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La trottola di
Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Elisa Carletti
Sera andato crescendo e ormai in pochi gradivano giochi crudeli.
i sa che a Rocca Sganghera, nel tempo, il rispetto per gli animali
Così non era però lì vicino, a Rocca Svanvera, che dato il nome simile spesso confondeva la gente che non era del posto. C’era un gioco a Rocca Svanvera che ricorreva ogni estate durante le festività di Santa Balbezza, patrona del paese. Il gioco si chiamava “la trottola” e quasi tutti lo trovavano estremamente divertente, tranne che il povero protagonista. Il protagonista (o meglio sarebbe la vittima) era di solito un riccio o qualche altro piccolo animale che veniva catturato nei campi e messo dentro a una specie di marchingegno rotante che si avviava con una manovella. Una volta che la scatola con all’interno il suo malcapitato ospite aveva preso la massima velocità, si tirava una leva e la scatola si sganciava cominciando a vorticare da sola, in equilibrio su una punta, proprio come una trottola.
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