Taekwondoro!

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www.gazzetta.it domenica 12 agosto 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno LXVIII ­ Numero numero 32 Anno

MILAN DOPO LE CRITICHE

SUPERCOPPA 2­2 AL 90’ POI I BIANCONERI VINCONO 4­2 AI SUPPLEMENTARI

Juventus la festa continua

Tra Galliani e Allegri la pace arriva al telefono BOCCI A PAGINA 31

FRANCIA PSG­LORIENT 2­2

Ibra, debutto con doppietta Così Ancelotti evita il k.o.

Ma il Napoli è furioso Espulsi Pandev, Zuniga e Mazzarri. Il presidente De Laurentiis si scaglia contro l’arbitraggio e ordina alla squadra di saltare la premiazione DI FEO, GARLANDO, MALFITANO, OLIVERO DA PAG. 2 A PAG. 6

3 Vucinic e Buffon con la Coppa EIDON

TAIDELLI A PAGINA 30

A CARLO MOLFETTA LA MEDAGLIA PIU’ BELLA: E 8

TAEKWONDORO! BOLT SPARA LA TERZA IMPRESA MITICA: GIAMAICA 4x100 CON RECORD

ilCommento

BOXE VINCE L’UCRAINO USYK

GRANDE FINALE

Russo lotta, ma si ferma a un passo dalla storia

di FAUSTO NARDUCCI

CRIVELLI A PAGINA 9

Chi li aveva mai visti due guerrieri azzurri vincere e perdere l’oro olimpico di notte a distanza di pochi secondi e addirittura di pochi metri? Quale libro dei sogni poteva mai prevedere una concomitanza così inedita e palpitante? Per la penultima giornata londinese le emozioni sembravano tutte riservate a Sua Maestà Bolt.

CHIUSURA OGGI CONCLUSIONE

Settebello e «farfalle» per scalare il podio ALLE PAGINE 14­15­16

CALCIO HANNO PERSO 2­1

Maledizione Brasile il titolo va al Messico

L’ARTICOLO A PAGINA 29 ALTRI SERVIZI SUI GIOCHI DA PAG. 8 A PAG. 29

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20 8 1 2>

BIANCHI, BOLDRINI A PAGINA 22

IL CASO L’INTERVISTA

Schwazer: «Barricato in casa da tre giorni» 3 Carlo Molfetta, 28 anni, col tricolore dopo aver conquistato la medaglia d’oro nel taekwondo: è la prima vittoria olimpica azzurra nella specialità PEGASO

MOLINARO A PAGINA 21

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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 12 AGOSTO 2012

SUPERCOPPA ITALIANA

4

la Moviola DI GIULIO DI FEO

Vucinic-Fernandez, il rigore c’è Pandev e Zuniga, rossi di rabbia Le squalifiche si scontano in A Dopo 15’ Matri chiede un rigore per un contrasto di Maggio alle spalle: il tocco c’è ma la caduta pare accentuata e Mazzoleni fa proseguire. Poco dopo il primo accenno di nervosismo, tra lo stesso Matri e Inler, sedato senza cartellini così come nella ripresa tra Maggio e Vucinic. Ma nel secondo tempo la gara si fa dura, e scattano due gialli per il Napoli: fallacci di Cannavaro e Behrami su Giovinco e Marchisio. Al 28’ Mazzoleni fischia rigore per la Juve: Vucinic sta per ricevere in area ed è in vantaggio su Fernandez che da dietro va per anticiparlo ma lo travolge, il contatto non è semplice da vedere ma c’è, così come gli estremi per il penalty. Poco dopo altra baruffa, tra Lichtsteiner e un nervoso Zuniga, a terra. Volano parole. gomitate e spinte, e Mazzoleni ammonisce entrambi. Il colombiano era andato giù per un fallo di Pirlo non fischiato. Episodio chiave, perché poi nel recupero Zuniga

entra su Giovinco travolgendolo con una manata sul petto: secondo giallo ineccepibile, ma l’arbitro poco prima aveva ignorato un fallo di Vidal. Mazzarri protesta e Mazzoleni manda fuori pure lui. Qualche minuto prima, al 40’, era stato espulso Pandev: rosso diretto su segnalazione del guardalinee Stefani, contro cui avrebbe rivolto delle ingiurie nel protestare per un fuorigioco. Altro episodio dubbio al 34’: Gargano parte a sinistra, in mezzo Behrami cade dopo un contrasto di Barzagli, Mazzoleni lascia correre. Cosa accadrà Eventuali turni di stop per gli azzurri saranno scontate in Serie A. Il regolamento prevede che le squalifiche comminate in manifestazioni autonome saranno scontate nelle prossime gare ufficiali. Non accade così in Coppa Italia, perché lì è espressamente previsto che vengano scontate nel torneo stesso.

28’ s.t. Fernandez su Vucinic: è rigore Cross da destra, Vucinic è in vantaggio su Fernandez. L’argentino va per toccare il pallone ma colpisce la gamba dell’attaccante travolgendolo: Mazzoleni assegna il calcio di rigore IPP

L’ALBO D’ORO 1988 Milan 1989 Inter 1990 Napoli 1991 Sampdoria 1992 Milan 1993 Milan 1994 Milan 1995 Juventus 1996 Fiorentina 1997 Juventus 1998 Lazio 1999 Parma 2000 Lazio 2001 Roma 2002 Juventus 2003 Juventus 2004 Milan 2005 Inter 2006 Inter 2007 Roma 2008 Inter 2009 Lazio 2010 Inter 2011 Milan 2012 Juventus

Subito

...E SUPER P

4 Gol, gioco e coppa

JUVE: LA BACHECA

31’ s.t. Scintille tra Zuniga e Lichtsteiner Pirlo butta giù Zuniga ma l’arbitro non fischia, poi arriva Lichtsteiner. Tra i due esterni volano parole grosse e spintoni, poi Mazzoleni ammonisce entrambi. Un giallo decisivo per il colombiano RAI

40’ s.t. Pandev e quelle parole al guardalinee Dopo un fuorigioco, Pandev dice qualcosa al guardalinee Stefani che subito richiama l’attenzione di Mazzoleni: rosso diretto. Il macedone, incredulo, va a chiedere lumi all’assistente IPP

28 Scudetti 9 Coppe Italia 5 Supercoppe italiane 2 Coppe Intercontinentali 2 Coppe Campioni/ Champions 1 Coppa delle Coppe 3 Coppe Uefa 2 Supercoppe europee

Il Napoli finisce in 9 e contesta l’arbitro: niente premiazione Vucinic dà la scossa ai bianconeri, Mazzoleni ne espelle 2 più Mazzarri: azzurri k.o. dopo 120’ l’analisi di LUIGI GARLANDO

Una ritirata che offende tutto lo sport

48’ s.t. Buttati fuori anche Zuniga e Mazzarri Zuniga butta giù Giovinco: secondo cartellino giallo, e il Napoli resta in nove. Mazzarri protesta in maniera vibrante, e Mazzoleni non esita: fuori anche il tecnico azzurro RAI e IPP Aurelio De Laurentiis, 63 anni FORTE

Le aggravanti sono due. Prima: eravamo in uno stadio olimpico, nel Nido d’Uccello consacrato dai record mondiali di Bolt. È stato come profanare un tempio. Tra i valori cardine del sentimento olimpico, che alimenta lo sport, ci sono quelli del rispetto dell’avversario, dell’accettazione della sconfitta e del tributo alla vittoria. Per ordine superiore, il Napoli ieri ha lasciato il campo al momento della premiazione. Non ha ritirato la medaglia, non ha assistito alla festa della Juve. Buffon non ha nascosto il suo disappunto. Ma il gesto non ha sfregiato solo la Juve o l’arbitro, ha disturbato tutti gli sportivi. Ogni squadra ha diritto alla rabbia, alle proteste, agli sfoghi. Ma certi valori base, che rappresentano il sentire comune, dovrebbero essere inattaccabili. Sarebbe stato bello vedere anche solo un

giocatore del Napoli in campo, ribelle all’ordine dall’alto. E sarebbe bello che oggi qualcuno chiedesse scusa per la ritirata della vergogna, in modo netto. Seconda aggravante: eravamo in casa d’altri, in qualità di ambasciatori. Volevamo presentare un prodotto grazie a un evento ben organizzato. Dopo anni di scandali, volevamo convincere che il nostro calcio è altro, una gioia che merita fiducia e magari investimenti. Durante il riscaldamento, il megaschermo del Nido trasmetteva ritagli di giornale che celebravano la società di De Laurentiis, regina di incassi e di bilanci in regola. Noi lo sappiamo che Napoli è il San Paolo che canta d’amore per la sua squadra anche se perde. Purtroppo invece Pechino ricorderà una squadra che è uscita dal campo al momento di onorare i vincitori.


DOMENICA 12 AGOSTO 2012

o Juve

Gigi Buffon, 34 anni, festeggia con la coppa insieme a Leonardo Bonucci e agli altri bianconeri. Per il portiere è la quarta Supercoppa italiana: aveva vinto anche nel 1999 con il Parma. In basso, l’arbitro Mazzoleni espelle Zuniga AP e REUTERS

LA GAZZETTA SPORTIVA

JUVENTUS

3

NAPOLI

4

2

JUVENTUS (3-5-2) Buffon; Lucio, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner (dal 44’ s.t. Padoin), Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Giovinco (dal 10’ s.t.s. Giaccherini), Matri (dal 1’ s.t. Vucinic) PANCHINA Storari, Marrone, De Ceglie, Quagliarella ALL. Carrera (Conte squalificato) ESPULSI nessuno AMMONITI Giovinco e Bonucci per gioco scorretto, Lichtsteiner per c.n.r.

NAPOLI (3-4-1-2) De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro (dal 18’ s.t. Fernandez), Britos; Maggio, Behrami, Inler (dal 1’ s.t.s. Dossena), Zuniga; Hamsik (dal 22’ s.t. Gargano); Cavani, Pandev. PANCHINA Rosati, Aronica, Insigne, Vargas. ALL. Mazzarri. ESPULSI Pandev al 40’ s.t. per insulti al guardalinee; Zuniga al 48’ s.t. per doppia ammonizione; Mazzarri per proteste. AMMONITI Britos, Cannavaro, Behrami, Cavani per gioco scorretto, Zuniga per c.n.r.

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-2; DOPO 90’ 2-2 MARCATORI Cavani (N) al 27’, Asamoah (J) al 37’, Pandev (N) al 41’ p.t.; Vidal (J) su rigore al 22’ s.t.; aut. Maggio (N) al 7’, Vucinic (J) all’11’ p.t.s. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo. NOTE Spettatori 65.000. In fuorigioco 1-2. Angoli 5-5. Minuti di recupero: 1 nel p.t.; 3 nel s.t.; o nel p.t.s.; 1 nel s.t.s. POSSESSO PALLA

JUVENTUS 70,5%

PASSAGGI POSITIVI

NAPOLI 29,5%

TIRI IN PORTA

IIIIIIII JUVENTUS 8

DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI GARLANDO PECHINO (Cina)

Ci siamo fatti riconoscere anche in Cina. Abbiamo avvelenato il Nido di Bolt. Non bastava l’imbarazzo iniziale di spiegare perché una delle due squadre avesse l’allenatore in tribuna. No. Anche la vergogna finale di dover motivare l’altra squadra fuggita dal campo al momento della premiazione. Meno male che i cinesi almeno si sono divertiti per una partita appassionante, zeppa di gol, risoltasi ai supplementari con un verdetto onesto: 4-2. Perché il Napoli che ha chiuso in 9, senza allenatore, che recrimina un rigore contro, non è stato sconfitto dal destino baro, ma dai meriti della Juve che ha fatto sempre la partita (70% di possesso), ha rimediato a due errori che hanno portato in vantag-

gio gli avversari e vanta pure una traversa e un salvataggio sulla linea. Boomerang Il Napoli ha perso

perché, pur essendo in condizioni atletica e di formazione migliori, ha deciso di aspettare invece di aggredire la Juve come nella finale di Coppa Italia. Un gioco di rimessa contronatura rispetto all’educazione di Mazzarri. E poi ha perso perché non ha controllato i propri nervi. Troppi interventi duri, fin dall’inizio, e con il passare del tempo il nervosismo si ritorto contro come un boomerang. Se la stessa intensità dei tackle l’avessero investita nel palleggio, sarebbe stata un’altra storia. Uno spreco vista la tanta qualità di cui dispone il Napoli.

3-5-1-1 estivo. Hamsik avanza alle spalle di Cavani e Pandev col compito di pressare chi imposta (Pirlo o Bonucci). Anche senza Lavezzi è tridente: 3-4-1-2. La mossa fa presupporre un Napoli aggressivo, invece la squadra si rintana e per 27 minuti lascia palla e campo a una buona Juve. Maggio e Zuniga fanno i terzini. Inler, preso in mezzo dai palleggiatori bianconeri, ronza a vuoto. Però De Sanctis rischia il minimo. La Juve comanda ma paga l’insostenibile leggerezza del suo attacco. Giovinco, che dovrebbe schiudere il fortino con una genialata, rimbalza. Matri è in gabbia e mostra carenze a dialogare nello stretto. Al 27' Pandev e Cavani cominciano a spiegare come fanno gli attaccanti che decidono.

Juve spuntata Conte non rischia

Vucinic e attacca con Matri e Giovinco. Mazzarri ritocca il

Che matador... A Coverciano in-

segnano che non si attacca mai

NAPOLI 69,3%

TIRI FUORI

IIIIIII IIIIIII NAPOLI 7

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO c GOL! 27’ Pandev lancia Cavani che disinnesca il fuorigioco, sbatte su Buffon, riprende e segna. c GOL! 37’ Vidal da destra, splendido sinistro di Asamoah al volo: rete. c GOL! 41’ Bonucci perde palla, Pandev vola e supera Buffon con un cucchiaio.

POLEMICHE

JUVENTUS 86,8%

una palla scoperta, col portatore in grado di dettare in profondità. A centrocampo poi... si rincula prudenti. Bonucci invece guida l’avanzata suicida della linea che Pandev infila in verticale mandando Cavani davanti a Buffon. Gigi para da campione, ma El Matador imbuca il tap-in: 1-0. Nell’ultimo quarto d’ora il Napoli trova sei volte la porta, la Juve nei primi 27 minuti neppure una. Ogni volta che Pandev e Cavani scatenano una ripartenza sono dolori. La Juve davanti è una piuma sulla roccia. Per questo il 61% di possesso del primo tempo non frutta. Pareggia Asamoah che tuona in rete al volo un traversone di Vidal: gol bello quanto fuori dagli schemi. Un errore di presunzione di Bonucci regala palla a Pandev che fugge e scucchiaia alle spalle di Buffon: 2-1 all'ora del tè. Vucinic cambia tutto Napoli con

il cinismo delle grandi? No, non è vero Napoli questo che lascia il pallino e non corre sulle fasce. E non è da Napoli rinunciare ad Hamsik per Gargano già al 22’. Mazzarri vuole esasperare la pressione su Pirlo, ma se la squadra già stentava ad alzarsi prima, ora, senza un incursore che sa affiancare le punte, è ancora più schiacciata dietro. La squadra raccoglie il messaggio di paura, mentre la Juve ha preso coraggio con l'ingresso di Vucinic che cambia la

JUVENTUS 7

IIIIII NAPOLI 6

SECONDO TEMPO E SUPPLEMENTARI 4’ s.t. Pirlo per Vucinic, De Sanctis smanaccia sulla traversa. c GOL! 29’ s.t. Vidal su rigore per fallo di Fernandez su Vucinic. c GOL! 7’ p.t.s. Punizione di Pirlo, autogol di Maggio. c GOL! 11’ p.t.s. Vucinic infila De Sanctis.

partita. Con una punta che affonda, salta l’uomo e tocca bene nel breve, il possesso finalmente frutta. Vucinic centra una traversa, impone a Cannavaro un salvataggio sulla linea prima di procurarsi il rigore del 2-2 che trasforma Vidal. Innervosito dalle difficoltà, il Napoli perde prima Pandev (insulti a un guardalinee) poi Zuniga (fallo su Giovinco) e si presenta ai supplementari in nove. La condanna arriva su autogol di Maggio e sentenza di Vucinic. Messaggio Davanti ai molti cine-

si juventini, la Signora ha festeggiato così una Supercoppa che attendeva da 9 anni e regalato una gioia a Conte esiliato sul loggione. Il messaggio che riceve il campionato è preoccupante: senza uomini chiave (Chiellini), con i nazionali in ritardo di condizione e la difesa da registrare, ha già battuto l’unica squadra da cui ha perso nella stagione scorsa che era al completo. Se si doterà del famoso top player in attacco, cosa bisognerà fare per batterla? Il Napoli non deve dimenticare la lezione di Pechino: mai più snaturarsi, ritrovare in fretta il coraggio, l’allegria del gioco e i nervi distesi. In napoletano «tien a ment» non è una piazza, ma un consiglio. Tenere sempre a mente che questo Napoli è nato per divertire, non per speculare e litigare. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA GAZZETTA SPORTIVA

4

DOMENICA 12 AGOSTO 2012

SUPERCOPPA ITALIANA le Pagelle

JUVENTUS PER BONUCCI DUE ERRORI FATALI, ASAMOAH E PIRLO SONO

6,5

DA APPLAUSI 7,5 h Vucinic

7 Carrera Il voto carambola sulle scelte di Conte, chiaro. Quella su Vucinic è stata decisiva: spenderlo fresco al momento buono, non avendo nelle gambe i 90 minuti. Azzeccato anche il resto, a cominciare dalla strategia aggressiva. Gli errori difensivi si spiegano con gli automatismi di agosto: da rodare.

Fa sempre la partita, rimonta i propri errori e merita la coppa. E stava peggio del Napoli.

Entra e cambia la partita. Traversa, gol, gol salvato sulla linea da Cannavaro, rigore procurato... E poi ancora punzecchiature continue ai fianchi del Napoli, armeggiando nello stretto con tecnica fina come Matri non può. Oggi l’attacco della Juve è quasi solo Vucinic, al culmine della maturità.

6,5

6

5,5

6

6,5

6,5

7

5,5

7

5,5

5

6

Buffon

Lucio

Bonucci

Barzagli

Lichtsteiner

Vidal

Pirlo

Marchisio

Asamoah

Giovinco

Matri

Padoin

Non gli basta un’uscita capolavoro per salvarsi da Cavani, Pandev lo scucchiaia. Sul resto c’è, sicuro. Dopo la finale di Coppa Italia e dell’Europeo, lui applaudiva i vincitori.

Una volta Cavani lo pianta lì come Bip-Bip. Partecipa all’orrendo abbozzo di fuorigioco sul primo gol. Ma in estate ha fatto di peggio. Cresce e a destra è più sicuro.

Il primo a uscire dallo spogliatoio, il primo a ritirare la medaglia. Dopo l’assoluzione aveva una voglia... Buona prestazione generale, ma gli errori costano i due gol.

Reduce dall’Europeo e costituzione da corazziere: dura essere al top in agosto. Lo aiutano l’esperienza e il Napoli che sta spesso lontano dalla porta e non assedia mai.

Lascia la ribalta ad Asamoah nel primo tempo, se la prende nel secondo. Spinge tanto, innesca il rigore del pareggio. Zuniga lo impegna solo in una mezza rissa.

Gioca in crescendo. Nel primo tempo assiste il gran gol di Asamoah, nella ripresa pare spesso il padrone. Come quando prende il pallone e decide: «Il rigore è mio».

Tanto per cambiare lo premiano migliore in campo. Dirige, lancia, illumina, corre. I reduci di Prandelli sono in ritardo di forma? Sì, ma lui è di un altro pianeta.

Più umano del «mostruoso» Pirlo, accusa il logico ritardo da post-Europeo. È il più in affanno del centrocampo. Però è una delizia il modo nel quale cucina il gol di Vucinic.

Primo tempo da protagonista, con gol d'autore incorporato. Assalta Maggio invece di patirlo. Cala nella ripresa, ma la sensazione resta immacolata: ottimo acquisto.

Fa cacciare Zuniga e ammonire Cannavaro, si batte, ma la giocata buona, alla Del Piero, non gli riesce mai. Spesso a terra. Più contrasti che falli. (Giaccherini s.v.)

Nel primo tempo la Juve ha un possesso del 61 per cento, ma i gol li fanno Cavani e Pandev. Impietoso il confronto col Matador, sogno bianconero. Serve uno così.

Entra con buona gamba per alimentare la fascia nei supplementari, quando Lichtsteiner ha la lingua fuori. Un paio di cross rischiano di diventare assist.

il gruppo: «Un solo giocatore non può fare la differenza. Anche nel primo tempo avevamo giocato bene. Il gol mi rallegra, ma lo sapete che non è il mio primo pensiero». Poi Mirko twitta («Il cielo di Pechino è bianconero: siamo super campioni d’Italia»), seguito da Simone Pepe («Grandi ragazzi, Supercoppa meritata») e da Lucio («Grazie a tutti!»).

Dedicato ad Antonio

Il capitano E a proposito di so-

L’urlo di Asamoah «Mi ha aiutato dal primo giorno» Carrera: «Abbraccio speciale dopo la gara» Buffon pensa a Del Piero: «Doveva essere qui» DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO PECHINO

La gioia, gli abbracci, il capitano che alza la coppa, le foto, il saluto sotto la curva, i coriandoli prima dorati e poi bianconeri: la festa ha i suoi riti e anche a Pechino vengono rispettati. La differenza, stavolta, è che spesso, molto spesso, si dà un’occhiata alla tribuna

Il Retroscena

più che al campo cercando di scorgere lo sguardo e i gesti di Antonio Conte. E’ naturale che tutto il gruppo dedichi a lui la Supercoppa. Massimo Carrera, che lo sta sostituendo in panchina, è il primo a rivolgergli un pensiero: «I ragazzi sono stati bravissimi, dedichiamo il trofeo a Conte che ho abbracciato dopo la partita. Abbiamo dimostrato di essere tutti uniti e di remare nella stessa direzio-

ne. Il Napoli ha fatto la caccia all’uomo, noi siamo stati bravi a giocare il nostro calcio rimediando anche ad un paio di errori». Beppe Marotta è ancora più netto: «Questa è la vittoria di Conte e per Conte. Il mercato? Il gruppo è di qualità elevata ma stiamo lavorando per rinforzarlo». I giocatori Kwadwo Asamoah

non poteva iniziare meglio l’av-

ventura con la Juve: ha segnato, corso e lottato in un ruolo non suo: «La vittoria è dedicata ad Antonio Conte, che mi ha aiutato fin dal primo giorno». E il ritornello piace anche ad Andrea Barzagli: «Il trofeo è per Conte, Pepe e Bonucci: tutti insieme abbiamo passato dei mesi strani, adesso è bello alzare al cielo la coppa». Mirko Vucinic, dopo aver cambiato la partita, divide gli applausi con

«

Questa è la vittoria di Conte e per Conte. E ora vogliamo un rinforzo BEPPE MAROTTA a.d. della Juventus

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un leader lontano, ma il primo test è positivo nell’area tecnica e urlando ai giocatori, Antonio in tribuna è incontrollabile: si alza, si risiede, gesticola, si lamenta, urla. Per i poveri Alessio e Paratici sono 120 minuti di ansia, contumelie e sfoghi.

DAL NOSTRO INVIATO

PECHINO

È talmente lontano che gli sembrerà di guardare la partita da un altro pianeta. Antonio Conte è lassù, in un palco del Bird’s Nest che essendo lo stadio olimpico ha anche un’inevitabile dispersione di spazi. C’è la pista d’atletica e poi parecchi altri metri prima della tribuna. E bisogna salire molto per raggiungere il posto dal quale l’allenatore della Juve, a causa della squalifica, è costretto a seguire la Supercoppa. Con lui ci sono Angelo Alessio e Fabio Paratici: che, a pensarci bene, sono le vittime della squalifica di Conte. Abituato com’è a sfogarsi muovendosi

Kwadwo Asamoah, 23 anni, ha segnato il primo gol della Juventus ANSA

cial network, Gigi Buffon ha affidato a Facebook il suo pensiero: «Sono felicissimo e avrei diverse dediche. La prima va al nostro allenatore che ci trasmette quotidianamente una rabbia agonistica, una voglia di primeggiare che non ha eguali. E tutto ciò nonostante i suoi grattacapi. La seconda ai nostri tifosi italo-cinesi, che ci hanno seguito e sostenuto con grande calore. Il terzo pensiero va a Simone e Leo che sono usciti da un incubo lunghissimo e in tutto questo tempo non si sono risparmiati un istante per la causa juventina. Poi penso a Marco Storari che a differenza mia ha avuto la sfortuna di giocare la finale di Coppa Italia anziché questa, ma lui è protagonista sempre. L’ultima dedica, ma non per minor importanza (anzi), va sicuramente al nostro capitano Ale Del Piero che meritava di chiudere la sua storia bianconera alzando un trofeo, ma la vita è lunga e spesso si diverte a dare delle rivincite. Un abbraccio a tutti, sono proprio felice».

Il fratello Il primo segnale visi-

La sofferenza di Antonio Conte, al centro, in tribuna a Pechino PHOTOVIEWS

vo della «presente assenza» di Conte arriva al 13’: il team manager Matteo Fabris scatta dalla panchina come Lichtsteiner sulla fascia e va a dire qualcosa a Massimo Carrera. Impossibile sapere cosa, facilissimo ipotizzare da chi arrivi l’imbeccata. La partita bianconera è complicata dai due errori difensivi che regalano i gol al Napoli, ma la Juve è squadra vera e si riprende. Nell’intervallo Conte viene raggiunto dal fratello

Daniele, arrivato dall’Italia per stargli vicino. Ben consapevole dell’intrattabilità di Antonio durante l’incontro, Daniele lo saluta al volo e poi torna rapidamente al suo seggiolino. La risposta e la telefonata Paratici nel frattempo ha comunicato che deve entrare Vucinic: Mirko si prende la Juve sulle spalle e trasforma la sconfitta in vittoria e la sofferenza in gioia. Al momento della premiazione Antonio scende a metà della tribuna, si sporge verso i giocatori, agita il pugno in segno di giubilo e poi fa lo stesso gesto verso i posti riservati alla stampa, riconoscendo volti familiari. La zona del pullman è quella degli abbracci: con Marotta, con Carrera, con tutti. La

cena allo Sheraton è l’ultimo atto di una giornata strana, bella, vincente. Il penultimo era stata la telefonata con Andrea Agnelli: allegra, affettuosa, sincera. A Pechino è arrivata la risposta che il mondo Juve aspettava: serviranno altre prove, ma la squadra può essere vincente e convincente anche senza la vicinanza fisica del suo condottiero. Ed è confortante che la vittoria sia arrivata attraverso un percorso tortuoso e dopo due svantaggi. La Juve ha un’anima e di quest’anima hanno parlato al telefono Andrea e Antonio: due amici che, come ripete sempre il presidente, resteranno uniti. Fino alla fine. gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA


DOMENICA 12 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA SPORTIVA

5

di LUIGI GARLANDO

NAPOLI CANNAVARO SI SALVA, MAGGIO E INLER I GRANDI ASSENTI

5

Mazzarri

7 h Cavani

Perché snaturare una squadra costruita per imporre sempre il gioco? Perché quel primo tempo d’attesa e poi il mediano Gargano al posto dell’incursore Hamsik già al 22’ della ripresa? Atleticamente il Napoli stava meglio della Juve. Doveva giocarsela come all’Olimpico invece che attendere e fare tanti falli.

Un'altra delusione in uno stadio olimpico. Ma che giocatore... Stende Buffon, ogni volta che accelera è un pericolo. Ma il bello è che te lo ritrovi a sgobbare da terzino. Conte dal loggione se lo mangiava con gli occhi, anche quando randellava Pirlo: averne gente con grinta e orgoglio del genere...

5

Troppo nervoso, troppo rinunciatario. Sbaglia più dell’arbitro e rinnega anche la propria natura.

5,5

5,5

6

5,5

5

5,5

5

5

6

6

5

De Sanctis

Campagnaro

Cannavaro

Britos

Maggio

Behrami

Inler

Zuniga

Hamsik

Pandev

Fernandez

Gargano

Bello il gol di Asamoah, ma non imparabile. Indeciso in un paio di prese alte. Meglio su Vucinic con l’aiuto della traversa.

Uno di quelli che ha alimentato il nervosismo che ha intossicato il Napoli. Nelle zuffe c’è sempre. Asamoah tuona dalle sue zolle.

Salvataggio provvidenziale su Vucinic, a De Sanctis battuto: come se avesse segnato un gol. Esce che il Napoli sta ancora vincendo.

Nessuno strafalcione plateale, ma mai una sensazione di sicurezza quando la Juve bussa dalle sue parti. Cerca fortuna in attacco.

Grande assente. Doveva sfruttare le lacune difensive di Asamoah, invece ne rimane stordito. Tanto che sbaglia porta.

Avrebbe dovuto esaltarsi in un clima da saloon, uno come lui. E approfittare di un Marchisio spento. Invece fa il compitino.

Altro imputato eccellente. Se il Napoli non riparte quasi mai è colpa soprattutto del suo regista arretrato e spento (Dossena 5,5).

Fa a lungo il terzino triste e basso, mai aggressivo. Si fa cacciare per frustrazione. Con un alibi: falli appena subiti e non visti.

Non brilla, ma oltre a pressare Pirlo, è l’unico che può inserirsi per attaccare in tre. Quando esce, il Napoli comincia a perdere.

Troppo? E’ la media tra una prova da migliore in campo (gol, assist) e una sciocchezza da rosso che spacca le gambe al Napoli.

Quattro minuti dopo l'ingresso in campo gli manca la reattività per rispondere allo scatto di Vucinic rimedia con un fallo da rigore.

Entra per intensificare il pressing su Pirlo, ma il Napoli perde un incursore e Cavani-Pandev diventano ancora più lontani.

5,5

TERNA ARBITRALE: MAZZOLENI 5 Ok su espulsioni e rigore. Gli sfuggono i falli che scatenano Zuniga, doveva intervenire prima per non perdere il controllo. Faverani 6-Stefani 6 (Rizzoli 6,5-Tagliavento 6)

il personaggio CLAUDIO MARCHISIO

zoom Dalle tre stelle a Scommessopoli Sono polemici anche i cinesi

Un minuto da Conte E il Principino canta l’inno alla juventinità Il discorso del centrocampista alla squadra prima del via «Ho detto che stavolta toccava a noi festeggiare. Fatto» DAL NOSTRO INVIATO

PECHINO

Il discorso del Principino è fatto di poche parole ma concetti chiari. È un richiamo alla juventinità, un inno alla vittoria, un messaggio allo stesso tempo rasserenante e stimolante. Dura un minuto, forse meno, ma è quel minuto in cui a volte gli occhi sono bassi, il cuore batte più forte, la concentrazione sale, l’ansia si avvicina. È un minuto più corto o più lungo, a seconda dello stato d’animo con cui stai per scendere in campo. È un minu-

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assist di Marchisio nella finale di Supercoppa: tocco di esterno destro per Vucinic che chiude così la gara to in cui non si gioca ancora, ma che in realtà rappresenta il primo vero momento della partita. È il minuto in cui la squadra, dopo aver finito il riscaldamento, è pronta nello spogliatoio e tutto il mondo è fuori. E ieri al Bird’s Nest di Pechino, Claudio Marchisio, il Principi-

no, proprio in quel minuto ha pronunciato il suo discorso alla Juve. La carica «È meglio che ciò che

ho detto rimanga tra di noi — racconta con un mezzo sorriso Marchisio, un po’ sorpreso che sia venuta a galla in fretta la notizia delle sue parole — Nel nostro gruppo è una tradizione: prima di ogni incontro uno di noi cerca di caricare gli altri. Facciamo a turno, stavolta è toccato a me». Vero fino a un certo punto: questa è la prima gara della stagione e quindi non c’era un turno da rispettare o un giro da completare.

Claudio Marchisio, al centro, solleva la Supercoppa italiana PHOTOVIEWS

Toccava, insomma, a chi se la sentiva di individuare le parole migliori dopo un periodo complicato per ovvi motivi. Marchisio, juventino dalla nascita, cresciuto nel settore giovanile, quelle parole le ha trovate. «Sono cose riservate, posso raccontarvi solo di aver incitato i compagni. A maggio avevamo visto festeggiare il Napoli nella finale di Coppa Italia a Roma, stavolta dovevamo farlo noi. Io di solito non sono uno che parla tanto, ho solo cercato di non essere banale e di coinvolgere il gruppo».

riuscito benissimo: «Per noi era stato un periodo particolare, non è semplice convivere con le pressioni anche se poi magari reagisci alla grande come era successo alla Nazionale nel 2006». Marchisio ha chiuso la partita con lo splendido assist del 4-2 per Vucinic: «La palla di Asamoah arrivava da dietro, io ho avuto il tempo di vedere Mirko, decidendo così di passare al volo». Una magia di un secondo dopo un discorso di un minuto: fatti e parole nella notte cinese del Principino.

Le pressioni Sembra che ci sia

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gb.o.

I TIFOSI Gli scudetti sono trenta Sugli spalti sono comparsi tanti cartelli con il numero 30 LAPRESSE

IL CARTELLO Proteste contro il Palazzo Un tifoso polemico per Calciopoli e Scommessopoli PHOTOVIEWS


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SUPERCOPPA ITALIANA

LA FURIA DEL NAPOLI d Quanti sospetti: anche Tra Mazzarri su un occhiolino di Buffon e De Laurentiis il retroscena

HA DETTO

Il bianconero lo avrebbe fatto a Rizzoli, giudice di porta Tutti convinti: era già deciso che dovesse vincere la Juve

to girare per due volte intorno allo stadio. «Ora basta, mi avete rotto le scatole, per me questa partita non ha più senso», ha urlato. La rabbia è tracimata sul 2-2, quando l’arbitro ha espulso Pandev. Secondo il Napoli, il giocatore non avrebbe detto nessuna frase offensiva al guardalinee Stefani, ma si sarebbe limitato a dire che quello segnalato non era fuorigioco. All’uscita degli spogliatoi, il giocatore si è lasciato scappare: «Io non ho detto niente all’arbitro, se capisce anche il macedone è davvero bravo...».

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO PECHINO (Cina)

Bocche chiuse, che nessuno parli. L’ordine è partito da Aurelio De Laurentiis, inferocito come mai s’era visto, subito dopo il fischio finale. Questa sconfitta non gli è andata proprio giù. Se non avesse contato fino a dieci, prima di decidere per il silenzio, si sarebbe meritato sicuramente il deferimento, perché ne avrebbe avute per tutti. È andato via subito dopo la fine dell’incontro decretata da Mazzoleni, il maggiore imputato (secondo lui) per la sconfitta, non prima però di aver dettato un altro ordine: il Napoli non dovrà partecipare alla premiazione. Una decisione che ha gettato nel panico i dirigenti e i funzionari della Lega. Ma De Laurentiis non ha voluto sentire ragioni: non c’è stata la possibilità di una mediazione, perché è rientrato subito in albergo. Le motivazioni Nello spogliato-

io il caos è continuato, tutto il Napoli se l’è presa con la direzione di Mazzoleni. Sono trapelate alcune indiscrezioni a proposito degli episodi che hanno scatenato la rabbia dell’ambiente napoletano. Il club ritiene che il fallo di Fernandez su Vucinic sia inesistente; che l’espulsione di Pandev sia stata capziosa; che ci sarebbe stato un rigore su Behrami per fallo di Barzagli; che l’espulsione di Zuniga sarebbe stata inesistente, mentre ritiene vergognosa la prima ammonizione del colombiano. Il Napoli denuncia anche un occhiolino rivolto da Buffon, pro-

Walter Mazzarri, 50 anni, esce dal campo dopo essere stato espulso AP

clic 1998: LA LAZIO ESULTA E LA JUVE ABBANDONA LA PREMIAZIONE Non è la prima volta che una squadra salta la premiazione in Supercoppa: lo fece la Juve nel 1998, battuta 2-1 dalla Lazio. L’allenatore della Juventus, Marcello Lippi, si giustificò: «Aver subito gol all’ultimo secondo ci ha fatto dimenticare la premiazione».

babilmente, a Rizzoli dopo il gol del 4-2. Alcune voci hanno raccontato anche il pensiero del Napoli su quanto accaduto: dirigenti, tecnici e giocatori sono convinti che l’assegnazione della Supercoppa fosse già stata decisa, che a vincerla sarebbe dovuta essere la Juventus. Tutte questioni che hanno mandato fuori di testa il presidente che in privato s’è sfogato scagliandosi contro Lega e sistema arbitrale. Tensioni pre gara Qualche momento di tensione l’ha vissuto anche nell’immediata vigilia della gara, Aurelio De Laurentiis: prima di raggiungere l’ingresso a lui riservato, ha dovu-

Brutta figura Il presidente avrà avuto pure le sue motivazioni, ma di certo il comportamento imposto alla squadra è poco condivisibile. Non partecipare alla premiazione è stato uno schiaffo all’organizzazione e alla Juve, vincitrice del trofeo. Ora il Napoli rischia il deferimento, ma la sanzione sarebbe al massimo una multa. L’ammutinamento napoletano ha suscitato la reazione di Gigi Buffon che ha contestato a Morgan De Sanctis, suo secondo in Nazionale, l’atteggiamento del club. «Noi a Roma ci eravamo fermati e abbiamo battuto le mani al Napoli — ha detto il tecnico bianconero Carrera —. Bisogna sempre onorare gli avversari». Sulla stessa linea Marchisio: «Siamo dispiaciuti perché il rispetto è la cosa più importante. Sul campo bisogna applaudire chi festeggia: noi l’abbiamo fatto con il Napoli in Coppa Italia e in Nazionale all’Europeo con la Spagna».

Maurizio Beretta Presidente Lega Serie A «È stata una serata molto positiva, l’epilogo è stato un peccato per tutti. Si possono capire la delusione e l’irritazione del Napoli. Resta il fatto che è mancato qualcosa alla fine, ma ciò non toglie validità a tutta l’iniziativa»

niente scintille DAL NOSTRO INVIATO

PECHINO (Cina)

Strane voci si sono rincorse nella notte di Pechino: Mazzarri ha litigato con De Laurentiis, s’è sentito in tribuna. Ed il racconto è stato riversato con dovizia di particolari. Il presidente avrebbe lasciato la tribuna, dopo il quarto gol della Juventus, e passando dinanzi a Mazzarri, finito in un angolo di tribuna dopo l’espulsione, non l’avrebbe salutato suscitando la reazione del tecnico. Da lì è scaturita tutta una serie di considerazioni sul rapporto tra i due. S’è pensato addirittura che l’episodio potesse portare ad una rottura tra i due, che Mazzarri avesse pesantemente insultato De Laurentiis. Ma non è stato così. Stavolta, non c’è stato di mezzo nessun litigio tra i presunti protagonisti della vicenda. La scena, così come si è presentata agli occhi di alcuni osservatori occasionali, avrebbe anche potuto far pensare ad un momento di tensione tra i due. Ma le cose non sono andate proprio così. Mazzarri il paciere In effetti, quando l’allenatore è stato espulso (aveva applaudito Mazzoleni nel momento dell’espulsione di Zuniga), ha ricevuto una telefonata di De Laurentiis: «Walter, vieni su in tribuna, vediamo la partita insieme», gli ha detto il presidente. Ed il tecnico gli ha risposto che avrebbe preferito starsene defilato, perché era molto arrabbiato ed avrebbe potuto dire qualche parola di troppo. Al quarto gol della Juventus, De Laurentiis s’è alzato dal suo posto stizzito ed è filato via, passando proprio dinanzi a Mazzarri, imprecando contro tutto e tutti. Ed è a quel punto che il tecnico si è lanciato all’inseguimento del presidente per provare a calmarlo, per evitargli ulteriori problemi. Ma in quel momento sarebbe stato difficile per tutti riportarlo alla ragione. Così, Mazzarri è ritornato a confondersi tra la gente per continuare a seguire la partita. E dalla tribuna che ha inviato le ultime direttive a Frustalupi, il suo secondo, nella speranza di poter rimettere in piedi il risultato. Ma la Juventus aveva già cominciato il torello per far trascorre i minuti e non infierire contro un avversario ridotto in nove. mi.mal.

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Goran Pandev, 29 anni IPP

iPersonaggi PANDEV E CAVANI

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Edinson Cavani, 25 anni

Attenti a questi due: sono già in forma per il campionato Il macedone ha firmato l’ottavo gol della sua estate Edi inesauribile: non a caso Conte lo voleva in bianconero DAL NOSTRO INVIATO

PECHINO (Cina)

Ci hanno provato, loro due. Con un risultato discreto sul piano personale, meno su quello generale. Il Napoli non ce l’ha fatta a battere di nuovo la Juventus dopo il successo dell’Olimpico nella finale di Coppa Italia, lo scorso maggio. Stavolta ha dovuto

arrendersi per tutta una serie di motivazioni, errori propri compresi, che riportiamo in questa pagina. Probabilmente, se non ci fosse stata l’espulsione di Pandev, la partita avrebbe potuto avere un seguito e un finale diverso. Ma senza l’attaccante macedone, e successivamente senza Zuniga, l’impresa è diventata impossibile.

Conferma attacco La notte di

Pechino, in ogni modo, pur se non è stata gradevole per il Napoli, non va sottovalutata, soprattutto per quello che hanno mostrato Cavani e Pandev. Una certezza vera ce l’ha, Walter Mazzarri: il suo attacco è davvero di qualità superiore. Al di là dei due gol realizzati, le prestazioni di entrambi sono state al di sopra

delle aspettative. L’uruguaiano, infatti, era reduce dall’eliminazione e dalle fatiche dell’Olimpiade, per cui lo staff tecnico era timoroso per la sua tenuta fisica. E invece Cavani ha devastato la difesa juventina in occasione del primo gol, quando è scattato sul filo del fuorigioco, lasciando sulle gambe sia Bonucci sia Lucio, presentandosi dinanzi

a Buffon che con un colpo di reni è riuscito addirittura a deviargli il pallone. Ma sulla ribattuta, non ha sbagliato portando in vantaggio i suoi. Quel gol non è stato una novità: Cavani ha ripreso da dove aveva lasciato, con una rete alla Juve dopo quella segnata nella finale di coppa Italia. E non è cambiato nulla anche nel suo modo di giocare, di

partire in contropiede come un fulmine, e di rincorrere gli avversari durante la fase difensiva. Insomma, un attaccante modello, che tanto piace ad Antonio Conte che l’avrebbe voluto al centro dell’attacco della sua Juve: probabilmente, se ieri sera Cavani fosse stato dall’altra parte, non ci sarebbe stata partita. In effetti, è proprio un giocatore con le caratteristiche della punta napoletana che manca alla Juventus per dominare anche in Europa. Continuità Pandev Lui non vuole fermarsi più. Con la rete di ieri sera è arrivato a quota 8, realizzate in 7 partite. Numeri sbalorditivi, che confermano la bontà del rinforzo voluto da Mazzarri per le prossime due stagioni. È davvero impressionante il rendimento di questo ragazzo che ha macchiato la prestazione con quell’espulsione che il Napoli ha contestato molto. Un’ingenuità che è costata parecchio alla squadra, con lui in campo il confronto sarebbe stato quanto meno alla pari. Ma dalla prossima settimana è già campionato, e occorrono gol pesanti per chi vorrà essere protagonista. mi.mal. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Calci d’oro, pu Cuore Molfetta Batte i giganti e ci regala uno storico trionfo Primo successo olimpico nel taekwondo: in finale rimonta da 4-9 e vince per superiorità

Carlo Molfetta, 28 anni, imita l’esultanza di Usain Bolt con la medaglia d’oro al collo dopo la premiazione LAPRESSE DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci LONDRA

Dopo il bronzo, l’oro dal taekwondo, ancora di un ragazzo del Sud. Premiato dagli arbitri per «superiorità», perché attacca di più, dopo il terrificante 1-6 del primo round, dopo la prima rimonta del 2-0 nel secondo, dopo il miracoloso 6-3 nel terzo con un tackle scivolato alla Schnellinger in faccia all’avversario, e lo 0-0 nel golden point. Dopo Mauro Sarmiento il bello di Casoria (Napoli), ci vuole lo sguardo fin troppo sveglio di Carlo Molfetta da Mesagne (Brindisi), Pollicino nel mondo di Gulliver del taekwondo, coi suoi 183 centimetri per 87 chili nella gara a calci con omoni oltre i 2 metri e i 100 chili: «Non sono piccolo io, sono loro che sono grossi». Ci vuole fantasia: «Come Harry Potter che leggo molto e come me che

sono un peso massimo». Ci vuole coraggio: «Non sempre vince la legge del più forte, quando sei sul quadrato non vuoi buttare i sacrifici di anni e fai qualcosa in più, così che il fisico non conti più». Ci vogliono: «Gli attributi. Ci ho creduto, l’ho voluto, ho lottato, mi sono rialzato, sono caduto, mi sono rialzato ancora. Ne ho passate di tutti i colori». Così, dopo 4 operazioni alle ginocchia («Legamento crociato sinistro, rotula destra, crociato destro e rotula sinistra»), dopo la bocciatura di Atene 2004 («Che male. Ero sbruffone, forse ero il più forte, ma l’arroganza in combattimento non porta buoni frutti») e la rinuncia di Pechino 2008, Carlo corona il sogno: «Lo dicevo ai compagni di scuola: "Io un giorno farò la finale olimpica"». Come? Beffa in velocità il 2 metri cinese Liu Xiaobo e il 2.03 maliano Bada Modibo Keita, gente affermata, griffata da titoli mondiali, cattiva.

Contribuendo ai risultati a sorpresa di uno sport di nome, tradizione, allenatori e arbitri coreani, ma oggi in mano ad altri. Anche al Gabon, che vince la prima medaglia olimpica in assoluto proprio con Anthony Obame, 1.90 per 80 chili, cresciuto alla scuola d’alta specializzazione di Parigi (che cede a Molfetta in finale). E alla Serbia, primo oro in assoluto ai Giochi con Milica Mandic. Miracoli Sarmiento, argento a Pechino 2008 e bronzo venerdì, fatica a rientrare nei -80 chili, eppure è toccato a Carlo crescere di peso: «Nasco -78, ad Atene ero -68, poi ho preso 25 chili, mangio più di quanto mi serva. Ma ci vuole tanto lavoro: combattevo con gente molto più leggera, ho fatto un buon programma di pesi, ringrazio il preparatore, Diego Grisoli, la dietologa, Loredana Torrisi, e lo psicologo, Roberto Mucelli, che sta sempre con

Il pugliese in azione contro Anthony Obame (Gabon) nella finale per l’oro, vinta al verdetto dei giudici AFP

In finale supera il primo medagliato del Gabon: Obame Decide il verdetto dei giudici

l’anno è a Seul col cittì federale coreano, Yoon Soon Cheul («In Italia non ci sono tanti sparring, lì è sport nazionale, abbiamo più possibilità di allenarci, giriamo scuole, università e club pro»).

lacuriosità

Bolt Carlo scherza coi giornali-

me: le gambe vanno e il cuore c’è». A Mesagne (stesso paese di Veronica Calabrese, fidanzata-collega di Sarmiento), Carlo era un bambino terribile: «Ho cominciato il taekwondo a 5 anni, a casa facevo danni a go-go, mamma diceva: "Sto allevando una scimmietta". Così papà m’ha portato a sfogarmi nella palestra di taekwondo che frequentava». Oggi il carabiniere Carlo Molfetta è un eroe («Il nostro taekwondo ha 25 mila tesserati, 20mila fra Campania e Puglia, speriamo che con queste medaglie crescano molto anche al nord»), vive a Roma, è fidanzato con Serena (maestra di danza) e almeno due mesi

sti sul giallo-semifinale: «Keita mi ha toccato in testa, ma tenendomi a sé, e così oltre al calcio basso che gli ho dato, ho sommato un punto di ammonizione e ho vinto 6-4. Ci ho messo un po’ di suspence per voi giornalisti». Gareggia con gli anti-infiammatori al collo del piede destro. Festeggia sparando alla luna, alla Bolt: «Ho cominciato a Copenaghen 2009, avevo scommesso col mio miglior amico, Leonardo: "Se porto la medaglia faccio come lui"». E’ diventato freddo: «Sono più maturo come uomo». Carlo Molfetta, semplicemente, deve vincere l’oro della vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche Ibra è cintura nera Il taekwondo è la grande passione Ibrahimovic. L’ex stella del Milan ha spesso usato le sue doti acrobatiche per gol da urlo. Lo scorso novembre ha ricevuto la cintura nera honoris causa proprio da Molfetta e Sarmiento.


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ugni d’argento Russo a un passo dalla gloria Lotta, ma cede all’ucraino Usyk Boxe Come a Pechino, è 2˚ nei 91 kg. Vince la prima ripresa, nell’ultima smarrisce lucidità

+DAL NOSTRO INVIATO

RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 LONDRA

Ancora una volta si ferma a un passo dalla gloria, a tre punti da quell’oro olimpico che resterà adesso il suo più grande rimpianto. Ci va vicino, Clemente Russo, soprattutto dopo un primo round in cui, grazie alla capacità di passare sopra il diretto sinistro dell’ucraino Usyk, mette a segno i colpi più nitidi e va avanti 3-1. Nel secondo round, però, accettando troppo spesso i corpo a corpo sulle avanzate dell’altro senza usare più la mobilità laterale, si lascia recuperare, salvo rimettersi in carreggiata con un paio di belle serie nel finale. E’ 8-8: quanto pathos nell’ultima ripresa, dove però Tatanka smarrisce lucidità, subisce un paio di colpi all’inizio che cambiano il destino del match e non rimonta più, perché non trova continuità e freddezza per mettere colpi doppiati. E’ 14-11 per Usyk, amaro ma giusto. «La testa voleva vincere, ma il corpo andava da un'altra parte — spiega dopo il match —. Non sono stato esplosivo, non ho recuperato del tutto dalla semifinale. Però sono contentissimo, rimango al top anche a trent'anni».

Ma il mio è un popolo che sa trarre il meglio dal peggio». quadrato è successo pure a lui: da mediomassimo, a 81 chili, non ha mai saputo illustrare fino in fondo le qualità che a 14 anni già facevano narrare le sue gesta di piccolo fenomeno. Ad Atene, la prima Olimpiade fu un mezzo disastro, ma bastò salire nei massimi perché gli apparenti difetti, dalla statura normale (1.80) al fisico non così massiccio, diventassero un grimaldello a suo favore: «Se gli altri sono grossi, io sono più veloce». Rapido di gambe, di braccia, di pensiero. Dopo Pechino, disse no a Don King, alla sempiterna ricerca di un’altra speranza bianca, perché l’onta della sconfitta in finale contro Chakhiev meritava di

Clemente Russo, 30 anni, contro l’ucraino Oleksandr Usyk (25): è il secondo argento dopo quello di Pechino AP

Oggi IN MATTINATA

Volley da bronzo Maratona: Pertile L’ultimo giorno olimpico parte con la caccia al bronzo numero nove per l’Italia: alle 10.30 gli azzurri del volley sfidano la Bulgaria. Alle 12 occhio alla maratona che chiude il programma dell’atletica: c’è anche il nostro Ruggiero Pertile, che però non parte tra i favoriti.

NEL PRIMO POMERIGGIO

La dedica alla moglie e alla figlia: «Questa medaglia è tutta per loro» Ora si tufferà in un’altra avventura: tra i professionisti dell’Aiba

L’eroe di una terra Sarà guasco-

ne, irriverente, sfacciato, diranno che i massimi hanno avuto Savon prima di lui, però Clemente da quattro anni non sbaglia comunque un colpo, perché anche un argento, un altro argento, resta una pietra preziosa cesellata dal talento di quel ragazzino che a dieci anni sognava di fare il ciclista e si è ritrovato campione del mondo di pugilato, padrone delle World Series, a un passo dal trono di Olimpia e, ancora, faro per la sua gente troppe volte accostata solo al diavolo della malavita, icona generazionale, attore, personaggio tv. A dire il vero, dopo la bicicletta, Clemente provò pure col calcio. Ma è stata la boxe a rubargli il cuore. Russo è Marcianise, non sarebbe Russo se dentro non avesse il sole e i dolori della sua terra: «Non si può parlare di me dimenticando la mia città, le difficoltà di convivere con la criminalità organizzata.

laBussola

Uguale e diverso In fondo, sul

essere lavata quattro anni dopo. E’ rimasto dilettante, ma con la testa, l’orgoglio e le ambizioni del pro’: lavoro duro in palestra, il solito panino al formaggio o il mezzo toast prima degli incontri e non la crostata di marmellata «perché annebbia i riflessi». Non è cambiato nemmeno dopo il matrimonio con Laura Maddaloni e la paternità di Rosy, anzi se possibile ci ha messo ancor più tigna: «Questa medaglia è tutta per loro, soprattutto è per mia figlia, che non vedo da un mese e mi manca». Adesso potrà finalmente concedersi lo sfizio della pizza col cornicione a base di ricotta, prima di tuffarsi in un’altra avventura, quella della Apb, i pro’ dell’Aiba: «Rabbia, mani, velocità: anche l’ultimo con il pugilato può diventare primo». Oppure Clemente Russo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ciclismo e ritmica speranza doppia L’Italia confida in Fontana nella mountain bike (ore 14.30, in gara anche Kerschbaumer) e nelle ragazze della ritmica (ore 15.16), tra le favorite nella prova a squadre. Tifo a parte, da seguire sicuramente Brasile-Russia (ore 14) e Usa-Spagna (ore 16), finali maschili di volley e basket.

CACCIA ALL’ORO

C’è Cammarelle Poi il Settebello Il doppio inseguimento italiano all’oro arriva quasi in contemporanea: alle 16.15 la finale dei supermassimi con Roberto Cammarelle che sfida il britannico Joshua; alle 16.50 il Settebello affronta la Croazia di Rudic a vent’anni dallo splendido trionfo di Barcellona.

