VOL. 4 | issue 11 sept. 2010 free press
La Vetrina di Venezia
La Vetrina di Venezia
Il profumo di settembre avvolge Venezia di frizzante entusiasmo. I turisti balneari, esausti e storditi dalla canicola, vengono improvvisamente sostituti da menti fresche e ricettive. La città si trasforma in una gigantesca mostra a cielo aperto, ricca di padiglioni, inaugurazioni, verissages e conferenze. La Mostra del Cinema, La Biennale di Architettura, il Circuito Off. Centinaia di eventi, cultura e innovazione ad ogni angolo di strada, un turbinio di informazioni e novità. La cultura e il sapere si diffondono, si disperdono e rimbalzano tra conversazioni davanti bicchieri di vino, salotti studenteschi e ristoranti di lusso. I grandi artisti lavorano e allestiscono mostre, le persone comuni girano per le calli alla ricerca di padiglioni nascosti. È il momento dell’anno che più mette in risalto la città, troppo spesso incorniciata in polverosi cliché da volantino turistico, ora finalmente liberata e avvolta da un’appagante brezza di curiosa conoscenza. The scent of September wraps Venice in a vibrant enthusiasm. Bathing tourists, exhausted and dazed by the heat-wave suddenly become replaced by fresh and receptive minds. The city transforms into a giant outdoor spectacle infused with stalls, inaugurations, verissages and conferences. The Venice Film Festival, the Biennale of Architecture, the Circuito Off. Hundreds of events, culture and innovation behind every corner, a turbine of information and new ideas. Culture and knowledge diffuse, disperse and bounce around between conversations held over a glass of wine in studentstyle lounging areas and luxury restaurants. Great artists work and create displays of art, people wander through the small alleys in search of hidden stalls. It is the time of year that brings a revival to Venice – a city which is too often bounded by the suffocating clichés of tourist brochures is finally refreshed by a thirst for curiosity and a yearning for knowledge.
www.lavetrinadivenezia.com
e ner gia crea tiva
La Vetrina di Venezia
summary Sommario n.2 ı 2010 HUman construction
cultura e attualità
arte 10
12. Mostra Internazionale di Architettura 12th International Architecture Exhibition
04 cinema
67. mostra internazionale d’arte cinematografica
Ringraziamo per la preziosa collaborazione tutti gli amici che gentilmente hanno contribuito alla realizzazione di questo nuovo numero:
Venezia, ciak… si proietta! VENICE: CIAK… WE’RE PROJECTING!
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We kindly thank, for their precious collaboration, our dear friends who generously contributed to the creation of this year’s edition:
Natalie Portman il cigno nero black swan
intervista / interview luca massimo barbero: un “veneziano” a Roma a “Venetian” in Rome
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VENICE DESIGN WEEK
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cameraphoto Epoche
Marco Altieri Charles Aznavour Luca Massimo Barbero Roberto Bolle Maritza Demon Luisa De Salvo Daniela Di Fabio Luca Ferrari Giovanni Fracassi Barbara Matteazzi Luca Molinari Vittorio Pavan Giovanni Pelizzato Rita Rodinò Federico Roiter Sara Romanin Alice Santinelli Federica Scorsone Gioia Tiozzo Ufficio Stampa La Biennale di Venezia Venezia Marketing & Eventi Zesty Food
intervista / interview marco altieri “svelato il trucco” “the trick is revealed”
rubriche spettacolo
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intervista / interview Charles Aznavour inCanta Venezia Charles Aznavour enchants Venice roberto bolle la pirouette della vita. The pirouette of life
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librai a venezia Booksellers in venice
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arte e dintorni
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curiosità in laguna curiosity in lagoon
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archeologia in laguna Archeology in Lagoon
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curiosità uffici curiosity office
tradizione
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ristorante / restaurant “da ivo”
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vetreria artistica galliano ferro
Style 36
news
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C’è qualche tematica che vorresti vedere trattata? Hai un articolo o un argomento che ritieni di particolare interesse? Segnalacelo mandando una mail a: info@lavetrinadivenezia.com
Nuovi orizzonti per La Vetrina di Venezia NEW HORIZONS FOR LA VETRINA DI VENEZIA
venezia fashion night
events 42
salone del volo festival dell’aria Venice Air Festival
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Venezia, ciak… si proietta!
VENICE: CIAK… WE’RE PROJECTING!
Dark, noir, giallo, commedia, cosa? Quale sarà il filone conduttore di questa nuova edizione della Mostra del Cinema di Venezia? Una cosa è certa. Dopo il brindisi iniziale con Darren Aronofsky e Natalie Portman per Black Swan, a mezzanotte del giorno d’apertura, gli occhi e le telecamere di tutto il mondo saranno solo per lui: Robert Rodriguez e il suo Machete (sez. Fuori concorso). La pellicola sarà presentata in anteprima mondiale per il pubblico, mercoledì 1 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema). Rodriguez è di sicuro il regista che ha scritto un nuovo capitolo della storia del cinema d’azione. Con Rodriguez in giro, non poteva mancare lui, il suo padrino o alterego che sia, Quentin Tarantino, chiamato a ricoprire il ruolo di presidente di giuria. A chiudere la 67° edizione della kermesse veneziana, sarà The Tempest, diretto da Julie Taymor, che vede protagonisti due cavalli di razza britannici: Helen Mirren e l’indimenticabile Alfred Molina, che rivedremo presto in un ruolo malvagio, in The Sorcerer’s Apprentice – L’apprendista stregone (2010).
Isabella Ragonese
Madrina delle serate di apertura e chiusura della 67. Mostra, è uno dei nuovi e più freschi talenti del cinema italiano, l’attrice Isabella Ragonese. Sarà dedicata al cinema comico italiano e in particolare ai suoi protagonisti (soprattutto quelli dimenticati), la retrospettiva intitolata La situazione comica (1937-1988). Alcuni dei più popolari comici italiani (Lino Banfi, Christian De Sica, Enrico Montesano, Renato Pozzetto, Carlo Verdone, Paolo Villaggio) saranno alla Mostra per ricordare film e comici del passato, ai quali possono essere accostati nel gioco delle discendenze e delle affinità, che caratterizzano la storia della comicità nel nostro cinema. Molto ricca la sezione Fuori concorso, a cominciare dai fratelli Ben e Casey Affleck, e piacevoli ritorni nostrani con Marco Bellocchio e il cantautore Luciano Ligabue.
Quentin Tarantino & Robert Rodriguez
Danny Trejo
Tra le varie sezioni, molto interessante come sempre “Controcampo italiano”, la cui apertura è affidata a I baci mai dati di Roberta Torre. La giuria sarà composta da Valerio Mastandrea (presidente), Susanna Nicchiarelli e Dario Edoardo Viganò. 4
Molta attesa infine per Vallanzasca – Gli angeli del male, di Michele Placido, che ha affidato alla sensibilità di Kim Rossi Stuart l’interpretazione di Renato Vallanzasca, il noto criminale degli anni ’70 autore di rapine, omicidi, sequestri e spettacolari evasioni, attualmente condannato a quattro ergastoli.
Dark, black, crime story, comedy - which one? What will be the underlying theme of the new edition of the showcase of the Venice Film Festival? One thing is for certain: After the initial toast with Darren Aronofsky and Natalie Portman with “Black Swan” at midnight on the eve of the opening, all the eyes and cameras of the world will be on only him: Robert Rodriguez, and his “Machete” (screening out of competition) The film will be world premiered for the public on Wednesday, 1 September, in the Sala Grande (Palace of Cinema). Rodriguez is definitely the director who has written a new chapter in the history of action films. With Rodriguez around, Quentin Tarantino could not but be there. His godfather or alterego, whichever, called to take on the role of president of the jury. To close the 67th Edition of the Venetian will be The Tempest, directed by Julie Taymor, who sees as protagonists two of the British greats: Helen Mirren and the unforgettable Alfred Molina, who we will soon see in an evil role in “The Sorcerer’s Apprentice” (2010). Amongst the various session, as always, the most interesting “Controcampo Italian”, whose opening screening has been assigned to “I baci mai dati” by Roberta Torre. The jury will comprise Valerio Mastandrea (president), Susanna Nicchiarelli and Dario Edoardo Vigano. The godmother of the opening and closing of the 67th Venice Film Festival is one of the newest and most fresh talents of Italian cinema, the actress Isabella Ragonese.
Ben Affleck
The dedication will be to Italian comic cinema, and in particular to its protagonists, (above all those who have been forgotten) the retrospective titled “La situazione comica” (1937-1988) Some of the most popular Italian comics (Lino Banfi, Christian De Sica, Enrico Montesano, Renato Pozzetto, Carlo Verdone, Paolo Villaggio) will attend the festival to remember past films and comics to whom can be attributed the descent of, and the particularities which characterise the story of the comedy of our Italian cinema. The section ‘Out of Competition’ is very rich, starting with the Affleck brothers, Ben and Casey, and the delightful return of local artists with Marco Bellocchio and the songwriter Luciano Ligabue. Finally, great anticipation for Vallanzasca – The Angels of Evil by Michele Placido, who entrusted to Kim Rossi Stuart the sensitivity of the interpretation of the role of Renato Vallanzasca, the notorious criminal of the 1970s, author of robberies, homicides, seizures and spectacular evasions, who was actually condemned to four life sentences. Tutte le foto / All photo: © Fondazione La Biennale di Venezia ASAC
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Natalie Portman il cigno nero black swan
Black Swan - photo by Niko Tavernise
Natalie Portman e Darren Aronofsky, apriranno la 67° edizione della kermesse cinematografica veneziana con il film Black Swan, thriller psicologico ambientato nel mondo del balletto della Grande Mela. Autore creativo e da sempre vicino ai nuovi linguaggi delle arti visive, Aronofksy ha debuttato nel 1998 con π (π - Il teorema del delirio), vincendo il premio come miglior regista al Sundance Film Festival e un Independent Spirit Award per la migliore sceneggiatura. Il suo secondo film, Requiem for a Dream, dal romanzo di Hubert Selby Jr. è stato presentato a Cannes nel 2000, vincendo poi numerosi premi internazionali, resta un punto di riferimento per le nuove generazioni di film-maker. Nel 2006 Aronofsky ha 6
Natalie Portman - © Federico Roiter
presentato in Concorso alla 63. Mostra di Venezia The Fountain con Hugh Jackman e Rachel Weisz, un film di fantascienza psichedelico e romantico dalla insolita portata e ambizione. Pur essendo appena 29enne, la Portman, attrice israeliana naturalizzata statunitense, ha già lavorato con alcune delle più grandi leggende del cinema, fin dal suo debutto nel 1994 nell’indimenticabile Leon, a fianco di Jean Reno e Gary Oldman. Star altezzosa? Tutt’altro. Fin dal mio primo impatto con l’incantevole Natalie, in occasione della festa tenutasi nella sontuosa cornice dell’Hotel Des Bains del Lido di Venezia per il Kinéo – Premio Cinema Italiano, Natalie sembrava quasi un pesce fuor d’acqua davanti ai flash e le centinaia di complimenti
ricevuti. Ancor più spontanea e rilassata l’indomani, alla conferenza stampa per la presentazione del suo Eve, di cui era regista, quando si presentò in jeans e t-shirt, rispondendo alle tante domande della stampa mondiale con cordialità e sempre sorridente. In attesa di vederla anche nel 2011 nell’attesissimo nuovo film della Marvel Studios, Thor (nella mitologia norrena il dio del lampo e del tuono), i riflettori della laguna sono già che fremono per la nuova intensa performance di Natalie Portman, diretta dalla poetica contemporanea di Darren Aronofsky, per quello che si preannuncia un incantato battesimo della nuova edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Natalie Portman - © Federico Roiter
Natalie Portman and Darren Aronofsky, will open the 67th edition of the Venetian cinematographic event with the film Black Swan, a psychological thriller set in the world of ballet of Big Apple. Creative author and always close to new language for visual arts, Aronofsky debuted in 1998 with “π Pi”, winning the prize of Best Director at the Sundance Film Festival and an Independent Spirit Award for the Best Screenplay. His second film, “Requiem for a Dream”, from the romance of Hubert Selby Jr was presented at Cannes in 2000, winning numerous international awards and is a point of reference for the new generation of film‑maker. In 2006 Aronofsky presented a contest at the 63rd Venetian Showcase, The
Fountain, with Hugh Jackman and Rachel Weisz, a psychedelic romantic science‑fiction from the usual scope of ambition. Whilst only 29 years of age, Portman, Israeli actress, naturalized in the United States, has already worked with some of the greatest legends in cinema, since her feature film debut in the 1994 in the unforgettable Leon, alongside Jean Reno and Gary Oldman. A haughty star? Anything but. Since my first meeting with the enchanting Natalie, on the occasion of the party held in the sumptous framework of the Hotel Des Bains on the Lido, Venice, for the Kineo ‑ Italian Cinema Award, Natalie nearly seemed like a fish out of water in front of the flash cameras and the hundreds of compliments she received. Still more spontaneous and relaxed the following
day, at the news conference held for the presentation of her “Eve” of which she was the director, when she presented in jeans and a T‑shirt, answering a whole host of questions from the world media with cordiality and always smiling. Waiting to see her in the new much‑anticipated 2011 film from Marvel Studio, Thor (in Norse mythology the God of Thunder and Lightning) the reflectors of the lagoon are already quivering for the new intense performance of Natalie Portman, directed by the contemporaneous poetics of Darren Aronofsky, for that which promises to be an enchanting baptism of the new edition of the Mostra del Cinema di Venezia.
