Riviera n° 50 del 11/12/2016

Page 1



CONTROCOPERTINA

www.rivieraweb.it

DOMENICA 11 DICEMBRE

3

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO anno pianificato il matrimonio tramite email e la canzone del primo ballo l’hanno decisa quindici minuti prima del ricevimento. Questo perché Sara Lindsey e Michael Ciulla erano troppo impegnati a scrivere la sceneggiatura del loro primo film realizzato insieme: il thriller psicologico Blue Jay, diretto dallo stesso Michael e interpretato da Sara nei panni di Ashley, una giovane donna per la quale un gruppo di uomini di montagna sviluppa una malsana ossessione.

H

Un sidernese scelto come fotografo di nozze da due star di Hollywood Questa è la prima volta di Sara nel doppio ruolo di sceneggiatrice e attrice; la sua principale attività nel mondo del cinema è, infatti, quella di interprete: ha già recitato con alcuni grandi nomi come Will Smith in “Concussion”, Viola Davis in “Won’t Back Down”, Matt Damon in “Promised Land”, Tom Cruise in “La Prova decisiva”, mentre in “Blue Jay”, uscito al cinema il 6 dicembre, è l’attrice protagonista insieme a Travis Aaron Wade. Ma perché vi stiamo parlando di lei? Perché Sara e

Michael hanno scelto come loro fotografo di nozze il sidernese Danilo Coluccio. “A fantastic photographer” – l’ha definito Sara che non ha parole per ringraziarlo per la maestria con cui è riuscito a catturare i meravigliosi ricordi del loro matrimonio (“We can’t thank you enough for the wonderful memories you captured of our wedding. We absolutely love the photos and are so grateful to you…”). “È sempre emozionante ricevere complimenti sul proprio lavoro - ha dichiarato Danilo - ancora di più quando a scriverli è un’attrice di levatura internazionale”.

5.000pergamene per regalare una poesia alla Locride

1° Dicembre, grazie all’associazione culturale Vincenzo Guerrisi Parlà, intitolata al grande poeta favolista Bovalinese, è stata la poesia a raggiungere gli abitanti della Locride attraverso il regalo simbolico di una poesia di Guerrisi Parlà trascritta su 5.000 piccole pergamene, distribuite nei locali. Ti regalo una poesia, questo il nome dell’iniziativa, è un invito a non considerare la poesia prerogativa di una stretta cerchia di persone o di esclusivi circoli letterari, ma considerarla aperta a chiunque, perché la poesia è la metafora della vita in cui riconoscersi e riscoprire il pensiero di tutta l’umanità, che ad ogni latitudine e qualunque sia il contesto storico, esprime sempre se stessa. E cosi, è la poesia che va incontro alla gente, per dare luce agli scritti di poeti che hanno espresso nei loro versi l’uomo nelle sue più diverse sfumature. Per aiutare a capire, per crescere, meditare, sorridere, per cambiare il mondo o renderlo più bello attraverso un componimento scritto da chi è armato soltanto di un foglio, una penna e di un pensiero. Il progetto, promosso dalla presidente Marinella Guerrisi, figlia del poeta e in perfetta coerenza con quelle che sono le tante e pregevoli finalità che si propone di attuare L’Associazione Culturale Vincenzo Guerrisi Parlà, ha sortito i suoi frutti attraverso i moltissimi messaggi di approvazione, pervenuti da parte della popolazione che, nei luoghi prescelti, si è vista regalare la piccola pergamena ove, la lettura dello scritto apposto, ha suscitato un momento di riflessione o un sorriso.

Il

Sara e Michael si sono detti “Sì” per tutta la vita tra i vigneti e gli agrumeti dell’incantevole Taormina, durante una cerimonia tra pochi intimi, di recente descritta anche sulle pagine dell’Huffington Post. Danilo ha seguito la giovane coppia in ogni fase dei preparativi, dall’ “esterna” che precede le nozze fino alla fine del ricevimento quando, mandati a casa gli invitati, hanno finalmente potuto rilassarsi a bordo piscina. Un’esperienza indimenticabile per Danilo, resa ancora più unica dopo aver appreso che una delle foto scat-

tate durante il matrimonio di Sara e Michael si è classificata al primo posto all’International Award Winning Wedding Photographer, uno dei concorsi internazionali più prestigiosi al mondo. Il premio gli è stato assegnato dall’Associazione AG/WPJA (The Artistic Guild of the Wedding Photojournalist Assotiacion) dove a giudicare sono fotogiornalisti pluripremiati, tra cui vincitori del Premio Pulitzer, e professori di fotogiornalismo della Kentucky University. Una grande soddisfazione per Danilo Coluccio e un vero motivo d’orgoglio per la sua Siderno.

È di origini sidernesila nuova stella del pop internazionale Ègià diventata un fenomeno virale. Nata in Canada da genitori sidernesi, Alessia, scoperta dall'agenzia EP Entertainment, ha siglato un contratto con l’etichetta discografica di Kanye West e a breve pubblicherà il suo primo album, Know-It-All

Si chiama Alessia Caracciolo, ha appena compiuto 19 anni e, con il nome d’arte di Alessia Cara, è già diventata un fenomeno virale. Nata in Canada da genitori sidernesi, Alessia, scoperta dall'agenzia EP Entertainment, ha siglato un contratto con l’etichetta discografica di Kanye West e a breve pubblicherà il suo primo album, Know-It-All (che potremmo tradurre in italiano con Saputella). Il primo singolo, Here, in rotazione radiofonica in Italia da settembre e in grado di totalizzare oltre due milioni di visualizzazioni su YouTube, è una ballata soul che evidenzia il suo stile tutto particolare, derivante, afferma la stessa Alessia, «da un insieme di ascolti molto vari. Posso definirlo solo “pop alternativo”, ma sto cercando una voce tutta mia». Questa voce, che cerca di raccontare le storie degli adolescenti anticonformisti, si accompagna a una strumentazione essenziale e non viziata dall’uso eccessivo dei sintetizzatori di cui largo uso fa il pop contemporaneo, una peculiarità che pare sia piaciuta niente meno che a Taylor Swift, che ha recentemente elogiato su twitter il lavoro della giovane.


ATTUALITÀ

Il “linguaggio criptico” GIUDIZIARIA

Nel corso di indagini in materia di reati in materia di sostanze stupefacenti spesso gli investigatori si imbattono in quello che è comunemente denominato “linguaggio criptico”, utilizzato nel corso dei dialoghi dal contenuto allusivo dei conversanti, che in questo modo intendono nascondere l’oggetto delle loro interlocuzioni. A titolo esemplificativo può già evidenziarsi che gli indagati per indicare la droga, fanno riferimento ad “appartamenti” “cavalli” “documenti” per il fatto che tali parole consentono agevolmente il riferimento a qualità o quantità, che servono a far intendere la qualità e quantità dello stupefacente trattato, oggetto reale dei loro discorsi; in tal guisa, palesando, per altro, di aver elaborato un linguaggio convenzionale comune, come tale eloquentemente sintomatico dell’esistenza di un’affectio societatis. La decriptazione parte innanzitutto dal tenore allusivo dei dialoghi, la cui lettura non consente di percepire immediatamente il reale oggetto del discorso, come normalmente accade quando si ascoltano i discorsi di persone che parlano tra di loro e che non hanno interesse a nascondere il senso di quello che dicono ed, ancora, avendo riguardo al fatto che gli interlocutori parlano lo stretto necessario al telefono troncando bruscamente i discorsi e rimandando prudentemente ad incontri di persona la definizione dei particolari relativi al discorso intrapreso, a mezze parole o in termini allusivi, telefonicamente. Inoltre, molto spesso è dato constatare l’ingenuità commessa dai propalanti, che, sovente, mettono la parola mascherata utilizzata in relazione con altre parole, circostanze, riferimenti che nulla hanno a che vedere con la stessa essendo piuttosto attinenti alla tipologia dello stupefacente, alle modalità di trasporto dello stesso, alle modalità di pagamento, ai luoghi di scambio, ai nomi di committenti, fornitori, intermediari, spacciatori al minuto, riferimenti, tutti, quindi, assolutamente avulsi dal contesto lecito del discorso intrattenuto via cavo e dall’attività “di facciata” degli interlocutori. Assolutamente incontrovertibile è il significato dei colloqui, allorquando, le parole mascherate usate sono, come sovente accade, associate all’indicazione di prezzi e quantità corrispondenti al costo attuale della cocaina o dell’hashish sul mercato. In punto di valutazione delle fonti di prova, per come scrive un gip in un’indagine antidroga che ha interessato nel recente passato il territorio della Locride: “va detto che le conversazioni intercettate devono ritenersi elementi probatori di grande affidabilità, giacché si tratta di strumenti conoscitivi assistiti dai requisiti della genuinità, quanto a provenienza delle informazioni, e della veridicità del loro contenuto. Gli interlocutori, nell’intimo convincimento di interloquire in ambiente e con mezzi protetti, tali da garantire massima riservatezza e segretezza delle comunicazioni, esternano vicendevolmente conoscenze effettive e reali di cui dispongono, tranne che non emergano ragioni di calunnia o millanteria, che, nell’ambito del presente processo, come vedremo allorquando si esamineranno nel dettaglio le singole contestazioni con riferimento ai singoli imputati,non è dato rilevare”. Tali considerazioni attengono essenzialmente “alle ipotesi di conversazioni il cui contenuto è rappresentato da fatti riferibili direttamente ai conversanti, dei quali essi discorrono per averli direttamente posti in essere”. Laddove, per contro, i conversanti fanno riferimento a fatti e circostanze che interessano altre persone, “apprese de relato e non conosciute direttamente, si è operata una valutazione probatoria differente e più prudente essendosi richiedesti riscontri obiettivi intorno alla sussistenza del fatto criminoso oggetto della conversazione, nonché riscontri relativi alla persona alla quale i fatti stessi sono attribuiti”.

www.rivieraweb.it

DOMENICA 11 DICEMBRE 4

GAL Terre Locridee: mercoledì l’elezione del CDA

Dopo la“spinta”regionale dello scorso 26 ottobre, la costituzione del nuovo partenariato per la Locride giungerà finalmente al termine con la data del prossimo 14 dicembre, quando un’assemblea costitutiva permetterà agli iscritti di procedere con l’elezione di CDA e presidente del GAL. A partire da quella data, si potrà finalmente iniziare a lavorare per il territorio.

