Riviera n°28 del 12/07/2015

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resentata la 4° Rassegna del Film Archeologico di Portigliola, che sarà realizzata sempre nell’area dell’antico Teatro Greco Romano, dal 16 al 18 luglio 2015. Il sodalizio culturale-istituzionale tra comune di Portigliola e Parco Archeologico di Locri Epizefiri, iniziato nel 2012 e suggellato dalla convenzione sottoscritta nell’agosto 2014 per la gestione del teatro greco romano, si va oramai consolidando sempre di più, e anche quest’anno le due istituzioni si trovano impegnate nell’organizzazione dell’importante evento, grazie all’impegno del sindaco di Portigliola, Rocco Luglio, della direttrice del Parco dott.ssa Rossella Agostino e della responsabile della didattica del Museo di Locri, dott.ssa Laura Delfino. La manifestazione è organizzata dal Comune di Portigliola e dal Parco Archeologico di Locri Epizefiri con la collaborazione della Fondazione Museo Civico di Rovereto, partner della manifestazione. Come è oramai consuetudine, la rassegna si articolerà in tre giorni con la proiezione di docufilm, intervallata da piacevoli conversazioni serali con esperti archeologi, antropologi, giornalisti ed altre persone del mondo della cultura, in compagnia di Mara Rechichi conduttrice della rassegna. Parteciperanno alla manifestazione di quest’anno , oltre agli organizzatori, il prof. Giuseppe Cordiano (Uni Siena) , il prof. Daniele Castrizio (UniMe) , il Soprintendente dei beni Archeologici della Calabria dott. Francesco di Gennaro, il Sindaco di Locri Giovanni Calabrese, la prof.ssa Francesca Lugli etnoarcheologa presidente SIE, il regista Franco Viviani, il prof. Domenico Miriello (UniCal), il dott. Daniele Maestri giornalista enogatronomico,la prof.ssa Agata Alafaci, dirigente scolastico, e S.E. Mons. Francesco Oliva, Vescovo di Locri . Inoltre sono stati invitati a partecipare alla rassegna altri studiosi e personaggi del mondo della cultura, della cui partecipazione si attende la conferma. Considerata la presenza di un parterre composto da persone altamente qualificate e visto il successo registrato l’anno scorso in occasione di una tavola rotonda , quest’anno sono previsti due incontri pomeridiani, il 17 e 18 luglio alle ore 18,00 in cui si discuterà di archeologia e dei risultati delle ricerche sui confini della Locride antica, a cura della dott.ssa Agostino e del prof. Cordiano , mentre il giorno successivo l’argomento trattato sarà “Dall’ archeolologia al futuro”. Tre i temi di questa rassegna: “ Giovani e Archeologia”, “«Nutrivamo il mondo»: usi e consuetudini degli antichi popoli”, “Archeologia e religione”. Tra i film in proiezione si segnalano “Il tempio dei gigantiL’Olympieion di Akragas” - un lavoro di Franco Viviani che grazie alle tecniche di animazione il documentario restituisce vita all’antica Agrigento e ricostruisce le vicende storiche, politiche e militari che condussero alla costruzione e alla successiva rovina di un monumento eccezionale, impressionante metafora della potenza umana e della sua fragilità: il tempio di Zeus Olimpio- . “L’ultima cena di Ötzi” per la regia di Lucio Rosa e Peter Lorenzi. L’uomo venuto dal ghiaccio, un enigma per gli archeologi. Il 19 settembre 1991 si rinvennero nelle Alpi dell’Ötzal, tra le nevi del Giovo di Tisa e l’Hauslabjoch, i resti di un essere di sesso maschile, che le ricerche scientifiche rivelarono avere un importante valore archeologico. La mummia ha circa 5300 anni. L’Uomo venuto dal ghiaccio visse dunque all’inizio dell’età del Rame e l’ascia di rame che portava con sé ne è la testimonianza. Alla sua morte, causata probabilmente da una freccia che lo colpì alla spalla destra, doveva avere circa 45 anni. “Inside Jerusalem: identity and the ancient past - Dentro Gerusalemme: identità e passato remoto” Un viaggio indietro nel tempo per visitare l’antica Gerusalemme con archeologi di fama mondiale e studiosi biblici e assistere così al trasformarsi dall’antica alla moderna città, oggi centro della fede per miliardi di persone. Gerusalemme rappresenta la storia dell’umanità: la fede, il trionfo sul male, la speranza della pace. “Questa edizione è senza dubbio la più importante non certo perché siamo arrivati oramai alla 4° edizione, ma perché l’evento è diventato un appuntamento molto atteso dell’estate locridea e si svolgerà in un contesto archeologico completamento riqualificato”.

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CONTROCOPERTINA

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SummerEventi Saranno sette giorni pienissimi quelli della Locride, che potrà decidere se ballare a ritmo di musica o assistere a spettacoli di danzatori professionisti, celebrare i suoi santi nelle feste di paese o andare direttamente in pellegrinaggio, coltivare la sua passione per l’elettronica o per la cultura.

Una settimana all’insegna del divertimento LUGLIO HA COMINCIATO LA SUA MARATONA IL 6. MA CHI RIMPIANGE IL FATTO DI ESSERSI PERSO GLI EVENTI DEGLI ULTIMI SETTE GIORNI NON SI DISPERI, QUESTA SETTIMANA SODDISFERÀ ANCHE I GUSTI DEI PIÙ CAPRICCIOSI! estate della Locride è ormai entrata nel vivo e, come accade ogni anno, alla faccia di chi sostiene che la nostra non sia una terra a vocazione turistica, sono decine gli eventi, le fiere e le sagre che animano le strade dei paesi del nostro comprensorio. Luglio ha cominciato presto la sua maratona eventi con una settimana dedicata allo sport, alla musica, alla fede, all’amore per le auto e alla lettura che ha unito curiosi e appassionati da Caulonia a Locri tra il 6 mattina e ieri sera. Ma chi già sta rimpiangendo il fatto di non essersi informato per tempo perdendo gli eventi degli ultimi sette giorni non si disperi, la settimana entrante sarà così ricca da soddisfare anche i gusti dei più capricciosi! Si comincia questa sera con la la Festa di S.

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Giuseppe, organizzata dalla Pro Loco a Camocelli, Marina di Gioiosa Jonica, ma se preferite godervi un bel balletto senza fare troppi chilometri in più, sempre a Marina di Gioiosa, alle 21.15, potrete assistere, questa volta sul lungomare, al saggio di danza “Il cuore danza… l’anima vola”. Sempre agli amanti della danza è dedicato lo spettacolo organizzato per domani sera, alle 21.00, dall’associazione “Danza Dionysos” in piazza Portosalvo, a Siderno, mentre giovedì 16 la Festa della Madonna del Carmine animerà, per la gioia di grandi e piccini, le strade di Bianco, Brancaleone, Gerace, Locri, Palizzi e Samo. Facciamo dunque un salto a venerdì 17: a meno che non siate così scaramantici da voler restare chiusi tutto il giorno in casa e qualora, anzi, foste credenti e mattinieri, la

giornata inizia presto, alle ore 6.00, a Largo Magenta, a Mammola, per chi deciderà di salire sull’autobus diretto al Santuario di S. Nicodemo per un pellegrinaggio evocativo e all’aria aperta, mentre alle 22, a Roccella Jonica, gli amanti nottambuli della musica italiana potranno assistere a “Manna & Rino”, un concerto tributo ad Alessandro Mannarino e Rino Gaetano. Sabato 18 di nuovo una serata dedicata alla danza in Piazza Portosalvo, a Siderno, con il Gran Gala di Danza organizzato dall’associazione sportiva “Danza in movimento”. Sabato e domenica dedicati ai radioamatori e agli amanti dell’elettronica, invece, a Locri, con la 26ª edizione della Mostra Mercato. Passiamo dunque al ricchissimo programma di domenica 19, quando la giornata inizierà subi-

to dopo la messa con la Festa della Madonna del Carmine a Caulonia. Sempre con la devozione alla Madonna (del Carmelo) nel cuore si svolgerà poi il concerto etno pop con “Giorgio Seminara” in Largo Dante, a Gioiosa Jonica, la Festa per la Madonna del Carmelo di Grotteria e quella di Maria Madre della Chiesa di Stignano. A S. Ilario si svolgerà invece la Festa del Sacro Cuore di Gesù, mentre sarà patronale quella di S. Agata a Santagata del Bianco. Rimangono da ricordarvi solo i due eventi della serata: il concerto dei “Tarantanova Sound” a Placanica e Chiesa Evangelica “Imperitura”, che avrà luogo in piazza Portosalvo, a Siderno, a partire dalle ore 19.00. Ci sarà di che divertirsi! Jacopo Giuca

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ATTUALITÀ GIUDIZIARIA

Indagine“Solare” leorigini

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lla fine dell’anno 2007, l’Ufficio I.C.E. di Roma informava che negli Usa erano in corso, da parte dello stesso organismo statunitense, indagini su un gruppo di narcotrafficanti sudamericani rappresentato da tale Calderon, il quale era considerato presunto responsabile di plurime spedizioni di cocaina in Italia. A tal scopo il soggetto era in costante contatto con esponenti di una famiglia di Gioiosa Jonica ritenuti presunti importatori in Italia, dagli Usa, di ingenti quantitativi di stupefacente, interfacciandosi anche con altre organizzazioni fornitrici. Lo stupefacente, destinato in Italia, secondo quanto inizialmente comunicato, veniva trasferito, con cadenza mensile, attraverso l’invio di pacchi postali o corrieri. Nello stesso periodo, con la nota n° 777/C/1/2/7204/2007/SNF (46) la Dcsa informava la Sezione A/C di Reggio Calabria (alla quale erano state precedentemente veicolate le informazioni dell’I.C.E.) che l’Fbi e la Dea stavano svolgendo indagini nei confronti delle famiglie di origine italiana coinvolte, negli Usa, nella gestione illecita di appalti ed in traffici di stupefacenti. Nel corso delle iniziali indagini svolte dalla Dea/Fbi erano emersi contatti ritenuti connessi a un traffico di stupefacenti tra il gruppo gioiosano e altri soggetti che vivevano stabilmente negli Stati Uniti. Sulla base di questi dati, nasceva, pertanto, l’indagine denominata “SOLARE”, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, che si è sviluppata in tre distinti, ma collegati filoni. In particolare: il primo concernente le attività svolte dalla famiglia gioiosana, a seguito delle quali, in data 16.09.2008, in relazione alle emergenze contenute nell’informativa, datata 17.08.2008 sono stati eseguiti 16 provvedimenti di fermo emessi da questa Direzione a carico di altrettanti indagati facenti parte, a vario titolo, di un’organizzazione criminale, dedita al traffico internazionale di ingenti quantitativi di cocaina sull’asse Messico - Usa - Italia. La fase operativa in questione coincise, peraltro, con l’esecuzione di oltre 150 arresti eseguiti, tra gli Stati Uniti e il Messico, nell’ambito delle collegate indagini (c.d. progetto Reckoning – The Family) condotte dalla Dea in direzione del “Cartello del Golfo”. Il secondo filone è nato proprio monitorando tecnicamente un soggetto ritenuto appartenente alla “locale di Grotteria”, collegato con soggetti di Gioiosa Jonica. Infatti, attraverso le attività inizialmente svolte nei confronti di quest’ultimo indagato, è stato possibile documentare diversi summit ai quali hanno partecipato, tra gli altri, esponenti di rilievo della ‘ndrangheta jonica e della ‘ndrangheta di Toronto – Canada. Alcune delle riunioni in argomento sono state oggetto di esame anche nel procedimento penale c.d. operazione “Il Crimine”, in quanto inquadrate nell’ambito delle attività della c.d. “Provincia”, organismo di coordinamento della ‘ndrangheta. Il terzo filone incentrato sulle attività di narcotraffico gestite, tra il febbraio del 2008 e la fine del 2009 di un presunto broker, che attualmente si troverebbe negli Stati Uniti, che dopo aver interrotto i rapporti con la famiglia “gioiosana” e, quindi, attraverso costoro, con i fornitori messicani facenti parte della cellula newyorchese del “Cartello del Golfo”, avrebbe creato una stabile collaborazione con un’organizzazione colombianovenezuelana per l’acquisto e l’importazione di cocaina in Italia attraverso più rotte, quali la Spagna, l’Olanda e, in ultimo, attraverso il porto di Gioia Tauro nascoste in particolare all’interno di containers che trasportavano frutta esotica.

