La Voce dell'Jonio (27 maggio 2018) anno LXI numero 5

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LA Jonio VOCE Anno LXI - N. 5

Domenica, 27 maggio 2018

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Testimonianza

dell’

www.vdj.it lavocedelljonio@hotmail.it

Periodico cattolico fondato da Orazio Vecchio

LIBRI

FESTIVAL DEL FUMETTO

Presentata a Randazzo l’opera su padre Maugeri di Salvo Licciardello editrice “La Voce dell’Jonio”

Auschiwtz, dove si tentò di cancellare l’umanità

Al liceo “Archimede” gli studenti rispondono all’appello dei docenti Dall’Ekta aiuti all’India

“Successo a Catania di “Etna Comics” Battuto ogni record oltre 80mila presenze

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Maristella Dilettoso

SOLIDARIETÀ

Mario Vitale

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K. Seminara e G. Leonardi

Riflessione Dal “cosiddetto governo del cambiamento” alle amministrazioni cittadine

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Comunque cittadini del mondo Nel mese di gennaio scorso, insieme ad altri sacerdoti di Sicilia, mi sono recato in pellegrinaggio in Polonia, sulle orme di San Giovanni Paolo II. Tra i vari luoghi visitati c’è stata pure la visita ad Auschiwtz e Birkenau, luoghi ben noti alla triste storia del XX secolo. Mentre percorro i sentieri e i luoghi dove milioni di Ebrei, Religiosi, Religiose, Omosessuali, Ribelli al regime (scrivo i loro nomi con le iniziali maiuscole per onorarne la memoria), avverto un nodo alla gola e un forte senso di rabbia, per quanto accaduto. Mi riecheggiano le parole pronunziate in quel luogo da Benedetto XVI : Perché, Signore, hai taciuto? Perché hai potuto tollerare tutto questo? È in questo atteggiamento di silenzio che ci inchiniamo profondamente nel nostro intimo davanti alla innumerevole schiera di coloro che qui hanno sofferto e sono stati messi a morte…” (28.5.2006). Non ha taciuto solo Dio ! Ha taciuto il mondo intero (Chiesa compresa) in tutti i suoi Stati. Si è volutamente ignorato il problema, mentre milioni di persone con il Salmo 44 gridavano nel proprio intimo: “… Tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli e ci hai avvolti di ombre tenebrose… Per te siamo messi a morte, stimati come pecore da macello. Svégliati, perché dormi, Signore? Déstati, non ci respingere per sempre! Perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione? Poiché siamo prostrati nella polvere, il nostro corpo è steso a terra. Sorgi, vieni in nostro aiuto; salvaci per la tua misericordia!” In quel luogo, ho percepito chiaramente dove la mente e l’agire dell’uomo violento può arrivare. Ho constatato che “contro natura” è la violenza che discrimina, è il concetto di una razza pura, è il non avere cuore e vedere morire di stenti, dolori, fame, carenza igienica e sanitaria e quant’altro si può percepire in quel luogo; è selezionare le persone al loro arrivo nel campo tra possibili addetti ai lavori forzati e condannati immediati alle camere a gas; è l’attentato contro ogni uomo, quando viene privato della sua libertà e della sua dignità ; è la tortura psicologica e fisica a cui sono stati costretti coloro che hanno avuto la sventura di entrare in quel luogo, sul cui cancello campeggia la scritta in tedesco “Il lavoro rende liberi”. Dopo circa tre ore la visita è finita. Siamo usciti tutti sbigottiti e attoniti, silenziosi e mesti, profondamente addolorati nell’intimo e vergognati dal comportamento dei nostri padri e del loro silenzio. don Roberto Strano (continua a pag. 2)

L’importanza del fare insieme Dopo un lungo travaglio e un balletto in andirivieni il Governo del cambiamento è giunto in Senato per chiedere e ottenere la fiducia. Domani la chiederà alla Camera dei Deputati e, se l’otterrà, comincerà veramente il nuovo: il Governo del contratto. Un contratto, formulato, in verità, non con gli italiani, ma tra i due partiti che hanno avuto la maggioranza dal voto del 4 marzo. Ammesso che la Costituzione italiana sia fatta di contratti e non invece di doveri e diritti, interconnessi tra i singoli cittadini e le varie Istituzioni. Teresa Scaravilli (continua a pag. 2)

VERSOLE ELEZIONI La Presidenza diocesana di Azione Cattolica scrive ai candidati a sindaco

”Riflettere su tre p: prossimità, popolo, politica” Pubblichiamo la lettera che, in vista delle elezioni amministrative del prossimo 10 giugno, la Presidenza diocesana di Azione Cattolica, guidata da Annamaria Cutuli (nella foto), ha inviato a tutti i candidati sindaci della nostra Diocesi. Carissimi Candidati, Mancano ormai pochissimi giorni alle votazioni per il rinnovo delle amministrazioni comunali e l’Azione Cattolica Diocesana vuole cogliere l’occasione

per condividere con voi alcune considerazioni sul compito che chiunque di voi sarà eletto Sin-

daco del proprio comune dovrà assumersi. Vi siete battuti con tutte le vostre forze durante la campagna elettorale, non per conquistare posizioni di prestigio o per il vostro tornaconto personale, ma per assumere su di voi la responsabilità di rendere migliori le vostre e nostre città e per prendervi cura dei cittadini e del territorio. Abbiamo appezzato l’impegno e la passione profuse durante la campagna elettorale, vogliamo però sottolineare che essa deve sempre essere con-

SCUOLA - LAVORO

ACITREZZA

Sagra del pesce spada primo evento in vista della festa patronale in onore di S. Giovanni

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Progetto d’alternanza per video-makers Ileana Bella

SOSTIENICI CON IL TUO 5 PER MILLE

dotta all’insegna del rispetto reciproco e del dialogo costruttivo, e deve avvalersi sempre di un linguaggio accessibile a tutti, rispettoso dell’altrui opinione e privo di quell’aggressività che spesso contribuisce a irrigidire le posizioni e a erigere muri, e impedisce un dialogo costruttivo teso alla ricerca e realizzazione di valori condivisi e non improvvisati.. la Presidenza diocesana di Azione Cattolica (continua a pag. 2)

INTERVISTA

Parla Angelo Cristaudo l’artista restauratore del busto bronzeo di Leonardo Vigo

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Gabriella Puleo

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ACIREALE Un evento che cresce sempre più

Nivarata fino in Giappone

Lo 0.5 ‰ della tua imposta sul reddito può essere destinato all’associazione di volontariato

“Orazio Vecchio”

La legge Finanziaria prevede la possibilità di destinare il 5 per mille della propria imposta sul reddito ad associazioni di volontariato, onlus, ricerca etc. Il 5‰, altra cosa dal già sperimentato 8 ‰, non determina nessuna variazione nell’ammontare dell’imposta. Anche l’Associazione Orazio Vecchio,nata soprattutto per curare La Voce dell’Jonio, è tra i soggetti beneficiari. Per destinare a noi il contributo basta compilare l’apposita scheda del 5‰ sul modello 730 o Unico: 1) Inserire i propri dati anagrafici e il codice fiscale; 2) Firmare nel riquadro indicato come Sostegno del Volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale.... (il primo a sinistra della scheda); 3) Indicare in quel riquadro il codice fiscale 90034160870 (come nell’esempio sopra)

Nino De Maria (a pag. 8)


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In Seconda

27 maggio 2018

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Jonio

LIBRI Presentata nella sala consiliare di Randazzo l’opera di Salvatore Licciardello sul religioso nativo della cittadina medievale

“Padre Maugeri uomo, sacerdote, musicista” Nell’aula consiliare “Falcone e Borsellino” del Comune di Randazzo, è stata presentata la recente pubblicazione del prof. Salvatore Licciardello, Tutto quaggiù è armonia: Padre Maugeri uomo sacerdote musicista, incentrata sulla figura del religioso, che proprio a Randazzo ebbe i natali il 4 settembre del 1918. La manifestazione, organizzata dal Comune e da “La Voce dell’Jonio”, editrice del libro, ha inteso ricordare il prelato nel centenario della nascita e decennale della morte. Giuseppe Portale, giornalista e scrittore, introducendo la manifestazione in veste di moderatore, ha sottolineato come in padre Antonino Maugeri convivessero diversi aspetti, ovvero il sacerdote, il musico, e anche l’esorcista, aspetti tutti che sono stati approfonditi dai vari relatori nel corso della serata. Il prof. Michele Mangione, sindaco di Randazzo, rivolgendo un indirizzo di saluto, nel precisare di non avere conosciuto direttamente il sacerdote, ma di averlo probabilmente incontrato in anni remoti, avendo frequentato da bambino l’ambiente parrocchiale di San Nicola, ha rilevato come il titolo del libro sia azzeccato, poiché riassume l’attività di compositore musicale di padre Maugeri, che riusciva a trovare musica e armonia in tutto quanto lo circondasse, e quanto sia coraggioso oggi pubblicare biografie di sacerdoti. Prendendo la parola subito dopo, il dott. Giuseppe Vecchio, direttore della nostra testata nonché editore del libro, ha precisato come la pubblicazione, lungi dal voler essere “un affare editoriale”, sia stata decisa sia per i sentimenti di amicizia verso l’autore, che per rendere omaggio alla figura di don Antonino, per anni collaboratore del giornale, che apprezzava e conosceva personalmente, e che incontrava spesso ad Acireale. Del resto, l’iniziativa è in linea con l’orientamento de “La Voce dell’Jonio Editrice”, nata circa un anno e mezzo fa per colmare il vuoto dovuto all’assenza di un editore vicino alla chiesa diocesana, dare spazio e venire incontro a chi scrive di argomenti religiosi, “al servizio della Chiesa e della gente”, slogan che calza benissimo anche alla figura di padre Maugeri. È toccato a don Domenico Massimino, arciprete e parroco della Basilica di S. Maria in Randazzo, tracciare un ritratto di ”padre