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intervista / interview
marco altieri
“svelato il trucco”
“the trick is revealed”
Mostra del Cinema al Lido di Venezia. Attori, registi, sceneggiatori. La calca dei fotografi e dei giornalisti, per immortalare e intervistare tutte le star in passerella sul del red carpet, toglie il fiato. Fuori dalla luce dei riflettori, invece, tutti quei professionisti che ogni giorno, senza troppe cerimonie, tirano avanti la baracca! Abbiamo chiesto a Marco Altieri, truccatore per il cinema e la TV, cosa si prova a stare a stretto contatto con i protagonisti del mondo cinematografico, quando sono nell’intimità del camerino, senza flash né fans.
dato un gran da fare in termini di effetti speciali, tra orecchie mozzate e zigomi deformi.
D: Data la particolarità del tuo mestiere, saremmo curiosi di chiederti come e quando hai iniziato. R: Ho iniziato per gioco perché ero un patito di film horror e amo tutti gli effetti speciali tipici del genere. Alla fine degli anni ‘80 i film sugli zombi erano un cult. Ho seguito prima una scuola per truccatori, poi, mano mano che uno lavora, impara sul campo, e ti indirizzi in quello che ti piace di più.
D: Lavorare agli “effetti” è un lavoro pittorico e anche plastico: che tipo di materiali usi? R: Ci sono dei calchi da applicare, delle protesi di materiali diversi. Ora sto lavorando a “Squadra antimafia” (serie TV ndr) e abbiamo fatto la scena del parto. Ho realizzato un feto interamente usando gelatina animale e il risultato mi ha gratificato molto!
D: Con quali registi hai lavorato fino ad ora? R: Ho lavorato con Pizzicato, con Aldo Giovanni e Giacomo, con Michele Soavi. L’ultimo lavoro che ho fatto, ricco di effetti speciali, è stato “Tatanka” tratto dal secondo libro di Roberto Saviano “La bellezza e l’inferno”. Il film, ambientato nel cruento mondo della boxe, mi ha
Maya Sansa
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D: Tu lavori a Roma, giusto? Ti occupi sia di cinema che di Televisione? R: Sì, anche se in effetti preferisco i tempi del cinema a quelli della televisione. In TV è tutto più veloce, hai poco tempo per truccare gli attori e preparare la scena. Al cinema hai modo di lavorare meglio poiché i tempi più dilatati, ti danno modo di curare con attenzioni i dettagli, dando più valore al proprio lavoro.
D: Parlaci del film per la Mostra del Cinema: “La pecora nera”. R: È un film di Ascanio Celestini, un regista fantastico. Sono molto curioso di vederlo, c’è stato un gran lavoro di invecchiamento perché nel film c’è un salto temporale di 10 anni. Detto tra noi, ho un po’ di fifa! (ride) D: Com’è l’ambiente del cinema? R: Io ho molto a che fare con i registi e gli attori. Devo dire che ci sono
Ascanio Celestini
registi molto presuntuosi che a volte non gratificano chi lavora per loro, e attori che ti succhiano l’anima! Fortunatamente ho conosciuto anche persone stupende. D: Su quali set hai preferito lavorare? R: Beh, come ambiente mi sono divertito molto sul set di “Chiedimi se sono felice” di Aldo, Giovanni e Giacomo. Loro sono simpatici anche al di là della camera da presa. Invece, in quanto a tipologia di lavoro, uno dei primissimi film con molti effetti speciali a cui ho lavorato è stato “Uno bianca” di Michele Soavi, mi ha dato molte soddisfazioni. D: Con quale regista ti piacerebbe lavorare che non hai ancora incontrato? R: Per quanto riguarda il mio mestiere, il contatto con il regista è relativo. Vorrei lavorare con Sorrentino, mi piacerebbe vederlo all’opera, la macchina che muove, è importante. Invece, per il lavoro sorprendente che c’è stato con il trucco, mi sarebbe piaciuto lavorare per “Il divo”.
The exhibition of the Lido Cinema, Venice. Actors, directors, screenwriters. The crowd of photographers and journalists to immortalise and interview all the stars on the catwalk of the Red Carpet takes one’s breath away. Away from the spotlight, instead, all the those professionals who daily, without too much ceremony, keep things going. We asked Marco Altieri, makeup artist for cinema and TV, how one feels being in close contact with the protagonists in the world of cinematography when in the intimacy of the dressing room without flashlights nor fans. Q.Given the peculiarity of your job, we are curious to ask how and when you commenced? A. I began in a fun way because I was crazy about horror films and I love the special effects of every genre. At the end of the 1980s zombie films were a cult. First, I attended a makeup school, then by and by, whilst one works, one learns on the job and one goes in the direction one loves most. Q.With which directors have you worked up to date? A.I have worked with Pizzicato, with Aldo, Giovanni and Giacomo, with Michele Soavi. The last work I did, filled with special effects, was “Tatanka” based on the second book by Roberto Saviano “La bellezza e
l’inferno”. The film, set in the bloody world of boxing, took a lot of work in terms of special effects, what with severed ears and deformed cheekbones. Q.You work in Rome, right? You are involved with cinema and television? A.Yes. Even though, in effect, I prefer cinema to television. In tv everything moves quicker; one has less time to make up the artists and to prepare the scene. In cinema it’s a better way of working because time is more diffuse, you are given time to pay attention to details, which gives more value to your work. Q.Working with special effects involves painting and working with plastic: what types of materials do you use? A.There are casts to be applied; prostheses of various materials. At the moment I am working on “Squadra Antimafia” (a TV series ndr) and we did the childbirth scene. I created an entire foetus using animal gelatine and the result was greatly gratifying. Q.Tell us about the film for the the cinema festival, “La pecora nera”. A.It’s a film by Ascanio Celestini, a fantastic director. I am very curious to see it. It was a great work in ageing because in the film there is a temporal jump of ten years. Between you and I,
I am a bit frightened (Laughs). Q.What is the ambience like in the film industry? A.I have a lot to do with the director and the actors. I must say that there are directors who are most presumptuous, who at times don’t appreciate the people they work with, and actors who drain your soul. Fortunately, I have also come across beautiful people.
Marco Altieri
Q.On which set have you preferred to work? A.Well, in the surroundings, I greatly enjoyed working on the set of “Chiedimi se sono felice”, by Aldo, Giovanni and Giacomo. They are lovely even beyond the film set. Instead, with regard to the type of work, one of the first films with many special effects on which I worked was “Uno Bianca” by Michele Soavi, which gave me great satisfaction. Q.With whom would you like to work that you haven’t yet met? A.As regards to my work, contact with the director is relative. I would like to work with Sorrentino. I would like to see him work; the machine who moves everything is important. Instead, for the surprising work that was done with makeup, I would have liked to have worked with “Il Divo”. 9
12. Mostra Internazionale di Architettura 12th International Architecture Exhibition
Dal 29 agosto al 21 novembre 2010 from 29th august to 21th november 2010 10
© PierreCharron2010
© PierreCharron2010
People meet in architecture
“La Biennale deve essere tutto e ogni cosa, fondamentalmente inclusiva, in dialogo costante sia con chi la fa, sia con chi la guarda.” “The Bienniale has to be all things and everything, fundamentally, it has to be inclusive, in constant dialogue with the creators and the viewers.”
Frank O. Gehry
Kazuyo Sejima
Assolutamente in linea con il tema scelto dalla direttrice Kazuyo Sejima per la 12. Mostra Internazionale di Architettura, ‘le persone si incontrano dentro l’architettura’, cercheremo di descrivervi alcune delle impressioni che abbiamo avuto sull’esposizione. Nei primissimi giorni di vernissage, i nostri scatti hanno catturato momenti di trambusto di fine allestimento mostra tra tecnici, giornalisti, fotografi, architetti (molti dei quali giovanissimi e ancora storditi) e addetti ai lavori provenienti da ogni parte del mondo. Come ogni anno, alternata alla Biennale di Arti Visive, questo evento
porta delle vibrazioni stimolanti e catalizza l’attenzione sulla città lagunare. Ma non è l’unico evento di cui vi parleremo. Legate alla Biennale, in questi giorni si inaugurano anche la Mostra Internazionale del Cinema al Lido di Venezia e il Festival di Musica Contemporanea. Attorno a questi tre appuntamenti di fama mondiale, gli splendidi Palazzi veneziani aprono le loro porte per ospitare i padiglioni esterni, mostre e decine di altri appuntamenti imperdibili. Quest’anno La Biennale ha inaugurato altri nuovi spazi a Palazzo Giustinian (sede degli uffici), grazie al restauro 11
della Sala delle Colonne che ha ospitato l’Evento Speciale della Biennale di Architettura 2010: Luma/ Parc des Ateliers di Frank O. Gehry e Gehry Partners, LLP. Un altro importante restauro è stato quello della Nuova Biblioteca della Biennale - ASAC (Archivio Storico delle Arti Contemporanee), all’interno del Palazzo delle Esposizioni ai Giardini. Il Palazzo delle Esposizioni (ex Padiglione Italia, ora sito all’Arsenale) ospita la mostra People meet in architecture, curata da Kazuyo Sejima. Tra i progetti in mostra siamo rimasti colpiti dallo studio sul restauro e la conservazione degli edifici, di Rem Koolhaas & Reinier De Graaf e lo studio OMA - Office for Metropolitan Architecture. Rem Koolhaas è stato insignito quest’anno del Leone d’oro alla Carriera per aver “ampliato le possibilità dell’architettura – scrive nella motivazione Sejima – focalizzandosi sulle relazioni tra le persone e lo spazio. Crea edifici che stimolano l’interazione tra le persone, raggiungendo in questo modo ambiziosi obiettivi per l’architettura.” Il padiglione più suggestivo, assolutamente da non perdere, è per noi quello canadese: con l’installazione Hylozoic Groud (Terra dell’Ilozoico). Philip Beesley, professore associato di Architettura alla University of Waterloo, ha ricreato una “foresta incantata”, fatta di filamenti acrilici bianchi e
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filtri meccanici, che interagisce con i visitatori, simulando il movimento della respirazione. Per quanto riguarda la visita all’Arsenale, che rimane secondo noi la location più interessante per l’esposizione della Biennale Architettura, il lavoro di Olafur Eliasson, Your split second house, è decisamente d’impatto: in una stanza buia, illuminata solo da flash psichedelici, dei tubi di gomma che scendono dal soffitto, girano vorticosamente facendo danzare l’acqua con un ritmo ipnotizzante. Mentre più riflessiva è l’opera Cloudscapes di Transsolar + Tetsuo Kondo, ovvero la riproduzione di una nuvola a mezz’aria nella stanza, che si può attraversare con una lunga passerella a chiocciola. Salendo oltre la nuvola si ha un’escursione termica di 20 gradi in più rispetto al suolo, effetto soffocante ma suggestivo! Ogni edizione vi sono nuovi Paesi che partecipano alla Biennale, quest’anno
per esempio espongono per la prima volta: Albania, Bahrain, Iran, Malesia, Marocco, Ruanda e Thailandia. Il lavoro Thailand’s Meet & Greet, è stato progettato da 8 giovani architetti vincitori del concorso People Meet in Architecture, per riorganizzare alcune aree di Bangkok. Abbiamo incontrato la curatrice Nuttinee Karnchanaporn e uno dei commissari Chalay Kunawong che ci hanno illustrato uno dei progetti, ovvero: pensare ad uno spazio con un campo magnetico che inibisce l’uso di cellulari e apparecchiature elettroniche. Proseguendo con la visita della mostra, oltre le Corderie e le Artiglierie, entriamo nel Padiglione Italia, con l’esposizione curata da Luca Molinari: AILATI. Riflessi dal futuro. L’impostazione rende la mostra comprensibile e usufruibile anche da un pubblico non specializzato, che abbia voglia di scoprire l’architettura italiana. AILATI. Riflessi dal futuro è un gioco di specchi con la parola Italia per un percorso che è una nuova lettura dell’architettura contemporanea vista attraverso uno sguardo laterale e originale sulle cose, sulla realtà, sui progetti per recepire con più forza e saggezza i riflessi dal futuro che la realtà ci manda quotidianamente e che sono la risorsa su cui l’architettura italiana può costruire nuove forme di identità e ricerca. Dal titolo della mostra, sorge una domanda: “Speriamo che la visione della mostra non venga vista al rovescio!”, Molinari carpisce l’ironia e risponde: “Assolutamente no, anzi: non vogliamo nemmeno che venga stravolto il concetto di architettura italiana che c’è stato finora!”. La mostra si articola su 3 sezioni: “Amnesia nel presente. Italia 19902010”, “Laboratorio Italia” e “Italia 2050”.
