Green Hill atto secondo Pagine 8-9
Moda: decidiamo noi se è etica Pagine 10-11
La LAV in Italia • www.lav.it
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Scandalo denaro pubblico ai circhi con animali Ricerca e dati falsificati Mario Negri Sud a processo Green Hill: atto secondo Moda: decidiamo noi se è etica Ministero della Salute ritira le pellicce tossiche Promesse da mantenere L’amore a distanza esiste La Zooerastia Rimini, processo al delfinario Ambiente a scuola Congresso nazionale LAV Bambini Veg Un dono oltre la vita
LAV CONSIGLIO DIRETTIVO Roberto Bennati (vicepresidente), Giacomo Bottinelli, Gianluca Felicetti (presidente), Simone Pavesi, Massimo Vitturi COLLEGIO DI GARANZIA Roberto Callegaro, Laura Gabrieli (presidente), Sandro Guolo REVISORI DEI CONTI Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
PIEMONTE TORINO: (STIC) tel./fax 011/746392 lav.torino@lav.it www.lav.it/sedi/torino CARMAGNOLA (TO): (STIC) tel. 340/0062741 lav.carmagnola@lav.it ARONA (NO): (PDR) tel. 335/6471031 lav.arona@lav.it LANGHE ROERO E MONREGALESE: (CN) (PDR) 320/4729967 lav.langhe-roero-monregalese@lav.it CUNEO E VALLATE: (PDR) 333/8347714 lav.cuneo-vallate@lav.it ALESSANDRIA: (PDR) tel. 320/4795564 lav.alessandria@lav.it www.lav.it/sedi/alessandria LIGURIA GENOVA: (STP) tel. 347/2330272 lav.genova@lav.it SANREMO-IMPERIA: (PDR) tel. 348/3238928 lav.sanremo-imperia@lav.it LA SPEZIA: (PDR) tel. 345/7001452 lav.laspezia@lav.it LOMBARDIA MILANO: (STIC) tel. 327/6333693 lav.milano@lav.it www.lav.it/sedi/milano RHO (MI) (STIC): tel. 349/3769750 (ore 16-19) lav.rho@lav.it www.lav.it/sedi/rho-mi LODI (PDR) tel. 339/1917434 (dalle ore 17) lav.lodi@lav.it MANTOVA (STP): tel. 320/4795557 (ore 18-23) lav.mantova@lav.it www.lav.it/sedi/mantova LECCO (PDR) tel. 339/4590709 lav.lecco@lav.it OLTREPO PAVESE (PDR): tel. 366/3904482 lav.oltrepopavese@lav.it www.lav.it/sedi/oltrepo-pavese-pv VARESE-BUSTO ARSIZIO (STIC): tel. 328/6456255 lav.varese-busto@lav.it SARONNO (VA) (STIC): tel. 338/4305289 lav.saronno@lav.it www.lav.it/sedi/saronno-va BERGAMO (PDR): tel. 388/4618300 lav.bergamo@lav.it - www.lav.it/sedi/bergamo MONZA E BRIANZA (STP): tel. 329/4234827 lav.monza@lav.it www.lav.it/sedi/monza-e-brianza SONDRIO: (PDR) tel. 388/4725000 lav.sondrio@lav.it CREMONA: (PDR) tel. 338/7841668 lav.cremona@lav.it BRESCIA: (PdR) tel. 331/4639816 lav.brescia@lav.it TRENTINO ALTO ADIGE BOLZANO (PDR) tel. 349/0744252 lav.bolzano@lav.it www.lav.it/sedi/bolzano TRENTINO (STP): tel. 331/1507169 lav.trentino@lav.it www.lav.it/sedi/trentino FRIULI - VENEZIA GIULIA TRIESTE: (STP) tel. 320/6378852 lav.trieste@lav.it www.lav.it/sedi/trieste PORDENONE: (STP) tel. 320/4795023 lav.pordenone@lav.it UDINE: (STP) tel. 340/8322628 lav.udine@lav.it VENETO VENEZIA: (STP): tel. 348/0407952 lav.venezia@lav.it www.lav.it/sedi/venezia PADOVA: (STP) tel. 320/7598238 lav.padova@lav.it - www.lav.it/sedi/padova VERONA: (STP): tel. 339/1108543 lav.verona@lav.it www.lav.it/sedi/verona VICENZA: (STIC) tel. 348/0408396 lav.vicenza@lav.it www.lav.it/sedi/vicenza BASSANO DEL GRAPPA (VI): (STIC) tel. 348/0407684 lav.bassanodelgrappa@lav.it ROVIGO: (PDR) tel. 329/7934814 lav.rovigo@lav.it - www.lav.it/sedi/rovigo BELLUNO: (PDR) tel 329/0439861
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LEGENDA STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento
Quell’amore a distanza
e questa Associazione d’idee e di fatti
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el giro di poche settimane fra maggio e giugno, si apriranno tre processi ad altrettanti casi-simbolo dello sfruttamento degli animali. In Sardegna per i maltrattamenti del circo Martin, in Abruzzo per le uccisioni del centro di vivisezione Mario Negri Sud, in Romagna al delfinario di Rimini. E potranno essere riaperte le indagini per l’uccisione dell’orsa Daniza che
Unire grandi traguardi con risultati concreti è uno dei nostri “credo” quotidiani frettolosamente il Procuratore Capo di Trento voleva archiviare. Grazie alle pur minime normative in vigore, grazie all’instancabile opera dei nostri avvocati, grazie alla mobilitazione dell’opinione pubblica. Grazie a un’associazione come la LAV che associa appunto, unisce, coagula, qualifica, mette assieme, dà forza alle singole istanze. Queste azioni giudiziarie non dovranno e potranno essere sminuite dalla sciagurata recente legge sulla “tenuità del fatto”, che non alleggerirà la macchina della Giustizia e rischierà di rendere impuniti molti reati gravi. Fra questi non quelli contro gli animali, grazie alla mobilitazione
che qualche mese fa abbiamo realizzato contro la proposta iniziale del Governo. Questa Istituzione è chiamata a dare risposte concrete, in primis il Ministro della Cultura Franceschini, alle decine di migliaia di firme appena raccolte con le nostre Giornate nazionali pasquali per fargli rispettare l’impegno votato dal Senato ad azzerare i lauti contributi pubblici dati ai circhi con animali e negati al vero spettacolo. Unire grandi traguardi con risultati concreti è uno dei nostri “credo” quotidiani. Per questo siamo contenti, solo negli ultimi mesi, di essere riusciti a svuotare completamente il canile-degli orrori Parrelli, sequestrato a Roma dopo decenni di battaglie (un’adozione a quattrozampe vi attende nelle pagine successive!), così come essere riusciti a far sequestrare sei pesciolini rossi grazie a un Regolamento comunale che vieta la messa in palio di animali come premi. L’amore a distanza esiste, come titoliamo in uno degli articoli che leggerete più avanti. E tutti noi, con la LAV, possiamo renderlo ancora più importante!
@glfelicetti
È solo per un eccesso di vanità ridicola che gli uomini si attribuiscono un’anima di specie diversa da quella degli animali” Voltaire
Impronte Anno XXXII n°3 (148) Aprile 2015 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE ED EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO Gaia Angelini, Roberto Bennati, Giacomo Bottinelli, Antonella Buceti, Carmen Caballero, Carla Campanaro, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Maurizio Santoloci, Paola Segurini, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: Dreamstime AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM) CARTA Dalum Cyclus Print (100% carta riciclata) CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 27 marzo 2015 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile Nata nel 1977, la LAV ha per fine la Liberazione animale, l’affermazione dei diritti degli animali non umani e la loro protezione, la lotta alla zoomafia e la difesa dell’ambiente. Si batte per l’abolizione della vivisezione, della pesca, della caccia, delle produzioni animali, dell’allevamento, del commercio, degli spettacoli con animali e dell’utilizzo di qualsiasi essere vivente. Difende la Terra e i suoi ecosistemi. La LAV combatte lo specismo lottando contro ogni forma di violenza, prevaricazione e sfruttamento, per il rispetto del diritto alla vita, alla dignità e alla libertà di ogni individuo umano e non umano. LA LAV È • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85); • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV • ORDINARIO 30 euro • GIOVANILE (fino a18 anni) 18 euro • FAMIGLIA 45 euro • SOSTENITORE 46 euro • BENEMERITO 150 euro • STRAORDINARIO 500 euro • PER SEMPRE (chiama 06 4461325) VERSAMENTI INTESTATI A LAV • CC POSTALE 24860009 • CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica - Filiale di Roma - Via Rasella 14 - 00187 Roma (cordinate IBAN) IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112 Conservate le ricevute postali e bancarie delle donazioni alla LAV: potete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi, ai sensi della legge 460/97 nel limite di 2.065,00 euro all’anno; per le aziende fino al 2% del reddito d’impresa.
