LA Jonio VOCE Anno LX- N. 8
Domenica, 24 settembre 2017
€ 1,00
Spedizione in a.p. 45% Autorizz. Dir. Prov. P.T. CT.
Giornata missionaria
Permettere al Bene di prevalere sul Male
dell’
www.vdj.it lavocedelljonio@hotmail.it
Periodico cattolico fondato da Orazio Vecchio
ACIREALE
SPECIALE ZAFFERANA
Scomparso a 90 anni l’artigiano Rosario Lizio storico carrista acese e maestro della cartapesta 1LQR 'H 0DULD
Riecco l’”Ottobrata” motore e vetrina dei prodotti tipici e occasione turistica
2
*LXVHSSH 5XVVR H 5LWD 0HVVLQD
3-4-5-6
Diocesi Nuove nomine e trasferimenti decisi dal Vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti
Se proviamo a riflettere insieme su quanto sta avvenendo sul palcoscenico della storia contemporanea, rischiamo di scadere in una sorta di depressione dell’anima. Il fatto stesso che persistano minacce come la guerra nucleare, il terrorismo, i cambiamenti climatici, o la crescente esclusione sociale dei ceti meno abbienti a livello planetario, è davvero molto inquietante. A ciò si aggiunga il deficit di leadership da parte delle classi dirigenti politiche, con un’evidente frammentazione dello scacchiere geopolitico internazionale. Eppure, a pensarci bene, l’umanità ha le risorse per segnare la svolta, affermando il primato della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio, sul dio denaro o qualsivoglia interesse di parte. Pertanto è necessario rilanciare, all’interno delle nostre comunità cristiane, l’impegno missionario ad gentes, nella consapevolezza che il Vangelo rappresenta il rimedio per eccellenza contro ogni genere di recessione spirituale e materiale. Esso non può essere inteso come fosse un bene esclusivo di chi lo ha ricevuto: è anzitutto un dono da condividere, una bella notizia da comunicare a tanta gente che ha fame e sete di Dio. Ecco perché in questo mese si celebra la Giornata Missionaria Mondiale (GMM), che quest’anno cade il 22 Ottobre. Si tratta di un tempo di grazia nel quale siamo chiamati a fare memoria proprio del Mandatum Novum affidato da Nostro Signore Gesù Cristo agli apostoli duemila anni fa. Quest’anno, lo slogan della GMM - “La messe è molta” – offre numerosi spunti di riflessione, trattandosi di un’espressione di Gesù, dalla forte valenza missionaria, che troviamo nei Vangeli di Luca (10,2) e di Matteo (9,37). La scelta di questa citazione biblica, da parte della fondazione MISSIO - che in Italia è espressione delle Pontificie Opere Missionarie (PP.OO.MM.) – è in linea con l’Esortazione Apostolica di papa Francesco, Evangelii Gaudium, sull’annuncio e la testimonianza del Vangelo nel mondo attuale. Ed è proprio il mondo, inteso come contesto esistenziale nel quale siamo stati posti dalla Provvidenza, il campo di grano biondeggiante nel quale vivere la nostra avventura di credenti. Il termine “messe”, d’altronde, riguarda da sempre, nel linguaggio comune, il raccolto agricolo. Un raccolto che, stando alle parole di Gesù, si rivela “abbondante”. Dunque è evidente che il seminatore, nella narrazione dei Vangeli, è stato Dio stesso. Giulio Albanese
(continua a pag. 2)
I movimenti d’autunno Comunicazioni sociali don Arturo Grasso affianca don Marco Anche quest’anno è in corso nella nostra diocesi la piccola “rivoluzione” autunnale. Il nostro vescovo, mons. Antonino Raspanti, ci ha ormai abituati a queste operazioni di trasferimento, promozione e ricollocazione di sacerdoti, effettuate tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Due anni fa, nel 2015, ci fu una serie di nomine che coinvolse quasi tutta la diocesi interessando non solo le parrocchie, ma anche importanti uffici pastorali, Nino De Maria (segue a pag. 7)
CONFERENZA EPISCOPALE SICILIANA Don Carmelo Sciuto, don Roberto Fucile e la prof Barbara Condorelli
Tre acesi tra i direttori degli uffici regionali A conclusione della sessione autunnale della Cesi (Conferenza Episcopale Siciliana) che si è svolta a Caltagirone nei giorni 21-22 settembre 2017 – informa una nota della Cesi – ben tre acesi sono stati nominati direttori degli uffici pastorali regionali. A darne notizia è la diocesi di Acireale mediante un comunicato stampa. I vescovi delle 18 diocesi siciliane in chiusura del quinquennio pastorale 20122017 hanno provveduto al rinnovo della Presidenza, all’assegnazione delle deleghe episcopali ed alla nomina dei direttori de-
gli uffici pastorali regionali. I vescovi dell’isola, che per il nuovo quinquennio pastorale 2018-2022 saranno sotto la presidenza di mons. Salvatore Gristina, in particolare hanno asse-
DIOCESI - 2
DIOCESI - 1
Nella sua Linguaglossa Raffaele Stagnitta ordinato sacerdote da mons. Raspanti 'RQ $O¿R 3ULYLWHUD
7
Assemblea e pellegrinaggio dei catechisti a Vena La forza evangelizzatrice della pietà popolare 0DWWLD &DQWDOL
RAPPORTO GIOVANI Temi e spunti di grande interesse al convegno dell’Università Cattolica al servizio del Meridione
Insoddisfatti i giovani del Sud ma capaci e vogliosi Venerdì 22 settembre dalle 16 alle 20 si è svolto presso il palazzo dell’Arcidiocesi di Catania un convegno di grande interesse dal titolo “Giovani ed Università Cattolica. Professionalità a servizio del Meridione d’Italia”. L’incontro si è aperto con le riflessioni di chi ha preso parte al convegno per i saluti istituzionali. Il Rettore dell’Università dei Cattolici italiani, il prof. Franco Anelli, che ha evidenziato l’importanza ed il ruolo dell’Ateneo per l’intero Paese, un Ateneo nazionale che guarda ad ogni territorio per le sue peculiarità ed ha ricordato i tanti collegamenti con la Sicilia. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana ha ricordato come il giorno precedente
gnato la delega episcopale del settore del Tempo libero, Turismo e Sport al vescovo della diocesi di Acireale mons. Antonino Raspanti e hanno nominato tre acesi tra i direttori degli uffici pastorali regionali per il quinquennio 2018-2022: − don Carmelo Sciuto: Direttore dell’Ufficio per la Dottrina della Fede e la Catechesi. − don Roberto Fucile: Direttore dell’Ufficio per il Tempo libero, Turismo e Sport. − Prof. Barbara Condorelli: Direttore dell’IRC (Insegnamento della Religione Cattolica.
una delegazione composta dall’Avv. Andrea Patanè, Delegato della CESI per l’Università Cattolica, dal pro rettore prof. Sciarrone e dall’Assistente Generale Mons. Giuliodori, ha incontrato a Caltagirone tutti i Vescovi di Sicilia dov’è stato possibile riflettere delle possibili attività dell’Università sul territorio e dell’importante rete degli amici dell’Università. Subito dopo il saluto delle istituzioni, dell’on. Davide Faraone, sottosegretario alla Salute, già sottosegretario all’Istruzione e di Marco Consoli Vice Sindaco del Comune di Catania. Dopo questo primo momento di saluti e riflessioni si sono susseguiti al tavolo dei relatori tanti protagonisti della vita sociale, politica, imprenditoriale, accademica. Il primo tavolo intitolato “La condizione giovanile in Italia: il focus Sicilia” ha visto
prima la relazione del dott. Sironi che ha illustrato i dati del Rapporto Giovani, poi l’intervento del dott. Saverio Continella, Amministratore delegato del Credito Siciliano e dell’On. Salvo Pogliese Eurodeputato. La tavola rotonda è stata moderata dal pro rettore dell’Università Cattolica prof.ssa Antonella Sciarrone Alibrandi. Dopo la pausa che è stata momento di incontro tra Alumni dell’Università, partecipanti al convegno e relatori ha preso avvio il secondo momento di riflessione. Il secondo tavolo è stato coordinato sempre dalla prof.ssa Sciarrone, che ha arricchito gli interventi con riflessioni di chi ha un osservatorio privilegiato sulla vita dell’Ateneo Cattolico. La seconda tavola rotonda ha visto alternarsi l’amministratore delegato della S.T. Microeletronics dott. Papa, dell’avv. Catania Alumna dell’Università e del dott. Alfio Di Pietro, Segretario generale della Consulta delle Aggregazioni Laicali.
