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Tecnologie ecosostenibili per pavimentazioni sicure e durevoli

I workshop di Iterchimica adAsphaltica 2021

A Verona dal 24 al 26 novembre si è tenuto Asphaltica, il Salone organizzato da SITEB e Veronafiere. L'evento è di particolare riferimento per il settore stradale italiano e rappresenta lo stato dell'arte più attuale nel campo delle tecnologie e delle soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture viarie. La manifestazione rappresenta anche un momento di aggiornamento e formazione grazie ai convegni organizzati dagli espositori. I temi principali trattati sono stati: - la sicurezza stradale; - l'analisi degli aspetti geometrici e funzionali delle pavimentazioni stradali; - l'impermeabilizzazione delle opere infrastrutturali stradali, autostradali e ferroviarie; - le prove di laboratorio e i controlli in corso d'opera; - la qualità delle materie prime; - i CriteriAmbientali Minimi (CAM); - le tecnologie produttive per conglomerati bituminosi ad elevate percentuali di fresato; - la transizione ecologica, l'economia circolare e le tecnologie ecosostenibili. Proprio con riferimento a questi ultimi due punti, Iterchimica S.p.A. ha organizzato il seminario "Tecnologie ecosostenibili" che, diviso in due parti, ha trattato i seguenti argomenti. "Soluzioni storiche ed innovative per la Green Economy" e "Modifiche e supermodificanti di nuova generazione verso Perpetual Pavements e GPP Criteria" . L'introduzione condotta dal dott. Massimiliano Bienati della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile si è focalizzata sul convegno "Le strade al bivio della transizione ecologica" . Durante l'intervento è stato evidenziato che, al giorno d'oggi, tutte le nazioni del mondo si trovano in un contesto delicato ma ben definito dal punto di vista delle strategie ecologiche per il raggiungimento del Green Deal. Pertanto, la gestione sostenibile delle pavimentazioni stradali richiede la redazione delle relative linee guida. Tutta l'indagine sviluppata dalla fondazione ha evidenziato i capisaldi di tale evoluzione ecologica: - Il riutilizzo del conglomerato bituminoso proveniente dalla demolizione di vecchie pavimentazioni; - l'efficienza energetica nella produzione e nella posa in opera dei conglomerati bituminosi (macchine ed impianti più efficienti, utilizzo di fonti

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rinnovabili e tecnologie innovative); - l'incremento delle prestazioni delle pavimentazioni, per un prolungamento della vita utile, anche attraverso il riciclaggio di polimeri derivanti dalla selezione e dal recupero di plastiche; - la programmazione della manutenzione e la prevenzione dei dissesti; - l'emanazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per il settore stradale; - l'adeguamento delle norme tecniche in funzione delle tecnologie oggi presenti sul mercato; - la valutazione della LCAe della LCC come supporto alla decisione di spesa; - la necessità di formazione e condivisione di idee ed esperienze in continuo. Sviluppando il primo punto, che rappresenta l'elemento più importante di una LCA, insieme all'incremento delle prestazioni e della vita di servizio, il prof. Cesare Oliviero Rossi dell'Università della Calabria ha illustrato la funzionalità dei prodotti utilizzati per la rigenerazione del granulato di conglomerato bituminoso (in gergo "fresato"). In particolare, è stata evidenziata la diversità chimico - fisica di un rigenerante rispetto ad un semplice olio flussante, mostrando le tecniche e le metodiche di laboratorio capaci di distinguere l'effetto rigenerante e il ripristino delle proprietà chimiche del vecchio bitume ossidato contenuto nel fresato, superando le tradizionali analisi reologiche. Il prof. Cesare Sangiorgi dell'Università di Bologna ha invece spiegato come sia possibile riciclare elevate percentuali di granulato d'asfalto. Presentando alcune esperienze che hanno anche messo in evidenza come sia possibile riciclare a caldo e a freddo il 100% di fresato per la manutenzione di buche, il relatore ha sottolineato che occorre responsabilità e cura nella caratterizzazione dei fresati/granulati e nel progetto delle miscele in laboratorio. Inoltre ha dimostrato che le soluzioni illustrate possono risolvere i problemi delle forniture di conglomerato bituminoso per interventi piccoli e frequenti e che i materiali bituminosi ottenuti sono nuovamente riciclabili in un'ottica di economia circolare. I temi sviluppati durante la seconda giornata sono stati: le modifiche innovative, le prestazioni e la vita utile delle sovrastrutture. I lavori sono stati aperti dall'ing. Michele Mori di Sina S.p.A. (Gruppo Gavio), il quale ha presentato l'esperienza sviluppata nella realizzazione del raccordo autostradale Pavia - Bereguardo. La nuova pavimentazione, frutto di una proposta migliorativa che ne ha interessato anche la revisione della sezione, è stata realizzata attraverso l'utilizzo di innovative tecnologie di modifica dei conglomerati bituminosi (Superplast e Iter PPS 1000 CV), riciclando direttamente in situ la vecchia pavimentazione. Il nuovo progetto ha permesso di garantire la vita utile (dopo 7 anni la sovrastruttura non presenta ammaloramenti significativi), risparmiare materiali, diminuire i viaggi e ridurre le giornate lavorative. Il prof. Alessandro Marradi dell'Università Alma Mater Studiorum di Bologna ha trattato il tema dell'ecosostenibilità dei conglomerati bituminosi del nuovo ponte San Giorgio di Genova, partendo dalle procedure seguite per la progettazione della pavimentazione autostradale. Durante l'intervento il professore ha messo in luce le minori emissioni di CO2eq in ambiente rispetto ai tradizionali metodi produttivi. La pavimentazione è stata modificata attraverso l'utilizzo di un supermodificante polimerico a base di grafene e plastiche dure tecnoselezionate (generalmente destinate al termovalorizzatore) chiamato Gipave® che permette di incrementare sostanzialmente le resistenze meccaniche dei conglomerati bituminosi e la relativa vita utile a parità di traffico. Tutte le indagini prima, durante e dopo la realizzazione della pavimentazione risultano soddisfacenti e sono confermate anche dal continuo monitoraggio. L'ing. Silvia Portas di So.G.Aer. S.p.A. ha esposto l'esperienza dell'Aeroporto di Cagliari che, spinto da uno spirito innovativo legato alla sicurezza e ai principi della Green Economy, per la riqualifica del raccordo K ha utilizzato per la prima volta il supermodificante Gipave® nello strato superficiale della pavimentazione. I risultati hanno evidenziato un incremento prestazionale in termini di resistenza, durabilità e condizioni di aderenza pneumatico - pavimentazione e, nonostante lo spessore ridotto dell'usura, del valore PCN della pavimentazione. Il convegno si è concluso con l'esempio virtuoso della regione Sardegna presentato dal prof. Mauro Coni dell'Università di Cagliari. In funzione del suo contesto geologico e geografico la Sardegna evidenzia la necessità di un'evoluzione normativa e di specifiche tecniche. Ad esempio, oggigiorno si hanno a disposizione tecnologie che permettono la realizzazione di interventi compensativi di non conformità rispetto alle prescrizioni di capitolato, agendo senza demolizioni, rifiuti, trasporti da e verso il cantiere, impiego di nuovi inerti vergini e sprechi energetici. Un esempio di rilievo sono gli strati sottili multifunzionali modificati con Gipave® (1 cm) che consentono di sigillare e impermeabilizzare gli strati sottostanti, migliorare le prestazioni meccaniche della pavimentazione e ridurre le tensioni indotte agli strati sottostanti nonché la deformabilità dell'intera pavimentazione.

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