Impronte ottobre 2014

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La riscossa dei topi “da laboratorio� Pagina 6

Canile Parrelli: emergenza adozioni Pagine 12-13


La LAV in Italia • www.lav.it

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Sommario Il cammino della libertà di Angela

La riscossa dei topi “da laboratorio” I falsi miti sulla vivisezione Quando la bestia è l’uomo Daniza ha il diritto di vivere libera! Daniza: la fine del film Disney “Made in Italy” AAA… Emergenza adozioni canile Parrelli Missione Educazione Concorso LAV: ecco i giovani vincitori L’ex-Delfinario di Rimini si ricicla Delfini, A. Lopez: “I delfinari sono prigioni” Maltrattamenti, dieci anni di Legge Scelti per voi Con la LAV per i diritti degli animali: ecco come

LAV CONSIGLIO DIRETTIVO Roberto Bennati (vicepresidente), Giacomo Bottinelli, Gianluca Felicetti (presidente), Simone Pavesi, Massimo Vitturi COLLEGIO DI GARANZIA Roberto Callegaro, Laura Gabrieli (presidente), Sandro Guolo REVISORI DEI CONTI Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it

PIEMONTE TORINO: (STIC) tel./fax 011/746392 lav.torino@lav.it www.lav.it/sedi/torino CARMAGNOLA (TO): (STIC) tel. 340/0062741 lav.carmagnola@lav.it ARONA (NO): (PDR) tel. 335/6471031 lav.arona@lav.it LANGHE ROERO E MONREGALESE: (CN) (PDR) 320/4729967 lav.langhe-roero-monregalese@lav.it CUNEO E VALLATE: (PDR) 333/8347714 lav.cuneo-vallate@lav.it ALESSANDRIA: (PDR) tel. 320/4795564 lav.alessandria@lav.it www.lav.it/sedi/alessandria LIGURIA GENOVA: (STP) tel. 347/2330272 lav.genova@lav.it SANREMO-IMPERIA: (PDR) tel. 348/3238928 lav.sanremo-imperia@lav.it LA SPEZIA: (PDR) tel. 345/7001452 lav.laspezia@lav.it LOMBARDIA MILANO: (STIC) tel. 327/6333693 lav.milano@lav.it www.lav.it/sedi/milano RHO (MI) (STIC): tel. 349/3769750 (ore 16-19) lav.rho@lav.it www.lav.it/sedi/rho-mi LODI (PDR) tel. 339/1917434 (dalle ore 17) lav.lodi@lav.it MANTOVA (STP): tel. 320/4795557 (ore 18-23) lav.mantova@lav.it LECCO (PDR) tel. 339/4590709 lav.lecco@lav.it PAVIA: (STP) tel. 333/6387739 lav.pavia@lav.it VARESE-BUSTO ARSIZIO (STIC): tel. 328/6456255 lav.varese-busto@lav.it SARONNO (VA) (STIC): tel. 338/4305289 lav.saronno@lav.it www.lav.it/sedi/saronno-va BERGAMO (PDR): tel. 388/4618300 lav.bergamo@lav.it - www.lav.it/sedi/bergamo MONZA E BRIANZA (STP): tel. 329/4234827 lav.monza@lav.it www.lav.it/sedi/monza-e-brianza SONDRIO: (PDR) tel. 388/4725000 lav.sondrio@lav.it CREMONA: (PDR) tel. 338/7841668 lav.cremona@lav.it TRENTINO ALTO ADIGE BOLZANO (PDR) tel. 349/0744252 lav.bolzano@lav.it TRENTINO (STP): tel. 331/1507169 lav.trentino@lav.it www.lav.it/sedi/trentino FRIULI - VENEZIA GIULIA TRIESTE: (STP) tel. 320/6378852 lav.trieste@lav.it www.lav.it/sedi/trieste PORDENONE: (STP) tel. 320/4795023 lav.pordenone@lav.it UDINE: (STP) tel. 340/8322628 lav.udine@lav.it VENETO VENEZIA: (STP): tel. 348/0407952 lav.venezia@lav.it www.lav.it/sedi/venezia PADOVA: (STP) tel. 320/7598238 lav.padova@lav.it - www.lav.it/sedi/padova VERONA: (STP): tel. 339/1108543 lav.verona@lav.it www.lav.it/sedi/verona VICENZA: (STIC) tel. 348/0408396 lav.vicenza@lav.it BASSANO DEL GRAPPA (VI): (STIC) tel. 348/0407684 lav.bassanodelgrappa@lav.it ROVIGO: (PDR) tel. 329/7934814 lav.rovigo@lav.it - www.lav.it/sedi/rovigo BELLUNO: (PDR) tel 329/0439861 lav.belluno@lav.it CASTELFRANCO VENETO (TV): (PDR) tel. 346/7465558 (ore serali)

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LEGENDA STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento


Rendere visibile

Impronte Anno XXXI n°7 (145) Ottobre 2014 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it

l’invisibile

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e ci pensate bene, è quanto facciamo tutti i giorni. Nel far venire alla luce la tragedia degli animali reclusi come la tigre Angela che siamo riusciti a portare in un Centro di recupero; nel denunciare il maltrattamento contrabbandato come normale educazione, esercitato nei delfinari; nel rendere in carne e ossa gli animali soggetti di diritto nel Tribunali e in Parlamento; nel riuscire a portare in salvo 49 topi sopravvissuti alla vivisezione e all’uccisione perché considerati ormai troppo gravosi per il bilan-

Noi siamo dalla parte degli animali, ma dobbiamo fare in modo che questa realtà sia davvero la normalità, per tutti cio di un Istituto gonfiato a dismisura dai contributi pubblici. Ognuno di noi ha infatti almeno una “buona ragione” per poter avere ogni giorno la forza, la costanza, la lucidità, per salvare almeno un animale, per renderlo visibile e non più, al massimo, un fantasma. Che non riesce purtroppo, nemmeno, ad agitare il sonno di chi fa dello sfruttamento degli animali la propria vita. Non ci dichiariamo mai vinti.

DIRETTORE RESPONSABILE ED EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO Roberto Bennati, Giacomo Bottinelli, Antonella Buceti, Carmen Caballero, Carla Campanaro, Alessandra Fantuzi, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Maurizio Santoloci, Paola Segurini, Ilaria Tordone, Ciro Troiano

Anche quando, come nel caso dei richiami vivi per la caccia o le specie alloctone, nutrie in testa, non riusciamo al momento a fermare chi vuole continuare, anzi vuole incrementare, la sofferenza e la morte di questi animali. Le nostre risposte sane alle atrocità seminano e coltivano comunque la speranza contro la disperazione. Anche di chi, dalla nostra parte, dice che non c’è più nulla da fare. Che è tutto inutile. Non siamo “meno di”, né “meglio di” come ha ben spiegato l’americana Melanie Joy nel suo ultimo libro “Finalmente la liberazione animale!”. Noi siamo dalla parte degli animali, ma dobbiamo fare in modo che questa realtà sia davvero la normalità, per tutti. Cioè essere dalla parte degli ultimi, fra gli ultimi. Lo diremo anche nelle piazze di tutta Italia con la Mobilitazione che parte i prossimi 6-7-8 dicembre e alla quale non solo vi aspettiamo ma della quale vi chiediamo di essere protagonisti con la tessera LAV in tasca. Con la vostra “buona ragione” da offrire ai familiari, alle amiche, ai compagni di scuola, ai colleghi di lavoro, alle persone che si incontrano ai giardini con il cane. Noi, con l’energia del cambiamento che non dobbiamo far venire mai meno. L’energia che rende visibili gli invisibili.

@glfelicetti

“Si può essere contrari alla caccia, ma “per coerenza” bisogna anche battersi contro la pesca: perché il merluzzo impigliato nella rete o la trota con un amo in bocca non sono più allegri del coniglio che aspetta la botta sul collo” Enzo Biagi, “I” come Italiani, 1993

PROGETTO GRAFICO Michele Leone FOTO COPERTINA: Stefano Renna AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via di Tor Cervara 171 - Roma CARTA Dalum Cyclus Print (100% carta riciclata) CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 15 settembre 2014 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Nata nel 1977, la LAV ha per fine la Liberazione animale, l’affermazione dei diritti degli animali non umani e la loro protezione, la lotta alla zoomafia e la difesa dell’ambiente. Si batte per l’abolizione della vivisezione, della pesca, della caccia, delle produzioni animali, dell’allevamento, del commercio, degli spettacoli con animali e dell’utilizzo di qualsiasi essere vivente. Difende la Terra e i suoi ecosistemi. La LAV combatte lo specismo lottando contro ogni forma di violenza, prevaricazione e sfruttamento, per il rispetto del diritto alla vita, alla dignità e alla libertà di ogni individuo umano e non umano. LA LAV È • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85); • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica  Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV • ORDINARIO 30 euro • GIOVANILE (fino a18 anni) 18 euro • FAMIGLIA 45 euro • SOSTENITORE 46 euro • BENEMERITO 150 euro • STRAORDINARIO 500 euro • PER SEMPRE (chiama 06 4461325) VERSAMENTI INTESTATI A LAV • CC POSTALE 24860009 • CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica - Filiale di Roma - Via Rasella 14 - 00187 Roma (cordinate IBAN) IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112 Conservate le ricevute postali e bancarie delle donazioni alla LAV: potete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi, ai sensi della legge 460/97 nel limite di 2.065,00 euro all’anno; per le aziende fino al 2% del reddito d’impresa.

