Basilica Collegiata San Sebastiano Martire CittĂ di Acireale
San Sebastiano Compatrono di Acireale
A.D. 2017
Foto copertina: Salvo Biglio
Sebastiano, il Comandante
Il saluto di don Vittorio Rocca, Decano della Basilica Taliàtilu cche beddu, rizzareddu rizzareddu, chiamamulu ccu tuttu ’u cori: Viva Sammastianu!!! Ogni annu sutta ’e vostri peri semu: Viva Sammastianu!!! Amamulu ccu tuttu ’u cori: Viva Sammastianu!!! Nun semu muti: Viva Sammastianu!!!
Mi sembra già di sentire le voci inneggianti il nostro san Sebastiano! Sì, la nostra comunità acese il 20 gennaio fa festa per il suo grande compatrono San Sebastiano martire. Secondo quanto ci è riferito dall’antica “Passio”, redatta probabilmente da un autore romano verso la metà del quinto secolo, Sebastiano, appartenente alla guardia personale degli imperatori Diocleziano e Massimiano, aveva organizzato un’intensa azione a sostegno fisico e spirituale dei cristiani, i quali, a motivo della loro fede, erano in carcere in attesa del martirio. A queste manifestazioni di esemplare carità, Sebastiano aggiungeva una coraggiosa testimonianza di fede, che lo portava a svolgere una diffusione capillare del messaggio cristiano presso i soldati, i magistrati e le famiglie nobili. Per questo egli subì impavido il martirio, lasciando ai cristiani di tutti i tempi l’esempio luminoso della sua vita, animata dalla limpida lealtà alle autorità civili ma altresì dalla chiara affermazione del primato di Dio su tutti i valori terreni. San Sebastiano fu nominato dal Papa “difensore della Chiesa” e terzo patrono di Roma dopo gli apostoli Pietro e Paolo.
Foto: Salvo Biglio
Cari amici,
Dalla testimonianza di San Sebastiano traiamo alcuni insegnamenti e moniti che possono esserci d’aiuto oggi. San Sebastiano difese i cristiani in carcere e annunciò la fede tra i romani in un tempo di terribili persecuzioni. San Sebastiano è modello per la nostra speranza, perché ha testimoniato che l’amore di Cristo è più forte della violenza e dell’odio. Non ha cercato il martirio, ma è stato pronto a dare la vita per rimanere fedele al Vangelo. San Sebastiano, soldato e martire, c’insegni, dunque, a essere leali cittadini ma pure coerenti cristiani, disposti per la fedeltà a Cristo a superare il rispetto umano e la paura. Come comunità cristiana di Acireale siamo chiamati ad interrogarci sullo spessore della nostra fede. Se Cristo lo conosciamo in maniera confusa solo con la nostra ragione o in base a ciò che abbiamo ricevuto, rischiamo di vivere un cristianesimo di facciata che non porta alla salvezza. Se, invece, Cristo lo hai incontrato nel tuo cuore, cioè lo hai fatto entrare nella tua vita più intima, allora ne senti tutta la forza salvifica che ti dispone ad accogliere ogni sacrificio per amor suo. San Sebastiano con la sua coerenza, limpidezza e il suo coraggio ci dice che dobbiamo uscire da ogni forma di doppiezza e ambiguità. La Chiesa, oggi più che mai, è luogo di dialogo, di incontro, di misericordia, di amicizia. Se qualcuno però pensasse di trovare nelle nostre parrocchie uomini e donne perfetti significa che ancora ha capito poco del Vangelo. Il Vangelo lo si vive costantemente tra uomini salvati dalla grazia di Cristo in forza del battesimo, ma ancora peccatori a motivo della fragilità della condizione umana. Siamo chiamati ad essere sempre “in uscita”, “Chiesa in uscita”, come ci invita a fare Papa Francesco e il nostro Vescovo Antonino. Cari amici, affidiamo all’intercessione di San Sebastiano il futuro di Acireale. Le frecce che colpirono San Sebastiano non mancano nemmeno oggi anche nella nostra città. Anche queste accogliamo con spirito evangelico senza serbare rancore verso nessuno convinti, come siamo, che è meglio soffrire facendo il bene che operando il male.
Foto: Salvo Biglio
Il “Comandante” difenda Acireale e in modo particolare i suoi giovani, protegga le nostre comunità parrocchiali, custodisca la sacralità di questa Basilica a Lui dedicata per il culto al Dio vivente. Ci conceda San Sebastiano di spezzare le frecce del male con la forza delle mani che si stringono, delle braccia che si allargano verso il fratello, dei cuori che si aprono al perdono e alla riconciliazione.