Il lungo percorso di formazione del GAL Terre Locridee giunge finalmente a conclusione. I lavori per la costituzione del nuovo organo, iniziati il 7 novembre 2015 in seguito alla dichiarazione d’intenti del Sindaco di Siderno Pietro Fuda, poi eletto presidente in questa fase costitutiva dell’ente, in questo anno hanno attirato gli interessi di 36 comuni del comprensorio e sono stati il terreno fertile di un lungo confronto che ha permesso la costituzione di un solido partenariato. Il capitolo decisivo di questa bella storia è stato certamente scritto lo scorso 26 ottobre, quando la presentazione del Piano di Azione Locale ha definitivamente convinto la Regione Calabria a stanziare i fondi necessari a realizzare il sogno, ma questa pur decisiva data certo non ha rappresentato la fine dell’impegno per tutti coloro che non hanno mai smesso di credere in questo progetto. Proprio per questa ragione e nella consapevolezza che il lavoro di perfezionamento dell’apparato amministrativo è

ancora tutta da percorrere, il prossimo mercoledì 14 dicembre, alle ore 16:30, presso la sala consigliare del Comune di Siderno, si svolgerà l’ennesima assemblea generale del partenariato di progetto seguita da un’assemblea costitutiva propedeutica all’elezione del CDA e del presidente che guiderà questa società che ha come comune capofila Siderno. Tutti gli imprenditori e le associazioni che vogliono entrare a fare parte del partenariato e intendono partecipare alla costituzione del GAL hanno già presentato i documenti d’iscrizione necessari ieri, sabato 10 dicembre, ma è opportuno ricordare che il GAL Terre Locridee, nonostante quest’ultima scadenza, non è né mai sarà un gruppo elitario o a numero chiuso al quale è impossibile iscriversi in un secondo momento: qualunque imprenditore o società abbia intenzione di entrare in questa grande famiglia, infatti, potrà presentare domanda di ammissione quando lo riterrà maggiormente opportuno.

ASP: una condotta antisindacale danneggia il medico Lucio Nucera Una decisione arbitraria da parte dei vertici dell’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria ha strappato il dottor Nucera dal proprio incarico di direttore sanitario, gettando nel caos l’Ospedale di Melito Porto Salvo. Dopo un mese e mezzo di controlli, il Giudice del Lavoro ha dato ragione a Nucera e sanzionato l’ASP con l’ennesima tegola economica.

Non finisce di angosciare la condizione dell’ASP di Reggio Calabria, in merito alla quale anche questa settimana è emerso l’ennesimo spiacevolissimo episodio di mala gestione. Protagonista, suo malgrado, il medico Lucio Nucera, per il quale lo scorso 28 ottobre l’Azienda Sanitaria ha predisposto lo spostamento coatto dalla direzione sanitaria dell’Ospedale di Melito a Reggio Calabria per lasciare posto a un medico oculista che, benché qualificato nel proprio settore, certo non aveva le carte in regola per ricoprire un ruolo di tale responsabilità. A rendere del tutto irregolare la già ingiustificata decisione del direttivo, tuttavia, sarebbe intervenuto il fatto che il provvedimento non era stato preceduto dalla comunicazione e dal conseguente nulla osta allo spostamento da parte dell’organizzazione sindacale ricorrente, prevista e anzi obbligatoria in considerazione del ruolo di dirigente sindacale ricoperto da Nucera. La condotta antisindacale dell’ASP, portata a termine in violazione di almeno tre differenti norme previste dallo Statuto dei Lavoratori, avrebbe privato per lungo tempo l’Ospedale di Melito di un dipartimento adeguatamente qualificato per la

gestione delle problematiche quotidiane e routinarie del presidio ospedaliero, finendo, di fatto, per intaccare la funzionalità stessa della struttura, teatro di una confusa riorganizzazione degli orari lavorativi e di un aumento delle ore di straordinario non giustificata in considerazione della completezza dell’organico dipendente. Questa condizione, protrattasi per oltre un mese, è emersa di prepotenza a metà di questa settimana, quando il Giudice del Lavoro ha dichiarato di aver accolto la richiesta di Nucera di imporre all’Azienda Sanitaria di reintegrarlo nella posizione che gli spettava di diritto. Il provvedimento, che ha dichiarato antisindacale anche agli occhi della legge la condotta fin qui descritta e ha sottolineato come il comportamento dei vertici aziendali abbia, in definitiva, ingenerato ingiusto profitto di carriere e di emolumenti economici, ha imposto all’ASP di Reggio anche il pagamento delle spese legali e di un equo risarcimento danni per il dottor Nucera, rivelandosi l’ennesima tegola per il disastrato bilancio dell’Azienda, che sembra sempre più brancolare nel buio sia in termini di risorse sia di rispetto delle norme legislative.



Lacopertina

Nella città metropolitana e nella Locride in particolare, in tutti i centri amministrati dal Pd ha vinto il "NO". Perché i dirigenti del partito e i consiglieri regionali non hanno avvertito Renzi che il popolo calabrese non lo avrebbe seguito nella sua avventura verso un falso riformismo sostenuto da una narrazione fallace?

I cortigiani del PD In tutto il territorio della città metropolitana, particolarmente nella Locride, emerge un dato: ovunque ci sia un PD organizzato il “no” al referendum costituzionale ha toccato generalmente vette più alte della media. I paesi in cui si sono organizzate manifestazioni in favore del “si”

In seguito alla polemica scoppiata a Siderno la scorsa settimana dopo il Consiglio Comunale che avrebbe dovuto discutere i provvedimenti conseguenti alle intimidazioni a Maria Teresa Fragomeni, Domenico Panetta espleta alcune considerazioni relative all’andamento della politica locale e risponde alla stessa segretaria del PD.

sono quelli dove ha vinto decisamente il “no”. Nei centri in cui il Pd amministra il “no” avanza. Reggio Calabria ci da una chiave di interpretazione difficilmente confutabile. A Reggio tutta la nomenklatura “democratica” si è schierata a favore

del “sì”. La manifestazione con Matteo Renzi, a chiusura della campagna referendaria, doveva essere una dimostrazione di forza: il “potere” che si presenta al popolo. E il popolo ha detto un “no” forte, chiaro, convinto. Ha ignorato del tutto le indicazioni dei sindaci, dei rappresentati del PD,

dei parlamentari, dei consiglieri regionali. Per fortuna del PD, la Bindi è stata in silenzio e comunque non ha preso posizione per il “sì”, altrimenti, nella nostra provincia, il “no” sarebbe stato plebiscitario. Ora la nomenklatura per salvare se stessa deve trovare un capro espiato-

rio, anzi l’ha già trovato: Matteo Renzi. È lui l’antipatico, l’arrogante, il bugiardo responsabile della disfatta. Non sono mai stato renziano, e non ho votato la riforma costituzionale, ma mi pongo una domanda: dov’erano i parlamentari calabresi del PD quando si votava la riforma costitu-

Mimmo Panetta: Continueremo a La soddisfazione per il risultato referendario è tale che occorre ribadire come questa vittoria popolare, caratterizzata da un forte e deciso NO ad uno stravolgimento della carta costituzionale sia altresì intrisa di messaggi altrettanto chiari e inequivocabili. L’Italia ha bisogno di cambiamenti veri e reali che incidano direttamente sulla vita degli italiani migliorandola complessivamente attraverso la soluzione dei bisogni che, causa una cattiva politica, oggi vedono gran parte della Nazione impoverita e senza prospettive. Messaggi chiari che guardano dall’altra parte rispetto a una politica arrogante, menzognera e irresponsabile. Un grazie vivissimo ai sidernesi che sono stati in sintonia col resto del Paese in questa bellissima vittoria. Detto questo e con questo spirito, non possiamo non rilevare che ancora si continua, a Siderno, a voler confondere le cose con affermazioni a dir poco assurde. Per il

rispetto che abbiamo verso la comunità sidernese e verso le Istituzioni democratiche dobbiamo fare chiarezza e respingere con forza e determinazione illazioni che rasentano la farneticazione. Intanto occorre ribadire che, per noi, la politica è impegno al servizio della collettività e non ha altri fini se non quello di contribuire a migliorare le condizioni di vivibilità e l’insieme dei servizi e delle scelte che la spingono verso traguardi di progresso sociale. Dentro questa visione politica abbiamo ritenuto importante chiedere una convocazione del Consiglio Comunale con all’ordine del giorno la condanna del vile gesto perpetrato ai danni della segretaria del PD cittadino. Troppi fatti di questo tipo si sono verificati e tutti impuniti e senza volto. Impuniti e senza mai capire autori e motivazioni. Reagire a tutto questo è difendere la comunità di Siderno che merita di essere

liberata dalla presenza asfissiante di ogni tipo di criminalità, quella organizzata, quella spicciola e quella senza volto che, comunque, danneggia l’immagine e l’essere di una città che aspira a crescere in sintonia con il rafforzamento della democrazia, del rispetto della legge e della persona umana, intoccabile e protetta da qualsiasi tipo di violenza o gesti offensivi. Il Consiglio Comunale aveva questa finalità e, per noi che lo abbiamo chiesto, era finalizzato a chiedere luce sulle diverse vicende a partire dal Dott. Mammì all’assessore Roccisano sino a quest’ultima intimidazione. Una condanna forte perché legata alla richiesta di verità. Ognuno si assuma le proprie responsabilità! Sia chiaro, non tutti vediamo le cose allo stesso modo; ognuno fa scelte in sintonia con la propria visione politica. Noi siamo stati animati dal senso del dovere chiedendo la convocazione del Consiglio


www.rivieraweb.it zionale o la legge elettorale? Dove erano i “dirigenti” del partito, i consiglieri regionali? Perché non hanno avvertito Renzi che il popolo calabrese non lo avrebbe seguito nella sua avventura verso i un falso riformismo sostenuto da una narrazione fallace? C’è da prendere atto che ancora una volta, come da antica consuetudine, i gruppi di potere meridionali si sono scelti un “Capo”, anteponendolo rispetto alle esigenze del proprio popolo. “Borbonici”, “savoiardi”, fascisti, democristiani, berlusconiani, renziani, ma sempre schiacciati sul “capo” e supini alle decisioni del “centro”. Cortigiani più che dirigenti! È stato così anche questa volta! È stato penoso, durante la campagna referendaria, ascoltare molti dei “dirigenti” regionali del PD ripeterci la stanca cantilena del “no” recitata per dovere di ufficio mentre i in Italia le dieci famiglie più ricche hanno un reddito uguale a quello di sette milioni di italiani. Più di quanto non percepiscano tutti i lavoratori della Calabria e della Sicilia messi insieme. Un insulto al popolo calabrese così come tale lo scandalo legale, come quello di un funzionario della Banca di Vicenza, tal Iorio, che a conclusione dei suoi 18 (diciotto) mesi di lavoro viene liquidato con la somma di circa 8 milioni di euro. Diecimila euro al giorno! Nello stesso tempo, non è credibile una “casta” che chiede sacrifici alla gente mentre e mantiene vitalizi e privilegi a livello nazionale e regionale. Nessuno può credere che cambierai il mondo quando sei incapace di cambiare le cose possibili. Comunque è strano che nel Paese in cui la politica è diventata “scienza”, grazie soprattutto a Machiavelli, si ricorra a categorie estetiche o morali per analizzare il voto. Per sostenere la tesi che Renzi sia l’unico responsabile della disfatta si è fatto ricorso a categorie che con la politica c’entrano poco: la gente avrebbe votato “no” perché il presidente del consiglio risulterebbe antipatico. Ci sarà anche questo ma quando mai il “potere” è stato simpatico, generoso, altruista? Quando il potere è espressione dei