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Il cammino della libertà di Angela

FOTO: STEFANO RENNA

Viaggio da Caserta a Francoforte con meta finale in SudAfrica

di Gaia Angelini

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ngela è una tigre di poco più di un anno, eppure fin da piccolissima era diventata vittima dello sfruttamento umano. Trovata prigioniera in una gabbia in un casolare di campagna del Casertano, durante un’operazione di polizia nel dicembre del 2013. Angela, che all’epoca aveva cinque mesi, viene trasferita in una struttura di accoglienza temporanea dove sarebbe dovuta rimanere solo per poco tempo, considerata l’inadeguatezza della struttura ad accogliere un animale della sua portata, non solo esotico ma anche pericoloso. Tuttavia sono trascorsi diversi mesi e, a causa della grave carenza di centri di recupero per questo tipo di animali in Italia, Angela rischiava di restare in queste condizioni per anni. La tigre Angela era diventata, come molti suoi simili, tre volte vittima: prima del Paese Italia, uno degli snodi principali del traffico internazionale di specie protette, poi dello sfruttamento e del commercio illegale ad opera di privati; infine di nuovo vittima del Paese Italia e della sua drammatica carenza di strutture di ospitalità per animali esotici. In collaborazione con il Garante per i Diritti Animali di Napoli e il Corpo Forestale CITES di Napoli, la

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LAV decide quindi di intervenire e di avviare un’operazione di trasferimento all’estero del grande felino, in un centro di recupero in Germania specializzato in tigri, con il progetto di poter successivamente trasferire Angela in un Santuario per animali sequestrati in Sud-Africa, chiamato LionsRock (www.lionsrock.org/) e gestito dall’associazione internazionale Four Paws (Quattro Zampe). Dopo mesi di preparazione logistico-amministrativa, l’11 luglio alle 7 del mattino, insieme a due veterinari tedeschi specializzati in esotici, insieme all’organizzazione Four Paws e alle forze di polizia, è iniziata l’operazione “LAVera libertà di Angela” con il trasferimento di Angela in Germania, vicenda-simbolo della campagna della LAV per

la protezione degli animali esotici. Angela viene sedata per un periodo di tempo limitato, per permettere di caricarla su una barella e trasportarla nel mezzo che la porterà a Rüsselsheim (Francoforte, Germania). Ad un controllo dopo due ore di viaggio, Angela si è già svegliata ed è stata monitorata dai veterinari. Il filmato del suo trasferimento è disponibile su sito web LAV http:// www.lav.it/cosa-facciamo/animalie-spettacoli/angela-tigre-libera In Italia, centinaia di animali esotici sono vittima del commercio illegale o sono detenuti in strutture a finalità espositive che non sono regolarmente autorizzate a detenere questo tipo di animali. Queste criticità sono acuite da un disimpegno progressivo del Ministero dell’Am-


FOTO: STEFANO RENNA

biente e di altri enti governativi a finanziare strutture di ospitalità per animali esotici oggetto di sequestri e confische. L’assenza di finanziamenti a tali centri è uno dei principali limiti all’applicazione della legislazione esistente, in quanto l’operato delle forze di polizia viene limitato se non ci sono soluzioni per ospitare gli animali. Spostare degli animali all’estero è possibile ma è comunque difficile da un punto di vista organizzativo e amministrativo. La nostra campagna contro la prigionia degli animali esotici chiede al Ministro dell’Ambiente un urgente e concreto impegno a promuovere investimenti e politiche di protezione degli animali esotici nei loro habitat naturali. Al contempo la LAV richiede la dismissione

dell’industria della cattività (zoo, circhi, delfinari e mostre di animali) e la sua riconversione in altre attività senza utilizzo di animali. Risulta inoltre necessario sviluppare un serio piano d’azione contro la detenzione illegale di fauna esotica, e cominciare ad erogare i necessari finanziamenti ai centri di recupero dove trasferire gli animali sequestrati o confiscati. Nell’Unione Europea il commercio di specie di flora e fauna protetta e dei loro prodotti derivati raggiunge la stima di circa 100 miliardi di euro all’anno. Secondo l’organizzazione TRAFFIC, all’inizio degli anni ‘90 il commercio internazionale di prodotti derivati da fauna e flora selvatica si aggirava intorno ai 160 miliardi di dollari all’anno, rag-

giungendo nel 2009 la stima di 323 miliardi di dollari, inferiore solo al traffico di armi e droga. Il bracconaggio è responsabile di almeno il 78% della decimazione delle tigri di Sumatra (le ossa delle tigri sono vendute a circa 900 euro al kg). In 100 anni le tigri nel mondo sono passate dai 100mila animali ai 3.500 attuali. Si stima che in Italia il traffico di specie esotiche protette si aggiri intorno ai 2 miliardi di euro all’anno. Oggi Angela fortunatamente si trova in un centro di recupero specializzato, insieme ad altri suoi simili provenienti da vicende analoghe ed assistita da personale specializzato. La LAV insieme a Four Paws si è impegnata, una volta che la necessaria documentazione sarà pronta, a trasferirla nel Santuario Lionsrock in Sudafrica dove potrà vivere in semi-libertà, una libertà più simile possibile a quella che la sua natura richiede. A Lionsrock, centro gestito direttamente da Four Paws, sono stati già trasferiti 90 grandi felini (tigri, leoni e altri animali) da tutto il mondo, provenienti da esperienze di sfruttamento e maltrattamento. Vi invitiamo a seguirci nei prossimi mesi e a darci il vostro supporto per completare, insieme, il cammino di libertà di Angela, certi che la sua storia sarà la prima di una lunga serie e farà da “apripista” per i diritti di altri animali. Impronte • ottobre 2014

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La riscossa

dei topi “da laboratorio” Sopravvissuti al Mario Negri Sud, li abbiamo portati in salvo: dopo Green Hill un’altra breccia nel muro di gomma della vivisezione di Michela Kuan

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l 1 agosto 2014 è stata una data storica per l’antivivisezionismo, infatti per la prima volta in Italia una Procura della Repubblica ha disposto il sequestro di animali destinati alla vivisezione, appartenenti a un Istituto di ricerca autorizzato: il Mario Negri Sud. Questo è stato possibile grazie alla LAV che lo scorso aprile aveva sporto denuncia per uccisione non necessitata di animali, come previsto dall’articolo 544 bis del Codice Penale, ottenendo, ad agosto, il sequestro preventivo e la custodia giudiziaria di 49 topini. Purtroppo i topi erano molti di più: questa cinquantina sono i superstiti di un gruppo di oltre 750 individui uccisi “semplicemente” per mancanza di fondi, una prassi probabilmente diffusa ma che va totalmente contro la legge e contro ogni morale visto che si tratta di esseri viventi che potevano essere affidati ad associazioni o a strutture invece di essere eliminati come oggetti superflui. I nostri nuovi amici hanno il manto di vario colore, nero, bianco e marrone. Dopo un breve viaggio hanno raggiunto una clinica veterinaria sicura e ospitale dove c’erano grandi gabbie piene di giochi, tunnel, casette e piani in cui correre e giocare, lontano dal ricordo di asettici e spaventosi laboratori dove la vita è solo una lunga agonia verso

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la morte. La nostra associazione si oppose con forza contro l’istituzione del Mario Negri Sud già ai tempi della sua apertura, criticando anche la pioggia di contributi pubblici stanziati per realizzarlo, e ora finalmente si iniziano a scoprire le carte e far vedere come i laboratori non siano affatto degli alberghi a cinque stelle dove il benessere animale viene garantito e tutelato. Anche se si tratta del Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro (Chieti), la fondazione Mario Negri continua a essere simbolo di eccellenza nella ricerca in Italia ed è stata protagonista di affermazioni pubbliche del loro impegno verso i metodi alternativi e la tutela degli animali che stabulano, peccato che la giustizia abbia confermato il contrario! Inoltre gli stessi rappresentanti del Mario Negri non hanno mai perso occasione di ribadire, in contesti universitari e politici, l’importanza del modello animale, con prese di posizione obsolete e contrarie al principio di sostituzione degli animali nella ricerca messo nero su bianco dalla Commissione Europea.