Impronte • aprile 2015
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Scandalo denaro pubblico
ai circhi con animali A
l circo con animali non daremo un euro”: con questo slogan, e dati alla mano, da alcune settimane abbiamo lanciato una petizione nazionale - rivolta al Ministro dei Beni e Attività Culturali, e al Parlamento - per mettere fine al finanziamento pubblico ai circhi che utilizzano animali: dobbiamo raccogliere più firme possibili, per far sentire la nostre voce e far cessare lo scandalo dei contributi pubblici ai circhi con animali. Negli ultimi 5 anni, infatti, i circhi e lo spettacolo viaggiante hanno ottenuto quasi 30 milioni di euro di finanziamenti “pubblici” , erogati tramite il Fondo Unico dello Spettacolo (FUS) ad attività svolte sia in Italia che all’estero. Quel che è peggio, tra i beneficiari di questa pioggia di denaro pubblico, vi sono circhi con procedimenti penali in corso e altri condannati in via definitiva per reati legati al maltrattamento e alla detenzione incompatibile di animali. Tra i circhi destinatari di contributi pubblici, oggetto di procedimenti in corso per reati legati al maltrattamento e/o alla detenzione incompatibile di animali, vi sono:
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Impronte • aprile 2015
• Darix Togni: ha beneficiato di almeno 518.000 b di finanziamenti pubblici tra il 2010 e il 2014* • Circo Caroli: ha beneficiato di almeno 53.000 b di finanziamenti pubblici tra il 2010 e il 2014* • Circo Medrano: tra il 2010 e il 2014* ha complessivamente beneficiato di circa 1.884.483 b/ FUS • American Circus: tra il 2010 e il 2014* ha complessivamente beneficiato di circa 1.447.228 b/ FUS • Circo Aldo Martini: tra il 2010 e il 2014* ha beneficiato di circa
Hanno beneficiato di milioni di euro. Diciamo basta: firma anche tu la nostra petizione 92.000 b/ FUS • Circo Martin: tra il 2010 e il 2014* ha beneficiato di circa 68.000 b/ FUS Ma hanno ottenuto contributi pubblici, perfino alcuni Circhi oggetto di condanne definitive per reati legati al maltrattamento e/o alla detenzione incompatibile di
animali: • Circo Città di Roma: dal 2005 al 2009 ha beneficiato di 297.500 b di finanziamenti pubblici/FUS. • Circo Folloni: dal 2005 al 2009 ha beneficiato di 45.564 b di finanziamenti pubblici/FUS. Nel 2011 questo circo è stato riammesso a ricevere fondi pubblici e dal 2012 ha ricominciato ad accedere ai finanziamenti per attività circense in Italia: 10.000 b nel 2012, 8.000 b nel 2013, 12.000 b nel 2014*. La legge prevede che i circhi non possano essere beneficiari di finanziamenti pubblici, esclusivamente se condannati in via definitiva per maltrattamento di animali o se riconosciuti colpevoli di violazioni di disposizioni normative statali e dell’Unione Europea in materia di protezione degli animali. Ciò comporta che anche i circhi inquisiti per maltrattamento, se non ancora condannati, continuino a ricevere finanziamenti pubblici. Ne consegue che moltissimi animali possono continuare ad essere maltrattati, anche in presenza di sussidi pubblici, fino alla condanna definitiva, che può avvenire anche dopo cinque anni dall’inizio del processo.
www.lav.it
Istituzioni e cittadini devono sapere che il denaro dei contribuenti è stato destinato a finanziare perfino circhi con animali condannati in via definitiva: una vergogna che deve cessare, contraria alla coscienza civica dell’utilizzo responsabile del denaro pubblico, e in antitesi al più maturo rapporto degli Italiani con gli animali, il 68,3% dei quali rifiuta questi spettacoli con animali (Rapporto Eurispes 2015). Se non lo hai ancora fatto, puoi firmare
questa petizione su www.lav.it e sollecitare conoscenti e parenti a sottoscriverla: chiediamo al Ministro dei Beni e Attività Culturali, al Governo e al Parlamento, di ridurre i contributi al circo con animali, fino al completo azzeramento nel 2018, portando così ad attuazione l’impegno previsto nel 2013 in un Ordine del Giorno sottoscritto da Senatori di maggioranza ed opposizione. Nei circa 100 circhi italiani sono
ancora 2.000 gli animali tenuti in cattività: si tratta di nostre stime, elaborate in quanto non esiste un’anagrafe nazionale di accesso pubblico. Alla difficoltà di reperire dati ufficiali, inoltre, si sommano i numerosi cambi di insegna e/o società da parte delle imprese circensi, e la discutibile prassi di affittare o cedere gli animali da un circo ad un altro. *2014: dato non definitivo
Circo: legge antiquata
I
l finanziamento pubblico al circo con animali, si basa essenzialmente su norme ormai antiquate, in particolare: la Legge 18 marzo 1968, n.337, Art.1, la quale stabilisce che lo Stato Italiano “riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante” e “pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore.” Tale normativa non contiene alcun obbligo riguardo la gestione degli animali o criteri da rispettare a garanzia delle loro condizioni di vita e non ha mai subito variazioni in tal senso. La Legge 30 aprile 1985, n.163, con la quale viene istituito il Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS). Tale fondo ha il fine di fornire un contributo economico a varie aree del mondo dello spettacolo. Una di queste è rappresentata da “Circhi e Spettacolo”. Riteniamo indispensabile l’azzeramento del finanziamento pubblico ai circhi con animali. Nel 2013, nel
corso dei lavori per la conversione del decreto-legge sulla tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Senato ha approvato a larghissima maggioranza e con parere positivo del Ministro della Cultura Massimo Bray,
Il finanziamento pubblico al circo con animali, si basa essenzialmente su norme ormai datate l’Ordine del Giorno G9.205 che ribalta l’ormai desueta visione del circo con animali, espressa dalla legge del 1968 e: “impegna il Governo a prevedere, nei prossimi provvedimenti, una riduzione progressiva dei contributi, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n.163, ad esercenti attività circense
e spettacolo viaggiante con animali fino a pervenire al completo azzeramento dei contributi nell’esercizio finanziario 2018”. Nonostante ciò, il successivo Decreto Ministeriale 1 luglio 2014 “Nuovi criteri per l’erogazione e modalità per la liquidazione e l’anticipazione di contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo, di cui alla legge 30 aprile 1985, n.163” non introduce tale divieto, limitandosi ad introdurre la valutazione dell’attività circense senza animali tra gli indicatori stimabili nel quadro dell’innovazione e della qualificazione dell’offerta. L’azzeramento, entro il 2018, dei finanziamenti pubblici ai circhi e altri spettacoli che utilizzano animali, è rimasto fino ad oggi disatteso. Con la nostra petizione - firma anche tu su www.lav.it o presso i nostri tavoli - intendiamo mettere fine a questo sperpero di denaro e tutelare gli animali. Impronte • aprile 2015
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Ricerca e dati falsificati
l’altra faccia della sperimentazione animale di Michela Kuan
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FOTO DREAMSTIME
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er noi antivivisezionisti è fondamentale far capire che la battaglia contro la sperimentazione animale riguarda tutti. Infatti, il business che uccide milioni di animali per una falsa scienza, non si limita a doverose considerazioni etiche verso gli animali, ma abbraccia ogni sfaccettatura della parola morale. Da sempre noi della LAV denunciamo come dietro la lobby vivisettoria non ci sia rispetto e giustizia, né verso gli animali né verso gli uomini. Chi difende il ricorso agli animali a fini sperimentali continua, infatti, a indurre facili e fuorvianti argomentazioni, cavalcando il noto stereotipo “sacrificare un topo per salvare un bambino”. Ma la sperimentazione animale è solo un alibi per coprire, con un silenzio omertoso, ricerche che non portano a nulla, spesso influenzandone gli esiti, continuando a sperperare fondi e sacrificando lavoro e vite. L’ennesima conferma arriva da uno studio di Charles Seife, docente di giornalismo della New York University, pubblicato da Jama Internal Me-
dicine, secondo cui l’FDA (Agenzia Americana per gli Alimenti e i Medicinali) tra il 1998 e il 2013, avrebbe riscontrato 57 violazioni gravi durante le verifiche condotte su alcune sperimentazioni, ma solo in tre casi le violazioni sarebbero state riportate negli articoli scientifici pubblicati dopo la fine dei test. Secondo Charles Seife: “in qualche caso si trattava di condotte molto gravi, in uno studio ad esempio il resoconto riportava che tutti i pazienti avevano avuto un miglioramento, mentre invece uno di quelli coinvolti aveva subito una amputazione due settimane dopo il trattamento. In un altro caso, l’intero test clinico era stato definito dall’FDA “inaffidabile”, ma i relativi risultati furono puntualmente pubblicati’’. Questo immorale meccanismo
non è altro che l’ennesimo ingranaggio di un sistema che protegge gli interessi economici e di carriera del mondo della ricerca, di cui la sperimentazione animale è solo un primo step e quella umana è l’ultimo. La condanna di Green Hill - la fabbrica dei beagle da laboratorio che il Tribunale di Brescia, in un processo innovativo che ci vede in prima linea, ha ritenuto responsabile di maltrattamenti e uccisioni ha ben evidenziato come ispezioni, controllori e rispetto dei protocolli siano spesso poco attendibili e perfino pilotati. Notizie come questa devono far parte del bagaglio culturale di chi lotta contro la sperimentazione animale, perché è cruciale far capire all’opinione pubblica, al vicino di casa, all’amico, al parente, al consigliere comunale e a chiunque si confronti con noi sul tema, che questa battaglia non deve essere portata avanti solo da chi ama e rispetta gli animali, ma anche da tutti coloro che difendono i diritti umani e da chi crede nell’avanzamento della ricerca.
