PICCOLE IMPRONTE LUGLIO 2020

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luglio 2020

I RAGAZZI

DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

PELO O E CONTROPEL

dizioni, Belle le ttra do ma rispealitan gli anim

E E FIL MARTINA, JO

a Una nuovra avventuti a fumet COVID-19

Il Manifesto LAV

www.piccoleimpronte.lav.it Supplemento al n.5 luglio 2020 (174) di “Impronte” - Rivista Animalista Poste Italiane SpA sped. in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma


in questo numero 1 Editoriale ...e in più la striscia di BatBilbo 2 LAV ai tempi del coronavirus 4 Ultime notizie 6 Pelo e Contropelo Una bellissima gara di paese nel segno della tradizione Belle le tradizioni, ma rispettando gli animali 8 Il Fumetto BatBilbo e l’emergenza coronavirus

10 Concorso Io rispetto gli animali (e aspetto il ritorno del concorso!) 12 Giochi La strada giusta 13 LAV Story La trottola 21 Amico a distanza Le grandi corna di Jerry 22 Il fumetto La corsa illegale 26 Diversi ma uguali Gli animali che vivono in cima agli alberi! 28 Informativa privacy le a 29 L’Angolo della posta centr Inserto imali n 30 L’Intervista a Amici Un santuario per animali o Il tor in Sardegna 32 Joe in cucina 33 Il Quiz

SUPPLEMENTO AD IMPRONTE anno XXXVII n. 5 (174) luglio 2020

DIRETTORE RESPONSABILE GIANLUCA FELICETTI

CURATRICE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI

DIREZIONE E REDAZIONE

SEDE NAZIONALE LAV ONLUS VIALE REGINA MARGHERITA, 177 00198 ROMA

REDAZIONE

GIACOMO BOTTINELLI, MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, FLIC, JOY, PEPE

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

PIER PAOLO PUXEDDU+FRANCESCA VITALE

HANNO COLLABORATO

KENIA E BIANCA JADE BIZZOCCHI, ELISA CARLETTI, DAVIDE CECCON, ARIANNA DALL’OCCO, ROBERTO MARCHESINI, FABIO REDAELLI, ALESSANDRO TELVE

DISEGNO DI COPERTINA FABIO REDAELLI

Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: privacy@lav.it

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CARTA BURGO RESPECTA 100

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AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 ISCR. ROC 2263 - 2001

STAMPA

ARTI GRAFICHE “LA MODERNA” VIA ENRICO FERMI, 13/17 ICI 00012 GUIDONIA AR C MONTECELIO (RM)

CART

PICCOLE IMPRONTE

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CHIUSO IN TIPOGRAFIA 15 GIUGNO 2020

QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO A LAV ONLUS

GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro

VERSAMENTI INTESTATI A LAV ONLUS

BANCA POPOLARE ETICA IBAN IT59F0501803200000015011125 FILIALE DI ROMA, VIA PARIGI N. 17 00185 ROMA

LAV È FIRMATARIA DI UN PROTOCOLLO D’INTESA CON IL MIUR CHE SOSTIENE E PROMUOVE L’EDUCAZIONE AL RISPETTO PER GLI ANIMALI NELLE SCUOLE


Editoriale Siamo tutti sulla stessa barca C

Ilaria Marucelli

professione: giornalista cibo preferito: panzanella cosa non sopporta: chi butta le mascherine per terra cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie

BatBilbo

ari amici, che periodo abbiamo vissuto! È stato come una tempesta furiosa, che ci ha sorpreso tutti sulla stessa barca... E anche se non tutto è ancora tornato a posto, alla fine ne siamo usciti! In questi mesi chiusa in casa, mi sono sentita proprio come un uccello in gabbia. È stato facilissimo mettermi nei panni degli animali e capire cosa provano quando sono rinchiusi e prigionieri: negli allevamenti, nei circhi o negli zoo. Spero che in tanti abbiano imparato che la libertà è preziosa per tutti: umani e animali. Ero dispiaciuta che tutto fosse fermo, addolorata per i malati e le vittime, ma allo stesso tempo mi sentivo felice per i tanti animali salvati per la chiusura delle corride, le corse dei cavalli, gli spettacoli nei delfinari, i circhi e le tante feste popolari dove i nostri amici vengono maltrattati per divertimento (ne parliamo proprio in questo numero). E come ho gioito nel vedere le immagini di animali a passeggio per le città, sulle spiagge e nei porti... tutti luoghi che, a forza di traffico, smog e cemento, abbiamo tolto ai nostri compagni di pelo, pinne, squame e piume. Si sono visti delfini nuotare nelle acque di Venezia, fantastico! La natura si riappropria velocemente dei suoi spazi… se solo gli umani lo permettessero! Abbiamo sofferto in tanti per questo virus, ma spero che non venga dimenticata la cosa più importante. Noi esseri umani, gli animali e le piante siamo tutti sulla stessa barca, la barca del pianeta. Se la barca non sarà più sostenibile per le piante e gli animali, non sarà sostenibile nemmeno per noi umani. E rimarremo tutti in mezzo alla tempesta.

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LAV ai tempi del coronavirus Non torniamo come prima: il Manifesto LAV.

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ei mesi di isolamento che abbiamo vissuto per la pandemia del Covid-19 il tempo è sembrato lunghissimo. Ci sono mancati gli amici, le passeggiate, i giochi all’aperto, gli incontri e la libertà quotidiana. Ciascuno di noi non ha potuto fare a meno di domandarsi: quando tornerà tutto come prima? Ma abbiamo pensato che proprio il modo in cui abbiamo vissuto “prima” ha causato questa crisi? Nel periodo del Covid-19 le acque dei fiumi sono tornate limpide, gli animali si sono ripresi spazi che noi avevamo invaso, l’aria è diventata più respirabile, il riscaldamento globale è rallentato. In altre parole, abbiamo visto che la pressione di noi umani sul pianeta è diminuita: qualcuno ha suggerito che il virus fosse un modo della Natura stessa di ribellarsi al nostro peso…

Anita Caputo, Gozzano (Novara).