7
ACICATENA Intitolazione del “Savoia”
Orazio Vecchio Sindaco
L’ex “Cinema Savoia” di Acicatena si chiama, da domenica 17 settembre scorsa, “Auditorium Orazio Vecchio”, quando è stata scopercfhiata la relativa targa all’ingrosso ed è stato ricordato Orazio Vecchio ‘u sinnicu”., fondatore, editore e direttore del nostro giornale Rita Messina (a pag. 8)
2
In Seconda
24 settembre 2017
DIOCESI Tra gli ultimi trasferimenti e nomine operati dal Vescovo mons. Antonino Raspanti
dell’
Jonio
IL VOTO REGIONALE “La Voce” disponibile
Due sacerdoti nigeriani viceparroci Messaggi Messaggi politico-elettorali politico-elettorali LA FAMIGLIA DE “LA VOCE”
È nato Giuseppe Leonardi
Il nostro collaboratore avv. Guido Leonardi è diventato papà, lo scorso 3 agosto, di un bel maschietto, a cui è stato dato il nome di Giuseppe, lo stesso del nonno paterno. Il piccolo Giuseppe ha ricevuto il sacramento del battesimo domenica 27 agosto nella Basilica Cattedrale di Acireale, che gli è stato impartito dal vescovo emerito di Ragusa mons. Paolo Urso, il quale ha celebrato il rito insieme al parroco don Roberto Strano. Porgiamo le congratulazioni e gli auguri più sentiti al carissimo Guido e alla mamma Marinella Cucuccio, da parte di tutta la redazione de “La Voce dell’Jonio”.
È nato Nathan Consoli E’ nato Nathan Filippo Consoli, figlio di Fabio, valente fotografo e generoso collaboratore de “La Voce dell’Jonio”, e di Eliana Coco. Nathan, che alla nascita pesava 3,850 kg, è venuto alla luce il 16 settembre scorso al Policlinico di Catania, nelle mani dell’équipe guidata dal dott. Michele Fichera. Benvenuto al piccolo Nathan e congratulazioni e auguri ai genitori e ai nonni, in particolare a Filippo, maestro di fotografia.
Giancarlo e Valeria sposi Mercoledì a27 settembre convoleranno a nozze Valeria Conte e Giancarlo Ortolani, figlio dei nostri collaboratori Nino Ortolani e Maria Laura Tringale. La cerimonia si svolgerà nel suggestivo scenario del Santuario Madonna di Fatima di Santa Tecla. Porgiamo gli auguri più fervidi da parte del direttore e di tutta la redazione de “La Voce dell’Jonio” ai carissimi Giancarlo e Valeria.
dell’
Jonio
Direttore responsabile Giuseppe Vecchio Editore Associazione La Voce dell’Jonio Via Mons. Genuardi, 14 95024 Acireale Iscrizione Tribunale Catania n. 220 del 5/4/1958 Iscrizione al ROC (Registro operatori della comunicazione) n° 29032 (già n° 22076) Redazione Via Mons. Genuardi 16, 95024 Acireale - Ct (casella post. 174) tel. 095601992 www.vdj.it lavocedelljonio@hotmail.it Stampato da Tipografia Litografia T.M. di Venera Mangano Via Martoglio, 93 95010 Santa Venerina tel 095953455 Abbonamento annuo Ordinario euro 12,00 Extra 20,00 - Speciale 50,00 Sostenitore 100,00 Conto Corrente Postale 7313800 intestato a Associazione La Voce dell’Jonio Via Genuardi, 14 95024 Acireale Membro FISC - Federazione Italiana Settimanali Cattolici
(segue dalla prima) tanto che qualcuno parlò addirittura di “terremoto” e “rifondazione”. Anche l’anno scorso ci furono degli importanti movimenti, ma non così numerosi come l’anno precedente. E veniamo alla situazione attuale, che vede in primo luogo la nomina di don Maurizio Guarrera (già vicario parrocchiale ad Aci San Filippo) ad amministratore parrocchiale dei “Santi Pietro e Paolo” a Castiglione e del “Buon Pastore” a Mitogio, in sostituzione di don Roberto Fucile, nominato economo del Seminario. Un’altra parrocchia che ha cambiato titolare all’inizio di settembre è quella acese dei “Santi Cosma e Damiano”, dove è arrivato don Salvatore Cassaniti (proveniente da “S. Maria del Rosario” di Piedimonte) al posto di don Mario Arezzi, già da qualche mese in servizio a Guardia. A Piedimonte invece, al posto di don Salvatore Cassaniti, si è insediato don Mario Gullo, che lascia “S. Maria della Strada” in territorio di Giarre, la cui parrocchia viene affidata ad un altro parroco giarrese, don Antonio Russo, in abbinamento con la Matrice di cui è già titolare. Altro movimento registriamo in territorio di Mascali, dove arriva don Salvatore Di Mauro (già vice parroco ad Acicastello, parrocchia “S. Mauro”), prendendo in carico “Gesù e Maria” di S. Antonino di Mascali e “S. Maria del Rosario” nell’altra frazione mascalese di S. Venera. Vediamo poi don Roberto Fucile che dai monti di Castiglione e Mitogio si trasferisce nella zona sud di Acireale, divenendo parroco di “S. Maria delle Grazie” (al posto di don Stefano Presti che va in pensione) e di “S. Maria della Purità” a Capomulini (al posto di don Luciano Bella); potrà così assolvere meglio al compito di economo del Seminario, di cui abbiamo già parlato sopra. Nel mese di ottobre vedremo ancora un altro illustre pensionamento, quello di don Vincenzo Lanzafame, da più di quarant’anni in servizio nella parrocchia acese di “S. Giuseppe”, dapprima come vice parroco e poi come parroco (ma facendo contemporaneamente tante altre cose e ricoprendo vari incarichi ecclesiali). Al suo posto andrà don Emanuele Nicotra (proveniente dalle due parrocchie randazzesi di “S. Martino” e “S. Francesco di Paola”). Ma don Emanuele reggerà anche la contigua parrocchia di “S. Michele”, sostituendo qui don Venerando Licciardello. Le due parrocchie di Randazzo lasciate da don Emanuele saranno invece affidate a don Gabriele Aiola, che lascia a don Roberto Maio l’incarico di segretario del vescovo, mentre il compito di vicario parrocchiale ricoperto da quest’ultimo a Fiumefreddo (“Maria SS. Immacolata”) andrà a don Rosario Ivano Pappalardo. L’attuale parroco di “S. Michele”, don Venerando Licciardello, diverrà parroco delle due comunità di Cannizzaro “Immacolata Concezione” e “Stella del Mare”, al posto di don Salvatore Scuderi. In aggiunta a quanto già detto, nel mese di luglio il Vescovo aveva conferito degli altri incarichi ecclesiali che non riguardano le parrocchie, e precisamente aveva nominato don
Francesco Mazzoli cappellano dell’Istituto penale per minori di Acireale (al posto di don Mario Arezzi) e don Giuseppe Russo canonico penitenziere della Cattedrale (al posto di don Gaetano Pappalardo). Aveva inoltre nominato canonico della Cattedrale il nuovo vicario generale don Giovanni Mammino, che aveva preso il posto lasciato libero da don Guglielmo Giombanco, nominato – com’è noto – vescovo di Patti. Come si può vedere, tutte le nomine rispondono ad esigenze di carattere organizzativo, mentre alcune sono legate al pensionamento di qualche sacerdote anziano, mentre gli abbinamenti di più parrocchie e di incarichi plurimi sono dovute – purtroppo – alla carenza sempre più accentuata di sacerdoti diocesani. A questo proposito, vogliamo far presente che da alcuni mesi sono presenti nella nostra diocesi due sacerdoti nigeriani, che per tre anni presteranno servizio nella nostra chiesa locale. Ad essi, don Christan Enynnaya Israel e don Henry Chigozie Nwaimo, il Vescovo ha conferito l’incarico di vicari parrocchiali nella parrocchia Cattedrale (il primo) e a “S. Giovanni Nepomuceno” di Stazzo e “Maria SS. del Rosario di Pompei” a Scillichenti (il secondo). Diamo infine il benvenuto a don Arturo Grasso il quale, dopo essere stato a New York per un corso di formazione subito dopo l’ordinazione (il 6 luglio scorso), è diventato il nuovo collaboratore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, affiancando don Marco Catalano.