“pochi”- e oggi lo è - può avere qualche momento di popolarità ma alla fine viene individuato per quello che è realmente, sia nel caso in cui mostra un volto falsamente paterno e bonario (Berlusconi o Prodi) sia quando mostra un piglio decisionista come nel caso di Craxi o di Renzi. Ho già detto di non esser mai stato “renziano”, ma appunto perché “vergin di servo encomio” non voglio esser responsabile di “codardo oltraggio”. Attribuisco più che a Renzi ai “renziani” di prima o seconda generazione del Sud, e in particolare della Calabria, la responsabilità di aver tentato di “gabbare” il Sud con falsi “patti” tesi più a imbrogliare il popolo che a risolvere i problemi. Nello stesso tempo non ho difficoltà ad ammettere che Renzi rispetto a tutti gli altri leader in campo sia il più dinamico e il più lucido. Va, per esempio, a merito del suo governo aver avuto la forza di dire no all’imposizione velata degli Usa e della NATO di mandare cinquemila soldati italiani in Libia. Sarebbe stata una tragedia per i nostri soldati e per l’Italia intera. Sicuramente sarebbero giorni tristi per l’Italia e per la Calabria se l’alternativa a Renzi fossero Salvini o Grillo. Il limite di Renzi, come di quasi tutti i dirigenti della Sinistra occidentale, è quello di aver accettato di operare nei rigidi confini di una gabbia di ferro imposta dell’economia di mercato come se questa fosse il solo mondo possibile. Così non è! C’è sempre un “oltre”; un’alternativa possibile; la sana utopia di un mondo migliore. Dopo il 4 dicembre, la Sinistra italiana e calabrese è a un bivio: ritornare a essere popolo o diventare definitivamente casta. L’Italia e la Calabria hanno bisogno di una “Sinistra”, che sia un “popolo”, una “idea”, una “storia”, un' "anima". Ne avrebbe bisogno soprattutto la Locride dove c’è chi continua a coltivare piccoli orticelli mentre all’orizzonte si profila una tempesta perfetta che rischia di mandarci tutti a fondo in pochi attimi.

DOMENICA 11 DICEMBRE

07

Zucconi e le zucche vuote del Sud Il giornalista di La Repubblica Vittorio Zucconi commentando l'esito del referendum dello scorso 4 dicembre, nel corso della trasmissione Piazza Pulita, in onda su La7, si lancia in un'analisi azzardata sul voto espresso dalle regioni meridionali: "Il Sud, con alcune eccezioni, non ha una grande tradizione di votare bene per i propri interessi. Ricordiamoci come il Sud abbracciò Berlusconi e i trionfi della Democrazia Cristiana in certe regioni del Sud. Il sud purtroppo ha una tradizione elettorale e politica di autolesionismo che non è proprio incoraggiante"

Ilario Ammendolia

E Zucconi ci ha voluti schiaffeggiare, per incapacità manifesta. Dall’alto della sua comoda postazione, di uomo favorito dalla sorte, ci ha voluti accusare di inabilità intellettiva. Io credo che a volte servirebbero delle fessure di areazione, se non altro per nettare i pensieri sporchi. Se poi ci si ritrova di fronte a un uomo con la mente annodata nei preconcetti allora servono degli squarci. Ma non è difficile che a Zucconi sia rimasta in testa la nota teoria democristiana che il popolo del Sud vada mantenuto nella sudditanza: così, per ricordarlo, nella sua famiglia la democrazia cristiana era di casa, anzi di seggio. E io me lo figuro, l’inventore degli scoop falsi, mentre, dai monitor supremi, ci guardava immobile con i suoi occhi d’oro, uno per uno in fila verso le urne; e ci sentiva tutti maligni, simil bestie. E ci avrebbe volentieri tolto la tessera elettorale dalla tasca, come ai bambini la fionda. Tanto lui lo sa che siamo giocondi e infantili; che non abbiamo senso dello Stato, che siamo tutti abilitati alla pratica criminale. E che siamo abituati a mangiarci tra di noi, che siamo creature rasenti l’inferno. E che teniamo le mani in tasca per non perdere la pistola. E Zucconi lo sa che abbiamo le fruste d’acciaio, per le nostri mogli e i nostri figli: affinché non si permettano decisioni diverse. Lui, che è un monumento di marmo, un mito, lo sa quanto siano deboli le nostre coscienze. E io me lo figuro, dal suo trono di gloria e gioia, mentre gode per la povertà che ci stermina: a causa delle scelleratezze del suo attuale Capo. Me lo figuro tenere alte le bombole d’ossigeno mentre anneghiamo per cause di abbandono. Per lui sarebbe bello ci fossero per noi al Sud le culle imbottite di acidi e veleni, ci fossero i randelli alle cintole delle guardie nazionali, del nord. È un assassino d’anime, Zucconi. Un affare disumano e deprimente. E lo è per formazione scolastica, per supposta supremazia culturale. Oscilla con un ritmo costante nel razzismo della peggiore borghesia; dalla sua casa a colori giudica chi come noi ha sete e fame e necessità. Giudica chi come noi, per una volta libero, si esprime contro. E si stupisce se protestiamo, decisamente stanchi. Si stupisce perché si spaventa che da qui possa, Dio lo voglia, nascere il vero Risorgimento. Michele Caccamo

occuparci di quanto interessa la comunità Comunale; il PD dalla scelta di non partecipare ai lavori. Il Consiglio, col contributo di un ampio dibattito di cittadini, è stato utilissimo e l’auspicio è che presto si conosca l’autore, il mandante e la motivazione di questi vili gesti che offendono l’intera comunità. Senza voler ripetere quanto detto dal Presidente del Consiglio, vorremmo capire perché mai il suddetto argomento, essendo al primo punto dell’ordine del giorno e venendo discusso fino a esaurimento (nel senso di non contingentare i tempi) e per di più con discussione aperta al pubblico, non poteva essere svolto alla presenza anche del PD. Dice il PD che la causa sia stata l’altro punto all’ordine del giorno. Ci domandiamo: cosa avrebbe comportato, dopo aver concluso il suddetto argomento, discutere e assumere una posizione da inviare a Trenitalia, al governo regionale e a quello nazionale su un problema così tanto senti-

to, ossia il collegamento della Locride col treno veloce Reggio Calabria - Roma e viceversa? Non si parlava di cose astratte ma di necessità del nostro territorio. O il Consiglio comunale, che non ha potere decisionale in merito, non dovrebbe interessarsi? O il consiglio comunale, che non ha poteri decisionali in merito alla casa della salute non deve interessarsi? Visione politica diversa: noi continueremo a occuparci di quanto interessa la nostra comunità! Infine leggiamo del mio rapporto con il sindaco Fuda. Avendo svolto il ruolo di Sindaco, conosco la delicatezza e l’importanza di tale incarico. Ho troppo rispetto sia del Sindaco che della comunità sidernese e non mi appartiene la cultura di agire dietro le quinte. Ho assunto l’impegno di dare il mio contributo per fare uscire Siderno dal

pantano in cui si trova e, nel contempo, far crescere una nuova classe dirigente per la prossima esperienza amministrativa. Ogniqualvolta, nella mia responsabilità di dirigente regionale e locale del Partito che

incrociati sui ruoli di acqua, rifiuti solidi urbani ed energia elettrica. Suggerimenti dati senza il clamore della stampa, ma in silenzio, per il bene della comunità. Le farneticazioni della segretaria del PD

za mentre il sottoscritto conosce solo il sentito dire. Invito la segretaria del PD a presentare, nel prossimo Consiglio Comunale, una interrogazione al Sindaco su quanto dichiarato a mezzo stampa, così

“Cosa avrebbe comportato, dopo aver concluso il confronto sull’intimidazione a Maria Teresa Frgomeni, discutere e assumere una posizione da inviare a Trenitalia, al governo regionale e a quello nazionale su un problema sentito come il collegamento della Locride col treno veloce Reggio Calabria - Roma e viceversa?” ha i suoi rappresentanti in Consiglio Comunale e in giunta, mi sono incontrato col Sindaco è stato solo e soltanto per dare una mano e contribuire a dare risposte ai cittadini, come per esempio i controlli

esigono una chiarezza e delle risposte. Di quale transazione milionaria, di quale modifica alla pianta organica e di quale trasferimento di personale parla? Di questi tre argomenti vedo che lei è a conoscen-

avrà modo di chiarirsi le idee e soprattutto farà un utile servigio verso la comunità volutamente disinformata su argomenti fin troppo importanti. Mimmo Panetta


ATTUALITÀ

www.larivieraonline.com

DOMENICA 11 DICEMBRE

08

Siderno: il rinnovo della Platì: ai nastri di partenza il primo servizio civile della storia del comune rappresentanza sindacale Questa settimana è iniziato, per la prima volta nella storia del comune, il Servizio Civile a Platì. Grazie al progetto LegAttività quattro volontari hanno aderito al programma pensato dal commissario Luca Rotondi e oggi reso realtà dall’Amministrazione Sergi. Il progetto si propone di far acquisire ai giovani che vi parteciperanno il concetto di libertà inteso come il prezioso frutto di un sistema di regole, diritti, doveri e norme sociali collettive, sensibilizzando i ragazzi attraverso una serie di incontri, conferenze, proiezioni e riflessioni sulla legalità sulla corruzione e sul sistema informativo, un’esperienza unica che l’amministrazione si augura che i cittadini possano sfruttare al meglio.

La Federazione degli architetti organizza a Caulonia un ciclo di incontri Dopo l’incontro di presentazione al pubblico che ha avuto luogo il 30 Luglio 2016, la Federazione Architetti Ingegneri di Caulonia riprende le proprie attività e organizza un ciclo di incontri pubblici. Il Programma ha inizio giorno 11 Dicembre 2016 con il convegno Vulnerabilità sismica nei borghi storici, che si svolgerà al Teatro vecchio alle ore 17:30, proseguirà con Smart City il 18 dicembre alle 17:30, presso la Biblioteca comunale di Caulonia Marina e con gli incontri Architettura e desiderio al ristorante Chacarita il 22, il 29 dicembre, il 2 e il 5 gennaio.

elegge la Cisal Csa-Ral Questa settimana, al comune di Siderno, si sono svolte le elezioni per il rinnovo della rappresentanza sindacale unitaria. I 94 aventi diritto al voto, al termine dello scrutinio, hanno deciso per la Cisal e la federata Csa-Ral, che ha ottenuto 31 preferenze ed eletto due delegati, Michele Galluzzo e Gaetano Mazzone. Con 29 voti totali si assesta in seconda posizione la Uil Ppl mentre le 23 preferenze hanno fatto assestare in tera posizione la Cgil Fp. Fuori dai giochi fin dal primo momento la Cisl, che non ha presentato liste per queste votazioni.