Sebastiano: l’orgoglio e la coerenza dell’uomo, del cristiano e del cittadino di Enzo Coniglio, fedele e devoto dell’amico Sebastiano
M
olto dobbiamo noi cristiani di oggi alle numerose testimonianze dei nostri fratelli che ci hanno preceduto e il cui esempio continua ad ispirare la nostra vita presente, unitamente al Vangelo e all’Antico e al Nuovo testamento. Lo aveva capito molto bene Sant’Agostino di Ippona quando affermava: “Noi siamo come dei nani sulle spalle dei giganti” che ci permettono di vedere più lontano e di continuare la nostra vita con maggiori certezze e determinazione. E, coerentemente a questo assunto, le Comunità dei cristiani dei primi secoli, hanno raccolto e tramandato alcune testimonianze significative in diverse pubblicazioni prestigiose e, in particolare, nel Cronografo romano, una sorta di calendario civile del IV secolo che includeva, tra gli altri, le “Depositiones martyrum”, cioè la data di sepoltura dei martiri. Ed è dal calendario del 354 d.C. che apprendiamo la “deposizione di Sebastiano” il 20 gennaio presso le catacombe romane. Dobbiamo a Sant’Ambrogio, vescovo di Milano 42 anni dopo, uno dei ricordi più importanti in occasione della omelia da egli tenuta il 20 gennaio di quell’anno e a ragione, essendo Sebastiano milanese per cittadinanza, e cittadino di Narbonne per nascita, prima colonia romana fuori dell’Italia. Molte altre notizie sulla sua vita – alcune delle quali vanno esaminate con la doverosa prudenza – le troviamo nella Passio Sebastiani del secolo successivo e in molti altri documenti che si sono moltiplicati in seguito alla rapida diffusione del culto in tutto il mondo cristiano e non solo a Milano e a Roma, soprattutto dopo la pestilenza romana del 680 che sarebbe cessata grazie alla intercessione di Sebastiano, quell’indomito
soldato romano crivellato di frecce e finito a bastonate per la sua caparbia coerenza. Oggi Sebastiano è uno dei santi più ammirati e venerati nel mondo cattolico in tutti i continenti, compresa la nostra città di Acireale, e una ragione ci deve pur essere. Ed è su questo punto che si impone una riflessione che segna una sorta di spartiacque nella venerazione dei santi che possiamo così definire: c’è chi si rivolge a Sebastiano, chi gli è “devoto” perché è certo o almeno fiducioso in una intercessione miracolosa e chi invece lo considera un “compagno di viaggio” e “un modello da seguire”.
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Ma come, direte voi, sono passati sette secoli, le persecuzioni appartengono al passato, non ci sono più pestilenze, non facciamo parte del mondo militare e Sebastiano rimane uno dei nostri migliori “amici e compagni di viaggio?”. Le ragioni sono tante e ognuno di noi ha le proprie. Io umilmente, a bassa voce, vorrei sottoporre le mie ampiamente condivise da molti cristiani e che trovano riscontro nella vita di Sebastiano e nella problematica della vita contemporanea. Una cosa è certa e indiscutibile nella vita di Sebastiano ed è il sano orgoglio e coerenza come persona umana, come cristiano e come cittadino; un orgoglio e una coerenza che nessuna freccia e nessuna bastonata sono riusciti a scalfire: piuttosto la morte, il supremo sacrificio di sé che il sacrificio di questi valori profondamente umani e profondamente cristiani nella visione e nella vita concreta di Sebastiano. Valori in gran parte obsoleti e addirittura denigrati nella società contemporanea dove ben poco sembra essere rimasto di quel messaggio e dove sembra prevalere l’egoismo, l’opportunismo, il voltagabbana come comportamento dominante. Come si fa a dichiararsi devoti e amici di Sebastiano e poi accettare che 9 milioni di nostri concittadini vivano sotto la soglia della povertà, compresi 3 milioni di bambini; dove il concetto di eguaglianza e giustizia cristiana devono fare i conti con milioni di disoccupati, senza futuro, con 35.000 Euro di debito altrui sulle spalle dei singoli cittadini, sottoposti a tormenti che nulla hanno da invidiare alle frecce lanciate contro Sebastiano. Per non parlare delle sofferenze indicibili di migliaia dei nostri giovani costretti ad emigrare e di centinaia di migliaia di persone immigrate a causa di guerre aberranti, di povertà e di profonde ingiustizie, prodotte da Paesi che si dicono cristiani? Sono queste le nuove e potenti frecce che affliggono e martirizzano la nostra società per nulla orgogliosa e coerente con quei principi che hanno ispirato il comportamento esemplare del cittadino e cristiano Sebastiano. Ritornare ad essere “soldati di Cristo” in una
società martirizzata e violentata, orgogliosi e coerenti fino alla morte: questo è il messaggio che il nostro fratello Sebastiano ci rilancia con dolcezza e fermezza, ricordandoci che l’unico modo per essere un suo vero “devoto“, è quello di assumere un comportamento coerente senza compromessi di sorta. Oggi Sebastiano si conferma il nostro migliore amico e compagno di viaggio. Seguiamolo!
