La Voce dell'Jonio n. 14/2012

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LA Jonio VOCE

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Verso le elezioni

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Anno LIV - N. 14

Domenica, 16 settembre 2012

La politica del favore

n città si respira aria di elezioni : a breve il rinnovo del consiglio regionale, all’orizzonte si profilano le elezioni comunali. Consiglieri comunali in carica, aspiranti tali, assessori, sono già all’opera, presenti in ogni angolo della città, disponibili ad ascoltare tutti ed a promettere di tutto. Tutto ciò presenta qualcosa di tragico e di grottesco insieme. Pensare che la politica, l’arte più nobile di amministrare la città, la giustizia, la libertà quindi la democrazia, sia diventata strumento per promettere anche l’impossibile pur di garantirsi un comodo scranno in consiglio comunale, è davvero avvilente. E’ scoraggiante notare come gran parte della gente stia al gioco e baratta i diritti ad avere servizi, con i favori, sentendosi addirittura gratificata e quindi riconoscente per l’attenzione ricevuta. Anziché pretendere dai nostri rappresentanti all’amministrazione comunale, provinciale, regionale o nazionale, serietà, onestà, competenza e quindi politiche di sviluppo, di assistenza, di rigore economico, di giustizia sociale, si preferisce accontentare l’amico, o ci si illude delle solite promesse che si rinnovano di elezione in elezione o, semplicemente, si vota senza criterio, tanto sono tutti uguali.. Acireale, città di nobile storia, di grande tradizione culturale, di enormi potenzialità per le sue ricchezze ambientali, monumentali, artigianali, commerciali, culturali, è ridotta al fallimento proprio perché gran parte dei nostri rappresentanti politici non possiede spessore umano, morale, civile, culturale, per affrontare la complessità dei problemi e proporre vie nuove per lo sviluppo della comunità. Ben altri politici ha bisogno Acireale per utilizzare le grandi risorse esistenti e promuovere finalmente lo sviluppo della città nel pieno rispetto del territorio già violentato da una cementificazione selvaggia, senza criteri urbanistici, rilanciando un’economia sostenibile, di lungo periodo, duratura, investendo sulle Terme come patrimonio Pubblico, quindi sul turismo, l’artigianato, magari le università ( la facoltà di architettura poteva insediarsi in Acireale con un indotto economico che, da solo, avrebbe risollevato l’economia della città). Acireale deve tornare ad essere attraente, vivibile, viva, ordinata, pulita, salvaguardata, valorizzata, ben amministrata. Occorrono uomini nuovi, di provata serietà e competenza. Magari provenienti dal mondo delle professioni, dell’azienda o dell’università, dove hanno dimostrato di saperci fare con onestà ed intraprendenza. E’ un sogno? No! ; è maturità civica. Il cambiamento passa dalla scelta libera e consapevole di ogni cittadino. Orazio Maltese

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www.vdj.it - redazione@vdj.it

Periodico cattolico fondato da Orazio Vecchio

Padre Allegra sarà Beato Il “San Girolamo dell’Oriente”

Il frate missionario che portò la Bibbia in Cina

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opo tanti anni di attesa, le Chiese di Sicilia e l’intero Ordine francescano possono esultare per l’ormai prossima beatificazione del Venerabile fra Gabriele Maria Allegra, figlio prediletto della Provincia dei Frati Minori di Sicilia. La solenne cerimonia avrà luogo sabato 29 settembre, alle ore 10, nella Cattedrale di Acireale e sarà presieduta dal Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e rappresentante di papa Benedetto XVI. Saranno presenti il cardinale Paolo Romeo, presidente della conferenza episcopale siciliana, il cardinale John

del dialogo tra Cristo e la Cina”. La celebrazione che sarà preceduta da un triduo di preparazione in tutte le chiese e conventi francescani di Sicilia e nella Chiesa Madre di S.Giovanni La Punta. Nel programma dei festeggiamenti per la beatificazione sono previsti altri appuntamenti: venerdì 28 settembre, veglia di preghiera con i giovani nella piazza Duomo di Acireale; domenica 30, alle ore 10, celebrazione eucaristica di ringraziamento nella Cattedrale di Acireale; alle ore 18,30 celebrazione eucaristica di ringraziamento nella chiesa madre di S.Giovanni La Punta. Guido Leonardi

Tong Hon, vescovo di Honk Kong, i vescovi dell’I1sola, nonché sacerdoti, religiosi e fedeli provenienti dalle diocesi di Sicilia e da S.Giovanni La Punta (Catania), paese nativo di fra Allegra. La figura del nuovo Beato, elevato da Benedetto XVI agli onori degli altari, si caratterizza per i tre grandi amori della sua vita: la Chiesa, l’Ordine dei Frati Minori e l’impegno apostolico di evangelizzatore in Cina, dove nel corso della sua lunga esperienza di vita missionaria tradusse la Bibbia in lingua cinese. Per la sua opera infaticabile Giovanni Paolo II lo ha indicato come “uomo

Cefalonia

Acireale

Diocesi

E’ morto a Linera Antonino Corvaia era sopravvissuto alla strage del ‘43 Giovanni Vecchio

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Convegno catechistico “Dal Battesimo, porta della fede, alla vita cristiana” Privitera e Costarelli

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Acireale La soddisfazione e gli auspici del “Forum permanente” sui risultati del recente incontro svoltosi a Palermo

Terme: riprende il dialogo Comune-Regione-Sviluppo Italia Il “Forum permanente sulle Terme di Acireale” – informa un comunicato stampa - prende atto con soddisfazione degli esiti dell’incontro a Palermo tra l’Assessore all’Economia Gaetano Armao, i vertici di Sviluppo Italia Sicilia e la delegazione della Città di Acireale formata dal Sindaco Antonino Garozzo, dal Presidente del Consiglio comunale Toruccio Di Maria e dal Presidente della VI Commissione consiliare permanente Antonio Riolo. Tali esiti sono stati resi noti attraverso diversi comunicati stampa sia della Presidenza della Regione che dell’Ufficio Stampa del Sindaco.

In festa la Diocesi acese, la Provincia francescana di Sicilia e tutta la Chiesa. La solenne cerimonia sabato 29 settembre nella Cattedrale di Acireale

Il Forum apprezza la ripresa del dialogo fra Regione Siciliana e Comune di Acireale che tanto la classe politica locale quanto la società civile auspicavano da tempo, da quando il Consiglio comunale di Acireale aveva formalmente deliberato all’unanimità, il 1 febbraio del 2011, la costituzione di una tavolo di confronto permanente. Il Forum promosso dal Lions Club di Acireale, coordinamento di ventiquattro associazioni e gruppi di impegno operanti nel territorio, stabilmente collegato con il “Forum Terme di Sciacca, quo vadis?” di cui ha stimolato la formazione all’inizio dell’anno, continuerà la propria

attività di informazione, studio, sensibilizzazione resa alla società civile da ben quindici mesi e si preoccuperà di monitorare ancor più attentamente l’evoluzione delle due procedure in atto. Da un lato – si sottolinea nella nosta stampa -, la privatizza-

zione, ovvero l’affidamento della gestione ai privati come previsto dalla legge regionale n.11 del 2010, del quale si intravedono, attraverso le comunicazioni rese ieri dall’Assessore Armao, i primi passi formali nonostante l’esistenza di numerose criticità strutturali, finanziarie, organizzative e societarie evidenziate nello studio dell’advisor Sviluppo Italia Sicilia. In tal senso, la redazione del bando non potrà non tener conto di tali criticità nonchè delle indicazioni che potranno emergere dalla comunità locale, dopo un’attenta disamina dello studio dell’advisor regionale. (continua a pag. 2)

Il giovane manager Gianfranco Castro tra i premiati 2012 con l’”Aci e Galatea” Leonardo Sorrentino

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Riapre il teatro di via Alessi

Acireale: torna l’Opera con i pupi di E. Macrì

Dario Liotta a pag. 3


In Seconda

16 settembre 2012

dalla prima La Beatificazione di padre Allegra Nato il 26 dicembre 1907 da Rosario Allegra e Giovanna Guglielmino, primo di otto figli, fra Gabriele – all’anagrafe registrato col nome di Giovanni Stefano – a undici anni entrò nel Collegio Serafico di Acireale e a sedici iniziò il noviziato a Bronte, prendendo il nome di Gabriele Maria. A 19 anni, nel settembre 1926, venne inviato all’Istituto “Antonianum” di Roma per proseguire gli studi di teologia e per iniziare quelli di missiologia. Ordinato sacerdote il 20 luglio 1930, l’anno seguente partì per la Cina. Nel 1932 iniziò da solo la traduzione della Bibbia. Nel 1945 fondò a Pechino lo Studio Biblico Francescano, che fu poi costretto a trasferire ad Hong Kong. Insieme ad alcuni collaboratori continuò l’immane impresa della traduzione, che venne completata il 2 agosto 1961 e di cui, nel 1968, ne fu stampata un’edizione popolare in un solo volume. Quando, nel 1975, pubblicò il Dizionario Biblico in cinese, la sua fama di studioso era universalmente riconosciuta. Egli non fu solo uomo colto ed erudito, ma visse ed operò sempre da apostolo della Parola; fedele alla vocazione francescana, esercitò il suo proficuo ministero specialmente tra gli ammalati e i bisognosi. Straordinaria, anche se silenziosa e nascosta, fu la sua opera di contatto ecumenico con le altre confessioni cristiane presenti nel territorio cinese. L’umiltà e il sorriso erano i suoi segni distintivi. La simpatia, la delicatezza, unita al fascino per la sua smisurata ed insieme umile cultura biblica, lo fecero diventare un sicuro punto di riferimento per tutti i cristiani che erano alla ricerca della verità e si impegnavano a testimoniarla con operosità. Fra Gabriele morì il 26 gennaio 1976 ad Hong Kong, acclamato col titolo di “S. Girolamo dell’Oriente”. Nel 1984 si è aperto il processo di beatificazione, la cui fase diocesana si è conclusa positivamente nel 1994 con il riconoscimento delle sue virtù eroiche e la proclamazione a “Venerabile”. Dal 1986 le sue spoglie mortali riposano nella chiesa del Convento di San Biagio di Acireale, dove furono traslate da Hong Kong. Il 23 aprile 2002 Giovanni Paolo II ha riconosciuto il miracolo attribuito all’intercessione di Fra Gabriele, firmando il decreto che ha aperto le porte alla sua beatificazione. Guido Leonardi