Maugeri sacerdote”; nella sua commossa e appassionata testimonianza, ha dichiarato, fra l’altro: “Come acese, e randazzese di adozione, penso che bisogna essere grati all’Autore e all’Editore… Parlando di padre Maugeri, nella sua identità di sacerdote, ho attinto ai miei ricordi, ma non posso dire quando lo conobbi, è sempre presente fin dall’infanzia, dall’adolescenza, dagli anni del Seminario…” a tal proposito ha riportato un episodio molto significativo – descritto anche nel libro, riferitogli dal medesimo don Antonino – relativo alla possibilità, per lui, di andare a sostituire don Lorenzo Perosi nella direzione del Coro della Cappella Sistina, possibilità poi naufragata per voleri superiori. E qui va pure ricordato che don Massimino fu assistente, testimone, e successivamente erede di padre Maugeri nel ministero dell’esorcismo. “Egli non sarebbe stato il grande musicista che è stato, se non fosse stato un grande sacerdote, innamorato della sua missione, persona semplice, capace di stupore, meraviglia ed entusiasmo, sempre disponibile …” (chi lo conobbe ricorda il padre Maugeri sempre col Rosario in mano) “… e tuttavia interrompeva la preghiera per parlare con gli altri, e sì che lo accostava tanta gente, per ragioni artistiche, per trovare in lui l’esorcista, ma soprattutto come sacerdote, perché ha fatto il prete facendo il prete, senza apparire sui giornali, perché

questi sono i tratti che la gente cerca in un sacerdote”. Anche don Sebastiano Leotta, vicedirettore dell’Ufficio Liturgico diocesano di Acireale, intervenuto subito dopo per relazionare su “padre Maugeri musicista”, lo aveva conosciuto sin da bambino, e aveva avuto con lui, negli anni, assieme ad altri sacerdoti, una fitta frequentazione musicale, perfezionando la liturgia attraverso la musica. Ha precisato come il sacerdote, autorizzato dal Vescovo, si recasse ogni anno, per un mese, a Como, nella cui Scuola Diocesana di Musica Sacra aveva conseguito nel 1960 il diploma di canto Corale ed Organo, e dove ebbe modo di frequentare il maestro Picchi ed altri nomi notevoli della musica sacra. “Nella sua vasta produzione musicale Padre Maugeri non si ferma a un solo ambito – ha detto don Leotta – ma pensa e scrive musica sacra destinata a tante fasce, dalla scuola parrocchiale al coro della cattedrale; compone musica sacra per la liturgia, e compone anche musica profana, ha ricevuto molto dalla corrente ceciliana, aggiornandosi fino al Concilio Vaticano II, e ha lasciato un repertorio vastissimo cui attingere, un’opera di musicista e compositore a 360°, ma con uno stile personale e caratteristico”. In conclusione, l’intervento dell’autore. Il prof. Salvatore Licciardello, legato a “don Nino” da anni di frequentazione e di comuni interessi, si è soffermato sulla motivazione e la genesi del libro: “Non si poteva lasciar passare il 2018 senza parlare di padre Maugeri, il rischio che si corre oggi è la smemorizzazione, specie per i giovani, che oggi vivono solo col cellulare in mano. Sacerdote o musicista? Dopo aver accennato ai tanti luoghi, anche fuori dalla Sicilia, dove il nome e le musiche di don Maugeri sono conosciuti, l’autore ha voluto sottolineare alcune particolarità, a dimostrare il forte legame del sacerdote con Randazzo. “Randazzo è rimasta sempre nel suo cuore – ha concluso Licciardello – ad Acireale si sente tanto la sua assenza, ma credo che Randazzo debba conservare memoria di padre Maugeri, magari dedicandogli una via, una targa, il prossimo 4 settembre (anniversario dalla nascita, n.d.r.) non fatelo passare in sordina, fate qualcosa per questo vostro illustre concittadino”. Maristella Dilettoso

dalla prima Auschiwtz, dove si tentò di cancellare l’umanità Eppure consiglierei a tutti di andarli a visitare, perché la memoria orienti al futuro, perché non si ripetano gli errori, soprattutto oggi, dove il rischio che tali fenomeni, sotto diverse forme, si possano presentare è alquanto possibile. Ne è prova il terrorismo imperante, un sistema politico selezionante, una smisurata crescita di estremisti. Siamo stati creati per la felicità! Abbattiamo, pertanto ogni ostacolo che possa creare divisione. Soprattutto non creiamo paure, selezioni e quant’altro tenta di relegare ai margini, fino a farli scomparire, quanti consideriamo diversi rispetto a noi. L’odio e la differenza razziale nasce sempre da sentirsi superiori rispetto agli altri. Il rispetto dell’altro, chiunque sia, è sempre il fondamento di ogni civiltà ! A nessuno è permesso offendere, deturpare, privare, selezionare, quanto attraverso la meravigliosa opera della creazione Dio ci ha fatto dono. Ogni persona va amata nella sua naturalezza e contribuisce, inevitabilmente ad arricchire l’umanità. Non esiste una “razza pura”, esiste solamente l’Uomo e la Donna, creati ad immagine e somiglianza di Dio, che secondo la felice intuizione di Ireneo di Lione, con al loro vita “proclamano la gloria di Dio”. Offenderli è offendere il Creatore ! Don Roberto Strano

Siamo cittadini del mondo Il voto popolare è nato per approvare un sistema di governo democratico, in cui la sovranità popolare significasse ed esprimesse la solidarietà degli uni con gli altri, a sostegno dei più deboli e per garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità per realizzare i loro progetti di vita; ma anche per rendere più stabile il mondo e assicurare la pace in tutti i Continenti e Paesi del mondo. Per questo siamo diventati Europei, non più solamente Italiani, con l’aspirazione a diventare anche cittadini dei cinque continenti. Nessuno meglio di noi sa cosa significhi essere cittadini del mondo, perché noi, che viviamo nelle isole, non siamo solo cittadini della terra che ci ha generati, ma siamo cittadini del mondo, perché apparteniamo all’umanità e non conosciamo confini e mura dentro cui barricarci e da cui difenderci. Noi siamo abituati al mare aperto, il mare è di tutti, come il cielo. Non ci sono mura né porte nel cielo neppure nel mare, ci sono caso mai i ponti. A noi che viviamo nelle Isole piace allargare lo sguardo oltre, nell’infinito orizzonte del mare e del cielo e non porre limiti e ci sentiamo a casa nostra ovunque andiamo perché amiamo ciò che usiamo e ci piace condividere amichevolmente ciò che possediamo o produciamo con il nostro ingegno creativo, intelligente, elegante e di gusto fine. Noi produciamo ed esportiamo, perché ciò che è bello per noi sia apprezzato anche da chi non ha le nostre risorse. E ci piace essere accolti come a casa nostra quando andiamo fuori dall’Italia e dall’Europa. Non siamo stranieri in nessun luogo e non siamo nemici a nessuno. Perciò non ci basta essere soltanto Italiani ma vogliamo essere Europei. Non ci basta nemmeno essere soltanto Europei, vogliamo essere Cittadini del Mondo. Non vogliamo tornare

indietro, vogliamo progredire, senza minacce e senza paure. Vogliamo progredire, questo è il nostro sogno di uomini cittadini del mondo. E questo è un sogno che non smetteremo mai di sognare, lungo le generazioni che si susseguono dalle origini del mondo. Sappiamo anche bene che sin da Caino e Abele ci sono stati i traditori e i furbi, ma questo non ci spaventa e non ci impedisce di continuare a sognare un mondo in cui – per recuperare il valore e il senso della nostra umanità - siamo capaci di guardarci negli occhi, darci una calorosa stretta di mano, mettere da parte i dissensi e cominciare a togliere le macerie e far emergere dalle rovine gli splendori della nostra migliore tradizione culturale e valoriale e disporci, con il cuore in mano, a continuare a costruire meraviglie. Anch’io voto la mia fiducia al Governo neoeletto. Anch’io voglio dare fiducia al futuro Sindaco di questa città, alla Sua Giunta e a tutto il Consiglio Comunale , oggi ancora in pectore, e porgo a tutti auguri dal profondo del mio cuore. Io sogno anche una cittadinanza attiva, innamorata di questa terra, che non contrappone per spirito di primato una idea su un’altra, che non distrugge quanto gli altri hanno realizzato senza aver valutato il buono (poco o molto) che è stato realizzato, ma che guardando allo stesso obiettivo, con la passione e l’audacia di un buon padre di famiglia, sappia ascoltare tutti i pareri e sappia riconoscere in ciascuno il buono e sappia cucire insieme i pezzi per un inedito, che tutti apprezzeranno, come un vero capolavoro. Nessuno da solo costruisce un solo mattone, ma tutti insieme possiamo costruire la casa comune, il bene comune. Occorre – con competenza e senso di responsabilità, anche il buon senso e tanto spirito di collaborazione, la città è nostra, di chi la vive e la custodisce come la pupilla dei suoi occhi. E chi la governa è al suo servizio per mantenerne la dignità e custodirne i valori. Non è il disprezzo degli altri che ha il potere di abbrutire e distruggere, è la mia, la nostra incuria, la nostra indifferenza al bene comune e il “lasciar fare” che tolgono vigore, speranza, fiducia e, perfino, bellezza anche alle cose più ovvie e semplici. Sarà il nostro amore alla nostra città, alla nostra Italia, al nostro intero universo, che li farà crescere e li renderà sempre più belli, ma anche a farci prendere coscienza che serve anche il nostro personale impegno. Da operatori attivi, dobbiamo anche noi collaborare per realizzare progetti di bene e di benessere per tutti, non stando a guardare per riconoscere gli errori che quelli che lavorano, inevitabilmente fanno, potremmo esserci anche per impedire loro di sbagliare o di continuare a fare errori. Auguri, Acireale, i tuoi cittadini che ti amano saranno capaci di fare di te una bellissima regina. Teresa Scaravilli

Prossimità, popolo, politica Così il presidente della Conferenza Episcopale Italiana mons. Gualtiero Bassetti in un suo appello pubblicato su Avvenire mercoledì 30 maggio: “Mai come oggi c’è bisogno di uomini e donne che sappiano usare un linguaggio di verità, parlando con franchezza, senza nascondere le difficoltà, senza fare promesse irrealizzabili ma indicando una strada e una meta.” Nell’anno in cui si celebra il 25° anniversario del martirio del Beato Pino Puglisi, vogliamo proporvi tre P su cui riflettere.

