Consiglio Direttivo Roberto Bennati (vicepresidente), Carmen Caballero, Alessandro Fazzi, Gianluca Felicetti (presidente), Simone Pavesi Collegio di Garanzia Roberto Callegaro, Annalisa Lancellotti (presidente), Roberto Sormani
Revisori dei Conti Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA - tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
La LAV in Italia la nostra ricchezza PIEMONTE TORINO: (STIC) tel./fax 011/746392 338/8082707 lav.torino@lav.it www.lav.it/sedi/torino CARMAGNOLA (TO): (STIC) tel. 340/0062741 lav.carmagnola@lav.it ARONA (NO): (PDR) tel. 335/6471031 lav.arona@lav.it LANGHE ROERO E MONREGALESE: (CN) (PDR) 320/4729967 lav.langhe-roero-monregalese@lav.it CUNEO E VALLATE: (PDR) 333/8347714 lav.cuneo-vallate@lav.it ALESSANDRIA: (PDR) tel. 320/4795564 lav.alessandria@lav.it www.lav.it/sedi/alessandria ASTI: (PDR) tel. 320/2219586 lav.asti@lav.it
LIGURIA GENOVA: (STP) tel. 347/2330272 lav.genova@lav.it SANREMO-IMPERIA: (PDR) tel. 348/3238928 lav.sanremo-imperia@lav.it LA SPEZIA: (PDR) tel. 345/7001452 lav.laspezia@lav.it
LOMBARDIA RHO (MI) (STIC): tel. 349/3769750 (ore 16-19) lav.rho@lav.it www.lav.it/sedi/rho-mi MANTOVA (STP): tel. 320/4795557 (ore 18-23) lav.mantova@lav.it www.lav.it/sedi/mantova OLTREPÒ PAVESE (PDR): tel. 342/3532690 lav.oltrepopavese@lav.it www.lav.it/sedi/oltrepo-pavese-pv VARESE-BUSTO ARSIZIO (STIC): tel. 328/6456255 lav.varese-busto@lav.it
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SARONNO (VA) (STIC): tel. 338/4305289 lav.saronno@lav.it www.lav.it/sedi/saronno-va BERGAMO (STP): tel. 388/4618300 lav.bergamo@lav.it - www.lav.it/sedi/bergamo MONZA E BRIANZA (STP): tel. 329/4234827 lav.monza@lav.it www.lav.it/sedi/monza-e-brianza SONDRIO: (PDR) tel. 388/4725000 lav.sondrio@lav.it CREMONA: (PDR) tel. 338/7841668 lav.cremona@lav.it
TREVISO: (PDR) tel. 346/7465558 (ore serali) lav.treviso@lav.it - www.lav.it/sedi/treviso
EMILIA ROMAGNA
ABRUZZO PESCARA: (STP) tel. 327/3837173 lav.pescara@lav.it www.lav.it/sedi/pescara
CAMPANIA
BOLZANO (PDR) tel. 349/0744252 lav.bolzano@lav.it www.lav.it/sedi/bolzano TRENTINO (STP): tel. 331/1507169 lav.trentino@lav.it www.lav.it/sedi/trentino
BOLOGNA: (STP) tel. 333/8175258 - 320/4788779 lav.bologna@lav.it www.lav.it/sedi/bologna REGGIO EMILIA: (STIC) tel. 333/7749145 lav.reggioemilia@lav.it www.lav.it/sedi/reggio-emilia CORREGGIO (RE): (STIC) tel. 331/1284428 lav.correggio@lav.it MODENA: (STP) tel. 320/4795021 lav.modena@lav.it www.lav.it/sedi/modena PIACENZA (PDR) tel 392/8372885 lav.piacenza@lav.it Ferrara (PDR) tel 347/4246427 lav.ferrara@lav.it
FRIULI - VENEZIA GIULIA
TOSCANA
SICILIA
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FIRENZE: (STP) tel. 327/1273417 lav.firenze@lav.it www.lav.it/sedi/firenze PONTEDERA (PI): (PDR) tel. 328/1470263 lav.pontedera@lav.it MASSA: (PDR) tel. 347/9015015 lav.massacarrara@lav.it LUCCA: (PDR) tel. 339/7017135 lav.lucca@lav.it
CATANIA: (PDR) tel. 349/6184467 lav.catania@lav.it RAGUSA: (PDR) tel. 340/0031368 lav.ragusa@lav.it CALTANISSETTA: (PDR) tel. 347/5800934 fax 0934/1936166 lav.caltanissetta@lav.it MESSINA: (PDR) tel. 328/9546860 lav.messina@lav.it
TRENTINO ALTO ADIGE
VENETO VENEZIA: (STP): tel. 348/0407952 lav.venezia@lav.it www.lav.it/sedi/venezia PADOVA: (STP) tel. 320/7598238 lav.padova@lav.it - www.lav.it/sedi/padova VERONA: (STP): tel. 339/1108543 lav.verona@lav.it www.lav.it/sedi/verona VICENZA: (STIC) tel. 348/0408396 lav.vicenza@lav.it www.lav.it/sedi/vicenza BASSANO DEL GRAPPA (VI): (STIC) tel. 348/0407684 lav.bassanodelgrappa@lav.it ROVIGO: (PDR) tel. 329/7934814 lav.rovigo@lav.it - www.lav.it/sedi/rovigo BELLUNO: (PDR) tel 329/0439861 lav.belluno@lav.it
UMBRIA PERUGIA: (PDR) tel/fax 075/690225 - 338/2256714 lav.perugia@lav.it www.lav.it/sedi/perugia TERNI: (PDR) tel. 340/6233297 lav.terni@lav.it
NAPOLI: (STP) tel. 328/2313365 lav.napoli@lav.it www.lav.it/sedi/napoli
PUGLIA BARI: (STP) tel. 348/0618270 fax 080/5583828 lav.bari@lav.it www.lav.it/sedi/bari LECCE: (PDR) tel. 328/4713416 lav.lecce@lav.it TARANTO: (PDR) tel. 320/8763198 lav.taranto@lav.it
CALABRIA VIBO VALENTIA: (PDR) tel. 333/4544326 lav.vibovalentia@lav.it
SARDEGNA CAGLIARI: (PDR) tel. 338/3924715 lav.cagliari@lav.it
MARCHE MACERATA: (PDR) tel. 339/4734051 347/0518265 lav.macerata@lav.it
LAZIO ROMA: (STP) tel. 320/4795553 (ore 9.30-13.30) lav.roma@lav.it www.lav.it/sedi/roma
Legenda
STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento
La rivoluzione gentile di lasciare in pace gli animali
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cco quattro perle dal mondo del circo con animali. Leggetele, scandendo bene parola per parola: “Il circo è sotto attacco da decenni dall’estremismo animalista che utilizza mezzi calunniatori e diffamatori per promuovere un’ideologia che mira a reprimere la libertà di fare impresa legalmente e la libertà di scegliere lo spettacolo dove intrattenersi”. “Gli animalisti sono pochi ma vogliono imporre da minoranza la loro ideologia con mezzi violenti”. “I circensi sono tenuti a mobilitarsi per la tutela di valori naturali di civiltà e di esigenza di rispetto, contro il tentativo di affermazione della dittatura del pensiero unico”. “Pervengono da più parti confortanti notizie in ordine alla
tacolo senza fruste e catene. Il 71,4% degli italiani, a proposito dell’invocata democrazia e delle presunte minoranze, sono contrari ai circhi con animali. Che continuano a perdere pubblico (dal 10 al 60% nel periodo 2010-2015) come ben sottolineato da un’indagine del Censis ma, contemporaneamente, continuano a percepire i soldi pubblici del Fondo Unico dello Spettacolo. Noi, grazie a voi, stiamo sostenendo tutti assieme il cambiamento legislativo con varie iniziative. La nostra ultima petizione ha raccolto oltre 30mila firme in
Quello che chiediamo - questa sì sarebbe una rivoluzione, gentile, umana, di liberazione animale - è di lasciare in pace tigri, elefanti, cavalli e rilanciare la nobile arte dei trapezisti, dei giocolieri, dei clown. Di fare, davvero, “un bel passo avanti”. Per tutti. spontanea costituzione da parte di liberi cittadini amanti del circo o più semplicemente tenaci assertori dell’esigenza di garanzia delle libertà costituzionalmente previste, della creazione di Comitati di resistenza democratica a tutela del circo classico”. Dittature, libertà, Comitati di resistenza…cosa sarà mai successo? Semplicemente, il Parlamento - noto covo rivoluzionario… - sta finalmente affrontando il nodo della liceità o meno dell’uso degli animali nei circhi. Si sta misurando, dopo decenni di democratiche manifestazioni e proteste, sul Disegno di Legge, presentato peraltro dal Governo, che prevede, finalmente, “l’eliminazione graduale dell’uso degli animali nei circhi”. Lo hanno già fatto, e lo hanno già deciso, decine e decine di altri Paesi (dalla Grecia alla Bolivia) in nome del rispetto degli animali, delle loro esigenze etologiche e della necessità del rilancio di uno spet-
poco meno di due mesi e l’abbiamo consegnata al Senato a fine febbraio. Quello che chiediamo - questa sì sarebbe una rivoluzione, gentile, umana, di liberazione animale - è di lasciare in pace tigri, elefanti, cavalli e rilanciare la nobile arte dei trapezisti, dei giocolieri, dei clown. Di fare, davvero, “un bel passo avanti”. Per tutti.
