Riviera n° 50 del 13/12/2015

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LA CONTROCOPERTINA

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DOMENICA 13 DICEMBRE

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Pupi Avati:“In Calabria c’è l’Italia che mi piace” Lunedì scorso è andato in onda su Rai1 ”Le nozze di Laura” , l’ultimo film di Pupi Avati, girato in Calabria, nell’Alto Jonio cosentino, che ha tenuti incollati allo schermo oltre 4 milioni di telespettatori

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO “Quando sono entrato in quegli agrumeti ho sentito davvero qualcosa di sacro, di antico, di affascinante che difficilmente avrei potuto trovare altrove”. Ha scelto la Calabria Pupi Avati per il suo ultimo film, “Le nozze di Laura”, andato in onda su Rai1 lunedì scorso. Un film che prende spunto dal primo miracolo di Gesù alle nozze di Cana. Qui, però, non si trasforma l’acqua in vino, qui il miracolo è l’incontro di due giovani molto diversi tra loro: Karimu, un africano raccoglitore di agrumi a Rocca Imperiale in provincia di Cosenza, principe nella sua terra in Ciad, e Laura, la figlia del padrone dell’agrumeto, che studia dizione a Roma, dove rimane incinta di un uomo miserevole che l’abbandona subito dopo aver approfittato di lei. Una storia semplice ma che spiazza con un suo Gesù moderno, il cugino di Laura, che va in giro in sidecar con due amici stralunati, i suoi apostoli. In paese lo chiamano “Lui” e lo credono pazzo. “State certi che le sue idee non riusciranno a prevalere, però ha ragione lui”dichiarerà la madre, una Madonna dei giorni nostri. E c’è anche San Giuseppe, il marito morto, ebanista e autore dell’intarsio delle nozze di Cana sulla testata del letto matrimoniale realizzato per Laura. Insomma una rivisitazione del Vangelo secondo Pupi Avati, che grazie all’aiuto di Ernesto Truncellito, location manager della Duea Film, giovedì scorso abbiamo raggiunto al telefono insieme al fratello Antonio, produttore di tutti i suoi film. Lei si è definito più volte un musicista fallito. Avrebbe voluto diventare un grande clarinettista jazz. È colpa del caro Lucio Dalla se ha smesso di fare musica. Gliel’ha mai perdonato? P. A. Gliel’ho perdonato eccome. Lucio ha scritto le musiche per i miei ultimi due film prima di morire. È vero che avrebbe voluto gettarlo giù dalla Sagrada Familia? P. A. È stato uno scherzo... ero molto invidioso del suo talento. Lui era davvero un musicista straordinario cosa che non ero io. Dopo che Dalla si mise in mezo tra lei e il suo sogno, per quattro anni lavorò come rappresentante

della Findus surgelati. Cos’ha imparato in quegli anni? P. A. Ho imparato a lavorare in ufficio. Ho imparato la vita. Ho capito che non avrei potuto incartare bastoncini di pesce per sempre! Quando ha deciso che il cinema sarebbe stata la sua strada? P. A. Ho visto un film, 8 ½, e ho avuto una folgorazione: ho capito quanto potesse essere fantastico diventare regista. L’alternativa al jazz è stata il cinema. L’alternativa al cinema, nel caso in cui non ci fosse riuscito, quale sarebbe stata? P. A. Probabilmente la scrittura. D’altra parte tutti i miei film li ho scritti io insieme ad altri. Ne “Le nozze di laura” racconta un episodio del Vangelo, le nozze di Cana, con la durezza di un contesto contemporaneo dove ancora si fa differenza tra chi merita rispetto e chi no, dove non si accetta ciò che è diverso. Perchè scegliere la Calabria per lanciare questo messaggio di misericordia? P. A. Il film lancia un ponte tra due mondi che dovrebbero avvicinarsi. Avrei potuto scegliere anche il Friuli o qualunque altra regione d’Italia. Una ragazza che torna a casa e dice che sposa un ragazzo di colore non si vedrà immediatamente accettare la propria scelta dalla famiglia. Difficilmente, però, avrei potuto trovare un contesto del genere in Lombardia. Il mio film aveva bisogno di un mondo dove sono ancora vive le culture antiche della terra. L’ebanista che incide le nozze di Cana in un letto non avrei potuto trovarlo da nessun’altra parte, solo in una terra ancora legata a una forma di religiosità antica. A. A. La Calabria ben si adatta a rappresentare nella zona degli agrumeti quella che è tuttora una pratica illecita e vergognosa, il caporalato. Ci sono purtroppo aree in cui caporali bianchi sono propensi allo sfruttamento degli immigrati, che percepiscono dei miseri stipendi subendo spesso anche delle angherie. Ma questa non è la Calabria,

è una minima parte, la parte marcia. Nel film il padre di Laura riferendosi a coloro che vivono al di là della Calabria dice che “parrano chi sordi non direttamenti ca terra comu facimu noautri”. Chi continua a parlare con la terra ha qualche speranza di salvezza in più rispetto agli altri? P. A. È una bella cosa parlare con la terra. Nel Meridione d’Italia si è salvata la nostra identità. In Calabria sento che c’è ancora molta Italia, l’Italia che mi piace e quella dove sono cresciuto. Quindi, secondo lei, i valori dell’Italia sono rimasti tutti al Sud? P. A. Secondo me sì, dal centro in poi si sono tutti svenduti al consumismo. Come la chiamerebbe la nostra nazione dal Sud in poi? P. A. Sembra piuttosto Europa e neppure tanto convincente. Quando torno a Bologna noto che si è molto scolorita la nostra identità, tanto è vero che nemmeno ci giro più film in Emilia Romagna. Al Sud oltre al passato, trovi il presente dell’Italia. La figura paterna è un tema ricorrente nei suoi film. Nelle nozze di Laura c’è il padre padrone, esemplare ormai in estinzione. Cosa pensa dei padri di oggi? P. A. I padri non ci sono più. L’uomo ha rinunciato al suo ruolo, il padre di oggi è una figura sbiadita. Una volta disse “La cosa più grave che si possa fare a un giovane è dirgli che non ha futuro”. Ai giovani calabresi lo si ripete o lo si lascia intendere troppo spesso. Cos’ha letto negli occhi dei ragazzi calabresi che ha incontrato durante le riprese del film? P. A. I ragazzi calabresi sono ragazzi determinati, decisi, caparbi. Non abbiamo incontrato mele marce. A. A. Io ho letto una grande gioia nei loro occhi, non ho visto disperazione. Calabresi che lavorano con noi ce ne sono tanti e sono tutte persone che non hanno rinnegato mai le loro origini e che tra un film e l’altro tornano in Calabria. In una sua intervista ha dichiarato:

“Quando scade la qualità delle persone scade il potenziale creativo di un paese”. Secondo lei la Calabria com’è messa quanto a potenziale creativo? P. A. La Calabria ha grande voglia di fare. L’arrivo di una troupe nei piccoli centri come Rocca Imperiale è avvertita ancora come un grande evento. Succede un po’ come quando un tempo arrivava il circo. Questa festosità nelle grandi città non la incontri. La troupe in città è avvertita come un intralcio. A. A. La Calabria ci ha riservato un’accoglienza strepitosa e questo ha fatto sì che la vena artistica di mio fratello si illuminasse. Tutti si sono adoperati a rendere possibile questo film con grande entusiasmo e questo ha permesso di conseguire dei risultati eccezionali. Durante la preparazione e i sopralluoghi abbiamo ricevuto aiuto dalle persone del luogo. Hanno capito immediatamente le nostre esigenze. A mio avviso, la creatività e l’arte sono molto fertili in Calabria. Purtroppo, però, per troppo tempo sia la televisione che il cinema hanno rappresentato la Calabria come un coacervo di cose poco morali, cercando di intaccare il buon nome della regione. Questo ha costretto i calabresi a un complesso di inferiorità. I giovani che hanno lavorato con noi come stagisti o come comparse non hanno nulla da invidiare ai giovani della Lombardia. Non c’è alcuna situazione deficitaria come purtroppo spesso si è cercato di far credere. Avete in mente altri cinque episodi evangelici. Considerato l’alto share registrato, c’è la possibilità che qualcuno venga girato ancora in Calabria? A. A. Almeno un altro episodio sarà ambientato in Calabria. Aspettiamo, però, il parere di Antonio Campo Dall’Orto, direttore Rai, e di Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction, in merito al nostro progetto ma credo che l’alto share e il gradimento registrati li convincerà a non dirci di no.