La prima è Prossimità: essere prossimo significa non essere più vicino, ma immergersi nella realtà degli altri per cambiare per primi noi stessi. Bando dunque al personalismo e alla promozione di sé stessi, ma cura e sostegno degli altri. La seconda è Popolo. Ci rende popolo il rispetto della legalità e delle regole, principi basilari su cui si fonda la vita civile. Il Sindaco sia il Primo Cittadino anche nel rispetto delle regole. Il popolo non è niente senza il territorio in cui abita. La cura e il rispetto del Creato, l’utilizzo intelligente delle risorse e del territorio è un impegno che come cittadini vogliamo assumerci e che chiediamo ai Sindaci di portare avanti con determinazione e fermezza. Infine ci rende popolo la capacità di prenderci cura gli uni degli altri: chiediamo allora al Primo Cittadino una attenta lettura delle realtà e dei bisogni di tutti, in primo luogo di quelli di categorie particolari come i nuovi poveri, i disoccupati, i giovani e le famiglie con difficoltà, per attuare politiche non di assistenzialismo ma di sviluppo vero e concreto. La terza è Politica, parola che indica la partecipazione alla vita della città da parte di tutti i cittadini. E’ un invito a saper stare dentro le questioni fondamentali del vivere insieme non in maniera divisiva e scavando fossati, ma favorendo il dialogo, cercando le vie comuni per risolvere i problemi di tutti. L’Azione Cattolica, presente sul territorio con laici credenti, attenti e preparati è disponibidell’ le al confronto, seguirà con atDirettore responsabile tenzione l’operato dei Sindaci Giuseppe Vecchio eletti ponendosi come lievito, come voce critica se occorEditore re, e avanzando ove possibile Associazione La Voce dell’Jonio proposte concrete. Si impegna Via Mons. Genuardi, 14 a curare maggiormente i rap95024 Acireale porti con le istituzioni presenti Iscrizione Tribunale Catania sui nostri territori a qualsiasi n. 220 del 5/4/1958 livello per generare occasioni Iscrizione al ROC di confronto e collaborazione, (Registro operatori della per essere “antenne” dei bisogni delle comunità, per testicomunicazione) n° 22076 moniare la presenza concreta Redazione e propositiva dell’associazione Via Mons. Genuardi 16, 95024 al fianco delle nostre comuniAcireale - Ct (casella post. 174) tà. tel. 095601992 Lavoriamo dunque insieme, voi come amministratori conwww.vdj.it sapevoli e noi come cittadini lavocedelljonio@hotmail.it corresponsabili, “per la cuAbbonamento annuo stodia e la salvezza del nostro Ordinario euro 12,00 grande e bellissimo paese” (è Extra 20,00 - Speciale 50,00 ancora mons. Bassetti che parla), composto da tante realtà Sostenitore 100,00 locali vivaci e“pronte a scattare” (è questo il motto dell’Acr, Conto Corrente Postale i nostri ragazzi per i quali è 7313800 intestato a necessario costruire un bellissimo futuro) per realizzare i Associazione La Voce dell’Jonio sogni di crescita e sviluppo, di Via Genuardi, 14 benessere e di felicità, di soli95024 Acireale darietà e condivisione che avete in mente per tutti noi. Membro FISC - Federazione

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Cultura e Spettacolo

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CATANIA Bilancio più che positivo del Festival internazionale del fumetto e della cultura pop

A”Etna Comics” oltre 80mila presenze Nuovo record di presenze, oltre 80.000 persone nei quattro giorni tra il 31 maggio ed il 3 giugno, all’ottava edizione di “Etna Comics”, festival internazionale del fumetto e della cultura pop organizzato da Antonio Mannino col suo staff (nella foto) ed ospitato dal complesso”Le Ciminiere” di Catania. Nell’impossibilità di citare le centinaia di eventi svoltisi nel corso di questa importante manifestazione, ci limitiamo a ricordare: il convegno sul graphic journalism con Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, autori di “Salvezza”, resoconto grafico dedicato alla missione (cui hanno partecipato) del novembre 2017 compiuta dalla nave Acquarius nel Mediterraneo per soccorrere chi per disperazione ha affrontato il mare su gommoni fatiscenti. Particolare menzione meritano le iniziative di beneficenza e solidarietà. Le raccolte di fondi grazie alla tradizionale asta con i disegni originali donati dai celebri illustratori presenti, l’altra asta con le pigotte firmate per il progetto “Etna Comics & Unicef per i Bambini in pericolo”, le iniziative a cura della onlus “Il sorriso di Riccardo” per supportare le famiglie dei bambini disabili presenti nel territorio catanese. Importanti gli ospiti della Sergio Bonelli Editore, che hanno celebrato i 70 anni di Tex, il fumetto più amato d’Italia ma apprezzatissimo anche all’estero: oltre ai disegnatori Fabio Civitelli, Majo, Alessandro Piccinelli, Giampiero Casertano e Giorgio Pontrelli anche gli scrittori Alfredo Castelli e Roberto Recchioni.

Magnifiche le mostre curate da Marco Grasso, tra le tante ricordiamo quella dedicata a Dino Battaglia, quella realizzata con Bruno Caporlingua sui fumetti western italiani del dopoguerra, e un’altra dedicata al mito di Frankenstein. Sarà possibile ammirarle in una visita guidata sabato 9 giugno. Autori italiani di fama internazionale come Gabriele Dell’Otto e Simone Bianchi, apprezzatissimi per lo stile pittorico, si sono aggiunti a Stefano Landini e Stefano Caselli, nomi noti impegnati con la Marvel, nonché a Goran Parlov, disegnatore del “Punitore”. Una tra le presenze più importanti quella dello scrittore John Marc De Matteis, autore di indimenticabili storie cult di superoi. Volendo citare e promuovere gli artisti ed autori siciliani, anzitutto va ricordato che Barbara Daniele ha vinto il concorso “cover reloaded” di Dampyr nella sezione locale; abile disegnatrice ma anche scrittrice, con Salvo Coniglione (in autunno il suo primo albo per “Le Storie” della SBE) ha creato il

personaggio di Van Helsing, dalle atmosfere gotiche e horror, che ha riscontrato tanto gradimento tra i lettori. E ancora, Cinzia Barone sta lavorando sul nuovo progetto dal nome “Priscilla”; Angelo Iozza stupisce non solo coi disegni ma con la colorazione di tavole di autori affermatissimi; Salvatore Patanè e Cristiano Reina propongono le avventure di Iano, dedicate all’arte del bastone siciliano; Umberto Gagliano stupisce sempre con i suoi acrilici che riproducono copertine e pagine dei supereroi Marvel. La presenza di autori affermati come Emanuele Gizzi, Umberto Giampà, Lorenza Di Sepio, Don Alemanno e Maurizio “Mautorr” Torrisi ha impreziosito la folta presenza di artisti italiani. Anime e manga, youtubers, videogames, giochi di ruolo, anteprime cinematografiche e concerti dal vivo hanno scandito altri momenti importanti, assieme alla sfilata ed al concorso dei cosplayers, i ragazzi in costumi che riproducono perfettamente i personaggi interpretati (nella foto alcuni supereroi). Tra i tanti nomi dello spettacolo presenti, ci piace citare gli attori Barbara Bouchet e Francesco Montanari, il musicista Vince Tempera, il prestigiatore comico Raul Cremona. Appuntamento al 2019, dal 6 al 9 giugno, per la nona edizione.

ACIREALE Concluso il terzo Festival del teatro scolastico

Non premi ma menzioni Si è conclusa ad Acireale la terza edizione del festival del teatro scolastico. Come ormai da consuetudine,alcune scuole della Sicilia che si occupano di teatro si riuniscono nella nostra città per questo importante e coinvolgente appuntamento che appassiona gli alunni, le famiglie, il corpo insegnanti e ovviamente anche gli organizzatori e i membri della giuria. Quest’anno sei gli istituti che hanno partecipato alla kermesse teatrale svoltasi nella bella cornice della sala Pinella Musmeci di Acireale: istituto magistrale Regina Elena con i tre indirizzi scolastici in scienze umane, economico sociale e linguistico, l’istituto d’istruzione secondaria superiore Galileo Ferraris con i due indirizzi tecnico industriale e tecnico costruzioni ambiente – territorio, Liceo artistico statale Ernesto Basile di Messina, l’istituto comprensivo statale Vigo Fuccio - La spina e il CPIA 2 di Giarre, rete territoriale di ser-

vizio del nostro territorio che si occupa di minori stranieri non accompagnati occupandosi della loro alfabetizzazione ed inserimento scolastico. La giuria quest’anno non ha stilato una classifica finale con la premiazione della scuola vincitrice, in quanto tutti gli studenti partecipanti sono sicuramente meritevoli di essere premiati per il loro impegno e bravura e gli scorsi anni, con il premio in denaro che veniva consegnato alla scuola vincitrice, si era creato un clima non consono allo spirito della manifestazione e ai suoi più alti obiettivi formativi, quindi per scelta unanime degli organizzatori e giurati sono stati assegnate durante la serata finale, svoltasi il 26 maggio scorso, delle menzioni per miglior attore e attrice protagonista, miglior sceneggiatura, ed ancora menzione per l’opera di maggior rilevanza tecnica e migliore opera con più valore pedagogico. La giuria composta

da Alfio Vecchio, Grazia Zuccarello, Giusi Patanè, Nino Leotta, Antonio Trovato, Nino Faro e Santo Di Mauro, ha avuto un compito importante perché è stato privilegiato oltre che la messa in scena degli spettacoli anche il dialogo con gli studenti con dibattiti, aprendo spunti e riflessioni che potranno essere utili anche per gli anni futuri. Non dobbiamo dimenticare che mettere in moto questa macchina organizzativa non è facile perché se il progetto ha preso vita tre anni fa da una proposta del regista Davide Pulvirenti che presentò allora la sua idea all’assessore alla Pubblica Istruzione della passata amministrazione, Adele D’Anna, l’edizione 2018 è stata realizzata grazie al gruppo che lavora con solerzia e abnegazione e che fa capo al dott. Alfio Licciardello, dirigente del settore Affari istituzionali. La dottoressa Carmela Bor-

