LA CONTROCOPERTINA
Il delirio dei lagnoni
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Sono risbucati puntuali dalle loro tane gli avventori imbevuti di lagna.Non hanno resistito dal criticare la serata della Musica in Festa organizzata a Siderno lo scorso 2 luglio, sopraffatti da quella creatura mostruosa che si chiama Ego.
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? “Nella vita non dobbiamo mai perdere di vista la capacità di fare cose impossibili” (Sisinio Zito)
Il lamento è il miglior passatempo dei falliti, il rifugio dei mediocri, l’orgasmo degli invidiosi. La peggiore trappola dell’inerzia e dell’abbandono.
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Non avevo dubbi che ci avrebbe fatto visita anche stavolta. Prego, si accomodi ma sappia che non è il benvenuto. La sua mandibola si tende pronta a masticare parole, contorcendosi sgraziatamente. Provo ad azzerare il volume. Sembra un pesce nell’acquario. Continua a dimenarsi finchè non vedo sbucare dal suo ventre di pesce un escremento ondeggiante che lo segue mentre sguazza nell’acquario della sua pochezza. Ha partorito il lamento, quell’incontenibile zampillo infestante. Si dovrebbe iniziare a distribuire profilattici gratis per mettere un freno a questo asfissiante incremento delle nascite di lamenti. Contaminano, avvelenano, fanno terra bruciata. L’obiettivo degli intonatori di lagnanze è convincersi che gli altri siano sbagliati mentre, lì, dietro la linea dei giusti ci sono loro. Sentirsi giusti serve a sentirsi superiori. Chi si lamenta è perchè dà retta a quella creatura mostruosa, troppo invadente, che si chiama ego. Le lagne sono le ostriche dell’ego. Senti pure il risucchio. L’ha intonato più volte anche lui quel ritornello che è un po’ un dito puntato su ognuno di noi: “Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia lu bastuni e tira fora li denti”. Ha incassato consensi la serata della Musica in Festa con ospite di punta Cavallaro ma naturalmente il bottino dei lamenti era nettamente più pesante.
Non appena qualcosa inizia a muoversi nel nostro territorio ecco che gli avventori imbevuti di lagna sbucano dalle loro tane. Il lamento è il miglior passatempo dei falliti, il rifugio dei mediocri, l’orgasmo degli invidiosi. La peggiore trappola dell’inerzia e dell’abbandono. Godiamo nell’alimentare il lamento finchè, sopraffatti, non ci consegnano alla sua suggestione. Dei perfetti cretini che si abbandonano a un flusso monotono di pensieri sempre uguali. Non lasciamoci distrarre dai lamenti. Non lasciamoci coinvolgere da chi ha come unico scopo quello di gettare il seme della mediocrità. Non annuiamo agli idioti. Smettiamola di farci scoprire sempre in fila indiana con le facce scure, avversi a qualsiasi trovata, proposta, progetto. Il 6 luglio scorso il sonno eterno si è impadronito del corpo del senatore Sisinio Zito, maestro del non lamento, un uomo che aveva capito che dietro questo pigro e fiacco lembo di terra si nasconde l’Adempimento. “Nella vita non dobbiamo mai perdere di vista la capacità di fare cose impossibili” - diceva. Lui era sempre lì, vibrante come una goccia d’acqua sul bordo del futuro. E mai una volta è stato sorpreso avvolto dal disco giallognolo della lanterna cieca del lamento, ma sempre irraggiato da quella lampadina di Archimede che ha rischiarato la sua strada. L’Idea è stata la sua inseparabile compagna di vita. L’Idea che non ha dato retta al lamento, contenuto di basso livello che spegne i neuroni e accende l’idiozia più sterile. Con la scomparsa del senatore Zito, la Calabria ha perso il suo Archimede. Adesso non le restano che Qui Quo Qua e una fila indiana di quaquaraquà.
SOCiETà
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SiDErnO
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La differenziata diventa realtà
LA COnFErEnZA STAMPATEnUTA DAL SinDACO E DALL’ArChiTETTOTUCCi HA SPIEGATO NEL DETTAGLIO QUALI OBBLIGHI E AGEVOLAZIONI COMPORTERÀ L’AVVIO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA PER SIDERNO. inTAnTO, GiOVEDì, è iniZiATA LA DiSTriBUZiOnE DEi MASTELLi Ai CiTTADini.
i COSTi Di GESTiOnE DELLA rACCOLTA DiFFErEnZiATA
Dove e quando ritirare i mastelli Dopo la distribuzione avvenuta il 7, 8 e 9 luglio, a Siderno Superiore, presso il cortile della Scuola Elementare, per i residenti di Vennarello, Salvi e Trigoni, le prossime date utili a ritirare i mastelli saranno: 11, 12 e 13 luglio, Mirto (presso il cortile della Scuola Elementare) per i residenti di Lamia, Ferraro, Pantaleo e Pantanizzi; 14, 15 e 16 luglio, Donisi ((presso il cortile della Scuola Elementare) per i residenti di Grappidaro, Pergola e Gonia;
18, 19, 20, 21, 22 e 23 luglio,
Siderno Marina (presso i cortili delle scuole Bello, Alvaro e Pascoli) per i residenti di Centro, Pellegrina, San Leo, Garino, Zammariti e Oliveto. Si ricorda che coloro che non faranno in tempo a ritirare i mastelli nei giorni dedicato alla propria contrada di residenza, potranno farlo nei punti di ritiro successivi e, a partire dal 24 luglio, presso il Comune di Siderno o i locali di Locride Ambiente.
Costo del servizio da pagare nei primi due anni alla società di gestione, che ha ribassato la base d’asta di € 41.914,22 Canone mensile (per 24 mensilità)
Costo delle attrezzature
Costo mensile del servizio di raccolta porta a porta
106.784,78 € 15.199,91 € 91.584,87 €
i COSTi Di GESTiOnE DELLA rACCOLTA STrADALE
JACOPO GIUCA
Era determinato a dare un freno alle maldicenze, il sindaco Pietro Fuda, che martedì ha indetto una conferenza stampa che spiegasse nel dettaglio che cosa comporterà per Siderno l’avvio della raccolta differenziata porta a porta. Con la distribuzione dei mastelli, avviata giovedì mattina da Siderno Superiore, il primo cittadino ha sentito la necessità di spiegare che le insistite voci relative a un sensibile aumento della tassa sulla spazzatura per i residenti non sono altro che illazioni derivate da una cattiva informazione. «Abbiamo stimato - ha affermato Fuda in apertura di conferenza stampa - che, nella peggiore delle ipotesi, l’aumento complessivo delle spese per il conferimento dei rifiuti potrebbe corrispondere a 1 € a nucleo famigliare e solo nel primo anno di servizio». Questa ipotesi, ha dunque spiegato l’architetto Nicola Tucci deriva da un effettiva convenienza del servizio di raccolta stradale rispetto a quello porta a porta, nel cui prezzo è tuttavia compreso il costo del materiale che verrà distribuito a ogni famiglia e dal quale è da decurtare la penale di 22 € a tonnellata per il conferimento dei rifiuti che la Regione impone ai comuni che non fanno la differenziata. Ma ci saranno altri vantaggi per il cittadino: grazie all’accostamento di un codice a barre al codice fiscale dell’utenza, infatti, ogni nucleo famigliare pagherà solo per il volume effettivo di pattume prodotto e, a un maggiore livello di differenziazione, corrisponderà un maggiore risparmio sulla tassa annuale. Chi potrà produrre compost domestico, si vedrà decurtare il costo di conferimento dell’umido e, vista l’imminente scomparsa dei cassonetti stradali, l’obbligo di
2.604.749,05 €
ogni utenza di possedere i mastelli condurrà a un censimento che permetterà al Comune di contrastare l’evasione fiscale di settore, garantendo così un ulteriore risparmio per i cittadini onesti. Il codice a barre permetterà inoltre di comprendere in quali zone e in quali periodi dell’anno si producono più rifiuti, garantendo così una rimodulazione del servizio a seconda delle necessità e producendo preziosi posti di lavoro. A chiosa del discorso condotto da Tucci, la vicesindaco Anna Romeo è intervenuta per garantire ai cittadini che non verranno lasciati soli nel processo di transizione e che, assieme ai mastelli, saranno distribuiti dei depliant che spiegheranno alla popolazione come portare a termine correttamente la differenziazione dei rifiuti. È stato inoltre garantito che, presso il Comune, ci sarà sempre la possibilità di chiarire qualunque dubbio in merito, così come lo si potrà fare ogni tre mesi alla consegna domiciliare dei sacchetti per l’umido da parte degli operatori ecologici. È stato infine spiegato che, accanto ai classici cestini, lungo i marciapiedi saranno installati trespoli presso i quali differenziare la spazzatura anche quando si è fuori casa e che gli ingombranti potranno essere conferiti personalmente dai cittadini presso l’isola ecologica di imminente apertura o ritirati gratuitamente dalla società su appuntamento. «La differenziata - ha concluso la Romeo diventerà un banco di prova utile a identificare chi davvero vuole contribuire a migliorare la città è chi invece è disinteressato a perseguire questo obiettivo». Grazie alla collaborazione di tutti, in effetti, luglio 2016 potrebbe essere ricordato in futuro come il mese in cui Siderno ripulì la propria immagine e, iniziando a fare economia, ebbe la possibilità di pianificare altri importanti interventi per rinascere.
Canone del servizio di raccolta attuale pagato in due anni
Canone mensile da suddividere in: compenso raccolta differenziata SEAR; differenziata stradale Locride Ambiente; spazzamento Locride Ambiente
1.901.611,68 €
79.233,82 €
Differenza mensile relativa ai primi due anni di raccolta porta a porta 12.351,05 € COSTi Di COnFEriMEnTO rEGiOnALi DEi rSU Costo di conferimento per tonnellata nell’anno 2015
169 €
Costo di conferimento per tonnellata al raggiungimento dell’obiettivo minimo di differenziazione (25% di raccolta differenziata)*
147 €
Costo di conferimento per tonnellata della frazione organica al raggiungimento dell’obiettivo minimo di differenziazione (25% di raccolta differenziata) Risparmio totale dei costi di conferimento per i soli cinque mesi restanti del 2016
92 € 150.000 €
* al raggiungimento del 50%, nel 2017, i costi di conferimento saranno ulteriormente decurtati
Giudiziaria: il “Crimine ex sovietico” L’analisi dei fenomeni delittuosi registrati in Italia riconducibili a sodalizi originari dell’area dell’ex Unione Sovietica, in particolare di etnia slava e caucasica, continua a evidenziare la preminente operatività di strutture criminali di nazionalità moldava e georgiana. Il contesto in cui si intrecciano le dinamiche di quello che si potrebbe definire il “Crimine ex sovietico” registra, dal punto di vista criminologico, una classificazione da parte dell’Arma dei Carabinieri, in sodalizi provenienti dall’area russofona secondo le seguenti tipologie organizzative: quella delle “cellule indipendenti o piccoli gruppi non organizzati, specializzati”, soprattutto nella commissione di delitti predatori, nella commercializzazione al dettaglio di stupefacenti, nella clonazione e indebito utilizzo di carte di credito, nel falso documentale e nel contrabbando di piccoli quantitativi di t.l.e.. quindi in “cellule o gruppi organizzati su base propriamente associativa e a carattere transnazionale”, con collegamenti in madrepatria e attivi, anche in composizione multietnica e in concorso con soggetti e gruppi autoctoni, nella tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento sessuale o lavorativo e nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, nel traffico di droga, di armi, di autovetture di grossa cilindrata destinate al mercato est-europeo e di ingenti quantitativi di t.l.e., nonché nelle rapine ed estorsioni in danno di connazionali e nel riciclaggio dei proventi illeciti. A quest’ultimo qualificato contesto criminale risultano riconducibili le manifestazioni delinquenziali registrate negli ultimi anni sul territorio nazionale, principalmente ad opera dei sodalizi moldavi e georgiani, sostanzialmente simili per struttura organizzativa,
modus operandi e interessi illeciti perseguiti, nonché caratterizzati da un alto livello di coesione interna assicurata anche da ruoli definiti gerarchicamente. Frequente risulta il coinvolgimento di soggetti di origine russa sul territorio nazionale, soprattutto nelle attività illecite riconducibili al contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Altri fenomeni che caratterizzano la criminalità di origine est europea sono connessi al compimento di reati di tipo predatorio, nonché il coinvolgimento nel traffico di sostanze stupefacenti - prevalentemente in qualità di corrieri all’interno di sodalizi strutturati - e nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In tale specifico settore, è stata individuata la presenza di soggetti ucraini e russi all’interno di sodalizi criminali transnazionali che gestiscono il traffico di migranti (soprattutto afghani, pakistani, siriani e bengalesi) dalla Turchia e dalla Grecia verso le coste pugliesi, calabresi e siciliane. Per quanto riguarda l’incidenza criminale manifestata, gli ulteriori interventi repressivi condotti recentemente dalle Forze di Polizia, sia a carattere estemporaneo che nel contesto di più ampi impegni investigativi, confermano la presenza e l’operatività sul territorio nazionale di gruppi georgiani dediti prevalentemente alla commissione di reati contro il patrimonio, quali furti in appartamenti ed in ville, ma che appaiono comunque inquadrabili nell’ambito di un più ampio disegno criminale tendente all’univocità d’azione. Tali sodalizi, caratterizzati da struttura verticistica, elevata mobilità sul territorio e specializzazione criminale.
