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Sommario Green Hill condanna confermata! Sosteniamo la scienza giusta Progetto per l’Università di Pisa Toxic Fur 2: rischi confermati Stop al pignoramento animali Angela è salva, per sempre Nicolino, il gigante buono Animali selvatici parte della natura LAVacanza ideale Scacco alla zoomafia Veg è salute La carne è debole Stati Generali del recupero animali Congresso Nazionale LAV Scelti per voi 5xmille alla LAV LAV CONSIGLIO DIRETTIVO Roberto Bennati (vicepresidente), Giacomo Bottinelli, Gianluca Felicetti (presidente), Simone Pavesi, Massimo Vitturi COLLEGIO DI GARANZIA Roberto Callegaro, Laura Gabrieli (presidente), Sandro Guolo REVISORI DEI CONTI Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
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LEGENDA STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento
La doppia condanna di Green Hill
e le altre battaglie S
Convinti e orgogliosi della forza delle nostre ragioni tiamo ancora esultando per la conferma, da parte della Corte d’Appello di Brescia, della sentenza di condanna di Green Hill. Ed è già iniziato il collegato processo contro i veterinari Asl che non solo chiusero gli occhi, di fronte alle atrocità commesse nell’allevamento dei beagle per la vivisezione, ma addirittura avvertivano in anticipo l’azienda delle “ispezioni” all’acqua di rose. E, sempre per salvare altri animali dalla vivisezione, noi
È per noi fondamentale non lasciare nulla d’intentato nelle battaglie quotidiane che conduciamo a tutela e per i diritti di tutti gli animali siamo tornati nelle piazze a raccogliere firme per far in modo che il Ministro della Salute Lorenzin, nella patria delle proroghe e delle deroghe, non faccia slittare il divieto di legge che deve scattare il prossimo 1° gennaio per il bando ai test su animali di alcol, droghe e tabacco. Siamo andati nelle strade a raccogliere fondi da destinare a Istituti che accendono la speranza concreta di un futuro migliore, per tutti, con sperimentazioni sostitutive degli animali, come abbiamo già fatto pochi mesi fa con l’Istituto Tumori di Genova e l’Università di Pisa.
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Contemporaneamente il Ministro dell’Ambiente Galletti, dopo aver alzato le mani di fronte all’uccisione e all’imprigionamento degli orsi in Trentino, vuole ora far alzare i grilletti contro i lupi (protetti da 45 anni), ibridi lupi-cani e gli stessi cani vaganti nelle aree rurali! Una follia che stiamo contrastando a ogni livello, anche scientifico, una vera e propria “inversione a U” della politica italiana anche nei confronti di specie selvatiche-simbolo, per le quali le vittorie si erano consolidate negli anni. Gli occhi della tigre Angela, che vedrete nelle prossime pagine (definitivamente salvata fra prigioni e Aule di Tribunali), sono il monito quotidiano per noi a non lasciare nulla d’intentato e a raccogliere quante più adesioni, alle battaglie quotidiane che conduciamo grazie al supporto dei nostri soci e donatori, a tutela e per i diritti di tutti gli animali. Tante belle persone che come i granitici responsabili nazionali e gli insostituibili attivisti LAV sul territorio, vogliono rendere meno ingiusto questo mondo. E guardare al futuro, assieme, con il necessario ottimismo della ragione. Quello che ci ha portato a vincere nuovamente contro la multinazionale Green Hill, e che molti non avrebbero avuto il coraggio nemmeno di immaginare.
Tutti gli animali diffidano dell’uomo, e non hanno tutti i torti, ma quando sono sicuri che non vuol fargli del male, la loro fiducia diventa così grande che bisogna essere più che barbari per abusarne” Jean-Jacques Rousseau
Impronte Anno XXXIII n°3 (153) aprile 2016 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE: Giacomo Bottinelli DIRETTORE EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO Gaia Angelini, Roberto Bennati, Giacomo Bottinelli, Antonella Buceti, Carmen Caballero, Carla Campanaro, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Maurizio Santoloci, Paola Segurini, Claudia Squadroni, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: Fotogramma AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM) CARTA Dalum Cyclus Print (100% carta riciclata) CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 23 marzo 2016 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Nata nel 1977, la LAV ha per fine la Liberazione animale, l’affermazione dei diritti degli animali non umani e la loro protezione, la lotta alla zoomafia e la difesa dell’ambiente. Si batte per l’abolizione della vivisezione, della pesca, della caccia, delle produzioni animali, dell’allevamento, del commercio, degli spettacoli con animali e dell’utilizzo di qualsiasi essere vivente. Difende la Terra e i suoi ecosistemi. La LAV combatte lo specismo lottando contro ogni forma di violenza, prevaricazione e sfruttamento, per il rispetto del diritto alla vita, alla dignità e alla libertà di ogni individuo umano e non umano. LA LAV È • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85); • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV • ORDINARIO 30 euro • GIOVANILE (fino a18 anni) 18 euro • FAMIGLIA 45 euro • SOSTENITORE 46 euro • BENEMERITO 150 euro • STRAORDINARIO 500 euro • PER SEMPRE (chiama 06 4461325) VERSAMENTI INTESTATI A LAV • CC POSTALE 24860009 • CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica - Filiale di Roma - Via Rasella 14 - 00187 Roma (cordinate IBAN) IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112 Conservate le ricevute postali e bancarie delle donazioni alla LAV: potete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi, ai sensi della legge 460/97 nel limite di 2.065,00 euro all’anno; per le aziende fino al 2% del reddito d’impresa.
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Accuse fondate: soppressioni “facili” dei beagle, maltrattamenti sistematici e lacune nei controlli inchiodano il veterinario, il direttore e il co-gestore di Green Hill alle loro responsabilità penali
Green Hill
La Corte d’Appello con N on è vero che tutto andava bene a Green Hill, altro che centro di eccellenza del settore! Lo conferma anche la Corte d’Appello che il 23 febbraio ha emesso una nuova memorabile condanna per l’allevamento bresciano di beagle destinati alla sperimentazione, denunciato dalla LAV nel 2012. Il collegio giudicante della Corte d’Appello, composto dai giudici Enrico Fischetti, Eliana Genovese ed Eleonora Babutri, si è riunito in Camera di Consiglio e alle ore 18:49 ha emesso il verdetto che in poche ore ha riempito le pagine dei giornali. Molte migliaia i messaggi di soddisfazione anche sui principali social network, accompagnati dall’hashtag da noi lanciato #iostoconibeagle.
La Corte d’Appello ha confermato le condanne di primo grado nei confronti del veterinario Renzo Graziosi, e del co-gestore di “Green Hill 2001” Ghislane Rondot, entrambi condannati a 1 anno e 6 mesi, e del direttore dell’allevamento, Roberto Bravi, a un anno più il risarcimento delle spese. Confermata anche la sospensione dalle attività per due anni, per i condannati, e la confisca dei cani.
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Green Hill resterà quindi chiuso:
non vi è peraltro alcuna richiesta dell’Unione Europea per eliminare il divieto previsto dalla Legge italiana dal 2014 di allevamento di cani per la sperimentazione, nessuna procedura aperta da Bruxelles.
Condannata la strategia aziendale
Maltrattamenti e uccisioni “facili”, senza necessità, e lacune nei controlli: anche la Corte d’Appello, con questa sentenza ha smentito ogni “alibi” per l’unico veterinario dell’allevamento che da solo avrebbe dovuto seguire circa 3000 cani, per i gestori della struttura. Questa nuova sentenza conferma rigore morale ed equità nell’applicare il diritto a esseri viventi capaci di provare sofferenze e dolore, e con necessità etologiche che devono essere rispettate anche se in gioco ci sono gli interessi economici di una multinazionale americana come la Marshall. Con questa sentenza storica, senza precedenti per numero di animali tratti in salvo e per la portata innovativa sul piano giuridico, è stato smantellato, dunque, l’inaccettabile teorema del cane “prodotto da laboratorio” e per questo “usa e getta”.