MESSAGGI POLITICIPOLITICI ELETTORALI PER LA CAMPAGNA MESSAGGI ELETTORALI PER L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA PER LA CAMPAGNA PER L’ELEZIONE DEI MEMBRI E DEI MEMBRI DELL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA DELL’ ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 5 novembre 2017 5 NOVEMBRE 2017
L’Associazione La Voce editrice deeditrice La Voce dell’Jonio, perioL’Associazione La dell’Jonio, voce dell’Jonio, de La Voce dico stampato e online iscritto nel Registroemanate della Stampa Tribunale dell’Jonio ai sensi delle disposizioni dall’del Autorità perdi Catania al n. 220 del Comunicazioni 5-4-1958 e al Roc (Registro le Garanzie nelle con la Operatori delibera Comunicazion. 356/17/ ne) al n, 29032, già 22076, ai sensi emanate dall’Autorità CONS pubblicata presso il delle sito disposizioni www.agcom.it relativa alla per le Garanzie Comunicazioni con la delibera n. 356/17/CONS pubcampagna dinelle cui sopra blicata presso il sito www.agcom.it, relativa alla campagna di cui sopra, comunica comunica che intende pubblicare messaggi politici autogestitiaapagapagache intende pubblicare messaggi politici autogestiti mento con seguenti modalità: mento conle le seguenti modalità: dei dei messaggi è consentita fino a tutto -• lalatrasmissione trasmissione messaggi è consentita finoil penultimo a tutto il giorpeno antecedente la data delle votazioni; nultimo giorno antecedente la data delle votazioni; politici aventiaventi diritto diritto avrannoavranno garantitagarantita la parità dila acces-• tutti tuttii soggetti i soggetti politici parità accesso agli spazi per messaggi politici; so aglidispazi per messaggi politici; -• sono sonoammesse ammesse soltanto le forme di messaggio politicopreviste eletsoltanto le forme di messaggio politico elettorale previste al comma 2 dell’art.7, Legge 22.2.2000, n. 28. altorale comma 2 dell’art.7, Legge 22.2.2000, n. 28. -• èèstato statopredisposto predisposto un documento di diofferta di spazi dispoun documento di offerta spazi disponibile presso presso la redazione de Lacon Voce dell’Jonio, con sede lanibile redazione de La Voce dell’Jonio, sede in Via Genuardi 16 in Via Genuardi 16 601992, Acireale (CT), tel.: 095 601992, e-mail: Acireale (CT), tel. 095 lavocedelljonio@hotmail.it. e-mail: lavocedelljonio@hotmail.it. Responsabile le inserzioni: Responsabile perper le inserzioni: NOME – NUMERO – MAIL GraziellaCOGNOME Maugeri – 3476616965 / graziellamaugeri@hotmail.it. prenotazioni deglidevono spaziessere devono esseredagli effettuate daLe Le prenotazioni degli spazi effettuate aventi diritto gli con6 anticipo di almeno giorni lavorativie con aventi anticipodiritto di almeno giorni lavorativi rispetto6 alla pubblicazione rispetto comunicatealla aglipubblicazione indirizzi mail: e comunicate all’indirizzo mail: MAIL. graziellamaugeri@hotmail.it, lavocedelljonio@hotmail.it. L’Editore si riserva di integrare e/o modificare presente L’Editore si riserva di integrare e/o modificare il presenteilcomunicato comunicato necessario a seguito della preventivo ovepreventivo necessario aove seguito della pubblicazione dellepubblidelibere cazione delle dell’ Autorità per le di Garanzie dell’Autorità per delibere le Garanzie nelle Comunicazioni attuazionenelle dellaCoLegmunicazioni attuazione della Legge ed 22 integrata febbraiodalla 2000Legge n. 286 ge 22 febbraio di 2000 n. 28, come codificata enovembre s.m.i. 2003 n. 313.
Ricordo: Rosario Lizio, storico carrista e maestro della cartapesta
È deceduto il 22 settembre scorso, all’età di 90 anni, il cav. Rosario Lizio, uno dei carristi storici del Carnevale di Acireale. Ne era stato infatti il protagonista indiscusso negli anni ’50, ’60 e ’70 del secolo scorso, insieme con il socio Lucio Belfiore e con l’altro carrista storico Sebastiano Longo, che si contendevano ogni anno la palma della vittoria. Il suo legame con la cartapesta era però rimasto indissolubile fino alla fine. Aveva infatti fondato la Scuola della cartapesta, aperta a giovani ed appassionati, ed in cui aveva dispensato il patrimonio della sua competenza e della sua professionalità fino a pochi mesi fa. Era stato anche il fondatore dell’Associazione Artigiani Acesi, da lui presieduta fino alla fine. Esperto ed appassionato presepista, ne costruiva di grandi, originali e molto complessi, facendo uso, soprattutto, della tecnica costruttiva nella quale era molto esperto, la cartapesta. E da diversi anni organizzava, nel periodo di Natale, una mostra di presepi artigianali. In tale veste, era stato tra i promotori ed i soci fondatori dell’Associazione culturale Museo del Presepe “San Francesco” (della quale fa parte anche la nostra testata), di cui era stato nominato Presidente onorario. Nonostante la veneranda età, era sempre in giro a seguire le varie attività in cui era sempre pronto a
farsi coinvolgere, dal Carnevale alla Fiera dello Jonio, manifestazioni in cui era sempre presente uno stand dedicato alla Scuola ed alla lavorazione della cartapesta, curato da lui stesso insieme con i suoi allievi. E sempre col sorriso sulle labbra, col tratto gentile e cordiale del suo carattere. Nel giorno della sua scomparsa, era in programma una riunione del Consiglio comunale, e la seduta si è chiusa con un minuto di silenzio dedicato a lui. L’Amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Roberto Barbagallo, ha così commentato: “Se ne va un pezzo della storia di questa città, un baluardo dell’artigianato artistico, del Carnevale, della Fiera dello Jonio, che ha dato un contributo straordinario all’edificazione delle mura cittadine. Noi tutti ricorderemo la sua signorilità e la sua instancabile passione per Acireale. Le sue sollecitazioni, le sue battaglie e i suoi suggerimenti erano preziosi per noi amministratori. Il miglior modo per ricordarlo è prenderne esempio, prendere esempio da una generazione che, partendo dal nulla, senza una lira in tasca, ma con tante idee, lavoro, umiltà, ha reso grande Acireale”. Anche la nostra redazione si associa al cordoglio delle figlie Lucia, Rosetta e Giusy, e dei parenti tutti. Nino De Maria
dalla prima Giornata missionaria mondiale L’impegno missionario, dunque, rientra nell’ottica del Regno di Dio (potremmo anche dire che la “messe” è il Regno) e il compito dei missionari/e consiste nel cogliere i frutti di bene e di verità che si rivelano nel mondo. Da rilevare che il grano buono e la zizzania, stando sempre ai Vangeli, crescono nello stesso campo e dunque l’azione evangelizzatrice consiste nel permettere al “bene” di prevalere sul “male” e sugli oscuri presagi del nostro tempo. Fondamentale, in questo contesto, è il ruolo della Chiesa missionaria, in riferimento soprattutto all’ “urgente” mietitura che implicitamente scaturisce dalle parole di Gesù. È chiaro, dunque, che l’impegno di annunciare e testimoniare la Buona Notizia è a tutto campo. Quando, ad esempio, si realizzano nel mondo situazioni di Pace, di Giustizia, di Riconciliazione, quando viene rispettato il Bene Comune dei popoli e l’integrità del Creato… tutte queste dimensioni rimandano inevitabilmente al Regno e dunque alla “messe”. Come porsi allora, fattivamente, di fronte a questa messe biondeggiante? Papa Francesco, nel consueto messaggio per la GMM, sottolinea il dovere di sostenere le Pontificie Opere Missionarie, “strumento prezioso per suscitare in ogni comunità cristiana il desiderio di uscire dai propri confini e dalle proprie sicurezze e prendere il largo per annunciare il Vangelo a tutti”. La posta in gioco è alta trattandosi, come scrive sempre papa Bergoglio, “dell’occasione propizia perché il cuore missionario delle comunità cristiane partecipi con la preghiera, con la testimonianza della vita e con la comunione dei beni per rispondere alle gravi e vaste necessità dell’evangelizzazione”. Giulio Albanese
