Conosco bene Caulonia centro. So che storicamente è stata una realtà aliena alla ndrangheta e a ogni forma di violenza. Ogni tentativo di contaminazione è venuto sempre dall’esterno ed è stato considerato ostile ed estraneo dalla comunità. Ovviamente non è fatto genetico! Tanto più una comunità è democraticamente aggregata, tanto maggiore è la capacità di far argine a ogni tentavo di penetrazione criminale. Il “primato” della Politica è il migliore antidoto alla penetrazione mafiosa...
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IL CASO
DOMENICA 25 SETTEMBRE
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Per tre anni una ragazzina di Melito è stata costretta alla più brutta faccia del sesso: sola nelle grinfie di otto aguzzini sotto il cielo di un'adolescenza scucita. MARIA GIOVANNA COGLIANDRO
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Tredicenne abusata da 8 orrori eretti: stendiamo una "coperta rosa" pietosa su tutti, me compresa Ancora una volta, scaldate le ugole, tutti in coro ci hanno rifilato la solita tiritera della Calabria tribale in cui non si trovano neppure graffiti entrando nelle caverne, vista l'omertà congenita.
Il paese non c'era a sfilare per la ragazzina di Melito, ma non c'eravamo neppure noi, cari colleghi giornalisti. Siamo 2.446 in Calabria, se a Melito sono "trogloditi", noi siamo passati dalla tastiera alla clava.
i continua a servire letame pregiato Gran Riserva in questa giungla accogliente. Il caso gravissimo della tredicenne di Melito è diventato l'ennesima occasione per servire fango in calici da vino porto. Una ragazzina è stata costretta per tre anni a un susseguirsi di orrori eretti che senza amore, senza vederla, sfiatavano frenetici sotto il cielo di un'adolescenza scucita. Di quell'inferno la ragazzina ricorda una coperta rosa che oggi andrebbe stesa come un velo pietoso su chi oggi approfitta della sua storia per sparare a zero sul paesino che l'ha vista crescere. Ancora una volta, scaldate le ugole, tutti in coro ci hanno rifilato la solita tiritera della Calabria tribale in cui non si trovano neppure graffiti entrando nelle caverne, vista l'omertà congenita. Tutti insieme a gongolare allegramente dentro lo schema stabilito da una diagnosi copia e incolla in voga da anni, una diagnosi portata all'assurdo in modo schizofrenico. Una diagnosi che è diventata merce. L'hanno pianificata ad hoc e da tempo è sul mercato, venduta al miglior offerente. A richiesta la recapitano per pronta consegna a domicilio, impacchettata e infiocchettata. "Poche centinaia di persone hanno preso parte alla fiaccolata" tuonano i giornali e i tg. Melito non capisce, Melito non sfila perchè c'è di mezzo il figlio del boss e non si vuole esporre, perchè sono tutti bigotti e sono tutti convinti che quella ragazzina se lo sia meritato. Perchè anche se è solo uno a dichiararlo ai microfoni saccheggiatori dei giornalisti, il suo pensiero non può che essere generale... siamo in Calabria! Poche centinaia a sfilare, dicevamo... il paese non c'era, ma non c'eravamo neppure noi, cari colleghi giornalisti. Siamo 2.446 in Calabria, se a Melito sono "trogloditi", come mi è toccato leggere sui social, noi siamo passati dalla tastiera alla clava. Dopo aver insozzato un paese, l'attenzione si è spostata, poi, a capofitto sulla madre. Sapeva ma ha taciuto. Come può una madre, che deve essere necessariamente attenta - perchè le madri sono attente, tutte (?) - non essersi accorta che la propria figlia stesse male? Com'è possibile che sia servito un tema per farle comprendere il dramma della figlia? Sarà stata per forza una cattiva madre. (Siamo tute ottime madri con i figli degli altri). E quel silenzio ingiustificato... Si è lasciata intimorire dalla 'ndrangheta e il timore della 'ndrangheta è stato più forte dell'amore verso una figlia. Questo il motivetto rimbalzato da una testata all'altra. Ci si è dimenticati, però, di sottolineare che la donna, che si è cercato in tutti i modi di tratteggiare come un mostro, non ha taciuto perchè preoccupata per la 'ndrangheta "imperante" ma perchè temeva che la giustizia le voltasse le spalle. "Loro – dice, intercettata, al telefono – si vogliono prendere i meriti di andare con le sirene, come al solito per prendersi i meriti sulla pelle degli altri?". Non ha avuto fiducia nella giustizia. E come biasimarla? Il 18 agosto 2014, a Monasterace, Mary Cirillo è stata uccisa dal marito; per la difesa l'uomo era incapace di intendere e di volere, un'ipotesi che ad oggi una perizia conferma e un'altra smentisce. Altro caso, simile a quello della ragazzina di Melito, è successo vicino alla Fortezza del Basso a Firenze nel 2008. Un rapporto sessuale in macchina con sei ragazzi. Poi la denuncia per violenza sessuale e la condanna in primo grado: quattro anni e mezzo di carcere ciascuno. Secondo i giudici, i violentatori abusarono delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della giovane che forse era ubriaca. In secondo grado, tutto ribaltato. Assoluzione. La Corte d’Appello ritiene la vicenda “incresciosa”, ma “penalmente non censurabile". In altre parole la ragazza con la denuncia avrebbe voluto “rimuovere” quello che considerava un suo “discutibile momento di debolezza e fragilità”. Va così, a volte. Ma purtroppo a noi piace porre l'accento sui problemi che da anni ci dicono di avere, piuttosto che pensare che tanti altri vengono deliberatamente sottaciuti. "Cosa frena l'Italia? Il sistema giudiziario". A dirlo non è la madre della ragazzina di Melito. Ma John Phillips, ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, della cerchia dei fedelissimi del Presidente Barack Obama. I paesi esteri non investono in Italia a causa dei processi a rallentatore. Non si fidano della nostra giustizia, ma noi ci scandalizziamo se a non fidarsi è la madre di una ragazzina che sarebbe stata violentata anche da un poliziotto. "Caròn non ti crucciare - dice Virgilio a Caronte nel III canto dell'Inferno - vuolsi così colà dove si puote cio che si vuole, e più non dimandare"...
ATTUALITÀ GIUDIZIARIA
Il rituale di una riunione di ’ndrangheta L’importanza dei rituali e la continua richiesta di “formule” all’interno della “onorata società” denominata ’ndrangheta emerge in diverse intercettazioni di indagini coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. La scrupolosa osservanza di questi rituali deriva dalla rigida applicazione delle “regole” anche nella ordinaria attività di un “locale”. Il 20 dicembre del 2009, a seguito di rogatoria con le autorità tedesche il Landeskriminalamt BadenWürttemberg di Stoccarda, delegato dal Capo Procuratore della Procura di Costanza allo svolgimento di attività investigative nei confronti di personaggi riconducibili a N.B., avviate a seguito di rogatoria internazionale, captava una conversazione ambientale di notevole interesse. La conversazione tra più persone presenti si è svolta a Singen, all’interno dell’esercizio commerciale di F.S., dove si sono riunite 5 persone identificate da quell’organo investigativo nel predetto F.S. e in S.T., C.S., C.A.A. e C.C. Nel corso della riunione, i soggetti monitorati hanno celebrato un rito di ’ndrangheta procedendo nell’ordine “a battezzare questa località” ossia a rendere sacro il luogo in cui si sono riuniti e “a formare questa Società”. Dopo aver discusso argomenti relativi alla loro appartenenza alla ‘ndrangheta il cui riferimento calabrese viene indicato in O.D., un anziano di Rosarno, il capo società provvede a “sformare” la società e successivamente a rendere il luogo in cui sono riuniti un semplice “locale di transito e passaggio” e non più un luogo sacro. «Buon vespro!» Tutti in coro: Buon vespro! F. S.: «Siete pronti?… a battezzare questa località?» Uomo n.m.i.: «Sì!» F.S.: «Io lo battezzo come lo hanno battezzato i nostri tre cavalieri di Spagna… i nostri tre cavalieri che dalla Spagna sono partiti, da Roma sono passati, per… e… a Roma so… no… a Napoli sono sbarcati e in Sicilia si sono fermati e in Calabria hanno formato. Se loro hanno battezzato con ferri e catene, con ferri e catene lo battezzo io, se loro hanno battezzato con carceri scuri e… e… con carceri scuri e carceri penali, con carceri scuri e carceri penali lo battezzo io, se loro hanno battezzato con rose e fiori, con rose e fiori la battezzo io e mi riserbo: (inc)… specchi e spilli e località con parole di umiltà è battezzata questa località». Uomo n.m.i.: «(inc)…» F.S.: «Buon vespro!» In coro: «Buon vespro!» Battezzata la località, il capo società “forma” la “società”. F.S.: «Siete pronti?…» Uomo n.m.i. (inc)… (fonetico: i bicchieri)… F.S.: «…a formare questa Società?» Uomo n.m.i.: (inc)… (parla a voce molto bassa) F.S.: «Il mio… il mio… e… la mia pancia è una tomba il mio petto è una palata con parole di umiltà è formata la società!» Una volta “formata” la “società”, i partecipanti discutono di quanto di interesse alla società, e alla fine della riunione il capo società provvede a sformare la società prima e a dichiarare il locale in cui si sono riuniti non più un luogo sacro ma un mero locale di transito e passaggio. F.S.: «Buon Vespro!» In coro tutti: «Buon Vespro!» F.S.: «Siete conformi?» In coro tutti: «Sì!» F.S.: «…a raccogliere queste dolci parole sparse nei miei saggi compagni e io le metto in un cassetto di noce fino finissimo e lo vado a sotterrare in fondo al mare, chi scoprirà verrà predicato e giudicato da uno… tre… cinque… coltellate al cuore come prescrizione della regola sociale…» S.T.: «Buon vespro!» F.S.: «Buon Vespro! Siete conformi?» In coro tutti: «Sì!» F.S.: «…a sformare questa società?» In coro: «Sì!»
