Editoriale
L’ultimo numero
Cara amica e caro amico che stai leggendo, la copia che hai in mano è l’ultimo numero di questo giornalino. Un numero speciale, storico, da leggere fino all’ultima pagina e poi conservare. Ci fermiamo con l’edizione cartacea, ma il progetto di Piccole Impronte continua! Il nostro giornalino con questo numero compie 28 anni e in tutto questo tempo è passato nelle mani di tanti giovani che, come te, hanno fatto un pezzo di strada insieme a LAV. Che di anni ne compie 45 e da sempre lotta per ogni animale, affinché abbia libertà, dignità e vita. Piccole Impronte è nato per aiutare i ragazzi come te a salvare gli animali e soprattutto a non sentirti mai solo. A volte ce la facciamo, mentre in altre non riusciamo ad andare a canestro! Ma niente ci ferma. Come nel basket, uno sport che mi è sempre piaciuto perché nessuno gioca da solo e tutti hanno la possibilità, anche con un unico canestro, di cambiare le sorti della partita. Che succede adesso? Non riceverai più Piccole Impronte ma rimarremo in contatto, promesso. Abbiamo tante altre idee per coinvolgerti e per lavorare insieme come salvanimali!
In tutti questi anni abbiamo fatto un grande giornalino, con il cuore in mano e tutta la nostra passione. Quindi niente tristezza: lasciamo alle spalle la malinconia e sorridiamo al futuro. Molte altre cose andremo a fare, ancora più belle, ne sono sicura. Grazie a ognuno di voi, davvero.
Ilaria Marucelli
professione: giornalista cibo preferito: risotto al cioccolato e arancia cosa non sopporta: la gente che salta la fila cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie
Ultime notizie
Basta corrida in Messico
Le corride non sono una tradizione solo spagnola: anche in Messico, da oltre cinquecento anni, si svolgono questi orribili spettacoli di sangue e sofferenza. Anzi si svolgevano… dal 2013 quattro stati del Messico hanno vietato le corride. E nei mesi scorsi un giudice federale le ha vietate anche nella capitale, a Città del Messico, dove c’è l’arena più grande del mondo. Inoltre, grazie alle proteste animaliste, è in fase di discussione una legge che vieterà tutti gli spettacoli pubblici in cui gli animali siano maltrattati e uccisi. Vamos México!
Anche gli insetti soffrono
Li uccidiamo solo perché non possono difendersi, senza renderci conto che anche gli insetti soffrono e provano dolore. Lo sostiene un recente studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B: anche mosche, api e zanzare hanno sistemi fisiologici che reagiscono alla sofferenza. Non si tratta, quindi, di un semplice riflesso a un trauma, ma di una vera e propria esperienza di dolore. Naturalmente la percezione dolorosa varia da insetto a insetto (ne esistono più di un milione di specie!), ma non ci sono dubbi: anche gli insetti, come tutti gli animali, avvertono il dolore e reagiscono. Pensateci!
Amici anche in ospedale
Nasce uno spazio dedicato ai pazienti ricoverati e ai loro animali domestici, per incontrarsi all’interno dell’ospedale di Biella. Si tratta del progetto HelloPet!, inaugurato la scorsa estate, perché i pazienti possano stringere nuovamente tra le braccia i propri animali di famiglia, con grandi vantaggi per il benessere psicofisico di entrambi! A parte pochissime eccezioni, cani e gatti non possono visitare i loro compagni umani ricoverati: i medici dell’ASL di Biella hanno perciò voluto regalare ai degenti dell’ospedale un momento di serenità, condivisione, ma anche di quotidianità. Bravi!
Randagio ma pulito
Dodici anni e un cuore animalista, Thiago ha messo in pratica un’idea originale e vincente per aiutare i tantissimi randagi della sua città, Antônio Prado a Rio Grande do Sul, in Brasile. Con l’aiuto del suo papà trascorre le domeniche a fare il bagnetto ai cani abbandonati: i randagi freschi di shampoo sono, infatti, guardati con occhi più benevoli dai passanti e spesso vengono adottati. Con il progetto “Sono randagio ma sono pulito” ha lavato più di cinquanta cani e la maggior parte di questi ha già trovato casa. Oltre a renderli belli, Thiago posta infatti sui social le foto dei suoi amici pelosi, raccontando il loro carattere e la loro storia. Bravo Thiago, continua così!