Forza Angela! Questa sera una fiaccolata per la giovane di Bianco che lotta fra la vita e la morte

RIVIERA

Sono stabili, anche se gravi, le condizioni di salute di Angela Battaglia, la 24 enne di Bianco accoltellata dall'ex fidanzato, Giuseppe Gambettola, di 30 anni. La prognosi continua a essere riservata e c’è ancora tanto da pregare e, soprattutto, da lottare. Per questa ragione l’Amministrazione di Bianco, su proposta dello stesso sindaco Canturi, ha deciso di organizzare per stasera, alle ore 18:00, una fiaccolata contro la violenza sulle donne dal significativo titolo “Forza Angela”. L’appuntamento è sul Lungomare di Bianco e il corteo, che partirà alle 18:20, giungerà fino a Piazza Cinque Martiri scortato dai sindaci della Locride e da tutti gli amministratori donna del comprensorio. #FORZAANGELA

ATTUALITÀ

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DOMENICA 13 DICEMBRE

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GIUDIZIARIA

L’affiliazione raccontata “dall’interno” «Io sono stato affiliato alla ‘ndrangheta… ed era un giovedì. Ricordo il giorno della settimana poiché di ritorno da - omissis - ho accompagnato i familiari di C.F. al carcere di Fossano, in quanto dovevano avere un colloquio». È il racconto contenuto in un verbale reso davanti agli investigatori da un collaborante, che ha raccontato della sua affiliazione alla ’ndrangheta, avvenuta oltre vent’ anni fa in un paesino nei pressi dell’Aspromonte. «Io e M. eravamo andati in Calabria insieme per acquistare droga. Ricordo che in - omissis- , verso le 20:00, incontrai tale P., mio compagno di scuola, non ricordo se fossi in compagnia di altre persone. Mi invitò a recarmi presso l’abitazione di C.P., non specificandomi il motivo e limitandosi a dire che dovevo incontrare degli amici che mi dovevano parlare. Io così feci e fuori dell’abitazione di C.P. incontrai il figlio, che mi indicò dove dovevo recarmi. Mi disse che appena entrato in casa dovevo entrare nella prima stanza a destra. Entrando nella stanza ho salutato le persone presenti, sedute a semicerchio, e mi sono avvicinato a chi si trovava nei pressi dell’angolo. Dopo il saluto mi chiese se ero disposto a dare degli schiaffi a don L. Io mi dimostrai disponibile e chiesi se dovevo dargli solo degli schiaffi e loro mi risposero affermativamente. Feci per uscire dalla stanza, ma P. mi fermò e mi fece rientrare ove vi erano gli “amici”. Rientrato nella stanza, C.P. disse che, considerata la mia dimostrata disponibilità, mi avrebbero fatto entrare nell’onorata società. Si posero in cerchio, io fui invitato a mettere un piede nel cerchio così formato e a restare con l’altro fuori. C.P. pronunciò una canzone il cui testo nelle parti da me ricordate ho indicato analiticamente… La canzone è ripetuta tre volte, i cosiddetti tre giri, nel primo C.P. disse ai presenti il motivo della riunione, nel secondo venne indicato il mio nome e cognome. Nel terzo si ripete il mio nome e si indicano le responsabilità cui ci si sottopone entrando a far parte dell’onorata società. Dopo la recita della canzone tutti i presenti mi dissero che avrei dovuto ricordare la “copiata” che mi aveva battezzato, che non avrei dovuto dire a nessuno, neanche agli affiliati che ero entrato a fare parte dell’onorata società; qualcuno dei presenti o partecipanti al rito avrebbe dovuto presentarmi agli affiliati; che non avrei dovuto frequentare persone estranee all’onorata società; che in situazioni di contrasto avrei dovuto dare ragione sempre e in tutti i casi ai fratelli affiliati piuttosto che ai ‘contrasti’; in caso contrario la mia condotta avrebbe rappresentato una mancanza sanzionabile; che sarei dovuto essere a disposizione per tutte le necessità dell’Onorata Società, ossia omicidi, estorsioni, rapine, minacce, aggressioni; che avrei dovuto rispettare tutti gli affiliati, specie i più anziani, che non avrei dovuto frequentare infami e Carabinieri; che avrei dovuto comunicare i miei spostamenti se superiori ai tre giorni al Picciotto di giornata, al quale avrei dovuto comunicare il luogo di destinazione; tale comunicazione avrei dovuta farla sia a - omissis - sia in Calabria; che avrei dovuto far conoscere la mia appartenenza all’onorata società chiedendo all’interlocutore se conosceva “Zio Peppino Montalbano”, se la risposta fosse stata la seguente “La conosco, la servo, la indosso fino all’ultimo sangue”; che avrei dovuto dare e ricevere ospitalità per un tempo superiore ai tre giorni ad ogni affiliato che ne avesse fatto richiesta».

Nuove Frontiere

La NttData, azienda specializzata in sistemi di tecnologia informatica, vuole fare della Calabria una regione smart, innovativa, competitiva e da inserire nel novero delle regioni virtuose in ambito di tutela ambientale ed eco sostenibilità.

Calabria, terra promessa dell’innovazione nipponica Una rete di monitoraggio garantirebbe il controllo del patrimonio naturalistico della Calabria, ma anche della sua innovazione in un importante settore qual è quello dell’agricoltura

i fu un’epoca in cui la Calabria, l’originaria penisola Italia, fu il paradiso dei Greci, calcidesi, ionici. Una terra plasmata da una bellezza naturale incomparabile, percorsa da fiumi, solcata da alberi e specialità botaniche paradisiache e frutti dolcissimi. Era la Calabria che sarebbe divenuta Magna Grecia, una landa di vigore, innovazione e ristoro. Così fu per molti secoli, fino a poco più di un secolo fa. La Calabria post unitaria non è certamente il paradiso creato e voluto dalle popolazioni greche ma adesso la situazione, forse, potrebbe cambiare. Una Calabria smart, resiliente, innovativa, competitiva, ecologica è possibile? Fino a ieri nessuno di noi, considerate le penurie economiche e occupazionali che condannano la Regione, avrebbe detto di sì. Ma adesso la musica cambia. Cambiano le politiche e il peso del progetto “Europa 2020” si fa sentire anche nella politica nostrana. Una Calabria smart è possibile, grazie all’innovazione nipponica della NttData, azienda specializzata in IT services, ovvero sistemi di tecnologia informatica. I Giapponesi come i Greci dell’Egeo, quindi, portatori di innovazione e progresso. Una Calabria smart, con una rete di monitoraggio senza fili dell’erosione costiera, del dissesto idrogeologico, di rilevamento delle contaminazioni chimiche e batteriche, di

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eventuale presenza di agenti patogeni all’interno delle falde acquifere, di piogge acide è possibile. Ma non solo. Un sistema di rilevamento dei parametri di aria, vento e terreno permetterà, a eventuali imprenditori, di stabilire qualità e quantità di concimi adatti a un determinato e desiderato volume di produzione. Non è un sogno, è un progetto che, anzi, potrebbe diventare, grazie all’ausilio di un’importante azienda quale Enel, presto realtà. Una rete di monitoraggio che garantisca il controllo del patrimonio naturalistico della Calabria, ma anche della sua innovazione in un importante settore quale è quello dell’agricoltura; sarebbe un’innovazione non solo funzionale al mantenimento dell’ecosistema mediterraneo della Calabria ma che garantirebbe, grazie a significativi investimenti, anche un alto tasso di occupazione, oltre a inserire la Calabria nel novero delle regioni virtuose in ambito di tutela ambientale ed eco sostenibilità. È l’"Agenda di trasformazione politica integrata” – nell’ambito del Programma operativo regionale 20142020 – a promuovere lo sviluppo della regione tramite il progresso tecnologico non solo nel settore meramente tecnico ma anche nel settore agroalimentare e turistico e nel settore della bioedilizia, ad esempio. Il progetto pilota sviluppato dalla compagnia giapponese è concepito completamente in Italia, grazie anche al lavoro svolto nei

laboratori di Rende, a Cosenza. Pur essendo ancora una “visione”, guarda alla Calabria come terra per svilupparla, in quanto contenitrice di una bellezza naturale e botanica forse unica in tutta Italia e in Europa. Il futuro dell’ecosostenibilità europea potrebbe quindi passare dalla nostra Regione, con il coinvolgimento di alcune delle sue più importanti strutture di ricerca scientifica quale l’Università della Calabria, il Dipartimento di difesa del suolo e il Laboratorio di cartografia ambientale e modellistica idrogeologica. La Calabria, quindi, come terra promessa: “Con il modello delle Smart land puntiamo alla valorizzazione del territorio attraverso un’applicazione dell’Internet delle cose – ha dichiarato al Sole 24Ore Walter Ruffinoni, amministratore delegato di Nttdata Italia. Il nostro approccio innovativo consiste nell’utilizzo di infrastrutture tecnologiche per sostenere iniziative economiche legate alle specificità dei luoghi, trasformando le criticità in motore propulsivo di crescita. I sistemi di controllo, in grado di monitorare, pianificare, interconnettere le persone e le cose favoriscono uno sviluppo sostenibile che proprio in Calabria può trovare la sua attuazione ottimale”. La Calabria torna a essere grande, ancora una volta con l’aiuto dell’Oriente. Antonio Cormaci


