Riviera n°06 del 09-02-2014

Page 1



CONTROCOPERTINA

www.larivieraonline.com DOMENICA 09 FEBBRAIO

3

Attraverso la pubblicazione in replica del progetto “Una mera utopia sidernocratica” (foto) dell'architetto Carlo Salteri (foto), la Riviera vuole stimolare la triade commissariale di Siderno a indire, dopo la recente distruzione del lungomare cittadino, un concorso di idee internazionale al fine di progettare il fronte mare della città più popolosa della Locride. Il professore ordinario di composizione architettonica all'Università di Reggio Calabria Renato Nicolini giudicava così nel 2007 il progetto dell'architetto sidernese: «Un progetto adeguato alla gravità dei problemi che affliggono la costa calabrese... che non ignora il peso dell'edilizia senza qualità esistente, ma lo argina in una diversa idea di gestione del territorio…Il progetto di Salteri non è un progetto utopico». La speranza è che Siderno riesca attraverso un concorso ad avere nel cassetto immagini e didascalie utili, economicamente vincenti, che gli consentano di sbattere i pugni sulle scrivanie che contano. Siderno deve essere una fucina di progetti e di sogni, evitando così di mendicare aiuti, di mostrarsi patetica, addirittura esecrabile. Per pretendere che i 1800 metri del lungomare Cosimo Iannopollo divengano un cantiere ideale, bisogna avere qualcosa da mostrare, una bella forma feconda che possa stimolare l'intera Locride che verrà aldilà di una furba messa in sicurezza. In questa direzione Siderno ha fatto sempre da battistrada. Tendenza

Siderno: prospettive future INCONTRO DIBATTITO

Per discutere dei problemi e del futuro di Siderno“Riviera” chiama a raccolta ed invita tutti i cittadini alla partecipazione

DOMENICA 9 FEBBRAIO 2014, ORE 10.00, PRESSO SALA YMCA (LUNGOMARE DELLE PALME- SIDERNO)


www.larivieraonline.com DOMENICA 09 FEBBRAIO

PRIMO PIANO

4

IL CASO

Evasioni, Gratteri e Renzi per la videoconferenza Il magistrato di Gerace e il segretario del Pd “alleati” dopo la fuga di Domenico Cutrì «Se fosse stata obbligatoria la videoconferenza per detenuti di alta sicurezza il gravissimo episodio di oggi non si sarebbe verificato». Queste le parole del procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, dopo l’assalto di martedì 4 febbraio compiuto a Gallarate da un commando, che ha fatto evadere il detenuto di Melicuccà, Domenico Cutrì, sfociato nella morte di un assalitore, poi risultato il fratello dell’evaso Antonio e nel ferimento di due agenti di polizia penitenziaria. «Con la video conferenza - ha aggiunto il magistrato autore di numerosi saggi che approfondiscono il fenomeno della ‘ndrangheta - si risparmiano al contempo soldi e tempo, annullando le spese di trasporto e soprattutto annullando il pericolo per l’incolumità degli stessi agenti di Penitenziaria e dei passanti». Alleato di Gratteri è Matteo Renzi, sindaco di Firenze, segretario generale del Pd e il più accreditato successore di Enrico Letta alla presidenza del Consiglio. «Mi ha colpito l’analisi del procuratore Gratteri ha affermato Renzi Con una videoconferenza avremmo evitato l’assalto, i morti e l’evasione. Tecnologia e giustizia, perché aspettare ancora?».

Il boomerang anti-gay di Scopelliti L’OFFESA

Parlando di futuri candidati del Ncd il governatore calabrese afferma di volere «solo uomini innamorati di donne» L’ha fatta grossa Giuseppe Scopelliti. Il governatore della Calabria ha lanciato un boomerang anti-gay che potrebbe tornargli addosso e fargli molto male. Ma come si fa, ci domandiamo? Davanti alle telecamere di una Tv lasciarsi andare a un’offesa che – se deprecabile in assoluto - in un’era di massima attenzione nei confronti della parità di diritti, fa dubitare dell’intelligenza politica dell’uomo. Dal discorso sui futuri candidati del partito fondato da Angelino Alfano e di cui Scopelliti ha deciso di far parte, le espressioni estrapolate sono state le seguenti: «Noi non vogliamo né uomini che non siano coraggiosi, né mezzi uomini, né uomini che sono innamorati di altri uomini. A noi piace l’idea di mettere in campo uomini che siano innamorati di donne, che amino il rapporto di coppia e che individuino nel rapporto di un matrimonio un uomo e una donna… Quando faccio questo tipo di parallelo, voglio dire

che noi vogliamo uomini che siano innamorati della città». E pensare che solo due numeri fa, “Riviera” ha pubblicato un servizio dal titolo “Antonimina frontiera gay”, tutto incentrato sull’apertura della Calabria nei confronti dell’omosessualità e della necessità di estirpare il cancro dell’omofobia che ancora oggi ammorba questa terra. Nel giro di nemmeno due settimane, il presidente della Giunta regionale si distrae in modo clamoroso, esponendo alla riprovazione nazionale la sua regione. Dura la risposta di Arcigay Catanzaro, Cosenza e Reggio, che ha giudicato il «criterio di scelta dei candidati» come «ancorato ad una concezione “macista”, sessista, omofoba, di superiorità dell’orientamento eterosessuale e del “maschio”, criterio che nulla c’entra con la realizzazione del Bene Comune che dovrebbe essere l’unico vero indicatore del Politico; criterio quest’ultimo che affonda le

proprie radici nel principio dell’Inclusione (non certo dell’esclusione) di ogni persona». In soccorso del governatore di formazione post-fascista – che si è detto «fortemente rammaricato per le polemiche che qualcuno sta alimentando in questi giorni strumentalizzando un passaggio estratto da un ragionamento più ampio e articolato» - è arrivato con tempismo il celebre giornalista e gay dichiarato Alessandro Cecchi Paone: «Mi candiderò in Calabria – ha detto l’ex mezzobusto della Rai - come capolista nel Nuovo centrodestra (…) Credo in Scopelliti e per questo la mia non sarà una candidatura mediatica, ma l’inizio di un progetto liberale per i diritti dei gay. Per una volta la rivoluzione partirà dal Sud, dalla Calabria, terra complessa, ma comunque capace di affrontare il cammino di una riforma storica che il Nord non ha mai voluto sostenere».

“Sposa la Calabria” oltre la ‘ndrangheta

L’INIZIATIVA

“In Calabria c’è solo la ndrangheta?” E’ questo il quesito che con, non poca provocazione le agenzie calabresi di comunicazione “800 art” e “EFFERRRE comunication” in collaborazione con Ruggero Brizzi (foto)stanno lanciando in queste ore, con un notevole seguito, sui principali social network. A smuovere le coscienze e la rabbia dei tre soggetti la continua escalation che rende sempre più labile, da parte di media, web e opinione pubblica, l’equazione calabrese-ndranghetista. Escalation che ha raggiunto negli ultimi mesi vette altissime e che può diventare lentamente un concreto

rischio per la speranzosa rinascita di una terra che vorrebbe dare di più a se stessa, prima che agli altri. In modo sempre più costante l’informazione che descrive una notizia che riguarda la Calabria, lo fa con un preambolo, talvolta più lungo della descrizione della notizia stessa, in cui viene dipinta e ridipinta la nostra regione con l’etichetta, sempre presente, di territorio criminale e violento. Lo sciacallaggio mediatico nei confronti della regione Calabria e dei suoi abitanti è ben descritto, nella raccolta, di un lungo elenco di articoli e commenti, intrisi di luoghi comuni e ste-

reotipi che continuano a far male alla Calabria e che i promotori di questa iniziativa hanno pubblicato all’indirizzo infondo alla pagina. Cosa fare per slegarsi dal pregiudizio e sposare la Calabria, dunque? Le potenzialità del web sono infinite e così l’operazione “virale”, nell’epoca in cui è la comunicazione “social” a dettare i tempi del dibattito dell’opinione pubblica, potrebbe essere una buona via per porre l’attenzione su questo problema. Basterà cliccare sulla pagina https://www.facebook.com/sposalacalabria e mandare una foto che immortali le bellezze del nostro territorio per

vedere realizzata una fotografia dal taglio provocatorio che, se condivisa su tutte le pagine delle principali testate informatiche calabresi, nazionali e internazionali e se pubblicata da ogni follower come immagine copertina, potrà, non abbiamo dubbi, porre il problema del “pregiudizio” all’attenzione di coloro che lo hanno creato. Il messaggio è chiaro e semplice: rivendicare con orgoglio la non appartenenza alla ndrangheta e la dignitosa appartenenza ad una terra meravigliosa. Purtroppo, tocca fare anche questo. Noi siamo in tre, ma voi siete due milioni. Aiutiamoci.


DEGUSTANDO S'IMPARA S.VALENTINO 14 FEBBRAIO 2014

L'amore è come la buona cucina, le cose speciali nascono sempre da ingredienti semplici, ma sono rese magiche dalla fantasia... a nostra proposta di menù, per una piacevole serata all'insegna dell'Amore e della buona Cucina si apre con un piccolo piacere per il palato, un'Ostrica Fines de Claire, granita di mela verde e frutto della passione, si potrà poi scegliere tra due ottimi antipasti Insalata di carciofi, gamberi rossi dello Ionio,con profumo di agrumi e menta oppure Tortino di Polipo e patate , profumo di limone e pesto di olive taggiasche , per poi continuare con una scelta di primo tra Gnocchi vongole, cime di rapa e bottarga oppure Rosette di pasta fresca con gamberi, agrumi e pistacchi , un secondo Filetti di scorfano e gallinella in panura croccante, assoluto di vongole e spinaci di campo saltati in padella ed infine una Mousse di cioccolato e Zenzero. Ogni pietanza verrà accompagnata da un vino in abbinamento . Come sempre Minuetto cerca di creare anche l'atmosfera e quindi le ragazze dell'Agenzia Ideeventi renderanno l'atmosfera magica con un allestimento dedicato al giorno dell'AMORE . La cena con i vini in abbinamento avrà un costo di 40,00 a persona .

