Riviera n°40 del 02/10/2016

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CONTROCOPERTINA

Traguardi

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DOMENICA 02 OTTOBRE

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La scorsa settimana il sidernese Stefano Archinà, partito dalla Locride come arbitro dei campionati provinciali, settore giovanile, è stato eletto componente del Comitato Arbitri Nazionale

Un ragazzo di Calabria

UN MOMENTO DELL’ELEZIONE DI STEFANO ARCHINÀ QUALE COMPONENTE DEL COMITATO NAZIONALE PER LA MACROREGIONE SUD

Dai campetti di provincia, Stefano passa ai campionati di Promozione, Eccellenza fino alla Serie D. Dopo l’esperienza di arbitro nazionale rimane a disposizione della sezione AIA di Locri nella qualità di consigliere di sezione, segretario, organo tecnico e presidente di sezione.

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Semplicità, umiltà, competenza tecnica e notevole esperienza derivata dall’essere stato presidente di sezione e presidente regionale. Queste le doti riconosciute al sidernese Stefano Archinà eletto la scorsa settimana componente del Comitato Arbitri Nazionale con 96 voti su 104. È nel 1983 che Stefano Archinà, forse folgorato dalla vittoria dell’Italia ai Mondiali dell’82 e impressionato dall’urlo di Tardellli, decide di scendere in campo con un solo obiettivo: far rispettare le regole del gioco. La prima partita che ha arbitrato si è giocata a Locri, campionati provinciali, settore giovanile. La sua paura più grande era quella di sbagliare. Sentiva addosso gli occhi di tutti gli spettatori, come se in campo ci fosse solo lui. Nei campetti di provincia si farà il callo agli insulti e alle offese. Su quegli spalti, infatti, generalmente occupati solo dai genitori dei giocatori, è più facile cogliere dal campo ogni “arbitro venduto” (nel migliore dei casi!). Col tempo smette di sentirsi al centro della scena acquistando sempre maggiore fiducia e professionalità. Di quegli anni ricorda una partecipazione maggiore di pubblico: “C’era più campanilismo sano; allora non c’era Sky, si giocava meno anche a livello professionistico. La domenica era il giorno dedicato alla partita di pallone. Oggi si gioca quasi tutti i giorni, quindi c’è stata una sorta di assuefazione al calcio”. Dai campetti di provincia, Stefano Archinà passa ai campionati di Promozione, Eccellenza fino alla Serie D. Dopo l’esperienza di arbitro nazionale è rimasto a disposizione della sezione AIA di Locri dove è stato consigliere di sezione, segretario, organo tecnico (designatore del settore giovanile) e presidente di sezione confermato al 2° mandato, interrotto nel 2009 dalla nomina a Presidente del Comitato Regionale Arbitri, carica ricoperta per 7 anni. In qualità di presidente del CRA, nella stagione sportiva 2012-2013, riceve il premio quale miglior dirigente AIA. Nel 2015 ottiene dal CONI la Stella di Bronzo al merito sportivo. Ma la vita di Stefano Archinà non ruota tutta attorno al gioco del calcio. Ex scout, è stato responsabile Ymca, dirigente di Confartigianato, consigliere comunale a Siderno per 9 anni e imprenditore turistico per 10. Chiedo a Stefano, che esige che gli dia del tu, com’è guardare una partita dal campo. “Preoccupante in alcune situazioni. La Calabria è la prima regione per violenze nei confronti degli ufficiali di gara. Da arbitro ho subito tre aggres-

sioni e più volte mi è capitato di chiamare le forze dell’ordine”. Più bassa è la categoria, più l’arbitro rischia. “Nei campionati di prima categoria l’arbitro deve fare da solo prosegue Stefano - e per la giovane età, per l’inesperienza è più facile commettere errori. Penso al fuorigioco ad esempio. C’è, inoltre, più ignoranza dal punto di vista regolamentare e bisogna accontentarsi di strutture non sempre idonee: la fatiscenza di alcuni impianti sportivi contribuisce molto alle aggressioni (pensiamo, per esempio, all’inesistenza dei cancelli in alcuni casi). E così la Calabria, in proporzione all’attività che svolge, da tanti anni detiene questo triste primato. Anche se, in verità, è stato registrato un lieve miglioramento delle strutture”. Ma un arbitro quando gioca l’italia riesce a godersi la partita oppure è più attento allo spostamento in campo dell’ufficiale di gara? “In effetti si è portati a fare più attenzione a come si muove l’arbitro piuttosto che i giocatori! Noto quando un arbitro non si trova nella giusta posizione rispetto all’azione, anche se si tratta di un’eventualità remota, dal momento che si è in presenza di professionisti”. In campo l’arbitro deve essere scattante in tutti i sensi. “Deve essere in perfetta forma fisica, perchè altrimenti sarà distante dall’azione di gioco, e mentale, perchè deve decidere in una frazione di secondo; è questo che insegnamo ai giovani arbitri: immaginare la partita composta da tanti fotogrammi. Quando si commette un fallo va colto in quell’istante e sanzionato. Se si ritarda l’intervento, spesso i calciatori si avvicinano e inquinano la “scena del delitto”. Inoltre, prima della partita, bisogna allenarsi sulle tattiche di gioco, scovare qualsiasi informazione riguardo le squadre e i singoli giocatori, studiare i loro movimenti e le loro caratteristiche”. Un buon arbitro non deve mai farsi cogliere impreparato e deve essere in grado di anticipare cosa potrà succedere, così da trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Ma errare è umano e può succedere che un arbitro fischi un fallo e si accorga subito di aver sbagliato. A Stefano è capitato. Chiedo se ha rimediato fischiando un fallo anche per la squadra avversaria, così da bilanciare la situazione. “Al corso per arbitri ci hanno insegnato che, se si sbaglia, bisogna metabolizzare l’errore e reagire subito perchè l’errore non deve mai avere la meglio su di noi. Ma non bisogna mai compensarlo fischiando un calcio di punizione per la squadra avversaria, anzi questo sarebbe un secondo errore”. Chiedo, infine, a Stefano se i derby siano lo scoglio più difficile per un ufficiale di gara. “Assolutamente no! Un derby è il match più esaltante da dirigere!”

STEFANO ARCHINÀ - RICEVE IL PREMIO SIVIGLIA

IN TERNA CON CATALDO CUSATO E ANGIÒ MUSCATELLO

E LA TERNA SI RIPETE...


ATTUALITÀ GIUDIZIARIA

Tra“sacro”e “mafiosamente profano”

Tra i rivoli di diverse indagini contro la presenza della criminalità organizzata gli investigatori si sono imbattuti in terminologie che gli “uomini d’onore” hanno preso in prestito dal “sacro”, come nel caso di “doti” che portano il nome di “santa” o di “vangelo”. In un’indagine dei carabinieri di Locri gli investigatori si sono trovati a registrare una conversazione tra un presunto boss e la moglie, durante la quale l’uomo raccontava una versione tutta sua della nascita di Gesù Cristo, piuttosto lontana dai “dogmi cristiani”. Ecco quanto raccontato dall’anziano per come riportato nell’informativa: «C’erano tre uomini che andavano girando… per scoprire tutte queste.. hanno girato per tutti gli stati del mondo... allora… un bel momento erano tre uomini e una donna, avevano una donna... che la portavano con loro, onesta!... allora un bel momento hanno lasciato questa donna.. con uno di questi tre uomini... gli dissero... ma non ti permettere a toccarla.. Questi se ne sono andati in giro per il mondo... e hanno lasciato questa femmina con quest’uomo, credendo che logicamente quello ascoltava le loro parole.. invece l’ha ingannata!... stando insieme... l’ha ingannata.. Quando sono tornati... quando questi sono tornati, questa femmina era incinta... Allora a lui l’hanno ammazzato... e lei l’hanno lasciata che facesse il figlio... e questo figlio è Gesù Cristo!. Questa è… questa è la storia di Dio! Però... per interpretazione... com’è la vera leggenda... è questa qua!… la vera leggenda è questa! No!... è la storia e l’uomo... e il mondo… che logicamente l’hanno portata avanti... che l’hanno scritta.. è una storia, è regola!... quando hanno visto che questo qua l’ha ingannata.. Quando l’hanno vista che l’ha ingannata... l’hanno ammazzato… e lei poi ha fatto… un uomo… che logicamente, lei ha fatto un figlio… quell’uomo che logicamente è prescritto per il mondo... questa... la regola è questa... che era Gesù Cristo... poi questo ha fatto le veci di Gesù Cristo... certamente quello che leggete sui libri è trasformato… invece la regola è giusta... la versione questa è!». Si aveva già traccia nelle parole del soggetto di quella commistione tra sacro e profano che tante altre volte sarà possibile ritrovare nei suoi dialoghi con altri affiliati, quasi a ricongiungere, con una logica costante che permane nel tempo, tutte le vicende emerse durante l’intera indagine. Durante la conversazione con la coniuge precedentemente riportata, successiva ad una cerimonia nuziale a cui il presunto boss aveva partecipato poco prima, egli descriveva in che modo aveva dato sfoggio delle sue conoscenze di fronte ad un gruppo di invitati, ai quali aveva anche accennato all’esistenza di un simbolo, l’albero della scienza, proprio quello che da sempre la leggenda assegna alla ‘ndrangheta per indicarne la struttura: “questo stasera diceva... gli ho detto io... ma che cazzo state dicendo.. perché.. ora vado a prendere altre.. vedete che c’è un albero... con tanti rami … omissis... che vai a raccontargli alle persone... che dicono… omissis... che poi... che poi… me ne… di quello che dicono!” Poteva essere il discorso di un individuo… legato a quelle credenze popolari ancora radicate nella mentalità contadina di tanti, ma il ripetersi della medesima terminologia con più persone di estrazione sociale diversa, l’utilizzo di similitudini e i continui riferimenti a quanto brevemente premesso riguardo alle leggende tramandate di padre in figlio, non lasciava più spazio a dubbi sulla reale “fede”, negli ambienti di ‘ndrangheta, ai concetti che l’indagato “serenamente esprimeva” senza il benché minimo sospetto di essere intercettato. Pochi mesi dopo, infatti, colloquiando… con altri due indagati, riproponeva l’immagine dell’albero della scienza sovrastato da una luce.

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Ex Bp, una bomba ecologica nascosta per oltre 13 anni

I CITTADINI SIDERNESI SI RITROVANO ANCORA UNA VOLTA A VEDERE MESSA A RISCHIO LA LORO SALUTE. 900TONNELLATE DI RIFIUTI POTREBBERO SCATENARE NELTERRITORIO UN DISASTRO AMBIENTALE SENZA PRECEDENTI.

Nel 1979 il Nord ci ha “gentilmente” concesso questa fabbrica di veleni dopo che ne fu decretata la chiusura a Treviglio, nel Bergamasco: pare che la popolazione non avesse accolto con grande entusiasmo il suo arrivo. E così la famigerata fabbrica “della puzza” fu spedita a Siderno.

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

“Siderno ha già pagato il debito a uno sviluppo non adatto al suo territorio – dichiara pacato ma convinto Francesco Martino del Comitato a Difesa della Salute dei Cittadini Sidernesi – mentre la Regione ha tenuto nascosti per 13 anni documenti che attestavano rischi ambientali incalcolabili”. Il riferimento è all’ex Bp, fabbrica di prodotti chimici sorta nel 1979 a Siderno in località Pantanizzi, che continua ad avvelenare la contrada e a immettere nel mare e nel cielo dell’intera cittadina sostanze chimiche altamente dannose. Una fabbrica che il Nord ci ha “gentilmente”concesso dopo che ne fu decretata la chiusura a Treviglio, nel Bergamasco: pare che la popolazione non avesse accolto con grande entusiasmo il suo arrivo. E così la famigerata fabbrica “della puzza” fu spedita a Siderno. Non appena aperta, fu chiusa dal sindaco di allora ma, nonostante sorgesse allora a 150 metri dalle case, fu riaperta qualche anno dopo. Ci furono battaglie per richiederne la sospensione dell’attività che videro anche diverse interrogazioni parlamentari: negli anni ’80 da parte di Giorgio Nebbia, Stefano Rodotà e Vincenzo Fantò, negli anni ’90 da parte del roccellese Mimmo Bova. In tutte queste lotte l’allora Comitato Ecologico di Pantanizzi fu costantemente in prima linea. “Da sempre il Comitato si batte per bonificare l’area – prosegue Martino – ma fino a qualche settimana fa non eravamo a conoscenza della presenza di questi ulteriori veleni”. Si tratta di circa 900 tonnellate di rifiuti che oltre ad essere infiammabili, irritanti e nocivi sono anche cancerogeni, teratogeni (nuocciono al feto causando malformazioni congenite), mutageni (provocano mutazioni genetiche) ed ecotossici (causano rischi immediati o differiti per uno o più settori dell’ambiente). La loro scoperta risale al 2003 ma solo oggi è diventata di pubblico dominio. Nel maggio di quell’anno viene approvato il Capitolato specia-