Riprende il dialogo sulle Terme acesi Dall’altro lato, la liquidazione tuttora in corso, la cui gestione desta qualche preoccupazione sia per le modalità di conduzione (poichè non è ancora chiaro se è ispirata alla logica della continuità aziendale o a quella dello scioglimento della SpA), sia per la modesta informativa resa ai cosiddetti “pubblici esterni”, dato che il bilancio al 31 dicembre 2011 non è stato ancora approvato e lo stato di alcuni contenziosi in atto non è ancora ben definito. L’ufficializzazione delle dimissioni di uno dei due coliquidatori aggrava ulteriormente il quadro di riferimento entro il quale la stessa procedura liquidazione si colloca. Il Forum auspica che, fin dal prossimo incontro che si stabilirà fra la Regione Siciliana e il Comune di Acireale, tali aspetti delicati che interessano tanto il profilo aziendale (la liquidazione della società di gestione) quanto la salvaguardia e valorizzazione del sito termale (attraverso la privatizzazione) siano adeguatamente affrontati ed analizzati dalle competenti autorità regionali.

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Jonio

Santa Venerina Morto Antonino Corvaia, testimone e protagonista dei tragici fatti del ‘43-’44

Era sopravvissuto a Cefalonia Lo scorso 16 agosto, all’età di 90 anni, è morto Antonino Corvaia, uno dei pochissimi superstiti della tragedia che si consumò nell’isola greca di Cefalonia a seguito dell’armistizio con le forze anglo-americane, firmato a Cassibile il 3 settembre 1943. I soldati italiani rimasero senza disposizioni precise in balia dei tedeschi, fino al giorno prima cobelligeranti. Alla richiesta dei tedeschi di consegnare le armi, il generale Gandin, comandante della Divisione Acqui, dopo ampie consultazioni nel corso di una settimana per la ricerca di un compromesso, sentiti i soldati, si rifiutò di cedere le armi e ci fu il massacro: 9406 morti. Oltre 1300 caddero durante gli accaniti combattimenti che si svilupparono in tutta l’isola, oltre 5000 vennero passati per le armi o fucilati dopo la resa, altri 3000, fatti prigionieri, scomparvero in mare a bordo di tre navi che urtarono delle mine. In 11.700 furono costretti dalla sorte a trasformarsi in guerrieri per tener fede ad

un giuramento: chiamati a scegliere tra la vita e l’onore, scelsero l’onore sacrificando la vita. Antonino Corvaia si salvò per miracolo attaccato a una tavola dopo la disintegrazione, causata da una mina, della nave su cui era stato costretto ad imbarcarsi come prigioniero. In mare aperto vide morire tanti suoi compagni. Infine fu rimorchiato da una nave in transito, fu rinchiuso in un campo di concentramento di Atene e successivamente fu portato da Patrasso a Belgrado in Jugoslavia. Da qui, dopo il bombardamento degli Americani che provocò circa 700 morti, i tedeschi condussero i prigionieri a Segni Marittimo (vicino Fiume) e poi a Mitrovitza in Macedonia, dove una colonna di bulgari li liberò dai tedeschi. Ma non finì lì, Corvaia e i suoi compagni di sventura nel maggio del 1944 furono trasportati a Divra e a Skopie, dove vennero costretti a lavorare come schiavi alla costruzione di una linea ferrata; da magiare un po’ di granturco e bucce di fagioli.

Infine Corvaia giunse a Bercico in Montenegro, dove gli fu imposto ancora una volta di lavorare con pochissimo cibo. Ritornò a casa soltanto alla fine del 1946, ma non trovò più suo padre e sua madre, morti durante il periodo di guerra. Rimasto orfano, fu ospitato dalla zia e, per qualche tempo, dal fratello. Era originario di Macchia di Giarre, ma, dopo essersi sposato, nel 1948 andò ad abitare a Linera, nel comune di Santa Venerina, dove è vissuto fino alla morte, consolato dalla presenza dei figli. Tantissimi i riconoscimenti ricevuti, a cominciare da quello della Presidenza della Repubblica, altrettante le testimonianze che lo stesso Corvaia ha portato nelle scuole e negli incontri pubblici. La sua scomparsa ha destato commozione in chi lo conosceva e lo considerava un amico sincero, sempre pronto a raccontare le atroci sofferenze subite e, soprattutto, i momenti tragici sull’isola di Cefalonia. Giovanni Vecchio

ricordo della figlia

Maria Toscano, donna di preghiera e grande fede

Donna di elette virtù morali e madre esemplare per i propri figli, Maria Toscano, da sempre profondamente impegnata nel servizio alla Chiesa, ha fatto ritorno alla casa del Padre Celeste lo scorso 12 agosto quando, munita dei conforti religiosi, si è spenta dopo lunga malattia, accettata con cristiana rassegnazione. Se la sofferenza l’aveva particolarmente debilitata, è pur vero che la sua scomparsa è stata quasi un placido adagiarsi nelle braccia misericordiose del Signore che, possiamo esserne certi, l’ha accolta in Paradiso in virtù dei suoi

meriti, conseguiti con una vita spesa interamente alla luce degli insegnamenti evangelici. Di lei si ricorda particolarmente il diuturno impegno nell’amata comunità parrocchiale ‘Maria Ss. Immacolata’ di Cannizzaro, ove per 25 lunghi anni, al fianco del compianto parroco sac. Carmelo Barbagallo, ella ha offerto il proprio zelante servizio quale propagandista e presidente parrocchiale di Azione Cattolica. In quella stessa parrocchia, ha voluto celebrare poi il matrimonio. Ha lasciato il servizio attivo in quella parrocchia per la sua famiglia, dove è stata madre e moglie affettuosa, riservando comunque la sua assidua vicinanza a familiari, parenti ed amici. Da sempre, ma ancor più negli ultimi anni della sua vita, la preghiera è stata il porto sicuro al quale ella si è ancorata, as-

solutamente fiduciosa nella misericordia del Signore; il grande esempio di disponibilità che ella ha dato, sempre con un largo ed accogliente sorriso sulle labbra, ha fatto sì che non poche persone, nel tempo, abbiano beneficiato e fatto tesoro della bontà dei suoi insegnamenti, tanto da costituire un modello di vita cristiana ed umana da custodire e diffondere . La sua dipartita dalla scena di questo mondo non poteva certo passare inosservata; parenti, amici e conoscenti hanno voluto rendere omaggio alla sua memoria e, mentre il suo corpo dorme il sonno dei giusti, la sua anima eletta gode, ormai, gli eterni gaudi del cielo, avendo conseguito quella ricompensa che la bontà del suo essere e del suo agire le hanno fatto di certo ampiamente meritare. la figlia Carmelita Faro

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I SACERDOTI AIUTANO TUTTI.

AIUTA TUTTI I SACERDOTI. Ogni giorno 38.000 sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite tra tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così sulla generosità di tutti.

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Cultura

16 settembre 2012

Acireale Riaprirà quanto prima, grazie alla cooperativa “Macrì”, il teatro di via Alessi in pieno centro storico

Nuova stagione di pupi e pupari Libri “Ordini religiosi a Randazzo” ultima “perla” di don Spartà Si intitola “Ordini religiosi passati e presenti a Randazzo” ed è stato pubblicato lo scorso giugno, il libro del sacerdote don Santino Spartà. Nato a Randazzo e residente a Roma, don Santino è laureato in Teologia e Lettere ed è un noto giornalista e storico. Le sue numerose attività lo portano a viaggiare spesso per il mondo ma il cuore lo lega indissolubilmente a Randazzo tanto da dedicare quest’opera alla cittadina. Il libro vuole essere però, oltre che un omaggio alla sua città natale, un inno alla cultura e alla verità. Spiega, infatti, don Santino nella sua introduzione, facendo parlare personaggi illustri del passato, da Erodoto a Machiavelli, da Tacito a Senofonte, quali sono i requisiti essenziali per uno storico e quali gli strumenti di cui non può fare a meno di servirsi. Troppo spesso a suo parere vengono usati da quelli che si professano storici, copia e incolla vari, senza andare a verificare alla fonte le notizie che vengono passate per certe. Proprio per regalare ai Randazzesi uno strumento grazie al quale conoscere la propria storia, il sacerdote ha scritto questo libro scorrevole e ricco di contenuti. Per usare le parole del sacertote “questo libro vuole essere un dono ai Randazzesi , un modo per restituire loro la vera storia di Randazzo”. Nel libro, prima di addentrarsi in modo particolare nelle vicende dell’ordine religioso preso in esame legate al paese di Randazzo, lo storico fornisce, di volta in volta, attraverso una piacevole e breve premessa,le conoscenze basilari sulla nascita e sulla storia dell’ordine stesso. Il libro è scorrevole e lo stile, pur essendo frutto di una mano esperta, è giovane e fresco per cui la lettura dell’opera non solo non stanca ma anzi risulta decisamente piacevole. In poche parole dopo aver finito la lettura non ci resta che sperare che presto don Santino possa regalarci un altro piccolo gioiello come questo. Annamaria Distefano