L

27 Febbraio 13 marzo 27 Marzo 2014 Minuetto in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier - Delegazione della Locride , presenta l'evento DEGUSTANDO S'IMPARA , 3 incontri di degustazione di Vino e Cibo per imparare a riconoscere la qualità del vino ed i suoi abbinamenti

27 FEBBRAIO Introduzione all'analisi sensoriale Tecniche di degustazione del Vino Alleniamo i nostri sensi : analisi visiva Vini in degustazione della cantina COLACINO Cibo in abbinamento

13 MARZO Alleniamo i nostri sensi : analisi olfattiva Come nascono i profumi del Vino La qualità ed il riconoscimento dei profumi del Vino Vini in Degustazione della cantina SANTA VENERE Cibo in abbinamento

27 MARZO Alleniamo i nostri sensi : analisi gustolfattiva Il gusto del vino…in tutti i sensi Qualità gustativa ed aromi di bocca del vino Vini in degustazione della cantina CASTELLO ROMITORIO Cibo in abbinamento

RISTORANTE MINUETTO Via Vittorio Veneto, 13 Locri Info: 0964/20884 - 380/4738413 Website: www.ristoranteminuetto.com Mali: info@ristoranteminuetto.com

É gradita la prenotazione 0964/20884 - 380/4738413

Il costo dell'evento è di € 90,00 e comprende la partecipazione a tutte e tre le serate . L'Evento è a numero chiuso , per iscrizioni contattare 0964/20884-380/4738413 oppure mandare una mail a info@ristoranteminuetto.com Menù completo con vini in abbinamento € 40,00 a pax


RIVIERA

PRIMO PIANO

L

STEFANO MARZETTI a Calabria, la costa jonica e la Locride, per qualità di alimenti potrebbero svettare come zone leader a livello mondiale. Ma sono condannate a restarsene nell’angolino buio di un’economia regionale destinata alla sosta perpetua, inchiodata ai livelli di alcune parti del Terzo Mondo. Vale a dire: nessun circolo di denaro, ai minimi termini l’export (mentre tanto in voga è l’import a vantaggio di altri), nessuna affluenza di capitali, città e paesi in dissesto finanziario, che nemmeno in sogno possono permettersi di costruire o fortificare - ad esempio - dei lungomare che non siano disintegrati da tre giorni di onde imbestialite. Nel carello della spesa di una signora che si aggira tra gli scaffali della Despar del centro commerciale di Siderno, fa capolino il “mitico” galbanino, formaggio a pasta filante, che invece di avere la sua bella scorza, se ne sta incapsulato in un involucro di cera, ma proprio cera, che se riesci a dargli una forma conica ci puoi fabbricare una candela, dovesse mancare l’elettricità. Galbanino, emblema del prodotto da supermercato che tutti coloro i quali ogni tanto vanno a fare la spesa conoscono molto bene. A due metri dalla “nostra” acquirente, campeggia generoso il bancone con i formaggi calabresi: scamorze, caciocavallo, provole dolci e affumicate, ricotte e così via. Latticini a pasta morbida, proprio come il galbanino. Ma perché, allora, acquistare quel bossolo con la cerata e confezionato in cellofan, invece di una genuina scamorza di Guardavalle? «Perché per cucinare la parmigiana di melanzane, va molto meglio il galbanino!», risponde senza ombra d’indecisione la casalinga “modello”. Quando si dice “distorsione della realtà”. A quel punto una semplice sinapsi cerebrale trasmette l’amara conferma: il condizionamento indotto dai media nazionali funziona per davvero. La suggestione è sovrana delle intenzioni d’acquisto. Perché se una signora calabrese “doc” snobba un formaggio a pasta filante realizzato con latte della Jonica e se ne torna a casa con uno più costoso a parità di peso, prodotto da una multinazionale di Ballabio (Lecco), che dal 2006 – fra l’altro – è controllata da un gruppo francese “extra global”, per davvero c’è qualcosa che non va. E a far cadere le braccia non è solo questo, quando il direttore di un altro negozio di alimentari ti rivela che molte materie prime della Calabria sono lavorate e confezionate al Nord e tornano da queste parti con etichette che col cuore del Mediterraneo non hanno nulla a che fare. In pochissimi lo sanno e tutti contenti sborsano centinaia di euro per generi alimentari che invece di restare all’origine, hanno viaggiato per migliaia di chilometri. E subìto, in alcuni casi, manipolazioni che ne hanno snaturato il genuino valore. Italia settentrionale come garanzia di bontà, quindi. Parrebbe proprio di sì. Lo conferma la scelta di un’altra cliente, in un piccolo supermercato di Marina di Gioiosa. Nel cestino di pla-

stica rossa della spesa, due bottiglie blu della “Parmalat”. Mezzo metro più in là, inosservate, quelle della “Centrale del Latte di Calabria” (la cui metà, va detto, è di proprietà della bolognese “Granarolo”). Ma perché il “Parmalat”, signora, che c’è quello regionale? «A mia figlia piace questo. E siccome farle bere il latte è già un’impresa, sono costretta a comprare quello di Parma». Non parliamo di una ragazzina di 14 anni: la figliola in questione, dice la mamma, ha 20 mesi. Come fa a distinguere il “Parmalat” dal “Centrale del Latte”? C’è una sola risposta, cara signora: una volta finito lo svezzamento, alla bimba è stato dato solo latte dell’azienda emiliana e le sue papille gustative hanno memorizzato. Altrimenti la creatura non avrebbe alcuna “pretesa”. E si potrebbe continuare quasi all’infinito: scopri che sullo scaffale del riso le confezioni del “Gallo” stanno per terminare mentre quelle del Sibari (uno dei migliori del mondo) sono quasi tutte al loro posto. La colpa, magari, è di quei 50 centesimi in più di costo che però non sono nulla se si tiene conto del divario di qualità. Col tonno in scatola la stessa cosa: “Nostromo” (associato allo spagnolo Gruppo Calvo) batte di svariate lunghezze il pregiatissimo “Callipo”, che per tenere il passo è costretto a sfornare le varianti con i fagioli, alla marinara e alle verdure grigliate. Da non crederci. “Saclà” (Asti, Piemonte) fa mangiare la polvere ai sottoli e sottaceti “Attinà” (Villa S. Giovanni). Le confetture

della “Valfrutta” sono preferite alle esclusive marmellate al bergamotto de “La Cascina” di Roccella, che produce anche biscotti, cioccolatini, cantuccini, praline, liquori e miele. Tra gli oli, il calabrese “Francesco Macrì” (Siderno) sembra non avere speranze con “Carapelli” & Co. «La maggior parte dei clienti che acquistano prodotti nostrani sono turisti e calabresi che vivono in altre zone d’Italia, che tornano a casa in estate e per le festività», dice il gestore di un negozio di Roccella. Chi vive nella propria regione, invece, non compra nemmeno la mitica nduja (qualcuno, in periodo di maiale, se la prepara in casa). Eppure sugli scaffali se ne trova di ottima qualità. Tutta la carne viene dal Nord (il favoloso “maiale nero” di Calabria è spesso disdegnato perché considerato troppo grasso). Il prosciutto più gettonato è quello di Parma, mentre semisconosciuto è il prelibato San Canolo. E neppure il pesce – udite udite! – è figlio dello Jonio. In questo trionfo di esterofilia, si salvano il pane, la pasticceria, buona parte di ortaggi e frutta e le acque – alcune delle quali sono fra le migliori del Paese, “Mangiatorella” (2° posto nazionale) “Fonte Noce”, “Calabria” e altre, che nei carrelli della spesa la fanno da padrone rispetto alle varie “Fiuggi”, “Vitasnella” e “Levissima”. Ma questo non può bastare. Il supermercato Calabria esiste, è presente ovunque e pieno di cose buone. Tuttavia, come tante realtà regionali, rischia la bancarotta.


RIVIERA

www.larivieraonline.com DOMENICA 09 FEBBRAIO

NELLA FOTO SOPRA IL PROSCIUTTO CRUDO DI CANOLO A DESTRA L’AGRICOLTORE DI MONASTERACE NINO SIGILLI

7

Parla Nino Sigilli, agricoltore calabrese e proprietario dellÕazienda ÒSan CarloÓ di Monasterace. Un uomo senza peli sulla lingua: ÇConsumare prodotti locali significa innanzitutto scegliere qualit ad altissimi livelli. Inoltre, se scegliamo prodotti nostrani, facciamo in modo che lÕeconomia rimanga sul territorio. Tempo fa stato dimostrato da unÕinchiesta divulgata durante una puntata della trasmissione televisiva ÒTerraÓ, che su 100 euro di spesa fatta al supermercato, 94 euro tornano in Italia settentrionale e solo 6 restano in Meridione. Eppure Ð prosegue Sigilli - tornando alla qualit bisogna aprire il capitolo riguardante lÕinfluenza delle multinazionali, che impongono sul mercato prodotti standardizzati, vale a dire esteticamente accattivanti ma fuorvianti, rispetto a frutti della terra che si presentano con qualche imperfezione ma che conservano tutta la loro genuinit perch coltivati solo con metodi naturali, non condizionati dai messaggi pubblicitariÈ. Il capitolo finanziamenti, poi, uno dei pi sconsolanti: ÇDa anni in Calabria sono finanziate sempre le stesse aziendeÈ, afferma il coltivatore calabrese. ÇQuando si fa avanti qualcuno che vorrebbe fare agricoltura con passione e da realt aziendali pi piccole, non riesce ad emergere perch la forza economica limitata dallÕassenza di aiuti. Far crescere tante piccole aziende sarebbe molto pi conveniente che continuare a foraggiare le solite imprese che non garantiscono n qualit , n crescita del territorio e nemmeno nuovi posti di lavoroÈ.

