatu, “reminescenza dei Congregati di Castelvetere, che fan ricordare il medio evo che ce li ha tramandati”. A Caulonia le coinvolgenti manifestazioni del Sabato Santo si avvalgono di rituali di chiara origine spagno-

la che si fanno risalire al 1640. Ciò nondimeno tra i riti quello più atteso è quello del “caracolo”. “Il corteo a lutto per la morte di Gesù si apre con cinque gonfaloni neri, ci dice Armando Scuteri, che simbolicamente rappresentano i cinque continenti a lutto per la morte di Gesù. Segue una croce detta degli “spogliati”, perché portata da coloro che non indossano l’abito delle confraternite e quindi sfilano otto statue simboleggianti i vari momenti della Passione di Cristo: Gesù in preghiera sul monte degli ulivi, poi legato alla colonna, il Cristo coronato di spine, quello che porta la Croce e il Crocefisso; chiudono il corteo quelle rappresentanti Gesù morto, la Madonna Addolorata e San Giovanni”. Procedendo in modo estremamente lento, la processione attraversa la parte alta di piazza Mese, con un andamento serpentino, per dirigersi verso la Chiesa Matrice. La Settimana Santa di Caulonia fino al 1870 variava per le pratiche penitenziali che erano seguite dai Sangelormi e dai Battenti. A Stilo, invece, la solenne processione del Sabato Santo è contraddistinta dalle gucciadate, ciambelle di pane dal peso variabile di due o tre chili. Questi pani appaiono sulla scena a Stilo la sera del giovedì Santo nella chiesa matrice per essere benedetti nella Missa in coena domini e posti in numero di tredici sulla tavola imbandita durante la cerimonia della lavanda dei piedi. Scrive Francesco Sorgiovanni: “Questi riti, che narrano una morte e una resurrezione esemplari, hanno ancora molto da dire e da comunicare non solo alle persone che li vivono, agli emigrati che ritornano, agli anziani e ai giovani della comunità, ma anche quanti

sono alla ricerca di un nuovo senso e di nuove regioni di vita”. Ed ancora, ci invitano “a guardare le complesse e spettacolari ritualità della Settimana Santa con attenzione e rispetto, come tratti costitutivi di una entità religiosa e culturale, storica, plurale ed aperta”. Quest’anno a Siderno Superiore, poi, viene riproposta con maggiore interesse la Via Crucis vivente. La sera di sabato, vigilia di Pasqua, in tutte le chiese della Locride si compie il rito della benedizione del fuoco e del cero pasquale. Domenica mattina ogni paese è in festa, Maria sa che il proprio figlio è Risorto e, tra le grida dei fedeli e gli applausi generali, corre a riabbracciare il suo Gesù (il c.d. rito della Cunfruntata a Gioiosa Jonica, S. Giovanni di Gerace, Martone, Grotteria; Svelata a Mammola, Sbelata a Caulonia, ‘Ncrinata a Roccella Jonica, Affruntata a Platì ed Ardore Cunfrunta a Stilo); questo tipo di manifestazioni, con piccole varianti, si ritrovano in quasi tutti i paesi della Locride. Potremmo dire che “le espressioni della Pasqua si somigliano tutte, nella visione generale e nel loro simbolismo - scrive Raffaele Corso - per il fondo comune che riporta alla tradizione biblica; ma non è meno vero che, nella uniformità generale, risultano qua e là le caratteristiche popolari dovute allo spirito, al genio e ai costumi delle genti. La scienza si ferma, appunto, sul variare delle manifestazioni, che segnalano i paesi, le regioni e le civiltà”. Tradizioni di Calabria dove la tipicità dei costumi, delle credenze, delle tradizioni e delle leggende, congiunti ai suoni e ai canti popolari, che si ripetono ogni anno con una ritualità piena di seduzione e di magia assumono, oggi più che mai, un fascino tutto da scoprire.


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ORIZZONTALI

Cruciverba

2 Una lavorazione a fiorami dei tessuti 11 Sono in casa 13 Nuclei Armati Rivoluzionari 14 Nome toscano della carpa 15 Pregiato vino sardo 17 Enrico fisico italiano 19 Mese ebraico del Purim 20 Iniziali di Poe 21 Un mulriplo di due 23 lo più voi 24 Armata italiana sul Don 26 Il quarto caso latino abbreviato 27 si usano dopo la doccia 30 Fine di poesie 31 Cingono l'Italia 32 Nota cittadina in provincia di Teramo 34 Sigla di Piacenza 36 Uomo...lupo mannaro 39 Ebbe la moglie trasformata in una statua di sale 41 Alvar architetto 42 Una città serba 43 Vale ... come sopra 45 Supporto per la pallina da golf 46 Federazione Italiana Gioco Calcio 47 Popolazione indigena dell' America settentrionale 49 Gran profusione, inondazione 50 Tappeto anatolico da preghiera 51 Il nome dell' attrice Massari 52 Simbolo chimico dell'astato 53 E' contrapposto al proletario VERTICALI 1 Un dolce di frutta con gelato e panna montata 3 Associazione Nazionale Combattenti e Reduci 4 Guidò la Cina per molto tempo 5 Sigla di Arezzo 6 Vivo come il fuoco 7 L'aria…. del poeta 8 simile all' origano 9 È contrapposta alla pluralità 10 Sigla di Ravenna 12 Sommo sacerdote ai tempi di Salomone