Non è mai troppo tardi per dire NO alla vivisezione
Non è mai troppo tardi per ricredersi. Lisa Jones-Engel, una scienziata americana, ha fatto esperimenti sui macachi per 35 anni, sottoponendoli a test traumatici e dolorosi. Un giorno, guardando un macaco negli occhi, ha incontrato lo sguardo di una persona e ha capito che non avrebbe più potuto causare agli animali nemmeno un secondo di dolore o disagio. In quattro e quattr’otto ha lasciato il lavoro di ricercatrice in laboratorio e si è fatta una promessa: avrebbe chiuso i sette centri per primati rimasti negli USA entro i prossimi 10 anni. Siamo sicuri che riuscirà a mantenere il suo impegno.
L’istinto materno di mamma scimmia
In India una mamma scimmia si è presentata, con il suo cucciolo stretto tra le braccia, nell’ambulatorio di un veterinario, come se fosse una normale paziente! Sia lei che il piccolo riportavano numerose ferite più o meno gravi: il veterinario li ha subito accolti e visitati. Senza mai lasciare il piccolo, la scimmia ha acconsentito che il dottore la toccasse e medicasse le loro ferite. Dopo aver ricevuto le cure, la scimmia si è distesa a riposarsi sul lettino, davanti a una folla di curiosi arrivati per godersi la scena e il video della visita è diventato virale. Insomma, la mamma è sempre la mamma… l’istinto materno non fa distinzioni di specie!
In questo numero vi presentiamo due personaggi con in comune l’amore per gli animali, ma divisi dalla speranza del cambiamento. Il primo è pessimista, preoccupato
Il futuro degli animali? Vedo tutto nero...
Salve ragazzi, sono felice di essere qui, a discutere con qualcuno che finalmente mi capisce! Quando parlo di rispetto per gli animali con amici e compagni è un disastro… chi sbuffa, chi scappa, chi alza le spalle! Anche se sono in mezzo alla gente, mi sembra di essere solo. A volte sono così demoralizzato che una giornata mi sembra una montagna da scalare.
Non riesco a capire: milioni di animali sono uccisi ogni giorno per finire nei nostri piatti (quando sarebbe così facile essere vegani!) e nessuno alza un sopracciglio: tutto normale!
E se provi a parlare di questa strage con qualcuno, esprimendo le ragioni degli animali, ti trattano come un fanatico, dicendoti qualcosa del tipo: sì va bene, anche a me piacciono gli animali, ma insomma non esageriamo… E purtroppo non si tratta solo del cibo. Tutta la nostra società è organizzata per sfruttare gli animali: gli allevamenti, la vivisezione, gli zoo, la caccia. Io sono vegano, davvero fiero della mia scelta, ma non riesco a convincere o a fare da esempio per nessuno. È questa la delusione più grande. Negli occhi degli altri vedo l’indifferenza e subito dopo la noia. Che futuro ci sarà per i nostri amici pelosi? Quali speranze di cambiamento? Francamente vedo tutto nero. Gli animali sono come noi: dovrò passare la mia vita vedendoli soffrire?
Purtroppo non si tratta solo del cibo. Tutta la nostra società è organizzata per sfruttare gli animali: gli allevamenti, la vivisezione, gli zoo, la caccia.
per il futuro, triste per lo sfruttamento dei nostri amici. Il secondo, con un approccio entusiasta e positivo, cerca di trasmettere all’altro la sua passione. Buona lettura!
Nessuna cosa è troppo piccola per cambiare il mondo
Capisco bene cosa prova il mio compagno di pagina: tutti noi animalisti ci siamo passati!
I momenti difficili, le frustrazioni, le sconfitte ci sono, ma bisogna guardare avanti. Ognuno di noi è diverso, ma provo a condividere la mia esperienza, dando i miei consigli per salvare gli animali in serenità e, perché no, in allegria!
1. L’unione fa la forza. Insieme si gioisce, si ride, si affrontano le difficoltà, si guarda al futuro con ottimismo. Se proprio non riesci a coinvolgere nessun amico (ma provaci ancora!) rivolgiti a un’associazione animalista oppure, attraverso i social, trova gruppi di persone che condividono le tue idee. 2. Vai in un canile o comunque aiuta un animale in carne e ossa, ti sentirai subito meglio!