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La copertina
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LA POLITICA HA PERSO UN GRANDE ESEMPIO DI ONESTÀ, UNA MENTE ILLUMINATA E STRAORDINARIA, SEMPRE SUL SOLCO DEL FARE E DEL FARE BENE.SISINIO ZITO CON PIGLIO DECISO HA AFFERRATO LA POLITICATRASCINANDOLA NELLA SUAVITA E TRASFORMANDOLA IN UN IMPEGNO SERIO.
Sisinio zito
il visionario DAL PUNTO DIVISTA CULTURALE SUPERIORE A TUTTI. IDEATORE DEL FESTIVAL DEI FESTIVAL, HA TENTATO, CON FATICA E INGEGNO, DITRAMANDARE UNA LOCRIDE MIGLIORE A CHIVENIVA DOPO DI LUI. CON IL JAZZ HA ACCORCIATO LE DISTANTE TRA IL NOSTROTERRITORIO E IL RESTO DEL MONDO.
CREDEVO CHE SISINIO FOSSE IMMORTALE VINCENZO STAIANO
Sisinio Zito Fu Senatore della Repubblica dal 1976 al 1994 oltre ad essere stato sottosegretario nei governi Cossiga, Forlani, Spadolini e craxi. Sindaco di Roccella Jonica dal 1999 al 2009, È stato Presidente dell’assemblea dei sindaci. Giornalista professionista, è stato inoltre fondatore e presidente dell’associazione culturale ionica.
Devo confessare che la scomparsa di Sisinio Zito mi ha colto di sorpresa. Ero impreparato. Essendo abituato a vederlo sconfiggere nemici e avversari, mi aspettavo che la stessa sorte sarebbe toccata anche a quella crudele e terribile malattia (di cui, purtroppo, si parla poco) che, invece, lo ha distrutto in un breve lasso di tempo. Continuavo a pensare che avrebbe trovato il modo di uscirne come aveva fatto in altre pericolose situazioni come il mancato attentato dei NAP (Nuclei Armati Proletari), quando era Sottosegretario all’Industria, e un’inchiesta “monstre” dei primi anni novanta finita nel nulla. In verità, gli unici che sono riusciti a stancarlo, fino allo sfinimento, sono stati alcuni burocrati ignoranti che lo hanno spinto a sospendere alcune importanti attività dell’Associazione Culturale Jonica (una delle sue tante “creature”). Ero molto giovane quando, affascinato dalle sue proposte culturali, lo affiancai, anche se eravamo collocati su posizioni politiche diverse. Lui aveva cominciato nella seconda metà degli anni settanta non appena eletto senatore. Allora, l’organizzazione di concerti dal vivo di alcuni generi come il jazz e la musica colta dalle nostre parti era quasi inesistente (a parte pochi esempi in altre realtà). Neanche la cosiddetta musica popolare di qualità aveva molto spazio. La grande intuizione dell’allora giovane senatore fu quella di sfruttare i finanziamenti del FUS (Fondo Unico dello Spettacolo) quando in Calabria non arrivava neanche una lira a causa della totale assenza di progetti e di uno specifico disegno culturale. continua a pagina 8
COPERTINA
Addio compagno ILARIO AMMENDOLIA isinio Zito è morto. Eviterò di scrivere un articolo agiografico che un uomo intelligente quale è stato Zito non avrebbe gradito. Non parlerò quindi dei lavori pubblici finanziati grazie al suo impegno di uomo di governo, anche perché già altri l’hanno fatto.
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Sisinio Zito (Condofuri, 15 aprile 1936 – Roccellla Ionica, 6 luglio 2016)
Io mi soffermerò sulla “scelta di vita” da Lui fatta in gioventù. In un mondo diviso in due, Lui ha scelto un campo: il Socialismo. Non era facile, né scontato. Il padre era stato sindaco DC di Roccella Jonica. La sua scelta quindi è stata il frutto di una personale sensibilità. Scegliere il PSI di governo negli anni 80 poteva essere una scelta opportunista e di comodo. Scegliere Il partito socialista, saldamente ancorato all’opposizione, negli anni ‘50 era una scelta difficile e rischiosa. Non era facile diventar socialista quando nell’ombra si lavorava concretamente al colpo di stato e quando nei palazzi del potere si sentiva “un tintinnar di sciabole”. Non era facile schierarsi a “Sinistra” quando nelle piazze d’Italia i giovani morivano per difendere la democrazia, la Costituzione e i valori della Resistenza. Sisinio Zito questa scelta l’ha fatta! Egli, senza calcoli e senza soppesar bilance, quando era poco più che un ragazzo, si è schierato da parte di valori come l’uguaglianza tra gli uomini, la libertà, la democrazia. Questa è stata la sua scelta fondamentale, tutto il resto è venuto dopo! Il momento più alto dell’impegno poliSENZA CALCOLI E SENZA tico di Sisinio di cui ho nitido ricordo è stata la campagna elettorale del 1976 SOPPESAR BILANCE, quando nelle nostre piazze - e accanto QUANDO ERA POCO PIÙ CHE a Lui - hanno parlato uomini della UN RAGAZZO, SI È SCHERATO Resistenza greca che era appena uscita dalla clandestinità e dalle galere dei DAPARTE DI VALORI COME colonnelli. L’UGUAGLIANZA TRA GLI È stato un Uomo dignitoso e lo ha UOMINI, LA LIBERTÀ, LA dimostrato anche quando si è tentato di criminalizzarlo con un’inchiesta giuDEMOCRAZIA. diziaria sottile, perfida e bugiarda a QUESTA È STATA LA SUA SCELTA dimostrazione di quanto sia difficile e FONDAMENTALE, TUTTO IL rischioso l’impegno politico in RESTO È VENUTO DOPO! Calabria e nella Locride. Le scelte di vita disinteressate hanno più valore di mille incarichi di governo. Ho avuto il privilegio di dialogare, incontrarmi e, qualche volta, confrontarmi in dissenso con Sisinio Zito. In questo momento, voglio solo ricordare quando insieme - Lui come sindaco di Roccella e io di Caulonia - abbiamo convocato i rispettivi consigli comunali in seduta congiunta per ricomporre in una visione di insieme il destino di due paesi che erano stati uniti per secoli in un’unica amministrazione. Mi piacerebbe che, anche per onorare la sua memoria, questo discorso venisse ripreso dagli amministratori dei due Paesi. Con queste parole mi piace porgere l’estremo saluto al compagno Zito. Titoli come “senatore”, “presidente”, “sottosegretario” non danno il giusto valore ad una vita, anzi possono schiacciare un’esistenza sulla gestione del potere e ciò non è mai positivo. La parola “compagno” non è più di moda da molto tempo ed è stata molto abusata, tuttavia per oltre un secolo è stata usata da coloro che hanno sognato una “Nuova Umanità”. “Compagno Presidente” è stato Sandro Pertini così come lo era stato in Cile Salvatore Allende. “Compagno” per decenni ha rappresentato una visione del mondo ed è quella che rende più onore a una esistenza ricca di idee, di impegno e di storia. Grazie e Addio compagno Sisinio Zito.
CREDEVO CHE SISINIO FOSSE IMMORTALE CONTINUA DA PAGINA 7 on la fondazione dell’Associazione Culturale Jonica, la grande musica, il cinema, il teatro e altre forme espressive trovarono ospitalità in una regione che sembrava restia a qualsiasi ipotesi di rinnovamento. I grandi risultati messi a segno dall’Associazione Culturale Jonica negli anni ottanta e novanta non si contano. La mostra di pittura “Umberto Boccioni Pre-futurista” organizzata a Roma e Firenze diventa un evento nazionale e gode anche del patrocinio delle più cariche dello stato. La stampa della mostra su catalogo Electa rafforza il livello di qualità della manifestazione. Non è un caso che quest’anno lo stesso progetto sia stato rilanciato dal Comune di Milano al Castello Sforzesco in collaborazione proprio con la stessa casa editrice. Peccato che la malattia abbia impedito a Sisinio di andare a Milano a rivendicare a nome dell’Associazione Culturale Jonica il copyright dell’iniziativa. Stesso discorso per il teatro. “Medea” di Corrado Alvaro, con la regia di Werner Schroeter viene ospitata dalla Biennale di Venezia, mentre “Candido” di Sciascia, con la regia di Roberto Guicciardini, circola con successo nel grande circuito teatrale nazionale. Decollano, intanto, le tre stagioni di musica classica e contemporanea (nella Locride, a Reggio Calabria, e a Cosenza), che segnano la storia della musica nella nostra regione. Nomi come Richter, Argerich, Bashmet e Ughi possono dare il senso della caratura delle rassegne. Uno dei capolavori di questo periodo è, però, “La rassegna deli audiovisivi nel Mediterraneo” che vede riuniti (a Roccella e Siderno) ambasciatori, sindaci ed esperti di didattica degli audiovisivi provenienti da quasi tutti i paesi dell’area Mediterranea. Sembra di essere in una sede dell’ONU e l’evento diventa un grande successo mediatico. Un aspetto politico, però, prevale su tutto: israeliani e arabi si siedono allo stesso tavolo per la prima volta dopo tanti anni di conflitti. Anche le attività cinematografiche fanno la parte del leone e lo dimostrano eventi con una certa continuità come la rassegna cinematografica “Le Culture Mediterranee” a Roccella e il “Premio Filmcritica Umberto Barbaro” a Reggio Calabria. A testimoniare la volontà di Sisinio di coinvolgere altri paesi della Locride è la scelta di fare i “Giochi Jonici” a Siderno. Tre edizioni di grande successo con trasmissione della RAI in diretta. Ricordo ancora i suoi salti di gioia per il record mondiale di De Benedictis nella marcia e quello italiano di Andreini nel salto con l’asta. Di grande spessore anche il progetto dei giacimenti culturali riguardanti l’area jonico-reggina.