Questo accadeva dentro Green Hill prima della sua chiusura: nella foto un dipendente dell’allevamento con un beagle morto e il cervello di fuori, in posa sorridente e con il dito medio alzato in segno di sfregio
Migliaia le testimonianze www.lav.itdi solidarietà ai beagle di Green Hill che hanno fatto volare la popolarità dell’hashtag #iostoconibeagle. Nella foto Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia (Canale 5)
Foto: Alessia Cerqua
Le tappe di questa battaglia legale e di civiltà Smantellato il teorema del cane-prodotto “da laboratorio” e “usa e getta”. Il 9 marzo processo Green Hill “bis” a 5 nuovi imputati tra veterinari Asl e dipendenti dell’allevamento
ferma le condanne La battaglia giudiziaria non finisce qui
Le lacune nei controlli da parte dei veterinari Asl di Brescia, già emerse in modo evidente anche nel corso del processo di primo grado oltre che in Appello, saranno oggetto, infatti, di uno specifico processo: cinque in tutto gli imputati, tra dipendenti e veterinari Asl. Un filone d’inchiesta che va letto e affrontato con lungimiranza, perché non può essere “un caso” né una fatalità che negli ultimi mesi la Procura di Brescia, abbia avviato alcune clamorose inchieste giudiziarie e processi proprio a carico di personale medico veterinario della Asl di Brescia relativamente a diversi scandali: oltre a Green Hill, ricordiamo i veterinari coinvolti nell’inchiesta sul macello Italcarni di Ghedi, di cui uno è imputato anche in un altro processo con l’accusa di maltrattamento di animali, falso e omessa denuncia di reato nell’ambito di interventi di taglio di coda e orecchie effettuati su cani adulti e cuccioli. Si tratta di dipendenti pubblici che per deontologia professionale e servizio da rendere allo Stato sono chiamati ad assicurare controlli adeguati, nel rispetto degli animali e della legalità. Anche il processo d’Appello ha conferma-
to che non può essere giustificabile la pratica di ammansire i cani appendendoli ad un’imbracatura per fargli perdere ogni cognizione sensoriale, privarli di comportamenti etologici essenziali come lo sgambare, o affidarsi a personale dipendente che ha avuto l’agghiacciante spudoratezza di farsi fotografare con un beagle morto e il cervello di fuori, in posa sorridente e con il dito medio alzato: proprio questa fotografia, tra gli elementi di prova portati dalla Procura, ha destato grande scalpore. Gli elementi di prova della colpevolezza a carico degli imputati sono risultati fondati, concreti e inoppugnabili, tanto da confermare una nuova, severa condanna a carico dei vertici di Green Hill. A sostegno dei test senza uso di animali, per i beagle e per le decine di migliaia di altri animali ancora oggi destinati ai laboratori, abbiamo dato il via alla campagna “Aiutali a uscirne”, con una petizione nazionale rivolta al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per mettere fine all’uso di animali nella ricerca sulle sostanze d’abuso come tabacco, alcol e droghe.
Puoi trovare la petizione sul sito www.lav.it: firma anche tu!
Per anni cittadini, comitati, coordinamenti manifestano a Montichiari (Brescia) e in altre città per fermare Green Hill
28 aprile 2012: alcuni manifestanti entrano nell’allevamento Green Hill
18 luglio 2012: in seguito a una denuncia della LAV, i beagle di Green Hill vengono posti sotto sequestro e la LAV è tra i custodi legali dei cani. Circa 3000 i beagle tratti in salvo. Decreto Legislativo 26/2014: l’Italia vieta per legge l’allevamento di cani a fini sperimentali. In Italia Green Hill non potrà riaprire, in nessun caso.
23 gennaio 2015: tre le condanne di primo grado inflitte dal Tribunale di Brescia Green Hill (veterinario, co-gestore e direttore).
23 febbraio 2016: la Corte d’Appello di Brescia conferma le condanne per i vertici di Green Hill.
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Sosteniamo la
scienza giusta
di Michela Kuan
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ul tema dei test per droghe, alcol e tabacco si è sentito dire di tutto, numerose volte si è “scomodata” la pomposa baronia universitaria per difendere il modello animale promosso, ancora, come l’unico di riferimento. Noi abbiamo detto la nostra e continueremo a raccogliere firme fino alla fine di ottobre per presentare, e rendere ancora più evidente, quanto i cittadini italiani siano contrari alla vivisezione, soprattutto in queste aree di applicazione che assomigliano sempre meno alla ricerca e sempre di più a un thriller denso di scandali e procedure nebbiose. Che il modello animale non sia utile per l’uomo non è certo una novità, le pubblicazioni che lo dimostrano sono sempre più numerose come gli scienziati che ne evidenziano la pericolosità, ma spesso sono le stesse agenzie regolatorie e industrie che dichiarano degli autogol al come nel caso della recente campagna dell’AIFA,
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dove consigliavano di stare attenti a dare farmaci ai bambini perché non sono adulti in miniatura, quindi figuriamoci se può esserlo un topo. Ma anche nel campo del-
Difficile, impossibile accettare queste mostruosità e incredibile farle passare come scienza la veterinaria lo stesso Ministero evidenzia le differenze tra specie. A proposito dell’elevato costo dei farmaci ad uso veterinario, infatti, afferma: “Sul prezzo del medicinale veterinario, regolato dal mercato, incidono aspetti produttivi, commerciali e distributivi che rivestono un ruolo rilevante nella sua definizione. Occorre infatti che ogni principio attivo sia studiato sulla specie animale a cui è destinato, con indicazioni e posologie accuratamente
sperimentate per ognuna di esse, tenuto conto dei diversi metabolismi e di conseguenza, della differente farmacodinamica e farmacocinetica.” Passando a considerazioni etiche, è importante sottolineare come dietro ai test per le droghe si nascondano elenchi dell’orrore. Capofila in questa macabra lista, l’Università di Cagliari dove il dott. Gaetano Di Chiara, all’interno del Dipartimento di Scienze Biomediche e Istituto di Neuroscienze del CNR, compie classici esperimenti di vivisezione: “Gli animali da laboratorio (ratti) vengono sottoposti a chirurgia d’impianto di un catetere cronico, per la somministrazione dei farmaci, nella vena giugulare destra e dei microelettrodi in fibra di carbonio nelle aree cerebrali di interesse. Durante la prima fase, detta di acquisizione, l’animale verrà addestrato ad imparare tutte le operazioni necessarie per ottenere la droga. Verranno utilizzate delle specifiche gabbie computerizzate munite di leve che, se azionate dal ratto secondo uno
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specifico programma di lavoro, consentono l’iniezione della sostanza tramite una pompa collegata al catetere dell’animale all’interno della gabbia. In seguito ad ogni iniezione verrà associato uno stimolo non contingente (per esempio una luce o un suono) che sarà condizionato al farmaco”. Difficile, impossibile accettare queste mostruosità e incredibile farle passare come scienza per investigare la dipendenza da droghe (cocaina). Lo stesso Di Chiara afferma come “L’abuso/dipendenza da sostanze è un disturbo del comportamento motivato” quindi non è riconducibile a una semplice interazione fisica, il comportamento e la psiche sono fondamentali! E, poi, che dire quando afferma che “la dipendenza non farmacologica è nella stessa categoria del gioco d’azzardo”, infatti chi non ha mai visto dei ratti spendere tutto alle slot machine?! Un’ultima considerazione riguarda il rapporto tra molte spe-
Mettiamo fine ai test su animali per tabacco, alcol e droghe: firma la petizione su www.lav.it rimentazioni condotte sugli animali e la loro finalità, prettamente orientata al business, invece che alla salute dei cittadini consumatori. Ne sono un esempio gli studi sui meccanismi di gratificazionedipendenza investigati nell’uomo, i cui dati, invece di essere usati per combattere un problema così diffuso, che affligge fasce di età anche giovanissime, vengono venduti all’industria alimentare, per creare dei veri e propri algoritmi sfruttati in fase di sviluppo di prodotto
e di marketing. Le dinamiche che ci spingono a consumare un dato cibo (attrazione/effetti negativi), infatti, si basano sugli stessi meccanismi neuronali della dipendenza, poiché le aree cerebrali legate a dipendenze da fumo, droghe e cibo sono sovrapponibili. A conferma di ciò, si pensi che la Philips Morris, nota multinazionale del tabacco, ha acquisito la Kraft e altre industrie alimentari, integrando la gestione dei problemi legati all’industria alimentare e le informazioni sulle sostanze d’abuso, relative al piacere e non alla necessità! La dipendenza da cibo non è che l’ennesimo business pagato da milioni di vittime umane e animali. Persino nel campo del cibo le differenze tra specie sono ovvie: cioccolato e cipolle sono potenzialmente mortali per il cane mentre per i Lemuri del Madagascar (proscimmie, animali relativamente assai “vicini” ai primati umani cioè all’uomo) il cianuro è un ottimo snack. Impronte • aprile 2016
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Finanziato dalla lav un progetto per dare speranze agli animali e garantire una ricerca utile a tutti!