“Dopo la paura la speranza” editoriali di Riccardi su “Fc” Andrea Riccardi, docente universitario di Storia contemporanea, noto per aver fondato la Comunità di Sant’Egidio, attuale ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, ha riunito nel volume “Dopo la paura la speranza” (Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2012, pp. 120), gli editoriali pubblicati su “Famiglia Cristiana” dal 2010 al 2012, con i quali, partendo dall’attualità, talora tragica e in ogni caso meritevole di attenzione, sviluppa con linguaggio lineare delle riflessioni sulle nostre paure e sulla solitudine accentuata dalla crisi delle forme comunitarie e sociali. ”La cultura quotidiana della paura – scrive Riccardi – ha indotto un clima di declino che si respira nelle nostre società”. Trattando temi “caldi” come la crisi della politica, le diseguaglianze tra Nord e Sud, la questione giovanile, i fenomeni migratori, i massacri di cristiani, il terrorismo islamico, le cosiddette “primavere mediterranee”, la questione dei rom e tante altre, l’Autore li affronta alla luce del messaggio evangelico e dell’impegno per la pace di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI , nello “spirito di Assisi” che si augura possa soffiare sempre più forte. Di fronte alle difficoltà che innescano paura, bisogna ritornare al messaggio di papa Wojtila: “Non abbiate paura!”. In questo grido “vi è racchiusa una speranza, provata dalle grandi crisi del Novecento”. La parte finale del libro invita a “ritessere una cultura della speranza”, da coltivare ogni giorno nel mondo complesso in cui ci troviamo a vivere alimentando un clima di simpatia con gli altri e con la vita. La globalizzazione ha trasformato la società in profondità e continua ad indurre fenomeni di spaesamento “perché gli orientamenti di ieri si sono invecchiati e quelli di domani non sono ancora chiariti”. In questo periodo di transumanza cambiano le mentalità, ma occorrono dei punti di riferimento e “il legame con la famiglia resta decisivo per tanti italiani, giovani e meno giovani”. Il mondo cristiano italiano, che non ha rinunciato alla speranza, è chiamato a svolgere un ruolo importante. “La speranza è esigente, laboriosa, paziente, e anche capace di far emergere il meglio da noi stessi e dagli altri. Per questo, dopo la paura, è il tempo della speranza”. Giovanni Vecchio

Sta per iniziare ad Acireale la stagione dei pupi siciliani; dal 16 settembre, per mano della cooperativa Macrì, riapriranno i battenti dell’antico teatro sito in via Alessi, intitolato alla memoria del cavaliere Emanuele Macrì, grande maestro “puparo”. A riprendere in mano il bandolo della matassa è un amico fraterno del Macrì, il dott. Vincenzo Abate, che in passato aiutò la compagnia a risolvere vari problemi. “Il nostro teatro è inteso come essenza di un’ampia tradizione storica, scolpita nella memoria cittadina ed arricchita dall’enorme contributo apportato da personaggi come Pennisi e Macrì – afferma il dott. Abate durante un’intervista – abili nell’offrire al pubblico innovazioni sceniche ed evoluzioni narrative di grandissimo spessore.” Ed ancora: “vogliamo riproporre agli spettatori le rappresentazioni

tradizionali, accostando idee d’avanguardia sempre nel rispetto di quella linea guida solcata dal compianto maestro”. La prospettiva della cooperativa, già rodata da anni di tournee internazionali, è di riaccendere quell’interesse popolare che sembra essersi assopito, rilanciando gli appuntamenti domenicali ed aprendo le porte

anche alle scuole. La storia che verrà proposta è quella dei paladini di Francia che tradizionalmente si suddivide in trecentotrenta puntate; i biglietti o gli abbonamenti sono prenotabili contattando lo 095/606272 o mandando una mail all’indirizzo info@teatropupimacri.it. Ma la novità più importante sta nella prossima apertura (febbraio 2013) della scuola per manovratori di pupi siciliani, coordinata e seguita dai professionisti della stessa cooperativa. “Il progetto è molto ambizioso

– afferma il dott. Abate - e serve a dar nuova linfa ad uno dei comparti teatrali più impegnativi”; il manovratore (detto anche “puparo”), oltre a faticare fisicamente per governare il pupo, deve essere abile a trasmettere carisma ed espressioni ai movimenti del pupo donandogli un’anima ed una personalità quasi umana; lo spettatore deve immergersi completamente nella trama della storia narrata, deve quasi dimenticarsi di star guardando un’opera dei pupi. L’avvento dei giovani ed il coinvolgimento culturale, sono punti fondamentali per la sopravvivenza di una delle più antiche maestranze siciliane, radicata nella città barocca da diversi secoli ed entrata prepotentemente nella tradizione e nell’educazione sociale dei nostri predecessori. Dario Liotta

“Bioeticaecultura” Saggi originali e approndimenti nella rivista fondta da don Salvatore Privitera

Questione femminile dalla giusta luce La storia ci dice che la questione femminile si è risolta con la conquista di molti diritti per troppo tempo negati: il diritto di voto, la possibilità di ottenere tipologie di lavoro prima solo maschili, una maggiore consapevolezza di se stesse e la difesa delle prerogative di genere. Tutto ciò si è sedimentato nel tempo, producendo terreno fertile per la creazioni di leggi che tutelassero la donna e la sua posizione nella società. Ma ci sono state anche numerose idee che hanno capovolto il significato della vera ricerca dell’emancipazione femminile e della tutela della donna. Assistiamo, spesse volte, a un vero e proprio braccio di ferro virtuale tra l’androceo e il gineceo della società perdendo di vista lo spirito della lotta vera, quella dei diritti. Alle volte sembra che solo

tralasciando il ruolo di madre e la propria femminilità, la donna possa affrancarsi da quel ruolo “debole” che spezzoni maschilisti di società vogliono attribuirgli. Mascherarsi e giocare un ruolo di caratterista, di comparsa che parodia l’uomo, non basta e non deve essere accettato dall’attuale società. L’uomo e la donna camminano a fianco e il contributo femminile deve concretizzarsi con pari opportunità e non solo fittizie. Nell’ambito della bioetica lo studio del ruolo della donna, dei suoi diritti, delle sue aspirazioni, appare cocente in quanto essere umano che deve compiere delle scelte che coinvolgono la sua essenza morale e con la quale deve confrontarsi. In particolare è dedicato alle donne il primo volume 2012 del semestrale “Bioetica e

Cultura”, fondato da don Salvatore Privitera e diretto da Giuseppe Vecchio, edito dall’Istituto Siciliano di Bioetica. Di fatto, esiste, nell’odierno contesto sociale, un’ineludibile pluralità di valori. Ma ogni posizione morale deve vivere quella necessaria tensione verso la ricerca del vero superando una preoccupante aporia valoriale. Si potrebbe sostenere che, talora, l’affamata ricerca di risposte su cosa sia una vita bioeticamente interpretata può giungere a dimensioni puramente decisionistiche con il rischio di strumentalizzare la

moralità, ribaltando l’oggetto della vita morale: il bene (ciò che deve essere sempre fatto e quello verso cui ogni essere umano deve sempre tendere in maniera imparziale). Esiste la necessità di declinare la storia delle donne e la loro vita al femminile, includendo le sane differenze di genere con le attitudini e le diversità che gli appartengono. Una attenta lettura dei diversi contributi potrà favorire una sana riflessione sul mondo, forse ancora incantato, delle donne. Maria Grazia Condomitti

catania Seconda edizione alle “Ciminiere”

catania Torna “Sicilia Festival”, finale il 26 gennaio

Si tiene in questi giorni al centro fieristico Le Ciminiere di Catania la seconda edizione di Etna Comics, Festival internazionale del fumetto, cinema d’animazione, gioco e videogioco. Dopo il grande successo dello scorso anno, l’iniziativa patrocinata dalla Provincia di Catania, dal Comune di Catania e dal rinomato Lucca Comics & Games torna con grandi sorprese. Dal 14 al 16 settembre il ricco calendario di Etna Comics offre una lunga serie di appuntamenti per il vero appassionato di fumetti, ma anche solo per chi da questo mondo è incuriosito. Quest’anno oltre alle aree espositive, alle mostre, ai numerosi workshops, il festival ospita musicisti, doppiatori, autori di fumetti, disegnatori e scrittori di livello nazionale e internazionale. Tra i nomi di rilievo di questa edizione la famosissima Cristina D’Avena, la voce più amata delle sigle dei cartoni animati. Tante emozioni da vivere per chi è stato bambino tra gli anni Ottanta e Novanta: sul palco con Cristina D’Avena anche Enzo Draghi, voce cantata di Mirko dei Bee Hive in Kiss Me Licia (cartone popolarissimo in quegli anni) e interprete di numerosissime sigle di cartoni: tra le più conosciute ricordiamo “Lupin, l’incorreggibile Lupin”, “I cinque Samurai”, “Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat”, “Una spada per Lady Oscar”, “Street Sharks”, “Quattro pinne all’orizzonte”, “Sulle Ali dei Dragon Flyz”ed “Evviva Zorro”. Grande attesa anche per la voce maschile delle sigle TV di Dragonball, dei Pokemon e Diabolik, Giorgio Vanni, che presenterà durante l’ultima serata il suo ultimo album “Time Machine – da Goldrake a Goku”. Per chi ama l’arte del disegno e per chi ha apprezzato il manifesto ufficiale di Etna Comics 2012 è aperta ai visitatori del Festival la mostra personale di Paolo Cossi, conosciuto nell’ambiente come “folletto del fumetto” e vincitore del premio Albertarelli come miglior disegnatore nel 2004. Tra gli altri nomi illustri presenti al festival, anche il fumettista inglese David Lloyd, conosciuto soprattutto per aver illustrato V for Vendetta e aver ideato la maschera di Anonymus. Valeria Anfuso