NORD E SUD: PRODOTTI A CONFRONTO Qui sotto un elenco esemplificativo di dieci prodotti alimentari nazionali e addirittura stranieri, che potrebbero essere sostituiti da quelli fatti in Calabria. “GALBANINO” LATTE “PARMALAT” RISO “GALLO” TONNO “NOSTROMO” SOTTOLI “SACLA'” CONFETTURE “VALFRUTTA” OLIO “CARAPELLI” CARNE DI MAIALE CLASSICA PROSCIUTTO CRUDO DI PARMA ACQUA “VITASNELLA” “BARILLA”

CALABRIA IN TAVOLA

SCAMORZA DI GUARDAVALLE CENTRALE DEL LATTE DI CALABRIA RISO DI SIBARI TONNO “CALLIPO” SOTTOLI “ATTINA'” MARMELLATE “LA CASCINA” OLIO “FRANCESCO MACRI'” “NERO ASPROMONTANO” PROSCIUTTO CRUDO “SAN CANOLO” ACQUA “MANGIATORELLA” “FIORILLO”




RIVIERA

Il “caso Mittiga”

www.larivieraonline.com DOMENICA 9 FEBBRAIO

ATTUALITÀ

10

BOVALINO

“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.”

Art. 15 Costituzione Italiana. Un anno fa i ragazzi dell’Ipsia di Siderno hanno partecipato ad un concorso nazionale sulla legalità collocandosi ai primi posti nella graduatoria nazionale. Il progetto è stato elaborato dagli alunni delle ultime classi, da un gruppo di insegnanti, coordinati dal preside Mittica. Originale ed interessante la tesi sostenuta nel progetto: la lotta alla ndrangheta e per la legalità repubblicana passano attraverso il rispetto e l’attuazione della Costituzione. Questa tesi mi è ritornata in mente nel momento in cui ho letto le intercettazioni che riguardano il professor Mittica attuale sindaco di Bovalino. Le “intercettazioni” sono un argomento delicato che va ben oltre la nostra zona ed oltre la Calabria, sino a lambire la Presidenza della Repubblica. La parte del rapporto che riguarda il professor Mittica consiste in due telefonate di auguri in occasione della sua elezioni a sindaco di Bovalino ed in una foto che lo ritrae ad un matrimonio di una delle persone che, in precedenza, aveva fatto gli auguri. Mi dicono che i due al momento della telefonata fossero incensurati ma lo ritengo irrilevante. Importante invece è che non emerga nessuna ipotesi di reato né evidente, né sottotraccia. Certamente tocca alla polizia giudiziaria condurre le indagini e compilare il rapporto e tocca solo a loro giudicare cosa può essere utile pubblicare e cosa omettere. Tocca alla stampa porre alcune

questione di principio. Da molti anni ormai la lotta alla ndrangheta si snoda tra intercettazioni telefoniche, fotografie in occasione di funerali o matrimoni. Chi è mafioso sa bene come evitare queste “tagliole” e raramente cade nella trappola di parlare per telefono oppure a farsi vedere, in pubblico, con i suoi complici o associati. A noi piace ribadire che una persona non può essere giudicata dalle persone che incontra in una piccola comunità tra le viuzze di Bruzzano o di Bivongi, sul corso di Siderno o di Locri. Se usassimo questo metro faremmo un grande danno alla lotta alla ndrangheta anticipando giudizi che toccano solo e soltanto ai giudici e ostentando atteggiamenti in contrasto con la Costituzione e con gli stessi

POLAROID

Dopo la “mazzata,” la “presa a tenaglia” di Calabrese Il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, dopo le recenti polemiche che lo hanno indotto a prendere una precisa posizione di “rottura” relativamente alle nomine del consorzio “ Locride Ambiente” e dopo continui botta e risposta tra lui,il presidente di Assocomuni Giorgio Imperitura ed il presidente del consorzio Vincenzo Loiero, ha deciso di passare alle vie fatto: ha rinunciato alle “mazzate” ed ha stretto con una imponente “stretta al collo” i suoi due colleghi. Della serie: “quando la forza con la ragione contrasta, la forza vince e la ragione non basta”

insegnamenti cristiani. L’abito non fa il monaco. Certamente non tutti i componenti della loggia P2 erano dei delinquenti ma è ampiamente documentato il fatto che i fini degli organizzatori fossero eversivi e delinquenziali. Eppure gli aderenti erano ministri, parlamentari, generali, magistrati, alti funzionari dello Stato. E’ altrettanto certo che costoro concordassero la strategia con i vertici della mafia siciliana. Farsi fotografare con un noto pduista, i più l’avrebbero considerato- e , forse lo considererebbero ancoraun grande onore, mentre tendere la mano ad un ragazzo che può essere salvato dalla predizione potrebbe rappresentare l’anticamera del sospetto. Peppino

Impastato aveva un padre mafioso, e Placido Rizzotto, corleonese, limpida figura di combattente per il progresso del suo popolo e vittima della mafia, aveva familiari ed amici mafiosi e lui stesso, da ragazzo, aveva scontato sei mesi di carcere. Ognuno frequenta chi ritiene opportuno e tenendo conto dell’ambiente in cui si trova. L’importante è non essere delinquente non di apparire un “galantuomo” senza esserlo. L’importante è dare un esempio positivo per mettere in crisi scelte di vita criminali. Anche alcuni casi recenti riguardo a discutibili eroi antindrangheta ci gridano da tutti i pori che la forma non è sostanza e che il fumo non è arrosto. Con il sindaco Mittica abbiamo idee politiche diverse e, su molte cose, opposte. Tuttavia in gioco non è la sua persona ma qualcosa di molto più importante. Masino Mittiga vive a Bovalino che pur essendo una cittadina di antica e prestigiosa civiltà non è Stoccolma e non è Oslo. E’ stato sequestrato ma non sappiamo i nomi dei sequestratori, ha avuto la macchina incendiata ma non sappiamo da chi, ha avuto la casa di campagna devastata ma non sappiamo gli autori. In compenso sappiamo chi gli ha telefonato per fargli gli auguri il giorno delle elezioni. Un po’ poco...e singolare. Io mi limito a concordare con i ragazzi dell’ Ipsia sul fatto che la lotta contro la ndrangheta passa attraverso il rispetto della Costituzione. Ilario Ammendolia

GIUDIZIARIA

Processo“Revolution”, ventinoveimputati rischianounamaxy condanna inabbreviato

Ventinove imputati rischiano 268 anni di carcere in abbreviato. E’ il processo denominato Revolution, che vede alla sbarra alcuni tra i più influenti personaggi delle consorterie di San Luca dediti al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Per gli investigatori al vertice di una narcoassociazione operante tra l’Italia, l’Olanda, Germania e Belgio, ci sarebbero Bruno Pizzata, (cl. 59) che rischia 20 annidi carcere, e Francesco Strangio (cl. 46), che invece ne rischia 18. I magistrati ritengono in particolare Pizzata uno dei più importanti broker della ‘ndrangheta in contatto con i paesi del Sud America produttori di cocaina, che sarebbe giunta in Europa attraverso navi cargoship diretti in diversi porti europei. Gli investigatori della Guardia di finanza, tra l’altro, hanno individuato un ingente carico di cocaina occultato all’interno di un container imbarcato sulla cargoship “Star Prima”, salpata dal porto di Santa Marta, in Colombia, il 21 gennaio 2011 e giunta al porto di Anversa, Belgio, dieci giorni dopo. Dai controlli effettuati in due containers, il primo dei quali, sottoposto a perquisizione ad Amsterdam, permetterà il rinvenimento di 500 kg di cocaina, mentre il secondo, sottoposto a perquisizione dopo il rientro in Colombia, permetterà il rinvenimento di 8 kg di cocaina, abilmente occultati nel vano motore del container frigo. Nel corso delle indagini i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria, appartenenti al G.I.C.O./Sez. G.O.A., coordinati dalla Dda reggina, hanno intercettato alcune conversazioni dove emerge il ruolo apicale di

Pizzata e Strangio, che dimostrava come la regia degli affari veniva mantenuta nella provincia di Reggio Calabria, in particolare nella Locride, attraverso u sistema collaudato di finanziatori/importatori costituiti in un cartello di famiglie confederate, che consentirebbe di attirare l’interesse di più investitori con il fine ultimo di trattare l’acquisto di grosse partite di droga a costi vantaggiosi e tali da consentire di imporre il prezzo nel mercato europeo, di fatto monopolizzandolo. Nel corso dell’indagine “Revolution” si è registrato anche il rinvenimento di un pacco contenente cocaina in forma liquida. Nel pacco postale, proveniente dall’Argentina e con destinazione finale Africo Nuovo, una volta sottoposto a controllo, si accertava che al suo interno conteneva un set di accessori da bagno in plastica, le cui cavità interne erano state riempite di cocaina in forma liquida, del peso lordo pari a gr. 1.482, che a seguito di un laborioso processo di raffinazione, avrebbe consentito di ottenere circa 500 grammi di cocaina. Dall’accertamento della corrispondenza tra il destinatario del pacco e colui che lo ha materialmente ritirato, ha preso corpo la complessa ed articolata attività investigativa che ha consentito di accertare come il sodalizio individuato mantenesse saldi rapporti con il territorio di origine nella provincia di Reggio Calabria, in particolar modo con i paesi di provenienza dei principali indagati, San Luca, Bovalino ed Africo, ma con una capacità di proiezione e di infiltrazione su tutto il territorio nazionale ed internazionale. lr






L’antica Kaulon accusa www.larivieraonline.com DOMENICA 9 FEBBRAIO

CALAMITÀ NATURALE

15

ZONAARCHEOLOGICA

Evidentemente per molti rappresentanti della Regione Calabria e per la Provincia di Reggio il nome “Kaulon” non significa niente. Ciò che è successo a Monasterace non poteva succedere. Non doveva. Lasciamo stare il passato ma a fine Novembre il mare ci aveva avvertito. Non avrebbe tollerato ulteriori ritardi nella protezione dei resti dell’antica Kaulon. Ciò che il mare minacciava era qualcosa di unico e di irriproducibile. Quelle pietre ci parlano di noi, di ciò che siamo stati, e del ruolo che dovremmo rivendicare, anche, in nome della nostra storia. Ora si interverrà, per salvare ciò che resta, con i fondi stanziati dal Ministero. Almeno speriamo che si faccia presto.