Convegno Università Cattolica I temi trattati nel convegno sono stati molti e le riflessioni hanno permesso alla platea di avere un quadro chiaro della situazione così come descritta dai dati della ricerca effettuata dall’Università Cattolica ed arricchita dalle riflessioni degli autorevoli invitati. La ricerca “Rapporto Giovani” è realizzata dall’Istituto Toniolo finanziata da Intesa Sanpaolo e dalla Fondazione Cariplo. La ricerca si fonda su un campione di oltre 6172 giovani tra i 19 e i 34 anni. Dai dati emerge che i giovani del Sud Italia sono si più insoddisfatti dei coetanei al Nord ma mostrano un maggiore capacità e desiderio di modificare la situazione esistente e dunque hanno una maggiore predisposizione a tentare di cambiare la propria condizione. I giovani meridionali sono più insoddisfatti della propria condizione finanziaria però hanno una maggiore predisposizione a spostarsi per cercare una condizione di lavoro migliore. Un dato interessante che emerge dal convegno è proprio il focus sui giovani del Sud. Con percentuali maggiori di rispetto a condizioni non del
tutto positive ma con profili di grande interesse. I giovani del meridione sono costretti a ritardare l’uscita da casa dei genitori a causa principalmente della situazione economica (82%) e del lavoro (78%). Queste sono le stesse cause che impediscono loro di affrontare la paternità o la maternità (70% per cause economiche e il 72 %. D’altra parte i giovani che vivono nelle Regioni meridionali sono interessati al mondo del volontariato. Un numero maggiore di soggetti rispetto al centro ed al Nord ha svolto il servizio civile ed attività di volontariato. I giovani del sud si mostrano invece più disinteressati a movimenti politici ed hanno partecipato in misura minore ad attività di questo tipo. Il campione di dati è assai ricco e si può consultare sul sito internet www.rapportogiovani.it in modo del tutto gratuito. In definitiva il convegno è stato un momento di grande interesse per la divulgazione di questi dati, per la valorizzazione sul territorio del network Alumni dell’Università Cattolica e per la valorizzazione del rapporto tra le Chiese di Sicilia e l’Università dei Cattolici italiani. A margine del convegno Andrea Patanè, delegato per la Conferenza Episcopale Siciliana per l’Università Cattolica, ha espresso vivo apprezzamento per le tante occasioni di lavoro che ci sono state in Sicilia per la delegazione proveniente da Milano. Un particolare apprezzamento lo ha espresso per le possibili ricadute positive che ci saranno sul territorio in termini di occasioni di crescita umana e culturale grazie alle iniziative che si attiveranno in collaborazione con l’Ateneo. La Redazione
dell’
Jonio
Speciale Zafferana
24 settembre 2017
3
INTERVISTA Il presidente del comitato organizzatore presenta il programma con novitĂ ed eventi particolari
Coco: “Tornano i presidii slow foodâ€? Il dott. Salvatore Coco è stato riconfermato per il secondo anno consecutivo alla guida del comitato organizzatore dell’Ottobrata di Zaerana, edizione 2017. Coco si è laureato in giurisprudenza ed è praticante presso un noto studio penalista catanese. Ha ricoperto il ruolo di presidente della Consulta giovanile dal 2011 al 2015 e ne è attualmente consigliere emerito. Molte sono le iniziative organizzate per i giovani. Gli abbiamo rivolto alcune domande sull’ Ottobrata 2017, considerata una delle manifestazioni piĂš importanti della Sicilia. Torna l’â€? Ottobrata zaeranese “, evento che ormai travalica i conďŹ ni siciliani. Ma cos’è che attira tanto i forestieri che da anni eettuano anche gite organizzate, venendo persino da oltre lo Stretto? L’Ottobrata zaeraneseâ€? rappresenta un unicum nel panorama siciliano e nazionale per il suggestivo connubio di colori, sapori e profumi. Questo mix di emozioni attira ogni anno sempre piĂš visitatori che rimangono ammaliati e travolti dai colori dell’autunno e dai profumi e sapori dei prodotti tipici siciliani. Nel corso della manifestazione infatti sono protagonisti indiscussi l’arte, l’artigianato, la cultura, il folklore e le eccellenze dei prodotti enogastronomici e agroalimentari che sono il ďŹ ore all’occhiello della fascia jonico etnea. Quali sono le novitĂ di quest’anno? Sono lieto di annunciare il ritorno dei presidii slow food all’Ottobrata, un connubio ritrovato che testimonia una volta di piĂš l’impegno dell’amministrazione comunale e del comitato organizzatore
verso la qualitĂ e le eccellenze delle tipicitĂ isolane, che sicuramente saranno apprezzate dai numerosi visitatori. Ci saranno eventi particolari, di carattere culturale, turistico ? Com’è ormai consuetudine, l’ottobrata propone diverse attivitĂ collaterali; molto apprezzate sono le escursioni per i percorsi e i sentieri naturalistici del nostro versante etneo. Non mancheranno nemmeno i convegni e gli approfondimenti sul nostro territorio e sui prodotti tipici nostrani. Confermato anche l’intrattenimento giornaliero che sarĂ implementato con animazione e spettacoli. InďŹ ne, quest’anno Zaerana ospiterĂ un gruppo di studenti stranieri provenienti da diversi paesi europei che avranno la possibilitĂ di conoscere e degustare le specialitĂ della nostra terra. Vi aspettate un aumento di presenze rispetto alle ultime edizioni? Come ogni anno Zaerana e l’ottobrata sono pronti ad accogliere le decine di migliaia di visitatori che giungono da ogni parte della Sicilia e anche d’oltre Stretto. Qual è il rapporto tra il Comune e l’â€?Ottobrata “? Chi la organizza ? La manifestazione è organizzata dal Comitato Ottobrata, che mi onoro di presiedere, in sinergia con il Comune e l’amministrazione Russo. Questa proďŹ cua collaborazione snellisce la mole burocratica della macchina organizzativa. Il comitato, composto in prevalenza da under 35, con passione e dedizione si impegna a titolo gratuito per la crescita della manifestazione, vero e proprio vanto
$ $VVLFXUD]LRQL $UFLGLDFRQR R GLL $UFLGLDFRQR 'D DYLGH H ,YDQ V Q Q F
6 6XEDJHQ]LD GL L =DIIHUDQD (WWQHD 9LD 0RQWH *UDSS SD =DIIHUDQD (WQHD &7 P PRELOH WH HO ID[ LDUFLGLDFRQR LW Z ZZZ DVVLFXU]LRQ
zaeranese, da sempre imitata, ma ad oggi mai eguagliata. –Come è organizzata l’auenza, riguardo a viabilitĂ , a parcheggi e misure di sicurezza ? La viabilità è frutto di anni di miglioramenti e proďŹ cue collaborazioni. Per il controllo del vasto territorio comunale il corpo dei vigili urbani locali, si avvale dell’aiuto della polizia municipale dei paesi dell’hinterland, coadiuvati dalle associazioni di volontariato. Inoltre, il comitato ed il comune supervisionano l’operato della ditta appaltatrice dei parcheggi che cura la viabilitĂ cittadina e il corretto deusso delle vetture e dei pullman.. Giuseppe Russo
4
24 settembre 2017
Speciale Zafferana
dell’
Jonio
APPUNTAMENTI D’AUTUNNO Cinque intense domeniche dedicate a valorizzare e promuovere il territorio
Ottobrata, motore e vetrina dei prodotti tipici dell’Etna Nelle domeniche di ottobre si svolgerà a Zafferana Etnea, la tradizionale e attesissima 39^ edizione dell’Ottobrata Zafferanese, che ha lo scopo di valorizzare e promuovere i prodotti tipici dell’Etna. La manifestazione, che attira nella cittadina etnea migliaia di visitatori e turisti provenienti da tutta la Sicilia e dal Meridione, è considerata, a giusto titolo, uno dei più importanti eventi a livello regionale, con l’obiettivo di esaltare la cultura delle tipicità e delle migliori tradizioni locali. Un appuntamento che coinvolge operatori commerciali, artigiani, produttori di miele, imprenditori del settore dolciario. Alla realizzazione della manifestazione partecipano il Comune di Zafferana Etnea ( Assessorato al Turismo e alla Cultura ) , la Regione Siciliana, l’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione e Beni Culturali, l’Assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari in collaborazione con l’ Ente Parco dell’Etna, l’associazione “ Città del Vulcano “ e l’associazione “ Città del miele “. Le escursioni abbinate alla manifestazione vengono curate dalle associazioni locali, con lo scopo di valorizzare e promuovere le risorse naturali presenti nel versante orientale dell’Etna: Piano dell’Acqua, il Piano del Vescovo, la Valle del Bove, Val Calanna, l’Ilice di Carrinu, Piano Bello, Acqua Rocca degli Zappini, Monte Zoccolaro. Lungo il circuito della manifestazione si esibiscono artisti di strada per creare un’ atmosfera di festa e accogliere i visitatori. Durante lo svolgimento dell’evento vi saranno anche mostre di pittura, di fotografia, di artigianato, spettacoli musicali, gruppi folkloristici, giochi e animazione per i bambini.