Minuetto rinnova la sua

PAUSA PRANZO! Oltre al menù alla carta che come sempre prevede piatti della tradizione rivisitati - in cui godere di ottimi ingredienti di stagione che spaziano dal pesce alla carne, dalle verdure ai legumi - nuove sorprese sono in serbo per voi. Da oggi, infatti, potrete scoprire i nuovi PANINI e HAMBURGER GOURMET nei quali Enzo è riuscito a creare il giusto equilibrio tra gusto, qualità e prezzo! Le carni sono macinate e condite al momento. Gli hamburger, di carne Podolica calabrese, sono abbinati a freschissime verdure di stagione e serviti tutti con insuperabili patate fritte caserecce. Il costo di ogni panino è di € 7,00. L’ultimo Panino Gourmet ideato da Enzo è il PANINO DI PESCE: pane ai 5 cereali con polpo scottato, maionese alla ’nduja, sedano e carote croccanti. Ma potrete gustare anche HAMBURGER di MANZO PODOLICO (funghi trifolati, spinaci al parmigiano e uovo fondente), il "GOLOSO CALABRESE" (Pane cotto al forno a legna, salsiccia al finocchietto e peperoncino, cime di rapa e caciocavallo di Ciminà), l’HAMBURGER di AGNELLO aromatizzato al cumino (pane al sesamo, salsa di peperoni arrosto allo yogurt greco, insalata riccia, pomodoro, cipolla di Tropea e peperoncino) e tanti altri…

Minuetto si prepara anche per NATALE e propone un menù per il PRANZO DEL 25 DICEMBRE

ENTREE Bruschetta di baccalà marinato tiepido ANTIPASTI Tartare di Manzo Podolico, pomodorini soleggiati, capperi, timo e uovo di quaglia. Fagottino di verza con salsiccia al finocchietto, spinaci di campo e parmigiano su crema di carote al curry. PRIMO Ravioli di patate, parmigiano, cappone e il suo brodo profumato al ginepro SECONDO Guancia di vitello al Gaglioppo e patate mantecate all’olio nuovo, maggiorana e profumo di limone DOLCE Cialda croccante di cioccolato amaro,crema chantilly e frutti di bosco

Il menù ha un costo di € 35,00 a persona È consigliata e gradita la prenotazione entro il 21 dicembre al n. 0964/20884 – 380/4738413 – info@ristoranteminuetto.com Su richiesta è possibile avere menù vegetariani/vegani Via Vittorio Veneto, 13 Locri


RIVIERA

LA COPERTINA

Marina di Gioiosa dirà addio alla sua squadra?

Rischia di non proseguire l'attività agonistica e di chiudere battenti la squadra del Marina di Gioiosa, colpita lo scorso 11 novembre da un'interdittiva antimafia molto restrittiva da parte della Prefettura di Reggio Calabria. L'interdittiva antimafia segnala l'eventuale pericolo che possano verificarsi le condizioni per un'infiltrazione della criminalità organizzata. Una misura preventiva che, però, comporta per chi la riceve il divieto di intrattenere rapporti con le amministrazioni pubbliche. Pertanto il Comune di Marina di Gioiosa non ha potuto sottrarsi all'obbligo di revocare le autorizzazioni in essere con l'associazione calcistica, nonostante i tentativi di trovare una soluzione al problema. "Volevamo solo giocare a calcio" è il commento sconsolato dei calciatori del Marina di Gioiosa che con le loro forze e con grande tenacia stavano portando avanti un importante e sano momento di aggregazione sociale, qual è l'attività calcistica. Sono comunque ancora determinati a non lasciarsi sfilare dalle mani e dai piedi la loro squadra e la loro passione dopo 49 anni. Autofinanzieranno il loro sogno tutti insieme. Intanto si sono rivolti alla Lega Calcio, apprendendo che con sole tre gare non disputate, il prossimo anno potranno ripartire retrocedendo di una sola categoria (giocheranno, perciò, per il campionato di prima categoria); nel caso, invece, dovessero rinunciare sin da adesso senza disputare nuove partite, partiranno da zero, ovvero dalla terza categoria. Il Comitato Regionale Calabria, nel frattempo, ha annullato la gara in programma domenica con il Siderno. Perciò i ragazzi del Marina di Gioiosa si presenteranno oggi sul campo della squadra di Africo per evitare di perdere tutto.

NELLA NOTTETRA IL 6 E IL 7 DICEMBRE SCORSO UN RIGUR IL PAESE DEL MUGNAIO ROCCO GATTO AL QUALE LO STATO NON UN GRUPPO DI RAGAZZI CHEVOLEVA“SOLO GIOCA

I ragazzi della G ILARIO AMMENDOLIA siste qualche nesso tra l’interdittiva antimafia alla squadra di calcio di Marina di Gioiosa e i colpi di pistola sparati contro la macchina del sindaco di Gioiosa Jonica e della sua compagna? Personalmente ho qualche perplessità sull’interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Reggio Calabria che rischia di escludere dal campionato di calcio, la squadra di Marina di Gioiosa. Siamo in una zona dove una parte consistente dei consigli comunali è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Le cooperative create dal vescovo Bregantini sono state affossate anche per vicende legate al certificato antimafia mentre esistono circoli, trattorie, bar che sono stati chiusi “perché frequentanti dai mafiosi.” Fuor di metafora, se questo servisse a sconfiggere la mafia ci potrebbe pure stare ma ho l’impressione che i risultati lascino a desiderare. La ‘ndrangheta è,

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anche e soprattutto, frutto della disgregazione delle nostre comunità! In un paese civile si sviluppa il confronto per l’egemonia. Nei luoghi in cui c’è uno “Stato” democratico rispettato e legittimato dai cittadini, una politica sana e inclusiva, dove c’è cultura, si pratica sport, si ascolta musica, si coltiva l’arte, si rispetta la natura, la ‘ndrangheta non può esistere e anche se ci fosse qualche tentativo di introdurla la società avrebbe gli anticorpi per il rigetto. Colpire sul serio la criminalità comune o organizzata vuol dire impegnarsi per riaggregare la società. Quando invece lo “Stato” si muove accentuando il processo di devastante disgregazione già in atto, non può che favorire le cosche. I ragazzi che giocano a pallone, gli ex detenuti o i loro figli che lavorano, i cittadini che, in mancanza di altro, frequentano un bar non sono un pericolo per la società. Il “mafioso”, nella disgregazione in cui affogano i nostri comuni, ha mille modi per farsi “apprez-

zare e rispettare”. Dove i consiglieri comunali sono umiliati, i giocatori frustrati, i figli dei mafiosi lasciati al loro destino e considerati irredimibili, è più probabile che i ragazzi (e gli adulti) contraggano il vibrione colerico della ‘ndrangheta. Sottolineo che dietro ogni “personaggio noto” che si tenta di intimidire, vi sono i casi di mille cittadini comuni costretti a subire in silenzio le angherie di singoli delinquenti o ad opera delle cosche mafiose. Vi sono rapine, case sventrate, intimidazioni, minacce di morte destinate a non esser mai denunciate e, comunque, a non far mai notizia. Torniamo a Gioiosa. Una cosa è certa: Salvatore Fuda, sindaco della città, è una persona perbene, un amministratore onesto. S’è trattato di ‘ndrangheta o i colpi di pistola sono stati sparati da qualche balordo? Non saprei proprio dire ma ho una certezza: bisogna diffidare di chi ha già una risposta pronta e confezionata in ogni circostanza e, ancora di più, di chi non aspetta altro che veder volare gli avvoltoi sulle carni di


SETTIMANALE

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RGITO DIVIOLENZA HA COLPITO LA CITTADINA DI GIOIOSA, N ASSEGNÒ MAI UNA SCORTA. NEL FRATTEMPO NELLA MARINA ARE A PALLONE”RICEVE UN’INTERDITTIVA ANTIMAFIA.

Grande Gioiosa Gioiosa. Sicuramente c’è da riflettere su questo rigurgito di violenza che colpisce la cittadina della vallata del Torbido dove già si era tentato di intimidire il parroco di S. Rocco. Non bisogna dimenticare che Gioiosa è il paese del mugnaio Rocco Gatto. Un “proletario perbene” un Uomo comune che uomini dello Stato, dopo averlo utilizzato, hanno abbandonato nelle mani degli aguzzini. Del resto, lo immaginate un mugnaio con la scorta? Non scherziamo. La scorta è assegnata a molti di coloro a cui la ‘ndrangheta non ha mai sgonfiato neanche la ruota della bicicletta e che sicuramente non correrebbero alcun pericolo perché i personaggi tronfi e vanitosi sono necessari come l’aria alle consorterie mafiose. Nella migliore delle ipotesi e nei casi seri, riescono a proteggere una persona ma lasciano mille al loro destino. Comunque, in seguito al vile assassinio di Rocco Gatto ci fu la prima imponente manifestazione

di piazza contro la ‘ndrangheta fortemente voluta dall’allora sindaco della città Ciccio Modafferi. La piazza di Gioiosa, pur grande, non riuscì a contenere le migliaia e migliaia di persone che partendo da ogni angolo della Locride si diffondevano nelle vie laterali del paese. Un grande successo di popolo ma, dopo poco tempo, fu chiaro anche agli orbi che la ‘ndrangheta non era stata neanche scalfita. Era sempre in agguato pronta a colpire. Oggi questo torbido fiume carsico sembra riemergere. Non possiamo limitarci allo sdegno verbale ma abbiamo il dovere di prendere atto che viviamo in una zona dove da un lato non è garantito il diritto alla sicurezza dei cittadini e dall’altro vengono quotidianamente messi in discussione le garanzie costituzionali. Insomma, l’attuale lotta alla ‘ndrangheta può produrre carriere strepitose, fama, potere per alcuni ma determina una vita grama per molti altri. Purtroppo manca la forza, il coraggio, la volontà, la determinazione, l’elaborazione culturale

per mettere in discussione una strategia “antimafia” fallimentare. Si continua su una strada sbagliata e detto sommessamente - l’interdittiva alla squadra di calcio di Marina di Gioiosa mi sembra vada in tal senso. Inoltre occorre - e con urgenza - che la Politica recuperi il proprio ruolo. Un sistema politico-istituzionale intriso di mafiosità sino al midollo non può sconfiggere né la ndrangheta, né la criminalità! Occorre cambiare strada, occorre “de-mafiezzare” il Potere. È questa una lotta che non si vince senza la partecipazione consapevole e appassionata del nostro popolo. Oggi non ci sono le condizioni perché questo avvenga. Ma da questo punto bisognerà partire per attraversare il guado altrimenti - nonostante la vuota e stanca ritualità antindrangheta - partendo dall’interdittiva di Marina non si può che arrivare ai colpi di pistola sparati nella notte a Gioiosa Jonica.

