Riviera n°29 del 19/07/2015

Page 1



EVENTI

19

Luglio Siderno ore 21.00: Piazza Porto Salvo. La Chiesa Evangelica della Riconciliazione di Caulonia Placanica Grande concerto dei “Tarantanova Sound”

20

Luglio Roccella Scuola Estiva di Alta Formazione in Filosofia "Giorgio Colli" Stilo Inizia la XX Scuola Estiva Nazionale di Astronomia, che terminerà il 25 luglio Marina di Gioiosa ore 22,00 al teatro Romano, incontro pubblico. “Democrazia e virtù civile”.

21

Luglio Brancaleone inizia Altalia Practice Basket Camp, che terminerà il 27 luglio Riace inizia RIACE IN FESTIVAL 2015 Festival delle Migrazioni e delle Culture locali, che terminerà il 29 luglio Ardore al Lungomare lato sud, alle 21.00, va in scena Il Cervellone Locri ore 21.00, corte del Palazzo di Città. Convegno “Città Metropolitana”

22

DOMENICA 19 LUGLIO

www.rivieraweb.it

3

Luglio

23

Bovalino alle ore 8.00 inizia “I Sentieri della Memoria”

Luglio

24

Siderno Saggio di Danza dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Danza in piazza Portosalvo, alle 21.00

Luglio

25

Mammola alle ore 6.00, in Largo Magenta, il raduno che dà inizio al Pellegrinaggio al Santuario di S. Nicodemo Gerace inzia l’edizione 2015 de Il Borgo Incantato, che terminerà il 28 luglio

Luglio Siderno alle ore 15.00, in Piazza Portosalvo, inizia la Fitness Day Convention Riace Sabato 25 luglio, Anfiteatro ore 21.30: -Concerto di Peppe Barra, fondatore della Nuova Compagnia di canto popolare Marina di Gioiosa alle ore 19, al teatro Romano via D.Alighieri , presentazione del libro “una vita bizzarra” di Elisabetta Villaggio


RIVIERA

ATTUALITÀ GIUDIZIARIA

Delitto Fortugno tra presunte subornazioni e divani buoni

www.rivieraweb.it

DOMENICA 19 LUGLIO

4

Il mare della Magna Graeciaè vittima sacrificale della ricerca petrolifera da qualche anno particolarmente attiva, non trovando ostacolo in procedure amministrative casualmente troppo snelle

IL

delitto di Francesco Fortugno si è chiuso per la giustizia con le sentenze definitive all’ergastolo per quattro imputati, a vario titolo ritenuti organizzatori, esecutori e partecipi all’azione criminosa eseguita il 16 ottobre 2005 nell’atrio di Palazzo Nieddu di Locri. Il tribunale di Locri, con la sentenza di mercoledì scorso, è chiamato a pronunciarsi nelle motivazioni, nuovamente sui fatti oggetto del processo principale, perché volenti o meno quello ai “presunti falsi testimoni” è stata un’appendice del processo principale del delitto Fortugno. Quello che scriveranno i giudici sarà altrettanto importante di quello che si è scritto nelle sentenze del processo principale. Non per le condanne agli otto imputati a complessivi 27 anni di reclusione che saranno prescritte nel giro di pochi mesi, e dove già ora almeno per un imputato la contestazione era prescritta passato il termine perentorio dei 7 anni e mezzo ad aprile scorso. L’importanza risiede nel motivare le argomentazioni dell’ufficio di procura registrate nella requisitoria del pm, che sono decisamente pungenti, laddove pongono degli interrogativi particolarmente forti come fossero dei macigni gettati in uno stagno. Il virgolettato che segue è tutto ripreso dalla requisitoria del pm, che è stata registrata e trascritta, e si trova agli atti del processo che si è concluso mercoledì. Sulle presunte subornazioni (Cfr. pagg. 2325): “… c’è stato un evidente tentativo, da parte soprattutto di alcune difese, di provare a fare, di fronte a Voi, il processo Fortugno bis, ter, quater, quinquies, e cosi via, in maniera per altro evidentemente inammissibile. E qualcuno ha pensato, forse qualcuno ha promesso, forse qualcuno ha ipotizzato, forse qualcuno ha programmato, di potere pensare di ripartire con un’attività di subornazione dei testimoni, che certamente si è svolta in occasione del primo processo”. Con riferimento alla trascrizione dell’intercettazione 654 del 30 luglio 2006 così si esprime il pm: “Quella è la prova”, aggiungendo oltre: “… qui quello che avete è che c’è stata un’attività sicura di subornazione dei testimoni, perché nella ricostruzione dei fatti, nel corso di questa conversazione ambientale in macchina Spatari, (ndc. si tratta di un ristoratore di Mammola) i suoi conversanti riferiscono, e della visita che avevano ricevuto da parte di parenti degli imputati nel processo Fortugno, che li sollecitavano evidentemente, non semplicemente a ricordare”. Nella pagina successiva si legge: “E quello che stavano facendo i parenti dei Marcianò in quella circostanza era eseguire il mandato che un avvocato aveva loro dato per ricostruire falsamente l’alibi, cioè per ricostruire un fatto, che è l’unico che può giustificare l’affermazione che si fa in questa conversazione lo stesso Spatari, che cioè li avrebbero arrestati a tutti”. Divani buoni (Cfr. pagg. 30-32): “I Marcianò (Alessandro e Giuseppe padre e figlio condannati all’ergastolo nel processo principale) sono evidentemente di quei soggetti di cui la ’ndrangheta si serve sempre più spesso, e che costituiscono, se volete, una nuova strategia di frontiera, anche rispetto alle investigazioni”. Ancora oltre di legge: “E? chiaro che ci sono dei poveri disgraziati che vengono sfruttati per fare la manovalanza della ’ndrangheta, e c’è qualcuno, seduto sui divani buoni, che governa e gestisce le fila. I Marcianò sono, evidentemente, anche loro, l’ultima catena di questo sistema corruttivo di quella che chiamiamo area grigia, e quando la chiamiamo area grigia è ancora qualcosa di evanescente. I Marcianò sono l’ultima catena di un sistema di potere corruttivo parallelo a quello legale, che gestisce ingenti flussi di spesa pubblica”. Ed ancora oltre: “Ma chi sta dietro le fila, chi e per chi operavano i Marcianò è un dato che in quel processo, ahimé, è rimasto ignoto. Cosa c’è dietro queste grandi dinamiche connesse anche alla gestione della sanità in questo circondario...”.

All’assalto dell’oro nero jonico ANTONIO CORMACI

La tecnica dell’air gun, che utilizza aria compressa per cercare petrolio in mare, è stata definita“diversamente sismica”e non è un caso che i micro terremoti in tutto il mar Jonio, a basse profondità, siano aumentati negli ultimi 4 anni

Mar Jonio, una delle aree più affascinanti del Mediterraneo, grande quanto l’intera regione Campania, abbraccia spiagge dorate, rappresentando un fresco riparo del vicino Appennino, che accaldato sembra voglia gettarsi tra le acque di questo mare dalla fauna marina ricca e particolareggiata. Un paradiso, come descritto, ma come ogni paradiso geografico, che fin dalla notte dei tempi ha rappresentato per l’uomo voglia di scoperta ma anche voglia di spietato guadagno, si trova al centro delle mire del capitalismo petrolifero. Il binomio Jonio – petrolio non è forse dei più immediati, essendo l’opinione pubblica legata all’idea che questo si trovi nei ben più fertili giacimenti – ancora per pochi anni - di Basilicata e Canale di Sicilia. Eppure, attualmente, con 18 procedimenti attivi su 14.000 km², lo Jonio sembra essere una delle mete preferite delle grandi compagnie. La ricerca dell’oro nero nel mare della Magna Graecia è da qualche anno attiva con costanza, non trovando ostacolo in procedure amministrative che, adesso, sono casualmente troppo snelle. Fino al 2011 le trivellazioni erano vietate nel Mar Jonio. È stato un emendamento al testo di recepimento della direttiva europea sui reati ambientali, la 2008/99/CE a concedere lo Jonio alle attività estrattive. E il mercato è affollato, decisamente troppo. Diciotto sono i procedimenti, in fasi più o meno avanzate, in corso; erano 19 ma di recente si è conclusa una VIA (valutazione d’impatto ambientale) dell’istanza di Enel Longanesi, la d79 FR – EN e riguardante il mare a largo delle coste salentine, nei pressi di Gallipoli e per un’estensione di 748 km². Si tratta, infatti, di un'istanza di permesso di prospezione – il primo passo amministrativo per poter investigare i fondali marini e rilevare eventuali giacimenti di idrocarburi in essi presenti – che riguarda ben 4015 km², di proprietà della Schlumberg Italiana, nell’area compresa tra Gallipoli e Crotone, un litorale di raro valore faunistico e paesaggistico. Quindici sono invece le istanze di permesso di ricerca presentate, di cui 8 in fase decisoria e 7 in corso di valutazione ambientale, per un’area di circa 10.000 km² che riguarda le coste pugliesi, della Basilicata e infine della Calabria. Un permesso di ricerca, peraltro, è stato rilasciato alla

Il

Appennine Energy s.p.a. che si occupa principalmente dell’estrazione di metano, sul tratto di costa jonica antistante Sibari, per 63,13 kmq, dentro il quale c’è un pozzo esplorativo, LIUBA1 OR – come scritto sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico – per il quale è già stata presentata istanza di autorizzazione. All’appello dei cacciatori di petrolio e idrocarburi non può, ovviamente, mancare l’ENI, la quale ha presentato un’istanza di concessione di coltivazione e in corso di valutazione ambientale. Questa riguarda il tratto di costa tra Sibari e Rossano, per circa 76,2 km². Questo movimento non può non avere conseguenze. Gli impatti delle attività di ricerca e prospezioni petrolifere hanno effetti tristemente noti sull’ecosistema marino. E non solo. La tecnica dell’air gun, che consiste nel provocare ogni 10 minuti spari di aria compressa in profondità, i quali rimandano in superficie delle onde riflesse che danno una descrizione di cosa c’è nel sottosuolo, può provocare, fino a chilometri di istanza dal sito nel quale viene realizzata, danni e alterazioni comportamentali, talvolta letali, in diverse specie di fauna marina, cetacei in primis. Ma anche i danni sul pescato sono notevoli. Il Novergian institute of Marine Research ha fatto una ricerca nella quale emerge che la riduzione del pescato attorno a una sorgente sonora, quella dell’air gun per intenderci, possa arrivare al 50%, causando ciò ripercussioni negative sul mercato ittico, una delle fonti di reddito più importanti della Calabria e delle economie marittine. Si pensi, peraltro, alle ripercussioni sul settore turistico, già di per sé paradossalmente debole in una terra meravigliosa come la Calabria. Ma non solo. La Comunità scientifica italiana non ha esitato a definire il fenomeno dell’air gun come “diversamente sismico” e non è un caso che i micro terremoti in tutto il mar Jonio, peraltro a basse profondità, siano aumentati negli ultimi 4 anni. In Emilia Romagna ne sanno qualcosa. Sta di fatto che l’air gun, adesso, “dovrebbe” – il condizionale è d’obbligo - essere vietato, in seguito all’introduzione dei reati ambientali nel Codice Penale, nel marzo 2015. Ma le autorizzazioni continuano, le trivellazioni continuano e una guerra che dovrebbe esser vinta a tavolino dalla ragione e dalla scienza, continua invece a fare vittime. Ed è la Calabria, il Sud, che perdono. Sempre.



