Riviera n° 22 del 01/06/2014

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Michele Bruzzese, il neo capitano dei vigili, è il quattordicesimo assunto dal comune dissestato di Siderno in mano a commissari e liquidatori. La casa dei cittadini con tutti questi manager da piÚ di tremila euro al mese è un'autentica media impresa. E noi paghiamo!

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LA SETTIMANA

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DOMENICA 01 GIUGNO

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Addio "lupo" Zerbi

DaTorino al Delta del Po:

“Siderno Risorgi” Renato Audino, calabrese the original, di Siderno, ma che vive a Torino, e il suo compagno hanno vinto il campionato piemontese di Canoa C2 master, da Asti a Masio, 21 chilometri lungo il fiume Tanaro. Il 14 giugno ci sarà invece la partenza di una scommessa vinta già lo scorso anno. Da Torino al Delta del Po: 600 chilometri, Seicento/e qualcosa in più, in Canoa e mountain-bike. Ma Renato Audino, come ha già anticipato durante la premiazione di Masio, quest'anno porterà con sé un messaggio va oltre lo sport e che vuole raggiungere il suo paese d'origine, a 1300 chilometri di distanza. Un'impresa impossibile nell'impresa difficile. Ovvero, una scritta sulla bandiera tricolore: “Siderno Risorgi” in ogni tappa, in ogni pontile, in ogni comune dove approda il grande fiume, e nel cuore. Renato, baffi e capelli bianchi, abituato a imprese non così, è uno che non va giù, resiste e vive di traguardi. Renato Audino non molla e se va giù sa come rialzarsi. Siderno Risorgi, fallo per chi ancora crede in te. Un “no limits” the original. Made in Siderno.

A Bologna il parco Corrado Alvaro

La Coppa Campioni a Siderno Lello Roberto, Antonio Tassone e Pino Reale con la Coppa dei campioni d’Italia 2013-2014. Roberto in quanto coordinatore del centro Juventus Club Doc Siderno, insieme a Mirella scirea, presidente del centro coordinamento Juventus Club, hanno organizzato il 23 Maggio questo evntoper festeggiare lo Scudetto della loro squadra del cuore con utti i tifosi della Locride.

Sabato 17 maggio, in una giornata di splendido sole, la città di Bologna, ha celebrato la cerimonia di inaugurazione del nuovo Parco verde cittadino nel quartiere Savena. Il Consiglio di quartiere, all'unanimità aveva scelto di dedicare il nuovo spazio verde cittadino allo scrittore Corrado Alvaro. L'iniziativa dell'intitolazione si deve al presidente del consiglio di quartiere Virginia Gieri e alla consigliera di circoscrizione Maria Beatrice Scipione, Alvaro ebbe con la città felsinea un rapporto di particolare affetto: nel novembre del 1915 fu curato presso l'istituto Ortopedico Rizzoli per le ferite riportate in combattimento sul monte Sei Busi nel Carso, che gli valsero la decorazione con la medaglia d'argento; e, già nel 1916, a soli 21 anni, iniziò a collaborare come redattore nel quotidiano Il resto del Carlino, all'epoca diretto da Mario Missiroli. La collaborazione durò fino al 1920, quando fu chiamato a Milano nella redazione de Il Corriere della Sera. A Bologna conobbe la giovane bolognese Laura Babini che

sposò nell'aprile del 1918, e qui nacque nel 1919 il loro unico figlio, Massimo. La città di Bologna, quindi, tenne a battesimo l'esordio giornalistico del giovane sanluchese. Ha dato inizio alla cerimonia la presidente di quartiere Virginia Gieri rievocando la vicenda della decisione deliberativa dell'intitolazione ad Alvaro, votata poi all'unanimità. Ha preso poi la parola Maria Beatrice Scipione specificando i

motivi per i quali ha proposto al consiglio la scelta dell'intitolazione ad Alvaro, ha chiuso gli interventi delle autorità bolognesi l'assessore al territorio a nome del sindaco e della giunta municipale.Sono poi intervenuti i due rappresentanti della Fondazione Corrado Alvaro di San Luca: Maria Rosaria Giuffrè, nella sua duplice qualità di membro del C.d.A dell'Ente culturale e presidente della Commissione Straordinaria del comune di San Luca, ha ricordato la figura dell'illustre scrittore, il suo attaccamento alla città emiliana per motivi affettivi e di lavoro; e ha poi ricordato il debito di riconoscenza del paese natale di Alvaro per la capitale emiliana, riferendo la circostanza che vide lo slancio di umanità e solidarietà dei cittadini e delle istituzioni bolognesi, quando, per la terribile alluvione del 1972/73, i ragazzi di San Luca furono privati delle loro aule scolastiche, assegnate temporaneamente agli alluvionati. Fortunato Nocera

“Lunga e diritta correva la strada, forte la mano teneva il volante, forte il motore cantava, non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava, quel giorno che ti aspettava”, alcuni versi della celebre “Canzone per un'amica” del grande Augusto Daolio dei Nomadi, sembrano davvero appropriati per descrivere il drammatico incidente costato la vita, ieri a Cinquefrondi sulla Jonio-Tirreno , a Ciccio “lupo” Zerbi. Il fortissimo attaccante di Polistena, scuola Reggina, ha militato in tante squadre della provincia. La sua bravura di uomo di grande carisma , di atleta, di integerrimo padre di famiglia, di umile e grande lavoratore, lo hanno fatto “amare” ovunque egli abbia giocato, ripagando la fiducia delle società che gli hanno dato credito negli anni facendo quello che sapeva fare meglio, ossia il gol. E quanti gol in questi anni, quante gioie . Era “l'artista del gol”. L'ultima volta l'ho riabbracciato in tv quando, assieme ai dirigenti della Cittanovese ed alcuni suoi compagni di squadra, è venuto a farci visita negli studi di Telemia. Nell'ultimo campionato, con la maglia giallorossa della Cittanovese, ha messo a segno 44 marcature trascinando la compagine del presidente D'Agostino in “promozione”. La sua morte è giunta come un “fulmine a ciel sereno”. Il destino ha colpito senza guardare in faccia , anche lui, che aveva promesso in tv di voler continuare a giocare e segnare ancora tante reti nei campionati dilettantistici. Per sua scelta (in pochi lo sanno) non ha mai tirato un calcio di rigore, perché lui era orgoglioso di poter dire, gonfiando il petto, “ho segnato tanti gol senza nessun rigore”. Come direbbe Francesco De Gregori: “non è da un calcio di rigore che si giudica un giocatore”, nessuno poteva sottrargli questa soddisfazione visto che per lui, fare goal, era il “pane quotidiano”. A Siderno è stato coccolato e riverito dai tifosi che lo hanno eletto a loro beniamino. “Uno di noi, Zerbi è uno di noi” cantavano gli ultras per manifestare la riconoscenza e la gratitudine di chi in campo si impegnava sempre allo spasimo e dava l'anima per il raggiungimento dell'obiettivo finale. Ma Zerbi è stato anche “amato” a Roccella, Marina di Gioiosa, Polistena, Taurianova, Rosarno, Mammola. Ci lascia un grande ragazzo, non lo dimenticheremo mai. Vai “lupo” continua a segnare anche lassù, fallo per tua moglie che ti amava tanto ed i tuoi tre splendidi bambini. Fatti valere. Antonio Tassone


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di Doroteo

M ORTACCI

Quanto è brutta la mia Locride: quando “a pirara faci pira” Procedendo in auto da Roccella Jonica verso Marina di Gioiosa Jonica si accede alla visione di un panorama straordinario, specie di notte,uno scorcio di costa, mare e vita che pochi posti in Calabria possono vantare: un capolavoro umano e naturale. È la sintesi della potenzialità della Locride. Poi il buio. Entrando a Marina di Gioiosa, e guardando verso

monte, erbacce e sterpaglie occupano parte della strada che fa saltare subito agli occhi alcune palazzine in mattoni pieni ancora in costruzione da anni, da decenni. Marina di Gioiosa si salva perché tra il Golosia, il Nice e l'ingresso del lungomare si respira aria da “Costa brava”, da luogo top del turismo. Poi si va verso Siderno e anche qui la statale 106 ci regala palazzoni in

costruzione e cantieri aperti, fino ad arrivare nel cuore del paese che una volta era la perla della Locride ed oggi sembra un centro smistamento rifiuti, con spazzatura abbandonata per le vie, a due passi dalle scuole, e un Corso pieno di luci ma vuoto, svuotato di gente, un deserto. Siderno da comunità gioiosa e gaudente è diventata gobba e triste, azzoppata dal

destino che si è cercata. Si prosegue verso Locri dove escluse le vie principali buche, fosse e sterpaglie sono quasi in tutto il paese il leit-motiv delle cartoline della città di Zaleuco. Uscendo da Locri e camminando verso Sant'Ilario prima e Ardore poi sembra di stare tra il Congo e la Nigeria, con canneti che invadono le corsie delle strade e piccoli cumuli di immondizia qua e là. Con tutto il rispetto per Congo e Nigeria. Si passa è poi al lato Sud della Locride, Bovalino su tutti, dove i rifiuti, a due passi da un centro Commerciale sono il monumento principale, e le buche e le strade non curate accompagnano la vita di tutti, cittadini residenti e non. I lungomari sono brutti, non abbelliti, non coccolati. Insomma nella Locride

c'è bruttezza, bruttezza a fiumi. Non si può pretendere che da un luogo brutto nascano cose belle, che da un luogo sporco nascano pensieri puliti. Mio nonno diceva: “A prirara faci pira”. Aveva ragione. D'altra parte a rendere brutto questo luogo sono state le stesse persone che oggi si incatenano per rivendicare una attenzione che loro stessi non hanno mai dato alla Locride, e vogliono farlo dimenticare al popolo, che bue, dimentica. Pochi giorni fa una carrettata di sindaci vecchi, riciclati e senza risultati sono stati stancamente rieletti affinchè nulla muti nella jonica. La bruttezza vince sempre perché se anche ai giovani non si fa vedere nulla di bello si abituano al brutto, e magari ci stanno anche bene.