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Absolutely in line with the theme chosen for the 12th Show of International Architecture by the director Kazuyo Sejima “people meet in architecture”. We will try to describe several of the impressions that we have had of the exhibition. In the first days of the preview of the exhibition, our shots have captured moments of bustle in the final preparations of the exhibition with technicians, journalists, photographers, architects (most of the younger ones are still in disarray) and employees from all corners of the world. As with every year, alternating with the Biennial of Visual Arts, this event carries stimulating vibrations and catalyses attention on the lagoon city. But it is not the sole event of which we will speak. Tied to the biennial in these following days is also the inauguration of the Venice Film Festival at the Lido, Venice and the Festival of Contemporary Music. Around these three great appointments of world fame, the splendid Venetian palaces will open their doors to host the external halls, shows and many other unforgettable appointments. This year the biennial has inaugurated new spaces at Palazzo Giustinian (the office site) thanks to the restoration of the Pavilion of the Columns which has hosted the Special Event of the Biennial of Architecture 2010; Luma/ Parc des Ateliers of Frank O. Gehry and Gehry Partners, LLP. Another important resoration was that of the New Library of the Biennial – ASAC (Historic Archive of Contemporary Art) inside the Exhibition Palace at the Gardens. The Exhibition Palace (ex Italian pavilion now situated at Arsenale) hosts the show People Meet in Architecture, put on by Kazuyo Sejima. Amongst the projects on show we were struck by the study on restoration and conservation of buildings by Rem Koolhaas & Reinier De Graaf and the study by OMA – Office for Metropolitan Architecture. Rem Koolhaas was awarded this year the Golden Lion of Careers for having “expanded the possibilities of architecture – writes Sejima – focusing on the relationship between persons and space. He creates buildings which stimulate the interaction between persons, reaching in this way ambitious objectives for architecture.” The most suggestive pavilion absolutely not to be missed, is the Canadian one: with the installation of the Hylozoic Ground Philip Beesley,
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Associate Professor of Architecture at the University of Waterloo, has recreated an “enchanted forest” made of white acrylic filaments and mechanical filters which interacts with visitors, simulating the movement of breathing. Insofar as relating to a visit to the Arsenale, which remains, according to us the most interesting location for the exhibition of the Biennial Architecture, is the work of Olafur Eliasson, Your Split Second House has a decided impact: in a darkened room, illuminated solely by psychedelic flashes from rubber tubes that descend from the ceiling, turning, whirling, making the water dance with a hypnotic rhythm. Whilst the work Cloudscapes of Transsolar + Tetsuo Kondo is more reflective, the reproduction of a cloud in mid-air in a room, that one can cross with a long snail catwalk. Rising above the cloud one experiences a temperature rise of 20°C in respect of the temperature at ground level. The effect is suffocating but suggestive! Every edition there are new countries which participate at the Biennale. This year, for example, Albania, Bahrain, Iran, Malaysia, Morocco, Rwanda and Thailand exhibited for the first time.
The work Thailand’s Meet & Greet was put together by eight young architects, winners of the competition People Meet in Architecture, which dealt with the reorganisation of several areas of Bangkok. We met the curator Nuttinee Kamchanapom and one of the commissioners, Chalay Kunawong, they explaining us the projects: how visualising a space in a magnetic field which prohibits the use of cellphones and electronic apparatuses. Continuing with our visit at the show, other than the Corderie and the Artiglierie, we enter the Italian pavilion housing the exhibition put on by Luca Molinari ; Ailati. Reflections from the Future. The setting renders the show comprehensible and reaches out to a public who isn’t specialised but who wants to discover Italian architecture. From the title of the exhibition, ‘Italia’ written backwards, arises the question: “We hope that our exhibition isn’t seen backwards!” Molinari captures the irony and replies: “Absolutely not, to the contrary: we don’t even want to upset the concept of Italian architecture which has existed up until now!” The exhibition is divided into three sections: “Amnesia in the present. Italy 1990-2010”, “Italian Laboratory” and “Italy 2050.”
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intervista / interview
luca massimo barbero: un “veneziano” a Roma a “Venetian” in Rome
Incontriamo Luca Massimo Barbero, direttore del MACRO (Museo di Arte Contemporanea) di Roma, al museo Guggenheim, che egli definisce con l’ironia che contraddistingue quest’incontro “un’isola all’interno di un’altra isola”, in pieno allestimento della sua prossima mostra “Adolph Gottlieb, una retrospettiva”, prima esposizione italiana dedicata all’artista. D: Raccontaci di questa mostra. Su cosa si basa la tua scelta? R: Adolph Gottlieb è forse uno degli aritisti più importanti americani, meno noti in Europa. La sua pittura non è definibile, non è legata ad un solo periodo pittorico. La mostra è molto ricca di lavori rari. Si parte dall’autoritratto del 1938 in un crescendo di colori, sino ad arrivare alle sale di capolavori dell’Espressionismo astratto degli anni 50 ed alle ultime meravigliose opere. D: Direttore del Macro ora, curatore associato alla Guggenheim prima, passando per la Bevilacqua La Masa. Ci parli degli inizi della tua carriera? R: Beh, molti si aspettano da me un percorso storico artistico: per me non è stato così! Ho iniziato giovanissimo scrivendo e facendo foto. Alle superiori ho fatto agraria, poi la fuga viaggiando sempre tra l’Italia e gli Stati Uniti. La disciplina o passione ha preso forma qui a Venezia a Ca’ Foscari, all’inizio degli anni ‘80. Da sempre due interessi: le prime mostre che ho curato furono nell’86, disegni di Lucio Fontana una, e artisti miei coetanei l’altra; avevo 23 anni. 16
Luca Massimo Barbero
D: Quindi già da giovane hai avuto le prime soddisfazioni... R: Veniva affrontato tutto in un modo più giocoso, affrontavamo l’università senza l’idea della carriera e del curriculum. Impostavano la nostra formazione in modo di creare uno sguardo ampio, totale, dall’antico sino agli artisti viventi un modo per vedere tutto contemporaneamente. C’è da dire che molto lo devo al professor Mazzariol, per avermi fatto incontrare i protagonisti della scena dell’arte di quel periodo, invitandoli a Venezia, spingendoci però a viaggiare. Per il suo modo di raccontare d’arte e farci vivere Venezia come capitale internazionale dell’arte contemporanea. D: Come vedi Venezia ora? Siamo in periodo di Biennale Architettura e della Mostra del Cinema: tutta l’attenzione è concentrata sulla città! R: Venezia è stata una città Globale antelitteram, un porto franco per chi voleva mescolare idee, mercanzie,arte. un luogo dove c’era mercato e cultura: il fondaco dei Turchi, dei Tedeschi, l’isola degli Armeni, i Greci... sono tracce lasciate dal passaggio di mille civiltà. Mi preoccupa pensare che Arte Contemporanea sia solo la Biennale, meravigliosa occasione unica ma non laboratorio lento per la città. In questi giorni vedo giovani ammagati, ne sono felice, credo in loro e spero la città possa davvero investire sulle nuove generazioni. D: Qual’è stato il tuo progetto più significativo?
R: La mostra ideata nel ‘93 con Peter Greenaway a Palazzo Fortuny. É stata un’esperienza molto importante e non avevo nemmeno 30 anni. Quest’idea di mescolare le arti, in quella che fu casa di Mariano Fortuny, uno dei laboratori delle immagini. Dico sempre che noi ci occupiamo di immagini: raccontarle, appenderle e di farle rivivere nella contemporaneità. É rimasta nella memoria di più generazioni come quella di Fontana alla Guggenheim del 2006, già vecchio. (ride) D: Noi ti vediamo come un direttore giovanissimo, tu cosa ne pensi? R: Giovane? Solo in Italia mi guardano con sufficienza usando quel termine. Il mio staff a Roma è tutto tra 22 e 30 anni, una meraviglia di energia; vorrei citare un film a proposito come desiderio generazionale: “Non è un paese per vecchi”! (sospira) D: Cosa farai da grande? Che lavori stai preparando per il futuro? R: Da grande spero di fare il biondo, magro e simpatico con gli occhi celesti, tutto quello che io non sono! (ride) Ho diversi progetti: un altro libro di mie fotografie che uscirà l’anno prossimo. Poi un volume per me importantissimo perchè ha un legame con l’attualità e con la mia breve vicenda di studioso, “Il catalogo ragionato delle opere su carta di Lucio Fontana”, sono quasi 4 anni di lavoro. Da ottobre intanto 8 mostre al MACRO a Roma, una mostra sulla Accardi a Catania e 2 progetti per l’estero... E poi guardare sempre Venezia!
We meet Luca Massimo Barbero, director of MACRO (Museum of Contemporary Art) of Rome, at the Guggenheim Museum, which he defines with the irony that characterizes this meeting as “an island at the centre of another island”, in full preparation of his next exhibition “Adolph Gottlieb, a Retrospective”, the first Italian exhibition dedicated to the artist. Q.Tell us about this show. On what is your choice based? A.Adolph Gottlieb is perhaps one of the most important American artists, less known in Europe. His paintings are not definable; they are not tied to only one painting period. The show is very rich in rare works. It begins with the 1938 artist’s portraits in a crescendo of colours, then abstract expressionist masterpieces until one reaches smaller rooms crowded with sculptures and paintings. Q.Director of MACRO, now, curator associated with the Guggenheim, firstly, passing over Bevilacqua La Masa, tell us about the beginnings of your career? A.Well, most people expect I started on the historic artistic route: for me, it wasn’t like that. I began from an early age writing and taking photographs. In high school I studied agriculture, then came my “escape” - always travelling between Italy and the United States. The passion or discipline, takes shape here in Venice, at Ca’ Foscari, around about the 1980s. Always two passions. The first exhibitions I curated were in 1986, one by Lucio Fontana draw and another by coeval artists, when I was 23 years of age.
Adolph Gottlieb, Burst, 1973
Q.Therefore, already as a young man you had your first satisfaction? A.Everything was faced in a more playful way, we attended school without the idea of a career and a curriculum. Our formative years were more vast, we had an outlook totally on the past in order to see everything contemporaneously. It is
to be said that I owe much to Professor Mazzariol who allowed me to meet all the protagonists in the art scene of that era, having invited them to Venice but pushing us to travel. His way of telling us was live art and Venice as the capital of international contemporary art. Q.How do you see Venice now? We are in a period of the Architecture Biennale and Film Festival: all attention is focussed on the city. A.Venice has been a global city columnist, a haven for those who wanted to mix ideas, merchandise, art. A place where there was a market and culture: the warehouse of the Turks, the Germans, the island of Armenians, Greeks... these are traces left by the passage of a thousand civilizations. It worries me to think that contemporary art is only the Biennale, a wonderful unique opportunity to show but not a laboratory for the city. These days I see the young “bewitched”, I’m happy, I believe in them and I hope the city can really invest in new generations. Q.What has been your most significant project? A.The show organised from 1991 to 1993 with Peter Greenaway at the Fortuny Palace. It was a most important experience and I was not yet 30. This idea of mixing art, in that which was the house of Mariana Fortuny, one of the image laboratories. I always say that we occupy ourselves with images: retelling them, hanging them and making them relive in contemporaneity. It has remained in the memory of many generations, like the exhibition of Fontana at the Guggenheim in 2006. Q.We see you as a very young director. What do you think? A.Young? Only in Italy do people have a snobbish attitude towards me when they use that term. My staff in Rome is all between 22 and 30 years, a marvel of energy; I would like to cite a film about desire as generational: “No Country for Old Men”! (sigh) Q.What will be your next epic? What work are you preparing for the future? A.Of a grand nature, I hope to play the role of a blonde. Thin and likeable, with blue eyes – everything which I’m not. (laughs) I have various projects. Another book of my photographs which I hope will be released next year; a work which for me is very important because it is tied to topical issues, “Il catalogo ragionato delle opere su carta di Lucio Fontana”, took four years to complete. Then, in October eight shows at MACRO, Rome, an exhibition on Accardi at Catania and two overseas projects… and then always looking to Venice! 17
8-17 Ottobre 2010
VENICE DESIGN WEEK
8th - 17th october
Venezia, sede della Biennale, non aveva un evento dedicato al Design. Mancava in Veneto, area feconda di aziende che esportano, una rassegna dedicata alla produzione, ed in particolar modo a tutte quelle produzioni che stanno al limite tra prodotti industriali e prodotti personalizzati artigianalmente. La Venice Design Week si svolgerà dall’8 al 17 Ottobre contaminando tutta la città in percorsi di design. La manifestazione ha il patrocinio del Comune di Venezia e dell’assessorato alla Cultura. Propone un’esposizione diffusa e un calendario ricco di eventi, incontri e conferenze. Alla Venice Design Week verranno coinvolti i sensi dei partecipanti non solo la vista ed il tatto tra calli e campielli, in luoghi che esporranno oggetti e progetti site specific, ma anche il gusto e l’olfatto in ristoranti che proporranno piatti genuini e insoliti o panetterie che produrranno il pane fucsia (colore dei luoghi della manifestazione) al profumo di rapa rossa ottenuto da ingredienti completamente naturali. I percorsi di design metteranno in luce la creatività di designer emergenti. Le idee e gli oggetti saranno il centro della manifestazione. Gli incontri sul design permetteranno di avviare sinergie tra creativi e aziende di far conoscere le dinamiche della progettazione rendendo partecipe la cittadinanza con laboratori di sperimentazione della fantasia. Adulti e bambini potranno iscriversi agli incontri in cui i designer con il gioco faranno sperimentare le vie della creatività. Le scuole sono invitate ad ospitare laboratori vivaci sulla costruzione e riciclo dei materiali che permetteranno di riflettere sulla nascita di un oggetto sull’uso fino allo smaltimento o riuso della materia. Con la manifestazione debutta il concorso internazionale dal tema FABBRICARE COSE Art | handcraft | industry che coinvolge una giuria internazionale, è aperto a designer studenti e professionisti di tutte le età che possono partecipare registrandosi on-line dal 10 al 24 Settembre 2010 sul sito www.designweek.it. Le premiazioni avverranno il 17 Ottobre durante la festa di chiusura della Design Week a Ca’ Zanardi. Venice, seat of the Biennial, did not have an event dedicated to design. There was missing in the region of Veneto a fertile site for export companies, a festival dedicated to production, and in particular all productions which fall between industrial products and personalised handmade products created by artisans. Venice Design Week will be held from 8 to 17 October, infecting the city in all manner of design. The event has the patronage of the City of Venice and the Department of Culture. It proposes a diffuse exhibition and a calendar rich in events, meetings and conferences. Venice Design Week will involve the senses of the participants, not only those of sight and touch often used when between alleys and in squares - in places which exhibit objects and projects that are site-specific - but also taste and smell in restaurants which propose genuine unusual dishes or bakeries which produce fuchsia bread (the colour attributed to the sites of the event) with the perfume of red beetroot obtained from completely natural ingredients. The pathway of design will bring to light the creativity of emerging designers.The ideas and the objects will be the centrepiece of the event. The meetings revolving around design will allow for synergies between the creative artists and companies in order to understand the dynamics of the designs making participatory a citizenship with laboratories that experiment with fantasy. Children and adults will be able to enrol in meetings in which the designer, through play, will experiment the pathways to creativity. Schools are invited to host lively laboratories on construction and recycling of materials which in turn allows for reflection on an objects origin and on its use until the objects disposal or the re-use of its material. The event will debut the international competition based on the theme MAKING THINGS art | handcraft | industry which will involve an international jury, and is open to students of design and professionals of all ages who can participate by registering online from 10 to 24 September 2010 on the site: www.designweek.it. The awards will be held on 17 October during the closing festival of Design Week at Ca’Zanardi. Informazioni sulla manifestazione nel sito www.designweek.it Venice Design Week è organizzato da vogliadarte.it con il patrocinio del Comune di Venezia Agenzia di comunicazione e segreteria organizzativa AD3.it 18 38
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Venezia Marketing & Eventi tra luglio e agosto ha aperto le porte di una delle piazze più magiche del mondo, per ospitare grandi eventi tra concerti, balletti e spettacoli. La commedia musicale Casanova, Charles Aznavour, Pat Metheny Group, Norah Jones, Roberto Bolle & Friends, Venezia Fashion Night e Patti Smith Acoustic Band si sono alternati per circa un mese sul palcoscenico allestito di fronte alla Basilica di San Marco e hanno incantato un pubblico sempre numeroso. Abbiamo incontrato Charles Aznavour e Roberto Bolle.