Dopo i consensi ottenuti nella prima edizione, il “Sicilia festival” si ripropone quest’anno l’obiettivo di lanciare nuovi talenti siciliani nel panorama musicale e dello spettacolo. Organizzatrice dell’evento è l’associazione musicale e culturale “Kyria production”. Il festival prevede due sezioni: junior dai 4 ai 14 anni e senior dai 15 in su. Per iscriversi bisogna scegliere un brano musicale, noto o inedito, e collegarsi al sito www. siciliafestival.it Le audizioni del concorso si svolgeranno nel parco commerciale del “Centro Sicilia” di Catania nei giorni 22 e 23 settembre, e nei giorni 29 e 30 settembre saranno effettuate le selezioni dei partecipanti a cura di una giuria, tutta siciliana, costituita da Alessandra Alessi (cantante), Ferdinando Sparacino (vocalist e vocal), Enea (cantautore e musicista), Francesco Ferro (cantautore), Ettore Tortorici (conduttore televisivo), Simona Pulvirenti (giornalista). La finale si disputerà il 26 gennaio 2013 al teatro Abc di Catania e sarà presentata da Salvo La Rosa, con la partecipazione di Roberta Curatolo. Una giuria composta da esperti professionisti del settore, tra cui Grazia Di Michele e Mogol, decreterà i vincitori delle due categorie, che verranno premiati con la somma di mille euro ciascuno. Testimonial del festival, il giocatore del Catania Calcio Nicola Legrottaglie. Salvo Cifalinò

Ecco ‘Etna Comics’ Rassegna di talenti dell’

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I GIORNALI ITALIANI ALL’ESTERO

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diocesi Il convegno catechistico, aperto ad Acireale e concluso a Vena, apre l’Anno pastorale 2012-2013

Per una catechesi più incisiva

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Il Convegno catechistico diocesano, giunto alla 39° edizione, è il tradizione appuntamento che apre l’anno pastorale. A parteciparvi, nei giorni 5-6-7 settembre, sono stati circa 300 tra sacerdoti, catechisti e operatori pastorali provenienti da tutte le parrocchie: un gruppo relativamente piccolo, se pensiamo che i laici e i religiosi impegnati quotidianamente nella catechesi sono più di un migliaio. Il Convegno è stato organizzato dall’Ufficio catechistico, l’organo pastorale con cui il Vescovo, capo della comunità e maestro della dottrina, dirige e presiede tutte le attività catechistiche della Diocesi. Volendo incrementare il cammino di rinnovamento della prassi che, dietro lo stimolo dell’Ufficio diocesano, vede impegnate le nostre parrocchie da diversi anni, il Convegno 2012 ha voluto ribadire la necessità di rendere sempre più viva ed esperienziale la trasmissione della fede. Per far questo ha affidato le relazioni a Mons. Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio catechistico di Bologna, e a Mons. Paolo Sartor, Responsabile del servizio per il catecumenato nazionale e di Milano. Il primo ha dato una lettura catechetica degli Orientamenti del decennio “Educare alla vita buona del Vangelo” e ha ricordato ai partecipanti che “la catechesi, primo atto educativo della Chiesa nell’ambito della sua missione evangelizzatrice, accompagna la crescita del cristiano dall’infanzia all’età adulta e ha come sua specifica finalità non solo di trasmet-

tere i contenuti della fede, ma di educare la ‘mentalità di fede’, di iniziare alla vita ecclesiale, di integrare fede e vita. Per questo la catechesi sostiene in modo continuativo la vita dei cristiani e in particolare gli adulti, perché siano educatori e testimoni per le nuove generazioni” (n. 39). Nell’altra relazione Mons. Sartor ha illustrato un’applicazione di questa integra-

zione vita-fede che coinvolge soprattutto gli adulti, presentando un itinerario catechistico per genitori con bambini da 0 a 6 anni: una “fetta” di vita troppo spesso trascurata e che invece andrebbe sostenuta con la forza della fede che scaturisce dal battesimo, vera partenza dell’iniziazione cristiana. Non a caso il titolo del Convegno è stato: “Dal battesimo, porta della

fede, alla vita cristiana”. L’ultimo giorno del Convegno si è svolto presso il Santuario di Vena. Ai piedi della Madre di Dio si sono radunati moltissimi catechisti che durante la concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo hanno ricevuto il mandato di invio per il nuovo anno pastorale. don Alfio Privitera

Interviste: famiglie aperte alla fede poco disponibili alla testimonianza Nel solco di una consolidata, pluriennale tradizione, anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento con il Convegno catechistico diocesano. Giunto alla trentanovesima edizione, con l’organizzazione curata dai responsabili dell’Ufficio catechistico della Diocesi, esso si è articolato in una ‘full immersion’ di due giorni di lavoro e riflessioni, sulla tematica “Dal Battesimo, porta della fede, alla vita cristiana”, rivolto in maniera particolare a genitori di bambini di età non superiore ai sei anni. Al fine di comprendere, in linea generale, quali siano gli orientamenti emersi a conclusione dei lavori, abbiamo voluto dare voce a coloro i quali, relatori e partecipanti, hanno vissuto questa esperienza di fede. Conclusi i lavori con la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta presso il santuario di Vena dal vescovo mons. Raspanti, ecco la testimonianza di don Giovanni Marino, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano: I lavori di questa edizione del Convegno catechistico vertevano sul tema: dal Battesimo, porta della fede, alla vita cristiana’. Alla vigilia dell’indizione di un ‘anno della fede’ da parte di Sua Santità Benedetto XVI, si è trattato di una coincidenza voluta? E in che misura è ancora vissuto nelle famiglie il valore della fede? “Certamente la coincidenza non può dirsi casuale, ma

la nostra diocesi vanta una grandissima tradizione nella crescita della fede, nonostante essa, non poche volte, si sia trasformata in manifestazioni che, pur, con aspetto esteriore, trovano alla base un forte appoggio nella fede autenticamente vissuta”. Di seguito, riportiamo la testimonianza di due catechiste (Sr. Loredana Vullo e Mariella Benincasa): Le famiglie della comunità parrocchiale si dimostrano ancora propense ad educare i propri figli alla fede? ‘Si, le famiglie sono ancora propense, pur non dimostrandosi pronte ad essere i primi testimoni cui è demandato di inculcare tali valori, in quanto distratte da altri obiettivi’. In un mondo in cui i veri valori della vita sembrano sempre più cedere il posto a cose effimere, in che modo la vostra comunità parrocchiale si propone di affrontare la problematica dell’annuncio evangelico? ‘La comunità parrocchiale si propone di educare i fanciulli con la narrazione del messaggio evangelico, facendo in modo che la vita dei catechisti sia realmente formata a ciò. Non c’è, infatti, educazione senza formazione’. Nando Costarelli

Assemblea a Roma nel 50° del Concilio

Chiesa di tutti Chiesa dei poveri Si svolge in questi giorni, a Roma, l’Assemblea nazionale ‘Chiesa di tutti, Chiesa dei poveri’. Il convegno è convocato per sabato 15 settembre presso l’auditorium dell’Istituto Massimo (Eur), nella ricorrenza del 50° anniversario dell’apertura dei lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il Concilio, infatti, fu aperto da Papa Giovanni XXIII in data 11 ottobre 1962 e, proprio per celebrare l’importante ricorrenza, Papa Benedetto XVI ha indetto un ‘anno della fede’, che si aprirà proprio l’11 ottobre 2012. Nella consapevolezza dei promotori dell’Assemblea nazionale è ben presente il fatto che fare memoria degli eventi non significhi tanto riandare indietro nel tempo quanto, piuttosto, comprendere più a fondo il messaggio per maturare precisi impegni per il futuro. L’Assemblea si propone di cogliere la ventata di novità che il Concilio portò alla Chiesa, secondo il progetto che ne aveva ispirato la convocazione. Non a caso, poi, è stata scelta la data di settembre, poiché proprio in questo periodo ricorre l’anniversario della diffusione del messaggio radiofonico con cui il ‘Papa buono’ aveva chiaramente evocato la Chiesa proprio come ‘Chiesa di tutti e, particolarmente, Chiesa dei poveri’. Dopo un pensiero iniziale sulla ‘Mater Ecclesia’, l’incontro si articolerà in tre momenti: La memoria di ciò che la Chiesa ed il mondo erano in epoca antecedente alla convocazione del Concilio;Il discernimento tra le diverse ermeneutiche del Concilio;Le prospettive future, nelle forme di continuo aggiornamento dell’annuncio, della preghiera e delle forme delle strutture ecclesiali. N. C.