SIDERNO: SMANTELLAMENTO ITALCEMENTI GROUP

Il ghigno snob di Gozzilla L'Italcementi Group non ama dialogare con la Locride. È un gigante per cui nutriamo quel rispetto che si nutre per un'impresa che continua a dare lavoro a molte nostre famiglie e rappresenta un'attività industriale di primaria importanza per Siderno, per la Locride e per l'intero reggino. Una multinazionale che snobba un piccolo settimanale di provincia, perché lo può fare per mille ragioni, tranne una: il degrado ambientale, quel brutto vedere che continua a rappresentare il biglietto da visita di una città che vorrebbe divenire turistica. Quindi, questa piccola pulce dell'informazione locale registrando lo smantellamento in atto di quei silos e serbatoi, quei nei del gigante divenuti melanomi, ha pensato di fare il suo lavoro chiedendo delucidazioni ai responsabili locali. Quest'ultimi in base a protocolli interni ci hanno mandato dai vertici. Abbiamo spedito delle domande via e-mail l'otto di aprile. Ci hanno risposto il 20 maggio comunicandoci che li potevamo chiamare per

telefono. Lo stesso giorno abbiamo sentito Marisa Carrara: «Il direttore generale mi ha comunicato che è ancora prematuro parlare del futuro sviluppo del'impianto sidernese», ci ha riferito la cortese responsabile della direzione centrale comunicazione immagine di Italcementi. Per noi non è stata una sorpresa, già nove anni fa, il quattro settembre del 2005 Gozilla c'aveva mostrato il naso all'insù non rispondendo subito ad alcune nostre domande. Lo fece solo quaranta giorni dopo, il 16 ottobre precisamente, e lo fece con delle promesse che non rispettò. Oggi, come allora, volevamo sapere poco, quasi nulla, per condividere con la multinazionale una scelta che va al di là del calcestruzzo, verso l'esempio ambientale e il ruolo sociale dell'impresa. Niente. Ancora quell'omertà che, per difetto di fabbrica, mette nell'orecchio di una piccola pulce, un mostriciattolo a sua immagine e somiglianza, ma gigante. (em)

Giovanni Strangio & Duisburg L

a strage di Duisburg ha segnato in maniera quasi irreversibile il salto di qualità della faida di San Luca tra i contrapposti clan dei Nirta-Strangio e i Pelle-Vottari. Il 15 agosto 2007 un commando uccide sei persone davanti al ristorante “Da Bruno”, indicato nell'ipotesi investigative come una base operativa all'estero del gruppo Pelle-Vottari, anche in considerazione del ritrovamento al suo interno di statue ed effigi di santi vari e della Madonna di Polsi ma anche di armi e munizioni di vario genere. Per quella strage l'altro ieri la Corte d'assise

d'appello di Reggio Calabria ha confermato la condanna all'ergastolo a Giovanni Strangio quale presunto organizzatore ed esecutore materiale. La Corte ha stabilito nei confronti del 35enne Strangio la decadenza dell'esercizio della potestà genitoriale. La condanna che si fonda sulla sentenza del primo grado disposta dall'assise di Locri del luglio del 2011, in pratica non scalfita dalle controdeduzioni difensive rappresentate nei motivi d'appello. Scrivono i giudici di Locri : “Giovanni Strangio non ha saputo spiegare, ed era invero impossibile arri-

vare a tanto nonostante la fervida fantasia mostrata, cinque nitidi elementi indiziari: 1- La presenza di una notevole quantità di residui univoci di sparo nella vettura Clio a lui in uso dalla mattina del 10 agosto 2007. 2- La presenza delle impronte digitali di Giuseppe Nirta sulla facciata interna della porta di ingresso dell'appartamento di Domenico Scarpello di cui aveva le chiavi fin dalla sera dell'8 agosto 2007. 3- La presenza del dna di Sebastiano Nirta (che sarà condannato all'ergastolo per la strage di Duisburg in un altro processo) nell'appartamento di Scarpello ed in quello proprio

di Kaarst, sito in Am Siepbach 28. 4- La presenza del dna di Sebastiano Nirta all'interno della citata vettura Clio. 5- La destinazione plurisoggettiva dell'ingente spesa alimentare e alcolica effettuata il 14.08.07 alle ore 13.52 e consumata con altre persone all'interno dell'appartamento Scarpello”. Di conseguenza hanno ritenuto i giudici di Locri: “E' possibile, dunque, affermare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che Giovanni Strangio è uno dei quattro killer che il 15 agosto 2007 in Duisburg, intorno alle ore 02.20, freddamente e spietatamen-

te giustiziavano, con colpi di arma da fuoco anche alla testa, Marmo Marco, Giorgi Francesco, Pergola Francesco, Venturi Tommaso Francesco, Strangio Sebastiano e Pergola Marco”. Quanto al movente: “Esso è ampiamente emerso alla luce dei fatti del 28.12.06 e delle confidenze rese a Julia Garin ed è riconducibile, senza ombra di dubbio, all'inserimento organico di Strangio Giovanni, con ruolo strategico organizzativo ed esecutivo sotto il profilo militare, nella cosca Nirta-Strangio in guerra con la contrapposta consorteria mafiosa dei Pelle-Vottari”.



RIVIERA

ELEZIONI 2014

Politica L’analisi elettorale

IVERDETTI: risultato storico del PD e la fine politica di Scopelliti. Nelle amministrative clamorosa sconfitta per il ministro Lanzetta, confermati tutti i vecchi sindaci, uniche novita Scerbo a Palizzi e Crupi a Bova

Alla ricerca del traditore perduto ANTONIO TASSONE Ha vinto il Pd, ha perso il M5S. Sembrava che, per Renzi e compagni, questo voto, giunto a sproposito, potesse rappresentare l’inizio di una nuova crisi all’italiana ma tutte le previsioni della vigilia sono state spazzate via da un uragano di proporzioni inaudite. Colui che veniva fino a pochi giorni fa definito “l’ebetino” ha spiazzato davvero tutti con un risultato elettorale “storico”. Il Pd è salito sopra il 40%. Saranno stati gli 80 euro in più in busta paga, saranno state le “fibrillazioni dei mercati” alla ricerca di stabilità, saranno state le tensioni registrate negli altri partiti, ma alla fine il risultato è arrivato. I dati europei, però, non possono essere paragonabili con quelli delle ultime elezioni politiche anche per via della forte astensione che ha caratterizzato questa tornata. Ma il dato ottenuto basta ed avanza per innescare alcune considerazioni di natura politica. L’affermazione di “Don Matteo” ha, di fatto, consolidato il “bipolarismo”, con due aree contrapposte: da una parte il Pd, che si è coeso sulla figura dell’ex sindaco di Firenze, dall’altra, si è presentato un centro destra

“lacerato” da profonde divisioni scaturite dopo la condanna “passata in giudicato” di Silvio Berlusconi. E così proprio quella coalizione che aveva dato il via al rinnovamento della politica italiana, nel 1993, abolendo di fatto i partiti politici e promuovendo la nuova figura del “leader”, è stato costretto a registrare una cocente sconfitta. Né si può fare un paragone tra questo Pd e la vecchia Dc, un partito, la Dc dell’epoca, dove vi erano diversi leader e non uno solo come invece avviene attualmente nel Partito Democratico. In Calabria, il risultato più clamoroso, è stata la mancata elezione dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti. Peppe, condannato nel processo Fallara, rimarrà per il momento fermo ai box e la sua sorte politica, dopo il voto di domenica scorsa, sembra ormai segnata. Anche i suoi più fedeli “amici”, quelli a cui ha distribuito per diversi anni “incarichi e prebende”, lo hanno tradito “cinicamente”. Ma del resto nel Ncd, a voler essere spettatori indiscreti, l’esempio arriva dall’alto . A Cosenza, dove per Peppe doveva interessarsi Pino Gentile, sono arrivati poco più di 600 voti. Il mancato sottosegretario e il fratello sembra che abbiano indirizzato le loro preferenze sull’aquilano Piccone, decre-

tando la fine dell’accordo politico regionale che aveva portato un reggino sul gradino più alto della politica calabrese. Dopo la “debacle” Scopelliti si è recato personalmente a Roma dal Ministro Angelino Alfano per chiedergli spiegazioni con la richiesta di dimissioni per il coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello. Chissà, ci domandiamo noi, se Scopelliti avrà chiesto ad Alfano come mai il presidente del consiglio regionale della Campania, Romano, sia stato arrestato proprio il venerdì prima del voto facendogli “saltare” l’accordo che aveva messo in campo in quella regione per cercare di ottenere un pass per Bruxelles. Nella Locride, poi, a quanto pare, sono stati tanti i fedelissimi di Scopelliti ad averlo semi-abbandonato. Che risultati hanno portato i vari Giovanni Calabrese, Vincenzo Mollica, i fratelli Crinò, l’ex vicesindaco di Siderno, Sgarlato nonché i tanti primi cittadini che solo qualche mese prima avevano aderito al progetto del Ncd? Scopelliti, poi, non deve dimenticare che ad un anno dalla scadenza naturale della legislatura, decidendo di dimettersi da Presidente della Regione dopo la condanna in primo grado e l’interdizione, si è messo contro quasi tutti gli attuali consiglieri regionali di maggio-


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ranza dimostrando che per lui fosse prioritaria la sua carriera politica piuttosto che lo stesso gruppo di lavoro e l’anno di stipendio in piu’. Ma tant’è! Chi strizza l’occhio al dato elettorale in provincia di Reggio Calabria è Forza Italia. Raffa, attuale presidente della Provincia, può iniziare a lavorare per la sua candidatura a Presidente della Regione. Jole Santelli potrebbe decidere di dare il via all’operazione “Raffa Presidente” già dai prossimi giorni, con la benedizione di Raffaele Fitto che è stato il più votato di tutti nella circoscrizione Sud. Infine, qualche considerazione la meritano anche le amministrative che hanno riguardato alcuni paesi della Locride. A Monasterace, la cittadina del ministro Lanzetta, Teodoro Bucchino ha deluso ogni oltre aspettativa. Ha vinto Cesare De Leo. Un risultato cocente per chi ha ricoperto dal 2011 al 2013 l’incarico di assessore al bilancio e tributi nell’ amministrazione Lanzetta e dal Febbraio 2009 è stato il segretario di circolo del PD di Monasterace. Nessun risveglio per Platì che con il 24.43% non ha raggiunto il quorum del 50% più uno e niente da fare per l’unico candidato a sindaco Francesco Mittiga. Quorum raggiunto a Sant’Ilario dello Jonio dove è stato riconfermato sindaco Pasquale Brizzi. La cosa curiosa è che dopo lo scioglimento del comune per la presenza di infiltrazioni mafiose sotto la guida di Pasquale Brizzi, lo stesso sindaco “esautorato” è stato rieletto prima come consigliere provinciale ed ora nuovamente a Sindaco. Un semplice cittadino si domanda che senso abbia avuto allora provvedere allo scioglimento di quel comune se poi tutto , com’è accaduto, è ritornato come prima? A Roccella Jonica è stato riconfermato sindaco Giuseppe Certomà che ha nettamente battuto Circosta. L’era Zito a Roccella continuerà almeno per ancora altri cinque anni nonostante una campagna elettorale molto brutta che si è caratterizzata per i continui colpi bassi e lo scontro ruvido tra avversari. È stato lo stesso sen. Zito, nella sua prima intervista tv dopo aver appreso l’esito del voto, a parlare di campagna elettorale “vergognosa e ributtante” che mal si concilia con il clima civile che si respira in quella comunità. Fatte salve le vittorie “a sorpresa” di Caterina Furfaro ad Agnana Calabra, di Pino Vumbaca a San Giovanni di Gerace, di Vincenzo Crupi (figlio di Pasquino) a Bova e quella di Walter Scerbo a Palizzi, in tutti gli altri comuni chiamati al voto, sono arrivate le riconferme per i sindaci uscenti: riconferme per Giorgio Imperitura a Martone, Rosita Femia a Canolo, Domenico Lucano a Riace, Francesco Moio a Brancaleone, Franco Candia a Stignano, Rosario Rocca a Benestare. Infine, solo un’annotazione rivolta al circolo del partito Democratico di Siderno: piuttosto che emettere comunicati dove si commenta il voto europeo, perché, ci domandiamo, il circolo non inizia a programmare il calendario per arrivare al più presto all’individuazione del nuovo candidato a Sindaco di Siderno? Utopia, forse. Ma lo vedremo col tempo.