3. Guarda alle vittorie e non alle sconfitte: concentrati sui risultati (grandi o piccoli non importa) che si riesce a ottenere. Ogni anno le cose migliorano per gli animali: nuove leggi, maggiore sensibilità, nuovi buonissimi cibi vegani. Basta guardarsi indietro: da quando è nato Piccole Impronte, 28 anni fa, il mondo è molto più a misura di animali (e di animalisti)!
Non demoralizzarti. Il rispetto per gli animali è una conquista civile che ormai si sta affermando: è come una strada a senso unico e indietro non si torna.
4. Non demoralizzarti. Il rispetto per gli animali è una conquista civile che ormai si sta affermando; è come una strada a senso unico: indietro non si torna! Di questo puoi stare sicuro. Noi possiamo accelerare i tempi e il nostro lavoro è fondamentale: può fare la differenza per migliaia di animali!
5. E infine: prenditi il tempo per ridere e scherzare. Gli animali si salvano anche con un
Attivamente
Unità di emergenza LAV: sempre e comunque dalla parte degli animali
Forse non lo sapevi, ma LAV ha una Unità di Emergenza che interviene in casi estremi: terremoti, alluvioni, incendi, guerre… Pensa che siamo andati a salvare animali anche in Ucraina, quando è scoppiata la guerra con la Russia. Molti scappavano dal Paese con i loro animali e avevano bisogno di aiuto e di cibo; ma c’erano anche animali lasciati soli che dovevano essere portati oltre il confine, fino in Italia, per trovare un rifugio e, possibilmente, un’adozione.
La scorsa estate l’Unità è partita verso Lucca per portare soccorso agli animali vittime del grave disastro ambientale provocato dagli incendi in Toscana. Cani e gatti abbandonati, animali selvatici ustionati, aiuto alle persone che, con i loro animali, avevano dovuto abbandonare le loro case.
Beatrice Rezzaghi, responsabile dell’Unità.
Le alluvioni che hanno colpito la Sicilia nell’autunno del 2021 hanno causato tanti danni e gravi perdite. L’Unità di Emergenza ha visitato i rifugi nelle zone più colpite e, grazie alla collaborazione di Coop, abbiamo consegnato grandi quantità di cibo per animali, dando loro la possibilità di ripartire! Durante gli incendi in Sardegna dell’estate 2021, la nostra attività nei luoghi devastati dalle fiamme è stata senza sosta: in due settimane abbiamo percorso circa 8.000 km con l’ambulanza veterinaria, tre furgoni e due automobili, ma anche a piedi, per raggiungere gli animali da soccorrere. La responsabile dell’Unità, Beatrice Rezzaghi, è stata intervistata molte volte: ha cercato di far capire che, anche e soprattutto nelle situazioni di emergenza, non dobbiamo pensare solo agli umani: gli animali devono essere soccorsi, perché sono esseri sensibili che hanno diritto al nostro aiuto.
In queste immagini, l’Unità di Emergenza LAV in azione. Nella foto qui a fianco, l’assistenza agli animali ucraini in un centro di raccolta della popolazione sfollata.
Anche questo rientra tra i compiti che LAV si è data, con grande impegno, per sostenere gli animali in ogni circostanza, perfino quando tutti tendono a pensare che gli umani siano gli unici a dover essere aiutati.
Per questo siamo molto fieri della nostra Unità di Emergenza e dei suoi tanti volontari, che applaudiamo e ringraziamo con il cuore!
lav.it/scopri-cosa-facciamo/interveniamo-in-emergenza
A scuola con LAV
La Lettera di BatBilbo
Basta botti!
