CONTROCOPERTINA
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DOMENICA 18 DICEMBRE
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Questa sera una calabrese potrebbe diventare Miss Mondo!
Koko De Leo "La musica è la mia religione" La sua prima esibizione risale al 1988. Quando è ancora uno scricciolo d’uomo sale su palco del “Festival della Canzone per Bambini” organizzato dall’Ymca di Siderno. Mentre i suoi coetanei si esibiscono con brani dello Zecchino d’Oro, Cosimo De Leo sceglie “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri. Da allora non gli è mai saltato in mente di abbandonare il mondo della musica, in cui presto verrà riconosciuto col nome d’arte Koko. A incoraggiarlo sin dall’inizio la madre: “Ha sempre creduto in me, come solo le più grandi madri sanno fare. Insieme, a bordo di una Panda 750 vecchia e sgangherata, non ci siamo persi un solo concorso canoro: mi accompagnava
anche nelle campagne più sperdute”. Nel 1997 Cosimo s’iscrive all’Accademia di Sanremo. Successivamente partecipa alle audizioni del Festival di Castrocaro, ma si riveleranno “un’esperienza del tutto negativa, perché qui la meritocrazia latita”. Un bel ricordo conserva, invece, del programma X Factor. Supera la prima audizione dove a presentarsi sono in migliaia. A programma iniziato riceve una telefonata dalla redazione di Morgan durante la quale gli viene chiesto di presentarsi a Milano. Erano in 50, rimangono in 4 ma alla fine viene scelta una ragazza che dopo una settimana verrà eliminata dal programma. A gennaio 2011 Cosimo si trasferisce a Sharm El Sheik e inizia a cantare allo Smaila’s Club, il
locale aperto da Umberto Smaila all’interno del Domina Coral Bay. «È stata un’ottima vetrina per affacciarmi a questo straordinario mondo della musica e conoscerlo più da vicino». Qui si esibisce con Fiordaliso e con il tenore, nonché attore teatrale, Graziano Galatone. A giugno dello stesso anno si trasferisce a Fuerteventura che presto diventa la sua base: avvia collaborazioni con gruppi in Olanda, Francia e Inghilterra, mentre canta al Rock Cafe, locale ai primissimi posti della movida di Fuerteventura, frequentato soprattutto da un pubblico inglese. «Qui ho “definito” il mio stile e il mio carattere. Devo tanto a questo locale». Il suo repertorio si arricchisce e oggi offre un chiaro esempio di melting pot musicale con brani rock, ballate e reggae. Ad agosto di quest’anno Cosimo decide di prendere un aereo e andare a vivere a Toronto, dove inizia a registrare il suo nuovo album “Lovelution”, la rivoluzione dell’amore, che conta di far uscire la prossima estate. L’album non segue un filone unico e preciso ma spazia dalle storie d’amore all’attualità, e comprende brani in italiano, inglese e spagnolo. In questi giorni Cosimo è a Siderno per registrare il video di “Voglio rubarti un pensiero”. Contemporaneamente sta lavorando a un pezzo da presentare al prossimo Festival di Sanremo. Si tratta di un brano che racconta l’amore tra due persone anziane: dopo 50 anni di matrimonio lui decide di sposare una seconda volta la sua donna per riprometterle ancora amore eterno. A ispirarlo la straordinaria storia d’amore dei suoi genitori. Cosimo trascorrerà “in patria” le feste di Natale e il 23 dicembre presenterà in anteprima il suo album al Top di Siderno. Per la sua terra ha tanti progetti, tra cui quello di portare il suo disco nei teatri calabresi, in collaborazione con altri artisti locali. “Fare stare bene il pubblico a fine concerto sarà il mio obiettivo principale. Ho intenzione di coinvolgere Peppe Platani, il mio papà a livello musicale, Francesco Loccisano e Franco Catricalà, bassista di Chiaravalle”. Prima di lasciarci chiedo a Cosimo cos’è per lui la musica. «È la mia religione, io sono ateo quindi la musica è stata la mia salvezza». Maria Giovanna Cogliandro
OTELLO PROFETA IN PATRIA
Venerdì scorso, al Teatro F. Cilea di Reggio Calabria è andato in scena con successo il Tributo ad OTELLO PROFAZIO, un grande spettacolo musicale che ha avuto luogo in occasione del conferimento della Cittadinanza Onoraria di Reggio Calabria al "Mastru Cantaturi”. La serata, che ha visto la partecipazione di Mimmo Cavallaro, Cosimo Papandrea, Parafonè, Giovanna Scarfò, Manuela Cricelli, Diego Pizzimenti e tanti altri personaggi della cultura e dell’arte locale, è stata anche una bella occasione per fare beneficenza, considerato che il ricavato verrà devoluto all’Associazione Genitori di Bambini e Adulti Disabili.
Manca davvero poco per conoscere il nome della più bella del mondo. Questa sera, al teatro del Mgm National Harbor di Washington DC, alle 21:30 ora italiana, si svolgerà la finalissima del concorso di bellezza per la quale si stanno preparando giovani provenienti da tutto il pianeta. Tra queste anche la splendida calabrese Giada Tropea, di Lamezia Terme, partita dalla Calabria nel mese di novembre per la selezione internazionale. Giada sta rappresentando il nostro Paese dopo avere vinto il titolo nella finale nazionale dello scorso mese di giugno a Gallipoli e manterrà il titolo di Miss Mondo Italia sino al prossimo anno. Il concorso che oltre alle sfilate di abiti prevede anche l'esibizione delle Miss in una specialità, vedrà Giada Tropea sfidare le concorrenti sui pattini a rotelle.
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DOMENICA 18 DICEMBRE 4
GIUDIZIARIA
L’esercizio abusivo del credito ltre al reato di usura gli inquirenti si sono trovati spesso connesso a questo anche l’esercizio abusivo del credito, l’illecita pratica dei finanziamenti abusivi da parte di soggetti attenzionati nel corso delle investigazioni. Tale attività non solo integra, ovviamente, un autonomo reato, ma costituisce il presupposto stesso della pratica usuraria, con tutte le note, devastanti conseguenze sul tessuto economico della zona interessata dal fenomeno. È il caso, questo, dell’indagine “Bacinella”, per come rilevato dal sostituto procuratore Antonio De Bernardo nel corso della requisitoria del processo che si conclude nei prossimi giorni dinanzi al Tribunale di Locri. A prescindere dall’accertamento del tasso di interesse praticato, si è provveduto a contestare, altresì, il reato di esercizio abusivo del credito, reato asseritamente commesso con modalità mafiose. L’art. 132 del D.lg. 1 settembre 1993 n. 385, rubricato “abusiva attività finanziaria” stabilisce che “chiunque svolge nei confronti del pubblico una o più delle attività finanziarie previste dall’art. 106 comma 1 senza essere iscritto nell’elenco previsto dal medesimo articolo è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da lire quattro milioni a lire venti milioni”. L’art. 39 legge 262 del 28 dicembre 2005 ha poi stabilito che: “Le pene previste dal testo unico di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, dal testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, dalla legge 12 agosto 1982, n. 576, sono raddoppiate entro i limiti posti per ciascun tipo di pena dal libro I, titolo II, capo II, del codice penale”. Ritiene in tema la giurisprudenza che “In materia di abusivo esercizio dell'attività di intermediazione finanziaria, la disposizione di cui all'art. 8 comma secondo, D.Lgs. n. 141 del 2010 non ha abrogato l'aumento di sanzione previsto dall'art. 39 legge 262 del 28 dicembre 2005” (Cass. Pen., Sent. n. 18544 del 27/02/2013). Difatti, la l. n. 262 del 2005, art. 39, secondo il quale le pene previste dal testo unico di cui al D.lg. 1 settembre 1993, n. 385, sono raddoppiate entro i limiti posti per ciascun tipo di pena dal libro I, titolo II, capo II, del codice penale, non prevede una circostanza aggravante, ma si limita a disporre il raddoppio delle pene per i reati previsti dal D.lg. n. 335 del 1993; di conseguenza, la pena massima detentiva testualmente disposta dall'art. 132 va determinata in otto anni di reclusione (e non quattro), così com’è raddoppiata la sanzione pecuniaria. Tra le massime della Cassazione viene evidenziata la sentenza della Sesta Sezione, n. 5118 del 12/02/1999, in particolare: “Non è necessario, peraltro, che tali servizi siano resi al "pubblico" inteso in senso di comunità indifferenziata dei destinatari, essendo sufficiente che vengano rivolti anche a una ristretta cerchia di soggetti, e senza che rilevi, altresì, la destinazione da costoro data al denaro”. Per la Sezione II, sentenza n. 1628 del 14/12/2001: il reato non richiede per il suo perfezionamento né l'abitualità né che l'offerta sia rivolta al pubblico. Infine ancora la Sez. 2, sentenza n. 14005 del 05/04/2006, “la cui condotta tipica si sostanzia nella concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma, nell'assunzione di partecipazioni, nella prestazione di servizi a pagamento, nell'intermediazione in cambi”.