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SIDERNO: POLITICA CREATIVA E SELEZIONE CULTURALE

Basta con il voto rastrellato attraverso centinaia di candidati L

a proposta di esemplificare la scelta elettorale alle amministrative sidernesi attraverso la presentazione di una sola lista per ogni candidato a sindaco, è un suggerimento che potrebbe aiutare a stabilire una nuova etica nella politica locale. Abbiamo visto nel passato come la pletora di liste non abbia generalmente agevolato la selezione dei migliori, ma favorito le appartenenze a gruppi di pressione o a nuclei parentali numerosi, riparati dietro sigle di partito o di improvvisate accolite di aspiranti consiglieri, francamente inadeguati. Così le creatività, le competenze, le virtù personali, che sostengono la vera politica, hanno dovuto cedere alla demagogia, alle approssimazioni, agli inganni, agli interessi particolari, alle ambizioni, ossia alla falsa politica. È tempo che la distribuzione del consenso avvenga nella maniera più trasparente possibile, e si fondi soprattutto sulla libera adesione degli elettori a una formazione politica sostenuta da un programma, e non ad un rendez-vous di compagnoni. I quali andrebbero bene per una tavolata alla buona, ma non per un’aula istituzionale e per l’amministrazione pubblica. La città ha vissuto una tragedia scaturita dalla vecchia abitudine di concepire il Comune come spazio da occupare e da utilizzare per profitti personali o di gruppo e di carriera. In definitiva il voto rastrellato attraverso centinaia di candidati non è

servito a dare dignità alle idee o alle ideologie, non ha portato avanti una strategia di modernizzazione urbana, non ha risolto i problemi dei servizi pubblici, non ha presentato un modello culturale e civico per la elevazione della qualità della vita. Basta questo per condannare il vecchio sistema di rappresentanza. Anche i ceti produttivi e commerciali, sulla cui struttura storicamente collaudata si fondava sostanzialmente il prestigio cittadino, hanno perso tono per la mancanza di una programmazione comunale con un orizzonte non limitato alle episodicità e alle dichiarazioni di principio. Nemmeno la manutenzione e l’abbellimento degli spazi pubblici sono stati garantiti, tanto da portarli al degrado estetico oltre che funzionale. In termini economici e sociali, Siderno ha perduto quote di investimento, proprio per la imprevidenza degli amministratori comunali, che si sono limitati a interventi occasionali o, quando si è trattato di opere pubbliche di un certa importanza quali il Teatro e il Palazzetto dello Sport, non hanno saputo condurre in porto i progetti, lasciando incompiute le realizzazioni. Necessita dunque una terapia d’urto che prenda avvio proprio dalla prassi del gioco elettorale: una sola lista per ogni candidato sindaco. La competizione democratica ha necessità di politica creativa e di selezione culturale, non di arrembaggi. Fabrizio Spinella

FOTONOTIZIA: BOVAPREMIA VINCENZO CRUPI, IL FIGLIO DEL NOSTRO PASQUINO

Vincenzo Rosario Crupi, con la lista civica Bova Marina in Movimento, è stato eletto sindaco di Bova Marina. Ha ottenuto 1.031 voti, pari al 42,90%. Gli altri due candidati, Giuseppe Autelitano ha ottenuto 940 voti (39,11%) e Carmela Faenza 432 voti (17,97%).


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Capolavoro Burraco: record di turisti nella Locride a giugno Cinquecento appassionati tra Roccella e Siderno grazie a Francesco Ruso

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ERCOLE MACRÌ l turismo? «Bisogna metterci l’anima». È questa l’elementare formula di Francesco Ruso, uno che ha consentito alla bovalinese Barbara Ferrigno di indossare, nel 1987, a soli 17 anni, la maglia della nazionale femminile di calcio. «Lei, più altre sette di quella Juve Siderno allenata da Mister Mimmo Cannatello fecero parte con merito della nazionale A… in quell’indimenticabile annata arrivammo secondi a un solo punto dal Trani». Dopo quasi trent’anni, Francesco Ruso si ripete e porta la sua terra su un’altra cima italiana. Burraco, due mazzi di carte, due coppie intorno a un tavolo con il panno verde e la Locride, in modo subitaneo, diventa la capitale italiana di questo fenomeno della socialità matura, dell’anti chatline per eccellenza, del sano stare insieme. Elementare Ruso. Ma come fai? «Faccio amicizia e mi faccio volere bene». Basta farsi volere bene per organizzare il più importante torneo nazionale di Burraco della stagione? Basta farsi volere bene per avere dal 20 al 22 giugno più di 500 persone da tutta Italia nel tratto di mar Jonio che va da Roccella a Siderno e che in numeri

Dal 20 al 22 giugno sette alberghi registreranno il tutto esaurito

significa: 80 camere all’Hotel Kennedy, 50 al Parco dei Principi, 15 al Mediterraneo, 18 all’Hotel Gianfranco, 35 all’Hotel Miramare, 50 all’Hotel President? Basta farsi volere bene per arrivare dove nessun management d’albergo o assessore al turismo o dello sport è mai arrivato in questo territorio? «Io sono scaramantico», mi risponde mentre gli squilla il telefono. Francesco Ruso, presidente dell’Asd Burraco affiliato alla F.i.bur (Federazione italiana burraco) sorride parlando al cellulare con due burrachisti di San Benedetto del Tronto che fremono per esserci, vogliono la prenotazione a tutti i costi: «Forse

avremo bisogno anche dell’Hotel Partenone di Riace, mi sa di sì», mi confida dopo aver chiuso e mollato un pezzo di ferro che teneva stretto con una mano. Ma come fai? Chiedo per la seconda volta a quest’uomo che non si mette mai in posa, che tocca ferro, che avrebbe potuto fare da sindaco a ogni città calabrese. «Bisogna consolidare i rapporti, esseri seri, dare sempre, anche di tasca propria, se è necessario». Dunque? «Ho un pulmino di proprietà, una volta al mese insieme ai soci del circolo sidernese raggiungiamo altri circoli F.i.bur nel resto d’Italia e facciamo gemellaggi».

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Quest’uomo sa stare al mondo mi dico tra me e me, prima di imitare il pappagallo. Gemellaggio? «Il gruppo che vuole crescere lo deve fare insieme agli altri. Tutti mi vogliono bene perché io sono sempre presente, curo i rapporti e mi piace pure. Ormai mi conoscono tutti in questo pianeta. In Sicilia e nel Lazio sono di casa» Francesco Ruso? «Presente, in ogni buco d’Italia dove ci sono due mazzi di carte e due coppie intorno a un tavolo». E la Locride? «Completa collaborazione. Magnifica la famiglia Agostino del Kennedy, persone che hanno capito lo spirito, in pochi minuti hanno pesato il valore di un torneo nazionale nella loro terra. C’hanno fatto un prezzo non fattibile, perché guardano oltre il basso orizzonte a cui siamo abituati». Bravi? «Strepitosi, non ho parole, ma credimi…strepitosi», mi risponde di primo acchito mentre gli squilla il telefono ancora una volta. «Era il Golosia. Ci farà una torta per 400 persone con scritto sopra l’Unione fa la forza». Gli sorride il cuore quando me lo comunica. Lui sa più di chiunque quanto l’unione faccia la forza. «Anche i commercianti di Siderno sono stati splendidi, come il comune di Roccella. Nella locride ci sono tanti focolai di speranza, sparsi, ma ce ne sono». Tipo? «Il pane di Platì ci sarà, il Caciocavallo di Ciminà ci sarà, la birra di Siderno, il panificio Sgambelluri e le pasticcerie Lizzi e Pantaleo, moltissimi altri. E anche qualcuno fuori comprensorio: il tartufo di Pizzo, l’amaro di Limbadi hanno detto sì». E ora? «È fondamentale dare il meglio di noi stessi, mostrare all’Italia che siamo efficienti. Quando vado dagli altri osservo tutto, le cose buone, ma anche gli errori: meno errori commetteremo e più prospettive importanti avrà la nostra terra». Francesco Ruso? «Presente».

Mai una presenza così massiccia sul nostro territorio in bassa stagione



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OLTRE CATENE,TAVOLI , POLEMICHETRA CALABRESE E IMPERITURA E SCIACALLI

14 milioni per l’ospedale della Locride PASQUALE MESITI: SONO SOLDI CHE SPETTANO ALLA STRUTTURA E CHE MIGLIOREREBBERO NOTEVOLMENTE LA SITUAZIONE

ELEONORA ARAGONA L'ospedale di Locri è morente e gli sciacalli non perdono tempo per le loro razzie. Sembra essersi innescato il meccanismo del arraffiamo quello che si può, scarnifichiamo la carcassa prima che non resti più nulla. Questi razziatori senza scrupoli che, sempre più convinti dell'imminente morte del nosocomio, stanno tentando di ottenere più possibile prima della chiusura non vengono ostacolati da nessuno. Gli straordinari fioccano mentre si elemosinano i soldi per comprare i cerotti. Possibile che la situazione in cui si trova l'ospedale sia però così tragica come la prospettano? È vero come tutti sostengono che non si potrebbe fare nulla per far risorgere Locri? Per rendere a 150.000 abitanti un servizio sanitario che sia degno di questo nome? Per il momento la struttura è nelle mani di questo gruppo di sciacalli, che non sentono ne caldo ne freddo, che continuano a spadroneggiare e a contendersi la carcassa di quello che fu l'ospedale della Locride. E che ostacolano anche chi tenta invece di lavorare nonostante tutto. Nell'ultimo anno c'è stato un sistematico abbandono dell'ospedale a se stesso e la dirigenza reggina ha lasciato che le cose andassero sempre peggio. Che gli sciacalli depredassero. E la politica e le amministrazioni e i manager e i proclamatori che fanno? Se solo lo si volesse, se ci fosse la volontà politica e amministrativa di fare funzionare questa struttura, ci si potrebbe riuscire? È questa la domanda a cui bisogna rispondere, la domanda che i sindaci incatenati e non dovrebbero porre. È questo dovrebbe essere l’ordine del giorno preteso da Calabrese e dimenticato da Imperitura per la prossima riunione dei sindaci. A rispondere a questa semplice - si fa per dire - domanda è un tecnico, già direttore sanitario della struttura, con una conoscenza delle dinamiche interne, economiche e politiche. Abbiamo rivolto il nostro quesito a Pasquale Mesiti, ex direttore sanitario a Locri dal 2002 al 2004 e poi con la commissione straordinaria post Fortugno. «Sì, si può fare». La risposta di Mesiti è una sua opinione, basata certo sull'esperienza, ma che lui esprime in quanto segretario provinciale dell'Uil. Ai medici infatti non è permesso rilasciare interviste senza l'autorizzazione della dirigenza reggina dell'Asp. Quindi. Secondo un medico e un ex dirigente l'ospedale potrebbe risorgere. E allora perché sta morendo, giorno dopo giorno? Perché non si pone rimedio laddove si può alle carenze? «Volontà politica. Locri è solo la punta dell'iceberg del malfunzionamento della sanità in Calabria. Gioia Tauro rischia la chiusura, Polistena ha un Pronto soccorso intasatissimo.