Bentrovati amici! Pronti per le feste? Scritta la letterina a Babbo Natale? Comprato il panettone (o preferite il pandoro)? Organizzato il veglione di San Silvestro? Ecco… proprio di questo volevo parlarvi. Ma davvero dobbiamo ancora festeggiare il nuovo anno (il 2023!) con botti, petardi, schiamazzi e lanci di oggetti? I botti e gli spari, purtroppo, si usano in guerra... non quando vogliamo fare festa! Lo sapete, gli animali sono terrorizzati dai rumori improvvisi: per loro i botti e i petardi sono come la fine del mondo, impazziscono per lo spavento. Gli amici domestici si rintanano terrorizzati sotto qualche mobile oppure scappano via chissà dove, velocissimi, perdendosi e rischiando la vita. Molti animali selvatici muoiono di paura: due anni fa, a Roma, di storni sono morti schiantandosi contro i palazzi o i fili dell’alta tensione. una strage in occasione di una festa... Quindi, mi raccomando: botti e ditelo a tutti. Oltretutto molti Comuni hanno vietato esplosioni e petardi. Solo così i nostri amici trascorreranno una notte tranquilla in attesa del 2023: parola del vostro inimitabile (e insostituibile!) BatBilbo.
L’ultima storia di Rocca Sganghera
Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di maria caterina serra
La casa della maestra Ludmilla era silenziosa. Nella notte innevata non si sentivano suoni. Improvvisamente, il trillo del telefono per vase le stanze e fece balzare Ludmilla dal letto.
«Chi è?» disse Ludmilla con voce impastata. Dall’altra parte sentì qual cuno singhiozzare: «Sono Salvoni, il barbiere!».
Il barbiere Salvoni era il peggior nemico degli animali che ci fosse in tutta Rocca Sganghera: amava la caccia e i circhi, mangiava carne a più non posso e odiava qualunque forma di vita non umana. «La prego, venga qui! Ho bisogno di aiuto…» disse il Salvoni.
La maestra Ludmilla si vestì in tutta fretta e uscì nella neve candida che continuava a cadere silenziosa su Rocca Sganghera. Arrivò in breve all’a bitazione del Salvoni, che la fece entrare mentre continuava ad asciu garsi le lacrime.
Scesero in una cantina in penombra. Il Salvoni mostrò a Ludmilla una sca tola da scarpe sopra un tavolino sporco.
Ludmilla sbirciò e vide un topolino preso per la coda in una trappola. Era rigido per la paura, con gli occhi splendenti sbarrati e il petto che sobbal zava come se il cuore stesse per scoppiargli.
«Ieri, ho messo le trappole in giro, perché volevo uccidere i topi che mi rosicchiano le poltrone» disse il Salvoni. «Poco fa ne ho sentita una scat tare, sono sceso quaggiù e ho trovato… lui!». Ludmilla era esterrefatta. Era davvero il Salvoni quello che aveva davan ti? Lo stesso Salvoni che era sempre contro gli animali?
«Ludmilla, è stato come un colpo che mi ha aperto il petto… Questa cre aturina che soffre e il colpevole sono io…» disse il barbiere.
La maestra prese delicatamente la scatola, porse la mano al Salvoni e insieme uscirono nella neve, lasciando le proprie impronte nella coltre bianca.
Arrivarono vicino alla foresta e Ludmilla lanciò uno strano richiamo. Poco dopo dagli alberi spuntarono la fata Betulla, la strega Brunella, il cin ghiale Armando e il tasso Carlo, accompagnati da una frotta di gnomi.
«C’è un topolino da salvare – disse Ludmilla – e forse insieme a questo topo salveremo anche qualcun altro…». Con un cenno del capo indicò il Salvoni che se ne stava lì accanto con aria disperata.
il Concorso
3a edizione
Concorso nazionale di disegno per le scuole primarie e secondarie di primo grado
4.000 euro di premi in buoni acquisto per le classi e gli istituti vincitori
Scopri come partecipare su piccoleimpronte.lav.it
Scade il 31 marzo 2023
LO SCOPO DEL CONCORSO
Il concorso “io rispetto gli animali” è indetto da LAV in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e ha l’obiettivo di sensibilizzare al rispetto di tutti gli esseri viventi.
CHI PUÒ PARTECIPARE classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado italiane sia pubbliche sia paritarie. Una categoria speciale è riservata agli istituti (vedi il bando per capire come).
continua a leggere sul retro del quartino >>
In collaborazione con
Concorso nazionale di disegno per le scuole primarie e secondarie di primo grado 4.000 euro di premi in buoni acquisto per le classi e gli istituti vincitori a3edizione
3a edizione
CHE COSA REALIZZARE
Disegni sul rispetto degli animali, con qualunque tecnica e in formato A4
DOVE INVIARE LE OPERE
I disegni dovranno essere inviati all’indirizzo
LAV, viale Regina Margherita 177 00198 Roma entro e non oltre il 31 marzo 2023.