17 mila euro
per l’Università di Pisa
di Michela Kuan
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i sentiamo ripetere che i metodi alternativi non esistono, che al massimo si possono definire complementari all’uso di animali e che noi animalisti non vogliamo far evolvere la ricerca e preferiamo la vita di un animale a quella di un bambino: si tratta di vecchi stereotipi che i vivisettori usano per innescare facili e fuorvianti emotività nelle persone. Anche per questo abbiamo scelto di sostenere economicamente i metodi di ricerca sostitutivi finanziando lo sviluppo di protocolli sperimentali che sostituiscano l’attuale uso di animali, o parti di essi, nella ricerca dimostrando che una scienza diversa è possibile e che si può avere una ricerca diversa, subito! La LAV ha, infatti, devoluto 17.000 euro al Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa, per la creazione di una borsa di studio dedicata ad avviare un progetto per lo sviluppo di tecnologie innovative cruelty-free, finalizzate a valutare il rischio legato alle sostanze inalate. Attualmente la valutazione della tossicità delle sostanze chimiche inalate avviene con l’impiego di un elevato numero di animali, sottoposti a inalazione forzata, con conseguenze terribili, come dolore, agonia e morte. Inoltre, i risultati di questi test sono inaffidabili, in quanto correlano la mortalità della cavia con la concentrazione della sostanza a cui è esposta, senza prendere in considerazione la complessità dei meccanismi che portano a tale effetto, che possono variare significativamente dall’animale all’uomo, con la difficoltà di estrapolare i dati e mettere in relazione il modello animale con la risposta umana. Sono quindi necessari test più diretti, semplici ed efficaci, che non richiedano la sperimentazione animale, sia per ragioni etiche, che per ragioni scientifiche, oltre che per motivazioni di tipo economico. Questo finanziamento, come quello all’Università di Ge-
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nova per le cellule HUVEC usate nel campo della ricerca sul cancro, è stato possibile grazie al contributo dei tanti cittadini che hanno scelto di devolvere alla LAV il 5x1000. Il progetto pluriennale, finanziato a Pisa, prevede lo sviluppo di un bioreattore capace di simulare l’ambiente dinamico dell’alveolo, combinando le azioni di inspirazione, espirazione, flusso sanguigno e deposizione biomimetica di aerosol. Verrà progettato e realizzato un prototipo nominato MALICE (per Moving Air-Liquid Interface Chamber for areosol Exposure) per l’esposizione di areosol su colture di cellule epiteliali alveolari umane, un sistema che permetterà il superamento del ricorso ad animali anche dal punto di vista normativo, visto che al momento la legge prevede obbligatoriamente l’uso di cavie per testare la tossicità di materie inalate. In occasione della firma ufficiale dell’accordo, ci siamo recati presso il centro di ricerca, dove l’ingegneria robotica si fonde con le più innovative tecniche in vitro, un’esperienza incredibile dove si percepisce quanto la scienza sia orientata al futuro mimando in miniatura organi umani in grado di contrarsi con strutture tridimensionali di tessuti. Inoltre, la possibilità di lavorare con cellule di donatori, non solo permette di non usare animali e ottenere dati utili per la nostra specie, ma fonda le basi per la farmacologia individuale volta a curare la singola persona. Essere contro la vivisezione ha fondamentali radici etiche. Ma dobbiamo far capire anche quanto la sperimentazione animale sia un enorme processo fallimentare, mai validato scientificamente, che tortura e uccide milioni di animali lasciando i malati senza una cura e nella sofferenza, illusi che delle terapie possano arrivare da un settore che non vuole cambiare, come dimostrano le recenti statistiche rese note da 13 grandi imprese del settore farmaceutico, che confermano il fallimento sull’uomo di terapie sperimentate sugli animali, in oltre il 95% dei casi, già nella prima fase clinica (quella dei test sull’uomo).
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Intervengono anche le istituzioni europee
Toxic Fur 2:
rischi confermati
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di Simone Pavesi
a seconda indagine Toxic Fur si è conclusa non solo con l’intervento del Ministero della Salute, ma anche con quello della Direzione Generale Salute e Tutela del Consumatore della Commissione UE. A dicembre 2014 LAV pubblicava gli esiti dei test condotti su capi di abbigliamento delle marche D&G, Blumarine Baby, Woolrich e anche su una pelliccia di agnello conciata “ecologicamente” e commercializzata come coperta per neonati. I test, condotti da un laboratorio specializzato e accreditato, dimostrarono la presenza di elevate concentrazioni di metalli pesanti e di altre sostanze in tutti i capi. Sostanze che, in determinate concentrazioni, possono rappresentare un rischio chimico per la salute di chi indossa questi prodotti, in questo caso, i bambini. Rischio che ha portato il Ministero ad adottare un provvedimento cautelativo di sospensione della vendita dei prodotti, per tutto il tempo necessario allo svolgimento di campionamenti e di test ufficiali, a norma delle disposizioni del Codice del Consumo. I due mesi di ritardo con cui il Ministero si è attivato nel dare mandato ai Carabinieri del NAS di svolgere i campionamenti, hanno purtroppo comportato il mancato prelievo dei capi delle marche D&G e Woolrich, per indisponibilità degli stessi nei negozi e nei magazzini delle aziende. Sono stati così condotti accertamenti, conclusi con la qualifica di “prodotto pericoloso”, solo sul capo Blumarine e sulla coperta di agnello a marchio Christ, di origine tedesca. Per Blumarine Baby: Cromo esavalente (37,3 mg/kg, contro il livello massimo di sicurezza di
3 mg/kg previsto dal Regolamento UE 301/2014), ma anche Cromo Trivalente (assorbibile tramite sudore), 168mg/kg contro i 18mg/kg raccomandati dall’Istituto Superiore Sanità. Anche per la coperta per neonati (marca Christ distribuita in Italia dal portale www.bellicomeilsole.it) si sono registrati preoccupanti valori di Cromo trivalente (assorbibile tramite sudore), 35mg/kg. Considerata la pericolosità del Cromo Esavalente, che è un cancerogeno, le autorità europee hanno diramato un’allerta RAPEX, estendendo il provvedimento di divieto di vendita a tutto il mercato comunitario. Il Rapex è il sistema comunitario di allerta rapida per i prodotti pericolosi, grazie al quale le Autorità nazionali degli Stati membri notificano alla Commissione Europea i prodotti (ad eccezione di alimenti, farmaci e presidi medici) che rappresentano un rischio grave per la sicurezza dei consumatori. Le indagini Toxic Fur hanno dimostrato che le sostanze tossiche e cancerogene impiegate dall’industria della pellicceria possono ritrovarsi in forma residua anche nei prodotti finiti rappresentando, se in determinate concentrazioni, anche un reale rischio per la salute. LAV ha così ottenuto importanti risultati a tutela dei cittadini e per la sensibilizzazione degli stessi, circa l’opportunità di orientare le proprie scelte di acquisto verso soluzioni più sostenibili ed etiche e che, quindi, non abbiano comportato lo sfruttamento e l’uccisione di animali. Il futuro della moda è Animal Free e, per aiutare le aziende moda a seguire un percorso di dismissione dei materiali animali dalle loro collezioni, abbiamo ideato il progetto Animal Free Fashion, www.animalfree.info con utili informazioni anche per i consumatori.
Coperta per neonati Christ (distribuita in Italia dal portale www. bellicomeilsole.it): preoccupanti valori di Cromo trivalente (assorbibile tramite sudore), 35mg/kg.