Quanto accaduto a Monasterace non avrebbe dovuto mai verificarsi

Quanto è successo ha messo a nudo la marginalità politica e culturale di larga parte della classe dirigente della Locride. Non basta qualche dichiarazione alla stampa. La politica è capacità di incidere ed, a volte, di prendere decisioni con estrema urgenza. Questa capacità è totalmente mancata. Non sappiamo ancora quali saranno le caratteristiche della futura “città metropolitana” ma quanto è successo suona un campanello di allarme. Noi rischiamo di diventare estrema periferia di una “città metropolitana” in degrado, con una classe dirigente distillata lontano dalla Locride ed espressione di una totale subalternità. Ilario

No solidarietà si ai fatti

ASSOCOMUNI

S

i è svolta in una atmosfera tesa l’assemblea dei sindaci della Locride, riunitisi a Siderno mercoledì 5 scorso, per discutere dei danni causati dal maltempo alle zone costiere dei comuni tra Monasterace e Locri. Il presidente Imperitura ha aperto il tavolo di concertazione facendo riferimento al dato inquietante della vastità dei danni alle zone costiere colpite dalla mareggiata, che seppur violenta, non è stata catastrofica, ponendo l’accento su una evidente usura delle strutture litoranee. Il consigliere Crinò, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, ha più volte fatto riferimento ai consiglieri Minasi e Imbalzano, nonché all’impegno della Regione per tramite del sottosegretario Dima. Mario Diano, in veste di presidente della Consulta, a cui era stato affidato l’incarico di porre all’attenzione delle cariche pubbliche regionali e provinciali i problemi più urgenti, ha enumerato alcuni punti di criticità: la richiesta di deliberare lo stato di calamità naturale, di rivolgersi direttamente alla Protezione Civile Nazionale, effettuare degli interventi in somma urgenza per la messa in sicurezza dei punti maggiormente colpiti, possibilità di dirottare fondi di opere già finanziate ma non appaltate, lanciare una raccolta fondi da parte dei calabresi all’estero. L’assessore provinciale all’Agricoltura, Gaetano Rao, conferma subito che è prevista per il giorno successivo (giovedì 6 scorso) la richiesta dello stato di calamità naturale, inoltre mette sul tavolo l’ipotesi di una revisione del bilancio, seppure questo sia stato già presentato. Il presidente Strangio rinuncia al suo intervento e prende la parola Massimo Nucera, rappresentante dell’Associazione Balneari CNA Balneatori Calabria. Specifica la richiesta dell’inserimento del termine “mareggiata”, senza il quale la burocrazia nazionale non si muove, e più fondamentale e a tutto tondo quella della protezione delle coste. L’associazione sta compilando in questi giorni un elenco delle strutture danneggiate con l’intenzione di avere una legge ad hoc per il risarcimento dei balneatori. L’assessore Loiero comunica invece una notizia positiva, cioè che –oltre ai fondi già stanziati- la Provincia metterà di tasca propria sessantamila euro sul tempio di Monasterace. Ha dichiarato che è imperativo attivare subito i finanziamenti ricevuti e dirottare tutti i fondi possibili, che il

daco di Caulonia e quello dell’avvocato Anna Romeo, volti a sottolineare come sia necessario, per recuperare l’imminente stagione estiva, lavorare sul fronte dell’urgenza e del breve termine. Più clamoroso il lungo intervento del sindaco di Mammola, il quale ha con chiarezza affermato che i dipendenti della Forestale sono tanti e senza nulla da fare, e ha chiesto che siano impiegati massivamente per contribuire a risolvere questa situazione, mettendoli a disposizione dei sindaci, non già di amministrazioni più verticali. Composto, quasi un annuncio funebre, l’inter-

lavoro delle squadre è stato instancabile, poiché sono state rimosse tutte le frane nelle zone interne. Purtroppo sembra che la dichiarazione di stato di calamità naturale non sia facile da ottenere, visto che anche altre zone d’Italia, ben più mediatiche, hanno subito danni, ma si è detto –forse in maniera scenografica- di andare a manifestare a Roma. Brevi gli interventi del sin-

vento del sindaco di Locri: “Cari signori, diteci se ci potete aiutare, adesso e come, altrimenti lasciateci affogare in pace”. Prende la parola l’ingegner Siviglia, che frettolosamente ha fatto un rapporto dei danni, dato notizia dei piani di protezione della coste e fornito qualche cifra su quelli che potrebbero essere dei finanziamenti a breve termine. Si parla di

circa sei-sette milioni per i comuni di Siderno e Caulonia, e qualcosa in più per quello di Monasterace, visti i danni al tempio, ma alla fine dei conti si tratta di cifre minimali, che dovrebbero essere spostate da altre collocazioni finanziarie. Tarricone, il vicecommissario di Siderno, ha preso la parola in quanto facente funzioni di Sindaco, Giunta e Consiglio, riportando l’attenzione ad un altro disastro, stavolta economico, che ha colpito la città: il dissesto. “Maggiore attenzione per i comuni dissestati”, chiede. Inoltre ricorda che già il primo dicembre ci fu la richiesta di dichiarazione di stato di calamità naturale, non concessa, e che l’osso duro da mordere non sarà né Provincia né Regione, ma il Governo Centrale, che certamente indirizzerà i fondi maggiori verso città del Centro-Nord. “Della sensibilità e delle manifestazioni di affetto possiamo fare a meno”, ha concluso. Candeloro Imbalzano ha poi stimato che la spesa minima per il recupero del solo Lungomare di Siderno non è inferiore a 18 milioni di euro. Il lunghissimo e inconsistente intervento del sottosegretario Dima si può riassumere nel fatto che il presidente Regionale esprime la sua solidarietà ma che difficilmente potrà andare oltre questo. I sindaci mettano le transenne i divieti di transito, perché per ora non si può “rattoppare” nulla. È prevista una ricognizione su tutto il territorio, interno e litoraneo. Si conceda la massima elasticità burocratica al privato che voglia recuperare la propria attività commerciale danneggiata. Si farà una programmazione accurata dei fondi 2014-2020, ma inutile parlare ora di cifre, perché di soldi non ce ne sono. Al termine della serata è stato predisposto un tavolo tecnico tra gli esponenti della Regione e della Provincia presenti, già programmato per lunedì 17. Lidia Zitara


LA COPERTINA Ciclone nella Locride

La natura ha annientato, travolto, sfigurato la costa della Locride. L’impotenza di fronte a certe calamità è una condizione umana, ma quando a questa si aggiunge l’incompetenza allora la calamità è mentale

OGGI ED

JIM BRUZZESE

no squalo nero ha navigato in un mare di cemento per oltre 48 ore. Con la pinna increspata nell’ignoranza della gente della Locride, ha mostrato denti e viscere prima del triste evento. Cento l’uomo e una la sabbia, raccontava la mia nonna originaria di Bagnara. Mia nonna, mare e pane. Sabbia. Le ragioni della sabbia, il cimitero delle barche. E ancora, un peccato originale sorto in modo irragionevole sulle secche delle Grazie, a Roccella. Le secche delle Grazie, scansate, come lebbra, dai vecchi conzolari che giravano al largo, a remi, per non scendere, in mancanza d’alamari, con le falanghe per far scivolare la barca in acqua profonde e istigare le vele alla bolina. Gli Zito hanno sfidato gli dei? Hanno detto no a un porto di terra da un miliardo di lire, per piazzare

U

Le ragioni della sabbia e il cimitero delle barche Non tuona più, scivola lento, accarezzato da un sole indisturbato. Lo Jonio: dottor Jekyll e mister Hyde, oceano del Titanic e mare di Verga, caccia bombardiere e nave da crociera, ha spazzato via tutto e anche di più, ora si lecca le ferite. È sempre così quando subisce un torto. «La spiaggia non si tocca. Sappiatelo sidernesi, la sabbia non si tocca. Lei è mia madre. Io sono il braccio, mia madre la mente», sembra sussurrarci, nuovamente tranquillo, da qualche giorno. «Non toccatela più, locridei da strapazzo; non vi azzardate ‘ndranghetisti da dieci lire. Vi avverto – insiste minaccioso - io ho ancora più potenziale per uccidervi, anche solo qualcuno di voi, ma lo farò. Due sidernesi a pranzo, un cauloniese a cena, un bovalinese per dolce. Smettetela di spendere 40 milioni di

euro per un chilometro di super 106 e nessuno per i depuratori, smettetela ignoranti, sottosviluppati, subumani rozzi cibernetici signori degli anelli orgoglio dei manicomi: Shock in My town, condividi: http://youtu.be/qlwFygkAw9w. “ Io sono lo Jonio, un semidio figlio dell’oceano di Gibilterra, corridoio di vele Achee, non via vai di macchine sui lungomare con turbo sound a palla e di ruspe nelle marine. Io sono profondo come nessun altro nel Mediterraneo, quindi non voglio sentire neppure un accenno sul lungomare unico e piste ciclabili, altrimenti ve li mando in Grecia», conclude prima di cullarsi nuovamente nei fondali. Poi riemerge solo una volta: «Tregua, solo se tornate chi eravate… eravate unici coglioni, i migliori». (em)