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Fede e bellezza… in diretta di Fabio Francesco Grippaldi
L
o scorso 30 ottobre la Basilica ha vissuto un momento oserei dire storico: la trasmissione della celebrazione della Messa domenicale in diretta su Raiuno. È stato un momento atteso e vissuto con grande trepidazione, con attenti e faticosi preparativi, che sono stati poi ripagati dalla straordinaria partecipazione e dai numerosi attestati di stima e di approvazione giunti in Basilica da diverse parti d’Italia. Esperienza straordinaria, resa tale della meticolosità e dalla professionalità di chi, da anni ormai, si occupa di far giungere in ogni famiglia, la Domenica, la Messa trasmessa ogni volta da una chiesa diversa; professionisti che mettono il cuore prima delle mani operose, che svolgono il loro compito tenendo conto delle esigenze dei fedeli, prima di quelle della “diretta”. La trasmissione si è aperta con una splendida cartolina sulla città di Acireale, che ha permesso a milioni di persone, agli acesi sparsi per il mondo, di godere delle straordinarie bellezze naturali e architettoniche di questa terra meravigliosa, troppo spesso denigrata anche dagli stessi abitanti. Alla cabina di regia il bravissimo don Gianni Epifani e il suo vice don Simone Chiappetta, con cui abbiamo instaurato un rapporto di grande stima e perfetta collaborazione, mentre lo speaker Franca Salerno, voce storica di Raiuno, ha guidato i commenti e le riflessioni durante la celebrazione. La presenza di sacerdoti alla regia è di fondamentale importanza, in quanto si cerca di garantire il passaggio, attraverso le immagini, di messaggi fondamentali per favorire il clima di raccoglimento e di preghiera anche per chi segue da casa. E in effetti il fine è stato raggiunto e lo testimoniano le lettere e le mail giunte in basilica, con cui molti si complimentavano con il nostro don Vittorio, che ha presieduto il sacro rito, sia per la bellezza dei luoghi sia per le semplici e belle parole da lui pronunziate durante l’omelia. L’intera celebrazione è stata
quindi all’insegna della sobrietà e della solennità senza lasciar trasparire il grande lavoro “dietro le quinte”: in questo sta la bravura dei professionisti Rai. Quello che mi ha colpito e che forse ha colpito tutti, è stata la strabiliante illuminazione creata per l’occasione e che ci ha permesso di scorgere e di cogliere particolari della nostra basilica che neanche noi, abituati – forse troppo – a vederla quotidianamente, avevamo mai percepito. A compiere questo “miracolo” è stato il direttore della fotografia, il napoletano Francesco Falcone, un professionista del settore come pochi ce ne sono, dotato di grande esperienza oltre che di grande umanità. Con lui ho da subito legato e forse il comune affetto per la capitale partenopea ci ha permesso di creare l’affinità giusta per poter collaborare nel migliore dei modi. A lui ho quindi affidato delle domande per comprendere qual’è la difficoltà del suo lavoro, quali le criticità, come ha vissuto la sua esperienza acese e quali sono state le sue impressioni. Addentriamoci dunque nel meraviglioso mondo televisivo e cerchiamo di capirne di più grazie al suo aiuto. - Francesco, cosa significa realizzare una messa in diretta da un punto di vista tecnico? È utile in questo caso fare una breve premessa. La ripresa della Messa della domenica è la più vecchia trasmissione effettuata dalla Rai, addirittura prima che “il canale nazionale” (così si chiamava l’unico canale televisivo ricevuto in Italia) iniziasse regolarmente le sue trasmissioni. La televisione
italiana, ancora in fase sperimentale e diffusa solo in Nord Italia, trasmise la sua prima Messa in diretta nel 1952, il giorno di Natale, dalla chiesa di San Gottardo in Corte a Milano. Dal 10 gennaio 1954 poi, con la trasmissione della Messa dalla Basilica di San Simpliciano a Milano, la ripresa in diretta della Celebrazione domenicale è diventata un appuntamento fisso di ogni giorno festivo. La realizzazione della trasmissione è regolata da una convenzione tra la Rai e Chiesa Cattolica. La Rai assicura il supporto tecnico ed il personale per la ripresa, la Cei ( Comitato Episcopale Italiano) organizza la Celebrazione demandandone la realizzazione all’ Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali che ha il compito di assicurare forma e contenuti rispettino la sacralità del Rito