Giaccone Blumarine Baby Cromo esavalente (37,3 mg/kg, contro il livello massimo di sicurezza di 3 mg/kg previsto dal Regolamento UE 301/2014), ma anche Cromo Trivalente (assorbibile tramite sudore), 168mg/kg contro i 18mg/kg raccomandati dall’Istituto Superiore Sanità.
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Scongiurato il rischio pignoramento
per gli animali d’affezione Marianna Sala*
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inalmente ci siamo: gli animali domestici non possono più essere oggetto di pignoramento. Merito della novità normativa di cui all’art. 77 della legge 28 dicembre 2015, n.221 (Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 18 gennaio 2016, n.13, in vigore dal 2 febbraio 2016), che ha definitivamente modificato l’art. 514 c.p.c., includendo gli animali domestici (numeri 6 bis – 6 ter) nella categoria dei beni mobili assolutamente impignorabili. In base a due nuovi commi introdotti nell’art. 514 c.p.c., saranno assolutamente esclusi dal pignoramento “6-bis) gli animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali; 6-ter) gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli”.
La situazione previgente
La norma introduce nel nostro ordinamento una novità di non poco conto. È noto che, là dove tratta degli animali, il sistema giuridico italiano è caratterizzato da una forte contraddizione: per il diritto
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“Salvati” dagli ufficiali giudiziari anche gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli penale, gli animali sono esseri senzienti, la cui vita e il cui benessere sono meritevoli di tutela (l’uccisione di animale e il maltrattamento sono, infatti, delitti ai sensi degli artt. 544 bis e ter c.p.); per il diritto civile, invece, gli animali sono “beni mobili”, e in quanto tali sottoposti alle norme che disciplinano le “cose”,
ammettendo, conseguentemente, che, tra l’altro, gli animali potessero essere oggetto di pignoramento (artt. 513 e ss. c.p.c.). In altri termi-
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ni, l’ufficiale giudiziario che si fosse recato presso la casa del debitore, alla ricerca di cose da assoggettare all’esecuzione forzata, sarebbe stato pienamente legittimato a pignorare anche il cane o il gatto domestico, per poi metterli all’asta e consegnarne il ricavato al creditore. Né più né meno quello che di norma avviene per qualsiasi oggetto. Solo che, in questo caso, la procedura esecutiva avrebbe colpito un essere vivente, dotato di sensibilità e sentimentalmente legato alla famiglia del debitore. La situazione non era ulteriormente tollerabile, non solo perché in contrasto con il comune buon senso (visto che per il “vil denaro” si rischiava
in modo irrimediabile la rottura del legame affettivo uomo-pet), ma anche perché in contrasto con i nuovi principi giurisprudenziali di riconoscimento di tutela giuridica all’affetto con l’animale domestico (si pensi, ad es., all’affermazione del diritto di visita dell’animale domestico in ospedale o in carcere; alla regolamentazione dell’affidamento del pet in caso di divorzio; alla risarcibilità del danno morale per perdita del pet).
Il nuovo art. 514 cpc: un ulteriore passo avanti verso il pieno riconoscimento dei diritti animali
Già da tempo la Lav chiedeva il superamento della situazione sopra descritta, con la proposta di legge del 2008 di modifica del Codice civile, da cui - peraltro - sono già state adottate e riformate le norme in materia di soccorso stradale (con l’obbligo di prestare soccorso agli animali vittime di incidenti stradali e via libera alle ambulanze veterinarie - Legge 120/2010), e in materia di condominio (con il divieto di proibire la presenza di animali domestici nelle case - Legge 220/2012). A queste importanti conquiste, il nuovo art. 514 cpc – ottenuto anche
grazie alla recente mobilitazione telematica #giulezampe - aggiunge un ulteriore positivo tassello per la tutela degli animali, il riconoscimento dei loro diritti e della loro soggettività giuridica. Certo, occorre osservare che la nuova norma continua a inquadrare gli animali domestici nell’alveo degli oggetti, definendoli “cose mobili assolutamente impignorabili”. Ma ciò non impedisce di accoglierla con favore, perché – di fatto – consente di mettere i legami familiari con i propri animali definitivamente al riparo da intromissioni di sorta.
Conclusione
È evidente che i tempi sono maturi per una più profonda riflessione sul ruolo degli animali nella nostra società e sul riconoscimento della soggettività giuridica animale, tema complesso ma non ulteriormente procrastinabile, che – senza comportare una totale equiparazione tra umani e non umani (non temano i detrattori dei diritti animali!) - consentirebbe all’ordinamento di superare una volta per tutte le sue contraddizioni interne, a favore di una piena tutela della dignità animale. *Avvocato del Foro di Milano Impronte • aprile 2016
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Foto: Four Paws 2015
Angela è salva per sempre
di Barbara Paladini
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a sua storia è stata raccontata su queste pagine a ottobre del 2014, e ora possiamo finalmente concluderla con un lieto fine: la tigre Angela è, infatti, definitivamente salva. Il 4 febbraio scorso il Tribunale di Napoli Nord ne ha stabilito la confisca, condannando il responsabile della sua prigionia al pagamento di un’ammenda di 18 mila euro, per la violazione della Legge 150/92 “per aver detenuto illegalmente un esemplare di Panthera tigris” e per la violazione dell’art. 727 C.P. “per aver detenuto in ambiente con scarsa luce e ricoperto di feci, con acqua sporca e senza cibo, l’esemplare felino (…), da considerarsi specie protetta, e quindi in condizioni incompatibili con la sua natura di animale esotico”. La fine di una vicenda giudiziaria, e l’inizio, anche formale, di una nuova vita per Angela, che avrà la possibilità di entrare a far parte di un progetto di liberazione in stato
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semi-naturale nel Santuario Lionsrock, gestito da Four Paws International in Sudafrica. Aveva appena cinque mesi quando fu trovata dalla Polizia chiusa in una gabbia, in un casolare a Mugnano (Napoli), nel dicembre del 2013. Sequestrata, fu collocata in un parco di divertimenti nel casertano a causa della cronica assenza, nel nostro Paese, di strutture di accoglienza per animali esotici. Lì rimase per sei mesi, fino al suo trasferimento presso un centro
L’espressione serena di Angela, ci gratifica e ci sprona a continuare la nostra battaglia specializzato per grandi felini vicino Francoforte (Germania), gestito da Four Paws International che, grazie alla sinergia con la LAV e in collaborazione con il Corpo forestale CITES Campania e le altre forze di polizia, ha portato a termine
un’operazione senza precedenti. Le immagini di quel viaggio verso la libertà, avvenuto tra l’11 e il 12 luglio 2014 (http://www.lav.it/cosafacciamo/animali-e-spettacoli/angela-tigre-libera ), testimoniano la complessità di quella impresa, cui hanno partecipato due veterinari esperti in grandi felini, personale LAV e Four Paws International, agenti del Corpo Forestale e della Polizia: tutti insieme per accompagnare Angela nei suoi primi passi verso la vera libertà. Lo scorso anno Angela è stata spostata in un altro centro Four Paws per grandi felini, sempre in Germania, dove ha a disposizione una spazio più vasto (800 metri quadri) un’ampia piscina e arricchimenti ambientali realizzati in base alle esigenze della sua specie, oltre alla possibilità di socializzare con le due giovani tigri ospitate negli spazi confinanti. L’espressione serena di Angela, ritratta nella sua nuova casa, ci gratifica e ci sprona a continuare la nostra battaglia per la vera libertà di tutti gli animali!