I falsi miti Q

di Michela Kuan

uando si parla di sperimentazione animale ci si imbatte sempre nelle stesse risposte, stereotipi che ci sentiamo dire da anni e che vengono ampiamente diffusi anche dai media. La cosa più importante che ognuno di noi può fare è smontare l’idea che la vivisezione sia un male necessario. Dobbiamo instillare il dubbio nel nostro interlocutore che quello che ha sentito per anni non sia la verità e per fare questo non basta fare leva sull’emotività e sulla pietà verso gli animali, ma bisogna attaccare il modello sperimentale evidenziandone l’inutilità. Chiaramente l’etica deve essere una componente fondamentale nell’analisi del fenomeno vivisezione, ma purtroppo da sola non basta. Di seguito le frasi più comuni e alcuni suggerimenti per smontare i falsi miti sulla vivisezione. Senza la sperimentazione animale non ci potremmo più curare I vivisettori spesso ripetono che, se non si sperimentasse sugli animali, bisognerebbe farlo sugli esseri umani: ma questo accade già! Infatti in tutto il mondo, com-


sulla vivisezione presa l’Italia, le leggi impongono il passaggio sull’uomo dopo i test su animali, prova indiscutibile che non possiamo fidarci dei dati ottenuti negli animali perché, se fossero realmente predittivi si passerebbe direttamente dal modello animale alla commercializzazione. Il 51% dei farmaci viene ritirato dopo il commercio per gravi reazioni avverse, centinaia di migliaia le persone morte ogni anno per effetti collaterali non diagnosticati su animali. I test su animali sono un paravento giuridico per continuare a mettere in commercio sostanze pericolose, perché per l’industria noi non siamo pazienti da curare, ma clienti a cui vendere sostanze spesso inutili o dannose. Una coltura cellulare non può sostituire la complessità di un organismo Assolutamente vero, peccato che se l’organismo è diverso il dato che otteniamo sia inutile. Cani, conigli, topi e gli altri animali sono biologicamente diversi da noi e nessun ricercatore potrà mai affermare di sapere perfettamente cosa succede durante l’esperimento! Infatti dalla differenza genetica (e la loro espressione in proteine), a quella fisiologica, anatomica e fenotipica (nessuno di noi si confonderebbe tra un bambino e un ratto) l’indice di errore aumenta esponenzialmente, come dimostra l’alto indice di fallimento dei test su animali (superiore del 90%) e le gravi reazioni avverse ai farmaci non preventivamente diagnosticate su animali. Muoiono più animali per la macellazione che per la vivisezione, quindi è ipocrita preoccuparsi delle cavie da laboratorio. Il “c’è ben altro” è uno sport molto praticato in Italia. C’è sempre qualcosa di più importante. Il fatto che miliardi di animali vengano sterminati per fini alimentari non giustifica in alcun modo che un numero minore venga torturato e ucciso per una falsa scienza. Entrambe le campagne hanno importanza e sono supportate da

scelte etiche e considerazioni scientifiche. E noi lo facciamo. La grande differenza oggettiva è poi nell’informazione: i media non pubblicizzano positivamente i macelli (i lati più sordidi rimangono nascosti), mentre nel caso della vivisezione testate giornalistiche, medici e politici addirittura ne difendono la validità adducendo la necessità di continuare a utilizzare animali per il progresso della scienza, senza rendere trasparenti gli enormi interessi economici e calcando subdolamente facili stereotipi per far cadere in immediata emotività i malati. “Dobbiamo sacrificare i topi per salvare i bambini” Il termine sacrificio è già di per sé scorretto, l’animale non si offre o siamo tornati indietro di 3.000 anni confondendo i tavoli da laboratorio con altari sacrificali dedicati agli dei? Inoltre uccidere gli animali non serve a salvare la vita dei bambini, anzi proprio la bassa predittività dei dati ottenuti dalla vivisezione comporta alti rischi di reazioni avverse e morte quando si passa ai trials sull’uomo, e i bambini sono le ennesime vittime di un sistema malato che pretende che uomini facciano da cavie e che le cavie diventino uomini. L’arma più potente che abbiamo è la conoscenza, in grado di dimostrare la fallacia di un modello di ricerca che non si può chiamare scienza e che affonda le sue diaboliche radici nello sterminio di animali e nella violazione dei diritti umani. Proprio a questo scopo è stato scritto il libro “Oltre il filo spinato di Green Hill. La vivisezione esiste ancora. Come e perché superarla”; un saggio rivolto a tutti coloro che si pongono la questione etica e della validità scientifica della sperimentazione sugli animali, lo sfruttamento dei più deboli, la gestione della nostra salute, l’impiego trasparente dei fondi per la ricerca.

www.lav.it

Oltre il filo spinato di Green Hill

La vivisezione non è affatto un male necessario

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l libro, a firma di due protagonisti della battaglia antivivisezionista, spiega cosa è successo negli ultimi anni, i dati, il dibattito, gli ambiti applicativi (ricerca di base, farmacologica, chimica, didattica ecc.), i casi di cronaca più significativi, l’uso delle cavie umane, i metodi sostitutivi; la clamorosa battaglia contro Green Hill con la liberazione di 3.000 beagle, vicenda senza precedenti al mondo per così tanti animali “da laboratorio”. E poi l’obiezione di coscienza alla vivisezione: l’Italia è l’unico Paese a garantire per legge a studenti e ricercatori questo diritto, grazie a una storica battaglia antivivisezionista. E ancora la direttiva europea, l’iniziativa dei cittadini per abrogarla, la nuova legge in vigore in Italia da pochi mesi. L’opinione dei ricercatori (con tutti i nomi e i volti), le testimonianze dei malati, le denunce degli attivisti e la sfida che lanciano alla ricerca sugli animali. Alla vivisezione, metodo mai validato scientificamente eppure in uso. Il libro sarà disponibile nelle librerie dalla prima settimana di ottobre e rappresenta un mezzo per tenere alta l’attenzione su una tematica scomoda e complessa la vivisezione grazie, anche a un tour che toccherà numerose città italiane. Una lettura da non perdere, un’idea regalo che sarà apprezza. Nelle librerie o presso la sede LAV più vicina. Oppure rivolgendovi alla Sede nazionale LAV tel. 06.4461325, regali@lav.it (con spese di spedizione).

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“Quando la bestia è l’uomo” Il nuovo Rapporto Zoomafia di Ciro Troiano

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a criminalità organizzata dedita ai vari traffici a danno degli animali si distingue per la sua capacità di agire su vasta scala, per il suo orientamento al business, per la capacità di massimizzare il profitto riducendo il rischio. Del resto il business è tanto: sono diversi i miliardi di euro l’anno intascati con i vari traffici clandestini che sfruttano gli animali. Illegalità, malaffare, violenza: tutto a danno degli animali. E’ un lungo catalogo di violenze organizzate, spesso sistematiche e seriali, che mietono migliaia di animali ogni anno, quello analizzato nel Rapporto Zoomafia 2014. La nuova edizione del Rapporto, “illegalità, malaffare e crimini contro gli animali”, alla sua quindicesima edizione, analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2013. Il traffico di cuccioli si attesta come prima emergenza zoomafiosa: sono circa 2000 i cani che ogni settimana vengono importati in Italia. Tenendo presente solo i casi che abbiamo seguito, sono 670 circa i cuccioli sequestrati (dal valore complessivo di circa 530 mila euro) e 77 le persone denunciate nel 2013. Corse clandestine, gare di sforzo, cavalli stramazzati a terra e abbandonati sulla strada, doping, scommesse illegali, furti e macellazioni

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abusive: è lo scenario delle illegalità nel mondo dell’ippica in Italia. Nel 2013 c’è stata una pericolosa diminuzione delle attività di polizia finalizzate alla repressione delle corse clandestine di cavalli. Sono state bloccate solo due corse clandestine e una gara di forza, 23 persone denunciate e 25 cavalli sequestrati. Di contro sono aumentati i video sulle corse pubblicati in Internet. Nuovi, preoccupanti segnali ci indicano una ripresa dei combattimenti tra cani. Persone denunciate, combattimenti interrotti, ritrovamenti di cani con ferite da morsi o di cani morti, sequestri di allevamenti di pit bull: questi i segnali che indicano una recrudescenza del fenomeno. Nel 2013 sono stati sequestrati 16 cani per attività inerenti i combattimenti, è stato interrotto un combattimento in corso e sono state denunciate 12 persone di cui un minorenne. Il traffico internazionale di animali o parti di essi trova nel nostro paese un’importante punto di arrivo e di transito. C’è stato un aumento del 10%, rispetto all’anno precedente, del commercio e della detenzione

Il traffico di cuccioli, vera emergenza. Scommesse illegali, furti e macellazioni abusive

illegale delle specie protette e tutelate dalla CITES. Avorio, serpenti, scorpioni, macachi, pappagalli, tartarughe, ma anche caviale, prodotti in pelle di animali protetti. Il bracconaggio con i reati relativi all’uso e detenzione di armi e munizioni, conferma la sua pericolosità. Il “business randagismo” continua ad essere un vero affare per trafficoni e faccendieri: garantisce agli sfruttatori dei cani randagi introiti di centinaia di milioni di euro l’anno, grazie a conven-


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zioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili. Solo nel 2013 sono state sequestrate almeno 11 strutture per un totale di 1700 cani. Cani in pessime condizioni igieniche e di salute, affetti da malattie non curate, tenuti in strutture fatiscenti, sporche e precarie: questi alcuni casi accertati. Della depredazione continua e silente dei pesci si parla poco. Vi è una illegalità diffusa che va dalla pesca al commercio al dettaglio. La pesca illegale è ancora ampiamente praticata in tutto il Paese ed è stata favorita dalla debole ed inefficace risposta delle istituzioni, dalle sanzioni irrisorie, dalle deroghe e permessi speciali spesso concessi senza tenere conto dei pareri scientifici. Il Mediterraneo, pur occupando meno dell’1 per cento della superficie degli oceani, contiene più del 7 per cento delle specie marine (circa 17.000), di cui molte endemiche. E’ nel contempo, però, al primo posto a rischio perdita di specie a causa anche dell’overfishing, della pesca di frodo e di altri fattori. Il malaffare legato alla gestione di allevamenti, alle truffe, al traffico illegale di medicinali e sostanze dopanti, al furto di animali da allevamen-

to, alla falsificazione di documenti sanitari è molto diffuso. Tonnellate di alimenti adulterati di origine animale sequestrate. Provola affumicata bruciando i rifiuti in bidoni che contenevano vernici e solventi; pesce e carne in cattivo stato di conservazione pronti ad essere preparati in ristoranti; cibi “etnici” non correttamente conservati e pericolosi per la salute; falsi salumi Dop: solo alcuni dei casi registrati l’anno passato. L’uso di animali come arma o come “oggetti” per intimidire è sempre più diffuso. Cani aizzati contro le forze dell’ordine; banda di ladri che uccide un cane mettendolo nel forno della cucina; agnelli sgozzati per intimorire un militante antimafia; teste di maiali e capretti usati per minacciare. Numerosi i casi di violenza contro gli animali accaduti nell’ambito della violenza domestica o di genere. Casi che vedono protagonisti in negativo minorenni o bambini in crimini contro gli animali sono sempre più frequenti. Inquietanti e preoccupanti i casi elencati: cani randagi presi dalla strada da minorenni con l’unico scopo di torturali e tagliare loro le zampe; ragazzini che si divertono a spezzare le zampe a un’anatra, altri che uccidono con grosse pietre un gatto davanti a passanti; un gatto legato messo sui binari al passaggio del treno: minorenni che costruiscono micidiali ordigni esplosivi per la caccia di frodo.