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PerchéTsipras non è il profeta del meridionalismo M Il leader di Syriza viene osannato come la bandiera dell’anti-europeismo ma il Vecchio Continente metterà in atto ogni sorta di sordida manovra per fare implodere la Grecia e poterla controllare

olti meridionalisti o sedicenti tali si stanno attaccando alla gonnella di Tsipras, illudendosi che la Grecia ci porti fuori dall’Europa, restituendo dignità al Mezzogiorno. Tsipras viene osannato come la bandiera dell’anti-europeismo e il gonfalone sotto cui riunirsi. Partendo dall’assunto che se qualche profeta del meridionalismo c’è stato, oggi è bello che morto, sembra doveroso sottolineare l’ovvio, e cioè che a Tsipras della Locride (leggi ex MagnaGrecia), non frega una beneamatissima. Ciò che Tsipras farà, sarà solo a beneficio della Grecia, o perlomeno della sua Grecia. Ma verrà schiacciato come un piccolo insetto dalla morsa d’acciaio di Germania, Inghilterra e Olanda. Non ha forza sufficiente a mantenere un’e-

conomia isolata, né gli verrà consentito di costruire alleanze. La Grecia non è un’isola come Cuba, e non può prescindere dal territorio in cui è collocata. Un tale di nome Zitara l’aveva detto: se si vuole far andare avanti il commercio mediterraneo, bisogna allearsi con gli arabi e con gli stati Nord-africani. Lo stesso vale per Tsipras: se vorrà far andare avanti la dracma, dovrà commerciare con il Medioriente e “bizantinizzarsi” più di quanto non sia ma stato. Se i greci terranno botta in questi dieci o vent’anni, buon per loro, di certo non ci tireranno fuori dall’Eurozona: il Mezzogiorno non riuscirà mai a farlo, perché aspetta sempre che ci sia un capo-pecorone a guidare il gregge. L’Europa unita, per chi ancora avesse visioni illusorie di un futuro alla Star Trek, è una strategia economica pianificata molto tempo fa dagli Stati Uniti per ottenere un forte blocco contro lo strapotere economico cinese e un controllo strategico del territorio russo. Chiariamoci: non “in caso la Russia voglia muovere guerra”, ma “quando gli

Usa decideranno di fare la guerra nella Russo-zona”. L’Europa metterà in atto ogni sorta di sordida manovra, più o meno evidente, per ridurre la Grecia in povertà economica e in disordine interno, fino a farla implodere per poterla controllare. Esattamente come è successo nell’exJugoslavia e per la cosiddetta “primavera araba”. Perché, signori, qui si dimentica la geografia, e il fatto che da Roma a Mosca ci sono solo due ore di differenza, che la Russia vuole la Grecia quanto l’acqua nel deserto, e che gli Usa non vogliono che la prenda. Ma la Grecia dovrà pagare caro l’aiuto della Russia, e ricordiamoci che “noi” siamo comunque nella fazione opposta. È “Risiko”, solo che si gioca con le nostre vite. La Russia non coprirà la Grecia, non ancora, non prima di aver preso accordi precisi. In ogni caso lo vedremo presto. E se la coprirà per noi sarà la guerra. Se non lo farà, sarà la fame. Comunque vada, sarà un successo. Lidia Zitara

La scuola del Potere La scuola deve affrontare sfide importanti: il preside sceriffo è l'ultima cosa che serve!

a scuola italiana ha tanti problemi: ritardi, inefficienze, inadeguatezze strutturali e culturali. Ma tra i servizi pubblici è quello che funziona meglio: anche in Calabria la realtà meno toccata dalla corruzione e più coerente con i suoi obiettivi rimane la scuola. Sarà così anche domani con la riforma voluta dal governo in carica? Tra i tanti motivi che giustificano la preoccupazione e che hanno portato allo sciopero la quasi totalità dei docenti italiani, voglio evidenziare il pericolo di vedere la politica, "questa politica", entrare con la sua prepotenza distruttiva anche nel mondo della formazione pubblica. Non si tratta di fare i profeti, ma di considerare quanto avvenuto nel mondo della sanità. La logica della riforma della scuola è la stessa: un manager con pieni poteri per l'azienda sanitaria, un preside manager con pieni poteri per la scuola! Non è necessario spendere molte parole: tutti conosciamo la realtà della sanità italiana e quella calabrese in particolare. La logica aziendale che ha generato la riforma della sanità è ora portata nella scuola: perché dovrebbero succedere cose diverse da quelle che abbiamo già, purtroppo, constatato in campo sanitario? Anche il direttore dell'azienda sanitaria deve raggiungere precisi "obiettivi" e deve essere "valutato": vi risulta che questa logica abbia migliorato l'efficienza degli ospedali? Che abbia costretto chi di dovere a scegliere le "migliori professionalità"? E la valutazione del ben pagato dirigente sanitario quando mai ha risentito dei risultati raggiunti? Se ci spostiamo nella realtà universitaria le cose

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non sembrano andare meglio: anche in questa cruciale realtà la logica dell'autonomia e della gestione aziendale ha incentivato, invece, la logica del favoritismo con incarichi importanti a parenti, familiari, amanti e raccomandati. Questi precedenti non ci lasciano tranquilli, considerata la realtà sociale del nostro Paese. La scuola deve affrontare sfide importanti, cruciali per il futuro di noi tutti: i docenti devono seguire vie nuove e lavorare con spirito comunitario; il preside - sceriffo è l'ultima cosa che serve! Anche perché sarà il dirigente la porta di accesso della politica: chi lo valuterà? sarà il direttore regionale, nomina politica, che deciderà del suo futuro: è fuori luogo pensare che chi troverà "la strada giusta" avrà valutazioni migliori? e la strada giusta nel nostro Paese, nella nostra

Calabria, secondo probabilità sarà quella dei risultati del lavoro svolto o della forza dell'"amico" che raccomanda? Questa riforma si abbatte sulla scuola con una violenza mai vista dall'Unità a oggi: con sacrificio i docenti si sono opposti e si opporranno: la battaglia per la buona scuola, quella vera, è appena cominciata. Non credo che faccia bene ai partiti di governo e, in modo particolare, al suo capo, fortunosamente giunto sul ponte di comando, l'opposizione di centinaia di migliaia di docenti che ogni giorno parlano a milioni di giovani: è molto probabile che i comportamenti narcisisti e cinici che hanno imposto questa riforma riceveranno la risposta che meritano: una bocciatura senza la possibilità di esami di riparazione. Giuseppe Giarmoleo



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ATTUALITÀ

“Scioglimento È mancata la posizione della gente della Locride duramente colpita da una legge perversa

dei comuni”,

un convegno inutile e senza dibattito ILARIO AMMENDOLIA

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i è svolta a Marina di Gioiosa una tavola rotonda su un tema molto attuale, soprattutto nella Locride. Si è parlato dei Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. Vanno sicuramente ringraziati gli organizzatori animati delle migliori intenzioni. Tuttavia il convegno è stato decisamente inutile. A tratti anche stanco e ripetitivo. Ribadisco, non certamente per responsabilità degli organizzatori né dei validi relatori. Questi ultimi avevano il compito di illustrare la posizione dei loro partiti di appartenenza e lo hanno fatto egregiamente così come l’ha fatto il procuratore Lombardo. È mancata la posizione della gente della Locride. Si è creato un filtro per non far entrare le posizioni che circolano tra i cittadini di quest’area così duramente colpita da una legge perversa che ferisce le persone senza che abbiano alcuna possibilità di potersi difendere. È mancata la posizione di quanti hanno vissuto sulle proprie carni gli effetti scellerati di una legge votata nel 1991, in quello che è passato alla storia come il parlamento dei corrotti, tant’è vero che è stato sciolto l’anno successivo. Più colpe si hanno da farsi perdonare, più si ha la coscienza sporca, più si fa la faccia feroce. Così quel parlamento in cui il 90% dei parlamentari era attiguo alla corruzione organizzata e contiguo alla criminalità, ha votato a cuor leggero una legge che colpiva solo in basso: i Comuni. E insieme ai Comuni i cittadini che vi abitano affibbiando un marchio all’intera comunità. Il convegno è mancato anche di generosità. Nessuno ha speso una sola parola per sindaci come Peppe Campisi, Riccardo Ritorto, Masino Mittica, Mimmo Versace, e tantissimi altri, ex amministratori che possono avere mille limiti politici, che possono aver commesso mille errori ma che sicuramente non sono delinquenti. Non si può star seduti fianco a fianco per anni, allacciare rapporti di amicizia e poi esser indifferenti quando qualcuno cade anche se ingiustamente. Nessuno ha fatto le riflessione sulle ricadute che i ripetuti scioglimenti hanno avuto su comuni come Platì, S. Luca, Africo, Careri, Roccaforte. Nessuno ha avuto la forza di dire che gli scioglimenti, umiliano i cittadini, mortificano gli amministratori uccidono la democrazia, motivano e rafforzano la ‘ndrangheta. Mille esperienze lo dimostrano anche se manca il coraggio di dirlo: la ‘ndrangheta non si sconfigge con gli scioglimenti ma con altri strumenti che la Costituzione prevede salvaguardando le garanzie di ognuno. C’è stato uno sprazzo di luce quando Pietro Fuda, neo sindaco di Siderno, ha parlato dei gravissimi guasti e dei seri ritardi che la triade commissariale ha lasciato come eredità all’amministrazione democraticamente eletta. Per il resto ci sembra che il conformismo non abbia reso un buon servizio. In fondo, “dibattito” significa mettere a confronto idee diverse e, a volte, anche opposte purché espresse nel reciproco rispetto. Invece non c’è stato alcun dibattito. Ma una dotta esposizione del pensiero unico. È sempre utile prendere iniziative ma è interesse di tutti che riescano bene e che servano a far cambiare - in meglio - le cose. Così non è stato!

Siamoalpuntodipartenza! LA TAVOLA ROTONDA DI MARINA DI GIOIOSAVOLEVA DISCUTERE PROPOSTE UTILI A MIGLIORARE UNA LEGGE RIVELATASI TROPPO SPESSO INIQUA, NEL NOSTRO TERRITORIO. SI È PERÒ TRASFORMATA IN UNA SFILATA DI OVVIETÀ.

La noia ha assalito il pubblico fin dall’introduzione di Antonio Lombardo, che è intervenuto con una sterile elencazione di norme giuridiche poco appetibili per i profani.

stato un evento in pompa magna, quello svoltosi venerdì a Marina di Gioiosa Jonica, ma nonostante il pubblico numeroso, i troppi tecnicismi e la confusionarietà di certi interventi non hanno permesso il mantenimento dello standard elevato. La conferenza “Scioglimento dei comuni per sospette infiltrazioni mafiose… a che punto siamo?” si è dunque trasformata in un resoconto di che cosa la norma introdotta nel 1991 abbia comportato nel nostro territorio. L’introduzione del procuratore della Repubblica Antonio Lombardo, che avrebbe dovuto dare lustro all’incontro, si è risolta in una sterile elencazione di norme giuridiche poco appetibili per i profani, che hanno accolto come salvifiche le parole del sindaco Domenico Vestito, limitatosi a una semplice formula di saluto. Ancora meno incisivo l’intervento, letto nella sua interezza senza troppa precisione, del presidente dell’Assocomuni Giorgio Imperitura, mentre di maggiore spessore, grazie alla sua esperienza di senatore, è stato il discorso del sindaco di Siderno Pietro Fuda, che ha raccontato del periodo in cui ha avuto a che fare con la legge a Roma e, più recentemente, come amministratore di un comune precedente commissariato. Gli interventi del presidente dell’assemblea dei sindaci della Piana di Gioia Tauro e del presidente dell’Assocomuni dell’area dello Stretto si sono limitati a sottolineare che la condizione del commissariamento crei disagi simili in tutte le realtà coinvolte. Quello della presidente AIGA Locri Serena Callipari ha prodotto un breve

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dibattito con Lombardo derivante dalla differenza di vedute relativa al caso “Roma Capitale” e quello del deputato trentino di origini calabresi Ottobre ha messo in evidenza quanto distanti siano le nostre realtà e, anche se involontariamente, quanto distorta sia la visione che il nord ha del sud. Arturo Bianco, Ernesto Magorno, Antonio Le Donne, Nino D’Ascola ed Elio Costa, hanno discusso alcune proposte avanzate in precedenza durante la tavola rotonda, tra le quali il rafforzamento e la combinazione di iniziative di prevenzione interna attraverso la gestione associata, riservare attenzione alle strutture burocratiche ed economico finanziarie, creare delle attività a sostegno dell’ente in carica e puntare al miglioramento delle strutture amministrative.

Ha chiuso l’incontro il viceministro Bubbico che, come da manuale, ha affermato di aver ascoltato con interesse tutti gli interventi e di essere intenzionato a farne tesoro per poter ritoccare la legge onde evitare che si ripresentino casi come quello di Siderno. La frase della serata: «Voglio sottolineare che la democrazia non viene sottratta dai commissariamenti, ma da chi amministra male e obbliga la sua città a subirli. Allo stesso tempo, è necessario instaurare una collaborazione delle amministrazioni di modo di aiutare i primi cittadini a destreggiarsi nella burocrazia che, spesso, agevola gli scioglimenti». Un’affermazione di Vestito ovvia e risaputa, ma che viene un po’ troppo spesso dimenticata. Jacopo Giuca


SETTIMANALE

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DOPO L’INCHIESTA “ERGA OMNES” OLIVERIO È RIMASTO PRESIDENTE MA A SOVRANITÀ LIMITATA, DELEGATO A GESTIRE LA “NORMALIZZAZIONE” COME È SUCCESSO A PRAGA DOPO L’INTERVENTO DEI CARRI ARMATI. ILARIO AMMENDOLIA onosco la dottoressa Federica Roccisano, gli sono amico, sono contento per la sua nomina, formulo a Lei gli auguri più sinceri di buon lavoro nell’interesse della Locride e della Calabria. Il modo come la crisi è stata affrontata e superata dice una sola cosa: in Calabria la Politica è morta. La nomina della nuova giunta regionale ne certifica la morte certa. Ogni passaggio è stato tenuto segreto come nell’URSS ai tempi di Stalin. I partiti hanno contato meno di niente. La società civile ancora meno. La formazione della giunta regionale dimostra ampiamente la giustezza di chi ritiene che elezioni siano diventate inutili. Un perditempo che fa perdere soldi, tempo e dignità. Si faccia una commissione, preferibilmente presieduta da un PM, che cerchi tra prefetti, questori, ufficiali delle forze armate in congedo, docenti universitari, alti burocrati, o comunque sempre tra gente “altolocata” chi ci dovrà governare. Sia chiaro però che non ci deve essere tra costoro un operaio, né un agricoltore e Dio ci liberi dai ferrovieri e ci scansi dagli artigiani e dai commercianti! Basso volgo, plebei! Per loro vale sempre il detto “non oltre la toma”. Peccato non ci siano più nobili di antico lignaggio, quali i Barraco o i Berlingieri, i Carafa, altrimenti avremmo potuto scegliere al loro interno. Ovviamente, tra i prescelti, nessuno deve essere sgradito ai PM. Anzi, per maggiore garanzia, rintroduciamo il famoso certificato di “buona condotta” con il visto del parroco e dei maggiorenti del paese. Mario Oliverio è stato eletto da circa il 30% dei calabresi. Il suo compito principale sarebbe stato quello di ricucire lo strappo tra politica e gente. Invece ha perso quasi un anno sulla modifica dello Statuto regionale. Poi l’inchiesta “erga omnes”. Oliverio è rimasto presidente ma a sovranità limitata, delegato a gestire la “normalizzazione” come è successo a Praga dopo l’interven-

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La nuova giunta è nata in segreto come nell’URSS di Stalin

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to dei carri armati. La politica calabrese è apparsa subito impaurita e balbettante. Il Pd calabrese, in tutte le sue componenti, s’è rivelato gracile, inconsistente per avviare una riflessione su quanto è successo. Assolutamente inadeguato e incapace a tener fermo il timone in un momento di tempesta. Dalla nave è stato lanciato il grido disperato “si salvi chi può!”. Così con le ceneri sul capo, i “dirigenti” sono andati genuflessi a Roma, bastione inespugnabile di nominati e di privilegiati. Roma ha decretato: assessori lontani dalla politica Per i nominati e i privilegiati. Non c’è colpa più grande che aver trascorso la propria vita lasciando la propria pelle e le proprie carni tra le strade e in mezzo alla gente. Per la casta più sei distante dai calabresi e più sei degno di governare la regione Calabria. Pur con tutto il rispetto di questo mondo non riesco proprio a capire perché il prefetto Luigi De Sena avrebbe dovuto essere il vicepresidente della giunta regionale. Un uomo che da anni vive altrove, che ha fatto altre scelte di vita, perché avrebbe dovuto far l’assessore regionale della Calabria? Solo come salvacondotto di legalità e di trasparenza? Ma è questa la nuova politica? Dinanzi al suo fermo rifiuto, ci si è ripiegati su un altro prefetto. Invano. I prefetti non amano la “miscela tra l’alta e bassa gente.” Non vogliono esser contagiati dai nuovi lebbrosi con le piaghe di un’indagine giudiziaria sulla pelle. Allora si è andati verso le università e verso i gradi “alti” della burocrazia. Si badi bene, io non conosco sei dei sette assessori regionali. Confesso la mia colpa - lo dico senza sarcasmo - ma non sapevo neanche della loro esistenza. Sono convinto che siano tutti persone serie, preparate, integerrimi, onesti. La politica però è altra cosa. Mario Oliverio lo sa bene. Egli è stato un buon assessore all’agricoltura ma non era laureato in scienze agrarie o in scienze forestali. I titoli accademici, la carriera burocratica, valgono per i concorsi non per le cariche rappresentative. La verità è una e una sola: la politica calabrese è come una candela al vento, basta un soffio per spegnerla. La nostra “classe dirigente” pur con qualche lodevole eccezione, presente e passata ci fa venire in mente le parole dell’indimenticabile poeta calabrese Nicola Giunta: “…erba nana ed amara, erba pirduta... e sarbu a carcunu di ll’affritti su’ tutti storti ammanicati ddritti!”. I tempi per dimostrare il contrario stanno drammaticamente scadendo!