Caulonia Superiore di continuo "all'asciutto" Succede troppo spesso durante tutto l'anno: a Caulonia Superiore manca l'acqua. Un disagio a volte giustificato con un guasto alla condotta, riparata non si conta più quante volte, per poi tornare puntualmente fuori uso. Un intervento di riparazione urgente dietro l'altro che non può che portare i cittadini all'esasperazione. Circostanza che si presenta con più frequenza d'estate ma non è escluso che l'inconveniente si verifichi anche d'inverno, per esempio dopo piogge sostenute come quella di una settimana fa. E così domenica scorsa i cittadini di contrada Feudo Gagliardi e Candidati si sono ritrovati ancora una volta "all'asciutto", e hanno dovuto attendere martedì pomeriggio perchè il guasto venisse riparato, e l'acqua tornasse a scorrere dai rubinetti, seppur "condita" da sabbia che ha finito per intasare qualche lavatrice. Questa estate non è andata meglio. Più volte è capitato che l'acqua venisse sospesa nelle ore notturne per poi essere riattivata la mattina. Risparmio idrico forzato che, per chi non possiede un'autoclave, diventava un incubo, soprattutto quando l'afa imperversava, e toccava recarsi a Caulonia Marina o nei comuni limitrofi armati di fusti per fare rifornimento d'acqua da utilizzare per lavarsi, poter cucinare o fare il bucato, e tutto questo dopo una giornata di lavoro. L'acqua è un bene primario e non è indice di civiltà non garantirla ai propri cittadini.

L’ANGOLO DI PARRELLO

Ho incontrato la Luna "Ciao Luna, dove vai?"-"A passeggio" mi risponde. "Ti devo rimproverare, ho appreso dalla televisione che vuoi allontanarti dalla Terra. L'anno scorso lo voleva fare il Sole, adesso ti ci metti anche tu? E se te ne vai, a chi confideranno i loro sentimenti gli innamorati? Noi, cara Luna, ti abbiamo sempre voluto bene e abbiamo scritto tante canzoni su di te: Luna Rossa, Verdeluna, Luna Marinara e tante altre. Per non parlare delle dediche che ti hanno regalato poeti e scrittori. "D'accordo Franco mi hai convinta, starò con voi qualche altro migliaio di anni e poi si vedrà". "Bene allora, per adesso ti ringrazio tanto Luna...." Franco Parrello

LocRinasce soddisfatta dei segnali di ripresa della Ferrovia Jonica

Potenziamento del sistema ferroviario per la fascia ionica ed effetti dell’orario invernale sulle abitudini dei viaggiatori. Questi i temi trattati nella sede di LocRinasce per iniziativa dello stesso Movimento la sera del 6 dicembre. Grazie al contributo dell’Associazione Ferrovie in Calabria sono stati illustrati gli importanti risultati e gli obiettivi raggiunti per i viaggiatori della fascia ionica ed è stato manifestato grande soddisfazione per il lavoro svolto finora ed entusiasmo per i loro programmi futuri: dopo una lunga serie di lotte, confronti in materia di trasporti su ferro e continui incontri con le autorità di settore, sia a livello regionale che nazionale, l’Associazione è ben determinata a proseguire il cammino intrapreso per rivendicare il giusto potenziamento della ferrovia per la fascia ionica. Tra i risultati più significativi, l’aggiunta di due nuovi treni Swing per la linea ferroviaria Ionica Locridea e il ritorno in servizio di una linea diretta nei due sensi di marcia tra Locri e Lamezia Terme, con prolungamento tramite navetta fino all’aeroporto Lametino. Dopo un lungo periodo di tagli e soppressione di treni finalmente, qualche segnale positivo che consente di intravvedere una inversione di rotta.



ATTUALITÀ

” a m e t s i s o c E “ Operazione

o z n e Vinc , i p u r C

A METÀSETTIMANAL’OPERAZIONE “ECOSISTEMA” DELLA DDADI REGGIO CALABRIAHAPORTATO ALL’ARRESTO DI 18 PERSONE, TRACUIIL SINDACODI BOVA, VINCENZO CRUPI,

ACCUSATODIUNASERIEDIREATI COLLEGATIALSUORUOLODI AMMINISTRATORE. LAFIGURACHE, PERÒ, CONTAMINADI 'NDRANGHETA L’INTERAVICENDAÈUN IMPRENDITORECHESAREBBESTATO UNOSTRUMENTODELLECOSCHE CHEOPERANONELL’AREA GRECANICA.

o s a c o m i s e l'enn ? i l i c a f e t t e n di ma ILARIO AMMENDOLIA Vincenzo Crupi, sindaco di Bova Marina, è agli arresti domiciliari. La cosa non ci può e non ci deve lasciare indifferente non solo perché è il figlio del nostro caro compagno Pasquino, scomparso tre anni fa e direttore per lunghi anni de “La Riviera”, ma anche perché abbiamo conosciuto Vincenzo come una persona assolutamente perbene e impegnato nel riscatto di questa nostra terra. Oggi che il figlio di Pasquino vive un momento difficile, noi lo sentiamo nostro amico, anzi ancora più “nostro” rispetto al passato. Lo sentiremo ancora parte di noi nel futuro almeno finché una sentenza di Cassazione non ci dirà che Egli ha commesso qualcosa di illecito e di amorale volto all’arricchimento personale. Finora questo non emerge. Non siamo giudici e non abbiamo letto le carte se non quanto è stato riportato dai giornali. Non ci improvvisiamo detective e non ci sostituiamo agli inquirenti. Siamo garantisti ma non sciocchi e quindi non abbiamo certezze; possiamo solo avviare una riflessione su quanto abbiamo letto e soprattutto comparare il caso del sindaco di Bova con analoghe esperienze. Vincenzo Crupi è accusato di una serie di reati collegati al suo ruolo di amministratore, ma la figura che contamina di 'ndrangheta l’intera vicenda è un imprenditore che sarebbe stato uno strumento delle cosche che operano nell’area grecanica. Sorprende che l’imprenditore in questione sia in possesso del certificato antimafia e sorprende ancora di più il fatto che la triade antimafia che ha gestito Bova sino al 2014 non si sia accorta di nulla. Da quanto abbiamo finora letto, emerge con chiarezza che il sindaco Crupi non ha intascato un solo euro. Questo ci conforta e ci da forza! Probabilmente avrà chiesto che qualche disoccupato venisse avviato al lavoro nell’impresa impegnata nella raccolta dell’immondizia a Bova Marina e non credo proprio che la massima aspirazione dei mafiosi sia quella di fare i netturbini e per giunta precari. Non escludiamo che Vincenzo possa

aver commesso qualche ingenuità, qualche leggerezza, probabilmente al solo fine di portare sollievo a qualche famiglia bisognosa o nel tentativo di rendere più pulito il suo Paese. Se anche fosse vero, ciò non fa di lui nè un corrotto, nè un mafioso. Viviamo in paesi dove ogni impegno è difficile, tutto ci è ostile, nulla e nessuno ci garantisce. Sono sempre più convinto che in questa Terra meravigliosa, ricoprire la carica di sindaco o impegnarsi nell’attività politica e sociale, scrivere su un giornale e dire la verità, sia un grande onore, una gratificazione immensa ma, nello stesso tempo, una pura follia. Metti in pericolo la tua vita e quella della tua famiglia, soprattutto quando ricopri un incarico e mantieni la schiena dritta, eviti di entrare nel “giro” di coloro che contano e ti batti con passione (o illusione) di poter riscattare la tua gente e la tua terra. Basta guardarsi attorno, basta ricordare una lunga storia di persone innocenti caduti sotto i colpi delle manette facili! Un giorno, mi auguro che qualcuno si prenderà la briga di mettere insieme tutti i nomi dei “caduti” per mano della giustizia ingiusta. Vittime innocenti a cui è giusto restituire quantomeno la dignità e l’onore. Ribadiamo: non siamo giudici e non tocca a noi valutare la colpevolezza di alcuno neanche di Vincenzo Crupi. Sappiamo che ci sono molti, anzi la stragrande maggioranza, dei magistrati che sono persone serie, scrupolose, irreprensibili... e confidiamo che il sindaco di Bova possa dimostrare presto la sua innocenza. Pasquino Crupi ci ha insegnato di essere garantisti con tutti, soprattutto con gli avversari, con coloro che non possono difendersi, con i “dannati” della terra. Oggi anche in suo nome, siamo vicini a suo figlio e ovviamente alle persone innocenti che si trovano in condizioni analoghe. In anni lontani qualcuno, a cui debbo tanto, mi hai insegnato che quando hai la coscienza pulita puoi sfidare il mondo. E queste stesse parole ripetiamo oggi a Vincenzo Crupi. Noi gli auguriamo di uscire da questa brutta esperienza più forte e più motivato di prima così da poter continuare la battaglia garantista e meridionalista che fu di suo Padre.



IL PUNTO

www.larivieraonline.com

L’INTERVISTA

DOMENICA 11 DICEMBRE 12

A nove mesi dal suo insediamento, l’amministratore unico del Porto della Locride, Giorgio Sotira, è tornato a trovarci per fare il punto della situazione. Come ci aveva promesso si è rimboccato le maniche con decisione, dando nuova vita allo scalo. Ma Giorgio, abbiamo scoperto con questo nostro secondo incontro, è un perfezionista insaziabile, consapevole di aver appena iniziato a grattare via la scorza di quel frutto che ha per nocciolo la fama internazionale.

PortodellaGrazie: issate le vele verso il futuro La società di gestione è riuscita a garantire stabilità economica, a implementare i servizi, a inaugurarne di nuovi, a intavolare accordi commerciali con gli aeroporti e gli altri porti affacciati sullo Jonio, a coinvolgere le scuole e ad aprire una club house.