@glfelicetti P.S. Se già non lo avete fatto, scrivetelo sull’agenda: dal 9 all’11 giugno festeggeremo 40 anni di LAV a Roma e non si può mancare! Nelle pagine seguenti troverete il Programma che vi farà decidere di essere con noi a spengere le 40 candeline
Impronte n° 3 (158) Aprile 2017 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE: Gianluca Felicetti DIRETTORE EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO: Gaia Angelini, Roberto Bennati, Giacomo Bottinelli, Antonella Buceti, Carmen Caballero, Carla Campanaro, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Paola Segurini, Claudia Squadroni, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: Dreamstime AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM)
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CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 31 marzo 2017 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile
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• riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85); • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity
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Perchè la cavia 40 anni di LAV. Vogliamo raccontarli andando alle origini delle nostre battaglie, quando questa rivista nella sua originaria formulazione si chiamava “Liberiamo la cavia” Tra i suoi fondatori, Alberto Pontillo del quale vi proponiamo due memorabili editoriali del 1983 e del 1985 nel quale spiegava le ragioni del nostro interesse verso questo piccolo roditore, ancora oggi tra i più utilizzati nei laboratori non per particolari ragioni scientifiche ma perché a basso costo e semplice da maneggiare. Molti di noi non hanno conosciuto personalmente Alberto Pontillo, ma con lui condividiamo quell’ideale di verità, giustizia e libertà che la nostra associazione ha sempre cercato di difendere. Le origini sono importanti, sono una traccia, una guida. Una impronta che potrà continuare a guidarci perché altri sogni importanti come la chiusura di Green Hill, che abbiamo ottenuto nel 2012 e con il sigillo di due storiche condanne inflitte in Tribunale ai vertici dell’allevamento, o la più recente liberazione dei macachi dell’Università di Modena, possano realizzarsi. Maria Falvo
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Editoriale di “Liberiamo la cavia” anno 1 - numero 1 - inverno 1983
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di Alberto Pontillo
a cavia è un piccolo animale. Un animale piccolo e mite, e questa è stata la sua condanna. Piccolo e mite e quindi facilmente maneggevole; quando un vivisettore se ne accorse, per la cavia (detta anche porcellino d’India) è stata la fine. Da allora non fu più un animale, diventò l’«animale da esperimento». Per lei si aprì un destino di sofferenze, di dolori atroci, di morte. Insieme al diritto alla vita perse anche la sua identità, il suo nome. Il suo nome, cavia, fu dato ad ogni essere vivente (animale o uomo) sottoposto a sperimentazione. Cioè a tortura. Le cavie, quelle animali, non sanno perché fanno da cavia. «Non c’è parola, in nessun linguaggio umano - ha scritto Elsa Morante - capace di consolare le cavie che non sanno il perché della loro morte». Le cavie umane invece non sanno nemmeno di essere cavie. O meglio lo sapevano - e forse, in un ultimo disperato aggrapparsi alla vita, rifiutavano di crederlo - quelle torturate dai vivisettori dei lager nazisti. Ma tutti gli altri, tutti quelli, intendo dire, che direttamente o indirettamente hanno a che fare con questo tipo di ricerca (vivisezione) e con le sue conseguenze, non sanno del loro stato di oggetto di esperimento. Perché nessuno glielo dice, ovviamente.
Il passaggio dall’animale all’uomo, che è il presupposto della vivisezione, è un passaggio da cavia a cavia Tutti gli altri siamo noi, pazienti effettivi o potenziali della medicina vivisettoria, fruitori di terapie e di rimedi che, per essere stati provati prima sugli animali, dovrebbero darci le più ampie garanzie e che invece, proprio per questo, proprio a causa di quelle prove inattendibili, ci pongono nella condizione di farne noi, di nuovo e senza tanti complimenti, la sperimentazione. State pur certi che quando un nuovo rimedio, una nuova terapia, una nuova tecnica chirurgica entra nell’uso, in mol-
ti, prima della normalizzazione, ci sono andati di mezzo; in genere sono vecchi abbandonati nei cronicari, i poveri senza nessuno nelle corsie d’ospedale, carcerati «volontari», bambini del terzo mondo. Ma questi sono solo i primi a pagare (e nessuno ne parla). Poi vengono tutti gli altri, tutti clienti dell’industria della salute. Il passaggio dall’animale all’uomo, che è il presupposto della vivisezione, è un passaggio da cavia a cavia. Questo passaggio ci mette in condizione di dover sperimentare, senza alcuna garanzia, ciò che si dà per provato e che per noi provato non è; che se vale per l’animale non vale per niente per noi. Solo una medicina che si occupi dell’uomo, in tutta la sua peculiarità e complessità (non solo organica ma anche, e soprattutto, psichica), potrà liberare! da questa condizione. Per questo abbiamo intitolato questo foglio della L.A.V. «Liberiamo la cavia». Questo titolo significa molte cose. Quel concetto di liberazione si riferisce a noi (dalle conseguenze di una ricerca sbagliata e di una medicina deviante) e al mondo animale (dall’assoggettamento iniquo all’uomo). Ognuno può intenderlo come vuole. Per alcuni sarà preminente il principio che è comunque ingiusto, e quindi inaccettabile, infliggere dolore e morte ad altri per trarne un beneficio, quale che sia. Gli altri, invece, quelli ai quali la questione morale può apparire di secondaria importanza, è bene che sappiano che quel beneficio comunque non c’è. Dalla sperimentazione animale, per noi, non c’è che danno.