Marketing & Events, between July and August, has opened its doors to one of the most magical piazzas in the world to host grand events, featuring concerts, ballet and shows. The musical commedy Casanova, Charles Aznavour, Pat Metheny Group, Norah Jones, Roberto Bolle & Friends, Venice Fashion Night and Patti Smith Acoustic Band are alternating for approximately a month on the stage set in front of the Basilica di San Marco and the ever growing public has been spellbound. We have met with Charles Aznavour and Roberto Bolle.
intervista / interview by Luisa De Salvo
Charles Aznavour inCanta Venezia Charles Aznavour enchants Venice Charles Aznavour
La musica inizia dal suo nome. Charles Aznavour: sembra il verso di una canzone. Lui entra in conferenza stampa con camicia e bretelle gialle, che si confondono con i flash dei fotografi. “Bonjour, voilà”, saluta come un uomo d’altri tempi, anzi proprio come un signore che di anni ne ha ottantasei, ma li tieni tutti nascosti da qualche parte. Non parla e con pazienza aspetta che siano i giornalisti a fargli le domande. Lo stile di un artista si vede da come inizia.
più affezionato per motivi personali. La cosa che più mi ha colpito è stato il barbiere: qui tagliano i capelli ancora con le forbici senza rasoio. Farebbero fortuna a Parigi. D. Che musica ama ascoltare più volentieri? R. Ascolto tutto: contemporanea, leggera… Mi piace la radio più della televisione perché ti segue dovunque e poi è più varia, ha una memoria più capiente.
cantare adesso? R. Per il concerto di Piazza San Marco ho scelto la par condicio. Due uomini (Ranieri e Battiato) e due donne (mia figlia Katia e Patty Bravo), ma mi piacerebbe incontrare tutti quelli con cui ho cantato. Credo di potermi definire il recordman dei duetti. Amo quando ascolto altri artisti interpretare le mie canzoni, perché diventano ogni volta diverse. Se le cantassero come me, sicuramente sarei più bravo io (ride, il maestro).
D. Maestro, dov’è finita la Bohème? R. La Bohème di oggi assomiglia alla miseria. O almeno questo è quello che mi sembra sia rimasto della graziosità della vita che si svolgeva allora a Parigi tra lotte per gli ideali, valori sociali, il tentativo di percorrere la propria strada…
D. Provando a fare il gioco delle Sliding Doors, come sarebbe stata la vita di Shahnour Varenagh Aznavurjian (il vero nome del maestro) se i suoi genitori avessero preso quella nave per l’America? R. Diversa. Sarei stato americano, forse attore o cantante, ma non avrei scritto canzoni. L’Europa di quei tempi era piena di stimoli che provenivano dalla Francia, Spagna, Italia, dalla letteratura russa.
D. Cosa ne pensa di questa nuova Europa Unita? È giusto far entrare la Turchia? R. Come figlio di immigrati non posso essere che d’accordo, ma credo che la Turchia sia una pessima ballerina di tango. Fa un passo avanti e due indietro e danza da sola. Credo che solo quando il popolo turco raggiungerà la piena consapevolezza della sua intelligenza e capacità potrà entrare in Europa senza problemi.
D. Fra le circa 500 canzoni scritte da lei, ce n’è una che le appartiene di più? R. No. Perché tutte le mie canzoni sono diverse, seguono i cambianti del tempo e l’evoluzione della scrittura. Oggi, per esempio, sono molto più vicino ai tempi sociali. Vorrei che di me non dicessero che ho scritto delle belle canzoni, ma che ho scritto delle canzoni per tutti.
D. Il suo prossimo sogno? Magari quello mai sognato? R. Non ho abbastanza immaginazione per avere altri sogni.
D. Quale scaletta propone per il concerto di Piazza San Marco del 16 luglio? R. In genere decido all’ultimo momento perché dipende molto dagli artisti che mi accompagnano. L’unica certezza è che metà delle canzoni saranno in italiano e l’altra metà in francese, ma tutte scritte da me, anche se alcune sono spesso interpretate da altri. D. Che rapporti ha con l’Italia? E con Venezia? R. All’Italia sono legato da quando avevo 12 anni. Eravamo un gruppo di giovani artisti molto affiatati. Venezia e Gerusalemme sono le città a cui sono 20 38
D. Lei ha dettato con i big della musica mondiale. Con chi vorrebbe
D. Può spigare in cosa consiste la sua attività di ambasciatore armeno in Svizzera? R. In quanto diplomatico, decido di non rispondere (ride di nuovo e saluta. È tempo di provare prima di salire sul palco della sua bella Venezia).
Patty Pravo
Massimo Ranieri
Franco Battiato
has a more capacious memory.
The music begins from his name, Charles Aznavour: It seems the verse of a song He enters the news conference with a shirt and yellow braces which are confused with the flash of the photographers. “Bonjour, voilà.” He greets like a man from another time, actually, like a gentleman of 86 years of age, but he keeps his years hidden someplace. He doesn’t speak and with patience awaits the journalists to ask him questions. One sees the style of an artist from how he begins. Q. Maestro, where did La Boheme finish? A. The Boheme of today resembles misery. Or at least that is what seems to me to remain from the graciousness of life that took place in Paris through fighting for ideals, social values, the attempt to travel one’s own road. Q. What lineup do you propose for the concert in Piazza San Marco on 16 July? A. Generally, I decide at the last moment because it depends mostly on the artists who accompany me. The only certainty is that half the songs will be in Italian and the other half in French, but all written by me, even if some are often interpreted by others. Q. What relationship do you have with Italy and with Venice? A. To Italy I have been bound since I was 12 years old. We were a group of young artists, mostly rehearsed. Venice and Jerusalem are the cities which I am more fond of for personal reasons. The thing which has struck me most is the barber: Here they still cut hair with scissors without a razor. They would make a fortune in Paris. Q. Which music do you love to listen to most? A. I listen to all music: Contemporary, light... I love the radio more than television because it follows you wherever and then it is more varied; it
Q. Trying to play the game Sliding Doors, what how would Shahnour Varenagh Aznavurjian’s (the real name of the maestro) life have been like if your parents had taken the ship for America? A. Different. I would have been American, maybe an actor or a singer, but I would not have written songs. Europe of that era was full of stimuli that came from France, Spain, Italy, from Russian literature. Q. Amongst the roughly 500 songs written by you, is there one that touches you the most? A. No, because all my songs are different: They follow the changing times and the evolution of writing. Today, for example, I am more close to the social times. I would not like people to say that I wrote beautiful songs, but that I wrote songs for everyone. Q. You have performed with the “big” of the music world. With whom would you like to sing now? A. For the concert in Piazza San Marco (St. Mark’s Square) I have selected a level playing field. Two men (Ranieri and Battiato) and two women (my daughter Katia and Patty Pravo) but I would like to meet again with everyone with whom I have sung. I believe I can define myself “the record man of duets.” I love it when I listen to other artists interpreting my songs because each time they are different. If they would sing them like me, I would surely be better. (The maestro laughs).
A. I don’t have enough imagination to have other dreams. Q. Can you explain what your activity as Armenian Ambassador to Switzerland consists of? A. Inasmuch as it is diplomatic, I will decide not to answer. (Laughs again and bids farewell. It’s time to rehearse before taking the stage of his beautiful Venice)
Q. What do you think of the new European Union. Is it right to let Turkey enter? A. As a son of immigrants I cannot but be in agreement, but I believe that Turkey is a bad ballerina of tango. She takes one step forward and two steps backwards and dances alone. I believe that only when the Turkish population reaches full awareness of its intelligence and capacity will it be able to enter Europe without problems. Q. Your next dream? Perhaps the one never dreamed? 21 39 25
roberto bolle
la pirouette della vita. The pirouette of life by Luisa De Salvo
Roberto Bolle - Š Luciano Romano
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Dire che è bello e bravo è riduttivo. Roberto Bolle è il più bello e il più bravo. Senza competizione, né paragone, lui rappresenta il simbolo di come magicamente un fisico scolpito nel marmo si anima in movimenti perfetti. Insieme ad artisti di fama internazionale ha illuminato Piazza San Marco la notte del 27 luglio con il suo Roberto Bolle & Friends, lo straordinario Gala di danza a favore del FAI. Non ama parlare della sua vita privata, troppo spesso dilaniata da pettegolezzi e superficialità,
ma sorride dolcemente quando l’attenzione è focalizzata sulle sue tante attività sociali e professionali. Nel 1996 era già primo ballerino al Teatro La Scala di Milano, nel 1999 Ambasciatore di buona volontà per l’UNICEF, nel 2003 Étoile sempre alla Scala, nel 2007 primo italiano a danzare al Metropolitan di New York, dal 2009 Principal dell’American Ballet Theatre. Non sembra volersi fermare qui: il suo rispetto per l’ambiente e soprattutto per i bambini poveri della terra ha i contorni chiari e concreti di
impegni umanitari tra i viaggi in Egitto e Sudan, la partecipazione a eventi di beneficenza ed anche quando si vede volteggiare tra gli zampilli dell’acqua Fiuggi o i preziosi tessuti di Ferragamo. Vorrebbe essere ricordato per quello che ha fatto di buono per il nostro mondo e non solo per i suoi passi di danza. Anche per questo Roberto Bolle, il più grande ballerino italiano, non si limita a camminare. Si libra in volo.
gossip and superficiality, but he smiles sweetly when the attention is focused on his many social and professional activities. In 1996 he was already the Primo Ballerino at La Scala di Milano. In 1999 a goodwill ambassador for UNICEF. In 2003 always the star at La Scala. In 2007 first Italian to dance at the Metropolitan in New York. From 2009 Principal Dancer of the American Ballet Theater. He doesn’t wish to stop here. His respect for the environment, and above all for the poor children of our world, he has a clear vision and
concrete humanitarian commitments between Egypt and the Sudan, participation in beneficence events, and even when he sees himself twirling amongst the water jets of Fiuggi or the precious cloths of Ferragamo.