Libri “Storie di tutti i giorni” presentato dagli autori A. Sava e Fr. Manna

Il libro “Storie di tutti i giorni, mille caratteri e non solo” scritto da Francesco Manna e Agata Sava è una raccolta di frammenti di scrittura creati ed elaborati dai due autori nel corso di questi ultimi anni. Conosciamo già Manna come autore di due libri pubblicati nel 2013 e nel 2015, che hanno riscosso un buon successo, ed hanno fatto conoscere al pubblico lo scrittore, che per la prima volta si cimentava nella non facile impresa di mettere su un foglio totalmente bianco le proprie idee, emozioni, sogni, pensieri. Francesco Manna, poliziotto nella vita, decide di approcciarsi per la prima volta alla scrittura dopo un periodo particolarmente difficile e tormentato della sua vita. A pochi mesi dalla prematura scomparsa dell’amata moglie decide di esternare e far venire fuori il suo travaglio interiore, dopo quella devastante perdita. Ecco che così nasce “Graziella storia di una donna guerriera”, a cui farà seguito due anni dopo “Graziella il giorno dopo”. Il libro è stato presentato a Misterbianco, città natale dei due autori Dopo queste esperienze che sicuramente, aldilà del personale successo delle pubblicazioni, hanno aiutato l’autore a superare almeno in parte il dolore e lo sgomento per quanto vissuto, è stato facile innamorarsi della “scrittura,” e una volta intrapreso il percorso, è stato quasi impossibile farne a meno. In questo periodo così travagliato Francesco Manna incontra una giovane e bella signora che sarà in questi anni la sua più preziosa collaboratrice, non solo come presentatrice delle sue pubblicazioni ma anche Mario Vitale come preziosa presenza per l’associazione culturale “Graziella Corso” di cui Manna è fondatore e creatore dell’omonimo premio letterario. Agata Sava è al suo esordio come scrittrice ma in questi ultimi anni accanto a Francesco ha avuto modo di entrare anche lei in questo affascinante mondo, di cui comunque faceva già parte come autrice di poesie. Amante dell’arte e in particolare della pittura è autrice di grande talento. Decidere di scrivere e pubblicare “storie di tutti i giorni” è stato un progetto interessante e nato quasi per caso, visto che i due autori partecipano a contest letterari dove il “ring” dato ai partecipanti può essere di mille caratteri, spazi inclusi, con un tema assegnato dal vincitore morale della precedente edizione. Manna definisce l’esperienza dei contest “un’ottima palestra, tirar sempre nuove idee, con racconti che spaziano sugli argomenti più disparati, ma che alla fine hanno un filo conduttore in comune: allenare la mente”. Agata Sava e Francesco Manna Così nasce l’idea di pubblicare questi racconti che man mano crescono zì, sociologa, responsabile del settore del Diritto allo studio, e, oltre ai contest dai mille caratteri, ritroviamo nel volume anche i nano ha elogiato il lavoro degli isti- racconti di 250 battute, e poi i contest di 2000 e 3500 caratteri. Alla fine vietuti partecipanti, del lavoro ne fuori un percorso che i due autori hanno sviluppato e reso fruibile a tutti degli insegnanti che si sono i lettori, dove la mente e il cuore spazia con estrema leggerezza e sincerità, prodigati in vario modo per portando a leggere quest’opera tutta d’un fiato, come spesso si dice di un mettere in scena veri e propri libro particolarmente interessante, o può anche leggersi a “piccole dosi”, piccoli capolavori. Il lavoro die- quando e come si vuole perché ogni pagina racchiude un piccolo racconto tro le quinte è impegnativo e con il suo piccolo universo creato dalla mente di Agata e Francesco. Il libro è stato presentato per la prima volta al pubblico lo scorso 26 faticoso e, prima che i giovani attori arrivino sul palco, solo maggio 2018 a Misterbianco, città natale dei due autori. A colloquiare con un progetto ben organizzato loro l’amico e collega Gianluca Giuseppe Granieri. Francesco Manna e da parte di tutti i partecipanti Agata Sava sono stati felici di avere vicini, in questa prima presentazione, può dare poi l’eccellente risul- coloro che sono stati di supporto e aiuto alla nascita di questa loro “creatutato finale. Questo è ciò che ra”. E quindi hanno ringraziato le insegnati Anna Maria Gazzana e Grazia anche quest’anno, nella magia Fazio, correttrici delle bozze, la fotografa catanese Irene La China autriche solo il teatro sa regalare, si ce della foto di copertina e delle illustrazioni dei contest. Con i suoi scatti è realizzato. Si spera che anche lei ha interpretato le sensazioni e le emozioni che gli autori hanno dato ai le prossime edizioni potranno loro scritti, cosa non facile perché le sensazioni sono sempre personali e essere altrettanto stimolanti interpretare quelle degli altri può essere impresa ardua che l’autrice ha cocon la partecipazione sempre munque saputo egregiamente realizzare. Ringraziamenti anche a Salvatore più numerosa delle scolaresche Mazzola editing, consigliere, grafico e amico degli autori ed infine a colui della nostra bella e amata isola. che ha curato la prefazione, il cabarettista Giuseppe Castiglia. G. P.

G. P.

TEATRO Presentata dal “Teatro Mobile” all’ABC di Catania la graffiante commedia di Ottavio Cappellani. Il ritorno di Fioretta Mari

“Sicilian Comedi”, sogni e debolezze della nostra terra Due potenti famiglie mafiose, Turrisi e Perrotta, in conflitto fra loro vedono risolta la questione con il matrimonio “conciliatore” fra gli esponenti del clan. Questo il contenuto, raccontato con l’ironia e l’aspetto dissacratorio che soltanto la rappresentazione teatrale, con la commedia, sa mettere in atto. A cimentarsi nella “Sicilian Comedi” di Ottavio Cappellani, con l’adattamento di Micaela Miano, la compagnia del Teatro Mobile di Catania, per la regia di Guglielmo Ferro, che la scorsa domenica 27 maggio ha recitato al Teatro ABC di via Pietro Mascagni. Una storia dai tratti siciliani. Ambientata a Catania, ha il marchio locale impresso nella tradizione culinaria, “la raviola ca ricotta” , menzionata lungo tutta la messa in scena e nella lingua, con l’eccesso voluto di termini colloquiali del parlato, che nel provocare la risata, suscitano la riflessione. Il testo è quello dell’omonimo romanzo, edito da SEM, pubblicato a settembre scorso. “Si è pronti a criticare il linguaggio irriverente e appena si ha la consapevolezza di essere soli si possono compiere azioni gravi che vanno ben oltre lo stesso”, è stato il concetto espresso, attraverso la lettura del romanzo in questione, fatta da Fioretta Mari, a chiusura della rappresentazione teatrale. La famosa attrice, docente, esperta di teatro, ha vestito i panni di Contessa, una nobildonna, ormai decaduta ed avanzata d’età ma ancora abituata alla “movida” locale.

Tutto inizia con la prima notte di nozze, durante la quale la bella e provocante Betty lascia il marito per dare libero sfogo ai suoi desideri, innescando così una serie di azioni e reazioni a catena. In ogni scena il dialetto catanese è protagonista, a volte quasi esasperato. In pochi casi alternato con termini americani, messi in gioco dai rappresentanti del bel mondo hollywoodiano, di cui Leonard Trent, regista e sceneggiatore, si fa portavoce. Tanti i personaggi che animano e movimentano gli eventi. Tanti i tipi umani proposti, come il regista gay Tino Cagnotto,

che desidera veder realizzate le sue aspettative ed i suoi desideri inerenti le rappresentazioni teatrali, in un contesto in cui appare difficile trovare spazio. Ancora, “le donne”, come Wanda, che riescono ad avere la meglio ed a “dettar legge”, risolvendo qualunque situazione. Alla fine, tuttavia, ognuno troverà quel che cerca, in un via vai di entrate ed uscite di scena in cui la musicalità, curata da Massimiliano Pace, e la capacità totale degli attori di immedesimarsi nel ruolo che interpretano, ne rendono piacevole la visione. Tipi umani in sintonia perfetta con gli abiti indossati, curati da Giusi Gizzo. Una satira, insomma, di tematiche particolari, dal valore della cultura nella nostra terra alla reale possibilità di realizzare i propri sogni, giacché ricca di bellezze naturali ed architettoniche, ma anche sofferente in molti altri suoi aspetti. La compagnia del Teatro Mobile di Catania, alla sua seconda stagione, annovera un cast formato da Rosario Marco Amato, Gino Astorina, Giuseppe Brancato, Ottavio Cappellani, Fabio Costanzo, Domenico Gennaro, Francesca Ferro, Loredana Marino, Plinio Milazzo, Nick Nicolosi, Mario Opinato, Aldo Toscano, Renny Zapato, Agostino Zumbo ed ancora Verdiana Barbagallo, Antonio Marino, Giovanni Maugeri, Maria Chiara Pappalardo, Francesco Maria Attardi, aiuto regista e Arsinoe Delacroix per la direzione allestimento. Rita Messina


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Cronaca

27 maggio 2018

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Jonio

CATANIA Solenne celebrazione nella caserma di piazza Verga, sede del comando provinciale

La Festa dell’Arma Nel tardo pomeriggio di martedì 5 giugno 2018, si è svolta la Festa dell’Arma presso la caserma di Catania di Piazza Verga, sede del Comando Provinciale di Catania. In occasione della festa, oltre alla lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del messaggio del Comandante Generale dell’Arma e del comandante provinciale dei carabinieri di Catania durante il quale discorso ha ricordato anche il carabiniere acese 29enne, Giorgio Privitera, deceduto a marzo nel cuneese a causa di un incidente stradale, a cui ha rivolto un abbraccio ai familiari lì presenti. La ricorrenza del 204esimo annuale ha messo al centro tutte le operazioni militari compiute durante l’anno. Con tanto di sfilata delle divise storiche dell’Arma, rispettivamente degli anni 1909, 1926, 1934, 1950, e 1970 in omaggio al capitano Bellodi del film “Il giorno della civetta”. Presenti il sindaco di Catania Enzo Bianco, il Presidente della Corte d’Appello di Catania dottor Giuseppe Meliadò, il Presidente del Tribunale amministrativo regionale di Catania dottor Pancrazio Maria Savasta, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania dottor Carmelo Zuccaro, il Presidente del Tribunale di Caltagirone dottoressa Giovanna Scibillia, il Procuratore della Repubblica presso il

Tribunale di Caltagirone dottor Giuseppe Verzera, il Questore di Catania dottor Alberto Francini, i quali hanno consegnato la ricompensa encomiale ai carabinieri che si sono distinti attraverso molte operazioni, evidenziando alto senso del dovere ed intuito investigativo, consentendo di disarticolare sodalizi mafiosi responsabili di estorsione, traffico di stupefacenti, violazione in materia di armi e di altri reati, con arresti, sequestri di droghe e armi, beni mobili e immobili, fino a Reggio Calabria. Nel corso della cerimonia è stato anche consegnato il premio “Friscia”, per commemorare il Generale dei Carabinieri Francesco Friscia deceduto nel 1977 a causa della caduta dell’elicottero su cui si trovava an-

che il Comandante Generale e che è stato voluto dalla famiglia allo scopo di premiare un militare dell’Arma particolarmente meritevole nell’adempimento del dovere, quest’anno concesso all’Appuntato Scelto Gaetano Bisaccia per aver fermato “un individuo che in stato di alterazione psicofisica lanciava sassi e bottiglie contro le auto in transito e i passanti dalla sommità di un pozzo” ed il cui premio è stato consegnato dalla nipote di Friscia. La cerimonia ha avuto termine con la lettura della preghiera del carabiniere, l’ammainamento bandiera italiana esposta, e il ritiro del reparto di formazione. Ileana Bella