SHOCK IN MY TOWN: LAVOCE DEL PADRONE

un mostro da dieci nel grembo della Santa Patrona. Non ho le competenze per stabilire se il disastro dell’erosione delle nostre coste sia riconducibile al porto di Roccella. Per sentito dire e basta. Ma d’ora in poi non sono più ammissibili cali di attenzione, specie dinanzi a una struttura del genere, che, incastrata perennemente tra il Tar e la sabbia, non ha creato sviluppo e occupazione in questo territorio. Intanto si continua a dragare ogni anno l’imboccatura, senza, mai neppure una volta nella vita, ripasciare i cervelli. Un ripristino che può consegnarci la fine di un incubo, ovvero l’idea del lungomare unico della martoriata Locride. L’impotenza di fronte a certe calamità è una condizione umana, ma quando a questa si aggiunge l’incompetenza allora la calamità è mentale e va diagnosticata a chi avanza certi progetti sia in termini politici che tecnici.


www.larivieraonline.com DOMENICA 09 FEBBRAIO

Dopo che in seguito, però, avvennero terribili terremoti e diluvi, trascorsi un solo giorno e una sola notte tremendi, tutto il vostro esercito sprofondò insieme nella terra e allo stesso modo l'isola di Atlantide scomparve sprofondando nel mare PLATONE Timeo

17

Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l’arca che si innalzò sulla terra. [...] Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini LA BIBBIA Libro della Genesi

DOMANI

S

ERCOLE MACRÌ ervono 25 milioni di euro -tra pubblico e privato- per ripensare il lungomare di Siderno, per ripensarlo come struttura economicamente vincente, come un potenziale capace di attrarre fondi, investitori e progettisti. Spesso le calamità sono momenti rari e preziosi per progettare il futuro dei luoghi colpiti, ma Siderno e la Locride sono succubi degli amarcord, del c’era una volta. Serve un chiarimento a breve termine, un’idea che vada oltre le generiche riqualificazioni, le messe in sicurezza, le amicizie e i comparaggi. Un chiarimento che spinga la politica e l’imprenditoria di questo territorio ad andare oltre la città metropolitana di Scopellitti e di Raffa, ben oltre -pardonquesto inganno con la faccia d’angelo e uno scopo esclusivo: rendere la periferia ancor più suddita. Nonostante i toni entusiastici dei nostri politici, negli anni sempre puntuali, sempre più disperati, quando Reggio ha agguantato il megafono, dettando le condizioni. Alessandro Figliomeni: « Città metropolitana, non si può non essere entusiasti»; Francesco Macrì(Locri): «Plaudiamo a Reggio e lavoriamo per l’autonomia»; Riccardo Ritorto: «L’idea di

Di riffa o di Raffa, il lungomare s’ha da fa’ Scopelliti ( e di Peppe Bova, ndr) vera occasione di svolta»; Rocco Agrippo: «Che la città Metropolitana sia riscatto e non vendetta»; Sisinio Zito: «Reggio Città metropolitana avrà una ricaduta anche sulla Locride… proprio per esaminare queste ricadute ho deciso di convocare un riunione dell’Assemblea dei sindaci alla presenza di Scopelliti e Bova». Convinti del valore della città metropolitana, con tutta la sudditanza piscologica del pianeta, anche Locride Sviluppo, il Corsecom, il Consorzio Locride Ambiente, L’istituto Iest, tutti, perennemente, con gli occhi sgranati quando si apre uno spiraglio su quei finanziamenti a pioggia, fondamentali per la loro sopravvivenza, ma che hanno spremuto la Locride fino al suo limite

estremo, o punto di non ritorno. Oggi più che mai un territorio come la Locride che dista cento chilometri da Catanzaro e altrettanti da Reggio ha bisogno di serietà e di dosi massicce di concretezza, non del contentino o osso necessari a ripristinare l’agibilità balneare di paesi che non hanno più neppure la dignità. L’homo Locrideus, questa specie dissoluta, non può continuare a muoversi per sfamarsi come “cani i gucceri” per poi, imperterrito, continuare a credere alla Fata Morgana. Di quest’ultimo miraggio, ci ha dato l’ennesima conferma giovedì mattina Giuseppe Raffa. In poche parole ha detto di fare una riffa e mettere in palio il lungomare. E’ sempre così quando la risoluzione di un problema si rimanda al governo

centrale o alle calende greche. Siderno, capitale italiana delle microspie e, ultimamente, delle maledizioni, ha bisogno dello sguardo lungo di un economista dello sviluppo, ancor prima di quello di un ingegnere cemento, telaio, platea e frangiflutti. Il lungomare di Siderno era già vecchio prima del ciclone, non attraeva più niente, tranne il ritorno degli ex compaesani per due settimane ad agosto. Il lungomare di Siderno era fallito ancor prima che onde di dodici metri, dopo averlo piegato con il ciclone Nettuno, l’hanno spezzato senza pietà con il ciclone senza nome, come Nessuno nella terra di quelli con un solo occhio che non vedono né guardano. Lungo i suoi 1800 metri fronte mare, da nord a sud, niente è stato fatto in cin-

quant’anni. L’albergo in posizione centrale desta molte perplessità: o si finisce o si abbatte. La proprietà ha espresso più volte la volontà di trasformarlo in residence, ma un rigido cavillo comunale glielo impedisce. Follia. Questa struttura sarebbe fondamentale per lo sviluppo turistico della città, ma la comunità, finita nel peggiore vittimismo e parlando a vanvera e “del sei di Siderno se” - che impazza sui facebbok da un mese- continua a fare finta di non vedere lo scheletro ingombrante. Il ciclope. E il pastificio Cataldo bruciato e confiscato? Che ce ne facciamo di quella struttura fatiscente, elevata aldilà dell’Ymca e del Tennis club come il simbolo di un luogo perdente. Quell’ettaro sarebbe l’ideale, l’ho scritto più volte, per farvi sorgere un ostello della gioventù. Sin dagli anni 50 del secolo scorso l’Ymca ha offerto ai sidernesi occasioni d’incontro con persone provenienti da altri paesi. Questa tradizione va incrementata per offrire ai giovani opportunità di arricchimento culturale. Una cosa è certa: il futuro prossimo di Siderno sarà un cantiere, ma dovrà esserlo di idee, prima ancora che di cemento, chiacchiere, vecchi calendari, carrozze e palme esotiche.


RIVIERA

Il sole L’ANGOLO DI PARRELLO

"Caro Franco - mi dice l'altro giorno il sole - anch' io al mattino mi alzo presto come te. Pochi giorni fa mi trovavo sul Nord Italia, quando sento la mamma di quattro bambini dire al marito :"Oggi porta tu i ragazzi a scuola, perché io non mi sento tanto bene". Giuseppe accompagna i figli, ma al suo rientro a casa non trova nessuno. Giulia é sparita, nessuno sa

Un San Valentino contro il dissesto finanziario CULTURA E SOCIETÀ

www.larivieraonline.com DOMENICA 09 FEBBRAIO

L’EVENTO

Pillole

Naturopatiche

A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone www.associazione-tone.it associazione.tone@gmail.com

La pro loco organizza “Siderno in Love”. Il presidente Santacroce: «È il momento di tenere il morale alto» Un San Valentino contro il dissesto finanziario, contro il commissariamento, contro lo sgomento di fronte a un lungomare spazzato via dall’ultima mareggiata. Vuole essere questo, in particolare, l’evento “Siderno in Love”, organizzato dalla pro loco per il prossimo venerdì 14 febbraio, giorno della festa degli innamorati. Il presidente Agostino Santacroce ne parla con orgoglio: «Sarà qualcosa di totalmente nuovo, come nove anni fa fu la “Notte Bianca”. Un San Valentino da festeggiare tutti insieme, all’aperto, in città, coinvolgendo non solo le classiche coppiette, ma anche i coniugi con le loro famiglie. Il programma, che comincerà alle ore 21 di venerdì 14 – spiega Santacroce – prevede la presenza di due piste da ballo, una per il liscio e il latino-americano in piazza Porto Salvo, dove sarà allestita anche un’area riservata ai bambini con animatori. L’altra pista, dedicata alla disco music, sarà in piazza Risorgimento. Tutto all’aperto, ma agli addetti ai lavori abbiamo chiesto di ricreare un ambiente tipico di una discoteca al coperto». Tanta musica, quindi, ma non solo. A inizio serata, in piazza Vittorio Veneto, andrà in scena una commedia in dialetto calabrese dal titolo “Amuri vena doppu” della compagnia di Stignano “Amici felici”. Santacroce parla con orgoglio delle due installazioni per la cosiddetta “dance heads” in

piazza Cavour. Ma il clou della serata, alle 23,30, sarà quello del bacio in contemporanea di tutti i partecipanti alla ricerca di un guinness dei primati. Insomma, questo San Valentino «vuole essere una scommessa – dice il presidente della pro loco – in un momento particolarmente difficile per questa città, che ha bisogno di più partecipazione e spirito di aggregazione. Potremmo essere tacciati di superficialità per il fatto di pensare al divertimento di fronte a problemi così difficili, ma è proprio ora che ci sembra giusto tentare di trasmettere alla gente uno stato d’animo positivo». La manifestazione della pro loco è organizzata con la collaborazione di alcune associazioni della Consulta cittadina e con il patrocinio della Provincia di Reggio Calabria, quello del Comune, dell’Unpli (Unione nazionale pro loco d’Italia) e del Consorzio di pro loco della Riviera dei Gelsomini. (sm)