ATTUALITÀ

L’EDITORIALE

La mummia dei Comuni della Locride

L’

Associazione dei Comuni della Locride non sale mai, sa solo discende sotto terra. C’è qualcosa di tipico e di egiziano in questa struttura che doveva dare a un territorio stremato un minimo di ossigeno, buon senso e progettualità. Il suo è un processo di mummificazione, dove il conservatorismo di Giorgio Imperitura, l’Osiride della Vallata del Torbido, la sua staticità, rappresentano la tomba più profonda e più annunciata. Il sindaco di Martone ha contribuito a rendere l’associazione sempre più stereotipata, senza una novità, troppo banale. Quarantadue orti stanno per finire nella compostiera. Di questo ci danno l’ennesima conferma le ultime affermazioni del Sindaco di Locri e il silenzio assenso di tanti suoi colleghi: «Non abbiamo raggiunto neppure un risultato in tutti questi anni». Che cos’è allora l’Associazione? Perché continuare a camminare veloce, senza andare da nessuna parte? Serve cambiare uomini e struttura? Quarantadue comuni sono troppi, non sono omogenei, hanno diverse vocazioni? Tante delle domande che chi guida responsabilmente i paesi più arretrati del vecchio continente, dovrebbero porsi. Forse la colpa non è neppure di Imperitura, la sua brutta creatura “rimarrà sempre bella a mamma soja”. Ma se Imperitura non vede, gli altri dovrebbero dirgli in faccia, come ha fatto Calabrese, che “nu scarraffone” senza progetto, idee e sorriso da troppo tempo, non è il cavallo di razza su cui la Locride ha riposto esagerata fiducia. Noi non vogliamo colpevolizzare nessuno, ma sappiamo che questo territorio ha bisogno di un nuovo stile politico, di elaborare un progetto, di produzione, di un modo diverso di rapportarsi all’ambiente. Questa meravigliosa Locride, non ha più tempo di perdere tempo con rotoli scarsi, terrificante oscurantismo e faraoni decadenti. Fortunato Calabrò

Statale 106simb una Locride senz

“Non è normale che un’opera impieghi quasi trenta anni per essere completata. Come non è normale che il prezzo lieviti di un centinaio di volte”.

ILARIO AMMENDOLIA egli ultimi giorni mi sono trovato a riflettere su quale potrebbe essere il destino della Locride. Non posso che essere felice al pari di tutti i cittadini dell’apertura della variante alla 106. Certamente accanto all’inaugurazione andrebbe fatta una seria riflessione. Non è normale che un’opera impieghi quasi trenta anni per essere completata. Non è normale che il prezzo lieviti di un centinaio di volte. Non è normale che noi, tessuto democratico e società civile, non siamo stati capaci di contrastare in maniera adeguata ciò che si è verificato sulla 106 e questo rovinoso modo di procedere. Ci saranno responsabilità politiche e tecniche, accanto ai ritardi della società civile di cui parlerò nel proseguo dell’articolo. Queste vanno individuate non a livello personale, perché non è questo che ci interessa, ma individuando il meccanismo contorto che genera tanti danni alla nostra zona. La variante alla 106, non è la sola opera pubblica che conosce questo rovinoso percorso. Altre opere, diffuse un po’ su tutto il territorio, ricordano la tela di Penelope perché tra un appalto e l’altro bisogna ricostruire ciò che nel frattempo è stato distrutto. Nel caso della variante alla 106, concepite inizialmente come “bratelle” alla JonioTirreno, ricordo bene un progetto massima redatto dall’ingegnere capo della Provincia Polimeni e dal geometra Chirico.

N

Ho partecipato, da giovane consigliere provinciale, a un incontro al ministero dei LL.PP. su questo tema ma soprattutto su un progetto che mi stava molto a cuore che era il finanziamento della pedemontana di mezza costa della Locride. Sarebbe stato l’unico modo per rivitalizzare i centri storici e contemporaneamente drenare il traffico della 106 superando la viabilità a “pettine” che ancora penalizza questa aerea. Il primo progetto di massima molto - e opportunamente - rimaneggiato rispetto alla proposta iniziale vede la luce dopo trenta anni. Il progetto della pedemontana, sebbene di fondamentale, importanza, non ha mai trovato sostenitori anche se la Provincia di Reggio prima e la Comunità montana dopo, avevano messo in bilancio delle somme simboliche che poi finirono nei residui passivi. Purtroppo c’è un diffuso ceto politico che ricorda i cavalli da parata! Non riesce a lavorare su progetti di largo respiro e che non abbiano uno spessore strettamente locale e una ricaduta immediata a livello elettorale. Sarebbe tuttavia ingiusto ricondurre tutto alle sole responsabilità politiche. Ne ho avuto conferma leggendo proprio in questi giorni la ristampa del bellissimo libro “Africo” scritto, con eccezionale e passione e grande competenza, dal professor Bruno Palamara. Africo ha una storia travagliata ma, come il libro dimostra, una storia di un paese che in condizioni difficilissime, quantomeno nei momenti cruciali, ha ragionato come fosse un “unico soggetto” o meglio come un grande “collettivo”. Oggi sarebbe impossibile.


www.rivieraweb.it

bolo di nza progetti

“C’è un diffuso ceto politico che ricorda i cavalli da parata! Non riesce a lavorare su progetti di largo respiro e che non abbiano uno spessore strettamente locale e una ricaduta immediata a livello elettorale”.

Guardo i ragazzi che potrebbero essere i miei figli. Ci sono sicuramente pesanti responsabilità di noi “padri”, nella metamorfosi di una generazione che passa il tempo a “chattare” e a “postare” inutili messaggi . Siamo stati incapaci di far comprendere che, in quanto giovani, sono i legittimi proprietari dei loro cellulari ma anche di tutto ciò che li circonda. A “loro” appartengono i monti, il mare, i castelli, i centri storici, le opere pubbliche, gli alberi, quel che resta della fauna in questa nostra terra. Quando da presidente del comitato dei sindaci parlavo di un “progetto d’urto” per il comprensorio Jonico e di una “Locride che non abbassasse la testa”, avrei voluto contagiare la nostra gente con l’entusiasmo, la passione politica che molti avvertono ma non si riesce a comunicare. Sono sinceramente amico di quasi tutti i sindaci della zona Jonica. Tuttavia, senza un progetto portato avanti da migliaia di gambe e da centinaia di teste, questa terra non ha futuro. Immagino che ogni sindaco andrà dal presidente Oliverio per chiedere il finanziamento di una qualche opera pubblica per il proprio paese. Ed è giusto che lo faccia. Però ritengo sia stato sbagliato aver fatto “smontare” il tavolo di concertazione permanente su cui c’era stato un formale impegno da parte del Ministro degli Interni. Così come oggi è sbagliato non chiedere a Oliverio un tavolo di programmazione sul nostro progetto d’urto, certamente aggiornato rispetto a quando è stato concepito. Chi non vola alto rasenta il suolo e va sempre a sbattere.

DOMENICA 19 LUGLIO

7

LE DICHIARAZIONI

L’Assemblea dei sindaci un teatrino che ridicolizza l’istituzione Non usa mezzi termini il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, nell’esprimere il suo vivace disappunto nel constatare che nulla si è fatto in questi mesi per consentire all’Assemblea dei Sindaci di essere efficiente. I continui litigi e battibecchi che si svolgono all’interno sono sintomo di un malfunzionamento che deriva non solo da personalità egocentriche, ma di un’organizzazione che andrebbe rivista dalla testa ai piedi. Se l’Assemblea non ha ottenuto nessun risultato in due anni, è evidente – secondo Calabrese – che c’è qualche tara dell’istituzione stessa. Era stata infatti dichiarata – ma non formalizzata – la volontà di rinnovare lo statuto. “Tanto per dirne una, è stata eletta la commissione in merito alle decisioni sulla Città Metropolitana, ma non si è mai neanche riunita!” Calabrese annuncia chiaramente che se non ci saranno modifiche sostanziali, non parteciperà più ai lavori assembleari. D’altra parte un buon numero di partecipanti – sostiene – se ne disinteressa completamente pur presenziando. “Occorre modificare lo statuto, vecchio sia dal punto di vista normativo che operativo. Imperitura ha richiesto una sorta di giornata di riflessione, vedremo cosa succederà. Quello che è certo è che a me non importa delle psicosi di Strangio, Varacalli o Imperitura: continuare così è solo fare un teatrino inutile che svilisce la dignità dell’istituzione”. L.Z.

LA LETTERA

“Se salta il turismo sul mare, la Locride muore” Sig. Presidente Assemblea Assocomuni Locride Sig. Presidente Comitato Assocomuni Locride Sig.ri Sindaci e Commissari Comuni Locride Gentilissimi Presidenti e Carissimi Colleghi Sindaci/Commissari, scriviamo con profonda preoccupazione e angoscia, nel cuore di questa stagione estiva. Siamo a Luglio inoltrato e quasi quotidinamente riceviamo, da parte di concittadini e dei pochi turisti presenti, vibranti lamentele per le pessime condizioni del mare. Come comuni costieri stiamo mettendo in atto ogni sforzo per cercare di alleviare il problema, ma le risorse a disposizione sono veramente limitate. La Regione, di recente, ha messo ha stanziato delle somme, che ci consentiranno degli interventi, certamente non risolutivi. Non possiamo pensare, però, che il problema riguardi solo e soltanto i comuni costieri. Se salta il turismo sul mare, muore definitivamente la Locride. Non possiamo girarci dall'altra parte e fare finta che il problema non esista. Occorre una presa d'atto e di sensibilità da parte di tutti e ciascuno. Questo è uno dei quei temi, seri e concreti, che possono determinare il rilancio dell'associazione e la dignità dei nostri comuni. E' evidente, quindi, che occorrono interventi sulla rete di depurazione, in tutti i Comuni e non solo quelli sulla costa, ma dobbiamo anche richiedere verifiche più stringenti per quanto riguarda scarichi abusivi. Vi chiediamo, quindi, di convocare una riunione dell'associazione, finalizzata ad affrontare questa tematica così decisiva. Cordialmente, Giovanni Calabrese - Sindaco di Locri Domenico Vestito - Sindaco di Marina di Gioiosa Ionica


SETTIMANALE

ATTUALITÀ

www.rivieraweb.it

DOMENICA 19 LUGLIO

8

Statale 106,Veltroni diede ascolto a Bova “

... e fioccarono 167 miliardi di lire Diciotto anni fa, l’onorevole Mimmo Bova, a Palazzo Chigi, alla presenza del vicepresidente del Consiglio dei ministri Walter Veltroni e del sottosegretario Elena Montecchi, riuscì a far inserire nell'ordine del giorno del Cipe la questione della Statale 106ottenendo un finanziamento per realizzare la variante tra Roccella e Marina di Gioiosa