Roberto Bolle - © Luciano Romano
To say that he is beautiful and great is reductive. Roberto Bolle is the most beautiful and the greatest. Without competition, nor comparison, he represents the symbol of how magically a physique sculptured in marble animates itself in perfect movement. Together with artists of international fame he illuminated Piazza San Marco on the night of 27 July with his Roberto Bolle & Friends, the extraordinary Gala of dance in favor of FAI. He doesn’t like to talk about his private life, too often torn between
He would like to be remembered for the good he has done for our world and not only for his dance steps. Even for that, Robert Bolle, the greatest Italian dancer, doesn’t limit his walk. He frees himself in flight. 23 39 25
ristorante / restaurant
“da ivo”
Giovanni Fracassi gestisce il ristorante, fondato da Ivo Natali “il toscano”, con la precisa intenzione di mantenere la tradizione. Abbiamo chiesto a Giovanni, cosa rende un ristorante come “Da Ivo” la meta preferita dalle stelle del jet set internazionale. “Probabilmente la ricetta vincente è data da piccoli particolari che nel resto del mondo è difficile trovare. I pochi tavoli a disposizione rendono l’ambiente caldo, accogliente e molto esclusivo, l’entrata dal canale ha sempre il suo fascino e la cucina di Giorgina Mazzetto, tra prelibatezze toscane e venete, è ormai dal 1976 una certezza per gli affezionati clienti.”
Sting e moglie con Giorgina la chef
Tom Cruise e la moglie Katie Holmes
La carta dei vini, curata personalmente da Giovanni, propone una scelta tra le 150 etichette più prestigiose. Tra gli estimatori più fedeli possiamo citare: Principe Abdul Allah, Elton John, Sting, Harrison Ford, Phil Collins, Christina Aguilera, Nicolas Cage, Hugh Grant, Madonna, Paul Newman, Denzel Washington, Barbra Streisand, Jacques Chirac, Adnan Kashoggi.
Ewan Mc Gragor
Prenotando anticipatamente, preparatevi a una serata davvero speciale. Naomi Campbell & Vladimir Doronin
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Giorgina la chef, Ivo Natali, Giovanni Fracassi
Elton John, Ivo Natali, David Furnish
Ozzy Osbourne e Giorgina
Giovanni Fracassi manages the restaurant, founded by Ivo Natali “The Tuscan”, with the precise intention of maintaining tradition. We asked Giovanni what makes a restaurant like Da Ivo the preferred eating place of the international jet-setting stars. “Probably the winning recipe is the attention to small details which in the rest of the world is difficult to find. The small number of tables gives a warm atmosphere, inviting and very exclusive. The entrance via the canal always holds fascination and the cuisine of Giorgina Mazzetto, with Tuscan and Venetian delicacies, has been, since 1976, a certainty for the affectionate clients.” The wine list, overseen personally by Giovanni, offers a selection of 150 of the most prestigious labels.
Jude Law
San Marco 1890 Calle dei Fuseri - Venezia tel +39 041 5285004 fax +39 041 5205889 mail: info@ristorantedaivo.com
Amongst our most esteemed and faithful clients are: Prince Abdul Allah, Elton John, Sting, Harrison Ford, Phil Collins, Christina Aguilera, Nicolas Cage, Hugh Grant, Madonna, Paul Newman, Denzel Washington, Barbra Streisand, Jacques Chirac, Adnan Kashoggi. Make your reservation in advance and prepare yourselves for a truly special evening.
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librai a venezia
La Toletta - Librerie Libreria Mondadori Venezia Libreria Mondadori Airport Studio LT2 - edizioni
Booksellers in venice il carnevale in età moderna 30 anni di Carnevale a Venezia 1980-2010 di Alessandro Bressanello
info@libreriatoletta.it www.libreriatoletta.it 041 52 32 034 info@libreriamondadorivenezia.it www.libreriamondadorivenezia.it 041 52 22 193
editore Studio LT2
il libro
the book
L’autore
the author
Nel 1797 si tiene l’ultimo Carnevale “storico” di Venezia, pochi mesi dopo cade la Repubblica per mano di Napoleone, la successiva cessione di Venezia all’Austria decreta la fine dell’indipendenza della città durata più di mille anni. Da quel momento il Carnevale viene abolito assieme ad altre usanze; per quasi due secoli non rimane che un ricordo della Festa. Per capire la rinascita del Carnevale di Venezia, che viene solitamente datata nel 1980, bisogna inquadrarla nel contesto degli anni precedenti. Nel 1967 si organizzano a Burano, isola periferica della laguna veneta, le prime manifestazioni con sfilate di maschere, dal ‘69 comincia a ricoprire, a livello dei media, il ruolo di festa che mancava a Venezia. Negli anni ‘70 la manifestazione, pur mantenendo uno spirito popolare, comincia ad allargarsi a tutti i giorni “grassi” da giovedì a martedì diventando un punto di riferimento anche per i veneziani e turisti invernali. A Venezia negli anni ‘70 il turismo invernale è più che raddoppiato pur non essendoci manifestazioni di rilievo, basta il semplice richiamare i fasti del Carnevale del ‘700. Gruppi di studenti inscenano nel ‘78 delle mascherate improvvisate, girando per la città tirando farina e uova, coinvolgendo ed imbrattando anche infastiditi passanti. Nel ‘79 viene stilato per la prima volta un programma, si propone di coinvolgere i veneziani con iniziative in piazza San Marco e nelle strade per far rivivere le antiche tradizioni della Serenissima. Nel ‘79 la Scuola Grande San Marco organizza il Volo della Colombina riproposto per la prima volta davanti a migliaia di veneziani, alcune feste e spettacoli e il martedì grasso, il Gran Ballo in piazza San Marco e il falò del Pantalone che chiude i festeggiamenti, riempiono in modo inaspettato la Piazza. Nel 1980, su pressione dell’allora sindaco Mario Rigo, Maurizio Scaparro ha l’intuizione di tenere la Biennale Teatro durante il Carnevale, è un grande successo, i teatri esauriti, le piazze piene di giovani in maschere improvvisate, l’Italia usciva dagli anni di piombo del terrorismo, la voglia di divertirsi era grande. Scaparro ripete l’esperienza nei due anni successivi, la città comincia a rivivere anche d’inverno, il business comincia a far gola, il Comune e l’Azienda di promozione turistica si impegnano a promuovere iniziative proprie. Si comincia a fare sul serio…
ALESSANDRO BRESSANELLO nato nel 1948 e residente a Venezia, inizia come musicista in rock band, nel 1976 fonda il Tag Teatro di Venezia che dirige sino al 1990 lavorandovi come attore, regista, e organizzatore. Dal ‘90 lavora come attore indipendente in Teatro e Cinema, come regista dirigendo spettacoli teatrali e opere di musica barocca in USA, Svezia, Germania, Inghilterra, Russia e Norvegia, come produttore con la sua società Produzioni Teatrali Veneziane organizza eventi in diversi paesi. Partecipa al Carnevale di Venezia con il Tag già dal 1980, lavorandoci poi a vario titolo in tutte le edizioni fino al 2008. 28
rubrica a cura di Giovanni Pelizzato
In 1797 the last Historical Carnival of Venice was held. A few months later the Republic fell at the hands of Napoleon. The successive ceding of Venice to Austria decreed the end of independence of the city which had lasted for one thousand years. From that moment the carnival was abolished together with other customs; for a few centuries there only remained the memory of the festival. To understand the rebirth of the Carnival of Venice, which it’s usually noted began in 1980, one has to frame it in the context of the preceding years. In 1967 there was organised in Burano, an outlying island of the Venice lagoon, the first festival with masked parades. From 1969 there began, at a media level, the coverage of the role of the festival that had been missing in Venice. In the 1970s the event, though maintaining a spirit of popularity, began to spread to every “grassi” (a name given to the specific days on which the Carnival of Venice takes place) day from Thursday to Tuesday, which also became a point of reference for the Venetians and the winter tourists. In the 1970s in Venice winter tourism more than doubled, even though there were no major festivals. One only has to remember the fasts of the carnival of the 1700. Groups of students in 1978 staged improvised masked parades, wandering the city throwing flour and eggs, involving and fouling the annoyed passersby. In 1979 there was styled, for the first time, a programme which proposed to involve Venetians with projects in St Mark’s square and in the streets to revive the old tradition of Serenissima. In 1979 the Grande St Mark School organised the Flight of the Doves re-presented for the first time before thousands of Venetians, some festivals and spectacles and the “grasso” Tuesday the grand ball in St Mark’s Square and the bonfire of Pantalone which concluded the festivities and filled the square with an unexpected number of people. In 1980, under pressure by the then mayor, Mario Rigo, Maurizio Scaparro had the foresight to hold the Biennale of Theatre during the carnival. It was a great success; the theatres were full, the piazzas filled with young people in improvised masks. Italy was coming out of the leaden years of terrorism; the desire to enjoy oneself was immense. Scaparro repeated the experience in the following years. The city began a revival even in winter. The business began to take hold. The municipality and tourist office took on the role of promoting their own initiatives. One started to take things seriously…
ALESSANDRO BRESSANELLO, born in 1948 and resident of Venice, began as a musician in a rock band. In 1976 he founded the Tag Theatre of Venice which he has directed since 1990, working therein as actor, director and organisor. Since 1990 he has worked as an independent actor in theatre and cinema, and as a director, directing theatrical shows and operas of the baroque-style music in the USA, Sweden, Germany, England, Russia and Norway and being the producer of his company Venice Theatrical Productions, organising events in various countries. He has participated in the Venetian Carnival with Tag Theatre since 1980, having taken on various roles in all the productions until 2008.
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S. Marco 1996/D 30124 Venezia (Campo S.Fantin) tel. 041 5231305 - fax 041 5230360 info@bugnoartgallery.it - www.bugnoartgallery.it S. Marco 1996/D 30124 Venezia (Campo S.Fantin) tel. 041 5231305 - fax 041 5230360 info@bugnoartgallery.it - www.bugnoartgallery.it 29
artE e dintorni autunno a palazzo Fortuny
Autumn at Palazzo Fortuny Venezia - Museo Fortuny 4 settembre 2010 – 9 gennaio 2011 4 september 2010 ‑ 9 january 2011 1 settembre - 3 ottobre 2010 1 september - 3 october 2010
Singolare, eclettica quanto mutevole OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni, giunge quest’anno alla sua tredicesima edizione. In concomitanza con la 67^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica al Lido di Venezia, OPEN dialoga con noi e l’ambiente circostante con il linguaggio universale dell’arte. Come ormai da tradizione, il successo di OPEN negli anni è stato contrassegnato da numerose presenze curatoriali che hanno apportato alla mostra una ricerca incentrata sulle ultime tendenze dell’arte e della cultura in ambito sia nazionale che internazionale. Le sedi sono quelle del Lido di Venezia e l’isola di San Servolo, animate da feste ed incontri molto stimolanti. Singular, eclectic and variable, OPEN, International Exhibition of Sculptures and Installations, this year celebrates it’s 13th edition. In conjunction with the 67th Venice Film Festival held in Lido, Venice, OPEN dialogues with the spectator and with its surrounding environment through the universal language of art. As is already tradition, the success of OPEN over the past years has been characterized by the numerous curatorial presences which have brought to the exhibition their extensive research based on the latest artistic and cultural trends both in a national and international sphere. The sites chosen for OPEN 13 are the Lido of Venice and the island of San Servolo, brought to life by celebrations and stimulating exchanges. Info: Arte Communications; www.artecommunications.com 30
Silenzi, natura, meditazione, tempo: intorno a queste suggestioni si articola la vasta offerta di Palazzo Fortuny per la stagione espositiva d’autunno. Come sempre il genius loci e lo spirito di Mariano aleggiano su interventi di artisti di oggi, che lavorano nel museo rendendogli omaggio e riprendendone l’attitudine sperimentale.
Silences, nature, meditation, time: These suggestions comprise the vast offerings of Palazzo Fortuny for the autumn season of exhibitions. As always, the distinctive atmosphere and the spirit of Mariano flutters through interventions of today’s artists who work in the museum rendering homage and recapture the experimental attitude.
NUALA GOODMAN GARDENS piano terra Ground floor.