Eucaristico. Ovviamente, per garantire il rispetto dei contenuti, la convenzione tra Rai e Cei prevede che il regista della trasmissione sia sempre un sacerdote. Alla luce di queste brevi considerazioni si capisce quanto la ripresa della Santa Messa, di per se abbastanza semplice sotto il profilo tecnico, diventi in realtà un impegno importante per assicurare il rispetto dovuto al luogo ove si svolge ed al pubblico che la segue. La difficoltà principale è quella di non invadere il campo di ripresa con telecamere e luci; “la Chiesa deve rimanere Chiesa” come diceva un mio vecchio collega ,non deve diventare un set televisivo. L’impegno inizia almeno 15 giorni prima della data prevista per la trasmissione, quando io, il direttore di produzione ed un capo elettricista effettuiamo un sopralluogo tecnico. Ognuno ha i suoi compiti: il direttore di produzione si occupa di curare la “logistica” (parcheggio dei mezzi, autorizzazioni, rapporti con le istituzioni), io ed il capo elettricista ci occupiamo di problemi più strettamente legati alla ripresa televisiva. Tra i miei incarichi c’è quello di stabilire, in accordo con il sacerdote che sarà in regia, la posizione delle telecamere. Come detto, vanno posizionate in modo funzionale alla ripresa ma in zone defilate all’interno della chiesa e sicuramente nascoste all’occhio del telespettatore. Ma sicuramente il mio compito più difficile è quello di illuminare l’interno della Chiesa. Rendere visibile in tv l’architettura della chiesa, ricreare i toni colorimetrici, i piani e le profondità tipiche della costruzione, valorizzare le opere d’arte, assicurarne una gradevole colorimetria senza alterarne i toni reali per rilasciarne una immagine tecnicamente perfetta e trasmettibile ma non differente dalla realtà; tutto questo posizionando le luci
nascoste tra le colonne e le navate laterali - quando ci sono…. – in modo da non distrarre chi segue la celebrazione in chiesa e non farle vedere a chi invece la segue in tv. Sono anni che faccio questo lavoro e oramai ho imparato che, per posizionare le luci, la posizione giusta non è mai la migliore e la posizione migliore non è mai quella giusta; la posizione esatta sarà sempre il miglior compromesso tra le due sbagliate!!!
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Con questi presupposti… provvedo a realizzare un progetto di illuminazione specificando le caratteristiche e la potenza dei corpi illuminanti, le posizioni e le quote alle quali collocarle. Tutto ciò in accordo con il capo elettricista che, calcolando la potenza in kw dei proiettori da me richiesti, progetta le caratteristiche dell’impianto elettrico da realizzare valutandone la fattibilità, la sicurezza nel realizzarlo ed i tempi per renderlo operativo. Tutto questo lavoro rimarrà su carta e sarà tema di confronto tra noi che abbiamo effettuato il sopralluogo. Solo quando avremo risolto tutti i dubbi e le perplessità, si passerà alla fase operativa. Per farla breve, successivamente si provvede a redigere una lista dettagliata del materiale occorrente alla illuminazione, valutando le eventuali scorte di proiettori e lampade; Il materiale nei giorni immediatamente precedenti alla partenza dal Centro di Produzione Rai sarà caricato sui mezzi attrezzati. Tutto questo lavoro ancor prima che quella autocolonna di Pullman bianchi con la scritta RAI sia parcheggiata in prossimità della chiesa. - Quanto lavoro c’è stato per realizzare la diretta a san Sebastiano? Quali difficoltà? Anche per la Collegiata di San Sebastiano l’avventura è iniziata parecchi giorni prima. L’imponenza della Basilica con le opere ed i dipinti contenuti al suo interno sono stati una bella sfida per il mio lavoro; sfida che spero di aver gestito al meglio. Illuminare le opere d’arte non è semplice. Non bisogna mai alterare, ma solamente riproporre per la tv i chiaro/scuri e i toni colorimetrici che l’artista ha voluto dipingere. E’ bello lavorare con le luci, ma è molto facile fare “danni”. La Collegiata di San Sebastiano, il suo transetto imponente, gli affreschi di Pietro Paolo Vasta che impreziosiscono tamburo e cupola, l’abside ricca di “ogni cosa”…. Beh, non è stato semplice. Ci son volute 6 telecamere (di norma ne usiamo solo 4) per poter riprendere tutto. La principale, quella che ha seguito la celebrazione, è stata montata su di una torre all’ ingresso della Basilica a sei metri d’altezza: solo in questo modo si è potuto superare il dislivello creato dagli scalini tra il transetto e l’abside per permettere un’inquadratura frontale durante la celebrazione. Le altre 4, quelle rivolte verso l’altare, il coro e verso l’assemblea dei fedeli, sono state montate su trabattelli più bassi, mentre la sesta, senza cameraman, è stata collocata ancora più in alto per dare una visione maestosa di tutta la Basilica. Per l’illuminazione sono stati usati circa 80 proiettori (quelli di vecchia tecnologia con