IN REDAZIONE MIMMO BOVA INTERVISTATO DA MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO "Politica vuol dire realizzare" sosteneva De Gasperi. Lo sa bene l'onorevole Mimmo Bova, deputato per tre legislature dal 1994 al 2006 e sindaco di Roccella nel '93- '95. C'era anche lui lo scorso 9 luglio all'inaugurazione del nuovo tratto della 106 tra Marina di Gioiosa e Roccella sulla statale 106. Non poteva non prendere parte ai festeggiamenti dal momento che diciotto anni fa, alla presenza del vicepresidente del Consiglio dei ministri Walter Veltroni e del sottosegretario Elena Montecchi, riuscì a far inserire nell'ordine del giorno del Cipe la questione della variante della Statale 106. 167 miliardi di lire fu il finanziamento che ottenne per realizzare 6 km tra Roccella e Marina di Gioiosa. Mentre me lo racconta, l'onorevole fa un cenno nell'aria, come per aprire con fierezza una porticina alla memoria. "Perché se si fa politica, in cima alla lista delle responsabilità ci sono quelle verso la propria terra" - proclama. E dopo una pausa tagliente e cristallina aggiunge: "Non sono ammesse distrazioni". Mimmo Bova riconosce che la politica non può essere un accumulo di occasioni perdute che minacciano di riaffiorare un giorno per presentare il conto alla propria coscien-

za. Perché se si sceglie di fare politica è anche per sospendere un'abitudine avvilente, non per trastullarsi nell'ozio più soporifero. L'inazione, l'onorevole Bova, la odia minuziosamente. E non ama neppure prendersi pomposamente i meriti di un'opera che è il frutto di tante battaglie partite dal territorio. "Tutti abbiamo dato il nostro contributo: penso all'impegno del comitato dei sindaci della Locride, ai sindacati, agli eletti della zona - dichiara - Tutti abbiamo compreso che la SS 106 è una grande occasione per il Mezzogiorno. È un'arteria fondamentale per i collegamenti tra la Calabria e la Puglia e l'A14, meglio conosciuta come Autostrada Adriatica, che attraversa tutta l'Italia fino a Bologna. Da non dimenticare, poi, che la SS 106 è un itinerario europeo (E90) e pertanto è di importanza strategica". C'è una crepa, però, che l'onorevole rileva a malincuore: i tempi biblici che caratterizzano in generale la realizzazione delle opere in Calabria. "Tra finanziamento, cantierizzazione e consegna delle opere non possono passare decenni perchè altrimenti quando vengono inaugurate sono già superate concettualmente e non più conformi alle normative europee". A questo vanno aggiunti i costi smisurati. Le due varianti aperte al traffico dieci giorni fa, che insieme raggiungono

un'estensione di 13,5 km, hanno richiesto un investimento complessivo di oltre 174 milioni di euro, vale a dire 13 milioni di euro al chilometro, quasi il doppio di quanto costerebbe al chilometro il ponte di Messina (stando al programma delle infrastrutture strategiche 2013-2015 redatto dal governo Monti). "Le opere in Calabria costano tanto a causa delle caratteristiche orografiche del territorio (assai simile alla Liguria), delle prescrizioni ambientali e dei continui contenziosi: ogni qualvolta un cantiere si blocca, l’appalto si gonfia e le ditte reclamano nuove integrazioni di fondi rispetto ai prezzi di aggiudicazione della gara". Dunque, il paradosso delle opere pubbliche realizzate in Calabria - ma in generale in tutta Italia - è che lavorano più burocrati e avvocati che operai. A questo bisogna aggiungere - è purtroppo risaputo - che a far lievitare in maniera ingiustificata i costi per la realizzazione delle opere pubbliche contribuiscono le infiltrazioni malavitose, una piaga che riguarda non solo gli appalti calabresi ma nazionali e che mina le più elementari norme di democrazia economica. Chiedo all'onorevole Bova se ci sono modifiche che andrebbero apportate alle nuove varianti della statale 106 dal momento che a nemmeno una settimana dal taglio del nastro si è già registrato un incidente, esattamente allo svincolo di contrada Canne. "Ho consultato alcuni tecnici e mi hanno fornito uno studio secondo cui andrebbero riviste sia la rotonda di Marina di Gioiosa che di Roccella. Devono essere messe in sicurezza al più presto per evitare nuovi e più drammatici incidenti. È poi dovere di tutti premere affinchè la nuova statale venga prolungata fino ad Ardore e in tempi stretti, non possiamo attendere altri trent'anni". “Inoltre - aggiunge l’onorevole Bova - dobbiamo smetterla con l’ottimismo di maniera e il trionfalismo di questi giorni. La verità è che è stata una lotta dura, difficile e a volte mortificante. Per un certo periodo abbiamo avuto tutti contro: governo, regione e Anas. È necessario sottolineare che questo della variante non è che un primo e tardivo risultato. La dotazione infrastrutturale della ionica, indispensabile per la sua crescita e il suo sviluppo, sarà un percorso lungo, difficile e tortuoso. Per tale motivo non servono “uomini della Provvidenza” ma serve uno sforzo politico programmatico di tutti: enti locali, organizzazioni sociali e cittadini. Per poter vincere tutto il territorio deve essere protagonista”.



RIVIERA

IN COPERTINA

www.larivieraonline.com

DOMENICA 19 LUGLIO

10

Il“potere”non ha più bisogno della Politica!

È stato licenziato senza preavviso il popolo della“Sinistra”e l’impegno politico è diventato marchio di infamia.

“La giunta regionale è di alto livello ma in mancanza di un Progetto non può che comportarsi come i famosi personaggi in cerca di autore”.

ILARIO AMMENDOLIA Il Partito democratico ha deciso e ha abiurato! In verità non si capisce bene chi sia stato a decidere. Non gli inesistenti organismi regionali, né i gruppi, né gli attivi, né i circoli. Una cosa però è certa. In occasione della formazione della giunta regionale, il PD ha mandato un messaggio che non si presta a equivoci: il “potere” non ha più bisogno della politica anzi ha licenziato, senza preavviso, il popolo della Sinistra. Considera gli stessi “eletti” alla stregua di impresentabili, come delle vecchie baldracche, che nonostante la cipria, portano il marchio del bordello impresso in faccia! L’impegno politico come contrassegno di vergogna. Come marchio di infamia! Molti “politici” o meglio “eletti” hanno fatto finta di non aver avvertito il pugno da peso massimo che li ha colpiti sul naso, anzi l’hanno subìto fischiettando come Ferruccio nel "Turco napoletano". In verità, rare volte la politica ha umiliato se stessa come in questa circostanza. Ripeto, non creano alcun imbarazzo i nomi degli assessori regionali quanto il fatto che costoro siano stati chiamati a gestire un progetto di governo che nessuno conosce. Diciamoci la verità: nessuno lo conosce perché non c’è! Per comodità diamo per scontato che la giun-

ta regionale sia di “alto livello” e quindi che ci troviamo dinanzi a “una svolta epocale” ma non c’è dubbio alcuno che in mancanza di un Progetto di governo sentito come tale dai calabresi, seppur gli assessori fossero dei premi “Nobel”, non possono che comportarsi come i famosi personaggi in cerca di autore. I nodi arriveranno al pettine. Ma c’è qualcosa di più eloquente in questa vicenda. Non so perché ma a tutti i costi si voleva un prefetto come vicepresidente. Perché un prefetto e non un industriale, un

intellettuale, un imprenditore agricolo, qualcuno che sia espressione reale del mondo del lavoro? Il prefetto per secoli è stato sinonimo di un Potere che riceve la propria legittimità dall’alto! La “Sinistra” dà l’impressione di volere arruolare i prefetti per avere credibilità, quasi come quei nobili decaduti che, pateticamente, rivendicano di avere i quarti di nobiltà. Ricordo come fosse oggi la prima volta che ho visto un prefetto. Rivedo l’autista che, fermata la macchina, si

precipita ad aprire lo sportello. I notabili del paese, così boriosi e arroganti con il popolo, gli facevano l’inchino. Il prefetto era il rappresentante di un ordine costituito che ci escludeva. Rappresentava gli equilibri di potere all’interno di uno Stato che, a noi calabresi, aveva chiuso la porta in faccia. Lui era elegantissimo, sembrava un semidio dinanzi a una folla di braccianti in camicia e con il volto bruciato dal sole che si collocava nell’altro emisfero. Gente muta e silenziosa: braccianti, contadini, ammoniti di polizia, pezzenti, insomma il “quarto stato” senza voce, senza storia, senza futuro. La “Sinistra” è stata espressione di questo mondo, parte di un movimento che, al di là delle opere di civiltà, chiedeva di essere protagonista della propria storia. Non è necessario essere di “sinistra” per chiedere l’ammodernamento della 106, per spendere i fondi europei o per essere persone onestissime. Forse sarebbe già molto se si facesse questo ma, sicuramente, ci vorrebbe qualcosa in più! Qualcosa in più che gli attuali dirigenti del PD, al di là delle loro personali qualità, hanno dimostrato di avere! In tempi lontani, la sinistra, ha intrapreso una strada difficile, tutta in salita per il riscatto del mondo del lavoro. Oggi i “dirigenti” si sono accorti di quanto sia arduo raggiungere la vetta e così hanno suonato la ritirata. La “fuga” non si addice a tutti!

VERBAVOLANT A LAMEZIA, MA BEN POCUS MANET

Oliverioincontra i sindaci calabresi ma parla solo lui presidente Oliverio, dopo i complimenti ricevuti dal premier Renzi l'11 luglio e il via libera a cambiare la Giunta (''Dai Mario. Il Pd è con te''), ha tenuto due giorni dopo un incontro con i sindaci calabresi a Lamezia, nel Centro Agroalimentare. È stato un briefing focalizzato sull'impostare la programmazione 2014-2020, in accordo anche con le direttive di Bruxelles (vuoi mai che l'Unione Europea ci multi di nuovo per varie ed eventuali sviste targate la modica cifra di 80 milioni di euro?). I punti all'ordine del giorno erano solo tre: ciclo dei rifiuti; ciclo integrato delle acque e della depurazione; il disegno di riordino istituzionale della Regione; tuttavia la riunione si è protratta per gran parte della giornata. Il risultato? Si può benissimo evincere dalle oltre sessanta righe di comunicato stampa pubblicato sul sito della Regione: si sente il

Il

profumo di qualcosa, non si sa bene cosa, che tarderà ad arrivare. Si percepisce l'aroma di tante buone intenzioni ma non si è sicuri di che cosa in realtà essi abbiano deciso. Si mormora in realtà che la tanto vantata assemblea partecipata si sia in verità concretizzata in un monologo in cui gli interventi siano stati caldamente conteggiati e in cui il Presidente della Regione abbia proposto un assolo in cui le carte in tavola erano già state stabilite e le soluzioni preconfezionate. In una riunione in cui in teoria si dovrebbe battere il pugno sul tavolo e accendere l'atmosfera con dialoghi pregni di pathos e di idee (soprattutto quelle) i nostri sindaci sono rimasti buoni ad ascoltare. Può darsi che le idee proposte siano state così valide da non avere obiezioni e che ciò abbia riscontrato il consenso di tutti gli amministratori e sindaci intervenuti? E allora perchè nel comunicato stampa si leg-

gono parole come ''stiamo definendo ora'' il da farsi in merito a quello che viene chiamato ciclo di rifiuti ma che in realtà, soprattutto nella zona della Locride, è una vera e propria emergenza? Ora indica un arco di tempo di cui non si riesce a intravedere la fine. Si parla di un progetto che insisterà fortemente sulla raccolta differenziata, di una costruzione (una nuova discarica? Un nuovo centro di raccolta? Non ci è dato saperlo) che ci farà risparmiare in futuro. E intanto, chi pagherà i 169 euro a tonnellata di rifiuti imposti dalla Regione? Temo che la risposta si sappia già. Possibile che i nostri sindaci non sapessero nulla al riguardo, benchè l'argomento rifiuti sia sempre stato il cavallo di battaglia delle loro campagne elettorali? Non serve di certo un genio per intendere che i ritardi nella gestione dei rifiuti siano gli stessi che caratterizzano la problematica - eufemismo dell'anno