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Editoriale di “Liberiamo la cavia” anno III - numero 1 primavera – 1° trim. 1985
Lo stabulario umano di Alberto Pontillo
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a se non si facesse sugli animali, la vivisezione, su chi si dovrebbe farla, sull’uomo forse? È questa la domanda che – lo sappiamo bene – spunta spontanea dai precordi di tanta gente messa di fronte al problema vivisezione. E ponendo la questione in questi termini, vale a dire con questa lugubre alternativa, “o sull’animale, o sull’uomo”, la risposta non può essere che una sola. Ci dispiace tanto per l’animale. È opinione ormai inveterata, e diffusa, che le cose stiano veramente in questi termini. l vivisettori lo sanno bene e non trascurano certo di porre ad ogni occasione la domanda abbietta, sapendo di poter contare su una facile e scontata risposta. La risposta invece è un’altra: né sull’uomo, né sull’animale. Non sull’uomo per avvii motivi. Non sull’animale perché i dati che se ne ricavano, inapplicabili all’uomo, portano a conseguenze nefaste. Le conseguenze sono tanto nefaste che l’uomo, al quale la preventiva “prova” animale dovrebbe assicurare garanzie e certezze, viene di fatto a trovarsi - quando poi tocca a lui - nella condizione di sperimentare lui quello che inutilmente, e fallacemente, era stato fatto sull’animale. Nelle condizioni, cioè, di cavia umana. La sperimentazione animale che dovrebbe evitare quella umana (e per questo sarebbe irrinunciabile) in realtà non la evi-
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ta, ma addirittura la genera. Lo stanno a dimostrare le decine di migliaia di morti, di nati deformi, di resi ciechi e paralitici, di danneggiati in modo irreversibile nelle parti più disparate dell’organismo, che hanno tutti “provato” i farmaci già “provati” preventivamente sugli animali (per anni e anni, su milioni di animali). Lo stanno dimostrando le migliaia di vittime dei trapianti, che hanno provato i risultati di una ormai secolare e frenetica
La vivisezione dell’uomo c’è, è fra noi, e c’è proprio perché c’è la vivisezione animale, di cui è la diretta conseguenza sperimentazione animale che doveva assicurare loro garanzie e certezze: i primi sono morti nel giro di poche ore, gli altri hanno avuto in sorte una sopravvivenza di pochi mesi o di pochi anni, fatta di torture atroci, di vera e propria vivisezione. Lo sta a dimostrare la consuetudine al ricorso a “cavie umane” da parte delle multinazionali chimico-farmaceutiche e del potere medico, un ricorso che si consuma, anche senza ritegno e in modo an-
che scoperto, soprattutto negli ospedali, quei luoghi che Giulio Maccacaro definì “stabulari umani e luoghi di compiacente sperimentazione”; ma anche altrove. “Si può - si chiede Maccacaro (“Per una medicina da rinnovare”, Feltrinelli) in Italia, usare ignari e indifesi cittadini - di ogni età ma non di ogni classe - per esperimenti non intesi al loro bene e vantaggio ma gravemente pericolosi per la loro salute e odiosamente lesivi della loro integrità fisica e psichica? Si, si può. E si fa: in istituti universitari, cliniche, ospedali, ospizi, scuole ed asili”. È superfluo aggiungere che tutto questo non avviene solo in Italia ma in tutto il mondo, ovunque ci siano esseri ignari e indifesi, o considerati di razza inferiore, da utilizzare per esperimenti. Pochi sanno che intere equipes chirurgiche italiane vanno a “farsi la mano” in Somalia e in paesi del cosiddetto terzo mondo. Ma perché si arriva a tanto, ad usare l’uomo come cavia, se non perché tutta la “preventiva” sperimentazione animale è totalmente inutile? Ma perché l’uomo (tutti noi) paga così disastrosamente i dati ricavati sull’animale, se non perché quei dati sono per lui inattendibili e falsi? La vivisezione dell’uomo (quella che si vorrebbe evitare sacrificando gli animali) dunque c’è, è fra noi, e c’è proprio perché c’è la vivisezione animale, di cui è la diretta conseguenza. Se vogliamo evitarcela,
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uscire da questa condizione da stabulario umano, non c’è che una cosa da fare: abolire la vivisezione, togliere l’animale dalle mani dei ricercatori. È questa la premessa indispensabile per un nuovo tipo di ricerca “a misura d’uomo”. A questo punto potremmo anche fermarci qui, non spettando a noi antivivisezionisti il compito di dare indicazioni per cambiare metodo (e fini) bastando a noi dire, e dimostrare, che quello finora praticato è da cancellare. Ma indicazioni, comunque, ce ne sono. Dice il già citato Giulio Maccacaro: “Se la sperimentazione nell’uomo è assolutamente necessaria all’uomo stesso e quella sull’uomo irrimediabilmente ostile ... dobbiamo rivolgere speranze e propositi alla sperimentazione con l’uomo. Una sperimentazione, si vuol dire, nella quale non siano più soggetto ed oggetto, autorità e subordinazione, violenza ed alienazione. Nella quale i pazienti che si prestano alla ricerca diventino collaboratori del medico con pienezza di riconoscimenti e di diritti. Nella quale la prima autenticazione del fine collettivo della ricerca stia nel suo essere vissuta collettivamente da chi vi partecipa a qualsiasi titolo”. Maccacaro, medico illuminato e progressista, non fu (purtroppo) anche antivivisezionista. Però capì tutti i mali della medicina attuale e propose dei rimedi. Intanto aveva capito che “in un’epoca
tuttora recente si è prodotto - e va accentuandosi di anno in anno - un sostanziale cambiamento della patologia umana, così come descritta dalle statistiche di morbosità e di mortalità dei paesi di avanzata industrializzazione”. Questo cambiamento consiste in un passaggio da una patologia infettiva (prodotta da virus, batteri, parassiti) ad una degenerativa (quella prodotta da cause artificiali: il nostro modo di vita, lo stress, l’inqui-
Per uscire dallo stabulario umano, la condizione prima è abolire lo stabulario animale il più presto possibile namento). E mentre per le malattie infettive afferma che è stato utile lo studio sugli animali (sbagliando clamorosamente: le malattie infettive degli animali sono diverse dalle nostre, le nostre malattie infettive sono scomparse non per effetto della medicina chimica ma in seguito ad altri fattori) sentite cosa dice per le malattie dell’era attuale: “È impossibile o estremamente difficile riprodurre in un
animale - se non per grossolane analogie di incerta interpretazione - la molteplicità di effetti che integrano i quadri morbosi oggi dominanti la patologia somatica e psichica dell’uomo come espressione di una molteplicità di cause riconoscibili nelle condizioni stesse e proprie del suo vivere e del suo operare. È comprensibile, quindi, come alla medicina sia toccato mentre le scienze poste a suo fondamento venivano scoprendo l’unicità di codici e la coerenza di messaggi del mondo vivente che ci include - di dover prendere atto della precarietà di molte sue estrapolazioni dall’animale all’uomo e della sua sostanziale incapacità ad utilizzare il primo per un’esauriente modellistica del secondo”. È, come si vede, una condanna della vivisezione da parte di uno che la vivisezione per altri versi l’ammetteva. Uno che comunque aveva le idee molto chiare in fatto di ricerca con l’uomo (si badi bene “con” e non “su”, come avviene “sull’animale”). Leggasi in proposito l’opera citata. A noi preme aggiungere che per arrivare a questo nuovo modo di concepire la ricerca (questa sì indispensabile e insostituibile per il progresso della nostra salute), per uscire dallo stabulario umano, la condizione prima è abolire lo stabulario animale il più presto possibile. Sappiamo anche che sarà tutt’altro che facile, visto il gigantesco giro di interessi che intorno ad esso prospera. Impronte aprile 2017
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I circhi, indagine dell’Istituto di ricerca Censis
Il Circo Contemporaneo è una realtà innovativa, in sviluppo in Italia ed Europa, che valorizza il talento artistico umano. Il Piemonte è sede del Festival Internazionale di Circo Contemporaneo Mirabilia (2013 – 2017).
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l circo con animali è in estrema difficoltà: lo testimonia una recente indagine svolta dal Censis, il Centro Studi Investimenti Sociali, che per la prima volta ha analizzato i dati economici e le stime disponibili su questo comparto, riferiti agli ultimi anni e aggiornati al gennaio 2017. L’indagine è stata da noi commissionata in vista dell’auspicata approvazione della riforma sullo spettacolo dal vivo contenuta nel Disegno di Legge 2287-bis del Governo. Questo Disegno di Legge prevede la graduale dimissione degli animali dai circhi ed è attualmente all’esame della Commissione Cultura del Senato, dove il 23 febbraio abbiamo esposto le nostre ragioni.