Acireale: valida inziativa dell’associazione “L’Impulso” Card ai soci per convenzioni con esercizi commerciali La ripresa economica è anche riprendere a frequentare i negozi e le varie attività commerciali del centro storico, volere Acireale nuovamente centro culturale ed anche centro di vita e commercio, è anche ritornare a passeggiare per le strade del centro e i pittoreschi vicoli barocchi. E allora, per promuovere questo risveglio, quale iniziativa migliore del pensare ad una card, che possa permettere, a chi ne è in possesso, di ottenere sconti e agevolazioni da esercenti di attività commerciali della città. E’ questa l’iniziativa promossa dall’associazione giovanile “L’impulso”e presentata nella sala stampa del Palazzo di città. A illustrare il progetto il suo presidente, l’avvocato Salvo Emanuele Leotta. L’associazione, presente sul territorio acese da ben dieci anni, sin dagli inizi si è fatta promotrice, di interessanti attività ed iniziative culturali. I suoi membri, che oggi sono ben 150, si sono conosciuti nelle aule universitarie, e dopo qualche tempo hanno pensato di creare per Acireale un sodalizio con l’obiettivo di coinvolgere tanti soci, come di fatto è avvenuto. E’ stato stimolante e gratificante per questi giovani creare questa associa-

zione, che promuovono con gioia e abnegazione attraverso attività ed eventi vari, stimolando l’associazionismo sano e la partecipazione cittadina. Nel corso di questo decennio gli appuntamenti sono stati sempre più seguiti, lasciando in chi ha avuto modo di seguirli ricordi e riflessioni importanti, come la presentazione del libro “Lo stato nascosto” il 14 marzo 2017 presso la sala conferenze “Pinella Musmeci”. Tanti i prestigiosi ospiti in quella occasione come Salvatore Borsellino, fratello di Paolo. Ed ancora il concorso fotografico “Questa è casa mia” l’anno precedente. In tempi più recenti, la presentazione del libro della giornalista e scrittrice Rita Caramma “Ti parlerò d’amor”, nella sala

conferenze dell’associazione Costarelli. Oggi i soci hanno pensato di creare una card che permetta di usufruire di varie agevolazioni e sconti. Per averla basta richiedere di essere iscritti all’associazione con un contributo annuale di 10 euro. La tessera può essere richiesta e ritirata nella storica sede di via Galatea 232/F ogni martedì sera. Gli esercizi convenzionati sono già tanti ed elencarli tutti sarebbe impossibile, tra essi il Margherita Multisala, il Gran Caffè Eldorado, Modarea hair Stylist, Ottica Basile, il ristorante pizzeria La Conchiglia a Stazzo, Game Sportswear, e tanti altri se ne aggiungeranno in futuro. Una bella iniziativa e un gesto di amore per una città che oggi sta soffrendo una profonda crisi economica, sicuramente accentuata dal moderno quanto discutibile fenomeno degli acquisti nei mega centri commerciali. Acireale ha bisogno di cittadini come questi giovani che vogliono restare e promuovere il bene comune, perché solo attraverso le iniziative e la collaborazione di tutti si può ancora credere in un futuro migliore.

TRASFERIMENTI Il mar. Calabretta da S. Venerina a Giarre, gli subentra il lgt. Russo

Nella caserma dei carabinieri di Santa Venerina al comandante Alessandro Calabretta è subentrato il luogotenente Antonello Russo proveniente da Giarre. Ben 9 anni gli anni di servizio del militare che adesso è al comando della stazione di Giarre. L’amministrazione comunale di Santa Venerina ha voluto salutarlo e ringraziarlo con una targa ricordo a nome di tutta la cittadinanza consegnata durante il congedo nella sala consiliare del Municipio. “Vogliamo manifestare la nostra gratitudine verso il comandante Alessandro Calabretta e il vice comandante Salvatore Toscano (anche quest’ultimo andrà a Giarre). Noi e le forze dell’ordine facciamo due lavori diversi ma li facciamo in collaborazione, in simbiosi e la nostra collaborazione è sincera, schietta ma soprattutto improntata al raggiungimento dei risultati. E ciò non può che giovare alla collettività”, ha affermato il sindaco Salvatore Greco durante i saluti. “Ho avuto modo di relazionarmi – ha aggiunto il primo cittadino - con persone con elevate qualità umane e professionali”. Alessandro Calabretta prima di porgere il suo saluto alla comunità di Santa Venerina ha rivolto il suo pensiero a due carabinieri scomparsi prematuramente: l’appuntato scelto Alfio Pavone e il brigadiere Filippo Maugeri. “In questi nove anni vi è stata una costante, reale e sincera collaborazione con le istituzioni senza la quale non si possono raggiungere risultati”, ha detto il militare. Presente al momento dei saluti il capitano della compagnia dei carabinieri di Giarre Luca Leccese, i volontari dell’associazione carabinieri di Santa Venerina e il consigliere Alfio Trovato. Nei giorni scorsi il sindaco di Giarre Angelo D’Anna, lo ha ricevuto in visita, accompagnato dal capitano Leccese, presente anche il Comandante della Polizia locale Maurizio Cannavò. Il primo cittadino ha dato il benvenuto ai rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e si è complimentato con il nuovo Comandante della locale stazione. L’incontro ha fornito l’occasione per un primo scambio reciproco di opinioni e informazioni, nell’auspicio di una continua collaborazione tra le Istituzioni al servizio della Città D.S.

Gabriella Puleo

ACIREALE “Si amplia il Museo del Natale San Francesco”, scolaresca in visita

Ecco la seconda sala e l’“Angolo verde” Ci hanno pensato loro a creare l’animazione e l’atmosfera gioiosa adatte per l’occasione. Erano gli allievi della scuola primaria “Grassi Pasini” di Acireale, che sono intervenuti con le loro insegnanti e con il dirigente Carmelo Caruso all’inaugurazione della seconda sala espositiva del Museo del Natale, al civico 134 di corso Savoia, il 24 maggio scorso. A loro è dedicato infatti, all’interno della nuova sala del Museo, un “Angolo Verde” (o “Green Corner” in inglese), dove sono esposti i lavori migliori da loro creati in occasione del Natale scorso ed esposti in una mostra allestita presso i locali del Collegio Pennisi (dove i giovani allievi si trovano da due anni ospitati). Ed ecco spiegata la loro presenza a tale cerimonia, perché proprio in quell’occasione è stato creato un gemellaggio che ha visto adesso la sua concreta realizzazione. L’“Angolo Verde” è stato infatti appositamente creato con chiaro riferimento alla loro giovane generazione, che diventerà fra qualche anno la generazione dei professionisti e dei dirigenti di domani, ma potrebbe anche costituire un vivaio per tanti abili presepisti, e le premesse, a giudicare dalle opere esposte, ci sono tutte. Dopo avere seguito pazientemente i discorsi d’occasione fatti dal presidente del Museo, Carmelo Musmeci, e dall’ospite d’onore che era il Vicario

generale della diocesi di Acireale, don Giovanni Mammino, i ragazzini hanno quindi fatto gioiosamente il giro dei locali e della zona a loro dedicata (facendosi anche tante foto e tanti selfie), e manifestando la loro meraviglia alla vista delle altre opere esposte, alcune anche maestose e attraenti. Sì, perché questa seconda sala espositiva che si aggiunge alla prima del Museo del Natale (inaugurata poco più di un anno fa e dedicata al cav. Rosario Lizio poco dopo la sua scomparsa) è stata allestita per esporre le nuove opere confluite nel patrimonio museale. Ricordiamo che il Museo del Natale

“San Francesco” di Acireale è nato per iniziativa dell’omonima associazione culturale di secondo livello (cioè fondata e composta da dieci gruppi locali che si occupano di arte e cultura, soprattutto in campo presepistico, tra cui anche la nostra testata), nonché del presidente Carmelo Musmeci. Presso il Museo del Natale sono conservati ed esposti tutto l’anno i migliori manufatti realizzati in occasione della varie manifestazioni natalizie locali. La sala espositiva è dedicata – come dicevamo – al cav. Rosario Lizio, artista della cartapesta, abile presepista, socio fondatore e Presidente onorario del Museo fino alla sua

scomparsa, avvenuta nel settembre scorso. Il Museo del Natale si trova ancora in una sede provvisoria (messa gentilmente a disposizione da “Cittadinanzattiva”, uno degli enti fondatori) ed è in attesa di una sede definitiva più ampia e consona con le sue finalità, considerando anche la forte potenzialità turistica che tale iniziativa ha per la città, e non solo nel periodo natalizio, come dimostrano i numerosi visitatori (soprattutto gruppi scolastici, anche di altre città) che lo frequentano durante tutto l’anno. Nino De Maria


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Jonio

Speciale Solidarietà

27 maggio 2018

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ACIREALE All’appello degli insegnanti di religione del liceo scientifico “Archimede” per azioni concrete

Gli studenti rispondono in massa Gli Insegnanti di Religione Cattolica del Liceo Scientifico Archimede di Acireale hanno dato voce alla solidarietà. Gli studenti di tutto l’istituto si sono ritrovati in Aula Magna per festeggiare i piccoli grandi traguardi solidali raggiunti nel corso dell’anno scolastico. “DONATI, TI TROVERAI”, è questo il messaggio che i docenti di religione cattolica del liceo scientifico hanno lanciato ai loro studenti invitandoli alla solidarietà. E in questa giornata i ragazzi hanno realizzato un vero e proprio spettacolo attraverso canti, musiche e teatro. Diversi sono stati gli alunni che si sono messi alla prova cantando canzoni accompagnate dal vivo dagli strumenti suonati da altri loro compagni, recitando poesie e mostrando filmati da loro selezionati e montati, recitando scheck teatrali sul senso della vita. Poi è stata la volta degli ospiti/testimoni invitati dai docenti a portare la testimonianza del loro quotidiano operato a favore degli ultimi e a ricevere i doni della solidarietà raccolta. Il Diacono Sebastiano Genco insieme a due volontari dell’Associazione Amici delle Missioni, anche attraverso un video, hanno mostrato quanto è stato realizzato a Bula in Guinea Bissau grazie alla generosità di tante persone. Suor Rosalba La Pegna della Comunità della Madonna della Tenda ha raccontato la vita quotidiana, le difficoltà e le gioie di una Comunità che accoglie ragazze madri con i loro bambini. Don Orazio Tornabene e Gulisano Giuseppe rispettivamente Direttore e Operatore della Caritas Diocesana di Acireale hanno spiegato la natura, le finalità e le attività di questo Ufficio della Diocesi di Acireale e nello specifico l’attività di accoglienza di persone senza dimora nel Centro di Accoglienza diocesano.