“Testa bassa e lavorare”. Il mantra tristemente noto ai tifosi della Ferrari del Campionato di Formula 1 ben si addice alla delicata gestione del Porto della Grazie da parte dell’amministratore unico Giorgio Sotira. Solo che il Porto della Grazie, per nostra fortuna, non assomiglia al deludente carrozzone che la Scuderia di Maranello ha messo in pista in questo 2016, destinato alla vittoria e invece costretto, nella sua débâcle finale, a cedere il passo ad avversari più tenaci, bensì ci ricorda la Rossa del 1997, quella che Jean Todt, coordinando gli eccellenti professionisti a disposizione, ricompose dalle proprie ceneri facendola involare verso la conquista del titolo mondiale. La struttura portuale, infatti, non riusciva più a proporsi come punto di approdo per il nostro comprensorio. La porta marittima della Locride era scardinata e poco appetibile per chi preferiva guardarla da lontano piuttosto che sbirciarci attraverso. Sotira dunque, coadiuvato dall’esperta direzione operativa di Francesco Lombardo, si è rimboccato le maniche e, senza perdere tempo, appena nove mesi più tardi, può venire a trovarci sfoggiando il suo miglior sorriso e raccontandoci di aver già raggiunto alcuni obiettivi a breve e medio termine della propria agenda. Ad oggi, infatti, il suo gruppo di professionisti è riuscito a garantire la sostenibilità economica della srl, a potenziare i servizi di cantieristica, distribuzione del carburante e ristorazione, a valorizzare alcune aree con l’apertura di un minimarket, di una gelateria, una tabaccheria e un negozio di souvenir, ad aprire un’agenzia turistica che illustri ai diportisti le bellezze della nostra Locride anche attraverso il suo servizio di autonoleggio, a coinvolgere l’istituto nautico di Roccella nel progetto alternanza scuola lavoro e a siglare un accordo con gli scali aeroportuali di Lamezia e Reggio per garantire ai propri ospiti uno sconto su determinati voli, elementi che hanno certamente contribuito a rendere il Porto delle Grazie uno dei cinque (unico in Calabria) in cui il Giornale della Vela consiglia agli appassionati di trascorrere la bassa stagione. Perché, allora, resta valido il motto “Testa bassa e lavorare”? Perché, come ci aveva già dimostrato nel nostro precedente incontro, Sotira è un professionista concreto, che non si lascia trasportare dai facili entusiasmi e che, anzi, sa perfettamente che questi primi passi gli sono serviti solo a osservare quanto tempestose siano le acque che il Porto dovrà affrontare per raggiungere il successo. Per il Porto di Roccella c’è ancora moltissimo da fare, insomma.

«Innanzitutto non chiamarlo Porto di Roccella, ma “Porto delle Grazie” - ammonisce Giorgio - perché è importante ricordare che questo scalo non offre un punto di accesso a una sola città della Locride, ma a 42 comuni ricchi di culture e tradizioni che meritano di essere conosciute». Nonostante abbia ospitato grandi eventi come la volata Montecarlo - Roccella - Venezia affrontata dall’imprenditore Fabio Buzzi lo scorso luglio in appena 22 ore, secondo Sotira il vero salto di qualità deve ancora verificarsi. «Un primo passo è certamente stato il recente approdo della Arethusa, nave da crociera maltese che potrebbe diventare la prima di una serie di navi passeggeri a fare scalo al nostro comprensorio. Certo, non parliamo di giganti dal mare da 2.000 passeggeri, ma comunque di una tipologia di imbarcazioni che, decidendo di approdare da noi, aprirebbero la strada a tratte commerciali e che ci permetterebbero di allungare la stagione da aprile a ottobre dando un’im-

porto offre e per il quale Giorgio mi ha rivelato di voler stanziare nuovi fondi per implementarlo delle almeno otto pagine in più che ritiene necessarie a essere completo, alle tratte attivate con Grecia, Sicilia e Malta, se ne dovrebbero aggiungere altre che possano rendere il Porto cuore pulsante del turismo marittimo jonico, attirando viaggiatori non solo con i servizi portuali, ma anche con un piccolo sforzo da parte dei comuni. «L’intera Roccella non ha mai smesso di credere nelle potenzialità della nostra struttura - mi dice Sotira - ma immagina che servizi potremmo offrire se i nostri sindaci entrassero nell’ottica che il porto è di tutti: inviandoci ad esempio guide ai paesi e programmi dettagliati degli eventi che si svolgono in un determinato periodo di tempo, e non faccio riferimento esclusivamente all’alta stagione, ci impegneremmo direttamente a presentare ai nostri diportisti l’offerta complessiva del comprensorio convincendoli a prolungare la perma-

La strada da percorrere resta lunghissima. Gli obiettivi per il 2017 rimangono l’ulteriore implemento dei servizi e della funzionalità, un marketing più intensivo, il miglioramento della struttura e nuove rotte commerciali. portante spinta all’economia dell’intero territorio. «Questo mi permette di fare qualche anticipazione in vista del 2017. Il nostro obiettivo principale, naturalmente, rimane quello di continuare a migliorare i servizi sulla falsariga di quanto già abbiamo iniziato a fare quest’anno. Riteniamo che la funzionalità possa essere ulteriormente migliorata, così come il marketing, che io e i miei collaboratori non abbiamo mai pensato in funzione esclusiva del Porto, ma dell’intera Locride. La nostra recente partecipazione al Salone Nautico di Genova ci ha reso finalmente visibili ma ci ha fatto al contempo rendere conto di quanto sconosciuti fossimo anche al pubblico esperto. Dobbiamo adesso migliorare questa visibilità sia dentro che fuori dalla nostra regione innanzitutto collaborando con le associazioni turistiche». Mostrandomi la brochure del Porto, elegante volantino che illustra, rigorosamente in italiano e inglese, i servizi che il

nenza di qualche giorno o persino di settimane! Su una condivisione del calendario degli eventi organizzati nella Locride sono molto attivi sia il Tavolo Permanente sul Turismo del Corsecom sia Jonica Holidays, che credo abbiano posto le basi per dare questa marcia in più al comprensorio, ma bisogna lavorarci ancora». Il Porto, infine, potrebbe essere un’occasione di crescita culturale. Non a caso, infatti, nel mese di settembre è stato ospitato un concerto di musica classica a chiusura del gemellaggio tra la Croce Rossa italiana e greca e sta per essere inaugurata una club house nella quale i diportisti che sostano durante l’inverno possano trascorrere gli umidi pomeriggi della stagione fredda in compagnia. «Perché il porto - mi spiega Giorgio - per la sua vocazione di apertura all’incontro fra persone non è solo un’occasione di crescita economica, ma anche socioculturale…» Jacopo Giuca



GERENZA Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 EDITORE - No così srl via D.Correale, 5 - 89048 Siderno Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

PER RICHIESTE DI PUBBLICITÀ RIVOLGERSI A:

Direttore editoriale: ILARIO AMMENDOLIA

PI GRECO Comunication srl info 0964383251

COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Franco Parrello, Rosario Rocca, Sara Leone, Sara Jacopetta STAMPA: Se.Sta srl: 73100 Lecce

INFO REDAZIONE: 0964342198

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari.

www.larivieraonline.com

DOMENICA 11 DICEMBRE 15

Con riferimento al numero di Riviera del 20.11.2016,

Il Comune di Samo teme una piena della fiumara LaVerde “…le probabili abbondanti piogge…”, paventate con l'articolo di cui al titolo sopra riportato dal Comune di Samo…, allarmato dal Capo della Protezione Civile Regionale”, si sono verificate esattamente dal 17 al 25 novembre 2016 e per fortuna non è accaduto niente di grave per l’incolumità delle “popolazioni” i cui centri abitati si affacciano sulla fiumara La Verde il cui “…letto versa in stato di abbandono…”. Piogge così abbondanti, come quelle del predetto periodo, 17-25 novembre 2016, non si erano mai verificate in tutte le zone situate lungo la fiumara La Verde. È giusto, comunque, che gli amministratori mettano in evidenza, a titolo preventivo, i punti di vulnerabilità dei propri territori. Prevenire è meglio che curare. Gli interventi a titolo preventivo, però, al momento sicuramente non saranno finanziati dallo Stato perché c’è bisogno di tante risorse economiche per potere attuare “interventi

curativi” per i danni già esistenti dovuti alle recenti calamità, alluvionali e sismiche. Nei territori, tuttavia, oltre alle calamità naturali, esistono anche le “calamità umane” delle quali mi sembra siamo in pochi a parlarne. Siamo in pochi, ma continueremo a parlarne tenendo a precisare che per “calamità umane” non intendiamo soltanto la mancanza della così detta “legalità”. Quali siano le “calamità umane”, dovreste saperlo voi che, in quanto rappresentanti delle Istituzioni locali, siete i “padri” delle popolazioni, le quali, a mio avviso, quando vi hanno dato il loro voto speravano che almeno ogni tanto avreste polemizzato contro l’indifferenza dei Ministri e dei sindacati facendo presente loro che da molti anni le priorità sono anche i padri di famiglia che hanno perso il posto di lavoro e devono anche pagare tributi elevati per i servizi municipali. Signato Antonio

Siderno: Venerdì al President un convegno sulla violenza in famiglia Il 16 Dicembre, alle 15:30, presso l'Hotel President di Siderno, si svolgerà un convegno dal titolo La violenza familiare: donne e minori. Si tratta di un tema attuale, da non circoscriversi a una sola data. Il contesto cui fa riferimento il fenomeno è ampio, per questo ci saranno specialisti di ogni materia a trattare origini, cause, leggi e atteggiamenti. Saranno presenti le forze dell'Ordine. L'evento è rivolto ad assistenti sociali, avvocati, mediatori, psicologi, medici, infermieri, studenti universitari e non.

Addio a Rocco del Sud, cori calabrisi e anima gitana

"Lascio la mamma mia" cantava mentre il treno fischiava insistente e "con il cuore addolorato" saliva su quella vettura che lo portò lontano dalla sua terra, dalla sua Gioiosa, per raggiungere l'America, il Canada. Alla madre chiese solo una cosa: "la benedizione mi devi dare così vado contento, lontano ad emigrare". Ma quello non fu un addio: Rocco Severino, conosciuto da tutti come Rocco del Sud, nella sua Gioiosa tornò più volte continuando a esibirsi con la sua musica ed emozionando le folle con il suo "cori calabrisi" e la sua "anima gitana". Lo scorso 5 dicembre in una stanza dell’ospedale Humber River di Toronto, il suo cuore ha smesso di battere: non è riuscito a reggere in seguito a delle complicazioni sorte nel corso di un intervento alla cistifellea. Avrebbe probabilmente voluto fare ritorno nella sua terra così come sperava e pregava per tutti i figli della Calabria, partiti e mai più tornati.

Siderno: oggi al polifunzionale la gara interregionale degli arcieri dell’Arco Club Oggi, presso il centro polifunzionale Koala in via Macrì, si svolgerà la gara interregionale di tiro con l’arco indoor sulla distanza regolamentare di 18m, valida per la qualificazione ai campionati Regionali e Nazionali Fitarco: circa 90 atleti si sfideranno su due turni nelle categorie di arco olimpico, arco nudo e arco compound. L’evento è organizzato dalla Compagnia Arcieri dell’A.S.D. Millennium Arco Club di Siderno, associazione sportiva dilettantistica sidernese attiva dal 1999, ufficialmente iscritta alla Federazione Italiana di Tiro con l’Arco e riconosciuta dal Coni. La manifestazione si svolgerà dalle 9 alle 16.

CONOSCERE PER CAPIRE Mi ritrovo seduto sull’orlo di un precipizio, davanti a me c’è l’abisso, non vedo il fondo. Non posso muovermi, basterebbe pochissimo per farmi precipitare nel vuoto! Da quella profondità, più che udire o vedere percepisco le urla… Per continuare a leggere la riflessione di B.G. scannerizza il QR Code qui accanto con il tuo smartphone e collegati al nostro sito!