Il direttore amministrativo rinviato a giudizio per l’uccisione di 750 topi: il 25 giugno inizierà il processo
Topi soppressi per contenere i costi
Mario Negri Sud a processo di Michela Kuan
I
mportante svolta nella soppressione di centinaia di topi “da laboratorio” all’Istituto Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro (Chieti): la Procura di Lanciano che aveva aperto un’indagine in seguito alla nostra denuncia, ha rinviato a giudizio il Direttore Amministrativo della Fondazione Mario Negri Sud, con l’imputazione di uccisione di animali senza necessità (art. 544 bis del Codice penale) in quanto avrebbe cagionato la morte di circa 750 topi “Mus Musculus” destinati alla sperimentazione e, non potendo utilizzarli o farli utilizzare per tale fine, ne disponeva la soppressione “per contenere i costi della struttura”. Il processo si aprirà il prossimo 25 giugno. Un’altra pietra miliare nella storia del diritto italiano, che speriamo trovi esito positivo nella sentenza, frutto, probabilmente, “dell’effetto Green Hill”: un incredibile risultato, soprattutto a fronte del fatto
che i soggetti del reato non sono cuccioli di cane, ma topi! La norma comunitaria e nazionale e la giurisprudenza, infatti, hanno ampiamente chiarito che tutti gli animali sono esseri senzienti e vanno curati e accuditi rispettandone l’etologia, indipendentemente dalla loro destinazione finale. La vicenda giudiziaria iniziò il primo agosto 2014 quando, per la prima volta in Italia, venne effettuato un sequestro di animali appartenenti a un Istituto di ricerca autorizzato dal Ministero della Sa-
lute, simbolo dell’eccellenza nella scienza. Dopo ore di attesa all’Istituto, abbiamo trasferito i topini superstiti in una clinica veterinaria dove hanno lasciato per sempre le sterili, vuote e minuscole gabbiette da laboratorio, per trovare rifugio nelle casette a più piani con tanti giochi, tubi e ottimo cibo; arricchimenti ambientali fondamentali (che gli erano sempre stati negati) per il benessere di esseri crepuscolari che amano nascondersi in luoghi riparati, come questi roditori. Inoltre, dal 29 marzo 2014 è entrato in vigore il Decreto legislativo 4 marzo 2014, n.26 e se la soppressione fosse avvenuta dopo questa data, sarebbe stata violata anche la nuova normativa che regola la sperimentazione animale nel nostro Paese, che prevede il “reinserimento in un habitat adeguato o in un sistema di allevamento appropriato alla loro specie”, qualora non vi siano, tra gli altri requisiti, pericoli per la sanità pubblica, la salute animale o l’ambiente come per il caso del Mario Negri Sud. Impronte • aprile 2015
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L
atto secondo
a drammatica vicenda dei beagle di Green Hill non si ferma alla condanna emessa a gennaio, in primo grado, dal Tribunale di Brescia nei confronti di tre imputati, per un totale di 4 anni, ritenuti colpevoli di maltrattamenti e uccisioni di animali: abbiamo chiesto l’apertura di un procedimento disciplinare al Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari di Pescara, nei confronti di Renzo Graziosi, il veterinario condannato a un anno e mezzo di reclusione per le sofferenze inflitte ai beagle di questo allevamento di cani “da laboratorio”. Abbiamo chiesto, inoltre, l’intervento della Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari, sostenuta da un’interrogazione parlamentare depositata nei giorni scorsi dai deputati del Movimento 5 Stelle Chiara Gagnarli e Paolo Bernini, con la quale i parlamentari chiedono un intervento diretto al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Radiazione dall’Albo dei Medici Veterinari poiché “colpevole di abusi nell’esercizio della professione”, “con la sua condotta ha compromesso gravemente la sua reputazione e la dignità della classe sanitaria”, “perdendo la buona condotta ha perso il requisito ineludibile, principio di carattere generale dell’ordinamento per esercitare la professione”. Con queste motivazioni, dopo la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Brescia, il veterinario pescarese Renzo Graziosi rischia la perdita dell’attività, oltre alla già disposta sospensione
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FOTOGRAMMA
Green Hill
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di due anni dagli allevamenti, per violazione del Codice Deontologico della professione disciplinato dal Decreto del Presidente della Repubblica n.221 del 1950. Il veterinario Graziosi - come ha stabilito il Tribunale - era uno dei principali artefici della pratica aziendale di uccidere i cani affetti da semplici patologie per contenere i costi e perché non erano più idonei allo scopo: tra il 2008 e il
Chiediamo la radiazione del veterinario, un’inchiesta del Ministero della Salute sull’operato dei suoi ispettori che avevano sempre certificato l’idoneità dell’allevamento dei beagle e sull’Izs di Brescia 2012 sono stati contati ben 6023 decessi, un numero esorbitante, a fronte dei 98 decessi registrati nel periodo successivo al sequestro dei beagle. Costava per loro di meno farli riprodurre in continuazione e sostituire così i “difettosi” nonché detenerli in condizioni tali da causare maltrattamenti e conseguenti morti. Ma non è tutto. Chiediamo anche che emergano e vengano perseguite tutte le responsabilità nel “caso Green Hill”, sostenuti da un’interrogazione parlamentare
delle senatrici Silvana Amati, Daniela Valentini, Manuela Granaiola, Monica Cirinnà e Donella Mattesini: per questo abbiamo sollecitato un’inchiesta sull’operato dell’Ufficio del Ministero della Salute che ha dichiarato sempre in regola questa “fabbrica” dei beagle. Inoltre, abbiamo chiesto l’Istituzione di una Commissione per procedere alle revisioni delle autorizzazioni ai Centri per la sperimentazione sugli animali, composta da personale che dia adeguate garanzie di preparazione scientifica e terzietà. Il Ministero della Salute ha infatti ispezionato due volte l’allevamento di beagle a Montichiari (Brescia), nel luglio 2010 e nel gennaio 2012, relazionando, testualmente, che “non sono stati evidenziati segni riferibili a maltrattamenti”, “sono a disposizione arricchimenti ambientali”, “non si è registrato sovraffollamento”, “è stato approntato un ambulatorio per la cura degli animali e per gli eventuali interventi chirurgici”, “assenza di stereotipie o di atteggiamenti di apatia”, “le segnalazioni di maltrattamento non hanno trovato fondamento”. Proprio tutto il contrario di quanto poi accertato dai veterinari nominati ausiliari dal Corpo Forestale dello Stato, per l’inchiesta disposta dalla Procura della Repubblica di Brescia che ha portato al sequestro degli animali e alla condanna complessiva a quattro anni di reclusione per maltrattamenti e uccisioni di animali. Inoltre, in alcune e-mail, sequestrate dall’autorità giudiziaria
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Legge sperimentazione senza decreti attuativi: intervenga il Ministro e prodotte negli atti del processo, il 22 febbraio 2012 l’azienda lamentava di essere stata “preavvisata solo 30 minuti prima” di una ispezione, e affermava che il dottor Giovanni Botta del Ministero era entrato solamente nei capannoni 3 e 4 dell’allevamento, ignorando il n.1, il 2 e il 5, e che le superfici delle celle erano state misurate solamente in due casi e nel solo capannone 4, senza rilevare direttamente il peso dei cani al fine di verificare il corretto rispetto del rapporto tra peso e spazio, così come dettato dal decreto legislativo 27 gennaio 1992, n.116, allora vigente. Fra le domande che le parlamentari hanno posto nuovamente al Ministro della Salute (una precedente interrogazione del 15 maggio 2013 non ha avuto ancora colpevolmente risposta) vi sono quelle che si focalizzano sul mancato coinvolgimento nelle ispezioni del personale del Ministero specializzato in protezione degli animali d’affezione, sul perché le stesse ispezioni non sono comunque state svolte almeno in parte in maniera autonoma e per quali ragioni, a fronte della mancanza di microchip nei beagle, non sono state irrogate le relative sanzioni. Abbiamo sollevato formalmente al Ministro della Salute e ai Presidenti delle Regioni Lombardia, Maroni, ed Emilia Romagna, Bonaccini, le responsabilità dell’I.Z.S. l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, da loro finanziato, chiedendo un’inchiesta di Ministero e Regioni sull’operato dell’Istituto,
considerato che l’Istituto ha sempre certificato la correttezza di quanto avveniva nell’allevamento di beagle per la sperimentazione, e che il direttore si è assunto la responsabilità di firmare i resoconti delle ispezioni pur non essendo mai entrato nell’allevamento (come ha lui stesso ammesso in un interrogatorio, emerso nel dibattimento processuale). Il direttore dell’I.Z.S. bresciano ha, incredibilmente dichiarato che l’uccisione di animali di proprietà non è un reato, ignorando quanto previsto dalla Legge 189/2004, che ha introdotto il delitto di maltrattamento e uccisione di animale nel codice penale, condotta, quest’ultima, non rimettibile alla discrezionalità del proprietario. Infine, attraverso un’interrogazione dell’on. Michela Vittoria Brambilla di Forza Italia, abbiamo anche chiesto il trasferimento ad altra sede dei Centri di referenza del Ministero sul benessere animale e i metodi alternativi alla sperimentazione su animali, condotti proprio nell’I.Z.S. bresciano: quale può essere, infatti, la credibilità dell’Istituto di fronte alla inequivocabile sentenza del Tribunale di Brescia, vista peraltro l’assenza di risultati dei suoi Centri di Referenza istituiti dal Ministero della Salute proprio sui due temi che sono stati calpestati nell’allevamento di Montichiari, a pochi chilometri dalla sede dell’I.Z.S.? La giustizia per i beagle di Green Hill passa anche attraverso le risposte a queste domande.