Cittadini più sensibili
In marcata flessione il numero di spettacoli circensi: -10,9% (dal 2010 al 2015 il numero di spettacoli è sceso da 17.100 a 15.242). Il numero di partecipanti, seppure in modo minore, registra anch’esso una riduzione del -5,1% passando da 1.155.182 a 1.096.695 di pubblico. L’analisi della distribuzione della spesa al botteghino nelle regioni italiane mostra una crisi diffusa: -58,8% al Nord Est, -45,2% al Centro, -13% al Sud e Isole (variazione % percentuale per macroarea nel 2015 rispetto al 2010). Ancora più clamorose le percentuali con segno negativo regione per regione (confronto 2010-2015):
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Distribuzione della spesa al botteghino nelle regioni italiane Regione Valle d’Aosta Liguria Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Campania Basilicata Sicilia
Variazione % 2010-2015 -45,3 % -4,1 % -22,9 % -64,1 % -76,5 % -70,3 % -31,8 % -41,1 % -8 % -3,7 % -39,1 % -17,3 % -20,5 %
Unici valori positivi: Piemonte (+2,5%), Trentino Alto Adige (+13%), Molise (+96,8%), Calabria (+79,8%), Lombardia (+583,7%). Su quest’ultima percentuale ha inciso molto un evento eccezionale come Expo 2015, che ha valorizzato il Circo Contemporaneo, anche grazie alla collaborazione con il Cirque du Soleil. Piemonte e Lombardia hanno una tradizione di spettacoli di Circo Contemporaneo, che negli ultimi anni si è consolidata. Ad aggravare la crisi del settore, il costo del personale “che si rivela insostenibile se paragonato al volume d’affari dichiarato alla SIAE – spiega la Ricerca del Censis - sulla base dei dati ufficiali l’attività circense è in perdita progressiva anno su anno, più per problemi strutturali che per esiguità dei fondi statali. Il costo ulteriore del mantenimento degli
animali, oltre che rendere meno flessibile l’attività, aggrava ulteriormente il bilancio passivo del Circo Italiano”. Significativa la recente posizione assunta dalla Federazione dei Veterinari Europei (FVE), sottoscritta dalla FNOVI (Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani) che, attraverso oggettive e qualificate argomentazioni scientifiche, ha chiesto “di proibire l’utilizzo di mammiferi esotici nei circhi in quanto non vi è affatto la possibilità che le loro esigenze fisiologiche, mentali e sociali, possano essere adeguatamente soddisfatte. La disaffezione del pubblico è legata probabilmente anche alle numerose condanne a carico di circhi, disposte dai Tribunali nel corso degli ultimi anni. Tutti aspetti che rendono necessaria e urgente l’approvazione della riforma prevista dal Disegno di Legge 2287-bis del Governo. L’attività circense appare come un settore in ridimensionamento che vede diminuire progressivamente il proprio peso specifico all’interno dell’attività teatrale italiana. In progressiva diminuzione il numero di spettacoli nelle regioni del Centro Italia con una forte tradizione circense, come Lazio e Toscana, e del Sud della Penisola, in particolare in Abruzzo, Campania e Puglia. Aumenta invece il numero di spettacoli nel Nord Ovest d’Italia, che rappresenta il nuovo centro nevralgico del circo italiano, con Lombardia e Piemonte che vantano una vasta esperienza di Circo Contemporaneo.
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350 300 250 200 150 100 50 0
3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 2010
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Circhi contemporanei
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Circhi tradizionali senza animali
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CIRCHI TRADIZIONALI CON ANIMALI
CIRCHI CONTEMPORANEI CIRCHI TRADIZIONALI SENZA ANIMALI
Contributi FUS per le diverse tipologie di Circo, 2010-2015 (euro)
Circhi tradizionali con animali
Fonte: elaborazione Censis su dati del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT)
Stima dei costi necessari per la dieta di alcune specie di animali adulti (euro) Specie Animale Tigri e Leoni Equidi Elefante asiatico Ippopotamo anfibio Totale
Costo giornaliero (euro)(1)
Costo annuale (euro)
15,75 4,00 44,00 15,70 -
5748,75 1.460,00 16.060,00 5730,50 -
Costo totale annuo (euro)(2) 1.264.725,00 584.000,00 803.000,00 114.610,00 2.766.335,00
(1) Per calcolare i costi giornalieri sono stati utilizzati i dosaggi minimi per ogni specie animale riportati in Tabella 10 (2) Per il calcolo degli animali è stata utilizzata la stima fornita dalla LAV formulata nel 2010 Fonte: elaborazione Censis
I finanziamenti pubblici
La prima evidenza è il drastico calo dei contributi relativi all’attività circense e circo contemporaneo in Italia, che ha visto diminuire sia l’ammontare erogato sia il numero di domande accolte. Analizzando i singoli assegnatari del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) nel 2010-2015 più del 60% dei contributi sono stati assegnati a solamente 22 soggetti; inoltre ogni anno più del 60% dei contributi sono stati assegnati a non più di 13 soggetti diversi. Se da una parte la concentrazione annuale del FUS su determinati soggetti può essere considerata fisiologica o quanto meno giustificabile, la costante presenza degli stessi soggetti tra quelli maggiormente finanziati rafforza l’immagine del circo italiano come ambiente immobile e poco aperto. In termini assoluti, gli assegnatari appartenenti al Circo Contemporaneo, sono passati da 1 nel 2010 a 10 nel 2015. In termini di ammontare di contributi, in crescita (aumento dei contributi assegnati) i circhi tradizionali che non utilizzano animali all’interno dei loro spettacoli.
Ricollocare gli animali
In vista di una graduale dismissione degli animali dai circhi, così come prevista dal DdL 2287-bis del Governo, il percorso di ricollocazione degli animali - da attuarsi attraverso la scelta dei loro legittimi proprietari - non deve es-
La riforma sullo spettacolo dal vivo prevista dal DdL 2287-bis del Governo è necessaria e urgente per favorire la riconversione e quindi il rilancio del settore sere vissuto come un problema a fronte dell’attuale situazione che caratterizza le strutture di accoglienza (CRAS/E, santuari animali), in particolar modo quelle dedicate alle specie esotiche, che sono poche e spesso impiegate al massimo delle propria capacità. La dimissione degli animali da parte dei circhi, avrebbe una serie di implicazioni in termini di destinazione, ricovero e cura degli animali, con la necessità di individuare nuove strutture e di definire adeguati percorsi di riqualificazione e ricollocamento del personale. Gli animali presentano anche un rilevante costo di gestione per i circhi, in considerazione di: • controlli e ispezioni sanitarie • addestramento del personale • alimentazione: 2.766.335,00 euro la stima del costo totale annuo dei prin-
cipali animali (tigri, leoni, elefante asiatico, ippopotami) detenuti dai circhi. In assenza di animali, questi costi potrebbero essere risparmiati dai circhi e destinati a investimenti diversi, in risorse umane, attrezzature per spettacoli innovativi o scenografie.