- della depurazione. Hanno stabilito un programma (chi? Il via libera della nuova formazione della Giunta è stato ufficializzato pochi giorni fa) per i Comuni della Costa per fronteggiare la stagione estiva. Questa è un'ottima notizia, ma ancora non spiegano in che cosa consiste. Se hanno tutto sotto controllo... La tragicità della cosa si percepisce dal meraviglioso ottimismo che ha definito l'adunata lametina, ma della sostanza, beh, di quella rimane ben poco. E concludere il tutto con la percezione che serva un'altra riunione per agire in concretezza e che si spera che almeno la prossima volta chi ci rappresenta non perda la voce (consiglio, a tal proposito, un pacchetto di caramelle alla menta o un buon sciroppo per la tosse, onde evitare casi di atonia acuti) non è poi questo granchè. Lidia Caterina Brancia



LA SETTIMANA

L’intervista immaginaria a Plutone di Lidia Zitara

Su Plutone aprirà un chioschetto di granite - Dottor Plutone, buonasera. Graz… - Buonasera sarà per te, qua è lunedì mattina da due anni. - Ah, mi scusi, lei ruota lentamente. - Be’, non ho mica tutta questa fretta: un anno su di me vale 250 dei vostri. - Come accoglie il suo successo internazionale di questi giorni? - Si sono sorpresi tutti che il mio aspetto sia molto giovanile, ma io sono un tipo attento alla salute, non fumo, faccio moto tutti i giorni e mangio molta verdura. - La gente si aspettava che lei fosse messo maluccio, tutto pieno di crateri. - Ti devo confessare che è una piccola vendetta su quella manica di fetusi astronomi che nel 2006 mi hanno cacciato via dal sistema solare. Ero felicemente il nono pianeta, e loro mi hanno riclassificato come “pianeta nano” e affibbiato un nome col numero: 134340 Pluto, come fossi una di quelle caccole di asteroidi che stanno tra la Terra e Marte. Una vergogna! Avevo anche emesso un comunicato stampa a riguardo, ma voi lo riceverete solo nel 2027. - Be’, ma ora si è vendicato alla grande grande. La macchina fotografica LORRI le

ha fatto un bel po’ di scatti: ci vorranno 16 mesi per averli tutti. - Sì, io e Lorri abbiamo fatto una certa amicizia, sai, è una tipa piuttosto gradevole, una vera osservatrice. Mettermi in posa mi è venuto così naturale, lei è una che ti mette a tuo agio (si riavvia i capelli)…

- Però non è una storia che durerà, lo sa, dottore? La sonda se andrà, e porterà via anche Lorri… - Come se ne va? E dove va, con la mia Lorri? - Eeeeeh, lontano, nella fascia di Kuiper! - ‘i cui? - Di Kuiper! - Io conosco solo la fascia del Dottor Gibaud! - Magari le serve, con tutto quel freddo che fa da lei! - Non me lo dire, ogni volta che arriva il conguaglio del gas, mi viene da suicidarmi. - I suoi programmi per il futuro? - Credo che aprirò un chioschetto di grattachecche, le granite le faccio benissimo, mantecate a - 255 gradi, sono una delizia. Prezzi scontati per gli amici di Lorri. - Vabbè, dottò, organizzeremo dei voli turistici per prenderci queste granite. - Gli sconti li faccio anche ai bambini sotto i sei anni, ai gruppi e per i last minute. - Dottò, lei mi sembra sulla strada buona per diventare un plutocrate! - Naaa… a me Topolino non è mai piaciuto!

Al roccellese Roberto Furfaro e al sidernese Rosario Condarcuri il premio 'Merica È giunto alla terza edizione il premio 'Merica, partorito dalla fervida fantasia della signora Eufemia Costanzo, vicepresidente della Pro Loco di Sant'Eufemia d'Aspromonte e presidente del Gruppo "Insieme per Crescere", entrambi organizzatori dell'evento patrocinato dal Comune di Sant'Eufemia. I destinatari del premio, consegnato domenica scorsa nell'accogliente Piazza Municipio, sono stati il roccellese Roberto Furfaro, scienziato Nasa, intervistato questa settimana dal nostro Jacopo Giuca (p.16-17), lo scrittore Mimmo Gangemi, il medico cooperatore internazionale Annunziato Squillace, l'editore de "La Riviera" Rosario Vladimir Condarcuri, il musicista Cosimo Papandrea, il professore Francesco Idotta. A rendere più piacevole la serata un ricco e stuzzicante buffet e l'accompagnamento di un gruppo di musicisti locali, Gaetano Cammarere, Mimmo Lupoi, Saverio Occhiuto e Rachele Pellegrino.

Cartoline dall'antica San Luca.

Un matrimonio d’amore era assolutamente fuori posto: invece d’innamorarsi i giovani dovevano “pensare con la testa” – nemmeno si potesse pensare con altri organi - a cose più serie: prima ad “accasare” le sorelle e poi, magari, se proprio non s’imbattevano in un miglior partito, a sposare una prima cugina per non frazionare ulteriormente la già spezzettata proprietà. L’amore sì…quello era roba per signori! Nella convinzione del paese, l’innamoramento, un sentimento naturale e piuttosto diffuso tra l’umanità, si mutava in un attentato all’autorevolezza dei vecchi saggi e ad un sistema economico, che bene o male, aveva consentito al borgo di sopravvivere nei secoli. Cadevano, però, in flagrante incoerenza i capifamiglia, quando, al termine di stressanti trattative - durante le quali, e si perdoni la volgarità, tiravano immancabilmente a fregarsi -, informando della buona riuscita del baratto coniugale parenti ed amici, concludevano soddisfatti: “Eh, se i due ragazzi “si vogliono”, noi non possiamo impedirlo: dobbiamo rispettare la loro volontà, altrimenti che uomini saremmo?!” Comunemente i due ragazzi non soltanto non “si volevano” ma ignorando spesso persino d’essere merce di nuziali traffici, risultavano alla fine le sole vittime di una finzione che, finalizzata alla perpetuazione dello status quo di un paese lontano dal sospettarne uno diverso, prevaleva sempre sulla verità. Per cui alla fine lei si ritrovava con uomo ed un pezzo di terra sul quale avrebbe sputato sangue per l’intera esistenza, e lui con una donna ed una casa nella quale avrebbe fatto ritorno poche volte al mese. Ma era solita storia dei paesi poveri: “Se i ragazzi si vogliono… Mario Nirta

Siderno, accesso negato per servizi igienici da parte dei negozi e bagni fatiscenti in locali“in” “Scusi, potrei andare alla toilette?”. Quante volte è capitato di trovarvi in un negozio, magari di abbigliamento mentre date un’occhiata ai nuovi arrivi e pronunciare questa frase la cui risposta è sempre la stessa: non è disponibile! È vero non esiste una legge che sancisca l’obbligo dei servizi igienici per tutti gli esercizi commerciali; altrettanto veritiero è che molto dipende dai regolamenti regionali e comunali. Valutiamo anche l’ipotesi che i titolari delle attività in questione non siano obbligati a dare libero accesso ai servizi e, quindi, possano inventare la qualunque, ma se una persona, finanche un bambino o un disabile, sentisse il bisogno di andare in bagno, perché questo gli dev’essere negato? Chi lo stabilisce? In fondo è fisiologico! Talvolta ci si sente replicare: è solo per i clienti. La risposta potrebbe essere compresa qualora un individuo, uomo o donna che sia, entrasse e domandasse di poter adoperare il wc ma se ci si trova già all’interno del locale il discorso cambia, perché nell’esatto momento in cui si entra nei negozi anche soltanto per guardare, la persona è già un potenziale cliente. È un fatto consequenziale. Allora qual è lo

scopo di negare questo diritto? Quanto ai locali pubblici, in particolare quelli notturni, ci troviamo di fronte a una vera e propria giungla di sporcizia, a uno squallore inaudito che parte dall’odore sgradevole fino alla scoperta del wc, sommerso di carta igienica e impronte da tutte le parti. A questo va aggiunto che molti bagni sono sprovvisti di chiavi oltre che di carta e sapone. Saranno anche in possesso dei detersivi, spesso in bella mostra, ma se non vengono utilizzati servono a poco. Locali bellissimi, nuovi, costruiti con i migliori materiali di tendenza con bagni fatiscenti e sporchissimi. La legge dell’apparenza in Italia regna sovrana! E sì, questo è un problema che riguarda tutta Italia purtroppo, non solo la Calabria o noi della Locride: dagli autogrill, ai migliori ristoranti, dai bar alle mense, dalle scuole agli uffici, alle aziende pubbliche, come gli ospedali, e così via. Apparire è ciò che importa, la sostanza appartiene a quei pochi che oltre al proprio rendiconto si preoccupano anche di adeguare l’ambiente in termini d’igiene! Katia Candido


www.larivieraonline.com

DOMENICA 19 LUGLIO

13

VERGOGNA A SIDERNO

I vigliacchi della notte sfregiano il lido dei disabili MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Vigliacchi è il loro marchio di fabbrica. Vigliacchi puro sangue. Nessun meticcio tra loro. Venerdì, alle prime luci di un sole che si gode la sua sigaretta dopo una straordinaria notte d'amore con la luna da cui è nata una giornata di nome Capolavoro, il lido UILDM di Siderno non è affatto dell'umore di prendere parte a questa meraviglia. Si stropiccia gli occhi e si rifiuta di credere che sia successo ancora: dopo quattro anni eccolo spalancarsi di nuovo quello scempio orribile e doloroso. Tredici dei suoi trentatre ombrelloni sono stati

scannati, squarciati, smembrati nella notte insieme a 49 sedie sdraio di cui solo una è stata risparmiata. Eccola lì l'apoteosi della viltà che agisce sudicia e fetente al buio, eccola l'epopea della decadenza umana. Stupidità e cattiveria hanno danzato insieme il loro merenghero della notte e, diradatasi la polvere, c'è solo lei che solleva le costole e allarga il torace: la squallidità (perchè dire squallore non è abbastanza squallido). Un lido sventrato e ridotto a brandelli che schiaffeggia e mortifica la memoria di Domenico Congiusta, ragazzo disabile che con grande sacrificio e solidarietà per i suoi consimili ha creato nel

Bianco non rispetta le quote rosa e scatta la denuncia di Rodolfo Nucera

ara sta tornando...e con lei anche La Ruota della Memoria! Work in progress e full immersion per la professoressa e i suoi ospiti, più di cinquanta e provenienti da almeno 35 paesi del mondo. I siti più belli di Siderno Superiore sono pronti a spalancare le proprie porte in favore dell'arte, quella spagnola di Fiarte Granada e quella internazionale degli artisti che ne fanno parte. Non ci sarà un tema condizionante ma una linea vitale da seguire, quella del percorso individuale dell'artista con i suoi sentimenti e le sue passioni. Il 9 Agosto inaugurazione mostra e apertura dei palazzi Falletti e De Mojà. Fino al 25 Agosto poi sarà possibile visitare i siti allestiti non solo da quadri, vista la passione di Sara per gli abiti e le installazioni tematiche con cui fa rivivere ogni angolo di storia. La scelta di Siderno parte proprio dalla volontà di restituire al popolo le bellezze architettoniche d'un tempo, senza tralasciare le peculiarità e comunicando al visitatore ogni linguaggio possibile, dentro e fuori dall'arte. Sara ad esempio porta sulla tela anche la sua calabresità femminile, fatta di continuo movimento e non di improduttiva staticità e, così, lei si erge a rappresentante delle donne del Sud e oggi vanta di aver portato la Locride fuori dalla Calabria e l'arte mondiale nella Locride. L'appuntamento da non perdere è con la biennale internazionale d'arte "La Ruota della Memoria", dal 9 al 25 Agosto a Siderno Superiore.