IN SERATA

Dopo il pentathlon c’è la chiusura L’ultima possibilità di medaglia per l’Italia arriva dalla gara di pentathlon femminile (ultima prova alle 19), anche se Cesarini e Crognale non sono tra le favorite. Poi i riflettori si spostano sull’Olympic Stadium per la cerimonia di chiusura: il via alle 22, il portabandiera azzurro sarà Daniele Molmenti, oro nella canoa slalom.


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La palestra di Mesagne con 45 anni di storia Dalla Calabrese a Molfetta: tutti vengono dalla scuola di taekwondo di Baglivo. Ha 100 iscritti: pure il cugino di Melissa DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA LONDRA

La tragedia e la gioia nello stesso nome: Mesagne. Meno di tre mesi fa, la morte di Melissa Bassi, 16 anni, vittima di un attentato davanti all’Istituto professionale «Falcone Morvillo», a Brindisi. Adesso, la medaglia olimpica di Carlo Molfetta. Tutti e due di Mesagne, cittadina di quasi trentamila abitanti in provincia di Brindisi. E fra loro un filo sottile, forse impalpabile, ma che appare come un segno di speranza: il taekwondo. Nella stessa palestra dove Molfetta ha cominciato a praticare questo sport, si allena un cuginetto della povera ragazza uccisa, Matteo, 10 anni, già un oro in un torneo nazionale per bambini con cinture colorate, nella categoria verde-blu. E il nome di Mesagne può far pensare di nuovo, pur nel triste e doloroso ricordo di Melissa, al sorriso dell’atleta che va sul podio olimpico e a quello del ragazzino che comincia a seguire i suoi passi. Nascita di una passione Tutto comincia 45 anni fa in Germania. Roberto Baglivo è emigrato a Stoccarda, conosce il taekwon-

La New Martial Art è ospitata nel liceo di via Eschilo, grazie anche al preside Il fondatore spiega: «Ci sono ragazzini di 5 anni e "ragazzini anziani" di 65»

Campioni e speranze Da Mesa-

gne arrivano tanti campioni, come Marcello Pizzolla, oro europeo, Davide Spinosa, oro europeo cadetti, il compianto Andrea Romano, tricolore. E adesso, tanti altri si preparano a diventarlo. Come Davide Di Giuseppe, recente vincitore della Coppa del Mediterraneo junior, figlio di Franco, maresciallo dell’Aeronautica in pensione, 65 anni, il «ragazzo anziano» citato prima. E al torneo nazionale per bambini a Roma, dalla «New Martial Art» arrivano 17 partecipanti: tutti e 17 vincono l’oro. Fra loro, come ricordato, il piccolo Matteo, che porta nel cuore il dolore per la cugina scomparsa. «Dopo l’attentato — ricorda Roberto Baglivo — non è venuto in palestra per un paio di settimane. Poi è tornato. Il taekwondo lo sta aiutando a superare quella tragedia. Lo sport fa rinascere la speranza, riporta la vita».

do, si appassiona. Quando torna a Mesagne, decide di aprire una scuola di questo sport, la «New Martial Art», che oggi è ospitata nella palestra del Liceo Scientifico in via Eschilo, concessagli dalla Provincia, proprietaria dell’istituto, e dal preside. Da allora, una serie interminabile di medaglie in tutte le categorie, dalle giovanili a quelle assolute, con Veronica Calabrese che sfiora il podio a Pechino 2008, e Carlo Molfetta, che finalmente lo raggiunge. In questo momento, sono cento gli iscritti alla scuola di Baglivo, ora 64enne. Lui spiega: «Ci sono i ragazzini di 5 anni e i "ragazzi anziani" di 65 anni». Dinastie Fra i «vecchietti» che

praticano il taekwondo c’è anche il padre di Carlo, Eupremio Molfetta, 55 anni, che prima ha portato la figlia Chiara, diventata campionessa europea, poi Carlo. Lui e la mamma sono rimasti a Mesagne, un po’ per preparare il matrimonio di Chiara, il 15 settembre (da festeggiare con la medaglia di Carlo), un po’ per scaramanzia. Ad Atene 2004, prima Olimpiade del loro figlio, loro ci sono, ma Carlo perde al primo turno. Stavolta sono stati a casa a emozionarsi. Dopo la semifinale, una telefonata, la mamma piange per la felicità. Su papà Eupremio ecco il racconto di Baglivo: «Veniva da un’altra scuola e aveva la cintura blu. Gli dissi di togliersela e di mettere quella bianca, perché era quello il suo valore». E ride. I figli, però, appaiono subito campioni.

Carlo Molfetta, 28 anni, già campione d’Europa nel 2010 PEGASO

LA CRONACA

Città ferita dalla morte della Bassi Carlo Molfetta è di Mesagne. Lo era anche Melissa Bassi, la studentessa 16enne uccisa nel truce e vigliacco attentato del 19 maggio scorso davanti all’Istituto Morvillo Falcone di Brindisi. Poco prima delle 8 del mattino di quel 19 maggio, il killer Giovanni Vantaggiato (un imprenditore di 68 anni con problemi finanziari), azionò l’ordigno che fece esplodere le tre bombole del gas davanti all’entrata della scuola. Melissa, appena scesa dal pullman proveniente da Mesagne, fu dilaniata, altre cinque ragazze furono ferite gravemente.

Melissa Bassi, morta a 16 anni

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LONDRA 2012 BOXE netta, il quarto per vincere il titolo. Non che me lo senta già nei guantoni. Però io mi sento sempre il più forte. Io sono il più forte. Altrimenti, qui, non sarei neanche venuto».

Cammarelle boom «Fidatevi, finirà come a Pechino»

Azeri Cammarelle non si lascia neanche sfiorare dalle polemiche accese dagli azeri — ieri la protesta ufficiale, con tanto di conferenza-stampa, del ministro dello Sport Azad Rahimov — sugli arbitraggi che li avrebbero penalizzati, compreso quello del match fra lui e l’azero Magomedrasul Medzhidov. «Per principio, non parlo mai delle giurie — spiega Roberto —, altrimenti non finirei più. Ma se c’è uno che, in questo

Alle 16.15 in finale contro il britannico Joshua «Gioca in casa, avrà aiuti, ma sono più forte» DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI LONDRA

Di quelli che non entrano: ma invadono. Di quelli che non stanno: ma occupano. Di quelli che non sono base per altezza: ma spessore. Di quelli che vorresti avere come amico, o badante, o — diciamo — assistente. Di quelli di cui, una volta tanto, o anche una volta soltanto, vorresti avere il bicipite destro, o la mascella, o lo sguardo.

ilprecedente

Marmi Roberto Cammarelle è

Quattro anni fa vinse per k.o.

uno così. Di quei tridimensionali che potrebbero appartenere a un atlante geografico, cartina fisica, tanto è in rilievo. Minerale, granitico, statuario. Sarebbe a suo agio anche a Roma nello Stadio dei Marmi. Ma non è l’unico così. Nella sua categoria — supermassimi, oltre i 91 kg — c’è tutta gente imparentata, quanto a dimensioni, con orsi e baobab. Compreso quell’Anthony Joshua, nero, granbritannico, inglese di Londra, che nell’altra

L’oro conquistato a Pechino 2008 da Roberto Cammarelle fu una marcia trionfale. Iniziò demolendo (13-1) il croato Tomasovic, poi superò il colombiano Rivas (9-5), il che gli valse l’accesso alla semifinale dove trovò il britannico Price, finito al tappeto alla seconda ripresa. La finale, contro il cinese Zhang Zhilei si concluse con un altro k.o. alla 4ª ripresa (oggi invece saranno tre).

semifinale di venerdì notte ha superato il kazako Ivan Dychko 13-11, con un terzo round nudo e crudo. Secondo E questo pomeriggio Cammarelle si gioca il secondo oro della sua vita proprio contro Joshua. «Era scritto che la finale fosse questa — dice Cammarelle, che un minuto dopo il match ha la faccia più pacifica di uno che lo stesso match lo ha visto in tv —. Da una parte l’inglese, che gioca in casa e a cui, nel dubbio, i giudici danno un punto in più, mai in meno, e poi giovane, 22 anni, alto, quasi 2 metri, comunque bravo. Dall’altra parte il vecchio, che sarei io, 32 anni, terza Olimpiade e terza medaglia, il bronzo di Atene, l’oro di Pechino e questa che ancora non si sa, e che ho rinunciato a passare professionista per entrare nella storia del pugilato olimpico. Ma Joshua dovrà stare attento. Perché io, più passano gli incontri, e meglio sto. Il primo mi serve per fare il collaudo, il secondo per il rodaggio, il terzo per andare a ma-

Sulle proteste azere per la semifinale: «Non ho ricevuto alcun regalo, anzi...» torneo, ha ricevuto sempre meno di quello che ha dato, sono stato io». E — non è un ingenuo — immagina la possibilità di influenze casalinghe anche stasera. A Pechino le aveva risolte nel modo più spiccio: spedendo Zhang Zhilei al tappeto alla quarta ripresa. «Ogni match — filosofeggia Cammarelle — ha un suo romanzo. Dipende da come s’incrociano i due avversari, ma anche la giornata, l’arena, la luna... State tranquilli: io darò tutto. E se tutto non basta, troverò il modo per dare qualcosa in più. Sono venuto qui per la medaglia d’oro. La voglio per me e la mia famiglia, ma anche per me e i miei compagni, che sono la mia seconda famiglia». Roberto Cammarelle, 32 anni, due volte campione del mondo REUTERS

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L’AVVERSARIO IL JAB SINISTRO L’ARMA IN PIÙ

Potente e impara in fretta: è Big Josh «Big Josh». «Big», grande, per il suo 1,98 di altezza. E «Josh», diminutivo di Joshua, che non è il nome ma il cognome. «Big Josh», all’anagrafe Anthony Joshua, 22 anni, sul ring solo negli ultimi quattro, londinese, è svelto nella sua potenza, ed è svelto anche ad ascoltare e imparare. Per battere il kazako Dychko, ha

qui

Londra

c

di STEFANO BOLDRINI

Tutti pazzi per Farah «l’africano» Tra i tanti figli adottivi della squadra britannica il più amato è Mo Farah: bisognava vedere le feste ieri sera quando il mezzofondista, nato a Mogadiscio e sbarcato a Londra quando aveva otto anni, ha vinto i 5000, bissando il successo sui 10 mila. Mo Farah ha, tra tanti meriti, quello di aver riaperto la questione somala, paese dilaniato da oltre vent’anni da guerre su guerre. Una nazione dove non esiste praticamente lo stato, dove non c’è pace,

applicato quello che gli aveva suggerito Lennox Lewis, oro ai Giochi di Seul 1988 e poi campione dei massimi imbattuto: «Usa il jab sinistro». E con quello si è aperto la strada alla finale. «Ho ancora molto da imparare — dice — Ma quello che ho imparato potrebbe essere già abbastanza. Voglio l’oro». Cammarelle è avvisato.

dove ammazzano i giovani calciatori — ultimo, un talento dell'Under 17 — e dove non c’è legge. «L’esempio di Farah potrebbe essere uno stimolo importante per la comunità somala», raccontava qualche giorno fa un esperto del Corno d’Africa. Farah è musulmano, ma è integrato benissimo nella realtà britannica. Al suo matrimonio con Tania sono intervenuti diversi atleti di vertice dello sport d’Oltremanica. Mo piace anche per un’altra ragione: voleva diventare calciatore e la sua passione per il football ha contribuito ad aumentare la sua popolarità. Il suo sogno era giocare in attacco nell'Arsenal, la squadra del suo cuore. Un altro calciatore mancato prestato all’atletica. L’altro è Usain Bolt, che ieri sera ha divorato, a suon di nuovo record del mondo, la finale della staffetta 4x100. Provate ad immaginare che attaccanti veloci e resistenti ha perso il calcio in Farah e Bolt. Ma questa perdita si è rivelata un’autentica fortuna per l’atletica. Un vero tesoro.


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LONDRA 2012 PALLANUOTO l’Analisi di S.A.

Difesa, tattica e fantasia: la finale si vince così

Ad immagine e somiglianza. Senza segreti: anzi, quale segreto potrà determinare la differenza e portare all’oro? La finalissima della pallanuoto tra Italia e Croazia sembra fatta apposta per spiazzare ogni previsione. E non solo perché i due allenatori si conoscono bene, e hanno sempre considerato il gruppo un valore aggiunto. Anche le rispettive difese sono un fattore-decisivo: quella croata ha concesso appena 36 reti, quella azzurra 52. Sarà dietro la prima

chiave del match. La Croazia è l’unica squadra che arriva alla sfida per il titolo imbattuta, il Settebello ci arriva da campione del mondo: psicologicamente avrà la sua rilevanza. Un anno fa il Settebello superò in semifinale i croati prima di trionfare contro la Serbia. Testa e tensione: un’altra chiave del match. Nella Croazia giocano due volti del Recco di Coppa: Sandro Sukno (cannoniere con Boskovic, 13) e Damir Buric. Nel Settebello giocano due

nati in Croazia: il centroboa Danijel Premus e Deni Fiorentini. Premus è l’ultimo arrivato nel gruppo, uno degli 8 azzurri su 13 del Recco (in questo, il blocco si denota per compattezza). Premus e Aicardi potrebbero in attacco diventare decisivi per aprire la difesa croata. Sul fronte opposto, il trentaseienne Igor Hinic è esperto ma non dovrebbe impensierire i nostri difensori più di quanto non abbiano fatto i centroboa ungheresi e serbi. Inoltre, il fattore-superiorità numeriche,

premia di più gli azzurri (32/59 contro 22/46). Gli stratagemmi tattici si confonderanno con la lucidità di saperli applicare in una finale. Quest’Italia spigliata, fantasiosa e coraggiosa, che da Shanghai a Londra sta mostrando un nuovo modo di interpretare la pallanuoto (non più costituita dalla sola forza fisica), dispone di risorse uniche e di un atteggiamento ispirato. Vincente. Come dice Campagna, non ci sono tanti leader rispetto al ciclo che

portò al trionfo di Barcellona ’92, ma ci sono giocatori che riescono a superarsi per quell’altruismo che non s’è visto in nazionali tecnicamente più dotate. E’ questa la chiave che potrebbe rivelarsi decisiva. La leggenda è a un passo. C’è bisogno di un guizzo di fantasia di Felugo, di una bordata da Figlioli, di una parata in più di Tempesti, di un gol fatato di Giorgetti, l’uomo della provvidenza iridata. Settebello, diventa Setted’oro.

Settebello, il gio Campagna l’allievo «Ti sorprenderò» Vent’anni dopo l’oro da giocatore, ci riprova da c.t. dell’Italia: «Grazie Ratko, ma non sono qui per l’argento» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI LONDRA

Alessandro Campagna sa come accendere la luce, colpire l’attenzione e la fantasia anche dei milioni di persone che oggi seguiranno il Settebello nella finale olimpica contro la Croazia di Ratko Rudic, il suo allenatore 20 anni fa quando l’Italia vinse l’oro a Barcellona. Studioso e appassionato di calcio, e basket, tifoso della Juve, ti dà il titolo, «Felugo è il mio Pirlo» e paragoni illuminanti, «I croati sono come l’Argentina, con classe ma anche difensori molto duri». Oggi potrebbe eguagliare l’ungherese Deszo Gyarmati, che vinse l’oro olimpico da giocatore e tecnico. Campagna appare rilassato ma, svela: «A me piace lavorare in condizioni di paura degli avversari, di tensione, così scopri meglio cosa puoi fare per batterli». Campagna contro Rudic, non si poteva chiedere di più.

«Non è una sfida con lui ma con la Croazia, squadra solida che arriva con una grande fiducia in se stessa che dobbiamo sgretolare. Con Ratko c’è un affetto che va oltre la finale. Stima e amicizia saranno scolpite per sempre. Oltre che giocatore, sono stato suo vice: sono stato due anni zitto

ad ascoltare, quando mi chiedeva un’opinione studiavo tutta la notte per potergli dare informazioni importanti. Mi ha insegnato l’analisi di una situazione al di là del risultato». Ma il duello col maestro ha sempre un significato speciale.

«La finale vuol dire che sono arrivato anch’io a certi livelli, ma non potrò mai raggiungerlo, almeno non prima del 2028...». Se lei è qui è anche perché le strade si sono divise.

S Alessandro Campagna, 49 anni. Azzurro oro a Barcellona ’92, è stato poi vice di Rudic (1996-98). C.t. dell'Italia dal 2000 al 2003, poi Grecia (2003-08) e di nuovo Italia: nel 2011 ha vinto l'oro ai Mondiali di Shanghai

«Per 20 anni la pallanuoto vincente è stata la sua: forza fisica, organizzazione scientifica nelle condizioni di uomo in più o in meno, forza mentale, un gioco fatto per metterti sotto con grande rispetto nei ruoli. Ho cercato altre strade, una pallanuoto meno prevedibile, logica, che reagisce a quello che fa la difesa e la costringe ad adeguarsi. Abbiamo sorpreso gli avversari, spesso contro di noi si trovano fuori posizione».

la squadra era una e a Barcellona non c’era per la guerra». Lei è cambiato?

«Sono più sensibile, allenare significa comprendere uno sport a 360˚. Da giocatore si è concentrati su se stessi». La Croazia ci ha battuto 11-6 nel girone.

«Siamo arrivati imballati dopo mesi con un carico di lavoro pazzesco, nelle prime 2 gare ci ha sostenuto l’adrenalina: con la Croazia, dopo il pari, sul nuovo allungo degli avversari, abbiamo provato a vincere individualmente. Quando stava accadendo col Kazakistan, sono intervenuto e abbiamo svoltato». Come si batte la Croazia?

«Movimento, freddezza e cinismo nei momenti chiave. Sono solidi ma hanno dei punti deboli. Loro proveranno a stancarci fisicamente, noi con la natazione. Con la Serbia, Gallo ha incantato, ma abbiamo giocatori come Fiorentini e Presciutti che sono risultati decisivi in difesa sui loro giocatori più pericolosi. Battere Serbia e Ungheria sono state due imprese. Ma come ho detto ai ragazzi dopo la semifinale, non siamo venuti qui per vincere l’argento».

Differenze tra questa vigilia e quella di 20 anni fa?

«Ero più felice allora, allenare è completamente diverso. Allora siamo stati anche fortunati: qui, in semifinale, c’erano tre Paesi dell’ex Jugoslavia, allora

Il portiere e capitano azzurro, Stefano Tempesti, 33 anni, in azione nella semifinale vinta sulla Serbia LAPRESSE

Premiata La mamma del c.t. ha già vinto... Oro... da un mese: la mamma del c.t. a Lignano Sabbiadoro ha ricevuto il «Golden Mama». Nella foto, eccola con Campagna nel 1992

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GLI AZZURRI FIDUCIOSI SIAMO STATI BATTUTI 11-6 DAI CROATI

Presciutti: «La sconfitta nel girone è stata la svolta» Premus: «Tempesti è il punto di forza» STEFANO ARCOBELLI FABIO BIANCHI LONDRA

Ultimi pensieri prima della finale-verità. Ultimo allenamento per rimanere in trance

agonistica. Oggi è la storia ad aspettare gli azzurri, a chiamarli alla partita più importante della loro carriera. Valentino Gallo, uno dei grandi protagonisti (tripletta) della vittoria in semifinale contro la Serbia, sostiene: «Arriviamo a questa finale consapevoli della sconfitta pesante dai croati nel girone (6-11, ndr). Ma ci siamo ritrovati, e l’aspetto più positivo è come giochiamo la nostra palla-

nuoto, come teniamo fisicamente e mentalmente contro qualsiasi avversaria. Ora dobbiamo mantenere la stessa freddezza contro la Croazia». Christian Presciutti insiste: «La partita del girone è stata la svolta, in quella partita abbiamo pagato l’emozione e l’inesperienza. Ci siamo ripresi e adesso giochiamo molto bene. La Croazia? Dico solo: sarà una grande battaglia, anzi sarà rivincita!».

Gioco delle parti Il patto di ferro tra i due leader, Felugo e Tempesti è rispettato: Maurizio è il folletto che urla la carica, il portiere è il silenzioso scaramantico che risponde solo parando. «La nostra qualità sta emergendo, dopo aver battuto Ungheria e Serbia, siamo pronti per la Croazia». Anche per Premus è «Tempesti il nostro punto di forza». Danjiel sente in modo particolare questa finale: «Non importa se sono nato in Croazia, importa soltanto la squadra in cui gioco adesso. E questa è l’Italia: spero di battere la Croazia in onore di mio nonno, che ha combattuto per l’Italia. La sicurezza ci arriva da Tempe-

clic UN APPELLATIVO CHE DECOLLÒ PROPRIO A LONDRA Il nome Settebello fu coniato per la straordinaria squadra napoletana della Rari Nantes (i giocatori ingannavano il tempo giocando a scopa) ma fu associato alla Nazionale in occasione dei primi trionfi, come l’oro olimpico del ’48. Ed era proprio a Londra...

sti». Matteo Aicardi ripensa ad Ungheria e Serbia: «Una più forte dell’altra, esattamente come noi». Pietro Figlioli resta incredulo: «Ci sentiamo benissimo, è una sensazione speciale. Deve essere ancora tutto fantastico». Lo spera pure Gianni Lonzi, che c’era per l’oro di Roma 1960 e c’è qui da dirigente tecnico della Fina: «La Croazia gioca molto bene, è accorta in difesa, ma anche l’Italia sta facendo vedere un’ottima pallanuoto e sta crescendo in condizione. Rudic e Campagna si conoscono così bene che per superarsi dovranno tirare fuori un nuovo articolo...». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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5 SUCCESSI SU 9 FINALI ANNO TORNEO FINALE 1986 Mondiali Jugoslavia-Italia 12-11 dts

L’Italia che trionfò ai Giochi di Barcellona 1992: 9-8 (d.t.s.) ai padroni di casa della Spagna ANSA

Italia-Spagna 9-8 dts

1992

Olimpiadi

1993

Europei

1994

Mondiali

Italia-Spagna 10-5

1995

Europei

Italia-Ungheria 10-8

Italia-Ungheria 11-9

2001

Europei

Jugoslavia-Italia 8-5

2003

Mondiali

Ungheria-Italia 11-9 dts

2010

Europei

Croazia-Italia 7-3

2011

Mondiali

Italia-Serbia 8-7 dts

Quella con la Croazia sarà la decima finale del Settebello nei tre grandi eventi: finora gli azzurri hanno vinto 5 ori su 9. Negativo l’unico precedente contro i croati: all’Europeo di Zagabria di due anni fa, i padroni di casa si imposero 7-3.

orno più atteso Rudic il maestro «Sentirai lo stress» Il tecnico croato: «Sandro era il mio azzurro preferito. In ogni caso alla fine lo abbraccerò» DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI LONDRA

Ratko Rudic è il maestro, il verbo, la pallanuoto. Un monumento che ha infilato una tripletta consecutiva in panchina tra l’84 e il ’92 (2 ori con la Jugoslavia, 1 con l’Italia). Col Settebello ha vinto tutto: l’oro ai Giochi, prima di quello mondiale. Il suo allievo Sandro Campagna vorrebbe fare il contrario, dopo il titolo iridato di un anno fa: per riuscirci dovrà battere proprio il maestro, che a sua volta insegue il record di 3 trionfi olimpici con 3 nazionali diverse. Rudic punta ad un altro traguardo inedito: regalare il primo oro olimpico della storia alla Croazia. Nel ’96 ad Atlanta, la Croazia perse la finale contro la Spagna e sul podio c’era Rudic, bronzo con il Settebello. L’ultima volta in cui l’Italia ed il suo ex c.t. raccolsero medaglie. Un’astinenza coincisa e finita: il podio a Londra è già garantito. Ma l’oro a chi?

Vive a Milano Martina «italiana» talento musicale

Rudic, come fa a non perdere la calma davanti a questa finale?

«Macché, anche io sento tanto la pressione e la tensione ma devo trasmettere serenità ai ragazzi. E anche io mi tocco...».

La figlia di Rudic, Martina, è una grande violoncellista ed è italiana di adozione: diplomata al Conservatorio di Como, vive a Milano.

Il retroscena ARONNE ANGHILERI

La finale Croazia-Italia ripresenta i protagonisti del Mondiale 1986 a Madrid (Jugoslavia-Italia 12-11 dopo 8 supplementari) e dell'Olimpiade 1992 a Barcellona (Italia-Spagna 9-8 dopo 6 supplementari). Rudic nel 1986 allenava la Jugoslavia e Campagna era il più combattivo giocatore italiano. Nel '92 Rudic allenava l'Italia di cui Campagna divenne capitano. Ora che si ritrovano da avversari, dopo che Campagna è divenuto al-

È la finale giusta?

«Abbiamo meritato entrambe: noi stiamo giocando bene dall’inizio e siamo cresciuti. L’Italia dopo la sconfitta contro di noi, è migliorata tantissimo». Aver battuto il Settebello sarà un vantaggio?

«La finale è una storia nuova, è una partita a sé. Scelgo il 50% di possibilità per parte». Chi la preoccupa di più degli azzurri?

«Non mi preoccupo di un singolo, ma più del gioco che esprime quest’Italia. Ho anche molta fiducia nei mezzi dei miei».

S Ratko Rudic, 64 anni, c.t. della Croazia, è alla 12a Olimpiade: insegue il quarto oro ai Giochi, dopo quelli con Jugoslavia (’84 e ’88) e Italia (’92). In carriera ha allenato anche gli Stati Uniti

Non è curioso che tra lei è un’altra grande conquista si metta di mezzo il suo allievo Campagna?

«Sandro è un amico, era il mio giocatore preferito, è stato il mio assistente, poi ha preso la sua strada ed ora è uno dei più grandi allenatori del mondo. Siamo molto vicini: grandi amici e per una partita grandi avversari. È una occasione per entrambi: la pressione potrà fare la differenza». Quando incrociate gli sguardi, cosa vi dite in queste ore?

«Parliamo tranquillamente, durante la partita penseremo alle nostre squadre, alla fine ci abbracceremo e resteremo amici come prima».

Lei dopo l’Italia ha ricostruito la pallanuoto americana, dopo Atene è tornato in Europa, ha vinto un titolo mondiale ed europeo con la Croazia. Come fa a reggere sempre la scena?

«Il mio entusiasmo nasce dall’amore per la pallanuoto. Ma io non devo pensare a ciò che ho fatto, e Sandro non penserà che sarà alla sua prima finale olimpica da allenatore: bisogna solo cogliere l’attimo». Sono i giorni della celebrazione del Settebello d’oro del ’92: come ricorda quell’impresa?

«Cominciammo a creare un gruppo molto forte, ci siamo impegnati tutti e la squadra era preparata molto bene. Vincere con la famiglia reale spagnola in tribuna fu una grande soddisfazione per noi». E quest’Italia cosa ha di speciale?

«Ho grande rispetto del Settebello, in questi anni ha ottenuto risultati eccezionali. E il merito è di Sandro: è ripartito da un nuovo gruppo». Il momento più bello della sua carriera?

«Quello che deve ancora venire...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sandro e Ratko, uomini abituati a vivere sfide infinite lievo di Rudic, vale la pena di rievocare quelle due finali. Madrid 1986 La squadra azzurra

perde la medaglia d'oro all'ultimo secondo della più storica partita mai giocata nella pallanuoto. La finale Jugoslavia-Italia si chiude dopo otto tempi supplementari. Vi sono fasi alterne che vedono l'Italia in vantaggio 4-1 nel secondo tempo e 6-3 a metà del terzo, la Jugoslavia fallire un rigore sul 10-10. Si chiude al 52', quando sul punteggio di 11-11 Sandro Campagna, ormai cotto, tenta di andare in controfuga a un secondo dalla fine e lascia li-

bero Igor Milanovic, il quale azzecca il tiro più importante della sua vita, e fissa il risultato sul 12-11. Il tabellone indica il tempo mancante: 3/10 di secondo. Barcellona 1992 La finale è Spagna-Italia, vi assistono anche il re e la regina. Gli azzurri sono determinati ma sereni. Gli spagnoli invece sono carichi di responsabilità. Passano 5 minuti e Silipo è espulso definitivamente dall'arbitro cubano Martinez. L’Italia va ugualmente in vantaggio 4-1, poi 6-3. Gli spagnoli raggiungono il pareggio sul 7-7 a 34" dal termine. Si va ai supplementari: 0-0

ALLE 15.30 LA FINALE PER IL TERZO POSTO

Serbia-Montenegro vale il bronzo: insieme furono d’argento ad Atene Prima della finale che vale l’oro, scenderanno in vasca (15.30 italiane) per il bronzo la Serbia argento mondiale e terza a Pechino 2008, e il Montenegro, battuti rispettivamente da Italia e Croazia. È curioso come le due avversarie che oggi si contendono il terzo posto, abbiano raccolto nel 2004 l’argento insieme. Sarà la sfida

dei rimpianti ma sarà una sfida molto accesa perché il Montenegro intende ribaltare il pronostico contro la corazzata Serbia che dispone del cannoniere del torneo, Andrija Prlanovic, autore di 21 reti. Per il 5˚ posto si sfidano Spagna e Ungheria (ultima in carriera per Tamas Kasas), per il 7˚ posto Usa (argento nel 2008) e Australia.

nel primo, 0-0 fino a 42" dalla fine del secondo, quando l'arbitro Van Dorp concede un rigore contro Fiorillo. Estiarte batte il rigore e per la prima volta la Spagna è in vantaggio, 8-7. Sembra finita, e invece l'esecrato Martinez allontana Sans e dà a Ferretti la possibilità di pareggiare. Quindi altri quattro periodi di 3 minuti, gol decisivo di Gandolfi quando mancano 32" alla conclusione, palo di Oca nell'ultima disperata reazione spagnola. Medaglia d'oro all' Italia, Ratko Rudic per la terza volta consecutiva guida una squadra al successo olimpico. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 GINNASTICA

RITMICA

DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA LONDRA

Quattro anni vissuti con l’incubo nascosto sotto il «tappeto» di tre ori mondiali: le giurie che a Pechino le hanno tenute fuori dal podio. E adesso per le Farfalle azzurre è il momento di esorcizzarlo, di affrontarlo, di batterlo. C’è una medaglia da conquistare oggi, con due prove che dovranno essere perfette, anzi «più perfette della perfezione», se è possibile dire così, per battere tutti gli avversari, in pedana e fuori. Santoni, Blanchi, Savrayuk, Laurito, Stefanescu e Pagnini hanno il fuoco dentro, sono coraggiose perché i loro esercizi sono i più difficili e rischiosi e, come dice la c.t. Emanuela Maccarani, «devono recuperare l’attrezzo anche con i denti» pur di non farlo finire a terra. Che siano le 5 palle o i 2 cerchi e 3 nastri, le ragazze dell’Aeronautica militare dovranno volare sopra le giurie (per fortuna neutrali, dopo tanti scandali e tante vergogne) e sopra le avversarie. E non possono essere più tranquille rispetto ai Giochi di 4 anni fa visto che manca la Cina, perché il vero problema di Pechino fu la Russia, che sarebbe dovuta restare fuori del podio, come mise in evidenza la c.t. azzurra. E la Russia resta il diavolo che si conosce bene. Le magnifiche sei Tre delle Far-

falle erano a Pechino, oggi vanno in cerca della rivincita. Ma anche le altre tre sentono bruciare sulla loro pelle quella beffa. Tutte e sei sono pronte a dare spettacolo e dimostrazione di altissima tecnica. Il capitano, Elisa Santoni, argento ad Atene 2004, guida l’attacco: «Abbiamo rivoluzionato il mondo della ritmica. Nel 2003 cominciam-

Farfalle, urlo di guerra «È l’ora della rivincita» L’Italia tre volte iridata a caccia del podio dopo la delusione di Pechino. Santoni: «Meritiamo l’oro». Ma la Russia fa paura mo con il bronzo agli Europei, che fu una sorpresa, ma da allora non siamo più scese dal podio tranne che per decisioni indipendenti da quello che abbiamo mostrato in pedana. E adesso meritiamo l’oro». Elisa Blan-

chi è l’altra «sopravvissuta» di Atene e mostra tutto il suo carattere: «La medaglia dei Giochi 2004 è stata storica, perciò vogliamo ripeterci. Non ci siamo riuscite a Pechino e sentiamo ancora l’amaro in bocca, ce

la faremo adesso». Con la rabbia del 2008 c’è Anzhelika Savrayuk, allora alla prima Olimpiade: «Prima che l’Italia cominciasse a vincere c’erano altri canoni nella ritmica, ora tanti ci copiano e questo è la testimo-

laSquadra Elisa Santoni, il capitano. 24 anni, titolare ai 3 nastri e 2 cerchi

Marta Pagnini 21 anni, prima Olimpiade, è titolare alle 5 palle

Romina Laurito 25 anni, prima Olimpiade. E’ stata anche individualista

Andreea Stefanescu 18 anni, è la più giovane del gruppo

Elisa Blanchi 24 anni, con la Santoni era nel gruppo argento ad Atene

Anzhelika Savrajuk 22 anni alla seconda Olimpiade dopo Pechino

nianza del gran lavoro svolto, che merita il giusto premio». Le nuove E poi tocca alle tre nuo-

ve Farfalle, che a Pechino erano presenti solo in spirito. Andreea Stefanescu ricorda: «Mi svegliai alle 5 del mattino per vedere la gara di Pechino e soffrii molto nel vedere quell’ingiustizia. Adesso, posso dare il mio contributo in pedana». Romina Laurito rivela: «Il mio sogno da bambina era partecipare all’Olimpiade, ora lotto per la medaglia. Quando quattro anni fa vidi in tv i Giochi non avrei mai pensato che un giorno ci sarei stata anch’io». Marta Pagnini, racconta il suo dolore per l’ingiustizia di Pechino: «Ero riserva, avevamo lavorato insieme. Stavo male dopo la gara, sentivo tanta rabbia, figuriamoci loro. Pensavo che meritassero la rivincita, sono contenta di esserci anch’io per aiutarle». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Emanuela Maccarani 45 anni (a sinistra) ha creato le Farfalle della ritmica conquistando un argento ad Atene 2004 e tre titoli mondiali consecutivi (2009-2011)

Si parte alle 14.30 La gara è con le russe. Bielorussia e Bulgaria outsider RUSSIA Nelle qualificazioni ha ottenuto 28.375 nell’esercizio con le 5 palle (9.400 difficoltà tecnica, 9.625 valutazione artistica, 9.350 esecuzione) e 28.000 nei cerchi e nastri (D. 9.350; A. 9.550; E. 9.100). Totale 56.375. Problemi nella sincronia e nell’esecuzione. Punta all’oro. ITALIA Ha ottenuto 28.100 con le 5 palle (D. 9.400; A. 9.500; E. 9.200) e 27.700 nei cerchi e nastri (D. 9.100; A. 9.500; E. 9.100). Totale 55.800. Punti di forza nei rischi, nell’originalità delle collaborazioni e nella spettacolarità degli esercizi. Punta all’oro. BIELORUSSIA Ha ottenuto 27.900 con le 5 palle (D. 9.350; A. 9.400; E. 9.150) e 26.850 nei cerchi e nastri (D. 9.050; A. 9.200; E. 8.600). Totale 54.750. Esercizi poco spettacolari e poco moderni, difetti nell’esecuzione. Difficile l’argento, lotta per il bronzo. BULGARIA Ha ottenuto 27.250 nelle 5 palle (D. 8.800; A. 9.450; E. 9.000) e 27.375 nei cerchi e nastri (D. 9.075; A. 9.400; E. 8.850). Totale 54.625. Esercizi vecchi e statici, eseguiti però in sicurezza. Lotta per il bronzo.

MOUNTAIN BIKE IERI LA PROVA FEMMINILE VINTA DALLA BRESSET, LECHNER 17a. OGGI GLI UOMINI

Tocca a Fontana, una medaglia nel mirino L’azzurro, quinto a Pechino è il più atteso. Il c.t: «Dovrà gestire bene la gara» DAL NOSTRO INVIATO

PIER BERGONZI twitter @pierbergonzi LONDRA

Il mare comincia lì dove il Tamigi finisce la sua corsa. A uno sguardo dalla fattoria di Hadleigh, circa 60 chilometri a Nord-Est di Londra, l’Olimpiade assegna le medaglie della

mountain bike. Ieri Eva Lechner ci ha provato per mezzo giro, poi ha dovuto alzare bandiera bianca mentre la francesina Julie Bresset dominava. Oggi ci prova Marco Aurelio Fontana con speranze un po’ più solide. Nella gara femminile, Eva è riuscita a rimanere agganciata al gruppo di testa per i primi chilometri, poi la Bresset, campionessa del mondo under 23, ha demolito, una dopo l’altra, le avversarie, fino a vincere nettamente sulla tedesca Sabine Spitz e l’americana Georgia Gould. L’azzurra ha chiuso diciassettesima (a 6’46") dispiaciuta per l’occasione persa. «Non avevo proprio forze — ha spiegato Eva —. È da quando sono qui a

Londra che ho un forte mal di stomaco. Nessun problema di preparazione e nessun problema di bici: il nuovo telaio per le ruote da 29 era super. Sono mancata soltanto io». Idee Hubert Pallhuber, tecnico della Nazionale di mountain bike, ha avuto modo di chiarirsi ulteriormente le idee sul tipo di percorso che aspetta il nostro Marco Aurelio Fontana, 27 anni, e un giovane emergente con Gerard Kerschbaumer, 20 anni. «Saranno sette giri di un circuito senza un metro di pianura. Sono un po’ preoccupato per il tratto in pietre, perché lì è facilissimo scivolare, ma i nostri sanno guidare molto bene

Marco Aurelio Fontana, 27 anni, tre volte sul podio di Coppa NEWPRESS

la bici...». Kerschbaumer è chiamato soprattutto a fare esperienza. Mentre a Marco Aurelio Fontana si chiede una gara da podio o lì vicino... A Pechino l’azzurro andò all’attacco e restò in ballo per una medaglia fino all’ultimo giro chiudendo al quinto posto. «Marco è ulteriormente migliorato — conferma Pallhuber —. Quest’anno è stato terzo in tre prove di Coppa del Mondo e corre col gruppo dei più forti. Il faro della corsa è lo svizzero Nino Schurter e vedo bene anche l’altro elvetico Vogel. Ma non lascerei spazio a due vecchie volpi come Absalon ed Hermida. Sono sicuro che Fontana non avrà a problemi a stare con loro, ma non dovrà sbagliare la gestione della gara, perché spesso paga nei finali. Va forte, ha personalità e mestiere: io ho fiducia». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 PALLAVOLO l’analisi di GIAN LUCA PASINI

Se battiamo forte e bene torniamo sul podio Dopo 8 anni

I tifosi italiani, quelli che pagano anche 100 sterline (130 euro circa) per avere un biglietto a Earls Court e quelli alla televisione (erano oltre 3.750.000 per guardare la partita contro il Brasile, record televisivo su Rai2 nella giornata di venerdì), scatenati in queste ore sui social network con i loro commenti, si fanno una domanda sola: che Italia vedranno questa mattina nella sfida per la medaglia di bronzo contro la Bulgaria? Quella scintillante che ha sommerso i campioni

olimpici 2008 degli Stati Uniti (nei quarti) o quella un po' meno lucida che ha perso nettamente contro la Bulgaria e che è stata travolta dai tre volte campioni del mondo brasiliani? Difficile dare una risposta senza la sfera di cristallo o senza leggere i fondi di caffè (qui l'espresso tra l'altro latita), ma la sentenza divinatoria la si potrà avere dalle prime battute azzurre della gara di oggi. Se dovessero squassare la ricezione avversaria (come con gli americani) è abbastanza

facile immaginare che con il corso della partita gli azzurri finiranno per prendere il sopravvento, se invece, come accaduto in semifinale, i bulgari riusciranno a reggere l'urto dei nostri battitori, per l'Italia potrebbe mettersi male. Almeno, fino ad oggi ai Giochi, è andata così: è un'Italia servizio dipendente. Che troppo spesso va in crisi d’astinenza (da ace). Avrà trovato Berruto le contromosse in modo da riportare l'Italia sul podio olimpico otto anni dopo l'argento di Atene?

IL PERICOLO PLACI’ Tra noi e il bronzo la Bulgaria risorta grazie a un italiano I balcanici squassati dagli scandali si affidano al tecnico pugliese che va in panchina contro il parere dei medici

tato Nayden Naydenov, ex giocatore, che ha digerito il compromesso: lui figura come tecnico, anche se Placì (56 anni di Specchia, provincia di Lecce), di fatto guida la squadra. Il volley globale ha smascherato la fiction organizzata dalla federazione di Sofia: è bastato il primo timeout con microfono acceso a raccontare che Placì (da 4 anni secondo con questa Nazionale) è appunto l'allenatore, con tanto di timeout in italiano e Naydenov che – all’occorrenza – traduce in bulgaro le poche parole che i giocatori non capiscono. Placì in Bulgaria era già diventato qualcuno in estate quando – contro il parere dei medici - aveva voluto restare in panchina durante il torneo di qualificazione («questo uomo ha fatto tanto per la Bulgaria e ha messo pure a rischio la sua vita…», aveva detto allora il primo ministro Borissov). Lo stress aveva riattivato un’infezione provocata dai postumi di un vecchio incidente in moto. Tanto che, subito dopo la gara decisiva con la Francia, era stato ricoverato all'ospedale Pirogov della capitale. «Dopo i Giochi dovrò curarmi seriamente – racconta Placì, una vita da

Stoytchev si è dimesso dopo il pass ai Giochi: poi altri c.t. se ne sono andati Alla pre-olimpica Placì è finito all’ospedale per i postumi di un vecchio incidente DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI twitter@GianLucaPasini LONDRA

«Quando hai una squadra come questa è come quando hai il frigo pieno, ti basta un po’ di sale, un po’ di condimento e la cena la prepari sempre». Le definizione culinaria è di Camillo Placì e si riferisce alla «sua» Bulgaria quella che è arrivata a giocarsi una medaglia con l'Italia di Berruto, dopo un’estate di tempesta, scandali e polemiche. Sorpresa E' stata la sorpresa

dei Giochi con un gruppo di atleti che il campionato italiano aveva più o meno scartato (non ritenendoli all’altezza) e che a due mesi dall’Olimpiade era allo sbando, tanto che le massime autorità del Paese, non solo quelle sportive, erano state costrette a intromettersi nei fatti del volley. Dopo che il tecnico, Rado Stoytchev (campione di tutto a Trento) si era

FINALE PER L’ORO

Il Brasile senza Vissotto attacca la Russia (a.a.) Per la sesta volta negli ultimi 10 anni la Russia e il Brasile si troveranno di fronte in una finale. Per la verità, però, quando conta davvero, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, i ragazzi di Mosca non hanno vinto mai. Sarà questa la volta buona? Confermata, come contro l'Italia l'assenza di Vissotto nelle fila del Brasile, con uno strappo di 2 cm non può recuperare. Lo sostituirà, come ha già fatto bene contro l’Italia, Wallace. Un po' d’Italia nella Russia, il secondo del c.t. Alekno è Sergio Busato.

dimesso, - come promesso – il giorno dopo aver ottenuto il pass olimpico, in disaccordo con una federazione (indefinibile come comportamento) che lo aveva esonerato solo qualche settimana prima e poi era stata costretta a rimangiarsi la parola e a richiamarlo di gran carriera, su pressione del primo ministro (calciatore e tennista), Boyko Borissov. Rado Insieme a Stoytchev

era stato anche Matey Kaziyski, campione consacrato di Trento e uomo simbolo, ad andarsene (più o meno per lo stesso motivo). Poi anche Andrey Zhekov, il regista, aveva lasciato la nazionale senza dare spiegazioni. Era seguita una fase da oggi le comiche con il numero 1 della pallavolo bulgara, Dancho Lazarov, che annunciava c.t. a ripetizione (da Prandi a Stoev, allo stesso Placì, il preferito dalla squadra). Alla fine è spun-

Ivan Zaytsev, 23 anni, nella gara persa 0-3 coi bulgari nel girone. Sotto Camillo Placì, 55 anni TARANTINI

secondo, che 4 anni fa aveva conquistato il bronzo olimpico con la Russia -, ma questa è stata una grande esperienza. I giocatori mi hanno seguito, hanno capito che per loro era l’opportunità della vita; sono giovani, ma arriveranno lontano». Cittadinanza E il sogno della Bulgaria, dopo le polemiche e le tristezze dell’estate con dirigenti avvinti alle poltrone modello Attack (ognuno ha i suoi…), è diventato il sogno di un Paese: alle partite non manca mai Stefka Kostadinova (numero 1 del comitato olimpico, ex regina del salto in alto, che per il volley ha tradito anche l’atletica…) e di recente è arrivato il presidente della Repubblica, Rosen Plevneliev, che a Placì ha promesso la cittadinanza. Per evidenti meriti sportivi. Se non ci fosse di mezzo l’Italia, con una storia così saremmo tutti a tifare Bulgaria… © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA VIGILIA DEL C.T.

LE FINALI AI GIOCHI

1984 Los Angeles BRONZO Dopo aver perso la semifinale contro il Brasile (1-3) affronta il Canada nella finale per il bronzo e vince 3-1

Mauro Berruto, 43 anni TARANTINI

1996 Atlanta ARGENTO Stravince tutte le partite del girone, poi quarti e semifinale. Cade solo nella finale per l'oro contro l'Olanda, 17-15 al tiebreak

Berruto: «Davanti a noi un gran traguardo»

2000 Sydney BRONZO Ancora vince le prime sei partite (girone e quarti), ma nella semifinale con la Jugoslavia crolla (0-3) conquista il bronzo sull’Argentina 3-0

«Mezz’ora per essere delusi della sconfitta contro il Brasile e poi subito a marchiarci a caratteri di fuoco in testa l’importanza dell’impegno contro la Bulgaria, perché una medaglia ai Giochi è sempre una cosa grande», pochi minuti dopo la sconfitta contro i tre volte campioni del mondo, così Mauro Berruto ha spiegato alla stampa il programma di avvicinamento alla finale che può riportare l’Italia sul podio olimpico otto anni dopo Atene (finora gli azzurri hanno conquistato all’Olimpiade due argenti e due bronzi). Molto dipenderà da come la squadra riuscirà ad assorbire il contraccolpo psicologico subìto con la netta sconfitta venerdì sera, non è un segreto che i giocatori (e lo hanno ammesso uscendo dal campo con la faccia e con le parole) di avere il morale a terra: «Noi ci speravamo, ci contavamo – continua il tecnico italiano -, eravamo pronti a ripetere una grande gara. Per alcuni aspetti abbiamo anche provato a farlo. Deluso? Assolutamente no. Mi dispiace. Per questi ragazzi, per tutti noi che ci tenevamo tanto a vincere, a fare vedere la nostra migliore pallavolo. Non è stato così. Ma il contributo (nel merito) va a chi stava dall’altra parte della rete. L’attacco è stato il fondamentale che ha fatto la differenza nella gara con il Brasile, loro lo hanno interpretato alla perfezione. La finale per l’oro di certo è fra le due squadre che hanno meritato di più in questa Olimpiade: il Brasile e la Russia».

2004 Atene ARGENTO Nel girone perde contro il Brasile al tiebreak, poi infila una serie di vittorie. Ma perde ancora con gli uomini di Bernardinho in finale (3-1) 2008 Pechino Quarto Posto Torneo tormentato dagli infortuni cade in semifinale contro il Brasile (3-1) e nettamente nella finale per il bronzo contro la Russia (3-0)

LONDRA

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LONDRA 2012 ATLETICA

GIAMAICA ESAGERATA

Bolt più fulmine che mai Oro record nella 4x100 L’isola dello sprint spicca il volo con Blake nella terza frazione Usain capolavoro e tris come a Pechino: 36"84, Stati Uniti k.o. DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA

Tripletta d’oro e record del mondo! Si può correre una 4x100 in 36"84? Evidentemente sì. Altro che leggenda: Usain Bolt va oltre qualsiasi definizione. Usain Bolt è troppo. Usain Bolt è uno da tripla doppia. E non è basket, dove l’espressione indica una prestazione con almeno dieci punti, dieci rimbalzi e dieci assist. Tripla doppia nell’atletica, per un atleta diventato uragano: oro nei 100, nei 200 e nella 4x100 a Pechino 2008; oro nei 100, nei 200 e nella 4x100 a Londra 2012. E se non è roba da urlo questa... Unico, inimitabile, strabordante. La staffetta di Giamaica è di nuovo padrona: Nesta Carter, Michael Frater, Yohan Blake e lui, il lampo di Trelawny. Che squadra, che quartetto. Usa k.o. Perfettamente suddiviso tra i club nazionali che dettano legge: l’Mvp di Stephen Francis per i primi due uomini e il Rtc di Glen Mills per gli altri. Dell’assenza dell’infortunato Asafa Powell, francamente, nessuno si è accorto. Il serbatoio caraibico è proprio infinito. Quanto durerà questo fantascientifico 36"84, proprio limite di Daugu 2011 migliorato di 20/100? Gli Stati Uniti sono di nuovo battuti. Però, dopo che nelle ultime tre grandi rassegne non erano nemmeno riusciti a far arrivare il testimone, stavolta tagliano il traguardo con un sontuoso 37"04, precedente limite mondiale eguaglia-

to. Resta comunque chiaro: Trell Kimmons, Justin Gatlin, Tyson Gay e Ryan Bailey (curiosa la distribuzione dei frazionisti) non possono essere contenti di un secondo posto. La gara Gli uomini a stelle e strisce, con un Gatlin in gran spolvero, reggono più che bene. Poi tocca a The Beast, a Blake. Il vecchio Gay, però, pur non avendo corso una curva in tutta la stagione, vende cara la pelle. E all’ingresso nel rettilineo conclusivo c’è ancora equilibrio. Adesso è sfida Bolt-Bailey. Dura un paio di metri, non di più. Usain è un ciclone, una belva. Il suo lanciato mette paura. Spinge fino in fondo e il cronometro regala una meraviglia. C’è anche qualche attimo di suspence: il risultato non è subito ufficializzato. Perché il Canada, che ha chiuso in 38"07, viene squalificato per invasione di corsia. Così, nella magica notte dello junior Keshorn Walcott, oro nel giavellotto, il bronzo va a Trinidad & Tobago (38"12), un Paese che ora balla di gioia. Poi ci sono la Francia (38"16) e il Giappone (38"35). Il 36"84 della Giamaica è da apprezzare anche per le condizioni in cui si è corso: temperatura bassa (18˚) e un vento fastidioso. Pazzesco.

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gli ori olimpici di Bolt Usain (foto Afp) ha vinto 100, 200 e 4x100 sia a Pechino sia a Londra

di undici ori e di due argenti. Cinque sono arrivate con la 4x100: d’argento ai Mondiali di Osaka 2007 e poi sempre d’oro tra Pechino 2008, Berlino 2009, Daegu 2011 e, appunto, Londra 2012. Facile immaginare chi sia l’unico sempre presente: Bolt, naturalmente. E quattro presenze a testa hanno Carter e Frater, due sottovalutati. E vogliamo parlare di record del mondo? Quelli di Usain, adesso, sono otto: tre nei 100, due nei 200 e tre nella 4x100. Era però dal 2009 che non ne centrava uno. Questo arriva con tanto di consueto show: prima, durante e dopo la gara. Per Rogge Bolt come Re Mida:

trasforma in oro tutto ciò che tocca. Per conferme, chiedere a Gordon Staines e a Chantal Grey. Chi sono? Due nessuno. Fino a che non sono per caso entrati nel cono di luce di Usain. Il primo è stato lo starter della finale dei 200 e, dopo, ha raggiunto una popolarità che in 25 anni di onorata carriera mai si era immaginato. La seconda è la 17enne volontaria al quale il giamaicano, prima di mettersi sui blocchi di quella gara, s’è rivolto domandandole perché mai apparisse nervosa... In questi giorni è stata intervistata più lei di tanti medagliati. Ditelo a Rogge, presidente del Cio, che crede che Bolt non sia ancora leggenda. E’ tripla doppia, monsieur Jacques.