Cresce del 10% l’importazione di avorio e specie esotiche. Gli orrori su internet

I dati delle Procure

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Osservatorio Nazionale Zoomafia ha chiesto a tutte le Procure Ordinarie e a quelle presso i Tribunali per i Minorenni dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2013 e al numero indagati per reati a danno di animali. Hanno risposto 78 Procure su 135, pari al 57%. Il totale dei procedimenti sopravvenuti nel 2013 per i reati a danno degli animali e per il campione del 57% delle Procure Ordinarie è di 5580 (2739 a carico di noti e 2841 a carico di ignoti). Confrontando i dati del 2012 e 2013, su un campione di 61 Procure che hanno risposto in entrambi gli anni - pari al 45% di tutte le Procure ordinarie-, si registra un aumento dei procedimenti penali nel 2013 rispetto al 2012 del +4,30%. Partendo da questo dato e proiettandolo a livello nazionale è possibile stabilire con una stima approssimativa che in Italia si aprono circa ventiquattro fascicoli al giorno per reati a danno di animali, uno ogni ora. Una persona ogni ora e mezza circa viene indagata per tali crimini. Nel 2013 sono stati 3747 i procedimenti sopravvenuti presso le 78 Procure esaminate per i “classici” reati contro gli animali, ovvero, uccisione, maltrattamento e detenzione di animali in condizioni incompatibile con la loro natura. Impronte • ottobre 2014

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n difesa di mamma Orsa Daniza e dei suoi cuccioli, contro la quale questa estate è stato emesso un ingiusto e contestatissimo mandato di cattura a vita da parte della Provincia di Trento, abbiamo ha depositato una seconda diffida indirizzata al Presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi, alla Procura della Repubblica e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente. Chiediamo con fermezza l’immediato ritiro dell’ordinanza provinciale che dispone la cattura dell’Orsa Daniza e la sua traslocazione presso il recinto di Casteller, alle porte di Trento e che comporterebbe di fatto l’abbandono dei suoi cuccioli ad un destino incerto. La nuova diffida è rafforzata dall’istanza di sequestro del plantigrado in caso di mancata revoca dell’ordinanza, avanzata dall’Ufficio Legale della LAV. Non si comprendono dall’ordinanza né le reali dinamiche dell’incidente tra l’orsa e un cercatore di funghi, cui è fatto un cenno assai generico, né le ragioni per cui la Provincia Autonoma di Trento abbia ritenuto di scegliere, tra le tre possibilità comunque previste dal Piano d’Azione interregionale per la Conservazione dell’Orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE), la cattura per la captivazione permanente dell’orsa, azione fortemente criticata perché ritenuta radicale e cruenta se si considera che si tratta di confinamento a vita di un animale nato e cresciuto libero in un ambiente ristretto, e quindi diverso da quello in cui si è evoluto. Una compressione permanente della sua etologia che equivale all’uccisione quanto meno psichica, dell’animale. Inoltre con riferimento al possibile destino dei due cuccioli nell’ipotesi della cattura e del trasferimento del-

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la femmina adulta, è evidente che si commetterebbe una vera crudeltà perché si metterebbe a rischio la sopravvivenza dei piccoli, come confermano l’etologo Roberto Marchesini e altri esperti. L’etologo Roberto Marchesini ha definito “equilibrato” il comportamento di mamma orsa in difesa dei suoi figli escludendo la sua pericolosità. Contrario alla cattura si è detto anche il Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, secondo il quale l’eventuale cattura e la captivazione permanente dell’orsa Daniza non è da ritenersi una scelta risolutiva, bensì una “sconfitta”. La LAV e la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica chiede di fermare la cattura di Daniza. Ci auguriamo che questa amara vicenda, possa favorire, a tutti i livelli, una relazione davvero rispettosa con la fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato, protetta da norme nazionali e comunitarie ma troppo spesso oltraggiata come se fosse l’intrusa.

di Gianluca Felicetti

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traordinaria mobilitazione popolare d’agosto in difesa dell’orsa Daniza in Trentino. Una bella prova di senso civico, di buonsenso, in favore del diritto di una mamma a vivere libera con i suoi figli. Non lo ha purtroppo capito il Ministro dell’Ambiente Galletti che ha avallato al telefono, dalle sue vacanze, la condanna all’ergastolo del plantigrado, l’ennesimo, in 100 metri

Gli orsi vanno bene solo in tv, nei cartoni animati, come pelouche

FOTO: DREAMSTIME

Daniza ha il diritto di vivere libera!

La fine del


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film Disney “made in Italy” per 100 spacciati come un “rifugio naturale”. Dando peraltro un colpo in testa alla politica ambientale del suo stesso Ministero, di rinaturalizzazione del territorio e tutela della biodiversità. Ora speriamo che le vie legali diano ragione a noi che, con la stragrande maggioranza degli italiani, chiediamo semplicemente che Daniza possa continuare a fare l’orsa e che i suoi cuccioli non vengano fatti crescere solo per essere catturati e imprigionati fra qualche anno. D’altronde l’orsa non è andata in Trentino di sua spontanea volontá. Da una quindicina d’anni, con il Progetto “Life Ursus”, pagato fior di milioni dalla ora colpevolmente silenziosa Unione Europea (Com-

missario Potocnick, se ci sei batti un colpo) diversi plantigradi sono stati portati dalla Slovenia sul nostro arco alpino. Per ripopolare quelle zone con un abitante presente da migliaia di anni e poi sterminato dalla nostra specie. Non è il caso di tornare qui sulla vergognosa Provincia di Trento, Autonoma tanto da decidere per conto proprio due mesi fa una modifica unilaterale dell’Accordo interregionale sulla protezione dell’orso, inserendo grazie al proprio Assessore-veterinario-amministratore unico del macello Alta Valsugana (sic), Dallapiccola, la definizione di animale “nocivo”, cancellata dalla legislazione nazionale dal 1977. Una premessa importante, per quanto poi successo con Daniza. La morale di questi giorni, a mio avviso, è che sulla pelle di questi animali si gioca l’incompetenza di Amministratori pubblici, l’inconsistenza di uffici cosiddetti tecnici e scientifici e operazioni di marketing turistico dal corto respiro, fondate proprio su una classica accusa che si fa a noi animalisti. Quella di pensare che il mondo, il mondo degli altri animali, selvatici, sia come quello disegnato da Disney. Dove i conflitti fra specie non esistono, dove tutto “finisce bene”.

Al primo conflitto si tollera il via alla mattanza di quattrozampe

I Servizi faunistici provinciali, i biologi dell’Ispra, non avevano messo in conto che un cercatore di funghi (la cui sicurezza sta a cuore anche a noi) avrebbe potuto mai incappare in un orso? E che il diritto, per entrambi, all’autodifesa con i propri mezzi (artigli o gambe levate) non sia naturale? Quanti fungaioli muoiono ogni anno per colpi di fucili da caccia eppure non si chiudono, purtroppo, i cacciatori in un recinto? No, è che anche in questo caso, vogliamo imporre, come la nostra specie ha fatto sempre, alle prime normali difficoltá e peraltro evitabili, la legge “del più forte” e vogliamo di fatto che i boschi siano silenziosi, artificiali. Per poi esclamare stupore alla visione del primo documentario sulla savana africana che, però, è lì ben lontana... Gli orsi dunque vanno bene solo in tv, nei cartoni animati, nei manifesti turistici, come pelouche. Un pò come i lupi in Maremma: viva l’immagine di natura incontaminata solo fino a che è sulle foto pubblicitarie e sui social network. Guai però se i predatori, concorrenti di una categoria umana con prolungamento metallico, fanno i predatori. Chi se ne importa se il territorio è stato reso in maniera innaturale un continuo e inventato pascolo, peraltro condotto con cani da pastore non sterilizzati che sono la prima causa di randagismo, inselvatichimento e incrocio con gli stessi lupi. Al primo conflitto, complice fino a ieri un’Amministrazione pubblica non pronta ad accertare effettivi danni e a rifonderli come previsto dalle normative, si tollera il via alla mattanza di quattrozampe. Certo, illegale. Come quella, ugualmente assassina, di fatto, della reclusione a vita degli orsi in Trentino. Al film disneyano sceneggiato con animali-comparse da Province ed Amministrazioni centrali, quello che calpesta il diritto di un animale selvatico di essere, appunto, selvatico, si deve mettere la parola “fine”. Impronte • ottobre 2014

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AAA... adottiamo i cani Piero Dolce e coccolone, di medie dimensioni. Gli piace viaggiare in auto e adora essere condotto a passeggio con guinzaglio e pettorina; convive pacificamente con gli altri cani ed è un gran mangione. Inizialmente timoroso, ha imparato a fidarsi di noi ed eccolo poco dopo fuori dalla sua prigione verso la sua nuova vita. L’abbiamo dovuto operare per tumore alla milza: un motivo in più per amarlo ed accoglierlo regalandogli un po’ di serenità.

di Federica Faiella

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uesto è il nostro accorato appello SOS adozioni per i rimanenti circa 200 cani e i 100 gatti del canile Parrelli di Roma, posto sotto sequestro da più di 10 mesi. Da alcune settimane abbiamo finalmente ricevuto l’autorizzazione dalla Procura di Roma a intraprendere le operazioni per il trasferimento dei cani e gatti del canile e i primi 102 animali (25 gatti e 77 cani) sono finalmente usciti dalle gabbie: abbiamo cominciato con quelli bisognosi di urgenti cure medico-veterinarie, che sono stati immediatamente ricoverati in cliniche. Nelle prossime settimane trasferiremo altre decine di animali, fino a svuotare definitivamente la struttura.