Finanziamenti & riconversione
L’impegno per la riconversione dei circhi in spettacoli senza animali, potrebbe essere sostenuto attraverso l’accesso a fonti esterne, alcune delle quali già disponibili e immediatamente attivabili: • il Fondo Sociale Europeo (FSE, quale uno dei Fondi Strutturali per le Politiche di Coesione della UE), una cui consistente parte è indirizzata al cofinanziamento di attività di Formazione Continua dei lavoratori, tramite le procedure di evidenza pubblica (Avvisi Pubblici) che le Regioni, tuttora con competenza esclusiva sulla formazione professionale, promuovono con una certa periodicità. • Al fine di incentivare gli eventuali processi di adeguamento professionale del personale circense, all’indomani dell’approvazione del DdL di riforma dello spettacolo, i soggetti titolari delle imprese circensi, per la formazione dei propri dipendenti, potrebbero scegliere di aderire ad uno dei Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali per la formazione continua, organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle parti sociali. • La Fédération européenne des Écoles de Cirque professionnelles (FEDEC) con sede a Bruxelles, istituita nel 1998, vede associate 38 scuole e centri di formazione professionale circensi operanti in 20 Paesi europei ed extraeuropei. • Un esempio di intervento pubblico nell’ambito della formazione per il settore circense è rintracciabile in Australia, dove il governo, attraverso l’Office for the Art e con il sostegno dell’Australian Circus and Phisical Theatre Association (ACAPTA), ha finanziato il National Institute of Circus Arts (NICA) per il quadriennio 2014-2017 con un totale di risorse pubbliche pari a 12,9 milioni di dollari australiani, circa 9 milioni di Euro. Ringraziamo la stilista Elisabetta Franchi, il cui contributo ha permesso la realizzazione di questa indagine. Impronte aprile 2017
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FOTO “FOUR PAWS INTERNATIONAL”
Terremoto in centro Italia
Ildellabilancio task force lav P
di Barbara Paladini
iù di 100 interventi portati a termine da squadre dotate di 2 automezzi, di cui uno abilitato al trasporto animali, e 2 ambulanze veterinarie. 7 medici veterinari, 5 educatori cinofili, 4 esperti in interazione e cattura di gatti, 20 volontari con competenze nella gestione degli animali in situazioni di emergenza alternatisi sul territorio. 7 strutture presso le quali accogliere cani e gatti senza famiglia, 7 cliniche veterinarie che hanno offerto cure e ricoveri a titolo gratuito. Queste le forze messe in campo dalla LAV intervenuta immediatamente già dopo la prima tragica scossa del 24 agosto scorso, nelle zone colpite dal terremoto che ha interessato Umbria, Marche e Lazio, grazie alle donazioni ricevute da soci e sostenitori, alla preziosa disponibilità di volontari e professionisti, e ai tanti i contatti con le Istituzioni, che
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hanno coinvolto la LAV nel tavolo di coordinamento emergenza terremoto presso il DICOMAC (Direzione di Comando e Controllo della Protezione Civile), di cui fanno parte Corpo Forestale dello Stato, ASL, Comuni ed altre Associazioni. Oltre cinque tonnellate di cibo per animali e centinaia di beni di necessità, come trasportini, cucce, ciotole, guinzagli, collari, lettiere, sabbia, coperte e altro, ricevuti dai cittadini nei 19 punti di raccolta presso la sede nazionale e le sedi locali della LAV, e distribuiti sia nella
provincia di Rieti, che in Umbria e Marche a favore di privati (come a Cascia e Norcia, Perugia), o di canili (come a Camerino, Macerata). 11 sopralluoghi presso le tendopoli per offrire supporto agli animali ospitati e per raccogliere segnalazioni. 39 cani, 62 gatti, 30 galline, 40 pesci, una mucca e una tartaruga acquatica, soccorsi nelle settimane successive alla prima scossa. 173 gli animali che hanno ricevuto cibo e beni di prima necessità, 24 cani e 9 gatti microchippati nella fase dell’emergenza, 3 gatti ricongiunti alle famiglie, mentre 1 cane adulto e 5 cuccioli, 4 gatti e una tartaruga, sono stati dati in adozione perché senza famiglia. L’intervento della LAV non si è limitato alla gestione dell’emergenza, ma ha previsto un importante progetto di sterilizzazione di gatti liberi e di famiglia, con lo scopo di prevenire e contrastare il randagismo e tenere sotto controllo l’incremento demografico della popolazione felina.
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Dal 21 febbraio al 17 marzo, con una pausa dal 6 al 10 marzo, sono stati 217 i gatti, di cui 55 di famiglia e 162 liberi sterilizzati e microchippati presso il Campo LAV a Cittareale (Rieti), allestito sul terreno messo a disposizione dal Sindaco Francesco Nelli. Un’operazione che ha impegnato a turno 9 veterinari, di cui 2 dell’associazione tedesca Vier Pfoten, 12 volontari LAV e la coordinatrice del Progetto, Ilaria Innocenti, responsabile Area Animali Familiari LAV. Il progetto è stato finanziato con le donazioni ricevute da soci e sostenitori LAV, ed è stato realizzato in collaborazione con la Regione Lazio, la ASL di Rieti, l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Rieti, il Comune di Cittareale (Rieti), e reso possibile grazie alla sinergia tra le Associazioni aderenti al Progetto (Animalisti Italiani, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Oipa, WWF Terni, Il Guardiano dell’Ombra, e Guardia Zoofila Ambientale-Circolo Provincia di Frosinone, che ha messo a dispo-
Più di 100 interventi portati a termine da squadre dotate di 2 automezzi e 2 ambulanze veterinarie. 7 medici veterinari, 5 educatori cinofili, 4 esperti in interazione e cattura di gatti, 20 volontari con competenze nella gestione degli animali in situazioni di emergenza alternatisi sul territorio sizione l’ambulanza veterinaria), i cui volontari sono stati fondamentali per operare sul posto, anche in condizioni climatiche difficili. Indispensabile per il delicato recupero degli animali nelle zone rosse il supporto dei Vigili del Fuoco, e in particolare l’intervento di due Vigili specializzati (il dott. Claudio Carcano, medico veterinario dei Vigili del Fuoco di Varese, e Roberto De Angelis, Vigile del Fuoco di Rieti) grazie ai quali sono stati recuperati 12 gatti a Amatrice e Accumoli, otto dei quali hanno potuto ritrovare l’affetto delle
famiglie che li avevano smarriti durante le scosse. Nell’ambito del progetto di sterilizzazione è stata anche riconosciuta a Cittareale la prima colonia felina, post terremoto, della provincia di Rieti. Composta da 12 gatti, tutti sterilizzati presso il Campo LAV, rappresenta un valore aggiunto al Progetto e un prezioso esempio per tutte le altre amministrazioni, terremotate e non, per garantire a questi animali le tutele che la legge regionale del Lazio, prima dal 1988 e poi con quella vigente del 1997, prescrive. Impronte aprile 2017
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Ieri come oggi gli animali hanno bisogno di te e del tuo 5xmille: perché ogni firma può diventare un animale liberato da una gabbia, sottratto alla sofferenza e alla crudeltà
5xmille: moltiplichiamo le firme per gli animali!
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empo di dichiarazione dei redditi, tempo di una firma di grande valore, quella con cui scegliamo la destinazione del nostro 5xmille. Cos’è il 5xmille? Cosa rappresenta per gli animali? È un piccolo gesto che può cambiare la vita degli animali, che anno dopo anno ci permette di scrivere tante storie a lieto fine. Come quella di Rudy, che abbiamo liberato da Green Hill e che vedi ritratto sul retro della tua rivista. Oggi vive felice con la sua famiglia e la foto che stai guardando racconta meglio di tante parole la sua nuova vita! Ieri come oggi gli animali hanno bisogno di te e del tuo 5xmille: perché
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ogni firma può diventare un animale liberato da una gabbia, sottratto alla sofferenza e alla crudeltà. Quest’anno vogliamo chiederti un aiuto in più, che va oltre la tua firma. Aiutaci a moltiplicare le firme per gli animali! Aiutaci a raccontare la storia di Rudy e quella di tanti altri animali a quante più persone possibili. Perché più persone sceglieranno di destinarci il proprio 5xmille, più animali potremo salvare! Come puoi darci una mano? Usa la locandina che ti abbiamo spedito insieme a Impronte. Se hai la possibilità, appendila in un luogo di passaggio dove possano vederla quante più persone possibili. Nel tuo negozio, o nel tuo studio, per esempio. Oppure