Creando situazioni al limite come queste si genera un terreno fertile in cui cresce il clientelismo. È una situazione criminale». È un sistema che non ha colori politici che non ha mai risentito di crisi e commissariamenti. Giunte di destra e di sinistra si sono succedute e si sono confrontate con quella che è la principale voce di bilancio regionale, circa il 70%. Sono nate e morte carriere politiche cadendo su questioni legate al mondo della sanità in Calabria. Ma non c'è mai stata una programmazione e una guida che abbia consentito una crescita e uno sviluppo, anche economico, in questo campo. Ma torniamo a Locri e visto che secondo Mesiti l'ospedale potrebbe funzionare gli chiediamo anche come. Vogliamo capire se gli impedimenti dietro cui tutti si stanno schermando sono reali o fittizi. I problemi economici e i limiti legati al Piano di rientro. Perché se non ci sono soldi l'ostacolo è reale. Tutto il resto forse è più risolvibile. «Parlando in termini economici. I primari scelti con concorso interno con l'ex articolo 18 riceveranno lo stipendio da primario. Quindi non c'è risparmio rispetto a un concorso aperto e meritocratico. E anche per la struttura fatiscente e inadeguata e per la mancanza di attrezzature ci sono 14 milioni che attendono solo di essere destinati e permetterebbero di migliorare notevolmente la situazione. Quindici anni fa i politici parlavano di 80 milioni di euro, poi i cambi di giunte e il passare degli anni sono diminuiti. 60, 40, 20, fino agli attuali 14. Dato che ci sono basterebbe destinarli. L'unico momento in cui la situazione sembrava essersi sbloccata è stato nel 2008. La commissione antimafia aveva sbloccato questo finanziamento, indetto il bando, una ditta aveva vinto e montato i ponteggi. Ma poi qualcosa è andato storto e non si è più fatto niente». Queste sono solo due delle possibilità trovate in un'ora di conversazione a due dei problemi più urgenti. Uno dei punti dolenti resta la mancanza di un manager che possa guidare la struttura. L'organizzazione è fondamentale, una persona che abbia polso fermo e che abbia come scopo quello di rendere efficiente l'ospedale. Perché finora non è stata trovata questa persona? «Vede io penso male. Però tante volte a pensare male ci si indovina. Questa situazione, non solo nella Locride, sia voluta in maniera cosciente in modo da fare clientela. Tenere il personale precario, a tempo determinato, prendendoli dal collo e facendoli operare in quest'ansia credono di poterli legare al loro carro politico. Anche a discapito dell'assistenza che si dovrebbe garantire ai cittadini». Forse il tavolo Massici, la direzione generale di Reggio e i politici devono delle risposte alla Locride.


Riparte il L

a mareggiata di Febbario li aveva abbattuti, le onde avevano devastato la terrazza panoramica più bella della Locride. 80 mq di veduta sul mare, tra pesce fresco e una pizza degna della regina Margherita. A distanza di tre mesi la famiglia Albanese si è rialzata e venerdì 30 Maggio ha riaperto il suo ristorante, il Club Paradise Beach di Siderno. Una delle strutture più importanti della Locride, che da lavoro a sette persone d'inverno e a venti durante la stagione estiva, è risorta. Il ciclone che ha spazzato via il lungomare non è riuscito a minare l'impegno e la tenacia di questi imprenditori. Hanno deciso di reinvestire sul loro territorio e su quella struttura che stavano vedendo crescere giorno dopo giorno. Sono vent'anni che lavorano. È la seconda generazione di Albanese che offre professionalità e qualità alla Locride. Pranzi, cene, party e banchetti con vista sullo Jonio e l'odore di salsedine ad accompagnare piatti raffinati a base di pesce freschissimo. E ancora, il forno a legna, uno dei punti forte di questo locale. Neanche la mareggiata ha frenato la crescita del Club Paradise Beach, anzi questa restrutturazione fuori programma è stata una spinta a migliorarsi e ad andare avanti. Con scelte coraggiose ma d'altra parte a volte si deve

b u l C dise a r Pa h c a Be

Siderno riconquista l’estate nella vita per vincere. Come qualche Dopo la chiusura dovuta ai danni provocati rischiare anno fa fecero gli Albanese quando decisero voler aprire tutto l'anno e non solo nei tre dalla mareggiata di Febbraio il 30 Maggio dimesi di punta. Adesso hanno reinvestito, come fecero già fa. Hanno deciso di credere nel loro terha riaperto il locale sul lungomare di Siderno. anni ritorio e in quello che hanno costruito fino a e fino a quando le onde non si sono La terrazza panoramica, i prelibati piatti Febbraio infrante sul loro ristorante. Perché vogliono che anche la terza generazione possa intrattea base di pesce fresco e la pizza cotta nere e allietare l'estate più profumata e squisiJonio e il profumo più esclusivo del nel forno a legna sono pronti per allietarvi tamaredellod'inverno.


RIVIERA

GENERAZIONE X

Forum I ragazzi dell’atletica

Parliamo della bella gioventù

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pacciatori, spacconi, malavitosi, senza speranza, questi sono per molti sinonimi della gioventù della Locride. Dei ragazzi che non avranno alternativa nella vita se non quella di delinquere, di intraprendere una strada di malaffare. Ma chi vive in questa terra sa che non è così. Che non ci sono solo i ragazzi delle risse nei bar, dello spaccio di droga, dell'omertà e dello 'ndranghetiare. C'è un'altra faccia di questo territorio. Quella dei ragazzi di cui vi parliamo in queste pagine. Adolescenti che si sono impegnati nel progetto su Leo Garofalo e sulla legalità, e quelli dell'atletica. Sono le nuove generazioni, vanno coccolate, formate, gli vanno offerte possibilità, cultura, vivacità e servizi. Bisogna insegnargli che hanno diritti e doveri e che devono proteggerli e tramandarli. Da parte nostra noi registriamo queste due esperienze, raccontiamo di questi sprazzi di positività.

Le piste di atletica sidernesi sono tornate ad essere battute da giovani adolescenti. Dedizione, sudore e divertimento invece di apatia, risse e divano

Una nuova società rilancia una delle grandi vocazioni magnogreche della Locride

I ragazzi della Locride non sono solo quelli delle notti brave e dello spaccio. Vi raccontiamo di quell’altra gioventù, quella pulita e impegnata

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Siderno, città di Francesco Panetta - campione del mondo nei 3000 siepi a Roma 1987 - dopo un vuoto di una generazione, gli adolescenti sono tornati sulle piste di atletica sidernesi. Un gruppo di ragazzi che ha scelto allenamenti e sudore invece di divano e computer. Quasi adolescenti, tutti hanno poca esperienza alle spalle, ma non hanno dubbi sulla voglia di continuare a praticare questo sport. Lancio del peso, velocità, fondo, mezzo fondo, ostacoli, salto in lungo e in alto li hanno affascinati. In tutto la neonata società Atletica Siderno conta una quarantina di iscritti, ragazzi e ragazze che vogliono ottenere risultati e che hanno deciso di impegnarsi. Dedicarsi ad uno sport è una scelta importante e faticosa, comporta dei sacrifici e a volte è dura. Dedizione e divertimento. Mentre i coetanei magari passeggiano sul corso loro sono al campo ad allenarsi, con il sole e con la pioggia. Quasi tutti quando chiedo cosa li abbia spinti ad iniziare non sanno cosa rispondere, ma sul perché vogliano continuare non titubano. Gli piace stare insieme e gli piace la sensazione gli trasmette gareggiare. Una scarica elettrica che non fa sentire stanchezza e ti fa dimenticare degli allenamenti e dei dolori. Loro sono ancora freschi, hanno al massimo un paio di anni di lavoro alle spalle e le prime medaglie probabilmente sono state una spinta ad andare avanti. La vittoria dei giochi studenteschi e delle gare cittadine gli ha dato un’iniezione di fiducia, ma i limiti sono tanti. Gli attrezzi sono malandati come la pista e gli spazi adibiti all’attività di questi ragazzi. Entusiasmo e slancio per adesso sopperiscono le mancanze. È importante che si dia un’alternativa agli adolescenti, che qualcuno li segua e li aiuti a formarsi. Perché lo sport, da sempre, è anche questo, un modo per fare gruppo, per imparare a stare insieme. Conosciamo meglio la Società atletica Siderno, nata a gennaio 2014, i suoi componenti e alcuni atleti. Alberto Crupi, segretario dell’Atletica Siderno, ci ha raccontato come in sei mesi il professore Fortunato Carpentieri, allenatore, e i vecchi soci dell’Usal Siderno, Gaetano Vumbaca, presidente, Giuseppe Vumbaca, componente, Marcello Attisano, componente, Ubaldo Fedele, componente, e Damocle Argirò, vice allenatore, abbiano creato questa nuova realtà. L’Atletica Siderno sta lavorando a stretto contatto con la scuola media Gesumino Pedullà e molti degli atleti hanno iniziato ad avvicinarsi a questo sport proprio durante le ore di ginnastica a scuola. Adesso stanno arrivando anche i primi risultati, come quelli ottenuti ai giochi studenteschi. Alcuni atleti si sono anche qualificati per le finali nazionali dell’Aquila e il 13 e 14 giugno saranno tra i protagonisti del campionato provinciale cadetti. Greta Panetta, 14 anni, ha iniziato con la velocità 3 anni fa, si allena anche tre ore al giorno per gareggiare nei 300m e negli 80m. I suoi migliori risultati su pista sono stati 300 m in 47’’72 e sugli 80m 11’’5. Sara Crupi, 13 anni, pratica il lancio del peso e in gara è riuscita a far registrare un lancio da 8m. Poi c’è Jennifer Fimognari, anche le 13 anni, fa salto in lungo (3.91 m) e in alto (1.28 m), ha vinto quattro medaglie due alle gare provinciali tenutesi a Siderno e due alle regionali di Cosenza. La piccola della squadra, 10 anni, si divide trai 50m di corsa e il salto in lungo, a detta degli istruttori non c’è da fidarsi del visino pulito e del suo sorriso, è tremenda. E continuiamo con la rappresentanza in rosa, Letizia Panetta, 15 anni, gareggia sul salto in lungo (4.60m ) e sugli 80 m. Chiara Crupi è l’ostacolista del gruppo, 14 anni e un personale di 14’’60 sugli 80m. Federica Vumbaca, 14 anni fa staffetta e salto in alto (1.45m). E siamo arrivati all’unico ragazzo di questa delegazione. Dario Nigro, 13 anni è il mezzofondista, il suo miglior tempo è stato finora 3’ e 8’’. ea