ATTUALITÀ

SCUOLA

Durante il Premio Internazionale Locri Epizefiri, alcuni ragazzi del Liceo Scientifico Zaleuco hanno presentato a Rossella D’Agostino diversi progetti di ammodernamento del polo Museale del comprensorio. Le idee, semplici eppure sorprendentemente innovative, se realizzate potrebbero regalarci un museo più smart, gradevole da visitare e, soprattutto, meglio conosciuto non solo in Italia, ma nel resto del mondo.

IlMuseodiLocriaitempi dellosmartphone JACOPO GIUCA Nell’ambito del Premio internazionale Locri Epizefiri, svoltosi lo scorso 26 novembre, l’eccellenza territoriale è stata rappresentata da un manipolo di studenti del Liceo scientifico Zaleuco, che hanno illustrato tre progetti per implementare l’efficienza del Museo Archeologico locale. Cercando di rispondere alla domanda relativa a come rendere più smart e, in generale, più facilmente fruibile la visita al polo museale diretto da Rossella Agostino, le classi 4ªD, 5ªC e 5ªD hanno incantato la platea con la presentazione di una breve relazione e di alcune slide per dimostrare ciò che avevano in mente. Eluisa Antico e Chiara Gratteri, ad esempio, hanno raccolto le idee dei propri compagni di classe in una relazione: «Ne sono venute fuori quattro sezioni - ci dice Chiara - in cui spiegavamo come ammodernare il Museo a livello tecnologico, come pubblicizzarlo tra i giovani ed effettuare un collegamento intermuseale con altri poli ospitanti reperti locresi». «Abbiamo inoltre immaginato come rendere

Il primo progetto di cui vi parliamo immagina il Museo di Locri come il cuore pulsante di una rete intermuseale. Il secondo nasce dall’esigenza di veder sparire le recensioni negative su TripAdvisor. Il terzo lo valorizza attraverso una rivoluzione di marketing.

il museo un centro culturale per appassionati e studiosi della storia antica - interviene Eluisa - organizzare festival e manifestazioni che attirino visitatori e rendere la struttura pienamente fruibile anche ai portatori di handicap grazie a un percorso studiato appositamente per gli ipovedenti. Ultima, ma non per importanza, la proposta di fare rete con le scuole per formare delle guide che possano illustrare le bellezze del museo durante le visite». Maria Pia Cavaleri, Giovanni Nicita e Francesco Sansalone, invece, sono partiti dalle recensioni di TripAdvisor e dalle critiche più frequenti al Museo: «Notando come molti turisti lamentassero la vastità della zona di scavo - ci ha detto Giovanni - abbiamo immaginato la possibilità di affittare delle biciclette, anche per disabili, che rendessero la visita più rapida e gradevole e di posizionare delle guide in prossimità dei reperti ad attendere i visitatori». «Altra critica assai frequente - è intervenuta Maria Pia - è il rarissimo aggiornamento del sito internet, che dovrebbe essere secondo noi radicalmente rivisto per garantire maggiore visibilità al polo». Su visibilità e cambio di rotta nel marketing si è basato l’ultimo progetto, quello di Costantino Antonino: «Per fare in modo che il nostro Museo sia in linea con tanti altri poli museali nazionali e internazionali, secondo il progetto servirebbe un cambio di nome. Ho immaginato che MARL, Museo Archeologico di Locri, potrebbe essere una sigla efficace e facile da ricordare e ne ho anche ideato un logo in cui le lettere campeggino su una pinakes e sulla colonna spezzata che rappresenta i nostri reperti più celebri. Sulla falsariga di quanto già accade in America, e in altri stati europei, poi, ho sognato una campagna pubblicitaria che campeggi sulle fiancate degli autobus, soprattutto quelli che percorrono le lunghe distanze collegando il nostro comprensorio al nord Italia. Per rendere più gradevoli le visite, infine, ho pensato a un moderno impianto di filodiffusione». Durante il gala del 26 novembre la D’Agostino si è detta sinceramente colpita da questi progetti, come da un quarto che prevedeva la creazione di un percorso che, alla visita del museo, unisse quella nei luoghi più rappresentativi della città di Locri, e ha garantito, per premiare lo sforzo di questi giovani talenti, che sarà priorità del museo impegnarsi a realizzare il più velocemente possibile quante più proposte siano racchiuse al loro interno. Certo, saranno necessari fondi e, forse, anni per vedere realizzato questo Museo di Locri 2.0 ma, intanto, questi ragazzi hanno saputo dimostrare come non servano plurititolate professionalità per migliorare il mondo che ci circonda. A volte, basta semplicemente lasciar parlare chi conosce le esigenze del pubblico ai tempi dello smartphone.


I ragazzi di Natile inondano la redazione del loro entusiasmo www.larivieraonline.com

DOMENICA 11 DICEMBRE

17

TESTO DELLA CANZONE :

“CARA FIUMARA...” È strano parlare a te che non sei una persona Però voglio provarci e... questa idea mi suona Io chiudo gli occhi e penso a quel fruscìo che sento Quando attraverso il ponte ogni giorno ti sento Tu prima scorrevi limpida senza un lamento Ma ora singhiozzi e ti lamenti, ogni momento Ti hanno sporcata, maltrattata e dimenticata Una natura prima amata e poi disprezzata Nella recita di Natale interpreteranno il ruolo dei loro nonni. Sarà tutta in vernacolo e l'obiettivo è dare una spolverata alle tradizioni, sempre più spesso spedite in soffitta, restintuendo loro un posto d'onore "in salotto", nella vita di tutti i giorni. Li abbiamo incontrati mercoledì mattina i ragazzi della classe 3A della scuola secondaria di I grado di Natile Nuovo, belli più del sole. Ad accompagnarli Manuela Raschellà, docente di lingua inglese, e Pina Nucara, docente di lettere, due prof straordinarie che stanno battendo sul ferro, fortunatamente ancora caldo, delle tradizioni affinchè i vecchi valori continuino ad essere un faro per le nuove generazioni. A giugno scorso i loro ragazzi si sono classificati al 3° posto partecipando al concorso Zalex con una canzone dedicata alla fiumara di Natile, un tempo splendida e adagiata tra rigogliose colline, oggi trasforma-

ta spaventosamente in una discarica. "Cosa c’è di speciale? - ci racconta Manuela Raschellà - Di speciale c’è che questi studenti sono arrivati a vincere un premio partendo da zero, senza nessuno strumento musicale o microfono... eppure con il loro impegno e la loro forza di volontà hanno creato una bellissima canzone, registrandola semplicemente sul loro telefonino. Una canzone scritta con il cuore e che per questo è stata premiata: il loro messaggio è arrivato! E così, timidamente - continua la prof - i miei piccoli “Davide” si sono piazzati sul podio dietro ai “Golia”, ovvero a quelle scuole che vantavano sapienti orchestre e sezioni musicali". Inizialmente i ragazzi avevano deciso di utilizzare i soldi del premio per concedersi un'uscita didattica, ma a settembre, rientrati a scuola, hanno cambiato idea: hanno scelto di devolvere quei soldi a favore dei terremotati del Centro Italia, amareggiati per

Museo di Locri: il 16 dicembre la Festa di Natale

Venerdì 16 dicembre 2016, alle ore 16.30, presso il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri, si terrà Festa di Natale, suggestiva iniziativa promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Locri e dall’assessorato alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Locri. Accattivante il programma predisposto che prevede: una tombolata “archeologica” con l’utilizzo di cartelle realizzate appositamente con raffigurazioni di reperti del Museo locrese; un intermezzo musicale offerto dagli allievi dell'Accademia Senocrito di Locri e un interessante spazio dedicato alla fase conclusiva della ormai tradizionale manifestazione Le arance del Parco archeologico di Locri, curata dal Museo Archeologico Nazionale di Locri e dal Sidus Club di Siderno. Da segnalare altresì, a cura dei Servizi Educati del museo, una tombolata riservata ai ragazzi delle scuole che si terrà nella mattinata del 16 dicembre 2016. Sempre nel Museo Archeologico Nazionale di Locri, guidato con dedizione e passione da Rossella Agostino, si potrà assistere, giovedì 22 dicembre 2016, alle ore 19.00, alla performance Circe della Compagnia Scena Nuda. Il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri afferisce al Polo Museale della Calabria, diretto dalla ligure Angela Acordon strenuamente impegnata per assegnare un ruolo di primo piano alle strutture della cultura statali di propria competenza.

il triste destino che aveva investito studenti come loro, tutt'a un tratto ritrovatisi senza nulla. "Così ho pensato, con la mia collega di lettere, prof.ssa Pina Nucara - ci confida Manuela Raschellà - di premiare i ragazzi per questo loro spontaneo gesto di solidarietà organizzando comunque un’uscita didattica proprio presso la vostra redazione che finalmente hanno potuto vedere dal vivo". Per noi è stata una vera gioia riceverli e godere del loro entusiasmo. Dei ragazzi buoni e pieni di speranze che hanno avuto la fortuna di avere delle professoresse i cui insegnamenti continueranno a vibrare nelle loro vite anche quando saranno genitori alle prese con i propri figli. Maria Giovanna Cogliandro

Cosa potresti dirmi tu? Avresti sicuramente tanto da raccontare... Per esempio delle donne che venivano a lavare I panni nelle tue acque, i loro discorsi Segreti custoditi nelle acque, nei tuoi corsi. I bambini saltellavano e giocavano tra i sassi E tu acqua limpida accarezzavi i loro passi I girini e le rane... quante scoperte! I pesci e le cicogne, dalle tue acque offerte. RITORNERAI COME PRIMA CON NOI TI PROTEGGERÒ E TU LO VUOI INSIEME A NOI, VIENI ANCHE TU UN NUOVO MONDO PIÚ PULITO CREDICI ANCHE TU !!!