Cisonodellepianteodeifiori chepiùdialtripossono sostenerelanostra stanchezzaquotidianae armonizzarelenostreenergie. Olive (olivo). La sua qualità è l' energia. La sua frequenza è la stanchezza psicofisica. Olive è un riferimento generico. Gli ulivi sono l'immagine della forza. Olive non ha più forza di parlare. Stanchezza estrema. Dopo lunghi periodi di stress o malattia cronica, utile per una prova o trasformazione interiore subita che ha richiesto molta energia. Si sente spossato psico-fisicamente, ha bisogno continuamente di dormire, di riposare. "Sono sfinito", "non ne posso più", "non riesco neanche a parlare", etc..sono le frasi più utilizzate dai soggetti Olive. Buon ausilio anche per gli alcolisti e per gravi malattie fisiche. Disturbi fisici generali, diminuzione delle funzionalità, ipotensione. Con l'utilizzo di Olive si ritrova forza e vitalità, si pensa di possedere energie apparentemente illimitate, si diventa consapevoli che quando ci sarà il bisogno le forze arriveranno dall'universo! Elm (olmo )è il nome del secondo fiore del gruppo degli stanchi. La sua qualità è. responsabilità. La frase tipica di questi soggetti è "Non ne posso più"; la frequenza teorica è eccesso di responsabilità, è troppo! E' la stanchezza dei forti; si sente sopraffatto, è come un vaso colmo che poi trabocca. Sono persone forti che arrivano alla fine. Si identificano con il bene dell'ambiente circostante ma non sono coscienti che anche loro hanno i propri limiti. Il fisico esige i propri diritti. Spesso si usa in fasi della vita dove il corpo richiede più attenzione. Si avverte una sensazione di gambe pesanti o che non reggono più! Ottimo per i pazienti che si sentono oppressi da un dolore fisico insopportabile; è un ottimo ausilio nei quadri psicotici e viene usato anche per gli edemi. L'utilizzo di Elm dà forza e coraggio ai forti nei loro momenti di debolezza, senso delle proprie possibilità, si riusciranno a vedere i problemi nelle giuste dimensioni. Centaury (centaurea) è il nome del terzo fiore del gruppo degli stanchi. La sua qualità è: volontà! Sottomissione, incapacità di dire di NO. Vittima dell'influenza delle persone più forti. Incapace di decidere con la propria volontà. Passivo, arrendevole, con-

dove sia andata. Speriamo che tutto si risolva nel migliore dei modi. Franco ormai quotidianamente vedo sempre più violenza nei confronti di donne e bambini. Fra qualche anno mi metterò in pensione, perché agli uomini piace la notte, per compiere delitti di ogni genere, sicuri che nessuno pagherà". Franco Parrello

venzionale. Sa ciò che gli altri pensano e vogliono che lui faccia. Ama servire e diventa schiavo degli altri. E' più una vittima che un aiutante consapevole. Figlio che resta sempre con i propri genitori, rinunciando ad un progetto di vita personale. Accetta la volontà della famiglia per ciò che riguarda la professione. Si preferisce sottostare alla volontà e debolezza altrui invece di seguire la voce del proprio destino individuale. Personalità non strutturata. Qualità psichiche sensitive più sviluppate della volontà. Scarsa stima di sé. Ha bisogno di avere vicino personalità più forti "persone zerbino". La stanchezza del Centaury è il segno della sconfitta, è il senso del limite. Voglia inconscia di emulare ("lo fanno tutti, lo faccio anch'io!"). Spesso si associa la paura delle discussioni, e una sensibilità emotiva, quindi viene turbato anche da poco. Soffre di stanchezza, surmenage, esaurimento, ipotensione. I bambini sono dimessi, docili, ubbidienti, non danno mai problemi ai genitori, sono molto sensibili ai rimproveri. Con l'uso di Centaury la persona sfrutterà la propria sensibilità per aiutare gli altri, senza però, perdere il senso della propria individualità. Quando non sarà d'accordo sarà capace, o meglio avrà la forza di dire di NO. Nelle decisioni da prendere seguirà la propria voce. Grande lavoratore ma con una giusta collaborazione con gli altri. Resterà sé stesso, difendendo la propria individualità anche all'interno di un gruppo. Ottimo nelle convalescenze, deficienze immunitarie, e nel dare vitalità alle piante. Oak (quercia)è il nome del quinto fiore del gruppo degli stanchi. La sua qualità è: tenacia. Oak è lo stakanovista, ha un eccessivo senso del dovere, sempre a lavoro, se si ammala si dispera perché non può lavorare, non perché sta male. Sono capaci di lavorare anche con febbroni da cavallo. Quando vanno dal medico significa che sono a un passo dalla fine. Il senso del dovere è assoluto. E' legato all'Impatiens. Hanno una forza di volontà sovrumana. Si irrigidiscono volontariamente in uno stato di stress continuo. Hanno il mondo sulle spalle, lavorano per loro e per gli altri, dimenticano gli aspetti più giocosi e sensibili della vita. Hanno la gobetta, la vita interiore diventa più arida e il cuore non partecipa. Sono molto ammirati dagli altri. Anche se non riposano mai non si lamentano di essere stanchi, non ammetterebbero una loro debolezza. Grossa tensione muscolare alla schiena, spalle un po' curve, corporatura forte e robusta, esaurimento e malinconia, depressione da stress, dolore alle spalle. Con l'uso di Oak, riconosceranno quando sono stanchi e che il riposo serve, coraggio, tenacia, perseveranza, maggior energia. Wild Rose (rosa selvatica) è il nome del sesto e ultimo fiore del gruppo degli stanchi. La sua qualità è: interesse e speranza. E' il fiore dei tristi ma l'impatto con questi soggetti è la stanchezza, non combatte più perché non crede più. Non c'è più niente da fare, rassegnazione, apatia. Dietro la sua stanchezza si nasconde una sconfitta antica. E' inutile lottare, perché non c'è più niente da fare. E' il fiore più stanco perché in lui è sparita anche la sofferenza. Niente può cambiare, si vive per soffrire. Tanto per me è finita! Utile dopo un lavoro intenso, dopo un aborto, un indebolimento con atteggiamento annoiato, indifferente, vuoto, fatalista, non si lamentano neanche più, voce monotona, inespressiva, ipotensione, stanchezza psichica da mancanza di speranza. Con Hornbeam ritorna la vitalità e la forza di vita, interesse per ogni momento della giornata, ogni giorno sarà unico e irripetibile, ci si sveglia e si vive felicemente, felicità fatta di piccole cose, ogni abitudine diventa interessante, una nuova esperienza.

18

BRIGANTI

di Brigantessa Serena Iannopollo

Una riunione top secret ... (Quando le sorti del lungomare appartengono ai più forti!) Bona dominica cari compatrioti, il passato 3 febbraio si è svolta una riunione all’Ymca sulle sorti del lungomare. Ne eravate al corrente? Io si, grazie a Facebook, altrimenti nessuno l’avrebbe saputo. Si è pensato bene di invitare a codesta riunione solo gli esponenti di partiti politici e la stampa. Perché, ci siamo chiesti? Cito: “ (…) pecchì, a fini di cunti, senza a politica non si vaji a nuglia parti…”, questa la risposta ufficiale alla domanda. E questa frase è la prima delle due che contesterò qui oggi. Ora, io me ne guarderei bene dal fare tali affermazioni, poiché per smentire questa risposta basta solo considerare il fatto che è grazie ai cittadini se quello e quell’altro politico ottengono le cariche, attraverso il voto. Quindi la politica, senza il cittadino non vale un bel niente. Forse si voleva dire che un esponente politico può arrivare lì dove un comune cittadino non può, e cioè alle alte cariche regionali, che sono quelle che dovranno rendersi conto della situazione del nostro lungomare, forse questo si. Nel nostro caso, politici o semplici cittadini, TUTTI VOLIMU U SAPIMU CHI FINI FACI U LUNGOMARI NOSTRU. Sta riunioni durau cchiù i tri uri, e ‘ndavia politici, c’era a stampa, ma soprattutu ‘ndavia nu saccu i genti “non invitata” chi era glià p’amuri du paìsi e basta, e sti perzuni ovviamenti non ‘ndeppiru a parola pecchì poi si fici tardu…! A nu certu puntu nu signuri si arzau e dissi ca “‘ndannu u si fannu manifestazioni ‘nte teatri, ‘nte chiazzi pecchì i cittadini tutti ‘ndannu u partecipanu e mu sannu chi succedi”, ieu dicu puru ca qualsiasi decisioni chi voli u si pigghia ‘ndavi u passa pa’ concessioni du cittadinu. A secunda affermazioni chi contestu fu chista: “io non credo nella capacità rivoluzionaria del calabrese (…)”. E certu, rispundu ‘nta mia, si mancu i ‘mbitati i calabrisi e’ riunioni! Ieu criju ca i politici, na vota ca ennu eletti, si scordanu cu i eleggìu e si sentunu ‘nchianati i livellu (nu pocu comu chigli calabrisi chi si ‘ndi vannu u vivunu pe supa e si sentunu emancipati e si vergognanu puru u parranu a lingua calabrisi!). Comu non si poti contestari st’affermazioni? I calabrisi non ennu rivoluzionari? Ma vui i teniti ‘ncuntu quandu pigghiati decisioni? I calabrisi ennu chigli chi megghiu si adattanu a tuttu, e chista è a chiù randi rivoluzioni chi ‘ndavi. I calabrisi ‘ndannu fiducia. Tiratili in ballu, cari politici, e viditi chi sannu fari. Fati i cosi all’aria aperta e non a ‘mmucciuni, accussì potimu parrari e partecipari puru nui! Non vi scordati ca pemmu potistivu ‘ndaviri na carica fu pecchì i cittadini cridìru e vi votaru, e badati ca non simu scemi: ca si vi votamma a’ prima non vi votamu a’ secunda! (E si vi stati chiedendu pecchì scrivu ‘nta du’ lingue è pecchì sugnu calabrisi, e sugnu bilingue!).



cara

Milana

usciresti con un ragazzo che fa parte di un partito che odi?

ipende dalle sue altre qualità. Se, per esempio, ama la letteratura, la prosa metafisica e la filosofia greca, se parlare del senso della vita non lo fa sentire a disagio, se ama i luoghi deserti, ha un buon profumo e un bell’aspetto, se è elegante, ha una voce dolce, gli piace la buona cucina e non è spaventato dal grasso, se ama l’opera, se guida una cabriolet anche solo con la fantasia, se ama le strade di mare, in particolare quelle del Mediterraneo, ha ricordi di viaggi lontani (veri o inventati), ha incontrato gli spiriti almeno una volta e ha incontrato se stesso almeno una volta a passeggio in un bosco, se è affascinato dai vecchi cimiteri, i castelli abbandonati e altri posti sinistri, se in cucina se la cava bene come a letto, se in un attimo è in grado di costruire un rifugio fatto di fili d’erba per ripararsi dalla pioggia, se non ha niente in contrario al sesso all’aperto, se non mi critica mai per nessun motivo anche quando ho torto, se ha la pazienza di ascoltarmi quando gli racconto la storia di un rossetto nascosto che ho trovato in saldo, se sa che adoro le scatole con dentro un oggetto avvolto da una carta sottile, se sarà innamorato di me per sempre come il primo giorno, allora e solo allora, posso perdonargli di aver votato per un partito che non sopporto. Cioè qualsiasi partito, perché io non ne sopporto nemmeno uno.