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Igor Di mole possente (circa 60 kg), alla sola vista di un biscottino è diventato docile come un cucciolo. Come tutti purtroppo presentava i segni della detenzione forzata: piaghe ovunque, unghie lunghe, zampe anteriori compromesse e una forte otite. L’abbiamo portato via per prendercene cura e da quel giorno è diventato per noi “gommone”, un appellativo che sembra apprezzare a giudicare dalle feste che ci fa quando ci viene incontro. Socievole, cerchiamo per lui una famiglia pronta ad amarlo, in grado di garantirgli lunghe passeggiate, persone con esperienza. Igor non è compatibile con altri animali.

Genny Un gigante buono (taglia grande) e dal cuore tenero, docile e affettuosa. L’abbiamo salvata perché affetta da una grave patologia al tartufo e da una dermatite diffusa. Grazie alle cure e al nostro affetto ora sta decisamente meglio. Vivere in famiglia le darà gioia e sicurezza e potrà dimenticare la vita vissuta in gabbia, Genny sarà una compagna adorabile per chi deciderà di accoglierla in casa.

Sequestrato con 350 cani e 150 gatti, la Procura della Repubblica ci ha affidato la custodia degli animali in uscita: trasferiti i primi 102 quattro zampe. Inadeguatezza della struttura e sua illegalità confermata dal Tribunale del Riesame Cerchiamo con urgenza famiglie disponibili ad accogliere questi dolcissimi cani e gatti: George, Kira, Genny, Igor, Piero e gli altri meritano una casa accogliente e il vostro affetto, scriveteci a infoadozioni@lav.it Su lav.it sono disponibili tutte le informazioni per adottarli: grazie anche per l’aiuto che potrai darci a veicolare questo appello! Grazie al vostro sostegno potremo continuare a sostenere le ingen-

ti spese che stiamo affrontando per aiutarli, facendoci carico di attività indispensabili come visite veterinarie e degenza clinica, educatori cinofili, trasporto, azioni legali e molto altro. Tante le fonti di prova a sostegno di ipotesi di reato molto gravi, fra le quali il maltrattamento di animali e la detenzione incompatibile con le loro necessità etologiche. Pluridenunciato negli ultimi 20 anni, il canile Parrelli è stato posto sotto


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e i gatti del canile Parrelli

Kira Piccola e dolce (taglia media, età circa 10 anni), per settimane non ci ha degnato di uno sguardo: camminava a testa bassa e non sembrava gradire la nostra presenza. Noi abbiamo assecondato la sua diffidenza e i suoi silenzi, l’abbiamo accudita con amore e dolcezza, medicata con delicatezza e attenzione. Il nostro sostegno non le mancherà mai ma Kira ha immensamente bisogno di una famiglia affettuosa.

no degli animali: • alimentazione scadente e non adeguata alle differenti esigenze nutritive degli animali • criticità nella preparazione e nella conservazione del cibo • condizioni igieniche disastrose (es. bidoni e vasche usate per preparare il cibo. Presenza di deiezioni solide e liquide anche Maschio vicino al cibo) • Gli scoli e i pozzetti di raccolta tigrato, sterilizzato, che attraversano i box sono periè adatto colosi sotto il profilo sanitario • Inadeguatezza di alcuni materiali alla convivenza della struttura: patchwork di reti con bambini metalliche che possono esporre gli animali a lacerazioni; tavole di legno che trattengono acqua e umidità esponendo gli animali a rischi sanitari. • Grave situazione sanitaria di molti animali, con decine di decessi

Lucignolo sequestro nel 2013 e Roma Capitale era stata nominata, dal magistrato, custode giudiziario in collaborazione con la Asl. La palese inadeguatezza della struttura e la sua illegalità è stata poi confermata dal Tribunale del Riesame. Poi la svolta nella custodia chiesta e ottenuta dalla LAV. Secondo i nostri riscontri e secondo le perizie svolte da personale indipendente ed esperto, sono numerose e gravi le violazioni a dan-

George Ringhiava, abbaiava e mostrava i denti, si strusciava continuamente contro le grate usurate del box, aveva profonde ferite all’orecchio destro a causa di una dolorosa otite cronica e ferite causate dal tentativo di trovare sollievo urtando contro la rete. L’abbiamo subito portato in clinica per le cure e ora sta meglio, ma è ancora diffidente. Per lui cerchiamo una famiglia senza bambini che sappia amarlo, rispettarlo, garantirgli le le attenzioni di cui necessita e fargli dimenticare le sofferenze subite.

avvenuti nei nove mesi successivi al sequestro. Frequenti patologie e lesioni cutanee ascrivibili, secondo perizia medico veterinaria, a “negligenza”. Siamo stati autorizzati dalla Procura della Repubblica di Roma ad entrare nel Rifugio solo negli ultimi mesi, con l’obiettivo di promuovere le adozioni degli animali con il supporto di Alfa e AVCPP. Questa vicenda, drammatica e raccapricciante, si trascina da troppo tempo, sulla pelle di animali indifesi, e con precise responsabilità al vaglio della Magistratura. Non è accettabile che a Roma, né altrove, gli animali vengano segregati a vita in condizioni di tale degrado. Confidiamo nella generosità e nella sensibilità di tante famiglie che possono prendere in affido questi animali. Impronte • ottobre 2014

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Missione

educazione Tutti i premiati

di Ilaria Marucelli

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ducare fin da piccoli al rispetto degli animali costruisce un futuro migliore e sviluppa quell’empatia che è il fondamento di ogni rapporto sano, tra umani e animali e anche tra umani e propri simili. Questi i punti cardine dai quali muove il Settore Educazione LAV che nell’ultimo anno scolastico, grazie alla propria azione e alla rete dei volontari, ha sviluppato circa 400 interventi nelle scuole e in luoghi di aggregazione giovanile di tutta Italia, dalla punta estrema della Sicilia a Trieste, coinvolgendo oltre 9000 tra alunni e studenti. Dalle scuole dell’infanzia fino alle superiori la LAV ha creato e diffuso progetti didattici calibrati su ogni fascia di età: “Viaggio sul pianeta Dong”, “Amici animali!”, “Difendiamo i più deboli!” sono solo alcune delle proposte presentate. Ma la scuola non è stato l’unico campo educativo in cui la LAV si è mossa: un protocollo di intesa con la Federazione Italiana di Atletica Leggera ci ha permesso

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Raggiunti 9 mila studenti solo nell’ultimo anno, con 400 interventi nelle scuole, grazie ai nostri preparatissimi attivisti di portare la campagna delfinari ai campionati italiani allievi a Rieti, un evento che ha visto la partecipazione di 1800 atleti tra i 16 e i 17 anni. E saremo di nuovo sulla pista di atletica anche a ottobre a Borgo Valsugana (Trento) per il criterium riservato ai giovani di 14 e 15 anni. Ancora i delfini ci hanno impegnati d’estate con un gioco dell’oca a tema che è andato in tour per far riflettere i bambini sulla realtà di sfruttamento degli animali nei parchi acquatici. Registriamo numeri in netta crescita e tutto ciò è possibile grazie a un attento studio del mondo giovanile e delle sue esigenze, a progetti didattici stimolanti integrati da filmati, giochi e schede, a un costante dialogo con la categoria degli insegnanti e a una relazione costruttiva e diretta con le Sedi locali LAV con le quali il Settore si

è rapportato e coordinato, formando in corsi specifici (tra il 2013 e il 2014) circa 70 volontari. Questa è la direzione che abbiamo intrapreso – insieme alla ormai classica pubblicazione di Piccole Impronte e di materiali dedicati - per offrire un modello educativo sempre più in grado di veicolare il nostro messaggio: gli animali (tutti gli animali) meritano il nostro rispetto. E proprio per questo non abbiamo esitato a proporre la scelta veg nei nostri progetti, riscuotendo successo specialmente nelle scuole alberghiere, dove conoscere l’alimentazione vegan è anche un’opportunità di crescita professionale. Su una cosa non c’è dubbio: le nostre Sedi locali, adeguatamente preparate e seguite, rimangono la nostra migliore opportunità di portare la voce della LAV e degli animali a giovani e giovanissimi.