SETTIMANALE

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UN VIDEO SUL CORAGGIO DELLE DONNE GIRATO DALL'IPSIA DI SIDERNO

Dedicato a Lea e a tutte le donne della calabresi Testi ispirati a una storia drammatica e romantica raccontata daCorrado Alvaro nel 1930, Il Canto di Cosima. Musiche, strumenti e costumi ripresi dalla tradizione calabrese LIDIA ZITARA Di Lea Garofalo molti avranno smarrito il ricordo. Alcuni si rammenteranno delle immagini registrate da una telecamera di sorveglianza, in cui passeggiava con una grossa borsa, di notte, a Milano. L'ultima cosa che sappiamo di Lea. L'omicidio di Lea Garofalo non ha l'appeal della strage di Avetrana, di Erba, o del processo ad Amanda Knox. Forse se ai giovani -così bramosi di sangue e orrore- potrebbe interessare la versione di un pentito che

partecipò all'omicidio: una descrizione dettagliata, per come può essere il racconto di una persona che si esprime a stento in italiano, annichilente per il terrore che desta. Il Ministero dell'Istruzione e l'Ufficio Antidiscriminazioni (Miur e Unar) hanno scelto la figura di questa donna, che come tante figlie, mogli, amanti di 'ndranghetisti, non è mai stata considerata per ciò che era (una persona, tout court), ma una proprietà. Il progetto “Dedicato a Lea e a tutte le donne calabresi” coinvolge gli studenti

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degli istituti superiori attraverso metodologie lontane dalla noia e dalla severità della quotidianità scolastica. Il settimanale «Riviera» ha incontrato alcuni alunni delle terze classi dell'Istituto Ipsia di Siderno, che hanno aderito al progetto e girato un video musicale in sua memoria. Con la musica, la telecamera, l'invenzione scenica, la drammatizzazione teatrale, l' idea vuole interessare i giovani a questioni come il femminicidio e la criminalità organizzata. Proponendo una scelta, quella di resistere e di non farsi assorbire dal meccanismo della mentalità criminale. Il video è stato interamente realizzato dai ragazzi, il testo, le musiche, i costumi e persino alcuni strumenti musicali ricavati dalla tradizione calabrese. Gli abiti di scena sono stati confezionati dalla sezione sartoria dell'Istituto, mentre la regia è stata di Bernardo Migliaccio Spina. Hanno supervisionato le professoresse Vita e Gullaci. I testi si sono ispirati a Corrado Alvaro, ad una storia drammatica e romantica, “Il canto di Cosima”, da cui uno dei video prende il titolo. Alvaro pubblicò “Il canto di Cosima” nel 1930, per i tipi Sellerio, nella raccolta La signora dell'isola. L'altro video musicale ha dei toni più folk con un ritmo di tarantella, e racconta l'inseguimento del bandito Timpa da parte del carabiniere Delfino (personaggi realmente esistiti), ed è tratto dal medesimo racconto. Entrambi i video sono proiettati spesso, in occasioni in cui i ragazzi partecipano a manifestazioni per la legalità. Il pericolo di queste proposte è quello di svuotare il termine, che già quando fu coniato, non aveva granché senso. “Legalità”, per i ragazzi è un concetto ancora assai astratto, un compito in classe, una richiesta del professore, qualcosa su cui prendere un voto, e che purtroppo rischia di rimanere confinato in azioni circoscritte nel tempo e nello spazio. E -duole dirlo- se questo rischio è alto per le ragazze, che subiscono tutte, prima o poi, l'oggettivazione della figura femminile in questa tragicomica realtà patriarcale italiana e meridionale, è invece quasi una tara genetica per i ragazzi, a cui la società propone modelli di comportamento violenti e ingiusti. C'è da sperare che i semi così faticosamente messi a dimora, germoglino e portino buoni frutti.


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Direttore responsabile: ANTONIO TASSONE Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Ercole Macrì, Eleonora Aragona, Domenico Macrì, Franco Parrello, Daniele Mangiola, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò.

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POSTA

Il centro Masci ringrazia per la grande partecipazione alla raccolta alimentare A riprova che, anche se di tanto in tanto sembra sonnecchiare, a Siderno la solidarietà è sempre pronta a manifestarsi in maniera consistente e generosa, ha avuto pieno successo la raccolta alimentare promossa dl Centro d'ascolto del Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani) e realizzata con impegno e gioia dai ragazzi e dai capi del gruppo scout dell'Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani) cittadina. Accampatisi per qualche giorno davanti ai più frequentati negozi di generi alimentari della città, i ragazzi in divisa hanno invitato gli avventori ad offrire qualcosa secondo le loro possibilità e sensibilità. La risposta è stata eccezionale e le offerte si sono accumulate per varie decine di chilogrammi. Tutto ciò che è stato raccolto è stato selezionato e collocato in capienti buste e distribuito alle famiglie che solitamente si rivolgono al centro d'ascolto

per aver un sollievo alle loro difficoltà e indigenza. In tal modo, ancora una volta, un raggio di luce e di serenità è potuto penetrare per un giorno dove abitualmente c'è bisogno e talvolta disperazione, e confermare che la Provvidenza si manifesta soprattutto nei momenti in cui è difficile disporre di risorse e le difficoltà sembrano

prevalere. Il centro d'ascolto di Siderno non dispone di grandi mezzi e la sua generosità è frutto di altra generosità, quale quella dimostrata anche in questa occasione dal cuore dei sidernesi e dall'impegno infaticabile e gioioso degli scout, unicamente attenti a rendere servizio al prossimo meno fortunato. Questa nota

vuole riconoscere pubblicamente la generosità del loro impegno e ringraziarli nella maniera più semplice, ma molto sentita, a nome di quanti, sia pure per un giorno, hanno potuto avvertire intorno a sé tanta solidarietà. Flora Guarnaccia e le volontarie del centro d'ascolto

Residenze fittizie all’estero La simulazione del trasferimento della residenza fiscale all'estero è una finzione posta in essere dal contribuente malevolo al fine di sottrarsi al principio della tassazione per i redditi ovunque prodotti (art. 23 Testo Unico Imposte sui Redditi - DPR 22 dicembre 1986,n.917) e dunque evadere il fisco. Nonostante l'intensificazione dei controlli da parte dell'Amministrazione Finanziaria, non è raro assis-

tere infatti a trasferimenti di comodo della propria residenza fiscale in quei Paesi in cui vige un regime fiscale privilegiato rispetto a quello italiano (a solo titolo di esempio : Maldive, Seychelles, Emirati Arabi, Andorra, Isole Kayman, ecc…) e meglio elencati nella black list contenuta nel Decreto del Ministero delle Finanze 4 maggio 1999.

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Il figlio ricorda il professor LA LETTERA Rosario Bonetti Congratulazioni per la nuova Caserma del Corpo forestale dello Stato a Gerace

Caro papà, siamo ancora increduli che tu non ci sei più qui insieme a noi, tu uomo, marito, padre, professore esemplare amavi la tua famiglia, il tuo lavoro. Come si fa per i grandi uomini vogliamo ringraziati, grazie per quello che ci hai insegnato per i valori che ci hai trasmesso, grazie per essere stato sempre cosi buono, generoso verso tutti. La tua assenza è un vuoto incolmabile che riempiremo con il tuo ricordo, non dimenticheremo mai tutti i momenti passati insieme, la tua simpatia, la tua voglia di vita il tuo sorriso. Ci manchi tanto, veglia su di noi tu che sei il nostro orgoglio... ciao papone..

Signor Presidente, questa mia per congratularmi con Lei ed i suoi collaboratori per l'istituzione della Caserma CTA -CFS a Gerace, da tanti, compreso il sottoscritto, agognata, ora finalmente divenuta realtà. In effetti, con Delibera di Giunta Comunale n. 11 del 15/2/2007, l'Amministrazione Comunale geracese da me guidata, propose al Corpo Forestale dello Stato l'apertura dell'importante Presidio a Gerace, che successivamente si concretizzò con l'individuazione dell'immobile nel 2010 da parte di una Commissione appositamente costituita nel Comune di Gerace e si avviò, da allora, l'ulteriore iter burocratico per la concreta apertura del Comando Stazione. Colgo l'occasione per ringraziare anche Gerardo Pontecorvo, coordinatore territoriale per il Parco dell'Aspromonte,

SETTIMANALE

il quale, raccogliendo l'eredità del compianto Sergio Zagami, ha continuato il dialogo istituzionale con il sottoscritto, al fine di concordare l'azione amministrativa per l'apertura del CTA di Gerace. Rinnovo, quindi, le mie più vive felicitazioni per quanto compiuto, convinto che tale Presidio potrà essere di enorme supporto per la valorizzazione e la tutela dell'intero territorio del nostro Parco e che, insieme al Centro Visita ed al Museo Civico, concordati e voluti grazie alle eccezionali intese tra le amministrazioni comunali geracesi che si sono succedute nel tempo e l'Istituzione che Lei attualmente rappresenta, possa essere di completo suggello per una presenza viva e costante del Parco Nazionale dell'Aspromonte nella nostra terra. Salvatore Galluzzo

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Il triangolare per Nicola Nicola è un ragazzo che ha avuto la “sfortuna” di conoscere la Disabilità nella sua forma più grave sin dai primi mesi di vita a causa del danno da vaccino obbligatorio. Oggi Nicola ha 15 anni, è affetto da pregresso ematoma cerebellare dx, strabismo convergente, ipotonia generalizzata, ritardo psicomotorio, epilessia. Come se non bastasse mai ciò che ci accade, entro la fine dell'estate Nicola, necessita di importante intervento di chirurgia vertebrale. In una famiglia con un figlio con disabilità grave, tra le molte problematiche che insorgono, ci sono quelle relative all'aspetto economico che negli ultimi tempi occupano un posto sempre più rilevante, così il mio l'amico Ciccio Passafaro (figlio di dell'assessore comunale Alfonso) venuto a conoscenza della problematica della famiglia e sensibile a certe cose, a contattato il Commissario tecnico calcio dell'AC-Locri Avv.to Vincenzo Fiato che, con il Patrocinio del Comune Città di Locri per sostenere la famiglia, hanno organizzato un evento calcistico, triangolare di calcio a scopo benefico: squadre: A/C. Locri 87/88 A/S. Roccella “Vecchie glorie” - A/C. Locri “Vari anni”. Negli intervalli si esibiranno: le scuole calcio Locresi Audax e Accursi Football Accademy, L'Abc entertainments And events di Bovalino con un quartetto vocale di ragazzi, Inoltre La palestra Eutimo con la sua scuola di Danza di Locri, Ospiti d'eccezione e, Autorità civili, Militari ed Ecclesiastiche. Un evento senza precedenti, con la collaborazione di Telemia, Radio dj Studio 54, R101, Rai 3 e organi di stampa.



Il libro Frontiera Calabria

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Le mie“lettere”nascono nel fuoco di una battaglia politica e culturale in difesa della Calabria, della Locride e soprattutto della Costituzione tradita . C’è tanta viltà e tanto disimpegno in giro. Tanto servilismo ed una esasperante ripetizione dei luoghi comuni.