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Grandi risultati, quindi, ma anche qualche delusione. Credo che Sisinio abbia sofferto molto per la mancata realizzazione del Parco Archeologico della Locride, un progetto promosso dall’ACJ che alla fine degli anni ottanta riuscì ad avere circa 42 miliardi di lire di finanziamenti (diventati poi circa 25 in fase esecutiva). Era il risultato della collaborazione con i vertici del Ministero dei Beni Culturali di quel periodo. Capofila il prof. Giorgio Gullini, massima autorità archeologica del nostro paese. Purtroppo, dopo tanti sforzi progettuali e operativi il progetto si arenò a livello regionale. Mancava solo una firma che non arrivò mai per ottuse ragioni di “bottega”. Sisinio non visse la vicenda come una sconfitta personale (perché era riuscito a far finanziare il progetto), ma come un disastro per l’intera Locride. Si può affermare che in quell’occasione i “pigmei” riuscirono a mettere in crisi il “gigante”. Non sono certamente da dimenticare tutte le attività organizzate nelle scuole della Locride (lezioni di cinema, teatro e musica) quando erano completamente assenti nei programmi ministeriali. Era il periodo in cui Sisinio ricopriva anche il ruolo di presidente dell’ISMEZ (Istituto per la Formazione Musicale del Mezzogiorno), di cui era stato uno dei fondatori. Negli stessi anni fonda la rivista “Il Regno di Napoli”, l’ultimo grande periodico meridionalista. Peccato che, sul piano prettamente culturale, si parli poco del ruolo che ha avuto nell’istituzione dell’Università a Reggio Calabria e in quella del Parco Nazionale dell’Aspromonte, mentre restano note come sue acquisizioni il Porto delle Grazie, la variante alla 106, l’Auditorium, il restauro del Palazzo dei Carafa e quello dell’ex Convento dei Minimi. Resiste ancora (ma fino a quando?) il Festival del Jazz con la sua capacità di esportare produzioni originali sia in Italia che all’estero. Sisinio ci teneva molto che si sapesse che il Lincoln Center di New York aveva ospitato “Accattone in jazz” di Pasolini e che al Yokohama Jazz Promenade, in Giappone, era stato allestito uno stand di “Rumori Mediterranei” (unica presenza italiana). Ritengo sia noto che per lui costituisse grande motivo di orgoglio il fatto che “La Folia – The Roccella Variations”, la composizione di George Russell, fosse considerata uno dei capolavori del jazz mondiale. Leggeva sempre con soddisfazione le recensioni riguardanti il Festival comparse sulle pagine della prestigiosa rivista americana “Down beat” e le citazioni sul “Wall Street Journal”, il più importante quotidiano del pianeta. Ci sono molte buone ragioni per ringraziare Siso 1° (sperando che ne arrivino degli altri)! Vincenzo Staiano
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ZIO SISO MI HA INSEGNATO A PRONUNCIARE FORTE IL MIO COGNOME SOLOQUANDO FOSSI IN GRADO DI ASSOCIARLO A MERITI PERSONALI CONQUISTATI CON LO STUDIO E IL LAVORO. E A TACERLO SE POTEVA SERVIRE A GENERAREANCHE IL SOSPETTO DIVOLER CEDERE A QUEL FAMILISMO AMORALE CONTRO IL QUALE HA SEMPRE COMBATTUTO.
L’eredità VITTORIO ZITO
ei giorni scorsi sulla stampa e sul web (e oggi anche su queste pagine) abbiamo letto bellissime testimonianze su Sisinio Zito. Alcuni hanno parlato del politico, altri dell’intellettuale, altri ancora hanno dato splendidi ritratti dell’uomo che è stato. In tutti questi interventi si legge la straordinaria e unanime ammirazione per il Senatore. Ma si legge anche la preoccupazione di chi si sente ora da solo. E si preoccupa di ciò che sarà da ora in poi. Per evidenti ragioni, io più di altri ho avuto modo di vedere tutte le facce di quel diamante che è stata la sua vita. Quella umana di mio zio, quella politica del mio Sindaco, quella visionaria del Presidente della Associazione Culturale Jonica. Per 15 anni ho potuto osservare zio Siso da questa posizione unica e privilegiata. E ho visto. Ho visto uno zio di pochissime parole, ma di grandi sentimenti. Che mi ha insegnato a pronunciare forte il mio cognome solo quando fossi in grado di associarlo a meriti personali conquistati con lo studio e il lavoro. E a tacerlo se poteva servire a generare anche il sospetto di voler cedere a quel familismo amorale contro il quale ha sempre combattuto. Ho visto un Sindaco extra ordinario. Che ci ha insegnato la durezza dell’obbligo di dover scegliere che quell’impegno, se esercitato per il bene della
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comunità, porta con sé. Che ci ha insegnato l’importanza del dialogo con le opposizioni, fondato sull’assoluto rifiuto di qualsiasi rapporto fondato su accordi di potere, sul pieno rispetto per le scelte di ognuno, sulla disponibilità assoluta nei confronti di chi ha voluto, dall’opposizione, intraprendere con noi un dialogo sincero fondato sul meglio per Roccella. Solo così si è riusciti a ricucire gli strappi che in 15 anni abbiamo naturalmente registrato nelle nostre coalizioni. Nella consapevolezza che quegli strappi, se non riparati bene, si sarebbero presto trasformati in ferite infette per il tessuto politico e sociale di Roccella. Sisinio Zito, con la sua autorevolezza, è stato l’unguento che ha evitato a quelle ferite di degenerare. Un ricordo più di altri, tra tanti, porterò sempre con me. Il Sindaco Sisinio ci ha sempre richiamati ad una attenzione maniacale all’etica delle scelte, che considerava dover essere naturalmente insita nell’azione amministrativa. Ma aveva una altrettanto maniacale attenzione all’estetica di quelle scelte, che lo portava a ricercare fino allo sfinimento il modo migliore per preservarle da incomprensioni dovute a cessioni di stile dell’azione amministrativa. Noi a volte non capivamo questa sua attenzione, il suo indugiare. Ma con l’esperienza, poi, abbiamo compreso quanto importante sia l’estetica dell’azione amministrativa. Il suo presentarsi bene, la sua necessaria e opportuna bellezza. Ho visto poi un visionario. Non voglio ripetere ciò che tanti hanno detto su questo. Voglio invece
ricordare cosa ha voluto, da visionario, fare negli ultimi mesi della sua vita. Sapeva con certezza che sarebbero stati mesi. Ma ci ha detto, e lo ha fatto, che si sarebbe occupato di noi fino alla fine. Facendoci intendere che quella fine sarebbe venuta tardi. Lo ha fatto perché non indugiassimo nemmeno un secondo sul suo calvario, temendo che ciò avrebbe potuto farci distogliere l’attenzione dall’impegno per Roccella, per la sua Roccella. Ci ha detto così quanto alto è stato il suo sacrificio. Quanto più importante fosse per lui la amata Roccella. Più del suo corpo e delle sue sofferenze. Uomini così, lo dicono tutti, sono perle rare che la Storia ci regala. Non dobbiamo nemmeno un istante esitare su ciò che succederà ora, perdendo tempo su chi prenderà la sua eredità. Dopo Socrate ci fu Platone e dopo Platone Aristotele. La ragione della continuità non fu il valore degli allievi, ma la potenza feconda del seme lasciato dal Maestro. Per questo, ora, tutti, e dico tutti, dagli amministratori ai semplici cittadini, dagli intellettuali agli operatori commerciali, ognuno nel suo ruolo, dobbiamo fare quello che lui ci avrebbe chiesto. Tornare presto al nostro lavoro, operando per Roccella, per le nostre comunità e per la Calabria. A curare così, con la nostra azione quotidiana, quel seme potentemente fecondo che zio Siso, Senatore, Visionario e Sindaco, con la sua vita e il suo esempio, ci ha lasciato come sua unica e incommensurabile eredità.
IL SINDACO SISINIO CI HA SEMPRE RICHIAMATI A UN’ATTENZIONE MANIACALE ALL’ETICA DELLE SCELTE. MA AVEVA UNA ALTRETTANTO MANIACALE ATTENZIONE ALL’ESTETICA DI QUELLE SCELTE. CON L’ESPERIENZA ABBIAMO COMPRESO L’IMPORTANZA DELL’ESTETICA DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA. LA SUA NECESSARIA E OPPORTUNA BELLEZZA.
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COPERTINA
Zito era della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni GIUSEPPE FALCOMATÀ impossibile scindere la figura di Sisinio Zito dall'idea della buona politica. Quella buona politica, intesa come attività di interesse collettivo, che è tale non solo quando è animata da grandi ambizioni di giustizia sociale e di azione di governo efficace e trasparente, ma anche di creatività economica e culturale. E' quanto ha dichiarato in una nota il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando la scomparsa dello storico esponente socialista e Senatore della Repubblica Sisinio Zito. «Sisinio Zito – scrive ancora il Sindaco Falcomatà - storico senatore socialista dell'area jonica reggina, all'epoca della sua prima elezione, nel 1976, risultò essere il più giovane senatore della nostra Repubblica. I grandi risultati del suo lavoro politico, sia come sottosegretario che come sindaco, hanno consentito alla sua terra di raggiungere obiettivi impensabili; il festival di Jazz senza confini, Rumori Mediterranei, da lui creato, ha consentito a Roccella di essere conosciuta in tutto il mondo. Il senatore Zito che, per dirla con Shakespeare, era “fatto della stessa sostanza dei sogni”, ha sostenuto con grande caparbietà e spirito di abnegazione, la sua creatura, non esitando, nei momenti più duri, a impiegare il suo stesso patrimonio personale. Un fulgido esempio di politica improntata al bene comune – ha concluso il primo Cittadino di Reggio Calabria - che ha saputo unire al rigore morale l'azione di un proficuo pragmatismo».
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Un socialista che non ha mai difeso il potere SAVERIO ZAVETTIERI ono profondamente addolorato anche perché la sua condizione recente non mi ha consentito di andare a trovarlo da vivo. Non mancherò per l’estremo saluto, in omaggio alla sua personalità e al grande rispetto che ho sempre avuto per lui. Abbiamo militato da sempre nello stesso partito – il PSI -, una grande e insuperabile, specie in Calabria, fucina di idee, proposte ed azione politica ed amministrativa coerente con gli obiettivi di crescita economica, culturale e civile della Società calabrese e meridionale in funzione, soprattutto, del sostegno ai ceti più deboli e al mondo del lavoro. Ci siamo confrontati lealmente su questi temi, in Calabria e a Roma, con impegno e passione, e sempre alla ricerca delle soluzioni migliori per i cittadini e i calabresi, talvolta con accenni diversi e differenti opinioni che la comune cultura riformista e autonomista rendeva produttive e feconde. Abbiamo militato in correnti diverse – craxiano lui, della sinistra il sottoscritto -, senza per questo smettere di rispettarci e stimarci, anche perché il cemento di quelle correnti politiche non era la ricerca e la difesa del potere bensì una visione dei problemi della vita, del modello di società e del suo futuro, della democrazia, della ricerca delle giuste alleanze per l’affermazione degli ideali e degli obbiettivi della politica socialista. Quel corso è stato interrotto. Sono convinto che farebbe molto bene alla Calabria e al Paese se si riuscisse a riprenderlo. Grazie Sisinio, anche per il bel ricordo che ho di te e di quel periodo della nostra vita.
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La Calabria perde un galantuomo FILIPPO ARECCHI on la scomparsa di Sisinio Zito la Calabria perde un galantuomo, una personalità d'altri tempi, che interpretava la politica come strumento per il progresso sociale, economico e culturale della collettività, e non come esercizio del potere. Uno spirito di servizio che lo ha accompagnato fino al consumarsi delle ultime esperienze politiche che ha compiuto. Senatore della Repubblica, sottosegretario di Stato, sindaco di Roccella Jonica, Zito era uomo di vasta cultura e profonda visione. Per questo auspico che possa diventare un esempio per le nuove generazioni impegnate in politica affinché, forti della sua testimonianza di vita personale e istituzionale, tornino a porre al centro di ogni azione l'umanità e i suoi bisogni più veri. Da imprenditori, di Sisinio Zito abbiamo apprezzato il pragmatismo che lo ha portato a realizzare tanto di buono e concreto per la sua città; da cittadini invece abbiamo ammirato la sua capacità di vedere e progettare il futuro in direzione del bene comune. Nell'esprimere il cordoglio per la sua morte, anche a nome del presidente Cuzzocrea e del direttivo di Confindustria Reggio Calabria, spero che la figura cristallina del senatore Zito possa diventare un modello di riferimento per la classe politica reggina e calabrese.