Numeri Per Usain — che riesce

persino a bisticciare con un giudice di campo perché vorrebbe tenersi il testimone — è la medaglia olimpica numero sei, da aggiungersi a sette mondiali, per un totale

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il giudice ottuso

Usain Bolt discute con i giudici subito dopo la gara. Voleva tenersi il testimone come ricordo, ma i commissari sono stati inflessibili. Fino all’intervento di Sebastian Coe REUTERS

L’EROE DI LONDRA USAIN ORA È ATTESO DAI MEETING SVIZZERI. PER LA GIAMAICA PRIMATO DI MEDAGLIE AI GIOCHI: 12

«Centrati tutti gli obiettivi, ripetersi a Rio sarà dura» LONDRA

«Cosa c’è di più bello che chiudere un’Olimpiade così?», domanda mister Bolt appena finita la gara. Nulla, caro Usain. «Tutto il quartetto è stato grande — scandisce, mentre dalle tribune impazziscono per lui —. Sapevamo di valere il record del mondo ed è arrivato. Ed è la ciliegina sulla torta». Anche la cerimonia di premiazione si trasforma in un suo show personale: quando scende dal podio si mette addirittura a dirigere l’ola e, con Mo Farah al fianco, si trasforma in meraviglioso giullare. «Ho centrato tutti gli obiettivi che mi ero posto — sorride —, adesso voglio gustarmi ogni momento possibile. Londra mi ha regalato gioie immense. È stato bellissimo gareggiare

qui». Usain — anche senza volerlo — spazza tutto. Gli altri, al confronto, diventano comparse. E il bello è che la sua collezione di medaglie e di primati difficilmente finirà qui. Non male per uno che già nel 2002, a 15 anni e 332 giorni, diventava il più giovane campione iridato junior della storia, vincendo il titolo sui 200 ai Mondiali di categoria di Kingston... Il quartetto «Mi domandate di Rio 2016 — sospira —: sarà dura. Ci sarà Blake, ci saranno un sacco di ragazzi nuovi. Vediamo cosa succederà da qui a quattro anni». A Yohan non importa di venir schiacciato e oscurato dal maestro: «Abbiamo retto perfettamente la pressione — sostiene — e Usain non ha fatto che motivarmi di continuo». Ci sono anche Nesta Carter e Mi-

chael Frater: non vanno dimenticati. «Abbiamo provato molti cambi quest’anno — dice il primo —: mi aspettavo un gran tempo, ma non un tempo così esagerato». «Sapevamo che gli Stati Uniti ci avrebbero impegnato — aggiunge il secondo —, ma noi in più abbiamo avuto un sacco di tifo. Londra è piena di giamaicani». Per la squadra è record di medaglie: il bottino olimpico, grazie anche al 3˚ posto della 4x400 femminile arrivato poco prima del trionfo di Bolt & compagni, si attesta a quota 12 (4 ori, 4 argenti e 4 bronzi), una più di Pechino 2008. Da favola. Con capitan Bolt a far da manifesto. Il futuro Adesso che la tripletta è

Un poker fenomenale

completata, adesso che per lui gli aggettivi sono finiti, è tempo di celebrazioni: stasera appun-

Da sinistra Yohan Blake, 22 anni, Usain Bolt, 25, Nesta Carter, 26, e Michael Frater, 29: il quartetto ha dominato la 4x100 olimpica AFP

tamento a Brick-Lane, covo olimpico dei tifosi caraibici. Usain, poi, rimarrà presumibilmente in città: Londra, del resto, è la sua base estiva europea. Ma non avrà tanto tempo per riposare: giovedì 22 comincerà per lui una sorta di tournée svizzera. Prima, a Friburgo, la presentazione del meeting di Losanna del giorno dopo, quindi il 30 quello di Zurigo: resta solo da definire quali gare sceglierà, così come a Bruxelles il 7 settembre. Di certo, anche lì, tutti imiteranno la sua freccia. Come a Londra in questi giorni. Dai vigili del fuoco ai poliziotti, dai bimbini di ogni età al sindaco Boris Johnson. Nessuno s’è vergognato di farsi ritrarre nella posa. Bolt, con la sua simpatia contagiosa, toglie il freno a qualsiasi inibizione. a.b.


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Usain Bolt, 25 anni, batte Ryan Bailey, 23, sul traguardo della 4x100 EPA

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LE ALTRE GARE

I NUMERI

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i record del mondo della 4x100 maschile battuti in una finale olimpica: il primo fu ad Anversa nel 1920 (42"2 dagli Stati Uniti)

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gli ori caraibici nei lanci maschili ai Giochi olimpici: mai nessuno c’era riuscito prima del trinidegno Keshorn Walcott. In precedenza Cuba aveva vinto 4 ori ma al femminile, il primo a Mosca 1980 con la giavellottista Maria Colon

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36"84

record da favola Bolt e compagni hanno migliorato di 20/100 il record siglato ai Mondiali 2011

Cronologia record 4x100 IN 28 ANNI UN PROGRESSO DI 1" Il record mondiale della 4x100 maschile ha avuto un miglioramento di 1" in 28 anni. Ai Giochi olimpici di Los Angeles 1984, gli Stati Uniti trascinati da Carl Lewis corsero in 37"83. Lewis ha messo la firma su 5 primati del mondo della staffetta veloce, l’ultimo nella finale olimpica di Barcellona ’92. Usain Bolt per ora è fermo a 3. Questa la cronologia del primato mondiale da quando è in vigore il cronometraggio automatico con i centesimi. 38"19 Usa/Black-Taylor-Tinker-Hart 1972 38"03 Usa/Collins-Riddick-Wiley-Williams 1977 37"86 Usa/King-Gault-Smith-Lewis 37"83 Usa/Graddy-Brown-Smith-Lewis

1983 1984

37"79 Fra/Morinière-Sangouma-Trouabal-M.Rose 1990 37"67 Usa/Marsh-Burrell-Mitchell-Lewis 1991 37"50 Usa/Cason-Burrell-Mitchell-Lewis 1991 37"40 Usa/Marsh-Burrell-Mitchell-Lewis 1992 37"40 Usa/Drummond-Cason-Mitchell-Burrell 1993 37"10 Giam/Carter-Frater-Bolt-Powell 37"04 Giam/Carter-Frater-Blake-Bolt

2008 2011

36"84 Giam/Carter-Frater-Blake-Bolt

2012

clic GIAMAICA BATTE ITALIA NELL’ATLETICA: 66 MEDAGLIE A 60 Usain Bolt, con 6 ori, oltre a essere l’unico atleta ad aver realizzato la tripletta 100, 200 e 4x100 in due Olimpiadi consecutive, è anche il giamaicano più vincente ai Giochi. Ma per far capire pienamente la forza dell’isola caraibica nell’atletica, basta dire che - nonostante sia grande quanto metà Lombardia ha già vinto più medaglie olimpiche dell’Italia (66 contro 60). In totale, la Giamaica ha conquistato 67 medaglie. Fra queste solo una non è dell’atletica: si tratta del bronzo preso da David Weller a Mosca 1980 nel ciclismo su pista (chilometro).

l’Analisi di GIANNI MERLO

B&B completano la favola caraibica La premiata ditta Bolt&Blake ha distrutto le ultime illusioni degli Stati Uniti, che avevano formato nella 4x100 un quartetto a sorpresa, inedito e fortissimo. Il gioco è riuscito per metà gara, perché poi il gattone Blake ha spento la luce di Gay, uscito da questi Giochi con un gran mal di testa e la smorfia sempre più triste. Gli statunitensi hanno pareggiato il vecchio record del mondo, 37"04, ma tre metri indietro a Bolt, 36"84! Orgoglio sotto i tacchi. Usain sempre più mattatore olimpico. Solo un giudice l’ha battuto: stupidamente non gli ha voluto lasciare il testimone come ricordo. Il regolamento una volta tanto avrebbe potuto essere messo da parte, ma il gentleman è stato irremovibile. Però è intervenuto Coe che gli ha fatto recapitare il prezioso ricordo. La vaporiera Giamaica sta trascinando i Caraibi verso risultati impensabili fino a qualche anno fa. Non è solo l’effetto Bolt, ma un lavoro fatto con costanza nei centri di preparazione della federazione internazionale, che ha dato la possibilità a talenti veri di esprimere tutto il loro potenziale. Chi avrebbe mai scovato James Kirani, 19enne di Granada, isola che conta a fatica 150.000 anime ed è nota soprattutto per l’invasione dei marines statunitensi nel 1983? E poi il quartetto delle Bahamas ha messo fine al regno degli Stati Uniti nella 4x400. Felix Sanchez, figlio della Repubblica Dominicana, è tornato all’oro nei 400 ostacoli dopo il trionfo ad Atene nel 2004, seguito da una lunga eclisse. E si è portato appresso un giovanissimo talento, Luguelin Santos, argento nei 400. Trinidad e Tobago, terra di velocisti, questa volta ha partorito la più grossa sorpresa: l’oro di Walcott nel lancio del giavellotto. Nessuno aveva mai pensato che potesse accadere.

gli ori olimpici di Trinidad & Tobago, terra di velocisti: il primo lo vinse a Montreal ’76 sui 100 Hasely Crawford

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le vittorie russe nel salto in alto femminile nelle ultime 4 edizioni dei Giochi: Elena Yelesina (2000), Elena Slesarenko (2004) e Anna Chicherova (2012)

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gli ori olimpici di Allyson Felix: 3 a Londra (200, 4x100 e 4x400) e 1 a Pechino 2088 (4x400) a cu si vanno 2 medaglie d’argento sui 200 (Atene 2004 e Pechino 2008)

Mariya Savinova, 26 anni, batte Caster Semenya, 21 REUTERS

Chicherova regina dell’alto Semenya argento negli 800 Walcott, che sorpresa La russa sale a 2.05. La connazionale Savinova batte Caster sul doppio giro. Il giavellotto al 19enne di Trinidad e Tobago DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

Usain Bolt almeno in qualcosa non è solo. C’è un’altra atleta che torna a casa con il collo piegato da tre ori e un primato mondiale in tasca. E’ la statunitense Allyson Felix che ieri sera nell’immenso catino dello stadio olimpico di Londra ha corso una seconda frazione determinante che ha permesso agli Stati Uniti di conquistare ancora una volta il titolo della 4x400. Lei, Allyson, aveva aperto le sue danze londinesi con il titolo dei 200 in cui ha beffato le giamaicane e la Jeter con la leggerezza di una farfalla. Leggerezza che ieri le ha permesso, dopo la bella frazione di Dee Dee Trotter, di scavare un baratro con russe e giamaicane. Per Francena McCorory e Sanya Richards portare per prime il testimone al traguardo è stata poco più di una formalità e chiudere in 3’16"87. La Felix è una vera specialista delle staffette: con la 4x400 aveva vinto pure a Pechino.

La Felix trascina gli Usa nella 4x400 (3’16"87) e torna a casa con 3 ori Barrett e Shkolina chiudono il podio dell’alto: 2.03 per entrambe

Cattiva Prima di lei aveva trion-

fato Mariya Savinova negli 800. Una gara all’inizio difficile da leggere con la statunitense Alysia Johnson Montano a dettare l’andatura nel primo giro e un passaggio ai 400 in 56"31. Un passaggio violento, che ha fatto vittime nel giro decisivo. A pagare è stata soprattutto la keniana Pamela Jelimo, che ha aperto il fuoco a 250 metri dal traguardo. Uno scatto violento che però non ha ingannato la Savinova che ha recuperato subito il gap mettendosi alle sue calcagna. La Jelimo ha cercato di rilanciare, ma è stato l’errore fatale. La Savinova l’ha passata all’ingresso del rettilineo finale e la keniana si è praticamente spenta. Alle spalle della russa, che ha chiuso in 1’56"19, si è piazzata la sudafricana Caster Semenya (1’57"23), piombata come un treno dalle retrovie.

Giornata russa Va bene il re-

cord della 4x100 di Bolt, va bene il terzo oro della Felix, ma la penultima giornata dei Giochi ha i colori anche della Russia, che nel breve spazio di poche ore ha conquistato ben 4 ori. Ha cominciato al mattino sotto le finestre della Regina Elisabetta con la 50 km di marcia, ha continuato nel primo pomeriggio con la 20 km femminile per concludersi alla sera davanti agli ennesimi 80.000 spettatori dello stadio con quelli di Anna Chicherova nell’alto e Mariya Savinova negli 800. La cavalletta Anna Chicherova è arrivata a Londra con i 2.03 superati il 4 luglio ai campionati russi a Cheboksary, ma aveva perso quell’alone di imbattibilità per qualche problema alla schiena che ne aveva condizionato le prestazioni. Pareva favorita la statunitense Chaunte Lowe, la più regolare. Invece la statunitense si è arenata a 1.97, mentre Anna cominciava a questo livello ad annusare il

profumo del cielo. Le avversarie erano altre, come la ventunenne statunitense Brigetta Barrett e la connazionale Svetlana Shkolina. Ma quando la Chicherova è così ispirata non ha avversarie, dialoga solo con l’asticella. E la sottomette. Una gara, la sua, tracciata come su un binario. Esordio a 1.89, quindi 1.93, 1.97, 2.00, 2.03, sempre al primo tentativo. A questo punto la gara era già vinta con Barrett e Shkolina che a tale quota avevano fissato i nuovi personali. Forse questa sicurezza l’ha un poco deconcentrata e a 2.05 ha commesso il primo errore. Solo un attimo prima di riprovarci e toccare il cielo.

Sorpresa Ma la vera sorpresa

In alto Anna Chicherova, 30 anni; sotto Keshorn Walcott, 19 AP/AFP

della giornata è arrivata nella finale del giavellotto, dove per la prima volta è approdato anche un keniano (Julius Yego). A stupire il mondo è stato un ragazzo di 19 anni, Keshorn Walcott, di Trinidad e Tobago, oro con 84.58. Misura bassa per una finale di tale livello, ma adeguata al periodo di transizione della specialità. Ma ricordiamoci questo ragazzo. Per ora ha sempre vinto, Mondiali juniores e Carifta Games, i campionati del Caribe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Favoloso

clic LASSE VIREN L’UNICO A FARE DUE DOPPIETTE 5000-10.000

Mo vede doppio: 5000-10.000 e due gemelle

Quella di Mo Farah è l’ottava doppietta 500010.000 ai Giochi. Il primo a riuscirci fu il finlandese Hannes Kolehmainen (Stoccolma 1912), seguito dal cecoslovacco Emil Zatopek (a Helsinki nel 1952 vinse anche la maratona), dal sovietico Vladimir Kuts (Melbourne 1956), dal finlandese Lasse Viren (unico a riuscirci due volte: Monaco 1972 e Montreal 1976) e dagli etiopi Miruts Yifter (Mosca 1980) e Kenenisa Bekele (Pechino 2008).

Farah re del fondo: «Dedico questi ori alle mie figlie che nasceranno tra pochi giorni» DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO ORIANI LONDRA

Altro che ala destra dell’Arsenal. Sogni di un bambino diventato uomo su una pista d’atletica. Un calcio al pallone, allontanato idealmente per andare incontro al destino che lo ha portato sul tetto del mondo, due volte nel giro di una settimana. Mohamed Farah ha concesso il bis, dopo i 10.000 è infatti arrivato anche il trionfo sui 5000, davanti a uno stadio in delirio, tutto per lui, simbolo della multietnicità inglese. Altro che football. «E’ incredibile, due medaglie d’oro — dice il 29enne nato in Somalia, cresciuto in Gibuti, emigrato in Inghilterra quando aveva otto anni per raggiungere il padre —. Chi l’avrebbe mai detto?». Una gara lenta, lentissima, tanto che per trovare un tempo superiore a quello di Fa-

L’ex promessa dell’Arsenal batte gli africani Gebremeksel e Longosiwa rah in una finale olimpica, bisogna tornare indietro di 44 anni, a Città del Messico ’68. Ma il 13’41"66 con cui ha tagliato il traguardo non è certo il primo pensiero di Mohamed: «Nelle batterie non mi sentivo al massimo — spiega — ma ero comunque soddisfatto. Tutto ha funzionato alla perfezione al momento giusto. L’americano (Rupp, ndr.) ha cercato di superarmi, ho dovuto resistere e ce l’ho fatta». Talento Come ce l’aveva fatta a superare le mille difficoltà che un bambino somalo che non parla una parola d’inglese inevita-

bilmente incontra arrivando in un Paese straniero. A prenderlo per mano fu Alan Watkinson, allenatore alla Isleworth and Syon School, che riuscì a tirarlo fuori dal guscio, intuendo inoltre il talento che si nascondeva dentro quel timido ragazzino. Assecondando il suo amore per il calcio, lo instradò però verso l’atletica. Gemelle Dicevamo della gara lenta: passaggio ai 1000 in 2’55", 3’01" nei 1000 successivi, fino all’accelerazione nell’ultimo chilometro, percorso in 2’25"20 e con i 400 finali in 52"94. Poco importa a Farah, che dopo aver tagliato il traguardo si gettava a terra a braccia aperte, per poi esibirsi in una breve serie di addominali. Poi il giro di pista con la bandiera, l’abbraccio all’amico d’infanzia Tom Bedford, il bacio alla figlioccia Rihanna e alla moglie

PRIMO ORO BRITANNICO Mo Farah è nato il 23 marzo 1983 a Mogadiscio (Somalia), da padre inglese e madre somala. Vive a Londra dall’età di 8 anni. Prima di lui nessun britannico aveva vinto l’oro olimpico sui 5000 e sui 10.000 REUTERS

Tania, in attesa di due gemelle. E infatti la dedica è proprio per loro: «Avevo fatto giurare a mia moglie che se prima della gara si fossero rotte le acque me lo avrebbe detto. Per fortuna le piccole hanno voluto aspettarmi, il dottore dice che abbiamo ancora 12 giorni». Lui non ha fatto altrettanto con gli avversari, lasciandosi alle spalle l’etiope Gebremeksel (che ha definito Farah «Un grande uomo»), il keniano Longosiwa e, a 37 anni, un ottimo Lagat. «Il futuro? Non mi sto neppure rendendo conto di quello che mi è successo, vedremo. Voglio solo ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato nella mia carriera. La mia vittoria è la dimostrazione che tutto è possibile se si lavora duramente e si crede sino in fondo a quello che si fa. E’ stato un lungo viaggio quello che mi ha portato qui». In cima al mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA SPORTIVA

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LONDRA 2012 ATLETICA

IL CASO SCHWAZER

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COSÌ NEL 2008

Il 22 agosto 2008, poco meno di quattro anni fa, Alex Schwazer vinceva l’oro nella 50 km di marcia ai Giochi di Pechino

S In solitaria L’allungo decisivo per la vittoria viene portato da Schwazer a 10 km dal traguardo. Il primo a cedere è l’australiano Tallent, mentre tre minuti dopo anche il russo Nižegorodov rinuncia all’inseguimento

mio viaggio ad Antalya. Cosa ha acquistato in Turchia? Un farmaco, l’Epobel, eritropoietina di tipo alfa. Non mi chieda di quale generazione di Epo sia. Prima, seconda, terza, cinquantesima generazione, quelle se le possono permettere solo i milionari ed io non lo sono. L’ho portato in Italia nascosto in una scatola di Voltaren, un antinfiammatorio». Ricapitoliamo, quando avrebbe cominciato a iniettarsi Epo?

«Da tre giorni vivo barricato in casa spiato da una telecamera» «Ho portato l’Epo in una scatola di Voltaren. Il controllo del 26 luglio non era della Fidal, l’ho pagato tutto io»

Perché l’ha fatto?

«Avevo l’ematocrito al 42 per cento». Poi l’ha colpita l’influenza...

«Mah, con quello che ho letto potrei anche essermi iniettato un prodotto scaduto che ha prodotto una reazione allergica che mi ha dato gli stessi sintomi dell’influenza, febbre e tutti gli altri malesseri».

« «

Elena Lashmanova, 20 anni ANSA

L’Epo non è di 1a generazione. Io non sono ricco, non posso permettermelo Ho visto gli ultimi 30’ della 50 km: sono contento che sia caduto il mio record ALEX SCHWAZER POSITIVO ALL’EPO

Ci sarebbe un esame del sangue della Fidal eseguito il 26 luglio in cui i suoi valori sarebbero normali.

«Macché Fidal, quel controllo l’ho eseguito a Oberstdorf e l’ho pagato di tasca mia, perché non stavo bene. Comunque in quell’analisi il mio ematocrito era salito in tredici giorni al 46 per cento...». Poi l’ultima dose, che lei dice di essersi iniettato il 29 luglio, quella per cui è risultato positivo.

«L’errore finale. Potevo fare il furbo come altri, non aprire la porta di casa. Ma non l’ho fatto». Perché?

«Era troppo il senso di colpa».

DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

Cinque giorni dopo l’esplosione dello scandalo doping, la voce di Alex Schwazer è più ferma. Non ci sono le lacrime disperate ed i singhiozzi di quella prima confessione, rilasciata pochi minuti dopo che il Coni l’aveva informato della positività all’eritropoietina nel controllo effettuato dalla Wada il 30 luglio, ma si avverte al telefono la solitudine e la profonda depressione di un ragazzo che in un attimo ha perso tutto. Quella di ieri doveva essere la sua mattina, quella della 50 km olimpica in cui avrebbe cercato di confermare quell’oro conquistato nel 2008 a Pechino. Un giorno atteso per anni e annegato in una provetta. Sono giorni difficilissimi per il ragazzo altoatesino. Anche la stampa di gossip si sta scatenando rischiando di sfasciare quel poco che è ancora in piedi nella sua vita. «Per me in questo momento è importante parlare prima possibile con il magistrato per poter chiarire quello che ancora non è chiaro. Ho letto e sentito cose incredibili sul mio conto, tante falsità. E’ brutto quando la gente non ti crede. Per provare a ripartire e voltare pagi-

Si rende conto che almeno sul piano sportivo l’attende una dura condanna?

«Non mi interessa, non starò certo a mercanteggiare con il procuratore del Coni sulla pena, sei mesi o dieci anni. Mi puniscano e basta, intanto non tornerò più a marciare». Come vive in questo momento?

S Il rifugio di Alex La casa di Alex Schwazer, 27 anni, a Calice, nei pressi di Racines in alta val d’Isarco; in alto durante la conferenza stampa di mercoledì; a destra la sua vittoria a Pechino nel 2008 REUTERSANSA-EIDON

na devo arrivare a dimostrare la verità», afferma Schwazer.

Ci sarebbero comunque anche delle intercettazioni telefoniche.

Scusi Alex, ma molti punti della conferenza stampa che lei ha tenuto mercoledì a Bolzano sono apparsi oscuri e contraddittori.

«Bene. Sarebbero delle prove in più a mio favore. La scemata l’ho commessa, ma non ho riempito il mondo di bugie».

«Potrà sembrare strano ma è andata proprio come l’ho raccontata e lo proverò».

Lei, appena dopo essere stato informato della positività ha detto che l’utilizzo di Epo è stata un’azione solo degli ultimi giorni prima della partenza per Londra. Molti dubitano anche sul fatto che sia andato in Turchia per acquistare la sostanza vietata. E poi a settembre dello scorso anno significa premeditazione.

Soprattutto i suoi rapporti con il dottor Ferrari.

«Mercoledì sono venuti a casa i carabinieri per sequestrarmi il computer e altra documentazione. Gli ho dato anche il mio vecchio pc, nella speranza che riescano a tirare fuori quelle mail che provano quanto ho detto».

«Quello è l’errore più grosso che ho commesso, ma c’è il timbro sul passaporto a provare il

Lashmanova in rimonta nella 20 km Kirdyapkin vince la 50

«Il 13 luglio, dopo il controllo antidoping».

S Risultati 1. Schwazer (Italia) in 3h37’09" 2. Tallent (Australia) a 2’18" 3. Nižegorodov (Russia) a 3’05" 4. García (Spagna) a 6’59" 5. Tysse (Norvegia) a 8’12"

MARCIA

«Barricato in casa, chiuso da tre giorni nella mia stanza. Da tre giorni c’è un camper posteggiato davanti a casa mia con una telecamera accesa. Non so chi sia, se una televisione o gli inquirenti. La mia in questo momento non è certo una vita normale». Ha visto alla televisione la 50 km olimpica?

«Sono sceso in salotto solo nell’ultima mezz’ora, mio padre l’ha vista tutta. Sono contento che abbiano abbattuto il mio primato di Pechino. Ho sentito che vogliono rianalizzare i campioni di Pechino, non aspetto altro. Anzi, alla Wada ho richiesto copia degli esiti di tutti i controlli a cui mi hanno sottoposto. Li voglio rendere pubblici». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LONDRA

La marcia femminile entra in una nuova dimensione. Ci entra con il tacco e punta di una ventenne russa nata nei pressi di Saransk, nella Repubblica della Mordovia, la loro «Saluzzo», covo, insieme a Cheboksary, della marcia. Elena Lashmanova ha portato il primato del mondo della 20 km a 1h25’02", 6" meno (1h25’08") del precedente limite fissato dalla connazionale Vera Sokolova nel febbraio 2011 a Sochi, sul Mar Nero. E se si pensa che questa ragazza ha marciato gli ultimi 2 km in 8’07" si vede quanto le donne stiano avvicinando gli uomini in una distanza che frequentano da soli 13 anni. Un primato arrivato alla fine di una gara pazzesca, in cui la campionessa uscente, la russa Olga Kaniskina, ha acceso le polveri in partenza (8’33" i primi 2 km). La sola cinese Liu Hong ad aver il coraggio di seguirla, ma alla fine ha pagato il suo coraggio ed è rimasta ai piedi del podio (1h26’00"). Sorpasso Il risvolto perfido è che la Kaniskina è rimasta in fuga per 19.700 metri e si è vista superare dalla compagna quando il tappeto giallo dell’arrivo era a pochi metri dai suoi piedi. Non ha certo gioito la Kaniskina per questo cambio di consegne sul secondo gradino del podio, bronzo alla cinese Quihyang. Elisa Rigaudo si è piazzata 7ª in 1h27’36, un secondo sopra il personale, mentre la debuttante Eleonora Giorgi ha migliorato il proprio limite di un minuto e mezzo chiudendo 14 a in 1h29’48". «Sono contenta — ha detto la Rigaudo — per aver gestito bene la gara. Era un percorso muscolare che non mi si addice. Pensavo che un tempo come il mio bastasse per il podio...». Uomini Anche il titolo della

50 km maschile è andato a un russo, Sergey Kirdyapkin, 32 anni, che, chiudendo in 3h35’59, ha sottratto a Schwazer il record olimpico. L’azione decisiva il vecchio Sergey l’ha lanciata al 38˚ km. Argento all’australiano Tallent e bronzo a un altro allievo di Damilano, il cinese Si Tianfeng. Diciassettesimo dopo una gara regolare (3h47’19") il nostro Marco De Luca. pa.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 CALCIO

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L’ALBO D’ORO Ecco tutti i Paesi vincitori del torneo di calcio maschile ai Giochi:

BRASILE MESSICO

MARCATORI Peralta (M) al 1’ p.t.; Peralta (M) al 30’, Hulk (B) al 46’ s.t.

1904 Canada

MESSICO (4-2-3-1) Corona 6; I. Jimenez 6,5, Mier 7, Reyes 7, Chavez 6,5; Enriquez 7, Salcido 6 (dal 36’ s.t. Vidrio s.v.); Herrera 7, Fabian 7, 5, Aquino 6,5 (dal 12’ s.t. Ponce 7); Peralta 8 (dal 40’ s.t. J. Jimenez s.v.).

1920 Belgio 1924 e 1928 Uruguay

Dodici partecipazioni, 5 medaglie ma nessun oro: ecco il bilancio del Brasile alle Olimpiadi

BRASILE (4-3-1-2) Gabriel 5; Rafael 4 (dal 40’ s.t. Lucas s.v.), Thiago Silva 5, Juan Jesus 5, Marcelo 6,5; Romulo 5,5, Sandro 6 (dal 26’ s.t. Pato 6), Alex Sandro 5 (dal 32’ p.t. Hulk 6,5); Oscar 5; Leandro Damiao 5, Neymar 5. PANCHINA Neto, Bruno Uvini, Danilo, Ganso.

1908 e 1912 Gran Bretagna

SELEÇAO AI GIOCHI

PRIMO TEMPO 0-1

1900 Gran Bretagna

1906 Danimarca

4

1 2

ALLENATORE Mano Menezes 5.

Helsinki ’52 Eliminato ai quarti Germania O.Brasile 4-2 d.t.s.

PANCHINA Rodriguez, Araujo, Cortes, Giovani Dos Santos.

Roma ’60 Eliminato ai gironi

ALLENATORE Tena 8. ARBITRO Clattenburg (Gb) 6,5.

Tokyo ’64 Eliminato ai gironi

NOTE Spettatori 86.162. Stadio quasi esaurito. Espulsi nessuno. Ammoniti Marcelo e Leandro Damiao (B), I. Jimenez, Vidrio e Aquino (M) per gioco scorretto. Angoli 7-4. Recuperi: 2’ p.t. , 3’ s.t.

Lucas, 19 anni, centrocampista del Brasile, si dispera mentre il gruppo del Messico festeggia alle sue spalle: ancora una volta, l’oro è sfuggito alla Seleçao AP

1936 ITALIA 1948 Svezia 1952 Ungheria 1956 Urss 1960 Jugoslavia 1964 e 1968 Ungheria 1972 Polonia 1976 Germania Est 1980 Cecoslovacchia 1984 Francia 1988 Urss 1992 Spagna 1996 Nigeria 2000 Camerun 2004 e 2008 Argentina 2012 Messico

Verde sì, oro no Brasile k.o. dal Messico L’Olimpiade è stregata Da Neymar a Thiago Silva, le stelle di Menezes giocano male Decide la doppietta di Peralta. Il c.t. adesso rischia l’esonero DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites LONDRA

Chiamatela maledizione se volete. E per certi versi deve pur esserlo, se ai maestri del calcio manca ancora la tessera olimpica per completare il puzzle di trionfi. Mai come stavolta il Brasile aveva tutto dalla sua per farcela. Una squadra imbottita di baby fenomeni, un girone facile per prendere l’abbrivio. E il veloce harakiri de rivali più pericolosi, Uruguay e Spagna. Se non vince stavolta, si diceva... E invece la manciata di stelle cade ancora sul più bello.

e la richiesta di sostituire Menezes. Romario, che commentava la gara in tv, ha detto: «Ora tutti hanno visto quanto sia scarso». Pare sia già pronto Muricy, tecnico del Santos. Ma questa è un’altra storia. Qui si grida que viva Mexico. Il Messico operaio. E più che la fantasia, al potere è salito il lavoro. E va bene la maledizione, ma se una squadra che costerebbe intorno ai 300 milioni di euro (panchina inclusa, eh) viene sconfitta da una che tutta intera vale solo quanto i cartellini di Oscar e Neymar, forse è meglio cercare giustificazioni terrene e non soprannaturali. Orchestra Messico Peralta è sta-

Menezes salta? E il tonfo lascia

un buco enorme. Anche Neymar ha fallito dove fallirono Ronaldo e Rivaldo. E nel fondo restano un sacco di critiche

to l’hombre del partido. Con una doppietta ha fatto saltare il banco do Brasil. Peralta ora è l’eroe che milioni di persone in Messico stanno celebrando.

Un tifoso a fine partita gli ha lanciato un sombrero, di quelli che fanno ombra per due. Lui se lo è messo in testa e ha piroettato tra le sagome affrante dei brasiliani. Peralta è il simbolo del trionfo della volontà, della superiorità del gioco d’insieme sul singolo. Perché Peralta è il centravanti che doveva essere altrove. Chicharito e Vela erano i prescelti, ma per ragioni varie sono rimasti a casa. E l’unica stellina della squadra, Giovani Dos Santos del Tottenham, si è infortunato e ha guardato la finale della panchina. Come se il destino avesse voluto esaltare il trionfo contro i marziani di una squadra normale, composta di ragazzi sconosciuti che giocano, tutti, in Messico. E che ora «sognano l’Europa», come dice Aquino, l’uomo che ha rubato palla allo sciagurato Rafael e ha invitato Peralta a

mettere in discesa la sfida quando ancora non era passato un minuto con un diagonale non irresistibile. Anche Gabriel era in sonno. Che brutto Brasile Il Brasile è

andato al tappeto quando ancora si stava scaldando. Ma c’era un’intera partita per reagire, rimediare, imporre la superiorità tecnica. Invece sì è vista la sua versione peggiore: quella lenta, supponente, incartata, dove ognuno cerca gloria personale. Per tutto il primo round ciò che ha saputo produrre è stato un tiro di Hulk, respinto. Hulk entrato alla mezzora per Alex Sandro. Menezes è tornato sui suoi passi tattici (il 4-2-3-1 invece del 4-3-1-2) per cercare di aprire la difesa. Ma il pressing e l’organizzazione di gioco del Messico sono stati perfetti (che bravo il c.t. Tena). Su Neymar

Città del Messico ’68 Eliminato ai gironi Monaco ’72 Eliminato ai gironi

piombavano spesso in tre per rubargli palla e ripartire velocemente. Anche nel secondo round il Messico è stato più pericoloso: ha colpito una traversa con Fabian dopo pasticcio Thiago Silva (sì, pure lui male)-Gabriel. E subito dopo, al minuto 27, c’è stato il raddoppio, confezionato dalla ditta Fabian-Peralta. Punizione e zuccata in piena libertà.

Montreal ’76 4o posto Urss-Brasile 2-0 Los Angeles ’84 Argento Francia-Brasile 2-0 Seul ’88 Argento Urss-Brasile 2-1

Occasione insperata Qui il Bra-

sile è come se avesse davvero capito di aver perso. E ha reagito (tardi Menezes, che ha messo Pato e Lucas solo alla fine). Dopo un paio di tentativi di Neymar e Damiao, Hulk ha segnato a tempo scaduto. E subito dopo Oscar, uno di quelli che ha deluso di più, ha avuto sulla testa l’incredibile chance del pari. E Ha sbagliato. Giusto così. Il Brasile non è stato una squadra. Il Messico sì, ed è una squadra che viene da lontano: dai Mondiali Under 17, vinti due volte, e il terzo posto nel Mondiale Under 20, l’anno scorso. Il primo successo della storia l’hanno fortemente voluto. Il Brasile invece dovrà aspettare l’Olimpiade di casa per riprovarci. Ma prima, sempre in casa, ci sono i Mondiali. E se queste sono le stelle, sarebbe bene che diventino presto anche una squadra.

Atlanta ’96 Bronzo BrasilePortogallo 5-0 Sydney 2000 Eliminato ai quarti BrasileCamerun 1-2 d.t.s. Pechino 2008 Bronzo Belgio-Brasile 0-3 Londra 2012 Argento Brasile-Messico 1-2

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PERSONAGGIO L’ATTACCANTE PROTAGONISTA NON AVREBBE DOVUTO ESSERCI, ADESSO SOGNA UN CONTRATTO CON UN CLUB EUROPEO

Peralta, l’eroe per caso: «Magari vengo in Italia» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

L’uomo che regalato al Messico il successo calcistico più importante della sua storia e che ha fatto festeggiare questa grande nazione di 130 milioni di persone non avrebbe mai dovuto calpestare il prato di Wembley. Luis Fernando Tena voleva infatti portare a Londra Chicarito Hernandez, centravanti del Manchester United, ma Alex Ferguson, vero ras del calcio mondiale, si è opposto con fermezza. Il secondo nome nella lista era quello di

Carlos Vela, attaccante dell’Arsenal, ma è saltata anche questa casella. Oribe Peralta, il puntero del Santos Laguna, si è allora reso disponibile e Tena, valutando i gol firmati dal ragazzo di Torreòn nell’ultima stagione — ben 41 — ha accettato l’offerta. Un incastro perfetto: Peralta ha firmato la doppietta al Brasile e ora, sull’onda lunga dell’Olimpiade, potrebbe raggiungere in Inghilterra gli altri messicani illustri. Prima di partire per Londra, Oribe ha rinnovato il contratto, ma non sarà un problema di fronte ad un’offerta con tanti zeri.

Il futuro «L’Europa mi va benis-

simo: Inghilterra, Spagna o Italia, c’è l’imbarazzo della scelta. In Messico sto bene, ma il nostro calcio non ha la stessa vetrina dei campionati più importanti», spiega Oribe Peralta, figlio di una famiglia poverissima, nome che in realtà è un cognome e significa cercatore d’oro. Forse Oribe ha trovato a Wembley il suo Eldorado. In mano, ha il pallone della finale con le firme dei suoi compagni «perché se abbiamo ottenuto questo successo straordinario, è merito di tutti. Quest’esperienza può cambiarmi la vita, ma sono contento anche per-

che per scuotere l’orgoglio della squadra ha mostrato venerdì un video in cui sono stati raccolti tutti i successi del Messico a Londra 2012. L’ultima immagine era un simbolo inequivocabile: la medaglia d’oro. I messicani riceveranno ora un premio di 250 mila dollari da dividere tra i 18 della rosa. Un altro gruzzolo arriverà dalla federazione. Ma il vero premio sarà un contratto all’estero, grande obiettivo di un gruppo in cui solo Giovani, attaccante del Tottenham, gioca lontano dal Messico. A lui, illustre assente della sfida per una lesione muscolare, i suoi compagni hanno regalato il gesto del braccio davanti la testa per festeggiare i gol. È un gesto che Giovani aveva dedicato alla sua fidanzata Belinda, una cantante. Messico e musica. Ma ora anche Messico e calcio.

ché abbiamo regalato una gioia immensa al nostro Paese». La festa Il Messico si è letteralmente fermato per seguire la finale. La gara è stata trasmessa da due emittenti, Televisa e Teleazteca. L’audience ha frantumato tutti i record: oltre 50 milioni di spettatori. Il presidente della repubblica, Felipe Calderòn, si è complimentato al telefono con la squadra, parlando con l’allenatore dopo la premiazione. Luis Fernando Tena si è presentato nella conferenza stampa di Wembley mostrando il pugno chiuso. Dietro la sua felicità, c’è un lavoro che parte da lontano e che ha già consegnato al calcio del suo Paese i Giochi Panamericani del 2011 e il torneo di Tolone 2012. Tena è l’allenatore emergente in Messico. Nello staff c’è anche un mental coach, una donna, Parma Aragon,

Oribe Peralta, 28 anni REUTERS

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LONDRA 2012 BASKET

A confronto

L’ANALISI DEI PROTAGONISTI RUOLO PER RUOLO. IN CAMPO ALLE 16

I PLAYMAKER

LE GUARDIE

LE ALI PICCOLE

LE ALI FORTI

I CENTRI

DALLA PANCHINA

Paul-Calderon

Bryant-Navarro

James-Fernandez

Durant-Pau Gasol

Chandler-M. Gasol Anthony-Llull

Stesso numero di punti (quasi 8 di media), sfida in equilibrio che si sbilancia per gli Usa con Deron Williams che ha segnato più del titolare Paul.

Sarebbe dura per Navarro comunque, figuriamoci nelle condizioni fisiche in cui è. Kobe segna 11 punti in 16’ ma non è mai stato decisivo.

I migliori agli assist delle due squadre. Ma questa è l’Olimpiade di LeBron, gioca in tutti i ruoli, ed è sempre il migliore nel momento chiave. Rudy sta crescendo.

I due migliori marcatori: Durant, 18 punti di media, Pau 18.1, più interno e miglior spagnolo a rimbalzo. Duello equilibrato, anche se l’americano è più fresco.

Un falso duello: Chandler gioca poco perché gli Usa prediligono quintetti senza pivot. Meglio Marc, 11 punti di media, decisivo con la Russia.

Carmelo ha minuti da starter, Llull è la vera guardia titolare: conta più Melo, non solo per i 18 punti, ma perché cambia l’assetto degli Usa da ala forte.

La sfida agli imbattibili Spagna, stavolta è ancora più dura Oggi la finale con gli Stati Uniti. Scariolo: «Dovremo controllare il ritmo, se no è un suicidio» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI LONDRA

«Affrontare la Spagna è la cosa giusta. Tutti sostenevano che fosse questa la finale che volevano vedere. Come squadra, siamo contenti di essere stati capaci di giocare una partita che vale l’oro»: parole del dominatore dei Giochi, LeBron James, il giocatore che fa la differenza e che solo gli americani hanno. Quattro anni fa, a Pechino: «Abbiamo avuto la possibilità di batterli — dice Pau Gasol — in una gara competitiva e di grandi emozioni: stavolta sarà più difficile ma siamo fortunati ad avere un’altra possibilità». Atene Quanti ci credono? La po-

tenza di LeBron, la sua unicità tecnica rendono la finale di oggi più scontata di quanto non fosse quella di Pechino, con i big spagnoli più giovani e gli americani reduci da sei anni orribili: «Atene? Non voglio neppure pensarci» dice Carmelo Anthony che, con LeBron e Chris Paul, è uno dei tre che hanno provato cosa significhi perdere con la maglia della Nazionale. Coach K, dai tempi del Mondiale 2006, quando come i suoi predecessori chiamava gli avversari per numero di maglia senza avere idea di chi fossero, ha prima imparato, poi conosciuto, infine apprezzato il basket che si gioca al di fuori degli Stati Uniti: «Della Spa-

Coach K: «Temo la loro taglia. Pau Gasol è uno dei migliori del mondo nel suo ruolo» gna temo la taglia e l’esperienza. Hanno Pau Gasol che è uno dei 5 giocatori più forti nel ruolo al mondo, una rotazione di lunghi che è la migliore dell’Olimpiade e un veterano come Felipe Reyes molto sottovalutato. E Calderon, Navarro, Fernandez hanno vinto così tante partite per come giocano assieme sul perimetro. Sergio Scariolo ha fatto un grande lavoro, ha usato bene la panchina da dove Llull esce come la dinamite». Coach italiano Scariolo, terzo

tecnico italiano in una finale

olimpica dopo Gamba e Recalcati, non l’abbiamo mai visto tanto provato, non solo perché, come funziona sempre con le grandi squadre, a vincere sono Gasol e Navarro e a perdere è l’allenatore. La pressione di dover ottenere a tutti i costi una medaglia ritenuta scontata dal mondo con una squadra in condizioni non ottimali è stata tremenda. Ha fatto scelte rischiose, dando tanti minuti alla panchina anche nei momenti decisivi, e anche difficili da comprendere, come lasciare ai margini Serge Ibaka, finalista Nba, tanto importante nell’ultimo oro continentale. «Questa finale è la più meritata di quelle che abbiamo disputato negli ultimi anni — dice — per gli ostacoli che abbiamo affrontato e superato, per aver dovuto centellinare i minuti di molti giocatori chiave o farne a meno, come nel caso di Navar-

IL FUTURO LA NUOVA WORLD CUP DAL 2019

La Fiba chiede il torneo con 16 squadre e l’introduzione del 3 contro 3 dal 2016 Torneo di 16 squadre a Rio con 4 gironi da 4 squadre, senza il limite d’età di 23 anni chiesto dalla Nba: ieri il segretario generale della Fiba, Patrick Baumann, ha parlato delle richieste del basket al Cio che comprendono l’introduzione del torneo 3 contro 3 dal 2016. La Fiba ritiene che il tiro da tre

vada portato a distanza Nba ma non c’è un calendario per i tempi. Il Mondiale, adesso World Cup, si sposterà dal 2018 al 2019 e qualificherà ai Giochi del 2020. Se Fiba Europe vorrà mantenere l’Europeo a cadenza biennale, e non farlo diventare quadriennale, dovrà sovrapporsi a Mondiali di calcio e Olimpiade.

ro, per preservarlo. Condizioni che hanno tolto fiducia ma che non ci hanno fermato». Terza finale Alla sfida con gli Usa, la terza in finale dopo il 1984 e il 2008, la Spagna non arriva splendente come sperava Scariolo: «In altre condizioni fisiche e tecniche avremmo potuto competere ad alto punteggio, così sarebbe un suicidio. Dobbiamo controllare il ritmo consapevoli che siamo in grado di superare i momenti difficili che sicuramente arriveranno. Rispetto a Pechino, gli Stati Uniti usano molto di più il tiro da tre, hanno capito com’è il basket internazionale e questo li rende migliori». Navarro mette le mani avanti: «Non riusciremo a segnare più di 100 punti come a Pechino, dovremo vendere cara la palla e vincere in difesa». Sarà una finale che comunque segnerà la fine di un ciclo: aspettiamoci una grande gara da Kobe visto che sarà la sua ultima all’Olimpiade, se ne andrà anche Coach K che ha ridato credibilità e lustro, dopo Atene, al basket statunitense (per la sua sostituzione si parla soprattutto di Tom Izzo di Michigan State o, se la scelta cadrà su un coach Nba, Doc Rivers dei Celtics). Sarà probabilmente anche l’ultima Olimpiade di Pau Gasol e Navarro anche se con loro mai dire mai: «La nostra squadra vive e muore assieme» dice Pau. Così anche l’argento brilla. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LeBron James, 27 anni, 18 punti e 7 assist nella semifinale con l’Argentina AP


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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 12 AGOSTO 2012

LONDRA 2012 PALLAVOLO PALLAMANO La Norvegia d’oro davanti ai principi Davanti ai principi norvegesi Haakon e Mette Marit con il figlio Sverre Magnus, la Norvegia fa uno splendido bis e conquista l'oro battendo il Montenegro 26-23 (13-10, 13-13): 10 reti di Linn Jorum Sulland, cui ha risposto Katarina Bulatovic sempre con 10. Le norvegesi guidano un podio nuovo rispetto a 4 anni fa (argento russo e bronzo coreano). La Spagna infatti si prende il bronzo sfilandolo dopo due tempi supplementari alla Sud Corea per 31-29 (13-13, 11-11, 4-4, 1-3). E' la prima medaglia femminile per le spagnole dopo il primo bronzo ai Mondiali 2011. Gli uomini invece avevano già preso 4 bronzi nel 1996, 2000 e 2008. Oggi la finale maschile sarà tra Svezia e Francia, mentre per il bronzo lotteranno Ungheria e Croazia.

PENTATHLON Azzurri indietro Oggi prova donne Tutta colpa della scherma. Gli azzurri hanno cominciato male in pedana e addio sogni di medaglia. «Se toppi quella è finita», dice Riccardo De Luca, 9o all’esordio olimpico, con la spada 16 vittorie e 19 sconfitte. «Là sono uscito dalla gara», spiega Nicola Benedetti, 17 vittorie e 18 sconfitte, 20o, ma con vittoria nel combined, l’ultima prova corsa più tiro. Qui De Luca è finito solo quinto. Il percorso netto nell’equitazione aveva riacceso la fiammella. Nella seconda sosta al poligono, però, ha sbagliato parecchio. Oro al ceco David Svoboda davanti al cinese Cao Zhongrong e all’ungherese Adam Marosi. Oggi la prova femminile con Sabrina Crognale e Claudia Cesarini.

Bis delle brasiliane Statunitensi martellate Gli Usa vincono il primo set, poi via allo show delle verdeoro che confermano il titolo 2008. Per il c.t. Zé Roberto è il terzo DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI LONDRA

Inginocchiate, in cerchio, in mezzo al campo. E’ la preghiera olimpica del Brasile di nuovo campione, come quattro anni fa a Pechino e come nel 2008 al termine di una finale contro gli Stati Uniti, ancora battuti 3 set a uno. Capriole e lacrime per festeggiare l’ennesimo capolavoro di Zé Roberto, unico tecnico riuscito nell’impresa di vincere ai Giochi sia con una squadra maschile (nel ’92) che una femminile. Il tutto dopo aver rischiato addirittura di essere eliminato nel girone.

Titolo ai tedeschi come a Pechino La Germania si conferma d’oro: nella finale ha battuto l’Olanda 2-1 (1-0, rete di Rabente), che aveva pareggiato al 54’ con Van der Weerden (8o sigillo personale) prima di arrendersi ancora a Rabente al 66o. E’ il quarto titolo per i tedeschi dopo quelli nel 1972, 1992 e 2008. La Germania è il primo Paese a confermarsi d’oro dal 2000 quando ci riuscì l’Olanda. Il bronzo è andato all’Australia, che ha respinto nella finalina la Gran Bretagna 3-1. Anche l’Australia era stata sul podio a Pechino (insieme alla Spagna d’argento): per gli aussie si tratta della sesta medaglia olimpica consecutiva (4 bronzi su 6) ed è una consolazione dopo la sconfitta nella parte conclusiva della semifinale.

TUFFI

Niente rivincita Il tema era: il mi-

glior muro (Stati Uniti, 3.35 a set di media), contro il miglior attacco e ricezione (Brasile). E a far pendere i pronostici verso le statunitensi, oltre al 3-1 del girone, c’era l’esperienza del tecnico neozelandese Hugh McCutcheon, che 4 anni fa vinceva l’oro con la squadra maschile e qui è accompagnato in panchina da un certo Karch Kiraly. Il c.t. Usa si rivolge alle sue, nei time out, con un suggestivo: «Stati Uniti, mi state ascoltando?». La risposta ricevuta è stata sì solo per il primo set, quando Berg e Hooker hanno annullato le brasiliane con un 25-11 da togliere fiato e speranze. Finché la ricezione ha servito sopra la testa i palloni alla Berg, l’ex di Villa Cortese ha distribuito alla velocità della luce. Quando le battute di Thaisa e Sheilla l’hanno costretta alle mezze maratone, però, è cambiato tutto.

HOCKEY

Piattaforma Boudia batte Qiu

Un attacco di Jaqueline, 28 anni, miglior realizzatrice con 18 punti. Oggi suo marito Murilo prova a imitarla TARANTINI

Difesa La squadra di Zé Rober-

muri di Fabiana (7 su 7 della sua squadra). E ha innestato lo schema supercollaudato: una, due, tre difese, fino a quando l’avversario sbaglia o il contrattacco va a terra. Ne è uscita una partita spettacolare, con azioni infinite e una guerra di nervi. Gli Stati Uniti si sono sempre ritrovati a inseguire, dal secondo set in poi, sempre condotti dalle brasiliane di almeno di 2 punti da metà in su. L’unico momento di crisi sul finale della partita, dall’alto del 19-11 il Brasile si è distratto fino al -5. Fino allo sprint e il punto finale di Fernanda che condanna gli Stati Uniti al terzo argento (dopo 1984 e 2008) e vale il bis delle verdeoro.

to, finita in basso, ha preso la rincorsa quando ha ritrovato i colpi di Jaqueline-Sheilla e i

Record Solo l’Unione Sovietica ha vinto sia il torneo maschile

E’ guerra di nervi. La battuta di Sheilla & C. fa saltare la ricezione Usa

Oggi gli uomini del Brasile possono centrare una doppietta riuscita solo all’Urss

che il femminile nella stessa Olimpiade (1968 e 1980). Il Brasile di Bernardinho ha l’occasione di pareggiare la storia, oggi, nella finale contro la Russia.

BRASILE-STATI UNITI

| 3-1

(11-25, 25-17, 25-20, 25-17) BRASILE: Jaqueline 18, Thaisa 7, Sheilla 15, Fernanda 12, Fabiana 14, Dani Lins 2; Fabi (L), Paula Pequeno, Fernandinha 1, Adeniza, Natalia, Tandara 1. All. Zè Roberto STATI UNITI: Harmotto 4, Berg 2, Tom 14, Akirandewo 11, Hooker 14, Larson 4; Davis (L), Hodge 6, Scott 1, Haneef 1, Miyashiro. N.e. Thompson. All. McCutcheon. ARBITRI: Zenovich (Rus) e Bjielic (Ser) NOTE - Spettatori 13500. Durata set: 21’, 26’, 27’, 26’; tot. 100. Brasile: battute sbagliate 7, vincenti 2, muri 7, seconda linea 11, errori 22. Usa: b.s. 9, v. 2, m. 9, s.l. 9, e. 16.

La decima medaglia cinese (6-3-1) è un po’ amara: perché Qiu Bo si è fermato all’argento in 566.85. Il nuovo re dalla piattaforma è infatti l’americano David Boudia, che ha trionfato in 568.65, mentre il bronzo è dell’ex campione mondiale Tom Daley, ovvero l’idolo di casa, che ha totalizzato 556.95. L’inglese ha lasciato sotto il podio il russo Victor Minibaev (527.80). Boudia era stato argento ai Mondiali 2011 e qui a Londra aveva già la medaglia di bronzo dai 10 metri sincronizzati. Ma il vero capolavoro l’ha compiuto Daley, salendo sul podio quando forse nessuno ci credeva più. Così come nessuno pensava che il fenomenale Qiu Bo, avrebbe perso il titolo.

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CANOTTAGGIO LA DELUSIONE DI LONDRA CON IL SOLO ARGENTO DEL DOPPIO CHE SI ERA PREPARATO A PARTE

La Federazione caccia De Capua Riccardo De Luca, 26 anni AP

TRIATHLON Il Tas respinge il ricorso svedese Il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna ha respinto il ricorso della Svezia che aveva chiesto l’assegnazione ex aequo della medaglia d’oro alla svizzera Nicola Spirig e alla svedese Lisa Norden. Il Tas ha confermato la decisione della Federazione internazionale triathlon di assegnare l’oro alla svizzera al fotofinish. Secondo il Tribunale «non si ravvisa alcuna violazione del regolamento della Federazione internazionale e la questione è puramente tecnica». Il ricorso della Svezia si basava sul fatto che, dall’immagine del fotofinish, non sarebbe possibile determinare quale delle due atlete abbia tagliato per prima il traguardo perché la Norden copre la Spirig.

Il presidente: «Incompatibilità tra c.t. e azzurri» Atleti mugugnano contro tutta la Fic DAL NOSTRO INVIATO

RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 LONDRA

Alla fine, la tempesta ha provocato saette: Beppe De Capua non è più il c.t. del settore senior maschile. Una decisione che era già maturata a Eton nelle ore convulse della ribellione di gran parte della squadra e che è stata formalizzata da un consiglio straordinario della Fic nella notte di venerdì. Già la scelta di tenere un appuntamento così delicato con l’Olimpiade ancora in corso e in pieno clima vacanziero era significativa della conclusione a cui la Fic voleva approdare: «Allo stato attuale — si legge nel comunicato — sussiste una situazione di grave disagio all’interno del settore senior maschile. Questo

turbamento impone una sofferta decisione e il Consiglio ha ritenuto con rammarico di sollevare con decorrenza immediata il c.t. Giuseppe de Capua dall’incarico». In questo modo, il presidente Gandola opera in due direzioni: a Ferragosto cominciano i Mondiali specialità non olimpiche e poi a settembre Varese ospiterà gli Europei, due eventi a cui non si poteva arrivare con un ammutinamento non risolto; in secondo luogo, libera il campo da un compagno di viaggio ormai troppo scomodo in vista delle elezioni federali del 18 novembre, in cui verrà per il momento sfidato dal laziale Marcello Scifoni. Incompatibilità e scelte Sicura-

mente il sacrificio di De Capua ridà un po’ di fiato alla Fic, ma non fa scendere la tensione degli atleti, che infatti si sono già scatenati sui social network contro l’intera gestione federale. Il presidente e i consiglieri hanno difeso fino all’ultimo il settore senior, che già a fine 2011 covava malumori (la famosa lettera di settembre) pur dopo i brillanti risultati dei

David Boudia, 23 anni AFP

NUOTO Thorpe istruttore per il pubblico

Romano Battisti e Alessio Sartori, unica medaglia azzurra a Londra AFP

Mondiali. Si è cercata per un anno una sorta di gestione collegiale nei rapporti umani, ma i metodi considerati autoritari di De Capua e le carenze tecniche fino ai cattivi risultati olimpici, con il 4 di coppia affondato e l’argento del doppio, barca che si è preparata a parte, hanno portato al punto di rottura. Gandola prova a guardare avanti: «Umanamente è stata una scelta difficile, ma ormai c’era incompatibilità tra allenatore e atleti, aggravata dal mancato raggiungimento di alcuni obbietti-

vi». Chiunque vincerà le elezioni, dovrà ricostruire: «Da parte mia — dice Gandola — dovrò verificare se il sistema dei settori ha funzionato male per l’organizzazione o per gli uomini. Non è più tempo di salti nel passato, ma guardo con attenzione a tecnici che pur con metodi collaudati sappiano rinnovare (Cattaneo, per esempio, ndr)». Il presidente ha sondato il terreno anche con tecnici italiani all’estero e allenatori stranieri. Sarà un lungo autunno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo cinque anni lontano dal nuoto, la qualificazione per Londra non gli è riuscita ma Ian Thorpe, oltre che commentatore olimpico per la Bbc, sarà protagonista oggi di un altro ritorno in piscina, stavolta nei panni dell’istruttore. Questa mattina il ventinovenne australiano offrirà consigli gratuiti a tutti gli interessati che si presenteranno dalle 9 (ora di Londra) al Tooting Bec Lido. «Sarò lì per dare a consigli a chi me o chiederà e a firmare autografi — ha scritto ieri su twitter —. Ricordate che la capienza della piscina è limitata, quindi i primi che arrivano saranno i primi che seguirò. Aspetto solo persone davvero interessate al nuoto, non importa di che età o livello. Facciamo continuare i Giochi».