LA NOSTRA “CLASSE DIRIGENTE” CI FA VENIRE IN MENTE LE PAROLE DEL POETA CALABRESE NICOLA GIUNTA: “…ERBA NANA ED AMARA, ERBA PIRDUTA... E SARBU A CARCUNU DI LL’AFFRITTI SU TUTTI STORTI AMMANICATI DDRITTI!”.


ATTUALITÀ

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SANITÀ NELLA LOCRIDE

Il punto di non ritorno L’ATTEGGIAMENTO DEL COMMISSARIO ALLA SANITÀ MASSIMO SCURA SEMBRA NON VOLER PRENDERE SUL SERIO LE CRITICITÀ DELLA SANITÀ LOCRIDEA. DA SIDERNO, FUDA ESPRIME SDEGNO E CERCA UN CONTATTO NON SOLO PER LA CASA DELLA SALUTE, MA ANCHE PER L’OSPEDALE DI LOCRI. Commissario Massimo Scura, intendiamoci.La sanità di un posto marginale e in forte ritardo di sviluppo e di dignità come la Locride, sta preoccupando le comunità di riferimento. Il problema è ormai di sicurezza pubblica. La Sanità della Locride viaggia incontrastata verso il punto di non ritorno. Facciamo chiarezza una volta per tutte, caro commissario. Per quanto tempo la Locride può essere tollerante nei confronti di un vertice sanitario che mostra distacco e indifferenza? E per quanto ancora i sindaci della Locride, che hanno promesso agli elettori di risolvere il più grande problema che ammanta il loro territorio, l’inefficienza sanitaria, potranno sopportare questa cattiveria, diciamo involontaria, da cui dipende il tragico destino di tantissimi ammalati e l’indignazione, anch’essa involontaria, verso chi non smuove nemmeno di un millimetro il problema? Lei appare sempre troppo neutrale e austero, oseremmo dire poco solidale nei confronti della plebe della Locride, proprio come si comporterebbero quelle donne dei baroni, che abituate al servilismo, si girano dall’altra parte, quando il loro uomo, seduto sulla poltrona, mortifica i pezzenti, sudici e stremati. Continuando in questa direzione appare più che lecita la preoccupazione espressa dal sindaco di Siderno, con cui abbiamo scambiato poche parole lo scorso giovedì. In linea con le ampie vedute alle quali ci ha abituati, Pietro Fuda ci ha dichiarato di non temere per il solo presidio ospedaliero di Siderno ma anche per l’ospedale di Locri, ormai privo di medici come di ammalati, costretti, vuoi per una ragione, vuoi per l’altra, a reinventarsi turisti sanitari anche per curare le patologie più semplici. Il suo atteggiamento, caro commisario, e quello del suo staff, insomma, prima anco-

Per quanto tempo la Locride può essere tollerante nei confronti di un vertice sanitario che mostra distacco e indifferenza?

ra di arrecare l’ennesimo danno a una Siderno che sta riuscendo difficoltosamente a riprendersi, spezza ancora una volta le gambe a un’intera Locride che, invece, avrebbe bisogno che gli si tendesse una mano di aiuto, arrecando un torto che il sindaco non ha esitato a definire sia morale che politico. È infatti d’obbligo ricordare che la Casa della Salute, progettata per diventare una luce di speranza nel buio dell’universo sanitario del comprensorio, è stata presa sottogamba solo dai responsabili provinciali e regionali. Tutti gli altri, tra cui sono da annoverare amministratori locali e professionisti di settore, a cui evidentemente questo progetto stava a cuore non solo per pavoneggiarsi dinanzi alla cittadinanza, non hanno invece esitato a investirci soldi ed energie che, allo stato attuale delle cose, potrebbero rivelarsi (per causa sua) l’ennesimo spreco per il quale salire agli onori delle cronache. Resta il fatto che, trascorsa ormai più della metà del 2015, chi non vuole abbandonare questa terra è ancora costretto ad adattarsi a una situazione che non solo non dovrebbe essere tollerabile in un Paese civile quale si vanta di essere l’Italia, ma dovrebbe addirittura essere considerata illegale, considerato il fatto che il diritto alla salute viene tutelato dalla Costituzione. Non solo. Quando un amministratore diligente prova ad accendere il lumicino come farebbe il lampionaio diligente, il suo superiore dispettoso si prende addirittura la briga di rendergli più difficoltoso il compito soffiando sulla fiamma. Non resta che fare la voce grossa e tartassare chi di dovere per far emergere quanto grave sia la situazione che si sta vivendo. Fuda, nel fare questo, è piuttosto bravo. Non resta che unirsi a lui, intendiamoci! Jacopo Giuca

La Casa della Salute, progettata per diventare una luce nel buio dell’universo sanitario è stata presa sottogamba dai responsabili provinciali e regionali.



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INTERVISTA AL GALLO DI LEONARDO di Lidia Zitara

«Una grande opportunità per i giovani della Locride» Pochi giorni fa presso la sala del Consiglio comunale di Siderno è stato presentato il progetto "Dai Valore alla Vita" ideato e coordinato all'Associazione ONLUS "I Valori della Vita" affiancata dal Ministero della Giustizia Minorile Ufficio Servizio Sociale per Minorenni di Reggio Calabria. L'incontro dal titolo "Insieme per la legalità" si è tenuto alla presenza del Sindaco di Siderno, Pietro Fuda, del Presidente del Tribunale di Locri dott. Palermo, del Procuratore Capo presso il Tribunale di Locri, D'Alessio, del Vescovo della Diocesi di LocriGerace, Monsignor Oliva e della Dottoressa Garreffa dell'Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni di Reggio Calabria. Ad aprire i lavori il presidente della ONLUS Decio Tortora: «L’Associazione “I Valori della Vita” – ha detto Tortora - opera nel territorio della Locride, dove molti fattori critici, incidono sui processi di formazione dei giovani e sulla qualità della vita. L’Associazione anche per quest’anno svolgerà nella Locride un percorso di integrazione, inclusione e recupero di minori svantaggiati. Il nome che abbiamo voluto dare a questo percorso è Dai Valore alla Vita, si vuole partire proprio da questa affermazione per far capire ai giovani che la vita è un Valore, unico, irripetibile, universale». Poi Tortora ha informato come durante il progetto saranno possibili quattro percorsi/laboratori “Le mani creano” di Ceramica Raku, brillantemente condotto dal professore Renzo Fascì, “Uno Scatto per la Locride” coordinato da Debora Cartisano, “Epizefiri” guidato da Laura Delfino, Maria Campanella e Antonella Ursino e “Conosci, rispetta e ama le regole” condotto dall’avvocato Maesano. Il sindaco di Siderno Pietro Fuda ha accolto con entusiasmo il progetto affermando che la sua amministrazione sarà vicina a questo percorso di crescita e opportunità per i giovani. Puntuale l’intervento del presidente del Tribunale di Locri, dott. Palermo che ha espresso la vicinanza del Tribunale al progetto, alle istituzioni e alle associazioni coinvolte e ha voluto ribadire ai ragazzi che le Istituzioni lavoreranno insieme per stare loro vicine. Il procuratore D’Alessio ha poi evidenziato l’importanza di progetti, come quello presentato dalla ONLUS di Siderno, che offrono un servizio fondamentale rendendo protagonisti delle iniziative i giovani. Caloroso anche l’intervento del Vescovo di Locri-Gerace, monsignor Oliva ha sottolineato come il titolo “Dai Valore alla Vita” del progetto già indichi molto sulla strada che si vuole percorrere, il presule rivolgendosi ai giovani presenti ha anche ribadito come i valori della vita siano racchiusi nella vita stessa e come si possano scoprire nei momenti di difficoltà, quando non bisogna perdere la speranza per rialzarsi dalle cadute. Ha concluso la dottoressa Garreffa, responsabile dell’Ufficio Servizio Sociale per Minorenni di Reggio Calabria evidenziando l’importanza di fare rete per consentire ai giovani di realizzarsi all’interno della comunità in cui vivono e contribuire con il loro talento alla crescita di tutta la società.

Sabato sera, in via Trieste a Locri, nello spazio riservato ai manifesti funebri, abbiamo appreso la notizia della scomparsa del fu gallo di Leonardo. La nostra giornalista Lidia Zitara, capace di comunicare con l’aldilà, lo ha intervistato per capire perché oggi il padrone piange la sua dipartita. - Egregio dottor gallo, grazie del suo tempo, come sta? - E come sto? Non mi vedi che sono morto? - In effetti m’era parso. Ma cosa le è successo? - Mica sono un veterinario! Che ne so? Ero bello tranquillo per i fatti miei, mentre cercavo dei lombrichi nell’aia, che mi sento improvvisamente male e cado per terra stecchito. Così. Non ho fatto neanche a tempo a emettere un suono, un lamento, un pio. - Scusi, ma la cosa risale a parecchio tempo fa. - Questa disgrazia mi è accaduta il 26 giugno, nel primo pomeriggio. - Lo abbiamo letto sul manifesto funebre. Le porgo le condoglianze a nome di tutta la redazione. Ma poi, mi scusi se le faccio questa domanda un po’ scabrosa, che ne è stato di lei?

- Vuoi dire se sono stato fatto al forno? - Ecco, non la metterei così brutalmente… - Puoi rassicurarti, perché il mio padrone, Leonardo, mi amava moltissimo, e mi ha tumulato nel giardino, dove attualmente la mia lapide è venerata con gran devozione. - C’era molta gente al suo funerale? - C’era tutto il vicinato, più quello stronzo del galletto piccolo, quello che mi pizzicava le galline sotto al naso. Lo odio, dalla tomba gli ho mandato una maledizione! - E poi? - C’erano le gallinelle, i gatti e il cane di casa, e tutti hanno lasciato un fiore. Dopo avermi tumulato i miei padroni hanno piantato dei fiori che ora sono alti e rigogliosi (si asciuga una lacrima) … polvere alla polvere… sniff…

Solidarietà aVumbaca per l’atto intimidatorio

Dottor gallo di Leonardo, scusi, ma nessuno è venuto a constatare se per caso lei è morto di aviaria? - Come di aviaria? - Ebbè! Lei è un gallo! Cioè, era. Insomma, succede! - Io morto di aviaria? Come ti permetti! - Ma mica è una colpa! - Sul manifesto c’è scritto di infarto, no? - Sì. - E allora vuol dire che sono morto d’infarto e non di aviaria! Perché, scusa, credi che i galli non possano morire d’infarto solo perché sono galli? - No, no, ma… - Ma quale ma e ma! Le frattaglie ve le mangiate o no? E cosa credi che ci sia nelle frattaglie? Anche noi galli abbiamo un cuore!

Grande solidarietà e vicinanza è stata espressa in questa settimana nei confronti del sindaco di San Giovanni di Gerace Pino Vumbaca che domenica scorsa ha ritrovato appeso a un albero nei pressi della sua abitazione un fantoccio con indosso una fascia tricolore. Nella foto insieme al sindaco Vumbaca (il quarto partendo da destra), il sindaco di Marina di Gioiosa Domenico Vestito, il presidente dell’Asso Comuni Giorgio Imperitura, il sindaco di Gioiosa Salvatore Fuda, il sindaco di Grotteria Salvatore Leoncini e il sindaco di Mammola Antonio Longo.

A Rosario Condarcuri il premio‘Merica Nell’ambito della III giornata TirrenJonica organizzata per oggi alle ore 18.30 presso piazza Municipio a S.Eufemia D’Aspromonte dall’Associazione Turistica Pro-Loco e dal gruppo eufemiese “Insieme per crescere”, sarà consegnato il premio “ ‘Merica ” a Rosario Condarcuri, editore de “La Riviera”. Insieme a lui saranno premiati Roberto Furfaro, scienziato Nasa, Mimmo Gangemi, scrittore, Annunziato Squillace, medico Cooperatore Internazionale, Cosimo Papandrea, musicista e Francesco Idotta, professore.

Fattore Comune inaugura un nuovo circolo politico Oggi pomeriggio, alle ore 17.00, i membri del partito Fattore Comune inaugureranno il circolo Politico “Per una Sinistra unita - Enrico Berlinguer”, che aprirà i battenti nei locali di via Correale Santacroce 5, a Siderno (di fronte a piazza Municipio). L’inaugurazione verrà fatta alla presenza dell’Onorevole Arturo Scotto, capogruppo dei deputati di SEL e parteciperanno anche il segretario regionale SEL Mario Melfi e l’onorevole Giovanni Nucera, consigliere reionale. Alle ore 18.30, poi, nella Sala del Consiglio Comunale, si svolgerà un dibattito dal titolo “Fattore Comune e l’impegno per una Sinistra Unita di governo". La cittadinanza è invitata a partecipare.