CULTURA

www.larivieraonline.com

Teresa Cricelli racconta AugustoVera a Roccella Jonica

Quella lettera di Campanella al Cardinal Santori ... unica missiva scritta e spedita dalla“sua”Stilo di Elia Fiorenza - Anno Domini 1598. Tommaso Campanella è libero “sub cautione juratoria” con l’ordine dei Superiori di tornare in Calabria. E’ assegnato al convento di Santa Maria di Gesù a Stilo. Tommaso si ferma a Napoli per circa un mese. Il pensiero dell’ormai imminente isolamento gli pesa, ma non può fare altro che tornare in terra di Calabria, se non vuole essere espulso per sempre da Santa Romana Chiesa. Nell’estate di quell’anno Campanella giunge in Calabria. Transita nel convento dell’Annunziata di Nicastro, di cui è priore un suo grande amico, fra Dionisio Ponzio, abile oratore ma aggressivo e lussuorioso. Sarà la cagione, non ultima, delle prossime rogne del domenicano di Stilo. La Calabria sta morendo. Razziata dai Turchi che vi compiono frequenti e funeste scorribande; sfruttata da insaziabili feudatari e da nobilastri senza pietà; mal difesa da scarsi presidi spagnoli; afflitta da disaccordi sempre più profondi tra l’autorità spagnola e quella episcopale, la Magna Graecia è un paese abbandonato alla desolazione e alla miseria. Il vescovo di Nicastro ha lasciato la città ed è corso a Roma per protesta contro l’atteggiamento concussionario di don Luise Xarava, l’avvocato fiscale spagnolo della Regia Udienza di Catanzaro. Tommaso interviene in favore del vescovo, ma il suo interessamento non offre altri risultati se non quello di favorire l’insorgere d’una fatale inimicizia tra lui e il temibile funzionario iberico. Finalmente, nell’agosto di quell’anno, giunge a Stilo. Si chiude nel piccolo convento del rione detto “terra”. Nascono i presupposti di un’insurrezione popolare e nobiliare contro gli spagnoli. L’11 novembre 1598 l’illustre “frate di Santo Dominico” prende carta e penna e scrive al cardinale Giulio Antonio Santori in Roma, prefetto della Sacra Congregazione del Sant'Uffizio. Unica lettera autografa superstite redatta dal Campanella e spedita dalla sua Stilo. Nella missiva, ora custodita nella Stanza Storica del Sant’Officio, scrive integralmente: “Illustrissimo e reverendissimo Signor sempre colendissimo. Finalmente, dopo tre anni di miserie per relegazione e infirmitadi incurabili, ritorno a supplicar Vostra Signoria Illustrissima si ricordi favorirmi per questo Natale mi sia fatta grazia di questo poco tempo che resta rispetto a sei anni de’ travagli miei. Se questa ritornarà senza effetto, morirò di doglia, se Dio con particolar’ aiuto non mi sovverrà. Almeno diame buona risposta col presentator di questa, perchè troppo fastidio e rossore ho sostenuto per obedire, al che fare son pronto sin’ a morte, seben mi trovo stanco. Dio la conservi a beneficio di miseri. Amen”. La lettera, scritta al Santori dal Campanella, conferma, quindi, che il frate si trovava ancora sotto sorveglianza e limitato nei movimenti. Su questa lettera si individuano due note d'ufficio. La parte finale della prima chiarisce che la risposta fu negativa: “oprima sententia maneat in suo roborerr". Ma la seconda ha importanza del tutto particolare perché, essendo perduti i verbali delle sedute del Sant'Uffizio del periodo nel quale a Campanella fu imposta l'abiura, essa è l'unico documento che attesta la data della delibera in merito.

Nella Sala Cristallo dell’Hotel Kennedy una riflessione sul politico italiano e sulla filosofia hegeliana dell’800.

Il Rotary Club di Locri e le associazioni Amici del Libro e della Biblioteca, i Presìdi del Libro - Locride e Scholé organizzano, presso la Sala Cristallo dell’Hotel Kennedy di Roccella Jonica, organizzano, per venerdì 16 dicembre 2016, alle ore 19, una conversazione con Teresa Cricelli dal tema Augusto Vera nella filosofia hegeliana dell’800, un confronto che sarà presentato da Vincenzo Tavernese. La cittadinanza è invitata a partecipare.

DOMENICA 11 DICEMBRE

18

INAUGURAZIONE DELLA BIBLIOTECA E DEL CENTRO STUDI LUIGI VENTO Luigi Vento è stato un uomo di cultura, scrittore, ricercatore di storia e di letteratura calabrese, nonché fine intellettuale. Laureatosi in Lettere classiche all'Università di Messina, allievo di De Franciscis, Petrocchi e Cingari, ha insegnato, da ordinario, letteratura italiana e storia negli Istituti superiori. Si è sempre interessato delle vicende storiche, letterarie e culturali del Mezzogiorno e della Calabria. Ha lasciato un vasto patrimonio librario, documentario, artistico e fotografico. Il suo sogno era quello di metterlo a disposizione degli studiosi con la istituzione di un Centro studi-Casa della cultura. Così i suoi parenti hanno pensato bene di tramutare il sogno del prof. Vento in realtà con la costituzione di un Centro studi a lui dedicato. Pertanto, domenica 11 dicembre 2016, alle ore 16,30, in Siderno alla via dei Ciliegi, si svolgerà la cerimonia di inaugurazione della Biblioteca e Centro Studi Luigi Vento. Nel corso della manifestazione il dott. Antonio Vento presenterà il lavoro inedito del prof. Luigi Vento dal titolo: Roberto Bracco: una coscienza. Alla stessa, a cui si è invitati, interverrano: il Dott. Prof. Antonio Vento, Dott. Prof. Gianfranco Vento, il Sen. Ing. Pietro Fuda sindaco di Siderno e l'Avv. Domenico Romeo. Tra le pubblicazioni del prof. Luigi Vento si ricordano: 1 - Saverio Strati: l’uomo e lo scrittore, estratto da “Quaderni calabresi”, aprile 1968; 2- “I Sepolcri” di Ugo Foscolo, Gugnali, Modica, 1970; 3 Calabria. Costa dei Gelsomini. Guida Artistica illustrata, Guide Moneta, Milano, 1972; 4 -La personalità e l’opera di Corrado Alvaro, Frama Sud, Chiaravalle C., 1979; 5 -Iscrizioni Sidernesi- Secoli XVIXX, Grafiche Messaggero, Padova, 1982; 6 - Siderno 1861-1918. Cicli amministrativi, vicende, personaggi. Vol.I, Grafiche Messaggero, Padova, 1988; 7 - Siderno 1919-1945. Cicli amministrativi, vicende, personaggi. Vol. II, Arte Tipografica, Napoli, 1997; 8 - Il valore dell’amicizia - Omaggio di un collega a Vincenzo Antonio Cusato, Giuseppe Romeo, Maria Cozzupoli, Arte Tipografica, Napoli 2003; 9 - Sidernesi eccellenti. Augusto Ortona, Vincenzo Macedonio, Gaetano Morabito, Arte Tipografica, Napoli 2003; 10 - Mario Giobbe 1863-1906, Ponte Sisto, Roma 2006. Mimmo Romeo

“Hic sunt leones”,l’armata delle anime perse di Anton Francesco Milicia

Nell’elegante Palazzo Speziali-Carbone di Sant’Ilario è stato presentato il nuovo romanzo di Anton Francesco Milicia, una storia drammatica con fatti di cronaca collaterali e personaggi dei nostri luoghi che non sarà difficile identificare.

ella rassegna “Immagini e Lettere a Sud”, promossa e organizzata dalla Pro Loco di Sant’Ilario dello Ionio, nell’ambito di “Colori del Sud”, in collaborazione con l’associazione culturale “Note di Parole” e con il patrocinio della provincia di Reggio Calabria e del Comune di Sant’Ilario, sabato 3 dicembre è stato presentato il romanzo di Anton Francesco Milicia, “Hic Sunt Leones”, il terzo successivo all’esplosivo “Contrada delle Case Vecchie” e “Il Doppio”. La serata si è svolta nell’elegante Palazzo Speziali-Carbone, dove si è svolto “Tastevin, festival dei vini”, organizzato da Strada dei Vini e dei Sapori della Locride e da AIS Calabria. Questo tuo terzo romanzo noir narra vicende che si svolgono a “Contrada”, in luoghi che abbiamo già conosciuto nel tuo primo romanzo “Contrada delle Case Vecchie”. Perché hai scelto un titolo così accattivante ma anche ammonitorio? Hic sunt leones è un titolo importante,

N

una frase in latino rubata alla grande passione del Fabbro: la storia dell’antica Roma. Inizialmente il romanzo avrebbe dovuto intitolarsi “Anna e Marco”, ma proprio in onore del Fabbro ho preferito dare un titolo in latino. Così, nella mia realtà narrativa, la terra dei leoni, ignota e popolata da belve per i romani, diventa idealmente la terra degli scomparsi: quell’imbuto piantato nel nulla in cui le persone spariscono senza motivo apparente. Sono sempre di più ormai queste anime perse, un’armata evanescente che si smarrisce nelle tenebre senza fare più ritorno. Mi appassiona molto il tema della brusca variazione di rotta causata dalla scomparsa di una persona che si ama. Il dolore lacerante di chi resta e la spasmodica ricerca della verità dei più ostinati e coraggiosi. Marco, il protagonista del romanzo, non ha più nulla da perdere, e per cercare la sorella Anna si avventurerà nella terra dei leoni, una landa spietata e inesorabile, dalla quale raramente si torna vivi. Ci sono riferimenti a fatti realmente avvenuti, e in genere, cosa ti ha ispirato nello scrivere questa storia familiare drammatica e angosciante? Riferimenti precisi alla vicenda di Anna e Marco no, è completamente di fantasia. Certo, la Locride ha vissuto una terribile stagione dei sequestri tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, che non ha risparmiato neanche i ragazzi. I riferimenti nel romanzo sono, e neanche tanto velati, a fatti di cronaca collaterali e a personaggi dei nostri luoghi che non sarà difficile andare a riconoscere. C’è infatti tutta una costellazione di citazioni e ambientazioni che rendono i posti descritti particolarmente riconoscibili e percorribili, nello stesso modo in cui li vivono i personaggi. L’ispirazione è

nata da una immagine folgorante che si è sviluppata nella mia mente come una scintilla improvvisa, attorno alla quale ho creato una situazione che ai cultori del cinema ricorderà un bellissimo e disturbante film con Alberto Sordi del ‘77, “Un borghese piccolo piccolo”. Da esso ho attinto gli scenari psicologicamente devastati nei quali circoscrivere il vuoto esistenziale creato dopo la scomparsa di Anna nella sua famiglia. Hitchcock non andava a vedere i suoi film perché si spaventava: tu ti spaventi a leggere i tuoi libri? Mi diverto come se fossi il lettore, e non lo scrittore. Li rileggo spesso e volentieri, anche per restare aderente allo stile e soprattutto per riannodare quei fili invisibili che li legano in un continuum ideale. Quando tornerà “il Fabbro”? Il Fabbro è in cerca di una distribuzione che lo possa valorizzare al meglio. In questa ottica ho avviato delle intese con la casa editrice Le Mezzelane, che ha pubblicato Hic sunt leones con davvero ottimi risultati di qualità. Il personaggio è davvero ben caratterizzato, colpisce l’immaginario in maniera incisiva, e diciamolo, meriterebbe anche di essere portato nel grande schermo. Ho in mente quindi di creare una serie di episodi tutti circoscritti intorno alla sua figura e ai suoi malvagi followers, utilizzando la tecnica dello spin-off ma lasciandolo sempre al centro delle trame. È un impegno non indifferente, che potrei affrontare soltanto dedicandomici a tempo pieno. In ogni caso, il sequel di Contrada è quasi pronto. Mancano cento pagine o poco più, e stavolta prometto molto più dinamismo e colpi di scena, come se non fossero già stati pochi quelli in Hic sunt leones. Lidia Zitara