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LONDRA 2012 L’ULTIMO ATTO GINNASTICA Ritmica: Kanaeva sempre d’oro La russa Evgeniya Kanaeva conferma l’oro di Pechino, quando aveva vinto all’esordio nei Giochi, nel concorso individuale di ginnastica ritmica. Nell’intervallo fra le due Olimpiadi ha conquistato anche tutte e tre le edizioni dei Mondiali che si sono disputate. Kanaeva nel totale delle quattro prove (cerchio, palla, clavette e nastro) ottiene 116.900 punti. Medaglia d’argento è l’altra russa Daria Dmitrieva, con 114.400 punti, che riesce a ottenere dalle giurie un giudizio migliore della connazionale solamente nell’esercizio al nastro. Il bronzo va alla bielorussa Liubou Charkashyna (111.700), che supera in volata l’azera Aliya Garayeva (111.575) e la sudcoreana Son Yeon Jae (11.450).

CALCIO Protesta politica Il Cio vieta il podio Il Cio ha vietato al calciatore sudcoreano Park Jong Woo di salire sul podio per la premiazione. La Corea del Sud ha vinto la medaglia di bronzo nel grazie al successo ottenuto ieri per 2-0 sul Giappone nella finale per il terzo posto. Al termine della partita, Park Jong Woo ha mostrato alle telecamere la scritta «Dokdo è nostro territorio». Il messaggio si riferisce all’arcipelago chiamato anche Rocce di Liancourt, gruppo di isole situato nel mare del Giappone, oggetto di una disputa territoriale tra la Corea del Sud e il Paese nipponico. Tokyo ha appena richiamato il proprio ambasciatore a Seul dopo la visita del presidente sudcoreano Lee Myung Bak nelle isole.

La chiusura è musicale Molmenti portabandiera Alle 22 la cerimonia con la reunion delle Spice Girls, Adele, Take That. L’azzurro d’oro: «È la ciliegina su un sogno» DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO ORIANI LONDRA

Non avrà l’appeal di quella d’apertura, non ci sarà la spasmodica attesa per l’inizio, ci si arriva stravolti alla meta, ma anche la cerimonia di chiusura ha il suo perché. In modo particolare per gli appassionati di musica, visto che all’Olympic Stadium si esibiranno alcune tra le più grandi leggende del pop britannico. Su tutte le Spice Girl: la seconda reunion di Sporty, Ginger, Posh, Baby e Scary avverrà sul palcoscenico più importante che abbiano mai calcato e servirà anche per lanciare il loro musical, la cui prima è prevista per fine anno a Londra. Pink Floyd Ci saranno gli Who, i Muse, autori del tema dei Giochi «Survival», ma soprattutto Adele (con «Someone like you») che dopo l’operazione alle corde vocali ha drasticamente ridotto le sue performance live. Suspense per vedere quanti componenti dei Pink Floyd si presenteranno. A fianco di Ed Sheeran, si vocifera ci possa essere anche il batterista Nick Mason, con «Wish you were here». E ancora Ray Davies (ex leader dei Kinks che canterà «Waterloo Sunset»), Paul McCartney, i Take That, George Michael, Jessie J (a bordo di una Rolls Royce cabrio), i Pet Shop Boys (che faranno il loro ingresso su dei risciò), Tinie Tempah, Brian May, Annie Lennox e Kate Bush (con «Running up that hill»). A dirigere lo show, intitolato «A Symphony of British Music», Kim Garvin, già regista del concerto per Lady Diana a Wembley del 2007. Le musiche saranno curate da David Arnold, uno

IL SONDAGGIO Il 55% degli inglesi promuove i Giochi La maggioranza della popolazione britannica ha promosso i Giochi di Londra nonostante la crisi economica. Complice probabilmente i risultati degli atleti britannici che, dopo un inizio stentato, stanno volando nel medagliere, gli inglesi ritengono che sia «valsa la pena» spendere 9 miliardi di sterline per organizzare l’Olimpiade. È quanto emerge da un sondaggio del quotidiano «The Guardian», secondo cui il 55% degli intervistati concorda con la scelta di ospitare i Giochi con tutto quel che ne consegue in termini di spese. Ancora più entusiasti i giovani che sostengono Londra 2012 addirittura con oltre il 60% delle preferenze.

DOPING Positiva siriana dei 400 ostacoli

Una dei momenti clou della cerimonia d’apertura: la controfigura della Regina d’Inghilterra plana nello stadio REUTERS

Le prove in gran segreto, in una fabbrica della Ford di East London

Ci saranno 4100 comparse, delle quali 3880 volontari e 380 bambini

dei più grandi compositori inglesi (sue le colonne sonore di 5 film di Bond). Molmenti Le prove in questi

giorni sono state tenute, in gran segreto, in una fabbrica della Ford di East London. Saranno impegnate 4100 comparse (delle quali 3880 volontari e 380 bambini in rappresentanza dei 6 quartieri londinesi originali), la musica è stata preregistrata dalla London Symphony Orchestra e solo la parte vocale sarà in diretta. Come per la cerimonia d’apertura, anche per quella di stasera sfileranno gli atleti. Portabandiera per l’Italia sarà Daniele Molmenti, oro nel K1 di canoa slalom. «Sono davvero felice — ha detto ieri l’olimpionico — è la ciliegina sulla torta di

un sogno avverato». Ci saranno i discorsi del sindaco di Londra, Boris Johnson, della Regina Elisabetta (non si sa se dal vivo o registrato) e del presidente del Cio Jacques Rogge. Sui maxischermi (non tanto maxi per la verità...) le immagini più belle delle gare, e sul podio l’ultima premiazione, quella della maratona maschile. Poi gli inni della Grecia (Paese dove sono nati i Giochi), Gran Bretagna e Brasile (che ospiterà, a Rio, l’Olimpiade 2016). Rogge dichiarerà poi ufficialmente chiusi i Giochi 2012 e la fiamma olimpica verrà spenta. Ma non i ricordi di 15 giorni che hanno unito il mondo e vivranno per sempre nella memoria di chi ha avuto la fortuna di essere qui.

La siriana Ghfran Almouhamad, che aveva preso parte ai 400 ostacoli piazzandosi ottava nella seconda batteria del primo turno, è risultata positiva a un controllo antidoping a cui era stata sottoposta lo scorso 3 agosto, due giorni prima che gareggiasse. Lo ha annunciato il Cio, precisando che la 23enne atleta è risultata positiva, anche alle controanalisi, per methylhexaneamine, uno stimolante. L’atleta, secondo quanto ha stabilito la commissione disciplinare del Cio, è stata cancellata dall’ordine d’arrivo della gara e le è stato immediatamente ritirato l’accredito. Ora il comitato olimpico della Siria dovrà prendere i provvedimenti del caso a carico dell’atleta.

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IL VILLAGGIO DUE PIANI, 2500 METRI QUADRATI E ISTRUZIONI IN 15 LINGUE: DOPO I GIOCHI LA RICONVERSIONE

La palestra dei big sarà una scuola «Dokdo è nostro territorio» REUTERS

CANOA McKeever vince davanti al premier Con le finali dei 200 metri (distanza al debutto olimpico), si è chiuso ieri il programma della canoa velocità. Gli ultimi ori sono andati all’ucraino Cheban (C1 uomini, già bronzo a Pechino), al britannico McKeever (K1), alla Russia (K2 uomini) e alla neozelandese Carrington (K1 donne). In cima al medagliere della disciplina si piazza l’Ungheria con 3 ori, 2 argenti e un bronzo, davanti alla Germania (3-1-2), che aveva trionfato a Pechino. Sotto gli occhi del Primo Ministro David Cameron, McKeever ha dominato la sua gara, tenendo fede al soprannome affibbiatogli dalla stampa inglese, «l’Usain Bolt dell’acqua». L’Italia torna a casa con il fantastico 5o posto di Sefi Idem nel K1 500. Dietro di lei però, il vuoto.

Viaggio nel luogo con le macchine più all’avanguardia dove sono passati Bolt, Kobe, Phelps DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI LONDRA

C’è un solo posto al mondo in cui Usain Bolt corre accanto a Kobe Bryant che salta, a Tania Cagnotto che fa addominali e a Michael Phelps che solleva pesi. È la palestra del villaggio olimpico, 2500 metri quadrati su due piani, equipaggiata con 200 macchine dell’italiana Technogym. Uno spazio voluto, richiesto e conquistato dal Comitato internazionale olimpico, perché gli atleti si sentano come a casa loro. La prima volta, sperimentale, ai Giochi di Atlanta nel 1996. La prima volta, ufficiale, a quelli di Sydney nel 2000. Poi ad Atene 2004, a Pechino 2008 e a Torino 2010. Un servizio per gli olimpici, ma anche un laborato-

rio di ricerca, il più all’avanguardia che si possa immaginare, perché testato con i migliori atleti del mondo. Adattando poi le loro esigenze a quelle della gente comune che frequenta le palestre per il benessere e non per la prestazione. La palestra si trova fra i condomini degli atleti, vicino a un centro di servizi generali. Ingresso, spogliatoi, uffici, poi una sala enorme per la resistenza, capace di ospitare 500 atleti impegnati contemporaneamente tra il lavoro aerobico (cicloergometri, nastri rotatori) e quello dedicato alla forza (macchine dei pesi), e altre sale per flessibilità, stretching, chinesiterapia, e altre ancora per i pesi liberi. In tutto sette diverse zone, aperte dalla mattina alla notte, con la continua assistenza di tecnici specializzati. La Technogym ha poi garantito altre 18 palestre nei vari impianti olimpici e una, solo per i giornalisti, nel centro stampa internazionale. Anche la tv C’è chi non ha bisogno di assistenza. Ciascuna macchina è predisposta a ospitare i dati personali e inserirli

Ghfran Almouhamad, 23 anni AP

I RISULTATI Commissione Cio 4 atleti eletti

La palestra, tra i condomini degli atleti, è equipaggiata con 200 macchine

nella propria banca, infine mostrarli sullo schermo luminoso. E c’è chi ha bisogno di tutto. Come certi atleti, soprattutto quelli africani che non si allenano negli Stati Uniti o in Europa, che qui si sentono sorpresi come a Disneyland. Le macchine sono il massimo della tecnologia applicata allo sport: disponibili in 15 lingue (dall’inglese al cinese), integrate con tv e Internet (si possono guardare le gare in diretta o scaricare la posta personale). C’è anche la Kinesis, così semplice da sembra-

re perfetta, perché capace di riprodurre qualsiasi movimento di qualsiasi atleta in qualsiasi sport. Dal velista al pallanotista, dall’arciere al judoka. A Olimpiade e Paralimpiade chiuse, la superpalestra del villaggio olimpico diventerà una scuola, dotata di tutto, dalla biblioteca al cinema. E, ovviamente, anche di una palestra. Intanto le macchine usate dai Bolt e dai Bryant sono già state prenotate e rivendute. Come cimeli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La tiratrice slovacca Danka Bartekova, la nuotatrice dello Zimbabwe, il canottiere australiano James Tomkins e il canoista francese Tony Estanguet sono i nuovi membri della Commissione atleti del Cio. La durata dell’incarico è otto anni. La Bartekova ha ricevuto 2295 voti, Tomkins 1802, Coventry 1797 e Estanguet 1779. Il presidente della Commissione atleti, l’ex velocista Frankie Fredericks della Namibia, ha proclamato i risultati precisando che due candidati, il giapponese del lancio del martello Koji Murofushi e il taiwanese Chu Mu-Yen del taekwondo, sono stati esclusi per irregolarità nella campagna elettorale. Murofushi avrebbe raccolto più voti di tutti prima di essere escluso.


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LONDRA 2012 LA GUIDA

oggi

QUANDO LO SPORT FA MALE 1

L’ULTIMA GIORNATA

L’ultima gara è il pentathlon femminile ATLETICA

Ore 12 maratona U:

Pertile. BASKET Ore 12 Uomini. Finale 3˚ posto: Argentina-Russia. 16 finale 1˚ posto: Usa-Spagna. BOXE Finali U. Ore 14.30 52 kg. 14.45 60 kg. 15.15 69 kg. 15.45 81 kg. 16.15 +91kg: Cammarelle c. Joshua (Gb). CICLISMO Mountain bike. Ore 14.30 cross country U: Fontana, Kerschbaumer. GINNASTICA Ritmica a squadre. Ore 14.30 e 15.16 finale all around (rotazione 1 e 2): Italia (Blanchi, Laurito, Pagnini, Santoni, Savrayuk, Stefanescu). LOTTA Libera. Ore 9.30 elim. 66 kg e 96 kg. 13.45 ripescaggi, semifinali e finale. PALLAMANO Uomini. Ore 12 finale 3˚ posto: Ungheria-Croazia. 16 finale 1˚ posto: Svezia-Francia. PALLANUOTO Uomini. Ore 11.20 finale 7˚ posto: Stati Uniti-Australia. 12.40 5˚ posto: Spagna-Ungheria. 15.30 3˚ posto: Serbia-Montenegro. 16.50 1˚ posto: Italia-Croazia. PALLAVOLO Uomini. Ore 10.30 finale 3˚ posto: Bulgaria-Italia. 14 1˚ posto: Russia-Brasile. PENTATHLON Donne. Ore 9 scherma: Cesarini, Crognale. 13.35 nuoto. 15.35 equitazione. 19 combinata.

2

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Azerbaigian di lotta, doppia gioia Sono arrivati i primi due ori degli azeri, nei 60 kg con Asgarov e negli 84 kg con Sharifov 2. Olga KANISKINA (Rus) 1h25’09";

I risultati

3. QIEYANG Shenjie (Cina) 1h25’16";

2. Dejen GEBREMESKEL (Eti) 13’41"98;

4. Liu Hong (Cina) 1h26’00"; 5. Kirdyapkina (Rus) 1h26’26"; 6. Lu Xiuzhi (Cina) 1h27’10"; 7. RIGAUDO 1h27’36"; 8. Pascual (Spa) 1h27’56"; 9. Cabecinha (Por) 1h28’03"; 10. Vasco (Spa) 1h28’14"; 11. Fuchise (Giap) 1h28’41"; 12. Poves (Spa) 1h29’36"; 13. Loughnane (Irl) 1h29’39"; 14. GIORGI 1h29’48"; 15. Henriques (Por) 1h29’54".

3. Thomas Pkemei LONGOSIWA (Ken) 13’42"36;

Basket

Atletica UOMINI FINALI. 5000: 1. Mohamed FARAH (Gb) 13’41"66;

4. Lagat (Usa) 13’42"99; 5. Koech (Ken) 13’43"83; 6. Iguider (Mar) 13’44"19; 7. Rupp (Usa) 13’45"04; 8. Barrios (Mex) 13’45"30; 9. Ibrahimov (Aze) 13’45"37; 10. Lomong (Usa) 13’48"19; 11. Gebrhiwet (Eti) 13’49"59; 12. Alamirew (Eti) 13’49"68; 13. Gala (Gib) 13’50"26; 14. Levins (Can) 13’51"87; 15. Kipsiro (Uga) 13’52"25. Giavellotto: 1. Keshorn WALCOTT (Tri) 84.58;

L’azero Toghrul Asgarov, 19 anni, contro il russo Besik Kudukhov: due successi in un giorno nella lotta libera AP

3. Antti RUUSKANEN (Fin) 84.12; 4. Vesely (R.Cec) 83.34; 5. Pitkamaki (Fin) 82.80; 6. Thorkildsen (Nor) 82.63; 7. Lebesis (Gre) 81.91; 8. Haber (Ger) 81.21; 9. Farquhar (N.Zel) 80.22; 10. Genki Dean (Giap) 79.95; 11. Mannio (Fin) 78.60; 12. Yego (Ken) 77.15. 4x100: 1. GIAMAICA (Nesta Carter, Michael Frater, Yohan Blake, Usain Bolt) 36"84 (record del mondo; precedente 37"04, Giamaica, Mondiali di Daegu 04/09/2011); 2. STATI UNITI (Trell Kimmons, Justin Gatlin, Tyson Gay, Ryan Bailey) 37"04; 3. TRINIDAD E TOBAGO (Keston Bledman, Marc Burns, Emmanuel Callender, Richard Thompson) 38"12; 4. Francia 38"16; 5. Giappone 38"35; 6. Olanda 38"39; 7. Australia 38"43; Canada sq. Marcia 50 Km: 1. Sergey KIRDYAPKIN (Rus) 3h35’59"; 2. Jared TALLENT (Aus) 3h36’53"; 3. SI Tianfeng (Cina) 3h37’16"; 4. Heffernan (Irl) 3h37’54"; 5. Erokhin (Rus) 3h37’54"; 6. Bakulin (Rus) 3h38’55"; 7. Li Jianbo (Cina) 3h39’01"; 8. Toth (Slk) 3h41’24"; 9. Nowak (Pol) 3h42’47"; 10. Morioka (Giap) 3h43’14"; 11. Hohne (Ger) 3h44’26"; 12. Moulinet (Fra) 3h45’35"; 13. Park Chilsung (Kor) 3h45’55"; 14. Trotski (Bie) 3h46’09"; 15. Kinnunen (Fin) 3h46’25"; 17. DE LUCA 3h47’19".

TUTTE LE 23 MEDAGLIE DELL’ITALIA A LONDRA 2012 DATA Sabato 28/7 Sabato 28/7 Mercoledì 1/8 Giovedì 2/8 Sabato 4/8 Domenica 5/8 Lunedì 6/8 Sabato 11/8 Sabato 28/7 Sabato 28/7 Domenica 29/7 Lunedì 30/7 Giovedì 2/8 Lunedì 6/8 Sabato 11/8 Sabato 28/7 Domenica 29/7 Venerdì 3/8 Lunedì 6/8 Giovedì 9/8 Giovedì 9/8 Venerdì 10/8 Sabato 11/8

GARA

AZZURRI

ORO Scherma, fioretto individuale D Elisa Di Francisca Arco a squadre U M. Frangilli, M. Galiazzo, M. Nespoli Canoa slalom, K1 U Daniele Molmenti Scherma, fioretto a squadre D E. Di Francisca, A. Errigo, V. Vezzali, I. Salvatori Tiro a volo, fossa olimpica D Jessica Rossi Scherma, fioretto a squadre U V. Aspromonte, A. Baldini, A. Cassarà, G. Avola Tiro a segno, carabina 50 m 3 posizioni U Niccolò Campriani Taekwondo, +80 kg U Carlo Molfetta ARGENTO Scherma, fioretto individuale D Arianna Errigo Tiro a segno, pistola 10 m U Luca Tesconi Scherma, sciabola individuale U Diego Occhiuzzi Tiro a segno, carabina 10 m U Niccolò Campriani Canottaggio, doppio U Alessio Sartori, Romano Battisti Tiro a volo, fossa olimpica U Massimo Fabbrizi Boxe, 91 kg U Clemente Russo BRONZO Scherma, fioretto individuale D Valentina Vezzali Judo, 52 kg D Rosalba Forciniti Scherma, sciabola a squadre U A. Montano, D. Occhiuzzi, G. Tarantino, L. Samele Ginnastica, anelli Matteo Morandi Nuoto, fondo 10 km D Martina Grimaldi Atletica, triplo U Fabrizio Donato Taekwondo, 80 kg U Mauro Sarmiento Boxe, 64 kg U Vincenzo Mangiacapre

Finale: Usyk (Ucr) b. RUSSO 14-11.

Calcio UOMINI 1. MESSICO; 2. BRASILE; 3. COREA DEL SUD. Finale: Brasile-Messico 1-2.

DONNE

Canoa velocità

1. STATI UNITI;

UOMINI

2. FRANCIA;

K1. Finale: 1. Ed McKEEVER (Gb) 36"246;

3. AUSTRALIA. Finale: Stati Uniti-Francia 86-50.

2. Saul CRAVIOTTO RIVERO (Spa) 36"540;

3˚posto: Australia-Russia 83-74.

3. Mark DE JONGE (Can) 36"657;

UOMINI

4. Beaumont (Fra) 36"688; 5. Salakhov (Rus) 36"825; 6. Dudas (Ung) 36"830; 7. Novakovic (Ser) 37"094; 8. Rauhe (Ger) 37"553.

Finale (oggi): Stati Uniti-Spagna.

2. Oleksandr PYATNYTSYA (Ucr) 84.51;

3. Tervel PULEV (Bul); Teymur MAMMADOV (Aze).

DONNE

3˚posto: Argentina-Russia.

FINALI. 800: 1. Mariya SAVINOVA (Rus) 1’56"19;

Boxe

2. Caster SEMENYA (Saf) 1’57"23;

UOMINI

3. Ekaterina POISTOGOVA (Rus) 1’57"53;

49 Kg. 1. ZOU Shiming (Cina);

4. Jelimo (Ken) 1’57"59; 5. Montano (Usa) 1’57"93; 6. Arzhakova (Rus) 1’59"21; 7. Niyonsaba (Bur) 1’59"63; 8. Jepkosgei (Ken) 2’00"19.

2. Kaeo PONGPRAYOON (Tha);

C1. Finale: 1. Yuri CHEBAN (Ucr) 42"291; 2. Jevgenij SHUKLIN (Lit) 42"792; 3. Ivan SHTYL’ (Rus) 42"853;

3. Paddy BARNES (Irl); David AYRAPETYAN (Rus).

4. Benavidez (Spa) 43"038; 5. Harazha (Bie) 43"545; 6. Hagara (Slk) 43"977; 7. Goubel (Fra) 44"045; 8. Sakamoto (Giap) 44"699.

Alto: 1. Anna CHICHEROVA (Rus) 2.05;

Finale: Zou Shiming (Cina) b. Pongprayoon (Tha) 13-10.

K2. Finale: 1. Yury POSTRIGAY-Alexander DYACHENKO (Rus) 33"507;

2. Brigetta BARRETT (Usa) 2.03;

56 Kg. 1. Luke CAMPBELL (Gb);

3. Svetlana SHKOLINA (Rus) 2.03;

2. John Joe NEVIN (Irl);

2. Raman PIATRUSHENKA-Vadzim MAKHNEU (Bie) 34"266;

4. Beitia (Spa) 2.00; 5. Hellebaut (Bel) 1.97; 6. Lowe (Usa) 1.97; 7. Radzivil (Uzb) 1.97; 8. Tregaro (Sve) 1.93; 9. Melfort (Fra) 1.93; 10. Gordeeva (Rus) 1.93; 11. Palsyte (Lit) 1.89; 12. Ayhan (Tur) 1.89.

3. Lazaro ALVAREZ (Cuba); Satoshi SHIMIZU (Giap).

3. Liam HEATH-Jon SCHOFIELD (Gb) 34"421;

Finale: Campbell (Gb) b. Nevin (Irl) 14-11.

4x400: 1. STATI UNITI (Deedee Trotter, Allyson Felix, Francena McCorory, Sanya Richards) 3’16"87;

2. Denys BERINCHYK (Ucr);

4. Hybois-Jouve (Fra) 35"012; 5. Correa-Voisard (Arg) 35"271; 6. Phillips-Bird (Aus) 35"315; 7. Cochrane-Fournel (Can) 35"396; 8. Rauhe-Ems (Ger) 35"405.

2. RUSSIA (Yulia Gushchina, Antonina Krivoshapka, Tatyana Firova, Natalya Antyukh) 3’20"23;

Finale: Iglesias (Cuba) b. Berinchyk (Ucr) 22-15.

3. GIAMAICA (Christine Day, Rosemarie Whyte, Shericka Williams, Novlene Williams-Mills) 3’20"95;

2. Esquiva FALCAO (Bra);

4. Ucraina 3’23"57; 5. Gran Bretagna 3’24"76; 6. Francia 3’25"92; 7. Repubblica Ceca 3’27"77. Marcia 20 Km: 1. Elena LASHMANOVA (Rus) 1h25’02";

64 Kg. 1. Roniel IGLESIAS (Cuba); 3. VINCENZO MANGIACAPRE; Munkh-Erdene URANCHIMEG (Mong).

75 Kg. 1. Ryota MURATA (Giap); 3. Anthony OGOGO (Gb); Abbos ATOEV (Uzb). Finale: Murata (Giap) b. Falcao (Bra) 14-13. 91 Kg. 1. Oleksandr USYK (Ucr): 2. CLEMENTE RUSSO

DONNE K1. Finale: 1. Lisa CARRINGTON (N.Zel) 44"638; 2. Inna OSYPENKO-RADOMSKA (Ucr) 45"053; 3. Natasa DOUCHEV-JANICS (Ung) 45"128; 4. Portela Rivas (Spa) 45"326; 5. Walczykiewicz (Pol) 45"500; 6. Lobova (Rus) 45"961; 7. Walker (Gb) 46"161; 8. Portela (Por) 46"549.


DOMENICA 12 AGOSTO 2012

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IL MEDAGLIERE

Vistointv 4

LA GAZZETTA SPORTIVA

5 di ENRICA SPERONI

Brasile, il tabù del calcio e la strana premiazione

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1 Che sforzo, il sollevamento pesi. Basta vedere le facce di questi atleti. 2-3 La 50 km di marcia non ha nulla a che fare con una passeggiata: caldo e fatica hanno stremato diversi concorrenti. 4 Paura ma senza conseguenze durante la gara di equitazione del pentathlon: il coreano Hwang Woojin se l’è vista brutta. 5 Non ha l’aria di essere a proprio agio l’algerino Louafi contro il bielorusso Gattsiev nella categoria 84 kg della lotta 6 La britannica Morgan Uceny cade nella finale dei 1500 e viene travolta dalle rivali REUTERS/AFP

Ciclismo DONNE Mountain bike. Finale: 1. Julie BRESSET (Fra) 1h30’52";

I colpi di scena non sono mancati. Il più crudele ha spezzato il Canada, squalificato dopo avere festeggiato a lungo il preziosissimo bronzo nella 4x100 della stellare Giamaica. I quattro velocisti sembrano straccetti abbandonati in pista, accanto alla bandiera canadese nella quale si erano avvolti ebbri di gioia. Il più inaspettato è arrivato a Wembley. Provate a spiegarlo ai brasiliani che il Messico in gol dopo 30" non è un reato di lesa maestà, che arriverà anche il 2-0, che l'oro olimpico non vuole proprio saperne dei ragazzi-spettacolo, quelli dei «vado in porta col pallone» e dei colpi di tacco. Nella finale di calcio abbiamo visto sparire i favoriti e abbiamo ritrovato il Caressa che conosciamo (e che preferiamo): vivace e fantasioso, attento a quello che succede in campo e in sintonia coi telespettatori. Esempio lampante quando sottolinea sorpreso «i glutei» di Hulk, proprio mentre un primo piano sulla rotondità prominente del sedere del brasiliano ci aveva fatto strabuzzare gli occhi. Nulla a che vedere col Caressa del

Quarti: Espinal (P.Rico) b. Marsagishvil (Geo); Gattsiev (Bie) b. Zvirbulis (Let); Sharifov (Aze) b. Herbert (Usa); Lashgari (Iran) b. Urishev (Rus).

3. Robelis DESPAIGNE (Cuba); LIU Xiaobo (Cina).

120 kg. 1. Artur TAYMAZOV (Uzb);

Finale: MOLFETTA b. Obame (Gab) per superiorità.

2. Sabine SPITZ (Ger) 1h31’54" (+1’02);

2. Davit MODZMANASHVILI (Geo);

Bronzi: Despaigne (Cuba) b. Keita (Mali); Liu Xiaobo (Cina) b. Tanrikulu (Tur).

3. Georgia GOULD (Usa) 1h32’00" (+1’08);

3. Komeil GHASEMI (Iran); Bilyal MAKHOV (Rus);

Semifinali: MOLFETTA b. Keita (Mali) 6-4; Obame (Gab) b. Tanrikulu (Tur).

Finale: Taymazov (Uzb) b. Modzmanashvili (Geo).

Quarti: Tanrikulu (Tur) b. Cha Dongmin (S.Cor); Obame (Gab) b. Despaigne (Cuba); MOLFETTA b. Liu Xiaobo (Cina) 6-5 (al Sudden Death Point, 4a ripresa); Keita (Mali) b. Coulombe-Fortier (Can).

4. Kalentieva (Rus) 1h32’33"(+1’41); 5. Suess (Svi) 1h32’46" (+1’54); 6. Engen (Sve) 1h33’08" (+2’16); 7. Dawidowicz (Pol) 1h33’20" (+2’28); 8. Last (Gbr) 1h33’47" (+2’55); 17. LECHNER 1h37’36" (+6’44).

Ginnastica RITMICA. All around. Individuale:

Bronzi: Ghasemi (Iran) b. Dlagnev (Usa); Makhov (Rus) b. Shabanbay (Kaz). Semifinali: Taymazov (Uzb) b. Dlagnev (Usa); Modzmanashvili (Geo) b. Makhov (Rus).

Preliminari: MOLFETTA b. Gulov (Tag) 7-3. 67 kg. 1. HWANG Kyung Seon (S.Cor)

1. Evgeniya KANAEVA (Rus) 116.900 (cerchio 29.350; palla 29.200; clavette 29.450; nastro 28.900); 2. Daria DMITRIEVA (Rus) 114.500 (28.300; 28.350; 28.750; 29.100);

Pallamano

Finale: Hwang Kyung Seon (S.Cor) b. Tatar (Tur).

3. Paige MCPHERSON (Usa); Helena FROMM (Ger).

DONNE

4. Garayeva (Aze) 111.575; 5. Son Yeon Jae (S.Cor) 111

2. MONTENEGRO; 3. SPAGNA.

3. Anastasia BARYSHNIKOVA (Rus); Maria del Rosario ESPINOZA (Mex).

Hockey prato

Finale: Norvegia-Montenegro 26-23;

Finale: Mandic (Ser) b. Graffe (Fra).

Terzo posto: Corea del Sud-Spagna 29-31 (d.t.s.).

Bronzi: Baryshnikova (Rus) b. Lee In Jong (S.Cor); Espinoza (Mex) b. Hernandez (Cuba) .

1. GERMANIA; 2. OLANDA;

Pallavolo

3. AUSTRALIA.

DONNE

Finale: Germania-Olanda 2-1;

1. BRASILE;

Terzo posto: Australia-Gran Bretagna 3-1;

2. STATI UNITI;

+67 kg. 1. Milica MANDIC (Ser); 2. Anne-Caroline GRAFFE (Fra);

Semifinali: Graffe (Fra) b. Hernandez (Cuba); Mandic (Ser) b. Baryshnikova (Rus).

3. GIAPPONE.

Quarti: Graffe (Fra) b. Lee In Jong (S.Cor); Hernandez (Cuba) b. Konieva (Ucr); Baryshnikova (Rus) b. Rajher (Slo); Mandic (Ser) c. Espinoza (Mex).

11˚ posto: Sudafrica-India 3-2.

Finale: Brasile-Stati Uniti 3-1 (11-25, 25-17, 25-20, 25-17);

Tuffi

Lotta

Terzo posto: Giappone-Corea del Sud 3-0 (25-22, 26-24, 25-21).

LIBERA UOMINI

UOMINI

60 kg. 1. Toghrul ASGAROV (Aze);

Finale (oggi): Brasile-Russia.

2. Besik KUDUKHOV (Rus);

Terzo posto (oggi): ITALIA-Bulgaria.

3. Coleman SCOTT (Usa); Yogeshwar DUTT (Ind).

Pentathlon

Finale: Asgarov (Aze) b. Kudukhov (Rus)

UOMINI

Bronzi: Scott (Usa) b. Yumoto (Giap); Dutt (Ind) b. Ri Jong Myong (N.Cor).

1. David SVOBODA (R.Ceca) 5928 (scherma: 1024; nuoto: 1304; salto ostacoli: 1132; combinata: 2468);

5˚ posto: Spagna-Belgio 2-5;

Semifinali: Asgarov (Aze) b. Scott (Usa); Kudukhov (Rus) b. Ri Jong Myong (N.Cor); Quarti: Scott (Usa) b. Zarkua (Geo); Asgarov (Aze) b. Yumoto (Giap); Ri Jong Myong (N.Cor) b. Ibrahim (Egi); Kudukhov (Rus) b. Esmaeilpoorjouybari (Iran). 84 kg. 1. Sharif SHARIFOV (Aze); 2. Jaime Yusept ESPINAL (P.Rico); 3. Ehsan Naser LASHGARI (Iran); Dato MARSAGISHVIL (Geo). Finale: Sharifov (Aze) b. Espinal (P.Rico). Bronzi: Marsagishvil (Geo) b. Gattsiev (Bie); Lashgari (Iran) b. Bolukbasi (Tur). Semifinali: Espinal (P.Rico) b. Gattsiev (Bie); Sharifov (Aze) b. Lashgari (Iran).

2. CAO Zhongrong (Cina) 5904 (1000; 1376; 1080; 2448); 3. Adam MAROSI (Ung) 5836 (880; 1336; 1200; 2420); 4. Lesun (Rus) 5764; 5. Gebhardt (Ger) 5756; 6. Daniel (Aut) 5744; 7. Moiseev (Rus) 5736; 8. Kinderis (Lit) 5732; 9. DE LUCA 5720 (784; 1264; 1200; 2472); 10. Woodbridge (Gb) 5716; 20. BENEDETTI 5568 (808: 1140; 1084; 2536).

UOMINI Piattaforma. Finale: 1. David BOUDIA (Usa) 568.65; 2. QIU Bo (Cina) 566.85; 3. Thomas DALEY (Gb) 556.95; 4. Minibaev (Rus) 527.80; 5. Guerra (Cuba) 527.70; 6. Lin Yue (Cina) 527.30; 7. Garcia Navarro (Mex) 521.65; 8. Wolfram (Ger) 506.65; 9. McCrory (Usa) 505.40; 10. Klein (Ger) 496.30; 11. McCormick (Can) 493.35; 12. Bondar (Ucr) 443.70. Semifinale: 1. Qiu Bo (Cina) 563.55; 2. Lin Yue (Cina) 541.80; 3. Boudia (Usa) 531.15; 4. Daley (Gb) 521.10; 5. Wolfram (Ger) 519.00.

Vela DONNE Elliot. 1. SPAGNA; 2. AUSTRALIA;

Taekwondo UOMINI +80 kg. 1. CARLO MOLFETTA; 2. Anthony OBAME (Gab);

I tifosi eleggono l’eroe di Londra Sarà Bolt?

2. Nur TATAR (Tur);

3. Liubou CHARKASHYNA (Bie) 111.700 (28.100; 28.000; 27.525; 28.075.

UOMINI

Gazzetta.it

DONNE

Quarti: Dlagnev (Usa) b. Shemarov (Bie); Taymazov (Uzb) b. Ghasemi (Iran); Modzmanashvili (Geo) b. Shabanbay (Kaz); Makhov (Rus) b. Jargalsaikhan (Mong).

1. NORVEGIA;

nuoto, sempre sopra le righe a voler dimostrare «guarda come mi sono preparato bene, guarda quante cose so». La telecronaca di Sky, con Luca Vialli a fare da spalla, ha retto bene anche il lunghissimo dopopartita in attesa della premiazione. Valeva la pena aspettare. Lo speaker annuncia il bronzo della Sud Corea, ma nessuno si muove finché la ragazza dell’organizzazione indica con ampio gesto che è ora di salire sul podio. Pare l’imbarazzo della prima volta. Il Brasile sa come si fa, ma quel gradino sembra portare al patibolo. Nessuno bacia le medaglia, alcuni la guardano sul diritto e sul rovescio con stupore e fastidio (il fumetto dice: «cosa me faccio di questo argento?»), altri — e tra questi Pato — non la degnano di uno sguardo. I messicani inventano «la premiazione individuale di squadra»: salgono sul podio uno alla volta appena lo speaker li chiama per nome e nessuno si muove prima che il compagno abbia l’oro al collo. C’è da capirli, non capita tutti i giorni di vincere l’Olimpiade.

3. FINLANDIA. Finale: Australia-Spagna 2 regate a 3. Terzo posto: Finlandia-Russia 3 regate a 1.

Usain Bolt, 25 anni, all’arrivo della 4x100 REUTERS La giornata olimpica minuto per minuto con la cronaca di tutti i campi di gara e gli approfondimenti sulle gare principali con i big italiani e stranieri. E' tempo di bilanci, anche se c'è ancora spazio per le ultime magie di metallo prezioso. Sul sito potrete comunque iniziare a vedere i pareri dei tifosi raccolti per la città, sull'atleta simbolo di questa Olimpiade. Scontato votare Bolt? Non è detto... guardare per credere. E poi la festa messicana a Trafalgar square per l'oro insperato nel calcio, o ancora stasera dopo la cerimonia di chiusura le immagini di Londra che saluta questi 16 splendidi giorni di Giochi. E ancora... le parole e la gioia dei nostri ultimi medagliati LE GALLERY Ogni giorno le immagini più belle dell'Olimpiade nelle gallery dedicate alle imprese da ricordare: le donne che emozionano e i brividi azzurri a Londra I RISULTATI Nello speciale sui Giochi di Londra tutti i risultati in tempo reale, il programma (anche in video con la rubrica London Today e Azzurri in gara), il medagliere aggiornato dopo ogni prova e le schede video dei nostri atleti di punta registrate prima della partenza. RCS


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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 12 AGOSTO 2012


DOMENICA 12 AGOSTO 2012

di ANDREA SCHIANCHI

ittime della macumba, proprio loro che del rito sono i depositari. Non c’è altra spiegaV zione all’assenza di oro nel medagliere olimpico del calcio brasiliano: solo una maledizione, una macumba appunto, può raccontare l’incredibile. Come è possibile che la nazione più titolata (cinque campionati del mondo), quando si entra nell’universo dei cinque cerchi, stecchi con impressionante regolarità? Stavolta la Seleçao finisce seconda dietro il Messico e va a ingrossare la valigia dei rimpianti: in 12 partecipazioni ha raccolto solo 3 argenti e 2 bronzi. Una miseria, che consegna i brasileiros al 19˚ posto assoluto

cinqueCerchi

metri? Quale libro dei sogni poteva mai prevedere una concomitanza così inedita e palpitante? Per la penultima giornata londinese le emozioni sembravano tutte riservate a Sua Maestà Bolt, che ha infatti festeggiato il terzo oro guidando la sua Giamaica al record del mondo della 4x100 in 36"84, ma prima di andare a dormire a noi italiani non sono toccate solo briciole di gloria. Per un imprevedibile gioco del destino Clemente Russo e Carlo Molfetta, pesi pesanti (rispettivamente nelle categorie - 91 kg e +81 kg) di nome e di fatto della boxe e del taekwondo sono usciti dallo spogliatoio insieme, hanno marciato insieme, sono saliti sul ring e sul tatami insieme, hanno quasi sentito il nome dell’altro annunciato nella sala accanto. Carlo Molfetta (28 anni) è l’oro che non ti aspetti nel taekwondo: contro Anthony Obame (Gabon) ha dovuto rimontare da 0-6 fino al 9-9 che l’ha portato alla vittoria per decisione arbitrale.

Carlo Molfetta nella finale con Obame del Gabon AP

nel medagliere del pallone. A infittire il mistero ci sono anche i dati: nel 1988, Giochi di Seul, il grande Romario si laureò capocannoniere con 7 gol, ma il Brasile perse in finale contro l’Unione Sovietica; nel 1996, Bebeto realizzò 6 reti, però non bastarono a superare lo scoglio-semifinale; nel 2012, nonostante i 6 centri di Leandro Damiao, i dribbling di Neymar e i salvataggi di Thiago Silva, c’è il messicano Peralta a chiudere la porta dei sogni. Pare una storia grottesca, invece è la semplice realtà: le Olimpiadi non sono cose per i brasiliani del futbol. E pensare che stavolta si era scomodato persino Pelè (nella foto),

laPuntura

LE EMOZIONI DEI GUERRIERI AZZURRI OGGI PREPARIAMOCI A UN FINALE SUPER hi li aveva mai visti due guerrieri azzurri vincere e perdere l’oro olimpico di notte a C distanza di pochi secondi e addirittura di pochi

Clemente Russo (30 anni) ha invece solo ripetuto l’argento di Pechino: dopo aver tenuto in parità l’ucraino Oleksandr Usyk fino alla seconda ripresa ha poi nettamente ceduto nella terza (14-11 il punteggio finale) Il magico incrocio di guerrieri che in due sale attigue dell’ExCel ha tinto d’azzurro Londra ha accomunato due campioni di sport di combattimento ma anche le loro città Marcianise e Mesagne, due enclave dello sport italiano in Campania e Puglia. Il covo della boxe casertana, in terra di camorra, è la città dove i ragazzini preferiscono fare a pugni piuttosto che giocare a pallone o buttarsi via: tre palestre (e una quarta in arrivo) non bastano a contenere la loro fame di ring. Clemente Russo, il Tatanka cinematografico e televisivo, venerdì aveva in mente anche loro quando dal fondo del suo cuore ha trovato la forza per rimontare e battere l’azero Mammadov. Il rifugio del taekwondo (lo sport caro a Ibra che in Italia è diffuso a macchia di leopardo) è invece in provincia di Brindisi e da queste parti si ambienta l’episodio isolato che qualche mese fa ha provocato l’attentato alla scuola di Brindisi. Melissa Bassi, la studentessa morta arrivava con le sue compagne proprio da Mesagne e suo cugino è uno dei tanti ragazzi che affollano la palestra di taekwondo New Martial Art. Mesagne, che è anche la città di Veronica Calabrese azzurra e fidanzata del bronzo olimpico Sarmiento, sarà ora orgogliosa di un campione che è ingrassato di 12 chili per trovare l’unico posto libero negli 80 kg e poi nei quarti e in semifinale ha saputo battere sul filo di lana il cinese Liuxiabo e il malese Keita (impedendo anche una finale storica fra Gabon e Mali). Grazie ai due guerrieri il traguardo minimo degli 8 ori e delle 25 medaglie è stato toccato e oggi in chiusura di Olimpiade occhio a pallanuoto, Cammarelle e alle farfalle della ginnastica ritmica. Senza contare il bronzo che potrebbe toccare all’Italvolley nella sfida con la Bulgaria. Le emozioni a Londra non finiscono mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

di ROBERTO PELUCCHI

f Emanuele Pesoli si è incatenato ai cancelli della Figc con sedia a sdraio e ombrellone. I calciatori fanno sempre un po’ di fatica a fare lo sciopero della fama.

L

© RIPRODUZIONE RISERVATA

visto da Mennea

Bolt il più grande di sempre ma ora deve fare i 400 Perfetto in curva e nell’allungo. Può diventare il Michael Johnson del futuro

Usain Bolt bacia la medaglia d’oro vinta nei 200 metri REUTERS

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IL CINGUETTIO DEL GIORNO

LUIGI DATOME Cestista italiano

Prevedo un De Laurentiis che ritira la squadra dal campionato e i cinepanettoni dalle sale... Una minaccia o una promessa? #JuveNapoli @GigiDatome

CAMMARELLE, NON BISOGNA VINCERE ALLE OLIMPIADI È MEGLIO STRAVINCERE e difficoltà di un torneo olimpico si sono riproposte l’altra sera nella semifinale di Vincenzo Cammarelle che, a giudicare dal verdetto di stretta misura (13 a 12) che gli ha consentito di assicurarsi la medaglia d’argento ma soprattutto di poter combattere per il secondo oro consecutivo dopo quello conquistato a Pechino nella categoria dei supermassimi, è stato penalizzato da un verdetto assurdo che gli ha concesso solo un punto di margine. «E' andata bene che non l’abbiano derubato!», ha detto qualcuno del clan azzurro. Cammarelle ha forse commesso l’errore di fidarsi troppo della sua esperienza e della sua tecnica dimenticando che alle Olimpiadi non ci si può limitare a vincere ma è meglio e soprattutto più sicuro stravincere per evitare le insidie di giurie nelle quali il gioco delle alleanze non sempre è prevedibile e non sempre è pulito. Franco Falcinelli, il presidente della Federazione italiana che da tecnico aveva accumulato svariate esperienze olimpiche e ne ha viste di tutti i colori, dice che Cammarelle avrebbe dovuto avere cinque punti di vantaggio. E' stato comunque bravo a non distrarsi perché a quel

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di LORENZO CASTELLANI

Cestista, portabandiera spagnolo

punto un colpo, che in quella categoria ci sta sempre, poteva cambiare il risultato. Per quanto riguarda la finale Francesco Damiani è fiducioso e non si fa condizionare dal fatto che Cammarelle sia stato battuto dall’inglese Joshua nei quarti di finale ai mondiali di Baku l’anno scorso. «Gli hanno dato un verdetto sfavorevole di 13 a 15 ma non aveva perso» dice Damiani che spera anche che il fattore campo non si faccia sentire troppo anche perché gli inglesi hanno qualche peccato da farsi perdonare. La qualità generale del torneo senza essere straordinaria è abbastanza buona. È impressionante l’alta percentuale dei pugili che combattono in guardia destra al punto da far pensare che molti allenatori impostino i loro pugili in questo modo pensando di procurar loro dei vantaggi. Si nota una minore concentrazione tra i finalisti dei pugili di alcune nazioni. Per la seconda Olimpiade consecutiva gli Stati Uniti non hanno portato in finale nessun pugile. Gran Bretagna e Ucraina ne hanno portati 3, Italia, Kazakistan e Cuba,2, Russia, Mongolia, Cina, Irlanda, Brasile, Tailandia, Giappone e Corea uno ciascuna. Mi pare un segnale positivo rispetto ai tempi in cui Stati Uniti e Cuba dominavano per qualità e quantità.

si era sistemato in tribuna a tifare, nella speranza di partecipare alla festa. Ma la macumba è più forte anche del mito. Pelè lascia Wembley con la delusione appiccicata alla pelle e ricorda, forse, il pianto disperato di suo padre Dondinho quando il 16 luglio 1950 il Brasile perse il Mondiale, al Maracanà, contro l’Uruguay di Ghiggia e Schiaffino. Fu una tragedia nazionale e il piccolo O Rei promise: «Da grande farò il calciatore per rendere felice la mia gente». Ci riuscì nel 1958: i suoi gol e le sue magie scacciarono i fantasmi. Già, ma ora? Questa macumba olimpica sembra proprio imbattibile, e forse non basta nemmeno un Pelè in campo...

laVignetta

PAU GASOL

laBoxe

di RINO TOMMASI

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INCREDIBILE BRASILE, NIENTE ORO LA MACUMBA PIÙ FORTE DI PELÈ

ilCalcio

di FAUSTO NARDUCCI

LA GAZZETTA SPORTIVA

Parata musicale nel Villaggio olimpico! @paugasol

NATALIE COUGHLIN Nuotatrice, olimpica Usa

Stavo visitando la Torre di Londra. È esploso l’allarme. Ci hanno chiusi dentro. Giuro che non ho rubato i gioielli della Corona!! @NatalieCoughlin

CHICHARITO HERNANDEZ Calciatore messicano

Viva México!!!!!!!!! Medaglia d’oro nel calcio!!!!!!!! Grazie grazie!!!! Orgogliosamente messicano nella buona e nella cattiva sorte!! @CH14_

CARLOTTA FERLITO Ginnasta, olimpica azzurra

Non presentarsi alla premiazione è l’antisportività proprio! @CarlottaFerlito

di PIETRO MENNEA

on ci sono dubbi: Usain Bolt è il più grande velociN sta della storia dell’atletica leggera. Nessuno ha conquistato quattro ori di fila nei 100 e 200 metri in due edizioni successive dei Giochi e nessuno, come lui, ha stabilito record del mondo che sembravano impossibili. La finale dei 100 è stata più difficile. La pressione psicologica è stata fortissima. Bolt era un’incognita in quel momento e i nervi avrebbero potuto cedere. Quella dei 200 è stata sicuramente più semplice. All’uscita della curva Bolt aveva già vinto, c’era solo da amministrare il vantaggio su Blake. Londra 2012 fa dello sprinter giamaicano una leggenda sportiva: un eroe universale. Bolt è soprattutto talento. Ma Bolt ha avuto l’umiltà di allenare il suo talento perché, altrimenti, il suo fisico non potrebbe reggere carichi di lavoro come quelli imposti da un’Olimpiade. Questa è una lezione importante: la storia dello sport è ricca di personaggi che hanno sperperato le loro doti naturali per l’assoluta mancanza di umiltà e di predisposizione alla fatica. È un meccanismo perverso al quale, con intelligenza, Bolt si è sottratto. Il futuro appartiene a lui, ma credo che la sua prossima sfida potrebbe essere quella di cercare l’accoppiata 200-400. Il giro di pista dovrebbe essere la nuova frontiera da esplorare, forse il vero stimolo per affrontare l’Olimpiade di Rio del 2016. Bolt ha la struttura del duecentista: affronta la curva con una tecnica perfetta e poi allunga, sfruttando le sue leve. Questa struttura è esportabile nei 400: Bolt potrebbe non solo reggere questa sfida, ma anche stabi-

lire nuovi primati. Vedo in lui il Michael Johnson del futuro. Ma Bolt può intraprendere nuove sfide anche sul piano extrasportivo. Potrebbe essere l’erede di personaggi come Muhammad Ali e Tommie Jet Smith, figure che hanno superato i confini dello sport per diventare portatori di messaggi universali. Questa è una sfida che richiede intelligenza, applicazione, serietà e abnegazione. Bolt è figlio della Giamaica, di una terra bella e povera, dove già il suo esempio è un punto di riferimento importante per i giovani. Bolt però può fare di più: è in grado di spendere una parte importante del suo tempo per aiutare, ad esempio, la sua Giamaica a crescere. Potrebbe essere una buona base di partenza. Ho seguito la polemica a distanza con Carl Lewis e non è stata una bella pagina per tutti e due. Lewis, benché geloso della popolarità di Bolt, non può generare sospetti sulla limpidezza del giamaicano in mancanza di prove. Altrimenti, invece di rilasciare dichiarazioni sui giornali, denunci quello che sa alla Wada. La Wada ha gli strumenti per intervenire e, eventualmente, per attrezzare un laboratorio permanente per vigilare sulla zona dei Caraibi. Ma anche la risposta di Bolt, seppur comprensibilmente ferito, non mi è piaciuta. Lewis non è un signore che cerca di restare a galla aggrappato al passato: affermare certe cose mi sembra arrogante ed irrispettoso. In questa corsa, dispiace dirlo, hanno sbandato tutti e due. Mi sembra una polemica che supera i confini tra Lewis e Bolt: l’esasperazione della rivalità tra velocisti statunitensi e giamaicani. Serve un passo indietro, su tutti i fronti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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DOMENICA 12 AGOSTO 2012

CALCIO D’ESTATE

Zanetti e Cordoba, festa tra beach volley e grigliata Compleanno al Forte per i due. Tutti in bianco e cena in spiaggia con carne e pesce MILANO

Compleanno sulla sabbia della Versilia per due colonne interiste. Dopo i 39 anni di Javier Zanetti (venerdì), ieri infatti ha spento 36 candeline Ivan Cordoba. Il nuovo team manager nerazzurro, che ha appena concluso la carriera da calciatore che a Milano era iniziata nel 2000, aveva raggiunto Forte dei Marmi già venerdì. Zoccolo duro Complice i due giorni di permesso concessi da Stramaccioni, lo zoccolo duro sudamericano infatti si è ritrovato in Versilia. Con lui,

accompagnati dalle rispettive e spesso numerosissime famiglie, anche il capitano, Cambiasso, Guarin, Alvarez, Palacio, Samuel, Milito e Silvestre. Va precisato che l’invito era esteso a tutti, ma diversi compagni hanno approfittato dei tre giorni liberi per tornare a casa.

IN SPIAGGIA PRESENTI TUTTI GLI ARGENTINI 1

Grigliata e beach Venerdì c’è sta-

ta una prima cena in spiaggia con un’enorme grigliata a base dell’immancabile carne ma anche di pesce al Beach Club Versilia Cinquale. Tema della serata, All White, tutti di bianco vestiti. Il tutto condito da torta, candeline e danze. Ieri invece relax nelle tende in riva al mare, torneo di beach volley con i componenti dello staff della struttura che ha ospitato la due giorni e altra festa serale in casa di Cordoba. I giocatori nerazzurri si fermeranno in Versilia anche oggi. Da domani pomeriggio invece si riprende a fare sul serio alla Pinetina.

3 1 La famiglia Zanetti al completo 2 Alla festa di compleanno anche un pezzo dell’ArgentInter: Samuel, Silvestre, il festeggiato Zanetti, Palacio e Milito

lu.tai.