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Nicolino il gigante buono di Federica Faiella
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icolino è un simil-pastore tedesco di circa 40 kg, ha nove anni, le orecchie pendenti e uno sguardo malinconico. E’ stato tratto in salvo dal famigerato canile/gattile “Rifugio Parrelli” e ricoverato d’urgenza a causa di una dolorosa otite e di una vistosa ferita sul fianco che abbiamo provveduto a curare. Gli anni di detenzione forzata e i maltrattamenti subiti non hanno fatto perdere a Nicolino la fiducia nei confronti dell’uomo e adesso, trascorsi alcuni mesi dal giorno in cui è stato affidato alle nostre cure, sentendosi finalmente al sicuro, sta riacquistando un po’ di serenità e con la sua tenerezza sta facendo innamorare tutti coloro hanno la fortuna di trascorre qualche ora in sua compagnia. Nicolino è un gigante dal cuore buono e dai grandi occhi color nocciola, è curioso, desideroso di attenzioni e di coccole. Chiudo gli occhi per un istante
Docile e curioso, Nicolino sarà un compagno ideale. Vuoi essere la sua famiglia? e sogno Nicolino in una casa calda e accogliente e piena di amore, lo immagino al mattino intento a passeggiare al parco, al pomeriggio mentre aspetta trepidante il ritorno di tutta la famiglia a casa e, subito dopo, in cucina in attesa della
pappa. Lo immagino dopo cena, accoccolato in una grande e soffice cuccia accanto al divano o scorrazzare spensierato in giardino… Poi apro gli occhi, incontro il suo sguardo triste e spero davvero che il mio sogno si avveri, che una famiglia speciale si faccia avanti e che apra le porte della propria casa e del proprio cuore al nostro Nicolino donandogli la vita che merita. Vuoi aiutarci a scrivere il lieto fine di questa storia? Scegli di adottare Nicolino: sarà un’esperienza emozionante! Un gesto di generosità che Nicolino saprà ricambiare giorno dopo giorno. Per ricevere maggiori informazioni scrivici a adozioni@lav.it oppure telefona al numero 3394044528. Vieni a conoscere gli altri animali in cerca di una famiglia su www.lav.it/cosa-puoi-fare-tu/ emergenza-parrelli, per te il supporto gratuito del nostro educatore cinofilo che ti aiuterà a relazionarti al meglio con l’amico a quattrozampe che deciderai di adottare. Prendiamo in considerazione richieste di adozioni in tutta Italia. Impronte • aprile 2016
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Animali selvatici parte della natura di Massimo Vitturi
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a gestione della fauna selvatica è materia d’insegnamento in numerosi atenei. A Padova, a Siena, a Udine si formano i futuri “gestori” che interverranno sulle popolazioni di animali selvatici. I piani di “controllo”, gli interventi di riequilibrio, già oggi sono predisposti in ossequio alle teorie dispensate dalle Università Italiane. Teorie che scaturiscono da concetti fortemente legati ad una visione antropocentrica di ciò che dovrebbe rappresentare l’equilibrio naturale dell’ambiente in cui viviamo. Un’ambiente conteso tra due opposte visioni: da una parte quella di coloro che dall’ambiente traggono indubbi vantaggi personali, vedendolo esclusivamente come un supporto funzionale allo sviluppo delle loro attività. Dall’altra parte gli ambientalisti e ancor di più noi animalisti, che vorremmo semplicemente che l’ambiente e gli animali che lo popolano fossero lasciati in pace a vivere il loro destino.
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In questo contesto si inserisce il concetto di “gestione della fauna selvatica”. Per millenni non c’è stato alcun bisogno di pensarlo, ma con l’avvento dell’era industriale le cose sono profondamente cambiate. I campi sono unità produttive e gli animali che le vivono sono intrusi. La semplice, chiarissima legge della “capacità portante del territorio”, viene costantemente violata dai
È tempo che i “gestori” della fauna selvatica prendano atto che incrementare la mortalità degli animali non ha senso “gestori” della fauna selvatica. La capacità portante è il numero massimo di individui di una specie che un ambiente può contenere in funzione della disponibilità di risorse, recita la Treccani. Ma se quel territorio viene invaso da coltivazioni intensive di mais, di soia (che poi diventano mangime per gli allevamenti, ma questa è un’altra storia), è chiaro che le risorse aumentano a dismisura, con la conseguenza che
la stessa superficie può garantire il sostentamento di un numero molto più elevato di animali selvatici, i quali attingeranno proprio a quelle risorse, determinando così i famigerati danni all’agricoltura. Condizione necessaria ed essenziale per far intervenire i pianificatori dello sterminio, i gestori della fauna selvatica. Cinghiali, nutrie e da qualche tempo anche i lupi, sono indicati come gli animali più dannosi, quelli contro i quali sono state montate potenti, monotematiche campagne mediatiche. È innegabile che ogni azione di qualsiasi essere vivente sul pianeta, comporta delle ricadute all’ambiente che lo ospita. Se però parliamo di danni, non c’è dubbio che i più gravi, irreversibili, quelli che comportano le maggiori ricadute negative sull’intero ecosistema, siano quelli comportati dalla presenza dell’essere umano. Gli animali selvatici non causano danni, molto semplicemente vivono attingendo alle risorse che l’ambiente mette loro a disposizione, comprese quelle artificiosamente
Foto: Dreamstime
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incrementate da noi umani. Determinando così il danno. L’incremento della mortalità è il massimo che, da decenni, gli studiosi delle dinamiche della fauna selvatica, riescono a proporre quale soluzione. Nulla di granché originale, né che giustifichi un percorso di studi universitario, eppure attuato quotidianamente dagli amministratori pubblici del territorio. Ma gli animali selvatici non rispondono alle teorie elaborate dai ricercatori, bensì a quelle della natura. Se quindi la mortalità viene incrementata dai fucili dei sempre disponibilissimi cacciatori, l’aspettativa di vita degli animali diminuisce di conseguenza, attivando le dinamiche che portano al recupero numerico delle popolazioni, con il risultato che la caccia, ben lungi dal ridurla, favorisce la presenza degli animali selvatici e quindi dei danni. La caccia quale Nemesi della gestione della fauna selvatica. Da decenni gli animali selvatici sono ammazzati a milioni ogni anno, eppure i danni loro ascritti non solo non diminuiscono, ma
addirittura pare aumentino, come pure la loro presenza sul territorio. Un’evidenza che sarebbe sufficiente per decretare il fallimento del metodo perseguito, tanto caro ai cacciatori. È oramai tempo che i “gestori” della fauna selvatica prendano atto che incrementare la mortalità degli animali non ha alcun senso e ne avrà sempre meno se consideriamo
La LAV è convinta che si possano costruire grandi opportunità per salvare la vita di milioni di animali che nel breve/medio termine finalmente i cacciatori si estingueranno: è lo stesso ISPRA a ricordarcelo. È tempo che Università e ricercatori raccolgano la sfida lanciata dalle nuove tecniche che controllano la fertilità degli animali selvatici. Da anni gli USA gestiscono le popolazioni di cavalli allo stato brado e daini delle zone periurbane, mediante la somministrazione
di un vaccino che garantisce il blocco della fertilità delle femmine per un periodo che può arrivare fino a 5 anni. Un sistema che ha consentito di risolvere i problemi di convivenza tra animali ed umani, con un metodo efficace ed accettato dai cittadini, sempre più sensibili al tema del rispetto della vita degli animali selvatici. Certo è un sistema che deve essere ulteriormente affinato. In particolare il farmaco deve essere reso somministrabile tramite esche alimentari specie-specifiche, a tale scopo bisogna prevedere importanti investimenti economici. I tempi sono maturi perché le amministrazioni considerino il controllo della fertilità quale strumento concreto per la loro “gestione delle presenze faunistiche”. Su questo argomento la LAV è convinta che si possano costruire grandi opportunità per salvare la vita di milioni di animali. La nostra sfida, con il vostro aiuto e supporto, non può che andare nella direzione di stimolare lo sviluppo e l’implementazione di questi innovativi sistemi. Impronte • aprile 2016
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LAVacanza ideale Aperte le iscrizioni per la settimana a misura di “quattrozampe”: 27 agosto-3 settembre
di Claudia Squadroni
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nche quest’anno la LAV organizza una settimana di vacanze speciali, da condividere in completo relax con gli amici animali: giunta alla sua 13^ edizione, LAVacanza si svolgerà dal 27 agosto al 3 settembre, sulle Dolomiti bellunesi. Una settimana dedicata al rapporto tra uomo, animali e ambiente, con escursioni, gite e visite guidate, corsi di cucina, workshop, relax e giochi, un’esperienza unica, da vivere tutti insieme. Il tutto completato da una gustosa cucina vegana basata su prodotti di stagione, perfetta per il nostro benessere e per quello degli animali e dell’ambiente. Dal 2007 la LAV organizza la sua vacanza dedicata agli amici animali: un’iniziativa che ha anticipato le più recenti tendenze. Aumentano infatti gli italiani che chiedono una migliore accoglienza per gli animali nelle strutture pubbliche, i dati Eurispes 2016 parlano chiaro: cresce di 12 punti percentuali chi vorrebbe acco-
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glienza per gli animali nelle strutture alberghiere (68,5%) e di ben 13 punti il numero di chi è d’accordo sull’accesso degli animali nei luoghi pubblici (69,1%). Noi della LAV lo diciamo da sempre, ed è anche per questo che è nata LAVacanza! La destinazione, il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, nella località di Passo Croce D’Aune, a 1011 metri di quota, in provincia di Belluno è un’area incantevole in cui l’ambiente è rimasto incon-
dei nostri amici a quattro zampe. Per tutti, l’offerta di un menu curato da un maestro chef della cucina vegan: una garanzia per coloro che hanno già abbracciato la scelta di un’alimentazione davvero sostenibile e salutare. Sempre più persone, infatti, scelgono l’alimentazione vegetale: scondo i dati Eurispes 2016, ben 600.000 persone in Italia hanno detto basta ai derivati animali, con un aumento dell’800% rispetto all’anno precedente. E per tutti coloro che
Per informazioni: e-mail lavacanza@lav.it – cell. 348.0407565 Facebook: www.facebook.com/LAVacanza taminato, a tratti “selvaggio” e di straordinaria bellezza. Il luogo ideale per una vacanza rilassante, a contatto con la natura, con la possibilità di fare escursioni (le vette Feltrine, il Monte Grappa, il lago di Calaita e il Lago della Stua, la “Riserva Naturale di Popolamento Animale e Vegetale”, il museo etnografico di Cesiomaggiore) e passeggiate in compagnia
non hanno mai provato i gustosi manicaretti vegan e i tanti vantaggi di questi piatti, LAVacanza sarà l’occasione migliore per apprezzare questa cucina guidati da mani esperte. Ottimo cibo, buona compagnia, allegria e il paesaggio mozzafiato delle Dolomiti: il mix perfetto per una vacanza davvero speciale! Provare per credere!