le d’appalto e con una lettera si invita con urgenza ai lavori di messa in sicurezza dell’Impianto industriale. Somma prevista per l’intervento: 550.000 euro. A giudicarsi l’appalto una società di Roma. Il 9 luglio 2003 i lavori vengono ultimati, per la parte prevista – 300 tonnellate – nei tempi dovuti. Durante lo svolgimento dei lavori, però, emerge una notevole quantità di materiale da smaltire nascosta dalla vegetazione. E così nella prima perizia di variante, si è passati da 300 a 549,80 tonnellate di prodotti inquinanti, cancerogeni e tossici, mentre rimaneva all’interno dell’area una quantità ancora da smaltire, tra rifiuti pericolosi e ferrosi, di, appunto, 900 tonnellate. Durante lo svolgimento dei lavori emergono, inoltre, problematiche relative alla natura delle sostanze presenti nello stabilimento, in particolare per quelle depositate sotto la tettoia posta lungo il lato Nord dello stabilimento e per quelle contenute nel serbatoio orizzontale, posto in posizione centrale dell’area. Molti contenitori risultano, infatti, fortemente degradati, quelli in metallo hanno perso consistenza causando fuoriuscite di materiale. Dalle analisi chimiche emergerà che le sostanze contenute all’interno dei fusti appartengono alla categoria degli intermedi organici per l’industria farmaceutica, sostanze altamente tossiche che possono emanare gas nocivi. Le operazioni di travaso, per il successivo deposito temporaneo in area da predisporre – si legge in una relazione dell’Ufficio Bonifiche – possono provocare sicuramente l’emissione in atmosfera di gas molto pericolosi e di forti odori acri e irritanti, se non sono condotte con l’utilizzo di metodiche particolari e con l’ausilio di mezzi tecnici adeguati. Verrà pertanto predisposto un tipo di intervento che prevedrà l’utilizzo di particolari apparecchiature, uno scrubber con camera depressurizzata, in grado di aspirare durante le fasi della movimentazione dei contenitori tutti i gas che eventualmente dovessero fuoriuscire. Il costo stimato comprensivo di lavorazioni e smaltimento dei materiali è di 800.000 euro. Verrà pubblicato un bando, verrà scelta la ditta ma il progetto rimarrà inspiegabilmente irrealizzato. Il capitolo Bp verrà riaperto a seguito del grave

scoppio che si verificherà all’interno dello stabilimento, un incidente che causerà l’intossicazione di sette persone, cinque vigili del fuoco e due poliziotti, e lo sversamento di circa 8.000 litri di una miscela di alcool butilico e isopropilico contenuta in uno dei serbatoi presenti nel sito. Entrambi gli alcool, oltre ad essere irritanti, possono provocare danni al sistema nervoso. La notizia dell’esplosione spingerà l’allora presidente regionale Agazio Loiero a contattare il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, per metterlo a conoscenza della questione e per richiedergli un sopralluogo urgente. Sopralluogo che non ci fu mai. Eppure qualche mese prima l’onorevole Diego Tommasi dei Verdi, visitando la fabbrica insieme al suo staff, aveva dichiarato esterrefatto: “La situazione è tragica”. E tragica rimane a distanza di undici anni. Per far fronte allo sversamento di alcool butilico e isopropilico fu previsto un intervento di messa in sicurezza d’emergenza, effettuato dal Comune di Siderno, con il supporto di ARPACAL, che comportò l’escavo della parte di suolo interessato dallo sversamento, circa 300 mc, e l’abbancamento provvisorio della terra asportata in containers posizionati nell’area. Con quest’intervento si eliminò il rischio d’inquinamento per il sottosuolo e la falda ma non furono portate a termine le procedure previste dalla normativa. Novecento tonnellate di materiali che potrebbero causare una vera catastrofe ecologica sono ancora presenti all’interno dell’impianto. “Per vie diverse – dichiara Martino riportando la valutazione di un esperto – queste sostanze sono alla stessa stregua di alcune armi chimiche”. Lo scorso 13 settembre il sindaco di Siderno, Pietro Fuda, considerando la situazione non più rimandabile ha sollecitato il Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria a procedere ultimando i lavori di bonifica e messa in sicurezza dell’area. Scopre, però, che il suo non è affatto un sollecito: negli ultimi tredici anni negli archivi del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria non esiste alcuna domanda formale di inserimento nei piani di bonifica dell’area della ex Bp. Com’è possibile che ci si sia dimenticati di questa bomba ecologica?



RIVIERA

REFERENDUM

È stata finalmente stabilità la data del Referendum costituzionale, sul quale il popolo dovrà esprimersi il prossimo 4 dicembre. Ma cosa comportano, esattamente, le modifiche alla Costituzione proposte dal governo? Quali sono i pro e i contro della nuova costituzione e quali le norme per lo svolgimento di questa votazione, chiamata tecnicamente confermativa o sospensiva?

Costituzione: vale davvero la IL FRONTE DEL SÌ AFFERMA CHE IL PROCESSO DECISIONALE SARÀ SNELLITO, CHE SI RISPARMIERANNO 500 MILIONI ALL’ANNO, CHE NON CI SARANNO PIÙ CONFLITTI TRA STATO E REGIONI E CHE ELEGGERE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SARÀ UN GIOCO DA RAGAZZI.

JACOPO GIUCA La data è stata stabilita. È il 4 dicembre il giorno in cui il popolo italiano sarà chiamato alle urne per esprimersi sul referendum costituzionale voluto dal governo Renzi e che porta il nome di Maria Elena Boschi. In questi lunghi mesi di preparazione al voto, molti sono stati i pareri in merito espressi dalle diverse parti politiche, con più o meno valide ragioni sottoscritte alternativamente in favore del Sì e del No. Ma che cosa questo Referendum davvero comporti sono stati in pochi a spiegarlo, lasciando sempre che fosse una propaganda nebbiosa e spesso faziosa a illustrare quali fossero i punti soggetti a cambiamento. Eppure, la Riforma, una volta snellita dei tecnicismi che ne impregnano il Disegno di Legge, prevede cambiamenti mirati e riassumibili piuttosto facilmente nei seguenti punti: Riforma del Senato: La riforma intende cancellare il cosiddetto “bicameralismo perfetto” vigente tra Camera e Senato. Attualmente, infatti, tutte le leggi ordinarie e costituzionali devono passare al vaglio di entrambe le Camere prima di poter essere approvate. Lo stesso discorso vale per la fiducia accordata a un Governo, che oggi viene concessa solo in seguito all’espressione di un parere positivo da parte dei deputati come dei senatori. Qualora il 4 dicembre vincesse il Sì, invece, la Camera dei Deputati diverrà l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto, l’unica assemblea delegata all’approvazione di leggi ordinarie e di bilancio e ad accordare la fiducia al Governo. Allo stesso tempo, il Senato si trasformerà in un organo rappresentativo delle autonomie regionali composto non più da 315 senatori eletti dal popolo, ma da 95 membri scelti dai consiglieri regionali tra sindaci e loro pari, proporzionalmente al numero di abitanti rappresentati e ai voti ottenuti dai partiti, con un mini-

mo di due elementi a Regione. I 95 senatori resteranno in carica per la durata del loro mandato di amministratori locali e non saranno più pagati dal Senato, ma riceveranno lo stipendio da semplici amministratori. Ad essi, si aggiungeranno 5 senatori nominati direttamente dal Presidente della Repubblica, che resteranno in carica per sette anni. La carica di senatore a vita, infatti, scomparirà del tutto, fatta eccezione per i cinque attuali (Elena Cattaneo, Mario Monti, Giorgio Napolitano, Renzo Piano e Carlo Rubbia). Il nuovo senato potrà esprimere pareri sui progetti di legge approvati dalla Camera dei Deputati e proporre modifiche entro trenta giorni dall’approvazione della legge stessa, ma starà alla Camera decidere se accogliere o meno gli emendamenti. I senatori, inoltre, continueranno a partecipare all’elezione del Presidente della Repubblica, dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura e dei Giudici della Corte Costituzionale, ma la loro funzione principale sarà quella di esercitare una funzione di raccordo tra Stato, Regioni e Comuni. Rivisitazione del processo di elezione del Presidente della Repubblica: Grazie alla vittoria del Sì l’elezione del Presidente della Repubblica sarà il frutto esclusivo di una seduta comune delle Camere e l’elezione il risultato della maggioranza dei due terzi dei componenti fino al quarto scrutinio, in seguito al quale basteranno i tre quinti. Attualmente, invece, è necessario ottenere i due terzi dei voti dell’assemblea fino al terzo scrutinio, dal quarto è invece necessario il raggiungimento della maggioranza assoluta (50%+1) dei componenti. Abolizione del Consiglio Nazionale per l’economia e il lavoro: Il Cnel è un organo ausiliario composto da 64 consiglieri che dovrebbero fornire alla Camera dei

Deputati consulenza tecnica nelle decisioni relative alle leggi sull’economia e sul lavoro. Il condizionale è d’obbligo in quanto, dalla sua istituzione, non ha mai svolto efficacemente il proprio compito né ha mai esercitato la propria facoltà di promuovere i ddl o proporre alle Camere leggi in materia economica. La riforma prevede la totale soppressione di quest’organo fino ad oggi sconosciuto ai più e, conseguentemente, un notevole risparmio di soldi pubblici. Modifica del Titolo V della Costituzione relativo alla ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni: La vittoria del Sì comporterà il cambiamento di un della Costituzione per i sostenitori del Referendum responsabile di numerosi conflitti tra Stato e Regioni. La competen-

ché il referendum sia considerato valido. Anche per proporre una legge d’iniziativa popolare aumenta il numero delle firme necessarie: non basterà più raccoglierne 50mila, ma ne serviranno il triplo: 150mila. Il ddl Boschi, almeno sulla carta, nasce per assicurare un notevole risparmio di tempo e denaro nei processi decisionali del Governo. Il “licenziamento” di due terzi dei senatori e l’abbassamento del loro stipendio, oltre che l’abolizione del Cnel, dovrebbero portare a un risparmio di 500 milioni annui nella gestione della cosa pubblica, ma è pur vero che molti aspetti della sovranità popolare oggi garantiti vengono sottratti alla cittadinanza (che non potrà più scegliersi direttamente i propri rappresentanti in senato) e

IL FRONTE DEL NO RITIENE CHE SI CREERANNO CONFLITTI TRA CAMERA E SENATO, CHE SI RISPARMIERÀ MENO DI QUANTO PROMESSO, CHE SI AVRÀ MENO ATTENZIONE PER I PROBLEMI LOCALI E CHE SI CANCELLERÀ LA SOVRANITÀ za diretta di una ventina di materie oggi amministrate dagli organi Regionali (tra cui l’ambiente, la gestione di porti e aeroporti, trasporti e navigazione, produzione e distribuzione dell’energia, politiche per l’occupazione, sicurezza sul lavoro e ordinamento delle professioni) tornerà infatti nelle mani dello Stato. Cambio dei parametri necessari all’indizione di un referendum abrogativo o a leggi d’iniziativa popolare: Con la vittoria del Sì il quorum che rende valido il risultato di un referendum abrogativo resta del 50%+1 degli aventi diritto al voto a meno che la consultazione non sia stata promossa attraverso la raccolta di 800mila firme. In questo caso, infatti, il quorum sarà ridotto e basterà che vada a votare il 50%+1 dei votanti alle ultime elezioni politiche (e non degli aventi diritto) affin-

che il popolo avrà vita più dura anche nel far passare le leggi di iniziativa popolare. Partendo da questi punti immediatamente evidenti, i sostenitori della ragioni del No affermano che la riforma sia illegittima in quanto prodotta da un parlamento costituitosi grazie al Porcellum (una legge già dichiarata incostituzionale) e non eletto dal popolo. Viene inoltre contestata la questione delle immunità parlamentari, in caso di vittoria del Sì estese indistintamente agli amministratori regionali e locali. A questo, si aggiungerebbero la poca chiarezza nella stesura della legge, prodotta sotto dettatura del governo e non per libera iniziativa del Parlamento, e una contestazione relativa al dimezzamento dei costi della politica che, ottimisticamente, sarebbe invece pari al 20% del totale attuale. Inoltre, per il fronte del No, l’abo-


SETTIMANALE

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IL REFERENDUM COSTITUZIONALE DEL 4 DICEMBRE CHIEDERÀ AI CITTADINI DI ESPRIMERSI SU. RIFORMA DEL SENATO, ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, SOPPRESSIONE DEL CNEL, MODIFICA DELTITOLOV DELLA COSTITUZIONE E PARAMETRI PER L’INDIZIONE DI LEGGI DI INIZIATIVA

a pena cambiarla? lizione del bicameralismo sarebbe solo nominale: il nuovo sistema, anche dopo essere stato rodato, sarà con ogni probabilità responsabile di conflitti di competenza non solo tra Stato e Regioni, ma anche tra Camera e Senato. Diretta conseguenza di questo nuovo panorama, probabilmente, sarà un’ulteriore complicazione del processo di produzione delle norme, per non parlare del fatto che alcune materie di competenza delle Regioni, una volta passate nelle mani dello Stato, verranno obbligatoriamente affrontate con minore coscienza di quale sia la situazione degli enti locali e di quali possano essere le scelte migliori da mettere in pratica in ogni singolo caso. La nuova procedura legislativa, per queste ragioni, nonostante sulla carta semplifichi e velocizzi questo processo con l’accentramento del potere nelle mani dei deputati, potrebbe far nascere fino a dieci nuovi procedimenti legislativi oltre a quelli già esistenti, rendendo di fatto ancora più complicato produrre e approvare le norme. A questo si aggiunga che il quesito posto ai cittadini il 4 dicembre sarà unico, pertanto barrare una casella piuttosto che l’altra significherà approvare o respingere in toto le modifiche illustrate in precedenza. A nulla sono servite, nelle ultime settimane, le richieste, promosse in primo luogo dal Movimento 5 Stelle, di dividere la votazione in cinque quesiti utili a votare in maniera più mirata e consapevole per ogni modifica proposta. Si tenga infine presente che il referendum del 4 dicembre, differentemente, ad esempio, a quello sulle trivelle dello scorso aprile, è un referendum confermativo o sospensivo e che, differentemente ai referendum abrogativi, non sarà necessario raggiungere il quorum per poterlo attuare ma, quale che sia la percentuale di affluenza alle urne (fosse anche dell’1%) la vittoria del Sì piuttosto che del No sarà comunque sancita sulla base del numero di voti ottenuti dall’opzione in relazione al numero dei votanti. Comunque vada, insomma, il referendum sarà valido.