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DOMENICA 25 SETTEMBRE
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UNA NUOVA ILLUMINAZIONE A “LED”: SI VA VERSO LA SMART CITY
Siderno, la città della luce Il 29 settembre verrà ricordata come la data in cui Siderno inizierà i lavori per diventare più tecnologica. Al comune, infatti, sarà presentato il progetto della nuova illuminazione a led, che sarà accompagnata anche da una videosorveglianza intelligente.
iovedì 29 settembre alle ore 17,00, presso la sala del consiglio comunale, il sindaco Pietro Fuda e l’amministrazione comunale sono lieti di invitare la cittadinanza alla presentazione del progetto della nuova illuminazione pubblica. Siderno viaggia verso la Snart City, ovvero una “Città intelligente” che punta a uno sviluppo economico sostenibile e a un’elevata qualità della vita della sua comunità: ogni azione politica deve essere supportata da scelte lungimiranti per creare, nelle comunità, strutture efficienti e al passo coi tempi, generando nuove imprese . Si partirà dalla riqualificazione dell’impianto d’illuminazione esistente sia dal punto di vista dell’efficienza energetica, che dell’ ammodernamento di apparati che produrranno risparmi, sia in termini di consumo che di manutenzione. In pratica con il
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nuovo impianto verranno sostituiti i corpi illuminanti, presenti in centro e in periferia, con nuovi impianti a “led” di ultima generazione che garantiscono una riduzione dell’impatto ambientale. L’ amministrazione con questo progetto proietta Siderno nel futuro, in linea con i trend e le evoluzioni previste a livello nazionale ed internazionale, perché nell’ottica del modello Smart City sarà possibile offrire anche servizi digitali innovativi, quali videosorveglianza, analisi delle immagini, connettività wifi, chiamate di emergenza, diffusione sonora, raccolta di dati ambientali e parcheggi a pagamento. Tutto questo al fine di garantire e migliorare l’estetica del paesaggio, spazi sempre più vivibili e nuovi servizi innovativi. Insomma, una città della luce e moderna a beneficio del cittadino e del turista.
IN BREVE
Siderno riscuote successo presso l’ambasciata americana Il sidernese Tommaso Marvasi ha organizzato un convegno presso l’ambasciata Americana a Roma per la quale ha ricevuto i complimenti da parte del ministro Orlando. Nella foto, accanto a lui, con la cravatta viola, l’ambasciatore Americano in Italia John R. Phillips, in carica dal settembre del 2013.
RIVIERA
“Focus”senza fine! ILARIO AMMENDOLIA Conosco bene Caulonia centro. So che storicamente è stata una realtà aliena alla ndrangheta e a ogni forma di violenza. Ogni tentativo di contaminazione è venuto sempre dall’esterno ed è stato considerato ostile ed estraneo dalla comunità. Ovviamente non è fatto genetico! Tanto più una comunità è democraticamente aggregata, tanto maggiore è la capacità di far argine a ogni tentavo di penetrazione criminale. Il “primato” della Politica è il migliore antidoto alla penetrazione mafiosa. Nei giorni scorsi è stato chiuso il bar Bellavista: motivi di polizia. Sarebbe frequentato da persone poco raccomandabili. Le perplessità nella popolazione sono molte e motivate. Tra l’altro a chi chiede una birra non puoi chiedere una copia del cartellino penale né a chi vuole un caffè il certificato di buona condotta. Non è questo il compito di chi gestisce un bar! Credo sia la prima volta che questo succede a Caulonia, dopo l’avvento della Repubblica. Ho autentico rispetto delle forze dell’ordine che non si trasforma mai in nociva subalternità. In attesa di saperne di più faccio mie le perplessità della gente comune. Perchè più la gente non capisce e maggiore è il distacco con lo Stato. Il tassello di Caulonia centro si aggiunge a quanto sta succedendo ormai da molto tempo nell’intera Locride, dove non si contano più le attività chiuse nell’ambito di attività costante delle forze di polizia a cui s’è dato il nome “focus ndrangheta”. Da Ciminà a Roccella, a Locri ad Ardore. Un “focus” che sempre meno mi convince! Sconfiggere la ndrangheta è un imperativo categorico! Ma è questa la via? Tanto più lo Stato verrà avvertito come ostile, tanto più la ndrangheta si rafforza. È proprio necessario regalare nuove postazioni alla ndrangheta? Lo Stato di polizia non ha mai sconfitto la criminalità organizzata. Anzi, ha storicamente creato un habitat di “complicità” e un “comune sentire” che ha indebolito lo Stato democratico e rafforzato la criminalità. Noi veniamo da una realtà storica molto complessa. A Caulonia (tanto per restare nel tema) lo “Stato unitario” si è presentato con le truppe che, entrando in paese, hanno ucciso sulla pubblica strada un parroco e un suo nipote, sterminata la famiglia Ciccarello (padre e due figli di cui uno quasi bambino), fucilato con processo sommario tre braccianti. Il risultato è stato un lungo distacco tra popolo da una parte e una ristretta classe dirigente alleata alla bieca “repressione” dall’altra. Per oltre un secolo, uno degli insulti peggiori era “ruffiano dei carabinieri”. Una condanna senza appello e a pronunciarla non erano mafiosi ma gente che viveva rettamente e di durissimo lavoro. Costituiva un atteggiamento di naturale difesa della comunità rispetto a un potere che veniva percepito come estraneo quando non nemico. La situazione cambiò successivamente, quando sembrò prender corpo il dettato costituzionale: “la sovranità appartiene al popolo”. Oggi quella evoluzione democratica è interrotta e la sovranità popolare non conta nulla negli ospedali, nei tribunali, nelle caserme, nei rapporti con la Regione e con il governo centrale. Responsabilità soprattutto di partiti politici inesistenti, dei sindacati presenti solo sulla carta, di Istituzioni sempre meno rappresentative. Di
NEI GIORNI SCORSI È STATO CHIUSO IL BAR BELLAVISTA DI CAULONIA: SAREBBE FREQUENTATO DA PERSONE POCO RACCOMANDABILI. UN TASSELLO CHE SI AGGIUNGE A QUANTO STA SUCCEDENDO ORMAI DA TEMPO NELLA LOCRIDE, DOVE NON SI CONTANO PIÙ LE ATTIVITÀ CHIUSE NELL’AMBITO DELL'OPERAZIONE DENOMINATA“FOCUS NDRANGHETA”. una stampa supina! Il popolo comprende anche quando tace! Non è un torpido idiota. In questo deserto nasce la ndrangheta! “Focus ndrangheta” è il farmaco inefficace, in alcuni casi letale, con cui si vuole curare la malattia. Nei giorni scorsi, il procuratore Gratteri commentando gli arresti relativi ai dirigenti di “Calabria Verde” ha voluto ricordare che la sua carriera è iniziata con dei mandati di cattura in seguito all’omicidio Galluzzo, e che hanno coinvolto l’allora assessore regionale all’agricoltura Giovanni Palamara e portato alle dimissione dell’intera giunta regionale. Chi ricorda quei fatti sa che questi hanno avuto una grande risonanza mediatica non solo in campo regionale ma nazionale. Sa pure che tutto il clamore mediatico è finito in un nulla di fatto! Anzi, dopo quell'inchiesta priva di risultati, nel settore della forestazione, la criminalità è penetrata come nel burro! Sicuramente quell' inchiesta è stato la prima in cui l’esposizione mediatica è stata di gran lunga superiore ai risultati reali. Rispetto ad allora siamo andati molto oltre su una strada sbagliata. Così tanto da consentire alla ndrangheta di diventare una delle organizzazioni più potenti del mondo. Questi i fatti! Questa la storia! Qualcuno dovrebbe esser capace di una radicale autocritica.Così come si dovrebbe capire che uno “Stato” senza popolo non può vincere la ndrangheta.. Concludo: Quest’anno ricorre il 60° anniversario della morte di Corrado Alvaro. Ho fatto la veglia di Polsi cercando lo scrittore “vivo” tra quelle montagne e in mezzo alla sua “gente di Aspromonte”. Donne e uomini che, nel bene e nel male, ho sempre considerato la mia gente. Poco prima che Alvaro morisse, la provincia di Reggio era stata messa a ferro e fuoco da una nefasta operazione di polizia le cui conseguenze le paghiamo ancora oggi! In quella circostanza, Alvaro ha scritto un articolo sul Corriere della Sera per porre l’accento sull’inutilità di tali operazioni e invitando con forza le classi dirigenti a rivedere la propria presenza sul territorio. Tracciando un nesso tra “fibbia” e l’ordine costituito. Non vogliamo concedere nulla alla ndrangheta e non intendiamo regalare alla criminalità la nostra gente. Questo è il senso del nostro impegno. Così, pensando ai gestori del bar di Caulonia e a tutti coloro che nei nostri paesi si sono trovati in analoga condizioni e che certamente hanno vissuto con angoscia quello che ai loro occhi potrebbe essere una grande ingiustizia, mi vengono in mente le parole dello scrittore sanluchese: “La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società (o di una singola persona) è il dubbio che vivere rettamente sia inutile.”
SETTIMANALE
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DOMENICA 25 SETTEMBRE
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DIVARI
Le condizione precarie del Mezzogiorno non scoraggiano i nostri primi cittadini, spesso protagonisti di lotte sociali degne del più sentito spirito Risorgimentale. La rivoluzione del mezzogiorno, però, stenta a partire a causa di una divisione che potrebbe oggi diventare un lontano ricordo se verrà dato il giusto peso a un discorso tenuto recentemente dal sindaco “Masaniello” De Magistris e destinato a fare la storia.
La rivolta di De Magistris JACOPO GIUCA C’è un sud Italia che non vuole smettere di lottare. Con metodologie, azioni, e parole differenti ne abbiamo validi esempi anche nella nostra Locride: penso a Domenico Lucano, che ha fatto della sua corsa personale all’integrazione un cavallo di battaglia in grado di far risorgere Riace; a Giovanni Calabrese, che al grido non sempre condiviso e condivisibile di “Boia chi molla” non esita a farsi scoppiare qualche coronaria pur di rivendicare i diritti della sua Locri; a Pietro Fuda, che con la sua professionale pacatezza, tra mille difficoltà, sta cercando di dare un volto nuovo a Siderno e, più recentemente, a Domenico Stranieri, quel giovane di Sant’Agata del Bianco che non vuole rinunciare alla scuola per i “suoi” bambini. Questo sud Italia, che si rimbocca quotidianamente maniche che non ha, perché il vestito della domenica gli è stato sottratto dai poteri forti, cerca con sempre maggiore forza di dare vita a un risorgimento meridionale che, per ora, è composto solo da una serie di voci isolate, ma sempre più numerose, che hanno detto con forza NO all’allargamento della forbice tra nord e sud. Ma chi ha parlato davvero per tutti, recentemente, è stato il primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris, battagliero 49enne eletto al secondo mandato lo scorso giugno e autore di un discorso, ripreso dal Corriere del Mezzogiorno, destinato a fare scuola. «C’è un articolo della Costituzione a cui io darei grande importanza - ha esordito durante un comizio di piazza in una delle ultime calde sere d’estate della sua Napoli - l’artico-
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Il sud Italia non vuole smettere di lottare e lo vediamo quotidianamente anche nella Locride, dove molti sindaci si ostinano a rimboccarsi maniche che non hanno più, perché il vestito della domenica gli è stato rubato dai poteri forti.