D

SETTIMANALE

Siderno: prospettive future www.larivieraonline.com DOMENICA 09 FEBBRAIO

L’APPUNTAMENTO DI OGGI

21

INCONTRO DIBATTITO

Per discutere dei problemi e del futuro di Siderno“Riviera” chiama a raccolta ed invita tutti i cittadini alla partecipazione E

ANTONIO TASSONE finalmente è arrivato il giorno della discussione sulle prospettive di sviluppo di Siderno. “Riviera”, per questa domenica, ha deciso di organizzare un forum che inizierà verso le ore 10,00, nei saloni dell’Ymca, per discutere dei problemi che attualmente riguardano la città e su come eventualmente cercare di risolverli. I temi da trattare saranno tanti. L’obiettivo primario è quello di dare un piccolo contributo per cercare di riportare Siderno ad essere considerato come un paese “normale” e non come una città dove impera la criminalità organizzata, dove il Comune possa garantire ed offrire servizi e necessario supporto ai cittadini i quali, dal canto loro, hanno il dovere di dover esprimere al meglio le loro attitudini liberando così risorse che oggi sembrano assenti o inespresse. In questo momento la città di Siderno si sente in ritardo ed abbandonata dalle istituzioni, in poche paro-

L’obiettivo primario è dare un piccolo contributo per cercare di riportare Siderno ad essere considerato come un paese “normale”e non come città dove impera la criminalità organizzata, dove il Comune possa garantire ed offrire i servizi primari ed un necessario supporto ai cittadini.

le, il suo futuro sembra “nebuloso”. Tutto ciò si riverbera proprio in un momento di regresso socio-economico della città che sembra amplificarsi e ricadere sui suoi abitanti che attualmente soffrono nel loro complesso ed ovviamente a farne le spese sono i soggetti più deboli sia in termini di disagio che di arretramento. Bisogna rialzare la testa e ripartire con slancio per riprendere in mano il nostro futuro. La parola magica, come spesso amo dire, è “insieme”. Insieme ce la possiamo fare, possiamo ricostruire partendo dalle cose semplici e normali per le quali giornalmente soffriamo ed alle quali forse ci siamo addirittura abituati. La prima cosa da fare è pretendere il funzionamento dei servizi per i quali tutti noi paghiamo le tasse. Dobbiamo lavorare insieme perchè la normalità torni nelle nostre vite, laddove le strade siano strade percorribili, dove si possa ritornare finalmente a rifare una passeggiata sul nostro lungomare che dovrà essere ricostruito in tempi ragionevoli e

dove magari una pratica in comune non debba giacere sulle scrivanie per anni. La partecipazione dei cittadini si deve tradurre in realtà. Rispetto per il territorio, esaltare le risorse che la natura ha regalato al nostro territorio e che non abbiamo mai saputo valorizzare, facendo delle scelte, senza mai aver paura di scontentare qualcuno. Siamo a favore della riqualificazione del costruito esistente, magari demolendo e ricostruendo con qualche premio al fine di migliorare la qualità urbana in termini di servizi, verde e spazi pubblici; siamo a favore della rivitalizzazione del borgo storico che passi attraverso micro e macro progetti di riqualificazione finalizzati anche alla realizzazione di alberghi diffusi, dove il privato collabori col pubblico in sinergie anche economiche. Siamo a favore della incentivazione delle risorse culturali , siamo a favore della raccolta differenziata promuovendo una opportuna educazione ambientale per i giovani e per gli adulti. Siamo a favore di un turismo sosteni-

bile che dia sostegno al territorio che lo ospita, che ne valorizzi le specificità e si preoccupi di proteggerne le fonti primitive. Siamo a favore di una città a misura di bambino e di anziano, siamo per buona sanità e quindi contro la valutazione della sanità come azienda perchè la sanità insieme alla scuola sono quegli aspetti della società che hanno un bilancio tra costo e benefici che non è monetizzabile in danaro. Non è accettabile che i servizi sanitari prestati ai cittadini assumano il carattere di emergenza o di precarietà. Sappiamo quante e quali siano le problematiche che si dovranno affrontare, e sappiamo anche che senza il contributo della cittadinanza non si va da nessuna parte, noi ci sentiamo interpreti delle esigenze della città, vogliamo e possiamo risolverle solo insieme, specie dopo il lungo silenzio della politica interpretato dai commissari, ma ora una parentesi buia si sta per chiudere ed un brillante futuro si può costruire !

Arte e dintorni di Domenico Spanò

BRONZI DI RIACE: IL RITORNO A CASA NEL NUOVO MUSEO

Il 9 Febbraio h.22.45, speciale Bronzi di Riace su Rai 3 con “Ulisse”, condotto da Alberto Angela.

CARTOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

Palizzi “Supra” Quando ancora il mondo era giovane e l'umanità lottava con bestie feroci e con la natura selvaggia, già in questo luogo si radunavano i nostri antenati accendendo falò e arrostendo maiali selvatici uccisi con punte di selce. Trentamila anni di fatica, e di gioia, e di profumi di cielo e mare e poi il castello arroccato in cima, come una sfida al tempo, come il sigillo di questa terra ricca di storia, di umanità e d'amore.

I Bronzi di Riace, dopo un delicato ma estenuante lavoro di restauro durato più di di quattro anni, sono tornati da poco tempo nella loro casa: il Nuovo Museo Archeologico di Reggio Calabria. Dopo la lunga ospitalità, nel palazzo T.Campanella della Regione Calabria, adagiati orizzontalmente per le operazioni di restauro, ritornano irti con la loro maestosa e virile muscolatura, per essere nuovamente ammirati da turisti di tutto il mondo nella nuova location ristrutturata del museo. Il nuovo restauro, condotto da Paola Donati e Cosimo Schepis, ha permesso, grazie a nuova strumentazione di indagine, di chiarire alcuni aspetti. Le statue risalgono al V secolo a.C. e sono stati realizzati in ambiente greco. Non sono gemelli nemmeno come età: tra l'uno e l'altro vi sono almeno trenta anni di differenza. Una delle due statue ha subito una ristrutturazione già in epoca romana in quanto un suo braccio è di lega diversa. La pulitura interna ha rivelato dettagli sorprendenti come il sistema di fissaggio interno

degli occhi.Spazi nuovi e illuminazione adeguata per esaltare le peculiarità artistiche scultoree a tuttotondo delle due opere bronzee. La sala è stata dotata di un avanzatissimo sistema di controllo e filtrazione dell'aria per assicurare le migliori condizioni termo-igrometriche per la loro conservazione. Le due statue, inoltre, sono state esposte su due grossi basamenti antisismici, realizzati in marmo di Carrara da ricercatori dell'Enea, che ne garantiscono la massima sicurezza. Il riallestimento completo del Museo terminerà entro la primavera di quest'anno. Sono state adeguate anche le zone espositive e le tempistiche nella programmazione delle visite, per garantire la migliore fruibilità ai visitatori. L'accesso alla sala delle due statue è consentito solo a gruppi di venti persone alla volta ed è soggetto a limitazioni di tempo, secondo il programma comprendente una sosta di circa 20 minuti nella sala pre-filtro, durante i quali un video intratterrà il pubblico con aggiornamenti sullo stato della ricerca sui Bronzi; altrettanti 20 minuti per l'osservazio-

ne diretta delle statue. Per celebrare il ritorno al museo e lo stato finale di ristrutturazione il 9 Febbraio su Rai Tre alle ore 22,45 i Bronzi saranno i protagonisti di una puntata speciale di Ulisse, il piacere della scoperta. Con immagini girate in esclusiva dalle troupe della Rai, con Alberto Angela che guiderà gli spettatori alla scoperta dei tanti segreti ancora da svelare sulle statue. La puntata cercherà di far “ascoltare” a tutti ciò che le due statue vorrebbero raccontarci sul loro lontano passato, sull'Arte della loro epoca, sul loro mondo e sul loro sofferto viaggio nel tempo per arrivare fin da noi nelle coste Calabresi, ormai ben quaranta anni fa. Quando furono scoperti nei pressi di Marina di Riace da un subacqueo che li avvistò nel fondale che parzialmente li copriva di sabbia. Da quella scoperta l'interesse del pubblico e degli studiosi non è mai cessato. Molte le domande: Cosa rappresentano? Da chi e dove sono stati realizzati? Quale storia hanno alle spalle? Alberto Angela e gli esperti che interverranno ci aiuteranno a capirlo.