Dopo 4 anni di lotte disperate ecco il campetto polivalente realizzato nella scuola media di San Luca, finalmente concluso e pronto ad accogliere armoniosamente insieme tutti gli alunni.



PROFILI di Lidia Cogliandro e Maria Giovanna Zitara

I tipi da spiagg IL VAMPIRO Arriva a mare alle sei del pomeriggio, con l’asciugamano arrotolato sotto il braccio. Impiega venti minuti per entrare in acqua, al crepuscolo finalmente si allontana dalla riva nuotando in stile cane: fa un metro avanti, uno indietro e di lato, poi sta fermo. Farà la pipì? Al tramonto esce fuori dall’acqua, evitando accuratamente i raggi solari, si tampona con l’asciugamano e poi se lo mette addosso a mo’ di cappotto. Attende le prime ombre della sera e poi si allontana. La sua giornata è appena iniziata.

I GENITORI BUONI Forse anche peggiori di quelli cattivi, i genitori buoni parlano ai loro figli come se si rivolgessero al cane di casa: “E che cos’è? Cos’è tesoro? Un sasso colorato? Che bello amore, vieni che mamma ti copre di baci”. Il bambino ha a quel punto una gran voglia di fuggire a giocare coi cugini del figlio dei genitori cattivi, ma i suoi non lo lasciano allontanare di un metro: “Gioia, vieni qui, ‘a mamma, non ti allontanare che ci sono i vetri!”. I genitori buoni non permettono che il figlio entri nell’acqua troppo fredda e hanno una piscinetta gonfiabile dove mettere l’acqua di mare. Naturalmente i loro figli impareranno a nuotare a 18 anni, nella piscina universitaria, e diventeranno dei genitori cattivi.

A ‘ZA FRATA IL QUATTROCCHI Terrorizzato nella sua infanzia o giovinezza dal film “Lo squalo”, il quattrocchi si inoltra nell’immenso mare con circospezione, scrutando l’orizzonte in cerca di una grossa pinna bianca. Sempiternamente deluso di non trovarla e non poter così mettere in atto i numerosi piani di fuga e soccorso elaborati durante l’inverno, si getta in acqua, tenendo le gambe accoste al corpo, per non sembrare una foca (la preda più amata dallo squalo). Non si allontana oltre i tre metri dalla riva, in caso di attacchi inattesi, e si volta sempre verso l’orizzonte. Per lui nuotare è un atto di coraggio supremo.

Verso mezzogiorno, quando il sole raggiunge la sua massima potenza, arriva ancora cotto/a di mojito della sera prima. Si cosparge di olio johnson o in alternativa, per i più temerari, di una lozione preparata in casa e composta generalmente da birra, olio e limone e non si muove da lì fino alle 4. A cadenze fisse e regolari si concede una voltata e una girata in modo da abbrustolire bene lato A e lato B. Per rinfrescarsi ha in borsa lo spruzzino del vetril con dentro acqua minerale effervescente naturale, perchè quella del mare secca la pelle. Ogni tanto controlla il segno del costume e se soddisfatto/a ha un principio di orgasmo. Capita che la sua giornata si concluda al pronto soccorso per insolazione irreversibile accompagnata da ustione di terzo grado.

IL BAGNANTE MORDI E FUGGI I BISCAZZIERI I biscazzieri Riuniti in piccoli gruppi in genere non più numerosi di quattro esemplari, i biscazzieri conoscono ogni gioco di carte praticato sulla faccia della terra, dalla briscola allo scopone scientifico, fino al Mahjong. Il biscazziere è però del tutto incompetente sul Poker. Hanno uno zaino apposito in cui sono contenute le carte e i fogli per segnare i punti, le matite e le gomme. Corredati di doppio mazzo di carte francesi e di carte napoletane impermeabili, hanno un asciugamano extra, preferibilmente verde, da usare come tappeto di gioco. Variante nerd: oltre alle carte, il biscazziere nerd gioca a nomi cose e città, gibus, cadavere squisito, e nei casi più gravi, a tris.

Arriva in spiaggia alle due del pomeriggio, quando anche a ‘za frata sta dando fondo alla bottiglietta a spruzzo. Appoggia la bici alla ringhiera, ci mette il catenaccio e toglie l’asciugamano dal portapacchi. È già in tenuta: pantaloncini e T-shirt, tappinelle infradito. Atletico ed elastico, abbronzatissimo, getta l’asciugamano sulla spiaggia, si toglie le infradito e si butta in mare. Nuota con tutti gli stili possibili, facendo dieci metri da un lato e dieci dall’altro. Esce stanchissimo dall’acqua, rinfila le infradito e si sciacqua sotto la doccia pubblica. Prende l’asciugamano e se ne va. Compie questi gesti tre volte pro die. La sera lo ritrovi puzzolente di sale, pesce e sudore che pastura sul lungomare o nei locali.

I GUARDONI I GENITORI CATTIVI La specie più diffusa di genitori è quella “malvagia” che infastidisce il bagnante-bagnante con urla del tipo: “Se vai ancora in acqua ti riempio di schiaffi”, “Ti tiro la tappina di tuo padre se non esci”, “Mimmo, veni ‘cca, e mostrami i ‘jidita d’i mani!”. Il genitore cattivo strappa suo figlio dall’acqua, lo spalma di crema protezione 50+ fino a farlo diventare bianco come un pesce infarinato e lo butta al sole perché “fa bene alla crescita”. Il bambino a questo punto prende un’insolazione oppure scappa sotto l’ombrellone della zia, dove può giocare con i cuginetti.

Camminano in file ordinate come se dovessero fare lo sbarco in Normandia, rigorosamente sul bagnasciuga. Il loro obiettivo è guardare i culi di donne e ragazze sdraiate a prendere il sole, infatti quando tornano a casa, hanno sempre un torcicollo terribile. Fanno un primo giro per individuare postazioni interessanti, e al ritorno si fermano chiacchierando di cose molto maschili, come l’allenamento in palestra o la difesa a zona. Variante panzone: circola da solo, sotto il sole cocente, affannando e affondando rumorosamente i piedi nella sabbia. Quando passa – anche se stai dormendo con un colpo di calore - ti svegli pensando che stia passando Godzilla. Ovviamente nel farlo ti pieghi in avanti, occludendo la vista del culo. Il panzone ne rimarrà delusissimo.


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"C'è il tipo chic, c'è il tipo shock, c'è il tipo shake. Ma guarda quanti ce ne sono tipi tipi tipi tipi tipi tipi tipi da spiaggia" cantava johnny Dorelli in un film del lontano 1959. Ce lo siamo imposte e armate di scherma solare similstucco e panama - che dicono renda irresistibilmente affascinanti - abbiamo trascorso una giornata al mare limitandoci a rintracciare 16 tipi tipici delle nostre spiagge. IL FIDANZATO ARRAPATO

Il fidanzato arrapato Non c'è niente di più irritante sotto il sole cocente del sud di un fidanzato che si avvinghia sudato e salato, mosso da istinti sessuali risvegliatisi solo perchè è appena passata la tipa col tanga e gli ha sculettato in faccia. "Ciuffettino, fa caldo!". Propone allora di spostarvi in acqua; tu lo segui solo per lavarti via il suo sudore ma lui non demorde e si attacca come un koala. "Ciao koala!" - saluta la piccola riccioluta con i braccioli. "Si chiama Ciuffo!"- rispondi. "Ciao Ciuffo, è la prima volta... a quanto pare!". Provi a divincolarti e finalmente lo convinci a staccarsi indicandogli il guardone in modalità sub che con maschera e boccaglio va "a pesca".

IL BAMBINO SPRUZZATORE SERIALE Il bambino spruzzatore seriale Non si sa se sia figlio di genitori troppo buoni o troppo cattivi, o se sia stato adottato, o se sia un alieno. Il bambino spruzzatore seriale è la specie più infame che possa popolare la spiaggia. I più terribili riescono a spruzzare 80 metri cubi d’acqua con una gittata di sei metri e una potenza di 20 metri al secondo. Ognuno ha un suo modo di spruzzare l’acqua con differenti rotazioni delle braccia, del busto, delle gambe e dei capelli, creando figure d’acqua come le vasche di Versailles. Lo spruzzatore seriale, quando è costretto dai genitori a tornare a riva, spruzza con eguale impeto la sabbia, che arriva come minuscoli aghi a infilarsi in ogni anfratto del corpo, nella borsa, nel libro, in bocca e negli occhi. C’è un solo rimedio contro lo spruzzatore seriale: tornare a casa.

LA DONNA CON IL CICLO Se può contare su un fisico atletico, sfoggia mini mini shorts neri; se più in carne, indossa il pantaloncino extralarge della divisa da calcetto del compagno. A volte capita che scenda in spiaggia anche in pigiama. Si fa il bagno a zone: braccia, pancia, schiena, gamba fino al ginocchio, viso, nuca, decoltè. E se si imbatte nel bambino spruzzatore seriale lo affoga. "Ho il ciclo, mi assolveranno". Poi torna al suo posto, generalmente all'ombra, e si mette in modalita REC. Ascolta qualunque tipo di discorso e farfuglia tra sè e sè in vietnamita, e appare ora irritata, ora commossa, ora lunatica. A volte la riconosci perchè mangia pane cioccolata e gamberetti oppure piange perchè il genitore cattivo alla fine ha davvero tirato la "tappina" numero 47 al suo bambino e adesso non può che partecipare straziata al suo dolore.

IL RIMORCHIATORE Il rimorchiatore Di solito è il capofila dei guardoni ma agisce anche in solitaria. Tenta approcci tra il penoso, il ributtante e il "Non gabbu e mancu maravigghia". Approccio A: "Credi nell'amore a prima vista o ripasso più tardi?". Approccio B (guardandoti le tette con la faccia da Tonio Cartonio che imita Riccardo Schicchi): "Buongiorno a tutti e tre". "Approccio C: "Di tutte le ragazze che ho incontrato tu sei una di esse!".

IL FACCHINO Il facchino Avete presente il rompicapo del contadino che deve portare al di là del fiume una capra, un cavolo e un lupo al bordo di una barca che può contenere solo lui stesso e uno dei tre "passeggeri"? Il facchino dopo aver girato due ore per trovare parcheggio all'ombra (perchè la compagna non potrebbe mai sopportare la cappa di calore che troverebbero allacciata alle cinture al loro ritorno), scende dalla macchina e non sa cosa caricarsi per primo: c'è l'ombrellone-capanna, la borsa da mare, la borsa frigo, il chihuahua, la borsa del cane, il materassino, le racchette, che non saranno mai usate ma fanno tanto estate, e la fidanzata a cui scottano i piedi. Vorrebbe tanto mollare tutti lì al parcheggio e scappare a Ibiza ma sa che la suocera andrebbe a trovarlo fin lì. E così si fa il segno della croce, promette a se stesso di erigersi una statua prima o poi, e sovraccaricato come un mulo si fa 200 m di spiaggia, che sembrano non finire mai, sotto 45° all'ombra. E mentre ansimante si appropinqua alla battigia, deve anche sentirsi dire dai bagnanti: "No, non mi serve niente, grazie!".

IL CALABRESE EMIGRATO AL NORD Il calabrese emigrato al nord Lo riconosci perchè di solito è seduto nei pressi della battigia, senza telo che fa tanto selvaggio, e parla apparentemente con un interlocutore: "Bisogna prendere ragionevolmente contezza che la Calabria così ridotta non può andare avanti. Mi rifiuto di aderire alla tesi lombrosiana secondo cui tutti coloro che sono nati al di sotto del Garigliano siano imbecilli. Credo che noi calabresi abbiamo delle potenzialità che non sappiamo sfruttare, dovremmo potenziare le nostre dotazioni tecnologiche (???) ma purtroppo non abbiamo la capacità di leggere in chiave strategica tutto ciò che resta una grande potenzialità! Sei d'accordo, Lina?" - "Oh Nicò, la vuoi una melangiana china?".

NOVELLA 2000 Avete dimenticato di portarvi dietro una rivista da spiaggia? Nessun problema, c'è lei Novella 2000 de noantri. Generalmente la trovate sotto l'ombrellone con il pareo legato alla vita per coprire la cellulite oppure è a passeggiare a pochi metri dalla riva affiancata da due povere sventurate che come lei hanno creduto alla storia (messa in giro dai mariti che si vogliono levare dalla balle quella stramaledettissima logorroica e unirsi i puntini della settimana enigmistica in santa pace) che camminare in acqua favorisce un massaggio che migliora la circolazione riducendo gli inestetismi della cellulite. Novella 2000 va al mare solo per deliziarvi con i suoi racconti a ciclo continuo in cui potrete inserirvi al massimo con un "davvero?", "ma dai!", "ma dici sul serio?", "u Signuri 'ndi libera!". Sa chi si è sposato, lasciato, ripreso, riprodotto, durante l'inverno, con chi si è fidanzata la figlia della cognata della cugina di Giusy che adesso è a Londra "perchè qui non vuole rimanere più nessuno che l'università ha montato la testa a tutti".

IL BAGNANTEBAGNANTE Il bagnante-bagnante Rarissimo esemplare della fauna psammofila, il bagnante-bagnante è quello che va in spiaggia per nuotare, godersi il mare, il sole, riposarsi e ritemprarsi. Come faccia non è dato capire.


GERENZA

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Ruspa in spiaggia: tanti disagi, ma i fratelli Pedullà ringraziano... L’1 luglio 2015 è salito agli onori della cronaca per un discusso intervento di ripristino del decoro nelle spiagge sidernesi. L’attraversamento della spiaggia su ordinanza del sindaco da parte di una ruspa che doveva rimuovere dei ferri pericolosi nei pressi del vecchio pontile e dei blocchi di pietra costituenti l’antica struttura fognaria ha arrecato qualche disagio ai bagnanti accorsi sulla costa nella calda giornata. Eppure quello stesso intervento è stato accolto come una manna dal cielo da Pino e Franco Pedullà, i due fratelli proprietari dello stabilimento balneare Jolly Mare che da 15 anni chiedevano all’amministrazione in carica di rimuovere quel cemento che costituiva un pericolo per i loro clienti e un deterrente per chi voleva affittare un ombrellone in zona. «Dopo anni di preghiere inascoltate - ci ha raccontato Pino - c’è voluto l’intervento tempestivo del sindaco Fuda per ridare decoro alla parte di spiaggia sul quale si erge il nostro stabilimento. Quando abbiamo visto arrivare la ruspa quasi non ci volevamo credere e abbiamo subito dato ordine al nostro bagnino di aiutare assicurandosi che le operazioni si svolgessero nella massima sicurezza dei nostri clienti. «Vogliamo ringraziare il sindaco e la giunta comunale che, con un gesto semplice, ma per noi fondamentale, hanno realizzato il sogno di dare un aspetto più decoroso al nostro lido e hanno mantenuto una promessa che avevamo sentito fare a tanti altri amministratori solo per vederla puntualmente infranta».