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*Confindustria Reggio Calabria
Con Sisinio dal 1976 H CANDELORO IMBALZANO
o avuto il raro privilegio per tanti anni, dopo aver contribuito con grande convinzione da giovane dirigente della Federazione Provinciale Socialista alla Sua prima indicazione a candidato Senatore nel collegio della Locride, di condividere con Sisinio Zito un comune percorso di militanza politica, ricco di battaglie ideali ma sempre permeato da forti motivazioni, mai disgiunte da una forte attenzione per gli interessi generali dei reggini e dei calabresi, avendo Egli sempre assai forte il desiderio e l’impegno a battersi - in par-
ticolare - per la crescita civile, culturale ed economica della Locride”. “Anche in anni più recenti, sia da illuminato Sindaco che da Amministratore di Roccella e ancor di più quale ineguagliabile animatore culturale, ho avuto la fortuna di essere uno dei Suoi interlocutori per far fronte alle crescenti difficoltà frapposte da una classe burocratica regionale chiusa in sé stessa, cercando di accompagnarlo nel Suo assai difficile e mai domo cammino”. “Nell’esprimere la mia profonda tristezza per la Sua scomparsa, porgo ai familiari tutti e in particolare alla moglie, i sensi della mia vicinanza umana e di socialista”.
ANCHE DOPO LA FINE DELLA SUA ESPERIENZA PARLAMENTARE RIMASE UNO STRAORDINARIO PUNTO DI RIFERIMENTO SUL TERRITORIO,TRASFERENDO LA SUA FORMAZIONE CULTURALE A BENEFICIO DELLA COMUNITÀ NEL RUOLO DI ILLUMINATO AMMINISTRATORE LOCALE, SINDACO, PROMOTORE CULTURALE E ANIMA VISIONARIA.
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Era un pensatore vivace STEFANIA CRAXI pprendo con grande dolore la notizia della scomparsa di Sisino Zito, già parlamentare e sottosegretario di Stato. La sua militanza socialista e la sua inquieta passione politica, lo portarono a ricoprire, fin dalla giovane età, sia all’interno del partito che nella vita istituzionale della nazione, incarichi di rilievo e di grande responsabilità. I suoi cinque anni da condirettore a “MondOperaio”, coincidono con pagine buie e tristi della storia repubblicana e, al contempo, segnano, a partire dal Midas, l’avvio del nuovo corso socialista al quale contribuì con una fervente attività di elaborazione politico – culturale. Autonomista, riformista e craxiano, fu un intellettuale organico che seppe cimentarsi nelle questioni più spinose della società del suo tempo ed i temi del lavoro e del Mezzogiorno, legato a doppio filo come fu alla Calabria ed alla sua terra d’origine a cui dedicò, con encomiabile entusiasmo, tutte le sue forze fino anche dopo la falsa rivoluzione di tangentopoli. Lo ricorderemo come un pensatore vivace che amava perdersi tra le seducenti note della musica Jazz.
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SIGNORE INDISCUSSO DEDELLA SCENA POLITICA ROCCELLESE, SENZ’ALTRO DI QUELLA CALABRESE E DI RESPIRO NAZIONALE FUORI OGNI DUBBIO, RESTA SENZA EGUALI NELL’IMPEGNO PROFUSO PER IL PROGRESSO CULTURALE DELLA SUA, DELLA NOSTRA CITTÀ: ROCCELLA STORICO SENATORE SOCIALISTA DELL’AREA JONICA REGGINA ALL’EPOCA DELLA SUA PRIMA ELEZIONE SISINIO ZITO RISULTÒ ESSERE IL PIÙ GIOVANE SENATORE DELLA NOSTRA REPUBBLICA. I GRANDI RISULTATI DEL SUO LAVORO POLITICO HANNO CONSENTITO ALLA SUA TERRA DI RAGGIUNGERE OBIETTIVI IMPENSABILI.
Il Senatore che nessuno chiamava“Sindaco” VINCENZO ASPREA “Pronto” - risposi al telefono “Sisinio Zito” “Carissimo Senatore!” - replicai ancora “Architetto, volevo dirle che martedì prossimo con un gruppo di persone andremo a Rende, ho pensato che lei si potrebbe aggregare…” Le sue telefonate iniziavano senza l’uso del verbo, sempre così: “Sisinio Zito”, usava qualificarsi per nome e cognome e senza preamboli e/o convenevoli entrava direttamente nell’argomento, completando sbrigativamente la telefonata perché non aveva tempo da perdere. Una delle tante telefonate che mi fece, invitandomi, in qualità di tecnico di fiducia dell’Amministrazione - essendo stato incaricato per la redazione del Nuovo Regolamento Edilizio Comunale - insieme a un gruppo di amministratori ad andare a visitare Rende per “vedere e toccare con mano” - diceva - lo sviluppo e i rinnovamenti che avevano apportato a quella città i suoi amici e compagni di partito Francesco Principe e Sandro Principe, padre e figlio, entrambi Sindaci di Rende sin dagli anni ‘50, così che potessimo prendere esempio e spunto sulle cose da fare per un buon e corretto rinnovamento urbanistico di Roccella. Sisinio Zito, a cui nessuno si rivolgeva chiamandolo “Sindaco”, resta per i roccellesi il “Senatore” per eccellenza. Signore indiscusso della scena politica roccellese, senz’altro di quella calabrese e di respiro nazionale fuori ogni dubbio, resta senza eguali nell’impegno profuso per il progresso culturale della sua, della nostra, città: Roccella. Adoperò la sua vita per il vanto, l’onore e l’orgoglio dei suoi cittadini suscitando l’invidia in chi roccellese non era: “… tanto voi a Roccella siete fortunati avete il Senatore…” si diceva nei paesi limitrofi. E come dargli torto! Il Senatore Socialista, diventato Sindaco
AUTONOMISTA, RIFORMISTA E CRAXIANO FU UN INTELLETTUALE ORGANICO CHE SEPPE CIMENTARSI NELLE QUESTIONI PIÙ SPINOSE DELLA SOCIETÀ DELSUO TEMPO E I TEMI DEL LAVORO E DEL MEZZOGIORNO LEGATO A DOPPIO FILO COME FU ALLA CALABRIA E ALLA SUA TERRA D’ORIGINE CUI DEDICÒ TUTTE LE SUE FORZE.
nella primavera del 1999, è subito messo a dura prova sul finire dell’estate dell’anno successivo dalla rovinosa alluvione del settembre 2000, che disastrò il territorio jonico, distruggendo la viabilità urbana roccellese e provocando il cedimento strutturale delle mura del Castello e il dissesto idrogeologico delle sue pendici. Allo scoramento dei roccellesi di fronte al disastro, seguì uno slancio amministrativo straordinario guidato dal Senatore-Sindaco che riuscì a far diventare Roccella cassa di risonanza per la ricostruzione e la rinascita dei territori alluvionati. Furono coinvolti e condotti sui disastri amministratori provinciali, regionali, nazionali, deputati e senatori di ogni partito, segretari di partito, sottosegretari e ministri, affinché vedessero e constatassero di persona, e sentissero vivo l’urlo di un uomo che si alzava alto rivendicando attenzioni straordinarie per Roccella e per tutti i luoghi distrutti dall’alluvione, in una visione amministrativa e politica unitaria del territorio, sapendo bene che lo sviluppo duraturo di una località era possibile solo a condizione che tutto il contesto territoriale progredisse, procedendo di concerto nella crescita senza stupidi e tamarri campanilismi. Agli impegni e alle promesse delle personalità intervenute, seguirono i finanziamenti e nel breve tempo non solo si ricostruirono le infrastrutture viarie distrutte ma altre nuove si realizzarono, come il lungomare verso il Porto, inaugurato nel gennaio del 2003, e la messa in sicurezza della collina del Castello con la bella passeggiata che lo cinge. Roccella sotto la guida del Senatore-Sindaco continuava quindi il suo percorso proponendosi come “Città della Cultura” e si affermava nel panorama del comuni calabresi come la “Città del Buon Governo” capace di salire alla ribalta delle cronache nazionali per i numerosi riconoscimenti in tema ambientale e culturale ma, soprattutto, come la “Città del Jazz” dove si sperimentavano nuove proposte mediterranee
trovando spazio tra le più affermate testate giornalistiche internazionali. L’entusiasmo del fare, la dedizione e il sogno, l’impegno pressoché solitario e caparbio, politico e per quel che si sa anche economico, del Senatore-Sindaco, consentivano di raggiungere risultati straordinari per l’immagine di una Calabria positiva e diversa che, offerti così semplicemente su un piatto d’argento, costituivano di fatto un’occasione unica e ghiotta da cogliere e rilanciare per lo sviluppo culturale e turistico non solo di Roccella, ma della Calabria intera. Un’occasione, però, che una certa miopia culturale e politica di generazioni di amministratori regionali e di quelli dell’ “Associazione dei Comuni della Locride”, non ha permesso di cogliere fino in fondo per far tradurre tale esempio di cultura vera in un modello di riferimento regionale, rendendo nei fatti l’iniziativa culturale di Roccella Jonica un “momento esclusivo e stabile” della Regione Calabria. Un patrimonio, quello di “Rumori Mediterranei”, di conoscenze ed esperienze costruite negli anni che non potevano e non dovevano disperdersi nel tempo e che bisognava immediatamente utilizzare, arricchire e rilanciare rassicurando una volta per tutte gli organizzatori che ogni anno con sofferenza e affanno affrontano i ritardi dei contributi finanziari. È questo modo inerte che fa rabbia, che non fa progredire questa terra, la resistenza che poniamo per ignoranza o per invidia a non apprezzare e poi rilanciare le iniziative, il lavoro e le doti che pur riconosciamo in alcuni nostri calabresi, poiché non è certo il valore degli uomini che manca in questa terra, ma la volontà di mettere assieme gli uomini di valore, il loro operato e le pagine importanti che hanno scritto e che costruiscono la nostra storia e il nostro futuro. Senz’altro la strada percorsa dal Senatore-Sindaco di Roccella, Sisinio Zito, non sarà certo facile seguirla, però di certo merita di non essere persa di vista.