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Ecco perché LAV ha pubblicato un Manifesto molto urgente che chiede a tutti noi di riflettere: 1) Se non cambieremo il nostro modo di vivere, ci saranno altre pandemie. 2) Sono proprio la nostra “normalità” e il nostro “normale” sfruttamento della natura e degli animali che hanno causato il virus. 3) Dobbiamo quindi inventare una nuova normalità. Che cosa significa? a) Cominciamo dalle nostre scelte alimentari, smettendo di mangiare animali e prodotti animali e preferendo i vegetali, che non causano sofferenza e hanno molto meno impatto sul nostro pianeta. b) Fermiamo i mercati di animali: è da quelli che il virus ha avuto origine. c) Iniziamo davvero a fare una ricerca scientifica senza animali: con gli studi sul virus abbiamo visto che è più veloce e più efficace.

Robert Tedesco, 7 anni, Gavirate (Varese).

Se cominceremo a ragionare così ridurremo molto il rischio di un’altra pandemia e potremo essere anche più pronti ad affrontare le malattie; ma soprattutto smetteremo di pesare sul pianeta e di schiacciare la Natura.

MASCHERINE ECOSOSTENIBILI Le mascherine usa e getta abbandonate sono sempre di più e stanno inquinando le spiagge e i corsi d’acqua di tutto il mondo, mettendo in pericolo anche la vita di tanti animali selvatici. Stiamo continuando a devastare l’ambiente e a minacciare la vita degli animali, dimenticandoci che sono stati questi comportamenti insensati a permettere alla pandemia di diffondersi in tutto il mondo. È possibile orientarsi verso l’uso di mascherine in cotone riutilizzabili molte volte. Possono essere colorate o fantasia, sono molto carine e soprattutto ecosostenibili. Passaparola. P

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Ultime notizie I koala ritornano a casa

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opo otto mesi di terribili incendi che hanno distrutto dieci milioni di ettari di foresta, l’Australia ricomincia a respirare. Avrai visto anche tu le immagini di koala e canguri con il corpo bruciato, alla disperata ricerca di acqua. Fortunatamente tanti animali sono stati salvati da organizzazioni animaliste e adesso i koala, curati e nutriti dai volontari, ritornano nelle foreste di eucalipti che, grazie alle piogge, sono ricresciute velocemente. Buona vita e buona fortuna agli amici marsupiali.

Una spiaggia per le tartarughe

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on solo lepri a Milano, anatre a Roma e delfini nei porti italiani. Il coronavirus, bloccando le attività umane, ha permesso agli animali di riconquistare i propri spazi in gran parte del mondo. Come nel golfo del Bengala, in India Orientale, dove sono tornate a nidificare le tartarughe marine Olive Ridley (Lepidochelys olivacea), una specie in via di estinzione minacciata da plastica e rifiuti, oltre che dal commercio illegale di uova. Le coste dell’Odisha sono il più grande sito di nidificazione per queste rare tartarughe, che arrivano sulle spiagge indiane per deporre le proprie uova. E ora, approfittando dell’assenza di turisti e bracconieri, sono tornate a centinaia di migliaia. Benvenute al mondo tartarughine!

Un ponte salvanimali in California

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li ingegneri della California meridionale stanno progettando il più grande corridoio al mondo per salvare gli animali. Le enormi autostrade americane rendono difficile la vita ai nostri amici, in particolare ai puma che vivono liberi sulle montagne. Questo ponte, pronto nel 2023, si allungherà per cinquanta metri sopra le dieci corsie dell’autostrada: sarà circondato da alberi, mimetizzato perfettamente con la natura, in modo che gli animali non si accorgano di trovarsi su un cavalcavia. E la vita dei puma (e di tanti altri amici selvatici) sarà salva!

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Una medicina a quattro zampe

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ivere con un cane è un’esperienza straordinaria e meravigliosa, noi l’abbiamo sempre saputo! Ora lo dicono anche i medici che un cane allunga la vita…Oltre a regalarci momenti indimenticabili di felicità, un quattrozampe stimola a una vita più sana, con passeggiate all’aria aperta e momenti di socializzazione. Secondo uno studio apparso sulla rivista medica Circulation, vivere con un cane riduce del 24% la mortalità per tutte le cause! Accarezzare un cane, ad esempio, può ridurre la pressione sanguigna tanto quanto un farmaco e la sua presenza in famiglia migliora l’ansia e la depressione, riducendo lo stress. E i bambini? Crescere con un amico peloso migliora la fiducia in sé stessi, favorisce l’integrazione e le relazioni con gli altri, stimola la responsabilità...

Vietate le gite scolastiche agli zoo

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li animali non devono stare in gabbia: per questo le visite negli zoo non insegnano nulla ai bambini! Non lo diciamo solo noi, lo ribadisce il sindaco di un quartiere di Bruxelles (Belgio) che ha vietato, con questa motivazione, le gite scolastiche in questi luoghi di prigionia. Christos Doulkeridis ha spiegato che la scuola non deve sostenere mai iniziative contrarie al benessere degli animali e che tenere i nostri amici in gabbia non ha niente di educativo: non è questo il ruolo della scuola.