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mazara del vallo Anche le consacrate della Diocesi di Acireale al recente intenso incontro nazionale

Ordo virginum: annuncio di carità testimonianza

“Quel giorno che baciai la mano al card. Martini” Avevo otto anni e un cappotto azzurro il pomeriggio in cui i miei genitori mi portarono in Duomo per baciare la mano del cardinale Carlo Maria Martini; la chiesa era pienissima e quell’episodio della mia infanzia, non so perché, ma lo ricordo con precisione … la linea interminabile di fedeli, le sue mani, il grande anello che baciai, la potenza di quell’uomo cui tutti rendevamo omaggio … ma forse la potenza di quest’uomo, il suo ruolo nella storia della chiesa non erano ancora così espliciti, oggi si … Sono passati venticinque anni e il duomo è ancora più pieno di gente che vuole rendere l’estremo saluto ad un uomo illuminato che sapeva toccare il cuore e il cervello di credenti e non credenti, di umili e potenti, di giovani e anziani … persone alle quali sapeva parlare, con cortesia, gentilezza e decisione. Non mancava mai di visitare i carcerati, a lui si arresero le brigate rosse consegnando le armi nella curia di Milano, a lui che era un uomo del dialogo. Scompare una personalità tra le più eminenti della Chiesa e dei giorni nostri in genere, un biblista famoso a livello internazionale, staccato dagli studi dei testi sacri per guidare la diocesi più grande del mondo, appunto quella di Milano. Ma sapeva superare i confini della diocesi, fino a poche settimane fa rispondeva alle lettere dei lettori del Corriere della sera e lo faceva sempre mostrando la perenne attualità dei testi sacri e della bibbia, era diventato un’autorità morale anche per il mondo laico, un esempio per molti vescovi italiani e non solo che ne imitavano già lo stile pastorale. Lascia un’eredità importante, l’apertura verso i reali problemi del mondo contemporaneo e l’amore per i testi sacri, per la verità senza tempo che portano dentro, speriamo che molti sappiano coglierla e attuarla. Alessandra Distefano

L’Ordo Virginum, può definirsi “una sorpresa dello Spirito Santo”, rinato all’indomani del Concilio Vaticano II. L’Ordine delle Vergini della Chiesa acese riunisce e collega tutte le donne che nella nostra Chiesa Diocesana sono state consacrate con rito solenne, da parte del vescovo in una forma che privilegia: • la testimonianza della verginità per il Signore e il suo Regno • nella e per la Chiesa Diocesana • in dipendenza dal Vescovo • rimanendo nel popolo di Dio, in una vita immersa nelle modalità ordinarie del vivere. La consacrazione è definitiva e pubblica. Il Rito, celebrato dal vescovo, risale ai primi secoli della cristianità: pur contenendo le stesse valenze espresse nella tradizione religiosa dai ‘voti’, privilegia l’aspetto ‘passivo’ e ‘consacratorio’ della dedicazione totale. All’Ordo Virginum della Diocesi di Acireale appartengono attualmente 5 consacrate, che vivono ‘stili’ vocazionali piuttosto diversificati, ma sostanzialmente accomunati dallo stesso “carisma”. Nella tradizione della Chiesa ogni

dono o carisma, affidato in modo permanente, assume il volto di ministero. Nel caso dell’Ordo Virginum, questo ministero, consegnato e vissuto mediante il rito di consacrazione, è profezia in una dimensione escatologica. Nella Chiesa locale la Vergine Consacrata rappresenta «l’esistenza cristiana come unione sponsale fra il Cristo e la Chiesa, che è fondamento sia della Verginità Consacrata che del Sacramento del Matrimonio» (premesse- rito). Così la Vergine Consacrata è icona della Chiesa locale «presente nel mondo e tuttavia pellegrina» (cf. SC2). Ogni consacrata si pone al cuore della propria Diocesi con la funzione specifica di tessere i fili per costruire la comunione fra ogni realtà ecclesiale, aiutando anche gli altri a diventare degli appassionati dell’unità, in quanto appassionati della Chiesa. Man mano che il cuore si allarga getta ponti verso le altre realtà che incrociano il cammino. È stato così che dall’ambito della Diocesi ci si è aperte a una sorta di comunione con altre Chiese sorelle. Frutto di questo cuore dilatato è il Convegno nazionale che ogni anno viene organizzato dal collegamento per l’Ordo virginum delle Diocesi che sono in Italia.. L’Incontro nazionale di quest’anno, è stato ospitato dalla Diocesi di Mazara del Vallo. I destinatari dell’incontro sono stati: le consacrate, le giovani in formazione, le simpatizzanti, i vescovi e i sacerdoti delegati per l’Ordo virgi-

num. “Voi invece siete stirpe eletta” (1 Pt 2,9). Ordo virginum: annuncio di carità”, questo è il tema offerto ai partecipanti, in continuità ed a conclusione della riflessione avviata sui tria munera: in cammino con Cristo, Profeta, Sacerdote e Re. Camminare dietro a Cristo significa camminare nella carità (Veritatis Splendor, 19) per cui si rifletterà su come vivere la regalità con fecondità e pienezza nella Chiesa “poiché bene essa si ricorda di dover raccogliere con quel Re, al quale sono state date in eredità le genti e nella cui città portano i loro doni e offerte” (Lumen Gentium 13,b). Il percorso tematico proposto, sarà sviluppato a partire dalla riflessione liturgica, biblica e infine morale per rendere attuale, nell’oggi concreto della storia, l’invito della Chiesa ad imitare Cristo, il modello perfetto. Tutto l’itinerario dell’incontro ha accompagnato le partecipanti verso la necessità di una testimonianza che ha assunto un respiro universale. La chiamata alla vita evangelica: il carattere regale della missione cristiana è, quindi, la riflessione che le ha viste impegnate nel cogliere come “lo Spirito Santo… rigenera a nuova vita i credenti in Cristo, li aggrega simultaneamente nell’unico Popolo di Dio, che è «stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione sacra, popolo di redenti»“(Ad Gentes 15,a). (info: www.ordovirginum.it; www.ordovirginumsicily.blogspot.com/;) Antonella Brischetto

Corso Avulss per volontari sociosanitari L’Associazione di volontariato A.V.U.L.S.S. di Acireale, che opera in ambito ospedaliero e sociosanitario, offrendo conforto, ascolto ed attenzione ai malati , organizza il XII corso base per i soci ed i nuovi iscritti, che si svolgerà dal 05 ottobre al 5 dicembre presso la sala convegni - IRMA - messa a disposizione con grande sensibilità dal dott. Giovanni Tringali. Il corso sarà tenuto da diver-

si specialisti che affronteranno molti temi di grande attualità ed interesse : dallo spirito solidale e democratico della Costituzione, all’analisi dei bisogni dell’individuo e della comunità, agli aspetti psicologici dei pazienti affetti da gravi patologie, al disagio dei giovani.Il corso è aperto a tutti ed ha la durata di 46 ore. Esso offre, a chi vuole, la possibilità di inserirsi nell’associazione per svolgere attività di volontariato associato .

Lo scopo del corso è di fornire ai partecipanti le conoscenze elementari in campo socio-sanitario indispensabili per una relazione di aiuto che sia efficace ed efficiente, contribuendo a creare un clima di fiducia ed ascolto particolarmente apprezzato da chi si trova in situazione di bisogno e di difficoltà. Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Cettina Coco

FAMIGLIA E VITA Sulla sentenza della Corte europea

Parrocchie Doppia celebrazione a San Michele

E fu Europa unita! Senza dubbio una conquista per i cittadini del Vecchio continente. Ma se questo debba, o possa, essere considerato il lasciapassare perché qualcuno si senta più bravo e voglia imporre agli altri partner il proprio pensiero, il proprio stile di vita, allora bisogna ammettere che quella conquista è stata il più grosso errore, un passo falso, per l’Italia e per gli italiani. È quello che sta succedendo in questo periodo in politica, in economia, e, per ultimo, in bioetica. Modi diversi di pensare, di agire, di credere. Solo qualche giorno fa la Corte europea dei diritti umani ha bocciato la legge italiana sulla fecondazione assistita perché incoerente e perché viola l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Ma andiamo per ordine. La vicenda riguarda una coppia italiana di portatori sani di mucoviscidosi che volevano ricorrere alla fecondazione assistita ed alla diagnosi prenatale che la legge italiana non consente. Da qui il ricorso dei coniugi con la conclusione che la Corte europea ha rilevato «la incoerenza del sistema legislativo italiano che, da una parte, priva i cittadini dell’accesso alla diagnosi genetica pre-impianto e, dall’altra parte, li autorizza ad una interruzione di gravidanza se il feto risulta afflitto da quella stessa patologia». La magnanimità della Corte di Strasburgo, frutto di una cultura liberista totalmente diversa dalla nostra, si basa su un errore interpretativo della legge 194 nascondendo

La solennità di San Michele Arcangelo, compatrono di Acireale, è per l’omonima comunità parrocchiale un appuntamento molto atteso. La festa di quest’anno è inserita nelle celebrazioni per il 90° anniversario di istituzione della parrocchia; particolarmente ricco è, infatti, il programma dei festeggiamenti, curato dall’arciprete-parroco, sac. can. Venerando Licciardello, di concerto con la ‘Congregazione’ che zela il culto in onore dell’Arcangelo e con il Consiglio Pastorale parrocchiale. Con l’annullo postale ed una conferenza di cui saranno relatori il sac. can. Gaetano Pulvirenti, Roberto Paternostro ed il giornalista Antonio Trovato, la novità di quest’anno è, il 28 settembre (vigilia della festa), l’inaugurazione del nuovo fercolo, voluto dalla Congregazione e dal compianto arciprete-parroco, sac. Orazio Adamantino. Domenica 23 settembre, con una conferenza (relatori la dott.ssa Agata Blanco ed il sig. Saro Bella), sarà inaugurata, dopo i restauri, la settecentesca tela di Sant’Apollonia, compatrona della comunità parrocchiale; il dipinto è di Giacinto Platanìa. Il Triduo di preparazione (25, 26 e 27 settembre) sarà predicato dal sac. Sebastiano Battiato, vicario parrocchiale della comunità di ‘San-