lo 3, contenuto nella seconda parte della Costituzione Repubblicana. Recita: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza giuridica e sociale”. Diamo peso alle parole: “Rimuovere gli ostacoli”. Noi, oggi, dobbiamo cercare di fare proprio questo: rimuovere gli ostacoli con una grande lotta sociale, popolare e democratica. «In questi anni oligarchie di tecnocrati, affaristi, politici e mafiosi di Stato stanno opprimendo la democrazia nel nostro Paese. Allora credo che, in modo democratico, pacifico, forte, umile e determinato sia venuto il momento di lanciare la lotta politica finale: rimuoviamo gli ostacoli che non consentono alla gente senza di potere di contare in questo Paese se non quando è il momento di recarsi alle urne! «Riprendiamoci quello che ci hanno tolto e riscriviamo i libri di storia e di geografia! Perché io, da napoletano e da meridionale, a governare altri cinque anni senza soldi, considerato quelli che ci hanno rubato dal 1861 a oggi, vi devo dire la verità, non ci sto! «O ce li date, o ce li veniamo a prendere! Dico sul serio, in modo democratico, in modo forte di tutto cuore: non ce la faccio più a governare Napoli senza soldi, è faticoso!» Unirsi per una causa comune: questo, secondo De Magistris dovrebbe essere l’obiettivo primario di tutto il meridione. Nel generalizzato immobilismo che si registra tra i primi cittadini del sud Italia, (tranne le poche eccezioni cui abbiamo già fatto riferimento) il discorso del sindaco di Napoli potrebbe davvero risultare il primo passo verso una collaborazione fattiva che cambi il destino del sud Italia. Adesso chiediamo ai nostri primi cittadini: voi come la pensate? Vi sentite pronti ad accogliere questo invito?
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“O ci ridate i soldi che ci avete rubato dal 1861 a oggi, o ce li veniamo a prendere!” Con questo grido disperato De Magistris ha sottolineato che governare Napoli senza soldi è un’impresa titanica. Unirsi sotto il suo vessillo è imperativo costituzionale.
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CITTÀ METROPOLITANA
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Ardore ricorda Bettino Craxi grazie all’intervento della figlia Stefania Un grande successo ha riscosso il Convegno del Movimento Federalista Europeo svoltosi ad Ardore lunedì 19 settembre e avente come oggetto la rivisitazione storico-politico-culturale della figura di Bettino Craxi. Grazie alla presentazione del libro Bettino Craxi - La notte di Sigonella, una raccolta di documenti curati dalla figlia dello statista Stefania, è stata ricordata la formazione politica e la selezione a cui venivano sottoposti dai partiti di allora i giovani prima di essere candidati, senza dimenticare i valori che Craxi intendeva trasmettere alle future generazioni.
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Giusy Versace ottava nei 200 metri alle Paralimpiadi di Rio
Un sindaco impegnatissimo Non potevamo non cominciare la pagina delle brevi dedicate alla Città Metropolitana senza parlare del “nostro” primo cittadino Giuseppe Falcomatà, impegnatissimo in questi giorni a rendere la sua città più sicura dando il benvenuto al neoprefetto Nicola Dibari, a rinnovare la preziosa collaborazione tra Amministrazione Comunale e Viola Basket e persino a portare in prima persona la statua della Madonna della Consolazione durante la processione dedicata alla santa. Adesso non ci resta che attendere la convocazione del prossimo consiglio metropolitano, considerato che il primo (e ultimo) ormai, risale a più di un mese fa…
DOMENICA 25 SETTEMBRE
Paralimpiadi dolci amare per Giusy Versace: dopo aver ottenuto la convocazione mancata a Londra nel 2012, la velocista calabrese ha dato tutta sé stesse nelle gare di corsa in cui è stata coinvolta, ma, nella finale dei 200 metri non è riuscita ad andare sotto il tempo di 28”90, piazzandosi in ottava posizione. «Potevo fare meglio - ha dichiarato al termine della corsa la Versace - ma resta la soddisfazione enorme di essere arrivata a disputare questa finale con delle avversarie che sono oggi più che altro delle amiche». Non possiamo che augurarle il meglio per i prossimi appuntamenti sportivi e sognare, magari., la prossima Olimpiade!
Caulonia sforna quote rosa per Siderno: 30 settembre e 2 approfondimenti la politica ottobre politici con Sinistra Italiana calabrese
Siderno diventa di nuovo casa della politica nazionale grazie al Circolo Berlinguer e il Coordinamento Regionale di Sinistra Italiana, che presentano Discussioni e Approfondimenti politici, un convegno che si terrà dalle ore 19:00, presso la Sala del Consiglio Comunale, nei giorni del 30 settembre e del 2 ottobre prossimi. Tema della prima giornata sarà La Locride non è solo ‘ndrangheta, un incontro che vedrà le riflessioni del Magistrato presso il Tribunale di Locri Salvatore Cosentino e del Saggista Pubblicista Giuseppe Romeo, con introduzione del Segretario SI di Siderno Giuseppe Oppedisano.La seconda giornata sarà invece dedicata a Il percorso per ricostruire la sinistra in Italia e dopo l’introduzione da parte dell’assessore al Comune di Siderno Ercole Macrì, vedrà la partecipazione di Angelo Broccolo e la discussione con Simoni Oggionni e Maria Pia Pizzolante. La cittadinanza è invitata a partecipare.
In qualità di seconda eletta al Consiglio Metropolitano, la cauloniese Katy Belcastro è una delle più valide candidate a sedere sulla poltrona di vicesindaco della Città Metropolitana. Conseguire un successo del genere, per Katy e per la Locride, sarebbe un risultato davvero eccellente e contribuirebbe a portare lustro alla bella comunità di Caulonia, in grado, negli ultimi anni, di sfornare personalità politiche femminili di primissimo piano: pensiamo a lei ma anche all’ex Assessore regionale Liliana Frascà e all’attuale Assessore Federica Roccisano. Queste sì che sono quote rosa!
L’ANGOLO DI PARRELLO
Pippo Monteleone e gli spazi infiniti del cielo Pippo Monteleone è andato a vivere negli spazi infiniti del cielo. Il mistero della morte è, e lo sarà per sempre, un mistero nei secoli. Ma credere in qualcosa di migliore rispetto alla vita terrena ci consente di consolarci dal dolore. Pippo per anni lavorò a quella che un tempo era la Sip e in quegli uffici di Locri tutti ricordano la sua correttezza unita ad una cordialità non comune. Per questo, ed altro ancora, lo ricordiamo con affetto. Franco Parrello
Marco Travaglio a Gioia Tauro per riflettere sulle ragione del NO al referendum Si darà alla “recitazione politica”, Marco Travaglio, giornalista di punta de Il Fatto Quotidiano che, venerdì 7 ottobre, alle ore 21, andrà in scena, al teatro Politeama di Gioia Tauro, con lo spettacolo/convegno Perché no. Tutte le bugie del referenzium. Ad accompagnarlo in scena Giorgia Salari, che interpreterà per l’occasione il ruolo del Ministro Maria Elena Boschi e cercherà, assieme al giornalista torinese, di sviscerare il complicato tema del referendum costituzionale che dovrebbe avere luogo di qui a qualche settimana.
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DOMENICA 25 SETTEMBRE
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Lunedì scorso c’è stato l’ultimo incontro del GAL“Terre Locridee”, che ha permesso di presentare il Piano di Azione Locale a poche ore dal protocollo del progetto in Regione.Adesso, affinché il partenariato aiuti la Locride a crescere, non resta che attendere l’arrivo dei finanziamenti, l’avvio delle attività e la costituzione della società di gestione.
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La Locride 2.0 è già qui OBIETTIVO DEL P.A.L.È RIMETTERE AL CENTRO DELLE OPERAZIONI DELLO SVILUPPO TERRITORIALE LA PERSONA, SENSIBILIZZANDO I RESIDENTI ALLE PROBLEMATICHE LEGATE AL TERRITORIO E ALL’AMBIENTE, RECUPERANDO LA MEMORIA E LE IDENTITÀ.
I numeri: dal 7 novembre a oggi hanno aderito al GAL 32 comuni, 65 imprese, tutte le grandi associazioni rurali e industriali, 12 associazioni territoriali e vari Consorzi di Produzione, Pro Loco e Società di Sviluppo Territoriale.