Atc, se ci sei, batti un colpo

Nonostante lo scorso maggio sia stato accolto il ricorso che il professore Francesco Ferraro aveva mosso contro l'Associazione Territoriale Caccia e Pesca - comitato di gestione che promuove le attività venatorie e salvaguarda l'ambiente attraverso un'azione mirata di reimmissione e ripopolamento della fauna locale - a distanza di oltre due mesi ancora nulla è stato fatto.

L’ANGOLO DI PARRELLO

Ho incontrato il Sole L’altra mattina, passeggiando di buon’ora sul Lungomare di Siderno, ho incontrato il sole che si era appena levato. “Come stai Franco?”- mi chiese subito - “Discretamente, - risposi - non mi posso lamentare”. “Come vedi - continuò il sole - inizio a sentire il peso degli anni e il cammino giornaliero lo faccio con sempre maggiore fatica; ascolta Franco, ho saputo da una stella ben informata, che si sono tenute le elezioni comunali a Siderno, com’è andata?”- “Penso che siano state elette delle persone capaci, che hanno espresso chiaramente la volontà di far del loro meglio per consentire la rinascita di una cittadina che da sempre ha rappresentato l’orgoglio di tutta la fascia jonica. Sole, noi ci crediamo!”. “Bene Franco, allora ci vediamo tra qualche mese, in modo da aggiornarmi su come sta procedendo…” Franco Parrello

Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Cristina Caminiti, Eleonora Aragona, Franco Parrello, Lidia Zitara, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta.

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Fenomenologia di una farmacista rurale d'Aspromonte a qualche anno in Calabria abbiamo assistito al Fenomeno dell’Eroe di Calabria, su cui ho già detto molto, che si interseca con il Fenomeno, anch’esso particolare e curioso, della farmacista rurale impegnata per le sorti progressive della sua terra. Lei non è mai interessata al potere che invece combatte con le sue gesta semplici e umili, non si fa strumentalizzare dalla politica, ormai malata e corrotta, ma si fa essa stessa politica con nuovi canoni e valori. Lo fa partendo dalla sua candida ingenuità e da una morale luccicante da piccolo mondo antico che la modernità vuole cancellare e distruggere. È un nuovo prototipo della lotta eterna tra il Bene e il Male, tra Davide e Golia, tra civiltà e barbarie. Il suo essere donna, in una sorta di maschilismo inghiottito da una vetusta femminilità, le conferisce un’aurea di manifesta debolezza che la espone sempre di più alle intemperie politiche, alla cattiveria e all’odio che i calabresi, tutti collusi in qualche modo, mostrano nei suoi confronti. Quando il Fenomeno da allegorico-metafisico diventa immanente-ontologico e si fa politico diventa ancora più estroso e curioso. Diventa da farmacista rurale primo Sindaco anti-mafia di Calabria. Subisce un attentato, viene messa sotto scorta ma poi in un’intervista al Corriere della Sera dichiara che non di trattava di ‘ndrangheta ma di atti fatti con modalità mafiose. Ancora una volta emerge la sua ingenuità circondata dall’umiltà di non rivendicare il suo essere contro la mafia. È una Gloria che non può intestarsi e dunque minimizza, esclude, toglie e cosi facendo suscita ancor più tenerezza e affetto dal popolo, “Non nobis, Domine, sed nomini tuo da Gloria.” La sua esperienza di Sindaco finisce anzitempo. I cattivi raccontano di un dissesto economico alle porte, di un’emergenza rifiuti che devastava Monasterace, di una piazza abusiva bloccata dall’Agenzia del Demanio. Ma sono i cattivi, il nostro Sindaco invece si dimette perché la sua Giunta non vuole costituirsi parte civile in un processo contro la ‘ndrangheta. Un affronto che la farmacista, riflettendo sulla sua missione sacerdotale, non tollera e dunque sacrifica se stessa sull’altare della coerenza e della rettitudine morale. In seguito si saprà che un suo Assessore è cognato di un capo ‘ndrina (lo dice una sentenza passata in giudicato) ma questo non la distoglie dalla strada Maestra. Non è sua responsabilità e infatti il suo sacrificio la laverà da ogni macchia indegna. Lei è vittima delle oscure trame del potere, inscrutabili e incomprensibili per chi, come lei, viene da un mondo rurale in cui contano solo i cicli della natura. Oggi chiede le dimissioni di Oliverio perché avrebbe sbagliato sulla nomina degli Assessori. Ma Oliverio non ha una missione, è un uomo di potere, è il potere e non poteva non sapere. Lei fu circuita perché ingenua e pura, Oliverio ha fatto scelte sapendo di privilegiare il Male al Bene. Una caratteristica del Fenomeno è di mostrarsi debole pur essendo sempre presente con ruoli importanti nel partito che ha scelto come culla della nuova civiltà che vuole costruire. Bersaniana di ferro fino alla compilazione delle liste alla Camera, civatiana fino alla nomina in Direzione nazionale, canaliana fino al congresso regionale e infine renziana fino alla nomina di Ministro agli Affari regionali. Insomma è abilissima nell’infilarsi, simbolo eterno dell’Arcangelo Michele, utile per tutte le stagioni come si usa, appunto, in campagna. La stagione dell’amore che la sconvolge è quella che l’ha vista Ministro della Repubblica. Quando Matteo Renzi ha letto la lista io ero ricoverato, ho chie-

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sto all’infermiera il valium, non me l’hanno dato, dicevano che dovevo soffrire in quanto Segretario provinciale del PD e indirettamente dunque colpevole. In quei giorni abbiamo assistito al panico nelle redazioni delle Testate Nazionali che si affrettavano a colorare su tela la nuova effige del Fenomeno, a ritrarla nella sua condotta di vita monastica. Terrore si registrò tra i costituzionalisti che da anni riflettevano sulla riforma del Titolo V della Costituzione e della riforma degli Enti locali e che non trovarono alcuna pubblicazione del Fenomeno a riguardo, smarrimento nei corridoi del Ministero. Si racconta che la frase più rassicurante l’abbia detta un alto Dirigente “il Ministero sono i suoi funzionari, il Ministro è un dolce orpello”. Lì il Fenomeno ha dato il meglio di sé. Ammiratrice, pudica e platonica, di Winston Churchill ha fatto di tutto per dimostrare al mondo che la vecchia battuta del leone inglese “si aprì lo sportello e non scese nessuno” era in realtà un omaggio a quanti fanno politica con riserbo, timidezza e umiltà. E dunque sparì. Voyager parlò di un fenomeno di bilocazione immateriale, altri ufologi di trasferimento ultra-molecolare in una dimensione parallela. Noi che studiamo il Fenomeno siamo convinti che ancora una volta si sia trattato di semplice spirito bucolico; come il pastore lascia che il gregge viva libero nei prati e sulle colline così il Ministro ha lasciato libero il suo ministero di vagare sotto il rigido controllo dei maremmani che dalla vecchia Torre Chigi vigilavano che le pecorelle non si smarrissero. Dopo tanto faticare visse, come Van Gogh, la fase psicotica. Come il visionario artista anche il Fenomeno diede il meglio di sé. E come Van Gogh intuì il modello matematico delle “turbolenze”, Lei intuì il mistero delle turbolenze politiche per cui in tre giorni annunciò le dimissioni da Ministro

per fare l’Assessore in Calabria, rinunciò a fare l’Assessore perché la posizione di De Gaetano “non era chiara”, e l’indomani si dimise comunque da Ministro. Quindi nessuno capirà mai perché si è dimessa da Ministro. Ma anche questo rientra nella fenomenologia della farmacista rurale: così come da Sindaco lasciò prima che un uragano la colpisse allo stesso modo si dimise da Ministro prima di essere dimissionata per evidente incapacità politica. Ma intanto la furbizia contadina aveva segnato un altro colpo: “la Lanzetta è l’unica che rinuncia alle poltrone, in Italia nessuno si dimette”, la gente mormorava. È questo che rende il nostro Fenomeno straordinario: trasformare l’acqua in vino. In questo senso la sua esperienza esce dalla fase psicotica e si avvicina alla fase dei miracoli con la vicenda Rimborsopoli. Rivendica di aver ragione su De Gaetano dimenticando che la vicenda attuale non c’entra nulla con quella per cui “fece per viltade il gran rifiuto”, rimprovera a Oliverio di non avere più la fiducia dei Calabresi e lo invita a ritornare alle urne, si pone come unica Salvezza per la nostra terra di fatto candidandosi a Presidente della Calabria. Come si vede la buona politica può vincere, la spada dell’Arcangelo Michele può trafiggere i satanassi ribelli, alla fine Apollo può mettere a tappeto Rocky Balboa. Il Fenomeno fin qui descritto è la prova che nulla è perduto e che se torniamo tutti al mondo rurale e bucolico anche la Calabria, questo intricato mondo, può avere una chance con M.C. Lanzetta, farmacista rurale d’Aspromonte e futura Presidente della Giunta regionale… di quale Regione lo decideranno i cittadini. Luigi Guglielmelli Segretario provinciale Pd Cosenza



VIABILITÀ

Furono i senatori Sisinio Zito e Peppino Fimognari a presentare alla fine degli anni 70un emendamento all'interno di un piano per le strade di grande viabilità da 10 mila miliardi di lire

Se abbiam

è perchè Crax MARIA GIOVANNA COGLIANDRO i sono campane fuse dopo le battaglie e campane che proseguono con i loro rintocchi. Il senatore Sisinio Zito è uno di quegli uomini zuppi di Politica che, grazie a Dio, resistono storditi dalla frenesia dell'azione. Fa parte di quella generazione che, con in testa il motto ambizioso "Siamo realisti, esigiamo l'impossibile", ha fatto breccia nei muri dell'atarassia più sterile. Lui non vuole sentirsi dire "grazie", fa volentieri a meno di questi insopportabili convenevoli, ma se finalmente una buona fetta della Locride ha la sua 106, il merito - a lui non ditelo - è in gran parte suo. Dopo 21 anni di calma asfissiante e di immobilismo letale, da giovedì scorso, una nuova opera fa capolino sulla Locride. Risale, infatti, al '94 l'innaugurazione della Jonio Tirreno, l'ultimo parto di questo famigerato lembo di Calabria. "Dopodichè la Locride scompare dal radar" - dichiara mestamente Zito. Per la variante della 106 ci sono voluti trent'anni. Trent'anni balbuzienti

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animati da rinvii, false partenze, miracoli disattesi, mentre il tempo scorreva impreciso, senza orli definiti e in sottofondo bisbigliava la speranza che ci fosse qualcuno che, al posto nostro, si rimboccasse le maniche affinchè l'opera fosse portata a termine. Perchè è così che succede qui da noi: si demanda, si aspetta un qualsiasi angelo salvatore, mentre si continuano ad accettare i sì e

i no senza battersi troppo, osservando i piatti delle bilancia ponendosi sull'ago. E i gesti vitali si riducono al mero istinto di conservazione. Accanto ai patiti dell'immobilismo, le tante volpi che guardano l'uva solo per criticare il contadino. Ma per fortuna c'è ancora chi si muove esasperato da quel modo di non fare le cose come andrebbero fatte. Perchè sa che laddove termina l'ambi-

zione ha inizio il nostro castigo. "Vi racconterò alla fine com'è nata la storia della variante tra Roccella e Ardore ma intanto bisogna riconoscere che un ruolo determinante in tutta questa faccenda - tiene a precisare Zito - ce l'ha avuto il comune di Roccella: non si contano i dibattiti, i convegni, i viaggi all'Anas di Catanzaro, di Roma, al Ministero dei Lavori Pubblici, in

Parlamento per presentare interrogazioni, all'Autorità di Vigilanza. Non si sarebbe mai fatto nulla se il comune di Roccella non fosse arrivato finanche a costituirsi in giudizio interevendo ad opponendum nel ricorso che l'impresa che aveva perso l'appalto presentò contro l'Anas e nei confronti della società aggidicatrice, Consorzio Cooperative Costruzioni. Con il ricorso si chiedeva la sospensiva. Il comune di Roccella, evidenziando ragioni di pubblico interesse, convinse il Tar che i lavori dovevano continuare". Chiediamo al senatore Zito che slancio darà questa nuova arteria al settore turistico: "Il turismo è l'attività più difficile. È un mosaico e la 106 non ne è che un piccolo tassello. È indubbio che, come recita una delibera CIPE, la 106 è una struttura strategica. Tre quarti della Calabria gravitano sulla 106, considerata la più pericolosa visto il numero dei morti per chilometro. Ed è bene che così come sono stati utilizzati finanziamenti POR per le Serre e per la Lamezia-Catanzaro, lo stesso si faccia per l'ammodernamento della SS 106. Qui si parrà la tua nobilitate. Non stiamo proponendo di rimodernare una

Incoraggiato dall’apertura del nuovo tratto della 106 il Corsecom intensifica la propria attività In sinergia con albergatori, proloco, amministratori avviato un piano per affrontare al meglio la stagione balneare


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mo la nuova 106

xi si fidò di Zito strada intercomunale o provinciale ma una struttura strategica che è anche itinerario europeo, (E90). In questa battaglia i cittadini hanno un ruolo fondamentale: bisogna avere il coraggio di bussare e disturbare i manovratori il cui principale problema è l'interesse a mantenere lo status quo." Una categoria tranquillizzante quella dello status quo: mai accontentarsi di ciò che ci è toccato in sorte, mai abbassare la testa al "così è" dimenticandosi del "se vi pare" che c'è tra parentesi, lascia intendere il senatore Zito che finalmente ci rivela i particolari della nascita di questa variante. "All'epoca ero al senato e avevo l'abitudine ogni volta che mi recavo a Roma di guardare l'ordine del giorno di tutte le commissioni in cerca di qualcosa che potesse interessare la Calabria. Un giorno, presso la commissione Lavori Pubblici, mi capitò di sbirciare un piano per le strade di grande viabilità con migliaia di miliardi di lire stanziati. Nessun punto che riguardasse la Calabria. Allora mi chiesi: che problemi ci sono nella mia terra? Pensai subito alla variante tra Roccella e Ardore. All'interno di quella commis-

sione c'erano due membri socialisti ai quali, visto che non avevano interessi a quel piano, chiesi di assentarsi il giorno delle votazioni. Li avremmo sostituiti io e il senatore democristiano Giuseppe Fimognari, entrambi rappresentanti del collegio di Locri. Perchè lo feci? Ogni senatore può assistere ai lavori della commissione di cui fa parte ma non può votare, i sostituti sì. A quel piano fu