DOMENICA 13 DICEMBRE 7

Intimidazione a Salvatore Fuda,un attacco al cambiamento Nella notte del 6 dicembre scorso ignoti vigliacchi hanno esploso alcuni colpi d'arma da fuoco contro le due automobili di proprietà del sindaco Fuda e della sua compagna. Evidentemente, c'è chi si sente minacciato dal metodo trasparente e partecipato con cui il giovane Fuda e i suoi hanno scelto di amministrare la Città, avviandola verso un percorso di crescita e di riscatto. Per condannare con grande forza questi atti di violenza che sono un oltraggio verso l'intera nostra comunità civile e non soltanto contro le singole persone offese, la sera di lunedì 7 è stata indetta una Marcia di solidarietà per le vie di Gioiosa Ionica che si è svolta alla presenza di moltissime autorità e cittadini. Tra i presenti, naturalmente, anche il vescovo della diocesi di Locri-Gerace Francesco Oliva, che ha voluto dedicare al sindaco e alla comunità parole molto sentite anche in vista delle imminenti festività natalizie. La risposta di chi quella sera ha sfilato al fianco di Salvatore Fuda è inequivocabile: nessuno riuscirà a bloccare con i proiettili e le intimidazioni un'esperienza politica di cambiamento e di trasformazione a cui un'intera comunità ha partecipato con grande determinazione ed entusiasmo.


ATTUALITÀ

Scuola

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DOMENICA 13 DICEMBRE 08

Mesi di trattative e proteste e Nicola Romeoancora non riesce a esercitare il proprio diritto allo studio, ma questa volta il problema non è la scuola.

CasoRomeo,siamopuntoeacapo Sembrava che tutto fosse risolto quando papà Cosimo ha deciso di ritirare il ragazzo da scuola giustificando sua la decisione a mezzo comunicato stampa

La scuola è ormai cominciata da 76 giorni, ma Nicola Romeo ne ha frequentati solo una manciata. Il ragazzo di Locri, invalido al 100% e bisognoso di costante assistenza medica, fin dal primo giorno ha avuto gravi difficoltà a frequentare le lezioni a causa di una serie di impedimenti amministrativi e fisici che, con il passare delle settimane, sono stati solo parzialmente risolti. L’intervento della Provincia, benché tardivo, aveva permesso di trovare il bandolo della matassa e, il 16 novembre scorso, aveva garantito l’ingresso dello studente in un’aula finalmente attrezzata secondo le norme sanitarie e di sicurezza che gli permettessero di esercitare il suo diritto allo studio. Sembrava che tutto si fosse finalmente risolto per il meglio quando, però, papà Cosimo ha deciso di ritirare il ragazzo da scuola giustificando sua la decisione a mezzo comunicato stampa. Nello stesso veniva comunicato che il figlio continuava a non essere adeguatamente seguito da chi di competenza e trascorreva troppo tempo fuori dall’aula con il “pretesto” di curare la sua igiene. «Dal nostro punto di vista il signor Romeo ha deciso di far interrompere la frequenza al figlio per una scelta arbitraria ha spiegato la dirigente scolastico Giovanna Maria Autelitano. - Come da richieste abbiamo adeguato i locali alle necessità di Nicola e ci siamo premurati persino di trasferire la classe al pian terreno per garantirgli maggior sicurezza. Ci sono state fornite tutte le attrezzature necessarie e non abbia-

ATTUALITÀ

Il (non) bando per scegliere l'ufficio stampa della giunta calabrese Uno stratagemma già attuato dall’Amministrazione Scopelliti ma bocciato dalla Corte dei Conti perchè considerato “illegittimo conferimento di incarico e indebita distribuzione di compensi”. Ma la giunta Oliverio ci riprova.

mo mancato in nulla dal punto di vista legale. Mi pare logico, poi, che Nicola non possa essere cambiato nella stessa aula degli altri ragazzi. Tenendo conto di questi elementi è un vero peccato che il ragazzo non segua, perché a parere dei professori sembrava anche contento di stare con i compagni». Di parere differente è, invece, Cosimo Romeo, che comunque afferma di non avercela con la scuola: «Il problema non risiede nell’istituto ma nell’OSS che dovrebbe seguire mio figlio. Durante la prima settimana sono andato a scuola tutti i giorni per indicargli i metodi e gli orari in cui mio figlio necessitava di essere assistito, ma continuava a tornare a casa così sporco che spesso persino la sedia era da pulire. La responsabilità che posso attribuire alla scuola e di essersi affidata a un inserviente del quale, tuttavia, anche io pensavo di potermi fidare, considerato il curriculum che aveva presentato e, tutt’al più, di non essere stata chiara con me e la mia famiglia relativamente a ciò che Nicola fa in aula. Mi ha destato preoccupazione, infatti, l’aver scoperto che non tutti i professori sanno chi sia Nicola, anche se mi era stato assicurato che era integrato in classe, motivo per il quale oggi stiamo discutendo con il comune, che è stato sempre disponibile, a dire il vero, relativamente alla possibilità che l’assistenza a mio figlio venga fatta dall’associazione “Amici di Nicola”». La strada per ottenere questo diritto basilare, insomma, sembra ancora lunga e tortuosa… Jacopo Giuca

La storia si ripete e la vittima sacrificale è ancora lei. La trasparenza con le sue figlie, madama meritocrazia e pubblicità. Il nodo gordiano che nessuno di noi è riuscito ancora a sciogliere, come il più intricato dei dubbi, riguarda ancora un bando, o meglio un (non) bando che riguarda la selezione dei componenti dell’ufficio stampa della Giunta Regionale della Calabria, una selezione che sarà completamente à la carte. Chiunque può mandare la propria candidatura, con un solo, piccolo, insignificante intoppo: non vi sarà alcuna graduatoria ma la scelta sarà assolutamente discrezionale e ad opera del presidente Oliverio, in collaborazione con una ignota commissione valutatrice, tra coloro che sapranno interpretare “gli indirizzi politici” del PD. La reazione non è tardata. Il Presidente della FNS, Carlo Parisi, è stato lapidario circa la discrezionalità del presidente: “Potrà scegliere chi vuole, con buona pace della trasparenza, della professionalità, della meritocrazia”. Insomma, si tratta di una mera scelta – tra chi, a noi, non è dato sapere – che, indubbiamente, non pone sotto la lente d’ingrandimento il merito di chi, con questa professione, stenta ad arrivare a fine mese e potrebbe benissimo dimostrare le proprie capacità tramite un regolare concorso pubblico che gli permetterebbe di poter pianificare al meglio la propria vita. I candidati idonei a questa posizione, sorprenderà saperlo, sarebbero già all’interno della struttura burocratica della Regione ma i Dipartimenti di appartenenza, guarda caso, non hanno dato il nulla-osta affinché questi potessero essere assunti, impedendo così alla Regione la possibilità di avere dei profili idonei e a costo zero, con un risparmio notevole alla voce compensi. L’Amministrazione regionale, come denunciato da Parisi, adesso si trova davanti a un problema di non poco conto: le mansioni di caporedattore ufficio stampa e collaboratore, posizioni lavorative che non possono essere oggetto di ex co.co.co. – peraltro inesistente con la nuova riforma del lavoro – ma che devono essere

considerate posizioni di lavoro subordinato saranno, molto probabilmente, oggetto di un sindacato ispettivo da parte della Magistratura che costringerà l’Amministrazione regionale a un esborso notevole per la regolarizzazione di queste posizioni. Assurdo. Un cane che si morde la coda. È un copione già recitato. Ci si riferisce allo stratagemma già attuato dall’Amministrazione Scopelliti ma non andato a buon fine poiché bocciato dalla Corte dei Conti in quanto “illegittimo conferimento di incarico ed indebita distribuzione di compensi”. E ciò suscita ilarità, se si pensa che, solo pochi mesi fa, lo stesso Oliverio stabilì che i giornalisti “assunti” con questa metodologia avrebbero dovuto restituire alle casse regionali le somme percepite. Ma, giusto per addentrarci ulteriormente nel bizzarro, lo stesso attuale dirigente delle risorse umane, Luigi Bulotta, fu lo stesso dirigente che firmò il provvedimento dell’ex governatore Scopelliti e lo stesso che ha firmato il provvedimento che permetterà a Oliverio di compiere la medesima operazione. Corsi e ricorsi storici, insomma. Questa vicenda si inserisce in un quadro non poco edificante che riguarda tutta la Regione: ricordiamo che nemmeno due mesi fa stavamo qua a scrivere di Falcomatà e del suo bando decisamente poco trasparente – vien difficile definirlo, giuridicamente, bando – per la formazione di una graduatoria per il suo staff. Anche lì la scelta fu totalmente discrezionale e riservata, probabilmente, a membri fidati del suo entourage, pur essendo di fatto una selezione aperta a “tutti”. Ci si chiede quando la politica calabrese deciderà di cambiare rotta. Quando si deciderà a introdurre dei criteri di assunzione che garantiscano un’occupazione a lungo termine. Quando finiremo di dipendere dagli amici degli amici e di solcare strade oscure che portano solo pochi eletti a un’occupazione. Antonio Cormaci