S

1987 una struttura balneare capace di soddisfare i loro bisogni e le loro aspettative. Negli anni '90 l'allora sindaco di Siderno Luciano Racco donò alla struttura uno scivolo, mentre nel 2011 l'amministrazione Ritorto regalò una Job, la carrozzina da mare studiata per accompagnare i disabili a fare il bagno in tutta sicurezza. Il Lido UILDM ha scelto di pensare a loro: a tutti i disabili della zona e vacanzieri che vogliano godere dell'incanto del nostro mare. Lo fa da anni con tutto l'amore e l'entusiasmo di cui i buoni traboccano. A chi può dare fastidio l'amore? Mentre ce lo racconta tutto d'un fiato, Giuseppe

Congiusta è un coagulo di rabbia, amarezza, strazio. Dopo lo scempio di quattro anni fa si era detto: "Punto e a capo". Doveva ripartire, doveva farlo per Domenico perché è lì al fresco di quegli ombrelloni arancioni che sanno di sale e di vita, mischiato a quelle onde che instancabili si offrono alle nostre coste con un bacio a stampo, che lui continua ad abitare. Quanto agli ignobili, per loro non c'è rimedio. Solo un augurio fatto con il cuore in mano, in equilibrio sulla punta: dai miserabili semi della vostra natura meschina germogli e prosperi la giunonica sequoia secolare della vergogna.

È stata una settimana di tensione, quella vissuta a Bianco. Stando a una denuncia divulgata da Rodolfo Nucera attraverso un comunicato al sindaco Aldo Canturi e al Prefetto di Reggio Calabria e una lettera aperta al Consigliere di Parità Regionale Maria Stella Ciarletta, la nuova amministrazione del comune reggino non avrebbe rispettato la legge relativa alle quote rosa che, nei comuni superiori a 3.000 abitanti, dovrebbe garantire la presenza del 40% di rappresentanti di sesso femminile. Eppure, si legge nelle lettere che attendono risposta dallo scorso 7 luglio, Canturi non avrebbe rispettato questa norma nella scelta dei consiglieri, finendo con il selezionare un solo assessore di sesso femminile sui cinque, sindaco compreso, dai quali è composta la giunta comunale. Quali saranno le decisioni del Prefetto è da vedere, ma sembra sintomatico il fatto che Nucera non abbia ricevuto risposta da nessuno degli organi interpellati, in primis la giunta comunale di Canturi alla guida di Bianco.

Locri, l’Amministrazione cerca il sostegno delle associazioni per salvare gli alberi di platano

Dopo la sentenza del Giudice di Pace di Locri che ne ha disposto l’abbattimento In merito alle ultime vicende legate alla sentenza del 30 giugno 2015 emessa dal dott. Antonio Figliomeni, Giudice di Pace di Locri, che ha disposto il taglio degli alberi presenti da circa venti anni lungo la strada che costeggia il Parco Archeologico di Locri e che collega la statale 106 con la contrada San Cono, l’Amministrazione Comunale continua la propria “battaglia” nel tentativo di salvare gli alberi dalla disposizione di abbattimento, dando mandato di seguire la vicenda al Vice Presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Panetta, delegato alle periferie e alle contrade. A tal proposito, il Consigliere Panetta chiede a sua volta supporto alle associazioni cittadine, in particolar modo a quelle impegnate nel sociale e nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio, invitandole a schierarsi al fianco dell’Amministrazione locrese, che ha intrapreso questo percorso di salvaguardia, forte anche del fatto che ben due proprietari sui tre interessati, non hanno chiesto l’abbattimento dei platani presenti lungo la strada. Nello specifico, delle tre proprietà attraversate dagli oltre 20 platani (da mare verso monte: Ministero dei Beni Culturali, Azienda Scaglione, Eredi Macrì) solo l’Azienda Scaglione

intende avvalersi della sentenza emessa dal Giudice di Pace di Locri. Oltretutto, nell’area oggetto di contesa, l’Amministrazione precisa che è anche in atto un progetto PISL inerente ad un miglioramento e riqualifica sia dal punto di vista della viabilità che del verde pubblico, essendo tale zona presente a ridosso del Parco Archeologico, e che i platani rientrano completamente all’interno di questo progetto. L’Amministrazione vorrebbe quindi salvare i platani dall’abbattimento, contestando la sentenza del Giudice di Pace, la quale tiene conto solamente della distanza tra le piante e il limite della proprietà, e non del fatto che il terreno di riferimento, all’epoca della circostanza, era adibito ad altra coltivazione che nel tempo è stata modificata. L’Amministrazione è anche pronta a proporre una valida alternativa alla sentenza del Giudice di Pace di Locri, proponendo un compromesso equo con l’Azienda Scaglione sulla base del presunto danno economico procurato nel tempo. Si sottolinea inoltre che a tutt’oggi nessuna delle associazioni ambientaliste locali, che dovrebbero tutelare e salvaguardare il territorio, ha preso una chiara posizione sulla vicenda.


GERENZA

Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14

Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il Centro Servizi Turistici è finalmente una realtà Grazie alla stretta collaborazione tra il Comune di Locri, il Consorzio Locride Ambiente e il CORSECOM, finalmente il Centro Servizi Turistici è diventato una realtà che ha tutti i presupposti per rappresentare il volano di sviluppo turistico del territorio. Il Centro rientra nel finanziamento del Sistema Turistico Locale e nasce con l'obiettivo di ottimizzare e mettere a frutto le ingenti risorse finanziarie che negli ultimi anni sono stati destinati al territorio attraverso i PISL (Piani integrati di sviluppo locale). L'importo destinato attraverso i PISL al territorio della Locride in particolare ai Centri Storici, agli Antichi Borghi, ai Siti Archeologici, è stato di circa 45 milioni di Euro dei quali il 90% alle Pubbliche Amministrazioni e circa il 10% riservato ai privati. Questo intervento è stato fortemente sollecitato dal Consorzio degli Operatori Turistici, dal CORSECOM e dal Comitato dei Sindaci. In questi soggetti si è radicata forte la convinzione che il territorio ha bisogno di un Turismo che non si limiti alla breve stagione balneare ma che si sviluppi durante diversi mesi dell'anno e sia capace di incidere sul tessuto economico e occupazionale. E naturalmente per raggiungere questo obiettivo si è ritenuto prioritario indirizzare risorse mirate a qualificare maggiormente le aree in questione rendendole il più possibile fruibili e produttivi. Oggi dopo l'avvio di questo significativo progetto diversi comuni del territorio sono in piena fase di utilizzazione di queste risorse qualificando e rendendo appetibili gli aspetti più significative presenti all'interno delle loro aree. Il Centro Servizi in una prima fase ha vissuto un periodo di grande incertezza a causa di varie problematiche sopraggiunte. Ma superato questa fase critica è stato ripreso dal Comune di Locri che in sinergia con il Consorzio di Locride Ambiente ha provvedendo ad avviare un Bando utilizzando le risorse disponibili e far sì che il Centro si realizzasse. All'interno dello stesso Centro è previsto un grande Portale tra i più avanzati e qualificati esistenti in Calabria. In questa immensa vetrina finalmente potranno essere inserite ed evidenziate tutte le immense e qualificate risorse di diversa natura di cui il territorio dispone e dove i cittadini di ogni angolo del pianeta possono in tempi reali prendere visione. L’organizzazione, la raccolta dati, l'impostazione del Portale sarà supportata dal gruppo del Partneriato la cui presenza è prevista nel PISL ed è costituito dalle diverse organizzazioni esistenti sul territorio e che operano in maniera diretta o indiretta nel settore del Turismo. Da alcune settimane presso il Comune di Locri si stanno incontrando i delegati delle organizzazioni turistiche più significative al fine di fornire tutti gli elementi necessari affinché il turista, sia in fase di scelta della località sia durante il soggiorno, possa avere a disposizione un quadro completo delle varie realtà è delle risorse presenti per organizzare e vivere la propria vacanza nel migliore dei modi. Il centro sarà sistemato in adeguati locali presso il Palazzo della Cultura di Locri che l'Amministrazione ha messo a disposizione. Lo stesso Sindaco Calabrese ha tenuto a evidenziare che il Centro sarà a servizio di tutto il territorio della Locride e in collaborazione con il Consorzio Locride Ambiente e il CORSECOM sta già lavorando alla Isituzione di un Tavolo permanente di Concertazione dal quale dovrà partire un’attenta moderna incisiva pianificazione dell'attività turistica della Locride, capace di dare un volto nuovo a questo travagliato territorio.

Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Cristina Caminiti, Eleonora Aragona, Franco Parrello, Lidia Zitara, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta.

www.rivieraweb.it

Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Martano Editrice EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno

DOMENICA 19 LUGLIO

14

Monasterace celebra il 75°Anniversario della Battaglia di Punta Stilo Era il 9 Luglio del 1940 quando, a poche miglia dalla costa monasteracese, avveniva lo scontro in mare tra la Royal Navy Britannica e la Regia Marina Militare Italiana. Un evento che rimarrà nella storia Monasteracese la Celebrazione del ricordo del 75° Anniversario della Battaglia di Punta Stilo e dell’affondamento del Regio Sommergibile Millo. Era il 9 Luglio del 1940 quando, a poche miglia dalla costa monasteracese, avveniva lo scontro in mare tra la Royal Navy Britannica e la Regia Marina Militare Italiana. La battaglia, senza nessun vincitore, fu classificata come scontro consensuale, ma accidentale perché entrambi i comandanti superiori decisero di darsi battaglia dopo che la loro missione principale si era conclusa o nel caso degli inglesi, era stata proposta. Tre giorni di eventi organizzati dal Comune di Monasterace grazie al patrocinio della provincia di Reggio Calabria e il supporto dell’Accademia Bonifaciana di Angri e dalla sezione Caduti senza Croce di Monasterace. L’evento è iniziato il 7 Luglio con la proiezione del filmato originale della Battaglia di Punta Stilo a cura dell’Istituto Luce seguito dal convegno “Missione di Pace in Zone di Guerra” che ha visto il pregevole intervento del Dottor Zurzolo Capitano degli Alpini protagonista di molte missioni di pace in zone di guerra, e l’intervento del Capitano di Fregata Salvatore Bombardieri. Nella serata dell’8 Luglio riflettori puntati sull’affondamento del Regio Sommergibile Millo con un minuzioso resoconto ad opera del sub Paolo Palladino che con il Thalassoma Diving Center di Soverato ha scoperto il relitto del sommergibile affondato nel ‘42 nelle acque mona-

steracesi. Commovente il collegamento telefonico con Fracesco Storani, figlio di uno dei militari affondati con il sommergibile, e autore del libro “Il Ritrovamento del Regio Sommergibile Millo”. Nella giornata del 9 Luglio ancora grandi eventi, eccezionalmente per la Celebrazione è stato aperto al pubblico il Faro di Punta Stilo, i visitatori sono stati accolti dai tecnici e ufficiali della Marina Militare di Taranto, il Maresciallo Mario Monopoli ha spiegato il funzionamento del faro accompagnato dal Maresciallo di Prima Classe Capo Antonello Buongiorno. Molto gradita dai visitatori la presenza del personale addetto alla Didattica della Soprintendenza che ha spiegato l’importanza del faro per il ritrovamento dell’antica Kaulon. Nel pomeriggio l’Annullo postale dedicato e la Santa Messa officiata dal

Monsignor Oliva vescovo della diocesi Locri-Gerace; molte presenze militari e civili… A seguire il corteo in onore dei caduti in mare accompagnato dalla Fanfara della Marina Militare durante il quale è stata dedicata una via all’Ammiraglio Millo. Suggestiva la benedizione della corona di alloro in Piazza Caduti Senza Croce seguita dall’intervento del Primo Cittadino Cesare Deleo, il presidente della provincia Raffa, del comandante Andrea Agostinelli. Anche il Presidente della Repubblica Mattarella idealmente presente con il suo dono: la bandiera tricolore. La motovedetta della Guardia Costiera di roccella portava in mare la corona di alloro in memoria dei caduti in mare. In serata il concerto della fanfara della marina militare accompagnato dalla soprano Eleonora Pisano.

