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LAV Story La trottola

La trottola

di Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Elisa Carletti

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Si sa che a Rocca Sganghera, nel tempo, il rispetto per gli animali era andato crescendo e ormai in pochi gradivano giochi crudeli. Così non era però lì vicino, a Rocca Svanvera, che dato il nome simile spesso confondeva la gente che non era del posto. C’era un gioco a Rocca Svanvera che ricorreva ogni estate durante le festività di Santa Balbezza, patrona del paese. Il gioco si chiamava “la trottola” e quasi tutti lo trovavano estremamente divertente, tranne che il povero protagonista. Il protagonista (o meglio sarebbe la vittima) era di solito un riccio o qualche altro piccolo animale che veniva catturato nei campi e messo dentro a una specie di marchingegno rotante che si avviava con una manovella. Una volta che la scatola con all’interno il suo malcapitato ospite aveva preso la massima velocità, si tirava una leva e la scatola si sganciava cominciando a vorticare da sola, in equilibrio su una punta, proprio come una trottola.

Tutti i presenti applaudivano a ritmo e quando la scatola rotante si fermava, la si apriva e si faceva uscire il riccio o chi c’era dentro. Non c’erano scommesse né lotterie. Ma anche se ci fossero state non sarebbe cambiato nulla per i poveri animali. Quell’anno ad essere catturato per finire nella scatola toccò al riccio Gino. La strega Brunella, la graziosa e gentile maga che viveva nella foresta, era la moglie del riccio Gino. Sì, è strano a dirsi, ma chi conosce le storie di Rocca Sganghera sa come è andata anche questa bizzarra faccenda e non se ne stupirà. Brunella si trasformò in un bombo colorato e svolazzò ronzando fino alla piazza di Rocca Svanvera dove doveva celebrarsi il famoso gioco. La terribile macchina della trottola era lì nel mezzo. Sotto forma di imenottero, Brunella si posò sul ramo di un leccio. La gente già si accalcava intorno alla macchina. Chi urlava, chi rideva, chi sventolava bandierine… Arrivò a quel punto un tizio ben noto a Rocca Sganghera, tale Geronimo Filetti, che di solito ce l’aveva con gli animali. Era a Rocca Svanvera proprio per partecipare al gioco, anzi era stato proprio lui a catturare il riccio Gino. Teneva stretto Gino tra le mani avvolte in guanti spessi per non bucarsi: «Ecco l’eroe di quest’anno! Resisterà alla trottola?».

Amici animali Il toro

* Il toro è un mammifero domestico che vive insieme agli umani da novemila anni: il suo antenato selvatico si chiamava uro. Grosso e massiccio (supera la tonnellata), il toro è diventato il simbolo della forza e della potenza. Nonostante la sua cattiva fama (molti pensano che sia un animale aggressivo e pericoloso), è un animale docile e mansueto, che non attacca gli esseri umani. * Ama vivere in branco, fin da piccolo: il vitellino rimane al fianco della mamma (la mucca, come viene chiamata la femmina del toro) per quasi un anno. Come molti degli animali più forti del mondo è vegetariano. Possiede quattro stomaci e la sua digestione è lunga e complessa, per permettergli di assimilare la cellulosa contenuta nei vegetali. Per questo motivo, come tutti i ruminanti, mastica per molte ore al giorno. * Non tutti i tori sono neri (possono andare dal bianco, al rossiccio, al marrone) e non è vero che si arrabbiano di fronte al colore rosso. Intanto perché sono animali pacifici e poi perché il loro occhio non ha i coni, le cellule della retina che riconoscono i colori. * Il toro nell’arena della Corrida non è infuriato o aggressivo, è solo un animale terrorizzato che cerca disperatamente di scappare. Prima delle esibizioni viene picchiato e torturato, così da renderlo più debole e nello stesso tempo arrabbiato e come impazzito per il dolore. A Pamplona, in Spagna, alcuni tori vengono fatti correre all’impazzata per le strade, in mezzo alla gente e alla confusione: dopo la corsa vengono uccisi nel corso di una Corrida.