GERENZA

Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14

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ATTUALITÀ

A un mese dagli attentati di Parigi

Un hashtag contro il terrorismo Dopo lo sconcerto e il dolore è il momento della rabbia. Somatizzati gli eventi di Parigi del 13 novembre scorso, le manifestazioni di vicinanza ai francesi sono state sostituite dalla voglia di rivalsa nei confronti del terrorismo criminale. E, nell’epoca dei social media, naturalmente, non poteva mancare il lancio di un nuovo hashtag. #fuckterrorism è quello pensato da Pietro Naso, nostro conterraneo che vorrebbe mostrare all’ISIS la sua indignazione con un dito medio a forma di Torre Eiffel.

Inizia alle 8:30 di questa mattina, con incontro dinanzi alla piscina comunale di Siderno, l’evento “Acqua in piazza” che, promosso dall’Osservatorio Ambientale, cerca di promuovere il consumo dell’acqua delle fontane pubbliche, più controllata rispetto a quella in bottiglia. Dal luogo dell’incontro, presso il quale verrà costruita una fontana pubblica, si procederà poi a piedi verso località Canale, passando dinanzi a due fontane monumentali (del 1696 e del 1713), che verranno ripulite.

COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Cristina Caminiti, Eleonora Aragona, Franco Parrello, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Katia Candido.

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TavoloTecnico per la Locride: la prima pietra è stata deposta

Il 10 dicembre si è finalmente svolto l’incontro tra i sindaci della Locride e il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico. Il meeting, che ha permesso di discutere le possibilità di un Tavolo Tecnico che affronti le difficoltà del nostro territorio, si è svolto alla presenza dell’assessore Roccisano e del prefetto di Reggio Calabria, che ha colto l’occasione di presentare un progetto relativo alla legalità. Restiamo adesso in attesa di poter toccare con mano tutti i frutti di questo incontro.

L’Istituto tecnico“Marconi” ottiene la BandieraVerde per il progetto Eco School

Beviamo acqua pulita: oggi la manifestazione “Acqua in piazza”

Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA

La Bandiera Verde della FEE sventola sull'Istituto Tecnico "G.Marconi" di Siderno, assegnata in seguito a un progetto su una Smart City elaborato dagli studenti del Geometra. La loro attività rappresenta un segnale rispetto alla volontà di attivare nuove politiche ambientali e sensibilità crescenti sui temi ambientali. Tale riconoscimento internazionale, proveniente da Copenhagen, frutto del percorso degli studenti, è stato consegnato alla prof. Giusy Calenda, coordinatrice del ProgrammaEco-School.

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L’ASD Città di Siderno, prima della partita invita alla solidarietà L’ASD Città di Siderno 1911, prima della partita di questo pomeriggio contro il Caulonia, ha organizzato, allo stadio comunale cittadino, una giornata della solidarietà, che avrà inizio alle ore 14:00. Per l’occasione, le associazioni potranno consegnare beni di prima necessità per i bisognosi. Ma non finisce qui. L’associazione sportiva insieme al comune di Siderno sta infatti promuovendo in questi giorni la creazione di un Album di Figurine in collaborazione con il Progetto Footprint. Un pezzo che farà gola ai collezionisti!

La Michele Bello alla conquista del Parlamento! Continua a far parlare bene di sé la scuola primaria “Michele Bello” di Siderno che, questa settimana, con la classe 5ªC, ha avuto modo di recarsi a Roma guidata dalle insegnanti Rosalba Esposito e Mariangela Musurca per partecipare a una seduta del Parlamento italiano. Siccome, poi, i nostri ragazzi devono dimostrare fino in fondo di essere eccezionali, oltre alla bella esperienza hanno portato a casa anche gli elogi dei nostri politici per il comportamento tenuto e la preparazione dimostrata.

L’ASI Calabria nuoto inaugura l’anno sportivo con il“Memorial Furfaro”

L’ASI Calabria nuoto ha inaugurato l’anno sportivo lo scorso 6 dicembre quando, presso la piscina Apan di Reggio Calabria si sono sfidati 200 atleti provenienti da tutta la Calabria. Ma la prima giornata dell’anno sportivo è stata anche l’occasione per ricordare un nostro grande atleta, Bartolo Furfaro, al quale, grazie alla presenza del figlio Rocco, è stato dedicato un pensiero prima di iniziare la competizione. Adesso gli atleti si preparano ai prossimi appuntamenti del 19 dicembre e del 10 gennaio.






EVENTI

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A Siderno si continua a respirare aria di festa

Pienone per "Locri on Ice" già dalla serata di inaugurazione, avvenuta l'8 dicembre, festa dell’Immacolata. La manifestazione invernale locrese, ormai consolidata sia tra il pubblico cittadino che di tutta la Locride, ha stupito con la novità di quest'anno: il “Babbo Natale Village”, un villaggio in cui i bambini hanno potuto incontrare, “conoscere” e fare delle foto ricordo insieme a Babbo Natale. Presa letteralmente d’assalto da tantissimi giovani la pista di pattinaggio su ghiaccio. Stracolma Piazza dei Martiri sia nelle ore mattutine che in quelle pomeridiane – serali. Insomma, un successo annunciato e prontamente confermato dai primi importanti riscontri. Di tutto questo va dato atto e merito all’Amministrazione Comunale di Locri che ha sempre creduto nella bontà del progetto, con l’organizzazione e l’impegno dell’Assessore Giuseppe Fontana e il supporto adeguato in questi primi appuntamenti della Consigliera Domenica Bumbaca, nonché delegata alle politiche giovanili e sportive. Per oggi, domenica 13 dicembre, è in programma alle ore 11:00 lo spettacolo “Basta un soffio… per sognare” con Fragolino il Clown, alle ore 18:00 animazione, musica e spettacoli vari, alle ore 19:30, invece, il concerto live del gruppo “Gioia Popolare”.

A Siderno si continua a respirare aria di festaInaugurato domenica scorsa da una grandiosa sfilata, dopo aver fatto respirare una settimana di festa, prosegue “Natale a Siderno”, il grande evento che accompagnerà la città fino al 6 gennaio. Questa sera alle 19:30 a Piazza Portosalvo è in programma un grande concerto musicale della Spaghetti Jam Band, ma già dalle 17:00 sarà possibile assistere agli spettacoli offerti da numerosi artisti di strada e dagli animatori dell’Associazione “Il Mondo di Ugo”, dislocati nelle diverse vie cittadine (via Jonio, corso della Repubblica, via Matteotti, corso V. Emanuele, piazza Risorgimento), che allieteranno l’intera settimana, distribuendo divertimento gratis ad adulti e bambini. Mercoledì 16, invece, a partire dalle 19.30 Piazza Portosalvo sarà invasa dalle melodie napoletane di Nando e Gigi. Grande attesa, poi, per la Notte Bianca di sabato 19 animata da concerti e spettacoli musicali di vario genere, intrattenimento da strada e un imperdibile tributo a Rino Gaetano. Inoltre, tutti i giorni saranno aperte al pubblico le casette dei mercatini di Natale dove sarà possibile lasciarsi travolgere dallo shopping natalizio scegliendo tra prodotti dell’artigianato e della gastronomia locale.Notte Bianca (c.so della Repubblica, via Matteotti, c.so V. Emanuele, p.za Portosalvo, p.za Risorgimento).Tributo a Rino Gaetano, Concerti e Spettacoli Musicali di vario genere, animazione da strada.

"Locri on Ice", ed è subito folla

Roccella a pochi passi dalla nuova edizione di Jazzy Christmas! E manca sempre meno anche alla seconda edizione di Jazzy Christimas, la sessione invernale del Roccella Jazz Festival che, dal giorno di Natale e fino alla fine dell’anno, offrirà meravigliosi concerti cercando di bissare il successo di pubblico dello scorso anno. Anche quest’anno, come nel 2014 e, soprattutto, come durante l’estate, il ricchissimo programma, prevede la partecipazione di grandi artisti internazionali, come June & The Sionettes Gospel Singers, che inaugureranno il festival all’ex Chiesa Matrice al Castello, o Roberta Alloisio e Xena Quartet. Ma ci sarà spazio anche per Tai Small Crowd, Ches Smith, Craig Taborn, Mat Maneri, per il quintetto di Greta Panettieri, il trio di Roberto Cecchetto, Franco D’Andrea, il quartetto di Antonio Faraò, Rossana Casale, il MLC Elias Trip Tour, Antonio Pascuzzo, Federico Placanica, Filippo Cosentino, Massimiliano Milesi e Giacomo Papetti, oltre ai trio Savino - Angiuli - Liberti e Blue Africa. Insomma, ce ne sarà davvero per tutti i gusti!