16 Veliero mercantile e militare turco 17 La gode chi è noto 18 Spezia da grattugiare. 20 Operazione agricola 22 Touring Club Italiano 24 Un'antica via romana 25 Spaccato - strappato 28 Tutto in inglese 29 Abbreviazione di irregolare 33 Le isole con Zante 35 Codice in breve

37 Il cantante Britti 38 Strobilo femminile delle pinacee 40 Dio del Sole degli ittiti 44 È come dire gatti 46 Fabbrica auto a Torino 48 Opposto a «in» 49 Antica unità di misura di lunghezza romana 50 Iniziali del regista Antonioni 51 Si dice puntando l'indice

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I PARRELLO

L’ANGOLO D

La santa Pasqua E così e arrivata la Santa Pasqua, tanto cara alle famiglie italiane. Dimentichiamo per pochi giorni le varie crisi: economiche, sociali, familiari, per trovare un po' di tranquillità. A tutti i nostri affettuosi lettori de “La Riviera” auguriamo tutto il bene possibile. Infine, mi raccomando: trascorrete anche una “buona pasquetta”, magari su un verde prato, in compagnia di parenti e amici. Franco Parrello

IN BREVE

Decorazioni di Pasqua E' ormai tradizione consolidata addobbare e decorare la casa per la festa di Natale. Per Pasqua invece non è così comune creare decorazioni o adornare la propria casa. In questa sezione vogliamo darvi alcune idee decorazioni pasquali, partendo dalla tradizione più diffusa, l'usanza di decorare le uova. Ci sono tanti modi per decorare le uova, si usano le uova sode, colorate con colori vegetali e alimentari se si intende mangiarle, oppure si svuotano facendo un forellino con un ago ad ogni estremo dell'uovo per usare soltanto il guscio.


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IL RICORDO

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Il Settimanale Riviera saluta un uomo degno di rispetto, un maestro nobile, da un punto di vista etico superiore a tutti. Nel contribuito gratuito al nostro giornale di Franco Guglielmelli, persona di grande cultura e rara umanità, c’era freschezza, lavoro ed esplorazione. Il suo sostegno, la sua mano amica, mai pedantesca, ci ha permesso di guardare oltre bassi orizzonti e galleggianti. Verso l’avanguardia, in avanti, ben oltre la calma piatta dei giornali di provincia. Grazie. (em)

Ritratto di una persona che non ha mai smesso di amare la vita Franco Guglielmelli C

si è spento improvvisamente martedi sera. Questo è il ricordo che i suo nipoti affidano, a loro volta, alla piccola di casa appena nata per dire a lei e a tutti chi fosse il loro zio

ara Lisa, oggi che compi sei mesi ti vogliamo raccontare una bella storia. “C’era una volta, in un piccolo paese di mare del sud, un giovane che aveva tanta voglia di scoprire cosa c’era al di là della sua terra e quante cose si potevano fare con delle buone idee per la testa. Decise allora di partire, e andò prima in Inghilterra e poi di nuovo in Italia, al nord, dove gli studi, l’amore e il lavoro fecero sì che si dedicasse a realizzare progetti di cultura e di sviluppo in giro per il mondo. E così viaggiò tanto, in lungo e in largo, nel vecchio e nel nuovo continente, e parlò con tanta gente, imprenditori, politici, uomini di Stato e di Chiesa, gente comune, ma tutte persone che arricchirono la sua mente e il suo cuore generosi. E furono il suo grande entusiasmo, il coraggio, la testardaggine a non farlo arrendere mai e a

portare sempre fino in fondo ogni sua idea”. E senti, senti un po’ Lisa, come va avanti questa storia. “Si sposò con Emma, persona della sua vita, con la quale condivise ogni suo giorno con amore e complicità. Lui la chiamava sempre piccolina, con quell’affetto profondo e giocoso con cui affrontava ogni aspetto della vita, la quale seppe portargli in dono un bel numero di nipoti su cui riversò, senza esitare, tutto l’amore, di cui un padre sia capace. Questo giovane che ormai era diventato un uomo, prese a cuore i suoi nipoti, sin da bambini; insegnò loro tante cose, dalle più piccole, come lavarsi le mani e pettinarsi da soli, alle più grandi, quelle che poi si sarebbero portati dentro ogni giorno. Raccontava loro dei suoi viaggi, di ciò che il mondo ti riserva, spronandoli ad essere curiosi, a