unedì pomeriggio, al Comune di Siderno, si è tenuto l’ultimo incontro formativo del Gruppo di Azione Locale “Terre Locridee”, propedeutico alla presentazione del Piano di Azione di Locale
(PAL). Anche in questa occasione l’introduzione è stata affidata a Stefano Zirilli, che ha ripercorso il lungo cammino iniziato lo scorso 7 novembre e che oggi vede la partecipazione già deliberata di 32 dei 36 comuni coinvolti da Monasterace a Bianco. «Dopo l’adesione di Marina di Gioiosa Jonica e Martone - ha affermato Zirilli - attendiamo la formalizzazione della stessa da parte di San Giovanni di Gerace. Restano fuori Riace, il cui sindaco si è detto non interessato ad aderire e i commissariati Bovalino e San Luca, i cui amministratori hanno annunciato l’adesione in seguito alla verifica della validità di tutti i protocolli presentati. Inoltre, abbiamo già ottenuto l’adesione al partenariato da parte dei distaccamenti locali di tutte le grandi associazioni dell’ambito rurale e industriale, quella di 12 associazioni territoriali che si occupano di sviluppo e turismo, nonché di diversi Consorzi di Produzione, Pro Loco e Società di Sviluppo Territoriale. Fino ad oggi abbiamo registrato la partecipazione di 65 imprese territoriali, una presenza massiccia ed
equamente distribuita su tutto il territorio. «Il nostro percorso di formazione comunque non finisce qui: ai partecipanti che troviamo oggi in elenco se ne potranno aggiungere numerosi altri anche dopo la presentazione del PAL in Regione [avvenuta lo scorso giovedì, ndr.] che ci permetterà di comprendere quanto valido sia stato il nostro lavoro e quali finanziamenti ci saranno destinati». «Il PAL rientra nei finanziamenti del Piano di Sviluppo della Regione Calabria ed è sviluppato sulla base di tre filoni fondamentali - ha dunque spiegato Guido Mignolli, capogruppo della squadra tecnica e tra gli autori del PAL - l’aspetto sociale, quello delle filiere dei prodotti agroalimentari e quello del patrimonio storico/ambientale. Per ciascuno di questi filoni sono stati studiati dei piani strategici che, correttamente integrati tra loro, andranno a comporre l’azione complessiva del PAL. «Gli interventi strategici sinora immaginati riguardano, nel campo sociale, la realizzazione di fattorie sociali o didattiche [strutture che estendono attraverso servizi educativi i loro servizi a persone che presentano forme di svantaggio psico-fisico o di disagio sociale, ndr.], da affiancarsi a forme di ospitalità rurale legate al tema della socialità. A queste si affiancherà la creazione di un cosiddetto Rural Center, un luogo nel quale verrà coinvolta la comunità nelle politiche di trasformazione del territorio. Il filone agroalimentare
troverà poi nuova linfa vitale con la realizzazione di reti di aziende, le cosiddette microfiliere, che possano potenziare le produzioni del territorio e valorizzare tutti i prodotti della Locride in seguito all’individuazione di alcuni percorsi per la trasformazione. Nell’ambito del patrimonio storico/culturale, infine, ci interesseremo al recupero di alcune parti del costruito che caratterizzano il paesaggio della Locride: mi riferisco ai terrazzamenti storici, ai percorsi presenti all’interno dei territori rurali, alle strutture antiche per la conduzione delle acque… Realizzeremo interventi a favore degli enti locali e delle aziende al solo fine di recuperare questo patrimonio, obiettivo utile sia a livello culturale sia ambientale, considerato che queste opere spesso influiscono sulla sicurezza e, opportunamente conservate, riducono il degrado e il fattore di rischio che si registra sul territorio. «A questi tre filoni fondamentali il piano affianca altre azioni trasversali, una specifica per le aree interne, concentrata sui servizi alla persona (è stato previsto un intervento relativo all’invecchiamento attivo, un processo di ottimizzazione delle opportunità per le persone anziane, utile a migliorare il loro stile di vita) e sulla cura del territorio (affinché si prevengano i fenomeni di abbandono di alcune aree), e una di cooperazione transnazionale e interregionale, una collaborazione attiva con altri GAL italiani o europei, con i quali scam-
bieremo buone pratiche e strategie di crescita in merito all’ambito agroalimentare, alla governance locale e ai servizi sociali. «Obiettivo di fondo del PAL è rimettere al centro delle operazioni dello sviluppo territoriale la persona, sensibilizzando i residenti alle problematiche legate al territorio e all’ambiente, recuperando la memoria e le identità. Vogliamo, insomma, dare forza al particolare per valorizzare l’intero territorio». Ha concluso Claudio Marcianò, dichiaratosi fiducioso di vedere questo GAL continuare a crescere fino a diventare trampolino di (ri)lancio per la Locride: «Recentemente - ha raccontato presso un convegno UNESCO tenutosi in Svezia, ho scoperto il concetto di Città Creativa, una rete tra centri urbani vicini tra loro che garantisca lo scambio di proposte e esperienze tra gli operatori sociali, in modo da creare i presupposti utili allo sviluppo economico dell’intera area di appartenenza. La Locride, adeguatamente guidata dal partenariato, ancor più di quella terra fredda e spesso inospitale, potrebbe e anzi dovrebbe entrare a fare parte della rete UNESCO presentandosi come Città Creativa. Serve solo tempo e tenacia per realizzare questo sogno e incontri periodici che rinsaldino il rapporto tra i partner e permettano di compensare i punti deboli di uno con i punti di forza dell’altro. «Non ci resta che sognare in grande». Jacopo Giuca
ATTUALITÀ
SVILUPPO
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DOMENICA 25 SETTEMBRE
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Il territorio interessato dal progetto HUBCULTURAha una dotazione di risorse culturali, ambientali e storiche e di attrattori culturali in grado di rappresentare un elemento di competitività territoriale su scala non solo nazionale ma, anche e soprattutto, internazionale.
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HUBCULTURA
nuova opportunità di programmazione strategica Bando del Ministero dei Beni Culturali, sulla valorizzazione e messa in rete dei beni culturali, prevedeva che potessero partecipare Comuni o associazioni di Comuni con popolazione di almeno 150 mila abitanti. Il vincolo della popolazione è stato la sfida e l’occasione per un’aggregazione storicamente mai realizzata. Infatti, l’animazione intorno al bando si è indirizzata, principalmente, verso il superamento della visione ristretta del primato comunale, a vantaggio della progettualità di area vasta. Il risultato è stato la straordinaria convergenza di ben 64 Comuni e 199.148 abitanti, ricadenti su tre province (Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia), che insieme agli elementi prodromici dei versanti Jonico e Tirrenico, dei Parchi d’Aspromonte e delle Serre, hanno permesso di elaborare la strategia integrata di scala territoriale, denominata “HUBCULTURA: tra Jonio e Tirreno, Serre ed Aspromonte, per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale”. Mettere insieme Scilla, i Comuni della Vallata del Gallico (da Villa S.G. a Santo Stefano in Aspromonte), i 42 Comuni della Locride, il distretto delle Serre e quelli dell’Unione del basso Jonio Catanzarese (da Guardavalle a Davoli) è frutto di una visione strategica del territorio, in termini di complementarietà, e dalla lettura per evidenze, emergenze ed identità, qual è il capitale storico-culturale incentrato su torri, borghi e castelli. Questo approccio è diventato il vero valore aggiunto dell’integrazione richiesta nel bando, che evidenzia in maniera assoluta la capacità di coesione, condivisione, visione e convergenza verso l’azione integrata di sistema, che ha permesso di superare il limite oggettivo, legato ad una realtà territoriale frastagliata e polverizzata di Comuni piccoli o anche piccolissimi. Il partenariato è stato ulteriormente qualificato dall’adesione del Segretariato Regionale dei Beni Culturali, del CNR, delle Diocesi (in qualità di titolari dei beni ecclesiastici), delle Università, degli Istituti Scolastici, di Associazioni di categoria, di Associazioni Ambientali, Culturali e Turistiche. Storicamente non si era mai realizzata una tale convergenza e capacità di aggregazione intorno ad un'unica proposta progettuale. Il territorio interessato dal progetto HUBCULTURA ha una dotazione di risorse culturali, ambientali e storiche e di attrattori culturali, che sono elementi di competitività territoriale su scala non solo nazionale ma, anche e soprattutto, internazionale. Infatti, l’area mantiene in maniera evidente i caratteri di integrità, tra l’inestimabile contesto paesaggistico del Parco Nazionale dell’Aspromonte e di quello Regionale delle Serre, le spiagge del versante ionico e le scogliere di quello tirrenico, i borghi, che si affacciano sulle fiumare, le torri ed i castelli, permanenze storiche e sentinelle delle radici identitarie. Infatti, HUBCULTURA prevede l’attivazione di un HUB luogo fisico e virtuale, da intendersi come strumento di facilitazione, di programmazione e di progettazione, punto di riferimento per enti locali, stakeholder pubblici e privati, singoli cittadini o associazioni. Esso avrà una dimensione IN ed OUT, in quanto luogo di propulsione di strategie, metodologie, informazioni, opportunità, ma soprattutto di programmazione e progettualità, attraverso la raccolta di fabbisogni espressi ed inespressi, partnership, idee. Se sul piano amministrativo compete alla Città Metropolitana garantire la organicità degli atti, è evidente come il master plan “HUBCULTURA: tra Jonio e Tirreno, Serre ed Aspromonte, per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale”, muova nella visione metropolitana, dando uno straordinario contributo di competitività ed attrattività alle aree di rilevanza culturale di evidenza strategica regionale, al di là dei confini comunali. Walter Scerbo Sindaco di Palizzi Comune Capofila
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HUBCULTURA è un’azione integrata di sistema, che permetterà di superare il limite oggettivo legato ad una realtà territoriale frastagliata e polverizzata da Comuni piccoli o anche piccolissimi.
64 comuni che hanno scelto di aderire a HUBCULTURA hanno dimostrato di aver raccolto la sfida suggerita più volte dall’Unione Europea che sostiene che un’efficace politica di valorizzazione del patrimonio culturale deve prevedere un approccio integrato che, insieme alle evidenze storico, artistiche ed architettoniche, consideri anche il territorio in cui esse sono inserite, compresi i soggetti pubblici e privati che a vario titolo vi operano. I 64 comuni con HUBCULTURA hanno scelto di trasformare il patrimonio culturale in una reale leva di crescita economica e occupazionale sostenibile e inclusiva”. HUBCULTURA permetterà di attivare strumenti e investimenti sul patrimonio, ridare centralità alla cultura e favorire una politica di filiera da intendersi come rivoluzione culturale a fini di sviluppo economico. HUBCULTURA è una governance cooperativa e policentrica che sappia integrare società civile, privato sociale, imprese, istituzioni pubbliche, università e scuole.”
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Il patrimonio: Il fil rouge del territorio passa in maniera lampante nel percorso tra Torri e Castelli che ancora oggi sono testimonianza di un glorioso passato a Monasterace, Riace, Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, , Grotteria, Stilo, Gerace, Calanna, Scilla, Gioiosa Jonica, Palizzi, Sant’Ilario dello Jonio, Caulonia, Grotteria, Ardore, Scilla, Villa San Giovanni. L’area interessata dal progetto vanta una dotazione invidiabile ed invidiata di piccoli Borghi nonche 3 dei cinque borghi più belli di Italia in Calabria ossia Badolato,Gerace e Scilla. Il territorio interessato dal progetto vanta una serie di matrici di lettura del patrimonio e nello specifico: • Evidenze preistoriche – Grotteria, Roccella, Sant’Eufemia di Aspromonte, Locri, Canolo, Santo Stefano, Gerace e Calanna • Evidenze elleniche con Locri, Portigliola, Monasterace • Evidenze romane con Casignana, Locri, Gioiosa Jonica, Marina di Gioiosa Jonica, Rizziconi • Evidenze di archeologia industriale con le ferriere e le miniere di Bivongi, Pazzano, Stilo, Agnana, Serra San Bruno, Mongiana, Camini, Mammola, Guardavalle, Spadola i mulini ad acqua che a decine fiancheggiano, ancora, le fiumare del territorio, i palmenti antichi segno dell’antica arte vitivinicola ereditata dai coloni greci,
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• Evidenze di culto con le resistenze greco ortodosse di Bivongi, Gerace, Mammola, con le persistenze di pellegrinaggio con San Luca, Serra San Bruno e Placanica e le rilevanze di devozione che si esprimono in feste storiche a San Luca, Isca sullo Jonio, Gioiosa Jonica, Riace, Vallelonga • Evidenze culturali da intendersi come marcatori culturali d’area nel settore delle produzioni agroalimentari e vitivinicole riconosciute a livello nazionale ma anche nel settore della produzione artistica con le ceramiche, i tessuti realizzati ancora con telai a mano e gli strumenti musicali • Evidenze ambientali con i paesi del Parco Nazionale d’Aspromonte Africo, Antonimina, Bruzzano Zeffirio, Canolo, Careri, Ciminà, Gerace, Mammola, Palizzi, Platì Sant'Agata del Bianco, Samo, San Giorgio Morgeto, San Luca, Santo Stefano in Aspromonte, Scilla, e del Parco Nazionale delle Brognaturo, Mongiana, Serra San Bruno, Simbario, Spadola, Bivongi, Stilo, Badolato, Davoli, Guardavalle, San Sostene,Santa Caterina dello Ionio • Evidenze di integrazione culturale con la best practice di Riace, paese per eccellenza dell’accoglienza
HUBCULTURA permetterà di attivare strumenti e investimenti sul patrimonio, ridare centralità alla cultura e favorire una politica di filiera da intendersi come rivoluzione culturale a fini di sviluppo economico.