L’indicazione che sta al cuore di questo evento è quella di non demandare la carità solo agli “esperti”, importante invece è che la carità coinvolga e renda operosi tutti. Per questo i docenti di Religione Cattolica hanno offerto ai giovani una proposta ricca di servizio concreto e di testimonianze con la partecipazione di molte realtà che operano nella solidarietà. Ma cosa è stato fatto concretamente con la cifra raccolta durante l’intero anno scolastico? E’ stato adottato un bambino attraverso l’Associazione Amici delle Missione presieduta dal diacono Sebastiano Genco; Sono stati comprati beni/ abbigliamento di prima necessità (dalle ciabatte, alla biancheria intima, scarpe) per gli ospiti del Centro Diocesano di Prima Accoglienza della Caritas Diocesana di Acireale ” C.A.S.A.” sito in Aci Sant’Antonio; Sono state comprate delle scarpe e una TV per i bambini ospiti della Comunità Madonna della Tenda di Acireale; Sono state gettate le basi (con la donazione di una somma tramite bonifico bancario) per l’adozione di un povero attraverso la Missione Speranza e Carità di Palermo fondata e diretta da Biagio Conte. Sempre più giovani decidono di avvicinarsi alla solidarietà nella convinzione che aiutare gli altri sia una tappa importante per la costruzione della propria personalità. Aiutare gli altri è sperimentazione di se, apertura e comunicazione nei confronti del mondo, tirocinio di responsabilità, capacità organizzativa e di collaborazione.

Un’oasi di salute nello Jharkhand: a Simbdega dopo l’ospedale è arrivata una clinica mobile Un ponte di concreta e urgente solidarietà tra il volontariato catanese ed il cuore dell’India: prima la realizzazione del dispensario pediatrico nel cuore dell’India, nella località di Simbdega, regione del Jharkhand, poi l’allestimento di un generatore elettrico, di strumenti di prima necessità e, dallo scorso marzo, di un’ambulanza attrezzata, vera e propria “clinica mobile” per raggiungere i villaggi rurali internati della foresta. E’ una storia vera di solidarietà e coraggio, quella del progetto sognato e pianificato dall’associazione EKTA, aderente alla rete del Centro di Servizio per il Volontariato Etneo. Dopo l’ultimazione della costruzione dell’ospedale, il Saint Alphonsa Primary Health Centre, affidato alla responsabilità della gestione del Vescovo della Diocesi di Simdega, Vincent Barwa, e della Congregation Franciscan Clarint, il lavoro dell’associazione ha consentito di avviare una vera e propria oasi di salute destinata a molte persone in stato di assoluta necessità e indigenza, per lo più giovanissime, altrimenti destinate all’abbandono alle loro sofferenze in aree rurali dove rischiano altrimenti di mancare del tutto cure, vaccini, assistenza e viveri. L’Associazione EKTA, presieduta da Mauro Guarino, nata nell’ottobre del 2010 e con sede a Mascalucia, deve il suo nome al termine che in linguaggio indi esprime “unione”, fedele alla vocazione di scambio regionale e internazionale per la sua missione di volontariato: fin dalla nascita, si prefigge di finalizzare il proprio impegno sociale, culturale, civile a favore dei più svantaggiati, con particolare attenzione ai bambini e alle donne, perseguendo obiettivi di sensibilizzazione su temi quali la solidarietà tra i popoli e il valore del dono soprattutto nei confronti delle fasce sociali in formazione, quali quelle di alunni e studenti. Non a caso, è impegnata a livello nazionale in progetti di educazione e prevenzione inerenti i rapporti tra alcolismo, nuove droghe e giovani, al fine di informare e formare i giovani di scuole medie inferiori e superiori. Guido Leonardi

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Chiesa e Società

27 maggio 2018

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Jonio

ACIREALE Intense giornate di festa nella parrocchia guidata da don Orazio Greco nel quartiere Piazza Dante

Resta grande la devozione al Sacro Cuore

cro Cuore nel santuario ad esso dedicato, eretto nel 1962 a completamento del monastero delle suore della visitazione eretto nel 1925. Dopo l’apertura al culto del santuario si ritenne opportuno, visto l’incremento della popolazione del quartiere ad esso adiacente, farlo diventare parrocchia e affidato al sacerdote Michele Micalizzi che per oltre 40 anni è stato il fulcro e il punto di riferimento del santuario e dei devoti. Adesso da 8 anni è il parroco Orazio Greco a vivere la comunità religiosa con i fedeli che dopo la dipartita di don Michele Micalizzi avevano vissuto un momento di smarrimento per La devozione al Sacro Cuore di Gesù ha origini molto antiche e risale al periodo medievale grazie alla figura di Matilde di Magdeburgo (mistica e scrittrice tedesca) ma ebbe maggior diffusione a partire dal XVII secolo per le rivelazioni private della suora visitandina francese Margherita Maria Alacoque. La prima celebrazione pubblica al culto del Sacro Cuore di Gesù pare si possa datare intorno al 1672 e diventa culto universale nel 1856. Viene solennemente festeggiato il venerdì dopo la seconda domenica della Pentecoste e coincide con l’ottavo giorno dopo il Corpus Domini se festeggiato di giovedì, dunque è una festa mobile. L’amore del Salvatore per gli uomini di cui è simbolo il suo cuore viene rappresentato nelle immagini sacre con un cuore incoronato di spine, sovrastato dalla croce e ferito da una lancia in perenne memoria del gesto d’amore di Dio verso gli uomini. E’ anche circondato dalle fiamme in riferimento all’ardore misericordioso che Cristo ha per i peccatori. Importanti per la diffusione del culto sono state tre encicliche : Annus Sacrum di Leone XIII, Miserentissimus Redemptor di Pio XI e Haurietis Aquas di Pio XII. Acireale anche quest’anno vive la celebrazione e il giorno di festa dedicato al culto del Sa-

la perdita del loro pastore spirituale che così tanto aveva dato a questi fedeli. La solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù quest’anno festeggiato l’8 giugno vedrà una intensa giornata con alle ore 10.00 la celebrazione eucaristica durante la quale saranno consacrati i bambini battezzati durante l’anno. Alle 12.00 la solenne esposizione del Santissimo sacramento con l’adorazione eucaristica presieduta da monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, con la partecipazione del clero della città. A seguire le ore di adorazione dei fedeli della parrocchia e alle ore 19.00 la solenne celebrazione sempre presieduta dal vescovo . Durante la Santa Messa sarà amministrato il sacramento della Cresima. Durante il triduo la celebrazione eucaristica è stata presieduta da sacerdoti che hanno festeggiato 10 anni di ordinazione sacerdotale e cioè don Venerando Licciardello, parroco delle parrocchie “Immacolata Concezione” e “Stella del mare” in Cannizzaro, don Roberto Fucile, parroco delle parrocchie “Santa Maria delle Grazie” e “Santa Maria della Purità” in Acireale e don Santo Leonardi, parroco della parrocchia “Maria SS. Immacolata” di Dagala del Re. Importante e significativa la presenza martedì 5 giugno di monsignor Guglielmo Giombanco

vescovo di Patti e giovedì 7 giugno di don Sebastiano Privitera parroco della chiesa matrice “Maria santissima della Catena” in Acicatena che quest’anno festeggia il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale. Gabriella Puleo

ACITREZZA Fino a domenica il primo evento che prepara la festa patronale

Tre giorni di “Sagra del pesce spada” Avrà inizio venerdì 8, ad Aci Trezza la tre giorni dedicata alla 29^ edizione della “Sagra del pesce spada”. Fino a domenica 10, infatti, i riflettori saranno puntati sul borgo marinaro ed in particolare sullo scalo di alaggio dove, a partire dalle 20, quattro grandi griglie cucineranno migliaia di tranci di pesce spada arrosto. Come da tradizione della Sagra, organizzata dalle Commissioni festeggiamenti San Giovanni Battista e Madonna della Buona Nuova con la Confraternita San Giovanni Battista ed il patrocinio del Comune di Aci Castello, il pesce verrà servito con un contorno di insalata a km zero ed accompagnato da un panino di semola e un bicchiere di vino bianco dell’Etna o bibita ghiacciata. Anche quest’anno, ad allietare l’evento che anticipa i festeggiamenti in onore del patrono San Giovanni Battista, ci sarà la consueta mo-

PARROCCHIE Mons. Giuseppe Costanzo a Carruba

stra dell’artigianato e dei prodotti tipici locali realizzata in collaborazione con l’associazione “Nuovi eventi”. Ed in previsione del notevole afflusso di pubblico, in special modo nelle giornate del fine settimana, gli organizzatori consigliano l’utilizzo dei parcheggi privati del “Lido dei Ciclopi”, dell’hotel “Marina palace”, di via Provinciale n° 5, nonchè le aree pubbliche con sosta a pagamento su strisce blu del porto nuovo e di piazza Marina, raccomandando di far afflusso ad Aci Trezza dal bivio sud (lato Catania). Per seguire la manifestazione culinaria di inizio estate anche sul web è possibile digitare l’indirizzo web www.festasangiovanni.it , oppure visitare la pagina festasangiovanni.it presente sui social network “Facebook”, “Instagram”, “Twitter” e “Youtube”.