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L’OPINIONE

4 dicembre giorno dell’orgoglio calabrese: non votare! ILARIO AMMENDOLIA Il 4 dicembre non sarà il giorno della mia battaglia, oserei dire non è il giorno della nostra battaglia. Non lo è ma lo potrebbe diventare se fossimo capaci a ribaltare una logica che ci colloca in posizione marginale e ininfluente. Nei prossimi mesi, senza volerlo, ci troveremo presi per i capelli e immersi nel vortice di una campagna referendaria che, comunque vada, non sposterà di una sola virgola i tanti problemi che ci circondano. Dall’attuale dibattito scompaiono come per incanto le masse di emarginati che ci chiedono aiuto, svaniscono i nostri giovani senza lavoro, sparisce dal nostro orizzonte l’ospedale di Locri dove la gente, divorata dalle zanzare, perde la dignità e rischia la vita. Eppure questi argomenti cercano e trovano risposta nella Costituzione ma vengono retrocessi nel limbo dove sosteranno a tempo indeterminato. I maestri d’orchestra roteano la bacchetta, i musicanti suonano il piffero e noi danziamo al loro comando. “Si” e “No” ma nulla cambia! Questa volta io non danzerò! Certo, se vincesse il “sì” avremmo un Senato, inferiore di numero e con diverse funzioni, ma ancora di più espressione della casta. Sarebbe eletto dai consiglieri regionali togliendo ai cittadini la possibilità (già solo apparente) di esprimere i senatori. Si chiuderà un cerchio di una democrazia svuotata in cui il popolo non elegge il potere legislativo (deputati e senatori). Già non elegge i consiglieri della città metropolitana, né i rappresentanti dell’ente intermedio che comunque dovrà prendere il posto delle province. In pratica non elegge quasi nulla e se anche eleggesse “qualcosa”, manca lo strumento che la Costituzione individua come veicolo di democrazia e di partecipazione popolare cioè il “partito”, inteso come organizzazione democratica di massa. La “parte” che confluisce nel “tutto” e forma la volontà politica nazionale! La mancanza dei partiti genera i “capi” che rappresentano l’antitesi della democrazia stessa. E io, con tutto il rispetto, non voglio capi perché amo la libertà e non mi piace il basto e ancor meno il padrone. In compenso con la vittoria del “sì” avremmo l’abolizione del famigerata riforma al “titolo V” e non è cosa da poco. La ferita inferta alla Costituzione con la modifica del titolo V non è meno grave rispetto a quelle oggetto dell’attuale referendum. Infatti tale modifica scellerata, approvata negli anni scorsi con solo 4 voti di maggioranza, ha rappresentato per i governi regionali una fonte di sprechi e di vergogna senza fine. Se vincesse il “no” avremmo ancora un Senato apparentemente elettivo ma ci dovremmo tenere il titolo V così com’è, con amministratori regionali liberi di regalarsi vitalizi e prebende, di pretendere rimborsi stratosferici attribuendosi indennità che sono un insulto alla miseria. Gli eserciti sono schierati, senza incertezze, pronti al combattimento e ci chiamano a intrupparci in una battaglia che non è la nostra. Già si sentono le cannonate sparate in TV, i missili sganciati dai giornali, e colpi di maglio sferrati nei talk show. Cercano fanti e spadaccini da arruolare e trovano schiere di consiglieri regionali e di parlamentari che nulla hanno fatto per rendere viva la Costituzione nella nostra Terra e che adesso straparlano in Suo nome. Qualunque sarà l’esito del referendum, dobbiamo essere consapevoli che in Calabria, nella Locride, la Costituzione resterà scritta solo sulla carta. Ferita ogni giorno da forze che operano dall’interno e dall’esterno dello Stato. Dovremo sempre combattere battaglie altrui?

L’unico “comitato” a cui noi potremmo far parte è quello per l’attuazione della Costituzione. Ma non c’è e non a caso. Attuare la Costituzione sarebbe, in questo momento storico, l’unica, vera “rivoluzione” possibile. Non si può sfregiare impunemente la Carta scritta da uomini come Dossetti e Pertini, Terracini e De Gasperi intingendo la penna nel sangue dei partigiani, nelle sofferenze dei carcerati, nei sacrifici di un intero popolo. Non è un caso se abbiamo una Carta Costituzionale che ordina l’uguaglianza tra tutti i cittadini, ritiene sacra e inviolabile la persona umana, fonda la Repubblica sul lavoro, non consente privilegi tali da umiliare la dignità dei cittadini, difende la libertà del singolo anche rispetto all’ordine costituito, prescrive la sovranità popolare, pretende che si amministri la giustizia in nome del popolo italiano e non da caste contro il popolo. È questa la nostra Costituzione e non c’è alcuna urgenza da sfregiarla. Se qualche lieve aggiornamento si dovesse fare questo dovrebbe essere compito di un Parlamento realmente eletto e con un voto a stragrande maggioranza. Invece soprattutto in questi ultimi trenta anni, è stata sabotata dall’alto. Svuotata da chi aveva l’obbligo di custodirla ed attuarla. Svuotata da chi non è stato capace di attuarla. Detto questo, non riconosco il diritto di difendere la Costituzione alla ciurma dei peggiori forcaioli che ne han fatto strame, ai Travaglio e al partito del pubblici ministeri che, in questi anni, hanno sferrato tremendi colpi di maglio contro le garanzie costituzionali. Nè voglio trovarmi accanto alla “Lega” o alle truppe “grilline” che si muovano al comando di un capo assoluto e che veicolano un messaggio oggettivamente antidemocratico e antimeridionalista e perciò stesso antitetico allo spirito e alla lettera della Costituzione. Avrei voluto che il gruppo dirigente del PD, da Renzi alla Boschi, piuttosto che misurarsi e intestardirsi sulla modifica del Senato fossero stati capaci di passare alla storia come coloro che hanno cancellato la modifica al titolo V, ripristinando l’integrità della Costituzione, e attuando quella parte del tentato costituzionale che tanto ci interessa come popolo e che sinora è rimasta lettera morta: “…È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese… La libertà personale è inviolabile.” Purtroppo non l’hanno fatto! Io non ho alcuna intenzione di prestarmi a un gioco che non appartiene alla mia terra e alla mia gente. Faccio questa scelta e non senza travaglio e sofferenza. Ritengo sacro il diritto di voto ma in casi eccezionali, come questo, l’astensione di massa potrebbe rendere protagonista un territorio. Non voterò in nome della Costituzione ferita Non voterò per dare voce agli “ultimi” di questa terra. Non voterò per protestare contro gli insulti che ogni giorno la Costituzione subisce in Calabria nel disinteresse generale. So che la mia astensione è poca cosa ma se la stragrande maggioranza dei cittadini della Locride si astenessero dal voto sarebbe l’inizio di una grande battaglia per l’attuazione della Costituzione anche nella nostra Terra . La riapertura della “vertenza Locride” di cui tanto abbiamo bisogno e, in casi eccezionali, il silenzio espresso dal “non voto” vale più di mille parole. Potremmo trasformare il 4 dicembre in una giornata dell’orgoglio del nostro popolo. Basta volerlo, basta non recitare su un copione scritto dagli altri.


BREVI DALLA LOCRIDE

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Africo si prepara alle elezioni:si candida il sindacalista FrancescoTalia Non manca molto al 13 novembre, data in cui, dopo 2 anni e 10 mesi di gestione commissariale, Africo tornerà finalmente alle urne per il rinnovo democratico della propria giunta amministrativa. E questa volta sembra proprio che il comune non si farà trovare impreparato come alle elezioni di primavera, perché Francesco Talia, sindacalista della Cisl, ha annunciato in settimana la propria candidatura supportato dalla lista Risveglio Democratico. L’intento di Catalani e della sua lista è creare un movimento civico che riesca a servire e guidare la comunità, facendo maturare tra gli abitanti il desiderio di ritorno alla democrazia e rilanciare a livello turistico e sociale il paese.

Rinnovo Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti:

Troppa competizione fa ritirare Filippone In vista delle imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di locri, Aurelio Filippone, Vice Presidente uscente, ha constatato tra i suoi colleghi un clima di contrapposizione che costringeva le parti a prendere posizioni per alcuni colleghi piuttosto che altri. Per questa ragione, leggendo nella situazione venutasi a creare troppo contrasto tra persone che dovrebbero lavorare al fine di raggiungere un unico obiettivo, Filippone ha deciso di tirarsi indietro dalla competizione elettorale. La speranza, sua e di chi sostiene le sue parti, è che si ritrovi quella unitarietà sinergica che possa dare più autorevolezza alla categoria dei Commercialisti del comprensorio.

Il Marconi di Siderno accede alla fase nazionale del concorso Enel PlayEnergy Oltre 500 studenti di varie scuole calabresi hanno partecipato alla fase regionale dell’edizione 2015-2016 del concorso Enel PlayEnergy, che li ha visti confrontarsi con i temi dell'energia e dell’ambiente. Tra loro, erano presenti anche i ragazzi del Marconi di Siderno, vincitori del premio nella categoria Scuola Secondaria di 2° grado con il progetto Smart Island presentato dalle classi IB IIA IVA e VA, guidate dall’insegnante Giuseppina Calenda, un risultato che permetterà ai nostri ragazzi di accedere, assieme alla scuola primaria di Catanzaro e la scuola Secondaria di 1 grado di Nicotera alla fase successiva del concorso, in cui un’apposita giuria valuterà i progetti provenienti da tutte le regioni italiane e sceglierà i vincitori nazionali delle 3 categorie. Intanto, i vincitori regionali potranno godersi le stampanti multifunzione messe in palio per tutti i vincitori di questa prima fase.

L’AIGA di Locri si fa notare al Congresso forense di Perugia Si sono fatti notare, i giovani avvocati dell’AIGA di Locri che, lo scorso 23 e 24 settembre, hanno partecipato ai lavori del Congresso Straordinario dei Giovani Avvocati, svoltosi nell’incantevole scenario del Palazzo dei Notari della Città di Perugia. Al congresso, sviluppatosi sul tema della meritocrazia, i ragazzi di Locri hanno infatti presentato ben due mozioni, entrambe approvate all’unanimità, riguardanti il regime transitorio per l’accesso all’albo dei cassazionisti ed il regime transitorio per l’esame di abilitazione alla professione di Avvocato.

Anche Mammola aiuta Amatrice Anche Mammola partecipa alla rete di aiuti per Amatrice. Grazie alla collaborazione dei cittadini , di Fausto Certomà e dell’Associazione Asd Fitwalking, i primi 545 € della raccolta fondi locale sono stati inviati alle popolazioni che hanno subito il terremoto dello scorso 24 agosto.

Marina di Gioiosa: una mozione incentiva lo smaltimento di eternit nel territorio comunale

Vista la facilità con cui si incontrano lastre di eternit in tutto iol territorio della Locride, l’opposizione di Marina di Gioiosa Jonica, guidata da Pasquale Mesiti e Maria Teresa Badolisani, ha recentemente proposto all’Amministrazione Comunale una mozione che incentiva l’autorimozione di questo rifiuto ingombrante e pericoloso dalle zone in cui oggi si trova. Sulla falsariga di quanto già fatto da altri paesi e regioni di Italia, anche Marina, secondo l’opposizione, dovrebbe adesso regolarizzare la propria condizione, al fine di dare un’immagine decorosa del paese e, soprattutto, di salvaguardare la salute dei propri cittadini.

Siderno: continuano questa sera Discussioni e Approfondimenti politici a casa di Fattore Comune Continuano questa sera le Discussioni e Approfondimenti politici a cura del Circolo Berlinguer e del Coordinamento Regionale di Sinistra Italiana. Tema del convegno di oggi, che si terrà alle 19:00 presso la Sala del Consiglio Comunale di Siderno, sarà Il percorso per ricostruire la sinistra in Italia e, dopo l’introduzione da parte dell’assessore al Comune di Siderno Ercole Macrì, vedrà la partecipazione di Angelo Broccolo e la discussione con Simone Oggionni e Maria Pia Pizzolante. La cittadinanza è invitata a partecipare.



RIVIERA

SOCIETÀ

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Incontro in Regione per preparare la manifestazione nazionale di Melito Sul finire della settimana, nella Cittadella regionale, si sono riuniti il presidente Mario Oliverio e le parti sociali e istituzionali in vista della manifestazione nazionale a Melito contro la violenza di genere, un evento organizzato dalla Giunta Regionale e fissata per venerdì 21 ottobre. Oltre agli assessori Carmen Barbalace, Antonella Rizzo, Federica Roccisano, erano presenti anche il capogruppo del PD in Consiglio Sebi Romeo, il Dirigente generale del Dipartimento Lavoro Fortunato Varone, la Dirigente del settore Politiche Sociali Giovanna La Terra e la consigliera di Parità della Regione Calabria Maria Stella Ciarlessa. Nutrita è stata anche partecipazione da parte di rappresentati del mondo dell’associazionismo, delle categorie, della scuola, dell’università e della Chiesa, con la partecipazione del del delegato del Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, Monsignor Giuseppe Silvestre, di don Ennio Stamile di Libera, di organismi di parità e di tante altre realtà calabresi che hanno inteso aderire e partecipare attivamente, portando idee e proposte, alla programmazione delle attività per la giornata. «Nei giorni a ridosso di quanto venuto alla luce sulla drammatica vicenda di Melito si sono accesi i riflettori; dobbiamo evitare che si spengano» ha affermato il governatore Oliverio aprendo l’incontro. «La manifestazione promossa - ha proseguito - ha l’obiettivo di far crescere la consapevolezza del fenomeno della

violenza, fisica, psicologica, contro le donne, ed una attenzione forte, per determinare una inversione di rotta, una crescita culturale, e gettare le basi per far crescere i necessari anticorpi. Dobbiamo puntare a coinvolgere tutta la società, le famiglie e i giovani prima di tutto, i centri antiviolenza, definendo un programma articolato che possa precedere e seguire il momento di mobilitazione che abbiamo voluto organizzare. «Abbiamo sollecitato e ci stiamo impegnando per avere una partecipazione oltre la nostra regione; abbiamo già

ette designer di fama internazionale sono giunti in Calabria per dimostrare che l’Italia manifatturiera è un’unica grande fabbrica collettiva. Insieme hanno preso parte a un viaggio di 5 giorni, il Designing Grand Tour, organizzato dal Lanificio Leo, la più antica fabbrica tessile calabrese che sorge a Soveria Mannelli, nel catanzarese. L’architetto Emilio Leo, produttore di sciarpe, tappeti e coperte, ha proposto un progetto che ha visto coinvolti l’industrial designer Giulio Iacchetti, il giapponese Kensaku Oshiro, la colombiana Laura Daza, l’olandese Sigrid Calon, Gabriele Rigamonti e Carla Scorda per lo Studiocharlie e il bulgaro Victor Vasilev. L'obiettivo: disegnare 7 arazzi contemporanei su telai jacquard. A realizzarli sarà lo storico lanificio Torri Lana 1885, in provincia di Bergamo, mentre al confezionamento provvederà il Lanificio Leo. Le opere insieme agli schizzi e agli appunti che il gruppo ha raccolto durante il viaggio saranno presentati a Milano alla Design Week 2017. Nel materiale raccolto dal team anche schizzi dei mosaici di Casignana e del tempietto greco bizantino della Cattolica di Stilo