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È Francesco Macrì il presidente la riunione del GAL Terre Locridee Dopo di martedì scorso, Con l’incontro di ieri giunge finalmente a conclusione la fase costitutiva del GAL Terre Locridee. Presso la Sala Consigliare del Comune di Siderno, infatti, si è svolta l’Assemblea Generale del partenariato seguita dall’Assemblea Costitutiva propedeutica all’elezione del CDA e del presidente che guiderà la società. In seguito agli interventi di Guido Mignolli, che ha introdotto i lavori cogliendo l’occasione per ricordare quali fossero gli obiettivi da perseguire e le semplici norme da rispettare durante la riunione, e di Pietro Fuda, che ha invece ripercorso la storia costitutiva del GAL, iniziata nell’ormai lontano novembre 2015, i rappresentanti dei 25 comuni, delle 9 associazioni e delle 44 aziende che hanno già formalmente aderito alla società si sono a lungo confrontati stabilendo anzitutto di costituire un Consiglio Di Amministrazione formato da nove membri. Al termine della votazione sono stati dunque eletti membri del CDA Pasquale Brizzi, Aldo Canturi, Pietro Fuda ed Enzo Minervino a rappresentanza della sezione pubblica e Giuseppe Capogreco, Ettore Lacopo, Francesco Macrì, Pasquale Perri ed Ernesto Riggio a rappresentanza della sezione privata. Alla presenza dei nove componenti del CDA sopra elencati, si è proceduto dunque alla votazione del presidente e del vicepresidente del GAL Terre Locridee, cariche affidate rispettivamente a Francesco Macrì ed Enzo Minervino.
per il neo eletto CDA è giunto finalmente il momento di iniziare a lavorare sul serio
La Calabria smette di pagare chi inquina La nostra Regione ha interrotto il finanziamento delle pratiche agronomiche che prevodono l’utilizzo di glifosato, un erbicida che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato come probabile cancerogeno. Capita anche che la Calabria venga ritenuta un modello da seguire.”Smettete di pagare chi inquina. Fate come la Calabria”. È l’appello lanciato ai presidenti delle Regioni dalla Coalizione Italiana #StopGlifosato. Basta con i premi a chi utilizza il glifosato, erbicida che lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato come probabile cancerogeno. Basta con l’assurdo principio di “chi inquina viene pagato”. “In attesa della decisione europea sull’eliminazione del composto chimico dai campi e quindi dalla tavola, che dovrebbe arrivare alla fine del 2017 - ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, portavoce delle 38 associazioni italiane riunite in #stopglifosato - le Regioni italiane possono utilizzare gli strumenti a loro disposizione, in primo luogo escludere il glifosato dai disciplinari di produzione integrata. Come ha fatto la Calabria, prima tra le giunte regionali italiane, ad avviarsi verso un regime di ‘glifosato zero’, interrompendo i finanziamenti a
chi lo utilizza”. Quello della Calabria è un esempio concreto di come le Regioni, abbiano la possibilità di interrompere immediatamente il finanziamento delle pratiche agronomiche che prevedono l’utilizzo di un prodotto cancerogeno per gli animali e probabile cancerogeno per l’uomo, oltre che principale inquinante delle acque superficiali e sotterranee come evidenziato dai dati Ispra. La Calabria decide così di non piegare la salute dei cittadini agli interessi delle multinazionali.
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Copertina
Nelle stanze ovattate del potere sono entrati tantissimi eletti calabresi. Alcuni di forte personalità e di notevole intelligenza ma nessuno di loro ha provato ad aprire le porte sbarrate del Palazzo. Tra di loro tante ottime persone che viste dalla Calabria sembravano giganti ma che sostanzialmente sono state fugaci ombre sparite nel nulla.
Satireggiando
Anna prese la Caronte, Anna è una carusa, lo Stretto nel suo sguardo, sguardo di quando il PCI era tutt’altra cosa se alza il pugno lei lo sa Gentiloni, mamma mia!, Anna lo rimette in tasca Anna non vorrebbe andar via. Marco grossa zucca e poca fama Marco intrepido gendarme, dalla Reggio “gentile e bella” poca stima e manco quella. Ma agli Interni lui lo sa è una vera garanzia reggino vecchio stampo Marco non vorrebbe andar via. E la politica è una palla e l’Italia un biliardo quante vite nei flipper non si vede più il traguardo. Marco dentro a un bar lui sa già cosa farà: “Quaggiù da noi il caffè è pavatu, questa è la mia città”.
Annae
Marco Chiediamo scusa per questo nostro azzardo solo ed esclusivamente al caro Lucio Dalla.
Anna, da 29 anni a Roma, non perde un ballo Marco solo 15 ma è il miglior cavallo in una balera che è uno schifo viene la nausea a chi li guarda non c’è più nessuno che fa il tifo. Ma dimmi tu dove si arriverà si tirano fuori i 5stelle: “Tutti inciuciano, si accordano e si vendono la pelle”. Invece Grillo vuole votare fuori da Montecitorio continua a protestare con un’aria da commedia all’italiana è passata anche questa settimana. Ma la soluzione è lontana crollano le speranza una ad una, l’Italia guarda e anche se ride se la sta facendo sotto dalla paura. E il Natale, in silenzio, ora si avvicina con un mucchio di stelle brilla la strada cosa si festeggia, forza, chi lo sa? Se nessuno si decide a far qualcosa di Bel Paese solo il formaggio resterà. Anna in 29 anni 4 milioni Marco che ha aperto il giro di stoppa risponde: “di mano!” Per chiunque volesse giocare Una poltrona aggiungiamo. Maria Giovanna Cogliandro
Mar Minn un'altra
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LA CALA
DOMENICA 18 DICEMBRE
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Non chiediamo a Marco Minniti “qualche euro in più” per la Calabria.Troppo poco e troppo scontato! Se potessimo gli chiederemmo di forzare le“porte”e scardinare i catenacci che impediscono agli “esclusi”- soprattutto ai calabresi - di sentirsi parte dello“Stato”.
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ABRIA?
ILARIO AMMENDOLIA arco Minniti è il nuovo ministro dell’Interno.L’ho conosciuto circa quarant’anni fa nel Partito comunista italiano e da allora siamo rimasti sempre amici. Il segreto di una qualsiasi amicizia è il reciproco rispetto anche, e soprattutto, quando non si è
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d’accordo. A questo bisogna aggiungere che, nonostante il nostro rapporto e nonostante Lui abbia ricoperto importanti incarichi di governo, non gli ho mai chiesto nulla di personale e Lui ha sempre rispettato le mie idee anche quando sono state differenti (e in alcuni casi opposte) alle Sue. Per esempio ci siamo confrontati sul “caso Platì” o sui casi dei Comuni sciolti per mafia, ma ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Lui convinto di essere coerente con la sua storia e io con la mia. Oggi Minniti è ministro dell’Interno in un governo che presumibilmente durerà poco tempo. Io non chiederei a Minniti “qualche euro in più” per la Calabria. Troppo poco e troppo scontato! Se potessi gli chiederei di forzare le “porte” e scardinare i catenacci che impediscono agli “esclusi”- soprattutto ai calabresi - di sentirsi parte dello “Stato”. Non è facile! Ci provò da ministro Pietro Nenni, un socialista con una forte tempra di combattente e che aveva conosciuto carcere ed esilio oltre che la morte di una figlia in un campo di concentramento nazista. Fu Lui a scrivere : "...voi non sapete che razza di Stato hanno fatto. Uno Stato debole con i forti e forte con i deboli". Una volta ministro tentò di cambiarlo ma il vecchio leone socialista perse la sua battaglia nel momento in cui fu preso prigioniero nella “stanza dei bottoni” anzi quando comprese che i “bottoni”- nonostante la sua presenza nel governo - rimanevano saldamente in altre mani. Il paradosso è che Nenni uscì dal carcere più forte e motivato di prima, invece dalla “stanza dei bottoni” ne venne fuori stanco, provato, scoraggiato e disarmato e tale restò per il resto della sua vita. La sua "ingenuità” è stata quella di pensare di poter vincere la sua battaglia operando in solitudine all’interno del “Palazzo”, convincendo o obbligando i detentori di un potere secolare a cambiar natura. Non è possibile! Senza alcuna retorica, questa è una battaglia che non si può vincere senza gettare sulla bilancia il peso delle classi sociali escluse e di interi territori emarginati. Un ministro che non si fece prender prigioniero fu certamente Brodolini, il padre dello “Statuto dei lavoratori”. Lo dimostra il fatto che andò a illustrare lo “Statuto” nel municipio di Avola occupato e trascorse il suo ultimo Capodanno in una tenda collocata a piazza Montecitorio tra gli operai impegnati in un'aspra lotta per il rinnovo dei contratti.