3 Javier e la moglie Paula ballano durante la festa

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Inter: De Jong spara alto Lennon, si decide giovedì L’olandese chiede 3 milioni l’anno. Il 16 torna a Londra il presidente del Tottenham che deve sbloccare lo scambio con Julio Cesar LUCA TAIDELLI MILANO

Anche gli uomini mercato dell’Inter si godono qualche giorno di vacanza, ma i telefonini rimangono sempre accesi perché da dopo Ferragosto si dovrà per forza stringere sugli obiettivi individuati per completare la rosa a disposizione di Andrea Stramaccioni. Levy sblocca Julio Visto che servono top player, dunque costosi, riuscire a piazzare qualcuno dei tre giocatori in uscita aumenterebbe le possibilità d’azione di Branca e Ausilio. In questo senso qualcosa potrebbe muoversi giovedì, quando Daniel Levy, presidente del Tottenham, tornerà a Londra. Solo con il suo assenso entrerà nel vivo la trattativa tra Inter e Spurs per Julio Cesar. E quella diventerà anche l’occasione per valutare la possibilità di arrivare a uno scambio che possa fare il gioco dei nerazzurri. Nella lista fatta arrivare in sede nei giorni scorsi c’erano Gomes, Gallas, Bassong, Bentley, Jenas, Defoe e Giovani dos Santos. Nomi che non entusiasmano Strama quanto Lennon e Sandro. Arrivare al centrocampista brasiliano fresco argento olimpico sembra però difficilissimo perché Andre Villas Boas punta forte su di lui. Spiraglio Lennon Meno chiusure

su Lennon, 25enne esterno destro che non fa impazzire AVD ma in compenso si incastrerebbe alla perfezione nel 4-2-3-1 che ha in mente l’allenatore interista. Visto che è da escludere — anche solo per una questione anagrafica — che gli Spurs possano accettare uno scambio alla pari, va capito quanto dovrebbe pagare l’Inter. Senza trascurare che il ragazzo a Londra prende 2,7 milioni a stagione e ha un contratto in scadenza nel 2014.

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4 Domani lista

RIPRESA SENZA 9 NAZIONALI

I NUMERI

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le presenze in Premier League di De Jong nell’ultima stagione con il Manchester City. L’olandese in campionato ha giocato 1070 minuti senza segnare alcun gol e prendendosi 5 cartellini gialli

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le presenze di Lennon con la maglia del Tottenham nell’ultima stagione di Premier. L’ala ha segnato 3 gol in 1579 minuti giocati

Due nomi sul taccuino interista: l’olandese Nigel De Jong, 27 anni, centrocampista del Manchester City, e l’inglese Aaron Lennon, 25, ala del Tottenham IPP-AFP

Braccio di ferro Pazzo-Maic Non

trova infine riscontro la voce di un interessamento inglese anche per Pazzini, anche se fa specie che sul sito ufficiale del club gli unici attaccanti in rosa siano proprio Dos Santos e Defoe. Per il Pazzo va avanti un braccio di ferro. Dopo aver rifiutato diverse offerte dall’estero, l’attaccante toscano si allena con grande professionalità e aspetta la Juventus. Una situazione che si potrebbe sbloccare al fotofinish. Proprio come quella di Maicon, per il quale non è morto l’interesse del Real. Anche perché spaventati dall’ingaggio da oltre 4 milioni, i blancos però prendono tempo speran-

do che l’Inter, pur di non rimanere col cerino acceso in mano, abbassi la pretesa di intascare 8 milioni per il brasiliano che andrà in scadenza la prossima estate. Nodo nel mezzo Ma la vera priori-

tà di Strama è a centrocampo. E nemmeno lì mancano le difficoltà. Perché i tre obiettivi comportano investimenti altissimi tra cartellino e ingaggio. Lo stesso De Jong, che il City lascerebbe partire per 6/7 milioni, ne chiede almeno tre all’anno di stipendio. Una cifra non da poco, visti anche i quasi 28 anni di età. Il brasiliano Paulinho prenderebbe meno, ma in com-

penso il Corinthians chiede 12/15 milioni. E visto che per Fernando il Porto pretende il pagamento di una folle clausola da 30 milioni, Branca e Ausilio non tralasciano piste alternative. Tra queste il 24enne del Tolosa, Capoue, visionato giovedì sera contro il Montpellier. Là davanti Dopo Ferragosto si

capiranno anche i margini di sconto per Ramirez, magari inserendo nella trattativa col Bologna i prestiti di Longo (che piace anche a Espanyol e Real B) e Juan. Altre voci su Osvaldo come vice Milito, ma sarebbe un altro affare last minute. © RIPRODUZIONE RISERVATA

anti Vaslui E sabato nuovo test MILANO

Domani pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti, Stramaccioni non avrà a disposizione i 9 nazionali convocati dai rispettivi ct per le amichevoli di Ferragosto (data Fifa). Juan in vacanza Gli unici sudamericani coinvolti sono Guarin e Juan. Il brasiliano, beffato ieri dal Messico nella finale olimpica, mercoledì sfiderà in amichevole la Svezia prima di andare in vacanza. Da verificare se poi tornerà alla Pinetina o altrove, essendo nel mirino di diversi club che lo vorrebbero anche in prestito. Strama non riavrà prima di giovedì nemmeno Sneijder (il 15 a Bruxelles si gioca Belgio-Olanda), gli sloveni Belec e Handanovic, i baby Donati e Longo (con l’Under 21) e Bianchetti (stage dell’Under 20). Tempi più lunghi per Nagatomo, impegnato a Sapporo in Giappone-Venezuela. Sabato in amichevole Entro domani comunque bisognerà comunicare all’Uefa la lista dei 25 per il playoff di Europa League (contro i romeni del Vaslui, il 23 e 30 agosto). Difficilmente ci saranno novità. Per sabato prossimo infine è in programma un’amichevole, probabilmente in Svizzera, contro un avversario da definire per ritrovare il clima agonistico in vista del filotto di quattro gare in dieci giorni che si chiuderà il 2 settembre con Inter-Roma. lu.tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 agosto 1981 - 12 agosto 2012

Angelo Moratti Papà carissimo, sei sempre con noi, nel nostro cuore, nei nostri pensieri.- Un bacio da tutta la tua famiglia con tanto amore. - Milano, 12 agosto 2012. Massimo ed Emidia Vitali ricordano, con immutato affetto

Angelo Moratti e l'amatissima moglie, Erminia. - Milano, 12 agosto 2012. 12 agosto 1983 - 12 agosto 2012

Artemio Franchi La famiglia lo ricorda con amore. - Firenze, 12 agosto 2012.


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CALCIO D’ESTATE vranno slittare. Le trattative per la prima punta languono: Galliani aspetta l’ultima settimana (a proposito di mercato, il c.t. della Francia Deschamps ha dichiarato: «Non so se Mexes resterà al Milan»). Nel rush finale, il Milan cercherà di prendere Kakà e di concludere lo scambio Cassano-Borriello. Allegri vuole un centravanti fisico: Boateng funziona meglio come trequartista (o attaccante anarchico), e l’esperimento con Cassano falso 9 non ha funzionato bene. Poche amichevoli non bastano per dare sentenze, ma per completarsi il Milan ha bisogno di una punta. Che non sostituirà Ibra, però contribuirà alla maturazione di Pato. L’investitura può essere un vantaggio, vivere senza concorrenza non lo è per nessuno. E Cassano e Boateng possono ricoprire il ruolo di Pato solo in alcune situazioni.

DALL’OLIMPIADE AL PRECAMPIONATO ESTATE SENZA SOSTE PER IL BRASILIANO

Niente «falso 9», serve quello vero Il Milan giovedì riabbraccia Pato MILANO

Falso nueve? Meglio uno vero. Massimiliano Allegri in queste giornate di precampionato si è arrangiato, in attesa dell’arrivo di Pato che sarà a Milanello dopo Ferragosto. Non c’è tregua per il brasiliano, almeno per il momento: finita l’Olimpiade (nel modo peggiore per la sua nazionale, che si accontenta della medaglia d’argento), Pato sarà ancora impegnato nell’amichevole Brasile-Svezia, mercoledì a Stoccolma, poi il 16 si presenterà ad Allegri. Giovedì, dunque, il Milan sarà davvero al completo. E la

Boateng e Cassano centrali non convincono Deschamps: «Mexes va via...»

Antonio Cassano, 30 anni

Kevin Prince Boateng, 25 anni

fisionomia di un attacco per ora sperimentale sarà definita in maniera più precisa, magari già domenica prossima nel trofeo Berlusconi. Allegri per ora ha provato soluzioni con Boateng e Cassano attaccanti centrali, a turno. In tutti i casi, i gol sono arrivati dagli esterni

(Emanuelson e Robinho). Investitura In campionato è

molto probabile che si torni al 4-3-1-2 classico: e il primo impegno sarà convincere Pato di essere un centravanti vero, come recita la sua nuova maglia. Pato per ora è vissuto nell’equi-

voco, un po’ seconda punta, un po’ prima, un po’ non si sa. Allegri ha deciso che è arrivato il momento per Pato di ritrovarsi al centro dell’attacco del Milan, e di fare l’ultimo salto. Il club ha bisogno di lui più che mai, e forse le sue vacanze, a meno di permessi speciali, do-

Alexandre Pato, 22 anni

C’è Galliani al telefono E con Allegri è pace fatta L’a.d. chiama l’allenatore da New York per gli auguri di compleanno: la rabbia per la manita subita dal Real Madrid ora sembra superata

4

I NUMERI

2

i titoli vinti da Allegri con il Milan: lo scudetto nel 2011 e la Supercoppa, sempre nel 2011

10

le partite perse nella seconda stagione con il Milan

2

le stagioni ancora previste per il suo contratto con i rossoneri

1

la squadra allenata in serie prima del Milan: il Cagliari.

2

le Panchine d’oro vinte dal tecnico toscano, una riservata ai tecnici di Lega Pro

«

ALESSANDRA BOCCI MILANO

Certo, Adriano Galliani non è Marilyn Monroe. Però neppure Massimiliano Allegri è John Kennedy. E tutto sommato, meglio che il tuo amministratore delegato ti chiami per augurarti buon compleanno anziché cantartele in pubblico, nei corridoi dello Yankee Stadium, quando già ti girano abbastanza per una supersconfitta. Sicché la telefonata è stata graditissima, e la pace fra allenatore del Milan e dirigente fatta, anche se per la verità la guerra non era scoppiata sul serio. Perché c’è una grande sintonia di base fra i due, e perché Allegri è un incassatore di prima qualità. In certe situazioni, saper tacere aiuta.

«

Non si devono fare figure del genere in uno stadio pieno e in mondovisione

4 Guardiola

AVVISTATO A MILANO

PROSSIMI RIVALI

C’è solo la Juve fra il Milan e l’inizio del campionato: la squadra di Allegri si confronterà con i campioni d’Italia domenica 19, nel tradizionale trofeo Berlusconi. Finora ha giocato quattro amichevoli sui 90 minuti, più il trofeo Tim (45 minuti contro Juve e poi Inter, due sconfitte)

S In Germania Contro lo Schalke, terzo in Bundesliga 2011-2012, 1-0 per i rossoneri, gol di Emanuelson.

S ADRIANO GALLIANI dopo Real-Milan 5-1

Ieri era il 45esimo compleanno del tecnico, passato a Milanello: doppio allenamento L’atmosfera nel gruppo è buona, ma l’allenatore sa che lo aspetta una stagione difficile Massimiliano Allegri, 45 anni, con Adriano Galliani, 68 anni Poche parole Dopo l’amichevole della manita, che resterà negli annali almeno quanto il 5-1 rifilato dal Madrid al Milan a San Siro nel 2000, Allegri ha ascoltato in silenzio le rimostranze del dirigente. Le amichevoli con i bianchi di Spagna non portano bene agli allenatori del Milan: ma, mentre Zaccheroni era stato censurato da Berlusconi, Allegri ha subito solo la sfuriata di Galliani. Il presidente per ora non si è pronunciato sulla brutta figura galattica e sulle accuse di aver fatto troppe sostituzioni che l’amministratore delegato ha rivolto al tecnico, ammet-

Non si possono fare nove cambi: questa non è l’amichevole di Solbiate Arno

al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

tendo che anche il Real ne ha fatte, ma il valore delle due panchine non è paragonabile. È proprio questo il punto, e Allegri ha ascoltato, ricordando che le amichevoli devono aiutarlo a definire il valore dei giocatori, soprattutto di quelli più giovani. Dunque, ciascuno è rimasto sulle sue posizioni, ma senza strascichi. Eppure Allegri sembra destinato anche per la prossima stagione al ruolo di osservato speciale, nonostante l’appoggio totale dell’amministratore delegato. Gruppo ok L’atmosfera nel

gruppo però sembra buona,

migliore di qualche mese fa. Ieri il Milan si è allenato mattina e pomeriggio e lo stesso farà oggi prima dei tre giorni liberi. La maggior parte dei giocatori gradisce l’idea di un’annata con nuove responsabilità e i rapporti con l’allenatore che nella stagione passata erano stati traballanti adesso sono più solidi. Tutti si aspettano che la società rinforzi la squadra ed è qui che entra in scena Galliani con il budget limitato. Incognite Galliani se n’è fatto

una ragione: conosce i conti della Fininvest e sa che non ci saranno follie milionarie del-

l’ultimo minuto. Il presidente sembra troppo affaccendato nella politica per occuparsi attivamente di calcio, per questo Allegri non ha subito altre e più tonanti lisciate. Ma con Berlusconi non si può mai stare tranquilli: una brutta prestazione nel trofeo Berlusconi porterebbe a una nuova dose di distacco e critiche. Dunque Allegri per il momento è solidissimo: la cosiddetta razionalizzazione dei costi è la polizza migliore che potesse aprire a difesa del suo contratto. Gli allenatori milionari sono sogni, come i top player, e di concreto c’è poco da temere per il momento. Ma Allegri dovrà lavorare sodo alla ricostruzione, sempre sul filo del consenso. Poche decine di tifosi, stando ai dati ufficiali del Milan, hanno chiesto il rimborso dell’abbonamento, tanti aspettano al varco la squadra dell’anno zero. Per Allegri la situazione non sarà mai tranquilla, con o senza il gradimento tattico del presidente. E una telefonata di auguri serve se non altro a passar meglio la giornata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Negli Usa Si comincia con la sorpresa: 1-0 ai campioni d’Europa quasi al completo (manca solo Mata), a segno ancora Emanuelson. Contro l’Olimpia Tegucigalpa, il primo gol subito e tre segnati: doppietta di Nocerino, gol di Robinho. Poi la pesante sconfitta con il Real Madrid: 5-1, momentaneo pareggio di Robinho

cerca casa a Como: solo vacanza?

Pep Guardiola, 41 anni REUTERS

Guardiola avvistato martedì pomeriggio in pieno centro a Milano. Lo scrive il sito del Corriere della Sera e la notizia porta con sé qualche voce di mercato. Guardiola, secondo il Corriere, usciva dallo studio di Alessandro Proto, immobiliarista che starebbe cercando casa per lui sul lago di Como. «Siamo in contatto ma non è detto che lo faccia a scopi calcistici — ha detto Proto —. Il lago di Como è una meta molto ambita anche per vacanze». Proto ha spiegato anche quali sarebbero le caratteristiche della casa ideale di Guardiola: «Senza vista lago, con almeno cinque stanze da letto e una piscina. Ho qualche soluzione da proporgli: tutte dimore moderne, in un range di prezzo dai 4 milioni in su». A Milano ci si è chiesti se Guardiola, senza squadra dopo l’addio al Barcellona, cerchi una sistemazione perché contattato da Milan o Inter. New York Però resta più di

qualche dubbio. L’avvistamento, intanto, sarebbe episodico: a Milano martedì non è certo partita la caccia a Guardiola. Possibile poi sia arrivato in Italia per cercare casa, molto più complicato lo abbia fatto per calcio. L’Inter, al di là dello 0-2 dall’Hajduk, è in piena sintonia con Stramaccioni mentre il Milan sta vivendo l’estate dei tagli: può davvero rinunciare a Ibra e Thiago Silva, scegliere Zapata come extracomunitario, per poi puntare su un allenatore da 10 milioni netti a stagione? Guardiola, intanto, sta per stabilirsi a New York, dove pensa di trascorrere buona parte del 2012-13. Da lì dovrebbe pianificare il 2013-14, la stagione del rientro annunciato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CALCIO D’ESTATE

Gol e guizzi: ecco Di Natale Udinese, poker da Champions A segno anche Willians e Muriel, Southampton schiantato 4-0 in casa Bianconeri pronti per il playoff col Braga

Antonio Di Natale, 35 anni, all’Udinese dalla stagione 2004-05 IMAGE SPORT

il borsino

STEFANO MARTORANO SOUTHAMPTON (Inghilterra)

h Di Natale In forma

Un nome, una garanzia. Antonio Di Natale è e resta l’uomo su cui l’Udinese dovrà fare affidamento in vista del preliminare Champions di fine mese con lo Sporting Braga. Il capitano illumina e pennella a piacimento nel poker rifilato in terra di Albione al malcapitato Southampton, neopromosso in Premier. Gli inglesi sono rimasti spuntati a fronte dei friulani, per nulla timorosi nemmeno di fronte agli 88 gol rifilati dai Saints agli avversari nell’ultima Championship. Ma nella categoria da cui provengono gli uomini di Adkins, gol della fattura di quelli messi a segno ieri sera dal capitano dell’Udinese non si vedono facilmente.

Bolide da fuori sotto l’incrocio dei pali e guizzo da opportunista sotto porta. Il capitano è tornato ed è una garanzia

h Willians In forma Il gol da fuori area è una chicca, ma è solo un «extra» nella partita tutta sostanza in cui morde e riparte col piglio giusto

i Pinzi In ritardo Non è il solito, si limita a controllare e gioca sotto ritmo, ma è giustificabile per via di una condizione non ottimale

Guardare per credere al 13’, con palla all’incrocio dei pali dopo un botta dalla trequarti. I novemila e passa del St Mary’s annichiliscono, ma poi applaudono, convincendosi anche al 36’ quando Di Natale realizza da opportunista, sfruttando sottomisura il cross di Basta. Willians cresce In mezzo, al 24’,

c’è la bordata di Willians, poco avvezzo ai gol quand’era nel Flamengo, ma deciso e concreto a provarci per sfruttare al meglio la sua opportunità italiana. Il brasiliano sta piacendo anche a Guidolin: «Il ragazzo sta facendo progressi». Il tecnico sottolinea anche il ritorno di Di Natale, alla prima amichevole dall’inizio della preparazione. «Abbiamo giocato con un buono spirito e una buona gamba e si è sentita l’importanza del ritorno di Di Natale in attacco». Guidolin parla di buona gamba e al contempo chiede ancora concentrazione e lavoro in vista del Braga. L’Udinese di ieri al St Mary’s infatti è stata cinica, ha punito gli avversari con una media al tiro da grande, ma quanto alla manovra, la fluidità non è ancora quella richiesta. Intanto l’allenatore punta dritto sugli uomini più conosciuti, concedendosi solo Pereyra mezz’ala a sinistra e Maicosuel trequartista alle spalle di Di Natale come uniche variazioni sul tema. Nella ripresa arriva comunque l’attesa «prima» della coppia Di Natale-Muriel. I due restano in campo solo 19 minuti: il tempo necessario per annotare un palo colpito dal capitano bianconero al 15’ e il gol del colombiano, bello e freddo nel concedersi una piroetta in area prima di depositare alle spalle di Gazzaniga il gol del 4-0 finale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SOUTHAMPTON-UDINESE 0-4 PRIMO TEMPO 0-3 MARCATORI Di Natale al 12’, Willians al 24’, Di Natale al 36’ p.t.; Muriel al 19’ s.t. SOUTHAMPTON (4-3-3) K. Davis (dal 1’ s.t. Gazzaniga) Fonte, Hooiveld, Fox (dal 1’ s.t. Shaw), Clyne; Ward-Prowse (dal 1’ s.t. S.Davis), Schneilerling, Lallana; Lambert, Rodriguez (dal 35’ s.t. Chaplow), Puncheon (dal 19’ s.t. Do Prado). ALLENATORE Adkins UDINESE (3-5-1-1) Brkic; Benatia (dal 30’ s.t. Coda), Danilo, Domizzi, Basta (dal 35’ s.t. Allan), Pinzi (dal 19’ s.t. Faraoni), Willians, Pereyra (dal 30’ s.t. Zielinski), Armero (dal 30’ s.t. Gabriel Silva); Maicosuel (dal 1’ s.t. Muriel), Di Natale (dal 19’ s.t. Fabbrini). ALLENATORE Guidolin ARBITRO Deane

ALLARME BIANCOCELESTE ALL’OLIMPICO SCONFITTA PER 1-0

La Lazio cala a picco Per Petkovic quarto k.o. Squadra in tilt pure col Getafe È uno dei peggiori pre-campionato da mezzo secolo STEFANO CIERI ROMA

E sono quattro. E adesso l’allarme non può non scattare. La Lazio perde ancora e per l’ennesima volta resta pure all’asciutto. Dopo i k.o. con Siena, Torino e Galatasaray, i biancocelesti si arrendono pure al Getafe, onesta (nulla più) squadra della Liga che appena tre giorni fa il Torino ha battuto 2-1. Un filotto così negativo in precampionato la Lazio non lo faceva registrare da una cinquantina d’anni.

Il Chievo è più squadra L’Atalanta si arrende Secondo scivolone di fila (1-2) per gli uomini di Colantuono. Ancora acerbo Parra. Tra i veronesi brilla Di Michele

David Di Michele, 36 anni, esulta con i compagni dopo la rete dell’1-0 MAGNI

il borsino

GUIDO MACONI BERGAMO

h Di Michele In forma

L’antipasto di serie A premia il Chievo che batte l’Atalanta con pieno merito e si dimostra almeno per il momento più avanti, come condizione ma non solo. I veronesi vincono 2-1 ma soprattutto convincono di più per gioco e compattezza. Per i bergamaschi è la seconda sconfitta in pochi giorni dopo il k.o. con la Cremonese.

A parte il gol tirato fuori dal cilindro, pare già in sintonia con i nuovi compagni: corre, dribbla e mostra una gamba già brillante

h Moralez In forma L’unico atalantino con un po’ di inventiva e fantasia. I pericoli maggiori e le giocate migliori nascono dai suoi piedi

i Manfredini In ritardo Chiude male su Di Michele. Non sempre puntuale e preciso negli interventi, deve ancora crescere di condizione

solante e allarmante a due settimane dal via del campionato e a 11 giorni dal preliminare di Europa League (che, per fortuna di Petkovic sarà comunque contro un avversario morbido, il Mura 05). Il tecnico croato, accolto all’inizio dalle ovazioni degli ottomila presenti sugli spalti, avrà molto su cui riflettere nei prossimi giorni. Il suo progetto di gioco, fatto di sfruttamento delle fasce, pressing, azioni in velocità, per il momento non solo non decolla, ma non si vede neppure allo stadio embrionale. Così per mandare in tilt questa Lazio basta una squadra solo un tantino organizzata come il Getafe. Che sblocca subito il risultato con una punizione di Pedro Leon al 14’ e poi si limita a controllare la gara, evitando di infierire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La presentazione ufficiale della squadra sotto la Curva Nord SAMMARCO Allarme rosso Neppure l’aria di

casa e il clima di festa (era la prima stagionale all’Olimpico, occasione per la presentazione della squadra) riescono a risvegliare la squadra romana. Che semplicemente non c’è. Giù fisicamente (i pesanti carichi di la-

voro della prima fase di ritiro non sono stati ancora smaltiti), senza un briciolo di idee in mezzo al campo, spaurita quando si tratta di buttarla dentro (perché qualche occasione da gol comunque arriva, frutto dell’iniziativa di Klose). Un quadro de-

LAZIO-GETAFE 0-1 MARCATORI Pedro Leon al 14’ p.t. LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Konko, Biava, Dias, Cavanda; Cana (dal 1’ s.t. Onazi), Ledesma (dal 38’ s.t. Kozak); Candreva, Hernanes (dal 1’ s.t. Mauri), Lulic (dal 23’ s.t. Floccari); Klose (dal 23’ s.t. Zarate). All. Petkovic GETAFE (4-2-3-1) Moya; Valera (dal 24’ s.t. Mane), Abraham, Ruano, M. Torres; Miguel, X. Torres (dal 14’ s.t. Lacen); Pedro Leon (dal 32’ s.t. Sarabia), Lafita (dal 1’ s.t. Barrada), Castro; Miku (dal 31’ s.t. Colunga). All. Luis Garcia ARBITRO Guida di Torre Annunziata

Poco affiatamento Colantuono

per la prima volta in questo campionato presenta Parra al fianco di Denis, ma la coppia argentina deve ancora trovare il giusto affiatamento, anche nella spartizione del fronte d’attacco. Non sempre i movi-

menti dei due sono coordinati, ma a parziale scusante da dietro non arrivano nemmeno molti palloni giocabili. E qui si ripropone il vecchio tema: senza Cigarini la squadra fatica a costruire gioco e a verticalizzare con la dovuta precisione. Non a caso le palle più interessanti nascono dalle intuizioni di Moralez, il più vivace e ispirato tra i nerazzurri. Il più pericoloso così è il solito Tiribocchi, vicino al gol con una girata a fil di palo nella ripresa. Il gol nel finale di Raimondi che trova lo spiraglio giusto dopo ben due respinte consecutive sulla linea, serve solo da consolazione. In vista dell’esordio in coppa Italia di sabato prossimo servirà un’Atalanta più brillante. Gialloblù ok Meglio i veronesi. Il tandem Pellissier-Di Michele promette bene, soprattutto quando ha campo largo. Il primo attacca gli spazi, il secondo è svelto a inserirsi in tutti i buchi. Convince soprattutto Di Michele, il più in palla e non solo per il gol a fine primo tempo, comunque una perla già vista nel suo repertorio: sinistro improvviso dal limite dell’area che fulmina Consigli. Ma la sua gara è molto altro: dribbling, serpentine, giocate di prima che evidenziano una condizione già buona. Dietro se la cava bene anche la coppia Papp-Cesar, il resto sono meccanismi ormai collaudati e riproposti quasi a memoria, nonostante cambi qualche interprete. Nella ripresa la squadra di Di Carlo controlla la partita con ordine, rischia pochissimo e nel finale trova anche il raddoppio con Cesar che sorprende la difesa bergamasca sul cross di Hetemaj e infila di testa Frezzolini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ATALANTA-CHIEVO 1-2 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Di Michele (C) al 42’ p.t., Cesar (C) al 30’, Raimondi (A) al 42’ s.t. ATALANTA (4-4-2) Consigli (dal 1’ s.t. Frezzolini); Bellini (dal 1’ s.t. Matheu), Lucchini (dal 23’ s.t. Ferri), Manfredini (dal 1’ s.t. Stendardo), Peluso (dal 10’ s.t. Brivio); Schelotto (dal 23’ s.t. Raimondi), Kone (dal 23’ s.t. Scozzarella), Cazzola, Moralez; Denis, Parra (dal 10’ s.t. Tiribocchi). All. Colantuono. CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Frey, Papp (dal 34’ s.t. Morero), Cesar, Jokic; Vacek (dal 36’ s.t. Thereau), L. Rigoni, Hetemaj (dal 36’ s.t. Cofie); Cruzado; Pellissier, Di Michele (dal 34’ s.t. Stoian). All. Di Carlo. ARBITRO Giacomelli di Trieste.

IN AUSTRIA I GIALLOROSSI VINCONO 6-0

Tripletta di Destro, Osvaldo (2) e Nico Lopez: Roma scatenata LIEZEN (Austria) Sarà anche calcio d’agosto, ma con la tripletta di ieri Mattia Destro è già a quota 5 in due sole gare. «Ma l’importante è che i gol veri arrivino più avanti, quando conteranno davvero qualcosa». Vero, ed allora visto che la prima di campionato sarà out per squalifica, per ora Mattia si gode la nazionale. Lui stavolta c’è, Borini e Osvaldo no. «Fabio è un amico, Pablo lo sto conoscendo ora. Ma la convocazione è una grande soddisfazione». Partita Ieri, dunque, la Roma ha centrato l’ottavo successo in 8 amichevoli, stavolta contro i dilettanti del Liezen (0-6), anche se il gioco non è stato fluido e brillante come altre volte. Tra le note positive ovviamente Destro (bellissimo il suo 2˚ gol, con una «bicicletta» al volo dopo un uno-due con Pjanic), schierato stavolta come esterno sinistro, con Osvaldo dirottato a fare il centravanti. Mattia si è mosso bene, cercando di dare anche

assistenza in fase difensiva e svariando a volte su tutto il fronte dell’attacco. Bene anche Pjanic, mentre l’esperimento di De Rossi come interno destro di centrocampo non ha convinto, tanto che Zeman nella ripresa l’ha rispedito a fare il regista, con Tachtsidis spostato nella posizione di interno. Da segnalare i progressi di Piris sulla fascia destra ed il gol di Lopez (dai 20 metri staffilata di sinistro sotto l’incrocio), l’altra gemma della giornata. Andrea Pugliese © RIPRODUZIONE RISERVATA

SC LIEZEN-ROMA 0-6 MARCATORI Destro al 9’ e 19’, Osvaldo su rig. al 20’ p.t.; Destro al 16’, Lopez al 23’, Osvaldo al 34’ s.t. ROMA (4-3-3) Lobont (dal 32’ s.t. Proietti Gaffi); Piris, Burdisso (dal 31’ s.t. Romagnoli), Castan, Taddei; De Rossi, Tachtsidis, Pjanic (dal 18’ s.t. Marquinho); Lamela (dal 18’ s.t. Lopez), Destro, Osvaldo. (Balzaretti). All. Zeman. ARBITRO Rieberer di Murau.


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CALCIO D’ESTATE MARCO CALABRESI MAURIZIO GALDI ROMA

UNA PROTESTA CLAMOROSA

«Mi sento ferito per la condanna, e vorrei un confronto con chi mi accusa, e cioè con Carobbio e Gervasoni. Non sto mettendo in discussione il lavoro dei magistrati e di Palazzi ma mi vorrei difendere in maniera giusta». Così Emanuele Pesoli spiega il suo gesto: ieri mattina, poco dopo le 10, è arrivato in via Allegri, alla sede della Federcalcio, e si è incatenato alla cancellata della Figc. Assieme a lui, un gruppo di amici e la moglie Teresa, sarda, arrivata appositamente dall’isola.

S’incatena fuori dalla Figc «Vita rovinata ma non ci sto»

La Disciplinare Pesoli è stato condannato per illecito per la tentata combine di Siena-Varese del 21 maggio 2011. Durante il procedimento il suo avvocato, Paolo Rodella, aveva chiesto il confronto con Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio, suoi principali accusatori, ma la Commissione aveva r e -

Pesoli condannato a 3 anni per le scommesse: il Siena l’aveva dato al Verona che adesso non lo vuole più Valentini: «Incontrerà Abete»

Ieri mattina Emanuele Pesoli, 31 anni, si è incatenato davanti alla sede della Figc BARTOLETTI

spinto la richiesta. «È una protesta forte — ha ammesso l’ex difensore del Varese — ma mi stanno rovinando la vita per una cosa che non ho fatto. Prima di smettere di giocare vorrei lottare. Attendo qualcuno, il presidente della Figc, Giancarlo Abete, resterò qui fino a quando non ce la faccio più». La Federcalcio Non è arrivato

Abete, ma il direttore generale della Figc, Antonello Valentini: «Quello del confronto non è un problema degli organi politici della Federazione, ma una competenza dei giudici sportivi — gli ha spiegato Valentini —. Dopo averle espresso la mia umana solidarietà, la invito a riflet-

terci. Prendo l’impegno per un suo incontro con il presidente, fermo restando che gli organi di giustizia sono totalmente autonomi». Il legale «Pesoli ritiene di essere vittima di menzogne e bugie che sono state dette a suo carico da Gervasoni e Carobbio. Non si dà pace per il fatto che gli sia stata preclusa la possibilità di confrontarsi con coloro che lo accusano — ha detto Paolo Rodella, legale del calciatore —. L’iniziativa non tende a contestare la sanzione della Disciplinare. Anzi, Pesoli ha conservato e conserva tuttora intatto il massimo rispetto nei confronti degli organi di giustizia sportiva».

L’ex difensore del Varese chiede un confronto con gli accusatori Carobbio e Gervasoni La carriera Con la condanna in primo grado a tre anni di squalifica per illecito sportivo è in forse il passaggio dal Siena al Verona di Pesoli. Ha un contratto con il Siena, ma il 20 luglio la società bianconera ha deciso di cederlo a titolo definitivo al Verona: il club scaligero, dopo il deferimento, ha fatto sapere che, in caso di condanna, non avrebbe reso effettivo l’acquisto del giocatore e ha quindi rinun-

NOVIGRAD BATTUTO 1-0

VITTORIA PER 3-0 SUL VALLETTA

Senza Ramirez il Bologna stenta

Il Cagliari diverte Cossu e Ibarbo ok

(n.z.) Un Bologna ancora imballato chiude la spedizione in Istria con una vittoria di misura sul Novigrad. Dopo la sconfitta 3-1 con l’Istria la squadra di Pioli ha stentato anche contro l’NK (terza divisione croata). Dentro Agliardi, Carvalho, Motta e Guarente, fuori l’infortunato Curci, Natali, Garics e Ramirez; l’uruguaiano è rimasto a riposo precauzionale per una contusione al piede destro e la sua assenza si è fatta sentire. Lenti ed impacciati nel primo tempo, nella ripresa i rossoblù sono stati più attivi andando vicini al gol con Acquafresca per poi segnare con Guarente, aiutato da un’incertezza di Crnogorac su un tiro dal limite potente ma centrale. Casarini ha sfiorato il raddoppio e nel finale Agliardi ha evitato il pareggio. «È stato un buon allenamento», ha commentato Pioli.

TEMPIO PAUSANIA (Ot) (m.f.) Nella patria del vermentino un Cagliari leggermente frizzantino, pratico e in palla. I rossoblù battono 3-0 il Valletta e regalano certezze a Ficcadenti. Da limare, velocità del giro palla e automatismi d’attacco. Avelar, Dessena, Cossu (già in forma) e Pisano tra i migliori. In ascesa Ekdal e Ariaudo. Implacabile Pinilla dal dischetto. Magico Ibarbo: il colombiano mette k.o. con le finte la difesa ospite. Intanto, al nuovo stadio Is Arenas di Quartu in curva Nord sono stati smontati i seggiolini con la scritta Sconvolt, ultrà rossoblù. Pare sia stata la Lega a stoppare la scelta del Cagliari. CAGLIARI-VALLETTA 3-0

NK NOVIGRAD-BOLOGNA 0-1

MARCATORI Larrivey al 13’ p.t; Ekdal al 27’ e Pinilla

MARCATORE Guarente al 13’ s.t. NK NOVIGRAD (4-4-2) Crnogorac; Huskic (dal 1’ s.t.

CAGLIARI (4-3-3) Agazzi (dal 1’ s.t. Avramov);

al 33’ s.t.

Risonjic), Cotic (dal 10’ s.t. Ragac), Vidakovic, Valenta; Peculic (dal 30’ s.t. Tikas), Gere (dal 1’ s.t. Lalic), Savatovic (dal 1’ s.t. Vuk), Bazina (dal 1’ s.t. Vrdoljak); Halilovic, Beletic. All. Baldo. BOLOGNA (3-5-1-1) Agliardi; Carvalho, Antonsson (dal 1’ s.t. Sørensen), Cherubin; Motta (dal 1’ s.t. Garics), Taider (dal 1’ s.t. Pulzetti), Perez (dal 22’ s.t. Riverola), Guarente (dal 22’ s.t. Casarini), Abero (dal 22’ s.t. Morleo); Diamanti (dal 1’ s.t. Pasquato); Acquafresca. All. Pioli. ARBITRO Vidulin (Croazia).

Pisano (dal 13’ s.t. Perico), Ariaudo, Astori (dal 1’ s.t. Rossettini), Avelar (dal 7’ s.t. Murru); Dessena, Conti (dal 1’ s.t. Nainggolan), Eriksson (dal 1’ s.t. Ekdal); Thiago Ribeiro (dal 1’ s.t. Ibarbo), Larrivey (dal 1’ s.t. Pinilla), Cossu (dal 13’ s.t. Nené). All. Ficcadenti. VALLETTA (4-5-1) Bartolo (dal 34’ s.t. Cini); Leandro (dal 36’ s.t. Sammut), Borg, Ricardo, Falzon; Briffa, Fenech (dal 18’ s.t. E. Agius), Barbosa, Bajada (dal 31’ s.t. Magro), Gabriel (dal 35’ s.t. Zammit); Mifsud (dal 38’ s.t. Ramaglia). All. Miller. ARBITRO Corona di Oristano.

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LA VICENDA

Emanuele Pesoli è stato squalificato per 3 anni per illecito dalla Disciplinare nel processo di primo grado del calcioscommesse, relativamente al filone di Cremona. I fatti contestati risalgono a due stagioni fa, quando il difensore militava nel Varese

OGGI ore 20.30 PALERMO-PARMA a Palermo 14 AGOSTO ore 18 CHIEVO-UDINESE a Mogliano Veneto (TV) 15 AGOSTO ore 17 TORINO-Cheraschese a Mondovì (CN) ore 20.30 Sassuolo-BOLOGNA a Sassuolo (MO) 16 AGOSTO ore 17 JUVENTUS A-JUVENTUS B a Villar Perosa (TO) ore 18 Carrarese-GENOA a Carrara ore 21 LAZIO-Malmoe a Roma 19 AGOSTO ore 20.45 MILAN-JUVENTUS trofeo Berlusconi, a Milano (in diretta tv su Canale 5) ore 20.45 ROMA-Aris Salonicco a Roma ore 21 NAPOLI-Olympiakos a Napoli 20 AGOSTO ore 22 Barcellona (Spa)-SAMPDORIA trofeo Gamper, a Barcellona (Spa) (in diretta tv su Sportitalia)

Verre e Vergassola con le divise ALESSANDRO LORENZINI SIENA

Positiva la prova generale pre-campionato del Siena di Cosmi contro una Real Sociedad più avanti nella preparazione, visto che nel prossimo weekend avrà l’esordio nella Liga, addirittura contro il Barcellona. La squadra bianconera è comunque a caccia di un assetto definitivo: il 3-5-2 di Cosmi c’è, ma manca qualche interprete, soprattutto in difesa. Buone notizie da Rosina, che sarà tesserato quando scioglierà il suo legame con lo Zenit, mentre Pegolo è già in forma campionato (almeno tre parate nel primo tempo), così come Calaiò, autore del gol-vittoria nella ripresa dopo un pregevole scambio con D’Agostino. Presentate le nuove maglie: numero rosso sulle strisce bianconere, in realtà poco visibile. SIENA–REAL SOCIEDAD 1-0 MARCATORE Calaiò al 6’ s.t. SIENA (3-5-2) Pegolo; Neto, Paci, Dellafiore (dal 36’ s.t. Rubin); Mannini (dal 41’ s.t. Sestu), Vergassola, D’Agostino, Valiani (dal 16’ s.t. Verre), Del Grosso; Rosina (dal 22’ s.t. Giannetti), Calaiò (dal 32’ s.t. Bogdani). All. Cosmi. REAL SOCIEDAD (4-2-3-1) Bravo; Estrada (dal 1’ s.t. Martinez), Ansotegi, Mikel, Angel (dal 32’ s.t. Sarpong); Elustondo, Bergara (dal 1’ s.t. Zurutuza); Ros (dal 1’ s.t. De La Bella), Chory Castro, Illarra (dal 20’ s.t. Pardo); Agirretxe (dal 18’ s.t. Ifran). All. Montanier. ARBITRO Doveri di Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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A Ferragosto tocca al Torino Genoa a Carrara

Il Siena vola con Calaiò Ma la difesa va sistemata

S APPELLO Il 17 agosto la Corte di giustizia federale a sezioni unite esaminerà le carte e da lunedì si tornerà in aula. Il dispositivo della sentenza dovrebbe arrivare entro il 23 agosto, poi ci sarà il terzo grado davanti al Tnas

ciato a depositare il contratto in Lega. Pesoli ha un fratello più piccolo, Stefano, cresciuto nella Roma e che in Primavera aveva come compagni De Rossi, Aquilani e Simone Farina, e nella sua carriera vanta anche tre stagioni con il Montreal Impact, che ora è la squadra di Nesta e del prosciolto Di Vaio. Emanuele, invece, ha fatto «gavetta» nei dilettanti: Anagni (dove è nato), Lupa Frascati e Tivoli prima della scalata nei professionisti. Ieri continuava a ripetere: «Dopo tutta la m... che ho mangiato per 15 anni nei campi di periferia, come sarebbe potuto passarmi nella mente di combinare una partita?».

test in agenda

REAL SOCIEDAD K.O.

SFIDA DI A ATTACCO EMILIANO CON BELFODIL-AMAURI

Al Barbera c’è Palermo-Parma Sannino: «Provo la difesa a 3» (f.v.-s.p.) Stasera al Barbera antipasto di Serie A. Per la prima uscita davanti ai propri tifosi, contro il Parma, il Palermo si presenterà con l’inedita difesa a tre. Sannino vuole proseguire il processo di maturazione di una squadra che sappia interpretare due moduli diversi. «Abbiamo lavorato molto sulla difesa a 4 — spiega il tecnico — dopo aver assimilato i concetti ho iniziato a lavorare sulla difesa a tre, sapendo che alla prima giornata affronteremo il Napoli che gioca nello stesso modo. Negli ultimi due anni il Palermo ha subito in totale 125 gol e io ho l’obbligo di partire da questo dato per risolvere il problema». Sarà molto difficile vedere in campo il nuovo arrivato Rios (ieri il primo allenamento) e Hernandez, reduci dall’Olimpiade. Gli emiliani, invece, dovranno fare a meno di Palladino e Sansone, acciaccati, mentre ieri sono rientrati in gruppo Zaccardo e Galloppa. Donadoni valuterà i progressi dei nuovi: Ninis e Parolo a centrocampo e la (quasi) inedita coppia Belfodil-Amauri in

Giuseppe Sannino, 55 anni attacco, visto che Pabòn è stato convocato nella nazionale colombiana. Il loro inserimento nel 3-5-2 del Parma prosegue. Probabile che Donadoni provi, praticamente per la prima volta, Rosi sulla fascia destra con Biabiany spostato a sinistra. COSÌ IN CAMPO A PALERMO (ORE 20.30) PALERMO (3-5-2) Ujkani; Cetto, Milanovic, Mantovani; Pisano, Kurtic, Donati, Barreto, Brienza; Ilicic, Miccoli. All. Sannino. PARMA (3-5-2) Mirante; Santacroce, Paletta, Fideleff; Rosi, Ninis, Valdes, Parolo, Biabiany; Belfodil, Amauri. All. Donadoni.


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CALCIO D’ESTATE

Ferrara l’alchimista è pronto a stupire Primo mese di Sampdoria per il tecnico e primi bilanci: «Poli intoccabile, Krsticic la novità. Ma voliamo bassi» DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO GRIMALDI SANKT VEIT AN DER GLAN (Austria)

Una premessa: non siamo ancora alla quadratura del cerchio. «Quindi, per favore, adesso non voliamo troppo alto...», frena Ferrara. Prendiamo atto, però è innegabile come la Sampdoria prossima ventura stia crescendo bene, ed i progressi visti in campo ve-

La fiducia Del miracolo-promozione, già si è detto. Adesso, su quella base, si sta costruendo qualcosa di più. A cominciare dal gruppo: solido e unito nel nome della coppia Ferra-

Ciro Ferrara, 45 anni, prima stagione alla Samp. A giugno ha lasciato l’Under 21 NEWPRESS

ra-Peruzzi. I quali, a dispetto del blasone costruito in carriera sul campo, per conquistare lo spogliatoio hanno scelto la via del dialogo. Ciro è uomo che parla con gli sguardi. Per la serie: voi seguitemi, e non ve ne pentirete. I risultati stanno arrivando. «E le certezze che sto maturando — racconta Ferrara — non derivano solo dall’esito positivo di questa partita con i tedeschi. Io mi riferisco a un mese di lavoro svolto nella miglior maniera

possibile da parte di tutti». Anche se, puntualizza il tecnico, «questo gruppo già valido va integrato in virtù di alcune situazioni di mercato che si potrebbero verificare». Tradotto: ora bisogna pensare a sfoltire il (lungo) elenco degli esodati. Per monetizzare. Il primo dei partenti potrebbe essere Tissone, che sta comunque lavorando con il gruppo di Ferrara. L’accordo con Maresca è già stato raggiunto nei giorni scorsi.

UNDER 21 DOMANI LA PARTENZA PER L’AMICHEVOLE DI MERCOLEDÌ IN OLANDA

La prima Italia di Mangia nasce con il giallo Santon Azzurrini a Monza per gli allenamenti con il nuovo c.t. Non c’è il capitano, che ci resta male DAL NOSTRO INVIATO

LUCA BIANCHIN MONZA

La piccola Italia del calcio totale comincia da Monza. Il vecchio stadio Brianteo è quasi vuoto, ma in campo Devis Mangia sta allenando per la prima volta la sua Under 21. In tribuna, Arrigo Sacchi sembra soddisfatto: «Questo gruppo è fatto da ragazzi seri e il primo allenamento è stato ben concepito — dice — La parola chiave è "calcio totale": puntiamo a giocare palla con tutti i giocatori e a recuperarla rapidamente». Devis Mangia sarebbe d’accordo. La seduta di ieri pomeriggio, in preparazione all’amichevole di mercoledì a Leeuwarden contro l’Olanda, è stata impostata intorno allo slogan «gioca dove vedi»: Mangia lo ha ripetuto spesso, perché a lui interessano calciatori che, quando ricevono palla, sono già pronti a giocarla. Anche per questo, l’allenamento è stato un po’ sperimentale: l’Under non ha El Shaarawy, Gabbiadini, Verratti, De Sciglio e Perin, convocati da Prandelli per la Nazionale maggiore. Poi c’è il giallo del capitano...

lutare le situazioni di Palombo e Poli. Su quest’ultimo, ieri Ferrara è uscito ufficialmente allo scoperto: «Ho un’idea chiara e l’ho già espressa alla società — la sua ammissione —: per me lui, a meno che non arrivi un’offerta da far girare la testa, non si muove da qui. Può capitare di tutto, ma la mia volontà dal punto di vista tecnico è quella di mantenere Andrea all’interno del gruppo. Non parlo di situazioni contrattuali. Poli mi ha trasmesso suo desiderio di restare. Ha vissuto un periodo difficile, l’ultimo mese non è stato semplice per lui». Anche perchè la situazione con la Juve è chiara, ma in stallo: dopo un interessamento bianconero di qualche tempo fa, la trattativa non è mai decollata. L’alchimista Nel frattempo, pe-

«Quanti convocati in nazionale... Ma sino a un mese fa il c.t. ero io, quindi va bene per loro» nerdì sera contro lo Schalke 04 (sul piano del gioco, innanzitutto: il risultato ne è stato la logica conseguenza) siano stati probabilmente persino superiori a quelli che si sarebbe aspettato lo stesso ex tecnico dell’Under 21.

L’intoccabile Poi bisognerà va-

Devis Mangia, 38 anni, al primo allenamento con l’Under21 LIVERANI

Sacchi in tribuna «Cerchiamo il calcio totale» In arrivo Insigne, Masi e Marrone Arrivano i cinesi Davide Santon

nell’Under di Ferrara aveva la fascia e un posto da titolare: per queste convocazioni sperava di (ri)entrare nel gruppo di Prandelli. Niente. Il c.t. non lo ha chiamato e Mangia... neanche. Pare che Santon ci sia rimasto male ma non si è trattato di una decisione disciplinare. Mangia sulla fascia voleva provare De Sciglio e, quando ha sa-

puto che il terzino del Milan sarebbe stato convocato con la Nazionale A, probabilmente ha preferito dare comunque un turno di riposo a Santon. Perché far arrivare un giocatore da Newcastle all’ultimo momento non sarebbe stato semplicissimo. Oggi quindi l’Under tornerà in campo senza di lui: allenamenti alle 10.30 e alle 17.30 aperti al pubblico del Brianteo. Poi, domani mattina, la partenza per Amsterdam. Al gruppo si aggiungeranno Insigne, Marrone e Masi, reduci dalla Supercoppa vista dalla panchina. Sull’aereo salirà anche un nuovo capitano ad interim. Marrone? Caldirola? Si saprà, a breve. © RIPRODUZIONE RISERVATA

rò, il laboratorio di Ferrara sperimenta e ottiene brillanti risultati. Uno su tutti: Krsticic perno del centrocampo. E’ successo contro lo Schalke, e per un tempo ha dato risultati eccellenti. «Ha tecnica, personalità e grande cultura del lavoro». Promosso. E, come lui, soddisfazione pure per la convocazione in azzurro di Gastaldello e dello stesso Poli. Oltre a loro sono partiti pure Icardi, Romero, Estigarribia, Laczko e il buon Krsticic. Addio amichevole di Ferragosto, anche perchè all’elenco dei nazionali si è aggiunto pure lo stop di Eder. Per lui la diagnosi del professor Mazzola parla di sublussazione della spalla destra. Il brasiliano dovrà rimanere a riposo per una settimana. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NUMERI

20

le migliaia di spettatori in media presenti al Ferraris l’anno scorso alle gare della Samp

140

il costo in euro dell’abbonamento per i tesserati della B in gradinata sud

È BOOM ABBONAMENTI

Oltre 18 mila tessere: ora l’obiettivo è quota 20mila (f.g.) Un anno fa, quando Edoardo Garrone, vicepresidente vicario della Sampdoria, mise la faccia davanti ai tifosi per convincerli a ridare fiducia ai blucerchiati dopo la caduta in B, la gente rispose con oltre 17 mila abbonamenti. Fu un affare per tutti, e non solo per motivi di cuore: la società si ritrovò nelle partite in casa con un Ferraris trasformato in una bolgia, e gli appassionati blucerchiati ebbero in cambio la certezza che quest’anno, in caso di promozione, avrebbero potuto sottoscrivere la tessera alle stesse condizioni della stagione passata. Di questi tempi, un’occasione irrinunciabile. Se l’anno scorso il numero di spettatori nelle gare interne fu di 20.858 (comprensivo di tesserati e biglietti al botteghino), quest’anno gli abbonamenti già bloccati sono oltre 18 mila. Quota ventimila, insomma, ritenuta un traguardo alla portata da parte della società di Corte Lambruschini, è insomma ormai vicinissima. L’operazione-fedeltà continuerà sino al prossimo 23 agosto, comprendendo anche quella forma del «voucher elettronico» (valido per dieci gare) in grado di soddisfare la passione calcistica anche di coloro che non erano favorevoli alla tessera del tifoso. GENOVA

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MERCATO ACQUISTI, CESSIONI, OBIETTIVI: TUTTE LE TRATTATIVE SQUADRA PER SQUADRA

ATALANTA

BOLOGNA 4-4-1-1

Peluso

3-4-2-1

ABERO

Bonaventura Cherubin

Manfredini

Diamanti

Carmona

Perez Denis Agliardi

Consigli Lucchini

Cigarini

MATHEU

Schelotto

Acquafresca

NATALI

Moralez

Ramirez

Taider Antonsson MOTTA

All. Colantuono

ARRIVI Kone (c, Pescara FP), Radovanovic (c, Novara FP), Brivio (d, Lecce), Matheu (d) e Parra (a, Independiente). PARTENZE Brighi (c, Torino), Polito (p), Doni (c) e Mutarelli (c, fine contratto), Carrozza (c, Verona), Minotti (c, Lanciano) OBIETTIVI Sardo (d, Chievo), Troisi (a, Kayserispor), Melazzi (a, Danubio), Gomez (c, Banfield), Gavazzi (c, Vicenza). COSA MANCA La rosa è quasi completa, anche in previsione dell’arrivo di Troisi nell’affare Gabbiadini. Se parte Peluso serve un sostituto. Ma occhio a eventuali colpi last minute del d.g. Marino...

All. Pioli

ARRIVI Riverola (c, Barcellona), Pasquato (a, Torino), Carvalho (d, Genoa), Curci (p, Roma), Abero (a, Nacional), Motta (d, Catania, Guarente (c, Siviglia), Natali (d, Fiorentina), Umunegbu (a, Milan) PARTENZE Rubin (d, Siena), Vitale (d, Ternana), Raggi (d, Monaco), Di Vaio (a, Montreal), Belfodil (a, Parma), Loria (d, f.c.), Gillet (p, Torino), Mudingayi (c, Inter) OBIETTIVI Gabbiadini (a, Atalanta), Longo (a, Inter), Varela (a, Porto) COSA MANCA Un attaccante (si aspetta Gabbiadini). Il resto del mercato è vincolato alle cessioni: se parte un big, ne arriverà un altro.

Roma: idea Lovren ma Uvini è in pole Torino: Brighi c’è Parma in pressing per Rolin ed El Kaddouri Siena: Caldirola sì, Rosina se molla lo Zenit Lazio, sprint Xandao. Genoa, ecco Lamanna uruguaiano, extracomunitario, che il National valuta 5 milioni. Nel caso, il Parma potrebbe fare cassa con la cessione di Paletta, che vanta diverse richieste, in particolare dal Wolfsburg. E la settimana prossima sarà decisiva per El Kaddouri (Brescia).