SOCIETÀ
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Edilizia sco un problem IL TERREMOTO CHE HA RASO AL SUOLO AMATRICE HA FATTO
SCATTARE IL CAMPANELLO DI ALLARME IN TUTTI GLI AMMINISTRATORI D’ITALIA. ANCHE NELL’AREA METROPOLITANA DI REGGIO, CON DIVERSE SFACCETTATURE, IL PROBLEMA SI È RIPRESENTATO IMPIETOSO, FACENDO SCOPPIARE NUMEROSE POLEMICHE NELLA LOCRIDE.
A Siderno ha tenuto banco la vicenda della presunta inagibilità dell’Istituto comprensivo Bello - Pedullà che, stando alle parole del dirigente scolastico Vito Pirruccio, sembra oggi di più vicina soluzione grazie all’impegno dell’Assessore Ercole Macrì.
JACOPO GIUCA Il sisma del 24 agosto in centro Italia ha reso di prepotente attualità il problema della sicurezza edile, soprattutto scolastica. Da nord a sud, non c’è stato un solo centro abitato del Paese che non abbia focalizzato la propria attenzione sugli edifici scolastici, riscontrando fin troppo spesso criticità e problemi da non ascriversi solamente allo stato d’animo dei suoi amministratori. Nella nostra regione, dove il problema dell’edilizia scolastica tiene banco pressoché da sempre, le cose non sono certo andate diversamente e, stringendo il campo all’area metropolitana di Reggio Calabria, sono diverse le problematiche e le polemiche che la politica ha riscontrato e innescato in merito alla “questione scuola”. A Reggio Calabria, ad esempio, i comunisti di Ivan Tripodi hanno approfittato della mancanza di fondi per la messa in sicurezza della scuole (terminati, affermano, lo scorso 14 aprile), per sottolineare il disinteresse della giunta Falcomatà alla questione. Dal canto suo, l’Amministrazione della Città Metropolitana ha evitato di affrontare direttamente il problema preferendo invece concentrarsi sull’impegno profuso per la progettazione e realizzazione della nuova scuola di Gallico per affermare la propria sensibilità al problema. E nella Locride? Anche da noi il problema dell’edilizia scolastica è stato l’argomento di discussione preferito della settimana in cui i ragazzi sono tornati dietro i banchi di scuola. Particolarmente sentite sono state le
situazioni di Siderno, Roccella Jonica e Sant’Agata del Bianco, caratterizzate, tuttavia, da problemi e soluzioni che presentano caratteristiche radicalmente differenti. A tenere banco in queste due settimane, a Siderno, è stata la vicenda dell’Istituto Comprensivo Bello Pedullà. In seguito alla segnalazione del dirigente scolastico Vito Pirruccio degli atavici problemi dell’istituto, l’Amministrazione Comunale, nelle persone del sindaco e dell’Assessore alla cultura e pubblica istruzione si è recata sul posto in due distinte occasioni, dialogando con il personale scolastico e le famiglie per dare loro le dovute rassicurazioni in merito alla messa in sicurezza dei locali. Complice la stampa e l’opposizione insoddisfatta delle risposte date da Fuda e Macrì, la vicenda ha rischiato di degenerare nella polemica, ma Pirruccio, da noi interpellato, ha voluto gettare acqua sul fuoco. «Già nel saluto istituzionale da me pronunciato a inizio anno scolastico ci ha raccontato il dirigente - avevo sottolineato che stiamo vivendo un periodo in cui l’attenzione nei confronti dell’edilizia scolastica locale è notevolmente cresciuta rispetto al recente passato. L’Amministrazione guidata dal sindaco Pietro Fuda, soprattutto nella figura dell’Assessore Ercole Macrì, ha dimostrato di essere ben disposta all’ascolto e non si è tirata indietro dinanzi a nessuna delle richieste che abbiamo avanzato. Ciò detto, non possiamo negare la presenza di enormi difficoltà che, dobbiamo esserne consapevoli, non si possono risolvere dall’oggi al domani. «Ho dunque apprezzato molto lo
spostamento nei nuovi locali, purtroppo poi divenuti oggetto di una strumentalizzazione mediatica che mi hanno fatto apparire polemico nei confronti dell’Amministrazione Comunale. Ci tengo invece a sottolineare che intrattengo rapporti ottimi con i nostri amministratori, con i quali lavoro quotidianamente in grande sinergia, pertanto ho ritenuto ingiusto leggere nella mia risposta a un comunicato del Comune una volontà di scaricare le responsabilità dello stato dell’istituto su altri, quando la mia unica intenzione era fare semplice chiarezza sulla situazione. «La professionalità e la sensibilità al problema dimostrata dall’Assessore Macrì mi permette di guardare con ottimismo al futuro della nostra scuola, i cui problemi, è ormai stato chiarito, potranno essere risolti nell’arco del corrente anno scolastico semplicemente continuando a lavorare con la tempestività da lui dimostrata nelle ultime settimane. Fatta questa premessa, resta la consapevolezza che Siderno è un comune in dissesto e che trovare i fondi necessari a compiere interventi più radicali non sarà semplice ma, non mi stancherò mai di ripeterlo, la volontà e la disponibilità dimostrata dall’Assessore alla cultura mi fanno finalmente vedere il bicchiere mezzo pieno!» Nemmeno a Roccella Jonica le cose sono filate del tutto lisce, come ha dimostrato la decisione dell’Amministrazione Certomà di far iniziare la frequenza ai giovanissimi dell’Istituto comprensivo Coluccio Filocamo con un paio di giorni di ritardo. Tale decisione, tuttavia, non sarebbe stata dettata dall’inagibilità dei locali costruiti appositamente per
ospitare la scuola negli anni ’70 e già in possesso di certificazione antisismica, quanto piuttosto dalla necessità di condurre dei lavori di ammodernamento che richiederanno ancora qualche decina di giorni. «La necessità di compiere dei lavori di miglioramento della struttura e di aggiungere un ascensore per i portatori di handicap - ha dichiarato il primo cittadino in un’intervista - ci ha convinto a ritardare l’apertura della scuola per 48 ore e, in seguito, ad accorpare alcune classi come soluzione temporanea. «L’Amministrazione non può che scusarsi per il disagio arrecato alle famiglie dei bambini e al personale scolastico, ma era imperativo mettere a norma tutte le sezioni dell’edificio che, il 16 settembre, ha potuto aprire con in mano il Certificato di agibilità. Questo, si badi bene, non significa che l’edificio, in precedenza, fosse pericolante, né che il trasferimento di alcune classi imposto dalla dirigente sul finire dello scorso anno scolastico fosse dovuto al rischio crollo. Il Certificato di agibilità è semplicemente quel documento che garantisce che i locali siano idonei dal punto di vista statico, igienico, dell’ampiezza delle aule e di tutte le caratteristiche che fanno di questo edificio una scuola. Compiere questi semplici lavori di ripavimentazione, sistemazione del cortile e costruzione dell’ascensore si è rivelata una necessità dettata dalla natura stessa dell’area di Roccella Jonica: siamo infatti in una zona che tende a crescere ed è giusto che l’edificio, presente e agibile da quasi cinquant’anni, sia al passo con i tempi e cresca di pari passo alla comunità». In carica dallo scorso 5 giugno, anche
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LA SCUOLA DI ROCCELLA
olastica ma sociale e politico AVEVA BISOGNO SOLO DI UNA “SVECCHIATA” MA A SANT’AGATA L’EDIFICIO STAVA LETTERALMENTE SCIVOLANDO VIA. PER QUESTO DOMENICO STRANIERI HA MESSO A DISPOSIZIONE DEI BAMBINI IL COMUNE
il sindaco di Sant’Agata del Bianco, Domenico Stranieri, non ha dormito sonni tranquilli in vista dell’apertura dell’anno scolastico. La “sua” Scuola Primaria Corrado Alvaro, infatti, è stata dichiarata a rischio crollo, costringendolo a prendere la non semplice decisione di non far rientrare i bambini nell’istituto. Contrariamente a quanto fatto da tanti altri colleghi, tuttavia, Stranieri, dimostrando una spiccata capacità di pensiero laterale sicuramente favorita dalla sua giovanissima età, non si è limitato a rimandare l’inizio dell’anno scolastico, ma ha anzi messo a disposizione dei bambini e degli insegnanti il pian terreno del Comune, garantendo al contempo che la struttura venga messa in sicurezza quanto prima. Questa incredibile iniziativa, che persegue il non secondario scopo di evitare lo spopolamento del già piccolo paese locrideo, ha avuto risonanza anche sui canali della Tv di Stato, presso la quale Stranieri ha potuto argomentare meglio la sua decisione. «Già prima del sisma in Centro Italia avevo annunciato che in assenza di normali condizioni di sicurezza avrei temporaneamente chiuso la scuola ha dichiarato il primo cittadino - I problemi esistenti risultano troppo evidenti: come confermato dall’Ufficio Tecnico del Comune un’ala dell’istituto sta letteralmente “scivolando” verso il lato destro della struttura, dichiarazione che ha reso piuttosto semplice prendere la decisione di non aprirla. Spostare la scuola al piano terra dell’edificio comunale è invece il frutto dell’assenza di altri edifici che possano ospitare l’istituto. Tutta l’area è stata svuotata per lasciare spazio alle classi e ad un laborato-
Ercole Macrì: «Il Centrodestra svolazza sul nido del cuculo» Imprecisione, conformismo paesano e soprattutto opposizione pelosa. Il Centrodestra produce bile nera con fanatismo da circolo. Mai avrei potuto pensare che proprio chi ha ridotto Siderno a un mozzicone del pianeta oggi “gargarizzi” lezioni di illuminata amministrazione. È come se il decapitato facesse il boia. Annebbiati da penosi guinness elettorali alla rovescia, lotte interne e colpi bassi che rievocano antiche faide fiorentine, i “destri sidernesi” di Pietro Sgarlato delirano, scodellando conti che parlerebbero da soli, ma dimenticando che spesso lo fanno i matti. E in questa saga cervellotica, senza testa, volano e svolazzano sul nido del cuculo, dove l’irragionevolezza diventa vortice. Staccando di parecchio il qualunquismo seriale dei repressi di facebook, nutrendosi di parole e mai d’azioni concrete, scrivono anche sul Quotidiano della Calabria: «L’assessore Macrì pensi più alle scuole e meno alle feste». In poco più di un anno l’amministrazione Fuda ha consegnato scuole migliori di quelle che ha ereditato. E a scriverlo sono i rappresentanti d’Istituto del primo Circolo didattico: «Nel plesso Gesumino Pedullà si sono evidenziate delle situazioni più incoraggianti rispetto alle voci diramatesi nei giorni precedenti l’avvio dell’anno scolastico. L’istituto appena consegnato si è presentato ben tinteggiato e con sale ampie, per lo più dotate di lavagne Lim ed impianti di luce abbastanza efficienti». Questi ultimi sono stati preceduti dal dirigente Vito Pirruccio che nel suo discorso agli alunni ha affermato che «il comune di Siderno ha rimesso mano finalmente all’edilizia scolastica, dopo un lungo periodo di stasi; si è in procinto di avviare servizi fermi da anni, come la mensa; c’è un piano di sostegno a favore degli allievi diversamente
abili». E ancora, per la cronaca. Le scuole medie ed elementari del Primo e Secondo circolo di Siderno, grazie a una delibera di giunta dell’8 gennaio 2016, utilizzano una rete internet che viaggia a velocità riscontrabili nei centri più avanzati e nelle città d’avanguardia. Passare da otto mega byte (MPLS) ai quaranta mega (fibra ottica) è come passare dalla barca a remi alla nave a vapore. Ma a quelli del Centrodestra, la loro storia stonata c’insegna, gli scatti in avanti non piacciono, come le Mazzancolle preferiscono balzare all’indietro, portando con sé - una, dieci, cento maledette volte - la città di Siderno. Oggi noi siamo qui con la speranza di rovesciare le umiliazioni provocate dagli altri in qualcosa di positivo, in stimoli necessari per far riconquistare alla città la leadership comprensoriale, sicuri che Siderno in certe sfide non ha rivali nella provincia. La Festa di Portosalvo è costata cinquantamila mila euro e ha caricato nelle casse comunali cento, e molti molti di più in quelle degli operatori economici sidernesi. In un solo anno siamo passati da Antonio Maggio ad Anna Tatangelo, un investimento indispensabile per mantenere la nostra festa regina delle feste patronali; un investimento che ci sprona, visti numeri e riscontri, di puntare, per l’edizione 2017, su un top player della canzone italiana. Nel parto di una nuova Siderno, per rinascere diversi, abbiamo il dovere di volare alto, di pensare alla crescita economica e all’occupazione, trapassando per sempre chi, dal nido della follia, continua a rimpicciolire la nostra città.