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avuto molte adesioni, altre ne stanno arrivando. Vogliamo lanciare un messaggio a livello nazionale, per avviare una necessaria opera di bonifica e contrasto, realmente incisiva. La riflessione che dobbiamo fare- ha spiegato ancora- deve tendere a destare una nuova attenzione. È, la nostra, una scesa in campo che deve alimentare una nuova consapevolezza, e un punto di ripartenza di iniziative, più costanti, contro un fenomeno che segna la nostra società in maniera drammatica. È una iniziativa culturale forte, contro la cultura dell’indifferenza, della testa

girata da altra parte. È una battaglia di civiltà poiché ha al centro il rispetto della dignità delle persone, contro la quale non si può rimanere, appunto, indifferenti. «Dobbiamo avere l’ambizione - ha concluso Oliverio - di far partire dalla Calabria una battaglia che deve scuotere il Paese, un momento di svolta nell’approccio a questo fenomeno» Adesso prima della manifestazione, ci sarà una nuova riunione di approfondimento, già fissata per venerdì prossimo.

Il design internazionale approda in Calabria

Roma: Tutino dice no alla Raggi Si sarebbe sentito sulla graticola per troppi giorni, Salvatore Tutino, consigliere della Corte dei Conti ed ex dirigente del ministero dell’Economia che Virginia Raggi, Sindaco di Roma, avrebbe voluto come assessore al bilancio. Del resto, il nome del professionista di origini sidernesi aveva creato diversi malumori all’interno del Movimento 5 Stelle, in passato protagonista di una battaglia contro consigliere, secondo i grillini uno dei “cinque rappresentanti della casta salvati dal governo Letta e dal Pd di Renzi”. «Da diversi giorni sono sulla graticola - avrebbe affermato Tutino motivando il suo no al sindaco della capitale - Sono stato sottoposto a esami surrea-

li. Sono diventato oggetto di una contesa in cui, più che i curricula, contano le illazioni e dove le falsità e le beghe di una certa politica fanno aggio su professionalità e impegno. Gli attacchi, del tutto ingiustificati, da parte di esponenti della forza politica che dovrà sostenere le scelte della giunta, minano alla base ogni possibilità di un proficuo lavoro». E intanto, dal suo profilo twitter, Beppe Grillo impone il silenzio ai suoi con un diktat “morbido” ma in grado di far comprendere quanto la tensione, all’interno del partito, si sia innalzata: «Ringrazio di cuore tutti i portavoce M5s che non faranno né dichiarazioni né interviste su Roma nei prossimi giorni». Fonte: roma.corriere.it

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REGGIO CALABRIA

L’Università “Mediterranea” è sempre più internazio-nalizzata!

Il 2016 verrà ricordato come l’anno dell’internazionalizzazione, all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. L’Ateneo, infatti, si è contraddistinto per una serie di attività che e scambi culturali che hanno permesso ai suoi studenti di entrare in contatto con le realtà più disparate. Grazie alla collaborazione con il Movimento Contaminiamo i saperi, gli studenti della Mediterranea hanno potuto visitare le più prestigiose università d’Europa (Mainz, Bruxelles, Strasburgo, Cracovia, Atene, Siviglia, Cordova, Cadiz, Namur, Gand, Porto, Santiago de Compostela, La Coruña, Vigo, Braga, Coimbra), oltre che entrare in contatto con le più importati istituzioni di ogni singolo Stato (Parlamento europeo, Commissione, Corte europea dei diritti dell’uomo), una meravigliosa avventura che, affermano gli organizzatori e i docenti, è ben lungi dal finire.

Reggio: Piazzale della Libertà diventa Piazza Mino Reitano

Con l’apposizione delle targhe commemorative si è finalmente conclusa l’intitolazione del Piazzale della Libertà a Mino Reitano, deliberata dal Comune di Reggio Calabria (del. 194 del 4 Dicembre 2015) e portata a compimento dalla Commissione Toponomastica, portando a compimento percorso burocratico iniziato già alcuni anni fa dall’ex assessore Giuseppe Martorano, amico personale di Reitano e della famiglia. Già la giunta Arena infatti aveva proposto di rendere omaggio a questo illustre personaggio della nostra terra, incontrando però una serie di ostacoli sollevati dalla Prefettura che relegava il grande Mino a personaggio di rilevanza locale e non nazionale. Oggi finalmente viene riconosciuto all’artista il ruolo di “ambasciatore” non solo della nostra terra ma della cultura italiana tutta e finalmente il busto commissionato da tanti anni e rimasto per lungo tempo in deposito può salutare la piazza intitolata al personaggio che raffigura. L’associazione “La vita è così” presieduta del fratello Gegè ha infine “adottato” la piazza e il monumento e contribuirà così fattivamente alla manutenzione e al decoro. Giuseppe Martorano



REDAZIONALE

L’INTERVISTA a colloquio con il dottor Enzo Lamberto, ma

Il rivoluzionario m elektromeridian sb orse il nome Elektromeridian Kobra a tanti non dirà molto, sicuramente a chi non ha mai fumato una sigaretta, o forse a chi non ha mai avuto problemi di Insonnia o di Sovrappeso dovuto a fame nervosa. Sta di fatto che questo strepitoso sistema circola in Italia e in molte Nazioni del mondo ormai da oltre 25 anni. Di che si tratta? Lo abbiamo chiesto direttamente al suo inventore, il Dr. Enzo Lamberto, originario di Caulonia ma da oltre 35 anni stabilito a Bergamo dove ha sviluppato questo metodo che ora andremo a conoscere da vicino. Dr. Lamberto vuole spiegare ai nostri lettori cosa è il metodo Elektromeridian Kobra e a cosa serve? Il metodo Elektromeridian Kobra è una mia invenzione, creata e brevettata nel 1986. Lo stesso nome sta a significare MERIDIANI ELETTRONICI. Mi spiego meglio: tutti hanno sentito parlare o provato la vecchia tradizionale Agopuntura, essa è ormai diventata medicina e riconosciuta come tale dal Ministero della Salute Italiano e da quasi tutto il mondo. Questa tecnica fu scoperta in Cina ed è applicata come medicina ufficiale da oltre 5000 anni per il trattamento e la cura di oltre 400 patologie anche gravi. Quindi io non ho scoperto l’agopuntura, bensì un migliorativo di essa, vale a dire che la mia invenzione si avvale di una serie di correnti generate da un’ apparecchiatura debitamente miscelate e adeguatamente dosate oggi da un computer, che hanno sostituito i vecchi tradizionali aghi dell’agopuntore, dette correnti Galvaniche, Tens ed Analgesiche, riescono attraverso i centri meridiani, meglio identificati come punti energetici, ad attraversare in pochi secondi l’intero corpo, andando così dapprima a stimolare il nostro sistema Endorfinico, un ormone che viene naturalmente generato dal nostro organismo che spesso viene definito come l’Ormone della serenità e della felicità. Andando quindi a stimolare deter-

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minati punti meridiani dislocati sul nostro corpo, ed in particolare quelli concentrati nei padiglioni auricolari, crea quasi immediatamente al paziente un senso di benessere fisico generale. Ci sono alcuni punti che corrispondono direttamente agli organi del nostro corpo: questi ricevendo una stimolazione generata dall’apparecchiatura, reagiscono ed innescano il processo curativo. Dr. Lamberto ci vuole spiegare nello specifico a che tipo di cure si riferisce? Innanzitutto il mio cavallo di battaglia è eliminare con questa macchina in modo definitivo il vizio del fumo. Nel 94% dei casi è sufficiente una sola seduta di circa 20 minuti, per dissuadere ed eliminare soprattutto nei forti fumatori il vizio. Centinaia di migliaia di persone nel mondo hanno definitivamente smesso di fumare, grazie alla mia invenzione. Da oltre 25 anni sono operativi, in quasi tutte le regioni Italiane, centri Medici e non, che utilizzano il mio metodo con successo. Coloro che smettono di fumare con il mio metodo, non riprenderanno mai più a fumare, in quanto con il trattamento oltre ad eliminare quasi immediatamente il desiderio e la voglia di fumare, nell’arco di nemmeno tre mesi si ritrovano ad avere bronchi e polmoni quasi esattamente come le persone che non hanno mai fumato una sigaretta, la stessa cosa non si verifica in quei fumatori che grazie alla loro forte forza di volontà, riescono a smettere di fumare da soli. Questi ultimi da quando smettono di fumare necessitano da 5 a 10 anni prima di sentirsi fuori pericolo di ricaduta, e prima di sentirsi ripuliti da tutte le tossine e il catrame accumulato soprattutto sui polmoni negli anni. Quindi Dr. Lamberto le sue apparecchiature servono solo per chi vuole smettere di fumare, o sono utili anche per altre patologie? Le mie apparecchiature vengono utilizzate anche per quelle persone che soffrono di Insonnia grave, persone che per poter dormire sono costretti a fare uso di farmaci e psi-

ENZO LAMBERTO, MAESTRO DI AUTOIPNOSI SPECIALISTA IN AGOPUNTURA ELETTRONICA

LE APPARECCHIATURE ELEKTROMERIDIAN KOBRA

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aestro di autoipnosi specialista in agopuntura elettronica

metodo barca in Calabria Forse il nome Elektromeridian Kobra a tanti non dirà molto, sicuramente a chi non ha mai fumato una sigaretta, o forse a chi non ha mai avuto problemi di Insonnia o di Sovrappeso dovuto a fame nervosa. Sta di fatto che questo strepitoso sistema circola in Italia e in molte Nazioni del mondo ormai da oltre 25 anni.

cofarmaci, in questo caso però, non basta una sola seduta, ma si necessita di almeno 10 sedute da effettuare con frequenza bisettimanale, anche qui i risultati sono da noi garantiti al 100%. Il mio metodo è molto utile anche per le persone che sono sovrappeso: esse possono perdere fino anche a 30 chilogrammi, senza diete e senza farmaci o derivati. Non andiamo a sciogliere i grassi che poi a distanza di poco tempo ritornano, bensì interveniamo attraverso i centri nervosi, andando ad eliminare in primis la fame nervosa, causa spesso principale dell’aumento di peso, per poi modificare in modo definitivo l’educazione alimentare. Mi spiego meglio, con questi trattamenti si portano le persone ad avere meno fame, a non assumere più del cibo necessario al proprio fabbisogno. Io ne sono l’esempio, da ormai oltre 20 anni, non pranzo a mezzogiorno, e non sento minimamente gli stimoli della fame, anzi se solo dovessi mangiare anche un piccolo panino a mezzogiorno starei male e non lo digerirei per tutto il giorno. Il mio organismo si è abituato a questo, e quindi per me è più che sufficiente mangiare una volta al giorno. Il mio peso corporeo da oltre 20 anni non varia di un grammo. In questo caso le sedute sono da un minimo di 10, ad un massimo di 20. Dr. Lamberto le vogliamo fare una domanda che forse anche i nostri lettori in questo momento si stanno ponendo. Questi trattamenti hanno un prezzo accessibile? Direi di si, soprattutto qui in Calabria dove per mia scelta li ho abbassati di oltre il 50% del prezzo praticato in tutta Italia. Partendo dal trattamento Antifumo, il costo è di 250 Euro Iva inclusa, vale a dire che per un fumatore medio corrisponde al corrispettivo speso in circa un mese di sigarette. Gli altri trattamenti fra cui Sovrappeso, Insonnia, Ansia, Stress, depressione costano 50 Euro ogni seduta. Quindi come potrete vedere i trat-

TRATTAMENTO REALITY

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TRATTAMENTO AGOPUNTURA ELETTRONICA

tamenti sono accessibili a tutti. Dr. Lamberto Lei ha aperto uno studio recentemente a Siderno in Piazza Risorgimento, in questo centro vengono eseguiti ulteriori trattamenti oltre a quelli elencati? Si , ho voluto inserire anche due trattamenti che nella nostra zona mancavano. Il primo sono corsi riservati alle neo mamme, quindi corsi preparto tenuti da una Dottoressa Ostetrica, anche su questo punto vorrei sensibilizzare le neo mamme, all’importanza di questi corsi. Essi servono oltre che a preservare il fisico delle future mamme, anche a prepararle al parto, insegnare loro la giusta respirazione in sala parto, per attenuare i dolori del travaglio, oltre ad esercizi fisici per agevolare la mamma e il nascituro, ma anche a rassicurarle sulle tecniche del parto, ad insegnare loro come si maneggia il bambino: questo anche grazie all’intervento in una delle sessioni previste di un Medico Pediatra, fino ad arrivare anche alla formazione del neo papà che ormai quasi sempre vuole presenziare al parto. Per questa disciplina sono previste 8 sessioni di gruppo di circa 2 ore cadauna, ed anche in questo caso il costo per ogni sessione sarà di 35 Euro. Altra disciplina che praticheremo nel centro sono corsi di Yoga, questi aperti a tutti non solo alle neo mamme. Con questo ci auguriamo di portare dei servizi innovativi che mancavano nella zona della Locride, e ci auguriamo di poter soddisfare le esigenze di molte persone. Infine comunichiamo che lo studio è aperto da lunedì a sabato dalle ore 9 alle ore 13, e dalle ore 15 alle ore 19. Si riceve solo su appuntamento telefonando al numero: 0964401508 Per tutti coloro che volessero usufruire del trattamento Antifumo, informiamo che senza nessun obbligo, eseguiamo il test spirometrico gratuito per verificare il grado di intossicazione polmonare, ripeto senza obblighi per il paziente.