Roccella dedica un pomeriggio alla moda

Oggi pomeriggio il Laboratorio degli Artisti presenterà “Defilè di Moda”, in collaborazione con la locale FIDAPA e con il Patrocinio del Comune di Roccella Jonica, della Provincia di Reggio Calabria e del Gal “Alta Locride”. Sarà un assaggio della sapienza creativa delle sarte del Laboratorio che vorranno far gustare la bellezza e l’eleganza delle loro creazioni. Appuntamento quindi, per oggi, domenica 13 dicembre, alle ore 16:30, presso il Complesso dell’Ex Convento dei Minimi a Roccella Jonica.


RIVIERA

Locri eccelle nello sport grazie al Tennis Club

L’Amministrazione Comunale della Città di Locri ha voluto esprimere, questa settimana, tutta la sua soddisfazione per i grandi risultati ottenuti dagli allievi del Tennis Club “G. Riccio”, recentemente protagonisti di numerosi successi in competizioni prestigiose anche di livello nazionale. Un plauso particolare è andato, a mezzo comunicato stampa, a Nino Maio che, allenato dai maestri Andrea Pipicelli e Nuncio Di Pietro, ha vinto l’ultimo torneo regionale svoltosi il 6 dicembre a Cosenza.

CULTURA

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Bovalino paese di storia e arte

Antichi palazzi, arte, cultura, storia. Bovalino unisce tutto ciò dando vita ad una serata dedicata alla famiglie e agli edifici diventati simbolo di questo piccolo paese di mare.

Con il patrocinio del comune, l’associazione Agave insieme con l’Arciconfraternita Maria SS. Immacolata e la partecipazione del Caffè letterario Mario La Cava, lo scorso lunedì hanno messo a disposizione del pubblico un iter culturale lungo il corso principale di Bovalino per sfoggiare la bellezza di alcuni dei suoi palazzi storici. In un’atmosfera di quasi religioso silenzio i visitatori hanno ascoltato le voci di alcuni studenti dell’Istituto Comprensivo F. La Cava che hanno indossato le vesti di ciceroni esponendo così l’importanza e l’eleganza di ogni edificio. All’interno dei singoli palazzi sono stati poi svolti piccoli spettacoli di intrattenimento: palazzo La Cava ha presentato un reeding di brani di Mario La Cava letti e interpretati dal Gruppo Spontaneo; a palazzo Lentini vi è stato un reeding di poesia dialettale; nel palazzo di via Poerio, della famiglia Calfapietra, è stato esposta una mostra di fotografia di Daniele Saolo e una foto storia della Bovalinese. E infine palazzo Spagnolo ha raccolto i giovani in una serata di live music. La partecipazione di una classe delle scuole elementari ha reso la serata ancor più piacevole poiché l’entusiasmo dei più piccoli nel voler visitare l’interno degli edifici, e la vista delle piccole mani alzate per fare domande o commenti ha dato una grande soddisfazione non solo per chi li accompagnava, ma soprattutto agli organizzatori della manifestazione, poiché è proprio dai più giovani che si vuole iniziare ad alimentare l’ammirazione e il bene verso il proprio paese. L’idea prende ispirazione dall’organizzazione FAI anche se in maniera naturalmente più ridotta. Non si è trattato di una singola serata, ma è l’inizio di un progetto più ampio che vede la partecipazione di alcune associazioni bovalinesi resesi disponibili per dare al proprio paese una svolta in più e puntando così a serate di intrattenimento ed eventi artistici, eno-gastronomici, spettacoli, animazione e presentazioni di presepi, atti a coinvolgere i cittadini. “Bentornato Natale” unisce così le idee e i progetti di ogni associazione, il tutto coordinato dal movimento Agave. Con questa unione di idee ci si vuole concentrare sul cittadino per avere una prospettiva ampia delle risorse culturali, artistiche e sociali del proprio paese. La politica è quella di unire. Unire idee, entusiasmo, voglia di crescere, unire la comunità intera. Si mira al risveglio di coscienza del singolo per far sì che si possa vedere Bovalino non come un piccolo paese chiuso in se stesso, privo di iniziativa, ma come un luogo con grandi potenzialità da sfruttare per il bene comune. M. Cristina Caminiti

Il “Mercatino di Natale” riporta a Placanica lo spirito delle feste

A Placanica le feste natalizie sono state inaugurate dall’appuntamento “Il Mercatino di Natale” che, tra il 6 e l’8 dicembre, ha animato il paese con le meravigliose esposizioni di cinquanta tra i migliori artigiani calabresi. Nella meravigliosa cornice del Convento, ghirlande e addobbi hanno creato un’atmosfera unica, che ha riportato nella Locride uno spirito di cui si sentiva il bisogno. La manifestazione è terminata, ma i festeggiamenti sono solo rinviati al 25 dicembre con altri grandi eventi!

Locri, non solo pattinaggio: martedì la presentazione del libro di Giuseppe Macrì Oltre a “On ice”, anche Locri amplia il suo programma di eventi dedicando uno spazio alla cultura grazie al Circolo di Riunione che, martedì 15 dicembre, alle ore 17:30, presenta il libro “Sulle tracce di Persefone, due volte Rapita” di Giuseppe Macrì. Interverranno al convegno, che si terrà al Circolo Riunione, in Piazza Stazione 7, il presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto, la professoressa Alda Minici, l’archeologa Marina Milanesio e l’editore Roberto Laruffa oltre, naturalmente, all’autore.

Natale all’insegna dell’integrazione a Stignano Il Comune di Stignano dedica il Natale all’integrazione con l’evento “Voci e suoni dal mondo - La Ricchezza delle diversità”. La manifestazione, che si svolgerà nel fine settimana compreso tra 17 e il 19 dicembre, prevede una tre giorni di eventi che verranno inaugurati alle 14:30 di giovedì da una partita di calcio, proseguiranno con un convegno (18:00) e uno spettacolo teatrale (19:00) venerdì e chiuderanno con una degustazione di prodotti tipici (19:30) e il concerto dei Mama Afrika (21:30) sabato.

A Bianco si dà spazio alla letteratura: venerdì la presentazione del libro di Criaco Cercate qualcosa di diverso rispetto ai “soliti” mercatini natalizi? State pensando di regalare (o regalarvi) un buon libro e cercate ispirazione? La presentazione del nuovo libro di Gioacchino Criaco, “Il saltozoppo”, potrebbe venirvi incontro. L’appuntamento, con il testo e con il suo autore, è per venerdì 18 dicembre alle ore 18:00, alla sala dell’Oratorio di Bianco. Dopo i saluti del sindaco Aldo Canturi, dialogherà con Gioacchino Criaco la presentatrice Maria Teresa D’Agostino. Non mancate!



CULTURA E SOCIETA’

Monasterace: “L’Ufficio di San Nicola”, convegno sul Santo di Oriente e Occidente onasterace apre il periodo delle feste di dicembre con una delle celebrazioni più sentite dai fedeli del caratteristico borgo antico. Si tratta della festa di San Nicola. La tradizione vuole che nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, la confraternita del Santo compia il cosiddetto “Ufficio di San Nicola”, ovvero il canto di un lungo testo in latino. Quest’anno per dare un ulteriore valore a tale evento, il giornalista Bruno Giurato, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Monasterace, ha promosso e organizzato il convegno dal titolo “L’Ufficio di San Nicola. Un Santo tra Oriente e Occidente, tradizione e modernità”. Presenti esponenti di spicco del mondo laico: l’antropologo Vito Teti, il docente di diritto bizantino Giorgio Barone Adesi e lo scrittore Santo Gioffrè. Intervenuto anche il vescovo di Locri-Gerace, Monsignor Francesco Oliva. Il Sindaco Cesare Deleo, che ha aperto i lavori del convegno, si è soffermato sull’importanza delle tradizioni religiose come mezzo di promozione del territorio. Interessante l’excursus storico del