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Scacco alla zoomafia Guerra alla criminalità organizzata che infesta i Nebrodi
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di Ciro Troiano
na serrata guerra alla zoomafia e alla criminalità organizzata che infesta i Nebrodi: è quella condotta dal commissario di Polizia Daniele Manganaro e dai suoi uomini. Dopo il tentativo di intimidazione con l’invio di proiettili spediti in buste indirizzate al Commissariato di Polizia di Sant’Agata Militello, al Parco dei Nebrodi, e alle Guardie Zoofile di Pettineo, in provincia di Messina, c’è stata una ferma risposta dello Stato. Quello vero, formato da persone normali che quotidianamente vivono la legalità e la democrazia. Il 31 gennaio c’è stata una vasta operazione con una “task force” speciale guidata dalla Polizia di Stato. Guardie del Corpo di Vigilanza del Parco dei Nebrodi, Guardie Venatorie e Zoofile, tra cui quelle del WWF, Polizia di Stato, hanno setacciato casolari, masserie e montagne. Eravamo presenti pure noi, come Osservatorio Nazionale Zoomafia. L’obiettivo principale dell’operazione è stata la repressione dei reati di furto di animali da alleva-
Il 31 gennaio c’è stata una vasta operazione con una “task force” speciale mento, di abbattimento di specie protette, del suino nero inselvatichito e della macellazione clandestina. Sono state controllate oltre 40 persone e accertate numerose violazioni sia amministrative che penali. Sono stati sequestrati sette fucili, poiché modificati o privi di riduttore, circa 400 cartucce tra cui numerose a pallettoni, diverse armi bianche utilizzate per attivi-
tà di macellazione clandestina e molti chili di carne di suino nero. Sono stati sequestrati anche uccelli abbattuti quali tordi, beccacce e colombacci. Sono stati denunciati diversi cacciatori provenienti dalla Calabria e dalla provincia di Messina e nei loro confronti è stata avviata la procedura amministrativa per la revoca del porto di fucile. Un altro blitz di alcune settimane prima ha portato alla denuncia di 5 persone per detenzione abusiva di armi e munizioni. Diversi allevatori furono denunciati per ricettazione, macellazione clandestina, maltrattamento di animali, esercizio abusivo della professione veterinaria e detenzione e somministrazione agli animali di farmaci scaduti o guasti. Furono rinvenuti, inoltre, boli endoruminali, utilizzati per l’identificazione elettronica dei bovini, illecitamente detenuti. Quei boli risultavano inseriti in bovini macellati presso un mattatoio di Avellino. Forte il sospetto che siano stati utilizzati in animali rubati e di conseguenza regolarizzati in maniera illecita o oggetto di macellazione clandestina. Impronte • aprile 2016
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Letture utili per un’alimentazione equilibrata e sana
Veg è salute
parola di Ministero
di Paola Segurini
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utrire il Pianeta, nutrirlo in salute. Questo il titolo della pubblicazione - ora a disposizione in formato scaricabile - a cura del Ministero della Salute, uscita a ottobre 2015. Gli autori del Quaderno - un ricco panel di studiosi ed esperti tra i più quotati in Italia - nel corso dell’analisi di una buona alimentazione, dedicano una pagina ai regimi alimentari vegetariani e vegani.1 La novità è che il breve testo riafferma le rilevazioni di studi e posizioni ufficiali straniere, che da anni sono il cardine della nostra informazione in merito alla scelta veg. Così, dopo aver categorizzato i diversi generi di nutrizione che vanno sotto il nome di vegetariana, il documento ci dice che “E noto che una dieta vegetariana conferisca protezione dalle malattie cardiovascolari, da alcuni tipi di neoplasie (in particolare colon e tratto gastroenterico e vie respiratorie), e sia associata a una riduzione della mortalità per tutte le cause”. Interessante e nuova l’enfasi, positiva, sulle caratteristiche dell’alimentazione tutta vegetale, “Rispetto alle diete vegetariane” specifica il testo: “la dieta vegana sembra offrire un’ulteriore protezione dall’insorgenza di obesità, ipertensione, diabete mellito di tipo 2 e mortalità cardiovascolare, soprattutto nel sesso maschile”. Le ragioni di questi vantaggi concreti, potreb-
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bero derivare (il condizionale sembra d’obbligo in tutta la pagina) “anche da un aumentato introito di agenti antiossidanti e di fibre che caratterizzano un’alimentazione ricca in verdura e frutta fresca”. I redattori segnalano quindi la necessità di applicare correttamente soprattutto le diete prive di derivati animali, suggerendo – come sempre fa la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – un’integrazione di vitamina B12. Nulla di nuovo sotto il sole. Importante è la dichiarazione che i “dati già oggi a disposizione indicano che la dieta vegetariana e quella vegana possano essere responsabili di un buono stato di salute nell’adulto”. La limitazione all’adulto diverge purtroppo dalla posizione ADA, che estende i vantaggi della scelta vegana – bilanciata e varia – a tutte le età2. A piccoli passi, ma si procede, in sostanza, nell’accoglimento, e questa pubblicazione ufficiale del Ministero della Salute ne è la prova, dell’evidenza di come l’alimentarsi equilibratamente in modo vegano sia un metodo reale di tutelare la salute, l’ambiente e gli animali. Ed è proprio sulle “origini antiche e sulla cultura di rispetto degli animali”, come fonte da cui scaturisce la scelta veg, che si soffermano gli autori nell’introdurre la descrizione oggetto della presente disamina, riconoscendo a quest’alimentazione la valenza etica di cui ci facciamo ogni giorno, con orgoglio, promotori.