iderno, piazza risorgimento angolo via Matteotti,64 info: 0964/401508


GERENZA Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 EDITORE - No così srl via D.Correale, 5 - 89048 Siderno Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Grazie per avere fede in ciò che fai, Leda! Lettera aperta a Leda Canzio da parte di uno spettatore del concerto The American Experience, tenutosi a Gioiosa Jonica lo scorso 3 settembre. Leda, Dirti soltanto “grazie” e ben poco. Perché non succede spesso essere coinvolti emotivamente e bellamente nei virtuosismi di interpretazioni canore e musicali. A me è successo! E anche alle altre persone presenti nella sala delle adunanze, artisticamente nobilitata da Corrado Armocida, nel palazzo Amaduri, in Gioiosa Ionica, sua e tua terra natia. Ne sono sicuro. E ancora. Non sono un critico musicale per poter dire appropriatamente quel che di bello e suadente hai suonato, o dei sentimenti suscitati, a ben ragione, con l'articolazione vocale convincente, talora dolce e fremente, talaltra invocante nei ritmi dei respiri, quasi a mo’ di preghiera, nella suggestione motivante in cui stavo ad ascoltare in fondo alla fila. Hai saputo esplorare, a mio modesto parere, le fragili e scoperte corde del cuore degli animi sensibili e particolari nei passaggi simbiotici del canto, tra note e parole, con l'impeto della tua età nei movimenti corporali. E la vita scorreva! Leda, quale bel regalo ci hai fatto avere stasera! Io c'ero! Ad ammirare l'artista nascente (già notata in altra occasione), che ci omaggiava con un ulteriore saggio di bravura, snocciolando a ciascuno concise frasi lette, cenni di ringraziamento e graziosi inchini del suo essere bella, per i numerosi applausi ricevuti e ben meritati, che saranno ovazioni in luoghi da qui lontani, nel tempo futuro. E con i sorrisi di continuo la tua espressione si tramutava in gratitudine e gioia (come noi!), e in essa intravedevo, negli occhi, di stelline luccicanti il tremolio e, tra le ciglia, gocce di argento. Il pensiero andava, ed io in sua compagnia, lontano, lontano. A racchiudere, come per magia, in vie e luoghi, attimi di stupore. Sempre la vita. Tra suoni e canzoni. Tu, Leda, ne hai dato una mirabile prova, con grinta adeguata, la consapevolezza della determinazione, le potenzialità pianistiche e canore, che ben ti saranno di aiuto in orizzonti ancora da esplorare grazie anche ai maestri A. Sgambelluri e S. Gullace, che sono stati tra gli artefici del riuscitissimo evento, con tutte le altre creature, che ti sono care e ti vogliono bene. Alludo soprattutto ai tuoi genitori, così prodighi di amore e premure nei tuoi riguardi, a costo di non pochi sacrifici personali, affinché tu possa dare il meglio di te stessa lungo il cammino intrapreso e che ti auguro sia pieno di gioie. Porta con te la luce e la fiamma di principi e valori necessari a vivere serenamente e dignitosamente, tali da non farti avere mai paura nell'affrontare gli ostacoli da superare. Sì! Te lo avevo detto già prima, ma voglio ribadire il concetto. La serata è stata allietata non solo dall'arte, considerata nelle sue “sfaccettature”, ma pure dalla freschezza della tua bellezza giovanile. E non è poca cosa! Pertanto, in una società spesso confusa e disorientata, ben venga l'esempio di chi ha fede in quel che fa; di chi onestamente sa quel che vuole senza arrendersi mai ai i primi intoppi, agli inganni e alle parole di falsi profeti. Francesco Errigo

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Rispoli:“L’AIA si è sempre contraddistinta per la trasparenza” Egr. Direttore, mi trovo costretto, mio malgrado, a dover replicare all’articolo a firma del Sig. Giuseppe Belligerante, riguardante il mio associato Pasquale Muscatello, apparso la scorsa settimana sul vostro giornale. Notavo dallo scritto che il sg. Belligerante si è dedicato ad argomenti a lui sconosciuti e per lui forse innovativi. L’Associazione della quale mi onoro di fare parte si è sempre contraddistinta per la correttezza, la trasparenza e l’assoluto riconoscimento della meritocrazia. Non più tardi di sabato scorso, con estrema dignità e umiltà ma con altrettanta dimostrazione di grande competenza e capacità, un nostro concittadino, Stefano Archinà, partito da una piccola ma dignitosa sezione come quella che mi onoro di presiedere, dopo essere passato attraverso tutti gli step regionali, ha raggiunto il più alto livello dirigenziale dell’associazione, essendo stato eletto nel comitato nazionale dell’AIA. Tutto ciò senza Santi in paradiso e senza leccare alcunché. Non so se esiste qualche altra Associazione che permette a qualcuno di partire da zero e raggiungere i vertici esclusivamente per competenza e capacità. Sicuramente esisteranno altre di queste realtà ma la mia Associazione ne fa un vanto. Nella fattispecie l’associato Muscatello ha iniziato essendo un discreto arbitro di seconda categoria ed è arrivato a sfiorare livelli di professionismo dimostrando capacità e senza che nessuno gli regalasse nulla, meritando tutto per l’impegno, le conoscenze e la serietà che lo hanno sempre contraddistinto, senza peraltro che nessuno gli rubasse nulla di quello che ha meritato. Pregherei in futuro il sig. Belligerante e chiunque altro volesse addentrarsi in percorsi a loro sconosciuti di evitare o quantomeno di documentarsi visto che lo stesso ha l’esempio in casa in quanto il figlio del sig. in questione è stato arbitro fino a poco tempo fa e credo di poter affermare che il ragazzo per la bravura, l’educazione, la serietà e le capacità dimostrate è stato apprezzato da tutti e penso che nessuno possa affermare che in qualche modo oppure in qualche istante si sia sentito penalizzato dal fatto di, citazioni del Sig. Belligerante, non avere santi in paradiso e non credo si sia consumato la lingua leccando qualunque tipo di di culo. È troppo semplice scrivere alla rinfusa senza rendersi conto di offendere persone che hanno fatto della correttezza un modus vivendi e senza capire che certi messaggi scorretti e volgari possono creare incertezze nei giovani associali. Chiudo con una constatazione sui dirigenti della Riviera. Mi avevano riferito che per poter scrivere su un giornale, quotidiano o settimanale che sia, bisognava essere giornalista o presunto tale. Noto con dispiacere che per scrivere in questo giornale basta prendere carta e penna e qualunque scemenza venga scritta sarà sicuramente pubblicata, senza alcuna verifica di attendibilità o veridicità. Sarebbe bastata una piccola telefonata magari alla mia persona ed avreste avuto tutte le delucidazioni in merito.

Spero che questa sia la prima e rimanga l’unica volta che mi vedo costretto a intervenire per chiarire certe falsità. La mia è una sezione che negli ultimi anni ha dato grande prestigio alla Locride e penso che volendo ci sarebbero stati ben altri argomenti da trattare negli anni, tutti positivi e di gran lustro. Ma ognuno fa scelte e chi sceglie l’AIA sceglie di mettersi in gioco in estrema correttezza e serietà e se a qualcuno sembra strano è un problema suo e non nostro. Cordialmente Roberto Rispoli, Presidente della sezione Arbitri di Locri.

LA RISPOSTA

Egregio Presidente Rispoli, il signor Bellligerante ha espresso un suo personalissimo parere e per farlo non occorre essere giornalista, in quanto, finchè avranno la decenza di custodirla, la nostra Costituzione prevede un articolo, il 21, che garantisce a tutti il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. L'opinione del signor Belligerante, tra l'altro, è stata inserita in uno spazio, "Riceviamo e pubblichiamo", da sempre riservato ai nostri lettori. Il signor Belligerante, infine, non ha in alcun modo messo in dubbio i meriti dell'AIA, che noi riconosciamo assolutamente, non a caso la nostra controcopertina è dedicata proprio al sidernese Stefano Archinà che come lei stesso ricorda, è partito dalla sezione da lei presieduta.

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Alla Calabria serve un cambiamento di rotta di lunga visione La Calabria è una regione complicata che vede ancora la classe politica e civile divisa. È necessario ritrovare l’unità rinforzando le istituzioni e i diritti proclamati dalla carta fondante, che chiama a responsabilità e doveri precisi anche la politica periferica. Quest’ultima non deve dimenticarsi delle nuove generazioni, come avviene puntualmente, consentendo la mala gestione degli investimenti; una mala gestione che ha portato a un indebolimento del sistema economico, al collasso delle zone periferiche, alla confusione una terra che ha bisogno di trovare nella neo città metropolitana nuovo slancio, così da consentire alla popolazione di collaborare per ridisegnare ogni comunità, camminando nella luce della legalità, stella polare per ogni giovane.

Occorre un cambiamento di rotta di lunga visione che affronti le emergenze, che ponga fine alle controversie che impediscono ai nostri territori di crescere economicamente e socialmente. Serve un piano effettivo di lavoro che rimetta al centro ogni lavoratore, i diritti costituzionali, la Politica e la partecipazione dei cittadini nell’assemblea metropolitana, per costruire nuovi orizzonti all’avanguardia, coraggiosi e di benessere.

Cyberbullismo, le crepe di una proposta di legge

In questi giorni di profonda riflessione in seguito agli ennesimi fatti di cronaca è in discussione in aula alla Camera dei Deputati, dopo un anno dalla sua approvazione al Senato, la proposta di legge contro il bullismo e il cyberbullismo. Il testo, modificato in più punti e a più riprese dalle Commissioni Giustizia e Affari sociali, sempre orientato alla difesa dei minori, ha assunto un taglio generale poiché il bullismo adesso può avere come vittima pure chi giovane o giovanissimo non è lo più da un pezzo e punisce sia i bulli digitali che quelli alla vecchia maniera. In otto articoli la “nuova” legge antibullismo e cyberbullismo definisce all’articolo 1: il bullismo è “l'aggressione o la molestia ripetuta, da parte di singoli o più persone, nei confronti di una o più vittime allo scopo di ingenerare in essi timore, ansia o isolamento ed emarginazione”; il “cyberbullismo è un fenomeno che si manifesta attraverso un atto o una serie di atti di bullismo che si realizzano attraverso la rete telefonica, la rete Internet, i social network, la messaggistica istantanea o altre piattaforme telematiche...”. Sempre l’articolo 1 stabilisce “quale gestore del sito Internet ai fini del provvedimento, il prestatore di servizi della società d'informazione”: in pratica, tutti i fornitori di contenuti su Internet, eccetto gli access provider (come Telecom o Vodafone), i cache provider e i motori di ricerca. L'art. 2 prevede, in caso di cyberbullismo, la possibilità per chiunque, “anche minore ultraquattordicenne o genitore del minore”, di rivolgere istanza al gestore del sito Internet (o del social media, del servizio di messaggistica istantanea e di ogni rete di comunicazione elettronica) per ottenere provvedimenti inibitori e prescrittivi a sua tutela: e cioè l’oscuramento, la rimozione o il blocco delle comunicazioni che lo riguardano, dei contenuti macchiati di cyberbullismo. Previa però conservazione dei dati originali. A quel punto il Garante per la protezione dei dati personali verifica l'intervento del gestore, e se questo non adotta le misure necessarie entro 24 ore dalla richiesta, vi provvede direttamente d’ufficio. L'art. 3 prefigura l’istituzione di un corposo tavolo tecnico in materia senza oneri per la

finanza pubblica. L’art. 4 tratteggia l’adozione da parte del Miur di linee di “orientamento per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole, anche avvalendosi della collaborazione della Polizia postale”: con l'insediamento in ogni scuola, tra le altre cose, di uno specifico docente-referente. E chiama in causa i servizi sociali territoriali. L'art. 4 bis “affida al dirigente scolastico il compito di informare tempestivamente i genitori (o i tutori) dei minori coinvolti in atti di bullismo o cyberbullismo. Sentite le famiglie e valutata la gravità degli episodi, il dirigente convoca i minori coinvolti, il referente scolastico e i rappresentanti di classe per l'adozione delle misure necessarie (di sostegno e disciplinari)”. L’art. 5 elenca misure di sostegno all’attività della Polizia postale prevedendo, per combattere il cyberbullismo, “un finanziamento di 220 mila euro all'anno nel triennio 2016-2018 a favore del Fondo per il contrasto alla pedopornografia su Internet”. L’art. 6 istituisce “l'ammonimento del questore, la cui disciplina è mutuata da quella dello stalking e risulta finalizzata sia a evitare il ricorso alla sanzione penale che a rendere il minore consapevole del disvalore del proprio atto”. Ancora di stalking parla l’art. 6-bis. Per coloro che lo perpetreranno per via informatica o telematica, la sanzione sarà la reclusione da uno a