rio didattico, ma la speranza, ovviamente, è che si tratti di una soluzione temporanea». A chi lo accusa di campanilismo per non aver accettato di unire la scuola di Sant’Agata con quella di Caraffa del Bianco o di aver adottato una soluzione così radicale per sottolineare la distanza dalla precedente amministrazione, Stranieri risponde così: «Considerato il nostro insediamento recente non c’erano i tempi tecnici per organizzare degli accorpamenti con Caraffa, inoltre, vista la natura di piccolo paese ricoperta da Sant’Agata, la scuola svolge un ruolo insostituibile non solo per gli alunni, ma anche per i genitori. Per questa ragione non intendo smettere di lottare per ripristinarla: dimenticarla sarebbe rassegnarsi al destino di “morte” della nostra comunità. Non dobbiamo dimenticare, poi, che in qualità di paese montano, una volta adeguatamente ripristinata, la scuola di Sant’Agata potrebbe andare incontro alla necessità di accogliere, invece, i bambini provenienti da scuole chiuse nei territori limitrofi per spopolamento o disposizioni legislative. Per tutta questa serie di ragioni ritengo di essermi semplicemente limitato a far sapere che il mio paese non ha una scuola senza pensare a chi mi ha preceduto o rassegnarmi ad accettarne la chiusura. «Nel rispettare quanto affermato in campagna elettorale - conclude Stranieri - credo di avere semplicemente avuto il coraggio di lottare per la mia terra. È questa la traccia che io e i miei collaboratori vogliamo lasciare.»
CULTURA
Il giovane tennista sidernese Alessio Pergola domina il Torneo Nazionale Macroarea Fit-Babolat
Da Ferruzzano un messaggio di...amore!
Il sidernese Alessio Pergola si è aggiudicato la quinta tappa Under 10 del Torneo Nazionale giovanile di tennis di Macroarea Fit Babolat riuscendo ad avere la meglio su Matteo Commisso, imponendosi con il punteggio 7/6 6/2. Il Torneo si è disputato presso il Tennis Atheneo di Napoli tra il 9 e il 18 settembre scorsi. I due atleti provenienti dallo stesso circolo Kampus di Siderno, allenati dal maestro Commisso Francesco, sono stati protagonisti di una finale assai combattuta. Fortemente soddisfatti i genitori di Alessio che stanno facendo non pochi sacrifici per consentire al giovane campione di coltivare quella che è da sempre la sua più grande passione.
n un clima di grande religiosità il 17/09/2016 si è tenuto nella piccola chiesa di Saccuti, un antico borgo di Ferruzzano, un Convegno che ha avuto come punto di riferimento quel sottile rapporto con "l'idea primigenia" con cui l'essere umano convive sin dalla nascita e che si porterà dentro fino al giorno in cui entrerà nell' ”eterno divenire”. Si è parlato di "LEI", solo ed esclusivamente di "LEI", la "MATER" per eccellenza, l'origine, il punto di partenza: MARIA. In ogni tempo e in ogni luogo, in tutte le culture, nella grande storia della nostra vita spirituale, all'interno e all'esterno di ognuno di noi, "LEI" è sempre presente, ed emerge dal nostro inconscio ogni qual volta la fragilità umana ne ha bisogno. MARIA, MYRIAM, MARIAM ... è sempre LEI, curatrice e custode di quel grande mistero che forse non ci sarà dato mai di conoscere. Il sindaco di Ferruzzano, prof.ssa Marisa Romeo, donna colta, competente e sensibile, ci ha dato la possibilità di entrare in un momento di grande riflessione, in quell' ambito dell'anima dove spesso avvengono quei miracoli che segneranno per sempre il nostro vissuto. Ed è stato bello anche perchè le varie relatrici ci hanno affascinato con le loro riflessioni poetiche, gocce di grande spiritualità di cui tutti abbiamo sempre bisogno. In primis Bruna Filippone, poetessa e scrittrice, che "Dalla Certosa di Serra San Bruno a Santa Maria del Bosco ..." è riuscita a cibare la nostra anima con i suoi "pensieri poetici", ricchi di quella religiosità mistica che la rende una grande messaggera di pace e di amore. Sempre attiva in tutto il territorio nazionale, rimane un punto di riferimento per tutti: la sua disponibilità nel sociale la rende grande interprete di quel sentimento umano che in tutte le lingue viene chiamato amore. Concettina Audino, Presidente dell'Accademia Internazionale Città di Roma – compartimento per la Calabria, sempre presente ed attenta a quei messaggi indirizzati alla cultura dell'umano in continuo divenire, un grande cuore con le porte sempre spalancate. E poi ancora Anna Manna,
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delicata artista e poetessa, Anna Cardona con i suoi versi di grande impatto emotivo, due eccellenti poeti super premiati Bruno Versace e Pepè Cavallaro, e tutte le altre donne del luogo che con i loro canti religiosi ci hanno portato per mano su tratturi antichi, ricchi di forte spiritualità. Hanno esposto opere sul tema del Convegno gli artisti: Domenico Carteri, Marco Carellario, Rafael, e Giuliano Zucco, che ha condotto il Convegno inframezzando spunti di grande riflessione, che sicuramente potrebbero aiutarci a vivere meglio questo nostro tempo, molto spesso brutalmente travagliato, come raccontano i fatti di cronaca quotidiana. Accanto a lui la bella figura di Ulrich, un uomo venuto in questa piccola chiesa dalla lontana Africa, oggi nelle vesti di "curatore di anime" verso cui proietta la sua religiosa sensibilità. Il convegno si chiude coinvolgendo tutti, credenti e non, in un crescendo di grande empatia generale. "LEI", MARIA ci ha ascoltato con quel sorriso appena abbozzato, che la caratterizza in tutte le iconografie che la rappresentano. Nel suo nome il messaggio è stato chiaro ed esplicito! Se nella preghiera c'è tutta l'angoscia di cui
spesso siamo vittime, di riscontro c'è anche la speranza che qualcosa possa cambiare: forse la Fede ci salverà, quella Fede di cui l'Umanità tutta ha bisogno, per un continuo "Resurgo", che dovrebbe caratterizzare ogni attimo della nostra vita. Momenti come questi ce ne vorrebbero tanti, per riportare sulla giusta pista di atterraggio tutti quei valori in cui credere veramente: solo così con questa consape-
volezza, forse l'anima potrà volare in alto, liberandosi di tutte quelle scorie che spesso condizionano la nostra vita. La cultura è importante, certo, chi più sa più vale, ma facciamo si che questo valore aggiunto cammini assieme a quella grande spiritualità religiosa, che si percepisce non solo negli umani, ma in tutta la natura: “Io” sono “Noi”, non dimentichiamolo mai ! GIULIANO ZUCCO
ABiancogiornalistidatuttaItaliaperlavendemmiadelGrecoDoc Un'iniziativa lodevole quella dell’Amministrazione comunale di Bianco e dei produttori del Greco di Bianco Doc organizzata tra il 14 e il 18 settembre scorsi, in collaborazione con UNAGA (la stampa agricola e agroalimentare italiani, Gruppo di specializzazione della FNSI). L’obiettivo è stato quello illustrare il territorio, far conoscere le realtà produttive del vino Greco di Bianco DOC, e coinvolgere i partecipanti nelle operazioni del tradizionale appassimento delle uve, e poi pigiatura e torchiatura: un’esperienza unica, che ha avuto il suo culmine nella “Sunrise morning harvest” di sabato 17 Settembre, la vendemmia tra i colori morbidi dell’alba e la dolcezza mattutina del vicino mare Jonio. Non sono mancati gli approfondimenti culturali ed enogastronomici, elementi forti di questo territorio ricco di storia e vestigia, come la visita alla Villa Romana di Casignana, una sorta di Villa Armerina, splendida e ancora tutta da scoprire. Sempre sabato 17, proprio presso la Villa romana di Casignana si è tenuto un workshop di approfondimento a cui hanno preso parte tra gli altri
Mauro D’Acri Consigliere regionale con delega all’Agricoltura, il prof. Rocco Zappia, la prof.ssa Maria Teresa Russo (Università Mediterranea di Reggio Calabria), Claudio Fuoco (ARSAC), Claudio Saporito
Presidente del Consiglio comunale di Bianco, Gennaro Convertini (Federazione Italiana Sommelier), Saveria Tetto (Associazione Città del Vino), Carmelo Salvino Dirigente Dipartimento Agricoltura Regione Calabria, Carmine Maio responsabile del Settore vitivinicolo Regione Calabria e Aldo Canturi, Sindaco di Bianco. Quest'ultimo, raggiunto telefonicamente, ci ha dichiarato: "Sono pienamente soddisfatto dell'iniziativa che ha visto la presenza di giornalisti provenienti da tutta Italia. Per quattro giorni hanno avuto modo di conoscere la nostra realtà locale, visitando tutte le aziende che producono il vino greco e assistendo a tutte le fasi della produzione. Un grande risultato, per la prima volta c'è stato un press tour dell'UNAGA nella nostra terra. Inoltre con questa quattro giorni abbiamo dato continuità all'iniziativa che ci ha visti protagonisti al Vinitaly di Verona e poi a Calici di Stelle, l'evento estivo più atteso da enoturisti e amanti del vino. Il nostro intento è quello di far sì che in futuro il vino Greco di Bianco sia valorizzato come merita, essendo il vino più antico d'Italia".
