L’omofobia nella Locride è viva, vegeta e tagliente. Non inganni la pacifica convivenza di persone che – outing o meno – tra Monasterace a Palizzi coesistono più o meno serenamente col resto della società in apparenza eterosessuale.
Un’ala scura, a volte minacciosa e certamente soffocante, impedisce tutt’oggi la libertà dell’universo di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt) di vivere pienamente amalgamato con l’habitat locrideo. (pag.16/17)