lampade ad incandescenza) e circa 30 barre led (per illuminare i dipinti nella navata di destra e nell’abside, e l’organo alle spalle dell’altare) con un assorbimento superiore a 80 kw; tutto connesso ed alimentato da due gruppi elettrogeni parcheggiati all’esterno della Basilica. Cavi per le telecamere, linee elettriche, cavi per i microfoni e per monitor di servizio, connessioni per la postazione del cronista all’interno della chiesa, radio cuffie per l’organista e per una persona che dall’interno della chiesa coordina i tempi della celebrazione adattandoli a quelli televisivi: tutto questo fa capo a quei pullman bianchi parcheggiati all’esterno della chiesa. La difficoltà più grande???? Tutto questo in tv non si deve vedere!! Chi segue la celebrazione da casa deve credere che in Chiesa tutto questo non ci sia.
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- La tua esperienza qui da noi com’è stata? Cosa ti è piaciuto? Semplice dire che ad Acireale siete stati fantastici, ancor più scontato affermare che l’accoglienza che ci avete riservato è stata unica . Frasi fatte che non rendono merito al rapporto che si è creato tra noi nei giorni in cui vi ho “rivoluzionato” la Basilica. La verità è che in quattro giorni si è creato un rapporto fraterno di complicità, cosa che raramente accade. Complicità mirata al raggiungimento di un unico intento: realizzare qualcosa di indimenticabile per la città di Acireale e per i fedeli di San Sebastiano ed accontentare chi, lontano dalla sua terra per vari motivi, non partecipava da anni ad una celebrazione in Basilica. Tutti, ma veramente tutti, vi siete affidati a noi, assecondando tutte le mie richieste …anche quelle più strane…. (spostare in fondo la Sede, mettere pannelli sull’altare, spostare piante e fiori e quant’altro ho avuto la sfrontatezza di chiedervi) senza mai chiedere perché; in questo spero di non aver tradito la vostra fiducia ed aver fatto al meglio il mio lavoro. E poi, che bello accorgermi che grazie alla mia illuminazione avete scoperto dei particolari sui dipinti che non avevate mai visto: posso dire di aver fatto per la Collegiata di San Sebastiano una piccolissima
cosa che non è “finita” con i titoli di coda della trasmissione. Grazie a tutti, ma soprattutto ad uno di voi. Fabio merita un ringraziamento particolare: è riuscito a sopportarmi quattro giorni avendo sempre il giusto sorriso. Come dice vo, uomini in carne ed ossa, prima che professionisti, non freddi operai dediti ad un lavoro di routine, ma persone capaci di intessere rapporti affettuosi e di amicizia che, sono sicuro, resteranno a lungo. Una bellissima esperienza che non dimenticheremo mai, che ci ha visto tremendamente impegnati ma che non ha prodotto stanchezza, anzi... Le “richieste strane” di Falcone erano condivise, decise insieme, quindi mai inopportune o fastidiose: questa è la grandezza dell ’esperienza di questi professionisti! Un enorme lavoro fatto insieme, di staff, senza sosta ma con un grande risultato finale. Caro Francesco, a te, alla squadra Rai di Napoli, a tutti coloro che hanno lavorato per trasmettere la messa dalla nostra Basilica, Acireale deve dire grazie: per la bella figura, per le belle parole, per l’ amicizia fraterna.
Si ringrazia il signor Salvatore Guarrera per aver contribuito allo spettacolo pirotecnico dell’uscita di San Sebastiano
Domenica 1 Gennaio ore 11,00 Apertura dei festeggiamenti Ingresso del Corpo Bandistico, solenne scampanio con sparo di fuochi di artificio e omaggio floreale al Santo.
Giovedì 5 Gennaio Cena e tombola di fraternità Agriturismo “Il sole e il sale”, Capomulini - Per info rivolgersi in Basilica
Sabato 7 Gennaio ore 20,00 Concerto Natalizio Banda musicale “O. Sapienza”, accompagnata dal coro “Regina Angelorum” di Aci San Filippo,
diretto dal M° Ezio Tosto, e dal coro “Discantus” di Aci Sant’Antonio, diretto dal M° Nadia Russo.