Paolo Piscioneri

sei anni. La stessa pena è contemplata per i “semplici” cyberbulli. Ciò detto, è bene chiarire che l’inasprimento delle pene non centra l’obiettivo prefissato, poiché il contenuto finale del testo del DDL C 3139 sulle misure per combattere bullismo e cyberbullismo minorile l’ha spostato dal necessario recupero e rieducazione dei soggetti minorenni (vittima e autore) a previsioni repressive di ogni spazio utilizzato in rete con finalità assimilate al bullismo. Si è così introdotta una nuova figura di reato e/o aggravanti specifiche poiché il testo attuale prevede una modifica all’art. 612 bis del codice penale recante l’introduzione di una nuova circostanza aggravante che si estende anche agli adulti; viene reso perseguibile anche un solo post nei social network ipoteticamente offensivo, annullando in questo modo il diritto alla libera espressione del cittadino. Certamente il fenomeno non si combatte con l’inasprimento delle pene, lo strumento principale di promozione del cambiamento e di contrasto al fenomeno deve essere l’intervento in sede amministrativa, sia preventiva, sia contestuale, sia successiva. Non risulta previsto l’intervento amministrativo del Giudice specializzato Minorile che consente di adottare misure volte al recupero del minorenne autore con il vantaggio di poterle rivolgere anche agli infraquattordicenni (non imputabili) e ai giovani adulti, sino al compimento del 21° anno di età. Del tutto disancorata dagli obiettivi e dalle finalità è l’attribuzione della competenza della procedura dell’ammonimento al Questore. Non è previsto il sostegno alla vittima da parte dei servizi alla persona, quando risulta di tutta evidenza il suo diritto alla tutela e ad essere riaccompagnata nel faticoso necessario cammino di recupero. Ancora un volta il legislatore ha perso una importante occasione, dopo due anni di lavori parlamentari, per concepire una disciplina organica di effettiva tutela dei soggetti minorenni per contrastare una piaga sociale, quella del bullismo e soprattutto del cyberbullismo minorile in costante e preoccupante crescita nel nostro Paese. Nicola Enzo Crimeni avvocato del Foro di Locri



SOCIETÀ


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LA NOSTRA SATIRA

Le vere ragioni che hanno portato Renzi a cambiare idea sul ponte di Messina

Intercettata la conversazione tra il Premier e i suoi consiglieri personali “Allora, ragazzi, che cosa abbiamo per distrarre l’attenzione in questi giorni dai tagli alla sanità e il referendum costituzionale? Datemi idee di livello, vi prego, non come questa del fertility day perché la campagna non ha preso proprio”. “Ecco, noi avremmo pensato a un qualcosa di un po’ diverso, un’immagine originale, inconsueta…”. “Fa’ vedere, togli la mano dal foglio!”. “Però prima di criticare fatemi parlare. E comunque l’idea del fertility day non era male, solo che non è arrivata a tutti”. “Era un vero cesso, non ha preso proprio, te lo avevamo anche detto! E ora leva le mani dal foglio!... Un attacco alieno?!”. “È stato lui ad avere questa idea, non io!”. “E che mi dovrebbe significare un attacco alieno? Nessuno ci crede agli alieni, solo Veltroni, perché da piccolo vedeva Star Trek. Povero bischero!” “Veramente noi si pensava a qualcosa di più generico, tipo una cometa in rotta di collisione, il nucleo della terra che si ferma, o una nave spaziale sepolta sotto il Gran Sasso, che ci sarebbe utile per motivare anche i terremoti degli ultimi anni e fare trivellazioni per il gas in Emilia Romagna…”. “No, no, non va, non acchiappa! Abbiamo bisogno di prendere una fetta di voti, di consensi! Dobbiamo convincere quei budelli del Sud!”. “Allora seppelliamo la nave aliena sotto la Sicilia!”. “… la Sicilia… la Sicilia. Aspettate, la Sicilia! Forse non è male come idea!”. “L’avevo detto che acchiappava!”. “Sicilia, Sicilia… Ve lo dico io qual è l’idea migliore degli ufo: il Ponte sullo Stretto!”. “Dottore, ma nel 2012 non s’era detto no al Ponte? Eppoi il Ponte di Messina è più impossibile degli ufo: non ci crederà nessuno!”. “Non importa che ci credano:

devono solo parlarne, in modo che non guardino altro. Gli diremo quello che vogliono sentire: posti di lavoro a fiumi! Migliaia e migliaia di posti di lavoro! Anzi, arrotondiamo: centomila. Centomila posti di lavoro, hai scritto?”. “… Centomila… posti …lavoro…”. “Gli diremo che colleghiamo Calabria e Sicilia: tanto tra loro si odiano, magari lo usassero il ponte per farsi la guerra! Riproporremo la cosa della fibra ottica, mi raccomando, è fondamentale. Devo piazzare questa fibra ottica che ho dovuto comprare a degli amici della Corea, e non so dove seppellirla se non al Sud!” “Bisogna trovare un termine in inglese, per questa cosa, dottore, altrimenti ci sgamano subito che è una stronzata”. “Be’, che ne so, siete voi i creativi: lo sapete che in inglese non vado tanto bene”. “Ci deve essere dentro la parola Giga”. “Perché?”. “Perché il ponte è gigante, no? Così arriva a tutti!”. “Tipo ‘Giga building highway’ ?” “No, sembra il titolo di un programma su Focus”. “Che ne dite una cosa semplice, tipo Gigabyte Society? Così è anche un po’ fusion: c’è la finanza, c’è l’idea del gigantesco, c’è internet, la rete, il cyber, la connessione totale… Insomma, c’è tutto un mondo!”. “Ma che messaggio è? Non arriva.” “Arriva, arriva”. “Mi state convincendo, gli facciamo credere che non sono più isolati, avete capito?” “Sì. Per me arriva”. “Arriva, arriva”. “Scrivi anche che finiremo la Salerno-Reggio prima di Natale. Hai scritto?”. “Natale di che anno, dottore? “Di questo, imbecille!”. “No, vabbè, dottore, ma allora era meglio l’idea degli ufo, eh!”. Lidia Zitara

-“Abbiamo bisogno di prendere una fetta di voti, di consensi! Dobbiamo convincere quei budelli del Sud!”. -“Gli diremo che colleghiamo Calabria e Sicilia: tanto tra loro si odiano, magari lo usassero il ponte per farsi la guerra! Riproporremo la cosa della fibra ottica, mi raccomando, è fondamentale. Devo piazzare questa fibra ottica che ho dovuto comprare a degli amici della Corea, e non so dove seppellirla se non al Sud!”


CULTURA

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Il libro sulla Cattolica di Stilo restituiscela secolare storia dell’importante monumento uscito recentemente per i tipi di Laruffa editore di Reggio Calabria il libro di Elia Fiorenza sulla celeberrima Cattolica di Stilo. La chiesa, in cotto con decorazioni a rombi e a dente di sega, è a croce greca inscritta in un quadrato, secondo il tipico modello del Pentakoubouklon diffusosi da Costantinopoli al resto dell’Impero intorno al X sec. Sulle quattro colonne antiche di riporto, tre marmoree e una granitica, poggiano le volte che sostengono le cinque cupole cilindriche, delle quali quattro sono disposte negli angoli e la quinta, più elevata delle altre, si trova al centro dell’edificio. Sulla prima colonna di destra, entrando, vi è l’epigrafe consacratoria della chiesa, che recita “Dio il

È

Nuovi successi per Gaetano Catalani on accenna ad arrestarsi la cavalcata trionfale di Gaetano Catalani, il dermatologo di Ardore con la passione per la poesia che, dall’ultima volta che l’abbiamo sentito (appena un mese fa) ritorna oggi a casa con altri premi e riconoscimenti da esporre nella sua già ricchissima collezione. Catalani è riuscito ancora una volta ad affascinare le giurie con il pathos e il sentimento che ogni sua strofa trasmette, conquistando il primo premio della sezione dialettale del Concorso di poesia di Bardineto (SV), il secondo premio della sezione poesia in italiano al Premio Sellìon di Sellia (CZ) e, appena sabato scorso, il secondo premio della sezione dialettale del Premio Città di Varallo Sesia (VC). A questi premi per le sue produzioni, si aggiunga il Premio Speciale Città di Rende conferitogli per la sua ampia produzione poetica e per il legame che il dottore ha con la città (ha infatti trascorso l’infanzia a Rende) per comprendere quanto ampio sia il successo di questo nostro conterraneo, per il quale la conquista di nuovi riconoscimenti, ormai, è una consuetudine che lo fa entrare di diritto tra i più grandi della poesia moderna.

N

Signore è apparso a noi”. La Cattolica di Stilo, sublime ed incantevole edificio sacro di epoca bizantina è un raro modello di equilibrio e composizione architettonica. Una costruzione dalle ridotte dimensioni ma dalla grande rilevanza storica e documentaria. Il volume di Elia Fiorenza, disponibile, acquistandolo anche online, sul sito della casa editrice www.laruffaeditore.it, restituisce con puntuale e attenta dovizia di particolari la secolare storia dell’importante monumento, valorizzando in particolare la documentazione medioevale, patrimonio culturale spesso difficilmente accessibile, sia per le gravi lacune delle raccolte pubbliche, sia per la difficoltà di esegesi paleografica ed artistica.

Forme e colori nel Parco Archeologico di Locri Epizefiri edizione di quest’anno delle Giornate Europee del Patrimonio volute dal MIBACT , e qui a Locri organizzate dal Museo Nazionale archeologico, si è aperta ad una nuova iniziativa volta ad armonizzare la conoscenza e all’amore filiale verso la nostra terra magno-greca, ospitando una eccellente mostra di pittura, quella del maestro Luca Dall’olio. Illustratore di volumi tra i quali il ”Marcovaldo” di Italo Calvino, le sue opere sono state esposte all’Expo di Miami, all’Artmultiple di Dusseldorf, all’ArtExpo di New York, alla quadriennale di Roma, ad Arezzo in occasione della mostra “Da Picasso a Botero”. All’evento di apertura della mostra avvenuto presso il museo di “Casino Macrì”, nella serata di sabato 24 settembre, che ha registrato la presenza di referenti istituzionali e operatori della comunicazione, la direttrice del Museo Archeologico Dott.ssa Rossella Agostino ha fatto gli onori di “casa” presentando l’artista e aprendo a un nuovo corso gestionale nell’ambito del parco archeo-

L’

logico, affermando che “tale iniziativa è soltanto la prima tappa di un percorso più lungo…”, a eventi volti ad allargare la partecipazione e la conoscenza del patrimonio archeologico del nostro territorio. Ha fatto seguito il coordinatore della mostra Leonardo Aronne, trait d’union con l’artista. A parlare sotto diversi profili del valore delle opere di Dall’olio, è stata la critica d’arte Prof.ssa Maria Macrì, che ha evidenziato gli aspetti più significativi, scomponendo le immagini e spiegando come riconoscere gli elementi e gli schemi onirici del pittore. Sul finire, l’artista Dall’Olio ha illustrato più intensamente la mostra con l’ausilio di slides, traducendo verbalmente il significato dei personaggi, delle forme e delle sfumature pittoriche che danno sensazioni, meditazione e sogno, facendo pensare a città ideali dove ognuno vorrebbe viverci. Quindi, una buona occasione per far visita sia al museo che all’esposizione pittorica che rimarrà visibile fino al 24 ottobre. Pepè Napoli

POESIA

FESTIVAL DELL’OSPITALITÀ 2016

Oltre il buio

Strutture ricettive protagoniste del rilancio del turismo calabrese

(Ad una ragazza nata cieca )

E’ quasi l’alba e respiri l’aria salmastra, senti la brezza accarezzarti la pelle e ascolti il fruscio del vento sulle foglie, il mare che s’increspa sugli scogli, i suoni del paese addormentato. Frammenti di mirabili pensieri s’involano come rondini dal cielo e i tuoi occhi, assetati di mistero, rifulgono di colori indefiniti. Ah se l’alba potesse mirarli e scrutarne la fulgida purezza, rimarrebbe accecata da questi due brillanti che squarciano il buio della notte! Gli sprazzi incolori del giorno danzano nella tua fantasia che prende per mano i sogni più belli e li nasconde nei confini della memoria. Dinanzi a te c’è una finestra aperta e fuori un tunnel senza luce dove i tuoi pensieri s’addensano, poi d’incanto si dissolvono. Annusi l’aria come un tenero cerbiatto, senti l’odore del pane appena sfornato e il profumo della terra umida di rugiada, semplici cose, ma che il cuore t’inondano. E come un prodigio legato ai misteri, avverti una luce che passa per l’anima, del mare ha l’azzurro, del cielo il violetto, del sole l’arancio che l’orizzonte infiamma.

ire Ospitalità responsabile non è la pronuncia di uno slogan vuoto, creato ad arte per far prenotare ad ignari turisti una stanza in più. L’ospitalità responsabile è un modello di accoglienza turistica che differenza alcune strutture ricettive dalla massa. In questo settore si annoverano esperienze di recupero dei centri storici dei borghi tramite gli alberghi diffusi ma anche quei B&B e quei piccoli alberghi che fanno dell’offerta enogastronomica

D

a km0 il loro punto di forza. Sostenere l’economia locale con le sue produzioni agricole tipiche e con le forme più tradizionali delle sue produzioni artigianali e culturali è davvero quello che può fare la differenza nel turismo anche, e soprattutto, nella ricettività. Ci sono destinazioni turistiche dove questa offerta è diventata una scelta vincente soprattutto nei confronti dei mercati turistici del Nord Europa. Francesi, Olandesi, Tedeschi e scandinavi impazziscono letteralmente di fronte alla possibilità di conoscere e provare i sapori locali, magari passeggiando tra i boschi o tra i vicoli di un borgo attrezzato per accoglierli. Certo, nessun turista rinuncia alla possibilità di un alloggio di qualità dove può sentirsi a casa. Cosa sono il revenue management? E i channel manager? E quanto è importante conoscere i dati analytics del sito web della propria struttura? Al Festival dell’Ospitalità di Scilla le strutture ricettive saranno protagoniste della prima giornata dei lavori incentrata proprio sulle buone pratiche di un turismo che abbandona la sua veste di semplice settore di mercato per vestirsi di sincera e accogliente ospitalità fatta di persone, cultura e condivisione al servizio del territorio. Il tutto condito da una buona dose di competenze digitali e di web marketing, principale strumento per emergere dal mare magnum dell’offerta turistica internazionale. Ma non solo tecnica, anche tanta strategia e umanità grazie alle testimonianze di esperienze d’eccellenza come il co-living di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, Home for Creativity e gli alberghi diffusi di Bivongi e Belmonte Calabro. Lo storytelling è invece una delle strategie che le strutture ricettive non possono più far finta di non conoscere perché ne definisce il posizionamento strategico all’interno del mercato. In questo senso, gli imprenditori, i manager e i lavoratori del settore alberghiero non possono perdersi la testimonianza dell’Hotel Villa Pirandello di Roma: il primo storyhotel d’Italia che dello storytelling ne ha fatto un driver di sviluppo efficace ed efficente. Dal 30 settembre al 2 ottobre nel borgo di Scilla, imprenditori del turismo e della ricettività troveranno cittadinanza nella ricerca di soluzioni per una crescita organica e strutturata dei propri business.