studiare, a non accontentarsi mai. E così gioiva di tutte le loro belle notizie con sorrisi autentici e parole di affetto che riempivano i loro cuori. Ma c’era sempre anche nei loro momenti più difficili, pronto a venire in soccorso e dare una mano. Passava ogni estate con i suoi nipoti al mare, restando ore e ore sotto il sole con i piedi a mollo nell’acqua per parlare con loro. Le serate erano piene di giochi e di allegria come anche di interminabili dialoghi e riflessioni; quelle estati passavano davvero troppo in fretta. Dopo tanti anni decise di tornare a vivere nella sua terra e li vi rimase continuando a sviluppare mille progetti. Era una fonte inesauribile di idee, di iniziative e proposte...finché tutto divenne più faticoso e più lento, ma il suo sorriso e il suo modo di esserci per tutti ed, in particolare per i suoi amati nipoti, aveva sempre lo stesso ritmo. Una sera se ne andò, non prima però di aver salutato e di aver detto La vedo domani Lisa”. E sì piccolina, questo grande uomo era il tuo prozio Franco, di cui ti parleremo sempre e che ha avuto il tempo di amare anche te e ti insegneremo tutto ciò che lui ha insegnato a noi, iniziando, così, da tutte le piccole cose. E sappi che anche tu avrai modo di conoscerlo attraverso le tracce profonde, indelebili, per sempre vive che ha lasciato in ciascuno di noi. Graziella, Valentino e Massimo



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CULTURA

MEDITERRANEO

Locride - Malta un ponte in nome di Charles Cassar Locride e Malta, Mediterraneo the original. Nell'arte di Charles Cassar c'è l'appartenenza a un mondo che non conosce l'inverno. La Locride e Malta, profumo di gelsomini e schiume marine, ma soprattutto una grande prospettiva: guardare a un futuro gemello tra due luoghi che hanno tanto da dirsi e scambiarsi. Di questo sono convinti i componenti dell'Associazione Cultura Mediterranea, che ha come presidente il professore Carmelo Catalano, vicepresidente Valeria Buccisano e segretario Antonio La Rosa. Dello stesso avviso Monsignor don Luigi Gauci che opera nell'importante chiesa di Santa Caterina a La Valletta, dove sono esposte due tele del nostro Mattia Preti. Charles Cassar e Mattia Preti, Charles Cassar e la Calabria, basta e avanza per pensare a un premio itinerante che si svolgerà un anno a Malta e uno nella Locride. E ancora, una mostra in nome del grande artista maltese che sarà ospitata, il prossimo primo giugno, dall'Istituto di Cultura Italiana a Roma, davanti a Montecitorio. In tutto questo, in questa miscela esclusiva tra noi e Mlata, c'è qualcosa di fecondo. Perché dove c'è fermento, dove si macinano idee a pieno regime, nascono quei presupposti necessari a farci immaginare una società nuova, frutto di modelli di vita e di cultura vincenti. Quelli lasciateci da Charles Cassar rappresentano una fucina di speranza che può consentire alla Locride di tramandare un progetto nobile alla sua nuova generazione

Nella Foto in alto Pasquino Crupi e Pietro Fuda con Charles Cassar; Accanto: l’artista maltese con le mani sopra una sua tela. Sotto: Carmelo Catalano-Valeria Buccisano -Roger Bugeja - Antonio Larosa, nella sede E F di Malta

Un tuffo unico nel Mediterraneo CATERINA VITELLI* La mediterraneità, che è sintomo di un carattere temprato e contemporaneamente introspettivo, è la caratteristica che più emerge dalle opere di Charles Cassar, artista nato e cresciuto in una delle isole più belle del nostro mare, Malta. I soggetti che fanno da filo conduttore nel corpus delle opere di Cassar sono ispirati della sua terra natia, immagini prese da piccole cose della natura, che sono, infatti, conchiglie, ricci di mare, fiori, ma anche donne dalle forme prosperose, come quelle della Calabria, con la quale aveva stretto da tempo un legame, suggellato nel

dicembre 2003, quando fu chiamato dall’Associazione Culturale Mediterranea per esibire una collezione di lavori chiamata ‘I ricordi del tempo’, ispirata al patrimonio archeologico maltese e all’archetipo femminile. I soggetti ripresi dalla natura servono a Cassar per condurre un’indagine introspettiva dentro l’anima, che avviene attraverso un procedimento che, tramite la distorsione dell’immagine, porta a scovare dentro di sé: l’immagine viene quasi astratta, resa con colori forti e pitture dense; Cassar – come ha scritto il Dr Louis Lagana, curatore della mostra tenutasi nel 2012 presso la APS Bank Center di Malta – «enfatizza la relazione di forma, colore e contenuto e l’e-