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Concorso Lav:

ecco i giovani vincitori A di Giacomo Bottinelli

bbandono e caccia, vivisezione, scelta veg e pellicce. I ragazzi delle scuole medie e superiori e delle scuole di cinema hanno raccolto la sfida della LAV con il concorso “Video LAV, Viva la Vita!” lanciato nel 2013 dal nostro Settore Educazione e premiato al Congresso nazionale di Roma lo scorso 7 giugno. Una rassegna di spot che in pochi secondi hanno saputo esprimere messaggi chiave sul nostro rapporto con gli animali, raccontando con profondità e ironia (ma a volte anche con tragica evidenza) ciò che l’uomo compie su di loro. E così sono stati premiati sette video che hanno riscosso gli applausi del pubblico LAV e che sono già diventati un progetto didattico che porteremo nelle scuole in tutta Italia. “Cane anziano? No problem” (vincitore scuole medie) di Cristina Shahid

del Scuola Media Quintino di Vona di Milano, focalizza l’attenzione su una delle categorie “deboli” di animali: i cani anziani, spesso destinati a rimanere a vita nei canili. “La giusta strada” (vincitore scuole superiori) di Gabriele Gatti del Liceo Rinaldo Corso di Correggio allude sottilmente alla nostra diversa coscienza rispetto agli animali nel momento in cui sono trasformati in ‘prodotti’ commerciali. “Clinamen” (vincitore scuole di cinema) di Eleonora Bentivoglio della Scuola Nazionale di Cinema Indipendente di Firenze con la collaborazione di Sara Basilone è uno spot di animazione che cita il poeta latino Lucrezio per condannare la caccia. “Tirocinio all’omicidio” (menzione scuole superiori) di Marco D’Arsiè del Liceo Artistico Bruno Munari di Vittorio Veneto, creato insieme al gruppo della sua classe, ribalta la prospettiva sul-

la sperimentazione animale mettendo l’umano nei panni della vittima. “Feel the vegan spirit” (menzione scuole superiori) di Federico Albini e Andrea Caccia della Scuola Superiore Arte e Messaggio di Milano presenta uno ‘stop motion’ che valorizza la scelta vegan nella sua dimensione etica. E ancora due video della Scuola Superiore Arte e Messaggio di Milano hanno ricevuto la menzione per le scuole superiori, entrambi sul tema caccia: “Rompi il silenzio” di Andrea Mariani e Alessandro Delli Carri, ci ricorda come gli animali uccisi nei boschi non suscitano spesso clamore; “La caccia non è uno sport” di Matteo Barbieri e Giada Fossati compara la caccia con attività sportive vere che non comportano violenza. Una bellissima serie di testimonianze di eccellente contenuto anche tecnico che potete vedere sul canale You Tube della LAV. Impronte • ottobre 2014

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L’ex-Delfinario di Rimini

si ricicla con le Otarie Riapre come “spettacolo viaggiante” di Gaia Angelini e Laura Panini

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La LAV si è impegnata affinché venisse evitato ogni ulteriore tentativo da parte della struttura dell’ex-delfinario di esposizione di animali esotici o selvatici Nonostante tutto questo, nel luglio 2014 il Delfinario di Rimini, oramai privo di delfini e della facoltà di acquisirne altri, riapre al pubblico con uno spettacolo di Otarie (Arctocephalus pusillus pusillus). Come è stato possibile? Utilizzando una incongruenza normativa legata a una vetusta legge del 1968, la proprietà del Delfinario ha infatti richiesto al Comune di concedere alla struttura una licenza di “Spettacolo viaggiante” (nonostante la sua ovvia natura permanente), grazie al fatto che attualmente gli “acquari”, la cui gestione compare come

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l caso del Delfinario di Rimini è sicuramente singolare per molti motivi: non solo perché è il primo caso di sequestro preventivo di delfini per maltrattamento in Italia e perché oggetto di un procedimento di chiusura emesso dal Ministero dell’Ambiente, ma soprattutto perché allo stesso tempo, su autorizzazione del Sindaco di Rimini, ha potuto riaprire come “spettacolo viaggiante”, con show di Otarie. Molti ricorderanno che nel settembre del 2013 il Corpo Forestale dello Stato sequestrava i quattro delfini del Delfinario di Rimini, per maltrattamento e detenzione di animali in condizioni incompatibili con le loro esigenze etologiche. La mamma Alfa e i suoi figli Lapo, Sole e Luna venivano trasferiti nell’Acquario di Genova dove si trovano tutt’ora. Nonostante i ricorsi da parte della proprietà del Delfinario, il sequestro preventivo degli animali viene confermato dalla Corte di Cassazione nel marzo del 2014. Si prevede che nell’autunno prossimo si apra il Processo contro la proprietà del Delfinario e altri soggetti, una vicenda di natura penale che non ha precedenti in Italia e nell’Unione Europea e, per la prima volta, si indagherà sulle reali condizioni di detenzione dei delfini (animali che in natura percorrono fino a 100 km al giorno e vivono in gruppi sociali con decine di individui, comunicando tramite un proprio linguaggio e una propria cultura) in cattività. Inoltre, nel 2013, il Ministero dell’Ambiente alla luce delle gravi criticità rilevate, ha disposto il diniego della licenza di giardino zoologico e la chiusura della struttura, la cui attuazione dovrebbe concretizzarsi a breve.


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attività dell’impresa Delfinario Rimini S.r.l., sono tra le “attività spettacolari” autorizzate a ricevere tale licenza. Avvalendosi dell’aiuto offerto dal mondo del circo e dello spettacolo viaggiante, il delfinario ottiene le tre Otarie con le quali mettere in scena discutibili spettacoli. A fronte di questi avvenimenti la LAV si è impegnata, con attività legali e di sensibilizzazione delle istituzioni e del pubblico, affinché i provvedimenti del Ministero dell’Ambiente facessero il loro corso e venisse evitato ogni ulteriore tentativo da parte della struttura dell’ex-delfinario di esposizione di animali esotici o selvatici al pubblico, sottolineando come questo venga reso impossibile dalla mancanza di licenza di giardino zoologico. Recentemente su questo punto lo stesso Ministro dell’Ambiente, dott. Galletti, ha preso posizione e, rispondendo ad un’Interpellanza Urgente pre-

sentata dall’on. Tacconi, ha riferito di aver provveduto a diffidare (16 luglio 2014) la società Leo 3000 spa affinché venga disposto l’immediato rientro degli esemplari (le Otarie) di proprietà presso lo Zoosafari di Fasano, struttura attualmente in corso di valutazione dal Ministero per il rilascio della licenza di Giardino Zoologico. Il Ministro ha continuato spiegando come il mancato recupero degli animali da parte della società, porterebbe al mancato rilascio della summenzionata licenza, in quanto l’impiego di animali di proprietà a seguito di cessazione temporanea, in attività spettacolari non è compatibile con le finalità di un Giardino Zoologico, che sono unicamente quelle di garantire la conservazione nel sito della specie e la tutela della biodiversità. Ci auguriamo quindi che l’esistente incongruenza legale ed amministrativa venga sanata al più presto e le otarie ritirate dall’exDelfinario di Rimini. Impronte • ottobre 2014

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Delfini, l’ex addestratore Albert Lopez:

«I delfinari sono prigioni» “I di Maria Falvo

delfinari sono luoghi innaturali, sono delle prigioni: visitarli, significa essere complici delle sofferenze inflitte agli animali”. A bocciare, senza se e senza ma, i parchi acquatici, è Albert Lopez (55 anni, psicologo, educatore ambientale, monitora le popolazioni di delfini in Catalunya): ha un’esperienza trentennale in zoo e delfinari in Spagna e anche in Italia, ora collabora con SOSdelfines e con la LAV per la campagna #LAVeralibertà. Intervistato di recente da Beatrice Montini del Corriere della Sera in occasione di un evento organizzato dalla LAV, Albert Lopez ci spiega perché “non si può fare educazione ambientale con animali in cattività” e perché è importante lasciare gli animali nel loro ambiente naturale, tutelarli nel loro habitat.

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“I delfinari, gli zoo, sono prigioni dove la natura diventa una caricatura” Albert Lopez “Per delfini e orche in cattività i fattori di stress sono davvero molti – spiega Albert Lopez - Sono mammiferi con forti legami sociali e familiari: la separazione che su-

biscono al momento della cattura o quando vengono trasferiti da una struttura ad un’altra, è per loro una grandissima sofferenza. La prigionia nelle vasche, in spazi terribilmente limitati rispetto alle molte decine di chilometri che percorrono ogni giorno in natura, la deprivazione sociale e quella alimentare: in natura si procurano cibo fresco, nei delfinari devono attendere la somministrazione di pesce scongelato e di integratori necessari per tentare di compensare le carenze nutrizionali. E poi i rumori subiti nei delfinari a causa di musica ad alto volume e visitatori, inoltre forse non tutti sanno che le vasche amplificano i rumori e che i delfini hanno un udito particolarmente sviluppato. Immaginate quanto stress devono subire! Un altro grave fattore di rischio riguarda le sostanze chimiche usate per sterilizzare l’acqua delle va-


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#LAVeralibertà è solo in mare!

sche dei delfinari: queste sostanze possono avere un effetto irritante sulla pelle e sulla mucosa di questi animali. Tutti aspetti di cui si parla troppo poco, ma che hanno forti ripercussioni sul benessere di questi mammiferi marini”. “Quando vediamo un uccello in gabbia – spiega Lopez – ci è chiaro che si tratta di un animale privato della sua libertà. Vediamo le sbarre. Ma per i cetacei che vivono in acqua ci sembra diverso. Non pensiamo che anche la vasca, come una gabbia, è un luogo di reclusione. Invece lo è”. Secondo la regolamentazione europea (Direttiva 1999/22/CE) i delfinari sono equiparati ai giardini zoologici e come tali sono tenuti per legge a svolgere determinate attività di ricerca e informazione per il pubblico sulla vita dei delfini e altre attività di sensibilizzazione. “Ma non si può avvicinare le per-

sone alle tematiche ambientali, non si può fargli conoscere questi animali, usando dei delfini che vivono senza libertà – sottolinea Lopez - È una contraddizione insanabile. E infatti questi luoghi esistono per fare soldi. Questa mentalità esisteva 30 anni fa ed è ancora molto presente. Nei delfinari come negli zoo non vediamo niente di naturale, qui la natura è trasformata in una caricatura”. Puoi vedere la nostra videointervista ad Albert Lopez su www. youtube.com/user/videolav o su www.lav.it e condividerla con i tuoi conoscenti: il video è realizzato da Andrea Parente. Sostieni con noi #LAVeralibertà: firma anche tu la petizione per ottenere una legge che metta fine a questi anacronistici circhi d’acqua, sensibilizza amici e parenti e non visitare queste prigioni. La vera casa dei delfini è il mare!