chiedi a un amico, al tuo veterinario, a chi è vicino a te e anche agli animali di ospitare i nostri materiali informativi. E raccontagli cosa possiamo fare insieme, quante vite possiamo salvare: le parole di un nostro sostenitore così importante come te daranno calore al nostro messaggio. E tu diventerai così il migliore portavoce degli animali! E se la nostra idea ti piace e pensi di poterci aiutare ancora di più, richiedi il tuo KIT 5xmille: riceverai un piccolo plico con i nostri materiali informativi da distribuire. Come chiedere il tuo KIT 5xmille: scrivi un’email a: serviziosoci@lav.it telefonaci: 06 4461325
Meeting con 40 simboli che hanno cambiato, stanno cambiando e cambieranno l’Italia. Per un mondo dove ogni singolo animale abbia libertà, dignità, vita
1977-2017 40 anni dalla parte degli animali Venerdì 9 - Sabato 10 - Domenica 11 giugno 2017 Roma - Palazzo Santa Chiara Piazza di Santa Chiara 14 (Pantheon) www.palazzosantachiara.it
Venerdì 9 giugno ore 10.00
Ingresso • Inaugurazione con socie e attivisti LAV anni ’70 e ’80 Sala Ottagono • Visita guidata della Mostra “40 anni di LAV” Teatro • Anteprima del Video “40 anni di LAV”
11.00
Hall Cappella S.Chiara • Mostra “40 anni di LAV” Sala Ottagono • Video Teatro • Allevamenti &Scelta vegana a cura di R.Bennati e P.Segurini - con il veterinario Enrico Moriconi e lo chef Simone Salvini
12.00
17.00
Sala Ottagono • Disegnatori di tutto il mondo per gli animali con Andrea Musso Teatro 40 simboli che hanno cambiato, stanno cambiando, cambieranno l’Italia/ L’Osservatorio Nazionale Zoomafia a cura di Ciro Troiano con il Magistrato Giuseppe Bianco Gli animali selvatici a cura di Massimo Vitturi con Annamaria Procacci
10.00
19.00
11.00
Hall Cappella S.Chiara • Mostra “40 anni di LAV” Sala Ottagono • Video
16.00
21.00
14 Impronte aprile 2017
Sala Ottagono • Visita guidata alla Mostra “40 anni di LAV” Per credenti e non credenti, con e per gli altri animali Cappella del Transito di Santa Caterina da Siena nel Palazzo Santa Chiara – Con Guidalberto Bormolini
Teatro • 40 anni di informazione e comunicazione: dal ciclostile al Videotel, ai Social a cura di Maria Falvo e dell’Ufficio Stampa LAV
15.00
Teatro • Le bambine e i bambini possono cambiare il mondo. Presentazione del numero speciale di “Piccole Impronte” a cura di I.Marucelli con Carmen Luciano
ore 9.00
Sala Ottagono • Video Teatro• Ricerca senza animali a cura di Michela Kuan con la prima obiettrice di coscienza alla vivisezione Maria Teresa Ravaioli e Franco Bergamaschi fondatore de L’Erbolario
18.00
Ingresso • Viva Il circo ma senza gli animali. Esibizione di clown e giocolieri Sala Ottagono• Un libro che “ha fatto la LAV”: Liberazione animale di Peter Singer Spritz “Cocciniglie libere” dedicato al Centro di Recupero di Semproniano
Sala Ottagono • 40 ricette per cambiare menu con lo chef Simone Salvini
Sabato 10 giugno
Sala Ottagono • Video Teatro • Daniela Poggi in “AnimAnimale”
Hall Cappella S.Chiara• Mostra “40 anni di LAV” Sala Ottagono • Video “Vacche ribelli” Teatro • Premiazione Concorso Alberto Pontillo “4 nuove idee per i 40 anni di LAV” patrocinato dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane
12.00
Sala Ottagono• Video Teatro • Verso la trasformazione e il superamento delle strutture di cattività di animali esotici a cura di Gaia Angelini e Laura Panini
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Vi aspettiamo! 13.00
Sala Ottagono• 40 ricette per cambiare menu con la chef-blogger La Stella Vegana Teatro • Un libro che “ha fatto la LAV”: Imperatrice Nuda di Hans Ruesch
15.00
Hall Cappella S.Chiara • Mostra “40 anni di LAV” Teatro• 40 simboli che hanno cambiato, stanno cambiando, cambieranno l’Italia/ La moda animal free a cura di Simone Pavesi con Licia Colò
16.00
Teatro • Animali, Leggi e Tribunali. In ricordo di Maurizio Santoloci a cura degli Uffici Legale e Rapporti Istituzionali LAV con Claudio Azzolini
17.00
Sala Ottagono • Disegnatori di tutto il mondo per gli animali con Andrea Musso Teatro • 40 simboli che hanno cambiato, stanno cambiando, cambieranno l’Italia/ Gli animali familiari a cura di Ilaria Innocenti “Una vecchia amicizia”. La nuova campagna per le adozioni di cani e gatti adulti con i Sindacati dei Pensionati a cura di Federica Faiella
18.00 Teatro • 40 anni di comunicazione. Da
“Tua madre ha una pelliccia? a “All we need is LAV” a Un bel passo avanti” A cura di Gianfranco Marino e dell’Ufficio Comunicazione LAV con Massimo Guastini di Cookies Video “40 anni di LAV”
19.00
Ingresso • Viva il circo ma senza gli animali. Esibizione di clown e giocolieri Sala Ottagono • Musica dal vivo 19:30 Brindisi ai primi 40 anni di LAV Teatro • Un libro che “ha fatto la LAV”: Diritti Animali di Tom Regan con il prof. Luigi Lombardi Vallauri
21.00 Sala Ottagono • Video
Teatro • Film “Lion Ark”, il più ambizioso salvataggio di animali dai circhi (sottotitolato)
Domenica 11 giugno 8:00 Cappuccino & Cornetto Visita guidata a piedi, con Antonella Buceti e Gianluca Felicetti, nei luoghi di nascita e dei primi passi della LAV. Piazza del Pantheon, Piazza della Torretta, Via dei Portoghesi, Piazza Navona
Ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto è convocato domenica 11 giugno 2017 alle ore 9:00 in prima convocazione e alle ore 10:00 in seconda convocazione, il Congresso nazionale della LAV in sede ordinaria e straordinaria con il seguente Ordine del Giorno Ai sensi dell’articolo 21 dello Statuto le modifiche allo stesso possono essere deliberate con voto favorevole del 60% degli aventi diritto al voto presenti. Il Congresso è aperto a tutti i soci. Il diritto di voto, ai sensi dello Statuto, è per i soci in regola con il pagamento della quota associativa, sempre che risultino iscritti da almeno dieci mesi. Il Consiglio Direttivo nazionale LAV
ORDINE DEL GIORNO 10:00 Apertura lavori 10:05 Votazione presidenza Congresso 10:10 Votazione regolamento Congresso 10:15 Votazione ordine dei lavori 10:20 Relazioni Consiglio Direttivo e Presidente 10:50 Relazione del Collegio di Garanzia 11:00 Illustrazione bilancio consuntivo 2016 11:20 Relazione Revisori dei Conti 11:30 Votazione bilancio consuntivo 2016 11:35 Presentazione e voto del Documento di Programmazione delle Attività 2018 e della Relazione del Presidente 12:30 Illustrazione e votazione delle proposte di modifica agli articoli 4, 12, 15, 18 dello Statuto 13:00 Varie ed eventuali 13:00 Chiusura del Meeting-Congresso con un Socio per sempre LAV, un firmatario del 5x1000 alla LAV, il/la più giovane attivista della LAV Impronte aprile 2017
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DIAMOCI UNA ZAMPA
Queste le storie di cinque cani che abbiamo tratto in salvo
Un futuro a colori P
di Federica Faiella
eter e Rocco erano costretti a vivere legati a catena, Sorriso abbandonata sul ciglio di una strada, Nero detenuto in un canile dai box fatiscenti e costretto a mangiare direttamente sul pavimento, Ciccio trascinato da un trattore in movimento. Queste le storie di cinque cani che abbiamo tratto in salvo. Storie differenti ma con un comune denominatore: un passato di dolore e maltrattamenti da dimenticare. Li abbiamo accuditi per aiutarli a superare i traumi manifestati dal primo momento. Mirko, l’educatore cinofilo LAV, è sempre stato accanto a loro,
Storie differenti ma con un comune denominatore: un passato di dolore e maltrattamenti da dimenticare. Li abbiamo accuditi per aiutarli a superare i traumi
per rassicurali: è riuscito ad abbattere quel muro di paura e diffidenza che manifestavano nei confronti degli uomini e degli altri cani e così adesso
Peter Posto sotto sequestro giudiziario perché detenuto a catena senza alcun riparo dalle intemperie, costretto a mangiare ali di pollo crude. Mai una carezza per lui… È molto affettuoso e vista la giovane età ha bisogno di persone disposte a dedicarsi a lui per passeggiate all’aria aperta e giochi.
Nero È uno dei 357 cani tratti in salvo dal canile “Parrelli” alle porte di Roma. Per anni è stato detenuto in un box fatiscente senza avere la possibilità di muoversi liberamente. Da quando la sua compagna Nerina è stata adottata, Nero è rimasto solo. Speriamo che per lui possano aprirsi quanto prima le porte del box: merita una casa accogliente e una famiglia amorevole!