Cina: mai piú cani e gatti dentro i piatti

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inalmente in Cina non si potranno più mangiare cani e gatti! Lo ha deciso il Ministero dell’Agricoltura, probabilmente in conseguenza della diffusione del Coronavirus. I nostri amici di pelo, per noi membri della famiglia a tutti gli effetti, non potranno più essere venduti nei mercati cinesi, macellati e cucinati. Una decisione storica che salverà la vita a dieci milioni di cani, uccisi ogni anno per essere messi in padella. Sarà abolito anche il terribile Festival di Yulin, un evento annuale dedicato alla carne di cane, solo per il quale vengono uccisi diecimila animali. Evviva! P

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Pelo Ancora oggi nel nostro paese si svolgono tante feste crudeli con la partecipazione e lo sfruttamento degli animali: asini, cavalli, buoi, ma anche anatre, oche, rane…

Una bellissima gara di paese nel segno della tradizione Durante l’anno alleniamo i nostri amati buoi, che sono i veri protagonisti: sono loro che devono tirare i carri (carichi di rami di lauro) per far vincere la loro contrada.

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alve ragazzi, voi che siete giovani, con la vita affollatissima di tasti, schermi e messaggi, non potete capire fino in fondo quello che rappresenta per noi la Carrese, la nostra meravigliosa corsa di carri. È un evento attesissimo, che coinvolge tutti gli abitanti di questo piccolo paese. Durante l’anno alleniamo i nostri amati buoi, che sono i veri protagonisti: sono loro che devono tirare i carri (carichi di rami di lauro) per far vincere la loro contrada. È una gara semplice e genuina, come sono le nostre vite e tradizioni: si svolge in occasione della festa di San Giorgio, ma i preparativi cominciano parecchi giorni prima. La partenza è in campagna e l’arrivo in paese, tra una folla festosa ed entusiasta. Tutto qui: una bella tradizione che ci unisce e alla quale non vogliamo rinunciare solo perché gli animalisti ci hanno preso di mira. Dicono che sfruttiamo gli animali, che li torturiamo, che li facciamo soffrire. Sono accuse così false che quasi non so come difenderci. È dall’antichità che i buoi, con la loro grande forza e potenza, tirano i carri e l’aratro: perché non potrebbero farlo, una volta all’anno, per una festa di paese? Non sono sfruttati da nessuno, anzi per un giorno sono sotto gli occhi benevoli di tutti. Non so dire altro. Solo questo: prima di giudicare provate a capirci. Vedreste che dietro la concitazione della gara c’è tanto rispetto: per la tradizione, per le cose semplici e vere e soprattutto per gli animali.

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Contropelo Su una di queste feste (ma il discorso si può allargare) si confrontano, ognuno con le proprie opinioni, i nostri due personaggi.

Belle le tradizioni, ma rispettando gli animali N

essuno vuole abolire le tradizioni, chiediamo solo il rispetto degli animali! Se le antiche manifestazioni non cambiano, tenendo conto della nuova sensibilità animalista, rischiano di sparire… e sarebbe un peccato. Ma parliamo di questa corsa: ci sono quattro carri, ognuno tirato da due buoi e con un carico di due quintali. Partecipano inoltre almeno dieci cavalieri che, con lunghi bastoni, colpiscono i buoi per farli correre più velocemente. Il tutto per un percorso di cinque chilometri, tra le urla e la confusione della folla, che spesso corre mescolandosi ai carri. Fare tutto questo vi sembra rispettare gli animali? A parte il fatto che i buoi non sono fatti per correre, soprattutto trainando un pesantissimo carro, è evidente che la manifestazione provoca grande stress e forte disagio agli animali coinvolti. Solo chi guarda le cose con occhi esclusivamente umani non lo capisce. Sarebbe semplice rendere questa manifestazione una vera festa per tutti. La processione, il festeggiamento del santo patrono, la partecipazione popolare: tutto potrebbe rimanere così. Basterebbe lasciare in pace gli animali e fare tirare i carri alle persone di ogni contrada: la gara sarebbe appassionante, una vera sfida di potenza, forza e velocità tra umani. La tradizione sarebbe mantenuta e gli animali sarebbero salvi! L’importante è cominciare a guardare il mondo con uno sguardo pieno di rispetto per animali e umani. Poi, ne sono sicura, le soluzioni si trovano sempre!

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I buoi non sono fatti per correre, soprattutto trainando un pesantissimo carro, è evidente che la manifestazione provoca loro stress e un forte disagio.

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Concorso Io rispetto gli animali

(e aspetto il ritorno del concorso!) Non solo le lezioni a scuola, insieme a compagni e insegnanti… il coronavirus ha sospeso anche il nostro concorso di disegno “Io rispetto gli animali”!

Qui sotto, Lo sguardo di un animale. Noemi Bocchiola, Inzago (Milano)

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Sotto a destra, Stop all’inquinamento, salviamo i nostri animali. Daniele Re, Nerviano (Milano)

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un vero peccato, perché il concorso stava andando alla grande. Tanti vostri capolavori ce l’hanno fatta ugualmente ad arrivare… e in queste pagine ne trovate alcuni. Tutti bravissimi! Ma non ci perdiamo d’animo. Tenete gli occhi aperti, allenatevi a disegnare (e a rispettare gli animali!) e vedrete che il concorso tornerà! A presto.

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Possiamo fare di piĂš. Augusto Vecchio, Siracusa

Al centro, a sinistra, Rispetta gli animali. Lorenzo Cavani, Modena

Qui sopra, Rispetto per gli animali. Michelle Valente, Garbagnate Milanese (Milano)

Troviamo la chiave per liberare gli animali. Gaia Saroglia, Torino P

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Giochi La strada giusta Anche BatBilbo è alle prese con il coronavirus! Ma lui sa già che per combatterlo è importante che gli umani evitino anche situazioni dannose per gli animali. Provaci pure tu: aiuta Lilo a trovare la strada giusta per raggiungere il nostro eroe.