splorazione visiva ed espressiva dello spirito dentro e oltre la natura», caricando così l’opera di grande energia e gioia che provengono dal profondo. E’ la joie di vivre che accomuna i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, un’immensa felicità che produce la forza che ognuno ha dentro di sé, una tenacia, una tenacia, costanza, caparbietà che ci accompagnano lungo il percorso della vita, caratteristica che accomuna il popolo maltese e quello calabrese, popoli in stretto contatto non solo geograficamente, ma anche storicamente,. Come ha dimostrato Charles Cassar unendo le due terre con le sue opere. *Storico dell’arte


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E

GIUSEPPE MAZZÙ il giorno di Persefone alla fine è arrivato. Quando il giorno dell’ingresso della primavera, sulla statale 106 tra Locri e il parco archeologico, un strano corteo percorreva con fanciulle in festa, un carro che portava passeggeri illustri in abiti che richiamavano l’antico e corone di fiori , seguito da fanciulle dal lungo e colorato abito che richiamava antichi pepli , ed un seguito di musici e che di tanto in tanto si fermavano per una performance musicale e poetica, ho capito che qualche cosa stava accadendo. Da un custode del museo che apriva un cancello laterale ho appreso che c’era una manifestazione che al tempio di Marasà avrebbe rievocato il mito di Persefone. La notizia non mi è parsa vera, alcune settimane or sono avevo scritto che quando ci sarebbe stato il ritorno a casa della Persefone, Locri sarebbe stata in festa. Certo dietro il corteo c’era , una piccola rappresentanza della città. Ho pensato tra me e me, contento che finalmente qualcuno puntava sul mito per rianimare questo luogo di pietre piene di storia ma che appaiono prive di vita: vestire le pietre col mito vuol dire dare loro la vita, perché col mito si arriva alle radici delle civiltà e quindi della storia dell’uomo. Il mito accende la fantasia ed è quello che da forza alla storia ma anche apre la porta alla suggestione e… al turismo. Pazientemente ho atteso che il corteo che tra l’esibizione di musici e le declamazioni di brani poetici, giungessero finalmente al tempio. Al Parco il corteo è giunto passando per il Dromo e raggiungendo il tempio di Marasà, tra la bellissima vegetazione che ornava i resti archeologici, con fiori e piante che la natura aveva allestito, forse complice Demetra che, presente assieme a Zeus sul carro che precedeva il corteo, nel percorso variopinto, con fiori di tutte le specie, calendule, malva, borragine e tutti quei fiori che la vegetazione spontanea sa creare per affermare il trionfo della natura anche nei luoghi mitici dove la mentalità comune , a quella vista, afferma che sono solo erbacce che vanno distrutte con ogni mezzo, dal taglio al diserbo, niente escluso. Magari, poiché si celebrava in un tempo il rapimento e il ritorno sulla terra di Persefone con il risveglio della natura, può darsi che in mezzo a

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Il ritorno di Persefone

Locri in festa

MITICHEADOZIONI Si trattato della prima fase di “Mitica”, una rassegna di arte contemporanea

quella marea di fiori vi fosse pure quel maledetto fiore di croco che il giorno in cui Persefone raccoglieva fiori assieme alle sue ancelle , proprio in un prato fiorito come quello del Parco di Locri, dal sottosuolo irruppe Ade con il suo carro che abbracciò la fanciulla e si inabissò nel suo regno degli inferri, posto nel sottoterra. Finalmente troviamo chi ci svela il mistero della suggestiva manifestazione. Si tratta di Maria Rosa D’Agostino un’artista molto nota per le sue iniziative. Lei porta delicatamente, in una gabbia, un gallo dalla cresta rossa alzata , forse per tutto il trambusto, ma anche, forse, per ribadire il simbolico attributo divino della Persefone ha tutte le ragioni per inalbe-