La Dirigenza del CORSECOM in seguito a una capillare e costante azione mirata a creare sul territorio un clima di fiducia, di cooperazione e di armonia tra i diversi soggetti pubblici e privati, dopo numerosi contatti con diversi Sindaci, Amministratori e Professionisti nei vari settori ha preso coscienza che è arrivato il tempo di mettere a rete le capacità, le intelligenze e le Professionalità enormemente diffuse sul territorio della Locride. È arrivato il tempo di unire le forze, le esperienze e con rinnovato spirito di servizio favorire la programmazione avendo come obiettivo la crescita della collettività. La triste vicenda dell'azzeramento della Giunta Regionale che dopo un lungo travagliato inizio aveva incominciato a operare, il preoccupante annuncio che la Calabria dopo 16 anni di Commissariamento è alla ricerca di un gestore fuori dalla regione a cui inviare dalle 40 alle 60 tonnellate di spazzatura al giorno, la constatazione che purtroppo è solo il vento di ponente l’efficace depurazione della Locride, hanno ancora una volta destato delusione e preoccupazione tra la popolazione locale.

aggiunto l'emendamento sulla variante tra Roccella e Ardore a firma mia e di Fimognari. Il giorno in cui la commissione avrebbe dovuto approvare il piano, il ministro Nicolazzi, socialdemocratico, diede parere negativo a tutti gli emendamenti perchè giudicò inammissibile che chiunque potesse presentare a piacere un emendamento stravolgendo ogni cosa. A quel punto mi alzai

Questi fatti sono stati posti al Centro di un incontro tra i dirigenti del CORSECOM che si sono soffermati cercando di capire, di analizzare e soprattutto prendere coscienza di quanto sia difficile e complicato governare la Calabria. Anche se fortemente delusi e amareggiati da queste vicende, spinti da un profondo senso di responsabilità hanno deciso di alzare il tono del proprio impegno e di mostrarsi sempre più determinati. Hanno deciso quindi di concentrarsi sui segnali positivi che stanno emergendo sul territorio, puntando sulle problematiche alla cui soluzione si può arrivare a prescindere dalle altre Istituzioni Superiori. Tra i segnali positivi che si stanno evidenziando emergono i nuovi Sindaci che sono stati eletti nelle ultime elezioni Amministrative e che sembrano determinati ad amministrare con impegno, entusiasmo coinvolgendo i propri cittadini e relazionandosi sempre di più con le altre amministrazioni del territorio. Un esempio in questa direzione viene offerto dall'elezione a Sindaco di Siderno del Senatore Fuda, che con una squadra di giovani si è messo

e risposi che, dal momento che il ministro dava parere negativo, preannunciavo il voto contrario mio e di Fimognari al provvedimento in discussione. Nicolazzi chiese dieci minuti di pausa al presidente di commissione; andammo insieme nella stanza del presidente, chiuse la porta e iniziò a urlare: «Che diavolo ti sei messo in testa? Ci sono in ballo 10 mila miliardi di lire. Vado da

subito al lavoro coinvolgendo le associazioni di volontariato e in particolare la Consulta Cittadina; quest'ultima, cosciente delle gravi vicissitudini che hanno colpito una delle città da considerarsi strategica ai fini della crescita del Territorio, si è posta decisamente a fianco della nuova Amministrazione Significativa è stata la dichiarazione del Sindaco Fuda, il quale ha sottolineato che per un reale decollo della Locride è necessaria una forte cooperazione tra Amministratori Pubblici e Operatori Privati. Storica, incoraggiante e significativa è stata l'apertura al traffico del nuovo tratto della SS 106, che dopo circa 30 anni ha finalmente dato la possibilità ai cittadini della Locride e ai visitatori di raggiungere in tempi brevissimi le cittadine comprese tra Locri e Caulonia evitando traffico e lunghe code che in particolare nel periodo estivo si dimostravano insostenibili. Percorrendo questo nuovo tratto inoltre emergono suggestivi paesaggi, scorci panoramici, armoniose colline con sullo sfondo il mare e le vaste spiagge. Numerosi sono stati gli apprezzamenti pervenu-

Craxi, ti faccio cacciare dal partito». Visto che lui non utilizzò un linguaggio propriamente da salotto, mi sentii autorizzato a fare altrettanto: «Se tu non dai parere favorevole all'emendamento, vai pure dove cavolo ti pare e questo piano, per quanto mi riguarda, lo puoi buttare nel cestino». La seduta venne rimandata di una settimana. la settimana dopo, Nicolazzi, rivolgendosi al presidente comunicò il suo no a tutti gli emendamenti eccetto quello con in calce la mia firma e quella di Fimognari. Non ho mai saputo cosa sia successo in quella settimana. Ma ho imparato una lezione: bisogna avere il coraggio di rompere gli equilibri, persino quelli più consolidati". C'è ancora tanto da fare per la SS 106: innanzitutto servirà prolungare la variante di Roccella fino ad Ardore, com'era previsto dal progetto iniziale. "La battaglia di Ardore è sacrosanta!"tuona Zito. Bisognerà impegnarsi tutti, bussare e disturbare i manovratori, come suggerito dal senatore. Dovremo pretendere i nostri diritti. Altrimenti la storia ci condannerà tutti. Senza appello.

ti dal mondo turistico e dagli ospiti in vacanza in particolare in questo momento dove per raggiungere la Calabria si incontrano notevoli disagi. In questo contesto si inserisce l'attività di coordinamento che il CORSECOM ha già avviato in sinergia con Albergatori, Proloco, Amministratori per affrontare al meglio la stagione balneare in corso. Naturalmente pur coscienti della ormai consolidata e insistente crisi economica si sta lavorando insieme per cercare di offrire agli ospiti la migliore accoglienza dove il mare pulito, la cura delle cittadine, delle spiagge, l’informazione, l’assistenza per visitare e conoscere il territorio sono elementi essenziali per vivere una vacanza serena e interessante. È chiaro che la raccomandazione maggiore che il CORSECOM rivolge ai Sindaci e alle Istituzioni preposte è quella di non abbassare la guardia sul funzionamento dei depuratori. Non è assolutamente ammissibile ed estremamente dannoso per il settore non dare la possibilità agli ospiti che scelgono la Locride per le loro vacanze, di fare il bagno in un mare non pulito.


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CULTURA E SOCIETA’ PREMIO PERICLE D’ORO

A Sua Eccellenza Francesco Oliva va il “Premio Ellade” “Orgogliosi di ospitare e premiare a Bovalino sua Eccellenza il Vescovo Francesco Oliva, in questo anno che è dedicato alla Comunicazione – dichiara il fondatore del premio Pericle D’Oro Domenico Savica - per la ventata di solidarietà ed affetto che Monsignor Oliva ha portato nella nostra comunità, con la sua semplicità che rasenta la grazia, di uomo di fede e della Chiesa, un uomo che noi Calabresi della Locride ci onoriamo di avere come vescovo e guida spirituale, che riesce a trasmettere tranquillità e forza di vivere in questo momento delicato della nostra vita e della nostra storia. Erano le ore sedici quando mi affrettai a raggiungere la casa Vescovile di Locri, per andare a conoscerLo e invitarLo per la premiazione. E tutto quello che ho detto mi è stato trasmesso da mons. Francesco Oliva, accaduto nella sua stanza, in quei minuti di colloquio, che rimarranno per sempre indelebili nel tempo.” Francesco Oliva nasce ad Avena, frazione del comune di Papasidero, in provincia di Cosenza e diocesi di San Marco Argentano-Scalea, il 14 gennaio 1951. Dopo la maturità classica, conseguita presso il Liceo "Campanella" di Reggio Calabria, frequenta gli studi teologici al pontificio seminario regionale "papa Pio X" di Catanzaro. È ordinato presbitero il 5 gennaio 1976 per la diocesi di Cassano all'Ionio. Dopo l'ordinazione si trasferisce a Roma per perfezionare la sua preparazione; nel 1976 consegue il diploma di archivista presso l'archivio segreto vaticano e nel frattempo è vicario parrocchiale della chiesa di Santa Gemma Galgani a Roma, dal 1977 al 1978. Ritornato in diocesi diventa vicario parrocchiale a Santa Maria del Piano a

Verbicaro, dal 1978 al 1980, quando diviene canonico del capitolo della cattedrale di Cassano all'Ionio, incarico ricoperto fino alla nomina episcopale. Nel 1981 ottiene il dottorato in utroque iure alla Pontificia Università Lateranense di Roma. Tornato in diocesi è nominato difensore del vincolo presso il tribunale ecclesiastico regionale calabro, dal 1982 al 1992; presso il seminario diocesano è prorettore, dal 1983 al 1984 e padre spirituale, dal 1984 al 1985, quando diviene presidente dell'istituto diocesano sostentamento clero, dal 1985 al 1995 e parroco di san Girolamo a Castrovillari, dal 1985 al 2014. Consegue, inoltre, nel 1991 il diploma di avvocato rotale presso il tribunale della Rota Romana e la laurea in pedagogia presso la Libera Università Maria Santissima Assunta. Dopo questi studi diventa giudice ecclesiastico del tribunale regionale calabro e docente di diritto canonico all'istituto teologico calabro di Catanzaro, dal 1992 al 2014. Dal 2001 è inoltre docente invitato all'Università degli Studi "Magna Græcia" di Catanzaro ed all'istituto "Pastor Bonus" di Dipodi (Lamezia Terme), dal 2001 al 2005, quando diventa vicario giudiziale della diocesi di Cassano all'Ionio, dal 2005 al 2007; nel 2006 è nominato vicario foraneo di Castrovillari, incarico ricoperto fino al 2012. Nel 2008 il vescovo Vincenzo Bertolone lo nomina vicario generale di Cassano all'Ionio ed il 22 agosto dello stesso anno è insignito del titolo di prelato d'onore di Sua Santità; cessa il suo incarico dopo la nomina del vescovo Vincenzo Bertolone ad arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, e diventa amministratore diocesano di Cassano all'Ionio. Il nuovo vescovo Nunzio Galantino lo conferma vicario generale nel 2012 e ricopre l'incarico fino alla nomina episcopale. Il 5 maggio 2014 papa Francesco lo nomina vescovo di Locri-Gerace[1]; succede a Giuseppe Fiorini Morosini, precedentemente nominato arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova. Riceve l'ordinazione episcopale il 20 luglio successivo nella concattedrale di Gerace per l'imposizione delle mani del vescovo Nunzio Galantino, coconsacranti gli arcivescovi Giuseppe Fiorini Morosini e Salvatore Nunnari.

MIGRAZIONEEMAFIA: i temi caldi calabresi al centro del Riace in Festival Durerà dal 21 al 29 luglio il festival cinematografico dedicato all’emigrazione e all’impegno antimafia. Quest’anno la manifestazione si svolgerà tra Riace e Gioiosa Jonica. Ospite d’onore: Sabina Guzzanti.

Si avvicina la data d’inizio del “Riace in Festival 2015”, previsto per il 21 luglio e avente come tema la migrazione e le culture locali. Per l’occasione abbiamo deciso di contattare Vincenzo Caricari, organizzatore della manifestazione che vuole proporsi come un piccolo festival del cinema nostrano, dedicato ad artisti, emergenti o affermati, che vogliano dire la loro su una realtà per la Clabria sempre attuale. «La manifestazione - ci racconta Vincenzo - vuole essere un viaggio dal carattere fortemente tematico, che si dipana attraverso una serie di opere cinematografiche incentrate sulla situazione dei migranti, ai quali viene data voce utilizzando punti di vista differenti, analizzando e scoprendo i vari metodi di accoglienza e integrazione che si stanno attuando in Italia. «Ma affermare che il festival si limiti a questo sarebbe davvero assai riduttivo. Vengono abbracciate anche tematiche differenti, come l’impegno antimafia, in merito al quale la manifestazione ospiterà la seconda edizione del Premio “Gianluca Congiusta”, dedicato a chi ha prodotto una panoramica sulle problematiche che il territorio calabrese deve affrontare quotidianamente. Il premio viene consegnato direttamente dalla Gianluca Congiusta Onlus, che quest’anno incoronerà vincitore il 24 luglio il film La terra dei santi, del nostro conterraneo Fernando Muraca, che ha narrato la storia di una donna che vuole scardinare l’omertà nei confronti del sistema patriarcale alla base della più influente organizzazione criminale al mondo. Proprio l’impegno antimafia, poi, quest’anno sarà doppio grazie alla presenza dell’attrice e regista Sabina Guzzanti, che porterà a Riace, il 26

luglio, il suo docufilm La trattativa che racconta, dal suo punto di vista originale e sperimentale, la negoziazione tra lo Stato italiano e Cosa nostra. «Non si poteva naturalmente non parlare anche del fenomeno Anime Nere, che al festival era già stato trattato nel 2013 quando, a riprese ancora da iniziare, abbiamo ospitato il regista Francesco Munzi e l’autore del romanzo Gioacchino Criaco. Questa volta, invece, accoglieremo l’attore protagonista Fabrizio Ferracane, che porterà in scena il 23 luglio a Gioiosa Jonica il suo ultimo spettacolo teatrale. Il decentramento di questa rappresentazione rispetto alla città di Riace vuole evidenziare il legame ideale tra i due centri urbani, accomunati da politiche di accoglienza che attive in entrambi i comuni, che hanno voluto collaborare anche per regalare un’esperienza più completa ai partecipanti. La tematica affrontata da Sera Biserica di Ferracane, incentrato sullo sfruttamento di alcune donne

romene in ambito lavorativo, mi permette sottolineare un’altra tematica affrontata collateralmente dal festival: la condizione femminile tra violenza, sfruttamento e isolamento, argomento affrontato anche dalla mostra fotografica Viaggio intorno alla donna di Nadia Panetta, che avrà luogo negli stessi giorni della nostra manifestazione alla Mediateca di Riace. «Con questo festival contiamo di focalizzare l’attenzione dei partecipanti sul discorso dell’accoglienza, suggerendo al contempo nuove chiavi di lettura per una situazione tanto complicata ed attuale, smuovendo al contempo le coscienze riguardo il fenomeno della ‘ndrangheta, sempre troppo sottovalutato da un’opinione pubblica quasi indifferente alle centinaia di casi e inchieste quotidiane». Non ci resta che rimandare l’appuntamento al 21 luglio. Potete consultare il programma completo su www.riaceinfestival.it. Jacopo Giuca

Al via la Settimana della cultura Benedettina Venerdì 3 luglio è stata inaugurata a palazzo Del Trono nel centro storico di Cetraro, in provincia di Cosenza, la sesta edizione consecutiva della Settimana della Cultura Benedettina. Quest’anno il tema scelto è quello del lavoro. A discuterne insieme il mondo della chiesa con quello della politica e della società in genere. La sesta edizione vede la sapiente regia di Katia Stancato

esperta economista da sempre attenta alle dinamiche politiche e sociali della nostra terra. Tra gli intervenuti all’incontro di venerdì dal titolo “L’Italia è ancora una repubblica fondata sul lavoro? Il Jobs act e la riforma del lavoro” il Prof. Antonio Viscomi, docente dell’Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro nonché dirigente generale dei dipartimenti regionali.