Il programma comprende ancora convegni attinenti i prodotti tipici del luogo e relative degustazioni. L’Ottobrata Zafferanese nacque nel 1978 ad opera del dott. Alfio Coco, sindaco della cittadina etnea per oltre 14 anni, con la finalità di dare risalto ai prodotti tipici del territorio etneo, quali pere, mele, castagne, uva, miele e funghi. Nel 1989 l’”Ottobrata “ fu istituzionalizzata e da allora è diventata un appuntamento annuale. Nel 1995 la manifestazione assunse la denominazione di “Ottobrata-Festa d’Autunno”. Da quel momento la sagra di paese, grazie anche ad una massiccia promozione pubblicitaria, si trasformò in una imponente manifestazione di rilevanza a livello regionale. Inizialmente collaborarono tutte le associazioni operanti sul territorio in modo da costituire un laboratorio di creatività che mirava a valorizzare le risorse umane presenti nella realtà locale. Ultimamente la manifestazione viene nuovamente denominata “Ottobrata”. Giuseppe Russo
Via Roma, 349 - Zafferana Etnea (CT) tel. 095 7081840 - cell. +39 3318625668
dell’
Speciale Zafferana
Jonio
24 settembre 2017
PERSONAGGI Ricordo del pasticcere che imparò da Caviezel e lanciò prodotti apprezzati
5
Alfio Salemi e la sua dolceria Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della nascita della Dolceria Salemi, una delle pasticcerie più antiche di Zafferana e il trentesimo anniversario della morte di Alfio Salemi, il fondatore della omonima pasticceria. La dolceria Salemi è conosciuta per i suoi prelibati prodotti, le foglie da tè, i cornetti alla mandorla, i gelati, le torte, la pasta martorana. Alfio Salemi viene ricordato dai zafferanesi come bravissimo pasticciere e uomo lungimirante, buono, generoso, ottimo organizzatore e anche grande affabulatore. Concetto Russo, ex pasticciere della Dolceria Salemi, dove ha lavorato per ben 27 anni, ricorda con affetto Alfio Salemi come uomo brillante e intuitivo, che gli ha insegnato la preparazione di moltissime prelibatezze e soprattutto della pasta martorana, dolce tipico del periodo pasquale. Nato nel 1909 a Zafferana Etnea, all’età di 12 anni, Salemi decise di trasferirsi a Catania per imparare il mestiere di pasticciere. Fece esperienza da Caviezel, grande artigiano d’Oltralpe, che nel capoluogo etneo aveva impiantato la Pasticceria Svizzera. Dotato di buona volontà, Salemi imparò in fretta la preparazione di pasticcini, di zeppole di riso, di torte, di pizzette e arancini e di tante altre prelibatezze. Negli anni trenta si sposò con una giovane catanese, Angela Sicali da cui ebbe l’unica figlia Sara. Il giovane pasticciere dopo aver imparato l’arte del mestiere, decise di ritornare a Zafferana per aprire una propria attività. Inizialmente la dolceria Salemi si trovava in Via Roma ( all’angolo con la
piazza principale ) dove rimase fino agli inizi degli anni sessanta. Salemi fece conoscere i suoi dolci ai migliaia di turisti che in quegli anni amavano villeggiare nella cittadina etnea. Durante il periodo estivo presso la pasticceria vi era un’orchestrina che allietava le serate a cui partecipavano, scrittori, ricchi industriali, commercianti, acesi e catanesi. Nell’aprile del 1987 l’allievo di Caviezel passa a miglior vita, la pasticceria continua la sua attività grazie alle idee originali della figlia Sara, del marito, e al lavoro appassionato dei nipoti Ignazio, Alfio, Angela e Giuseppina: i primi due impegnati in laboratorio, le due donne alla cassa e al banco. Oggi il prodotto dolciario per cui la pasticceria Salemi è maggiormente conosciuta sono le “ Foglie da tè “ esportate anche all’estero. Giuseppe Russo
Azienda Agricola Apicoltura Miele di Sicilia di Sebastiano Di Prima Via Tenente G. Scuderi n° 26/c 95019 Zafferena Etnea (CT) www.mieledisicilia.it info@mieledisicilia.it Tel./Fax.: 095 7081677
Prodotti tipici dell’Etna di Maria Tomarchio
Via Roma, 240 - Zafferana Etnea
www.siciliappalti.it siciliappalti@siciliappalti.it Tel +39 095 950 295 Fax +39 095 954 935
Via Trieste n. 251 95010 - SANTA VENERINA (CT)
CRAI SIMPATIA di Salvo Giovanni Via Armando Diaz, 204/b – PISANO 5019 ZAFFERANA ETNEA -CT
6
24 settembre 2017
Speciale Zafferana
dell’
Jonio
EVENTI CULTURALI Il 16 il Premio Sciuti conferito alla pittrice catanese Elisa Anfuso e il 30 il Brancati
Settembre ricco d’arte e letteratura Risuonano molteplici, a Zafferana Etnea, le parole momentaneamente “fuggite” dalle opere letterarie da cui sono generate; brilla l’arte, in particolare quella pittorica, che descrive con i tratti di colore l’interiorità dell’artista. Si tratta delle due componenti culturali che hanno primeggiato indisturbate ed hanno conferito identità al mese di settembre, che si avvia alla sua conclusione. Due caratteristiche relative a due eventi noti, divenuti, ormai, appuntamenti fissi per il centro etneo. Da quattro anni, infatti, il momento dedicato all’arte, a Zafferana, si identifica con il Premio internazionale di pittura “Giuseppe Sciuti”, che non manca, puntualmente, di regalare emozioni agli occhi degli osservatori con i suoi disegni e colori ritraenti, in modo singolare e particolare, la realtà. Lo scorso sabato sedici si è svolta, nella sala Consiliare del Palazzo di Città, la cerimonia di assegnazione del premio, alla presenza di un nutrito pubblico e minuziosamente scandita dallo sguardo attento del suo direttore artistico Paolo Giansiracusa. A ricevere gli onori del vincitore la pittrice catanese Elisa Anfuso (nella foto), laureata all’Accademia delle Belle Arti, che, attraverso i dettami della pittura moderna, ha coniugato i contenuti delle sue opere, con uno stile ed una tecnica frutto di intenso studio e lavoro. Nell’arco della manifestazione, altri due riconoscimenti sono stati conferiti: il premio alla carriera, riservato al maestro di pittura e scultura Corrado Iozia, presidente dell’Associazio-
ne culturale “Giuseppe Sciuti”, nonché ideatore del premio, ed il riconoscimento per la sezione “giovani”, attribuito a Francesco Caristia, la cui formazione annovera gli insegnamenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania. La cultura, come detto, si impone nettamente. Essa offre, in questo finale di settembre, agli amanti della letteratura e del “mondo creato dalle parole”, sia quelle delle opere in prosa sia di quelle poetiche, uno spazio tutto per sé. Uno spazio in cui osservare da vicino la fantasia degli autori che ha preso forma e si è materializ-
zata in contenuti complessi ed in opere uniche. L’atteso Premio Letterario “Vitaliano Brancati” a ciò è dedicato. Giunto alla sua quarantottesima edizione, si svolgerà, infatti, il prossimo sabato trenta, nei saloni dell’Experia Palace Hotel di Zafferana, appunto. Promosso dal Comune di Zafferana Etnea, assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Regione Siciliana, la Provincia di Catania e l’Università degli Studi di Catania, il premio è nato alla memoria dello scrittore siciliano Vitaliano Brancati (Pachino, 24 luglio 1907- Torino, 25 settembre 1954).
