a conservato sotto spirito la sua mente all’interno di “una boccetta riempita di vocaboli”. La penna scampata al sacco nero dell’immondizia l’ha salvato, tendendogli la gruccia di una quasi speranza. Grazie a Dio quella penna non ha fatto la fine dell’evidenziatore, dei libri, delle fotine dei suoi genitori morti, ritenuti, al contrario, pericolosi e per questo sequestrati al suo ingresso. Considerata abile a condividere con lui la detenzione, la sua penna trasparente lo ha confortato mentre rimaneva “sospeso, appeso, ciondolante, legato al filo dell’ingiustizia”, così che potesse mantenere la promessa fatta a se stesso: “Farò della mia innocenza una pubblica ragione”.
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egli Stati Uniti, tanti anni fa, a Phoneix un uomo irruppe all’interno di un’abitazione e mazza da baseball in mano iniziò a darle di santa ragione a due persone incappucciate che si trovavano all’interno dell’abitazione. Il giustiziere della notte campione di mazzate raccontò che portando a spasso il cane vide, guardando all’interno di una finestra, due soggetti con il volto travisato e una donna legata a una sedia. Tornò a casa, prese la sua mazza e fece lo sceriffo. I tre, all’interno nell’abitazione, in realtà stavano giocando, eroticamente giocando, sensualmente giocando. L’errore costò caro al supereroe “de noartri”, perché ruppe il setto nasale di uno dei due giocherelloni e spaccò braccio e mandibola all’altro. Non si accertò prima di agire, si mise in azione e via. Non venne denunciato e non dovette risarcire nulla perché uno dei giocherelloni incappucciati era un professionista di fama, sposato e con un onore da tutelare. La cosa finì così, tante scuse e basta.
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