SOLUZIONE: 12 | P

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La trottola di

Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Elisa Carletti

Sera andato crescendo e ormai in pochi gradivano giochi crudeli.

i sa che a Rocca Sganghera, nel tempo, il rispetto per gli animali

Così non era però lì vicino, a Rocca Svanvera, che dato il nome simile spesso confondeva la gente che non era del posto. C’era un gioco a Rocca Svanvera che ricorreva ogni estate durante le festività di Santa Balbezza, patrona del paese. Il gioco si chiamava “la trottola” e quasi tutti lo trovavano estremamente divertente, tranne che il povero protagonista. Il protagonista (o meglio sarebbe la vittima) era di solito un riccio o qualche altro piccolo animale che veniva catturato nei campi e messo dentro a una specie di marchingegno rotante che si avviava con una manovella. Una volta che la scatola con all’interno il suo malcapitato ospite aveva preso la massima velocità, si tirava una leva e la scatola si sganciava cominciando a vorticare da sola, in equilibrio su una punta, proprio come una trottola.

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Tutti i presenti applaudivano a ritmo e quando la scatola rotante si fermava, la si apriva e si faceva uscire il riccio o chi c’era dentro. Non c’erano scommesse né lotterie. Ma anche se ci fossero state non sarebbe cambiato nulla per i poveri animali. Quell’anno ad essere catturato per finire nella scatola toccò al riccio Gino. La strega Brunella, la graziosa e gentile maga che viveva nella foresta, era la moglie del riccio Gino. Sì, è strano a dirsi, ma chi conosce le storie di Rocca Sganghera sa come è andata anche questa bizzarra faccenda e non se ne stupirà. Brunella si trasformò in un bombo colorato e svolazzò ronzando fino alla piazza di Rocca Svanvera dove doveva celebrarsi il famoso gioco. La terribile macchina della trottola era lì nel mezzo. Sotto forma di imenottero, Brunella si posò sul ramo di un leccio. La gente già si accalcava intorno alla macchina. Chi urlava, chi rideva, chi sventolava bandierine… Arrivò a quel punto un tizio ben noto a Rocca Sganghera, tale Geronimo Filetti, che di solito ce l’aveva con gli animali. Era a Rocca Svanvera proprio per partecipare al gioco, anzi era stato proprio lui a catturare il riccio Gino. Teneva stretto Gino tra le mani avvolte in guanti spessi per non bucarsi: «Ecco l’eroe di quest’anno! Resisterà alla trottola?».

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Amici animali

© krona | Shutterstock

Il toro * Il toro è un mammifero domestico che vive insieme agli umani

da novemila anni: il suo antenato selvatico si chiamava uro. Grosso e massiccio (supera la tonnellata), il toro è diventato il simbolo della forza e della potenza. Nonostante la sua cattiva fama (molti pensano che sia un animale aggressivo e pericoloso), è un animale docile e mansueto, che non attacca gli esseri umani.

* Ama vivere in branco, fin da piccolo: il vitellino rimane al fianco della mamma (la mucca, come viene chiamata la femmina del toro) per quasi un anno. Come molti degli animali più forti del mondo è vegetariano. Possiede quattro stomaci e la sua digestione è lunga e complessa, per permettergli di assimilare la cellulosa contenuta nei vegetali. Per questo motivo, come tutti i ruminanti, mastica per molte ore al giorno. * Non tutti i tori sono neri (possono andare dal bianco, al rossiccio, al marrone) e non è vero che si arrabbiano di fronte al colore rosso. Intanto perché sono animali pacifici e poi perché il loro occhio non ha i coni, le cellule della retina che riconoscono i colori.

* Il toro nell’arena della Corrida non è infuriato o aggressivo, è solo un animale terrorizzato che cerca disperatamente di scappare. Prima delle esibizioni viene picchiato e torturato, così da renderlo più debole e nello stesso tempo arrabbiato e come impazzito per il dolore. A Pamplona, in Spagna, alcuni tori vengono fatti correre all’impazzata per le strade, in mezzo alla gente e alla confusione: dopo la corsa vengono uccisi nel corso di una Corrida.

I numeri del toro

1200 Kg da adulto o il suo pes 180 cm zza la sua alte 20 anni ella vita d la durata 40 km/h in corsa la velocità 32 dei denti il numero


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Š Wildpix productions | Shutterstock

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Amici animali I giochi della tradizione popolare

Lo sapevi

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* Ogni anno in Italia si svolgono oltre mille manifestazioni popolari e tradizionali che coinvolgono gli animali. Ci sono molte corse di cavalli, asini e anche buoi (che sono i tori che hanno subito la castrazione) e altri eventi agonistici dove vengono sfruttati maiali, struzzi, agnelli, anatre, oche e rane. * Le competizioni tra asini, animali completamente inadatti alla corsa, sono le più diffuse, quasi come le corse di cavalli dove gli animali sono spinti al massimo della velocità, spesso su strade con curve strette e pericolose. * Le gare durano pochi minuti e sono sfide pericolosissime: a volte gli animali si infortunano gravemente e devono essere soppressi. Può capitare che persone senza scrupoli somministrino agli animali farmaci illegali e altre sostanze per farli correre al di là delle loro capacità. * Il Palio di Siena, la corsa più famosa, è una gara pericolosa che spesso provoca gravi infortuni ai cavalli: dal 1970 a oggi sono morti oltre cinquanta cavalli. * Anche se la maggior parte degli spagnoli è contraria alla Corrida, questo crudele spettacolo sopravvive grazie ai turisti. Ancora oggi sedicimila tori vengono uccisi ogni anno nelle arene, dopo essere stati a lungo trafitti con le banderillas (arpioni) e le picas (lance). * In molti paesi si è deciso di rinunciare allo sfruttamento degli animali durante le feste, trovando alternative senza crudeltà. * La Giostra di Segni (Roma), dove un maialino veniva preso a bastonate, è stata sospesa e per qualche edizione il suino venne sostituito da un uomo travestito. A Lodi il tradizionale Palio si svolge con cavalli di ferro a rotelle.