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n anno dopo l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 26/2014 sull’utilizzo degli animali per fini sperimentali, i nove decreti attuativi e gli atti dovuti da parte del Ministero della Salute, previsti dalla legge stessa, non sono stati ancora emanati. Dopo aver recepito con un anno e mezzo di ritardo la direttiva UE 2010/63 - oggetto dell’iniziativa europea d’abrogazione “Stop Vivisection”, da noi sostenuta – in Italia è quindi in vigore una normativa che è rimasta, anche nelle piccole parti innovative, vera e propria lettera morta, seppure debba intervenire sulla vita di quasi 900.000 animali l’anno utilizzati in oltre 700 laboratori autorizzati. Il Ministero della Salute non ha, infatti, dato seguito agli impegni pubblicati in Gazzetta Ufficiale sulla “strutturazione di piani di sviluppo per metodi alternativi e controllo delle sperimentazioni”, sui “requisiti per la liberazione e il reinserimento degli animali utilizzati o destinati a essere utilizzati nelle procedure”, sulla “definizione di programmi per la condivisione di organi e tessuti animali al fine di ridurre il numero degli animali impiegati”. Non sono state inoltre “pubblicate le sintesi non tecniche degli esperimenti su animali” come già avvenuto invece in Gran Bretagna, Germania, Danimarca e Spagna, non è stato istituito il “Comitato nazionale per la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”, non sono state pubblicate “le informazioni statistiche sull’uso degli animali nelle procedure”, non sono state realizzate le dovute “ispezioni regolari” previste, mentre il Ministero dell’Economia e Finanze non ha emanato il “Decreto per la riassegnazione delle risorse per corsi di formazione degli operatori, ricerca e sviluppo dei metodi alternativi”. Con queste argomentazioni, abbiamo rivolto quindi un appello al Ministro della Salute, affinché i suoi uffici considerino concretamente importante l’attuazione di questa Legge e - come ha evidenziato la sentenza Green Hill – a riformare il sistema di valutazione e controllo delle domande di autorizzazione alla sperimentazione sugli animali.
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Moda
decidiamo noi se è etica di Simone Pavesi
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ww.animalfree.info è il nuovo portale tematico della LAV dedicato alla promozione di una moda realmente etica, ovvero senza nulla di origine animale. Per incentivare le aziende a non utilizzare più non solo le pellicce, ma anche piume, pelle, seta e lana abbiamo tracciato un percorso scandito in quattro step, ad ognuno dei quali corrisponde una valutazione del nostro rating etico dedicato alla moda. Si tratta del primo rating basato sul non utilizzo di materiali animali e rappresentato dalla lettera “V” che accompagna le aziende in questo percorso: V no pellicce; VV no pellicce e piume; VVV no pellicce, piume, pelle e seta; VVV+ no pellicce, piume, pelle, seta e lana. Con questo strumento, da una parte le aziende possono valorizzare le loro politiche di responsabilità
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sociale, dall’altra i consumatori possono essere informati su quali materiali animali un’azienda usa o non usa più. Inoltre, per aiutare i consumatori ad acquistare prodotti che non sono stati causa di sfruttam e n t o degli animali, con il logo Animal Free, tutte le aziende che rientrano nel rating (anche quelle degli step intermedi) possono identificare i prodotti o linee di prodotto che sono già privi di qualsiasi derivato animale. Sul sito tematico è disponibile anche una vetrina virtuale con un’anteprima dei capi (comprese calzature e accessori) animal free. E le marche aderenti sono già numerose: la stilista Elisabetta Franchi (rating VV) che ha ospi-
Il progetto Animal Free Fashion e il rating etico
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tato la LAV nella sfilata della Milan Fashion Week Moda Donna di presentazione della sua nuova collezione Autunno/Inverno 2015-16 in cui sono presenti ben 10 capispalla etichettati “Animal Free”. Molti i brand vegan (e quindi
VVV+): Quagga, Tu&Tu, Barel Ethical Luxury, NVK Daydoll, Amali e le calzature di Camminaleggero e NOAH. Al livello VV si trovano anche gli accessori moda di Elena Casati, mentre molti altri marchi che hanno rinunciato all’uso di pellicce sono posizionati al livello V del rating, come: Geox, Miniconf (moda bimbo Sarabanda, Dodipetto, iDo), H&M, Zara. Secondo il recente sondaggio ISPO (gennaio 2015, 3600 interviste in sei Paesi Europei) commissionato dalla LAV, i consumatori convinti nei confronti dei materiali alternativi sono pari al 17% in Italia, 14% in Germania, 13% in Francia, 10% nel Regno Unito e Olanda, 7% in Polonia (con una media del 12%). Una quota di mercato decisamente significativa, anche in considerazione che lo stesso sondaggio rileva che una media dell’80% circa dei consumatori di questi paesi, se adeguatamente informati sulle condizioni di sfruttamento degli animali da parte dell’industria dell’abbigliamento, ha una propensione di acquisto Animal Free. Quindi un mercato con un elevato potenziale di espansione. La maggioranza delle aziende moda (italiane e straniere), che nelle proprie politiche commerciali si rifanno a principi di Responsabilità Sociale d’Impresa, tendono ad escludere la questione animale dal-
le priorità sociali, ambientali ed etiche (anche quando promosse dalle sollecitazioni dei consumatori). Eppure l’industria dell’abbigliamento (includendo anche il settore calzaturiero e degli accessori moda) ha delle significative ripercussioni sulla qualità e durata della vita di milioni di animali. Non si tratta solo degli animali allevati, catturati e uccisi per la produzione di pellicce (oltre 80 milioni l’anno nel mondo), ma anche di numeri di fatto incalcolabili delle vite di altri animali che, direttamente o indirettamente, esistono per la fornitura di “materiali” quali: piume, pelle, seta, lana (ma anche corna e ossa). Considerando che nessuna azienda sarà mai in grado di dimostrare che al singolo animale da cui ha ricavato il dato materiale, siano state risparmiate privazioni e sofferenze, e assicurata una vita naturale (per qualità e durata), con il rating etico Animal Free, abbiamo voluto dare uno strumento alle aziende per stimolarle ad aderire al progetto oltre che a spingerle verso nuovi traguardi per migliorare il proprio impatto sulla società e renderle sì sostenibili, ma anche etiche. Impronte • aprile 2015
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Il Ministero della Salute ritira
le baby pellicce tossiche di Simone Pavesi
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l Ministero della Salute, da noi interpellato in seguito ai risultati allarmanti del test di laboratorio che abbiamo commissionato su alcuni baby capi d’abbigliamento contenenti pellicce animali risultate tossiche e cancerogene (indagine Toxic Fur 2), ha recentemente deciso il blocco della vendita di questi prodotti, disponendo: “per tutto il tempo necessario allo svolgimento delle verifiche e degli accertamenti sulla sicurezza del prodotto, ai sensi dell’articolo 107 comma 2 lett d) n.1 del Decreto Legislativo 206/2005 detto Codice del Consumo, il divieto per gli importatori/ distributori di fornire, proporre la fornitura o di esporre nella rete di vendita gli articoli coinvolti”.