Ci siamo incontrati sulla strada dell’arte ANNA LIA PARAVATI* el ricordare Sisinio Zito, mi è difficile scindere il rapporto personale da quello affettivo: il primo è stato per me una fortunata occasione per avviare il secondo. È stato un nostro sostenitore che ci ha aiutato a diffondere gli ideali del FAI nella Locride ma ogni incontro con lui per organizzare attività o per progettarne nuove, è stata per me una occasione di crescita, una lezione di metodo, un incoraggiamento. Riconosceva l'energia e il prestigio della nostra Fondazione come potente veicolo di diffusione culturale ma, ancor di più, aveva un profondo rispetto per il lavoro dei volontari, per la loro capacità di sacrificio, e ne sosteneva gli sforzi. Ciò ha favorito, nel tempo, la nascita di un sentimento di bella amicizia, espressa con modi riservati ma concreti, come era nel suo stile, e rafforzata da una comunione di intenti che mi manifestava con inattese telefonate o improvvise visite, veloci solo nelle premesse, che si trasformavano spesso in lunghe conversazioni, dove trovavano spazio progetti, idee, riflessioni. Erano momenti preziosi e so che mi mancheranno moltissimo, e non solo per le attività del FAI. *Presidente del FAI -Fondo per l'Ambiente Italiano della Regione Calabria
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La‘Ndrangheta è rosa:a fondarla la dea Eris, amante di Mastrosso ROSARIO ROCCA Diceva Lévi-Strauss che i miti furono creati non per raccontare delle storie, ma delle verità simboliche, il cui significato a volte rimaneva fossilizzato nell’inconscio della cultura di un dato luogo, a volte riusciva ad abbracciare l’intera umanità. Eris, nella mitologia greca dea della discordia, viene immaginata e descritta da Virgilio alle porte dell’Ade, con il capo ricoperto di serpenti neri tenuti insieme da bende impregnate di sangue. Sicuramente marginale rispetto alle altre divinità dell’Olimpo, ma sempre presente, direttamente o indirettamente, laddove, nel mondo, vi fossero conflitti e dispute che, scaltramente, amava aizzare. Anche il pomo della discordia sembra sia stata una sua bizzarra trovata. Indignata infatti per il mancato invito alle nozze di Peleo e Teti, lanciò sul tavolo del banchetto una mela d’oro su cui aveva inciso la frase “alla più bella”. Da qui la contesa fra Era, Atena e Afrodite, la scelta di Paride, il ratto di Elena e la guerra di Troia. Benché non via sia traccia nell’universo letterario epico e mitologico di un suo, anche occasionale, soggiorno in Calabria, immaginiamo che vi sia approdata, forse direttamente dallo Ionio. Anche se i dettagli del suo viaggio non ci è dato saperli. Ma se le condizioni metereologiche hanno fatto, in un tempo lontano, anche in Calabria, imprecare contro Eolo a causa di una burrascosa tempesta, o lodare Apollo per il ritorno del sole, la stessa relazione varrebbe per la discordia e la sua dea Eris. Insomma se Cristo si è fermato a Eboli, gli dei, possiamo dire, che hanno osato andare oltre. Mi sarà consentita, a questo punto, anche la licenza di asserire che Eris, una volta giunta in Calabria divenne, in circostanze misteriose, addirittura l’amante di Mastrosso. Lui, perdutamente innamorato e romantico, da cavaliere qual era, non seguì i fratelli Osso e Carcagnosso perché non avrebbe sopportato ormai di vivere senza la sua, a dire il vero neanche bellissima, dea greca. Lei, dominatrice cinica e malefica, riuscì a sedurlo per scatenare l’ira funesta che infiniti lutti addusse non agli achei, ma ai poveri mortali calabresi. La ‘ndrangheta non fu dunque fondata sui principi dell’onore cavalleresco, ma fu un capriccio di Eris. Le ‘ndrine sarebbero allora da intendere non solo a livello linguistico, al femminile. O, comunque, non un cosa esclusiva ill’omini. Quest’ipotesi simbolica, azzardata e non meno avventuriera, al di là di come le scienze sociali e gli storici abbiano descritto l’evoluzione della criminalità organizzata calabrese, pone comunque in essere alcuni interrogativi. E, in modo particolare, sul nesso esistente tra l’anima femminile della ‘ndrangheta e l’esercizio del crimine. Non possiamo, a questo punto, che partire dal domandarci cosa muova le ‘ndrine a tanta efferatezza, cosa le spinga ad uccidere, o addirittura a carbonizzare cadaveri. O chiederci perché abbiano sequestrato e tenuto uomini innocenti, ma anche donne e bambini, per anni, barbaramente incatenati dentro i bunker scavati nel cuore dell’Aspromonte. O ancora dietro quale logica continuino ad avvelenare i giovani con le droghe o le nostre montagne interrando fusti radioattivi. Sarà mai quel codice arcaico di sangue e onore in base al quale picciotti, giovani d’onore e camorristi vengono battezzati? Succede, nelle famiglie di ‘ndrangheta, che la figlia femmina venga promessa sposa solo se il pretendente sia in possesso di determinati requisiti. Se risulti degno di un particolare status, la cui principale condizione è di natura economica. In altri termini il giovane d’onore deve essere ricco, molto ricco. Deve avere la
Benché non via sia traccia nell’universo letterario epico e mitologico di un suo, anche occasionale, soggiorno in Calabria, immaginiamo che Eris vi sia approdata, forse direttamente dallo Ionio. Dominatrice cinica e malefica, riuscì a sedurre Mastrosso per scatenare l’ira funesta che infiniti lutti addusse ai poveri mortali calabresi.
capacità economica di investire grandi capitali per poi produrne altrettanti, e ancora di più. Succede così nel traffico di droga: si comprano enormi quantità dai cartelli sudamericani che poi rimesse sul mercato occidentale, fruttano svariate volte tanto il costo iniziale d’acquisto. Nei contesti di certa malavita calabrese, l’uomo, per partecipare al processo della riproduzione, deve avere soldi e potere. Come riesca a procurarseli non ha importanza, la cosa importante è che ne abbia, e in abbondanza. Ma non deve lavorare, magari per guadagnarsi uno stipendio dignitoso, perché chi lavora onestamente per mantenere la famiglia sarà un brav’uomo, ma non può aspirare al potere. L’uomo deve al contrario delinquere, perché solo le attività criminali e illecite portano ricchezza. E deve essere inoltre disposto alla guerra, perché le guerre di mafia, le faide, servono per sovrastare il nemico, per annientarne la razza. L’ “educazione” della prole spetta alla madre, alla zia materna, alla madre della madre. Alla donna, insomma, tocca insegnare ai figli l’odio, l’omertà, i riti formali del “rispetto”, la prevaricazione e l’arroganza. Il giovane d’onore invece, al di là dei riti di affiliazione, tende ad accreditarsi, attraverso il matrimonio, presso la famiglia della sua sposa, così come aveva fatto il padre entrando nella famiglia della madre e, ancora prima, suo nonno sposandosi con sua nonna. Questa linea di classificazione familiare, matrilineare, come direbbe un antropologo, spiega il perché le ‘ndrine si
identifichino spesso attraverso alias o soprannomi, piuttosto che con i cognomi delle famiglie degli uomini. Molti hanno scritto e argomentato sul ruolo delle donne all’interno delle gerarchie ‘ndranghetistiche e sembra opinione ormai condivisa che il sesso debole, in tali contesti, sia quello dominante. La donna si avvale della forza della famiglia, mentre l’uomo, per quanto accolto da questa, sembra sia sommessamente destinato a ricoprire un ruolo di subalternità. Boss, ma subalterno. La sua attività delinquenziale matura proporzionalmente alla persuasione criminale della sua donna, bramosa di ricchezza e di potere. Invidiosa, come Eris, della ricchezza altrui che deve vincere attraverso l’ostentazione di un livello di lusso e di spreco sempre maggiore, fino ad attirarsi ulteriore invidia. Quella degli altri, dei nemici. Un circolo perverso che spesso trova soluzione nel conflitto. Così anche le guerre di mafia nascono da un capriccio femminile. Le questioni d’onore colorate da baci, inchini e ritualità praticati dagli uomini, sedotti dalle loro donne e anche un poco, come Mastrosso, bacchettoni, non sono che un corollario del fenomeno malavitoso. La sua matrice è Eris, la dea greca della discordia, che con astuzia malefica ha incitato il suo amante cavaliere a lanciare nel mondo di pace e serenità che l’Aspromonte un tempo fu, una mela d’oro. Quando le donne del luogo vi lessero la frase incisa, prese forma la ‘ndrangheta.
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L’Europa lancia un pacchetto di aiuti di oltre 200 milioni di euro per l’accoglienza ai rifugiati Mentre si susseguono in Europa paure e azioni spesso ai limiti del razzismo il fondo fiduciario regionale dell’UE in risposta alla crisi siriana ha lanciato nuovi progetti del valore di oltre € 200 milioni per sostenere i rifugiati che fuggono la guerra in Siria e le loro comunità di accoglienza dislocate in Turchia, Giordania e Libano. A fine giungno la Commissione europea ha annunciato il lancio di nuovi progetti del valore di oltre 200 milioni di € per supportare fino a un milione di profughi in fuga dalla guerra in Siria e le loro comunità di accoglienza dislocate in Turchia, Giordania e Libano. Il pacchetto di progetti è stato adottato in occasione della quarta riunione del consiglio del fondo fiduciario regionale dell’UE in risposta alla crisi siriana. La
riunione del consiglio ha riunito la Commissione europea, gli Stati membri dell’UE, i rappresentanti di Giordania, Libano e Turchia, così come le istituzioni finanziarie internazionali. Il Commissario per la politica europea di vicinato e allargamento dei negoziati Johannes Hahn ha dichiarato: “Il fondo fiduciario regionale dell’UE in risposta alla crisi siriana ci permette di fornire rapidamente ed efficacemente il sostegno ai bisognosi. In poco più di un anno, il Fondo ha mobilitato più di €. 730 milioni da Stati membri dell’UE. il finanziamento riguarda i milioni di rifugiati che vivono in città e paesi della Turchia, Giordania e Libano. Intendiamo portare tutti i bambini rifugiati ospitati in queste regioni nelle scuole entro l’anno pros-
simo. Ci sarà anche investire in mezzi di sussistenza, servizi municipali urgenti e coesione sociale per i rifugiati e le comunità di accoglienza”. Il pacchetto rappresenta un ulteriore passo verso la realizzazione l’impegno dell’UE, fatto in occasione della conferenza ‘Sostenere la Siria e la Regione’ tenuto all’inizio di quest’anno a Londra, misure che prevedevano di fornire più di 3 miliardi di €nel 2016 per aiutare il popolo siriano e dei paesi vicini colpiti dal rifugiati crisi. Il pacchetto comprende: -165.000.000 di euro per le azioni in Turchia, che sosterranno l’istruzione, compresa la costruzione della scuola e l’istruzione superiore per i giovani siriani, le azioni volte ad estendere l’acqua e la rac-
colta delle acque reflue nei campi posti nel sud della Turchia. Questo sarà realizzato in collaborazione con l’UNICEF, UNHCR, la BEI e KfW, lavorando a stretto contatto con le autorità turche. -21 milioni di € rappresentano invece l’urgente finanziamento di sovvenzione per un programma di € 140.000.000 finanziato insieme con gli Stati membri dell’UE per riabilitare le reti idriche dislocate nel nord della Giordania, dove risiedono la maggior parte dei rifugiati siriani. - 15 milioni infine dovranno consentire all’UNRWA di fornire servizi di istruzione urgenti e assistenza in denaro per migliaia di profughi palestinesi dalla Siria che sono ora rifugiati in Libano e Giordania.
Erasmus+ e il successo In uscita sul sito di Eurokom Made in Italy un nuovo prodotto «L’Erasmus è il programma simbolo della nostra Europa e in questo momento particolare diventa la speranza, la fiamma per il rilancio dell’Europa». Queste le parole del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, intervenuta ieri al convegno “Erasmus+ e il successo Made in Italy”, organizzato il 6 luglio dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire in collaborazione con il Miur, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma. La giornata è stata interamente dedicata all’analisi del sistema di istruzione superiore italiano nell’ambito della mobilità internazionale Erasmus, a fronte dei dati incoraggianti sulla sua forte capacità di attrarre studenti provenienti da Paesi extra Europei. il Ministro ha sottolineato l’importanza di compiere uno sforzo ulteriore per l’Erasmus, dal momento che questa esperienza ha coinvolto solo l’1,1% della popolazione giovanile interessata. In tal senso, la Commissione Ue nell’ultimo budget ha incrementato del 40% le risorse per far sì che l’Erasmus diventi il volano dell’agenda europea dal 2017. Il Ministro ha indicato poi tre mosse da compiere per far crescere il Programma: la prima è stata già avviata dalla Commissione con l’apertura dell’Erasmus ai Paesi extra Ue; la seconda, a carico dei governi nazionali, è quella di estendere l’esperienza Erasmus ai ragazzi delle scuole; la terza, che muove Europa e governi nazionali, prevede una diffusione di Erasmus in tanti altri ambiti della società, dall’apprendistato alle esperienze di lavoro all’estero. Il Direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Flaminio Galli ha colto l’occasione per fare un bilancio delle esperienze nel primo anno della mobilità extraeuropea targata Erasmus+ (International Credit Mobility). Nella prima annualità (2015/16), gli istituti di istruzione superiore “Made in Italy” hanno riscosso un grande successo, con una richiesta di accoglienza molto elevata. Sono infatti 2.489 le istanze che sono state accordate, a fronte delle 8.983 mobilità richieste. La maggior parte dei fondi è stata assegnata agli studenti, 1.210 in entrata e 458 in uscita; una parte minore è destinata ai docenti, di cui 320 in ingresso e 277 in partenza; per le attività di formazione del personale tecnico e amministrativo delle Università, l’iniziativa ha previsto l’ingresso di 151 soggetti, rispetto ai 73 in uscita. La maggior parte delle mobilità per studio riguarda i Paesi del Mediterraneo (34 italiani in uscita e 312 studenti in ingresso dall’Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia), a seguire l’area dei Balcani Occidentali (79 in uscita e 222 studenti in arrivo dall’Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro e Serbia), e i paesi del Partenariato Orientale (240 in ingresso a fronte di 34 in uscita verso Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia, Ucraina come riconosciuta dal diritto internazionale). Per il 2016/2017, il budget messo a disposizione per l’Italia viene incrementato del 13%, anche in ragione dell’ampliamento ai Paesi partner dell’area africana, caraibica e pacifica (ACP). In questa seconda annualità, degli 89 istituti di istruzione superiore italiani candidati, ne sono stati finanziati 52, con un budget di 13 milioni assegnato all’Italia dalla Commissione europea. I fondi finanzieranno 1.986 mobilità in entrata dai paesi extraeuropei, tra studenti, docenti e personale accademico, provenienti principalmente dalla Federazione Russa (195), Albania (191), Serbia (159), Georgia (121) e Israele (109).