Peppe Voltarelli riceverà la Targa Tenco 2016
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DOMENICA 25 SETTEMBRE 19
Tra i vincitori delle Targhe Tenco 2016, fra gli interpreti di canzoni non proprie, ha prevalso il nostro Peppe Voltarelli con il suo Voltarelli canta Profazio, dedicato al repertorio del grande folksinger calabrese Otello. Le Targhe verranno consegnate nell'ambito della nuova edizione del Premio Tenco, la Rassegna della canzone d'autore in programma al Teatro Ariston di Sanremo dal 20 al 22 ottobre e al quale parteciperanno tutti i vincitori. Il premio è uno dei riconoscimenti più autorevoli della musica italiana, organizzato fina dal 1984 dal Club Tenco e assegnato da una giuria composta da oltre
Riace e la festa dei Santi Anargiri Cosma e Damiano “San Cosim’e San Domianu, lapriti ‘si porti /Ca stann’assrivandu e li devoti vostri, /stannu venendu de tantu luntanu /San Cosim’e San Damianu, porgitini la manu”. Intonando questo antico canto, dal 25 al 27 del mese di settembre ricorre, come ogni anno, la solenne celebrazione dei santi medici Cosma e Damiano. Giorni in cui la devozione popolare diviene forza evocativa e momento di religiosità pura. Gesti e segni che qui generano domande sull’esistenza, sull’umanità alla ricerca di un senso. Lo sguardo si posa sui piedi scalzi dei pellegrini che arrivano al santuario dedicato ai Santi Medici: piedi consumati, contusi che dipingono nella realtà il viaggio della vita. E poi i canti, le invocazioni, le lodi, le testimonianze appaiono dense di significato, di un tempo che sfugge ad ogni distanza per favorire l’animo alle promesse di una fervida speranza. C’è un passaggio obbligatorio nella vita di ognuno: il momento della condivisione, dell’incontro, della diversità. E qui, per le stradine di Riace che confluiscono presso il santuario, echeggiano i tamburelli che varcano la soglia dell’abitudine per cogliere invece l’essenzialità. E’ la presenza singolare e calorosa degli zingari, rom e sinti, che caratterizza con questa festosità l’atmosfera di Riace in occasione della festa dei santi Medici. I loro costumi, il loro status vivendi così particolare e inconsueto, e quelle loro appassionate piroettate folkloristiche.
La loro danza cattura l’energia in ogni soffio d’aria nell’asimmetria dei loro movimenti, veri svolgimenti di un’armonia afferrata nelle leggi di gravità. Essi guardano il mondo che li circonda come avessero in mano le chiavi della felicità. Indossano il presente di ogni età, si nascondono dietro i loro sgargianti costumi nei toni della malva, del verde, del rosso e dell’oro ornati di nastri, gioielli e ricami. Un’identità che diviene spaccato antropologico, oltre che premessa alla loro cultura sempre originale e fiera, da autentici peregrini per ager. Nomadi del mondo insomma che si amalgamano agli improvvisi cambiamenti della natura, certi che il sacrificio porta
LA SCOMPARSA
ricompensa. La loro storia racconta emozioni, sfide, avventure e il loro ritrovarsi ogni anno rappresenta una possibilità di confronto che ricorda quanto sia multicolore la terra e quanto siano diversi tra loro gli uomini che la abitano. Nell’alta Locride la devozione verso i due taumaturghi di origine turca è molto forte. Nel territorio di Riace, infatti, si ha notizia della presenza in epoca bizantina, di un piccolo centro monastico dedicato ai miracolosi gemelli. Tale luogo di culto era di pertinenza del sacro Katholicon di San Giovanni Theristys, che rappresentava il punto nodale per l’amministrazione religiosa ed economica di questa circoscrizione territoriale. I
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Nicola Passarelli con Sisinio Zito: le due anime del Festival di Roccella
Nicola Passarelli era l’altra faccia del festival jazz di Roccella Tutti conoscevano Nicola a Roccella. Non dimenticheremo i suoi racconti del festival prima versione, quando ancora si svolgeva dietro la scuola elementare. Lo ricordiamo in questa pagina con una frase che gli ha dedicato un suo amico sui social. “Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco. (Victor Hugo) E tu Nick eri il re dei re.”
Che peccato! E sul più bello, dopo 3000 partite visionate in LegaPro con tanti sacrifici, quando tutti pensavano che avrebbe spiccato il volo verso l'olimpo dei professionisti di Serie A e B, si ferma… perché?! Talentuoso, grande conoscitore del regolamento del calcio (come pochi…) con umiltà ha relazionato arbitri che oggi calcano i grandi palcoscenici della Serie A. Ed è proprio qui che non capisco che cosa sia accaduto. O forse sì, perché il nostro non ha mai avuto santi in paradiso né hai mai leccato il culo a nessuno. Questa decisione gli fa onore, altrimenti sarebbe dovuto entrare dalla porta principale, ma siccome questo calcio è sempre più falso e senza "spintarelle" o altro non vai avanti… Persona culturalmente preparata e umile, anche fuori dal calcio, professionista serio nel suo lavoro, è impiegato presso l’Ospedale di Locri come tecnico dell’elettroencefalogramma. Recluta ancora giovani arbitri nella sezione AIA di Locri. Il suo nome è Pasquale Muscatello. Giuseppe Belligerante
festeggiamenti, "moderni", a Riace, risalgono al 1669, anno in cui le reliquie di san Cosma e Damiano furono portate da Roma. Tuttavia solo nel 1734 i due Atleti di Cristo furono eletti Santi Patroni della cittadina ionica. Ma come spesso succede in un'area così pregna di religiosità la devozione popolare verso alcuni santi è tale che luoghi di culto appartenenti a religioni diverse si sovrappongono a quelli precedenti e pur mantenendo lo stesso luogo e le stesse strutture religiose vengono intitolati a santi "nuovi" che sostituiscono i "vecchi". In merito ai Santi Cosma e Damiano, a significare una sovrapposizione di culto ed un cambiamento di nome dal paganesimo alla cristianità, si riporta un "aneddoto". Il Dioscoro Gentile che da pagano diviene cristiano. Egli si rivolge a Castore e Polluce, divinità greche preposte alla guarigione e li invoca per ottenere una guarigione, questi lo invitano ad avvicinarsi dicendogli, «noi non siamo quelli che tu invochi, ma siamo Cosma e Damiano». Da oltre trecento anni la festa dei Santi che si svolge a settembre, coinvolge anche gran parte dei paesi limitrofi al paesino ionico, che giungono numerosi al santuario, a piedi, per elevare le loro preghiere ai potentissimi Santi Medici. Elia Fiorenza
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DOMENICA 25 SETTEMBRE 21
Incontro con Stefano Bisi Gran Maestro del G.O.I. In Calabria, appena sei anni dopo la nascita della Massoneria moderna avvenuta a Londra il 24 giugno 1717, venne fondata a Girifalco (CZ) la prima loggia massonica d’Italia. Tutto ciò è comprovato da un importante documento recuperato in casa Tolone.
GIOVANNI PITTARI a Calabria è una terra di grandi tradizioni massoniche con salde e consolidate radici. In questa regione, infatti, appena sei anni dopo la nascita della Massoneria moderna o speculativa avvenuta a Londra il 24 giugno 1717, venne fondata a Girifalco (CZ) la prima loggia massonica d’Italia. Tutto ciò è comprovato da un importante documento, costituito da appena cinque pagine, recuperato in casa Tolone, scritto con decifrabile grafia, dove nella prima pagina si legge: “Annali della Massoneria a Girifalco anno 1845 di numero centoventiduesimo dalla fondazione di essa a Girifalco ovvero l’anno 1723 sotto degnissima direzzione di S. A. il duca di Girifalco del nobil casato de’ Caracciolo di Napoli. Principio primo: la Massoneria è segreta”. A pagina due sono riportati i nomi dei ventiquattro fratelli che compongono il piè di lista dell’Officina. Siamo a Soveria Mannelli con Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia in un momento di sospensione dei lavori del convegno: “Elogio della mitezza - Quando la Verità incontra il Rispetto”. Ci mettiamo in disparte all’ombra di giganteschi alberi per conversare. Inizialmente sorge spontaneo chiedere: quale messaggio parte da Soveria Mannelli? Parte da Soveria Mannelli che è un comune di piccole dimensioni, ma è una grande cittadina, un messaggio altamente positivo. Questa è una terra dove si punta sull’accoglienza, sullo sviluppo, sulla cultura per rilanciare un territorio che intende proiettarsi nel futuro. Credo che Soveria Mannelli sia un faro per la Calabria. Qui c’è una grande casa editrice, un’amministrazione comunale che proprio nel mese di agosto ha programmato tante iniziative fondate sulla cultura, sulla ricreazione, sul divertimento.