[1] http://www. quadernidellasalute.it/ download/download/25ottobre-2015-quaderno.pdf [2] “È posizione dell’American Dietetic Association che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti” (versione originale in Inglese http://bit.ly/1J0kbaj)
La carne è debole I
di Paola Segurini
l titolo è intrigante leggibile in due sensi. La locandina, con lo sfondo quasi pastello e i caratteri rosso sangue a solcarlo abbozza con garbo il tema. “La carne è debole”, monologo teatrale di e con Giuseppe Lanino, rispetta l’immagine grafica che lo accompagna e trasporta lo spettatore, trascinato dalla performance dal vivo, lungo i percorsi di un viaggio di conoscenza e riflessione. Sul cibo. Il cibo è tradizione, cultura, amicizia, divertimento, scambio, comunicazione, ritualità, comunione. Ma è anche tabù, sfruttamento, inganno, spreco, inquinamento, disperazione, morte. Ecco, l’autore – che ha alle spalle una laurea in medicina veterinaria – ci guida attraverso tutte queste identità del cibo, in un’approfondita critica agli allevamenti intensivi odierni. Il cammino si snoda partendo da breve introduzione storica in cui si spiega come mai si è giunti all’attuale forma estrema di speculazione sulle vite di esseri indifesi. Si sviluppa poi sulle conseguenze drammatiche delle ‘fabbriche di animali’: lo sfruttamento animale e umano, l’esaurimento delle risorse idriche, l’inquinamento, i problemi alimentari nei paesi del terzo mondo, le emergenze climatiche. E prosegue come guida ad una presa di coscienza per persone che spesso non si pongono le domande necessarie, inseguendo l’obiettivo di sensibilizzare, rendere più responsabili e aprire la strada ad una vita più con-
L’attore Giuseppe Lanino, protagonista e autore dello spettacolo
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Un avvincente monologo teatrale sul cibo e sugli allevamenti intensivi sapevole della continua reazione di causa/effetto negativa che ognuno di noi innesca. Di certo poche volte un argomento così tecnico si è visto rappresentato in teatro. “Ma il teatro è il luogo della gente, no? E allora perché non portare sul palcoscenico un problema che riguarda tutti” afferma Lanino. Tutti infatti mangiamo (o abbiamo mangiato) carne, e tutti patiremo le conseguenze di una, ormai intollerabile, ignoranza. “Poche persone risultano antipatiche” avverte l’attore nell’incipit della rappresentazione , “come chi mette le mani nei nostri piatti, dicendoci cosa mangiare e cosa no, questo vale per me e per il vostro dietologo”. L’operazione “mani nei piatti” risulta avvincente, non lascia spazio alla noia, né a sensazioni spiacevoli di orrore o disgusto. No. Alterna momenti seriosi e intensi a tempi leggeri, in cui le tematiche si srotolano con gustosa ironia e grande espressività. Se il testo è magnetico, la recitazione è viva, presente, quasi interattiva e conferisce a “La carne è debole” il fascino della convinzione, della materia sentita profondamente e del ruolo importante del lavoro teatrale come sveglia per la coscienza. Impronte • aprile 2016
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Venerdì 10 giugno 2016 ore 9:30-13:30 15:00-19:00 Roma - Auditorium Via Rieti 13
Stati Generali del recupero
degli animali salvati non a fine di lucro Perché gli Stati Generali del recupero degli animali salvati non a fine di lucro? Codice penale, Trattati internazionali e Leggi in materia di traffico di animali esotici, fauna selvatica, sperimentazione, animali d’affezione prevedono il sequestro e la confisca degli animali oggetto di violazioni così come il recupero degli animali non utilizzati e il loro affido. Con la ratifica e la promulgazione di alcune di queste norme lo Stato si è assunto l’impegno, anche culturale, di dedicare la debita attenzione agli animali prendendosi così, non solo formalmente, l’obbligo materiale di averne cura direttamente o indirettamente garantendogli quelle aspettative di vita che l’illegalità e la criminalità gli stavano negando. Eppure non vi sono riconoscimenti ufficiali univoci né delle strutture né delle procedure di accoglimento, mantenimento e adozione degli animali ricoverati, né finanziamenti o finanziamenti adeguati. I Santuari per animali – a differenza di quanto accade all’estero - in Italia incredibilmente non hanno ancora riconoscimento giuridico e sono purtroppo tutti considerati degli allevamenti. Non esistono infatti norme specifiche per
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gli animali “da reddito” ospitati in maniera rispettosa e senza finalità commerciali. Sono comunque definiti come animali da produzione. Tutto questo deve cambiare. Negli anni le associazioni e i cittadini hanno sopperito a un generale disimpegno di Stato ed Enti locali,
Cites fissando l’obbligo di utilizzo per il mantenimento degli animali stessi. In questo Convegno vogliamo far conoscere le belle e costruttive realtà di custodia degli animali maltrattati, i loro problemi, mettere a confronto tutte le figure in-
La realtà dei Centri di Recupero e dei Santuari per animali. Il ruolo di associazioni, Forze di Polizia, Magistratura, Ministeri, Regioni e Comuni. Problemi e soluzioni per l’attuazione delle Leggi dello Stato 150/1992, 157/1992, 189/2004, 26/2014 alla mancanza di fondi delle Procure della Repubblica e Forze di Polizia, a una quasi inestricabile sovrapposizione di normative in alcuni casi anche confliggenti fra di loro. Gli stessi Ministeri competenti non hanno ancora attivato strumenti previsti dalle Leggi come il Fondo per il reimpiego delle sanzioni per maltrattamenti e non hanno fatto “rete” riguardo a competenze diverse ma fini identici. Solo recentemente, e grazie a un emendamento promosso dalle associazioni, è diventata Legge (articolo 75 del Collegato ambientale) la possibilità di adeguare il finora ridicolo diritto speciale di prelievo
teressate e proporre delle soluzioni affinchè queste esperienze siano finalmente riconosciute e valorizzate.
Interventi richiesti a:
Centri di Recupero e Santuari Semproniano, Monte Adone, Piano dell’Abatino, Rete dei Santuari di animali liberi in Italia (Ippoasi, Porcikomodi, BeHappy, La Belle Verte, Palle di lana, Rifugio Miletta), Il Pettirosso; LAV, LIPU, WWF, ENPA, LNDC, Legambiente, Vita da Cani; Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizie Locali; Procure della Repubblica; Ministero dell’Ambiente, Ministero della Salute, Regioni e Comuni
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Congresso Nazionale
“L’impegno lav
per il recupero degli animali salvati”
Sabato 11 e domenica 12 giugno 2016 Roma - Auditorium di Via Rieti 13 (Piazza Fiume)
A
i sensi dell’articolo 8 dello Statuto è convocato il Congresso nazionale della LAV presso l’Auditorium di Via Rieti 13 a Roma, in prima convocazione sabato 11 giugno 2016 alle ore 8:00 e in seconda convocazione sabato 11 giugno 2016 alle ore 9:30 e domenica 12 giugno 2016. ORDINE DEL GIORNO
Sabato 11 giugno 2016
ore 9:30-13:00 e ore 14:30-19:00 9.30 9:40 9:50 10:00 10:30 Pausa 11:00 11:45 11:50 11:55 12:00
13:00 14:30 15:00 16:00
Votazione Presidenza Congresso Votazione Regolamento Congresso Votazione Ordine dei Lavori Relazione Consiglio Direttivo uscente Relazione Collegio di Garanzia uscente Illustrazione Bilancio consuntivo 2015 Relazione del Collegio uscente dei Revisori Votazione Bilancio consuntivo 2015 Nomina del Collegio dei Revisori L’impegno LAV per i metodi sostitutivi di ricerca alla vivisezione. Intervento dell’Istituto dei Tumori-Ospedale San Martino di Genova e dell’Università di Pisa Pausa pranzo Relazione del Presidente Presentazione dei candidati al Consiglio Direttivo nazionale e al Collegio di Garanzia; apertura del seggio elettorale Presentazione del Documento di Programmazione delle Attività 2017 con i responsabili delle Aree Animali selvatici, Animali negli allevamenti, Scelta vegan, Moda Animal Free, Ricerca senza anima-
li, Animali familiari, Animali esotici, Cavalli, Osservatorio Zoomafia, Adozioni, A scuola con LAV, del Coordinamento Sedi Locali e dell’Ufficio Legale. 17:30 Pausa 17:45 Le investigazioni LAV nei luoghi di sofferenza degli animali Dibattito generale 19:00 Chiusura lavori della giornata e del seggio elettorale
Domenica 12 giugno 2016 ore 9:00-13:00
9:00 Riapertura seggio elettorale e ripresa Dibattito generale L’impegno LAV nel recupero degli animali salvati L’associazione nelle cause legali nei Tribunali di tutta Italia 11:15 Pausa 11:30 Votazioni della Relazione del Presidente uscente, del Documento di Programmazione delle Attività 2017, delle Mozioni generali e particolari 12:00 Chiusura del seggio elettorale 12:30 Proclamazione degli eletti al Consiglio Direttivo nazionale e al Collegio di Garanzia 12:45 Varie ed eventuali 13:00 Chiusura dei lavori Il Consiglio Direttivo nazionale LAV Il Congresso è aperto a tutti i soci. Il diritto di voto, ai sensi dello Statuto, è per i soci in regola con il pagamento della quota associativa, sempre che risultino iscritti da almeno dieci mesi.