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Ilario Ammendolia: calcolata del nostro

INTERVISTA ALL’AUTORE DI LETTERE DALLA LOCRIDE. LA CO ERCOLE MACRÌ Ilario Ammendolia ha un’isospettabile bacino d’utenza tra i lettori della “Riviera”: in cravattino e con le borchie, tra i preti e i magistrati, santisti e gay, quelli che hanno visto Rambo e quelli che hanno letto il Codice da Vinci. E ancora, tra chi ha ammirato Zitara e chi ama Pasquino. Quindi in occasione dell’uscita del suo ultimo libro, Lettere dalla Locride, l’abbiamo affrontato in quattro: io e Rosario Condarcuri alla sua destra e Francesco Caridi e Cosimo Pellegrino alla sua sinistra. E quella che doveva essere un tête-à-tête si è trasformato in un forum e comunemente abbiamo deciso che la prima domanda dove fare più o meno così: ‘ndrangheta più antindrangheta, Calabria rasa al suolo? La Calabria è stata rasa al suolo perché la questione meridionale è stata rimossa da ogni agenda di governo e di partito. La ndrangheta è stata una logica conseguenza. La sua progressiva affermazione è andata di pari passo con l’economia distrutta ed i paesi svuotati. Per fare un esempio storico con una mano si creavano i briganti con l’altra si sterminavano con la forca e la mannaia. Il mediocre teatro dell’antindrangheta serve a coloro che non vogliono rimuovere le cause dell’affermarsi della ndrangheta ed a criminalizzare i calabresi. Coloro che parlano di osso, mastrosso e carcagnosso per ridurre tutto ad un godibile format congeniale alle loro fortune. La politica calabrese non si è fermata a Eboli, ma nel

UN

MOMENTO DELL’INCONTRO SVOLTOSI IN REDAZIONE MARTEDÌ 27 MAGGIO, A SX. ERCOLE MACRÌ, A DX ILARIO

AMMENDOLIA

clientelismo di Misasi e Mancini? Quello che è certo che la Calabria non avrebbe subito la devastazione economica, politica, culturale senza la subalternità delle classi dirigenti meridionali. Mancini e Misasi sono stati politici diversi tra di loro e, comunque, ben altra cosa rispetto alla mediocrità attuale. Credo però che la questione meridionale in generale e calabrese in particolare nasca dagli equilibri su cui si fonda lo Stato e che genera da un lato una vasta emarginazione dei territori deboli e dall’altra delle classi sociali più povere. La ndrangheta è la somma di entrambe le questioni. L’antimafia quantifica il Pil della ‘ndrangheta a 53 miliardi di euro l’anno, l’istituto Tanscrime e la Bocconi di Milano a quattro: chi sbaglia? Non so quale possa essere il pil della ndrangheta. Colgo una grande voglia di amplificare i numeri e non è un caso. Comunque quello che è certo è che la crescita del pil della ndrangheta rappresenta un fallimento di questa antindrangheta. La fiction, con mediocri comparse, su cui si fonda il teatrino dell’antindrangheta antindrangheta serve a nascondere questo dato. Henry James Fitzsimons, irlandese di Belfast, broker del turismo immobiliare inglese ha dichiarato ai suoi avvocati: « Con lo stesso sistema in Spagna e in Portogallo ho fatto business e ho creato lavoro, nella Locride sono stato arrestato» Parmalat, Cirio, Monte dei Paschi, sono tappe che dimostrano che dietro i capitali non si muovono frati


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Lettere dalla Locride, la Costituzione tradita Il nostro editorialista racconta la Calabria, il libro si apre con la prefazione di Piero Sansonetti “Mi piacerebbe che questo libro riuscisse a superare la barriera del Pollino e arrivasse nelle librerie del Nord Italia. A Roma, a Milano, nella Firenze di Renzi. Èun libro rabbioso, informato,colto,avvincente, molto bello….” Per la casa editrice Sensibili Alle foglie, “Sull’antindrangheta sono state costruite carriere, produzioni editoriali e televisive, in un parossismo di spettacolarizzazione che rasenta la diffamazione dei calabresi.”

a: «La diffamazione o popolo continua»

OSTITUZIONE TRADITA, SENSIBILI ALLE FOGLIE, ROMA 2014 francescani. Ancora peggio se focalizzassimo Fiat, Breda insomma il tessuto economico e finanziario che ha costellato l’economia italiana. Solo in Calabria però la ndrangheta soffoca l’economia e l’antindrangheta fa calare a picco tutto ciò che si muove . La vicenda delle “case degli inglesi” potrebbe rivelarsi significativa delle cose che stiamo dicendo. Non c’è dubbio che in Lombardia Mauro non sarebbe stato arrestato, Matacena non sarebbe latitante , la Liquelchimica non sarebbe un ammasso di lamiere arrugginite, ed il porto di Gioia non passerebbe per “porto della ndrangheta”. Un appassionato del mito di Ntoni Macrì mi ha affermato che se il boss dei boss, come lo definisci nel tuo libro, avesse operato in Sudamerica, sarebbe stato un altro Che Guevara Dubito che il Che possa essere avvicinato a Ntoni Macrì. Il boss dei boss non aveva alcun modello di società da costruire, né voleva cambiare lo Stato. Comprendeva anzi che questo Stato era l’acqua in cui la ndrangheta poteva navigare. La sua è stata una “rivolta” individuale. Guardandosi intorno Egli aveva colto che ovunque era oppressione dei forti sui deboli e che tribunali, istituzioni, caserme e regole erano fatti a misura dei primi per sottomettere i secondi. A questo reagì cercando di creare l’aristocrazia della violenza che consentiva ai capi cosca l’ingresso nelle “classe dominante” ma lasciava intatte le ragioni dell’oppressione del popolo. Il comune dissestato di Siderno è stato commissariato per mafia. Oggi è senza cassonetti per la spazzatura, ma

GLI ALTRI DUE PARTECIPANTI ALLA DISCUSSIONE SULLA LOCRIDE E SUI PROBLEMI SOLLEVATI NEL LIBRO, A SX. COSIMO PELLEGRINO E A DX. FRANCESCO CARIDI

sono astati assunti, con stipendi non così, quattordici “specialisti”. L’antimafia è un’industria? La legge sullo scioglimento dei comuni è liberticida, antidemocratica, e contro la Costituzione. Basterebbe rileggere ciò che padri Costituenti come Terracini o intellettuali come Rosario Villari hanno scritto in passato per comprendere l’assurdità di tale legge. Non risolve i problemi ed umilia la democrazia, genera clientelismo e privilegi. Gli intellettuali nostri tendono a guardare indietro e mai avanti? Chi non conosce la storia non può capire la realtà, così si comporta come una analfabeta che si aggira tra le strade smarrito. Oggi c’è la tendenza a dare risposte facile e superficiali a fenomeni complessi. Il risultato è il disastro che vediamo. Lettera dalla Locride (Costituzione tradita) il tuo libro pubblicato da “Sensibili alle foglie” può aiutare i calabresi a non subire le martellanti non verità che li hanno alienati? Le mie “lettere” nascono nel fuoco di una battaglia politica e culturale in difesa della Calabria, della Locride e soprattutto della Costituzione tradita . C’è tanta viltà e tanto disimpegno in giro. Tanto servilismo ed una esasperante ripetizione dei luoghi comuni. La mia ambizione è aprire un dibattito contro le bugie dozzinali che ci opprimono e, come diceva Pasquino, la diffamazione calcolata del nostro popolo


RIVIERA

LIBRERIA MONDADORI: DA HILDEN ALLA COSTA DEI GELSOMINI Con il suo libro "By The Jasmine Coast", Fabio Macagnino racconta con uno splendido mosaico di parole, immagini e musica il suo Grand Tour in chiave romantica della Costa dei Gelsomini, con lo sguardo distaccato di chi questa terra locridea la vede ogni giorno, ma solo a volte riesce a coglierne la bellezza nei contrasti, nelle sfumature e nelle mille contraddizioni. Sabato 7 giugno, alla saletta rossa della Libreria Calliope Mondadori, l'autore presenterà il suo libro col suo stile inconfondibile fatto non solo di parole, ma anche di suggestive immagini accompagnate dalle sue canzoni. Vi aspettiamo alle 18.30! www.rivieraweb.it

CULTURA E SOCIETÀ

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È SUCCESSO PER LA NONA STAGIONE DI "UN MEDICO IN FAMIGLIA" ARTE E DINTORNI di Domenico Spanò

Elio Furina e la Pinacoteca AM International di bivong

Elio Furina nasce Bivongi (RC) classe '47. Dopo gli studi superiori e un inizio universitario prende consapevolezza di voler seguire le proprie inclinazioni artistiche, incomincia cosi a dipingere iniziando un percorso artistico che continua nel tempo. Gli anni 80 per Furina sono anni di grande creatività: partecipa a numerose rassegne d'arte a carattere nazionale ed internazionale. In questi anni sono molteplici i lavori artistici che gli consentono un'ampia libertà espressiva indirizzata essenzialmente alla sperimentazione e alla ricerca di un suo stile. Tra 1985/87 viene chiamato a far parte del Senato Accademico dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro. In quegli anni, insieme ad Angela Melia Valenti ed altri soci, partecipa alla fondazione dell'associazione culturale AM International e, costituisce la Pinacoteca d'arte moderna e contemporanea di Bivongi. Inizi anni novanta l'artista calabrese scende alla ribalta e realizza una sua opera a tema sacro che viene accolta nella collezione della Città del Vaticano. Sono questi gli anni più significativi per la sua attività, grande partecipazione ed organizzazione di mostre, rassegne varie e scambi culturali con artisti sia italiani sia stranieri contribuiscono ad innescare un notevole fermento di confronto e di crescita. Furina incomincia ad esporre nelle grandi città dell'Australia e due suoi piatti di ceramica entrano a far parte della collezione della National gallery di Perth. Nel 1994 gli viene affidata la direzione di ArtFolio, periodico trimestrale di attualità d'arte edito da AM international, che ben presto si afferma nel circuito ove è forte il dibattito sull'arte contemporanea. Nel 2002 con il sodalizio dell'associazione culturale e artistica di AM International fonda le Ambasciate culturali all'estero: i centri di documentazione sull'arte contemporanea. In particolare, con l'operatività del Centro DoC-Art gallery city of Bayswater (W.A.), prende il via un intenso programma di scambio di “artisti in residenza” tra la Calabria e l'Australia per cui lo studio-laboratorio di Bivongi diventa un punto di incontro e di riferimento per artisti di diversa provenienza e differente formazione culturale. Vi partecipa, tra i tanti, anche l'artista aborigeno Jimmy Pike. Nel 2008 insieme ad Angelina Melia e Giuseppe Valenti costituisce la Fondazione Elio Furina. Le sue opere sono presenti in Musei ed archivi d'arte contemporanea di importanti città italiane ed estere.