SERVIZIO DI INFORMAZIONE PER I CITTADINI, numero verde:

INDIRIZZO

“ CALABRIA & Europa”

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800 678 910 11

Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione Europea Rappresentanza in Italia: www.europa.eu.int www.europa.eu.in/italia - Per maggiori informazioni è possibile contattare i nostri uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa”

info: Palazzo Ameduri, piazza dei Martiri 89046 Gioiosa Ionica

Tel: 00 39 0964 412400 - fax 0964 342022 email associazioneeurokom@tiscali. it

A GIOIOSA JONICA“PROCESSO ALL’EUROPA”

L’Edic“Calabria&Europa”e il Movimento Europeo tenteranno di difendere l’Unione dalle accuse degli studenti Si terrà a Gioiosa Jonica, presso la sede di Palazzo Amaduri a Gioiosa Jonica dalle ore 10.00 del prossimo 5 Ottobre, la prima calabrese tappa dell’iniziativa in atto dallo scorso maggio in alcune regioni italiane promossa dal Movimento Europeo - Italia e denominata "Processo all'Europa" . La proposta sarà presentata dal personale della Europe Direct “Calabria&Europa” con la partecipazione dei suoi esperti e del Prof. Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Europeo per l’Italia, già Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Il format propone un confronto tra studenti degli istituti “P. Mazzone” di

Roccella e Gioiosa Jonica e dell’IIS “Zanotti Bianco” di Marina di Gioiosa e gli esperti nell'ambito del quale verrà messo in scena un "processo" sulla base di una serie di capi di accusa preparati dagli studenti delle scuole coinvolte su temi comunitari prioritari, come la risposta dell’UE al fenomeno migratorio, la Brexit, la minaccia terroristica, il lavoro … la scarsa attenzione al principio della solidarietà. L’incontro prevede la realizzazione di un vero e proprio processo con l’attiva preparazione degli studenti che dovranno formulare in anticipo lavorando in classe con i propri docenti i capi di accusa contro “l’imputato Europa” sui temi proposti

Al Piria di Rosarno l’Info Day “Progetta il tuo futuro – Terza edizione” Organizzato dalle associazioni Eurokom con l’Edic Calabria&Europa e “Un Ponte per l’Europa”, in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Piria” diretto dalla prof.ssa Maria Rosaria Russo, si terrà il prossimo 8 ottobre a Rosarno l’info day “Progetta il tuo futuro - Terza edizione”, rivolto alle ultime classi degli Istituti di Istruzione Superiore della Piana di Gioia Tauro. Un appuntamento che dopo le tappe degli scorsi anni a Palmi e Oppido Mamertina propone dalle ore 09.00 alle ore 13.00 c/o l’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Piria” un'importante occasione di approfondimento per i giovani che dovranno a breve scegliere il loro futuro dopo la scuola superiore. Tante le tematiche che saranno affrontate a partire dalle novità introdotte dal Programma Garanzia Giovani e dal Jobs Act. Quindi per tutti coloro che vogliono orientarsi nel variegato sistema della formazione, del lavoro saranno vagliate le opportunità messe a disposizione dalla Commissione Europea. Verrà approfondito, in particolare, durante la tavola rotonda dedicata il tema dell’imprenditorialità giovanile. Dalle ore 10.00 infatti si svolgerà la tavola rotonda Imprenditoria Giovanile, alla quale parteciperanno rappresentanti dell’organizzazioni imprenditoriali calabresi tra cui Acli terra Calabria con il presidente Giuseppe Campisi, esperto politiche del lavoro; il Desk Enterprise Europe Network/Unioncamere 5 con la responsabile Porzia Benedetto; Confagricoltura – ANGA con il presidente del comparto Giovani Giuseppe Barbaro e Confindustria Provincia di Reggio Calabria anch’essa rappresentata dal Gruppo Giovani con il Presidente Samuele Furfaro. A introdurre i lavori, che saranno diretti dalla responsabile dell’Edic “Calabria&Europa” Alessandra Tuzza, le Associazioni Eurokom, Un ponte per l’Europa e la Dirigente dell’istituto R. Piria Sempre nella mattinata a partire dalle ore 9.00, presso la palestra dell'Istituto, verranno allestiti degli spazi espositivi, suddivisi in aree di interesse (istruzione e formazione, news dei Centri di informazione Europea, lavoro, mobilità) al fine di far conoscere i migliori prodotti e servizi proposti e le opportunità offerte a livello locale, nazionale, europeo quali: l’offerta formativa ed universitaria, le opportunità del mercato del lavoro, l’esperienza dei centri per l’impiego, i programmi dell’Unione Europea.

magari proponendone anche altri di loro spontanea definizione. Il lavoro che si svolgerà in due ore e più di confronto con gli esperti e le istituzioni locali prevedrà un vero dibattimento che potrà essere a tratti particolarmente vivace, e potrà caratterizzare anche un interessante scontro generazionale, essendo in esso rappresentata l'accusa unicamente dagli studenti e la difesa da rappresentanti con lunga esperienza di politiche europee alle spalle. La giuria popolare degli studenti alla fine del dibattimento emetterà la propria sentenza condanna o l’assoluzione per i diversi capi d’accusa a cui l’imputato Europa verrà sottoposto.

A Siracusa la Locride incantaTimmermans con la sua esperienza di accoglienza aperta Tanti gli strascichi positivi che hanno seguito il “Dialogo con i cittadini” tenutosi il mese scorso presso l’ameno teatro greco di Siracusa con il primo Vice presidente della Commissione Europea Frans Timmermans interamente dedicato all’emergenza immigrazione. Un appuntamento organizzato durante i mesi estivi e che ha visto partecipare dalla Locride una delegazione di 55 cittadini e diverse istituzioni. In primis gli Sprar e le esperienze di accoglienza dei migranti di Camini e Stignano con il Sindaco Franco Candia e Gioiosa Jonica con l’associazione Recosol. Tutti cittadini che hanno accolto l’invito ad aderire al viaggio organizzato dall’Edic Calabria&Europa, premiando un’organizzazione certo non facile esperita durante il periodo in cui tutta la macchina amministrativa solitamente va in ferie. L’esperienza della Locride è stata brevemente riassunta, da parte di Alessandra Tuzza, come esempio di processo di sviluppo del territorio e delle aree marginali ed interne che parte dall’accoglienza ed ha fatto subito breccia nel cuore dello stesso Timmermans, che ha subito proposto all’Edic di Gioiosa Jonica di impostare un programma di comunicazione europeo sulla best practice calabrese. Un programma di comunicazione che vedrà sicuramente un prossimo sviluppo in ambito nazionale ed europeo e che entrerà nel piano di lavoro del 2017 delle Edic italiane.

Intanto la voce dei protagonisti ha occupato il numero di settembre della News dall’Europa delle Opportunità edita da Eurokom sul sito www.eurokomonline.eu . Ma ad un mese di distanza dall’incontro che tanto lavoro ha portato all’Edic di Gioiosa Jonica risuonano ancora le parole del giornalista Beppe Severgnini che ha introdotto il Dialogo dicendo: "La narrazione dell’Europa è stata nelle mani dei nemici dell’Europa per troppi anni. E per troppo tempo si sono ignorate le cose buone, non ultima una pace che dura da 70 anni” . Ed ancora a proposito del tema principale dell’incontro: “Non decidiamo dove nascere, ma siamo liberi di scegliere dove vivere”. A Siracusa e in Calabria ma anche nell’Italia intera dell’accoglienza vi è la possibilità di realizzare un sogno: “il sogno di non sentirsi più isolati nel gestire quello che noi non giudichiamo un problema, ma un’occasione. Abbiamo sempre fatto dell’acco-

Bandi e progetti in scadenza "Invito a presentare proposte ‘To Support Capacity Building on Rights of the Child and Child Protection for Professionals in Asylum and Migratiom’ – Programma Horizon 2020. Scadrà il 13 Dicembre 2016 il termine ultimo per presentare proposte inerenti al bando ‘To Support Capacity Building on Rights of the Child and Child Protection for Professionals in Asylum and Migration’, reso pubblico nell'ambito del Programma Horizon 2020. Compito dello stesso sarà quello di espandere e migliorare il funzionamento dei sistemi nazionali sanitari e la messa in atto di standard di ricezione per le persone richiedenti protezione internazionale. Potranno parteciparvi: -Tutti gli Stati membri inclusi i dipartimenti d'oltremare e Islanda; Le candidature dovranno essere trasnazionali e coinvolgere Organizzazioni di almeno quattro Stati partecipanti; Almeno una autorità pubblica dovrà essere inclusa nel progetto, o esprimere in forma scritta il proprio

glienza uno stile di vita, trasformando le invasioni in accoglienza. Figuriamoci oggi, che chi approda non lo fa per conquistare, ma lo fa perché fugge dalla guerra o dalla fame”. A tutto ciò ha chiosato Timmermans nel sottolineare che: “INSIEME. Dobbiamo scoprire che la fratellanza non è esclusiva di un popolo o di una religione. La fratellanza funziona soltanto quando si applica a tutti. Noi come Commissione siamo disposti a essere duri con i Paesi dove c’è discriminazione. Ma questo non risolve la situazione. La situazione potrà essere presa in mano quando capiremo TUTTI che abbiamo TUTTI la responsabilità delle nostre società”. Ancora oggi l’eco di questo incontro non si è spento e siamo convinti che l’Europa dovrà sempre più scoprire vie diverse per approcciare il tema delle migrazioni, vie possibili anche grazie all’impegno di tanti calabrese e siciliani che quotidianamente si spendono per dare accoglienza creando sviluppo. Ale. T.

supporto per la candidatura. La durata massima dei progetti dovrà essere di 24 mesi. Stanziamento: La cifra massima disponibile, per il seguente Invito, è pari a 2.000,000,00 di Euro. Link:http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/r ec/topics/rec-rchi-prof-ag-2016.html Programma Diritti Uguaglianza e Cittadinanza; "Attiva sovvenzioni ristrette per il sostegno alle piattaforme nazionali dei Roma" Scadrà il 29 Novembre 2016 l’Invito a presentare proposte per il ‘Rectricted Action Grants to Support National Roma platforms’, reso pubblico nell’ambito del Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell'Unione europea. Compito dello stesso sarà quello di rafforzare l'uguaglianza di genere, combattere tutte le forme di discriminazione e il razzismo, perseguendo i seguenti obiettivi: Promuovere la non discriminazione; Sostenere i diritti del bambino; Garantire la protezione dei dati personali nell'Ue; Promuovere i diritti di cittadinanza dell'Ue; Combattere il razzismo, la xenofobia, l'omofobia e altre forme di intolleranza; Promuovere i diritti delle persone disabili; Prevenire la violenza contro i bambini, i giovani, le donne e altri gruppi a rischio; Applicare i diritti dei consumatori; Favorire l'uguaglianza di genere e l'integrazione di genere. Link: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/rec/to pics/19084-rec-rdis-nrcp-ag-2016.html



CULTURA E SOCIETÀ

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A 6 anni dalla scomparsa di Nicola Zitara, pubblichiamo in ricordo un articolo pubblicato sul settimanale “la Riviera” del 2006