ma è soltanto una geniale performance per… adottare la dea

rarsi. Si tratta della prima fase di “ Mitica”, rassegna di arte contemporanea ideata e curata proprio da Marò D’Agostino, prodotta da Ant’art e in collaborazione con il Museo Archeologico di Locri e il Kiwanis “Magna Grecia”. “Adotta la Dea di Locri” è il complesso progetto di Enzo Umbaca che –afferma- trattarsi di “ Un rito forse praticato ai tempi, oppure che non è mai esistito. Una sorta di processione in una terra dove le processioni sono dedicate ai santi, perché per una volta non appellarsi anche alla dea? Costumi tradizionali, musica, totem, carrozza e cavalli, pinakes, per accompagnare Persefone Dea di Locri. In questa azione performativa è coinvolta la comunità della Locride e alcune associazioni (Kiwanis, Fidapa, Civitas Solis) e numerosi artisti (la banda di Caulonia, Battaglia, Bonfiglio, Macagnino, Rullo) hanno aderito per portare un personale contributo di partecipazione. Importante l’apporto fornito da Pino Marrapodi Fiori di Roccella Ionica perché questa volta le donne non hanno raccolto fiori e creato ghirlande come afferma Strabone , parlando del culto di Persefone a Hipponium colonia di Locri. Collaborazione anche dal Consigliere provinciale Pasquale Brizzi, dal Comune di Locri, da Attilio Spanò per i costumi e da Nazareno Migliaccio Spina Photographyk. “Il rapimento di Persefone – sottolinea Maria Rosa D’Agostino - rimanda ad un atto che è privazione della libertà ma rimanda altresì alla passione, condizione di privilegio in quanto protezione e allontanamento dalla fissità del tempo. Non pochi richiami affiorano se si pensa a quel lembo di territorio che tiene le vestigia della Locri antica - quella venuta alla luce e quella ancora da scoprire - quasi questo sia il luogo in cui quel rapimento si perpetua e dentro il ventre terrigno si celi, agli sguardi e alla coscienza, l’amore nel suo ricorrente complesso mistero.

Sotto la coltre immota di un passato remoto che ogni scavo scuce ad altra dimensione che lo fa più prossimo a ciò che comprendiamo, oltre un cielo muto ed un tempo fisso, è la passione che cova: come una fissità stretta in una morsa che può allentarsi. Persefone – conclude Marò - attraversa il mistero del tempo e agisce la passione, protagonista invisibile di quel varco arcano che apre alla conoscenza. Lei sa. Bisognerebbe appoggiare l’orecchio alle fessure della terra e udirne i dialoghi con Ade, arrischiarsi nel carpire la potenza dell’eros dall’abisso, dov’è a tu per tu con la morte. Persefone vive il silenzio nel buio grave che misura il canto della luce: immensa altalena di senso. A questa dea sapiente e misteriosa che si muove tra lo scrigno della terra pregna di esplosiva vitalità, e la platea della realtà commestibile e piena di grazie, a lei che fa la spola tra il buio e la luce accecante – perfetta rappresentazione del processo dell’arte - facciamo omaggio. Al suo tempio, che affiora senza mai rivelarsi, portiamo i frutti della creatività”. Ma il nervo scoperto della Locri che ama l’archeologia e la storia degli scavi di Marasà, rimane l’assenza da quel luogo proprio della statua antica rapita anche nella condizione di simulacro dopo che il suo regno del sotterra, dove Ade la teneva come regina, assisa al suo fianco per ricevere doni, come testimoniano i pinakes dei ceramisti di Centocamere, è stata violata dal contadino che la fece, con una nuova violenza, riaffiorare alla luce per poi venderla ai primi del novecento ai mercanti che hanno ridotto in schiavitù anche le divinità antiche. Oggi la Persefone rimane a Locri e, quel che è peggio, a Locri sono in pochi a chiederne ad alta voce il suo ritorno che potrebbe nuovamente salvare la città portando folle non di ex voto, ma turisti con valute magari cinese o americana che vanno per la maggiore


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CULTURA

ARTE E DINTORNI

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di Domenico Spanò

Gianluca Sità l’amore per il disegno G

ianluca Sità, nasce a Mammola (Rc) il 06/09/1979. Sin da piccolo è affascinato dall'Arte e specialmente dal disegno in genere, tanto che il disegno e la pittura poi saranno elementi cardine della vita dell'artista. Estremamente importante per la sua formazione artistica, è stato l'incontro con l'amica e collega Elvy Barillaro , che lo spingerà più tardi a scegliere un indirizzo artistico per la sua formazione scolastica. Negli anni del Liceo, è influenzato dalla docente di ruolo Lilana Condemi ,da cui assorbisce l'amore per la pittura metafisica pur mantenendo un'anima essenzialmente figurativa. Frequenterà in seguito l' Accademia di Belle Arti di Roma e

sarà tra gli allievi di Antonio D'acchille prima e Giuseppe Modica poi. La pittura di Gianluca Sità è riconoscibile per quell'impronta simbolista data ad un uso del colore e del disegno essenzialmente reale a tal punto da sfiorare spesso il realismo estremo. Quest'alchimia dà alle sue opere un' anima melanconica e sognante che infonde loro respiro vitale oltre ad un'atmosfera senza tempo e senza spazio. " La pittura di Gianluca Sità, di sovente sospesa tra mito ed erotismo, scava nell'intimo dell'artista alla ricerca di quel sentimento assoluto di bellezza ponendosi in diretta simbiosi con il colore, che è sospeso