MARCO TIRELLI primo e secondo piano 1st and 2nd Floor
ALBERTO ZORZI UNICUM GIOIELLI, ARGENTI 2000-2010
GIORGIO VIGNA ALTRE NATURE
GIORGIO MORANDI SILENZI
LUCA CAMPIGOTTO MY WILD PLACES terzo piano Third floor
MARIANO FORTUNY LA SETA E IL VELLUTO (proroga) primo piano 1st Floor
Palazzo Fortuny Tel. 041 5200995 | Fax. 041 5223088 info: info@fmcvenezia.it
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cameraphoto Epoche
Brigitte Bardot - Cannes 1955
Gary Cooper - Venezia 1955
Claudia Cardinale - Cile 1959
Anna Magnani - Venezia 1950
Federico Fellini & Alberto Sordi - Venezia 1953
Antony Quinn & Barbra Steel - Venezia 1959
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Corre l’anno 1947. La Mostra del Cinema di Venezia, rinata dalle ceneri del secondo conflitto mondiale, si presenta al massimo del suo splendore e nella cornice d’eccezione di Palazzo Ducale. Lo stesso anno Dino Jarach fonda l’agenzia fotografica “Interphoto” che diventerà “Cameraphoto” nel 1958. Quattro fotoreporter, Venezia che rinasce come capitale del Cinema e della mondanità e la disponibilità di attori, registi, artisti e scrittori a mostrarsi nella loro spontanea quotidianità. Questi gli ingredienti che hanno permesso la creazione di un archivio fotografico straordinario,
interamente in bianco e nero, che fino agli anni ottanta ha raccolto materiale di valore inestimabile. Claudio Gallo, Celio Scapin, Walter Stefani e Duilio Stigher, ai quali si aggiungerà negli anni settanta l’attuale proprietario dell’archivio storico Vittorio Pavan, per quarant’anni hanno seguito star del cinema, eventi mondani, fatti di cronaca e avvenimenti storici. Dalla Mostra del Cinema alle Biennali d’Arte e Architettura, passando per la strage del Vajont e gli omicidi di Ca’ Dario, molto di ciò che è avvenuto in quarant’anni d’Italia è stato immortalato dai loro obbiettivi. Dalla loro passione e perizia tecnica,
Archivio Cameraphoto Epoche © Bianconero-Venezia di Vittorio Pavan
Rita Hayworth - Cannes Vallarius 1949
Sophia Loren - Venezia 1955
Burt Lancaster - Venezia
Charlie Chaplin e Oona O’nel - Venezia 1959
Paul Newman - Venezia 1963
grazie alla tenacia e all’incredibile fiuto per le notizie, l’agenzia fotografica diventa fonte di riferimento per testate come “Time”, “Life”, “La Stampa”, “L’Europeo”, “Paris Match”, “Der Spiegel”, diventando inoltre corrispondente della Associated Press. L’archivio raccoglie 300.000 negativi di fotografie inedite, uniche e straordinarie gestite e conservate presso lo studio Bianconero di Venezia. Ma un patrimonio di questo calibro necessita di investimenti e fondi che purtroppo tardano ad arrivare. L’archivio Cameraphoto Epoche aspetta solo un mecenate
disposto ad investire in un tesoro di indubbio valore storico e artistico. In occasione della 67° Mostra del Cinema di Venezia, lo studio Bianconero, proprietario dell’archivio Cameraphoto Epoche, allestisce uno spazio di esposizione e vendita. La galleria è sita sotto il porticato nei pressi dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia. Le fotografie dell’Archivio sono in vendita anche sul web all’indirizzo www.starsinvenice.com o www.bianconero-venezia.it. Si effettuano spedizioni in tutto il mondo.
Gina Lollobrigida - Venezia 1954
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Salvador Dalì - Venezia 1961
George Braque - Parigi 1950
Chet Baker - Lucca 1961
Renato Guttuso - Roma 1950
Ernest Hemingway - Torcello 1948
Le Corbusier - Venezia 1952
The year is 1947. The Venice Film show, reborn from the ashes of the Second World War, takes place in maximum splendour within the exceptional framework of the Palazzo Ducale. That same year Dino Jarach founded the photographic agency “Interphoto” which was to become “Cameraphoto” in the year 1958. Four photoreporters have as their subject Venice, which is reborn as the capital of Cinema with the worldliness and availability of actors, directors, artists and writers, showcasing themselves in their daily spontaneity. These are the ingredients which
have allowed for the creation of an extraordinary photographic archive, entirely in black and white which, until the 1980s, has collected material of unestimable value. Claudio Gallo, Celio Scapin, Walter Stefani and Duilio Stigher, who, in the 1970s, became the proprietors of the historical archive of Vittorio Pavan, for forty years have searched the stars of cinema, worldly events, newspaper articles and historical turning points. From the showcase of cinema to the Biennial of Art and Architecture, passing through the massacre of Vajoint and the homicides of Ca’Dario, most of that which has occurred in
Max Ernest - Venezia 1954
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Archivio Cameraphoto Epoche © Bianconero-Venezia of Vittorio Pavan
Joan Mirò - Venezia 1951
Mick Jagger e moglie - Venezia 1971
Lucio Fontana - Venezia 27°Biennale
Alberto Giacometti - Venezia 31°Biennale
Giorgio De Chirico - Venezia 1948
forty years in Italy was immortalised by their objectives. From their passion and technical expertise, thanks to the tenacity and incredible nose for a story, the photographic agency became the source of reference for tested “Time”, “Life”, “La Stampa”, “L’Europeo”, “Paris Match”, “Der Spiegel”, and became also correspondent of Associated Press. The archive collects 300,000 negatives of unpublished photographs, unique and extraordinary, managed and preserved at studio Bianconero di Venezia. But a patrimony of this calibre has the necessity for investments and funds which unfortunately are too often late in arriving. The archive
Cameraphoto Epoche awaits only a patron who is disposed to invest in a treasure of undoubtable historical and artistical value. On the occasion of the 67th Venice Film Show, the studio Bianconero, prorietor of the archive Cameraphoto Epoche, prepares an exhibition and salesroom. The gallery is situated under the arcade close to Hotel Excelsior at the Lido, Venice. The photographs of the archive are on sale also on the web at the site www.starsinvenice.com or www.bianconero‑venezia.it. We ship world‑wide.
Pablo Picasso - Parigi 1948
Charles Aznavour - Venezia
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“La folla che assiste a questo spettacolo è eccitata, rumorosa, esibizionista, nervosa e all’erta, gente della moda che si bacia e abbraccia e dice sei terrific, sei stupenda, ci vediamo stasera, donne un po’ adunche nella rapacità di mostrarsi, ragazze militaresche nel prendere appunti, una montagna di fotografi vocianti e spintonanti, uomini eleganti e sempre sorridenti per professione”. (Brunetta, Il vizio del vestire) Ore ventuno del 30 luglio 2010. San Marco si mostra agli occhi dei passanti in una veste del tutto inedita. Per una notte, l’unica piazza di Venezia, nonché una delle più famose al Mondo, si trasforma in un’incredibile passerella 36
di moda. È la Venice Fashion Night, organizzata dalla Camera della Moda Italiana in collaborazione con Venezia Marketing ed Eventi e Casinò di Venezia, prodotto da Expovenice ed EvolutionVision Advisory e grazie anche alla local media Partnership della Vetrina di Venezia. Presentato da Jo Sqillo, quest’inedito format di talk-show e sfilata si è dipanato in diversi momenti: sfilate, interventi e consegne di premi, in particolare il riconoscimento con il Leone D’Oro di Venezia al ricordo di Roberta di Camerino scomparsa l’11 maggio 2010 e premio Oscar della moda nel ’56. A lei dedicata anche una photostory commentata da Gianluca Lo Vetro, direttore di Book Moda
e docente di Attualità della Moda alla facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna. Notevole e coinvolgente la colonna sonora affidata ad alcuni nomi della musica dance e house come gli Haiducii, i Santa Esmeralda con Don’t let me be misunderunderstood e la cantante Sushi con la sua hit del 2010. Di fama internazionale gli stilisti intervenuti alla sfilata: Prada, Bluemarine, Cavalli, Gaultier, McCartney, Byblos, Krizia, Biagiotti, Scervino, Iceberg, Ferrè, Westwood, Ferretti e molti altri. Inoltre, in anteprima le collezioni eyewear 2011 di Channel, Iceberg, Ray-Ban, Tod’s, Marc Jacobs, Givency, Cavalli, Sting, Lancetti, Biagiotti, Hogan, Desquares, Dolce&Gabbana.
“The crowd that gathers in this spectacle is excited, rowdy exhibitionist, nervous and alert. People from the fashion industry who kiss, embrace and say “You are terrific,darling, stupendous; see you tonight. Women adept in their rapacity in showing themselves; girls, military‑style in making appointments, a mountain of photographs, noisy and pushy; men, elegant and always smiling by profession.” (Brunetta, the Habit of Dressing) The hour 21:00 on 30 July, 2010. San Marco (St Mark’s) shows itself to the passersby in a dress that’s unpublished. For one night, the only piazza in Venice, being one of the most famous in the world, transforms itself in an incredible display of fashion. It’s Venice Fashion Night, organised by the House of Italian Fashion in collaboration with Venice Marketing & Events and Venice Casino, produced by Expo Venice and Evolution Vision Advisory, and thanks also to the local media partnership of Showcase of Venice. Presented by Jo Sqillo, this unpublished format of talk‑show and parade, unravelled in various moments: Parade, interventions and awarding of prizes, in particular the Renaissance with the Golden Lion of Venice, in memory of Roberta di Camerino, who passed away on 11 May 2010, and received the Oscar prize of fashion of 1956. To her is dedicated a photo‑story commented by Gianluca Lo Vetro, director of Book Moda, and Professor of Attualita of Fashion at the Faculty of Letters and Philosophy of
Bologna. Noteworthy and involving, the soundtrack is entrusted to some well-known names in dance and house music , like Haiducii, Santa Esmeralda with Don’t Let me be Misunderstood, and the singer Sushi, with her hit of 2010. Of international fame, the stylists participating at the parade: Prada, Bluemarine, Cavalli, Gaultier, McCartney, Byblos, Krizia, Biagiotti, Scervino, Iceberg, Ferrè, Westwood, Ferretti and many others. Also previewed the collection of eye wear of 2011 from Chanel, Iceberg, Ray‑Ban, Tods, Marc Jacobs, Givency, Cavalli, Sting, Lancetti, Biagiotti, Hogan, Desquares and Dolce & Gabbana.
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Nuovi orizzonti per La Vetrina di Venezia NEW HORIZONS FOR LA VETRINA DI VENEZIA
Grazie anche alla nuova partnership tra Zesty Food e La Vetrina di Venezia, dal Regno Unito al Sudafrica, dal Giappone al Messico, si potrà sfogliare il magazine “made in Venice” più patinato del momento.
affrontare (affitto, stock immobilizzato, furgoni, autisti ecc...) facendo spedire gli ordini direttamente dal produttore al committente, siano essi ovunque in Europa e nel giro di pochi giorni.»
All’interno dei migliori ristoranti del mondo, La Vetrina di Venezia farà capolino tra i tavoli, raccontando gli eventi e le storie dei personaggi della nostra Venezia (e non solo), per stuzzicare la curiosità di chi a Londra, Aukland, Bangkok, Berlino, Madrid, Milano, New York, Parigi, Rio de Janeiro, Roma o Tokyo sogna di scoprire l’incantata città sull’acqua.
D: Si dovrà rivedere l’organizzazione degli ordini per ottenere i prodotti in tempo? R: Sì, ma il risparmio sarà stupefacente, comunque per far fronte a tutto ciò, forniamo abitualmente consulenze gratuite.
Zesty Food è una società creata e lanciata da tre imprenditori veneti. Opera nel settore alimentare con particolare competenza nella raccolta, intermediazione e distribuzione dei prodotti. La collaborazione tra le due aziende è nata per caso. Noi della redazione siamo rimasti piacevolmente colpiti dal nuovo progetto della rivoluzionaria agenzia di distribuzione alimentare del Regno Unito la quale garantisce un risparmio fino al 30% acquistando on-line prodotti alimentari, parliamo di ristoranti o grossisti naturalmente! «Tale risparmio è possibile grazie ad una nuova filosofia “taglia spese”» ci racconta Paolo Schiavon, Managing Director Zesty Food: «Il portale Web fatto su misura, permette a cuochi e buyers di piazzare i loro ordini in modo sicuro e in pochi secondi. Siamo riusciti a eliminare i costi che il classico importatore e distributore deve
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D: C’è un quantitativo minimo? R: Sì, ma saremo ben lieti di discutere qualsiasi possibilità. D: Le transazioni on-line da chi sono fornite? R: Sono fornite da sQuid Card, fornitore carte fedeltà per Subway, Pizza Hut e Coffee Republic. D: Come avviene l’acquisto? R: É necessario depositare inizialmente dei fondi in un account personale sQuid Card, prima di poter effettuare un ordine. Ciò garantirà maggior sicurezza sia ai compratori che ai venditori. D: Il portale è già on-line? R: Per quando uscirà il giornale dovrebbe essere già attivo il servizio on-line, qualora l’apertura del portale subisse dei ritardi, Zesty Food continuerà ad accettare ordini via e-mail o per telefono.
Zesty Food LTD 44 Old Gloucester street WC1N 3AD, London, UK Phon: 020 70 60 61 62 email: sales@zestyfood.co.uk
Thanks to the new partnership between Zesty Food and La Vetrina di Venezia, from the United Kingdom to South Africa, from Japan to Mexico, one will be able to flick through the most glossy magazine “made in Venice” available at the moment.
way and in a few seconds. We have managed to eliminate costs which the classical importer and distributor must face (rent, stock on hold, vans, drivers, etcetera) enabling the direct dispatch of the products to the buyer, within Europe in the space of a few days».
Inside the best restaurants in the world, La Vetrina di Venezia will sit at the head of tables, telling of events and stories of personalities of our Venice (and not only) in order to stir the curiosity of those who in London, Auckland, Bangkok, Berlin, Madrid, Milan, New York, Paris, Rio de Janeiro, Rome or Tokyo dream of discovering the enchanted city on water.
Q.Will one have to review the reorganisation of the orders in order to obtain our products in time? A.Yes, but the savings will be amazing. Nonetheless, to deal with everything, we constantly provide free advice.
Zesty Food is a society created and launched by three Venetian entrepreneurs. They operate in the food sector with particular competence in gathering, intermediating and distributing products.