REGOLAMENTO
La busta dovrà recare la scritta IO RISPETTO GLI ANIMALI e contenere i disegni e il modulo di partecipazione da compilare sul sito piccoleimpronte.lav.it
Sul retro di ciascun disegno si dovranno indicare il nome dell’alunno/a, la classe e la scuola di appartenenza. Ogni alunno potrà presentare un solo disegno che sarà valutato complessivamente insieme agli altri della sua classe.
In caso di buste con disegni di classi multiple, quelli di ciascuna classe devono essere adeguatamente separati e distinti, anche in singole buste interne.
I PREMI
La categoria per classi premierà distintamente 5 classi della scuola primaria e 5 classi della scuola secondaria di primo grado Ogni classe tra le selezionate riceverà un buono per l’acquisto di libri del valore di 250 euro. Nella categoria speciale per gli istituti, basata sul numero dei disegni inviati, i 3 istituti con il maggior numero di disegni riceveranno un buono per l’acquisto di libri del valore di 500 euro ciascuno.
Il bando completo è scaricabile su piccoleimpronte.lav.it
Per ogni informazione:
LAV
Viale Regina Margherita 177 00198 ROMA Tel. 06 44 61 325 educazione@lav.it
La strega Brunella guardò nella scatola: «È solo una coda rotta. Si ripara con un colpo di bacchetta». E così dicendo tirò fuori la sua e in un attimo il topolino, guarito e felice, si arrampicò sul cappotto del Salvoni, ripa randosi dal freddo sotto il pesante colletto.
La scena sembrava un miracolo, ma a volte i miracoli succedono. Oppure succede semplicemente che, d’un tratto, ci rendiamo conto del male che abbiamo sempre fatto e cambiamo direzione da un momento all’altro. Il Salvoni, la maestra Ludmilla, la fata Betulla, la strega Brunella, il cin ghiale Armando e il tasso Carlo, insieme agli gnomi, si rifugiarono in un grande albero cavo e con il calore generato dalla magia di Betulla festeg giarono tutta la notte. Stavano festeggiando non solo la salvezza di un topolino, ma anche la rinascita di un umano.
Il giorno dopo era lunedì. I barbieri fanno festa di lunedì, così il Salvoni decise di mettersi d’impegno, ordinò un’attrezzatura e una serie di ac cessori completamente nuovi per il suo negozio. Niente spazzole per bar ba in pelo di cinghiale, niente prodotti testati sugli animali, niente pelle sulle sedie…
Di lì a una settimana il nuovo negozio appariva meraviglioso. E il Salvoni andava anche a chiedere consigli su ricette cento per cento vegetali. La maestra Ludmilla lo aiutò ad allestire il tutto e fecero una bellissima inaugurazione con dolcetti vegani che piacquero tantissimo a tutti.
«Se è cambiato il Salvoni, può cambiare chiunque» disse la professores sa Semproni, l’insegnante delle scuole medie.
Eh già, tutto cambia. E le cose prima o poi finiscono. Così anche questo ciclo di storie è arrivato alla fine.
Speriamo che questa piccola città e i suoi personaggi vi rimangano nel cuore e che li portiate con voi anche da adulti, quando vi potrà sembrare logico che gli umani sfruttino e uccidano gli animali.
Se però in quel momento tornerete per un attimo bambini e vi ricorderete dei nostri personaggi, forse vi salverete e non diventerete i soliti adulti presuntuosi e distruttori.
Buona vita, ragazze e ragazzi! Tornate qualche volta a trovarci a Rocca Sganghera…
Giacomo Bottinelli , 50 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ha scritto le storie di Rocca Sganghera con grande passione, perché crede profondamente nei diritti degli animali. Per questo ormai da tanti anni ha scelto di essere vegano e ha educato anche sua figlia Sibilla al rispetto di tutti gli esseri viventi. Rocca Sganghera resterà sempre nel suo cuore.