e cupo, mai aggrumato, perfettamente steso, quasi a disvelarne la natura chimica. Volontà, la sua, di sentire il pulsare vibrante della vita stessa, l'incarnazione del sentimento divino, il senso oscuro e minaccioso che permea l'opera di Sità, in un' apparente stasi, fagocita quel senso d'insidia latente che è tipica dell'uomo moderno fino a destrutturarne l'idea stessa del sentimento distruttivo, lo spoglia di quella oscura volontà di oblio, restituisce quella provvida forza che nutre la volontà di affermazione del proprio esistere in quanto particella di una chimica divina universale. Sità si " serve" del riferimento mitologico, poichè in esso tutto viene acclarato: la vita, la morte, il bene ed il male."

“Giugno Locrese 2014” istituito il premio speciale in memoria di “Francesco Commisso” Previsto per il 28 giugno, a Locri presso il Palazzo di Città, l'appuntamento con la 46° edizione del “Giugno Locrese”, concorso letterario indetto dal comune di Locri. Il concorso si compone di due sessioni specifiche: il premio”Umberto Ferraro”, cui potranno ambire i partecipanti dai 18 anni in su, e il premio “Francesco Commisso”, al quale potranno accedere gli iscritti tra gli 11 e i 18 anni. Il “Premio Speciale Francesco Commisso”, della sezione giovanile, viene istituito in memoria del professore Francesco Commisso, Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Locri. La tematica conduttrice è “L'amore per la

LIBRERIA MONDADORI

propria terra: quando amare la Locride significa viverla”, che può essere sviluppata in forma di elaborati grafici, componimenti musicali o letterari, fotografie, pitture, e via dicendo. In pratica, tutte le principali espressioni artistiche dei nostri tempi. Gli elaborati dovranno essere inviati - tramite e-mail, spedizione postale o consegna diretta - entro l'1 maggio 2014, pena l'esclusione dalla gara. La Giuria sarà composta dai familiari di Francesco Commisso. La premiazione - che avverrà il 28 giugno presso il Palazzo di Città consiste in un premio di 400 euro per il primo classificato, 250 euro e 150 euro rispettivamente per secondo e terzo classificato.

VE E R B N I

SanLuca: lacittàricorda Stefano De Fiores

Nuovo stage di scrittura creativa di Antonella Cilento Scrittrice candidata al “Premio Strega 2014” con il suo libro “Lisario o il piacere infinito delle donne” Un nuovo stage di scrittura creativa tenuto dalla candidata al “Premio Strega” Antonella Cilento presso la Libreria Calliope Mondadori «Si comincia scrivendo di sogni, la prima pagina parla di ciò che ci accade nella vita reale o in quella sognata. Poi, perchè desideriamo che altre figure prendano il posto del nostro io, vogliamo moltiplicarci». Dopo il successo ottenuto qualche anno fa, la Libreria Calliope Mondadori, grazie alla collaborazionecon “Lineascritta Laboratori di Scrittura”, propone un nuovo corso di scrittura creativa tenuto dalla direttrice, Antonella Cilento, candidata al “Premio Strega 2014” con il suo libro “Lisario o il piacere infinito delle donne”. La scrittrice guiderà gli apprendi-

sti sognatori alla creazione di un personaggio, incontrando i caratteri nascosti in chi scrive e osservando come i grandi narratori hanno inventato i loro protagonisti, rendendoli eterni seppure eterei. Il corso, che si terrà sabato 17 Maggio dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18, avrà un costo di 70 euro, per un massimo di 25 partecipanti, è aperto a tutti, da chi ha voglia di cominciare a scrivere, per sè o gli altri, al professionista che desidere approfondire gli strumenti e le tecniche, senza limiti di età. Antonella Cilento sarà inoltre ospite della Libreria Calliope Mondadori venerdì 16 Maggio per la presentazione del libro candidato al premio “Lisario o il piacere infinito delle donne”.

Sono previste per la prossima settimana, a San Luca, le manifestazioni in memoria di Stefano De Fiores, mariologo di fama internazionale venuto a mancare il 15 aprile del 2012. Lunedì 14 aprile, nella Chiesa di Santa Maria della Pietà alle ore 16:00, si terrà la messa in suffragio della sua anima, celebrata da Don Pino Strangio. Mercoledì 16, alle 9:30, verrà invece presentata l'ultima opera di De Fiores, “Maria e il mistero del male”, e inaugurata la lapide in marmo affissa sul muro della sua casa natale.