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La folla esultò. Gino si guardava intorno spaventato. Brunella pensò che avrebbe potuto chiamare la sua amica, la Fata Betulla… ma no, era troppo tardi! Geronimo Filetti stava ficcando Gino dentro la scatola e richiudeva il coperchio sopra di lui. «Viva Santa Balbezza!» esclamò Geronimo. «Ma che razza di gente è questa?» pensò arrabbiata Brunella mentre si alzava in volo ronzando e si dirigeva verso il centro della piazza. Fu un attimo e la rabbia della strega Brunella diventò come una palla gonfiata al massimo. Ora, è noto che le emozioni potenziano la magia delle streghe, perciò quella rabbia così accesa rese la magia di Brunella più forte che mai. Geronimo Filetti aveva ormai chiuso la scatola. Brunella gli si posò sulla testa con le alucce che vibravano. Ed ecco che il Filetti azionò la manovella. Ma la scatola non girò. In compenso quello che cominciò a girare fu la piazza. Sì, l’intera piazza di Rocca Svanvera iniziò a vorticare rapidissima. La gente cadde tutta giù, spiaccicandosi in faccia i gelati che stava mangiando e finendo con i piedi in alto e la schiena in basso. Geronimo lì per lì non si accorse di nulla e girava sempre più forte la manovella. P

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Brunella, infuriata, se ne stava aggrappata a una ciocca di capelli, mentre tutto il resto del paese faceva la trottola. Il Filetti a un certo punto si rese conto che qualcosa non andava. Smise di girare la manovella e la piazza si fermò. La gente cominciò a rialzarsi con fatica e nessuno capiva come erano finiti per terra. Brunella riprese le sue fattezze normali, aprì la scatola, estrasse Gino davanti alla faccia allibita di Geronimo Filetti e con fare sprezzante se ne andò verso la foresta. Ci volle un po’ prima che tutti i presenti si riavessero da quella esperienza. E così anche a Rocca Svanvera impararono la lezione: è meglio scegliere giochi che non fanno male a nessuno, perché tutti – in questo modo – si divertono di più.

Giacomo Bottinelli, 48 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia

e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione.

Elisa Carletti è nata a Piombino ma vive a Pisa, sempre in Toscana, da quasi vent'anni. Vive in un appartamento in una zona verde insieme al suo cagnolino Ricky e ai mici Bunny, Nerina e Paperino. Laureata in scienze naturali insegna alle scuole medie. Ama molto disegnare, uscire con gli amici e fare lunghe passeggiate sul lungofiume.

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Amico a distanza Le grandi corna di Jerry Ma chi l’ha detto che i tori sono aggressivi? Jerry ha grandi corna, è grosso e massiccio, ma la sua passione preferita è leccare le mani di tutti quelli che gli si accostano!

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erry vive serenamente insieme ai suoi amici bovini, in uno spazio molto ampio per muoversi e brucare, e poi c’è il fieno sempre fresco!

ADOZIONE A DIST ANZA

JUNIOR

Lidia è una cucciola tenerissima ma è malata. Ha la Leishmania e probabilmente, dopo alcuni anni in famiglia, è stata abbandonata per strada e portata in canile. La Leishmania l’aveva ridotta pelle e ossa, l’infezione aveva contagiato gli occhi aveva fatto perdere e le parte del pelo: l’abbiamo portata via dal canile di Palermo portata in un centro e specializzato per il trattamento di questa patologia. Adesso sta molto meglio ma le terapie per lei sono essenziali.

ADO ZIO NE

JUNA DISTA IOR NZA Luck cava y Day alle lle se è figlio Divevamen questra di un che rsam to ab te da a delle us e ab ha su ente da ivo. un potu usi, Lubito m lla m l'affe to co cky Daaltratt adre hann tto dentare y ha amen vuot o ce lle pesull'amsempr ti rc della o lasc ato di rsone ore e e quan mad iato da colm che mes do lu re, avve lla m are il e so i. Ha uni avev nuta orte salu cievol cara a appe cont te. Il “be ed è ttere na se viva i cava radd uonu in ottim ce llo daistingu mor a vver e fa e” che o sp di lu lo ecia i un le.

Lidia

Oggi ha una nuova casa e può vivere libero grazie a

Maria Antonietta JUNIOLucky Ogg D

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un salvato da naia centi Ricky è stato ospitava

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è stato i hae che e pu gattil é e gatti, che caniu stro perch naseque ò tra sotto v n alioerano posta iveére gli animu va perch gravi lib asao vittime di enti. eroEra caffett e maltrattamimpaurito gra denutrito, causata da zie a che lo da un'otite orecchie

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cesco

nelle parassiti ano a stare costringev ente con la testa costantem abbiamo liberato, piegata. Lo lui è iniziata una per curato e nuova vita!

È indolente e pigro come tutti i tori e attende placido l’arrivo della bella stagione per sdraiarsi sull’erba soffice e assaporare i tiepidi raggi del sole o godere di un leggero venticello nel pomeriggio. I terribili maltrattamenti dai quali lo abbiamo salvato quindici anni fa (era in stato di completo abbandono, senza cibo, acqua e cure) sono ormai un ricordo lontano e ora Jerry si gode la vita. Se vuoi aiutarci a prenderci cura di lui, adottalo a distanza!

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Francesco

Da oggi puoi adottare il tuo nuovo amico direttamente dal Web. Fatti aiutare da un adulto e cerca su

adozioneadistanza.lav.it

la pagina dedicata alle adozioni junior! P

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Diversi ma Uguali a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA

Gli animali che vivono in cima agli alberi Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare. ome consigliano Gianni Rodari e Sergio Per fare un tavolo ci vuole il legno, Endrigo in questa famosa canzone, proper fare il legno ci vuole l’albero viamo a pensare all’origine degli oggetti che ... per fare tutto ci vuole un fiore. ci circondano! Capiremo così l’importanza di

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tutti gli esseri viventi che abitano il pianeta Terra. Spesso crediamo che la specie Homo Sapiens sia l’unica degna di essere presa in seria considerazione, eppure noi umani non siamo soli al mondo, anzi!