L’uomo non decida sulla vita tendenze all’«eugenetica liberale» come affermato dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano che, in un proprio documento così scrive “La legge 40 è stata pensata e proposta con un intento chiaro: permettere alle coppie sterili di potere ottenere una gravidanza ponendo al centro non soltanto l’interesse della coppia, ma anche il valore dell’embrione umano, di quel ‘figlio’ desiderato per cui si accedeva a questa tecnica stessa. Per questo motivo si era vietata la selezione degli embrioni. La Corte europea dei diritti dell’uomo afferma ora che il divieto di selezione degli embrioni, stabilito dalla legge 40, sarebbe in contrasto con la legge 194 che consentirebbe l’«aborto terapeutico». In realtà, le legge 194 consente l’aborto di un feto affetto da patologia non perché malato, ma perché la madre dichiara che la gravidanza metterebbe a repentaglio la sua salute”. È bene precisare, comunque, che, come fa notare Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, “neppure la legge 194, almeno a parole, consente l’aborto eugenetico perché l’Ivg è permessa in presenza di un pericolo serio e grave per la madre e la diagnosi prenatale è funzionale anche ad un intervento risanatore sul bambino malato. Dolorosamente si coglie una consonanza con le leggi naziste che pretendevano di stabilire chi aveva diritto a vivere e chi no”. Ci auguriamo vivamente che il governo proponga ricorso avverso questa decisione come chiaramente ha fatto intendere il ministro della salute Balduzzi. Leonardo Sorrentino

Si festeggia il Santo patrono e il 90° della parrocchia ta Maria’ in Randazzo. La giornata della festa (29 settembre) coinciderà con la data della beatificazione di Padre Gabriele Allegra O.F.M., rito che si celebrerà in Cattedrale. La festa’esterna’ è stata posticipata a domenica 30 settembre. L’itinerario del giro del fercolo è stato quest’anno allargato oltre i confini del quartiere, fino a piazza Duomo, attraverso via Collegio Pennisi, Piazza San Biagio (con sosta dinanzi alla omonima chiesa per l’omaggio floreale alla reliquie di Padre Allegra), via San Biagio, via San Carlo, piazza San Domenico e via Cavour ed ingresso in Cattedrale per la solenne celebrazione eucaristica, al termine della quale il venerato simulacro sarà accolto in piazza Duomo, con sparo di fuochi artificiali ed omaggio floreale del sindaco, avv. Nino Garozzo. A conclusione dei festeggiamenti, dopo il giro per le vie della parrocchia, il rientro in chiesa; da quest’anno, il venerato simulacro rimarrà esposto sull’altare maggiore fino al 2 ottobre, festa degli Angeli Custodi; la celebrazione eucaristica conclusiva dei festeggiamenti sarà quest’anno presieduta dal sac. can. Alfredo D’Anna, parroco in Santa Tecla ed economo del Seminario. Nando Costarelli


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Cosentini, 30° della Grotta e libro su don Rocca

diocesi Convegno il 22 settembre, presente mons. Raspanti, relatori Cettina Militello e Gabriele Sorace

La trasmissione della fede L’11 ottobre 2012 si aprirà l’anno della nazionale. Docente presso la Pontificia Fafede, indetto da Benedetto XVI con la Letcoltà Teologica “Marianum” e il Pontificio tera Apostolica “La porta della fede” (11 Istituto Teologico Liturgico di Roma; presiottobre 2011), in concomitanza con il cindente della Sirt (Società italiana per la ricerquantesimo anniversario del Concilio Vaca teologica) e direttrice dell’Istituto “Coticano II (1962) e il ventesimo del Catechistanza Scelfo” per i problemi dei laici e delle smo della Chiesa Cattolica (1992). In una donne nella Chiesa. Numerosissime le sue società dove spesso si vive come se Dio non pubblicazioni, più di 200 articoli scientifici esistesse, l’anno della fede è un invito rivole decine di testi. Una presenza competente, to ad ogni credente che desidera incontrare Cettina Militello ma allo stesso tempo la testimonianza di Dio per saziare il desiderio di trascendenza una delle prime donne laureate in teologia, e riscoprire in Cristo l’amore nella sua masdopo l’apertura alle donne delle facoltà teosima manifestazione. «Dio è amore» (1 Gv 4,16), e pren- logiche nel postconcilio. dendo in prestito le parole di S.Agostino, ogni cristiano Il Convegno si aprirà con i saluti di mons. Antonino dovrebbe riconoscere che il «cuore è inquieto finché non Raspanti, Vescovo di Acireale, che darà inizio ai lavori. riposa» in Lui. Il Papa propone un programma che coin- Si continuerà con una introduzione curata dalla dott. volge tutti i cristiani e li esorta a dare vita ad una nuova ssa Anna Rosaria Gioeni, e infine si lascerà spazio alla evangelizzazione. In questo cammino sono invitati ad relazione principale e al dibattito. Il convegno è solo la una presenza significativa le associazioni e i movimenti, prima tappa di un percorso che proseguirà con due inchiamati a collaborare, con ancora più entusiasmo, alla contri formativi: il 6 ottobre, con la relazione dal titolo crescita della Chiesa. In questa cornice si inserisce il con- “Volontariato tra fede e speranza”, relatore avv. Gabriele vegno organizzato dall’Associazione Cristo Nuova Spe- Sorace - responsabile della formazione del Csve (Cenranza, in occasione del decimo anno dalla fondazione. tro servizi per il volontariato etneo) e il 20 ottobre con il “La trasmissione della fede: una sfida della Chiesa tema “Famiglia e trasmissione della fede: difficoltà, strudel Terzo Millennio” è la tematica che si affronterà il 22 menti, utopie”, relatrice la dott.ssa Anna Rosaria Gioeni. settembre prossimo, nella chiesa San Benedetto di Aci- I due incontri inizieranno alle 18 e si terranno nel salone reale, alle ore 17. Relatrice d’eccezione, la teologa Cettina parrocchiale di S. Tecla. Militello, voce incisiva e illustre del panorama teologico G. T.

Si fa più bella la chiesa di S. Maria delle Grazie Nel santuario di Santa Maria delle Grazie, di recente sono stati apportati degli artistici mutamenti nell’abside. Lo scultore acese Angelo Trovato con tocco di maestro ha brillantemente eseguito delle opere, che danno un tono nuovo alla chiesa. Le sue sculture sono in legno di tiglio, rivestito di foglie in argento “meccato”, secondo una sua definizione: “con tale tecnica, la gomma lacca dà un colore dorato all’argento”. Il bel quadro della Madonna delle Grazie, riportato all’antico splendore, è ora sormontato da un grazioso baldacchino, nel cui centro è scolpita la “M” di Maria, mentre al di sotto del quadro si profila un ampio, suggestivo arco con dodici stelle, raffiguranti, come asserisce il parroco don Stefano Presti, “le dodici tribù d’Israele; in centro la M”. Risaltano sulle lesene in marmo bicolore, due gigli scolpiti, “simboleggianti purezza e santità di Maria”. A sinistra e a destra dell’altare maggiore, si fronteggiano due porte dello stesso stile architettonico: quella “finta” è stata rivestita da un pannello in legno foderato di damasco, somigliante al damasco della sedia del celebrante lì posta; al centro del pannello, la significativa, bella scultura della colomba, con sette raggi, “simbolo dello Spirito Santo e dei suoi doni.” Angelo Trovato inoltre ha restaurato cinque pregevoli quadri provenienti dall’antica chiesetta di Santa Maria delle Grazie, di autori ignoti, ridando gli originali colori; due adornano l’abside: molto interessanti, sia il quadro di san Giovanni Nepomuceno, con Budapest e il Danubio sullo sfondo, al di sopra della porta “finta”; sia quello di fronte, la “Fuga in Egitto”, con la sacra Famiglia attorniata da angeli. Nei tre quadri della navata, in calce, si leggono brevi citazioni latine di sermoni di san Bernardo. Aggiunge don Stefano:”furono dipinti in onore di Maria, bella come l’aurora e invitta contro il Male. Per il 60° di sacerdozio di padre Salvatore Messina, ricevetti da lui una cospicua offerta, che servì per il restauro dell’affresco murale della Madonna delle Grazie nell’antica chiesetta. Ancora degni di rilievo sono due antichi quadri posti vicino la porta d’ingresso, oggetto di una tesi di laurea, ma purtroppo non restaurati”. Anna Bella