RUBRICHE

CARTOLINE MERIDIONALI

di Antonio Calabrò

Castello di Motta S.Giovanni Castelli e castellane, e colline primaverili, vulcani innevati, azzurri profumati e mare, sulle nostre spalle poggiano responsabilità di paesaggi, e di respiri mozzati, e di speranze svanite e rinnovate ad ogni trillo di primavera, ad ogni estate di Calabria, ad ogni battito di cuore. Castelli calabresi, abbandonati al sole, custodi di memoria, talismani di fortuna. San Niceto, ad Aprile.

Pillole

Naturopatiche

A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone www.associazione-tone.it associazione.tone@gmail.com

Piante, benefici e curiosità Informazioni, consigli e interessanti notizie sul variegato e coloratissimo mondo delle piante nel momento del cambio di stagione...e in previsione dei pasti Pasquali. ALLORO: STOP AL GONFIORE INTESTINALE! Originario dei paesi meridionali e dell'Asia minore, l'alloro( Laurus nobilis) è una pianta sempre verde che raggiunge i 5-6 m di altezza e si presta per realizzare siepi molto fitte. Oltre ad essere utile, quindi, è anche molto decorativa! Il suo gusto forte e aromatico e le sue proprietà terapeutiche erano conosciute già nel periodo greco romano, quando l' alloro veniva usato sia in cucina che per le corone destinate ai poeti e ai condottieri trionfatori. Dell'alloro si utilizzano le foglie e le bacche(queste ultime, però, nelle preparazioni domestiche, vanno destinate esclusivamente all'uso esterno come antisettiche, lenitive e antidolorifiche in caso di contusioni e reumatismi) che contengono pinene, eugenolo, terpeni, geraniolo e acido cianidrico; quest'ultimo, presente in maggiore quantità nelle foglie giovani, è responsabile del tipico scoppiettio che si sente quando viene bruciato. A causa della dell'acido cianidrico, le foglie da utilizzare dovranno essere quelle adulte di almeno 1 anno. All'alloro vengono riconosciute diverse azioni terapeutiche: è rilassante, digestivo, carminativo (elimita ed espelle i gas dal tubo digerente), diuretico, sudorifero e antispastico. La tisana di alloro si prepara facendo bollire 23 foglie di alloro in una tazza d'acqua per 4-5

minuti. Si filtra e si beve, soprattutto in caso di dolori addominali caratterizzati da meteorismo e gonfiore delle anse intestinali. In soluzione passano le sostanze idrosolubili che hanno un potere assorbente sui gas, simile a quello del carbone vegetale, ma sono prive dell'effetto irritante provocato da quest'ultimo sulle cellule della mucosa. A differenza della tisana di alloro, quella di camomilla (più nota e più utilizzata) funziona nelle contratture dolorose della muscolatura liscia intestinale, ma non ha effetto sulla dilatazione meteorica delle anse. Pochi sanno che le foglie di alloro, grazie al loro contenuto di cineolo, sono un valido repellente contro gli scarafaggi e formiche : sbriciolate le foglie e spargetele nei punti critici!


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COPPIE

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1) Due grandi amici che rivediamo sempre con immenso piacere. Il dottore Zannino ed il dottore Speziali sempre presenti quando si tratta di manifestazioni culturali. 2) Un capolavoro dell’assocuochi reggini: non si tratta di formaggi e latticini ma di opere d’arte in pasta di pane. Sembrano veri 3) Grazie alla loro instancabile attività di marketing promozionale, le gemelline Scarpari di Varapodio, che hanno partecipato alla trasmissione della Clerici, hanno ottenuto un successo strabiliante. Il piatto è servito. 4) Kokò De Leo , “the voice” al Top. Un talento tutto sidernese che ha mezzi e capacità per poter esplodere nel panorama musicale. Gli facciamo tanti auguri di cuore sperando che al più presto possa avere l’occasione che si merita. 5) L’Assessore locrese Alfonso Passafaro, dopo il pensiero mattutino su fb, controlla personalmente le modalità d’esecuzione delle strisce pedonali.

L’OROSCOPONE di Giuditta

DELL’AMORE ARIETE Marte e Giove proseguono imperterriti in angolazioni poco rilassanti. Il che vi provoca frequenti dolori rettali e colon irritabile. Se sentite la stanchezza in sottofondo, provate a cambiare disco, mettete un ritmo latino e vi sentirete subito meglio.

TORO se la geografia dei vostri sentimenti è tutta sottosopra, provate a comprare un atlante nuovo, di quelli facilitati, per bambini delle elementari. Rimettete la bussola del vostro amore con l'ago nella direzione giusta. Attenti a non pungervi.

GEMELLI Accusate una sofferenza cronica: fategli causa.

CANCRO chi l'ha detto che i baci sono passati di moda? Giove e Mercurio sono dolcissimi esperti di pasticceria, e potrebbero preparare per voi magnifici baci al cioccolato. Non acquistate marche industriale, siate originali e fantasiosi.