Qui sotto, il Tarsio, un mammifero arboricolo lungo circa 15 centimetri più 25 centimetri di coda. Ha abitudini notturne e vive soprattutto nelle Filippine.

Una catena che ci unisce tutti Ogni forma di vita è intrecciata a tutte le altre e da esse dipende. Se distruggiamo la natura riempiendola di cemento, diffondiamo una cultura del brutto che, oltre a far male agli amici animali, è causa di depressione e infelicità in noi umani. Per vivere felici abbiamo bisogno di uscire da noi stessi… e in queste pagine usciremo di casa per correre ad arrampicarci sugli alberi, osservando gli animali che vivono tra le chiome e sui rami.

Vivere tra i rami

© R.M. Nunes | Shutterstock

Si chiamano animali arboricoli, diversissimi tra loro come aspetto e specie (pensiamo al bradipo, al koala, al serpente volante, al geco, al tarsio, all’opossum), ma che in cima agli alberi mangiano, dormono, giocano, curano i cuccioli e trascorrono la maggior parte del tempo. Vivere tra i rami non è una passeggiata, ma richiede una grande capacità di adattamento. La maggior parte di loro vive nelle foreste tropicali, nella cosiddetta canopia, lo strato superiore delle fitte chiome degli 26 | P

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© Evelyn D. Harrison | Shutterstock

alberi, proprio là dove sembra quasi di toccare le nuvole… Lassù in cima, tra le fronde compatte, brulica un mondo di insetti, aracnidi, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.

Adattarsi per sopravvivere Le difficoltà di procurarsi il cibo, di trovare un riparo, di prendersi cura dei piccoli hanno portato ad adattamenti molto particolari: code prensili per afferrare il cibo, arrampicarsi o trattenere un oggetto; membrane alari per planare da un ramo all’altro e diverse andature e modi di usare il corpo per spostarsi. Non più andature oscillanti, come quelle degli animali che vivono a terra (e che, in cima a un albero, provocherebbero la caduta dell’animale), ma spostamenti in diagonale.

Muoversi come dei primati Inoltre i nostri amici arboricoli hanno una sviluppata capacità di brachiazione, cioè di usare principalmente gli arti anteriori per spostarsi. Si tratta di un modo di muoversi che si è sviluppato in particolare nei primati che, come adattamento alla vita sugli alberi, possiedono colonne vertebrali accorciate, lunghe dita mobili, unghie corte, lunghi avambracci e un polso che può ruotare liberamente. Per gli esseri umani, animali di terra, studiare le specie arboricole è una sfida, perché si tratta di un mondo ancora in gran parte sconosciuto eppure molto importante per comprendere gli ecosistemi, le catene alimentari e la biodiversità. P

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L’opossum della Virginia è l’unico della sua specie a vivere nell’America del Nord. La femmina si sposta anche tra i rami degli alberi con i cuccioli facendoli aggrappare alla sua pelliccia. Questa specie è famosa per fingersi morta in caso di pericolo, buttandosi da un lato e restando immobile con la bocca aperta e la lingua a penzoloni. A quel punto quasi tutti gli aggressori se ne vanno e l’opossum si salva!

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Informativa privacy I RAGAZZI DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

Cara lettrice e caro lettore, se vuoi inviarci un disegno, una storia, una lettera o una tua foto per la pubblicazione su Piccole Impronte, devi allegare questo modulo compilato dai tuoi genitori o da chi ne fa le veci. In sintesi: 1. Fai compilare il modulo dai tuoi genitori 2. Ritaglia, fotocopia oppure scansiona la pagina 3. Ora, insieme a questa pagina, inviaci pure tutto quello che vuoi! Cosa aspetti? Non ti resta che prendere la penna o i colori e cominciare a LAVorare per gli animali! Noi restiamo in fiduciosa attesa dei tuoi capolavori. Informativa privacy (art. 13 regolamento generale sulla protezione dei dati 2016/679) LAV Onlus con sede legale in viale Regina Margherita, 177 - 00198 Roma è la titolare del trattamento di dati. I trattamenti dei dati personali di un minore possono essere autorizzati solo da chi è titolare della responsabilità genitoriale. LAV, in assenza di tale autorizzazione, non potrà esercitare alcun trattamento. I dati saranno trattati con modalità cartacee e telematiche nel rispetto di principi di correttezza, liceità, trasparenza e per finalità strettamente connesse e strumentali agli scopi istituzionali della associazione. La durata del trattamento è funzionale al rapporto con l’associazione. All’interessato sono garantiti tutti i diritti specificati dagli articoli da 15 a 22 del RGPD 2016/679 che potrà esercitare attraverso il titolare della responsabilità genitoriale. Tra questi ricordiamo la revoca del consenso al trattamento, il diritto di chiedere e ottenere l’aggiornamento, la rettificazione o l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e il diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati personali. Le richieste andranno rivolte senza formalità a privacy@lav.it o con posta tradizionale presso l’indirizzo LAV Viale Margherita 177 - 00198 Roma e saranno evase nei tempi previsti dalla normativa. La informativa sul trattamento è anche pubblicata sul sito www.lav.it e www.piccoleimpronte.it. Disegni, foto o altro materiale didattico inviati per la pubblicazione su Piccole Impronte non verranno restituiti. Ai sensi della legge 22.4.1941 n. 633 (Legge sul diritto d’autore), oltre al loro trattamento, si autorizza LAV alla loro conservazione in archivi cartacei ed elettronici, all’utilizzo senza scopo di lucro e alla diffusione a titolo gratuito per fini educativi e promozionali. Riconoscendo anche, se del caso, ogni più estesa facoltà di elaborazione, riproduzione e adattamento totale e/o parziale.