Per raggiungere il Congresso L’Auditorium è a ridosso di Piazza Fiume (posteggio taxi), a 10 minuti dalla Stazione Termini (bus 86 per quattro fermate, oppure 217, 38, 92) e a 20 minuti dalla Stazione Tiburtina (bus 490). Non è in Ztl e ha nei pressi i parcheggi pubblici di Via Mantova e Via Sicilia. Puoi calcolare il percorso bus da-per qualsiasi zona di Roma su www.atac.roma.it
Per eventuali informazioni su come arrivare e dove alloggiare chiamare lo 06.4461325
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Vegan Italy, l’informazione per vivere 100% cruelty-free
Scelti per voi
Una finestra sul mondo vegan, dall’alimentazione alla cosmesi, dall’abbigliamento alla cultura: tutto questo e molto di più è Vegan Italy, la nuova rivista di Sonda Editore sugli stili di vita e le tendenze di un nuovo modo di vivere, completamente cruelty-free. La rivista, da poco apparsa sulla scena editoriale Italiana, racconta con approfondimenti ed incursioni in tanti settori diversi, tutte le implicazioni di una visione di vita vegan. Ogni mese offre ricette, interviste, notizie locali e internazionali, consigli e informazioni pratiche per uno stile di vita etico, sano, sostenibile e divertente. Grazie a un team di autori appassionati, ai contributi di esperti e allo scambio con una vivace comunità di lettori, Vegan Italy si appresta a diventare il nuovo punto di riferimento per la comunità vegan e per chi, non ancora vegano, guarda con curiosità a questo mondo e vorrebbe adottare uno stile di vita più equo, sostenibile e rispettoso di tutti i viventi . Vegan Italy si può acquistare nelle migliori librerie, nei punti vendita Naturasì e in numerosi centri culturali, negozi specializzati e edicole, oppure in abbonamento e in versione digitale, per risparmiare e rispettare l’ambiente. (www.veganitaly.it). Claudia Squadroni
nodo critico, che chiede di essere affrontato. Ma, come nota Stanescu nel saggio presente in questo libro, anche in Butler non viene esplicitato o approfondito adeguatamente, prestandosi ad alcune ambiguità concettuali. L’antispecismo porta in Butler alla luce delle “reti di interdipendenza che di solito non vengono riconosciute”, ma questo non è sufficiente di fronte alla loro definizione di “esseri sensuali”. Che in quanto tali provocano, invitano a un desiderio di riconoscimento: della propria vulnerabilità e della propria capacità di morire. La precarietà delle vite animali inaugura una nuova fase del pensiero di Butler, un luogo etico che ha inizio con l’altro e non con il sé. La precarietà condivisa dei viventi esorta al lutto, il diritto al compianto che viene negato anche a molte categorie umane. E qui sta il potenziale rivoluzionario della questione animale: i loro “corpi che non contano”, la cui morte istituzionalizzata non viene considerata esperibile di lutto, ci chiamano a un’esternazione del dolore rimosso, e a combattere per coloro che compiangiamo. Beatrice Scutari
Corpi che non contano Judith Butler e gli animali a cura di Massimo Filippi e Marco Reggio Se al centro della riflessione di Judith Butler vi è il concetto di umanità, è anche vero che questo non può venir affrontato se non attraverso la questione della specie. Gli animali non umani interrogano la precarietà delle vite umane, esortandole a riconoscersi come corpi vulnerabili e precari. Perché la costruzione sociale che i soggetti vivono li pone continuamente in una situazione di soggetti assoggettati. Ecco quindi l’urgenza di affrontare la questione dell’animalità, categoria a partire dalla cui esclusione si è costituita la nozione stessa di umanità. È attraverso un meccanismo, tutto di potere prima ancora che una questione morale, e la cui ricostruzione non può che rimandare alle celebri analisi Foucoltiane, che dall’esclusione degli animali si è proceduto a legittimare, o a non normalizzare, altri tipi di soggettività: basti pensare alle analisi di Butler sui queer, gli omosessuali, le donne di cui parla Ivenson nel testo. Il paradigma antropocentrico trova nella comune vulnerabilità di umani e non umani un
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Ciao Camilla, continueremo sulla strada tracciata Camilla Cottino, figura di primo piano del mondo animalista, si è spenta all’età di 81 anni, dopo un’intera vita dedicata a promuovere il riconoscimento degli animali come esseri senzienti portatori di diritti. Consigliere Direttivo della LAV di Verona dal 1987 ad oggi, ha ricoperto la carica di responsabile di sede per molti anni e nel 2014 la LAV le ha conferito la qualifica di Socio Onorario, riconoscendo così ufficialmente il suo lunghissimo e costante impegno per la causa animalista. Con il suo esempio Camilla ha tracciato una strada, che continueremo a percorrere ogni giorno.
Dona il 5xmille alla LAV
Ferma le violenze
Firma per gli animali!
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l grande appuntamento dell’anno sta per arrivare: è il momento della firma più importante, quella che ti permette di scegliere a chi dedicare il tuo 5xmille. Un gesto con cui puoi trasformare una parte delle tue tasse in aiuto concreto, in un risultato tangibile per gli animali.
Insieme possiamo difendere i diritti degli animali, restituire loro la libertà, salvarli dai maltrattamenti. Possiamo chiedere e ottenere giustizia contro ogni sopruso. Nella tua dichiarazione dei redditi, firma per gli animali, dona il 5xmille alla LAV: una firma che può fare davvero la differenza per migliaia di loro. Per quelli che aspettano di essere salvati da abbandono e maltrattamento: lo abbiamo già fatto per centinaia di animali tra cani e gatti salvati dal canile degli “orrori” Parrelli. A ognuno di loro abbiamo regalato il calore di una casa e l’affetto di una famiglia. Ora siamo in prima linea nel processo contro i loro aguzzini. Per quelli costretti a una vita in gabbia, a umilianti e estenuanti esibizioni in un tendone: lo abbiamo già fatto per quelli sottratti a tre circhi. Ti ricordi del leone Madiba e della tigre Antares? E della zebra Arturo?
Per gli animali destinati a un futuro di inutili sofferenze, prigionieri nei laboratori, come i beagle salvati da Green Hill! Stella, Luna e gli altri vivono felici con le loro famiglie adottive. Per la tigre Angela e la scimmia Alberta abbiamo scritto due storie di libertà. Ora abbiamo anche ottenuto giustizia, come hai letto nelle pagine di questa rivista. A tutti loro e a molti altri animali abbiamo dedicato il nostro impegno, le nostre lotte, il nostro lavoro quotidiano. Ma sono ancora tanti quelli che aspettano il nostro e il tuo aiuto: hanno bisogno di te! Grazie a te continueremo a difendere e promuovere i loro diritti. Lo faremo nei Tribunali di tutta Italia, nelle piazze di ogni città e nelle scuole. Tutto questo sarà possibile anche grazie al tuo 5xmille.
Un piccolo gesto che non costa nulla ma che vale tantissimo. Tanti soci e donatori sono stati con noi e, ne siamo certi, continueranno a esserlo. Insieme a tutti loro, insieme a te, vogliamo raggiungere nuovi traguardi e continuare il cammino che abbiamo cominciato quasi 40 anni fa. Nella prossima dichiarazione dei redditi, firma per gli animali e ferma con noi le violenze: dona il 5xmille alla LAV!
Come fare Nei moduli della dichiarazione dei redditi CUD, 730 e Unico cerca la scheda “Scelta per la destinazione del cinque per mille”. Nel riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale” inserisci la tua firma e il codice fiscale della LAV: 80426840585
Scopri di più su: www.5xmille.lav.it aprile 2016
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