ADAM FECIT - 3 I precursori di Copernico

Origini bibliche di “Madre di Dio” Vitruvio e gli astronomi greci

Con il titolo di Madre della Chiesa, Papa Francesco ha voluto fissare la celebrazione della memoria della Beata Vergine Maria, nel calendario liturgico, il primo giorno successivo alla domenica di Pentecoste, a partire da quest’anno. In questa occasione, la parrocchia di S. Martino di Carruba, ha voluto invitare mons. Giuseppe Costanzo, arcivescovo emerito di Siracusa, ad illustrare il significato e le origini bibliche di tale titolo attribuito alla Madre di Dio. In un clima familiare, date le origini locali del relatore, alla presenza di molti fedeli parrocchiani, di alcuni familiari e parenti, amici e compagni di scuola o coetanei, si è svolta una serata memorabile alla Scuola della Parola, spiegata con competenza e passione dal noto biblista. Il relatore ha preso in esame due testi, il Vangelo di Giovanni al capitolo 19, versetto 25, che contiene l’affidamento della Madre al discepolo amato, “Ecco tua madre”. Egli è già sulla croce, morente, mentre consegna la cura del discepolo alla Madre: “Madre, ecco tuo figlio”, “e da quel giorno il discepolo la prese con sè”. In queste poche parole è contenuta la cura, la custodia, l’impegno che a partire da Maria e dal discepolo amato, il più piccolo, quello che poggiava il capo sul petto del Maestro, si rivolge ad ogni fedele o battezzato, che aderisce e appartiene alla Chiesa. Entrambi, Maria come Madre, e Giovanni, come discepolo, diventano modello di cura, di accoglienza,

di testimonianza di discepolato e di comunione per tutta la Chiesa.. “Gesù vuole una Chiesa che sia Madre e Sorella, ha detto mons. Costanzo, compagna che sappia ritmare il passo con i suoi fedeli; che si accosti ai sofferenti per curarne le ferite, perché le ferite cercano condivisione materna, presenza operosa. Mons. Giuseppe Costanzo Maria, sa stare sotto la Croce, senza sconti. Accanto a Lei, Giovanni imparò ad amare, a ricevere le confidenze della Madre di Dio, a partire dal suo stare accanto a Maria sotto la croce. Entrambi si accolgono, reciprocamente, perché questo è lo stile che Gesù ha voluto per la sua Chiesa. L’altro testo, il primo capitolo degli Atti degli apostoli, al versetto 14, attesta la perseveranza degli apostoli in preghiera nel Cenacolo insieme a Maria nell’attesa del Paraclito promesso. La missione materna di Maria ha inizio proprio da questi luoghi, sotto la Croce sul Calvario e nel Cenacolo, dove dall’accoglienza dei discepoli e dallo stare in preghiera, il ruolo materno di Maria si manifesta spontaneamente, nella quotidianità, nel ricordare e raccontare il Figlio e nell’imitarne i gesti. “Di Maria, vita, dolcezza, speranza nostra, ogni uomo può sentirsi figlio, amato, accolto, preso a cuore e accudito”, ha concluso il relatore. Non esitiamo, perciò, a rivolgerci a Lei perché si prenda cura di noi, suoi figli, Chiesa del suo Figlio. Teresa Scaravilli

In questa puntata della sua rubrica, il nostro Nino Ortolani, continuando a parlare di orologi solari, ci parla di Vitruvio, architetto e storico romano, attraverso il quale veniamo a conoscere Aristarco ed Eratostene, due astronomi greci che in tempi non sospetti anticiparono le teorie di Copernico. “Io faccio rimanere indietro di dieci gradi l’ombra sulla meridiana, che è già scesa con il sole sull’orologio di Acaz” (Is. 38,8). Questo messaggio del profeta Isaia al re Ezechiele che “in quei giorni si ammalò gravemente” (Is. 38,1) parla chiaramente dello “orologio di Acaz”, nel quale la misura del tempo avveniva mediante la lettura “dell’ombra sulla meridiana”. Questo testo di Isaia precede di alcuni secoli la scuola greca di Alessandria di cui facevano parte Aristarco (310 a.C. - 240 a.C.) ed Eratostene (284 a.C. - 192 a.C.). Al primo si deve lo studio sui movimenti della Terra – rotazione attorno al proprio asse e rivoluzione attorno al Sole, con ciò precedendo

la teoria copernicana di quasi due millenni – nonché le distanze Terra-Sole e Terra-Luna. Al secondo si deve la determinazione della circonferenza del nostro pianeta. Di questi precursori dell’astronomia e della geografia parla Vitruvio nel suo “De architectura”. Al capitolo nono l’architetto romano illustra i vari orologi nonché il metodo grafico per realizzare una meridiana e viene fornita una definizione di “Analemma: legge data dal corso del sole per trattare gli allungamenti e gli accorciamenti mensili del giorno mediante l’osservazione dell’ombra”. Nello stesso trattato si trova il valore della latitudine di alcune città tra cui, naturalmente, Roma (v. immagine). Le traduzioni del “De architectura” che si trovano in commercio non riportano, nella maggior parte dei casi, i grafici di cui sicuramente era corredato il testo originario e che sono riportati in una edizione del periodo rinascimentale. Nell’immagine qui accanto, che riproduce lo gnomone di Roma, lo stesso Vitruvio pone questa didascalia, per indicare l’angolo formato a mezzogiorno dei giorni equinoziali tra il raggio solare e un’asta verticale: “Delle nove parti dello gnomone ne fa otto d’ombra”.

Nino Ortolani


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Jonio

Chiesa e Società

27 maggio 2018

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SCUOLA - LAVORO IIl vescovo mons. Raspanti alla proiezione dei video realizzati con il progetto di alternanza

”Aiutiamo la formazione dei ragazzi” VIDEO MAKER

Sei in concorso e tutti validi Vince “Progetto perduto” Nel contesto dell’alternanza scuola-lavoro, mercoledì si è concluso il progetto “Video Maker”, con una cerimonia di proclamazione e la presentazione dei sei cortometraggi presso l’Aula Magna del liceo acese “Archimede”. I corti sono stati re-

alizzati grazie alla collaborazione dei ragazzi frequentanti i licei “Gulli e Pennisi” di Acireale e Aci Bonaccorsi, l’“Archimede” di Acireale, insieme al “Guttuso” e all’“Amari” di Giarre. L’idea ed il sostegno nascono dalla connivenza tra la Fondazione Città del Fanciullo presieduta da Mons. Antonino Raspanti e l’associazione culturale AciCafè. Nella fila della giuria tecnica erano schierati: Giulio Vasta, Giuseppe Privitera e Rita Caramma, i quali hanno decretato vincitore “Progetto perduto” scritto e girato dagli studenti dei licei “Amari” e “Guttuso”. I ragazzi hanno scelto l’argomento verso cui indirizzare il proprio lavoro all’interno di una tematica specifica: la valorizzazione del territorio della Diocesi. I liceali, infatti, si sono cimentati nella raccolta di documenti e hanno trattato tematiche legate a storie e leggende locali che hanno visto alternare Torre Archirafi (in “Le radici dell’amore”), la Cattedrale di Acireale (in “Parasceve”), con l’esecuzione di opere grafiche attraverso l’uso di coriandoli e sabbia vulcanica (in “Coriandolata”), con il racconto della realizzazione, a Giarre, della “Fontana del Barone” Vagliasindi, e con la nascita del culto acese di San Sebastiano (in “Curtis martys”). Il sesto cortometraggio, nonché l’ultimo e nonché il corto vincitore, ha spostato nuovamente la lente verso Giarre: i ragazzi, in visita alla Chiesa madre della Città, trovano e ricostruiscono la storia del “Progetto perduto” dell’altare della chiesa. Un’iniziativa, questa, che ha coinvolto per intero ragazzi, tutor ed insegnanti. Un progetto costruttivo e impegnativo, ma che ha lasciato ai ragazzi il ricordo di una bella esperienza e di una loro apertura verso potenziali scelte lavorative future. I. B.

Durante la premiazione del concorso “Video Maker”, all’interno della cornice alternanza scuola-lavoro, erano presenti presso l’Aula magna del liceo “Archimede” di Acireale, oltre ai liceali che hanno realizzato i cortometraggi, Mons. Antonino Raspanti in quanto Presidente della Fondazione Città del Fanciullo, accompagnato dalla responsabile della Fondazione, Marina Scandura, e i tutor e i professori che hanno supportato i ragazzi. A prendere per primo la parola il professore Rosario Cannavò, referente generale del progetto: ha voluto sottolineare la fatica fatta dai ragazzi, ma ha anche voluto far notare come dopo tanto lavoro, si ottengano certi risultati. “È un modo per motivare i docenti –ha detto il professore- ma anche di mettere in pratica la cultura dei ragazzi, obiettivo principe di un qualsiasi istituto scolastico che deve accertare le competenze”. A seguire, la vicepreside del liceo classico “Gulli e Pennisi”, professoressa Barbara Condorelli, ha invece voluto attenzionare come questa alternanza scuola- lavoro non sia facile da compendiare con un istituto liceale, dove l’obiettivo dei ragazzi non è quello di cercare subito lavoro, ma di procedere con gli studi universitari. “Ma è sempre un buon modo affinché i giovani possano ricercare le proprie peculiarità – continua la professoressa- è un progetto che ha dato la possibilità a questi ragazzi di guardarsi attorno e collegare il proprio curriculum di studio con processi di competenze e responsabilità. C’è un problema però: l’iniziativa di alternanza viene osteggiata spesso e volentieri dalle famiglie, perché qui ancora non c’è

la mentalità, perché non capiscono che questi progetti sono come un proseguimento di ciò che fanno la mattina”. La responsabile della Fondazione Città del Fanciullo, dott.ssa Marina Scandura, ha invece mostrato come la Fondazione sia titolare del riconoscimento di Ecomuseo del cielo e della terra a livello laico, invece come riconoscimento ecclesiastico da parte della CEI è riconosciuta come Parco culturale ecclesiale. “In virtù di questi riconoscimenti –dice la dottoressa- l’Ecomuseo ha come finalità la valorizzazione del territorio e tutti i progetti che abbiamo realizzato andavano in quella direzione”. Presente, come detto in precedenza, anche il Vescovo Raspanti che ha trovato il progetto “Video Maker” “un’esperienza che contiamo di rifare: ho visto l’impegno dei ragazzi, dei professori e dell’associazione AciCafè, ognuno di loro è cresciuto”. Qual è lo scopo?