ADDIO ROCCO ALBERTO Le condoglianze più sincere alla famiglia Loccisano: alla Moglie e ai figli Domenico e Marco, con la speranza che l'immenso dolore di oggi possa trasformarsi a breve in un dolcissimo ricordo, per tutto il resto del tempo. La tua eredità non farà litigare nessuno. perché sarà patrimonio di tutti ed è racchiusa in quattro parole: bontà, morale, entusiasmo, impegno. Ho fatto parte di quella folta schiera di amici che ti ha accompagnato verso l’ultima dimora, ma voglio comunque far parte di quell’avanguardia che reclama un pezzetto dei tuoi insegnamenti, farciti di etica e di altruismo. Grazie Rocco Alberto, Cacciatore Gentiluomo. Giuseppe Lupis Presidente F.I.D.C. Agnana Calabra

Ti ringraziamo per essere stato la nostra stella polare. Ti amiamo infinitamente, le tue figlie, moglie, generi e nipotini...



L’INTERVISTA

SPAZIO, PROSSIMA FRONTIERA...

Roberto Furfaro parte dalla nostra Roccella Jonica per approdare negli Stati Uniti. Lì diventa professore all’università dell’Arizona e comincia una prolifica collaborazione con la NASA, che lo mette a capo di un team che ha progetti straordinari.

Da Roccella all

con gli occhi riv

A CAPO DI UN TEAM DI TECNICI, FURFARO STA PREPARANDO UNA MISSIONE CHE CONSISTERÀ NEL PRELEVARE MATERIALE DA UN ASTEROIDE PER CARPIRE I SEGRETI DEL BIG BANG. JACOPO GIUCA

oberto Furfaro è di Roccella Jonica e, dopo aver frequentato l’Istituto Tecnico-Industriale della sua città natale, si iscrisse a Ingegneria Aeronautica e concluse i suoi studi alla facoltà di Ingegneria Aerospaziale di Roma. Nel 1997 parte per l’America alla volta dello Space Engineering Research Center, un laboratorio NASA che gli diede gli strumenti per studiare una tecnologia che permettesse la ricarica delle celle di combustibile dei robot mandati a esplorare la superficie di Marte sfruttando l’anidride carbonica raccolta nell’atmosfera del pianeta rosso. Nello stesso periodo, Furfaro collaborò con diversi centri NASA come lo Ames Research Center, dove partecipò a un progetto che prevedeva il lancio di droni a pannelli solari che, sorvolando le piantagioni a un’altezza di 7 metri, potessero stabilire il grado di maturazione dei chicchi di caffè. Frequentando questo ambiente, ebbe l’occasione di scrivere una tesi che attrasse l’attenzione del direttore del centro che, trascorsi pochi mesi dal suo rientro in Italia, gli propose il ritorno negli USA per conseguire il dottorato di ricerca e

R

iniziare una collaborazione attiva. Nel 2005 Furfaro assume quindi l’incarico di professore al Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi e al Dipartimento Aerospaziale dell’Università dell’Arizona e nel 2010 diventa direttore dello Space Systems Engineering Lab (SSEL), con il quale attualmente lavora al progetto Osiris-Rex, che la NASA conduce in collaborazione con l’Università. Questa cooperazione nasce dalla politica dell’agenzia aerospaziale, che pubblica periodicamente bandi ai quali organizzazioni di ricerca e altri centri possono partecipare. Per questo motivo, quella che sta per cominciare non è la prima delle missioni spaziali alle quali SSEL collabora. Nel 2008, infatti, nell’ambito della “Phoenix Mission to Mars”, l’Università atterrò con un drone di sua progettazione sul polo di Marte e ne trivellò la superficie per confermare la presenza di ghiaccio. Tornando a Osiris-Rex, il progetto rientra nelle “Asteroid sample return missions”, vale a dire missioni aerospaziali aventi lo scopo di raggiungere un asteroide dal quale prelevare un campione da riportare sulla Terra e sul quale condurre delle analisi di cosmochimica. Grazie a questi studi, la missione scientifica permetterà di comprendere meglio quale sia stata l’origine del Sistema Solare, conside-

rato che questi corpi celesti, orbitanti nello spazio che divide la Terra da Marte, sono ritenuti “mattoncini” fondamentali del Sistema e costituiscono dei campioni “puri” del Big Bang (dato che avrebbero subito modifiche minime negli ultimi 4 miliardi di anni). Ma Osiris-Rex non prevede il semplice prelievo del campione. La navetta che alla fine del prossimo anno salperà per questa missione, orbiterà per un’intera rivoluzione terrestre, tra il 2018 e il 2019, attorno all’asteroide, facendone una mappatura completa per comprendere quali siano la struttura e le proprietà geologiche che lo caratterizzano prima di rientrare sul nostro pianeta nel 2023. Se questo vi sembra abbastanza posso assicurarvi che il bello deve ancora venire. Il nostro conterraneo e il suo team hanno infatti appena ricevuto la terza parte di fondi utili a sviluppare il progetto di una serra lunare, per la quale sono già pronti modelli in scala 1:1, che garantirà la crescita idroponica di vegetali, ovvero senza la presenza di terreno. Quella che sta prendendo forma è una struttura che, lanciata in una capsula dal nostro pianeta, si espanderà e autoinstallerà sulla superficie del nostro satellite venendo protetta da un metro di regolite, materiale utile a schermare le piante dai raggi cosmici. Il pro-

getto, che rientra nell’ambito dei “Biorigenerative Life Support Systems”, ha un duplice scopo: non solo produrre vegetali commestibili, ma produrre ossigeno e, conseguentemente, atmosfera. Differentemente da quanto accade nelle stazioni spaziali, dove la produzione di supporti vitali è chimica, grazie a questo progetto si potrebbe creare un sistema autosufficiente, considerato che la fotosintesi delle piante viene già sfruttata per la purificazione dell’aria e delle acque. Si farebbe al contempo fronte al problema dei rifornimenti per i viaggi spaziali della durata superiore ai 6 mesi, perché realizzando delle stazioni di rifornimento sulla Luna o, perché no, su Marte, si eliminerebbe il lancio di capsule da terra con un risparmio considerevole se si considera che, attualmente, immettere nell’orbita terrestre un chilo di materiale costa fino a 100.000 dollari. Ipotesi più remota,


www.larivieraonline.com

DOMENICA 19 LUGLIO

17

Dalla Terra a Marte, passando per la Luna e sognando un futuro in cui l’uomo possa vivere agevolmente nello spazio,Furfaro dichiara che la ricerca non si è mai fermata, che ci attendono grandi scoperte e che le menti migliori del settore sono italiane.

l’America

volti verso il cielo L’ITALIA HA TANTI RICERCATORI DI BUONA VOLONTÀ PURTROPPO NON SUPPORTATI DALLO STATO, EPPURE, NEL PROGRAMMA SPAZIALE EUROPEO, SIAMO I MAGGIORI INVESTITORI. ma a quel punto attuabile, è il sogno da sempre inseguito dall’uomo di creare delle colonie extraterrestri, per le quali tuttavia si deve prima sviluppare una tecnologia adeguata a supportare la vita nello spazio. Con sistemi convenzionali, infatti, in appena 3 giorni si può ormai arrivare alla Luna e in 7 mesi a Marte, ma devono ancora essere condotti degli studi sulla fissazione del calcio per evitare che la struttura ossea degli astronauti venga compromessa o schermature efficaci come quella del campo magnetico terrestre dai raggi cosmici. Si ricreda chi pensava che i viaggi nello spazio fossero terminati e i complottisti che pensavano che lo sbarco sulla Luna fosse solo una messa in scena. La voglia di esplorare lo spazio è sempre la stessa, ci racconta Furfaro, semplicemente le politiche statunitensi, negli ultimi anni, si sono concentrate

sulla robotica, per la quale i fondi sono costanti, anziché sull’esplorazione umana, troppo condizionata dalla politica. Il presidente Obama, ad esempio, ha dichiarato di voler mandare l’uomo su Marte nel 2035, ma tutti sappiamo che l’anno prossimo il suo mandato terminerà e che subentrerà qualcuno che potrebbe non volere perseguire il progetto. Proprio per questo oggi sono i privati a condizionare il mercato aerospaziale e si dà spazio a iniziative come quella delle “vacanze spaziali” sponsorizzate dal colosso Virgin, all’idea di ideare un sistema di spedizioni per la Luna sognata dalla “Moon Express”, con la quale Furfaro ha collaborato per un breve periodo o a quella di creare un sistema di trasporti spaziali riutilizzabili di “Space Acts”, che potrebbe vincere il bando per consegnare un nuovo shuttle alla stazione spaziale. E New Horizons, che ha finalmente fotografato da vicino Plutone? È parte del programma “New Frontiers” e rientra nell’ambito di missioni programmate per la semplice osservazione e la ricerca, come avrebbe dovuto fare nel 2008 “Io Volcano Mission”, un progetto di ricerca che Furfaro si rammarica di non aver potuto portare a termine e che avrebbe dovuto monitorare l’attività vulcanica di Io, una

delle lune di Giove. Queste missioni di monitoraggio scientifico sono periodiche e si limitano all’osservazione perché, viaggiando a circa 50 chilometri al secondo, si spenderebbe troppo propellente per le manovre utili a entrare in orbita. È difficile, dunque, che New Horizons cambierà gli scenari dell’esplorazione spaziale come auspicato da qualche giornalista, tanto più che con le sonde Voyager si è giunti molto più in là. Una cosa è certa, però: il futuro dell’esplorazione spaziale risiede nella competizione con i cinesi, pronti ad allunare tra 10 anni e interessati a investire capitali immensi nella ricerca spaziale, tanto che hanno pronto un corrispettivo della serra lunare studiato dal team di Furfaro. Tutto questo interesse per la Luna non è ingiustificato, ma pilotato dalle sue risorse. Considerata la presenza massiccia di elio e il nucleo relativamente freddo del nostro satellite, infatti, la Luna potrebbe essere la chiave per la realizzazione della fusione a freddo, ma potrebbe anche essere oggetto di una semplice corsa alla conquista di risorse in esaurimento sul nostro pianeta. Un ultimo pensiero va al contributo degli italiani nell’esplorazione spaziale. Furfaro ci rive-

la che le nostre menti sono spesso state alla base dei grandi progetti di esplorazione robotica e importante è stato il contributo di studiosi come Angioletta Corradini, scomparsa di recente, o professori dei politecnici di Milano e Torino, che hanno partecipato al progetto della sonda Philae della missione Rosetta, che di recente ha carpito tutti i segreti di una cometa. Purtroppo queste ricerche, come spesso accade in Italia, non sono supportate da un finanziamento statale e rimangono nell’ambito universitario. Ciò che principalmente manca, è un metodo che trattenga i cervelli, lo sviluppo di centri che garantiscano carriere e quello di progetti concreti. Il mantenimento dello status quo è un altro grave problema e non dà la possibilità ai giovani di talento di percorrere un cammino specifico e ricco di soddisfazione come può accadere all’estero. In ogni caso, afferma Furfaro, nell’ambito del progetto spaziale europeo l’Italia ha un ruolo fondamentale e investe parecchio denaro nella ricerca. Voglia di esplorare ne abbiamo sempre avuta. Si tratta solo di comprendere da che parte volgere lo sguardo e Roberto potrebbe indicarci la via.