Comprese che lo “Stato” si cambia operando dall’alto e dal basso. Purtroppo visse troppo poco. Così, lo Stato è ancora quello che aveva ben descritto Pietro Nenni mezzo secolo fa, anzi sempre più espressione dei “forti” e sempre meno dei deboli. Sempre più ostile al Sud e alla Calabria. Nelle stanze ovattate del “potere” sono entrati tantissimi “eletti” calabresi. Alcuni di forte personalità e di notevole intelligenza ma nessuno di “loro” ha provato ad aprire le porte sbarrate del “Palazzo”. Così, senza lasciare alcun segno, sono passati i Lucifero, i Cassiani, i Misasi, i Puia, Principe, Casalinuovo, Ligato, Antoniozzi e tanti altri ancora. Tra di loro tante ottime persone che viste dalla Calabria sembravano giganti ma che sostanzialmente sono state fugaci ombre sparite nel nulla. Voglio pensare che non sarà così per Marco Minniti. Il “Viminale” è stata sede di casa Savoia prima che la famiglia dei re d’Italia andasse ad abitare al Quirinale. Agli occhi di tanti, compreso i miei, rappresenta un palazzo ostile e inaffidabile, basti pensare che da quel luogo partì l’ordine di sparare ai nostri contadini o di proteggere coloro che avevano ordinato la strage di Portella della Ginestra. Marco Minniti ha iniziato il suo lungo viaggio partendo dalla Calabria degli “ultimi”, degli “esclusi”, del pensiero ribelle a un ingiusto ordine costituito. Ha fatto parte di una generazione che ha sognato l’uguaglianza e la libertà. Il riscatto della gente di Calabria! Quindi ha fatto la sua lunga marcia dentro le Istituzioni. Sono sicuro che non potrà rassegnarsi al fatto che la Calabria raggiungerà i livelli di sviluppo del Nord Italia nel 2143, quando i ghiacciai, secondo alcuni, saranno sciolti e intanto la maggioranza dei nostri giovani rinunceranno a cercarsi un lavoro perdendo così la propria dignità di cittadini liberi. “Ordine” per me non sono le divise, né le toghe bensì entrare in un ospedale e avere le stesse cure che può permettersi un azionista di banca invece che scendere negli inferi della sanità calabrese. Così come non ci può essere “legalità” quando cinque milioni di nostri concittadini vivono nella miseria più nera! Allora a Marco Minniti io non chiedo qualche euro in più per la Calabria. So che questo, nella misura in cui lo potrà, lo farà senza che gli venga chiesto. Chiedo un gesto che obblighi questo governo - e quelli successivi- ad adeguarsi e cioè che si stabilisca, in maniera solenne e, una volta per tutte, che i principi fondamentali della Costituzione debbano essere considerati prescrittivi. I Costituenti non hanno approvato un “Manifesto” ma un atto fondamentale in cui riconoscerci come comunità nazionale. Nessuno può riuscirci operando da solo, quindi Minniti potrebbe avere successo solo se non si farà prendere prigioniero nelle stanze del Viminale. Ed è questo l’augurio sincero che io faccio a Marco Minniti e alla Calabria.
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Marco Minniti: un politico come tutti gli altri a nomina di Marco Minniti a 29° Ministro dell’Interno della Repubblica Italiana ha generato facili entusiasmi tra le fila dei politici locali. Certo, avere un politico nato e formato a Reggio Calabria a ricoprire un ruolo di primo piano tra le fila del Governo può risultare ai più un risultato importante e da salutare con favore in vista dell’auspicato occhio di riguardo con il quale Minniti si sentirà obbligato (in teoria) a trattare la sua terra natia; eppure, a ben guardare, potrebbe non essere tutto oro quello che luccica. Questa affermazione non deriva da una mancanza di fiducia a priori nella capacità dell’esponente reggino del Partito Democratico, ci mancherebbe altro, quanto innanzitutto dalla sua storia politica recente, che l’ha visto sempre presente, con diversi incarichi, tra le fila del governo. Benché possa essere condivisibile l’orgoglio per la nomina di Minniti espressa da Oliverio, dunque, non ci sentiamo di affermare così supinamente che la consegna di questo incarico al nostro corregionale rappresenti un elemento a suffragio del momento propizio che la Calabria sta vivendo. Del resto, negli ultimi quindici anni, Minniti è stato rispettivamente Sottosegretario di Stato per due mandati e Viceministro dell’Interno, posizioni dalle quali non ci sembra che si sia poi sperticato così tanto per la nostra regione (e, a dire la verità, non ci saremmo nemmeno aspettati nulla di diverso da un membro dell’esecutivo nazionale, dato che, se ogni rappresentante di governo dovesse dare la precedenza alla regione nella quale è nato o cresciuto tanto varrebbe cestinare la Repubblica in favore dell’Anarchia). Ancora più fuori luogo, a tale proposito, ci sembra la certezza di Falcomatà nel dichiarare che il primo punto all’ordine del giorno nell’agenda del buon Marco è certamente Reggio Calabria. Sarebbe bene che il sindaco dallo splendido capello, infatti, ricordasse che le funzioni principali del Ministro dell’Interno sono la salvaguardia della finanza locale e dei servizi elettorali, la vigilanza sullo stato civile e sul territorio, la tutela dei diritti civili e, più importante di tutti, dell’ordine e della sicurezza pubblica, così che augurarsi che il primo punto all’ordine del giorno del Ministro sia Reggio Calabria sarebbe un po’ come auspicare lo scioglimento del comune per mafia. E siamo certi che Falcomatà non sia poi così stanco di amministrare. Sulla stessa scia si pongono i più convinti sostenitori del Partito Democratico, cui fanno da contraltare detrattori che leggono invece nella nomina di Minniti la sadica orchestrazione dei poteri occulti. A parer nostro, Minniti non è né un diavolo pronto a ingannare nel suo esclusivo interesse né l’angelo sceso dal cielo a dare la buona novella ai calabresi. Non difende gli interessi del malaffare né pensa esclusivamente a come tirare fuori la Calabria dal fango. Questo perché Marco Minniti, prima ancora che reggino, è un politico. E da politico tutto italiano siamo certi che si comporterà. Jacopo Giuca
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DOMENICA 18 DICEMBRE
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Termina, dopo 6 anni , la vicenda giudiziaria dell’ex primo cittadino sidernese, rimasto coinvolto nell’inchiesta Bene Comune
Scerbo si dimette da sindaco di Palizzi e cede il testimone a Erminio Fiumanò
A seguito dell’inchiesta Ecosistema, nell'ambito della quale ha ricevuto un avviso di garanzia, il Sindaco di Palizzi Walter Scerbo si è sospeso dalla carica. La notizia è stata resa ufficiale lunedì tramite una lettera inviata dallo stesso Scerbo. “Quanto accaduto - scriveva Scerbo ha toccato inaccettabilmente la mia famiglia, che nessuna parte ha avuto nella vita politica di questa città se non essere la famiglia del Sindaco. Così stando le cose, al momento, sento di avere la necessità di prendere un periodo di riflessione lontano dalle scene politiche, fintantoché non ritrovi nuovamente le condizioni ottimali per svolgere appieno il mandato elettivo. Il testimone passa a Erminio Fiumanò, che assumerà il ruolo di sindaco facente funzioni. Tanto lo devo a me stesso, alla mia famiglia, ai miei elettori e a Palizzi”.
Scarcerato l’ex sindaco Alessandro Figliomeni È stato scarcerato mercoledì per decorrenza di termini Alessandro Figliomeni, ex sindaco di Siderno coinvolto nell’inchiesta Bene Comune - Recupero che nel 2010 lo vide incriminato insieme a diverse altre persone. La scarcerazione giunge esattamente a 6 anni di distanza dall’arresto ed è stata diffusa direttamente da Figliomeni, che l’ha voluta considerare come un anticipato e importantissimo regalo di Natale.
Questa mattina a Siderno Superiore la presentazione del libro Gli indimenticabili Il Comune di Siderno, in collaborazione con l’Associazione Amici del libro e della Biblioteca, organizza la presentazione del libro Gli Indimenticabili Personaggi Sidernesi, che si terrà questa mattina, domenica, 18 dicembre, alle ore 11, presso il Palazzo de Mojà di Siderno Superiore. Ai Saluti dell’Assessore alla Cultura di Siderno Ercole Marcrì, seguiranno gli interventi del Presidente dell’Associazione Amici del Libro e della Biblioteca Cosimo Pellegrino e il Direttore Responsabile del nostro settimanale Maria Giovanna Cogliandro. Modera Pino Albanese. La cittadinanza è invitata a partecipare.