Q.The transactions on-line, by whom are they provided? A.They are provided by sQuid Card, provider of the Loyalty Card for Subway, Pizza Hut and Coffee Republic.
The cooperation between the two companies came about by accident. We, the staff, have remained pleasantly surprised by the new project of the revolutionary food distribution agency of the United States, which guarantee a saving of up to 30 per cent by buying on-line food products; we are speaking of restaurants or wholesalers, naturally. «Such savings are possible thanks to the new philosophy “Cut-price shopping”». Paolo Schiavon, Managing Director of Zesty Food, says, «The made to measure web portal allows chefs and buyers to place their orders in a secure
Q.Is there a minimum quantity? A.Yes, but we will be most pleased to discuss any possibility.
Q.How is the product delivered? A.It is necessary to deposit initially some funds in a personal account of sQuid Card, before being able to effect an order. This will guaranty the best security, both to the buyer and the seller. Q.Is the web portal already on-line? A.By the time the paper is published, the service on-line should already be activated. If the launch of the portal should be delayed, Zesty Food will continue to accept orders via email or by telephone.
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Vetreria Artistica Galliano Ferro snc Nuova sede: Fondamenta Colleoni, 6 30141 MURANO (Venice) - ITALY phone +39.041739477 | Fax +39.041739521 e-mail: info@gallianoferro.it www.gallianoferro.it Fermata vaporetto: Murano Faro
Nata nel 1955, la Vetreria Artistica Galliano Ferro ha saputo ritagliarsi subito un posto di primo piano sulla scena artistica muranese. Centro di incontro per le migliori maestranze dell’ isola e per i piu’ importanti architetti ed arredatori di tutto il mondo, a distanza di 55 anni i prodotti realizzati nelle nostre fornaci hanno illuminato e impreziosito gli ambienti piu’ diversi: ville private, Hotel, ristoranti, imbarcazioni, ambienti pubblici. Ma anche semplici “case”, luoghi eletti arredati non da mobili o oggetti, ma dai sogni di una famiglia, per la quale gli spazi e gli oggetti che ne riempiono i vuoti garantiscono situazioni di relax e di piacere. Un sapiente connubio di forma, armonia e disegno che ci ha permesso di diventare senza timor di smentita il riferimento per il lampadario classico, non solo a Murano ma in tutto il mondo. Modelli unici, realizzati su commessa, e dedicati a chi non si accontenta di cio’ che puo’ trovare ovunque. Perché le case non sono tutte uguali. Come non lo sono le emozioni. E noi vogliamo permettervi di illuminare un vostro desiderio.
Articoli per l’illuminazione Lighting Fixtures
Established in 1955, Galliano Ferro Artistic Glass Factory has been able to obtain soon a prominent place on the artistic Murano glass scene. Meeting centre for best masters of the island and for the most important architects and interior designers all over the world, after 55 years we can say that our products illuminated and adorned many different places: private villas, hotel, restaurants, ships, public places. But also simple private houses, furnished not with products and objects, but with the dreams of a family, where spaces and objects that fill voids can guarantee relax and pleasure. Form, harmony and design allowed us to be considered the reference for classic chandelier, not only in Murano but all over the world. Unique models, made on customer proposal, and dedicated to those who certainly are not searching what he can find anywhere. Houses are not all equal, and also emotions, so we want to make possible for you to light your dream. 41
Dal 24 al 26 settembre all’Aeroporto Nicelli del Lido di Venezia torna il salone del volo festival dell’aria
From 24 to 26 September at Nicelli Airport, Lido di Venezia, the “Salone del Volo – Venice Air Festival” makes a comeback.
Il Lido di Venezia e l’Aeroporto Nicelli tornano ad essere il punto di riferimento per gli amanti del volo e i protagonisti dell’aviazione generale e sportiva, nonché palcoscenico di emozionanti acrobazie aeree da parte dei migliori piloti europei. Dopo il successo della precedente edizione, il Salone del Volo – Festival dell’Aria verrà riproposto dal 24 e il 26 settembre 2010. La manifestazione rientra nel calendario fieristico 2010 di Expo Venice, società organizzatrice in collaborazione con l’agenzia Prima Aviation, specializzata in manifestazioni aeree. Coordinatore generale è Alberto Moretti, già Comandante delle Frecce Tricolori. La doppia denominazione evidenzia le due anime dell’evento. Il Salone del Volo è una fiera rivolta agli operatori di settore, ai potenziali acquirenti, alle compagnie di charter turistico e business, alle aziende che producono e commerciano componentistica e accessori per il volo. Il Salone è un’occasione per relazioni e affari B2B con delegazioni internazionali attratte da Venezia e dai brand Made in Italy ma anche un’importante occasione di shopping per semplici appassionati che potranno visitare stand di abbigliamento, riviste, orologi e modellini di aerei. Il Festival dell’Aria indica l’articolato programma di convegni e esibizioni 42
acrobatiche – previste, queste, per sabato 25 e domenica 26 – curate da Prima Aviation e l’Aeroclub di MilanoBresso e offerte da piloti professionisti, pattuglie delle forze armate e associazioni presenti nel territorio. Tra i tanti piloti ad esibirsi nell’Air Show figurano Francesco Fornabaio, campione acclamato nella precedente edizione, e Sergio Dallan, tra i dieci migliori piloti acrobatici al mondo, campione italiano per 19 anni consecutivi e detiene il record ufficiale nei 47 giri di vite piatta rovescia. Tra i campioni che arriveranno da fuori i confini nazionali figurano gli “assi” Frank Versteegh e Zoltan Veres. Versteegh, olandese, specializzato in acrobazia freestyle e skydancing, si è esibito oltre 1.250 volte in occasione di eventi importanti in tutto il mondo e con ben 160 diversi tipi di aeromobili. Veres, ungherese, ha all’attivo 15 mila ore di volo su 110 differenti velivoli. Gli spettatori potranno inoltre ammirare le evoluzioni corali del Breitling Team o la coloratissima esibizione dei paramotoristi del team Audace. Prima Aviation e Aeroclub di Milano – Bresso organizzano inoltre il “Trofeo città di Milano”, valevole per l’assegnazione del campionato italiano di Acrobazia aerea, categoria 4’ (libero integrale) e la coppa in memoria del compianto socio dell’aeroclub Bruno De Mico.
Nei giorni della manifestazione l’Aeroporto Nicelli sarà aperto al traffico dell’Aviazione Generale e VDS (Volo da Diporto e Sportivo), previo accordo con gli organizzatori. L’ingresso al Salone del Volo–Festival dell’Aria è di 3 €, ingresso gratuito per i bambini entro i 12 anni. Grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Venezia, venerdì 24 settembre i residenti nel Comune di Venezia entrano gratis, presentando alla cassa un documento. Per info: Expo Venice spa info@festivaldellaria.it tel. 041.5334852 • fax 041.5334760 Rif. Daniela Moretti daniela.moretti@festivaldellaria.it Cell. +39 339 1413952
è un evento
in collaborazione con
Lido di Venezia and Nicelli Airport revert to being the reference point for those who love flying and the protagonists of general and sporting aviation, as well as the stage for exciting aerial acrobatics by the best European pilots. After the success of the previous edition Salone del Volo – Venice Air Festival will be re-proposed from 24 to 26 September 2010. The demonstration will re-enter the holiday calendar 2010 Venice Expo, company organisor in collaboration with the agency Prima Aviation, specialised in aerial demonstrations; general coordinator, Alberto Moretti, commander of the Frecce Tricolori (Italy’s world famous acrobatic air troop). The double name evidences the two souls of the event. Salone del Volo is a fair for the benefit of operators in the sector, for potential acquirers, for tourist charter companies, and businesses, and for companies which produce and deal in flight components and accessories. The Salone is an opportunity for business relations B2B with international delegations being attracted to Venice by the brand “Made in Italy”, but is also an
important occasion for shopping for fans who can visit various stands displaying clothing, magazines, watches and model aeroplanes. The Venice Air Festival demonstrates the well-defined programmes of acrobatic conventions and exhibitions, these being provided on Saturday the 25th and Sunday the 26th – put on by Prima Aviation and the Aeroclub of Milano-Bresso in collaboration with professional pilots, patrols of armed forces and associations present in the territory. Among the many pilots who exhibit in the Air Show is Francesco Fornabaio, an acclaimed champion in the preceding edition, and Sergio Dallan, who is among the ten best acrobatic pilots in the world; Italian champion for 19 consecutive years who holds the official record for 47 inverted flat spins. Among the champions who arrive from outside our national borders features the “Aces” Frank Versteegh and Zoltan Veres. Versteeegh, a Dutchman, specialises in freestyle acrobatics and skydancing and has exhibited himself on more than 1250 occasions at important events in the world and with 160 various types of aircraft. Veres, a Hungarian, who has accumulated
15,000 hours of flight with 110 different aircrafts. Furthermore, spectators will be able to admire the choral acrobatics of the Breitling Team or the colourful exhibition by the motorised paramotors of the Audace team. Prima Aviation and Aeroclub of MilanoBresso organises the “Trophy of the City of Milano”, the winner receiving the title of Italian Aero Acrobatics Championship It also organises the Category 4, (libero integrale) and the Trophy in memory of the late member of the aero club, Bruno De Mico. During the days of the airshow, Nicelli Airport will be open to general air traffic and VDS (Flights for Sport and Pleasure) after consultation with the organisors. Entry to the Salone del Volo – Venice Air Festival costs € 3. Free entry for children under 12. Thanks to the contribution by Cassa di Risparmio of Venice, Friday, 24 September, the residents in the community of Venice will enter free on presentation of an identification document at the cashier.
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curiosità in laguna curiosity in lagoon olimpica
Color rosso fuoco e un nome impegnativo: “Olimpica” è il nuovo prototipo di imbarcazione a remi ideato da Gianfranco Vianello “Crea”. Costruita nei cantieri della Giudecca, dove vengono varate gondole e barche tradizionali a remi, “Olimpica” è il vanto della tradizione artigianale veneziana. Barca elegante e slanciata, 2 quintali e 400 chili di peso, 11 metri e 80 centimetri di lunghezza, coperta e vogabile da 4 rematori , “Olimpica” è stata ideata per partecipare ai Campionati Italiani di Voga alla Veneta. La barca, che può esser considerata l’evoluzione tecnica della tradizione artigianale veneziana, ha la prua rialzata per permetterle di infrangere le onde e gode di grande stabilità. In occasione della Regata Storica, per la prima volta dal suo varo, “Olimpica” è sfilata davanti al pubblico. Vederla scivolare sull’acqua, impressiona per la sua eleganza e per la velocità alla quale viene spinta dei suoi vogatori. Collaudato il prototipo “Olimpia”, il cantiere di “Crea” è già al lavoro per la realizzazione di altri 9 esemplari. Vale la pena vistare il sito ufficiale per capire, attraverso una completa galleria di foto, tutte le fasi della costruzione della barca. L’idea di realizzare un Campionato Italiano di Voga alla Veneta ha l’obiettivo di espandere oltre i confini regionali la tradizione veneziana. Colour, fire red, and a challenging name: “Olimpica” is the new prototype of rowing boat developed by Gianfranco Vianello “Crea”. Built in the shipyards of Giudecca, where gondolas and traditional rowing boats are launched, “Olimpica” is the pride of traditional Venetian craftsmanship. An elegant and slender boat, two quintals and 400 kilos in weight, 11 metres 80 centimetres in length, covered and rowable by four oarsmen, “Olimpica” was designed to participate in the Italian Championship for Rowing Venetian style. The boat, which may be considered as the technical evolution of traditional Venetian artisanship, has a raised bow which permits it to break the waves and still retain great stability. On the occasion of the Regata Storica (Historical Regatta), from the time of the first launch, “Olimpica” was paraded before the public. Seeing her glide across the water, she is impressive in her elegance and for the speed which the oarsmen attain. After having tried and tested the prototype “Olimpica”, Crea’s shipyard is already working on nine other specimens. It is worthwhile visiting the official site to understand, via an extensive photo gallery, all the phases of the boat construction. The idea of creating an Italian Championship for Rowing Venetian style has as its objective to expand across its regional borders a great Venetian tradition. www.vogavenezia.com
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appartamento lago Apartment Lago
Un appartamento, uno showroom, uno studio di architettura: tre cose combinate perfettamente assieme. La location è una casa in Erbaria a Rialto, trasformata da tre architetti in studio dove si progettano soluzioni di arredo usando mobili Lago. Si entra, si guarda, si tocca con mano, si prova la comodità e l’innovazione che il mobilificio Lago propone. Poi tre architetti, Gian Maria, Alberto e Martina aiutano i clienti ad arredare il proprio appartamento secondo la filosofia Lago. Tra una chiacchiera e l’altra, sono capaci di chiederti se vuoi fermarti a pranzo da loro. Atmosfera informale, grande professionalità e un nuovo modo di fare l’architetto. Il tutto per dimostrare che di innovazione e qualità c’è un gran bisogno, soprattutto a Venezia, e che si può provare a rompere gli schemi. Lanciata la sfida, sono arrivate subito altre proposte. Artisti che chiedono di usare l’appartamento per esporre i loro quadri, designer di lampade che hanno chiesto di pensare all’illuminazione, feste di inaugurazione della Biennale e altro ancora. La comunità in internet si è mossa e il passa parola sta funzionando. Il format proposto da Lago piace. Se il mondo intero va verso l’acquisto diretto in internet dove si comperano prodotti a “scatola chiusa” e senza garanzia, la strategia Lago è quella di accompagnare il cliente passo a passo nella scelta dell’arredo. Il risultato è avere una casa con una forte personalità. Ideale per chi ama distinguersi. Info http://venezia.appartamentolago.com
An apartment, a showroom, a studio of architecture: Three things perfectly combined. The location is a house in Erbaria a Rialto, transformed by three architects into a studio where solutions, using Lago furniture, to furnishing dilemmas are found. One enters, one looks, one touches with the hand. One tests the convenience and innovation that the furniture‑maker Lago proposes. Then the three architects, Gian Maria, Alberto and Martina help their clients in furnishing their own apartments according to the Lago philosophy. Between one chat and another, they are capable of asking if you would like to stop for lunch at their place. Informal atmosphere, grand professionalism and a new way of being an architect. All this to demonstrate that for innovations and quality there is a great need, especially in Venice, and that breaking the mould is possible. The challenge has been launched and other proposals soon arrive. Artists who ask to use the apartment to show‑case their paintings; designers of lamp‑shades who have thought of illuminations; inauguration festivals for the biennial and still more. The community has used the internet as word‑of‑mouth and it seems to be functioning. The proposed format of Lago is well‑liked. If the whole world moves towards acquisition straight from the internet, where one can purchase products in “a closed box” and without guarantees, Lago strategy is one of accompanying the client step‑by‑step in its selection of furnishings. The result is to have a house with a strong personality. Ideal for those who love to distinguish themselves.