CALVI-DI FEO-RUSSO

CAGLIARI

CATANIA 4-3-3

4-3-3

AVELAR

Marchese

Nainggolan

SAU

Almiron

Astori

Gomez

Legrottaglie

Agazzi

Conti

FRISON

Pinilla

Lodi

Bergessio

Izco

CASTRO

Spolli

ROSSETTINI Dessena

Cossu

Pisano

ALVAREZ

All. Ficcadenti

All. MARAN

ARRIVI Sau (a, Juve Stabia FP), Ragatzu (a, Gubbio FP), Rossettini (d, Siena), Camilleri (d, Feralpi Salò), Avelar (d, Karpaty) PARTENZE Canini (d, Genoa), El Kabir (a, Mijallby) OBIETTIVI Battaglia (c, Huracan), Migliore (d, Crotone), Rigione (d, Inter), Giorgi (c, Siena), Barillà (c, Reggina), Morrone (c, Parma), Bouy (c, Juventus) COSA MANCA La rosa è sostanzialmente al completo, manca solo un’alternativa a centrocampo. In caso di cessioni, però, i rossoblù qualche altro colpo lo faranno

ARRIVI Alvarez (c, Saragozza FP), Andujar (p, Estudiantes FP), Antenucci (a, Torino), Keko (c), Moretti (c) e Sciacca (c, Grosseto, FP), Doukara (a, Vibonese), Morimoto (a, Novara), Salifu (c, Fiorentina), Frison (p, Vicenza), Castro (c, Racing) PARTENZE Seymour (c, Genoa FP), Ebagua (a, Varese), Motta (d, Bologna), Carrizo (p, Lazio FP), Kosicky (p, Novara), Suazo (a) e Campagnolo (p, f.c.) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Antei (d, Grosseto), Melazzi (a, Danubio), Adejo (d, Reggina) COSA MANCA Un rinforzo dietro (due se parte Marchese), poi un centrocampista e magari un’aggiunta giovane in avanti.

CHIEVO

FIORENTINA 3-5-2

Pasqual DI MICHELE

Hetemaj

Nastasic

Andreolli Sorrentino

BORJA VALERO

VIVIANO L. Rigoni

EL HAMDAOUI

G. RODRIGUEZ

M. RIGONI

PAPP Pellissier

RONCAGLIA

Luciano Sardo

GENOA

INTER

Samuel TOZSER

Gilardino

HANDANOVIC

ARRIVI Seymour (c, Catania FP), Immobile (a, Pescara), Lazarevic (c, Padova), Polenta (d, Bari), Rennella (a) e Von Bergen (d, Cesena), Polo (a, Universitario), Toszer (c, Genk), Anselmo (c, Palmeiras), Velazquez (d, Independiente), Canini (d, Cagliari), Tomovic (d) e Bertolacci (c, Lecce), Piscitella (a, Roma) PARTENZE Palacio (a, Inter), Constant (c, Milan), Sculli (a, Lazio), Belluschi (c, Porto), Lupatelli (p, Fiorentina) OBIETTIVI Martinez (d, Racing), Benassi (p, Lecce), Drenthe (c, Everton), Vargas (c, Fiorentina) COSA MANCA Un terzino sinistro, un vice Frey esperto e qualche alternativa in avanti, sugli esterni così come al centro.

Maicon

4-3-1-2

ASAMOAH

Radu

Marchisio

Dias

Chiellini

Lulic

Cambiasso

ZARATE

Vucinic Milito

Buffon

LUCIO

Barzagli All. Stramaccioni

ARRIVI Coutinho (a, Espanyol FP), Jonathan (c) e Mariga (c, Parma FP), Palacio (a, Genoa), Donati (d, Padova FP), Handanovic (p, Udinese), Silvestre (d, Palermo), Mudingayi (c, Bologna) PARTENZE Zarate (a, Lazio FP), Palombo (c) e Poli (c, Samp FP), Lucio (d, Juve), Forlan (a, Internacional), Castaignos (a, Twente), Faraoni (c, Udinese) Cordoba (d) e Orlandoni (p, f.c.) OBIETTIVI Ramirez (c, Bologna), Lennon (c, Tottenham), Paulinho (C, Corinthians), Cissokho (d, Lione), Fernando (c, Porto), De Jong (c, Manchester C.) COSA MANCA Un terzino se Maicon andrà via e un vice Milito visto che la partenza di Pazzini è certa. Ma la priorità rimane a centrocampo. Serve un uomo di qualità, forse due se non si troverà un esterno offensivo.

Ledesma EDERSON

Marchetti

Pirlo Matri

Sneijder Guarin

Jankovic All. De Canio

LAZIO

PALACIO

SILVESTRE Kucka

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3-5-2

MUDINGAYI

Ze Eduardo

VELAZQUEZ

ma settimana Inter e Parma proveranno ad accelerare per la trattativa in comune che dovrebbe portare al club emiliano il difensore centrale Rolin,

4-3-2-1

Zanetti

CANINI

TOMOVIC

Sabatini entro domani potrebbe dare alla Roma un altro difensore centrale, con Bruno Uvini che è passato in vetta al-

JUVENTUS

4-3-3

Frey

Si muove la Roma Il ds Walter

All. MONTELLA

ARRIVI Seferovic (a, Lecce FP), Hegazy (d, Ismaily), El Hamdaoui (a, Ajax), Roncaglia (d, Boca), Cuadrado (c, Lecce), Lupatelli (p, Genoa), Viviano (p) e Della Rocca (c, Palermo), Fernandez (c, Sporting), Valero (c) e Rodriguez (d, Villarreal), Aquilani (c, Milan), Pizarro (c, Roma). PARTENZE Salifu (c, Catania), Montolivo (c, Milan), Amauri (a, Parma), Kharja (c, El Arabi), Kroldrup (d) e Marchionni (c, f.c.), Natali (d, Bologna), Gamberini (d) e Behrami (c, Napoli), De Silvestri (d, Samp) OBIETTIVI Babel (a, Hoffenheim), Gomez (a, Catania) COSA MANCA Squadra rivoltata come un calzino, sistemato il centrocampo, ora potrebbe arrivare un ultimo gioiello in avanti.

ANSELMO

le preferenze giallorosse. Il centrale del San Paolo ha scavalcato il compagno di squadra Rhodolfo, che non ha ancora passaporto comunitario e deve guardarsi dalla concorrenza di Lovren, croato ma comunitario (classe 1989) del Lione, che si può portare via con 10 milioni di euro. Sabatini sta lavorando sulla formula, la Roma potrebbe prenderlo con un prestito oneroso e diritto di riscatto. Nel frattempo, si lavora sempre per piazzare Perrotta e Borriello.

Jovetic

AQUILANI

ARRIVI Guana (c, Cesena), Bentivoglio (c, Padova FP), De Falco (c, Bari FP), Fatic (d) e Gallozzi (c, Empoli FP), Papp (d) e Farkas (d, Vaslui), Cofie (c, Sassuolo), Di Michele (a, Lecce), Stoian (c, Bari), M. Rigoni (c, Novara) PARTENZE Gulan (d, Modena), Sammarco (c, Spezia), Acerbi (d, Milan), Mandelli (d, f. c.), Uribe (a, A. Nacional), Bradley (c, Roma) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Melazzi (a, Danubio), Morrone (c, Parma), Seymour (c, Catania), Gregus (c, Banik) COSA MANCA L’ossatura è quella dell’anno scorso, molto dipende dalle cessioni. Si cerca comunque un’alternativa per l’attacco.

Antonelli

Matteo Brighi, 31 anni LAPRESSE

serato l’attaccante Guenouche (’96) proveniente dal Nancy. Il Siena ha deciso di tesserare Rosina, che deve prima ottenere la rescissione dallo Zenit. Intanto domani dovrebbe essere il giorno di Caldirola, la cui metà arriverà dal Cesena in cambio di Sestu e soldi. Lazio: sfumato Granqvist, Lotito torna dritto su Xandao. Il Genoa come vice Frey riprenderà Lamanna dal Bari, e intanto continua a pensare alla punta Lopez Macri (Instituto de Cordoba, è spuntata anche l’Atalanta). La Sampdoria a centrocampo si terrà Poli (la cui metà è stata ceduta alla Juve) e appena cede Tissone (verso la Spagna) prenderà Maresca (Malaga). Udinese: Muralha (Flamengo) resta un obiettivo a centrocampo, ma per la prossima stagione. Intanto i bianconeri lavorano per bloccarlo.

PIZARRO

CUADRADO

All. Di Carlo

Altre trattative Il Chievo ha tes-

Le mosse del Parma La prossi-

4-3-1-2

Dramè

Superato il periodo di «prova», Brighi è stato prelevato dal Torino in prestito dalla Roma. Ora il club di Cairo punta a dare a Ventura un altro rinforzo a centrocampo: nel mirino ci sono Pazienza (piace anche alla Lazio) e Biondini, che potrebbe arrivare dal Genoa in un’operazione allargata anche a Jankovic, anche se l’allenatore sarebbe felicissimo di avere Almiron, per ora considerato incedibile dal Catania. Bloccata la trattativa con l’Udinese per Barreto e Pasquale, il ds Petrachi, che valuta pure l’uruguaiano Cauteruccio (Quilmes), pensa per il ruolo di esterno sinistro anche a Drenthe: l’ex Real Madrid, ultima stagione nell’Everton e ora svincolato, ha un’offerta dal Besiktas ma si guarda attorno per offerte dalla A (ci pensa pure il Genoa). In attacco sempre vivi i nomi di Cerci, Ljajic, Pozzi, Floccari, Bojinov e Antenucci (seguito pure dal Novara).

Lichtsteiner

Klose

Diakite

Vidal

Hernanes All. Conte

ARRIVI Iaquinta (a) e Martinez (c, Cesena FP), Pazienza (c, FP), Asamoah (c) e Isla (c, Udinese), Giovinco (a, Parma), Leali (p, Brescia), Masi (d, Pro V.), Pogba (c, Man. Utd), Lucio (d, Inter) PARTENZE Borriello (a, Roma FP), Chibsah (c, Parma), Elia (c, Werder), Krasic (c, Fenerbahçe), Manninger (p), Grosso (d) e Del Piero (a, f.c.) OBIETTIVI Bocchetti (d, Rubin), Peluso (d, Atalanta), Andreolli (d, Chievo), Alves (d, Zenit), Llorente (a, Atl. Bilbao), Jovetic (a, Fiorentina) COSA MANCA Nei piani di Conte ci sono ancora due attaccanti, visto che qualcuno del reparto andrà via. Ma la priorità al momento è la difesa: serve un rinforzo sul centrosinistra.

Konko

All. PETKOVIC

ARRIVI Carrizo (p, Catania FP), Sculli (a, Genoa FP), Zarate (a, Inter FP), Cavanda (d, Bari FP), Floccari (a, Parma FP), Foggia (c, Samp FP), Ederson (c, Lione) PARTENZE Del Nero (c), Artipoli (d) e Makinwa (a, fine contratto) OBIETTIVI Hetemaj (c, Chievo), Mayuka (a. Young Boys), Xandao (d, Sporting), Sigthorsson (a, Ajax), Poulsen (d, Az Alkmaar), Pocognoli (d, Standard Liegi), Aogo (d, Amburgo), Granqvist (d, Genoa), Ziegler (d, Fenerbahçe), Pazienza (c, Udinese) COSA MANCA Tre pedine: un attaccante, un esterno difensivo eclettico e un centrale difensivo. E poi, se c’è l’occasione, un centrocampista in alternativa al terzetto titolare.


DOMENICA 12 AGOSTO 2012

ALL’ESTERO

Pazza idea Fiorentina: Quagliarella

Il Psg su Balo Ma Mancini stoppa tutto Lukaku-Wba Il Psg ha provato un altro colpo: portar via Mario Balotelli al Manchester City. Secondo il «Daily Star» Leonardo avrebbe messo sul tavolo 40 milioni di sterline (oltre 50 milioni di euro) per portare a Parigi pure il talento italiano. Per evitare anche solo un accenno di trattativa si è mosso direttamente Roberto Mancini che ha stoppato qualsiasi velleità dei francesi. Balotelli resta così al City.

L’attaccante bianconero è l’obiettivo di Montella ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

Il botto in attacco sarà scelto con la precisione dei passaggi di Pizarro; nell’ultima amichevole ha indirizzato palloni con traiettorie telecomandate, con la stessa lucidità la Fiorentina mirerà al prossimo colpo, localizzato in attacco: dai radar sono usciti diversi nomi, in pratica quelli degli esterni puri; la fisionomia del futuro acquisto sarà diversa, all’appello manca un elemento con un po’ più di spessore fisico, che possa stazionare in area e allo stesso tempo creare movimento. Identikit complesso ma le idee non mancano: c’è sempre Gomez del Catania, oppure una vecchia idea, che per ora è pensiero viola: alla Juve non sono arrivati squilli, ma la Fiorentina continua a pensare a Quagliarella. Nel nuovo laboratorio viola ad acquisto corrisponderà uscita, con prossimi ringraziamenti a Vargas e forse anche Cerci (sogno Toro). Stesso ragionamento che può ancora essere attivato per il centrocampo, dove Borja-Pizarro-Aquilani sono forti al comando (meno solida la posizione degli altri in rosa).

David Pizarro, 32 anni INFOPHOTO Disegni Nell’uscita di ieri il

triangolo ha mostrato manovre computerizzate: non c’entra il livello dell’avversario (Fiesole Caldine, serie D) con le parabole disegnate da Pizarro, che, a ogni tocco, faceva scattare compagni e boati («Con questo entusiasmo si può andare lontano» ha spiegato a violachannel.tv). Applaudita (in tremila sulle tribune) tutta la linea di mezzo: Aquilani ha servito il primo assist per il gol di Ljajic, che ha poi ricambiato con un doppio appoggio per Seferovic, e chiuso la serata con il poker (Roncaglia out sul finale per colpo alla tibia). © RIPRODUZIONE RISERVATA

FIESOLE CALDINE-FIORENTINA 0-4 MARCATORI: Ljajic al 10’ p.t. e al 25’ s.t.; Seferovic al 39’ p.t. e al 10’ s.t. FIORENTINA (3-5-2) Lupatelli (dal 32’ s.t. Lezzerini); Roncaglia, Camporese, Rodriguez (dal 18’ s.t. Lazzari); Cassani (dal 32’ s.t. Di Tacchio), Borja Valero (dal 26’ s.t. Taddei), Pizarro (dal 26’ s.t. Della Rocca), Aquilani (dal 1’ s.t. Romulo), Pasqual (dal 18’ s.t. Felipe); Seferovic, Ljajic (dal 32’ s.t. Lepiller).

Affari Intanto in Europa il mercato continua a muoversi seppure su piani inferiori. Il West Bromwich Albion ha preso in prestito per un anno Lukaku dal Chelsea. Con la stessa formula il Blackburn si è assicurato Kazim-Richards (Galatasaray). Colpo in prospettiva per il Liverpool che punta decisamente sui giovani: ecco dallo Swansea il centrocampista Joe Allen (classe 1990) pagato 19 milioni di euro. Dopo il Trabzonspor anche lo Stoke si butta su Owen (Manchester United). In Romania il Politehnica Timisoara si sta muovendo per prendere il portiere bulgaro Kirev (classe 1989) dalla Juventus che però si manterrebbe un’opzione per il futuro. Il Feyenoord ha preso il centrale Mathijsen dal Malaga: firmato un triennale. Reginaldo (ex Siena) torna in Europa dopo l’esperienza giapponese con il Jef United Chiba: vicino l’accordo con il Paok Salonicco. Rafael Moura passa dal Fluminense all’Internacional di Porto Alegre per 3 milioni di euro. Heinze ha trovato l’accordo con il Newell’s Old Boys: firmato un biennale.

Zuniga

MONTOLIVO Boateng

Abbiati

Abate

MAXI LOPEZ

PALERMO

PARMA 4-4-2

Mantovani

BRIENZA

CETTO

Donati

Contini

UJKANI

Mirante Paletta

RIOS

Munoz

DE SILVESTRI

ESTIGARRIBIA All. FERRARA

ARRIVI Palombo (c) e Poli (c, Inter FP), Cacciatore (d, Varese FP), Tissone (c, Maiorca FP), M. Lopez (a, Milan), Maccarone (a, Empoli FP), De Silvestri (d, Fiorentina), Berni (p, Braga), Estigarribia (c, Juve) PARTENZE Foggia (c, Lazio FP), Pellé (a, Parma FP), Fornaroli (a, Panathinaikos), Gentsoglou (c, Livorno) OBIETTIVI Pazienza (c, Juve), Kasami (c, Fulham), Melazzi (a, Danubio), Maresca (c, Malaga), Ortiz (c, Olimpia) COSA MANCA Prima di tutto, un altro esterno d’attacco oltre a Estigarribia e un centrocampista di quantità, e se c’è l’occasione un difensore centrale. Poi il resto dipenderà dal mercato in uscita.

NETO

AMAURI

Bertolo

All. SANNINO

PAROLO Biabiany

All. Donadoni

ARRIVI Benussi (p, Torino FP), Cetto (d, Lilla FP), Di Matteo (c, Lecce FP), Garcia (d, FP), Morganella (d) e Ujkani (p, Novara), Kurtic (c, Varese FP), Viola (c, Reggina), Brienza (c, Siena), Dybala (a, I. Cordoba), S. Sosa (a, Cerro L.), Rios (c, Chivas). PARTENZE Aguirregaray (d, M. Wand.), Silvestre (d, Inter), Bacinovic (c, Verona), Acquah (c, Parma), Viviano (p) e Della Rocca (c, Fiorentina), Balzaretti (d, Roma). OBIETTIVI Giorgi (c, Novara), Antonelli (d, Genoa), Ziegler (d, Fenerbahçe) COSA MANCA Il sostituto di Balzaretti a sinistra e un difensore centrale. Poi un esterno di centrocampo.

ARRIVI Pellé (a, Samp FP), Ninis (c, Panathinaikos), Pigliacelli (p, Roma), MacEachen (d, Penarol), Amauri (a, Fiorentina), Chibsah (c, Juve), Belfodil (a,Bologna), Vanzo (c, Tubize), Pabon (a, A. Nacional), Parolo (c, Cesena), Fideleff (d, Napoli), Acquah (c, Palermo), Rosi (c, Roma) PARTENZE Jonathan (c) e Mariga (c, Inter FP), Okaka (a, Roma FP), Floccari (a, Lazio FP), Ferrario (d, Lecce FP), Feltscher (d, Padova), Pereira (c, Roda), Giovinco (a, Juve), Valiani (c, Siena) OBIETTIVI Rolin (d, Nacional), Palombo (c, Samp), El Kaddouri (c, Brescia) COSA MANCA Un difensore centrale come alternativa a Paletta. E poi, una volta sistemato Modesto, un esterno sinistro con caratteristiche offensive.

PESCARA

ROMA 4-3-3

4-2-3-1

BALZARETTI

Balzano CELIK BLASI

Pjanic

Totti

De Rossi

DESTRO

BRADLEY

Lamela

CASTÀN

JONATHAS

Stekelenburg

BJARNASON COLUCCI

Burdisso WEISS

PIRIS

All. STROPPA

All. ZEMAN

ARRIVI Abbruscato (a, Vicenza), Cosic (d, Stella R.), Bjarnason (c, St. Liegi), Colucci (c, Cesena), Quintero (c, Envigado), Celik (a, Gais), Weiss (c, Espanyol), Perin (p, Padova), Ragusa (a, Reggina), Crescenzi (d, Crotone), Blasi (c, Lecce), Terlizzi (d, Varese), Jonathas (a, Brescia) PARTENZE Kone (c, Atalanta), Immobile (a, Genoa), Insigne (a, Napoli), Sansovini (a, Spezia), Ariatti (c, f.c.), Gessa (c, Cesena), Verratti (c, Psg) OBIETTIVI Rodriguez (c, M. Wanderers), Kozak (a, Lazio), Vossen (a, Genk), Foggia (c, Samp) COSA MANCA Il grosso della squadra è fatto, manca solo l’ultimo tassello: un bomber da oltre 10 gol. E verrà preso senza fretta.

ARRIVI Borriello (a, Juve), Okaka (a, Parma), J. Sergio (p, Lecce), Florenzi (c, Crotone), Guberti (c, Torino), Pizarro (c, City), Dodò (d) e Castan (d, Corinthians), Tachtsidis (c, Verona), Bumba (c, T. Mures), Bradley (c, Chievo), Piris (d, S Paolo), Destro (a, Siena), Balzaretti (d, Palermo) PARTENZE Cicinho (d, Recife), Kjaer (d, Wolfsburg), Cassetti (d, f.c.), Gago (c, Valencia), Viviani (c, Padova), Borini (a, Liverpool), Juan (d, Internacional), Greco (c, Olympiacos), Simplicio (c, Cerezo), Curci (p, Bologna), J. Angel (d, Real S.), Rosi (c, Parma) OBIETTIVI Torosidis (d, Olympiacos), Uvini (d, San Paolo), Lovren (d, Lione) COSA MANCA Un difensore centrale da prendere nel giro di pochi giorni e, se ci fosse l’occasione, un esterno destro basso. C’è da trovare una sistemazione a Perrotta e Borriello.

TORINO

UDINESE 4-2-4

Ogbonna

3-5-1-1

Armero

SANTANA GAZZI

All. COSMI

ARRIVI Dellafiore (d) e Paci (d, Novara), Rubin (d, Bologna), Valiani (a, Parma), Campagnolo (p, Catania), Verre (c, Roma), R. Rodriguez (c, Belgrano), Neto (d, Nacional M.) PARTENZE Brkic (p, Udinese FP), Giorgi (c, Novara FP), Rossettini (d, Cagliari), Brienza (c, Palermo), A. Rossi (d, Cesena), Codrea (c, f.c.), Gazzi (c, Torino), Destro (a, Roma) OBIETTIVI Caldirola (d, Brescia), Floccari (a, Parma), Rosina (c, Zenit), Scapuzzi (a, Man. City), Mesto (d, Genoa) COSA MANCA La prima urgenza è la punta che sostituisca Destro, magari anche con un’alternativa (Rosina è ad un passo). L’arrivo di Caldirola non è sufficiente: serve un altro centrale viste le squalifiche di Belmonte, Terzi e Vitiello.

Badu

Bianchi

GILLET

BRKIC Glik

Vergassola VALIANI

Valdes

Hernandez Zaccardo

Pisano

PABON

Domizzi

Bogdani Munari

Galloppa

Miccoli

Masiello

D'Agostino

Gastaldello

3-5-2

Gobbi Lucarelli

R. RODRIGUEZ Pegolo

All. Mazzarri

ARRIVI Insigne (a, Pescara FP), Rinaudo (d, Novara FP), Bariti (c, Vicenza), Gamberini (d) e Behrami (c, Fiorentina) PARTENZE Lavezzi (a, Psg), Fideleff (d, Parma) OBIETTIVI Armero (c, Udinese), Cissokho (d, Lione), Ocampos (a, River Plate), Uvini (d, San Paolo), Palombo (c, Inter), Wallace (d, Fluminense), Floccari (a, Parma), El Kaddouri (c, Brescia) COSA MANCA Dopo l’ acquisto di Gamberini la difesa è completa. Adesso si va a caccia di un esterno polivalente e di un vice Cavani che all’occorrenza faccia anche altro.

Calaiò TISSONE

Maggio

All. Allegri

PACI

Romero

Cavani

ARRIVI Gabriel (p, Cruzeiro), Acerbi (d, Chievo), Pazzagli (p) e Montolivo (c, Fiorentina), Constant (c, Genoa), Traoré (c, Nancy), Zapata (d, Villarreal) PARTENZE M. Lopez (a, Samp), Seedorf (c, Botafogo), Nesta (d, Montreal), Gattuso (c, Sion), Van Bommel (c, Psv), Aquilani (c, Fiorentina), Zambrotta (d) e Inzaghi (a, f.c.), Thiago Silva (d) e Ibrahimovic (a, Psg), Desole (d, Monza). OBIETTIVI Matri (a, Juve), Yanga Mbiwa (d, Montpellier), Kakà (c) e Diarra (c, Real), Astori (d, Cagliari) COSA MANCA Il sostituto di Ibra e magari un esterno a sinistra. Poi c’è il sogno Kakà.

RUBIN

Rossini

Pandev

Campagnaro

3-5-2

Eder

Inler BEHRAMI

Nocerino

CRESCENZI

Obiang

De Sanctis Cannavaro Pato

Bonera

TERLIZZI

Costa

Hamsik

Robinho

Capuano

SIENA

Britos

Emanuelson

ACERBI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4-3-3

3-5-1-1

4-3-1-2

Antonini

PERIN

SAMPDORIA

37

NAPOLI

MILAN

POKER NEL TEST COL FIESOLE: PIZARRO INCANTA

LA GAZZETTA SPORTIVA

Darmian

BRIGHI

Danilo

Pinzi

MURIEL Di Natale

Meggiorini Pereyra SANSONE All. Ventura

ARRIVI Gillet (p, Bologna), Brighi (c, Atalanta), Migliorini (d, Chieti), Sansone (a, Sassuolo), Santana (c, Cesena), Gazzi (c, Siena), Caceres (d, Maiorca), Rodriguez (d, Cesena) PARTENZE Iori (c, Cesena), Oduamadi (a, Varese), Benussi (p, Palermo), Coppola (p. Milan), Pasquato (a, Bologna), Guberti (c, Roma), Surraco (c, Udinese), Antenucci (a, Catania), Morello (p), Zavagno (d), Pratali (d) e Gasbarroni (c, f.c.) OBIETTIVI Barreto (a, Udinese), Biondini (c, Genoa), Cauteruccio (a, Quilmes), Cerci (c, Fiorentina), Liajic (c, Fiorentina), Barreto (a, Udinese) COSA MANCA Almeno quattro giocatori: un difensore, un centrocampista, un’alternativa sugli esterni e un attaccante.

Benatia Basta

All. Guidolin

ARRIVI Silva (d, Novara FP), Angella (d, Reggina FP), Brkic (p, Siena FP), Muriel (a) e Obodo (c, Lecce FP), Faraoni (d, Inter), Forestieri (a, Bari FP), Mazzarani (c, Novara FP), Pawlowski (p, Lechia D.), Allan (c, Vasco), Willians (c, Flamengo), Heurtaux (d, Caen), Maicosuel (c, Botafogo) PARTENZE Pazienza (c, FP), Asamoah (c ) e Isla (c, Juve), Floro Flores (a) e Torje (c, Granada), Handanovic (p, Inter) OBIETTIVI Saponara (a, Empoli), Manninger (p, Juventus), Muralha (c, Flamengo), Aquino (c, Cruz Azul) COSA MANCA Un altro attaccante, in primis. Poi forse un secondo portiere esperto (finché non recupera Brkic gioca Pawlowski), e magari un’alternativa agli esterni (specie se parte Armero).


LA GAZZETTA SPORTIVA

38

DOMENICA 12 AGOSTO 2012

MAGIC+3 CAMPIONATO LE QUOTAZIONI AGGIORNATE DEL GIOCO CON MEDIASET PREMIUM

Scegli Pizarro, l’usato sicuro Il centrocampista approdato alla Fiorentina può giocare da titolare. Costa solo 6: affidabile PORTIERI Cod.

Nome

101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 162 111 112 113 114 115 116 117 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 161 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 147 148 149 163 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160

ABBIATI AGAZZI AGLIARDI AMELIA ANANIA ANDUJAR AVRAMOV BAJZA BELEC BENUSSI BERARDI A. BINDI BIZZARRI BRKIC BUFFON CAMPAGNOLO CARRIZO CASTELLAZZI COLOMBO CONSIGLI CURCI DA COSTA DE SANCTIS FARELLI FIORILLO FREY S. FREZZOLINI FRISON GABRIEL GILLET GOMIS A. GOMIS L. HANDANOVIC JULIO CESAR LEALI LOBONT LUPATELLI MARCHETTI MIRANTE NETO PAVARINI PAWLOWSKI PEGOLO PERIN POLITO PUGGIONI ROMERO ROMO ROSATI SAVELLONI SORRENTINO SQUIZZI STEKELENBURG STOJANOVIC STORARI SVEDKAUSKAS TERRACCIANO TZORVAS UJKANI VIGORITO VIVIANO

Squadra MIL CAG BOL MIL PES CAT CAG PAR INT PAL LAZ GEN LAZ UDI JUV SIE LAZ INT NAP ATA BOL SAM NAP SIE SAM GEN ATA CAT MIL TOR TOR TOR INT INT JUV ROM FIO LAZ PAR FIO PAR UDI SIE PES ATA CHI SAM UDI NAP PES CHI CHI ROM BOL JUV ROM CAT PAL PAL CAG FIO

Costo

Squadra MIL BOL MIL CAG CAT CHI GEN MIL BOL CAG NAP FIO CAG CAT CAG PES PES ROM JUV UDI ATA CAT SIE UDI SAM INT LAZ PES MIL JUV GEN NAP ATA PES ROM TOR JUV CAG NAP FIO GEN NAP ATA CAT PES BOL FIO ROM SAM LAZ CHI PAL BOL JUV INT UDI SIE PES SAM PES TOR CHI UDI TOR JUV MIL SAM SIE SIE TOR LAZ LAZ MIL ROM UDI CHI UDI UDI UDI CHI FIO NAP ATA

Costo

14 10 2 2 9 2 1 1 1 1 1 1 1 11 16 2 1 1 1 12 9 1 13 1 1 9 1 9 1 10 1 1 15 5 1 1 1 11 10 1 2 1 9 2 1 2 10 1 1 1 11 1 11 1 1 1 1 1 10 1 12

DIFENSORI Cod.

Nome

201 202 203 204 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 390 228 229 230 231 232 233 234 235 236 383 237 387 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 381 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281

ABATE ABERO ACERBI AGOSTINI ALVAREZ P.S. ANDREOLLI ANTONELLI ANTONINI ANTONSSON ARIAUDO ARONICA ASHONG ASTORI AUGUSTYN AVELAR BACCHETTI BALZANO BALZARETTI BARZAGLI BASTA BELLINI BELLUSCI BELMONTE BENATIA BERARDI G. *BIANCHETTI BIAVA BOCCHETTI BONERA BONUCCI BOVO BRITOS BRIVIO BROSCO BURDISSO CACERES CACERES M. CAMILLERI CAMPAGNARO CAMPORESE CANINI CANNAVARO CAPELLI CAPUANO C. CAPUANO M. CARVALHO CASSANI CASTAN CASTELLINI CAVANDA CESAR CETTO CHERUBIN CHIELLINI CHIVU CODA CONTINI COSIC COSTA CRESCENZI D’AMBROSIO DAINELLI DANILO DARMIAN DE CEGLIE DE SCIGLIO DE SILVESTRI DEL GROSSO DELLAFIORE DI CESARE DIAKITE' DIAS DIDAC VILA DODO' DOMIZZI DRAME' EKSTRAND FANCHONE FARAONI FARKAS FELIPE FERNANDEZ F. FERRI

9 4 7 3 4 6 5 5 4 5 3 1 10 1 6 1 3 12 15 17 4 3 1 10 2 1 6 3 5 10 3 5 7 2 9 6 8 1 6 2 6 7 2 4 7 2 7 7 2 1 4 2 4 16 5 2 4 3 3 4 4 1 10 3 7 3 6 4 3 3 5 8 4 6 8 6 1 1 3 2 2 4 2

283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 295 296 297 299 300 301 302 303 304 305 306 307 379 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 386 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 382 343 342 344 345 346 347 348 349 385 380 384 351 350 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 388 368 369 370 371 372 373 374 375 376 389 377 378

FIDELEFF FREY N. GABRIEL DA SILVA GAMBERINI GARICS GARRIDO GASTALDELLO GLIK GRANQVIST GRAVA HEGAZY HERTAUX JOKIC JONATHAN JUAN KONKO LABRIN LACZKO LEGROTTAGLIE LICHTSTEINER LUCARELLI LUCCHINI LUCIO MACEACHEN MAICON MANFREDINI MANTOVANI MARCHESE MARTINEZ M. MASIELLO A. MASIELLO S. MATHEU MBAYE MESBAH MESTO MEXES MIGLIORINI MILANOVIC MORERO MORETTI E. MORGANELLA MORLEO MOTTA MUNOZ MUSTAFI NAGATOMO NASTASIC NATALI NETO L. NEUTON OGBONNA PACI PALETTA PAPP PASQUAL PASQUALE PELUSO PERICO PERROTTA M. PIRIS PISANO E. PISANO F. POLENTA PORTANOVA POTENZA RADU RAIMONDI RANOCCHIA RINAUDO RODRIGUEZ GON. RODRIGUEZ GUI. ROMAGNOLI A. ROMAGNOLI S. ROMULO RONCAGLIA ROSI ROSSETTINI ROSSINI RUBIN SAMUEL SANTACROCE SARDO SCALONI SILVESTRE SORENSEN SPOLLI STANKEVICIUS STENDARDO TERLIZZI TERZI TOMOVIC VELAZQUEZ VITIELLO VOLTA VON BERGEN YEPES ZACCARDO ZANON ZAPATA ZAURI ZIEGLER

PAR CHI UDI NAP BOL LAZ SAM TOR GEN NAP FIO UDI CHI INT INT LAZ PAL SAM CAT JUV PAR ATA JUV PAR INT ATA PAL CAT GEN ATA TOR ATA INT MIL GEN MIL TOR PAL CHI GEN PAL BOL BOL PAL SAM INT FIO BOL SIE UDI TOR SIE PAR CHI FIO UDI ATA CAG PES ROM PAL CAG GEN BOL CAT LAZ ATA INT NAP FIO TOR ROM PES FIO FIO PAR CAG SAM SIE INT PAR CHI LAZ INT BOL CAT LAZ ATA PES SIE GEN GEN SIE SAM GEN MIL PAR PES MIL LAZ JUV

2 5 2 6 5 2 9 3 7 1 3 5 3 4 2 8 2 3 13 13 7 7 9 1 17 6 8 9 6 1 2 3 2 3 4 8 1 4 1 3 4 4 3 5 1 10 6 7 3 2 11 3 13 6 8 5 9 2 1 4 4 5 2 4 3 6 4 8 2 7 3 1 4 1 10 5 6 4 4 11 2 5 2 15 4 7 3 2 7 5 5 5 4 3 4 5 12 5 8 1 2

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Come puoi partecipare a Magic+3? Ci sono due modi: attraverso il telefono fisso, chiamando il numero 89.40.20, oppure abbonandosi all’Area Rosa di Gazzetta.it. Sul sito gazzetta.it/magicpiu3 potete trovare informazioni su tutte le forme di abbonamento. Per gestire la vostra squadra durante tutta la stagione, il modo più facile è acquistare la Magic Card che trovate in edicola a 19,99 euro più il prezzo del quotidiano.

CENTROCAMPISTI Cod.

Nome

502 503 504 505 506 507 508 717 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 719 525 526 527 708 528 529 530 531 720 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 718 707 570 571 572 715 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586

ACQUAH ALLAN ALMIRON ALVAREZ R. AMBROSINI ANGELO ANSELMO AQUILANI ARMERO ASAMOAH BADU BARRETO E. BARRIENTOS BASHA BATTOCCHIO BEHRAMI BENTIVOGLIO BERTOLACCI BERTOLO BIABIANY BIAGIANTI BIONDINI BIRSA BJARNASON BLASI BOATENG BOLZONI BONAVENTURA BORJA VALERO BRADLEY BRIENZA BRIGHI BROCCHI BRUGMAN BUCHEL CAMBIASSO CANA CANDREVA CARMONA CASARINI CASCIONE CASTRO CAZZOLA CEPPELINI CERCI CHIARETTI CHIBSAH CIGARINI COFIE COLUCCI CONSTANT CONTI COPPOLA COSSU COUTINHO CRUZADO CUADRADO D'AGOSTINO DE FEUDIS DE ROSSI DELLA ROCCA DESSENA DI MATTEO DIAMANTI DONADEL DONATI DOSSENA DZEMAILI EDERSON EKDAL EMANUELSON ERIKSSON ESTIGARRIBIA FERNANDEZ M. FERREIRA PINTO FLAMINI FLORENZI FOGGIA GALLOPPA GARGANO GAZZI GENTSOGLOU GIACCHERINI GOBBI GOMEZ GONZALEZ GOROBSOV GRECO GUANA GUARENTE GUARIN HAMSIK

IL FANTACALCIO 2.0 Squadra PAR UDI CAT INT MIL SIE GEN FIO UDI JUV UDI PAL CAT TOR UDI NAP CHI GEN PAL PAR CAT GEN GEN PES PES MIL SIE ATA FIO ROM PAL TOR LAZ PES SIE INT LAZ LAZ ATA BOL PES CAT ATA CAG FIO PES PAR ATA CHI PES MIL CAG SIE CAG INT CHI FIO SIE TOR ROM FIO CAG PAL BOL NAP PAL NAP NAP LAZ CAG MIL CAG SAM FIO ATA MIL ROM LAZ PAR NAP TOR SAM JUV PAR CAT LAZ TOR ROM CHI BOL INT NAP

Costo

2 8 9 9 8 3 2 9 11 11 5 8 14 4 2 10 2 6 8 13 5 8 5 5 4 16 5 12 11 8 11 6 5 3 1 10 5 8 5 2 8 4 6 1 12 2 1 9 3 5 5 6 2 15 10 4 9 12 2 14 3 6 1 19 1 8 7 10 12 7 7 1 7 9 2 3 3 6 8 7 7 1 8 6 12 7 1 3 4 4 14 22

Il gioco in rosa è anche sul web Magic+3 è anche su internet. Potete seguire gli aggiornamenti sul sito ufficiale gazzetta.it/magicpiu3. Fate attenzione anche a facebook e twitter dove potrete attivamente partecipare alle nostre iniziative e discutere con altri fantallenatori le migliori strategie da intraprendere.

David Pizarro, 32 anni PEGASO 587 588 589 590 591 592 593 594 595 597 596 598 599 600 601 602 603 604 605 606 607 608 609 610 611 612 613 614 615 616 617 618 619 712 620 621 622 623 625 626 627 628 629 630 631 632 633 634 635 636 637 638 639 640 641 642 643 714 644 645 646 713 647 648 649 650 651 652

HERNANES HETEMAJ ILICIC INLER ISLA IZCO JANKOVIC JORQUERA JUAN ANTONIO KONE KRHIN KRSTICIC KUCKA KURTIC LAMELA LANZAFAME LAZAREVIC LAZZARI LEDESMA LJAJIC LLAMA LODI LORES LUCIANO LULIC LUND NIELSEN MAGGIO MAICOSUEL MANNINI MARCHI MARCHISIO MARQUINHO MARRONE MARTINEZ J. MATUZALEM MAURI MERKEL MIGLIACCIO MODESTO MONTOLIVO MORALEZ MORETTI F. MORRONE MUDINGAYI MUNARI MUNTARI MUSACCI NAINGGOLAN NINIS NOCERINO OBI OBIANG OLIVERA ONAZI PADOIN PAGANO PALLADINO PALOMBO PAROLO PARRAVICINI PASQUATO PAZIENZA PEPE PEREYRA PEREZ PERROTTA S. PINZI PIRLO

LAZ CHI PAL NAP JUV CAT GEN GEN SAM ATA BOL SAM GEN PAL ROM CAT GEN FIO LAZ FIO CAT CAT PAL CHI LAZ PES NAP UDI SIE BOL JUV ROM JUV JUV LAZ LAZ GEN PAL PAR MIL ATA CAT PAR INT SAM MIL PAR CAG PAR MIL INT SAM FIO LAZ JUV TOR PAR SAM PAR SIE BOL JUV JUV UDI BOL ROM UDI JUV

16 6 11 12 12 6 13 7 11 3 5 3 7 3 17 3 2 8 11 5 2 18 2 6 13 4 12 9 6 1 17 9 2 7 4 5 9 7 5 11 16 1 5 7 6 3 1 9 6 15 6 5 5 1 4 1 7 6 8 2 4 3 11 4 6 4 9 18

653 654 655 656 657 658 659 660 661 662 664 663 665 666 709 667 668 669 670 671 672 673 674 675 676 677 678 679 680 681 682 683 684 685 686 687 688 689 690 691 692 693 694 721 695 696 697 698 699 700 701 702 716 703 704 705 706

PIZARRO PJANIC POGBA POLI PULZETTI QUINTERO RADOVANOVIC RAMIREZ RENAN RICCHIUTI RIGONI L. RIGONI M. RIOS RIVEROLA RODRIGUEZ R. ROSSI RUI SAMPAIO SALIFU SAMPIRISI SANTANA SCHELOTTO SCIACCA SCOZZARELLA SESTU SEYMOUR SNEIJDER SODDIMO SORIANO STANKOVIC STEVANOVIC STOIAN STRASSER SUCIU TACHTSIDIS TADDEI TAIDER TISSONE TOGNI TOZSER TRAORE VACEK VALDES VALIANI *VALOTI VARGAS J. VAZQUEZ VERDI VERGASSOLA VERRE VIDAL VIOLA VIVES WEISS WILLIANS ZAHAVI ZANETTI ZUNIGA

FIO ROM JUV SAM BOL PES ATA BOL SAM CAT CHI CHI PAL BOL SIE GEN CAG CAT GEN TOR ATA CAT ATA SIE GEN INT PES SAM INT TOR CHI MIL TOR ROM ROM BOL SAM PES GEN MIL CHI PAR SIE MIL FIO PAL TOR SIE SIE JUV PAL TOR PES UDI PAL INT NAP

6 11 2 7 3 3 2 21 4 3 8 14 8 3 4 11 2 4 1 10 9 2 1 2 3 20 2 2 4 6 2 1 1 6 5 4 6 3 6 7 3 10 5 1 10 4 3 8 1 15 3 4 10 7 5 8 9

ATTACCANTI Cod.

Nome

801 803 804 805 806

ABBRUSCATO ACQUAFRESCA ALFARO AMAURI ANTENUCCI

Squadra PES BOL LAZ PAR CAT

Costo

13 16 5 18 11

807 808 809 810 811 812 813 903 814 815 816 817 818 819 820 821 823 824 825 826 827 828 829 830 831 832 833 834 835 836 837 838 839 840 904 841 842 843 844 902 845 846 847 848 849 850 906 851 852 853 854 855 856 857 858 859 860 861 862 863 905 864 865 866 867 868 869 870 871 872 873 874 875 876 877 901 878 879 880 900 881 882 883 884 885 887 886 888 889 890 891 892 893 894 895 896 898 899

BARRETO D.S. BELFODIL BERGESSIO BIANCHI BOAKYE BOGDANI BOJAN BORRIELLO BUDAN CALAIO' CAPRARI CASSANO CATELLANI CAVANI CELIK CHAVEZ DE PAULA DENIS DESTRO DI MICHELE DI NATALE DIOP DOUKARA DYBALA EDER EL HAMDAOUI EL SHAARAWY FABBRINI FLOCCARI GABBIADINI GILARDINO GIMENEZ GIOVINCO HERNANDEZ IAQUINTA IBARBO ICARDI IMMOBILE INSIGNE JONATHAS JOVETIC KEKO KLOSE KOZAK LARRIVEY LARRONDO *LIVAJA LONGO MANIERO MARILUNGO MATRI MAXI LOPEZ MEGGIORINI MEHMETI MICCOLI MILITO MORIMOTO MOSCARDELLI MURIEL NENE' NICO LOPEZ OKAKA OSVALDO PABON PALACIO PALOSCHI PANDEV PAOLUCCI PAPONI PARRA PATO PAZZINI PELLE' PELLISSIER PINILLA PISCITELLA POLO POZZI QUAGLIARELLA RAGUSA RENNELLA ROBINHO ROCCHI RODRIGUEZ F. ROZZI SANSONE G. SANSONE N. SAU SEFEROVIC SGRIGNA THEREAU THIAGO TIRIBOCCHI TOTTI VARGAS E. VUCINIC ZARATE ZE EDUARDO

UDI PAR CAT TOR JUV SIE ROM ROM PAL SIE PES MIL CAT NAP PES NAP CHI ATA ROM CHI UDI TOR CAT PAL SAM FIO MIL UDI LAZ BOL GEN BOL JUV PAL JUV CAG SAM GEN NAP PES FIO CAT LAZ LAZ CAG SIE INT INT PES ATA JUV SAM TOR PAL PAL INT CAT CHI UDI CAG ROM ROM ROM PAR INT CHI NAP SIE BOL ATA MIL INT PAR CHI CAG GEN GEN SAM JUV PES GEN MIL LAZ BOL LAZ TOR PAR CAG FIO TOR CHI CAG ATA ROM NAP JUV LAZ GEN

9 10 17 16 6 10 15 13 13 17 14 17 5 33 4 2 1 25 22 14 35 2 2 14 16 16 14 10 12 13 18 7 20 17 10 16 2 17 15 15 24 2 25 8 10 8 1 6 3 10 18 19 11 2 26 31 11 10 15 11 1 4 23 15 23 13 17 4 5 14 23 16 6 16 21 4 7 14 17 13 5 18 11 3 1 16 1 15 3 8 15 13 8 27 9 22 13 9


DOMENICA 12 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA SPORTIVA

39

MONDO FRANCIA

h

MIGLIORI

PARIS ST. GERMAIN LORIENT

2 2

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI autorete di Maxwell (P) al 4’, Aliadiere (L) al 48’ p.t.; Ibrahimovic (P) al 20’ e su rigore al 44’ s.t.

S Ibrahimovic Il suo dominio fisico e tecnico sulla partita è assoluto. Senza scherzi: in Francia potrebbe arrivare a segnare 50 gol.

PARIS S.G. (4-3-3) Douchez 6; Jallet 5, Alex 5, Sakho 5, Maxwell 5,5; Chantome 6, Verratti 6 (dal 13’ s.t. Matuidi 6), Bodmer 4 (dal 13’ s.t. Nene 5); Menez 5, Ibrahimovic 8, Lavezzi 6,5 (dal 28’ s.t. Gameiro 5,5). PANCHINA Sirigu, Camara, Armand, Luyindula. ALLENATORE Ancelotti 5,5. LORIENT (4-4-2) Audard 6,5; L. Kone 6, Bourillon 6,5, Ecuele Manga 7 (dal 1’ s.t. Coutadeur 5), Mareque 6; Jouffre 6, Romao 5,5, Mvuemba 6, Monnet-Pacquet 7 (dal 45’ s.t. Baca s.v.); Aliadiere 7, A. Traore 6,5. PANCHINA Lecomte, Le Lan, Autret, Giuly, Barthelme. ALLENATORE C. Gourcuff 6,5. ARBITRO Chapron. ESPULSI Bourillon (L) al 43’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Chantome (P) per g.s. NOTE spettatori 38 mila. Tiri in porta 10-6. Tiri fuori 8-4. In fuorigioco 6-2. Angoli 8-2. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 3’.

S Lavezzi In alcune finestre di partita è quello di Napoli, veloce, fantasioso ed efficace. Ibra si rivolge soprattutto a lui.

Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, contrastato da Lucas Mareque, 29: per lo svedese subito una doppietta AFP

Ibra salva Ancelotti Il Psg rischia grosso Il Lorient va sul 2-0 (autogol di Maxwell e gol di Aliadiere), poi si scatena Zlatan e con 2 gol riesce a evitare la sconfitta DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDO’ PARIGI

La nuova puntata dei viaggi di Zlatan ha catapultato il nostro eroe in una situazione che il suo precursore Gulliver ben conosceva: un gigante in mezzo ai pigmei. Non ci vengono in mente metafore più gentili per descrivere l’impatto devastante dello svedese sulla Ligue 1. Il Paris St. Germain aveva perso al debutto, come al solito visto che a batterlo era stato la bestia nera Lorient ma per la prima volta dopo aver speso la somma che sappiamo; risultato che ai fini

pratici contava zero - Ancelotti vincerà comunque il campionato in carrozza - ma rovinoso quanto a immagine, perché i mille gufi sparsi per l’Europa già si tenevano la pancia dal ridere. Ecco, nel bel mezzo di questa immane frittata Zlatan salva la faccia a tutti con la doppietta che fissa almeno sul 2-2 la complicata ouverture: il primo gol è un pezzo da one-man-band, stop ad altezze siderali e girata nell’angolo, il secondo è un rigore trasformato al minuto 89, non il più semplice. A Cesena, nel debutto milanista, aveva sbagliato; qui l’ha messa, e Parigi ha ripreso a respirare luci e colori.

LE ALTRE PARTITE

Lione ok: a Rennes decide Gourcuff Successi esterni per Bordeaux e Lilla Tutte vittoriose le altre big di Francia: il Bordeaux a Evian, il Lilla a St Etienne (decide Pedretti al 90’) e il Lione che a Rennes ritrova Yoann Gourcuff (titolare, suo il gol partita). Oggi tocca al Marsiglia. PRIMA GIORNATA Venerdì: Montpellier-Tolosa 1-1. Ieri: Nancy-Brest 1-0; Troyes-Valenciennes 0-1; Evian-Bordeaux 2-3;

Sochaux-Bastia 2-3; Nizza-Ajaccio 0-1; Psg-Lorient 2-2; Rennes-Lione 0-1; St Etienne-Lilla 1-2. Oggi: Reims-Marsiglia. CLASSIFICA Bordeaux, Bastia, Lilla, Ajaccio, Valenciennes, Nancy, Lione 3; Psg, Lorient, Montpellier, Tolosa 1; Reims*, Marsiglia*, Sochaux, Evian, St Etienne, Rennes, Nizza, BrestT, Troyes 0. (* una partita in meno)

Patatrac L’incubo era cominciato al minuto 4: storia da sliding doors, perché se Menez calciasse oltre anziché addosso al portiere l’assist al bacio di Lavezzi la serata prenderebbe tutt’altra direzione. Invece. Sul rovesciamento di fronte l’agile Monnet-Pacquet se la fila e, arrivato sul fondo, esplode un violento cross radente centrando Maxwell, che non riesce a gestire il colpo. Autogol. Patatrac. In confronto a quella del Lorient, la maledizione dei Maya è un telefilm di Disney Channel. È una questione di attimi, e di sensazioni fuggenti: non ancora attrezzato per reggere le tre punte - specie considerato che non rientrano - il Psg subisce un paio di contropiede dei rapidissimi bretoni e si mette paura. Il gioco, inizialmente consegnato all’ordinata regia di Verratti, regredisce a una serie di pallonate in avanti alla ricerca di Ibra, anche perché Bodmer a centrocampo è un cilindro in avaria e il 4-4-2 di papà Gourcuff chiude bene le fasce ai terzini di Ancelotti. Soluzione Il Lorient è una nube temporalesca che viaggia dispettosa da un’area all’altra: Traoré segna in fuorigioco, poi su punizione costringe Douchez (Sirigu è in ritardo di preparazione) al gran balzo, e in coda al recupero il razzente Aliadiere - attaccante di scuola Arsenal, e si vede sfrutta il gioco senza palla dei compagni per arrivare al cospetto del portiere, e buggerarlo. Zero a due. Perfino la torre Eiffel, da struttura esclamativa qual è, si trasforma in un punto di domanda per cercare di capire come sia stato possibile. Inutile dire che la ripresa è un assalto all’arma bianca, con Carletto che immette punte a getto continuo, Ibra che dirige le operazioni col supporto del solo Lavezzi, e un 4-2-3-1 che infine trova la chiave per innescare lo svedese anche se Nene, peccando di egoismo, ritarda la soluzione del rebus. Per fortuna Matuidi trova lo spunto che il fin lì ottimo Bourillon non può che stroncare col fallo da rigore. La scena per Gulliver è apparecchiata.

LE BIG SPAGNOLE

City-Chelsea in stile made in Italy

Real e Barça, un doppio 2-0 chiude i tour

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

L’Inghilterra apre la stagione calcistica come l’aveva conclusa, dopo essere stata bastonata il 24 giugno dagli azzurri di Prandelli nei quarti dell’Europeo: nel segno dell’Italia. Due illustri rappresentanti del made in Italy della panchina guidano oggi le squadre che si contenderanno a Birmingham (al Villa Park, perché Wembley è stato occupato dal torneo olimpico) il Community Shield, la Supercoppa inglese: Roberto Mancini e Roberto Di Matteo. Il terzo italiano della gara, Mario Balotelli, non sta bene. Alla forma ancora precaria, si è aggiunta una congiuntivite. Dovrebbe partire dalla panchina. Due regole da ricordare: sono consentiti sei cambi, Se i 90 minuti si chiudono in parità si va subito ai rigori.

zionale si presenta meglio il Chelsea campione d’Europa, che ha vinto questo trofeo 4 volte (1955, 2000, 2005 e 2009) e che, soprattutto, è la medaglia d’oro del mercato 2012. Abramovich ha aperto il portafoglio per acquistare il talento belga Eden Hazard, l’esterno tedesco di origine serba Marko Marin e il brasiliano Oscar, fresco argento olimpico. Il primo giocherà, gli altri due non sono disponibili. Il mercato del City è invece al palo e la situazione di stallo ha guastato l’estate di Mancini, cominciata bene con il nuovo contratto che lo legherà al club, a cifre di assoluta eccellenza, fino al 2017. Il dissidio che lo oppone al d.s. Brian Marwood è stato ufficializzato nelle recenti dichiarazioni del tecnico italiano: «In tre mesi non siamo riusciti né a vendere, né ad acquistare giocatori. Non so che dire di questa situazione, ma non sono io che devo dare spiegazioni. Chiedete a Marwood».

Chelsea re del mercato Alla sfida

che dal 1908 oppone il campione d’Inghilterra alla squadra che ha conquistato la Coppa na-

Le parole Mancini, che pure ave-

va ricevuto rassicurazioni dallo sceicco Mansour durante un in-

COSÌ IN CAMPO AL VILLA PARK 0RE 14.30

D’ARCO

contro avvenuto negli Emirati subito dopo la fine della Premier, aveva chiesto tre rinforzi. Uno per reparto. I nomi: Thiago Silva, Agger o Ranocchia per la difesa, Javi Martinez a centrocampo, Van Persie in attacco. L’unico volto interessante è lo svedese Guidetti, tornato dal prestito al Feyenoord. Mancio sta facendo pressing: nel mirino restano Agger, Martinez e De Rossi. Il City ha vinto 3 volte

PEGGIORI

S Bodmer È il puntello di centrocampo che salta subito, spalancando la (scarsa) difesa del Paris Saint Germain ai contropiede del Lorient.