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sono pronti per l’adozione! Molti pensano che sia più facile accogliere in casa un cucciolo e non un animale adulto. In realtà un animale adulto ha già imparato le regole della convivenza domestica, richiede meno energia e sarà davvero riconoscente a chi gli regala una nuova vita dopo un passato di sofferenze. Chi adotta un cane direttamente da LAV riceverà l’assistenza gratuita di un educatore cinofilo durante l’inserimento in famiglia: una sicurezza in più, per facilitare l’ingresso del pet in famiglia. Per informazioni: adozioni@lav.it tel. 339.4044528. Prendiamo in considerazione richieste di adozioni in tutta Italia.
Rocco Quando lo abbiamo preso con noi era sottopeso e privo di muscolatura. Oggi però il suo manto splende da quanto è lucido, segno di un ritrovato benessere. Ama farsi grattare la schiena e rotolare sul prato. Cerchiamo per lui delle persone nel Lazio che abbiano già esperienza con cani molto energici e vitali.
Ciccio Posto sotto sequestro giudiziario perché detenuto a catena e trascinato da un trattore. Ciccio è affetto da lupus una patologia che causa un abbassamento delle difese immunitarie. Per lui cerchiamo una famiglia senza bambini o altri animali. Ciccio ha bisogno di vivere un rapporto esclusivo con persone che sappiano finalmente rispettarlo e amarlo.
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Sorriso e Mirko ti aspettano
Un fine settimana a contatto con i cani e i gatti affidati alle cure LAV
Vivi un’esperienza speciale sul campo di Federica Faiella
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n fine settimana a contatto con i cani e i gatti affidati alle cure LAV, e in attesa di adozione. Conoscerai Sorriso, Matilde, Billi, Nero, Ciccio, Bruno, Peter, Wolf, Rocco, Marameo e tanti altri cani e gatti tratti in salvo da LAV e accompagnati in un percorso di rinascita. Potrai affiancare gli educatori cinofili, i medici veterinari, gli operatori e vivere con loro una giornata tipo. Sarà un’occasione per confrontarsi con chi si occupa quotidianamente con professionalità e passione dei nostri amici. Un fine settimana con loro e per loro per non dimenticare chi aspetta con ansia che una famiglia speciale si faccia avanti per adottarli.
Avrai la possibilità di:
• Ricevere informazioni basilari di etologia canina/felina; • confrontarti con gli operatori di canile/gattile, i volontari, gli educatori cinofili, esperti di gatti, veterinari e responsabili delle strutture; • offrire supporto durante le attività quotidiane: pulizia box, somministrazione acqua e cibo, passeggiate e momenti di gioco all’aria aperta; • Ricevere alcuni suggerimenti per poter gestire al meglio il tuo cane/ gatto se presente in famiglia o se desideri adottarlo. Un’iniziativa ideata nell’ambito della campagna adozioni “Questa è una vecchia amicizia”, realizzata in collaborazione con i Sindacati Pensionati di CGIL, CISL e UIL per sensibilizzare sul tema delle adozioni di cani e gatti adulti.
Ogni partecipante potrà: • Scegliere se vivere un’esperienza in canile o in gattile (le strutture sono collocate in zona Roma Sud) • Individuare un fine settimana a scelta tra quattro possibili alternative (20 e 21 maggio, 24 e 25 giugno, 9 e 10 settembre, 7 e 8 ottobre) • È previsto il versamento di un contributo di 150 €. Il ricavato verrà impiegato per la realizzazione di progetti a favore dei cani e dei gatti in attesa di adozione e detenuti nel canile e nel gattile che ospiteranno l’iniziativa in questione. • Per informazioni e prenotazioni puoi scrivere a: adozioni@lav.it indicando nell’oggetto: “esperienza in canile o in gattile”, comunicando nome, cognome, numero di telefono e il fine settimana scelto. • Per aggiornamenti sul programma consulta il nostro sito alla pagina: http://www.lav.it/cosa-facciamo/adozioni
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Un’inchiesta sul malaffare degli allevamenti zootecnici
Operazione «Gamma Interferon» G
di Ciro Troiano
li agenti del commissariato di polizia di Sant’Agata di Militello e della squadra mobile di Messina, coordinati dalla procura della Repubblica di Patti, il 14 dicembre scorso hanno eseguito 33 misure cautelari, emesse dal gip Andrea La Spada, nei confronti di allevatori, macellai e veterinari in servizio presso l’Azienda sanitaria provinciale di Sant’Agata di Militello. Le indagini, condotte dai poliziotti del commissariato locale guidato dal vicequestore aggiunto Daniele Manganaro - alle quali abbiamo partecipato anche noi, nel corso di un blitz, come ausiliari di polizia giudiziaria-, hanno fatto emergere uno scenario inquietante: furti di animali “da allevamento”, maltrattamento, uccisione di animali, macellazione clandestina, messa in commercio di sostanze alimentari non ido-
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A sinistra il Vice Questore Daniele Mangarano
nee al consumo e altri reati. Secondo gli inquirenti gli alimenti che raggiungevano le tavole erano privi di controlli sanitari e a rischio di trasmissione di malattie infettive. In tutto gli indagati dell’operazione «Gamma Interferon» sono 50 e ognuno avrebbe “avuto un preciso ruolo nell’organizzazione della filiera illegale e clandestina delle carni parallela a quella certificata”. Questa operazione, nella quale per la prima volta viene contestata l’associazione per delinquere e sono state
applicate misure cautelari per reati di uccisione e maltrattamento di animali nell’ambito zootecnico, è la conferma che i nostri sospetti relativi all’esistenza di un cartello affaristico-collusivo che inquinava il comparto zootecnico dell’area dei Nebrodi non erano infondati. Certo, vale il principio di innocenza fino ad eventuale sentenza di condanna passata in giudicato, ma è emblematico come i fatti emersi evochino scenari descritti nell’ambito della cosiddetta “Cupola del bestiame”, una delle filiere più floride della zoomafia. Il problema delle infiltrazioni criminali nel comparto degli allevamenti e della pastorizia è sicuramente non nuovo. Ciclicamente ci sono inchieste, denunce, arresti. Macellazioni clandestine, vendita di carni infette, allevamenti e macellerie acquistati con proventi illeciti, evasione fiscale, frode, truffa all’Unione Europea e a Paesi terzi, è il mondo sommerso in cui agisco-
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no furtivamente intrallazzatori, funzionari pubblici collusi e delinquenti. Per questo sarebbe opportuno esportare il protocollo operativo messo a punto dal Commissariato di Sant’Agata di Militello, in altre realtà territoriali. L’infiltrazione della criminalità organizzata nel mondo degli allevamenti, della macellazione e della distribuzione della carne trova un’evidente conferma dai dati giudiziari del 2015 riportati nel “Rapporto Zoomafia 2016”: terreni, allevamenti di bovini e ovini, caseifici, aziende bufaline, sequestrati o confiscati. Ogni anno scompaiono nel nulla circa 150.000 animali. L’abigeato, reato da sempre sottovalutato, è in realtà un vero business per la criminalità organizzata. La mafia dei pascoli, messa in pericolo da nuovi provvedimenti, ha ripreso a sparare, come dimostra l’attentato subito dal presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Sullo sfondo un vero sistema di malaffare,
La diffusione della criminalità zoomafiosa è favorita anche da un sistema normativo repressivo non sempre efficace legato alla gestione di allevamenti, alle truffe, al traffico illegale di medicinali e sostanze dopanti, al furto di animali da allevamento, alla falsificazione di documenti sanitari. È sempre più evidente la presenza di una sorta di affaristi zoomafiosi formati da imprenditori senza scrupoli e speculatori che, per il raggiungimento dei loro obiettivi, creano sinergie scellerate con delinquenti, funzionari collusi e faccendieri, uniti dall’interesse economico comune. La diffusione
della criminalità zoomafiosa è favorita anche da un sistema normativo repressivo non sempre efficace. Auspichiamo che si arrivi finalmente al varo di alcuni provvedimenti legislativi, come il potenziamento della normativa sulla tutela penale degli animali, le disposizioni sull’uso illegale di farmaci, sull’adulterazione degli alimenti, il commercio di sostanze alimentari adulterate, la diffusione di malattie infettive, adeguando le sanzioni alla pericolosità di tali crimini. Inoltre, poiché notoriamente questi reati, come dimostra l’operazione «Gamma Interferon», sono accompagnati spesso da fenomeni di corruzione e di falso documentale, va rafforzata la normativa contro la corruzione e previste aggravanti per il coinvolgimento collusivo di pubblici ufficiali in questi reati, perché sono proprio loro che, di fatto, rendono possibile con la loro malafede, la realizzazione del reato. Impronte aprile 2017
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SACCHETICO Un messaggio in un sacchetto
Il 50% dei sacchetti che vengono utilizzati per la spesa sono illegali, alimentano la criminalità organizzata e mettono i commercianti a rischio di sanzioni
www.sacchetico.it A partire dall’agosto 2014 la legislazione italiana riconosce come sacchetti della spesa legali solo quelli biodegradabili e compostabili, ovvero conformi alla normativa europea UNI EN 13432:2002. L’utilizzo di sacchetti non rispondenti a questa normativa è da allora sanzionato. Nonostante tali disposizioni di legge il 50% dei sacchetti che vengono utilizzati per la spesa sono illegali, alimentano la criminalità organizzata e mettono i commercianti a rischio di sanzioni.