Maria Caterina Serra in arte “Gold”, ha 28 anni e vive a Roma. Diplomata alla Scuola Romana dei Fumetti, si è laureata alla Rainbow Academy in Concept art. Alle elementari ha creato il suo primo personaggio di nome Amelié, alle medie le piaceva disegnare anime e manga, alle superiori ha scritto le sue due prime storie.
FRIENDS 4 EVER
Gli animali hanno molte cose in comune con noi: si divertono, provano sentimenti ed emozioni. Ma se stai leggendo questo giornalino, magari da tempo, già lo sai e sei sicuramente un salvanimali.
Vuoi essere un loro Friend 4ever? Continua a stare con LAV: rimarrai in un mondo fatto di giochi, storie e avventure avvincenti. Questo è l’ultimo numero di Piccole Impronte. Ma non è finita qua. Tutti insieme continueremo a divertirci e faremo grandi cose per i nostri amici non umani. Abbiamo delle sorprese da farti, ma per adesso non possiamo ancora dirti nulla (e se no, che sorpresa sarebbe?). Torneremo presto da te! Mi raccomando. Stay tuned!
Intanto, ecco un piccolo regalo: riempi, ritaglia e attacca sul tuo diario. Fai sapere a tutti che tu sei un salvanimali!
Forse smetterò di mordicchiarmi le unghie e di fare indigestione di dolci. Magari non mi metterò più le dita nel naso. Ma non smetterò mai di proteggere gli animali. Non li abbandonerò. Saranno sempre miei amici!
Diversi ma Uguali
a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della
Quell’incredibile amico chiamato gatto
Il gatto è un animale straordinario per le sue qualità atletiche, per i suoi sensi finissimi e soprattutto per la sua grande intelligenza: capace di risolvere problemi complessi e di cavarsela in ogni situazione, incredibilmente curioso e affascinato da tutto ciò che lo circonda. Conosciamolo meglio in queste pagine.
Sociale ma non troppo
Lo strusciarsi del gatto sulle nostre gambe è un segnale di appartenenza.
Il gatto è un grande giocherellone che ama divertirsi con gli oggetti facendo fanta smagoriche acrobazie! Come il cane è un animale sociale, ma non ama le attività di squadra: preferisce osservarci mentre siamo intenti in qualche operazione o rilassarsi accanto a noi quando siamo sprofondati nel dolce far niente. Per lui siamo molto importanti: lo dimostra il fatto che ci viene a cercare (e non solo quando ha fame!) e da come comincia a riattivarsi ogni volta che rientriamo in casa. Il suo strusciarsi sulle nostre gambe è un segnale di appartenenza, un po’ come facciamo noi quando ci mettiamo un distintivo o la divisa della squadra. Abitare con un gatto significa vivere un’esperienza unica e incredibile, immergen dosi in un mondo sempre diverso, a patto però di rispettare la sua felinità.
Rispetto innanzitutto
Bisogna ricordarsi infatti che il gatto non è un peluche e nemmeno un essere umano! Certo, in molte cose ci assomiglia (è un mammifero come noi!), ma per altri aspetti è molto diverso e dobbiamo considerare i suoi bisogni e le sue caratteristiche. Il gatto, per esempio, non ama essere trattenuto e preso in braccio dagli estranei, accarezzato in modo prolungato, rincorso per essere afferrato. Ama avere un po' di privacy, andando a riposare in posti per noi strani: sopra un mobile, incastrato in una nicchia o addirittura dentro un armadio. È fondamentale conoscere e rispettare queste sue esigenze. Le nostre case sono spesso poco interessanti per i gatti, che amano le mensole sospese e i percorsi verticali. Oggi ci sono molte soluzioni di arredamento per rendere la nostra casa a misura di gatto. Si chiama cattification, un termine inglese che indica una serie di accorgimenti per far stare meglio il nostro felino che, come sappiamo, è un arrampicatore e trapezista che non si accontenta di vivere in un mondo solo orizzontale! Questo arredamento felino rende la casa molto più calda e viva, non contrasta con il nostro gusto estetico (anzi!), ma soprattutto dà al gatto una dimensione di vita più in linea con le sue caratteristiche.