A

vvicinare i delfini nel loro habitat naturale, osservarne i comportamenti senza partecipare al loro sfruttamento negli acquari e nei delfinari, è possibile. Ed è l’unico modo per conoscerli davvero. Per questo, nell’ambito della campagna europea “SOS Delfini”, in collaborazione con Tethys Research Institute, che conduce ricerca scientifica finalizzata alla conservazione di balene e delfini a livello internazionale, e con Jonian Dolphin Conservation, abbiamo organizzato due meravigliose gite in barca: nel Mar Ligure (a bordo del motorsailer “Pelagos) e a Taranto (a bordo del catamarano TARAS), per avvistare questi cetacei. Un’esperienza che tutti voi potrete fare contattando gli esperti biologi di Tethys Research Institute (www.tethys.org) e di Jonian Dolphin (www.joniandolphin. it ): ai soci LAV sarà praticato un piccolo sconto.

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Maltrattamento di animali,

Dieci anni di legge

Tre giorni di approfondimento al Congresso LAV

“I

l maltrattamento degli animali a dieci anni dalla Legge 189â€? è stato il tema portante della tre giorni organizzata dalla LAV a Roma a giugno, con un Convegno che ha visto la partecipazione di numerosi esperti e poi, nei due giorni successivi, con il nostro Congresso nazionale  nel corso del quale sono state elette le nuove cariche direttive. Approvato all’unanimitĂ il Piano d’attuazione della LAV per il 2015, che ci impegna a proseguire con il massimo impegno su molteplici fronti: dai delfinari, al contrasto della caccia, di circhi e palii, della zoomafia, delle pellicce e ogni altra forma di sofferenza inflitta agli animali. L’assemblea dei soci ha eletto nel Consiglio Direttivo LAV: Gianluca Felicetti (confermato Presidente), Roberto Bennati (confermato Vicepresidente), Giacomo Bottinelli e Massimo Vitturi (entrambi riconfermati), Simone Pavesi. Nel Collegio di Garanzia sono

Il Consiglio Direttivo LAV: da sinistra, Giacomo Bottinelli, Roberto Bennati, Gianluca Felicetti, Simone Pavesi, Massimo Vitturi

stati eletti: Laura Gabrieli (Presidente del Collegio), Roberto Callegaro, Sandro Guolo. A tutti loro auguriamo un proficuo lavoro. Particolarmente interessante la giornata di approfondimento sulla Legge 189, grazie all’esperienza di

numerosi esperti, tra cui l’Ufficio Legale della LAV, di rappresentanti dei Carabinieri e del Corpo Forestale dello Stato. “L’applicabilitĂ di questa Legge a tutte le condotte di violenza sugli animali è il suo punto di forza,

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"ILANCIO AL DICEMBRE )MPORTI IN UNITĂŒ DI EURO STATO PATRIMONIALE ATTIVO ! #REDITI VERSO SOCI O ASSOCIATI PER VERSAMENTI O QUOTE ANCORA DOVUTI

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# !TTIVO CIRCOLANTE ) 2IMANENZE )) #REDITI III - !TTIVITĂŒ FINANZ CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILE )6 $ISPONIBILITĂŒ LIQUIDE

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STATO PATRIMONIALE PASSIVO

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www.lav.it della Legge 189 rappresenta il nostro impegno a difendere sempre i risultati ottenuti ma, nel contempo, a perseguirne di nuovi piĂš importanti come la definizione delle Lineeguida per l’adeguamento della Legge 189 ai tempi piĂš fecondi che stiamo vivendo e il suo miglioramentoâ€?. Il Convegno è stato l’occasione per presentare la nuova edizione 2014 del manuale “Tutela giuridica degli animaliâ€?, realizzato da Maurizio Santoloci (magistrato, direttore dell’Ufficio Legale della LAV) e dall’Avv. Carla Campanaro (resp. dell’ufficio legale LAV) che hanno illustrato le criticitĂ procedurali e il corretto rispetto delle norme, aspetti di procedura penale legati ai crimini contro gli animali. Di particolare interesse la testimonianza di esponenti delle forze dell’ordine: Cesare Patrone (Capo del Corpo Forestale dello Stato), Massimo Minicelli (Carabienri Nas). Ciro Troiano (responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV) ha presentato un’anteprima del Rapporto Zoomafia 2014 e la Legge 189 in relazione alle azioni di contrasto alle azioni criminali. Roberto Bennati (vicepresidente della LAV) ha illustrato la proposta di riforma del Codice penale. A seguire un approfondimento su alcuni casi pratici, a cominciare dal maltrattamento di animali esotici, a cura di Gaia Angelini (Resp.le

che smentisce nei i fatti i detrattori che definirono la L.189 al massimo applicabile solo a cani e gatti o addirittura un grave arretramento culturale – ha spiegato Gianluca Felicetti, presidente della LAV - Un convegno in occasione del decennale

Settore cattivitĂ LAV) e Ciro Lungo (Direttore Servizio Cites CFS). La “gestioneâ€? della fauna selvatica, tra uccisioni pianificate e criminalitĂ , e la necessitĂ di metodi investigativi adeguati, è stato il tema dell’intervento di Massimo Vitturi (Resp.le Caccia e Fauna Selvatica LAV) e il Dott. Rosario Fico (Resp.le Centro Ref.za Naz.le Medicina Forense Veterinaria dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana). Simone Pavesi (resp. LAV pellicce) ha spiegato a che punto è l’applicazione del divieto di pellicce di cani e gatti, mentre Ilaria Innocenti (Resp. LAV Cani e Gatti) e Rossano Tozzi (Sovrintendente Capo Nirda CFS) hanno analizzato il fenomeno criminoso e dilagante del traffico illegale di cuccioli.  Ma il maltrattamento è anche nel piatto: l’applicazione di questo reato alle attivitĂ di allevamento, trasporto e macellazione è stato approfondito da Roberto Bennati (vicepresidente LAV), da Rosanna Ferranti (Primo Dirigente PdiS, Servizio Polizia Stradale, Divisione seconda), da Anna Lisa Mongiorgi (Vice Questore Aggiunto PdiS, Dirigente Sezione Polizia Stradale di Modena). Si tratta di un ambito molto complesso, con implicazioni importanti per la salute degli animali e la sicurezza alimentare di coloro che ancora, purtroppo, si cibano di prodotti animali.

2ENDICONTO DELLA GESTIONE

E

ANNO #OSTI E ONERI TOTALI !44)6)4° )34)45:)/.!,% #OSTI DA SUPPORTO GENERALE SEDE NAZ LE -ATERIE PRIME SUSSID DI CONSUMO E MERCI 3PESE PER SERVIZI E VARIE 'ODIMENTO BENI DI TERZI 0ERSONALE ASSIMILATI E OCCASIONALI !MMORTAMENTI ATTIVITĂŒ ISTITUZIONALE /NERI DIVERSI DI GESTIONE #OSTI E ONERI DA ATTIVITĂŒ TIPICHE #OSTI DA ATTIVITĂŒ DA CAMPAGNE ISTITUZIONALI /NERI FINANZIARI E PATRIMONIALI /NERI STRAORDINARI 2)35,4 '%34)/.% !44 )34 !.4% )-0/34% )RAP SU ATTIVITĂŒ ISTITUZIONALE 2)35,4!4/ '%34)/.!,% !44 )34)45:)/.!,% !44)6)4° !##%33/2)! % #/..%33! #OSTI ED ONERI DA ATTIVITĂŒ ACCESSORIA CONNESSA 2)35,4!4/ '%34)/.!,% #/-0,%33)6/

ANNO

ANNO 6ALORE DELLE RISORSE TOTALI !44)6)4° )34)45:)/.!,% %NTRATE DA SUPPORTO GENERALE SEDE NAZ LE 1UOTE ISCRIZIONI E RINNOVI DA ASSOCIATI $ONAZIONI E LIBERALITĂŒ !LTRE ENTRATE DIVERSE X

ANNO

%NTRATE E PROVENTI DA ATTIVITĂŒ TIPICHE CONTRIBUTI %NTRATE DA ATTIVITĂŒ DA CAMPAGNE ISTITUZ LI 0ROVENTI FINANZIARI E PATRIMONIALI 0ROVENTI STRAORDINARI

!44)6)4ĂŒ !##%33/2)! % #/..%33! 2ICAVI DA ATTIVITĂŒ ACCESSORIA CONNESSA

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Leonardo Caffo e Roberto Marchesini

Così parlò il postumano

scelti per voi

Novalogos

Non un libro sulla “questione animale” bensì sulla “questione umana”, con riflessioni filosofiche, scientifiche e politiche che ci fanno intravedere una nuova idea di “umano”. I due autori Leonardo Caffo (Università di degli Studi di Torino) e Roberto Marchesini (filosofo, etologo) si lanciano in un appassionato dibattito che dipinge un affresco di ibridazione tra i viventi, in cui esistere significa, finalmente, “esistere insieme”. Un manuale che offre tanti spunti e apre la mente e il cuore al più autentico senso del rispetto e della considerazione degli altri viventi. M.F.