S Menez Sempre più spesso nel cuore del gioco con il passare dei minuti, ma sotto porta sbaglia una quantità di palloni inspiegabile.

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COMMUNITY SHIELD A BIRMINGHAM RIPARTE LA STAGIONE IN INGHILTERRA

Blues di Di Matteo protagonisti assoluti sul mercato, mentre Mancini aspetta ancora i rinforzi promessi dalla società

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il trofeo: 1937, 1968 e 1972. Nel 1972, la finale si giocò a Birmingham: in attesa di rinforzi, Mancini deve accontentarsi dei ricordi. «Sarebbe importante cominciare la stagione con un trofeo, ma il Chelsea è una grande squadra. Ha comprato giovani interessanti e sarà un rivale in più in Premier». Gira e rigira si torna alla casella di partenza: il mercato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MADRID (f.m.r.) Stesso dominio, identico risultato: Real Madrid e Barcellona, giocando a migliaia di chilometri di distanza (Filadelfia e Bucarest), battono 2-0 rispettivamente il Celtic Glasgow e la locale Dinamo di Dario Bonetti e chiudono la loro positiva estate. A Ferragosto in molti giocheranno con le rispettive nazionali, 4 giorni dopo Real e Barça inizieranno la Liga. Negli Stati Uniti Mourinho parte con una squadra quasi al completo (Kakà titolare) e senza spettinarsi il Madrid ha la meglio sul Celtic con le reti di Callejon e Benzema. Paura per McGeough, scozzese crollato malamente al suolo e portato via immobilizzato in barella dopo uno scontro fortuito con Sahin. In Romania subito in gol Messi e al 92’, dopo 11 cambi di Vilanova, bel raddoppio di Afellay lanciato da Mascherano. Nel Barça buone notizie dall’infermeria: dopo quasi 8 mesi sono tornati in campo David Villa e Andreu Fontas, infortunatisi in dicembre e gennaio. «Non voglio tornare quello di prima – ha detto l’attaccante – spero che l’infortunio mi renda ancora migliore».

Taccuino RUSSIA

Cinquina dello Zenit: Spalletti allunga Vittoria per 5-0 dello Zenit in casa sullo Spartak Mosca e quarta vittoria consecutiva per la squadra di Spalletti che guida il campionato con 3 punti di vantaggio proprio sullo Spartak. Risultati quarta giornata: Kuban-Krasnodar 2-1, Zenit-Spartak 5-0, Lokomotiv-Alania 2-2, Terek Grozny-Volga 1-1. Oggi: Amkar Pern-Mordovya, Cska-Anzhi, Rubin Kazan-Dinamo Mosca, Rostov-Krylya.

OLANDA

Sneijder jr. ne fa due e stende il Psv Una doppietta di Rodney Sneijder (dell’RKC Waalwijk), fratellino dell’interista Wesley, e un’autorete di Bouma stendono il Psv nella prima giornata di Eredivisie. Nelle altre partite di ieri, 1-1 tra il Roda e il neopromosso Zwolle e tra Heracles e VVV Venlo.

AMICHEVOLE SOSPESA

Arbitro k.o. Luisao sotto accusa DUSSELDORF (m.m.d.s.) L’amichevole tra Fortuna Dusseldorf e Benfica è stata interrotta al 39’ del p.t. quando il capitano dei portoghesi, Luisao, correndo verso l’arbitro che stava per espellere Javi Garcia, lo ha messo k.o.: contatto volontario secondo i tedeschi, che faranno un esposto alla Uefa.


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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 12 AGOSTO 2012

COPPA ITALIA TIM SECONDO TURNO ELIMINATORIO CESENA PRO VERCELLI d.t.s.

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LE DATE

AL 90’ 1-1 MARCATORI Lapadula (C) al 23’ p.t.; Di Piazza (P) al 41’ s.t.; Graffiedi (C) al 13’ p.t.s.

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CESENA (4-4-2) Ravaglia 6.5; Bamonte s.v. (dal 17’ p.t. Meza Colli 5.5), Benalouane 5, Brandao 5, A. Rossi 5.5; Gessa 6, Tabanelli 6.5, Iori 6.5, D’Alessandro 7 (dal 6’ p.t.s. Turchetta 5.5); Succi 6 (dal 31’ s.t. Graffiedi 6), Lapadula 7

OGGI Secondo turno eliminatorio

S

PANCHINA Belardi, Tonucci, Parfait, Defrel

18 AGOSTO Inizia il terzo turno eliminatorio dove s’inseriscono le squadre di A

ALLENATORE N. Campedelli 6 PRO VERCELLI (4-3-2-1) Valentini 5.5; Bencivenga 5.5, Ranellucci 6, Cosenza 5.5, Scaglia 6; Espinal 6, Calvi 6 (dal 35’ s.t. Fabiano 6), Scavone 6.5; Caridi 6, Carraro 6 (dal 14’ s.t. Iemmello 7); Zigoni 5 (dal 28’ s.t. Di Piazza 6.5)

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PANCHINA Miranda, Cancellotti, Marconi, Rosso

28 NOVEMBRE Quarto turno eliminatorio

ALLENATORE Braghin 6 ARBITRO Cervellara di Taranto 5 GUARDALINEE Paiusco 6, Gava 6 AMMONITI Cosenza, Ranellucci, Lapadula e Fabiano NOTE paganti 2.940, incasso di 13.621 euro. Espulso per proteste il tecnico Braghin (P) al 25' s.t. Angoli 6-5

S 12 DICEMBRE Ottavi di finale

Mattia Graffiedi, 32 anni, festeggia con i compagni il gol del 2-1 contro la Pro Vercelli POLARIS

Graffiedi! Cesena sì Pro Vercelli k.o. al 120’

23 GENNAIO Semifinali (andata)

Romagnoli al terzo turno, ma servono i supplementari E un palo all’ultimo istante nega i rigori ai piemontesi

30 GENNAIO Semifinali (ritorno)

ALESSANDRO BURIOLI CESENA

Avanza il Cesena. A fatica e dopo i supplementari contro una Pro Vercelli che gioca un buon calcio e che, trovasse una punta di categoria, potrebbe ritagliarsi il ruolo di sorpresa nella prossima B. Risultato giusto, ma questo Cesena tutto nuovo (Ravaglia e Benalouane gli unici reduci della retrocessione) ha bisogno di tempo, e di un paio di rinforzi, per poter recitare un ruolo da protagonista in campionato. Sorprese Nel Cesena ce ne so-

no due: la più clamorosa è l’esclusione di Malonga (è in partenza: lo vuole il Brescia); l’altra è il giovane Tabanelli in mediana al fianco del nuovo capitano Iori. L’esperimento dura un quarto d’ora, perché Bamonte va k.o. e, non avendo terzini destri di ruolo, Cam-

pedelli dirotta Tabanelli in difesa e inserisce Meza Colli a centrocampo. Cesena ordinato ma scolastico, Pro Vercelli frizzante e briosa. La squadra di Braghin si rende pericolosa al 19’ con Zigoni, che sul tocco di Espinal, letto male da Brandao, si presenta solo davanti a Ravaglia, ma gli spara addosso. Il Cesena passa al 23’. Straordinario lo spunto di D’Alessandro, che salta Bencivenga, entra in area da sinistra, chiama a sé Valentini e poi offre a Lapadula (cresciuto nella Pro) una palla da appoggiare in rete. Il Cesena anestetizza la partita, ma nel finale di tempo le amnesie di Benalouane e Brandao lasciano due palloni invitanti a Caridi, che non trova lo specchio. Nella ripresa il Cesena è bravo a congelare il match, non a chiuderlo. Arriva spesso sul fondo, ma solo in un’occasione Gessa riesce a mettere un cross buono: Lapadula gira bene di testa ma

Gianluca Lapadula, 22 anni, dopo la rete dell’1-0 bianconero POLARIS

il palo gli nega la doppietta. La Pro Vercelli si fa vedere al 41’ s.t. quando Benalouane si addormenta su un fallo laterale e consente a Iemmello di ricevere a due passi da Ravaglia e di assistere Di Piazza, che insacca a porta vuota. Il Cesena si getta avanti e allo scadere, in contropiede, Scavone libera Fabiano davanti a Ravaglia, che nega il sorpasso alla Pro con un miracolo. Supplementari Il gol lo trova Graffiedi, che bagna il ritorno con un destro dai 20 metri che incoccia su Cosenza e beffa un Valentini troppo avanti. Sbaglia anche Ravaglia, che al 5’ s.t.s. fallisce la presa su punizione di Iemmello: Scavone a rimbalzo scheggia il palo. Palo pieno, invece, quello che all’ultima azione centra Iemmello su punizione e ufficializza il passaggio del turno del Cesena. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S 9 GENNAIO 2013 Quarti di finale

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S 26 MAGGIO Finale

N.B. Le date potrebbero subire delle parziali modifiche durante il torneo per esigenze televisive

TERNANA-TRAPANI 2-0

MODENA-ALTO ADIGE 2-0

La Ternana chiude i conti in 12’ Trapani timido e impacciato

Il Modena liquida l’Alto Adige Andelkovic: gol ed espulsione

MARCATORI Alfageme al 4’, Sinigaglia al 12’ p.t.

MARCATORI Andelkovic al 9’, Ardemagni al 31’ p.t. MODENA (4-3-3) Manfredini 6,5; Gozzi 6 Andelkovic 6 Perna 6 Carini 6; Nardini 6,5 Dalla Bona 6,5 Signori 6; Greco 5,5 (dal 1’ s.t. Zoboli 6) Ardemagni 6,5 (dal 35’ s.t. Stanco s.v.) Surraco 6,5 (dal 29’ s.t. Struraro s.v.). (Di Stasio, Minarini, William, Spezzani) All. Marcolin 6,5 ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone 6; Maccarone 6 Cappelletti 5,5 Kiem 5,5 Rubin 6; Furlan 6 Candido 5,5 (dal 37’ s.t. Martin) Bontà 5,5; Timpone 6 (dal 15’ s.t. Fink) Bocalon 5,5 Pasi 8. (Grandi, Granzotto, Ciaghi, Eisenstecken, Thiam) All. Rastelli 6 ARBITRO Di Paolo di Avezzano 6 ESPULSI Andelkovic (M) al 41’ p.t. per gioco scorretto AMMONITI Carini (M) per fallo di mano, Bontà (A), Cappelletti (A), Furlan (A) per gioco scorretto NOTE spettatori paganti 1.429, incasso di 4,779 euro. Angoli 7-3. Recupero: p.t. 1’, s.t. 2’.

TERNANA (3-4-3) Brignoli 6; Ferraro 6 Pisacane 6 Lauro 6; Alfageme 6,5 (dal 30’s.t. Botta s.v.) Di Deo 6,5 Ferrari 6 Gotti 6 (dal 13’ s.t. Vitale 6); Nolè 6 Litteri 6,5 Sinigaglia 6,5 (dal 23’ s.t. Dumitru s.v.). (Ambrosi, Saleppico, Carcuro, Capaldini). All. Toscano 6,5 TRAPANI (4-4-2) Nordi 5,5; Lo Bue 5,5 Pagliarulo 5 Filippi 5 Rizzi 5; Mancosu 6 Caccetta 5 Spinelli 5,5 (dal 18’s.t. Pirrone 5) Madonia 6 (dal 39’ s.t. Tedesco s.v.); Abate 5 Docente 5,5 (dal 27’ s.t. Lo Monaco). (Spezia, D’Aiello, Sassano, Ficarrotta). All. Boscaglia 6 ARBITRO Pasqua di Tivoli 6,5 AMMONITI Mancosu, Lauro, Lo Bue NOTE paganti 457, incasso 5.532 euro. Angoli 2-4. Partita iniziata con 15’ di ritardo a causa dell’assenza di alcune maglie di gioco della Ternana. GUBBIO (m.l.) Passa il turno la

Ternana (aspetta Cittadella o Carrarese) che a Gubbio batte 2-0 il Trapani. Reti nel primo

Louis Alfageme, 27 anni FOTOPRESS tempo. Vantaggio di Alfageme di testa al 4’ e raddoppio di Sinigaglia al 12’ su pallone filtrante di Nolè. Il Trapani ha faticato in avvio trovando qualche varco prima dell’intervallo. La palla gol più nitida per i siciliani in avvio di ripresa con Docente, bravo Brignoli a respingere. Da verificare in casa rossoverde le condizioni di Carcuro che ha provato nel riscaldamento ma ha dovuto lasciare spazio al giovane Ferrari. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MODENA (p.r.) Basta un tempo al Modena per liquidare la pratica Alto Adige. Protagonista

Sinisa Andelkovic, 26 anni LIVERANI nel bene e nel male Andelkovic che segna di testa la rete che spiana la strada agli emiliani, poi, prima dell’intervallo, viene espulso per fallo su Candido ritenuto dall’arbitro da ultimo uomo. L’inferiorità numerica condiziona il Modena che dopo aver comandato nella prima parte (oltre alla rete di Ardemagni, due traverse colpite da Gozzi e Nardini) si limita a controllare la reazione degli ospiti che raramente riescono a mettere in difficoltà Manfredini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi si chiude il 2˚ turno: 17 gare

C’è Reggina-Nocerina Lo Spezia col Sorrento BRESCIA-CREMONESE (ore 20.30) BRESCIA (3-4-1-2) Arcari; Rosso, Salamon, De Maio; Lasik, Kone, Budel, Scaglia; Benali; Mitrovic, Andrea Caracciolo. (Cragno, Antonio Caracciolo, Daprelà, Martina Rini, Finazzi, Nana, Picci). All. Calori. CREMONESE (4-3-3) Alfonso; Cangi, Moi, Giorgi, Visconti; Fietta, Previtali, Magallanes; Marotta, Djuric, Le Noci. (Grillo, Tedeschi, Sales, Degeri, Sambugaro, Filippini, Carlini). All. Brevi. ARBITRO Manganiello di Pinerolo. ENTELLA-VERONA (ore 20.30) ENTELLA (4-3-1-2) Paroni; Zampano, Russo, Bianchi, Fantoni; Hamili, Staiti, Volpe; Vannucchi; Rosso, Garin. (Conti, Cesar, De Col, Cecchini, Chiarabini, Marino, Pisanu). All. Prina. VERONA (4-3-3) Rafael; Crespo, Moras, Ceccarelli, Fatic; Jorginho, Bacinovic, Martinho; Grossi, Gomez, Rivas. (Nicolas, Ceccarelli, Albertazzi, Carrozza, Laner, Russo, Verdun). All. Mandorlini. ARBITRO Irrati di Pistoia. VARESE-PONTISOLA (ore 20.45) VARESE (4-4-2) Bressan; Pucino, Troest, Rea, Grillo; Zecchin, Corti, Damonte, Kink; Martinetti, Momenté. (Bastianoni, Fiamozzi, Pucino, Filipe, Nadarevic, Ebagua, Eusepi). All. Castori. PONTISOLA (4-3-1-2) Crescenti; Caffi, Vanoncini, Nicolosi, Perico; Ruggeri, Stucchi, Augello; Crotti; Salandra, Risi. (Monguzzi, Bottini, Rossetti, Tonolini, Bulla, Rota, Traini). All. Porrini. ARBITRO Borriello di Mantova. LIVORNO-BENEVENTO (ore 18) LIVORNO (4-3-3) Mazzoni; Salviato, Ceccherini, Lambrughi, Gemiti; Remedi, Luci, Belingheri; Siligardi, Paulinho, Dionisi (Fiorillo, Meola, Schiattarella, Lignani, Bigazzi, Dell’Agnello, Molinelli). All. Nicola. BENEVENTO (4-3-3) Gori; D’Anna, Siniscalchi, Rinaldi, Bolzan; Montiel, Rajcic, Carotti; Moncosu, Germinale, Marchi. (Mancinelli, Pedrelli, Zullo, Cristiani, De Risio, Altinier, Buonaiuto). All. Martinez. ARBITRO La Penna di Roma. PERUGIA-BARI (ore 20.30) PERUGIA (4-2-3-1) Koprivec; Anania, Russo, Lebran, Martella; Carloto, Esposito; Rantier, Clemente, Politano; Tozzi Borsoi. (Giordano, Cacioli, Moneti, Jefferson, Cenciarelli, Benedetti, Ciofani). All. Battistini. BARI (3-4–3) Pena; Ceppitelli, Borghese, Dos Santos; Sabelli, Romizi, Sciaudone, Defendi; Galano, Caputo, Albadoro. (Pentimone, Ristovski, Altobello, Rivaldo, Iunco, Grandolfo, Partipilo). All. Torrente. ARBITRO Giancola di Vasto. PADOVA-PISA (ore 19) PADOVA (3-5-2) Pelizzoli; Legati, Piccioni, Trevisan; Rispoli, Zé Eduardo, Nwankwo, De Vitis, Franco; Granoche, Farias. (Silvestri, Osuji, Jelenic, Galli, Drame, Cutolo, Babacar). All. Pea. PISA (3-5-2) Sepe; Rozzio, Colombini, Sabato; Rizzo, Fondi, Mingazzini, Favasuli, Benedetti; Tulli, Perez. (Pugliesi, Saugher, Carroccio, Barberis, Buscè, Gatto, Strizzolo). All: Pane. ARBITRO Palazzino di Ciampino. CROTONE-LANCIANO (ore 20.45) CROTONE (4-2-3-1) Concetti; Matute, Addae, Abruzzese, Migliore; Eramo, Galardo; Ciano, Maiello, Torromino; Caetano (De Luca, Correia, Malerba, Ligi, Gabionetta, De Giorgio, Pettinari). All: Drago. LANCIANO (4-3-3) Aridità; Aquilanti, Amenta, Rosania, Mammarella; Paghera, Di Cecco, Volpe; Falcone, Testardi, Turchi. (Amabile, Almici, Bacchetti, Hottor, Minotti, Marceta, Zeytulaev). All. Gautieri. ARBITRO Di Bello di Brindisi. NOVARA-LUMEZZANE (ore 18) NOVARA (4-3-1-2) Tonozzi; Ghiringhelli, Perticone, Lisuzzo, Alborno; Marianini, Buzzegoli, Jensen; Motta; Piovaccari, Gonzalez. (Montipò, Alhassan, Peverelli, Pesce, Faragò, Libertazzi, Rubino). All. Tesser. LUMEZZANE (4-3-2-1) Vigorito; D’Ambrosio, Dametto, Guagnetti, Possenti; Giorico, Sevieri, Marcolini; Baraye; Inglese, Kirilov. (Coletta, Carlini, Zamparo, Sabatucci, Faroni, Maccabiti, Samb). All. Festa. ARBITRO Baracani di Firenze. JUVE STABIA-FROSINONE (ore 20.30) JUVE STABIA (4-4-2) Nocchi; Baldanzeddu, Maury, Scognamiglio, Dicuonzo; Acosty, Mezavilla, Jidayi, Zito; Bruno, Danilevicius. (Seculin, Figliomeni, Vinci, Gorzegno, Doninelli, Erpen). All. Braglia. FROSINONE (4-3-3) Vaccarecci; Catacchini, Bertoncini, Biasi, Vitale; Bot-

tone, Gori, Frara; Rogero, Ganci, Paganini. (Fiorini, Frabotta, Del Duca, Gucher, Altobelli, Aurelio, La Mantia). All. Stellone. ARBITRO Roca di Foggia. EMPOLI-VICENZA (ore 20.45) EMPOLI (4-4-1-1) Dossena; Romeo, Tonelli, Ferreira, Regini; Spinazzola, Moro, Valdifiori, Pucciarelli; Lazzari; Coralli. (Pelagotti, Dramane, Hysaj, Camillucci, Guitto, Signorelli, Cori). All. Sarri. VICENZA (3-5-2) Pinsoglio; Martinelli, Pisano, Brighenti; Gavazzi, Mustacchio, Castiglia, Misuraca, Giani; Baclet, Minesso. (Cappa, Imparato, Bastrini, Forò, Maritato, Maiorino, Giacomelli). All. Breda. ARBITRO Velotto di Grosseto. LECCE-CHIETI (ore 20.45) LECCE (4-3-3) Benassi; Diniz, Ferrario, Esposito, Mazzotta; Memushaj, Giacomazzi, Delvecchio; Chiricò, Corvia, Jeda. (Petrachi, Legittimo, Romeo, Grossmüller, Bogliacino, Pià, Falco). All. Lerda. CHIETI (4-3-1-2) Feola; Bigoni, Pepe, Gigli, Gandelli; Del Pinto, Vitone, Cardinali; De Sousa; Alessandro, Capogna. (Ferrara, Barbone, Pedrocchi, Verna, Di Properzio, Rinaldi, Di Stefano). All. De Patre. ARBITRO Castrignanò di Brindisi. SASSUOLO-AVELLINO (ore 17) SASSUOLO (4-3-3) Pomini; Gazzola, Bianco, Terranova, Longhi; Valeri, Magnanelli, Missiroli; Troianiello, Pavoletti, Berardi. (Perilli, Bianchi, Falcinelli, Troiano, Luppi, Marzorati, Laverone). All. Di Francesco. AVELLINO (4-4-2) Fumagalli; Zappacosta, Giosa, Izzo, Pezzella; Catania, Massimo, D'Angelo, Herrera; Castaldo, De Angelis. (Di Masi, Bittante, Ricci, Panatti, Angiulli, Millesi, Biancolino). All. Rastelli. ARBITRO Pairetto di Nichelino. CITTADELLA-CARRARESE (ore 17) CITTADELLA (3-4-3) Cordaz; Sosa, Coly, Pellizzer; Vitofrancesco, Baselli, Schiavon, Biraghi; Di Roberto, Di Carmine, Bellazzini. (Pierobon, Martinelli, Gasparetto, De Vito, Branzani, Maah, Perna). All. Foscarini. CARRARESE (4-3-3) Piscitelli; Corticchia, Benassi, De Paola, Pedrelli; Corrent, Venitucci, Belcastro; Mancuso, Merini, Giovinco. (Cicioni, Bregliano, Trocar, Orlandi, Juan Cruz, Margiotta, Tognoni). All. Sabatini. ARBITRO Ostinelli di Como. ASCOLI-PORTOGRUARO (ore 20.30) ASCOLI (3-5-2) Guarna; Prestia, Peccarisi, Faisca; Scalise, Capece, Di Donato, Fossati, Pasqualini; Zaza, Soncin. (Maurantonio, Ricci, Giallombardo, Colomba, Hanine, Falconieri, Gragnoli). All. Silva. PORTOGRUARO (4-3-1-2) Bavena; Pisani, Moracci, Blondett, Pondaco; Coppola, Herzan, Salzano; Cunico; Della Rocca, Corazza. (Busatto, Pramparo, Martinelli, Rolandone, Franzoso, Magraffi, Zampano). All. Madonna. ARBITRO Abbattista di Molfetta. REGGINA-NOCERINA (ore 20.30) REGGINA (3-4-3) Facchin; Adejo, Freddi, Di Bari; Rizzato, Rizzo, Barillà, Melara; Ceravolo, Comi, Sarno. (Mormile, D’Alessandro, Burzigotti, Emerson, De Rose, Hetemaj, Viola). All. Dionigi. NOCERINA (3-4-3) Russo; Andelkovic, De Franco, Di Maio; Garufo, Bruno, De Liguori, Rizza; Merino, Mazzeo, Schetter. (Ragni, Baldan, Chiosa, Sabatino, Corapi, Gavilan, Russo). All. Auteri. ARBITRO Mariani di Aprilia. SPEZIA-SORRENTO (ore 20.30) SPEZIA (4-3-1-2) Russo; Madonna, Benedetti, Schiavi, Garofalo; Lollo, Porcari, Bovo; Crisetig; Sansovini, Pichlmann. (Iacobucci, Rui, Pasini, Mandorlini, Izzillo, Conedera, Evacuo). All. Serena. SORRENTO (4-3-3) Ambrosio; Vanin, Nocentini, Di Nunzio, Bonomi; Beati, Zanetti, De Angelis; Esposito, Corsetti, Basso. (Varchetta, Balzano, Breglia, Greco, Altobello, Natale, Mascolo). All. Bucaro. ARBITRO Pinzani di Empoli. GROSSETO-CARPI (ore 20.45) GROSSETO (3-4-3) Bremec; Padella, Olivi, Barba; Antonazzo, Crimi, Obodo, Som; Quadrini, Sforzini, Giovio. (Lanni, Celijak, Calderoni, Asante, Ronaldo, Curiale, Mancino). All. Moriero. CARPI (4-4-2) Sportiello; Letizia, Lollini, Poli, Gagliolo; Concas, Perini, Obeng, Di Gaudio; Kabine, Arma. (Guerci, De Bode, Sperotto, Cortesi, Fusar Bassini, Pasciuti, Potenza). All. Tacchini-Cioffi. ARBITRO Gavilucci di Latina.


DOMENICA 12 AGOSTO 2012

SERIE BWIN E LEGA PRO MERCATO

Empoli su Bondi Brescia-Malonga Falco verso Terni Bari: Donnarumma o Viotti il dopo Lamanna, dal Genoa sono in arrivo Polenta e Lazarevic

(Chievo, era a Grosseto), quest’ultimo a lungo seguito dal Lanciano, che tra domani e dopo attende il sì della Juve per il prestito di Leali e spera sempre di chiudere per Carmona (Milan) e Ceccarelli (Lazio). In Toscana L’Empoli cerca un

altro centrocampista visti i tanti infortuni. E dopo Croce e Camillucci, Sarri potrebbe riabbracciare un altro ex allievo di Sarri: si valuta infatti la possibilità di arrivare a Rafael Bondi, ora al Sorrento e che il tecnico ha già allenato anche ad Alessandria. Intanto a Livorno si sta per entrare in una settimana importante: si cercherà di convincere il Lecce a cedere Giacomazzi e poi si tornerà a parlare con Novara e Reggina, entrambe interessate a Schiattarella, con la Reggina che sarebbe disposta a mettere sul piatto i cartellini di Emerson e De Rose. Altre di B Il ballo delle punte

continua a tenere banco: lo Spezia punta al doppio arrivo Okaka-Tiribocchi (c’è anche il Vicenza), con Cacia alternativa; su Cacia c’è anche il Verona, dove Sforzini resta l’obiettivo numero uno. Il Brescia è tornato forte su Malonga (Cesena). La Ternana punta Falco (Lecce). Boakye è pronto a tornare al Sassuolo, che sprinta anche per Catellani (Catania). Intanto la Juve Stabia ufficializza Murolo (Spezia), il Modena dopo Surraco aspetta dall’Udinese anche Mazzarani e l’Ascoli pressa il Padova per Drame. Dominique Malonga, 23 anni, attaccante PEGASO BREGA-D’ANGELO

L’intreccio Lamanna rischia di ridisegnare il Bari. Il portiere, infatti, è stato il primo ruolo che il d.s. Angelozzi ha cercato di sistemare, ma soprattutto Lamanna è stato da sempre la prima scelta di Torrente. Ma ora il Genoa spinge per riavere il proprio portiere e affidargli il ruolo di vice Frey in A, anche se il giocatore preferirebbe un altro anno da protagonista in B prima di rientrare alla ba-

Rafael Bondi, 31 anni, centrocampista del Sorrento

se. I due club stanno cercando una soluzione e da tempo parlavano del nuovo prestito di Polenta e della possibilità di girare in Puglia anche Lazarevic, rientrato al Genoa dal Padova. Ecco che allora, in attesa di capire quale sarà il futuro di Lamanna, il Bari s’è riavvicinato e molto a Polenta (ancora in vacanza post Olimpiade) e Lazarevic. Mentre per la porta, dovesse essere confermata la rinuncia a Lamanna, il Bari chiuderebbe per uno tra Donnarumma (Milan, era al Gubbio) e Viotti

Lanciano: ore decisive per Leali e si aspettano i sì pure per Carmona e Ceccarelli Lega Pro: Mannini al San Marino La Tritium cerca il doppio colpo Arrigoni-Spagnoli

Lega Pro Ufficiali al Carpi Bassi-

ni (Santarcangelo), Federico Mannini (ex Triestina) dal Siena al San Marino, Maisto dal Genoa all’Andria e Paonessa al Perugia. La Tritium sta per chiudere per Tommaso Arrigoni (Cesena) e Spagnoli (Rodengo). In Seconda la Vigor Lamezia prende Ferrara (Catanzaro) e Arena (Noto). Calliari (Chievo, ultima stagione all’Alto Adige) è vicino alla firma col Venezia, ma il Monza sta provando ad inserirsi. Postorini (Vicenza) verso l’Hinterreggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RAPPRESENTATIVA LEGA PRO IL NUOVO C.T. SI RACCONTA: «NON POTEVO CHIEDERE DI MEGLIO»

Bertotto: «Zaccheroni, Spalletti e Beretta sono i miei maestri» «Questa categoria è un serbatoio di talenti. Studierò qualche nome, poi vi stupirò»

Collaborazione Da ex difensore

Valerio Bertotto ai tempi dell’Udinese

VINCENZO D’ANGELO MILANO

L’entusiasmo è quello di un bambino pronto a scartare i regali di Natale. La nuova vita professionale di Valerio Bertotto, fresco di patentino di allenatore di Prima categoria, parte dalla Lega Pro, ma con un incarico di grande prestigio. L’ex capitano dell’Udinese è il nuovo selezionatore della Rappresentativa di Lega Pro: «Non potevo chiedere di meglio. Speravo di potermi subito confrontare con una realtà professionistica e poi è arrivata questa chiamata che mi riempie di orgoglio. Questa è l’occasione migliore che potesse capitarmi». Quanti maestri Una vita all’Udi-

nese, dove è stato leader e bandiera del club di Pozzo. Trecentotrentaquattro gare dal 1993 al 2006, dove ha potuto far scuo-

la con tanti tecnici di grande livello: «Da giocatore cercavo di rubare sempre qualcosa ai miei allenatori — racconta Bertotto — Ricordo con grande piacere Zaccheroni, Spalletti, Beretta che mi hanno fatto crescere prima di tutto come uomo, poi come calciatore. Ed è quello che cercherò di fare con i giocatori che allenerò: il mio compito sarà anche quello di mettere i giocatori nelle condizioni ideali per esprimere il loro grande potenziale, non solo come calciatori, ma anche come uomini».

la scheda VALERIO BERTOTTO 39 ANNI ALLENATORE

Nato a Torino il 15 gennaio 1973, è stato difensore con Alessandria, Udinese, Siena e Venezia. Quattro presenze in Nazionale. È allenatore da inizio luglio.

molto affidabile non si sbilancia né sul modulo né su come imposterà la fase difensiva. «A livello tattico, in carriera, ho giocato in diversi moduli, partendo addirittura dalla marcatura a uomo. Il modulo alla fine lo faranno i giocatori, il bravo allenatore deve saper plasmare le proprie idee sulle qualità degli uomini — ammette il neo c.t. — ed è per questo che prima di pensare a un eventuale modulo voglio vedere un po’ di partite e capire con quali giocatori poter iniziare a fare questo percorso. La Lega Pro è un serbatoio di giovani di talento, i club devono investire su di loro e valorizzarli. E anche io spero di fare la mia parte nella crescita dei ragazzi». Intanto la collaborazione con i colleghi delle Nazionali giovanili è già partita: «Ringrazio Sacchi per i complimenti. Devo dire che c’è già sintonia e sinergia con Mangia, Di Biagio e Evani (c.t. delle Under 21, 20 e 19, ndr). Non vedo l’ora di cominciare. A settembre ci saranno i primi stage, a novembre il debutto con la Russia e poi... aspettatevi delle sorprese». Bertotto sorride. Con entusiasmo è pronto a lanciarsi in questa nuova avventura. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 12 AGOSTO 2012

CICLISMO

LETTERE al Giro d’Italia è arrivato ai piedi del podio sia nella gara in linea sia nella crono. Contador ha chiuso con il 7˚ tempo, a 22" da Tuft (5˚ un ottimo Adriano Malori, 3" davanti allo spagnolo) e ha commentato positivamente la sua prestazione: «Era uno sforzo breve ma intenso — ha detto Alberto — e non potevo pretendere di più, anche perché era una crono in cui bisognava alzarsi molto sui pedali e rilanciare di continuo l’azione. Ho avuto discrete sensazioni: devo ancora togliere un po’ di ruggine, ho bisogno di qualche altra gara per riprendere confi-

Tuft beffa Phinney Bravo Malori: 5˚. Oggi percorso da Fiandre, con 3 volte il Grammont Alberto Contador, 29 anni, ha vinto 1 Giro, 2 Tour e 1 Vuelta AFP

Contador a ritmo Vuelta «Sì, sono quasi pronto» Eneco Tour Lo spagnolo 7˚ nella crono, primo vero test dopo il rientro: «Buona prova, devo solo togliere un po’ di ruggine» NICOLÒ LICATA

Alberto Contador aspettava con una certa impazienza la crono di Ardooie, sesta e penultima tappa dell’Eneco Tour, la corsa del rientro del campione spagnolo dopo i sei mesi di stop per il caso clenbuterolo al Tour de France 2010. La crono, si sa, è il termometro ideale per misurare la propria condizione e il re dei grandi giri può dirsi soddisfatto, a una settimana dal via da Pamplona della Vuelta — obiettivo numero uno di questa

sua stagione dimezzata — nella quale il leader della Saxo-Tinkoff sarà chiamato all’inedita sfida col britannico Chris Froome, 2˚ al Tour e bronzo olimpico nella crono. Breve ma intenso Sui 17,4 km ha vinto, non certo a sorpresa, il canadese Sven Tuft (Orica-GreenEdge), che ha strappato la maglia di leader a Tom Boonen dopo aver beffato per 5" il favorito Taylor Phinney, poco fortunato in questo periodo, visto che ai Giochi olimpici il giovane statunitense prima maglia rosa

denza con questa specialità. Diciamo che non sono stato super, ma alla fine non ho preso molti secondi da chi sta lottando per la vittoria finale e quindi sono tutto sommato contento. L’Eneco Tour si sta rivelando la corsa ideale come avvicinamento alla Vuelta, per la quale sono molto fiducioso». Grammont Oggi ci sarà un altro

test importante per Contador, che in classifica è 10˚ a 49" da Tuft: la tappa conclusiva sarà infatti sulle strade del Giro delle Fiandre, con tre passaggi sul Muro di Grammont. «Per me è una novità, un’avventura — ammette Alberto — e sono molto curioso di affrontarla. È chiaro che ci sono corridori più adatti di me al pavé, ma non mi tirerò certo indietro». Crono: 1. Svein TUFT (Can, Orica-GreenEdge) 17,4 km in 20’25", 2. Phinney (Usa) a 5"; 3. Boom (Ola) a 6"; 4. Westra (Ola) a 18"; 5. Malori a 19"; 6. S. Chavanel (Fra) a 20"; 7. Contador (Spa) a 22"; 8. Durbridge (Aus) a 25"; 9. Mouris (Ola) a 26"; 10. Castroviejo (Spa) a 30". Classifica: 1. Svein TUFT (Can, Orica-GreenEdge); 2. Boom (Ola) a 4"; 3. S. Chavanel (Fra) a 16"; 10. Contador (Spa) a 49"; 16. Malori a 1’06". Oggi: 7ª e ultima tappa: Maldegem-Geraardsbergen, 207,7 km (Eurosport dalle 14.30).

EUROPEI SU STRADA

Non solo calcio

Guarischi d’argento E Ballerini è 3˚

A cura di FAUSTO NARDUCCI Fax: 0262827917.Email: gol@rcs.it

Bolt troppo presuntuoso Ha sprecato un’occasione

Un argento e un bronzo è il bilancio degli azzurrini impegnati ieri a Goes in Olanda nelle prime prove in linea degli Europei su strada. La medaglia più preziosa è arrivata tra le Under dalla 22enne lecchese Barbara Guarischi (anche se è nata a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo). La portacolori del Team Top Girls Fassa- Servetto (nella foto Scanferla), soprannominata «Terremoto» ha sfiorato la vittoria, finendo seconda al fotofinish nello sprint decisivo, alle spalle della belga Evelyn Arys e davanti all’olandese Kim De Baat e all’altra azzurra Valentina Scandolara, dopo che la squadra del c.t. Salvoldi aveva controllato benissimo la corsa. L’argento della Guarischi si aggiunge al bronzo centrato giovedì nella crono da Elisa Longo Borghini. In mattinata era invece arrivato un altro bronzo nella gara degli juniores grazie al canturino Davide Ballerini (Us Biassono) — nessun grado di parentela con il compianto ex c.t. Franco — che è finito alle spalle dell’austriaco Watcher e del francese Tuirgis. Oggi ultimi titoli per le Juniores (via alle 10) e gli Under 23 (dalle 13). In questa gara la punta azzurra è Sonny Colbrelli, pro’ della Colnago-Csf Inox, che sarà affiancato da Massimo Coledan, Paolo Simion, Nicola Ruffoni, Andrea Dal Col e il figlio d’arte Davide Martinelli.

Camaiore è colombiana Vince Chaves, Pellizotti 3˚

Utah, Benfatto 2˚ al debutto dietro a Keough

FRANCO CALAMAI CAMAIORE (Lucca)

Johan Esteban Chaves, 22 anni, a destra, batte Sergey Chernetskiy, 22, primo a sinistra, e Franco Pellizotti, 34, al centro SCANFERLA

Fuga A circa metà gara, la corsa ha iniziato ad animarsi con la fuga di una quarantina di corridori. A questo punto Rabottini ha provato a rilanciare da solo, rimanendo al comando per 46

Marco Eclizietta

Gentile Marco, le rispondo da Londra e le confesso che il suo punto di vista non mi convince per niente. Bolt ha sempre mostrato rispetto per gli avversari (con Blake, che è del suo stesso clan, i rapporti sono buoni) ma soprattutto non vedo quale paura possa avere il giamaicano di mostrare i suoi limiti, visto che ha spostato in avanti non solo i suoi ma quelli dell’uomo veloce. Quel piccolo rallentamento finale è stato determinato soprattutto dalla stanchezza, mi creda: nessuno degli spettatori dell’Olympic Stadium pensa di aver sprecato uno solo dei pound investiti per venire a vederlo.

L’altra Italia sul podio Complimenti a tutti gli atleti per l’ottima Olimpiade finora disputata. Vorrei evidenziare come, attraverso le vostre pagine, oltre che per conoscenza diretta, ho saputo dell’aiuto che la Ferrari ha dato a canoisti (per le pagaie), tiratori con l'arco (per le frecce), e chissà chi altro. Come la Beretta per i tiratori, il fatto mi inorgoglisce ancora di più. Mi fa piacere che la tecnologia italiana tutta, collabori con lo sport italiano a primeggiare nel mondo. Nicola Andretto (Pojana Maggiore, Vi)

Più che ottima direi che l’Olimpiade italiana è stata sufficiente, in linea con le previsioni del Coni ma al di sotto della nostra tradizione. Molto meglio il nostro know how tecnologico e scientifico che ha vinto più medaglie d’oro dei nostri atleti.

Paola Argelli

QUARTA TAPPA

ma delle sette scalate del Monte Pitoro, affrontata a una decina di chilometri dal traguardo. «Speravo di vincere — dice il campione italiano — perché stavo bene. Con un successo avrei anche ripagato i miei compagni per il loro aiuto».

Per l’ennesima volta il fenomeno Bolt ha rallentato nel finale quando era ormai sicuro di aver vinto. Straordinaria dimostrazione di forza, ma che ha privato il pubblico (che ha speso centinaia di pound principalmente, se non esclusivamente, per vedere lui) quanto meno del record olimpico o mondiale. Mi domando: la sua è spocchia, cioè voler non solo battere, ma umiliare gli avversari, oppure paura di mostrare il proprio limite (anche a se stesso)? Se non sei disposto a dare il massimo di te stesso neanche in una finale olimpica, quando allora? Peccato, perché di atleti come lui ne nascono uno ogni secolo.

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IN TOSCANA SPRINT A 5 SUL TRAGUARDO DELLA 63a EDIZIONE

Largo ai giovani in un ciclismo ormai senza più frontiere. Il 63˚ Gp Camaiore, in una volata a cinque, va al colombiano Johan Esteban Chaves (Colombia-Coldeportes) davanti al russo Sergey Chernetskiy. Si tratta di due 22enni che si sono appena affacciati al ciclismo dei pro’. Nella loro scia, tre italiani di lungo corso: il tricolore Pellizotti, Pozzovivo e Sella. Chaves, ottimo scalatore, vincitore nel 2011 del Tour dell’Avenir, quest’anno si era già aggiudicato l’ultima tappa della Vuelta a Burgos. Viene da Bogotà, è naturalmente uno scalatore e in Italia vive a Curno, ospite del suo mentore Claudio Corti, che lo sta plasmando. Ora disputerà Bernocchi, Agostoni e Tre Valli Varesine. Rimane un pizzico di amarezza per Pellizotti. Forse meritava qualcosa di più, se non altro per essere stato il promotore dell’attacco decisivo sull’ulti-

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km, con un vantaggio massimo di 1’40". Il suo sogno è svanito a 70 km dall’arrivo. Lo sprint a cinque ha poi premiato Chaves. Arrivo: 1. Johan Esteban CHAVES (Col, Colombia-Coldeportes) 199,2 km in 4.33"08, media 43,759; 2. Chernetskiy (Rus); 3. Pellizotti; 4. Pozzovivo; 5. Sella; 6. Di Luca a 15"; 7. Kocjan (Slo); 8. Rybakov (Rus); 9. Rubiano (Col); 10. Mucelli. Partiti 111, arrivati 53. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ottimo 2˚ posto per Marco Benfatto, stagista 24enne della LiquigasCannondale, nella 4ª tappa del Giro dello Utah (Lehi-Salt Lake City di 219,8 km). Benfatto è stato battuto allo sprint solo dall’americano Jacobe Keough (Unitedhealthcare), ma si è permesso il lusso di mettersi alle spalle due tra i più forti specialisti delle volate, lo statunitense Taylor Farrar e l’australiano Michael Matthews. A due tappe dal termine, in testa alla classifica generale c’è l’americano Christian Vande Velde (Garmin). TALANSKY RE Il Tour de l’Ain, in Francia, è andato al 23enne americano Andrew Talansky (Garmin), rispettivamente con 12" e 38" sugli spagnoli Sergio Pardilla e Daniel Navarro. Migliore italiano Dario Cataldo, 18˚ a 21’32": 12˚ al Giro, sarà l’uomo classifica dell’Omega Pharma alla Vuelta. L’ultima tappa, la Saint Claude-Lelex di 132,4 km, è stata vinta dal francese Thibaut Pinot (Fdj).

Un premio alla Idem Propongo una campagna di sensibilizzazione presso il Cio per conferire una medaglia d’oro alla carriera a Josefa Idem. E’ difficile essere donna, moglie e madre e avere la forza e la volontà di trovarsi pronta per 8 Olimpiadi. Sarebbe un premio a tutte le donne. Maurizio Locchi (Perugia)

Più che un oro ci vorrebbe un diamante visto che l’oro olimpico la Idem ce l’ha già. Però ha ragione, dopo il quarto posto di Pechino e il quinto di Londra bisognerebbe conferirle un premio speciale alla carriera che tenga conto delle sue otto partecipazioni.

Il pianto delle azzurre deluse Tutti abbiamo ammirato in tv le evoluzioni di Vanessa Ferrari e Tania Cagnotto. Ci siamo commossi alle loro lacrime, ma la reazione di delusione della Cagnotto e quella più rabbiosa della Ferrari (che le giurie non ci amino molto è evidente) ce le fa amare di più perché ci restituisce il senso dei sacrifici e del duro allenamento per un obiettivo come l'Olimpiade. Marco De Angelis (Cremona)

Le giurie finora sono state corrette nei confronti degli azzurri, anche nel pugilato (se si esclude la semifinale di Cammarelle). La Cagnotto ha sbagliato da sola e la Ferrari ha pagato un regolamento illogico che però ben conosceva.

La medaglia non è di legno Non riesco a capire perché si continui a definire il quarto posto alle Olimpiadi come medaglia di legno. Forse, chi non ha mai fatto sport, ignora l’impegno a cui si debbono sottoporre gli atleti, per poter giungere a tali livelli, comunque alti, anche se non c’è la medaglia. E non è neanche detto che gli sconfitti, non possano rimanere nell’immaginario degli sportivi: chi di noi, se ha da 40 anni in su, non ricorda il mitico canoista Oreste Perri. Mauro Maiali Rieti

Ha ragione, la definizione medaglia di legno ha un che di offensivo e irritante che mal si sposa con lo spirito olimpico Ci sarebbe da scrivere un libro sulla fenomenologia del quarto posto olimpico o dei campioni a cui la sconfitta non ha tolto dignità come Oreste Perri. Il terzo posto può dare la gloria, il quarto non dà niente: a pensarci, è una delle grandi ingiustizie dello sport olimpico.

L’esempio di Donato Bella la foto della Gazzetta che ci mostra un Donato raggiante dopo la conquista del bronzo, mentre indossa la maglietta con dedica della piccola Greta «Papi sei un campione». Complimenti a questo grande atleta, uomo positivo ed entusiasta che nella famiglia ha saputo trovare le giuste motivazioni perché, dice «nei momenti di difficoltà ha saputo darmi la carica giusta». Cesarina Boldrin (Piombino Dese (Pd)

Fabrizio Donato è effettivamente l’esempio di un atleta che ha saputo conciliare perfettamente sport e famiglia, anche grazie alle Fiamme Gialle che gli hanno dato la tranquillità necessaria per gli allenamenti. Il suo bronzo resta una delle medaglie più pesanti dell’Olimpiade italiana.


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DOMENICA 12 AGOSTO 2012


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MOTOMONDIALE LO SCENARIO

La svolta di Vale Non sarà più leader però la M1 fa per lui

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GLI ALTRI RITORNI

S Giacomo Agostini 16/6/1942 15 titoli mondiali (8 in 500 7 in 350) e 122 vittorie (68 nella classe regina e le restanti nella 350)

S Geoff Duke 29/3/1923 6 Mondiali (4 nella 500 e 2 nella 350) 33 vittorie (22 in 500, 11 in 350) tra il 1951 e il 1955

Valentino Rossi, oggi 33 anni, in una foto del 2004 accanto alla Yamaha M1 ANSA

Rispetto al 2004 oggi è Lorenzo il punto di riferimento della Yamaha Il pesarese però ritrova una moto docile e tre tecnici che lo stimano

Quando nel 2004 Valentino Rossi arrivò in Yamaha, era il pilota più forte, il punto di riferimento della MotoGP. Una sorta di Dio in terra, che poteva chiedere e ottenere quel che voleva sotto ogni punto di vista: tecnico, umano, economico. Nel 2013, non sarà più così, anche se la Casa giapponese ha comunque aperto le porte con entusiasmo al clamoroso ritorno di Valentino. Che però dovrà ricoprire il ruolo, per lui assolutamente insolito, di seconda guida o meglio, di pilota non più di riferimento. «In effetti — conferma Davide Brivio, vicino a Rossi dal 2011, dopo essere stato 20 anni in Yamaha —, allora era indiscutibilmente il "re della foresta”, mentre ora deve dividere benefici e attenzioni con Lorenzo. Sarà una sfida dai contorni diversi per Valentino, innanzitutto interna, perché Jorge è il naturale favorito per il titolo 2013».

Rossi? Quando andò alla Ducati c’erano ancora le 800, mentre da quest’anno si è tornati alle 1000. «Una moto migliore in tutto rispetto al 2011», assicura Lorenzo, completamente soddisfatto della M1, con l’unica, cronica carenza di un po’ di potenza. Rispetto alla moto che guidava Rossi nel 2010, questa è un’evoluzione, sotto certi aspetti modificata profondamente, ma nella sostanza simile: non ci dovrebbero essere grossi problemi di adattamento. Lo conferma lo stile di guida di

d lafrase DEL GIORNO

GIOVANNI ZAMAGNI

Lorenzo, molto rotondo e pulito, non «spigoloso» come quello dei piloti Honda, e le parole di Andrea Dovizioso, passato quest’anno alla M1: «Con la Yamaha non devi essere troppo aggressivo in frenata, bisogna farla scorrere al massimo della piega». Come dire, le caratteristiche ideali per Rossi. Uomini Differente la situazione

COSA DICE LORENZO SU VALE «Io preferisco avere un compagno competitivo in squadra. Negli anni scorsi abbiamo formato una buona coppia»

sotto il profilo umano, da quando in Yamaha non c’è più Masao Furusawa, in pensione da oltre un anno: Rossi aveva con l’allora numero 1 Yamaha un rapporto speciale, basato

su una profonda stima reciproca. Furusawa, recentemente contattato dalla Ducati per provare a trattenere il pesarese, non solo aveva una fiducia smisurata per Vale, ma ne provava anche gratitudine per i grandiosi risultati (4 titoli e 46 vittorie) ottenuti con la M1. Il legame tra i due era strettissimo e Furusawa mancherà sicuramente a Rossi, che però potrà contare sempre sull’appoggio di tre ingegneri di assoluto rilievo e molto attaccati a lui: Masahiko Nakajima (responsabile MotorSport), Hiroya Atzumi (definito da Vale il «mio» Atzumi quando andò via) e Kouichi Isuji (responsabile progetto M1). Tutti e tre hanno dato parere entusiasta al ritorno di Rossi, come è stato favorevole anche Lin Jarvis, responsabile di Yamaha Europa vicino a Lorenzo, da lui ingaggiato nel 2008. Insomma, forse Rossi non sarà il punto di riferimento indiscusso come nel 2004, ma troverà un ambiente che lo stima e che lo rispetta.

Moto Ma dopo due anni,

che Yamaha troverà

PER BENEFICENZA

Una bicicletta coi simboli di Simoncelli sarà messa all’asta per la Fondazione PESARO — L’azienda sammarinese Prestigio, produttrice di biciclette da corsa in carbonio di altissima gamma, ha donato un esemplare unico di un proprio modello alla Fondazione Marco Simoncelli: disegnata con i simboli del pilota (Sic, 58, il giaguaro) verrà prossimamente messa all’asta on line dalla Fondazione. La Prestigio, che in

passato ha anche fornito la bici a Roberto Mancini e ai giocatori del Manchester City, ha poi dato mandato ad Aldo Drudi, il disegnatore di fiducia di Valentino Rossi e di tanti altri piloti, di disegnare 58 bici, che ricordino il pilota scomparso a Sepang 2011 e che faranno parte di una collezione unica. Maurizio Bruscolini © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Max Biaggi 29/6/1971 4 Mondiali 250 1 titolo Superbike Ha vinto 13 gare in 500/MotoGP 29 in 250 e 17 nel campionato delle derivate di serie

I PRECEDENTI

Zero titoli per chi è tornato indietro Agostini, Duke e Biaggi come Rossi: hanno rivinto i GP non il Mondiale GIOVANNI CORTINOVIS

La missione di Valentino Rossi con la Yamaha è chiara: tornare a vincere gare e titoli Mondiali come è stato tra il 2004 e il 2010. Impresa difficile come dimostrano tre precedenti illustri. Agostini Dal 1965 al 1973, Giacomo Agostini conquistò 61 successi in 500 con la MV Agusta, poi accettò la sfida della Yamaha, in sella alla quale in un biennio conquistò 6 gran premi e il 15o e ultimo Mondiale. Nel 1976, però, scaduto l’accordo con i giapponesi, Agostini scelse di tornare con il marchio varesino: esordì con il 5o posto in Francia, fu 6˚ in Austria, quindi una serie di ritiri. Ma all’ultimo GP stagionale, sul vecchio circuito del Nürburgring, quello di 22,8 km, trionfò con 52" di vantaggio sulla Suzuki di Marco Lucchinelli. Un successo storico, perché fu l’ultimo nel Mondiale sia per Agostini, tuttora primatista assoluto per titoli e vittorie (122), sia per l’MV Agusta. Duke In precedenza l’impresa era riuscita anche al britannico Geoff Duke. Nel 1950 e 1951 Duke conquistò 7 successi in 10 GP con la Norton, ma nel 1952 non andò altrettanto bene per lo strapotere della Gilera. Così, nonostante il malumore degli inglesi che consideravano un affronto il passaggio allo straniero, nel 1953 Duke andò alla Gilera: il sodalizio produsse 14 vittorie e 3 Mondiali di fila. Finché nel 1958, dopo il ritiro di Gilera, Mondial e Moto Guzzi, Duke guidò una Bmw in Belgio, salvo poi tornare sulla Norton in Svezia: vinse per soli 4 decimi e l’anno seguente ottenne tre terzi posti.

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Biaggi L’ultimo protagonista di una simile manovra è stato Max Biaggi: dopo i due successi del 1998 all’esordio in 500 con la Honda, il romano l’anno successivo passò alla Yamaha con cui ottenne 8 vittorie in 4 stagioni. Nel 2003 tornò alla Honda, ma nel team di Sito Pons con cui vinse a Donington e Motegi e l’anno dopo al Sachsenring. Ma nessuno dei tre piloti ha vinto il Mondiale dopo il rientro alla Casa di partenza: sarà Rossi il primo a riuscirci?

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RALLY IN LUTTO

Taccuino FORMULA 1

RECORD CON LA MOTO

Austin, ecco l’asfalto

Sei km senza mani

È iniziato il processo finale di asfaltatura dei 5.471 metri del circuito di Austin (Texas), che ospiterà il 18 novembre il GP degli Usa di F.1 (il primo dopo l’addio a Indianapolis nel 2007). Verranno usate 10.500 tonnellate di catrame e 60 operai specializzati. L’operazione durerà 7-12 giorni e vede l’impiego dei macchinari che di regola vengono usati per la pavimentazione delle autostrade texane.