Il gatto si muove dentro casa anche in altezza, alla ricerca di luoghi dove riposare e sentirsi al sicuro. Esistono in commercio dei “mobili” modulari, come quello della foto, che permettono al gatto di arrampicarsi, stazionare e nascondersi dentro cucce sospese.
L’Angolo della posta
Un vero massacro
Chi va a caccia non si rende conto che con questa attività si uccidono esseri viventi solo per divertimento. Che cosa ci trovano a sparare agli animali? Che vadano a sparare ai piattelli! Che cosa ci trovano ad avere una testa tagliata appesa al muro che sembra rimproverarli tutto il giorno? Che si comprino un quadro!
Francesco Chiodini, 9 anni, Milano
Il bel disegno di Francesca Mero.
Quel manifesto
Un giorno vidi sui muri di una vecchia casa dei manifesti del circo. Tutti i ragazzi in sieme a me erano contenti per questo, solamente io ero scontenta. Io pensavo agli animali che, invece di essere lasciati in pace, erano costretti a lavorare. Allora con molta rabbia decisi di chiamare il sindaco. Lui mi disse che non mi poteva aiutare, ma mi ha suggerito di fare pure io un manifesto e di attaccarlo accanto. E così ho fatto. Vi piace?
Francesca Mero, 10 anni, Roccaforzata (TA)
Io rispetto gli animali
Molti miei amici hanno in casa un criceto, un pesce o un uccello dentro una gabbia. È normale desiderare di avere un piccolo animale in casa, che ci fa compagnia. Io glielo dico ma loro non si rendono conto che i loro animali soffrono. Per me non si devono vendere gli animali perché non sono oggetti o cose.
Nina Kumari Vithanage, 11 anni, Siracusa
Flavio Pecoraro, 7 anni di Roma, è un piccolo esploratore, ama la natura e osservare gli animali.
Qui sopra, un pensiero agli animali vittime della guerra di Ludovico Fusco, Napoli.
Siamo molto fieri dei nostri lettori e delle loro appassionate lettere dalla parte degli amici pelosi! Francesco se la prende con l’assurdità della caccia (continuiamo a lottare, i cac ciatori sono sempre meno!). Francesca ci racconta il suo appassionato intervento contro il circo: coraggio, è già stata approvata una legge salvanimali e speriamo che presto i nostri amici non dovranno più esibirsi sotto al tendone! Infine Nina ci ricorda che, quando in casa c’è una gabbia, c’è sempre qualcosa di sbagliato: gli animali non sono oggetti da vendere e da comprare! Bravissimi, continuate così, per sempre!a
L’Intervista
cura delle “Vegan Sisters”
Il sogno di Carry per ambiente e animali
Ciao amiche e amici, in questa puntata abbiamo intervistato Carry Fenno, una ragazza solare e positiva, con il sogno di diventare avvocata per difendere l’ambiente e gli animali.
Kenia: Ciao Carry, la prima domanda è scontata: come sei diventata vegana?
Carry: Ho deciso di diventare vegana a dodici anni. Avevo chiesto a una mia insegnante “dove vanno i pulcini dopo essere stati incubati?”. Mi rispose ridendo che sarebbero diventati “nugget” di pollo. Quando mi diede questa risposta rimasi sotto shock e da quel giorno smisi di mangiare ogni prodotto di origine animale.
K: I tuoi familiari sono vegani? Cosa ne pensano della tua scelta?
C: No, per mia sfortuna i miei familiari sono onnivori, nonostante da anni provi a far cambiare loro idea... Ciò ha complicato le cene in famiglia e per questo ho iniziato molto presto a cucinare da sola.
Bianca Jade: La nostra famiglia fortunatamente è vegana, ma gli altri parenti no, anche se hanno ridotto moltissimo per fortuna! E i tuoi amici?
Carry vuole condividere la sua gustosissima pizza vegana!
C: Sono quasi tutti onnivori. Per questo i miei amici online sono molto importanti per me.
K: Qual è il tuo metodo di attivismo preferito?
C: Faccio “silent stickering”. Attacco cioè degli adesivi con sopra frasi o disegni animalisti. Per me è un buon modo di aiutare gli animali, perché non ti costringe a confrontarti con le persone.
BJ: Hai dei consigli per i ragazzini che vogliono diventare vegani?