Martedì 10 Gennaio ore 19,30 Sebastiano, l’orgoglio e la coerenza dell’uomo, del cristiano, del cittadino Conferenza del Dott. Enzo Coniglio.
12/18 Gennaio Mostra dei “Fercoli della devozione” Chiesa Sant’Antonio di Padova - feriali ore 17,00-20,00; festivi ore 9,30-12,30 e 17,00-20,00 (ingresso libero) Domenica 22 Gennaio ore 20,00 “A Vinirazioni di SAMMASTIANU. Puema Didicatu a lu Gluriusu Bimartiri” Presentazione del libro di Giovanni Grasso.
Martedì 24 Gennaio ore 19,30 Quando la pietra si fa merletto: la facciata della Basilica San Sebastiano di Acireale Conferenza dello storico Saro Bella.
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Sorteggio 2017 Il ricavato del sorteggio sarà interamente devoluto per la riparazione del tetto della Basilica.
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19 Gennaio, Vigilia della Solennità di San Sebastiano Ore 19,00: Santa Messa in Basilica Benedizione degli abiti votivi e corteo verso la Chiesa di Sant’Antonio di Padova
Ore 20,15: Processione delle venerate reliquie di San Sebastiano verso la Basilica e canto dei Primi Vespri Solenni Capitolari. Ore 21,00: Esecuzione della Cantata in onore di San Sebastiano accompagnata dal Corpo Bandistico “Mº Orazio Sapienza”. Ore 22,00: Suono delle tradizionali “Sette Chiamate”
20 Gennaio Giorno della Festa
ore 7,30 Apertura della Cappella
ore 11,00 Solenne uscita
ore 16,30 Arrivo del fercolo in piazza Agostino Pennisi (ex Stazione FS) e omaggio al Santo con il passaggio del treno. Preghiera per la pace nel mondo. ore 15,30 Sosta davanti la Basilica di san Sebastiano, scioglimento del voto a coloro che concludono il “mezzo giro penitenziale” e benedizione di coloro che iniziano o continuano la processione.
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Sarà possibile seguire i momenti più emozionanti della festa di giorno 20 e dell’ottava di giorno 27 su: Etna Espresso Channel (115 dtt) e www.sansebastianoacireale.it.
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DOMENICA 1 GENNAIO Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio Apertura dei festeggiamenti
Ore 11,00: Un solenne scampanio e lo sparo di fuochi di artificio saluteranno l’inizio dei festeggiamenti. Ore 11,30 - 19,00: Sante Messe.
2-15 GENNAIO - Peregrinatio delle reliquie
di san Sebastiano nelle comunità parrocchiali e negli ammalati
Tutti gli ammalati che desiderano la visita delle reliquie sono pregati di comunicarlo in Basilica (tel. 095/601313) entro il 2 gennaio 2017, tenendo conto che durante la processione non saranno effettuate fermate allo scopo. Esposizione e venerazione delle reliquie presso: Venerdì 6 e Sabato 7: chiesa parrocchiale Santa Maria del Suffragio. Domenica 8: chiesa parrocchiale di Aci Platani; chiesa parrocchiale Santa
Maria del Carmelo; chiesa parrocchiale di Santa Caterina; chiesa parrocchiale SS.mo Salvatore; chiesa parrocchiale Santa Maria delle Grazie. Lunedì 9: Istituto OASI Cristo Re. Mercoledì 11: Istituto Casa Mia Giovedì 12: chiesa parrocchiale di santa Maria Ammalati. Sabato 14: chiesa parrocchiale di Scillichenti Domenica 15: chiesa parrocchiale Sacro Cuore di Gesù; chiesa parrocchiale di Piano d’Api; chiesa parrocchiale di Mangano; chiesa parrocchiale di Pozzillo
DOMENICA 8 GENNAIO - Giornata della famiglia Ore 09,30 – 11,30: Sante Messe. Ore 19,00: S. Messa con la benedizione delle coppie sposate nel 2016 DOMENICA 15 GENNAIO
Giornata di preghiera per la pace Ore 09,30 – 19,00: Sante Messe. Ore 11,30: Santa Messa con partecipazione delle associazioni combattentistiche e d’arma di Acireale.
Ore 19,00: Santa Messa del triduo presieduta dal rev.do don prof. Emanuele Di Santo, vice rettore del santuario di Tindari (ME) e docente di Patristica all’Istituto Patristico Augustinianum di Roma, che ci aiuterà a riflettere sul tema: Sebastiano testimone del Vangelo della gioia.