SACCHETICO è una risposta a questa emergenza!
SACCHETICO è questo:
Attraverso l’intervento dei partner di legalità (Sisifo, Banca Etica, CAES, Coopventuno) e dei partner operativi (Polycart e Sarvex) è stato realizzato un progetto di filiera che attraverso un sacchetto:
• uno strumento per imparare a distinguere i sacchetti certificati da quelli illegali
• Sensibilizza i commercianti di prossimità, gli ambulanti e i produttori agricoli alle implicazioni legali e ambientali del commercio dei sacchetti della spesa. • Offre agli stessi la possibilità di usufruire di sacchetti a norma realizzati in Mater-Bi ad un costo agevolato.
20 Impronte aprile 2017
• un’occasione per creare un’alleanza tra commerciante e consumatore a favore della legalità • una possibilità di introdurre buone pratiche che tutelino il commerciante da possibili sanzioni e garantiscano al consumatore di poter riusare i sacchetti per il corretto conferimento dei rifiuti organici.
www.lav.it
Grazie Tom Regan P
di Gianluca Felicetti
roprio qualche giorno fa, dopo trent’anni ho incontrato Enrico, il mio compagno di classe delle superiori al quale, partendo allora per un viaggio negli USA, avevo chiesto di portarmi un libro introvabile da noi, intitolato “The case for animal rights”. Divorato in pochi giorni, nonostante il mio approssimativo inglese, mi illuminò per quel “valore intrinseco” che avevo dentro come credo, come istanza, ma al quale non avevo saputo dare fino ad allora un nome e non riuscivo a spiegare. Da quel giorno, per quel valore e per tutte le altre pagine scritte da Tom Regan siamo stati tutti più forti, in tutto il mondo, nella rivendicazione dei diritti degli animali. E lo siamo stati ancora di più quando abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo, di ascoltarlo, di accompagnarlo in giro per l’Italia, ogni volta che si è speso anche nel nostro Paese con l’infaticabile moglie Nancy. Dalle conferenze organizzate dalle nostre sedi locali a quella degli studenti di veterinaria di Torino, dal nostro Congresso del 30ennale alla Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, dal premio consegnatogli dal Comune di Venezia al Festival della Filosofia di Modena. “Da giovane ho fatto anche il macellaio e il primo regalo alla mia fidanzata fu un cappello di pelliccia” - era il suo mantra - “se ho cambiato io, lo possono fare tutti”.
“La possibilità che gli animali abbiano diritti dipende dalla risposta alla domanda: “Gli animali sono soggettidi-una-vita?”. Questo è ciò che dobbiamo chiederci circa gli animali in quanto questa è la stessa domanda che dobbiamo porci circa noi stessi.” Tom Regan - “Gabbie vuote” (ed. Sonda 2009)
Quando nel 2010 ho avuto l’onore di essere invitato all’annuale Meeting nordamericano della sua “Culture and animals Foundation” Regan mi venne a prendere all’aeroporto con la sua scalcinata automobile. Capeggiava solo un adesivo, non animalista (d’altronde con lui dentro, il messaggio per la liberazione animale era già dentro...) e gliene chiesi il significato. Era quello degli Steelers di Pittsburgh, la squadra di football americano della sua città d’origine. Accidenti, gli dissi, ma allora sei una persona “nor-
male”, come me che ho una squadra del cuore. Mi sorrise, facendomi capire che sono le passioni, le condivisioni, quindi le compassioni, che fanno vivo il mondo, la normalità, quindi, dell’essere per la liberazione degli animali ed essere parte della società umana che lotta per questo. Ora la notizia della sua morte, nella casa di Raleigh nel North Carolina. Certo, se ne è andato via il corpo di Tom Regan. Non i suoi insegnamenti che danno speranza a tutti i viventi. Grazie Tom!
Danilo Mainadi
Gianni Trez
“Quando capiremo, a fatti e non a parole, che le scelte esercitate contro gli animali sono anche scelte contro di noi?“. Con queste parole ricordiamo l’etologo per gli animali Danilo Mainardi, scomparso di recente. Condoglianze alla famiglia e agli amici della Lipu, l’associazione di cui Mainardi è stato Presidente per tanti anni.
“Venni in questo universo, il perché non sapendo, Né il donde, com’acqua che scorre volente o nolente/E da esso uscirò, come vento nel deserto/ Che soffia volente o nolente, non so verso dove”. Ha scelto le parole di Omar Khayyam, poeta persiano, Gianni Trez per dare l’addio agli amici. Lo ricordiamo con affetto, in questa foto con Tatiana (LAV Venezia) e al nostro fianco in tante battaglie. Impronte aprile 2017
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www.lav.it
Dopo di noi
c’è ancora tanto da fare
“
Un lascito è come se dentro di te ti liberassi delle cose del mondo per donarle senza chiedere niente in cambio a nessuno”, inoltre “i momenti più felici della mia vita sono quelli in cui ho potuto salvare gli animali. Sapere che queste creature in qualche modo le hai aiutate, le hai salvate, è una gioia immensa”. A dirlo è Gabriele, uno dei tre Soci per Sempre LAV che si sono resi disponibili a raccontare la scelta di aver fatto testamento per gli animali nel video prodotto per la promozione della campagna LAV sui lasciti. Il video, che puoi vedere sulla nostra pagina Facebook, è stato realizzato per comunicare al pubblico l’importanza di un lascito per gli animali: un gesto semplice che permette a chi ha amato gli animali per tutta una vita, di amarli per sempre. “Ho deciso di lasciare degli averi per gli animali perché abbiamo visto in passato delle situazioni molto tristi” dice Adriana, perché “in genere, una persona che ha un cane e lo ama, dovrebbe pensare anche al suo futuro”.
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Puoi avere maggiori informazioni sui lasciti per gli animali chiamando lo 06/4461325 o richiedendo la guida all’indirizzo lasciti@lav.it
Una parte delle riprese del video è stata realizzata presso il Centro di recupero per animali selvatici ed esotici di Semproniano nel quale sono ospitati moltissimi animali vittime di maltrattamento e di violenza. La scelta di riprendere proprio questi animali non è stata casuale perché loro e il Centro che li ospita vivono anche grazie a chi ha già deciso di fare testamento a favore di LAV.
“Credo che non sia importante la quantità del lascito ma che in quel semplice gesto, nella volontà concreta di un mondo migliore per gli animali, la nostra stessa vita trova un senso e in qualche modo si diventa eterni” dice Annalisa, altra Socia per Sempre, mentre scorrono le immagini sul Centro di Semproniano. “Gli animali mi hanno riempito di gioia nella vita e adesso ho deciso di restituire quell’amore. Perché, dopo di noi, c’è ancora tanto da fare” aggiunge subito dopo, cogliendo il senso di questa campagna, volta anche a garantire amore ai suoi animali, di cui LAV si prenderà cura quando lei non ci sarà più, cercando per loro una nuova famiglia. Puoi avere maggiori informazioni sui lasciti per gli animali chiamando lo 06/4461325 o richiedendo la guida all’indirizzo lasciti@lav.it