di informazione tematica Mancano pochi giorni per la pubblicazione sul sito di Eurokom www.eurokomonline.eu del nuovo periodico tematico di informazione comunitaria edito dall’EDIC Calabria&Europa. La news letter in sei facciate si intitolerà “News dall’Europa delle opportunità” ed intende fornire un supporto diretto e di facile interpretazione per l’approfondimento tematico delle maggiori priorità europee. Il primo numero sarà totalmente impostato sui temi economici e di rilancio della programmazione dei Fondi SIE 2014 – 2020 e fornirà un approfondimento sull’EFSI, l’iniziativa lanciata congiuntamente dal Gruppo BEI - Banca Europea degli Investimenti (BEI) e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) - e la Commissione Europea per aiutare le regioni ad uscire dal periodo attuale di crisi economica e produttiva. Uno spaccato sarà dedicato al progetto di Bilancio europeo 2017. La News intende quindi approfondire con termini semplici e diretti tematiche e priorità non di facile interpretazione per avvicinare sempre di più l’Europa a suoi cittadini. Una scelta quanto mai
necessaria oggi, dopo la sofferta uscita della Gran Bretagna l’Unione. La Brexit ha messo in luce l’ondata di nazionalismi crescenti e le non sempre infondate di sfiducie nei confronti di una costruzione, quella dell’Europa unita, che appare ai più lontana e poco sensibile alle necessità dei propri cittadini. Noi come EDIC e come Eurokom, non siamo conviti di ciò e crediamo fermamente nel sogno europeo dei padri fondatori, che vede ha permesso circa settant’anni di pace ad un contesto prima segnato da conflitti fratricidi. Una difficile Unione di Stati è riuscita sin ora a reggere sotto la pressione di un globalismo dilagante ed a restare insieme mettendo a punto delle politiche sovrannazionali di perequazione e rilancio delle economie, anche nelle regioni più svantaggiate, come ben dovremmo riconoscere noi cittadini calabresi dal 2000 tra i maggiori fruitori delle politiche di coesione. Un sogno, l’Europa, che ha permesso a milioni di giovani di vivere un’esperienza prima impensabile come cittadini e studenti del mondo grazie all’invenzione di Erasmus. La generazione Erasmus rappresenta la vittoria della
cultura sulle divisioni linguistiche e doganali, oggi vede nel mondo oltre tre milioni di giovani studiare, fare ricerca e viaggiare crescendo come cittadini capaci di vivere e conoscere direttamente realtà prima solo lontanamente studiate e immaginate. Nuove famiglie nascono quotidianamente, fatte da giovani uomini e donne che si sono incontrati superando le ataviche differenze religiose, culturali e linguistiche, che invece hanno per decenni diviso i loro predecessori. Convinti che non si potrà, ora meno che mai, fare un passo indietro, ma che è invece necessario consolidare i risultati raggiunti intendiamo come Europe Direct “Calabria&Europa” fornire nuovi strumenti di comprensione e conoscenza del meraviglioso e difficile universo comunitario, per questo offriamo la nostra nuova news ai fruitori del sito internet e dei nostri canali social, sicuri di ottenere presto contributi e testimonianze che permetteranno a “News dall’Europa delle opportunità” di diventare uno strumento di comunicazione condivisa e di approfondimento indispensabile. Alessandra Tuzza
Bandi e progetti in scadenza Sovvenzioni per progetti transnazionali per la protezione dei diritti delle persone vittime di attività criminali” - Programma Giustizia. Scadrà il 25 Ottobre 2016 l’Invito a presentare proposte ‘Action grants to support transnational projects to enhance the rights of victims of crime’, reso pubblico nell’ambito del Programma Giustizia dell’Unione europea. Compito dello stesso sarà quello di favorire il riconoscimento e la fiducia reciproca tra Stati Membri e a tal fine promuovere la cooperazione giudiziaria in materia civile e penale e contribuire a formare giudici e altri operatori della giustizia. Il bando promuove: -La cooperazione giudiziaria in materia penale; La formazione giudiziaria; La cooperazione giudiziaria in materia civile; Migliore accesso alla giustizia nell’Unione europea; Iniziative di politiche antidroga. Info: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/just/topics/19097- just-jacc-vict-ag-2016.html “Sostegno alla distribuzione di film europei non nazionali - Sistema Cinema Automatic - Europa Creativa” Scadrà il 2 Agosto 2016 l’Invito a presentare proposte per il ‘Sostegno alla distribuzione di film europei non nazionali – Sistema Cinema Automatic’, reso pubblico nell’ambito del Sottoprogramma Media del Programma Europa Creativa. Compito dello stesso sarà quello di rafforzare la capacità del settore audiovisivo. Una delle priorità del banda sarà quella di sostenere la distribuzione nelle sale cinematografiche mediante il marketing transnazionale, il branding, la distribuzione e la presentazione di opere audiovisive. Beneficiari: I candidati dovranno essere distributori cinematografici e teatrali europei che svolgano attività commerciali intese a portare all’attenzione del vasto pubblico film ai fini della loro fruizione nei cinema e le cui attività contribuiscano al conseguimento degli obiettivi di cui sopra. Per saperne di più: http://eacea.ec.europa.eu/creative-europe/funding/distribution-automatic-support-2015_en
RIVIERA
Politica
Nella recente assemblea dei sindaci per trovare un’intesa propedeutica alla costituzione del nuovo Consiglio Metropolitano, Aldo Canturi si è fatto portavoce di una convinzione condivisa dai piddini che rischia di impedire gli accordi e di non farci avere rappresentanti nel nuovo organo di governo.
Il PD tarpa le ali alla Locride Leggendo nella proposta di creare una lista territoriale in vista delle elezioni del 7 agosto un tentativo di riemergere da parte della destra, la sinistra si è rifiutata di raggiungere gli accordi. a riunione dell’assemblea dei sindaci in programma per lunedì sera sarebbe dovuta essere teatro di un radicale rimpasto delle cariche in seno all’Assocumuni e, di non secondaria importanza, avrebbe dovuto porre le basi per un’importante intesa in vista dell’elezione del Consiglio Metropolitano programmata per il prossimo 7 agosto. Ancora una volta tuttavia, l’assemblea ha mostrato la propria fragilità non solo faticando nel raggiungimento del numero legale utile ad avviare i lavori, ma anche quando le annunciate dimissioni di Giorgio Imperitura da Presidente sono state misteriosamente dribblate par lasciare spazio a discussioni più urgenti. Questa (in)opportuna dimenticanza ha dunque garantito di raggiungere la tanto agognata intesa in vista della costituzione degli organi di governo della Città Metropolitana? Niente affatto. La nota più dolente dello sgangherato incontro è stata proprio quella relativa agli accordi propedeutici a non farsi trovare impreparati per le elezioni del Consiglio Metropolitano. Visto il peso ponderato che ogni rappresentante amministrativo avrà nelle elezioni del consiglio del prossimo 7 agosto, infatti, il raggiungimento di un’intesa da parte dei nostri sindaci e la costituzione di una lista di candidati territoriale e condivisa da tutti sarebbe l’unica condizione utile alla Locride ad avere un adeguato numero di rappresenti durante gli incontri dei vertici amministrativi del nuovo organo. Nonostante questa condizione sia stata illustrata ai colleghi dal sindaco Pietro Fuda, al quale molti primi cittadini avevano garantito appoggio nell’incontro dello scorso 29 giugno, chiedendo tuttavia di approfondire l’argomento durante la riunione di lunedì al quale la maggior parte di essi ha finito per non presentarsi (!), una fetta consistente di amministratori, per lo più vicina all’ambiente PD, ha dimostrato di ritenere inconcepibile esprimere un voto territoriale che vada contro l’espressione politica dei singoli candidati, e di leggere nell’appoggio a questa proposta un tentativo della destra locale di riemergere
dalla nebbia nella quale è rimasta nascosta negli ultimi anni. L’espressione di questo dubbio da parte del sindaco di Aldo Canturi, che si è detto stupito che la proposta di una lista territoriale sia venuta da un sindaco, Pietro Fuda, eletto con i voti della sinistra, ha generato un acceso confronto tra il primo cittadino di Bianco e Giovanni Calabrese. «Caro Aldo - ha esordito con rabbia il primo cittadino di Locri - il vostro partito non sta facendo nulla per questa regione e per questo territorio e, per questo, il progetto politico di questa assemblea era creare un’intesa tra i comuni della Locride per avere una rappresentanza all’interno della Città Metropolitana che, allo stato attuale delle cose, come non si è creata in vista delle Regionali del 2014, non si creerà nemmeno in questa occasione, vanificando i nostri sforzi. «Sventola pure la tua bandiera rossa. La Locride, ancora una volta, rimarrà isolata e punita dal vostro atteggiamento politico! «Io sono un uomo libero, che può fare critica alla sua parte politica quando sbaglia e sono consapevole di quanti e quanto gravi errori la destra abbia commesso nei confronti di questo territorio! Il tuo atteggiamento, invece, mi dà l’impressione che tu sia venuto in questa assemblea con un mandato politico ben preciso dettatoti dai tuoi “padroni” affinché si disinneschi la possibilità di rappresentare questo territorio nel nuovo organo! «Tu e la tua parte politica siete nemici di questo territorio e la causa del suo fallimento!» Questo confronto acceso, com’è facile immaginare, ha impedito di trovare nel breve tempo rimasto un punto d’incontro, tanto che è stata chiesta la convocazione di una nuova assemblea in cui si cercherà di recuperare il tempo perduto. Il termine ultimo per la presentazione delle liste, tuttavia, è sempre più vicino e, con esso, si fa concreta la paura di Calabrese (e nostra) che si stia perdendo l’ennesima preziosa occasione di sviluppo. Jacopo Giuca
Avevano garantito appoggio alla proposta di Pietro Fuda di creare una lista territoriale, i sindaci della Locride. Eppure, rinviata la deliberazione alla seduta successiva, in molti non si sono presentati.
L’espressione dei dubbi del PD da parte di Aldo Canturi ha generato l’ira del sindaco Giovanni Calabrese, che non ha esitato ad affermare che lui e il PD sono nemici del territorio.
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Il 7 agosto verrà eletto Consiglio Metropolitano. Non saranno i cittadini a votare ma solo i consiglieri comunali. Uno scippo di democrazia che diventa ancora più dolorosa se si pensa che un solo consigliere di Reggio conterà più o meno quanto i Comuni di Caulonia e Roccella messi insieme e quasi quanto l’intero comune di Siderno. Si ritorna così al voto plurimo di memoria ottocentesca.