Com’è risaputo, molte sono le figure letterarie a cui la soleggiata isola ha dato i natali e di cui ne ha caratterizzato l’identità culturale. In modo consequenziale ma naturale e spontaneo essa è viva e presente con molte sue caratteristiche nelle opere degli scrittori. Così è nei romanzi del Brancati, che a Zafferana Etnea trascorse alcuni momenti della sua vita. La passione per la scrittura viene celebrata nell’importante premio, articolato in tre sezioni: narrativa, saggistica e poesia, sotto l’accurata direzione artistica dello scrittore Raffaele Mangano. Per la prima sezione sarà premiato Mauro Covacich, autore de “La città interiore” (edito da La Nave di Teseo), per la saggistica riceveranno il premio Pietro Bartolo e Lidia Tilotta, autori di “Lacrime di sale” (edito da Mondadori), mentre per la poesia vincitrice è Maria Attanasio con “Blu della Cancellazione” (edito da La Vita Felice). Ulteriore riconoscimento per la sezione giovani andrà a Giulia Caminito, con la sua opera “La grande A” (edita da Giunti). Un evento, dunque, che racchiude in sé la creatività degli scrittori, la loro maestria nell’uso delle parole, degli stili, del lessico variegato ed adattato al tipo di opera ed il cui amore per la letteratura li ha accostati ad illustri esempi del passato, fra i quali lo stesso Vitaliano Brancati, dando vita a lavori importanti che ribadiscono l’incisività della conoscenza, dello studio e dell’applicazione nella formazione individuale di ognuno. Rita Messina
dell’
Jonio
Chiesa e Società
24 settembre 2017
7
DIOCESI Ordinazione conferita dal Vescovo nella chiesa Madre di Linguaglossa affollata di fedeli Otium et negotium 12
Raffaele Stagnitta sacerdote Si è ripetuto nella chiesa Madre di Linguaglossa lo scorso 23 settembre il solenne e allo stesso tempo semplice rito dell’ordinazione sacerdotale, che attraverso il gesto antico dell’imposizione delle mani e la preghiera di consacrazione, ha conferito il secondo grado dell’ordine al giovane Raffaele Stagnitta. Un rito, quello dell’ordinazione, al quale per grazia di Dio, la nostra Chiesa è abituata per l’abbondanza delle vocazioni degli ultimi anni e ancor di più vi è abituata la comunità di Linguaglossa che, dopo
Paolo Giurato nel 2005, Mirco Barilari nel 2009 e Egidio Vecchio nel 2005, ha la gioia nell’arco di pochissimi anni di vedere un altro suo figlio raggiungere la meta del presbiterato. Raffaele ha 29 anni. È cresciuto nella fede anzitutto grazie all’educazione della sua famiglia. Poi c’è stata la parrocchia, la catechesi, i gruppi giovanili, l’Azione Cattolica, il gruppo ministranti, occasioni di incontri fecondi e di maturazione; ma soprattutto è stata la musica – che studia fin da ragazzo –, il canto e il servizio all’organo che lo hanno avvicinato sempre più a Dio e attraverso la frequenza ai sacramenti e alla liturgie egli ha sentito di essere chiamato a dare tutta la vita a Dio nella via del sacerdozio. Nel 2010 è entrato in Seminario. Nel 2014 è stato inviato a proseguire la formazione all’Almo Collegio Capranica di Roma, di cui è attualmente alunno. Dal 2015 è iscritto al Pontificio Ateneo S. Anselmo per conseguire la licenza in Liturgia. Il giorno dell’ordinazione è stato l’apice del suo percorso. Circonda-
to dall’affetto di tutte le persone che lo hanno accompagnato, don Raffaele si è consegnato a Dio (significativo in questo senso la prostrazione durante il canto delle litanie dei Santi) e alla Chiesa (che ha promesso di servire nella fedeltà e nell’obbedienza). È a quel punto che egli ha accolto il dono del sacerdozio che gli è stato conferito con l’imposizione delle mani del Vescovo e di tutti i presbiteri concelebranti. I riti esplicativi hanno manifestato la sua nuova identità: la vestizione della stola e della casula sacer-
dotale, l’unzione delle mani con il sacro crisma, la consegna della patena e del calice, l’abbraccio di pace con i sacerdoti suoi nuovi confratelli. Il giorno successivo, il novello presbitero ha fatto ritorno nella “sua” chiesa madre per presiedere la prima messa. A breve sarà tempo di fare ritorno a Roma, dove don Raffaele deve completare i suoi studi, ma lo riavremo presto per il servizio della nostra Chiesa diocesana. don Alfio Privitera In questa riflessione il nostro Nino Ortolani, cambiando genere, ci parla del sistema binario, facendoci una rivelazione forse sconosciuta a molti.
Suor Concettina valida testimone
DIOCESI Dopo la festa il parroco di Milo e Fornazzo pronto a lasciare
Se ne è andata in silenzio, in una stanza di ospedale, nella notte afosa dell’11 agosto. Ha concluso così, la sua operosa giornata terrena, la carissima Suor Concettina Saitta, delle Suore Ancelle di Gesù Sacerdote. Conobbi Suor Concettina quando entrai in Seminario, nel 1983, Lei era Madre Generale dell’Istituto fondato da Madre Addolorata Dilettoso Vagliasindi, a Randazzo, nel 1948, per accudire, o meglio “fare da mamma” ai Sacerdoti. L’ ho riincontrata Superiora della Comunità dell’episcopio di Acireale, appena venni come Parroco della Cattedrale. Poi fu rieletta Madre Generale ed insieme andammo in Brasile per la professione delle prime Religiose di quella Nazione. Poi ancora in Episcopio fino a quando dei dolori articolari non la costrinsero ad andare nella casa di Madre di Randazzo fino alla fine dei suoi giorni. Aveva un carattere forte e deciso e un cuore grande e materno. Questi atteggiamenti nascevano da una forte vita ascetica, coltivata e curata con attenzione e dal ricordo costante della Madre Fondatrice che - come tante della sua generazione - l’aveva accolta giovanissima e formata alla vita religiosa. Non amava le mezze misure. Le cose - come si suol dire - “non le mandava a dire”, ma con franchezza e lealtà le affrontava, le chiariva e le portava avanti con determinazione. Osservava scrupolosamente la Regola, quale norma della sua vita. Eccelleva nella preparazione dei cibi e in quant’altro richiedeva la sua attenzione. Subentrarono, poi, i giorni del dolore e della sofferenza, abbracciò la croce e insieme con Gesù, come il Cireneo, ha salito i tornanti del Calvario, offrendo le sue sofferenze per la Chiesa e, soprattutto, per i Sacerdoti. Ricoverata, a seguito di un ictus, gioiva nel vedere quanti andavano a trovarla, facendosi raggiante in viso. Grazie Suor Concettina per l’esemplare testimonianza che ci ha offerto. Se donne come Lei, hanno lasciato tutto per seguire il Maestro e servirlo nei Sacerdoti, significa che il Sacerdote è un ideale così grande per cui si può vivere e anche morire. Dal cielo vegli su noi perché, come amava sempre ripeterci, possiamo essere Santi e santificatori. Riposi in pace.