GIOVEDÌ 19 GENNAIO – Vigilia della Solennità
Ore 19,00: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal rev. do don. Antonino Russo, arciprete-parroco del Duomo di Giarre e vicareo foraneo dello stesso vicariato. Benedizione degli abiti votivi e corteo verso la chiesa di Sant’Antonio di Padova. Ore 20,15: Processione delle venerate reliquie di san Sebastiano attraverso le vie: Vittorio Emanuele, Meli, Davì, Ruggero Settimo, con la partecipazione del Capitolo Collegiale, delle Confraternite e dei devoti in abito votivo. Ingresso in Basilica e canto dei Primi Vespri Solenni Capitolari.
Ore 21,00: Esecuzione della Cantata in onore di san Sebastiano del Mº Sac. Antonino Maugeri eseguita dalla “Cappella Musicale san Sebastiano di Acireale” diretta dal Mº Sebastiano Ferlito, accompagnata dal corpo bandistico “Mº Orazio Sapienza” diretto dal Mº Filippo Sapienza. Ore 22,00: Suono delle tradizionali “Sette Chiamate”.
Ore 5,30: Apertura della Basilica, accoglienza dei fedeli. Ore 5,45: Recita del Santo Rosario meditato. Ore 6,30: Santa Messa. Ore 7,00: Ventuno colpi a cannone saluteranno la giornata festiva. Ore 7,30: Apertura della cappella ed esposizione del venerato simulacro di san Sebastiano alla venerazione dei fedeli. Ore 7,45: Santa Messa presieduta dal rev.do don Santo Leonardi, parroco della parrocchia Maria SS. Immacolata in Dagala del Re. Ore 9,30: Solenne Messa Pontificale presieduta da S. E. R. mons.
Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale, con la concelebrazione del Capitolo Collegiale della basilica, dei parroci e del clero della Città. Interverranno le Autorità civili e militari della Città. Ore 11,00: Solenne uscita del venerato simulacro di san Sebastiano. Riflessione dettata dal rev.do mons. Barbaro Antonio Scionti, parroco della Basilica Cattedrale Sant’Agata V. e M. in Catania. Benedizione di coloro che iniziano il “giro penitenziale”.
VENERDÌ 20 GENNAIO – Solennità di San Sebastiano
Il fercolo percorrerà le vie: R. Settimo, Piazza Duomo, Cavour, p.zza San Domenico, Musmeci, San Carlo, San Biagio, p.zza San Biagio, Gozzano, J.
PROGRAMMA 2017
TRIDUO SOLENNE 16 – 17 – 18 GENNAIO
Ore 15,30 (circa): Sosta davanti la Basilica di san Sebastiano, scioglimento del voto a coloro che concludono il “mezzo giro penitenziale” e benedizione di coloro che iniziano o continuano la processione. Il fercolo percorrerà le vie: Vittorio Emanuele, p.zza Carmine, via Vittorio Emanuele, viale Libertà, p.zza A. Pennisi, S. Vigo, San Girolamo, Archimede, quartiere Mandorle, S. Vigo, chiesa Madonna della Fiducia, S. Vigo, Rossini, p.zza Madonna della Pace, Verdi, San Martino, San Francesco di Paola, del Popolo, Maddem, Scaccianoce, Galatea, Roma, c.so Umberto, l.go Giovanni XXIII, Currò, p.zza Porta Cusmana, P. Vasta, R. Margherita, Mancini, c.so Umberto, piazza Indirizzo, c.so Italia, Veneto, Principe Amedeo, SS.mo Salvatore, c.so Savoia, Caronda, M. di Sangiuliano, Atanasia, c.so Savoia, p.zza Duomo, Davì, Musmeci, rientro in Basilica.
Ore 11,30: Santa Messa. Ore 16,30: Arrivo del fercolo in piazza Agostino Pennisi (ex Stazione FS) e omaggio al Santo con il passaggio del treno. Preghiera per la pace nel mondo. Ore 17,00 – 18,00 – 19,00: Sante Messe.
Ore 24,00: Rientro del fercolo in Basilica, reposizione del simulacro del Santo e chiusura della cappella.
SABATO 21 GENNAIO Ore 19,00: Santa Messa. DOMENICA 22 GENNAIO Giornata dei bambini e della carità
Il simulacro di san Sebastiano resterà esposto alla venerazione dei fedeli l’intera giornata. Ore 9,30 - 11,30 - 17,00 - 19,00: Sante Messe. Ore 11,30: Santa Messa con la benedizione dei bambini (si invitano i genitori a portare i loro figli). Ore 19,00: Santa Messa animata dalla Corale polifonica “Mater Domini” di Gravina di Catania diretta dal Mº Andrea Maugeri.