C: Il mio consiglio è di farlo e basta! Magari ti ci vuole del tempo, ma non preoccuparti se non sei perfetta o perfetto la prima volta. Anche solamente provandoci e decidendo di non mangiare, una sola volta, un prodotto animale, stai già facendo la differenza!
K: Tu dove vivi?
C: Vivo a Tacoma, vicino a Washington. Qui la comunità vegana è abbastanza ampia. Abbiamo un gruppo vegano su FB con più di 3.000 membri e ci sono molti ristoranti vegani!
BJ: Da noi invece ci sono pochi ristoranti vegani, anche se si può facilmente mangiare vegano un po’ ovunque. Abbiamo visto su Instagram che ti piace cucinare. Qual è la tua ricetta preferita?
C: La mia ricetta è “Vegan fettuccine Alfredo”! La crema è fatta con anacardi e aglio e poi ci aggiungo un pizzico di prezzemolo. Ma online si possono trovare ricette vegane di qualunque piatto.
K: Hai qualche messaggio da condividere sull’importanza di essere vegani e sul rispetto degli animali?
C: Gli animali e la natura sono la bellezza del nostro mondo. Essere vegani non è solo una dieta ma uno stile di vita e di pensiero.
BJ: Grazie 1.000, Carry! Potete seguire Carry su INSTA: @vegan_carry e ricordatevi che potete seguire anche noi su INSTA: @_vegansisters_
In questa pagina, Carry circondata da amici pelosi.
Tutti in cucina
Torta di pancake al cioccolato
È
l’ultimo numero del giornalino, vero, ma abbiamo motivo di festeggiare! Piccole Impronte ha appena ricevuto una menzione speciale al Premio nazionale “Città di Chiavari” al miglior giornalino per ragazzi. Ecco una bella torta, festeggiate con noi?
1
Per questa torta servirà uno stampo apribile di 18 centimetri di dia metro. Iniziamo! Versa panna e burro in un tegame capiente e falli fondere; appena sfiora il bollore togli dal fuoco, aggiungi il cioccola to spezzettato e mescola fino a che non si è completamente sciol to. Lascia raffreddare del tutto.
Ingredienti
Per i pancake:
• 200 g di farina tipo 0
2
Setaccia farina, fecola e lievito in una ciotola, aggiungi zucchero e latte mescolando con una frusta; infine metti anche la vani glia. Lascia riposare 10 minuti, devi ottenere una pastella liscia e senza grumi. Fai riscaldare bene la padella e, aiutandoti con un tovagliolo, ungila con un cucchiaino di burro. Versa un mestolo di impasto per volta e cuoci fino a che i pankake non sono leg germente dorati. Dovresti ottenerne circa 6.
• 50 g di fecola di patate
• 50 g di zucchero di canna
• 1 cucchiaino di lievito per dolci
• 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
• 350 ml di latte vegetale
3
4
Riprendi la crema al cioccolato e con una frusta elettrica mon tala per 2 minuti (non di più, altrimenti diventa troppo dura e difficile da stendere). Ora non resta che assemblare la torta!
Poggia la cerniera senza il fondo su un piatto da portata e inizia a fare strati di pancake e cioccolato fino a terminare gli ingredienti, conserva solo un cucchiaio di crema per de corare il bordo.
Per la crema al cioccolato: • 400 g di cioccolato fondente
• 400 ml di panna vegetale per dolci
• 50 g di burro vegetale
5
Apri lo stampo, sfilalo delicatamente e pareggia i bordi della torta con il cioccolato rimasto. Versa sulla superficie uno strato sottile di sciroppo d’a gave e decora con lamponi e noci. Buon appeti to!
Per la decorazione: • lamponi freschi • gherigli di noci • sciroppo d’acero
Arianna Dall’Occo
Ama gli animali da sempre e per questo ha scelto di non mangiarli. Con le sue ricette vuole dimostrare che è possibile essere golosi lo stesso.
La sensibilità non è debolezza ma puro coraggio. Permette di sentire e vedere cose che gli altri non notano nemmeno. Mettiamola così: la sensibilità è un superpotere.
E siete voi i veri supereroi. LAV ha bisogno di voi, di supereroi che mettano fine alle sofferenze degli animali.