RIVIERA

CULTURA E SOCIETA’

IL 31 LUGLIO PARTE LA QUARTA EDIZIONE DELLA FESTA DEI RIONI A BOVALINO

“Buongiorno Bovalino... e la storia continua” Ricordo padre Giuseppe quando parlava dello Spirito lì sull’altare, intento a sistemare le ultime cose per la Santa Messa, con un entusiasmo tale da far innamorare chiunque lo ascoltasse e quel “Buongiorno” espresso davanti il portone della chiesa, carico di sorrisi così come solo un vero padre che ama può fare. Padre Giuseppe Castelli, l’amatissimo parroco di Bovalino venuto a mancare cinque mesi fa, è stato una guida e un punto saldo per tutta la comunità bovalinese che quest’anno ha deciso di portare avanti uno dei suoi progetti più belli coinvolgendo l’intero paese tra grandi e piccini. “Buongiorno Bovalino… e la storia continua” è infatti il titolo che gli organizzatori hanno scelto per la quarta edizione della Festa dei Rioni che avrà inizio il 31 luglio con un incontro dei rioni presso piazza Camillo Costanzo. Ma già giovedì 16 i rioni si sono incontrati per festeggiare la prima celebrazione di Don Giovanni da poco ordinato sacerdote. «Possiamo alzare lo sguardo e ritrovare il gusto di contemplare il cielo, il mare e i meravigliosi fiori», così padre Giuseppe raccoglieva la gente intorno a sé durante le bellissime serate che vedevano coinvolti i rioni di Bovalino tra giochi canti e balli. In queste occasioni si creava un’atmosfera di gioia e solidarietà diventata “polmone” necessario a far respirare la cittadina tramite gli insegnamenti che il nostro parroco ha voluto trasmettere: «Possiamo trasformare questo nostro paese e renderlo di nuovo bello». La nuova edizione della Festa dei Rioni però, non vuole essere un incontro commemorativo, ma “suggellare quel patto di amicizia, condivisione e soprattutto amore tra la comunità bovalinese e padre Giuseppe”. Coordinatore della festa sarà l’artista Paolo Sofia al quale vanno i ringraziamenti degli organizzatori, ma un grazie va anche ai commissari i quali hanno dato il patrocinio del Comune all’evento e ai presidenti dei rioni che non hanno mai perso lo spirito di iniziativa e che, rimboccatesi le maniche continuano a coinvolgere il paese tanto amato da padre Giuseppe. Le serate non saranno diverse rispetto alle edizioni precedenti, l’unico momento che mancherà sarà quello dei giochi in quanto fautore e programmatore di questi era padre Castelli. Gli appuntamenti si concluderanno con la festa di San Francesco e in ogni rione sarà presente, nei giorni stabiliti, l’immagine del Santo e la Reliquia. Sarà inoltre officiata la Novena e la Santa Messa. Bovalino non si ferma e vuole portare avanti uno dei tantissimi disegni di cui l’adorato parroco è stato il motore principale. Con l’augurio che questo piccolo progetto possa diventare “tradizione” riporto infine le parole che padre Giuseppe pronunciava sempre alla fine di ogni discorso: «Che lo Spirito ci guidi». M.Cristina Caminiti

Il“ Pericle d’oro 2015”è dedicato alla comunicazione È tutto pronto per la 30ª edizione del Premio Pericle D’Oro 2015. Ad affermarlo è il suo fondatore Domenico Savica, pronto ad accendere i riflettori, il prossimo 24 luglio, sul Gran Galà che ospiterà personalità illustri e modelle pronte a reggiungere Bovalino per partecipare a questa grande passerella. Per l’occasione verranno presentati abiti da sposa, da cerimonia, per damigelle e accessori della Boutique di Valentina Sposi di Gioiosa Ionica. Grazie alle sue creazioni, al fruscio del taffettà, alle nuvole di tulle e preziosi merletti, ogni donna sognerà il grande giorno in cui potrà celebrare il suo amore. C’è attesa anche per la presentatrice della Rai Laura Tarlenghini e per le esibizioni dell’Accademia Musicale della Locride diretta dal maestro Natale Femia, che si esibirà con i suoi cantanti in esecuzioni orchestrali strumentali. Verrà dato spazio all’esibizione dei ballerini della scuola di danza di Daniele Marvelli – InsiemeèpiùbelloDanze – ed è attesa, nella serata finale, la partecipazione del corpo di ballo “Centro Sportivo New Fitiness Csen Academy” diretto da Renata Galea, ballerina che con l’ultimo saggio di danza-spettacolo ha confermato le sue qualità di insegnante e coreografa. Ma tanti altri spettacoli avranno luogo ogni sera della manifestazione. Con grande emozione, poi, verrà consegnato il premio Pasquino Crupi per la Cultura, istituito lo scorso anno in onore e ricordo del professore scomparso mentre ricopriva il ruolo di direttore responsabile del settimanale “la Riviera” e attivo partecipante alle scelte culturali della manifestazione del Premio. Dice di lui Ercole Macrì, assessore alla cultura di Siderno: «Meditava Pasquino, si perdeva chissà

dove, ma stava lì sulla cima più alta senza scudi, aspettando di essere abbattuto a sua volta, per sempre. Da solo, senza testimoni o lottatori di fondale a cui lasciare il testimone. Me compreso. Poi è salpato, leggero di bagagli, chissà dove, oltre il mezzogiorno di un lunedì dell’agosto 2013. Sicuramente col suo cappello di lana d’inverno, paglia d’estate, è andato oltre gli schemi, ben oltre una letteratura di palazzo e un giornalismo da tastiera…» L’unico premio annuale verrà consegnato quest’anno a Corrado Calabrò, giurista e poeta-scrittore che potrà ritirare la statuetta di Pericle.

Fitwalking “

miglioriamo noi stessi per migliorare il territorio Fausto Certomà ha capito il potenziale dell’attività e l’ha trapiantata a Roccella, dove tenersi in forma va a braccetto con l’ambiente mozzafiato.

JACOPO GIUCA a preso piede rapidamente in tutto il mondo e, nei nostri parchi, lungomare e piste ciclabili, sempre più persone lo praticano per stare a contatto con la natura e tenersi in forma. Si tratta del Fitwalking, una marcia non agonistica consistente in una camminata a passo sostenuto i cui effetti benefici sono ormai riconosciuti da esperti di medicina di tutto il globo. Questa pratica nasce nei paesi anglosassoni, dove prende il nome di Power Walking per poi essere appresa da esperti e atleti che ne riconoscono il potere benefico e cercano di trasmetterla agli interessati. Il bacino degli amatori si allarga in

H

tempi rapidi, ma in Italia bisogna aspettare il contributo dei fratelli Giorgio e Maurizio Damilano, marciatori esperti e vincitori di diversi riconoscimenti del settore (Maurizio fu oro alla 20 km di marcia ai Giochi Olimpici di Mosca del 1980), prima che il Fitwalking si diffonda sul territorio con grande successo. La Locride non fa eccezione: il 26 luglio il Roccella Fitwalking taglierà i nastri di partenza della sua 3ª edizione dopo che le prime due sono state le più partecipate d’Italia. «L’idea di una disciplina che migliori il funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio e, al contempo, metta al centro dell’attenzione la persona e non la competizione si è rivelata vincente afferma Fausto Certomà, organizzatore di questo evento.


g:

RIVIERA

LA ROSA DEIVENTI

Le più belle erano per il Dio Sole!

Un’usanza rituale da far venire i brividi! Siamo in una Regione dell’attuale Perù tra il 1400 e i 1500 a.C. fra gli Incas. In questa popolazione ogni uomo ricco e nobile poteva contrarre matrimonio con più donne. E fin qui niente di straordinario. Quand’è che sorgeva il problema e in maniera estremamente drammatica? Quando venivano scelte le ragazze da marito! Le più belle, le più attraenti, le migliori per nascita, sin dall’età di otto-nove anni venivano sottratte alle famiglie d’origine e chiuse in conventi. Qui venivano istruite da donne più anziane nell’arte della tessitura e nella preparazione di cibi e bevande. A seconda del grado di bellezza, alcune erano riservate allo stesso Inca, le più speciali venivano sacrificate al dio Sole. E quelle “così così”? O internate a vita negli stessi conventi oppure “regalate” dall’Inca a nobili o a capi militari. Per noi tutto questo è horror, per le ragazze, invece, era il massimo della felicità, in quanto con la loro bellezza potevano onorare l’astro del cielo, che poi, diciamo la verità, sulle Ande neanche c’è!!!

Maria Verdiglione

www.larivieraonline.com

“Simen è pazzo” surreale opera tratta da Corrado Alvaro «Ma non sono io a essere surreale, è Corrado Alvaro! Io lo dico sempre, ma non mi credono!» - così commenta Bernardo Migliaccio Spina, giovane e geniale, quando gli si chiede del suo adattamento teatrale tratto da un’opera di Corrado Alvaro: “Il caffè dei naviganti”. «Gente in Aspromonte che è l’opera più conosciuta, è la cosa meno suggestiva scritta da Alvaro, poiché di facile lettura. C’è un Corrado Alvaro nascosto che anche i calabresi ignorano». Simen è un personaggio di questa opera teatrale del 1939, nata da una costola del romanzo “Il mare”, rappresentato nello scenario teatrale da un manichino con una testa di Toro. «È una figura archetipica – continua il regista – il toro, le divinità orientali, greche, i miti esoterici e archeologici, ne hanno fatto una figura simbolica viva e pulsante ancor oggi: è un Gesù Cristo Arcaico. “Simen è pazzo” vuol dire che Dio stesso è pazzo ad amare l’Uomo. Volevo che tutti lo capissero, il toro doveva rappresentare ciò che in noi è la sacralità, la forza vitale». Insieme a questo tema ricorrente, ne compare un altro: la modernità. «Certo, tutto parte da lì, è chiaro! Anche il mio lungometraggio “Malanova”. La modernità corrompe, rovina le coscienze, riduce letteralmente all’impotenza. Anche io amo il moderno, specie in alcuni suoi momenti artistici, ma non si tratta di estetica, quanto di società. La società contemporanea necessita di una traduzione, poiché tutto deve arrivare immediatamente. Tutto deve essere semplice, alla portata, senza nessun obbligo di impegno per il fruitore. In una sola parola: passività».

Ammirevoli le interpretazioni degli attori dell’ormai nota Scuola di LocriTeatro, con la prima apparizione sul palco di Eleonora Brandi nel ruolo di Karin e di Michele Macrì in quello di Rossom. Anche la giovane Paola Oppedisano (Manoela) era al suo debutto. Colonne portanti dello spettacolo Giulia Palmisano (Lotte), Cinzia Costa, già apparsa sugli schermi nazionali nella riduzione televisiva del

“Giudice Meschino”, stavolta impegnata nel ruolo di Elfrida, personaggio che ne fonde in realtà due, Giuseppe Futia nel ruolo del giovane Orlando (forse anche lui destinato alla pazzia?) in un’interpretazione molto plastica. Gli attori hanno lavorato sull’interpretazione del testo con Vincenzo Muià. Luci e audio di Giuseppe Bucchino. L.Z.

Lo “importano” due fratelli campioni d’atletica e ha un riscontro enorme in tutto il Paese. Il Fitwalking è diventato fondamentale nella Locride grazie a una manifestazione partecipatissima e può diventare occasione di rinascita per il territorio.