M

Il Sindaco Cesare Deleo si è soffermato sull’importanza delle tradizioni religiose come mezzo di promozione del territorio giornalista Bruno Giurato che ha offerto un’analisi dettagliata del perché la figura di San Nicola riesca ad unire tradizione e modernità, attraversando non solo la religione ma tutte le culture. “San Nicola è il protettore dei bambini, da qui l’usanza del portare i doni, ripresa dalla moderna figura di Babbo Natale”, spiega. L’antropologo Vito Teti si è invece soffermato sulla presa sociale che una tradizione può avere su un determinato luogo. “Sono le tradizioni”, dice “a dare peculiarità a un territorio e a creare aggregazione tra i membri di una comunità”. Dello stesso avviso lo scrittore Santo Gioffrè “Abbiamo bisogno di punti fermi per sentirci soprattutto uomini”. Il professore Giorgio Barone Adesi con il suo intervento è riuscito a creare importanti spunti di riflessione, andando al di là del solo aspetto religioso. Barone Adesi ha posto la sua attenzione, infatti, su temi attuali quali pace, accoglienza, condivisione, richiamando fatti della vita quotidiana, dalle guerre di religione all’immigrazione. “Spezziamo il pane con chi arriva, condividiamo. Non lasciamoci sopraffare dalla paura dell’altro”, dice “questo è l’insegnamento più grande di San Nicola”. Puntuali le parole del vescovo Francesco Oliva. “È importante recuperare le tradizioni religiose, purché non ci si avventuri nel tradizionalismo. La fede”, continua “è alla base delle tradizioni, senza di essa si ha solo folklore”. Il vescovo è ritornato poi sul grande valore simbolico dello spezzare il pane, presente anche nei riti di San Nicola. “Si tratta di un gesto che racchiude carità e rappresenta lo spirito autentico della cristianità”, conclude. La figura di San Nicola è una figura complessa, ha una rilevanza non solo religiosa, ma anche sociale e culturale. È uno dei Santi più venerati in occidente e in oriente, si dice infatti sia protettore di tutte le Russie. Tante sono le feste in suo onore, soprattutto al sud. In particolare in Puglia, dove nel 1087 arrivarono le sue reliquie ad opera dei pescatori, ma anche in Calabria. È protettore dei marinai, dei prigionieri e dei viaggiatori. San Nicola è un Santo errante, forse anche per questo il popolo calabrese, migrante per eccellenza, lo ha venerato e continua a farlo con tanta devozione. Antonella Papaleo

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La Croce e la Mezzaluna Vi racconto una pagina quasi sconosciuta della storia della Calabria, quindi spetterà a voi tirare le conclusioni! Nel mese di settembre del 1594, Sinan Bassa Cigala, “valoroso” comandante delle flotta turca assalì, saccheggiò e devastò Reggio Calabria, poi riservò lo stesso trattamento ai centri di Bovalino, Ardore, S. Nicola e Condojanni. La mattina del 9 settembre dello stesso anno, come ricostruisce con rigore storico il professor Filippo Racco, la flotta turca getta le ancore nelle acque dinanzi a Castelvetere. Da un centinaio di navi turche sbarcano circa ottomila giannizzeri armati sino ai denti. La città di Castelvetere li vede avanzare verso la collina. Sono in migliaia e marciano a fitte schiere circondando la piccola cittadina dai quattro lati. Le campane di Castelvetere, iniziano a suonare e non si fermeranno mai sino alla fine dell'assedio. Il clero porta in processione la reliquia del Santo protettore mentre le donne supplicano Dio, la Madonna e i Santi inginnocchiate nei conventi e nelle chiese. Infine si innalzano i vessilli cristiani e rullano i tamburi di battaglia. Un popolo di contadini si posiziona sulla mura per resistere agli invasori. Sono armati di forconi, falci, accette e chi non aveva neanche queste avrebbe usato le pietre, le fionde e, se necessario, anche i denti. I turchi mandano ambasciatori nella città assediata per intimare agli abitanti la resa senza condizioni. In caso di resistenza tutti gli uomini sarebbero stati trafitti a fil di spada e le donne violentate e condotte in schiavitù. I “cristiani” di Castelvetere decidono di resistere ad oltranza. Il clero benedice i "combattenti -contadini" mentre i nobili esortato alla battaglia. Alle nove di mattina inizia l’assalto e per sette ore i cittadini difenderanno le mura battendosi da leoni.Un popolo contro un esercito. Lo scontro più cruento fu quello combattuto sulla porta che, dopo quella giornata, verrà chiamata “porta del Salvatore”. Il popolo aveva fatto il miracolo: i turchi vengono respinti e lasciano sul terreno duecento morti. La Croce aveva vinto sulla Mezzaluna. Ovviamente questa pagina di storia popolare non la troverete sui libri di scuola. Le nostre vicende non hanno mai fatto storia.

Man mano che passarono i giorni, la vittoria venne sottratta ai cittadini di Castelvetere e attribuita al " valoroso" principe Fabrizio Carafa e ai nobili della città. Il clero gridò al miracolo, quindi fu commissionato ed esposto nella Chiesa matrice un quadro che mostrava la Madonna intenta a coprire sotto il suo manto la città. Il principe fu raffigurato su un cavallo bianco e con la spada in pugno. Dopo la vittoria i sudditi di Castelvetere ritornano al ruolo di servi. Sudditi senza diritti, sottoposti allo Jus primae noctis, allo sfruttamento inumano mentre i nobili portavano a compimento l'usurpazione delle residue terre demaniali. Perché ho raccontato questa storia? Perchè i tamburi di guerra rullano ancora una volta sul nostro mare e si fanno sentire sulle nostre coste. Esecrande ed infami le imprese dei terroristi ma, come sempre, saranno i popoli a portare la croce.

Il popolo siriano in questi giorni viene bombardato da americani, russi, frencesi e inglesi. Tormentato dall'Isis. Il potere si combatte il popolo viene massacrato. "Persone che tra di loro si conoscono sono capaci di mandare in guerra e uccidersi uomini e donne che, tra di loro, non si conoscono." Non vi sentite al sicuro nelle vostre case. Non pensate che la cosa non vi riguardi. Quando scoppia l'incendio, nessuno resterà fuori. Gaber cantava "la libertà è partecipazione!" Noi calabresi siamo stati costretti a combattere tante guerre assurde ma ogni volta ne siamo usciti con un basto più pesante sulle nostre spalle. Il rullo dei tamburi, gli inni patriottici, gli squilli di tromba non devono distrarci dal nostro impegno per una umanità più giusta e una Calabria mai più serva degli interessi dei pochi! Questo è la nostra lotta! Ilario Ammendolia

IlviaggioartisticodiAngeloLaganà da Roccellaai cinque continenti Un artista poliedrico la cui vita spazia dalla fotografia al cinema, dal giornalismo alla musica. A 7 anni con la sua fisarmonica sulle spalle inizia a studiare musica a Roccella e da lì in poi è tutta una escalation di successi . È una carriera impressionante, quella di Angelo Laganà, poliedrico artista che, partito umilmente da Roccella Jonica, è arrivato a toccare le vette del showbiz mondiale. La sua storia, tra la passione per il calcio e la sua musica, tra gli spettacoli al fianco di personaggi dello spettacolo come Mina e Domenico Modugno e il legame sempre forte con la sua terra, è tutta una escalation di successi. Una vita, la sua, dedicata a valorizzare la nostra Calabria in tutti i modi che gli erano possibili, ossia attraverso la musica, la scrittura e la fotografia. Angelo Laganà, a sette anni, con la sua fisarmonica sulle spalle, va a lezioni di musica, a Roccella Jonica, presso l’abitazione del maestro Raffaele Spagnolo. Già a 16 anni, in veste di cantautore, vince la Palma d’Argento a un concorso radiofonico della Rai con una sua canzone intitolata “Dov’è l’amore”. Si iscrive all’Università di Messina e suona con il complesso dei Jokers, gruppo musicale di Gioiosa Marina. Nel 1966, con gli stessi Jokers, partecipa al “Gelsomino d’Oro” di Siderno esibendosi a fianco di Mina, Nino Taranto e Claudio Lippi. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio, nel 1970 inizia a collaborare con la rivista sportiva Alè Catanzaro, collezionando una serie di foto molto richieste tra i quotidiani, come il Corriere dello Sport, la Gazzetta dello Sport, Calcio Illustrato. Collabora in seguito con Mino Reitano per il quale scrive quattro canzoni, ovvero “Tornar bambino”, “Luci bianche, Luci blu”, “Un attimo, un’eternità” (che Frank Sinatra ha giudicato la migliore canzone dell’album in cui era inclusa) e “Palumbeddhi calabrisi”. La collaborazione con l’indimenticabile Mino lo costringe a trasferirsi a Biella (1972), dove insegna Matematica e conosce Ezio Greggio col quale collabora a programmi televisivi di cabaret per la prima emittente via cavo, Tele Biella, creando, contemporaneamente, anche il periodico Mondo Biellese, che gli apre le porte del mondo editoriale. La collaborazione con l’eclettico futuro presentatore di Striscia la notizia dura 9 anni e gli vale la partecipazione, in veste di attore, al film Sbamm dello stesso Greggio, film distribuito in tutte le sale cinematografiche d’Italia e più volte trasmesso da “Canale 5” e “Italia 1”. Nel 1979 ottiene il tesserino di Giornalista Pubblicista. Nel novembre del 1981 pubblica il

primo numero di Roma Mia, la rivista che per vent’anni non solo ha raccontato le gioie e le speranze della squadra capitolina ma ha collezionato anche interviste a personaggi famosi che hanno segnato un’epoca, come Giulio Andreotti, Sergio Leone, Carlo Verdone, Antonello Venditti, Adriano Celentano, Pavarotti, Renato Zero, Claudio Baglioni e tanti altri. In occasione della conquista del secondo scudetto giallorosso, pubblica il libro “Un sogno chiamato scudetto” su presentazione del capitano giallorosso Agostino Di Bartolomei. Per cinque anni dirige il mensile Magica Roma e per dieci anni pubblica il magazine Italia Mia che, accompagnando il cammino della Squadra Azzurra attraverso le qualificazioni al campionato mondiale, la segue anche ai Mondiali negli Stati Uniti d’America nel 1994 e ai Campionati europei in Inghilterra