La famiglia Martini non sbaglia un colpo L

a sigla è stata aggiornata, alcuni attori sono usciti dal cast, altri sono entrati. Altri ancora sono cresciuti nel corso della fiction. Sono nati amori, non solo nella sceneggiatura, ma anche nella vita. Loro non sono solo un cast, sono l'esempio della famiglia italiana, moderna e tradizionale, incasinata, numerosissima ed allargata. Loro sono l'anima di "un medico in famiglia". Così il giovedì sera, stanchi dopo una lunga giornata di lavoro e impegni, con il week end alle porte non c'è niente di più genuino e confortante che sistemarsi comodamente sul divano con la propria famiglia, e assaporare le puntate che vengono trasmesse. In onda dal1998, la fiction è giunta alla sua nona stagione, senza mai contare un calo di successo, o un fallimento negli ascolti; questo è quanto dichiarato dai responsabili RAI, soddisfatti ed orgogliosi di ospitare in rete la fiction. Fresco, vitale ma soprattutto vero. Vero perché la famiglia Martini affronta i problemi comuni a tutte le famiglie del mondo: la crisi, le difficoltà, l'amore, toccando temi delicati come quelli dell'adolescenza, del matrimonio, del lavoro. Il tele-

spettatore non si misura con un mondo che è lontano dai suoi problemi, utopico, e irrealizzabile, un mondo in cui la realtà è ridotta solo a mera apparenza. Bensì si misurerà con le tenerissime sfuriate del nonno più famoso d'Italia, il mitico nonno Libero che nel suo personaggio, originario del Sud Italia, tiene a valorizzare le sue radici e le sue tradizioni ed è dovuto migrare al Centro per migliorare la sua condizione. Infatti nel giardino di casa Martini, sacro è l'albero di ulivo proveniente dalla Puglia, a cui nonno Libero fa spesso riferi-

mento indicando il buon olio prodotto nel suo paesino. Nonno Libero è come uno qualsiasi dei nostri nonni: rimembra sempre le cose della sua infanzia con lo scopo di far breccia nel cuore dei nipoti...non capendo che i nipoti a sentire cose lontane anni luce dal loro mondo si annoiano, lui ne è consapevole, e con l'imperterrita tenerezza dell'uomo maturo, saggio e prudente continua a farlo, si commuove e fa commuovere. L'attore che lo impersona, Lino Banfi, ha più volte dichiarato di rivedersi tanto nel

L’attesa delle file: storie di quotidiana insofferenza Dal medico. Dodici persone in fila, due rappresentanti (aventi diritto ad entrare ogni tre pazienti). Ventilatore rotto. Sguardi che si scrutano con occhio semisocchiuso, con l'intento di voler cercare un qualsiasi dettaglio per annientare l'altro. Lamentele con tema ricorrente: la salute (prima di tutto), i soldi (che mancano). I più giovani usano la tecnologia per distrarsi con la poca accortezza di abbassare la suoneria dei giochi: i “dlin dlin” dei punti che guadagni sembrano fare a gara coi colpi di tosse dell'anziano signore. Mentre coloro in età possono solo ripassare quei quattro poster attaccati lì dai tempi di Baggio: vari stadi di un polmone degradato, le micosi dell'unghia e, in chiave più moderna, i problemi di impotenza nell'uomo. Il paradosso è che, lì, in mezzo a tutti questi mali immortalati, il paziente si sente al sicuro. Sospiri. Donne in età con la borsa sulle gambe, stretta tra le mani come se contenesse un bottino: se le apri, invece, ci trovi un vecchio portamonete e le caramelle alla menta. Qualche esterno entra per un'affacciata, se non c'è molta gente, si fermerà anche lui a far la fila. Ed è un coro di “buonasera”, pronunciato a cori alterni. Inevitabilmente, arriva la classica urgen-

za: un tizio che sta male e deve entrare per forza. Nessuno può appellarsi a questo. Appena il signore entra per essere miracolato dal dottore, iniziano le frecciatine, spigolose e taglienti. “E certo, non poteva andare al pronto soccorso… Tra poco torna mio marito dal lavoro, cosa mangerà se sono ancora qui? Io peggio, signora, che oggi a pranzo ho i nipotini”. Ognuno ha una situazione scomoda da risolvere a casa, a causa di questa lunga attesa. E allora sale la tensione: cominciano le telefonate a “Maria, sugn'ancora cca”, e si rinforza il concetto vittimistico di questa mala avventura; come se non lo si meritasse una cosa del genere, con tutti i pensieri che già uno ha. In farmacia, la fila è un'altra cosa. È il papà che dopo una giornata di lavoro cocente viene chiamato a dovere dalla moglie di comprare lo spray nasale per il piccolo, mentre gli anziani, premurosi, hanno portato direttamente la scatola del farmaco, altrimenti non ne ricordano il nome. E anche qui tutti si spazientiscono, perché l'appena cinquantenne divenuta da poco single, sta chiacchierando col farmacista (svergognata), e questo diventa motivo per additarla e

riferirlo, nel pranzo domenicale, a tutti i parenti. La fila alla posta, poi, supera il comico. Entri che è ferragosto. Gli sportelli sono denominati come qualcosa tipo A, B, C, D mentre l'erogatore dei numeretti con 1, 2, 3 e 4. E no, non corrispondono allo stesso ordine. Alla posta ci sono sempre pochi soldi e qualcuno se ne esce imprecando. I vecchietti più furbi, per salvaguardarsi da sguardi indiscreti, vanno a depositare il loro patrimonio negli uffici postali dei paesi limitrofi. E al supermercato, quando al banco salumi tu che vieni da una famiglia umile prendi il cotto più buono (e più caro) e lei, che coi soldi potrebbe farsi un vestito chiede quello in offerta, allora non ci sono santi che tengano (“ma guarda sta pirchja”). Vi rincontrate alla cassa dove lei paga col bigliettone verde (“nommu 'andavarria u 'nci mancanu”). Non importa che la legge preveda strisce per garantire la privacy: l'occhio e l'orecchio umano sono stati formati per andare oltre questi simbolici confini, perché anche in mezzo al caos più totale riuscirebbero a cogliere quel particolare per distruggere il malcapitato. Avanti il prossimo. Sara Jacopetta

personaggio, insomma non sarà tale e quale, ma nonno Lino/Libero è il prototipo del nonno meridionale per eccellenza. Lui è il capofamiglia e da nove stagioni, il protagonista della fiction potremmo dire. Da contorno poi c'è Annuncia, ormai maggiorenne, entrata a far parte del cast ad appena due anni;c'è Maria, c'è Ave con il suo simpaticissimo dialetto, c'è la raffinata Enrica perennemente impegnata ad ingentilire, con i suoi modi francesi, quelli più spontanei del consuocero, ora marito, Libero. Infine ci sono i due gemellini in perenne lotta fra loro, e l'immancabile medico della famiglia, che in questa stagione è il nipote di Libero. C'è chi ha definito "Un medico in famiglia" banale e scontato. Molto più vero di tanti reality, sicuramente! -aggiungerei. Che poi "reality" significa "realtà"...ma quale realtà e realtà se è solo finzione frutto della fantasia degli autori? Emozionano le storie e le avventure di una famiglia comune, che saranno pure scontate ma se non altro sono valori reali (è il caso di dirlo), intramontabili e genuini. O forse oggi una parte d'Italia preferisce "Uomini e donne", dove personaggi,strapagati, vanno in studio a fare spettacolo urlando e offendendosi a vicenda?

Settimo raduno delle 500 a Locri

È il “Club Fiat 500 Locri” ad annunciare l'evento “7° Raduno Fiat 500 Locri” che si svolgerà il 2 giugno con partenza da piazza dei Martiri. Gli organizzatori, il presidente Roberto Longo, il vicepresidente Mimmo Tallura, il segretario Andrea Caroleo, per questa settima edizione hanno scelto di arricchire il programma con la presentazione della prima Fiat 500 a motore elettrico grazie ad uno dei soci Giuseppe Belcastro.




RUBRICHE

CARTOLINE MERIDIONALI

di Antonio Calabrò

Brancaleone Superiore Brancami Leone, diceva lussuriosa la principessa del film, e di eroi comici e drammatici questa terra ne ha visti a bizzeffe, come di borghi saccheggiati, abbandonati e sviliti, un tempo come allora. Terra di leoni e di cavalieri abbrancati al potere, e di virtù lancia in resta a cavallo di ronzini codardi e furbi, terra di casupole sparse sulla cresta di colline con vista mare, sotto un cielo che si tocca e dove i film diventano commedie, e le commedie diventano realtà. Brancaleone di Calabria, visitatelo e resterete incantati.

Pillole

Naturopatiche

A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone www.associazione-tone.it associazione.tone@gmail.com

... Rispondo alle vostre richieste con alcuni semplici esempi di centrifugati Centrifugato di una grossa arancia rossa, un limone, tre carote crude e un kiwi

AZIONE DRENANTE Centrifugato di due fette di ananas (tagliate dal frutto), un cuore di finocchio, due gambi di sedano, indivia, un cucchiaino di semi di anice), foglie fresche di menta Centrifugate finocchio e sedano, di seguito indivia tagliate a piccole porzioni, infine le fette di ananas, aggiungete prima dell'uso un cucchiaino di anice e se volete foglie fresche di menta. Il centrifugato contiene buone dosi di magnesio, calcio, enzimi attivi, acido folico e potassio. Ha una azione favorente la diuresi e una azione anti acidità tessutale e urinaria. ANTIOSSIDANTE CONTRO STRESS OSSIDATIVO

Centrifugare insieme arancia rossa, limone e kiwi . di seguito le tre carote. IL centrifugato contiene caroteni, glutatione, ubichinone-10 (Coenzima Q), magnesio, flavonoidi, vitamina C, magnesio, enzimi attivi, clorofilla, nutrienti dotati di decisive capacità di protezione delle cellule contro i radicali liberi dell'ossigeno, composti tossici e aggressivi che si formano come scarti nel metabolismo cellulare ogni momento della nostra giornata. Questo centrifugato va assunto nella tarda mattinata e o nel primo pomeriggio quando l'organismo si trova nella fase catabolica, quando cioè si ha la massima produzione di radicali liberi dell'ossigeno nella giornata. CENTRIFUGATI con Gusto !!! Centrifugato di una mela e due carote Centrifugato di due carote e finocchi Centrifugato di due kiwi ed una pera Centrifugato di due fette di ananas, due carote con foglie fresche di menta Centrifugato di due arance, finocchio, due carote Centrifugato di due mele e finocchi Centrifugato di rapa e mela Centrifugato di cavolo, arancia e mela Se voi siete interessati a questa rubrica continuate a farmi domande così che le risposte possono essere di interesse per tutti ...


RIVIERA

A Mammola si discute di tutela dei minori Domenica I giugno alle 15.30 nel salone di palazzo Ferrari a Mammola si terrà il convegno: “Rafforzare la tutela dei diritti dei minori in un contesto di profonda crisi del sistema del welfare - La politica del fare a confronto con gli esperti”. All'incontro, moderato da Cristina Commisso, parteciperanno l'assessore comunale alle Politiche Sociali, Lorena Ieraci, il presidente Unicef Pietro Marino, il responsabile della casa-famiglia

“Arca della salvezza” Gerhard Bantel, la psicologa Daniela Diano (sul tema “Prevenzione e cura di abuso e maltrattamento intrafamiliare”), il garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, Marilina Intrieri, il vicesegretario regionale del Pd Nicola Irto. Il convegno sarà concluso dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali Maria Carmela Lanzetta.