Città Metropolitana... la gran faccia tosta di Reggio
envenuti nella città metropolitana di Reggio Calabria. Attenti al semaforo! La statale 106 è strozzata sin dallo scorso novembre all’altezza del ponte Allaro. Circolazione a senso unico alternato, tempo di attesa oltre sei minuti. Fuori l'asfalto brucia e la colonnina di mercurio segna 40 gradi. Più ci inoltreremo nell’estate più le fila di automobilisti saranno lunghe ma nessuno sembra occuparsi di simili quisquilie. Debutta così e nel peggiore dei modi la città metropolitana. Dov’è il sindaco metropolitano? Dove sono i partiti della nostra Provincia? Dove sono coloro che aspirano e tramano per essere eletti nel consiglio della città metropolitana? Qual è il nesso tra la strozzatura sull’Allaro e i futuri amministratori metropolitani? Nessuna! Perché non c’è nessun nesso tra i problemi reali della gente e le future elezioni per gli amministratori della “Città! Infatti, solo pochi sanno che il 7 agosto si vota per eleggere il consiglio della città. I cittadini non voteranno ma solo i consiglieri comunali. Uno scippo di democrazia, una sottrazione di libertà che diventa ancora più dolorosa se si pensa che un solo consigliere di Reggio Calabria conterà più o meno quanto i Comuni di Caulonia e Roccella messi insieme e quasi quanto l’intero comune di Siderno. Si ritorna così al voto plurimo di memoria ottocentesca. Ora si vanno formando le liste. Progetti di governo? Nessuno e non c’è più il tempo per collegare le liste ai problemi. Si finirà, come sempre dalle nostre parti, a parlare solo e soltanto di nomi. E spesso di nomi di persone politicamente men che mediocri. Molti candidati ma nessun programma, anzi per molti… solo una gran faccia tosta! Nessuno ha trovato nulla da ridire quando il sindaco metropolitano, con criteri inesistenti e con assoluto arbitrio, ha distribuito le prime somme destinate al decollo della città metropolitana. Nessun progetto strategico ma solo una distribuzione a pioggia che nega nei fatti che siamo
un’unica città. È facile prevedere che verrà eletto un consiglio di “amici”. Qualcuno dirà un consiglio “Reggio centrico” ma non è vero! I cittadini di Reggio verranno penalizzati ed esclusi dai momenti decisionali esattamente come i cittadini della Locride e della Piana. Il consiglio che verrà fuori sarà frutto di accordi trasversali, di partiti inesistenti, di eletti senza popolo. È facile prevedere che la Locride avrà, comunque, un peso irrilevante perché sembra non avere dirigenti politici se non subalterni a un potere antidemocratico che rischia di affondare la Calabria. Dove “si può ciò che si vuole” si sta lavorando alacremente affinché le presenze territoriali abbiano poco peso e siano oggettivamente scialbe.Il fatto poi che si voti solo a Reggio e domenica 7 agosto è nei fatti un invito al “non voto” perché saranno molti i consiglieri comunali di Locride e Piana che resteranno a casa. Un piano studiato sin nei minimi particolari. È necessario trovare una strada dignitosa per uscire dall’angolo. Non hanno alcun senso “elezioni” senza politica, senza un progetto di governo, senza alcun serio dibattito capace di coinvolgere la gente. Non mi appassiona il dibattito sulla presentazione di liste di partito o del territorio perché entrambe, al momento, sono scisse da una visione politica sulla futura città metropolitana. Riteniamo invece che non sia troppo chiedere ai sindaci, ai consiglieri, ai dirigenti politici della Locride, pur nella loro diversa e legittima – ma a volte solo formale – collocazione politica (?), uno scatto di orgoglio e di dignità. Non assumano una posizione silente e prona nascondendosi dietro il classico “ormai” e non inseguano il “partito” dello scippo di sovranità popolare e dell’indifferenza ai problemi delle “periferie”. Sarebbe un errore fatale! Almeno si eviti alla Locride l’occasione per dare un’ennesima dimostrazione di inconsistenza e di subalternità politica e già ciò… non è poca cosa! Ilario Ammendolia
Il Consiglio Metropolitano sarà un consiglio di“amici”. Qualcuno dirà un consiglio “Reggio centrico”ma non è vero! I cittadini di Reggio verranno penalizzati ed esclusi esattamente come i cittadini della Locride e della Piana.
Progetti di governo? Nessuno e non c’è più il tempo per collegare le liste ai problemi. Si finirà a parlare solo e soltanto di nomi. E spesso di nomi di persone politicamente men che mediocri.
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Dal 3 al 7 luglio si è tenuta in Calabria la Conferenza nazionale dei Geoparchi a cui hanno preso parte i massimi vertici internazionali dei geoparchi
NelParcodelPollinoinscenalageodiversitàmondiale È stata la prima uscita ufficiale dei Geoparchi Italiani dopo il riconoscimento Unesco avvenuto lo scorso novembre a Parigi. All’interno del Parco nazionale del Pollino, dove si trova uno dei siti preistorici più importanti di tutta Europa, la Grotta del Romito, con reperti che risalgono al Paleolitico Superiore, dal 3 al 7 luglio si è tenuta la Conferenza nazionale dei Geoparchi. Il Pollino è entrato a far parte nella Rete Europea dei Geoparchi (Egn) a settembre dello scorso anno per poi ottenere il riconoscimento all’interno della rete Globale dei Geoparchi (Ggn). La Egn/Ggn è un progetto prioritario dell’Unesco (“Programma Internazionale Geoscienze e Geoparchi”). Ma cos’è un geoparco? Si tratta di un territorio che possiede un patrimonio di siti geologici (nel Pollino ne sono stati mappati ben 69) di particolare importanza in termini di qualità scientifica, rarità e rilevanza estetica. Inoltre, rappresenta da un lato un formidabile strumento per promuovere strategie di sviluppo sostenibile ed efficace all’interno dei propri territori, dall’altro uno strumento importante d’informazione, soprattutto delle comunità locali, sulle moderne sfide ambientali e su come affrontare i rischi geologici. L’Italia è tra i primi Paesi al mondo per presenza di geoparchi sul territorio; ce ne sono ben 10 (per fare un confronto, la grande Cina è prima con 29). In occasione della Conferenza, sono arrivate in Calabria le delegazioni e i presidenti di tutti i
geoparchi italiani riconosciuti dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, i massimi vertici internazionali dei geoparchi, tra cui Nikolas Zouros, presidente della Rete mondiale Geoparchi, e il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Francesco Peduto. La Conferenza nazionale dei Geoparchi ha permesso ai molti intervenuti di vedere da vicino la più grande testimonianza europea del Paleolitico Superiore. Nella Grotta del
Romito, infatti, sono stati rinvenuti reperti che risalgono a 19.000 anni fa, tra cui resti scheletrici di individui di bassa statura, sepolture e numerosi reperti litici e ossei. Inoltre, è stata un’occasione per conoscere le comunità Arbëreshë, arrivate tra il XV e il XVI secolo per sfuggire al dominio dell’Impero Ottomano e da allora rimaste a San Costantino Albanese, San Paolo Albanese, Plataci, Civita, Frascineto, San Basile, Lungro e Acquaformosa. Le comunità del Pollino mantengono in vita usi, costumi, tradizioni popolari, lingue e dialetti, caratteri etno-antropologici, riti, feste civili e religiose di antichissima origine. Attraverso la cultura materiale, le tradizioni, i costumi, il rito religioso greco-bizantino, la parlata arbёreshe, i canti popolari, i racconti degli anziani si possono apprendere i modi di vita, le loro coinvolgenti vicende, la fuga e l’abbandono della madre patria, le gesta e il coraggio del loro eroe, Skanderberg, morto nel 1468. Durante un’altra escursione è stato possibile vedere le spettacolari gole e i canyon che contraddistinguono le aree più suggestive del parco, tra cui le famose gole del Raganello, risultato dell’attività vulcanica sottomarina, avvenuta in era mesozoica, e testimoniata anche dalle sequenze stratigrafiche di Timpa delle Murge e di Timpa di Pietrasasso, in territorio di Terranova del Pollino, siti che costituiscono un raro e suggestivo “giardino geologico”.
Un’interessante scoperta archeologica a Locri: “Il Santuario delle Acque” Nell’ambito della festa nazionale dei Musei, nella serata del 3 luglio, presso il parco archeologico di Locri Epizefiri, con la partecipazione di un attento pubblico sempre desideroso di conoscere la storia e la forma dell’organizzazione sociale dell’antica Locri, si è tenuto un interessante incontro relativo agli scavi archeologici effettuati dall’Università di Torino, che opera nell’area locrese ininterrottamente dal 1969. L’attività di ricerca, avviata dal prof. Giorgio Gullini e continuata dalla prof.ssa
Marcella Barra Bagnasco, oggi è portata avanti da valenti ricercatori quali Valeria Meirano e Diego Elia, con l’ausilio di giovani dottorandi e collaboratori di lunga data. La Meirano ed Elia hanno illustrato le attività che si sono tenute negli ultimi anni e che hanno portato alla luce vestigia risalenti alla fondazione della colonia magno-greca (dal VII a.C. fino all’abbandono della città nel VII sec. d.C.). Si è discusso, inoltre, di come attraverso convegni e seminari (Roma, Los Angeles, Atene, ecc.) il suddetto ateneo torinese diffonde il nome di Locri. Con slides relative alla sistematica campagna di scavo effettuata nell’area di Contrada Petrara nei pressi del Casino Macrì, gli archeologi hanno mostrato altresì un’area sacrale, detta “santuario
delle acque”. Quindi, si è aggiunto un nuovo tassello interpretativo della topografia della città, una nuova conoscenza di come l’insediamento abitativo venne modellato secondo l’attraversamento dei canali d’acqua, stante la localizzazione di altre strutture di sbarramento costruite a difesa della parte pianeggiante a salvaguardia degli effetti devastanti delle piene che scendevano dalla collina di Castellace e dai valloni di Abbadessa e Mannella. Si è parlato ancora dell’utilizzo delle acque nelle aree sacrali, in particolare di quelle insite nell’area oggetto di scavo. Tra gli isolati dissepolti posti a fianco del canale che scorreva parallelo, ad ovest delle mura perimetrali, vi era quello che occupava una vasta area di circa 300 mq (ancora oggetto di studio), dove si svolgevano attività rituali e al quale è stato dato il nome di “Santuario delle Acque”. Qui sono stati dissepolti vari ambienti, alcuni dei quali dotati di vasche e bacini lustrali, pozzetti votivi e vario materiale (astragali, matrici integre con soggetti femminili, antefisse, vasi, arule, protome, pesi di telaio, terrecotte con il volto della Gorgone, ecc) che hanno dato una chiara chiave indiziaria circa l’utilizzo di questo spazio. Un doveroso ringraziamento va dato a questa equipe archeologica torinese dai cittadini locresi, che si aggiunge a quelli della dott.ssa Rossella Agostino responsabile del parco archeologico e dall’amministrazione comunale presenti al convegno. A margine di questa nota, a parte la lodevole sistemazione dell’area archeologica che oggi risulta più pulita e praticabile, si chiede da più parti maggiore attenzione della Teca dell’archivio del tempio di Zeus di c/da Pirettina, dei sarcofaghi romani posti all’esterno del Casino Macrì, oltre a un intervento razionale, se ancora possibile, sul teatro grecoromano prima della totale scomparsa di tutti i settori della cavea. Pepè Napoli
Locri: inizia una nuova avventura per lo studio Arkè Martedì 12 luglio 2016, alle 19:30, a Locri, riapre lo Studio Arkè con il vernissage della mostra Poco prima dell’aurora di Luce Resinanti. La storica Galleria negli anni ’90 e fino al 2007 ha costituito una vera rivoluzione nella cultura del territorio presentando in Calabria, e promuovendole in modo indipendente, la cultura del design d'autore nonché diverse sperimentazioni artistiche contemporanee. Il progetto per il nuovo corso è ribaltare la priorità degli interessi e delle proposte elaborate in precedenza, focalizzando l'obiettivo sulle arti visive e sulla ricerca video fotografica e musicale rispetto al design che sarà considerato nei suoi rapporti con le diverse arti. È attivata una rete di collaborazioni con realtà del settore con cui si possano condividere i presupposti operativi ma pure gli eventi artistici. Altro e non secondario obiettivo è quello di dotare la Locride di una galleria che possa presentare le opere di artisti significativi dell'arte contemporanea internazionale.
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Europei di Basket dell'Ymca, un'iniezione di ossigeno per Siderno Nella storica struttura del lungomare delle Palme, lo scorso 6 luglio hanno preso il via, per la seconda volta negli ultimi quattro anni, gli Europei di Basket delle associazioni Ymca. Tre delegazioni provenienti da Germania, Finlandia e naturalmente Italia hanno partecipato con una squadra maschile e una femminile per delegazione, eccetto l'Italia che ne ha presentate due per categoria. Nella giornata di oggi si disputeranno le finali e alle 23.30 si terrà la cerimonia di chiusura. Una settimana ricca di sport e intrattenimento, che ha avuto come centro principale l'Ymca, volge al termine. È stata un'iniezione di ossigeno per il rilancio dello sport e della città di Siderno. E questo grazie a un'associazione che sin dalla sua nascita ha contribuito fortemente alla crescita del territorio. "L'Ymca è stata una scuola del futuro e della speranza - ha commentato il sindaco Pietro Fuda intervenuto durante la cerimonia di apertura. - Con la sua organizzazione ha gettato le basi sia per l'Europa che per qualcosa di più grande che va oltre l'Europa".