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L’Angolo della posta Ho difeso il mio cane

Caro Piccole Impronte, il mio gatto si chiama Tigre, è una femmina. Non l’abbiamo comprata e non l’abbiamo nemmeno trovata abbandonata, è stata lei a venire da noi. Abbiamo pure un cane che si chiama Merlino. Un ragazzaccio ha tirato un sasso al mio cane, io per difenderlo gli ho tirato una pietra. Mi è dispiaciuto tanto però dovevo difendere il mio cane. Ho raccontato tutto a mamma e lei mi ha detto che è giusto quello che ho fatto ma senza violenza. Il mio cane mi è venuto addosso e mi ha leccato e baciato. Giovanni Peraino, 8 anni, Trapani

Mai più al circo

Caro Piccole Impronte, io pensavo fosse bello andare al circo e così un giorno ci sono andata. Ma ho visto un signore che prendeva a frustate dei cavalli, ho persino visto una scimmietta indifesa, faceva ridere a tutti tranne a me e sembrava che mi dicesse: «Beata te che sei lì, a me mi trattano tutti male, mi picchiano e mi danno cibo che non mi piace e ridono tutti di me. E poi mi mettono vestiti che non mi dovrebbero mettere». Io non ci tornerò più, l’ho promesso a quella scimmietta e spero che quelle persone non faranno mai più del male agli animali. Lucrezia Dominici, 10 anni, Roma

Lasciate libero l’orso Papillon! È il messaggio del bellissimo disegno di Sebastiano Calvari, 11 anni, Recanati (Macerata).

Lo sapete cos’è l’empatia? È una qualità bellissima: la capacità di mettersi nei panni degli altri, di provare a leggere le loro emozioni e di interpretare i loro bisogni. Proprio come ha fatto Lucrezia, che ha perfettamente capito quello che può pensare una scimmietta del circo: brava! Per fortuna gli spettacoli che sfruttano gli animali sono sempre meno… E grazie anche a Giovanni, che ci racconta un altro sentimento necessario per salvare i nostri amici: la rabbia. Di fronte all’ingiustizia e alla prepotenza è giusto arrabbiarsi e ribellarsi, schierandoci sempre dalla parte dei più deboli. Senza violenza, ma con passione e determinazione. Proprio come quella che hanno i nostri splendidi lettori.

Volete mandarci una lettera o dei disegni?

Fate compilare a un genitore il modulo della pagina accanto. Tagliate la pagina (o fotocopiatela prima), poi mettetela nella busta insieme a quello che volete inviarci. Solo così potremo pubblicare le cose che ci mandate. P

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l’Intervista a cura delle “Vegan Sisters 4 a Kinder World”

Un santuario per animali in Sardegna Ecco ancora con noi Kenia e Bianca Jade, ovvero le Vegan Sisters, le nostre giovani collaboratrici che girano il mondo incontrando attivisti e volontari animalisti. Questa esperienza si è svolta in Italia, nella nostra bellissima Sardegna... ma lasciamo volentieri lo spazio e la parola alle nostre inviate speciali.

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urante un viaggio in Sardegna abbiamo scoperto che su tutta l’isola c’è un solo santuario per gli animali… Naturalmente non potevamo farcelo scappare! Si chiama Rifugio La Fattoria Di Minù, si trova a Nuoro ed è gestito da Anna Careddu, che ringraziamo per l’intervista e la bellissima accoglienza.

K: Viaggiando, visitiamo ambienti naturali dove è facile capire che tutti gli animali sono uguali. Da dove deriva invece il tuo amore per gli animali? A: La mia passione arriva dall’infanzia. Grazie al mio gatto mi sono innamorata degli animali: a tredici anni sono diventata vegetariana e dopo qualche anno vegana. BJ: Come ti è venuta l’idea del rifugio? A: In realtà è arrivato da solo… nel senso che quando vivevo

Kenia e Bianca Jade mentre fanno amicizia con Carletto, il simpatico maiale della Fattoria di Minù.

in città raccattavo sempre cani e gatti. Quando mi sono trasferita in campagna, ho trovato la mia prima pecora buttata in un cassonetto, e lì ho capito che, oltre a cani e gatti, potevo accogliere anche altri animali. Poi due anni fa siamo diventati un santuario.

K: Che bello! Quanti animali avete e da dove arrivano? A: La nostra famiglia è composta da tre asini e due cavalli che arrivano

Il viaggio delle Vegan Sisters in Sardegna si è svolto prima dell’emergenza Covid-19.

da macelli, cinque pecore, tre agnellini, quattro capre tibetane, due maiali, trenta gatti, sei cani e molti uccelli. Ognuno ha una storia diversa, ma tutti sono stati salvati da realtà terribili.

BJ: Come riesci a gestire tutto questo? Ci sono persone che aiutano? A: Faccio tutto da sola perché non riesco a trovare volontari. Come avete visto, non c’è tanta sensibilità animalista in questa zona... Per ora vado avanti con il mio amore e qualche donazione. Ma spero che le cose cambieranno!

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K: Hai detto una cosa molto importante: speri di riuscire a cambiare qualcosa. Questa è anche la nostra motivazione. Come cerchi di stimolare il cambiamento? A: Facendo interagire gli animali con le persone, in particolare bambini, per mostrare che un maiale non è diverso da un cane... Questo crea consapevolezza: quando conosci un animale da vicino è più difficile mangiarlo. Faccio anche laboratori con bambini autistici, che sono in grado di creare un legame profondo con gli animali in un attimo. Tutte le attività sono gratuite: si può lasciare un’offerta, ma non c’è nulla di obbligatorio. I bambini sono la mia speranza per il futuro e con il mio lavoro sento di fare qualcosa per un mondo migliore.

Le Vegan Sisters nel rifugio assieme ad Anna Careddu e ad alcuni degli animali ospitati nel santuario.