Un allarme reale
I capi d’abbigliamento oggetto dell’indagine Toxic Fur 2 riguardano alcuni prodotti della fascia di età 24-36 mesi, delle note marche “D&G”, “Blumarine Baby”, “Woolrich”:
D&G (cappotto bimba 36 mesi, con inser-
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to in pelliccia di coniglio, costo 945,00 euro), codice 31 L51C23 GREY FU2J5 S8292 MELANGE GREY, per Cromo esavalente (CR VI) 3,5 mg/kg, Cromo trivalente (CR III) estraibile da sudore 219 mg/kg. BLUMARINE BABY (giacca per bambina 36 mesi, con inserto in pelliccia di coniglio, costo: 433,00 euro), codice 357PN11 69661, per Cromo trivalente (CR III) estraibile da sudore 176 mg/kg, Formaldeide 58 mg/kg. WOOLRICH (parka bimbo 24 mesi, con inserto in pelliccia di caneprocione, costo: 369,00 euro), codice 07 8055683648348 WKCPS1746, per Cromo trivalente (CR III) estraibile da sudore 86 mg/kg, Formaldeide 96 mg/kg. Disposto il blocco alla vendita anche di un ulteriore articolo da noi sottoposto a indagini di laboratorio, consistente in una coperta in pelliccia di agnello per neonati, distribuita in Italia dal portale www.bellicomeilsole.it: Marca Christ (coperta in pelliccia di agnello di produzione tedesca, costo: 49,90 euro), codice rivenditore V10004 N011, per Cromo Totale 8.600 mg/kg.
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L’Istituto Superiore di Sanità conferma i rischi
Ci sono voluti due mesi dalla nostra denuncia presentata lo scorso 15 dicembre nei confronti di questi prodotti, per ottenere l’intervento del Ministero della Salute. Questa decisione è conseguente ad una preliminare valutazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità circa la pericolosità per la salute del consumatore connessa all’uso dei capi di abbigliamento e basata sui rapporti delle prove di laboratorio da noi fornite, che con-
clude con: “non si può escludere il rischio di effetti sensibilizzanti connessi all’uso di questi capi di abbigliamento per bambini secondo quanto stabilito dal Codice del Consumo in merito al diritto fondamentale della tutela della salute del consumatore”. Il Ministero della Salute ha ora predisposto, tramite i Carabinieri per la Tutela della Salute-NAS, nuovi campionamenti che serviranno per condurre ulteriori test eco-tossicologici sulle componenti di pelliccia animale e ai quali seguirà una ulteriore valutazione dell’Istituto Superiore di Sanità, con il conseguente definitivo pronunciamento del Ministero circa la possibile classificazione di questi capi come “prodotti pericolosi”.
Concia e sostanze chimiche
Ebbene sì, la pelliccia animale oltre a “costare” la vita ai milioni di animali ai quali viene ancora oggi orribilmente sottratta, può rappresentare anche un danno per la salute, in particolare dei bambini che per età sono più esposti agli effetti delle sostanze chimiche utilizzate in fase di concia e messa in produzione, e per l’ambiente: ai genitori, alle aziende moda e alle istituzioni preposte chiediamo di bandire i prodotti con pelliccia animale. Abbiamo nuovamente dimostrato che in qualunque prodotto di abbigliamento (calzature e accessori compresi) contenente pelliccia animale, anche se si tratta di marche di lusso (quindi in
teoria caratterizzate dalla massima qualità) è possibile trovare sostanze chimiche classificate come tossiche o cancerogene. Ci auguriamo che il Ministero della Salute intervenga al più presto per bloccare non solo la vendita dei prodotti testati, ma la produzione e il commercio di qualsiasi prodotto di pellicceria: questa vicenda non è che l’ennesima conferma che la pelliccia è bene lasciarla agli animali! Invitiamo i consumatori dall’astenersi dall’acquisto di prodotti di abbigliamento (calzature e accessori compresi) che contengano anche piccoli inserti di pelliccia animale, o altri materiali di origine animale: già nel 2013 con l’indagine Toxic Fur 1 avevamo ottenuto lo stop temporaneo alla vendita di altri prodotti per bambini con pelliccia animale (delle marche IL GUFO, BRUMS, MISS BLUMARINE, MINIFIX, GUCCI) diventato poi definitivo per alcuni di essi (Il GUFO, BRUMS, MISS BLUMARINE), e su cui sta indagando il Pubblico Ministero Raffaele Guariniello della Procura della Repubblica di Torino. La recente indagine Toxic Fur 2 conferma la potenziale pericolosità dei nuovi campioni analizzati: i consumatori, con le loro scelte d’acquisto, hanno il potere e il diritto di rifiutare questi prodotti. La moda etica, totalmente animal-free, è l’unica moda responsabile, sostenibile, sicura e che fa sempre tendenza. Impronte • aprile 2015
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una casa e il calore di una famiglia Promesse da mantenere
di Federica Faiella
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cani e 80 gatti. Guardo le loro foto e mi sembra di conoscerli da sempre. Di ognuno ricordo un dettaglio: il nome, il numero di box, il motivo per cui si trovavano rinchiusi nel Rifugio Parrelli di Roma posto sotto sequestro, una notizia comunicata da un volontario tra gli abbai e i miagolii, quei corridoi così stretti da togliere il fiato. Non ho mai smesso di fare domande e prendere appunti, volevo sapere tutto di loro, imparare a conoscerli per essere pronta ad offrirgli il meglio una volta liberati; potevano sembrare parole inutili, ma per me rappresentavano solenni giuramenti. Più di una volta mi sono trovata a sussurrare all’orecchio di alcuni di loro: “stai tranquillo, la prossima volta vengo e ti porto via da qui”. Una promessa mantenuta: Bianca, Bounty e Mac hanno traslocato nella loro nuova casa, accolti da famiglie sensibili e affettuose, che
hanno compreso il loro vissuto di sofferenze, donandogli l’opportunità di superarle. Abbiamo altre promesse da mantenere: si chiamano Stella, Giada, Nicolino e Bea e anche loro attendono una famiglia. Sapremo supportarti nella scelta del cane da adottare: lo accompagneremo a casa, ti consegneremo la sua cartella clinica e Mirko, il nostro educatore cinofilo, offrirà a te e ai tuoi cari in forma del tutto gratuita - informazioni e consigli utili per relazionarti al meglio con il nuovo compagno. Ciascuno dei quattro zampe qui presentati saprà donare una riconoscenza e un affetto davvero unici. Allora, cosa aspetti a spalancare le porte della tua casa e del tuo cuore a una nuova straordinaria storia di libertà e di amicizia? Per maggiori informazioni sulle adozioni, scrivici ad adozioni@lav.it
Cosa aspetti a spalancare le porte della tua casa e del tuo cuore?
Mac
Bianca Buonissimo, perfetto per entrare a far parte della famiglia di Cecile, insieme al marito, due figli e due gatti. Da mesi Cecile cercava un cane adulto da adottare, bisognoso di amore e cure. Con Mac è stato amore a prima vista. Ora è a casa, al sicuro, guarito dalla fastidiosa otite che lo tormentava. Si gode le passeggiate e aspetta con trepidazione il momento della giornata in cui tutti si riuniscono, per ricevere coccole e attenzioni.
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Una splendida casa immersa tra le colline toscane, una coppia pronta a riempirla di coccole e attenzione e, come compagni di giochi, ben quindici gatti! Questa la nuova famiglia di Bianca, una cagnolina dolce e affettuosa ma tanto spaventata e diffidente; grazie a Elena e a suo marito sa di essere finalmente al sicuro.
Nicolino
Bea
Più di chiunque altro ha bisogno di una famiglia all’interno della quale sentirsi al sicuro, amato e coccolato: questa è la sensazione che trasmette a chiunque abbia l’occasione di interagire con lui, anche per pochi minuti. È molto buono, ha 8 anni, e non avrà difficoltà a convivere con cani di sesso femminile e con adolescenti.
Quando l’abbiamo salvata il suo corpo era devastato da lesioni dovute ad una grave dermatite da pulci. Ha 5 anni, è dolce e affettuosa, per lei però cerchiamo una famiglia composta da soli adulti o adolescenti, semplicemente a causa della sua eccessiva irruenza. Può essere inserita in un contesto in cui siano presenti altri cani di sesso maschile, ma non gatti.