Oliverio ha perso l’occasione di far rinascere questa terra? ’attuale governo calabrese a guida PD presieduto da Mario Oliverio, eletto due anni fa, novembre 2014, avrebbe dovuto essere, secondo gli ‘esperti’ quello della svolta per la Calabria. Tante promesse e tanti sogni erano nati da quella campagna elettorale… A distanza di due anni, niente è cambiato, la situazione è quella che è sempre stata, pare che sia un tutt’uno con gli ultimi governi che si sono avvicendati. Nessuno si aspettava che questi avessero la bacchetta magica e risolvessero in un batter d’occhio tutti i mali atavici di questa regione, o raddrizzassero, in un lampo, una situazione disastrosa che si protrae da decenni, però due anni avrebbero dovuto essere sufficienti per dimostrare, quantomeno, segni di buona volontà politica, che facessero sperare. Invece, neanche questo. Purtroppo le condizioni politiche, sociali e soprattutto economiche della nostra regione sono sotto gli occhi di chi vuol vedere. Tutti i dati economici e occupazionali risultano negativi e stabiliscono il triste primato di regione più disoccupata d’Europa, il lavoro continua a mancare, la sanità, specialmente nella locride continua a essere un tabù, il turismo è in affanno e il connubio mafia-politica è sempre più saldo, con un sistema di corruttela che la fa da padrona così come da anni denunciano alcuni massmedia regionali, che vogliono fare vera informazione. Ovviamente, tutto ciò incide sulla qualità della vita e infatti siamo agli ultimi posti di tutte le graduatorie. Lo scandalo Rimborsopoli, in cui sono rimasti coinvolti alcuni consiglieri regionali, la vergognosa vicenda di ‘Calabria Verde’, società in house della regione che vede implicati dirigenti e politici, e la dovuta restituzione di ingenti finanziamenti statali per imperizia e incapacità di utilizzo da parte di assessori e relative
L Smascherato giro di prostituzione nella Locride
Alle prime luci dell’alba del 14 dicembre, tra i comuni di Siderno, Locri e Bovalino si è svolta l’operazione Stazioni a Luci rosse dei Carabinieri del Gruppo di Locri per l’esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 4 persone ritenute responsabili a vario titolo di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Tra essi i sidernesi Francesco Oppedisano e Giovanni Macrì colpevoli, rispettivamente, di aver sfruttato delle giovani ragazze dell’est Europa arrivate sul territorio nazionale con false promesse per poi essere costrette a prostituirsi nelle vie adiacenti le Stazioni ferroviarie di Siderno, Locri e Bovalino e di aver favorito la prostituzione accompagnando talvolta le donne, con la propria autovettura, sul “luogo di lavoro”.
strutture che non hanno idea di ciò che gestiscono e quali siano le competenze proprie, stanno là a dimostrare tutta l’inettitudine della politica calabrese. E allora? Se si continuerà a fare solo demagogia politica con annunci e proclami, se non ci si attrezzerà sufficientemente di raziocinio, volontà politica, buonsenso e soprattutto di amore per la propria terra e la propria gente, per ottenere ‘veri’ finanziamenti pubblici, non quelli sbandierati da Renzi come spot nella campagna referendaria per assicurarsi consensi alla riforma della Costituzione, e soprattutto saperli impiegare adeguatamente, per esempio redigere un piano regionale per creare lavoro e occupazione, cercando di arginare così la fuga dei giovani e forse di intere famiglie,realizzare un progetto complessivo per la messa in sicurezza del territorio e ridurre sia il rischio idrogeologico che sismico, concretizzare e mettere in pratica le teorie delle politiche sociali per le fasce più deboli e disagiate. Se, insomma, nei prossimi tre anni non sarà attuata una inversione di rotta, vuol dire che la Calabria avrà perso altro tempo prezioso per potersi risollevare, e l’esperienza di Oliverio passerà anch’essa in archivio finendo nel dimenticatoio. Sarà annoverato come l’ennesimo governo regionale che non ha saputo o voluto praticare la vera svolta per la rinascita di questa bellissima terra, perché fino ad ora, senza dover scomodare le agenzie di sondaggi per stabilire l’indice di gradimento,chiunque può capire, in modo del tutto obiettivo, che anche questo governo calabrese è stato assolutamente carente a livello politico e improduttivo per tutto ciò che avrebbe dovuto essere “Bene Comune”, avendo di gran lunga disatteso le aspettative e soprattutto le linee del programma politico stesso. Pasquale Aiello
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Il Reportage
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DOMENICA 18 DICEMBRE 10
I fotografi Martin Errichiello e Filippo Menichetti hanno prodotto la scorsa estate un bellissimo reportage che narra il“non finito calabrese”e di come le speranze della società degli anni ’60, si siano trasformate nel disperato isolamento di chi in Calabria ci vive oggi.
Viaggio nella Calabria che avrebbe dovuto essere a scorsa estate i fotografi Martin Errichiello e Filippo Menichetti hanno intrapreso un viaggio lungo i 442,9 chilometri dell’Autostrada Salerno Reggio Calabria producendo un meraviglioso reportage dal titolo In quarta persona, una splendida ricerca visuale che, attraversando da nord a sud la nostra regione, ne ripercorre la complicata storia fatta di buoni intenti e di eccezionali progetti incompiuti, di desiderio di rivalsa e oppressione sociale. Dal loro reportage, l’Internazionale ha ricavato dodici immagini struggenti a testimonianza del “non finito calabrese”, croce di una società alla quale gli anni dell’espansione economica avevano promesso tanto, ma alla quale in definitiva pochissimo è stato dato. Attraverso un desolante scatto della Diga sul Metramo, ad esempio, Errichiello e Menichetti ci ricordano uno spreco valso 900 milioni di lire per servire un impianto siderurgico mai realizzato e che, oggi,
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non è altro se non un triste bacino di acqua piovana. Ma i due professionisti ci parlando anche del suddetto impianto, che costò la casa e la residenza ai cittadini di Eranova, paese raso al suolo per lasciare spazio a una promessa di industrializzazione della quale, oggi, non rimane che la desolazione di foto antiche. E che dire della Liquichimica, inaugurata nel 1973 e chiusa pochi giorni dopo per la presenza di componenti cancerogene lasciando in cassintegrazione i suoi lavoratori per 23 anni? O della stessa A3, fortemente voluta dal governo Fanfani nel 1961 e mai veramente terminata, soprattutto oggi che la data di inaugurazione del 22 dicembre, recentemente fissata da Matteo Renzi, è saltata a causa della crisi di Governo? Queste altre storie dalla struggente bellezza sono le protagoniste di un servizio che vale la pena vedere fino in fondo sul sito inquarta.persona.co. Jacopo Giuca
In alto: ciò che rimane di Eranova, foto antiche e di famiglia del paese raso alsuolo per lasciare spazio a un impianto siderurgico mai realizzato. Nell’angolo a destra, la diga sul Metramo, oggi inutilizzata. In basso, alla prima riga, i resti di una miccia detonante utilizzata nell’esplosione controllata del viadotto italia, a distra. Alla seconda riga, i moti di reggio, il braccio di un lavoratore di Rosarno, un lavoratore del Porto di Gioia Tauro e una incisione rupestre nei pressi dell’A3.
Le Feste sono alle porte e sei sull’orlo di una crisi di nervi perchè non sai da che parte cominciare per il tuo shopping natalizio? Abbiamo selezionato per te tante proposte per aiutarti nella scelta dei regali, così da non rischiare di ritrovarti a Natale a mani vuote! Prima regola Fai un lungo respiro e mettiti comodo: ti salveremo noi da quella sensazione di “acqua alla gola”. Seconda regola Ti chiediamo solo un piccolissimo sforzo: metti bene a fuoco i gusti di chi riceverà il tuo regalo... non possiamo mica conoscere gli amici e i parenti di tutti! Terza regola Devi farti ricordare o, in altre parole, devi lasciare un pezzettino del tuo cuore a chi per te èdavvero importante. Quindi rifletti bene, giusto quei due-tre minuti, e poi catapultati nel negozio che hai scelto. Detto questo, sei pronto per iniziare a curiosare la nostra selezione che è davvero per tutti i gusti e per tutte le tasche. Abbiamo, infatti, pensato alla donna elegante e raffinata ma anche a quella casual e sportiva, agli amanti dell’High Tech e alle buone forchette che non rinunciano a viziare i palati, ai bimbi fashion che più fashion non si può e a chi ha deciso di convolare a nozze nel 2017, a chi ama prendersi cura del proprio corpo e a chi desidera rinnovare il proprio look. Ci sono tanti modi meravigliosi per farsi ricordare, noi te li stiamo fornendo tutti! Nella nostra selezione troverai anche tante idee su come trascorrere le tue feste, scegliendo tra gli eventi imperdibili che scalderanno il Natale della Locride. Buoni acquisti e non dimenticare di pensare anche a te!