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LA ROSA DEIVENTI

GRANDI RIFLESSIONI

Gli assassinii commessi da gente comune sono puniti. Ma cosa accade nel caso di guerre, di massacri che sterminano popolazioni intere? (Lucio Anneo Seneca 4° sec. a.C.) Io credo che una società che permette la guerra, una umanità che consente la povertà, sotto le forme più basse di società e umanità sono deprecabili. (Victor Hugo 1802-1885) I “grandi” non ci sembrano grandi se non perché davanti a loro noi stiamo in ginocchio. (Pierre Proudhon 1809-1865) www.larivieraonline.com

IlGallod’oro:l’eccellenza retròchemeritaun riconoscimentomoderno Mantiene lo stesso aspetto da anni e i piatti sono quelli della più radicata tradizione calabrese. Eppure il Gallo d’oro di Siderno merita, per il secondo anno consecutivo, il Certificato d’eccellenza che Trip Advisor riserva solo a 30 ristoranti l’anno.

Gallo d’oro non è un ristorante per tutti. Lo dimostra il fatto che le recensioni su Trip Advisor, quello stesso social che oggi premia Franco Futia perché rastrellatore di buoni giudizi da parte dei suoi clienti, lasciano l’impressione che rimanga veramente soddisfatto solo chi sa bene che cosa aspettarsi dal locale e dal padrone di casa. L’idea di un tuffo nel passato ti lambicca il cervello già alzando gli occhi sull’insegna, rimasta la stessa almeno da trent’anni a questa parte. Entrati nella stanza dove Franco accoglie i suoi commensali, poi, è impossibile non comprendere che si tratta di un ambiente giustamente definito “spartano”, eppure incredibilmente accogliente. Franco non nasconde la consapevolezza di offrire poco ai suoi clienti, tanto che, varcata la soglia del locale, che si preparava a una serata di consueto tutto esaurito, la prima cosa che fa è raccontarmi una barzelletta che ritiene rappresentativa della sua condizione. «L’autista dello Scuolabus che voleva tornare a casa dopo la lunga giornata di lavoro, alla sua ultima fermata dice alla mamma che attende che il figlio torni da scuola: “Signora, prendete il vostro bambino, così torno a casa!”, “Ma questo non è mio figlio!” esclama la signora. “E che posso farci io? - dice l’autista - questo ci è rimasto!”. Ecco, io sono quell’autista. Offro quello che vedi». C’è da dire che ciò che si vede non può lasciare proprio indifferenti. Tra le varie sculture (di Franco), le targhe, i quadri e le foto che caricano del loro peso tutte le pareti del locale, fa timidamente capolino in un angolo anche un certificato di eccellenza rilasciato, come accennavamo in apertura, da Trip Advisor. Anzi, due. A quello del 2014 si è infatti aggiunto da pochi giorni quello per l’anno corrente, che mostra che questa targa non è il frutto della simpatia che Futia ha fatto a un critico gastronomico, ma il valore riconosciuto per due anni consecutivi (non lo diremo mai un numero sufficiente di volte) dai suoi clienti, che considerano il suo un locale da 4,5 stelle su 5. Ben vengano, allora, i piatti della tradizio-

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ne calabrese cucinati, come si legge su qualche recensione, “come li faceva la nonna”. Spazio alla pasta fatta in casa, alle fritture leggere, ai liquori di produzione propria, alla simpatia che solo un sidernese vecchio stampo può mettere nel servire i suoi clienti, o nell’accogliere come un amico di vecchia data un acerbo giornalista che vuole raccontare al mondo che piccolo gioiello si possa scoprire tra le stradine di una città che affaccia sullo Jonio. Spazio a quel gusto retrò di cui Franco, in attività da 52 anni dopo aver rilevato l’attività che suo padre aveva iniziato nel 1927, non vuole fare a meno, marchio di fabbrica che, dice scherzosamente «mi ha fatto entrare nella storia e ha reso questo posto patrimonio dell’UNESCO». Il Gallo d’oro è da decenni un punto di riferimento per centinaia di clienti per tutte queste caratteristiche e, ne siamo certi, continuerà a esserlo per altrettanti decenni. Jacopo Giuca

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RIEVIERA E SALUTE

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L’esperto dott. Antonio Cassone

Stenosi respirazione nasale a difficoltosa respiratoria nasale è causata dalla presenza nelle cavità nasali o nel rinofaringe di un ostacolo che riduce il flusso aereo. In età pediatrica tale condizione si realizza molto spesso a causa dell’ingrossamento o ipertrofia delle vegetazioni adenoidee presenti nel rinofaringe; nell’adolescenza o nell’età adulta le cause vanno ricercate per lo più nella deviazione del setto nasale, nell’ipertrofia dei turbinati inferiori e medi ovvero anche nella presenza nelle cavità nasali di tessuto infiammatorio (polipi). In età pediatrica. Il tessuto linfatico adenoideo che si trova nel rinofaringe, cioè dietro le fosse nasali, in una regione non visibile a bocca aperta ed esplorabile solo con esame endoscopico, può nella prima infanzia ipertrofizzarsi, a seguito di una predisposizione genetica o di ripetute flogosi, e costituire un ostacolo più o meno importante al flusso aereo. I bambini che presentano l’ipertrofia delle adenoidi hanno una respirazione prevalentemente o esclusivamente orale, russamento e apnee nel sonno, voce nasale, frequenti otiti o ipoacusia per ostruzione tubarica, malformazioni del palato con conseguente malocclusione dentale. In età adolescenziale o in età adulta.

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Il parere dell’angiologo

Il linfedema Il linfedema è un ristagno di linfa nei vari distretti dell'organismo, espressione di una compromissione del sistema linfatico. Il gonfiore cronico degli arti (edema) costituisce indubbiamente il sintomo caratteristico del linfedema. Generalmente, il linfedema si manifesta negli arti inferiori o superiori ed è asimmetrico, ovvero compare in un solo arto. Tuttavia, alcuni pazienti sviluppano il linfedema in entrambe le gambe o le braccia: in simili circostanze, un arto risulta visibilmente più gonfio dell'altro. Chiaramente, non tutti i linfedemi sono uguali: il gonfiore può essere più o meno importante in base alla gravità della condizione. In alcuni pazienti si osserva un lieve gonfiore dell'arto colpito, mentre in altri il quadro clinico può degenerare in vera e propria elefantiasi. Oltre all'edema cronico, il paziente affetto da linfedema può lamentare altri sintomi, di seguito elencati: alterazione del colore della pelle. Lungo l'arto colpito dal linfedema, non è raro osservare una variazione della cromia della cute: la pelle tende a scolorire e diviene lucida ,percezione costante di appesantimento e costrizione dell'arto affetto da linfedema, prurito Non è una malattia dolorosa in sé; piuttosto, il "dolore" riportato dai pazienti è riferito alla costante sensazione di oppressione, conseguenza del gonfiore localizzato. Come sappiamo, il circolo linfatico è un importantissimo sistema naturale di difesa dell'organismo contro le infezioni, indispensabile dunque per rimuovere sostanze tossiche e liquidi che filtrano dai capillari sanguigni. La linfa, scorrendo lungo i vasi linfatici, viene veicolata nei linfonodi, che sono specifici centri di filtraggio adibiti alla depurazione della stessa. Quando il normale flusso linfatico viene ostacolato, il liquido si accumula, origi-

Le deviazioni del setto nasale possono essere anteriori (spesso post-traumatiche) o posteriori (congenite o formatesi durante la pubertà). Esse determinano stenosi più o meno accentuata di una fossa nasale, mentre la controlaterale è spesso ostruita per un eccessivo accrescimento (ipertrofia compensatoria) del turbinato inferiore. I turbinati o cornetti nasali sono sporgenze ossee della parete laterale delle fosse nasali rivestite da tessuto spugnoso ipervascolarizzato (corpo cavernoso). Sono in numero di tre per ciascuna fossa nasale (inferiore, medio e superiore) e a seguito di allergie, infezioni ricorrenti, abuso di spray decongestionanti, possono essere ipertrofici e causare una cattiva respirazione nasale. La poliposi nasale è una patologia assai comune. I polipi si formano a seguito di una flogosi cronica allergica o pseudoallergica della sottomucosa naso-sinusale che gonfiando finisce per ostruire prima le cavità sinusali e poi le stesse fosse nasali; possono presentarsi, altresì, sintomi quali l’anosmia e l’ipogeusia, per mancato stimolo dei recettori olfattivi che si trovano nel tetto delle fosse nasali non raggiungibile dall’aria, rinofonia chiusa e idrorrea (abbondante produzione di secrezione acquosa dalle cavità nasali.

IL DOTT. VINCENZO

CALAFIORE RICEVE PREVIO APPUNTAMENTO PRESSO: STUDIO MEDICO PRIVATO, VIA DEL TORRIONE 24, REGGIO CALABRIA, TEL 0965/21079; CELL 329/4255444

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Dott. Antonio Cassone Specialista in Otorinolaringoiatria Responsabile dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria della Casa di Cura “Cappellani-Giomi”. Messina Responsabile del DS di Otorinolaringoiatria della Casa di Cura “Carmona”. Messina Riceve: Studio Raymat, Via Calvario 15 A Marina di Gioiosa Jonica Tel 0964 /416856; Via Riviera 13 Villa San Giovanni tel 0965/794842 339/1459340 Via Torrione 6 Reggio Calabria tel 0965/794842 – 339/1459340

La lombosciatalgia

nando il tipico gonfiore che caratterizza il linfedema dell’arto colpito L'ostruzione linfatica costituisce un'affezione cronica debilitante, in costante crescita nella popolazione italiana Il linfedema si verifica quindi quando i vasi linfatici non sono in grado di drenare adeguatamente la linfa. Ma quali sono le cause scatenanti? In funzione della causa scatenante, il linfedema viene classificato in primario e secondario. Il Linfedema primario è causato da anomalie congenite a carico del sistema linfatico e si i tratta di una particolare forma di occlusione linfatica chiaramente evidente sin dalla nascita. Il linfedema congenito è una condizione tipica del sesso femminile, e tende a coinvolgere quasi esclusivamente le gambe. Il linfedema secondario può conseguire a patologie (adenopatie, diabete, linfangite, cellulite batterica, erisipela, filariosi linfatica) o derivare dalla rimozione chirurgica dei linfonodi (eseguita, per esempio, per asportare masse tumorali ). Non esiste una terapia completamente risolutiva. Per migliorare i sintomi del linfedema si possono prescrivere dei farmaci che hanno una azione drenante ; è inoltre raccomandata la terapia complessa decongestiva (Linfodrenaggio,Bendaggio, Pressoterapia, Tutori elastici). La chirurgia è riservata ai casi di estrema gravità.

Dr Vincenzo Carabetta , Resp- Struttura di Angiologia Medica del Presidio Ospedaliero di Locri

In entrambi i casi la visita otorinolaringoiatrica consente di fare una corretta diagnosi. Attraverso un esame endoscopico a fibre ottiche flessibili (rinofaringoscopia) si ricercheranno eventuali ostacoli alla respirazione presenti nel naso (deviazione settale, ipertrofia dei turbinati o delle adenoidi, polipi rinosinusali, tumori). Il trattamento è inizialmente medico (lavaggi nasali, antistaminici, cortisonici per uso topico e sistemico) ma quando non si ottiene la normalizzazione del flusso aereo è necessario far ricorso alla terapia chirurgica (adenoidectomia, settoplastica, turbinoplastica in anestesia locale o generale con laser, radiofrequenze o con tecnica tradizionale). In caso di poliposi naso-sinusale è necessario eseguire un esame TC del massiccio facciale che consente di precisare la localizzazione e l’estensione dei polipi nasali e quindi di programmare le strategie chirurgiche. Infatti, è necessario, se le condizioni cliniche del paziente lo consentono, effettuare un intervento chirurgico endoscopico (FESS) che consiste nell’apertura dei seni paranasali flogosati, al fine di ripulirli del processo infiammatorio cronico e ripristinare la fisiologica aerazione delle cavità sinusali, facilitando il drenaggio delle secrezione all’interno delle cavità nasali.

STUDIO MEDICO POLISPECIALISTICO RAYMAT, VIA CALVARIO 15/A MARINA DI GIOIOSA JONICA, TEL. 0964/416856; ISTITUTO ORTOPEDICO DEL MEZZOGIORNO D'ITALIA , DI REGGIO CALABRIA TEL 0965/361221 (IN REGIME DI CONVENZIONE COL SSN).