Giada Tenerissima e profondamente insicura, aspetta solo una persona di cui potersi fidare per riacquistare la serenità cancellata da tanti anni di angherie subite. Ha circa 6 anni d’età, e solo da poco ha imparato, con non poche difficoltà, ad essere condotta al guinzaglio. Può essere inserita in una famiglia con altri cani e con bambini purché sappiano approcciarsi a lei con garbo e delicatezza.
Bounty
Stella Accolto in famiglia da Laura e dal suo compagno, questo gattone anziano si è adattato subito alla nuova casa. Ha preso possesso della vasca da bagno, del divano e soprattutto del letto, dove si sistema con la testa sul cuscino e russa tutta la notte; insomma, un vero principe!
Docile e dolcissima, è adatta a qualsiasi tipo di nucleo familiare. Di circa 7 anni e 20 kg di peso, la sua “rotondità” è frutto di un’errata alimentazione e dello scarso movimento. Per lei cerchiamo una famiglia in grado di accudirla anche dal punto di vista alimentare e che non le faccia mancare lunghe passeggiate.
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L’amore a distanza esiste
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on avere la possibilità di accogliere in casa un cane e un gatto non è più un ostacolo ai nostri desideri: attraverso l’adozione a distanza, prendersi cura di un animale bisognoso è alla portata di tutti, un gesto semplice e concreto per manifestare la vostra solidarietà ad uno degli animali che abbiamo salvato. Asia, George, Surprise e Cappuccino, infatti, provengono anche loro dal sequestro del Rifugio Parrelli della Capitale e hanno ancora bisogno di assistenza medico veterinaria, del supporto dei nostri educatori cinofili e di essere accuditi: ci occupiamo di loro e, grazie al vostro aiuto, potremo garantirgli tutto ciò di cui hanno bisogno. Scegli di adottarli a distanza, scoprirai che l’amore a distanza esiste ed è profondo! Il tuo contributo ci aiuterà a sostenere le spese medico-veterinarie, di mantenimento, e arriverà non solo all’animale che adotterai ma a tutti i quattro zampe bisognosi che assistiamo. Puoi effettuare l’adozione a distanza compilando il tagliando qui pubblicato: una scelta generosa quanto importante! Periodicamente riceverai informazioni sull’animale adottato a distanza e, se desideri maggiori informazioni, scrivici ad adozioni@lav.it
George
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Sofferente a causa di piaghe alle zampe, della mandibola deformata e un’eccessiva magrezza, ha finalmente superato le paure iniziali che la inducevano a restare immobile. Con l’aiuto dei nostri educatori e tanta dolcezza, ora è più fiduciosa. In attesa che una persona speciale si faccia avanti, la accudiremo quotidianamente, la coccoleremo e per lei ci saremo sempre.
Cappuccino Per anni relegato nel proprio box senza mai uscire, era considerato pericoloso. In realtà soffriva a causa di una dolorosa otite mai curata che ha compromesso irrimediabilmente il suo udito; in seguito al nostro intervento ha subito una lunga cura e presto lo sottoporremo ad un delicato intervento chirurgico. Ci prenderemo sempre cura di lui e tu potrai aiutarci con l’adozione a distanza.
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Asia
La sua timidezza è per noi motivo di preoccupazione, ma siamo certi che la sua curiosità gli farà abbandonare la diffidenza e la paura maturate a causa delle sofferenze subite. Noi rispettiamo i suoi tempi, certi che presto capirà di essere al sicuro e di potersi fidare di noi. Anche tu puoi aiutarlo con l’adozione a distanza.
L’adozione a distanza, un gesto semplice e concreto per manifestare la vostra solidarietà ad uno degli animali di cui ci prendiamo Filippo cura giorno dopo giorno Surprise
Nonostante i miglioramenti, questa gatta non ha riacquistato la serenità perduta e non è ancora disposta a farsi avvicinare. I progressi raggiunti però ci fanno ben sperare: siamo convinti che il nostro supporto potrà aiutarla a riprendere con fiducia il contatto con noi umani.
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L’amore a distanza esiste! Aiutaci a prenderci cura di loro ogni giorno. Compila questo tagliando e invialo insieme alla copia del versamento a: LAV – Viale Regina Margherita 177 – 00198 Roma fax: 06 4461326 - info@lav.it
Nome.........................................Cognome............................................................... Indirizzo..................................................................................................................... Città.......................................................................... Pr.............. CAP....................... Cellulare .................................................................................................................... Email*.......................................................................................................................... Data di nascita ………/………/……… Luogo di nascita ................................... Desidero adottare a distanza: ☐ Asia ☐ George ☐ Surprise
☐ Cappuccino
☐ con l’adozione una tantum da 50 euro Riceverò il Certificato di Adozione ☐ con l’adozione annuale da 200 euro Riceverò il Certificato di Adozione e aggiornamenti periodici con nuove fotografie*
☐ con l’adozione continuativa ☐ 16 euro mensili ☐100 euro semestrali ☐200 euro annuali Diventerò “Amico fedele”. Riceverò il Certificato di Adozione e aggiornamenti periodici con nuove fotografie* *Desidero ricevere gli aggiornamenti solo in formato digitale ☐ SI ☐ NO Modalità di versamento: • Donazione continuativa con il modulo che trovi all’interno della rivista; • Bonifico bancario su conto corrente LAV c/o Banca Popolare Etica IBAN: IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112; • Conto corrente postale della rivista; • Assegno non trasferibile intestato alla LAV; • Carta di credito collegandoti a www.lav.it o chiamando lo 06 4461325 Inviaci la copia del versamento insieme a questo tagliando compilato. Data…………………….
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La informiamo che il conferimento dei suoi dati è facoltativo e tuttavia, sottoscrivendo il presente tagliando, Lei autorizza al trattamento dei suoi dati identificativi la LAV ONLUS, che li utilizzerà esclusivamente per il perseguimento delle proprie finalità sociali. Ricordiamo che i dati saranno raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione della privacy’ (Dlgs 196/2003). Lei potrà in ogni momento esercitare i suoi diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a: LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 Roma, tel. 064461325 fax 064461326 e-mail: info@lav.it
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Il male oscuro:
la zooerastia
di Ciro Troiano*
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iti internet, chat, gruppi, riviste e filmati, negozi che vendono articoli specializzati, annunci di scambisti di animali, viaggi all’estero in posti dove la zooerastia è legale o tollerata: è il mondo sommerso che emerge dal dossier “Crimini sessuali contro gli animali - caratteristiche, comportamento e profili di politica criminale”, edito dalla LAV. La zooerastia è un disturbo sessuale caratterizzato dall’eccitazione erotica o dalla fantasia di avere rapporti sessuali con animali, o dal praticare attività sessuali con gli stessi in modo non occasionale. È considerata una psicopatologia solo se è compulsiva e se è suscettibile di procurare danni seri al funzionamento psicologico dell’individuo. È possibile suddividere le condotte sessuali con animali in: a) occasionale o opportunistica (avere esperienze occasionali con animali per la non disponibilità di partner umani, per curiosità, o per fare “esperienza”);
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b) permanente o esclusiva (avere rapporti con animali in modo stabile e prolungato, con la sostituzione o limitazione dei rapporti sessuali “normali”, o contemporaneamente ad essi); c) sadica (avere rapporti che implicano l’uso della violenza e che procurano lesioni, ferite o morte dell’animale). Dati e numeri scarseggiano. In Italia non vi sono ricerche attendibili. È un grossolano errore ridurre tutto alla cultura rurale o al soggetto con problemi mentali, in realtà
Siamo convinti che sia necessaria un’articolata rivisitazione anche sotto il profilo penale spesso si tratta di persone istruite e con una solida posizione sociale. Negli argomenti giustificazionisti si trovano le classiche tecniche di neutralizzazione tese ad escludere o attenuare la responsabilità individuale della propria condotta ne-
gando l’illiceità della stessa. Le Guardie Zoofile LAV hanno condotto un’indagine in 20 “sex shop”. In tutti erano in vendita video “animal sex”. In alcuni vi erano riviste zoopornografiche: tre diverse riviste con svariati numeri, ognuno pieno di foto e descrizioni. Altri negozi, anche on-line, offrono in vendita riproduzioni anatomiche di falli di animali offrendo anche servizi e “guide per principianti” su come addestrare e abituare gli animali. Circolano appelli relativi ad una presunta impunibilità di tali condotte, la circostanza è destituita di fondamento: ogni abuso sessuale su animali integra il reato di maltrattamento. Siamo convinti però che, vista la complessità del fenomeno, sia necessaria un’articolata rivisitazione anche sotto il profilo penale e una collocazione del precetto in seno al codice penale, con sanzioni punite con la reclusione e la multa. *Criminologo, responsabile Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV
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Rimini,
processo al delfinario
Imputati per maltrattamento di animali il legale rappresentante della struttura e la veterinaria. Noi parte offesa
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processo, il prossimo 7 maggio, i presunti responsabili dei maltrattamenti dei delfini del delfinario di Rimini: la Procura della Repubblica ha rinviato a giudizio il legale rappresentante della società di gestione della struttura, e la veterinaria responsabile della custodia e della somministrazione dei farmaci, per maltrattamento di animali, ai sensi degli articoli 544 ter, comma I e II, e 727 del Codice Penale. Il Pubblico Ministero Marino Cerioni ha infatti firmato il Decreto di citazione a giudizio perché gli imputati “sottoponevano i quattro delfini della specie Tursiops truncatus ospitati nel delfinario, a comportamenti insopportabili per loro caratteristiche etologiche e quindi incompatibili per la loro natura, anche sottoponendoli a trattamenti idonei a procurare un danno alla salute degli stessi con conseguenti gravi sofferenze”. Il PM ha dettagliatamente specificato anche le criticità emerse in relazione alle dimensioni e alle caratteristiche delle vasche in cui erano detenuti ed erano
costretti ad esibirsi i quattro delfini. Noi della LAV siamo stati riconosciuti parte offesa. Questo processo è un ulteriore importante passo avanti verso la definitiva chiusura di questa struttura che, pur non avendo mai ottenuto l’indispensabile licenza di giardino zoologico, è rimasta aperta al pubblico per quasi un decennio proponendo spettacoli con delfini
e, nonostante tutto, dalla scorso anno fa esibire delle otarie. Una vicenda giudiziaria iniziata con il sequestro preventivo dei delfini e il loro trasferimento, avvenuto nel settembre del 2013 - disposto dalla Procura della Repubblica di Rimini in seguito al sopralluogo degli agenti del servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato il 31 luglio 2013, scaturito da numerose nostre segnalazioni e di altre associazioni; sequestro confermato dalla Cassazione nel 2014 - e proseguita con l’emanazione di un Decreto di chiusura del Delfinario di Rimini, notificato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il 5 dicembre scorso. Ora gli imputati dovranno rispondere del trattamento riservato negli anni ai quattro delfini. E intanto noi stiamo mettendo a punto tutte le iniziative necessarie per evitare la riapertura con altri animali: vogliamo mettere finalmente la parola fine al circo acquatico che è un’onta per la città di Rimini e per tutta l’Italia. Per questi mammiferi marini, la vera libertà è in mare!