23-24-25 GENNAIO Ore 19,00: Santa Messa. GIOVEDÌ 26 GENNAIO
Ore 19,00: Santa Messa presieduta dal rev.do don Giovanni Marino, parroco di Santa Venerina. Al termine traslazione del venerato simulacro di san Sebastiano dalla cappella all’altare maggiore. Ore 20,30: Veglia di preghiera, a cura del settore diocesano giovani dell’Azione Cattolica di Acireale.
VENERDÌ 27 GENNAIO – Ottava dei festeggiamenti Ore 9,00 – 10,30 – 12,00: Sante Messe. Ore 15,30: Santa Messa per gli ammalati e gli anziani della Città presieduta dal rev.do don Emanuele Nicotra, assistente diocesano dell’UNITALSI. Ore 17,00: Santa Messa con la partecipazione del Corpo dei Vigili Urbani di Acireale presieduta dal rev.do mons. Guglielmo Giombanco, vicario generale e cappellano dei VV. UU.
Ore 19,00: Solenne Messa Pontificale presieduta da S. E. R. mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo. Concelebra il Capotolo Collegiale della basilica e il clero della Città. Ore 20,30: Processione con il venerato simulacro di san Sebastiano in piazza Lionardo Vigo. Benedizione con le reliquie e chiusura della cappella.
Con approvazione ecclesiastica Dalla Basilica Collegiata, 20 dicembre 2016
Giornata dei bambini e della Carità, Domenica 22 Gennaio
Per il Capitolo Collegiale Can. Prof. Vittorio Rocca Decano
Si invitano i fedeli a portare in Basilica generi alimentari da condividere con chi ne ha bisogno. La “Conferenza san Vincenzo” provvederà poi alla distribuzione.
PROGRAMMA 2017
Da Todi, Piazza San Francesco, Petrarca, piazza Dante, Manzoni, Gozzano, p.zza San Biagio, Collegio Pennisi, p.zza San Michele, Ponchielli, Mascagni, S. Vigo (a salire), Dafnica, p.zza San Giovanni, Lanzafame, Turchia, L. Da Vinci, S. Vigo, Mascagni, Ponchielli, Dafnica, San Martino, p.zza G. Marconi, Meli.
Fornitore Ufficiale della Festa
I CORPI BANDISTICI Corpo Bandistico “M° Orazio Sapienza” di Aci S. Antonio diretto dal M° Filippo Sapienza Corpo Bandistico “Xiphonia” di Aci S. Filippo diretto dal M° Emanuele Sapienza effettueranno i servizi bandistici durante i festeggiamenti
Si ringrazia: - il sig. Sindaco e l’Amministrazione Comunale, il Commissariato di P.S. nella persona del Dott. G. Marziano, le forze dell’ordine, i gruppi e le associazioni di volontariato; - il Circolo Culturale San Sebastiano e l’Associazione Culturale San Sebastiano per aver offerto lo spettacolo pirotecnico della vigilia; - il signor Salvatore Guarrera per aver contribuito allo spettacolo pirotecnico dell’uscita; - la Famiglia Barbagallo di Aci Catena per l’addobbo dell’altare e della cappella; - Salvo Biglio, Davide Panebianco, per la documentazione fotografica; - la Meridional Service per la gentile collaborazione; - l’Associazione Culturale Acese “Gruppo passione e mentalità” per aver offerto lo spettacolo pirotecnico dell’ottava; - i quartieri e i singoli devoti per l’accoglienza festosa al Santo; - gli sponsor e tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla buona riuscita dei festeggiamenti.
Il Comitato per i festeggiamenti 2017
Decano Vittorio Rocca, Presidente Gianluigi Pulvirenti, Mario Terni, Rosario Bella, Salvo Consoli, Adriano Pittera, Michele Bottino, Salvatore Cannavò, Andrea Mangano, Sebastiano Argentino, Rosario Fichera, Paolo Di Mauro, Maurizio Rapisarda, Giovanni Saitta, Giuseppe Castorina. La Basilica declina ogni responsabilità per incidenti avvenuti prima, durante e dopo i festeggiamenti, altresÏ si riserva di variare il presente programma in caso di circostanze varie ed eventuali.
Litografia BRACCHI - Giarre - 095.931427
Piazza Lionardo Vigo, 3 - 95024, Acireale (CT) - ITALY Tel. (+39) 095 605696 - Cell. (+39) 3331590656 caffecipriani@gmail.com - www.caffecipriani.com