Si cercano comparse senza limite di età per il cortometraggio "Maramandra". Tutti quelli che volessero partecipare si possono presentare LUNEDÌ 12 DICEMBRE ore 10:00 presso la piazza San Nicola di Siderno Superiore. Per info: tel al numero 3342803829

Ciaksigira




CULTURA E SOCIETÀ

DOMENICA 11 DICEMBRE 21

www.rivieraweb.it

I FRUTTI DIMENTICATI

A CURA DI ORLANDO SCULLI E ANTONINO SIGILLI

Famiglia Papilionacee Nome comune: Fagiolo di Roghudi

Phaseolus Vulgaris L. xAgli inizi degli anni 50 del 900 un uomo di Africo fu ucciso nel letto della fiumara del Torno, come si chiama il Torrente Bruzzano nella parte che lambisce la contrada Asceti, ricadente nel comune di Africo appunto. In questo tratto la fiumara è molto stretta e incassata tra le rive ripide e pure in agosto l’acqua vi scorre in abbondanza, ma in ottobre il flusso è notevole. Il delitto era avvenuto nel periodo autunnale e il corpo dello sventurato era stato individuato poco prima del tramonto del sole e subito le grida della moglie giovanissima e bella, che abbracciava urlando due bambini in tenerissima età, fece accorrere dei ragazzi di Motticella che si trovavano non lontano. Nei pressi della casa della vedova vivevano in piccoli cascinali rurali, due famiglie

di Roghudi, imparentate tra loro, i Maisano e gli Stelitano, e un ragazzo fu mandato da loro alla caserma dei carabinieri di Bruzzano per avvisare che era avvenuto un delitto nei pressi delle loro case. Nuvole nerissime preannunciavano piogge imminenti, che avrebbero ingrossato il fiume, con il pericolo che il corpo del defunto potesse essere portato via, per cui era assolutamente necessario portarlo in salvo , lontano dal letto del torrente e così le donne delle due famiglie, dato che i loro mariti non erano ancora tornati dai campi, pregarono i ragazzi di Motticella di portare sul piano , lontano dal pericolo il defunto e così con immane fatica il corpo fu portato in luogo sicuro; uno dei ragazzi era Francesco Speranza.

La signora Maisano ringraziò i ragazzi in nome della giovane vedova e poi volle regalare loro ciò che aveva in casa e in questo caso aveva solo una certa quantità di fagioli; glieli sistemò in tre panieri diversi, in quanto tale era il numero dei ragazzi, con l’impegno però di restituire i panieri; aggiunse inoltre che i fagioli dati loro in dono erano i più tipici di Roghudi , si mangiavano secchi ed erano molto buoni e dolci, quasi come i piselli. Inoltre affermava che essi non avevano bisogno di molta acqua e riuscivano a prosperare anche in assenza di acqua abbondante. Dei tre ragazzi, solo Francesco Speranza seminò i fagioli e fu molto soddisfatto di essi, tanto che ogni anno continuò a farlo e

volle anche diffonderli, regalandone una certa quantità a sua cugina Orsolina Dieni che li coltivò fino a una decina di anni addietro, quando diede una piccola parte allo scrivente, amico del suo defunto fratello, il dirigente scolastico Paolo Dieni. Intanto le due famiglie originarie di Roghudi erano emigrate definitivamente in Germania, Francesco Speranza era morto e Orsolina non piantò più i fagioli di Roghudi e neppure a Roghudi stessa, abbandonata, dopo l’alluvione del 1970 nessuno li coltivò più. Lo scrivente, Orlando Sculli, continuò a coltivarli in piccole quantità, notando che erano particolari in quanto producevano baccelli molto simili a quelli dei piselli, dai semi rotondeggianti, bianchi a maturazio-

ne, che divenivano dopo un certo periodo avana chiaro. Venuto a contatto, tramite Luisa Palermo, abitante a Cosenza, con alcuni ragazzi di Cosenza stessa e di Aprigliano che si dilettano di salvare semi di varietà in estinzione, diede metà dei semi del fagiolo di Roghudi che aveva a disposizione; i ragazzi in questione militano nel Movimento 5 Stelle e hanno avuto dal sindaco Pd di Aprigliano stessa, in uso dei campi appartenenti al comune. Al momento hanno salvato sedici varietà di semi di fagioli, alcune di peri, altre di meli, hanno tentato di salvare, senza successo il castagno di Mammola, hanno diffuso l’ulivo del krisma con materiale fornito dallo scrivente e prevedono di ampliare il loro intervento. Periodicamente effettuano degli incontri per cercare di sensibilizzare la gente sulla biodiversità, organizzando “Agorà “( in greco piazza ) all’aperto , puntando anche a salvare alcune varietà di peri, meli, aranci ed ulivi, in spazi pubblici ossia in piazze o parchi, incrociando le loro esperienze con altre organizzazioni. A Cosenza in altri ambiti organizzativi, si è distinta Ivonne Piersanti, impegnata in Crocevia, associazione che si occupa di biodiversità, che tre anni addietro ritornò dalla Francia, rinunciando al suo periodo di vacanza , visitando in bicicletta i luoghi più marginali del Parco del Pollino, sul versante calabrese, e recuperò circa ottanta varietà di semi, adottando anche la pratica del baratto con altre persone, che hanno le sue stesse idee. La parte dei semi del fagiolo di Roghudi rimasto allo scrivente, dopo varie traversie, fu rovinata dal tarlo dei legumi, perché non protetta adeguatamente in frigo e risultò non germinabile, mentre la parte mandata a Cosenza fu affidata, tramite Luisa Palermo, a Raffaele Falcone abitante in un paese della Presila, che riuscì a produrre qualche chilo. Il ragazzo ebbe la tentazione di assaggiare i fagioli e restò estasiato per cui cominciò a cucinarli, ma fu fermato in tempo prima della soglia dell’estinzione dall’ammonimento di Luisa Palermo e allora consegnò 34 semi: la fragilissima soglia tra estinzione e salvataggio. Saremo in grado di effettuare un miracolo?

Novità nel campo della progettazione e dell'edilizia Si è tenuto giovedì 24 novembre, presso la sede Abitare & Costruire srls, azienda leader nel settore di ceramiche, arredo bagno e edilizia, alla presenza di tecnici e imprese della zona, il primo incontro formativo su prodotti innovativi inerenti l’attuale normativa in materia di pavimenti e rivestimenti. Prima azienda del territorio a organizzare eventi di questo tipo, ha incontrato la copiosa partecipazione di tecnici appartenenti ai diversi ordini, nonché di imprese impegnate in vari settori, confermando la comune volontà di stare al passo con i tempi e con le innovazioni nel campo della progettazione e dell’edilizia. Si è trattato del primo di una lunga serie di incontri che si susseguiranno con cadenza bimestrale, su vari temi.

DAMARIDE Portato ho le rose, del nostro giardino, da me coltivato con dolce passione, a Te, trapiantata nell’Eden divino, baciato dal sole del Sommo Padrone. Sono rose rosse che parlan d’amore, Vivissima fiamma che ha incendiato, per tutta la vita il vergine cuore, e puro è ancora in barba al passato. Da quando Tu manchi, Tutto mi è strano: la beltà non vedo, del cielo, del mare; vago in un deserto cercandoTi invano; Ti bramo, t’invoco, ma vano è sperare. Nella nostra casa, TUTTO sei ancora: il giorno, la notte e all’aurora, tu parli, consigli, TU ONNIPRESENTE. Leggo? Sei con me. Se il cielo miro, amore, m’appari, di luce vestita. Sorridi nell’aria che io respiro; ma senza ritorno è la dipartita. Tu cenere e ombra, racchiusa, stipata, nell’arido avello, sul colle, ad oriente; accanto è la mamma, nell’urna murata, così nostro zio, il prete sapiente. L’angoscia m’assale, il tempo mi schiaccia, il cielo si oscura, di nero s’ammanta, Se d’allucinato, ved’io la faccia Diva tua bella, tutto allor s’incanta. GIORGIO PAPALUCA


RIVIERA SMARRITA CUCCIOLA DI JACK RUSSELL

SI OFFRE RICOMPENSA PER CHI LA RIPORTA A CASA Smarrita l'08/12/2016 ad Ardore marina provincia di Reggio Calabria nei pressi della delegazione municipale cucciola di jack russell. Ha 8 mesi microchip e collarino rosa con medaglietta a cuore appesa al collo con il suo nome "Dora" e il numero di telefono 3428014163. Non è abituata a stare fuori casa. È buona e vivace. Vi prego di riportarla a casa. Si offre ricompensa

www.larivieraonline.com

Cucina, cinema e calcio Attorniato da un nutrito gruppo di maestri della ristorazione, il locrese Marco Leonardi, durante un viaggio in Argentina, posa fiero mostrando la maglia del suo idolo Maradona. Che il futuro gli riservi un’interpretazione del mago del pallone?

Norme discusse Katy Belcastro, Pino Vumbaca e Salvatore Fuda si preparano al nuovo confronto con i colleghi amministratori per definire meglio le caratteristiche del tanto ragionato Statuto della Città Metropolitana.

22

Venite adoremus Don Cornelio Femia, monsignor Francesco Oliva e Vincenzo Bruzzese si preparano alla messa in onore di Santa Barbara, onorata patrona dei pompieri il cui tributo religioso si è svolto la scorsa domenica.

Mentore d’eccezione Santino Cardamone posa con l’accigliato Stefano “Elio” Belisari di Elio e le storie Tese e un terzo personaggio dall’indiscutibile gusto nel vestire dietro le quinte di XFactor.

Cercasi attori Procede a marce forzate la preparazione del film Maramandra, che la Birldland Production di Lele Nucera e Vincenzo Muià sta girando dalle nostre parti. Tra le comparse, il nostro amico, Davide Ruso!

SABATO 11 NOVEMBRE

A proposito di femminicidio Il giudice Cosentino cerca di ripristinare le quote azzurre posando tra le donne dello sportello antiviolenza durante un convegno sul femminicidio tenutosi al comune di Siderno.

Giovanotti arrembanti La nostra carrellata ricordi da millennials prosegue con questo bello scatto di Ilario Ammendolia, Cesare DeLeo e Mimmo Bova: tre elementi che “la politica vera l’abbiamo fatta noi!” Memorie dal pleistocene Paolo Lanzafame e il leggendario Capo Enel Marra siedono al Tentazioni per una pausa caffè. I tempi che furono rivivono al bar tra un chicco e l’altro.

Un’amore da 3/4 di secolo Lo scorso tre dicembre, circondati dall’affetto di figli e nipoti, Giuseppina e Vincenzo Papandrea, di Stignano hanno festeggiato il 74° anno di matrimonio! Un invidiabile riguardo certamente d’esempio per la famiglia e la comunità tutta!




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.