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Nondimeno c’è un filo conduttore: l’apertura al mondo, agli atei. Nella sala del consiglio comunale ci sono delle pitture realizzate da una grande artista e allora bisogna prendere spunto dai tanti valori positivi che la Calabria ha. La Calabria con i suoi 2.702 affiliati e una popolazione di 1.937.914 abitanti è notevolmente la prima regione d’Italia per numero di fratelli in rapporto iscritti-popolazione. In Toscana sono 3.075, con una popolazione di 3.744.398 abitanti e, pertanto, il confronto non regge... Non ho fatto questi calcoli, non vado in Loggia con il pallottoliere. La libera muratoria del G. O. I. in Calabria è molto radicata da sempre. Nelle città e anche nei centri più piccoli ci sono logge massoniche che costituiscono una luce per quelle terre, perché i fratelli si ritrovano la sera in loggia dove possono confrontarsi, dialogare e, quindi, maturare interiormente e crescendo loro migliora anche l’umanità. In questi ultimi tempi la massoneria ha inteso assumere anche un ruolo pubblico divenendo, di fatto, un laboratorio di costruzione di valori etici. Quali iniziative sono state intraprese? Tante iniziative facciamo all’esterno sui temi più disparati. In questo 2016 il Grande Oriente d’Italia sta organizzando da gennaio e lo farà fino a dicembre per celebrare i settanta anni della Repubblica. Siamo andati in alcuni luoghi simbolo, per esempio nella moschea di Colle Val d’Elsa, ci siamo confrontati sulle diversità con l’imam di Firenze e di Perugia e, poi, a Torre Pellice nella sala del sinodo valdese, dove abbiamo celebrato la figura di Paolo Fiaschetto che era un valdese e massone. È colui che ha disegnato lo stemma, l’emblema della repubblica italiana. E dopo a Terni, a Piombino dove si è parlato di lavoro. In fondo l’art. 1 della Costituzione italiana afferma che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Parleremo ancora di questi
argomenti in giro per l’Italia. Spesso il G. M. Bisi sostiene che la Massoneria piace perché è una scuola senza libri, un’università senza docenti... Perché da noi non contano gli studi, non contano le lauree, non conta il ceto sociale di appartenenza, bisogna che chi entra abbia la disponibilità ad ascoltare, a migliorarsi, a non sentirsi arrivato, quindi è un’università senza libri e dove si può essere anche analfabeti. Importante è avere una grande sensibilità, chi ha emozionalità nel Grande Oriente d’Italia può migliorarsi, ha la forza crescere e così dare un grande contributo al genere umano. Dai dati del rapporto Eurispes si desume che sono circa 700 gli affiliati alla Massoneria ogni anno. Si tratta in maggior parte di giovani che intendono fare un percorso virtuoso al suo interno… È un bel segno. Perché vuol dire che nelle nostre logge arrivano persone che non hanno da chiedere posti di lavoro importanti, significativi. Non è così perché sbaglierebbero. Forse lo sanno bene quelli che bussano nei nostri templi. A ogni buon conto in un mondo dove ai legami affettivi, umani si è sostituita la connessione possono essere fratelli di altri fratelli, vuol dire ripristinare quei legami interpersonali. Oggi per connettere e disconnettere, per esempio, basta un clic. Invece conservare e consolidare i legami umani è molto più difficile perché serve un impegno costante. Sempre secondo l’Eurispes si rileva il ruolo particolare assunto dal G.O.I. a favore delle fasce più deboli con la costituzione della Federazione Italiana di Solidarietà Massonica. In che cosa consiste? La Federazione Italiana di Solidarietà Massonica raggruppa le associazioni costituite da fratelli e sono in giro per l’Italia, che somministrano mense per chi non ha la possibilità di mangiare un piatto caldo, oppure dentisti che forniscono cure odontoiatriche gratuite. Nel 2017 girerà per l’Italia nei
Un viaggio transoceanico per ricordare la Mammola che fu Non ha esitato a muoversi dall’Argentina pur di essere presente al raduno di Mammola del 4 settembre scorso. Parliamo di Jose Larosa, anche lui, assieme alla signora Alejandra Albanese, presente alla serata degli ex calciatori della Spes Mammola fondata nel 1962, assieme a Vincenzo Albanese , Vincenzo Ciccia, Giuseppe Iannizzi, Roberto Larosa, Nicodemo Larosa, Gino Larosa, Nicodemo Panetta con la signora Liliana Zangari , Rodolfo Raschellà, Luigi con la signora Arianna, Rocco Vasile , Cosimo Zavaglia con la signora Rosa e Carmelo Catalano che ha fatto gli onori di casa che ha ricordato il percorso sportivo del sodalizio. Momento di commozione nel ricordare Pepe' Larosa .
campi profughi un camper odontoiatrico per curare i denti ai rifugiati. La Massoneria insegna il rispetto per se stessi e gli altri, prescrive ascoltare prima di parlare, riflettere prima di prendere la parola, apprezza la diversità e la assume come valore… Dire che bisogna imparare ad ascoltare prima di parlare può sembrare una banalità. Ma non è così. Se guardiamo in questo mondo, molti urlano, molti parlano, molti dicono cose avventate, sembra che non pensano a quello che stanno per dire. Da noi, nelle nostre Logge, impariamo a parlare uno per volta e ascoltare l’altro. È un bel metodo che credo andrebbe esportato nella società. La Locride. Una terra ricca di grandi tradizioni muratorie. A Grotteria “s’intese nel dovere d’installare una nuova loggia masonica per diffondere le nuove idee”, presumibilmente tra il 1794 e il 1799. Tre Logge massoniche sono sorte durante la dominazione francese: la “Colonna Oenotria” a Stilo, la “Zaleuco” a Gerace, la “Valle della Viola” a Mammola. Nel periodo postunitario: “I Figli di Zaleuco” a Gioiosa Jonica il 19 marzo 1864, ecc. Ora, invece, si parla di Logge che vengono abbattute e diviene, pertanto, luogo comune associare massoneria e ‘ndrangheta ... Il G.O.I. è un’organizzazione di ventitre mila fratelli. Ce ne sono 2.702 solo in Calabria. Le regole di ammissione e di rimanere nell’Istituzione sono abbastanza rigide. Facciamo di tutto. Mi auguro che anche altre associazioni di ogni tipo facciano quello che compie il Grande Oriente d’Italia. Per terminare. Che cosa propone il G. M. Bisi per questa nostra società dalle mille disillusioni e dalle tante occasioni mancate? - Ci vuole più rispetto. L’elogio della mitezza è il convegno di Soveria Mannelli. Mitezza che non vuol dire non avere forza. Anzi la mitezza unita alla forza può dare un grande sviluppo e un’ampia prospettiva.
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Portosalvo è in via Firenze! Il Bar Firenze anche quest’anno fa il botto, con una serata all’insegna della tradizione e del divertimento grazie all’esibizione de “Le tre sorelle” la partecipazione dell’associazione“Dipende di te”, il grande entusiasmo di Massimo Diano e, naturalmente, l’instancabile sfaff!
Two is megli che uan! I due gemelli Multari, nella loro identicità, posano felici in compagnia di una certa attrice italiana, che risponde al nome di Manuela Arcuri.
Gruppo affiatato La squadra del Comitato Feste di Portosalvo posa al completo fiera della sua alta uniforme colore passione!
Lizzi nozze Un emozionantissimo Mimmo Lizzi, nel giorno più bello della sua vita, accompagna all’altare la radiosa figlia.
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Siderno, anni ’50 Al Lido dei sogni suonava di sera la rinomata orchestra del maestro Munizza con il cantante Manlio Ferri, molto bravo a interpretare un repertorio vario e moderno.
Arrivederci, Don! Salutiamo Don Massimo, che dal prossimo 1° ottobre, dopo molti anni, lascia la chiesa della Madonna dell’Arco di Siderno per spostarsi a Marina di Gioiosa Jonica.
Abbraccio fraterno Salvatore Galluzzo ed Ernesto Riccio posano dinanzi all’occhio del nostro fotografo, a testimonianza di un’amicizia indissolubile.
Abbey Road Sulle strisce Pesca grossa pedonali Lo storico cercano di chef del Gallo imitare i d’Oro, Franco Beatles il Futia, ci presidente mostra orgodi Locride glioso ciò che Ambiente sta preparanGianni do per i suoi Gerace e commensali. Pino Gugliotta.
SABATO 25 SETTEMBRE
Beccata! Gli uomini di Portosalvo, Rocco Futia e Gino Zannini, vengono immortalati in compagnia di una “lei” che cerca inutilmente di eclissarsi.
Buon compleanno! “La mia vita senza te? Un cielo senza stelle. Da 5 anni riempi la mia vita, dai un senso gioioso alle mie giornate. Grazie di tutto, sei il più bel dono che la vita mi potesse fare. Buon compleanno, amore di mamma!”
Buon vino non mente Pietro Crinò e Rocco Zappia, in sospetta compagnia di un compagno, osservano attenti l’orizzonte dopo aver, forse, alzato un po’ troppo il gomito.
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DOMENICA 25 SETTEMBRE
A.S.D. BURRACO SIDERNO ELITE
Burraco Siderno Elite,è la tua mente che te lo chiede! Il burraco è il gioco mentale più appassionanteche ti farà trovare nuovi amici e conoscere luoghi fantastici urraco Siderno Elite offre lezioni di avviamento al burraco, sulle tecniche di gioco e sul codice di gran burraco. Com'è noto il burraco, il gioco mentale più appassionante, permette di allenare la mente divertendosi attraverso un percorso ludico/didattico di formazione che si fonda sul problem solving, la relazione di coppia e la proiezione verso il confronto esterno. Nel gioco del burraco si innescano dinamiche che portano a riflettere, ad esercitare l'altruismo, senza contare i benefici per la mente e la possibilità di affinare le modalità relazionali e comportamentali. Il burraco è un gioco per tutti, che arricchisce chi lo pratica sia socialmente, poichè permette di accrescere la cerchia delle proprie amicizie, sia culturalmente, attraverso uno scambio con le città che ospitano i tornei - città d'arte, località rinomate, posti fantastici. Burraco Siderno Elite prende parte a diversi Tornei nazionali: dopo il Torneo di Siracusa del 23-24 settembre, sarà la volta del Torneo di Campobasso (30 settembre-1 ottobre) e successivamente del Torneo di Torino (13-14 ottobre). Dal 1° ottobre, inoltre, riprenderanno i corsi di avviamento al burraco, mentre ogni settimana, dal martedì al venerdì dalle ore 16:30 alle 20:00, si terrà Scuola di Burraco Gratis. Vieni e porta con te solo l'allegria e la voglia di divertirti! Ti aspettiamo in via Trento al civico 24 in Siderno.
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tella S o t n i P rio a s s i 9 m m *Il Co a che domenica:00 è comunic2016 alle ore 17 ti soci per ottobre l'assemblea di tutrettivo. prevista del Consiglio Di il rinnovo
Tornei Nazionali 23-24 settembre Torneo di Siracusa 30 settembre-1 ottobre Torneo di Campobasso 13-14 ottobre Torneo diTorino Dal 1° ottobre, inoltre, riprenderanno i corsi di avviamento al burraco, mentre ogni settimana, dal martedì al venerdì dalle ore 16:30 alle 20:00, si terrà Scuola di Burraco Gratis. Per informazioni Maria: 3392400633 Francesco: 3383443222 Danila: 3913522321