K: Grazie davvero per quello che fai, Anna. (Assieme ad Anna c’è anche la figlia Alice di 12 anni che è diventata subito una nostra buona amica. Alice è stata vegetariana per due anni ma ora ha ripreso a mangiare un po’ di tutto). BJ: Alice, perché è difficile per te essere vegetariana? AL: Perché tutti i miei compagni mi prendevano in giro tutto il tempo. Io amo gli animali, ma non voglio sentirmi esclusa o diversa degli altri. Allora, ho smesso di essere vegetariana.

BJ: Vorremmo darti un consiglio Alice. Sii orgogliosa di te stessa e dei tuoi valori. Quindi se puoi, non mangiare cibi di origine animale. Ogni volta che lo fai ti sentirai un po’ più forte. Anna, hai qualche messaggio che vorresti condividere con noi? A: Sì! Il messaggio è semplice: ciò che faccio mi costa moltissima fatica, prende tutto il mio tempo, ma quando si fanno le cose con passione e amore, le difficoltà si superano. Vorrei creare un santuario più grande per accogliere quanti più animali possibile. Tutti loro meritano di vivere.

Anna Careddu mentre coccola una delle “sue” pecore.

K: Sarebbe bellissimo! Per aiutare la Fattoria di Minù visitate:

www.lafattoriadiminu.com. Potete anche seguire Anna e il rifugio su Facebook. BJ: E ricordatevi di seguirci su Instagram e Facebook a Vegan sisters 4 a kinder world. E da ora anche su Tik Tok a vegan.sisters. P

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Joe in cucina Gelato biscotto Ciao ragazzi, finalmente è arrivata l’estate, ed ecco che ritorna la voglia di gelato. Quando poi al gelato si uniscono dei croccanti biscotti... il gusto raddoppia! Provate questa golosa ricetta e mi saprete dire. Parola di Joe! 1 Versa il latte in un pentolino, aggiungi zucchero e burro e metti sul fuoco per circa 30 minuti mescolando ogni tanto con un cucchiaio di legno. Alla fine il latte addenserà leggermente e, una volta raffreddato completamente, avrà la consistenza del latte condensato.

2 Versa la panna ben fredda in una ciotola capiente e montala a neve ben ferma; ora aggiungi il latte condensato poco per volta sempre mescolando: la nostra base per il gelato è pronta!

3 Dividi il composto in parti uguali, in una versa le scaglie di cioccolato e nell’altra il cacao amaro e mescola per amalgamare. In questo modo avremo i nostri due gusti: stracciatella e cacao. Tienilo nel congelatore per circa mezz’ora, così sarà più facile farcire i biscotti.

4 Immergi velocemente due biscotti nel latte freddo, farcisci con abbondante gelato e schiaccia leggermente; ora pareggia i bordi aiutandoti con una spatola. Poggia il biscotto gelato su un vassoio ricoperto da carta forno e continua così fino a finire tutti gli ingredienti.

5 Metti il vassoio nel congelatore per almeno 4 ore. Una volta congelati potrai riporli in un recipiente e tenerli nel congelatore pronti da gustare ogni volta che ne avrai voglia!

Ingredienti • 300 ml di la tte alla vaniglia di soia • 200 g di zu cchero a velo • 50 g di bur ro vegetale o margarina • 500 ml di p anna vegeta le da montare • 100 g di cio ccolato fond ente in scaglie • 2 cucchiai di cacao amar o • 1 confezio ne di biscott i Digestive • latte di so ia alla vanigl ia per i biscott i q.b.

Arianna Dall’Occo Ama gli animali da sempre e per questo ha scelto di non mangiarli. Con le sue ricette vuole dimostrare che è possibile mangiare bene lo stesso. Ama fotografare gli animali nel loro ambiente naturale, perché quella fotografica è l’unica caccia che dovrebbe esistere. 32 | P

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Il Quiz Ed eccoci all’ultima pagina: vi è piaciuto questo numero? Divertitevi a fare il test conclusivo e… in bocca al lupo!

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Dove vivono gli animali arboricoli? A Nelle grotte B Sugli alberi C Nelle acque dolci

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In Cina si possono mangiare cani e gatti? A Sì B Sì, ma solo durante feste e sagre C No! Lo ha recentemente deciso il Ministero dell’Agricoltura

Quale animale viene sfruttato nella Corrida? A Lo gnu B Lo yak C Il toro

2

Qual è il gioco crudele di Rocca Svanvera? A La trappola B La trottola C La truffola

5

Come si chiamano le corse di carri con i buoi che si svolgono in alcuni paesi del Molise e della Puglia? A Bovindi B Carresi C Carrettelle

SOLUZIONE: 1C - 2B - 3B - 4C - 5B P

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Una giornata per gli insegnanti al Centro Recupero Animali di Semproniano (GR) sabato 12 settembre

Martina

15 giugno alle

ore 14,47 · 

n una giornata co e er rr co as tr i o ante? Vu proniano, nel Sei un insegn nimali di Sem A ne o er p u ec R bre è l’occasio em tt se LAV al Centro 2 1 o cipare scana? Sabat cuore della To possono parte i cu a a rim p bre, a ante a, cammelli, ze m la per te con un i, n o le ri, ig miliari. T i ed esotici anche i tuoi fa imali autocton an i tr al lti o m e ni di lupi, macachi ppati a situazio ra st , o tr n ce del ampio e sono gli ospiti e a un lavoro zi ra g e ch an ionia ell’ordine. ni e le forze d difficoltà e prig o zi u tit is le n t finale! LAV co pranzo a buffe n u coordinato di e d ve re p osti gratuita e bligatoria e i p b o è e La giornata è n o zi ta a e la preno di più? Chiam Ricorda solo ch Vuoi saperne l sito li@lav.it. Vai su el limitati. in tt o .b g a i o scriv pronte.lav.it il 3207091258 ww.piccoleim w ti en am rn io per info e agg di vi

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