Padre Gaetano Lo Giudice, parroco della comunità ‘Sant’Andrea Apostolo’ di Milo, ha celebrato il cinquantesimo anniversario della propria ordinazione presbiterale. Fu il vescovo pro-tempore mons. Pasquale Bacile, nell’ormai lontano 1967, nella chiesa Madre ‘Santa Maria delle Grazie’ di Linguaglossa, ad imporre le mani ed a pronunciare la preghiera di ordinazione di padre Lo Giudice, che espresse quel giorno il proprio incondizionato assenso alla chiamata divina. Di recente, compiuti già i 75 anni che precise disposizioni canoniche indicano come limite per il “pensionamento”, dopo i calorosi festeggiamenti tributatigli dai suoi parrocchiani, egli ha annunciato al vescovo la propria volontà di rimettere il mandato di parroco; dunque, le comunità di Milo e Fornazzo sono adesso in attesa di un nuovo Pastore che ne prosegua degnamente l’opera spirituale. Dalla voce di padre Lo Giudice abbiamo voluto raccogliere vive impressioni su quanto da lui vissuto in questi lunghi cinquant’anni di ministero. Padre Gaetano, quali sono state le tappe del suo ministero sacerdotale? Ho trascorso ben quarantacinque del mio ministero proprio a Milo (a partire, dunque, dal 1972, in successione al parroco padre Fichera, deceduto nell’ottobre 1971, e dopo i circa sei mesi di padre Sebastiano Saturnino quale amministratore parrocchiale della comunità milese). Novello presbitero, ero stato dal 1967 al 1969 Cappellano dei Fratelli delle Scuole Cristiane; di seguito, trascorsi tre anni in Seminario per assistenza ai ragazzi che manifestavano il germe di una vocazione spirituale e, dal 1972 ad oggi, sono alla guida della comunità di Milo; inoltre, dal 1998, sono parroco anche della comunità ‘Sacro Cuore di Gesù’ della frazione di Fornazzo. Come nacque la sua vocazione? La mia vocazione nacque con la domanda ‘Vuoi andare in Se-
Don Roberto Strano
Leibniz, inventore del sistema binario
Don Lo Giudice sacerdote da 50 anni minario?’, che mi fu rivolta da parte di padre Vincenzo Di Mauro, all’epoca vicario parrocchiale della mia comunità di ‘San Francesco di Paola’ di Linguaglossa, una domenica dopo la messa delle 11.30 presso la chiesa dell’Annunziata. Considerata la mia incertezza iniziale, padre Di Mauro mi invitò a pensarci ed a recitare ogni sera tre ‘Ave Maria’ alla Madonna. Dopo un po’ di tempo dedicato a riflettere, manifestai il mio assenso a padre Di Mauro e, l’11 ottobre del 1954, entrai in Seminario. Era all’epoca vescovo mons. Salvatore Russo, mentre rettore del Seminario era mons. Giosuè Russo. Sull’onda dell’esperienza maturata nel corso dei decorsi cinquant’anni di ministero, cosa può comunicare ai giovani che oggi si pongono alla ricerca di una propria identità? Ai giovani consiglierei di porsi alla ricerca di grandi ideali, che devono tuttavia essere accompagnati da un impegno concreto nella vita. La vocazione, sia essa al sacerdozio o al matrimonio o alla vita consacrata, ne sarà poi una evidente conseguenza. Qual è il pensiero che vuole trasmettere ai giovani che intraprendono la via verso il sacerdozio o ne stanno già percorrendo le prime tappe? Direi loro di essere generosi e coerenti, di non fare dipendere le proprie scelte dalla mentalità corrente, cioè di non andare a ricercare il consenso facile. Le loro scelte ed il loro ministero siano frutto di un attento e costante discernimento. Quali sono i suoi propositi per il futuro? Appena il vescovo me lo consentirà, lascerò le due comunità parrocchiali ad un nuovo Pastore, che possa continuare l’opera di evangelizzazione con rinnovato vigore. Per quanto mi riguarda, dedicherò certamente più tempo alla preghiera ed alla meditazione personale.
Carissimo lettore, Mia nonna Mara mi raccontava da piccolo di una richiesta fatta a un re che voleva imparare il gioco degli scacchi: un chicco di grano nel primo quadrato, due nel secondo, e man mano un numero doppio di grani da mettere nei vari quadrati della scacchiera, per cui nel quinto quadrato 16, nel settimo quadrato si sarebbero trovati 64 chicchi e, nell’ultimo quadrato della prima riga, l’ottavo, 128. Trovandosi nella scacchiera 64 quadrati, nell’ultimo di essi il numero di chicchi sarebbe enorme. Nel linguaggio matematico: due elevato alla 63^ potenza; ovvero nel sistema binario: uno seguito da 63 zeri. Gli addetti ai lavori dell’informatica, che condiziona la nostra vita a partire dai computers, dei cellulari, ecc., sanno che il sistema binario è alla base di detta disciplina; ma pochi di questi esperti sanno che il sistema binario è stato inventato da Leibniz, noto agli studenti liceali come il filosofo delle “monadi”. In una lettera del gennaio 1697 a Rodolfo Augusto duca di Brunswick il filosofo tedesco scrive: “Non c’è migliore analogia, o perfino dimostrazione, della creazione di tutte le cose dal niente attraverso l’onnipotenza di Dio che l’origine dei numeri qui rappresentati, ovvero usando solo l’unità e lo zero, dove dal semplice impiego dell’unità tutti i numeri sono originati”. Un medaglione illustra questa invenzione. In esso sono riportati i primi sedici numeri del sistema decimale affiancati dai corrispondenti del sistema binario. È sorprendente notare come con questa invenzione siano state tracciate le basi dell’informatica in un periodo che precede la scoperta della corrente elettrica, e come non sia stato dato il giusto riconoscimento a Goffredo Guglielmo Leibniz, morto nel 1716 e sepolto “più come un brigante che come un uomo che era stato la gloria della patria”, secondo la testimonianza del suo amico Ker Von Kersland. Nell’attesa di risentirci, ricevi cari saluti da Nino Ortolani
Nando Costarelli
DIOCESI Assemblea ad Acireale e pellegrinaggio a Vena dei catechisti, rappresentate 70 parrocchie
La forza evangelizzatrice della pietà popolare “Nella pietà popolare, poiché è frutto del Vangelo inculturato, è sottesa una forza attivamente evangelizzatrice che non possiamo sottovalutare: sarebbe come disconoscere l’opera dello Spirito Santo. Piuttosto, siamo chiamati ad incoraggiarla e a rafforzarla”. Queste parole di Papa Francesco, tratte da Evangelii Gaudium, riassumono perfettamente il tema affrontato dall’Assemblea diocesana dei catechisti, che si è svolta presso l’auditorium della parrocchia Cuore Immacolato di Maria in Acireale nell’annuale appuntamento di inizio anno pastorale. Il tema - ha ricordato don Carmelo Sciuto, direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano - corrisponde al piano pastorale del Vescovo che ha chiesto di sviluppare una catechesi che sappia dialogare con la ricca e variegata pietà popolare che da secoli nutre e sostiene la fede della nostra gente. Al convegno erano rappresentate 70 parrocchie con la presenza di circa 400 intervenuti. Durante l’iniziale momento di preghiera, animato dagli alunni del Seminario diocesano, mons. Giovanni Mammino, vicario generale, commentando il brano evangelico del ritrovamento di Gesù al tempio, ha ricordato che Cristo si fa pellegrino verso Gerusalemme facendo propria la pietà della sua famiglia, senza trascurare le cose del Padre celeste. Anche il cristiano deve attingere ed esprimere la fede attraverso
la mistica del proprio popolo, tuttavia senza sfuggire il personale cammino vocazionale in completa obbedienza alla volontà divina. A seguire è intervenuto, in un’articolata relazione, don Francesco Zaccaria, docente di teologia pastorale presso la Facoltà Teologica Pugliese. Nel trattare il tema “Iniziazione simbolico – rituale dei fanciulli e pietà popolare” si è soffermato sul riconoscimento di quest’ultima come forza per l’evangelizzazione dei giovani e delle loro famiglie. Essa, inoltre, arricchisce e completa la liturgia della Chiesa, fonte e culmine della vita ecclesiale; e nei paesi a maggioranza cattolica essa spesso costituisce, specialmente per i poveri, l’unico modo di vivere la fede. Per cui l’evangelizzatore è chiamato non a giudicare ciò che manca nella fede di costoro, piuttosto a farsi pellegrino con loro, per apprezzare ed ampliare la vita teologale presente in essa. L’indomani i catechisti sono andati in pellegrinaggio a Vena, e dopo aver pregato il santo rosario, giunti in santuario, è stata celebrata la Santa Messa da mons. Mammino, al termine della quale ha conferito il mandato diocesano ai catechisti, esortandoli a comunicare Cristo con la testimonianza della propria vita. Mattia Cantali