RIVIERA

BLOB

POLAROID

1

L’OROSCOPONE diGiuditta

DEGLI UOMINI

2

(gli uomini la prossima settimana, pazientate) ARIETE la partita a poker si protrae più del solito e ormai avete giocato tutte le fiches. Gettate nel piatto il Rolex che vi ha regalato vostra moglie ereditiera, il fermacravatte che vi ha regalato vostra moglie ereditiera, i gemelli che vi ha regalato vostra moglie ereditiera, ma nulla basta. Così gettate anche vostra moglie ereditiera.

3

1- Scontro tra il presidente del comitato dei Sindaci Giuseppe Strangio ed il sindaco di Mammola Antonio Longo 2- Non sapevamo di avere un cittadino sidernese in consiglio regionale, eccolo assieme a Candeloro Imbalzano. 3- Il “Marconi di Siderno” e Rosario al “Cafè Folies”. Chi sarà ad offrire il caffè?

Gerenza Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14

Direttore responsabile: ANTONIO TASSONE Direttore editoriale: ILARIO AMMENDOLIA In redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, STEFANO MARZETTI. COLLABORATORI: Ercole Macrì, Angelo Letizia, Franco Parrello, Daniele Mangiola, Franco Blefari, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Walter Scerbo, Filomena Cataldo, Daniela Ferraro, Domenico Spanò, Andrea Quattrone. Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl - Via Gramsci, 72/A info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J. EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno (RC)

Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.

TORO la vostra lei vi porta a vedere un film romantico al cinema, pieno di frasi d'amore e sguardi languidi, una storia strappalacrime a lieto fine. Peccato che voi vi siate già addormentati dopo i primi dieci minuti di film, e che abbiate preso a russare, sempre più rumorosamente. A quel punto la vostra lei vi darà una gomitata nello spazio intercostale, togliendovi il fiato. Durante il viaggio verso casa vi interrogherà poi sui punti salienti del film, dandovi altre gomitate se non sapete la risposta

GEMELLI periodo favorevole con Venere nel vostro segno: incontrerete una ragazza bellissima, magra e intelligente, con due occhi da cerbiatta e la mania dei gatti. Dopo la prima coppia di micini salvati dal cassonetto, e la seconda salvata dalla strada, e la terza da un gattile, il vostro appartamento diverrà una sorta di ricovero per gli animali. Niente più alimenti normali ma solo scatolette per gatti albergheranno nel vostro frigo. Vi conviene filarvela.

CANCRO il motto del cancro è “è stata colpa di…”. Allora quando investirete la macchina sarà colpa di quello che non ha visto che ormai eravate già in mezzo alla rotatoria, e quando l'assicurazione vedrà che non avete la revisione sarà colpa dei figli e della moglie, che non vi hanno dato il tempo di portarla a revisionare. E quando l'assicurazione controllerà meglio e vedrà che siete anche senza assicurazione sarà colpa della banca che non vi ha dato il fido.

LEONE : i compagni a scuola vi prendono in giro perché siete grasso, e la bambina che vi piace vi chiama “mostro ciccione”, occasionalmente “ciccione quattrocchi”. Le dure ferite inferte al vostro ego che raccontate in privato al diario, ma non sapete che di notte, mentre voi dormite, vostra sorella maggiore lo fotografa con l'iPhone e lo fa circolare in giro. Cambiate aria

VERGINE il rubinetto della vasca è di nuovo rotto e non avete i soldi per farlo riparare. Memori delle lezioni di faida-te impartitevi dal vecchio nonno, proverete a ripararlo da voi. Naturalmente vi dimenticherete di chiudere la valvola dell'acqua e la corda del getto si animerà tra le vostre mani, spruzzando acqua per ogni dove. Agli accorati appelli di vostra moglie “Va tutto bene caro?”, rispondete “Ho tutto sotto controllo, casa”. Vi troveranno mezzo affogato nella vasca, con una chiave inglese stretta tra i denti.

BILANCIA quella stupida della vostra segretaria si è dimenticata di scrivere in agenda un importante appuntamento e ora siete in ritardo. Ma gliela farete pagare, oh, se gliela farete pagare. E non è la prima volta: vi rovescia il caffè addosso, vi porta il panino col tonno quando voi siete vegetariano, a pompini non se la cava granché bene e a dirla tutta è anche un po' sovrappeso. Stavolta è arrivato il momento di girare pagina

SCORPIONE avete improvvisamente finito il Viagra a causa di un uso smodato nelle ultime settimane. Il medico non vuole prescriverne ancora perché teme i controlli fiscali. Avete due opzioni: o provate a impietosirlo, o a costringerlo. In quel caso minacciate di deferirlo per tutte quelle ricette false che ha nel cassetto

SAGITTARIO il vostro gatto si è mangiato l'iPod durante la notte, e ora non potete più fare jogging. Il gatto lo porterete ad uno dei Gemelli, mentre per l'iPod rubate quello di vostra moglie, ma per togliere tutte quelle lagne melense di Gigi D'Alessio e Romina Power, e ricaricare musica decente ci vorranno un paio d'ore

CAPRICORNO La vostra fidanzata vi dice che non capite niente e che il problema con voi è sempre quello. Ma che vuol dire? Che non avete quello che dovevate fare quando lei voleva, o che l'avete fatto quando non voleva? O che avete fatto qualcosa, ma non era il momento giusto, o che era il momento giusto e voi non avete fatto nulla? La vostra fidanzata è dolcemente complicata

ACQUARIO la collaboratrice familiare ha preso un raffreddore terribile e ora siete sepolti da piatti e panni sporchi. Per fortuna siete uomini che non si perdono d'animo. Prendete piatti e forchette e infilate tutto dentro la lavastoviglie, con il Vernel ammorbidente. Poi vi fate il bucato, ma non trovate l'ammorbidente, allora usate un po' di shampoo per cani, ché quello ce ne ha sempre un po'

PESCI ci siamo con l'annosa questione, avete invitato i vostri amici a vedere il derby su Sky e vostra moglie si rifiuta dicendo che i vostri amici sono dei barbari primitivi, e che il giorno dopo deve sgobbare come una matta per pulire la casa da rimasugli di patatine, birra impastata con spaghetti aglio e oglio, pedate di sugo e maionese. Appena provate a dire che siete voi a portare il suo cane fuori almeno tre volte al giorno, vi aggredirà diventando isterica e minacciando di tornare dalla mamma


SETTIMANALE

BLOB WEEK

www.larivieraonline.com DOMENICA 09 FEBBRAIO

OF

MOMENTI DELLA SETTIMANA

BOVALINO D’ALTRI TEMPI da sinistra Ciccio Mittiga, Toni Stipo, Pasquale Macrì, Toto Mittiga, Titta Sacco, Masino Mittiga, Mimmo Agostini Mario Verduci. Che bei tempi quando l'educazione ed il rispetto facevano da padrona.

WEEK

The

23

1

2 ANTONIMINA NON SOLO GAY In questa foto, i Sindaci di Antonimima e Ciminà, Condelli e Polifroni, discutono sulle prospettive “gay” del nostro territorio. Intanto se ne discute, poi si vedrà.

3 SURF A SIDERNO

LO SGUARDO DI GIANCARLO

Le violente mareggiate “forza 9” dei giorni scorsi hanno favorito la pratica del “surf” a tutti gli esseri, animati ed inanimati, con tanto di “salto in volo” finale

Lo sguardo “truce” di Giancarlo stavolta non inganna. Ma per essere più profondo ed incisivo gli consigliamo lentine a contatto di ultima generazione

LA TARTARUGA COME FA, NON C’È NESSUNO CHE LO SA Non è il coccodrillo ma la tartaruga. Sempre di rettili si tratta, anche se “i pericoli” sono indubbiamente diversi . Non è stato così per il signor Nicola Giglio che è riuscito a salvarla.

NUN SO... Sorridente e con un pensiero fisso: “Pedi di porcu, tu m’hai provocato ed io me te magno, anzi te distruggo»

1- Nella foto in alto, l’ex calciatore del Marina di Gioiosa, Rocco Totino, assieme ad uno suo grande tifoso: l’argentino Carlitos Tevez 2- il 31/01/1987, quindi 26 anni fa, di sabato ed al mercato di Bovalino cominciava la nostra avventura. Un grazie a tutti i clienti che negli anni ci hanno permesso di arrivare fin qui!! Auguri a Claudio Tedesco 3- Il nostro caro amico odontoiatra dottore Giorgio Calvi mentre, in macelleria, tenta di apprendere, da suoi amici, i segreti dei tagli di carne dopo il “porchicidio”

LOQUIESPROLOQUI di Filomena Cataldo Se hai trent'anni e non lavori, sei disoccupato, ti trovi in Italia. Se hai trent'anni, una laurea, un master, una specializzazione, e non trovi lavoro, nessuno ti si piglia (per intendersi) ti trovi in Italia. Se hai meno di trent'anni o trent'anni, magari non hai studiato, o perché non ne hai avuto voglia o tempo o possibilità, ma, buon per te, hai conformazione di molla, ti garbano le spinte (per intendersi), trovi lavoro. Anche in questo caso, ti trovi in Italia. Ed è una situazione così congeniale al nostro paese che nessuno, ormai, sembra più farci caso. Normalmente Tizio, laureato, si occupa di far campare più a lungo la mamma, la zia, la nonna o qualche anziano cui sta particolarmente simpatico,

per poter usufruire a lungo dell'assegno di pensione, sia anche la misera e miserabile sociale. E questo avviene mentre Caio, appena diplomato, con un curriculum improbabile, lavora a tempo indeterminato o anche determinato presso una qualche azienda che lo accoglie. Ad honoris causa. Ad honoris del suo effetto molla. E qui termina l'esemplificazione della realtà, senza andare oltre perché di Tizio e Caio ce ne sono tanti. Sui Semproni non divagherei perché quelli lavorano e se lo sono meritato. Non fanno notizia. E mentre Letta sostiene che la crisi è terminata, il lavoro continua ad essere un miraggio. L'Italia degli uomini molla avanza e noi ne prendiamo coscienza.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.