by Gioia Tiozzo
archeologia in laguna Archeology in Lagoon
Un viaggio in barca indietro nel tempo. Serve una barca per vistare la laguna di Venezia. Ed è bene ricordarlo. Non basta salire sul campanile più alto della città e guardare con il binocolo cosa c’è al di là del bacino di San Marco e contare le isole. Troppo facile. Serve anche la pazienza di fare un lungo viaggio indietro nel tempo. La laguna ha tanto da raccontare e i segni del tempo sono i casoni diroccati, un muro di mattoni che si intravvede sotto il fango, un tratto di cinta muraria, un campanile, bastioni di difesa. Ogni cosa è ancora al suo posto. La sabbia portata dal mare e la bassa vegetazione hanno gentilmente coperto le cose più fragili. È l’archeologia che traccia un filo rosso unendo i cocci trovati sotto il fango, le pietre ancora perfettamente intatte, qualche perla di vetro colorato. Tanti tasselli di una storia ancora da ricostruire. Trovati tutti gli elementi, l’archeologia inizia a raccontare come sono andate le cose.
A boat voyage back in time. You need a boat to visit the Venice Lagoon, and it’s good to remember that. It’s not enough to climb the highest steeple in the city and look with binocculars to something which is above and beyond the St Mark’s basin and to count the islands. Too easy. One also needs the patience to take a long voyage backwards in time. The lagoon has a lot to tell us, and the sign of the times are the ruined fragments of boxes; a wall of bricks one can see beneath the mud; a belt of a wall; a steeple; bastions of defence. Everything is still in its place. The sand carried by the sea and the low vegetation has gently covered the most fragile things. It’s archeology that traces a red thread, uniting the shards found under the mud, the stones still perfectly intact; some pearl of coloured glass. So many threads of history still to construct. With all the elements found, archeology begins to tell the story of how things were.
Gli archeologi della laguna
Archeology of the lagoon
Per informazioni contattare direttamente Davide Busato e Paola Sfameni, titolari della società Arcomai, www.arcomai.eu. La visita alle isole è accompagnata da un naturalista e da un archeologo.
For information, contact direct David Busato and Paola Sfameni, owners of the company Arcomai, www.arcomai.eu. The visit to the islands is accompanied by a naturalist and an archeologist.
Davide e la compagna Paola, archeologi, poco più che trentenni, propongono un viaggio nella laguna Nord di Venezia. Loro, che delle isole abbandonate conoscono tutti segreti, provano a raccontare il mestiere di “archeologo della laguna” mentre si fa una gita in barca, spingendosi fino a zone che persino pochi veneziani hanno mai visitato. E pensare che di alcune isole è incerta persino la proprietà. «Proponiamo uscite in barca in laguna – dicono Davide e Paola – per restituire ai visitatori tutto quello che noi archeologi scopriamo studiando i segni del passato. L’idea è quella di raccontare la laguna nord di Venezia attraverso l’archeologia. Lontani dal turismo di massa, stiamo studiando percorsi alternativi». Si cammina poco e ci si muove in barca tra il silenzio delle isole. Saliti su un’imbarcazione di legno a fondo piatto (da Sant’Elena) si lascia il centro storico di Venezia e ci si dirige verso l’isola di San Giacomo in Paludo dove sono stati trovati i resti di antiche pavimentazioni e le fondazioni di un antico monastero. L’isola è attualmente sottoposta ad interventi di restauro degli edifici storici. Un visita veloce e si riparte oltrepassando Burano e Torcello. Ecco che si vede l’isola abbandonata di Sant’ Ariano: fa parte della scomparsa Costanziaco. Usata come ossario fino agli inizi del ‘900, ospitava i resti dei vari cimiteri. Si può accedere solo tramite previa autorizzazione. Una sosta all’isola di Santa Cristina (un tempo sede conventuale) e poi verso Santa Maria di Gaia dove si possono vedere i resti del monastero abbandonato nel Quattrocento. «Provare la cucina tipica – aggiungono Davide e Paola - è un buon modo per avvicinarsi alla cultura di un posto». Accettato l’invito, per pranzo si va in un agriturismo, specialità: risotto di gò, bisatto in umido, anguilla alla brace, schie con polenta, germano reale in umido o arrosto. Si scambiano due chiacchiere con i pescatori della zona, ancora molto legati alle tecniche di pesca originali, e con la gente del posto. Tante le valli da pesca in queste zone. Nel pomeriggio si rientra verso Venezia passando per il piccolissimo borgo di Lio Piccolo, Cavallino e Treporti. C’è il tempo anche per uno sguardo alle isole di Sant’Erasmo e Vignole, da sempre gli orti dei veneziani. Oggi sono isole con pochissimi abitanti ancora legatissimi alle loro terre. Carciofi violetti, asparagi e vigne, qui crescono benissimo. La salsedine dell’acqua di mare e l’argilla, evidentemente, fanno bene alla terra. Il resto viene dal sole che scotta e da antichi gesti che si ripetono. Anche chi vive sull’acqua ha amore per la terra. A pochi metri più in là c’è il mare, ma quella è un’altra storia.
David and his partner Paola, both archeologists, a little over 30‑years old, propose a trip to the lagoon north of Venice. They, who know all the secrets of the abandoned islands, try to recount the profession of “archeologist of the lagoon” whilst they make the trip, pushing themselves to an area where few Venetians have ever visited. And to think that some islands, their ownership is uncertain. “Let’s propose trips by boat to the lagoon” say David and Paula, “in order to restore to the visitors all that which we archeologists discover studying the signs of the past.” The idea is to tell the story of the lagoon north of Venice across archeology. Far from mass tourism, we are studying alternative routes. One doesn’t walk a lot but moves by boat amidst the silence of the islands. Having climbed aboard a wooden boat with a flat bottom (from St Elena) one leaves the historic centre of Venice and heads towards the island of San Giacomo in Paludo where ancient pavements and foundations of an old monastery were found. The island is actually subject to restoration work for historic buildings. A quick trip and one departs, bypassing Burano and Torcello. One sees the abandoned island of Sant’Ariano, forming part of disappearing Costanziaco. Used as an ossuary since the beginning of the 1900s it has held the remains of various cemeteries. One can only access it after having had previous authorisation. First, a short stop at the island Santa Cristina (at one time a convent site) and then heading towards Santa Maria di Gaia, where one can see the remains of a monastery abandoned in the 1400s. “A tasting of typical foods of the region” ‑ add David and Paula ‑ “is a good way of capturing the culture of a place.” Having accepted the invitation for lunch, one goes to a farmhouse which has the specialty: Risotto of Gò (a local fish), grilled eel, eel casserole, shrimps with polenta, gemano reale (wild bird) casserole or roast. One engages in chit-chat with the local fishermen, still tied to the original techniques of fishing, and with the people of the region. There are many fishing areas in this region. In the afternoon one returns to Venice passing by the small village of Lio Piccolo, Cavallino and Treporti. There is time to catch a glimpse of the islands of Sant’ Erasmo and Givnole, since always the gardens of the Venetians. Today, they are islands with few inhabitants still tied to their own lands. Violet artichokes, asparagus and vines grow extremely well here. The saltiness of sea water and clay obviously are good for the soil. All that remains comes from the sun which scorches, and the antique gestures which repeat themselves. Even those who live on the water love the land. A short distance away is the sea, but that is another story.
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curiosità uffici curiosity office
ARCHIPOD
BLOB VB3
OFFICE POD
Uovo spaziale
Office in the garden
Space Egg
Eco-friendly & worker-friendly
Qual è la nuova tendenza del momento? L’ufficio a due passi da casa e se “a due passi“ significa in giardino, ancora meglio! Così, eccolo qua: ARCHIPOD, che con la sua innovativa struttura sferica offre un ufficio pratico ed esteticamente originale.
Creato dallo studio dmvA nel 2009, questa installazione dalle sembianze di un uovospaziale, nasconde al suo interno tutti i confort necessari a renderlo un perfetto ufficio, soggiorno e addirittura camera per gli ospiti. Il resto lo lasciamo alla vostra curiosità.
Office pod , prodotto con tutti materiali riciclati e riciclabili, rappresenta un ottimo connubio tra comodità e sostenibilità. L’innovativo design, progettato dall’ononima azienda inglese, promette basse emissioni di CO2 , senza peccare in comodità e stile.
Ufficio in giardino
What is the new trend of the moment? The office two steps from home and if the “two steps” means in the garden, better still. Therefore, here it is: ARCHIPOD, which, with its innovative spherical structure offers a practical and aesthetically original office.
Created by the studio dmvA in 2009, this installation gives the semblance of a spaceegg, hiding in its interior all the comforts necessary for a perfect office: living room and even a room for guests. The rest we leave to your curiosity.
Office pod, produced from all recycled and recyclable materials, represents the ultimate union between commodity and sustainability. The innovative design, projected from an anonymous English company, promises low CO2 emissions, without compromising comfort and style.
Per info: www.archipod.co.uk
Per info: www.dmva-architecten.be
Per info: www.officepod.co.uk
PIET HEIN EEK
STUDIO SELGASCANO
NOTHING
Office – refuge
Office in the woods
“Without screws nor glue”
Ufficio - rifugio
Questa piccola “tana”, simile a una catasta di legna, è stata ideata da Piet Hein Eek, artista che sin dagli albori della sua carriera ha dimostrato come prodotti non perfettamente rifiniti possano rispondere alle esigenze di piacevolezza e funzionalità del design.
Ufficio nel bosco
“senza viti, nè colla”
Ideato dagli architetti Selgas e Cano, l’ufficio nel bosco è un lungo tunnel trasparente immerso nel verde. Location e struttura rappresentano sicuramente un originale biglietto da visita per il prestigioso studio dei due architetti madrileni che ne hanno fatto la loro sede operativa.
L’ufficio di cartone è stato ideato dall’olandese Joost van Bleiswijk. Scrivanie, pareti e librerie, sono tutte realizzate in cartone, con la tecnica “no viti nè colla”. E per rendere il tutto più interessante, i visitatori sono incoraggiati a decorare il cartone!
This small tunnel, similar to a wooden stack, was designed by Piet Hein Eek, an artist who, from the dawn of his career, has demonstrated how products, not perfectly finished, can respond to the exigencies of pleasantness and functionality in design.
Conceived by architects Selgas and Cano, the office in the woods is a long, transparent tunnel immersed in green fields. The location and structure represent, surely, an original ticket of entry for the prestigious studio of the two architects from Madrid. So much so that they have made it their headquarters.
The office made of cardboard was designed by a Dutchman Joost van Bleiswijk. Writing desks, dividing walls and bookshelves have all been constructed with cardboard with a technique “No screws nor glue.” And to make it more interesting, its visitors are encouraged to decorate the cardboard.
Per info : www.pietheineek.nl
Per info : http://iwan.com/Selgas_Cano_ Office_Madrid.php
Per info : http://dornob.com/completelycardboard-creative-office-interior-design/
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en j o y v en i c e n i g h t l i f e
chiuso / closed lunedĂŹ e martedĂŹ monday & Tuesday
orari / trading hours dalle 18 alle 2 from 6pm to 2am
DOGADO LOUNGE BAR venezia | Cannaregio 3662 | tel. 041 5208544 | mario 388 9731067 | dogado@alice.it | www.dogadolounge.com
Thanks to:
polo museale veneziano
La Vetrina di Venezia
contact: San Marco, 2586 - 30100 Venezia (Italy) Tel./Fax: [+39] 041 2777974 email: info@lavetrinadivenezia.com www.lavetrinadivenezia.com
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