GERENZA Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 EDITORE - No così srl via D.Correale, 5 - 89048 Siderno Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Avevo scritto al sindaco ma mi ha risposto l’architetto Come si dice: “Parlo col genero e risponde la suocera”. Anzi, che dico: il portafogli della suocera! Il quale mi chiama in causa a riguardo della lettera aperta indirizzata al Sindaco di Siderno per scongiurare l’appalto del cosiddetto “Anfiteatro di Siderno Superiore”. Non è, infatti, il primo cittadino a replicare a quell’invito, bensì, guarda caso, il progettista dell’opera. Prescindendo dall’inopportunità, dall’invadenza e dal mostruoso impatto ambientale e urbano su cui mi sono già espresso, la “bella” performance della composizione urbanisticoarchitettonica del progetto dell’ “Anfiteatro” sfoggiata sul giornale e su internet e all’esposizione di Roma, esiste soltanto nella fantasia e nei computer dei progettisti. Vero è invece che l’opera presentata al Comune di Siderno, approvata e mandata in appalto, consiste solo in un enorme muro in cemento armato grigio alto 12 metri. Ai progettisti è stato conferito incarico di redigere un progetto di opera compiuta per l’importo lordo di € 350.000,00. Ci si è invece arrogata l’autorità di proporre un chimerico progetto fantasma da oltre un milione di euro, forse ipotecando per il futuro una proficua riserva, di cui far realizzare per il momento – momento eterno? - solo un grosso muro in cemento. Non si comprende, oltretutto, come si possa approvare e mandare in appalto un moncone di progetto fantasma in spregio, oltretutto, alle vigenti norme urbanistiche del Piano Regolatore Generale là dove si prescrive per l’area di Siderno Superiore “che ogni intervento edilizio e urbanistico sia da subordinare ad un “Piano di Recupero geostatico e sismico” (v. art 43 NTA). Ignorando, poi, che esiste un Piano di Recupero per Siderno Superiore, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 22 del 22.03.1995, e che riporta – guarda caso - la firma dell’ing. Tito Albanese (altro che monopolio!), il quale strumento urbanistico impedisce quel genere di opere e richiede, peraltro, per ogni intervento nel borgo antico, il preventivo parere paesaggistico della Sovrintendenza ai beni ambientali, artistici e architettonici. Dove sei mai, sacrosanta Sovrintendenza!? Abbiamo già molti esempi di storiche offese per avventati interventi pubblici a Siderno Superiore. È sotto gli occhi di tutti quel muro di pietre e cemento che ha criptato la seicentesca Chiesa del Rosario riducendola ad un pietoso rudere. Ricordiamo bene la demolizione della Chiesa dell’Annunziata ad opera del Comune di Siderno. E ricordiamo finanche una delibera di Giunta Comunale del 1988 per la demolizione della Chiesa di San Carlo al fine di ricavarne un parcheggio. Valsero allora le rimostranze di due zelanti cittadini, tra cui lo scrivente, a far desistere il Comune da quella barbara minaccia. Ed è per questo che a decidere di certe opere pubbliche, prima ancora che un’Amministrazione Comunale, dovrebbe essere una società civile composta di cittadini bene informati e culturalmente motivati – sia pure in un pubblico confronto - che non ignari progettisti, prodighi di sagacia e spregiudicatezza, con proposte del tutto estranee alla realtà sociale e urbana del nostro centro storico e a una preordinata pianificazione del recupero, senza alcuna remora di poter provocare danni irreversibili all’integrità di quel contesto urbano. Rinnoviamo perciò l’appello all’Amministrazione in carica affinché si renda partecipe e responsabile di opere avallate senza un’adeguata verifica della validità e del pubblico interesse cui la stessa è destinata. Prendiamo atto con sollievo e speranza della presa di posizione di un gruppo di giovani dal nome “Sei di Siderno SE…” che su Facebook ha già promosso una campagna di difesa dalla selvaggia cementificazione del borgo antico. Siamo in buona compagnia, ragazzi! Ma fosse Raffaele Macry Correale l’ultimo paladino di Siderno Superiore, può egli rassicurare i suoi concittadini che si dovrà passare sul suo cadavere prima che si consumi quello scempio. Ed infine, in merito allo sterile e penoso sarcasmo sui sentimenti e sui ricordi, affido ad altri ogni miserevole commento. Se pur commento merita. Raffaele Macry Correale
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DOMENICA 18 DICEMBRE 14
È di Bovalino il campione europeo di Pole Banding Nelle scorse settimane si è svolta la nota "Fiera Cavalli" a Verona, che conclude la stagione agonistica delle specialità Barrel Racing e Pole Bending, che vede gareggiare cavalieri provenienti da tutta Europa per aggiudicarsi l’ambito titolo di campione europeo. Va data una nota statistica: questo è stato l’anno in cui è stato battuto il record di partecipanti: più di 300 cavalli in gara! Nota importante per questa disciplina, ma specie per la fiera che ospitava l'evento. Ed è in questa cornice di energia e competizione che ha brillato tra tutti un giovanissimo campione calabrese di soli 15 anni, Leonardo Prezioso, di Bovalino, che con grande orgoglio ha regalato questa soddisfazione a tutti i conterranei presenti vincendo l’importantissimo titolo di Campione Europeo di Pole Bending Youth 2016, sul suo pluripremiato cavallo di nome "BB Fritz Cal Snapper", cavallo che solo in quest’anno vanta, tra i numerosi titoli vinti, anche il titolo di Campione Italiano di Pole Bending Open 2016, guidato da Giovanni Adamo e il titolo di Reserve Champion Europeo di Barrel Racing Open 2016, cavalcato da Tiziana Ferrigno, che tra l'altro è la mamma del giovane campione. Il Pole Bending è una specialità che prevede di dover superare, senza farli cadere, sei paletti attraverso una serie di slalom eseguiti nel più breve tempo possibile, pratica che richiede notevole concentrazione, bravura, tecnica e specialmente feeling con il cavallo, requisiti che Leonardo Prezioso ha dimostrato di possedere ampiamente conseguendo questo ambito titolo che alla sua età è inusuale e fonte di orgoglio. Non è marginale far notare anche il tempo entro il quale ha concluso la sua performance: appena 20.031 secondi, praticamente tempo record Arena.
Il cordoglio di Siderno per la Stroncato da scomparsa di Michele Antico un infarto muore a 51 Siderno piange Michele Antico, scomparso prematuanni il vigile ramente lo scorso fine settimana all'età di 56 anni. urbano di Platì Affetto dalla nascita da sordomutismo, Michele era un uomo buono e benvoluto da tutti, capace in un attimo di addolcire le giornate di chiunque grazie al suo sguardo gentile e al suo sorriso bonario.
A un mese dalla scomparsa
Una donna gentile e sorridente Cara mamma, tu sei stata una figlia, una moglie, una madre, una nonna ma soprattutto, una donna meravigliosa di quelle che non si incontrano tutti i giorni. Speciale, lavoratrice sin da piccola con l'instancabile voglia di fare del bene agli altri e in particolare alla tua famiglia. La famiglia è il valore più forte che ti rappresentava, sempre dedita ai figli, al marito e sempre presente per i tuoi nipotini. Immensa era anche la dedizione che avevi verso il bar Dolcetto che da anni, non hai mai smesso di portare avanti, fianco a fianco a tuo marito e i figli Antonio, prima, e Francesco, dopo. Alla gente rimaneva impressa la tua gentilezza, il tuo sorriso e la tua eleganza. Ora più che mai, si avverte la nostalgia all'interno della pasticceria e si sente soprattutto all'interno della tua famiglia che ti ama profondamente. Vogliamo ricordarti bella e raggiante come sei sempre stata perchè nessuno muore davvero se vive nei cuori di chi resta. Con amore, i tuoi figli Teresa, Antonio, Rosa e Francesco e i nipoti tutti
Domenica scorsa un infarto ha causato la prematura morte del vigile urbano del Comune di Platì Nazareno Garreffa, di appena 51 anni. La notizia, divulgata dal Sindaco Rosario Sergi, ha scosso l’intera comunità, che conosceva la professionalità e la gentilezza di Garreffa fin dal lontano 2008, quando iniziò a servire la città espletando con diligenza e professionalità il proprio ruolo. Nazareno Garreffa ha lasciato la moglie e due figli, uno dei quali sposatosi appena l’estate scorsa.
ATTUALITÀ
Papa Francesco invia una lettera al sindaco di Riace.
Mimmo Lucano: "Sono sorpreso abbia scritto a uno come me" Quel che è certo è che non se l'aspettava minimamente. "Non era previsto - scrive il sindaco di Riace, Domenico Lucano, sul suo profilo facebook - che il Papa un giorno scrivesse una lettera a uno come me, seguace di Natale Bianchi, Sasà Albanese, Francesco Cirillo, Peppino Lavorato, Emilio Sirianni, Giuseppe Impastato - solo per fare alcuni nomi che hanno ispirato la mia azione sociale e politica in questa terra di frontiera, contrasti, ombre e a volte anche luci che è la Locride, estrema periferia italiana". Nei giorni scorsi Papa Bergoglio ha espresso gratitudine al sindaco di Riace per l'impegno a favore dei migranti, impegno che ha avuto modo di conoscere più da vicino in occasione del summit del 10 dicembre in Vaticano, promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze.