(eu.gri.) Lucio Lisarelli è entrato nel Guinness dei primati dopo aver guidato una Vespa per quasi undici minuti e oltre sei chilometri lungo la ciclabile Le Cerque di Gubbio (Perugia), in piedi sulle pedane e senza mani sul manubrio. Lisarelli, che è di Gubbio e dal 1996 vive con un fegato trapiantato, ha compiuto questa impresa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle donazione degli organi.

Bugalski, caduta mortale da 15 metri Regalò il primo trionfo iridato a Citroën (g.r.) È morto ieri cadendo da una piattaforma alta 15 metri Philippe Bugalski, 49 anni, ex rallista francese che al Catalogna ’99 aveva regalato la prima vittoria iridata alla Citroën. Secondo quanto twittato dalla stessa Casa francese, il decesso sarebbe stato accidentale. Bugalski è stato tre volte campione francese della

specialità: 1998-99-2000. Al volante della XSara si era imposto nel ’99 oltre che in Catalogna anche al Corsica: sono state queste le sue uniche vittorie iridate. Dopo aver passato il testimone a Loeb, era rimasto per dieci anni collaudatore Citroën. Lascia la moglie Beatrice, e due figlie, Victoria e Marine. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Basket D’ERCOLE A ROMA

Crosariol firma con Pesaro

Andrea Crosariol, 27 anni

(cam.ca-l.b.-ni.ba.) Oltre al prolungamento con Cavaliero, Pesaro ha annunciato l’accordo per la prossima stagione con Andrea Crosariol. Come lui, lascia Roma anche Marco Mordente, nel mirino di Caserta, I capitolini hanno ufficializzato ieri l’arrivo del play 23enne Lorenzo D’Ercole, ex Cremona, e attende a ore i contratti firmati del 3-4 polacco Olek Czyz, 22 anni, ex Duke e Nevada, e di Phil Goss, 29 anni, già in Italia a Rimini, Scafati e Varese. In LegaDue, Trento firma Luca Garri, in uscita da Varese, già argento ad Atene 2004. Imola firma Rodolfo Valenti. Brandon Brown verso Trieste, che aveva già preso Jobey Thomas. UNDER 18 Gli azzurrini di Capobianco hanno chiuso la 1a fase degli Europei perdendo 81-71 coi favoriti padroni di casa della Lituania, dopo i successi su Danimarca e Grecia. Avanti al riposo 36-41, fatale all’Italia il 26-12 del 3˚ quarto: non sono bastati i 24 punti di Imbrò, 11 per Vencato e Tessitori.

Baseball RIMINI AL 9˚ INNING ERA AVANTI 5-3

Baseball Maestri oggi debutta in Giappone

Chiusura da leoni: 5 punti in 2 lanci San Marino va 1-0 in finale scudetto

Oggi è un giorno storico per il baseball italiano: Alessandro Maestri debutta nella major league giapponese. Non solo, i suoi Orix Buffaloes hanno addirittura deciso di schierarlo come partente: alle 17 locali (10 in Italia) il 27enne lanciatore riminese sarà sul monte contro i Chiba Lotte Marines. Maestri ha scelto il numero 91.

SAN MARINO È di San Marino il primo colpo della finale scudetto. I campioni hanno piegato il Rimini con un finale da guinness dei primati. Sotto 5-3 al 9˚, i ragazzi di Bindi hanno risolto la gara segnando 5 punti con due lanci. A basi cariche Catanoso ha tolto un Cruceta in difficolta (due valide e una base dopo aver frenato la T&A per attacchi con una sola valida), inserendo Di Felice. L’ex Major è stato battezzato al 1˚ lancio con una valida al centro di Pantaleoni da due punti, poi ha subìto un fuoricampo da tre punti dal neoentrato Yepez, sempre al primo lancio. «Mi ha tirato un cutter, il lancio che mi aspettavo», dice il bomber venezuelano, autore di quello che gli americani chiamato «walk-off». Entusiasmo alle stelle in casa T&A, delusione cocente per i Pirati, che assaporavano il successo, essendosi presentati all’ultimo turno con due punti di vantaggio. Dopo aver subito tre punti al 4˚ sul doppio dell’eterno Ramos e sul singolo di Mazzuca, i romagnoli hanno dovuto aspettare 14 turni prima di bissare al doppio in apertura di Maza contro Rodriguez. Al 7˚ hanno accorcia-

Beach volley Cicolari-Menegatti testa di serie 1 Nel prossimo torneo dello Swatch World Tour, il Grand Slam della prossima settimana a Stare Jablonki (Pol) Cicolari-Menegatti sono testa di serie n.1: mai successo a una coppia italiana. Si considerano i migliori 4 risultati negli ultimi 5 tornei, e le azzurre sono davanti all’argento (Ross-Kessy) e al bronzo (Larissa-Juliana) di Londra, oltre che all’olimpionica Kerri Walsh, che, dopo il ritiro di Misty May, si presenta con Nicole Branagh.

I giocatori di San Marino festeggiano il successo dopo gara-1 MOROLLI/FIBS

to le distanze con Chiarini sull’errore di Mazzuca e hanno messo la freccia all’8˚, sfruttando le incertezze della difesa locale (decisivo l'errore di Bittar), che hanno mandato in crisi il rilievo Cubilan, colpito con 4 valide a destra di fila compreso il doppio del sorpasso. E poteva andare peggio se Duran non avesse raccolto al volo un fuoricampo di Chiarini. Per Rimini sembrava fatta, ma il calo di Cruceta e quei due lanci di Di Felice hanno rovinato la festa dei neroarancioni, accorsi in massa allo stadio di Serravalle. Maurizio Caldarelli

GARA-1 S.MARINO-RIMINI 8-5 RIMINI: Santora 6 (1/5), Maza 5 (2/5), Persichina 4 (0/5), Chiarini 9 (1/4), De Biase bd (1/4), Angrisano 2 (1/4), Suardi 7 (1/4), Spinelli 3 (3/4), Crociati 8 (0/4). S.MARINO: Bittar 6 (1/4), Avagnina 7 (2/4), Duran 8 (1/4), Ramos bd (2/4), Mazzuca 5 (1/4), Chapelli 9 (2/4), Imperiali 4 (0/3), Pantaleoni 3 (1/4), Albanese 2 (1/3) (Yepez sb 1/1). PUNTI, Rimini 000.000.140: 5 (10bv-1e); S.Marino 000.300.005: 8 (12-3). LANCIATORI: Rodriguez 6rl-5so-0bb-5bv, Cubilan 1.2-1-0-5, Ribeiro (v.) 1.1-1-0-0; Tabata 4rl-3so-0bb-7bv, Cruceta (p.) 4.1-5-1-3, Di Felice 0.0-0-0-2.Fuoricampo: Yepez (3p. al 9˚). Finale scudetto. S.Marino-Rimini 1-0. Gara2: ieri notte. Gara3, gara4 e 5 da giovedì 16 a sabato 18/8 a Rimini; ev. gara6 e 7 venerdì 24 e sabato 25 agosto.

Football DEBUTTO IN PRE-SEASON

Golf ULTIMO MAJOR

Ippica IL GP DI TROTTO E IL TORNEO DI GALOPPO

Tavecchio è ok coi 49ers

Pga, Woods ok Manassero out

Cesena: Orsia passeggia Demuro jr colpo ad Ascot

Giorgio Tavecchio, a sin. REUTERS

Nella prima uscita stagione dei San Francisco 49ers, in preSeason, subito il debutto di Giorgio Tavecchio. Il 22enne kicker nato a Milano, cresciuto in California e protagonista in Ncaa con Berkeley, la scorsa primavera ha firmato coi 49ers, con cui ha effettuato tutta la preparazione. E venerdì notte, contro i Minnesota Vikings, nella prima uscita stagionale a San Francisco l’hanno subito messo alla prova, lasciando a riposo il titolare David Akers (In Nfl dal 1997). E Giorgio ha risposto alla grande: con due trasformazioni a segno e un field goal da 29 yards, per un totale di 5 punti.

Tiger Woods nel trio che comanda il Pga Championship. Francesco Molinari ha chiuso il secondo giro in 75 (+3) colpi, per un totale di 145 (70 75, +1), ed è salito dal 25˚ al 15˚ posto nel quarto e ultimo major stagionale che si sta svolgendo all'Ocean Course del Kiawah Island Golf Resort, a Kiawah Island nel South Carolina. È uscito al taglio Matteo Manassero, 96˚ con 153 (71 82, +9) dopo un 82 (+10). In un turno in cui la media score è stata di 78 (+6) colpi, Woods (140 - 69 71, -4) e Vijay Singh (71 69), autore con 69 (-6) del miglior score parziale, hanno raggiunto in vetta lo svedese Carl Pettersson (66 74).

Matteo Manassero, 19 anni EPA

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

SABBIA REALE (c.f.) Gianluca Casadei e Laura Giombini sono stati incoronati ieri a Civitanova Marche (Mc) King e Queen of the beach. Casadei, con Ficosecco, ha vinto 2-1 la finale su Fenili (con Giumelli). La Giombini, con Camillinha, ha sconfitto 2-1 Giulia Momoli (con Orsi Toth).

Boxe PETERSON RESTA (i.m.) L’Ibf ha lasciato il mondiale superleggeri a Lamont Peterson (Usa, 30-1-1). Fu positivo al doping ma i livelli di testosterone sono ritenuti in linea con l’uso terapeutico dell’ormone dichiarato dal pugile. Difenderà il titolo con lo sfidante ufficiale Zab Judah. AZZURRE (i.m.) Il responsabile nazionali donne Cesare Frontaloni ha convocato 9 azzurre il 19-25 agosto alla Cecchignola (Roma). Youth. 57: Chernyak, Di Felice, Canonica; 60: Cosenza, Poddia; 64: Perinetti. Junior. 48: Bonatti, Ferlick; 50: Ceo.

Nuoto AMERICANI (al.f.) Open americani a Indianapolis (Usa). Uomini. 200 sl: 1. Klueh 1’48”63; 2. Wynalda 1’49”05; 100 do: Kyle 54”45; 100 ra: 1. Alexandrov 1’00”03; 2. Cordes 1’00”47; 3. Miller 1’01”11. Donne. 200 sl: 1. Romano 1’57”54; 2. Chenault 1’58”41; 3. Henry 1’58”55; 100 do: 1. Romano 1’00”37; 2. Lauren (Gb) 1’00”50; 3. Noriko (Giap) 1’01”35; 100 ra: 1. McClellan 1’07”43; 2. Sogar 1’08”18.

Rugby RIVINCITA PUMAS Rivincita per l’Argentina con lo Stade Français. A Santa Fe (Arg), una settimana dopo la sconfitta (21-25) a Buenos Aires, i Pumas hanno battuto i parigini 31-17. Sergio Parisse in campo dal 1˚ minuto come Felipe Contepomi: l’asso dell’Argentina, che ha cantato l’inno anche se giocava per lo Stade, è stato schierato come secondo centro. Sabato col Sudafrica a Città del Capo esordio biancoceleste nel Rugby Championship, il vecchio Tri Nations allargato. LA GRANGE ROTTO (e.sp.) Infortunio al

La vittoria di Cristian Demuro (al centro) ieri nel torneo di Ascot REUTERS

Tutto facile per Orsia (Gocciadoro) a Cesena. In testa davanti a Obama Gar, la femmina ha addirittura passato il km in 1.17.9, staccando in arrivo sullo stesso Obama, con Owen’s Club terzo, venuto a battere Olona Ok. Ad Ascot invece ieri il torneo internazionale di fantini (Shergar Cup) è stato vinto dal Resto del Mondo (Gryder-ChattwickTake, p. 89), davanti a Europa (Dettori-C. Demuro-Suborics p. 54), alla squadra femminile (Turner-Wilson-Sutherland p. 54) e alla compagine britanni-

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ca (Fallon-Murtagh-Joyle). E’ riuscito a vincere il nostro Cristian Demuro, di precisione in una prova sul chilometro in sella a Deserta Law. Niente successi per capitan e per le ragazze, le altre corse sono state conquistate da Fallon, Suborics, Doyle, Gryder, Chattwick. OGGI SI CORRE A Gal.: MERANO (15.30), Tagliacozzo (15.55), Livorno (21.15). Tr.: Pontecagnano (18.50), Treviso (20.30), Montegiorgio (20.40). NIENTE COMMANDER Il primatista europeo Commander Crowe ritirato (tosse) dal Gp di Wallonie (m 2300) di oggi in Belgio a Mons. Il match diventa Ready Cash-Rapide Lebel.

EDIZIONI TELETRASMESSE Tipografia Divisione Quotidiani RCS MEDIAGROUP S.p.A. - Via R. Luxemburg - 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel. 02.95743585 S RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via Ciamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 S SEPAD S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 - 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 S Editrice La Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 10134 Torino S Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel. 080.5857439 S Società Tipografica Siciliana S.p.A. - Zona Industriale Strada 5ª n. 35 95030 CATANIA - Tel. 095.591303 S Centro Stampa Unione Sarda S.p.A. - Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel. 070.60131 S BEA printing bvba Maanstraat 13 - 2800 - MECHELEN (Belgio) S Speedimpex USA, Inc. - 38-38 9th Street Long Island City, NY 11101, USA S CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 - 28820 COSLADA (MADRID) S La Nación - Bouchard 557 - 1106 BUENOS AIRES S Taiga Gráfica e Editora Ltda - Av. Dr. Alberto Jackson Byington n. 1808 - OSASCO - SÃO PAULO - Brasile. S Miller Distributor Limited - Miller House, Airport Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta S Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus

gomito destro (già operato 6 mesi fa) per Gideon «Doppies» La Grange, riportato dal trequarti sudafricano di Treviso venerdì nel 2˚ tempo coi Wasps. Domani sarà sottoposto agli esami: quella coi londinesi era la prima gara dopo l’infortunio.

Softball CASERTA VA (m.c.) Bollate va in finale a suon di fuoricampo, Caserta avanti nella serie. Semifinale, gara3. La Loggia-Bollate 0-8. Punti, Bollate 101.020.4: 8 (9bv-3e); La Loggia 000.000.0: 0 (6-2). Lanc.: v. Meadows, p. Mc Callum (11so). Hr: Kosterink (1p. al 1˚ e 2p. al 5˚), Meadows (4p. al 7˚). Caserta-Bologna 7-1. Punti, Bologna 000.010.0: 1 (5-1); Caserta 101.102.x: 3 (12-2). Lanc.: v. Selden, p. Tomasi. Hr: Brandi (1p. al 4˚). Situazione: Caserta-Bologna 2-1 (13-2 al 5˚, 3-4, 7-1), La Loggia-Bollate 0-3 (1-2, 0-11 al 4˚, 0-8).

Tennis A Toronto Djokovic tra i semifinalisti Sul cemento di Toronto, programma condizionato dalla pioggia. Nole Djokovic trova in semifinale Tipsarevic: il vincente trova in finale il vincente di Gasquet-Isner. A Toronto (Can, 3.218.700 $, cemento) uomini 3˚ turno: Djokovic (Ser) b. Querrey (Usa) 6-4 6-4, Granollers (Spa) b. Chardy (Fra) 6-1 6-4, Isner (Usa) b. Kohlschreiber (Ger) 6-7(3) 6-4 6-4, Haas (Ger) b. Stepanek (R.Cec) 2-6 6-4 6-1. Quarti: Djokovic (Ser) b. Haas (Ger)6-3 3-6 6-3, Isner (Usa) b. Raonic (Can) 7-6(9) 6-4, Gasquet (Fra) b. Fish (Usa) 5-7 6-1 6-2, Tipsarevic (Ser) b. Granollers (Spa) 6-4 6-4.

Montreal, Errani out Gran Vinci su Kerber Sara Errani è uscita al 3˚ turno sul cemento di Montreal perdendo 6-4 6-2 con la cinese Na Li, 11a del ranking. Approda ai quarti Roberta Vinci, che ha battuto la tedesca Angelique Kerber (n. 7 al mondo) 6-2 7-6. Si è ritirata la n. 1 Victoria Azarenka per problemi al ginocchio che l’hanno fermata alla ripresa del match (interrotto per pioggia) con Paszek. A Montreal (Can, 2.168.400 $, cemento) donne 3˚ turno: Na Li (Cin) b. ERRANI 6-4 6-2, Radwanska (Pol) b. Scheepers (S.Af) 6-2 6-4, Wozniak (Can) b. McHale(Usa) 7-6 (5) 6-3, Paszek (Aus) b. Suarez (Spa) 6-3 6-0, VINCI b. Kerber (Ger) 6-2 7-6 (7).

Tuffi GRANDI ALTEZZE Il ceco Michal Navratil ha vinto con 347,5 punti la tappa di Coppa del Mondo dalle grandi altezze alla diga Enel Green Power di Rochemolles (Bardonecchia). Alle sue spalle l’inglese Gary Hunt e il francese Laurent Fisher.

Varie AEROMODELLISMO Botto finale dell’Italia agli Europei di aeromodellismo in volo libero, specialità dell’Aero club d’Italia, a Capannori (Lu) con 30 nazioni e 250 concorrenti. Giorgio Venuti, aeromodellista di Monfalcone (Go), è arrivato 2˚ nei motomodelli dopo uno spareggio di 8’49" alle 7 di mattina con 14 concorrenti. Per l’Italia del c.t. Umberto Fabbianelli ottimi Massimiliano Gobbo (veleggiatori/alianti) e Walter Liberatore (modelli a elastico).

Pallavolo AI MONDIALI

Iniziative STELLE NBA

Replay tv dal 2014

In edicola Durant

La pallavolo introdurrà i replay tv ai prossimi Mondiali maschili e femminili, che si terranno in Polonia e in Italia nel 2014: oltre al replay tv per valutare le invasioni, saranno introdotti anche i sensori di linea. Lo ha dichiarato ieri il presidente della Fibv Wei Jizhong spiegando che «un giudice di linea non può valutare tiri a 120 km all’ora». DAGIONI BUSTO (m.b.l.) Sarà Massimo Dagioni il nuovo vice allenatore dell’Unendo Yamamay. L’ex braccio destro di Montali a Roma e in Nazionale, l’anno scorso head coach a Pesaro, prenderà il posto di Mariela Codaro.

PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: e 299,40 e 258,90 e 209,10 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520

INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: linea.aperta@rcs.it

Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 420 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7334 DEL 14-12-2011

La tiratura di sabato 11 agosto è stata di 562.345 copie

Ottava uscita della collana Gazzetta «Le Stelle Nba ai Raggi X», questa settimana dedicata a Kevin Durant, fresco finalista Nba e attualmente impegnato all’Olimpiade di Londra con gli Stati Uniti. Il libro è in vendita a 4,99 euro più il prezzo del quotidiano.

COLLATERALI * Con Magic Manager e 11,19 - con Magic+3 Card 2012 e 21,19 - con Tessera Mediaset Premium e 14,19 - con dvd Buon Compleanno Sic e 11.19 - con Soldatini d’Italia N. 62 e 11,19 - con Indistruttibili N. 40 e 11,19 - con Paperinik N. 27 e 11,19 - Capolavori delle grandi civiltà N. 25 e 11,19 - con Holly e Benji N. 24 e 11,19 - con War Movies N. 22 e 11,19 - con Alberto Sordi N. 33 e 11,19 - con Aerei Collection N. 18 e 14,19 - con Grande Alpinismo N. 15 e 12,19 - con Panini N. 14 e 6,19 con la Grande Storia del Giro N. 13 e 8,19 - con Lupin N. 14 e 11,19 - con Grandi Club Raggi X N. 10 e 4,19 - con T-shirt Invincibili e 16,19 - con Le Stelle della NBA N. 8 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 32 e 14,19 - con Libro Mondiale più bello e 14,19 - con DVD Inzaghi e 14,19 - con Adesso Fai da te N. 5 e 4,19 - con Spider-Man N. 6 e 11,19 - con Max e 3,50 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 14,00; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 12 AGOSTO 2012

ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

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_lo strano agosto

VACANZE: METE PIÙ VICINE

A CURA DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Ma se l’esodo non c’è stato la crisi è davvero grave? L’Anas registra un aumento del traffico al Nord, eppure alberghi e autostrade sono vuote, mentre il costo della benzina torna a salire Ogni anno, di questi tempi, siamo costretti a comporre il cosiddetto "articolo dell’esodo", un pezzo che deve dar conto delle file in autostrada, delle partenze intelligenti o sceme degli italiani, se gli italiani in viaggio siano in più o in meno rispetto a prima, dove vogliano andare e perché, mare pulito, lamentele di alberghi e ristoratori perennemente scontenti, eccetera eccetera. Quando capita si dà anche conto dei vecchi rimasti in città, povere creature troppo spesso abbandonate, dimenticate, sole e soffocate dall’afa. L’insieme è di solito farcito di sondaggi alla buona, forniti da istituti che pretendono di spiegarci il come e il perché dell’esodo. C’è poi regolarmente il capitolo intitolato "aumento della benzina", sempre presente a Ferragosto perché qualunque rincaro, motivato da qualunque ragione, parte sempre in questo periodo dell’anno.

1Che cosa scrivemmo l’anno scorso?

Giravano parecchi sondaggi ridicoli, cifre sparate a caso che, com’è nostro costume, demolimmo numero per numero. Non ricevemmo smentite né repliche e quest’anno le stesse sigle che l’anno scorso s’erano fatte belle con questa facile sociologia se ne sono state saggiamente zitte. Nessuna analisi troppo intelligente o informata, dunque, e solo qualche numero sugli ingorghi che viene fornito dall’Anas. Quest’anno possiamo offrire anche un’informazione diretta: sia-

l’acciaio a Taranto

Poi c’è il capitolo rincaro della benzina.

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I NUMERI

+9% L’aumento della benzina Oscilla verso l’alto il prezzo internazionale della benzina, che adesso si aggira intorno ai 664 euro per mille litri (quasi +9% rispetto allo scorso anno)

mo già stati al mare, isole Tremiti (magnifiche), e sulla via del ritorno, venerdì 10 agosto, abbiamo percorso in autostrada la tratta Termoli-Orte, percorrendo cioè anche la Pescara-Roma, l’autostrada che porta i romani sulla costiera Adriatica. Beh, non c’era nessuno. La crisi esiste.

2 Che numeri dà l’Anas?

Conferma la nostra sensazione di venerdì: traffico praticamente inesistente in uscita da Roma, strade vuote in Campania, in molte zone dell’Abruzzo, di Umbria e Marche. In Sicilia c’è il caos dovuto alla crisi di Wind Jet. Ma mi faccia su questo l’ultima domanda.

3 Al Nord invece?

Al Nord sarebbe andata addirittura meglio dell’anno scorso. Metto le virgolette (è un di-

spaccio Anas, cioè della società che gestisce le strade nazionali): «Si segnala un maggior flusso di veicoli rispetto allo scorso anno in particolare in Lombardia, Emilia Romagna, Campania e Calabria. Code di alcune ore al traforo del Frejus e in corrispondenza dei valichi verso la Svizzera, la Slovenia, Ventimiglia e il confine francese. I tratti di coda sulla A22, tra Verona e San Michele all’Adige, direzione Brennero, assommano a 100 chilometri. Altri dieci chilometri di coda sulla A10 in direzione Ventimiglia e sulla A9 alla frontiera con la Svizzera, allo svincolo tra Fino Mornasco e Chiasso». Sono servite due ore anche per imboccare il Traforo del Monte Bianco verso la Francia. Per andare da Cesena e Riccione, causa gli stop and go provocati dalle code, c’è voluta un’ora e mezza. Eccezione al deserto del Sud l’imbarco a Villa San Giovanni per la Sicilia: due ore di attesa.

Sì, tema fisso di ogni Ferragosto. Quest’anno si sapeva che all’11 di agosto - cioè ieri - sarebbe scattata l’accisa in favore dei terremotati dell’Emilia, decisa lo scorso novembre all’interno della legge di Stabilità (uno degli ultimi atti del governo Berlusconi). Si tratta di incassare 4,2 euro per ogni mille litri di carburante che nel normale pieno del cittadino si traducono in un aumento di 0,51 centesimi. Ai terremotati, grazie a questa accise, dovrebbero andare 65 milioni. Aggiungiamo le oscillazioni verso l’alto del prezzo internazionale della benzina, che sta intorno ai 664 euro per mille litri (+9% rispetto a un anno fa) e del diesel, 684 euro per mille litri (+6%). Il prezzo alla pompa ne ha subito risentito: stiamo viaggiando rapidamente verso l’euro e 880 al litro, in qualche caso addirittura l’euro e 890. Stiamo cioè tornando ai picchi di marzo (1,905). Non sto a dirle le conseguenze di questo, che sa benissimo: rincaro generalizzato per tutte le merci che viaggiano su gomma, ulteriore disaffezione - forse benefica nei confronti dell’auto, eccetera.

5 Che cos’è questa storia di Wind Jet?

Coldiretti: «Scelte per la crisi» Quasi un italiano su 4 il 22% degli italiani, quest’anno ha accorciato la meta delle vacanze, scegliendo di andare in luoghi più vicini a casa rispetto al passato a per effetto della crisi e del caro benzina che hanno anche costretto tanti a rinunciare o a ridurre il tempo delle ferie. Emerge da una indagine Coldiretti sulle vacanze degli italiani in occasione del weekend di maggiore esodo estivo dopo l’aumento delle accise della benzina: un pieno di benzina per un’auto di media cilindrata, sottolinea la Coldiretti, sfiora i cento euro ed ha addirittura superato la spesa preventivata in media dalle famiglie per il Ferragosto

È la piccola compagnia di Antonino Pulvirenti — il padrone del Catania Calcio — che garantiva soprattutto i collegamenti sulle tratte da Catania e Palermo verso Roma e Milano. Non regge il confronto col mercato e Alitalia doveva comprarsela. Ma l’Antitrust è intervenuta, imponendo ad Alitalia, se voleva subentrare su quelle tratte, di vendersene altre, per non creare un regime di monopolio, cosa che all’Alitalia non interessa. Ma ne diciamo di più nell’articolo qui accanto.

Ilva, il gip dice stop alla produzione L’azienda non ci sta: «Continuiamo» mento deve proseguire, l’attività produttiva delle aree sequestrate no, vista la «situazione di emergenza ambientale e sanitaria in cui versa il territorio di Taranto, imputabile alle emissioni inquinanti dello stabilimento (...)».

ANDREA LUCHETTA

I forni dell’Ilva di Taranto a un passo dallo spegnimento. Il gip Patrizia Todisco - che aveva disposto il sequestro di alcune aree dell’acciaieria a fine luglio - ha notificato venerdì un provvedimento da cui potrebbe derivare lo stop alla produzione. Il gip ha sollecitato l’adozione «di tutte le misure tecniche necessarie a scongiurare il protrarsi delle situazioni di pericolo», ricordando che il Tribunale del riesame non aveva previsto «alcuna facoltà d’uso degli impianti a fini produttivi». Traduzione: l’opera di risana-

S

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Il traffico sulla A10, vicino Ventimiglia, ripreso ieri da una webcam della Società Autostrade

L’Ilva di Taranto: alcune aree sono sotto sequestro da fine luglio ANSA

L’azienda La partita è tutt’altro che conclusa: i vertici dell’Ilva hanno scelto di impugnare dinanzi al Riesame il provvedimento del Gip. Egidio Albanese, legale dell’azienda, ha smentito lo stop: «Il Riesame non ha specificato nulla sulla produzione (...) Assolutamente non c’è nessuno stop. Potrebbe eventualmente disporlo so-

IL CASO LOW COST IN CRISI

lo il Riesame nelle motivazioni». La politica Pd e Pdl concordi nel

criticare la mossa del gip, definita «irrituale e molto preoccupante». Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini si è detto «preoccupato» per le conseguenze di un eventuale spegnimento. La scelta di interrompere la produzione, ha aggiunto, dovrebbe essere subordinata al tipo di interventi da compiere. A sostegno della Todisco, invece, il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, che critica duramente la scelta dell’Ilva di impugnare il provvedimento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Passeggeri Wind Jet a Fiumicino

Wind Jet: «Fermati tutti i voli» Passeggeri ospitati da altre compagnie Ma a pagamento... Non si vola più. Dalla mezzanotte di ieri la Wind Jet ha detto stop: la compagnia low cost, dopo l’interruzione delle trattative con Alitalia, ha deciso di sospendere l’operatività in tutti gli scali. Sarebbero sorti, tra l’altro, anche problemi per l’approvvigionamento del carburante e alcuni aerei sarebbero già stati riconsegnati alle società di leasing, in Irlanda. Insomma, situazione esplosiva, anche se il presidente dell’Enac Vito Riggio ha chiarito che i passeggeri rimasti a terra «saranno "riprotetti" da altre compagnie, con un piccolo aggravio di costi»: interverranno Alitalia, Meridiana fly-Air Italy, Livingston, Blu Panorama e Neos e si dovrà pagare un supplemento, fino agli 80 euro. Polemiche le associazioni dei consumatori e duro lo scontro tra Enac e Alitalia: Riggio ha fatto sapere che sono circa 300mila i passeggeri «a rischio» e ha chiesto alla compagnia di bandiera di farsi carico di «un problema che ha contribuito a creare». Parole non gradite alla compagnia di bandiera, che ha risposto: «Non siamo responsabili, le autorità erano a conoscenza delle enormi difficoltà dell’operazione, dovute agli inadempimenti di Wind Jet». Da parte sua, la low cost fondata dal patron del Catania, Nino Pulvirenti, ha ribadito che le condizioni per chiudere l’accordo entro il 27 luglio «erano state soddisfatte». E intanto il ministero dello Sviluppo economico ha convocato per martedì le due parti: Wind Jet e Alitalia torneranno così a parlarsi.

VIA AL PROCEDIMENTO

Red Bull nel mirino dell’Antitrust: «Spot ingannevoli» La Red Bull finisce nel mirino dell’Antitrust che chiede chiarimenti sulla pubblicità della bevanda energetica e ipotizza si tratti di un caso di pratica commerciale scorretta. Secondo l’Autorità non sarebbero indicate le effettive caratteristiche del prodotto e i possibili effetti negativi legati a un consumo eccessivo (soprattutto se unito all’assunzione di alcol), con rischi per bambini e adolescenti. Un esposto contro tre noti energy drink (tra cui proprio Red Bull) sarebbe stato presentato anche da Altroconsumo.


DOMENICA 12 AGOSTO 2012

ALTRI MONDI

IERI I FUNERALI A LAMEZIA

Rambaldi: in smoking il suo ultimo viaggio Si sono svolti in forma privata, a Lamezia Terme, dove si era ritirato a vivere da una decina anni, i funerali di Carlo Rambaldi, morto a 86 anni. Rambaldi, mago degli effetti speciali, aveva creato

anche E.T., il famosissimo personaggio del film di Steven Spielberg. Le spoglie saranno cremate e l’urna portata a Vigarano Mainarda, Ferrara, dove era nato nel 1925. Per l’ultimo viaggio Rambaldi ha indossato lo smoking col quale aveva ritirato i tre premi Oscar vinti nella sua carriera per i film «King Hong», «Alien» e appunto «E.T.».

IL FESTIVAL IN SVIZZERA IL PARDO D’ORO ASSEGNATO AL FILM A BUDGET RIDOTTO DEL REGISTA BRISSEAU

Locarno parla francese Morandi resta a secco Un ritratto di un vecchio professore e del suo incontro con una giovane senzatetto, tra rimpianti e un po’ di paranormale: è La fille de nulle part, film francese a bassissimo budget del regista Jean-Claude Brisseau, premiato ieri sera con il Pardo d’Oro nella 65esima edizione del Festival di Locarno (nella foto la protagonista Virginie Legeray e il regista con il premio). Niente riconoscimenti per l’unico film italiano in concorso, Padroni di casa di Edoardo Gabriellini con Gianni Morandi. Nella Piazza Grande,

luogo simbolo delle proiezioni festivaliere della città svizzera, un riconoscimento prestigioso a Bob Byington: l’americano ha vinto il premio speciale della giuria con Somebody up there likes me. Capitolo interpreti: miglior attrice la cinese An na (When Night Falls) e miglior attore il tedesco Walter Saabel (The Shine of Day). Locarno, si sa, è terra fertile per le produzioni indipendenti: così nel concorso «Cineasti del presente» ecco il successo del giapponese Inori, mentre il premio del pubblico a Lore dell’australiana Cate Shortland.

Jean-Claude Brisseau, regista francese di «La fille de nulle part», e la protagonista Virginie Legeray, con il Pardo d’Oro ieri a Locarno

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1 Il 42enne Paul Ryan e il 65enne Mitt Romney, assieme alle moglie, ieri ad Ashland in Virginia 2 Paul-Romney davanti alla Uss Wisconsin, nave della Seconda Guerra Mondiale 3 Una baby sostenitrice di Romney AFP/REUTERS

Nell’epoca dello spread, le elezioni si vincono (o si perdono) grazie all’economia. La legge europea è valida anche oltre Oceano: lo sa Mitt Romney, sfidante repubblicano alle presidenziali Usa di novembre, che per questo ieri ha dato una svolta imperiosa alla sua campagna. Sulla storica portaerei Uss Wisconsin a Norfolk, in Virginia, ha introdotto a duemila sostenitori circa il suo vice: «Ecco a voi Paul Ryan». Soltanto 42 anni (l’età di uno dei figli di Romney), il rampante Ryan ha un chiodo fisso: le politiche di bilancio. Saldo, saldissimo su posizioni ultraconservatrici, s’è spesso scornato con Obama sui temi economici. A marzo era promotore della contro-finanziaria repubblicana, puntando a ridurre l’imposizione fiscale sulle imprese, ma anche a ridurre le tasse ai più ricchi. La carta

Gaffe e scaramanzia In casa

Dem Obama, ancora senza vice designato, ha accolto la notizia, agitando qualche fantasma: «Si ripeterà la catastrofe Bush». Ha specificato che il ticket Romney-Ryan «cercherà di

«5 superstar». Il jackpot per la prossima estrazione sale così a 8 milioni e 300mila euro. Questa la colonna vincente di ieri, per il concorso Sisal Superenalotto 96: 4-11-13-42-54-75. Numero Jolly: 82. Numero SuperStar: 50. La colonna per l’estrazione del 9 agosto era stata 19-30-32-39-47-71, numero jolly 38, numero Superstar 75.

A notizie S

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giocata da Romney galvanizza un bel po’ la base repubblicana (in sole 4 ore dall’annuncio sono stati raccolti 1,2 milioni di dollari), avvicina il moderato Romney agli estremisti del Tea Party e, secondo alcuni analisti, pure ai giovani colpiti dalla crisi. Ma per certe posizioni dure e pure sui tagli alla spesa pubblica, inclusi il «Medicare» tanto caro a Obama, s’è attirato spesso l’accusa di essere troppo di destra. Intanto, ieri il deputato del Wisconsin ha parlato da leader: «Il nostro dovere è salvare il sogno americano, «non nascondere la testa davanti a problemi difficili, non puntare il dito contro gli altri ma assumerci le nostre responsabilità».

Estrazione «sfortunata» del Superenalotto, che però fa lievitare ulteriormente il montepremi per il prossimo giro di valzer con la sorte. Ieri non è stato registrato nessun «6», né «5+1» o

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Tascabili I dati della Guardia di Finanza

Il candidato repubblicano Usa punta sul 42enne iperconservatore Ryan. Obama: «Come Bush»

FILIPPO CONTICELLO

Nessun «6» né «5+1» Jackpot a 8.300.000

L’IDEA DI VASCO

Svolta di Romney L’ultrà antitasse scelto come vice 1

IL SUPERENALOTTO

LA GAZZETTA SPORTIVA

ridurre le tasse per i ricchi, metterà fine al "Medicare" e riporterà alle politiche economiche imprudenti che hanno fatto esplodere il deficit e crollare l’economia». Il suo staff ha già diffuso un video per smontare il piano di Ryan per ridurre il debito statale. Anche così si affilano le armi in vista della grande convention democratica, in programma dal 4 al 6 settembre a Charlotte, North Carolina: in quei giorni dovrebbero salire sul palco le figlie del presidente, Sasha e Malia, per dire parole zuccherate su mamma Michelle. Altri toni, invece, nelle schermaglie economiche della campagna presidenziale, anche se i repubblicani più scaramantici ieri hanno gioito. Tutto per una gaffe: prima di rivolgersi a Ryan come vice, Romney l’ha definito «il prossimo presidente Usa». Era accaduto a Obama con Joe Biden nel 2008 e poi si sa come è finita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN TURCHIA LA VISITA

Siria nel caos Clinton dura: «Uniti faremo cadere Assad» Niente via libera esplicito dagli Usa, per adesso, a operazioni militari turche in Siria, ma Washington e Ankara stanno lavorando a «nuove ipotesi operative» visto che il sanguinario regime di Assad resiste ancora (anche ieri violenti scontri nel centro di Damasco, mentre è proseguita la battaglia ad Alepp). Dall’incontro di ieri a Istanbul tra il segretario di stato Usa, Hillary Clinton (nella foto Reuters), e il premier turco, Recep Erdogan, sono venute indicazioni di un cambio di marcia americana: la Clinton, oltre a nuovi aiuti umanitari per 5,5 milioni di dollari ai profughi, ha annunciato una più stretta «pianificazione» sul fronte siriano. Con il coinvolgimento di intelligence e militari l’America dovrà «accelerare» la fine di Assad. «Non sappiamo quando il regime cadrà, ma cadrà», ha specificato la Clinton, sottolineando come sia prioritario «rompere l’asse fra Damasco, Teheran e Hezbollah libanese». Secondo la stampa turca, Ankara avrebbe pronti piani di intervento militare in territorio siriano, ma intanto ieri ha premuto per imporre una «no fly zone». La Clinton non ha scartato l’ipotesi e ha aggiunto che esistono piani anche nel caso estremo in cui Assad possa usare armi chimiche. Intanto oggi è un giorno importante per la regione: sul caos siriano c’è la riunione d’emergenza dei ministri della Lega Araba e inizia la visita del presidente iraniano Ahmadinejad in Arabia Saudita.

Droghe da legalizzare La legalizzazione delle droghe rientra «nella cosiddetta politica della riduzione del danno». Lo scrive Vasco Rossi sulla sua pagina Facebook, rispondendo alla domanda di un fan. «La legalizzazione non cancellerebbe la droga dal mondo ed esisterebbe comunque un mercato nero». Ma, prosegue il rocker di Zocca, permetterebbe di eliminare «molti problemi legati alla tossicodipendenza, come la piccola criminalità generata dal bisogno di acquistare dosi di eroina per centinaia di euro»

Boom di capitali in fuga +78% rispetto al 2011 In aumento vertiginoso la quantità di denaro sequestrata ai posti di frontiera dalla Guardia di Finanza. Nei primi sette mesi del 2012 le fiamme gialle hanno scovato 41 milioni di euro che stavano per lasciare illegalmente il territorio nazionale (+ 78% rispetto allo stesso periodo del 2011). Sequestrati anche 88 chili d’oro e 570 d’argento, contro i 45 e 179 dello scorso anno. Le novità normative introdotte a marzo 2012 hanno inasprito le sanzioni per l’espatrio illegale di capitali: per somme superiori ai 10 mila euro, è prevista una sanzione compresa fra il 30 e il 50% dell’ammontare superiore alla soglia.

Milanese 35enne nell’Aquilano

Morto mentre riposa travolto da colonna che regge la sua amaca

L’amaca travolta dai blocchetti di cemento ANSA È morto sul colpo, travolto dai blocchi di cemento di una colonna che lo hanno colpito alla testa. Enzo Scuglia, avvocato milanese, 35 anni, si stava rilassando su un’amaca nel giardino della casa dei genitori a Vittorito (L'Aquila), quando la colonna ha ceduto travolgendo l’amaca che ad essa era legata. Scuglia era insieme al nipote di 5 anni: un momento di intimità familiare sconvolto dall’imprevisto. Scuglia era arrivato in Abruzzo poche ore prima, con la fidanzata. I due avrebbero dovuto sposarsi a settembre. Scuglia era anche impegnato in politica: eletto nelle fila del Pdl, faceva parte del Consiglio di Zona 5 di Milano.

Nel Nord-ovest del Paese

Forte terremoto in Iran: le vittime sono più di 150 Due violente scosse in rapida successione - la prima di magnitudo 6.4, della scala Richter, la seconda 6.3 - hanno colpito ieri il Nord-ovest dell’Iran, nella provincia dell’Azerbaigian orientale. Secondo un primo bilancio le vittime sarebbero almeno 153 e i feriti più di 700, ma l’interruzione delle linee di comunicazione rende difficile ottenere un quadro completo, così come il coordinamento dei soccorsi. I danni peggiori sono stati registrati in campagna: quattro villaggi sarebbero stati completamente rasi al suolo, mentre almeno altri 60 avrebbero sofferto gravi distruzioni.

Gravissimo un 54enne di Forlì

A Roma per darsi fuoco davanti a Montecitorio È in condizioni gravissime l’uomo che si è dato fuoco di fronte alla Camera dei deputati nella notte fra venerdì e sabato. L’uomo, 54 anni, si è cosparso di liquido infiammabile, prima di lanciarsi verso l’ingresso di Montecitorio. L’uomo ha ustioni di 20 e 30 grado sull’85% del corpo. Operaio a Forlì, vedovo e padre di un ragazzo maggiorenne, aveva perso il lavoro da due mesi ed è in lite con i fratelli per un’eredità. Sembra che si sia diretto a Roma solo per compiere il suo gesto estremo. In uno zaino risparmiato dal fuoco è stato trovato un biglietto con scritto: «I soldi dateli a mio figlio»,


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DOMENICA 12 AGOSTO 2012

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DOMENICA 12 AGOSTO 2012

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ALTRI MONDI Oroscopo LE PAGELLE

DI ANTONIO CAPITANI 24/8 - 22/9

Vergine 5,5

23/9 - 22/10

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

Bilancia 8

Ariete 6+

Toro 6+

Gemelli 6-

Cancro 6+

Leone 7+

IL MIGLIORE Vacanze, amore e sport godono di stelle ottime, oggi. Il lavoro, inoltre, spacca, voi siete muy fighi e ringiovanite pure, come suini da latte.

La materia grigia fa faville, l’eloquio è il vostro plus. L’umore, poi, è buono e il lavoro fila abbastanza. Ormone schizzinoso, però.

I soldi entrano ed escono, ma la soddisfazione c’è. Così voi vi godete una domenica voluttuosa, pigra, col sudombelico muy epicureo.

Successo, trionfo e fortuna: questo, le stelle dicono per voi. Ma l’espansività rischia di sconfinare nell’impulsività. Pure suina. Occhio.

Domenica solitaria, forse. O un po’ faticosa. Ma starete bene ovunque. Il lavoro fermenta e premia, l’ormone trova corpi disponibili.

Gli amici vi spingono, vi fanno favori, aderiscono alle vostre richieste. E i clienti vi scelgono. Nutrimento amoroso e suino cospicuo.

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Scorpione 6-

Sagittario 5,5

Capricorno 7-

Acquario 7,5

Pesci 6-

Paranoie d’ogni specie v'agitano. E vi rendono intolleranti. Insomma, non vi si regge. Manco fornicatorially speaking. Cambiate registro.

Non è una domenicona: Luna e Nettuno portano ciò che non volete e allontanano ciò che volete. Anche suinamente parlando. Cambierà.

Domenica operosa, ovunque vi troviate. Benché la vostra pedanteria faccia venir voglia a tanta gente di darvi la polpetta. Ammorbiditevi.

Ma che pletora di astri consenzienti! Ogni impegno riesce dunque alla grande, con creatività e allegria. Ok viaggi, sport, attività suine.

L’umore precipita, il lavoro è piacevole come uno sfogo cutaneo, in vacanza rischiate di rovinarvi la giornata. Ma la fortuna è con voi.

MATTEO MORANDI

Umore e forma psicofisica non reggono a questa Luna poco collaborativa. Così il lavoro rompe, la vacanza delude, lo zebedeo lievita.

Il ginnasta italiano, medaglia di bronzo agli anelli all’Olimpiade di Londra, è nato a Vimercate (Bergamo) l’8 ottobre 1981

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro RAITRE

CANALE 5

DOMENICA D'AGOSTO AGENTE PEPPER TG3 TELECAMERE PRIMA DELLA PRIMA PASSEPARTOUT TGR - TG3 KILIMANGIARO TOTÒ, PEPPINO E... TESORO MIO I MISTERI DI... TG3 - TGR - BLOB UN CASO PER DUE KILIMANGIARO Documenti 23.25 TG3 23.35 TG REGIONE 23.40 UN GELIDO INVERNO 0.35 TG3 1.20 TELECAMERE...

8.50 9.20

ITALIA 1

RETE 4

7.00 CARTONI 10.35 UN COMPUTER A QUATTRO ZAMPE 12.25 STUDIO APERTO 14.15 MANCHESTER CITY CHELSEA 16.40 DRAGONHEART II 18.30 STUDIO APERTO 19.00 BUGS BUNNY 19.10 LA VITA SECONDO JIM 19.40 SCUOLA DI POLIZIA 5: DESTINAZIONE... 21.25 BEVERLY HILLS COP Film 23.40 D-TOX - 1 PARTE 0.45 POKER1MANIA 2.35 STUDIO APERTO LA GIORNATA 3.10 OMICIDI DI CLASSE

8.50 9.25 10.00 11.00

RAIDUE

TG1 LA PICCOLA MOSCHEA PONGO & PEGGY LINEA VERDE A SUA IMMAGINE LINEA VERDE TG1 LE NOTE DEGLI... GUSTO ITALIANO IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TG1 TECHETECHETÈ UN PASSO DAL CIELO Telefilm 23.35 SPECIALE TG1 0.45 TG1 - NOTTE 1.05 CHE TEMPO FA 1.10 APPLAUSI SPECIALE LA VITA...

7.00 10.00 10.15 10.45 11.55 12.00

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

OLIMPIADE

14.35 UOMINI VERI STEEL 15.45 THE LOSERS PREMIUM CINEMA 17.30 MISURE STRAORDINARIE PREMIUM CINEMA 19.20 RAILS & TIES PREMIUM CINEMA 21.15 BACIATO DALLA FORTUNA PREMIUM CINEMA 22.55 COSE DELL'ALTRO MONDO PREMIUM CINEMA 23.05 SUPERMAN RETURNS JOI 00.50 MAMMA ROMA PREMIUM CINEMA 02.40 I VINTI PREMIUM CINEMA

ATLETICA SKY 2

8.00 8.20 9.05 9.55 10.30 12.20 13.30 14.00 16.35 18.00 18.50 20.00 20.40 21.20

13.00 13.30

20.30 21.05 22.00

0.00

CARTONI ART ATTACK CLASSICI DISNEY CHICKEN LITTLE METEO 2 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 2012 TG 2 GIORNO XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 2012 TG2 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA CERIMONIA DI CHIUSURA XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 2012 TG2

9.50 11.10 12.00 12.25 12.55 13.25 14.00 14.30 14.40 16.20 18.10 19.00 20.10 21.05

10.50 13.00 13.40 15.45 16.15 18.30 20.00 20.40 21.20 23.30 1.30 2.00

16.15 91KG SUPERMASSIMI MASCHILI Finale maschile

12.00 MARATONA MASCHILE

12.00 ARGENTINA - RUSSIA Finale 3° posto maschile

16.00 SPAGNA - STATI UNITI Finale maschile Eurosport

BOXE SKY 7 14.30 52KG MOSCA MASCHILI

CICLISMO SKY 6

Finale maschile

Finale maschile

16.50 CROAZIA - ITALIA

PRIMA PROVA INDIVIDUALE FEMMINILE 13.30 SECONDA PROVA INDIVIDUALE FEMMINILE 15.30 TERZA PROVA INDIVIDUALE FEMMINILE 19.00 FINALE INDIVIDUALE FEMMINILE 9.00

Qualificazioni

14.30 66-96KG MASCHILE Finali

PALLAMANO SKY 8/10 12.00 UNGHERIA - CROAZIA Finale 3° posto maschile Eurosport

16.00 SVEZIA - FRANCIA Finale maschile Eurosport

Ieri

A CURA DI

ALGHERO

18

32

ANCONA

19

27

min max

AOSTA

18

26

BARI

23

30

BOLOGNA

18

31

CIELO

VENTI

CAGLIARI

21

32

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

17

26

Moderati

CATANIA

21

30

FIRENZE

18

34

ALTRE DIRETTE

PENTATHLON SKY 6/2

09.30 66-96KG MASCHILE

14.15 MANCHESTER CITY CHELSEA

Ligue 1. SportItalia

19.00 MIAMI MARLINS LOS ANGELES DODGERS

Eurosport

MLB. ESPN America

18 25

Torino 20 26

16 25

Milano

Venezia

20 28

Perugia

19 33

16 30

28 26

MILANO

20

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ROMA

NAPOLI

24

33

19 33

Mossi

PERUGIA

17

28

POTENZA

16

25

Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

ROMA

REGGIO CALABRIA

26

31

ROMA

20

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TORINO

19

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TRENTO

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Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:19

20:36

6:14

20:15

21

28

VENEZIA

19

30

ATP MASTERS 1000 TORONTO

1.00

Sky Sport 1

Gli highlights delle semifinali del Masters 1000 di Toronto e della Rogers Cup di Montreal (nella foto Nole Djokovic)

ATLETICA: FINALI OLIMPIADE VOLLEY: FINALE FEMMINILE OLIMPIADE 18.00 BOXE: FINALI OLIMPIADE 9.30

Eurosport 2

IL BLOG Ecco «Bycicle»: la mano di Gattoni in un libro speciale

20.30 PGA CHAMPIONSHIP Da Kiawah Island, Stati Uniti Sky Sport Extra

FOOTBALL AUSTRALIANO ESSENDON NORTH MELBOURNE Australian League Eurosport 2

TENNIS 19.30 WTA MELBOURNE

RAI SPORT 1 8.00

«Pane e Gazzetta», di Marco Pastonesi, ci racconta la storia di un talentuoso italiano da esportazione

CALCIO: INTER - ROMA Serie A

14.40 CICLISMO: TOUR DE FRANCE 17.00 CALCIO: SPAGNA - IRLANDA

www.gazzetta.it

Europeo 2012

Eurosport 2

Domani

Dopodomani

In prevalenza soleggiato ovunque salvo un aumento di nubi, al pomeriggio, sulle Alpi con locali rovesci o temporali specie su quelle occidentali. Caldo estivo ma nella norma.

Bella giornata estiva ovunque con caldo nella norma e temperature massime mediamente comprese tra 30 e 35° in pianura, salvo qualche punta oltre in Sicilia. Da segnalare locali temporali pomeridiani sui rilievi di Nordest.

Ancona

Firenze

14

Neve

Tennis Atp e Wta Lo spettacolo arriva dal Canada

19 30

20 27

24

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IL VIDEO

Bologna Genova

L'AQUILA

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Gli scatti più belli della sfida di Pechino tra Juventus e Napoli che ha assegnato il primo trofeo stagionale nel calcio

15 26

GENOVA

PALERMO

23.35 23.40 23.45 1.50 1.55

Tutto Supercoppa: gioia e polemiche nella sfida di Pechino

20 27

Molto forti

Calmi

20.00 20.30 21.10

8.30

Un po' più di nubi su parte del Nord specie su Alpi, Prealpi e sulle alte pianure, con addensamenti e qualche debole rovescio. Sempre stabile e ampiamente soleggiato altrove con clima gradevole estivo. Ventoso sul basso Adriatico. Trieste

Trento

10.00 11.45 13.30 14.05 16.25 18.05

MLB Sky Sport Extra, ESPN America

Oggi

Aosta

9.35

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EUROSPORT

14.30 TOUR DEL BENELUX

8.30

BASEBALL

Coperto

Temporali

MLB. ESPN America

7.50

NEW YORK METS ATLANTA BRAVES

Community Shield. Italia 1

21.00 REIMS - MARSIGLIA

Forti

MARI

22.00 ARIZONA DIAMONDBACKS WASHINGTON NATIONALS

GOLF

CALCIO

Rovesci

Pioggia

2.00 2.25

CICLISMO

Finale maschile

LOTTA SKY 7/9

0.00

CERIMONIA DI CHIUSURA 22.00 SKY 1/3D

Finale 3° posto maschile

Finale a squadre

21.30

2.00

Finale maschile Eurosport

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11.30 12.00 14.10 14.45 15.35 16.40 18.55

14.00 RUSSIA - BRASILE

15.30 MONTENEGRO SERBIA

14.30 ALL AROUND

GazzaMeteo

Nuvolo

Finale 3° posto maschile Eurosport

Finale 5° posto maschile

GINNASTICA RITMICA SKY 8

Finale maschile

Legenda

10.30 BULGARIA - ITALIA

12.40 SPAGNA - UNGHERIA

Finale maschile

15.15 69KG WELTER MASCHILI 15.45 80KG MEDIOMASSIMI MASCHILI

VOLLEY SKY 3

11.20 STATI UNITI AUSTRALIA

14.30 CROSS COUNTRY

Finale maschile

14.45 60KG LEGGERI MASCHILI

PALLANUOTO SKY 4 Finale 7° posto maschile

Eurosport

BASKET SKY 5/3D

FINALMENTE SOLI EXTREME MAKEOVER I CESARONI 3 TG5 O' PROFESSORE BELLI DENTRO ANGELI E DIAMANTI 2A PUNTATA LA RUOTA DELLA FORTUNA TG5 DOPO TG5 LA CASA SUL LAGO DEL TEMPO LE DUE FACCE DELL'AMORE TG5 - NOTTE FOTOGRAFIE 1 PARTE

LA GALLERY

LA 7

RAIUNO

22 27

L’Aquila 13 27

Campobasso

Bari

14 27

22 30

Napoli

Potenza

20 33

14 26

Cagliari

Catanzaro

22 32

18 30

Palermo

Reggio Calabria 22 33

22 33

Catania 23 30

Il sole domani MILANO

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Sorge

Tramonta

6:20

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6:15

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52

LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 12 AGOSTO 2012


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