8
24 settembre 2017
Speciale Acicatena
dell’
Jonio
RICORDO E INTITOLAZIONE L’ex “Cinema Savoia” ora si chiama Auditorium Orazio Vecchio, il sindaco di tutti
Mai soddisfatto di avere dato abbastanza Indirizzare i propri passi verso un cammino politico che miri al “bene” del cittadino, con il pensiero costantemente rivolto alla collettività e a mettere in attoquell’agire “secondo coscienza”, nel pieno rispetto della persona e delle sue ideologie. Questo l’obiettivo che il prof. Orazio Vecchio, nel percorso affrontato con imperturbabile grinta ed animo cristiano, ha perseguito durante gli anni del suo operato. Questo il corrispondente ricordo che la comunità di Acicatena ha di lui e per il quale ha voluto dedicare, a questa figura di rilievo, l’auditorium (ex cinema Savoia), sito in via IV Novembre, a pochi metri dal piano Umberto. La cerimonia di intitolazione si è svolta nella mattinata di ieri. La numerosa cittadinanza partecipe ha condiviso il ricordo dell’uomo politico, del sindaco, del professore ma, soprattutto, della persona, che al profondo senso civico ha improntato la sua vita. La targa marmorea, apposta all’esterno dell’edificio, riassume i fatti politici di quegli anni. Le testimonianze hanno ricostruito in modo completo la figura del prof. Vecchio. La sua partecipazione alla vita politica locale avvenne dopo il ritorno, nel 1944, dal secondo conflitto mondiale, a cui aveva preso parte in veste di ufficiale dell’esercito. Intanto aveva già ultimato la sua formazione scientifica, ottenendo la laurea in Matematica e Fisica, che gli permise di diventare docente e mantenere, così, la sua famiglia. Con l’avvento della Democrazia Cristiana sulla scena politica italiana ebbe inizio il suo coinvolgimento Da sinistra: il conduttore Antonio Foti, il sindaco Nello Oliveri, attivo, che lo stesso riportò il relatore Nino Quattrocchi e don Giovanni Vecchio in modo puntuale e coinvolgente in molti suoi scritti. Fin dall’inizio del suo operato agì con grande correttezza nei confronti dei suoi “avversari”. L’attuale sindaco di Acicatena, Nello Oliveri, ne ha dato in tal senso testimonianza, nel suo intervento di esordio: “Ricordo che il prof. Vecchio per ben venti anni si recò puntualmente nella sede del Movimento Sociale per porgere gli auguri di Natale a tutti, indistintamente, con grande rispetto. Non fu mai, infatti, una vittima della parte politica, né si limitava a guardare i colori di appartenenza”. Fu eletto sindaco di Acicatena nel 1956, nel 1960 ed ancora nel 1964. La sua attività andò di pari passo con le vicissitudini familiari. Nel 1960 perse la moglie e rimase con i suoi sei figli di diverse fasce d’età: dai quattordici ai due anni. La forza d’animo e il profondo senso religioso non lo abbandonarono mai, anzi ne determinarono importanti scelte, come quella di fondare, nel 1958, il giornale La Voce dell’Jonio, che, ancora oggi continua ad informare la collettività su ciò che accade nel territorio e di cui è direttore il giornalista Giuseppe Vecchio, figlio del professore. “Prima che uomo politico fu un buon cristiano, testimoniandolo nelle parole, nelle sue opere, nella vita familiare e pubblica. Nel suo giornale accolse notizie ed interesse religiosi, tanto che non fu mai facile distinguere se fosse stato realizzato per la comunità o se fosse della comunità diocesana” ha affermato l’ex sindaco Nino Quattrocchi, condividendo con i presenti i suoi ricordi.
I brani letti dai nipoti, tratti da riflessioni e aneddoti del sindaco Vecchio. ne hanno delineato ancora di più la personalità. Tra questi il giornalista Orazio Vecchio ha letto un passo, tratto dal comizio dell’otto novembre 1964, in cui il nonno enumerava le “doti” dell’amministratore comunale, ovvero “l’onestà”, la “competenza”, il “disinteresse”; condizioni indispensabili dal momento che, come continuava lo stesso, “tutti i guai amministrativi derivano dall’abbandono della morale”. Esporsi in prima persona, com’è risaputo, non è facile, soprattutto in un contesto in cui ogni scelta personale ha risvolti immediati sulla collettività. Il prof. Vecchio conosceva chiaramente l’importanza del proprio agire e delle conseguenze di ciò sui cittadini. Aveva, infatti, individuato due “operazioni” che l’uomo politico doveva svolgere “il dare” ed il “ricevere” e le stesse con connotazione diversa: “ (…) a donare energia si riceve stanchezza, c’è da perdere e non da guadagnare”, come recita il testo di un comizio del venti novembre 1964, riportato dalla nipote Elisabetta. Ciò, tuttavia, non lo scoraggiò mai né determinò incertezze. Le foto successivamente proiettate, le stesse esposte nella sala, hanno accompagnato questo sentito momento di testimonianze, completato dall’audio, che riportava la voce del sindaco, rivolta ai suoi concittadini in diverse occasioni. Il giornalista Antonio Foti, moderatore dell’incontro, ha dato la parola al dottor Alfio Vecchio, che ha ricordato un’ultima “regola” seguita dal padre nello svolgere il delicato ruolo di amministratore comunale, quella di non assumere le caratteristiche di una “bandiera al vento”, cioè di “piegarsi alle singole volontà, ma di assecondare il bisogno dei cittadini”. Rieletto sindaco nel 1985, il prof. Vecchio non poté concludere il mandato per motivi di salute. Morì il ventidue novembre 2003. Durante le sue quattro esperienze di sindacatura realizzò molte opere pubbliche ad Acicatena, quali la Circonvallazione, la rete telefonica urbana, la copertura del torrente Lavinaio, le prime case popolari, etc. A porre la cornice ad un quadro che ha come icona la complessa figura di Orazio Vecchio, ampiamente ricostruita nell’incontro, l’intervento finale di don Giovanni Vecchio, che ha ringraziato a nome della famiglia quanti hanno contribuito all’intitolazione della sala e all’evento e ha manifestato la gioia unanime, scaturita dal ricordo dedicato del padre. Ulteriore momento di commozione quando il sindaco Oliveri ha consegnato ai figli del professore una pergamena esplicativa della figura paterna, in ricordo dell’evento. Una personalità, quella fin qui descritta, che ha tenuto presente attentamente l’incidenza della politica nella vita di ogni individuo, ne ha evidenziato le caratteristiche, considerando prioritariamente l’essere uomo piuttosto che la diversa formazione ed il diverso orientamento di partito. Ci piace, dunque, completare con la citazione di un ultimo criterio, seguito dal prof. Vecchio: “ (…) donarsi alla cittadinanza e mai essere soddisfatto di aver donato abbastanza..”. Rita Messina
Grazie ai sacerdoti Ogni persona, ogni storia è importante
Don Diego Conforzi, parroco di Sant’Ugo a Roma
35 mila sacerdoti diocesani, nelle parrocchie italiane, hanno scelto di donare la loro vita al Vangelo e agli altri. Per vivere hanno bisogno anche di noi. Doniamo a chi si dona.
Sostieni il loro impegno con la tua Offerta OFFRI IL TUO CONTRIBUTO AI SACERDOTI CON: Q versamento sul conto corrente postale n. 57803009 Q carta
di credito, chiamando il Numero Verde 800-825000 o sul sito www.insiemeaisacerdoti.it Q bonifico bancario presso le principali banche italiane Q versamento diretto all’Istituto Sostentamento Clero della tua Diocesi. L’Offerta è deducibile.
Maggiori informazioni su www.insiemeaisacerdoti.it Segui le storie dei sacerdoti su facebook.com/insiemeaisacerdoti
CHIESA CATTOLICA C.E.I. Conferenza Episcopale Italiana