“Caro fratello sindaco" - ha iniziato - (...) Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze. Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati. Le porte della mia casa saranno sempre aperte per lei e per questa nuova rete”. Il Papa molto probabilmente fa riferimento al suggerimento emerso durante i giorni del vertice in Vaticano di creare una rete di sindaci. Il pontefice chiude la missiva con la preghiera di rito: “Mentre chiedo al Signore di non abbandonarla mai, soprattutto in questo momento difficile, la accompagno con riconoscenza e affetto. Non si dimentichi di pregare per me o, se non prega, le chiedo che mi pensi e mi mandi buona onda”.
Vibo e Reggio Calabria le ultime province per vivibilità secondo il Sole24Ore È Vibo Valentia la "maglia nera" tra le province italiane per qualità della vita. A sostenerlo è l'indagine annuale del Sole 24Ore che ogni anno mette a confronto su scala nazionale una serie di indicatori: affari, lavoro e innovazione; reddito, risparmi e consumi; ambiente, servizi e welfare; demografia, famiglia, integrazione; giustizia, sicurezza, reati; cultura, tempo libero e partecipazione. Alla provincia di Vibo Valentia, che perde una posizione (lo scorso anno era penultima dopo essere già stata in coda nel 1997 e nel 2005) spetta, per l'edizione numero 27 del rapporto del quotidiano economico, l'ultimo posto in classifica, il 110/mo. A precedere il vibonese c'è Reggio Calabria che risale di una posizione: lo scorso anno, infatti, era ultima. Al 106/mo posto, poi, c'è Crotone, che ne perde 17 rispetto all'edizione dello scorso anno mentre Cosenza scende di tre posizioni al 103/mo posto. Guadagna cinque punti in classifica, invece, Catanzaro che dal 100/mo posto del 2015 risale al 95/mo.
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Dicembre LOCRI 18:00, Piazza dei Martiri: KARAOKE IN PIAZZA MARINA DI GIOIOSA JONICA 16:00, Palazzetto Via F.lli Rosselli: ASPETTANDO IL NATALE, Mercatino artigianale, animazione, food, divertimento e premi SIDERNO 16:00, Piazza Portosalvo: ARTE CREATIVITÀ E PASSIONE, Stand con esposizioni di lavori artigianali e sfilata di moda; 18:00, Aula Consiliare Comune: 1° GALÀ DEL PANDOLIO - Convegno; 19:00, Corso della Repubblica: 1° GALÀ DEL PANDOLIO - Degustazione
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Dicembre
GIOIOSA JONICA 16:00, Palazzo Amaduri: L’ARTE DEI FILATI, Workshop e presentazione prodotti pregiati dell’artigianato tessile LOCRI 18:00 fino al 22/12, Piazza dei Martiri: DJ SET REGGIO CALABRIA 17:30, Museo Nazionale: PRESENTAZIONE LIBRO DEL PROF. GIUSEPPE MACRÌ
GIOIOSA JONICA 18:00, Auditorium Comunale: CONCERTO DEI RED STOP, Presentazione album MAG PLATÌ 18:00, CONCERTO DI NATALE CON I RAGAZZI DEL CAMMINO EMMAUS
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LOCRI 20:00, Piazza dei Martiri: CONCERTO DI NATALE LICEO CLASSICO IVO OLIVETI PLATÌ 17:00, GIOCHI D’ANIMAZIONE PER I BAMBINI, CON BABBO NATALE CHE DISTRIBUIRÀ DOLCIUMI SANT’ILARIO 17:30, MOSTRA PITTORICA "LA NATIVITÀ" ED ESPOSIZIONE PRESEPI; 19:00, Chiesa Sant’Ilarione: CONCERTO DI NATALE
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ANTONIMINA 20:30, Scuole elementari Via Littorio: PROIEZIONE FILM PER GRANDI E PICCINI GIOIOSA JONICA 19:30, Vie del Centro: A NINNA DU PUNTUNU Promosso dal Complesso bandistico G.Rossini LOCRI
DOMENICA 18 DICEMBRE
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CIRELLA 15:00, CONCERTO DI NATALE CON I RAGAZZI DEL CAMMINO EMMAUS LOCRI 20:00, Palazzo della cultura: FESTIVAL MITI CONTEMPORANEI; 20:30, Piazza dei Martiri: SPETTACOLO DI CABARET CON LINO BARBIERI GIOIOSA JONICA 9:30, Sala UNICEF: ADOTTA UNA PIGOTTA
18:00, Piazza dei Martiri: BANDA SANS SOUCI, SERATA ITALIANA CHRISTMAS EDITION MARINA DI GIOIOSA JONICA Fino al 26/12 Piazza Ex Calabro Lucane: CHRISTMAS VILLAGE PORTIGLIOLA 17:00, Ex Scuola Media: ASPETTANDO IL NATALE, Proiezione film per bambini LOCRI 18:00, Piazza dei Martiri: XMAS IN NIGHT + DJ SET PLATÌ 23:30, Chiesa Matrice: FIACCOLATA CON SOTTOFONDO MUSICALE DI PEPITA E ZAMPOGNA PORTIGLIOLA
18:30 e fino al 6/1/2017 VISITA PRESEPE MECCANICO A GRANDEZZA NATURALE; 23:00, SANTA MESSA DELLA NOTTE E INAUGURAZIONE PRESEPE MECCANICO A GRANDEZZA NATURALE
CULTURA
Inaugurata la Biblioteca del Centro Studi LuigiVento
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DOMENICA 18 DICEMBRE
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Terminate le riprese del cortometraggio prodotto dalla Bird Production e diretto dal sidernese Lele Nucera
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Maramandra, battuto l'ultimo ciak!
Domenica 11 dicembre 2016, in via dei Ciliegi a Siderno, si è svolta la cerimonia di inaugurazione della Biblioteca e Centro Studi Luigi Vento. Luigi Vento e stato un uomo di cultura, scrittore, ricercatore di storia e di letteratura calabrese, nonche fine intellettuale. Laureatosi in Lettere classiche all’Universita di Messina, allievo di De Franciscis, Petrocchi e Cingari, ha insegnato, da ordinario, letteratura italiana e storia negli Istituti superiori. Si e sempre interessato delle vicende storiche, letterarie e culturali del Mezzogiorno e della Calabria. Ha lasciato un vasto patrimonio librario, documentario, artistico e foto- grafico. Il suo sogno era quello di metterlo a disposizione degli studiosi con la istituzione di un Centro studi-Casa della cultura. Così i suoi parenti hanno deciso di tramutare il sogno del prof. Vento in realta con la costituzione di un Centro studi a lui dedicato.