Ileana Bella

INTERVISTA Angelo Cristaudo che ha restaurato il busto di Leonardo Vigo

“Ho sempre desiderato fare rivivere le cose” Nella bella e pittoresca piazza Lionardo Vigo ad Acireale, il busto dell’omonimo illustre cittadino, dopo ben 135 anni dal suo collocamento, ha ritrovato il suo antico splendore dopo un sapiente lavoro di restauro. Chi meglio del prof Angelo Cristaudo, che materialmente ha eseguito questo meticoloso e delicato lavoro, può raccontare ai lettori le fasi più importanti, le difficoltà e la soddisfazione di aver contribuito a dare nuova “vita” al busto bronzeo che ormai è diventato parte integrante della piazza, eletta dal FAI “luogo del cuore”. Professore Cristaudo come si presentava il busto bronzeo a oltre cento anni dal suo collocamento nell’omonima piazza? Il bronzo presentava solo una normale ossidazione, proveniva da un’ottima fonderia romana e difficilmente poteva degradarsi vistosamente. Non lo stesso si può dire per il marmo che presentava problemi di staticità dovuti alla mancanza dei capitelli, un normale annerimento e piccole fessurazioni. Il degrado

è dovuto anche alle piogge acide non presenti nell’800. Inoltre la pietra marmorea presentava fessurazioni probabilmente presenti fin dall’inizio perché il marmo scelto non era una roccia molto compatta. Quanto tempo è durato il restauro? Circa tre mesi, ma dobbiamo considerare che i prodotti usati per il consolidamento hanno bisogno circa di 20 giorni di stagionatura. Dunque, considerati i tempi di posa,

di Grazia, che fu il primo tabernacolo dell’amore eterno. La simbologia della Passione per sottolineare il modo in cui il Cristo ci ha redenti, tramite la morte in croce e infine una candela sorretta da mani che sta a significare che tutti siamo tenuti a portare agli altri la luce vera”. I disegni sono stati interamente realizzati in sale colorato e disteso su un foglio pre-disegnato. Al centro dell’opera, posizionata nella navata centrale della chiesa, c’è un grande rosone, fatto di petali di Rose di diversi colori. A contorno di questa sono stati creati altri motivi floreali con diverse tipologie di petali. Tempo impiegato? “Colorazione del sale, la finitura dei disegni e la posa dei fiori comportano un tempo di almeno tre giorni”, ci hanno infine svelato i ragazzi.

non è stato un lavoro che ha richiesto molto tempo. Procedendo nel suo lavoro di restauro,ha notato altri interventi effettuati nel corso del tempo? No, nessun intervento di restauro è stato fatto sull’opera. Certo, credo che sia fondamentale almeno l’ordinaria manutenzione che spesso qui da noi è carente o totalmente assente. Da acese, cosa ha provato una volta portata a termine la sua opera di restauro? Massima soddisfazione, io sono figlio di Acireale, sono nato in una piccola frazione e sin da piccolo ho sempre avuto questa passione, questo desiderio di riportare in vita le cose. Ho studiato e mi sono formato alla scuola del restauro di Roma e mi sento di essere un allievo del grande critico e storico dell’arte Cesare Brandi che fu per un ventennio il direttore dell’Istituto Superiore per la conservazione ed il restauro di Roma. Voglio anche ricordare colui che è stato il mio mentore nel seguire e realizzare questa mia passione e cioè monsignor Sebastiano Giampapa. Attualmente di quali opere d’arte sta curando il restauro? Sarò a Palermo, ad occuparmi del restauro della facciata della chiesa di San Carlo Borromeo dei Milanesi, in piazza Rivoluzione. L’interno è spettacolar, ma in uno stato d’abbandono preoccupante. Intanto i lavori si inizieranno con il recupero della facciata e poi, sperando che arrivino i necessari finanziamenti, si recupererà anche il magnifico interno.

Domenico Strano

Gabriella Puleo

DAGALA DEL RE Disegni ispirati alla missione di Gesù realizzati con sale colorato

Undici giovani per l’infiorata del Corpus Domini Parrocchie / I giovani di Dagala del Re protagonisti con la loro infiorata in memoria del Corpus Domini Non è una tradizione che appartiene alla storia della comunità parrocchiale di Dagala del Re ma i suoi giovani l’hanno voluta proporre per il secondo anno consecutivo per dare risalto alla festività del Corpus Domini, la festa più importante per il cristiano. L’Infiorata di Dagala del Re non riceve visitatori da ogni parte di Sicilia ma è riuscita a farsi largo tra i tanti attenti osservatori dell’hinterland che ne hanno colto la semplicità e la maestria con le quali è stata realizzata. Gli ideatori sono ben 11 giovani della parrocchia: Marian Scalia, Andrea Strano, Costanza Battiato, Salvo Russo, Maria Elisa Leonardi, Alessia Lizzio, Ludovica Ferlito, Luca Longhitano, Roberta Nicotra , Andrea Ferlito e Francesca La Rosa. “Ci siamo ispirati alle svariate infiorate esistenti in Sicilia. Abbiamo scelto di mettere al centro dell’opera la colomba della Pentecoste, la Madonna dell’ Attesa, la simbologia della Passione e la candela”, ci spiegano i ragazzi. Così il parroco don Santo Leonardi spiega il perché di questi soggetti rappresentati: “La colomba della Pentecoste per ricordare la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli. Poi c’è la Madonna dell’ Attesa, Maria, la Piena

“Unire la possibilità che ci ha dato lo Stato – dice Raspanti- con la possibilità di aiutare la formazione dei ragazzi, quindi valorizzare il territorio attraverso i ragazzi sviluppando le loro competenze, questo li aiuterà meglio ad entrare nel mondo del lavoro”. La vicepreside del liceo “Gulli e Pennisi”, invece, ci spiega come nasce la collaborazione con la Fondazione Città del Fanciullo e come questa abbia portato alla richiesta dei PON “con il contributo della Fondazione come agente esterno, e il Ministero ha accettato, ma questo è un progetto che partirà il prossimo anno. Acireale è un teatro a cielo aperto, c’è una valorizzazione da fare di tutti i beni culturali e artistici, ed è una grande opportunità coinvolgere i ragazzi con qualcosa che li spinga a guardare al futuro e, nel mentre, fargli guardare il contesto della realtà in cui vivono”.


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Speciale Nivarata

27 maggio 2018

dell’

Jonio

GUSTO E TURISMO Un evento che cresce sempre più con animazione, mostre, escursioni, artigianato e spettacoli

La granita fino in Messico e Giappone Non solo granita, ma anche gelati, animazione, mostre, escursioni, artigianato, momenti di spettacolo, e – quest’anno per la prima volta in assoluto – anche un angolo “Gourmet”, grazie agli “chef con la coppola”, i quali nei loro stand hanno approntato delle gustose preparazioni a base di porchetta, maialino dei Nebrodi ed altre specialità nostrane; ad essi si è affiancato lo stand di Cordai con le sue tipiche crispelle con acciughe e ricotta. La “Nivarata”, il festival della granita, ha celebrato la sua settima edizione dal 25 al 27 maggio scorsi, aprendo di fatto l’estate acese. La manifestazione è cresciuta di anno in anno, fino ad acquistare rilevanza internazionale; ha visto infatti, nel corso degli anni, la partecipazione di maestri granitieri e gelatieri provenienti dall’Inghilterra, da Malta, dal Giappone e perfino dal Messico; oltre, naturalmente, a tanti italiani di numerose regioni, dal nord al sud. Con l’impegno dei tre ormai storici organizzatori, Tiziana Privitera, Angelo Fichera e Vincenzo Pappalardo, anche questa edizione si è svolta ad un livello molto elevato, sia per le partecipazioni – ben 15 – sia per la qualità dei prodotti preparati nel corso delle tre giornate, e sia ancora per l’organizzazione generale e tutte le manifestazioni di contorno. Abbiamo visto infatti, in una piazza Duomo gremita – soprattutto nelle giornate di sabato e domenica – frotte di turisti, visitatori e degustatori che passavano da una stand all’altro per assaggiare i gusti nuovi e quelli classici delle granite, per assistere alle dimostrazioni estemporanee sul palco, per visitare la mostra storica della granita, per apprezzare le merci esposte nel mercatino dell’artigianato allestito in via Ruggero Settimo, per ammirare le auto e le moto storiche che hanno riempito di fascino ed eleganza la piazza. Lo staff tecnico era composto dagli esperti Arnaldo Conforto, Ida Di Baggio, Fulvio Massimino e Rosario Leone D’angelo; mentre la giuria tecnica – composta da Emanuela Balestrino, Gianfrancesco Cutelli, Santo Musumeci, Antonio Mezzalira, Ruben Pili ed Elisa Volanti – ha avuto il suo bel da fare per assaggiare, votare e scegliere i migliori gusti di granite e gelati dei tre concorsi che caratterizzano la manifestazione: il premio “Granita dell’anno”, il premio “Don Angelino” e il premio “Caviezel” (per il gelato). Ospiti d’onore della manifestazione quattro eccellenze nel campo della gelateria e della ristorazione: Pietro di Noto, Fabio Potenzano, Luigi Romana e Giovanna Musumeci, la quale è stata nominata “Ambasciatrice della granita nel mondo 2018”, nel corso della cerimonia d’apertura, alla quale ha partecipato pure il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti. I premi finali sono stati distribuiti equamente tra le varie

regioni d’Italia e tra l’Italia e il resto del mondo, con la calabrese Chiara Saffiotti che si è attribuita il 1° premio per la “Granita dell’anno” con “Calabrisella”, seguita dal ligure Fabio Marconi e dal pavese Luigi Beretta. A quest’ultimo è andato pure il 1° premio per il gelato “Caviezel”, affiancato sul podio dall’albanese Genti Ashiku e dal napoletano (ma operante a Savona) Alessandro Attilio. Una sorpresa ha riservato infine la graduatoria del premio per la granita “Don Angelino”, con un 1° posto assegnato ex aequo alla giapponese Mariko Nakagawa e all’acese Aurelio Seminara, seguiti dall’albanese Genti Ashiku e da un altro siciliano, Salvatore Fasolo; una menzione

speciale è stata inoltre attribuita all’inglese Seb Cole “per l’amore e la passione nel promuovere la granita siciliana in Gran Bretagna”. La premiazione si è svolta in un clima di festa e di convivialità nella serata conclusiva, abilmente presentata da Alessio Aloisi e Carla Maugeri. Durante la stessa serata, l’artista Marco Torrisi ha realizzato estemporaneamente due splendide sculture in ghiaccio, una che riproduceva il logo della Nivarata ed una raffigurante un cigno. Nino De Maria

*P RI M 15 O P .00 RE 0 € MI O

SARÀ UN SUCCESSO PER TUTTI. CONCORSO PER LE PARROCCHIE

2018

A grande richiesta torna TuttixTutti, il concorso che premia le migliori idee per aiutare chi ne ha più bisogno. Iscrivi la tua parrocchia e presenta il tuo progetto di solidarietà: potresti vincere i fondi* per realizzarlo. Per partecipare basta organizzare un incontro formativo sul sostegno economico alla Chiesa cattolica e presentare un progetto di utilità sociale a favore della tua comunità. Parlane subito col parroco e informati su tuttixtutti.it Anche quest'anno, aiuta e fatti aiutare.

Il concorso è organizzato dal Servizio C.E.I. per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica.


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