I numeri del toro

1200 Kg il suo peso da adulto 180 cm la sua altezza 20 anni la durata della vita 40 km/h la velocità in corsa 32 il numero dei denti

I RAGAZZI DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

Toro

I giochi della tradizione popolare

Lo sapevi che

* Ogni anno in Italia si svolgono oltre mille manifestazioni popolari e tradizionali che coinvolgono gli animali. Ci sono molte corse di cavalli, asini e anche buoi (che sono i tori che hanno subito la castrazione) e altri eventi agonistici dove vengono sfruttati maiali, struzzi, agnelli, anatre, oche e rane.

* Le competizioni tra asini, animali completamente inadatti alla corsa, sono le più diffuse, quasi come le corse di cavalli dove gli animali sono spinti al massimo della velocità, spesso su strade con curve strette e pericolose.

* Le gare durano pochi minuti e sono sfide pericolosissime: a volte gli animali si infortunano gravemente e devono essere soppressi. Può capitare che persone senza scrupoli somministrino agli animali farmaci illegali e altre sostanze per farli correre al di là delle loro capacità.

* Il Palio di Siena, la corsa più famosa, è una gara pericolosa che spesso provoca gravi infortuni ai cavalli: dal 1970 a oggi sono morti oltre cinquanta cavalli.

* Anche se la maggior parte degli spagnoli è contraria alla Corrida, questo crudele spettacolo sopravvive grazie ai turisti. Ancora oggi sedicimila tori vengono uccisi ogni anno nelle arene, dopo essere stati a lungo trafitti con le banderillas (arpioni) e le picas (lance).

* In molti paesi si è deciso di rinunciare allo sfruttamento degli animali durante le feste, trovando alternative senza crudeltà.

* La Giostra di Segni (Roma), dove un maialino veniva preso a bastonate, è stata sospesa e per qualche edizione il suino venne sostituito da un uomo travestito. A Lodi il tradizionale Palio si svolge con cavalli di ferro a rotelle.

La folla esultò. Gino si guardava intorno spaventato. Brunella pensò che avrebbe potuto chiamare la sua amica, la Fata Betulla… ma no, era troppo tardi! Geronimo Filetti stava ficcando Gino dentro la scatola e richiudeva il coperchio sopra di lui. «Viva Santa Balbezza!» esclamò Geronimo. «Ma che razza di gente è questa?» pensò arrabbiata Brunella mentre si alzava in volo ronzando e si dirigeva verso il centro della piazza. Fu un attimo e la rabbia della strega Brunella diventò come una palla gonfiata al massimo. Ora, è noto che le emozioni potenziano la magia delle streghe, perciò quella rabbia così accesa rese la magia di Brunella più forte che mai. Geronimo Filetti aveva ormai chiuso la scatola. Brunella gli si posò sulla testa con le alucce che vibravano. Ed ecco che il Filetti azionò la manovella. Ma la scatola non girò. In compenso quello che cominciò a girare fu la piazza. Sì, l’intera piazza di Rocca Svanvera iniziò a vorticare rapidissima. La gente cadde tutta giù, spiaccicandosi in faccia i gelati che stava mangiando e finendo con i piedi in alto e la schiena in basso. Geronimo lì per lì non si accorse di nulla e girava sempre più forte la manovella.

Brunella, infuriata, se ne stava aggrappata a una ciocca di capelli, mentre tutto il resto del paese faceva la trottola. Il Filetti a un certo punto si rese conto che qualcosa non andava. Smise di girare la manovella e la piazza si fermò. La gente cominciò a rialzarsi con fatica e nessuno capiva come erano finiti per terra. Brunella riprese le sue fattezze normali, aprì la scatola, estrasse Gino davanti alla faccia allibita di Geronimo Filetti e con fare sprezzante se ne andò verso la foresta. Ci volle un po’ prima che tutti i presenti si riavessero da quella esperienza. E così anche a Rocca Svanvera impararono la lezione: è meglio scegliere giochi che non fanno male a nessuno, perché tutti – in questo modo – si divertono di più.

Giacomo Bottinelli, 48 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione. Elisa Carletti è nata a Piombino ma vive a Pisa, sempre in Toscana, da quasi vent'anni. Vive in un appartamento in una zona verde insieme al suo cagnolino Ricky e ai mici Bunny, Nerina e Paperino. Laureata in scienze naturali insegna alle scuole medie. Ama molto disegnare, uscire con gli amici e fare lunghe passeggiate sul lungofiume.

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