Finanziato dal consorzio del progetto “A bridge between cultures”, il cortometraggio è guidato dal Comune di Siderno, nella persona del Sindaco Pietro Fuda e coordinato dall’Assessore all’Istruzione Ercole Macrì
ono da poco terminate le riprese del cortometraggio di produzione artistica della Bird Production, finanziato dal consorzio del progetto “A bridge between cultures” guidato dal Comune di Siderno, nella persona del Sindaco Pietro Fuda e coordinato dall’Assessore all’Istruzione Ercole Macrì, realizzato in collaborazione con gli allievi della prima Scuola di Cinematografia della Locride BirdLand Studios. “Bridge” è un Partenariato Strategico KA2 Erasmus+ di Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche che promuove la cooperazione tra autorità pubbliche e scolastiche a livello locale/regionale, scuole e altri soggetti del territorio. Si tratta di un progetto di cooperazione transnazionale di larga scala che offre l’opportunità alle organizzazioni attive nei settori istruzione e gioventù, a enti pubblici, organizzazioni della società civile di cooperare al fine di attuare e trasferire pratiche innovative a livello locale, regionale, nazionale ed europeo; modernizzare e rafforzare i sistemi di istruzione; sostenere effetti positivi e di lunga durata sugli organismi partecipanti, sui sistemi e sugli individui direttamente coinvolti. Il Progetto, vede come partner internazionali la Regione Valenciana – Direzione Generale Educazione, Cultura e Sport (ES), l’Ispettorato
S
Scolastico della Regione di Alba Iulia (RO), il Direttorato Generale dell’Istruzione Superiore della Regione di Konak (TK), il Settore Istruzione Comune di Tundzha (BG), mentre il partenariato italiano è composto dal Comune di Siderno, dal Liceo Artistico “Preti/Frangipane”, scuola polo per il progetto e dall’Associazione Darsàna Teranga. Ideato e scritto dal reggino Massimiliano Strati, “Bridge” studia la situazione di inclusione degli studenti Rom e delle loro famiglie nelle nazioni del consorzio, nonché i problemi che si trovano ad affrontare prendendo in considerazione le esigenze dei singoli alunni Rom affrontandole di conseguenza, in stretta collaborazione con le famiglie, incoraggiando una maggiore partecipazione dei genitori. Attraverso convegni e seminari tematici e tramite attività di analisi di racconti popolari, del folklore, miti e riti della comunità Rom, il progetto promuove e facilita interventi educativi, anche di carattere sperimentale (ad esempio con l’utilizzo dell’Arte in ogni sua espressione) – dice Ercole Macrì - , con l’obiettivo principale di contribuire all’attiva rivitalizzazione culturale e sociale della comunità Rom, combattendo i pregiudizi verso le minoranze ed evitando l’emarginazione sociale. Uno dei risultati intellettuali del progetto “Bridge” è il cortometraggio Maramandra, scritto e diretto da Lele Nucera. Rocco (al secolo Pugliese Francesco, attore
11enne sidernese dal sicuro avvenire e fortemente voluto dal regista anche per un film contro il bullismo presto in lavorazione) è un giovane rom che desidera solo poter andare a scuola con i suoi coetanei. La musica è la sua grande passione, tanto da portarlo a sognare di poter un giorno suonare anche lui con gli studenti della classe di musica le cui lezioni va a spiare ogni volta che riesce a trovare una scusa per allontanarsi dallo sfascia carrozze di famiglia. Damiano, il papà di Rocco - interpretato dallo stesso regista - vuole che il figlio pensi a lavorare come lui e gli altri zingari rom. La simpatia per Emma Libera, una giovane suonatrice di lira, e la voglia di "andare a scuola come tutti" porteranno Rocco ad affrontare il padre e, in un certo senso, anche la propria cultura. Nel cast è presente anche Vincenzo Tropepe, uno dei più apprezzati chitarristi rock-blues del panorama nazionale, che interpreta il maestro liutaio grazie a cui Rocco impara a costruire la lira, strumento attorno al quale ruota il cortometraggio. Con la fotografia di Roberto Stranges e i costumi di Paola D'Orsa, firma d'eccellenza anche per le musiche, composte da Francesco Loccisano per Filmuzik. Maramandra sarà presentato dal consorzio “Bridge” durante l’evento moltiplicatore previsto in Italia nell’ultima settimana di Gennaio 2017 e al quale prenderanno parte le delegazioni estere del progetto.
Gigi Romano: il narratore di una società ferita
Gigi Romano ha cominciato a raccontare la cronaca locridea quasi per caso. Coltivando una passione per la fotografia nata in giovanissima età, la stagione dei sequestri e la successiva guerra di ‘ndrangheta gli hanno dato l’occasione di collaborare con Gazzetta del Sud tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, garantendogli allo stesso tempo di accrescere un archivio che, dopo trent’anni di attività, ha raggiunto dimensioni importanti. Quarantacinque di questi scatti, da martedì 13 novembre, sono visibili anche al grande pubblico grazie a un’iniziativa che Romano ha deciso di intraprendere con la collaborazione del Procuratore della Repubblica di Locri. Negli Uffici Giudiziari, infatti, è stata allestita una mostra che cerca di raccontare uno spaccato di vita, spesso doloroso, del nostro comprensorio, crean-
do un affascinante percorso dedicato in primo luogo agli studenti e alla loro educazione alla legalità. Un vero e proprio viaggio per immagini che, dai fatti di cronaca che hanno scosso la nostra comunità alla fine del secolo scorso, giunge fino agli sguardi persi nel vuoto dei disperati che affrontano il mare nei viaggi della speranza pur di scappare dalla guerra di casa e alla volontà di costruire un futuro migliore con la recente posa della prima pietra del nuovo tribunale di Locri. Visto il successo riscosso già nelle prime ore di apertura della mostra, la decisione di prolungarla fino a Natale (quando si sarebbe dovuta chiudere nella giornata di ieri) è stata una scelta obbligata, che sottolinea la sensibilità che la nostra società prova nei confronti di questo argomento. JG
CULTURA E SOCIETÀ
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I FRUTTI DIMENTICATI
A CURA DI ORLANDO SCULLI E ANTONINO SIGILLI
Prunus avium L. Fam. rosacee
Il ciliegio Santa Nucita Plinio il Vecchio nelle sua Naturalis Historia afferma che nel 74 a. C , il condottiero romano Lucio Licinio Lucullo, dopo aver sconfitto Mitridate re del Ponto , ritornando dall’oriente introdusse a Roma il ciliegio. Esso fu chiamato “cerasus”, perché egli ne aveva gustato i frutti, restando estasiato, a Cerasunte città marittima del Ponto, stato che si articolava sul Ponto Eusino, odierno mar Nero, nell’attuale penisola Turca, allora Anatolia o Asia Minore. Cerasunte era stata fondata da Sinope , poco distante , a sua volta fondata da coloni greci di Mileto nella Ionia, nel VII secolo a.C. Infatti la
pianta del ciliegio sarebbe originaria, delle regioni comprese tra il mar Caspio ed il Mar Nero e Cerasunte sorgeva sulla costa meridionale del Mar Nero non molto distante dal Caucaso che divide il Mar Caspio dal mar Nero. Il ciliegio si diffuse di conseguenza in Italia ed in seguito in tutte le aree temperate, ma fredde dell’impero romano. In Calabria infatti, tale pianta prospera con facilità a partire dalle colline fino ad una certa altitudine ,nelle montagne, prediligendo i terreni sciolti, non eccessivamente umidi.
Fino agli inizi degli anni 50 del 900 gli esemplari più vecchi. ma dai tronchi diritti venivano abbattuti, nelle aree montane, dai falegnami che vi si recavano nei tempi opportuni, li sceglievano, li abbattevano e poi facevano essiccare i tronchi , in acqua ,al fresco o sepolti nel letame; da essi avrebbero ricavato il legname per mobili di pregio per i ricchi. Ogni territorio, vocato per la coltivazione di tale pianta aveva una varietà tipica, che la distingueva da altre di territori vicini o lontani, prima che si radicassero nei nostri, le varietà più famose d’Italia. Per bellezza, ma anche per gradevolezza è molto difficile
Il mio Natale N GIOVANNI PITTARI
atale, una parola “magica” che speriamo porti nuova luce nel cuore degli uomini e riaccenda la speranza in un mondo caratterizzato da molteplici ingiustizie sociali, forti disillusioni e tante occasioni mancate. In realtà, avvertiamo una grande sfiducia e sentiamo sempre di più la necessità di certezza che spiani la via al nostro cammino e fughi gli incubi di un’imminente sciagura. La prevaricazione dell’uomo sui propri simili lo spinge, poi, a scovare nuovi strumenti di terrore e di morte in netto contrasto con il Natale che ci parla di fraternità e di amore. E mentre rifletto sul Natale, penso sia necessario invocare la luce di quella stella che guidò i Magi alla grotta perché illumini tutta l’umanità a deporre la competizione nella distruzione e a impegnarsi a costruire una nuova società, più fraterna e più responsabile. Per arrivare a questo dobbiamo uscire da noi stessi e andare verso l’altro, lasciare da parte i tanti pregiudizi che rendono la vita ancor più problematica e trovare un punto d’incontro. Ma in quale luogo? Alla grotta? Ma se il Bambinello ha propositi tanto differenti dai nostri, come faremo? Quel Divin Pargoletto si presenta sempre come segno di opposizione. Gli Angeli, infatti, non andarono ad annunziare il grande e straordinario avvenimento agli abitanti di Gerusalemme, ma si rivolsero ai semplici pastori che senza indugi andarono fino a Betlemme a scrutare quell’avvenimento che il Signore gli aveva fatto conoscere. E i pastori fecero ritorno ai loro greggi esaltando Dio e pieni di contentezza. Una gioia tanto diversa dalla nostra che costantemente ci viene offerta anche se abbiamo gli occhi e non la vediamo e l’udito e non l’ascoltiamo. Siamo impegnati più del dovuto a celebrare il “nostro Natale” fatto di consumi effimeri, di regali costosi, di luminarie, di vetrine addobbate, di lauti pranzi, di viaggi che non ci permettono di vedere ciò che è bello, vero, utile per migliorare la qualità della vita. E mentre rileggo il mio Natale, costruito giorno dopo giorno, bastava poco o nulla per essere appagati e felici. La piazza pullulava di gente dopo una giornata di duro lavoro nei campi, dove ciascuno raccontava le proprie storie basate essenzialmente sulla quotidianità, scorrono dinanzi immagini di violenza, di distruzione, di terrore e di morte. Ricordo i miei nonni andare alla messa mattutina, la strada rischiarata da qualche timida lucerna e tutt’intorno pace e quiete interrotta solamente dal suono della ciaramella. Molto presto suonava la campana della chiesa madre e lo zampognaro faceva il giro per il paese con brevi soste davanti alle porte suonando la tradizionale pastorale di cui ignorava le origini. “Tu scendi dalle stelle o Re del cielo …” era il classico ritornello che animava il nuovo giorno.