E’ un dolore causato dall’ irritazione del nervo sciatico.Colpisce la zona delle vertebre lombosacrali e si estende a glutei,gambe e piedi.La causa più frequente di questa patologia può essere un ernia discale del IV o V disco intervertebrale lombare che fuoriesce dalla sua sede comprimendo la radice del nervo sciatico,il nervo più lungo e grosso del corpo umano.Altre cause sono l’assunzione di posture scorrette,l’obesità,la sedentarietà con relativa comparsa di dolori osteo-articolari.Altre malattie come osteoporosi, tumori e spondiliti possono dare un quadro di lombosciatalgia. Anche sollevare pesi eccessivi può scatenare questa condizione algica.Il principale sintomo è un dolore intenso che nasce dalla zona lombare e s’irradia a gluteo,coscia,lungo l’intera gamba fino alle prime due dita del

piede.A volte si associano altri disturbi quali scosse,formicolio,alterazioni della sensibilità. I sintomi possono interessare un arto o entrambi,a seconda delle radici nervose interessate.La diagnosi si avvale di un’accurata anamnesi del paziente che riferirà la sede di origine,il decorso e il tipo di sintomi,eventuali traumi subiti,e dell’esame clinico eseguendo test specifici(es.Lasegue).Utili per completezza diagnostica sono l’esecuzione di una Risonanza Magnetica della colonna lombare, RX,ed elettromiografia arti inferiori. La terapia prevede il riposo in fase acuta, l’uso di antinfiammatori,antidolorifici,mi orilassanti,fisioterapia e nei casi più gravi la via chirurgica.Fondamentale quindi la prevenzione attraverso il mantenimento del peso corporeo e una sana attività fisica.


RIVIERA

di Antonio Calabrò

temporanee onsiConfessioni es diocesi di Locri-Gerace, m ne lla de nfessio o co la lie Il vescov og cc rano Oliva, ra gnor Francesc immo Bova. Quali peccati avne? M ho a tp ist al ar ci sm so l lo de di tirare fuori no mai richiesto

La vecchia barca abbandonata come una scarpa rotta, con l’identica tristezza della sua gioventù perduta, il ricordo del mare solcato vincendo le onde azzurre, superando la spuma bianca, o arando la superficie d’olio delle albe Joniche. La vecchia barca sogna ancora i flutti, l’allegria dell’Estate è malinconia mascherata, per ciò che si è perso e mai si riavrà.

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Pit stop! La mente e il braccio. Enzo e Nino fermi ai box per un tagliando di routine. Ma torneranno presto per riconquistare quel mondo che non c’è più. Dalla Calabria con furore su una vecchia Guzzi e su un vespone blu cobalto. Auguri di pronta guarigione!

Una barwoman per il Tentazioni Direttamente dal Bar Tentazioni di Siderno, arriva il grande saluto di Cosimo e della nuova “barman” del locale Valentina!

Andrea continua a sognare lei Il nostro simpatico Andrea AR, che sta continuando a riscuotere successo con l’evocativo volo del gabbiano narrato in “Sognando te” ricorda a tutti i suoi fan che possono trovare il video del suo singolo su Youtube digitando il titolo della canzone. Un’inaugurazione per tutti Lorenzo, Francesco, Giuseppe e Mimma, rispettivamente ingegnere del comune, sindaco di Stignano, esponente azienda Franco e segretaria provinciale CGIL erano anche loro presenti all’inaugurazione della nuova 106.

Strade pulite Un grazie di cuore a Daniele Nastasi per aver ridato decoro a questa strada di Siderno ripulendola dal pattume.

Campisi in galleria All’inaugurazione della nuova 106 non poteva mancare l’assessore alla provincia Campisi, che osservava con attenzione tutti i particolari dell’opera.

11 ore di festeggiamenti! Un grande abbraccio a Federica e Pietro, protagonisti di uno splendido matrimonio che ha regalato 11 ore di divertimento a tutti i suoi invitati. Non c’era modo migliore di celebrare il loro amore!

Un Fioretto per Riviera Il dipendente comunale di Agnana, Fioretto, non può fare assolutamente a meno di avere il nostro giornale sulla propria scrivania ogni inizio settimana. Ah, se fossimo quotidiano!


SETTIMANALE

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DOMENICA 12 LUGLIO 23

stro i Katy Belca al Le vittorie de Belcastro si stringe La bianches Aldo Canturi a seguito suo sindaconomina ad assessore della sua comunale. Mondiali ‘90 Ecco una squadra d’eccelenza d’altri tempi. Da sinistra: Gianfranco Telli, Lillo Verona, Massimo Vumbaca, Alfredo Guarnieri, Gugliemo Telli, Rocco Spagnolo, Carlo Bolognino. In basso: Bruno Fontana, Franco Fimognari, Domenico Macrì, Antonio “olivara”, Domenico D’Agostino e Vittorio Femia con la figlia Eleonora.

Eravamo tre amici all’ombra… Anthony Reale prende un po’ di fresco in compagnia di due amici. In primo piano, il pittore Cataldo. Selfie d’autore Ecco un autoscatto di qualità giunto in redazione da Antonio Saccà e suo cugino Checco, l’uno compassato, l’altro già pronto per la spiaggia!

la SS 106 Carabinieri in pensione perin divisa per la nuova 106. ini uom di Una delegazione

In settimana, a Canolo, è stato reso omaggio al compianto collega Rai Pino Anfuso, prematuramente scomparso il mese scorso a causa di complicanze sulle quali ancora si indaga. Un abbraccio affettuoso a tutta la famiglia e a chi gli ha voluto bene!

cenzo Pappa e Ciccia Vittorio Zito e Vin I “sempreinsieme” insieme sulla nuova 106, diretBorbardieri avvistati nica verso un’avventura che ti a velocità superso no affrontare! solo pochi eletti posso

Neosposa Barbara Tanti auguri alla nostra amica Barbara, anche lei aggiuntasi al numero delle felicemente sposate dopo una cerimonia originale. Unitasi a doppio filo al suo bello, è pronta ad affrontare una vita di gioia e di serenità! Auguri!

Lava, stira e stendi la Riviera! Un numero di Riviera ha un valore per ogni suo lettore. Per qualcuno di loro, questo valore è così elevato che, se il giornale si bagna, viene steso al sole ad asciugare!


Enoicamente... e dopo il matrimonio la luna di miele!

13 aprile nei locali de “Il Palazzo” di Moschetta, una location mozzafiato dove la Calabria bella e autentica sembra non essere mai svanita, si è svolto il MeetingEvento con cui ha preso il via il progetto “Enoicamente”, progetto realizzato dall’agenzia pubblicitaria “Pigreco Comunication” e finanziato nella comunicazione dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Reggio Calabria. “Enoicamente” è stato concepito con l’intento di valorizzare il nostro territorio attraverso i prodotti vitivinicoli. In particolare il progetto si propone di commercializzare i vini calabresi: in questa prima fase a fare da testimonial del rilancio territoriale sono stati i vini prodotti nella provincia di Reggio Calabria che nella serata del 13 aprile hanno “celebrato le loro nozze” con i ristoranti della Locride. Oltre 150 sono stati gli invitati al “banchetto” e insieme hanno trascorso una piacevole serata deliziati con gli irresistibili finger food, piatti fatti per essere mangiati in un solo boccone, realizzati da 9 ristoranti e 2 pasticcerie della Locride. I piatti sono stati tutti riproposti, in abbinamento ai relativi vini, sui numeri sorsi di Riviera. Si è partiti con i due finger food realizzati dal ristorante Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Ionica: spuma di patate affumicate con polpo e un “petalo” di barbabietola, e bon bon di gambero con crema di mozzarella e acciughe, incroccantito da un cannolo di pasta adagiato su un letto di marmellata al peperoncino. Due piatti che stuzzicano e coccolano i sensi e che regalano la magia di sentire davvero il mare che inizia a scorrere nelle vene. In abbinamento il Santa Caterina di Casale li Monaci, un vino intenso con delle note di frutta bianca matura che chiude su un bel floreale, fitto e austero. Secondo matrimonio quello tra il ristorante Minuetto di Locri e le Cantine Lucà. Il finger food proposto è stato una vellutata di piselli profumata con menta e basilico e julienne di seppie marinate allo zenzero, con olio e polvere di nero di seppia. Un piatto portentoso, straordinario nella sua semplicità e dal sapore sontuoso. In abbinamento il Marasà Bianco, un vino dal sapore secco, talvolta abboccato, sapido, morbido e piacevolmente fruttato e floreale. A infilare l’anello al calice dai profumi agrumati di Terre di Gerace bianco dell’azienda agricola “Barone G.R. Macrì”, il ristorante Sans Souci di Mario Spina che ha proposto un raffinato ed elegante finger food fatto di baccalà al vapore, accompagnato da una crema di pomodorini seccagni, una di olive nere e una di ceci, sperimentando così gusti unici e intriganti per un risultato sopraffino. Quarto matrimonio quello tra la cucina scanzonata del Cactus e la maestosità del Siccagno dell’azienda Baccellieri. Lo chef Giuseppe ha proposto come finger food un delicatissimo risotto con spuma di bergamotto e cuore croccante di carciofo, un piatto straordinario nella sua semplicità, a cui ben si abbina il Siccagno Baccellieri, un vino di rara maestosità dal profilo femmineo di distinta connotazione, etereo, gentile. Un bianco di grande personalità! A sposare la seducente succulenza de la Cascina il Bivongi delle Cantine Lavorata. In occasione del Meeting di Enoicamente il ristorante “La Cascina” ha proposto gamberoni in pasta fillo, accompagnati da un’irresistibile maionese al bergamotto. Abbinato a questo capolavoro di finger food il bianco fruttato delle Cantine Fratelli Lavorata di Caulonia, blend di Greco bianco e Guardavalle. Un vino corposo, con sapori intensi e fruttati, soffice ed elegante, con un finale che si dispiega lungo e convincente. Sesto matrimonio quello tra la raffinata fantasia dell’Hotel Federica e le Cantine Enopolis. Lo chef Vincenzo Baggetta ha proposto un finger food dal gusto squisitamente delicato: una lasagna con salsiccia, bufala e vellutata di fave. In abbinamento il rosso delle Cantine Enopolis, un vino morbido, corposo e intenso al palato, prorompente di frutta rossa, tra cui ciliegia e amarena, e con una piacevole freschezza acida. Settimo matrimonio quello tra Il Lupo Cattivo e l’Azienda Agricola Viglianti. Il ristorante ha proposto una raffinata e cremosa mousse di ricotta con pancetta croccante, impreziosita da

Il

gherigli di noci, che ha stupito i palati per la sua grazia. Ad accompagnarla, il rosso Peppino di Viglianti, un blend di Merlot al 50% e di Cabernet Sauvignon per il restante 50. Un vino che in bocca mostra i “muscoli”: dominano potenza e struttura e l’ingresso è intenso e caldo, con un tannino ancora abbastanza vivo. In coppia con la frizzante freschezza del Top l’Azienda Agricola di Antonino Altomonte. Davide e Niccolò hanno proposto uno sfiziosissimo finger food con medaglione di pescatrice tuffato in una strepitosa crema di asparagi condita con erbette aromatiche e spuma di zafferano; il tutto servito con olio puro e un asparago cotto a vapore per conferire un’irresistibile croccantezza. Ad accompagnarlo il rosso I.G.T. Palizzi dell’Azienda Altomonte, un vino che esala profumi di frutta rossa matura, in particolare prugna e marasca, in una struttura armonica dall’acidità ben equilibrata. Un vino che in bocca si mostra deciso e corposo sfoggiando una voluttuosa espressione gustativa. Nono matrimonio quello tra la genuina bontà de La Fontanella e l’azienda Capogreco Carthago. Anna insieme alla nuora Maria hanno proposto un delizioso e delicato finger food di stoccafisso alla trappitara con olio biologico e olive nostrane con dentro tutto il gusto del mare. Ad accompagnarlo il rosso dell’azienda Capogreco Carthago, un blend di Sangiovese, Nero D’Avola e Magliocco. Un rosso con una progressione sorprendente: l’ingresso è potente e nel contempo raffinato. Si susseguono rincorrendosi fragranti profumi di frutta matura, che si fanno apprezzare per l’approccio sussurrato, e sfumature floreali coinvolgenti. A pronunciare il suo “Sì, lo voglio” alla superba bontà del Golosia, l’azienda Ceratti. In occasione del meeting di Enoicamente Golosia ha proposto Dolce Emozione, una delicata pasta frolla realizzata con burro fresco, bacche di vaniglia Tahiti, sale rosa dell’Himalaya e zest di limone di Sorrento, e farcita con mele Smith verdi, cannella di Celyon e zenzero giamaicano. Il tutto impreziosito con un delizioso streusel alla mandorla siciliana e vaniglia Tahiti. Abbinato a Dolce Emozione il Greco di Bianco DOC Classico dell’azienda Ceratti, un passito morbido, elegante con un buon equilibrio tra acidità e dolcezza. Al naso è assai accattivante: si avverte un sottofondo di miele a cui si fondono finemente note di albicocca matura, fico secco e agrume candito. Il Greco di Bianco Doc è davvero un vino fuori dal tempo e dagli schemi. Ultimo matrimonio celebrato presso “Il Palazzo” quello tra Tesori di Sicilia e la cantina Moscatello. Tesori di Sicilia ha proposto una doppia mousse alla ricotta e al pistacchio di Bronte, servita egregiamente in bicchierini sfiziosi e arricchita con pezzetti di cialda croccante e morbido pan di spagna. In abbinamento a questo finger food di gran classe, il passito delle cantine Moscatello, un blend di Greco di Bianco - clone della malvasia che nella Locride ha trovato un ottimo habitat - e Moscadello. Un vino dal color ambra lucente con profumi floreali intensi e suadenti in cui spiccano tra tutte intriganti note di gelsomino. Raffinato ed esuberante al tempo stesso, ha un carattere deciso con una buona acidità e un finale fresco e persistente, con richiami di agrumi e delicato sentore di mandorla. Da oggi sarà possibile lasciarsi conquistare da tutti questi straordinari finger food in ogni ristorante o pasticceria che li ha realizzati, in abbinamento al vino per cui sono stati concepiti. Per esser certi di trovarvi nel posto giusto, ciascun ristoratore e pasticcere ha esposto all’ingresso del proprio locale il logo di Enoicamente che ne segnala l’appartenenza al circuito. Inoltre ad ognuno di loro è stata consegnata una Carta dei vini “Enoicamente” che rappresenta la giusta corona a un progetto che si propone come obiettivo principe quello di far conoscere e apprezzare i vini del nostro territorio e incrementarne la vendita. Il progetto Enoicamente è la dimostrazione che la Locride, se vuole, può raggiungere ottimi livelli di qualità, competenza e credibilità. Un matrimonio ben riuscito, dunque, su cui Pigreco Comunication crede fermamente e a cui augura un “Vissero per sempre felici e contenti”.


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