nel 1996, per i quali scrive anche le sigle musicali, com’era già successo ai Campionati Mondiali in Italia 1990 e a quelli di Francia del 1998. Nel 1999 scrive la musica dell’inno della Reggina Calcio, RegginAlè, su testo di Rosella Garreffa, per ventuno settimane primo in classifica tra tutti gli inni d’Italia di serie A, B e C nel popolare programma radiofonico: “Tutto il calcio minuto per minuto” su Radio RAI 1. A Berlino riceve il Faro d’Oro ad opera del Personal Jet, mentre più prestigioso, in oro zecchino, è quello che riceve dal Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton per la sua duplice attività di giornalista e musicista al seguito della Nazionale italiana di calcio condotta da Arrigo Sacchi. Successivamente Angelo Laganà tiene concerti in Argentina, Cuba, Uruguay, Brasile e altri paesi dell’America del Sud. “Il Genio della Fisarmonica”, si legge nei tanti manifesti che pubblicizzano i suoi concerti, mentre “Il Nuovo Re di Cuba” viene definito dalla stampa cubana: qui si esibisce cantando il suo brano Capo Sud, ormai conosciuto in tutto il mondo e ispirato all’estremo lembo della nostra Penisola. Capo Sud è stato presentato alle Olimpiadi di Atene, diventando l’inno della Calabria. E come se non bastasse, per dare respiro alla sua passione per la fotografia e l’editoria, pubblica in questi ultimi anni cinque libri-book-fotografici. Tra questi “Roccella Jonica…un tuffo nella storia”, con 350 foto a colori, molte delle quali uniche ed esclusive. Nel 2014, per la promozione dell’A.S. Roccella Calcio in serie D, compone la musica dell’inno ufficiale. Insomma un artista a tuttotondo che ha girato il mondo tenendo per mano, come una compagna inseparabile, la sua Calabria. *Dalla presentazione dell'ultimo lavoro discografico di Angelo Laganà dal titolo "Ora Canto" scritta da Franco Blefari



RIVIERA

ATTUALITÀ

Beni culturali

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DOMENICA 13 DICEMBRE

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A metà settimana un geometra e un pensionato hanno disseppellito senza autorizzazione un muro ellenico con l’intento di depredarlo. Non sono riusciti nell’intento bensì hanno svolto un lavoro che spettava alla Soprintendenza dei Beni Culturali…

Dove i ladri sono più efficienti dell’istituzione Se i due non fossero stati intenzionati a effettuare la campagna di scavo per interesse personale, sarebbero stati meritevoli di una medaglia! Probabilmente convinti di poter vivere un’avventura alla Indiana Jones, sicuramente intenzionati a recuperare qualche spicciolo in vista delle feste attraverso la vendita di qualche reperto sul mercato nero, un geometra e un pensionato, alle prime luci di mercoledì, sarebbero stati “pizzicati” dai Carabinieri mentre, armati di metal detector, zappe e pennelli, erano intenti a disseppellire una cinta muraria nei pressi di Strongoli, paesino sito in provincia di Crotone. Dopo aver raccolto le generalità dei due uomini e aver avviato le pratiche di denuncia, gli agenti si sarebbero soffermati sullo scavo che avrebbero effettuato il geometra (di Strongoli) e il pensionato (di Varese!), intuendo immediatamente che l’analisi delle pietre venute alla luce richiedesse la presenza di un esperto. Contattata la Soprintendenza, questa avrebbe inviato in loco l’archeologo di zona, che avrebbe confermato quanto già intuito dai militari: le mura disseppellite dai

due uomini denunciati appartengono effettivamente a una costruzione antica, probabilmente risalente all’aetà ellenica. Al di là del curioso fatto di cronaca, che dimostra come la crisi abbia acuito l’ingegno delle persone e accorciato le distanze tra gli italiani, pronti a collaborare per le più svariate cause comuni, ritengo che la vera notizia risieda proprio nel fatto che i due avessero effettivamente portato alla luce un reperto di indubbio valore storico che, senza il loro intervento (illecito), sarebbe rimasto sepolto per sempre. Che si sia trattato di colpo di fortuna o di effettiva capacità di analisi, i due erano riusciti laddove la Soprintendenza ai beni culturali aveva finora fallito: individuare una località di scavo (prossima a un’altra area archeologica) in cui fosse probabile far emergere reperti appartenenti al nostro già smisurato patrimonio storico-culturale.

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Quattro passi tra le nuvole… L’eternità

Se lo strongolese e il varesino non fossero stati intenzionati a portare a termine la loro personale campagna di scavo per un veniale interesse personale, i due sarebbero sicuramente stati meritevoli di una medaglia, non certo di una denuncia! Anzi, sarebbe in ogni caso lecito ringraziarli: hanno infatti sacrificato sé stessi per riportare alla luce un bene della comunità! Ancora una volta il nostro Paese, e la nostra terra in particolare, ci racconta una storia curiosa e paradossale, in cui la differenza tra bene e male sfuma nei toni nebulosi di un grigio fatto indubbiamente di cattive intenzioni, ma in grado di produrre qualcosa di buono. In altre parole certamente si scherza quando si afferma che i due autori di questo scavo illegale siano da ringraziare, ma si perde ogni voglia di sorridere quando si nota che i ladri sono più efficienti dell’istituzione. Viene da domandarsi, insomma, come mai la

Soprintendenza ai beni culturali non avesse pensato prima di ampliare la zona archeologica in questione. Il muro recentemente dissotterrato era uno di quei reperti conosciuti grazie al telerilevamento e non fatto emergere per fragilità strutturale o per scarso valore storico? Il sito era soggetto alle giuste misure di sicurezza o veniva trattato come quello dell’antica Kaulon? Sono pronti progetti per la zona e, se sì, sarebbero stati attuati anche senza l’intervento del nostro geometra e del nostro pensionato? Avere una risposta a queste domande permetterebbe probabilmente di comprendere meglio quale problema affligga la Soprintendenza e come poterlo risolvere, perché la gestione dei nostri beni, a volte, lascia un po’ a desiderare. Jacopo Giuca

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“Carni cancerogene”: allarmismo eccessivo o verità inaspettata?

CHRISTO APERITE PORTAS: con Francesco sulla strada del perdono



RIVIERA

Alza la coppa! È stato Cosimo Sorgiovanni a meritare il premio che la Kermesse “Affacciati sullo Jonio” ha riservato alla categoria “Cucina Calda”. Adesso dobbiamo assaggiare i tuoi piatti, Co…

Funzionano! Luigi Mittica collauda gli alberelli che costituiscono le luminarie di corso della Repubblica, a Siderno.

Alessia e Demetrio: quando lei vuole smettere di usare il suo cellulare?

Tra i Mercatini Anna Romeo accompagna tra i mercatini di Natale l’illustre sidernese Tommaso Marvasi e la sua bella moglie…

Acconciature di classe Il parrucchiere Marco Minnella e la sua modella e musa Maura Macrì durante una serata di gala.

Il barista che ti vizia Lorenzo, il barista che è anche artista, ha girato tutto il mondo, è un barista a tutto tondo!

Civilmente protetto Il gruppo della protezione civile, con Sabrina in testa, insieme al giornalista Filippo Roma de “Le Iene”, durante la notte bianca svoltasi il 5 dicembre a La Gru.

Guardare lontano… Raffaele Sainato e Vincenzo Macrì scrutano gli orizzonti dell’ultima assemblea dei sindaci, a Siderno.

La banda dell’Aquarius “Eravamo sei amici e quattro amiche alla Gru e un amico si impiegò in una banca”


SETTIMANALE

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Come in un film di Sergio Leone Il buono (il sindaco) il bello (Ninetto) il cattivo (il Cecco)… Riusciranno i tre a salvare le rispettive "Aziende" (Asl Locri, Comune e ASD Roccella)? Ai posteri L’ardua sentenza.

Difendiamo il nostro futuro Il gruppo del Kiwanis di Siderno durante la Giornata internazione per i diritti dell’Infanzia. Concentratissimo Alessio Pergola durante la finale al Master di Tennis della Regione Calabria under 10

Siamo tutti più buoni… Il presidente della Provincia Giuseppe Raffa si fa fotografare in segno di pace con il sindaco di Sant’Agata Strangio e il consigliere provinciale Loiero.

Portarsi avanti in vista delle feste Michele Vumbaca e Salvatore Tripodi: la coppia che scoppia! Proprio come la camicia di Salvatore…

DOMENICA13 DICEMBRE

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In diretta… Il vescovo Oliva, sempre più nel cuore dei locridei, durante la celebrazione della messa trasmessa in diretta da Gerace su Rai 1 Prosit! Davide Ruso e Nicolò Bolognino, nelle casette in Piazza Portosalvo, hanno deciso di offrire buon vino!

Inizia la festa! Alla sfilata di apertura del Natale a Siderno non poteva mancare il presidente della Pro Loco, qui ritratto con una bella (Angela) Babbo Natale… Impara l’arte… Sei di Siderno se… prendi l'arte e fai la tua parte. Grazie a Fabrizio, Portiamo un po’ di Calabria anche alle Isole Canarie...



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