LEONE col vostro partner è sempre la solita musica? Vi sentite come in “Mission”? i missionari più fanatici del mondo? Provate a leggere l'Iliade e l'Odissea, e le storie di Andromaca, la vostra vita sentimentale potrebbe trarne beneficio.

VERGINE ma che ve lo diciamo a fare?

BILANCIA che pragmatismo! Vedete tutto in termini di acquisizione, distribuzione, scomposizione ed erogazione. In particolare l'ultima azione vi provoca problemi. Se si tratta di erogazioni semplici, provate l'azzurro, in caso di erogazioni composte, estendete la vostra fantasia a piacere.

SCORPIONE Le coordinate dell'amore non sono accettabili? Riscrivete il modulo del bonifico con l'IBAN giusto, vedrete che istantaneamente diverrete ben più che accetti. Tutto questo non esclude un mancato accredito di felicità o un rimborso di tempo.

SAGITTARIO se avete un vuoto affettivo, buttatevi su un cracker, un wafer o una brioscina, anche industriale: non impelagatevi in finte relazione a finta-lunga durata, tanto non fanno per voi. Fate il pieno di calorie e datevi alla fuga.

CAPRICORNO Piccole distorsioni romantiche, anzi, diremmo contorsioni mentali e sollevamento pesi sentimentali. Nei casi peggiori, prevedibile la richiesta di annullamento rotale.

ACQUARIO siete tipi da amore seriale? Non potete fare a meno di collezionare storie d'amore che poi fanno flop? In caso di serialità incurabile, datevi alla lettura dei gialli svedesi, oppure all'interminabile serie tv di Masterchef, chissà che queste terapie d'urto non vi riconducano ad un sentimento più semplice e fresco.

PESCI siete in fase creativa, con la Luna e Giove in quadratura, perciò sbizzarritevi nella cucina dell'amore: lasagne ripiene, cannelloni, torte pasqualine, pere cotte e baci di dama. Attenti a tagliatelle e tagliolini al sugo, però.


SETTIMANALE

www.rivieraweb.it

DOMENICA 13 APRILE

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BLOB WEEK

POLAROID

OF

UNITALSI AD AFRICO

The

1

WEEK

Una vendita record di uova di Pasqua. L’iniziativa dell’ UNITALSI ad Africo si è rivelata vincente. Sono state vendute ben centoottantasei uova di ottimo cioccolato in soli novanta minuti. La grande sensibilità della comunità Africese ha fatto centro così come ha fatto centro anche la bellezza delle incaricate alla vendita.

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“MAMMOLA” E “GONGOLA” L’attuale sindaco di Mammola, Antonio Longo e la consigliera comunale piddina Nancy Spatari, se la ridono di “gusto” mentre pensano a come rilanciare l’enogastronomia locale.

ALLA RICERCA DI UNA SQUADRA

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TALENTO INESPRESSO A.A.A. fuoriclasse calcistico dal talento inespresso , anno di nascita 1975, cerca squadra disperatamente. Se davvero interessati si prega di voler contattare il suo procuratore personale, il sign. Vincenzo De Leonardis. Chiamare solo se effettivamente interessati. No perditempo.

PADRE TONY WHITE COME PADRE RALPH ?

Padre Tony White è un ambizioso prete locrese . In attesa del nuovo Vescovo che, si dice, dovrebbe essere nominato a breve, non rimane altro che fare i complimenti al nostro amico per le sue trasformazioni alla Noschese

GERENZA

Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

RISPARMIO ENERGETICO Premesso che siamo in primavera e la sera ci sono circa tre persone sul lungomare, ci chiediamo come mai a Siderno ( visto che il comune ha dichiarato il dissesto e spende tantissimo per il consumo di energia elettrica) i responsabili continuino a lasciare accese tre lampade a punto luce (peraltro non a basso consumo) quando basterebbe lasciarne accesa una sola...

Direttore responsabile: ANTONIO TASSONE Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Ercole Macrì, Eleonora Aragona, Domenico Macrì, Franco Parrello, Daniele Mangiola, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò.

Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Master Printing S.r.l. Modugno (BA) EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno

1) Presente al Vinitaly, ecco a voi il vincitore delle celebre trasmissione tv “Masterchef” in visita agli stand della regione Calabria. Ad ALMO likes so much CACIOCAVALLO DI CIMINÀ 2) La collega Lidia Zitara prima della partenza per la Lituania.Dalla foto traspare tutta la sua gioia per l’imminente viaggio. “Vilnius” che tristezza !! 3) le due amiche Sestina e Chiara dicono che è tutto ok, perche finalmente si sono liberate della loro nemica numero 1.



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