Aci S. Filippo: chiude la Casa delle Suore dell’Immacolata La Messa di congedo dalle suore dell’Immacolata Regina Pacis si è appena conclusa. Tentiamo di appartarci in sagrestia per fare una sintesi del periodo, così intenso e fruttuoso, della loro missione qui, ad Aci San Filippo, ma ci rendiamo subito conto che “la missione” sarà impossibile. E’ un continuo via vai di persone che abbracciano, baciano, tergono lacrime, stringono le loro mani, si raccomandano nella preghiera. La frase ricorrente è “nontiscordardime”. Padre Alessandro ci interrompe continuamente: ”Chiedete se nei momenti forti possono mandare qualcuna, qualcuna che conosciamo, però! – dice con concitazione, rivolgendosi a suor Anna. -Chiedete se a Pasqua potete tornare … solo per un po’”. Non si rassegna, il prevosto parroco. Ha celebrato una Messa di congedo emozionante ed emozionato e, con voce sempre roca, ha tracciato una sintesi di questi ultimi diciotto anni di missione. Ha ricordato,nella sua omelia, che le suore sono state presenti nel nostro territorio dal ’94, data di inizio della missione; che nel ’95 erano già attive nel servizio pastorale e si oc-

c u p a v a n o Un momento della celebrazione del Grest, dei centri di ascolto e della formazione delle catechiste; che dal ’99 in poi hanno operato a tempo pieno occupandosi anche dei sogna diventare consapevoli che la giovani, degli anziani e dei malati; e sofferenza non è un castigo, ma un che, infine, il 25 marzo del 2000, la percorso. Fa’ che diventi amor il doloro azione si è resa ancora più sta- lore… dice una bella canzone d’ofbile con l’apertura di una sede fissa fertorio, che a me piace tanto”. E gli ad Aci san Filippo. Suor Maria, la occhi le luccicano di commozione. veterana del gruppo, ci racconta Cosa ti porterai? chiedo anche a che, a parte qualche iniziale proble- suor Anna. “Il calore, la semplicima di comprensione del dialetto, si tà e il sorriso della gente. Dopo 12 è sentita subito come a casa.” Ricor- anni torniamo a casa Madre. Dillo do l’inizio dell’Azione cattolica, era- chiaramente che la causa è stata la vamo appena in tre, ma con tanta carenza di vocazioni. Noi vi portevoglia di fare; ricordo le numerose remo per sempre nel nostro cuore”. visite alle famiglie e le volte in cui Maria, Renata, Giuliana, Anna, mi è capitato di essere stata lasciata Maria Giulia, Carla,Piera, Fiorangesull’uscio; ricordo le domande della la, Barbara, Leonarda, Clara: suore gente sofferente, bisognosa di rispo- con “un chiodo, un sasso, un crociste. Sono stati anni belli…” fisso e un campanello”. Questa è staCosa ti porterai? le chiedo. “Non ta la loro missione, come indicava il per bontà mia,- precisa suor Maria- Beato Pianzola, fondatore del loro siamo diventati tutti una cosa sola. E ordine. alla gente sofferente, vorrei dire: biMaria Grazia Patanè

La parrocchia “Maria SS. del Rosario” di Cosentini, nel Comune di Santa Venerina, ha vissuto intensamente due ricorrenze dall’alto valore spirituale: lo scorso 28 agosto è stato celebrato il 30° anniversario della costruzione della Grotta di Lourdes con una santa messa nei locali attigui alla chiesa,

a cui ha fatto seguito una fiaccolata nella piazza antistante l’edificio sacro; il 29 agosto è stata la volta del 50° anniversario (1962-2002) della morte di Don Vito Rocca, indimenticato primo parroco di quella parrocchia. In tale occasione è stato distribuito gratuitamente il volume curato da Don Giovanni Mammino “Padre Don Vito”. Dopo la premessa dell’attuale parroco di Cosentini don Fabrizio Subba, don Mammino propone un profilo biografico di Don Vito soffermandosi sull’attività pastorale in un periodo lungo durante il quale il “sacerdote di santa vita” (come è stato definito) dovette affrontare tante emergenze e lo fece con grande solerzia ed umiltà, sempre vicino alla “sua” gente. Il volume si avvale anche delle testimonianze di don Rosario Ragaglia, di cui viene riportato l’elogio funebre del 31 agosto 1962, dell’ing. Michele Grasso e del dott. Antonino Arcidiacono. Un’appendice fotografica arricchisce il libro, che merita di essere letto perché fornisce uno “spaccato” d’epoca e consente di riscoprire la genuinità dell’impegno sacerdotale di don Vito.Un messa è stata celebrata nel cimitero di Santa Venerina e per l’occasione è stata risistemata la tomba, integrato l’epitaffio mancante di alcune lettere e apposta una nuova foto. G. V.

acireale Convegno Agesci e Ufficio diocesano Migranti

Ciofs a Trecastagni: laboratorio Ma quant’è bello lavorare ... a colori! di creatività e professionalità Il tema dell’immigrazione e delle possibilità di lavoro e di inserimento offerte agli extracomunitari dal territorio acese è stato messo a fuoco nel corso di una interessante manifestazione, svoltasi domenica 9 settembre nel chiostro dell’ex liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale, su iniziativa della zona Galatea dell’Agesci e dell’Ufficio diocesano per la Pastorale dei Migranti. “Lavoriamo a colori”, il titolo emblematico dato dagli organizzatori, vuole sicuramente essere un invito rivolto a chi può fornire una opportunità di lavoro agli immigrati. L’incontro-dibattito è stato aperto da un video preparato dal clan del gruppo scout Acireale 6, nel quale è stata presentata la situazione locale attraverso le testimonianze dei rappresentanti di enti e istituzioni che lavorano per l’accoglienza (tra cui anche il sindaco di Acireale), attraverso le interviste a commercianti ed esercenti presso cui lavorano alcuni immigrati e, soprattutto, attraverso le testimonianze degli stessi extracomunitari presenti nella nostra città. Numerosi gli ospiti intervenuti, introdotti da don Marcello Zappalà (direttore dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti) e da Sara Scudero (componente del comitato di Zona dell’Agesci): a partire da Mimmo Palermo (funzionario regionale già dirigente dell’Ufficio di Collocamento della provincia di Catania), dal direttore della ditta “Faro Piante”, azienda che accoglie e impiega personale extracomunitario, per arrivare alle testimonianze dirette di Alpha, un giovane arrivato dalla Guinea in gommone che lavora da tre anni proprio nei vivai Faro, e di Ousmane, musicista senegalese ormai ben inserito nel contesto catanese (uno dei componenti del gruppo “African Nguewel” che ha animato la serata). Presen-

Gli intervenuti al dibattito

te anche Valeria Gallitto per il CO.P.E. (Cooperazione Paesi Emergenti), l’organismo onlus di volontariato che, collegato con il Ministero degli Esteri, gestisce alcune attività di servizio civile internazionale in Tanzanìa e in Perù ed è l’ente per il quale sta prestando il suo servizio in Tanzanìa anche il nostro Ciccio De Maria. In chiusura un altro video proposto dall’ARCI, mentre i momenti conviviali sono stata rappresentati dalla degustazione di piatti tipici albanesi e dalle musiche del complesso musicale senegalese “African Nguewel Group”, i cui ritmi hanno coinvolto i presenti in un clima di gioiosa e contagiosa allegria. C’erano anche gli stand dell’associazione “Libera”, dell’Arci, di AltroMercato, dell’iniziativa “Un canestro per l’Africa” e del CO.P.E. Era presente spiritualmente pure Ciccio De Maria, perché la mostra fotografica sull’Africa comprendeva anche più di 50 foto mandate da lui. “La pace è un seme”, aveva detto un anno fa in questo stesso luogo, parlando dell’Africa, suor Eugenia Travierso, la suora scout missionaria in Congo, e questo seme è stato sicuramente raccolto da Ciccio. Nino De Maria

‘Economia Sostenibile’. E’ questo il nome del progetto avviato nei locali del collegio Immacolata e promosso dal centro italiano Opere Femminili Salesiane – Formazione professionale ( CIOFS-FP ). Il progetto attraverso azioni formative, educative e cooperative si propone di sostenere e promuovere l’originalità e la creatività dei giovani al fine dell’inserimento lavorativo e dello sviluppo di iniziative imprenditoriali. Lo storico laboratorio dove le nostre nonne, mamme, zie hanno imparato l’arte del ricamo si è trasformato in un ‘luogo di lavoro e punto vendita’ che mira a rilanciare la cultura della professionalità nel settore artigianale anche attraverso la valorizzazione di quelle persone che hanno acquisito queste competenze nel corso degli anni e che oggi possono rappresentare una risposta per le nuove generazioni. “Il laboratorio è aperto all’originalità delle persone che lo costituiranno – afferma suor Mariella Lo Turco, presidente del Ciofs-Fp Sicilia - , non ha un fondo speculativo ma alla base di tutto c’è un’etica professionale determinata dalla trasparenza e dalla tracciabilità dei costi. In un contesto sociale in cui l’attivita lavorativa è decisamente critica – continua la religiosa – si intende

Donne impegnate nel laboratorio

formare la nuova generazione ai lavori artigianali, potenziandone l’abilità e la creatività per un suo inserimento occupazionale”. I manufatti realizzati con l’applicazione di tecniche manuali, tradizionali ed innovative potranno essere venduti direttamente da chi li ha prodotti che usufruirà del ricavato reinvestendolo nell’attività e creando così un circolo virtuoso di credito e consumo. Il laboratorio sarà luogo d’incontro, di creatività e di professionalità dove la cultura del lavoro passa attraverso i princìpi di cooperazione e di reciprocità e non attraverso l’indipendenza, per attuare sinergie che permettano di lavorare per un bene comune. La logica del ‘bene comune’ in fondo è proprio quella di avere ‘non un tutto’ bensì ‘una parte’, condivisa per superare gli individualismi. Caterina Maria Torrisi


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Cronaca

16 settembre 2012

dell’

Jonio

acireale Dopo un anno l’Asd rilancia

Ritorno al passato L’iniziativa nata a San Michele si è trasferita in piazza Duomo e trova nuovi consensi