Il Siderno presenta una squadra che punta alla serie D
Il 4 luglio scorso, nel corso di un'apposita conferenza stampa che si è svolta presso i locali del Manahattan, sul lungomare Delle Palme, i dirigenti del Siderno hanno presentato i nuovi acquisti. Le attenzioni si sono concentrate su Gabriele Loccisano, portiere classe 1993; Salvatore Manganaro, centrocampista classe 1983; Diego Giovinazzo, attaccante; Domenico Luciano, centrocampista; Pierpaolo Pepe, attaccante. I cinque andranno a integrare una "rosa" già ampia e a competitiva che "giocherà per onorare al meglio il suo antico blasone"- come ha dichiarato il Dirigente Sportivo Francesco Vumabaca."La strada del rilancio è già stata tracciata - ha aggiunto il presidente Raffaele Salerno, - la società non ha intenzione di fermarsi al campionato di Eccellenza ma punta più in alto. La nostra città merita almeno la serie D e faremo di tutto per raggiungere questo traguardo".
A Siderno un convegno su Sequestro e Confisca in ricordo di Luigi Mory La Camera Penale di Locri "Giuseppe Simonetti" organizza per il 16 luglio alle 17:00, presso la Villa comunale di Siderno, un convegno di Studio nel ricordo del Collega Luigi Mory dal titolo "Sequestro e Confisca: affinità e parallelismo tra Procedimento Penale e di Prevenzione". I lavori saranno introdotti e coordinati dall'avv. Adriana Bartolo, presidente del Collegio ProbiViri Camera Penale di Locri. Interverranno la dott.ssa Maria Teresa Gerace, Gip presso Tribunale di Locri, l'avv. Eugenio Minniti, Presidente Camera Penale di Locri, l'avv. Vincenzo Nico D'Ascola, Presidente Commissione Giustizia Senato, il dott. Roberto Lucisano, Presidente 2^ sezione Penale Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria. Chiuderà i lavori l'Avv. Beniamino Migliucci, Presidente Unione delle Camere Penali Italiane.
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La Solitudine
L’ANGOLO DI PARRELLO "La solitudine che tu mi hai regalato, io la coltivo come un fiore". Così cantavamo qualche anno fa. Oggi, invece, sentiamo sempre più spesso di come la solitudine, sia nei matrimoni che nelle convivenze, porti a gravi fatti di sangue, e i fiori non vengano più coltivati. Una sola cosa, penso, sia necessaria: dimenticare un passato poco piacevole e credere, con grande forza di volontà, in un avvenire migliore. Quando manca l'amore in famiglia, c'è solitudine e anche i figli vivono in un disagio notevole. Quei figli che sono proprio i fiori della vita, e che dunque dobbiamo evitare di far appassire. Franco Parrello
CURIOSITÀ
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E N O L L E R B M O ’ L O T T O S 8 a d e n o i s n e “Ho una p
” a t s a b i m n o n Riutilizzate i vostri peli mila euro ma ! e d e F o i l i m E di pube per farci un abito! Aiutiamo
Paese che vai, divieti sessuali che trovi
Nel mondo della moda, si sa, bisogna osare. E per non rischiare di passare inosservata la stilista Sarah Louise Bryan ha deciso di realizzare un abito interamente fatto di peli umani, in gran parte peli pubici. Così ha lanciato la sua idea su facebook ricevendo peluria da ogni dove! L’abito è composto da un reggiseno push up e una vaporosa e cotonata gonna lunga. Bisogna riconoscerglielo: Sarah ha realizzato davvero un abito da… primati! A questo punto la domanda nasce spontanea: un abito così va lavato con shampoo e balsamo?
Prometto di esserti fedele finchè testimone non ci separi!
Ebbene sì anche il sesso è regolato da leggi severe, molto severe, oltre che singolari. In Texas, ad esempio, è in vigore una legge che vieta alle donne di possedere più di 5 vibratori; perciò chi volesse cambiare per provare nuove sensazioni deve prima liberarsi dei vecchi modelli. E se in Francia, nella città di Arles, è stata introdotta una legge che vieta all’uomo di fare più di tre rutti durante un rapporto sessuale, in Egitto si proibisce di fare l’amore agli uomini con l’alito di cipolla, aglio o sardine. Se quest’ultima legge entrasse in vigore in Calabria, sarebbero in molti a rimanere a bocca asciutta... Nel frattempo in Italia due sentenze della Cassazione hanno stabilito “Niente sesso se il marito non si lava”, dando ragione a due donne costrette ad avere rapporti sessuali, nonostante il loro rifiuto perché i mariti “puzzavano”.
Erano stati appena serviti gli antipasti quando a un tratto lo sposo sparisce dal tavolo. Il suocero, dopo mezz’ora abbondante di attesa, decide di andarlo a cercare e lo sorprende ad amoreggiare con la testimone in una suite della sala trattenimenti. È subito rissa tra le famiglie dei due giovani sposi originari di Caltanissetta: volano parole grosse ma anche sonori cazzotti, tanto che i camerieri sono costretti a chiamare i carabinieri. Insomma il matrimonio più breve della storia, durato giusto il tempo degli antipasti!
Dopo un lungo e commosso dibattito, la redazione di Riviera ha deciso di organizzare una raccolta fondi per salvare dalla miseria Emilio Fede, nostro amato e stimato collega. "Ho una pensione da 8mila euro al mese – si è sfogato l’ex direttore del tg4 a La Zanzara su radio24 – ma non mi bastano. Devo pagare la rata della macchina in leasing, l'autista, la badante e l'affitto di casa. E le bollette. C'è anche la benzina, la cameriera ad ore, le bollette dei telefonini. Alla fine del mese non mi avanza niente". Noi abbiamo deciso di aiutarlo perché questo è l’augurio che Fede riserva a chi ha da ridire sulla sua misera situazione: “Vadano affanculo e a pulire i cessi”! Per tutte le anime pie che prenderanno a cuore il problema e vorranno ricevere maggiori delucidazioni, la mail a cui rivolgersi è salviamofededallamiseria@mannaiaallamiseria.it
“Con lui ho avuto la mia relazione più lunga”. E sposa il suo Iphone
Pare si sia trattato di amore a prima vista quello tra Aaron Chervenak, 34enne americano e il suo Iphone6, tando da decidere di unirsi in matrimonio con lui, ops “lei”, come indica lo stesso celebrante. Un’idea senz’altro bizzarra con cui Aaron ha voluto dimostrare il suo attaccamento nei confronti del suo fidato compagno elettronico. Queste le dichiarazioni dell’uomo in merito: “Dobbiamo essere onesti con noi stessi, siamo connessi con il nostro smartphone in molti livelli emotivi. Lo utilizziamo per diversi scopi durante il giorno e in questo senso con lui ho avuto una delle più lunghe relazioni”. Il suo giorno speciale è stato documentato con un video su Youtube. La “sposa” indossava una speciale cover bianca con tanto di anello sulla scocca. https://www.youtube.com/watch?v=ebkXwI4CPUs
Hollywood vola a Catanzaro: Matt Dillon ospite al Magna Graecia Film Festival Una tredicesima edizione scoppiettante quella del Magna Graecia Film Festival che dal 23 al 31 luglio riporterà Catanzaro al centro dei riflettori. Mentre si lavora a pieno ritmo per allestire la nuova suggestiva location presso l’area del porto, il direttore artistico Gianvito Casadonte sta definendo i dettagli di un programma di tutto rispetto. Le novità più allettanti riguardano due presenze importanti: quella di Violante Placido, che con la sua esibizione musicale aprirà la prima serata del Festival, e quella della star di Hollywood Matt Dillon. Divenuta icona degli adolescenti sul finire degli anni '70 con film cult come "I ragazzi della 56sima strada" e "Rusty il selvaggio" di Francis Ford Coppola, Matt Dillon è un attore versatile capace di passare da commedie di successo ("In & out" e "Tutti pazzi per Mary") al dramma con "Crash", interpretazione che gli valse una nomination agli Oscar 2004 come attore non protagonista.
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Il verme cane Hermodice carunculata - E’ un verme marino errante appartenente alla classe dei Policheti. Si trova anche su bassi fondali ed è molto frequente nei nostri mari. È dotato di setole urticanti e, se infastidito o anche urtato inavvertitamente, può infliggere dolorose irritazioni lanciando gli aghi a uncino verso la minaccia Carlo Codispoti
Pose Enzo da tarante MimmFutia del Mlla re alla o Mimmo anhattan duran cultura di Cavallaro e posa con sta de te la serata Siderno Er l’assessoultimolla tarantel in cui il g cole Macrì ra album la ha pr esentande arti. to il su o
Le nuova “graste” di Siderno Superiore Ecco l’intera squadra che, la scorsa settimana, si è occupata di ripristare le fiorieri di Siderno Superiore. Da sinistra a destra: Rita Commisso, Gianluca Leonardo, Aldo Caccamo, Giuseppe Figliomeni, Paolo Fragomeni, Anna Romeo e il signor Luciano.
Più acqua per tutti Vi ricordate della fontanella del Cimitero? Oggi è nuovamente in funzione grazie al contributo della ditta di Luigi Romeo e la manodopera di Giuseppe Fiorenza. Grazie, ragazzi.
Differente convenienza Direttamente dalla Protezione Civile, Sabrina Santacroce ci illustra le modalità della raccolta differenziata sidernese con l’ausilio di questa splendida locandina illustrativa.
Farsi in tre per la città Il nosto caro Carbonella posa in compagnia di dua amici musicisti, con i quali sta già prendendo accordi per arricchire l’offerta degli eventi estivi sidernesi.
Polici verdi Ed ecco all’opera la vicesindaco Anna Romeo e il presidente del consiglio comunale di Siderno Paolo Fragomeni durante l’installazione delle piante nelle nuove fioriere di Siderno Superiore.
Ma quale Città Metropolitana?! Il progresso socioeconomico non garantisce ai paesi dell’entroterra di avere collegamenti degli di tal nome. In foto, lo scarnbo programma delle corse che collegano Caonolo a Reggio. E questa saerebbe una Città Metropolitana?
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Promessi sposi Vincenzo e Kasia hanno finalmente festeggiato la loro prima promessa in vista di un matrimonio che sarà coronamento della loro bellissima storia d’amore.
In partenza per una nuova avventura Lunedi l’associazione Comma Tre darà il via alla stagione estiva con un nuovo progetto: i destinatari saranno bimbi scolarizzati del comune di Gioiosa Ionica. Pdrino speciale dell’evento, il barone Macrì.
L’interzeppolata Ecco al completo l’eccezionale team che ha realizzato anche quest’anno la zeppolata nerazzura di Gioiosa Jonica. Bon Appétit.
Un bacio e passa la paura E nella settimana internazionale del bacio, questi due nostri amici ci hanno davvero preso gusto a mostrarci le loro effusioni!
Chi non esce in compagnia… L’assessore alla viabilità di Siderno Luigi Guttà posa con Oppedisano durante una delle numerose dell’estate serate sidernese.
Street art calabrese In questo scatto di Angelo Maggio possiamo gustare un meraviglioso esempio di arte contemporanea nelle strade della nostra Calabria.
DOMENICA10 LUGLIO
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Principi di ieri e di oggi Totò con un In questa eccezionale foto d’epoca assistiamo a un confronto unico tra Totò e un irriconoscibile quanto giovanissimo Maurizio Costanzo. Davvero altri tempi!
Lavorare con Stile I due segretari di Siderno Libera ci regalano questo sorriso very glamour all’ingresso del comune di Siderno. La moda estiva non conosce limiti d’ufficio.