Ambiente a scuola:
non vediamo l’ora! di Giacomo Bottinelli
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educazione ambientale nelle scuole sembra essere nelle intenzioni del Governo fin dal prossimo anno scolastico. Il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca hanno infatti annunciato di aver elaborato un pacchetto di linee guida in merito. Le uniche finora pubblicate però risalgono al 2009 e non portano traccia di tutela degli animali in senso stretto. Che ruolo avrà quindi il rispetto degli animali in questi percorsi formativi? Ce lo chiediamo e lo abbiamo chiesto ai Ministeri competenti con una lettera nella quale ricordiamo che già la Legge n.189 all’art. 5 riporta che “lo Stato e le Regioni possono promuovere di intesa, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, l’integrazione dei programmi didattici delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, ai fini di una effettiva educazione degli alunni in materia di etologia comportamentale degli animali e del loro rispetto, anche mediante prove pratiche”. Più recentemente un ordine del giorno accolto al Senato nel 2013 con prima firmataria proprio l’attuale Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, prevede “l’inseri-
mento delle materie relative alla tutela ambientale e alla protezione e ai diritti degli animali nei piani di studio a partire dalle scuole elementari, ma poi anche in tutte le scuole di ogni ordine e grado”. La norma dunque è già in vigore, anche se lo Stato finora non si è mai adoperato per metterla in pratica, mentre la LAV fin dal 1998 è presente nelle scuole di ogni ordine e grado con i suoi progetti didattici e attualmente ha in vigore anche
quattro protocolli di intesa con gli Uffici Scolastici Regionali di Emilia Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Marche. Nella nostra lettera ai Ministri abbiamo sottolineato che per garantire l’effettiva penetrazione di una cultura del rispetto dei diritti degli animali è necessaria un’azione educativa incisiva e profonda, affidata a figure qualificate. Quale è il rischio? Che a gestire questo tipo di informazione e formazione tra gli studenti siano proprio le categorie che sfruttano gli animali: pensiamo alle frequenti presenze di associazioni venatorie nelle classi, ma anche all’annuncio di pochi mesi fa del Ministero delle Politiche Agricole di un programma scolastico di promozione del consumo di latte, evidentemente finalizzato al sostegno del comparto lattiero-caseario. Il banco di prova di tutto saranno gli esiti concreti delle linee guida ministeriali. Noi siamo a disposizione e continueremo comunque nel nostro percorso indipendente che ci permette, oggi, di raggiungere migliaia di alunni e studenti in tutta Italia in centinaia di incontri finalizzati ad educare alla conoscenza e al rispetto di tutti i viventi.
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Congresso nazionale LAV Roma 12/13/14 giugno 2015 “Doveri e diritti. L’educazione al rispetto degli animali”
Sessione di approfondimento sui temi animali nell’educazione e nella scuola
Come raggiungere la sede del Congresso
Festeggia con noi i 100 numeri di Piccole Impronte!
Sabato 13 giugno
(http://www.villaaurelia.net/32.aspx)
L’educazione al rispetto degli animali è il tema portante del Congresso nazionale della LAV, convocato, ai sensi dell’articolo 8 del nostro Statuto, da venerdì 12 a domenica 14 giugno, presso Villa Aurelia, a Roma, in Via Leone XIII 459. Nel corso dell’appuntamento statutario si svolgeranno anche i festeggiamenti per la pubblicazione del n.100 della nostra rivista per ragazzi “Piccole Impronte”, che sarà presentata con una veste editoriale e grafica rinnovata: vi aspettiamo in Congresso per scoprire insieme tutte le novità rivolte dalla LAV ai nostri lettori e attivisti più giovani, agli insegnanti, al mondo della scuola, per partecipare all’illustrazione dei tanti temi all’ordine del giorno e al dibattito generale.
Congresso nazionale LAV “Doveri e diritti. L’educazione al rispetto degli animali” Festa per i 100 numeri della nostra rivista per i più giovani “Piccole Impronte” Venerdì 12 - Sabato 13 Domenica 14 giugno 2015 Villa Aurelia Via Leone XIII 459 Roma Ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto, il Consiglio Direttivo convoca il Congresso nazionale LAV con il seguente Ordine del Giorno
Venerdì 12 giugno Ore 16:00-19:00
9:30 9:45
prima convocazione, seconda convocazione Congresso in sede ordinaria
9:45 9:50 9:55 10:00 10:10 10:40 10:50
Apertura lavori Votazione presidenza Congresso Votazione regolamento Congresso Votazione ordine dei lavori Relazione Consiglio Direttivo Relazione Collegio dei Garanti Illustrazione bilancio consuntivo 2014 11:05 Relazione Revisori dei Conti 11:15 Votazione bilancio consuntivo 2014 11:30 Presentazione del Documento di Programmazione delle Attività 2016 13:00 pranzo 15:00 Relazione Presidente 15:20 Dibattito Generale 16:30 Festa per i 100 numeri di Piccole Impronte
Domenica 14 giugno 9:30-13:00 Congresso in sede ordinaria 9:30 Dibattito Generale 11:30 Votazioni relazione del Presidente, Documento di Programmazione delle Attività 2016, mozioni 12:30 Varie ed eventuali Il Consiglio Direttivo nazionale LAV Il Congresso è aperto a tutti i soci. Il diritto di voto, ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto, è per i soci in regola con il pagamento della quota associativa, sempre che risultino iscritti da almeno dieci mesi.
Dalla Stazione Termini Metro A direzione Battistini: scendere alla fermata “ Cipro”, recarsi alla fermata del bus 31 direzione “Laurentina” e scendere alla prima fermata dopo Piazza Pio XI (Via Leone XIII ); 50 mt a destra al numero civico 459. In alternativa: da Piazza dei Cinquecento prendere il bus 64 e scendere a Porta Cavalleggeri; alla stessa fermata prendere uno fra i seguenti bus: 98-881-916-571 fino alla seconda fermata di Piazza Pio XI; a sinistra Via Leone XIII, 459.
Dall’aeroporto di Fiumicino (Leonardo da Vinci)
Prendere il treno metropolitano Leonardo Express e scendere a stazione Termini. Dall’aeroporto di Roma – Ciampino Prendere lo Shuttle Bus Terravision e scendere a Stazione Termini (Vedi percorso Stazione Termini).