DOMENICA 18 DICEMBRE 20
trovare delle ciliegie paragonabili a quelle offerte dal ciliegio denominato Santa Nucita che cresce nel comune di Guardavalle ,nelle aree montane attorno ad Elce della Vecchia. Pochi anni addietro avevamo individuato qualcosa di analogo nel comune di Delianova, segnalato dalla guida del parco dell’Aspromonte, Antonio Barca. Attorno al ciliegio Santa Nucita gravita il mondo raffinatissimo bizantino, che aveva , nell’area il baricentro nella valle dello Stilaro, con la Cattolica di Stilo, il romitorio di Monte Stella ed il Monastero di San Giovanni Theristis.Infatti il nome che si riferisce al ciliegio,” Nucita “ è bizantino e significa “ vittoriosa “ , derivando da “ Nike”, vittoria e i riferimenti bizantini appunto, non mancano a Guardavalle e alle sue contrade. Il frutto ci è stato presentato, anzi servito, anni addietro, ai primi di luglio, durante la festa del grano , dedicata al Senatore Cappelli, in contrada Pietra Rotta di Guardavalle appunto, da parte di Francesco Quaranta, presidente dell’Associazione Punta Stilo, che raccontò come tale varietà , quando bisogna diffonderla, non ha bisogno di essere innestata su un portainnesto in quanto è sufficiente estirpare le piante già domestiche che crescono sotto la pianta madre. Evidentemente, quando tale varietà è stata impiantata per la prima volta su tale territorio , molto vocato per i ciliegi ,è stato fatto attraverso una talea radicata e di conseguenza , dato che i ciliegi sono portati generalmente ad emettere delle piccole piante di ciliegio selvatico alla base, le piantine che nascono invece dal Santa Nucita ,di Elce della Vecchia sono domestiche. Qualcosa di analogo è riscontrabile nelle campagne circostanti Campoli, frazione di Caulonia, con la varietà denominata Napoletana, secondo quanto ci è stato raccontato da Antonio Castafaro che vive in tale contrada in solitudine, per scelta e per amore dei suoi ricordi, oltre che per la natura. In nessun’altro territorio è stata individuata la stessa varietà, tranne che per la Petrujarica di Delionova, che la ricorda in parte. La polpa di tale frutto non è tenera, ma dura, croccante, dolce, con una leggerissima punta di amarognolo, dalla pezzatura medio-grossa. Assolutamente è indispensabile diffondere tale varietà, specie se essa non è presente, anche sotto diverse denominazioni in altre parti della Calabria e dell’Italia.
“Ricordo i miei nonni andare alla messa mattutina, la strada rischiarata da qualche timida lucerna e tutt’intorno pace e quiete interrotta solamente dal suono della ciaramella.Molto presto suonava la campana della chiesa madre e lo zampognaro faceva il giro per il paese con brevi soste davanti alle porte suonando la tradizionale pastorale di cui ignorava le origini”. A casa non c’era l’albero, ma un bel presepe fatto alla meno peggio con pastorelli di creta. Si sentiva l’attrattiva per il presepe, per quel Bambinello e ne rimanevamo incantati. Ma il Natale nella casa paterna era sempre raddolcito da tanti ghiottonerie preparate da zio Alberto e da zia Teresina a Martone in quel vecchio laboratorio. Ricordo quel grande forno alimentato dal fuoco a legna che rendeva affumicate le pareti e quelle ragnatele fuligginose regolarmente tolte con una scopa fatta di brughiera legata a una lunga canna. Sul focolare, erano posti sui tripodi grandi recipienti di rame che servivano per sciogliere il cioccolato e amalgamare le mandorle per i torroni. Come pure mi rammenta quell’antica imponente macchina da caffè, autentico esempio d’ingegneria industriale dei primi anni ’40 del secolo scorso, collocata sul banco del bar attiguo. Ora non rimane altro che il ricordo e quel bassorilievo a stucco posto sulla facciata principale della casa che riproduce un’aquila dalle ali spiegate che sorregge con gli artigli due ramoscelli incrociati di quercia e d’ulivo e recante sul becco un nastro sciolto con scritto “Premiata Fabbrica Dolciaria Alberto Macrì” e una data 1920. Nel frattempo nelle case tutti erano intenti a preparare i dolci tipici natalizi: Sammartine (impasto con vino cotto di fichi secchi macinati, noci, mandorle e buccia di mandarino); zeppole (impasto di farina, patate, lievito e sale. Fritte con filetti di acciughe in abbondante olio di oliva); nacatole (impasto di farina con uova, zucchero, vaniglia, cannella, buccia di limone. Dopo la lievitazione fritti in abbondante olio di oliva); pignolata (impasto di farina con uova e zucchero tagliato in piccoli cubetti e fritti. Miele). Mutati i tempi, è pur sempre rimasto costante il ricordo del presepe che puntualmente viene costruito sotto l’arco della cantinetta con pastorelli piccoli ma attraenti. D’ora in poi ci sarà un nuovo presepe realizzato su più livelli e descrive le abitazioni e le attività artigianali e commerciali della vecchia Betlemme tutte in scala, ovviamente con contaminazioni della nostra cultura. Vengono a essere rappresentati la piazza, l’osteria, l’orefice, il venditore di stoffe, i pastori intenti a preparare formaggio e ricotta. E, come tradizione vuole, anche qui non manca la figura dell’incantato, che fissa la stella cometa. Zio Franco era orgoglioso del suo Presepe in scala, realizzato per i nipoti, che ha richiesto un’intera estate di lavoro e lo mostrava orgoglioso agli amici spiegando loro i singoli passaggi. Eppure rimane pur sempre un evento inspiegabile che non sarà sciolto fino a quando non ci libereremo delle nostre scorie e non entreremo in questo mistero di amore che è il Natale. E Gesù viene al mondo, come venti secoli fa, quando tutta l’umanità rimase sbalordita per la nascita del Redentore. E Vincenzo Padula eleva il suo canto: E ognuno si restava ‘ncitrulatu E culle mani l’uocchi si spracchiava, Ma ’Angiulu passannu disse: “E natu, è natu chillu Diu chi s’aspittava”.
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La spia che rideva… Sorriso marpione, occhiale spesso, pettinatura fluente è intelligenza sopraffina: sono solo alcune delle qualità che accomunano la simpatica spia Austin Powers al nostro scoppientante Domenico Logozzo!
Generazioni a confronto Il nuovo e il… rodato della politica locale, qui rappresentati dal consigliere comunale sidernese Vincenzo De Leo e dal sindaco di Gerace (nonché suo futuro suocero) Giuseppe Pezzimenti, che si fanno ritrarre insieme durante una riunione istituzionale al Comune di Siderno.
I Presidenti Il Presidente dell’Assocomuni della Locride, Giorgio Imperitura, abbraccia Francesco Macrì per festeggiare la sua nomina a guida (non solo spirituale) del neo costituito GAL Terre Locridee.
Aria pulita Come ogni anno si è da poco conclusa la tradizionale kermesse degli chef “Affacciati sullo Jonio”, che ha visto il presidente Cosimo Pasqualino premiare questa giovane professionista.
Trasporti eccezionali Il forte freddo di queste giornate pre natalizie ha convinto più di qualcuno ad armarsi di legna da ardere così da scaldare come si deve le serate trascorse dinanzi alla TV… e anche a utilizzare come si confà la pista ciclabile di Siderno!
Protettori devoti Durante le recenti celebrazioni in onore di Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco, alla messa officiata da Mons. Francesco Oliva hanno voluto partecipare anche gli “angeli” della Protezione Civile.
SABATO 18 DICEMBRE
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Giornalisti combinaguai Il nostro collega Pino Lombardo deve averla combinata davvero grossa per essersi fatto piazzare dietro le sbarre proprio sotto le Feste! O, almeno, questo vorrebbe farci credere il nostro burlone fotografo!
Impazza la cucina Anche all’YMCA si sta svolgendo in questi giorni un corso di cucina. In questa foto vediamo il presidente Domenico Leonardo dilettarsi in compagnia di un giovane appresndista. Villaggi lirici Allo stage di lira calabrese si sono incontrati gli amanti di questo strumento: tra le tante eccellenze, Pino Rubino e questo suo eccezionale collega, che non Giovane bellezza ha esitato a viaggiare Al concorso da Cosenza a Beauty Nail la simSiderno Superiore. paticissima Carina Albanese si è classifacata meritatamente al secondo posto!
Addobbi alcolici Al tradizionale albero di natale c’è chi ha preferito addobbare il verde delle bottiglie di birra! Questo “abete” Rovesci natalizi anticonvenzionaAgli amici di le è ciò con cui lo Siderno internet staff ha decorato risponde con il bar Firenze di un’altra tipoloSiderno! gia di albero: quello dei superalcolici, rigorosamente a testa in giù come vuole la tradizione!