Aida Vittoria Éltanin

La salute di Eva

Il nesso nascosto tra alimentazione e malattie femminili Edizioni Cosmopolis Aida Vittoria Éltanin completa con “La salute di Eva”, la sua straordinaria e completissima trilogia sull’alimentazione vegan. Dopo “La dieta di Eva” e “Le Tentazioni di Eva”, ecco un altro volume, pregevole ed esauriente,

per chi ha a cuore la propria salute, la salute di chi ama, ma anche quella del Pianeta e degli altri animali. Si tratta di un manuale agile e allo stesso tempo profondo, dalla bibliografia amplissima, con tutte le fonti verificabili. La ricerca condotta dall’Autrice, durata ben cinque anni, conduce il lettore, grazie ad una scaletta tematica ben scorrevole e ad un linguaggio assolutamente trascinante lungo un percorso di analisi delle cause e degli effetti delle più diffuse patologie (in particolare femminili) e del loro rapporto con il cibo. Una storia della salute, con aspetti antropologici e sociologici, in cui Eva, guida coraggiosa e acuta, ci conduce a riflettere e a considerare sulle origini delle abitudini alimentari e sui fattori esterni che – in modo spesso subliminale – avviano le persone verso condizionamenti negativi e assuefazioni. Milioni di persone si ammalano a causa di ciò che mangiano con la complicità dell’industria alimentare e farmaceutica e il silenzio “assordante” delle autorità preposte alla tutela della salute pubblica. Una lotta impari e gravosa, ma l’alternativa c’è: Eva ci aiuta a riscoprire un’alimentazione più sana, genuina e naturale tramite la quale tutelare, e non di rado migliorare, la nostra salute, e anche – perché no - il nostro approccio alla vita. Un bel libro davvero. Paola Segurini

Novamont per la scuola N

asce “Alla scoperta del mater-bi”, un progetto educativo integrato che comprende un sito internet, un totem multimediale, interattivo e itinerante, laboratori dedicati, materiali didattici, divulgazione scientifica e pubblicazioni sul tema delle buone pratiche ambientali e della ricerca scientifica finalizzata alla produzione di bioplastiche biodegradabili e compostabili certificate a livello internazionale. Il Mater-Bi® è la versatile e innovativa bioplastica brevettata da Novamont con cui si realizzano soluzioni e prodotti ambientalmente sostenibili che si incontrano nella vita quotidiana: i sacchetti della spesa, quelli per la

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raccolta dell’umido, le reti della frutta, i piatti, le posate e i bicchieri, le coppette per il gelato e i cucchiaini, ecc. Attraverso un racconto interattivo, suddiviso in 15 capitoli, con illustrazioni originali del disegnatore Disney Paolo Mottura, studenti, insegnanti e genitori possono diventare consumatori consapevoli… per un presente e un futuro attento all’ambiente. Oltre al racconto interattivo, sul sito web allascopertadelmaterbi.it, si possono trovare materiali didattici per informare e formare le nuove generazioni. Tutte le attività possono essere vissute anche in prima persona, presso i luoghi dove il totem o i laboratori saranno in tour.

Il futuro inizia a tavola: azioni sostenibili, virtuose e necessarie

L

a prima settimana di ottobre è, per tradizione sempre più diffusa, dedicata alla promozione della cultura veg e dalla tutela dei diritti degli animali. Il 1° ottobre è il World Vegetarian Day, il giorno successivo cade il World Farm Animal Day (Giornata mondiale dell’animale d’allevamento) e il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, è anche il World Animal Day. Per quanto riguarda l’alimentazione, questo è l’anno che precede il grandissimo evento internazionale programmato da maggio a ottobre 2015. L’EXPO si svolgerà a Milano e sarà un momento - lungo sei mesi e più – in cui il fulcro dell’attenzione sarà costituito dalle proposte per nutrire il Pianeta. La LAV, con la sua campagna Cambiamenu si propone da anni di stimolare una riflessione sempre più ampia e profonda sulle scelte a tavola e sul loro impatto su Pianeta, animali, salute e sicurezza alimentare. In quest’ottica, con una speciale attenzione alla tutela dei diritti individuali e degli animali, si svolgerà, proprio il 1° ottobre a Milano, il convegno “Il futuro inizia a tavola: azioni sostenibili, virtuose, necessarie”, organizzato con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati del capoluogo lombardo, membro del comitato scientifico di EXPO2015. Nel corso dell’incontro, che vede numerosi importanti relatori, verrà anche consegnato il premio internazionale Empty Cages Prize, istituito dalla casa editrice Sonda, che nel 2009 ha riconosciuto in Tom Regan il principale ambasciatore dei diritti animali nel mondo. In un ideale passaggio di testimone, il filosofo ha designato per il 2010 Roberta Kalechofsky, che a sua volta ha indicato nel 2011 Jeffrey M. Masson, che ha nominato Melanie Joy nel 2012, che ha nominato Neal Barnard nel 2013, il quale ha designato quest’anno Will Tuttle, con il suo Cibo per la pace (Edizioni Sonda) - da anni best seller negli Stati Uniti. Paola Segurini


www.lav.it

Con la LAV per i diritti degli animali: ecco come di Ilaria Tordone

M

olti dei nostri lettori sanno benissimo come dedicare la propria generosità, il proprio tempo e le proprie energie ai diritti degli animali. E’ quello che fanno ogni giorno, insieme a noi. Eppure le possibilità sono tante e non tutte note. Scorriamole una ad una.

L’amore a distanza esiste

Hanno un passato fatto di violenze, incuria, abbandono. Ora però c’è chi si prende cura di loro: una cuccia, il cibo giusto, tanto spazio dove correre. E le immancabili coccole quotidiane! Sono Yoghi, Filippo e gli altri. Il tuo amore può aiutarci a regalargli tutto questo.

Come?

Scegli di adottarli a distanza: www.lav.it/sostienici/adotta-un-animale Con il cuore e con le mani Il tuo tempo e le tue energie possono essere un aiuto davvero prezioso per noi. Perché le nostre battaglie, i nostri risultati sarebbero impossibili senza il supporto dei volontari che di città in città diffondono i nostri messaggi tra le persone, difendono gli animali, segnalano casi di maltrattamento. Anche tu puoi essere parte di tutto questo, entra nel

mondo LAV!

Come?

Visita la sezione dedicata: www.lav. it/cosa-puoi-faretu/diventa-volontario Oppure scopri dove trovarci nella tua città: www.lav.it/le-nostre-sedi

Regali che lasciano il segno

Quanto è difficile a volte trovare un regalo di compleanno adatto, utile e di certo non scontato? Quanto è bello invece regalare qualcosa che parla al cuore, qualcosa di prezioso per noi e per gli altri? Le idee regalo della LAV sono un’ottima alternativa.

Come?

Visita il nostro shop on line www.shop. lav.it, oppure scrivi a regalilav@lav.it

Li hai amati tutta la vita, non smettere mai

Rivolgere un pensiero agli animali nelle ultime volontà vuol dire dare un valore eterno a ciò in cui abbiamo creduto tutta la vita e mantenere vivo il proprio amore per gli animali, per sempre.

Come?

Se vuoi saperne di più su come fare testamento, per qualsiasi dubbio o informazione: contattarci allo 06 4461325 o via e-mail: lasciti@lav.it, richiedi la nostra Miniguida “Senza fine”, dove troverai tutte le risposte alla tue domande.

Il dono è uno scambio

È un modo per condividere i nostri risultati, consapevole che proprio tu con la tua generosità ci hai permesso di raggiungerli. Un gesto che si trasforma in animali salvati dai maltrattamenti, nella giustizia che otteniamo nei Tribunali. In risultati che la LAV potrà donarti, giorno dopo giorno.

Come?

Utilizza il modulo che trovi al centro della rivista, nella modalità che preferisci. Dona o diventa socio on line su www.lav.it/sostienici Se vuoi dare un contributo determinante al nostro lavoro, scegli la formula regolare: il tuo supporto costante ci consentirà di andare ancora più lontano. Vuoi avere qualche altra informazione? Chiamaci allo 06 4461325, saremo lieti di rispondere a tutte le domande!

L’8 novembre e per tutta la vita Chi ama gli animali da sempre, vuole farlo per sempre. Ma forse non sa ancora come fare. È per questo che la LAV ha organizzato un incontro a Roma in cui sarà centrale il tema del testamento a favore degli animali. L’evento prevede la presenza di un notaio di fiducia, il quale metterà a disposizione dei partecipanti le sue competenze. Durante l’incontro sarà possibile ricevere tutte le informazioni necessarie su come fare testamento, una scelta che tutela le volontà della persona e che può diventare

un gesto di grande generosità nei confronti degli animali. A seguire, un aperitivo vegan per ringraziare i nostri sostenitori dell’attenzione. Ti aspettiamo a Roma l’8 Novembre presso: CAVOUR - Centro Congressi, Via Cavour, 50/A – 00184 Roma (Adiacente alla stazione Termini). Per maggiori informazioni e per partecipare contattaci via e-mail: lasciti@lav.it o chiamaci: 06 4461325

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