I dannati della terra La verità viene raccontata dalle favole. Non mi riferisco soltanto a quella immaginata da Antonio Orlando (di cui al numero scorso di la Riviera) a proposito della Fata Morgana - il fenomeno che a volta sorprende i reggini a spasso sul Lungomare, ma anche e soprattutto alla favoletta sul malessere delle periferie urbane raccontata su “la Repubblica” del 3 gennaio u.s. da Ulrich Beck. Riporto l'attacco dell'articolo: “ Le cause delle periferie francesi in fiamme non vanno rintracciate soltanto in Francia, così come non fanno presa i concetti apparentemente ovvi di 'disoccupazione, 'povertà', 'giovani immigrati'. In effetti. qui affiora una nuova linea di conflitto del ventunesimo secolo. La questione centrale è la seguente: che fare di coloro che vengono esclusi dal bel mondo nuovo della globalizzazione. “La globalizzazione economica ha spaccato il mondo, provocando una frattura che taglia trasversalmente i confini nazionali.” Non credo che si dovesse attendere la globalizzazione e il 2006 per avere contezza di un fenomeno che, almeno da duecentocinquanta anni, determina contemporaneamente e ambiguamente - la felicità di una parte (minore) degli uomini e la dannazione dell'altra parte (maggiore) degli stessi uomini. Certo, adesso i dannati della terra stanno anche a Parigi, a Berlino, a Londra, ma a New York ci vivono da sempre. E in Italia anche. La divinità che assolve o manda è stata fotografata nel famoso “Manifesto” di Carlo Marx, un libretto di cento pagine, che tutti dovrebbero leggere, pubblicato nel 1848, cioè ben 157 anni fa. Il tema è stato ripreso decine di migliaia di volte. Di recente, il più efficace epigono di Marx è stato Giovanni Paolo II, con la sua famosa enciclica 'Centesimus annus'. Di cosa si tratta? C'è un problema politico e c'è un problema pratico. Vediamoli separatamente. La storia politica del benessere e della dannazione mondiale ha un suo modello, un suo paradigma, un suo abbecedario, che riguarda l'Inghilterra e l'India. Nel 1750 (solo duecentocinquant'anni fa, quindi, e non al tempo di Noè), l'India era la centrale mondiale per la produzione di cotonine, il tessuto a prezzi popolari che antropologicamente sopraggiungeva a prendere il posto delle pelli di capra, di mucca e di altre bestie, con cui si copriva la gente più povera, e della lana e del lino, con cui si coprivano i meno poveri. L'Inghilterra conquista l'India e, siccome in quel momento vengono scoperti e cominciano a essere impiegati nella produzione il telaio meccanico e la macchina a vapore, impone agli indiani di non esportare più le loro cotonine e di riservare alla sola Inghilterra tutta la loro produzione di cotone. Conseguenza alquanto ovvia, l'Inghilterra si arricchisce vendendo cotonine a tutto il mondo e gli indiani traghettano dalla povertà alla fame. I giornali possono scrivere, e il cinema può rappresentare, la fame indiana come una giusta punizione per il fatto che gli indiani non mangiano le vacche, che pure nutrono, e per questo non finire dinanzi a un giudice per falso. Resta, però, il fatto che mentono per smaccato servilismo (una volta si diceva: mentono per la gola). Producendo ciò che gli altri popoli non sapevano, o non potevano produrre per un veto militare, l'Occidente non solo si è arricchito, ma ha anche impoverito i non occidentali. Si prenda il caso della Somalia. Al tempo del Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia, la Somalia, colonia italiana, era povera, ma non ancora dannata. I somali erano un popolo di fieri pastori, che vivevano allevando bestiame bovino e caprino. Lungo gli assolati tratturi che le greggi percorrevano per trovare pascoli freschi, i pastori si portavano dietro l'acqua, in otri ricavati dalle pelli di capra. In Somalia la grande rivoluzione non è stata la mitragliatrice, ma il bidone di plastica, che costa meno di un otre, ed è più leggero e funzionale. Esistendo in commercio i bidoni, diventa inutile fabbricare otri. Quanto al latte, non c'è più necessità di allevare capre e vaccini. Il latte glielo regalano le organizzazioni caritatevoli. O meglio, le organizzazioni caritatevoli acquistano dalle industrie americane e svizzere del prezioso latte in polvere e lo regalano ai somali. Una volta si diceva: “Aiutati, ché Dio t'aiuta” (aiutati

svizzero, se vuoi che Dio ti aiuti). Comunque, l'arrivo dei bidoni di plastica e del latte in polvere, donato dalle organizzazioni caritatevoli, ha portato la Somalia alla fame, alla disperazione, all'Aids. Dai bidoni di plastica e dal latte in polvere è facile passare al problema pratico, a cui accennavo sopra. Poniamo che una fabbrica di bidoni di plastica e tutti i connessi processi industriali posti a monte, dall'estrazione del petrolio fino agli scarti di raffineria, da cui si ricava la materia prima, occupino (esagerando) lo spazio dei paesi della Locride e impieghino (esagerando) tutta la popolazione della Locride. Ebbene, in questo spazio limitato e con un numero di persone che corrisponde a qualche millesimo della popolazione attiva mondiale, si possono produrre tanti bidoni da inondare tutta la Terra, e anche Marte, la Luna e Mercurio. Non solo: il costo di produzione del singolo bidone è ridotto all'osso. Perché, allora, costruire una fabbrica di bidoni in Somalia? Infatti non la si costruisce. E i somali, utili come consumatori, diventano inutili come produttori. La globalizzazione, in pratica, è questo. Però, come teoria (o filosofia della prassi), è una cosa diversa. E Giovanni Paolo II, nell'enciclica citata, non si oppone soltanto al fatto (la dannazione degli esclusi), ma anche alla filosofia che giustifica il fatto. La filosofia liberista è un verbo sottile, che sta portando il mondo alla morte. Dico quella fisica, corporale. Dopo averlo portato alla morte morale. E veniamo a casa nostra. La disoccupazione endemica, nel Sud italiano, è antica quanto l'unità sabauda. Agli albori della prima ondata migratoria, intorno al 1885 - 1895, il tema della disoccupazione ed emigrazione meridionale coinvolse i settori del liberalismo, le correnti cattoliche e alla fine anche qualcuno fra i socialisti italiani. Nella proiezione secolare, Maffeo Pantaleoni, Francesco Saverio Nitti, Gaetano Salvemini, don Luigi Sturzo, Antonio Gramsci, benché appartenenti a correnti di pensiero alquanto diverse e fra loro lontane, ci appaiono più vicini di quanto fossero nella loro quotidianità politica, proprio perché il tema della disoccupazione li avvicina fortemente. Come, novant'anni fa, la rottura di Salvemini con il partito socialista avvenne sul tema dell'impegno al Sud, in anni recenti, molte personali rotture con la sinistra nazionale si sono avute sul tema delle aristocrazie del lavoro, che la sinistra privilegia, e sull'opposto tema della disoccupazione meridionale, disinvoltamente dimenticato. Non potendo servire due altari, la sinistra italiana, ossequiosamente inquadratasi sulla strada prescelta dalla socialdemocrazia tedesca (anche quando ha sostenuto di non esserlo) ha scelto la classe del lavoro occu-

pato, adottando, di conseguenza, una forma di raggiro politico ed elettoralistico nei confronti degli inoccupati meridionali. Alti salari e sviluppo centralizzato della produzione significano anche la subordinazione del pensiero operaio al sistema del profitto capitalistico. Era logico, matematico che il socialismo e la capacità di analizzare i processi storici, di cui alla lezione di Marx, finissero travolti dall'obesità e dal marasma senile di socialisti e comunisti. Oggi, tutte le soglie sono state superate. Muore la gente a milioni ogni giorno, muore l'ambiente in modo irrecuperabile. L'alternativa vera è che: o finisce il capitalismo o finisce il mondo. La fine alternativa dell'uno o dell'altro è già scritta nelle cose. Ma queste stesse cose sono intrecciate in tal modo che la spada di Alessandro si spezzerà, ma non riuscirà a tagliare di netto il nodo. Samir Amin, in “Classe et nation” (libro che la sabaudista Feltrinelli si è ben guardata dal tradurre per gli italiani, cosa che invece fa con altre opere di Amin) e il sottoscritto in “Tutta l'égalitè” prefigurano delle “uscite laterali”. Forse altre forme di transizione sono ipotizzabili. Comune la proposta dei due autori che riguarda la fine del lavoro salariato (che non significa la fine del mercato e dell'iniziativa privata) e il controllo del commercio mondiale, ad opera di “formazioni sociali” diverse e minori delle attuali potenze capitalistiche. Si tratta di un processo inverso a quello realizzato dalla Comunità europea, che ha allargato gli sbocchi delle grandi industrie e sacrificato le aziende minori, con il risultato di scassare le une, le altre e la vita della gente qualunque. Gli aiuti comunitari allo sviluppo delle regioni deboli sono - nonostante i clamori dei politici e della stampa addomesticata - clientelismo, o forse meglio, latte in polvere. Il mondo e gli esseri che lo abitano potranno forse salvarsi. Per farlo, la vera politica, la politica dello scontro di classe, deve riemergere dalle ceneri. Da noi, al Sud, questa politica si chiama separatismo. Separatismo tra gli italiani delle usure rinascimentali e gli italici dell'umile culto della famiglia. Separandosi, il Sud chiude le sue porte alla sovrapproduzione europea e dà lavoro alla sua gente. La giustizia sociale, il socialismo, il comunismo, oggi stanno nella restituzione del lavoro a tutti gli uomini. Nota. L'opera di Frantz Fanon, “I dannati della terra”, è stata pubblicata in Italia dall'editore Einaudi nel 1962. Una successiva edizione è tuttora in commercio. Articolo pubblicato su la Riviera n°03 del 15 gennaio 2006. Nicola Zitara

Domenica sera Siderno Superiore ricorda i Cinque Martiri di Gerace In occasione del 169° anniversario della fucilazione dei cinque Martiri di Gerace, Eroi del Risorgimento Italiano, Domenica 2 ottobre, alle ore 18:00, presso il palazzo De Mojà di Siderno Superiore sarà presentato il libro di Francesco Prati dal titolo Michele Bello Martire del Risorgimento Italiano e la Rivolta di Calabria del 1847, a caura di Domenico Romeo ed stampato da

Franco Pacallo Editore. Per l’occasione, interverranno Domenico Romeo e Vincenzo Cataldo, membri della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, e l’editore Franco Pancallo. Verranno proiettate scene relative ai luoghi della vita e della rivolta dei Cinque Martiri di Gerace. La cittadinanza è invitata a partecipare.

DOMENICA 02 OTTOBRE 21

CULTURA

Siderno: Aperte le iscrizioni alla prima scuola di cinematografia della Locride! Apre a Siderno, presso i locali dell’YMCA, Birdland Studios, la prima Scuola di Cinematografia della Locride, nata da un progetto di Alberto Gatto. Per la prima volta nel nostro comprensorio, bambini, ragazzi e adulti potranno realizzare il proprio sogno di diventare attori o registi di cinema, grazie ai corsi di FilmMaker, di Recitazione e Dizione che partiranno a novembre e saranno curati rispettivamente dal regista Alberto Gatto e dagli attori Lele Nucera e Vincenzo Muià. I corsi, della durata di sei mesi, permetteranno a tutti gli iscritti di realizzare dei cortometraggi e di collaborare con attori affermati del panorama cinematografico internazionale, un’occasione non solo di crescita professionale ma anche utile alla sensibilizzazione, considerata la possibilità di affrontare tematiche di forte impatto sociale (bullismo, o m o f o b i a , migrazione, femminicidio, invalidità e follia). I corsi, che partiranno a novembre, avranno durata di sei mesi, al termine dei quali verrà rilasciato a tutti i partecipanti un attestato. Le iscrizioni sono già aperte. Non perdete l’occasione, i posti sono limitati! Per Info Costi e Prenotazioni, chiama il numero 334 2803829 o alla mail info@birdproduction.it .

COMUNE DI PORTIGLIOLA

Avviso di gara per la vendita di immobili di proprietà comunale

Il Responsabile Area Tecnica, in esecuzione della propria determinazione n. 93 del 12/08/2016, rende noto che il giorno 2/11/2016, alle ore 10:00, presso la sede municipale sita in Corso Roma n° 2, avrà luogo la gara pubblica, mediante lotti separati, per la vendita al migliore offerente, con il metodo delle offerte segrete da confrontarsi con il prezzo indicato nel presente avviso, dei seguenti immobili di proprietà comunale: Immobile 1) Immobili siti in c.da Tribona di Portigliola, costituiti da tre corpi di fabbrica di un villaggio turistico da ristrutturare, con corte ad uso esclusivo, il tutto su un’area complessiva di mq. 12.306,00; PREZZO BASE: € 402.450,00 - CAUZIONE: € 4.024,50. Immobile 2) Fabbricato al PT ubicato a Portigliola c-da Cusemi ex edificio scolastico, della superficie catastale mq 230,00, circa, su un’area lordi di mq. 1580,00; PREZZO BASE: € 119.290,00 - CAUZIONE: € 1.192,00. Termine ultimo per la presentazione delle domande entro le ore 12:00 del 21/11/2016 nelle modalità di cui al bando integrale. Per eventuali chiarimenti e informazioni gli interessati potranno rivolgersi all’Ufficio Tecnico del Comune di Portigliola c.so Roma, 2, tel. 0964 365002, fax 094 65594, mail: ufficiotecnico@comune.portigliola.rc.it CF. Comune 81001610807 Il Responsabile Area Tecnica Geom. Leonardo Sansalone


RIVIERA

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Lo scatto giusto È rimasta affascinata dalle luminarie che l’Amministrazione Comunale ha fatto installare per la fiera di Portosalvo, Anna Tatangelo, che in questo scatto, grazie a una posa epica, assomiglia più che mai alla celebre Statua della Libertà di New York!

Prosit! I tre sindaci Rosario Rocca, Vincenzo Crupi e Walter Scerbo, brindano con il vino del suocero di Rosario, Jimmy alla voce della prima radio libera di zona.

SABATO 02 OTTOBRE

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Visita di stupore La principessa di Borbone aveva sentito parlare del bel borgo di Monogiana, ma ha dovuto farvi visita per comprendere fino in fondo dove fosse racchiuso il fascino di questo spicchio della nostra Locride.

L’esercito delle forchette Terminato un buon pasto, Giorgio Imperitura, a tavola, intavola discorsi consoni alla sua professione di politico senza risparmiarsi di affrontarli con il consueto spirito battagliero. Ricette di rinascita Alfonso Passafaro, Franco Crinò e Sandra Polimeno siedono pensierosi dinanzi a un attento Pino Albanese (riflesso nello specchio), che attende senza fretta che gli venga riportata la ricetta utile a far tornare grande la destra nella Locride.

E gira, e gira, e gira… Carmelo Agostino, il re del Fantasmino, Luigi Rescigno il Gomma Nazionale, e Salvatore Fazzolari, del Golosia, sono I tre della cardara a San Cosma e Damiano!

Buon compleanno! “Una cascata di auguri travolga il vostro cuore e lo colmi di salute felicità e amore… Con affetto buon compleanno a Francesco per i suoi 60 anni e a Domenico per i suoi 50 anni”. Vincenzo

Gustose anticipazioni Ivan Leotta posa dinanzi al nostro fotografo con un luminosissimo sorriso sul volto e uno splendido sigaro in mano. È in questa atmosfera rilassata che ci ha comunicato in anteprima che Francesco Carnevale sarà candidato a sindaco a Bivongi

Pellegrinaggio di gruppo Bruno Gasparro e il suo gruppo di amici ci mandano questa bellissima foto di al cospetto della Madonna di Međugorje, presso la quale si sono recati in pellegrinaggio.




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