BLOB

Summertime Marco Minnella, Angelo Pasqualino e Osvaldo Serra, il trio perfetto per una nuova frontiera del ciuffo, tra il jukebox e socialnetwork. Tre categorie maschili che amano mischiare look fashion tutto l’anno... ma attenzione: la bella stagione è alle porte e bisogna affrontarla sempre all’insegna del Glam. Wild Boys the summer is coming!!!!!

La chiesetta dell’Annunziata sorge nella località omonima, venne fondato nel 1594, dai monaci Basiliani che abitavano il monastero. Attualmente è soggetta alla giurisdizione dell'Arcipretura di Gioiosa.

Limoncino amaro Gli amici del sabato mattina che si ritrovano sempre puntuali davanti al Bar Lizzi di Siderno. Abbracciati dal dottore Calvi che, di passaggio, prima di recarsi in quel di Martone a degustare un “amaro limoncino” ha preferito scroccare un caffè..chi ha pagato tra Mimmo Lubieri, il dott.Chianese, Michele Vumbaca e Santino Polito risulta un mistero..boh?

Ritenta, sarai più fort unato!!! I “trombati” delle ultime elezioni amministrative, una volta quando si scartavano i “boeri”, i famosi cioccolatini col liquore dentro, sulla cartuccella interna comparila seguente scritta: “ritenta, sarai più fortunato”. E noi, prendendo a mutuo quella celebre frase, rivolgiamo ai candidati a Sindaco “perdenti” il seguente invito : “Ritentate, sarete più fortunati”

Il Re del pennello Ladies and Gentlemen ecco a voi il nostro amico Vincenzo, il mago del pennello che lavora sia col tempo brutto che col tempo bello

Eterno Zito Fino a quando non si renderanno conto che a Roccella Sisinio Zito è imbattibile finiranno sempre per soccombere democraticamente al giudizio della maggioranza degli elettori roccellesi. Avete capito, cari Tommaso Cartolano e Domenico Circosta ?

Gregorio Corigliano, laureato in Economia all’università di Messina nel 1970, è giornalista professionista. Dal 1982 in RAI. Attualmente è presidente del circolo della stampa “Mariarosaria Sessa” di Cosenza. Editorialista del “Corriere della Calabria”. Da gennaio 2012 è commissario del CoReCom – il comitato regionale delle comunicazioni – organismo del consiglio regionale.

L’Oroscopone delle Trasformazioni

by Giuditta

Ariete: una mordente chiarezza vi fa chiudere trattative inutili. Traduzione: siete andati dai vicini a lamentarvi che i loro cani abbaiano h24? Uno di loro, per tutta risposta, vi ha azzannato la gamba. Il vicino, non il cane, però! Intanto voi uscite dall'ospedale zoppicando e con 20 punti di sutura.

Cancro: Attorno a voi aleggia un odore come di… come di… sudore, formaggio marcio, piedi, capelli sporchi, alitosi? Giuditta vi dice che dovete lavarvi molto di più, in questa settimana, se volete concretizzare il romanticismo che accompagna le vostre puzze.

Toro: qualche paranoia le stelle la portano sempre, ma per voi non c'è bisogno, le paranoie sono di casa. Paranoia della settimana? L'odeporofobia. Che cosa? L'odeporofobia. Esiste, non è uno scherzo, è la paura di viaggiare. A voi viene sempre la mattina, quando prendete la macchina per andare al lavoro.

Leone: mercurio e Nettuno determinano uno smottamento dell'umore: tutta la vostra depressione scivolerà a valle e affogherà la vostra famiglia. Per uscirne, i vostri decideranno di portarvi al parco divertimenti, con lo zucchero filato e i palloncini, ma poi vi lasceranno lì, chiedendo che siate usati come bersaglio del tiro a segno.

Gemelli: notizie economiche e fiscali portano una maggiore peristalsi degli zebedei. Traduzione: qualche rogna in cui dovete sborsare ingiustamente soldi vi fa girare le palle. Per uscirne vi dovrete fare un sedere grosso come la Lombardia. E forse neanche uscirete.

Vergine: sarete promossi. A cosa non si sa. Sarete promossi a un girone di licenziamenti, forse. O a un torneo di bocciature. Potreste essere promossi dalle pulci del vostro cane a prossimo ospite a cui succhiare un po' di sangue, o dai vostri vicini a vittima di gossip e maldicenze. Potreste essere promossi dal vostro capufficio all'ambita posizione di lavoratori non pagati. Tutto può essere.


Confindustria e l'Oleificio Capogreco premiano alcune scuole della Locride

L'Oleificio Capogreco, nota azienda operante nel territorio della Locride, da sempre impegnata a promuovere il gusto made in Calabria, rappresentata dal titolare Giuseppe Capogreco, durante la manifestazione “Imprese e scuole: la forza della collaborazione”, organizzata da Confindustria Reggio Calabria, nell'ambito delle iniziative per i settant'anni di vita dell'Associazione degli industriali reggini, ha potuto conferire un importante riconoscimento anche ad alcune scuole di Locri. All'Istituto

Comprensivo “De Amicis - Maresca” e alla Scuola “Maria SS. Assunta” è stato attribuito un riconoscimento per essersi distinte nel loro attivo rapporto di collaborazione con Confindustria, nell'ambito di importanti iniziative come il PMI DAY, giunto alla IV Edizione ed al quale l'Oleificio Capogreco ha aderito fin dal 2010, aprendo le porte agli studenti per far conoscere la propria realtà imprenditoriale. La cerimonia di premiazione si è svolta mercoledì 21 Maggio u.s. presso la sede di via Torrione.

www.rivieraweb.it

SETTIMANALE

DOMENICA 1 GIUGNO

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Tanti Auguri Lele La salsedine ti sfiora e il suo profumo ti consolerà in mezzo a tutta quella gente che comanda le città che maneggia le pistole e ostacola ogni nuova via son balordi e finti buoni fuori dalla vita mia hanno l'animo cattivo non bevono il nostro vino e non sanno nè di te nè del bambino che brilla nel sole brilla nel mare che sensazione dolce e micidiale Cuore amaranto e selfie d’autore. Il nostro amico Rosario non perde tempo ed aggancia nella Roccella d’altri tempi due grandi personaggi che onorano la ridente cittadina jonica: il grande artista ed amico Angelo Laganà ed il noto avvocato “europeista” Fiorenzo Grollino. Da notare il sorriso smagliante dei tre moschettieri, Atos, Portos e Aramis ....qualcuno ha visto D’Artagnan?

Chi dei due è Juanfran, celebre calciatore dell’Atletico Madrid, ex del Deportivo La Coruna? Quello a sinistra, che si vede spesso aggirarsi a Siderno, oppure quello a destra che invece la scorsa settimana è stato avvistato nella finale di Champions League. Se qualcuno ha notato la sua presenza in Calabria è invitato a comunicarcelo.

Stilo: amici - nemici

Prodotti tipici ... Rosario Privitera e la naturopata Patrizia Pellegrini. La nostra Provincia è sempre “buona e bella” e la Pellegrini continua a mettere in vetrina i nostri meravigliosi prodotti agro-alimentari

Lettere storiche Ilario Ammendolia ha pubblicato il suo nuovo libro “Lettere dalla Locride”, eccolo mentre consegna una copia a pagamento al Sindaco di Bovalino, Tommaso Mittiga, il quale sicuramente troverà spunto per delle riflessioni autenticamente legate al nostro territorio sempre più abbandonato a se stesso.

Due stilesi d’eccezione: l’attuale sindaco Giancarlo Miriello e l’ex Sindaco Giorgio Scarfone. Nemici-amici che finalmente hanno ritrovato la quadratura del cerchio. Alla fine dei conti vale il detto: volemose bene

Il grongo

Poesie e trofei La nostra amica, poetessa Daniela Ferraro, continua a fare incetta di riconoscimenti e di trofei. Eccola mentre esibisce, abbracciata dal luogotenente Sframeli, l’ultima coppa conquistata. Continua così Daniela...

Bilancia: Siete in ascesa. Avete salito le scale, faticosamente, tutte le rampe, tutti i gradini, uno per uno. Avete poi preso l'ascensore in un viaggio interminabile, e poi ancora vi siete arrampicati sul fianco di una vetta innevata, e da lì vi siete catapultati nel cesto di una mongolfiera. Ora fermi, è ora di cadere.

Capricorno: Vi vale il pelo. Perciò attenti all'acqua, alla polvere, ai gas di scarico, alla pioggia acida, agli schizzi di fango, agli sbadati con il gelato in mano, ai cani festanti, ai ciclisti disattenti, alle rane, ai maiali con le ali, ai ciucci volanti, ai dirigibili, ai tappeti magici, agli squali-gabbiano, alle lame rotanti, all'alabarda spaziale, alla pioggia di fuoco…

Scorpione: L'amore vi tonifica, difatti vi sentire esattamente come Toni Servillo. Un po' vi si siede accanto una suora rachitica, un po' vi ronza nelle orecchie il motivetto “Quant'è bello far l'amore da Trieste in giù, a far l'amore comincia tu”, e vedete passare davanti a voi cardinali imporporati, nani e artisti. Non siete al circo, avete solo dimenticato il dvd dentro il lettore..

Acquario: se ci fosse un orologio che scattasse di un secondo per ogni cattivo pensiero, il vostro lo userebbero come ventilatore. Volete finirla di essere così malpensanti e dietrologi? Guardate avanti, lasciate perdere i fatti degli altri, rimettete il naso in faccia, e impicciatevi dei fatti vostri.

Sagittario: dovete svoltare quando dovete svoltare. Perciò mettete la freccia, portatevi a centro strada e girate. A destra o sinistra non importa, tanto è uguale. Anche se andate dritto è uguale. In parole povere: fate conto di essere un metro oltre il bordo di uno strapiombo: a destra, sinistra, indietro o avanti, non c'è differenza: siete già caduti.

Pesci: Mercurio ha la luna storta, che facciamo, la raddrizziamo? Procuratevi: a) tuta termica spaziale con riserva di ossigeno a circolazione chiusa b)attrezzatura antigravità c) cacciavite, martello, chiodi d) maschera di Zorro e/o Topolino

Antonio Ricupero passa dal diritto delle aule giudiziarie, al dritto e rovescio dei campi da tennis e trova anche il tempo per coltivare un’altra passione: la pesca. La sua ultima preda è un grongo di 18, 5 chilogrammi, catturato nelle limpide acque del mar Jonio, non senza difficoltà, a bolentino di profondità. Antonio, aundi ti menti “scrusci” !!!

Manca Masino Divisi per le elezioni europee,pronti al dialogo per il futuro di Bovalino. Manca in foto, e non a caso, l'attuale primo cittadino...



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