In automobile
Dal G.R.A. prendere l’uscita 1 ( Aurelia - Citta del Vaticano) e arrivare fino a Piazza de la Salle, quindi girare a destra per Via Gregorio VII e proseguire per 1 Km circa fino a Piazza Pio XI: prima della Piazza al semaforo a destra in Via Leone XIII; 50 mt sulla vostra destra. Impronte • aprile 2015
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Bambini veg
senza errori né pregiudizi di Paola Segurini
N
egli ultimi mesi le luci della ribalta hanno illuminato spesso l’alimentazione vegana dei bambini. Un input critico, viziato dall’evidente patologia del personaggio della madre, è stato scatenato dalla pellicola “Hungry Hearts”, trasposizione cinematografica a cura di Saverio Costanzo, del romanzo “Il bambino indaco” di Marco Franzoso. La protagonista - sulla base della ricerca di una purezza irraggiungibile e malata - sostenta se stessa e il piccolo in modo del tutto errato rispetto ai principi che debbono governare la nutrizione del bambino. Quello che il regista vuole fare apparire, non è il modo in cui una mamma vegana nutrirebbe il suo piccolo. Anzi! Per rendere giustizia all’immagine falsata trasmessa dal film, affrontiamo una concisa breve disamina di alcuni testi utili a chi voglia farsi un’idea veritiera di come debba essere un’equilibrata alimentazione tutta vegetale – salvo per il latte materno – del bambino. Una guida preziosissima che illustra i benefici di una dieta veg fin dall’età pediatrica è rappresentata
Letture utili per un’alimentazione equilibrata e sana da “VegPyramid Junior” (L. Pinelli, I. Fasan e L. Baroni, Edizioni Sonda). Le tabelle nutrizionali, i menu giornalieri e le linee guida conducono il genitore, il pediatra e la dietista scolastica in un percorso adatto ad affrontare i fabbisogni alimentari di questa fase della vita, differenti non solo da quelle dell’adulto, ma anche a seconda delle varie fasce d’età. Gli autori sono esperti e appassionati, il contenuto di grande completezza e praticità: i menu completi ed
Figli Vegetariani Luciano Proietti Edizioni Sonda (153 pagine) L’allattamento e lo svezzamento sono momenti cruciali della crescita dei bambini che li condizioneranno per tutta la vita: è quindi fondamentale approcciare queste fasi delicate con le giuste conoscenze, evitando di cadere in radicati stereotipi come l’importanza della carne e del latte nei primi anni di vita. Queste le considerazioni descritte nella settima edizione, aggiornata e ampliata, di un libro ormai classico come “Figli Vegetariani” di Lu-
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Impronte • aprile 2015
ciano Proietti (Edizioni Sonda) medico chirurgo che per oltre 20 anni ha lavorato nel reparto di pediatria. L’approccio evoluzionistico del testo è una delle chiavi vincenti in quanto è importante analizzare la nostra storia non limitandosi agli ultimi 40 anni, ma provando a capire il percorso dell’uomo di oltre
equilibrati spaziano, ritagliati su misura, da 1 a 18 anni di età. Le informazioni nutrizionali sugli alimenti e i gruppi di nutrienti fondamentali, le indicazioni sulle principali patologie causate da un’alimentazione squilibrata, l’analisi dei bisogni e fabbisogni energetici delle diverse fasce d’età, le indicazioni per i menu delle mense scolastiche e suddivisi a seconda dell’apporto calorico, rendono “VegPyramid Junior” un volume davvero amico della mamma. Ma non è il solo. Gravidanza, allattamento e svezzamento vegan e oltre 350 ricette - che spaziano dalle prime pappe per lo svezzamento, dai piatti più elaborati e gustosi, fino ai dolci e alle pizze - sono il cuore di “La cucina etica per mamma e bambino” (E. Barbero e A. Segone, Edizioni Sonda). Tutto creato pensando proprio al fatto che i bambini non sono dei piccoli adulti e hanno esigenze diverse e uniche e tenendo conto del desiderio dei genitori di accompagnare i figli alla scoperta del cibo, in modo sano, etico, fisiologico, piacevole e connesso alla vita, ma anche di risolvere dubbi e quesiti che possono sorgere. Insomma, mamma e papà veg, non siete soli!
150.000 anni sul pianeta. La paura di carenze di ferro, calcio e proteine ha un motivo storico ben preciso e tornare ad alimentare i propri figli e se stessi in modo naturale è l’unica via per un futuro per la nostra specie. Il libro, inoltre, fornisce basi concrete per modellare corretti piani alimentari e integrare la dieta con cibi indispensabili come cereali, legumi, frutta, semi oleosi, alghe eliminando o limitando sale, fibre (soprattutto nei primi mesi) e proteine animali. Michela Kuan Biologa evoluzionista e nutrizionista Resp. nazionale settore vivisezione
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Un dono oltre la vita L e nostre volontà possono andare ben oltre la vita terrena e abbracciare progetti in favore di animali bisognosi di aiuto: attraverso il testamento si può contribuire concretamente alla difesa dei diritti degli animali, con un gesto di generosità “oltre la vita” che riempie di profondità e di significati questo momento comune a tutti noi mortali. Fare testamento in favore degli animali è una scelta che può rendere il distacco meno drammatico e denso di altruismo. Per rispondere a possibili dubbi su questo argomento, poche settimane fa abbiamo organizzato una giornata di approfondimento, con la consulenza (gratuita) di un Notaio e l’illustrazione dei tanti progetti avviati dalla LAV in favore dei quattro zampe. Nella splendida cornice della Fondazione Matalon di Milano, uno dei punti di ritrovo degli amanti dell’arte, che rispecchia la perfetta sintesi della vastità della storia dell’arte moderna e che per l’occasione si è trasformata in una “casa” per animali e animalisti, abbiamo affrontato aspetti pratici, come: • cos’è, perché e come si fa testamento • cosa è possibile lasciare in eredità • gli eredi e l’asse ereditario • testamento e donazione A fare da anello di congiunzione tra questi aspetti e i progetti in favore degli animali, il Vice Presidente della LAV Roberto Bennati che, attraverso la proiezione di filmati, ha mostrato i recenti successi della nostra Associazione e le principali attività avviate per prenderci cura degli animali mantenendo fede ai
nostri impegni statutari: tutte attività realizzate grazie ad un impiego responsabile e consapevole dei fondi provenienti dalle donazioni. I convenuti hanno potuto vedere come sono stati sistemati gli animali sequestrati nel 2014, da circhi e da altre realtà critiche, nel grande centro di recupero di Semproniano (Grosseto) – uno dei pochi centri specializzati in fauna esotica, riconosciuti dal Ministero dell’Ambiente - e la struttura attrezzata che
Il testamento non rappresenta la fine della vita, ma il modo per onorarla e darle continuità la LAV intende realizzare grazie ai proventi derivanti dai lasciti; si tratta di un obiettivo importantissimo, che vogliamo condividere con coloro che stanno pensando di inserire la LAV nelle proprie volontà testamentarie. Con noi il notaio animalista Monica De Paoli, accompagnata dal suo simpatico cane (nella foto), che ha messo a disposizione le sue competenze per rispondere a qualsiasi curiosità e tecnicismo legato alla
stesura di un testamento corretto. “La LAV si prenderà cura dei miei animali? Cosa posso lasciare all’Associazione? Come si scrive il testamento olografo? Quanto costa depositarlo da un notaio? Come faccio a tutelare le mie volontà?”: queste sono solo alcune delle domande che sono emerse durante questo evento di approfondimento; se anche tu hai dubbi o quesiti da rivolgerci su questi aspetti, puoi scriverci ai recapiti indicati in questa pagina. Nel nostro Paese, infatti, sono ancora poche le persone consapevoli dell’importanza di un gesto che può dare molto agli altri senza intaccare il diritto dei propri eredi. Una pratica già molto diffusa nel mondo anglosassone che consente di ricordare una Onlus e dunque una causa sociale, nella propria eredità. Ad allietare la discussione, una grande sorpresa: la visita di Mac, uno dei cani salvati dal canile romano Parrelli posto sotto sequestro, ora affidato, grazie all’impegno incessante del settore Cani e Gatti della nostra Associazione, a una famiglia che è stata orgogliosa di raccontare la sua storia a lieto fine. Per i partecipanti è stato davvero emozionante poter vedere da vicino come la LAV sta impiegando le loro donazioni e quali obiettivi si prefigge di raggiungere, grazie a coloro che vorranno compiere un atto d’amore così speciale attraverso il proprio testamento. “Il testamento non rappresenta la fine della vita, ma il modo per onorarla e darle continuità”. Per ricevere maggio informazioni scrivi a: lasciti@lav.it oppure chiama lo 06 4461325. Impronte • aprile 2015
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