Acireale: è di nuovo tempo di baratto Esplode il rugby

La “Fiera acese dell’antico Baratto” è un mercato dell’antiquariato, progetto sperimentale proposto ed organizzato dall’associazione “Città Domani” e patrocinato dal comune di Acireale ed ha aperto battenti il 25 agosto; questa sarà riproposta ogni sabato fino alla fine di ottobre, dalle 18:00 in poi, presso il centralissima piazza Duomo. Abbiamo raccolto le impressioni dell’assessore al patrimonio e allo sviluppo economico del comune di Acireale Mario Pavone che non ha nascosto la sua soddisfazione: “La Fiera acese dell’antico Barat-

to è stata organizzata per dare spazio ad un settore commerciale di chiara matrice storico/culturale che richiama ogni sabato sempre più persone. – continua ancora l’assessore - L’amministrazione ha voluto scommettere su questo progetto, cercando di creare uno spazio dedicato agli amanti dell’antiquariato che sia anche svago per passanti e turisti”, creando un importante veicolo d’interesse in chiave di valorizzazione del centro storico. Visto il riscontro positivo, la scommessa fatta dall’amministrazione comunale si può

dire vinta e le possibilità che la fiera veda continuare la sua attività anche dopo la fine di ottobre, sembra essere molto quotata; ovviamente, andando incontro alla stagione invernale, sarà cercata una location più adatta alle esigenze stagionali per offrire ai frequentatori un maggiore confort. Ad avallare tali idee c’è il sempre crescente numero di espositori che si dimostrano di volta in volta più professionali e coinvolti in questo progetto commerciale, volto a colmare un vuoto che in città persiste da anni. D. L.

acireale “Aci e Galatea” anche a un giovane manager affermatosi a Milano

Premio a Gianfranco Castro Puntuale come ogni anno, per la 47a edizione, sobrio ed elegante, in una veste nuova ma nello stesso tempo consolidata dalla formula vincente, il Premio Aci e Galatea, il riconoscimento che Acireale tributa ai siciliani è andato in scena come sempre il 10 agosto, nella notte delle stelle. E di stelle negli anni, grazie alla kermesse organizzata dall’energico Turi Consoli, se ne sono susseguite davvero tante,. A cominciare dal giovane Gianfranco Castro, nostro apprezzato collaboratore, amministratore delegato di Perfume Holdingm importante holding internazionale di prodotti cosmetici. Castro, dopo gli studi all’università Cattolica di Milano e a quella di Cambridge, dopo la laurea è subito entrato nel gotha delle aziende multinazionali del settore beau-

ty, quali Procter & Gamble, L’Oreal e Bain, distinguendosi per le doti di leadership. Il premio è andato anche all’Associazione Italiana Assistenza Spastici di Acireale, ad Azzurra Srl, titolare delle modernissime palestre Altair, all’acese d.o.c. Gaetano Gravagno, storico e scrittore,

Quelli della Terza B ‘72 all’”Amari” Il clima goliardico è una peculiarità della classe 3 B del Liceo Classico”Amari” di Giarre, -maturatasi nel 1972, - secondo unanimi attestazioni. La classe, all’avanguardia nei tempi roventi della contestazione giovanile, s’è ritrovata insieme per la festa del 40°, per rinnovare l’ardente spirito di solidarietà: raduno in un suggestivo locale di Linguaglossa. Dell’allegra tavo-

lata facevano parte tre docenti: il prof di religione, arcivescovo Pio Vittorio Vigo; prof. d’italiano e latino, Anna Bella; prof. di greco, Casimiro Nicolosi, con la moglie, prof. Luisa Consoli. . Simbolicamente presente tutta la classe con la carica di ottimismo, imperniato su ideali di libertà, giustizia, verità; per motivi vari, alcuni ex alunni assenti. Riportiamo i nomi degli studenti del 72, con la loro attuale qualifica di esperti professionisti: giornalista RAI Nino Amante; dott. Angela Arcidiacono; giudice Ezia Barbarino; Tina Calcagno Papa, casalinga; funzionario Gaetano Fabozzi, residente con la famiglia in Svizzera; prof. Bianca Maria Lombardo, docente nell’ateneo catanese; Gaetano Pulvirenti, impiegato postale; dott. in medicina Salvatore Sgroi; dott. Rosamaria Vecchio, sindaco di Linguaglossa; infermiera Maria Grazia Zenari. Ciascuno è accompagnato dal coniuge. Giulia Fanales

alla professoressa Sarah Zappulla Muscarà per la ricerca e la valorizzazione dell’opera degli intellettuali siciliani, alla giornalista Elvira Terranova, autrice dell’azione di soccorso ai naufraghi di Lampedusa, alla ricercatrice acese Ilenia Battiato, autrice di importanti pubblicazioni scientifiche in materia di fisica, ingegneria e fluidodinamica, Gianfranco a Salvatore Scalia per l’atCastro tività di scrittore e giorritira nalista ed al musicista il premio acese Antonello Tonna, Aci e Galatea per la ventennale attività ricca di successi sui più importanti palcoscenici internazionali. Nel cielo della notte di san Lorenzo, hanno brillato le stelle degli attori Andrea Tidona, poliedrico istrione di sicilianità ed il giovane collega etnafest2012catania etnafest2012

UNIONE EUROPEA

da giugno a dicembre

in tutta la Provincia di Catania

un programma ricco di emozioni

concerti alle Ciminiere

Condoglianze per il rag. Pappalardo E’ deceduto il 19 agosto scorso, all’età di 74 anni, Giovanni Pappalardo. Originario di Santa Venerina, aveva esercitato per molti anni la professione di ragioniere commercialista e di consulente tributario, prima a Santa Venerina e successivamente ad Acireale, dove risiedeva. La redazione de “La Voce dell’Jonio” porge sentite condoglianze ai familiari e, in particolare, al cognato Nino De Maria, nostro valido collaboratore.

Alessio Vassallo che ha scelto di trascorrere ad Acireale il giorno del suo ventinovesimo compleanno. A completare il quadro di una serata condotta magistralmente da Anna Pavone e Maurizio Caruso, sotto l’attenta regia del patròn Turi Consoli e della sua squadra, la consegna del premio alla sicilianità allo scomparso Lucio Dalla in mano al sindaco di Milo Giuseppe Messina ed i riconoscimenti al giovanissimo attore acese Giampaolo Stella ed all’aviatore Claudio Italiano autore del primato di volo dalla Sicilia al Piemonte su aeromobile da lui progettato e costruito. Insomma, a margine di qualche polemica e privo della direzione artistica degli ultimi 18 anni, il Premio Aci e Galatea non ha deluso le aspettative. Leonardo Sorrentino

La tradizione rugbystica nasce nella città delle cento campane ad ottobre dello scorso anno, ritagliandosi uno spazio nel campo sportivo comunale di Santa Tecla. Si inizia con una scuola Rugby per under 12 riscuotendo un enorme successo di adesioni, tali da disorientare gli stessi organizzatori, tanto da decidere di lanciare da subito la scuola rugby. Il Rugby è di per sè una fucina di valori, un contenitore variegato di mistiche tradizioni sportive e rigidi canoni educativi volti a forgiare caratteri maturi e sempre pronti a qualsiasi situazione, dentro e fuori dal campo di gioco. Inizia così un’avventura entusiasmante, fatta di crescita ed amicizia, di sacrifici e soddisfazioni, di ostacoli e burocrazia; alla fine della stagione agonistica, i piccoli leoni granata, hanno formato due formazioni (una under 11 ed una under 12) molto competitive ed incarnato tutti gli insegnamenti che gli educatori/allenatori (Massimo Nicotra, Lorenzo Scandurra, Federico dell’Aria e Giuseppe Frosoni) hanno cercato di impartire loro. “La voglia di stare insieme e l’amore verso questa disciplina sportiva vanno oltre ogni risultato – dichiara il presidente Luca Monteleone – ci danno la forza di andare avanti e cercare di coinvolgere sempre più ragazzi. “Gli scambi multiculturali vissuti in questa stagione dall’A.S.D. Acireale Rugby – afferma il pedagogista Massimo Nicotra – arricchiscono la crescita di ogni essere umano, ancor di più quella di un bambino”. La stagione agonistica 2011/2012 si conclude nel modo meno atteso, quasi a completare una favola; le due formazioni si piazzano seconda (U11) e terza (U12) alle finali nazionali disputate nel complesso sportivo Acqua Acetosa di Roma. L’orgoglio e la soddisfazione per il lavoro svolto coinvolge tutti ed epiloga in una grande festa. Così si inizia a guardare al futuro, si pensa ad implementare lo staff tecnico coinvolgendo le scuole del comprensorio (come già fatto mesi fa con la Giovanni XXIII di Aci Platani). Si pensa a formare una “prima squadra” che possa dar seguito alla scuola Rugby ed alla fine di giugno i sogni diventano realtà: viene varata la squadra senior che giocherà il prossimo campionato di serie C. Ma non tutto fila liscio ed il più grosso inghippo sta nella negazione degli spazi pubblici, che costringe gli atleti ad allenarsi in diverse strutture dell’hinterland acese, finendo per doversi accasare in quel di Nicolosi… E la scuola Rugby per bambini?. Dario Liotta

FESTIVAL DELLA

2012

LEGALITÀ

della Provincia di Catania

Mostra fotografica

Dalla Chiesa, 30 anni dopo Le Ciminiere - Catania 3 set.

Bellini in Provincia - SETTEMBRE

9

8 settembre Le Ciminiere

23

Chiesa San Nicolò La Rena Tantum Ergo Teatro Massimo Bellini Premio “Bellini d’Oro”

SETTEMBRE alle Ciminiere di Catania

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Premio alla Carriera Vladimir Ashkenazy

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V. Ashkenazy incontra gli allievi dell’Acc. Pianistica D. Cabassi & T. Larionova Alessandro Mazzamuto

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Salzburgher Solisten

programma completo su:

www.etnafest2012.it


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