«Personalmente, ho scoperto la disciplina appena due anni fa, capendo subito quale fosse il potenziale di un evento legato ad essa. Nel giro di pochi mesi sono diventato istruttore e ho organizzato la prima manifestazione contento di poter approfittare di una giornata estiva per scoprire nuovi aspetti del nostro territorio mentre ci si tiene in forma e si sta in compagnia. Come me devono averla pensata le 500 persone che hanno partecipato due anni fa e le 1500 iscrittesi l’anno scorso, attratte anche dalla partecipazione di Giusy Versace, madrina di un evento che, innanzitutto, è stato una raccolta fondi da destinare a strutture sportive o attrezzature mediche per il nostro comprensorio. «Stimolato da tanto riscontro e dalla

diffusione a della disciplina, ho fatto corsi di specializzazione a Roma fino a diventare istruttore riconosciuto, sempre con l’obiettivo, che ancora conseguo, di far aumentare l’importanza della disciplina a livello nazionale. Organizzare l’evento annualmente a Roccella poi, è un valore aggiunto, considerato come il percorso che gira attorno al castello, permettendo di osservare la nostra terra da Capo Spartivento a Punta Stilo, sia l’ambientazione perfetta per questo raduno. «Eccoci dunque giunti a questa 3ª edizione, alla quale prenderanno parte lo stesso Maurizio Damilano, la campionessa paralimpica Anna Barbaro e la cantante lirica Alma Manera. Parteciperà anche un ricercatore dell’Università di Catanzaro che spie-

gherà perché questa disciplina sia così benefica e, ci auguriamo, moltissimi iscritti, che potranno presentarsi fino a 10 minuti prima dalla partenza e, con la loro quota, riceveranno subito una maglietta. «L’anno scorso, per numero di iscritti, siamo stati la più importante manifestazione di genere del Paese. Aiutateci a replicare quest’anno e daremo un’immagine positiva della Calabria che, facendo da panorama a questo genere di eventi, potrà far accrescere un tipo di “turismo sportivo” che abbia ricadute benefiche sul nostro territorio, che davvero lo merita». L’appuntamento, dunque, è per domenica 26 luglio in Largo Colonne, a Roccella, alle ore 18.30. Non potete mancare!

DOMENICA 19 LUGLIO

19



www.larivieraonline.com

Integrazione

DOMENICA 19 LUGLIO

21

Nato come un progetto di scambio culturale cofinanziato dalla Comunità Europea,“Teatri di Sabbia”è stato rielaborato dai suoi organizzatori Andrea e Anna Rita, che lo hanno fatto sbarcare nelle due Gioiosa con il favore dei suoi amministratori.

“Teatri di Sabbia” uno scambio culturale che lascia una traccia indelebile

JACOPO GIUCA a settimana della cultura gioiosana è stata arricchita dalla manifestazione “Teatri di Sabbia”, un laboratorio teatrale che ha coinvolto persone di tutte le età e dalle culture più disparate. Organizzatore dell’evento è l’attore abruzzese Andrea Bartolomeo, che da diversi anni approfitta di questo scambio culturale cofinanziato dalla Comunità Europea e inserito nel progetto “Erasmus Plus” (in cui rientrano anche gli scambi culturali degli universitari) per allargare gli orizzonti dei giovani attori e dei bambini che prendono parte al programma, facendoli incontrare con corrispettivi di altri Paesi. Se la manifestazione è potuta sbarcare a Marina di Gioiosa, tuttavia, il merito è di Anna Rita Gullaci, gioiosana meravigliata dalle potenzialità del progetto ed entusiasta della possibilità di trasportarlo anche nella terra che le ha dato i natali. «Ospitare 30 artisti provenienti da cinque nazioni differenti - dice Anna Rita - è davvero qualcosa di unico, tanto più che ogni cultura è esperta in una specialità. Come noi italiani, che ospitiamo l’evento, siamo bravissimi teatranti, i finlandesi sono ottimi circensi, i danesi esperti nel Teatro fisico, gli estoni nella danza e gli slovacchi nella b boying dance». «Questa varietà, ovviamente, permette di arricchire il proprio bagaglio artistico-culturale e di raggiungere obiettivi differenti - interviene Andrea - Si innescano dinamiche peculiari e si respira davvero un’aria di novità, soprattutto in una zona come questa, dove l’incontro con ragazzi di culture diverse diventa un’occasione di crescita. «A dirla tutta, il progetto nasce come uno scambio culturale interno al Paese di appartenenza, mentre il formato che stiamo sperimentando qui è figlio di una rielaborazione che abbiamo prodotto con Anna Rita e che, a nostro parere, lascia una traccia più netta nella comunità ospitante. «Gli estoni, per esempio, stanno insegnando ai nostri bambini una loro danza tipica, ma si sta lavorando su tecniche teatrali e circensi davvero uniche, come quelle del cirque nouveau, dove gli acrobati si impegnano contemporaneamente a realizzare figure con strumenti e tessuti colorati, tecniche che in Italia ancora non vengono insegnate da nessuno. Ed ecco l’elemento della novità e dell’arricchimento culturale: oltre a insegnare un’arte, queste persone stanno insegnando ai ragazzi anche nuovi metodi di comunicazione e capita spessissimo che si comprendano con il linguaggio del

L

corpo senza che si renda necessario l’intervento del traduttore di supporto. Proprio questo è forse uno degli aspetti più importanti: la maggiore ricettività dei bambini, non ancora impostati sulla base delle rigide norme della nostra cultura, li prepara a un modo globalizzato senza che si renda necessario l’intervento degli insegnanti, spesso così tardivo, nel nostro sistema scolastico, da renderci impacciati dinanzi alla cultura anglofona o, più in generale, straniera. «Lingua diversa, cultura diversa, arti diverse ma persino rapporti con il prossimo e “tempi” diversi. Nei paesi dai quali provengono i nostri ospiti l’integrazione è all’ordine del giorno e parte proprio dalla lingua parlata, così come l’inglese è conosciuto quasi fosse un dialetto e non una lingua straniera. Imparare questo approccio significa avere proprio un’apertura mentale differente». Ma apertura mentale ne hanno dimostrata anche gli amministratori, che hanno accolto a braccia aperte il progetto, ci racconta Anna Rita. «Nonostante il cofinanziamento non prevedesse un aiuto economico per ospitare i ragazzi o realizzare un festival come stiamo invece facendo, quando ho parlato con entusiasmo del progetto al mio sindaco, Domenico Vestito, mi ha fatto immenso piacere vedere il suo interesse e la sua risposta affermativa priva di esitazioni. Stessa accoglienza, a dire il vero, ci è stata riservata anche dal sindaco di Gioiosa Salvatore Fuda che, come è stato fatto a Marina, ha subito messo a disposizione i locali e dato giusto risalto all’iniziativa dinanzi alle istituzioni». È grazie anche al loro sforzo, continua Anna Rita, se “Teatri di Sabbia” ha potuto ospitare l’artista Massimo Piutti, che per tre giorni a Gioiosa e altrettanti a Marina di Gioiosa ha tenuto un laboratorio per la creazione di pupazzi di cartapesta realizzati dai bambini per abbellire lo spettacolo finale, tenutosi il 13 sera sul lungomare di Marina, e la sfilata del 14 mattina a Gioiosa Superiore, che ha coinvolto tutti i partecipanti. «Un ruolo importante aggiunge Andrea - è stato rivestito anche dall’associazione giovanile Ostrakon e dalla Pro Loco di Gioiosa, che ci hanno permesso di far visitare le città ai nostri ospiti e ci hanno accolto con grande garbo». Ora che la manifestazione è finita è tempo di bilanci. Andrea e Anna Rita contano di proporre qualcosa di simile, eppure diverso, anche l’anno prossimo, dando seguito al progetto e, al contempo, impegnandosi anche ad andare all’estero per fare in modo che questo scambio non diventi unilaterale perdendo il suo valore aggiunto.

Andrea Bartolomeo approfitta di questo scambio culturale inserito nel progetto “Erasmus Plus” per allargare gli orizzonti dei giovani attori e dei bambini

Anna Rita Gullaci, meravigliata dalle potenzialità del progetto, l’ha portato qui entusiasta della possibilità di trasportarlo nella sua terra d’origine


RIVIERA

L’associazione Ostrakon compie un piccolo passo verso una città più sostenibile con l’istallazione di dieci portabiciclette al comune di Marina di Gioiosa. Uniti per la Calabria e per la nostra Locride.

Lettori in ogni dove! Anche il sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Domenico Creazzo, legge assiduamente Riviera!

Persone nerissime Antonio Zurzolo di Bovalino e Mimì Lupis di Grotteria, sono due dei più famosi fascisti della zona. Non a caso bevono solo il liquore “Cosa Nera”

Auguri, assessore! Giovanni Calabrese rinnova gli auguri a Federica Roccisano, con la certezza che darà un enorme contributo allo sviluppo del nostro territorio.

Da CAULONIA con furore Chiediamo scusa alla CAULONIESE Katy Belcastro che, per un refuso, è diventata per una settimana bianchese. In questa foto, la nostra Katy di scambia effusioni con Mimmo Bova La bella Pazzano e il suo sindaco Il sindaco di Pazzano Sandro Taverniti qui ritratto assieme a Pietro Multari e altri amici nella bella cornice del paese che amministra!

24 ore di distanza… Tantissimi auguri di buon compleanno a Giuseppe e Domenico, i fratelli della nostra capa che hanno compiuto anni diversi il 13 e il 14 luglio!

Lapo e il Lupo Due soggettoni a mare: Lapo e il Lupo naturalmente colti nell’attività che gli riesce meglio! by Sarroino.

Vallata d’eccellenza Un gerande saluto a Giorgio Metastasio e Antonio Baldari, giornalisti, due penne lucide della Vallata della Stilaro

Parenti nascosti L’avvocato Mario Mazza e il gran Jimmy Calabrese. Sono parenti non lo sapevamo!


SETTIMANALE

www.larivieraonline.com

W gli sposi Tantissimi auguri ai neo sposi ad Alfredo e Anna, a cui papà, mamma e Patrizia, augurano eterna felicità!

Un terzetto estivo… L’estate di Roccella inizia anche grazie a questa squadra eccezionale, composta da Ninetto Speziale, ‘u Cci’u e Belcastro

Il futuro sin Una bella fodaco di Reggio Reggio C to assieme al pross “Cacone”. Calabria, Mr. Tony imo sindaco di Marino d he squadra etto !

Un riconoscimento per Certomà Rossella Murone, Direttore Generale di Legambiente, consegna a Peppe Certomà Sindaco di Roccella, la Bandiera delle 5 Vele.

Quanto vi amiamo! ero Sansonetti: Oreste Romeo e Pie due Garantisti, due calabresi, tutte i e forse un po’ tutti e due milanist nostra storia ci paraculisti… Ma la ne ugualmente! obbliga a volergli be

DOMENICA 19 LUGLIO 23

Il presidente dell’Ente Parco Giuseppe Bombino con Laura Stilo a Canolo, durante la giornata dedicata alla memoria del giornalista Rai Pino Anfuso, che aveva presentato la prima edizione della “Festa d’Aspromonte”

Un sosia per tutte le stagioni Eco a voi il fantasmagorico sosia di Rocco Barbaro, colto in un momento di gioviale simpatia mentre era al centro Polifunzionale

nde Dj e noi

Grest con Monsignor Oliva Il vescovo, insieme a tanti amici e a qualche assessore di Siderno e mentre tira un calcio di rigore nell’ambito della serata conclusiva del Grest 2015 tenutosi a Siderno.

Le tre tenniste Claudia Alvaro, Eluisa Antico e Mariagrazia Romano approdano alla finale di tennis nella categoria D2!

Un gruppo di parrocchia d super fedeli della Siderno, sorridi Portosalvo, da favore di camee allegramente in ra!



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.